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SCENARI
VARATI GLI STANDARD INTERNAZIONALI DELLA NORMA 21401 PER LE ‘BUONE PRATICHE’ NEL COMPARTO HOSPITALITY. SECONDO IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SERVIZI UNI, STEFANO BONETTO, “UN PICCOLO INVESTIMENTO PUÒ FAR SVILUPPARE LA STRUTTURA”.
SOSTENIBILITÀ CERTIFICATA ISO
di Giambattista Marchetto
“S ostenibilità vera è quella che segue le norme tecniche”. Parte da questo postulato l’approccio di Stefano Bonetto, presidente della commissione servizi Uni, alla nuova certificazione Iso 21401 dedicata alle Pmi del mondo turistico. Sempre più spesso alle strutture ricettive viene chiesto di essere sostenibili o decidono spontaneamente di comunicarlo. “In questi casi - osserva Bonetto - la Iso 21401 rappresenta lo standard di riferimento. Nel segmento turistico esistono molto ‘bollini’ rispetto ai quali non è chiaro il valore, mentre la certificazione Iso è uno dei due ‘bollini’ riconosciuti a livello internazionale. È una certificazione che nasce sulla base di uno standard condiviso”.
REGOLE INTERNAZIONALI La norma Iso 21401 che si riferisce a “Turismo e servizi correlati – Sistema di gestione della sostenibilità per strutture ricettive” crea degli standard specifici per i soggetti che offrono ospitalità e identifica i requisiti ambientali, sociali ed economici per la gestione della sostenibilità. “Si tratta di una vera novità - rimarca il consulente - perché non c’era niente di simile prima a livello Iso e si collega a norme già ben
conosciute e applicate, per esempio in materia ambientale o sugli eventi sostenibili”. L’Hotel Bertelli di Madonna di Campiglio, in provincia di Trento, è stato il primo hotel in Italia ad aver ottenuto la certificazione.
COMPLESSITÀ, NON COMPLICAZIONE Un punto-chiave è la confutazione della presunta rigidità degli standard Iso, che spesso spaventa il mondo delle Pmi. “La norma Iso corrisponde a un sistema di gestione - spiega Bonetto - e attraverso quel sistema ogni struttura può raccontare la propria storia. La 21401 è personalizzabile, perché una volta analizzati i processi si crea una matrice che serve per dare evidenza alle cose che sono davvero pertinenti. Un esempio? Se si riducono i consumi di un processo che non consuma, a cosa serve? La norma parte da liste molto standardizzate e le aziende devono mettere in evidenza la conformità oppure spiegare perché non possono. La trasparenza nella comunicazione è la chiave”. Nonostante la ‘complicazione’ di attivare una procedura standardizzata in organizzazioni spesso familiari, secondo Bonetto il gioco vale la candela. “Un piccolo albergo - rassicura - può spendere al massimo poche migliaia di euro per una certificazione che può far crescere e sviluppare la struttura. I progetti pilota stanno dimostrando che l’Iso 21401 stimola nuove idee e innovazioni. Un esempio? Passando all’energia green, un hotel con sauna e cucina elettrica può risparmiare circa otto tonnellate di Co2 all’anno”. Poi non è detto che il cliente scelga a priori sulla base della sostenibilità, “ma una volta che entra in contatto con la struttura è più facile costruire un rapporto dando evidenza alle buone pratiche, che le statistiche ci dicono essere rilevanti per tre clienti su quattro. Se la percentuale di persone che sceglie in maniera mirata è ridotta, l’attenzione ad un approccio sostenibile è invece importante per la reputazione e la fidelizzazione”.
PROCESSI INTEGRATI Nello specifico per l’hotellerie, Bonetto sottolinea come sia la prima volta che si parla di sostenibilità mettendo assieme economia, ambiente e sociale. E se per una grande azienda strutturata le procedure specifiche si integrano agevolmente a tutte le altre standardizzate, per i piccoli alberghi “si è fatto uno sforzo importante per semplificare al massimo - dice - scegliendo alcune realtà che facessero da pilota per creare un modello semplice da applicare. Si è dunque identificata una ‘check-list di sostenibilità’ che ogni albergo può compilare mettendo assieme ambiti economico, sociale e ambientale. E quel documento diventa un progetto dei prerequisiti da raggiungere: dalla colonnina per le ricariche elettriche all’inserimento degli stagisti, per fare due esempi immediati”. E sarà dunque quella check-list la base per la certificazione e per le corrispondenti ispezioni Iso.
Sopra e in apertura, l’Hotel Bertelli di Madonna di Campiglio in provincia di Trento che è stato il primo hotel in Italia ad aver ottenuto la certificazione Iso 21401. Nel ritratto, Stefano Bonetto, presidente della commissione servizi Uni
NH Hotel Group, consolidato operatore multinazionale e una delle compagnie alberghiere urbane di riferimento in Europa e America, dove gestisce più di 360 hotel, lancia il nuovo programma ‘NH+ Business Program’ interamente dedicato alle aziende e ai professionisti, con l’obiettivo di adattarsi alle loro esigenze e promuovere i viaggi aziendali.
NH HOTEL GROUP amplia l’offerta B2B
NH Hotel Group punta ancora una volta su un’offerta esclusiva per il segmento B2B con il lancio del nuovo ‘NH+ Business Program’, un programma pensato per la clientela business che promette sconti fino al 25% sui pernottamenti in tutto il mondo, 10% nei bar e ristoranti e tanti altri vantaggi come sconti su parcheggio, copertura Wi-Fi premium, late check-out e early check-in. “NH+ Business Program rientra nel più ampio processo di potenziamento messo in atto dalla Compagnia a partire dall’inizio di quest’anno per il segmento B2B - ha spiegato Ambra Lee Agnoletti, director of business development di NH Hotel Group Italia -. Con uno scenario così dinamico e in costante evoluzione, realtà come la nostra sono chiamate a fornire soluzioni sempre più smart e veloci che siano sempre all’altezza della clientela business. Oggi con questo nuovo programma puntiamo a fidelizzare ancora di più le aziende già nostre affezionate e ad ampliare il nostro network offrendo una serie di vantaggi e servizi esclusivi e su misura”. Usufruire del programma è semplicissimo. Basta infatti registrarsi gratuitamente online con le proprie credenziali sul sito del gruppo e definire quanti notti si vogliono prenotare nell’arco di un anno. Una volta indicato il numero, sarà automatico l’accesso a una delle 4 categorie corrispondenti. Più sono i soggiorni, più crescono i vantaggi. La categoria Smart, per 1 notte, promette uno sconto dal 12% al 20% sulle tariffe flessibili e un ulteriore 5% su quelle promozionali; la seconda categoria Advance, da 10 a 24 notti, oltre ai primi due servizi, mette a disposizione anche l’early check-in e il late check-out; la categoria Master, da 25 a 75 notti, prevede uno sconto tra il 17% e il 22% sulle tariffe flessibili, un ulteriore 5% su quelle promozionali e aggiunge ai vantaggi di cui sopra anche uno sconto del 20% sul parcheggio. Infine, la quarta categoria Elite, da 75 notti in su, prevede tutti i benefit di quelle precedenti e fino al 25% di sconto sulle tariffe flessibili, un’ulteriore 5% su quelle promozionali e anche l’utilizzo gratuito del Wi-Fi premium e uno sconto sui servizi della lavanderia, dal lunedì al giovedì. Ma le novità non finiscono qui. Per consentire ai professionisti di gestire le prenotazioni di viaggio e di pianificare gli eventi avvalendosi delle soluzioni su misura proposte dal Gruppo, NH Hotel Group ha infine lanciato la nuova piattaforma online ‘NH Pro’. Un unico spazio digitale, in cui aziende e agenzie possono godere di un servizio smart, personalizzato e professionale.
Azienda unica per la completezza delle sue proposte per il mondo dell’hotellerie – tra ristorazione, coffe&beverage e lavanderie –, Electrolux Professional crea soluzioni per rendere più semplice e redditizia la vita degli operatori del settore, ogni giorno. Come racconta la ‘case history’ legata al Lino delle Fate Village Resort.
ELECTROLUX PROFESSIONAL scrive la storia dell’ospitalità
Quasi un secolo di esperienza nel settore dell’ospitalità contraddistingue Electrolux Professional e ne fa un marchio d’eccellenza riconosciuto a livello mondiale, ma non solo perché l’azienda è l’unico fornitore che unisce, sotto lo stesso brand, soluzioni ad alte prestazioni e basso impatto ambientale per il mondo della ristorazione, del coffee&beverage e delle lavanderie. Questo perché le attrezzature Electrolux Professional rispondono a criteri di altissima qualità, massima sicurezza e sostenibilità ambientale. Come dimostra perfettamente la ‘case history’ legata al Lino delle Fate Village Resort: è un esclusivo resort che nasce da un sogno, quello di valorizzare e conservare il territorio naturale di Bibione, storica località balneare in cui si trova, custodendone l’atmosfera e condividendola con chiunque scelga di tuffarsi in uno splendido contesto naturale incontaminato. Inaugurata nel 2019, la struttura sorge su una superficie di 250.000 metri quadri di meravigliosa macchia mediterranea ed è composta da 316 unità abitative tra camere, suite e appartamenti per una capacità ricettiva di 1.400 persone. Tutt’attorno la bellezza dell’ambiente naturale tipico dell’alto Adriatico che trova la sua massima forma nel Parco delle Biodiversità. Un magnifico progetto che ha poi l’ambizioso ideale di dare vita a un resort in perfetto equilibrio con la natura, dove l’attenzione dedicata agli ospiti cammina mano nella mano con il rispetto ambientale.
Qualità fa rima con sostenibilità
“Ci serviamo di Electrolux Professional ormai da veramente tanti anni - racconta Giuliana Basso di Eco Tourist Group, società a cui fa capo il Lino delle Fate Eco Village Resort -: la nostra azienda gestisce 10 strutture alberghiere distribuite nel territorio tra Bibione e Lignano Sabbiadoro e abbiamo sempre scelto proprio Electrolux Professional come partner dei nostri progetti alberghieri. Il motivo è semplice: ci troviamo molto bene per la qualità delle attrezzature ma anche e non di meno per l’assistenza garantita in tempi brevi, davvero molto veloci, dall’agenzia di riferimento per il nostro territorio che è Frigotecnica”. E proprio Ivan Bincoletto di Frigotecnica rivela altri interessanti particolari sullo sviluppo del progetto alberghiero legato alla struttura: “Siamo felici di aver contribuito alla realizzazione di questo resort di prestigio, unico nelle sue caratteristiche. Abbiamo avuto il
piacere di essere coinvolti dalla proprietà fin dal principio del progetto: a partire dalla pianta tecnica abbiamo ascoltato le esigenze, offerto consulenza e definito insieme a Giuliana Basso la configurazione ideale per cucina e lavanderia di una struttura di questo profilo: del layout generale fino a ogni singolo dettaglio. E oggi siamo orgogliosi di aver partecipato ad un progetto così importante per dimensioni, innovazione, standard di accoglienza e attenzione alla sostenibilità”.
L’ospite sempre al centro
Durante tutte le colazioni, gli aperitivi, i pranzi e le cene il Lino delle Fate Eco Village Resort si impegna ad offrire agli ospiti prodotti freschi, genuini, frutto del rispetto dell’ambiente e del territorio, provenienti dalla propria azienda agricola o da realtà artigianali biologiche, prediligendo la filiera corta. Con queste materie prime e grazie alla loro grande creatività, un’abile brigata di cucina, guidata dall’Executive Chef Mauro Ballarin, ogni giorno è in grado di creare prelibati sapori e menu della tradizione mediterranea ed internazionale, proprio grazie all’aiuto delle attrezzature Electrolux Professional. “Soddisfare una capienza fino a 1.400 persone non è mai un lavoro semplice – spiega lo stesso Executive Chef Mauro Ballarin – ma posso dire che con thermaline, il blocco di cottura modulare firmato da Electrolux Professional, riusciamo a soddisfare le esigenze di tutti gli ospiti. Si tratta infatti di una tecnologia davvero unica e innovativa, studiata proprio per i grandi numeri. Tra le diverse e tutte davvero innovative funzioni che ne fanno parte, in particolare vorrei citare il Freecooking top, piastra sulla quale si può sia cuocere in casseruola che usarla come griglia. È una soluzione veramente strepitosa, che mantiene la temperatura, ma soprattutto che permette di cuocere il cibo direttamente sulla superficie di cottura oppure indirettamente con l’utilizzo di pentole e padelle. Un’altra caratteristica notevole di thermaline sono tutti gli spigoli arrotondati: la pulizia è più veloce e facile e la cucina resta anche più bella da vedere”. Da non dimenticare infine che accanto al servizio ristorazione il Lino delle Fate Village Resort offre anche un servizio di lavanderia interna. “Il settore laundry all’interno di strutture alberghiere importanti come le nostre è fondamentale per offrire un servizio completo e di qualità alla nostra clientela - conclude Giuliana Basso di Eco Tourist Group. “Si tratta per lo più di famiglie con bambini che in una vacanza di oltre una settimana trovano indispensabile poter gestire e prendersi cura dei propri capi. Nelle nostre strutture mettiamo a loro disposizione lavatrici ed essiccatoi Electrolux Professional per il trattamento dei tessuti che garantiscono un servizio di eccellenza.
Dall’alto, cucina firmata da Electrolux Professional e l’executive chef Mauro Ballarin A sinistra, configurazione della lavanderia nel Resort di Bibione In apertura, il Lino delle Fate Eco Village Resort
Annalisa Ballaira, CEO di Relactions, indica l’evoluzione del mondo hotellerie sul piano digital e approfondisce i nuovi paradigmi di comunicazione. “Nelle fasi critiche deve esserci continuità di visione e investimenti”, spiega. Perché il Covid ha cambiato le coordinate, a partire dal luxury che deve puntare su strategie a 360 gradi.
IL BRAND FORTE protegge dalla crisi
“Gli hotel spesso si concepiscono e si raccontano come un prodotto (un insieme di camere, servizi, offerte), ma i viaggiatori oggi vogliono innamorarsi di un brand. Vogliono essere parte di una storia, di un immaginario, di uno stile che poi condivideranno sui loro social”. Annalisa Ballaira, founder e CEO dell’agenzia di branding e digital marketing Relactions, sintetizza così l’approccio necessario per sviluppare strategie di posizionamento vincenti di uscita dalla crisi Covid. Secondo la manager, che da oltre vent’anni lavora al fianco di hotel di alta gamma, “chi sa costruire una narrazione consistente in tutti i punti di contatto - dal sito, ai social, fino ai materiali che il cliente troverà in camera - buca il sovraffollamento di informazione a cui tutti siamo esposti, e arriva al cuore”. Ecco perché suggerisce di non abbandonare il mantra classico: “location, location, location”, ma di aggiungere un potente: “brand, brand, brand”. Muovendo da un’esperienza consolidata nel segmento luxury hospitality, Relactions si riferisce ad un mercato in evoluzione proprio in questo frangente delicato, mentre ogni singola struttura e tutti i manager sono focalizzati sulla riapertura di spazi, sul ripensamento dei modelli di sviluppo e sulla ripartenza con nuovi paradigmi progettuali. Le strategie non sono scontate e la spinta sul digitale è divenuta se possibile ancora più centrale.
CONTINUITÀ NELLA COMUNICAZIONE
Dopo i lockdown ci sono strutture che hanno saputo tenere le posizioni e altre che hanno perso terreno. E secondo Ballaira lo snodo fondamentale sta nella capacità di mantenere continuità nella comunicazione digitale e nella reattività. “Gli hotel che hanno mantenuto una continuità di comunicazione e di dialogo con i clienti nei mesi passati, diminuendo gli investimenti ma senza azzerare la propria attività online, con la ripartenza della domanda hanno capitalizzato al massimo la notorietà costruita”, osserva la manager. Quanto alla reattività, “una campagna di digital advertising può essere ridimensionata, ampliata, ripianificata da un mercato all’altro in tempo quasi reale – spiega - In una fase di domanda incerta e imprevedibile, intercettare i flussi di prenotazione laddove c’è più potenziale, è un’arma decisiva”. Una visione tutt’altro che scontata, perché gli albergatori italiani spesso tendono a confondere comunicazione e distribuzione, “investendo nella comunicazione digitale esclusivamente con un’ottica di revenue a brevissimo termine, di immediato ritorno
sulle prenotazioni”, chiarisce la founder di Relactions. E infatti la transizione critica nel tempo del Covid ha dimostrato quanto sia importante investire con continuità anche sul brand, “sull’identità, sulla notorietà, seminare awareness anche su nuovi mercati, differenziandoli, con un’ottica a medio/lungo termine, per rimanere sempre ‘top-of-mind’. Chi lo ha fatto, ora vince”. Ballaira identifica dunque come innovazione strategica la scelta di “cambiare il paradigma”, pensando che “se investo milioni per creare un prodotto alberghiero straordinario e briciole per farlo conoscere al mondo, metto a rischio il mio business”.
SPINTA SULL’ONLINE
Ecco allora spinta – in un contesto digitale - venuta per il segmento hotellerie dal ciclone-Covid. “C’è stata una presa di coscienza dell’importanza centrale delle strategie digitali per gli hotel – evidenzia Ballaira - In un momento di grande pressione sui costi, gli hotel hanno misurato la reattività, la controllabilità e l’efficienza di ogni euro speso su una campagna di marketing online. Inoltre in questi mesi gli acquisti sulla rete sono entrati prepotentemente nella quotidianità di tutti e la propensione all’online è cresciuta immensamente, anche su segmenti di utenza prima più restii. Già da qualche mese vediamo tra i nostri clienti una forte ripresa degli investimenti e un diverso focus sulle attività di marketing online”. Gli albergatori in questo momento sono impegnatissimi a gestire al meglio questi mesi di recupero, “quindi più che un pensiero strategico, che richiede calma e lucidità, percepisco, e giustamente direi, una gran voglia di fare, a testa bassa – aggiunge la specialista – Rispetto alle potenzialità di innovazione, in questo momento spetta ad agenzie come la nostra alzare lo sguardo e accompagnare gli hotel a cogliere le opportunità dei prossimi mesi, che saranno straordinarie”.
RIPENSAMENTO DEL LUSSO
Peraltro il Covid ha in parte ridefinito il concetto di lusso. “Ci sono sicuramente dei temi trasversali che la pandemia ha accelerato – osserva Ballaira - che non riguardano solo l’ospitalità, ma in generale le aspettative verso un prodotto di alta gamma: un concetto di lusso meno vistoso e più inclusivo, meno massificato e più personale; la sostenibilità; l’eccellenza che si estende dal prodotto fisico alla cura di tutta la customer journey, inclusa l’esperienza digitale che dev’essere ineccepibile e senza frizioni”. Inoltre, pur in un contesto così digitalizzato, la relazione umana è essenziale. “Lo human touch rimane centrale nell’ospitalità, è l’elemento che trasforma il virtuale in reale – conclude la manager - Un sorriso, un gesto d’attenzione, l’empatia che noi Italiani siamo così bravi a creare immediatamente con l’ospite aggiungono valore all’esperienza in hotel, la rendono memorabile. Anche la comunicazione digitale tende oggi ad incorporare le persone nello storytelling dell’hotel. Penso ad esempio a due nostri recenti progetti incentrati sul fattore umano: Ischia Is More, modello di social storytelling incentrato sui volti e sulla vera vita dell’isola, e il re-branding del gruppo Planetaria Hotels, costruito attorno al concept ‘Be As You Are’ che invita a portare con sé anche in hotel tutta la propria umanità e diversità”.
Relactions ha curato social storytelling per il progetto Ischia Is More, branding e digital marketing per Casa di Langa in Piemonte (sopra), re-branding per il gruppo Planetaria (a sinistra).
In apertura, Annalisa Ballaira founder e CEO di Relactions
Sopra, Stéphane Revol, CEO di Comte de Montaigne. A sinistra dall’alto, alcune cuvée della maison e uno scorcio del domain della Maison dell’Aube, produttrice dello Champagne qui a coeur La Maison dell’autentico Champagne dell’Aube cresce nel segmento premium con bollicine contraddistinte da “golosità, eleganza e complessità”. E consolida la sua rete di partnership con il mondo horeca, puntando su esperienze desettorializzate tra eventi emozionali e occasioni business nel Club dei Cavalieri del Comte.
COMTE DE MONTAIGNE, un cavalierato in Italia
Secondo la tradizione, Comte de Champagne, di ritorno dalle Crociate nel XIII secolo, riportò il primo ceppo di Chardonnay in Europa e lo piantò nella Côte des Bar. È questa l’origine genealogica di tutti gli Champagne, anche se poi furono i commercianti della Marne a capire per primi le potenzialità di questo vitigno. Acquistarono lo Chardonnay dall’Aube, iniziando a venderlo in esclusiva e impedendo ai produttori della zona di utilizzare la preziosa denominazione per vendere i loro vini. È allacciandosi a questa storia che il CEO di Comte de Montaigne Stéphane Revol rivendica l’autenticità delle bollicine della maison dell’Aube. “Il terroir della Côte des Bar rappresenta un forte tratto identitario delle nostre Cuvée - sottolinea - che si distinguono per golosità, eleganza e complessità. Il nostro Champagne nasce dal rispetto dei tempi della natura, con un processo di vinificazione di 55 mesi gestito con pazienza e sapienza”. Tempo e terroir sono dunque distintivi per tutta la gamma: dal Brut (70% Pinot Noir e 30% Chardonnay), all’Extra Brut (70% Pinot Noir e 30% Chardonnay) e al Rosé (100% Pinot Noir), senza dimenticare il Blanc de Blancs (100% Chardonnay) e la Cuvée Speciale (100% Pinot Noir). “Hanno ottenuto un buon successo sul mercato italiano premium - aggiunge Revol - Nonostante i lock down abbiamo messo a segno una crescita del 45% negli ultimi due anni”. A fronte di risultati in costante crescita, per l’azienda oggi l’obiettivo è consolidare il brand e fidelizzare i clienti. Guardando all’horeca, è stato creato il Club dei Cavalieri del Comte, “al quale possono accedere solo aziende che hanno lo stesso Dna di valori della Maison, ovvero cuore, autenticità e bon vivre”, rimarca il CEO. Sono entrate alcune realtà eccellenti della ristorazione e dell’hotellerie italiane, primo tra tutti The Gritti Palace a Venezia - con cui è stata lanciata una iniziativa charity. Comte de Montaigne punta dunque sul coinvolgimento dei clienti in esperienze de-settorializzate, a forte impatto emozionale eppure orientate a obiettivi business. “Esclusività, autenticità e qualità - conclude Revol - ci posizionano fra i principali player tra gli Champagne premium. Fra le esperienze memorabili del Club una sfilata esclusiva con Dolce&Gabbana o un corso di gemmologia da Cartier a Milano dedicati ai clienti dei partner, ma anche un pranzo per i migliori clienti di un 2 stelle Michelin nei nostri vigneti, con degustazione di vecchie annate”.
L’azienda italiana chiude il suo 2021 con l’annuncio di un piano di espansione sui mercati stranieri - tra Europa e Medio Oriente - e con la partenza di Ho.Re. CaMp, l’ambizioso progetto per la formazione di personale altamente specializzato per ristorazione e hotellerie .
FEDEGROUP tra espansione e formazione
Fedegroup chiude l’anno del post-pandemia con 12 nuove aperture all’attivo, un progetto di formazione dedicato alla ristorazione e all’hotellerie che ha già riscontrato l’interesse delle istituzioni nelle regioni in cui è stato presentato, e l’annuncio di un piano di espansione sui mercati esteri che prevede l’apertura di nuovi ristoranti in hotel - da sempre il core business dell’azienda fondata nel 2005 da Marcello Forti e che oggi conta oltre 50 outlet ristorativi su tutto il territorio italiano - in Europa e Medio Oriente. “Il nostro programma dei prossimi 24-36 mesi prevede il raggiungimento del 30%-35% del fatturato proprio dal mercato estero, con una presenza in tutti i continenti, Europa, Asia e infine America”, racconta Roberto Imperatrice, Ceo di Nabucco Holding, la società proprietaria di Fedegroup. Inghilterra, Germania e Ungheria saranno i primi Paesi su cui Fedegroup investirà, in collaborazione con un partner internazionale che ha scelto l’azienda milanese per i suoi hotel in Italia, cui seguiranno poi Emirati Arabi, Qatar, Oman. E proprio l’Oman potrebbe essere il Paese che per primo vedrà l’arrivo di Ho.Re.CaMp, progetto pilota di formazione specializzata per ristorazione e hotellerie ideato e promosso da una rete di imprese italiane del settore: è guidata da Fedegroup, con il supporto di Teknous e Gesfor srl, e ha l’obiettivo di accorciare in maniera significativa e virtuosa la distanza tra formazione e lavoro. “Stiamo iniziando a presentare il programma Ho.Re.CaMp ai nostri interlocutori all’estero, in particolare al Ministero del Lavoro dell’Oman, per poter organizzare la formazione del personale e avviare uno scambio tra studenti e docenti a livello internazionale, offrendo un’esperienza unica per il settore Ho.Re.Ca.”, spiega Imperatrice. Ho.Re.CaMp sin dal suo debutto ha riscosso l’interesse di numerose aziende del settore che come Fedegroup sono alla ricerca di personale altamente specializzato: Sorbillo, Mamaeat e Golocious hanno già aderito al progetto di formazione, e altri accordi sono in divenire. Sono partiti inoltre i primi corsi in Campania, dove chef, sommelier, bartender, pizzaioli, maître, camerieri di sala e food&beverage manager sono ora “sui banchi” per completare un percorso di 4 settimane, interamente gratuito, che combina formazione in aula con professionisti del settore food&beverage e hotellerie, laboratori didattici all’interno di strutture prestigiose e uno stage finalizzato all’assunzione.