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Parkinson: il laboratorio per la disautonomia
A Milano è stato aperto il primo centro per la diagnosi di tali sintomi. Il progetto servirà a tracciare la rotta per nuove e cure e trattamenti della patologia neurologica
di Carmen Paradiso
Il primo laboratorio per la valutazione dei sintomi disautonomici del Parkinson è stato aperto all’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano. Realizzato in collaborazione con il Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano e con il contributo delle Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, al suo interno sarà possibile studiare, nella fase iniziale, i sintomi del sistema nervoso autonomo in questa malattia, affinché possa essere individuata e seguite la sua evoluzione, permettendo anche di distinguerla da altri parkinsonismi atipici. L’indagine viene eseguita mediante esame obiettivo, raccolta dei sintomi autonomici (questionari mirati alla ricerca di questi sintomi) e somministrazione di specifici test cardiovascolari che studiano il sistema nervoso autonomo, il quale ha il compito di controllare la funzione del cuore e dei vasi sanguigni. Anche il monitoraggio della pressione arteriosa nelle 24 ore è di notevole importanza, poiché potrebbe indicare la presenza di alterazioni compatibili con la disautonomia.
«Uno degli impegni della nostra Fondazione - dichiara Gianni Pezzoli, Presidente Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson e già Direttore Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini-CTO, Milano - si è concretizzato proprio nella realizzazione di questa struttura altamente innovativa e sofisticata, localizzata all’interno dello stesso Ospedale in cui si trova il Centro Parkinson (ASST Gaetano Pini-CTO). Sono pochissimi i Centri in Italia a disporre di una strumentazione così tecnologica e all’avanguardia e di un team di esperti dedicato. Questo Laboratorio – prosegue - è stato realizzato con l’obiettivo di acquisire nuove conoscenze relative ai disturbi non motori, attraverso la valutazione del Sistema Nervoso Autonomo, per contribuire a fare più chiarezza in questa area ancora poco conosciuta e pionieristica in ambito neurologico».
Il Parkinson e i parkinsonismi atipici sono la conseguenza di un’alterazione del sistema nervoso che regola tutte quelle attività al di fuori del controllo volontario. È stato accertato che sintomatologie cardiovascolari, urinarie e dei disturbi della funzione sessuale sono i primi campanelli di allarme della disautonomia che può manifestarsi anche nella fase iniziale della malattia.
L’esame utilizza una sofisticata strumentazione (sistema ANScovery) e si avvale della registrazione in continuo di segnali biologici (frequenza cardiaca, attività respiratoria e pressione arteriosa) per 60 minuti. Consente di diagnosticare la disautonomia nella malattia di Parkinson e nelle altre forme di Parkinson valutandone presenza, gravità ed evoluzione, insieme alla risposta alla terapia. «I sintomi di disautonomia - spiega Del Sorbo, medico specialista in Neurologia - possono essere gestiti con misure non farmacologiche. Data la varietà e la molteplicità dei sintomi disautonomici, la gestione e il trattamento di questi pazienti richiede un approccio multidisciplinare e un dialogo continuo e costante tra il neurologo e gli altri specialisti coinvolti nel percorso di cura» conclude.
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