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Foglio d’informazione interno del 44° Congresso Nazionale SIRM | 12 giugno 2010

SIRM: è già domani

Analisi e progetti del nuovo Presidente 2010-2012

Tra storia e futuro La Cerimonia di apertura alla Gran Guardia e l’intervento del Ministro Ferruccio Fazio

Antonio Rotondo

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a Commodization ha messo in crisi la professione e l’RSNA negli USA. In Italia? L’onda lunga di quanto avvenuto negli Stati Uniti è approdata anche in Italia interessando sia il “professionista radiologo” sia la diagnostica per immagini soprattutto nella considerazione che di essa hanno gli specialisti di altre discipline. L’evoluzione tecnologica, la diffusione dei sistemi PACS, la posizione meno vicina al paziente del “radiologo refertatore” e la disponibilità di tecnologie a basso costo hanno fatto emergere il pericolo di una minore partecipazione dello specialista in radiodiagnostica al “decision making” clinico.

Giacomo Gortenuti

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ella splendida cornice della “Gran Guardia” , sullo sfondo di una tecnologica gigantografia che univa

Arena e logo congressuale, alle ore18 è iniziata la cerimonia di apertura ricca come sempre di spunti e suggestioni. Con cadenza biennale la Radiologia Italiana celebra la sua festa e l’occasione dell’inaugurazione congressuale è la più propizia ai bilanci e agli incontri. Con la puntuale cronometricità dei congressi si sono succeduti il saluto del Presidente del Congresso, un appena emozionato Giacomo Gortenuti, con una breve ma intensa rievocazione della recente e brillante storia della Radiologia Veneta, sintetizzata dalla presenza al tavolo inaugurale del Presidente Onorario del congresso Gianfranco Pistolesi, vero padre della patria radiologica italiana. Il commosso ricordo di Carlo Procacci ed

Antonio Chiesa e la dedica a loro del 44° Congresso ha soffuso nell’aula una sensazione di commossa solennità.

Alfredo Siani e Ferruccio Fazio

Giovanni Simonetti: preveniamo con criterio

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Antonio Rotondo

L’ampia disponibilità di sistemi PACS e la conseguente possibilità di condivisione in rete delle immagini con i colleghi medici e chirurghi, potrebbero essere causa di un progressivo allontanamento del clinico dal radiologo e del radiologo dal clinico e di una “declassazione” del radiologo a “tecnologo”, ovvero mero lettore di immagini spesso avulso dalla contestualizzazione clinica, nonostante lo specialista clinico manifesti un interesse sempre maggiore all’imaging quale strumento inscindibile dal suo sapere e dal suo saper fare. In conseguenza di ciò si potrebbe determinare, tra le differenti figure professionali che partecipano al processo clinico-diagnostico, un allargamento della forbice con il radiologo sempre più isolato e decontestualizzato (a causa della vanificazione della sua professionalità), facile bersaglio nella attuale situazione di “attacco alla Disciplina Radiologica” da parte di altre specialità. Segue a pag. 3

uali sono i programmi di prevenzione in atto e per quali patologie? Attualmente i programmi di prevenzione che coinvolgono la Diagnostica per Immagini sono il programma di prevenzione del tumore della mammella e del colon retto. Il Ministero della Salute nella programmazione 2011-13 sta mettendo in essere un programma di prevenzione primaria, secondaria e terziaria sia per le patologie oncologiche sia cardiovascolari, identificando fasce di popolazione a rischio. In campo oncologico sono stati individuati dei tumori killer e precisamente il tumore della mammella, il tumore del polmone, del colon retto, dell’endometrio, della prostata, del pancreas ed i linfomi. Per alcuni (pancreas e linfomi) si tratta di prevenzione relativa, e pertanto la prevenzione sarà soprattutto di tipo terziario. Per il tumore della mammella allargando la fascia da sottoporre a prevenzione dai 40 fino ai 74 anni vogliamo disegnare un nuovo abito associando l’ecografia e la visita medica alla mammografia, per elevare l’accuratezza dia-

gnostica al 85-90%. Inoltre ipotizziamo l’uso della RM sia nella programmazione di un intervento terapeutico ortodosso per la identificazione della multifocalità della lesione sia per evitare il ricorso alle radiazioni ionizzanti nella valutazione di soggetti giovani con mammelle strutturate od a rischio per motivi genetici (BRCA1 e BRCA2). Per il tumore del colon retto, rispetto alla colonscopia endoscopica la colonscopia virtuale con-

sente di indagare in modo meno invasivo ed in modo ben accetto dai pazienti l’intero colon, ovviando ai limiti della retto sigmoidoscopia. Nel tumore del polmone la prevenzione primaria è essenziale, ma quando questa fallisce l’ideale sarebbe dimostrare l’eventuale tumore in termini precocissimi quando ancora è curabile e guaribile ovvero identificarlo quando è inferiore al centimetro. Non tutte le lesioni centimetriche sono necessariamente neoplastiche. Esiste in questi casi il rischio di una sopravvalutazione della lesione? Con la Diagnostica per Immagini la lesione non è valutata solo morfologicamente, abbiamo la possibilità di monitorizzarla nel tempo e fare una valutazione volumetrica analizzando il Doubling Time del nodulo. Crescite maggiori del 20% in volume in 3-4 mesi indirizzano verso una neoplasia. Inoltre abbiamo la possibilità di fare una valutazione angiogenetica con mdc; incrementi maggiori di 15 H.U. sono indice di vascolarizzazione.

Giovanni Simonetti

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Responsabilità del Radiologo

Radiologia interventistica: medicina moderna a 360°

Nuovi bersagli per l’imaging: l’artrite reumatoide


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Trapianti: tra quotidiano e nuove frontiere

Responsabilità del Radiologo

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rof. Torricelli, perché la decisione di svolgere un Corso di Aggiornamento sui trapianti cellulari e d’organo? Le ragioni sono fondamentalmente due. Da un lato è da sottolineare come i progressi compiuti nel corso degli ultimi anni dalla medicina e dalla chirurgia trapiantologia hanno fatto diventare estremamente comuni e diffuse alcune pratiche trapiantologiche, quali il trapianto di rene, di fegato e, in minor misura, anche di cuore, che sino a pochi anno orsono erano eseguiti solo in pochissimi centri e su

Nelle immagini viene mostrato la possibilità di trattamento delle stenosi portali anastomotiche mediante angioplastica percutanea (c) con ottimo risultato morfologico e funzionale (d).

un limitato numero di pazienti. Gli eccellenti risultati e la ottimale sopravvivenza garantiti da questi trapianti hanno reso sempre più frequente l’accesso alle strutture di imaging diagnostico di questa particolare categoria di pa-

Intervista al Prof. Natale Villari

zienti, sia per la fase di valutazione pre-trapianto (riguardante sia il ricevente che, in alcuni casi, il donatore vivente), sia per il monitoraggio post-trapianto, finalizzato prevalentemente alla precoce individuazione delle complicanze. D’altro lato, stanno emergendo nuove tecniche trapiantologiche che potremmo definire “di frontiera”, quali il trapianto pancreatico, polmonare e di singole popolazioni cellulari che, pur interessando settori molto più di nicchia, devono comunque essere parte del patrimonio culturale dei radiologi italiani. Per entrambe le ragioni sovraesposte, la SIRM ha ritenuto, di rispondere a queste esigenze. Come è organizzato il Corso? Proprio per rispondere a concrete esigenze professionali e ad istanze culturali dei Radiologi si è scelto di dedicare singole sessioni ad ogni specifico organo (fegato, rene, pancreas/insule/staminali, cuore e polmoni) strutturandole con un preliminare intervento di un Clinico, esperto nello specifico campo. I Relatori Radiologi hanno quindi il compito di presentare gli aspetti dell’imaging trapiantologico e di rispondere ai quesiti. ■ CA • 12 GIUGNO • AULA AZZURRA • ORE 8.30

rof. Villari: una lezione di aggiornamento sull’Errore. Perchè?

La SIRM è particolarmente attenta alle problematiche medico-legali. A prima vista sembrerebbe che questi argomenti siano oggetto si interesse recente ma questo non corrisponde al vero poichè già nel 1949 Herry Garland aveva affrontato su Radiology il problema degli errori in radiologia. Le moderne tecnologie e l’informatica hanno però innalzato la sensibilità diagnostica e dovrebbero quindi aver ridotto la percentuale di errori. Non è del tutto esatto. È vero che hanno innalzato il livello diagnostico, ma la percentuale di errore dei radiologi è sostanzialmente rimasta invariata, e questo per il semplice fatto che gli occhi ed il cervello sono rimasti sempre gli stessi. Quindi l’errore percettivo-cognitivo, il più diffuso, è percentualmente invariato. Per contro si sono aggiunte altre innumerevoli cause di errore. Basta pensare agli errori connessi ai sistemi informatici, o alla teleradiologia per rendersi conto che bisogna prestare massima attenzione non solo a cosa si referta. Questo sposta il problema sul tempo da

Natale Villari

dedicare alla refertazione e sui carichi di lavoro. Certamente. In un sistema che premia solo il numero delle prestazioni, dove costantemente si è sottoposti al martellamento mediatico delle famose «liste di attesa», il tempo da dedicare al malato è sempre più ridotto. Aumenta così la probabilità di incorrere in una delle tantissime forme nelle quali è stato scomposto il grande capitolo dell’Errore. E la paura dell’errore ricatta il medico e lo trascina verso la vituperata medicina difensiva.

SOCI EMERITI

Giampiero Beluffi

Corrado Colagrande

Ferruccio Fazio

Gianpaolo Gavelli

Roberto Lagalla

Tito Livraghi

Giovacchino Pedicelli

Segue dalla prima

Sirm: è già domani

Antonio Rotondo

Una tale eventualità potrebbe altresì determinare il depauperamento della intellettualità della professione sempre più relegata al ruolo di “commodity” asservita alla clinica. La nostra Società Scientifica ha da subito intuito la rilevanza di tale problematica recentemente affrontata con il lancio della campagna “due volti”, in cui viene stigmatizzata la necessità da parte del radiologo di recuperare il rapporto con il paziente. Questa criticità della professione, a mio giudizio, deve essere affrontata e risolta con il recupero della clinicità del radiologo, unico e certificato specialista abilitato alla gestione ed alla integrazione delle metodi-

che di imaging, il quale riafferma la sua centralità nel colloquio con il clinico. Ogni anno un’innovazione tecnologica. Quando troveremo il tempo di riflettere su cosa stiamo facendo? L’innovazione tecnologica e la diffusione sul mercato di nuovi strumenti di imaging ci pongono continuamente di fronte a nuove sfide e a stimoli continui all’ampliamento dei nostri orizzonti culturali. L’evoluzione della tecnologia pone il radiologo nella condizione di aggiornare costantemente il suo sapere e di incrementare il suo background culturale. Già le grandi innovazioni del passato, ci hanno posto di fronte alla necessità di adeguare continuamente le nostre conoscenze ai nuovi strumenti di acquisizione delle immagini. La rivoluzione tecnologica degli ultimi 30 anni ha imposto un costante aggiornamento: riflettere su quello che “stiamo facendo” è stato un processo automatico legato alla necessità di adeguare il nostro bagaglio culturale e il nostro saper fare alle novità delle nascenti tecnologie. Oggi più di ieri la tecnologia ci offre continui miglioramenti che richiedono solo di essere adeguati alle nostre conoscenze di base e contestualizzati nella pratica clinica quotidiana. Tutto questo per dire, facendo riferimento anche al problema della “commodity”, che il radiologo ha dovuto sempre avere la conoscenza non solo delle basi cli-

niche della malattia, ma anche della metodologia di acquisizione delle immagini e ha dovuto attivare continuamente un processo di integrazione tra “knowledge” e “practice”. In altre parole il tempo della riflessione non può e non deve essere disgiunto dal tempo dell’apprendimento e dell’appropriazione di una metodica nuova da inserire in un percorso organico secondo le linee guida tracciate dalla SIRM. Queste ultime costituiscono uno strumento imprescindibile per la scelta di corrette indicazioni all’impiego di una tecnica o di una metodica, nello spirito del conseguimento dell’utile e del necessario anche attraverso una oggettiva analisi cost/effectiveness dell’inutile e del superfluo. I rapporti con le altre figure professionali dell’area radiologica? La Diagnostica per Immagini va considerata, a mio modo di vedere, un network di professionalità cooperanti, tese ad ottimizzare l’impiego di tecniche e metodiche con l’obiettivo di raggiungere il miglior risultato possibile al costo più basso per il paziente (anche dal punto di vista biologico) e per la società. Sicuramente un ruolo molto importante viene svolto dalla figura dei Tecnici di Radiologia Medica TSRM, ormai laureati quali Tecnici di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia (TRMIR) che, a seguito della riforma dei corsi di studi, sono “laureati” nell’ambito delle classi delle profes-

sioni sanitarie ed hanno acquisito una connotazione professionale differente non solo nella terminologia, ma anche nell’ambito delle specifiche attribuzioni professionali. Segue a pag.4

SIRMOGGI foglio d’informazione interna del 44° Congresso Nazionale SIRM PRESIDENTE Giacomo Gortenuti GRUPPO DI COMPILAZIONE Germano Scevola Stefano Canitano Barbara Sessa Roberto Malagò coordinati da Corrado Bibbolino SEGRETERIA Antonella Bellacqua IMPAGINAZIONE Sabrina Controne - Aurora Milazzo STAMPA Tipografia Cortella Lungadige Antonio Galtarossa, 22 - Verona FOTOGRAFIA Luciano Masotto Bollettino d’informazione interna ad uso esclusivo del 44° Congresso Nazionale SIRM


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Radiologia interventistica: medicina moderna a 360°

Nuovi bersagli per l’imaging: l’artrite reumatoide

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aro Socio, anche al Congresso di Verona Sabato 12 ci sarà un Corso di Aggiornamento in Radiologia Interventistica. Devo ringraziare il Presidente del Congresso ed il Presidente del Comitato Scientifico che hanno ancora una volta dimostrato come non si possa pensare di fare il Radiologo nel 3° millennio senza conoscere almeno i rudimenti dell’Interventistica. Giova ricordare, almeno in occasione del nostro Congresso Nazionale, come la Radiologia Interventistica sia ormai una disciplina che si colloca nella Medicina Moderna a 360°, consentendo di risolvere, anche in collaborazione con altri specialisti, moltissimi problemi diagnostici e terapeutici. Non a caso nel Corso di Aggiornamento avranno lo stesso spazio interventi di ben differente complessità, come lo stenting delle carotidi e le agobiopsie e i drenaggi delle raccolte fluide, perché pensiamo che almeno queste ultime procedure debbono far parte del bagaglio cul-

■ CA • 12 GIUGNO • AULA ORO • ORE 8.30

ecografia e la RM rappresentano attualmente il GOLD STANDARD in campo radiologico nella diagnosi e nel follow-up dell’Artrite Reumatoide. Per via ecografica è possibile valutare le alterazioni della membrana sinoviale, la presenza di versamento articolare, la vascolarizzazione e lo stato di attività della malattia e la presenza di erosioni. Attraverso tale via è altresì possibile monitorare l’evoluzione di malattia e la risposta al trattamento terapeutico. L’evoluzione tecnologica ed il sempre più frequente ricorso ai mezzi di contrasto di nuova generazione ha consentito di individuare una serie di nuovi parametri semeiologici la cui definizione ha ridotto significati-

ni dei TSRM/TRMIR la SIRM dovrà chiarire i rapporti tra le diverse figure professionali differenziando i contenuti educazionali degli eventi formativi post-laurea. Sarà tuttavia possibile identificare sedi di svolgimento comuni di eventi i cui contenuti dovranno però essere adeguatamente differenziati e resi fruibili alle differenti tipologie professionali in relazione alle specifiche formazioni curriculari. La chiarezza dei rapporti con le associazioni professionali di categoria ci preserverà da inutili polemiche, spesso frutto di interpretazioni deviate delle attuali normative, che, se applicate in maniera pedissequa, non potranno certamente ingenerare polemiche ideologiche e/o gestionali. I rapporti con le altre istituzioni dell’area radiologica (AIRO, AIMN, AINR, SNR)? Come ho avuto modo di affermare in più occasioni ritengo che la cooperazione e la “federazione intellettuale” di differenti Società Scientifiche rappresentino la chiave di volta affinché le diverse discipline della Diagnostica per Immagini trovino una modalità unitaria di interlocuzione con gli Organismi Istituzionali al fine di affrontare più agevolmente criticità ed esigenze comuni dell’AREA RADIOLOGICA e perseguire obiettivi condivisi. Dal punto di vista scientifico, così come dal punto di vista politico, la collaborazione e la identificazione di finalità comuni rappresentano un aspetto indispensabile alla crescita sia delle singole Società sia dell’insieme delle Società Radiologiche. A mio modo di vedere l’identificazione di un’unica aggregazione culturale e scientifica ci potrà consentire di affrontare e risolvere problemi professionali comuni, pur nel rispetto delle Autonomie Statutarie, Professionali e Culturali delle singole associazioni e dei differenti obiettivi professionali. Un esempio sostanziale di quanto la SIRM sta già facendo in questa direzione è la costituzione del gruppo di studio “Diagnostica per Immagini in Oncologia”, che rappresenterà sicuramente un punto di partenza ed un ampio scenario di dialogo fra differenti Società dell’area radiologica. I rapporti con l’AIMN meritano sicuramente un’attenzione particolare in quanto la sempre maggiore diffusione di macchine

a tecnologia ibrida renderà indispensabile il colloquio tra Radiologi e Medici Nucleari nell’ottica di una condivisione di intenti e di una identificazione di competenze specifiche tipiche delle professioni del settore. A mio avviso e nella medesima auspicata direzione si inserisce la “Casa Comune”, inaugurata durante la presidenza Siani, pietra miliare per lo sviluppo di momenti di aggregazione delle società scientifiche dell’area radiologica: infatti dalla condivisione di spazi si potrà più facilmente giungere alla condivisione di obiettivi e finalità culturali e politiche, non senza affrontare e risolvere tutti i problemi comuni della professione con l’ausilio del Sindacato Nazionale Radiologi (SNR). Il primo atto della nuova Presidenza? È innegabile che l’inizio del mio biennio di presidenza della SIRM coincida con un momento particolarmente delicato per il nostro Paese. Ciò comporterà necessariamente una modifica strutturale della Società legata anche alle problematiche economiche, che condizioneranno, inevitabilmente, le scelte e le priorità attuative del mio programma. Sicuramente la riforma ministeriale dell’ECM impone alla politica societaria di perseguire obbligatoriamente l’obiettivo dell’accreditamento della nostra Società quale provider e di concertare, con la collaborazione dei Gruppi regionali e delle Sezioni di studio, un articolato programma formativo di tipo “federale”. La SIRM già nel passato ha utilizzato strumenti divulgativi capaci di raggiungere i radiologi anche in sedi “non facili”, come ad esempio l’organizzazione di corsi itineranti, che ha consentito di mettere a disposizione dei Radiologi di tutte le aree geografiche strumenti di aggiornamento professionale estremamente qualificati. Oggi il ricorso esclusivo a tale tipologia educazionale/divulgativa non è più sufficiente, in quanto nell’epoca della globalizzazione e della esplosione degli strumenti di comunicazione legati alla rete, la strada della Formazione a Distanza (FAD) deve essere considerata la modalità di Aggiornamento Professionale più idonea e meglio fruibile da percorrere con determinazione. La FAD, tuttavia, nel rispetto di quello che è sempre stato l’atteggiamento della

Giovanni Gandini

turale, ma anche operativo di tutti i Servizi di Radiologia. Conto che a Verona, come è stato in altre occasioni, anche molti non iscritti alla Sezione di Radiologia Vascolare ed Interventistica partecipino al Corso d’Aggiornamento.

vamente il “gap” tra Istologia ed Imaging. Discorso sostanzialmente sovrapponibile deve essere fatto per la RISONANZA MAGNETICA in grado di definire la presenza di una sinovite proliferativa, la vascolarizzazione e lo stato di attività della malattia, la presenza di edema intraspongioso e di erosioni. Il ricorso sempre più frequente a MdC paramagnetici per via e.v. ha inoltre consentito di mettere a punto metodi qualitativi e quantitativi di valutazione Giacomo Garlashi capaci di fornire un accurato bilancio del grado di attività della malattia e l’efficacia del trattamento terapeutico. ■ CA • 12 GIUGNO • AULA VERDE • ORE 10.15

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SIRM: è già domani

Antonio Rotondo

Il laureato in TRMIR oggi deve essere dotato di un bagaglio professionale di tipo tecnologico avanzato, cui consegue la capacità di gestione, memorizzazione e archiviazione delle immagini. Appare ben chiaro che nel tempo in cui la comunicazione ed il trasferimento delle immagini sono affidati a strumenti di tipo informatico, è opportuno che il TRMIR assuma, per quanto di sua competenza, professionalità complesse ed articolate che gli consentano di partecipare attivamente alla gestione di tutti i processi della produzione e del trattamento delle immagini. In tale ottica si avverte la necessità di formare figure con una più elevata qualificazione professionale (lauree specialistiche e/o eventuali master post-laurea) stressando i concetti di “gestore dei sistemi informatici” e di “amministratore dei sistemi informatici”, allo scopo di costruire figure professionali certificate che abbiano competenze e ruoli specifici in tali tipi di attività diversi da quelli del medico radiologo che rimane nella gestione dei percorsi diagnostici e nella organizzazione delle unità operative, il professionista di riferimento cui è devoluto anche il compito di certificare tutte le procedure effettuate a completamento dell’atto medico radiologico. Attraverso la collaborazione ed il dialogo con le associazio-

Società di fronte alle problematiche educazionali, deve essere concertata in sede centrale con il supporto e l’apporto di tutte le Sezioni di Studio, ma il suo successo, legato alla capacità di raggiungere mediante programmi didattici di tipo monotematico/multidisciplinare in maniera agile e confortevole tutti i radiologi, dovrà necessariamente passare attraverso l’attività cooperativa dei Gruppi Regionali, che come ho già detto nel mio Programma, rappresentano i “Consolati” della Società. E quale spera possa essere quello di chiusura? Non penso debba esistere un atto finale di un mandato. La mia presidenza verrà valutata per nuovi traguardi che la SIRM sarà riuscita a raggiungere. Tuttavia un personale ambizioso obiettivo è quello di poter contribuire al viraggio intellettuale del Radiologo verso una nuova figura professionale rinnovata metodologicamente nell’approccio alla refertazione. Allo stato attuale e sempre di più nel futuro, la molteplicità delle indagini effettuate con differenti energie sul singolo paziente e visibili in contemporanea su un unico lettore “touch screen”, avrà come risultato finale dell’atto medico radiologico un referto unico fortemente clinico che, in modo olistico, racchiuderà le informazioni ottenute mediante l’impiego finalistico e finalizzato di tutte le tecniche. Questo obiettivo finale è il coronamento di un’idea personale non facilmente realizzabile, che consentirebbe di superare tutte le diatribe del “chi fa che cosa” e di conferire un ruolo predominante al radiologo enfatizzando il suo “essere” diagnosta per immagini. Cosa augura e cosa si augura per i radiologi italiani? L’augurio che posso fare a tutti i radiologi italiani e che in gran parte ho già espresso precedentemente, è il superamento della condizione di isolamento e di “solitudine gestionale” che oggi sembra incombere sulla categoria. Mi auguro altresì che i radiologi italiani, recuperato il loro back-ground culturale di tipo clinico, tornino a ricoprire un ruolo centrale nella gestione e nel work-up diagnostico, non solo nello scenario delle emergenze bensì in tutte le branche della pratica clinica.


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Giovanni Simonetti: preveniamo con criterio Peraltro questi dati sono difficilmente ottenibili in modo omogeneo sia per la diversità delle apparecchiature che per la metodologia utilizzata e soprattutto sono legate alla capacità dell’operatore. L’uso di apparecchiature ibride quale la TCPET consentono di ovviare a questi limiti e pertanto nel caso di un nodulo polmonare sospetto è appropriato fare questo tipo di esame morfologico e metabolico ad alto costo, utilizzato solo se ci sono le indicazioni vere evidando il ricorso ad indagini invasive bioptiche o ad interventi inutili. Relativamente al tumore prostatico il Ministero della Salute oggi sta attuando questa possibile flow chart: valutazione del PSA totale e free, nei casi di alterazione in cui l’ecografia identifichi un nodulo ipoecogeno eseguire una RM con valutazioni spettroscopiche della zona di interesse analizzando sia le componenti angiogenetiche (mdc) che valutando il rapporto citrato/colina alla spettroscopia. Si ridurrebbero pertanto le biopsie random che hanno lo svantaggio della invasività, del costo e dei falsi negativi che possono attestarsi fra il 15 e 20%. Per il programma di prevenzione in campo cardiovascolare si è partiti dal progetto CUORE dell’Istituto Superiore di Sanità che ha identificato tre sottoclassi di rischio utilizzando degli indicatori codificati. La classe di rischio medio ed elevato è sottoposta ad indagine di ECD. Questo tipo di prevenzione rientrerà nel programma triennale 2011-13 associata ad altre indagini non invasive utilizzando la TC volumetrica di almeno 64 strati, che consentirà di

Segue dalla prima

Tra storia e futuro Dopo Gortenuti il saluto di Alfredo Siani, che ha ricordato con orgoglio i progressi ed i successi nazionali ed internazionali della Società, ben testimoniato dall’acquisto della Casa Comune, e dall’autorevolezza del parterre dei Soci Onorari Berlin, Mirvis, Jian e Zerhouni oltre all’italiano infettivologo Filice. La premiazione dei Soci Internazionali è stata effettuata dal Vice Presidente Solbiati. Nominati soci emeriti Beluffi, Colagrade, Gavelli, Lagalla, Livraghi e Pedicelli presentati con amicizia ed affetto da Antonio Rotondo.

valutare meglio e caratterizzare la placca ateromasica analizzando non solo i criteri tradizionali di percentuale di stenosi, ma la vulnerabilità e l’instabilità di placca. In casi selezionati l’analisi si può effettuare anche con angio-RM. Nei programmi di prevenzione che utilizzano le radiazioni ionizzanti è reale il rischio correlato alle esposizioni dalle radiazioni? A fronte dei benefici legati alla prevenzione il rovescio della medaglia è legato all’abuso che a volte si fa di queste indagini a cui consegue anche uno sperpero di denaro pubblico e di crescente preoccupazione dell’utenza. È necessario evitare l’uso scriteriato di queste indagini nella prevenzione, creando dei protocolli e dei criteri di appropriatezza. Inoltre per ridurre il rischio espositivo alle radiazioni ionizzanti è necessario utilizzare Giovanni Simonetti programmi di studio che permettano la riduzione delle radiazioni ad una dose che sia accettabile ovvero vicina al fondo di radiazioni naturali (3-5 mSv). Utilizzando dei mezzi di prevenzione che siano vicini a questo dato il rischio è accettabile. Con le moderne apparecchiature TC volumetriche utilizziamo tecnologie e metodologie particolari che hanno permesso di ridurre la dose di radiazioni da 15 a 56 mSv. Innanzitutto dalla scelta dei temi congressuali realmente corrispondenti sia alle esigenze formative (i corsi monotematici, le tematiche inerenti allo screening), sia a quelle conoscitive circa il progresso scientifico e tecnico anche nei punti più critici come nelle tavole pro e contro Ma anche e soprattutto con la partecipazione attiva congressuale delle leve più giovani: Il più giovane comitato scientifico della storia dei congressi SIRM,

l’età dei relatori e degli autori delle comunicazioni selezionate ed i primi dati sulla età media dei partecipanti confermano e rafforzano quella sensazione provata nelle riflessioni iniziali del 2009. Quali sono state le novità scientifiche che hanno caratterizzato questo congresso? Quelle che hanno riguardato tre tra le evoluzioni principali del futuro della medicina e quindi della radiologia: - L’evoluzione anagrafica: l’aumento dell’età media ha reso fondamentale l’aggiornamento circa le innovazioni in continua evoluzione sulla prevenzione cardiovascolare ed oncologica - L’evoluzione tecnica con l’aggiornamento circa le nuove tecnologie: quelle di cui cominciamo a parlare oggi sono forse già superate domani con l’incalzare della evoluzione informatica e digitale - L’evoluzione dell’analisi biochimica che ha reso indispensabile nel quotidiano e non più solo futuribile l’imaging funzionale, cellulare, molecolare di cui si è parlato per la prima volta in modo esteso con numerose relazioni. L’aspetto più e quello meno positivo di quanto realizzato. Al segno più ascriverei l’assegnazione meritocratica dei temi do-

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po complessa discussione nei sottocomitati ed in comitato scientifico e la completezza tematica per aggiornamento ed avanzamento unita al forte imprinting clinico ( Clinical Radiology!). Al segno meno la impossibilità organizzativa di mettere a disposizione separatamente temi ugualmente importanti(sovrapposizioni anche per motivi di politica societaria)con parziale sacrificio della integrazione tra tematiche affini come una maggiore integrazione con la definizione dei bersagli in Radioterapia e una maggiore integrazione sull’imaging ibrido in collaborazione con la Medicina Nucleare Quali saranno le “nuove frontiere” della ricerca radiologica in Italia? L’avanzamento tecnologico. Il definitivo passaggio dall’imaging morfologico e strutturale all’imaging funzionale,cellulare e molecolare cioè interprete della fisiopatologia,attento alla prevenzione ed alla predizione. La trasformazione del radiologo di macchina e/o d’organo in radiologo tematico:oncologo,cardiovascolare,etc conservando la massima attenzione a tutto quello che succede in medicina. Essere radiologi vuol dire anche vedere sempre prima e più in la.

Appuntamenti Societari di oggi Assemblea Generale SIRM ore 18.00 - Aula Rossa Assemblee delle Sezioni di Studio SEZIONE

ORA

Cardioradiologia

AULA

13.00-13.30

Blu

Etica, Deontologia e Radiologia Forense

13.00-13.30

Meeting 2

Radiologia Odontostomatologica e del Capo-Collo

13.00-13.30

Gialla

Radiologia Muscolo-Scheletrica

13.30-14.00

Rossa

Radiologia Uro-Genitale

13.30-14.00

Meeting 2

Ecografia

14.00-14.30

Blu

Mezzi di Contrasto

14.00-14.30

Meeting 2

Radiologia Addominale Gastroenterologica

14.00-14.30

Gialla

Gli intermezzi musicali dedicati alla musica da camera e alla lirica, così propria delle atmosfere veronesi, con la interpretazione suggestiva di notissime arie da parte della grande soprano Daniela Longhi, accompagnata dal Maestro Armando Tasso al pianoforte, si sono interposti ed hanno sottolineato il succedersi dei vari momenti della cerimonia. È stato poi il momento di Vittorino Andreoli con la conferenza “La Radiologia e il Male che si vede”. L’insigne psichiatra ha ripercorso in chiave analitica l’impatto della Radiologia sull’immaginario collettivo e della comunità nella “civiltà degli occhi” affetta dalla necessità di vedere. Durante l’intervento di Andreoli l’atteso arrivo del Ministro Ferruccio Fazio, anche lui Socio Emerito nominato in questo Congresso. Nel suo intervento il Ministro si è complimentato con la SIRM per il Censimento delle attrezzature portato a termine in questi giorni e presentato al Congresso. Ha annunciato che il Governo nell’ambito dell’art. 20 troverà un’importante quota di finanziamenti da destinare al rinnovo dei macchinari. Concordando poi con le posizioni della SIRM, che ritienel’allungamento dei tempi di attesa dovuto anche ad una quota elevata di esami inappropriati, ha citato il lavoro che Giovanni Simonetti sta effettuando sulle Linee Guida. Ricordati poi

i problemi delle attese al pronto soccorso con il ruolo crescente dei medici del territorio nel drenare la domanda e assicurare assistenza h24. Annunciata la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico individuale. Concludendo ha ribadito come a suo giudizio la radiologia avrà sempre un ruolo crescente nella cura dei pazienti nel contesto di una società che vede sempre più aumentare l’età media. I radiologi sono chiamati ad avere un ruolo sempre più forte contribuendo anche con una maggiore determinazione dei referti. Il grande applauso dei presenti ha concluso la cerimonia ed il Presidente Gortenuti ha ufficialmente dichiarato aperto il 44° Congresso.


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Poster scientifici MAGNA CUM LAUDE

CERTIFICATO DI MERITO

Cardioradiologia Valutazione con RM morfologica, AngioMR ed 1H-MRS delle modificazioni indotte dal trapianto di cellule staminali in un modello animale di ischemia muscolare S. Delli Pizzi, D. Petrucci, D. Calvo Garcia, R. Madonna, R. De Caterina, A. Tartaro (Chieti) Cardioradiologia Trattamento delle tachicardie ventricolari post-infartuali: ruolo della TCms cardiaca come planning e guida alla procedura di ablazione C. Arganini, A. Romagnoli, M. Sperandio, E. Gaspari, G. Simonetti (Roma) Radiologia Addominale-Gastroenterologica Nuovo modello sperimentale nei ratti per l’ischemia mesenterica acuta C. Cavaliere, N. Pizza, F. Iasiello, L. Sestini, S. Cappabianca, R. Grassi (Napoli)

R. Vitale, B. Barbaro, L. Di Vito, S. Illuminati, G. Alvaro, L. Bonomo (Roma) Radiologia Informatica Sviluppo e test di un sistema CADe (Computer Aided Detection) per la rivelazione automatica di noduli polmonari in TC del torace a bassa dose e strato sottile. M. Barattini, D. Caramella, P. Cerello*, F. Falaschi, M. Fantacci, I. Zecca** (Pisa, *Torino, **Lecce) Radiologia Muscolo Scheletrica e Medicina dello Sport Inquadramento con risonanza magnetica di pazienti affetti da artrite precoce (early arthritis): segni predittivi di evoluzione. S. Carbone, E. Cacchiarelli, S. Fatighenti, A. Luceri, L. Pelliccia, L. Volterrani (Siena) Radiologia Muscolo Scheletrica e Medicina dello Sport Anatomia del canale di Hunter con ecografia e risonanza magnetica. M. Revelli, D. Astengo, G. Ferrero, F. Paparo, A. Muda, G. Garlaschi (Genova) Radiologia Muscolo Scheletrica e Medicina dello Sport Piede diabetico: la Risonanza Magnetica nella diagnosi differenziale tra osteoartropatia neuropatica ed osteomielite. S. Cecchini, F. Carnevali, M. Sallei, F. Romagnoli, S. Ricci, M. Cerioni (Ancona) Radiologia Toracica Trattamento endoscopico delle lesioni stenosanti delle vie aeree: valutazione pre e post-operatoria con TC. N. Maggialetti, A. Stabile Ianora, M. Moschetta, M. Ficco, A. Scardapane, G. Angelelli (Bari) Radiologia Toracica “Screening Mesotelina”: protocollo di studio TC a bassa dose nella valutazione dei pazienti socialmente esposti all’amianto. P. Caruso, E. Tagliafico, T. Luminati, S. Rombj, M. Costa, E. Silvestri (Genova) Radiologia Uro-Genitale valutazione volumetrica delle cisti renali mediante risonanza magnetica in pazienti affetti da malattia renale policistica autosomica dominante (ADPKD) di tipo i in trattamento con rapamicina. C. Bristogiannis, V. Corroppolo, G. Stallone, M. Lancellotti, R. Vinci, L. Macarini (Foggia) Radiologia Uro-Genitale La RM con sequenze funzionali nella valutazione delle recidive loco-regionali in pazienti prostatectomizzati. A. Bancheri, A. Luceri, S. Carbone, C. Grechi, E. Rubenni, L. Volterrani (Siena) Senologia La Risonanza Magnetica nello Studio dei Tumori nelle Giovani Donne. D. Distefano, P. Belli, M. Costantini, P. Rinaldi, M. Giuliani, L. Bonomo (Roma) Senologia Flat Epithelial Atypia diagnosticata con biopsia mammaria stereotassica vacuum-assisted (VAB): aspetti radiologici correlati con il risultato istologico. V. Girardi, M. Tonegutti*, F. Bonetti, E. Manfrin, R. Pozzi Mucelli (Verona, *Peschiera del Garda VR) Senologia Accuratezza e riproducibilità dell’ecografia mammaria con navigazione del volume RM A. Fausto, A. Preziosa*, L. Gaburro*, G. Rizzatto (Gorizia, *Milano) Senologia Valutazione dell’efficacia della terapia neoadiuvante del carcinoma mammario: MRI o PET? L. Miglio, L. Santilli, A. Bazzocchi, A. Rossi, P. Spinnato, S. Mignani (Bologna) TC Prevalenza e morfologia dell’arteria epigastrica superficiale inferiore (SIEA) incostante nell’angioTC della parete addominale nella ricostruzione autologa mammaria. Studio retrospettivo su 41 casi. A. Pellegrin, T. Stocca, M. Belgrano, M. Bertolotto, Z. M.Arnez, M. Cova (Trieste)

CUM LAUDE Radiologia Pediatrica Utilizzo della Tomografia Computerizzata multistrato (TCMS) per la diagnosi di complicanze coronariche dopo chirurgia di reimpianto coronarico in età pediatrica: risultati preliminari. D. Marini, G. Di Rosa, G. Agnoletti, P. Abbruzzese, C. Defilippi (Torino) Rad. Urgenza-Emergenza Ruolo della MDTC64s nella identificazione e localizzazione della fonte di sanguinamenti intestinali acuti da cause “oscure” G. Russo, S. Nicotra, D. Vecchione, L. Di Nuzzo, N. Gagliardi, L. Romano (Napoli). TC Utilizzo della CT-perfusion nella valutazione dell’efficacia della chemioembolizzazione transarteriosa (TACE) nei pazienti cirrotici affetti da epatocarcinoma. D. Ippolito, F. Invernizzi*, L. Ratti, L. Antolini, M. Scorza, S. Sironi (Monza MI, *Cantù CO) Radiologia Toracica Ruolo della PET-TC nella valutazione della risposta in fase precoce al trattamento neoadiuvante (NAD) del tumore polmonare non a piccole cellule localmente avanzato (NSCLC). S. Santoro, A. Larici, M. Calcagni, V. Valentini, A. Giordano, L. Bonomo (Roma) Senologia Pianificazione pre-operatoria del carcinoma invasivo della mammella: quali benefici dall’indagine RM? Disamina di 291 casi confrontati con l’esame istologico. V. Girardi, L. Camera, G. Carbognin, F. Bonetti, R. Pozzi Mucelli (Verona)

CERTIFICATO DI MERITO Radiologia Urgenza-Emergenza Diagnosi delle complicanze vascolari tardive nel paziente affetto da pancreatite acuta severa mediante MDCT64s. G. Russo, S. Nicotra, D. Vecchione, G. Ponticiello, A. Pinto, L. Romano (Napoli) Radiologia Addomininale-Gastroenterologica. Diffusione in risonanza magnetica nel monitoraggio della risposta del cancro colo-rettale localmente avanzato al trattamento neoadiuvante.

MOMENTI CONGRESSUALI


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news

Casi quiz

Il Quiz di

Settore toracico

2. Possibili soluzioni del Caso 1) Edema interstiziale

1. Storia clinica

2) Vasculite

Paziente di 63 anni con storia di valvulopatia aortica medio-grave

3) Emorragia

ed aneurisma dell’aorta ascendente; fibrillazione atriale in trattamento

4) Patologia flogistica

con farmaci anticoagulanti.Recente episodio di emottisi.

5) Inalazione di sostanza tossiche

Le piantine

Il Quiz di Risposta del caso dell’11 giugno Risposta corretta 2) Morbo di Gaucher tipo 1 Commento al caso I reperti più rimarchevoli sono la deformità “a fiaschetta” del femore distale (immagine 1) espressione di un’alterazione del rimodellamento morfologico dell’osso e la presenza di splenomegalia (immagine 4) con una lesione focale del parenchima. La sintomatologia dolorosa del paziente si correla con l’esistenza di necrosi cefalica femorale dx in fase acuta (stadio A di Mitchell) (immagini 2 e 3); il midollo appare diffusamente alterato per sostituzione diffusa sia a livello del femore controlaterale che dei segmenti schele-

trici del bacino. Il paziente peraltro è portatore di necrosi cefalica inveterata della testa omerale (immagine 5). I reperti descritti appaiono caratteristici della Malattia di Gaucher nella sua variante tipo 1 (non neuropatica) una malattia ereditaria inquadrabile nelle cosiddette malattie rare da accumulo di glucocerebroside nelle cellule del sistema reticolo endoteliale a causa di un deficit specifico di enzima lisosomiale ovvero la beta-glucocerebrosidasi. La conferma diagnostica si è ottenuta mediante prelievo di sangue venoso periferico con la dimostrazione della bassa attività enzimatica della bgluco-cerebrosidasi (<30%) nei leucociti del paziente.

Stand istituzionali Stand istituzionali AINR AIFM AIMN ESGAR ESR IHE Il Radiologo La Radiologia Medica S.N.R.

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