Design Numeri, fatti e protagoNisti della casa
e del desigN
studio Multibrand,
il cliente è variegato
sCENARi Le luci cercano
dimensione
iNtERvistA Le Corbusier,
50 anni di storia con Cassina
CREAtivi Nendo: “L’idea
La corsa aL contract dove la domanda supera l’offerta
cover by julia mandle
Poste Italiane - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
Anno I - N°0 NOVEMBRE 2015 - 5 euro
è ciò che conta”
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Sommario 10
News
24
studio Multibrand, il cliente è variegato INTERVISTA Le Corbusier, 50 anni di storia con Cassina
28
34 scenari Le luci cercano dimensione 40 intervista Nuove licenze per Luxury Living Group 44 scenari La corsa al contract 50 reportage Un Cersaie formato piastrelle 2.0 54
attualità Progettare oggi
44 scenario la corsa al contract
È il business trainante dell’arredamento. Cresce nei mercati dove ci sono grandi investimenti immobiliari. Le aziende italiane si sono strutturate per cogliere l’opportunità di un segmento in cui la domanda supera l’offerta.
34 scenari
creativi
le luci cercano dimensione
nendo: “l’idea è ciò che conta”
A Euroluce, focus sulla struttura delle aziende. La prevalenza di realtà medio/piccole limita le opportunità?
4 pambianco DESIGN Novembre 2015
58 Dal Giappone Oki Sato sbarca al milanese Spazio Pontaccio.
In copertina 58
creativi Nendo: “L’idea è ciò che conta”
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reportage L’ufficio in tasca
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TESTIMONIANZE
Bulthaup arreda il lusso monegasco
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What’s new?
69
tendenze dell’arredo
United colors of Salone
77
i trend nel complemento
Christmas wishlist
82
cover story
Di Julia Mandle, “Rising Tide”, 2012 Embroidery on fabric 23 x 37 in / 94 x 58.4 cm (framed) Image courtesy of the artist and Leila Heller Gallery
...ogni giorno sul web www.design.pambianconews.com
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Ogni venerdì l’attualità dal mondo dell’arredamento
host, cresce con arredo&tavola
Dalle voci degli espositori più connessioni con i contractor
cabinet ERCOLE E AFRODITE by driade lab
editoriale
Dalla internazionalizzazione il salto dimensionale di David Pambianco
N
elle ultime settimane, il settore del design italiano ha ascoltato due voci predominanti. Pur con toni differenti, veicolano lo stesso messaggio. La prima voce è arrivata dall’esercito di oltre 300mila persone che ha invaso Milano per il Salone del Mobile, i cui accenti, mai come quest’anno, sono stranieri. L’altra voce è quella sotterranea che riguarda le cessioni e acquisizioni di aziende. Questa circola nel settore e ha alzato il volume da inizio anno. Da gennaio, tra operazioni portate a termine, annunciate o semplicemente ventilate, l’elenco è prossimo alla decina. Il messaggio è chiaro, da un lato l’internazionalizzazione è ormai inarrestabile, dall’altro il processo di M&A sta accelerando. Entrambi i fenomeni sono parte dello stesso coro: lo sviluppo futuro del design e dell’arredo made in Italy passa dalla crescita oltre confine, e questa richiede una dimensione e quindi un consolidamento che consenta di raggiungere i nuovi mercati di riferimento (a partire dall’Asia). Attenzione, però. Non è soltanto una questione di volumi prodotti. Bensì, e forse ancor più, è un problema di capacità di interazione con mercati che cambiano a grande velocità. Una sfida cruciale è la sostituzione del modello wholesale sul quale è appoggiata la maggior parte delle pmi del comparto sino a oggi: in prospettiva, sarà necessario confrontarsi in modo più deciso col retail, quindi con una distribuzione diretta, e implementare le strategie di contract, magari coinvolgendo nel percorso anche designer e architetti. Volumi e capacità di gestione di una distribuzione complessa impongono il raggiungimento di un livello dimensionale adeguato. Sino a oggi, la situazione di partenza molto frazionata, unita al forte senso di identità (e protagonismo) che ognuna delle aziende del settore porta con sé, ha complicato parecchio le cose. E, talvolta, ha portato a perdere occasioni di aggregazione industriale. Nei giorni scorsi, il CEO di un colosso americano dell’arredamento ha raccontato, in un’intervista al Corriere, come l’azienda familiare che guida si sia trasformata rapidamente nel momento in cui ha accettato la scommessa della quotazione, e ancor più profondamente attraverso le operazioni di M&A. E ha spiegato che “l’Italia è il Paese in cui abbiamo il nostro quartier generale europeo, dove abbiamo due stabilimenti, dal quale compriamo una parte importante delle nostre materie prime e da cui esportiamo molto verso l’Europa e il Nord America. Soprattutto, è un Paese importante per il design”. È un segnale chiaro su dove saranno le prossime acquisizioni.
8 pambianco design Novembre 2015
Moroso Spa Udine Milano London Amsterdam Kรถln New York Beijing www.moroso.it Gentr y sofa by Patricia Urquiola, 2011 Dew pouf by Nendo, 2009
Moroso Spa Udine Milano London Amsterdam Kรถln New York Beijing www.moroso.it Gentr y sofa by Patricia Urquiola, 2011 Dew pouf by Nendo, 2009
news
Investindustrial, ufficiale il polo tra Flos e B&B
Teuco passa ai tedeschi di Certina Teuco, azienda di arredobagno delle Marche, di proprietà, fino allo scorso 29 maggio, della famiglia Guzzini tramite la finanziaria Fimag, è passata al fondo tedesco Certina dopo un testa a testa con i taiwanesi di Ibs.
Tecno acquisisce Ottagono Tecno ha acquisito marchio e archivio storico della rivista Ottagono, chiusa nel 2014. “Siamo stati tra i suoi fondatori – ha detto il presidente di Tecno Giuliano Mosconi –, era interessante mantenere un link”. I fratelli Giorgio ed Emanuele Busnelli
I
l fondo di private equity di Andrea Bonomi Investindustrial crea il primo polo di alto di gamma nel design italiano. Il fondo aveva acquisito Flos nel settembre 2014. I fatturati delle due aziende (150 milioni di euro B&B e 154 milioni Flos) consentono un aggregato nel segmento luxury di oltre 300 milioni, davanti a Poltrona Frau (294 milioni) e Molteni (289 milioni). Investindutrial ha rilevato una “grande maggioranza” di B&B. Giorgio Busnelli diventa così azionista di minoranza (con il fratello Emanuele), ma la gestione rimarrà nelle sue mani, secondo un modello che Bonomi ha già sperimentato. “Nel nuovo assetto societario – comunica Busnelli – continuerò a essere attivamente coinvolto nella gestione dell’azienda con la carica di amministratore delegato, nonché azionista, e sarò quotidianamente impegnato a valorizzare con energia e passione il talento di B&B Italia, con l’obiettivo di traghettare l’azienda verso un futuro ancora più ambizioso e sfidante”. L’obiettivo di Investindustrial sembra essere ampio e a lungo termine: la creazione di una holding del lusso. “Sul modello di quanto già fatto nella moda dai gruppi francesi – ricorda il quotidiano – ma mai riuscito finora a italiani in Italia. Il fondo di Bonomi ha messo 1 miliardo a disposizione di investimenti nel design e ha in corso altre tre trattative che punta a concludere entro 12 mesi”.
10 pambianco DESIGN Novembre 2015
Sambonet prende Ercuis & Raynaud Le porcellane di Limoges Raynaud e gli articoli di argenteria e alpacca argentata Ercuis parleranno italiano: Sambonet Paderno Industrie ha infatti acquisito l’azienda francese Ercuis che a sua volta detiene il 55,25% di Raynaud, la cui restante parte di capitale fa riferimento alla famiglia Raynaud. Dal punto di vista dell’offerta, l’acquisizione consente di ampliare e arricchire il portafoglio prodotti e l’offerta commerciale del Gruppo.
Homi, visitatori a +19% Con un +19% dei visitatori per un totale di 9.704 operatori in numero assoluto, si è chiuso il secondo appuntamento di Homi Moscow, l’edizione del Salone degli Stili di Vita organizzato da Fiera Milano al Crocus Expo Center.
Riassetto per l’Home di Armani
Pierluigi Coppo
Giorgio Armani riorganizza una parte del suo gruppo, ha infatti depositato il progetto di scissione parziale della GA Operations a favore della controllata e capogruppo Giorgio Armani spa.
Design. QualitĂ . Visione. Quando le macchine non possono piĂš nulla entra in gioco la passione bulthaup con occhi attenti e mani esperte per rifinire la vostra cucina. www.bulthaup.it
news
Berloni in Turchia con Eczacibaşi
Marmomacc, visitatori a +3% Chiude in positivo la 50esima edizione di Marmomacc, salone dedicato al business della pietra naturale. In quattro giorni sono stati raggiunti i 67mila operatori specializzati, il 3% in più rispetto ai visitatori dell’anno precedente. Aumenta ancora l’internazionalità della rassegna, con una percentuale degli arrivi dall’estero salita al 57% del totale (+9%), in rappresentanza di 150 nazioni, 5 in più del 2014. La manifestazione si conferma polo globale per l’industria di marmi, graniti, pietre, macchinari e tecnologie di lavorazione, grazie alla presenza di 1.524 aziende (per oltre 77mila mq espositivi), di cui 936 straniere da 55 Paesi, con il debutto di Albania, Bosnia Erzegovina, Camerun, Georgia e Venezuela. Segno positivo anche sul fronte delle delegazioni commerciali organizzate, arrivate quest’anno da 55 stati, 11 in più dello scorso Marmomacc. La rassegna, per il secondo anno consecutivo, si è svolta in contemporanea ad Abitare il Tempo. La prossima edizione di Marmomacc sarà dal 28 settembre al 1° ottobre 2016.
Nuovo accordo di distribuzione per il gruppo Berloni che ha firmato a Istanbul, lo scorso agosto, un contratto che lo legherà per i prossimi anni al gruppo turco Eczaciba i, che conta 41 società in diversi settori e 12.450 dipendenti. L’accordo stabilisce che Intema, la società di vendita di Eczaciba i Building Products Division, distribuirà le cucine a marchio Berloni sul mercato turco nel canale retail e in quello contract. L’accordo prevede che Berloni Group collabori sempre più intensamente con la divisione Prodotti per la Costruzione del gruppo Eczacibasi, con l’ambizione di raggiungere una posizione da leader, per le cucine importate, del mercato turco.
12 pambianco DESIGN Novembre 2015
Fima Carlo Frattini ha siglato un accordo con Casamia, uno dei principali showroom degli Emirati con soli marchi italiani, che si affaccia sulla via principale Sheikh Zayed Road, affidandogli la distribuzione ufficiale dei prodotti a Dubai.
Licenza con Hello Kitty per Caleffi Il Gruppo Caleffi ha firmato un contratto di licenza fino a fine 2017 con Sanrio GmbH per la creazione, lo sviluppo, la produzione e la distribuzione in Italia della linea tessile letto, spugna, living e tavola a marchio Hello Kitty.
Artemide si amplia a Chicago Artemide ha inaugurato a Chicago un nuovo flagship store di 260 mq, progettato dallo Studio de Bevilacqua, a pochi passi dal Merchandise Mart, al 351 di West Hubbard Street, sulla quale si affaccia con tre grandi vetrine.
Emre Eczacıbaşı e Roberto Berloni
Tonino Lamborghini, debutta il progetto Home E’ stata presentato presso il Museo Ferruccio Lamborghini di Argelato (Bo), il nuovo progetto ‘Tonino Lamborghini Home‘, in occasione dell’edizione 2015 di Cersaie. L’evento è stato organizzato da GS Luxury Group e Formitalia, due realtà dell’arredo luxury italiano, che hanno deciso di mettere in sinergia la propria professionalità per proporre nuove soluzioni di interior design ispirate al brand del Toro.
Fima sbarca a Dubai
Nel corso della serata di presentazione è stato, inoltre, ufficializzato l’accordo di intesa tra l’azienda di Fiorano Modenese, GS Luxury Group e l’azienda boliviana Faboce, per la produzione e commercializzazione della linea Tonino Lamborghini Tiles&Style nei mercati sudamericani di Cile, Argentina, Perù, Paraguay, Uruguay, Venezuela e Bolivia.
Aria di ripresa per la ceramica italiana Il fatturato della ceramica italiana cresce del 4% in valore, che dovrebbe superare i 5 miliardi di euro, e del 4% in volume. A trainare è l’export, da cui dipende l’82% del giro d’affari, che nel primo semestre ha superato i 2,2 miliardi di euro.
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news
Arketipo, tra moderno e retrò Una casa che si anima di progetti di vita. Questo, in sintesi, lo scenario della nuova campagna pubblicitaria di Arketipo Firenze. “L’agenzia che ha curato la produzione è la Cortez Elite di Monza – ha dichiarato Lorenzo Cattelan CEO di Arketipo Firenze -, il fotografo… il sottoscritto, mi diletto anche in fotografia. I prodotti messi in scena sono in primis il divano AutoReverse, che ad oggi è uno dei nostri best seller per design e tessuti/pella-
mi. Poi, in una grande stanza da notte, è protagonista il letto Auto-Reverse Dream, dal singolare stile contemporarychic. Nelle altre zone giorno viene dato ampio spazio al divano Morrison, uno dei prodotti novità 2015. Immancabili i nostri complementi dai tavolini in legno, marmo o pelle vegetale, alle poltrone LOL:) e Juno, sempre della nuova collezione”. Le location, di grande impatto architettonica, si aprono al design di Arketipo.
Snaidero, il 70% del franchising a Nobilia
Edi Snaidero
Il Gruppo Snaidero ha siglato l’accordo per la vendita del pacchetto di controllo di FBD, divisione franchising del gruppo, alla realtà industriale tedesca Nobilia, che nel 2009 ne aveva già acquisito il 30%. FBD è il frutto di un investimento effettuato dalla Snaidero a inizio anni 2000 e che ha portato una piccola catena di negozi a diventare oggi un importante network europeo specializzato nel settore cucine con 370 punti vendita in Europa e Nord Africa e un fatturato sviluppato dai franchisee di quasi 500 milioni di euro.
14 pambianco DESIGN Novembre 2015
Ora il Gruppo Snaidero prosegue il suo cammino con una focalizzazione nel settore manifatturiero e del brand design, anche grazie a un nuovo piano di investimenti da oltre 10 milioni di euro. “La vendita di FBD – ha dichiarato il presidente e AD Edi Snaidero – rappresenta per il gruppo un’occasione unica per il futuro degli altri importanti marchi che lo compongono. Il nostro fatturato oggi di circa 180 milioni di euro si contrae a seguito della vendita di FBD a 130 milioni, decremento che verrà colmato con il nuovo piano triennale di sviluppo”.
Progressio: “giorgetti crescer À” È stata completata lo scorso 5 agosto l’acquisizione del 100% del Gruppo Giorgetti, attivo nel settore dell’arredamento e design di alta gamma, da parte del fondo di private equity Progressio, guidato da Filippo Gaggini. “Abbiamo scelto questa azienda – ha dichiarato Gaggini – perché rispecchia il dna di ciò che ci piace fare. Ha un brand consolidato e rappresenta l’italianità”. L’obiettivo dell’operazione è far crescere il valore dell’azienda, che nel 2014 ha fatturato 39 milioni di euro e per il 2015 prevede di superare i 40 milioni, a livello internazionale.
Filippo Gaggini
Smania porta all’estero l’innovazione Dal 2012 sotto la guida di Francesco Snaidero, l’azienda di arredamento Smania ha vissuto un trienno intenso che l’ha portata a un fatturato 2014 di 10 milioni e a previsioni di crescita per l’anno in corso. “Smania dal momento dell’acquisizione a oggi ha avuto un costante incremento delle vendite”, ha dichiarato l’AD Snaidero.
Renzi: “Bonus mobili anche nel 2016” Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha confermato al presidente Roberto Snaidero il rinnovo del provvedimento Bonus Mobili anche per il 2016, aprendo a nuove misure a favore delle giovani coppie.
Sicis, 5 piani a New York Il brand di mosaici artistici Sicis The Art Factory aprirà presto un nuovo showroom da 5 piani a New York. Il brand ravennate ha scelto il 240 della Fifth Avenue nel cuore del distretto Nomad noto per essere un hub artistico e di design. Lo showroom sarà inaugurato entro la fine dell’anno in corso.
news
Arclinea sale sulla Trump Tower Arclinea conquista con le sue cucine made in Italy l’edificio che cambierà lo skyline di Vancouver. La Trump Tower della città canadese, disegnata da Arthur Erickson e costata complessivamente 360 milioni di dollari, sarà infatti arredata con oltre duecento soluzioni componibili realizzate dall’azienda di Caldogno (Vicenza) che firma il suo intervento più prestigioso in ambito contract, canale da cui dipende circa il 15% del fatturato 2014, 2,6 milioni di euro su un
totale di 15,6 milioni, che diventeranno 3,5 a fine 2015 e oltre 4 milioni in previsione del prossimo anno. “L’importanza di questa consegna, che verrà conclusa a gennaio, non dipende soltanto dal prestigio della Tower (che ospiterà un hotel della catena Trump International e un complesso residenziale, ndr), ma anche dalle possibili ricadute positive per il futuro, poiché il rapporto è stato avviato con un developer di primo piano”, afferma Gianni Fortuna, AD della società.
Gli italiani investono in ristrutturazioni
I recenti cambiamenti di stile di vita sono i principali fattori che hanno spinto gli utenti italiani su Houzz, la piattaforma online californiana di arredamento, progettazione e ristrutturazione d’interni, a ristrutturare la propria casa nel 2014 (43% del campione preso in esame). Questo il quadro che emerge dalla quarta edizione dell’indagine “Houzz & Home” condotta da Houzz. La ricerca, che ha coinvolto oltre 260mila intervistati a livello globale, ha rivelato che i processi di ristrutturazione nel 2014 hanno riguardato progetti di miglioramen-
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to della casa, piuttosto che modifiche necessarie. Tra i principali fattori presi in considerazione dai proprietari di casa durante la ristrutturazione vi era il desiderio di migliorare l’aspetto e l’atmosfera della propria abitazione, valutato dal 90% dei rispondenti come “da molto a estremamente importante”. Gli utenti italiani iscritti su Houzz investono attivamente nelle loro case, infatti il 53% ha ristrutturato la propria casa nel 2014 o sta progettando un rinnovo nel 2015, il 74% ha arredato la propria abitazione nel 2014 o pianifica di farlo nel 2015.
Il Governo per l’arredo all’estero FederlegnoArredo ha annunciato la sua adesione alla XXI Triennale International Exhibition 2016, l’esposizione internazionale organizzata dalla Triennale di Milano che si terrà dal 2 aprile al 12 settembre 2016. L’evento, che aprirà a pochi giorni dal Salone del Mobile (12-17 aprile), si intitolerà ‘21st Century, Design after Design‘ e affronterà il tema della crescente importanza del design come fattore competitivo italiano a livello internazionale e sull’urgenza di trasformazioni e innovazioni nel sistema produttivo.
Barovier&Toso passa a Oikia 3 Oikia 3 srl, società facente capo a Rinaldo Invernizzi, ha perfezionato l’acquisto del 95% di Barovier&Toso, storica azienda di Murano del settore dell’illuminazione decorativa in vetro. A vendere sono stati Officina dell’Arte e Vetrai28.
Arredo Plast passa al fondo Clessidra L’80% di Arredo Plast è stato acquisito da Clessidra Sgr, fondo italiano di private equity. Il gruppo trevigiano composto da sei società, che nel 2014 ha sviluppato ricavi per 230 milioni di euro e 30 milioni di margine operativo lordo.
BTicino acquisisce il Gruppo IME BTicino ha annunciato l’acquisizione di IME, azienda italiana specializzata in strumenti di misura analogici e digitali con sede a Corsico (Milano) e filiali in Francia ed in Germania, che conta un organico di 160 collaboratori e ha realizzato nel 2014 un fatturato di circa 23 milioni di euro.
Roberto Snaidero
news
Turri, in Cecenia con Bam Va Ofogh
Ristrutturazione per MisuraEmme A due anni di distanza dall’avvio della ristrutturazione aziendale, MisuraEmme ha creato nuovi ruoli aziendali e nuove strategie per il riposizionamento a livello mondiale, con un ampliamento sostanziale dell’export nei mercati Extra CEE e una notevole crescita delle operazioni B2B in grado di sostenere il fatturato. La percentuale di export, che in anni precedenti si attestava al 30%, ha superato nel 2015 il 50% del turnover aziendale. La previsione per i prossimi anni è di un’ulteriore crescita sui mercati esteri e il consolidamento del mercato interno per il quale non si fermano gli investimenti. La nascita di una divisione Contract, responsabile della realizzazione di progetti tailor-made per committenze nazionali e internazionali di grande prestigio, è la dimostrazione della capacità di innovazione e organizzazione di MisuraEmme, una società che in questi anni non ha mai interrotto la propria produzione.
Il 2015 è un anno particolarmente importante per Turri. Dopo l’inaugurazione del primo flagship store a Milano e del primo monobrand store a Groznij in Cecenia l’azienda si arricchisce di un nuovo monomarca in Iran. Lo store, frutto dell’investimento del gruppo Bam Va Ofogh, aprirà le porte al pubblico a Tehran nel mese di dicembre 2015, sarà situato all’interno del prestigioso Nigen Tower e coprirà una superficie di 300 mq. Turri si vuole affidare a questo importante partner mediorientale per affrontare il crescente mercato iraniano.
Villa country manager Italia di Candy Alessio Villa, 41 anni, è il nuovo country manager Italia di Candy Group per i prodotti free-standing. Il manager assume la responsabilità dell’organizzazione commerciale per i prodotti da accosto delle marche internazionali Candy e Hoover.
Nuova distribuzione per Villeroy & Boch Nuova strategia distributiva fondata per Villeroy & Boch, che ha chiuso il primo semestre 2015 a 386 milioni di euro (+4% sul 2014): potenziamento del canale horeca, “trasformazione digitale”, più retail extra Ue, wholesale e entry level.
Expo, UK premiato Il padiglione del Regno Unito progettato da Wolfang Buttress e dallo studio di architettura Bdp ha vinto il premio per la migliore struttura autocostruita in Expo. La giuria l’ha giudicato “migliore esempio di integrazione di forme e contenuto”.
Andrea Turri
A Mosca l’arredo tra alti e bassi Si è chiusa con una buona affluenza di visitatori l’undicesima edizione dei Saloni WorldWide Moscow, 37.779 tra professionisti, pubblico e giornalisti, seppur in lieve calo rispetto al 2014 quando se ne registrarono 40.483. Più critica la situazione degli espositori, scesi dai 526 dello scorso anno a 335. La fiera, punto di riferimento del settore arredo-casa italiano in Russia e nelle ex
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Repubbliche sovietiche, tornerà nel 2016 perché, secondo le parole di Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo e dei Saloni, “i risultati di questa edizione dimostrano che la Russia è un mercato su cui continuare a investire”. Secondo i dati elaborati dal centro Studi Federlegno Arredo Eventi Spa su dati Istat nei primi sei mesi del 2015 l’export è crollato del 26,2% e già nel 2014 si era chiuso -11%.
Baxter, lavori in corso in Largo Augusto Il marchio italiano di arredamento e imbottiti Baxter aprirà un nuovo showroom al numero 1 di Largo Augusto, a Milano, negli spazi dell’ex cinema President. Al piano inferiore, uno spazio dedicato a proiezioni multimediali.
news
Urquiola alla creatività del gruppo Poltrona Frau Doppio incarico per la nota designer spagnola Patricia Urquiola chiamata dal gruppo Poltrona Frauper una collaborazione a lungo termine che la vedrà art director del brand Cassina e protagonista delle strategie creative a livello di gruppo. Sarà, infatti, parte integrante della direzione creativa di Poltrona Frau oltre ad affiancare Giulio Cappellini, attuale art director di Cappellini. “Patricia Urquiola avrà un ruolo rilevante all’interno di questo polo di eccellenze dove contribuirà a
definire la visione futura del gruppo – ha dichiarato Dario Rinero, CEO di Poltrona Frau Group -, mantenendo rigorosamente uniche le identità e le caratteristiche delle aziende”. I primi progetti in corso di Patricia Urquiola e Cassina includono il rinnovo dello storico Midtown New York Showroom, la ricerca e lo sviluppo di nuovi progetti che saranno presentati nel 2016, e la preparazione del programma estensivo per i festeggiamenti dei 90 anni di Cassina nel 2016-2017.
A Heimtextil tessuti d’arredo e stampa digitale
Si terrà da martedì 12 a venerdì 15 gennaio 2016 l a p ro s s i m a e d i z i o n e di Heimtextil, fiera tedesca organizzata da Messe Frankfurt dedicata al tessile e al tessile casa. Attesi quest’anno più espositori rispetto al 2015 quando si attestarono a 2.723. In occasione della presentazione alla stampa della fiera, Olaf Schmidt, vicepresidente Textiles & Textile Technologies, ha inoltre illustrato i dati di un’industria che in Germania, dopo due anni (2012-2013) in calo sta tornando a crescere. Nel 2014, infatti, il fatturato del mercato tessile ha raggiunto i 10,1 miliardi di euro
20 pambianco DESIGN Novembre 2015
(+20% sul 2013) e continua a crescere nei primi sei mesi del 2015 con un +2,4% a 5,2 miliardi. Bene le esportazioni nel 2014 (+3,9%) a fronte di importazioni a +4,3%, mentre nel semestre 2015 l’export è cresciuto del 3,2% e l’import ha registrato un +6,3%. In Europa l’industria tessile ha fatturato nel 2014 80 miliardi di euro in crescita sul 2013 del 2,8%, anche in questo caso torna la crescita, dopo due anni sottotono, con esportazioni a +2,2% e importazioni a +7,6%. L’Italia, infine, ha incassato nel 2014 52 miliardi di euro e prevede un incremento nel 2015 del 3,8%.
Patricia Urquiola
Natuzzi cresce in Usa e Asia Continua il piano di espansione retail di Natuzzi sui mercati statunitense e asiatico. Con l’apertura del nuovo Natuzzi Italia Store a Naples (Florida), che va ad aggiungersi ai nuovi store di Miami e Philadelphia, il gruppo porta a 3 le nuove aperture in territorio americano nel corso del 2015 e a 252 i punti vendita monomarca presenti in Nord America. Corre anche l’Asia. Tra insegne Natuzzi Italia e Natuzzi Editions (le due linee di prodotto del brand Natuzzi), il Gruppo ha aperto 11 nuovi negozi nella prima metà del 2015, tra cui il primo negozio Natuzzi Italia a HongKong, quello di Colombo (Sri Lanka) e quello di Busan (Corea del Sud).
Puricelli nuovo DG di Grohe Giordano Puricelli è il nuovo direttore generale di Grohe S.p.a., filiale italiana di Grohe, società attiva nel settore della rubinetteria idrosanitaria. Nel 2014 l’azienda ha fatturato 1,2 miliardi di euro (85% fuori dalla Germania).
Löhle nuovo direttore europeo di Vispring Il brand di luxury beds Vispring ha nominato Florian Löhle nuovo direttore europeo. Il manager proviene da Poltrona Frau Group dove ha svolto il ruolo di direttore nord europeo neglli ultimi 5 anni.
Maison&Objet si riorganizza in tre poli Maison&Objet si reinventa con una nuova suddivisione dell’offerta. I brand espositori d’ora in avanti saranno suddivisi per ‘lifestyle’ piuttosto che per ‘settori’ per rendere più fluida la visita. Saranno 3 i poli principali: Maison Object e Design & Architecture d’intérieur.
news
Carl Hansen & Son, fatturato semestre a +21% Carl Hansen & Son ha registrato un aumento del fatturato per il quinto anno consecutivo, grazie soprattutto alle esportazioni che rappresentano il 70% del totale. Il primo semestre 2015 ha infatti registrato un + 21% rispetto alla trascorsa stagione finanziaria. In particolare il mercato statunitense, inglese e dei paesi baltici definisce il bacino più redditizio per Carl Hansen & Son. Per rafforzare ulteriormente la pro-
pria brand-awareness, l’azienda ha così inaugurato uno showroom monomarca a Los Angeles e uno a Londra, oltre ad un flagship store a Tokyo che è stato inaugurato lo scorso anno. L’aumento della domanda in tutti i mercati ha portato l’azienda a realizzare un nuovo stabilimento produttivo a Gelsted, sull’isola di Fionia in Danimarca.
Knud Erik Hansen
Vietnam, nuova frontiera dell’arredo di lusso
Dopo Giorgetti e Frette altri colossi del design internazionale sbarcano in Vietnam. La location è sempre la stessa: il Times Square Tower, il quinto grattacielo più alto del Paese, situato in una delle zone più vive dello shopping del lusso cittadino, nel centro di Ho Chi Minh City (ex Saigon). Lo scorso 16 giugno hanno aperto in contemporanea i loro showroom i tre brand Poltrona Frau, Cassina e Cappellini. Lo showroom di Poltrona Frau si sviluppa su 420 mq ed è collocato al secondo piano; il monomarca di Cassina, di 250 mq, è distribuito su due piani e ha un’ampia vetrina; lo spa-
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zio Cappellini, infine, situato al terzo piano, occupa un’area di 100 mq ed è dominato dal colore blu, inoltre è interamente circondato da pareti di vetro che danno ampia visibilità ai prodotti. Stesso giorno di apertura e stessa location anche per B&B Italia che ha inaugurato la sua prima importante vetrina sul mercato vietnamita con uno spazio di 300 metri quadri che ospiterà anche le collezioni Maxalto, altro brand del gruppo. Nel grattacielo i brand dell’arredamento di alta gamma hanno una shopping mall dedicata.
Per Paşabahçe a Milano primo store ‘estero’ Primo store estero per il brand turco Paşabahçe. All’interno dello spazio al numero 3 di Corso Matteotti a Milano (nei pressi di San Babila) sono esposti i prodotti del brand Paşabahçe e di Nude, linea dedicata al design contemporaneo firmata da noti designer come Ron Arad, gia distribuito in Italia da Guzzini. Il marchio Paşabahçe è di proprietà della Holding şişecam, con headquarter a Istanbul e nel quartiere di Levent che raccoglie sotto il suo ombrello linee differenziate che coprono tutti i bisogni della tavola.
Roche Bobois online è multicanale Il nuovo sito è concepito per permettere una navigazione user-friendly che spazia dall’approfondimento della conoscenza del marchio alla ricerca e personalizzazione dei prodotti.
La tedesca Himolla punta sul mercato italiano Il brand tedesco Himolla espande la sua presenza in Italia aprendo un nuovo spazio espositivo in Lombardia, presso lo showroom ‘La Cicala’ a Vertemate con Minoprio (CO). Circa 200 mq di allestimento dedicati agli imbottiti.
Porcelanosa sulla 5th Avenue Porcelanosa Grupo ha scelto la Quinta Strada per instaurare il suo negozio rappresentativo nella Grande Mela e trasformare un edificio emblematico dell’inizio del XXº secolo in un’opera architettonica a firma del famoso Norman Foster. Il nuovo flagship ha 6 piani.
STUDI
multibrand il cliente è variegato di Paola Cassola
Una ricerca Pambianco rivela che il fatturato 2014 dei principali 132 negozi di design ha in sostanza tenuto, registrando un +0,3% (totale) sul 2013. L’ebitda margin si attesta al 2,6 per cento.
24 pambianco DESIGN Novembre 2015
C
onsolidamento. Questa è la parola chiave che ha connotato i fatturati dei principali negozi multimarca italiani dell’arredamento rispetto al 2013. Anche l’ebitda in rapporto ai ricavi si mantiene sostanzialmente sui livelli dell’anno scorso: 2,6 per cento. Il settore, dunque, sembra tenere considerando la difficile congiuntura economica. Il fatturato totale del campione preso in esame è di 424,07 milioni di euro, in lieve aumento, appunto, rispetto ai 422,84 milioni dello scorso anno. Sarà di aiuto, per l’anno in corso, il prosieguo del provvedimento Bonus Mobili a tutto il 2016 annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi che aprirà a nuove misure a favore delle giovani coppie. Già nel 2014, “l’incentivo fiscale sull’acquisto di mobili - aveva dichiarato il presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero - è stato vitale per contenere le perdite sul mercato interno e salvare migliaia di posti di lavoro”. La ricerca Pambianco prende in considerazione 132 società di capitale operanti su tutto il territorio nazionale con negozi di piccole, medie e
STUDI
L’andamento dei fatturati Risultati in mln € delle top aziende del mobile-cucina
2014
2013
%
Bergamin
25,4
24,8
2,5
CO
Salvioni Arredamenti D’Interni
19,6
19,0
2,9
3
MB
Centro Arclinea e Interni
16,8
15,3
10,3
4
AR
Armonie & Design
15,6
16,1
-2,9
5
BG
Lazzarini
13,9
14,3
-3,0
6
PC
Centro Negri Arredamento
11,8
11,8
0
7
TV
L’Ambiente
10,9
9,1
20,0
8
BS
Ostilio Mobili
10,9
11,3
-3,2
9
SO
Pezzini
10,6
10,7
-1,4
10
MI
Lops Arredi di Qualità
10,3
7,3
42,3
145,8
139,7
Rank
Prov.
1
VE
2
Marchio
TOTALE
grandi dimensioni localizzati sia nelle grandi città sia nei piccoli centri. Di queste 132 aziende sono state selezionate le prime 50 che, da sole, fatturano circa 299 milioni di euro, pari al 70,5% del panel totale. Dal punto di vista dimensionale, emerge che solo un’azienda supera i 20 milioni di euro di ricavi. i primi 10 per fatturato Esaminando i dati delle dieci principali aziende del settore per fatturato risulta che quattro hanno concluso l’esercizio fiscale con un decremento delle vendite. Per contro, sei hanno registrato un aumento del fatturato. Al vertice della classifica si posiziona per il terzo anno consecutivo il Gruppo Bergamin, operante in tutto il Veneto da molti anni con un fatturato di 25,4 milioni di euro (+2,5% sul 2013). Al secondo posto si trova Salvioni Arredamenti D’Interni che, nel 2014, ha raggiunto i 19,6 milioni di euro, in crescita del 2,9% sui 19,0 milioni del 2013. “Come molti altri settori – ha commentato Gianni Salvioni, titolare della Salvioni spa - anche quello della
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa
+4,4%
distribuzione del mobile sta attraversando una fase di concentrazione e riduzione dei punti vendita. Questo fenomeno è dovuto non soltanto alla recente crisi, ma soprattutto a una sempre maggior consapevolezza da parte del cliente, ormai molto esigente sia per quanto riguarda la varietà e il valore dell’offerta, sia nel pretendere un progetto di alta qualità per i propri interni. Da ciò consegue che le ragioni dei risultati raggiunti da Salvioni Arredamenti D’Interni sono essenzialmente due: da un lato una stretta sinergia con i migliori brand del settore, con cui collaboriamo quotidianamente per soddisfare ogni esigenza del cliente finale, dall’altro l’abilità dei nostri architetti nel progettare ambienti sempre in linea con le ultime tendenze del mercato e con una clientela variegata”. Proseguendo nella classifica, sul terzo gradino del podio si posiziona Centro Arclinea e Interni con ricavi in crescita a 16,8 milioni dai 15,3 milioni di euro del 2013. Al quarto posto si trova Armonie & Design che ha registrato un lieve calo del fatturato da 16,1 milioni a 15,6 milioni. Al quinto e sesto posto troviamo Novembre 2015 pambianco design 25
STUDI
I leader per redditività
I leader per crescita
I top 5 multimarca per ebitda in rapporto ai ricavi
I top 5 multimarca per variazione % dei ricavi
10,8%
Novarredo
9,5%
Cardini - Home Design
Ghegin Interiors Lops Arredi Di Qualita’
Il Piccolo
7,4%
Abitare Como
C.I.A.T. Spa
7,0%
L’ambiente
Gerosa Design
6,6%
Spotti
Lazzarini e Centro Negri Arredamento rispettivamente di Bergamo e di Piacenza, con un fatturato di 13,9 e 11,8 milioni di euro. Segue, al settimo posto, L’Ambiente che ha registrato una crescita dei ricavi da 9,1 a 10,9 milioni di euro. In ottava posizione si trova Ostilio Mobili, con ricavi a quota 10,9 milioni di euro in calo dell’3,2 per cento. In nona posizione si colloca Pezzini, azienda di Sondrio che ha registrato un lieve decremento del fatturato (-1,4%) scendendo a quota 10,6 milioni. Chiude la classifica la new entry Lops Arredi di Qualità, che raggiunge un giro d’affari di 10,3 milioni in crescita del 42,3 per cento. top 5 per crescita Considerando i primi cinque per crescita percentuale del fatturato, al primo posto si trova Ghegin Interiors con una accelerazione del 56,7 per cento. Al secondo posto si colloca il negozio Lops Arredi di Qualità (+42,3%). Seguono Abitare Como, L’Ambiente e Spotti con incrementi rispettivamente del 42, 20 e 19,4 per cento. top 5 per ebitda Per quanto riguarda la classifica per redditività, sul primo gradino del podio si trova Novarredo con un ebitda margin del 10,8%. Seguono sul secondo e terzo gradino, Cardini - Home Design e Il Piccolo con rispettivamente ebitda margin al 9,5% e 7,4 per cento. Al quarto posto si posiziona C.I.A.T. spa con una reddività del 7%. Chiude la classifica Gerosa Design con un ebitda del 6,6 per cento. 26 pambianco DESIGN Novembre 2015
56,7% 42,3% 42,0% 20,0% 19,4%
Fonte: Pambianco Strategie di Impresa
Dall’alto, esterno dello showroom di Lentate S/S (MB) via Nazionale dei Giovi 256 e interno dello showroom Salvioni Arredamenti D’Interni a Inverigo (CO) in via Don C. Gnocchi n.1. In apertura, esterno dello showroom di Inverigo.
intervista
28 pambianco DESIGN Novembre 2015
intervista
il noto brand italiano riedita i prodotti dei maestri del design: Le Corbusier, charlotte perriand e pierre jeanneret.
le corbusier 50 anni di storia con cassina di Paola Cassola
N
el 2015 ricorre il 50° anniversario della Collezione LC e la commemorazione della scomparsa di Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard JeanneretGris. Cassina, l’unica azienda autorizzata a produrre i disegni di Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, insieme alla Fondation Le Corbusier, ha pianificato una serie di eventi per celebrare tre personaggi che hanno segnato la storia del design e dell’architettura mondiale. Nemo Light si occupa nello specifico delle proposte legate all’illuminazione reinterpretando, aggiornandoli dal punto di vista tecnologico, i prodotti firmati dai tre maestri. Pambianco Design ha incontrato Barbara Lehmann, responsabile dell’archivio storico di Cassina; Michel Richard, direttore della Fondation Le Corbusier e Federico Palazzari, CEO di Nemo Light.
Cosa significa per Cassina avere in collezione i prodotti più iconici del design contemporaneo firmati da Le Corbusier? Ci rende orgogliosi poiché si tratta di icone fondamentali per la storia del design a livello internazionale. Abbiamo iniziato nel 1965 a proporre al mercato questi modelli dopo l’acquisizione dei diritti di riproduzione degli arredi di Le Corbusier dalla gallerista Heidi Weber. Novembre 2015 pambianco DESIGN 29
intervista
Barbara Lehmann
Michel Richard
Federico Palazzari
30 pambianco DESIGN Novembre 2015
Come si possono innovare i progetti storici? Si tratta di innovazioni molto controllate, infatti lavoriamo in stretta collaborazione con la Fondation Le Corbusier, che custodisce tutti i documenti relativi alla produzione pittorica, ai disegni e ai progetti di Le Corbusier e con gli eredi di Charlotte Perriand, nello specifico la figlia Pernette, e Pierre Jeanneret. Quest’anno abbiamo introdotto dei nuovi colori dopo aver analizzato gli originali presenti nei musei come il Centre Pompidou e il Museo di Stoccolma. Inoltre, decliniamo le proposte in nuovi materiali, all’insegna della sostenibilità. Abbiamo sostituito il cromo esavalente, nocivo e inquinante, con il cromo trivalente. E introdotto l’uso di nuovi tipi di cuoio e pelli con contenuto ridotto di cromo. Quanto è importante l’autenticità per Cassina? L’autenticità è essenziale per Cassina nel rispetto del diritto d’autore che garantiamo analizzando i documenti storici insieme alla Fondazione e agli eredi. Il problema della contraffazione è drammatico. Per la Fondazione, perché il 40% dei nostri introiti
provengono dall’arredamento, e per il danno d’immagine verso le creazioni dei tre artisti. Quali eventi avete pianificato per il 2015? La Fondazione sta organizzando diversi eventi per questa celebrazione/commemorazione. Festeggeremo il 19° anniversario di Maison La Roche, il sito storico della Fondazione, del quale stiamo restaurando la facciata per darle un nuovo aspetto. Sarà una celebrazione nazionale che coinvolgerà altre istituzioni e che culminerà nella mostra al Centre Pompidou, dove andrà in scena, tra aprile e agosto, una rassegna sulle ‘misure dell’uomo’, ossia sul concetto di rapporto tra spazio e persona alla base dei progetti dell’architetto. Espresso emblematicamente nella modularità. Seguirà una mostra nella Cité de l’Architecture et du Patrimoine, una sorta di prefigurazione di ciò che Chandigare (‘città d’argento’ consiste nel progetto urbanistico, realizzato in India a Punjab, avviato da Le Corbusier nel 1951 con l’obiettivo di creare la città ideale delle utopie rinascimentali, ndr) sarà nel 2050. Si terrà poi una mostra nel museo Picasso ad Antibes dedicata a 150 disegni del maestro. Presso la nostra
MARIOLUCAGIUSTI.COM
intervista
In apertura, ‘Le Corbusier observe un morceau de bois’ ph. di André Steiner© FLC e chaise longue LC4 CP di CorbusierJeanneret-Perriand. In questa pagina, lampade a sospensione Projecteur 165 di Nemo e poltrona LC2 Villa Church di Corbusier-Jeanneret-Perriand.
Fondazione ci sarà un’esposizione di opere di artisti contemporanei ispirate a Le Corbusier.
dei tre creativi, Le Corbusier, Perriand e Jeanneret.
Qual è il ruolo della Fondation Le Corbusier? La Fondazione fu istituita dallo stesso Le Corbusier per evitare la dispersione dei suoi lavori (dipinti, sculture, progetti) dopo la sua morte, non avendo eredi. La responsabilità maggiore che abbiamo è verso i suoi progetti di architettura, dei quali deteniamo i diritti intellettuali. Ciò significa essere costantemente aggiornati sullo stato di tutte le sue costruzioni, 70, e prendersi cura dei restauri. La difficoltà risiede nel fatto che i palazzi siano distribuiti in 11 Paesi nel mondo.
Come gestisce Nemo il rapporto che lega il mondo della luce a Le Corbusier? E’ un rapporto dinamico che implica la riedizione aggiornata degli originali, soprattutto dal punto di vista tecnologico. Solo per fare un esempio, abbiamo inserito attacchi che permettono anche l’uso del Led. Si tratta di modifiche che siamo sicuri il grande architetto avrebbe condiviso, data la sua forte vena innovatrice. L’utilizzo dei materiali è frutto di un processo di ingegnerizzazione molto attento a rispettare le prerogative di Le Corbusier, ma con un occhio alla contemporaneità volto a favorire anche una produzione di massa investendo in stampi in pressofusione e in tornitura.
La aiuta il rapporto con Cassina nella sua attività? Il nostro rapporto con Cassina è molto importante. L’azienda produce i pezzi Le Corbusier da 50 anni garantendo sempre un alto livello qualitativo e la fedeltà agli originali. In questo favoriscono il mio ruolo che è anche quello di mantenere alto il riconoscimento nei confronti delle figure 32 pambianco DESIGN Novembre 2015
Che tipo di rapporto ha con la Fondazione? Abbiamo un rapporto costante e di fiducia reciproca, ci incontriamo almeno una volta al mese, una volta a Milano e una volta a Parigi. Condividiamo con essa l’intento di far conoscere le creazioni di Le Corbusier.
MESA designed by Alfredo H채berli. Photography: Marcus Gaab
SCENARI
Le luci cercano DIMENSIONe
di Andrea Guolo
A Euroluce, focus sulla struttura delle aziende. La prevalenza di realtà medio/piccole limita le opportunità nei mercati extra Ue. Le soluzioni? Contract e rapporto diretto col cliente.
34 pambianco DESIGN Novembre 2015
N
el mondo dell’illuminazione esiste un gap tra i risultati raggiunti, comunque positivi, e le potenzialità che potrebbero essere colte superando il limite dimensionale. Le aziende italiane riunite a Milano per l’appuntamento biennale con Euroluce, in contemporanea con il Salone del Mobile di Milano (14-19 aprile), confermano il trend favorevole avviato nel 2014, chiuso con un fatturato complessivo di 2,1 miliardi di euro (+0,3% sul 2013) grazie all’incremento del 3,5% nelle esportazioni, la cui incidenza sfiora il 70% del giro d’affari. Export, innovazione e contract sono le formule magiche per allungare il passo in un contesto che appare particolarmente favorevole alla crescita, che si può raggiungere sfruttando la debolezza dell’euro, per aumentare il business nei mercati extra Ue, e la rivoluzione tecnologica imposta dal passaggio all’illuminazione tradizionale al led. I primi tre mesi dell’anno sono stati caratterizzati dall’avvio di progetti importanti e da
SCENARI
una certa frenesia sui mercati chiave, tra i quali spiccano Stati Uniti e Canada, Far East e Paesi del Golfo. Il made in Italy è protagonista nel design di fascia alta, con oltre il 35% del mercato mondiale. Occorre però chiedersi quanto le aziende italiane sarebbero in grado di ottenere se disponessero di maggiori risorse, per cogliere le opportunità che si aprono nello scenario globale. Il “podio” dell’illuminazione italiana è composto da due big, Flos e Artemide, che superano i cento milioni di fatturato e da una terza realtà, Foscarini, che si attesta poco sotto i cinquanta milioni. Da quarto posto in poi, i valori si riducono sensibilmente per formare un contesto di piccole/medie imprese certamente flessibili, ma condizionate nelle loro scelte dai limiti finanziari. “Il nostro – afferma Carlo Urbinati Ricci, amministratore di Foscarini – è un mercato estremamente polverizzato. Leggendo i numeri, la mia azienda si trova isolata tra il gruppo di testa, dove il numero uno fa quasi il quadruplo del nostro fatturato (43 milioni di euro nel 2014 con un aumento 4,5%, nda), e le retrovie, dove si viaggia a meno della metà. Le cose cambiano se la valutazione si sposta su posizionamento e prodotto, perché l’anima di Foscarini è legata ad articoli prettamente decorativi e di design: chi fa il triplo di noi, con un prodotto simile al nostro arriverà sì e no alla metà. Ci interessa crescere, ma non attraverso apparecchi che finirebbero per avere le caratteristiche di commodities”. I principali mercati esteri sono Francia, Germania e Nord America, con prospettive di incremento in Asia, dove quest’anno sarà creata una base logistica a Pechino per fornire con continuità il mercato cinese. Cresce intanto la collaborazione con Diesel per la linea home, che pesa ormai per circa il 10% del fatturato complessivo Foscarini. CENTRI DI COMPETENZA Più dell’aspetto dimensionale, è quello organizzativo a dominare le attenzioni di Federico Palazzari, presidente e amministratore di Nemo, che ha recentemente rilevato la quota di minoranza posseduta da Cassina, da cui Nemo era nato come divisione luce, diventandone unico azionista. “Le piccole dimensioni – racconta – permettono di essere dinamici e flessibili, ma determinano al tempo stesso un isolamento tecnologico e produttivo che frena lo sviluppo
Dall’alto, boutique Brioni, project Park Associati, ph. Andrea Martiradonna; due immagini delle lampade ‘low energy’ disegnate da Arihiro Miyake per Nemo. Nella pagina precedente, Hotel Me Milan con illuminazione di Nicola Galizia per Oluce.
Novembre 2015 pambianco DESIGN 35
SCENARI
Antonio Verderi
Carlo Urbinati
del prodotto. In più, per ovvie difficoltà gestionali, siamo costretti a trascurare mercati potenzialmente importanti. Il settore reagisce al ‘nanismo’ attraverso l’inventiva, ma non basta”. L’azienda di Rozzano nel 2014 ha ottenuto un progresso del 10% arrivando a quota 10 milioni di fatturato, con prospettive di un’accelerazione per l’anno in corso grazie anche al +35% fatto segnare nel primo trimestre. “Penso che la vera sfida per il mondo dell’illuminazione – aggiunge Palazzari – consista nel creare centri di competenza, che siano in grado di imprimere rapidità nello sviluppo dei prodotti e nel fornire risposte altrettanto rapide ai clienti. Per farlo, dobbiamo organizzare una supply chain sofisticata e internazionale, non tanto per ridurre i costi, quanto per limitare il rischio di perdere fornitori difficilmente sostituibili in Paesi come l’Italia, più esposti al rischio chiusura”. Nemo esclude per ora la ricerca di un partner finanziario: “Siamo ancora troppo piccoli per risultare
interessanti e, in ogni caso, quel ci serve non sono i soldi ma il potenziamento di know how e capacità organizzativa, su cui stiamo lavorando”. Foscarini è contrario all’ingresso di soci finanziari e si è mosso in direzione opposta. “Lo scorso anno – sottolinea Urbinati Ricci – l’azienda ha riassorbito una grandissima parte di azionariato: ci siamo garantiti la nostra identità ed è stata una dichiarazione di principio nei confronti di operazioni finanziarie che, a mio modo di vedere, non hanno finora dimostrato successo: più che reali opportunità di sviluppo, mi sembrano esternalizzazioni dall’Italia di marchi importanti”. RAPPORTO DIRETTO COL CLIENTE Ottenere risultati nei mercati più dinamici, quelli extra Ue, non è affatto facile. Bisogna essere presenti con showroom nelle grandi città, possedere le necessarie certificazioni, consolidare il rapporto con architetti e
Salone da export Il mobile italiano, con tutte le difficoltà legate ai consumi interni, guarda all’estero e festeggia l’esito di un Salone del Mobile che ha offerto le risposte attese alla vigilia. Il numero di visitatori ha superato quota 310mila, in linea con il 2013, precedente edizione abbinata a Euroluce e Workplace. La presenza di un 69% di operatori esteri “di alto profilo e con forte capacità di spesa”, comunica l’organizzazione della manifestazione, rafforza la Thomas by Flexform, limited edition con tessuto Marinella 36 pambianco DESIGN Novembre 2015
dimensione internazionale della fiera e rilancia le quotazioni non soltanto delle aree “forti” del momento, identificabili in Cina (primo mercato estero per numero di ingressi) e Far East, Nord America e Medio Oriente, ma anche della Russia, rinfrancata da un rublo tornato ai livelli di un anno fa e quindi avvantaggiata nel riavviare gli ordini di arredamento made in Italy. “La situazione russa si sta normalizzando”, sottolinea Massimiliano
SCENARI
Sopra, tre versioni di Pablo di Davide Groppi.
Gli espositori potenziano il business extra Ue mentre si torna a sperare nella Russia. Resta debole la situazione in area euro.
Messina, presidente di Flou, azienda di Meda (Mb) da 30 milioni di euro, specializzata nella produzione di letti. “L’edizione appena conclusa ha segnato una conferma della vivacità dei mercati extra euro, dagli Stati Uniti all’Asia. In alcune aree, come l’Iran, si registra un fermento legato alla prospettata fine delle sanzioni economiche e alla conseguente riapertura degli scambi commerciali. L’Europa, nonostante si parli di ripresa, non riesce a tenere
i ritmi del resto del mondo”. Flou si appresta ad aprire entro l’anno due nuovi monomarca a Miami e Toronto: “Dobbiamo seguire la crescita, investendo nei mercati più dinamici e proponendo una visione sempre più completa di arredamento”, evidenzia Messina. Per Flexform, realtà brianzola controllata dalla famiglia Galimberti, quella appena conclusa è stata “una delle edizioni più interessanti degli ultimi anni, con prospettive di rafforzare il business verso
l’Asia e interessanti aperture su America Latina e Nord Africa”. Regge l’Europa grazie ai risultati dei Paesi di lingua tedesca. L’azienda di Meda ha chiuso il 2014 a circa 60 milioni di euro, ottenuti per l’80% grazie all’export, con previsioni di crescita per l’anno in corso e un piano di cinque nuove aperture di flagship store nei prossimi due anni.
Novembre 2015 pambianco DESIGN 37
SCENARI
Davide Groppi
Federico Palazzari
progettisti locali. Ogni azienda cerca di studiare una propria formula per centrare l’obiettivo. Davide Groppi, fondatore e unico designer della realtà piacentina che porta il suo nome, ha chiuso il 2014 con un eccellente +37% a quota 7 milioni di euro, raccolti per il 75% grazie all’export, e ha programmato per il prossimo anno l’apertura di due showroom a New York e Londra. “È un momento bellissimo – spiega – e stiamo cercando di coglierne le potenzialità avviando il contatto diretto con i clienti. Riceviamo ogni giorno una ventina di richieste da tutto il mondo: una parte la indirizziamo ai nostri rivenditori e, laddove non siamo presenti come rete commerciale,
cerchiamo di gestire noi il rapporto”. La crescita? “Non ci interessa come fenomeno fine a se stesso, pensiamo che sia la naturale conseguenza dell’essere un’azienda ‘di culto’. Il nostro è un fatturato piccolo ma ‘vero’, perché non dipende da forniture drogate, dal ricorso ad archistar o da situazioni comunque difficili da gestire e replicare in futuro”. Tra i progetti avviati spicca la collaborazione, denominata “La luce nel piatto” con celebri chef quali Bottura, Cedroni e Alajmo, che si sono affidati a Groppi per rinnovare l’illuminazione dei loro ristoranti. “Li abbiamo indotti a pensare alla luce come se fosse un ingrediente della loro cucina”. LUCE BE-SPOKE Siamo piccoli? E allora diventiamo sartoriali. Ecco la contromossa di Oluce, realtà di San Donato Milanese che sta per chiudere l’anno fiscale 2014/15 con il +15% a 3,4 milioni di euro. Il be-spoke individuato dal presidente e amministratore Antonio Verderi consiste nello sviluppo di prodotti forniti ‘su misura’ ad architetti e designer intercettati nei nuovi mercati, facendo ricerca condivisa per ottenere non solo commesse legate a progetti specifici, ma anche rapporti consolidati e nuovi articoli da inserire in catalogo. “Siamo riusciti a realizzare una sorta di R&D sul campo che al tempo stesso ci permette di avviare relazioni con persone con cui difficilmente entreremmo in contatto, trasformando i partner occasionali in abituali. Questo nuovo canale si somma alla distribuzione tradizionale e oramai vale circa il 20% del fatturato, con tanti nuovi progetti in cantiere”.
Dall’alto lampade Lake e Spokes di Foscarini
38 pambianco DESIGN Novembre 2015
РЕКЛАМА
НАТАЛИЯ КОРБЕТТА / ФОТОГРАФИЯ МАРИО КЬЯМПИ
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intervista
40 pambianco DESIGN Novembre 2015
intervista
Alberto Vignatelli cresce con le collezioni home dei grandi brand.
Nuove licenze per Luxury Living Group di Andrea Guolo
D
i Luxury Living Group, ancor più dei risultati raccolti nel 2014 e caratterizzati dal +18% nelle vendite a circa 90 milioni di euro, impressionano le potenzialità. Alberto Vignatelli, fondatore e presidente, trent’anni fa avviò una partnership per l’arredo haut de gamme con Fendi che si è rivelata vincente e ha permesso all’azienda di moltiplicare le licenze inserendo in portafoglio altri brand della moda e dell’auto: gli attuali sono Trussardi Casa, Bentley Home e il nuovo acquisto Bugatti, la cui home collection sarà presentata in autunno. Quali sono i mercati più dinamici? L’area del Golfo e gli Usa, dove stiamo per sbarcare con il nostro terzo showroom da mille metri quadrati in Beverly Boulevard a Los Angeles, che si aggiunge ai due già aperti a New York e Miami. Gli Usa sono in forte ripresa, stanno partendo tanti nuovi progetti legati al contract e il design italiano la fa da padrone. È un potenziale che dobbiamo sfruttare. Il nostro principale mercato resta la Cina, con una quota di circa il 25% del fatturato. Novembre 2015 pambianco DESIGN 41
intervista
Qual è, tra i marchi in licenza, il più importante in termini di vendite? Gestendolo da trent’anni, è naturale che sia Fendi, il cui peso varia tra il 60 e 70% del giro d’affari complessivo. Per tasso di crescita spicca la collezione Bentley Home, che abbiamo lanciato due anni fa. C’è molta attesa per Bugatti: gli articoli che stiamo realizzando in collaborazione con il centro stile del brand, di proprietà del gruppo Volkswagen, rimarranno nella storia del design. Per il futuro state pensando a qualche nuova licenza? Stiamo definendo una nuova collaborazione di cui non posso rivelare né il brand né il settore di appartenenza. L’annuncio verrà probabilmente ufficializzato a settembre. Sareste interessati all’ingresso di un socio finanziario o alla quotazione in Borsa? I “corteggiatori” non mancano, ma non abbiamo intenzione di accogliere nell’azionariato fondi di private equity e nemmeno di quotarci in Borsa. Continueremo a investire tutto ciò che guadagniamo, aprendo showroom nei grandi centri del design internazionale per intercettare le commesse legate al contract. Stiamo portando avanti con il governo russo progetti importanti in Siberia. Siamo convinti che la Russia possa tornare entro l’anno ai livelli pre-crisi e presto apriremo dei nostri uffici a Mosca. 42 pambianco DESIGN Novembre 2015
Dall’alto, proposte Fendi, Luxury Living Group per Bentley e Trussardi.
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SCENARI
La corsa al contract
di Andrea Guolo
È il business trainante dell’arredamento. Cresce nei mercati dove ci sono grandi investimenti immobiliari. Le aziende italiane si sono strutturate per cogliere l’opportunità di un segmento in cui la domanda supera nettamente l’offerta.
44 pambianco DESIGN Novembre 2015
L
a risposta alla crisi del retail consiste nella fornitura di un progetto. Viene elaborato, su misura, per catene di hotel a cinque stelle, complessi residenziali ‘chiavi in mano’, store di multinazionali che operano nei servizi, centri congressi e grandi navi. È il business trainante dell’arredamento, perché c’è una parte del mondo dove questi grandi investimenti immobiliari crescono di pari passo con lo sviluppo dell’economia locale, dove il Pil mantiene tassi di incremento vicini e talvolta superiori al 5% annuo. Lo definiscono ‘contract’: è una sorta di parola magica che attrae sempre più aziende nel mondo del mobile, ma che nasconde anche delle insidie. “Nel contract non ci si inventa, gli errori si pagano cari”, afferma Roberto Barbazza, sales manager della contract division di B&B Italia, recentemente acquisita dal fondo Investindustrial, tra gli specialisti storici di questo canale progettuale, dove opera da circa trent’anni. Le commesse attualmente avviate consistono
SCENARI
negli arredi mobili e fissi custom degli uffici executive di Abu Dhabi National Oil Company, negli showrooms della casa automobilistica Bentley, nelle sedute e altri complementi custom del nuovo concept dei negozi Rolex, negli arredi custom del nuovo Aman Resort a Santo Domingo e infine nel nuovo W Hotel a Jaffa. Per seguirlo servono strutture dedicate, capacità tecniche, ancor più che produttive, e una rete consolidata di partner cui affidare parti del progetto. Chi le ha sviluppate, può inseguire una crescita che raggiunge le più elevate percentuali all’interno del mondo arredo. GOLDEN ARABIA I mercati d’oro per il contract? La geografia è piuttosto variegata e un calcolo scientifico risulta difficile da effettuare, ma nelle analisi delle aziende specializzate si moltiplicano i riferimenti agli Emirati Arabi Uniti. Dubai e Abu Dhabi sono mercati in straordinaria espansione, senza escludere le altre città che formano lo stato chiave per l’economia del Golfo, con una forza d’urto per il business che si diffonde anche nei Paesi limitrofi come Oman, Qatar e la stessa Arabia Saudita, più ardua da raggiungere ma altrettanto promettente. “Dubai per numero di investimenti è una delle lampadine accese, ma attrae anche molta concorrenza”, avverte Gianluca Colombo, direttore della divisione contract di Italian Creation Group, holding industriale che controlla Driade e Valcucine. La divisione è stata recentemente creata proprio per avviare una sinergia tra i due brand, già da tempo attivi nel contract, che per specializzazione di prodotto possono coprire la quasi totalità delle forniture nei progetti “chiavi in mano”, senza escludere eventuali inserimenti di prodotti con altro marchio. “Il Medio Oriente però non è solo Dubai o in generale gli Emirati – sottolinea Colombo – perché la stessa Arabia Saudita sta avviando progetti di dimensioni gigantesche. Vediamo poi in forte crescita il mercato indiano e in generale
Sopra, il residence Isonzo, realizzato per l’università Bocconi di Milano dallo studio Costa Zanibelli con arredi Lema. In apertura, l’headquarter di Bentley a Crewe (Gran Bretagna), curato dalla contract division di B&B Italia su progetto dello studio inglese Future Brand.
il Far East, dove le aziende italiane riescono a conquistare nuovi spazi grazie alla qualità del prodotto e al prestigio dei marchi con cui operano”. Per Lema, azienda di Alzate Brianza (Como) che negli ultimi anni ha consegnato progetti quali l’Hotel Bulgari a Londra, il Missoni Hotel di Edimburgo e il restyling degli oltre mille negozi Vodafone in Italia, i principali mercati del contract sono Londra, Far East e Middle East. L’incidenza del contract sul fatturato aziendale (circa 60 milioni di euro nel 2014) si aggira sul 50 per cento. Le prospettive di crescita? “Nel contract sono veramente importanti”, afferma Mauro Marelli, direttore marketing. “La sfida, per chi la segue, consiste nel controllare l’acceleratore di un motore molto potente, perché la domanda è enormemente superiore all’offerta. Non dico che siamo ai livelli degli anni d’oro dell’arredo-casa, i 70 e gli 80, ma poco ci manca”. Novembre 2015 pambianco DESIGN 45
SCENARI
londra capitale Il cuore del contract pulsa all’ombra del Big Ben. Combinando potenza finanziaria, capacità di attrarre investimenti internazionali e presenza di studi specializzati di architettura, tra cui spiccano giganti quali Foster & Partners e Atkins, Londra svetta nella classifica dei centri decisionali di questo business. Le aziende italiane aprono filiali sulle rive del Tamigi (l’ultimo caso è Scavolini) per stringere i contatti con i progettisti e ottenere agevolazioni burocratiche. “Il Regno Unito è il primo mercato mondiale in quest’ambito e Londra ne rappresenta il 90%”, conferma Mauro Marelli di Lema, che pone la capitale britannica davanti a New York e Parigi nella speciale graduatoria, all’interno della quale guadagnano posizioni Dubai (“Ha acquisito una sua autonomia – sottolinea Marelli – e presto apriremo uno spazio con altre due aziende italiane non concorrenti”) e Hong Kong. Ma anche Milano comincia a far pesare il proprio prestigio.
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HOTEL E ALTRO Edifici pubblici, aeroporti e grandi navi erano in passato i progetti di riferimento del contract. Oggi invece gli investimenti vertono sempre più su catene alberghiere e complessi residenziali di lusso. “L’hotellerie è senz’altro lo sbocco più ambìto e importante – riprende Colombo – ma nel nostro caso incide in maggior misura il residenziale, che affrontiamo entrando in maniera anticipata nel progetto attraverso le forniture di cucine e degli altri elementi previsti nel capitolato”. Italian Creation Group sta infatti ultimando la realizzazione di circa cento appartamenti ad Abu Dhabi, iniziativa che comprende non solo la fornitura delle cucine, ma anche di armadi, bagni, lavanderia e mobili per il soggiorno. “L’appartamento acquista prestigio anche perché cucine e armadi sono made in Italy”, aggiunge Marelli di Lema, che identifica in Gran Bretagna, Middle East ed Estremo Oriente i principali mercati di riferimento dell’ambito multiappartamento, che difficilmente viene consegnato full furnished, ovvero arredato in toto; quest’ultima è una formula più utilizzata per gli hotel, dove il cliente talvolta può richiedere la realizzazione di progetti chiavi in mano che comprendono anche le parti comuni e le zone di ristorazione.
SCENARI
BESPOKE E SERIALE C’è un’altra distinzione fondamentale in ambito contract e riguarda la gamma di prodotti concepiti ad hoc per il progetto, ovvero il bespoke o custom-made, e quella di soluzioni seriali, che l’azienda fornitrice realizza per il canale arredo-casa. “Il custom made riguarda molto i tessuti e le finiture”, afferma Walter Crescini, direttore della divisione contract del gruppo Calligaris di Manzano (Udine), specialista delle sedie, che genera il 10% del fatturato consolidato con prospettive di crescita al 15 per cento. “I designer – aggiunge – stanno chiedendo le sedute di ristoranti e bar con mix di colori e finiture all’interno dello stesso progetto. Occorrono grandi quantità, al fine di mantenere prezzi contenuti”. Calligaris si sta specializzando in progetti per concept store, concept di ristorazione e loose furniture per gli hotel. Tra i progetti consegnati spiccano i prodotti personalizzati per la catena di profumerie e cosmetici Estée Lauder, sedute e tavoli per le concessionarie europee di Ford e le 210 camere dell’hotel Makati Diamonds a Manila (Filippine). La questione prezzo è il nodo del bespoke. Ci sono articoli che si prestano alla realizzazione su misura anche per un numero relativamente basso di ordini; altri, come sedute e mobili imbottiti, richiedono investimenti iniziali talmente elevati da poter essere ammortizzati solo con commesse ingenti. “Nell’hotellerie – afferma Marelli di Lema – tutto in genere viene realizzato custom sulla base del progetto specifico, ma l’inserimento di prodotti seriali come sedie o poltrone diventa necessario, perché la stampistica ad hoc non sarebbe economicamente sostenibile per la realizzazione di 200 poltroncine destinate a un hotel da 100 stanze. È in situazioni di questo tipo che la sinergia tra le divisioni casa e contract, nella singola azienda, offre delle potenzialità determinanti”. Ci sono mercati dove si predilige l’oggetto di design originale a scapito di budget più bassi sulle finiture e sugli arredi custom, e altri dove invece accade l’esatto contrario. Ma anche dove la richiesta di prodotti seriali inseriti nei progetti è in aumento, il segreto è individuare un mix su misura.
Nella pagina a fianco poltrone dormeuse Tokio-Pop by Tokujin Yoshioka per Driade al Verdura Golf Spa Resort (Sicilia). Dall’alto, Delano Hotel Miami, poltroncina Neoz by Philippe Starck per Driade e arredi custom-made di Lema per l’hotel Bulgari di Londra.
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scenari
Innovazioni tecniche e design sdoganano l’uso delle ceramiche industriali. Dai pavimenti ‘salgono’ lungo le pareti e vengono utilizzate anche dai produttori di mobili e come rivestimento per esterni.
un cersaie formato piastrelle 2.0 di Andrea Guolo
I
l pavimento, oramai, costituisce “soltanto” una delle sue possibili applicazioni. La piastrella in ceramica, infatti, sta occupando superfici sempre più ampie e diversificate all’interno delle abitazioni. Viene applicata come materiale antibatterico e antimacchia nei top delle cucine; diventa elemento di design caratterizzante lungo le pareti; sostituisce marmi e superfici lignee nelle soluzioni per l’outdoor; fa il suo ingresso in spa, saune e hamman. Attraverso l’innovazione, che è stata la risposta naturale e necessaria all’ultima crisi da parte delle aziende (vedi box), per quest’antico materiale si spalancano autentiche praterie di sviluppo. “Le potenzialità di espansione del prodotto, a mio parere, sono ancora parzialmente inespresse”, sostiene Davide Fortini, direttore marketing di Lea Ceramiche, società controllata da Panariagroup (293 milioni di euro il consolidato 2014, con previsioni di 330 milioni a fine anno). Cersaie, fiera di riferimento mondiale per il settore della ceramica, dell’arredo bagno e, dallo scorso anno, anche dei pavimenti e rivestimenti in materiali non ceramici, che si terrà a Bologna dal 28 settembre al 2 ottobre (835 espositori, di cui 315 provenienti dall’estero), è l’occasione per verificare quali nuovi scenari si apriranno per le aziende del made in Italy, sempre più concentrate nella ricerca di collaborazioni con aziende di arredamento e studi di architettura. INGRESSO NEL CONTRACT La parola magica è: diversificazione. E non si tratta soltanto di inserire le piastrelle in ceramica in punti della casa un tempo inimmaginabili. 50 pambianco DESIGN Novembre 2015
scenari
Florim presenta la novità “I travertini di Rex”, grès porcellanato, anche nel maxi formato 160x320, Brick, articolo di punta da interni ed esterni per Rondine Group e Collezione Dreaming by Lea Ceramiche. In apertura, ambientazione da hotellerie per Digitalart by Ceramica Sant’Agostino.
Le caratteristiche tecniche raggiunte dal prodotto, misurabili in termini di durata, resistenza e igiene, lo hanno reso una soluzione idonea per aeroporti, contract residenziale e alberghiero, stabili industriali. Lea Ceramiche, prima realtà a investire nell’articolo a basso spessore, ha fornito il materiale con cui sono stati rivestiti i due nuovi edifici direzionali di Lamborghini auto a Sant’Agata Bolognese, oltre ad aver avviato collaborazioni con Lago per l’arredo bagno, Calligaris per i tavoli da esterno e Fgb per l’ambito wellness. Di conseguenza, sono cambiati i pesi della distribuzione. “Pur essendo ancora fortemente sbilanciati verso il retail tradizionale – evidenzia Fortini – sta aumentando la quota del contract, che incide per oltre il 25% sul nostro giro d’affari, e delle collaborazioni con le aziende produttrici di arredamento, che valgono all’incirca il 10%”. La necessità di rinnovare i prodotti e l’ingresso nei nuovi ambiti comportano un’accelerazione in termini di design. Le imprese di ceramica hanno rafforzato gli uffici stile e in alcuni casi si sono affidate alle consulenze di creativi e archistar. È il caso di Ceramica Sant’Agostino, appartenente a un gruppo industriale che comprende Coem e Ceramica Fioranese, giunta al terzo anno di collaborazione con Philippe Starck per la collezione Flexible Architecture. “Abbiamo pensato: se dobbiamo fare qualcosa non ideato da noi, tanto vale puntare su colui che, per i nostri parametri, è il migliore in assoluto”, spiega Filippo Manuzzi, amministratore delegato dell’azienda ferrarese che ha chiuso il 2014 con circa 50 milioni di euro, e quest’anno sta crescendo non solo
a doppia cifra nell’export, ma anche a una cifra nel mercato interno, che genera tuttora il 30% dei ricavi. “Investimenti, tecnologia e design sono scelte obbligate per competere a livello internazionale – aggiunge Manuzzi – ma posso dire con certezza che il livello medio delle ceramiche italiane, per creatività e tensione all’innovazione, è tale da permetterci di dormire sonni tranquilli”. spalle per INVESTIMENTI forti Servono spalle larghe per operare nel mondo delle piastrelle. “Negli ultimi cinque anni abbiamo investito complessivamente quasi 200 milioni di euro”, racconta Stefano Torrenti, amministratore delegato di Florim, realtà da 329,5 milioni di ricavi nel 2014 con una marginalità misurata in ebitda di oltre 25% sul fatturato. Le dimensioni medie aziendali sono elevate per la necessità di affrontare gli ingenti costi di energia e impianti, con altiforni costantemente attivi Novembre 2015 pambianco DESIGN 51
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strategia di valore Missione (quasi) compiuta. A fine anno, il giro d’affari del comparto piastrelle in ceramica dovrebbe tornare oltre quota 5 miliardi di euro, sostenuto dalla crescita dell’export in area dollaro e dai primi timidi segnali di recupero registrati nel mercato interno. Nel 2007, esercizio record, i ricavi toccarono quota 5,6 miliardi. In soli due anni, i produttori persero un miliardo di introiti, circa il 20% del loro fatturato complessivo, e dovettero ristrutturare. Da allora, i grandi gruppi della ceramica hanno ridotto il numero degli stabilimenti, che operano in prevalenza nel distretto di Sassuolo (Modena), puntando a massimizzare la capacità produttiva dell’esistente e determinando un parziale processo di uscita di forza lavoro. I risparmi realizzati con la riorganizzazione sono stati destinati a investimenti e innovazione di processo/prodotto. La qualità è ulteriormente aumentata e con essa il prezzo medio delle piastrelle italiane: dal 2001, massimo storico per quantità prodotte, il valore al metro quadrato è cresciuto al ritmo del 2-3% annuo; dal 2007 a oggi la produzione è scesa del 20%, da 500 a 400 milioni di metri quadrati. La partita si gioca sul valore aggiunto del made in Italy, design e organizzazione/servizio, anche perché il differenziale di prezzo rispetto ai più agguerriti concorrenti (cinesi e vietnamiti) si aggira oramai sul 30%.
Florim presenta la novità “I travertini di Rex”, grès porcellanato, anche nel maxi formato 160x320.
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per oltre 300 giorni l’anno e personale operante su tre turni. Inoltre, per ragioni che dipendono dal peso specifico dei prodotti e dall’incidenza dei costi di trasporto, vari gruppi hanno dovuto aprire sedi produttive estere, a cominciare dagli Stati Uniti. Gli investimenti effettuati, oltre il 10% del fatturato annuo (più del doppio rispetto alla media di settore), hanno permesso a Florim di ottenere risultati eccellenti. “Siamo oltre i livelli pre crisi – sottolinea Torrenti – e stiamo partendo con tanti nuovi progetti, tra cui un terzo flagship a New York, che arriva dopo Milano e Mosca, e un sito specifico, Florim4architects.com, il cui scopo è dare visibilità anche ai progettisti. Accanto al canale dei dealer, che per noi resta strategico, stiamo potenziando quello dei progetti, che ci ha permesso di entrare in interventi prestigiosi come l’allestimento del padiglione dell’Azerbaijan a Expo 2015, facciate di hotel e complessi residenziali”. La necessità di investire si estende ai produttori di medie dimensioni come Rondine Group, 80 milioni di fatturato e marginalità a due cifre, che pianifica per il 2016 lo stanziamento di 8 milioni di euro per nuovi impianti. La crescita dell’azienda di Rubiera (Reggio Emilia) è trainata dall’articolo di punta, Brick, che riproduce il mattone per interni ed esterni. A Cersaie, la cui importanza supera ormai il ristretto ambito della ceramica, esporranno aziende specializzate nella pavimentazione in legno, settore nel quale, più che le dimensioni, a contare sono design e partnership con rivenditori e professionisti. “In fiera – anticipa Gianni Miatello, direttore commerciale di Cp Parquet, 13 milioni di euro nel 2014 con previsioni di crescita a fine anno – presenteremo due nuovi progetti. Il primo, Sesto Senso, è una collezione di quadrotte e boiserie nata in collaborazione con l’architetto Diego Perusko; il secondo, anticipato al Domotex di Hannover, è Modulo, un parquet dal formato maxi e in grado di creare spettacolari pavimenti a spina ungherese”. L’azienda di Crespano del Grappa (Treviso) mantiene un 70% di mercato italiano, con l’obiettivo di incrementare l’export e di allacciare rapporti con i professionisti dell’interior design.
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attualità
Progettare oggi
di Paola Cassola
Architetti e designer, le due facce della progettazione partono da una formazione che unisce tecnica e creatività. La professione si snoda, poi, tra scelte individuali, acquisizione di competenze sul campo e voglia di sperimentare.
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Come formarsi per affrontare il mondo del professionismo? E’ meglio esercitare all’interno di studi (di architettura o di design) e aziende, oppure lanciarsi nella libera professione? Come funziona il rapporto tra creativi e imprese? Quali limiti emergono e come si può migliorare? Per cercare di rispondere a queste domande abbiamo incontrato i tre attori di questo mondo: una designer, Valentina Folli, un architetto, Roberto Paoli, e un imprenditore, Daniele Livi. genesi di un creativo L’architetto sviluppa progetti di grande scala (città, quartieri, edifici pubblici e residenziali), il designer ha una formazione trasversale e di scala ridotta, spaziando dalla progettazione di prodotti (luci, mobili, accessori) alla grafica nella comunicazione. Se poi l’architetto è un appassionato di interior design, il confine
attualità
fra le due professionalità si fà più labile. In passato, chi voleva diventare architetto o designer frequentava la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano che partiva da una branca dell’architettura per approdare al disegno industriale. Oggi, con il nuovo ordinamento, chi preferisce il design si iscrive alla facoltà dedicata suddivisa in design del prodotto, della comunicazione, della moda e degli interni. Valentina Folli, libera professionista nel settore design di formazione internazionale, è partita da lì. “L’università italiana - esordisce la Folli - ha un approccio molto teorico e tecnico. E’ una base fondamentale che però va integrata con la pratica, la realizzazione di prototipi. Sentendo questa necessità ho deciso di frequentare un Master in European Design che mi ha portata a vivere per un anno a Helsinki, dove ho studiato ‘industrial e strategic design’, e per un anno a Colonia, dove mi sono dedicata al ‘communication design’. In questo periodo ho capito che è possibile affrontare il design in modi diversi e avere un rapporto più diretto tra docenti e studenti”. tra scuola e lavoro Prima di uscire dalle scuole si avviano le esperienze di stage e internship presso studi o aziende per sperimentare i diversi segmenti (grafica, interior, furniture, illuminazione). “E’ il momento in cui si scoprono i propri talenti e i propri interessi - prosegue la designer - che possono essere consolidati con master dedicati. Un’importante vetrina sono le aree dedicate ai giovani talenti all’interno delle fiere internazionali, dove le imprese svolgono un lavoro di scouting individuando e chiamando a collaborare i giovani più promettenti”. la professione oggi Uscito dal Politecnico, dalle università dedicate al design e da eventuali master, il professionista, sia esso architetto o designer, si trova di fronte alla sua prima importante scelta: tentare la strada della libera professione oppure entrare in uno studio o in un’azienda.
In questa pagina, sono firmati Fiam lo specchio da terra Caadre e i tavolini Macramé composti da una base in vetro filato intrecciato. In apertura ‘Niche chair’ di Valentina Folli, autoproduzione, 2009.
“La seconda via - spiega l’architetto Roberto Paoli, che con il suo studio collabora con diverse aziende italiane dell’arredamento e del lighting - può sembrare più ‘sicura’ poiché la realtà strutturata protegge il designer nei momenti critici del mercato; allo stesso tempo, permette di imparare molto più velocemente i trucchi del mestiere grazie al contatto diretto con architetti esperti. Il ‘contro’ è che spesso il lavoro può risultare meno stimolante, un po’ più da ufficio, un po’ meno libero”. Il secondo step, per chi lavora all’interno di strutture è diventare senior. Per chi svolge il mestiere da ‘esterno’ il lavoro consiste nel proporsi direttamente alle aziende attraverso i propri progetti, con disegni o prototipi. “Io ho iniziato così prosegue Paoli - collaborando con aziende satellite della mia zona (le Marche, ndr), da Tonelli a Tucano, da Fiam, che è stata il mio trampolino di lancio, fino alle collaborazioni Novembre 2015 pambianco DESIGN 55
attualità
più recenti con Artemide, Nemo e Calligaris, solo per citarne alcune”.
Roberto Paoli
Valentina Folli
Daniele Livi
royalties e prodotti che non funzionano Le aziende italiane tendono a riconoscere il lavoro dei designer essenzialmente tramite il pagamento di royalties post-vendita. Un atteggiamento che si sta rafforzando in questo periodo di crisi. All’estero, invece, c’è un atteggiamento più attento e ‘matematico’ in merito al riconoscimento del lavoro dei designer e ai loro compensi. “Le aziende straniere, svizzere e francesi - racconta Paoli - affontano i creativi con sincerità dichiarando quando un prodotto proposto non piace o non funziona, senza per questo inficiare la collaborazione tra le due parti. Molte realtà italiane, invece, hanno più difficoltà in questo senso, con conseguenti perdite di tempo”.
Sopra, Planet di Roberto Paoli.
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dall’idea al prodotto finito L’idea giunge all’azienda in modi diversi: con l’auto-promozione di un designer, con lo scouting da parte di aziende di creativi più o meno noti, tramite briefing dedicati o proposte libere. Una volta selezionato il progetto, arriva lo step più difficile: renderlo realizzabile senza snaturarlo, ovvero mediare tra creatività e tecnica. Segue la produzione. “Un ruolo decisivo lo ricoprono i fornitori - approfondisce Folli - che grazie al loro know-how possono proporre la soluzione giusta per risolvere eventuali problemi di realizzazione. L’ultimo passo consiste nell’abbinare al prodotto il giusto prezzo, una scelta delicata perché se non corrisponde alle aspettative del mercato il prodotto può non garantire le vendite attese”. “Il tempo è l’indice di correttezza di un prodotto, per realizzarlo servono da mesi ad anni - indica Folli - è importante che l’azienda consolidi un rapporto di fiducia con il designer, che a sua volta deve creare un prodotto che duri nel tempo”. “La nostra azienda - afferma Daniele Livi di Fiam dal suo punto di vista imprenditoriale - predilige il prosieguo di collaborazioni con designer di fiducia, ai quali a volte sottoponiamo nostre nuove lavorazioni o materiali per far sì che individuino una possibile traduzione in prodotto. Essendo una realtà di ricerca siamo anche aperti a conoscere nuovi talenti. L’importante è che da parte del creativo ci sia volontà, umiltà e apertura al confronto. Alle nuove leve piace mettersi in discussione, non si può dire lo stesso di alcune archistar, con le quali anche a causa della distanza si presentano difficoltà di rapportualità”. “Al creativo l’azienda chiede l’idea - aggiunge Paoli - se poi il libero professionista si rende disponibile a collaborare con l’ufficio tecnico si parla di plus”. IL FUTURO SARà condividere “Quando penso al futuro della professione, immagino di creare uno studio allargato e leggero nella struttura - ipotizza Folli - che favorisca l’incontro di professionisti con competenze e idee diverse sotto il cappello di un progetto condiviso. Credo nel teamwork e nella sua crescita. Il futuro è condividere le esperienze per perseguire un obiettivo comune”.
creativi
Dal giappone Oki Sato sbarca al milanese Spazio Pontaccio con una capsule fatta di vetro e incastri ‘trompel’oeil’.
nendo “L’idea è ciò che conta” di Paola Cassola
O
ki Sato, fondatore dello Studio Nendo, è l’architettodesigner giapponese grande protagonista della mostra, realizzata in collaborazione con Glas Italia, di scena a Spazio Pontaccio fino a domenica 27 settembre. La sua creatività semplice, minimale ha un carattere magico che va oltre la materia, le forme e i colori: è l’idea. Oki Sato, fondatore dello Studio Nendo, è l’architetto-designer giapponese grande protagonista della mostra, realizzata in collaborazione con Glas Italia, di scena a Spazio Pontaccio fino a domenica 27 settembre. La sua creatività semplice, minimale ha un carattere magico che va oltre la materia, le forme e i colori: è l’idea. “Mi piace ricercare delle storie e da esse trarre ispirazione per le mie creazioni”, esordisce Sato ai microfoni di Pambianco Design in occasione dell’inaugurazione dell’installazione. “Il design – prosegue – non è tanto questione di forme e colori, l’importante è l’idea sottesa. Lo stesso accade quando collaboro con le aziende, cerco storie al loro interno e le trasformo in progetti”. Alla domanda se abbia un progetto dei sogni che vorrebbe realizzare Sato risponde: “quando sei ottimista e ti senti felice ogni tipo di design diventa un ‘dream project’”. Lo Studio Nendo, che ha una base anche a Milano, collabora da diversi anni con aziende e designer italiani. “L’importante è consolidare le 58 pambianco DESIGN Novembre 2015
creativi In apertura, paravento Fragment realizzato con frammenti riflettenti partendo da due lastre di vetro trasparente. Mediante deposizione fisica da vapore, su un lato appare un motivo a piccoli rettangoli, sull’altro lo stesso motivo ma ruotato di 90°. Ne sortiscono tre effetti inediti e sorprendenti: uno lascia passare lo sguardo, l’altro riflette, il terzo riflette due volte; tavolino Pair ottenuto sovrapponendo due mobili in vetro fumé acidato bifacciale, dove, nella parte sovrapposta si è usato vetro trasparente extrachiaro. I due vetri, poi incollati, combaciano solo sullo spessore.
Collezione di tavoli e librerie Slide, con movimenti sfasati, dove una lastra di vetro nero risulta essere slittata e sporgente rispetto alla posizione che dovrebbe avere e libreria Pair.
partnership attuando diversi progetti insieme, come è accaduto con Glas Italia – afferma Sato – e mantenere la libertà creativa anche quando si affronta il design industriale”. L’amore da parte di Glas Italia per il tratto creativo e poetico di Oki Sato ha spinto Lorenzo Arosio, titolare del brand, ad attivare una partnership con il designer. “Dalla stima reciproca – conferma Arosio – nasce l’incontro che si esplica poi nel progetto condiviso”. Glas Italia, che ha da poco inaugurato uno spazio a New York e uno in Corea, in prospettiva intende sviluppare soprattutto il retail negli Stati Uniti. L’export, infatti, è importante per l’azienda e rappresenta più dell’80% del fatturato totale che nel 2014 si è attestato a 10 milioni di euro, con previsione di crescita del 12% nel 2015. Pair, Slide, Layers e Fragment sono i prodotti esposti fatti di giochi di specchi, sovrapposizioni, trasparenze e vetri fumé: oggetti che esprimono la semplicità e la magia tipica dei lavori partoriti da Oki Sato. Il pezzo forse più straordinario è Fragment, un paravento dai particolari effetti ottici che oltre a rispecchiare l’immagine lascia intravedere al di là di sé creando interessanti sovrapposizioni e rimandi. Questi pezzi unici saranno acquistabili fino a domenica in via
Pontaccio 18. “Il nostro spazio – afferma Eleonora Negri, socia di Spazio Pontaccio dal 2012 dove ricopre il ruolo di chief operating officer – è nato 13 anni fa per volere di Alberto Pellini e di suo padre Gianni, come curatore di ciò che esiste di bello nel design e come palcoscenico e trampolino di lancio per giovani designer con progetti e prodotti particolari. Il filo conduttore della nostra scelta è l’estetica e la libertà di utilizzare questo spazio come meglio crediamo”. Il cliente tipo dello Spazio Pontaccio è trasversale, soprattutto straniero (inglesi, americani, asiatici), ma con un minimo comune denominatore che è la passione e la cultura del design. “Abbiamo grande rispetto per il modo in cui Oki Sato tratta i materiali e le forme e, con grande semplicità, riesce a inventare qualcosa che prima non c’era – commenta Negri la collaborazione con Nendo e Glas Italia -. Un’operazione non facile oggi”.
Oki Sato
Lorenzo Arosio
Eleonora Negri
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reportage
L’Ufficio in tasca
di Paola Cassola
Come sarà l’ambiente di lavoro del futuro? Un incontro tra filosofia greca e tecnologia d’avanguardia. Questa la risposta che arriva direttamente dal Salone Workplace 3.0.
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I
l tema chiave del Salone del Mobile 2015, legato alla Biennale Workplace 3.0, è l’evoluzione del concetto di ufficio in atto in questo periodo storico. Tutto è partito dai filosofi peripatetici, ai quali si è ispirata l’installazione ‘La Passeggiata’ di Michele De Lucchi, che camminavano all’aria aperta trovando così ispirazioni professionali e occasioni di confronto con gli altri. “Mi sono ispirato ai peripatetici – ha raccontato l’architetto – che passeggiando per le vie di Atene osservavano ciò che li circondava e riflettevano su di esso. Ecco, io credo che l’ufficio del futuro sia non tanto un luogo fisico predeterminato fatto di oggetti statici (scrivania, sedia, lampada), ma un luogo di incontro in cui condividere le idee e costruire qualcosa. E’ essenziale osservare i mutamenti che avvengono negli stili di vita”. Applicato alla contemporaneità, questo atteggiamento si traduce in un luogo di lavoro che cambia, non è più identificabile con uno spazio fisico fisso fruibile sempre dalla stessa persona. I luoghi si
reportage
moltiplicano: casa, aree in condivisione grazie al co-working, zone di passaggio come gli aeroporti, Paesi diversi, aziende diverse. La stessa scrivania, lo stesso computer possono essere utilizzati da più persone in momenti diversi. In questa nuova realtà dinamica, risulta ben chiaro cosa si richiede all’individuo: ‘essere’ il proprio ufficio, portandolo con sé, personalizzando al momento e di volta in volta gli spazi in cui si trova a lavorare, non importa quali essi siano. Un modo per poterlo fare c’è: si chiama ‘internet delle cose’ ed è la possibilità di trasferire su un device tecnologico la memoria di ciò che serve per ricreare un ambiente e i propri contatti e documenti professionali. Deve poi esistere una tecnologia, integrata negli arredi da ufficio, in grado di ricevere e decodificare le informazioni digitali, trasformandole in comandi, una sorta di domotica ‘da scrivania’. connettivitÀ o fantascienza? Sembra fantascienza, ma c’è chi ci è già riuscito. “Noi di Tecno - ha spiegato il presidente e CEO Giuliano Mosconi vogliamo parlare di connettività. Con internet abbiamo imparato a capire cosa succede nel mondo del lavoro quando le persone sono più connesse tra loro. Lo step successivo, che stiamo anticipando con le nostre proposte, è capire cosa accade connettendo le persone con le cose”. Tecno ha presentato un arredamento per ufficio tecnologicamente avanzato che connette la persona con il luogo di lavoro. La collaborazione avviata con Gtp, società di design torinese, e i partner tecnologici Telecom, STMicroelectronics, Digitronica. it, Fae++, spinge in avanti questo percorso con la realizzazione di famiglie di arredi io.T (‘internet of things’), aggiornabili nelle loro funzionalità interattive, che metteranno in relazione i prodotti Tecno con l’intelligenza delle cose. Le funzioni applicate a io.T consentono la connessione con nodi di propagazione che possono gestire in rete altri apparecchi finali vicini o lontani che trasmettono il proprio stato e condizione.
In questa pagina dall’alto, installazione ‘La Passeggiata’ di Michele De Lucchi e stand Tecno all’interno della Biennale Workplace 3.0 - Salone Ufficio.
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reportage
Giuliano Mosconi
Claudio Feltrin
Michele De Lucchi
In questa pagina dall’alto, pannello modulare fonoassorbente Parentesit e seduta operativa Kinesit di Arper, entrambi per il design di Lievore Altherr Molina.
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Regolare l’illuminazione, il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti, in base alle esigenze personali, di uso e climatiche esterne, e quindi, i consumi. Strutturare l’identità e l’autenticazione di oggetti e persone, all’interno di un’organizzazione per migliorare il coordinamento delle attività in una mappa interconnessa. CONVERGENZA CASA/UFFICIO La tecnologia sta entrando prepotentemente nell’offerta di prodotto che deve essere sempre più multifunzione. Arper, con la ‘soft-tech’ (una tecnologia meno aggressiva ma che si integra con arredi declinabili in differenti contesti) si è aperta a proposte adatte sia ad ambienti domestici sia a uffici per favorire la convergenza tra i due ambienti. “Cerchiamo di ricreare uno spazio funzionale e piacevole in diverse situazioni, con opzioni funzionali personalizzabili – ha affermato Claudio Feltrin, presidente di Arper -. Un prodotto non deve più essere univocamente contestualizzabile, abbiamo infatti realizzato una sedia operativa, Kinesit, che nasconde tutti meccanismi solitamente a vista nei prodotti da ufficio e i pannelli Parentesit che uniscono lo scopo decorativo alla funzionalità della fonoassorbenza, oltre a poter svolgere funzioni di sonoro e luminoso”. copertura planetaria L’obiettivo a lungo termine è l’integrazione di tecnologie avanzate e in continuo aggiornamento all’interno di arredi proposti da un numero sempre maggiore di aziende, per garantire una copertura planetaria di strumentazioni che permetta il controllo del contesto (lavorativo, non esageriamo) attraverso la tecnologia.
testimonianze
Un dealer altoatesino ha vinto la commessa milionaria per il progetto Tour Odéon di Montecarlo. Spuntandola sui colossi dell’arredo già forti nel contract.
Bulthaup arreda il lusso monegasco di Paola Cassola
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el Principato di Monaco, per far fronte alla crescente domanda di abitazioni di alto livello, è nato, con il contributo dell’Alto Adige, un nuovo e spettacolare complesso residenziale, di super lusso: Tour Odéon. Gli ultimi piani dei 49 complessivi della torre, alta 170 metri, sono destinati a un appartamento del valore di oltre 300 milioni di euro: il più costoso del mondo. Con una superficie di 3.330 mq distribuiti su cinque piani, ha attualmente un costo di 91mila euro al metro quadro. Sono inoltre presenti due appartamenti duplex da 1.200 mq ciascuno e altri 70 appartamenti di lusso da 60mila euro al mq, nonché negozi e uffici, un centro benessere, un centro fitness e una piscina. I suoi abitanti hanno a disposizione un enorme garage sotterraneo a dieci livelli. Il complesso, situato nel quartiere La Rousse-Saint Roman di Monaco, è stato progettato dall’architetto monegasco Alexandre Giraldi. Il costruttore, il gruppo monegasco Marzocco, ha affidato l’incarico di arredare i 73 lussuosi appartamenti con le cucine di alta gamma bulthaup tramite il retailer bolzanino Market, diretto da Nora Market e dal figlio Marc. Fondata a Bolzano oltre 100 anni fa, Market è specializzata nella progettazione e nell’allestimento di cucine di alta qualità e lavora esclusivamente con componenti del produttore tedesco bulthaup. i primi contatti, per caso Tutto ebbe inizio quattro anni fa con l’avvio degli scavi del complesso destinato a diventare un emblema del lusso del Principato, quando l’azienda di Bolzano Market, decise di partecipare alla gara per ottenere
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testimonianze
la commessa milionaria e arredare gli appartamenti di altissima gama della torre. “Avevamo finito di arredare una cucina su richiesta di Marzocco - racconta Nora Market - ancora non sapevamo chi fosse. Impressionato dalla qualità del lavoro e del prodotto un giorno entrò in negozio per ringraziarci. Parlando mi rivelò di essere al lavoro sul progetto della Torre Odéon e che stava costruendo gli appartamenti più cari al mondo. Io, scherzando, gli proposi di inserire le nostre cucine bulthaup”. L’idea nata quasi per gioco si trasforma in realtà, così Market partecipa alla gara che vede tra i competitor colossi dell’arredo come Boffi e Poliform, già strutturati per gestire commesse di tale portata. per vincere? velocita’ e flessibilita’ Per Marzocco non sono le dimensioni dell’azienda fornitrice a fare la differenza, bensì la capacità di realizzare i desideri dei clienti fin nei minimi particolari. “Market è una solida azienda familiare che soddisfa due importanti requisiti - spiega la titolare - da una parte dimostra sensibilità per il buon design e l’estetica, ma dall’altra ha anche senso dell’innovazione, della precisione e della qualità. Il nostro modo di comunicare è sempre personale e diretto e ci permette di prendere rapidamente decisioni importanti”. Da azienda commerciale e di servizi, Market è riuscita così ad aggiudicarsi l’importante commessa.
affidarsi a terzi La società bulthaup, dal canto suo, ha deciso di appoggiarsi al retailer per gestire la partecipazione a gare, anche per commesse di notevoli dimensioni. “Abbiamo vinto perché siamo sempre stati onesti sulle nostre capacità - ha concluso la Market - e celeri nei feedback in risposta ai brief del potenziale cliente. Inoltre, essendo piccoli siamo molto più flessibili e immediati nel fornire progetti e cucine finite personalizzate per i loro clienti”.
In apertura e in questa pagina, immagini della Tour Odéon. Sopra, proposta di cucina bulthaup per il progetto della torre.
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What’s new? Piccoli spunti di arredo
di Paola Cassola
I nuovi trend dal mondo dell’arredamento, dell’illuminazione, dell’art de la table e del complemento. Dai grandi classici rivisitati e rieditati alle ultime proposte, ritorni del passato aggiornati con le ultime tecnologie in fatto di materiali, tessuti e funzioni. I colori ‘sempreverdi’ e le nuove sfumature alla moda. Tutto questo, e molto di più nei nuovi speciali dedicati alle anticipazioni del settore.
TENDENZE
T
onalità brillanti hanno caratterizzato gli stand del salone del Mobile di Milano. Tra i corridoi della fiera hanno catturato l’attenzione arredi e complementi dai colori saturi ispirati alla Pop Art. Rosso lacca, giallo limone e verde ramarro le nuance favorite dai designer che immaginano ambienti minimal illuminati da tocchi fluo. Per i più tradizionalisti si registra il ritorno in chiave contemporanea del legno. Il materiale appare alleggerito dalle pesanti strutture a cui è spesso associato. Tavoli, sedie e accessori acquistano versatilità, con sferzate di inedita ironia.
KNOLL
Per celebrare il centenario della nascita del designer Harry Bertoia l’omonima sedia di Knoll viene rivisitata con nuovi colori e materiali per l’Anniversary Edition.
united colors of salone MDF ITALIA
La product designer Lina Obregón e la fashion designer Carolina Galan hanno ideato Thea, sistema imbottito che esalta le forme come un abito sensuale.
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TENDENZE
FOSCARINI surcanapè
La collezione Deep Luxury di Andrea Dall’Olio per Surcanapé, di scena a Heimtextil, propone preziosi velluti rigati, damascati e micro geometrici e seta ricamata con stile pittorico. La linea è declinata principalmente nei colori del bordeaux, blu, piombo, aubergine e marrone.
emu
Tra le proposte presenti a Parigi, Yard, disegnata da Stefan Diez, è una famiglia di arredi completa composta da sedia, poltroncina, tavoli fissi ed estensibili, poltrone relax e tavoli bassi. La struttura è in alluminio verniciato, mentre seduta e schienale sono realizzate con cinghie elastiche bicromatiche.
70 pambianco DESIGN Novembre 2015
Per il venticinquesimo compleanno della lampada Lumiere Rodolfo Dordoni sperimenta nuovi colori per la copertura in vetro soffiato.
TENDENZE
EDRA
Ella è una poltroncina multicolor con braccioli sorretta da una monogamba disegnata da Jacopo Foggini.
GLAS ITALIA MARTINELLI LUCE
Ciulifruli: apparecchi a sospensione con supporti in polietilene colorato, nella versione da interno e da esterno, nate dalla collaborazione tra Studio 5+1AA e Emiliana Martinelli.
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I contenitori Boxinbox sono prodotti in cristallo extralight stratificato e termosaldato posizionati su basi in acciaio inox specchiato, opera di Philippe Starck.
TENDENZE
cATTELAN ITALIA
Valdo: appendiabiti in acciaio verniciato goffrato rosso lucido progettato da Angelo Tomaiuolo.
FONTANAARTE
Marcello Ziliani progetta le lampade Ambra in vetro dalla forma cilindrica, sia da terra che da appoggio.
FLEXFORM
Il divano Zeus ha una struttura in poliuretano rigido ed espanso, cuscini in piuma e rivestimento in tessuto o pelle. Disegnato da Antonio Citterio.
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TENDENZE
LEMA
Court Yard è un naturale completamento degli imbottiti Lema. Una famiglia di elementi modulari con vani a giorno e ante scorrevoli in legno progettata da Francesco Rota.
CALLIGARIS
Sipario è una madia dalle linee essenziali con ante e cassetti senza maniglie, sistema di apertura a spinta ideato dallo Studio Calligaris.
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TENDENZE
ZANOTTA
Ideato dall’austriaco Frank Rettenbacher il tavolo Santiago ha una linea affusolata ed elegante, con la leggerezza formale di un’ala d’aereo pur essendo in legno massello.
GIORGETTI
La cassettiera Corium in noce canaletto di Umberto Asnago è fornita di sette cassetti con guida scorrevole a scomparsa a estrazione totale e di un’anta a ribalta.
RIVA1920
Lo sgabello Button di Luca Martorano e Mattia Albicini è composto da legno massello infilato da grossi fili ritorti.
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TENDENZE
LIVING DIVANI
Rivisitazione materica per la poltroncina Gray di Piero Lissoni. Struttura in massello di rovere, è ora disponibile anche con schienale intrecciato.
PORADA
Progettata da M. Marconato e T. Zappa la struttura di Masai si presenta con decorazione in massello di noce canaletta e base in metallo.
FLOU
Rodolfo Dordoni disegna la collezione Iko: letto matrimoniale, poltroncina e tavolino vedono l’abbinamento di materiali inusuali come cuoio marmo e ottone. La consolle in legno accresce l’intensità della linea.
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TENDENZE
guzzini
collezione Grace disegnata da Pio e Tito Toso
christmas wishlist di Paola Cassola
Per quanto possa essere avanguardista il design, sia esso complemento, arredo o luce, in metallo, porcellana, vetro o acrilico, cede al fascino della tradizionale atmosfera natalizia proponendo oggetti sui toni del rosso e dell’oro. Tra riflessioni mistiche e cene mondane. Novembre 2015 pambianco design 77
TENDENZE
Roche bobois
Il lampadario Cage DorÊe è composto da 3 sospensioni in filo di metallo dorato con paralume in tessuto nero.
Mario Luca Giusti
Milly e Super Milly sono due calici realizzati in acrilico rispettivamente di 10 e 11 centimetri di altezza.
Smeg
I piccoli elettrodomestici Smeg, realizzati in collaborazione con gli architetti Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti di deepdesign, fanno parte della linea Anni 50.
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TENDENZE
Desigual
Per il brand spagnolo le feste sono in technicolor con il cuscino da camera patch stampe Ikat della Living Collection.
Artemide
Eclisse, disegnata da Vico Magistretti, debutta nel 1965 e nel 1967 vince il Compasso d’Oro. La lampada è composta da tre ‘semisfere’ in metallo verniciato. La base, la calotta esterna fissa e la calotta interna mobile che, con la rotazione manuale permette di regolare il flusso luminoso, rievocano un’eclisse di luna.
Alessi
Mette in scena un presepe in miniatura il brand di complementi che, in vista del Natale, arricchisce la famiglia di figure in porcellana disegnate da LPWK-Massimo Giacon. 80 pambianco DESIGN Novembre 2015
Cover
l’arte come risveglio
“Lulu Plays” (LLG foto dall’evento), 2011. Ultrachrome Print on Hahnemuhle Fine Art Paper. 24 “x 16”
Scarpe Chalk (Kalch, 1998) e (Hustle, 2005). Tessuto, ricami, gesso.
Julia Mandle è un’artista poliedrica che esprime la sua creatività attraverso diverse forme: dalla fotografia alle installazioni, fino a lavori su tela e carta. La sua filosofia parte dal concetto di ‘pausa’, momento sempre più raro in una società che richiede all’individuo la velocità in tutto ciò che fa. Le opere dell’artista vogliono dunque offrire un momento di riflessioni al pubblico all’interno di un contesto in continua evoluzione. Gli oggetti vengono resi più tangibili, incuriosenti e viscerali per attirare l’attenzione grazie anche all’uso di materiali variegati, che spaziano dallo zucchero al gesso. I lavori più recenti investigano la civiltà urbana che la Mandle vuole spingere, attraverso la sua arte, verso una maggiore consapevolezza di sé e un moto di risveglio, ribellione e cambiamento.
Installation View (5) a Leila Heller Galleria uptown, NYC, 2011
julia mandle
Untitled (Erika), 2000. C-print. Foto scattata da Natascha Wittgenstein
STORY
Design Numeri, fatti e protagonisti della casa
e DEL DESIGN
Direttore Responsabile Carlo Pambianco
Pubblicità Paola Novati
Direttore Editoriale David Pambianco
Contacts design@pambianco.com adv@pambianco.com abbonamenti@pambianco.com Telefono 02.76388600 Fax 02.784117
Redazione Paola Cassola (Coordinamento) Grafica e impaginazione Mai Esteve, Dalila Longo Cover project Anna Gilde
Responsabile trattamento dati personali (D. Lgs. 196/2003) Gianluigi Tufo
Tipografia Reggiani S.p.A. Via Rovera 40 - 21026 Gavirate (VA) Registrazione Tribunale di Milano n. 136 del 7/05/2015 Proprietario ed Editore Pambianco Strategie di Impresa S.r.l., Corso Matteotti n. 11, Milano 20121
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‘Beef sandwich’ by Gaetano Pesce © Interware
VALCUCINE vi invita alla presentazione della nuova cucina
GENIUS LOCI
disegnata da Gabriele Centazzo e dell’installazione TEMPTING ART curata da Maurizio Galante e Tal Lancman. VALCUCINE invites you to the presentation of the new kitchen
GENIUS LOCI
design by Gabriele Centazzo and the installation
TEMPTING ART curated
by Maurizio Galante & Tal Lancman.
VALCUCINE Flagship Store 14 | 19 aprile 2015 10.00 - 22.00 Milano | Corso Garibaldi 99 | Brera Design District