Numero 44 anno 2012

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A N A C S TO

Numero 44/ 2012 - Anno 2

La Newsletter del LunedĂŹ

05. 11. 2012

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Indice

Editoriale di Alessio Gramolati 02 Novembre, mese decisivo Primo Piano 03 Governo abbia coraggio, faccia decreto su rappresentanza

Copertina 04 14 novembre, sciopero generale e manifestazione europeo

Primo Piano Toscana 05 Bilancio Regione: non èpossono pagare solo lavoratori e pensionati 06 MPS: sindacati attaccano azienda su integrativo Collaboratori Unità da sette mesi senza stipendio 07 RSU Firenze: basta prese di giro - Sciopero alla Braccialini: solidarietà RSU moda 08 6 novembre, sciopero consorzi bonifica toscani

L'iniziativa 09 CGIL ricorda Vigna Iniziativa SPI Intorno a noi 10 Elezioni in USA 11 Firenze 10+10, dal 8 al 11 novembre 12 Festa della Legalità La rubrica 13 Procedimento disciplinare e documentazione Toscana in breve 14 Notizie dalle province toscane ... in evidenza 14 sito, agenda

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Editoriale

di Alessio Gramolati

segretario generale CGIL Toscana

Novembre, mese decisivo Questo mese: - i cittadini americani decideranno con il voto se sarà ancora Obama il Presidente degli Stati Uniti o se torneranno i repubblicani del liberismo Teocon e della guerra in Iraq.

- Il popolo di centrosinistra in Italia deciderà con le primarie il proprio leader nelle prossime elezioni.

Vedremo se con questa scelta si garantirà o meno l’offerta politica dell’alternativa. Non sfugge infatti che per la prima volta dal dopoguerra in nome della rottamazione potrebbero riaffermarsi soluzioni tramontate col blairismo e abbandonate dalla gran parte delle forze progressiste europee, fermando così la domanda di reale cambiamento necessaria al Paese.

- Infine il 14 novembre i lavoratori italiani potranno decidere con lo sciopero se schierarsi con la CES per chiedere una svolta nelle politiche economiche e sociali dei governi fondate sulla solidarietà e sulla crescita. Svolta necessaria per battere un rigore a senso unico che sta condannando i popoli europei alla recessione, alla disoccupazione ed a crescenti disuguaglianze.

Come vedete, scelte importanti da compiere.

In questi stessi giorni di 10 anni fa toccò ai fiorentini scegliere. Dovevano decidere se dar credito alle

parole dell’allora Presidente del Consiglio (Silvio Berlusconi) che alla vigilia del Social Forum aveva minacciosamente ammonito: “Sono certo ci saranno devastazioni.”, oppure se dare fiducia a quel vasto ed eterogeneo schieramento di movimenti e associazioni unito dalla convinzione che “un altro mondo è possibile”. Il popolo fiorentino poteva scegliere di chiudersi in casa o scendere in piazza.

Scelse la piazza e riconquistò la libertà di manifestare pacificamente e con ciò liberò il Paese dalla paura.

Ci sono molte cose adesso di cui lamentarsi, sicuramente più di allora, eppure di nuovo il futuro lo decideranno le scelte e le responsabilità che ci sapremo prendere.

P.S.: una delegazione di lavoratori della Lucchini ha deciso di portare nello Stadio Artemio Franchi di Firenze durante la partita Fiorentina-Cagliari uno striscione con le ragioni della loro lotta. Hanno scelto questo metodo per dare visibilità alle ragioni del lavoro. La Fiorentina ha vinto 4 a 1; possiamo quindi dire che i nostri non le hanno portato male.

Speriamo che anche la Fiorentina porti beni a quelli di Piombino e a tutti noi; in ogni caso un grazie convinto ai dirigenti viola per aver dato alle ragioni del lavoro questo spazio e questa occasione.

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Primo Piano Governo abbia coraggio. Serve un decreto sulla rappresentatività

vorrei tornare, a partire dalle scelte che la FIAT ha annunciato di voler compiere in risposta a una sentenza della magistratura, su alcuni temi che ritengo fondanti per la nostra democrazia e, più modestamente, per le relazioni industriali italiane. Il contenzioso che l'azienda torinese ha sprezzantemente aperto, infatti, travalica lo specifico della vicenda sindacale in questione che brevemente riassumo. La FIAT è stata condannata da un giudice per aver discriminato un gruppo di lavoratori in base all'appartenenza sindacale. In pratica, dice la magistratura, in questi mesi l'azienda ha escluso dall'assunzione alcuni lavoratori perché iscritti alla FIOM-CGIL e l'ha fatto con precisione millimetrica, al punto che neppure uno di loro è stato selezionato proprio perché si erano liberamente iscritti a un'organizzazione che, altrettanto liberamente, non ha condiviso e quindi non ha firmato un accordo sindacale. È importante partire da quanto accaduto, dalla discriminazione compiuta, dalla negazione dei diritti di cittadinanza dei lavoratori e delle libertà di espressione del pensiero sindacale e politico nel posto di lavoro. Da lì bisogna partire perché quello dei diritti è un tema fondante la nostra democrazia.

Ed è un tema fondante dei sindacati confederali che

per lunghi anni hanno combattuto questa e altre discriminazioni — da quelle di genere a quelle religiose o etniche — che nel corso del tempo si sono più volte manifestate sui luoghi di lavoro.

L'hanno fatto insieme ai lavoratori che si sono messi in gioco in prima persona, pagando prezzi anche altissimi per conquistare e difendere diritti e doveri nei luoghi di lavoro e leggi che ne tutelassero l'esercizio. E a volte il ricorso alla magistratura, ai tribunali si è rivelato indispensabile per chiedere il rispetto di quelle stesse leggi e degli accordi pattuiti, oppure per determinare le regole contrattuali da applicare. C'è chi sostiene, legittimamente e in parte a ragione, che il ricorso al giudice sia una sconfitta per le relazioni sindacali e c'è chi afferma, in un parallelismo inquietante con quanto accade nel campo della politica, che l'intervento dell'organo giurisdizionale sia di per sé sbagliato non solo perché i magistrati sarebbero di parte, ma perché lo Stato, la magistratura non dovrebbe mai intromettersi nelle ricadute di scelte aziendali dettate esclusivamente da un mercato infallibile e giusto e quindi anch'esse inoppugnabili. Sono tesi contraddittorie e sbagliate che omettono in modo interessato i generosi aiuti accordati in passato, che coprono le pressanti ...LEGGI TUTTO ...

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Copertina 14 novembre

Sciopero generale e manifestazione europea

La CGIL proclama per mercoledì 14 novembre uno sciopero generale di 4 ore, in concomitanza con la giornata di mobilitazione europea indetta dalla CES, Confederazione europea dei sindacati, dal titolo: 'Per il lavoro e la solidarietà contro l’austerità.

La CGIL prosegue quindi la sua mobilitazione, questa volta al fianco dei sindacati europei, come già annunciato dal Segretario Generale Susanna Camusso, dal palco di piazza San Giovanni, in occasione della manifestazione nazionale del 20 ottobre. Una giornata di protesta per cambiare le politiche europee e quelle nazionali a partire dalle legge di stabilità varata dal governo Monti. Dopo aver cercato invano di costruire una giornata di mobilitazione unitaria anche con CISL e UIL, la CGIL dichiara quattro ore di sciopero generale da gestire a livello territoriale anche in coerenza con il mandato ricevuto dall’ultimo Comitato Direttivo.

“L'austerità non funziona” si legge in una nota della Confederazione europea dei sindacati, le conseguenze per l'Europa sono devastanti: blocco della crescita e disoccupazione in continuo aumento. Con i tagli ai salari e alle protezioni sociali si aggravano le disuguaglianze e l'ingiustizia sociale. Secondo la CES sono 25milioni gli europei che non hanno lavoro e in alcuni paesi il tasso di disoccupazione giovanile supera il 50%.

E' necessario un cambio di rotta. La CGIL insieme

alla CES chiede un patto sociale per l'Europa, con un “vero dialogo sociale”, una politica economica che stimoli un'occupazione di qualità, un'ambiziosa politica industriale europea orientata verso un'economia verde. Tra le rivendicazioni anche l'effettiva applicazione di una tassa sulle transizioni finanziarie per combattere la speculazione e agevolare politiche di investimento, la lotta all'evasione e la frode fiscale, il rispetto per la contrattazione collettiva e il rispetto dei diritti sociali e sindacali fondamentali.

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Primo Piano Toscana Non possono pagare solo lavoratori e pensionati CGIL Toscana interviene su DPEF, Legge di Bilancio e collegate 2013

Nel corso del confronto al tavolo generale di concertazione, la Regione Toscana ha illustrato le pesanti ricadute che 15 manovre nazionali in 4 anni, molte delle quali continuano a scaricare i loro effetti e lo faranno in futuro, con la ciliegina della manovra di aggiustamento del Governo Monti in votazione nelle prossime ore, hanno prodotto sui conti pubblici regionali.

A fronte di una proposta non ancora ben definita al tavolo da parte dell'Assessore al bilancio Nencini, abbiamo assistito ad un posizionamento da sindrome “Nimby” da parte di coloro che si sono espressi con la formula: “ va tutto bene ma non toccate noi”...

E' del tutto evidente che la portata delle politiche

dissennate di tagli lineari agli Enti Locali, una delle ragioni generali che accompagneranno lo sciopero europeo del 14 Novembre cui come CGIL abbiamo aderito, mette in discussione diritti costituzionalmente garantiti come quello alla salute, alla scuola e alla mobilità emette a rischio cultura investimenti e tutela delle fasce deboli della popolazione, con conseguenze drammatiche per il modello di coesione sociale toscano. Per evitare ciò, prima di ogni altra cosa vanno ricercate tutte le soluzioni che cancellino posizioni di privilegio e di spreco, così come vanno avviate tutte le soluzioni che la razionalizzazione e le masse critiche sufficienti a rendere più efficiente e meno costosa la macchina pubblica.

Se fatto ciò e solo dopo tutto ciò dovesse rendersi ancora necessario un contributo di solidarietà per difendere le prestazioni di tutela dei cittadini e la coesione, crediamo inaccettabile una scelta della Regione che carica unilateralmente solo su una parte, con le addizionali Irpef, il costo del riequilibrio finanziario.

Un conto è battersi perché il carico fiscale della Toscana continui a rimanere sotto la media nazionale, un altro è ritenere che l’onere della solidarietà è a solo carico della parte più debole della società.

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Primo Piano Toscana Monte dei Paschi: stop all'integrativo

I sindacati all'attacco dell'azienda, che da giovedì non considera più in vigore gli accordi

I sindacati di Banca Mps criticano il gruppo per la sua decisione di non considerare più in vigore da giovedì scorso il contratto integrativo aziendale.

"Si tratta di una decisione politicamente sconcertante - affermano in una nota - non in regola con le prassi negoziali esistenti nel settore, e che ovviamente sarà sottoposta agli avvocati del sindacato per verificarne l'accettabilità a livello legale". Banca Mps, si legge nel comunicato, ha comunicato di essere disponibile a partire da lunedì 12 novembre per la trattativa sulla

piattaforma per il rinnovo dell'integrativo coi sindacati, i quali dicono di essere "da sempre" disponibili "ad affrontare, all'interno di un accordo quadro, le tematiche relative al piano industriale".

Ma per far questo, sottolineano, "occorre che l'azienda dimostri concretamente di accettare il confronto sulle proposte delle organizzazioni sindacali su tutte le tematiche oggetto del piano industriale, a partire dalle controproposte sindacali sulla riduzione dei costi che permettono di azzerare le ... LEGGI TUTTO ...

Coordinamento collaboratori Unità da 7 mesi senza stipendio A oltre dieci giorni dall’inizio dello sciopero, il Coordinamento dei Collaboratori dell’Unità registra con rammarico il silenzio dell’Amministratore delegato della Nie spa, Fabrizio Meli.

Sulla base delle informazioni informali ricevute, l'Azienda avrebbe prospettato soluzioni immediate che sono assolutamente insufficienti rispetto all'arretrato maturato.

Questo Coordinamento non è più in grado di accettare risposte così vaghe e mai definitive, considerato che nell'ultimo anno e mezzo le promesse dell'Ad sono sempre state disattese. Basti pensare al piano di rientro delle pendenze con i collaboratori discusso lo scorso giugno con Fnsi e Assostampa. D'altra parte, invece, sottolineiamo la straordinaria solidarietà espressa dal Cdr e dall'intera Redazione dell'Unità che domenica scorsa ha messo in atto uno sciopero delle firme, volto ad accendere i riflettori sul necessario rilancio del

giornale e a sostenere la protesta dei colleghi collaboratori, oltre all'appoggio ricevuto da Fnsi, Assostampa, Consulta dei cdr e da parte di numerosi esponenti della politica italiana.

Per questo motivo il Coordinamento annuncia il prosieguo dello sciopero fino a lunedì e si riserva di mettere in pratica nuove azioni di protesta. Ma soprattutto rivolge un accorato appello: - al Direttore del nostro giornale, Claudio Sardo, al quale chiediamo di ... LEGGI TUTTO ...

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Primo Piano Toscana RSU Comune Firenze: basta prese di giro 8 novembre assemblea dei dipendenti RSU COMUNE FIRENZE: NON CI PIACE ESSERE PRESI IN GIRO TEMPO SCADUTO 8/11 ASSEMBLEA DIPENDENTI C’è una assoluta continuità tra l’assemblea generale dei lavoratori di maggio e questa di novembre, dovuta al non rispetto degli impegni da parte dell’amministrazione comunale, Sindaco Matteo RENZI in testa.

Di nuovo chiamiamo i lavoratori alla mobilitazione più ampia .

Nell’ultimo incontro del 15 di ottobre, il Sindaco si era impegnato a darci risposte sulla costituzione del fondo per l’anno 2012 entro il 30 ottobre, ora l’incontro è slittato al 6 novembre, NON CI PIACE ESSERE PRESI IN GIRO, IL TEMPO E’ SCADUTO. E’ del tutto probabile che l’Amministrazione non voglia pagare le indennità di responsabilità e di disagio per gli ultimi mesi dell’anno, dopo che oltre 300 lavoratori hanno già visto da ottobre la riduzione delle proprie retribuzioni di importi fino a 100 euro mensili.

A tutti i colleghi deve comunque essere chiaro che nel 2013 rischiano di non percepire né

incentivante né indennità di risultato.

Per tutto questo la RSU convoca la ASSEMBLEA GENERALE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEL COMUNE DI FIRENZE GIOVEDI’ 8 novembre 2012 ALLE ORE 8.3012.30 L’Assemblea si svolgerà presso ex Teatro Tenda ObiHall Lungarno Enrico de Nicola (proseguimento Lungarno Aldo Moro)

Sciopero alla Braccialini per gli esuberi annunciati Solidarietà ai lavoratori dal mondo della moda

La Rsu aziendale, in rappresentanza dei lavoratori, esprime piena solidarietà per i lavoratori dell’Azienda Braccialini, che in questi giorni ha annunciato 77 esuberi.

Ancora una volta, le difficoltà economiche di un’azienda trovano soluzione solo con il taglio dell’occupazione. Auspichiamo che sia fatta un’attenta verifica di tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione.

Per questo, seppure simbolicamente, saremo oggi al fianco dei lavoratori durante le 4 ore di sciopero che sono state proclamate dalle Organizzazioni Sindacali.

Le Rsu del settore moda: RSU Fendi RSU Tod’s RSU Prada RSU Renato Corti RSU Bisonte RSU Celine RSU Effeuno RSU Dolce e Gabbana RSU TRS Evolution RSU Gibò

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Primo Piano Toscana 6 novembre: sciopero consorzi di bonifica toscani 6 novembre: Sciopero dei lavoratori dei Consorzi di bonifica toscani. Le motivazioni dell’agitazione, che proseguirà con l’astensione collettiva dal lavoro straordinario dal 12 al 20 novembre: la rottura della trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, consumata nell’incontro del 9 ottobre, ad ormai 10 mesi dalla scadenza del contratto. “Denunciamo le gravi conseguenze del mancato rinnovo, sia per i

lavoratori che perdono potere di acquisto davanti a un costo della vita che aumenta e che viene ulteriormente intaccato dalle manovre finanziarie del governo, che per gli stessi Consorzi di bonifica che senza rinnovo della parte normativa perdono l’occasione di adeguare il contratto ai cambiamenti necessari nella organizzazione del lavoro”.

Superselex, no problemi occupazione Selex Elsag 6 novembre: Sciopero dei lavoratori dei Consorzi di bonifica toscani. Le motivazioni dell’agitazione, che proseguirà con l’astensione collettiva dal lavoro straordinario dal 12 al 20 novembre: la rottura della trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, consumata nell’incontro del 9 ottobre, ad ormai 10 mesi dalla scadenza del contratto. “Denunciamo le gravi conseguenze del mancato rinnovo, sia per i lavoratori che perdono potere di acquisto davanti a un costo della vita che aumenta e che viene ulteriormente intaccato dalle manovre finanziarie del governo, che per gli stessi Consorzi di bonifica che senza rinnovo della parte normativa perdono l’occasione di adeguare il contratto ai cambiamenti necessari nella organizzazione del lavoro”.La nascita della SuperSelex, ma il nome non è definitivo, dalla fusione delle tre aziende del Gruppo Finmeccanica (Selex Elsag, Selex Galileo e Sistemi Integrati) dal punto di vista dell'occupazione "non dovrebbe interessare i 7.146 dipendenti di Selex Elsag", circa 400 dei quali sono nello stabilimento di Firenze. Lo ha detto Andrea Pratesi, responsabile Business Unit comunicazione di Selex Elsag precisando che questo sarà possibile "se ripartirà entro la fine dell'anno il progetto Tetra per le comunicazioni unificate e sicure delle cinque forze di polizia"

attualmente bloccato dalla Legge di Stabilità 2012, fondamentale "come già sperimentato, anche in caso di catastrofe naturale". I vertici di Finmeccanica hanno sempre indicato la data del primo gennaio 2013 "come la data di avvio del progetto di unificazione" ha aggiunto Pratesi che, rispondendo ai giornalisti, ha detto di non sapere dove sarà "la testa della nuova realtà" che avrà, complessivamente quasi 18.000 dipendenti. Per quanto riguarda la Selex Elsag, però, Pratesi si dice certo "che a Firenze ci sono le competenze e le professionalità per portare avanti il lavoro iniziato", ormai da moltissimi anni, sulla progettazione di sistemi di comunicazione specializzati.

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L'iniziativa

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Intorno a noi

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Intorno a noi 8-11 Novembre: Firenze 10+10

UN ALTRO Social Forum, dieci anni dopo. Per capire cosa resta di quell’onda nell’Italia che fu di Berlusconi e oggi è di Monti. Nella Firenze che allora seppe aprirsi al mondo e di quel fiume di un milione di persone che riempì le strade nel novembre del 2002 e porta ancora con sé schegge di speranza. E’ “Firenze 10+10”, l’assemblea che dall’8 all’11 porterà in città oltre 150 tra sigle, associazioni e sindacati a discutere di democrazia, pace, diritti, globalizzazione. Di nuovo alla Fortezza da Basso, dove tutto partì.

Diverse le parole rispetto a dieci anni fa: «E’ cambiato tutto dal 2002: alcune rivendicazioni sono diventate istanze dei governi, penso alla tobin tax. Però è un momento di bassa dell’impegno civile, la globalizzazione si è trasformata e ha trasformato noi», prova a spiegare Stefano Kovac, che nel 2002 fu l’uomo macchina del corteo. Ma se è vero che un altro mondo non è più possibile è vero pure che le ragioni di fondo del movimento di allora rimangono immutate, come la crisi e la recessione. Per questo la riunione in Fortezza non sarà un amarcord, giurano gli organizzatori: «Occorre rispondere con un fronte

comune di forze sociali alla crisi e alle politiche recessive della Ue e della Bce», rivendicano Jason Nardi e Tommaso Fattori, tra gli organizzatori che ieri hanno girato la città con un bus informativo fermandosi in piazza Dalmazia per ricordare Samb Modou e Diop Mor, i due senegalesi ammazzati un anno fa da mano razzista.

In Fortezza saranno 4 giorni di incontri: pochi i protagonisti del 2002, però verrà Vandana Shiva; sono attesi 3 mila partecipanti, 200 famiglie hanno dato la disponibilità ad ospitare i partecipanti come nel 2002, le Case del popolo apriranno ai sacchi a pelo.

Allora fu la paura a dettare i tempi: il sangue di Genova al G8 del 2001, Berlusconi che annunciò “devastazioni certe”, le parole ostili di Oriana Fallaci, la campagna di panico che portò la metà dei negozi a barricarsi nonostante l’impegno della Confesercenti di Stefania Ippoliti. Nulla accadde davvero: il pugno duro del prefetto Serra, la rete dell’associazionismo civile e cattolico e l’attivismo delle istituzioni impedirono tanto le violenze quanto la ... LEGGI TUTTO ...

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Intorno a noi

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La rubrica DIRITTO DI DIFESA DEL LAVORATORE IN SEDE DISCIPLINARE ED ESAME DELLA DOCUMENTAZIONE AZIENDALE La Suprema Corte di Cassazione ha recentemente riconosciuto il sacrosanto diritto del lavoratore di poter consultare la documentazione aziendale posta a base di una contestazione disciplinare al fine di esercitare il suo diritto di difesa. Il Giudice di legittimità, con la sentenza n. 15169 del 11.9.2012, ha infatti affermato che l’art. 7, L.300/1970, non prevede, nell’ambito del procedimento disciplinare, un obbligo per il datore di

lavoro, di mettere a disposizione del lavoratore, nei cui confronti sia stata elevata una contestazione disciplinare, la documentazione su cui essa si basa. Il datore di lavoro e tenuto, tuttavia, ad offrire in consultazione all’incolpato i documenti aziendali laddove l’esame degli stessi sia necessario al fine di permettere alla controparte un’adeguata difesa.

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TOSCANA in breve

Prato - Da inizio anno oltre 1000 macchinari sequestrati ad aziende a nero Sono 1.040 i macchinari sequestrati a Prato dall'inizio del 2012 ad oggi nei capannoni aziendali di produzione tessile dove la polizia municipale ha riscontrato irregolarità, in aziende che per la quasi totalità sono gestite da cinesi. I dati sono stati diffusi questa mattina dal Comune di Prato. Nell'azione di contrasto all'illegalità, è stato spiegato, il sequestro dei macchinari è uno dei principali provvedimenti realizzati dalla polizia municipale di Prato, oltre al sequestro dell'intero capannone ... LEGGI TUTTO ...

Massa Carrara - NCA, RSU contro ad Mor. Lunedì incontro decisivo a Roma Lunedì prossimo, al ministero dello Sviluppo economico a Roma, incontro decisivo per le sorti del cantiere navale Nca di Marina di Carrara (Massa Carrara). Invitalia, che controlla l'azienda a capitale pubblico, ha infatti convocato istituzioni e sindacati. Lo rende noto la Rsu di Nca che in una nota auspica che dal vertice romano "possano scaturire notizie positive che consentirebbero di allentare la tensione e la preoccupazione dei lavoratori". L'Rsu interviene poi in merito alla notizia pubblicata giovedì dai giornali relativa alla perdita della commessa per ... LEGGI TUTTO ...

Grosseto - Crisi, tavolo in Prefettura Un'aggiornata analisi congiunta della situazione economico-sociale locale in relazione ai perduranti effetti della crisi economica e a valutarne i riflessi sull'andamento dell'economia provinciale grossetana. E' questo il tema della riunione presieduta dal prefetto di Grosseto Marco Valentini, a cui hanno partecipato i rappresentanti dell'Amministrazione provinciale, della Banca d'Italia, delle associazioni di categoria, delle banche e delle organizzazioni sindacali e i vertici delle forze di polizia. Due i focus specifici che sono stati affrontati: il primo sull'istituto dell'arbitro bancario finanziario ... LEGGI TUTTO ...

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