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11-06-2010
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S A B ATO
Foglio d’informazione interno del 44° Congresso Nazionale SIRM | 12 giugno 2010
SIRM: è già domani
Analisi e progetti del nuovo Presidente 2010-2012
Tra storia e futuro La Cerimonia di apertura alla Gran Guardia e l’intervento del Ministro Ferruccio Fazio
Antonio Rotondo
L
a Commodization ha messo in crisi la professione e l’RSNA negli USA. In Italia? L’onda lunga di quanto avvenuto negli Stati Uniti è approdata anche in Italia interessando sia il “professionista radiologo” sia la diagnostica per immagini soprattutto nella considerazione che di essa hanno gli specialisti di altre discipline. L’evoluzione tecnologica, la diffusione dei sistemi PACS, la posizione meno vicina al paziente del “radiologo refertatore” e la disponibilità di tecnologie a basso costo hanno fatto emergere il pericolo di una minore partecipazione dello specialista in radiodiagnostica al “decision making” clinico.
Giacomo Gortenuti
N
ella splendida cornice della “Gran Guardia” , sullo sfondo di una tecnologica gigantografia che univa
Arena e logo congressuale, alle ore18 è iniziata la cerimonia di apertura ricca come sempre di spunti e suggestioni. Con cadenza biennale la Radiologia Italiana celebra la sua festa e l’occasione dell’inaugurazione congressuale è la più propizia ai bilanci e agli incontri. Con la puntuale cronometricità dei congressi si sono succeduti il saluto del Presidente del Congresso, un appena emozionato Giacomo Gortenuti, con una breve ma intensa rievocazione della recente e brillante storia della Radiologia Veneta, sintetizzata dalla presenza al tavolo inaugurale del Presidente Onorario del congresso Gianfranco Pistolesi, vero padre della patria radiologica italiana. Il commosso ricordo di Carlo Procacci ed
Antonio Chiesa e la dedica a loro del 44° Congresso ha soffuso nell’aula una sensazione di commossa solennità.
Alfredo Siani e Ferruccio Fazio
Giovanni Simonetti: preveniamo con criterio
Q
Antonio Rotondo
L’ampia disponibilità di sistemi PACS e la conseguente possibilità di condivisione in rete delle immagini con i colleghi medici e chirurghi, potrebbero essere causa di un progressivo allontanamento del clinico dal radiologo e del radiologo dal clinico e di una “declassazione” del radiologo a “tecnologo”, ovvero mero lettore di immagini spesso avulso dalla contestualizzazione clinica, nonostante lo specialista clinico manifesti un interesse sempre maggiore all’imaging quale strumento inscindibile dal suo sapere e dal suo saper fare. In conseguenza di ciò si potrebbe determinare, tra le differenti figure professionali che partecipano al processo clinico-diagnostico, un allargamento della forbice con il radiologo sempre più isolato e decontestualizzato (a causa della vanificazione della sua professionalità), facile bersaglio nella attuale situazione di “attacco alla Disciplina Radiologica” da parte di altre specialità. Segue a pag. 3
uali sono i programmi di prevenzione in atto e per quali patologie? Attualmente i programmi di prevenzione che coinvolgono la Diagnostica per Immagini sono il programma di prevenzione del tumore della mammella e del colon retto. Il Ministero della Salute nella programmazione 2011-13 sta mettendo in essere un programma di prevenzione primaria, secondaria e terziaria sia per le patologie oncologiche sia cardiovascolari, identificando fasce di popolazione a rischio. In campo oncologico sono stati individuati dei tumori killer e precisamente il tumore della mammella, il tumore del polmone, del colon retto, dell’endometrio, della prostata, del pancreas ed i linfomi. Per alcuni (pancreas e linfomi) si tratta di prevenzione relativa, e pertanto la prevenzione sarà soprattutto di tipo terziario. Per il tumore della mammella allargando la fascia da sottoporre a prevenzione dai 40 fino ai 74 anni vogliamo disegnare un nuovo abito associando l’ecografia e la visita medica alla mammografia, per elevare l’accuratezza dia-
gnostica al 85-90%. Inoltre ipotizziamo l’uso della RM sia nella programmazione di un intervento terapeutico ortodosso per la identificazione della multifocalità della lesione sia per evitare il ricorso alle radiazioni ionizzanti nella valutazione di soggetti giovani con mammelle strutturate od a rischio per motivi genetici (BRCA1 e BRCA2). Per il tumore del colon retto, rispetto alla colonscopia endoscopica la colonscopia virtuale con-
sente di indagare in modo meno invasivo ed in modo ben accetto dai pazienti l’intero colon, ovviando ai limiti della retto sigmoidoscopia. Nel tumore del polmone la prevenzione primaria è essenziale, ma quando questa fallisce l’ideale sarebbe dimostrare l’eventuale tumore in termini precocissimi quando ancora è curabile e guaribile ovvero identificarlo quando è inferiore al centimetro. Non tutte le lesioni centimetriche sono necessariamente neoplastiche. Esiste in questi casi il rischio di una sopravvalutazione della lesione? Con la Diagnostica per Immagini la lesione non è valutata solo morfologicamente, abbiamo la possibilità di monitorizzarla nel tempo e fare una valutazione volumetrica analizzando il Doubling Time del nodulo. Crescite maggiori del 20% in volume in 3-4 mesi indirizzano verso una neoplasia. Inoltre abbiamo la possibilità di fare una valutazione angiogenetica con mdc; incrementi maggiori di 15 H.U. sono indice di vascolarizzazione.
Giovanni Simonetti
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Responsabilità del Radiologo
Radiologia interventistica: medicina moderna a 360°
Nuovi bersagli per l’imaging: l’artrite reumatoide