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La salute del sistema immunitario inizia dal microbiota

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LA SALUTE DEL SISTEMA IMMUNITARIO INIZIA DAL MICROBIOTA Perché è essenziale un regolare consumo di alimenti eubiotici riducendo proteine animali e prodotti raffinati

di Andrea Del Buono *

Tutte le infezioni, comprese quelle da virus respiratori come il “covi-d-19”, il nuovo Coronavirus, dipendono in qualche modo da un microbiota “disbiotico”. Esso, rappresentato da un pattern di batteri, protozoi e virus (di questi se ne contano più di 18.000 genomi regolarmente presenti nella nostra pancia) partecipa alla profilassi dalle infezioni batteriche e virali, grazie alla presenza di battericine, molecole ad attività antibatterica-antivirale nonché contribuisce alla modulazione immunologica del rapporto Th1/Th2.

Il microbiota ha un enorme ruolo nell’educazione e nel controllo dell’efficacia del sistema immunitario, ragion per cui viene chiamato anche “organo invisibile immunocompetente”. Le ricerche son concordi nell’affermare che un microbiota danneggiato, disbiotico, non protegge dalle infezioni opportuniste e stagionali. Due esempi. Un’infezione molto nota a livello ospedaliero, è quella da Clostridium difficile, responsabile di una particolare forma di colite fulminante, prima causa di morte da infezione nosocomiale degli anziani ricoverati. E ancora: l’infezione da Pseudomonas ae

* Medico Chirurgo – Immunoallergologo, Specialista in Medicina Preventiva e del Lavoro, presidente Fondazione “DD Clinic Research Institute”

ruginosa, altro terribile microrganismo che porta a morte per sepsi. Tali microrganismi sono normalmente contrastati dai batteri buoni del microbiota. Quando però l’anziano o una persona debilitata fa un’antibioticoterapia protratta, ecco che il Clostridium d. come lo Pseudomonas a. (che sono antibiotico-resistenti), possono prendere il sopravvento dando le note complicanze. Quasi tutte le infezioni degli anziani (urinarie, polmonari, gastrointestinali, cause di sepsi e setticemia) sono conseguenza in primo luogo di una disbiosi.

In definitiva la salute del sistema immune inizia con la salute del microbiota; risulta dunque essenziale un regolare consumo di alimenti eubiotici (fibre prebiotiche, enzimi, oli vegetali) riducendo proteine animali e tutti i prodotti raffinati.

Il Giornale dei Biologi | Febbraio 2020 La disbiosi è inoltre lo stato precursore dell’inflammaging, infiammazione cronica a bassa intensità, che non ha sintomi visibili, ma produce effetti sistemici su tutto l’organismo, tra i quali l’inversione del rapporto Th1/Th2, l’aumentata espressione sulle membrane cellulari leucocitarie (e sulle cellule ciliari della mucosa respiratoria di molecole di adesione “ICAM1”) Tali processi richiamano citochine pro infiammatorie e favoriscono l’ingresso intracellulare

Tutte le infezioni, comprese quelle legate ai virus respiratori come il Covid-19, il nuovo Coronavirus, dipendono da un microbiota “disbiotico”

dei più frequenti virus patogeni respiratori, tra i quali il RSV (virus respiratorio sinciziale). L’ingresso del virus nel citoplasma attiva una cascata di reazioni aumentando le specie reattive dei ROS, RNS e del NF-Kb. Proprio su questo importante fattore di trascrizione si sono concentrati i ricercatori Italiani e Internazionali mostrando come il resveratrolo, nella forma trans, possa sopprimere l’attivazione del Fattore Nucleare kappa B (NF-Kb) indispensabile per la trascrizione e l’assemblaggio delle proteine virali dei principali virus respiratori interferendo così la replicazione degli stessi. Dati preliminari di uno studio in vitro condotto dal gruppo del dott. Lorenzo Drago (Lab of Clinical Microbiology, Dept Preclinical Science LITA Vialba, University of Milan, Via GB Grassi 74, 20157 Milano, Italy. 2007) mostra che il pre-trattamento con resveratrolo alla concentrazione di 2 mg/ml su cellule Hep-2 inibisce l’effetto citopatico indotto dai seguenti virus: Adenovirus, Virus Respiratorio Sinciziale (RSV), Influenza A. Un’ulteriore pubblicazione nel 2005 è stata condotta da un gruppo di ricercatori Italiani (J. Inf. Dis. 191: 1719-29) dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con esperti delle università di Roma La Sapienza e Tor Vergata e del Consiglio Nazionale delle Ricerche, i quali attribuiscono interessanti pro

prietà antivirali al resveratrolo: i virus infatti, una volta entrati in una cellula, hanno bisogno di fondere il proprio materiale genetico con quello cellulare per ottenere la sintesi delle proteine necessarie alla costruzione di diverse copie di se stessi ed è proprio nell’ultimo passaggio della replicazione, cioè durante l’assemblaggio delle proteine che il trans-resveratrolo interviene.

Tuttavia è possibile che l’effetto osservato nei topi infettati, dove c’è stata una significativa riduzione della mortalità rispetto a quelli non trattati con resveratrolo, sia dovuta anche ad altre azioni del trans-resveratrolo oltre al blocco del NFKb. (1-3/1-6 Glucan and C-resveratrol complex - possible synergistic effects on immune system. VetvicKa V, Volnv T, et al.). Un’avvertenza: il trans resveratrolo inibisce in vitro l’attività del Citocromo P450 3A4 (CYP3A4). Anche se questa interazione non è stata riportata nell’uomo, elevate assunzioni di resveratrolo potrebbero aumentare teoreticamente la biodisponibilità ed il rischio di tossicità di farmaci che subiscono il metabolismo di primo-passaggio del CYP3A4. I farmaci che vengono metabolizzati dal CYP3A4 includono: atorvastatin, lovastatin e simvastatin, calcio antagonisti (felodipine, nicardipine, nifedipine, nisoldipine, nitrendipine, nimodipine e verapamil), agenti anti-aritmici (l’amiodarone), inibitori di protease di HIV (saquinivir), immunosuppressivi (cyclosporine e tacrolimus), antistaminici (terfenadina), benzodiazepine, e farmaci per la disfunzione erettile (sildenafil).

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