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I cerotti smart che salvano i coralli

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© chonlasub woravichan/www.shutterstock.com

I cerotti smart che salvano i coralli Un rimedio per le infezioni causate dall’inquinamento dei mari

L’ istituto Italiano di Tecnologia, in collaborazione con il MaRHE Center (Marine Research and High Education Center alle Maldive) dell’Università di Milano-Bicocca, ha messo a punto i cerotti “Smart” per curare i coralli che vengono colpiti da infezioni batteriche, funginee o virali, causate dall’inquinamento, dai cambiamenti climatici o dalle attività dell’uomo.

Lo studio riguardante lo sviluppo e l’applicaIone di questi cerotti con farmaci è stato pubblicato su ‘Scientific Reports’ ed è stato testato su coralli in via di estinzione, quelli appartenenti alla specie Acropora muricata. Questi coralli, tipici dei mari tropicali, sono inseriti dalla Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura). L’inquinamento, insieme ai cambiamenti climatici, rischia di mettere in serio pericolo le barriere coralline: habitat fondamentale per l’ecosistema del mare. L’acidificazione delle acque, il surriscaldamento degli oceani e la crescente attività umana rappresentano i maggiori pericolo per i coralli.

L’ecosistema marino negli ultimi 50 anni ha visto una riduzione del 50 per cento a causa di malattie che colpiscono i microrganismi patogeni; sono oltre 40 le patologie che rappresentano un fattore di rischio per questi animali. La mancanza di cure efficaci sia per prevenirli che curarli sta mettendo in pericolo questi habitat e tutta la biodiversità associata. I coralli che subiscono lesioni causate o da stress naturali o di altra origine, sono più esposti al contagio di batteri, protozoi, funghi e virus, che rappresentano i veri responsabili dell’insorgenza di patologie che in molti casi sono fatali. I cerotti Smart, biodegradabili e biocompatibili, una volta applicati sulle ferite agiscono rilasciando, in maniera controllata, antiossidanti o antibiotici riuscendo a curare così le ferite. L’applicazione del cerotto avviene in due fasi: viene per primo applicato un cerotto che rilascia i farmaci sulla ferita, per evitare la dispersione nell’ambiente, in un secondo momento ne viene applicato un secondo per sigillare la ferita ed evitare così ulteriori infezioni.

«Questo lavoro rappresenta una novità assoluta nello studio e nel trattamento delle malattie dei coralli - sostiene Simone Montano ricercatore del Dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra (Disat) e del MaRHE center dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, a oggi- spiega- per limitare l’impatto di queste patologie, la tecnica che viene più comunemente utilizzata è la totale o parziale rimozione della colonia, con conseguente ulteriore danno alle comunità coralline. Grazie a questo studio si potrebbe curare direttamente in loco i coralli malati permettendo una conservazione più efficace di uno degli ecosistemi naturali più meravigliosi del nostro pianeta».

Per arrivare all’applicazione diretta in mare per 4 mesi, il cerotto è stato testato per primo per 10 giorni in laboratorio. Utilizzando le stesse tecniche per la cura delle ferite in ambito ospedaliero, il cerotto Smart ha prodotto dei risultati efficaci sia negli ambienti piccoli come gli acquari che nell’ambiente naturale. Fino a poco tempo fa l’unica soluzione adottata era la rimozione parziale o totale dei coralli malati per evitare un possibile contagio dell’intera colonia. Secondo Marco Contardi ricercatore del team Smart Materials di Iit e primo autore dello studio «Il trattamento consentirà di poter caricare nel primo cerotto farmaci specifici a seconda del tipo d’infezione, da anti-batterici, ad anti-protozoi e anti-fungini, così da creare un trattamento ad-hoc per le specifiche infezioni dei coralli». Lo studio apre così la strada anche all’applicazione nel campo dell’acquariologia per poi estendersi sia in natura che su larga scala. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Istituto Italiano di Tecnologia e Università Bicocca di Carmen Paradiso

INAUGURAZIONE DELLA SEDE REGIONALE DI PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D’AOSTA DELL’ONB

TORINO* 13 marzo 2020 - Ore 10:30

Interventi:

Sen. dott. Vincenzo D’Anna Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi Dott. Valter Canavero Delegato regionale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Dott. Alessandro Miceli Commissario della delegazione di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Autorità convenute

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