FONDO ASIM - ASIMInforma #06 marzo 2020

Page 1

06

/ 2020 marzo

RIVISTA INFORMATIVA DEL

IN PRIMA LINEA PER L’ITALIA


Rivista informativa del Fondo ASIM iscritta al tribunale di Roma al n. 148/2018 del 09/08/18

INFORMAZIONI E CONTATTI FONDO ASIM - FONDO DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA DEL SETTORE DELLE IMPRESE ESERCENTI SERVIZI DI PULIZIA, SERVIZI INTEGRATI/MULTISERVIZI

STRUTTURA DEL FONDO ASIM Assemblea dei soci

ANIP - Confindustria, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi, Unionservizi - Confapi, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti - Uil

Per qualsiasi informazione potete contattarci dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle ore 14:30 alle 16:30 ai seguenti recapiti: Indirizzo: Via dei Mille 56 – 00185 Roma

Tel: 0644341265 Fax: 0649386920

Presidente

Marco Verzari

Email: info@fondoasim.it PEC: asim@pec.fondoasim.it

Vice Presidente

Lorenzo Mattioli

Web: www.fondoasim.it

Consiglio Direttivo

Cinzia Bernardini, Giovanni Dalò, Fabrizio Ferrari, Elena Maria Vanelli, Marco Verzari, Sergio Tarabù, Lorenzo Mattioli, Barbara Fiorucci, Andrea Laguardia, Antonio Ambrosio, Nicola Antonio Ascalone, Vincenzo Elifani

Skype: fondoasim

Responsabile

Augusto Monachesi

Collegio Revisori dei Conti

Francesca Capecci (Presidente), Pietro Mastrapasqua, Giovanni Reale

Fondo ASIM

Fondo ASIM

Per le richieste di rimborso dei ticket del Servizio Sanitario Nazionale potete contattarci dal lunedì al venerdì dalle ore 10:30 alle 13:00 e dalle ore 14:00 alle 16:00 al numero 0694329170.

Le parti che hanno sottoscritto il suddetto contratto nazionale sono:

LE PRESTAZIONI DEL PIANO SANITARIO SONO GARANTITE DA:

LO STAFF DEL FONDO ASIM

2


L’editoriale del Presidente

Marco Verzari

Presidente Fondo ASIM GLI EROI SON TUTTI GIOVANI E BELLI Il Paese sta attraversando una crisi profonda, inaspettata, che richiede sforzi paragonabili solo a quelli messi in campo durante il secondo dopoguerra. È stato proprio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a esprimersi in questi termini, dichiarando che, come all’epoca

“l’unità del popolo italiano consentì la rinascita morale, civile, economica, sociale della nostra Nazione, la stessa unità che ci è richiesta, oggi, in un momento difficile per l’intera comunità”. Siamo in guerra, ma si tratta di una guerra fuori dall’ordinario, combattuta non in trincea, ma nelle corsie degli ospedali, nelle strutture sanitarie, nelle attività commerciali e produttive essenziali per il Paese.

Una guerra che vede protagonisti medici, infermieri, personale sanitario, militari, forze di polizia, protezione civile, tutti in prima linea contro un avversario comune: il nuovo coronavirus, SARS-COV-2, e la malattia da esso provocata, COVID-19. A queste persone va il mio personale ringraziamento e quello dell’intero Fondo ASIM che ho l’onore di guidare, ma vorrei ricordare anche un’altra categoria di persone, poco menzionate nel dibattito pubblico, che ogni giorno affronta il medesimo nemico a viso aperto per consentire a tutti di operare in sicurezza. Mi riferisco alle lavoratrici e ai lavoratori addetti alle pulizie e alla sanificazione degli ambienti, ivi compresi quindi ospedali, ambulatori, imprese, stabilimenti, scuole, università, uffici pubblici.

3


L’editoriale del Presidente

Senza il loro prezioso lavoro non sarebbe stato possibile (e non lo sarebbe tuttora) lavorare e operare in condizioni di sicurezza. Gli addetti alle pulizie e alla sanificazione infatti, sono quelle donne e quegli uomini che quotidianamente ci aiutano ad avere ambienti salubri e tutelano la nostra salute e sicurezza. Eroi di ogni giorno anche perché lavorano spesso in condizioni difficili e con stipendi esigui (quando pagati!). Eroi che mettono a rischio la propria salute ogni giorno per garantire quella degli altri. Quella di tutti. Spesso, però, per l’opinione pubblica sono eroi senza nome, invisibili, eroi dei quali nessuno parla, costretti per questo, anche in questa terribile emergenza dove il loro lavoro risulta essenziale, a lavorare in condizioni precarie, senza i necessari dispositivi di protezione individuali determinanti per la loro messa in sicurezza. L’Italia ha bisogno di eroi in questo momento di emergenza sanitaria, ma, parafrasando il grande Francesco Guccini, “gli eroi non son tutti giovani e belli”.

4

C’è chi viene, giustamente, osannato e supportato da media, istituzioni e cittadini, e chi, invece, come le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori, passa inosservato, nonostante il lavoro essenziale svolto ogni giorno per il benessere di tutto il Paese. Noi del Fondo ASIM vogliamo affermare, con tutta la veemenza che ci è concessa in un periodo così complesso come quello che stiamo vivendo, che, per noi,

“gli eroi son tutti giovani e belli”. Tutti. Nessuno escluso!

Per le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori, che, impegnati in questa battaglia, hanno purtroppo contratto la malattia, abbiamo pensato, insieme al nostro gestore assicurativo UniSalute, a una prestazione dedicata denominata “Diaria per COVID-19”. Un Paese unito lavora per proteggere chi versa in condizioni di difficoltà, e noi abbiamo voluto seguire questo principio cardine della vita in comunità per sostenere i nostri iscritti.

Insieme ce la faremo. Tutti insieme!


ASIM INFORMA Trimestrale informativo del Fondo ASIM

RUBRICHE MARCO VERZARI 03

SEDE Via dei Mille, 56 00185 Roma Tel: 0644341265 Fax: 0649386920 asiminforma@fondoasim.it

L’editoriale del Presidente

LORENZO MATTIOLI 06 La Parola alle Imprese

AUGUSTO MONACHESI 09

DIRETTORE RESPONSABILE Alberto Sava

Il secondo pilastro sociosanitario

ALBERTO SAVA

12

AIRC

15

L’intervento

News dalla ricerca

COORDINAMENTO EDITORIALE Augusto Monachesi Simone Carusi

COSA C’È DA SAPERE SULL’EMERGENZA CORONAVIRUS ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

18

REDAZIONE Fondo ASIM e Open-Box S.r.l. EDITORE Fondo ASIM Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i dipendenti delle imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi Via dei Mille, 56 00185 Roma C.F. 97776290583 Tel: 0644341265 Fax: 0649386920 www.fondoasim.it info@fondoasim.it

COSA SIGNIFICA TERAPIA INTENSIVA •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 25

PROGETTO GRAFICO E FOTO Open-Box S.r.l. Sesta Strada Poggilupi, 343 52028 Terranuova Bracciolini (AR) www.open-box.it STAMPA Litograf Editor S.r.l. Via Carlo Marx, 10 06011 Città di Castello (PG) www.litografeditor.it Iscritto al tribunale di Roma al n. 148/2018 del 09/08/2018

IN 10 ANNI GLI OVER 75 SONO AUMENTATI DEL 2% ALL’ANNO •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 28

Questo numero è stato chiuso in redazione in data 27 marzo 2020

5


La Parola alle Imprese

LA PAROLA ALLE IMPRESE Servizi, la professionalità un valore imprescindibile. Oggi più che mai il Paese lo sta comprendendo

L’importanza del comparto dei Servizi in Italia oggi è indiscutibile. Le imprese e le istituzioni ne prendono sempre più coscienza per via di una congiuntura straordinaria, determinata dall’affacciarsi sul panorama globale del nuovo coronavirus. Questa nuova emergenza rappresenta decisamente uno spartiacque tra un passato in cui, a livello operativo, si dava molta importanza al cleaning, e il futuro che è decisamente più orientato verso la sanificazione e l’igiene degli ambienti di lavoro, dei luoghi di transito e di grande affluenza di persone. Gli operatori e le imprese di Facility e servizi integrati,

6

Lorenzo Mattioli

Vice Presidente Fondo ASIM e Presidente ANIP-Confindustria


La Parola alle Imprese

molte delle quali dotate di un radicato know how grazie all’esperienza maturata in ambito ospedaliero, sono pronti a compiere questo grande passo: un vero e proprio upgrade sia sotto il profilo culturale sia sotto il profilo industriale per le aziende che operano nei Servizi. Va dato atto alle istituzioni di aver compreso la centralità della cura approfondita degli spazi: oggi è in atto la più grande campagna di sanificazione mai attuata nella storia dell’Italia, un’operazione che il Governo sta sostenendo attraverso il credito d’imposta, oltre a un primo stanziamento per il comparto pubblico (forze dell’ordine, enti locali e carceri), e che le imprese e lavoratori del comparto, cui deve andare il plauso della collettività, stanno compiendo senza sosta. Oggi, l’Italia, può sentirsi in buone mani.

l’importanza delle imprese di Servizi dotate di addetti specializzati che, operando sulla base di protocolli del Ministero della Salute ed europei altamente specializzati, garantiscono controllo sull’igiene e la prevenzione delle infezioni. Investire nel cleaning sanitario rappresenta una forma di tutela collettiva – sia in termini di salute – sia in termini di spesa pubblica. Ogni anno, nel mondo, si ammalano in ospedali tantissimi degenti. Questo dato, in Europa, si traduce in circa il 7% di infezioni nosocomiali e una perdita finanziaria di 16 milioni di euro per degenze extra.

È proprio in questo momento che un’impresa dotata di personale altamente specializzato può fare la differenza, lavorando attraverso protocolli sanitari prestabiliti a seconda dello spazio in cui opera. Sembrano concetti scontati, ma basta osservare cosa accade in queste giornate convulse, ad esempio nelle città, per comprendere che non lo sono affatto. La confusione tra disinfezione e disinfestazione, la scelta di prodotti e strumentazioni inadeguate, la quasi totale mancanza di una cultura in materia da parte dei committenti: tutto ciò si traduce in sprechi di denaro pubblico a fronte di una scarsa etica professionale di chi eroga servizi ben sapendo che non si tratta di interventi necessari al contrasto dell’attuale emergenza. I corpi datoriali, insieme agli enti bilaterali, sono oggi più che mai impegnati nel tenere alta l’asticella della correttezza: ne va della reputazione del settore e, oggi ancora di più, della sicurezza di interi settori lavorativi e, più in generale, della salute dei cittadini. Lo stesso vale per la professionalità degli addetti sulla quale occorre investire sempre più, anche per arginare il forte turnover che caratterizza le imprese del cleaning, così da poter garantire ai committenti personale davvero formato e motivato. Gli ospedali, abbiamo tutti capito anche dalle immagini che costantemente ci propongono i mass media, rappresentano il principale baluardo contro la diffusione di virus e malattie, ed è proprio qui che si misura

7


La Parola alle Imprese

Pensiamo a cosa accadrebbe se nei nostri nosocomi non ci fossero operatori specializzati in grado di mettere in campo quotidianamente protocolli igienici estremamente rigorosi e procedure dettagliate. Il comparto dei Servizi rappresenta, oggi, il più grande alleato della Salute pubblica, operando con prodotti e procedure specifiche. Ogni ambiente necessita di un approccio specifico: negli ospedali, nelle cliniche private, nelle strutture sanitarie in genere, le attività del cleaning sono essenziali, richiedono interventi approfonditi e frequenti, con l’ausilio di prodotti chimici, detergenti e attrezzature sia manuali che meccaniche di livello professionale. Imprescindibile e prezioso il lavoro svolto negli spazi comuni, in ambienti ad alto rischio infettivo, laboratori di analisi e ricerca, ambienti sterili, ad atmosfera controllata, medicina nucleare, sale operatorie, aree ad alto rischio, terapie intensive, unità coronariche. Il manifestarsi di un grande rischio come quello del nuovo coronavirus, trova dunque già preparate le imprese italiane, aggiornate sulle normative europee, pronte a mettere in campo e

8

potenziare quelle azioni di prevenzione – protezione per il rischio di esposizione sia nell’espletamento e fruizione delle attività sanitarie, sia nella gestione di spazi pubblici la cui profonda igienizzazione è ampiamente raccomandata. Certo, in questo momento da parte delle istituzioni occorrerebbe una maggiore attenzione proprio per chi opera in prima linea nella sanificazione, non lasciando lavoratori e lavoratrici privi di dispositivi di protezione individuale. Nella generale valorizzazione della professionalità delle imprese dei Servizi, una triste eccezione viene rappresentata dal mondo scolastico. Oggi il Paese sceglie di ridurre il personale ausiliario nelle scuole e assegnare l’organizzazione del lavoro di pulizia e sanificazione ai dirigenti scolastici anziché alle imprese che hanno maturato professionalità e specializzazioni uniche. Un passo indietro di anni, le cui conseguenze saranno sotto gli occhi di tutti non appena le scuole riapriranno i battenti alla fine dell’emergenza sanitaria.


Il secondo pilastro sociosanitario

IL SECONDO PILASTRO SOCIOSANITARIO Il Fondo ASIM ai tempi del COVID-19

IL CONTESTO È il 23 marzo quando questo contributo viene redatto. Nella tarda serata di sabato 21 marzo il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha anticipato sulle reti televisive nazionali le ultime disposizioni in materia di provvedimenti per il contenimento del contagio da COVID-19. Un’ulteriore stretta che il Paese deve subire e sostenere a tutela di ogni singolo cittadino dopo quelle che hanno limitato ancora di più gli spostamenti delle persone e che ora puntano a definire le sole attività produttive che possono essere svolte anche non in regime di

Augusto Monachesi

Responsabile Fondo ASIM

9


Il secondo pilastro sociosanitario

smart working: sono molto poche, individuate con i codici ATECO, e sono limitate a quelle considerate “essenziali” per la Comunità Nazionale. A noi del Fondo ASIM non ha stupito trovare “81,2 attività di pulizia e disinfestazione” tra quelle contenute nell’allegato 1 del Decreto firmato il 22 marzo da Giuseppe Conte. Il nostro Settore, quello composto dalle imprese e dai lavoratori a cui rivolgiamo le nostre attenzioni e il nostro operato, troppo spesso considerato scontato o non considerato affatto, oggi, in un momento drammatico per il Paese emerge al fianco di quelli della filiera alimentare, dell’assistenza sanitaria, della ricerca e altri ancora altrettanto funzionali allo svolgimento della vita di Comunità. Anche per questo, noi del Fondo ASIM non abbiamo voluto far mancare il nostro supporto e, rispettando le misure limitative negli spostamenti e nello svolgimento delle attività produttive e dei servizi imposte dal Governo, abbiamo voluto non far mancare la nostra presenza e il nostro piccolo contributo nei confronti dei lavoratori dipendenti da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi. Il nostro team è composto da 8 persone, determinate e convinte nello svolgere il ruolo che hanno avuto assegnato. 4.440 imprese aderenti 352.000 lavoratori iscritti di cui oltre 233 mila in copertura. Una media mensile di oltre 2.000 telefonate risposte, di oltre 9.000 canali chat del Portale S.I.Asim attivi, 14.100 follower della nostra pagina Facebook che raccoglie oltre 3.700 interazioni anche nel pieno del mese di marzo. Questi numeri dovrebbero servire a rappresentare sinteticamente il volume di attività di comunicazioni con i nostri lavoratori iscritti e con le nostre imprese aderenti.

IL CALL CENTER In questo nuovo set-up nessuno dei canali di comunicazione è stato trascurato. Abbiamo individuato dei meccanismi semplici sul mercato che hanno permesso, in tutta trasparenza per i nostri riferimenti, di gestire il nostro call center in maniera completamente decentrata. Ciascuna operatrice può

10

rispondere e/o chiamare con le medesime priorità di ruolo e di orario sempre avute con la postazione fissa in ufficio. Naturalmente il numero delle chiamate in entrata è diminuito a causa delle priorità diverse dei lavoratori, ma in soli 14 giorni di operatività a marzo, nel pieno del periodo di pandemia, abbiamo gestito oltre 740 chiamate, ossia una media di oltre 52 al giorno; segno che il Fondo ASIM è presente per i suoi lavoratori e le sue imprese - sempre.

LA CONTRIBUZIONE E LE COPERTURE Niente si ferma o si rallenta anche nella gestione della contribuzione. Il Portale S.I.Asim è facilmente accessibile dalle nostre abitazioni e con qualsiasi device, dallo smartphone al PC. Ogni attività quindi è consentita anche da remoto. Nessun controllo o presidio a fronte di rischi operativi viene meno o ridotto a seguito di questa nuova modalità operativa e di accesso. Le performance di riconciliazione non stanno subendo alcun impatto negativo. Il Fondo ASIM, anche per il bilancio in corso di chiusura, avrà partite in corso di riconciliazione che avranno un valore ben al di sotto dei 10mila euro (0,07% della contribuzione). I tempi medi di riconciliazione continuano a migliorare e sono attualmente a 8,76 giorni su un volume annuo 2,8 milioni di UNIEMES e 576.000 F24. Prestazioni di altissimo livello raggiungibili anche con il “lavoro agile” utilizzando un sistema gestionale e di performance management di primissimo livello. Tutto questo per consentire la più veloce e tempestiva individuazione dei lavoratori da inserire in copertura (o da cancellare). In questo nuovo set-up organizzativo, anche questo processo continua a essere gestito con i consueti meccanismi informatici e con la medesima applicazione di regole e procedure. Continua a essere garantito il perfetto allineamento tra il portafoglio iscritti in copertura di Fondo ASIM e quello degli assicurati di UniSalute. In questo ci avvantaggia anche il supporto del nostro assicuratore con il quale abbiamo implementato sistemi di trasferimento di dati in tutta efficienza operativa e nel pieno rispetto delle stringenti normative GDPR.


Il secondo pilastro sociosanitario

LE ATTIVITÀ IN AUTOGESTIONE In queste due settimane il Team ha continuato a elaborare le richieste di rimborso dei ticket del Servizio Sanitario Nazionale che sono pervenute attraverso il “Portale LEO”; oltre 1.600 richieste di rimborso sono state elaborate e definite in soli 14 giorni a favore di 760 iscritti; un impegno e un risultato imponenti. Non solo, sono state raccolte ed elaborate, con l’intervento del Comitato Scientifico del Fondo, 4 richieste di attivazione LTC (long term care - non autosufficienza).

IL TEAM MANAGEMENT Distanti ma mai da soli. Così sintetizzerei la metodologia di lavoro applicata dal nostro Team. I sistemi informatici rendono accessibile il dato, le procedure permettono di gestirlo in sicurezza, ma è solo il confronto diretto che permette a una squadra di svolgere in armonia ed efficacemente il proprio compito. Ogni giorno almeno trenta minuti connessi simultaneamente, con audio e video, attraverso il nostro sistema di videoconferenza. La stanza virtuale sempre aperta per consentire uno scambio di opinioni o un confronto tra due o più colleghi su temi specifici anche estemporaneamente. Chi, come me, ha anche il compito di controllare la rotta non ha smesso mai di contare su un sistema di performance management e di KPIs. E inoltre: un Consiglio Direttivo (per la prima volta), una riunione del Comitato Scientifico, due riunioni di Presidenza, due riunioni con UniSalute, almeno tre con il nostro partner per la comunicazione Openbox; tutte potendo contare sulla possibilità di guardarsi negli occhi: distanti ma vicini.

nuova modalità già il 9 marzo. Tutte le comunicazioni ufficiali rese necessarie da questa forma emergenziale dello smart working erano state effettuate, le procedure interne così come il sistema di gestione del call center testati.

LA DEDIZIONE COME VERO MOTORE Sono personalmente tra i più convinti sostenitori dello smart working; una forma di lavoro evoluta che consente la riduzione degli spostamenti, la migliore conciliazione del tempo famiglia lavoro e molti altri aspetti determinanti per una vivibilità personale e di società migliore. Naturalmente quella che stiamo applicando noi di Fondo ASIM, come molte altre centinaia di migliaia di lavoratori in Italia, è una forma figlia di una grave emergenza, che non può contenere tutti gli accorgimenti necessari a garantire il migliore equilibrio tra efficienza ed efficacia: non è stata una scelta fatta in piena libertà; non ci si è potuti preparare adeguatamente al necessario cambio culturale; in altre parole, lo abbiamo subito. In queste condizioni molti fra noi potrebbero sentirsi reclusi (anche nel lavoro) o “esiliati per decreto”. Al nostro fianco abbiamo trovato lo stesso nostro spirito di squadra nei nostri partner principali (Openbox per la parte informatica e di comunicazione), UniSalute (gestore assicurativo) e il Comitato Scientifico; questi ci hanno assecondato evitandoci ogni limitazione o rallentamento.

“Va attuata il più possibile la modalità lavoro agile”

Quindi, malgrado queste difficoltà, innegabili e inevitabili, il Team di Fondo ASIM, nel suo complesso, ha fatto della consueta dedizione al raggiungimento degli obiettivi personali e di gruppo, il propellente del nuovo motore; l’affiatamento di squadra è diventato, seppure nella distanza, un lubrificante ancora più efficace per gli ingranaggi delle rispettive competenze.

Giuseppe Conte, dichiarazione di presentazione delle nuove misure di contrasto all’emergenza COVID-19 – 11/03/2020. Il Team del Fondo ASIM ha iniziato a operare nella

Personalmente, ringrazio tutte le mie colleghe per il modo con il quale dimostrano di sapere essere unite anche se distanti, sono loro il vero successo.

L’APPLICAZIONE DELLE NORME SULLO “SMART WORKING”

11


L’intervento

L’INTERVENTO Assistenza integrativa ponte fra sistema sanitario pubblico e privato

Sono questi i giorni più difficili per la sanità nazionale, e a seguire per il mondo economico, e stanno avendo un impatto significativo sul modo di comunicare delle imprese e nel Paese. Lo scorso dicembre si è svolto a Roma un convegno dal titolo Il futuro della sanità integrativa in Italia, organizzato dal Fondo ASIM. A tre mesi di distanza, il tema di quel convegno riaffiora prepotentemente nell’ultimo DCPM Cura Italia del Governo, quando si parla di stringente cooperazione tra il mondo della sanità pubblica e quello privato. Anni e anni di riduzioni drastiche di posti letto, personale e

12

Alberto Sava

Giornalista e Direttore Responsabile Asim Informa


L’intervento

risorse, al grido di spending review, ove mai abbiano ridotto gli sprechi di passate epoche “allegre”, sicuramente hanno ridimensionato la capacità di ricezione e di intervento. L’imprevedibile e tumultuosa emergenza sanitaria del momento ha fatto esplodere definitivamente il problema, costringendo il personale medico e infermieristico a giorni e settimane di eroici sacrifici, con il dono totale di risorse professionali e fisiche. Il convegno romano organizzato dal Fondo ASIM puntava l’attenzione sul futuro dell’integrazione, e sull’equilibrio dei sistemi pubblico e privato, individuando nella sanità integrativa il ponte solido e insostituibile tra due realtà complementari e mai opposte, e mai come in questo momento sostegni paritetici dell’intero sistema sanitario italiano. Al centro dei lavori c’è stato il porre l’attenzione sull’esigenza sempre più pressante dell’integrazione, attraverso una normativa ad hoc, tra il Sistema Sanitario Nazionale e il cosiddetto “secondo pilastro socio sanitario”. Sceltissimo il parterre di relatori intervenuti per un confronto ampio e il più condiviso possibile sulla coniugazione del principio dell’equità nell’accesso alle cure e la sostenibilità economica del sistema pubblico, un’azione sempre più complessa e difficile. Hanno preso la parola, offrendo ampi spunti di riflessione, Marco Verzari, Presidente Fondo ASIM, Lorenzo Mattioli, Vicepresidente Fondo ASIM, Alessandra Delli Poggi, Responsabile partnership e new business Fondazione AIRC, Luigi Ballanti, Direttore Generale Mefop, e Pierangelo Albini, Direttore Area Lavoro e Welfare Confindustria. Al centro del confronto la raffigurazione dello stato e dell’andamento della quantità di risorse che lo Stato mette a disposizione del SSN.

devono sostenere con il proprio portafogli, causa a sua volta di un’ulteriore barriera nell’accesso alle cure mediche. Quindi, minori sono le risorse destinate dallo Stato al SSN, maggiori sono i costi e le difficoltà che i cittadini devono affrontare per accedere alle cure. Il Servizio Sanitario Nazionale da poco ha festeggiato 40 anni, è stato un elemento innovativo, di giustizia, equità ed efficienza. Tuttavia oggi si avverte l’esigenza di muoversi in direzione di ristrutturazione del suo finanziamento, in ragione dei mutamenti socio-sanitari della popolazione e del fatto che ulteriori arretramenti potrebbero causarne il collasso. In questo contesto di inefficienze da un lato e fabbisogni dall’altro, operano anche i fondi di sanità integrativa e le casse di mutuo soccorso, che stanno garantendo un supporto spesso risolutivo ai loro iscritti. Come ci spiega il Presidente Verzari, secondo dati recentemente valutati anche in sede di Commissione Parlamentare, sarebbero più di 10 milioni i cittadini che fanno parte di questi circuiti, che si reggono principalmente sulla contribuzione generata nella contrattazione collettiva, indirizzando parte della retribuzione individuale a queste forme di mutualità.

Quello che da subito è apparso lampante è un arretramento strutturale dello Stato nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale legato a un finanziamento complessivo rimasto fermo negli ultimi due lustri, in un sistema che ha visto crescere il fabbisogno di cure e assistenza del cittadino. L’inevitabile conseguenza, neanche a dirlo, è stata la crescita, con un trend ben allineato con quello di arretramento del finanziamento pubblico del SSN, della spesa sanitaria che i cittadini

13


L’intervento

È evidente, dunque, quanto il secondo pilastro sociosanitario di fatto stia supplendo a molte delle carenze del SSN, senza però un supporto normativo adeguato che risulta, anzi, lacunoso di quei decreti attuativi annunciati da più di un decennio. La Sanità integrativa è da ritenersi fondamentale. Allo stesso tempo è importante che questa rimanga integrativa di un Servizio Sanitario Nazionale capace di assolvere al suo compito Costituzionale e di riacquistare posizioni e forza nel soddisfacimento dei bisogni sociosanitari dei cittadini. È quindi necessario uno sforzo comune per la costruzione di un sistema flessibile, orientato allo scopo esclusivo di interessi generali. Come è emerso durante l’evento, si tratta di un processo che potrebbe realizzarsi attraverso una cabina di regia tra i vari fondi, o casse, in grado di favorire il networking, la definizione e la condivisione di best practice. Tale coordinamento tra enti paritetici potrebbe rappresentare una controparte autorevole e affidabile per il legislatore, al fine di giungere alla definizione di strumenti di governance condivisi.

14

Questi ultimi dovrebbero garantire la gestione dei piani sanitari e la necessaria trasparenza nella conduzione dei processi e nella gestione delle risorse disponibili. La parti sociali, quindi, sono chiamate a elevare il proprio ruolo dal compito fondante, realizzato con i CCNL, a quello di guida nazionale e sovra-settoriale. È evidente quanto non si possa attendere ancora molto per definire tavoli di lavoro per supportare il legislatore nell’individuazione di quella quadratura normativa necessaria per una integrazione “effettiva” dei fondi al SSN e ad assegnare al Ministero della Salute il compito di controllo tecnico dell’intero secondo pilastro. Il Fondo ASIM, a questo proposito, da tempo ha avviato, unitamente ad altri operatori del settore, una fruttuosa collaborazione con MEFOP, la società per lo sviluppo del Mercato dei Fondi Pensione, per la stesura delle linee guida generali che possono costituire la base per un confronto con il legislatore ed essere uno strumento atto a elevarne anche i livelli di accountability.


News dalla Ricerca

Tutte le aziende possono partecipare attivamente a sostenere la ricerca oncologica in Italia attraverso il progetto, promosso da AIRC, Impresa contro il Cancro. Le aziende, con la loro partecipazione a Impresa contro il Cancro, possono: • Finanziare IFOM, l’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare centro di ricerca d’avanguardia, e investire sulla “conoscenza” quale primo strumento di cura, per comprendere i meccanismi fisiologici e patologici che possono indurre la nascita e lo sviluppo dei tumori.

Fondo ASIM combatte i tumori femminili al fianco di AIRC La borsa di studio finanziata da Fondo ASIM per un progetto dedicato alla ricerca sui tumori femminili è stata assegnata da Fondazione AIRC alla giovane ricercatrice Dottoressa Piera Tocci, affiliata all’IRCCS, Istituto Nazionale Tumori Regina Elena-IFO di Roma. La sua ricerca si focalizza sul carcinoma ovarico, un tumore che ogni anno colpisce oltre 5.300 donne in Italia e per il quale purtroppo ancora oggi il tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è solo del 40 per cento. Il tumore ovarico rappresenta la principale causa di morte per tumore ginecologico e la quinta per tumore nelle pazienti dei Paesi sviluppati. È quindi fondamentale sostenere la ricerca in questo ambito per trovare nuove forme di diagnosi precoce e nuove cure.

• Contribuire al Fondo Impresa contro il Cancro, nato per convogliare le donazioni delle aziende su due diversi filoni di finanziamenti. Le cosiddette Grandi sfide che sostengono la ricerca per sviluppare nuove terapie per i tumori del polmone, del pancreas e del cervello, forme particolarmente aggressive e ancora di difficile cura. Inoltre, l’investimento nella Formazione per supportare i nuovi giovani talenti della ricerca oncologica italiana attraverso borse di studio destinate al loro percorso formativo. Diventa un’Impresa contro il cancro e come Fondo ASIM investi nel futuro della ricerca per migliorare la qualità di vita dei malati e rendere il cancro sempre più curabile. Scopri di più scrivendo a impresacontroilcancro@airc.it

15


News dalla Ricerca

La Dottoressa Tocci lavorerà sulla possibilità di utilizzo in oncologia del farmaco macitentan, che potrebbe rappresentare un’importante opzione terapeutica per il trattamento del carcinoma ovarico. Una ricerca importante per la salute femminile e per migliorare la qualità e l’efficacia dei trattamenti per le donne che hanno ricevuto questa diagnosi.

Una scelta, quella di Fondo ASIM di sostenere questa ricerca, perfettamente in linea con l’impegno di attivare una “super prevenzione” a sostegno della salute delle donne, unendosi all’impegno di migliaia di aziende e privati che anche con il loro sostegno hanno consentito a Fondazione AIRC di destinare nel 2020 9,8 milioni di euro alla ricerca sui tumori femminili.

I tumori ginecologici Tumore dell’ovaio Colpisce ogni anno circa 5.300 donne. Il 40% delle donne con cancro all’ovaio curate in Italia supera il quinto anno dalla diagnosi. La diagnosi precoce è ancora difficile e spesso non è possibile iniziare tempestivamente le terapie.* 40%

Tumore della cervice uterina Colpisce ogni anno circa 2.700 donne. 100% - Tumori della cervice originati da un’infezione da papilloma virus umano (HPV).

Tumore del corpo dell’utero (endometrio) Colpisce ogni anno 8.700 donne. Il rischio di sviluppare un tumore del corpo dell’utero nell’arco della vita di una donna è di 1 su 51. Il 77% delle donne colpite è vivo a cinque anni dalla diagnosi.*

100%

77%

Cosa fanno i ricercatori • Identificano marcatori molecolari per la diagnosi precoce, soprattutto del cancro dell'ovaio. • Trovano terapie in grado di preservare la fertilità delle donne dalle terapie. • Sperimentano farmaci mirati contro le forme più aggressive.

Cosa puoi fare tu PAP-TEST E HPV TEST PER TUTTE

VISITA ANNUALE DAL GINECOLOGO

PREVENZIONE QUOTIDIANA

Il Piano Nazionale Prevenzione ha dato indicazione alle Regioni di introdurre il test HPV (da effettuare ogni cinque anni) come test di screening cervicale in sostituzione del Pap-test (ogni tre anni dall’inizio dell’attività sessuale, e comunque non oltre i 25 anni, fino ai 70 anni). Quindi, ad oggi, in alcune Regioni il test HPV sta progressivamente sostituendo il Pap-test; nelle realtà dove si sta ancora utilizzando quest’ultimo, il test HPV è utilizzato come esame di approfondimento.

In base alla storia familiare lo specialista programma un calendario degli esami di controllo.

• Non fumare • Fai attività fisica • Scegli un’alimentazione equilibrata e ricca di vegetali • Limita le possibilità di infezioni con l’uso del preservativo

VACCINAZIONE PER LE PIÙ GIOVANI Dal 2008 è attiva una campagna che raccomanda e offre gratuitamente il vaccino per prevenire l’infezione da HPV alle ragazze tra gli 11 e i 12 anni.** Dal 2017 la vaccinazione è offerta anche ai maschi undicenni.

*Fonti: AIOM, AIRTUM, Fondazione AIOM e PASSI, I numeri del cancro in Italia 2019 **Alcune Regioni offrono gratuitamente la vaccinazione anche ad altre fasce d'età

16


Le ultime novitĂ

dal mondo dell’assistenza sanitaria integrativa


Salute

Cosa c’è da sapere sull’epidemia coronavirus con il welfaredicontrattuale

IN QUESTO ARTICOLO

L’epidemia di coronavirus, giunta ormai anche nel nostro Paese, sta generando panico e ansia nei cittadini. Una reazione comprensibile, soprattutto se si considera l’evidente scarsa conoscenza del fenomeno. Inoltre, la diffusione di informazioni errate, bufale, eccessiva drammatizzazione della situazione attuale e, purtroppo, una sempre crescente morbosità dei media nei confronti dei decessi, non fa che aumentare questo sentimento di paura. Per approcciare l’epidemia nel modo corretto è necessario eliminare, o quantomeno ridurre, il rumore di fondo, selezionando con cura solo fonti autorevoli e realmente competenti, a partire dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità.

18

• • • • • • • • • • • • • •

Cosa sono i coronavirus Cos’è il SARS-CoV-2 COVID-19: la malattia Quando e perché è apparso questo nuovo coronavirus Quali sono i sintomi Quanto dura l’incubazione Come avviene la trasmissione Come si cura il COVID-19 Come prevenire l’infezione È consigliato indossare la mascherina? Si possono effettuare esami privatamente per individuare la presenza del virus? Quanti casi di contagi si sono registrati fino a ora? La situazione in Italia Considerazioni finali


Salute

Entrambi, infatti, hanno dedicato ampio spazio al coronavirus, illustrando in modo preciso e puntuale tutto quello che c’è da sapere sull’epidemia, con un aggiornamento costante. Bisogna ammettere, però, che spesso vengono utilizzati termini ed espressioni tecniche, ostiche e di difficile comprensione per l’utente medio. Per questo motivo, noi del Fondo ASIM abbiamo deciso di provare a semplificare alcuni concetti, per renderli fruibili a tutti, partendo proprio dalle informazioni fornite dalle due realtà menzionate prima.

COSA SONO I CORONAVIRUS Avrai notato che abbiamo usato il plurale, scrivendo “i coronavirus” e non “il coronavirus”. In effetti, quando si affronta l’argomento è più corretto partire riferendosi ai coronavirus al plurale, perché si tratta di una famiglia di virus, non di un singolo virus. Questa famiglia di virus, nota già da diversi anni (più o meno dalla seconda metà degli anni ‘60), comprende alcune forme che provocano malattie respiratorie, raffreddore, e altri sintomi solitamente associati all’influenza.

L’epidemia che stiamo affrontando in questi ultimi mesi è causata dalla comparsa di un nuovo ceppo di coronavirus, chiamato SARS-CoV-2 da un ente preposto, l’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV). La scelta di questo nome è dettata, come puoi facilmente intuire, dal legame diretto di questo coronavirus con quello alla base dell’epidemia di SARS.

COVID-19: LA MALATTIA CAUSATA DAL NUOVO CORONAVIRUS Abbiamo spiegato che i coronavirus sono una famiglia di virus, ai quali appartiene SARS-CoV-2, ovvero il ceppo alla base dell’epidemia in corso. Il virus provoca una malattia respiratoria, denominata COVID-19, sigla composta da Corona (CO), Virus (VI), Disease (D, in italiano malattia) e l’anno in cui si è manifestata, ovvero il 2019. Quindi, se leggi o senti parlare di Coronavirus, SARSCoV-2 e COVID-19, ora sai quali sono le differenze tra questi tre termini e cosa indicano.

Poco meno di vent’anni fa, nel 2003, abbiamo già sperimentato la diffusione di un nuovo ceppo di questa famiglia di virus, sempre proveniente dalla Cina, causa della Sindrome respiratoria acuta grave, altrimenti nota come SARS. È quello che è accaduto anche ora, con la formazione e la comparsa di un nuovo coronavirus, quindi di un nuovo ceppo mai identificato prima, che colpisce principalmente l’apparato respiratorio.

COS’È IL SARS-COV-2 Abbiamo spiegato che con il termine coronavirus si indicano i virus appartenenti a una particolare famiglia, che provocano alcune patologie Quindi, per essere ancora più chiari, quando si parla di coronavirus non si fa riferimento a una malattia, ma alla causa scatenante, ovvero al virus. .

19


Salute

QUANDO E PERCHÉ È APPARSO QUESTO NUOVO CEPPO DI CORONAVIRUS Come probabilmente sai, il nuovo coronavirus si è manifestato inizialmente in Cina alla fine del 2019. Il 9 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi avevano individuato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo, associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan. La comparsa di un nuovo virus nell’uomo è un processo noto alla comunità scientifica, ma al momento non esistono ancora sufficienti dati per identificare la fonte primaria dell’infezione. Si presume possa avere un’origine animale, come avvenuto con la SARS (trasmessa dagli zibetti agli esseri umani) o la MERS (trasmessa dai dromedari).

NUOVO CORONAVIRUS: QUALI SONO I SINTOMI Come accennato, i coronavirus sono virus che causano disturbi respiratori, in alcuni casi anche molto gravi, perché tendono ad attaccare principalmente le cellule epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale. Di conseguenza, i sintomi che possono essere avvertiti vanno dal banale raffreddore alla tosse, fino a provocare bronchite o polmonite. Nei casi più gravi, può portare a insufficienza renale e al decesso. Su questo punto torneremo più avanti, portando alcuni dati ufficiali sui tassi di contagio e mortalità. Se l’ospite, quindi l’individuo che ha contratto il virus, è in buona salute e si attiva subito per effettuare una terapia antivirale di supporto, non corre grossi rischi e raramente l’infezione può causare la morte. A essere più esposti e vulnerabili sono le persone anziane, chi soffre di patologie preesistenti, chi ha un sistema immunitario compromesso. Ad oggi, non ci sono dati che indicano una maggiore o minore vulnerabilità al virus nelle donne in gravidanza.

20

QUANTO DURA L’INCUBAZIONE Con il termine incubazione si fa riferimento al periodo che intercorre tra il contagio, quindi l’esposizione al virus, e la comparsa dei primi sintomi. Secondo i dati fino a ora raccolti, il periodo di incubazione risulta avere una durata media che oscilla tra i 2 e i 14 giorni. L’assenza di sintomi evidenti nei giorni immediatamente successivi al contagio rappresenta uno dei principali motivi della diffusione del virus a livello globale. Chi non sa di essere portatore del virus, perché non accusa sintomi evidenti, entrando in contatto con altre persone rischia di contagiarle, generando un processo a cascata alla base della diffusione di qualunque epidemia.


Salute

COME AVVIENE LA TRASMISSIONE

COME SI CURA IL COVID-19

Essendo un virus che aggredisce le vie respiratorie, la trasmissione avviene in modalità molto simili a quelle di un banale raffreddore. Il nuovo coronavirus può essere, quindi, trasmesso da persona a persona attraverso le goccioline presenti nel respiro del soggetto infetto, quindi attraverso uno starnuto, un colpo di tosse, un contatto fisico diretto (ad esempio, una stretta di mano).

Purtroppo, trattandosi di un nuovo virus mai identificato prima, non esistono al momento cure specifiche per il trattamento dei pazienti infetti, né tanto meno un vaccino contro questa infezione. I tempi di sviluppo e trial di un nuovo vaccino sono lunghi, in media richiedono dai 12 ai 18 mesi.

Sono proprio le mani a rappresentare il principale veicolo di trasmissione di un virus, soprattutto se vengono poi portate alla bocca, sul naso o sugli occhi. Secondo l’OMS la trasmissione avviene solo se si entra in contatto con un paziente che ha già manifestato i primi sintomi, mentre risulta molto rara prima che questo avvenga.

Questo vuol dire che, allo stato attuale, si può solo intervenire sui sintomi, cercando di contenere gli effetti e stabilizzare i pazienti. Si parla, in questi casi, di terapia di supporto. Gli antibiotici non sono adatti, perché agiscono solo sui batteri e non sui virus. È importante ricordare, però, anche per evitare di preoccuparsi in modo eccessivo, che la maggior parte dei pazienti contagiati hanno sperimentato sintomi lievi e sono guariti

21


Salute

COME PREVENIRE L’INFEZIONE

7.

In questa fase, molto complessa e convulsa, è fondamentale adottare misure di prevenzione, al fine di ridurre le possibilità di contagio e di diffusione del virus. I consigli e le linee guide fornite dai vari enti internazionali sono, se vogliamo, di buon senso, e validi in generale quando si parla di prevenzione:

Se hai febbre, tosse, raffreddore, resta a casa ed evita contatti diretti con le altre persone.

1. Lavati le mani molto spesso, con acqua calda e sapone. È importante strofinare accuratamente le mani per circa 60 secondi. Laddove non fosse possibile lavare le mani, si consiglia l’utilizzo di disinfettanti a base di alcol etilico al 60% o di cloro.

2. Laddove non fosse possibile lavare le mani, si consiglia l’utilizzo di disinfettanti a base di alcol etilico al 60% o di cloro.

È CONSIGLIATO INDOSSARE LA MASCHERINA? Dalla comparsa del nuovo coronavirus c’è stata una corsa all’acquisto e all’approvvigionamento delle mascherine per coprire bocca e naso. Ma è consigliato indossarle? La risposta l’ha fornita l’OMS, la quale ne raccomanda l’utilizzo solo se si sospetta di aver contratto il virus o se si accudisce una persona infetta.

3.

Anche in questo caso, però, è necessario seguire alcune istruzioni per l’uso:

Tossisci nel gomito, per evitare la trasmissione del virus sulle mani.

1.

4.

È fondamentale lavare accuratamente le mani prima di indossare la mascherina.

Evita luoghi troppo affollati e mantieni una distanza di sicurezza dalle persone, in particolare se manifestano sintomi influenzali come raffreddore o tosse.

5. Se presenti sintomi ascrivibili al nuovo coronavirus, sei rientrato dalla Cina o da uno dei focolai presenti nel mondo, è importante chiamare il numero dedicato 1500 o il 112. Non recarti in ospedale o in un ambulatorio, potresti contagiare altre persone.

6. Non andare nel panico e non pensare subito al peggio. Se hai sintomi influenzali ma non sei stato in Cina, non hai interagito con persone di ritorno dalla Cina e non hai motivo di temere di aver contratto il virus, rivolgiti al tuo medico per effettuare un classico trattamento farmacologico per curare l’infezione.

22

Insomma, è necessario fare attenzione, senza creare falsi allarmismi, proteggendo la propria persona ma anche gli altri.

2. È importante coprire in modo corretto bocca e naso, lasciando aderire bene la mascherina al volto.

3. Una volta indossata, è consigliato evitare di toccare la mascherina.

4. Le mascherine sono usa e getta, quindi non riutilizzarle mai.

5. Togli la mascherina prendendola per l’elastico, evitando quindi di toccarla, e buttala subito in una busta chiusa. Dopo, lavati le mani accuratamente.


Salute

SI POSSONO EFFETTUARE ESAMI PRIVATAMENTE PER INDIVIDUARE LA PRESENZA DEL VIRUS?

I dati vengono aggiornati su base quotidiana, ti consigliamo di consultare il sistema messo a disposizione dalla Protezione Civile.

La risposta a questa domanda è no, non si può. Al momento, infatti, non esistono kit commerciali distribuiti ai laboratori di analisi privati o convenzionati presenti sul territorio. Gli esami devono essere effettuati dagli uffici regionali preposti, attenendosi a protocolli specifici. Quindi, se dovessi imbatterti in annunci pubblicitari o notizie relative a centri dove effettuare test a pagamento, ignorali.

QUANTI CASI DI CONTAGI SI SONO REGISTRATI FINO AD ORA? In data 25 marzo, giorno in cui è stato aggiornato questo articolo, l’OMS ha rilasciato un aggiornamento sui casi di contagio da nuovo coronavirus. Ecco la situazione.

GLOBALE

375.498

casi confermati per il nuovo coronavirus (Covid-19) dall’inizio dell’epidemia

16.362 morti

In Italia, la situazione è la seguente, secondo i dati forniti dal Dipartimento della Protezione Civile:

ITALIA

54.030

8.326

6.820

69.176

attualmente positivi

deceduti in attesa di conferma ISS

guariti

totale positivi

23


Salute

SITUAZIONE ITALIANA: CONTAGI, DECESSI, DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di casi. Per questo motivo, sono state messe in campo una serie di misure restrittive per cercare di contenere la diffusione e ridurre i contagi. Scendiamo più nel dettaglio:

• 69.176 persone colpite da Covid-19; • 6.820 deceduti; • 8.326 dimessi (guariti). Le persone contagiate sono così suddivise per Regione:

• • • • • • • • • • • • • • • • •

Lombardia: 30.703 (attuali: 19.868) Emilia Romagna: 9.254 (attuali: 7.711) Veneto: 5.948 (attuali: 5.351) Piemonte: 5.515 (attuali: 5.124) Liguria: 2.116 (attuali: 1.692) Lazio: 1.728 (attuali: 1.545) P.A. Trento: 1.110 (attuali: 975) Puglia: 1.005 (attuali: 940) Sicilia: 846 (attuali: 799) P.A. Bolzano: 781 (attuali: 699) Abruzzo: 689 (attuali: 622) Umbria: 648 (attuali: 624) Sardegna: 421 (attuali: 395) Valle d’Aosta: 400 (attuali: 379) Calabria: 319 (attuali: 304) Basilicata: 92 (attuali: 91) Molise: 73 (attuali: 55)

Questi dati sono aggiornati al 25 marzo 2020.

24

CONSIDERAZIONI FINALI L’epidemia di coronavirus è, senza dubbio alcuno, un evento da trattare con estrema serietà, mettendo a disposizione risorse per gestire al meglio la parte di prevenzione, l’isolamento dei contagiati e la fornitura di cure mediche di supporto. Al momento non esistono ancora dati sufficienti per avere un quadro chiaro e certo della situazione, ma con il passare dei giorni e delle settimane gli enti preposti, i centri di ricerca e sviluppo e gli studiosi di tutto il mondo avranno sempre più informazioni per affrontare meglio l’epidemia. Per ora, quindi, è importante attenersi alle disposizioni in atto e limitare la diffusione del virus sul territorio nazionale. Una corretta informazione, unita a un approccio di buon senso, ci permetteranno di limitare i danni, quindi la diffusione del virus.


Salute

Cosa significa terapia intensiva

IN QUESTO ARTICOLO In queste ultime settimane è entrato nel dibattito pubblico il trattamento di terapia intensiva. In effetti, a causa della diffusione dei contagi di SARSCOV-2, è aumentato il ricorso alla terapia intensiva per ospitare i pazienti che presentano sintomi gravi della malattia COVID-19, creando un’emergenza nell’emergenza. I posti in terapia intensiva disponibili negli ospedali pubblici italiani sono ridotti e, con l’aggravarsi della situazione, risultano insufficienti a rispondere alle esigenze attuali e future.

• Cos’è la terapia intensiva • COSA Come PARLIAMO funziona la terapia DI intensivaARTICOLO IN QUESTO •

Respirazione assistita

• Cos’è il Piano sanitario e somministrazione di • Nutrizione farmaci via catetere o sondino

• Prestazioni erogate dai fondi • Monitoraggio e supporto delle sanitari integrativi funzionalità renali

• Monitoraggio e prevenzione delle Conclusioni infezioni

• Il ruolo della terapia intensiva

È importante ricordare che in terapia intensiva non vengono trattati solo i pazienti COVID-19 che versano in

25


Salute

condizioni critiche, ma anche altre persone che hanno subito un trauma di diversa natura (ad esempio, un grave incidente automobilistico), questo vuol dire che i posti disponibili vanno gestiti in modo molto oculato. Ma in cosa consiste la terapia intensiva? Approfondiamo insieme.

COS’È LA TERAPIA INTENSIVA A partire dai primi anni ‘60 hanno iniziato a diffondersi, nelle strutture ospedaliere, i reparti di rianimazione e terapia intensiva, al cui interno ospitano pazienti in condizioni critiche e in fin di vita. Il compito della terapia intensiva, quindi, è garantire assistenza h 24 ai pazienti che presentano un quadro clinico molto critico e non possono essere trattati con percorsi terapeutici nei reparti “tradizionali”. Vengono condotti nei reparti di terapia intensiva i pazienti politraumatizzati, quelli che hanno subito un trauma violento, chi ha subito un intervento chirurgico che ha presentato complicazioni, chi è affetto da una grave infezione. Insomma, soggetti che necessitano di terapie di supporto per garantire le funzioni vitali e consentire, si spera, un lento recupero delle stesse.

COME FUNZIONA LA TERAPIA INTENSIVA Come accennato, in terapia intensiva vengono condotti solo pazienti gravi, in condizioni critiche e in fin di vita. In poche parole, persone destinate a morte certa in assenza di terapie di supporto complesse. Quali sono queste terapie? Le indichiamo di seguito.

Respirazione assistita La maggior parte dei pazienti presenti in terapia intensiva necessita di un supporto alla respirazione, ecco perché vengono attaccati a un respiratore artificiale, che sopperisce alle compromesse funzionalità polmonari.

26

È quello che accade, ad esempio, con i pazienti contagiati dal nuovo coronavirus e che presentano sintomi molto gravi. Viene inserito un tubo nella trachea polmonare, attraverso il naso o la bocca, in modo che l’aria miscelata con un’adeguata quantità di ossigeno possa ventilare i polmoni. Migliorando l’ossigenazione, si favoriscono anche tutte le altre funzionalità vitali, in particolare quelle cardiocircolatorie e neurologiche. L’obiettivo è duplice: mantenere in vita il paziente e consentire, in un periodo di tempo che varia di soggetto in soggetto, il ripristino delle funzionalità respiratorie autonome.

Nutrizione e somministrazione di farmaci via catetere o sondino Il paziente in terapia intensiva viene, quasi sempre, intubato, questo gli impedisce di assumere farmaci in forma solida e di nutrirsi autonomamente. Per questo motivo, si procede a una terapia farmacologica tramite un catetere di infusione, posizionato il più delle volte in una grossa vena del torace o del collo (succlavia o giugulare interna). Per quanto riguarda la nutrizione, esistono due modalità principali:

• tramite fleboclisi sostitutive, per cui le sostanze •

nutritive di cui ha bisogno il paziente vengono introdotte nell’organismo attraverso un catetere; per via enterale, ovvero tramite l’inserimento di un sondino nasogastrico introdotto nello stomaco o nel duodeno tramite il naso.

Monitoraggio e supporto delle funzionalità renali Nutrendosi solo in forma liquida, è necessario assicurarsi che il paziente espella le sostanze in eccesso tramite una corretta perdita urinaria. Per questo motivo, si procede al monitoraggio delle funzionalità urinarie, e si predispone un catetere per aiutare a urinare e controllare qualità e quantità delle urine.


Salute

Monitoraggio e prevenzione delle infezioni I pazienti in terapia intensiva sono più esposti di altri a sviluppare infezioni a causa, ad esempio, della presenza, per lunghi periodi di tempo, di flebo, cateteri e sondini. Per questo motivo, è fondamentale tenere sempre sotto controllo la situazione e prestare una enorme attenzione all’igiene del paziente. Ecco spiegato il perché dell’isolamento di questi pazienti in reparti o stanze separate e le ragioni alla base dell’impossibilità, salvo rare eccezioni, di ospitare visitatori all’interno del reparto.

IL RUOLO DELLA TERAPIA INTENSIVA Lo scopo di un reparto di terapia intensiva è far superare ai pazienti un periodo molto critico della loro malattia o condizione fisica, caratterizzato dalla compromissione delle normali funzioni vitali. L’obiettivo finale è sempre e solo uno: far uscire i pazienti da questo momento così buio e accompagnarli fino al raggiungimento di condizioni stabili che ne

consentano il trasferimento nei reparti di degenza normali, dove seguire un percorso terapeutico che li condurrà, finalmente, fuori dall’ospedale. Si tratta di un reparto particolare, nel quale i pazienti non possono avere contatti con amici e familiari, per un periodo più o meno lungo del quale ricorderanno quasi nulla, a causa degli effetti dei sistemi di sedazione che vengono impiegati. Il personale impiegato in questi reparti deve unire alle competenze mediche, infermieristiche e sanitarie, anche una sensibilità e un approccio al paziente differente, che comprende l’interazione con i familiari, travolti a loro volta da una valanga di emozioni contrastanti e da una sensazione di ansia perenne difficile da gestire. Noi di ASIM vogliamo, oggi più che mai, sottolineare l’importanza che ricopre la terapia intensiva e il lavoro straordinario compiuto dal personale medico, dagli infermieri, dagli operatori socio-sanitari, dagli anestesisti, dai tecnici di laboratorio, dai radiologici e dai tecnici di medicina nucleare che, con i loro sforzi, permettono a tanti pazienti di uscire dal tunnel e vedere, finalmente, la luce.

27


Sanità Integrativa

In 10 anni gli over 75 Il 7% degli italiani paga le cure sono 2% all’anno conaumentati il welfare del contrattuale con il welfare contrattuale

IN QUESTO ARTICOLO Sul nostro blog abbiamo più volte segnalato e sottolineato l’evidenza di un aumento dell’aspettativa di vita nel Paese, con tutto quello che questo comporta in termini di benessere collettivo e di costi sociali ed economici. Un numero maggiore di persone anziane si traduce, è inevitabile, in un ricorso a cure mediche e sociosanitarie più corposo, e tutti i trend non fanno altro che confermare un aumento costante nel corso dei prossimi anni. Anche nell’ultimo Rapporto Crea dal titolo “15° Rapporto Sanità – Il ritorno della Politica Nazionale in Sanità (?)”, redatto da Crea Sanità e dal Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università Tor Vergata, si

28

• Invecchiamento della popolazione, calo delle nascite e riduzione della popolazione • In Italia abbiamo quasi 1,5 milioni di over 75 in più rispetto a 10 anni fa • L’indice di dipendenza degli anziani è in aumento • Conclusioni


Sanità Integrativa

affronta questo tema. Approfondiamo insieme i dati contenuti nel rapporto.

INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE, CALO DELLE NASCITE E RIDUZIONE DELLA POPOLAZIONE Il rapporto Crea si basa sui dati del 2018, che confermano un trend composto da 3 elementi strettamente collegati tra loro. Infatti, se da una parte si registra un progressivo

aumento dell’invecchiamento della popolazione, dall’altro dobbiamo fare i conti con il calo drastico delle nascite e la riduzione generale della popolazione. Com’è facile intuire, se facciamo meno figli l’età media della popolazione non può fare altro che aumentare e, progressivamente, diventeremo sempre meno. Secondo le stime Istat la popolazione italiana subirà una vera e propria decimazione nel corso dei prossimi 40 anni, perdendo l’11,2% entro il 2066, passando da 60.590.446 a 53.824.614 abitanti.

VARIAZIONE %

20066/18

VARIAZIONE % MEDIA ANNUA

53.824.614

-11,2

-0,2

4.388.771

3.863.319

-12,0

-0,3

126.900

114.794

-9,5

-0,2

10.048.252

10.337.591

+2,9

+0,1

P.A. di Bolzano

527.884

603.569

+14,3

+0,3

P.A. di Trento

541.438

610.908

+12,8

+0,3

Veneto

4.909.767

4.387.256

-10,6

-0,2

Friuli Venezia Giulia

1.216.830

1.066.174

-12,4

-0,3

Liguria

1.560.519

1.306.599

-16,3

-0,4

Emilia Romagna

4.458.285

4.380.207

-1,8

0,0

Toscana

3.748.356

3.550.532

-5,3

-0,1

Umbria

887.415

770.491

-13,2

-0,3

Marche

1.534.870

1.290.585

-15,9

-0,4

Lazio

5.911.256

5.923.653

+0,2

0,0

Abruzzo

1.319.899

1.081.251

-18,1

-0,4

310.266

234.242

-24,5

-0,6

Campania

5.827.761

4.382.714

-24,5

-0,6

Puglia

4.052.116

2.985.061

-26,3

-0,6

Basilicata

586.342

399.164

-29,8

-0,7

Calabria

1.960.944

1.483.996

-24,3

-0,6

Sicilia

5.040.488

3.883.904

-22,9

-0,5

Sardegna

1.650.087

1.168.603

-29,2

-0,7

REGIONE

2018

2066

Italia

60.590.446

Piemonte Valle d’Aosta Lombardia

Molise

Fonte: elaborazione su dati Istat - © C.R.E.A. Sanità

29


Sanità Integrativa

IN ITALIA ABBIAMO QUASI 1,5 MILIONI DI OVER 75 IN PIÙ RISPETTO A 10 ANNI FA Il trend demografico appena descritto è molto preoccupante, ma solo analizzandolo nel dettaglio ci si rende conto davvero del problema. In effetti, nell’ultimo decennio l’analisi della piramide della popolazione ci fornisce i seguenti dati:

• i bambini nella fascia di età 0-4 anni si sono ridotti dell’1,4% medio all’anno;

• la popolazione nella fascia di età 0-14 anni si è

REGIONE

30

ridotta dello 0,3% annuo, passando da 8.317.978 individui nel 2008 a 8.080.176 nel 2018; la popolazione over 75 è invece aumentata del +2,1% medio annuo, passando da 5.686.119 a 6.987.512 individui.

Quindi, mentre le fasce più giovani si sono assottigliate, gli anziani sono aumentati in modo esponenziale, registrando quasi 1,5 milioni di individui in più nel periodo 2008-2018.Più in generale, la popolazione over 65 è aumentata, seguendo lo schema indicato nella tabella qui in basso.

Over 65 (%)

Over 75 (%)

Over 85 (%)

2008

2013

2018

2008

2013

2018

2008

2013

2018

Italia

20,1

21,1

22,6

9,6

10,5

11,6

2,4

3,0

3,5

Piemonte

22,8

23,8

25,3

10,9

12,0

13,3

2,7

3,3

4,0

Valle d’Aosta

20,6

21,7

23,5

9,9

10,7

12,1

2,4

3,1

3,6

Lombardia

20,1

21,0

22,4

9,2

10,2

11,6

2,2

2,8

3,3

P.A. di Bolzano

17,3

18,5

19,4

8,1

8,8

10,1

2,0

2,6

3,0

P.A. di Trento

19,1

20,1

21,7

9,5

10,0

11,0

2,6

3,2

3,5

Veneto

19,6

20,9

22,6

9,4

10,2

11,5

2,4

3,0

3,4

Friuli Venezia Giulia

23,0

24,4

25,9

11,2

11,9

13,5

3,2

3,8

4,1

Liguria

27,1

27,5

28,4

13,7

14,5

15,7

3,6

4,3

5,0

Emilia Romagna

22,9

23,0

23,8

11,5

12,0

12,7

3,1

3,7

4,0

Toscana

23,4

24,2

25,2

11,8

12,4

13,3

3,1

3,9

4,2

Umbria

23,5

23,8

25,2

12,0

12,6

13,5

3,1

3,9

4,4

Marche

22,6

23,1

24,5

11,5

12,3

13,2

3,0

3,8

4,2

Lazio

19,6

20,2

21,4

9,1

9,8

10,9

2,1

2,7

3,2

Abruzzo

21,3

21,9

23,6

10,8

11,6

12,3

2,7

3,4

3,9

Molise

22,0

22,4

24,2

11,3

12,3

12,9

2,9

3,7

4,3

Campania

15,6

16,9

18,5

7,2

7,9

8,6

1,5

2,0

2,4

Puglia

17,9

19,6

21,7

8,4

9,5

10,6

1,9

2,5

3,1

Basilicata

20,1

2,8

22,6

9,9

11,3

11,9

2,2

3,1

3,8

Calabria

18,6

19,4

21,2

9,0

10,0

10,6

2,1

2,7

3,3

Sicilia

18,2

19,2

20,8

8,7

9,5

10,2

1,9

2,5

3,0

Sardegna

18,5

20,6

23,2

8,5

9,7

11,3

2,0

2,6

3,3


Sanità Integrativa

L’INDICE DI DIPENDENZA DEGLI ANZIANI È IN AUMENTO

Fig. 1 - Indice di dipendenza anziani (valore %). Anno 2018.

Il rapporto Crea contiene anche i dati relativi all’indice di dipendenza degli anziani – che indica il rapporto tra popolazione di 65 anni e più e popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100 – quindi degli individui over 65 anni residenti nel nostro Paese (Fig.1). La media nazionale è di circa 35 su 100. La situazione peggiora se si analizzano i dati della dipendenza strutturale – che indica il rapporto tra popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100 – con una media nazionale superiore a 50 su 100 (Fig.2).

CONCLUSIONI L’Italia sta invecchiando, e anche molto rapidamente, questo impone l’implementazione di strategie di supporto più evolute e complesse.

Fig. 2 - Indice di dipendenza strutturale (valore %). Anno 2018.

Risultano più importanti che mai i familiari, i caregiver, l’assistenza domiciliare, le politiche a sostegno della non autosufficienza, le long term care. Proprio a queste ultime il Fondo ASIM, consapevole dell’importanza del ruolo che ricopre per i lavoratori, ha destinato una prestazione, per garantire assistenza a chi viene a trovarsi in condizioni di non autosufficienza. Purtroppo, una popolazione più anziana e non più attiva si traduce anche in maggiori costi previdenziali e minori entrate per le casse dello Stato, che dovrà investire più risorse nella sanità a fronte di minore disponibilità. La sfida è complessa, ma urgente.

Fonte: elaborazione su dati Istat - © C.R.E.A. Sanità

31


distanti ma vicini

In questo momento così difficile per il nostro Paese, Fondo ASIM ha deciso di sostenere concretamente le sue lavoratrici e i suoi lavoratori che si trovano a dover combattere contro la malattia Covid-19. A questo scopo è stata introdotta nel Piano sanitario la prestazione “Diaria per Covid-19” che prevede l’erogazione di un’indennità giornaliera per i lavoratori risultati positivi al Covid-19.

Scopri di più su

www.fondoasim.it/diaria-covid-19

Via dei Mille 56 - 00185 Roma - Tel: 0644341265 - Fax: 0649386920 Mail: info@fondoasim.it - www.fondoasim.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.