EDITORIALE
Sostenibilità, chiave per un’ospitalità più moderna di David Pambianco
L
a ricerca della sostenibilità ambientale, dalla quale non si può più prescindere in ogni attività economica, e quindi anche nel settore ricettivo, potrebbe accelerare il fenomeno già in atto della separazione tra gestione e proprietà alberghiera, avvicinando il settore italiano dell’ospitalità agli standard internazionali. Le ragioni sono molteplici. La decarbonizzazione è un traguardo ormai cercato da tutti, consumatori e investitori, motivo per cui la sfida per gli hotel è creare strutture realmente sostenibili, che abbiano ad esempio la capacità di dimezzare le emissioni entro il 2030 e azzerarle al più tardi entro il 2050. Per dare un’idea della questione, secondo una ricerca di Ey Parthenon, Oc&C e Booking, le strutture ricettive di tutto il mondo emettono 264 milioni di tonnellate di Co2 l’anno. Per abbattere i gas serra, gli hotel dovrebbero investire nei prossimi due decenni 768 miliardi di euro, una cifra che corrisponde approssimativamente al fatturato annuo del settore alberghiero globale. Questo per dire che i costi della transizione ecologica sono alti e ci vogliono imprenditori in grado di metterli sul tavolo. Ma ancora più delle risorse, è necessario avere le competenze, cioè quel know-how che permette di trovare le soluzioni adeguate per il miglioramento dell’efficienza energetica. Si tratta di implementare tecnologie e pratiche che derivano dalla ricerca e dall’esperienza di chi, ogni giorno, svolge questa attività. E qui arriviamo al dunque. Gli alberghi in Italia sono per la stragrande maggioranza strutture indipendenti, dove la proprietà immobiliare e la gestione coincidono, anche se è ormai chiaro che si tratta di due ‘mestieri’ sempre più diversi, che stanno acquisendo, ognuno per la sua parte, maggiori complessità. L’attività di gestione dell’albergo, ad esempio, richiede sempre più conoscenze di ingegneria finanziaria, esperienza nella gestione delle risorse umane, know-how tecnologico e competenze nella commercializzazione. All’operatore immobiliare invece spetterà il compito di affrontare la grande sfida della sostenibilità. Per questi motivi, il green sarà forse il volano per professionalizzare il settore alberghiero, con player (finalmente) differenti per gestione e proprietà.
Novembre/Dicembre 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 5
SOMMARIO 08
NEWS DALL’ITALIA
10
NEWS DAL MONDO
13
DOSSIER
La scalata dei prezzi
14 Emergenza costi, tariffe sotto stress
18 Il Q3 spinge prezzi e presenze
20 Italia-estero, guerra di ‘listini’
26
INTERVISTA/TH GROUP
Gaiba: “Pensiero globale”
30
INCHIESTA La montagna incantata
36 SCENARI
Il cruising ritrova la rotta
40
INTERVISTA/QC TERME Quadrio Curzio: “Ambasciatori del benessere”
44
SCENARI/APT Le Regioni accelerano sugli eventi
13 DOSSIER LA SCALATA DEI PREZZI
L’aumento dei costi delle materie prime, in particolare quelle energetiche, mette sotto pressione le tariffe degli hotel. Fanno un balzo in avanti, per ragioni commerciali, i ‘listini’ dei 5 stelle, mentre l’ospitalità di lusso si interroga sul gap tra i prezzi degli hotel italiani e stranieri.
26
4 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
34
INTERVISTA/TH GROUP
INTERVISTA/QC TERME
PENSIERO GLOBALE
AMBASCIATORI DEL WELLNESS
L’AD Giuliano Gaiba anticipa il nuovo piano industriale, che punta a un fatturato di 400 mln di euro.
L’AD Andrea Quadrio Curzio racconta i progetti del gruppo, che nel Q3 ha superato il 2019.
SOMMARIO
48
TENDENZE/CICLOTURISMO
I bike hotel ‘vanno in fuga’
52
FENOMENI
Sono e-green i viaggi dei millennial
56
SCENARI
Sostenibilità certificata Iso
66
AZIENDA/NOVELLINI
Wellness a misura di hotel
68
REPORTAGE/HOST
Oltre le aspettative
70
REPORTAGE/ TTG
A Rimini si guarda oltre i numeri
73
WHAT’S NEW?
Quando il ‘freddo’ serve
In copertina
Jean-Pierre Cassigneul “La randonnée”, 1999 Oil on canvas 162 x 130 cm Courtesy of JD Malat Gallery, London Cover story pag. 81 Questa rivista è stampata con inchiostri cobal free e priva di oli minerali
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HOTELLERIENEWS OSSERVATORIO SUL MERCATO
I dati delle aziende dell’hospitality nelle notizie quotidiane sul sito 6 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
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ITALIA
ANCHE L’ITALIA HA IL SUO ‘SHOP’ ONLINE. IL DEBUTTO È IN CINA
L
o scorso 15 ottobre l’Enit-Agenzia Nazionale del Turismo ha lanciato il primo ‘flagship store’ online dell’Italia. All’esercizio commerciale, presente sulla piattaforma digitale cinese Ctrip, del Gruppo Trip.com, è affidato il compito di rappresentare e promuovere l’evoluzione dell’immagine turistica del Bel Paese.L’iniziativa, che ha visto il coinvolgimento delle regioni italiane e delle città d’arte che hanno fornito i propri materiali di comunicazione, si inserisce in un ampio programma di posizionamento e di incremento della visibilità del brand Italia sull’ecosistema digitale cinese.“Il flagship store – si legge nella nota – è una vetrina ufficiale per la destinazione, uno strumento di presentazione integrata dell’immagine turistica dell’Italia, la pagina che sarà visualizzata quando i futuri turisti cinesi cercheranno ispirazione per dare forma ai loro sogni di viaggio nel Bel Paese”. Aggregando i contenuti forniti dalle Regioni italiane partecipanti al progetto, contiene itinerari di viaggio, punti di interesse, video promozionali, informazioni sulle destinazioni.La piattaforma promozionale, in costante aggiornamento per l’inserimento di nuovi contenuti, è sviluppata anche in versione app per dispositivi mobili, integrata in una forma più dinamica all’interno di Star Hub, il nuovo travel marketing hub del Gruppo Trip.com.
8 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
SOMEC, 500 MLN DI EURO ENTRO IL 2025 Somec, che nel 2019 fatturava 251 milioni di euro e che prevede il raddoppio nel giro di 4 anni, conta una ventina di aziende, sette delle quali si rivolgono al mondo hotellerie attraverso la progettazione e produzione di cucine professionali e la creazione di interni personalizzati. La crescita è spinta dalle nuove divisioni, cooking e interior, che, negli obiettivi del gruppo, dovrebbero arrivare a pesare la metà del fatturato entro il 2025 .
RONCHETTI GM DEL CRISTALLO CORTINA Cambio al vertice del Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa di Cortina d’Ampezzo: Franco Carmelo Lentini, che ha guidato per tanti anni lo sviluppo dell’hotel della famiglia Gualandi, e che ora è responsabile sviluppo progetti di Enrosadira, ha passato il testimone al nuovo general manager Andrea Ronchetti. Il cambiamento è avvenuto dopo che la famiglia Gualandi ha aperto il capitale al fondo di private equity Attestor Capital.
Andrea Ronchetti
LE MASSIF RIAPRE CON DUE NUOVI CHEF Le Massif Courmayeur, hotel 5 stelle di Italian Hospitality Collection in Valle d’Aosta, parte di The Leading Hotels of the World, lancia diverse novità culinarie: l’apertura del nuovo ristorante gastronomico Lm38 curato dallo chef 1 stella Michelin, Alfredo Russo, mentre la linea della cucina per gli altri outlet è firmata dal nuovo executive chef Carlo Piras. “Siamo certi che l’apporto dei due nuovi chef darà valore aggiunto al nostro concetto di ospitalità - afferma Marcello Cicalò, group director of Operations di Italian Hospitality Collection – e siamo fiduciosi sulla ripresa della domanda per la montagna per cui, con dati alla mano, attendiamo il tutto esaurito”.
ITALIA
FOUR SEASONS MILANO: 2020 A -95% MA IL Q3 TORNA AL 2019 Andrea Obertello, general manager di Four Seasons Hotel Milano, racconta come il 2020 sia stato disastroso con la perdita del 95% di fatturato, mentre nel terzo quarter 2021 sono stati raggiunti i livelli del 2019.”I volumi sono stati minori rispetto al periodo pre-Covid - rimarca Obertello - con una flessione dell’occupazione, ma i ricavi sono molto positivi grazie allo spostamento di prenotazioni sulle suite e a un aumento complessivo dei prez-
zi di mercato. Solo il Mice va molto a rilento”. Quanto allo scenario congiunturale, “manca ancora la clientela americana, che rimane importante osserva – ma siamo riusciti a compensare con i mercati che avevamo seguito meno, come centro-Europa o Israele. Ora preoccupano le notizie sulla quarta ondata, ma confidiamo nella campagna di vaccinazione”. La manager spiega che l’aumento delle tariffe è legato alla domanda in crescita a Milano.
BASTERRECHEA (RADISSON): “PUNTIAMO A 30 HOTEL IN ITALIA”
Chema Basterrechea
Una crescita ‘agguerrita’ quella di Radisson Hotel Group in Italia. La compagnia europea di proprietà cinese ha aperto quest’anno, ancora in pandemia, ben sette hotel nella Penisola, tra cui l’ultimo inaugurato, Radisson Collection Hotel, Palazzo Nani Venice, mentre poche settimane fa ha aperto l’iconico Radisson Collection Hotel, Palazzo Touring Club Milan. Nella strategia del gruppo l’idea è di arrivare a una trentina di strutture in Italia nell’arco di cinque anni. “Quando sono entrato a far parte della società, nel 2017 - osserva
Chema Basterrechea, president Emea di Radisson Hotel Group - l’Italia contava solo tre alberghi firmati Radisson. Oggi sono 20, di cui nove operativi. Di questi hotel, sei sono brandizzati Radisson Collection, marchio che rappresenta il nostro concetto di ‘premium lifestyle’, e quattro sono operativi: Palazzo Touring Club a Milano, Palazzo Montemartini a Roma, Palazzo Nani a Venezia e Grand Hotel Savoia a Cortina, che è stato da poco ristrutturato e ha aperto quest’anno in vista dei Campionati di sci”.
M&A primo semestre, 22 hotel in Italia per 530 mln € Gli investimenti alberghieri registrati in Italia nel primo semestre 2021 riguardano 22 strutture ricettive transate, di cui dieci hotel nelle città d’arte e nove resort, per un valore totale di 530 milioni di euro. Lo evidenzia l’analisi realizzata dal Dipartimento di Ricerca di World Capital. Lo studio ha monitorato anche le aperture censite nei primi sei mesi dell’anno: nel territorio nazionale si registrano 54 nuovi hotel per 5.100 camere e 26 resort per 2.400 camere.
Scalata di Wyndham nel Belpaese: 20 new entry In arrivo in Italia, nei prossimi 10 anni, 20 hotel di marchi che fanno capo a Wyndham Hotels & Resorts, grazie a una partnership firmata dal colosso americano, che conta novemila alberghi nel mondo, con l’hotel management company All In Italia Hotels & Resorts. L’accordo (non esclusivo) debutta nei primi mesi del 2022 con l’apertura del primo hotel Wyndham Garden in Italia, a Firenze, Wyndham Garden Florence Novoli di proprietà del Gruppo Bulgarella.
Lg Electronics: “Il switch off è un’opportunità” Lo switch off e il passaggio allo standard Dvb-T2 potrebbe essere l’occasione, per le strutture alberghiere, di dotarsi di soluzioni professionali sfruttando i vantaggi per l’hospitality, come la comunicazione con l’ospite, il controllo centralizzato e la compliancy con la Gdpr. Lo sostiene Lg Electronics, che propone una gamma di hotel tv smart compatibili con Pro:Centric Direct, soluzione dedicata all’hotellerie che trasforma i televisori in strumenti interattivi.
Novembre/Dicembre 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 9
MONDO
SVOLTA DI GOOGLE, LA RICERCA VOLI MOSTRA L’IMPATTO IN CO2
V
iaggi a basse emissioni di carbonio, hotel più ecologici, voli a impronta ridotta. A supportare decisioni più responsabili a favore dell’ambiente sono le nuove funzionalità introdotte da Google e annunciate da Sundar Pichai, dal 2015 alla guida del colosso del web. “Quando le persone porranno a Google domande sui cambiamenti climatici, mostreremo loro informazioni autorevoli da fonti come ad esempio le Nazioni Unite - ha spiegato l’AD -. Fa parte del nostro obiettivo di aiutare un miliardo di persone a fare scelte più sostenibili entro il 2022”. Per quanto riguarda il settore del turismo, Google Voli permette ora agli utenti di vedere la quantità di emissioni di carbonio associate alle singole poltrone per ogni volo e individuare gli itinerari che inquinano meno. Novità anche per gli hotel, accompagnati nella sezione Viaggi del portale da informazioni relative al loro impegno in materia di sostenibilità. All’interno della relativa pagina dei dettagli, insieme ai servizi offerti per garantire il comfort degli ospiti e alle pratiche adottate in materia di salute e sicurezza, sono infatti specificate le iniziative intraprese per la riduzione dei rifiuti e l’efficienza energetica fino ai piani di conservazione dell’acqua. Le strutture certificate da organizzazioni indipendenti come Green Key o EarthCheck, sono contraddistinte dall’etichetta ‘eco-certificato’. 10 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
HILTON, NEL Q3 L’EBIDTA AUMENTA DEL 131% Hilton Worldwide archivia il Q3 con un ebitda di 519 milioni di dollari, in crescita del 131% rispetto allo stesso trimestre del 2020 (224 milioni). Considerando i nove mesi, l’incremento dell’ebitda si assesta su +75%, arrivando a 1,1 miliardi di dollari. L’utile netto del terzo trimestre è pari a 240 milioni di dollari contro il rosso di 81 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Da gennaio a settembre, il profitto raggiunge 259 milioni di dollari.
MSC CROCIERE, UN MLD € PER SEASHORE Ha preso il largo per le Bahamas la nuova Msc Seashore di Msc Crociere. Costruita a Monfalcone, in provincia di Gorizia, secondo il gruppo svizzero “Msc Seashore è la nave più grande e tecnologicamente avanzata mai realizzata in Italia, anche sotto il profilo ambientale, grazie a un investimento di un miliardo di euro, che ha generato una ricaduta sull’economia italiana superiore a quattro miliardi”.
MARRIOTT, REVPAR A +118% NEL TRIMESTRE Marriott International ha chiuso il trimestre al 30 settembre 2021 con un aumento dei ricavi del 75% a 2,2 miliardi di dollari. Considerando i nove mesi, la crescita scende a +12% a 8,4 miliardi. Sale del 109% l’adjusted ebitda: nel terzo quarter 2021 ha registrato 683 milioni di dollari contro 327 milioni del trimestre luglio-settembre dell’anno precedente. Bene il RevPar, che nel Q3 è salito del 118,4% worldwide e del 134,7% in America e Canada. Rispetto al 2019, il fatturato generato per camera disponibile è in calo del 25,8% a livello mondiale e del 20% in America e Canada. L’utile netto nel terzo trimestre è salito a 220 milioni di dollari.
TH Roma Carpegna Palace • new opening 2021
Hotels and resorts in Italy’s most beautiful locations SEA
MO UNTA I N
URBA N RE S O RT
Ortano (LI) San Teodoro (SS) Chia (SU) Cinisi (PA) Gioiosa Marea (ME) Pizzo Calabro (VV) Simeri (CZ) Le Castella (KR) Marina di Sibari (CS) Marina di Pisticci (MT) Ostuni (BR) TCI La Maddalena (SS) TCI Marina di Camerota (SA) TCI Isole Tremiti (FG)
Sestriere (TO) Courmayeur (AO) La Thuile (AO) Pila (AO) Marilleva (TN) Madonna di Campiglio (TN) San Pellegrino Moena (TN) San Martino di Castrozza (TN) Corvara (BZ)
Assisi (PG) Lazise (VR) Tirrenia (PI) Roma
th-resorts.com
dossier
La scalata dei PREZZI I COSTI DELLA SANIFICAZIONE E L’AUMENTO DELLE MATERIE PRIME, IN PARTICOLARE QUELLE ENERGETICHE, METTONO SOTTO PRESSIONE LE TARIFFE. FANNO UN BALZO IN AVANTI, PER RAGIONI COMMERCIALI, I ‘LISTINI’ DEI 5 STELLE, MENTRE L’OSPITALITÀ DI LUSSO SI INTERROGA SUL ‘GAP’ TRA I PREZZI DEGLI HOTEL ITALIANI E STRANIERI DI IDENTICO POSIZIONAMENTO.
DOSSIER
Emergenza COSTI TARIFFE sotto stress di Giambattista Marchetto
LE PROCEDURE DI SICUREZZA E L’IMPENNATA DEI COSTI LEGATI ALLE MATERIE PRIME PESANO SUI CONTI DI ALBERGHI E CATENE. I MANAGER CONFERMANO LO SFORZO PER CALMIERARE GLI AUMENTI, MA PER QUALCUNO NON POTRÀ BASTARE.
14 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
L’
impatto del Covid sul mondo hotellerie non si misura solo nel bilancio passato, con riferimento alle perdite nette subite per il blocco dei viaggi e del turismo, ma anche nel presente, fatto di sanificazioni costanti, pulizie parossistiche, interventi di controllo e monitoraggio della clientela (verifica green pass soprattutto), verifiche sulle prenotazioni. A queste voci di costo imprevedibili e nuove per il mondo hospitality si aggiungono anche i prezzi di gas ed elettricità, con rincari ben più consistenti rispetto all’inflazione a causa del conto salato delle materie prime. In uno scenario già complesso, questa complicazione sta mettendo sotto pressione i bilanci di catene e singoli alberghi. E nonostante la maggior parte dei manager nell’hotellerie confermi gli sforzi per calmierare l’impatto e non riversarne la penalizzazione finanziaria sulle tariffe, la tenuta può essere relativa e probabilmente il 2022 porterà qualche assestamento.
DOSSIER
Se non ci saranno rincari pesanti, sarà perché ancora una volta gli operatori del settore sceglieranno di sacrificare parte della redditività per sostenere la ripartenza. E non mancano gli appelli al Governo. SOSTEGNI INADEGUATI “L’impennata dei costi è un dato di fatto”, attacca François Droulers, CEO del Gruppo DHotels (368 camere e due centri congressi tra Doubletree by Hilton Venice North e Four Points by Sheraton Venice Mestre). “Noi abbiamo avuto un incremento dei costi energetici del 31 per cento da giugno a oggi - specifica - e il gas ha raggiunto il +136 per cento. A questo si aggiungono costi operativi legati ai protocolli di sicurezza, ma soprattutto alle risorse umane: è difficile assumere non essendoci disponibilità di addetti. Nel mondo alberghiero c’è una presenza importante di personale femminile con utilizzo del part-time, ma il confronto è difficile tra un contratto di lavoro da 800 euro e un introito simile con il reddito di cittadinanza. Risulta più comodo restare a casa”. In questo scenario, “molti alberghi son vuoti - dichiara il manager - fatto salvo per i resort in destinazioni che beneficiano del trasporto su gomma e di flussi da Paesi limitrofi: la costa adriatica ha beneficiato delle aperture limitate, mentre la Sicilia soffre di più e le città d’arte sono in grossa difficoltà per la mancanza delle connessioni con il nord America e l’Asia”. Quando però il mercato ripartirà, secondo Droulers sarà inevitabile una evoluzione inflattiva dei prezzi. “Gli alberghi di qualità godranno di un ritorno della domanda, nonostante i rincari - pronostica - mentre soffriranno le realtà, magari più piccole, che non hanno investito su standard di qualità internazionali. Chi invece ha potuto beneficiare del 110% (che noi non abbiamo avuto) gode adesso di una attenuazione dei costi energetici e delle ricadute di agevolazioni fiscali mirate”. Il manager rimarca invece l’assenza di sostegni adeguati: “A fronte di un fatturato 2019 di 10,5 milioni di euro – afferma - nel 2020 abbiamo raggiunto un milione e nel 2021 ne faremo due. Cosa ha fatto il Governo per noi? Nulla, mentre in Austria hanno riconosciuto il 70% dei mancati ricavi e anche in altri Paesi europei il supporto è stato importante. Il settore si sente abbandonato totalmente, dato che
Dall’alto, sala Acanto all’interno dell’Hotel Principe di Savoia e la facciata del Nyx Hotel Milan In apertura, Hotel Principe di Savoia a Milano
Novembre/Dicembre 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 15
DOSSIER
non c’è stata alcuna regolamentazione fuori dai contesti riconosciuti come strettamente turistici”. Conferma l’aggravarsi dello scenario anche Rafi Carmon, cluster general manager Italy, Austria, Hungary di Leonardo Hotels (84 hotel in 8 Paesi). “Cercheremo come sempre di mantenere i prezzi competitivi e di dare il miglior valore e prodotto ai nostri ospiti - dice - tuttavia questi costi sono significativi e sono un peso per i risultati aziendali naturalmente”. AUMENTI COL MERCATO Sulla possibile impennata dei prezzi, interviene Andrea Obertello, general manager di Four Seasons Hotel Milano: “L’aumento delle tariffe in atto non è una scelta commerciale legata all’incremento dei costi, piuttosto alla domanda in continua crescita sul mercato di Milano. Come tutti i competitor della fascia 5 stelle, abbiamo iniziato ad aumentare i prezzi da settembre in poi e contestualmente, visto un cambiamento nei trend di prenotazione, con una maggiore focalizzazione sulle suite rispetto alle camere standard”.
Lobby e giardino del Four Seasons Milano
16 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
Nessuna connessione invece con l’impennata dei costi. “È vero che l’impatto si fa sentire - chiarisce la manager - perché dal gel per le mani alle mascherine, dalla sanificazione quotidiana dei filtri fino all’aumento del 22% del totale utenze, si viaggia su una profittabilità di un punto percentuale in meno. Ciò detto, non sono al corrente di una ricaduta sulle politiche commerciali”. Anche perché la fascia alta di mercato sembra in ottima salute. Al Four Seasons Milano, dopo un 2020 disastroso con la perdita del 95% di fatturato, nel terzo quarter 2021 hanno raggiunto i livelli del 2019. “I volumi sono stati minori rispetto al periodo pre-Covid - rimarca Obertello - con una flessione dell’occupazione, ma i ricavi sono molto positivi grazie allo spostamento di prenotazioni sulle suite e ad un aumento complessivo dei prezzi di mercato. Solo il Mice va molto a rilento”. Quanto allo scenario congiunturale, “manca ancora la clientela americana, che rimane importante - dice - e speriamo che con la riapertura dei viaggi possa tornare. Siamo però riusciti a compensare lavorando meglio su mercati che avevamo
DOSSIER
DoubleTree by Hilton Hotel Venice-North a Mogliano Veneto (Tv) del gruppo DHotels
seguito meno, come centro-Europa o Israele. Ora preoccupano le notizie sulla quarta ondata, ma confidiamo nella campagna di vaccinazione”. RISCHIO RINCARI NEL 2022 È meno ottimista Ezio Indiani, general manager di Hotel Principe di Savoia a Milano. “Le spese – spiega - sono incrementate soprattutto nell’housekeeping in seguito alla sanificazione delle stanze, che viene fatta più volte al giorno, così come quella delle aree pubbliche. È aumentato anche il numero delle hostess in albergo per effettuare il controllo del green pass. Noi cerchiamo di calmierare l’impatto dei costi sui prezzi fino a dove è possibile, ma calmierare tutto è pressoché impossibile. Un aumento della spesa energetica del 20/25 per cento alla fine diventa davvero oneroso e dovremo per forza riuscire a ricaricare parzialmente questi costi sui servizi ai clienti”. Pur rilevando come sia contestualmente cresciuto il ricavo medio (+20% circa), Indiani si dice preoccupato dagli incrementi pesanti sulle matrie prime. Al momento non è stato applicato alcun ritocco, “ma potrebbe avvenire tra qualche mese - ammette il manager -. Alcuni aggravi riusciremo magari a gestirli con una organizzazione più oculata e un controllo
migliore delle risorse. Qualcosa riusciremo ad assorbirlo noi, ma tutto è impossibile perché ci son stati troppi aumenti e tutti contestuali. Al momento la voce energia non preoccupa perché abbiamo un contratto a tariffa fissa per due anni, ma è chiaro che al prossimo rinnovo non sarà più così e dovremo sopportare tariffe molto più alte”. I costi legati al personale invece non aumentano più di tanto, “perché se è vero che per alcune figure specifiche gli stipendi si sono un poco alzati - dice Indiani - i dipendenti sono nella grande maggioranza persone sagge e comprendono come sia conveniente rimanere in una compagnia che dia garanzie di futuro piuttosto che mollar tutto per 100 euro al mese in più. Noi sappiamo che, come società, si deve ispirare fiducia ai dipendenti e infatti nei momenti più difficili ci facciamo carico delle problematiche legate al lavoro, cercando di dare priorità al valore delle nostre risorse umane. È accaduto nel corso della crisi legata alla pandemia, quando abbiamo scelto di integrare lo stipendio al 100% ai dipendenti rimasti in cassa integrazione. Probabilmente per questo, nel dopo lockdown, non abbiamo avuto alcun dipendente che ci ha lasciato e oggi almeno la metà delle persone con contratto a termine è già rientrata con contratti a tempo indeterminato”. Novembre/Dicembre 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 17
DOSSIER
Il Q3 spinge PREZZI e PRESENZE di Stefano Bonini
DAL MESE DI LUGLIO, L’OCCUPAZIONE DEGLI HOTEL È IN RIPRESA. SECONDO I DATI DI ITALIAN HOTEL MONITOR , CRESCE LA ROOM OCCUPANCY DEI 4 STELLE NEI NOVE MESI MA RIMANGONO INVARIATI I PREZZI, CHE INVECE SEGNANO UN DECISO INCREMENTO NEL SEGMENTO LUXURY. 18 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
P
er l’industria turistica italiana il 2021 è stato un altro anno difficile, che si sta avvicinando alla conclusione con significativi segnali di ripresa. L’Italian Hotel Monitor di Trademark Italia rileva che, al netto delle perdite dovute alla pandemia nel primo semestre dell’anno, dal mese di luglio si è avviata un’inversione di tendenza del movimento turistico. Infatti pur restando, su base annua, su livelli assolutamente insufficienti (room occupancy al 43% nel periodo gennaiosettembre), l’occupazione camere media della categoria upscale (4 stelle) nel terzo trimestre torna stabilmente sopra quota 60%, superando addirittura il ‘muro’ del 70% a settembre (70,2%). In risalita anche l’Adr (average daily rate) che per gli alberghi a 4 stelle supera quota 100 euro dal mese di giugno, con il picco di settembre (118,76 euro). Nei primi nove mesi, il segmento upscale registra un incremento a livello di occupazione camere di 11,7 punti rispetto all’intero 2020. Aumenti più contenuti sul fronte delle tariffe, con variazioni nell’ordine di alcuni
DOSSIER
HOTEL 4 STELLE IN ITALIA 2021
2020
2019
Occupazione % Camere
Prezzo Medio
Occupazione % Camere
Prezzo Medio
Occupazione % Camere
Prezzo Medio
GENNAIO
21,1%
84,64
56,2%
103,65
55,3%
103,20
FEBBRAIO
31,0%
94,80
57,3%
102,92
59,6%
103,12
MARZO
26,0%
91,17
0,0%
-
69,9%
105,49
APRILE
25,8%
89,40
0,0%
-
75,1%
129,90
MAGGIO
38,5%
94,47
0,0%
-
81,8%
117,71
GIUGNO
44,1%
102,39
28,7%
101,43
76,5%
130,10
LUGLIO
38,5%
108,66
41,1%
107,35
75,5%
112,63
AGOSTO
66,1%
111,30
55,2%
104,92
72,4%
106,52
SETTEMBRE
38,5%
118,76
46,7%
110,44
83,8%
135,49
GEN - SET
43,0%
104,33
31,3%
103,80
72,3%
117,35
Dati raccolti da Trademark Italia in base a un campione di alberghi di catena e indipendenti presenti in 39 città capoluogo di provincia, in ognuna delle quali viene raccolto almeno il 15% delle camere presenti
HOTEL 5 STELLE E 5 STELLE LUSSO NELLE PRINCIPALI CITTÀ D’ARTE E D’AFFARI 2021
2020
2019
Occupazione % Camere
Prezzo Medio
Occupazione % Camere
Prezzo Medio
Occupazione % Camere
Prezzo Medio
GENNAIO
17,5%
301,05
48,7%
316,91
49,4%
316,49
FEBBRAIO
24,5%
344,64
50,5%
381,33
53,9%
372,98
MARZO
21,2%
333,99
0,0%
-
71,0%
349,74
APRILE
22,7%
346,20
0,0%
-
70,6%
427,23
MAGGIO
33,3%
364,68
0,0%
-
76,7%
387,63
GIUGNO
38,4%
354,47
22,5%
353,31
76,7%
406,87
LUGLIO
53,1%
364,18
36,3%
356,95
80,2%
384,43
AGOSTO
52,3%
381,66
47,2%
354,58
66,3%
324,95
SETTEMBRE
55,8%
427,70
39,4%
376,84
75,9%
439,84
GEN - SET
35,4%
369,15
26,9%
351,18
69,0%
383,20
decimali (+0,5%) nel periodo gennaio-settembre. I mesi di agosto e settembre evidenziano d’altro canto una crescita tendenziale dell’Adr (+6% ad agosto, +7,5% a settembre) che fa ragionevolmente auspicare un rapido riallineamento alle medie preCovid nei prossimi mesi (ad agosto di quest’anno si è addirittura registrato un prezzo medio camera superiore a quello del 2019). Nelle 39 maggiori città del Paese, Ihm rileva anche un incremento del tasso di occupazione nelle strutture luxury (laddove presenti) fino a settembre 2021 dell’8,5% rispetto allo scorso anno. A livello
Dati raccolti da Trademark Italia in base a un campione di alberghi di catena e indipendenti presenti nelle città di Milano, Roma, Venezia, Firenze, in ognuna delle quali viene raccolto almeno il 15% delle camere presenti
di prezzo, l’incremento sul 2020 si attesta attorno al 5 per cento. Si desume dall’analisi che, nei nove mesi, il tasso di occupazione cresce maggiormente nei 4 stelle piuttosto che nel segmento luxury, e viceversa i prezzi dei 5 stelle segnano un deciso incremento rispetto a quelli del segmento upscale che rimangono quasi invariati. Le prime stime Ihm sul mese di ottobre rafforzano il trend di crescita, con le città d’arte e d’affari, le più colpite dalla pandemia, che hanno ricominciato ad essere frequentate sia da viaggiatori leisure che da turisti business, italiani e stranieri. Novembre/Dicembre 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 19
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Italia - estero GUERRA di ‘LISTINI’ di Andrea Guolo
TRA LA PENISOLA E GLI ALTRI PAESI ESISTONO FORTI DIFFERENZIALI NELLE TARIFFE DELLE STRUTTURE DI PARI LIVELLO. LE RAGIONI? SONO LEGATE AI MANCATI INVESTIMENTI E ALLA QUALITÀ DEL SERVIZIO. LE VISIONI, TALVOLTA DISCORDANTI, TRA GLI IMPRENDITORI.
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ell’immaginario collettivo, gli hotel italiani vengono spesso considerati tra i più costosi al mondo. In realtà, comparando i prezzi medi tra Italia ed estero, si può scoprire che le nostre strutture di eccellenza sono perfino troppo convenienti rispetto agli standard internazionali. La questione è emersa a margine dell’incontro Luxury Hospitality Conference, organizzato da Teamwork Hospitality a Milano, per voce di Paolo Barletta, CEO di Arsenale, il quale ha evidenziato come le tariffe di hotel appartenenti a catene internazionali come il Rosewood Castiglion del Bosco e lo Splendido Portofino (Belmond), che non possono applicare tariffe più basse rispetto alle accomodations analoghe degli stessi brand, possano raggiungere in estate tariffe adr attorno 2.500 euro a camera per notte, contro i mille euro in media degli hotel 5 stelle lusso appartenenti a gruppi italiani. Durante l’evento milanese, Aldo Melpignano, proprietario di Borgo Egnazia e San Domenico Hotels nonché vice presidente di Altagamma, ha aggiunto che
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sussiste un gap tariffario molto importante tra le destinazioni montane italiane e quelle di altri Paesi, in particolare della Francia e della Svizzera. Quali sono le ragioni di questo differenziale così elevato? Pambianco Hotellerie lo ha chiesto a quattro proprietari e manager delle strutture tricolori di lusso, scoprendo che l’analisi si presta a differenti interpretazioni. LA PORTATA DEL DIFFERENZIALE Paolo Barletta, CEO della società frutto della partnership con Nicola Bulgari, conferma le impressioni pubblicamente espresse. “Il gap è molto significativo. Nelle principali capitali europee ci troviamo spesso a pagare rate che sono sempre vicino alla soglia dei 1.000 euro. Parimenti, in Italia, notiamo che questo importo è solitamente più basso di un 20 o 30%. Nel mondo puramente ‘leisure’ e quindi resort o hotel di ‘vacanza’ il gap aumenta. Le tariffe medie degli hotel in Costa Azzurra ad esempio hanno un differenziale importante. Se pensiamo poi alle strutture oltre Oceano e in Asia, questo gap viene ancora più rimarcato”. Non è d’accordo Vito Cinque, proprietario e general manager de Il San Pietro di Positano, il quale afferma: “In generale, le tariffe applicate in Italia sono superiori a quelle proposte all’estero. Le nazioni di riferimento in questo caso sono necessariamente quelle europee, che vantano flussi turistici ragguardevoli. Un albergo di lusso a Roma costa mediamente il 30-40% in più rispetto ad un equivalente a Madrid o Berlino. Con punte fino al 60% rispetto ad altre capitali quali Lisbona, Atene o Bruxelles. In alcuni casi però il divario scende o si azzera, ad esempio in città come Parigi o Londra, oppure in località rinomate: a Cap d’Antibes o a Santorini i prezzi corrispondono a quelli di Capri e Positano”. A nutrire dei dubbi sull’esistenza di un simile differenziale è anche Angelika Schmid, proprietaria di Villa Eden a Merano, fresca di inserimento nel club di The Leading Hotels of the World, la quale dice: “Non vedo tutto questo gap di prezzo tra Merano e località simili situate in Austria o in Germania. E certamente non sarebbe sensato, per una struttura come la nostra che lavora per il 70% con il mercato italiano ed europeo, aumentare di blocco i prezzi, perché una decisione simile determinerebbe la perdita di una parte rilevante di clientela consolidata. Crediamo invece che l’ingresso di Villa Eden in The Leading Hotels of the World potrà
Dall’alto, due immagini de Il San Pietro di Positano In apertura, il rendering del rooftop di Soho House Rome, prima apertura in Italia (progetto di Arsenale)
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Veduta dell’edificio e una suite di Villa Eden a Merano
costituire un ottimo biglietto da visita per attrarre più clientela internazionale, riuscendo a soddisfare le esigenze di questi ospiti attraverso un graduale aumento del livello di servizio pur mantenendo il giusto equilibrio tra prezzo e qualità”. ALL’ORIGINE DEL GAP Se esistono delle differenze di prezzo tra Italia ed estero, cosa le ha originate? Giuseppe Marchese, CEO di Ragosta Hotels
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Collection (presente in Italia con quattro hotel 5 stelle ad Amalfi, Vietri sul Mare, Taormina e Roma), le ricollega alla necessità di colmare attraverso il livello di servizio il gap esistente in termini di destinazioni. “L’Italia, dalle città d’arte alle località balneari, dispone di un patrimonio certamente unico e non presente oltre confine. Per il turismo di alto livello, l’apporto estero più qualificato in termini di servizio ha rappresentato una risposta strategica perché, mancando la materia prima rappresentata dal territorio, gli imprenditori dell’hotellerie hanno puntato su altro. Da parte nostra, dovremmo fare alcune riflessioni approfondite per capire come mai, in Italia, non siamo stati capaci di far pagare questo valore aggiunto e perché, alla fine, ci possa essere un differenziale negativo pur in presenza di un livello più elevato di costi generati dalla pressione fiscale sulle strutture e sul personale. Diciamo che l’Italia dovrebbe certamente costare di più. Se siamo competitivi, e magari qualche volta più convenienti rispetto all’estero, ciò è dovuto anche alla produttività del personale, frutto di una scuola davvero unica nell’accoglienza”. Per Vito Cinque de Il San Pietro, che invece ha una visione opposta e ritiene che i prezzi italiani siano più elevati della media, la ragione del divario è la seguente: “Gli standard qualitativi da noi sono molto più rigidi. L’osservazione dei protocolli comporta maggiori investimenti che, naturalmente, ricadono sul prezzo finale. Va precisato però che gli alberghi italiani erogano esperienze impareggiabili e di fatti il nostro paese vanta una delle quote più alte di alberghi iconici nel mondo”. Viceversa, Paolo Barletta di Arsenale evidenzia i limiti che determinano l’impossibilità, per le strutture italiane di lusso, di applicare prezzi esteri: “Le strutture sono troppo obsolete e quelle invece che sono state rinnovate non seguono gli standard internazionali del lusso. Non si può pensare di spendere 2.000 euro a notte e dormire in una stanza che ha molti mobili commerciali o dei dettagli ordinari. Oggi il design, soprattutto nel lusso, è ‘custom’. Ma custom non significa avere alcuni pezzi su misura, significa avere un intero progetto coordinato che pensa, studia e disegna ogni pezzo e elemento dell’intero hotel. L’unicità dell’ambiente e il pensiero che vi è dietro è quello che il cliente vuole trovare. Altrimenti non è giustificato il ‘premium’ che
La collezione dei nostri straordinari hotel che regalano momenti indimenticabili. Da Milano a Copenaghen a Shanghai. Per conoscere tutte le opportunità che offriamo a proprietari e investitori visitate radissonhotels.com/development o contattateci a emeadevelopment@radissonhotels.com
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deve pagare”. E Barletta aggiunge il limite del servizio: “Il numero del personale, e la loro preparazione, sono due elementi essenziale per avere una cura del cliente davvero a cinque stelle. Oggi, soprattutto negli hotel stagionali, viviamo una approssimazione costante con risorse non formate che si nota: sono in un luogo che non conoscono a fondo e non padroneggiano. Il cliente attento lo nota subito”. ALLINEAMENTO DIFFICILE Quando una struttura appartiene a una catena internazionale, i prezzi nei diversi Paesi tenderanno sempre ad avvicinarsi, a prescindere dal costo della vita, perché altrimenti ne andrebbe della credibilità della catena stessa. Per le altre strutture, il differenziale dipende anche dal livello del costo della vita, altrimenti non ci si spiegherebbe perché i prezzi più alti siano applicati in nazioni dove il lavoro si paga di più, come ad esempio la Svizzera e i Paesi scandinavi, o la stessa Italia per effetto della tassazione. Per questo motivo, Vito Cinque sostiene che il divario sia impossibile da colmare. “Un 2 stelle in Svizzera costa quanto un 5 stelle in Grecia, anche perché a Zurigo
Il ristorante esterno e la skylight suite di Palazzo Montemartini a Roma (Ragosta Hotels)
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un cono gelato costa 7 euro mentre ad Atene 2. E rinnovare una camera a Positano o Capri comporta costi infinitamente superiori della stessa opera eseguita a Marbella”. Quel che potrebbe aver permesso alle strutture italiane di contenere, nonostante tutto, il livello dei prezzi, è la gestione familiare delle stesse perché, assicura Cinque: “Il passaggio da una struttura da indipendente a parte di una grande catena implica costi aggiuntivi, determinati dalla complessità e dall’appesantimento dell’organigramma”. Per Paolo Barletta, l’Italia potrebbe colmare, nei prossimi anni, il divario esistente con un conseguente miglioramento della profittabilità. “Per farlo servono investimenti massicci sia in qualità degli hotel che nel servizio. Ristrutturare non significa cambiare qualche mobile e rifare alcuni bagni. Serve un progetto d’insieme”. E questo progetto deve partire dalla creazione di scuole alberghiere del lusso dove si possano formare risorse dedicate. “Sarebbe una grande opportunità non solo per gli investitori e imprenditori del mondo hospitality bensì per tanti ragazzi che possono entrare in un’industria affidabile e promettente creandosi una professione duratura e sicura”.
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COURMAYEUR | SARDEGNA | TOSCANA
INTERVISTA A INTERVISTA GIULIANO GAIBA TH TRAVEL & HOSPITALITY GROUP
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INTERVISTA
L’AD GIULIANO GAIBA ANTICIPA LE LINEE DEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE. SI PUNTA AL RADDOPPIO ALBERGHIERO E A UN FATTURATO DI 400 MILIONI DI EURO. INTERNAZIONALIZZAZIONE LE PAROLE-CHIAVE.
PENSIERO GLOBALE di Giambattista Marchetto
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otelturist preme sull’acceleratore. Dopo l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti – che con 20,4 milioni di euro in aumento di capitale ha il 46% attraverso la controllata Cdp Equity – il gruppo lancia un piano di sviluppo ambizioso per consolidare la leadership nel leisure in Italia. Il ‘colosso’ turistico - che attraverso Th Travel &Hospitality Group opera sul mercato con i marchi Th Resorts, Markando, il neonato tour operator generalista Baobab e Touring Club Italiano - ha obiettivi importanti che il nuovo amministratore delegato Giuliano Gaiba anticipa a Pambianco Hotellerie. Attraverso la riorganizzazione del gruppo, il raddoppio della catena alberghiera (da 32 a 62 hotel), il lancio di Baobab e la creazione della catena alberghiera estera, si punta a un fatturato di 400 milioni di euro entro 5 anni. Come avete assorbito l’impatto del Covid e qual è il polso del gruppo oggi? A cavallo tra 2019 e 2020 si stava delineando una stagione importante, oltre i budget. Poi è arrivato il momento drammatico che ha portato al blocco per noi come per tutto il mercato. Nel 2020 abbiamo perso il 70% di fatturato rispetto al 2019. Nel periodo invernale abbiamo chiuso, ma per tutelare il personale, vera risorsa storica della nostra
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INTERVISTA
Quanto impatta l’aumento dei costi di energia, personale, gestione sicurezza? Le pratiche legate al Covid abbiamo imparato ad affrontarle già lo scorso anno, dalla sicurezza alla sanificazione. Gli aumenti del costo delle materie prime sono in gran parte speculativi, mentre è difficile trovare personale qualificato, ma noi abbiamo meno difficoltà di altri potendo contare su risorse fidelizzate. La nostra politica non è quella di aumentare i prezzi, ma ottimizzare la gestione e fare leva sulla dimensione e sulla forza del gruppo per mantenere prezzi accessibili. Certo, l’inflazione si fa sentire. Quali sono i prossimi passi nello sviluppo del gruppo? Entro dicembre porteremo in cda il nuovo, ambizioso piano industriale, che vuole cambiare il posizionamento di Th, già leader nel comparto leisure come catena alberghiera e leader assoluto sulla montagna (26% del mercato). L’obiettivo è diventare player globale, leader nel turismo a 360 gradi su scala internazionale. Il cambio di nome non è solo una questione di forma. Th Group sta per Travel &Hospitality Group, unisce tutto ciò che è tour operator all’hotellerie, che è in Th Resorts. È prevista una crescita della catena alberghiera all’estero e con la rete dei tour operator faremo scouting per trovare opportunità in gestione diretta, nuove strutture da proporre al turista italiano per vivere l’esperienza degli hotel Th anche in altri Paesi. Dall’alto, il Th Sestriere nel villaggio olimpico della cittadina piemontese e una veduta invernale del Th Marilleva in Trentino
azienda. Con l’estate 2020 abbiamo comunque aperto tutti i 30 hotel del gruppo, con un forte impatto economico. L’estate 2021 è stata invece una sorpresa: anche se la stagione è stata più corta, abbiamo fatto volumi importanti (quasi come nel 2019) e questo ci ha confortato. In conclusione, ottimo fatturato ma redditività compromessa. Ora la stagione invernale si profila positiva, c’è molta voglia di montagna e crescono le prenotazioni”. Quindi, salvo imprevisti, vede rosa? Sì, vedo una grande ripartenza generale dell’economia turistica e una grande voglia di ricominciare. 28 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
Come si articola il piano nei segmenti specifici? Per la catena alberghiera, composta da 32 hotel, l’obiettivo è raddoppiare i circa 100 milioni di fatturato (pre-Covid) e avere una posizione di leadership assoluta nel leisure con l’acquisizione di nuove strutture. Oggi presidiamo il mare, la montagna e le città d’arte. Il business è un segmento che non ci interessa. Vogliamo aumentare la presenza sul mare, soprattutto in Puglia e nelle isole. Per la montagna vogliamo conquistare nuove posizioni in Val di Fassa e Val Gardena. La crescita può avvenire per via endogena o per linee esterne, dato che abbiamo avuto contatti con altre catene con cui creare eventuali sinergie. Puntiamo sullo sviluppo di Baobab, che andrà a presidiare nel corto raggio Grecia e Spagna, nel medio Egitto e Canarie e nel lungo raggio
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servizi aggiuntivi ai clienti, che già hanno a disposizione app dedicate alle loro vacanze. Questo influenza il rapporto con il mondo Ota? Esatto. Affidarsi solo alle vendite delle Ota per le strutture alberghiere significa diventare succubi di politiche commerciali che limitano l’autonomia. Stiamo lanciando strumenti di supporto, come revenue management o Crm, anche per realtà extra-Th che non possono permettersi di investire da sole. Caraibi, Africa e Maldive. Proporremo in esclusiva per l’Italia circa 400 hotel da noi gestiti. Abbiamo anche il tour operator tailormade Markando, che vivrà una importante implementazione per giocare un ruolo di primo piano non appena si riapriranno i mercati mondiali.
Nel digitale puntate al 4.0? Abbiamo progetti su intelligenza artificiale, realtà aumentata e realtà virtuale che vorremmo lanciare all’interno delle nostre agenzie di viaggio per far immergere da subito i clienti nel mondo Th. Siamo in fase di test e speriamo di implementare queste soluzioni a breve.
Avete posto un focus sul tema della sostenibilità? È parte della visione aziendale del domani. È una missione concreta e abbiamo investito in piena pandemia: saremo la prima catena alberghiera europea a essere certificata Si Rating, sistema che misura la sostenibilità valutando gli impatti ambientali, sociali e di governance nel comparto turismo. Il percorso si compirà entro 18 mesi per tutte le 32 strutture in Italia.
Come valorizzate l’esperienza legata ai territori? Vogliamo differenziarci dalla concorrenza proprio mettendo sul campo i concetti di esperienza e territorio, dando una forte connotazione alle nostre proposte, coinvolgendo produttori ed eccellenze locali. Il brand Touring Club Italiano è sinonimo di territorio e contiamo di proporre una nuova formula-villaggio basata anche su esperienza e territorio.
Dove si gioca la partita cruciale per il rilancio dell’hotellerie? Innanzitutto sulla dimensione. Oggi il mercato dell’hotellerie è affetto da nanismo, con 33mila strutture e circa altrettanti imprenditori. Il nuovo progetto di Th nasce anche per aiutare a creare un sistema di mercato in Italia che sia competitivo in Europa e sappia ‘difendersi’ dalle multinazionali. Il lavoro è il secondo punto, perché non esiste un percorso professionale definito. Per questo abbiamo creato a Venezia la Scuola Italiana di Ospitalità, in collaborazione con Università Ca’ Foscari e Cassa Depositi e Prestiti. Sarà il primo corso di laurea professionalizzante dedicato all’hospitality. Abbiamo l’adesione al progetto di 17 catene alberghiere e già 180 iscrizioni, 60 delle quali dall’estero. Non si può inoltre prescindere dalla digitalizzazione. Th sta facendo investimenti consistenti, con la creazione di un comparto r&d per analisi e
In alto, veduta del Th San Teodoro e qui sopra la spiaggia del Th Chia, entrambi in Sardegna
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La MONTAGNA INCANTATA di Vanna Assumma
LA QUARTA ONDATA DEL COVID NON FERMA IL DESIDERIO DI VACANZE AD ALTA QUOTA. LE PRENOTAZIONI PER QUEST’INVERNO HANNO SUPERATO QUELLE DEL 2019, . IL MOTIVO È CHE IL CONCETTO DI ‘MOUNTAIN HOLIDAY’ È CAMBIATO NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO.
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l mondo delle vette cambia identità. La montagna non è più percepita come un luogo di riposo in estate e di piste da sci in inverno, ma assume un altro ruolo, una diversa rappresentazione di sé nell’immaginario collettivo. Un cambiamento iniziato già prima della pandemia, come spiega Franco Carmelo Lentini, ex general manager di Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa di Cortina e ora responsabile sviluppo progetti di Enrosadira: “Un tempo la montagna era il luogo in cui riposarsi. Tra prati e vallate, si passavano vacanze sostanzialmente sedentarie. Ora il mood è cambiato e le attività all’aria aperta sono le più richieste al momento, in particolare il biking che è sempre più in auge, ma anche attività ‘slow’ come yoga e mindfulness da fare in mezzo ai boschi. Il trend salutistico e la ricerca di benessere sono in crescita tra i viaggiatori, e questa tendenza è alla
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base del boom della montagna, fenomeno accelerato dal Covid che spinge la ricerca di ambienti salubri e con pochi assembramenti”. In un certo senso, si torna indietro di cinquant’anni, alle vacanze sui monti degli anni ’70 quando il periodo che si passava lontano dalla città era lungo, e si soggiornava tra gli alpeggi per almeno due settimane consecutive: “Ormai non è più chic volare per pochi giorni a Dubai – commenta Erich Falkensteiner, presidente di Falkensteiner Michaeler Tourism Group – e al contrario si preferiscono le vette. Queste destinazioni però devono fare un nuovo marketing, rivolgendosi soprattutto ai giovani. Già il cliente è cambiato, un tempo l’età media degli ‘amanti dei monti’ era tra i 50 e i 60 anni, oggi si è scesi attorno ai 38 anni”. Insomma, la montagna è diventata più appealing per i giovani e risponde maggiormente al desiderio di benessere e di attività all’aria aperta che è sempre più richiesto. Anche il concetto di ‘neve’ non è più legato esclusivamente allo sci, come racconta Hugo Pizzinini, titolare di Aman Rosa Alpina: “Ci sarà sempre più la tendenza a venire in montagna d’inverno senza sciare, quindi a vivere la neve in modo alternativo, ad esempio facendo escursioni con le pelli di foca, con le ciaspole, sci di fondo, a piedi o in slittino. Il motivo è che molte persone non sciano ma vogliono ugualmente vivere il rapporto con la natura, evitando oltretutto le code e gli assembramenti davanti agli impianti di risalita”. Lo storico Rosa Alpina Hotel & Spa ha recentemente stretto una partnership con l’asiatico Aman Resorts International, che ha acquisito una quota minoritaria dell’albergo di San Cassiano, in provincia di Bolzano. “Avere alle spalle un gruppo di lusso così rinomato – aggiunge Pizzinini – ci aiuta nelle vendite e ci dà molta più visibilità e credibilità, essendo Aman un brand apprezzato in tutto il mondo. Grazie alla partnership, quest’estate c’è stata più affluenza, sia in quantità sia in qualità. Infatti i clienti, soprattutto stranieri, chiedono camere più grandi e spendono di più, ordinando ad esempio bottiglie di vino importanti al ristorante, usando frequentemente la spa e prenotando escursioni con guide alpine dal nostro concierge”.
Dall’alto, interni di Falkensteiner Hotel Kronplatz a Brunico (Bz) e un ambiente di Aman Rosa Alpina a San Cassiano (Bz) In apertura, la facciata di Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa a Cortina d’Ampezzo (Bl)
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INVERNO (QUASI) RECORD Grazie al trend di riscoperta dell’alta quota, quest’inverno si recupererà lo stop dell’inverno 2020, quando gli impianti sulla neve furono chiusi per decreto ministeriale. Questa volta è stato approvato un emendamento al decreto green pass bis, che prevede l’obbligo del certificato verde negli impianti di risalita, con accesso ridotto all’80% al chiuso (questa la norma in vigore nel momento in cui il giornale è andato in stampa). Il blocco dell’anno scorso ha portato un notevole danno economico secondo i dati di Anef, Associazione nazionale esercenti funiviari, riportati da Il Corriere della Sera: a livello nazionale l’indotto generato dagli impianti di risalita è di 900 milioni di euro l’anno, per circa 1.500 impianti. Per calcolare l’indotto a livello turistico bisogna applicare un fattore moltiplicatore pari a sette. In ogni caso, a confermare i volumi del business sono gli alberghi di montagna che hanno segnato un aumento delle prenotazioni. Qualche disdetta c’è stata in seguito al peggioramento della pandemia in Alto Adige, ma nel complesso gli alberghi rilevano un clima di fiducia. “Abbiamo ricevuto molte richieste – raccontano Bibiana Dirler e Maurizio Micheli, titolari di Hotel Tyrol - e già a fine settembre il 50% delle camere era prenotato per il mese di dicembre.
Immagine dell’Hotel Tyrol a Selva di Val Gardena (Bz)
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Il Capodanno invece è ‘sold out’ da tempo”. I due titolari dell’albergo a Selva di Val Gardena (Bz), che dispone di 50 camere arredate in stile tirolese, riportano anche un’affluenza nella scorsa estate ‘mai vista prima’: “Abbiamo avuto tanti clienti – aggiungono – con numeri superiori a quelli pre-pandemia. Nel mese di agosto abbiamo avuto il 100% di occupazione, mentre se allunghiamo lo sguardo a tutta la stagione estiva, compreso il mese di giugno, parliamo di un’occupazione attorno al 70 per cento. In definitiva, quest’estate abbiamo contato almeno 500 presenze in più rispetto all’estate 2019”. Numeri in crescita anche per il 5 stelle Le Massif, che fa parte di Italian Hospitality Collection. L’hotel di Courmayeur, forte di un buon andamento delle prenotazioni, stima un incremento del 20% del fatturato per la stagione invernale 2021-22 rispetto a quella del 2019-20. “Prevediamo un inverno da tutto esaurito – afferma Marcello Cicalò, group director of Operations di Ihc – e dal trend delle prenotazioni vediamo un forte incremento sui mesi di dicembre 2021, gennaio, febbraio e marzo 2022.”. Ottime prospettive per la stagione invernale anche per Aman Rosa Alpina, che prevede un tasso di occupazione del 75%, con un prezzo medio a camera di 900 euro. Infine, Lentini, parlando del Cristallo
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Lounge dell’Hotel Le Massif a Courmayeur (Ao)
di Cortina, evidenzia un segnale positivo di interesse, ma sottolinea anche un fenomeno che nel mondo dell’hotellerie di lusso ha ormai preso piede: “Il booking è sotto data, la finestra di prenotazione si è fortemente ridotta. In passato invece le persone prenotavano le vacanze con molto anticipo”. IL NUOVO VOLTO DI CORTINA Oltre al rinnovato interesse per la montagna, la cosiddetta ‘perla delle Dolomiti’ è oggetto anche di altri appetiti. L’ospitalità alberghiera di Cortina d’Ampezzo, in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, è nel mirino dei private equity e degli investitori tradizionali. “Cortina sta cambiando – afferma Lentini – e infatti due anni fa si contavano 10 alberghi chiusi, mentre oggi tutte queste strutture sono state acquistate. Ci attendiamo quindi nei prossimi anni il debutto di hotel rinnovati e riqualificati per un totale di 1.000 camere in più rispetto a prima”. Intanto, la famiglia Gualandi, da oltre 20 anni proprietaria dell’hotel Cristallo, ha scelto di aprire il capitale al fondo di private equity Attestor Capital, e grazie all’investimento del fondo inglese, ha ottenuto le risorse per altri progetti, tra cui l’acquisizione dell’Hotel San Marco e di altre strutture in gestione. Altro deal recente è quello di Quinta Capital, che ha acquistato per un controvalore di 70 milioni di euro Grand Hotel Savoia e Savoia Palace, rispettivamente cinque e quattro stelle, dalla società Fincos Costruzioni, di Bain Capital Credit. Il patron di Diesel, Renzo Rosso, si 34 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
è aggiudicato l’albergo più antico di Cortina, l’Hotel Ancora, attraverso Red Circle, la finanziaria specializzata nell’immobiliare. Valore del deal, secondo indiscrezioni, 20,5 milioni di euro. Falkensteiner Hotels & Residences ha in serbo un 5 stelle di 144 camere a Cortina nel 2024, e anche la famiglia Melpignano vuole ‘firmare’ la sua presenza nel centro della città alpina. FOCUS F&B Tornando al boom delle vacanze in montagna, un’accelerata è data dagli hotel che hanno spinto sulle proposte wellness e soprattutto gourmet. Le Massif a Courmayeur ha aperto il nuovo ristorante gastronomico Lm38 curato dallo chef 1 stella Michelin Alfredo Russo, mentre la linea della cucina per gli altri outlet sarà firmata dal nuovo executive chef Carlo Piras. Falkensteiner Hotel Kronplatz a Brunico, in provincia di Bolzano, ha lanciato la proposta Seven Summit: ogni mese l’executive chef dell’hotel viene affiancato da un noto chef che proviene da una delle zone dove si trovano le sette montagne più alte del mondo. Esperienza gastronomica ad alta quota anche presso l’Hotel Tyrol che ha varato una partnership ‘stellata’: il ristorante gastronomico Suinsom, all’interno dell’hotel, che è gestito dallo chef Alessandro Martellini, è coadiuvato dallo chef Antonio Guida, due stelle Michelin presso il ristorante Seta al Mandarin Oriental di Milano. Una collaborazione che porta lustro ma soprattutto nuove esperienze sensoriali ai clienti dell’hotel.
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SUPERATO IL ‘PERCEPITO’ NEGATIVO, LE CROCIERE SI RILANCIANO GRAZIE AGLI INVESTIMENTI: PIÙ NAVI, MIGLIORI INFRASTRUTTURE PORTUALI E DIVERSE ESPERIENZE. PER SALPARE NEL 2022 CON IL DOPPIO DEI TURISTI A BORDO.
IL CRUISING RITROVA LA ROTTA di Davide Deponti
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empre più tecnologica, organizzata per garantire esperienze a bordo il più possibile personalizzate, attenta all’ambiente e dotata di spazi multifunzionali in grado di cambiare scenario di intrattenimento durante la giornata. È questa la nave da crociera del futuro, una vera e propria destinazione turistica a 360 gradi che cercherà di attirare verso di sé una fetta di pubblico sempre maggiore facendo leva sul senso di libertà che questo tipo di vacanza garantisce. Passando dal futuro a oggi, va detto che il comparto del cruising è stato tra i primi settori del turismo italiano a ripartire, grazie a un grande sforzo fatto a livello di protocolli di sicurezza anti Covid, facilitati dal fatto che ogni nave è un ‘piccolo mondo’ a sé, salendo sul quale si possono lasciare alle spalle le preoccupazioni anche sanitarie. Al contrario di quanto succedeva nei primi giorni della pandemia del marzo 2020, quando alcune navi da crociera bloccate con passeggeri positivi a bordo facevano pensare a moderni ‘lazzaretti’ dai quali stare alla larga. L’industria crocieristica è invece riuscita brillantemente a bypassare questo corto circuito mediatico e, anche grazie ai tanti protagonisti italiani (compagnie, manager, comandanti e personale di bordo), a rilanciarsi come modalità di vacanza che libera dallo stress della pandemia. 36 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
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Sfruttando protocolli, modalità di lavoro e formazione delle risorse umane, che anche l’hotellerie potrebbe prendere a esempio, viste le similitudini che si possono applicare a questi due ambiti del turismo. E se l’ospitalità ancora un po’ stenta e raggiungere i numeri magnifici del recente passato, per il cruising i numeri dell’ultimo anno già testimoniano di un rilancio interessante. Se ne è parlato a fine ottobre a Savona quando durante l’evento ‘Italian Cruise Day’, è stato presentato il report annuale, realizzato dalla società Risposte Turismo, ‘Italian Cruise Watch 2021’. Secondo le proiezioni statistiche dello studio, per fine 2021, il traffico crocieristico annuale nei porti italiani raggiungerà 2,7 milioni di passeggeri movimentati – tra imbarchi, sbarchi e transiti -, con una crescita del 325% sui 645mila passeggeri movimentati nel 2020. Un risultato frutto soprattutto di una buona stagione estiva e delle attese sulla chiusura del secondo semestre che riporterà il traffico crocieristico ai valori del 2001 dopo la caduta ai valori del 1993 registrata nel 2020, ma che è ancora molto lontano dal record storico del 2019, quando furono oltre 12 i milioni di passeggeri movimentati. A ciò si aggiunge che nel triennio 2022-2024 sono in programma in Italia oltre 821 milioni di euro di investimenti portuali sulla crocieristica, 258 milioni dei quali nell’area delle infrastrutture (31,4%), 231 milioni per interventi di dragaggio (28,2%) e 210 milioni per nuove strutture e terminal passeggeri (25,7%). Per la prima volta superano la doppia cifra sul totale anche gli investimenti specifici riconducibili alle tematiche ambientali, che sono oltre 107 milioni di euro, il 13,1 per cento. UN’ITALIA MARITTIMA Sempre in tema di interventi, La Spezia, Brindisi, Trapani, Porto Empedocle e Venezia sono i porti che hanno in programma i maggiori investimenti nel prossimo triennio. Sforzi necessari per attirare più business, ovvero più scali da parte delle navi: al momento, a livello regionale, è la Liguria a guidare la classifica con oltre 750mila passeggeri movimentati (+188% sul 2020), davanti a Lazio (550mila passeggeri e +164%) e Sicilia (quasi 500mila passeggeri e +401%). Analizzando, invece, le performance dei singoli porti, Civitavecchia consolida il suo
Dall’alto, ospiti salgono a bordo: i protocolli anti Covid delle navi da crociera sono stati un punto di riferimento per tutto il comparto; la Msc Virtuosa fa rotta verso i nuovi itinerari negli Emirati Arabi In apertura, relax sul ponte di Costa Venezia: l’ammiraglia nel 2022 navigherà tra Grecia e Turchia
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ruolo di primo scalo crocieristico italiano per stima di passeggeri movimentati (quasi 550mila passeggeri e +165% sul 2020), mentre Genova conferma il secondo posto del 2020, con 460mila passeggeri e +251%. A seguire in classifica Palermo, Bari, Napoli e Savona, mentre nella top 10 ci sono due interessanti novità: Monfalcone e Taranto (con 100mila e 90mila passeggeri). Questi numeri riportano anche l’Italia al vertice europeo per traffico crocieristico, dopo il sorpasso da parte della Spagna nel 2020, mentre per il 2022 è previsto che arrivino circa 6 milioni di turisti a bordo delle navi da crociera, quasi il doppio anno su anno. Turisti soprattutto di quelli ‘buoni’, come spiega l’analisi dall’Osservatorio 2021 di Ticketcrociere, agenzia di viaggi online specializzata nel cruising. Si tratta infatti di persone che cercano comfort e relax, anche mettendo mano al portafoglio. La loro spesa media è infatti prevista in aumento del 6%, già durante la stagione invernale 2022. “È mia opinione - spiega a Pambianco Hotellerie Carlo Schiavon, country manager Italia Costa Crociere - che il 2022 sarà ancora un anno di transizione, con un secondo semestre più ‘intenso’ rispetto al primo. Mentre ci aspettiamo che il 2023 possa essere l’anno dell’effettivo ritorno alla normalità per quanto riguarda le crociere. Il gruppo Costa si sta preparando in questa prospettiva e proprio da marzo 2022 sarà pronta a navigare ad esempio Costa Toscana, ammiraglia gemella di Costa Smeralda che nel 2019 era stata la prima nave della flotta alimentata a gas naturale liquefatto”. Il grande peso alla sostenibilità per le navi del futuro è infatti uno dei trend più importanti per il settore, ma non il solo: sotto i riflettori anche il fattore umano nei servizi al cliente. “Il periodo di pausa della pandemia - continua Schiavon - è stato occasione per pensare a un rinnovamento profondo e abbiamo introdotto cambiamenti che puntano a far vivere esperienze uniche, anche grazie al ritrovato piacere della relazione interpersonale”.
Dall’alto, una elegante lounge di Costa Firenze, nave varata a luglio 2021, e una passeggera a bordo di Wonder of the Seas, ammiraglia di Royal Caribbean che nel 2022 navigherà in Mediterraneo
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LA VACANZE DEL FUTURO “Con 120mila addetti occupati direttamente e 3% di Pil nazionale prodotto nel 2019, oggi quella del cruising italiano è un’industria in espansione - racconta Leonardo Massa, managing director Italia di Msc Crociere - ed è un settore da consigliare per il futuro, anche
SCENARI
Sopra,‘infinity beach horizion’ su Norwegian Prime, e, a destra, Mandara Spa su Norwegian Bliss: un terzo della flotta della compagnia americana Norwegian Cruise Line è tornato operativo
ai giovani, perché la pandemia ne ha solo rallentato, ma non certo fermato, il grande sviluppo economico. Noi abbiamo dimostrato anche coi fatti questa convinzione, tanto che abbiamo varato due nuove navi in questo 2021 così difficile e altre due salperanno nel 2022. Il nostro piano industriale è rimasto come era stato pianificato pre pandemia. Abbiamo implementato delle novità, prima tra tutte il nostro protocollo anti Covid: talmente preciso e funzionale che ci ha permesso di ripartire con i viaggi in nave già nell’agosto 2020, ben prima della campagna vaccinale. Altra novità portata dallo stop pandemico è il ruolo preponderante assunto dalla tecnologia anche nel mondo del turismo: i lockdown hanno dato una spinta incredibile al livello di digitalizzazione anche delle generazioni più anziane e quindi abbiamo dovuto aggiornare le nostre pratiche commerciali alle nuovi abitudini di consumo. Ma a mio avviso si tratta di un fattore positivo che ci ha permesso di rilanciare la crociera sia nella sua veste tradizionale che come novità di prodotto”. “I cambiamenti nei consumi erano già iniziati prima della pandemia” osserva Giuseppe D’Agostino, direttore vendite executive Cruises Italia, Preferred sales representative di Royal Caribbean in Italia. E aggiunge: “Già da qualche anno, tecnologia, servizio e sostenibilità erano percepiti da tutti come elementi cardine attraverso i quali poter migliorare costantemente l’esperienza di viaggio. Royal Caribbean ad esempio è riconosciuta dal mercato proprio per l’innovazione tecnologica delle sue navi, dotate
di touch screen in ogni ponte, oltre che della più veloce connessione web mai istallata su una nave da crociera. E oggi mettiamo a disposizione una app dedicata che permette di effettuare tutte le procedure di sicurezza, check in e check out, oltre che di prenotare e di essere informati sui servizi di bordo”. Proprio come ha fatto l’hotellerie ‘di terra’, anche il mondo del cruising ha puntato sulle nuove formule di ospitalità per conquistare nuovi spazi di mercato e allargare la sua base commerciale. “Abbiamo sviluppato delle nuove modalità di crociera - spiega Leonardo Massa - in grado sia di accontentare i ‘repeaters’ sia di richiamare nuovi clienti che prima non consideravano interessante questo tipo di vacanza. Penso allo ‘smart working’ in nave o alla scelta di puntare su nuove destinazioni turistiche minori, in particolare scommettendo su aree in difficoltà. Così Taranto e Siracusa sono diventate un bellissimo esempio di come il turismo di mare possa essere un acceleratore, economico ma anche sociale, in grado di regalare opportunità turistiche per tutti”. “La scoperta è la vacanza del futuro - conclude Carlo Schiavon – ed è il motivo per cui le escursioni Costa sono diventate vere e proprie esperienze nel cuore di ogni luogo, per godersi le tradizioni, i sapori e i colori più autentici. Grazie alle soste in porto più lunghe e ai tour a firma National Geographic Expeditions, che permettono di scoprire i luoghi accompagnati da archeologi, enologi, vulcanologi, biologi marini e fotografi. L’esperienza è oggi il vero focus della vacanza”. Novembre/Dicembre 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 39
INTERVISTA
AMBASCIATORI del benessere di Stefano Bonini
IL 2021 DI QC TERME SI CHIUDE IN CALO, MA IL TERZO TRIMESTRE HA REGISTRATO RISULTATI MIGLIORI DEL 2019, CON UN EBITDA PASSATO DAL 14,5% AL 20,9%. L’AD ANDREA QUADRIO CURZIO RACCONTA I PROGETTI DEL GRUPPO.
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Q
C Terme è uno dei player di riferimento del settore termale e del benessere in Italia. Gestendo 12 noti centri termali (due dei quali all’estero: New York e Chamonix), la società, controllata dalla famiglia Quadrio Curzio e partecipata dal 2017 da White Bridge Investments, è interlocutore privilegiato per ragionare sul futuro del wellness & tourism in Italia. Nonostante la contrazione di fatturato (passato dai 91,5 milioni di euro del 2019 ai 39 milioni del 2020) e presenze (da 1,2 milioni nel 2019 a 500mila nel 2020) il management di QC Terme, confortato dai dati del terzo trimestre 2021, guarda avanti, consapevole della forza del prodotto e della qualità dei servizi forniti da uno staff di oltre 700 persone. Siamo d’altra parte di fronte ad una storia imprenditoriale, quella della società fondata dai fratelli Saverio e Andrea Quadrio Curzio, capace di una crescita straordinaria nel corso degli anni arrivando ad affermarsi come il polo leader del benessere a livello italiano. E se la pandemia ne ha rallentato il dinamismo, non ferma i progetti di sviluppo. Li racconta Andrea Quadrio Curzio, oggi amministratore delegato del gruppo.
INTERVISTA
Dove sta andando il mondo del wellness tourism? La pandemia ha accelerato tendenze che erano già in atto, soprattutto la ricerca di esperienze emozionanti, distintive, uniche e facilmente condivisibili digitalmente. Buona parte delle relazioni con i propri ospiti e il mercato oggi si costruiscono a livello digitale, altrimenti rischiano di non esistere. Anche il passaparola e il desiderio si manifestano ormai quasi esclusivamente attraverso i social media, con funzioni e rilevanze differenti tra Instagram e Facebook, per esempio. Gli operatori come noi si preoccupano di creare esperienze in grado di migliorare la qualità della vita delle persone cercando di interpretare esigenze mutevoli e sempre nuove. Del resto non c’è una tendenza univoca, le persone hanno bisogni e necessità tra loro differenti, talvolta divergenti. Noi puntiamo a valorizzare quello che abbiamo di unico rendendolo memorabile per i nostri ospiti. Per questo lavoriamo per essere sempre un passo avanti anticipando, come progettisti e creatori di wellness experiences, il più possibile i loro desideri. Nel settore della wellness hospitality l’evoluzione tecnologica penalizza o aiuta il rapporto umano? Le persone continuano ad essere il fulcro delle nostre attenzioni, ma la componente tecnologica è sempre più rilevante. È diventata determinante anche rispetto al mindset dei consumatori. Oggi i giovani, millennials o Z generation, vogliono disporre di contenuti usufruibili con modalità simili a quelle della navigazione dei social network. Non importa la grandezza dello schermo, conta la velocità, la varietà e la semplicità di fruizione. Oggi sono gli smartphone i device di riferimento per comunicazione e promozione anche nel nostro settore. Argomento di attualità è la sostenibilità. Se ne parla tanto ma pochi la approcciano in maniera adeguata. Come si sta muovendo QC Terme in questo senso? La sostenibilità è prima di tutto un concetto di buon senso, che ha a che fare con la responsabilità sociale, anche delle imprese. È una questione di rispetto verso noi stessi e verso le future generazioni prima ancora che essere un elemento di valore che definisce l’esperienza e la qualità della stessa, e quindi il suo peso commerciale. Da anni QC Terme sceglie location green, con ampi spazi verdi, convinti che l’ambiente sia fondamentale per la qualità di vita delle persone. Stiamo lavorando per abolire completamente l’utilizzo della plastica Pet adottando sistemi che riducono l’assorbimento energetico non
In alto, lo storico Palazzo Abegg che ospita QC Terme Torino; al centro, l’esterno del complesso QC Terme San Pellegrino; in basso la vasca infinity di QC Terme Bagni di Bormio
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INTERVISTA
rinnovabile. E queste sono solo le prime delle tante attenzioni che dedichiamo al tema. Quest’anno, l’hospitality industry ha fatto i conti con diverse criticità in fatto di risorse umane. Quali sono le motivazioni? La mancanza di cultura del servizio e dell’ospitalità prima di tutto. Servire ed accogliere sono atti d’amore. Come operatori non siamo evidentemente riusciti a rendere abbastanza aspirazionali certe professioni. Basta pensare al servizio di sala nella ristorazione. Chi riesce a caratterizzarlo e a spettacolarizzarlo non solo attrae ospiti e clienti, ma anche camerieri e collaboratori che si sentono parte di uno spettacolo e di un progetto condiviso. Come chiuderete il bilancio 2021 e quali prospettive per il 2022 alla luce delle restrizioni ancora in essere? Il 2021 si chiuderà negativamente a causa dei primi sei mesi di blocco quasi totale delle attività. Il terzo trimestre (luglio-settembre) ci indica che stiamo andando nella direzione giusta, abbiamo infatti registrato risultati migliori di quelli del 2019, con un ebitda passato dal 14,5% al 20,9%, nonostante un leggero calo del revenue del 7 per cento. Pur in presenza di una chiusura non positiva dell’anno, l’outlook ci dice che dovremmo contenere ulteriormente la perdita d’esercizio. Guardiamo quindi al 2022 con cauto ottimismo, sapendo che ci aspetta una crescita più stabile dopo due anni di difficoltà.
In alto, le piscine esterne di QC Terme Dolomiti in Val di Fassa; in basso, particolare di QC Terme Montebianco a Pré Saint Didier
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Quali sono dunque i progetti di QC Terme e le imminenti novità? Abbiamo diversi progetti in pipeline. Alcuni davvero rilevanti come il Berzieri a Salsomaggiore, Palazzo Arzaga a Cavalgese della Riviera (Bs) e Treviso, ma anche QC New York che dovrebbe aprire nelle prossime settimane. Un paio di centri nel sud della Francia e Pontresina in Svizzera sono molto vicini. Lanceremo a breve altre importanti partnership con operatori di diversi settori, tutti ambassador della qualità italiana nel mondo come quelli con cui già collaboriamo: Ferrari Trento, Venchi e Lago. Qualità delle strutture e dei servizi, empatia diffusa e personale motivato, è questa la filosofia vincente con cui QC Terme sta sviluppando ed esportando il benessere made in Italy anche oltre confine.
SCENARI
PER AGENZIE E SOCIETÀ REGIONALI COLLEGATE AL TURISMO, LA PANDEMIA HA SEGNATO UNA SVOLTA NELLA FORMULAZIONE DI PROGRAMMI E PIANI DI COMUNICAZIONE, DALLO SVILUPPO DELLE CAMPAGNE SOCIAL ALLA RICERCA DI ESPERIENZE.
LE REGIONI ACCELERANO SUGLI EVENTI di Andrea Guolo
L
o shock pandemico ha agito da spartiacque per l’attività delle società regionali di promozione turistica. Da nord a sud, le varie sigle di aziende o agenzie riconducibili alle amministrazioni regionali si sono adattate piuttosto in fretta alla nuova situazione, cambiando pelle e avviando programmi in linea con i nuovi tempi. Obiettivo: incentivare il ritorno delle presenze italiane e straniere, modificando le strategie consolidate o accelerando la svolta già intrapresa.
SI CERCA L’IMPATTO MEDIATICO In Emilia Romagna, Apt Servizi ha focalizzato la sua attività su tematiche quali vacanza attiva e outdoor, eventi negli spazi aperti, termalismo, atmosfere “intime”, mobilità leggera, cicloturismo e food experience di qualità. “Abbiamo puntato molto su eventi a forte impatto mediatico internazionale – racconta Emanuele Burioni, direttore di Apt Servizi – e in sedici mesi l’Emilia Romagna ha ospitato il Mondiale di ciclismo su strada, due gare di Formula1 e ben 4 gare della MotoGP. Proprio l’attività dedicata alla Motor Valley, con le sue factory, i musei d’impresa e gli eventi nei circuiti automobilistici, ha impresso una forte accelerazione delle sue progettualità”. Grazie a queste attività, precisa Burioni, è stato rafforzato il brand Emilia Romagna e accompagnato 44 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
SCENARI
il ritorno del turismo europeo. “In questo momento stiamo lavorando con importanti vettori aerei e tour operator che prima della pandemia non lavoravano nella nostra regione. Si stanno aprendo ottime opportunità per destagionalizzare ed internazionalizzare il nostro turismo”. Varcando l’Appennino, Toscana Promozione ha risposto al primo lockdown con il lancio della piattaforma digitale Tuscany Together per promuovere le destinazioni della Toscana attraverso strumenti condivisi e collaborativi. “Dai primi incontri programmatici, siamo passati nell’autunno scorso ad eventi formativi e divulgativi, fino a vere e proprie assemblee – racconta Leonardo Marras, assessore regionale con delega a turismo e attività alberghiere – e la risposta dei territori è stata decisamente positiva. Un altro riscontro è la nascita di nuovi prodotti turistici omogenei, su tutti quello bike. Con il coordinamento dell’agenzia, gli ambiti hanno messo insieme le tantissime e differenziate offerte legate alla bicicletta”. Il Veneto, intanto, si conferma la prima regione turistica d’Italia con oltre 35 milioni di presenze nei primi otto mesi del 2021. “Sono quasi le stesse presenze registrate nell’intero 2020. La stagione estiva che ci lasciamo alle spalle regge il confronto anche con il 2019, un anno eccezionale dal punto di vista dei flussi turistici” evidenzia l’assessore al turismo Federico Caner, precisando che nel mese di agosto, con oltre 14 milioni di presenze, si sono eguagliati i risultati pre-pandemia. “La vera sfida per il futuro sarà quella di trattenere gli italiani e veneti che ci hanno scelto, oltre a recuperare le presenze straniere” sottolinea l’assessore. Tra le attività messe in campo dalla direzione turismo spiccano: la campagna di co-marketing del valore di 300mila euro con le principali compagnie aeree low cost, concentrata sulle tratte di medio e corto raggio. Si aggiunge il rinnovo dell’accordo triennale tra FriuliVenezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna con un investimento annuale di 300 mila euro per gli spot promozionali sul mercato tedesco. In Puglia, dove la scorsa estate sono stati superati i numeri del 2019, l’agenzia Pugliapromozione è diventata da un anno organismo intermedio per l’erogazione di aiuti alle Pmi pugliesi del turismo e della cultura. “Questa trasformazione ci ha consentito di sostenere gli operatori con una serie di misure, interamente a fondo perduto, per coprire le pesanti perdite di
Dall’alto, paesaggio toscano ritratto nella campagna Visit Tuscany e una veduta della Riviera romagnola In apertura, fuochi d’artificio a Rimini durante la Notte Rosa
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SCENARI
fatturato dovute alle ondate pandemiche” spiega Luca Scandale, direttore generale dell’agenzia. Gli investimenti di promozione e comunicazione sono stati focalizzati sul turismo di prossimità, sfruttando un trend nazionale. E in prospettiva? Scandale racconta: “Stiamo pensando al lancio di una nuova campagna di comunicazione sul mercato Italia e contemporaneamente siamo impegnati alla riconfigurazione del mercato interno per prodotti turistici: enogastronomia, cultura, borghi, sport, turismo active. Prosegue intanto anche il sostegno alle imprese turismo e cultura in fase di crisi con un nuovo bando. Un altro asse è quello della formazione degli operatori della filiera turistica”.
Dall’alto, le colline del Prosecco (patrimonio Unesco) e il centro storico di Bolzano
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LA RISCOPERTA DELLA MONTAGNA La prima risposta della Lombardia durante il lockdown è stata l’accoglienza virtuale, resa possibile da Explora (società regionale di promozione turistica) attraverso la pubblicazione di notizie e contenuti multimediali tramite il portale www.in_lombardia.it e sulle piattaforme social collegate. Successivamente, Explora ha attivato campagne di promozione per le stagioni estive 2020 e 21 e ha appena avviato un’analoga campagna di promozione, nazionale ed internazionale, rivolta al turismo invernale 2021/2022. Tante le iniziative avviate poi per valorizzare i gioielli meno conosciuti del territorio lombardo. “Abbiamo recentemente lavorato sviluppando contenuti relativamente alle miniere dismesse visitabili, così come per promuovere la fruizione dei moltissimi rifugi alpini, quasi 200, presenti sulle Alpi lombarde – racconta Paolo Baccolo, direttore generale di Explora – e oltre alle campagne di promozione b2c e alle iniziative b2b su incarico della Dg Turismo, stiamo avviando un progetto relativo al turismo accessibile, che naturalmente coinvolgerà anche la ricettività”. Ma in Lombardia già si guarda al 2026, anno delle Olimpiadi invernali. E, rimarca Baccolo: “Stiamo valutando la possibilità di sviluppare una card turistica a scala regionale; progetto molto complesso, che solo poche realtà nel nostro Paese sono state già capaci di realizzare, ma che consideriamo molto interessante”. In Alto Adige, la risposta immediata alla pandemia è stata individuata nel programma Restart Alto Adige: “Uno dei punti più importanti è stato lo sviluppo del marchio ombrello verso lo status di marchio regionale, grazie soprattutto alla brand campaign
SCENARI
Veduta di Bergamo alta e, a lato, i monti della Presolana (credits: inLombardia)
internazionale che ha posizionato il marchio Alto Adige nella sua globalità sui principali mercati di riferimento” precisa Erwin Hinteregger, direttore generale di Idm Alto Adige. E poi, dal 2021, è stata sviluppata la campagna social #momentidiluce, in aggiunta alla campagna di dialogo #quellocheamo lanciata nel 2020 e seguita da campagne turistiche di grande successo. “Queste iniziative hanno portato in Alto Adige il 15% di nuovi ospiti, molti dei quali significativamente più giovani dei tradizionali target che sceglievano la nostra provincia per le loro vacanze” rimarca il dg. SGUARDO AL FUTURO Per il futuro, la parola sostenibilità è al centro dell’operato di Idm in Alto Adige: “Ogni futuro progetto avrà una componente legata alla sostenibilità, e un ulteriore focus sarà posto sulla digitalizzazione” dichiara Hinteregger. L’Emilia Romagna si appresta a lanciare nuovi progetti, tra cui la sport valley e l’apertura di ciclovie turistiche, ma anche il cineturismo con itinerari dedicati ai grandi nomi del cinema emilianoromagnolo partendo da Fellini, Pasolini, Guareschi e Bertolucci. “Oggi il turismo è un concetto molto più ampio che in passato e rimanda a infrastrutture, servizi, ospitalità ed esperienze. Gli strumenti e gli ambiti promozionali sono diventati molteplici, dai media online e offline, all’utilizzo dei big data, e una regione competitiva non può permettersi di mancare in uno di questi contesti” afferma Burioni di Apt Servizi. In Toscana si punta a campagne specifiche legate al turismo termale,
grazie anche al bonus terme del governo, e ai weekend nelle città d’arte. “La trasformazione della nostra agenzia di promozione a vera e propria Dmo (Destination management organization) ha permesso di entrare nel vivo della costruzione dei prodotti turistici incidendo sull’offerta, con un rafforzamento della collaborazione pubblico-privato” precisa l’assessore Marras. Dalla Puglia, Scandale insiste sul contributo della trasformazione di Pugliapromozione in organismo intermedio che, precisa: “Ha consentito all’Agenzia di stabilire un nuovo rapporto con gli imprenditori del settore, facendo un primo passo verso la sua trasformazione in una vera e propria agenzia di sviluppo”. “Il ruolo di un’agenzia regionale di promozione turistica – afferma Baccolo di Explora – è quello di dare copertura informativa a tutte le realtà presenti sul territorio, dalle più famose alle meno conosciute. Questa ritengo sia la principale differenza tra i portali turistici di derivazione “pubblica” rispetto ai grandi portali privati, necessariamente molto più orientati a quello che il turista chiede”. In Veneto, le attenzioni sono perlopiù rivolte alla ripartenza del traffico aereo che, spiega l’assessore Caner: “Aiuterà tutte le destinazioni che vivono di turismo intercontinentale. Obiettivo raggiungibile anche grazie alle iniziative di comarketing con le compagnie aeree e l’apertura di nuove rotte, come annunciato da Ryanair e Wizz Air che lanciano nuovi voli dall’aeroporto Marco Polo”. Novembre/Dicembre 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 47
TENDENZE
Con i BIKE HOTEL il turismo ‘va in fuga’ di Davide Deponti
LA VACANZA ALL’ARIA APERTA È UNO DEI TREND CHE CARATTERIZZANO IL MONDO POST PANDEMIA, DA CUI È ‘ESPLOSO’ IL FENOMENO DEL CICLOTURISMO, ANCHE NEL SEGMENTO LUSSO. CRESCONO LE PRESENZE, LE RICHIESTE E LA PROPENSIONE ALLA SPESA PER CHI VIAGGIA SU DUE RUOTE.
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I
talia, Paese di santi, poeti, navigatori e ciclisti: lungo la Penisola si va davvero tanto in bicicletta. Si tratta di un’abitudine antica che deriva dall’essere una nazione rurale nella quale il boom economico e tecnologico è arrivato tardi, come racconta uno studio del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Pavia. Oggi, a sottolineare quanto gli italiani siano un popolo di pedalatori sono i numeri. A partire da quelli del ‘2° Rapporto Isnart Legambiente - Bike Summit 2020’ secondo cui sono due milioni gli italiani che usano la bici come mezzo di trasporto quotidiano. Per quanto riguarda il parco bici circolante l’Unione Europea delle Cooperative stima che l’Italia abbia 440 biciclette ogni mille abitanti. E ancora, secondo l’Istat, l’estensione delle piste ciclabili in Italia oggi supera i 4.700 chilomteri, con un aumento del 15,5% dal 2015. Reti più
TENDENZE
o meno estese si trovano in oltre il 90% dei capoluoghi, con una densità media di 24,2 chilomentri per 100 chilometri quadrati di territorio. Arrivando all’attualità, secondo Confindustria Ancma, Associazione nazionale ciclo motociclo accessori, il 2020 è stato un anno record: anche per l’effetto del bonus mobilità post pandemia, è cresciuta la vendita di bici tradizionali (+14% sul 2019) con 1,7 milioni di mezzi acquistati, ma soprattutto quella di bici elettriche, con 280mila pezzi, equivalenti al + 44% rispetto all’anno prima. Numeri che portano a 2 milioni (+17%) il totale delle biciclette vendute nel 2020. Ma chi va in bici a casa poi ci va anche in vacanza? Secondo lo studio ‘The Benefit of Cycling’ di Ecf, è di 44 miliardi di euro l’anno il valore del cicloturismo in Europa. In Italia questo valore, secondo i dati Isnart 2019, è pari a 7,6 miliardi, con 77,6 milioni di presenze di cicloturisti in giro per la Penisola. Un anno dopo, secondo il Rapporto Isnart-Legambiente 2020, il cicloturismo in Italia ha generato 55 milioni di pernottamenti e una spesa di 4,7 miliardi di euro, 3 dei quali provenienti dai turisti stranieri. Non male per un’annata pesantemente colpita dalla pandemia. Ma non è tutto: secondo un’altra indagine di Isnart, intitolata ‘Viaggiare con la bici’ nel 2020, gli italiani che hanno svolto vacanze tra luglio e settembre, sono stati poco più di 27 milioni. Di questi, la quasi totalità (96%) si è rivolta a destinazioni interne: Puglia, Campania, Sicilia, Calabria hanno accolto quasi 10 milioni di turisti italiani, pari al 40% del totale, con notevoli incrementi registrati anche da Abruzzo e Umbria. Ma soprattutto si scopre che tra le attività più praticate in vacanza, la bici è stata usata da 4,7 milioni di italiani (31% del totale, ovvero una persona su tre), nelle sue varie forme: 76% per la mountain bike, 15% per l’e-bike e 9% per la bici da corsa. Questo perché, dicono i ricercatori, il ‘praticare sport’ è arrivato al 32% e ha assunto lo stesso peso delle tradizionali motivazioni di vacanza estiva. Che il cicloturismo sia un fenomeno in espansione lo confermano anche i dati di Legambiente che registrano un generale aumento delle presenze legate alle due ruote, in particolare in Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Lazio, mentre aree con una
Dall’alto, bici a disposizione degli ospiti dello Hoody Active & Happiness Hotel di Arco di Trento e un punto di noleggio presso una struttura Albergabici In apertura, uno dei 600 hotel italiani del circuito Albergabici
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TENDENZE
tradizione cicloturistica più consolidata come Trentino Alto Adige, Veneto e Toscana hanno comunque avuto presenze stabili. LA BICI È UN LUSSO A tutto ciò va aggiunto un altro importante dato: non solo si va sempre di più in bici in vacanza, ma chi lo fa spende in media di più. La spesa generata dal cicloturismo è stata stimata da Isnart pari a circa 7,6 miliardi di euro, ovvero al 43% di tutte le spese legate alla ‘vacanza attiva’ e al 9,1% dell’intera spesa realizzata in Italia nel turismo. E se la spesa media giornaliera del turista normale
Dall’alto, Hotel Parco San Marco, che fa parte della collezione Luxury Bike Hotels, e un’escursione a due ruote partita dall’Adler Spa Resort Thermae in Toscana
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si attestava sui 66 euro, quella dei turisti ciclisti si collocava intorno ai 76 euro, con un vantaggio anche per l’indotto. Ma tutto questo gli alberghi lo sanno? E, soprattutto, come possono fare a intercettare questa grande domanda di turismo attivo in bici? Borgo Egnazia, resort a 5 stelle immerso nel verde della Valle d’Itria, da tempo propone il pacchetto ‘Biking in Puglia’, nel quale è racchiusa un’offerta di turismo attivo in bici con allenamenti su strada, sedute di yoga post bici, massaggi decontratturanti e tutto il ‘trattamento’ luxury che la struttura prevede quanto a ristorazione e servizi. Oltre però a organizzare attività nel territorio si può decidere di dare spazio al mondo del cicloturismo anche nel proprio albergo, attivando una serie di servizi e di attrezzature tecniche dedicate a questa clientela. Per diventare un hotel ‘bike friendly’, gli esperti consigliano alcuni accorgimenti: Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta), per capire le necessità del cicloturista in vacanza, ha commissionato una ricerca all’Università dell’Insubria. Si tratta di un’indagine sulle ‘cycling holidays’, effettuate da un campione statistico in Italia e all’estero dal 2017 in poi, dalla quale è emerso che: le esperienze di turismo in bicicletta sono vissute principalmente in coppia (28%) o con gli amici (23%), le tappe giornaliere sono per il 70% tra i 50 e i 70 km e la durata media della vacanza su due ruote è di 5 notti (il 50% fa viaggi con più di 6 pernottamenti), con predilezione per sistemazioni in b&b in Italia (48%) e in hotel all’estero (39,4%). In relazione ai servizi in albergo, i turisti segnalano come fondamentale avere a disposizione un ricovero per riporre le bici, un’officina attrezzata, una lavanderia. Oltre a ciò è molto apprezzata l’attenzione al benessere dell’ospite con servizi dedicati, come ristorazione studiata a livello nutrizionale, assistenza medica e fisioterapica, strutture per il relax (massaggi) e per lo sport (palestra, piscina). TRA RETI E CIRCUITI Sempre secondo questa indagine, il perfetto hotel per ciclisti dovrebbe avere: una bike room attrezzata per il ricovero mezzi, la riparazione e il lavaggio della bicicletta; un database di tracce gps e percorsi per diversi livelli di allenamento e tipologia di bici per chi pedala da solo e un servizio di guide che possano invece accompagnare i clienti; un centro spa che possa
TENDENZE
All’Hotel Riviera dei Fiori, 4 stelle di San Lorenzo al Mare in Liguria, tutto è a tema bicicletta
fare massaggi decontratturanti; un servizio di lavanderia sempre disponibile; un timing su alcuni servizi come la colazione, il pranzo o la ‘merenda’ compatibile con gli orari di uscita dei ciclisti, molto presto al mattino e con il rientro che spesso non coincide con il pasto di un ospite normale. Adeguare un hotel al cicloturismo significa dunque investire risorse, ma c’è anche chi ha deciso di realizzare ex novo un albergo costruito ad hoc sulle esigenze di questi turisti. Ad Arco di Trento, a un passo dal Lago di Garda, in una destinazione che da sempre attira il turismo attivo, è stato da poco aperto Hoody Active & Happiness Hotel. Struttura che è un ‘campo base’ per una vacanza incentrata sulla bici, come racconta Andrea Pederzolli titolare del 4 stelle: “Fare ospitalità di qualità è la chiave per l’hotellerie del futuro e con il progetto Hoody abbiamo identificato un prodotto compatibile con questi nuovi segmenti di clientela. Offriamo loro servizi speciali e specializzati, non solo da 4 stelle: dal deposito bici con officina alla stazione di ricarica per e-bike e alla palestra a cielo aperto, uno spazio attrezzato per il workout quotidiano e posizionato sul tetto insieme a una grande vasca con idromassaggio, perfetta per il relax post attività”. Un’altra strada per
intercettare il turismo in bici è quello di far entrare il proprio albergo nei circuiti e nelle associazioni che si rivolgono agli appassionati e consigliano le vacanze perfette su due ruote. Come ad esempio Luxury Bike Hotels, una collezione di oltre 40 hotel di lusso - castelli, dimore storiche, wine-resort, wellness spa, grand hotel, ville, borghi storici - che sono posizionati nelle aree chiave del cicloturismo in Italia e offrono servizi su misura per chi ama esplorare i territori in sella. Creato invece da Fiab già nel 2003, Albergabici è un portale che funziona anche come un’Ota e che racchiude le proposte di vacanza legata alla bicicletta di oltre 600 strutture sparse in tutta la Penisola. Requisiti necessari per entrare nel circuito sono: offrire al cliente la possibilità di pernottare una sola notte; avere un luogo chiuso e sicuro per il ricovero delle biciclette e mettere a disposizione gli attrezzi per la manutenzione di base; fornire una colazione sostanziosa con alimenti energetici, adatti a chi fa sport e attività fisica. Esistono infine delle realtà territoriali come la neonata Best (Biking experience Sardinia tourism): è la prima rete di hotel per il cicloturismo in Sardegna e riunisce 16 strutture, tre società di escursioni e noleggio bici e tre cantine. Novembre/Dicembre 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 51
FENOMENI
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FENOMENI
Sono E-GREEN i viaggi dei millennial di Enrico Maria Albamonte
CAMBIANO LE ABITUDINI DEI GIOVANI VIAGGIATORI CHE OPTANO SEMPRE DI PIÙ PER HOTEL SOSTENIBILI E ITINERARI DI VACANZA ALLA SCOPERTA DELLA NATURA. FOCUS MARCATO SULLA TECNOLOGIA PER ESSERE SEMPRE CONNESSI, RICERCA DI CONDIVISIONE MA SOPRATTUTTO DI ESPERIENZE ‘ALTERNATIVE’.
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iovani, ecologici, alternativi, attratti dall’avventura ma per nulla disinteressati alle città d’arte. Questa in breve la fotografia dei turisti millennial italiani e internazionali che sempre più puntano su vacanze sostenibili e smart all’insegna di nuove esperienze, suggestive e sempre diverse. I giovani sono un mercato in espansione per il business del turismo e nel 2025 rappresenteranno il 50% dei viaggiatori a livello globale, identificandosi come i futuri fruitori del turismo di lusso. Una delle novità del turismo responsabile ma lussuoso da dieci anni a questa parte è il glamping, crasi di glamour e camping che entusiasma chi desidera dormire in tende en plein air ma comunque raffinate, e, soprattutto, dotate di tutti i comfort. L’architetto Alberto Zanetta, che si occupa di questi temi per il Politecnico di Milano e che all’ultima edizione del salone del turismo Ttg, Sun e Sia a Rimini ha presentato interessanti ricerche sul tema, così descrive questo fenomeno: “Il glamping riguarda molto i giovani purché provvisti di un pingue portafoglio perché sono esperienze molto esclusive; storicamente, forme di glamping si possono rintracciare nella storia anche presso le corti rinascimentali oppure fra gli indiani che vivevano nei Canyon. L’idea guida è quella di una tenda berbera da vivere sotto le stelle, che in futuro potrà essere allestita anche in location di rilievo artistico come gli scavi di Pompei o perfino in Egitto nella Valle dei Templi”. Nel futuro infatti secondo Zanetta prenderanno sempre più piede eventi temporanei di hospitality con formule innovative. L’architetto ha anche tracciato l’identikit del turista nato fra il 1981 e il 2005, tratteggiando il profilo di un consumatore evoluto, amante della digital experience e della realtà virtuale, green nell’anima e paladino della Novembre/Dicembre 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 53
FENOMENI
A sinistra, foto tratta dagli archivi di Marriott; sopra, ingresso di un hotel Marriott a Bangkok
condivisione e di un turismo sempre più instagrammabile, che trova nella pulizia delle coste e degli oceani la sua sublimazione. Un viaggiatore che è anche fan di soluzioni ibride che includano il co-housing e l’hi-tech.. VACANZE IN SHARING La tecnologia quindi è l’immancabile compagna di viaggio per i Millennial, e li spinge a condividere le esperienze, non solo in forma virtuale, ma anche fisica. Lo spiega Isabella Maggi, direttore marketing e comunicazione di Gattinoni, realtà specializzata in organizzazione di viaggi che da due anni strizza l’occhio a un pubblico giovane. “I nuovi viaggiatori in erba amano destinazioni ‘instagrammabili’ e scelgono soprattutto mete attrattive dal punto di vista paesaggistico con un asterisco su Sicilia, Sardegna e Nord Europa da cui deriva l’infatuazione per il solo travellling, una novità che consente di viaggiare da soli aggregandosi a un gruppo che condivide gli stessi interessi. Nelle nostre proposte cerchiamo di favorire attività stimolanti con un impatto positivo sul territorio; i nostri giovani clienti propendono per il viaggio esperienziale purché sia autentico ovviamente”. Secondo un’indagine condotta da Scalapay, come spiega Matteo Cicalé partnership director travels della società, “il 38% di viaggiatori solitari o con amici fa più 54 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
di 3 viaggi all’anno, nel 55% dei casi la durata di questi viaggi è compresa tra 4 e 7 giorni. Le giovani coppie nel 72% dei casi effettuano fino a 2 viaggi all’anno, della durata però di una settimana con un budget medio che arriva a 1.500 euro a viaggio. Tra le preferenze emerse dalla ricerca emerge che gli individui o i gruppi di amici sono più propensi a visitare città e svolgere attività culturali”. Intanto anche l’hotellerie tradizionale si adegua a queste nuove istanze proponendo ai clienti più giovani nuove soluzioni di ospitalità. A cominciare da Nyx Hotel Milano della catena Leonardo Hotels. Dice in proposito Rafi Carmon, cluster general manager di Leonardo Hotels per l’Italia, l’Austria e l’Ungheria: ”Il fulcro della nuova hospitality è il co-living che in Leonardo Hotels diventa ‘cool living’: oggi infatti i nostri giovani clienti sono molto più selettivi e puntano sulla condivisione e su formule flessibili e informali simili all’alloggio in affitto in case più piccole. Il nostro punto di forza consiste in spazi aperti al co-working e co-housing all’insegna della sostenibilità. All’interno di Nyx Hotel proponiamo un soggiorno a medio-lungo termine senza vincoli contrattuali e di affitto, con il vantaggio di usufruire dei servizi dell’albergo come e-bike ed electric car a noleggio, trattamenti di bellezza, lounge area, bar e ristorante e perfino servizi di lavanderia
FENOMENI
su richiesta”. Connesso con le nuove aspettative dei turisti più giovani è anche il Courtyard Marriott Rome Central Park, particolarmente attento alle esigenze della generazione Y e Z. La catena alberghiera ha infatti coniato Moxy, format dedicato ai Millennial. In Italia gli hotel del gruppo in linea con questo concept sono due: quello di Milano Linate e quello di Malpensa, ai quali si aggiungerà un albergo a Roma in zona Eur, poco lontano dall’aeroporto di Fiumicino. Spiega Antonella Ferro, general manager di Courtyard Marriott Rome Central Park: ”I clienti Moxy cercano camere semplici e funzionali, location vicine a stazioni e aeroporti e spazi comuni dove poter socializzare, il tutto a prezzi contenuti. Il loro ‘pallino’ è sicuramente la sostenibilità, anche se la priorità è essere connessi con un wi-fi gratuito ed efficiente per una totale digitalizzazione delle strutture scelte e interagire direttamente con lo staff per essere orientati alla scoperta dei luoghi (caratterizzanti ed estranei al circuito delle mete convenzionali), attraverso esperienze enogastronomiche locali mirate”. L’altro main topic accanto alla tecnologia è naturalmente la sostenibilità: ”Al Courtyard Rome Central Park, già dal 2016 abbiamo avviato un processo di sostenibilità per essere plastic free entro quest’anno, mettendo a segno un risparmio dell’acqua attraverso filtri che ne regolano il flusso”. Altri corollari della policy green di Marriott sono l’impiego di green energy non autogenerato, l’inserimento di car sharing elettrica a disposizione della clientela degli hotel, la raccolta differenziata anche nelle camere e infine la sensibilizzazione dei clienti a un uso più parsimonioso del cambio biancheria. Anche l’hotel Hilton Molino Stucky di Venezia, incastonato nella Giudecca, corteggia i turisti in erba optando per proposte che coniugano un’accomodation di qualità con l’immersione nel magico ambiente locale per offrire un’esperienza davvero irripetibile. I giovani clienti europei e americani di questa blasonata struttura veneziana possono infatti godersi un giro delle isole della laguna in barca a vela, nonché un tour in bicicletta nell’Isola di Sant’Erasmo, perla delle isole della laguna settentrionale pressoché inesplorata e ricca di segreti da scoprire con una pedalata nella natura. Grazie alla sua lussureggiante vegetazione, questa oasi naturale si presta perfettamente anche a un’escursione in bicicletta immersa nel verde.
Dall’alto, esterni del Nix Hotel Milano e il bar di Hilton Molino Stucky a Venezia In apertura, courtesy of Marriott
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SCENARI
VARATI GLI STANDARD INTERNAZIONALI DELLA NORMA 21401 PER LE ‘BUONE PRATICHE’ NEL COMPARTO HOSPITALITY. SECONDO IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SERVIZI UNI, STEFANO BONETTO, “UN PICCOLO INVESTIMENTO PUÒ FAR SVILUPPARE LA STRUTTURA”.
SOSTENIBILITÀ CERTIFICATA ISO di Giambattista Marchetto
“S
ostenibilità vera è quella che segue le norme tecniche”. Parte da questo postulato l’approccio di Stefano Bonetto, presidente della commissione servizi Uni, alla nuova certificazione Iso 21401 dedicata alle Pmi del mondo turistico. Sempre più spesso alle strutture ricettive viene chiesto di essere sostenibili o decidono spontaneamente di comunicarlo. “In questi casi - osserva Bonetto - la Iso 21401 rappresenta lo standard di riferimento. Nel segmento turistico esistono molto ‘bollini’ rispetto ai quali non è chiaro il valore, mentre la certificazione Iso è uno dei due ‘bollini’ riconosciuti a livello internazionale. È una certificazione che nasce sulla base di uno standard condiviso”. REGOLE INTERNAZIONALI La norma Iso 21401 che si riferisce a “Turismo e servizi correlati – Sistema di gestione della sostenibilità per strutture ricettive” crea degli standard specifici per i soggetti che offrono ospitalità e identifica i requisiti ambientali, sociali ed economici per la gestione della sostenibilità. “Si tratta di una vera novità - rimarca il consulente - perché non c’era niente di simile prima a livello Iso e si collega a norme già ben
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SCENARI
conosciute e applicate, per esempio in materia ambientale o sugli eventi sostenibili”. L’Hotel Bertelli di Madonna di Campiglio, in provincia di Trento, è stato il primo hotel in Italia ad aver ottenuto la certificazione. COMPLESSITÀ, NON COMPLICAZIONE Un punto-chiave è la confutazione della presunta rigidità degli standard Iso, che spesso spaventa il mondo delle Pmi. “La norma Iso corrisponde a un sistema di gestione - spiega Bonetto - e attraverso quel sistema ogni struttura può raccontare la propria storia. La 21401 è personalizzabile, perché una volta analizzati i processi si crea una matrice che serve per dare evidenza alle cose che sono davvero pertinenti. Un esempio? Se si riducono i consumi di un processo che non consuma, a cosa serve? La norma parte da liste molto standardizzate e le aziende devono mettere in evidenza la conformità oppure spiegare perché non possono. La trasparenza nella comunicazione è la chiave”. Nonostante la ‘complicazione’ di attivare una procedura standardizzata in organizzazioni spesso familiari, secondo Bonetto il gioco vale la candela. “Un piccolo albergo rassicura - può spendere al massimo poche migliaia di euro per una certificazione che può far crescere e sviluppare la struttura. I progetti pilota stanno dimostrando che l’Iso 21401 stimola nuove idee e innovazioni. Un esempio? Passando all’energia green, un hotel con sauna e cucina elettrica può risparmiare circa otto tonnellate di Co2 all’anno”. Poi non è detto che il cliente scelga a priori sulla base della sostenibilità, “ma una volta che entra in contatto con la struttura è più facile costruire un rapporto dando evidenza alle buone pratiche, che le statistiche ci dicono essere rilevanti per tre clienti su quattro. Se la percentuale di persone che sceglie in maniera mirata è ridotta, l’attenzione ad un approccio sostenibile è invece importante per la reputazione e la fidelizzazione”. PROCESSI INTEGRATI Nello specifico per l’hotellerie, Bonetto sottolinea come sia la prima volta che si parla di sostenibilità mettendo assieme economia, ambiente e sociale. E se per una grande azienda strutturata le procedure specifiche si integrano agevolmente a tutte le altre standardizzate,
per i piccoli alberghi “si è fatto uno sforzo importante per semplificare al massimo - dice scegliendo alcune realtà che facessero da pilota per creare un modello semplice da applicare. Si è dunque identificata una ‘check-list di sostenibilità’ che ogni albergo può compilare mettendo assieme ambiti economico, sociale e ambientale. E quel documento diventa un progetto dei prerequisiti da raggiungere: dalla colonnina per le ricariche elettriche all’inserimento degli stagisti, per fare due esempi immediati”. E sarà dunque quella check-list la base per la certificazione e per le corrispondenti ispezioni Iso.
Sopra e in apertura, l’Hotel Bertelli di Madonna di Campiglio in provincia di Trento che è stato il primo hotel in Italia ad aver ottenuto la certificazione Iso 21401. Nel ritratto, Stefano Bonetto, presidente della commissione servizi Uni
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Le aziende si raccontano
COMTE DE MONTAIGNE
NH HOTEL GROUP
RELACTIONS
FEDEGROUP
in collaborazione con:
ELECTROLUX PROFESSIONAL
NH HOTEL GROUP
NH Hotel Group, consolidato operatore multinazionale e una delle compagnie alberghiere urbane di riferimento in Europa e America, dove gestisce più di 360 hotel, lancia il nuovo programma ‘NH+ Business Program’ interamente dedicato alle aziende e ai professionisti, con l’obiettivo di adattarsi alle loro esigenze e promuovere i viaggi aziendali.
NH HOTEL GROUP amplia l’offerta B2B NH Hotel Group punta ancora una volta su un’offerta esclusiva per il segmento B2B con il lancio del nuovo ‘NH+ Business Program’, un programma pensato per la clientela business che promette sconti fino al 25% sui pernottamenti in tutto il mondo, 10% nei bar e ristoranti e tanti altri vantaggi come sconti su parcheggio, copertura Wi-Fi premium, late check-out e early check-in. “NH+ Business Program rientra nel più ampio processo di potenziamento messo in atto dalla Compagnia a partire dall’inizio di quest’anno per il segmento B2B - ha spiegato Ambra Lee Agnoletti, director of business development di NH Hotel Group Italia -. Con uno scenario così dinamico e in costante evoluzione, realtà come la nostra sono chiamate a fornire soluzioni sempre più smart e veloci che siano sempre all’altezza della clientela business. Oggi con questo nuovo programma puntiamo a fidelizzare ancora di più le aziende già nostre affezionate e ad ampliare il nostro network offrendo una serie di vantaggi e servizi esclusivi e su misura”. Usufruire del programma è semplicissimo. Basta infatti registrarsi gratuitamente online con le proprie credenziali sul sito del gruppo e definire quanti notti si vogliono prenotare nell’arco di un anno. Una volta indicato il numero, sarà
automatico l’accesso a una delle 4 categorie corrispondenti. Più sono i soggiorni, più crescono i vantaggi. La categoria Smart, per 1 notte, promette uno sconto dal 12% al 20% sulle tariffe flessibili e un ulteriore 5% su quelle promozionali; la seconda categoria Advance, da 10 a 24 notti, oltre ai primi due servizi, mette a disposizione anche l’early check-in e il late check-out; la categoria Master, da 25 a 75 notti, prevede uno sconto tra il 17% e il 22% sulle tariffe flessibili, un ulteriore 5% su quelle promozionali e aggiunge ai vantaggi di cui sopra anche uno sconto del 20% sul parcheggio. Infine, la quarta categoria Elite, da 75 notti in su, prevede tutti i benefit di quelle precedenti e fino al 25% di sconto sulle tariffe flessibili, un’ulteriore 5% su quelle promozionali e anche l’utilizzo gratuito del Wi-Fi premium e uno sconto sui servizi della lavanderia, dal lunedì al giovedì. Ma le novità non finiscono qui. Per consentire ai professionisti di gestire le prenotazioni di viaggio e di pianificare gli eventi avvalendosi delle soluzioni su misura proposte dal Gruppo, NH Hotel Group ha infine lanciato la nuova piattaforma online ‘NH Pro’. Un unico spazio digitale, in cui aziende e agenzie possono godere di un servizio smart, personalizzato e professionale. Novembre/Dicembre 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 59
ELECTROLUX PROFESSIONAL
Azienda unica per la completezza delle sue proposte per il mondo dell’hotellerie – tra ristorazione, coffe&beverage e lavanderie –, Electrolux Professional crea soluzioni per rendere più semplice e redditizia la vita degli operatori del settore, ogni giorno. Come racconta la ‘case history’ legata al Lino delle Fate Village Resort.
ELECTROLUX PROFESSIONAL scrive la storia dell’ospitalità Quasi un secolo di esperienza nel settore dell’ospitalità contraddistingue Electrolux Professional e ne fa un marchio d’eccellenza riconosciuto a livello mondiale, ma non solo perché l’azienda è l’unico fornitore che unisce, sotto lo stesso brand, soluzioni ad alte prestazioni e basso impatto ambientale per il mondo della ristorazione, del coffee&beverage e delle lavanderie. Questo perché le attrezzature Electrolux Professional rispondono a criteri di altissima qualità, massima sicurezza e sostenibilità ambientale. Come dimostra perfettamente la ‘case history’ legata al Lino delle Fate Village Resort: è un esclusivo resort che nasce da un sogno, quello di valorizzare e conservare il territorio naturale di Bibione, storica località balneare in cui si trova, custodendone l’atmosfera e condividendola con chiunque scelga di tuffarsi in uno splendido contesto naturale incontaminato. Inaugurata nel 2019, la struttura sorge su una superficie di 250.000 metri quadri di meravigliosa macchia mediterranea ed è composta da 316 unità abitative tra camere, suite e appartamenti per una capacità ricettiva di 1.400 persone. Tutt’attorno la bellezza dell’ambiente naturale tipico dell’alto Adriatico che trova la sua massima forma nel 60 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
Parco delle Biodiversità. Un magnifico progetto che ha poi l’ambizioso ideale di dare vita a un resort in perfetto equilibrio con la natura, dove l’attenzione dedicata agli ospiti cammina mano nella mano con il rispetto ambientale. Qualità fa rima con sostenibilità “Ci serviamo di Electrolux Professional ormai da veramente tanti anni - racconta Giuliana Basso di Eco Tourist Group, società a cui fa capo il Lino delle Fate Eco Village Resort -: la nostra azienda gestisce 10 strutture alberghiere distribuite nel territorio tra Bibione e Lignano Sabbiadoro e abbiamo sempre scelto proprio Electrolux Professional come partner dei nostri progetti alberghieri. Il motivo è semplice: ci troviamo molto bene per la qualità delle attrezzature ma anche e non di meno per l’assistenza garantita in tempi brevi, davvero molto veloci, dall’agenzia di riferimento per il nostro territorio che è Frigotecnica”. E proprio Ivan Bincoletto di Frigotecnica rivela altri interessanti particolari sullo sviluppo del progetto alberghiero legato alla struttura: “Siamo felici di aver contribuito alla realizzazione di questo resort di prestigio, unico nelle sue caratteristiche. Abbiamo avuto il
ELECTROLUX PROFESSIONAL
piacere di essere coinvolti dalla proprietà fin dal principio del progetto: a partire dalla pianta tecnica abbiamo ascoltato le esigenze, offerto consulenza e definito insieme a Giuliana Basso la configurazione ideale per cucina e lavanderia di una struttura di questo profilo: del layout generale fino a ogni singolo dettaglio. E oggi siamo orgogliosi di aver partecipato ad un progetto così importante per dimensioni, innovazione, standard di accoglienza e attenzione alla sostenibilità”. L’ospite sempre al centro Durante tutte le colazioni, gli aperitivi, i pranzi e le cene il Lino delle Fate Eco Village Resort si impegna ad offrire agli ospiti prodotti freschi, genuini, frutto del rispetto dell’ambiente e del territorio, provenienti dalla propria azienda agricola o da realtà artigianali biologiche, prediligendo la filiera corta. Con queste materie prime e grazie alla loro grande creatività, un’abile brigata di cucina, guidata dall’Executive Chef Mauro Ballarin, ogni giorno è in grado di creare prelibati sapori e menu della tradizione mediterranea ed internazionale, proprio grazie all’aiuto delle attrezzature Electrolux Professional. “Soddisfare una capienza fino a 1.400 persone non è mai un lavoro semplice – spiega lo stesso Executive Chef Mauro Ballarin – ma posso dire che con thermaline, il blocco di cottura modulare firmato da Electrolux Professional, riusciamo a soddisfare le esigenze di tutti gli ospiti. Si tratta infatti di una tecnologia davvero unica e innovativa, studiata proprio per i grandi numeri. Tra le diverse e tutte davvero innovative funzioni che ne fanno parte, in particolare vorrei citare il Freecooking top, piastra sulla quale si può sia cuocere in casseruola che usarla come griglia. È una soluzione veramente strepitosa, che mantiene la temperatura, ma soprattutto che permette di cuocere il cibo direttamente sulla superficie di cottura oppure indirettamente con l’utilizzo di pentole e padelle.
Un’altra caratteristica notevole di thermaline sono tutti gli spigoli arrotondati: la pulizia è più veloce e facile e la cucina resta anche più bella da vedere”. Da non dimenticare infine che accanto al servizio ristorazione il Lino delle Fate Village Resort offre anche un servizio di lavanderia interna. “Il settore laundry all’interno di strutture alberghiere importanti come le nostre è fondamentale per offrire un servizio completo e di qualità alla nostra clientela - conclude Giuliana Basso di Eco Tourist Group. “Si tratta per lo più di famiglie con bambini che in una vacanza di oltre una settimana trovano indispensabile poter gestire e prendersi cura dei propri capi. Nelle nostre strutture mettiamo a loro disposizione lavatrici ed essiccatoi Electrolux Professional per il trattamento dei tessuti che garantiscono un servizio di eccellenza.
Dall’alto, cucina firmata da Electrolux Professional e l’executive chef Mauro Ballarin A sinistra, configurazione della lavanderia nel Resort di Bibione In apertura, il Lino delle Fate Eco Village Resort
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RELACTIONS
Annalisa Ballaira, CEO di Relactions, indica l’evoluzione del mondo hotellerie sul piano digital e approfondisce i nuovi paradigmi di comunicazione. “Nelle fasi critiche deve esserci continuità di visione e investimenti”, spiega. Perché il Covid ha cambiato le coordinate, a partire dal luxury che deve puntare su strategie a 360 gradi.
IL BRAND FORTE protegge dalla crisi “Gli hotel spesso si concepiscono e si raccontano come un prodotto (un insieme di camere, servizi, offerte), ma i viaggiatori oggi vogliono innamorarsi di un brand. Vogliono essere parte di una storia, di un immaginario, di uno stile che poi condivideranno sui loro social”. Annalisa Ballaira, founder e CEO dell’agenzia di branding e digital marketing Relactions, sintetizza così l’approccio necessario per sviluppare strategie di posizionamento vincenti di uscita dalla crisi Covid. Secondo la manager, che da oltre vent’anni lavora al fianco di hotel di alta gamma, “chi sa costruire una narrazione consistente in tutti i punti di contatto - dal sito, ai social, fino ai materiali che il cliente troverà in camera - buca il sovraffollamento di informazione a cui tutti siamo esposti, e arriva al cuore”. Ecco perché suggerisce di non abbandonare il mantra classico: “location, location, location”, ma di aggiungere un potente: “brand, brand, brand”. Muovendo da un’esperienza consolidata nel segmento luxury hospitality, Relactions si riferisce ad un mercato in evoluzione proprio in questo frangente delicato, mentre ogni singola struttura e tutti i manager sono focalizzati sulla riapertura di spazi, sul ripensamento dei modelli di sviluppo e sulla ripartenza con 62 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
nuovi paradigmi progettuali. Le strategie non sono scontate e la spinta sul digitale è divenuta se possibile ancora più centrale. CONTINUITÀ NELLA COMUNICAZIONE Dopo i lockdown ci sono strutture che hanno saputo tenere le posizioni e altre che hanno perso terreno. E secondo Ballaira lo snodo fondamentale sta nella capacità di mantenere continuità nella comunicazione digitale e nella reattività. “Gli hotel che hanno mantenuto una continuità di comunicazione e di dialogo con i clienti nei mesi passati, diminuendo gli investimenti ma senza azzerare la propria attività online, con la ripartenza della domanda hanno capitalizzato al massimo la notorietà costruita”, osserva la manager. Quanto alla reattività, “una campagna di digital advertising può essere ridimensionata, ampliata, ripianificata da un mercato all’altro in tempo quasi reale – spiega - In una fase di domanda incerta e imprevedibile, intercettare i flussi di prenotazione laddove c’è più potenziale, è un’arma decisiva”. Una visione tutt’altro che scontata, perché gli albergatori italiani spesso tendono a confondere comunicazione e distribuzione, “investendo nella comunicazione digitale esclusivamente con un’ottica di revenue a brevissimo termine, di immediato ritorno
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sulle prenotazioni”, chiarisce la founder di Relactions. E infatti la transizione critica nel tempo del Covid ha dimostrato quanto sia importante investire con continuità anche sul brand, “sull’identità, sulla notorietà, seminare awareness anche su nuovi mercati, differenziandoli, con un’ottica a medio/lungo termine, per rimanere sempre ‘top-of-mind’. Chi lo ha fatto, ora vince”. Ballaira identifica dunque come innovazione strategica la scelta di “cambiare il paradigma”, pensando che “se investo milioni per creare un prodotto alberghiero straordinario e briciole per farlo conoscere al mondo, metto a rischio il mio business”. SPINTA SULL’ONLINE Ecco allora spinta – in un contesto digitale - venuta per il segmento hotellerie dal ciclone-Covid. “C’è stata una presa di coscienza dell’importanza centrale delle strategie digitali per gli hotel – evidenzia Ballaira - In un momento di grande pressione sui costi, gli hotel hanno misurato la reattività, la controllabilità e l’efficienza di ogni euro speso su una campagna di marketing online. Inoltre in questi mesi gli acquisti sulla rete sono entrati prepotentemente nella quotidianità di tutti e la propensione all’online è cresciuta immensamente, anche su segmenti di utenza prima più restii. Già da qualche mese vediamo tra i nostri clienti una forte ripresa degli investimenti e un diverso focus sulle attività di marketing online”. Gli albergatori in questo momento sono impegnatissimi a gestire al meglio questi mesi di recupero, “quindi più che un pensiero strategico, che richiede calma e lucidità, percepisco, e giustamente direi, una gran voglia di fare, a testa bassa – aggiunge
la specialista – Rispetto alle potenzialità di innovazione, in questo momento spetta ad agenzie come la nostra alzare lo sguardo e accompagnare gli hotel a cogliere le opportunità dei prossimi mesi, che saranno straordinarie”. RIPENSAMENTO DEL LUSSO Peraltro il Covid ha in parte ridefinito il concetto di lusso. “Ci sono sicuramente dei temi trasversali che la pandemia ha accelerato – osserva Ballaira - che non riguardano solo l’ospitalità, ma in generale le aspettative verso un prodotto di alta gamma: un concetto di lusso meno vistoso e più inclusivo, meno massificato e più personale; la sostenibilità; l’eccellenza che si estende dal prodotto fisico alla cura di tutta la customer journey, inclusa l’esperienza digitale che dev’essere ineccepibile e senza frizioni”. Inoltre, pur in un contesto così digitalizzato, la relazione umana è essenziale. “Lo human touch rimane centrale nell’ospitalità, è l’elemento che trasforma il virtuale in reale – conclude la manager - Un sorriso, un gesto d’attenzione, l’empatia che noi Italiani siamo così bravi a creare immediatamente con l’ospite aggiungono valore all’esperienza in hotel, la rendono memorabile. Anche la comunicazione digitale tende oggi ad incorporare le persone nello storytelling dell’hotel. Penso ad esempio a due nostri recenti progetti incentrati sul fattore umano: Ischia Is More, modello di social storytelling incentrato sui volti e sulla vera vita dell’isola, e il re-branding del gruppo Planetaria Hotels, costruito attorno al concept ‘Be As You Are’ che invita a portare con sé anche in hotel tutta la propria umanità e diversità”.
Relactions ha curato social storytelling per il progetto Ischia Is More, branding e digital marketing per Casa di Langa in Piemonte (sopra), re-branding per il gruppo Planetaria (a sinistra). In apertura, Annalisa Ballaira founder e CEO di Relactions
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COMTE DE MONTAIGNE
La Maison dell’autentico Champagne dell’Aube cresce nel segmento premium con bollicine contraddistinte da “golosità, eleganza e complessità”. E consolida la sua rete di partnership con il mondo horeca, puntando su esperienze desettorializzate tra eventi emozionali e occasioni business nel Club dei Cavalieri del Comte. Sopra, Stéphane Revol, CEO di Comte de Montaigne. A sinistra dall’alto, alcune cuvée della maison e uno scorcio del domain della Maison dell’Aube, produttrice dello Champagne qui a coeur
COMTE DE MONTAIGNE, un cavalierato in Italia Secondo la tradizione, Comte de Champagne, di ritorno dalle Crociate nel XIII secolo, riportò il primo ceppo di Chardonnay in Europa e lo piantò nella Côte des Bar. È questa l’origine genealogica di tutti gli Champagne, anche se poi furono i commercianti della Marne a capire per primi le potenzialità di questo vitigno. Acquistarono lo Chardonnay dall’Aube, iniziando a venderlo in esclusiva e impedendo ai produttori della zona di utilizzare la preziosa denominazione per vendere i loro vini. È allacciandosi a questa storia che il CEO di Comte de Montaigne Stéphane Revol rivendica l’autenticità delle bollicine della maison dell’Aube. “Il terroir della Côte des Bar rappresenta un forte tratto identitario delle nostre Cuvée - sottolinea - che si distinguono per golosità, eleganza e complessità. Il nostro Champagne nasce dal rispetto dei tempi della natura, con un processo di vinificazione di 55 mesi gestito con pazienza e sapienza”. Tempo e terroir sono dunque distintivi per tutta la gamma: dal Brut (70% Pinot Noir e 30% Chardonnay), all’Extra Brut (70% Pinot Noir e 30% Chardonnay) e al Rosé (100% Pinot Noir), senza dimenticare il Blanc de Blancs (100% Chardonnay) e la Cuvée Speciale (100% Pinot Noir). “Hanno ottenuto un buon
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successo sul mercato italiano premium - aggiunge Revol Nonostante i lock down abbiamo messo a segno una crescita del 45% negli ultimi due anni”. A fronte di risultati in costante crescita, per l’azienda oggi l’obiettivo è consolidare il brand e fidelizzare i clienti. Guardando all’horeca, è stato creato il Club dei Cavalieri del Comte, “al quale possono accedere solo aziende che hanno lo stesso Dna di valori della Maison, ovvero cuore, autenticità e bon vivre”, rimarca il CEO. Sono entrate alcune realtà eccellenti della ristorazione e dell’hotellerie italiane, primo tra tutti The Gritti Palace a Venezia con cui è stata lanciata una iniziativa charity. Comte de Montaigne punta dunque sul coinvolgimento dei clienti in esperienze de-settorializzate, a forte impatto emozionale eppure orientate a obiettivi business. “Esclusività, autenticità e qualità - conclude Revol - ci posizionano fra i principali player tra gli Champagne premium. Fra le esperienze memorabili del Club una sfilata esclusiva con Dolce&Gabbana o un corso di gemmologia da Cartier a Milano dedicati ai clienti dei partner, ma anche un pranzo per i migliori clienti di un 2 stelle Michelin nei nostri vigneti, con degustazione di vecchie annate”.
FEDEGROUP
L’azienda italiana chiude il suo 2021 con l’annuncio di un piano di espansione sui mercati stranieri - tra Europa e Medio Oriente - e con la partenza di Ho.Re. CaMp, l’ambizioso progetto per la formazione di personale altamente specializzato per ristorazione e hotellerie .
FEDEGROUP tra espansione e formazione Fedegroup chiude l’anno del post-pandemia con 12 nuove aperture all’attivo, un progetto di formazione dedicato alla ristorazione e all’hotellerie che ha già riscontrato l’interesse delle istituzioni nelle regioni in cui è stato presentato, e l’annuncio di un piano di espansione sui mercati esteri che prevede l’apertura di nuovi ristoranti in hotel - da sempre il core business dell’azienda fondata nel 2005 da Marcello Forti e che oggi conta oltre 50 outlet ristorativi su tutto il territorio italiano in Europa e Medio Oriente. “Il nostro programma dei prossimi 24-36 mesi prevede il raggiungimento del 30%-35% del fatturato proprio dal mercato estero, con una presenza in tutti i continenti, Europa, Asia e infine America”, racconta Roberto Imperatrice, Ceo di Nabucco Holding, la società proprietaria di Fedegroup. Inghilterra, Germania e Ungheria saranno i primi Paesi su cui Fedegroup investirà, in collaborazione con un partner internazionale che ha scelto l’azienda milanese per i suoi hotel in Italia, cui seguiranno poi Emirati Arabi, Qatar, Oman. E proprio l’Oman potrebbe essere il Paese che per primo vedrà l’arrivo di Ho.Re.CaMp, progetto pilota di formazione specializzata per ristorazione e hotellerie ideato e
promosso da una rete di imprese italiane del settore: è guidata da Fedegroup, con il supporto di Teknous e Gesfor srl, e ha l’obiettivo di accorciare in maniera significativa e virtuosa la distanza tra formazione e lavoro. “Stiamo iniziando a presentare il programma Ho.Re.CaMp ai nostri interlocutori all’estero, in particolare al Ministero del Lavoro dell’Oman, per poter organizzare la formazione del personale e avviare uno scambio tra studenti e docenti a livello internazionale, offrendo un’esperienza unica per il settore Ho.Re.Ca.”, spiega Imperatrice. Ho.Re.CaMp sin dal suo debutto ha riscosso l’interesse di numerose aziende del settore che come Fedegroup sono alla ricerca di personale altamente specializzato: Sorbillo, Mamaeat e Golocious hanno già aderito al progetto di formazione, e altri accordi sono in divenire. Sono partiti inoltre i primi corsi in Campania, dove chef, sommelier, bartender, pizzaioli, maître, camerieri di sala e food&beverage manager sono ora “sui banchi” per completare un percorso di 4 settimane, interamente gratuito, che combina formazione in aula con professionisti del settore food&beverage e hotellerie, laboratori didattici all’interno di strutture prestigiose e uno stage finalizzato all’assunzione.
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AZIENDA
WELLNESS a misura di hotel di Davide Deponti
GRAZIE ALLA SUA ESPERIENZA NELL’ARREDO BAGNO E NEL BENESSERE, NOVELLINI SI PROPONE AL MONDO DELL’OSPITALITÀ COME PARTNER PRIVILEGIATO IN GRADO DI REALIZZARE I PROGETTI CHE SEGNERANNO IL FUTURO DELL’ACCOGLIENZA.
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ettere al centro delle scelte le persone, avere come obiettivo la qualità della vita e lavorare sempre guidati dalla passione. Sono questi i valori sui quali il gruppo Novellini si è basato fin dal 1966, anno nel quale è iniziata la storia dell’azienda mantovana. A fondarla Gianfranco Novellini, un imprenditore che fin dall’inizio della sua avventura ha adottato una filosofia produttiva efficace e sostenibile e che, dieci anni dopo, combinando in modo diverso materiali utilizzati per zanzariere e serramenti, ha dato vita all’idea che ha reso Novellini quello che è oggi: costruire box doccia. Tanto che nel 2021, con al timone del gruppo la seconda generazione della famiglia, Barbara e Marco Novellini, figli di Gianfranco, l’azienda è leader in Europa nella produzione di box doccia, cabine e vasche idromassaggio, con stabilimenti in Italia e in Francia, 27 filiali nel mondo e oltre 1 milione di ‘pezzi’ prodotti ogni anno. Una storia italiana, nel più alto senso del termine, della quale oggi interprete è Barbara Novellini nella veste di presidente del gruppo. “Grazie al nostro entusiasmo, al lavoro in team e ai valori - racconta -, vogliamo migliorare la qualità della vita di tutti coloro che cercano l’eccellenza, attraverso l’uso delle migliori tecnologie esaltate dalla passione e dal coinvolgimento intellettuale che nascono dalla ricerca del bello
AZIENDA
in tutto quello che facciamo. Secondo la nostra filosofia, per cui il lavoro va fatto mettendo al primo posto il rispetto. Per partner, collaboratori e clienti: è importante sapere che se non conduci un’impresa che non porta avanti i tuoi valori non solo non hai successo ma non riesci a trasmettere niente agli altri. In primo luogo alla filiera, perché tutta la nostra community sia in grado di agire allo stesso modo”. E se la vision imprenditoriale di Novellini permea sia dal punto di vista tecnologico che filosofico i prodotti, l’azienda non dimentica di guardare avanti e di farsi ispirare dai nuovi trend per portare sul mercato qualcosa che fa la differenza. “Guardiamo molto alle necessità delle nuove generazioni perché i giovani hanno voglia di dare importanza al loro ruolo di clienti del futuro e soprattutto già influenzano la capacità di spesa delle famiglie. Secondo la stessa idea di guardare avanti, ogni nostro prodotto è progettato per soddisfare le più recenti norme europee in materia di qualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente. L’adozione di processi produttivi a basso impatto, il controllo dell’immissione di sostanze tossiche e il risparmio energetico sono le risposte ai problemi di un mondo in costante evoluzione”. L’ETICA DELLA BELLEZZA Le competenze fondamentali per Novellini sono così la passione per l’eccellenza, intesa come amore del bello e ben fatto, e l’etica attraverso la sostenibilità e la valorizzazione delle persone. Ecco perché, dalle materie prime al prodotto finito, la creazione dei prodotti è il risultato di un approfondito studio di design, analisi e pianificazione industriale. Integrazione, automazione e organizzazione contraddistinguono il processo produttivo. “Siamo tante aziende in una e per questo possiamo proporre soluzioni in grado di mixare sapientemente eleganza e funzionalità, che è da sempre il segreto del design di successo”. Nasce così, dalla matita di Massimo Farinatti, la Divina Outdoor Spa Collection, collezione di minipiscine di alta gamma per esterno dotate di idromassaggio: pensata per godersi momenti di relax e wellness a 360 gradi, comprende 4 modelli con diverse dimensioni e allestimenti ideati per accogliere da due a sei persone. La grande attenzione alla sicurezza, parte integrante della filosofia Novellini, rende poi Divina Outdoor perfetta per l’hotellerie di alta gamma: il sistema di sanificazione Acqua Clean con Ozono e Ultravioletti permette una pulizia veloce e istantanea, eliminando virus, batteri e microorganismi. La gamma è una derivazione della Divina Dual che aveva già avuto grande successo grazie alla nuova tendenza di fare uscire la vasca dal bagno verso gli altri ambienti e anche all’esterno. La
collezione è completata dai complementi disegnati da Marco Pellici, allievo di Farinatti: chaise longue, tavolini, gradini e colonna doccia. Design lineare, comfort ergonomico e finiture perfettamente abbinabili degli accessori permettono di creare un total look. “Ospitalità e wellness sono il mix del futuro - aggiunge Barbara Novellini - e noi possiamo dire tanto in questo ambito nel quale abbiamo sempre creduto e per il quale ci siamo fatti trovare pronti proprio con Divina Outdoor. È una risorsa unica con la quale l’hotellerie lusso può offrire un vero benessere privato. E noi non forniamo solo estetica e idee ma anche un grande plus sull’affidabilità: tutto grazie sempre alla grande expertise che deriva dal nostro core business del box doccia e dell’arredo bagno che decliniamo anche per l’ospitalità. Tanto che è un plus oggi per un hotel sapere che si ‘mette in casa’ prodotti dalla tecnologia avanzata e allo stesso tempo quasi 100% green. In più, al mondo alberghiero, grazie alla nostra verticalità produttiva, possiamo proporre qualsiasi soluzione ad hoc, tailor made. Anche perché interagiamo con il committente tramite il lavoro di progettisti che credono nelle nostre idee e capacità”. Non per nulla Novellini è stata tra i protagonisti del progetto espositivo ‘Hotel Regeneration – The Ugly Duckling Becomes a Swan’: firmato dal wellness designer Simone Micheli propone ambienti innovativi e visionari pensati per raccontare il futuro dell’hospitality. Per l’esposizione il progettista, che per Novellini aveva anche disegnato le vasche Freestanding Ship e Infinitive, ha selezionato Divina Outdoor oltre ad altri prodotti di punta dell’azienda, come Kuadra 2.0 e Kuadra H Frame.
Barbara Novellini, presidente del gruppo Novellini In apertura, la minipiscina Divina Outdoor sul terrazzo di una suite
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REPORTAGE
HOST supera le ASPETTATIVE di Vanna Assumma
OLTRE 150MILA VISITATORI ALLA SCORSA EDIZIONE DEI DUE SALONI, HOST E TUTTOFOOD, PER LA PRIMA VOLTA INSIEME. SODDISFAZIONE DA PARTE DEGLI ESPOSITORI, ANCHE SE I BUYER STRANIERI SONO ANCORA LONTANI DAI NUMERI DEL 2019.
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È
stata una sorpresa la scorsa edizione di HostMilano, salone dedicato al mondo dell’accoglienza che si è svolto dal 13 al 17 ottobre, in presenza e per la prima volta insieme alla rassegna del food & beverage Tuttofood. Code all’ingresso e super affluenza nei corridoi esterni hanno dimostrato, già durante lo svolgimento delle manifestazioni, l’elevato numero dei partecipanti, che poi è stato confermato dagli organizzatori: secondo i dati di Fiera Milano sono stati più di 150mila i visitatori professionali per entrambi i saloni, oltre ogni aspettativa. Si sottolinea però che, rispetto alla ‘folla’ che si accalcava negli spazi esterni e nei padiglioni rivolti all’alimentare, gli ambienti dedicati al contract e all’outdoor sono stati meno ’gettonati’. Lo conferma Arianna Drigani, contitolare di Drigani, azienda specializzata in contract e hospitality design: “Ci sono stati pochi stranieri rispetto al
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2019, ma siamo comunque soddisfatti. In seguito all’emergenza sanitaria, sono aumentate le richieste per i dehor, direi un 20% in più rispetto al periodo pre-pandemia”. In realtà, il motivo per cui i padiglioni food sono stati molto gremiti è che Host è da sempre specializzata nei settori caffé, gelato, nei grandi impianti per la ristorazione e cucine professionali, e oggi sta ulteriormente crescendo in questi comparti. Aggiunge una riflessione sul tema Gerardo Boschi, commercial director di Indel B, società specializzata nella produzione di minibar, casseforti e accessori per il settore alberghiero: “Il posizionamento di una fiera si capisce anche dalla tipologia dei visitatori. Nei padiglioni di Host dedicati alle attrezzature alberghiere e ai prodotti tabletop, gli albergatori italiani sono in misura minoritaria, mentre la maggioranza dei visitatori è fatta da reti di distribuzione internazionale, procurement e contractor mondiali. La vocazione della fiera milanese è prettamente internazionale. Posizionamento diverso, sempre per quello che riguarda le attrezzature alberghiere e tabletop, al Ttg di Rimini: in questa rassegna del turismo, i visitatori sono in gran parte proprietari di alberghi italiani, di piccole e medie dimensioni, di provenienza per lo più dal centro e sud Italia”. Grande apprezzamento per la rassegna è espresso da Federica Cameli, export manager di Talenti: “Siamo molto soddisfatti perché gli spazi espositivi di Host sono di grandi dimensioni e questo ci ha permesso di realizzare uno stand di forte immagine, che non è stato possibile, ad esempio, nell’ultima edizione del Supersalone”. INNOVAZIONE DI PRODOTTO Riguardo all’offerta in esposizione, molte le novità. Tra gli stand del Gruppo Evoca, in visione la superautomatica La Solare e La Decisa di Gaggia Milano, con due modelli che saranno disponibili nel 2022, La Dea e G5. Magic ha ampliato la gamma Saeco, Necta ha puntato su Kalea Plus, mentre Newis, la divisione Evoca per i pagamenti e le soluzioni digitali, ha lanciato la piattaforma cloud Coffeed. Testimonial d’eccezione presso lo stand Gico è stato lo chef stellato Carlo Cracco, che ha da poco inaugurato il nuovo indirizzo gourmet a Portofino e per il quale l’azienda trevigiana che si occupa di progettazione e produzione di cucine professionali di alta gamma, e che fa capo al Gruppo Somec, ha progettato un
layout totalmente su misura per il cooking. Sanipill, che produce sistemi tecnologici per la sanificazione di cuscini, imbottiti e materiali tessili, sfruttando l’azione ossidante dell’ozono, ha presentato la nuova Sanipill Magnum per elevare lo standard d’igiene e sicurezza. Ampio assortimento tavola e cucina per il Gruppo Arcturus, cui fanno capo i marchi Sambonet, Paderno, Arthur Krupp e Rosenthal, che offre un’ampiezza di gamma con oltre 30mila articoli. Gruppo Cimbali, specializzato nella progettazione e produzione di macchine professionali per caffè espresso, ha presentato le novità in termini di prodotto, di servizio e di iniziative per la sostenibilità dei suoi quattro brand LaCimbali, Faema, Slayer e Casadio.
In alto a sinistra, minibar Ecosmart K60 di Indel B, e, a destra, la superautomatica La Solare di Gaggia Milano del Gruppo Evoca; sotto, il presidente del Gruppo Somec, Oscar Marchetto, e lo chef Carlo Cracco, nello stand Gico a Host In apertura, immagine dell’ingresso a Host 2021
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REPORTAGE
A RIMINI si guarda oltre i NUMERI di Davide Deponti
SECONDO I DATI UFFICIALI, TTG TRAVEL EXPERIENCE 2021 HA REGISTRATO IL 90% DELLE VISITE SEGNALATE NEL 2019, MA CHI È STATO NEI PADIGLIONI HA ‘RESPIRATO’ LA RISALITA DELLA CURVA DI FIDUCIA. PER IL FUTURO LE CHIAVI SONO INCOMING, DIGITALIZZAZIONE E USO DEI BIG DATA.
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I
numeri spesso dicono tanto, ma non dicono mai tutto. Ecco perché il Ttg Travel Experience 2021 - andato in scena alla Fiera di Rimini insieme a Sia Hospitality Design e Sun Beach&Outdoor dal 13 al 15 ottobre - può avere una doppia lettura. Guardando alle cifre infatti questa edizione si è chiusa registrando, secondo i dati ufficiali, il 90% delle visite segnalate nel 2019, ultima kermesse organizzata prima dello scoppio della pandemia. Valori che parlano di una sostanziale tenuta, con un piccolo calo. Chi è stato di persona nei padiglioni dell’hub romagnolo ha invece ‘respirato’ la risalita della curva della fiducia da parte degli addetti ai lavori. Soprattutto tra coloro che avevano vissuto anche la ‘strana’ edizione 2020, andata in scena in tono minore durante lo scoppio della seconda ondata della pandemia e caratterizzata da un sentiment di pessimismo. Emozione in forte contrasto con il mood che
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vuole esprimere chi si occupa ogni giorno di turismo, industria che è legata ai sogni e ai bisogni positivi delle persone. “Essere qui come ha sottolineato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia all’inaugurazione - vuol dire esprimere finalmente anche di persona quei valori di ottimismo che sono fondamentali per la percezione del comparto. Che però è anche un’industria e deve basarsi sui numeri: nel 2021 il Pil del turismo è cresciuto fino al 6% ed è prevista un’altra crescita del 4% per il 2022. Si potrà così riassorbire i due anni di pandemia, prima dei quali la percentuale di Pil legata alle vacanze era di circa il 13%. Ma il turismo, per l’Italia, può arrivare al 20% del Pil, l’importante è organizzarsi e programmare, anche con l’aiuto delle istituzioni”. RISTRUTTURARE PER RIPARTIRE “Oggi l’Italia ha bisogno innanzitutto di normalità, i turisti torneranno - ha aggiunto all’inaugurazione il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca -: ma per il 2022 bisogna attuare un piano di ristrutturazione, dopo un anno in cui per gli alberghi italiani è mancata la componente intercontinentale e hanno perso fino al 70% del fatturato. Siamo il primo Paese in Europa per numero di hotel, 33mila per 1,3 milioni di camere, ma oggi dobbiamo innanzitutto dotarci degli strumenti necessari a un nuovo inizio: con proposte per riqualificare il settore ospitalità, nelle infrastrutture e nel concept, per rispondere alla sempre maggiore richiesta di qualità”. Allineati all’idea di rilancio anche gli esponenti delle altre associazioni di categoria, da Confturismo ad Astoi a Fto, passando per Federcamping e Enit fino a Confindustria Alberghi. La cui presidente Maria Carmela Colaiacovo dalla fiera ha spiegato: “I dati diffusi da Banca d’Italia confermano i primi segnali positivi per il turismo internazionale da luglio, ma la strada è ancora lunga. Il valore riferito ai primi 7 mesi dell’anno è infatti inferiore rispetto allo stesso periodo 2020: il numero di stranieri è più basso del 34%, mentre il confronto con il 2019 è impietoso e segna -74%. Il turismo estero di prossimità è tornato in Italia ma la quasi totale assenza dei turisti long haul, che sono quelli alto-spendenti, si fa sentire pesantemente sui ricavi”. Ecco perché tra gli eventi più seguiti c’è stato quello durante il quale è stato presentato il protocollo tra Enit e Isnart per
l’analisi degli sviluppi economici del turismo. Un progetto nato per fornire alle imprese una visione integrata che consenta interventi incisivi sullo sviluppo turistico del Paese. “I dati del nostro Osservatorio - ha spiegato il presidente Isnart Roberto Di Vincenzo - indicano che il recupero di attrattività turistica delle grandi città d’arte resta un tema centrale per il rilancio del turismo anche alla luce dell’andamento
Sopra, stand degli espositori nei padiglioni della Fiera di Rimini In apertura, sul palco della Opening Ceremony di Ttg 2021 anche il ministro del Turismo Massimo Garavaglia
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registrato dalle città d’arte ‘minori’ - come Ravenna, Matera e Lecce - che nel 2021 è stato positivo e in qualche caso superiore ai livelli pre-pandemia. In termini di attrattività le grandi città d’arte sono così un asset strategico ma e vanno quindi ripensati la strategia e l’organizzazione per tornare in maniera sostenibile ai valori del 2019 e guardare al futuro”. L’accordo serve allora a mettere a fattor comune i dati e la capacità di analisi sempre più necessari in un sistema turistico in continua evoluzione così da permettere il posizionamento delle singole destinazioni e il miglioramento della loro penetrazione sui mercati. LA CHIAVE DEL DIGITALE Ancora di scenari verso il viaggio del futuro si è parlato al convegno ‘Pnrr leva di sorpasso per il turismo italiano’ e si è discusso di come le risorse per il miglioramento dell’accessibilità e del trasporto sono utili ma non vanno assolutamente dimenticate le ‘infrastrutture’ digitali richieste da turisti sempre più evoluti. “Per ripartire davvero - ha spiegato Maria Elena Rossi, direttore marketing Enit – si deve cambiare la cultura con cui si è lavorato finora: per tornare ai livelli pre 2019 e crescere ancora, in modo sostenibile, sono fondamentali le piattaforme di big data. Leggere
Il glamping è uno dei trend dell’ospitalità del futuro
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e interpretare i dati è oggi necessario per essere più performanti sui mercati internazionali”. Nella direzione di sottolineare una rinnovata estrema importanza della digitalizzazione per lo sviluppo dell’industria dei viaggi sono state anche le conclusioni dell’Osservatorio Innovazione Digitale del Turismo della School of Management del Politecnico di Milano. “Questo report – ha spiegato Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio - mette insieme la fotografia dello shock economico patito e una prospettiva di imitazione dei settori che invece mostrano già segni di ripresa veloce, trainata dal digitale. Si scopre così che se il mercato complessivo dell’ospitalità nel 2021 raggiunge i 9,1 miliardi di euro (+66%), avvicinandosi ai valori del 2019 dopo il crollo del 2020, ad essere cresciuto in modo sostanziale è il peso dell‘ecommerce, diventato oggi primo canale con il 55% di incidenza. Nel digitale sono soprattutto le transazioni dirette che continuano a crescere, passando dal 23% del 2019 al 47% del 2021. È chiaro che il turismo deve lavorare su costante e determinata digitalizzazione, valorizzazione dei big data e investimenti nelle competenze”. “La rinuncia a viaggiare - ha aggiunto a commento dell’Osservatorio Matteo Ciccalè, partnerships director travel di Scalapay - oggi è nell’80% dei casi legata all’impatto economico. È necessario agire sul consumatore per alleggerire la spesa, perchè la voglia di viaggiare sta tornando prepotentemente, non ci sono dubbi”. Fare investimenti che scommettono sul futuro di un turismo connesso è la parola d’ordine anche di un player importante come Gattinoni: “La pandemia ha stravolto le abitudini dei consumatori - ha detto il presidente Franco Gattinoni - e oggi digitale e e-commerce hanno preso il sopravvento. Il mondo del travel deve adeguarsi e noi abbiamo creato un progetto online che recepisce il cambiamento e va incontro al nuovo scenario”. Altro protagonista del turismo organizzato è Th Group, guidato dall’AD Giuliano Gaiba, che porta avanti un progetto di investimento che guarda al futuro. Come ha raccontato lo stesso manager: “Th Group avrà anche nel tour operating, accanto alla consolidata attività nell’hotellerie, un punto di forza e lo sviluppo programmato è imponente: le previsioni sono di passare dai 110 milioni di euro fatturati nel 2019 a 400 milioni, entro 5 anni. Il progetto fa perno sul nuovo brand generalista Baobab per aprirsi alle nuove fasce di mercato”.
WHAT’S NEW? Quando il ‘freddo’ serve
di Davide Deponti
Due sono gli utilizzi che caratterizzano la presenza del ‘freddo’ in albergo e che si declinano attraverso altrettante tipologie di attrezzature da lavoro, perfette per offrire all’ospite un’esperienza cucita su misura, anche quando si parla di food&beverage. Si tratta di cantinette vino e minibar che, oggi, si presentano come strumenti di servizio non più da nascondere, ma anzi da mostrare. Per la loro estetica innanzitutto, che spesso esce dalla matita di designer innovativi - come Massimo Mussapi o Giuliano Cappelletti ma anche per la tecnologia all’avanguardia che sfruttano. Così le cantinette non si occupano solo di custodire i vini ma anche di esporli in ogni ambiente dell’hotel che possa essere coinvolto: dal ristorante al wine bar, dall’enoteca alla lounge. I vini più pregiati all’interno di queste iper tecnologiche vetrine, che li proteggono e ne favoriscono l’affinamento, si conservano alla temperatura ideale pronti per essere assaggiati. Nelle suite e in ogni tipo di camera contemporanea, i modelli più innovativi di minibar danno nuova vita al concetto di servizio e si reinventano secondo modalità che guardano a design e sostenibilità.
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ATTREZZATURE
UN BAR EVOLUTO INDEL B Modello nato dalla collaborazione con l’architetto milanese Massimo Mussapi, FlyingBar è il minibar da camera più sottile al mondo. Grazie ai soli 20 cm di profondità si installa a parete, liberando spazio utile nella stanza dell’albergo, e dà nuova vita al concetto del minibar, favorendo una maggiore accessibilità e fruibilità. VITRIFRIGO I minibar a compressore della Serie Next possono ospitare alimenti freschi, bevande e medicinali, assicurandone la corretta conservazione. Hanno un sistema di refrigerazione che dona la massima silenziosità e un termostato meccanico per la personalizzazione della temperatura. Disponibili con anta a vetro specchiato per mostrare i prodotti.
DOMETIC Minibar a cassetto con pannello decorativo e maniglia, Dm 50Nted offre comoda apertura scorrevole, funzionamento silenzioso e basso consumo energetico. Al suo interno i supporti per le bottiglie e i divisori sono facili da regolare per esporre un’ampia gamma di prodotti. Realizzato con porta autochiudente e luce interna a Led. 74 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
ATTREZZATURE
DOMETIC Adatto per l’uso freestanding o per l’incasso, grazie alla cerniera scorrevole con fissaggio rapido che ha in dotazione, HiPro Evolution N40S è un silenzioso minibar termoelettrico con capacità fino a 40 litri. È realizzato con scomparti e ripiani eleganti in vetro e ha illuminazione interna a Led.
VAMA Grazie all’innovativo sistema di raffreddamento termoelettrico, tutti i minibar della gamma refrigerano nel modo più efficiente possibile. Tanto che il consumo energetico ha un risparmio del 60% all’anno. Inoltre il circuito di raffreddamento funziona in totale assenza di vibrazioni e di parti meccaniche in movimento dando un comfort ‘a zero decibel’.
INDEL B Grazie a un design elegante e alla massima personalizzazione, il minibar a cassetto KD50 può essere collocato anche in spazi ridotti o insoliti e permette di avere una migliore ergonomia nell’utilizzo da parte dell’ospite: aperto il cassetto, i prodotti sono tutti visibili subito dall’alto e prelevabili senza mettersi in ginocchio.
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ATTREZZATURE
A PORTATA DI VINO
HAIER Tecnologia avanzata e design sono i pilastri su cui si fonda la gamma di wine coolers, in versione Mono Zone o Double Zone. Con sistema di controllo dell’umidità ad aria naturale, protezione dalle vibrazioni esterne e uso di Led per garantire la corretta illuminazione, offrono la cura perfetta per i vini, gestibile anche con la app ‘hOn’.
RIVA 1920 Disegnata da Giuliano Cappelletti, la Cambusa Wine Jumbo è un mobile contenitore progettato per ospitare la cantinetta vini - in un vano realizzabile anche su misura a richiesta - ma anche bicchieri e accessori che trovano spazio sulle mensole e nella doppia anta contenitiva. Sono oltre 40 le finiture disponibili. 76 PAMBIANCO HOTELLERIE Novembre/Dicembre 2021
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VITRIFRIGO Grazie al gas refrigerante naturale R600a, le cantinette Dcw offrono performance elevate e ridotti consumi per la perfetta conservazione di vini bianchi, rossi e spumanti. Dotate di ripiani in acciaio inox per far riposare le bottiglie, hanno uno speciale vetro termico che mantiene perfetta la temperatura interna.
ELECTROLUX PROFESSIONAL Dotata di una capacità fino a 170 bottiglie, la cantinetta Wine Line 720011 si può impostare con temperatura a zona multipla per mantenere nelle perfette condizioni di servizio diverse tipologie di vini. Illuminazione interna a Led e porta a triplo vetro anti Uv proteggono dalla luce diretta e troppo intensa.
ENOFRIGO Completamente made in Italy, i.Am è la cantinetta per arredamenti cool, che vogliono giocare al meglio con lo spazio nel pieno risparmio energetico Classe A. Con soli 55 cm di profondità è la più sottile presente sul mercato ma può diventare ancora più agile e versatile nella versione Slim, con una larghezza di soli 60 cm.
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ATTREZZATURE
ENOFRIGO Grazie alle misure - 260 cm di altezza, 67 cm di larghezza e 66 cm di profondità Winemax è una cantina esile e slanciata che arreda con discrezione. Realizzata con vetro, alluminio e acciaio, regala atmosfere calde e uniformi grazie alle luci a Led. Unici i rivestimenti esterni nero opaco e grigio opaco con finitura soft touch.
INDEL B Si chiama K Cellar il wine bar dotato di due zone a temperatura controllata: alla parte superiore, adatta a soft-drink, vini bianchi e champagne, si abbina quella inferiore (a 14°C), per la conservazione di vini rossi. È infatti già usata da diversi alberghi nel mondo - tra i quali gli Armani Hotel - per offrire anche in camera un servizio di qualità superiore rispetto a quello di un semplice minibar.
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DOMETIC Grazie a una capacità fino a 40 bottiglie, E40Fgd è la cantinetta che ospita due zone di temperatura con controllo separato, nelle quali si posso conservare allo stesso tempo vini rossi e bianchi, ognuno alla giusta temperatura. Non mancano ripiani in legno dalla comoda apertura scorrevole e ricircolo d’aria integrato.
ATTREZZATURE
LDF LONGONI Specializzata nella realizzazione di vetrine refrigerate professionali, propone nella ‘Linea Vini’ moduli disponibili in due larghezze (65 e 85 cm) e in tre altezze (150, 190 e 230 cm), ideali per l’esposizione in ogni location. Grazie al sistema di ventilazione e alla divisione delle temperature custodiscono diversi vini insieme.
LIEBHERR La cantina vini climatizzata Wkb4212 permette di conservare vini diversi insieme: l’innovativo comando ElectronicTouch garantisce il mantenimento delle varie temperature selezionate. Unico il sistema SoftSystem: riduce le vibrazioni di chiusura della porta dannose per il vino: si chiude da sola quando arriva a un angolo di 45°.
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Cover STORY
VISIONI FIORITE. LE DONNE DI
JEAN-PIERRE CASSIGNEUL Donne alla moda adorne di cappelli fioriti. Sono loro la ragion d’essere della pittura di Jean-Pierre Cassigneul. Utilizzando colori vibranti e addolcendo i contorni delle silhouette, Cassigneul coniuga nei suoi dipinti la sensibilità grafica del gruppo dei Nabis, in particolare di Pierre Bonnard e di Edouard Vuillard, e la tavolozza espressionistica di Kees van Dongen. Nato nel 1935 nella ‘Ville Lumière’, Cassigneul si forma presso l’Académie Charpentier, dove è allievo del pittore figurativo francese Jean Souverbie. Dopo aver lavorato nello studio del pittore e illustratore Roger Chapelain-Midy, Cassigneul espone nel 1955 alla Galerie des Beaux-Arts di Parigi, prima di essere nominato membro del Salon d’Automne nel 1959. Nel 1963 prende parte al Salon de la Jeune Peinture insieme ai pittori francesi Bernard Buffet e André Minaux. Il 1968 è un anno segnato dall’incontro, in occasione di una mostra alla Vital Gallery, con l’influente mercante d’arte americano Wally Findlay Jr., che inizia a supportare e a promuovere Cassigneul al di fuori del mercato europeo. Nel 1970, l’artista espone alla Wally Findlay Gallery di Palm Beach e New York e compie il suo primo viaggio in Giappone, dove è protagonista di una grande mostra personale alla Mitsukoshi Gallery di Tokyo. Con la maturità, la sua pratica si espande dalla pittura alla litografia e agli arazzi, oggetto di numero esposizioni negli anni ’80 e ’90, che lo portano nel 2010 a essere annoverato da Artprice, database online del mercato dell’arte, tra i primi 5 artisti francesi viventi più venduti.
Courtesy of JD Malat Gallery, London
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MAGAZINE
HOTELLERIE NUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ E DEL TURISMO BUSINESS E LEISURE
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