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REPORTAGE/ TTG
A RIMINI si guarda oltre i NUMERI
SECONDO I DATI UFFICIALI, TTG TRAVEL EXPERIENCE 2021 HA REGISTRATO IL 90% DELLE VISITE SEGNALATE NEL 2019, MA CHI È STATO NEI PADIGLIONI HA ‘RESPIRATO’ LA RISALITA DELLA CURVA DI FIDUCIA. PER IL FUTURO LE CHIAVI SONO INCOMING, DIGITALIZZAZIONE E USO DEI BIG DATA.
di Davide Deponti
Inumeri spesso dicono tanto, ma non dicono mai tutto. Ecco perché il Ttg Travel Experience 2021 - andato in scena alla Fiera di Rimini insieme a Sia Hospitality Design e Sun Beach&Outdoor dal 13 al 15 ottobre - può avere una doppia lettura. Guardando alle cifre infatti questa edizione si è chiusa registrando, secondo i dati ufficiali, il 90% delle visite segnalate nel 2019, ultima kermesse organizzata prima dello scoppio della pandemia. Valori che parlano di una sostanziale tenuta, con un piccolo calo. Chi è stato di persona nei padiglioni dell’hub romagnolo ha invece ‘respirato’ la risalita della curva della fiducia da parte degli addetti ai lavori. Soprattutto tra coloro che avevano vissuto anche la ‘strana’ edizione 2020, andata in scena in tono minore durante lo scoppio della seconda ondata della pandemia e caratterizzata da un sentiment di pessimismo. Emozione in forte contrasto con il mood che
vuole esprimere chi si occupa ogni giorno di turismo, industria che è legata ai sogni e ai bisogni positivi delle persone. “Essere qui - come ha sottolineato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia all’inaugurazione - vuol dire esprimere finalmente anche di persona quei valori di ottimismo che sono fondamentali per la percezione del comparto. Che però è anche un’industria e deve basarsi sui numeri: nel 2021 il Pil del turismo è cresciuto fino al 6% ed è prevista un’altra crescita del 4% per il 2022. Si potrà così riassorbire i due anni di pandemia, prima dei quali la percentuale di Pil legata alle vacanze era di circa il 13%. Ma il turismo, per l’Italia, può arrivare al 20% del Pil, l’importante è organizzarsi e programmare, anche con l’aiuto delle istituzioni”.
RISTRUTTURARE PER RIPARTIRE “Oggi l’Italia ha bisogno innanzitutto di normalità, i turisti torneranno - ha aggiunto all’inaugurazione il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca -: ma per il 2022 bisogna attuare un piano di ristrutturazione, dopo un anno in cui per gli alberghi italiani è mancata la componente intercontinentale e hanno perso fino al 70% del fatturato. Siamo il primo Paese in Europa per numero di hotel, 33mila per 1,3 milioni di camere, ma oggi dobbiamo innanzitutto dotarci degli strumenti necessari a un nuovo inizio: con proposte per riqualificare il settore ospitalità, nelle infrastrutture e nel concept, per rispondere alla sempre maggiore richiesta di qualità”. Allineati all’idea di rilancio anche gli esponenti delle altre associazioni di categoria, da Confturismo ad Astoi a Fto, passando per Federcamping e Enit fino a Confindustria Alberghi. La cui presidente Maria Carmela Colaiacovo dalla fiera ha spiegato: “I dati diffusi da Banca d’Italia confermano i primi segnali positivi per il turismo internazionale da luglio, ma la strada è ancora lunga. Il valore riferito ai primi 7 mesi dell’anno è infatti inferiore rispetto allo stesso periodo 2020: il numero di stranieri è più basso del 34%, mentre il confronto con il 2019 è impietoso e segna -74%. Il turismo estero di prossimità è tornato in Italia ma la quasi totale assenza dei turisti long haul, che sono quelli alto-spendenti, si fa sentire pesantemente sui ricavi”. Ecco perché tra gli eventi più seguiti c’è stato quello durante il quale è stato presentato il protocollo tra Enit e Isnart per l’analisi degli sviluppi economici del turismo. Un progetto nato per fornire alle imprese una visione integrata che consenta interventi incisivi sullo sviluppo turistico del Paese. “I dati del nostro Osservatorio - ha spiegato il presidente Isnart Roberto Di Vincenzo - indicano che il recupero di attrattività turistica delle grandi città d’arte resta un tema centrale per il rilancio del turismo anche alla luce dell’andamento
Sopra, stand degli espositori nei padiglioni della Fiera di Rimini
In apertura, sul palco della Opening Ceremony di Ttg 2021 anche il ministro del Turismo Massimo Garavaglia
registrato dalle città d’arte ‘minori’ - come Ravenna, Matera e Lecce - che nel 2021 è stato positivo e in qualche caso superiore ai livelli pre-pandemia. In termini di attrattività le grandi città d’arte sono così un asset strategico ma e vanno quindi ripensati la strategia e l’organizzazione per tornare in maniera sostenibile ai valori del 2019 e guardare al futuro”. L’accordo serve allora a mettere a fattor comune i dati e la capacità di analisi sempre più necessari in un sistema turistico in continua evoluzione così da permettere il posizionamento delle singole destinazioni e il miglioramento della loro penetrazione sui mercati.
LA CHIAVE DEL DIGITALE Ancora di scenari verso il viaggio del futuro si è parlato al convegno ‘Pnrr leva di sorpasso per il turismo italiano’ e si è discusso di come le risorse per il miglioramento dell’accessibilità e del trasporto sono utili ma non vanno assolutamente dimenticate le ‘infrastrutture’ digitali richieste da turisti sempre più evoluti. “Per ripartire davvero - ha spiegato Maria Elena Rossi, direttore marketing Enit – si deve cambiare la cultura con cui si è lavorato finora: per tornare ai livelli pre 2019 e crescere ancora, in modo sostenibile, sono fondamentali le piattaforme di big data. Leggere e interpretare i dati è oggi necessario per essere più performanti sui mercati internazionali”. Nella direzione di sottolineare una rinnovata estrema importanza della digitalizzazione per lo sviluppo dell’industria dei viaggi sono state anche le conclusioni dell’Osservatorio Innovazione Digitale del Turismo della School of Management del Politecnico di Milano. “Questo report – ha spiegato Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio - mette insieme la fotografia dello shock economico patito e una prospettiva di imitazione dei settori che invece mostrano già segni di ripresa veloce, trainata dal digitale. Si scopre così che se il mercato complessivo dell’ospitalità nel 2021 raggiunge i 9,1 miliardi di euro (+66%), avvicinandosi ai valori del 2019 dopo il crollo del 2020, ad essere cresciuto in modo sostanziale è il peso dell‘ecommerce, diventato oggi primo canale con il 55% di incidenza. Nel digitale sono soprattutto le transazioni dirette che continuano a crescere, passando dal 23% del 2019 al 47% del 2021. È chiaro che il turismo deve lavorare su costante e determinata digitalizzazione, valorizzazione dei big data e investimenti nelle competenze”. “La rinuncia a viaggiare - ha aggiunto a commento dell’Osservatorio Matteo Ciccalè, partnerships director travel di Scalapay - oggi è nell’80% dei casi legata all’impatto economico. È necessario agire sul consumatore per alleggerire la spesa, perchè la voglia di viaggiare sta tornando prepotentemente, non ci sono dubbi”. Fare investimenti che scommettono sul futuro di un turismo connesso è la parola d’ordine anche di un player importante come Gattinoni: “La pandemia ha stravolto le abitudini dei consumatori - ha detto il presidente Franco Gattinoni - e oggi digitale e e-commerce hanno preso il sopravvento. Il mondo del travel deve adeguarsi e noi abbiamo creato un progetto online che recepisce il cambiamento e va incontro al nuovo scenario”. Altro protagonista del turismo organizzato è Th Group, guidato dall’AD Giuliano Gaiba, che porta avanti un progetto di investimento che guarda al futuro. Come ha raccontato lo stesso manager: “Th Group avrà anche nel tour operating, accanto alla consolidata attività nell’hotellerie, un punto di forza e lo sviluppo programmato è imponente: le previsioni sono di passare dai 110 milioni di euro fatturati nel 2019 a 400 milioni, entro 5 anni. Il progetto fa perno sul nuovo brand generalista Baobab per aprirsi alle nuove fasce di mercato”.
Il glamping è uno dei trend dell’ospitalità del futuro