Numero 28 Anno 2013

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A N A C S O T

Numero 28/ 2013 - Anno 3

F A V OL A R I C HA R D GI NOR I Dalla crisi ai turni di lavoro no­stop in agosto, l'azienda di Sesto Fiorentino risorge La nuova proprietà Gucci: "Investiremo sul brand anche all'estero" pagina 4 Il segretario della Cgil Fuso: "PerchÊ non ci siamo mai arresi" pagina 5

In primo piano Lucchini, la settimana decisiva. Le richieste della Fiom pagine 2 e 3 Intervista a Camusso: "Ripresa lontana, il governo cambi passo" pagina 6 400 assunti Ata, nomine dei prof in ritardo: scuola, il punto Flc pagina 7 Dalla logistica all'energia: i nuovi Contratti nazionali pagine 10 e 11

La Newsletter settimanale

20.08.2013

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O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Editoriale

di Alessio Gramolati

Segretario generale CGIL Toscana

Acciaio Il Ferragosto è ormai alle spalle. La settimana iniziata ci riporta alla realtà che avevamo lasciato, con le sue luci (poche) e le sue ombre (molte). In questo contesto incombono gli appuntamenti piombinesi per la Lucchini e quindi per l'intero polo siderurgico. Domani ci sarà l'incontro col commissario, e giovedì la Rsu e le organizzazioni sindacali apriranno una sessione di valutazione e di proposta per una situazione che rappresenta un problema di prima grandezza per le persone che coinvolge, per quel territorio e per tutto il Paese.

Lucchini significa oltre 2mila occupati, il 48% del Pil della Val di Cornia, il 2% di quello toscano, e insieme rappresenta un tassello fondamentale per ridisegnare la siderurgia italiana.

Questa vicenda è il paradigma della nostra industria: è a un passo dal baratro nonostante il risultato acquisito con il ministro dello sviluppo economico sul rinvio dello spegnimento dell'altoforno a fine anno, e allo stesso tempo è a un passo dalla svolta se finalmente con un nuovo investimento si vorrà affrontare l'opportunità di una

siderurgia efficiente e ambientalmente sostenibile. Fra le molte certezze e i troppi ritardi, Piombino potrebbe infatti rappresentare la chiave di volta di questa sfida.

Serve per questo una proposta che guardi al rilancio del sito come a una grande occasione tecnologica a basso impatto ambientale. Un investimento appunto che rappresenti anche un tassello sinergico con gli altri poli siderurgici del Paese, a partire da quelli di Taranto e Genova.

E' maturo in definitiva il tempo per avanzare una proposta forte, forte come l'acciaio. E' il compito che dobbiamo prenderci da domani.

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Primo piano Toscana Lucchini, la settimana decisiva La Fiom: "Sinergia con Taranto" Piombino ha le condizioni per fare quella produzione che là non ci sarà più: l'ha scritto anche il Sole24ore.

Piombino deve occupare quegli spazi di prodotto altrimenti altri paesi esteri sarebbero ben felici di cose che in Italia nonj si fanno più”.

E il porto?

“Si deve far durare l'altoforno per un nuvo progetto per i prossimi 50 anni a Piombino, che unisca le risorse della siderurgia e del porto. Il progetto deve essere un impianto per fare acciaio di qualità: ci vorranno tempo e soldi, si deve lavorare anche sui finanziamenti dell'Europa”.

Un migliaio di lavoratori della Lucchini di Piombino, a fine luglio, ha aderito allo sciopero indetto da Fim, Fiom e Uilm e sfilato poi in corteo dall'ex Ilva fino al porto. A fine manifestazione, per sottolineare la gravità della situazione, alcuni operai si sono gettati in mare, nelle acque del porto. Ora, ecco la settimana decisiva per le sorti dello stabilimento. Luciano Gabrielli, segretario provinciale Fiom Cgil, come si approccia a questo momento decisivo?

“Domani le segreterie sindacali incontrano il commissario per capire come avanti lo stabilimento, dopo il ragionamento fatto col ministro Zanonato sul prolugamento dell'altoforno. Va capito come proseguire sul fronte delle risorse e delle turnistiche”.

Quali saranno le vostre richieste?

Anche giovedì sarà una giornata campale, intanto.

“Ci sarà il Consiglio di fabbrica alle 9, e alle 11 sarà allargato a tutte le categorie sociali ed economiche del territorio per fare il punto della situazione. Si valuterà se indire una manifestazione sull'importanza della Lucchini per il territorio. Si tratta di 4mila posti di lavoro, tra diretti e indiretti, senza contare l'indotto per gli esercizi commerciali”.

Come stanno lavoratori?

vivendo

questo

periodo

“Ora sono coi contratti di solidarietà, è un periodo difficile, ci sono difficoltà e paura del futuro. Compito nostro è di ritrovare le condizioni per la speranza”.

CECINA

“Per noi si deve andare avanti con l'altoforno fino alla fine del 2015. I tecnici ci hanno spiegato che, pur essendo a fine campagna, l'impianto può durare fino a quel periodo. E' fondamentale poi fare sinergia con Taranto”.

Che significa concretamente 'fare sinergia'?

i

EX DUSSMAN RIASSUNTE 7 LAVORATRICI LA FILCAMS: "COLLABORAZIONE TRA SINDACATO, AZIENDA E AMMINISTRAZIONE"

“Taranto con le nuove norme produrrà meno, e

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Copertina Richard Ginori, incredibile ma vero Dal fallimento ai turni senza sosta all’asta del 22 aprile rileva la Ginori per 13 milioni di euro e garantisce il rilancio con un piano di investimenti da 10­15 milioni.

UN MARCHIO storico che ne salva un altro, in una operazione che sul tessuto economico locale diventa modello di riferimento per casi analoghi di crisi aziendale. Dal tunnel alla riconquista dei mercati i passi da fare per Ginori sono ancora molti ma gli investimenti, il know how, la rete commerciale, l’esperienza internazionale del brand Gucci garantiscono alla manifattura di porcellane un futuro all’altezza del suo glorioso passato.

LA «RIVOLUZIONE» targata Gucci investirà sia il piano produttivo che quello commerciale. Sul primo fronte l’obiettivo è sfornare non solo articoli destinati a una clientela di massa ma posizionarsi anche su una fascia alta di mercato, quella tipica insomma del marchio Gucci. Con prodotti di alta qualità, frutto di innovazione, tecnologia e creatività, capaci di generare «margini» di guadagno maggiori. Sul fronte commerciale invece Ginori potrà «sfruttare» la rete del gruppo Gucci nel mondo: così piatti, zuppiere, tazzine decorate della Ginori potrebbero approdare nelle strade del lusso a New York, Londra, Parigi. E con la ripresa dietro l’angolo, il rilancio potrebbe richiedere meno tempo del previsto.

(Fonte: Stefano Vetusti, la Nazione Firenze, 12 agosto 2013)

TUTTI al lavoro anche d’agosto alla Richard Ginori, pronti a cogliere i segnali di ripresa che fanno capolino anche sul territorio fiorentino. «Le banche hanno riaperto i rubinetti, dando fiducia agli imprenditori che vogliono investire», conferma il presidente degli industriali, Simone Bettini. E tutti in fabbrica, alla Ginori, con il ritrovato entusiasmo di chi vede ora un futuro perfino ambizioso sotto l’ombrello della nuova casa madre — il gruppo Gucci — dopo che appena pochi mesi fa la storica manifattura di porcellane era data per morta.

RIACCESI i due forni, i 230 dipendenti di dividono le ferie una settimana a testa, a rotazione, ma i motori della fabbrica di Sesto Fiorentino gireranno senza sosta, fatta eccezione per il giorno di Ferragosto.

«L’obiettivo è rimetterci in carreggiata il prima LA NUOVA PROPRIETA' possibile per massimizzare la produzione — dice Bernardo Marasco, segretario della Filctem Cgil —.

GUCCI: "PUNTIAMO Veniamo da un lungo periodo di inattività, quindi è normale sfruttare anche agosto per riportare i motori SULLA QUALITA' a pieni giri. Se pensiamo che a maggio si rischiava di LA SICUREZZA SUL LAVORO? scomparire — sorride il sindacalista —, diciamo che UN VALORE" l’abbiamo scampata bella».

Nata nel lontano 1735 dalla Manifattura di Doccia IN ARRIVO NUOVE APERTURE fondata dal marchese Carlo Ginori, l’azienda era stata dichiarata fallita nel gennaio scorso e un altro DI NEGOZI COL BRAND SESTESE prestigioso marchio del nostro saper fare artigianale NELLE VIE DEL LUSSO rischiava di svanire sotto i colpi della crisi. Dopo un DELLE GRANDI CITTA' ALL'ESTERO lungo tribolare, l’angoscia dei dipendenti e l’asta di marzo andata deserta, ecco invece la svolta, forse LEGGI TUTTO inattesa, con l’offerta presentata da Gucci che

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Copertina Fuso: "Ci abbiamo sempre creduto Così abbiamo unito due eccellenze" Dal fallimento ai turni no­stop in agosto. Dallo spettro di scomparire all'arrivo, per vie tortuose, di una proprietà solida come Gucci. Mauro Fuso, segretario della Camera del lavoro di Firenze, è una favola quella della Richard Ginori?

“Ora ci sono ancora delle commesse da smaltire, poi Gucci sfrutta la sua collaudata rete commerciale.

L'attività produttiva è ripartita, poi ci saranno dei lavori da fare sullo stabilimento. Ma di sicuro c'è una sinergia con una firma importante radicata nel territorio. Dopo la dichiarazione di fallimento, è stato importante aver continuato a credere in una soluzione positiva”.

Un caso più unico che raro?

“E' uno dei rari casi in cui da un fallimento si arriva ad una ripresa. Un caso rarissimo, sia nel nostro territorio che nel resto d'Italia. Vedremo se in futuro tutto sarà positivo per la Ginori, ma le premesse ci sono”.

Quali sono stati i momenti più difficili della vicenda?

“Le liquidazioni, l'acquisto di Lenox­Apulum poi saltato, il fallimento... Insomma, spesso è stata dura, ma a vedere l'epilogo tutto viene letto diversamente.

Alla fine c'è stata una svolta positiva, sia sul fronte occupazionale, tra conferme, prepensionamenti e ricollocazioni, sia su quello delle prospettive”.

Quanto ha inciso il ruolo del sindacato?

“Da fine 2011 non abbiamo mai mollato la presa, dentro e fuori la fabbrica, tenendo accesi i riflettori sui destini della Richard Ginori. Basta guardare le cronache: decine e decine di iniziative mediatiche e sul territorio, col coinvolgimento delle istituzioni”.

Come è nato l'aggancio con Gucci?

“Istituzioni e sindacato sapevano che Gucci c'è sul

territorio, con una sua rete. Unire due brand così conosciuti e importanti, sinonimo di eccellenza nei rispettivi campi, poteva essere ed è una valorizzazione reciproca”.

La vicenda Ginori può essere un modello per altre aziende fiorentine in crisi?

“Non sarà facile, ma il metodo seguito va riproposto, con la rete tra sindacati, politica, istituzioni, cittadini, categorie, tutti a remare nella stessa direzione nel nome della cosiddetta 'forza dei rapporti'.

Fondamentale è stata anche la coesione istituzionale, da non dare per scontata, tra Comune, Provincia e Regione”.

Quale vertenza fiorentina desta preoccupazione in vista di settembre?

più

“La Seves preoccupa, la vendita non avviene, le banche hanno in mano la partita. Si dice che il Pil aumenti ma qui di ripresa per ora se ne vede poca”.

n. 28 - 20 agosto 2013

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L'intervista Camusso: "Ripresa ancora lontana Il governo deve cambiare passo" Il segretario della CGIL Susanna Camusso, ospite del Videoforum di Repubblica Tv, risponde alle domande del lettori.

"Difficile parlare di ripresa, segnali ancora negativi". Gli interventi del governo?

"Finora solo piccoli provvedimenti che non servono a un vero cambio di fase. Letta cambi passo". Sulle pensioni è "possibile correggere la riforma" La ripresa è una speranza, certo, ma non ancora una certezza. "Se dovessimo guardare ai dati che abbiamo, tutto si vede tranne che segnali di ripresa" dice Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, ospite del Videoforum di Repubblica Tv .

"Siamo all'ottavo trimestre di seguito in recessione e il tendenziale è ancora negativo, certo ci sono osservatori che dicono che più in fondo non si può andare, speriamo sia così". Il segretario ha poi affrontato i nodi politici che dovrebbero essere affrontati in questa fase: "Una situazione economica così difficile richiede segni che la contrastino e attualmente non ne vediamo abbastanza ­ afferma ­ la disoccupazione continua a salire, le imprese in crisi aumentano ci vogliono scelte politiche che ancora non vediamo".

Il governo Letta "La situazione del Paese è così difficile che il tema vero è che cosa bisogna fare?

Letta prova spesso a parlare di occupazione come uno dei temi centrali, ma poi non ne vediamo la coerenza. Perché i vari piccoli provvedimenti non servono. Nessun di questi segna un vero cambio di fase. Allora la domanda che farei al governo è: 'Quale provvedimento a settembre potrebbe segnare un cambio di fase e dare risposte agli italiani?" Quello che chiede Camusso è "un cambio di passo. Letta deve cambiare passo, i provvedimenti che sono stati fatti non sono iniqui, né negativi come altri in passato, ma non bastano, con piccole cose non si fa una grande strada". E se così nonj fosse "bisogna trarne le conseguenze, ma se neanche ci prova non sapremo mai" se è possibile

farlo." Per la sindacalista "più che dibattito infinito sulle formule" bisognerebbe "misurarsi" su grandi temi come "la ridistribuzione del reddito e la riforma fiscale" Le pensioni Quello delle pensioni è un "nervo scoperto del Paese" dice la leader della Cgil che chiede due interventi legislativi in questo campo.

Uno per legare il tipo di lavoro all'accesso alla pensione perché "ogni lavoro è diverso" e l'altro "che assicuri la pensione ai giovani. "Siamo ancora in tempo per correggere la riforma ­ spiega ­ ci sono due interventi da fare: garantire un accesso per i giovani e legare il sistema pensionistico al lavoro.

Non è possibile che ci sia un sistema basato solo sull'età che non tiene conto della differenza che esiste tra i lavori. Siamo sicuri di voler un vigile del fuoco che si arrampichi su una scala a 70 anni o un'infermiera in sala operatoria sempre di 70 anni?".

E poi aggiunge "è importante far rimanere in piedi il sistema pubblico".

La precarietà Camusso ammette che sono stati fatti "errori" sul tema della precarietà del lavoro.

"Abbiamo fatto un grave errore nell'immaginare che la precarietà non sarebbe dilagata" dice la sindacalista "era sufficiente contrastarla sul piano legislativo, adesso ci vuole una risposta adesso in tal senso e sul piano dell'inclusione sociale".

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Il focus Scuola, assunti 400 addetti Ata Ritardi nelle nomine dei docenti IL PUNTO di ALESSANDRO RAPEZZI Segretario Flc Cgil Toscana Sta per iniziare di nuovo: malgrado tutto, come oramai diciamo da qualche anno, buon anno scolastico!

CAPITOLO AMMINISTRATIVI Il 4 giugno i sindacati Scuola della Toscana denunciavano tutti i problemi per l'avvio del nuovo anno scolastico. In questi due mesi, ci sono stati piccoli successi, che comunque cambieranno la vita di alcune migliaia di persone, ma anche grandi delusioni su come non si riesca a rimuovere quelle “pastoie” burocratiche che impediscono il regolare svolgimento di un servizio pubblico come la Scuola.

Grazie all'importante impegno della FLC vengono effettuate assunzioni di una parte del personale ATA (quasi tutti Collaboratori Scolastici) per l'anno scolastico 2012/13... non è un errore di stampa, si parla proprio delle assunzioni dell'anno scolastico che si è chiuso... incredibile ma vero! 5.300 colleghi a livello nazionale, 398 in Toscana vedono così stabilizzato il proprio posto di lavoro, con la possibilità di programmare con certezza la propria vita. Per la precisione: 36 assunti in provincia di Arezzo, 179 a Firenze, 8 a Grosseto, 27 a Livorno, 31 a Lucca, 21 a Massa, 26 a Pisa, 36 a Pistoia, 17 a Prato, 17 a Siena. Tuttavia, nelle nostre denunce avevamo detto che i posti vacanti in Toscana sono oltre 800: con queste assunzioni si stabilizzano solo la metà dei posti disponibili e comunque su quei posti saranno nominati dei supplenti. Ad oggi non ci sono notizie sulle possibili future assunzioni per il prossimo anno scolastico. Resta l'ingiustizia nei confronti del personale inidoneo che blocca le assunzioni di una parte del personale ATA, gli Assistenti Amministrativi: questa situazione impedisce 400 stabilizzazioni.

CAPITOLO DOCENTI Il ritardo nello svolgimento dei concorsi blocca la

stabilizzazione di circa 1.500 docenti di tutti gli ordini di scuola, compreso il personale delle graduatorie ad esaurimento: negli anni passati, in questi giorni, veniva pubblicato il calendario per i ruoli e poi toccava alle assegnazioni delle supplenze, ma ad oggi il Ministero non ha ancora dato le necessarie disposizioni per le operazioni propedeutiche all'inizio dell'anno scolastico. Il 9 settembre molte scuole apriranno: difficilmente il personale, di ruolo e precario, sarà tutto al suo posto a quella data, con importanti conseguenze sul regolare avvio dell'anno scolastico (classi divise, orari ridotti, eccetera). Si deve sottolineare che in questo contesto la Regione garantisce il quasi azzeramento delle liste di attesa della Scuola dell'Infanzia, offrendo risorse per l'attivazione di 145 sezioni “Pegaso” e occupando 214 insegnanti precari, con un investimento di oltre 5 milioni di euro: non essendo scuola dell'obbligo, lo Stato potrebbe non garantire queste risorse, col risultato che circa 3.000 bambini resterebbero a casa. Tutto questo mentre il governo conferma il blocco dei Contratti Pubblici per tutto il 2014: salari fermi dal 2007 con una importante perdita del potere di acquisto. Si tratta di un settore, quello della scuola, che coinvolge quasi un milione di lavoratori. Una situazione che richiede una risposta forte delle forze sociali. Nonostante tutto ciò la scuola inizierà, col personale che accoglierà alunni e famiglie col sorriso e la professionalità consuete: un sorriso amaro, però.

Quello di chi cerca di difendere il ruolo costituzionale dell'istruzione e del lavoro pubblico, nonostante l'inadeguatezza del proprio datore di lavoro, incapace sia di dare risposte tecniche necessarie che di ricostruire quello spirito partecipativo del personale utile alla costruzione di una importante qualità del proprio lavoro.

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La fotogallery Festa Cgil di Massa, lo storico abbraccio Pravettoni-Camusso

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La rubrica CONGEDI PARENTALI E MALATTIE LE NOVITA' NELLA GESTIONE SEPARATA Con la circolare n. 77 del 13 maggio 2013, l’INPS ha fornito specifiche istruzioni in ordine alle modalità con le quali i soggetti iscritti alla gestione separata (co.co.pro., co.co.co., associati in partecipazione, lavoratori libero professionisti) possono fruire delle tutele previdenziali dell’indennità di malattia e del trattamento economico per congedo parentale.

Sintetizzando, per quanto specificatamente si attiene al campo della indennità di malattia, l’Istituto individua i seguenti presupposti per l’accesso alla relativa tutela: 1. al momento del verificarsi della malattia e dell’effettiva astensione dal lavoro, il rapporto di lavoro deve essere in corso e devono risultare accreditati nella gestione separata contributi pari ad almeno 3 mensilità nei 12 mesi precedenti l’evento di malattia.

2. il reddito individuale annuale del lavoratore non deve superare il 70 per cento del massimale di contribuzione annua. Per gli episodi di malattia relativi al 2013, il limite di reddito previsto ai fini dell’erogazione dell’indennità corrisponde a euro

67.304,30.

3. il lavoratore deve trasmettere all’Istituto, con modalità telematica, un valido certificato attestante il proprio stato di incapacità temporanea.

4. lo stato di malattia, per dar luogo all’indennizzo, deve avere durata superiore a 4 giorni. Se tuttavia lo stato di malattia è una continuazione o ricaduta rispetto ad un precedente evento morboso (di durata inferiore a 4 giorni), l’indennizzo è previsto per l’intero corso dell’evento, compresi i primi 3 giorni.

Ove i requisiti elencati risultino sussistenti, l’Istituto provvederà ad erogare l’indennità di malattia per un numero massimo di giornate, pari ad un sesto della durata complessiva del rapporto di lavoro e comunque non inferiore a venti giorni nell’arco dell’anno solare.

In uno stesso anno solare non sono indennizzabili più di 61 giorni di malattia. L’indennità inoltre spetta per tutte le giornate di astensione purché non sia stata irrogata una sanzione, comprese le festività, fino al raggiungimento del limite indennizzabile per evento o per anno solare. LEGGI TUTTO

a cura dello Studio Rusconi

Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805

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Contratti nazionali TRASPORTI ACCORDO LOGISTICA 108 EURO DI AUMENTO SUL PERIODO 2013足2015 88 EURO DI UNA TANTUM SUGLI ARRETRATI LEGGI TUTTO

CALL CENTER/1 VENDITA BENI E RECUPERO CREDITI FIRMATO IL CONTRATTO NAZIONALE PER I COLLABORATORI A PROGETTO INTERESSATI 30MILA ADDETTI ARRIVA IL COMPENSO MINIMO GARANTITO LEGGI TUTTO

CALL CENTER/2 ACCORDO NAZIONALE ALLA CALL&CALL (IN TOSCANA A PISTOIA) CONGEDO MATRIMONIALE PAGATO ANCHE AI DIPENDENTI OMOSESSUALI LA SLC: "UN GRANDE ATTO DI GIUSTIZIA" LEGGI TUTTO

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Contratti nazionali TRASPORTO AEREO SIGLATA L'INTESA SULLA PARTE GENERALE DEL CONTRATTO DEL SETTORE DOPO 20 ORE CONSECUTIVE DI TRATTATIVA LEGGI TUTTO

ENERGIA VIA LIBERA DALLE ASSEMBLEE ALL'ACCORDO DI RINNOVO IN "ENERGIA CONCORRENTE" AUMENTO DI 160 EURO SUI MINIMI 460 EURO AGGIUNTIVI E 800 EURO PER IL WELFARE LEGGI TUTTO

AGRICOLTURA COOPERAZIONE AGRICOLA FIRMATO L'ACCORDO DI RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE 86 EURO DI AUMENTO IN TRE TRANCHE LA FLAI: "TUTELATE RETRIBUZIONI E CONDIZIONI DI LAVORO" LEGGI TUTTO

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Egitto, la Cgil: "Stop alla violenza Aiutare chi vuole la democrazia"

Egitto: CGIL, fermare la violenza e ridare voce alla società civile laica, non violenta e democratica La Confederazione esprime il proprio profondo cordoglio e dolore per le centinaia di morti e di feriti vittime dei violenti scontri nelle proteste di piazza che hanno acceso l'Egitto negli ultimi giorni e condanna la violenta repressione dell’esercito e delle forze di sicurezza, così come ogni forma di violenza da parte dei manifestanti La CGIL esprime il proprio profondo cordoglio e dolore per le centinaia di morti e di feriti vittime dei violenti scontri nelle proteste di piazza che hanno acceso l'Egitto negli ultimi giorni e condanna la violenta repressione dell’esercito e delle forze di sicurezza, così come ogni forma di violenza da parte dei manifestanti.

Il braccio di ferro tra l'esercito ed il movimento dei Fratelli Mussulmani ha portato l'Egitto a giornate di tragica e inaudita violenza e sul baratro di una lunga e sanguinosa guerra civile.

La repressione degli scontri dei giorni scorsi ha lasciato sul terreno già oltre 800 morti e migliaia di feriti, oltre a distruggere il processo democratico, a radicalizzare lo scontro tra le diverse comunità religiose, a ridurre al silenzio la protesta non violenta dei movimenti laici, delle donne e dei giovani

protagonisti di Piazza Tahrir. Il golpe militare di destituzione del Presidente Morsi, del 3 luglio scorso, poteva ancora essere considerato un'azione illegittima, oltre i limiti istituzionali, ma in qualche modo “legittimata” da un movimento di massa contro la gestione autocratica del potere da parte del presidente eletto; un “male necessario” per riprendere il complicato percorso della costruzione del nuovo sistema democratico.

Un'azione resasi necessaria, e richiesta da gran parte della popolazione, contro l'occupazione, sistematica e dispotica, di ogni istanza di potere istituzionale da parte del Presidente Morsi, fino a concentrare su di sé tutti i poteri dello stato, rendendolo ancor più potente del rais Mubarak.

La necessaria costruzione di un accordo inclusivo, di transizione, tra il deposto presidente e il potere dei militari, solo in parte condiviso con il governo “tecnico” provvisorio, è saltata per la convergente intransigenza dei militari e dei Fratelli Mussulmani, che sembrano spinti allo scontro frontale, puntando ognuno sulla sconfitta definitiva del “nemico”, senza alcuna ipotesi di mediazione.

Ciascuna delle parti, sospinta e finanziata dagli interessi contrastanti dei vicini “alleati”, Arabia Saudita, Kuwait ed Emirati, da un lato, Turchia e Qatar, dall’altro.

La strada intrapresa dal generale Abdul Fattah al­Sisi ­ che ha bruciato gli esigui spazi di mediazione ­ ha messo a nudo il progetto golpista del vertice militare egiziano. La decisione di usare la forza contro gli accampamenti della Fratellanza Mussulmana, con le immediate dimissioni dal governo delle personalità liberali e democratiche, ha chiuso una fase e ne ha aperto una nuova, drammatica, un vero e proprio regolamento di conti tra i due blocchi contrapposti più organizzati nel paese.

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Taccuino ECONOMIA IL PIL TORNA A CRESCERE (DELLO 0,3%) NELL'EUROZONA MA L'ITALIA (足0,2%) RESTA IN TERRITORIO RECESSIVO LEGGI TUTTO

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In breve

Comune di Firenze, Rsu in agitazione per i tagli A settembre assemblea e blocco degli straordinari La RSU del Comune di Firenze ha diffuso questo comunicato dopo l'incontro con l'amministrazione comunale: "Il giorno 13 agosto 2013 in Prefettura si è svolto il tentativo di conciliazione tra RSU e Amministrazione Comunale, che si è concluso con la proclamazione dello Stato di Agitazione dei Lavoratori del Comune di Firenze. Durante l'incontro l'amministrazione comunale ha ribadito la sua volontà di ridurre gli importi destinati alla contrattazione decentrata, definendo i precedenti contratti integrativi “eccessivamente generosi”. Con una premessa di questo tipo il risultato era scontato, ma la delegazione trattante è riuscita ancora una volta a indignarci, comunicandoci a riunione conclusa che nei prossimi giorni partiranno le lettere di messa in mora per più di 3000 colleghi ed ex. Puntualmente abbiamo trovato in rete la determina 6414 “Messa in mora dipendenti per interruzione termine di prescrizione”, esecutiva dal 13 di agosto. Comunichiamo ai lavoratori che all'arrivo delle lettere come RSU agiremo per coordinare le azioni legali e vertenziali". LEGGI TUTTO

Lobby illegali del cemento, Toscana al 6° posto in Italia per Legambiente. Più ambite le coste Le coste della Toscana sono tra le mete più ambite dalle lobby del cemento. Un interesse illegale confermato dai dati 2012 del Rapporto Ecomafia di Legambiente sul ciclo del cemento che vede il Granducato attestarsi al sesto posto, tra le regioni più colpite con 474 infrazioni, 622 persone denunciate e arrestate e 90 sequestri subito dopo le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa ed il Lazio. A farne le spese, come dimostrano le indagini passate e recenti, sono infatti principalmente l’Arcipelago Toscano, l’Argentario e la Versilia. Tutti i numeri sulla “cemento Spa” sono stati presentati a Festambiente, festival nazionale di Legambiente in corso di svolgimento a Rispescia (Grosseto). “Usano la forza dell’intimidazione e della minaccia ­ dice Legambiente ­, prediligono il riciclaggio per incrementare i profitti e presentarsi con il volto “seducente e affascinante” dei finanziatori.. Così operano le mafie in Toscana, in particolare i clan della camorra e della ‘ndrangheta La chiamano “delocalizzazione” e in Toscana è diventata triste realtà, soprattutto nel ciclo del cemento”. Secondo gli investigatori della Dna anche la ‘ndrangheta ha scelto questa regione per tentare il riciclaggio di denaro di provenienza illecita. Nell’ultimo periodo i Crea di Rizziconi, gli Alvaro di Sinopoli, ma anche i Bellocco di Rosarno, i Facchineri, i Gallace e i Mancuso hanno operato sul territorio. LEGGI TUTTO

Pistoia, in 'Giusti per l'edilizia' niente stipendi e occupazione a rischio. La rabbia dei lavoratori Per Cesare De Sanctis (Segretario Generale Fiom Cgil Toscana) "nel decreto del Fare varato dal Governo Letta e approvato dal parlamento, ci sono misure per Camper­Roulotte e Case Mobili che non ci convincono e che rischiano di essere negative. Sono settori in crisi che avrebbero bisogno di procedure snelle e semplici e non di complicazioni. Equiparare il settore della Camperistica e delle Case Mobili, infatti, ad interventi di nuova costruzione edilizia con tanto di autorizzazioni urbanistiche ed edilizie rischia di penalizzare non solo gli operatori Turistici ma anche i costruttori. Nella nostra regione il distretto del camper che sta tra le province di Firenze e Siena, produce circa l'80% dei camper nazionali con marchi importanti come Laika,Trigano­Gruppo SEA di proprietà di multinazionali, rispettivamente,Tedesca e Francese. Si producono altri marchi famosi come Rimor, Mc Louis, Giotti line. Sono produzioni che sviluppano un indotto importante legato, tra l'altro, alla fornitura dei materiali. Anche il settore delle Case Mobili aveva un consistente punto di riferimento nella nostra regione. La Shelbox di Castelfiorentino era leader del settore in Italia e in Europa con possibilità concrete di ulteriore crescita. Una proprietà incapace ha disperso in pochi anni questo patrimonio ed ora si è alla ricerca di un imprenditore che voglia e sappia riportarlo sul mercato". LEGGI TUTTO

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