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ATTUALITÀ Bonus salvato in corner INTERVISTA/GDF GROUP Della Frera:“Non sparate sul turismo” ANALISI M&A, mani sulle città INCHIESTA Il treno diventa la meta
ECONOMIA DELLA SOSTENIBILITÀ
COVER BY CARLA TALOPP
Poste Italiane - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi ANNO II - N°1 FEBBRAIO - MARZO 2022
HOTELLERIE
ischia is sea
ischia is taste
ischia is colour
ischia is people
ischia is amore @ischiaismore
EDITORIALE
Si riparte, la vera partita comincia adesso di David Pambianco
L’
anno scorso, gli operatori più ottimisti del mondo del turismo puntavano ad un pieno recupero per il settore in Italia non prima del 2023. Oggi, la gran parte degli addetti ai lavori anticipano le previsioni e non sembra così inverosimile l’idea che un recupero, magari non totale ma decisamente vicino ai numeri pre-pandemia, possa avvenire già quest’anno. Conseguenza dell’elevato numero di vaccinati nella Penisola e del fatto che Omicron fa meno paura, la voglia di viaggiare è decisamente risalita e forse, finalmente, anche per il turismo si potrà parlare di quel fenomeno da ‘liberi tutti’ che per i beni di consumo è stato chiamato “revenge shopping”. Le prenotazioni di viaggi intra-europei per il periodo pasquale sono balzate del 250% rispetto al 2021, e ottime indicazioni riguardano l’Italia, dove le principali compagnie aeree low cost hanno aumentato notevolmente le rotte. Si può finalmente ipotizzare un ritorno alla normalità anche per il turismo. Una normalità però, che sarà molto diversa dal 2019. Nel frattempo il mondo è cambiato, e cosi come per molti altri business, si parlerà di pre e post pandemia. Nel mercato si vedrà a breve chi sarà in grado di mettere le forze in campo. La concorrenza, soprattutto nei segmenti lusso e premium, sta diventando agguerrita e anche in Italia si giocherà su standard sempre più elevati, a seguito del progressivo allargamento delle catene internazionali nel nostro Paese. In un contesto del genere per un albergo familiare, che costituisce ancora l’ossatura del nostro sistema ricettivo, non sarà facile ‘resistere’. Sembra ormai segnata per il Balpaese, come già accade nel resto del mondo, la via dell’aggregazione. La sfida sarà quella di non perdere la specificità tutta italiana dell’accoglienza ‘familiare’, ma trovare una strada verso l’aggregazione che possa contemplare economie di scala e stile di ospitalità. Si tratta di rifondare il modello dell’accoglienza. La sfida è aperta.
Febbraio/Marzo 2022 PAMBIANCO HOTELLERIE 3
SOMMARIO 08
NEWS DALL’ITALIA
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ATTUALITÀ Bonus salvato in corner
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ATTUALITÀ Nuove stelle, questo è il cammino
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DOSSIER Economia della sostenibilità 20 Investire green porta new business 26 I viaggiatori chiedono etica 30 Bettini (Pirelli): “Strada senza ritorno”
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INTERVISTA/GDF GROUP Della Frera: “Non sparate sul turismo”
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ANALISI M&A, mani sulle città
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INCHIESTA Nuova frontiera lusso, il treno è la meta
19 DOSSIER ECONOMIA DELLA SOSTENIBILITÀ
Le tematiche Esg comportano un forte impegno di risorse, investimenti e competenze. Solo nel medio-lungo termine si vedono i vantaggi, ma la strada è ormai segnata. Gli stessi viaggiatori chiedono vacanze sempre più ‘responsabili’.
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INTERVISTA/GDF GROUP
ANALISI
NON SPARATE SUL TURISMO
M&A, MANI SULLE CITTÀ
Il presidente Guido Della Frera fa un’analisi critica sul settore e racconta gli sviluppi del suo gruppo.
Lo studio Pambianco sulle operazioni in Italia nel 2021 evidenzia la separazione tra proprietà e gestione di hotel.
Grand Hotel Villa Torretta Via Milanese 3 – 20099 Sesto San Giovanni (Milano) www.villatorretta.it
SOMMARIO
44 HOST AND THE CITY La Dolce Vita abita ancora a Roma
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SCENARI Spin-off dallo studentato
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FENOMENI Hotel gourmet sotto le stelle
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SCENARI Il matrimonio s’ha da fare
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WHAT’S NEWS Dormire bene è un valore
In copertina
Carla Talopp “Dyptique Origine” 2021 Acrylic on Canvas, 194 x 259 cm Courtesy of JoAnne Artman Gallery Laguna Beach | New York On Line Exibition www.joanneartmangallery.com Cover story pag. 73
...ogni giorno sul web www.hotellerie.pambianconews.com
HOTELLERIENEWS OSSERVATORIO SUL MERCATO
I dati delle aziende dell’hospitality nelle notizie quotidiane sul sito
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PLANETARIAHOTELS.COM
relactions.com
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P O O H A L U H LA VITA È UN TI DIVERTI P I Ù G I RI P I Ù Vieni a farti un giro nei nostri hotel: siamo a Roma, Firenze, Genova, Milano e Trezzo sull’Adda
ITALIA
IL LUSSO È IL PRIMO SETTORE DEL TURISMO A RIPARTIRE
I
l previsto ‘boom’ del luxury tourism in Italia, conseguenza dei tanti annunci di aperture nei prossimi anni di hotel 5 stelle nella Penisola, trova anche un riscontro ‘quantitativo’ nei dati forniti da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo durante la scorsa edizione della fiera dedicata ai viaggi di lusso Iltm a Cannes. Il turismo alto di gamma rappresenta il 3% del Pil in Italia (il mercato turistico nel complesso copre il 13% del Pil) e funge da volano per l’economia italiana. Lo spiega una nota di Enit, sottolineando che che il turismo di lusso genera il 15% del fatturato totale del settore alberghiero e il 25% della spesa turistica totale (diretta e indiretta). I turisti internazionali di fascia alta spendono in Italia circa 25 miliardi di euro (7 miliardi di euro per l’alloggio, 2 miliardi di euro per la ristorazione e 14 miliardi di euro per le visite/tour/shopping). “Se confrontiamo il comportamento dei turisti – continua la nota – possiamo vedere che pranzi, visite, tour, shopping per i turisti di fascia alta rappresentano il 72% della loro spesa, rispetto al 58% per i turisti di altro target. Si ricorda che l’80% degli acquisti pre-Covid nel settore del lusso in Italia sono stati effettuati da turisti stranieri”. Gli affluent saranno i primi a viaggiare nei prossimi anni, perché possono permettersi standard più elevati di comfort e sicurezza.
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VALTUR SI PRENDE LA GESTIONE DEL CRISTALLO DI CERVINIA Il Gruppo Nicolaus debutta nella programmazione montagna aggiudicandosi la gestione del Grand Hotel Cristallo di Cervinia, ex Club Med Cristallo fino al 2020, che diventerà Valtur Cervinia Ski Resort & Spa, in apertura nell’estate 2022. La gestione sarà infatti affidata a Valtur, per oltre 10 anni attraverso la società di hotel management interna al gruppo, coordinata dal responsabile Divisione Hospitality Giuseppe Cavallo.
MEDITERRANEAN, 5 GESTIONI IN 3 ANNI Progetti di espansione per Me d i t e r r a n e a n Ho s p i t a l i t y Management & Consulting, gruppo che attualmente ha la proprietà e la gestione di quattro asset alberghieri in Calabria, in provincia di Vibo Valentia: Baia del Sole Resort e Capovaticano Resort Thalasso Spa, entrambi a Ricadi, La Dolce Vita e Villa Paola a Tropea. L’obiettivo è espandersi in Calabria e in altre regioni d’Italia, in località leisure e nella gestione di strutture 5 stelle, probabilmente cinque hotel nell’arco di tre anni.
HNH CHIUDE IL 2021 A +62%. SALE ANCHE L’ADR (+31%) Nell’esercizio chiuso al 31 ottobre 2021, Hhn Hospitality ha registrato ricavi complessivi delle gestioni dirette pari a 34,8 milioni in crescita del 62,3% (dati preconsuntivi). Va osservato, tuttavia, che il perimetro del gruppo, nel corso del 2021, si è ulteriormente ampliato con l’apertura del DoubleTree by Hilton Rome Monti e di voco Milan-Fiere. A parità di perimetro, i ricavi sarebbero stati pari a 31,4 milioni, con una crescita del 46,5 per cento. Il prezzo medio di vendita delle camere (Adr) ha registrato una crescita dell’30,6%, passando da 102,4 euro del 2020 a 133,8 euro del 2021.
ITALIA
IL FONDO DI ENGEL & VÖLKERS E 12.18. COMPRA 7PINES RESORT SARDINIA Partono i primi acquisti del nuovo fondo creato dal gruppo immobiliare tedesco Engel & Völkers Asset Management e dalla società tedesca di gestione degli investimenti 12.18.. Si chiama Ev Leisure Hotel Fund 1, lanciato di recente e specializzato in immobili turistici per investitori istituzionali. Tre le prime proprietà acquisite dal fondo che si concentra sugli hotel di lusso in Europa: si tratta di 7Pines Resort Sardinia, 7Pines Resort Ibiza, e di Castello di Roxburghe
in Scozia. Tutti gli hotel appartengono al portafoglio della società tedesca di gestione degli investimenti 18.12., gruppo con un valore di circa 280 milioni di euro. “Questa transazione – afferma una nota di 12.18, che agisce per il fondo sia come sviluppatore sia come operatore degli hotel – è il più grande affare nel mercato immobiliare alberghiero tedesco negli ultimi dodici mesi e anche uno dei più grandi in Europa”.li ultimi due anni”.
SIXTH STREET ACQUISTA LE PALME HOTEL & RESORT A PORTO CERVO
La società d’investimento globale Sixth Street fa il suo ingresso nel mercato italiano dell’hotellerie di lusso con l’acquisizione di Le Palme Hotel & Resort a Porto Cervo in Costa Smeralda, Sardegna. Il deal è stato condotto dal private equity fondato nel 2009 a San Francisco (Usa), e che oggi conta 60 miliardi di dollari di asset in gestione, in partnership con Eidos Partners, società di consulenza finanziaria indipendente, che agirà come asset manager operativo. I due partner riqualificheranno completamente la proprietà di 17mila metri qua-
drati, attualmente un albergo quattro stelle, trasformandolo in un resort a cinque stelle extra lusso con apertura prevista nel 2024. Sixth Street e Eidos sono attualmente impegnati nella selezione di una rinomata catena alberghiera e di un gestore immobiliare con l’obiettivo di creare una nuova partnership per la gestione in joint venture dell’hotel di extra lusso a Porto Cervo. La struttura Le Palme è situata a Liscia di Vacca a Porto Cervo, e si compone attualmente di 92 camere con spiaggia privata, un lago, un giardino, un ristorante e una piscina.
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Anche Baglioni scommette sulla Puglia Puglia supergettonata dai big del lusso. Dopo l’ultima bandierina posta da Meliá, Baglioni Hotels & Resorts acquisisce la gestione di Masseria Muzza, struttura a pochi minuti da Otranto, immersa tra le spiagge dell’Adriatico e le terre Salentine. Baglioni Masseria Muzza, che aprirà le porte a fine maggio 2022, è composta da un edifico storico risalente al XVII secolo che costituisce l’anima della masseria: le camere e le suite, in calce bianca e pietra a vista, sono caratterizzate da un’architettura lineare e arredi eleganti in stile pugliese.
Cinelli lancia piumino letto 100% riciclato Cinelli Piume e Piumini fa una passo deciso verso la sostenibilità. L’azienda lancia 20.21, un piumino imbottito di piuma d’oca riciclata. Rivestito in 100% cotone, il nuovo modello è realizzato con fiocco di piumino d’oca recuperato da altri piumini letto o trapunte giunte a fine vita. La materia prima viene rigenerata e certificata. Come tutti i prodotti in piuma e piumino dell’azienda, anche 20.21 ha lla label Nomite, che attesta l’idoneità per chi soffre di allergie alle polveri domestiche.
Sorpasso del digitale: e-booking hotel al 55% Nel 2021, in Italia il mercato complessivo del travel online e offline è cresciuto sia nella componente ricettiva (9,5 miliardi di euro, +73% sul 2020 e vicina ai 10,3 miliardi del 2019) che in quella dei trasporti (8,5 miliardi, +33% sul 2020 ma ancora lontana dai 18 miliardi pre-Covid). Le transazioni digitali per l’acquisto di hotel hanno superato la quota del 2019 (dal 45% al 55%). Sono alcuni dei dati dell’Osservatorio innovazione digitale nel turismo della School of management del Politecnico di Milano.
ATTUALITÀ
SODDISFAZIONE PER L’INCENTIVO AI SERVIZI TERMALI, CHE STA GENERANDO UNA RICADUTA SULL’INDOTTO (SI STIMANO 200 MILIONI DI EURO), VISIBILITÀ MEDIATICA E ASSUNZIONE DI PERSONALE.
BONUS SALVATO IN CORNER di Vanna Assumma
A
lla fine è stato prorogato. Il pressing sul Governo per chiedere di allungare la fruizione del bonus terme è stato consistente. Ci si aspettava che l’emendamento arrivasse all’interno del decreto Milleproroghe, invece è stato introdotto nel Sostegni ter. Fatto sta che l’uso dell’incentivo è stato prolungato fino al 31 marzo e questo ha portato un respiro di sollievo per tutto il settore termale. Il presidente di Federterme, Massimo Caputi, ha dichiarato a Pambianco Hotellerie: “Grazie all’intervento diretto dei ministri Giorgetti e Garavaglia è stata prorogata con l’ultimo decreto Covid la durata dei bonus già acquisiti dai cittadini che erano scaduti l’8 gennaio 2022. Circa 150mila italiani che avevano già acquisito il bonus hanno mantenuto il diritto di fruirne entro il 31 marzo 2022. La misura sta diventando una best practice europea e a LesThermalies di Parigi, evento mondiale del termalismo, è stata analizzata da altri Paesi europei come un modello da imitare. Il bonus ha attivato un circolo virtuoso di benessere e turismo con un forte effetto moltiplicatore sulla spesa a vantaggio delle aree termali”. Per comprendere l’iter che ha portato alla proroga, è necessario fare un passo indietro, risalendo a qualche mese fa, quando
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ATTUALITÀ
il Governo ha deciso di creare questa misura. Il bonus terme, stanziato dal Mise per mettere un po’ di carburante nei motori del comparto termale italiano, è stato subito accolto con grande entusiasmo dalla cittadinanza, tanto che, durante il click-day dello scorso 8 novembre 2021, la piattaforma di Invitalia è andata in tilt. Riaperta il giorno dopo, in quattro ore sono ‘volati’ tutti i bonus. L’incentivo quindi si è esaurito in mezza giornata: sono stati assegnati circa 250mila bonus (ognuno offre un voucher di 200 euro per acquistare servizi termali), ma altrettante persone hanno fatto domanda e sono rimaste a mani vuote non essendone più disponibili altri. Fatto sta che l’incentivo è scaduto lo scorso sabato 8 gennaio, data in cui oltre il 50% dei bonus emanati non era ancora stato utilizzato a causa dell’emergenza Omicron e del conseguente timore a spostarsi da parte delle persone, a cui si è aggiunta la concomitanza con le festività natalizie. Per questo motivo, dunque, Federterme ha chiesto il prolungamento di 120 giorni per consentire a quel 50% di persone che avevano preso il bonus (e non ancora utilizzato) di poterne ancora fruire. RICADUTA SULL’INDOTTO La proroga non va solo a rimpinguare le casse degli stabilimenti termali ma determina una ricaduta su tutto l’ìndotto, come ha sottolineato Lino Gilioli, presidente dl Coter, Consorzio del Circuito Termale dell’Emilia Romagna: “Per calcolare la ricaduta sul territorio, bisogna moltiplicare per quattro volte la spesa nelle terme. Quindi, considerando che il valore del bonus è stato di oltre 50 milioni di euro, sul territorio italiano arriveranno più di 200 milioni di euro. Nello specifico della nostra regione, sono stati prenotati 40mila bonus nei 24 stabilimenti termali dell’Emilia-Romagna, vale a dire 8 milioni di euro di fatturato. In assoluto non è una cifra determinante, però l’iniziativa ha calamitato l’attenzione della stampa, ha fatto parlare del benessere termale, ha allungato la stagionalità dei nostri stabilimenti, che significa anche aumentare il lavoro del personale”. Soddisfazione anche da parte di Marcello Cicalò, group director of Operations di Italian Hospitality Collection, che rimarca la forte ‘eco’ che ha avuto questa iniziativa: “L’immagine e la pubblicità che sono ricadute sulle terme italiane grazie a questo incentivo non si erano mai avute prima. Nei tre alberghi termali del nostro gruppo, Grotta Giusti Thermal Spa Resort, Fonteverde
Dall’alto, immagine di Fonteverde Lifestyle & Thermal Retreat di Italian Hospitality Collection; sorgente di Terme di Saturnia Natural Destination e un momento di relax nelle acque del resort maremmano In apertura, cavità naturale con vasca scolpita nella roccia presso Bagni di Pisa Palace & Thermal Spa (gruppo Ihc)
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ATTUALITÀ
Palazzo di Terme Berzieri a Salsomaggiore Terme (Pr), che fa parte di Coter, Consorzio del Circuito Termale dell’Emilia-Romagna
Lifestyle & Thermal Retreat e Bagni di Pisa Palace & Thermal Spa, abbiamo registrato 30mila richieste di bonus terme, delle quali siamo riusciti ad evaderne nei primi due mesi di attivazione circa 12mila, equivalenti a 2,4 milioni di euro di fatturato. Con la proroga al 31 marzo, contiamo di evaderne lo stesso numero con la stessa previsione di fatturato, ossia altri 2,4 milioni di euro. Ovviamente, salvo imprevisti legati alla situazione generale del Paese”. AUMENTO DI PERSONALE Il bonus, inoltre, ha comportato una mole di lavoro straordinaria rispetto alla normalità dell’attività termale, tanto che Cicalò ha creato una task force che ha coinvolto 120 persone tra terapisti, addetti al call center e alle prenotazioni. Aumento di personale anche presso Terme di Saturnia Natural Destination, come ha sottolineato il direttore generale Antonello Del Regno: ““Il bonus è stato una grande idea, perché ci ha permesso di dare lavoro, di far muovere le persone, e di aumentare la visibilità mediatica degli stabilimenti. Noi abbiamo assunto oltre 30 persone proprio per fornire servizi e trattamenti in funzione delle maggiori richieste. L’aspetto importante è che, grazie a questo incentivo, le persone hanno ripreso a viaggiare e questo comporta un vantaggio per tutto l’indotto
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e il territorio”. Il DG del resort maremmano, che comprende hotel 5 stelle, parco termale, spa, club e campo da golf, e che fa capo a Feidos tramite la controllata Terme Italia Holding, sottolinea che anche la facilità di accesso al bonus terme è stato un fattore decisivo. A livello di fatturato, il 2021 di Terme di Saturnia si chiuderà con un bilancio di poco inferiore rispetto al 2019, e prospettive di crescita double digit si riversano sul 2022: “Per il prossimo anno – conferma Del Regno – pensiamo di incrementare del 15% il fatturato, rispetto al 2021, che equivarrà a circa un +10% rispetto al 2019”. Il futuro di Terme di Saturnia Natural Destination si concentra su progetti legati all’ampliamento del concetto di ‘medi spa’, con nuovi programmi di ‘remise en forme’ e detox, tutti con una forte valenza scientifica. Allargando lo sguardo alla Penisola, l’Italia conta 326 stabilimenti termali dislocati su tutto il territorio nazionale, che accolgono ogni anno 3,9 milioni di clienti, costituito per l’88% da italiani e per il rimanente 12% da stranieri (concentrati soprattutto nella zona dei Colli Euganei e sull’Isola d’Ischia). Le più note aree termali sono generalmente localizzate in particolari contesti naturali di rilevante biodiversità e con una offerta turistica legata alla cultura e alle tradizioni dei luoghi molto ricca.
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ATTUALITÀ
PREVISTO L’AGGIORNAMENTO DEGLI STANDARD DI CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA. IL SISTEMA ATTUALE È CRITICATO DAGLI OPERATORI. SI CHIEDE SEMPLIFICAZIONE, ATTUALIZZAZIONE E OMOGENEITÀ DEI REQUISITI.
NUOVE STELLE QUESTO È IL CAMMINO di Vanna Assumma
U
n comma occhieggia ‘nascosto’ all’interno dell’articolo 1 del decreto Recovery 2021 per l’attuazione del Pnrr. Si tratta del comma 15, inosservato dai media, che rimanda al ministero del Turismo l’obbligo di aggiornare gli standard minimi della classificazione alberghiera attraverso un decreto da emanare entro il 31 marzo 2025. L’aggiornamento degli standard potrebbe risolvere le criticità dell’attuale sistema di classificazione a stelle (da una a cinque), che non è omogeneo a livello nazionale e quindi non offre trasparenza sul mercato, ed è troppo ‘minuzioso’ al punto da vincolare gli alberghi a soluzioni che non sono al passo con i tempi. MANCA OMOGENEITÀ La classificazione attuale, dunque, crea difficoltà sia ai turisti che non hanno criteri uguali su tutto il territorio nazionale per scegliere l’albergo in cui alloggiare, sia alle imprese ricettive che si devono confrontare con parametri ‘vecchi’. La prima criticità, cioè la presenza di parametri diversi nelle varie Regioni italiane per definire il numero di stelle, è dovuto al fatto che il sistema attuale prevede, in base al Dpcm del 2008, una serie di requisiti minimi che sono comuni in tutta Italia, ad esempio la dimensione
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ATTUALITÀ
minima delle camere e dei bagni, la frequenza del servizio di pulizia, l’orario di operatività del servizio di ricevimento, le lingue straniere conosciute dalla reception, ecc. A questi criteri se ne aggiungono altri stabiliti dalle Regioni, che hanno la possibilità per legge di integrare gli standard minimi. Risultato: ogni Regione fa da sé, con requisiti differenti da un luogo a un altro. Questo disorienta il turista, che si attende lo stesso trattamento in tutta Italia dalla stessa classe di stelle. Passando agli imprenditori, gli hotel in Italia sono obbligati a rispettare sia i requisiti nazionali sia quelli della propria Regione, dato che, a differenza di quanto accade in altri Paesi, la classificazione a stelle è vincolante nella Penisola ed è legata alla licenza di esercizio. La verifica dell’ottemperanza ai parametri richiesti viene fatta dal Comune o dalla Provincia, i quali, in alcuni casi, ‘latitano’ e così accade che alcuni hotel si auto-attribuiscono le stelle che credono di meritare. Insomma, al danno si aggiunge la beffa, con un ulteriore fattore di aleatorietà nella definizione delle stelle.
l’apprezzamento di un servizio o di un oggetto dipende dalla loro qualità e non solo dal fatto che siano presenti in hotel. Aggettivi come ‘bello’, ‘buono’, ‘sorprendente’, sono ciò che fa la differenza negli standard percepiti da un turista. Viceversa, i requisiti della classificazione sono quantitativi e non qualitativi, dato che devono essere confrontabili e misurabili. Di fatto, è il mercato a definire gli standard e infatti le catene dell’hotellerie hanno i loro propri parametri. Casillo solleva anche un altro problema, legato alla tassonomia: “In Italia si sono sviluppate diverse tipologie di ricettivo, ad esempio appartamenti, residence, b&b, e ogni Regione conferisce nomi e requisiti diversi per queste attività, al punto che camere in appartamento vengono vendute sotto la dicitura ‘albergo’. Il turista è confuso, spesso non capisce cosa sta comprando, ed è necessaria una classificazione che dia trasparenza al mercato”.
PARAMETRI ‘VECCHI’ Continuando ad analizzare il tema nell’ottica degli imprenditori, emerge un altro aspetto, cioè l’esorbitante numero di requisiti, che finiscono con l’essere “un elenco minuzioso di oggetti che non sono neanche attuali”. Sono le parole di Barbara Casillo, direttore generale di Confindustria Alberghi, che aggiunge: “La classificazione alberghiera attualmente in vigore segue un concetto vecchio, che non si adegua ai nuovi format dell’accoglienza. Prevede obbligatoriamente accessori che non hanno niente a che fare con i format di arredo contemporanei e con i concetti di design che trasformano gli oggetti e li rendono multifunzionali. Succede quindi che norme così rigide diventino un ostacolo per la libertà e la creatività dell’imprenditore”. Secondo Casillo è importante che l’aggiornamento degli standard previsto dal decreto Recovery vada in un’ottica di semplificazione dei requisiti: “È giusto che ci siano alcuni parametri di base, ma non devono essere farraginosi e inutili. Spero che si rimetta mano alla classificazione, riducendo il numero dei requisiti richiesti e soprattutto attualizzandoli. Inoltre il sistema deve essere reso omogeneo tra le Regioni con un coordinamento nazionale”. STANDARD DI MERCATO Scendendo più in profondità sull’argomento, emergono dubbi sull’utilità di un sistema vincolante di classificazione alberghiera. Innanzitutto perché
Immagine evocativa del servizio e dell’attenzione ai dettagli (foto di Cottonbro da Pexels) In apertura, illustrazione da vecteezy.com
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Foto by Anncapictures da Pixabay
dossier
Economia della SOSTENIBILITÀ LE TEMATICHE ESG COMPORTANO UN IMPEGNO DI RISORSE, INVESTIMENTI E COMPETENZE. SOLO NEL MEDIO-LUNGO TERMINE SI VEDONO I VANTAGGI. MA LA STRADA È SEGNATA, ANCHE PERCHÉ GLI STESSI VIAGGIATORI CHIEDONO SEMPRE PIÙ SPESSO VACANZE ‘RESPONSABILI’. È IMPORTANTE CHE LE PERFORMANCE SIANO VALIDATE O CERTIFICATE DA ORGANISMI TERZI.
DOSSIER
Investire GREEN porta NEW BUSINESS di Vanna Assumma
UN HOTEL REALMENTE SOSTENIBILE COSTA. SOLO NEL MEDIO-LUNGO TERMINE ARRIVANO I VANTAGGI: RISPARMIO SULL’ENERGIA ELETTRICA, AUMENTO DI VALORE DELL’ALBERGO, FIDELIZZAZIONE DI CLIENTI E DIPENDENTI, NUOVI EVENTI CORPORATE.
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L
a sostenibilità ambientale è una sfida imprescindibile, in tutti i settori, anche in quello dell’hotellerie. Nessuno ormai lo mette in discussione. Ma il tema vero si sposta su un altro livello, quello dell’essere ‘realmente’ sostenibili, progetto che è molto oneroso da mettere in opera. Le dichiarazioni di intenti non mancano: alla Cop26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si tenuta lo scorso novembre 2021, è stata presentata la ‘Dichiarazione di Glasgow sulle azioni climatiche nel turismo’, che punta a dimezzare le emissioni entro il 2030 e ad azzerarle al più tardi entro il 2050. Per dare un’idea della questione, secondo una ricerca di Ey-Parthenon, Oc&C e Booking, le strutture ricettive di tutto il mondo emettono 264 milioni di tonnellate di Co2 l’anno. Per abbattere i gas serra, gli hotel dovrebbero investire nei prossimi due decenni 768 miliardi di euro, una cifra che corrisponde approssimativamente al fatturato annuo del settore alberghiero globale. Questo per dire che i costi della transizione ecologica sono alti e ci vogliono
DOSSIER
imprenditori in grado di metterli sul tavolo. Restringendo lo sguardo all’Italia, nel mondo ricettivo tricolore c’è la consapevolezza che bisogna ‘per forza’ investire in sostenibilità, anche perché questa scelta può avere un ritorno di business, e, a medio-lungo termine, anche di redditività. “Principalmente è una ‘cosa buona e giusta’ – afferma Luca Finardi, general manager di Mandarin Oriental, Milan e area vice president, Operations Italy Mandarin Oriental Hotel Group – perché dobbiamo capire che non siamo soli a questo mondo e bisogna pensare agli altri e alle generazioni future. Il vantaggio economico è relativo, perché si risparmia in alcune aree ma aumentano i costi in altre. Per dare un’idea, ai clienti chiediamo se vogliono che le lenzuola vengano cambiate quotidianamente oppure ogni tre giorni, e nel secondo caso si risparmia sui costi dell’energia. Inoltre, per il f&b compriamo prodotti locali, che non arrivano in aereo, come accadeva prima con il branzino cileno o il king crab dell’Alaska, giusto per fare due esempi. Anche in questo caso, si
ottiene un risparmio perché si riducono i trasporti”. Viceversa, il manager spiega che la sostenibilità porta anche a un aumento dei costi, ad esempio con l’eliminazione totale della plastica in albergo: “La pellicola ecosostenibile costa il triplo rispetto a quella tradizionale, così come lo stirrer per cocktail in bambù ha un prezzo decisamente più alto di quello in plastica”. Per ridurre al minimo l’impatto sul pianeta, al Mandarin si utilizzano solo bottiglie di alluminio riciclato e sono stati sostituiti tutti gli accessori da bagno con una gamma di prodotti di fascia alta disponibili da dispenser anziché in piccole bottiglie, avvolti in carta riciclata certificata Fsc e in tubi di alluminio riciclato. FIDELIZZAZIONE E NUOVI EVENTI Rimanendo nel mondo del lusso, anche il general manager dell’Hotel Principe di Savoia, Ezio Indiani, ritiene che la sostenibilità vada vista a 360 gradi e non solo in termini economici ‘stretti’, anche perché il ritorno si ottiene in termini di fidelizzazione
Ingresso dell’hotel Mandarin Oriental, Milan In apertura, foto di Geralt da Pixabay
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DOSSIER
Facciata dell’Hotel Principe di Savoia a Milano
e di new business .“È un discorso di filosofia aziendale – sottolinea Indiani – che nella nostra realtà coinvolge anche l’aspetto etico, ad esempio abbiamo introdotto azioni per rendere più agevole il lavoro dei dipendenti, dalla flessibilità di orari alle convenzioni con garage indipendenti per il parcheggio, allo smartworking. Questo crea minore impatto sui trasporti, e soprattutto maggiore soddisfazione, riducendo il turnover del personale”. Il manager aggiunge che gli interventi in sostenibilità non vanno visti come una spesa bensì come un investimento, che in prospettiva porta new business: “Le aziende internazionali – spiega – prima di confermare un evento in albergo, vogliono sapere qual è la posizione dell’hotel riguardo alla sostenibilità e le politiche che mette in atto in questo campo. I gruppi che investono in sostenibilità cercano hotel che siano coerenti con la loro filosofia. Di conseguenza, adottare una politica di salvaguardia ambientale e sociale permette di mantenere i clienti corporate e di acquisire nuove aziende per eventi business”. MA QUANTO SI RISPARMIA? Passando invece ai ‘conti’, è sulla bolletta energetica che appare il segno ‘meno’. “Con l’introduzione di 40mila lampadine a risparmio energetico – continua Indiani – nonché nuovi modelli di boiler e alcune cucine a induzione, risparmiamo circa il 20% della bolletta elettrica”. Altri dati li 22 PAMBIANCO HOTELLERIE Febbraio/Marzo 2022
fornisce Remo Eder, a capo del Gruppo Antares , che ha investito recentemente due milioni di euro nell’Hotel Concorde a Milano con l’obiettivo di ridurre i costi di gestione e le emissioni di Co2 grazie a un impianto di riscaldamento e raffreddamento a ‘quattro vie’ che funziona con un impianto di domotica gestibile dagli ospiti. Già in passato – specifica Eder – abbiamo fatto lavori nell’ottica del risparmio energetico, sostituendo le caldaie con la pompa di calore, realizzando il cappotto termico e il sistema di illuminazione a led, con una spesa di 2,5 milioni di euro”. Il risultato è stato considerevole: “Abbiamo il 70% in meno di consumi di metano l’anno – spiega il presidente del Gruppo Antares – e, considerando i consumi totali di metano ed elettricità, si ottiene una riduzione del 30% l’anno. Si tratta di un risparmio importante, anche perché il metano è destinato ad aumentare molto. Covid permettendo, stimo di rientrare in sei anni in tutto quello che ho speso”. Snocciola dati anche Marina Pasquini, presidente di Italy Family Hotels e titolare dell’Hotel Belvedere di Riccione, in provincia di Rimini: secondo una ricerca trentina, le strutture certificate Ecolabel possono risparmiare fino a 5.498 mc acqua/ anno, circa 62 tonnellate di Co2/anno e 21mwh/anno di energia. “Altre ricerche americane – illustra Pasquini - mostrano come gli hotel possono incrementare il valore della loro struttura, oltre che ridurre
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costi, grazie all’adozione di soluzioni green. La chiave di volta con cui guardare questi numeri è quella del lungo periodo: non possiamo aspettarci che gli investimenti vengano riassorbiti nel breve termine, ma dobbiamo scommettere nella sostenibilità, sapendo che questo porterà a dei vantaggi, anche economici, a lunga portata. Infatti, dobbiamo investire in sostenibilità non solo perché siamo chiamati tutti a compiere azioni per contrastare il surriscaldamento globale ma perché queste azioni ci permettono di dare maggior valore alle nostre strutture e a quello che offriamo agli ospiti. Le persone hanno consapevolezza del loro impatto quando viaggiano e vogliono essere messe nelle condizioni di ridurlo. Come consorzio, Italy Family Hotels ha deciso di affiancare nel prossimo futuro gli associati nella strada verso la sostenibilità, con un programma che prevede consulenze sul tema, illustrazioni di best practice e percorsi ad hoc”.
Dall’alto, interno dell’Hotel Concorde del Gruppo Antares, esterno dell’Hotel Bertelli a Madonna di Campiglio (Tn), alcuni prodotti dell’orto dell’Hotel Hermitage di Italy Family Hotels
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ARRIVA ANCHE LA ISO Come dimostrano gli esempi precedenti, gli hotel si muovono, ma siamo ancora in una fase di ‘transizione ecologica’ in cui non esistono standard di riferimento. Per questo motivo, è stata introdotta recentemente la certificazione Iso 21401 dedicata alle Pmi del mondo turistico che identifica i requisiti ambientali, sociali ed economici per la gestione della sostenibilità. L’Hotel Bertelli di Madonna di Campiglio, in provincia di Trento, è stato il primo hotel in Italia ad aver ottenuto questo ‘bollino’. “Si tratta – spiega Marco Masè, la cui famiglia guida da oltre 40 anni l’hotel – di un progetto che non riguarda solamente la sostenibilità ambientale, ma anche quella sociale intesa nei termini di prendersi cura dei rapporti con clienti, dipendenti, fornitori, stakeholder locali”. Già nella primavera 2015, l’Hotel Bertelli ha realizzato una centrale termica alimentata a biomasse. “Il risparmio ottenuto sui costi di gestione – spiega Masè – è di circa 25mila euro l’anno. Tramite il contributo europeo Fesr, il costo dell’impianto è stato ammortizzato in due anni. La sostenibilità è un valore importante anche per il turismo di lusso: è cambiata la mentalità, basti pensare che un tempo, il benchmark nell’automative era rappresentato da Ferrari o da Lamborghini, adesso da Tesla ”.
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I viaggiatori chiedono ETICA di Davide Deponti
SEMPRE PIÙ CONSIDERATA UN ELEMENTO CHIAVE DAI VIAGGIATORI E GIÀ AL CENTRO DEI PROGRAMMI DI SVILUPPO DELLE AZIENDE DI TRASPORTI ITALIANE, LA SOSTENIBILITÀ SI CANDIDA A ESSERE LA RISORSA TURISTICA DEL FUTURO.
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arà la sostenibilità la chiave del rilancio del turismo, nel 2022 e oltre. Secondo Wto, World Tourism Organization dell’Onu, il ‘turismo sostenibile’ è infatti la formula in grado allo stesso tempo di soddisfare i bisogni dei viaggiatori e di migliorare le opportunità per il futuro delle destinazioni. Andare in vacanza comporta un’assunzione di responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle economie locali: non basta solo progettare architetture rispettose della natura - con fabbricati costruiti con criteri ecocompatibili e con riuso di materiali di costruzione, isolamento termico, ventilazione naturale, riduzione di uso e riciclaggio di acqua, produzione di energia rinnovabile e utilizzo di energia geotermica - ma è necessario anche rispettare la cultura del luogo, rendendo possibile una sostenibilità turistica a lungo termine. Oggi, dice il Wto, all’industria turistica si chiede di essere etica e virtuosa: di non sfruttare un territorio, una cultura o una popolazione, ma al contrario di generare ricchezza rispettandone le caratteristiche.
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Soprattutto perché questo è quello che chiedono gli stessi viaggiatori: nomadi digitali che anche da una baita in montagna o su una spiaggia di sabbia bianca sono connessi ma che hanno un nuovo concetto di benessere inteso come avere tempo per se stessi. Con un denominatore comune: facendo viaggi sempre più sostenibili e responsabili. Una nuova centralità del turismo sostenibile che è confermata anche dai dati. Secondo il rapporto 2020 della Fondazione UniVerde, per il 74% degli italiani il turismo sostenibile è il più sicuro nella fase post-Covid, mentre il 71% lo considera eticamente più corretto e più vicino alla natura e l’84% lo vede anche come un’opportunità di sviluppo economico. Altra conferma poi emerge dai dati raccolti da Booking.com: già nel 2019, pre pandemia, per oltre il 72% dei viaggiatori era già arrivato il momento di agire e fare scelte di viaggio sostenibili per salvare il pianeta per le generazioni future. A pensarlo uomini e donne di tutte le fasce d’età, in particolar modo i turisti 46-55enni convinti della necessità improrogabile nel 74% dei casi, seguiti dai Millennial al 71%. Inoltre, quasi tre quarti dei viaggiatori globali (73%) dicevano di voler soggiornare almeno una volta quest’anno in una sistemazione ecocompatibile o green. E di nuovo Booking, in un altro sondaggio rilasciato alla fine del 2021, spiega che nel prossimo futuro uno dei trend più forti sarà quello che vede il viaggio come fonte di benessere: è così per il 79% degli intervistati. E, dopo, una lunga “astinenza”, tre quarti dei viaggiatori (75%) affronterà la prossima vacanza “come fosse la prima volta”, apprezzando l’esperienza del viaggio in sé. Sempre del 2021 è poi una ricerca Expedia secondo la quale si conferma l’appeal delle attività green e all’aperto: al 24% piace l’idea di dormire sotto le stelle, al 17% di fare immersioni e al 13% di fare trekking. I TURISTI LO VOGLIONO GREEN Una profonda e accurata analisi sulla sostenibilità come motore primario del turismo è stata fatta anche all’ultima edizione della fiera Bto, andata in scena lo scorso fine novembre a Firenze. Partendo dall’ultimo report di Google Destination Insights secondo cui quello della sostenibilità nei viaggi è un driver sempre
più trasversale che già oggi guida le scelte dell’83% dei viaggiatori. Una tendenza che ha guadagnato forza in parte grazie alla pandemia ma che sembra destinata a diventare un valore permanente con cui il settore turistico dovrà sempre più confrontarsi. Sempre il report Google infatti, spiega che per il 61% dei turisti globali è stata l’esperienza della pandemia a dare l’esigenza di fare nel futuro solo viaggi green ed ecosostenibili. Dati, a livello nazionale, confermati poi da uno studio Ipsos, secondo il quale è la sostenibilità ad essere il primo criterio di valutazione da parte del 58% dei viaggiatori italiani nei confronti dei luoghi e delle
Dall’alto, gruppo votato alla sostenibilità, Lefay Resort & Residences sviluppa ogni anno l’inventario delle emissioni di Co2; Naturhotel Leitlhof di San Candido (Bz) è stato premiato come albergo più green d’Europa del 2021 In apertura, viaggio sostenibile lungo la pista ciclabile della Riviera dei Fiori (Im)
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strutture ricettive che visita. Una percentuale che sale addirittura all’83% se si prendono in considerazione solo i turisti che viaggiano per fare esperienze enogastronomiche. In conclusione, secondo la ricerca Ipsos, l’Italia è oggi considerata tra i Paesi del mondo percepiti come ‘sostenibili’, grazie alla propria qualità della vita e alla cura per l’ambiente: si posiziona al quarto posto davanti a Giappone e Francia e quasi ‘doppiando’ nelle preferenze mete come Usa e Spagna. Un esempio di questa tendenza a seguire il trend green è stato portato avanti dalla Regione Veneto. “Abbiamo avviato un importante lavoro sui nostri 9 siti Unesco - spiega l’assessore al Turismo Federico Caner -, tra i quali spiccano le Dolomiti, Venezia e la sua laguna e la città di Verona, per fare in modo che allo sviluppo turistico corrisponda un’attenzione massima nei confronti del territorio e dell’ambiente. Parallelamente abbiamo promosso la Carta Europea del Turismo Sostenibile, finanziata con i fondi europei del progetto ‘Take it Slow’ che mira a incentivare il turismo lento, sostenibile e accessibile. Sul nostro territorio inoltre il cicloturismo rappresenta un’opportunità concreta di proporre offerta sostenibile. Insieme alle Province e ai Comuni lavoriamo allo sviluppo della rete ciclabile, come nel progetto ‘Cycling in the Land of Venice’”.
Per il 74% degli italiani il turismo in contesti naturali è il più sicuro in pandemia (dati Fondazione UniVerde)
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Sempre a proposito di cicloturismo in ottica green, da segnalare è il progetto che in Liguria ha permesso di trasformare quella che era la linea ferroviaria tra San Lorenzo al Mare e Ospedaletti nella panoramica Pista Ciclabile della Riviera dei Fiori, immersa nella natura. Ben 24 km di binari che correvano lungo la sottile striscia di terra tra il mare e la costa, rovinando la vista e il godimento del litorale in provincia di Imperia, sono diventati un progetto di grande valorizzazione, in chiave green e slow, che ha incrementato in maniera rilevante l’offerta turistica della zona. Alla ciclovia poi si è affiancato il recupero delle aree ferroviarie dismesse che ha permesso di riqualificare molte zone, rendendo possibile l’accesso al mare in angoli di litorale incontaminati. TRASPORTI PER L’AMBIENTE Se la bicicletta è ovviamente il mezzo più sostenibile, anche compagnie aeree e ferroviarie, per non parlare di quelle crocieristiche, da tempo lavorano per proporre viaggi sempre più all’insegna della sostenibilità. Elemento che si può misurare con precisione, come dimostra uno studio commissionato da Greenpeace e realizzato dal gruppo di ricerca italiano ‘Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa’, mettendo a confronto i voli a corto raggio più frequentati in Europa con le corrispondenti alternative in treno. A parità di tratta emerge che viaggiare su rotaia può essere più sostenibile di volare. Parlando di tratte lunghe fino a 1.500 km, con un tragitto in treno lungo non oltre sei ore, secondo il report si potrebbero risparmiare 3,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. In media infatti i treni emettono cinque volte meno CO2 rispetto agli aerei lungo tragitti equivalenti. Trenitalia ha seguito questo principio confermando nel nuovo orario invernale 24 Intercity Notte che uniscono tra loro le medie località e capoluoghi di provincia, passando anche per luoghi turistici. Senza dimenticare i treni Euronight per andare all’estero: sono quattro convogli notturni, da Milano-Verona-Padova e da Roma-Firenze, che raggiungono Vienna e Monaco di Baviera. Restando proprio in Germania, la compagnia di bandiera Lufthansa ha deciso di muoversi in sinergia col trasporto su rotaia. A breve infatti, come riportato dal sito inglese Simple Flying, offrirà un tragitto alternativo in treno - grazie a
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Costa Smeralda in navigazione: la nave è alimentata con carburante a basso impatto ambientale
una partnership con Deutsche Bahn - a tutti i voli nazionali diretti al suo hub principale di Francoforte. Una mossa che ha lo scopo di attrarre la grande percentuale di viaggiatori attenti all’ambiente: perché la sostenibilità è diventata un tema in cima all’agenda di tutta l’industria aeronautica, con molte attività per ridurre le emissioni inquinanti. Come dimostra anche easyJet, che ha deciso di non volare lungo le rotte sulle quali un treno impiega tre ore o meno. Secondo infine il report 2021 ‘Air Transport IT Insights’ di Sita crescerà ancora l’attenzione dei vettori alla sostenibilità e già ora il 56% sta implementando nuove tecnologie per migliorare l’efficienza energetica in volo e il 33% ha messo in conto di ridurre le emissioni entro il 2024. Dal cielo al mare, non cambia la voglia di seguire la richiesta di tutela ambientale da parte dei viaggiatori e le compagnie di navigazione sono da tempo impegnate in questo trend, come Costa Crociere, la cui ammiraglia Costa Smeralda è anche la prima nave della flotta alimentata a gas naturale liquefatto. Oggi è affiancata da una seconda nave di questo tipo, Costa Firenze, mentre a marzo 2022 salperà anche Costa Toscana, gemella di Smeralda. Non è da
meno il competitor Msc Crociere che sulla sua ammiraglia Msc Bellissima ha implementato diverse innovative tecnologie per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Bellissima infatti è dotata di un sistema di pulizia dei gas di scarico che le garantisce emissioni più pulite, di un sistema avanzato di trattamento delle acque reflue, di sistemi intelligenti di riscaldamento, ventilazione e aria condizionata per recuperare il calore dagli spazi dei macchinari e di illuminazione a led per risparmiare una significativa quantità di energia. Utilizza una tecnologia ancora più avveniristica l’ultima arrivata Msc Seashore che monta sistemi ibridi di pulizia dei gas di scarico che danno una riduzione del 98% delle emissioni di ossido di zolfo (SOx) e del 90% di ossido di azoto (NOx). Infine da segnalare che è attivo da ben 25 anni il programma ‘Save the Waves’ di Royal Caribbean che vede la compagnia impegnata a ridurre, riutilizzare e riciclare tutto quello che è possibile avendo già eliminato tutti gli oggetti monouso in plastica, sostituendoli con carta, legno e bambù. E le sue prossime navi di classe Icon saranno alimentate a gas liquefatto, per ridurre le emissioni inquinanti dal 2023. Febbraio/Marzo 2022 PAMBIANCO HOTELLERIE 29
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SOSTENIBILITÀ strada senza ritorno di Giambattista Marchetto
IL MONDO ALBERGHIERO HA INTERCETTATO IN MODO PIONIERISTICO IL TEMA DEL CONSUMO RESPONSABILE. SECONDO FILIPPO BETTINI, SUSTAINABILITY AND FUTURE MOBILITY OFFICER DI PIRELLI, L’HOTELLERIE È CHIAMATA A FARNE UNA LEVA REPUTAZIONALE A LIVELLO DI INDUSTRY.
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“L
a sostenibilità è una strada senza ritorno”. Muove da questa premessa (e certezza) la riflessione di Filippo Bettini, sustainability and future mobility officer in Pirelli. Ingegnere biomeccanico e un passato da manager in corporation di primo piano, Bettini è una delle voci di riferimento nell’industria rispetto alle politiche sostenibili e traccia con sicurezza i contorni di una visione sistemica dei processi culturali in corso. Se volessimo fare il punto sul ‘valore’ della sostenibilità oggi, da dove dovremmo partire? Oggi si assiste alla crescita strutturata di una coscienza collettiva su tematiche di sostenibilità che sono di fatto la ricetta giudicata più efficace per favorire la continuità dello sviluppo, perché solo una attenta gestione degli aspetti ambientali e sociali può assicurare una progressione del benessere. Nel 2015 le Nazioni Unite hanno definito i ‘Sustainable Development
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Goals’, indicando 17 grandi capitoli, dalla fine della povertà e della fame nel mondo alla qualità della vita nei mari e nelle città. Rispetto a questa agenda 2020-30, l’atteggiamento dell’industria è stato inizialmente molto cauto, perché farsi carico di queste tematiche risponde all’intuizione felice di alcuni capi di azienda (come è stato fin dall’inizio per Pirelli) ma comporta un impegno di risorse, competenza e investimenti. Se dunque in una fase iniziale c’erano cautele e qualche riluttanza, oggi questo tema si è evoluto anche con l’intervento di elementi regolatori che stanno portando in molti settori a una forte accelerazione.
legata al climate change e che rischia di mettere in secondo piano gli altri grandi temi: dai diritti umani alle condizioni di lavoro, dalla diversità all’inclusione. Inoltre dobbiamo avere la consapevolezza che la transizione energetica per mitigare gli effetti dell’innalzamento della temperatura richiede tempi adeguati di messa a punto.
Perché questo tema non è solo una questione di marketing? Se da un lato c’è la regolamentazione legislativa, dall’altro il contributo delle imprese è orientato all’innovazione tecnologica. Ogni miglioramento in termini di impatto ambientale, sicurezza ed equità è legato alla capacità di trovare soluzioni tecnologiche innovative. Dunque il tema sostenibilità non è legato al marketing ma ai processi di innovazione, anche se i due ambiti si valorizzano reciprocamente. Oggi possiamo misurare il valore della sostenibilità basandoci su molti Kpi, e, per esempio, in Pirelli siamo molto attenti alla rendicontazione perché questo influisce sui ricavi e sulle performance azionarie. Siamo leader mondiali nei rating di sostenibilità e quindi il mercato ci premia, con l’acquisto di pneumatici e di partecipazioni azionarie. Le ultime sentenze sul greenwashing fanno bene o male al fronte sostenibilità? Fanno male per certi aspetti, perché evidenziano un problema e minano la credibilità aziendale e a volte dell’intero settore. Nello stesso tempo credo siano situazioni inevitabili perché la tentazione di utilizzare come leva di comunicazione la sostenibilità oggi è molto diffusa. Ritengo comunque che la sostenibilità sia una strada senza ritorno. E certamente più le performance sono validate o certificate da organismi terzi, più cresce l’apprezzamento e la reputazione aziendale presso tutti gli stakeholder, non limitandosi ai soli azionisti. C’è una sovraesposizione del tema? È utile o rischia di creare confusione? Oggi certamente c’è un’emergenza ambientale
Energie rinnovabili e ambiente: secondo Bettini,“l’hotellerie è chiamata a fare di questo processo una leva reputazionale a livello di industry” (foto da Pixabay) In apertura, Filippo Bettini, sustainability and future mobility officer Pirelli
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Complesso immobiliare sostenuto da energia rinnovabile e soluzioni tecnologiche innovative (foto da Pixabay)
Se guardiamo al mondo dell’edilizia community (con un focus sugli hotel) qual è il nodo cruciale nella sostenibilità? Da osservatore ritengo che il mondo dell’hotellerie debba concentrarsi soprattutto in termini di infrastrutture sul tema legato alla sicurezza, che riguarda prima di tutto la fase di edificazione e poi quella della fruizione. Il mantra ambientale non deve distogliere l’attenzione dalle altre priorità. Penso che il primo impegno per l’industria sia ridurre a zero gli incidenti sul lavoro e credo che la stessa attenzione debba valere anche per l’hotellerie. Credo che il mondo alberghiero abbia già intercettato in maniera pionieristica una tematica che è nelle agende dei prossimi anni, ovvero quella del consumo responsabile. Se oggi tutti sappiamo che l’attenzione agli asciugamani evita lo spreco d’acqua, è perché le strutture alberghiere hanno abbracciato questa tematica culturale da tempo. Un’attenzione simile si è spinta su energie rinnovabili e riciclo dei materiali. Ecco, l’hotellerie è chiamata a fare di questo processo una leva reputazionale a livello di industry. E con riferimento ai trasporti? Per noi - che ci occupiamo da 150 anni di mobilità - nel futuro deve essere sicura, pulita, efficiente e inclusiva. Esattamente in quest’ordine, perché la prima mission è ridurre gli incidenti stradali e dunque l’impatto 32 PAMBIANCO HOTELLERIE Febbraio/Marzo 2022
ambientale evolve con il miglioramento dell’efficienza. Guardando avanti, quali sono le parole chiave? Inclusione e la spesso citata resilienza, che riassume tutte le variabili. Nel Pnrr c’è un focus adeguato su questo fronte? Il Pnrr è innanzitutto questo. Le missioni chiave sono tutte riferite alla sostenibilità in chiave trasversale, anche perché è risultato del green deal inserito nell’agenda della Commissione Europea in carica. La vera domanda è un’altra, per l’Italia come per altri Paesi: siamo in grado di trasformare questi obiettivi in qualcosa di concreto e che crea valore? Le università, gli enti locali e le imprese dovrebbero concorrere come sistema superando le logiche che vedono una divaricazione tra ricerca pura e ricerca applicata. Sostegni pubblici e investimenti privati, quale spinta pesa di più? È importante che ci siano le due linee. È vero che l’azienda è chiamata a investire in tecnologia per seguire una ricerca di innovazione accelerata, ma deve anche essere premiata e valorizzata. La ricerca pubblica e quella privata si devono avvicinare per spingere sull’attuazione delle coordinate strategiche per il futuro.
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INTERVISTA A GUIDO DELLA FRERA GDF GROUP
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INTERVISTA
ALBERGATORE PER PASSIONE E ‘COMBATTENTE’, IL PRESIDENTE DI GDF GROUP RITIENE CHE NON SIA UN CASO SE LA MAGGIOR PARTE DEI RISTORI SIANO ANDATI AD ALTRI SETTORI. QUESTIONI DI LOBBYING.
NON SPARATE SUL TURISMO di Davide Deponti
I
mprenditore a tutto tondo, Guido Della Frera non nasce hotelier ma lo diventa per passione. Un sentimento forte che guida le sue scelte e che lo porta a essere sincero e diretto, anche a costo di andare contro l’establishment. Fin dal 2006 quando, dopo avere operato nel settore immobiliare e sanitario, con il suo Gdf Group entra nell’ospitalità, acquisendo il Grand Hotel Villa Torretta Curio by Hilton. Albergo milanese di charme che occupa l’omonima villa gentilizia del Seicento: ricca di affreschi, arte e cultura, viene restaurata e rilanciata sul mercato con uno standing internazionale di alta ospitalità. Da quel momento Della Frera non si ferma più e oggi il gruppo, tramite la controllata Gdf Hotel, ha la gestione di altri cinque alberghi, per un totale di mille camere: Hotel Ibis Milano Fiera, Hilton Garden Inn Milan North, Novotel Brescia 2, Double Tree by Hilton Brescia e Hotel Cristallo a Ponte di Legno. E un settimo albergo è in rampa di lancio proprio nel 2022. Cominciamo dai ‘j’accuse’: il turismo in Italia potrebbe ‘pesare’ di più? Ci vorrebbe intanto una migliore e più assidua opera di lobbying da parte delle associazioni di settore. Sarebbe ora che il mondo del turismo italiano si organizzasse bene, unendo tutte la categorie che fanno parte del comparto.
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INTERVISTA
Solo tutte insieme potrebbero avere la forza di fare una lobby di peso, che possa incidere sulla politica. Se guardiamo al concreto non c’è nessuna forza politica che è contro il turismo. Però, quando si arriva all’atto pratico delle decisioni, conta il peso politico che ogni comparto porta e un turismo parcellizzato e debole non può competere. L’esempio del Covid è emblematico: mediamente un albergo italiano con la pandemia ha perso il 60%70% del suo fatturato ma la maggior parte dei ristori sono finiti altrove. Che metro di misura si è usato? E allo stesso modo è stata trattata la ristorazione. In altri comparti dell’industria invece hanno tutto avuto subito. Siamo prossimi alla ripartenza? Le sfide del futuro vogliono che l’Italia debba concretamente rifare il parco alberghi per renderlo adatto agli standard internazionali ed essere i primi a intercettare la grande ripartenza che ci sarà già da questa estate, secondo me, post-pandemia. Ma senza un piano di investimenti e di aiuti, non lo possiamo fare. Noi che rappresentiamo il 13% del Pil e anzi potremmo esprimere molto di più, non siamo mai riconosciuti. E magari aiuti più consistenti vanno a realtà industriali di altro tipo, che dopo un po’ rilocalizzano la produzione all’estero. Invece noi contribuiamo a mantenere e a promuovere la bellezza del Paese e saremmo un investimento ‘vero’ per l’Italia, che è il posto più bello e ambito del mondo e meriterebbe di avere un proposta di ospitalità all’altezza e con strumenti a disposizione per migliorarsi e far crescere tutto il sistema Paese. 36 PAMBIANCO HOTELLERIE Febbraio/Marzo 2022
In alto da sinistra: Villa Torretta, edificio seicentesco trasformato in hotel di lusso a due passi dal centro di Milano; Hilton Garden Inn Milan North, albergo business con tutti i comfort, e il Double Tree by Hilton a Brescia
Gdf Group come sta operando oggi? Rispetto al 2020 ovviamente siamo migliorati, chiudiamo con un tasso di occupazione media durante l’anno del 40 per cento: era la metà un anno fa, ma il danno è ancora enorme. Prima del Covid la percentuale di occupazione era in media del 60%-70%. Io ho sempre tenuto aperti i miei alberghi e continuerò a farlo perché siamo un servizio pubblico di fondamentale importanza. Inoltre, ho visto sulla mia pelle che la cassa integrazione prolungata ha prodotto effetti psicologici devastanti sui dipendenti. E il tema delle risorse umane è fondamentale nel nostro settore, oggi più che mai, anche perché manca una adeguata formazione che è un altro dei limiti della proposta turistica italiana. Abbiamo bisogno di scuole superiori di alto livello post-diploma per formare il personale di cui già oggi abbiamo bisogno. Il piano industriale
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comunque non si ferma: tre anni fa volevo arrivare a mille camere e ci sono arrivato. Tra tre anni vorrei arrivare a 1.500 camere e la strategia che abbiamo impostato va in quella direzione. Siamo alla ricerca di altri alberghi quindi, ma in locazione, perché costruire nuovi alberghi oggi è troppo oneroso. Non mi arrendo e continuerò a seguire una politica economica e imprenditoriale sostenibile come invece è giusto fare, oggi più che mai. Quali i vantaggi di lavorare con grandi catene? Come ho già detto, siamo in un Paese di grande caratura turistica, nel quale gli imprenditori del turismo vengono poco considerati. Nonostante ciò, il nostro piano di sviluppo industriale va avanti con convinzione, continuando a lavorare con le grandi catene, come già fatto finora. Con Hilton in particolare, ma anche con Accor. Questo per due motivi: il primo è che, a mio avviso, oggi in Italia lavorare con le catene vuol dire avere una visibilità e una considerazione molto diverse sul mercato. E il secondo è che grazie al know how sempre update, che si ottiene lavorando con gruppi internazionali, si riesce a imparare tanto sul come fare questo lavoro al meglio. Sono onesto e devo dire che io, il mio management e tutto lo staff abbiamo imparato tantissimo in questi anni lavorando insieme ai grandi professionisti del settore. Con loro hai una dimensione e una mentalità internazionale che
oggi è fondamentale avere. Alle richieste di un mercato globale che si muove con velocità si può rispondere solo con elevati standard di qualità di prodotto turistico, che difficilmente un hotel indipendente può avere. Torniamo a lei, da cosa nasce la passione per l’hotellerie? Sono ‘nato’ con un’azienda già esperta di accoglienza, che ha operato con successo per tanti anni in ambito sanitario, e quindi è venuto quasi naturale occuparsi anche di ospitalità turistica. Dopo questa partenza ‘in sordina’, è subentrata la passione. E adesso con tanti hotel in portafoglio e con altri sui quali stiamo lavorando per prossime aperture, posso dire che faccio questo mestiere perché mi piace. D’altronde, un po’ come capita nel campo della ristorazione, fare ospitalità è un lavoro che è sempre mosso da una grande passione, prima ancora che dai ricavi. In questo periodo ancor di più: la voglia di fare questo mestiere che vince su tutto anche se è palese la dimostrazione che in Italia mancano una politica e una visione attenta al turismo. Tutti si riempiono la bocca di cultura e turismo ma poi non si riesce a creare un vero programma. Oggi con un ministero ad hoc qualche passo in avanti si è fatto, anche se nella distribuzione degli ultimi fondi al mondo del turismo e dell’ospitalità sono arrivate solo le briciole. A fronte di un mondo turistico e alberghiero che dà lavoro a un milione di persone più mezzo milione di stagionali.
DoubleTree by Hilton Milan Malpensa Solbiate Olona, in apertura ad aprile 2022
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Grattacieli di Milano (foto FietzFotos)
ANALISI
M&A, mani sulle CITTÀ di Vanna Assumma
LO STUDIO PAMBIANCO SULLE OPERAZIONI IN ITALIA NEL 2021 EVIDENZIA LA SPINTA DEL MERCATO VERSO LA SEPARAZIONE TRA PROPRIETÀ E GESTIONE DEGLI HOTEL. GLI ALBERGATORI MOSTRANO INTERESSE AD ACQUISIRE NUOVE GESTIONI NELLE CITTÀ.
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L
e operazioni immobiliari e le acquisizioni di gestione di hotel non si sono fermate nel 2021 in Italia, nonostante il settore del turismo abbia vissuto un anno in affanno. Secondo l’analisi di Pambianco, effettuata in base agli annunci ufficializzati alla stampa nel 2021, l’anno scorso sono state condotte in Italia 32 operazioni immobiliari nell’hotellerie (quattro e cinque stelle) e 39 acquisizioni di gestione. Nel computo non sono conteggiate le aperture avvenute nel 2021, ma esclusivamente gli annunci ufficializzati nell’anno (con opening negli anni successivi), e non sono considerate le acquisizioni di gruppi, né gli accordi di franchising. QUO VADIS? Analizzando i dati riportati nella pagina accanto, si rileva che l’attenzione cade maggiormente sulle città d’arte. Questo
ANALISI
PRINCIPALI OPERAZIONI IN ITALIA NEL 2021
ACQUISIZIONI IMMOBILIARI DI HOTEL
ACQUISIZIONI DI GESTIONE DI HOTEL
32
39
Nazionalità
Destinazione hotel acquisiti
Nazionalità
Destinazione hotel acquisiti
Italia su Italia
Città d’arte
Italia su Italia
Città d’arte
Estero su Italia
Mete turistiche
Estero su Italia
Mete turistiche
14 18
17 15
21
27
18
12
I dati sono stati elaborati da Pambianco in base agli annunci ufficializzati alla stampa nel 2021
fenomeno è evidente soprattutto nelle acquisizioni di gestione, infatti più del doppio delle nuove gestioni sono state prese nelle principali città italiane. Su un totale di 39 nuovi ‘passaggi’, ben 27 si riferiscono agli hotel cittadini, mentre 12 sono le strutture localizzate in destinazioni tra mare, montagna e borghi. Gli albergatori, quindi, scelgono di fare business nelle città e, in particolare, quelle prescelte sono Milano e Roma. Per fare alcuni esempi, Accor, con il marchio Orient Express, si è aggiudicato la gestione dell’Hotel de La Minerve di Roma (apertura nel 2023), J.K. Place approda nel Quadrilatero a Milano, dove verrà aperto nel 2023 un boutique hotel in via Borgospesso, Lhm si occuperà di Palazzo al Velabro a Roma, con brand Design Hotels di Marriott International, mentre a Rosewood Hotels & Resorts è stato affidato l’hotel nell’ex sede della Bnl a Roma, anche in questo caso l’apertura prevista è nel 2023. ‘SPLIT’ TRA PROPRIETÀ E GESTIONE Nonostante gran parte dell’attenzione degli albergatori si focalizzi sulle città, gli investitori mostrano interesse anche alle
destinazioni leisure. Infatti, su un totale di 32 transazioni di immobili, 15 riguardano location in posti di mare, montagna e in altre destinazioni turistiche. La visione a lungo termine dell’investitore punta, quindi, anche al leisure. Concentrandosi sulle acquisizioni di proprietà, solo 4 su 32 sono deal ‘corporate’, cioè portati avanti da gruppi alberghieri che sono sia proprietari sia gestori. La grande maggioranza degli investitori è composta da società finanziarie e immobiliari, e si evidenzia quindi la spinta del mercato verso la separazione tra proprietà e gestione dell’albergo. Tra gli acquirenti si citano Bain Capital Credit e Omnam Group che hanno preso Hotel Britannia Excelsior in provincia di Como, Castello Sgr ha messo le mani su Four Points by Sheraton Milan Center nel capoluogo meneghino, Generali Real Estate si è aggiudicato l’immobile in via Manzoni per Rocco Forte House, Incorp Holdings si è preso da Tui la tenuta di Castelfalfi a Montaione (Fi), mentre i due hotel fiorentini a marchio Hilton, il Florence Metropole e il Garden Inn Florence Novoli, passano al londinese Pygmalion Capital Advisers. Febbraio/Marzo 2022 PAMBIANCO HOTELLERIE 39
INCHIESTA
Nuova frontiera lusso il TRENO è la META di Davide Deponti
STA CAMBIANDO IL CONCETTO DI VIAGGIO: IL TRENO NON È PIÙ SOLO UN MEZZO DI TRASPORTO, MA DIVENTA LA VACANZA IN SÉ, SOPRATTUTTO SE È A 5 STELLE, VINTAGE, E PERMETTE DI SCOPRIRE LE LOCALITÀ PIÙ AUTENTICHE E ‘SEGRETE’ D’ITALIA.
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U
n mezzo di trasporto che è allo stesso tempo luogo di soggiorno e strumento di vacanza. Questo è oggi il treno e la tendenza a viaggiare sulle rotaie per le vacanze è sempre più in crescita nel mercato italiano del travel. Lo dicono i numeri che spiegano come il gradimento per questo tipo di viaggio è generale: secondo i dati rilevati da Trainline, app dedicata a chi prende il treno, il volume delle ricerche per viaggi su rotaia in Italia ha visto un aumento del 136% nei due mesi successivi al 26 aprile 2021, data a partire dalla quale l’Italia ha potuto gradualmente rimettersi in movimento. Altre cifre – quelle della Fondazione Fs che fa capo a Trenitalia – aggiungono un dato qualitativo: nel 2019, prima della pandemia e delle restrizioni ai movimenti e alle capienze sui convogli, erano state oltre 100mila le persone ad avere effettuato un viaggio sui cosiddetti treni storici. Si tratta di quei convogli
INCHIESTA
che viaggiano lungo vecchie ferrovie in disuso, utilizzando carrozze vintage, eleganti e retrò, e che fanno capo al progetto ‘Binari senza tempo’, lanciato dalla stessa Fondazione FS. Una tendenza che è stata recepita dall’industria del turismo e dalle istituzioni: “Il dicastero del Turismo - ha dichiarato lo scorso ottobre il ministro Massimo Garavaglia – vuole fare la propria parte per valorizzare i percorsi dei treni storici attraverso il cofinanziamento dei progetti di ripresa di alcune tratte”. Il Pnrr ha stanziato già 435 milioni per il potenziamento delle ferrovie turistiche, insieme ai ‘cammini’. Le linee su rotaia, quindi, diventano un tributo alla bellezza del Paese, in chiave slow e sostenibile. Questo trend è fatto proprio dal mondo del lusso, come dimostra il progetto che è stato presentato a fine 2021 da Paolo Barletta, CEO di Arsenale, società attiva nell’hospitality di lusso, e da Luigi Corradi, amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia. Il progetto coinvolge i cosiddetti ‘treni della Dolce Vita’, convogli che porteranno i turisti a fare esperienze di viaggio uniche a bordo di carrozze con tutti i comfort, lungo tratte riservate da nord a sud della Penisola, organizzate per raggiungere sia le aree turistiche più conosciute, sia quelle logisticamente meno servite o frequentate, ma non meno affascinanti. Tutto godendo del massimo comfort e secondo standard a cinque stelle. L’idea alla base del progetto è quella di aprire una nuova frontiera nel mercato dell’hospitality di lusso, declinata sulla fortissima capacità di attrazione del territorio italiano grazie alle sue caratteristiche turistiche uniche e trasversali, raggiungibili attraverso il turismo lento, sostenibile e più autentico, grazie al quale conoscere ‘il bello più segreto’ dell’Italia. Elementi che oggi, dopo il periodo di crisi pandemica, diventano fondamentali per la crescita e il rilancio del turismo a 360 gradi. Saranno inizialmente sei i treni storici a essere operativi su dieci percorsi, a partire dall’estate 2022: il Treno delle alpi lungo le vie dell’Amarone (da Milano a Cortina), il Treno del tartufo e del vino (dal Piemonte alla Riviera ligure), i Borghi della Val d’Orcia e la Maremma toscana (da Roma a Roma attraverso la ferrovia storica Asciano Monte Antico, Val d’Orcia e Tirrenica), la Via transiberiana e i Sassi di Matera (da Roma a Matera, attraverso la cosiddetta Transiberiana italiana e la Ferrovia del Gargano), il Triangolo di Trapani (la Sicilia occidentale da Palermo a Trapani), la Sicilia da
bere (itinerario dalla Sicilia occidentale a quella orientale), la Sicilia barocca (itinerario nella Sicilia orientale), la Rotta delle sirene (dalla costa lucana alla Calabria), il Salento e la città dei sassi (da Bari a Bari passando tra Lecce e Matera). VIAGGI SLOW LUNGO LO STIVALE Questo nuovo modo di intendere il viaggio è anche sicuro ed ecosostenibile, perché tutela l’ambiente. Dal 2023, lungo i binari italiani e all’interno dello stesso progetto lanciato da Arsenale, sarà attivo anche un altro convoglio
Dall’alto, immagine d’archivio Orient Express Heritage, il cui confort è riportato in auge dal nuovo Orient Express La Dolce Vita, e il Trenino Rosso del Bernina mentre si arrampica verso St. Moritz, in Svizzera In apertura, eleganti arredi Art Déco in una carrozza del Venice Simplon Orient Express
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INCHIESTA
linee ferroviarie che rappresentano un legame profondo con il territorio e la storia dell’Italia più vera e antica, quella da riscoprire e quella dei borghi tanto ambiti nel post-pandemia.
Un vagone letto Orient Express con arredi originali Anni Venti e Trenta
creato sempre per proporre una vacanza di lusso su rotaia. Nato con il placet del gruppo internazionale dell’ospitalità Accor, si chiamerà Orient Express La Dolce Vita e attraverserà 14 regioni italiane e 3 destinazioni internazionali per congiungere Roma con Parigi, Istanbul e Spalato. “È un grande privilegio lavorare col brand Orient Express del gruppo Accor, uno dei marchi del lusso più prestigiosi al mondo – ha spiegato Paolo Barletta – ma si tratta anche di un traguardo che sancisce un nuovo ed importante risultato per il sistema dei ‘Treni della Dolce Vita’. Un attestato di stima e fiducia che permette di aggiungere un nuovo tassello legato all’offerta turistica del nostro Paese. Grazie alla magia del treno infatti il viaggio stesso diventa la meta e l’Italia è il palcoscenico perfetto per un’operazione del genere”. Se allora era stato, quasi 150 anni fa, nel 1873, l’ingegnere belga Georges Nagelmackers a trasformare un sogno di turismo a cinque stelle in realtà, realizzando il primo treno di lusso Orient Express, per trasportare i passeggeri da Parigi a Costantinopoli in lussuosi vagoni letto, l’accordo Arsenale-Accor permetterà oggi di collegare l’Italia a Parigi, Istanbul e Spalato, attraversando in totale 8 Paesi. I passeggeri viaggeranno attraverso più di 16mila km di 42 PAMBIANCO HOTELLERIE Febbraio/Marzo 2022
BINARI IN TUTTO IL MONDO A testimonianza ulteriore che il trend su rotaia è in piena evoluzione però è anche il fatto che, dopo un periodo di pausa e grazie allo sforzo del Gruppo Belmond, riparte un altro treno storico, il Venice Simplon-OrientExpress. A partire dall’estate 2022 infatti sono in programma itinerari inediti alla scoperta dell’Europa nascosta da fare soggiornando a bordo di restaurate e lussuose carrozze Grand Suite che risalgono all’epoca dell’Art Déco. Il nuovo convoglio firmato Belmond è formato da 17 vagoni letto originali risalenti agli anni Venti e Trenta, ognuno con la sua storia unica e la sua atmosfera misteriosa, resa celeberrima dalla scrittrice gialla più famosa di tutti i tempi, Agatha Christie. A bordo, i viaggiatori possono godersi itinerari su rotaia ispirati ai percorsi dell’età dell’oro dei viaggi in treno, dal ‘Grand Tour’ alla ‘Belle Epoque’, attraversando l’Italia, la Svizzera, il Belgio e i Paesi Bassi e raggiungendo alcune fra le più belle città d’Europa, da Firenze a Parigi, da Venezia ad Amsterdam. Sempre rotaie che permettono di offrire un’ospitalità di lusso si trovano anche molto lontano dall’Italia, ad esempio in Scozia: qui, ancora una volta griffato Belmond, viaggia lo spettacolare Royal Scotsman, treno storico che invita a viaggi unici tra la brughiera e oltre. Dotato di nove vetture d’epoca con cinque vagoni letto che possono ospitare fino a 36 passeggeri, propone un percorso circolare di 8 giorni in partenza dalla capitale Edimburgo che conduce attraverso le Highlands, tra il castello di Carrbridge, la foresta di Rothiemurchus, Fort William e Mount Stuart. Certamente mitico, oltre che famoso in tutto il mondo è infine il percorso della Transiberiana Golden Eagle, la straordinaria ferrovia russa che, partendo da Mosca, conduce in treno fino alle rive del Mar del Giappone, a Vladivostok. Lungo i suoi 9.288 km, questa linea, che è una delle più lunghe al mondo, porta i passeggeri a scoprire le diverse identità di un Paese sconfinato come è la Russia, ospitandoli su carrozze d’epoca ma con servizi di alta qualità contemporanea. Tantissime le tappe in programma, dalle rive del Volga alla città di Kazan, da Irkutsk in Siberia al grande Lago Baikal.
TWO WHEELS, MILES OF EXPERIENCES.
HOTEL RENTAL S O LU T I O N
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La Dolce Vita abita ancora a ROMA di Enrico Maria Albamonte
PAMBIANCO HOTELLERIE HA VISITATO ALCUNI DEI PRINCIPALI 5 STELLE DELLA CITTÀ ETERNA PER ANALIZZARE LE STRATEGIE CHE GLI HOTEL STANNO ELABORANDO, IN ATTESA DEGLI APPUNTAMENTI CON LA RYDER CUP 2023, IL GIUBILEO E L’EXPO 2030. IL LUSSO MANIFESTA GRINTA E CREATIVITÀ.
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esilienza assoluta animata da una notevole dose di ottimismo: è questo il mantra degli hotelier romani di alto profilo. E se nella Città Eterna a segnare il passo sono soprattutto gli alberghi a due e tre stelle stritolati dalla pandemia, il lusso invece tiene botta. “A Roma il giro d’affari del settore luxury nel nostro comparto incide attualmente per una quota compresa fra il 15% e il 18% sul totale nazionale, quota destinata peraltro a raddoppiare nel futuro” dice Roberto Necci presidente del Centro Studi Federalberghi Roma. Globalmente il comparto è ancora in apnea, gravemente danneggiato da Omicron che per l’hotellerie capitolina è stato una vera doccia fredda. Secondo Confindustria Alberghi il 2021 ha registrato un calo del tasso di occupazione a Roma pari al 58%, mentre Banca d’Italia ha rilevato l’assenza del 63% dei turisti internazionali e un crollo della spesa turistica degli stranieri (soprattutto americani, cinesi e mediorientali) superiore al 55 per cento. Il lusso, però, non teme la crisi e probabilmente trainerà la ripresa. Non a caso nella Capitale c’è un grande fermento legato all’ingresso di molte catene internazionali di alta gamma tra cui Bulgari, Mandarin Oriental Hotel Group. The Rome Edition,
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Rosewood Roma, Six Senses, Nobu Hotel and Restaurant Roma, che hanno pianificato nuove aperture per i prossimi anni. Per illustrare il nuovo scenario del luxury made in Rome, Pambianco Hotellerie ha visitato alcuni dei più prestigiosi 5 stelle della Città Eterna per analizzare le diverse strategie degli hotel top di gamma. NUOVE TARIFFE E STAYCATION Sul versante prezzi, molti hotel di lusso della Capitale hanno mantenuto invariate le tariffe (alcuni le hanno addirittura leggermente ridotte), mentre The St. Regis Rome, oggi di Marriott International, confidando in una clientela esclusiva di top spender mediorientali, le ha di fatto aumentate, come spiega Giuseppe De Martino, general manager dell’hotel: “A maggio ospiteremo un matrimonio da 90 camere e un grande shabbat. Le richieste non mancano e il soggiorno medio dei nostri clienti si è addirittura prolungato”. In un momento di drastica contrazione dei flussi dall’America, dal Medio Oriente e dall’Asia, l’hospitality di prestigio ha quindi rivalutato il fattore locale: grazie alla formula della staycation, gli hotel five stars hanno potuto tirare un sospiro di sollievo dopo momenti durissimi. Il mercato del Mice invece ancora langue, in attesa di tempi più rosei in cui il distanziamento non sarà più un ostacolo all’organizzazione di grandi eventi, specialmente in primavera. IL NUOVO MICE A questo proposito, molte realtà di alta gamma a Roma hanno posticipato congressi importanti giocando la carta della flessibilità: se il cliente è temporaneamente in difficoltà, i grandi gruppi gli propongono agevolazioni e opportunità che lo fidelizzano sempre più, contemplando anche la massima disponibilità in caso di cancellazione per motivi straordinari. Ne sa qualcosa Giacomo Guzzardi, general manager di Le Méridien Visconti Rome: “Roma è una destinazione importante di turismo business: abbiamo sempre puntato sulla valorizzazione delle attrazioni contemporanee della città, come il Maxxi, l’Auditorium, il Foro Italico e il green district”. L’hotel, complice anche il design minimal con cui sono state progettate le sue
Dall’alto, il ristorante Le Jardin dell’Hotel de Russie, una suite dell’Hotel Eden - Dorchester Collection e il render della hall di Anantara Palazzo Naiadi Rome Hotel In apertura, una veduta di Piazza di Spagna a Roma
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camere e le sale comuni, è una tappa obbligata per gli executives globetrotter ma anche per avvocati e professionisti che sono di casa nel quartiere Prati, sede della struttura e della Corte di Cassazione. Inoltre l’hotel si trova a pochi passi dal Vaticano, che sarà presto un magnete per i fedeli di tutto il mondo che si riverseranno a Roma per il Giubileo del 2025.
Dall’alto, la reception dell’Hotel Rome Cavalieri, a Waldorf Astoria a Monte Mario, e la scenografica Sala Ritz dell’Hotel The St. Regis Rome
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UNA CITTÀ- CANTIERE In attesa di questa scadenza, che già si prefigura un’occasione molto ghiotta per il turismo nella Capitale, la città si trasforma in cantiere. Varie strutture infatti si stanno rinnovando progettando anche ampliamenti. Fra queste c’è il Radisson Blu Ghr Hotel, Rome che è in pieno restyling, con due piani già operativi. Ne parla Gian Maria Vecchiarelli, direttore sales e marketing dello storico hotel situato nell’esclusivo quartiere Parioli, dietro Piazza Euclide, tradizionalmente meta di capi di Stato e diplomatici e oggi culla della movida romana oltre che location preferita di delegazioni sportive e businessmen: ”Il nostro piano di ristrutturazione, partito nel 2019, ha visto la fusione dei precedenti Hotel Ritz e Regent in un unico hotel con 285 camere e sei sale meeting, tra cui una banquet hall immersiva dotata di proiettori che diffondono immagini a 360 gradi. Il nostro fiore all’occhiello saranno un rooftop restaurant e un elegante bistrò con giardino d’inverno su strada, oltre a una ‘private’ spa molto accogliente”. Ospiterà un nuovo centro benessere anche l’Anantara Palazzo Naiadi Rome Hotel, che ha annunciato un poderoso restyling dell’albergo incastonato in un palazzo d’epoca che sorge sulle vestigia delle Terme di Diocleziano. Grazie alla sua posizione, il building ha spesso ospitato troupe televisive e cinematografiche per film come ‘House of Gucci’ di Ridley Scott e serie tv Netflix come ‘Baby’, ambientata in parte nel ristorante Tazio, impreziosito dall’abilità culinaria dello chef Niko Sinisgalli. “Con i nostri interventi di rinnovamento - racconta il general manager dell’albergo Francesco Mennella – ci stiamo muovendo in punta di piedi. La grande novità è una nuova spa di quattro sale che offre un’ampia gamma di massaggi e trattamenti per il viso. Nel 2022 sarà inoltre inaugurata una nuova spa all’ultimo piano dell’hotel”. Il
contract division
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wellness è un elemento distintivo anche per Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel che vanta un incomparabile centro benessere di 2.200 metri quadrati con piscina interna, ampia palestra e lettini su polvere di quarzi, oltre a un ristorante stellato come La Pergola affidato alla direzione di Heinz Beck. Uno dei ristoranti più incensati da una clientela cosmopolita (e ‘regno’ dello chef Fabio Ciervo) si trova presso l’Hotel Eden - Dorchester Collection, destinazione privilegiata delle star di Hollywood come Sophia Loren e Nicole Kidman, amanti delle suite munite di tecnologia domotica. “A livello di occupazione camere, prevediamo quest’anno una crescita del 25% rispetto allo scorso anno” anticipa Mirko Cattini, GM dell’Hotel Eden fresco di nomina. GRAND TOUR FRA LE OASI GOURMET Sul terreno della ristorazione, l’Eden è marcato stretto da Hotel de Russie che, come per tutta la catena Rocco Forte Hotels al quale l’albergo fa capo, si avvale già da alcuni anni della direzione creativa di Fulvio Pierangelini, uno degli chef più amati a livello internazionale per le sue ricette semplici e raffinate basate sul 48 PAMBIANCO HOTELLERIE Febbraio/Marzo 2022
Dall’alto, la veduta da una suite dell’Hotel Hassler Roma a Trinità dei Monti, e il panorama da una suite del Courtyard by Marriott Rome Central Park sul Parco del Pineto
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genius loci: ”Grazie anche al talento dell’interior artist Giò Bressana, che ha ridisegnato la sala del ristorante Le Jardin, abbiamo molto successo con i nostri menu gourmet e il brunch domenicale annovera fra gli 80 e i 100 coperti alla volta” spiega Giampaolo Ottazzi, general manager della struttura di via del Babuino, mecca dello shopping griffato, alla quale Sir Rocco Forte ha previsto di affiancare per il 2023 anche il Carlton a Milano in via Senato. “Sono positivo per natura: abbiamo un boom di prenotazioni per la bella stagione e puntiamo sul capitale umano” aggiunge Ottazzi. Gli fa eco Valeria Fruscio, nuovo direttore generale di Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton :“Il capitale umano va protetto, per cui chiediamo al Governo incentivi per la salvaguardia dell’occupazione; da noi inoltre il 70% del middle management è femminile perché secondo Hilton la diversità di genere può fare la differenza”. SOSTENIBILITÀ, QUOTE ROSA E RENDITE DI POSIZIONE Quote rosa in primo piano anche al Courtyard by Marriott Rome Central Park, dal 2008 sotto l’ombrello del gruppo Marriott: la GM della struttura è Antonella Ferro, imprenditrice grintosa e preparata con una fede incrollabile nei valori: “Amo le donne e i giovani che sono spesso anche nostri clienti e credo nei nuovi talenti e nel Mice; inoltre sosteniamo il Fai con iniziative concrete. La tutela dell’ambiente ci riguarda da vicino perché l’hotel si affaccia sul Parco del Pineto, polmone di Roma”. Ha una vocazione green anche il Gran Meliá Villa Agrippina che sorge su una dimora romana di età imperiale, trasformata nel top resort urbano della capitale:” Siamo plastic free - spiega il GM dell’hotel Andrea Fiorentini – e abbiamo ridotto drasticamente le emissioni di Co2. Il nostro energy manager studia le tariffe di acqua, gas ed elettricità consentendoci di pianificare l’approvvigionamento energetico a lungo termine”. Villa Agrippina, uno degli hotel più amati dagli americani (e anche dagli italiani per banchetti nuziali e weekend romantici), può vantare una posizione invidiabile nella città a pochi passi
Dall’alto, il Longitude 12 Bistrot & Jardin di Le Méridien Visconti Rome, e la bedroom di una suite dell’Hotel Radisson Blu Ghr, Rome dietro Piazza Euclide
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dal Gianicolo con una grande piscina ovale. Ma la palma delle terrazze panoramiche più suggestive della città eterna se la contendono l’Hotel Hassler Roma e il Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel, due gemme dell’hospitality capitolina. Hassler, tuttora di proprietà di Roberto E. Wirth, discendente di una dinastia svizzera di hotelier, è uno degli ultimi alberghi di lusso indipendenti della Capitale. Dalla sua rooftop, prospiciente le cupole di Trinità dei Monti, si gode una veduta spettacolare:“In 43 anni di carriera nell’hotellerie ho rinnovato tre volte questa struttura, ereditata dai miei genitori: oggi il mio staff può contare su tante giovani leve”, dice l’imprenditore che ha già un figlio attivo nell’albergo. La formazione del personale turistico è un capitolo cruciale per Alessandro Cabella, area manager Italia per Hilton e GM del Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel, considerato ‘un museo che vende camere’ per le inestimabili opere d’arte che ospita:“ La nuova sfida dell’hotellerie di qualità è la formazione: Hilton gestisce una sua ‘università’ in tandem con Forbes, vivaio delle risorse umane di domani; per la vera ripresa, prevista nel 2023, la progettualità sarà fondamentale”. 50 PAMBIANCO HOTELLERIE Febbraio/Marzo 2022
Dall’alto, la piscina e il giardino esterno del Gran Meliá Villa Agrippina a due passi dal Gianicolo, e i’ingresso di Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton
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SCENARI
LE REALTÀ DEL CO-LIVING E DELLO STUDENT HOUSING SVOLTANO VERSO FORME IBRIDE CHE PROPONGONO UN’ESPERIENZA ALBERGHIERA FLUIDA, MESCOLATA AL RESIDENZIALE. ITALIA MERCATO APPETIBILE PER I PLAYER INTERNAZIONALI.
SPIN-OFF DALLO STUDENTATO di Giambattista Marchetto
I
l campus si apre all’ibridazione e diventa hotel. E l’hotel scivola verso forme ibride di co-living. È la frontiera liquida di un business che sembra oggi trainante con potenzialità multicanale. Se il mercato real estate dirotta attenzioni crescenti dalle strutture con destinazione uffici e retail verso il residenziale (che rappresenta oltre il 7% dell’investimento nel 2021, secondo dati Cbre), il mondo degli spazi condivisi e le nuove formule alberghiere miste (tra studentato, hotel e co-living) spingono verso progetti sperimentali. E la crisi legata al Covid ne ha mostrato la sostanziale resilienza. PIONIERI RESILIENTI Chi nasce con l’ibridazione nel Dna è The Student Hotel. Fondata nel 2012, Tsh ha sede ad Amsterdam e oggi tutte le proprietà offrono un campus a uso misto con alloggi, bar, ristoranti, palestre, negozi al dettaglio, spazi per riunioni ed eventi e centri di coworking. Con più di 11mila stanze in 15 città europee, Tsh intende offrire un’esperienza unica alla sua comunità internazionale. E pochi mesi fa il gruppo ha annunciato di voler avviare la costruzione di sette nuovi hotel nelle principali città di passaggio dell’Ue e di aggiungere quasi
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3.000 camere al portafoglio esistente. “Fin dal primo giorno - osserva il CEO Charlie McGregor - il modello ibrido ha sconvolto il settore dell’ospitalità in Europa”. Qual è dunque la chiave del successo? “L’essere studenti a vita”, risponde con ironia il fondatore. Se il concept è nato dall’osservazione degli studenti, “oggi quella visione è diventata realtà e si è allargata – spiega - fino a comprendere tutti gli ospiti animati da uno spirito studentesco, dai viaggiatori esperti di design agli imprenditori della prossima generazione”. Ogni anno Tsh accoglie migliaia di ospiti negli ambienti costruiti appositamente o ricavati da edifici storici reinventati, offrendo spazi combinati per imparare, soggiornare, lavorare e divertirsi per una notte, una settimana, un mese o un anno. “Ogni iniziativa orientata agli ospiti, alle aziende del posto e alle comunità locali - aggiunge - è pensata e programmata per creare un impatto positivo sul quartiere di riferimento e per generare una cultura inclusiva. Ibrida ed elastica”. Il focus di Tsh è chiaro. “I viaggiatori di nuova generazione – rimarca MacGregor - rimangono più a lungo, uniscono il lavoro al tempo libero e si collegano di più con il quartiere e le comunità locali. Vediamo gli studenti come solo in una fase iniziale del loro sviluppo professionale, ecco perché non dovrebbero essere individuati singolarmente ma accolti come futuri Next Gen. Stiamo costruendo una comunità che condivide valori e interessi”. Durante la pandemia Tsh dichiara risultati migliori di molte altre società alberghiere tradizionali. “Grazie al modello ibrido – spiega McGregor - siamo stati in grado di aumentare rapidamente le prenotazioni di alloggi per studenti in un momento in cui viaggi turistici e aziendali sono scomparsi. Nonostante le restrizioni sui viaggi e la sospensione delle attività didattiche, abbiamo raggiunto una forte occupazione negli ultimi 18 mesi, anche in nuovi mercati dove avevamo appena aperto. Il test senza precedenti portato dalla pandemia ha dimostrato la resilienza e la natura meno volatile del modello di business ibrido”. Per l’anno accademico 2020/2021, Tsh ha raggiunto un tasso di occupazione del 51% in tutte le sedi e tipologia di camere. Con la ripartenza e l’allentamento delle restrizioni nel mondo, il gruppo vede una forte ripresa della domanda. Per il 2022 prevede di raggiungere
un’occupazione mista in tutto il suo portafoglio superiore all’80%. E quest’anno il gruppo inaugurerà altri tre hotel, ampliando la propria presenza in Europa e aprendo oltre 1.000 camere a Madrid, Barcellona e Tolosa. “Vorremmo sicuramente espanderci ancora in Europa – conclude il CEO -. La nostra presenza in Germania è molto limitata, l’Italia sta andando bene e per la Spagna qualche altro progetto potrebbe aiutare. La Francia rappresenta per noi una grande sfida mentre il Regno Unito è molto interessante perché probabilmente potremmo avere fino 10 Tsh solo a Londra”.
Dall’allto, il rendering del nuovo The Student Hotel a Roma e la lobby del Florence Lavagnini, aperto a Firenze dal gruppo guidato da Charlie McGregor In apertura, l’area co-working di The Student Hotel a Bologna
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Dall’alto, immobile che ospita il Camplus Turro a Milano, vista dalla terrazza del nuovo Camplus Hotel di Roma e una camera della struttura
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SVOLTA HOTELLERIE Arrivando ai player italiani, Camplus attualmente è il primo provider in Italia nel settore dello student housing con un totale di 9mila posti letto in 13 città. “La nostra presenza – rimarca il CEO e founder Maurizio Carvelli - si articola su tutto il territorio italiano e in due città spagnole (Pamplona e una new entry a Siviglia). Puntiamo a raggiungere i 15mila posti letto in 5 anni crescendo con nuovi investimenti all’estero e in Italia”. Nell’indicare la chiave del successo su scala nazionale, Carvelli indica proprio il ‘modello italiano’, reso distintivo dall’intervento normativo. “La legge 338 – spiega - è stata illuminante nella definizione della qualità degli spazi da vivere e quindi delle opportunità di relazione e formazione da offrire agli ospiti. Con questo supporto legislativo è stato possibile per noi creare un vero modello di residenzialità dove la sostenibilità degli spazi fosse un plus. Col tempo questo ha permesso di fornire servizi di qualità che hanno dato forza al brand, così da avere una fiducia tale da poter crescere come stiamo facendo”. Pur rimanendo focalizzata sullo student-housing, l’azienda ha segnato nel 2021 una svolta con l’apertura del primo Camplus Hotel nel centro di Roma. “Una soluzione disegnata su misura – rimarca Carvelli - per una generazione di giovani mobili e flessibili, secondo una visione che l’azienda ha maturato a contatto con gli studenti. Una nuova formula di ospitalità immersa nelle bellezze della città con 57 camere con vista sul Chiostro di Michelangelo e le Terme di Diocleziano, in posizione strategica vicino ai principali luoghi di interesse della capitale. Ma anche le nuove residenze-college aperte tra Bologna, Milano e Torino rappresentano una apertura all’ibrido e alla flessibilità verso cui tenderemo ancor di più”. La ‘value proposition’ dell’ibridazione è precisa. “La riflessione alla luce di questi mesi – conclude il CEO - è che per fare crescere le persone ci voglia intorno un villaggio, una comunità che le accompagni. Gli studenti, i giovani lavoratori, i nuovi imprenditori e tutto il tessuto economico-sociale devono poter dialogare e confrontarsi tra loro, con professori, con colleghi e con imprese; sono le relazioni che rendono gli anni universitari unici e il post-università fruttuoso”. E il food è una frontiera cruciale: appena prima del Covid è
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partito Hum.us, progetto di ristorazione che si declina in “cibo di qualità, personale di qualità e formazione di qualità”. IBRIDAZIONE LIVING Il modello ibrido attira l’attenzione degli investitori, come dimostra l’ingresso del fondo americano Starwood Capital Group nel capitale di DoveVivo, oggi un piccolo colosso che si definisce una “co-living company”. Secondo quanto riportato da Il Sole-24Ore, se il punto di partenza è stata una piattaforma di co-living per studenti, in breve la società fondata da Valerio Fonseca e William Maggio ha espanso il proprio raggio d’azione sul settore living nel suo complesso, puntando sulla residenzialità a 360 gradi. Anche il gruppo internazionale Hines – presente in 27 paesi con un portafoglio di asset del valore di 83,6 miliardi di dollari - il cui business si focalizza sulla rigenerazione urbana di complessi storici nel centro delle città (Milano in primis per l’Italia) declina il proprio segmento living su target differenti, tra cui lo student housing. E questo modello, con interventi di recupero immobiliari, favorisce “la crescita di comunità efficienti, sostenibili e inclusive”, come sottolinea Mario Abbadessa, senior managing director & country head di Hines Italy. “Quello dello student housing è un segmento in cui crediamo molto e in cui investiamo da circa tre anni – evidenzia Abbadessa - forti dell’esperienza nel settore del living. Con una particolare attenzione all’impatto sociale dei nostri progetti, l’investimento negli studentati rappresenta una modalità per contribuire allo sviluppo del capitale umano”. Hines opera attraverso la controllata Aparto, operatore specializzato “in grado di anticipare le nuove esigenze dei ragazzi, non più orientati solo alla ricerca di un alloggio, ma piuttosto di campus universitari innovativi sul modello di quelli internazionali”. Oltre al recente investimento sul complesso di Manifattura Tabacchi a Firenze, il gruppo ha due progetti in sviluppo in zona Bocconi a Milano. L’ibridazione - o meglio l’ispirazione - che ha in mente Hines e che viene gestita da Aparto si basa sui concetti di servizio e di esperienza. Le strutture Aparto ospitano infatti una comunità di studenti che viene sollecitata in termini culturali, sportivi e di intrattenimento, mettendo in rilievo il senso dell’esperienza.
Dall’alto, una camera nel campus Aparto Milan Ripamonti, foto aerea dell’ex Manifattura Tabacchi a Firenze e uno degli spazi comuni in Aparto Milan Giovenale
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IN COLLABORAZIONE CON COLLESI
L’azienda marchigiana, leader nel mercato delle craft italiane di alta gamma, gioca su più tavoli e investe su cosmesi, wellness, esperienze innovative che incrociano il mondo hotellerie. Dal lancio della Craft Beer Therapy alla linea Skin Beer, fino ai distillati col nuovo brand Street Art by Collesi per i millennials.
COLLESI, beer therapy in hotel Dalla birra, la bellezza. È cruciale l’evoluzione della marchigiana Collesi – brand storico delle craft made in Italy – verso linee di business parallele che raccontano di benessere e di experience. Non solo cosmesi basata sui principi attivi della bevanda amata da Kundera e Hrabal, da Bukowski e da Martin Lutero, ma anche una ‘esplosione’ di progetti orientati al wellness. E come racconta Giuseppe Collesi, c’è spazio per rapporti organici con il segmento hotellerie per una proposta innovativa che a breve andrà alla conquista di Dubai. Qual è oggi il peso del segmento cosmesi nel business di Collesi? La nascita del progetto Beauty (attraverso la società Sorgente di Birra) è legata alla volontà di rendere disponibile a tutti i principi attivi della birra artigianale e i suoi effetti benefici. Aver investito su ricerca e produzione, con personale altamente specializzato, dimostra che puntiamo con determinazione sul settore”. Su quali strategie si è sviluppato il segmento? L’obiettivo è una totale autonomia, con la creazione di uno spin-off anche dalla linea profumi e ampliando l’offerta dei prodotti cosmetici. Siamo la prima e unica azienda al mondo
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che realizza prodotti cosmetici a base di birra artigianale, con l’estrazione dei principi attivi e non con l’aggiunta di birra a un prodotto di massa. Abbiamo lanciato la Craft Beer Therapy – e stiamo lavorando per renderla un protocollo medico - e il progetto Skin Beer. Siamo partiti con i primi negozi monomarca, in contemporanea abbiamo quasi completato il progetto di affiliazione per il quale stiamo dialogando con gruppi leader nella gestione di brand cosmetici, interessati ad acquisire la licenza di distribuzione. Vogliamo raggiungere con la cosmetica i risultati ottenuti con la nostra birra. Birra e cosmesi, liaison perfetta? Questa bevanda è quasi miracolosa per la pelle, i capelli e per tutto l’organismo. Ha più polifenoli di alcune bevande apprezzate per gli antiossidanti, ma ci sono anche studi che dimostrano quanto bene faccia al cuore, alla digestione o al ringiovanimento cellulare. Quando è artigianale, è una delle bevande più naturali - gli ingredienti sono acqua, orzo e luppolo - e mettere a frutto i suoi principi attivi è di certo un elemento vincente. E la nostra birra (l’artigianale italiana più premiata al mondo) ha caratteristiche uniche dovute all’eccezionalità delle
IN COLLABORAZIONE CON COLLESI
condizioni di altitudine e di esposizione ai venti nelle tenute da cui viene il nostro orzo, oltre all’acqua di fonte dal monte Nerone.
Dubai per la ‘settimana delle Marche’ organizzata dalla Regione e presenteremo in esclusiva mondiale il progetto Craft Beer Therapy by Collesi.
Quali nuovi progetti sono in fase di sviluppo? Stiamo lavorando al lancio della linea corpo e capelli. È stato siglato un accordo con alcune cliniche che intendono adottare la Craft Beer Therapy e i trattamenti per la pelle. Dopo aver realizzato la Skin Beer e brevettato l’olio di luppolo, per noi è importante entrare nel settore medico con un protocollo naturale e altamente performante. Inoltre abbiamo lanciato il brand Street Art by Collesi, un progetto interessante che lega l’arte e l’urban style. Partiamo a febbraio con il lancio dei primi distillati (gin, vodka e limoncello) in bottiglie personalizzate da street artist, ma è prevista anche una linea cosmetica rivolta al pubblico dei millennials.
Prevedete anche una distribuzione retail o in ambito gdo? A dicembre abbiamo raggiunto un accordo con Coin per l’apertura di Collesi Store all’interno dei loro magazzini. Partiremo con dodici negozi nel 2022 per poi arrivare all’intera copertura entro il 2024. Inoltre stiamo valutando l’offerta dei distributori che si dimostrano sempre più interessati al prodotto.
Quali proposte avete nel mondo hotellerie? Abbiamo lavorato con dei professionisti dell’hotellerie per creare un progetto che, oltre alle forniture alberghiere, prevedesse l’allestimento di specifiche strutture esperienziali che arrivano fino alle esclusive Collesi SPA. Le Collesi Room sono camere totalmente customizzate in cui sono offerti trattamenti completi viso e corpo; ne abbiamo una operativa al NYX Hotel Milan by Leonardo Hotels da settembre 2021. La struttura ospita anche il primo Live Store e un corner monomarca. Le Experience Suite, che offriranno un’esperienza studiata in base alle richieste del cliente, rappresentano un format molto apprezzato e stiamo trattando con alcune catene per poterle aprire al più presto - il Covid purtroppo è stato un freno.
C’è un’integrazione commerciale oltre che di filiera che possa incrociare le vostre linee di prodotto nel segmento horeca e hotellerie? Uno dei brand più importanti del settore hotellerie ha apprezzato il nostro brand a tal punto da proporci l’apertura di ristoranti e bar Collesi. È un progetto che non prevede unicamente la cessione del brand, ma la stessa cura del dettaglio nel food che utilizziamo da anni nel beverage. Abbiamo già sperimentato, con un importante chef marchigiano, un menù che viene offerto in vari locali. Siamo prossimi all’apertura del primo locale, anche se valutiamo la pandemia per non sbagliare i tempi.
Lavorate anche in private label? La Skin Beer e la Craft Beer Therapy sono molto apprezzate anche da aziende importanti, con le quali è aperto un dialogo per una possibile fornitura di prodotti. Allo stato attuale non siamo del tutto convinti, ma sarebbe sbagliato chiudere le porte a priori.
La presenza sui mercati esteri con la birra è un traino per la cosmesi? Anche se l’attenzione che riceviamo è legata principalmente all’eccellenza del prodotto cosmetico, non possiamo negare che essere conosciuti come birra d’eccellenza ha facilitato alcuni rapporti. Oggi stiamo trattando per la distribuzione negli USA, Messico e nel mercato occidentale. A fine febbraio saremo a
Alcuni prodotti per donna e uomo della linea cosmetica Collesi a base di birra artigianale In apertura, una Collesi Room customizzata per trattamenti completi viso e corpo
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Hotel gourmet sotto le STELLE di Giulia Mauri
TREDICI I RISTORANTI IN ALBERGO PREMIATI DALLA GUIDA MICHELIN 2022. PUNTE DI DIAMANTE DELLE STRUTTURE RICETTIVE, COMPORTANO UN INVESTIMENTO CONSISTENTE, MA SONO UN’OPPORTUNITÀ DI BUSINESS. IL SEGRETO STA NEL SAPER BILANCIARE OSPITALITÀ E ALTA CUCINA IN UNA FORMULA INTEGRATA.
“L
ucevan le stelle…” e quest’anno, come del resto in ogni edizione della Guida Michelin, uno dei maggiori riferimenti internazionali per la valutazione della qualità dell’offerta di ristorazione, accoglienza e turismo, ne compaiono di nuove che arricchiscono il firmamento della ristorazione in Italia. Tra le 36 novità che hanno delineato una nuova costellazione in 14 regioni della Penisola, figurano due new entry due stelle e 34 una stella per un totale di 378 ristoranti stellati. “Nonostante tutte le difficoltà che i ristoranti hanno attraversato e le sfide che stanno ancora affrontando - commenta il direttore internazionale della Guida Michelin Gwendal Poullennec - il livello e gli standard qualitativi sono talmente elevati da registrare il più alto numero di ristoranti stellati mai raggiunto in Italia”. Un trend positivo che ha ormai conquistato anche le strutture alberghiere, sancendo una nuova alleanza tra ospitalità e alta cucina, che avvicina l’Italia agli standard internazionali. UN, DUE... STELLA! Tra i ristoranti in hotel insigniti del prestigioso riconoscimento, uno su tutti registra un exploit: da zero a due stelle in soli nove mesi di attività. Sono i numeri che segnano la storia del Tre Olivi a Paestum (Sa), da marzo 2020 nelle mani dello chef Giovanni Solofra, che propone sapori del Cilento e della Campania, sua terra natia, da cui attinge prodotti e idee, filosofia e storia. Nel 2018 la prima stella Michelin al St. George Restaurant di Taormina, ora al Tre Olivi, all’interno del Savoy Beach, struttura ricettiva sorta nel 2001 da un’idea di Giuseppe Pagano e dal 2010 condotta dal
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Da sinistra, un tavolo vista mare da Somu presso il Club Hotel; lo ‘chef’s table’ di Bianca sul Lago all’interno di Bianca Relais In apertura, il raviolo arrotolato alle erbe con frutti di mare proposto da Gusto by Sadler Restaurant nel Baglioni Resort Sardinia
primogenito Salvatore. “Il Tre Olivi - spiega quest’ultimo - esiste da circa dieci anni e nasce semplicemente come ristorante del Savoy: un progetto teso all’alta qualità ma senza l’ambizione di un riconoscimento Michelin. Poi, circa due anni fa, abbiamo constatato che, per diventare ‘albergo destinazione’, era necessario realizzare un fine dining di altissimo posizionamento, anche con il sogno nel cassetto di poter celebrare i venti anni della nascita del Savoy Beach con un riconoscimento Michelin”. Un desiderio e un impegno che, nonostante le difficoltà della contingenza sociosanitaria, sono divenuti realtà. “Oggi - prosegue il general manager - abbiamo un ristorante due stelle Michelin che va ad aggiungersi alla spiaggia privata, il Beach Club 93 con le sue proposte ristorative, e alla spa del Savoy, l’Holos Spa, una delle più grandi spa del sud Italia, che sarà inaugurata ad aprile”. Un’offerta completa e trasversale di cui in questi mesi di attività ha goduto principalmente una clientela nazionale. Dati destinati a cambiare. “Basti pensare precisa Pagano - che nei due anni precedenti al Covid la percentuale di provenienza era 45% Italia e 55% estero”. Insieme all’attrattività, i ricavi del ristorante, che al momento costituiscono il 7% del fatturato della struttura, sono previsti in crescita anche in virtù degli investimenti in una nuova terrazza, “una sorta di orangerie” che accoglierà gli ospiti nel primo atto dell’esperienza Tre Olivi. 60 PAMBIANCO HOTELLERIE Febbraio/Marzo 2022
Solofra non è il solo a guadagnarsi nuovamente la menzione. La stella (una) torna a brillare anche sul cammino di Damiano Nigro. Dopo più di quindici anni alla direzione di Villa D’Amelia, lo chef si è stabilito nella primavera dello scorso anno al Relais Palàs Cerequio di Michele Chiarlo, che nel 2011 ha ristrutturato un palazzo nobiliare settecentesco immerso tra i vigneti dell’omonimo cru di La Morra (Cn), in Piemonte, e lo ha concepito come un ‘tempio del Barolo’. “Per Palàs Cerequio - spiega Alberto Chiarlo, alla guida della struttura con il padre Michele e il fratello Stefano - la stella è il completamento di un progetto di eccellenza”, che accoglie gli ospiti in nove suite, offre degustazioni attraverso 30 Barolo al bicchiere del caveau e dispone di 30 posti a tavola, destinati a diventare 50 la prossima estate con l’apertura della nuova sala ‘pieds dans les vignes’. “L’alta cucina è sempre più un must ovunque. Ancora più importante è in Langa, vera e propria oasi felice degli stellati”, sostiene Chiarlo. “Chi viene qui è innanzitutto un grande appassionato di vini e cucina, e al Palàs può trovare entrambi”. Una sinergia che funziona, stando ai risultati di questo primo anno di attività, che ha attratto una clientela al 70% esterna all’hotel e al 70% straniera. ATTRAZIONE TERRITORIALE Si prepara ad accogliere ospiti provenienti dai Paesi più vicini, come Francia, Svizzera,
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Germania, Austria e il resto del Nord Europa, anche il ristorante Bianca sul Lago, cuore dell’esperienza di Bianca Relais, a Oggiono (Lc). Il boutique hotel 5 stelle della famiglia Spreafico mette a disposizione degli ospiti dieci camere e suite sulle rive del Lago di Annone, un piccolo gioiello circondato dall’acqua, dalle Prealpi e da un rigoglioso parco a pochi minuti dal Lago di Como. Qui, va in scena la cucina dello chef under 35 Emanuele Petrosino, ‘miglior giovane chef italiano’ del 2019 secondo la guida rossa e stella Michelin nel 2022. Un riconoscimento significativo perché, sottolinea il general manager Luca Lagrasta, “sostiene e anzi rafforza uno degli obiettivi più importanti del nostro progetto che è quello di far conoscere e valorizzare un territorio meraviglioso ancora sconosciuto ai più”. La proposta gastronomica, sin dall’inizio una delle anime del relais nato nel dicembre del 2019, ha rappresentato nell’ultima stagione il 45% del fatturato. “Crediamo che la ristorazione debba per forza essere sostenibile nell’ambito di un hotel, supportata dalla voce eventi (commerciali e privati), che è fondamentale, e da sinergie con gli altri outlet food&beverage che stiamo sviluppando attraverso un nuovo progetto di mixology”, rivela il GM. Sulla necessità di una gestione profittevole del ristorante insiste anche Guido Polito, amministratore delegato di Baglioni Hotels & Resorts, di cui fa parte il nuovo Baglioni Resort Sardinia, inaugurato lo scorso giugno sulla spiaggia di Lu Impostu, a nord di San Teodoro (Ss). Al suo interno si trova Gusto by Sadler Restaurant, entrato con una stella nella selezione Michelin. Segno distintivo dell’italianità nel mondo è, infatti, il buon cibo e Baglioni, che conta oggi quattro hotel e tre resort, ha fatto dell’esperienza gastronomica uno dei punti di forza dell’intero gruppo. “Avendo due ristoranti nel resort - commenta l’AD -, abbiamo ritenuto opportuno dare una connotazione diversa offrendo la possibilità ai clienti di scegliere tra un’esperienza più locale e una più gastronomica”, che porta la firma di Claudio Sadler e del resident chef Giorgio Pignagnoli. I vantaggi sono duplici: “Un elemento distintivo in più per poter essere scelti e un’attrattività nei confronti di clienti esterni, visto che il resort si trova all’interno di un’area privata in cui ci sono molte ville”. Sulla stessa lunghezza d’onda, restando
in Sardegna, anche Marco Bongiovanni, amministratore delegato di Baja Hotels Travel Management, società che possiede il tour operator Sardinia360 e la catena alberghiera Baja Hotels, uno dei principali player della Costa Smeralda, che con tre hotel e un residence genera un giro d’affari di 17 milioni di euro. “Il ristorante deve essere un profit center della gestione alberghiera. Il suo successo è una medaglia al petto per la struttura che lo ospita, contribuendo a migliorarne i margini”, afferma Bongiovanni facendo riferimento a Somu (una stella), che dal 2020 si trova presso il Club Hotel, a Baja Sardinia (Ss), sotto la guida dello chef Salvatore Camedda. ALL’INSEGNA DELLA SOSTENIBILITÀ Sostenibilità sì economica, ma anche ambientale. Ne è ambasciatore il Restaurant 1908, spazio fine dining da 25 coperti inaugurato nel 2016 all’interno del Parkhotel Holzner di Soprabolzano e guidato dallo chef Stephan Zippl, che si aggiudica stella Michelin e ‘stella verde’, a premiarne eccellenza e filosofia ‘green’. “Dallo scorso autunno ad oggi, abbiamo registrato un aumento delle prenotazioni del 30% circa riconducibile alla nomina”, racconta il direttore e proprietario Wolfgang Holzner. Tra i benefici, la capacità di attrarre non solo clienti, ma anche nuovi cuochi. “L’alta cucina ci aiuta a fare employer branding”, evidenzia Holzner, richiamando l’attenzione sulle difficoltà di reperimento di personale che affliggono il settore.
Lo chef Stephan Zippl di Restaurant 1908 (ph. Hannes Niederkofler)
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COMPARTO STRATEGICO PER IL TURISMO ITALIANO CON 500 MILIONI DI EURO DI FATTURATO NEL 2019, IL WEDDING, DOPO LO STOP PER LA PANDEMIA, PROVA A RIPARTIRE. FORTE DI UNA DOMANDA IN CRESCITA ANCHE DALL’ESTERO.
IL MATRIMONIO S’HA DA FARE di Davide Deponti
A
rrivavano da tutto il mondo e dall’Italia, comprese le coppie ‘da novanta’ come George Clooney e Amal Alamuddin, Tom Cruise e Katie Holmes, Justin Timberlake e Jessica Biel, Kanye West e Kim Kardashian. Tutti uniti da un unico sogno: sposarsi in Italia. Non stupisce che fino al 2019, prima della pandemia, il business dei matrimoni e del wedding tourism fosse una voce molto prolifica per l’industria dell’hotellerie – in grado di offrire sia ospitalità nelle camere che location attrezzate per nozze di ogni genere e ‘costo’ – oltre che per il mondo del turismo in generale. Basti pensare che proprio nel 2019, secondo l’Osservatorio italiano Destination Wedding Tourism realizzato dalla società di ricerca Jfc, erano state 1,78 milioni le presenze generate dall’organizzazione di oltre novemila matrimoni di stranieri in Italia, per complessivi 486 milioni di euro di fatturato. Toscana, Costiera Amalfitana, Puglia, Lago di Como e Venezia tra le destinazioni più richieste. Dati confermati anche dall’indagine ‘Destination Weddings in Italy 2019’, realizzata da Centro Studi Turistici di Firenze per Italy for Weddings, la divisione di Convention Bureau Italia dedicata al mondo del matrimonio: condotto attraverso questionari a wedding planners e gestori di location, lo studio raccontava per il 2019 di un fatturato ancora maggiore e stimato in oltre 540 milioni di euro, in crescita
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rispetto ai 500,1 milioni del 2018. Anche in questo caso la Toscana era la metà più richiesta (29,7%), seguita da Lombardia (16,3%) e Campania (15,5%), mentre Puglia e Sicilia erano le regioni con la maggiore crescita. E se i (pochi) italiani che si sono sposati in questi difficili due anni lo hanno fatto gioco forza in Italia, a certificare il grande stop del wedding tourism sono stati i dati rilasciati ancora da Jfc, per i quali solo nel 2020 il turismo delle nozze ha segnato un -87,3% di presenze ed un ancor più significativo -92,7% di fatturato rispetto all’anno precedente, assestandosi a 35,5 milioni di fatturato e 226mila presenze. “Considerando che gli sposi in arrivo da Usa e Uk - spiega Massimo Feruzzi, direttore dell’Osservatorio italiano Destination Wedding Tourism - rappresentavano nel pre-pandemia il 39,6% del valore del wedding in Italia, è utile focalizzare l’attenzione proprio su questi mercati. Dalla nostra rilevazione emerge che i wedding specialist operanti in questi due mercati hanno perso, nel 2020, il 69,7% degli eventi, con una maggiore perdita nel mercato Uk (-73,3) rispetto a quello Usa (-66,7) e il 78,9% di fatturato. La buona notizia però è che rimane elevato l’interesse per l’Italia come destinatione: da una rilevazione di fine 2021 è ben il 59,2% dei wedding specialist di questi due mercati a dichiarare di avere molta richiesta per l’Italia. Molti si sbilanciano anche in positivo pensando al 2022: per il 45,2% la ripartenza vera avverrà proprio a partire dalla prossima primavera”. DESTINAZIONI ALLA CARICA Queste previsioni di ripartenza a breve sono condivise dalla gran parte di destinazioni italiane che negli ultimi anni avevano trovato nel wedding una miniera d’oro per sé e per tutto l’indotto, ospitalità in primis. E sono infatti loro oggi a puntare sul ritorno del turismo dei matrimoni, portando avanti e finanziando operazioni di promozione legate a questo comparto. Regione Emilia-Romagna alla fine dello scorso anno ha destinato 48 milioni di fondi per le imprese penalizzate dal Covid-19, oltre 24,5 dei quali destinati alle ‘categorie economiche del commercio che operano nel settore dei matrimoni e degli eventi privati’. Pugliapromozione, agenzia regionale del turismo pugliese, all’ultima fiera Ttg Travel Experience ha invece presentato un articolato business plan destinato a promuovere sfaccettature dell’offerta turistica come turismo
congressuale e wedding. “Il record di presenze di turisti italiani e stranieri in Puglia a luglio e agosto - aveva spiegato a Rimini Luca Scandale di Pugliapromozione - non può in alcun modo compensare le perdite subite da tutte le aziende della filiera del turismo per le chiusure di un anno e mezzo. Peraltro il blocco delle frontiere ha azzerato gli arrivi di inglesi e americani, di norma alto spendenti e molto legati al wedding. Per questo portiamo avanti il piano di misure straordinarie a sostegno delle imprese di tutto il comparto”. Presente al Ttg di ottobre anche l’assessore al Turismo della Regione Sardegna, Gianni Chessa, che aveva sottolineato: “Benissimo i risultati estivi, ma abbiamo altri otto mesi l’anno di turismo da valorizzare con tanti eventi come quelli legati al wedding”. È infine di gennaio la notizia che, in vista dell’auspicata ripartenza dei matrimoni, il comune siciliano di San Vito Lo Capo ha deciso di puntare forte sul wedding, aprendo alle cerimonie le sue famose spiagge. Da primavera sarà possibile celebrare matrimoni e unioni civili sui due lidi di Baia Santa Margherita
Dall’alto, sposi a Siena per il progetto ‘libro bianco delle wedding destination’, e una coppia in posa davanti al Grand Hotel di Rimini In apertura, un allestimento wedding presso Nh Collection Grand Hotel Convento di Amalfi (Sa)
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e Porticciolo: nel primo è stata destinata un’area di 400 metri quadrati, con lo sfondo del Monte Cofano, nell’altro una di 200 metri quadrati. A ulteriore conferma che il mondo del wedding prevede una consistente ripresa dalla primavera 2022 c’è il fatto che sono ripartiti gli eventi fieristici e di promozione che permettono agli addetti ai lavori di confrontarsi e di aumentare le loro competenze. Come l’edizione 2021 di Destination Wedding Peanuts, momento di formazione tematica andato in scena a dicembre a Roma dopo essere stato annullato nel 2020. Patrocinato dal Convention Bureau Roma e Lazio, ha portato nella Capitale cinque dei più grandi wedding planner al mondo, oltre all’italiana Monica Balli, per farli interagire con gli addetti nostrani del comparto sui temi più attuali del wedding. Lgbtq etiquette, leisure & events del Medio Oriente, focus sui mercati africani emergenti, social media empowerment e innovazione tecnologica per le strutture ricettive sono stati gli argomenti affrontati, seguendo il desiderio di ripresa con un approccio dinamico e propositivo. Prosegue poi il lavoro di Italy for Weddings, progetto creato da Convention Bureau Italia per la promozione delle wedding destination italiane e la formazione degli operatori. Tra i progetti più interessanti c’è il ‘libro bianco delle Wedding Destination’, il cui scopo è di raccontare i nuovi paradigmi strutturali degli eventi post-covid attraverso progetti alla ricerca di nuove ispirazioni per attirare anche la clientela internazionale. Un piano che parte con Siena e un photoshoot attraverso i luoghi più suggestivi: non solo nel ‘dove’, ma soprattutto nel ‘quando’. È la destagionalizzazione infatti una caratteristica fondamentale del wedding e uscire dagli schemi spingendo una distribuzione del business fuori dei periodi di alta stagione si può fare
mostrando che si tratta di luoghi adatti e attrezzati per matrimoni tutto l’anno. Così il materiale prodotto è usato per creare un book visivo, un ‘libro bianco’ che racconta quello che c’è da sapere sullo sposarsi a Siena. IL ‘SI’ ANCHE IN HOTEL Infine ecco gli alberghi: anch’essi penalizzati dal calo del wedding, oggi che vedono la ripresa ripartono con la promozione del comparto. Capofila è Nh Hotel Group che ha da poco lanciato ‘Wedding Tour Nh Collection’, un progetto itinerante che unisce obiettivi di formazione per aspiranti wedding planner e di supporto ai futuri sposi con la promozione del settore e la valorizzazione del territorio italiano. Realizzato insieme all’event creator e wedding planner Cira Lombardo, ha preso il via a fine 2021 con la prima tappa del Nh Collection Firenze Palazzo Gaddi e proseguirà nel 2022 in altre location: da Nh Collection Grand Hotel Convento di Amalfi a Nh Collection Roma Palazzo Cinquecento, da Nh Collection Taormina a Nh Collection Venezia Grand Hotel Palazzo dei Dogi. Ogni tappa, per due giorni, sarà l’occasione per partecipare a un seminario organizzato dall’Accademia del Wedding in cui apprendere i segreti del mestiere. “Da sempre crediamo che i nostri hotel non solo siano dei luoghi accoglienti in cui soggiornare ma anche delle location aperte in cui è possibile organizzare ogni tipo di evento - dice Ambra Lee Agnoletti, director of Business Development Nh Hotel Group Italia -. Riguardo al wedding il nostro intento è di affermarci sempre di più come operatore leader in termini di location, servizi e accomodation e di continuare, anche attraverso il ‘Wedding Tour’, a promuovere le nostre location matrimoniali sia in Italia che nel mondo”.
Da sinistra, Nh Collection Venezia Murano Villa ospiterà il Wedding Tour di Nh Hotel Group, e una penthouse con vista su Roma, location ideale per gli sposi 64 PAMBIANCO HOTELLERIE Febbraio/Marzo 2022
WHAT’S NEW? Dormire bene è un valore
di Davide Deponti
La scelta del sistema letto è centrale per offrire all’ospite una guest experience di alta qualità in ogni albergo, quale che sia la sua categoria. Oggi bisogna assolutamente sapere che le bedding solution formano un ‘sistema complesso’ del quale fanno parte numerosi componenti. Se il materasso resta il principe del sistema letto, ognuno degli altri elementi accessori ha la sua peculiare importanza e contribuisce a moltiplicare il senso del riposo. Offrire al cliente la possibilità di scegliere la tipologia di materasso sul quale riposare è un lusso che non tutti gli hotel si possono permettere ma che si può sostituire con altri livelli di ‘customizzazione’ dell’esperienza sonno. Il primo dei quali è costituito dal sommier, innovativa base sulla quale appoggiare il materasso in alternativa alle classiche reti. Altri due elementi altrettanto efficaci nel garantire maggiore comfort sono la testiera e il topper, declinabili anche in base a necessità di arredo e sostenibilità. E ancora c’è il cuscino: molti hotel forniscono un vero ‘pillow menu’ nel quale scegliere il perfetto guanciale. Completano il sistema i tessuti, dai coprimaterassi alle lenzuola.
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SISTEMA LETTO
STRUMENTI DI BENESSERE
SIMMONS Materasso a struttura elastica suddivisa in zone a portanza differenziata per supportare il corpo senza occludere i capillari, Black Pearl sfrutta una tecnologia costruttiva specifica per l’utilizzo ferroviario che attutisce gli urti e minimizza la percezione di movimento. È usato sul Venice-Simplon Orient Express.
CARRARO MATERASSI VENEZIA Elegante ed assolutamente esclusivo, Blancò serie Platino, materasso Pocket Spring 2022 Box System, è trapuntato con imbottiture tecnologiche, anche in versione sfoderabile. Adatto ad ogni linea corporea, offre non solo il tatto ma il piacere del buon riposo. Da oltre 70 anni l’abilità artigianale di Carraro incontra la ricerca del benessere con prodotti di alto livello 100% made in Italy.
MARCHIO PerfeQuid qui dic teces minulpa quiassit, quianduci adi vendio volendendam, quid qui si dolorepel es et eaqui ut magnien ditemporia plam, omnimaxim hilla voluptatecat ut est dolupit atibus se et et earuntotas PERMAFLEX expeliqui omnis aute pario venis et Prodotto top di gamma della linea alberghiera, Divine excest resti doloritiis coribustia nonet usa 1.600 molle indipendenti e insacchettate a 7 zone quiatentium quo dem velescit provitat a a portanza differenziata, dando comfort assoluto. L’imbottitura è in fibra di poliestere anallergica traspirante, unita a un innovativo tessuto in jacquard anallergico.
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SISTEMA LETTO
DORELAN Materasso a molle Twin System, Centurion rappresenta l’innovazione tecnologica applicata al sonno grazie anche all’innovativa fodera Comfort Suite sfoderabile: trapuntata con l’innovativo disegno sartoriale a ricamo capitonnè Tailor Quilting, ha un topper ad elevato spessore incernierato, che aumenta il comfort del materasso.
PERDORMIRE Indicato per ogni atmosfera di ospitalità grazie alla regolarità delle forme e ai dettagli di pregio, il letto Silene è la struttura ideale per ospitare i materassi della gamma pensata per l’hotellerie. Come il modello Fiesole che dotato della fascia perimetrale ‘AirSpace by Perdormire Hotel’, garantisce una massima areazione.
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SISTEMA LETTO
PERMAFLEX Grazie al sostegno ergonomico garantito dalla struttura con 800 molle indipendenti e insacchettate e alla presenza, su ambo i lati, dello strato in PiFlex Memory, materiale innovativo e automodellante, il modello Touch propone un benessere prolungato nel tempo.
DORELAN Materasso a molle Twin System a doppia spirale con risposta adattiva e progressiva pensata per gli sportivi, ReActive ha uno strato superiore ergonomico in Myform Memory Air maggiorato ad alta densità. La Fodera Touch offre la completa sfoderabilità e lavabilità grazie alle cerniere perimetrali.
PERDORMIRE Il modello Cefalù in Extra Comfort Visco Mind somma le qualità dello strato accogliente e automodellante di Visco Mind Extra Fresh, dissipatore di calore e inibitore dell’accumulo di fastidiose cariche elettriche, a quelle dell’imbottitura in soffice e innovativo 100% poliestere ignifugo, con un sistema a molle insacchettate.
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SISTEMA LETTO
CARRARO MATERASSI VENEZIA Una esclusiva Carraro, È-plume è un materasso schiumato ad acqua di ultima generazione, leggero come una piuma. La sua particolare elasticità permette il perfetto passaggio d’aria e favorisce un ottimale sostegno del corpo, eliminando i punti di pressione e donando un benessere unico.
SIMMONS Materasso ergonomico a molle rivestite e dotato di un morbido strato di cuscinetto nella parte superiore che si adatta in maniera unica alla corporatura di ogni ospite, il Suite Pillow Top garantisce un’accoglienza calibrata e progressiva per un’esperienza di riposo impareggiabile, come da tradizione di un brand attivo da oltre 150 anni.
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SISTEMA LETTO
ACCESSORI PER IL COMFORT PEDERSOLI MILANO La collezione di tessuti DiRaso offre al tatto una sensazione di morbidezza unica grazie alla pregiata lavorazione delle fibre di cotone. L’eleganza assoluta di questa biancheria si accompagna alla comodità avvolgente, regalando una sensazione costante di freschezza e leggerezza.
DORELAN Sense è un guanciale in Myform, realizzato a conformazione ellittica con rivestimento in tessuto Future Stretch anallergico, che permette un supporto ergonomico e termosensibile: la sua adattabilità in base al calore del corpo offre caratteristiche ergonomiche uniche.
GAMBA 1918 Linea per il sistema letto realizzata in cotone pettinato e giocata sul contrasto tra bianco, nero e grigio nei profili e nel double-face, Smart Collection è basic e chic al tempo stesso e si contraddistingue per le linee asciutte e rigorose.
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SISTEMA LETTO
PERDORMIRE Poltroncina dalle forme regolari che la rendono versatile per ogni tipo di camera, Lilly è perfetta per essere posizionata vicino a una lampada da lettura. Scocca, seduta e poggiapiedi sono completamente sfoderabili, di serie i piedini conici in plastica.
RIVOLTA CARMIGNANI Realizzato al 90% con lana merino e 10% in cachemire, il plaid Defilè è studiato secondo l’antica tecnica artigianale toscana ma realizzato con macchinari avanzati. È proposto in tre varianti di colore: beige dune, grigio perla e azzurro ghiaccio.
CAPITOL MILANO Design originale, dettagli di stile, morbida e alta imbottitura in cotone, suola in tessuto di sughero – waterproof e antiscivolo – liscia e piacevole al tatto, packaging esclusivo: sono le caratteristiche che contraddistinguono le pantofole Suite.
PERMAFLEX Testata con lavorazione a pannelli in stile moderno, Net ha una doppia imbottitura anteriore di 2,5 cm in Touch Foam ad alta densità. Si può facilmente abbinare ai cuscini d’arredo, disponibili in 3 misure, e al runner, prodotto coi tessuti a catalogo.
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OPENING
NH HOTEL GROUP, 10 NEW ENTRY NEL CORSO DEL 2022
RESTYLING CPH PEVERO IN COSTA SMERALDA Riapre il 5 stelle Cph Pevero Hotel a Porto Cervo, dopo intense opere di ristrutturazione spinte dalla volontà dei proprietari, Pier Paolo e Franco De Rosas, di cmpliare spazi e camere, con materiali pregiati e nuove cromie. cromatica.
MELIÁ METTE LA SUA BANDIERINA IN PUGLIA Meliá si appresta ad aprire un ‘polo del lusso’ lungo la costa nord di Polignano a Mare (Ba). Si tratta di un hotel di 266 camere e 110 suite, di un parco agricolo sul mare, con servizi ricettivi e congressuali.
N
h Hotel Group, parte di Minor Hotels, ha annunciato l’apertura nel corso dell’anno di dieci nuove strutture e la ristrutturazione completa di altre sei. Gli hotel aggiunti al portfolio del gruppo appartengono ai brand Anantara Hotels, Resorts & Spa, Nh Collection, nhow e Nh Hotels, e rafforzeranno la sua posizione in destinazioni strategiche in Europa, Asia e America Latina. In Italia, il capoluogo lombardo accoglie nel secondo trimestre dell’anno l’apertura di Nh Collection Milano CityLife. L’hotel, dotato di 185 camere e suite, ha sede in quella che una volta era la chiesa di Cristo Re, fondata negli anni ’30 e ora completamente ristrutturata. Alla struttura originale si aggiunge un’unità ricettiva che offre agli ospiti servizi come, tra gli altri, la piscina sulla terrazza panoramica e sei sale meeting, adatte a ospitare riunioni ed eventi. Restando nel Paese, la compagnia completerà nei primi mesi dell’anno la ristrutturazione di Nh Collection Venezia Grand Hotel Palazzo Dei Dogi, proprietà 5 stelle situata nell’antico palazzo Rizzo-Patarol, risalente al XVII secolo, che vanta il giardino botanico privato più antico di tutta Venezia, oltre a offrire 64 camere decorate in classico stile veneziano con marmo di Carrara e vetro di Murano. Nella Capitale, il brand Anantara che fa capo a Minor Hotels ha aperto recentemente Anantara Palazzo Naiadi Roma. 72 PAMBIANCO HOTELLERIE Febbraio/Marzo 2022
PARK HYATT MILANO CAMBIA LOOK Park Hyatt Milano riapre dopo un intervento di restyling. Il 5 stelle lusso che si affaccia sulla Galleria Vittorio Emanuele II, nel centro di Milano, ha rinnovato completamente le 106 camere e suite, affidandone la progettazione allo studio internazionale Muza lab, fondato da Inge Moore e Nathan Hutchins. L’obiettivo di Nepa, a cui fa capo l’albergo, è mettere in risalto il legame tra l’hotel e il tessuto urbano, valorizzandone al tempo stesso l’identità internazionale.
A FIRENZE ARRIVA CURIO COLLECTION BY HILTON A Firenze aprirà entro la fine dell’anno l’Anglo American Hotel Florence, Curio Collection by Hilton. L’hotel è frutto dell’accordo tra Hilton, Westmont Hospitality Group, Oaktree Capital Management, e Unicredit. Progetto guidato da un nuovo fondo gestito da Castello Sgr.
CLUB MED INVESTE 130 MLN IN PIEMONTE Club Med mette sul piatto 130 milioni di euro per riqualificare il comprensorio piemontese della Vialattea. L’investimento riguarda Club Med Pragelato Sestriere, in provincia di Torino, e il resort Club Med San Sicario (To).
Cover STORY
IL LINGUAGGIO DELLA NATURA. TRA I COLORI DI CARLA TALOPP
Una natura femminile, vivace e sensuale. Nel suo rigoglio, la celebrazione della potenza e della bellezza della vita. Attraverso il disegno, la pittura e la ceramica, Carla Talopp esplora il delicato equilibrio dell’ecosistema naturale, messo a rischio dai rapidi cambiamenti che stanno interessando il nostro pianeta. Lavorando su grandi dimensioni, si misura con l’ampiezza delle tele in cui liberare le forme, esaltate da colori vividi e sgargianti, galleggianti in un’atmosfera sospesa tra realtà e immaginazione. Che si tratti di giungle brulicanti o di fondali scintillanti, questi mondi dipinti riflettono la sensibilità di Talopp verso il futuro della biodiversità. Lirica e razionale allo stesso tempo, la sua arte tocca corde profonde, unisce attorno a valori essenziali, universali. Nutrendosi delle intuizioni pittoriche di Sonia Delaunay, che all’inizio del secolo scorso fondò la propria ricerca sull’organizzazione armonica dei colori e sulla percezione dinamica della luce che genera ritmi e contrasti, Talopp ha scelto di dedicarsi pienamente alla pratica artistica dopo essersi formata all’École supérieure d’arts graphiques Penninghen, a Parigi, e alla Rhode Island School of Design, a Providence. Dalla sua prima personale nel 2007 presso la China Academy of Art di Hangzhou, si sono susseguite diverse occasioni espositive negli Stati Uniti e in Francia, dove nel 2021 si è tenuta la sua più recente mostra presso lo Châteaux de Herrebouc, a Gers. Online, inoltre, si è da poco conclusa la mostra ‘Art and Nature’, organizzata dalla JoAnne Artman Gallery e dedicata all’indagine pittorica sulle forme della natura condotta da Carla Talopp e da Jane Booth. Sul sito web della galleria è, invece, attualmente visibile la mostra ‘The French Connection’, che già nel titolo evoca un legame, quello tra due artiste francesi, Carla Talopp e Swan Scalabre, e le loro opere, in bilico tra verità e astrazione.
Courtesy of JoAnne Artman Gallery Laguna Beach | New York
Febbraio/Marzo 2022 PAMBIANCO HOTELLERIE 73
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74 PAMBIANCO HOTELLERIE Febbraio/Marzo 2022
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