Numero 35 Anno 2015

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Numero 35/2015 - Anno 5

SE L O STA TO A R R ETR A Prefetture di Prato e Massa Carrara e rischio chiusura: l'allarme dai territori Caos Polizia provinciale, il presidio dei lavoratori sveglia la Regione pagine 2-3 In primo piano La video-intervista a 360 gradi a Dalida Angelini pagina 5 Cgil Firenze, l'agenda della neosegretaria generale Paola Galgani pagina 7 Il 15 ottobre la Toscana si mobilita per le pensioni pagina 8 L'Inca festeggia i 70 anni, evento regionale il 14 ottobre pagina 13

La Newsletter settimanale

08-10-2015


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Editoriale Sergio Frivoli (Fp Prato) e Anna Maria Scarola (Fp Massa Carrara)

Chiusura Prefetture: lo Stato arretra a Prato e Massa Carrara La Prefettura di Prato, insieme ad altre ventidue prefetture sul territorio nazionale, è stata fatta oggetto del piano di riordino posto in essere dal governo nell’ambito della generale riforma della Pubblica Amministrazione, che prevede la soppressione di alcuni uffici che dovrebbero essere accorpati ad altri; nel caso di Prato l’accorpamento dovrebbe avvenire con la prefettura di Pistoia. La decisione di sopprimere alcune sedi prefettizie, lungi dall’essere una misura di contenimento della spesa, si caratterizza come un inequivocabile arretramento della presenza dello Stato dal territorio. In un momento di massima emergenza in materia di gestione dell’immigrazione, della sicurezza e del controllo del territorio, pensare di accorpare ventitré Prefetture significa togliere capacità di intervento allo Stato e ridurre importanti servizi ai cittadini. Le specificità e le criticità del territorio pratese sono ben note; l’istituzione di un tavolo denominato “Patto per Prato sicura” come necessario strumento di raccordo tra governo ed istituzioni locali per fronteggiare le gravi emergenze legate alla sicurezza ed alla immigrazione, attivato paradossalmente proprio presso la Prefettura di Prato, dimostra in maniera palese che la strada intrapresa dal governo di ridurre notevolmente la presenza dello Stato a Prato non va nella direzione della maggiore tutela dei cittadini nell’ambito della sicurezza e dei servizi. Anche a Prato è partita la mobilitazione dei lavoratori e nei prossimi giorni verranno

organizzate iniziative che coinvolgeranno i lavoratori del comparto sicurezza (personale civile della Questura e Vigili del Fuoco) al fine di sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza. (Sergio Frivoli ­ Coordinatore delle Funzioni Centrali FP CGIL Prato) Il Governo pensa di chiudere 23 prefetture. Il Decreto sulla nuova riorganizzazione del Ministero dell’interno priverebbe 23 province tra cui Massa Carrara di presidi essenziali di sicurezza e legalità. Risultato: comunità locali con meno tutele in tema di immigrazione, emergenze, calamità, lotta alla criminalità organizzata, aiuti alle vittime di usura, estorsione e terrorismo. E i lavoratori lasciati nella completa incertezza su destinazione e futuro professionale. La provincia di Massa Carrara in questi ultimi anni è stata investita dalla chiusura e dal declassamento degli uffici dello stato presenti sul territorio. Il continuo smantellamento dei servizi dello Stato e lo spostamento di uffici nella provincia di Lucca stanno trasformando Massa Carrara in una Provincia di serie “B” . Tutto ciò comporterà per il territorio anche una perdita sul piano economico sociale con conseguente perdita di ricchezza perché i lavoratori garantiscono coesione sociale, integrazione e convivenza civile. (FP CGIL Massa Carrara ­ Segretario Provinciale delle Funzioni Centrali Anna Rita Scarola)

n. 35 - 08 ottobre 2015


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La mobilitazione Polizia provinciale: il presidio sveglia l'attenzione della Regione

Oltre 100 persone martedì in presidio davanti al Consiglio regionale per protestare contro l’assenza di risposte sulla riorganizzazione delle funzioni della Polizia provinciale, per dare continuità ai servizi alla collettività e salvaguardare i posti di lavoro. Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil della Funzione pubblica sono state ricevute dal presidente del Consiglio Eugenio Giani e dall’ assessore Vittorio Bugli, ai quali hanno manifestato la necessità urgente che la Regione e le Province toscane trovino un’intesa responsabile per condividere gli impegni organizzativi ed economici per la continuità dei servizi della polizia provinciale. In particolare è stato sottolineato come gli oltre 170 professionisti del corpo siano una risorsa essenziale per la salvaguardia della tutela ambientale nella nostra regione, a partire dall’esercizio dei controlli e dall’applicazione delle sanzioni. Sia Giani che Bugli hanno riconosciuto come il percorso compiuto finora sia insufficiente e che è urgente da un lato chiedere al governo una proroga

sulla data di scadenza per il passaggio e la ridefinizione del personale (oggi l’assessore Bugli sarà a Roma per chiedere all’Esecutivo lo spostamento della scadenza per la polizia provinciale), dall’altro costituire subito un tavolo trilaterale fra Regione, Upi ed Anci per fare chiarezza sui fabbisogni del personale di polizia provinciale necessari per il proseguimento delle funzioni e per individuare, in una logica di corresponsabilità, la necessaria copertura delle risorse. “Da questo impegno ci aspettiamo risultati concreti e rapidi – hanno detto i segretari di Cgil, Cisl e Uil della categoria, rispettivamente Debora Giomi, Marco Bucci e Flavio Gambini ­ poiché il tema delle attività della polizia provinciale è stato fino ad adesso pesantemente sottovalutato dalla politica, mentre è evidente che nell’interesse dei servizi alla collettività va garantita la stabilità delle funzioni svolte fino ad adesso. Attendiamo quindi a breve una convocazione da parte della Regione, di Upi e Anci.

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La presentazione La contrattazione territoriale nel Calzaturiero della Valdinievole

ASCOLTA LE INTERVISTE

n. 35 - 08 ottobre 2015


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L'intervista Dal sindacato alla contrattazione Dalida Angelini a 360 gradi

GUARDA IL VIDEO n. 35 - 08 ottobre 2015


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Empoli Amianto, l'ultima beffa agli ex vetrai La Cgil: "Ora serve un decreto ad hoc"

GUARDA IL VIDEO Dopo una vita trascorsa in vetreria, a contatto con l’amianto che nel frattempo ha già ucciso migliaia di suoi colleghi, un tribunale gli riconosce un bonus previdenziale di cinque anni. Ha rischiato la vita sul lavoro ed è giusto che lo Stato riconosca questo rischio. E allora tre anni fa, con trentacinque anni di contributi, va in pensione. Lo ha detto un tribunale, la legge è legge. O almeno è ciò che avrà pensato lui. Un pensiero liberatorio, legittimo, ma che non tiene conto di tutto. Insomma, la legge è legge, ma il giudizio è composto di tre gradi. E nel frattempo può accadere che l’indirizzo cambi e che la certezza dei bilanci dello Stato – come prescrive un decreto del presidente della Repubblica del 1970 ­ prenda il sopravvento sul giusto risarcimento per un operaio che ha rischiato la vita sul lavoro. E allora cosa succede? Succede che la Cassazione blocca tutto, gli sospende la pensione e gli impone di restituire indietro gli assegni percepiti negli ultimi tre anni. Così quel lavoratore, la cui età è già avanzata, di anni di contributi torna ad averne trentacinque e non più quaranta. Che poi, in ogni caso, non basterebbero più perché la riforma Fornero ha innalzato l’età pensionabile e adesso i requisiti sono di quarantadue

anni e mezzo. Non c’è niente da fare. Quell’ex vetraio non rientra nemmeno nelle tutele garantite agli esodati, come accaduto invece ad altri suoi colleghi nelle medesime condizioni. Altri sì e lui no, miracoli della burocrazia giudiziaria. Non rimane che arrangiarsi, stringere i denti e cercare di cavarsi da una situazione assurda. Ma senza cercare scappatoie, come ad esempio lasciarsi morire, perché in quel caso il suo debito ricadrebbe sugli eredi. Il caso è limite, ma non si tratta di un’eccezione. E’ solo il primo uomo di una fanteria mandata al macello. E quello a cui, come accade nei film di guerra, si spara per primo. Dietro di lui ci sono altri ottanta suoi ex colleghi che dal primo novembre prossimo dovranno cominciare a restituire quanto finora percepito sotto forma di bonus inizialmente riconosciuto in virtù del rischio corso sul lavoro. Pochi giorni fa c’è stata l’ultima sentenza della Cassazione, che ha messo la parola fine su una vicenda che ha dell’incredibile. Gli ultimi 15 ex vetrai, tra cui anche l’uomo di cui sopra, sono stati condannati a ripagare l’Inps. L’istituto di previdenza adesso dovrà comunicare gli indebiti da restituire. «Siamo di fronte ad un’ingiustizia colossale – attacca Paolo Grasso dell’Inca Cgil – dei 400 ex operai che dalla metà degli anni Novanta hanno cominciato a far ricorso per chiedere un riconoscimento economico o previdenziale al rischio corso per aver lavorato a contatto con l’amianto, poco più di 300 adesso stanno giustamente godendo di questi benefici. Mentre altri ottanta, che poi sono gli ultimi ad aver fatto richiesta, si ritrovano non solo senza questi bonus, ma anche nell’obbligo di dover restituire quanto inizialmente accordato. In tutto temiamo che il risarcimento si aggiri sul milione di euro». LEGGI TUTTO

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Firenze L'agenda di Paola Galgani "Percorso d'ascolto tra i delegati"

“Vogliamo essere i protagonisti del cambiamento, serve più contrattazione e dialogo. Noi diciamo no allo schema amici/nemici, non è utile a migliorare né le condizioni dei lavoratori né quelle della comunità. Vogliamo misurarci nel merito delle questioni, ma chiediamo questo approccio anche ai nostri interlocutori”: queste le prime parole di Paola Galgani, circa i rapporti con le istituzioni e le controparti, nel primo incontro stampa da segretaria generale della Camera del lavoro di Firenze (è stata eletta il 23 settembre scorso, prima donna della storia ad occupare la carica). Galgani, annunciando che il prossimo 15 ottobre Cgil, Cisl e Uil locali faranno un presidio sotto la Prefettura all'interno di una mobilitazione nazionale sulle pensioni (“è lì ­ ha detto ­ che si gioca un pezzo importante del futuro del sistema sociale italiano”), ha spiegato le priorità della sua agenda: “La Camera del lavoro di Firenze rappresenta 140mila persone tra lavoratori, non lavoratori e pensionati, essere la segretaria generale è una grande responsabilità ma è ora di smettere di meravigliarsi se una donna occupa delle cariche importanti. Inizierò un percorso

di confronto e ascolto con tutti i delegati e le delegate dei luoghi di lavoro del nostro territorio. Ieri ho visto quelli della Seves, un patrimonio della città da non disperdere. Presto toccherà ai lavoratori degli appalti e dei servizi, quelli più in sofferenza, e l'incidente sul lavoro capitato ieri nel negozio di Zara ne è una prova. Poi vedrò i lavoratori della scuola, che qui da Firenze hanno fatto sentire forte la contrarietà alla riforma, e in seguito ­ in accordo con le categorie ­ tutti gli altri. Cercheremo di stare meno nei palazzi e più sui luoghi di lavoro, le scelte vanno fatte basandosi su confronto e partecipazione. In ogni luogo di crisi la Cgil ci sarà, come è stato in questi anni. Cercheremo di dare maggiore rappresentanza a chi ancora non rappresentiamo, sia attraverso la contrattazione inclusiva sia con un rafforzamento della tutela individuale”. Anche perché, ha aggiunto Galgani, “il sindacato è sotto attacco, e il problema è che questo attacco si ripercuote sui lavoratori e il lavoro. L'irrigidimento di Confindustria sul rinnovo dei contratti nazionali, ad esempio, è intollerabile in un Paese che soffre sui salari e sulla domanda interna. Ma l'Italia ha superato le sue stagioni più difficili sempre coinvolgendo i sindacati”. Galgani ha infine indicato tre grandi sfide da lanciare: la legalità (“tutela i lavoratori, conviene alle imprese. Da non sottovalutare gli allarmi sul caporalato nelle campagna dell'empolese”), sanità (“occorre valorizzare i lavoratori e aumentare la capacità di dare risposte ai cittadini”), Città metropolitana (“Firenze è più grande di Firenze ormai, bisogna ragionare in ottica di Città metropolitana come politiche e interventi infrastrutturali, per essere più competitivi”). LA BIOGRAFIA

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La battaglia Il 15 ottobre la Toscana si mobilita per cambiare la legge sulle pensioni

CGIL, CISL e UIL Nazionali hanno deciso di promuovere a sostegno della modifica della Legge Fornero una mobilitazione di tutte le strutture territoriali nel periodo dal 5 al 15 ottobre. Per dare maggiore visibilità all’iniziativa è stato deciso unitariamente, a livello regionale, di organizzare le iniziative territoriali per sostenere la vertenza previdenziale in unica data, il 15 ottobre, in tutta la Toscana. Cgil Cisl Uil Toscana

LA FIRMA

TORNA L'INTEGRAZIONE SALARIALE AI CONTRATTI DI SOLIDARIETA' LEGGI TUTTO

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L'intervento No ai forestali-carabinieri Il Silp ha un ruolo da giocare di PIERLUCIANO MENNONNA (Silp Cgil)

forze”, abbiamo scritto che “occorre istituire una sola Polizia a competenza generalista, alle dipendenze del ministero dell’Interno che, avvalendosi da subito di circa 220 mila donne e uomini della Polizia di Stato e dei Carabinieri,

La Legge 7 agosto

permetta di restituire ai servizi specifici la Guardia di

2015, n. 124

Finanza, la Polizia Penitenziaria e il Corpo Forestale dello

(cosiddetta Legge

Stato” […] “Superando fuorvianti discussioni sull’opportunità

Madia), prevede

di mantenere o meno un presidio della Polizia di Stato o dei

all’art. 8 (c.1 lettera

Carabinieri, adottiamo semplicemente la scelta strategica di

a) la

istituire un’unica Polizia, che incamerando forze di entrambi

“riorganizzazione del

i corpi, sarà certamente in grado di garantire più sicurezza

Corpo Forestale dello Stato ed eventuale assorbimento del

ai cittadini”.

medesimo in altra Forza di Polizia”. Oggi le anticipazioni ci

Siamo consapevoli del fatto che le rappresentanze dei

parlano di sostanziale assorbimento del Corpo Forestale

lavoratori siano un ostacolo alle azioni che il governo ha

dello Stato all’interno dell’Arma dei Carabinieri. Tale

messo in campo e vuol continuare a mettere in campo: lo

anticipazione troverebbe conferma in testi non ufficiali che

abbiamo visto con la contrazione delle agibilità sindacali

sono stati fatti girare in circuiti vari, che prevedono il transito

(D.L. 90/2014) e con la bozza dell’ultima Legge di Stabilità,

del personale del Corpo Forestale dello Stato nella

che mirava ad invadere il campo della contrattazione

consistenza di 7.000 unità (la quasi assoluta totalità), ai

rendendo legittimi orari di lavoro che ci avrebbero fatto

Vigili del Fuoco di 70 unità, alla Guardia di Finanza di 30

arretrare di decenni. Il 25 settembre, all’assemblea dei

unità, alla Polizia di Stato di 120 unità.

lavoratori forestali, il Silp Cgil ha lanciato un messaggio di

Tutto ciò obbligherebbe ad acquisire lo status militare per i

unità sindacale, perché solo grazie a quella unità il

7.000 che transitano nell’Arma, alla immediata dismissione

Comparto Sicurezza l’anno scorso poté ottenere lo sblocco

delle libertà politiche e sindacali, alla revisione totale

del tetto salariale e degli automatismi. Come Silp Cgil

dell’organizzazione del lavoro e di diritti acquisiti nel corso

abbiamo sentito la necessità di far sapere che la nostra

della storia centenaria del Corpo Forestale. Le

vocazione confederale e la nostra ragione fondativa

rappresentanze sindacali del Corpo Forestale hanno

affondano le radici nella conquista delle piene libertà

ribadito la loro ferma contrarietà al progetto di assorbimento

sindacali e dei diritti politici, che le donne e gli uomini del

all’interno dell’Arma, per difendere libertà, democrazia,

Corpo Forestale già hanno ­ e noi no­ e che sono

professionalità e modernità. Le organizzazioni confederali

fortemente minacciati. E sentiamo la necessità di stare

hanno deciso inoltre di formalizzare richiesta di incontro con

dentro queste rivendicazioni e di stare al fianco delle

il governo. Se anche questo approccio di confronto sul

rivendicazioni della Cgil, perché il modello civile non deve

merito cadrà inascoltato, potrebbe aver luogo per la prima

arretrare a vantaggio di quello militare, perché questa

volta lo sciopero del Corpo Forestale dello Stato.

riorganizzazione prevista dalla Legge Madia sta prendendo

Il Silp Cgil deve stare dentro questo processo. Nel

la piega sbagliata, perché le libertà sindacali non devono

documento votato al IV Congresso, intitolato “Unire le

mai arretrare.

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La promozione Sconto agli spettacoli del Puccini di Firenze per gli iscritti alla Cgil

Da martedì 20 a domenica 25 ottobre/ore 21.00 (domenica ore 16.45): Magnoprog e ErreTiTeatro30 presentano Biancaneve (regia: Maurizio Lombardi, musiche originali: Claudio Corona Belgrave) Lo spettacolo prende spunto dalla fiaba originale di Biancaneve, fiaba nordica di grande effetto drammaturgico. La regia fresca e divertente punta ad approfondire e rivisitare anche in chiave comica il racconto e renderlo adatto ad ogni fascia d’età: le invenzioni sceniche, le canzoni originali appositamente composte per l’occasione, i balletti e i continui rimandi al contemporaneo ne fanno uno spettacolo spassoso da godere insieme a tutta la famiglia o con gli amici, ideale per una serata all’ insegna del divertimento e un modo per ritornare a teatro sotto una nuova veste. Questo nuovo progetto con la regia di Maurizio Lombardi vi delizierà con continui ribaltamenti di fronte e piccole sorprese. Uno spettacolo assciurato per tutti, sia per i grandi sia per i piccini. PREZZO INTERO €17,20 PREZZO RISERVATO €12

Giovedì 29 ottobre e venerdì 30 ottobre ore 21; domenica 1° novembre ore 16:45: RQS Spettacoli s.a.s. presenta Ficarra & Picone in Apriti cielo di Ficarra & Picone. Il desiderio di sentire di nuovo il calore delle risate del pubblico, e' stata la molla per la costruzione di questo nuovo testo. Come i precedenti lavori, anche questo, e' costituito da quadri, che, a loro volta, rappresentano la vita quotidiana con i suoi paradossi al limite dell'assurdo. I due comici, prendendo spunto dalla vita di tutti i giorni, piena di cronaca nera, politica, religione e tanto altro, ci offrono, con la leggerezza che li contraddistingue, una riflessione divertente sulla nostra società e sulla nostra nazione, regalandoci uno spettacolo dai colori forti ancora una volta scritto e interpretato da Ficarra & Picone. PREZZO INTERO €27 PREZZO RISERVATO €22 Venerdì 6 novembre ore 21.00: RBR dance company in Indaco (regia Cristiano Fagioli e Gianluca Giangi Magnoni). RBR DANCECOMPANY dopo il successo ottenuto con “Giulietta e Romeo, l'amore continua”, propone uno nuovo spettacolo del tutto innovativo. Grazie al supporto di speciali effetti video e particolari fondali, saranno creati scenari mistici e surreali. Con la regia di Cristiano Fagioli, i danzatori di bella presenza scenica e ottima tecnica classica, si alterneranno sul palcoscenico apparendo e scomparendo, moltiplicandosi magicamente, grazie ad uno studio accurato di luci e proiezioni che incanterà il pubblico. PREZZO INTERO €25,30 PREZZO RISERVATO €19 Info: Biglietteria tel.055/362067, fax 055/331108, mail biglietteria@teatropuccini.it

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Pistoia Ottobre-novembre, ciclo di eventi sul filo rosso tra la lettura e lavoro

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Arezzo

Le "ripresine" da propaganda e la necessità di scelte coraggiose di ALESSANDRO

MUGNAI

sostitutivi a funzioni così essenziali per uno Stato degno di

(segretario generale Cgil Arezzo)

questo nome. Per non parlare di chiusure di innumerevoli aziende, tagli degli ammortizzatori sociali, disoccupati ed

E’ ormai diventata una questione di

inoccupati, precari e sopratutto tantissima evasione fiscale

tendenza annunciare,

imporrebbero scelte senza dubbio serie e corrette che, senza

periodicamente, segnali di ripresa

altrettanto dubbio, un sindacato da solo non può fare, perchè il

del Paese e quindi anche di questa Provincia. Le nostre

Sindacato, pur con tutti i suoi difetti e limiti, non fa leggi e non

Federazioni e spesso il sottoscritto hanno cercato, anche con

decreta niente, al massimo protesta e propone – ma per questo

dati, di far comprendere di volta in volta quale è la situazione

deve essere ascoltato – o contratta quando vi sono condizioni.

che riscontriamo nel mondo del lavoro: purtroppo non ci sono

E’ rappresentanza pura che, se non ascoltata o peggio

chiari segnali di ripresa, tutto qui! Quella preannunciata con

massacrata, non solo rischia di servire sempre meno ma senza

enfasi nei giorni scorsi di un 1,4% d’incremento occupazionale

dubbio impoverisce ancora di più la nostra fragile democrazia. In

oggi non può certo essere interpetrato come un “balzo in avanti”

questo panorama di crisi, non solo economica, è stato

e nemmeno come un chiaro segno di contro­tendenza alla crisi

“inventato” il jobs act a suon di decreti e siamo ancora ad

dei nostri tessuti produttivi e commerciali. Insistendo su questa

aspettare la spiegazione evidente di quali sono quei punti così

tendenza si rischia di scadere nella vera e propria propaganda

importanti in quella nuova normativa, che tanto sta cambiando il

che reputo dannosa, poichè una società seria se non riesce a

mondo del lavoro, per la ripresa. Per esempio, se prendiamo i

prendere atto, coscienza e non riesce ad ammettere veramente

dati degli assetti occupazionali della nostra Provincia divisa per

lo stato delle cose non può, collettivamente, trovare il modo

attività commerciali balza agli occhi un aumento esponenziale

giusto per uscire fuori dalle difficoltà. Perchè per uscire “fuori dai

dei “lavoratori” impiegati nel settore delle attività svolte da

guai” è necessario fare scelte, e oggi nella situazione in cui

famiglie (codice ateco) che dal 2012 ad oggi sono raddoppiate

siamo servono, urgono scelte coraggiose. Ribadire, da parte

da 1691 (di cui 1100 extra ue e 88 UE) a 2479 del 2014 (di cui

della CGIL, questa posizione non è voler fare i “gufi”, non è voler

1665 extra UE e 84 UE) al 2603 del 2015 (di cui 1750 extra UE

sempre vedere il bicchiere mezzo vuoto, ma è senso di

e 83 UE). Dati che ci dicono che l’attivita di cura è in capo alle

responsabilità per chi questa situazione la subisce e si rivolge a

famiglie, che da sole lo affrontano. Per non parlare delle attività

noi. Mi sembra chiaro che dalla crisi non si esce con spot,

non determinate che da 4795 del 2012, sono passate a 6812 del

ammiccamenti e uscite stampa per “iniettare” fiducia, noi

2014 e a 7652 del 2015. A nostro avviso questa tendenza

riteniamo che la fiducia debba essere conseguenza del aver

potrebbe essere legata all’entrata in vigore del “jobs act”, in

fatto cose concrete ed utili. Invece ci scontriamo sempre più

particolare all”innalzamento del limite di reddito per il lavoro

spesso con scelte apparentemente fragorose che tendono ad

accessorio (cd voucher) portato dal Jobs act a 7.000 euro nel

aumentare le differenze e a dover fare i conti con sacche di

corso di un anno solare (annualmente rivalutati) ampliandone

povertà sempre più ampie. Scuola, sanità, servizi pubblici, si

l’uso in tutti i settori produttivi. Forme contrattuali senza tutela e

taglia il welfare e si pretende di caricarlo sulle spalle di lavoratori

senza ammortizzatori che vanno a sostituire vera e propria

e aziende (virtuose) casomai chiedendo lavoro di supplenza al

manodopera da lavoro dipendente. Ma la situazione è generale,

volontariato e all’associazionismo ( azioni sulle quale i sindacati

leggendo dati Inail sui lavoratori assicurati equivalenti, dati sono

devono ben vigilare) mettendo avanti la logica della carità, dei

in via di consolidamento, ma sono comunque significativi.

grandi valori che però a nostro avviso non possono essere

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L'evento

Il 14 ottobre in via Fiume a Firenze l'Inca festeggia i suoi primi 70 anni IL PROGRAMMA 9.30: Registrazione dei partecipanti e colazione a buffet 10.00: Introduzione e saluto Giorgio Cartocci (INCA CGIL Toscana) 10.30: Interventi di Segretari regionali categorie confederali CGIL e Responsabili regionali CAAF e UVL e SPI 11.30: Intervento Dalida Angelini (Segretaria Generale CGIL Toscana) 12.00: Consegna riconoscimento ai compagni che prestano l’attività nell’INCA­CGIL da molti anni 12.30: Conclusioni Morena Piccinini (Presidente Nazionale INCA) 13.00: Buffet

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Artigianato/1 Un buono sui libri scolastici per i figli dei lavoratori (da Ebret)

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Artigianato/2 San.Arti, dalla sanità integrativa alla maternità: scopri le occasioni

Lavoratrice, lavoratore lo sai che con San.Arti se hai un contratto da artigiano nei seguenti comparti: dell’Area Meccanica, Installazione di impianti, Orafi, Argentieri ed affini, Odontotecnici; dell’Area Chimica/Ceramica; dell’Area Legno/Lapidei; Alimentare e della Panificazione; Acconciatura, Estetica, Tricologia non curativa, Tatuaggio, Piercing e Centri Benessere; dell’Area Comunicazione; CCNL dell’Area Tessile/Moda hai come diritto contrattuale l'accesso alle prestazioni della sanità integrativa la quale ti rimborsa i tickets sanitari o ti consente di avvalerti di strutture sanitarie convenzionate a carico

del fondo? Lo sai che hai diritto ad una visita odontoiatrica gratuita all'anno ed anche ad un check up? Lo sai che dopo il 50° anno di età hai diritto ad una serie di esami per la prevenzione personalizzati per uomini e donne? Lo sai che hai a disposizione un pacchetto maternità del valore di 1000 euro? Se non sai tutto ciò e vuoi saperne di più, o lo sai ma non sai come fare a beneficiare di tutto ciò, rivolgiti presso la sede della CGIL della tua zona. LEGGI TUTTO

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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube FIRENZE "Donna chiama donna": lo sportello della Camera del lavoro Storie di diritti negati e discriminazioni: il quadro delle utenti GUARDA IL VIDEO

L'ANGOLO SPI "Aumenti per le pensioni pi첫 basse" Intervista a Carla Fiochi (segreteria regionale)

GUARDA IL VIDEO

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La rubrica JOBS ACT, LICENZIAMENTO ECONOMICO E OBBLIGO DI "REPECHAGE" Il decreto legislativo n. 23/2015 che ha introdotto nel nostro

logica conseguenza di un sistema basato sulla tutela reale

ordinamento il contratto di lavoro subordinato c.d. a tutele

(ovvero sulla sanzione ex art. 18 legge 300/70 della

crescenti

del

reintegrazione a fronte della illegittimità del licenziamento),

con

che configura l'interruzione del rapporto di lavoro come un

decorrenza dal 7.3.2015, pone interrogativi anche sulla

extrema ratio, da adottarsi dunque solo ove ciò sia

persistenza

Per

inevitabile. Insomma, se il repȇchage appare coerente con il

repȇchage si intende l’obbligo gravante sul datore di lavoro

fondamentale impianto adottato dal legislatore del 1970, può

che proceda al licenziamento per giustificato motivo

forse non esserlo più in un sistema dove valore preminente è

oggettivo

del

assegnato alle esigenze del datore di lavoro (alla sua

potuto

stabilità economica), potendo egli contare sulla rigida

ragionevolmente utilizzare il dipendente interessato in altre

predeterminazione dell'indennità risarcitoria da pagare al

mansioni equivalenti o, in mancanza, anche in mansioni

lavoratore in caso di licenziamento illegittimo. Se questo

deteriori, col limite del rispetto della dignità del lavoratore

orientamento si dovesse affermare, come evidente, la logica

(senza che ciò, in altre parole, comporti l’onere di apportare

del "doppio binario" introdotto dal Job Act, avrebbe

rilevanti

un'ulteriore amplificazione, con una ancor più marcata

e

licenziamento

modificato

il

illegittimo

per

dell'istituto

di

provvedimento

provare, di

modifiche

regime i

sanzionatorio

lavoratori

chiamato

"repȇchage”.

al

fine

della

recesso,

che

non

organizzative

assunti

quali

legittimità avrebbe

ampliamenti

di

organico o innovazioni strutturali).

divaricazione delle tutele entro la medesima azienda tra

Tale obbligo è stato elaborato dalla giurisprudenza, quale

vecchi e nuovi lavoratori. LEGGI TUTTO

a cura dello Studio Rusconi

Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805

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NonSoloToscana

Camusso: "Chi vuole la ripresa tifi per l'aumento dei salari"

Il segretario Cgil intervistato da Repubblica respinge l'ipotesi di un intervento del governo sulle regole contrattuali: "Indebolire la contrattazione collettiva in questa fase, per esempio con il salario minimo, porta a un futuro di povertà diffusa"

presidenti di calcio che tifano incomprensibilmente per un'altra squadra. Francamente non riesco a capire per quale squadra tifi la Confindustria. Per chi vuole toglierle il ruolo di rappresentanza?”. Ma perché allora il confronto con Confindustria è fallito ancor prima di cominciare? “Perché fin dall'inizio l'obiettivo di Confindustria era chiaro – risponde Camusso ­ abbassare i salari, ridurre il potere d'acquisto dei lavoratori. Le sembra un obiettivo che potevamo condividere?”. E quando Squinzi si è accorto che le sue idee sul salario non erano condivise, aggiunge Camusso, “ha fatto come quei bambini che si arrabbiamo e portano via il pallone”. “A volte – conclude il leader della Cgil ­ vengono da rimpiangere i presidenti di Confindustria, come Angelo Costa e Gianni Agnelli, che pur nella durezza delle loro posizioni hanno sempre riconosciuto il valore del lavoro e della tutela del salario”.

“Non c'è nessuna ragione al mondo che giustifichi l'intervento del governo sulle regole contrattuali. C'è invece la volontà di destrutturare la funzione di rappresentanza autonoma delle parti sociali. Questo IL DIRETTIVO c'è”. Con queste parole il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in un’intervista a Repubblica, torna a respingere l'ipotesi che Palazzo Chigi metta mano sul rapporto tra sindacati e organizzazioni datoriali. Nell’intervista firmata da Roberto Mania, Camusso ricorda che “i contratti sono accordi di natura privata”. Quindi, “un governo che avesse a cuore davvero la ripresa del Paese tiferebbe per l'aumento dei salari”, come suggerisce anche l'Fmi. “In questa stagione delle diseguaglianze – afferma ancora il segretario IL LAVORO Cgil ­ indebolire la contrattazione collettiva, a favore DOPO EXPO per esempio del salario minimo, vuol dire creare le condizioni per un futuro di povertà diffusa”. LEGGI TUTTO Confindustria, che non sembra ostile all'intervento del governo, “a volte ­ osserva Camusso ­ ricorda quei n. 35 - 08 ottobre 2015


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Cultura

I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana PREVENIRE

UNA

I TUMORI PROFESSIONALI:

PRIORITÀ PER LA SALUTE SUL LAVORO

Autori: Marie­Anne Mengeot, Tony Musu, Laurent Vogel. Parole chiave: tumore ­ malattie professionali ­ lavoro ­ Eternit. Casa editrice: Ediesse Pubblicato nel: giugno 2015. Pagine: 140. ISBN: 978­88­230­1971­3 Nell’Unione europea, ogni anno, circa un milione e duecentomila persone muoiono di cancro. Si stima che tra 65.000 e 100.000 di queste morti siano direttamente causate dalle condizioni di lavoro, mentre molti altri tumori sono dovuti all’inquinamento ambientale provocato dalle attività delle imprese.Non si tratta di fatalità. Sono morti che possono essere evitate.Salvo in pochi casi, come la condanna e poi l’annullamento del processo all’ex proprietario dell’Eternit, i tumori professionali non vanno in prima pagina.

IL

DIRITTO DI MIGRARE

Autore: Catherine Wihtol de Wenden (prefazione di Enrico Pugliese) Parole chiave: immigrazione ­ emigrazione ­ diritti universali di cittadinanza Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: 2015 Pagine: 78. ISBN: 978­88­230­1957­7 Basato su una vasta documentazione sulla portata e le caratteristiche delle attuali migrazioni internazionali, il libro affronta in maniera originale una tematica spinosa: il diritto di migrare. Cioè non solo il diritto di uscire dal proprio paese ma anche il diritto di avere un rifugio o semplicemente di cercarsi una collocazione (un lavoro, una nuova vita) in un paese diverso. Da tempo ormai nelle moderne democrazie il diritto di emigrare è in generale riconosciuto. E di questo diritto i paesi del Nord del mondo si fanno anche paladini.

I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 ­ 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288

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In viaggio con... Un giorno a Perugia a Eurochocolate a caccia di un "baffo" da Guinness

GITA DA UN GIORNO IL 17 OTTOBRE A PARTIRE DA 37 EURO (pullman, assistente, assicurazioni) L’Eurochocolate 2015 è un evento imperdibile per gli amanti del cioccolato. Come ogni anno Perugia è pronta ad accogliere migliaia di visitatori con gli stand e manifestazioni incentrate sulla scoperta dei lavoratori a base di cacao. Con l’edizione di quest’anno gli organizzatori hanno voluto omaggiare una delle icone che sta tornando a fare tendenza, il Baffo!!! Si cercherà di battere il GUINNESS WORLD RECORD creando i baffi di cioccolato più grandi al mondo. Ritrovo agli orari e nei luoghi convenuti, sistemazione in Pullman GT e partenza per

l’Umbria. Arrivo nei pressi di Perugia al parcheggio di carico e scarico autorizzato per i bus GT, Pian di Massiano che è anche capolinea del mini/metrò per raggiungere il centro storico in 10/15 minuti (biglietto escluso, si possono acquistare presso le biglietterie automatiche, costo del biglietto circa 1.50 /2,00 a tratta)). Si arriva alla stazione1 di Pincetto ( capolinea) si scende e con le scale mobili si raggiunge il centro storico. . Giornata libera a disposizione per la visita degli stand nel centro storico della cittadina. Alle ore 17.00 partenza per il rientro. NOTE: Minimo 30 partecipanti. Contattare l’Agenzia di Viaggi CTC Promoturismo il giorno precedente alla partenza al 0574 / 42215 – dalle 09 alle 20 dal lunedì al sabato. SCOPRI TUTTO IL PROGRAMMA

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In viaggio con... Un giorno o due: ultima chiamata per andare a visitare l'Expo a Milano

GITA DA UN GIORNO SABATO 10 OTTOBRE E LUNEDI' 19 OTTOBRE A PARTIRE DA 46 EURO (viaggio in pullman da Firenze, assistente, assicurazioni) La grande esposizione mondiale ha aperto i battenti il primo maggio 2015 e chiuderà il 31 ottobre 2015, con la partecipazione di ben 147 paesi ufficiali. Il tema dell’esposizione è: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Un vero e proprio viaggio intorno al mondo attraverso i sapori e le tradizioni dei popoli della terra. Partenza da Pistoia, Agliana, Prato, Campi Bisenzio e Firenze con pullman gran turismo dai luoghi convenuti direzione Milano

Arrivo ed ingresso all’area espositiva. Intera giornata a disposizione per la visita dei vari padiglioni che si sviluppano su un area di oltre un milione di metri quadri di terreno. Rientro previsto con partenza dall’Expo alle ore 18.00 circa e arrivo in tarda serata nei luoghi di partenza. La quota non comprende pranzo ed extra in genere e il biglietto ingresso all’Esposizione (28€ a persona o tariffa scontata del 30% per soci coop da verificare). LEGGI TUTTO C'E' ANCHE L'OPZIONE DI GITA DA DUE GIORNI IL 10­11 OTTOBRE A PARTIRE DA 150 EURO SCOPRI TUTTO IL PROGRAMMA

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In viaggio con... La tua vacanza ideale? La puoi scoprire spedendo un semplice sms

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In breve

Contrattazione sociale a Siena, i sindacati rilevano luci e ombre. "Sì al confronto" Anche nel 2015 le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, unitamente ai rispettivi sindacati pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, hanno intrapreso una campagna di incontri con le Amministrazioni locali, con l'obiettivo di confrontarsi sulle scelte di bilancio degli enti. L'azione è partita con l'invio di una Piattaforma a tutti gli enti, documento di sintesi delle priorità che i sindacati ritenevano di dover affrontare nella discussione tra le parti. Dei 36 Comuni della provincia di Siena, solo 20 hanno accettato la richiesta di incontro e il conseguente confronto e con 14 di loro abbiamo stilato un accordo sulle linee di bilancio per il 2015, confermando e/o introducendo nuovi elementi a tutela del reddito e dello stato sociale del cittadino/contribuente: Abbadia San Salvatore, Buonconvento, Castelnuovo Berardenga, Cetona, Chiusi, Montepulciano, Monteroni d'Arbia, Pienza, Poggibonsi, San Casciano dei Bagni, San Gimignano, Sarteano, Sinalunga e Trequanda. Per alcuni si è trattato di riconferme di scelte e percorsi già intrapresi nel 2014 o negli anni precedenti. LEGGI TUTTO

Incidente sul lavoro nel negozio di Zara a Firenze La Filcams: "Appalti al ribasso e senza regole" In Zara a Firenze durante la fase di ristrutturazione e restyling del negozio, è avvenuto un incidente sul lavoro, per fortuna non grave, che ha coinvolto alcuni lavoratori soci della cooperativa che opera in subappalto per le attività di magazzino. La Filcams Cgil di Firenze, assieme alle rappresentanze aziendali, "esprime tutta la sua solidarietà ai due lavoratori coinvolti nell'incidente, uno dei quali portato d'urgenza al pronto soccorso. Ci risulta che addetti in appalto, su espressa indicazione del responsabile del negozio Zara, hanno tentato di spostare un pesante distributore di bibite dal piano terra al piano interrato senza avere in dotazione adeguate attrezzature come espressamente avevano indicato gli addetti dell'azienda fornitrice della macchina e senza essere neppure formalmente addetti ad operazioni di quel genere. Al giungere dell'ambulanza, uno dei due lavoratori è miracolosamente 'sparito' dal luogo dell'incidente e tuttora non siamo a conoscenza del suo stato di salute". "È un episodio, questo ma non solo questo, che rappresenta l'apice di una mala gestione dei rapporti con il sistema di appalti da parte di Zara" – sottolinea Marco Pesci, della Filcams di Firenze –. Più volte, abbiamo denunciato un comportamento irresponsabile da parte del gruppo dirigente che, appare evidente, ritiene vantaggioso utilizzare manodopera a basso costo". LEGGI TUTTO

Pistoia, la Cgil: "La fusione dei piccoli Comuni è una strada obbligata a intraprendere" Dica Andea Brachi (segreteria Cgil Pistoia): "Notiamo con piacere che continua il dibattito sulla possibilità di fusione fra piccoli e medi comuni anche nella nostra Provincia. In alcuni casi con più forza e coraggio (vedi il Presidente della Provincia e Sindaco di Monsummano Terme, Rinaldo Vanni) mentre in altre situazioni ancora permangono dubbi, reticenze se non contrarietà (anacronistiche). Prendiamo atto che anche nella montagna pistoiese è ripresa la discussione con proposte concrete e percorsi già individuati. Fusione a due? Fusione a quattro? Anche in questo caso la nostra posizione è chiara da tempo: ha senso il Comune unico della Montagna Pistoiese. Noi siamo per la fusione di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello. Chi parla di “montagna alta” (Abetone e Cutigliano) diversa dalla “montagna bassa” (San Marcello e Piteglio) si sta lanciando in fantasiose spiegazioni per motivare una scelta che ha poco senso. Sambuca poi dovrebbe unirsi a Pistoia. Inoltre è un errore, una perdita di tempo o una scusa per non decidere il ripercorrere strade vecchie e già sperimentate negli anni passati, tipo i servizi associati o Unione dei Comuni. Per chi ancora non lo avesse capito, per noi è finito il tempo delle mezze misure, il tempo è scaduto, sono ormai decenni che la Politica parla tanto e conclude poco". LEGGI TUTTO

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