La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato. ART. 45 COSTITUZIONE ITALIANA
Progetto: Valeria Vettorel Dati a cura degli Uffici: Amministrativo Risorse umane R.S.P.P. Progetto grafico e impaginazione: Tabloid soc.coop. - www.tabloidcoop.it
leTTera Del PresiDenTe
11
PresenTazione
13
Premessa meToDologica
14
I. IDENTITÀ DELLA COOPERATIVA
15
1. sToria e iDenTiTà
16
2. governance
22
3. il coDice eTico
26
4. missione
27
5. sisTema gesTione QUaliTà iso 9001
28
6. sicUrezza e ambienTe
32
II. LE ATTIVITÀ E IL VALORE AGGIUNTO
39
1. l’aTTiviTà caraTTerisTica Di cFT
40
2. il grUPPo cFT
48
3. il valore aggiUnTo
54
4. l’aTTiviTà soliDale
58
III. IL CORPO SOCIALE
91
1. il lavoro sTrUmenTo Di inTegrazione sociale
92
2. la comPagine sociale
94
IV. OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO
107
V. APPENDICE
111
A tutti i soci
cari soci, ci troviamo a condividere un nuovo momento importante per la nostra cooperativa, la stesura del primo bilancio sociale. la scelta di redigere questo documento per una cooperativa grande, complessa e diffusa sul territorio come cFT, ha comportato uno sforzo notevole per gli Uffici che vi hanno lavorato e per tutto il gruppo dirigente ma, definita la volontà di produrlo, non potevamo mancare questa occasione del 2012 che l’onU, nella ricorrenza dei 150 anni della nascita delle prime cooperative, ha proclamato come “anno mondiale della cooperazione”. si tratta, per cFT, di fare un bilancio delle cose fatte per la salvaguardia di quei valori che sono alla base della nascita della cooperazione, e che ne definiscono la sostanza e la ragion d’essere. ogni socio, ordinario o speciale, è chiamato a partecipare a questo momento di riflessione e approfondimento collettivo su quello che cFT rappresenta per il lavoro e nella società, e siamo altresì orgogliosi di condividerlo con i clienti, i fornitori, le istituzioni e gli amici che, in questi anni, hanno partecipato attivamente alla vita della nostra impresa. contemporaneamente alla stesura e presentazione del bilancio sociale, abbiamo elaborato e approvato, come consiglio di amministrazione, il “codice etico” che, adesso, porteremo alla discussione e condivisione dell’intero corpo sociale. approvare e mettere in pratica il “codice etico”, richiederà uno sforzo ulteriore al gruppo dirigente, a tutti i suoi livelli ma, parimenti, chiederà anche ai soci di farsi carico di un comportamento in linea con i suoi contenuti. se riusciremo in questo, e sono convinto della maturità dell’intero corpo sociale, ci saremo dati uno strumento che ci farà più forti, all’interno della cooperativa e nel rapporto con il mondo esterno. orgogliosi della responsabilità di far parte di questo patrimonio intergenerazionale, confidiamo nella condivisione dei valori e degli obiettivi che ci permetteranno di affrontare insieme le sfide di ogni giorno. LEONARDO CIANCHI PRESIDENTE CFT
PresenTazione | 11
Non ha senso produrre economia se non riusciamo a condividerla. Leonardo Cianchi, presidente CFT Firenze, 23 marzo 2012. Seminario “Economia civile e terzo settore”
Nella tradizione dei Padri fondatori, i soci delle cooperative credono nei valori etici dell’onestà, della trasparenza, della responsabilità sociale, e dell’attenzione verso gli altri. Dichiarazione di identità cooperativa approvata nel XXXI Congresso dell’Alleanza Cooperativa Internazionale Manchester, 20-22 settembre 1995
nel dicembre del 2009 la sessantaquattresima sessione dell’assemblea delle nazioni Unite votava una risoluzione con la quale definiva il 2012 anno internazionale della cooperazione. il documento dell’ onU individuava nel modello cooperativo d’impresa l’elemento fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico, indicandolo come strumento per sradicare povertà e disoccupazione e per promuovere la partecipazione piena delle persone. Proprio in questo anno dedicato alla cooperazione, cFT decide di rendicontare il suo agire sociale, di dare pubblica testimonianza a tutti i suoi soci, a collaboratori, a clienti e a fornitori, di come si possa riuscire a fare impresa mettendo in pratica principi di mutualità, cooperazione e solidarietà, pur rispondendo agli imperativi del mercato. Diversamente da altre imprese, infatti, la strada che una cooperativa segue per restare nel mercato ed essere protagonista dell’economia è tanto più impervia e piena di ostacoli, quanto più forti e radicati nella compagine sociale sono i valori e i principi che il suo agire persegue. la cooperativa Facchinaggio e Trasporto mercato ortofrutticolo di novoli viene fondata nell’ottobre del 1973, ma i valori a cui tutti i soci hanno aderito nel tempo hanno una longevità maggiore: la prima vera cooperativa nacque nel 1844 a rochdale, sobborgo di manchester, in inghilterra, per iniziativa di un gruppo di operai tessili che già allora diedero vita ad uno statuto. lo statuto della cFT riprende gli stessi principi cooperativi di allora: • adesione libera e volontaria dei soci; • controllo democratico attraverso il principio una testa un voto; • partecipazione economica al capitale e controllo democratico da parte dei soci; • autonomia e indipendenza; • educazione, formazione e informazione; • cooperazione tra cooperative; • impegno verso la collettività. The last but not the least, l’impegno verso la collettività è sempre stato gestito da cFT con riservatezza, senza pubblicità alcuna perché è giusto così, come ripetono ancora oggi i soci più anziani. ma per essere al servizio degli altri, oggi più che mai, è necessario trarre forza e motivazione da quello che è stato, dal sacrificio di chi ci ha preceduto, e per questa ragione, più di altre, che potrebbero tendere al marketing, il nostro bilancio sociale lungi dall’essere un mero elenco di azioni solidali, vuole essere testimonianza concreta dell’altruismo gratuitamente agito nei confronti di realtà meno fortunate della nostra. PresenTazione | 13
premessa metodologica Il principale obiettivo che la realizzazione di questo lavoro vuole raggiungere è comunicare, rendere pubblico l’impegno solidale che ha sempre contraddistinto il lavoro dei nostri soci. Solidarietà spontanea che non ha mai avuto bisogno di pubblicità soprattutto nei primi anni quando in 50 e poi in 200, ci si conosceva tutti, ci si riconosceva in una grande famiglia, e in famiglia, si sa, ci si aiuta sempre. Oggi questo senso di appartenenza è ancora l’amalgama che unisce, l’humus dal quale prendere forza per affrontare le nuove sfide dell’economia, ma non basta più raccontarsi gli episodi, mostrare fotografie, soprattutto perché l’età media dei soci si è abbassata notevolmente e lo sguardo volge sempre di più al futuro rischiando di perdere la memoria. Si è deciso, quindi, di fare un punto, di partire da un fermo immagine per raccontarsi e raccontare al mondo come si raggiungono grandi numeri e dimensioni rispondendo ancora oggi a valori di amicizia, cooperazione, filantropia. Ci è sembrato semplice e logico iniziare questo bilancio partendo dalla nostra storia, da un breve excursus delle tappe principali: la cooperativa Redenta, il trasferimento dal mercato di S. Ambrogio a quello di Novoli, la gestione
dei magazzini della grande distribuzione, il trasporto. Siamo passati poi a descrivere la Governance della Cooperativa al 31.12.2011, evidenziando graficamente alcune caratteristiche della nostra dirigenza, e abbiamo dato indicazioni di massima sulla nostra missione e sui miglioramenti strumentali per la gestione della nostra attività produttiva come ad es. la redazione del codice etico. Nella seconda parte abbiamo evidenziato le nostre aree di intervento: dalla descrizione dell’attività caratteristica a quella della distribuzione del valore aggiunto al 31/12/2011, con un rimando, sintetico ma significativo, anche ai dati degli esercizi chiusi nel 2009 e nel 2010. Nel quarto paragrafo, in questa sezione, abbiamo poi inteso riassumere tutte le azioni che hanno visto la cooperativa coinvolta nel campo della solidarietà dai primi anni di attività fino ai giorni nostri. La terza parte, che abbiamo definito relazione sociale, è stata concepita come mappatura del nostro corpo sociale: una serie di indicazioni in forma tabellare e grafica su elementi come l’età, la provenienza geografica, non anche sui titoli di studio e la composizione familiare perché contiamo di approntare nei prossimi anni un’indagine statistico-censitaria su tutti i nostri magazzini.
IdENTITà dElLA COOPeRATIVA
STORIA ed IdENTITà la storia della cFT è profondamente legata alle vicende delle trasformazioni socio – economiche della città di Firenze a partire dagli inizi del novecento, quando, presso il mercato ortofrutticolo di piazza ghiberti, era già attivo un gruppo di facchini, in seguito organizzati in cooperativa. in origine si chiamava redenta per la ragione che i facchini provenivano dal sottoproletariato residente nei rioni popolari del capoluogo toscano (santa croce – borgo allegri – san Frediano) e, soprattutto, dalle schiere di ex detenuti del carcere delle murate. Fare il facchino negli anni successivi alla seconda guerra mondiale significava garantirsi un’occasione di riscatto sociale sfruttando esclusivamente la forza delle proprie braccia: la Questura, inoltre, rilasciava buona parte delle licenze necessarie per svolgere le mansioni di facchino proprio a chi non chiedeva altro che una seconda occasione. l’attività di facchino consisteva nella gestione del ciclo completo della movimentazione delle merci: dallo scarico dei prodotti in arrivo alla preparazione del banco per la vendita ai commercianti al minuto, alla consegna dei prodotti acquistati. nel quotidiano, di fatto, il facchino lavorava se lo decideva il grossista: le giornate iniziavano prima dell’alba, e nell’oscurità agli angoli di piazza ghiberti si potevano riconoscere le figure di chi da lì a poco avrebbe avuto l’opportunità di “fare giornata”. i soci effettivi della cooperativa reclutavano giornalmente tra i soci avventizi la forza lavoro necessaria: il grossista versava alla cooperativa il corrispettivo dello scarico, mentre il costo delle consegne era a carico degli acquirenti. nulla, invece, era dovuto per l’allestimento del banco. alla fine della giornata gli avventizi ricevevano quanto pattuito mentre i soci effettivi si spartivano gli utili rimanenti che comprendevano anche il c.d. “pappo”, ossia il surplus che ogni facchino riusciva a percepire rispetto alle tariffe in vigore. la composizione del corpo sociale comincia a differenziarsi nei decenni successivi: agli ex detenuti subentrano o si aggiungono gli ex combattenti, e i lavoratori iscritti ai partiti della sinistra (allontanati a partire dal 1954, durante il periodo del governo scelba) vengono sostituiti con professionisti di altri mestieri ormai poco praticati. Questi cambiamenti sono forieri dello sviluppo di una nuova coscienza di classe all’interno del corpo sociale della cooperativa: i soci effettivi erano contrari a consentire l’ingresso in cooperativa degli avventizi. Quando si rendeva necessaria l’assunzione di nuova forza lavoro la scelta si basava su criteri di anzianità di servizio o sull’arbitrio dei dirigenti della cooperativa: gli avventizi, invece, chiedevano che venisse adottato per il reclutamento un principio di eguaglianza, e molti soci anziani ne condividevano le ragioni. Tra questi, vincenzo baldacci venne eletto Presidente durante le elezioni per il rinnovo della dirigenza nel 1960. in questo stesso anno il mercato ortofrutticolo di Firenze viene trasferito da piazza ghiberti a novoli: il 1 gennaio 1961 il nome redenta
16 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
viene sostituito con quello di gruppo dei Facchini di novoli, nel quale confluirono anche gli avventizi con la conseguente eliminazione del “pappo”. il regolamento del nuovo mercato ortofrutticolo rendeva facoltativo il ricorso al lavoro del facchino prospettando rischi di crisi per il neo costituito gruppo, che, effettivamente, concluderà la propria esperienza il 31 dicembre 1973. nell’ottobre dello stesso anno veniva costituita la cooperativa facchinaggio e trasporto mercato ortofrutticolo di novoli, operativa a partire dal 1 gennaio 1974: fu allora che la dirigenza decise di operare un significativo investimento per la meccanizzazione degli strumenti di lavoro. la movimentazione meccanica dei carichi rendeva ora indispensabile la figura del facchino e ne accresceva la forza contrattuale nei confronti degli altri attori del mercato. l’indicazione di un luogo fisico definito nella denominazione sociale della cFT, tuttavia, non ne limitò l’agire esclusivamente all’interno del mercato ortofrutticolo. in particolare, si decide di continuare a coordinare la movimentazione dei carichi dell’esselunga che lascia novoli per gestire il settore ortofrutticolo in un proprio centro di distribuzione. gli anni ottanta sono caratterizzati da 2 eventi in particolare: • l’uscita dai magazzini; • le innovazioni nel settore del trasporto. con il termine “uscita dai magazzini” si intende la cessazione del rapporto di collaborazione della cooperativa con i magazzini all’ingrosso determinata dal rifiuto dei grossisti di rivedere il profilo tariffario delle prestazioni dei facchini dislocati presso di loro a tempo pieno. se da un lato la rottura registrò ripercussioni economiche pesanti, dall’altro permise una maggiore coesione sociale
iDenTiTà Della cooPeraTiva | 17
1 → la legge 142/2001 ha modificato la normativa cooperativistica soprattutto in merito alla figura del socio lavoratore. in particolare, l’articolo 6 della legge citata, rende obbligatorio l’istituto del regolamento, se la cooperativa opera con soci lavoratori. il regolamento stesso determinerà i criteri e le regole inerenti allo svolgimento del rapporto tra la società ed i soci lavoratori.
e un rinnovato impegno su altri fronti occupazionali. nel trasporto, invece, venne introdotto lo stoccaggio dei prodotti su palletts e questa operazione, se da un lato abbreviava i tempi di carico e scarico, dall’altro richiedeva un maggiore ricorso a manodopera sempre più specializzata nella guida di carrelli elevatori e transpallets. la crescita da questo momento in poi è continua e costante e dai 51 soci effettivi del 1960 si passa ai 425 del 1993. negli anni novanta lo sviluppo della cooperativa raggiunge livelli tali da travalicare l’area fiorentina: si sceglie quindi di affiancare al centro alimentare polivalente di novoli un secondo polo in cui allestire un centro di coordinamento per le varie attività. la zona più idonea sembrò essere quella del litorale tirrenico, allargando così il bacino d’intervento anche all’area dell’interporto: nel 1997 venne salvata dal fallimento la cooperativa camionisti livornesi, con la conseguente inclusione dei lavoratori nel corpo sociale cFT, e nel 2000 venne realizzato un investimento di 14 miliardi di lire nelle infrastrutture portuali (“interporto, arriva un colosso della logistica”, il Tirreno sabato 1 luglio 2000). ancora una volta veniva in questo modo garantito il lavoro a persone che, diversamente, lo avrebbero perso determinando a catena conseguenze per loro stesse e per il contesto sociale di riferimento. a partire dalla seconda metà degli anni novanta l’attività storica della cooperativa legata ai servizi offerti all’interno del mercato ortofrutticolo di Firenze, al centro di frigo-conservazione e alle aziende di lavorazione e trasformazione dei prodotti ha diminuito costantemente la sua incidenza sul fatturato. le Direzioni che si sono succedute (con le Presidenze imperlati, bani e cianchi) hanno deciso di implementare e sviluppare i servizi di logistica integrata rivolti alla grande Distribuzione organizzata. la realizzazione di utili, pur in presenza di una costante crescita della concorrenza (spesso ad opera di cooperative “spurie”) e di un maggior costo del lavoro interno(1), ha determinato, durante gli anni novanta, l’incremento della partecipazioni di scopo presenti nelle società del gruppo in modo che si potesse riuscire a sviluppare un know-how adeguato e nuovi servizi per stare al pas-
18 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
so con un mercato in continuo movimento. il costante sviluppo sul territorio regionale e nazionale, ha reso necessario ridisegnare continuamente la struttura operativa della cooperativa: si è investito in risorse umane specializzate, nella formazione del personale esistente e in nuove attrezzature tecniche ed informatiche. in questa direzione, a partire dagli anni Duemila, cFT ha realizzato: • • • • • •
il consolidamento dei rapporti con partners storici (Unicoop Firenze, esselunga, Pam); le integrazioni contrattuali con la Fruttital di Firenze; gli accordi con Penny market italia per il trasferimento della gestione logistica dal magazzino di marciano della chiana (arezzo) e per l’inizio di attività sulla nuova piattaforma di Desenzano (brescia); la costituzione di cPr servizi (01/01/2005) con il 49% di partecipazione cFT; un nuovo contratto quinquennale (2006) con il cliente sma per la gestione della piattaforma di badesse; la prima acquisizione di quote di partecipazione della società s.i.lo. s.p.a. (sistemi integrati di logistica) nell’anno 2006.
la progressiva e costante espansione di addetti, automezzi, fatturato, ha comportato anche delle difficoltà a livello relazionale, si potrebbe dire di coesione ideale tra gli stessi soci, poiché nella cooperativa di un tempo si conoscevano tutti e ognuno svolgeva le stesse mansioni dell’altro: nel tempo l’introduzione di nuove figure professionali e la dislocazione nazionale delle risorse hanno avuto come effetto l’indebolimento del legame sociale. il gruppo dirigente ha adottato allora una nuova strategia imprenditoriale rivedendo ed aggiornando continuamente le proprie linee di indirizzo, cercando così di non produrre meccanismi di mutamento della propria natura di cooperativa. Tale peculiarità si manifesta principalmente attraverso la garanzia del posto di lavoro e nella volontà di continuare a tutelare l’eredità ricevuta. la cFT è oggi il fiore all’occhiello della logistica integrata in Toscana ed in italia, anche grazie ai sacrifici e alle rinunce del primo nucleo di soci che hanno investito gran parte della loro vita, non solo lavorativa, nella costruzione della moderna cooperativa che attualmente conosciamo. l’idea che ha sempre guidato il lavoro dei soci è quella di lasciare alle generazioni future un’eredità importante comprendente, oltre alla garanzia del lavoro, anche il rispetto dei principi di solidarietà e di integrazione. gli obiettivi della cooperativa continuano quindi a tendere nella direzione di far crescere lo spirito e la capacità imprenditoriale senza far venir meno gli aspetti sociali; è necessario garantire lo sviluppo nel rispetto delle radici, della memoria e dell’esperienza di chi ci ha preceduto.
iDenTiTà Della cooPeraTiva | 19
lA STORIA.
OTTObRe 1973 gENnAiO 1974
1988
Costituzione della Cooperativa Facchini
Acquisto primo bilico
AnNi ‘80
1989
Cft esce dal mercato di Novoli per seguire il cliente Esselunga
Assunzione della prima donna
1982
1997
Acquisto primo camion
CFT sbarca a Livorno salvando e assorbendo la Cooperativa camionisti Livornesi
20 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
2000
Investimenti significativi nelle infrastrutture portuali di Livorno
2005
Costituzione CPR Servizi
1973
pElACCHI NElLO
1976
gAliNGAnI AmedEO
1984
ImpERLATI pAOLO
2003
bANi giULIO
2010
CiAnCHI lEOnARdO
2006
Acquisizione quote della società S.I.LO. S.p.A.
Appalto Conad Adriatico di San Salvo(Chieti)
iDenTiTà Della cooPeraTiva | 21
gOVERnAnCE cFT adotta un sistema organizzativo e di ruoli correlato alle caratteristiche e allo sviluppo storico societario e aziendale che, a far data dal 13 febbraio 2010, giorno in cui è stato approvato il modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.lgs. 231/2001, si articola nei seguenti delegati: • • • • • •
Presidente vicepresidenti coordinatore generale consiglieri delegati collegio sindacale organo di vigilanza
nonché sulle seguenti Funzioni: • • • • •
r.U. e organizzazione area logistica trasporti area logistica magazzini acquisti e manutenzione Finanza e amministrazione
il coordinamento dell’attività interna, tenuto conto delle istanze dei soci cooperatori che rappresentano gli stakeholders di riferimento, si attua attraverso il comitato di Presidenza costituito dal Presidente, dai vicepresidenti, dal coordinatore generale e da alcuni responsabili di funzione. Questo apparato non esime tuttavia i consiglieri ed amministratori dagli obblighi sanciti dal codice civile in materia di: 1. 2.
dovere di agire in modo informato ai sensi dell’art. 2381 ultimo comma; dovere di intervenire, se a conoscenza di fatti pregiudizievoli, per impedirne il compimento (art. 2392 secondo comma).
IL CONsIGliO di AmmiNiSTRAziOne la società è guidata da un cda composto da tredici membri che si riunisce con cadenza regolare e si organizza ed opera in modo da garantire un effettivo ed efficace svolgimento delle proprie funzioni. l’ultimo consiglio di amministrazione è stato eletto dall’assemblea dei soci del 27 giugno 2010 e la sua durata è stabilita ai sensi dell’art. 40 dello statuto sociale della cooperativa: il consiglio così composto si è avvalso della facoltà di nominare come Presidente il sig. leonardo cianchi e come vicepresidenti i sig.ri ciro elia e osvaldo innocenti. attualmente il cda, in sintonia con la propria mission, definisce i modelli di decisione con i quali la società determina i propri obiettivi, formula le politiche ed i piani per raggiungerli, individua quali tipologie di azioni privilegiare, destinando le risorse aziendali interne ed esterne disponibili: a tale scopo il cda si è dotato di un controllo di gestione, i cui risultati vengono periodicamente controllati negli aspetti economico-finanziari, con cadenza mensile. al consiglio di amministrazione viene quindi riconosciuto: • • • •
il generale potere di indirizzo dell’attività sociale con l’obiettivo primario di perseguire la mission aziendale; l’esame e l’approvazione dei piani strategici, industriali e finanziari della società indicando i tempi e le risorse da destinare alla realizzazione delle linee strategiche; la valutazione e l’approvazione del bilancio preventivo della società; l’esame e l’approvazione delle operazioni che per natura, rilievo strategico, entità o impegni, abbiano notevole incidenza nell’attività della società;
22 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
• •
la costituzione dell’organismo di vigilanza ai sensi del D. lgs. 231/2001; la vigilanza del generale andamento della gestione controllando periodicamente i risultati conseguiti con quelli programmati.
Di seguito i dati dei componenti del consiglio:
CdA. COmPOsIZIONE
dATA di NASCiTA
lUOGO di NASCiTA
RUOLI e AmbiTi
1
ciancHi leonarDo
07/07/1976
Prato
Presidente
2
elia ciro
30/12/1958
napoli
vice Presidente
3
innocenTi osvalDo
26/01/1958
Firenze
vice Presidente
4
becHerUcci marco
20/04/1958
Firenze
mercato novoli
5
biagioni gianlUca
20/04/1956
Pistoia
Unicoop Firenze
6
Diagne m'baYe
29/05/1968
senegal
conad del Tirreno
7
imPeriale renzo
17/10/1970
Palermo
Trasporto
8
innocenTi massimo
09/09/1966
Firenze
sma siena
9
maggi riccarDo
01/01/1967
Firenze
esselunga
10
manganelli alFonso
17/12/1962
Firenze
Penny market
11
orlanDini livio
18/05/1952
livorno
sicurezza e ambiente
12
ragazzini raniero
30/11/1960
Firenze
Trasporto
13
solaro ivan
30/09/1972
napoli
Pam
CdA.
diSTRibUziOne pER FASCE di eTà
15,38% 46,15%
m35/45 AnNi m45/55 AnNi
38,46%
m55/65 AnNi
il collegio sindacale è composto da cinque persone in carica per 3 anni.
Collegio sindacale. COmPOsIZIONE
dATA di NASCiTA
lUOGO di NASCiTA
RUOLI e AmbiTi
1
scaraFUggi massimo
17/05/1966
Firenze
Presidente
2
nesi aDriano
28/11/1946
Firenze
sindaco effettivo
3
PaDelleTTi cHiara
12/10/1978
Firenze
sindaco effettivo
4
cecconi silvia
09/07/1971
Firenze
sindaco supplente
5
sTasio anTonella
05/02/1971
battipaglia (sa)
sindaco supplente
iDenTiTà Della cooPeraTiva | 23
il consiglio d’ amministrazione del 2 ottobre 2010 ha nominato un organismo di vigilanza in ottemperanza alle disposizioni di legge. Tale organismo è composto da tre persone (il revisore nesi adriano, l’ avv. Passini roberto, il referente dell’Ufficio amministrazione bani Federico) che durano in carica 3 anni e che svolgono le seguenti funzioni: •
•
•
vigilanza sulla effettività del modello 231/2001 attraverso la verifica della coerenza tra i comportamenti concreti e quelli previsti dal modello, mediante il presidio delle aree a rischio di reato, sia di quelle caratterizzanti l’attività tipica di cFT, sia di quelle strumentali alla commissione dei reati (gestione delle risorse finanziarie). verifica periodica dell’adeguatezza del modello, cioè della capacità di prevenire i comportamenti non voluti, del mantenimento nel tempo dei requisiti di solidità e funzionalità, attraverso un monitoraggio costante sul sistema dei controlli e sui protocolli. aggiornamento del modello nel caso in cui i controlli operati rendano necessari correzioni ed adeguamenti.
La Società di Revisione è la RIA & Partners S.p.A, società per azioni di diritto italiano con sede legale in milano, che svolge attività di revisione e organizzazione contabile, e tutte le altre attività demandate alle società di revisione da specifiche norme di legge.
ORgAnIGRAmmA di CFT se la guida della cooperativa è affidata al consiglio, il funzionamento della complessa macchina organizzativa è delegato ai componenti dell’organigramma, suddiviso per aree di competenza. composto da una sessantina di persone, esso ha il compito di gestire operativamente i vari centri di costo in cui è suddivisa la cooperativa e di monitorare costantemente l’andamento economico della stessa. la struttura, tipicamente orizzontale, rende conto dei vari processi che si instaurano nella gestione di una grande azienda. alcune considerazioni possono essere fatte relativamente alle classi di età dei componenti il gruppo dirigente: circa il 54% del totale non arriva ai 45 anni, dimostrando l’impegno della Direzione verso quel cambiamento generazionale necessario per garantire dinamicità all’azienda.
ORgAnIGRAmmA.
diSTRibUziOne pER FASCE di eTà
12,70% 11,11%
m25/35 AnNi m35/45 AnNi
33,33%
42,86%
m45/55 AnNi m>55 AnNi
24 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
ORgAnIGRAmmA. FOTOgRAFiA AL 31/12/2011
AsSiSTenTE pResIdENZA RObERTA zApPITeLli
dElEgA d.lGS. 81/08 - H.A.C.C.p. AmbienTE /FORmAZIONE liViO ORlANdiNi ↓ R.S.p.p. CERT. QUAliTà - H.A.C.C.p. PRiVACy eVA biAnCO ↓ CERTIFICAziOne QUALITà H.A.C.C.p. PRiVACy TOmmAsO bARTOLInI
pResIdENTe/lEgALe RApPRESENTAnTE lEOnARdO CiAnCHI
ViCEpResIdENTe OsVAldO InNOCENTI
ViCEpResIdENTe CiRO eLIA
UFFiCiO di pResIdENZA lEOnARdO CiAnCHI, RObERTO bARTOLInI, OSVAldO InNOCENTI, CiRO eLIA, mAURO bARTOLInI, LeONARdO gigli COORdiNAmENTO mAURO bARTOLInI
SiSTemI InFORmATICi
UFFiCiO lEgALe
SiSTemI InFORmATICi: mAURO mASCAlCHI TEOdORO AnTONiOLI
RESPOnSAbili mAURO bARTOLInI RObERTO bARTOLInI ↓ AsSiSTenTE lOgIsTiCA RiCCARdO VANnI ↓ UFFiCiO InTERnO CHIARA pASQUARieLlO ↓ COlLAbORATORi esTERnI: mASsImO NiSTRi (SiNiSTRi) SAlONiA AsSOCiATI (lAVORO) FilipPO CEI (pENAlE) FidOliNi/CAlUSsI (RECUpERO CRediTi) pApARO/piAnTi (CiVilE-COmmeRCiALe)
lOgIsTiCA TRAspORTI pROCURA mAURO bARTOLInI
lOgIsTiCA mAgAZziNO pROCURA lEOnARdO gigli
RiSORse UmAne dElEgA CiRO eLIA
AsSiSTenTE lOgIsTiCA TRAspORTI RENZO ImpERiALe
RESPOnSAbilE lOgIsTiCA lEOnARdO gigli ↓ AsSiSTenTE lOgIsTiCA RiCCARdO VANnI ↓ RESP.STRUTTURe: mASsImO InNOCENTI giAnlUCA biAGIONi RiCCARdO mAggi IVAN SOlARO mARCO bECHeRUCCi diAGNE mbAyE giOnNi FiORe dANieLe gIOTTI AndReA NOCiTi pAOLO CASTeLVECCHI lUCA mAzZALI AnTONiO miNUTi
RElAziOnI IndUSTRiALI RObERTO bARTOLInI ↓ COORdiNAmENTO FAbiO pECCHIA ↓ UFFiCiO InTERnO mARiO SCHIAVO VAlERiA VETTOReL ↓ pAgHE e CONTRibUTi: RObERTO gIANneLli mASsImO dElLI ↓ SElEziOne/AsSUNZ. giOVANnA CAVAlLARO CATERiNA mEOCCi
gESTIONE SERViziO TERZO COVERi ALFONsO mANGAneLli ↓ gESTIONE RiSORse RANieRO RAgAZziNi ↓ UFFiCiO lOgIsTiCA TRAspORTI CARLO RObAUdi ↓ gESTIONE mATERiALe TECnICO ViAGgIANTe eLeONORA zApPIA ↓ UFFiCiO pROGRAmmAZIONE dEl SERViziO ↓ RESPOnSAbili OPeRATIVi
ACQUiSTI e mANUTENZIONE dElEgA OsVAldO InNOCENTI
RESPOnSAbilE ACQUiSTI e mANUTENZIONi mAURO piSCiTElLI
UFFiCiO ACQUiSTI: m.CECCUTi, A. CESARi, V. mARCHeTTA, E. FIORANi
OFFiCiNA AUTOmEzZI & meZzi di mOVimENTAZIONE
mANUTENZIONi & pROGeTTAziOne, gEST. UTENZe gRUpPO CLAUdiO CARbONi dANieLe CiAnTi CARLO CElLAi FAbiO biAnATI
AmmiNiSTRAziOne FiNANZA OsVAldO InNOCENTI
CONTROlLO gesTiOne: FRAnCESCO FORnI lEOnARdO bRUsCOli (RENdiCONTAZIONE AUTOTRAspORTO)
COlLAbORAziOne esTERnA NAdiA lAzZARInI
FATTURAZIONE CLIENTI giAmmARCO pOli
CASsA/bANCHe SUSi ARbOSCElLI
FATTURAZIONE FORnITORI FEdERiCO bANi
RECUpERO CRediTi AnNA FUSi
iDenTiTà Della cooPeraTiva | 25
IL COdiCE eTICO l’esercizio del 2011 ha visto impegnata la dirigenza cFT anche nella redazione del codice etico che è stato votato e approvato nel corso del cda del 17 febbraio 2012. la stesura di questo documento si è resa necessaria per definire in modo esplicito i principi etici fondamentali che costituiscono da sempre l’identità societaria e il fondamento dell’attività imprenditoriale della cooperativa. il codice ha lo scopo di indirizzare l’agire di cFT verso comportamenti etici attraverso l’introduzione di un insieme di regole comportamentali il cui rispetto costituisce condizione imprescindibile per il conseguimento della missione aziendale. Questo documento fa quindi parte integrante del modello organizzativo, gestionale e di controllo societario adottato dalla cooperativa ai sensi del decreto legislativo n. 231/2001 per prevenire la commissione dei reati in esso previsti ed è stato realizzato rispettando le indicazioni fornite dalle linee guida emanate dall’associazione nazionale delle cooperative legacoop servizi aggiornate al 31 dicembre 2011. in questo senso il codice etico di cFT: • enuncia l’insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità della cooperativa rispetto a tutti i soggetti con i quali entra in relazione per il conseguimento del proprio oggetto sociale (clienti, fornitori, dipendenti e/o collaboratori, soci, istituzioni); è pertanto una direttiva le cui regole di condotta devono essere tenute presenti nella quotidianità del lavoro e che presuppone, prima di tutto, il rispetto delle leggi e dei regolamenti, anche interni alla società, vigenti; • si propone di fissare standard etici di riferimento e norme comportamentali a cui orientare i processi decisionali aziendali e la condotta dell’impresa; • richiede al management e a tutti i soggetti cui si rivolge comportamenti coerenti, cioè azioni che non risultino, anche solo nello spirito, dissonanti rispetto ai principi etici aziendali; • contribuisce ad attuare la politica di responsabilità sociale, poiché è consapevole che la considerazione delle istanze sociali e ambientali contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza nei suoi interlocutori.
26 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
miSsIONE cFT è una cooperativa di lavoro a mutualità prevalente composta al 31 dicrembre 2011 da 1636 soci lavoratori e 38 dipendenti: lo scopo dei soci lavoratori è di ottenere tramite la gestione in forma associata e con la prestazione della propria attività lavorativa, continuità di occupazione e le migliori condizioni economiche, sociali, e professionali. la missione di cFT si concentra, quindi, sulla qualità del servizio e la valorizzazione dei rapporti sociali e del lavoro: l’azienda impegna le proprie risorse per accrescere e consolidare la propria presenza sul mercato, accrescere la soddisfazione dei clienti, diventare loro partner di fiducia e garantire in questo modo la continuità di occupazione e di reddito ai propri soci. cFT colloca al centro del suo agire la persona e lo sviluppo delle energie creative di tutto il personale. le strategie di immagine e comunicazione si fondano sulla coerenza con la missione sociale, e in particolare valorizzano la qualità dei servizi offerti, le risorse umane, l’attenzione all’ambiente, sostenendo i valori della solidarietà e dello scambio culturale. la cooperativa si riconosce nei principi della cooperazione definiti dall’alleanza cooperativa internazionale e trova le proprie radici nel valore dell’imprenditorialità associata; ricerca il proprio sviluppo nel mercato, considera proprio fine il miglioramento delle condizioni materiali, morali e civili dell’uomo, promuove iniziative culturali e di solidarietà, in particolare sui temi dei rapporti tra lavoro, identità, socialità e integrazione nell’epoca della globalizzazione.
iDenTiTà Della cooPeraTiva | 27
SiSTemA gesTiOne QUALITà IsO 9001 Per una azienda che vuole essere leader nel suo campo e vuole avere un vantaggio concorrenziale la certificazione è un obbligo, anche perché essa è condizione necessaria per la partecipazione ai bandi pubblici, per poter essere ammessi nella lista fornitori delle grandi imprese e per diventare appaltatori e sub-appaltatori. certificarsi Qualità iso 9001 significa tendere alla massima soddisfazione dei clienti, ottimizzare i propri processi produttivi, essere pronti a gestire i mutamenti del mercato, organizzare la propria azienda per rispondere al meglio alle aspettative e ai requisiti dei propri clienti contenendo i costi di esercizio, facendo prendere coscienza all’intera struttura organizzativa che lavorare in un’ottica di miglioramento continuo non può che arrecare vantaggi per i clienti e quindi per tutta l’azienda. la cFT risulta certificata iso 9001 dal 2003 attraverso cicli di audit triennali e sorveglianze annuali da parte dell’organismo di certificazione bureau veritas italia, accreditato in italia e nel mondo per effettuare controlli indipendenti sulle imprese certificate. il sistema gestione qualità (d’ora in avanti sgQ) adottato da cFT riguarda tutti gli aspetti che possono influire sulla qualità dei servizi progettati ed erogati dall’organizzazione, e il campo di applicazione comprende, pertanto, i servizi di logistica, facchinaggio e autotrasporto merci (escluse merci in regime ADR, ovvero merci pericolose). la Direzione della cooperativa ha stabilito di dotare l’organizzazione di un sgQ, in conformità alla norma Uni en iso 9001:2008, idoneo al conseguimento dei seguenti obiettivi: • • • • • • • •
individuare e ridurre i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori; favorire l’integrazione ed il lavoro regolare di personale comunitario ed extracomunitario, offrendo possibilità di crescita professionale; mantenere e sviluppare la clientela acquisita; monitorare, individuare e ridurre le non conformità ed i reclami dei clienti; aumentare l’efficacia e l’efficienza dei processi e ridurre i costi di gestione; garantire il rispetto dei requisiti di legge applicabili; stabilire rapporti di stabilità e reciproco beneficio con i fornitori di cui ci si serve; perseguire il miglioramento continuo delle prestazioni del sgQ.
la Direzione si impegna ad assicurare che la Politica per la Qualità adottata sia attuata e sostenuta a tutti i livelli dell’organizzazione mediante i seguenti strumenti: • • • • • •
l’utilizzo di risorse umane e materiali adeguate; la formazione e l’informazione continua del personale interno ed il controllo del personale esterno; il controllo sistematico delle esigenze e della soddisfazione del cliente; la distribuzione della documentazione del sgQ in tutti i luoghi di lavoro in modo che sia accessibile al personale impegnato; la sorveglianza continua del sistema mediante verifiche ispettive interne condotte da personale adeguatamente addestrato; il riesame periodico del sgQ, in relazione agli obiettivi definiti nella politica, attuato mediante il riesame da parte della Direzione.
28 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
la Direzione si impegna a comunicare ed a far comprendere la presente Politica a tutti i livelli dell’organizzazione ed a riesaminarla periodicamente per verificarne la continua idoneità. si è inoltre provveduto alla individuazione e pianificazione dei processi necessari al raggiungimento degli obiettivi prefissati nella Politica per la Qualità e determinati dalle aspettative del cliente. i processi individuati possono essere suddivisi in Processi Produttivi, Processi di gestione delle risorse e Processi di misurazione, analisi e miglioramento, come segue:
☞ processi produttivi
attività commerciali Progettazione approvvigionamento di prodotti e servizi gestione facchinaggio, logistica e trasporti gestione del magazzino selezione e valutazione fornitori
☞ processi di gestione delle Risorse
addestramento del personale manutenzione delle attrezzature e degli impianti verifica e taratura degli strumenti
☞ processi di misurazione, Analisi e miglioramento gestione delle non conformità gestione dei reclami del cliente verifiche ispettive interne monitoraggio della soddisfazione del cliente
Per ciascun processo la pianificazione è stata realizzata tenendo conto dei seguenti fattori determinanti: • • • • • •
documenti, dati o materiali in ingresso (Input – avvio del processo); documenti, dati o materiali in uscita (Output - risultato del processo); attività svolte e relative necessità di controllo; responsabilità per l’esecuzione delle attività e dei controlli; interfacce; risorse necessarie (personale, macchine, impianti, risorse esterne, ecc.).
È una responsabilità della Direzione verificare costantemente l’efficacia e l’efficienza dei processi produttivi, e l’esito di tale attività di verifica viene valutato dalla stessa Direzione durante il riesame del sgQ. lo schema riportato alla pagina successiva rappresenta le interazioni fra i processi Produttivi, gestionali e di misurazione, analisi e miglioramento.
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30 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
SiSTemA gesTiOne QUALITà.
InTERAziOnI FRA pROCESsI pROdUTTIVi, GesTiOnALI e di miSURAziOne
AddESTRAmENTO dEl pERsOnALe
CLIENTe
FORnITORe
ATTiViTà COmmeRCiALI
pROGeTTAziOne SERViziO
gESTIONE mAgAZziNO
gESTIONE FACCHInAGgIO, lOgIsTiCA e TRAspORTI
APpROVigIONAmENTO
mONiTORAggiO SOddiSFAZIONE CLIENTe
CLIENTe
SElEziOne e VAlUTAziOne FORnITORI
mANUTENZIONE ATTReZzATURE e ImpiAnTi
VERiFiCA e TARATURA STRUmENTI
gESTIONE dElLe NON CONFORmiTà
AUdiT InTERnI
gESTIONE dEI RECLAmI dEl CLIENTe
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SiCUREzZA e AmbienTE nel corso degli ultimi anni il settore della sicurezza ha assunto un ruolo rilevante nella gestione dei processi produttivi aziendali. le normative, sempre più stringenti, hanno determinato l’adeguamento delle dinamiche di intervento delle risorse impiegate in tale ambito. i risultati raggiunti possono essere sintetizzati come segue:
☞ Infortuni i dati degli infortuni sul lavoro sono senz’altro l’indicatore principale dello stato della sicurezza sul lavoro all’interno della cooperativa. i numeri, ancorché rilevanti, mostrano un andamento confortante, soprattutto se analizzati scorporando gli infortuni in itinere*.
Infortuni. Triennio 2009/11
2009
2010
2011
N° sOCi
1333
1575
1636
N° iNFORTUNi
186
146
163
N° iNFORTUNi In ITIneRe
28
19
30
* L‘INAIL considera infortunio
in itinere quello che accade nel tempo congruo per recarsi o per tornare dal lavoro alla propria abitazione, nel tragitto più breve tra il luogo di lavoro e la propria abitazione, quando questo non sia coperto dal servizio pubblico.
1333 186
2009 28
1575 146
2010 19
1636 163
2011 30
mSOCi mInFORTUnI mInFORTUnI In ITIneRe
32 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
È da notare che a fronte di un incremento del 18.15% del corpo sociale nel 2010, gli infortuni sono diminuiti del 21.5%. anche nel 2011 abbiamo avuto una sostanziale tenuta del numero di infortunati. basti infatti pensare che, al netto degli infortuni in itinere, l’incremento è stato del 4.72% a fronte di un incremento dei soci del 3.87%. È comunque importante sottolineare come il numero di giorni di assenza per infortunio nel biennio 2010-2011 sia drasticamente diminuito anche a fronte di un incremento degli infortuni. siamo infatti passati da 4498 giorni di assenza a 3920 giorni.
Infortuni.
Variazione percentuale in rapporto alla crescita del corpo sociale
2009
2010
2011
VAR. sOCi
2,45%
18,15%
3,87%
VAR. iNFORTUNi
17,72%
-21,50%
11,64%
VAR. iNFORTUNi esCLUsI QUeLli In ITIneRe
17,90%
-19,60%
4,72%
2009
2010
2011
30 20 10
-10 -20 -30
mVARiAZIONE SOCi mVARiAZIONE InFORTUnI mVARiAZIONE InFORTUnI esCLUsI QUeLli In ITIneRe
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Una cosa importante è suddividere gli infortuni per tipologia, in modo da avere un quadro della gravità degli eventi che sono accaduti. 2009 – il 42,68% è dovuto a traumi o contusioni, il 21,02% a lombalgie o strappi muscolari, il 7,64% a distorsioni, il 11,46% a tagli e abrasioni e solo il 6,37% è riconducibile a fratture (10,83% altro). 2010 – il 40% è dovuto a traumi o contusioni, il 7,59% a lombalgie o strappi muscolari, 14,48% a distorsioni, il 11,03% a tagli e abrasioni e solo il 4,86% è riconducibile a fratture (22,04% altro). 2011 – il 39,1% è dovuto a traumi o contusioni, il 27,07% a lombalgie o strappi muscolari, il 9,77% a distorsioni, il 7,52% a tagli e abrasioni e solo il 7,52% è riconducibile a fratture (9,02% altro). Dall’analisi dei dati risulta evidente come siano rari i casi di infortunio serio. se poi andiamo a leggere le modalità di accadimento degli eventi si evince con chiarezza che la causa principale risiede purtroppo nella distrazione e nello scarso rispetto delle norme antinfortunistiche da parte dei lavoratori. la cosa comunque più importante da sottolineare è l’assenza di episodi gravi quali morti o inabilità permanenti. Una statistica significativa riguarda la nazionalità dei lavoratori infortunati. i lavoratori italiani che hanno subito un infortunio nel corso del triennio in esame sono: • 2009 – 89 (48,11% del totale) • 2010 – 85 (58,62% del totale) • 2011 – 89 (54,6% del totale) Questo dato è in linea con le aspettative se si considera che, statisticamente, sono più numerosi gli incidenti che avvengono nei magazzini, dove la manodopera straniera è più numerosa. rovesciando il ragionamento, il fatto che il numero degli infortuni tra i lavoratori stranieri non sia così sbilanciato, sta a significare che lo sforzo formativo compiuto negli anni dalla cooperativa ha prodotto buoni risultati, unitamente alla forte integrazione culturale che si registra nelle varie strutture dove cFT opera. Un’ulteriore analisi dei dati sulla distribuzione delle percentuali di infortuni rispetto alle mansioni del corpo sociale, rivela che:
Infortuni.
distribuzione percentuale in funzione delle mansioni del corpo sociale
2009
2010
2011
FACCHInO
157
84,86%
121
83,45%
125
76,69%
AUTiSTA
28
15,14%
22
15,17%
34
20,86%
ImpieGATO
0
0,00%
1
0,69%
1
0,61%
OPeRAiO OFFiCiNA
0
0,00%
1
0,69%
2
1,22%
mANUTENTORe
0
0,00%
0
0,00%
1
0,61%
come è ovvio infatti l’incidenza degli infortuni colpisce notevolmente di più il settore del facchinaggio. il dato comunque senz’altro più significativo è rappresentato dagli indici di frequenza (escludendo gli infortuni in “in itinere”) e gravità rilevati:
ind.freq.= n° infortuniore lavorate106 ind.grav.= gTn° operai anno ; gT = somma dei giorni di inabilità temporanea
34 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
Infortuni.
Indici di frequenza e gravità nel triennio 2009-2011
2009
2010
2011
IndiCE di FReQUENZA
59,34
42,07
42,19
IndiCE di gRAViTà
2,13
1,87
2,03
ricordiamo che i dati inail su tutto il territorio per il comparto del facchinaggio/gestione magazzino rileva dei dati nell’ultimo triennio disponibile (2006-2008) pari a 38,99 per l’indice di frequenza e 3,53 per l’indice di gravità. visti i diversi periodi di riferimento i dati non sono paragonabili, ma possiamo comunque dire che la cifra più significativa è senz’altro rappresentata dall’indice di gravità che risulta ampiamente sotto il dato inail.
☞ Formazione il maggiore investimento della cooperativa in corsi di formazione specifici e di aggiornamento per i soci ha ovviamente prodotto il raggiungimento di importanti target di sicurezza. l’addestramento delle persone produce, infatti, degli effetti di lungo periodo: l’obiettivo, pertanto, sia nella logica della tutela integrale dei lavoratori, sia nel quadro del contenimento dei costi sociali derivanti dagli infortuni, è rivolto a promuovere ed incentivare in maniera incisiva la cultura della prevenzione sul lavoro. Tale risultato si ottiene soprattutto intervenendo sull’educazione culturale e cooperativa: trasmettere i valori che hanno ispirato l’attività dei primi facchini produce consapevolezza e rispetto delle proprie capacità professionali e del rischio ad esse correlato. nel corso del 2011 sono stati organizzati 69 corsi in 12 diversi ambiti formativi che hanno interessato ben 833 soci (il 51% del corpo sociale) per un totale di 432 ore di lezione. Di seguito gli argomenti che sono stati trattati:
1. corsi di primo soccorso 2. corso per normativa antincendio 3. corso per carrellisti 4. corso Haccp 5. corso per movimentazione manuale dei caricHi 6. corso per utilizzo piattaforma aerea 7. corso per utilizzo defibrillatore 8. corso per utilizzo carrelli trilaterali 9. corso per riscHio specifico per sversamenti 10. corso per autisti (sicurezza nei magazzini) 11. corso per illustrazione legge 81/08 12. corso aggiornamento dirigenti e preposti 13. corso per addetti alla manutenzione dei maccHinari Per l’attività formativa di tutto il corpo sociale, sia in riferimento ai corsi sulla sicurezza che a corsi più specifici (di lingua per i soci non italiani, di approfondimento sulla contrattualistica ecc.), si deve segnalare la proficua collaborazione iniziata nel 2009 con la società cooperativa ce.svi.P Toscana lazio(3). Per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria, nel corso del 2011, sono state effettuate 1029 visite annuali per accertare l’idoneità alla mansione e sono stati eseguiti test tossicologici a tutti gli autisti e a coloro che svolgono l’ attività di carrellista.
3 → CE.SVI.P Toscana Lazio – centro sviluppo Piccola e media impresa – è una società cooperativa senza scopo di lucro. le attività che realizza sono finanziate dai Fondi strutturali e Programmi comunitari dell’Unione europea, dal ministero del lavoro e delle Politiche sociali, dai Fondi interprofessionali bilaterali per la formazione continua.
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Un riferimento particolare deve essere fatto all’iniziativa voluta dallo stesso Presidente cianchi di dotare le piattaforme più grandi di un defibrillatore, strumento indispensabile per salvare la vita in caso di arresto cardiaco. a seguito di un episodio occorso ad un socio durante le vacanze natalizie del 2010 infatti, il consiglio ha dato mandato per l’acquisto di 15 defibrillatori e per la formazione di una cinquantina di soci in modo che siano in grado di operare tempestivamente in caso di necessità. È opportuno sottolineare che, pur in assenza di un predisposto di legge specifico, la cooperativa ha valutato ed ha ritenuto opportuno tutelare la salute e la sicurezza dei propri soci anche attraverso questo intervento. ad oggi, purtroppo, nel mondo la percentuale di morti per arresto cardiaco resta elevata, e poco viene fatto nel pubblico e nel privato per garantire un intervento puntuale, in attesa che il soggetto colpito possa ricevere cure professionali da parte di un medico.
☞ la cura del socio Dal 1 gennaio 1999 la cFT, in collaborazione con la Mutua Insieme Salute Toscana(2), garantisce a tutti i soci l’assistenza sanitaria integrativa, che dal prossimo anno 2013 sarà obbligatoria per tutti i lavoratori del settore della logistica. inoltre, è necessario sottolineare la scelta compiuta a partire dal 1 gennaio 2010, di riconoscere l’integrativo sanitario anche per i soci in pensione, unica esperienza sul territorio nazionale.
☞ Ambiente l’attenzione e la sensibilità della cooperativa nei confronti della riduzione dell’impatto ambientale è massima in ogni attività svolta. Per quanto concerne il parco automezzi, si segnala che questi sono tutti costantemente monitorati e soggetti alle revisioni di legge: il carburante utilizzato è il gasolio di tipo bT z 0,002, che garantisce un basso contenuto di zolfo e consente il rispetto delle prescrizioni relativamente alle emissioni. sempre nell’ottica della riduzione delle emissioni la cooperativa si è dotata di n. 6 automezzi alimentati a metano, che garantiscono un abbassamento dei livelli di emissione di sostanze nocive del 50%. si deve ancora rilevare che: • • • 2 → Insieme salute Toscana è una mutua sanitaria ad adesione volontaria che opera su tutto il territorio regionale, ed offre ai suoi soci assistenza sanitaria ed economica ad integrazione della sanità Pubblica.
il 95% dei carrelli a motore termico utilizzati nel centro alimentare del mercato sono alimentati a metano; la gestione dei rifiuti relativi a materiali speciali è delegata a ditte specializzate; nei magazzini si producono in prevalenza rifiuti non pericolosi (cartone, legna, plastica) che vengono smaltiti seguendo le normali procedure previste dalla legge.
infine nel 2011, sono state ottemperate le disposizioni dettate dalla nuova disciplina del sisTri (sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti). al momento, l’applicazione della legge ha subito un rinvio e non sembrerebbe vicina la data di inizio del nuovo sistema. nel corso dell’esercizio non si sono verificati danni causati all’ambiente per cui la società non è stata considerata colpevole in via definitiva nè sono state inflitte sanzioni o pene definitive per reati o danni ambientali.
36 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
lE ATTiViTà e IL VAlORE AGgIUNTO
l’ATTiViTà CARATTeRIsTiCA di CFT gLI APpAlTI cFT logistica è una grande e moderna impresa specializzata in servizi di logistica integrata per clienti della grande Distribuzione organizzata (gDo) ed imprese di produzione. l’attività della cooperativa si sostanzia nella gestione dei magazzini e nel trasporto di merci: tuttavia, la logistica di magazzino non è sempre un’attività semplice da realizzare, soprattutto se si considerano i rapidi cambiamenti che ha conosciuto nel corso degli ultimi anni, e le richieste di intervento diversificate da cliente a cliente. la crescita di cFT è stata determinata in parte anche dalla maggiore richiesta di reperimento in outsourcing da parte della gDo. Questo ha comportato la necessità di specializzare le varie attività, investendo sulla crescita professionale del proprio personale ed avviando la costituzione e la partecipazione in importanti società di scopo. a seconda della realtà in cui opera, cFT offre un ventaglio di attività che vanno dal ricevimento della merce, allo stoccaggio e alla preparazione della stessa, fino al trasporto nel negozio: a queste attività si aggiungono poi le complesse mansioni di controllo della qualità, amministrazione e gestione delle risorse in quei magazzini dove esistono esternalizzazioni molto spinte. gli ambiti di intervento riguardano tutti i settori alimentari e non della grande Distribuzione, quindi ortofrutta, latticini, carne, generi vari ed extra-alimentari.
☞ Le funzioni svolte all’interno di un magazzino possono essere così riassunte:
Ricevimento merce
i vettori dei vari fornitori vengono gestiti durante il flusso in ingresso ed avviati verso le baie di carico/scarico.
entrata merci
la merce viene scaricata e presa in carico dal magazzino attraverso un sistema di gestione informatico e con palmari funzionanti in radiofrequenza.
Stoccaggio/destoccaggio
la merce, una volta inserita a sistema, viene collocata all’interno del magazzino in scaffalature (per la preparazione di tipo “picking”) o in opportune celle o aree di scarico (per la preparazione di tipo “ventilazione”).
preparazione
la merce viene allestita su roll o pedane in basa agli ordini effettuati dai clienti.
gestione vuoti
viene effettuata la gestione di roll e pedane per poter garantire un regolare flusso di lavorazione.
Uscita merci / Trasporto
la merce, una volta completata la preparazione, viene allestita sulle ribalte e caricata sui camion per essere trasportata nella destinazione finale, ovvero i negozi.
bolle
viene elaborata una bolla di consegna della merce una volta che quest’ultima risulta pronta per essere consegnata a negozio.
☞ Le mansioni di gestione sono:
Controllo della qualità
viene effettuato un controllo della qualità della merce in genere basato su una procedura codificata dal cliente.
gestione scorte
Una parte importante della gestione consiste nel controllo, in particolare delle scadenze,
40 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
della merce collocata a scorta. Tale procedura è indispensabile per una corretta gestione del flusso della merce.
gestione layout di magazzino
in alcune realtà cFT si occupa anche della progettazione e della gestione delle scorte e del loro collocamento all’interno del magazzino secondo una logica di ottimizzazione delle procedure di preparazione della merce.
Organizzazione del trasporto
la merce viene organizzata in “gite” per poi essere consegnata ai vari punti vendita. l’elaborazione dei percorsi e l’organizzazione dei volumi di spedizione è uno dei compiti che generalmente viene affidato alla cooperativa.
☞ Infine abbiamo una serie di mansioni adibite alla gestione del personale:
Organizzazione turni di lavoro
il personale viene gestito in turni di 7 ore e ½ in modo da garantire il funzionamento del magazzino nell’intero arco delle 24 ore.
gestione ferie e riposi
in accordo con il contratto nazionale che la cooperativa ha sottoscritto, ai soci vengono garantite ferie e riposi cumulabili anche in un unico periodo per facilitare il rientro nei paesi di origine ai soci extracomunitari.
Organizzazione sicurezza
in accordo con le normative vigenti vengono effettuate sorveglianza sanitaria, organizzazione squadre antincendio e primo soccorso e viene fornita adeguata formazione sulla sicurezza negli ambienti di lavoro a tutto il personale operante presso le varie strutture.
logistica di magazzino e trasporto. mAgAZziNO
UsCiTA mERCi
SCARiCO mERCi
enTRATA mERCi
pRePARAZIONE mERCi STOCCAggiO/dESTOCCAggiO
gESTIONE VUOTI
TRAspORTO e CONseGNA mERCi
le aTTiviTà e il valore aggiUnTo | 41
la gestione autonoma di tutte queste complesse attività ha portato a fidelizzare la clientela di cFT e ha fatto in modo che la cooperativa diventasse il primo gruppo della logistica in italia. Per garantire inoltre alla clientela la qualità del servizio offerto, la cFT si è certificata ISO 9001/2000.
lE ATTReZzATURE attualmente il Gruppo CFT consta di una flotta composta da 1100 automezzi e da 1788 mezzi per la movimentazione merce e la logistica di magazzino: le date importanti legate alla politica di investimento nel trasporto, in modo che si fosse in grado di rispondere alle esigenze crescenti della grande distribuzione, sono il 1982 quando venne acquistato il primo camion, e il 1988 quando fece il suo ingresso in cooperativa il primo bilico. la scelta di offrire una gamma più elevata di servizi ai propri clienti investendo nel Trasporto e non esercitando più soltanto nell’ambito del centro alimentare Polivalente di novoli si rivelò subito lungimirante perché in pochi anni la cFT è diventata il primo vettore a livello regionale. nel 2006 avviene il passaggio della proprietà dei mezzi di movimentazione alla società se.Pa. s.r.l. per consentire una gestione più flessibile delle attrezzature in uso nei magazzini.
1982. il primo automezzo
42 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
Il nostro parco automezzi.
600
biliCi dA 440q.li
23
290
AUTOCARRI FiNO A 260q.li
49
AUTOCARRI dA 35-80q.li
SEmiRimORCHI pORTACONTAiNER
38 eLeVATORi FROnTAli dieseL eLeVATORi FROnTAli mETANO 10
COmmIsSiOnATORI
12
TRATTORi eLeTTRICi
39
mACCHIne lAVApAVimENTI
599
167
eLeVATORi RETRATTili
5
piATTAFORme
28 AUTOCARRI dA 150-180q.li AUTOCARRI dA 80-120q.li 20
123
eLeVATORi FROnTAli eLeTTRICi
792
TRAnSPALlET eLeTTRICi
1
gRU pORTACONTAiNER
2
SPAZzATRICi
le aTTiviTà e il valore aggiUnTo | 43
IL FATTURATO nel decennio 2001-2011 la cFT ha avuto uno sviluppo straordinario. in pochi anni la cooperativa ha triplicato il fatturato ed ha incrementato di pari passo il numero dei soci che hanno realizzato tale progresso. la crescita operativa di cFT è riassunta nei seguenti numeri:
Fatturato 2001/2011. Fatturato mlnâ‚Ź
VAR.%
2001
37,836
-
2002
42,415
12,1
2003
47,125
11,1
2004
53,240
12,9
2005
59,279
11,3
2006
66,500
12,2
2007
76,500
15
2008
87,800
14,8
2009
94,386
7,5
2010
105,407
11,7
2011
114,180
8,7
114,1 105,4 94,3 87,8 76,5 66,5 59,2 53,2 37,8
2001
42,4
2002
47,1
2003
2004
2005
44 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Andamento numero dei soci 2001/2011. Soci
VAR.%
2001
1.008
-
2002
1.057
4,86%
2003
1.124
6,34%
2004
1.112
-1,07%
2005
1.173
5,49%
2006
1.308
11,51%
2007
1.322
1,07%
2008
1.303
-1,44%
2009
1.333
2,30%
2010
1.575
18,15%
2011
1.636
3,87%
1575
1008
2001
1057
2002
1124
1112
2003
2004
1308
1322
1303
1333
2006
2007
2008
2009
1636
1173
2005
2010
2011
le aTTiviTĂ e il valore aggiUnTo | 45
i numeri in evidenza descrivono una realtà molto dinamica: procedendo ad un’analisi delle attività della cooperativa, possiamo suddividere le quote di fatturato nel modo seguente:
Fatturato suddiviso per tipologia di attività mercato Ortofrutticolo polivalente Firenze
logistica magazzini gdO
Trasporto
2001
15%
49%
36%
2002
13%
53%
34%
2003
12%
55%
34%
2004
9%
58%
33%
2005
8%
58%
34%
2006
7%
61%
32%
2007
7%
63%
30%
2008
6%
64%
30%
2009
5%
62%
33%
2010
4%
61%
35%
2011
3%
60%
37%
mmERCATO ORTOFRUTTiCOlO pOliVAlENTe FiRENZe mlOgIsTiCA mAgAZziNi gdO mTRAspORTO
46 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
l’uscita dal mercato ortofrutticolo di Firenze e il contemporaneo sviluppo conosciuto dalla gdo testimoniano anche nei numeri che la scelta organizzativa operata da cFT all’inizio degli anni novanta è stata vincente.
le aTTiviTà e il valore aggiUnTo | 47
IL gRUPpO CFT cFT rappresenta la testimonianza di come una cooperativa di facchinaggio si sia sviluppata e cresciuta confrontandosi con le esigenze di un mercato che ha richiesto e richiede un livello sempre maggiore di professionalità. il merito di cFT è stato quello di aver compreso in anticipo che per poter stare sul mercato e soddisfare le esigenze di sviluppo della gdo occorreva dotarsi di competenze specifiche e strutturarsi in maniera tale da offrire un servizio integrato. in questo senso le strategie d’impresa adottate dalla Direzione hanno permesso lo svilupparsi di relazioni di partnership con diverse altre aziende del settore logistico, successivamente acquisite dalla cooperativa, com’è accaduto ad esempio nel caso di s.i.lo. s.p.a. la consapevolezza di rispondere adeguatamente a queste sfide ha portato alla nascita del gruppo cFT nel 2006. attraverso la propria società controllata di partecipazioni se.Pa. s.r.l., cFT ha creato una rete in grado di proporsi sul mercato come partner affidabile e flessibile ed in grado di fornire soluzioni efficienti ed efficaci per la gestione delle logistica della gdo. movimentazione merce (scarico, stoccaggio, de stoccaggio, picking/ventilazione, carico), trasporto alimentare a tripla temperatura (cassonato, isotermico, frigo, container), progettazione e realizzazione di immobili di logistica alimentare ed extra alimentare, sono tutte attività che il gruppo realizza garantendo uno standard di qualità elevato.
Cs SERVizi S.R.l.
SiSTemI TRAspORTI S.R.l. TRAspORTI
100%
10% SilO S.p.A.
CPR SERVizi S.p.A.
lOgIsTiCA e TRAspORTI
10% ImmObiliARe lOgIsTiCA S.R.l
lOgIsTiCA e ImbAlLAGgI
84
%
%
49
SE.pA. s.R.l. SERVizi e pARTeCipAziOnI
10%
InVESTImenTi ImmObiliARI
%
40
50%
SERVizi InTEgRATi S.R.l. SERVizi lOgIsTiCi
% I.S.l. s.R.l.
mEAT-lOg s.R.l.
lOgIsTiCA dElLe CARnI
48 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
TRAspORTI
49 51%
lOg-In S.R.l.
ImmObiliARe lOgIsTiCA
I numeri da soli descrivono una realtà che è in continua crescita e che pone il Gruppo come il primo provider di logistica per la grande distribuzione sul territorio nazionale
le aTTiviTà e il valore aggiUnTo | 49
Il gruppo gestisce magazzini per la gdO in 7 regioni italiane.
gRUPpO pAm mETRO di.CO. UnICOOP dEl TiRRenO CONAd dEl TiRRenO SmA UnICOOP FiRENZe/COOP ITALIA esSElUNGA/mUKKI lATTe/mERCAFiR ARIETE/eLeCTROlUX/COOP ITALIA dESPAR/CAdLA CONAd AdRIATiCO eUROgROUP di.CO. mETRO eUROFOOd COOP NORd-OVEST AUTOgRilL pENny mARKeT ITALIA CONAd AdRIATiCO COCA-COlA UnICOOP TiRRenO CPR 50 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
le aTTiviTĂ e il valore aggiUnTo | 51
i maggiori marchi della gdo hanno riconosciuto al gruppo la leadership nel settore della logistica, esternalizzando praticamente tutte le attivitĂ di gestione dei magazzini.
I clienti del gruppo CFT.
52 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
le aTTiviTĂ e il valore aggiUnTo | 53
IL VAlORE AGgIUNTO il parametro del valore aggiunto, che contraddistingue le cooperative in quanto luoghi di compartecipazione democratica all’attività di impresa, rappresenta la ricchezza creata dall’azienda nell’esercizio contabile, con riferimento a tutti gli interlocutori che partecipano alla sua distribuzione. • • •
il processo di calcolo del valore aggiunto si compone di due distinti prospetti: il prospetto di determinazione del valore aggiunto che individua la ricchezza distribuibile tramite la contrapposizione dei ricavi e dei costi intermedi e la riclassificazione delle voci del conto economico d’esercizio; il prospetto di ripartizione del valore aggiunto che evidenzia come tale ricchezza sia stata distribuita a tutti gli interlocutori aziendali.
determinazione del valore aggiunto. eseRCiziO 2009
eseRCiziO 2010
eseRCiziO 2011
93.399.430
102.024.491
110.929.833
-
-
-
986.459
3.382.342
3.250.803
VAlORE dElLA pROdUziOne CARATTeRIsTiCA
94.385.889
105.406.833
114.180.636
CONTRibUTi In C/eseRCiziO pER SGRAVi lsU
-
-
-
-4.159.693
-5.068.843
-5.997.998
-36.733.734
-38.121.564
-39.585.379
-7.719.550
-8.136.710
-7.435.339
-4.507
10.271
272.349
-484.960
-884.406
-720.487
45.283.445
53.205.581
60.713.782
-2.318.789
-2.797.431
-3.007.707
42.964.656
50.408.150
57.706.075
pROVENTI FiNANZIARi
62.616
34.153
60.704
gESTIONE eXTRACARATTeRIsTiCA
25.000
-
-51.988
RiCCHeZzA diSTRibUIbilE
43.052.272
50.442.303
57.714.791
RiCAVi dElLe VENdiTE e dElLe pResTAziOnI CApiTAlizZAZIONE COSTI ALTRI RiCAVi CARATTeRIsTiCi
ACQUiSTO m.p. sUsSidiARIE e di CONsUmO SERVizi gOdimENTO bENi di TERZI VARiAZIONE RimANENZe mATERie pRIme OneRI diVERsI di gESTIONE VAlORE AGgIUNTO lORdO AmmORTAmenTO ed ALTRI ACCANTOnAmenTi VAlORE AGgIUNTO NETTO
54 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
distribuzione del valore aggiunto. eseRCiziO 2009
eseRCiziO 2010
eseRCiziO 2011
37.315.334
43.061.761
47.977.478
7.157
7.725
19.838
116.778
109.933
109.880
bORse STUdiO pARENTI SOCi
-
-
-
SPese pER AsSEmbLeE bilANCiO
-
-
-
660.102
745.464
746.230
RimbORsI SPese TRAsFERTe
1.358.856
1.377.285
1.305.523
lAVORO InTERiNAlE e diSTACCHI dEl pERsOnALe
1.682.942
3.014.518
5.072.652
35.126
100.517
86.138
41.176.295
48.417.203
55.317.739
116.096
143.394
509.686
VERsO SOCi pER pResTiTO SOCiALe
-
-
-
REmUNERAziOne SOCi FiNANZIATORi
-
-
-
17.400
31.547
5.457
133.496
174.940
515.142
1.014.067
1.170.330
1.445.066
124.390
110.000
115.000
-
-
-
CONTRibUTi e libERAliTà
41.603
19.762
82.647
FONdO mUTUALIsTiCO 3%
16.873
16.502
7.176
CApiTAlizZAZIONE SOCieTà (RiSERVA IndiViSibilE)
240.469
279.569
232.021
diSTRibUziOne diVidENdi Ai SOCi
305.079
253.997
-
1.742.481
1.850.160
1.881.910
43.052.272
50.442.304
57.714.791
lAVORO COSTO pERsOnALe dipENdENTe CORsI pROFesSiOnALI SOCi OmAGgI A SOCi
SERVizi mENsA
ViSiTE mEdiCHe e pER SiCUREzZA
A→
FiNANZIATORi VERsO bANCHe ed ALTRI IsTiTUTi di CRediTO
VERsO ALTRI
b→
COmUNiTà ImpOSTe CONTRibUTi lEgACOOP % CONsORTili pER CONsORzi lEgACOOP
C→
VAlORE AGgIUNTO glObAlE NETTO
le aTTiviTà e il valore aggiUnTo | 55
distribuzione del valore aggiunto ai portatori di interesse.
lAVORO
95,85%
ImpOSTe
2,50%
OneRI FiNANZIARi
0,89%
RiSERVA IndiViSibilE
0,40%
SiSTemA COOPeRATIVO
0,21%
libERAliTà
0,14%
Dall’analisi della distribuzione del valore aggiunto si evidenzia che la quota maggiore (95,85%) è destinata al lavoro (soci e addetti), il rimanente va nell’ordine allo stato sotto forma di imposte (2,50%) ed al sistema Finanziario (0,89%) cui seguono il patrimonio aziendale - ovvero la costituzione della riserva indivisibile - (0,40%), il sistema cooperativo (0,21%) ed infine le liberalità - ovvero i contributi rivolti al territorio - (0,14%).
56 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
l’ATTiViTà SOlidAlE la cFT crede al valore della parola solidarietà e ha sempre agito altruisticamente nei confronti dei soci e del contesto territoriale di riferimento, Firenze e la Toscana, estendendo negli anni il proprio intervento solidale a realtà meno fortunate, in modo autonomo oppure collaborando con diverse organizzazioni di associazionismo e volontariato. l’intenzione di chi scrive non è certamente quella di procedere ad elencare tutte le iniziative organizzate e/o partecipate dalla cooperativa dagli anni della sua costituzione ad oggi, ma è sicuramente necessario sottolineare che la cura del prossimo è sempre stato un valore di riferimento, un obiettivo da realizzare per e con i soci, per garantire il valore massimo … la dignità. in questa direzione vanno quindi letti tutti gli interventi che il corpo sociale della cooperativa ha sempre condiviso: dalle donazioni all’ospedale Meyer, centro pediatrico di eccellenza, ai finanziamenti annuali, attraverso l’acquisto di biglietti teatrali, ad associazioni come Trisonomia 21 (il cui scopo principale è quello di favorire il migliore sviluppo possibile delle persone con sindrome di Down e una loro reale integrazione sociale); AVI (l’associazione vita indipendente comprende persone con disabilità residenti su tutto il territorio della Toscana che opera per favorire le condizioni per il miglior inserimento dei propri associati nel quotidiano); UILDM ( Unione italiana lotta alla Distrofia muscolare promuove con tutti i mezzi la ricerca scientifica e l’informazione sanitaria sulla distrofia muscolare progressiva, e promuove e favorire l’integrazione sociale della persona disabile). la cooperativa si è inoltre sempre resa disponibile a coordinare e gestire logisticamente diverse altre attività di volontariato legate in particolare al contesto sociale fiorentino, ma anche al territorio nazionale, europeo e mondiale. i nostri soci hanno garantito costantemente la loro presenza come servizio d’ordine a numerose manifestazioni di rilevanza pubblica a carattere politico, sindacale, ma anche sportivo; in occasione di eventi catastrofici come terremoti e inondazioni le popolazioni colpite hanno ricevuto aiuti in termini di manodopera e di sostegno economico: nel 1996 e nel 2006, rispettivamente in occasione del trentennale e del quarantennale dell’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, una squadra di soci cFT, è stata preparata dalla Protezione civile e ha preso parte alle esercitazioni per l’attuazione del piano di emergenza del bacino dell’arno (ARNUS 2006). le simulazioni hanno ovviamente riguardato le operazioni possibili prima che l’acqua del fiume raggiunga livelli di massima allerta, e così sono state gestite la messa in sicurezza di persone e di opere d’arte. la squadra dei soci cFT stanziata presso la biblioteca nazionale di Firenze era composta da: bidini marco – bigi alessandro – cardonati silvano – cirri stefano – Degl’innocenti mauro – giovannetti andrea – leoni gianni – marzielli marco – mazzoni Franco – Pampaloni alessio – ragazzini raniero – seye alle. nel 2005 sono stati destinati € 5.000 a favore delle popolazioni indonesiane colpite dallo tsunami del 26 dicembre 2004. il 15 agosto 2007 un evento sismico di intensità pari a 8 gradi richter ha provocato oltre 500 morti e 1600 feriti in Perù lasciando senza energia elettrica molti centri abitati: cFT ha contribuito a gestire la logistica dell’approvvigionamento dei materiali raccolti e inviati a lima dalla regione Toscana. il 6 aprile 2009 l’abruzzo, e l’aquila in particolare, venivano colpiti da una scossa di grado 6,8 della scala richter che provocava 308 vittime, oltre 1500 feriti e più di 10 miliardi di euro di danni stimati: in questo caso cFT ha aderito all’appello dell’associazione legacoop versando € 18.121,50 al fondo appositamente predisposto. Di questi € 18.000, ben € 8.121,50 provenivano dalla sottoscrizione spontanea effettuata dai soci e dai dipendenti cFT ai quali era stato trattenuto nella busta paga di maggio 2009 il corrispettivo di un’ora lavorata; i restanti € 10.000 furono stanziati per decisone del consiglio di amministrazione. nel 1997 cFT ha aderito alla sperimentazione del progetto AUSILIO, spesa a domicilio nel quartiere 5 di Firenze, insieme ad altre realtà imprenditoriali del capoluogo toscano: 2 anni dopo, quando la sperimentazione è diventata prassi, la cooperativa ha mantenuto il proprio impegno a gestire le richieste di chi è impossibilitato a recarsi autonomamente a fare la spesa, impegno che continua ancora oggi. nel 2002 sono stati stanziati € 6.000 a favore dell’associazione solidarietà missionaria di borgo san lorenzo per il finanziamento del Progetto Afrique, la realizzazione di una stanza di ginecologia all’interno dell’ospedale della missione di anyamà in costa d’avorio. nel 2004 in occasione del trentesimo anno di attività, cFT ha voluto sottolineare il suo agire so-
58 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
ciale aderendo ad un progetto dell’associazione onlus Pangea di scandicci, da anni impegnata a contrastare nel mondo situazioni di povertà, emarginazione e violazione dei diritti umani. Previa richiesta del parere del corpo sociale, che si è pronunciato favorevolmente e all’unanimità, la Direzione ha ufficializzato la rinuncia al pacco pasquale da parte dei soci per sostenere l’iniziativa a favore di una cooperativa agricola di donne in Tanzania, che ha avuto come slogan “una piccola rinuncia per un grande gesto di solidarietà”. l’interlocutore del progetto in Tanziana è stata la Ushirika Wa Wanawake Wa Kalali (da qui in avanti per brevità la Kalali Women group), una cooperativa di sole donne del villaggio di Kalali che si trova nella regione del Kilimanjaro, nel distretto di Hai a 20 Km da moshi, la città principale. il villaggio di Kalali copre un’area di circa 22 kmq e i suoi 8000 abitanti appartengono all’etnia chagga, una fra le più antiche popolazioni bantù della Tanzania, e lo swahili è la loro lingua. la principale loro attività di sostentamento è l’agricoltura basata sulla coltivazione stratificata della foresta: vengono prodotti perlopiù caffè e ortaggi, anche se, la cooperativa composta da 350 donne che cFT ha deciso di sostenere, si dedica quasi esclusivamente alla lavorazione del latte e alla sua distribuzione ai 450 bambini di due scuole del territorio. il progetto Tanzania è stato finanziato dalla cFT per un triennio (2004 – 2007) con un importo pari a € 50.000 per la copertura delle spese e la realizzazione dei seguenti obiettivi: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
acquisto di un macchinario per il confezionamento del latte; acquisto di un pickup per il trasporto del latte; copertura costi per la distribuzione del latte nelle scuole; affitto di un negozio nella città di moshi per la vendita dei prodotti ottenuti dalla lavorazione del latte; finanziamento per la predisposizione di un collegamento internet tra le scuole di moshi e quelle di Firenze; finanziamento per la raccolta di acqua piovana nelle scuole; contributo per la realizzazione dell’impianto di acqua calda nel presidio sanitario territoriale.
nel 2005 cFT ha sostenuto il Progetto Tanzania “Un Bambino, un libro”. Questo Progetto è stato organizzato e patrocinato dall’assessorato alla Pubblica istruzione del comune di Firenze in collaborazione con l’associazione romana lidu2 – il cui nome le impronte degli Uccelli 2, deriva da un’antica leggenda sanscrita secondo la quale gli uomini inventarono la scrittura osservando le impronte degli uccelli sulla Terra - che si occupa di sostegno all’istruzione e in particolare del miglioramento del sistema educativo e scolastico degli studenti della Tanzania, dalle primarie all’Università. all’interno del progetto, cFT e il comune di Firenze, hanno sostenuto la mostra fotografica Kusoma ni uhuru Leggere è libertà, con il cui ricavato sono stati acquistati testi scolastici per gli allievi delle 149 scuole del distretto di Hai, nella regione del Kilimanjaro. ancora nel 2005, nell’ambito di una collaborazione con l’associazione arci ciao di Firenze che si occupa del recupero e del reinserimento lavorativo di persone svantaggiate, la cFT partecipa al convegno finale «responsabilità sociale dell’impresa e inserimento lavorativo di soggetti
pROGeTTO KAlAli dESCRIZIONE
ImpORTO €
giUGNO 2004
contributo
3.500
SETTembRe 2004
contributo per viaggio baldazar mama suzi
2.000
OTTObRe 2004
contributo per acquisto Pick up
9.000
APRilE 2005
contributo per affitto negozio moschi e acquisto latte per le scuole
5.000
lUgliO 2005
contributo per progetto coop Kalali Woman
2.000
lUgliO 2006
contributo per progetto coop Kalali Woman
8.000
APRilE 2007
contributo per progetto Kalali Woman group
8.000
APRilE 2008
contributo cooperativa Kalali e acquisto latte per le scuole
8.000
le aTTiviTà e il valore aggiUnTo | 59
svantaggiati», durante i cui lavori l’allora vice-presidente Franco mazzoni interviene per rendere testimonianza dell’impegno della cooperativa anche su questo fronte. negli anni, infatti, cFT si è misurata con decine di casi di dipendenze e detenzioni scegliendo sempre di dare una seconda opportunità al socio dimesso dalla comunità di recupero o uscito dal carcere. nel 2006, ancora una volta in collaborazione con l’associazione Pangea di scandicci, cFT ha partecipato al progetto, già in corso di realizzazione, Villaggio della Speranza di Dodoma, in Tanzania. si è trattato di un contributo di circa € 70.000 con la partnership di altre realtà toscane finalizzato all’accoglienza di bambini affetti da aiDs e all’avvio al lavoro dei ragazzi e delle ragazze maggiorenni, per questo non più ospiti della comunità. Per la realizzazione di quest’ultimo obiettivo è stato preventivato di sostenere la nascita e lo sviluppo autonomo di una cooperativa agricola, sulla scorta dell’esperienza positiva registrata con la Women group Kalali, alla quale fornire un PolicaseiFicio autonomo mobile che riunisce in un unico blocco un caseificio intero per la lavorazione e trasformazione del latte. Dal 2009 cFT sostiene le attività e i progetti che il movimento shalom onlus realizza prevalentemente in africa. il movimento shalom è un’organizzazione laica di ispirazione cattolica che opera dal 1974 in san miniato promuovendo missioni umanitarie e la realizzazione di opere per garantire alfabetizzazione, salute ed un sufficiente livello di alimentazione alle popolazioni africane colpite da guerre e carestie. cFT continua a sostenere la realizzazione del progetto «la banca dei cereali», un intervento strutturale in burkina Faso per costruire un magazzino dove poter stoccare cereali che a causa della speculazione subiscono oscillazioni di prezzi elevatissime tali da non consentire ai poveri l’approvvigionamento. il granaio che si sta realizzando avrà una superficie di circa 300 mq ed un cubaggio complessivo di 1344 mc con una capacità di stoccaggio pari a circa 100 tonnellate tra miglio e riso. nel 2010 cFT ha devoluto direttamente alla Fondazione il cuore si scioglie, partner nel progetto «la banca dei cereali», € 50.000 per continuare a sostenere l’intervento strutturale in burkina Faso. nello stesso anno, attraverso la partecipazione ad alcune manifestazioni di beneficienza cFT ha potuto devolvere una somma a favore della cooperativa «lavoro e non solo» per l’acquisto di una nuova cucina da destinare all’agriturismo che gestisce. Questa cooperativa, nata da un progetto di arci sicilia e partner di libera, gestisce dal 2000 un’azienda agricola che coltiva terreni confiscati a cosa nostra tra corleone, morreale e canicattì: l’attività agricola viene condotta secondo i principi e i metodi della coltivazione biologica e la mano d’opera è garantita dagli inserimenti lavorativi di persone con problemi di salute mentale. nell’ottobre del 2011 la lunigiana è stata colpita da una spaventosa alluvione che ha provocato vittime e ingenti danni a cose e persone: cFT, in collaborazione con la sovrintendenza archivistica della Toscana e del laboratorio di restauro della biblioteca nazionale di Firenze, è intervenuta con propri mezzi e una squadra di volontari che si è unita ad altri già operativi sul territorio per il recupero dell’archivio storico di aulla, la cui consistenza documentale risale addirittura al Xv secolo. l’intervento più significativo di cFT è consistito nel trasportare i volumi recuperati, ed imbustati per poter essere congelati prima del restauro, presso le celle frigo messe a disposizione dalla mercafir di Firenze e dalla bofrost di Prato. ancora nel 2011, con l’obiettivo di rispondere più prontamente ai disagi che il maltempo ed in particolare la neve aveva provocato nel dicembre del 2010 a Firenze e in tutta la Toscana, cFT ha provveduto a stoccare presso un magazzino all’interno del centro mercafir 3137 quintali di sale, da utilizzare in caso di necessità. sul finire del 2011 cFT, in collaborazione con mercafir e i grossisti del centro alimentare polivalente di novoli, ha dato vita al progetto «spesa sociale» che nel febbraio del 2012 le è valso il Fiorino solidale del comune di Firenze. il progetto prevedeva, e prevede ancora oggi, il recupero della frutta e della verdura invenduta che viene messa a disposizione, e consegnata in cassette già preparate, di 500 nuclei familiari in difficoltà segnalati dai servizi sociali e delle mense dei poveri.
60 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
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C’è chi ha sponsorizzato i pasti dell’Accoglienza invernale e chi invece ha offerto visita oculistica e occhiali nuovi a cento anziani ospiti di Montedomini. E ancora chi ha finanziato attività complementari alla terapie per ragazzi disabili e chi invece dona frutta e verdura alle famiglie in difficoltà. Sono solo alcuni dei progetti promossi dall’Amministrazione comunale di Firenze e realizzati grazie al contributo di aziende e associazioni. E a testimonianza della gratitudine del Comune e della città, l’Amministrazione ha conferito il Fiorino solidale della città di Firenze a questi nuovi filantropi. La cerimonia si è svolta oggi pomeriggio nel Salone dei Cinquecento alla presenza del sindaco Matteo Renzi e dell’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi.
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“Qui siete a casa vostra e vorrei dirvi grazie a nome di tutta la città – ha esordito il sindaco Renzi –. Siamo in un contesto economico difficilissimo, negli ultimi tre anni al Comune di Firenze è venuto meno il 78,7% sulle varie voci del Fondo sociale e questo si traduce in difficoltà quotidiane per i più deboli. Noi abbiamo scelto due strade per affrontare questo problema: cambiare la nostra imposizione fiscale, abbassando l’addizionale Irpef dallo 0,3 allo 0,2, tenendo ferma l’Imu all’aliquota base dello 0,4 e alzando quella per la seconda casa, soprattutto a chi la tiene sfitta. Grazie a questa misura non taglieremo un euro sui servizi sociali. La seconda strada che abbiamo intrapreso è quella di aprirsi al contributo dei soggetti privati, di realtà che hanno voglia di dimostrare che Firenze è bella e grande non soltanto per le opere d’arte che tutti conosciamo, ma anche perché ha un welfare degno di questo nome, per guardare al futuro con un po’ di speranza in più. Per questo – ha sottolineato il sindaco – è fondamentale dirvi grazie perché con la vostra attività avete consentito non solo di realizzare singole iniziative belle e positive, ma mantenete in vita quello stretto legame che c’è sempre stato a Firenze tra la bellezza intesa come fattore estetico e la bellezza intesa in senso etico, come capacità di relazione ed elemento di socialità e di diffusione di un’idea per cui l’uomo è importante per quello che è e non per quello che ha”.
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L’assessore Saccardi ha poi spiegato il senso di questo riconoscimento, istituito l’anno scorso. “Con la crisi economica e le sempre minori risorse a disposizione dei Comuni, il sociale è uno dei settori più a rischio per quanto riguarda il mantenimento del livello dei servizi. Questo nonostante il bisogno di prestazioni continui ad aumentare in modo rilevante. Per questo abbiamo deciso di chiedere a realtà economiche, associative e, perché no, a singoli cittadini di darci una mano a sostenere alcuni progetti in ambito sociale. Non è un modo per declinare la nostra responsabilità sul sociale – ha precisato l’assessore – : il Comune quest’anno investirà in questo settore le stesse risorse se non addirittura di più rispetto allo scorso anno. Al contrario è un modo per coinvolgere la città nell’impresa straordinaria della solidarietà. Come Amministrazione non riusciremo mai a governare i numerosi bisogni e le molte problematiche se non avessimo al nostro fianco tante associazioni e tante persone che guardano il proprio vicino con occhio attento. Questa è la scommessa che lanciamo con il Fiorino solidale, quella di coinvolgere un po’ tutti nella solidarietà e nella realizzazione di una realizzazione di una città più solidale e di conseguenza più bella” ha concluso l’assessore Saccardi. Ecco le aziende e associazioni che oggi hanno ritirato il Fiorino solidale (una pergamena incorniciata con il disegno di Palazzo Vecchio sostenuto da due mani). Azienda Silo (per tre progetti): - Progetto pasti Accoglienza Invernale. Viene finanziata la fornitura dei pasti, ovvero colazione e cena, per gli ospiti delle strutture per l’emergenza freddo iniziata il 22 novembre e che terminerà il 30 marzo, in totale i posti a disposizione sono oltre 180). - Progetto Ippoterapia. Si tratta di attività per disabili complementari al percorso terapeutico. - Progetto Musicoterapia. Anche in questo caso si tratta di attività per disabili complementari al percorso terapeutico. Ha ritirato il riconoscimento Fernando Contini. Aziende Menarini e Eli Lilly: - Progetto P.I.T.A. Anche in questo caso si tratta di attività in acqua complementari alla terapia acqua per ragazzi disabili. Hanno ritirato il riconoscimento Ennio Troiano per Menarini e Luciano De Cecchi per Eli Lilly. Associazione Assopto (Associazione Ottici e Optometristi di Confcommercio): - Controlli optometrici e 100 montature per gli anziani ospiti di Montedomini Hanno ritirato il riconoscimento Barbara Venturi e Leonardo Tulini. Associazione Rotary Club Area Medicea: - Progetto “Quattro Zampe per amico” (il Rotary ha raccolto i fondi per finanziare borse lavoro per l’inserimento lavorativo di tre detenuti presso il Nuovo Canile comunale). Ha ritirato il riconoscimento Giovanni Brajon.
86 | ESSERE SOCI il
Associazione S.i.f.o. (Società Italiana Faermacisti Ospedalieri): - Progetto Medicinali per i poveri. Lla Sifo ha messo a disposizione del Comune un budget di 10.000 euro per farmaci destinati agli ospiti delle strutture del Comune, dai minori ai richiedenti asilo. In tutto oltre un migliaio di nosTro persone. valore aggiUnTo Ha ritirato il riconoscimento Laura Pazzagli. Azienda Mukky: - Progetto “Mitico”. L’azienda fornisce le materie prime per il laboratorio di gelateria all’interno dell’istituto
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a disposizione sono oltre 180). - Progetto Ippoterapia. Si tratta di attività per disabili complementari al percorso terapeutico. - Progetto Musicoterapia. Anche in questo caso si tratta di attività per disabili complementari al percorso terapeutico. Ha ritirato il riconoscimento Fernando Contini. Aziende Menarini e Eli Lilly: - Progetto P.I.T.A. Anche in questo caso si tratta di attività in acqua complementari alla terapia acqua per ragazzi disabili. Hanno ritirato il riconoscimento Ennio Troiano per Menarini e Luciano De Cecchi per Eli Lilly. Associazione Assopto (Associazione Ottici e Optometristi di Confcommercio): - Controlli optometrici e 100 montature per gli anziani ospiti di Montedomini Hanno ritirato il riconoscimento Barbara Venturi e Leonardo Tulini. Associazione Rotary Club Area Medicea: - Progetto “Quattro Zampe per amico” (il Rotary ha raccolto i fondi per finanziare borse lavoro per l’inserimento lavorativo di tre detenuti presso il Nuovo Canile comunale). Ha ritirato il riconoscimento Giovanni Brajon. Associazione S.i.f.o. (Società Italiana Faermacisti Ospedalieri): - Progetto Medicinali per i poveri. Lla Sifo ha messo a disposizione del Comune un budget di 10.000 euro per farmaci destinati agli ospiti delle strutture del Comune, dai minori ai richiedenti asilo. In tutto oltre un migliaio di persone. Ha ritirato il riconoscimento Laura Pazzagli. Azienda Mukky: - Progetto “Mitico”. L’azienda fornisce le materie prime per il laboratorio di gelateria all’interno dell’istituto minorile Meucci. Il progetto punta al reinserimento nella società dei minori sottoposti a provvedimenti penali. Un obiettivo perseguito attraverso attività che mirano all'orientamento, alla formazione e all'inserimento lavorativo dei ragazzi. Ha ritirato il riconoscimento il presidente Lorenzo Marchionni. Aziende Mercafir e CFT (Cooperativa facchinaggio e trasporto): - Progetto “Spesa sociale”. La frutta e verdura invenduta al mercato di Novoli viene donata dai grossisti a 500 nuclei familiari in difficoltà individuati dai servizi sociali e alle mese per i poveri (circa 30 tonnellate al giorno). La CFT mette a disposizione personale e mezzi per la distribuzione. Il progetto prevede inoltre l’inserimento lavorativo di tre persone provenienti dal Ceis di Don Stinghi. Hanno ritirato il riconoscimento Angelo Falchetti presidente di Mercafir e Leonardo Cianchi presidente CFT. Complessivamente il contributo si attesta su 135.000 euro esclusi i progetti “Mitico” e “Spesa sociale” che prevedono il conferimento di generi alimentari e materie prime. (mf) “Siamo emozionati e orgogliosi per questo Fiorino. Firenze non è solo la città in cui siamo nati e c'è la nostra sede: è casa nostra, perché le radici di Cft affondano nella storia di Firenze”. Così, a nome del consiglio di amministrazione e dei 1700 soci di Cft, il presidente Leonardo Cianchi ringrazia l'amministrazione comunale di Firenze per il conferimento del “Fiorino solidale” alla cooperativa. La storia di Cft è la storia di un impegno sociale a tutto campo. Dalla condivisione delle lotte sindacali dei lavoratori del Pignone e delle lavoratrici della Confi negli anni ’60, all’accordo con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze per l’intervento a salvaguardia del patrimonio librario in caso di alluvioni o calamità naturali; dagli accordi con l’Arci per l’inclusione lavorativa dei detenuti, a quelli con l’associazione Pangea per la Tanzania che hanno permesso la costituzione della cooperativa “Kalali Women Group” nella regione di Kalali e della “Cooperativa Agricola di Dodoma”, alla costruzione de “Il Villaggio Della Speranza” per i bambini affetti da Aids, senza dimenticare il continuo lavoro di integrazione per gli oltre 570 soci extracomunitari. “Consideriamo questo riconoscimento da parte del Comune – conclude Cianchi – come un messaggio che è importante diffondere anche fuori dai nostri uffici: le imprese e l'economia in generale hanno un dovere verso la società, non possono considerarsi una cosa a sé, e devono assolverlo nel pieno rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione”. Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
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Consegnati oggi i Fiorini solidali a nove nuovi filantropi Il sindaco Renzi: “Un grazie a nome di tutta la città”
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C’è chi ha sponsorizzato i pasti dell’Accoglienza invernale e chi invece ha offerto visita oculistica e occhiali nuovi a cento anziani ospiti di Montedomini. E ancora chi ha finanziato attività complementari alla terapie per ragazzi disabili e chi invece dona frutta e verdura alle famiglie in difficoltà. Sono solo alcuni dei progetti promossi dall’Amministrazione comunale e realizzati grazie al contributo di aziende e associazioni. E a testimonianza della gratitudine del Comune e della città, l’Amministrazione ha conferito il Fiorino solidale della città di Firenze a questi nuovi filantropi. La cerimonia si è svolta oggi pomeriggio nel Salone dei Cinquecento alla presenza del sindaco Matteo Renzi e dell’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi. “Qui siete a casa vostra e vorrei dirvi grazie a nome di tutta la città – ha esordito il sindaco Renzi –. Siamo in un contesto economico difficilissimo, negli ultimi tre anni al Comune di Firenze è venuto meno il 78,7% sulle varie voci del Fondo sociale e questo si traduce in difficoltà quotidiane per i più deboli. Noi abbiamo scelto due strade per affrontare questo problema: cambiare la nostra imposizione fiscale, abbassando l’addizionale Irpef dallo 0,3 allo 0,2, tenendo ferma l’Imu all’aliquota base dello 0,4 e alzando quella per la seconda casa, soprattutto a chi la tiene sfitta. Grazie a questa misura non taglieremo un euro sui servizi sociali. La seconda strada che abbiamo intrapreso è quella di aprirsi al contributo dei soggetti privati, di realtà che hanno voglia di dimostrare che Firenze è bella e grande non soltanto per le opere d’arte che tutti conosciamo, ma anche perché ha un welfare degno di questo nome, per guardare al futuro con un po’ di speranza in più. Per questo – ha sottolineato il sindaco – è fondamentale dirvi grazie perché con la vostra attività avete consentito non solo di realizzare singole iniziative belle e positive, ma mantenete in vita quello stretto legame che c’è sempre stato a Firenze tra la bellezza intesa come fattore estetico e la bellezza intesa in senso etico, come capacità di relazione ed elemento di socialità e di diffusione di un’idea per cui l’uomo è importante per quello che è e non per quello che ha”. L’assessore Saccardi ha poi spiegato il senso di questo riconoscimento, istituito l’anno scorso. “Con la crisi economica e le sempre minori risorse a disposizione dei Comuni, il sociale è uno dei settori più a rischio per quanto riguarda il mantenimento del livello dei servizi. Questo nonostante il bisogno di prestazioni continui ad aumentare in modo rilevante. Per questo abbiamo deciso di chiedere a realtà economiche, associative e, perché no, a singoli cittadini di darci una mano a sostenere alcuni progetti in ambito sociale. Non è un modo per declinare la nostra responsabilità sul sociale – ha precisato l’assessore – : il Comune quest’anno investirà in questo settore le stesse risorse se non addirittura di più rispetto allo scorso anno. Al contrario è un modo per coinvolgere la città nell’impresa straordinaria della solidarietà. Come Amministrazione non riusciremo mai a governare i numerosi bisogni e le molte problematiche se non avessimo al nostro fianco tante associazioni e tante persone che guardano il proprio vicino con occhio attento. Questa è la scommessa che lanciamo con il Fiorino solidale, quella di coinvolgere un po’ tutti nella solidarietà e nella realizzazione di una realizzazione di una città più solidale e di conseguenza più bella” ha concluso l’assessore Saccardi. Ecco le aziende e associazioni che oggi hanno ritirato il Fiorino solidale (una pergamena incorniciata con il disegno di Palazzo Vecchio sostenuto da due mani). Azienda Silo (per tre progetti): - Progetto pasti Accoglienza Invernale. Viene finanziata la fornitura dei pasti, ovvero colazione e cena, per gli ospiti delle strutture per l’emergenza freddo iniziata il 22 novembre e che terminerà il 30 marzo, in totale i posti a disposizione sono oltre 180). - Progetto Ippoterapia. Si tratta di attività per disabili complementari al percorso terapeutico. - Progetto Musicoterapia. Anche in questo caso si tratta di attività per disabili complementari al percorso terapeutico. Ha ritirato il riconoscimento Fernando Contini. Aziende Menarini e Eli Lilly: - Progetto P.I.T.A. Anche in questo caso si tratta di attività in acqua complementari alla terapia acqua per ragazzi disabili. Hanno ritirato il riconoscimento Ennio Troiano per Menarini e Luciano De Cecchi per Eli Lilly. Associazione Assopto (Associazione Ottici e Optometristi di Confcommercio): - Controlli optometrici e 100 montature per gli anziani ospiti di Montedomini Hanno ritirato il riconoscimento Barbara Venturi e Leonardo Tulini. Associazione Rotary Club Area Medicea: - Progetto “Quattro Zampe per amico” (il Rotary ha raccolto i fondi per finanziare borse lavoro per l’inserimento lavorativo di tre detenuti presso il Nuovo Canile comunale). Ha ritirato il riconoscimento Giovanni Brajon. Associazione S.i.f.o. (Società Italiana Faermacisti Ospedalieri): - Progetto Medicinali per i poveri. Lla Sifo ha messo a disposizione del Comune un budget di 10.000 euro per farmaci destinati agli ospiti delle strutture del Comune, dai minori ai richiedenti asilo. In tutto oltre un migliaio di persone. Ha ritirato il riconoscimento Laura Pazzagli. Azienda Mukky: - Progetto “Mitico”. L’azienda fornisce le materie prime per il laboratorio di gelateria all’interno dell’istituto minorile Meucci. Il progetto punta al reinserimento nella società dei minori sottoposti a provvedimenti penali. Un obiettivo perseguito attraverso attività che mirano all'orientamento, alla formazione e all'inserimento lavorativo dei ragazzi. Ha ritirato il riconoscimento il presidente Lorenzo Marchionni. Aziende Mercafir e CFT (Cooperativa facchinaggio e trasporto): - Progetto “Spesa sociale”. La frutta e verdura invenduta al mercato di Novoli viene donata dai grossisti a 500 nuclei familiari in difficoltà individuati dai servizi sociali e alle mese per i poveri (circa 30 tonnellate al giorno). La CFT mette a disposizione personale e mezzi per la distribuzione. Il progetto prevede inoltre l’inserimento lavorativo di tre persone provenienti dal Ceis di Don Stinghi. Hanno ritirato il riconoscimento Angelo Falchetti presidente di Mercafir e Leonardo Cianchi presidente CFT. Complessivamente il contributo si attesta su 135.000 euro esclusi i progetti “Mitico” e “Spesa sociale” che prevedono il conferimento di generi alimentari e materie prime. (edl-mf)
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[Volontariato] Non-profit in provincia di Firenze FIORINO SOLIDALE, LA CFT: "EMOZIONATI E ORGOGLIOSI PER IL RICONOSCIMENTO" Oggi pomeriggio la cerimonia. Il presidente della cooperativa di logistica ringrazia l'amministrazione comunale “Siamo emozionati e orgogliosi per questo Fiorino. Firenze non è solo la città in cui siamo nati e c'è la nostra sede: è casa nostra, perché le radici di Cft affondano nella storia di Firenze”. Così, a nome del consiglio di amministrazione e dei 1700 soci di Cft, il presidente Leonardo Cianchi ringrazia l'amministrazione comunale di Firenze per il conferimento del “Fiorino solidale” alla cooperativa (la cerimonia si terrà oggi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a partire dalle 16.30). La storia di Cft è la storia di un impegno sociale a tutto campo. Dalla condivisione delle lotte sindacali dei lavoratori del Pignone e delle lavoratrici della Confi negli anni ’60, all’accordo con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze per l’intervento a salvaguardia del patrimonio librario in caso di alluvioni o calamità naturali; dagli accordi con l’Arci per l’inclusione lavorativa dei detenuti, a quelli con l’associazione Pangea per la Tanzania che hanno permesso la costituzione della cooperativa “Kalali Women Group” nella regione di Kalali e della “Cooperativa Agricola di Dodoma”, alla costruzione de “Il Villaggio Della Speranza” per i bambini affetti da Aids, senza dimenticare il continuo lavoro di integrazione per gli oltre 570 soci extracomunitari. “Consideriamo questo riconoscimento da parte del Comune – conclude Cianchi – come un messaggio che è importante diffondere anche fuori dai nostri uffici: le imprese e l'economia in generale hanno un dovere verso la società, non possono considerarsi una cosa a sé, e devono assolverlo nel pieno rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione”.
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IL CORPO SOCiALe
IL lAVORO STRUmENTO di InTEgRAziOne SOCiALe nelle prime pagine di questo bilancio sociale si è scelto di mettere in evidenza quanto sancito dall’art. 45 della costituzione italiana, che riconosce l’indiscutibile funzione sociale della cooperazione di tipo mutualistico. la cooperativa infatti è un’impresa, in forma di società, nella quale il fine e il fondamento dell’agire economico è il soddisfacimento dei bisogni del socio: alla base della cooperativa c’è dunque la comune volontà dei suoi membri di tutelare i propri interessi. a differenza delle società di capitali, quindi, il fondamento dell’agire economico dell’impresa cooperativa, non è la realizzazione del profitto, ma la tutela degli interessi delle persone che l’hanno costituita così come si evince dal codice civile ex art. 2512:
«sono società cooperative a mutualità prevalente, in ragione del tipo di scambio mutualistico, quelle che: 1. svolgono la loro attività prevalentemente in favore dei soci, consumatori o utenti di beni o servizi; 2. si avvalgono prevalentemente, nello svolgimento della loro attività delle prestazioni lavorative dei soci; 3. si avvalgono prevalentemente, nello svolgimento della loro attività, degli apporti di beni o servizi da parte dei soci. cFT come società cooperativa a mutualità prevalente, pone al centro del suo agire la figura del socio-lavoratore. in questa terza parte si procede a descrivere, attraverso tabelle e grafici, l’evoluzione del corpo sociale di una fra le più importanti cooperative di logistica a livello nazionale. in termini numerici la base sociale cFT ha avuto il seguente andamento: • • • •
PocHe cenTinaia negli anni novanTa 906 soci nel 2000 1333 soci nel 2009 1575 soci nel 2010
nel corso del 2011, nonostante la crisi economica non abbia risparmiato i settori di intervento della cooperativa, cFT ha registrato comunque un aumento dell’occupazione pari al + 3.8% rispetto al 2010 con 1636 soci. a questi si devono aggiungere 38 dipendenti, 7 collaboratori e 187 lavoratori interinali ( reclutati presso le agenzie durante i periodi di maggior lavoro) per descrivere l’intera forza lavoro occupata da cFT nel corso del 2011. va rilevato che molti tra i lavoratori interinali hanno avuto la possibilità di entrare a far parte del corpo sociale in ragione di nuovi investimenti operati dall’impresa, dimostrando la validità e l’efficienza del modello cooperativo rispetto ad ogni altro tipo di organizzazione aziendale. ogni anno, quindi, è possibile registrare un incremento del numero dei soci della cooperativa, come si può rilevare dalla tabella sottostante:
passaggi da interinali a soci. N° iNTeRInALI
N° PAsSAggi
% PAsSAggi
2009
149
41
27,52%
2010
165
73
44,24%
2011
187
54
28,88%
92 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
il lavoro come integrazione e l’integrazione come lavoro è lo slogan coniato da chi scrive per descrivere l’attività della cFT s. c. a r. l. cooperativa Facchinaggio e Trasporto mercato ortofrutticolo di novoli. l’inserimento lavorativo di persone reiette dalla società, dagli ex detenuti delle murate, ai militanti dei partiti della sinistra espulsi dal ciclo produttivo durante gli anni ’50 sotto il governo scelba, ha caratterizzato la storia della cooperativa. Più recentemente ed in anticipo rispetto ai tempi di forte immigrazione, la cFT ha adottato una politica di assunzione dei lavoratori extra-comunitari, portando avanti l’idea che il lavoro costituisca la base di qualsiasi forma di integrazione sociale. l’inserimento degli extra-comunitari nelle realtà produttive della cooperativa si è sviluppato in modo direttamente proporzionale ai flussi immigratori che hanno interessato il nostro Paese e la nostra regione: dalla fine degli anni ottanta, cFT ha subito accolto nel corpo sociale persone appartenenti ad etnie diverse, inquadrandole in modo del tutto paritario rispetto agli italiani, riconoscendo loro gli stessi diritti e gli stessi doveri. i picchi di presenza di cittadini stranieri in cFT si sono registrati negli anni ottanta (8%), negli anni novanta (22%), nel 2003 (28%) fino a raggiungere il 43% nel 2011. Da segnalare l’ingresso nel consiglio di amministrazione della cooperativa agli inizi degli anni ottanta del primo socio non italiano (senegalese). in un articolo pubblicato sul settimanale L’Attenzione dell’11 ottobre 2003 giulio bani, allora Presidente cFT, precisava che la cooperativa non si occupava solamente dell’inserimento lavorativo degli stranieri, ma curava molto anche la loro integrazione nel tessuto sociale regionale (provvedendo ad es. alle pratiche necessarie per ottenere il ricongiungimento familiare). in quegli anni la cooperativa riusciva a far convivere la sempre crescente necessità di manodopera con il pieno rispetto del lavoratore e delle sue esigenze: agli extra-comunitari si garantivano, e si garantiscono oggi, gli stessi diritti dei cittadini italiani senza alcuna discriminazione né economica, né di servizio, né di carriera. la cultura della cooperazione ha offerto a queste persone una concreta possibilità di riscatto e una solida base per rimanere nel nostro Paese senza ricorrere al sommerso e all’illegalità. l’inquadramento nel corpo sociale segue lo stesso iter previsto per gli italiani, con il riconoscimento dello status di socio (previa domanda) a fronte di un periodo di prova e apprendimento regolarmente retribuito e organizzato nel rispetto delle normative vigenti. come tutti i soci cFT i cittadini extra-comunitari partecipano ai corsi di formazione professionale specifica, compresi quelli relativi alle procedure previste per HaccP, legge 626 e antinfortunistica. alcuni di loro rivestono inoltre ruoli di responsabilità anche presso terzi dove la cooperativa opera in appalto. Pur tra comprensibili difficoltà, derivanti ad esempio dal problema della non conoscenza della lingua italiana parlata e scritta, all’interno della cooperativa è stato raggiunto un buon livello di integrazione sociale, rafforzato dai continui contatti che la cFT mantiene con associazioni e/o rappresentanze delle varie etnie. i soci provenienti da paesi esteri usufruiscono poi di particolari facilitazioni in deroga ad alcune norme del regolamento, come ad es. la possibilità di cumulare tutte le ferie e riposi per potersi recare nel proprio Paese di origine e passare un periodo di tempo adeguato con la loro famiglia. va inoltre sottolineato che, nell’ottica del pieno rispetto delle convinzioni religiose di ognuno, anche gli orari delle pause lavorative sono variabili. Questo è tanto più evidente nel periodo del ramadan, periodo in cui i musulmani osservano il digiuno dall’alba al tramonto. la cooperativa è quindi riuscita a far convivere la necessità di manodopera con il pieno rispetto del lavoratore e delle sue esigenze permettendo ai lavoratori stranieri di integrarsi non solo nel lavoro, ma anche nel tessuto sociale cittadino e nazionale. Quanto detto è riportato nei numeri: al 31/12/2011 dei 1027 soci italiani ben 93 sono persone che, pur provenendo da paesi esteri, hanno ottenuto la cittadinanza. la cFT ha perseguito e attua ancora oggi una politica attiva di inserimento nella società italiana dei propri soci non comunitari: la garanzia di un lavoro sicuro e la titolarità di uguali diritti rispetto ai soci italiani, ha determinato la scelta di rimanere nel nostro paese per offrire un futuro migliore alle proprie famiglie. il 4 ottobre 2010 è diventato Presidente della cooperativa cFT leonardo cianchi, già vice-presidente con giulio bani. in questi 2 anni cianchi ha raccolto una grande sfida e, pur in presenza di una costante crescita della crisi economica internazionale, il consiglio di amministrazione da lui presieduto sta amministrando e gestendo l’azienda al meglio. nel 2011 l’assemblea dei soci ha votato all’unanimità l’aumento del capitale sociale della cooperativa: la quota sottoscritta da ogni socio è passata da € 5.165,00 a € 10.000,00, e in tutte le assemblee lo stesso cianchi ha potuto verificare che i soci stranieri erano tra i più favorevoli all’iniziativa. la base sociale della cFT al 31.12.2011 è costituita da n. 1636 soci lavoratori di cui 1027 con cittadinanza italiana (62,77%). nello stesso periodo di riferimento la cooperativa conta 701 soci extra-comunitari (ovvero paesi fuori dall’ Unione monetaria).
il corPo sociale | 93
lA COmPAGIne SOCiALe in questo paragrafo analizziamo nello specifico la composizione del corpo sociale della cooperativa seguendo i criteri della nazionalità, della presenza dei soci nelle singole strutture, del genere, dell’età, dell’anzianità di servizio, della residenza e dell’iscrizione al sindacato. in questo primo anno di pubblicazione del bilancio sociale non abbiamo considerato i parametri dell’istruzione e della composizione familiare dei nostri soci riservandoci di darne comunicazione la più dettagliata possibile per il prossimo esercizio.
NAziOnALITà come abbiamo già detto la compagine sociale di cFT è molto variegata. le mansioni previste dallo statuto della cooperativa, spesso molto pesanti e con orari anche notturni, hanno richiamato un gran numero di stranieri, che preferiscono concentrare il proprio lavoro su turni per potersi dedicare alla famiglia. riportiamo di seguito la composizione del corpo sociale per nazionalità:
94 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
Composizione compagine sociale per nazionalità. Triennio 2009-2011. eTNiA ALbANiA
N° sOCi 2009 12
% 0,90%
N° sOCi 2010 14
% 0,89%
N° sOCi 2011 18
% 1,10%
ALgeRIA
1
0,08%
1
0,06%
3
0,18%
2 16 0 1 3 1 1 1 24 1 4 1 8 0 5 2 53 1 2 2 1 821 1 0 1 2 15 3 0 5 29 196 3 0 2 27 0 54 4 1 1 13 7 6 1333
0,15% 1,20% 0,00% 0,08% 0,23% 0,08% 0,08% 0,08% 1,80% 0,08% 0,30% 0,08% 0,60% 0,00% 0,38% 0,15% 3,98% 0,08% 0,15% 0,15% 0,08% 61,59% 0,08% 0,00% 0,08% 0,15% 1,13% 0,23% 0,00% 0,38% 2,18% 14,70% 0,23% 0,00% 0,15% 2,03% 0,00% 4,05% 0,30% 0,08% 0,08% 0,98% 0,53% 0,45% 100,00%
2 16 1 1 3 1 1 1 57 1 4 1 9 0 5 2 62 2 5 2 1 985 1 1 1 2 15 4 2 5 32 198 3 1 2 34 0 65 6 0 1 10 7 8 1575
0,13% 1,02% 0,06% 0,06% 0,19% 0,06% 0,06% 0,06% 3,62% 0,06% 0,25% 0,06% 0,57% 0,00% 0,32% 0,13% 3,94% 0,13% 0,32% 0,13% 0,06% 62,54% 0,06% 0,06% 0,06% 0,13% 0,95% 0,25% 0,13% 0,32% 2,03% 12,57% 0,19% 0,06% 0,13% 2,16% 0,00% 4,13% 0,38% 0,00% 0,06% 0,63% 0,44% 0,51% 100,00%
2 15 1 1 3 2 1 1 57 0 5 2 9 1 4 2 83 1 4 2 1 934 1 1 1 2 18 4 2 8 41 197 3 1 2 41 1 131 5 0 1 9 7 8 1636
0,12% 0,92% 0,06% 0,06% 0,18% 0,12% 0,06% 0,06% 3,48% 0,00% 0,31% 0,12% 0,55% 0,06% 0,24% 0,12% 5,07% 0,06% 0,24% 0,12% 0,06% 57,09% 0,06% 0,06% 0,06% 0,12% 1,10% 0,24% 0,12% 0,49% 2,51% 12,04% 0,18% 0,06% 0,12% 2,51% 0,06% 8,01% 0,31% 0,00% 0,06% 0,55% 0,43% 0,49% 100,00%
ARgenTiNA bANGlAdESH bElGIO bENiN bRAsILe CAmERUN CApO VERdE CilE CiNA COlOmbiA COSTA d' AVORiO CUbA eCUAdOR eGITTO eRITREA eTIOpiA FilipPIne gUATemALA gUIneA IndiA IRAn ITALIA KENiA KiRGHIsIA libERiA mACEdONiA mAROCCO mOldAViA NigeR NigeRIA pACHIsTAN pERÙ pOlONiA REp. CECA REp. dOmiNiCANA ROmANiA SAN SAlVAdOR SENEgAL SERbiA SEyCHeLlES SieRRA lEOne SOmAliA SRI lANKA TUNiSiA TOTAlE
il corPo sociale | 95
considerazioni ulteriori possono essere fatte sulla composizione europea ed extra – comunitaria dei soci: la percentuale totale di stranieri nel 2011 è pari al 42,91% ed è costituita per il 2.8% da europei (considerando i 27 paesi costituenti l’ Unione europea), e per il 40,1% da extra-comunitari. Tra le nazionalità più numerose troviamo:
96 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
Composizione compagine sociale per nazionalità più numerose. Triennio 2009-2011. NAziOnALITà ALbANiA bANGlAdESH CiNA FilipPIne ITALIA mAROCCO pACHIsTAN pERÙ ROmANiA SENEgAL ALTRe TOTAlE
N° sOCi 2009 12 16 24 53 821 15 29 196 27 54 86 1333
% 0,90% 1,20% 1,80% 3,98% 61,59% 1,13% 2,18% 14,70% 2,03% 4,05% 6,45% 100,00%
N° sOCi 2010 14 16 57 62 985 15 32 198 34 65 97 1575
% 0,89% 1,02% 3,62% 3,94% 62,54% 0,95% 2,03% 12,57% 2,16% 4,13% 6,16% 100,00%
N° sOCi 2011 18 15 57 83 934 18 41 197 41 131 101 1636
% 1,10% 0,92% 3,48% 5,07% 57,09% 1,10% 2,51% 12,04% 2,51% 8,01% 6,17% 100,00%
il corPo sociale | 97
SOCi pER STRUTTURA negli anni settanta i servizi che i facchini della cFT garantivano ai clienti si limitavano allo scarico e carico delle merci all’interno del mercato ortofrutticolo di novoli; a partire dagli anni ottanta alcuni player della gDo primo fra tutti esselunga, lasciarono il mercato per aprire un proprio centro di distribuzione e la Direzione cFT decise di seguire il cliente rimanendo operativa anche a novoli. la scelta di estendere il proprio raggio di intervento ha fatto assumere alla cooperativa una dimensione nazionale assegnandole un ruolo di assoluto rilievo nel panorama della logistica italiana. l’analisi dettagliata della distribuzione del corpo sociale nelle varie strutture di intervento può essere riassunta con le seguenti tabelle:
divisione corpo sociale per struttura 2009. Struttura N° sOCi % N° EXTRACOm. ARIETE mONTeLUPO 11 0,83% 2 AUTiSTI 153 11,48% 9 CdA 9 0,68% 0 CONAd dEl TiRRenO 51 3,83% 13 CONAd S.SAlVO 109 8,18% 19 CONAd VASTO 28 2,10% 18 COOP ITALIA CApAlLe 3 0,23% 0 COOP ITALIA pRATO 18 1,35% 3 CPR CASEI geROLA 12 0,90% 3 CPR CASTIGliOn dEl lAgO 2 0,15% 0 CPR lASTRA A SigNA 16 1,20% 1 diCO NApOli 3 0,23% 0 diCO SElVATElLe 1 0,08% 0 esSElUNGA OsmANnORO 184 13,80% 127 esSElUNGA pASTICCERiA 6 0,45% 1 FiRENZe SEdE 20 1,50% 1 InTERPORTO liVORnO 10 0,75% 0 liVORnO AUTiSTI 13 0,98% 0 liVORnO SEdE 3 0,23% 0 156 11,70% 39 mERCATO ORT. nOVOli mETRO FiRENZe 8 0,60% 7 mETRO piSA 2 0,15% 1 OFFiCiNA 12 0,90% 2 pAm ALTOpASCiO 4 0,30% 0 pAm pONTedERA 76 5,70% 30 pENny ALTOpASCiO 51 3,83% 16 pENny AReZzO 2 0,15% 0 pENny dESENZAnO 30 2,25% 21 pENny gIOIA dEl COlLe 32 2,40% 0 pENny OPpEAnO 2 0,15% 0 SmA SienA 27 2,03% 2 UnICOOP mONTeLUPO 16 1,20% 6 UnICOOP pESCE 17 1,28% 7 UnICOOP SCANdiCCi 233 17,48% 179 UnICOOP SPAdi 13 0,98% 5 TOTAlE 1333 100,00% 512
% bANGlAdESH CiNA FilipPIne mAROCCO pACHIsTAN pERÙ ROmANiA SENEgAL 18,18% 5,88% 1 1 1 4 0,00% 25,49% 4 7 17,43% 6 1 3 3 64,29% 18 0,00% 16,67% 2 25,00% 2 1 0,00% 6,25% 0,00% 0,00% 69,02% 6 7 1 4 77 5 11 16,67% 1 5,00% 1 0,00% 0,00% 0,00% 25,00% 14 5 5 7 87,50% 1 3 50,00% 1 16,67% 1 0,00% 39,47% 12 2 5 9 31,37% 5 1 2 3 0,00% 4 9 1 1 70,00% 0,00% 0,00% 7,41% 1 1 37,50% 4 1 41,18% 2 1 2 76,82% 10 11 11 94 5 8 38,46% 1 3 1 16 24 53 15 29 196 27 54
98 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
ALTRe 2 2 2 6 1 1 16 8 3 1 2 5 6 1 2 40 98
divisione corpo sociale per struttura 2010. STRUTTURA N° sOCi % N° EXTRACOm. AnAGNi UnICOOP 32 2,03% 8 ARICCiA 0 0,00% 0 ARIETE mONTeLUPO 13 0,83% 4 AUTiSTI 177 11,24% 12 CdA 11 0,70% 1 CECCANO 32 2,03% 0 CFT VARie 5 0,32% 0 CONAd dEl TiRRenO 59 3,75% 22 CONAd S.SAlVO 209 13,27% 67 CONAd VASTO 27 1,71% 18 COOP ITALIA CApAlLe 17 1,08% 3 COOP ITALIA pRATO 17 1,08% 3 COOP TiRRenO VENTURInA 11 0,70% 0 COOP TiRRenO VigNAlE 16 1,02% 0 CPR CASEI geROLA 22 1,40% 3 CPR CASTIGliOn dEl lAgO 2 0,13% 0 CPR lASTRA A SigNA 19 1,21% 1 esSElUNGA OsmANnORO 190 12,06% 130 esSElUNGA pASTICCERiA 6 0,38% 1 FiRENZe SEdE 33 2,10% 2 4 0,25% 0 liVORnO SEdE mERCATO ORT. nOVOli 141 8,95% 35 mETRO FiRENZe 6 0,38% 5 OFFiCiNA 11 0,70% 2 pAm pONTedERA 56 3,56% 24 pENny ALTOpASCiO 52 3,30% 17 pENny dESENZAnO 32 2,03% 23 pENny gIOIA dEl COlLe 40 2,54% 0 pENny OPpEAnO 10 0,63% 6 SmA SienA 24 1,52% 2 UnICOOP mONTeLUPO 17 1,08% 6 UnICOOP pESCE 17 1,08% 7 UnICOOP pONTedERA 0 0,00% 0 UnICOOP SCANdiCCi 254 16,13% 181 UnICOOP SPAdi 13 0,83% 6 TOTAlE 1575 100,00% 589
% ALbANiA CiNA FilipPIne mAROCCO pACHIsTAN pERÙ ROmANiA SENEgAL 25,00% 2 2 0,00% 30,77% 1 6,78% 1 1 2 5 9,09% 1 0,00% 0,00% 37,29% 3 6 9 32,06% 4 39 1 1 7 10 66,67% 18 17,65% 2 1 17,65% 1 0,00% 0,00% 13,64% 2 1 0,00% 5,26% 1 68,42% 1 7 1 3 81 6 11 16,67% 1 6,06% 1 1 0,00% 24,82% 2 14 5 5 6 83,33% 1 2 1 18,18% 1 42,86% 10 3 9 32,69% 1 5 1 2 3 71,88% 3 11 1 1 0,00% 60,00% 1 2 1 8,33% 1 1 35,29% 1 4 1 41,18% 2 1 1 1 0,00% 71,26% 2 14 14 92 4 9 0,00% 1 4 1 14 57 62 15 32 199 35 65
il corPo sociale | 99
ALTRe 4 3 3 4 5 2 20 3 1 1 2 5 7 2 2 46 110
divisione corpo sociale per struttura 2011. STRUTTURA N° sOCi % N° EXTRACOm. AnAGNi UnICOOP 33 2,02% 7 ARICCiA 3 0,18% 0 ARIETE mONTeLUPO 14 0,86% 4 AUTiSTI 209 12,78% 17 bACCiNi VENTURInA 5 0,31% 0 CdA 11 0,67% 1 CECCANO 20 1,22% 0 CFT VARie 1 0,06% 0 CONAd dEl TiRRenO 162 9,90% 123 CONAd S.SAlVO 197 12,04% 65 CONAd VASTO 27 1,65% 18 COOP ITALIA CApAlLe 14 0,86% 4 COOP ITALIA pRATO 17 1,04% 2 COOP ITALIA SESTO F.NO 2 0,12% 0 COOP TiRRenO VigNAlE 1 0,06% 0 CPR CASEI geROLA 23 1,41% 3 CPR CASTIGliOn dEl lAgO 2 0,12% 0 CPR lASTRA A SigNA 21 1,28% 2 esSElUNGA OsmANnORO 201 12,29% 135 esSElUNGA pASTICCERiA 6 0,37% 1 46 2,81% 2 FiRENZe SEdE liVORnO SEdE 3 0,18% 0 mERCATO ORT. nOVOli 129 7,89% 36 mETRO FiRENZe 7 0,43% 5 OFFiCiNA 11 0,67% 2 pAm pONTedERA 61 3,73% 30 pENny ALTOpASCiO 45 2,75% 15 pENny dESENZAnO 37 2,26% 30 pENny OPpEAnO 10 0,61% 8 SmA SienA 11 0,67% 1 UnICOOP mONTeLUPO 21 1,28% 7 UnICOOP pESCE 23 1,41% 11 UnICOOP pONTedERA 52 3,18% 13 UnICOOP SCANdiCCi 211 12,90% 159 TOTAlE 1636 100,00% 701
% ALbANiA CiNA FilipPIne mAROCCO pACHIsTAN pERÙ ROmANiA SENEgAL 21,21% 2 2 0,00% 28,57% 2 8,13% 2 2 6 4 0,00% 9,09% 1 0,00% 0,00% 75,93% 3 21 4 7 3 72 32,99% 4 39 1 1 7 9 66,67% 18 28,57% 2 2 11,76% 1 0,00% 0,00% 13,04% 1 1 1 0,00% 9,52% 1 67,16% 1 7 1 3 81 6 15 16,67% 1 4,35% 1 1 0,00% 27,91% 2 14 6 6 4 71,43% 2 2 18,18% 1 49,18% 12 1 5 9 33,33% 1 5 3 2 4 16 1 81,08% 80,00% 1 4 1 9,09% 1 33,33% 2 4 1 47,83% 3 1 1 1 1 25,00% 4 4 1 1 75,36% 2 10 15 86 4 6 18 57 83 18 41 197 41 131
ALTRe 3 2 3 13 4 1 1 21 4 1 1 3 4 9 2 4 3 36 115
l’informazione che si può ancora rilevare riguarda la percentuale dei lavoratori non italiani che nelle strutture maggiori, se si esclude il settore dei trasporti, oscilla da una percentuale minima del 13% ad una massima del 76%, cifre che rendono conto del livello di integrazione raggiunto dalla cooperativa.
100 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
gENERE la compagine sociale della cFT fin dagli inizi era formata esclusivamente da uomini, viste le esigenze legate all’attività caratteristica della cooperativa. la crescita costante del volume d’affari prodotto, il conseguente aumento del numero dei soci e l’affermarsi delle donne nel mercato del lavoro a partire dagli anni settanta, hanno convinto la dirigenza ad avvalersi anche del contributo professionale di queste ultime. nel 1989 si registra la prima assunzione di una donna, cui seguirà la seconda nel 1990, la terza nel 1991 fino ad arrivare al 2011 con un numero pari a 59 donne a fronte dei 1577 soci uomini. le mansioni tipicamente svolte sono di carattere amministrativo. i primi inserimenti sono stati nell’ambito dell’ufficio fatturazione e dell’ufficio paghe prima ancora che fosse prevista una figura di segreteria. le cose sono andate evolvendo con il passare degli anni fino ad arrivare all’assegnazione di ruoli dirigenziali e di responsabilità quali la gestione di strutture, e la responsabilità di Uffici.
descrizione e variazione percentuale per genere. gENERE UOmiNi dONne TOTAlE
2010
2011
N° sOCi 2009 1309 24 1333
N° sOCi 2010 1527 48 1575
dONne
dONne
N° sOCi 2011 1577 59 1636
VAR.% 3,27% 18,75%
16,65%
UOmiNi
UOmiNi
VAR.% 16,65% 100%
100% 3,27% 18,75%
il corPo sociale | 101
eTà l’analisi della distribuzione del corpo sociale per fasce di età evidenzia una composizione prettamente giovane e dinamica: se infatti, limitandoci ai dati del 2011, la percentuale maggiore si riferisce alla classe d’età compresa tra i 40 e i 50 anni (36,19%), molto importante risulta comunque la percentuale che si riferisce alla classe d’età che comprende i trentenni e i quarantenni (34.41%). il cambiamento generazionale in atto, tenacemente voluto e perseguito dalla dirigenza, si pone l’obiettivo di mettere la cooperativa nelle condizioni di affrontare le numerose e difficili sfide che il mercato sottopone.
distribuzione per fasce di età. Triennio 2009-2011. eTà eTà <20 eTà 20-29 eTà 30-39 eTà 40-49 eTà 50-59 eTà >=60 TOTAlE
N° sOCi 2009 9 235 504 431 150 4 1333
% 0,68% 17,63% 37,81% 32,33% 11,25% 0,30% 100,00%
N° sOCi 2010 3 286 552 545 184 5 1575
% 0,19% 18,16% 35,05% 34,60% 11,68% 0,32% 100,00%
N° sOCi 2011 3 265 563 592 205 8 1636
10%
20%
30%
40%
10%
20%
30%
40%
m2009 m2010 m2011
102 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
% 0,18% 16,20% 34,41% 36,19% 12,53% 0,49% 100,00%
AnziAnITà di SERViziO i dati relativi all’anzianità di servizio fotografano una situazione molto dinamica, con un corpo sociale che è cambiato rapidamente negli ultimi anni. nel 2011 si registra un periodo di anzianità di meno di 5 anni per 836 soci, e 1211 i soci che non arrivano ai 10 anni. se da un lato tale situazione ci restituisce un quadro di una cooperativa estremamente vitale, dall’altro sottolinea, stante la pesantezza del lavoro, una certa dinamica di turnover nei magazzini. negli ultimi tempi, però, possiamo rilevare una forte diminuzione di questo dato, complice senz’altro anche la crisi economica. la cooperativa viene dunque vista e percepita come una garanzia del posto di lavoro, rappresentando una sicurezza per chi vuole realizzare un progetto di vita.
Anzianità di servizio. Triennio 2009-2011. AnziAnITà di SERViziO (AnNi) <5 TRA 5 e 10 TRA 10 e 15 TRA 15 e 20 >20 TOTAlE
N° sOCi 2009 686 325 182 80 60 1333
% 51,46% 24,38% 13,65% 6,00% 4,50% 100,00%
N° sOCi 2010 862 324 233 89 67 1575
% 54,73% 20,57% 14,79% 5,65% 4,25% 100,00%
N° sOCi 2011 836 375 243 103 79 1636
% 51,10% 22,92% 14,85% 6,30% 4,83% 100,00%
10%
20%
30%
40%
50%
10%
20%
30%
40%
50%
m2009 m2010 m2011
il corPo sociale | 103
RESidENZA l’analisi della distribuzione del corpo sociale per fasce di età evidenzia una composizione prettamente giovane e dinamica: se infatti, limitandoci ai dati del 2011, la percentuale maggiore si riferisce alla classe d’età compresa tra i 40 e i 50 anni (36,19%), molto importante risulta comunque la percentuale che si riferisce alla classe d’età che comprende i trentenni e i quarantenni (34.41%). il cambiamento generazionale in atto, tenacemente voluto e perseguito dalla dirigenza, si pone l’obiettivo di mettere la cooperativa nelle condizioni di affrontare le numerose e difficili sfide che il mercato sottopone.
distribuzione geografica del corpo sociale. Triennio 2009-2011. RESidENZA AbRUZzO lAziO lOmbARdiA mOliSE pUgliA TOSCANA ALTRe TOTAlE
N° sOCi 2009 86 4 36 36 44 1097 30 1333
% 6,45% 0,30% 2,70% 2,70% 3,30% 82,30% 2,25% 100,00%
104 | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
N° sOCi 2010 151 63 51 55 64 1159 32 1575
% 9,59% 4,00% 3,24% 3,49% 4,06% 73,59% 2,03% 100,00%
N° sOCi 2011 152 59 56 49 25 1265 30 1636
% 9,29% 3,61% 3,42% 3,00% 1,53% 77,32% 1,83% 100,00%
IsCRITTi AL SiNdACATO Dall’analisi dei dati emerge un quadro di grande partecipazione del corpo sociale. i numeri dei soci iscritti ai sindacati sono in effetti molto alti. in parte questi numeri provengono dalla lunga storia di cFT, la cui vicinanza ai sindacati, risale alle origini della sua fondazione: nonostante questo, però, i contenziosi all’interno delle varie strutture non sono mai stati numerosi e di particolare conflittualità. la linea di dialogo adottata dalla cooperativa, connaturata alla sua stessa esistenza, ha fatto in modo che anche i contrasti più accesi trovassero una soluzione senza produrre strappi o rotture con i lavoratori.
distribuzione iscritti al sindacato. N° sOCi IsCRITTi 826 1042 1041
2009 2010 2011
2009
2010
2011
N° sOCi TOTAli 1333 1575 1636
% iSCRITTi 61,97% 66,16% 63,63%
826
IsCRITTi
1333
SOCi
1042
IsCRITTi
1575
SOCi
1041
IsCRITTi
1636
SOCi
distribuzione per tipologia di sindacato. C.g.I.l. C.I.S.l. U.I.l. FiSmIC S.l.A.I.-CObAS Usb TOTAlE
SOCi IsCRITTi 2009 652 167 5 2 0 0 826
% 78,93% 20,22% 0,61% 0,24% 0,00% 0,00% 100,00%
SOCi IsCRITTi 2010 740 151 97 0 54 0 1042
% 71,02% 14,49% 9,31% 0,00% 5,18% 0,00% 100,00%
SOCi IsCRITTi 2011 706 212 80 0 38 5 1041
% 67,82% 20,37% 7,68% 0,00% 3,65% 0,48% 100,00%
il corPo sociale | 105
ObieTTiVi di migliORAmenTO
il lavoro prodotto in questa sede è il risultato di un’azione comune e convergente di alcuni fra soci e dipendenti della cooperativa che hanno messo a disposizione la loro esperienza e le loro specifiche competenze. nel ringraziare tutti dell’entusiasmo dimostrato per questo progetto, si rende comunque necessario considerare per il prossimo appuntamento un maggiore coinvolgimento di tutte le forze in campo. il bilancio sociale 2011, nelle intenzioni del gruppo dirigente di cFT, non resterà un evento episodico, ma segnerà l’inizio di un diverso approccio ai temi del sociale nella consapevolezza che trasmettere cultura solidale ai lavoratori sia un’occasione da non mancare per accrescere il valore aggiunto della cooperativa. gli obiettivi di miglioramento sono quindi tesi a perfezionare l’esposizione dei dati nel prossimo bilancio sociale relativamente alla composizione della nostra forza lavoro rispetto a titoli di studio e composizione familiare: sono questi i primi indicatori dai quali intendiamo ripartire per avere una mappatura il più rispondente alla realtà, che ci consenta di predisporre benefit concreti in termini di formazione e aiuti alle famiglie dei nostri soci. la concretezza di corsi di aggiornamento sempre più puntuali e di assistenza nella crescita dei figli, come nel caso dell’istituzione di un asilo aziendale, sono target imprescindibili per cFT che, in questo ultimo anno, si sta impegnando in questa direzione come mai prima d’ora avvalendosi della collaborazione di altre cooperative con specifiche competenze nel settore dell’educazione all’infanzia, per esempio. in questa prospettiva la previsione è quella di realizzare un’indagine conoscitiva approfondita consegnando ai nostri soci un questionario attraverso il quale recuperare le informazioni che ci consentiranno di predisporre soluzioni operative in merito al miglioramento dei loro rapporti lavorativi e familiari, per promuovere nuove azioni di solidarietà, migliorare la comunicazione aziendale, valorizzare l’appartenenza ad un corpo sociale in continua crescita.
obieTTivi Di miglioramenTo | 109
APpENdiCE
STATUTO SOCiALe INDICE
art. 1 art. 2 art. 3 art. 4 art. art. art. art. art. art.
5 6 7 8 9 10
art. art. art. art. art. art. art.
11 12 13 14 15 16 17
art. art. art. art. art. art. art. art.
18 19 20 21 22 23 24 25
art. 26 art. 27 art. art. art. art.
28 29 30 31
art. art. art. art. art. art. art. art. art. art. art. art. art. art.
32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45
art. 46 art. 47 art. 48 art. 49
DENOMINAzIONE – SEDE - DURATA Denominazione - sede Durata SCOPO - OGGETTO scopo oggetto SOCI numero e requisiti dei soci Procedura di ammissione obblighi dei soci Divieti Diritti dei soci soci speciali RECESSO – DECADENzA – ESCLUSIONE recesso Decadenza esclusione Provvedimenti in caso di recesso, decadenza ed esclusione liquidazione dei soci morte del socio modalità liquidazione SOCI FINANzIATORI ED ALTRI STRUMENTI FINANzIARI soci finanziatori conferimenti dei soci finanziatori Trasferibilità dei titoli modalità di emissione e diritti amministrativi dei soci finanziatori Diritti patrimoniali e recesso dei soci finanziatori Programmi pluriennali per lo sviluppo aziendale assemblea speciale dei soci finanziatori altri strumenti finanziari TRATTAMENTO ECONOMICO DEI SOCI COOPERATORI regolamento ristorni PATRIMONIO SOCIALE Patrimonio versamento quote caratteristiche delle quote dei soci cooperatori bilancio ORGANI SOCIALI assemblee modalità di convocazione assemblea ordinaria e straordinaria validità delle assemblee votazioni Diritto di voto verbali assemblee separate consiglio di amministrazione sostituzione degli amministratori il presidente il collegio sindacale controllo contabile clausola arbitrale SCIOGLIMENTO E LIqUIDAzIONE scioglimento Devoluzione patrimonio DISPOSIzIONI GENERALI regolamenti interni clausole mutualistiche
DENOMINAzIONE - SEDE - DURATA Art. 1 - Denominazione - Sede E’ costituita, con sede nel Comune di Firenze, la Società cooperativa denominata “Cooperativa FaCChinaggio e trasporto MerCato ortoFruttiColo novoli – CFt S. c. a r. l.”. La Cooperativa potrà istituire sedi secondarie, succursali, agenzie e rappresentanze, sia in Italia che all’estero, nei modi e termini di legge. Per tutto quanto non espressamente previsto nel presente statuto e nei relativi regolamenti attuativi, si applicano le disposizioni del codice civile e delle leggi speciali sulle cooperative, nonché le disposizioni in materia di società per azioni in quanto compatibili con la disciplina cooperativistica
Art. 2 - Durata La Cooperativa ha durata fino al 2050 e potrà essere prorogata con deliberazione dell’assemblea straordinaria.
SCOPO - OGGETTO Art. 3 - Scopo Lo scopo che i soci lavoratori della cooperativa intendono perseguire è quello di ottenere, tramite la gestione in forma associata e con la prestazione della propria attività lavorativa, continuità di occupazione e le migliori condizioni economiche, sociali, professionali. Conseguentemente la tutela dei soci lavoratori viene esercitata dalla Cooperativa e dalle Associazioni di rappresentanza nell’ambito delle leggi in materia, degli Statuti sociali e dei Regolamenti interni. La Cooperativa deve essere retta e disciplinata dai principi della mutualità. Ai fini del raggiungimento degli scopi sociali e mutualistici, i soci instaurano con la cooperativa un ulteriore rapporto di lavoro, in forma subordinata, o autonoma, nelle diverse tipologie previste dalla legge, ovvero in qualsiasi altra forma consenta la legislazione italiana. La cooperativa può svolgere la propria attività anche con terzi non soci. La Cooperativa, per agevolare il conseguimento dello scopo sociale e la realizzazione dell’oggetto sociale, si propone di costituire fondi per lo sviluppo tecnologico, per la ristrutturazione ed il potenziamento aziendale. La Cooperativa si propone, altresì, di partecipare al rafforzamento del movimento cooperativo unitario italiano. Perciò stesso la Cooperativa può aderire ad organizzazioni cooperativistiche ed ai relativi organismi periferici, che ne assumono la tutela a norma di legge.
Art. 4 - Oggetto La società, con riferimento ai requisiti e agli interessi dei soci, ha per oggetto: a. di esercitare le attività di facchinaggio in genere, servizi di movimentazione, stoccaggio e lavorazione; gestione di magazzini, centri distribuzione e centri frigoriferi, pulizie e tutti gli eventuali servizi necessari alla funzionalità e gestione di centri di raccolta, movimentazione, lavorazione, stoccaggio, allestimento, confezione, distribuzione di prodotti alimentari e non alimentari; b. di esercitare l’attività di autotrasporto merci per conto terzi, in particolare il trasporto e la distribuzione di prodotti alimentari (freschi, secchi, conservati e surgelati), non alimentari, imballaggi, container; c. di esercitare la gestione, in proprio o per conto di terzi, di impianti di erogazione di carburante, lavaggi e simili, officine per la riparazione e la manutenzione di mezzi meccanici; d. di assumere tali lavori sia direttamente che tramite organismi consortili e/o società collegate.
e. di istituire e/o assumere servizi di sorveglianza, vigilanza notturna e altri servizi connessi. La Cooperativa organizza il servizio e la distribuzione del lavoro. La Cooperativa potrà svolgere qualunque attività connessa od affine a quelle sopra elencate, nonché compiere tutti gli atti e concludere tutte le operazioni contrattuali di natura immobiliare, mobiliare, nei limiti previsti dalla legge, industriale e finanziaria, purchè non diretta al pubblico, necessarie od utili alla realizzazione degli scopi sociali e comunque, sia indirettamente che direttamente attinenti ai medesimi, nonché, tra l’altro, per la sola indicazione esemplificativa: 1. promuovere la costituzione di società di capitali con partecipazione anche maggioritaria e/o di controllo, nonché acquisire partecipazioni anche maggioritarie e/o di controllo in società di capitali; 2. concorrere ad aste, concorsi, licitazioni, gare, appalti e trattative private; 3. istituire e/o gestire cantieri, stabilimenti, officine, impianti e magazzini necessari per l’espletamento delle attività sociali; 4. dare adesioni e partecipazioni ad enti ed organismi economici consortili e fideiussori diretti a consolidare e sviluppare il movimento cooperativo ed agevolarne gli scambi, gli approvvigionamenti ed il credito. Potrà inoltre favorire e sviluppare iniziative sociali, mutualistiche, culturali, professionali, ricreative e sportive, sia con la creazione di apposite sezioni, sia con partecipazione ad organismi ed enti idonei. Esclusivamente ai fini del conseguimento dell’oggetto sociale e soltanto nell’ambito dei propri soci, la Cooperativa potrà effettuare la raccolta dei prestiti da disciplinarsi con apposito regolamento. E’ pertanto tassativamente vietata la raccolta di risparmio fra i non soci sotto ogni forma. La cooperativa può aderire ad un gruppo cooperativo paritetico ai sensi dell’articolo 2545-septies del codice civile.
SOCI Art. 5 - Numero e requisiti dei soci Il numero dei soci è illimitato e variabile ma non può essere inferiore al minimo stabilito dalla legge. Possono essere soci tutte le persone fisiche aventi la capacità di agire e che abbiano maturato una capacità professionale nei settori di cui all’oggetto della cooperativa o che comunque possano collaborare al raggiungimento dei fini sociali con la propria attività lavorativa o professionale. L’ammissione è finalizzata allo svolgimento effettivo dello scambio mutualistico e all’effettiva partecipazione del socio all’attività della cooperativa; l’ammissione deve essere coerente con la capacità della cooperativa di soddisfare gli interessi sociali, anche in relazione alle strategie imprenditoriali di medio e lungo periodo. Inoltre, le nuove ammissioni non devono compromettere l’erogazione del servizio mutualistico in favore dei soci preesistenti. Possono essere ammessi anche soci sovventori, sia persone fisiche che persone giuridiche, nei limiti previsti dalla Legge. Non possono essere soci coloro che esercitano in proprio imprese in concorrenza con quella della cooperativa.
Art. 6 - Procedura di ammissione Chi intende essere ammesso come socio dovrà presentare al Consiglio di Amministrazione domanda scritta, con i seguenti dati ed elementi: I. cognome e nome, luogo e data di nascita, residenza, domicilio, cittadinanza; II. dichiarazione di attenersi al presente Statuto, ai Regolamenti ed alle deliberazioni legalmente adottate dagli Organismi sociali; III. impegno al versamento della eventuale tassa di ammissione; IV. ammontare delle quote di capitale sociale che si propone di sottoscrivere che non
aPPenDice | I
dovrà comunque mai essere inferiore nè superiore ai limiti fissati dalla Legge. I soci cooperatori dovranno inoltre fornire l’indicazione della effettiva attività svolta, della eventuale capacità professionale maturata nei settori di cui all’oggetto della cooperativa, delle specifiche competenze possedute nonché del tipo dell’ulteriore rapporto di lavoro che il socio intende instaurare in conformità con il presente statuto e con l’apposito regolamento dei quali dichiara di avere preso visione. Il Consiglio di Amministrazione, accertata l’esistenza dei requisiti di cui all’art. 5 e l’inesistenza delle cause di incompatibilità in detto articolo indicate, delibera, entro sessanta giorni sulla domanda e stabilisce le modalità ed i termini per il versamento del capitale sociale. La delibera di ammissione viene comunicata al socio a mezzo raccomandata A.R. o raccomandata a mano e diventa efficace con l’iscrizione nel libro dei soci. A seguito della delibera di ammissione del nuovo socio, nella quale si stabilisce il tipo di rapporto di lavoro che sarà instaurato con la cooperativa, il socio stesso aderisce in forma scritta alla relativa disciplina contenuta nel regolamento di cui al successivo articolo 27. In caso di rigetto della domanda di ammissione, il Consiglio di Amministrazione deve motivare entro sessanta giorni la relativa delibera e comunicarla all’interessato. In tal caso, l’aspirante socio può, entro sessanta giorni dalla comunicazione, chiedere che sulla domanda di ammissione si pronunci l’assemblea dei soci in occasione della sua prima successiva convocazione. Nel caso di deliberazione difforme da quella del Consiglio di Amministrazione, quest’ultimo è tenuto a recepire quanto stabilito dall’assemblea con deliberazione da assumersi entro trenta giorni dalla data dell’assemblea stessa. Il Consiglio di Amministrazione illustra nella relazione di bilancio le ragioni delle determinazioni assunte con riguardo all’ammissione di nuovi soci. Con delibera dell’Assemblea ordinaria saranno stabilite le modalità per l’ammissione dei soci sovventori e gli eventuali privilegi attribuiti.
Art. 7 - Obblighi dei soci I soci cooperatori sono obbligati: a. all’immediato versamento della tassa di ammissione, che non sarà restituita in alcun caso; b. a sottoscrivere le quote di cui al precedente articolo 6; c. a sottoscrivere per approvazione lo Statuto Sociale e il Regolamento Interno, nonché all’osservanza dello statuto, dei regolamenti interni e delle deliberazioni legalmente adottate dagli Organi Sociali; d. a versare, oltre l’importo delle quote, il sovrapprezzo eventualmente determinato dall’assemblea in sede di approvazione del bilancio su proposta degli amministratori, con le modalità e nei termini previsti dai successivi articoli; e. a mettere a disposizione le proprie capacità professionali e il proprio lavoro in relazione al tipo e allo stato dell’attività svolta, nonché alla quantità delle prestazioni di lavoro disponibile, come previsto nell’ulteriore rapporto instaurato e ferme restando le esigenze della cooperativa; f. ad adoperarsi nella difesa, nella tutela e conservazione del patrimonio sociale.
Art. 8 - Divieti E’ fatto divieto ai soci cooperatori di iscriversi contemporaneamente ad altre cooperative che perseguano identici scopi sociali, nonché di prestare lavoro a favore di terzi esercenti imprese, salvo specifica autorizzazione del Consiglio di Amministrazione che può tener conto delle tipologie e delle condizioni dell’ulteriore rapporto di lavoro.
Art. 9 - Diritti dei soci I soci hanno diritto ad esaminare i libri sociali nell’ambito delle previsioni normative in vigore. Tali diritti non spettano ai soci in mora per la mancata esecuzione dei conferimenti o
II | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
inadempienti rispetto alle obbligazioni contratte con la società.
Art. 10 - Soci speciali Il Consiglio di Amministrazione può deliberare, nei limiti previsti dalla legge, l’ammissione di nuovi soci cooperatori in una categoria speciale in ragione dell’interesse: a. alla loro formazione professionale; b. al loro inserimento nell’impresa. Nel caso di cui alla lettera a) del comma 1, il Consiglio di Amministrazione può ammettere alla categoria dei soci speciali coloro che debbano completare o integrare la loro formazione professionale in ragione del perseguimento degli scopi sociali ed economici, in coerenza con le strategie di medio e lungo periodo della cooperativa. Nel caso di cui alla lettera b) del comma 1, il Consiglio di Amministrazione può ammettere alla categoria dei soci speciali coloro che sono in grado di concorrere, ancorché parzialmente, al raggiungimento degli scopi sociali ed economici, in coerenza con le strategie di medio e lungo periodo della cooperativa. La delibera di ammissione del Consiglio di Amministrazione, in conformità con quanto previsto da apposito regolamento, stabilisce: 1. la durata del periodo di formazione o di inserimento del socio speciale; 2. i criteri e le modalità attraverso i quali si articolano le fasi di formazione professionale o di inserimento nell’assetto produttivo della cooperativa; 3. le quote o la quota che il socio speciale deve sottoscrivere al momento dell’ammissione, in misura comunque non superiore al 50% (cinquanta per cento) di quello previsto per i soci ordinari. Ai soci speciali può essere erogato il ristorno, previsto dall’articolo 27, anche in misura inferiore ai soci ordinari, in relazione ai costi di formazione professionale o di inserimento nell’impresa cooperativa. Ai soci speciali non spetta comunque l’attribuzione dei ristorni nelle forme di aumento del capitale sociale o di emissione di strumenti finanziari. Il socio appartenente alla categoria speciale ha diritto di partecipare alle assemblee ed esercita il diritto di voto solamente in occasione delle assemblee ordinarie convocate per l’approvazione del bilancio. Non può rappresentare in assemblea altri soci. Il socio appartenente alla categoria speciale non può essere eletto nel Consiglio di Amministrazione della cooperativa. I soci speciali non possono esercitare i diritti previsti dall’articolo 2545-bis del codice civile. I soci speciali possono recedere nei casi previsti dalla legge e dall’articolo 11 del presente statuto. Il recesso ha effetto per quanto riguarda il rapporto sociale e il rapporto mutualistico dalla comunicazione del provvedimento di accoglimento della domanda. I soci speciali possono essere esclusi, anche prima della data di scadenza del periodo di formazione od inserimento, nei casi previsti dalla legge e dall’articolo 13 del presente statuto. Alla data di scadenza del periodo di formazione od inserimento, il socio speciale è ammesso a godere i diritti che spettano agli altri soci cooperatori a condizione che, come previsto dal regolamento e dalla delibera di ammissione, egli abbia rispettato i doveri inerenti la formazione professionale, conseguendo i livelli qualitativi prestabiliti dalla cooperativa, ovvero abbia rispettato gli impegni di partecipazione all’attività economica della cooperativa, finalizzati al proprio inserimento nell’organizzazione aziendale. In tal caso, il Consiglio di Amministrazione deve comunicare la delibera di ammissione in qualità di socio ordinario all’interessato, secondo le modalità e con gli effetti previsti dall’articolo 6. In caso di mancato rispetto dei suddetti livelli, il Consiglio di Amministrazione può deliberare il provvedimento di esclusione nei confronti del socio speciale secondo i termini e le modalità previste dall’articolo 13.
RECESSO - DECADENzA -ESCLUSIONE La qualità di socio cooperatore si perde per recesso, decadenza, esclusione e per causa di morte.
Art. 11 - Recesso Oltre che nei casi previsti dalla Legge, può recedere il socio cooperatore: a. che abbia perduto i requisiti per l’ammissione; b. che non si trovi più in grado di partecipare al raggiungimento degli scopi sociali o il cui rapporto di lavoro – subordinato, autonomo o di altra natura - sia cessato per qualsiasi motivo; c. in ogni altro caso in cui non intenda proseguire nell’attività cooperativa, con un preavviso tale da non creare danno economico alla cooperativa, in relazione al particolare regime contributivo cui la cooperativa attualmente fa riferimento. Detti criteri saranno meglio specificati sul regolamento e comunque il preavviso avrà una durata minima di almeno 15 giorni. Spetta al Consiglio di Amministrazione constatare, entro sessanta giorni dalla comunicazione di recesso, se ricorrano i motivi che, a norma della legge e del presente statuto, legittimino il recesso. Qualora i presupposti del recesso non sussistano, gli amministratori devono darne immediata comunicazione al socio che, entro sessanta giorni dal ricevimento della comunicazione, può attivare le procedure arbitrali di cui al successivo articolo 45. Il recesso ha effetto per quanto riguarda il rapporto sociale e il rapporto mutualistico dalla comunicazione del provvedimento di accoglimento della domanda.
Art. 12 - Decadenza La decadenza è pronunciata dal Consiglio di Amministrazione nei confronti dei soci cooperatori: a. interdetti o inabilitati; b. nei confronti di quelli che vengano a trovarsi in una delle situazioni di incompatibilità previste dal precedente art. 5; c. che volontariamente abbiano rassegnato le proprie dimissioni dal rapporto ulteriore di lavoro subordinato o abbiano dichiarato la loro volontà di interrompere qualsiasi altro rapporto di lavoro; d. che abbiano subito un provvedimento di licenziamento per giustificato motivo oggettivo nell’ambito delle fattispecie disciplinate da norme di legge ai fini dell’erogazione di strumenti pubblici a sostegno del reddito dei lavoratori; e. di quelli in possesso dei requisiti di legge per avere diritto alla pensione di vecchiaia, o che abbiano comunque raggiunto l’età pensionabile oppure nel caso di sopravvenuta inabilità a partecipare ai lavori dell’impresa sociale. Quando ricorrano particolari esigenze interne della Cooperativa, l’assemblea ha la facoltà di escludere dalla decadenza i soci cooperatori che abbiano raggiunto il limite di età pensionabile o che si trovino nelle condizioni di sopravvenuta inabilità, fissando il limite massimo della eccezionale prosecuzione del rapporto sociale.
g. che abbia subito condanne che comportino l’interdizione anche temporanea, dai pubblici uffici; h. che nell’esecuzione del rapporto di lavoro subordinato subisca un provvedimento di licenziamento per motivi disciplinari, per giusta causa o giustificato motivo soggettivo; i. il cui ulteriore rapporto di lavoro non subordinato sia stato risolto dalla cooperativa per inadempimento; j. che venga a trovarsi in una delle situazioni di incompatibilità previste dall’articolo 8, senza la prevista autorizzazione del Consiglio di Amministrazione; k. che, in qualunque modo, arrechi danni gravi, anche morali, alla Cooperativa o fomenti in seno ad essa dissidi e disordini pregiudizievoli, con comportamenti contrari o estranei all’interesse della cooperativa. L’esclusione diventa operante dall’annotazione nel libro dei soci. Contro la deliberazione di esclusione il socio, entro sessanta giorni dalla comunicazione, può attivare le procedure arbitrali di cui all’articolo 45 del presente statuto.
Art. 14 - Provvedimenti in caso di recesso, decadenza ed esclusione Le deliberazioni prese in materia di recesso, decadenza ed esclusione, debbono essere comunicate ai soci destinatari mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, o, in difetto, mediante raccomandata a mano, con rispettiva ricevuta. Salvo diversa e motivata decisione del Consiglio di Amministrazione, alla deliberazione di recesso, di decadenza o di esclusione del socio lavoratore consegue la risoluzione dell’ulteriore rapporto di lavoro instaurato ai sensi del precedenti articoli 3 e 6.
Art. 15 - Liquidazione dei soci I soci receduti, decaduti o esclusi, hanno soltanto il diritto al rimborso del capitale da essi effettivamente versato, ed eventualmente rivalutato ai sensi dei successivi articoli 31 e 27 (rivalutazione ai sensi dell’articolo 7 della legge 59/92; ristorno), la cui liquidazione, eventualmente ridotta in proporzione alle perdite imputabili al capitale, avrà luogo sulla base del bilancio dell’esercizio nel quale si è verificato lo scioglimento del rapporto sociale. Il pagamento deve essere fatto entro 180 giorni dall’approvazione del bilancio stesso. La liquidazione o il rimborso della frazione di capitale assegnata al socio ai sensi del successivo articolo 27 a titolo di ristorno, può essere corrisposta in più rate, unitamente agli interessi legali, entro un termine massimo di cinque anni. In ogni caso, il rimborso verrà liquidato su richiesta scritta dell’interessato.
Art. 13 - Esclusione
Art. 16 - Morte del socio
L’esclusione sarà deliberata dal Consiglio di Amministrazione nei confronti del socio cooperatore: a. che non ottemperi alle disposizioni del presente Statuto, dei Regolamenti sociali, delle deliberazioni legalmente adottate dagli Organi Sociali, con inadempimenti che non consentano la prosecuzione, nemmeno temporanea, del rapporto; b. che, senza giustificato motivo, non partecipi per più di tre volte di seguito alle assemblee regolarmente convocate; c. che si renda moroso nel versamento delle quote sociali sottoscritte o dei pagamenti di eventuali debiti contratti ad altro titolo verso la Cooperativa; d. che svolga o tenti di svolgere attività in concorrenza o contraria agli interessi sociali; e. che nell’esecuzione del proprio lavoro commetta atti valutabili quale notevole inadempimento come delimitato dall’articolo 1455 del C.C.; f. che venga condannato con sentenza penale irrevocabile per reati dolosi;
In caso di morte del socio, il diritto degli eredi al rimborso della quota da lui effettivamente versata e rivalutata si matura nella misura e con le modalità previste nel precedente articolo.
Art. 17 - Modalità liquidazione I soci decaduti, receduti od esclusi o gli eredi del socio defunto, dovranno richiedere il rimborso entro e non oltre l’anno dalla scadenza dei sei mesi indicati nei precedenti articoli. Gli eredi del socio defunto dovranno presentare, unitamente alla richiesta di liquidazione della quota, idonea documentazione od atto notorio, o dichiarazione sostitutiva, comprovanti che sono gli aventi diritto alla riscossione e la nomina di un unico delegato alla riscossione medesima. Le quote per le quali non sarà richiesto il rimborso nel termine suddetto e quelle comunque non rimborsate, si prescrivono a favore del fondo di riserva.
aPPenDice | III
SOCI FINANzIATORI ED ALTRI STRUMENTI FINANzIARI Art. 18 - Soci finanziatori Ferme restando le disposizioni di cui ai precedenti articoli, possono essere ammessi alla Cooperativa soci finanziatori, di cui all’art. 2526 cod. civ. Rientrano in tale categoria anche i soci sovventori disciplinati dall’art. 4 della legge 31 gennaio 1992, n. 59, nonché le quote di partecipazione cooperativa di cui agli artt. 5 e 6 della stessa legge n. 59. Oltre a quanto espressamente stabilito dal presente Titolo, ai soci finanziatori si applicano le disposizioni dettate a proposito dei soci ordinari, in quanto compatibili con la natura del rapporto. Non si applicano le disposizioni concernenti i requisiti di ammissione, le cause di incompatibilità e le condizioni di trasferimento.
Art. 19 - Conferimenti dei soci finanziatori I conferimenti dei soci finanziatori sono imputati ad una specifica sezione del capitale sociale della Cooperativa. A tale sezione del capitale sociale è altresì imputato il fondo per il potenziamento aziendale costituito con i conferimenti dei sovventori, di cui al successivo art. 27 del presente Statuto. I conferimenti dei soci finanziatori possono avere ad oggetto denaro, beni in natura o crediti, e sono rappresentati da azioni nominative trasferibili del valore di Euro 250,00 (duecentocinquanta/00) ciascuna. I versamenti sulle azioni sottoscritte dai soci finanziatori da liberarsi in denaro potranno essere effettuati quanto al trenta per cento all’atto della sottoscrizione e la parte restante nei termini da stabilirsi dal Consiglio di Amministrazione.
Art. 20 - Traferibilità dei titoli Salvo contraria disposizione adottata dall’assemblea in sede di emissione dei titoli, le azioni dei soci finanziatori possono essere sottoscritte e trasferite esclusivamente previo gradimento del Consiglio di Amministrazione. Il socio finanziatore che intenda trasferire le azioni deve comunicare al Consiglio di Amministrazione il proposto acquirente ed il consiglio ha la facoltà di pronunciarsi entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione. In caso di mancato gradimento del soggetto acquirente indicato dal socio che intende trasferire i titoli, il consiglio provvederà ad indicarne altro gradito. Decorso il predetto termine, il socio sarà libero di vendere al proposto acquirente. Salva contraria disposizione adottata dall’assemblea in sede di emissione dei titoli, il socio finanziatore, ad eccezione delle azioni di socio sovventore e delle azioni di partecipazione cooperativa, non può trasferire i titoli ai soci ordinari. La società ha facoltà di non emettere i titoli ai sensi dell’art. 2346, comma 1.
Art. 21 - Modalità di emissione e diritti amministrativi dei soci finanziatori L’emissione delle azioni destinate ai soci finanziatori deve essere disciplinata con deliberazione dell’assemblea straordinaria con la quale devono essere stabiliti l’importo complessivo dell’emissione e le modalità di esercizio del diritto di opzione dei soci sulle azioni emesse, ovvero l’autorizzazione agli amministratori ad escludere o limitare lo stesso, in conformità con quanto previsto dagli artt. 2524 e 2441 cod. civ. e in considerazione dei limiti disposti per i soci ordinari dalle lettere b) e c) dell’articolo 2514, che dovrà essere specificata su proposta motivata degli amministratori. A ciascun socio finanziatore è attribuito un numero di voti proporzionale al numero delle azioni sottoscritte. A ciascun socio sovventore non possono tuttavia essere attribuiti più di cinque voti.
IV | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
Ai soci ordinari non possono essere attribuiti voti in qualità di sottoscrittori di strumenti finanziari. I voti complessivamente attribuiti ai soci finanziatori non devono superare il terzo dei voti spettanti all’insieme dei soci presenti o rappresentati in ciascuna assemblea. Qualora, per qualunque motivo, si superi tale limite, i voti dei soci finanziatori saranno ricondotti automaticamente entro la misura consentita, applicando un coefficiente correttivo determinato dal rapporto tra il numero massimo dei voti ad essi attribuibili per legge e il numero di voti da essi portato. Ai soci finanziatori, in considerazione dell’interesse che essi hanno nell’attività sociale, è riservata la nomina di almeno un amministratore e un sindaco effettivo e supplente nonché di un liquidatore in caso di scioglimento della cooperativa. Tale nomina sarà deliberata a maggioranza dei voti spettanti ai soli soci finanziatori. La deliberazione dell’assemblea di emissione delle azioni destinate ai soci finanziatori può prevedere la nomina da parte di tale categoria di un numero maggiore di amministratori o sindaci, purché non superiore ad un terzo dei complessivi membri dell’organo. La deliberazione dell’assemblea stabilisce altresì i compiti che vengono attribuiti al Consiglio di Amministrazione ai fini del collocamento dei titoli.
Art. 22 - Diritti patrimoniali e recesso dei soci finanziatori Le azioni dei soci finanziatori sono privilegiate nella ripartizione degli utili nella misura stabilita dalla deliberazione dell’assemblea straordinaria di cui all’articolo 21. La remunerazione delle azioni sottoscritte dai soci cooperatori, in qualità di soci finanziatori, non può essere superiore a due punti rispetto al limite previsto per i dividendi dalla lettera a) dell’articolo 2514 c.c. La delibera di emissione di cui all’articolo 21, comma 1, può stabilire in favore delle azioni destinate ai soci finanziatori l’accantonamento di parte degli utili netti annuali a riserva divisibile, in misura proporzionale al rapporto tra capitale conferito dai soci finanziatori medesimi e patrimonio netto. La riduzione del capitale sociale in conseguenza di perdite non comporta riduzione del valore nominale delle azioni dei soci finanziatori, se non per la parte di perdita che eccede il valore nominale complessivo delle azioni dei soci cooperatori. In caso di scioglimento della Cooperativa, le azioni di socio finanziatore hanno diritto di prelazione nel rimborso del capitale sociale, rispetto a quelle dei soci cooperatori, per il loro intero valore. Ai fini della determinazione del valore delle azioni si terrà conto sia del valore nominale, sia della quota parte di riserve divisibili, ivi compresa la riserva da sovrapprezzo. Oltre che nei casi previsti dall’art. 2437 cod. civ., ai soci finanziatori il diritto di recesso spetta quando sia decorso il periodo minimo di cinque anni a decorrere dalla data di iscrizione nel libro soci. Fermi restando i casi previsti dalla legge, la deliberazione di emissione delle azioni può escludere la possibilità di recesso, ovvero stabilire un periodo maggiore. In tutti i casi in cui è ammesso il recesso, il rimborso delle azioni dovrà avvenire secondo le modalità previste dagli artt. 2437-bis e seguenti, cod. civ., per un importo corrispondente al valore nominale e alla quota parte di riserve divisibili ad esse spettanti, ivi compresa la riserva da sovrapprezzo.
Art. 23 - Programmi pluriennali per lo sviluppo aziendale Con deliberazione dell’assemblea ordinaria la Cooperativa può adottare procedure di programmazione pluriennale finalizzate allo sviluppo e all’ammodernamento aziendale, secondo quanto stabilito dall’art. 5, legge 59/1992. In tal caso la Cooperativa può emettere azioni di partecipazione cooperativa, anche al portatore se interamente liberate, prive del diritto di voto e privilegiate nella ripartizione degli utili. Le azioni di partecipazione cooperativa possono essere emesse per un ammontare non superiore alla minor somma tra il valore contabile delle riserve indivisibili o del patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio certificato e depositato presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale.
Le azioni di partecipazione cooperativa devono essere offerte in opzione, in misura non inferiore alla metà, ai soci e ai lavoratori dipendenti della Cooperativa. Alle azioni di partecipazione cooperativa spettano i privilegi patrimoniali stabiliti dal precedente art. 21. Con apposito regolamento, approvato dall’assemblea ordinaria dei soci, sono determinate le modalità attuative delle procedure di programmazione di cui al primo comma del presente articolo. L’assemblea speciale degli azionisti di partecipazione determina le modalità di funzionamento dell’assemblea stessa e di nomina del rappresentante comune. Il rappresentante comune degli azionisti di partecipazione può esaminare i libri sociali e chiederne estratti, può assistere alle assemblee dei soci, con facoltà di impugnarne le deliberazioni; provvede all’esecuzione delle deliberazioni dell’assemblea speciale e tutela gli interessi dei possessori di azioni di partecipazione cooperativa nei confronti della Società.
Art. 24 - Assemblea speciale dei soci finanziatori I soci finanziatori partecipano alle assemblee generali dei soci mediante votazioni separate. Ricorrendo le condizioni stabilite dalla legge ovvero dal presente Statuto, i soci finanziatori sono costituiti in assemblea speciale. L’assemblea speciale è convocata dal Consiglio di Amministrazione della Cooperativa o dal rappresentante comune della categoria, quando questi lo ritengano necessario o quando ne sia fatta richiesta da almeno un terzo dei possessori di azioni nominative della categoria. Le modalità di funzionamento delle assemblee speciali sono determinate in base a quanto previsto dagli artt. 2363 e seguenti, C.C., in quanto compatibili con le successive disposizioni del presente Statuto.
Art. 25 - Altri strumenti finanziari Con deliberazione dell’assemblea straordinaria, la Cooperativa può emettere obbligazioni nonché strumenti finanziari di debito, diversi dalle obbligazioni, ai sensi degli artt. 2410 e seguenti, cod. civ. In tal caso, con regolamento approvato dalla stessa assemblea straordinaria, sono stabiliti: a. l’importo complessivo dell’emissione, il numero dei titoli emessi ed il relativo valore nominale unitario; b. le modalità di circolazione; c. i criteri di determinazione del rendimento e le modalità di corresponsione degli interessi; d. il termine di scadenza e le modalità di rimborso. La deliberazione dell’assemblea stabilisce altresì i compiti che vengono attribuiti al Consiglio di Amministrazione ai fini del collocamento dei titoli. All’assemblea speciale degli obbligazionisti ed al relativo rappresentante comune si applica quanto previsto dalle norme di legge e dal precedente art. 24.
TRATTAMENTO ECONOMICO DEI SOCI COOPERATORI Art. 26 - Regolamento In considerazione della peculiare posizione giuridica del socio lavoratore, titolare di un ulteriore rapporto di lavoro, la prestazione di lavoro del socio stesso e il relativo trattamento economico e normativo sono disciplinati da apposito Regolamento, redatto dal Consiglio di Amministrazione ed approvato dall’assemblea ordinaria dei soci, ai sensi dell’art. 6, Legge 3 aprile 2001, n. 142. Il Regolamento Interno può definire i parametri di carattere economico, produttivo e finanziario, in presenza dei quali l’assemblea può dichiarare lo stato di crisi aziendale e stabilire le misure da adottare per farvi fronte.
Il Regolamento Interno può definire le misure da adottare in caso di approvazione di un piano di avviamento nel rispetto delle condizioni e delle modalità richiamate dalle leggi.
Art. 27 - Ristorni L’assemblea che approva il bilancio può deliberare, su proposta del Consiglio di Amministrazione, l’erogazione del ristorno ai soci cooperatori, nel rispetto dei limiti e delle condizioni stabilite dalla normativa vigente, dalle disposizioni del presente statuto e dal relativo apposito regolamento. Il ristorno è ripartito tra i soci cooperatori proporzionalmente alla qualità e alla quantità degli scambi mutualistici, in conformità con i criteri stabiliti dall’apposito regolamento, i quali – in via generale – debbono considerare la qualità e quantità della prestazione lavorativa dei soci ai fini di erogare loro un trattamento economico ulteriore rispetto alle retribuzioni contrattuali. L’assemblea può deliberare la ripartizione dei ristorni a ciascun socio: a. in forma liquida; b. mediante aumento proporzionale delle rispettive quote o con l’emissione di nuove quote di capitale; c. mediante l’emissione di strumenti finanziari di cui ai precedenti articoli.
PATRIMONIO SOCIALE Art. 28 - Patrimonio Il patrimonio della cooperativa è costituito: a. dal capitale sociale, che è variabile ed è formato: 1. da un numero illimitato di quote dei soci cooperatori, ciascuna di valore non superiore nè inferiore ai limiti previsti dalla legge 2. dalle azioni dei soci finanziatori, ciascuna del valore di euro 250,00 (duecentocinquanta/00); 3. dalle azioni dei soci sovventori, ciascuna del valore di euro 100,00 (cento/00), destinate al Fondo dedicato allo sviluppo tecnologico o alla ristrutturazione o al potenziamento aziendale; 4. dalle azioni di partecipazione cooperativa, ciascuna del valore di euro 100,00 (cento/00), destinate alla realizzazione di programmi pluriennali di sviluppo ed ammodernamento; b. dalla riserva legale formata con gli utili di cui all’articolo 31 e con il valore delle quote eventualmente non rimborsate ai soci receduti od esclusi ed agli eredi dei soci deceduti; c. dall’eventuale sovrapprezzo quote formato con le somme versate dai soci ai sensi dei precedenti articoli ; d. dalla riserva straordinaria; e. dalle riserve divisibili (in favore dei soci finanziatori), formate ai sensi dell’articolo 22; f. da ogni altro fondo di riserva costituito dall’assemblea e/o previsto per legge. Per le obbligazioni sociali risponde soltanto la cooperativa con il suo patrimonio e, conseguentemente, i soci nel limite delle quote/azioni sottoscritte. Le riserve, salvo quelle di cui alle precedenti lettere c) ed e), sono indivisibili e, conseguentemente, non possono essere ripartite tra i soci cooperatori durante la vita della cooperativa, né all’atto del suo scioglimento.
Art. 29 - Versamento quote Le quote sottoscritte dai soci cooperatori potranno essere versate a rate, nei tempi e modi da stabilirsi da parte del Consiglio di Amministrazione e comunque nel termine massimo di anni 10 (dieci). Le azioni sottoscritte dai soci finanziatori e dai soci sovventori potranno essere versate a rate e precisamente:
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a. almeno il 30%, all’atto della sottoscrizione; b. il restante nei termini da stabilirsi dal Consiglio di Amministrazione.
Art. 30 - Caratteristiche delle quote dei soci cooperatori Le quote non possono essere sottoposte a pegno o a vincoli volontari, né essere cedute.
Art. 31 - Bilancio L’esercizio sociale va dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Alla fine di ogni esercizio sociale il consiglio d’amministrazione provvede alla redazione del bilancio, previo esatto inventario, da compilarsi in conformità ai principi di legge. Il bilancio deve essere presentato all’assemblea dei soci per l’approvazione entro centoventi giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale, ovvero entro centottanta giorni qualora ricorrano le condizioni di cui all’ultimo comma dell’articolo 2364 c.c., certificate dal Consiglio di Amministrazione in sede di relazione sulla gestione. L’assemblea che approva il bilancio delibera sulla ripartizione dei ristorni nel rispetto dei limiti e delle modalità previste dal precedente articolo 27 e, successivamente sulla distribuzione degli utili annuali destinandoli: a. a riserva legale nella misura non inferiore a quella prevista dalla legge; b. al Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione di cui all’art. 11 della legge 31.1.92 n. 59, nella misura del 3%; c. a rivalutazione gratuita del capitale sociale, nei limiti ed alle condizioni previsti dall’art. 7 della legge 31 gennaio 1992, n. 59; d. ad eventuale remunerazione del capitale sociale effettivamente versato in misura non superiore al limite stabilito dalla legge ai fini del riconoscimento dei requisiti mutualistici; e. ad eventuale remunerazione delle azioni dei soci finanziatori, dei soci sovventori e delle azioni di partecipazione cooperativa nei limiti e secondo le modalità stabiliti dal presente statuto; f. la restante parte a riserva straordinaria ovvero ai fondi di cui alle lettere e) ed f) dell’art. 28.
ORGANI SOCIALI Art. 32 - Assemblee Le assemblee sono ordinarie e straordinarie, possono aver luogo anche fuori della sede sociale, purché in Italia.
Art. 33 - Modalità di convocazione Il Consiglio di Amministrazione convoca le assemblee ordinarie e straordinarie mediante avviso contenente l’ordine del giorno, il luogo, la data, l’ora della prima e della seconda convocazione, che deve essere fissata almeno 24 ore dopo la prima. L’avviso è inviato per lettera raccomandata o comunicazione via fax o altro mezzo idoneo a garantire la prova del ricevimento da parte di ciascun socio avente diritto di voto e del rappresentante comune di ciascuna categoria di strumenti finanziari privi del diritto di voto, almeno 15 giorni prima dell’adunanza. In alternativa, l’avviso può essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale o nel quotidiano LA REPUBBLICA. Il Consiglio di Amministrazione può, a sua discrezione e in aggiunta a quella obbligatoria stabilita nel secondo comma, usare qualunque altra forma di pubblicità diretta a meglio diffondere fra i soci l’avviso di convocazione delle assemblee. L’assemblea deve essere convocata nei successivi trenta giorni quando ne sia fatta richiesta, con l’indicazione delle materie da trattare, dall’organo di controllo o da almeno un decimo dei soci; qualora il Consiglio di Amministrazione non vi provveda, la convocazione è effettuata dall’organo di controllo.
VI | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
Art. 34 - Assemblea ordinaria e straordinaria L’Assemblea Ordinaria: a. approva il bilancio consuntivo e, se dovesse ritenerlo utile, anche il bilancio preventivo; b. procede alla nomina delle cariche sociali, nel rispetto della eventuale riserva di nomina a favore dei possessori di strumenti finanziari di cui all’articolo 18 e in ogni caso con modalità tali da consentire ai soci finanziatori la nomina in assemblea generale del numero di amministratori loro spettante conformemente all’articolo 21 e alla relativa delibera di emissione, ne determina il numero e la durata del mandato; c. determina la misura delle eventuali medaglie di presenza da corrispondere agli amministratori, per la loro attività collegiale, e la retribuzione annuale dei sindaci; d. approva i regolamenti interni, con le maggioranze previste per le assemblee straordinarie; e. delibera sulla responsabilità degli amministratori e dei sindaci; f. delibera sull’eventuale erogazione del ristorno ai sensi dell’articolo 28 del presente statuto; g. delibera, all’occorrenza, un piano di crisi aziendale, con le relative forme d’apporto, anche economico, da parte dei soci lavoratori ai fini della soluzione della crisi, nonché, in presenza delle condizioni previste dalla legge, il programma di mobilità; h. delibera sull’eventuale domanda di ammissione proposta dall’aspirante socio ai sensi dell’articolo 6; i. delibera su tutti gli altri oggetti attinenti alla gestione sociale riservati alla sua competenza dal presente statuto o sottoposti al suo esame dagli amministratori. Essa ha luogo almeno una volta all’anno, entro i centoventi giorni, ed eccezionalmente, quando particolari esigenze lo richiedano, entro 180 (centottanta) giorni successivi alla chiusura dell’esercizio sociale. L’assemblea si riunisce inoltre quante volte il Consiglio di Amministrazione lo creda necessario o ne sia fatta richiesta per iscritto, con indicazione delle materie da trattare, dal Collegio Sindacale o da almeno un decimo dei soci. L’assemblea straordinaria delibera: 1. sulle modificazioni dell’atto costitutivo; 2. sulla proroga della durata e sullo scioglimento anticipato della Cooperativa; 3. sulla nomina e sui poteri dei liquidatori; 4. sulla emissione degli strumenti finanziari ai sensi del presente statuto.
Art. 35 - Validità delle assemblee In prima convocazione l’assemblea, sia ordinaria che straordinaria, è regolarmente costituita quando siano presenti o rappresentati la metà più uno dei soci aventi diritto al voto. In seconda convocazione, l’assemblea, sia ordinaria che straordinaria, è regolarmente costituita qualunque sia il numero dei soci intervenuti o rappresentati aventi diritto al voto e delibera validamente, a maggioranza assoluta dei voti, su tutti gli oggetti posti all’ordine del giorno, salvo che sullo scioglimento e la liquidazione della società in cui occorrerà la presenza diretta o per delega della metà più uno dei soci aventi diritto al voto ed il voto favorevole dei 3/5 dei presenti o rappresentati aventi diritto al voto.
Art. 36 - Votazioni Per le votazioni si procederà normalmente col sistema della alzata di mano o per divisione. Per le elezioni delle cariche sociali o quando trattasi di argomenti riguardanti persone, si procederà normalmente, salvo diversa deliberazione dell’as-semblea, col sistema della votazione a scrutinio segreto.
Art. 37 - Diritto di voto Hanno diritto al voto nelle assemblee i soci che risultino iscritti nel libro dei soci da almeno 90 giorni. Ogni socio cooperatore ha un solo voto, qualunque sia l’importo della quota posseduta. Per i soci finanziatori si applica l’articolo 21 del presente statuto. Per i soci speciali si applica l’articolo 10 del presente statuto. I soci cooperatori che, per qualsiasi motivo, non possono intervenire personalmente all’assemblea, hanno la facoltà di farsi rappresentare, mediante delega scritta, soltanto da un altro socio avente diritto al voto. Ad ogni socio non può essere conferita più di 1 (una) delega. I soci finanziatori possono conferire delega alle condizioni e nei limiti di cui all’articolo 2372 c.c. La Associazione Nazionale di categoria e le Organizzazioni cooperative regionali cui la Cooperativa eventualmente aderisce, potranno partecipare con i propri rappresentanti ai lavori dell’Assemblea, senza diritto al voto.
Art. 38 - Verbali L’Assemblea, tanto in sede ordinaria che straordinaria, è presieduta da un socio eletto dall’assemblea stessa. L’assemblea nomina un segretario e, quando occorreranno, due scrutatori. Le deliberazioni devono constare da verbale sottoscritto dal presidente dell’assemblea e dal segretario. Il verbale delle assemblee in sede straordinaria deve essere redatto dal notaio.
Art. 39 - Assemblee separate Ove si verificassero i presupposti di legge di cui all’articolo 2540 c.c., la cooperativa istituisce le assemblee separate. Il Consiglio di Amministrazione convoca le assemblee separate nei modi e termini previsti per l’assemblea generale. Il termine di preavviso deve essere rispettato per la prima assemblea separata. Allo scopo di facilitare la partecipazione dei soci e, conseguentemente, la convocazione e lo svolgimento delle assemblee separate, i soci della cooperativa sono raggruppati in Sezioni, in particolare avendo riguardo alle zone ove esistano sedi secondarie o unità locali. Tali sezioni potranno essere create anche in zone prive delle strutture suddette, quando per numero dei soci ed importanza di attività sia ritenuto opportuno per gli organi della cooperativa. Ciascuna sezione non può essere formata con un numero inferiore a 50 soci. Qualora il numero di soci di una sezione si riduca al di sotto della soglia sopra stabilita, il Consiglio di Amministrazione provvede ad assegnare i soci alla sezione più vicina. Tutte le norme previste per lo svolgimento dell’assemblea generale, ordinaria o straordinaria, si applicano alle assemblee separate. Ogni assemblea separata delibera sulle materie che formano oggetto dell’assemblea generale e nomina i delegati all’assemblea generale, in conformità con i criteri stabiliti da apposito regolamento. In ogni caso, nell’assemblea generale deve essere assicurata la proporzionale rappresentanza delle minoranze espresse dalle assemblee separate. Tutti i delegati debbono essere soci. Rimane fermo il diritto dei soci che abbiano partecipato all’assemblea separata di assistere all’assemblea generale.
Art. 40 - Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione si compone di un numero dispari di consiglieri con un minimo di 3 (tre). I soci sovventori, o mandatari delle persone giuridiche soci sovventori, possono essere nominati amministratori; la maggioranza degli amministratori deve essere comunque costituita da soci cooperatori.
Gli amministratori durano in carica da uno a tre esercizi e non possono permanere in carica per più di tre mandati consecutivi Salvo quanto previsto dall’articolo 2390 c.c., gli amministratori possono ricoprire incarichi negli organi di amministrazione di altre imprese a condizione che essi siano formalmente autorizzati da apposito atto deliberativo del Consiglio di Amministrazione della cooperativa. La mancanza di tale atto deliberativo comporta la decadenza dall’ufficio di amministratore. Salvo quanto previsto per i soci finanziatori dal presente statuto, l’amministrazione della cooperativa può essere affidata anche a soggetti non soci, purché la maggioranza degli amministratori sia scelta tra i soci cooperatori ovvero tra le persone indicate dai soci cooperatori persone giuridiche. I Consiglieri sono dispensati da prestare cauzione. Il Consiglio elegge, nel suo seno, il Presidente ed il Vice Presidente; Il Consiglio di Amministrazione è convocato dal Presidente o da chi lo sostituisce tutte le volte che egli lo riterrà utile ed opportuno, oppure quando gli sia fatta richiesta da almeno due consiglieri. La convocazione è fatta a mezzo lettera raccomandata o comunicazione via fax o altro mezzo idoneo a garantire la prova del ricevimento da parte di ciascun consigliere, da spedirsi non meno di tre giorni prima dell’adunanza e, nei casi urgenti, a mezzo telegramma, in modo che i Consiglieri ed i Sindaci effettivi ne siano informati almeno un giorno prima della riunione. Le adunanze sono valide quando vi intervenga la maggioranza degli amministratori in carica. Le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta dei voti. A parità di voti prevale il voto del Presidente. Il Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri per la gestione della società. Spetta, pertanto, a titolo esemplificativo, al Consiglio di Amministrazione: a. curare l’esecuzione delle deliberazioni dell’Assemblea; b. redigere bilanci consuntivi e preventivi; c. compilare i regolamenti interni previsti dallo Statuto; d. stipulare tutti gli atti e contratti di ogni genere inerenti all’attività; fra gli altri vendere, acquistare, permutare beni e diritti mobiliari ed immobiliari, con le più ampie facoltà al riguardo ivi compresa quella di rinunciare alle ipoteche legali, compiere ogni e qualsiasi operazione compreso leasing presso istituti di credito di diritto pubblico e privato, aprire, utilizzare, estinguere conti correnti, anche allo scoperto e compiere qualsiasi operazione di banca, compresa l’apertura di sovvenzioni e mutui concedendo tutte le garanzie anche ipotecarie; cedere, accettare, emettere, girare, avallare, scontare, quietanzare crediti, effetti cambiari e cartolari in genere; e. concorrere a gare di appalto, licitazioni e trattative private per opere o servizi inerenti l’attività sociale e stipulare i relativi contratti; f. deliberare e concedere avalli cambiari, fideiussioni ed ogni e qualsiasi altra garanzia sotto qualsivoglia forma per facilitare l’ottenimento del credito agli enti a cui la cooperativa aderisce, nonché a favore di altre cooperative; g. conferire procure speciali e nominare un direttore e/o una direzione tecnico operativa, determinandone le funzioni e le responsabilità, della quale direzione fanno parte di diritto il Presidente ed il Vice Presidente; h. assumere e licenziare il personale della Società, fissandone le mansioni e le retribuzioni; i. deliberare circa l’ammissione, il recesso, la decadenza e l’esclusione dei soci; j. relazionare, in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio, sui criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico e alla sussistenza del requisito della prevalenza mutualistica o alle azioni che si intendono intraprendere per riacquistare il requisito stesso in caso di perdita temporanea ai sensi dell’articolo 2545-octies c.c. Nella medesima relazione il Consiglio di Amministrazione deve illustrare le ragioni delle determinazioni assunte con riguardo all’ammissione di nuovi soci; k. compiere tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione, fatta eccezio-
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ne soltanto di quelli che, per disposizione di legge o del presente statuto, siano riservati all’Assemblea generale. Il Consiglio di Amministrazione può affidare specifici incarichi a singoli amministratori o a un comitato esecutivo, delegando loro i necessari poteri e precisando i contenuti, i limiti e le modalità di esercizio della delega. Non possono essere delegati i poteri concernenti le materie indicate dall’articolo 2381, comma 4, c.c. nonché i poteri in materia di ammissione, di recesso ed esclusione dei soci. Il Consiglio di Amministrazione deve inoltre deliberare in forma collegiale nei casi in cui oggetto della decisione siano la remunerazione della prestazione mutualistica, il ristorno, il conferimento, la cessione o l’acquisto di azienda o di ramo d’azienda, la costituzione o assunzione di una partecipazione rilevante in altra società.
Art. 41 - Sostituzione degli amministratori In caso di mancanza di uno o più amministratori il Consiglio provvede a sostituirli nei modi previsti dall’art. 2386 del C.C.
Art. 42 - Il presidente Il Presidente del Consiglio di Amministrazione ha la rappresentanza e la firma sociale. Il Presidente è perciò autorizzato a riscuotere, da pubbliche amministrazioni o da privati, pagamenti di ogni natura ed a qualsiasi titolo, rilasciandone liberatorie quietanze. Egli ha anche facoltà di nominare avvocati, procuratori e professionisti in genere, conferendo anche procure alla lite davanti a qualsiasi autorità giudiziaria e amministrativa, ed in qualunque grado di giurisdizione. Previa autorizzazione del Consiglio di Amministrazione, può delegare i propri poteri, in tutto o in parte, al Vice Presidente o ad un membro del Consiglio, nonché, con speciale procura e per speciali atti a terzi. In caso di assenza o di impedimento del Presidente tutte le sue attribuzioni e funzioni spettano al Vice Presidente.
rifiutare agli ausiliari e ai dipendenti dei sindaci l’accesso a informazioni riservate. I sindaci relazionano, in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio, sui criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico e alla sussistenza del requisito della prevalenza mutualistica. Il collegio sindacale esercita anche il controllo contabile ai sensi degli articoli 2409bis e seguenti del cod. civ.
Art. 44 - Controllo contabile Il controllo contabile, in assenza del collegio sindacale, è esercitato da un revisore contabile (o da una società di revisione) ai sensi degli articoli 2409-bis e seguenti del cod. civ.
Art. 45 - Clausola arbitrale Il Collegio dei Probiviri è composto di tre membri scelti dal Presidente della Camera di Commercio di Firenze. I tre Probiviri durano in carica tre anni e sono rieleggibili. Non hanno diritto a retribuzione, potranno tuttavia ricevere medaglie di presenza nella misura da stabilirsi dal Consiglio di Amministrazione. I soci e la società possono rimettere al Collegio dei Probiviri, nei tempi e nei modi stabiliti dall’art. 13, la composizione bonaria delle controversie insorgenti in materia di recesso, decadenza, esclusione e quelle relative a provvedimenti adottati in applicazione dello statuto e dei regolamenti interni. I Probiviri agiscono quali amichevoli arbitri in tutte le controversie che insorgessero tra i singoli soci e la società cooperativa. In caso di mancato ricorso al Collegio dei Probiviri, o di mancato componimento bonario, tutte le controversie di cui sopra possono essere demandate alla decisione del giudice ordinario. Per quanto non previsto, si applicano le disposizioni del D. lgs. 17 gennaio 2003, n. 5.
SCIOGLIMENTO E LIqUIDAzIONE
Art. 43 - Il collegio sindacale
Art. 46 - Scioglimento
Ove si verificassero i presupposti di legge di cui all’articolo 2543, comma 1, c.c., o quando la società òlo ritenga opportuno, la cooperativa procede alla nomina del collegio sindacale, composto da tre membri effettivi e due supplenti eletti dall’assemblea. La nomina di un membro effettivo e di un membro supplente è riservata ai sensi dell’articolo 2543 c.c. ai soci finanziatori. L’assemblea nomina il presidente del collegio stesso. I sindaci durano in carica tre anni e scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della carica. Essi sono rieleggibili. Il collegio sindacale deve vigilare sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e, in particolare, sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento. A tal fine, i sindaci possono in qualsiasi momento procedere, anche individualmente, ad atti di ispezione e di controllo, avendo inoltre la facoltà di chiedere agli amministratori notizie, anche con riferimento a società controllate, sull’andamento delle operazioni sociali o su determinati affari. Possono scambiare informazioni con i corrispondenti organi delle società controllate in merito ai sistemi di amministrazione e controllo ed all’andamento generale dell’attività sociale. Nell’espletamento di specifiche operazioni di ispezione e di controllo, i sindaci (sotto la propria responsabilità ed a proprie spese) possono avvalersi di propri dipendenti ed ausiliari, i quali tuttavia non debbono trovarsi in una delle condizioni di ineleggibilità e decadenza previste dall’art. 2399, c.c. L’organo amministrativo può, tuttavia,
L’assemblea che dichiara lo scioglimento della società, dovrà procedere alla nomina di uno o più liquidatori.
VIII | ESSERE SOCI il nosTro valore aggiUnTo
Art. 47 - Devoluzione patrimonio In caso di estinzione della società, l’intero patrimonio sociale, dedotto soltanto il rimborso del capitale sociale effettivamente versato e rivalutato ed i dividendi eventualmente maturati, deve essere devoluto al fondo mutualistico di promozione e sviluppo della cooperazione di cui all’art. 11 della Legge 31 gennaio 1992, n° 59.
DISPOSIzIONI GENERALI Art. 48 - Regolamenti interni Per disciplinare il funzionamento interno, il Consiglio di Amministrazione elaborerà appositi regolamenti sottoponendoli successivamente alla approvazione dei soci riuniti in assemblea.
Art. 49 - Clausole mutualistiche Le clausole mutualistiche previste dal presente statuto, sono inderogabili e devono essere di fatto osservate.
COdiCE eTICO approvato il 17/02/2012 sezione i Premessa L’IDENTITÀ CFT, abbreviazione di Cooperativa FaCChinaggio e trasporto MerCato ortoFruttiColo novoli, viene fondata nel 1974 trasformando il vecchio “gruppo” dei facchini del mercato ortofrutticolo di Firenze. nato nei primi anni del ‘900 nel vecchio mercato di Piazza Ghiberti. La genesi della Cooperativa è quindi antica e segue lo sviluppo politico-economico della città e del paese. Il primo nome della Cooperativa era “La Redenta” che, unito alla vicinanza del carcere delle Murate, dice molto sulla composizione del primo nucleo di soci lavoratori. A questi si affiancano, nei primi anni ’50, una serie di lavoratori espulsi dalle fabbriche perché sindacalisti o attivisti politici. Questa immissione di uomini con una forte connotazione politica e solidaristica, trasforma lentamente ma positivamente la Cooperativa. Con la costruzione del “Mercato Ortofrutticolo” di Novoli, quartiere della periferia nord della città, inaugurato nel 1961, la Cooperativa assume un ruolo più moderno; si dota di una sede, all’interno del mercato, a cui affianca, con gli anni, una officina per la manutenzione dei mezzi di sollevamento e per il trasporto interno al mercato che, nel frattempo, aveva acquistato. Sono gli anni ’80 a segnare la prima svolta imprenditoriale della Cooperativa. Il gruppo dirigente soffre la impossibilità di sviluppo che deriva dal pur comodo insediamento nel mercato comunale; si accorge dei mutamenti in atto nella distribuzione commerciale e offre i propri servizi alla nascente “grande distribuzione”. L’uscita dal mercato ortofrutticolo si accompagna all’acquisto dei primi due camion per il trasporto dei prodotti acquistati nel mercato. Da questo momento inizia lo sviluppo di CFT: acquisizione di nuove capacità e conoscenze professionali e inserimento in attività nuove come la logistica fanno si che la Cooperativa divenga il punto di riferimento per i più importanti gruppi e imprese della grande distribuzione che si posizionano in Toscana. Il resto è storia degli anni 2000. CFT oggi controlla e partecipa una serie di società, tutte finalizzate al miglior posizionamento sul mercato della logistica distributiva; nei fatti CFT è la capofila di un “Gruppo” logistico fra i più importanti a livello nazionale, che opera in tutto il paese offrendo servizi con uno standard qualitativo molto elevato e dando lavoro ogni giorno a c.a 4.500 persone fra soci di cooperative e aziende di trasporto operanti sui territori ove insistono gli appalti.
MISSIONE AzIENDALE CFT è una Cooperativa di lavoro a mutualità prevalente composta da 1.650 soci lavoratori e 33 dipendenti; scopo dei soci lavoratori è di ottenere tramite la gestione in forma associata e con la prestazione della propria attività lavorativa, continuità di occupazione e le migliori condizioni economiche, sociali, professionali. La missione di CFT si concentra, quindi, sulla qualità del servizio e la valorizzazione dei rapporti sociali e del lavoro. L’azienda impegna le proprie risorse per accrescere e consolidare la propria presenza sul mercato, accrescere la soddisfazione dei clienti, diventare loro partner di fiducia e garantire, tramite questo, la continuità di occupazione e di reddito ai propri soci. La produzione di ricchezza rappresenta per CFT il mezzo per migliorare i servizi e le condizioni di lavoro, accrescere l’occupazione e favorire l’integrazione. CFT colloca al centro la persona e lo sviluppo delle energie creative di tutto il personale. Le strategie di immagine e comunicazione si fondano sulla coerenza con la missione sociale, e in particolare valorizzano la qualità dei servizi offerti, le risorse umane, l’attenzione all’ambiente, sostenendo i valori della solidarietà e dello scambio culturale.
CFT si riconosce nei principi della cooperazione definiti dall’Alleanza Cooperativa Internazionale che fanno parte di questo documento e quindi trova le proprie radici nel valore dell’imprenditorialità associata; ricerca il proprio sviluppo nel mercato, considera proprio fine il miglioramento delle condizioni materiali, morali e civili dell’uomo, promuove iniziative culturali e di solidarietà, in particolare sui temi dei rapporti tra lavoro, identità, socialità e integrazione nell’epoca della globalizzazione.
CONTENUTI Questo codice etico è stato elaborato per definire in maniera esplicita i principi etici fondamentali, che costituiscono, da sempre, l’identità societaria e il fondamento dell’attività imprenditoriale della Cooperativa. Il codice ha lo scopo di indirizzare l’agire della Cooperativa verso comportamenti etici e mira a rendere effettivi i principi attraverso l’introduzione di un complesso di regole comportamentali il cui rispetto costituisce condizione imprescindibile per il conseguimento della missione aziendale. Questo documento fa parte integrante del modello organizzativo, gestionale e di controllo societario adottato dalla Cooperativa ai sensi del decreto legislativo n. 231/2001 per prevenire la commissione dei reati in esso previsti ed è stato realizzato rispettando le indicazioni fornite dalle linee guida emanate dall’ Associazione Nazionale delle Cooperative LEGACOOP SERVIZI aggiornate al 31 dicembre 2011. In questo senso il Codice Etico di CFT: • enuncia l’insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità della Cooperativa rispetto a tutti i soggetti con i quali entra in relazione per il conseguimento del proprio oggetto sociale (clienti, fornitori, dipendenti e/o collaboratori, soci, istituzioni); è pertanto una direttiva le cui regole di condotta devono essere tenute presenti nella quotidianità del lavoro e che presuppone, in primis, il rispetto delle leggi e dei regolamenti, anche interni alla Società, vigenti; • si propone di fissare “standards” etici di riferimento e norme comportamentali a cui orientare i processi decisionali aziendali e la condotta della Società; • richiede al management ed a tutti i soggetti cui si rivolge comportamenti coerenti, cioè azioni che non risultino, anche solo nello spirito, dissonanti rispetto ai principi etici aziendali; • contribuisce ad attuare la politica di responsabilità sociale, poiché è consapevole che la considerazione delle istanze sociali e ambientali contribuisce rafforzare il senso di appartenenza nei suoi interlocutori.
sezione ii moDaliTà aPPlicaTive Art. 1 - DESTINATARI Il codice si applica al personale di CFT, intendendo compresi nella definizione, componenti degli organi sociali, soci, dirigenti, dipendenti, collaboratori, consulenti, e tutti coloro che, a qualsiasi titolo, svolgono in favore della Società, attività lavorativa o professionale, anche a carattere occasionale. Tutti i Destinatari sopra indicati sono, pertanto, tenuti ad osservare e, per quanto di propria competenza, a fare osservare i principi contenuti nel Codice Etico. In nessuna circostanza la pretesa di agire nell’interesse della Società giustifica l’adozione di comportamenti in contrasto con quelli enunciati nel presente documento. L’osservanza delle norme del Codice deve, inoltre, considerarsi parte essenziale delle obbligazioni contrattuali dei soci e dipendenti della Cooperativa ai sensi e per gli effetti delle disposizioni di cui all’art. 2104 e seguenti del Codice Civile. Si applica inoltre, per gli aspetti compatibili, a clienti, fornitori, subappaltatori, partners, raggruppamenti temporanei d’impresa, consorzi, alle società controllate, collegate, partecipate ed ogni altro soggetto che abbia rapporti, anche di natura istituzionale, con CFT. I destinatari sono tenuti a informare il terzo degli obblighi sanciti dal codice etico, esigere il rispetto e l’osservanza dei principi in esso contenuti, informare l’Organismo
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di Vigilanza riguardo qualsiasi violazione del codice etico.
Art. 2 - PRINCIPI COOPERATIVI CFT si riconosce nei principi istitutivi della cooperazione e, in questo senso, definisce come primari e irrinunciabili i seguenti principi. 2.1. PRINCIPIO DI MUTUALITà La Cooperativa opera per garantire continuità di occupazione e il migliore trattamento economico a favore dei soci, in proporzione al concorso individuale di ognuno (scambio mutualistico); agisce economicamente e finanziariamente al fine di capitalizzare e patrimonializzare la Cooperativa nello spirito della intergenerazionalità. La principale risorsa della Cooperativa è, quindi, rappresentata dagli individui che ne fanno parte. CFT ne valorizza il lavoro, stimola e riconosce la creatività, la professionalità, la capacità di collaborare per il raggiungimento degli obbiettivi comuni. 2.2. PRINCIPIO DI DEMOCRAZIA CFT fonda sulla partecipazione personale e democratica di tutti i soci l’esercizio dell’attività sociale. Per questo la Cooperativa assicura l’informazione e la formazione necessarie ai soci per acquisire la piena consapevolezza dei principi cooperativi e accrescere le loro competenze e capacità.
munque a rifiutare di porre in essere qualsivoglia operazione sospetta sotto il profilo della correttezza e trasparenza; 3.3. a promuovere a tutti i livelli pratiche volte all’impedimento di fenomeni corruttivi locali e trasnazionali; 3.4. ad assicurare e promuovere al proprio interno l’osservanza di tutte le regole organizzative e le normative e regole organizzative interne del Modello di Organizzazione e Gestione elaborato ai fini della prevenzione della commissione di reati ex D. Lgs. 231/01; 3.5. a operare nelle attività di fatturazione attiva/passiva e contabile, con la massima precisione e correttezza, come ad esempio: effettuare e/o registrare ciascuna operazione e transazione solo qualora supportata da idonea documentazione, al fine di poter procedere in ogni momento all’effettuazione di controlli che ne attestino le caratteristiche e le motivazioni ed individuino chi ha autorizzato, effettuato, registrato, verificato l’operazione stessa. In conseguenza di ciò soci, dipendenti e/o collaboratori, debbono effettuare qualsiasi operazione amministrativa, di fatturazione e/o registrazione contabile in modo accurato, tempestivo e completo, rispettando scrupolosamente la normativa civilistica e fiscale nonché le procedure interne in materia di contabilità. Ogni scrittura deve riflettere esattamente i dati contenuti nella documentazione di supporto, da conservare con cura per l’eventuale assoggettabilità a verifica. L’attendibilità dei fatti di gestione e la registrazione corretta e tempestiva, consentendo di ricostruire a posteriori la complessiva situazione aziendale, rappresentano uno degli obiettivi sempre perseguiti dalla Società
Art. 4 - EqUITÀ, OBIETTIVITÀ E TUTELA DELLA PERSONA
2.3. PRINCIPIO DI SOLIDARIETà La solidarietà è il segno distintivo della Cooperativa; ne determina le regole dei rapporti interni e della presenza nella vita sociale. La Cooperativa svolge attività a favore dei soci nonché di istituzioni, enti e comunità che operano nelle politiche di solidarietà; favorisce l’affermarsi, fra i propri soci e nel rapporto con i terzi ed il mondo esterno, dello spirito di giustizia e senso di responsabilità, delle iniziative per l’integrazione dei soci provenienti dalle diverse aree del mondo. 2.4. PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA I rapporti con i soci e con i lavoratori si basano sul rispetto delle opinioni, della cultura e delle convinzioni religiose e/o politiche di ciascuno; la Cooperativa agisce nel rispetto di tali diversità e particolarità e stesso rispetto deve essere mantenuto da ciascuno dei destinatari del presente Codice Etico. Nell’ambito dei rapporti sociali ogni socio ha pari doveri, pari diritti e pari opportunità in relazione alle proprie capacità professionali. 2.5. PRINCIPIO DI CONCORRENZA CFT considera il diritto e il rischio di fare impresa come manifestazioni di libertà. Essa interpreta il mercato come un luogo di produzione di ricchezza, di rispetto della salute e dell’ambiente, di sviluppo dell’economia sociale. La Cooperativa agisce nel mercato non solo in osservanza delle leggi, ma secondo principi di giustizia e utilità per i propri soci e per la collettività.
Art. 3 - INTEGRITÀ ONESTÀ, CORRETTEzzA E LEALTÀ Il rispetto dei valori di integrità, onestà, correttezza e lealtà comporta tra l’altro che la Cooperativa sia impegnata: 3.1. a promuovere e a richiedere il rispetto della normativa interna e/o di tutte le leggi da parte dei soci, del personale dipendente, dei collaboratori, clienti, fornitori e qualsiasi altro soggetto terzo con cui abbia un rapporto giuridico; 3.2. al rispetto rigoroso della vigente normativa antiriciclaggio, impegnandosi co-
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4.1. La Cooperativa ha come valore imprescindibile la tutela della incolumità della persona, della libertà e della personalità individuale. Essa pertanto ripudia qualunque attività che possa comportare una lesione dell’incolumità individuale, nonché ogni possibile sfruttamento o riduzione in stato di soggezione della persona. 4.2. La Cooperativa condanna ogni comportamento finalizzato a trarre profitto dall’ingresso illegale di uno straniero nel territorio dello Stato italiano. 4.3. La Cooperativa attribuisce altresì primaria rilevanza alla tutela dei minori ed alla repressione dei comportamenti di sfruttamento di qualsiasi natura posti in essere nei confronti dei medesimi. A tal fine è pertanto vietato e del tutto estraneo alla Cooperativa un utilizzo non corretto degli strumenti informatici e, in particolare, un utilizzo dei medesimi volto a porre in essere o anche solo ad agevolare possibili condotte afferenti il reato di pornografia minorile, eventualmente avente ad oggetto anche immagini virtuali. 4.4. Al fine di garantire il pieno rispetto della persona, la Società è impegnata a rispettare e a far rispettare ai propri soci, dipendenti, fornitori, collaboratori e partners la normativa vigente a tutela del lavoro, con particolare attenzione al lavoro minorile. 4.5. Ogni socio, dipendente o collaboratore che, nello svolgimento della propria attività lavorativa, sia a conoscenza della commissione di atti o comportamenti che possano favorire la lesione della incolumità personale così come sopra individuata, nonché costituire sfruttamento o riduzione in stato di soggezione della persona deve, salvi gli obblighi di legge, darne immediata notizia ai propri superiori ed all’Organismo di Vigilanza. 4.6. Inoltre, il rispetto dei valori di equità, obiettività comportano che la Cooperativa, i soci, i dipendenti e i collaboratori si impegnino: • ad evitare ogni forma di discriminazione, in particolare quella basata su razza, nazionalità, sesso, età, disabilità fisiche, orientamenti sessuali, opinioni politiche o sindacali, indirizzi filosofici o convinzioni religiose; • a non tollerare molestie sessuali e vessazioni fisiche o psicologiche, in qualsiasi forma ed ambito esse si manifestino; • ad ascoltare le richieste di colleghi, clienti e fornitori senza alcun preconcetto o comportamento volto esclusivamente alla difesa della propria posizione ed operato; • a garantire la libertà di dissentire superando condizionamenti di ordine gerar-
chico e burocratico; • ad evitare, nell’espletamento dei propri compiti, di assumere decisioni o svolgere attività contrarie o in conflitto con gli interessi dell’azienda o comunque non compatibili con l’osservanza dei doveri di ufficio; • a mostrare sensibilità e rispetto nei confronti degli altri astenendosi da qualsiasi comportamento che possa essere considerato offensivo; • a condannare qualsiasi comportamento volto a favorire il traffico e l’uso illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, il contrabbando di tabacco.
Art. 5 - TRASPARENzA E RISERVATEzzA Il rispetto del principio di trasparenza e riservatezza comporta che la Società sia impegnata: 5.1. a diffondere informazioni veritiere, complete, trasparenti e comprensibili, in modo da permettere ai destinatari di assumere decisioni consapevoli, in merito alle relazioni da intrattenere con la Cooperativa; 5.2. ad aggiornare, divulgare e far rispettare la “Policy” emanata dalla Cooperativa in merito alla gestione, il trattamento e la comunicazione al pubblico delle informazioni riservate e di quelle privilegiate, alla cui osservanza richiama i destinatari; 5.3. a tutelare la riservatezza dei dati e delle informazioni di cui il socio, il dipendente e/o collaboratore della Cooperativa può trovarsi in possesso; 5.4. a considerare la riservatezza quale cardine dell’esercizio della attività societaria, fondamentale per la reputazione della Cooperativa e la fiducia che in quest’ultima ripone la clientela. A tale principio i soci, i dipendenti e/o collaboratori della Società sono tenuti ad attenersi rigorosamente, anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro o di collaborazione, comunque intervenuto. E’ pertanto espressamente vietato comunicare, diffondere o fare uso improprio di dati, informazioni o notizie riservate riguardanti la clientela o soggetti terzi in genere, coi quali la Cooperativa intrattiene, o è in procinto di intrattenere, relazioni d‘affari. I dati personali possono essere resi noti solo nei riguardi di coloro i quali abbiano l’effettiva necessità di conoscerli per l’esercizio delle loro specifiche funzioni. Ogni soggetto che intrattiene rapporti con la Cooperativa deve evitare la indebita comunicazione o diffusione di tali dati e/o informazioni. 5.5. Pertanto è fatto divieto: • nei bilanci, nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali previste dalla legge, dirette ai soci o al pubblico, esporre fatti materiali non rispondenti al vero ancorché oggetto di valutazioni ovvero omettere informazioni la cui comunicazione è imposta dalla legge sulla situazione economica, patrimoniale, o finanziaria della Cooperativa o del Gruppo (anche se le informazioni riguardino beni posseduti od amministrati dalla società per conto di terzi), in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari sulla predetta situazione, cagionando eventualmente un danno patrimoniale ai soci o ai creditori, con l’intenzione di ingannare i soci o il pubblico e al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto; • nelle relazioni o in altre comunicazioni, con la consapevolezza della falsità e l’intenzione di ingannare i destinatari delle comunicazioni, attestare il falso o occultare informazioni concernenti la situazione economica, patrimoniale o finanziaria della Cooperativa o del Gruppo, in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni sulla predetta situazione, al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto; • occultare documenti o con altri idonei artifici, impedire o comunque ostacolare lo svolgimento delle attività di controllo o di revisione legalmente attribuite ai soci e/o ad altri organi sociali; • ripartire utili o acconti su utili non effettivamente conseguiti o destinati per legge a riserva, ovvero ripartire riserve, anche non costituite con utili, che non possono per legge essere distribuite; • fuori dei casi consentiti dalla legge, acquistare o sottoscrivere azioni o quote sociali, cagionando una lesione del fondo di dotazione o delle riserve non distribuibili per legge; • in violazione delle disposizioni di legge a tutela dei creditori, effettuare riduzioni
del capitale sociale, cagionando danno ai creditori; • neanche in parte formare od aumentare fittiziamente il capitale della società; • con atti simulati o fraudolenti, determinare la maggioranza in assemblea, allo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto; 5.6. I Destinatari che venissero a conoscenza di omissioni, falsificazioni, trascuratezze della contabilità o della documentazione su cui le registrazioni contabili si fondano, sono tenuti a riferire i fatti all’Organismo di Vigilanza.
Art. 6 - RESPONSABILITÀ Il rispetto del valore della responsabilità comporta che le attività della Cooperativa siano svolte: 6.1. ispirandosi ai principi di sana e prudente gestione, allo scopo di essere una società solida, affidabile, trasparente, aperta alle innovazioni, interprete dei bisogni sempre nuovi dei clienti, attenta alle esigenze dei soci, interessata al migliore sviluppo ed utilizzo delle risorse umane ed alla più efficiente organizzazione aziendale; 6.2. perseguendo gli interessi aziendali nel rispetto di leggi e regolamenti, e con comportamenti corretti e leali, riconoscendo alla concorrenza uno stimolo positivo al costante miglioramento della qualità dei servizi offerti alla clientela, improntando i propri comportamenti di natura commerciale ai principi di lealtà e correttezza; 6.3. tutelando la reputazione ed il patrimonio aziendale; 6.4. ricercando la compatibilità tra iniziativa economica ed esigenze ambientali, non solo nel rispetto della normativa vigente, ma anche tenendo conto delle migliori esperienze in materia; 6.5. sostenendo la crescita sociale ed economica dei territori dove la Cooperativa è radicata anche con iniziative di natura culturale, sportiva e di sostegno alle categorie disagiate.
Art. 7 - GESTIONE DEI RAPPORTI IN RELAzIONE AI REATI COLPOSI IN TEMA DI SICUREzzA SUL LUOGO DI LAVORO 7.1. La Cooperativa deve esplicitare chiaramente e rendere noti, mediante un documento formale, i principi e criteri fondamentali in base ai quali vengono prese le decisioni, di ogni tipo e ad ogni livello, in materia di salute e sicurezza sul lavoro. 7.2. Tali principi e criteri possono così individuarsi: • evitare i rischi; • valutare i rischi che non possono essere evitati; • combattere i rischi alla fonte; • operare per adeguare il lavoro all’uomo, in particolare per quanto concerne l’assegnazione degli incarichi di lavoro e la scelta delle attrezzature di lavoro e dei metodi di lavoro e di produzione, in particolare per attenuare il lavoro monotono e il lavoro ripetitivo e per ridurre gli effetti di questi lavori sulla salute; • tenere conto del grado di evoluzione della tecnica; • sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o che è meno pericoloso; • programmare la prevenzione, mirando ad un complesso coerente che integri nella medesima la tecnica, l’organizzazione del lavoro, le condizioni di lavoro, le relazioni sociali e l’influenza dei fattori dell’ambiente di lavoro; • dare la priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; • impartire adeguate istruzioni ai lavoratori. 7.3. Tali principi sono utilizzati dalla Cooperativa per prendere le misure necessarie per la protezione della sicurezza e salute dei lavoratori, comprese le attività di prevenzione dei rischi professionali, d’informazione e formazione, nonché l’approntamento di un’organizzazione e dei mezzi necessari. 7.4. La Società, sia ai livelli apicali sia ai livelli operativi, deve attenersi a questi principi, in particolare quando devono essere adottate delle decisioni o fatte delle scelte e, in seguito, quando le stesse devono essere attuate.
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sezione iii norme Di comPorTamenTo
mativa vigente in materia di lavoro, con particolare attenzione al lavoro minorile e al lavoro delle donne.
Art. 8 - RAPPORTI CON I SOCI LAVORATORI E CON IL PERSONALE IN GENERE
Art. 9 - OBBLIGHI DEI SOCI LAVORATORI E DEL PERSONALE IN GENERE
8.1. La Cooperativa, riconoscendo nei soci lavoratori il fattore fondamentale ed irrinunciabile per lo sviluppo aziendale, ritiene importante stabilire e mantenere con questi relazioni basate sulla fiducia reciproca. Parimenti ritiene importante stabilire e mantenere relazioni basate sulla fiducia reciproca con i dipendenti ed i collaboratori. 8.2. La Cooperativa, di conseguenza, è impegnata a sviluppare le attitudini e le potenzialità dei soci, dei dipendenti e dei collaboratori nello svolgimento delle proprie competenze, affinché le capacità e le legittime aspirazioni dei singoli trovino realizzazione nell’ambito del raggiungimento degli obiettivi aziendali. A tali finalità deve ispirarsi l’operatività di tutte le strutture della Società ed in particolare della funzione preposta alla gestione del personale. 8.3. La Cooperativa è impegnata ad offrire pari opportunità di crescita professionale a tutti gli operatori sulla base delle capacità e delle qualifiche professionali, senza alcuna discriminazione, nonché alcuna forma di nepotismo o favoritismo. Pertanto, la Società esige che nelle relazioni di lavoro interne ed esterne non si verifichino molestie di alcun genere, quali ad esempio la creazione di un ambiente di lavoro ostile nei confronti di singoli soggetti o gruppi di soggetti, l’ingiustificata interferenza con il lavoro altrui o la creazione di ostacoli ed impedimenti alle prospettive professionali altrui. 8.4. In particolare, al momento dell’ammissione a socio e/o dell’assunzione, la valutazione dei candidati è effettuata sulla base della loro corrispondenza ai profili richiesti dalla Società verificando, inoltre, le caratteristiche di tipo professionale ed attitudinale che possono essere utilmente sviluppate all’interno dell’organizzazione aziendale. Il rapporto di lavoro si attiva unicamente in base a regolari contratti di lavoro, non essendo tollerata alcuna forma di lavoro irregolare. Il candidato deve essere reso edotto di tutte le caratteristiche attinenti il rapporto di lavoro. 8.5. Alla costituzione dello svolgimento del rapporto di lavoro, il personale riceve chiare e specifiche informazioni sugli aspetti normativi e retributivi. Inoltre, per tutta la durata del rapporto di lavoro, il socio lavoratore, il dipendente o collaboratore riceve indicazioni che gli consentano di comprendere la natura del proprio incarico e che gli permettano di svolgerlo adeguatamente, nel rispetto della propria qualifica. La comunicazione pone come base di partenza per la sua azione i valori dell’ascolto, della chiarezza, della trasparenza e della collaborazione. 8.6. È impegno della Cooperativa curare la formazione di tutto il personale e di favorirne la partecipazione a eventuali corsi di aggiornamento e a programmi formativi in relazione e concomitanza con il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Ne consegue che: • la Cooperativa, per il tramite delle funzioni competenti, seleziona, ammette, assume, retribuisce e gestisce il personale in base a criteri di merito e di competenza, senza alcuna discriminazione politica, sindacale, religiosa, razziale, di lingua e di sesso, nel rispetto di tutte le leggi, dello statuto e regolamento sociale, dei contratti di lavoro e delle direttive in vigore; • il sistema valutativo aziendale è gestito in modo trasparente e oggettivo. Esso deve tener in opportuna considerazione l’osservanza da parte del personale delle norme del presente Codice, che costituisce presupposto per rafforzare la motivazione, premiare con equità e favorire il conseguimento di risultati di eccellenza. 8.7. La salvaguardia dell’integrità morale e fisica del personale è condizione necessaria per lo svolgimento dell’attività lavorativa. La Società, di conseguenza, si adopera per garantire la tutela della salute e la sicurezza dei soci lavoratori, dei dipendenti e collaboratori e si impegna, inoltre, a consolidare e a diffondere la cultura della sicurezza, sviluppando la consapevolezza dei rischi e promuovendo comportamenti responsabili da parte di tutto il personale. 8.8. La Cooperativa si impegna rispettare e a fare rispettare ai propri fornitori la nor-
9.1. La professionalità e l’impegno del personale rappresentano uno specifico obbligo, in quanto presupposti imprescindibili per il conseguimento degli obiettivi della Cooperativa. I soci lavoratori, i dipendenti e i collaboratori non possono essere disgiunti dall’osservanza di quanto previsto dal presente Codice Etico. 9.2. In particolare, essi si impegnano ad ottemperare con diligenza e lealtà secondo le seguenti regole comportamentali: • deve essere evitata ogni situazione o attività personale che possa condurre a conflitti d’interesse, anche potenziali, con la Cooperaativa o che potrebbe interferire con la capacità di assumere decisioni imparziali, nel migliore interesse della Società; • è vietato al personale di accettare, anche indirettamente, denaro, doni, beni, servizi, prestazioni o favori in relazione a rapporti intrattenuti con qualunque soggetto terzo con cui la Cooperativa abbia un rapporto in essere al fine di influenzarne le decisioni, in vista di trattamenti più favorevoli o prestazioni indebite o per qualsiasi altra finalità; • eventuali richieste o offerte di denaro, di doni, di favori di qualunque tipo, ricevute dal Personale, secondo quanto stabilito nel punto precedente, devono essere tempestivamente portate a conoscenza del proprio superiore gerarchico e dell’Organismo di Vigilanza; • le informazioni acquisite nello svolgimento delle attività assegnate devono rimanere strettamente riservate e opportunamente protette nel rispetto di quanto stabilito dal D.Lgs. n. 196 del 30/06/2003, e non possono essere utilizzate, comunicate o divulgate a terzi; • occorre curare le proprie competenze e professionalità, arricchendole con l’esperienza e la collaborazione dei soci/colleghi creando, in tal modo, un clima in cui tutti si sentano bene accetti ed incoraggiati al raggiungimento dei propri obiettivi professionali; • l’attività di ogni socio, dipendente e collaboratore delle strutture operative o di direzione, deve essere improntata alla massima collaborazione al fine di raggiungere la soddisfazione della clientela; • le decisioni assunte dai responsabili delle strutture operative o di direzione devono essere basate su principi di sana e prudente gestione, attraverso la valutazione oculata dei rischi potenziali, nella consapevolezza che le proprie scelte contribuiscono al raggiungimento di positivi risultati aziendali; • ogni soggetto è tenuto ad operare con diligenza per tutelare i beni aziendali, utilizzando con scrupolo e responsabilità le risorse allo stesso affidate, evitandone utilizzi impropri che possano essere causa di danno o di riduzione di efficienza, o comunque in contrasto con l’interesse della Società; • l’attività di formazione del bilancio o di altri documenti similari deve essere improntata, da parte di coloro a ciò destinati, alla massima collaborazione, alla completezza e chiarezza delle informazioni fornite, nonché all’accuratezza dei dati e delle elaborazioni; • ogni socio, dipendente e collaboratore è tenuto a collaborare con l’Autorità giudiziaria nell’ambito di eventuali indagini e processi da questa condotti. 9.3. Inoltre, i soci lavoratori, i dipendenti ed i collaboratori che svolgono funzioni di responsabilità operativa, sono tenuti ad ottemperare con diligenza e lealtà alle seguenti, ulteriori, regole comportamentali: • impegnarsi ad acquisire una adeguata conoscenza delle normative vigenti e dei regolamenti interni, rispettarle, renderle note e farle rispettare al personale; • effettuare, nei confronti del personale, una costante attività di sensibilizzazione dei valori etici riconosciuti dalla cooperativa; • sensibilizzare il personale a comunicare all’organismo di vigilanza ogni sospetta infrazione del codice etico;
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• gestire il personale, pianificando le attività, fornendo informazioni accurate su mansioni da svolgere e responsabilità, valorizzando le professionalità presenti e sviluppando le competenze, la motivazione e la partecipazione ai processi aziendali; • astenersi dal richiedere prestazioni o favori personali, evitare forme di favoritismo e clientelismo o qualunque comportamento in violazione del codice etico.
Art. 10 - RAPPORTI CON LE ORGANIzzAzIONI POLITICHE E SINDACALI 10.1. I principi di trasparenza, indipendenza ed integrità devono caratterizzare anche i rapporti intrattenuti dalle competenti funzioni aziendali con le organizzazioni politiche e sindacali. I rapporti con queste ultime sono improntati a favorire una corretta dialettica, senza alcuna discriminazione o diversità di trattamento, con tutte le organizzazioni firmatarie degli accordi collettivi di lavoro, al fine di favorire un clima di reciproca fiducia e un dialogo solido nella ricerca di soluzioni di elevata flessibilità. 10.2. Le relazioni con i rappresentanti di organizzazioni politiche e sindacali sono riservate alle competenti funzioni a ciò autorizzate. 10.3. La partecipazione, a titolo personale, dei Destinatari del Codice Etico ad organizzazioni politiche avviene fuori dell’orario di lavoro e senza alcun collegamento con la funzione svolta in Cooperativa. 10.4. La Società può contribuire al finanziamento di manifestazioni o iniziative che rivestano anche un fine politico, di partiti politici, di comitati, di organizzazioni e candidati politici purché ciò avvenga nel rispetto della legge e delle norme vigenti.
Art. 11 - COMPORTAMENTI DEGLI AMMINISTRATORI Gli amministratori della Cooperativa, nella consapevolezza della propria responsabilità, oltre che al rispetto della legge, della normativa vigente, dello statuto e del regolamento interno, sono tenuti all’osservanza delle prescrizioni e principi del presente Codice Etico. In particolare, ai loro componenti è richiesto: • di tenere un comportamento ispirato ad autonomia e indipendenza di giudizio, e correttezza nei rapporti con il corpo sociale, i dipendenti e collaboratori, i clienti e fornitori e tutti i soggetti con i quali entrano in relazione per il conseguimento dell’oggetto sociale; • di tenere un comportamento ispirato ad integrità, lealtà e senso di responsabilità; • di garantire una partecipazione assidua ed informata alle riunioni ed alle attività degli Organi sociali; • di valutare le situazioni di conflitto d’interesse o di incompatibilità di funzioni, incarichi o posizioni all’esterno e all’interno della Cooperativa, astenendosi dal compiere atti in situazioni di conflitto di interessi nell’ambito della propria attività; • di fare un uso riservato delle informazioni di cui siano a conoscenza per ragioni d’ufficio, evitando di avvalersi della loro posizione per ottenere vantaggi personali, sia diretti che indiretti; • di rispettare le richieste di informazioni, da parte del Collegio sindacale, in tema di applicazione alla Cooperativa di specifiche normative; • di provvedere a presentare in Assemblea, in relazione a un determinato ordine del giorno, soltanto atti e documenti veri, completi e non alterati; • di non effettuare atti che possano determinare riduzioni del capitale sociale, fusioni con altre società o scissioni, in grado di cagionare un danno al corpo sociale e/o ai creditori.
Art. 12 - RAPPORTI CON I FORNITORI, PARTNERS E CONCORRENTI 12.1. Rapporti con i fornitori CFT opera una selezione dei fornitori secondo principi del presente Codice Etico, quindi con criteri di trasparenza, lealtà, libera concorrenza autonomia e indipenden-
za di giudizio. Nella selezione, pur avendo il fine di conseguire il massimo vantaggio competitivo, valuta la qualità del prodotto/servizio offerto, la competenza, reputazione, capacità tecnico/professionale e idoneità alla corretta e puntuale esecuzione delle obbligazioni contrattuali. La cooperativa obbliga tutti i fornitori al rispetto delle disposizioni di legge applicabili, con particolare riguardo alle norme in materia di ambiente, di igiene e di sicurezza sui luoghi di lavoro, di rispetto delle normative sui rapporti di lavoro e delle condizioni contrattualmente definite. CFT si impegna a portare a conoscenza dei fornitori il contenuto del codice etico e a obbligarli al rispetto delle norme in esso contenute. La Cooperativa provvederà al pagamento delle forniture di merce/servizi, solo dietro presentazione di regolare fattura e previa verifica del rispetto delle normative di legge applicabili. 12.2. Rapporti con partners La Cooperativa, all’atto di stabilire relazioni o concludere accordi con partners, ne verifica le caratteristiche di correttezza, integrità morale, competenza e professionalità. I rapporti con i partners devono essere improntati alla massima trasparenza, correttezza ed equità reciproche, ogni informazione reciprocamente fornita deve essere veritiera e completa e deve essere garantita la riservatezza dei dati e dei documenti ricevuti/consegnati. 12.3. Rapporti con i concorrenti CFT ritiene di fondamentale importanza che il mercato sia basato su una corretta concorrenza, per questo impronta i rapporti con i concorrenti ai principi di lealtà e correttezza. La Cooperativa, ed in particolare i suoi dirigenti, eviterà qualsiasi iniziativa o contatto con concorrenti che possano apparire come violazione delle norme a tutela della concorrenza e del mercato.
Art. 13 - RAPPORTI CON I CLIENTI 13.1. CFT manifesta una costante sensibilità e attenzione alla qualità della relazione con la clientela ed al suo continuo miglioramento, essendo ciò presupposto necessario del processo di creazione e distribuzione del valore nella Cooperativa. I Clienti, infatti, costituiscono parte integrante del patrimonio aziendale della Società. 13.2. Nei rapporti con i clienti ciascun Destinatario del presente Codice rappresenta la Cooperativa, di cui è parte integrante. A tal fine, i Destinatari sono tenuti a svolgere le proprie attività nei confronti dei Clienti con professionalità, competenza, disponibilità, correttezza, cortesia e trasparenza. L’eccellenza dei servizi offerti e la garanzia di dare una risposta rapida e qualificata alle richieste, costituiscono gli elementi distintivi del rapporto della Cooperativa con la clientela. 13.3. I comportamenti assunti sono sempre improntati al rispetto professionale della riservatezza sulle informazioni acquisite nel corso dell’attività, nonché della vigente normativa in tema di tutela dei dati personali. 13.4. Per tutelare l’immagine e la reputazione della Cooperativa – costruite attraverso l’impegno, la dedizione e la professionalità delle sue strutture – è indispensabile che i rapporti con la clientela siano improntati: • alla piena trasparenza e correttezza, anche al fine della creazione di un solido rapporto che metta il cliente in grado di comprendere sempre le caratteristiche e il valore di tutti i servizi disponibili che acquista o che gli vengono offerti; • al mantenimento di elevati standard di qualità dei propri servizi e alla massimizzazione della soddisfazione della clientela. Le procedure interne e le tecnologie informatiche utilizzate supportano queste finalità, anche attraverso un continuo monitoraggio della clientela stessa; • all’accurata identificazione del profilo di rischio dei clienti, punto di partenza fondamentale per offrire servizi coerenti con le loro esigenze; • ad un tempestivo riscontro ai reclami, mirando a una risoluzione sostanziale delle controversie. I reclami costituiscono un’opportunità di miglioramento, per
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superare conflittualità e recuperare fiducia e soddisfazione dei clienti; • al rispetto della legge, con particolare riferimento alle normative e disposizioni in tema di lavoro e sicurezza, nonché di tutela dei beni di proprietà dei clienti; • all’indipendenza da ogni condizionamento improprio, sia interno che esterno; • al regolare monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi di soddisfazione e fedeltà dei clienti. La Cooperativa è aperta ai suggerimenti e alle proposte dei clienti in merito alla migliore gestione dei servizi. 13.5. Inoltre, nell’avviare relazioni commerciali con nuovi clienti e nella gestione di quelle già in essere, è necessario, tenuto conto delle informazioni disponibili, evitare di: • intrattenere relazioni, dirette o indirette, con soggetti dei quali sia conosciuta, o solamente sospettata, l’implicazione in attività illecite e, comunque, con persone prive dei necessari requisiti di serietà ed affidabilità commerciale; • intrattenere rapporti finanziari con quelle attività economiche che, anche in modo indiretto, ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona (ad esempio sfruttando l’impiego di lavoro nero e/o minorile).
Art. 14 - RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAzIONE 14.1. La Cooperativa individua e definisce i canali di comunicazione con tutti gli interlocutori della Pubblica Amministrazione (a titolo meramente esemplificativo, i Ministeri, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, l’Agenzia delle Entrate ecc.) sia a livello locale, sia a livello nazionale. 14.2. In particolare, l’assunzione di impegni nei confronti della Pubblica Amministrazione (di seguito, anche PA) è riservata alle funzioni aziendali a ciò preposte ed autorizzate, le quali sono tenute ad assolvere ai propri compiti con integrità, indipendenza e correttezza. I rapporti sono altresì improntati alla massima collaborazione, dovendo in ogni caso evitare di ostacolarne l’attività istituzionale e sono svolti preservando, nelle relazioni intrattenute con le stesse, corretti ambiti di reciproca indipendenza evitando ogni azione o atteggiamento che possa essere interpretato quale tentativo di influenzarne impropriamente le decisioni. 14.3. Con riferimento ai rapporti con la PA, è fatto vietato ai Destinatari di promettere od offrire a Pubblici Ufficiali ovvero Incaricati di Pubblico Servizio, o a dipendenti in genere della Pubblica Amministrazione doni (non solo sotto forma di somme in denaro, ma anche beni), benefici o altre utilità per promuovere o favorire gli interessi della Società in sede di assunzione di impegni e/o di gestione dei rapporti di qualsivoglia natura con la Pubblica Amministrazione (ad esempio, in caso di stipulazione ed erogazione di contratti, aggiudicazione e gestione delle autorizzazioni, attività ispettive, di controllo o nell’ambito di procedure giudiziarie ecc.). In particolare, è vietato: • offrire ai soggetti sopra citati, anche in occasioni di festività, omaggi fatta eccezione per regalie di valore simbolico direttamente ascrivibili a normali relazioni di cortesia commerciale e, comunque, tali da non poter ingenerare, nell’altra parte ovvero in un terzo estraneo ed imparziale, l’impressione che esse siano finalizzate ad acquisire dalla Società o concedere alla Società indebiti vantaggi, ovvero tali da ingenerare comunque l’impressione di illegalità o immoralità; • esaminare o proporre strumentalmente opportunità di impiego di dipendenti della Pubblica Amministrazione (o parenti ed affini) e/o opportunità commerciali di qualsiasi altro genere che potrebbero indebitamente avvantaggiarli; • effettuare spese di rappresentanza ingiustificate e con finalità diverse dalla mera promozione dell’immagine aziendale; • fornire o promettere di fornire, sollecitare od ottenere informazioni e/o documenti riservati o comunque tali da poter compromettere l’integrità o la reputazione di una o entrambe le parti; • favorire, nei processi d’acquisto, fornitori e sub-fornitori solo perché indicati dai dipendenti stessi della Pubblica Amministrazione; • esibire scientemente documenti falsi o contenenti dati falsi o alterati, sottrarre o omettere documenti, omettere informazioni dovute, al fine di orientare inde-
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bitamente a favore proprio o della propria clientela le decisioni della Pubblica Amministrazione; • tenere una condotta ingannevole che possa indurre la Pubblica Amministrazione in errore nella valutazione tecnico-economica dei servizi offerti/forniti, o influenzare indebitamente la decisione della Pubblica Amministrazione; • utilizzare o presentare dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere ovvero omettere informazioni dovute, per conseguire in modo indebito contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo da parte dello Stato, delle Comunità europee o di altri enti pubblici. 14.4. I Destinatari sono tenuti a verificare che le erogazioni pubbliche, i contributi o i finanziamenti agevolati, erogati in favore della Cooperativa, siano utilizzati per lo svolgimento delle attività o la realizzazione delle iniziative per le quali sono stati concessi; qualsiasi utilizzo diverso da quello per il quale sono stati erogati è vietato. 14.5. Nello svolgimento sia delle comunicazioni e segnalazioni di tipo periodico, sia dei rapporti di carattere specifico, la Società garantisce la completezza e l’integrità delle notizie fornite e l’oggettività delle valutazioni, ricercando la tempestività degli adempimenti ad essa richiesti. 14.6. Chiunque riceva richieste esplicite o implicite o proposte di benefici di qualsiasi natura da Pubblici Ufficiali ovvero Incaricati di Pubblico Servizio deve immediatamente: • sospendere ogni rapporto con gli stessi; • riferire l’accaduto al suo diretto proprio superiore ed informare per iscritto l’Organismo di Vigilanza. 14.7. In relazione ai rapporti con le Autorità di Vigilanza, nazionali, comunitarie ed estere e, in particolare, nello svolgimento delle comunicazioni e segnalazioni di tipo periodico, la Società garantisce la completezza e l’integrità delle notizie fornite e l’oggettività delle valutazioni, ricercando la tempestività degli adempimenti ad essa richiesti dalla P.A. Inoltre, i rapporti con le Autorità di Vigilanza sono altresì improntati alla massima collaborazione, evitando, in ogni caso, di ostacolarne l’attività istituzionale.
Art. 15 - RAPPORTI CON I MASS MEDIA 15.1. La Cooperativa riconosce il fondamentale ruolo informativo svolto dai Mass Media verso la società. A tale scopo, si impegna a collaborare pienamente con tutti gli organi di informazione, senza discriminazioni, nel rispetto dei reciproci ruoli. Le comunicazioni della Società verso qualunque Organo di informazione devono essere veritiere, chiare, trasparenti, non ambigue o strumentali; esse, inoltre, devono essere coerenti, omogenee ed accurate, conformi alle politiche e ai programmi aziendali. 15.2. I rapporti con la stampa e con gli altri mezzi di comunicazione di massa sono riservati agli organi e alle funzioni aziendali preposte. 15.3. Allo scopo di garantire una informazione univoca e supportare coloro che entrano in contatto con i mezzi di informazione, le dichiarazioni rese per conto della Società devono essere sottoposte alla preventiva autorizzazione degli organi e delle funzioni aziendali competenti. 15.4. La promozione della Cooperativa rispetta i valori etici di cui al presente Codice, ripudiando l’utilizzo di messaggi volgari od offensivi. La Società cura l’informazioni pubblicate sul sito web istituzionali in modo di renderlo uno strumento completo, efficace ed in linea con le aspettative del mercato.
sezione iv moDaliTà Di aTTUazione Art. 16 - ORGANISMO DI VIGILANzA Il controllo, l’attuazione ed il rispetto del presente Codice Etico è affidato all’Organismo di Vigilanza nominato a norma degli artt. 6 e 7 del D.Lgs. 231/01. In particolare, i compiti dell’O.d.V., fermo restando quanto previsto nell’apposito documento denominato “Regolamento dell’Organismo di Vigilanza”, sono i seguenti:
• controllare il rispetto del Codice Etico, nell’ottica di ridurre il pericolo della commissione dei reati previsti dal D.Lgs. 231/01; • seguire e coordinare l’aggiornamento del Codice Etico, anche attraverso proprie proposte di adeguamento e/o aggiornamento; • promuovere e monitorare le iniziative dirette a favorire la comunicazione e diffusione del Codice Etico presso tutti i soggetti tenuti al rispetto delle relative prescrizioni e principi; • suggerire il piano di formazione etica secondo quanto stabilito nel Modello Organizzativo Gestionale di CFT; • formulare le proprie osservazioni in merito alle presunte violazioni del Codice Etico di cui sia a conoscenza, segnalando agli organi aziendali competenti le eventuali infrazioni riscontrate.
Art. 17 - DIFFUSIONE E SEGNALAzIONI 17.1. Il Codice Etico ed i suoi aggiornamenti sono portati a conoscenza di tutti i Destinatari (interni ed esterni) mediante adeguata attività di comunicazione e diffusione affinché vengano conosciuti ed applicati i valori ed i principi in esso contenuti e si eviti che l’iniziativa individuale possa generare comportamenti non coerenti con il profilo etico che la Cooperativa persegue. 17.2. Il Codice Etico viene pubblicato, anche in lingua inglese, francese, spagnolo e cinese, sul sito internet accessibile a tutti. 17.3. Una copia cartacea del Codice viene consegnata a ciascun consigliere, socio lavoratore, dipendente o collaboratore all’atto, rispettivamente, della nomina, dell’ammissione, dell’assunzione o dell’avvio del rapporto con la Società. Il Codice Etico è oggetto di specifiche campagne di divulgazione alla clientela ovvero ad altri soggetti interessati anche a mezzo stampa e posta o nei modi ritenuti di volta in volta più opportuni. 17.4. I Destinatari del presente codice hanno l’obbligo di segnalare eventuali istruzioni ricevute che siano in contrasto con la legge, i contratti di lavoro, la normativa interna e il presente Codice etico. 17.5. Il mancato rispetto dell’obbligo di segnalazione è espressamente sanzionato. 17.6. In particolare, ogni violazione dei principi e delle disposizioni contenute nel presente Codice Etico dovrà prontamente essere segnalata dai Destinatari, per iscritto, anche in forma anonima, all’OdV o al Responsabile dell’Ufficio Risorse Umane che, a sua volta, informerà direttamente l’OdV. L’Organismo di Vigilanza valuta la sussistenza e la rischiosità delle violazioni evidenziate in relazione ai valori aziendali e alle normative vigenti; valuta altresì le violazioni al Codice e la sussistenza di ipotesi di condotta delittuose, sempre nell’ambito delle proprie attribuzioni e funzioni ai sensi del D.Lgs. 231/01. 17.7. La Cooperativa non tollererà alcun tipo di ritorsione, discriminazione e penalizzazione per segnalazioni che siano state effettuate in buona fede, salvi gli obblighi di legge e la tutela dei diritti di chi sia accusato erroneamente e/o in mala fede. 17.8. Il contatto con l’OdV potrà avvenire con qualsiasi mezzo sia tramite l’invio di lettera per posta, anche interna, sia tramite e-mail indirizzata alla casella di posta elettronica appositamente predisposta e riservata all’OdV (organismo.vigilanza@cftlogistica.it).
• il procedimento per la concreta irrogazione dei provvedimenti disciplinari. In particolare, il Sistema Sanzionatorio, nei limiti e in base ai requisiti in esso stabiliti, è rivolto a: • Soci lavoratori; • Dipendenti subordinati; • Componenti degli Organi Sociali; • Società di Revisione; Consulenti (Società di consulenza, Avvocati ecc.); Collaboratori [lavoratori parasubordinati, agenti (ad es. promotori…), stagista…]; Fornitori; altri Soggetti Terzi che abbiano con la CFT rapporti contrattuali - di seguito, Soggetti Terzi. 18.2. Relativamente ai Soci lavoratori, si applicano le sanzioni disciplinari previste dallo Statuto Sociale, dal Regolamento Interno e dal rispettivo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato dalla Cooperativa; in caso di gravi inadempienze dei principi stabiliti nel presente Codice Etico con rilevanza ai fini del D.Lgs. 231/01, viene disposta nei loro confronti l’esclusione dalla Società. 18.3. Con riferimento ai Dipendenti subordinati, , nel rispetto delle procedure previste dalla Legge n. 300 del 1970 – il c.d. Statuto dei Lavoratori. I provvedimenti disciplinari ad essi irrogabili sono: • rimprovero verbale; • rimprovero scritto; • sospensione dal servizio e dal trattamento economico per un periodo non superiore a 10 giorni; • licenziamento per notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del prestatore di lavoro (giustificato motivo); • licenziamento per una mancanza così grave da non consentire la prosecuzione anche provvisoria del rapporto (giusta causa); • allontanamento dal servizio con mantenimento del trattamento economico per lavoratori sottoposti a procedimento penale ex D.Lgs. 231/2001. 18.4. In relazione agli Amministratori, i provvedimenti disciplinari ad essi applicabili sono la diffida, la decurtazione degli emolumenti ovvero, nei casi più gravi, la convocazione dell’Assemblea per l’adozione del provvedimento di revoca. 18.5. In relazione ai Sindaci, i provvedimenti disciplinari ad essi applicabili sono la diffida ovvero, nei casi più gravi, la revoca del mandato secondo le modalità stabilite dal c.c. 18.6. Con riguardo ai Terzi Destinatari, in virtù di apposite clausole inserite nei relativi rapporti contrattuali, l’eventuale mancato rispetto dei principi e delle norme contenute nel presente Codice Etico, comporta l’irrogazione delle sanzioni della diffida, dell’applicazione di una penale o della risoluzione del contratto. 18.7. Infine, nei confronti degli esponenti dell’OdV, il Consiglio di Amministrazione assume gli opportuni provvedimenti in relazione a quanto previsto nel Sistema Disciplinare per la rispettiva categoria di appartenenza dei diversi componenti (soci lavoratori ovvero lavoratori autonomi) e nel rispetto delle regole previste dal Regolamento OdV. Inoltre, in caso di violazione delle disposizioni contenute nel Regolamento dell’OdV, nei confronti dei componenti dello stesso possono essere applicati i provvedimenti di: diffida al puntuale rispetto delle previsioni, decurtazione degli emolumenti, revoca del mandato.
Art. 18 - SANzIONI 18.1. Per ciò che concerne la tipizzazione delle violazione delle prescrizioni e dei principi del presente Codice Etico, nonché delle relative sanzioni applicabili, si rinvia a quanto previsto nello Statuto Sociale e nel Regolamento Interno, che costituiscono parte integrante del Modello di organizzazione di gestione della Società. Il Sistema Sanzionatorio, in estrema sintesi, individua: • i soggetti destinatari; • la tipologia delle violazioni rilevanti; • i criteri di individuazione ed irrogazione delle sanzioni; • la tipologia di sanzioni applicabili;
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Finito di stampare ottobre 2012