Fondo ASIM - ASIMInforma #04 ottobre 2019

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03 MARCO VERZARI

/ 2019 ottobre

06 LORENZO MATTIOLI

RIVISTA INFORMATIVA DEL Fondo assistenza sanitaria integrativa multiservizi

08 AUGUSTO MONACHESI

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Rivista informativa del Fondo ASIM iscritta al tribunale di Roma al n. 148/2018 del 09/08/18

INFORMAZIONI E CONTATTI FONDO ASIM - FONDO DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA DEL SETTORE DELLE IMPRESE ESERCENTI SERVIZI DI PULIZIA, SERVIZI INTEGRATI/MULTISERVIZI

STRUTTURA DEL FONDO ASIM Assemblea dei soci

ANIP - Confindustria, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi, Unionservizi - Confapi, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil

Presidente

Marco Verzari

Vice Presidente

Lorenzo Mattioli

Consiglio Direttivo

Cinzia Bernardini, Giovanni Dalò, Fabrizio Ferrari, Elena Maria Vanelli, Marco Verzari, Sergio Tarabù, Lorenzo Mattioli, Barbara Fiorucci, Andrea Laguardia, Antonio Ambrosio, Nicola Antonio Ascalone, Vincenzo Elifani

Responsabile

Augusto Monachesi

Collegio Revisori dei Conti

Francesca Capecci (Presidente), Pietro Mastrapasqua, Giovanni Reale

Per qualsiasi informazione potete contattarci dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle ore 14:30 alle 16:30 ai seguenti recapiti: Indirizzo: Via dei Mille 56 – 00185 Roma

Tel: 0644341265 Fax: 0649386920 Email: info@fondoasim.it PEC: asim@pec.fondoasim.it Web: www.fondoasim.it Skype: fondoasim Fondo ASIM Fondo ASIM

Le parti che hanno sottoscritto il suddetto contratto nazionale sono:

LE PRESTAZIONI DEL PIANO SANITARIO SONO GARANTITE DA:

LO STAFF DEL FONDO ASIM


L’editoriale del Presidente

Marco Verzari

Presidente Fondo ASIM L’IMPEGNO DEL FONDO ASIM PER LA “SUPER PREVENZIONE” “La prevenzione è un insieme di attività, azioni ed interventi a rafforzare le campagne di prevenzione nei singoli Paesi, per attuati con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato contrastare e ridurre la diffusione delle malattie, in particolare di di salute ed evitare l’insorgenza di malattie”. quelle non trasmissibili (come il cancro, ad esempio). Questa è la definizione di prevenzione fornita dall’Istituto Il vecchio proverbio secondo il quale “prevenire è meglio che Superiore di Sanità, massima autorità nel nostro Paese quando curare” non è più solo un modo di dire, uno slogan da sfruttare si tratta di salute. per una più o meno efficace campagna Con le espressioni “promuovere e conservare pubblicitaria, ma una realtà concreta e lo stato di salute” e “evitare l’insorgenza di incontrovertibile. Il vecchio malattie” si pone subito l’attenzione su due proverbio secondo Ma la prevenzione non può essere davvero aspetti. efficace senza un alleato preziosissimo, che il quale “prevenire Il primo ci ricorda che un ruolo fondamentale noi di Fondo ASIM amiamo chiamare “Super è meglio che nella prevenzione è ricoperto da noi stessi, che Prevenzione”. dobbiamo seguire uno stile di vita sano per curare” non è più La “Super Prevenzione” consiste nella ricerca restare in buona salute. scientifica, quella stessa ricerca che ci ha solo un modo di Il secondo, invece, sottolinea il fine ultimo della permesso, soprattutto negli ultimi decenni, di dire prevenzione, ovvero evitare di ammalarsi. progredire come specie, di vivere più a lungo e Perché è a questo che serve la prevenzione, in condizioni di igiene e di salute migliori. a non ammalarsi o, per lo meno, a ridurre Noi di Fondo ASIM abbiamo, da sempre, sensibilmente i fattori di rischio. investito risorse sul tema della prevenzione, creando campagne Gli sforzi della comunità medica e scientifica, da anni, sono rivolti ad hoc e ottenendo riscontri e risultati molto positivi. 3


L’editoriale del Presidente

Ma, come detto, la prevenzione da sola non basta e, in ogni Anche noi di Fondo ASIM abbiamo deciso di dare il nostro caso, non può e non deve essere una strada da percorrere in contributo, attraverso il finanziamento di una borsa di studio biennale per un giovane ricercatore che verrà accompagnata solitaria. Ecco perché abbiamo deciso di rivolgere i nostri sforzi per da una comunicazione dedicata sui nostri canali. sostenere la Fondazione AIRC nella ricerca sul cancro al seno. Il mondo è rosa, soprattutto quello del Fondo ASIM. Per Il nostro Paese, e l’intera comunità medica e scientifica, è questo abbiamo deciso di appuntarci il Nastro Rosa al petto e sostenere la Fondazione AIRC per perseguire debitore nei confronti della Fondazione AIRC questo importantissimo, e nobile, obiettivo: che, attraverso la ricerca e l’attività costante Il mondo è rosa, aiutare le 135 donne che, ogni giorno in Italia, svolta in questi anni, ha permesso di fare grossi soprattutto quello scoprono di avere un tumore al seno e iniziano passi in avanti nella prevenzione, nella diagnosi un percorso di cura. e nel trattamento del cancro al seno, salvando del Fondo ASIM la vita di migliaia di donne. Marco Verzari Se AIRC è riuscita a fare tutto questo è merito anche dei circa 56 milioni di euro donati alla ricerca sul tumore al seno, frutto dell’intervento di migliaia di sostenitori.


ASIM INFORMA Trimestrale informativo del Fondo ASIM

RUBRICHE MARCO VERZARI

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LORENZO MATTIOLI

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L’editoriale del Presidente

La Parola alle Imprese

AUGUSTO MONACHESI

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MARCO MICOCCI

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NEWS DALLA RICERCA

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IL SSN ITALIANO È DESTINATO ALL’ESTINZIONE? •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

SEDE Via dei Mille, 56 • 00185 Roma Tel: 0644341265 Fax: 0649386920 asiminforma@fondoasim.it

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Il secondo pilastro sociosanitario L’intervento

COORDINAMENTO EDITORIALE Augusto Monachesi - Simone Carusi

COSA SONO I TRIGLICERIDI E COSA INDICANO •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

IL 7% DEGLI ITALIANI PAGA LE CURE CON IL WELFARE CONTRATTUALE

CHI SONO I LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI

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// Sanità Integrativa IL 7% DEGLI ITALIANI PAGA LE CURE CON IL WELFARE CONTRATTUALE // Salute IL SSN ITALIANO È DESTINATO ALL’ESTINZIONE? // Benessere COSA SONO I TRIGLICERIDI E COSA INDICANO // Salute IL 73% DEGLI ITALIANI PAGA OGNI ANNO ALMENO UNA PRESTAZIONE SANITARIA // Lavoro CHI SONO I LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI // Sanità Integrativa RINUNCIA ALLE CURE: UN FENOMENO PREOCCUPANTE // Novità INTERNALIZZAZIONE DEI TICKET

DIRETTORE RESPONSABILE Alberto Sava

REDAZIONE Fondo ASIM e Open-Box S.r.l.

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EDITORE Fondo ASIM Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i dipendenti delle imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi Via dei Mille, 56 • 00185 Roma C.F. 97776290583 Tel: 0644341265 Fax: 0649386920 www.fondoasim.it info@fondoasim.it PROGETTO GRAFICO E FOTO Open-Box S.r.l. Sesta Strada Poggilupi, 343 • 52028 Terranuova Bracciolini (AR) www.open-box.it STAMPA Litograf Editor S.r.l. Via Carlo Marx, 10 • 06011 Città di Castello (PG) www.litografeditor.it Iscritto al tribunale di Roma al n. 148/2018 del 09/08/2018 Questo numero è stato chiuso in redazione in data 30 settembre 2019

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La Parola alle Imprese

LA PAROLA ALLE IMPRESE Contratto collettivo nazionale e fondo integrativo, punti fermi nella tutela della Salute dei lavoratori Promuovere la salute dei lavoratori è compito specifico del Fondo ASIM, uno dei fondi di assistenza sanitaria piĂš importanti del nostro Paese in quanto dedicato ad una platea molto estesa di uomini e donne occupate nel comparto dei Servizi di pulizia, Servizi integrati e Multiservizi. Settore chiave per lo sviluppo economico dell’Italia e per il benessere dei cittadini che ogni giorno, quasi senza accorgersene, usufruiscono della preziosa opera di centinaia di migliaia di operai (giovani e soprattutto donne) che contribuiscono al decoro di spazi pubblici, uffici, scuole, ospedali, aeroporti, mezzi di trasporto pubblici.

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Lorenzo Mattioli

Presidente ANIP-Confindustria e Vice Presidente Fondo ASIM


La Parola alle Imprese

Un settore labour intensive come quello dei Servizi, dunque, contrattuale. La speranza è che si metta in campo un efficace deve puntare alla massima tutela dei propri addetti ed è strumento di misurazione della rappresentanza a favore di una proprio in quest’ottica che, negli ultimi tempi, proprio a partire corretta concorrenza tra le imprese e del miglioramento nelle dalla sua specifica mission, il Fondo ASIM si è fatto promotore relazioni industriali. di una imponente campagna nazionale tesa a sensibilizzare Calandoci, poi, nelle dinamiche di mercato, le aziende attive le stazioni appaltanti a ritenere come elemento qualificante nel comparto dei Servizi hanno da sempre a cuore il tema per l’aggiudicazione di un appalto l’integrale applicazione dell’aggiudicazione delle gare sulla base di criteri che tutelino del CCNL Multiservizi, creando così un innegabile circuito le imprese virtuose, come dimostra il serrato confronto virtuoso. Da un lato si vogliono premiare le aziende che non istituzionale che ha portato il precedente Governo a partorire esercitano dumping al contratto collettivo nazionale, dall’altro il cosiddetto Decreto Sblocca Cantieri. Uno strumento che si consente al Fondo - ‘figlio’ dello stesso - di esercitare al doveva snellire le procedure di affidamento per far ripartire meglio le proprie funzioni, concorrendo alla spesa sanitaria ed l’economia, ma che nei fatti ha aperto il fronte ad una stagione di deroghe - rispetto al vecchio Codice Appalti - i cui effetti alle prestazioni di welfare a favore dei propri lavoratori. Il Fondo ASIM si è fatto carico dell’invio di una lettera di andrebbero meglio approfonditi. Le ripercussioni negative in sensibilizzazione ad ogni singola stazione appaltante del materia di salute e sicurezza del nuovo decreto potrebbero Paese, raggiungendo gli oltre 22mila soggetti che ancora annidarsi, ad esempio, nell’uso distorto del massimo ribasso, oggi, in Italia, affidano appalti pubblici e concessioni. Un sempre contrastato dalle associazioni datoriali grazie al cui intervento è stato comunque limitato. Principi numero abnorme, una stortura sulla quale che il mondo delle imprese non mancherà di vorrei soffermarmi tra poco, non prima di aver stigmatizzato un’altra delle piaghe endemiche Il tema della salute ribadire alla nuova compagine governativa, che dovrà misurarsi con la stesura dei nuovi inerenti i diritti di lavoratori e imprese, ovvero e del welfare regolamenti attuativi: riteniamo che il confronto il proliferare di contratti collettivi nazionali, la complementare per migliorare ulteriormente il c.d. Decreto maggior parte dei quali - e mi riferisco al nostro sono protagonisti Sblocca Cantieri, rendendolo maggiormente Settore - assolutamente non rappresentativi. adatto alla specificità del comparto dei Nella campagna del Fondo ASIM si è nella trattativa Servizi, possa riprendere con vigore e senza voluto inoltre sottolineare come la mancata per il rinnovo del applicazione del CCNL possa ledere la contratto nazionale disperdere i passi in avanti compiuti. Certo è che, a fronte di una cornice legislativa che pienezza dei diritti dei lavoratori stessi e dei Servizi presenta ancora diverse criticità (pensiamo al corroda la leale concorrenza, con un danno numero abnorme di stazioni appalti che come per l’economia e la civiltà del nostro Paese. imprese vorremmo ridurre drasticamente) In questa battaglia per la tutela della Salute, appare evidente e pacifica l’identità di vedute tra un ente resta il faro del contratto nazionale ad indicarci la strada come il Fondo ASIM e le imprese che lo rendono capace maestra. In questo campo le aziende, confrontandosi con i di operare. Il Fondo, nella lettera alle stazioni appaltanti, ha sindacati, possono rimettere al centro la tutela dei lavoratori, voluto ricordare come presso il CNEL siano depositati circa della loro salute e del loro benessere in maniera decisiva. Tra 30 contratti di settore, solo tre dei quali firmati dai sindacati l’altro il tema della salute e del welfare complementare sono confederali. È evidente come, tra appalti e subappalti, la protagonisti nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale possibilità che una gara possa finire in mano a soggetti che dei Servizi, poiché siamo convinti che un’assistenza sanitaria non tutelano il lavoro dei propri dipendenti resti molto elevata, utile e incisiva non possa che partire da questi principi. mettendo a repentaglio la salute, la sicurezza degli addetti Riteniamo dunque il contratto nazionale l’architrave per la e la qualità della prestazione erogata. Il tema della corretta tutela dei diritti del lavoratore, convinti che uno strumento rappresentanza, peraltro, è stato al centro dell’ultimo accordo moderno e lungimirante saprà tutelare tutti, in una cornice di siglato tra Confindustria con Inps e sindacati: si tratta di un correttezza, legalità e trasparenza. fatto positivo per il mondo dei Servizi di pulizia, Servizi integrati Lorenzo Mattioli e Multiservizi (caratterizzato da una proliferazione di sigle e contratti), da sempre impegnato nella lotta contro il dumping

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Il secondo pilastro sociosanitario

IL SECONDO PILASTRO SOCIOSANITARIO Dalla strategia alla realtà COSA È UNA STRATEGIA “Una strategia è un piano d’azione di lungo termine usato per impostare e coordinare azioni tese a raggiungere uno scopo od obiettivo predeterminato”.

Augusto Monachesi

Responsabile Fondo ASIM

QUALE DEVE ESSERE L’OBIETTIVO DI UN FONDO SANITARIO L’obiettivo predeterminato di un fondo sanitario integrativo, come il Fondo ASIM, deve essere quello di erogare prestazioni sociosanitarie volte a soddisfare i fabbisogni dei propri iscritti con l’unico vincolo della sostenibilità finanziaria.

CHI HA IL COMPITO DI ELABORARE LA MIGLIORE STRATEGIA L’elaborazione della strategia maggiormente efficace deve essere il compito primario del Consiglio Direttivo mentre alla Presidenza

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Il secondo pilastro sociosanitario

viene delegato quello di tradurla in piani tattici e operativi.

di aver ottimizzato l’utilizzo delle risorse a tutto vantaggio delle prestazioni disponibili. Si evidenzia inoltre che, con l’inserimento di tale prestazione, LA TATTICA DA NOI APPLICATA il Nomenclatore di Fondo ASIM, misurato secondo i criteri ministeriali (DM.27/10/09 c.d. decreto Sacconi) vede attestarsi Quanto avvenuto nei mesi scorsi al Fondo ASIM può definirsi al 45/50% (attualmente al 30%) la quota di risorse destinate a il compimento esemplare di questa linea prestazioni non incluse nei L.E.A. (livelli essenziali strategica. Il Consiglio Direttivo e la Presidenza, di assistenza), ponendo in tal modo il Fondo supportati dal Comitato Scientifico, hanno nelle condizioni di assecondare, anticipandoli, Il Fondo si individuato alcune misure socio/sanitarie i presumibili aumenti di soglia (attualmente al predispone a realizzabili, utili a massimizzare le risorse 20%) da più parti paventati come imminenti. impiegare ben il disponibili con l’unica finalità del maggior soddisfacimento dei bisogni degli iscritti, la cui 15% delle risorse platea è stata oggetto di specifici studi e analisi. PASSAGGIO DALLA GESTIONE ASSICURATA rivenienti dalla

LA LONG TERM CARE

contribuzione per la LTC

Nasce in tale ambito la decisione operativa di realizzare l’estensione del Nomenclatore con l’inserimento della copertura del rischio di non autosufficienza a favore di tutti gli iscritti attivi. Il Fondo si predispone ad impiegare ben il 15% delle risorse rivenienti dalla contribuzione per questa prestazione che si espleterà in una rendita mensile, di importo fino a 500 euro, utile a coprire le spese socio-sanitarie di coloro che si venissero a trovare in condizione di inabilità. Strategicamente, dopo un’attenta analisi della platea degli assistiti, la mappatura dei fabbisogni e la sostenibilità economico finanziaria, si è optato per la “autogestione” di questa prestazione. Si ritiene in tal modo

ALLA GESTIONE MISTA

Un ulteriore notevole passo sulla via della maturità tecnica del Fondo, è stato quello di deliberare l’internalizzazione della gestione del Piano sanitario riguardante il rimborso diretto dei ticket del Servizio Sanitario Nazionale. Dal 1/10/2019 infatti, il Fondo rimborserà annualmente, in totale autonomia e trasparenza, più di 20.000 richieste di rimborso. Il tutto verrà elaborato ed eseguito in completa continuità per il nostro iscritto. Grazie anche all’ottimo rapporto di collaborazione con il nostro partner assicurativo (UniSalute Spa), sia i flussi cartacei che quelli informatici saranno canalizzati attraverso le strutture del Fondo senza alcuna interruzione o cambiamento procedurale per gli iscritti. La porta di accesso a questo nuovo mondo avrà il nome di “Portale LEO”.

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Il secondo pilastro sociosanitario

Per i nostri iscritti: un’unica credenziale per l’accesso all’intero ottenere un servizio costruito “ad hoc” intorno al nostro iscritto mondo ASIM (LEO, chat, privacy, campagne straordinarie, il quale potrà prenotare un medico internista convenzionato, portale UniSalute, newsletter, documenti del scelto tra la cospicua lista di professionisti, Fondo, sondaggi, e molto altro ancora); la più disponibile per elaborare insieme ad esso il Il Fondo attenta gestione della sicurezza dei dati sensibili percorso diagnostico che più si renderà utile alla rimborserà, in affidatici; l’esecuzione dei rimborsi in tempi più sua anamnesi. L’iscritto, dopo aver effettuato brevi; un incremento del massimale disponibile le visite specialistiche o gli esami diagnostici totale autonomia e sempre il 100% di rimborso dell’importo del previsti, dovrà tornare dal medesimo che avrà il e trasparenza, ticket. Questi gli impegni presi nei confronti dei compito di valutare, quando fosse ulteriormente annualmente più di necessario o auspicabile, se rimandare a controlli nostri iscritti. 20.000 richieste di periodici successivi. Il Fondo ASIM si farà carico rimborso di tutti i costi necessari, rispettando l’impegno EFFICIENTAMENTO A FAVORE DELLE fondante di massimizzare le risorse disponibili a tutto vantaggio dei propri iscritti. PRESTAZIONI Ma non è solo una questione di importanti semplificazioni: abbiamo stimato che questo efficientamento genererà un incremento di risorse finanziarie disponibili che, al netto dei costi di gestione, ammonterà a circa l’8,2% dell’intero montante contributivo annuale. Si vengono così a generare altre importanti risorse da mettere a servizio dei nostri iscritti attraverso nuove prestazioni o campagne straordinarie.

LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE 2019/2020 In ultimo, ma certamente non meno importante, la nuova campagna straordinaria di prevenzione che partirà nel mese di novembre 2019. Abbiamo sviluppato la già ottima collaborazione con il Gruppo Unipol, firmando un accordo con SiSalute, per

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STAY TUNED! Sì, è proprio il caso di rimanere sintonizzati con noi. Sono state messe in campo molte iniziative e importanti risorse e adesso ci stiamo impegnando ad attivare un’adeguata campagna di comunicazione su ciascun fronte, affinché gli sforzi profusi non si disperdano, perché quanti più lavoratori nostri iscritti ne vengano a conoscenza. Fondo ASIM sa quanto il suo ruolo possa essere rilevante e lo dimostra con azioni concrete a supporto e sostegno di tutti i lavoratori iscritti. Augusto Monachesi


L’intervento

L’INTERVENTO Il ruolo del Risk Manager nei fondi sanitari integrativi

1. Come noto, il settore della sanità integrativa è ormai densamente popolato da operatori eterogenei (Fondi contrattuali, Casse, Mutue, Compagnie, ecc.). La colonna portante è di gran lunga quella dei fondi sanitari di origine contrattuale (previsti cioè dai CCNL) che tutelano nel nostro Paese ormai milioni di lavoratori. Focalizzandoci su questo segmento, non possono però non evidenziarsi alcune forti differenze tra i diversi fondi contrattuali, che di seguito accenniamo per gli aspetti fondamentali: • Il modello di copertura del rischio è di tre tipi: autoassicurato, coperto con polizze o ibrido • Il modello di gestione amministrativa è anch’esso tripartito tra gestione totalmente interna, gestione in outsourcing e gestione mista

Marco Micocci

Professore Ordinario di Matematica Finanziaria e Attuariale, Attuario, Partner Mazars 11


L’intervento

Le due coordinate di cui sopra, meritano qualche dipendente dal fondo. Usualmente (ma non necessariamente) approfondimento e una loro contestualizzazione, anche i fondi di questo tipo sono dotati di una propria rete di strutture sanitarie convenzionate per la parte di gestione diretta. evolutiva. Iniziando dalla tipologia di copertura del rischio, si evidenzia All’estremo opposto ci sono i fondi che presentano la gestione amministrativa (del ciclo passivo) in prevalente che i fondi “storici”, ovvero quelli di più lunga outsourcing: un soggetto esterno (cosiddetto operatività, sono sostanzialmente tutti in TPA – Third Party Administrator) provvede autoassicurazione: gestiscono in proprio il Il tema della all’erogazione delle prestazioni e alla loro loro rischio (in primis quello attuariale, come gestione rendicontazione al fondo. vedremo nel seguito) e negli anni sono amministrativa è in Usualmente (quasi sempre) il TPA mette anche riusciti a sviluppare competenze tecniche e di conoscenza delle loro dinamiche parte dipendente a disposizione una propria rete di strutture sanitarie, se il fondo prevede l’erogazione in particolarmente approfondite; in molti casi da quello della forma diretta delle prestazioni. il rischio è presidiato in modo realmente gestione tecnica Anche per la gestione amministrativa esiste, scientifico e rigoroso. del rischio ed è in crescita, un modello misto ovvero Diversa è la posizione dei fondi totalmente la compresenza di una parte di gestione in assicurati, che spesso sono quelli più outsourcing e una parte internalizzata. Questo “giovani”. In sostanza, questa tipologia di fondi gestisce il rischio sottoscrivendo polizze collettive con modello è in crescita al pari della versione ibrida della gestione compagnie di assicurazione operanti nel ramo “malattia”. In del rischio tecnico e per il medesimo motivo: il graduale questo caso il rischio è totalmente a carico della compagnia aumento di consapevolezza dei fondi “ex giovani” che tendono (se la polizza non prevede la partecipazione agli utili) oppure, a internalizzare competenze (e ridurre i costi). oltre una soglia di sinistrosità, è condiviso anche dal fondo Ovviamente non tutte le combinazioni tra schemi di gestione (se la polizza prevede la partecipazione agli utili). La modalità del rischio tecnico e modelli di gestione amministrativa sono totalmente assicurata trova usualmente spazio nei fondi di possibili; la matrice sotto evidenzia le combinazioni compatibili. recente o recentissima creazione che non di rado hanno visto una rapida crescita della platea di lavoratori assistiti e che, per motivi legati alla complessità dell’attività, hanno scelto la strada più immediata della copertura assicurativa. Infine, la tipologia ibrida di copertura dei rischi. Questo modello di gestione del rischio tecnico si origina, in genere, dal graduale superamento del modello assicurativo e/o dall’ampliamento delle coperture sanitarie offerte dai fondi. In sostanza il caso “tipo” è quello del fondo (ancora “giovane” ma non più di nuova creazione) che dopo un iniziale periodo nel quale ha comprato polizze collettive, inizia gradualmente a internalizzare il rischio (e gli avanzi tecnici corrispondenti che possono essere reinvestiti a favore degli iscritti) gestendo in proprio un numero via via crescente di garanzie con il progressivo abbandono delle polizze. 2. La premessa di cui sopra è necessaria al fine di inquadrare il Passando alla seconda coordinata, si può immediatamente ruolo del Risk Manager di un fondo sanitario integrativo. affermare che il tema della gestione amministrativa è in parte La sua contestualizzazione nell’una o nell’altra tipologia di dipendente da quello della gestione tecnica del rischio. fondo ne origina attività e perimetro delle competenze nonché Osservando autonomamente i tre diversi modelli di gestione gli strumenti e le risorse (tra cui quelle umane) su cui deve fare amministrativa rintracciamo le seguenti caratteristiche. affidamento. Alcuni fondi hanno una gestione totalmente internalizzata: in Astraendo per un attimo la citata contestualizzazione e questo caso il ciclo attivo (contributi), quello passivo (rimborsi/ rimanendo sugli aspetti generali, l’attività del Risk Manager prestazioni) e tutte le attività connesse (dal call center alla deve essere finalizzata all’implementazione di un sistema redazione del bilancio) sono gestiti in proprio con personale organico di gestione dei rischi che mappi le rischiosità che

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L’intervento

interessano il fondo e individui le procedure necessarie per la simulazione attuariale in grado di aiutarlo nei suoi compiti. Di converso un fondo assicurato ha traslato (almeno in buona loro complessiva gestione. parte) il rischio su un soggetto esterno (la Il sistema di gestione dei rischi dovrà prevedere compagnia) ma ha il difetto di non gestire in la definizione delle strategie, dei processi e proprio l’informazione: questo allontanamento delle procedure di segnalazione necessarie La competenza dai dati genera rischi indiretti che potrebbero ad individuare, misurare, monitorare, gestire e attuariale concretizzarsi al momento della scadenza segnalare i rischi ai quali il fondo è o potrebbe della convenzione assicurativa (se non prima). essere esposto, e le relative interdipendenze. potrà guidare il A parere dello scrivente, il compito del Risk Vista la preponderanza del rischio tecnico e di Risk Manager Manager è pensare “come se” il fondo fosse quello operativo sulle altre categorie di rischi, nelle analisi di in autogestione, assicurandosi che il fornitore in termini di competenze il Risk Manager sostenibilità consenta al fondo il massimo accesso ai dovrà essere fornito di capacità trasversali tra dati e creare un sistema informativo in grado materie attuariali, tematiche di tipo sanitario e del fondo e di generare reportistiche utili a descrivere organizzazione di impresa. nel supporto secondo una prospettiva andamentale La competenza attuariale potrà guidare il Risk alle decisioni l’evoluzione dei KPI nel tempo e strutturando Manager nelle analisi di sostenibilità del fondo strategiche una modellistica di proiezione statistico e nel supporto alle decisioni strategiche che - attuariale utile per colmare l’asimmetria impattano sui trend di lungo periodo (e che informativa con la Compagnia. per questo devono essere testate ex ante per evitare errori da parte dei decisori); inoltre, trattandosi di temi Infine, una considerazione valida per tutti i modelli gestionali e particolari e che fuoriescono da quelli più tradizionalmente organizzativi: compito del Risk Manager di un fondo sanitario affrontati nelle discipline attuariali, sarà necessaria è anche quello di costruire, unitamente ai vertici del fondo, una l’acquisizione di una competenza “alta” di tipo sanitario sulle cultura della gestione basata sul rischio. principali tipologie di garanzie prestate dal fondo (le diverse Un approccio gestionale “risk based” serio e pervasivo è, prestazioni sanitarie: odontoiatria, accertamenti diagnostici, difatti, il primo presidio per la tutela dei lavoratori e dei datori visite specialistiche, ricoveri nelle loro diverse accezioni, non che finanziano il fondo con la contribuzione ma anche degli amministratori e degli azionisti (le parti istitutive) che prendono autosufficienza, PMA, ecc.) e sulle dinamiche del SSN. Infine, il tema organizzativo; poiché le scelte intraprese in merito decisioni cariche di significati e di potenziali conseguenze e a gestione amministrativa e modalità di copertura del rischio che per questo devono essere sempre filtrate con la logica generano rischi diversi, il Risk Manager dovrà possedere della sostenibilità. competenze in grado di ottimizzare (condizionatamente alla Marco Micocci cella della matrice rappresentata in figura in cui si colloca il fondo) l’organizzazione delle risorse a sua disposizione. 3. Volendo tirare le fila di quanto precede e metterlo a sistema con l’esperienza concreta si può affermare che: la visione e l’approccio del Risk Manager devono essere principalmente di lungo periodo: le decisioni che vengono prese nei fondi sono destinate a impattare per molti anni ed eventuali sbagli hanno costi (economici e politici) rilevantissimi; è compito del Risk Manager supportare al meglio le decisioni in modo che siano sostenibili per l’impianto contributi prestazioni. Un fondo autogestito possiede potenzialmente il massimo accesso all’informazione (dati di consumo, anagrafiche, strutture sanitarie, tariffari, regionalità, ecc.); è il contesto ideale per decisioni pienamente informate. Ovviamente il Risk Manager si doterà di reportistiche andamentali e modelli di

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News dalla Ricerca

THELMA & Chi sarebbe Thelma senza Louise? E cosa sarebbe la ricerca senza il contributo di tutti? Sostieni AIRC. Aiutaci a scrivere il futuro della lotta al tumore al seno.

IL TUO AIUTO COMPLETA LA RICERCA nastrorosa.it

Ottobre è il mese della sensibilizzazione sul tumore al seno

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Cosa sarebbe Thelma senza Louise, Renzo senza Lucia o Romeo senza Giulietta? E cosa sarebbe la lotta al tumore al seno senza i ricercatori AIRC e soprattutto senza chi si impegna a sostenerli ogni giorno? Fondo ASIM ha scelto di impegnarsi concretamente per la salute delle donne, affiancando e sostenendo la Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro durante il mese dedicato alla campagna del Nastro Rosa, attraverso il finanziamento di una borsa di studio biennale per un giovane ricercatore. AIRC è il principale finanziatore privato in Italia della ricerca oncologica e da oltre 50 anni ha fatto della lotta al tumore al seno una delle sue sfide più importanti. Da 27 anni il mese di ottobre è sinonimo di Nastro Rosa, il simbolo ideato da Evelyn H. Lauder nel 1992 per promuovere la campagna internazionale contro il tumore al seno. AIRC indossa il Nastro Rosa e invita tutti, uomini e donne, a partecipare attivamente alla campagna, informandosi e sostenendo il lavoro dei ricercatori e delle ricercatrici impegnati a trovare nuove risposte per la cura del cancro al seno.

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Ogni anno, solo in Italia, sono circa 52.000 le donne colpite da questa malattia. Grazie ai progressi della ricerca - nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e della cura - ricevere oggi una diagnosi di tumore al seno fa meno paura rispetto a 27 anni fa. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi ha raggiunto l’87%, un risultato straordinario ma che ancora non può bastare. È necessario garantire continuità al lavoro dei ricercatori per curare tutte le donne, per questo AIRC ha stanziato solo negli ultimi cinque anni oltre 56 milioni di euro per la ricerca sul tumore al seno e ha promosso una serie di iniziative di informazione e sensibilizzazione sul tema. Un impegno importante reso possibile solo grazie al supporto di tanti sostenitori, come Fondo ASIM. Oltre al sostegno economico destinato alla borsa di studio, Fondo ASIM si impegnerà nelle prossime newsletter a diffondere una corretta informazione e consapevolezza sui temi della prevenzione e della diagnosi precoce. Un investimento concreto per garantire un futuro di speranza a tutte le donne.


Le ultime novitĂ

dal mondo dell’assistenza sanitaria integrativa


Sanità Integrativa

Il 7% degli italiani paga le cure con il welfare contrattuale

DI COSA PARLIAMO IN QUESTO ARTICOLO Nel precedente articolo, pubblicato sul nostro blog abbiamo preso spunto da alcuni dati presentati dal Dott. Vecchietti durante il Welfare Day, che palesavano le difficoltà da parte degli italiani di pagare le cure dentali. Nella medesima presentazione sono riportati numerosi altri dati di grande interesse. In particolare, questo.

• Gli italiani hanno difficoltà a sostenere le spese mediche private • L’importanza del welfare contrattuale e dell’assistenza sanitaria integrativa

COME PAGANO LE CURE PRIVATE GLI ITALIANI? (2019*)

Fonte: Elaborazione RBM Assicurazione Salute S.p.A. su dati RBM-Censis * dato proiettato

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Sanità Integrativa

Il grafico riporta, in percentuale, le modalità utilizzate dagli italiani per far fronte al pagamento delle cure private, sempre più impattanti sul bilancio familiare. Approfondiamo insieme, concentrandoci poi su un dato in particolare.

GLI ITALIANI HANNO DIFFICOLTÀ A SOSTENERE LE SPESE MEDICHE PRIVATE Analizzando il grafico si nota subito una spaccatura netta. Soltanto il 6,85% degli italiani riesce a sostenere le spese mediche private grazie al proprio reddito, mentre una fetta importante, il 43,77%, deve attingere ai risparmi accumulati nel tempo. Un abbondante 40%, invece, non riesce a pagare le cure facendo ricorso alle proprie finanze personali, finendo col chiedere aiuto alla famiglia o optando per altre soluzioni. Spaventa, e non poco, la percentuale di cittadini costretti a richiedere un prestito per pagare le spese mediche, pari al 27,14%, un dato avvilente per il Paese che si è potuto vantare per anni di avere uno dei migliori servizi sanitari nazionali al mondo. Insomma, quello che emerge è uno scenario molto preoccupante, dove più dell’80% dei cittadini non è in grado di coprire le spese sanitarie private grazie alla propria capacità di spesa. Questo dato è confermato anche dal seguente grafico. RINUNCIA ALLE CURE (2019*)

L’IMPORTANZA DEL WELFARE CONTRATTUALE E DELL’ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA Abbiamo volutamente lasciato fuori dal discorso l’ultimo dato contenuto nel grafico riportato all’inizio dell’articolo, ovvero lo spicchietto della torta di colore fucsia. Il 7,21% degli italiani paga le cure mediche private usufruendo del welfare contrattuale, nello specifico delle prestazioni offerte da un Fondo di assistenza sanitaria integrativa. 7 persone su 100, lavoratori o familiari degli stessi, riesce ad accedere a prestazioni mediche grazie al piano sanitario previsto dal Fondo Sanitario al quale risulta iscritto. Non stiamo qui a ricordare la diversa natura dei fondi sanitari – negoziali o aperti – quello che conta in questo caso è l’analisi di due elementi: 1. la percentuale di aziende che introduce l’iscrizione ad un Fondo Sanitario da contratto ai propri lavoratori sta progressivamente aumentando. Purtroppo, e questo i dati lo confermano, questa buona pratica è più diffusa nelle imprese di media e grande dimensioni rispetto a quelle piccole o micro; 2. l’assistenza sanitaria integrativa, un tempo associata prevalentemente alle cure dentali, sta assumendo un ruolo sempre più centrale, proprio per le evidenti difficoltà nelle quali versa il Servizio Sanitario Nazionale. Questo, unito all’invecchiamento della popolazione e l’aumento dell’aspettativa di vita, disegna uno scenario al cui interno l’adesione ad un Fondo Sanitario diventa fondamentale. Il Fondo ASIM, in particolare, vantando tra i propri iscritti più del 90% di operai di cui una percentuale superiore al 70% con in orario part time, può affermare in tutta consapevolezza di essere l’unica possibilità di accesso alla sanità privata/ integrativa per molti di loro. È importante diffondere la cultura del welfare contrattuale, e in particolare dell’adesione a Fondi Sanitari Integrativi, nel tessuto produttivo del nostro Paese, per migliorare la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie.

Fonte: Elaborazione RBM Assicurazione Salute S.p.A. su dati ISTAT

La correlazione tra rinuncia alle cure e fascia di reddito è palese, in rapporto inversamente proporzionale. In poche parole, all’aumentare del reddito diminuisce, sensibilmente, il tasso di rinuncia alle cure.

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Salute

Il SSN italiano è destinato all’estinzione?

DI COSA PARLIAMO IN QUESTO ARTICOLO Il 4 settembre scorso è stato pubblicato un articolo sulla versione online del quotidiano Il Sole 24 Ore a firma di Walter Ricciardi, medico e accademico italiano, attualmente in carica come rappresentante dell’Italia nell’Executive Board dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

• Il SSN è diventato un “elefante nero” • Quali sono le cause del declino del SSN? • L’assenza di personale medico sta distruggendo il SSN • Conclusioni

Il titolo dell’articolo, evidentemente provocatorio, è “Servizio Sanitario, elefante nero destinato all’estinzione”. Si tratta di un editoriale molto duro, senza peli sulla lingua, nel quale l’autore affronta il problema della crisi, oggettiva, del SSN, indicando i motivi di questo declino che, a suo dire, lo porterà all’estinzione. Approfondiamo insieme.

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Salute

IL SSN È DIVENTATO UN “ELEFANTE NERO”

3. Il palese sottofinanziamento della ricerca medica, farmacologica e biomedica, con conseguente aumento Nella parte iniziale dell’articolo il prof. Ricciardi interviene del costo dei farmaci e dei supporti medico-sanitari senza mezzi termini, come anticipato prima, introducendo il 4. L’assenza, evidenziata soprattutto nell’ultimo anno, di concetto di “elefante nero” del titolo: personale medico nelle strutture, che ha “La chiusura del Servizio Sanitario Italiano, costretto alcune regioni a richiamare chi era pubblico, con copertura universale, gratuito (o andato in pensione e inserire in organico “Servizio quasi) al momento dell’uso, perché finanziato Sanitario, elefante medici militari tramite la tassazione generale e, quindi, non Su quest’ultimo punto il prof. Ricciardi si nero destinato discriminante per reddito, residenza o altro sofferma più a lungo, dipingendo un quadro all’estinzione” è ormai da considerare come un “elefante alquanto nefasto. nero”, un incrocio tra un cigno nero (evento raro, scarsamente probabile e imprevisto con implicazioni enormi) e l’elefante nella stanza, un problema L’ASSENZA DI PERSONALE MEDICO STA DISTRUGGENDO evidente a tutti, ma che nessuno vuole affrontare, anche se IL SSN sappiamo che un giorno avrà conseguenze diffuse e dirompenti”. Nel nostro piccolo, tramite i contenuti prodotti per il blog, L’assenza o la scarsità di personale medico nelle strutture abbiamo più volte segnalato le difficoltà, evidenti, in cui ospedaliere e ambulatoriali pubbliche è un problema versa il Servizio Sanitario Nazionale, motivo di vanto gravissimo, di non facile soluzione a causa di una serie di internazionale fino a un passato recente, oggi “elefante congiunture e scelte politiche alquanto miopi, a detta dell’ex nero”, come lo definisce l’autore dell’articolo in oggetto. presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Ma il SSN italiano è davvero destinato all’estinzione? Quali sono queste congiunture e scelte sbagliate? Ricciardi Beh, forse no, ma è altamente probabile che il Servizio le elenca con una certa durezza. Sanitario che abbiamo imparato a conoscere nel corso “Non è difficile, anche per una persona di intelligenza essenziale degli ultimi decenni sia destinato a evolversi capire che se produci circa 10mila nuovi e cambiare, se non vuole farsi schiacciare medici l’anno, peraltro mediamente bravi o L’assenza o dai sintomi di una malattia molto grave che il bravissimi, e ne fai specializzare, fino a due la scarsità di prof. Ricciardi elenca nel suo articolo. anni fa solo 6mila, oggi 8mila, produrrai una Vediamo quali sono. personale medico massa di personale altamente qualificato che, non avendo possibilità di accedere ai ruoli del nelle strutture SSN, si metterà in fila ad attendere e cercare ospedaliere e QUALI SONO LE CAUSE DEL DECLINO DEL di sbarcare il lunario con lavori precari oppure ambulatoriali SSN? emigrerà a frotte in Paesi a cui vengono in pubbliche è questo modo “regalati” professionisti la cui Proseguendo nella lettura dell’articolo, il formazione è stata interamente pagata dai un problema professore indica i sintomi che evidenziano contribuenti italiani o dalle loro famiglie”. gravissimo il declino del SSN e che, a suo dire, lo A questo va aggiunta la scelta di consentire condurranno all’estinzione. il pensionamento anticipato, in seguito Quali sono questi sintomi? all’entrata in vigore di Quota 100, di moltissimi 1. Costante e progressivo aumento dell’invecchiamento medici e operatori sanitari senza prima rimpiazzarli con altro della popolazione, che comporta maggiore ricorso alla personale, creando così disagi enormi alle strutture. sanità pubblica con un conseguente affollamento delle Purtroppo, l’idea paventata da molti di importare medici dall’estero è poco verosimile, in quanto nel nostro Paese strutture ed elevati costi di gestione 2. L’aumento preoccupante della percentuale di persone la professione è meno appagante – sia dal punto di vista affette da malattie croniche, che peggiorano la qualità economico che di stimoli professionali – rispetto ad altri della vita dei soggetti e le costringono a terapie Paesi. Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle farmacologiche e interventi di diversa natura

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Salute

Regioni italiane basate sui dati del Ministero dell’Istruzione, Aggiungiamo noi che il secondo pilastro sanitario costituito dell’Università e della Ricerca – Miur – e del Ministero dai fondi, casse e mutue integrativi al SSN, deve essere della Salute citati nell’articolo, nei prossimi 15 anni il SSN lo strumento che può accompagnare la fase necessaria si troverà con circa il 25% di personale in al risanamento del Sistema fornendo meno nelle strutture, che le nostre Università un integrazione che va ben al di là delle Nei prossimi 15 non saranno in grado di colmare. prestazioni “No LEA”. Tutto questo non potrà fare altro, secondo anni il SSN si Ricciardi, se non portare il SSN al collasso e troverà con circa il alla conseguente estinzione.

CONCLUSIONI

25% di personale in meno

Uno scenario molto poco rassicurante quello delineato, ma alquanto probabile, soprattutto se non si prendono misure serie per contrastare le distorsioni individuate del Sistema.

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Benessere

Cosa sono i trigliceridi e cosa indicano DI COSA PARLIAMO IN QUESTO ARTICOLO Sul nostro blog abbiamo già affrontato il tema, molto • Cosa sono i trigliceridi • A cosa servono i trigliceridi delicato, del colesterolo e delle malattie cardiovascolari, • Trigliceridi nel sangue: cosa significa cercando di fornire anche qualche consiglio utile per la • Quali sono i valori normali dei trigliceridi nel salute. sangue In effetti, le malattie cardiovascolari risultano, in Italia e nei • Quali sono le cause principali della Paesi cosiddetti industrializzati, la principale causa di morte. ipertrigliceridemia Per questo motivo da molti anni si sono diffusi programmi di prevenzione rigorosi ed efficaci. Secondo il Ministero della Salute, ad esempio, elevati livelli di trigliceridi sono considerati un fattore indipendente di rischio coronarico, in particolare se associati a sindrome metabolica. Ma cosa sono questi trigliceridi e perché rappresentano una minaccia per la nostra salute se presenti in misura eccessiva? Scopriamolo insieme.

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Benessere

COSA SONO I TRIGLICERIDI

TRIGLICERIDI NEL SANGUE: COSA SIGNIFICA

Stando alla definizione fornita dal dizionario medico, i trigliceridi Abbiamo detto che i trigliceridi sono grassi che il nostro corpo sono: produce o assume attraverso l’alimentazione e che vanno ad “Molecole complesse composte da tre acidi grassi legati a accumularsi nell’adipe, rappresentando una importantissima una molecola di glicerolo, la cui formazione fonte di energia per il nostro corpo. è strettamente legata al metabolismo dei Allora perché si parla di trigliceridi nel sangue? carboidrati immagazzinati nel tessuto adiposo”. Cosa vuol dire? Un eccesso dei Semplificando, i trigliceridi non sono altro che Beh, è vero che i trigliceridi si depositano livelli di trigliceridi grassi, o più correttamente lipidi, che il nostro nell’adipe, ma non solo. Infatti, essi nel sangue può corpo assume prevalentemente attraverso costituiscono una quota importante di lipidi provocare un l’alimentazione, mentre solo una piccola plasmatici, ovvero grassi trasportati attraverso ispessimento delle il sangue nel nostro corpo. percentuale è prodotta, come altri grassi, dal fegato. Un eccesso dei livelli di trigliceridi nel sangue arterie Essi si dividono essenzialmente in due può provocare un ispessimento delle arterie e, tipologie, in base al tipo di acido grasso legato di conseguenza, gravi disfunzioni. al glicerolo: Ecco perché si effettuano delle semplici analisi del sangue per • acidi grassi saturi, che assumiamo prevalentemente da controllare i livelli di colesterolo totale, trigliceridi, HDL e LDL. cibi di derivazione animale; • acidi grassi insaturi, presenti prevalentemente nel mondo vegetale. QUALI SONO I VALORI NORMALI DEI TRIGLICERIDI NEL

SANGUE

A COSA SERVONO I TRIGLICERIDI

Quando si effettuano analisi del sangue per la trigliceridemia, i valori vengono indicati seguendo questo schema: Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, i trigliceridi Negli adulti: non sono un nemico per il nostro organismo, anzi. • valore desiderabile: < 150 mg/dl (1,7 mmol/L); In effetti, i trigliceridi sono anche definiti “lipidi di deposito” in • valore ai limiti della norma: compreso tra 150 e 199 mg/dl quanto, accumulandosi nel tessuto adiposo dove vengono (1,7-2,2 mmol/L); immagazzinati come grassi, rappresentano • valore elevato: compreso tra 200 e 499 la principale riserva di energia per il nostro mg/dl (2,3-5,6 mmol/L); È errato corpo, oltre a evitare la dispersione del calore • valore molto elevato: > a 500 mg/dl (5,6 e a proteggere gli organi interni. mmol/L). demonizzare i Quindi, è errato demonizzare i trigliceridi, così Nei più giovani (under 18): trigliceridi, così come è sbagliato pensare che il colesterolo • valore desiderabile: inferiore a 90 mg/dl come è sbagliato (1,02 mmol/L); sia una malattia. pensare che il • valore ai limiti della norma: compreso tra Come spesso accade, il problema sorge nel momento in cui nel nostro corpo si 90-129 mg/dl (1,02-1,46 mmol/L); colesterolo sia una accumula una quantità eccessiva di trigliceridi • valore elevato: uguale o superiore a 130 malattia (ipertrigliceridemia). mg/dl (1,47 mmol/L). Quest’ultima, infatti, aumenta sensibilmente Valori elevati di trigliceridi nel sangue aumentano il rischio di sviluppare aterosclerosi, malattie il rischio di malattie cardiovascolari (infarto, cardiovascolari, del fegato e del pancreas. arteriosclerosi). In casi estremi, con valori superiori ai 1000 mg/ dl, c’è il rischio concreto di provocare una pancreatite.

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Benessere

QUALI SONO LE CAUSE PRINCIPALI DELLA IPERTRIGLICERIDEMIA

• • • •

Fumo Abuso di cibi ricchi di grassi e zuccheri Disturbi tiroidei Diabete mellito

Come illustrato nella parte iniziale dell’articolo, solo una piccola percentuale dei trigliceridi presenti nel nostro corpo Una cattiva alimentazione e uno stile di vita sedentario viene prodotta dal fegato. rappresentano fattori di rischio, ormai più La fetta più rilevante, infatti, deriva che comprovati, per l’eccesso di trigliceridi Una prevenzione dall’alimentazione e dagli stili di vita, che e la diffusione di malattie metaboliche e efficace passa possono influenzare in modo netto la presenza cardiovascolari. o meno di un eccesso di trigliceridi, quindi di Per questo motivo, una prevenzione efficace attraverso una manifesta ipertrigliceridemia. l’adozione di uno passa attraverso l’adozione di uno stile Quali sono, quindi, le cause principali che di vita sano, una adeguata attività fisica e stile di vita sano possono provocarla? un’alimentazione equilibrata, ricca di frutta e • Obesità verdure e povera di grassi saturi. • Sovrappeso • Consumo eccessivo di alcol

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Salute

Il 73% degli italiani paga ogni anno almeno una prestazione sanitaria DI COSA PARLIAMO IN QUESTO ARTICOLO

“La spesa sanitaria privata, infatti, continua a crescere • Spesa sanitaria privata: dettaglio costi alimentandosi ogni anno prevalentemente attraverso il • Spesa sanitaria privata: quali sono le mancato assorbimento dei “nuovi” bisogni di cura dei prestazioni più richieste cittadini da parte del Servizio Sanitario Nazionale”. • Conclusioni Questo quanto si legge nella premessa dell’VIII Rapporto RBM – Censis sulla Sanità Pubblica, Privata ed Intermediata. L’aumento della spesa sanitaria privata, quindi sostenuta dai cittadini in modo diretto, è espressione di una fase critica del SSN, che fa fatica a garantire l’accesso alle cure dei cittadini. Si tratta di un tema già affrontato diverse volte sul nostro blog, che ha ricadute non solo sanitarie, ma anche sociali ed economiche, come la rinuncia alle cure. Purtroppo l’approccio al problema, quasi sempre di natura ideologica e poco o per niente concreto, innesca un circolo vizioso che può solo danneggiarci. Ma vediamo insieme alcuni dati contenuti nel Rapporto prima menzionato, per capire effettivamente “a quanto ammonta il danno”, come direbbe Totò.

SPESA SANITARIA PRIVATA: DETTAGLIO COSTI Quanto spendono gli italiani per curarsi privatamente, ovvero al di fuori dell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale? Le cifre sono alquanto impressionanti, e raggiungono i 39,7 miliardi di Euro, per un totale di 150 milioni di prestazioni erogate. Si tratta di un fenomeno in atto già da qualche anno, che ha raggiunto tassi di crescita impressionanti, pari a quasi il 10% dal

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Salute

2013 al 2019. In pratica, circa 2 persone su 3, ovvero 44,1 milioni di persone, devono ricorrere a strutture private per prestazioni che – per lunghe liste d’attesa o costi da sostenere per il pagamento del ticket, quasi equivalenti al prezzo del servizio privato – il SSN non può garantire. Come si traduce tutto questo in “soldoni”? Mediamente, più del 70% della popolazione italiana sostiene, ogni anno, una spesa sanitaria privata pari a € 655,00.

SPESA SANITARIA PRIVATA: QUALI SONO LE PRESTAZIONI PIÙ RICHIESTE Abbiamo visto che il fenomeno della spesa sanitaria out of pocket in Italia è molto diffuso, anche troppo se si considera la presenza di un Servizio Sanitario Nazionale universale. Ma come li spendono questi soldi gli italiani? Quali sono, quindi, le prestazioni alle quali accedono più frequentemente? Ce lo dicono i dati raccolti dal Censis: • 7 cittadini su 10 acquistano farmaci (17 miliardi di Euro) • 6 cittadini su 10 necessitano di visite specialistiche (7,5 miliardi di Euro) • 4 cittadini su 10 accedono a visite odontoiatriche (+ di 8 miliardi di Euro)

5 cittadini su 10 effettuano esami diagnostici e analisi di laboratorio (3,8 miliardi di Euro) • 1,5 cittadini su 10 acquista occhiali e lenti da vista (2 miliardi di Euro) • Meno di 1 cittadino su 10 paga protesi e presidi (1 miliardo di Euro) A leggere questi dati, ci si rende conto che si tratta di un fenomeno così evidente, che noi tutti come cittadini viviamo in prima persona, e questo rende ancora più preoccupante l’assenza di un’azione incisiva e una discussione costruttiva sull’argomento.

CONCLUSIONI Ormai le proporzioni di questo fenomeno impongono di parlare di due grandi filoni, la Sanità Pubblica e la Sanità Privata, che non è più, come magari era un tempo, un lusso o una scelta individuale. Oggi, a causa delle carenze del SSN, è divenuto quasi obbligatorio rivolgersi a strutture private o convenzionate per curarsi in modo adeguato. Tutto questo non fa che confermare l’importanza dei Fondi di assistenza sanitaria integrativa all’interno di un più ampio progetto di welfare contrattuale.

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Lavoro

Chi sono i lavoratori socialmente utili DI COSA PARLIAMO IN QUESTO ARTICOLO Nel lontano 1981, con l’approvazione della legge 390/1981, vengono istituiti i cosiddetti lavoratori socialmente utili, altrimenti detti LSU. Per comprendere in modo chiaro chi sono i lavoratori socialmente utili e quali siano le mansioni da essi svolte è necessario fare alcuni chiarimenti, a partire dalla definizione di Attività Socialmente Utili (ASU). Prima di addentrarci nelle definizioni e nelle spiegazioni, riteniamo importante mostrare questo grafico elaborato dall’INPS.

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• Definizione di Attività Socialmente Utili (ASU) • Cosa s’intende per Attività Socialmente Utili (ASU)? • Chi può accedere alle attività socialmente utili • Quali sono queste categorie? • Lavoratori socialmente utili: transitori (ex Fondo per l’occupazione) e autofinanziati • Perché si chiamano “transitoristi”? • Assegno di sussidio per Attività Socialmente Utili • Quali sono le mansioni svolte dai lavoratori socialmente utili • Conclusioni


Lavoro

hanno per oggetto la realizzazione di opere e la fornitura di servizi di pubblica utilità. Queste attività vengono svolte mediante l’utilizzo di particolari categorie di soggetti: i lavoratori socialmente utili.

CHI PUÒ ACCEDERE ALLE ATTIVITÀ SOCIALMENTE UTILI Abbiamo appena detto che le attività socialmente utili vengono svolte impiegando personale che rientra in precise categorie.

QUALI SONO QUESTE CATEGORIE? • •

Come evidenzia questa tabella, tra la seconda metà degli anni ‘90 e l’inizio degli ‘00 si registrarono i picchi storici di LSU iscritti alle liste. A partire dal 2002 il numero è andato progressivamente calando, fino a raggiungere le 15 mila unità nel 2015, in pratica circa il 10% degli LSU presenti verso la fine dei ‘90. Cosa ha prodotto quei picchi e cosa ha consentito di ridurre così tanto il numero dei lavoratori socialmente utili? Vediamo di rispondere a questa e ad altre domande con il nostro articolo.

DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ SOCIALMENTE UTILI (ASU) Come abbiamo accennato all’inizio dell’articolo, per capire chi sono i lavoratori socialmente utili è necessario passare attraverso la definizione di lavori socialmente utili, o più correttamente Attività Socialmente Utili (ASU).

COSA S’INTENDE PER ATTIVITÀ SOCIALMENTE UTILI (ASU)? Secondo quanto indicato sul sito del Ministero del Lavoro, per Attività Socialmente Utili (ASU) si intendono le attività che

Lavoratori in cerca di prima occupazione Disoccupati iscritti da più di due anni nelle liste di collocamento • Iscritti nelle liste di mobilità che non percepiscono l’indennità • Lavoratori percettori di trattamenti previdenziali (mobilità, CIGS, o altro trattamento speciale di disoccupazione) Insomma, si tratta di persone che versano in uno stato di svantaggio nel mercato del lavoro e che, in questo modo, sono impiegati a beneficio di tutta la collettività.

LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI: TRANSITORI (EX FONDO PER L’OCCUPAZIONE) E AUTOFINANZIATI Come probabilmente hai notato leggendo la tabella dell’INPS inserita nella prima parte dell’articolo, i lavoratori socialmente utili si dividono in due categorie: • Transitoristi: LSU impegnati in attività socialmente utili approvate e finanziate dal Fondo sociale occupazione e formazione (ex Fondo per l’Occupazione) • Autofinanziati: LSU impegnati in attività socialmente utili a carico degli enti utilizzatori (Regioni, comuni, enti pubblici, ecc.) Quindi, ci sono LSU che lavorano in progetti finanziati dalla comunità europea, e altri impiegati direttamente presso gli enti locali.

PERCHÉ SI CHIAMANO “TRANSITORISTI”? Nel 1981, quando furono istituiti i lavoratori socialmente utili, la

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Lavoro

platea doveva essere limitata a chi era iscritto alla CIGS, e solo nel Mezzogiorno d’Italia. Nel 1984, si estese il progetto a tutto il territorio nazionale, aumentando considerevolmente il numero di LSU iscritti alle liste. Tra il 1991 e il 1994 si estende ancora di più la platea, comprendendo anche i lavoratori in mobilità, i disoccupati iscritti da più di 24 mesi nelle liste di collocamento, i lavoratori iscritti alle liste di mobilità con o senza indennità, le categorie di lavoratori individuati dalle commissioni regionali per l’Impiego e i lavoratori in disoccupazione speciale edile. Insomma, tantissime persone, fino a toccare il picco di quasi 170 mila LSU nel 1999. Un numero eccessivo, con conseguenti costi ingenti per le casse dello stato. Per questa ragione si cominciò a ridurre il numero creando appunto il cosiddetto bacino dei lavoratori “transitoristi”, con l’obiettivo di stabilizzarli. A partire dal 2000, infatti, cessa la possibilità di approvare nuovi progetti di attività socialmente utili e viene disciplinata la prosecuzione di quelli già in corso, mantenendo però “la possibilità d’impiego diretto di lavoratori titolari di trattamenti previdenziali da parte delle pubbliche amministrazioni (articolo 7 del decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468), cioè senza l’obbligo di predisporre uno specifico progetto limitatamente al periodo di durata del trattamento di cui sono titolari”. Con la circolare n. 1 dell’11 gennaio 2019, il Ministero del Lavoro, e nello specifico la Direzione generale degli ammortizzatori sociali e della formazione, ha fatto chiarezza rispetto alle proroghe e alle procedure di stabilizzazione.

ASSEGNO DI SUSSIDIO PER ATTIVITÀ SOCIALMENTE UTILI I lavoratori socialmente utili hanno diritto ad un sussidio, chiamato Assegno di sussidio per Attività Socialmente Utili. L’assegno è erogato dall’INPS su indicazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che stipula, ogni anno, una convenzione con le regioni dopo aver individuato il numero dei lavoratori socialmente utili interessati. L’importo è pari a € 580,14 mensili. Il lavoratore deve essere impiegato per un massimo di 20 ore settimanali, per non più di 8 ore giornaliere. Per i periodi di impegno in attività socialmente utili, viene riconosciuto l’accredito della contribuzione figurativa, utile

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al raggiungimento del requisito assicurativo per il diritto alla pensione. Attualmente le Regioni che hanno ancora attivi i lavoratori socialmente utili a carico del FSOF sono soltanto sette: • Basilicata • Calabria • Campania • Lazio • Puglia • Sardegna • Sicilia Può ricevere l’assegno chi ha un reddito massimo di € 3.718,49 lordi derivante da lavoro autonomo o collaborazione continuata e coordinata. È, inoltre, cumulabile con chi ha un contratto di lavoro a tempo determinato parziale, nei limiti di € 309,87 mensili. Non può, invece, accedere a questo sussidio chi ha un contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e chi riceve trattamenti pensionistici diretti e/o trattamenti di pensionamento anticipato.

QUALI SONO LE MANSIONI SVOLTE DAI LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI Abbiamo detto che gli LSU vengono impiegati in attività di pubblica utilità, ma quali sono queste attività? I lavoratori socialmente utili sono coinvolti in progetti di: • cura e assistenza all’infanzia, all’adolescenza, agli anziani, ai portatori di handicap, ai detenuti e ai tossicodipendenti; • gestione e trattamento dei rifiuti solidi urbani e pulizia di luoghi pubblici, parchi, aree naturali; • piani di recupero, conservazione e riqualificazione, di edifici a rischio, aree urbane o extraurbane, valorizzazione del patrimonio culturale, sviluppo del turismo. Ovviamente, si tratta sempre di progetti riconosciuti di interesse generale.

CONCLUSIONI Speriamo di averti chiarito, in modo semplice, chi sono i lavoratori socialmente utili, di cosa si occupano e come vengono individuati e gestiti. Per approfondimenti, ti invitiamo a consultare il sito del Ministero del Lavoro.


Sanità Integrativa

Rinuncia alle cure: un fenomeno preoccupante DI COSA PARLIAMO IN QUESTO ARTICOLO La qualità della sanità pubblica è motivo di vanto a livello • Rinuncia alle cure: liste d’attesa e difficoltà economiche internazionale per il nostro Paese, riconosciuta come una • Rinuncia alle cure: una spaccatura netta tra delle migliori al mondo, ma è ovviamente lontana dall’essere Nord e Sud perfetta. • Rinuncia alle cure: i dati ISTAT Nel 2018, anno del quarantennale della nascita del SSN • Conclusioni (istituto con la Legge n. 833 del 1978), si è registrato un picco negativo per quanto riguarda uno dei principali problemi sanitari italiani: la rinuncia alle cure. La rinuncia alle cure è uno dei temi centrali nel dibattito nazionale, e non fa che confermare la necessità di un secondo pilastro sociosanitario e l’importanza del ruolo dei Fondi di assistenza sanitaria integrativa. Come ha dichiarato di recente l’amministratore delegato di UniSalute – partner assicurativo del Fondo ASIM: “Siamo convinti che la sanità integrativa dovrà mantenere e ampliare il ruolo di primo piano grazie all’importante attività svolta ad oggi dai Fondi Sanitari di categoria che hanno consentito di intercettare parte della spesa diretta in sanità per oltre 5,8 milioni di assistiti”. Poter accedere alle prestazioni previste dai piani sanitari dei Fondi integrativi, infatti, rappresenta una soluzione ai due problemi principali alla base della rinuncia alle cure: le liste d’attesa e le difficoltà economiche.

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Sanità Integrativa

RINUNCIA ALLE CURE: LISTE D’ATTESA E DIFFICOLTÀ ECONOMICHE

RINUNCIA ALLE CURE: I DATI ISTAT

Secondo gli ultimi dati Istat, il problema della rinuncia alle Da un lato le lunghe liste d’attesa, dall’altro le difficoltà cure pare essere davvero ingombrante. economiche di una parte della popolazione, La rinuncia a visite o accertamenti specialistici, spingono i cittadini italiani a rinunciare alle cure per problemi di liste di attesa, riguarda La rinuncia alle o a posticiparle, con evidenti ricadute negative infatti circa 2 milioni di persone, pari al 3,3% cure è uno dei sul proprio stato di salute. dell’intera popolazione. temi centrali nel Bisogna dire, però, che mentre le liste d’attesa Se possibile, le stime peggiorano sensibilmente possono essere evitate o sensibilmente dibattito nazionale quando si tratta di rinuncia alle cure per ridotte rivolgendosi a strutture private e/o ragioni di carattere economico, che riguarda e non fa che convenzionate con il SSN, le difficoltà oltre 4 milioni di persone, pari al 6,8% della confermare la economiche restano tali, spesso per lunghi popolazione. necessità di un periodi di tempo. Sono dati scioccanti, che denotano una Se a questo si aggiunge la riduzione costante, situazione critica da affrontare quanto prima. secondo pilastro registrata negli ultimi anni, dei fondi destinati sociosanitario e alla sanità in relazione al PIL, il risultato è una l’importanza del CONCLUSIONI maggiore partecipazione alla spesa privata da ruolo dei Fondi parte dei cittadini, con conseguente aggravio di assistenza della condizione per le famiglie meno abbienti. Come accennato nella prima parte dell’articolo, Il peso aumenta quando si tratta di cure sanitaria integrativa la riduzione dei fondi destinati alla Sanità (in specialistiche – in particolare le cure proporzione al PIL) ha aumentano in modo odontoiatriche – per le quali le liste e i costi considerevole la partecipazione alle spese da sono più elevati. parte dei cittadini. Il pagamento del ticket o dell’intera prestazione a carico del paziente o della famiglia ha generato questa condizione desolante, indegna per un Paese che può vantare, lo ripetiamo, RINUNCIA ALLE CURE: UNA SPACCATURA NETTA TRA una delle migliori sanità pubbliche al mondo. Investire nella sanità pubblica, nella prevenzione, NORD E SUD nell’innovazione tecnologica, nella ricerca, Secondo i dati contenuti nel rapporto 2018 e favorire lo sviluppo di un secondo pilastro “Meridiano Sanità Index” redatto da The La rinuncia a visite sociosanitario, rappresentano una priorità per European House-Ambrosetti, risulta evidente la il Paese che non è più possibile rimandare. o accertamenti persistenza del problema della rinuncia alle cure, specialistici, per che riguarda in particolare le Regioni del Sud. problemi di liste Infatti, mentre nelle Province Autonome del di attesa, riguarda Trentino Alto Adige, rispettivamente, solo il 2,5% (Trento) e il 3,2% (Bolzano) dei cittadini ha infatti circa 2 rinunciato alle cure per ragioni economiche, in milioni di persone Calabria, Sardegna, Puglia, Sicilia e Abruzzo, si è raggiunta una percentuale preoccupante pari al 12%. La performance peggiore è stata registrata nel Lazio, con il 12,4%.

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Novità

Internalizzazione dei ticket A PARTIRE DAL 1° OTTOBRE 2019 I RIMBORSI RELATIVI AI TICKET SANITARI SONO GESTITI DIRETTAMENTE DA FONDO ASIM

modulo di rimborso, con allegata copia delle fatture e delle prescrizioni mediche, all’indirizzo: Fondo ASIM – Ufficio Roma 158 – Casella Postale 2400 – 00185 Roma RM.

È possibile richiedere il rimborso online tramite il nuovo portale del Fondo ASIM LEO, cui si accede direttamente dal portale S.I.Asim cliccando sul tasto “Rimborsi Ticket Sanitari Portale LEO”, o spedendo, tramite Raccomandata A.R., l’apposito

Il modulo di rimborso è disponibile sia all’interno del portale S.I.Asim – sezione Documentazione – che sul sito internet del Fondo ASIM – sezione richiesta di rimborso.

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Via dei Mille 56 - 00185 Roma - Tel: 0644341265 - Fax: 0649386920 Mail: info@fondoasim.it - www.fondoasim.it


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