Giornalino della 51^ edizione del PALIO DEI SOMARI

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Associazione Sagra San Giuseppe

In collaborazione con il Comune di Torrita di Siena

PALIO DEI SOMARI 51^ EDIZIONE

Torrita di Siena 22 marzo 2009

Tel. 0577 685434 - Fax 0577 686433 www.ediltorrita.com - e-mail: ediltorrita@inwind.it

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LA 51^ EDIZIONE DEL PALIO DEI SOMARI Siamo a Marzo e, come ogni anno, a Torrita si inizia a respirare “aria di Palio”. Siamo alla 51esima edizione, molto tempo è passato da quando gli inventori di questa festa idearono, con un incredibile spirito paesano, questa manifestazione. Oggi la festa del Palio dei Somari che culminerà domenica 22 marzo (cioè la domenica successiva alla festività di San Giuseppe), oltre ad essersi consolidata nel territorio, è divenuta una fra le feste più conosciute ed apprezzate della provincia di Siena e della Toscana. Ma il Palio non è solo la corsa, non si esaurirà solamente domenica 22 e, come tutti gli anni, coprirà un’intera settimana. Quest’anno inizierà sabato 14 Marzo a partire dalle ore 16:00 con l’apertura della mostra fotografica sulle Dame in collaborazione con l’Associazione Torrita Ricordi, proseguirà con il Corteo dei Ceri delle otto Contrade, con il sorteggio delle otto contrade ed abbinamento delle stesse alle batterie e con l’apertura al pubblico delle Taverne, appuntamento che, come di consueto, si ripeterà

anche il giorno successivo, domenica 15 Marzo. Come ormai avviene da qualche anno, il week-end della settimana antecedente il Palio viene così dedicato alla buona cucina, una manifestazione all’insegna del buon cibo e del buon vino con la creazione di un percorso enogastronomico realizzato per l’occasione. Infatti, in ognuna delle Taverne, sarà possibile degustare solamente un tipo di portata e naturalmente del buon vino offerto dalla Vecchia Cantina di Montepulciano. Sia la serata di sabato che quella di domenica saranno arricchite con alcuni spettacoli che avranno luogo in Piazza del Comune e per le vie del Centro Storico. Sabato sera a partire dalle ore 22,00, l’Associazione culturale “I Viatores” di Sarteano allestirà lo spettacolo “Solelunando”, una fiaba medievale rappresentata alla maniera del teatro di strada con l’utilizzo di fuochi,

trampoli e particolari effetti scenici, mentre domenica, da metà pomeriggio fino alla sera, i commensali saranno allietati dalla presenza di un musicista, un giocoliere ed un giullare che si alterneranno con spettacoli ed animazioni varie. Durante la settimana del Palio, vi saranno inoltre alcuni appuntamenti molto interessanti. Anche in occasione della 51esima edizione del Palio dei Somari, l’Associazione Sagra San Giuseppe, con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Torrita di Siena e l’Accademia degli Oscuri, organizzerà il concorso “Chissà se Torrita lo sa” che vedrà impegnate le classi IV e V elementare e I e II media dell’I.C. di Torrita al fine di promuovere nei giovani la passione per le proprie tradizioni e la riscoperta dei valori fondanti il proprio territorio. Nell’edizione 2008 il premio fu assegnato alle classi 5a e 5b, da quel testo ne è nata una sceneggiatura e uno spettacolo dal titolo “Palio ieri, oggi e domani” che martedì 17 Marzo sarà messo in scena al Teatro degli Oscuri dai ragazzi delle classi di prima media sezioni A, B e C. Mercoledì 18 Marzo sarà invece assegnato il premio “Chissà se Torrita lo sa” edizione 2009. Dal testo vincitore sarà creata una sceneggiatura e uno spettacolo che sarà quindi presentato nell’edizione 2010 del Palio dei Somari. Come di consueto il venerdì precedente la corsa sarà dedicato alle cene in contrada, un momento in cui tutta la contrada si stringerà attorno ai propri colori e dove inni e canti accompagneranno la presentazione del personaggio più atteso: il Fantino. Con il sabato la festa entrerà ufficialmente nel vivo. Inizia infatti una “gara nella gara” ed è durante quella sera che si assisterà al primo scontro tra contrade: la gara a coppie tra Sbandieratori e Tamburini. E poi finalmente arriva il giorno tanto atteso… Domenica 22 Marzo, il giorno del Palio! Fin dalle prime luci del mattino, passeggiando per i borghi del centro storico sarà come fare un salto nel passato… la piazzetta del Comune così come tutte le altre vie del Paese saranno illuminate e addobbate con bandiere e vessilli di epoca medievale che


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Fosco Tornani: Il Presidente del Comitato Sagra San Giuseppe “In questi tre anni ho potuto vivere un’esperienza nuova in un dinamico ambiente di giovani” Questo è il terzo Palio del mio mandato da presidente, gli altri giudicheranno il mio operato. Quello che posso dire è che in questi tre anni ho potuto vivere un’esperienza nuova in un dinamico ambiente di giovani, spinti da una volontà di fare e sempre alla ricerca di migliorare la nostra festa. Questo loro forte impegno in un’opera di volontariato è una ricchezza che tutti quanti gli abitanti di questo Paese, me compreso, devono tenere ben in conto, affinchè non vada dispersa. Tanto più se si considera che nel corso degli anni si sono accumulate esperienze organizzative che, se perdute, metterebbero in seria discussione la stessa possibilità di realizzazione della festa. Per questo ritengo necessario che le nuove leve si avvicino facendo le prime esperienze con la scuola dei tamburini e sbandieratori, muovendo così i primi passi per capire come si collabora ad un gruppo di lavoro che può dare gratificazioni, magari tenendo lontani da richiami diversi e meno salutari. Il lavoro svolto all’interno delle Contrade deve necessariamente essere aperto a tutti, dando l’opportunità ad altre persone di avvicinarsi: le Contrade non possono essere considerati circoli chiusi riservati ad un gruppo ristretto, ma un ambiente di incontro e socializzazione per tutti gli abitanti. Da questo punto di vista ho potuto constatare, negli ultimi tempi, una forte volontà da parte dei dirigenti delle Contrade stesse, di trovare nuove sedi più adatte a svolgere attività ricreative durante tutto l’anno. Questo sforzo in direzione di un impegno di lavoro volontario ed economico va, secondo me, sostenuto ed incentivato. Lo stesso Comitato della Sagra si sta adoperando per cercare una nuova sede che possa essere luogo di incontro anche per altre associazioni del paese e che, se varie condizioni lo permetteranno, potrà ospitare il museo permanente del Palio. Stiamo infatti approntando un archivio di documenti e foto relativo ai 50 anni della nostra manifestazione. Purtroppo, non essendo mai

DISTILLERIE

stata svolta un’opera di conservazione della documentazione, parte di questa risulta perduta ed il lavoro si sta rivelando particolarmente lungo e difficoltoso. Per rimanere in tema di manifestazione, anche quest’anno, come potrete vedere dal programma, portiamo avanti il progetto con la scuola iniziato nel 2008. Nonostante le difficolta di organizzazione di un evento che coinvolge tante persone, bambini e adulti, oltre ad un’istituzione pubblica, intendiamo andare avanti per dare vita ad un momento culturale che ricorda il nostro passato. Per tutto il resto procediamo come da programma ormai consolidato negli anni fino a domenica 22, con la corsa al gioco del pallone, che si promette battagliera come sempre per il divertimento di tutti. Chi vince gioisce gli altri tornano a casa con le pive nel sacco. Però c’è sempre l’anno prossimo.


LE TAVERNE NEL CENTRO STORICO Come ormai di consueto, i festeggiamenti del Palio dei Somari non possono non iniziare con le Taverne. Come ormai avviene da qualche anno, il sabato e la domenica della settimana antecedente il Palio sono all’insegna del buon cibo e del buon vino con la creazione di un percorso enogastronomico realizzato per l’occasione. E’ ben facile capire che questa formula non ha l’unico obiettivo di “mangiare” ma, fondamentalmente, si prefigge lo scopo di trascorrere una serata in un contesto caloroso in modo da vivere atmosfere suggestive, fra i sapori e le luci soffuse che fanno tornare alla mente periodi passati, quasi medievali. Quest’anno le Taverne sono così organizzate. La Contrada di Porta Gavina alla Taverna “Nencia” preparerà, come antipasti, crostoni con il cavolo nero, polenta gratinata con manzolino e salsiccia, ciaccia co’ riccioli e soppressata. I primi piatti, serviti sia nella taverna “Ponticino” dalle Contrade Porta a Sole e Fonti che in quella degli “Oscuri” dalle Contrade di Porta Nova e di Refenero, saranno i classici pici col sugo toscano, le tagliatelle con i funghi e salsiccia e la grandinina con l’ocio. Si occuperanno invece dei secondi piatti, le Contrade di Porta a Pago e Cavone alla Taverna “Pagone”; sabato 14 Marzo dove saranno serviti cinghiale in umido, fegatelli, verdure saltate e cipolline in agrodolce, mentre domenica 15 Marzo si potranno gustare salsicce, polpette, fagioli e verdure saltate. La Contrada Stazione nella Taverna “Piazza” si occuperà infine dei dolci e offrirà le classiche frittelle di riso calde, i dolci caserecci delle donne della Stazione nonché vin santo e ottimo vino speziato. Ovviamente, per chi non vuol fare tutto il percorso, c’è la possibilità di soffermarsi solo in alcune o in una sola Taverna. In ognuna di queste, sarà quindi possibile degustare solamente un tipo di portata e naturalmente del buon vino offerto dalla Vecchia Cantina di Montepulciano. Le due serata saranno arricchite con alcuni spettacoli e intrattenimenti a cura dell’Associazione culturale di musica e teatro di strada “I Viatores” di Sarteano. Sabato 14 Marzo, intorno alle 22,00 avrà inizio in piazza del Comune lo spettacolo “Solelunando”, una fiaba medievale rappresentata alla maniera del teatro di strada con l’utilizzo di fuochi, trampoli

Ponticino

Piazza

Oscuri

Nencia Pagone

e particolari effetti scenici mentre Domenica 15 Marzo, da metà pomeriggio fino alla sera, saranno organizzati momenti di animazione con spettacoli di giocoleria, musica, fachirismo e giullarate. L’intenzione è quindi quella di offrire al commensale la possibilità di vivere una serata tra amici, all’insegna della gioia e dell’allegria, dimenticando per un attimo i ritmi frenetici della vita quotidiana per immergersi almeno mentalmente in un’epoca lontana ma non dimenticata.

MERCATINO “ARTISTI NEI BORGHI” UN “BAZAR”NEL CENTRO STORICO DI TORRITA Fra i cosiddetti “eventi cornice” all’interno della settimana del Palio dei Somari, figura, anche quest’anno, il mercatino “Artisti nei borghi” promosso dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Associazione Sagra San Giuseppe nei giorni di Sabato 14 e Domenica 15 Marzo. L’apertura di questo mercatino coincide con l’apertura al pubblico delle taverne e con il tradizionale sorteggio e abbinamento delle batterie in programma sabato pomeriggio. Per i visitatori e per i torritesi in generale sarà un momento singolare anche perché il centro storico assumerà le sembianze di un bazar affascinante e ricco di curiosità. Il mercatino, che sarà aperto al pubblico già da sabato mattina fino a domenica sera, sarà riservato a chiunque voglia mostrare i propri lavori in tutte le fasi della realizzazione: sarà possibile assistere alla paziente esecuzione di pizzi, merletti e ricami o apprezzare l’arte dell’abile e certosino legatore alle prese con libri e pregiati articoli di cartoleria e poi artigiani, ceramisti scultori, professionisti del ferro battuto, creatori di candele decorative e altri ancora.

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SABATO. È IL VENTUNO DI FEBBRAIO... Sabato. E’ il ventuno di febbraio. Tra un mese esatto arriverà la primavera ed il cielo, che lo sa, ci regala una mattina fresca ma senza nuvole ed il sole, ormai sorto, illumina ed esalta i colori di un paesaggio unico ed inimitabile, ammirato in tutto il mondo. Sono le sette e mezzo, Fosco (ma tra di noi si chiama con il suo vero nome, “Chiodo”) è già più di mezz’ora che si aggira nel gioco del pallone a piazzare gli attrezzi che serviranno di lì a poco. Sì, perché anche quest’anno, e ormai sono quarantatré anni, si riparte con un cerimoniale che, da lì e fino al ventidue marzo, regalerà a Torrita ed ai suoi abitanti un’atmosfera magica, così bella ed irresistibilmente attraente che le anime dei torritesi, trasformatisi nel frattempo in contradaioli, potranno provare sensazioni altrettanto magiche che solo quell’atmosfera, e l’evento ad essa legato, possono dare. A Torrita c’è il Palio anzi, come si dovrebbe dire, c’è la Sagra San Giuseppe; quello sarebbe il nome e così era nata, e accanto a quel Sagra San Giuseppe c’era un Sagra delle frittelle e del vin dolce, che un anno una televisione locale aveva trasformato in “d’olce” facendoci così scoprire un vitigno del tutto nuovo. E il rituale è sempre quello: si portano al gioco le tribune, si montano, si abbelliscono le Contrade, si aprono le Taverne, si fanno le cene propiziatorie, la gara tra sbandieratori e tamburini, il Corteo Storico e, dulcis in fundo, si corre il Palio, con otto baldi destrieri asinini montati da altrettanto baldi fantini. Infine, la Contrada che vince il Palio inviterà le altre a festeggiare tutti insieme perché, anche quest’anno, ci sarà una Contrada vincitrice ma la vittoria finale sarà, ancora una volta, per Torrita ed il suo popolo, orgoglioso di appartenere a questa terra e a questa comunità. Così è stato e così sarà ed ogni anno sarà come il primo, unico e irripetibile, e finita la festa tutti vorranno arrivare presto al prossimo anno per gustare di nuovo la linfa vitale che solo questa festa sa dare. Sabato. E’ il ventuno di febbraio. Abbiamo cominciato a lavorare: i primi camion sono arrivati e il materiale comincia ad essere sistemato. Si avverte però che manca qualcosa, ma cosa? Ah, sì, certo: ancora non si è sentito il rumore di quell’ape verde, quella che era stata di Colombo, che a quest’ora passava sempre… E non si è vista in giro nemmeno quella Panda rosso bordeaux… Sì, quella che girando per il gioco a volte “sgassava” che noi ci voltavamo a guardarla e poi si diceva sempre: “Mi, ecco Claudio (ma, sempre tra di noi, anche lui lo chiamiamo col suo vero anzi, con i suoi veri nomi, “Tanacchino”, o “Tanacca” o ancora “Gnarre”)… Oh, ragazzi, ora che ci penso non abbiamo nemmeno visto Claudio che faceva i suoi soliti due passi mattutini e, immancabilmente, si fermava lì da noi e, come ogni anno, si ripartiva a parlare della festa. E così, come entrando in un novello “Cinema Paradiso”, si ritornava bambini, ci mettevamo a sedere, e con Claudio al proiettore rivivevamo i primi

anni, quelli del “niente tribune” prima e delle “tribune con i tubi innocenti” poi, quelle tribune che si tenevano “nel garage di Romano”, che erano pese e facevano inguastì per montarle. Gli anni del “niente transenne”, con i pali infilati nelle buche del gioco (come quelle di Maso di Toto), prima fatte a mano e poi con una trivella attaccata al trattore; poi gli anni delle “transenne di legno”, file di tre tavoloni inchiodati nei pali ed una rete metallica ad unire il tutto, dove noi ragazzetti si prendeva un tavolone in due e si portava agli uomini più grandi che li fissavano ai pali con tre colpi ben assestati. E poi gli anni delle “transenne di ferro”, nei quali Claudio, David, Romano e gli altri capostipiti di una dinastia di torritesi d.o.c.g. passarono il testimone alle nuove generazioni, agli Altero, ai Marcello, ai Fabrizio, agli Avisiano e a tutti coloro che hanno proseguito, e portano tuttora avanti, l’opera della costruzione di una storia fantastica per Torrita e la sua gente, legati gli uni agli altri da una passione viscerale per la propria terra, dagli stessi rituali. Ecco infatti che arrivava la “colazione”, cerimonia nella cerimonia, obbligatoriamente pane, prosciutto e vino, cibi semplici e genuini come gli abitanti di questo splendido lembo di Toscana. E della semplicità e della genuinità Claudio è uno

dei più fulgidi esempi, allo stesso tempo schietto e schivo, autore di animatissime discussioni e di pacatissimi ragionamenti, bianco e nero, zenit e nadir, come soltanto i grandi personaggi sanno essere. Così, tra un morso di panino ed un “gotto” di rosso, la discussione andava avanti e si ricordavano aneddoti e storie buffe (“Eh, quando si pensava che il Palio finisse ci si dovette ‘nventà qualcosa, così col tu’ babbo si rubbò il palio a la Gavina… Venne il maresciallo a casa e allora gli dissi: vada da Miccino e gli dica che se ci fa’ trova’ il rinfresco, domenica sera il Palio riapparirà…”); poi, finito il panino, bevuto il vino, con un “alò ragazzi, ricominciamo a fa’ qualcosa”, riprendeva l’atti-

vità e così fino alla mezza, o al tocco. Poi, tutti a casa e il sabato dopo si ricominciava fino ad arrivare all’ultimo sabato, quello che precedeva il Palio, con gli ultimi lavori da fare e gli ultimi sfottò da regalare ai “nemici”, cioè gli amici di sempre con i quali però, recitando da attori consumati un copione già scritto, ci si doveva attricca’ un pochinino sennò “… che gusto c’è…”. Sabato. E’ il ventuno di febbraio. Stamani Claudio non è passato e non passerà più. In un caldo e sereno giorno di maggio, quel maggio dove la primavera esprime il massimo del suo splendore, dove la Valdichiana e la Valdorcia assomigliano più che mai ad un paradiso terrestre, Claudio ha deciso di partire per un viaggio. E’ un viaggio che anche ognuno di noi farà un giorno, prima o poi, quando non lo sappiamo, sappiamo solo che dovremo farlo. Ma anche questo viaggio fa parte del nostro percorso di vita e sappiamo che è inevitabile, ineludibile. E Claudio questo lo sapeva e da persona semplice e genuina quale è ha deciso di partire in silenzio, senza fare rumore, in punta di piedi. E’ veramente una bella persona Claudio e la sua partenza ci ha tolto un altro pezzo di quell’Italia ruspante e genuina, volenterosa ed orgogliosa, venuta su a bombardamenti e pezzi di pane secco, che si è tirata su le maniche e si è data veramente “da fare”. Quella gente che ha fatto di amicizia, solidarietà, altruismo il suo vangelo e ha cercato di trasmettere ai propri figli gli stessi sentimenti, le stesse passioni. Quella gente che, semplice e genuina, ha creato per la nostra comunità un qualcosa di universale, in cui credere e per cui vale la pena spendere energie. E proprio per tutto quello che ci ha lasciato che è giusto ricordarlo nel modo migliore e così sarà. E ne parlo al presente perché Claudio non è partito, è sempre qui con noi, perché quello che è stato è soltanto ciò che la vita biologica impone, ma ognuno di noi non è solo carne, è anche anima e non c’entra niente la religione. L’anima ce l’hanno tutti, come la vita, e non ha bisogno di essere circoscritta in recinti fatti di dogmi, leggi, norme, riti, ecc.. L’anima è libera, è istinto, è passione, è “Vita” ed è semplice e genuina e chi segue meglio la propria anima meglio raggiunge la vera “Essenza” di sé. E guarda caso, molte volte chi ci arriva meglio sono proprio le persone semplici e genuine perché sono quelle che seguono di più il proprio istinto, le proprie passioni, sono cioè quelle che “vivono” di più e meglio la loro esistenza. Sabato. E’ il ventuno di febbraio. Claudio c’è. E non se ne andrà. Mai!!!

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PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE Sabato 14 Marzo: Ore 16:00 Biblioteca Comunale Ore 16:30 Centro storico Ore 17:00 Sala Comunale Ore 19:30 Centro storico Ore 22:30 Centro storico

Apertura della mostra fotografica sulle Dame, in collaborazione con l’Associazione Torrita Ricordi; Corteo dei Ceri delle Otto Contrade; Sorteggio dell’ordine di sfilata delle Otto Contrade ed abbinamento delle stesse alle batterie; Apertura TAVERNE Spettacolo in Piazza con il gruppo Viatores di Sarteano.

Domenica 15 Marzo: Ore 16:00 Piazza Matteotti Esibizione degli allievi della Scuola Sbandieratori e Tamburini del Palio dei Somari di Torrita di Siena; Ore 19:30 Centro storico Apertura TAVERNE; Ore 21:30 Centro storico Spettacoli itinerante con il gruppo Viatores di Sarteano. (Durante le due giornate vi sarà il mercatino “Artisti nei Borghi”) Martedì 17 Marzo: Ore 21:00 Teatro degli Oscuri

Rappresentazione teatrale “Palio, ieri, oggi e domani” classi I A - I B - IC scuola media G. Parini di Torrita di Siena

Mercoledì 18 Marzo:Ore 21:30 Teatro degli Oscuri

Assegnazione premio “Chissà se Torrita lo sa”.

Venerdì 20 Marzo: Ore 19:30 Nelle contrade

Cene propiziatorie.

Sabato 21 Marzo: Ore 21:00 S.S. Flora e Lucilla Ore 21:45 S.S. Flora e Lucilla Ore 22:00 Piazza del comune

Presentazione del Palio; Benedizione del Palio; Gara a coppie tra tamburini e sbandieratori delle Otto Contrade.

Domenica 22 Marzo: Ore 9:00 Piazza del Comune Ore 10:00 S.S. Flora e Lucilla Ore 11:00 Piazza del Comune Ore 12:00 Centro Storico Ore 15:30 Campo di gara

Presentazione delle Contrade; S. Messa; Esibizione Sbandieratori e Tamburini; Corteo storico per le antiche vie del Paese; Ingresso delle Contrade e del PALIO;

Ore 16:00 Campo di gara SI CORRE IL PALIO 2009 In caso di pioggia il Palio si corre il 29 marzo

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MAURO CAPITANI Il Pittore della 51° edizione del Palio dei Somari Sarà il pittore Mauro Capitani di San Giovanni Valdarno a realizzare il Palio dei Somari 2009. La sua formazione inizia all’Istituto d’arte, successivamente si iscrive a Scenografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Terminati gli studi con una tesi in Storia dell’Arte, alcuni anni dopo inizia ad insegnare pittura all’Istituto d’Arte. La sua prima personale risale al 1967. Nel 1974 è invitato in Australia (Brisbane e Sydney) con numerose opere per una rassegna ufficiale di “Arte Giovane Italiana”. Nel 1978 conosce Mino Maccari che lo incoraggia nelle prime incisioni e lo presenta lo stesso anno nel catalogo di una personale che Capitani tiene alla Galleria Omiccioli di Via Margutta a Roma. Nel 1986 lo scrittore e critico Ferdinando Donzelli lo segnala quale artista di particolare interesse nel catalogo Mondadori dell’Arte Moderna Italiana – N°22 “per la grande fantasia dell’opera e la sapiente cromia lirica dei suoi dipinti”. I vari ambiti della sua ricerca sconfinano spesso oltre la pittura, che pur resta il riferimento preciso della sua opera, librandosi, attraverso un eclettismo innato, verso ogni forma di liberazione della sua creatività, dove fonde da artista completo, scrupolosa disciplina e sfrenata fantasia. Lo storico e critico Tommaso Paloscia nel suo terzo volume di “Accadde in Toscana” – ARTE tra il 1970 e il 2000 – lo annovera tra i protagonisti della pittura di questi anni, delineandone una netta personalità e una fantasia creativa che lo collocano giustamente tra gli artisti più interessanti della sua generazione. Negli anni ha tenuto numerose personali su invito di pubbliche amministrazioni, università e gallerie private. Suoi dipinti sono presenti in importanti case d’asta e in rassegne nazionali ed estere. La rete televisiva Raiuno si è interessata alla sua opera con molti servizi e documentari. Recentissima la pubblicazione dell’imponente monografia “Mauro Capitani – Sulle rotte del mio tempo” curata da Giovanni Faccenda, nella collana “Artisti italiani del Secondo Novecento” con l’adesione del Ministero dei Beni e Attività Culturali. Faccenda definisce la sua opera “una tavolozza tra le più prepotentemente ispirate degli ultimi trenta anni”.

Premio Miglior Comparsa “Gattamelata 2009” Una delle più curiose e interessante novità introdotte lo scorso anno in occasione della 50° edizione del Palio dei Somari è stato il premio “Gattamelata” assegnato al Signor Danilo Pacciani, dotto della Contrada Stazione. Ma perché proprio “Gattamelata” e in cosa consiste questo premio? Dopo un’attenta ricerca è stato individuato questo nome ricordando le gesta del celebre Erasmo da Narni, detto Gattamelata, condottiero vissuto tra la fine del 1300 e la prima metà del 1400 che si vide assegnare questo nomignolo “per la dolcezza de’ suoi modi congiunta a grande furberia … e pel suo parlare accorto e mite dolce e soave”. Oltre che per le sue battaglie, il Gattamelata deve la sua fama alla statua equestre in bronzo fatta da Donatello, che attualmente è a Padova. Quindi, sia per come viene raffigurato, forte e fiero nel portamento, sia per come viene ricordato, dolce nei modi e dal parlare accorto, è stata associata la sua figura a quella della comparsa che, dalla Commissione Corteo Storico, sarà ritenuta la migliore in base ad una valutazione sul portamento e sull’abilità dei figuranti, sull’attinenza fisica della persona con il “personaggio” storico impersonato, sulla bellezza e sull’attinenza storica dei costumi. Ma chi sarà il vincitore di questa 51° edizione? Staremo a vedere…

CONCORSO “CHISSÀ SE TORRITA LO SA”

Anche in occasione della 51esima edizione del Palio dei Somari, l’Associazione Sagra San Giuseppe, con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Torrita di Siena e l’Accademia degli Oscuri, organizzerà il concorso che vedrà impegnate le classi IV e V elementare e I e II media dell’I.C. di Torrita al fine di promuovere nei giovani la passione per le proprie tradizioni e la riscoperta dei valori fondanti il proprio territorio. Il Concorso, coordinato dalla responsabile Monica Faralli, ha avuto inizio nella passata edizione del Palio dei Somari e si prefiggeva lo scopo di impegnare i ragazzi delle classi sopra citate nella scrittura di alcune storie che avessero come tema dei “Racconti (realistici o fantastici) di costume e di vita quotidiana del paese di Torrita di Siena di ieri, oggi e domani”. Nell’edizione 2008 il premio fu assegnato alle classi V A e V B; da quel testo ne è nata una sceneggiatura e uno spettacolo dal titolo “Palio, ieri, oggi e domani” che, martedì 17 Marzo sarà messo in scena dai ragazzi della classe I media sezioni A, B e C. Mercoledì 18 Marzo sarà invece assegnato il Premio “Chissà se Torrita lo sa”, edizione 2009. Dal testo vincitore sarà creata una sceneggiatura e uno spettacolo che sarà presentato nell’edizione 2010 del Palio dei Somari.


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LA SCUOLA PER SBANDIERATORI E TAMBURINI

IL GRUPPO “SBANDIERATORI E TAMBURINI” Camminando per Torrita capita sempre più spesso di essere accompagnati dal rullare dei tamburi o di rimanere incantati nel guardare gli sbandieratori che lasciano volteggiare nel cielo le loro bandiere. Il tutto è reso ancora più magico dalla passione con cui questi ragazzi si impegnano durante tutto l’anno nel Gruppo Sbandieratori e Tamburini. Questa è un’attività molto sentita dai torritesi che, con gli anni, sta prendendo sempre più corpo; basti pensare al ruolo che va ad assumere sia nell’ambito del Palio dei Somari, sia, soprattutto, nel contesto nazionale ed internazionale. Il gruppo nasce a supporto dell’Associazione Sagra San Giuseppe nel 1991 e la sua principale finalità è quella di sostenere le varie esigenze logistiche e organizzative dell’Associazione, oltre a curare l’aspetto coreografico delle varie esibizioni. Da ben diciotto anni il Gruppo Sbandieratori e Tamburini ha portato alto il nome di Torrita di Siena facendo conoscere la nostra festa in numerose piazze di città sia italiane che europee. Oltre a numerosissime uscite in tanti borghi della nostra penisola ricordiamo le esibizioni a Dresda, a Montchanin, a Roma

presso il Campidoglio, a Firenze, a Budapest, a Metz e a Sarreguemines e più recentemente le esibizioni al Middelalder Festival di Horsens, a Santiago de Compostela, al Festival del Folklore di Voru in Estonia e la straordinaria esibizione del Gruppo sul sagrato di San Pietro il 13 Maggio 2006 in occasione dell’anniversario dell’apparizione della Madonna di Fatima. La formazione tipo con cui il Gruppo Sbandieratori e Tamburini prende parte alle varie manifestazioni è composta da otto tamburini, otto Sbandieratori, due porta insegne, due armati e quattro chiarine, tale numero può però variare fino a raggiungere anche un massimo di quaranta figurazioni. Negli anni il Gruppo ha riscosso ottimi apprezzamenti grazie all’abilità degli sbandieratori e tamburini che nei loro spettacoli lasciano gli spettatori ipnotizzati dai giochi di ritmi e di colori, ma soprattutto grazie al loro portamento coreografico. Inoltre i vestiti cuciti a mano, i tamburi creati appositamente da mastri tamburai e le bandiere in legno, secondo la tradizione senese, conferiscono all’esibizione la magia tipica del periodo medievale.

La scuola per sbandieratori e tamburini ha assunto, nel corso degli anni, un’importanza sempre maggiore. L’obiettivo è quello di formare una nuova generazione di ottimi sbandieratori e tamburini, così da far salire il livello delle esibizioni future. I bambini che ne fanno parte hanno un’età compresa tra i 10 e i 14 anni e si impegnano durante tutto l’anno per imparare dai loro “maestri”, ragazzi del Gruppo Sbandieratori e Tamburini incaricati di insegnare quest’arte ai più piccoli. Nel corso degli anni sono già molti i ragazzi che dalla Scuola sono passati nel Gruppo dei “grandi” esibendosi anche in piazza per le contrade nella Gara a Coppie e riscuotendo anche ottimi risultati

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Sabato 21 marzo, la gara a coppie fra sbandieratori e tamburini Sabato 21 Marzo alle 21,00, le coppie di Sbandieratori e Tamburini, dopo aver fatto un breve percorso fra le vie del Paese arriveranno in Piazza del Comune dove si terrà la consueta gara a coppie fra Sbandieratori e Tamburini. Chi vincerà il premio non si può mai dire perché tutto può accadere in una esibizione della durata di poco meno di cinque minuti ciascuno; ad influire saranno le condizioni meteorologiche, l’emozione, la condizione fisica, l’impatto con il pubblico, possibili errori. Salvo variazioni dell’ultim’ora, gli sbandieratori che quest’anno si esibiranno in piazza saranno Marco Falciani e Bernardo Graziani (Stazione), Nico Attempati e Gabriele Grotti (Le Fonti), Mirko Giomarelli e Ettore Pagliai (Cavone), Francesco Florio e Marco Mazzolai (Refenero), Michele Meucci e Riccardo Volpi (Porta Gavina), Gabriele Paolucci e Nicola Santoni (Porta a Pago), Luca Betti e Marco Zurli (Porta a Sole), Stefano Falegnami e Gianni Pieri (Porta Nova).

I tamburini che si esibiranno saranno invece Fabio Falini e Alessandro Zollo (Stazione), Lorenzo Papini e Sarah Battisti (Le Fonti), Giovanni De Nola e Alessandro Cherubini (Cavone), Mattia Massini e Flavio Di Lorenzo (Refenero), Niccolò Grazzi e Mirko Stefanucci (Porta Gavina), Lorenzo Capecchi e Luca Lodovichi (Porta a Pago), Andrea Berti e Filippo Mazzolai (Porta a Sole), Ludovico Bracciali e Luca Stolli (Porta Nova). A prescindere dalla vittoria dei premi come migliori coppie di sbandieratori e di tamburini, è importante riconoscere l’impegno e la passione con la quale tutti questi giovani portano avanti questa attività. Per questa ragione, è importante ricordare anche i quattro antichi castelli di Torrita (Guardavalle, Ciliano, La Fratta e Montefollonico) rappresentati dagli sbandieratori Stefano Bracciali, Manuele de Bellis, Giacomo Novembri e Simone Paolucci e dai tamburini Leonardo Canuti, Filippo Cassioli, Alberto Pacciani e Paolo Trabalzini.

CONTRADE… Chi saranno gli 8 Fantini? Da Sabato 14 Marzo, con il sorteggio dell’ordine di sfilata e i successivi accoppiamenti delle quattro batteria tutta la comunità torritese entrerà ufficialmente nella settimana del Palio dei Somari. Ma chi saranno gli otto fantini di questa 51° edizione? Come ormai consuetudine, sia per motivi scaramantici che per ragioni strategiche, molte Contrade mantengono ancora assoluto riserbo mentre altre, già da tempo, hanno apertamente svelato l’identità delle proprie monte. Fra le riconferme la Contrada della Stazione, vincitrice nell’edizione 2008, che rinnoverà sicuramente la fiducia al plurivittorioso Andrea Peruzzi detto “Drago”, così come la Contrada di Refenero che, ancora una volta affiderà le proprie speranze di vittoria a Jonathan Guerri, detto “Rafia”. Per quanto riguarda la Contrade di Porta a Pago, salvo smentite dell’ultima ora, il candidato numero uno dovrebbe essere ancora una volta Roberto Calderini detto “Cardella”. Più incerta sembra invece la situazione delle Contrade di Porta Nova e del Cavone. La prima, anche se non ci sono conferme ufficiali, potrebbe puntare ancora una volta su Roberto Vatrò detto “Waterlov”vincitore dell’edizione 2007, mentre la seconda potrebbe affidarsi a Francesco Cortonicchi, alla sua prima esperienza di Palio. Anche la Contrada delle Fonti dovrebbe confermare Michelangelo Goracci detto “Fracassa” ma forse ci potrebbe essere addirittura un clamoroso ritorno del fratello Roberto detto “Bacchino”. Del tutto incerte sono invece le monte delle Contrade di Porta a Sole e di Porta Gavina. Forse la contrada giallo-blu potrebbe riconfermare Alessandro Massaro detto “Gighen” che bene è figurato nelle passate edizioni, mentre per quella rosso-nera, ad oggi, è alquanto difficile fare ipotesi. Certamente quello che succederà domenica 22 Marzo lo saprà soltanto la sorte anche perché si tratta di una corsa di somari e quindi ogni considerazione o pronostico, visto il carattere bizzarro dei quadrupedi, non troverà mai fondamento.


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CONOSCIAMO LE OTTO CONTRADE PORTA A PAGO Porta a Pago è una delle quattro contrade all’interno delle mura del Castello di Torrita, si trova sul lato Nord ed è forse quella che meglio conserva le caratteristiche architettoniche del periodo medioevale. L’origine del nome della Contrada è controverso in quanto potrebbe derivare da “Pagaccio” poichè posto a Nord e quindi al freddo, oppure, chissà, potrebbe essere legato alla collina antistante il Pago di Ascianello. Ma si pensa anche che derivi da pagum inteso come dazio da pagare per accedere entro le mura cittadine, tesi confermata anche dallo stemma che reca infatti una mano nell’atto di pagare. La costruzione di questa Porta si può far risalire agli inizi del XIII secolo e forse è quella che sicuramente, insieme a Porta Gavina, ha mantenuto più intatte le caratteristiche architettoniche medievali. È da questa Porta che fuggì il presidio senese composto da trecento archibugieri che difendevano Torrita in una delle sue ultime battaglie, abbandonando i Torritesi alla loro sorte. La Contrada è una fra le più piccole per numero di sostenitori, ma non per numero di attività che svolge durante l’anno come ad esempio la festa in onore della Madonna del Carmine a Luglio o come i deliziosi pranzi preparati dalle massaie della contrada nel periodo invernale. Ha vinto il Palio in quattro edizioni (1974 dipinto da Censini con il fantino Antonio Tufo, 1980 dipinto da Grilli con il fantino Carlo Moi, 1988 dipinto da Paoletti con il fantino Michele Fuggione, 2005 dipinto da Pogni con il fantino Andrea Peruzzi detto “Drago”). Colori: Rosso e Verde. Presidente: Riccardo Roghi REFENERO La Contrada di Refenero è situata sulla sommità di una collina a levante del Castello di Torrita ed è una delle quattro esterne al Centro Storico. Parlando di Refenero, non tutti sanno che il Rèfe era quel filo molto resistente usato per la lavorazione della paglia. Chissà, forse l’origine del nome della Contrada Bianco-Celeste potrebbe essere questo ma di sicuro ancora oggi abbiamo poche informazioni. Certamente però, visto che in passato il terri-

torio della Contrada era particolarmente dedito alla coltivazione del grano e considerando che proprio lo stemma reca un imponente leone rampante con tre spighe, forse qualche coincidenza potrebbe anche esserci. Tra le poche antiche testimonianze che ancora oggi vi si possono trovare, rimane una vecchia costruzione chiamata il Palazzetto che, secondo la tradizione, doveva essere anticamente la residenza del podestà di questa terra. Sempre nel territorio di questa Contrada sorgeva un tempo un’antica borgata, forse la maggiore del suburbio, conosciuta con il nome di “San Martino”, dal nome di un’antica Chiesa, oggi non più esistente. La Contrada è, fra le otto, una delle più estese e conta al suo interno numerosi sostenitori. Al momento è riuscita a vincere il Palio in quattro edizioni (1975 dipinto da Censini con il fantino “Domenico”, 1976 dipinto da Pollai con il fantino Bruno Galli, 1981 dipinto da Goracci con il fantino Giuliano Adalberti, 1985 dipinto da Spinelli con il fantino Luciano Baccheschi detto “Carpaccio”). Colori: Bianco e Azzurro. Presidente: Giacomo Grazi PORTA GAVINA Porta Gavina è una delle quattro contrade all’interno delle mura del Castello di Torrita. La struttura originaria della Porta, realizzata nel 1208 all’indomani della pace stipulata fra Siena e Firenze comprendeva un antiporto, all’esterno del quale, in età medievale, sorgeva un borgo che si sviluppava lungo l’odierna via Roma. Si narra che, quando i Fiorentini, con l’ausilio delle truppe tedesche, assediarono Torrita, fu catturata un’anziana donna chiamata Nencia la quale venne obbligata ad inneggiare al Duca di Firenze. Fedelissima alla Repubblica di Siena, la donna continuava ad acclamare la Lupa e per questo i soldati, tra molestie ed insulti, le inchiodarono le mani ed i piedi alla Porta Gavina. Nencia fino alla morte continuò a gridare “Lupa, Lupa” ed i Torritesi in ricordo del suo gesto eroico e della devozione alla Reppubblica di Siena, le hanno intitolato la Via della Lupa. Al momento è riuscita a vincere il Palio in otto edizioni (1967 dipinto da Malacarne e Terrosi con il fantino Roberto Terrosi detto “Miccino”; 1971 dipinto dalla Scuola Media di Torrita di Siena con il fantino Roberto Terrosi detto

“Miccino”; 1972 dipinto da Lorenzini con il fantino Roberto Terrosi detto “Miccino”; 1973 dipinto da Lorenzini con il fantino Roberto Terrosi detto “Miccino”; 1984 dipinto da De Nisco con il fantino Andrea Mazzotta; 1987 dipinto dalla Scuola Media di Torrita di Siena con il fantino Maurizio Mantini detto “Riccio”; 1995 dipinto da Baglioni con il fantino Luca Tonialini detto “Bucce”; 1997 dipinto da Bardelli con il fantino Babi Hekuri detto “Albania”). Colori: Rosso e Nero. Presidente: Giacomo Valdambrini STAZIONE La Stazione è una delle quattro contrade esterne al Castello di Torrita, è la più numerosa per numero di sostenitori e la più estesa dal punto di vista territoriale.In epoca Medievale nella stessa zona vi era il Porto di Torrita, importante punto strategico ed economico per la Repubblica di Siena. Come per le altre tre contrade esterne, non esistono notizie storiche molto significative, tuttavia è importante ricordare che in epoca romana il territorio della Contrada era attraversato dal tratto Chiusi-Firenze della vecchia Cassia Adrianea, importante strada romana, poi restaurata dall’imperatore Adriano. Il suo stemma, rappresentato da un cane lupo con fiaccola è il simbolo del Levriero del Signore, colui che con la torcia porta la luce della fede. È riuscita a vincere il Palio in ben nove edizioni (1977 dipinto da Censini con il fantino Oreste Tremori detto “Veleno”; 1978 -Straordinario- dipinto da Censini con il fantino Maurizio Farnetani detto “Bucefalo”; 1987 -Straordinario- dipinto da Del Casino con il fantino Paolo Caroti detto “Chernobyl”; 1991 dipinto da Olmastroni con il fantino Castelljion Hans detto “Tequila”; 1993 dipinto da Fonfara con il fantino Castelljion Hans detto “Tequila”; 1994 dipinto da Capecchi con il fantino Donato Casini detto “Gargamella”; 2000 -Straordinario- dipinto da Della Palma con il fantino Babi Hekuri detto “Albania”; 2003 dipinto da Verani con il fantino Alessandro Guerrini detto “Bumba”; 2008 dipinto da Marzelli con il fantino Andrea Peruzzi detto “Drago”). Colori: Bianco, Rosso e Blu. Presidente: Massimo Bolici

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...NOTIZIE, STORIE E CURIOSITA’ PORTA NOVA La Contrada di Porta Nova è la più recente fra le Porte Torritesi, infatti, per poter migliorare l’ingresso all’interno delle mura, solo nel 1836 per volontà del dottore Gaudenzio Batignani, Camarlingo di Torrita, ai tre accessi precedenti ne fu aggiunto un quarto. È necessario sottolineare la presenza, all’interno della Contrada, di un palazzo molto importante; sembra infatti che in questa parte del Centro Storico vi sia stata, all’inizio del XVI secolo, una delle abitazioni del dittatore della Repubblica Senese Pandolfo Petrucci. Interessante, nella storia di Porta Nova, è il problema della scelta dei colori simbolo della Contrada. Era stato infatti deciso che, a causa delle vicende che la legavano a Siena, i colori Bianco-Nero della Balzana avrebbero dovuto rappresentare la Contrada di Porta Gavina. Ma furono i contradaioli di Porta Nova che riuscirono, attraverso quello che molti ricordano come un blitz, ad essere rappresentati dai colori Bianco e Nero ai quali abbinarono come simbolo un arco e una torre di colore Rosso. Attualmente è riuscita a vincere il Palio in sei edizioni (1968 dipinto da Malacarne, Terrosi e Tamagnini con il fantino Roberto Marchi detto “Pecino”; 1970 dipinto da Daghini con il fantino Fausto Terrosi; 1982 dipinto da Censini con il fantino Gianfranco Tonelli detto “Pantera Rosa”; 1990 dipinto da Olla con il fantino Luciano Baccheschi detto “Carpaccio”; 1992 dipinto da Grazi con il fantino Babi Hekuri detto “Albania”; 2007 dipinto da Cantini con il fantino Roberto Vatrò detto “Wooterlov”). Colori: Bianco e Nero. Presidente: Ivo Pieri CAVONE Il Cavone è una delle quattro contrade esterne al Centro Storico e si sviluppa lungo la strada che porta a Pienza, espandendosi per la maggior parte tra le campagne, dove sembra quasi perdersi. Riguardo il suo territorio e la sua storia abbiamo pochissime notizie anche se sappiamo che verso la metà del ‘600 esisteva, in località Romitorio, una piccola Chiesa dedicata ai Santi Michele Arcangelo e Sant’Antonio. I colori

ufficiali sono il Bianco e il verde che, tra l’altro, ben si adattano ai colori della campagna toscana e il suo stemma è rappresentato da un Drago, simbolo iconografico legato proprio all’Arcangelo Michele, presentato come suo avversario. Basta allontanarsi un poco dalla strada principale per essere rapiti da tutto questo e sentirsi riportati indietro ai tempi della mezzadria, quando i ritmi della vita erano scanditi da semine e raccolti, da vendemmie e mietiture, quando la spesa si faceva nell’orto e il profumo del pane caldo pervadeva tutta la casa. La Contrada, al suo interno, conta numerosi sostenitori, soprattutto giovani che si riuniscono nel gruppo “Giovani Bianco Verdi”. Dopo essere rimasta senza vittorie per più di vent’anni è riuscita a vincere il Palio in quattro edizioni (1992 -Straordinario- dipinto da Cappelli con il fantino Ignazio Colombo detto “Bullitta”; 1998 dipinto da Celentano con il fantino Andrea Peruzzi detto “Drago”; 1999 dipinto da Calvani con il fantino Andrea Peruzzi detto “Drago”; 2000 dipinto da Capecchi con il fantino Andrea Peruzzi detto “Drago”). Colori: Bianco e Verde. Presidente: Andrea Rossi ..PORTA A SOLE Tra le quattro porte del Centro Storico, Porta a Sole deve il suo nome al fatto che è rivolta verso ad Est, quindi verso il sorgere del sole. È dopo il 1208, durante una ristrutturazione della cinta muraria, che fu aperto l’arco di Porta a Sole, anche se la struttura attuale è ben diversa da quella originale che era munita di antiporto. Molto importante è anche la vicenda che l’ha resa protagonista nel 1554. Durante la guerra tra Senesi e Fiorentini, quest’ultimi, capeggiati dal poliziano Vincenzo Nobili, incendiarono la Porta riuscendo a penetrare all’interno delle mura. Porta a Sole ospita, nel suo territorio una bellissima Chiesa, costruita a seguito di un miracolo avvenuto durante una grave pestilenza. Si tratta della splendida Madonna delle Nevi, risalente alla seconda metà del XVI secolo, che conserva al suo interno un bellissimo affresco raffigurante l’Assunzione di Maria ad opera di Girolamo di Benvenuto. La contrada si contraddistingue dalle altre per

l’amore con il quale accoglie i nuovi nati giallo-blu, i cui nomi vengono puntualmente resi noti nella bacheca di Contrada. Attualmente la Contrada è riuscita a vincere il Palio in tre edizioni (1978 dipinto da Caporali con il fantino Guerra; 1979 dipinto da Conti con il fantino Guerra; 1996 dipinto da Capecchi con il fantino Luciano Baccheschi detto “Carpaccio”). Colori: Giallo e Blu. Presidente: Alfredo Capitani LE FONTI La Contrada delle Fonti è una delle quattro esterne al Castello di Torrita ed è situata lungo la strada che collega Torrita a Sinalunga. È importante sottolineare che la zona denominata La Fratta, che un tempo faceva parte del territorio di Torrita, ha dato i natali a uno dei nostri più illustri concittadini, il famoso Ghino di Tacco, il “Brigante Gentiluomo”, ricordato anche da Dante nel Canto VI del Purgatorio. Il nome della Contrada è legato all’esistenza di una fonte perenne che, secondo la tradizione, era stata dedicata al Dio Giano. Nel 1660, di fronte al luogo dove un tempo esisteva la fonte del Dio Giano, fu costruita una Chiesa che fu detta Madonna delle Fonti. Attualmente è riuscita a vincere il Palio il ben undici edizioni (1969 dipinto da Rossi con il fantino Renzo Fiorini detto “Ciufeco”; 1976 dipinto da Marroni con il fantino Maurizio Mantini detto “Riccio”; 1983 dipinto da Tiezzi con il fantino Maurizio Mantini detto “Riccio”; 1986 dipinto da Di Gorelli con il fantino Maurizio Mantini detto “Riccio”; 1989 dipinto da Di Benedetto con il fantino Maurizio Mantini detto “Riccio”; 1995 -Straordinariodipinto da Censini con il fantino Maurizio Mantini detto “Riccio”; 2001 con il fantino Roberto Goracci detto “Bacchino”; 2002 dipinto da Paolucci con il fantino Roberto Goracci detto “Bacchino”; 2004 dipinto da Paoli con il fantino Roberto Goracci detto “Bacchino”; 2006 dipinto da Bedeschi con il fantino Roberto Goracci detto “Bacchino”; 2006 -Straordinario- dipinto da Censini con il fantino Michelangelo Goracci detto “Fracassa”). Colori: Bianco e Rosso. Presidente: Yuri Gigliotti

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A VALORE ALLA TUA ASSICURAZIONE Agenzia Generale di CHIANCIANO TERME Largo Siena, 3 Tel. 0578 63267 Fax 0578 60178

DIVISIONE

FONDIARIA

Agente Generale PAOLO CONTEMORI


ALBO D’ORO

Anno

Palio dipinto da

1967 Malacarne e Terrosi (Torrita di Siena) 1968 Malacarne, Terrosi e Tamagnini (Torrita di Siena) 1969 Rossi 1970 Maria Grazia Daghini (Porretta Terme - BO) 1971 Scuola Media di Torrita di Siena 1972 Don Francesco Lorenzini (Siena) 1973 Don Francesco Lorenzini (Siena) 1974 Giuliano Censini (Torrita di Siena) 1975 Giuliano Censini (Torrita di Siena) 1976 Ezio Pollai (Siena) 1976 str. Marroni 1977 Giuliano Censini (Torrita di Siena) 1978 Giuliano Caporali (Arezzo) 1978 str. Giuliano Censini (Torrita di Siena) 1979 Carla Conti (Roma) 1980 Ezio Grilli (Siena) 1981 Rosy Goracci (Montepulciano) 1982 Giuliano Censini (Torrita di Siena) 1983 Maria Vittoria Tiezzi (Sinalunga) 1984 Antonio De Nisco (Sinalunga) 1985 Mariella Spinelli (Torrita di Siena) 1986 Paola Gorelli (Monteroni d’Arbia) 1987 Scuola Media di Torrita di Siena 1987 str. Francesco Del Casino (Siena) 1988 Dino Paoletti (Grosseto) 1989 Vita Di Benedetto (Siena) 1990 Pier Luigi Olla (Siena) 1991 Cesare Olmastroni (Siena) 1992 Riccardo Grazi (Siena) 1992 str. Cappelli 1993 Christa Fonfara (Francoforte - D) 1994 Angela Capecchi (Torrita di Siena) 1995 Cesare Baglioni (Siena) 1995 str. Giuliano Censini (Torrita di Siena) 1996 Angela Capecchi (Torrita di Siena) 1997 Fabio Bardelli (Torrita di Siena) 1998 Enrico Celentano (Guidonia - RM) 1999 Calvani 2000 Angela Capecchi (Torrita di Siena) 2000 str. Nico Della Palma (Torrita di Siena) 2001 Di Gennaro 2002 Aleardo Paolucci (Pienza) 2003 Beppe Verani (Soncino - CR) 2004 Piero Paoli (Firenze) 2005 Gianfranco Pogni (Livorno) 2006 Nevio Bedeschi (Faenza - RA) 2006 str. Giuliano Censini (Torrita di Siena) 2007 Massimo Cantini (Pontassieve - FI) 2008 Pasquale Marzelli (Arezzo) 2009 Mauro Capitani (San Giovanni V.no - AR)

Contrada vincitrice

Fantino

Porta Gavina Porta Nova Le Fonti Porta Nova Porta Gavina Porta Gavina Porta Gavina Porta a Pago Refenero Refenero Le Fonti Stazione Porta a Sole Stazione Porta a Sole Porta a Pago Refenero Porta Nova Le Fonti Porta Gavina Refenero Le Fonti Porta Gavina Stazione Porta a Pago Le Fonti Porta Nova Stazione Porta Nova Cavone Stazione Stazione Porta Gavina Le Fonti Porta a Sole Porta Gavina Cavone Cavone Cavone Stazione Le Fonti Le Fonti Stazione Le Fonti Porta a Pago Le Fonti Le Fonti Porta Nova Stazione ?

Roberto Terrosi “Miccino” Roberto Marchi “Pecino” Renzo Fiorini “Ciufeco” Sauro Terrosi Roberto Terrosi “Miccino” Roberto Terrosi “Miccino” Roberto Terrosi “Miccino” Antonio Tufo Domenico Bruno Galli Maurizio Mantini “Riccio” Oreste Tremori “Veleno” Guerra Maurizio Farnetani “Bucefalo” Guerra Albino Moi Giuliano Adalberti Gianfranco Tonelli “Pantera Rosa” Maurizio Mantini “Riccio” Andrea Mazzotta Luciano Baccheschi “Carpaccio” Maurizio Mantini “Riccio” Maurizio Mantini “Riccio” Paolo Caroti “Chernobyl” Michele Fuggione Maurizio Mantini “Riccio” Luciano Baccheschi “Carpaccio” Castelljion Hans “Tequila” Babi Hekuri “Albania” Ignazio Colombo “Bullitta” Castelljion Hans “Tequila” Donato Casini “Gargamella” Luca Tonialini “Bucce” Maurizio Mantini “Riccio” Luciano Baccheschi “Carpaccio” Babi Hekuri “Albania” Andrea Peruzzi “Drago” Andrea Peruzzi “Drago” Andrea Peruzzi “Drago” Babi Hekuri “Albania” Roberto Goracci “Bacchino” Roberto Goracci “Bacchino” Alessandro Guerrini “Bumba” Roberto Goracci “Bacchino” Andrea Peruzzi “Drago” Roberto Goracci “Bacchino” Michelangelo Goracci “Fracassa” Roberto Vatrò “Wooterlov” Andrea Peruzzi “Drago” ?


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