Ostile Issue 1

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MIEDO / ROBOF /EDF CREW /HARDCORE / DEAMPLUS / WALLS


Quando le ore e i minuti sono contati riecco Ostile WebZine! Nulla ha a che fare con il vecchio numero! Nuova grafica, molti più speciali e con un numero superiore di pagine, dopo tanto da farsi per far uscire fuori questo numero ci fermiamo un attimo e guardando cosa abbiamo fatto l’unica cosa che viene a tutti noi in mente è dirvi GRAZIE! Grazie a tutti voi che avete contribuito alla realizzazione di questa fanzina. Solo un paio di mesi fa non avremmo mai immaginato di dover ringraziare così tanti artisti che si sono mossi per questo progetto e invece in numerosissimi ci avete invito i vostri lavori rendendo possibile questo numero. GRAZIE!

foto copertina: Helena Romano

RIVISTA DI WRITING. “OSTILE” NON INTENDE INCITARE NESSUNO A VANDALIZZARE QUALSIESI TIPO DI SUPERFICIE CON GLI SPRAY. VIETATA LA RIPRODUZIONE DI TESTI E GRAFICHE. LE FOTO SONO INVIATE DAGLI ARTISTI IN VERSIONE ANONIMA. OSTILE E’ UN FREE PRESS NON A SCOPO DI LUCRO.



MIEDO 12

EDF CREW

RO BOF


WALL deam plus

HC CREW


RO BOF



RO BOF Salve a tutti! Lasciate che mi presenti, sono Robof, o come alcuni mi conoscono, Marco, ho quasi 26 anni e penso che quello che state leggendo ora sia un pò troppo impersonale, perciò mi metto comodo, mi rilasso e la rifaccio! Come dicevo, mi chiamo Robof, suona un pò strano lo so, ma è nato un pò per gioco, 9 anni fa, dalla unione tra i miei primi due tag, Roll e Bof, che mi vergogno quasi a citare, ma tutti siamo stati tredicenni e poi la storia va raccontata bene! Quindi,dicevamo, Il nome è nato da quello e dal fatto che sin da bambino stravedevo per i robot, e non avevo mai smesso di disegnarne, perciò mi sembrò essere perfetto! Comunque, da quando ho cominciato a scrivere con questo nome ne ho passate tante, ho dipinto in tanti posti diversi, conosciuto tante persone, stretto amicizie e “fratellanze”, ho anche litigato con qualcuno, ma quelle sono cose che passano. Insomma, dopo dodici anni posso dirvi che non ho rimpianto mai una volta di aver intrapreso questo percorso, anzi, più vado avanti più mi rendo conto di non rendermi più conto di fare quello che faccio, viene e basta!.


SICURAMENTE I TUOI CHARACTERS HANNO UNO STILE MOLTO PERSONALE CI VUOI PARLARE DI COME SONO NATI O DA COSA HAI TRATTO ISPIRAZIONE? I miei personaggi nascono a Terracina, molti di voi staranno pensando alle rime del G - Max, ma non ho un furgone purtroppo! Terracina non è solo furgoni comunque, è anche mare, storia, natura, arte, architettura, pesca, barche a vela, paranze, tracine, telline, il lungomare, il tempio di Giove, la Chiesa del Purgatorio, Terracina alta, e tante, tante altre cose che ogni giorno contribuiscono a mandarmi in tilt l’apparato fantasticatore, e che ultimamente affollano la mia testa, tanto da spingermi a non disegnare altro! Ovviamente la mia città non è stata l’ unica forgiatrice del mio stile, da bambino infatti fagocitavo quintalate di cartoni giapponesi e non, e passavo ore e ore a giocare coi lego e

altri giocattoli che noi tutti so che rimpiangiamo, fantasticando storie che ancora mi porto dietro! Crescendo poi, anche grazie a mio fratello, ho cominciato a leggere ogni genere di fumetto e di autore, Pazienza, Baldazzini, Toffolo, Bilal,Miyazaki, Otomo, Shirow, giusto per citarne alcuni, ma direi che gli ultimi tre hanno contribuito parecchio e continuano a farlo! WRITER CHE AMMIRI O CHE TI HANNO ISPIRIATO? Direi che ogni volta che dipingo con qualcuno mi rimane sempre qualcosa da portare a casa! Ho avuto tante volte la fortuna di dipingere con persone veramente influenti, e non a livello di fama, o almeno non solo, intendo persone che ti spronano ad andare avanti, e che, anche solo con un gesto, una linea o una sfumatura, riescono a farti crescere ed evolvere! Quando ho iniziato, le uniche riviste


che sono riuscito a trovare da un amico erano un paio di Airbrush magazine, un numero di Bagnacaoda con lo speciale su Cento e uno di Tribe, quello con la copertina di Loomit, li so praticamente a memoria! Rizla, Joys e gli EAD, Rusty, Cento, MastroK, Soviet, Zed1,Kemh, Bol, e tutta la 23 e la PDB, la IEN crew solo per citarne alcuni, mi hanno influenzato parecchio attraverso quelle foto stampate. Ma la vera crescita c’è stata con i miei compagni di crew, gli AEROES (codrese reppppresent), i GENUINI, in particolare Aspe (un mostro in tutti i sensi), Orgh, Thoms e Some (il sapiemte), e più recentemente con i miei amici torinesi, i KNZ e i TOTS , in particolare Reser che ringrazio per aver condiviso con me la sua decennale esperienza. ESSENDO TU ORIGINARIO DI TERRACINA OVVERO UNA CITTA’ DI PROVINCIA. CREDI CHE QUESTO ABBIA INFLUENZATO IL TUO PERCORSO DI WRITER? Terracina, almeno quando ho iniziato io a smanettare con le bombolette, era al pari di qualsiasi città europea ai tempi di Style Wars in ammerega, ovvero se trovavi un pezzo ti sganciavano na centomila! Ho cominciato con un amico di Firenze, venuto giù per le vacanze estive, dipingevamo con le color point e le RAL, ovvero acquafresh, e per un paio di anni ho continuato a dipingere da solo, saltuariamente. Verso il 2002/2003 ho conosciuto il Bias, detto Marino o Mareeno,praticamente l’unico altro writer all’infuori di me e fu proprio grazie a lui che ho scoperto le riviste, gli spray tecnici e il resto! Direi che sicuramente il vivere in una città cosi piccola, senza un computer, uno

street shop e la possibilità di viaggiare un pò ristretta ai tempi, mi hanno reso un pò più arduo il tutto, ma almeno il mio “primo sviluppo” è avvenuto in maniera spontanea e mi sono davvero applicato tanto per tirar fuori le tecniche che avevo in mente! Certo se fossi nato a Roma sarebbe andata diversamente: magari meglio, magari peggio! Avere la possibilità di portare il writing in una città “vergine”, e di portarcelo a modo mio, mi ha permesso di creare un bel rapporto con le persone, di ottenere facilmente permessi, e di deviare le mie “voglie illegali” verso altre mete, anche perchè bombardare una città di 45.000 abitanti con un solo writer, non sarebbe stato producente. Ad anni di distanza, nonostante io abbia visitato parecchi posti con situazioni allettantissime, non ho mai desistito dal voler continuare a vivere e lavorare qui, “qua so nato, qua ce vivo e qua ce muoio” (Analkilla docet)!



Ho dipinto in tanti posti diversi, e conosciuto tante persone, stretto amicizie e “fratellanze�


HO VISTO CHE HAI DIPINTO A LONDRA CHE VANTA NUMEROSI WRITER DI ALTO LIVELLO COME E’ STATO RAPPORTARTI CON LA SCENA LONDINESE? Ho conosciuto Bonzai nel 2008 al Mos di Wiesbaden, da allora ci siamo tenuti in contatto e finalmente tre anni dopo sono riuscito a partire e andare a trovarlo! Londra mi ha colpito molto, il dipingere con tante persone diverse che vantano anni e anni di graffiti sulle spalle è sempre affascinante; Stockwell, chi c’è stato capirà, è un posto magico, ci trovi sempre qualche writer straniero tra gli altri del posto, ed è bello perchè c’è un flusso continuo dal quale tutti possono attingere! COSA NE PENSI DELLA SITUAZINE DI WRITING MADE IN ITALY? Penso che l’Italia vanti numerosi validi elementi, a volte poco considerati, altre volte un pò troppo. Comunque sia penso che il writing stia crescendo abbastanza bene, in sempre più città viene data l’opportunità di organizzare eventi oltre ogni limite di superficie, basta pensare a Torino col Picturìn, o Campobasso col Draw the Line, o le facciate realizzate ad Ostia dall’ Associazione Walls, insomma le cose si stanno muovendo, a volte un pò a rilento e con problemi o scontenti, ma è sempre così, bisogna solo tener duro e andare avanti tutti insieme! ALTRI INTERESSI OLTRE I GRAFFITI? Con alcuni amici Terracinesi abbiamo da poco creato un gruppo che comprende musicisti, fotografi, grafici, illustratori, pittori ecc.. , l’associazione “Arte in Movimento”, con lo scopo di dare alla città un punto di riferimento per quelle iniziative a volte troppo sottovalutate che


potrebbero potenzialmente essere una grossa ricchezza per tutta la comunità! Abbiamo ottenuto dal comune la concessione di una sede in pieno centro storico, una torre dell’ undicesimo secolo, che adibiremo a laboratorio, centro ricreativo e area espositiva per dare modo alle persone del posto e non di esprimere e trasmettere le proprie capacità attraverso corsi, laboratori, eventi, mostre e quant’altro. Insomma tra questo progetto, il mio lavoro, che si alterna tra quello di decoratore e quello di artigiano, il writing e la mia passione per il mare e la vela cerco comunque di trovare il tempo per dedicarmi ad altro; la mia bisnonna Cesarea diceva sempre : “Chi s’ ferma è perdut’”. SALUTI . Vorrei salutare tanti tantissimi e lo farò cominciando da voi che mi avete gentilmente ospitato sulle vostre pagine ostili (è sempre bello sostenere ed essere sostenuti da un progetto giovane) e dai lettori che si sono sorbiti il mio pippone! Poi i miei fratelli Aeroes: Bons & Swen (ngrtt sbrtt), Coma (bukkake man), Ekro, Ike, Hoek e Oreste,per essermi sempre vicino, anche e soprattutto nei momentacci, Aspe l’uomo con la pelliccia e Some,Orgh the wildman, Mr Thoms e i Genuini, Reser (coccodrillo impizzato), Wens e Piove,i KNZ e gli altri amici torinesi del Cerchio e le Gocce,Vesod e Jimmyyy, Alekos Reize e il Poim,i compari di Campobasso e dintorni, Zhanco, Smake, e tutta la SMS, gli Hardcore, i PSA e gli A3mila,Kor1 & Satch (On13), Bero, Bonzai e la ILW, White Death (tornassi giovane!), Michelangelo e Istimada (grazie per tutte le avventure), Massi Sun, il Doc - Rock e gli Anxur Kingz e tutti i ragazzi dell’associazione, e ultimi ma non per importanza i miei genitori, dispensatori di sapere artigianale, e Giorgia, che a volte trascuro un pò troppo per la mia smania graffitara.



















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PH. MADDALENA TARTARO


MIEDO 12



miedo 12 COME TI SEI AVVICINATO AL WRITING? Ho iniziato a dipingere nel 98. La verità è che nel mio quartiere da quando ho visto i graffiti mi sono appassionato totalmente a questa cultura. La maggior parte dei miei amici, dipingevano e mi è sempre piaciuto andare a vederli dipingere e nel frattempo passavo molte ore con lo skateboard. Ero un ragazzino, ammiravo writer come EROZ e WOLF e ho sempre desiderato essere come loro, per me erano fortissimi, non riuscivo a capacitarmi come facessero a realizzare certe cose con uno spray. La verità è che la prima volta che ho preso una bomboletta di vernice spray è stato per dipingere un treno ma ho lasciato stare. Ma all’epoca che iniziai a dipingere, la gente e l’ambiente...era molto diverso da adesso. HAI AVUTO INFLUENZE STILISTICHE O WRITERS CHE TI HANNO INFLUENZATO? Ogni periodo della mia vita ha avuto un’influenza diversa dai fumetti alla grafica. Sono sempre stato influenzato dai graffiti degli anni 90, Ces, Mist, Mode2, Swet, Wow, Dare, CMP-Spin, Morse, Mast, Moockie, Razer, Bers, Toast, Zeta, Nova. Ma le persone che realmente mi hanno trasmesso qualcosa sono quelle che ho visto dipingere come Ich, Eroz, Bers, Seb, Hp,

Panthom Rebel, Paze, Moreno, Zeus, Opium, Rota,Pencil e, naturalmente, Bost. Direi che i miei veri insegnanti erano Eroz, ICH, Bost e Rebelphantom. QUAL’E’ UN ELEMENTO CHE RITIENI FONDAMENTALE NEI GRAFFITI E PERCHE’ ? Per me, in sostanza, è quello di divertirsi ..... hahahaha. Ma mi piace immaginare le lettere in bianco e nero, se il graffiti ha uno stile che trovo così perfetto è perche c’è una grande coerenza tra forma e colore. Per me è necessario che in un pezzo ci sono lettere, o se ci sono solo puppet, almeno hanno uno stile originale tipico dei graffiti. Mi piace mettere dei messaggi nascosti oppure dare un messaggio per attirare l’attenzione anche solo per un minuto.



PARLACI DI COME SONO NATE E SI SONO EVOLUTE LE TUE LETTERE. Davvero non lo so, credo che dipende dallo stato d’animo che ho quando faccio uno sketch o quando dipingo su muro. Nei graffiti per me sei tu, te stesso su muro e se un giorno sei felice hai espresso la felicità o almeno un messaggio positivo oppure un giorno puoi trasmettere odio o rabbia. Io di solito non prevedo quello che dipingo, mi piace il flusso di idee, dipingere in freestyle. GRAFFITI E STREET ART: DUE CORRENTI SEPARATE O L’UNA L’EVOLUZIONE DELL’ALTRA? Per me sono due mondi diversi. Alcune cose della street-art mi piacciono, ma la street-art non è graffiti. Nei graffiti si usa lo spray e prevale lo stile personale di ciascuno. Per me scattare una foto, stampare

e incollare o fare un modello non ha nulla di soddisfacente, voglio dire, può darti merito nel mondo del design, nell’elaborazione delle immagini. Inoltre la street-art non rispetta nessuna delle regole dei graffiti e non sempre utilizzata lo spray e l’aspetto estetico non è quello dei graffiti. D’ altro canto la sottocultura dei graffiti ha le sue regole che non ha nulla a che fare con la sottocultura del rap. Per me, la street-art è una tendenza molto artisica arricchita da gallerie d’arte, qualcosa che può essere venduto quindi non come i graffiti QUANTO PENSI CHE INFLUISCA PER TE IL LATO ILLEGALE DEI GRAFFITI PER UN WRITER. Se non fosse illegale non si tratterebbe di graffiti, quindi, deve essere illegale. Per questo motivo si apprende molto nell’essere veloce e nel controllare la strada.



DESCRIVICI LA SCENA DEI GRAFFITI DELLA TUA CITTA’. Ora come ora è una scena in bilico per colpa dalla crisi in Spagna. C’è una forte scuola di writer, ma senza soldi che, invece, si sono impiegati nella street-art. Il momento migliore è stato senza dubbio negli anni ‘90. ABBIAMO VISTO CHE VIENI SPESSO A DIPINGERE IN ITALIA (SOPRATTUTTO PER EVENTI IMPORTANTI) QUANTO TI HA SEGNATO QUESTA ESPERIENZA DI DIPINGERE IN UN ALTRO PAESE? Sono un membro della BN, per me è come la mia famiglia italiana. Mi piace andare a vedere loro e ringrazio Ryaneir. Amo l’Italia, ma soprattutto tutti gli amici che ho lì. Io vivo a Valencia, una città del lato orientale ed è molto diverso. La prima volta che sono andato a Milano, mi sembrava di essere in un film sui graffiti, nella mia città non ci sono muri così alti. Devo molto alla BN e all’Italia, che mi ha fatto vedere molti stili e tecniche differenti che nel mio paese sono diverse. Mi piace andare agli eventi principali perchè si impara molto. Amo viaggiare per imparare. Quando sono andato a Padova, sono stato impressionato dal livello di graffiti è come quando sono andato a Napoli, io rimango sempre molto colpito dallo stile. Comunque, il TRUE SKILLS a Milano è uno degli eventi più incredibili di graffiti che abbia mai visto. MURO O TRENO? Assolutamente muro in questo momento soprattutto per una questione di tempo e perché se esco la sera voglio far festa ahahahah.




QUANTO CREDI CHE INFLUISCA LA RETE INTERNET ALL’INTERNO DEI GRAFFITI? Per me è molto utile, ma ora c’è di nuovo una grande collaborazine con la fanzine. OLTRE AI GRAFFITI TI OCCUPI DI ALTRO? Dedico molto tempo a illustrare. fumetti, modellazione 3d, grafica, e i party .......... Io vivo vicino alla spiaggia, e mi piace fare festa con le donne aajajajajajaja. SALUTI. Voi per il buon lavoro...forte! Saluto DNT, Nase, JN2, Rebel Phantom, Bost, Beps, Cone, PEO, Dosher, Break, Gasone, Sisma, Neon, Deam (walter), Sky 4, Chapu, Folk, Nels, DIOM, Omarcore, Zentwo, Tretze, Heits, Razer, Orsi, ICH, Medium, Matita, Zeus, Opium, Rota, Made, Boogie, la gente di Padova, Sobek, Kcis, Sean2, Swet, Mente, Armando, Growxo, Kotež, Whiz, Flow, Kaniz , Droots e DIB, i Sakar, i Eroz, Wolf, Ston, Furto e Dr. Who per essere la mia ispirazione.






...mi sono appassionato totalmente a questa cultura.



EDF CREW



edf crew Era il 2003, il nuovo millennio stava iniziando. L’ aria che si respirava era molto più leggera. La Toscana, cuore dell’ Italia. E’ li che Niccolò Giannini (JOKE), Daniele Orlandi (UMBERTO STAILA) e Nico Bruchi (LOPEZ) sono nati, si sono incontrati, ed hanno unito le loro vite per condividerne sogni ed esperienze. Con le passioni, con il colore e con i viaggi si solidifica il loro percorso. Caratterizzati da un background legato alla street art, alle sub-culture urbane e da un processo di innovazione di tali termini, applicato al mondo del design e dell’arte moderna, gli ElektroDomestikForce, ogni giorno, portano avanti la loro singolare rivoluzione creativa spaziando senza limiti tra i molteplici settori. Dalle loro idee, nasce il loro lavoro. Dal voler vedere realizzate le loro idee, nasce la loro ricerca e la loro sperimentazione. Lavorando in ambito internazionale e partecipando alle manifestazioni artisticoculturali di maggior rilevanza, si sono affermati come gruppo creativo moderno.

WI VOSTRI PEZZI SI DIFFERENZIANO DAL TIPICO GRAFFITO “CLASSICO”, SONO TOTALMENTE CONCETTUALI , QUAL’E’ STATA LA STRADA CHE VI HA FATTO SCEGLIERE QUESTO TIPO DI STILE? Il graffito nasce nella preistoria come prima forma espressiva, da li abbiamo potuto interpretare momenti storici a noi sconosciuti. Il writing dagli anni ‘70/80 si è sviluppato sui concetti di “stile”, di ricerca formale e giocando sulla forza dei colori spray mixati in un concetto sub-pop di autoaffermazione, di protesta e di forti contrasti tra adrenalina e ricerca di fama, allontanandosi dal significato iniziale di graffitismo (con questo non vogliamo certo sminuire il fenomeno writing al quale, con rispetto, siamo legati). Dopo anni passati a sperimentare colori, tecniche e disegnare i nostri stili (molte volte senza dar loro un senso) abbiamo sentito un richiamo alla purezza del termine graffito. Da li nasce la nostra esigenza di dare un senso alle nostre creazioni, qualcosa che trasmetta dei messaggi chiari e ben visibili a coloro che vi si trovano di fronte. L’ idea è sempre quella di aprire una riflessione, di lasciare il nostro punto di vista su varie tematiche. Non volendo avere limiti nel farlo è stato inevitabile allargarsi anche in altri campi. Siamo tre soggetti che si fanno sempre un sacco di domande, i muri ci servono per fermare le nostre risposte, una sorte di taccuino di cemento dove ogni singola location assume un importante significato di evidenziatore per i nostri messaggi. La tecnica e lo stile sono importanti, ma devono essere finalizzati ed utilizzati per curare al meglio un’ idea.


QUESTO APPROCCIO DIFFERENTE VIENE RICONOSCIUTO E VALORIZZATO OPPURE VENITE VISTI IN MODO “DIVERSO” DA CHI MAGARI PREFERISCE IL GRAFFITO “CLASSICO”? Non ci piacciono le classificazioni, ne gli standard. Ogni graffito è l’ espressione di qualcuno. Il termine “graffito classico” dunque non esiste. Ci sono persone che ci mettono tutto e danno vita alle loro forme, alle loro lettere e ai loro colori e ci sono persone che li copiano spudoratamente senza mettere niente di suo nei loro pezzi; dunque il termine più adatto forse non è “graffito classico” ma, “graffitisti che fanno tendenza”. Diciamo che dopo aver studiato i nostri “graffitisti di tendenza” a noi più cari, abbiamo ricercato il nostro in tutto e pertutto, l’ esperienza ci

porta e sentire che questa è la cosa che per noi assume più valore. Ovviamente c’è chi apprezza e chi no, ma non sono domande che ci poniamo. Chi ci disprezza comunque prova qualcosa di fronte i nostri lavori, e per noi questo è comunque una vittoria. VI CONSIDERATE PIU’ WRITER OPPURE APPARTENENTI AL MOVIMENTO DELLA STREET ART? Ci definiamo ELEKTRO DOMESTIK FORCE. Le classificazioni non sono di casa, ci sentiamo parte di tutto.


I VOSTRI LAVORI NON SONO INDIVIDUALI MA UN UNICO PEZZO ELABORATO DAL GRUPPO UNA METODOLOGIA QUASI DA “CONCEPT” GRAFICO CON TANTO DI MESSAGGIO. SPIEGATECI COME NASCE UN DISEGNO DEGLI EDF. Nasce da UMBERTO STAILA che cucina, JOKE che stappa una bottiglia e LOPEZ che riempe “cartine” di appunti…..dalle chiacchere, dalla condivisione, dalla rabbia, dall’ esaltazione….. tra gli amici, in macchina da soli, sotto la doccia, sulla carta, dal cercare di aiutare qualcuno, per dare delle risposte a domande frequenti, per accendere riflessioni……. per sopravvivere alla noia, per rompere gli standard……ma più semplicemente, perché ci è naturale che ci nasca il desiderio di farlo. Il punto di partenza è l’idea e il tema che ci viene proposto o che ci balena come in un cervello comune…i problemi arrivano quando ognuno dei tre mette qualcosa in quel recipiente, in quel cervellone comune. Senza niente escludere di quel che viene messo dentro cerchiamo una modalità di realizzazione che sia vicina alle tre interpretazioni, provando le varie combinazioni, provando l’effetto che si produce. Dopo di che concretizziamo il tutto usando le tecniche che conosciamo e spesso studiandone di nuove. Ci conosciamo, conosciamo i punti di vista, conosciamo i pregi e i difetti l’uno dell’altro, sappiamo chi è più adatto a realizzare cosa e chi meno, sappiamo che nessuno farà tutto e riconosciamo l’importanza di un punto di vista comune dedito alla concretizzazione sviluppare l’idea nel miglior modo a noi possibile. Siamo sempre tutti e tre necessari, anche quando uno non partecipa direttamente alla realizzazione.

Abbiamo rispetto profondo l’un dell’altro e questo è la base di tutto. Nessuno vuole imporsi, nessuno vuole emergere, ma tutti vogliamo creare insieme qualcosa che rispecchi i nostri pensieri, le nostre esperienze. Questa è la nostra forza. CI SONO PERSONAGGI CHE VI HANNO ISPIRATO? SE SI QUALI SONO? Tutto è ispirazione. Tutto ciò che vediamo, sentiamo e percepiamo viene immagazzinato e rielaborato…a questo dovrebbe servire il cervello no? Ognuno di noi negli anni si è ispirato a centinaia di personaggi di tutti i settori. Per noi chi ci mette il cuore è da ricordare sempre.


QUAL’E’ LA PARTE CHE RITENETE FONDAMENTALE ALL’INTERNO DI UN VOSTRO PROGETTO? Il riuscire a comunicare qualcosa. WQualcosa che sentiamo e che ci crea piacere condividere con tutti. ESSENDO I VOSTRI DISEGNI CONCETTUALI E VISIVAMENTE ESPRIMONO UN MESSAGGIO CHE RENDE CHIARO IL VOSTRO OPERATO RITENETE CHE IL PUBBLICO ACCETTI DI PIU’ IL VOSTRO DISEGNO PIUTTOSTO CHE IL GRAFFITO STANDARD? Riteniamo che tutti coloro che ci supportano e apprezzano il nostro percorso ci siano vicini perché ne riconoscono la sincerità

e l’ originalità. Negli anni la crescita continua dei nostri supporter ce ne dato ogni giorno conferma. Come in tutte le cose, c’è chi la vede in un modo, chi in un altro, ma tutti la vedono! Questo è importantissimo. Non abbiamo mai trovato persone che non si sono espresse o han fatto finta di non vedere. Per noi le persone sono essenziali e sentiamo il compito di cercare di aiutarle a risvegliarsi e lottare contro tutto ciò che ci allontana dalla natura e nuoce al nostro vivere, attraverso la realizzazione di lavori e azioni di qualsiasi genere: crediamo sia questo che ci porta ad essere apprezzati.


ALTRE A DIPINGERE AVETE ALTRE PASSIONI? VI OCCUPATE DI QUALCOS’ALTRO? Continuamente EDF ha molte proposte con le quali sfidarsi.Nel trovare una soluzione a vivere di ciò che produciamo, negli anni siamo arrivati ad occuparci di comunicazione, design, grafica, video, decorazione, ecc…. Abbiamo clienti di tutta europa che ci scelgono per il nostro punto di vista, convinti che li aiuteremo a migliorare le loro attività sia da un punto di vista estetico, che funzionale e questo oltre a darci un grande piacere e a permetterci di portare avanti il nostro percorso di ricerca, ci dà da mangiare e ci fa fare esperienze incredibili. Nel tempo libero, che spesso e volentieri passiamo insieme, ci piace vivere, ascoltare e godere il tempo al meglio, tra amici, in famiglia. Ognuno di noi ha le proprie qualità, le proprie passioni, che continuamente ci portano a fare esperienze utili per la crescita di EDF. Al momento UMBERTO STAILA sta sperimentando il tatuaggio, LOPEZ il video, JOKE oltre alla fotografia analogica sta pure provando a concretizzare la sua laurea in legge…..domani chi può saperlo, siamo così, adoriamo sperimentare, adoriamo acquisire tecniche e nozioni su tutto ciò che può esserci utile per migliorare le nostre qualità e le nostre capacità come persone e come gruppo. Abbiamo tutti dei cani, delle splendide famiglie, delle ragazze incredibili, un sacco di amici speciali e la passione del sorriso. Oltre a questo non c’è altro in EDF. SALUTI. Hasta la pasta!


Abbiamo profondo rispetto l’uno dell’altro e questo è la base di tutto.






L’ULTIMA CROCIATA Una chiesa distrutta, abbandonata. Una madonna con un’ aureola di proiettili fa un rosario. Dall’altro lato, in fronte a lei, una scritta joke (gioco) viene trafitta da una croce stòrta e rugginosa. Dalla fessura della porta semiaperta esce una luce ed un proiettile, che passa sopra una lapide alla memoria di coloro che hanno dato la vita per il servizio di Dio. La direzione del proiettile è molto chiara. Un momento apocalittico che simboleggia una complicata attualità politico/religiosa.





FUORI DALLE GABBIE L’ ultimo giorno di mare, l’ ultimo bagno, l’ ultimo muro dell’estate. Così la EDF crew conclude una estate frenetica e rigenerante. In questo giorno, nasce “FUORI DALLE GABBIE”, una installazione che vuole esaltare la migrazione, la fuga dagli schemi, dai giorni freddi, da tutto ciò che soffoca la nostra libertà.



ARBEIT MACHT SKLAVEN - LIEBE MACHT FREI (IL LAVORO RENDE SCHIAVI - L’AMORE RENDE LIBERI) Piano Vetrale, paese dei murales.8x6 mt. Per la XXXI edizione della rassegna di arte contemporanea Il Pennello d’oro, quest’anno siamo stati selezionati per rappresentare il tema dell’ Olocausto, un tema molto delicato, quanto soffocante. Abbiamo creato una grande Gru di quelle da Luna Park come allegoria della vita. Simbolicamente, al gioco della Gru, ogni giocatore cerca di prendere ciò che più lo attrae, che più desidera. Spesso si tratta dell’oggetto più prezioso. Abbiamo poi riempito la nostra Gru con una montagna di scarpe (nei campi di concentramento i deportati, prima di essere tragicamente uccisi nei forni crematori, venivano denudati. Le scarpe di ognuno venivano “riciclate”), come a ricordare tutti coloro che forzatamente sono stati sfruttati ed hanno subito le più violente vicende. La nostra Gru da quelle scarpe preleva un cuore, simbolo dell’amore, della vita e della nostra unica salvezza. Abbiamo intitolato la nostra Gru ARBEIT MACHT SKLAVEN - LIEBE MACHT FREI (il lavoro rende schiavi - l amore rende liberi) per contrastare il messaggio nazista “Il lavoro rende liberi” che i cancelli di Auschwitz portavano. Dedichiamo questa nostra opera a tutti coloro che ogni giorno hanno lottato e lottano per vivere felici, con rispetto e amore. Questo nostro cuore, rimane a Piano Vetrale anche come gesto di gratitudine nei confronti degli abitanti del paese, che con un affetto unico ci hanno regalato dei bellissimi momenti.




deam plus


deam plus Ciao! Sono Deam, le mie crew sono CTA e GoNuts, vivo nella profonda provincia di Napoli, annidato in un rifugio antiatomico costruito sotto una montagna di munnezza. COME HAI INIZIATO? Essendo stato bambino nei ’90 sono stato, come tutti, abbagliato dai graffiti: la pubblicità della Seven ed i relativi zainetti, i diari, i quaderni, le magliette e mille altri gadget erano decorati con graffiti, scritte e puppets, tag e muri disegnati alla meglio. Fortunatamente tutto ciò aveva un riscontro reale: per me era normale vedere throw up o pezzi sui muri della mia città, e spesso persone che realizzavano grosse hall of fame con puppets, sfondi e wildstyle di un certo livello; uno di questi è Rasta, mio attuale compagno di crew. Arrivato poi al Liceo il contatto con i graffiti diventò diretto: conobbi un gruppo di ragazzi che scrivevano già da un po’ e che mi diedero qualche consiglio, poi entrai a far parte di una crew che in poco tempo tappezzò la città di graffiti: la STC, di cui faceva parte un mio caro amico nonché mia grande ispirazione, Spider (R.i.p.) che mi iniziò prima al wildstyle e poi al 3d; anni dopo conobbi i CTA e con loro cominciai a girare un po’, dipingendo in maniera più sistematica.

COSA REPUTI IMPORTANTE, SECONDO TE, IN UN GRAFFITO? Ciò che in primis guardo in un graffito è la struttura: le lettere e l’armonia tra esse, il flow che le unisce e che insieme le fa funzionare; non sono un fissato della tecnica e non amo chi fa della tecnica maniacale un suo punto di forza, a mio avviso lo si fa per mascherare altre mancanze…ciononostante una linea pensata per essere dritta deve essere tale, così come un cerchio non può diventare un ovale: una cosa sono i pezzi ignoranti, un’altra sono quelli “arronzati”. La colorazione e gli effetti sono all’ultimo posto per me; prima di rimanere impressionato per un accostamento di colori o per un effetto speciale mi lascio colpire da altro.


PENSI CHE INTERNET ABBIA INFLUITO POSITIVAMENTE PER I GRAFFITI OPPURE NEGATIVAMENTE? Internet è una enorme biblioteca senza bibliotecari: nessuno fa una cernita delle informazioni, quindi tutti possono dire tutto e sta a te avere senso critico e decidere della veridicità di un’affermazione. L’enorme vantaggio di internet, per persone come me che lo hanno scoperto in piena adolescenza, è quello di conoscerne le potenzialità: prima i pezzi li cercavo sulle fanze che puntualmente non compravo, vedendone poche decine in un intero anno e ricordandoli a malapena; qualche anno dopo ne ho visti migliaia in pochi giorni, capendo quanto velocemente tutto ciò influenzava la mia evoluzione, sia in positivo che in negativo. I pro ed i contro sono facili da dedurre: prima si “studiava” molto di più, peraltro su modelli selezionati e scremati da un panorama piuttosto ampio,

si cercava un contatto diretto con altre persone per evolvere per conoscere altri stili ed altri modi di vedere; ora invece il confronto è su scala internazionale, l’evoluzione è dieci volte più veloce ma non c’è più scambio di idee genuino, sostituito da una “corrispondenza” telematica che ci offre spesso modelli preconfezionati e provoca il proliferare incontrollato di odiose mode del momento. In fondo è giusto che sia così: ciò che sembra più facile è, in realtà, cosa ben più difficile.


QUANTO CONTA IL FATTORE ILLEGALITA’ SECONDO TE? Dipingere illegalmente forgia il tuo carattere come non possono mai farlo un milione di graffiti in hall of fame. L’attitudine del writer dipende da questo: il modo in cui guardi la città cambia in funzione della visibilità di uno spot, di quanto ti colpisce, di quante volte viene fotografato dai tuoi occhi. Contemporaneamente ne verifichi la fattibilità, ti dai un tempo, vedi le vie di fuga; subito dopo ne consegue uno stile, una soluzione, un graffito funzionale alle variabili studiate. Riconosci subito un writer con un background illegale: sicurezza del tratto, abilità in freestyle,

capacità di arrangiarsi con qualsiasi mezzo disponibile. Al contrario di quanto sembra non snobbo affatto le hall of fame o i pezzi ben curati: questi ultimi sono fondamentali anch’essi per l’evoluzione dello stile, lo studio di quanto appreso durante tante nottate. MURO O TRENO? QUALE PREFERISCI E PERCHE’? Posso definirmi un onnivoro, al momento faccio tutto con il giusto equilibrio: hall of fame, bombing, treni, tag, siano essi lungolinea, autostrade, muri di parcheggi o pannelli di metro; stillare una classifica non ha senso per me, in quanto tutto concorre


a farmi sentire vivo e a soddisfare, in una certa misura, il mio bisogno di esprimermi. Forse ciò a cui sono rimasto più legato e ciò che più mi colpisce e mi anima è il bombing cittadino: muri, serrande, rooftop, impalcature e tutto quanto forma la “flora” della jungla urbana. Più della visibilità mi colpisce lo scorcio, un po’ come un soggetto attira un fotografo: lo scenario, l’atmosfera, la superficie. Quanto ai treni, a chi non piacerebbe spararsi 10 pannelli a settimana?? Ripassare il giorno dopo a fare foto in stazione, sapendo che tu quel posto l’hai visto come pochi altri, ci sei entrato e l’hai studiato, ti ci sei nascosto ed ora ti mimetizzi tra i normali

passeggeri e lo usi da buon pendolare. Fare pannelli è un’ottima abitudine e ne farò finchè posso,ti aiutano ad ottimizzare i tempi di esecuzione e semplificare lo stile; indubbiamente mi hanno giovato; ne faccio troppo pochi per ritenermi un trainbomber, troppi per essere un writer da hall of fame.


CHE CONSIGLI PUOI DARE ALLE NUOVE GENERAZIONI? In primis mi sento di dirgli che da che mondo e mondo le cose si capiscono vedendole con i propri occhi e parlando con chi le fa: internet è un grosso aiuto ed una incredibile vetrina ma non potrà mai dirvi tutta la verità; i “king”, come molti li chiamano, non sono quelli sponsorizzati dalle marche di spray o che escono sulle fanze (o almeno non solo quelli), bensì chi porta avanti un proprio progetto da anni e magari lo fa nel silenzio, più concentrato a farsi il culo che a farsi pubblicità, ed è loro che dovrete cercare per capire cosa state facendo veramente. Rimanete coi piedi per terra e non pensate troppo alla visibilità, il duro lavoro ripaga sempre. HOBBY OLTRE AI GRAFFITI? Più che hobby sono passioni: pittura, disegno, rendering, computer grafica, architettura, sport. Amo la buona musica ed i buoni film, viaggiare quando posso, fotografare se qualcuno mi presta la fotocamera (ogni riferimento è puramente casuale). SALUTI Primaditutto grazie a voi di Ostile per questa intervista, sono davvero onorato. Ringrazio le mie due crew, CTA e GoNuts per farmi sentire parte di un qualcosa di grande e per essere la mia prima fonte di ispirazione, le rappresenterò sempre con orgoglio; saluto Miedo e i GFX, Rebel e tutti i BN, Aroma & PSA, Zeal & DIASUHT, i Capras, WildBoys, Depon Pomis & Bilos, Noe & Bavar, Riskio, Spider (R.i.p.), Sobek & Kcis, Ruso Pipo Josele y la peña de Jaèn, INK crew Granàa, Aeroes,

Zore & Misa, Arsem, Ogre, Treze, Mixo, Ponk, Hardcore Crew, Wert, Seesma, Monk e B36 e tutti quelli che ho penosamente dimenticato, colpa dell’abuso di solventi. Inoltre ringrazio la mia famiglia ed i miei amici per sopportarmi da sempre.










farmi sentire vivo e a soddisfare, in una certa misura, il mio bisogno di esprimermi.



HC CREW


hc crew La crew nasce a Napoli nel ‘99 grazie al suo padre fondatore diky, reduce ormai da una disgregata kpz. In origine i pezzi erano siglati “rdcr”, sigla che compare sul berretto di MCA dei beastie boys nel video “fight for your right”. Il termine “hardcore”, ovvero nocciolo duro, sottolinea il rispetto per le origini e la mentalita’ “senza compromessi” della crew napoletana, ed e’ al tempo stesso la base da cui partire, l’obiettivo a cui aspirare, ed il collante che tiene insieme la famiglia hardcore. L’ entrata di koso, poi, si decise di abbreviare la sigla in hc: il motivo è semplice: due lettere, più rapidità, più superfici ricoperte! I primi anni furono dedicati esclusivamente al train e street bombing, ma la ricerca costante dello “style” porterà a quell’evoluzione che si completerà con l’entrata nella famiglia di altri “loschi individui” della scena campana, prima appartenenti ad altre formazioni. E’ questo il momento che segna la svolta. Il lettering di pheno e slork si fondera’ con i personalissimi stili di nilo e krom, con le folli colorazioni di koso e con i figurativi e gli sfondi visionari di diky, wuk e foko. Questo mix di stili con radici strettamente underground da’ vita ad una crew alla costante ricerca dell’evoluzione personale, di gruppo e di ogni singola lettera, con un occhio al presente ed uno al passato, e la mente orientata verso il futuro. keep it real...keep it hardcore.




KOSO


SLORK




diky



PHENO


NILO




FOKO



WUK





koso slork diki foko pheno nilo




keep it real... keep it hardcore.






WALL


1

1 2 3 4

ERKO NCV ERKO NCV RESONE AEROES

3


2

4


1

1 GIOWE/TORAN/ MATE AMC 2 ROTEK


2


1

1 ROTEK 2 COSMO/ATEO 3 GUETS PHIESTA


2

3


Aspen - Robof Coma - Bons Swen AEROES



1

1 STICK SBIK AEROES 2 HEROES 3 ACE/WARIOS VT POWER VTPOWER


2

3


1 TORAN/GIOWE - AMC 2 CLAIM - LPN 3 KOMPA 1


2

3


1

1 DEKO/STE/DWEZ 2 ASKER 3 EL RUGHY 2


3


1 EL RUGHY/DOE 2 HURTO 3 SART/MATZ 1


2

3


1

1 ISMO - IBOK 2 GIOWE - AMC 3 ORGH - WARIORS


2

3


1

1 MARS 2 DHES 3 SAKE 3


2


1

1 JEANS/SOLER/SUGAR 2 DEAM/GRADO/ RASTA


2


1

1 ESTOVALE 2 ORGH/ENKO ORGH


2


1

1 UOK CREW 2 OZIIER - VIES 3 READ 2


3


1

1 READ 2 SFER 3 SUGAR/SOLAR


2

3


1

1 2 3 4

KWETS - GFX KWETS - GFX RONES/RESONE ASKER

3


2

4


1

1 2 3 4

MAS/SENZO SOLAR/SUGAR RESPO OBESO

3


2

4


1

1 ZHOTE/MAZY - GMC 2 IKE/SART 3 L.BOMBERZ 2


3


1

1 SOLER/SUGAR/JEANS 2 RESONE 3 IMACK 2


3


FIENO/SWEN BONS/COMA IKE/EKRO SART/HOEK



MIEDO12/DEAM 1 MIEDO/DEAM PLUS



IBOK/ISMA




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