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Progetto ELFO: l’elettronica si mangia

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© Oleksiy Mark/www.shutterstock.com

Progetto ELFO: l’elettronica si mangia Dall’IA arriva la pastiglia intelligente per il monitoraggio medico

«P ígliate ‘na pastiglia, siente a me…» Renato Carosone e il suo sestetto cantavano questa canzone nel 1957 per consolare un innamorato insonne. Ora quella pastiglia è diventata intelligente e la sua tecnologia servirà a rendere più sicuro il cibo, effettuare endoscopie e altre attività di monitoraggio medico, senza bisogno di strutture specializzate, o a combattere le contraffazioni. L’Istituto italiano di tecnologia ci sta lavorando grazie alle ricerche di Mario Caironi, coordinatore del laboratorio di Printed and Molecular Electronics del Center for Nano Science and Technology a Milano, che a dicembre ha ricevuto un finanziamento di due milioni di euro dall’European Research Council per il progetto “Electronic Food” (ELFO). Ingegnere elettronico, con dottorato in information technology ed esperienze all’estero, Caironi è tra i pochi scienziati in Italia scelti nell’ultima competizione per i finanziamenti “Consolidator grant” dedicati a ricercatori con almeno sette anni di esperienza dopo il dottorato che vogliano consolidare la propria attività scientifica su progetti di eccellenza. L’investimento europeo complessivo è stato di seicento milioni di euro, nell’ambito del programma di ricerca e innovazione “Horizon 2020”.

«Questo progetto - spiega Caironi - mi permetterà di esplorare un campo tuttora quasi totalmente inesplorato come quello dell’elettronica commestibile e consentirà, a me e al mio team, di perseguire strade anche ad altissimo rischio, ma che potranno avere importanti ricadute nel campo dei dispositivi biomedici per il monitoraggio diffuso delle condizioni della salute delle persone e nel controllo della filiera alimentare per la sicurezza e la certificazione del cibo». Il gruppo di lavoro potrà sviluppare una nuova piattaforma tecnologica che renda possibile l’introduzione, in modo impercettibile, di sensori e d’intelligenza, come pure la capacità di comunicare con l’esterno, dentro qualsiasi materiale od oggetto commestibile. «Grazie a “Elfo” - aggiunge il ricercatore - potrò sviluppare ulteriormente le tecniche di fabbricazione di dispositivi elettronici stampati messe a punto durante il mio primo progetto finanziato da ERC, Heroic». Il piano di ricerca sarà portato avanti seguendo due linee di sviluppo. Da una parte s’indagheranno le proprietà elettroniche dei prodotti e dei derivati alimentari, per poi combinarli a materiali di sintesi commestibili, facendo nascere una nuova libreria di materiali elettronici edibili; dall’altra si mirerà allo sviluppo di processi di stampa e di scrittura diretta che permetteranno di realizzare circuiti commestibili piccolissimi, grazie al grado di precisione messo a disposizione dalla microelettronica.

Le attività di studio guideranno il gruppo italiano alla costruzione di due dimostratori. Il primo sarà una pillola “elettronica” ingeribile, controllata da radiofrequenze e in grado sia di rilevare il livello di pH sia di rilasciare a comando alcuni farmaci nell’intestino. Il secondo sarà un’etichetta intelligente, capace di ricevere ed emettere radiofrequenze, utilizzabile all’interno o sulla superficie dei cibi per evitare l’alterazione e tracciarne il percorso fino alle nostre tavole. Nel futuro, difatti, i frigoriferi delle nostre case potrebbero essere dotati di una tecnologia in grado di dialogare con i circuiti edibili stampati sopra gli alimenti contenuti al loro interno, rilevando e comunicando lo stato di conservazione e le scadenze di ognuno. Filiera certificata e controllata, dunque, ma anche freschezza garantita fin dentro la cucina. (G. P.). Mario Caironi Foto: D. Farina Credits: © 2016 IIT.

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