Fondo ASIM - ASIMinforma #09 gannaio 2021

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/ 2021 gennaio

RIVISTA INFORMATIVA DEL

WORKERS OF THE YEAR


Rivista informativa del Fondo ASIM iscritta al tribunale di Roma al n. 148/2018 del 09/08/18

FONDO ASIM - FONDO DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA DEL SETTORE DELLE IMPRESE ESERCENTI SERVIZI DI PULIZIA, SERVIZI INTEGRATI/MULTISERVIZI

STRUTTURA DEL FONDO ASIM Assemblea dei soci

ANIP - Confindustria, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi, Unionservizi - Confapi, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti - Uil

Presidente

Marco Verzari

Vice Presidente

Lorenzo Mattioli

Consiglio Direttivo

Cinzia Bernardini, Giovanni Dalò, Fabrizio Ferrari, Elena Maria Vanelli, Marco Verzari, Sergio Tarabù, Lorenzo Mattioli, Barbara Fiorucci, Andrea Laguardia, Antonio Ambrosio, Nicola Antonio Ascalone, Vincenzo Elifani

Responsabile

Augusto Monachesi

Collegio Revisori dei Conti

Francesca Capecci (Presidente), Pietro Mastrapasqua, Giovanni Reale

INFORMAZIONI E CONTATTI Per qualsiasi informazione potete contattarci dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle ore 14:30 alle 16:30 ai seguenti recapiti: Indirizzo: Via dei Mille 56 – 00185 Roma

Tel: 0644341265 Fax: 0649386920 Email: info@fondoasim.it PEC: asim@pec.fondoasim.it Web: www.fondoasim.it Skype: fondoasim Fondo ASIM Fondo ASIM

Le parti che hanno sottoscritto il suddetto contratto nazionale sono:

LE PRESTAZIONI DEL PIANO SANITARIO SONO GARANTITE DA:

LO STAFF DEL FONDO ASIM

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L’editoriale del Presidente

Marco Verzari

Presidente Fondo ASIM IL DIRITTO ALLA SALUTE NON È NEGOZIABILE Il nostro ordinamento giuridico sancisce, e ribadisce in molteplici occasioni, l’importanza della tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori, ponendo l’attenzione su un principio troppo spesso ignorato. Tutto ciò trova conferma anche dai dati INAIL sulle centinaia di migliaia di denunce di infortunio e decesso sul lavoro registrate ogni anno. La lista delle norme è lunga e parte dagli articoli 2, 32 e 41 della Costituzione Italiana, che indicano la tutela della persona umana nella sua integrità psico-fisica come principio assoluto ai fini della predisposizione di condizioni ambientali sicure e salubri. Continua, la lista, con l’articolo 2087 del Codice Civile, che recita come segue:

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“L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.” Si prosegue, poi, con il Testo Unico sulla Salute e sulla Sicurezza, che fissa una serie di obblighi atti a garantire, appunto, la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Quindi, volendo trarne una sintesi, potremmo dire che il diritto alla salute dei cittadini e alla sicurezza dei lavoratori è inalienabile, è garantito dalla Costituzione e

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L’editoriale del Presidente

dalla legislazione vigente, quindi è, e deve essere, reso universalmente esigibile dallo Stato. Purtroppo, ormai da oltre 30 anni, le scelte politiche attuate da diversi governi hanno progressivamente impoverito le risorse da destinare al SSN per gli scopi sopra enunciati, inoltre gli interventi di revisione della spesa, più volte reiterati dai governi negli ultimi anni, da intenzionali forme di efficientamento si sono invece nei fatti tradotti in ulteriori, pericolosi, tagli lineari sia alle prestazioni che, soprattutto, ai fondamentali servizi.

Anche nel 2020, dopo gli incoraggianti risultati ottenuti nel corso degli ultimi anni, che ci hanno portato a coprire una quota molto consistente di imprese operanti nel Settore, abbiamo deciso di rincarare la dose, con il solo scopo di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori tutti i diritti a loro dovuti, né più né meno, grazie a una massiccia campagna sui principali mezzi di comunicazione, tradizionali e digitali, che va a fare seguito a quella, rivolta alle centrali appaltanti, che abbiamo condotto nel 2019.

In questo contesto negli ultimi anni, nel tentativo di assicurare un sostegno integrativo e aggiuntivo al sistema del SSN, le Parti Sociali hanno voluto introdurre nei CCNL e nella contrattazione nazionale elementi volti a fornire strumenti di sanità integrativa a favore di quel consistente nucleo di cittadini formato dai lavoratori dipendenti e dai rispettivi nuclei familiari.

Il messaggio della nostra campagna è stato chiaro e netto:

Nello specifico, ci riferiamo alla presenza, in una consistente percentuale dei CCNL esistenti nel nostro Paese - minacciati da una giungla di contratti pirata sui quali sarebbe urgente esprimersi - di uno dei più importanti strumenti di welfare aziendale: l’assistenza sanitaria integrativa. Sin dalla sua fondazione, il Fondo ASIM ha condotto un’azione incessante di diffusione della conoscenza, per rendere edotti centrali appaltanti, imprese e (soprattutto) lavoratori, dei diritti garantiti dal CCNL per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi. Una delle principali necessità emerse agli inizi della nostra attività è stata proprio far conoscere ai lavoratori l’adesione obbligatoria al nostro Fondo di assistenza sanitaria integrativa e il conseguente accesso ai servizi, spesso ignorati, di un Piano sanitario molto ampio a copertura delle loro esigenze socio-sanitarie. Ci siamo poi resi conto che era necessaria anche un’azione nei confronti delle imprese che applicano il CCNL sopra citato, senza però adempiere agli obblighi previsti dall’articolo 69 (Assistenza Sanitaria Integrativa) dello stesso.

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“Chi decide di applicare il CCNL per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi in maniera non integrale sceglie consapevolmente di ridurre i diritti di queste lavoratrici e lavoratori ledendone la dignità e il benessere”. Violando le norme del CCNL, ovvero non ottemperando agli obblighi ivi previsti, si privano i lavoratori di uno strumento che potrebbe migliorare la qualità della loro vita e proteggerli dai rischi connessi alla professione. In un momento di eccezionale gravità globale nel mondo quale quello della Pandemia da COVID-19, che tuttora investe con elevata gravità il nostro Paese con grandi preoccupazioni, tensioni e sacrifici per tutti i cittadini, non dobbiamo dimenticare, infatti, nemmeno per un secondo, che queste donne e questi uomini, mentre stanno attraversando uno dei periodi più duri che la storia moderna ricordi, aiutano tutta la collettività, attraverso il loro lavoro e il loro grande impegno, combattendo il virus che minaccia la vita e la salute di tutti noi, mettendo in condizione tutti di lavorare e vivere in sicurezza, sanificando i luoghi di lavoro nei quali trascorriamo buona parte della nostra giornata, gli stabilimenti che sostengono il tessuto produttivo del Paese, gli ospedali nei quali riceviamo le cure di cui abbiamo bisogno, noi e i nostri familiari.


L’editoriale del Presidente

Negare ai cittadini un diritto essenziale come la salute, più e più volte definito “inalienabile”, non può e non deve essere consentito; non rispettare un CCNL, impedendo che affianchi, integrandolo nelle prestazioni e nei livelli qualitativi di erogazione, il Servizio Sanitario Nazionale, vuol dire negare a migliaia di lavoratrici e lavoratori e alle loro famiglie un supporto di valore fondamentale e quindi, mortificare una categoria professionale senza la quale, ricordiamolo, avremmo raccontato, oggi, una storia completamente diversa.

di aggiuntive, in particolare nella prevenzione delle malattie e dello sviluppo delle cronicità delle stesse. Il drammatico momento storico che stiamo ancora vivendo, infatti, conferma, ed è propedeutico alla comprensione anche dei soggetti più scettici del recente passato, che i fondi sanitari integrativi di natura contrattuale, come il Fondo ASIM, costituiscono una ricchezza aggiuntiva, fondamentale per i propri iscritti, di importante sostegno per il Servizio Sanitario Nazionale e quindi utile per l’intero Paese.

Peggiore. Nettamente peggiore.

Uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America, Benjamin Rush, una volta disse che:

Per questo motivo, vogliamo ribadire che riconoscere alle proprie lavoratrici e ai propri lavoratori la tutela e il supporto che meritano è essenziale. Non si tratta di un privilegio o di una concessione offerta da un datore di lavoro particolarmente illuminato, ma di un diritto sacrosanto. Non mi sento fuori tema poi, nell’esprimere anche l’esigenza di sottolineare che, in un settore, divenuto nei fatti, di importanza sostanziale per tutto il Paese, dove oltre 600.000 lavoratrici e lavoratori operano in realtà molto difficili spesso con orari fortemente ridotti e con salari esigui, anche il solo fatto di mettere in discussione la necessità improcrastinabile di rinnovare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, migliorando le condizioni normative delle lavoratrici e dei lavoratori adeguando in modo dignitoso i salari, risulta, oggi più che mai, un errore da evitare assolutamente e un fatto inaccettabile per i valori che dovrebbero accomunare il ruolo e la storia delle parti sociali del nostro Paese. Assicurare il legittimo riconoscimento del valore del lavoro e la doverosa dignità a queste lavoratrici e lavoratori è uno dei significati che qualificano l’immagine di un Paese.

“La libertà può esistere solo laddove c’è conoscenza. Senza apprendimento, gli uomini non saprebbero quali sono i loro diritti.” Il nostro impegno va proprio in questa direzione, diffondere la conoscenza affinché le lavoratrici e i lavoratori del Settore Servizi di Pulizia, Servizi Integrati/ Multiservizi possano sapere quali sono i loro diritti e goderne appieno. Sempre!

Tornando infine al filo conduttore del mio ragionamento colgo l’occasione per un’ultima riflessione, che traccio nel ribadire che la “Sanità Integrativa” che io vorrei vedere è quella che affianca e integra il Servizio Sanitario Nazionale nel migliorare, ad esempio, i tempi di erogazione delle prestazioni, fornendone

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ASIM INFORMA Trimestrale informativo del Fondo ASIM

RUBRICHE

SEDE Via dei Mille, 56 00185 Roma Tel: 0644341265 Fax: 0649386920 asiminforma@fondoasim.it

MARCO VERZARI 03 L’editoriale del Presidente

LORENZO MATTIOLI 07 La Parola alle Imprese

DIRETTORE RESPONSABILE Alberto Sava

AUGUSTO MONACHESI 10 Il secondo pilastro sociosanitario

ELISABETTA SCHIAVO

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AIRC

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L’intervento

News dalla ricerca

COORDINAMENTO EDITORIALE Augusto Monachesi Simone Carusi

COME SI CERTIFICA UN DECESSO PER

COVID-19 •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 21

COME RAFFORZARE LE DIFESE IMMUNITARIE ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 24

REDAZIONE Fondo ASIM e Open-Box S.r.l. EDITORE Fondo ASIM Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i dipendenti delle imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi Via dei Mille, 56 00185 Roma C.F. 97776290583 Tel: 0644341265 Fax: 0649386920 www.fondoasim.it info@fondoasim.it PROGETTO GRAFICO E FOTO Open-Box S.r.l. Sesta Strada Poggilupi, 343 52028 Terranuova Bracciolini (AR) www.open-box.it STAMPA Litograf Editor S.r.l. Via Carlo Marx, 10 06011 Città di Castello (PG) www.litografeditor.it Iscritto al tribunale di Roma al n. 148/2018 del 09/08/2018

TELEMEDICINA E SANITÀ INTEGRATIVA PER IL POST COVID-19••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 28

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Questo numero è stato chiuso in redazione in data 29 gennaio 2021


La Parola alle Imprese

LA PAROLA ALLE IMPRESE Servizi e opere pubbliche, due comparti non più contrapposti, ma complementari e sinergici per la ripartenza del Paese

Un importante confronto incentrato su “La qualità dell’opera pubblica e la qualificazione delle imprese” è stato organizzato lo scorso dicembre da Fondazione IFEL e il centro studi Cresme coinvolgendo il mondo delle Costruzioni insieme a quello dei Servizi. Prendendo spunto dall’evento, vorrei riflettere su come, in questo momento storico, mettere intorno a un tavolo gli attori della ripartenza sia quanto mai utile per disegnare gli scenari futuri nel Paese. Il tema della qualità dell’opera pubblica e la qualificazione delle imprese, contiene molti punti di contatto tra due mondi, quello dei lavori e quello dei Servizi - che sino

Lorenzo Mattioli

Vice Presidente Fondo ASIM e Presidente ANIP-Confindustria

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La Parola alle Imprese

a oggi vengono percepiti con diverso grado di valore, per non dire contrapposti, anche dal legislatore. Senza immaginare, invece, che proprio dai punti in comune potrebbe derivare un sistema virtuoso in cui le regole degli appalti siano più snelle, ma non per questo meno attente alla qualità dell’esecuzione e ai requisiti delle imprese. Il mondo dei Servizi, per certi versi, è stato riscoperto durante la Pandemia (ce lo hanno riconosciuto il Presidente della Repubblica, il Santo Padre, come anche di recente i vertici di Confindustria o il ministro Boccia): lo abbiamo fatto emergere nel dialogo costante con le istituzioni e in un racconto quotidiano arrivato all’opinione pubblica senza quelle distorsioni che, per anni, hanno mostrato un lato poco edificante, per non dire opaco, delle imprese labour intensive. Uno stigma che, forse, ci ha resi le prime vittime di una spending review decennale. Se c’erano costi da tagliare lo si è fatto molto sui Servizi. Questo non è più accettabile. Siamo stati resilienti negli anni, nonostante tutto: la stima di occupati nei Servizi supera le sedici milioni di unità rappresentando il 70% dei lavoratori del Paese, crescendo, nell’ultimo decennio, di circa sette punti percentuali pari a un milione di unità. Ci troviamo ad affrontare una fase di maturità del Settore, oggi in grado di offrire servizi altamente specializzati e rispondenti a criteri di sostenibilità: l’avvento della Pandemia si è tradotto in un banco di prova per tutte le imprese del settore, dimostrando flessibilità e resilienza nonostante la sofferenza di alcuni comparti e il contingentamento di altri che, di conseguenza, hanno abbassato la domanda di Servizi (vedi il turismo, la scuola e i riflessi dello smartworking su immobili pubblici e privati). Occorre far comprendere come i Servizi, oggi, non siano più una commodity, non sono un elemento accessorio: c’è maggiore consapevolezza nel Comparto e la qualità rappresenta un valore imprescindibile, collegato alla qualificazione di chi opera sul campo. Oggi esistono differenze tra l’affidarsi a una impresa piuttosto che ad altre se parliamo di facility, di sicurezza sul lavoro o di ristorazione collettiva, solo per citare alcuni dei

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segmenti chiave in cui operiamo. A livello legislativo e regolatorio, notiamo poi uno scarso riconoscimento del valore dei Servizi: le criticità di un codice degli appalti molto “lavori-centrico” hanno lasciato spazio, e continuano a lasciarlo, a pratiche di dumping da noi sempre denunciate. Si assiste ancora all’inquinamento del mercato per via delle gare al massimo ribasso, per via di una committenza ancora troppo frammentata. Abbiamo sempre perorato, a livello nazionale ed europeo, la necessità di inserire il criterio del miglior valore a quello del massimo ribasso, mettendo a disposizione il nostro know how per realizzare appalti giusti. La “Best Value Guide”, elaborata insieme alle associazioni di settore europee, si sostanzia in vere e proprie linee guida che le stazioni appaltanti - pubbliche o private - possono far proprie con l’obiettivo di selezionare le imprese che rispondono a criteri di legalità e qualità, scongiurando così le gare al massimo ribasso e la concorrenza sleale, fenomeni che minano un settore economico di grande importanza in Italia, coinvolgendo i cittadini in ogni momento della vita sociale e lavorativa. Occorre alzare l’asticella del valore, poiché il ribasso influisce immediatamente sul costo del lavoro: e questo non è ammissibile per una tipologia di Servizi (vedi il cleaning) labour intensive e con una platea di collaboratori prettamente femminile (sino al 70% sul totale dei lavoratori). Ruotano intorno al facility 2,5 milioni di addetti e questo offre la misura dell’immenso valore sociale che il Settore detiene e deve poter conservare, se non incrementare. Il variegato universo dei Servizi rappresenta, dunque, l’ossatura economica del Paese. Con la Pandemia ancora in corso, i Servizi hanno l’onere di sostenere la ripartenza dell’Italia, bisognosa di cura delle persone e degli spazi come mai accaduto in precedenza. Il tema della sanificazione è un chiaro esempio di questa nuova necessità. Procedura delicata da intendere come vero e proprio presidio sanitario, da eseguire in maniera professionale e continuativa sino a quando il COVID continuerà a minacciare lavoratori, imprese, famiglie, soggetti fragili e non. Abbiamo fornito al Governo la nostra piena collaborazione alla sanificazione del Paese, che


La Parola alle Imprese

ha uno stock non residenziale pari a due miliardi di metri quadri e che necessita di circa 2,5 miliardi di euro per la sanificazione. Vogliamo essere il pungolo per le istituzioni, luogo di elaborazione di proposte e di salvaguardia delle imprese che garantiscono lavoro. Abbiamo e continuiamo a proporre una legge quadro sui Servizi rimasta solo in bozza, ma che si fa sempre più attuale e necessaria con il passare del tempo. Ancor più importante realizzare un grande cantiere dei Servizi sfruttando le possibilità dei fondi europei. Nel contesto del Recovery Fund occorre un progetto per i Servizi, per la cura del Paese che possa poggiare sulle professionalità del mondo dei

Servizi, bacino di occupazione fondamentale, ago della bilancia sotto il profilo della giustizia sociale. Per rendere la nostra proposta efficace si dovranno rivedere le regole degli appalti, cogliendo la specificità e la complessità dei Servizi se si vuole tutelare un settore che contribuisce al prodotto interno lordo in maniera sempre più significativa, e agganciandosi al trend mondiale di servizi esternalizzati, contrariamente a quanto accaduto in Italia dove una corsa ideologica all’internalizzazione rischia di tradursi in un grave problema economico per gli operatori del mercato, e con gravi lacune in termini qualitativi.

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Il secondo pilastro sociosanitario

IL SECONDO PILASTRO SOCIOSANITARIO Portale LEO: i dati di un progetto di successo

Da poco più di un anno il Fondo ASIM ha internalizzato la gestione dei rimborsi dei ticket del SSN. Il piano predisposto insieme al Comitato Scientifico, fatto proprio dalla Presidenza e approvato dal Consiglio Direttivo, è stato pienamente rispettato: miglioramento del servizio/prestazione ai nostri iscritti; ottimizzazione delle risorse finanziarie. Abbiamo iniziato il 1° ottobre 2019 mettendo a disposizione dei nostri lavoratori iscritti il nuovo Portale LEO che da quel momento indirizza ai nostri uffici tutte le richieste con “data prestazione” successiva al 30 settembre 2019 e rimanda, con lo strumento

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Augusto Monachesi

Responsabile Fondo ASIM


Il secondo pilastro sociosanitario

del single sign-on, al portale di UniSalute le richieste relative ai periodi precedenti. Quindi con un’unica credenziale si accede sia al mondo del Fondo ASIM che al portale di UniSalute. Da allora e fino al momento di redazione di questo contributo (dicembre 2020) tanta strada è stata percorsa: ben 21.418 richieste di rimborso di competenza diretta del Fondo ASIM e 2.086 rinviate a portale di UniSalute. Tra le richieste di

rimborso di nostra competenza soltanto 1.443 sono arrivate al Fondo in formato cartaceo (da appena 499 iscritti); segno anche questo del gradimento che i nostri iscritti stanno dimostrando per il Portale LEO e le ottime funzionalità dello stesso (19.165 richieste); anche l’App MyAsim sta riscuotendo successo (810 richieste) anche se questa funzionalità è stata rilasciata solo nella seconda metà dell’anno.

Stato Rimborsi

Operatori

in approvazione 4% in pagamento 5% preso in carico 86% in attesa operatore 0% rilevato da operatore 1%

in lavorazione 1% in verifica medica 0% stornato da banca 2% preso in carico per approvare 1% verifica per approvazione 0%

Non assegnato 1% Monia Sutera 45% Augusto Monachesi 8% Federica Brighenti 25% Cristina Di Stefano 22%

(Grafico 1)

Richieste rimborso per canale di inoltro

Cartaceo 7% - 1.443 richieste App MyAsim 4% - 810 richieste Portale LEO 89% - 19.165 richieste (Grafico 2)

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Il secondo pilastro sociosanitario

Le richieste pervenute da tutto il territorio nazionale hanno evidenziato con importanti picchi in corrispondenza delle Regioni dove è maggiore la presenza di lavoratori iscritti (come ad esempio Lombardia, Lazio, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna), (Grafico 3). Oltre 5.400 iscritti hanno usufruito di questa prestazione che li ha indennizzati totalmente per il contributo pagato per prestazioni presso il Servizio Sanitario Nazionale. Una mole operativa molto significativa affrontata dal team (2,5 FTEs dedicate) con dedizione e professionalità che ci fanno registrare risultati di assoluto prestigio a tutto vantaggio del servizio reso ai nostri iscritti. Negli ultimi mesi abbiamo consolidato

(Grafico 3)

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tempistiche di riscontro alle richieste costantemente sotto i 10 giorni “di calendario” dal momento di ricezione della richiesta sul nostro Portale. Il risultato appare ancora più soddisfacente quando si considera non solo il quadro generale, ma il livello di dettaglio che riusciamo a raccogliere nei nostri sistemi e l’accuratezza dei controlli effettuati dal nostro Team a garanzia della corretta applicazione delle regole e della appropriatezza delle richieste ricevute. La disponibilità dei dati in maniera tempestiva è un ulteriore punto di forza del Fondo ASIM, l’importanza del dato come patrimonio sanitario, consente di analizzare

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25 - 44

1.333

421

45 - 59

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642

60 - 70

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157

> 70

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Il secondo pilastro sociosanitario

Totale pratiche

(Grafico 4)

la spesa sanitaria e i fattori che la determinano. Abbiamo rimborsato 2.829 diversi tipi di prestazioni LEA (livelli essenziali di assistenza) per un totale di 31.558 raccolte nelle 26 diverse “branche” previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017 come rilevato nel grafico 5.

Dal grafico dove le prestazioni sono conteggiate per la loro frequenza, si evidenzia come le analisi di laboratorio (74,12%) siano le prestazioni maggiormente richieste seguite dalla diagnostica per immagini (10,88%) e da tutte le altre. Sono state coinvolte 1.568 strutture sanitarie tra quelle del SSN e quelle a questo convenzionate.

LEA Rimborsati per “branca”

(Grafico 5)

Laboratorio 74,12% Diagnostica per immagini 10,88% Ortopedia 2,30% Altra 12,71% Cardiologia 1,95% Altre diverse 1,84% Chirurgia generale 1,39% Oculistica 1,35 Dermatologia/Allergologia 1,34% otorinolaringoiatria 0,95% Gastroenterologia 0,89% Neurologia 0,87% Endocrinologia 0,87% Ostetricia e ginecologia 0,83% Medicina fisica e riabilitazione 0,43%

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Il secondo pilastro sociosanitario

Le performance di rimborso risultano essere ancora più significative se si tiene conto anche di quello che può considerarsi un “tempo di risposta atteso” dagli iscritti. Infatti, analizziamo costantemente il tempo che intercorre tra la data di prestazione (che coincide quasi sempre con la data del pagamento della fattura del ticket) e la data di inserimento nel Portale LEO. Notiamo che gli iscritti delle regioni del Sud sono i più pronti a inviarci la richiesta (30 giorni) mentre quelli che si prendono più tempo sono quelli delle Isole (44 giorni). Nelle altre aree del Paese si reagisce dai 36 giorni del Nord-Est, ai 37 giorni del Nord-Ovest e i 33 del Centro. Se consideriamo quindi che i nostri iscritti sono disposti ad aspettare oltre 30 giorni per richiedere un rimborso, rispondendo loro in meno di 10 giorni, riteniamo di essere abbondantemente nel benchmark degli stessi. Non sono disponibili poi dati affidabili a cui fare riferimento rispetto altri fondi

(Grafico 6)

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che applicano il rimborso diretto, ma riteniamo che difficilmente emergerebbero performance migliori (considerando anche le informazioni gestite e i controlli assicurati). Confrontando i parametri raccolti dal precedente gestore, siamo certi di aver accorciato i tempi medi di risposta raccogliendo anche un numero assolutamente più consistente di informazioni. Rileviamo un successo pieno anche dal punto di vista della sostenibilità economica. Questo primo anno ci consente di patrimonializzare il Fondo, al netto degli oneri che sono imputabili direttamente e indirettamente a questa attività, oltre 900 mila euro. Risorse preziose per la tutela e la sostenibilità del Piano sanitario oltre che parte delle poste di “equilibrio” nel patrimonio del Fondo nel medio e lungo periodo. Altre considerazioni tecniche che i nostri dati ci consentono di fare sono relative all’andamento delle prestazioni effettuate durante la prima fase della


Il secondo pilastro sociosanitario

Pandemia e in quelle successive. Il grafico 7, che riporta il numero delle richieste per “data di prestazione” illustra chiaramente come tra i mesi tra marzo e la prima metà di maggio, anche l’accesso alle prestazioni del SSN si sia ridotto di quasi un terzo rispetto ai mesi precedenti. L’accesso alle cure è poi gradualmente ripreso, ma non si è mai avvicinato alle quantità corrispondenti i mesi precedenti alla Pandemia. I dati qui richiamati sono consistenti per queste valutazioni fino al mese di ottobre perché, come abbiamo già evidenziato, è consuetudine che trascorrano mediamente 30 giorni dalla data di prestazione alla data di inserimento nei nostri portali da parte degli iscritti.

Il dato ha anche una seria rilevanza di tipo sanitario oltre che statistico, perché attesta la persistente sensibile diminuzione di cure da parte degli iscritti che non potrà non avere impatti sulla salute delle persone e sugli oneri socio-sanitari futuri per i lavoratori e le imprese.

In conclusione di questo breve resoconto del primo anno di attività nel “rimborsuale” da parte del Fondo ASIM, non si può non constatarne il successo sia in termini qualitativi dell’attività svolta che nell’incremento del patrimonio informativo del Fondo stesso. Quest’ultimo aspetto assume grande rilevanza anche in considerazione del fatto che l’Anagrafe dei Fondi del Ministero della Salute ha sottoposto all’attenzione dei fondi sanitari un progetto di rafforzamento del suo sistema informativo (SIAF) con l’obiettivo di indagare i principali dati sulle prestazioni erogate dai fondi sanitari, al fine di classificare in maniera omogenea le prestazioni. Il successo del Fondo ASIM ha alimentato ulteriormente la volontà degli Organi di Governo dello stesso di imprimere una forte accelerazione nel processo di autonomia gestionale prediligendo un sistema autoassicurato. Volontà asseverata da delibere importanti che avranno la loro realizzazione nei primi mesi del 2021, ma di queste parleremo in maniera approfondita nei nostri prossimi numeri… stay tuned!

(Grafico 7)

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L’Intervento

L’INTERVENTO Il Mediterraneo e la dieta mediterranea: allunga la vita con stile Il Mediterraneo, che nel corso dei secoli ha assunto i più disparati significati, va analizzato in diversi punti, che possono essere strategici, privilegiati, grafici, paesaggistici, commerciali, culturali e alimentari; un’area che presenta particolari caratteristiche fisiche, climatiche e geografiche. Uno degli aspetti più citati negli ultimi anni è quello alimentare - culinario; la soddisfazione del palato, da cui nasce un’attenzione per il vivere e lo stare bene, abbracciando diversi temi: la prevenzione, la salute, il concetto slow, l’allungamento della vita, la convivialità a tavola e, soprattutto, l’esaltazione delle materie prime utilizzate in cucina, dettati da studi ed esperimenti condotti in un’area specifica del Mediterraneo.

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Elisabetta Schiavo Presidente dell’Associazione “Cilento a portata di mano” e Operatore Turistico con trentennale esperienza nel Settore, sia in Italia che all’Estero, da anni si occupa dello sviluppo della conoscenza del territorio cilentano con particolare riferimento alla Dieta Mediterranea.


L’Intervento

Restringendo la cartina del Mediterraneo, arriviamo a individuare un’area di particolare interesse storico – culturale e climatico, il Cilento, terra campana, attraversata da splendide colline ricoperte da ulivi secolari, che si specchiano nell’azzurro del Mar Tirreno. Un luogo da sempre crocevia di popoli e tradizioni. Un paesaggio splendido, attraversato da torrenti, ricco di boschi di castagni e di lecci, un paesaggio verdeggiante, interrotto da Paesi abbarbicati alle rocce o adagiati sulle rive marine. È qui che sorge il magnifico Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni - con i siti archeologici di Paestum ed Elea–Velia e la Certosa di Padula - inseriti nel 1998 nella World Heritage List dell’UNESCO. Ma la cartina andrebbe ancor di più ristretta perché in una piccola area, addirittura in un piccolo Borgo, tanti anni fa accadde qualcosa di incredibile… nacque la famosa Dieta Mediterranea! Oggi quel piccolo Paese, Pioppi, è la capitale mondiale della dieta mediterranea.

Battipaglia Persano

Capaccio

Paestum

Agropoli

Licosa

Vatolla

Roccadaspide Roscigno Teggiano Fellito Piaggine

Acciaroli

Vallo della Lucania Pattano

PIOPPI Vella

Sala Consilina

Padula Sassano

Orria

Castellabate Pollica

Castelcivita

Sanza Morigerati

Ascea

Pisciotta Palinuro

Sapri Camerola Maratea

Intorno agli anni ’60 due scienziati, Margaret e Ancel Keys, giunti sul territorio campano e successivamente cilentano, dopo aver girato buona parte del Mediterraneo, rimasero affascinati da un panorama mozzafiato, affacciato direttamente sul Mar Tirreno: Pioppi, un borgo marinaro

del Comune di Pollica, una realtà piccola dove decisero di soggiornare, vivere e studiare l’intera popolazione. Biologo e fisiologo statunitense, scopritore del nesso diretto tra regime alimentare (connesso allo stile di vita) e patologie cardiovascolari, grazie ai suoi lunghi e approfonditi studi, analizzò gli stili di vita e i regimi alimentari di sette Paesi in quattro Continenti, incrociando i risultati dell’incidenza delle malattie cardiovascolari con quelli delle popolazioni locali di Pioppi. Dagli studi emerse che questa popolazione era meno affetta da tali patologie perché adottava una dieta e uno stile di vita correlati a quello della dieta mediterranea. Lo scienziato restò insieme a sua moglie Margaret circa 40 anni, anni in cui Pioppi ebbe un ruolo fondamentale per le loro scoperte: un regime alimentare assolutamente restrittivo certo, ma fatto di alimenti genuini, ricchi di vitamine e proteine necessarie per il fabbisogno giornaliero dell’uomo, nonché diffuso come prevenzione per determinate malattie vascolari o per malattie generiche. Per condividere ciò che aveva scoperto, Ancel Keys scrisse diversi libri tra cui “Eat Well and Stay Well”, tradotto recentemente anche in italiano. Pioppi, inoltre, fu terra di importanti convegni medici, ospitò luminari da ogni parte del mondo. Il 16 novembre 2010 il Comitato scientifico per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale dell’UNESCO, proclamò la dieta mediterranea Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità; Spagna, Grecia, Marocco e Italia, le comunità emblematiche della dieta mediterranea, furono inserite nella lista dell’UNESCO, riconoscimento che nel 2013 toccò anche a Portogallo, Croazia e Cipro. Le comunità emblematiche, evidenziano a livello mondiale, l’importanza dell’elemento culturale delle comunità per la valorizzazione e la promozione delle tradizioni turistiche ed eno-gastronomiche. Per l’Italia il Cilento, precisamente Pioppi insieme al Comune di Pollica, in sede di dichiarazione UNESCO (la c.d. dichiarazione di Chefchaouen) è stato dichiarato una delle sette comunità emblematiche della dieta mediterranea e rappresenta oggi un territorio capace di apportare valore alle diverse realtà locali, evidenziando un’identità e notorietà turisticoculturale straordinaria.

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L’Intervento

“Prevenire è meglio che curare”, un proverbio assolutamente veritiero, che può essere associato alla dieta mediterranea: uno stile di vita quotidiano e non una dieta classica; un modo di vivere sano ed equilibrato, che riguarda non solo la ricerca del cibo a km 0 o di materie prime di stagione, ma una scelta di vita in luoghi dove la natura, il mare e la convivialità, sono componenti essenziali. Il 16 novembre 2020, la Dieta compie 10 anni. Un compleanno imperdibile che il mondo intero è chiamato a festeggiare dando il giusto spazio a un rivoluzionario Elisir di lunga vita.

Dolce

Carne

Carne bianca Uova Latte Yogurt Formaggio Pesce Patate Olio d’oliva Pane Farina Pasta

Ortaggi Fagioli Frutta

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Recenti studi hanno evidenziato che, la dieta mediterranea aiuta a prevenire e a proteggersi dalle malattie cardiovascolari, riduce i valori pressori, migliora il flusso sanguigno delle pareti arteriose, riduce il rischio di infarto, delle malattie coronarie, l’insorgenza delle malattie tumorali e diabetiche. A tutto questo va aggiunto il bere molta acqua, tanta attività fisica e convivialità; è fondamentale sedersi a tavola e condividere con gli altri un momento importante della nostra giornata. È un insieme di fattori legati tra loro a far sì che la dieta mediterranea si sia rivelata una delle diete più seguite e consigliate al mondo anzi, pardon, “lo stile di vita” più praticato al mondo.


News dalla Ricerca

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News dalla Ricerca

ARANCE, IL FRUTTO SIMBOLO DELLA RICERCA Da oltre 30 anni le arance rosse di AIRC sono il simbolo del sostegno alla ricerca oncologica e della promozione della salute attraverso la prevenzione. Un simbolo per definizione si porta dietro tanti significati. Pensando alle Arance della Salute di AIRC, vengono subito in mente gli ideali di solidarietà, volontariato e cittadinanza attiva cui la Fondazione si ispira e, al di là delle sue caratteristiche nutrizionali, il valore di questo frutto sta soprattutto nel messaggio di sensibilizzazione che contribuisce a diffondere. Le arance rosse contengono antociani, pigmenti naturali dagli eccezionali poteri antiossidanti, e circa il 40% in più di vitamina C rispetto agli altri agrumi, un quantitativo che rappresenta più di due terzi del

fabbisogno giornaliero di questa importante vitamina. Oltre al noto contenuto di diverse vitamine e minerali, le arance contribuiscono all’apporto giornaliero di fibra alimentare, componente che svolge un ruolo protettivo per l’intestino. Queste caratteristiche nutrizionali si ritrovano, con differenze più o meno rilevanti, in tutta la frutta, per cui è consigliabile consumarne circa due porzioni al giorno, considerando che insieme a tre porzioni di verdura si raggiungono le ben note cinque porzioni giornaliere che sono alla base di una dieta sana. La parola d’ordine in alimentazione è “variare”. Nel caso di frutta e verdura, è sufficiente variare i colori. Dal rosso al giallo-arancio, dal blu-viola al verde fino al bianco, l’importante è portare in tavola tanti alimenti che contengano sostanze che contribuiscono al corretto funzionamento del nostro organismo.

Le arance della salute 2021 Nell’incertezza attuale, quest’anno AIRC ha scelto di tutelare la salute dei volontari e dei sostenitori non distribuendo in piazza le Arance della Salute. Puoi però lo stesso contribuire alla difesa della salute a partire dal 4 febbraio grazie alla tua spesa quotidiana. Per ogni reticella di arance dedicata ad AIRC acquistata nei supermercati aderenti all’iniziativa Arance Rosse della

Ricerca, € 0,50 saranno devoluti alla ricerca. Contattando il Comitato regionale AIRC della tua Regione, potrai invece chiedere informazioni su come poter ricevere direttamente un vasetto di miele di fiori di arancia o di marmellata di arance rosse di Sicilia, con un contributo minimo rispettivamente di € 7 e € 6.

Per informazioni sui supermercati che aderiscono all’iniziativa e per verificare i recapiti dei Comitati AIRC, a partire da fine gennaio visita il sito

arancedellasalute.it

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Salute

Come si certifica un decesso per COVID-19

La pandemia ha provocato centinaia di migliaia di morti in tutto il mondo, creando un problema tecnico divenuto molto controverso: come si certifica un decesso per COVID-19? In parole più semplici, come si può stabilire che il paziente sia deceduto a causa della malattia provocata dall’infezione da SARS-CoV-2? In questi mesi, in effetti, si è fatta un po’ di confusione in merito a questo tema, e in particolare sulla differenza tra “morti per COVID” e “morti con COVID”. In realtà, già nello scorso aprile, quindi in una fase iniziale dell’epidemia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità fissò delle linee guida per stabilire quando e come indicare la COVID-19 come causa del decesso, linee guida riprese poi da ISTAT e dall’Istituto Superiore di Sanità.

IN QUESTO ARTICOLO •

Come si definisce un caso di COVID-19

Come si definisce un decesso per COVID-19

Come si stabilisce una chiara causa di morte da COVID-19?

Decesso probabile e decesso sospetto

Questo documento, in realtà, risulta molto tecnico e ostico, rivolto quasi esclusivamente agli operatori sanitari, con indicazioni molto precise in merito alla no-

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Salute

menclatura da usare, ai codici da indicare nelle cartelle cliniche, e così via. Ma, tra tutte le informazioni in esso contenute, il rapporto ci fornisce anche alcune nozioni di carattere più generale, che siamo sicuri potranno aiutarti a diradare un po’ la nebbia in merito alla questione. Andiamo per ordine.

COME SI DEFINISCE UN CASO DI COVID-19 Partiamo dall’elemento iniziale, da come si definisce un caso di COVID-19, ovvero come si stabilisce quando un soggetto è positivo o meno al virus e ne sviluppa i sintomi. Come si legge nel rapporto, si effettua una distinzione tra Caso sospetto, Caso probabile e Caso confermato, ognuno dei quali deve rispondere a determinati requisiti: •

Caso sospetto: • una persona con infezione respiratoria acuta, quindi con i classici sintomi da COVID-19 (tosse, febbre, difficoltà respiratorie) non attribuibili ad altre cause; • una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta e che è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi; • una persona con infezione respiratoria acuta grave che richieda il ricovero ospedaliero, sempre in assenza di altre cause; Caso probabile: rientra in questa definizione un caso sospetto il cui risultato del test per SARSCoV-2 è dubbio o inconcludente. Nella maggior parte dei casi la probabilità si chiarisce ripetendo il test nelle ore o giorni successivi; Caso confermato: un caso con una conferma di laboratorio per infezione da SARS-CoV-2, tramite tampone molecolare.

Quindi, una volta stabilito come si definisce un caso di COVID-19, possiamo passare allo step successivo.

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COME SI DEFINISCE UN DECESSO PER COVID-19 Riprendendo quanto previsto dall’OMS, il rapporto ISTAT e ISS spiega che per definire un decesso come dovuto a COVID-19 devono essere rispettati tutti i seguenti criteri:

1. decesso occorso in un paziente definibile come caso confermato di COVID-19;

2. presenza di un quadro clinico e strumentale suggestivo di COVID-19, ovvero la presenza di una diagnosi clinica che certifica la presenza di sintomi attribuibili all’infezione da nuovo coronavirus;

3. assenza di una chiara causa di morte diversa dal COVID-19 o comunque non riconducibile all’infezione da SARS-CoV-2;

4. assenza di periodo di recupero clinico completo tra la malattia e il decesso.

COME SI STABILISCE UNA CHIARA CAUSA DI MORTE DA COVID-19? Il punto 3 è quello un po’ più complesso e anche controverso, perché si legge che:

“Ai fini della valutazione di questo criterio, non sono da considerarsi tra le chiare cause di morte diverse da COVID-19 le patologie pre-esistenti che possono aver favorito o predisposto ad un decorso negativo dell’infezione.” L’ISS, poi, aggiunge quanto segue:

“Sono da considerarsi cause di morte associate a COVID-19 le complicazioni o


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gli esiti collegati a patologie preesistenti che possono aver favorito o predisposto a un decorso negativo un paziente con quadro clinico compatibile con COVID-19.” Cosa vuol dire? Beh, semplificando significa che la presenza di una patologia preesistente, ovvero della quale il paziente soffriva già prima di aver contratto il virus, non è da considerare come chiara causa di morte diversa da COVID-19. Una patologia preesistente è definita come qualsiasi patologia che abbia preceduto l’infezione da SARSCoV-2 o che abbia contribuito al decesso, pur non facendo parte della sequenza di cause che hanno portato al decesso stesso. Insomma, non ha causato la morte, ma in qualche misura ha contribuito. Non è molto chiaro, vero? È importante ricordare che un decesso, per essere certificato come causato da COVID-19, deve soddisfare tutti e quattro i criteri elencati, non solo uno di essi. Quindi, ad esempio, la sola positività al virus non sarebbe una condizione sufficiente a provocare la morte, anche in presenza di patologie pre-esistenti che possano favorire un decorso negativo. Per spiegare questo concetto così arzigogolato, l’ISS usa come esempio l’infarto. Un soggetto positivo che muore di infarto, è morto a causa della COVID-19 o dell’infarto? Bene, anche se l’infezione da SARS-CoV-19 potrebbe favorire le condizioni tali da provocare un infarto, il solo fatto di essere positivo non è sufficiente.

dell’infezione, quindi registrato come decesso per COVID-19. In conclusione, volendo ricavare una sintesi di quanto illustrato, potremmo dire che un soggetto positivo deceduto a causa di un quadro clinico compatibile con COVID-19 deve essere conteggiato come decesso per COVID-19 anche in presenza di patologie preesistenti, che potrebbero aver innescato lo sviluppo di sintomi gravi da infezione. In poche parole, e ci scusiamo per la brutalità dell’espressione, senza la COVID-19 quei soggetti non sarebbero deceduti, anche se già malati.

DECESSO PROBABILE E DECESSO SOSPETTO Abbiamo visto che i casi di COVID-19 possono dividersi in probabile, sospetto e confermato. Per i casi confermati, indicare la causa del decesso è più semplice, ma negli altri due lo è un po’ meno. Per questo motivo, l’ISTAT indica due definizioni: • •

decesso probabile: decesso occorso in un paziente definibile come caso probabile di COVID-19; decesso sospetto: decesso occorso in un paziente definibile come caso sospetto di COVID-19.

In entrambi i casi, però, devono essere rispettati i criteri 2, 3 e 4 indicati prima. Il criterio 1, ovviamente, non può essere rispettato, in quanto presuppone un caso confermato e non probabile e/o sospetto.

Quindi, se il paziente positivo non presenta un quadro clinico tale da provocare il decesso (ad esempio una forte polmonite), allora la sua morte sarà attribuita all’infarto. Viceversa, sarà da considerare come una complicanza

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Salute

Come rafforzare le difese immunitarie

L’abbassamento delle temperature in autunno e in inverno mettono a dura prova le nostre difese immunitarie, esponendoci in misura maggiore a infezioni di vario tipo. È esperienza condivisa, infatti, che con i primi freddi iniziano a manifestarsi i classici malanni stagionali, come raffreddore, influenza, tosse. Per questo motivo, si consiglia di rafforzare le proprie difese immunitarie a scopo preventivo, oggi più che mai. Come abbiamo spiegato in un precedente articolo, l’influenza stagionale presenta molti sintomi simili al COVID-19 e mettersi al riparo dalla prima potrebbe aiutare i diagnostici a individuare eventuali contagi da nuovo coronavirus in modo più agevole. Ma cosa sono le difese immunitarie, come funzionano e in che modo è possibile rafforzarle? Approfondiamo insieme.

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IN QUESTO ARTICOLO •

Cosa sono le difese immunitarie

Come funziona il sistema immunitario

Da cosa ci proteggono le difese immunitarie

Cosa sono gli anticorpi

Cosa vuol dire immunodeficienza

Rafforzare le difese immunitarie: come procedere


Salute

COSA SONO LE DIFESE IMMUNITARIE Il nostro organismo è dotato di un sistema immunitario, che svolge un’azione difensiva dagli agenti patogeni esterni. Ogni organismo vivente, infatti, presenta delle molecole dette antigeni, presenti sulla superficie delle proprie cellule. Grazie al sistema immunitario riusciamo a distinguere i nostri antigeni da quelli estranei. Questo processo è anche alla base dei vari test effettuati per individuare la presenza di una risposta immunitaria, come ad esempio con il test sierologico per il Coronavirus.

COME FUNZIONA IL SISTEMA IMMUNITARIO Cosa succede quando il sistema immunitario individua un antigene estraneo? • • •

Prova a impedire il suo ingresso nel nostro organismo Elimina eventuali tracce di agenti patogeni estranei, che sono riusciti a introdursi nel nostro corpo Conserva la memoria della risposta immunitaria, in modo da essere preparato qualora quell’antigene dovesse ripresentarsi

Quindi, per semplificare, quando il nostro corpo presenta un’infiammazione, vuol dire che un agente estraneo è riuscito a penetrare e si sta cercando di combatterlo, per eliminarlo. La febbre è un esempio palese di questo processo. Infatti, l’innalzamento della temperatura non è il problema da risolvere, quanto una manifestazione di ciò che sta avvenendo nel nostro corpo. Il sistema immunitario è in azione e la febbre è solo un effetto collaterale. In questi casi si devono individuare le cause dell’infiammazione e andare a intervenire in modo mirato. Un altro esempio di risposta immunitaria tale da produrre un’infiammazione forte è rappresentato dalle allergie, che provocano quelle che vengono definite “reazioni immunitarie improprie”. Banalmente, quando il polline viene inalato, il corpo reagisce in modo violento, provocando le classiche reazioni tipiche delle allergie.

DA COSA CI PROTEGGONO LE DIFESE IMMUNITARIE Abbiamo spiegato che il sistema immunitario riesce a distinguere gli antigeni presenti nel nostro corpo, ovvero gli antigeni “self”, da quelli estranei.

Quello che abbiamo appena descritto rappresenta il funzionamento delle nostre difese immunitarie, che agiscono quindi in 3 step:

Ma in cosa consistono questi agenti estranei?

barriere fisiche: peli, mucose, acidità dell’ambiente interno (pH acido), sostanze chimiche antibatteriche contenute nei fluidi corporei; risposta infiammatoria: mastociti e macrofagi nei tessuti, granulociti, cellule natural killer (NK) e proteine del complemento nel sangue; risposta immunitaria: linfociti T e B nel sangue, cellule dendritiche, proteine di comunicazione (interleuchine, interferoni), proteine contro la membrana plasmatica (perforine).

• • •

Virus, come quelli dell’influenza, epatite, varicella, AIDS, COVID-19 Batteri, come ad esempio lo streptococco, che provoca mal di gola Protisti, microorganismi che provocano, ad esempio, la malaria Funghi, che possono essere responsabili di micosi Lieviti, come la Candida

Nei primi due casi, quindi virus e batteri, la risposta immunitaria genera un’infezione. Negli altri tre, inve-

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Salute

ce, si parla di infestazione. Le difese immunitarie sono anche coinvolte in altre situazioni, come il trapianto di organi estranei – causando il noto problema del rigetto – e in presenza di tumori.

3.

COSA SONO GLI ANTICORPI

Fatte queste doverose premesse, vediamo ora come rafforzare le difese immunitarie per ridurre il rischio di infezione.

Se hai visto qualche episodio del cartone animato “Siamo fatti così”, gli anticorpi li immagini come una sorta di polizia del nostro organismo, impegnata nella caccia agli agenti patogeni estranei. Con la dovuta dose di fantasia, questa rappresentazione non è poi così lontana dalla realtà. In effetti, gli anticorpi svolgono esattamente questa funzione, ovvero individuano gli antigeni estranei e ne promuovono la distruzione, innescando, di fatto, l’intervento delle difese immunitarie.

RAFFORZARE LE DIFESE IMMUNITARIE: COME PROCEDERE Finora abbiamo visto che il nostro organismo dispone, fatte le dovute eccezioni di immunodeficienza, di un sistema immunitario capace di intervenire in presenza di agenti patogeni esterni. Ma cosa succede quando le difese immunitarie sono più deboli?

Gli anticorpi sono uno dei motivi per i quali, di solito, non ci ammaliamo due volte della stessa malattia (es. gli orecchioni).

Ci ammaliamo più frequentemente, abbiamo maggiori difficoltà a produrre una risposta immunitaria e impieghiamo più tempo per ristabilirci.

COSA VUOL DIRE IMMUNODEFICIENZA

Cosa possiamo fare, quindi, per rafforzare le difese immunitarie e prevenire infezioni?

Quando si parla di immunodeficienza si fa riferimento, come suggerisce il nome, a un malfunzionamento del sistema immunitario. L’immunodeficienza si divide in 3 tipologie:

1. Immunodeficienza primaria: il sistema immunitario non possiede parte della sua funzionalità e il paziente contrae più frequentemente infezioni e impiega più tempo per guarire da queste.

2. Immunodeficienze secondarie: sono causate da vari fattori, come ad esempio tumori maligni, malattie metaboliche, malnutrizione.

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Immunodeficienze acquisite: un esempio è la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita causata dal virus HIV-1 (AIDS).

• •

• •

Svolgere regolarmente attività fisica; ridurre, laddove possibile, le fonti di forte stress, che causa un abbassamento delle difese immunitarie; seguire le regole di igiene del sonno, per migliorarne la qualità; prestare molta attenzione all’igiene personale, in particolare alla pulizia frequente delle mani. In questi mesi abbiamo imparato molto bene quanto sia importante lavarsi molto spesso le mani e igienizzarle con cura; dietro indicazione del tuo medico curante, potresti integrare alcune vitamine, come la vitamina C e D, e sali minerali. Evita di assumere integratori alimentari senza consultare un medico; fatte le dovute eccezioni, in cui è necessario un


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intervento farmacologico, le vitamine e i sali minerali di cui il nostro organismo ha bisogno sono presenti nei cibi che mangiamo e nell’acqua che beviamo. Si consiglia di preferire frutta e verdura fresca, legumi, cereali, frutta secca (in particolare le mandorle e le noci) idratarsi correttamente, evitando cibi spazzatura; per i bambini, il pediatra potrebbe prescrivere dei prodotti specifici, pensati proprio per rafforzare le difese immunitarie e proteggerli dalle frequenti influenze stagionali che li colpiscono ogni anno;

• •

non trascorrere troppo tempo in luoghi chiusi, preferendo un minimo di vita all’aria aperta; consumare yogurt a base di fermenti lattici, che favoriscono un maggiore equilibrio delle difese immunitarie.

In ogni caso, è preferibile rivolgersi al proprio medico di medicina generale o al pediatra per procedere in modo corretto e adeguato alle proprie esigenze personali.

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Salute

Telemedicina e sanità integrativa per il post COVID-19

Per supportare i lavoratori durante una fase complessa come quella che stiamo vivendo, il Fondo ASIM, in collaborazione con il partner assicurativo UniSalute, ha introdotto una serie di misure per far fronte all’emergenza del Coronavirus. Tra queste misure figurano anche i servizi di teleconsulto medico COVID-19 e di videoconsulto specialistico.

Cos’è la Telemedicina

Come funziona la Telemedicina

Entrambi rientrano nel più ampio ambito della cosiddetta telemedicina, che può ricoprire un ruolo fondamentale non solo durante un’emergenza sanitaria che, di fatto, ha impedito per molto tempo la libera circolazione degli individui, ma anche in condizioni che potremmo definire “normali”.

Qual è l’utilità della Telemedicina

Telemedicina e COVID-19: un ruolo essenziale

Il nostro intervento a sostegno dei lavoratori

Ecco perché, in seguito all’esperienza frutto di un’esigenza specifica, il nostro Fondo ha valutato l’introduzione di servizi di telemedicina nel Piano sanitario, aggiungendo un altro importante tassello nel mosaico della sanità integrativa.

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IN QUESTO ARTICOLO


Salute

Ma cos’è la telemedicina, e in cosa consiste? Approfondiamo insieme.

COS’È LA TELEMEDICINA Secondo la classificazione e definizione fornita dal Ministero della Salute, con il termine telemedicina si intende:

“una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località. La Telemedicina comporta la trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico nella forma di testi, suoni, immagini o altre forme necessarie per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo controllo dei pazienti.” È molto importante, onde evitare facili fraintendimenti, chiarire tre punti essenziali: •

la Telemedicina non è sostitutiva della medicina tradizionale, ma integra e supporta sia il SSN sia l’erogazione di servizi socio-sanitari offerti da strutture convenzionate, studi medici privati e liberi professionisti; la Telemedicina può essere integrata all’interno di un percorso di cura solo a determinate condizioni e per alcune patologie problematiche; non rientrano nella Telemedicina portali di informazioni sanitarie, social network, forum, newsgroup, posta elettronica o altro.

Si tratta, quindi, di uno strumento, reso operativo dalle nuove tecnologie informatiche, che può affiancare la sanità tradizionale, al fine di migliorarne l’efficacia e favorire un confronto più frequente tra paziente e medico e non solo durante una pandemia. Infatti, la Telemedicina risulta molto utile anche in altri

contesti, ad esempio il supporto medico nelle carceri, nelle RSA, per i disabili e per le persone non autosufficienti.

COME FUNZIONA LA TELEMEDICINA Quali sono i servizi erogabili tramite lo strumento della Telemedicina? Secondo il Ministero della Salute, sono i seguenti: •

Televisita: consiste in un atto sanitario in cui il medico interagisce a distanza con il paziente. Il collegamento deve consentire di vedere e interagire con il paziente e deve avvenire in tempo reale o differito. Teleconsulto: si tratta di un’indicazione di diagnosi e/o di scelta di una terapia senza la presenza fisica del paziente, sulla base di informazioni mediche legate alla presa in carico del paziente. Tele-cooperazione sanitaria: è un atto consistente nell’assistenza fornita da un medico o altro operatore sanitario a un altro medico o altro operatore sanitario. Telesalute: sistemi e servizi che collegano i pazienti, in particolar modo i cronici, con i medici. Consente a un medico di interpretare a distanza i dati necessari al Telemonitoraggio di un paziente, e, in quel caso, alla presa in carico del paziente stesso. Teleassistenza: si intende un sistema socio-assistenziale per la presa in carico della persona anziana o fragile a domicilio, tramite la gestione di allarmi, di attivazione dei servizi di emergenza, di chiamate di “supporto” da parte di un centro servizi.

Può essere utile questo schema riepilogativo della classificazione dei servizi di Telemedicina.

QUAL È L’UTILITÀ DELLA TELEMEDICINA Investire nella Telemedicina presuppone la presenza di una infrastruttura sicura ed efficace, la predisposizione dei medici e degli operatori socio-sanitari, la disponibilità delle strutture e, soprattutto, la fiducia dei pazienti.

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Salute

TELEMEDICINA CLASSIFICAZIONE

AMBITO

PAZIENTI

TELE VISIVA TELEMEDICINA SPECIALISTICA

TELE CONSULTO

SANITARIO

Può essere rivolta a Presenza attiva del patologie acute, croniche, Paziente a situazioni post-acuzie Assenza del Paziente

B2C B2B2C

Presenza del Paziente, in tempo reale

B2B2C

Presenza attiva del Paziente

B2C B2B2C

TELE COOPERAZIONE SANITARIA

TELE SALUTE TELE ASSISTENZA

ASSISTENZIALE

Quante volte è capitato di avere un problema lieve, ad esempio una febbre alta, e chiedere un consulto al proprio medico di fiducia telefonicamente o, più di recente, tramite servizi di messaggistica istantanea, come WhatsApp? Assumendo, quindi, di interiorizzare il ricorso alla Telemedicina, quali sono le finalità della stessa? In poche parole, a cosa può essere utile?

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Prevenzione secondaria: servizi dedicati alle categorie di persone già classificate a rischio o persone già affette da patologie, le quali devono sottoporsi a costante monitoraggio di alcuni parametri vitali – ad esempio, il tasso di glicemia per il paziente diabetico – al fine di ridurre il rischio di insorgenza di complicazioni. In questi casi, per mostrare i risultati di esami e controlli periodici non è necessaria la presenza fisica nello studio del medico, è sufficiente comunicarli per consentire una valutazione. Diagnosi: servizi che prevedono il trasferimento delle informazioni diagnostiche anziché il movimento fisico del paziente da casa allo studio medico. Grazie d una rete condivisa di servizi, erogati dal medico di medicina generale, dalla farmacia o

B2B

Può essere rivolta ad anziani e fragili e diversamente abili

SOCIO-

In effetti, il pensiero di “farsi curare a distanza” non è facile da metabolizzare, anche se, riflettendoci un attimo, non è così distante dalle nostre abitudini.

È prevalentemente rivolta a patologie croniche

SANITARIO

RELAZIONE

dalle strutture sanitarie, il medico può accedere agli esami e ai referti per elaborare una diagnosi, senza visitare il paziente. Cura: servizi finalizzati a operare scelte terapeutiche e a valutare l’andamento nei pazienti per cui la diagnosi è chiara. Riabilitazione: servizi erogati presso il domicilio o altre strutture assistenziali a pazienti cui viene prescritto l’intervento riabilitativo come individui fragili, bambini, disabili, cronici, anziani. Monitoraggio: consiste nella gestione dei parametri vitali, attraverso lo scambio di dati tra il paziente, connesso tramite una postazione dedicata allo scopo (in farmacia, a casa, in una struttura dedicata), e il medico.

Come puoi leggere, la Telemedicina è uno strumento molto vasto, che può supportare sia il paziente che gli operatori sanitari, al fine di migliorare rispettivamente la qualità della vita e il lavoro.

TELEMEDICINA E COVID-19: UN RUOLO ESSENZIALE Lo scorso 13 aprile 2020, in piena emergenza da coronavirus, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un rapporto contenente “Indicazioni ad interim per servizi assistenziali di telemedicina durante l’emergenza sanitaria COVID-19”.


Salute

Al suo interno si può leggere quanto segue:

“Nel realizzare servizi a distanza occorre tenere presente le esigenze relazionali degli utenti con il sistema sanitario. Infatti, l’isolamento dentro il proprio domicilio rende particolarmente desiderabile, poter contare su un servizio facilmente fruibile a distanza, potendo accedere in modo veloce al colloquio con i sanitari, secondo necessità. A causa della limitazione degli spostamenti, la persona si aspetta di ricevere già attraverso il contatto telematico la soluzione del suo problema, oppure la chiara indicazione di come risolverlo o quanto meno di percepire la concreta possibilità di essere comunque assistito in modo efficace e sicuro.” Alla stessa conclusione è giunto anche il CDC (Centre for Disease Control And Prevention), che suggeriva appunto il ricorso alla telemedicina per proteggere i cittadini, gli operatori sanitari, le strutture, evitando così contagi o cure inefficaci. Ovviamente, tutto questo non si applica a pazienti “con quadri gravi di malattia che richiedano invece cure ospedaliere di tipo intensivo”.

al COVID-19, come febbre, tosse e difficoltà respiratorie, di avere un confronto diretto con un medico semplicemente chiamando il numero verde 800212477, attivo tutti i giorni, 24h su 24. Il medico, dopo una breve indagine telefonica per capire il livello di difficoltà e di urgenza, fornirà al chiamante le dovute informazioni del caso.

2. Videoconsulto specialistico: qualora non ci sia la necessità di un contatto fisico, il videoconsulto consente agli iscritti di avere un confronto diretto con un medico specialista. Chiamando il numero verde 800009631 è infatti possibile prenotare un consulto per ricevere informazioni in merito a referti, terapie, avere chiarimenti e scambiare documenti con il medico. In seguito alla prenotazione telefonica, l’iscritto riceverà un link via email attraverso il quale potrà accedere al servizio con il proprio computer o tramite device mobile, smartphone e tablet. Al termine del consulto, infine, l’iscritto potrà anche ricevere dallo specialista la certificazione necessaria per l’acquisto dei farmaci. Per noi è fondamentale essere al fianco degli iscritti al Fondo, che operano in settori a forte rischio contagio, come la sanificazione degli ospedali, e riteniamo essenziale fare il possibile per migliorare la qualità della vita e i servizi socio-sanitari ai quali accedere grazie al nostro Piano sanitario.

IL NOSTRO INTERVENTO A SOSTEGNO DEI LAVORATORI Come accennato all’inizio dell’articolo, il Fondo ASIM ha accolto le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, introducendo nel Piano sanitario una serie di misure pensate proprio per fronteggiare l’epidemia. Nel caso specifico, abbiamo introdotto, in collaborazione con UniSalute, due servizi:

1. Teleconsulto medico COVID-19: il servizio consente agli iscritti che presentano sintomi sospetti associabili

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Fermarsi mai. Supportarti sempre.

Noi di Fondo ASIM vogliamo fare quanto in nostro potere per continuare a supportare i nostri iscritti, per questo abbiamo posticipato la scadenza delle “Misure per COVID-19” al 1° aprile 2021. Scopri di più www.fondoasim.it/project/misure-per-covid-19/

Via dei Mille 56 - 00185 Roma - Tel: 0644341265 - Fax: 0649386920 Mail: info@fondoasim.it - www.fondoasim.it


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