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EDITORIALE
Italia, al posto giusto al momento giusto di David Pambianco
L’
Italia è un tesoro nascosto, è un po’ come un’auto di Formula 1 costretta a viaggiare a 50 km all’ora, nel senso che le sue potenzialità rimangono in gran parte inespresse. Il Belpaese (e non a caso si chiama così) ha un’incredibile varietà di destinazioni turistiche, di paesaggi marini, montani e rurali, di percorsi, borghi storici, luoghi d’arte e di cultura, gallerie e musei, ristoranti di alto livello, negozi di moda e di design apprezzati in tutto il mondo. Eppure il turismo italiano, aldilà di questo periodo di pandemia che ha messo in ginocchio il settore, anche in passato non ha avuto un’adeguata valorizzazione, in parte a causa delle infrastrutture poco sviluppate in diverse aree del Paese, ma anche per una gestione poco “moderna” delle strutture ricettive, spesso vecchie (il 60% degli alberghi ha oltre 30 anni) e non al livello degli standard internazionali di ospitalità a cui i turisti, italiani inclusi, sono oramai abituati. Il tema è più che mai attuale perché, in seguito alla pandemia, è oramai assodato che alla ripartenza cambierà la ripartizione dei viaggi tra business e leasure, a favore di questa seconda tipologia. E l’Italia, che ha una vocazione leasure molto forte, si trova oggi al posto giusto nel momento giusto. Lo hanno capito bene i gruppi internazionali dell’hotellerie di lusso che stanno accelerando gli investimenti nel nostro Paese, inanellando una serie di aperture di 5 stelle in questo ultimo periodo come mai si era visto prima e, soprattutto, non più solo nelle città, ma, e questa è la grande novità, in località di villeggiatura. Come sempre più spesso accade, i protagonisti sono i grandi player internazionali, gli unici che hanno risorse e know-how per portare avanti progetti di rilievo. L’auspicio comunque, è che non si perda questa occasione incredibile in cui, a livello mondiale, ci sarà nei prossimi anni un numero elevato di turisti che si muoverà per viaggi di piacere, cercando proprio quei Paesi come l’Italia che hanno tante e varie risorse paesaggistiche e culturali da proporre. Non facciamoci trovare impreparati. L’istituzione di un ministero per il Turismo è un primo importante passo in questa direzione. Il secondo sarebbe l’ampliamento del Superbonus 110% agli alberghi, una vera svolta per la riqualificazione. È il momento giusto, perché l’Italia ha tutte le carte per diventare la destination luxury top al mondo.
Maggio/Giugno 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 3
SOMMARIO 08
NEWS DALL’ITALIA
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ATTUALITÀ Prenota lo straniero
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INTERVISTA/MINISTERO TURISMO Garavaglia: “Ora si parte davvero”
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DOSSIER
Più incentivi per i cantieri
22 La vera svolta è il superbonus
26 Gli ‘aiuti’ ci sono ma senza appeal
30 INTERVISTA/FOUR SEASONS
Clerc: “La nostra road map in Italia”
34
INCHIESTA
Fenomeno Italia, è boom 5 stelle
40
ANALISI
La pandemia pesa sulle ‘acque’
44
INTERVISTA/ACCOR
INTERVISTA
Bailly: “Mai sprecare una crisi”
GARAVAGLIA: “ORA SI PARTE DAVVERO”
16 Il ministro del Turismo racconta i piani a breve termine e gli interventi strutturali a medio-lungo termine per adeguare il settore ai migliori benchmark internazionali. In previsione una finanza ‘ponte’ e un nuovo scostamento di bilancio.
30
4 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
44
INTERVISTA/FOUR SEASONS
INTERVISTA/ACCOR
LA ROAD MAP IN ITALIA
MAI SPRECARE UNA CRISI
Dopo Taormina e Ostuni, Christian Clerc racconta che il gruppo ha in serbo altre aperture nel Belpaese.
Maud Bailly presenta la sua vision sulla ripartenza. È fondamentale investire in tecnologia, sviluppo e persone.
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SOMMARIO
48
INCHIESTA
Scatta il business assicurazioni
62
INTERVISTA/BLU HOTELS
Risatti: “Con l’estate 2022 si torna
In copertina
ai volumi 2019”
64
TENDENZE
Donne top manager, avanti piano
68
SCENARI
Tour operator consulenti
72
INTERVISTA/STUDIO MARCO PIVA
L’albergo è un teatro
75
WHAT’S NEW?
Focus sull’ambiente
Tom Gregg “ The Globe” Oil on panel 91 x 91 cm Courtesy of George Billis Gallery Westport, CT e Los Angeles, CA www.georgebillis.com Cover story pag. 80
...ogni giorno sul web www.hotellerie.pambianconews.com
HOTELLERIENEWS OSSERVATORIO SUL MERCATO
I dati delle aziende dell’hospitality nelle notizie quotidiane sul sito 6 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
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ITALIA
ROCCO FORTE: “STO PENSANDO A NUOVE APERTURE IN ITALIA”
A ROMA IL FORMAT IBRIDO THE STUDENT HOTEL The Student Hotel (Tsh) approda nella Capitale. Entro la fine del 2023, il gruppo con sede in Olanda aggiungerà Tsh San Lorenzo alla sua rete crescente di proprietà ‘ibride’ in Italia, progettate per accogliere studenti, turisti, vicini di quartiere e imprenditori. Con l’acquisizione del sito storico Ex Dogana nell’area di San Lorenzo, a Roma, l’investimento totale di Tsh Group nel mercato italiano raggiunge i 450 milioni di euro.
Sir Rocco Forte
L’
Italia rimane nel mirino del britannico Rocco Forte Hotels, che già conta 7 proprietà nella Penisola e che aprirà, giovedì 3 giugno 2021, Villa Igiea a Palermo dopo un’importante ristrutturazione. “Questo hotel è un’icona dell’ospitalità mondiale – racconta Sir Rocco Forte, founder e chairman del gruppo – da cui sono passati personaggi che hanno fatto la storia. Mia sorella Olga ha scelto come designer Paolo Moschino il quale ha meticolosamente restaurato e valorizzato la grande villa costruita all’inizio del ‘900 dalla mitica famiglia Florio”. E aggiunge: “Siamo sempre attenti a nuove opportunità in Italia e determinati a crescere ancora. Lavoriamo su molti fronti al momento, sia nelle città d’arte che sulla costa e spero di poter fare presto un nuovo annuncio”. Il numero uno del gruppo londinese dell’hotellerie racconta come il Belpaese stia diventando una meta sempre più importante per l’accoglienza di lusso a livello mondiale. “Storicamente – spiega – l’Italia è stata il sogno di viaggiatori e l’ispirazione di artisti e scrittori da tutto il mondo. Oggi, vediamo molte realtà di eccellenza interessate a investire nel Paese, probabilmente per una maggiore fiducia nello sviluppo della Penisola e delle sue infrastrutture oltre che a una migliore organizzazione della pubblica amministrazione”. 8 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
MAXIMALL POMPEII, INVESTITI 90 MLN Un pool di banche formato da UniCredit, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo e Mps Capital Services, finanziano con 90 milioni di euro la realizzazione di Maximall Pompeii, un complesso turistico e commerciale che includerà anche un hotel 4 stelle gestito a marchio Marriott Bonvoy con 135 camere e che sorgerà a Torre Annunziata (Na), in prossimità dell’area archeologica di Pompei. La fine dei lavori è prevista entro il 2022, mentre l’apertura avverrà a marzo 2023.
ROSEWOOD IN TOSCANA SI AMPLIA CON 19 SUITE Rosewood Castiglion del Bosco, tenuta di 2.000 ettari immersa nella Val d’Orcia in Toscana (patrimonio Unesco), che riaprirà il prossimo 2 giugno, si presenta al mercato con un forte ampliamento in termini dimensionali e opere di restyling. Sono 19 le suite private che saranno inaugurate entro la fine dell’estate, portando il resort a un totale di 42 suite, che si aggiungono alle 11 ville ricavate da casali toscani ristrutturati, originari del XVII e XVIII secolo. Le 19 residenze, i cui interni sono stati curati dalla stessa interior designer di Castiglion del Bosco Teresa Bürgisser, si troveranno tutte all’interno di un nuovo complesso.
ITALIA
GROTTA GIUSTI DIVENTA 5 STELLE ED ENTRA IN AUTOGRAPH COLLECTION Totale ristrutturazione, upgrading da 4 stelle a 5 stelle, riapertura in estate e ingresso nel portfolio di Autograph Collection Hotels di Marriott International: tante novità per Grotta Giusti Thermal Spa Resort, storica villa ottocentesca circondata da un parco secolare a Monsummano Terme, in provincia di Pistoia, che fa capo al gruppo Italian Hospitality Collection, che continuerà la gestione della struttura. Il progetto di ristrutturazione,
ispirato agli elementi naturali del luogo, è stato curato dallo studio londinese Richmond International, mentre la struttura, racconta Ihc in una nota, è stata selezionata da Autograph Collection Hotels per il suo carattere distintivo e per l’unicità della sua grotta termale, la più grande d’Europa. Si tratta infatti di un patrimonio naturale millenario: la grotta fu scoperta nel 1849 e Giuseppe Verdi la definì “l’ottava meraviglia del mondo”.
IL NUOVO WESTIN PALACE È IMPRONTATO AL DESIGN BIOFILICO
La connessione tra uomo e ambiente naturale è sempre più ricercata nell’hotellerie. Segue questa ‘filosofia’ The Westin Palace Milano, brand di Marriott International, che ha approfittato del periodo di chiusura dell’albergo nei primi mesi del 2021 per portare avanti i lavori di restyling: “Stiamo dando compimento al rinnovo totale dell’hotel – spiega la general manager Alessandra Pagano – che abbiamo già iniziato con il rifacimento di tutte le 231 camere. Sta per “sbocciare” un nuovo Westin Palace, che è impron-
tato al design biofilico, cioè a una maggiore connessione tra ospiti e natura”. La facciata, rivestita negli anni ‘90 in granito egiziano, è ora arricchita da una cornice di piante lussureggianti, il cui progetto, realizzazione e manutenzione sono seguiti da Peverelli, marchio di garden design che cura, tra gli altri, il Bosco Verticale di Milano. All’interno, una parete di piante stabilizzate fa da sfondo ad una nuova area lounge per gli ospiti in attesa di check in. Rinnovati anche il The Lounge Bar e le sale meeting ed eventi.
Portopiccolo , 2,5 mln per 90 appartamenti Un piccolo borgo nato dalla riqualificazione della cava calcarea di Sistiana, sul Golfo di Trieste, che negli anni si è sviluppato con resort, appartamenti, ristoranti, spa, marina e yacht club, e che adesso mira ad ampliare l’offerta in vista della prossima estate: si tratta di Portopiccolo, il cui proprietario H.I.G. Realty Partners ha investito 2,5 milioni di euro per ampliare l’offerta rental che passa da 20 a 90 appartamenti in affitto. Salgono così a 148 le unità ricettive di Portopiccolo, con le 58 camere del Falisia Resort e le 90 residenze in affitto.
Mandarin, il ristorante spinge i ricavi Un 2021 ancora difficile e un 2022 nel quale inizierà davvero la ripartenza. Con un grande ‘jolly’ però a favore di chi ha a disposizione un’offerta di f&b di alto o altissimo livello, e che per questo potrà aumentare i volumi e i fatturati anche prima. “Un ristorante stellato – racconta Luca Finardi, general manager Mandarin Oriental Milan - è un elemento che regala una energia straordinaria e che porta tantissimo, non solo da un punto di vista economico. Nel Ristorante Seta del Mandarin Oriental Milano la cucina è anche premiata da 2 stelle Michelin”.
Istat, alberghi a -62% di presenze nel 2020 Secondo il report ‘Viaggi e vacanze in Italia e all’estero, 2020’ dell’Istat, tra le strutture ricettive collettive, le più colpite dal netto calo dei viaggi con pernottamento sono gli alberghi (-57,8% di viaggi e -62,2% di notti). I viaggi dei residenti in Italia nel 2020 toccano il loro minimo storico: sono 37 milioni e 527mila (231 milioni e 197mila pernottamenti), con una drastica flessione rispetto al 2019 (vacanze -44,8% e viaggi lavoro -67,9%).
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ATTUALITÀ
DOPO PASQUA, SONO SCATTATI I BOOKING NEGLI ALBERGHI ITALIANI, CON UNA SORPRESA: SONO TORNATI I TURISTI INTERNAZIONALI (ASSENTI L’ANNO SCORSO). PERÒ SOLO DA FINE AGOSTO IN POI. L’ESTATE È ANCORA DEI VISITATORI DOMESTICI.
PRENOTA LO STRANIERO di Vanna Assumma
I
telefoni sono ‘caldi’, si rincorrono i click sui portali per prenotare gli alberghi italiani, e, nel momento in cui il giornale va in stampa, i booking degli hotel annoverano più richieste di quelle che sono state effettuate nello stesso periodo del 2020. A sorpresa, hanno ricominciato a prenotare gli stranieri, che invece erano praticamente assenti l’anno scorso, ma le loro scelte cadono nel periodo da fine agosto in poi. Niente estate. L’incertezza sulla possibilità di volare a livello intercontinentale porta il turista internazionale a dilazionare il periodo, nella convinzione che in autunno l’emergenza pandemica dovrebbe rientrare, e con essa anche la restrizione agli spostamenti. Permane dunque per le vacanze estive un turismo interno e di prossimità. Tendenza confermata anche da Federalberghi: “Gli Stati Uniti, mercato straniero più forte per noi assieme a Gran Bretagna e Germania, sta iniziando a prenotare ma per settembre e ottobre. Ciò significa che sarà un’estate dove la farà da padrone il mare, ma le città d’arte saranno ancora vuote dal momento che vivono soprattutto di turismo straniero”.
12 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
ATTUALITÀ
AMERICANI IN TESTA Il fenomeno nuovo, comunque, è che quest’anno il turista straniero non frena il suo desiderio di viaggiare, stando a quanto emerge dalle prenotazioni effettuate fino a dopo Pasqua. Lo conferma Aldo Melpignano, proprietario e managing director del gruppo San Domenico Hotels, che comprende Borgo Egnazia e altre masserie 5 stelle in Puglia: ”Teoricamente faremo un’estate pazzesca! A fine febbraio ho avuto il 20% in più di prenotazioni rispetto allo stesso periodo del 2020, quando già si aspettava un anno record. Se si potrà viaggiare, quest’estate sarà la migliore estate della nostra storia”. Nonostante la stagione sia partita nel segno dell’incertezza, per la ritardata programmazione delle riaperture e la campagna vaccinale che ha stentato a decollare, i turisti hanno lo stesso ‘bussato’ alle porte degli hotel, anche dall’estero. “Abbiamo avuto prenotazioni soprattutto da americani – afferma Danilo Zucchetti, direttore generale di Villa d’Este Hotels – perché amano l’Italia e per loro rinunciare a un soggiorno sul lago di Como è difficile. Prediligono resort e ville private, per evitare situazioni di affollamento. Prevediamo per Villa d’Este nel mese di giugno un’occupazione del 40%, legata anche ad eventi privati e matrimoni, e per luglio attorno al 50%-55%, percentuali che si riducono del 30% rispetto all’occupazione registrata nel 2019, mentre per Villa La Massa siamo focalizzati maggiormente sul mercato europeo”. Zucchetti sottolinea anche le nuove tendenze legate a un turismo stanziale, cioè con meno tour e stop intermedi durante il viaggio, e all’allungamento del soggiorno, che prima era mediamente di 4 notti e adesso si amplia a una settimana. Del ritorno degli americani parla anche Ori Kafri, co-fondatore di J.K. Place, spiegando che i viaggiatori ‘a stelle e strisce’ sono molto fidelizzati all’Italia e infatti hanno prenotato quest’anno per il luxuty hotel di Capri: “Abbiamo già avuto un 50% di prenotazioni, in gran parte stranieri. In primis americani, ma anche inglesi, tedeschi e francesi. L’anno scorso, nel periodo subito dopo Pasqua, c’erano solo cancellazioni”. L’ESTATE È DEGLI ITALIANI Con gli stranieri ‘spostati in avanti’, l’alta stagione rimane quindi appannaggio degli italiani, come è avvenuto del resto nel 2020. Lo conferma Mattia Degennaro, figlio del fondatore di HO Hotels Collection e marketing director del gruppo che conta 5 strutture, di cui 4 in Puglia e una a Roma.
In alto, due vedute di Villa La Massa del gruppo Villa d’Este Hotels, immersa nelle colline del Chianti Rufina, vicino a Firenze; sotto, immagine di Borgo Egnazia a Savelletri (Br) del gruppo San Domenico Hotels In apertura, Villa d’Este sul Lago di Como, albergo di charme del 1873 di Villa d’Este Hotels
Maggio/Giugno 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 13
ATTUALITÀ
In alto, uno scorcio di J.K. Place Capri A sinistra, due immagini di I Turchesi Club Village a Castellaneta Marina (Ta) di HO Hotels Collection
Per quanto riguarda I Turchesi Club Village a Castellaneta Marina (Ta), Degennaro specifica che le prenotazioni dopo Pasqua hanno portato a un’occupazione per luglio e agosto tra il 25% e il 30%: “Di solito, in questo periodo registravamo già un’occupazione tra il 50% e il 60%, quindi siamo a un 50% in meno rispetto alla ‘normalità’. I Turchesi è focalizzato soprattutto sulla clientela locale, però devo dire che, per altre strutture del gruppo, come quella di Lecce che è maggiormente orientata ai turisti stranieri, siamo fiduciosi, anche se per ora ci si attende una presenza nei mesi autunnali. La sorpresa sono gli americani, che erano ormai dati per persi, invece, con la campagna vaccinale statunitense che sta proseguendo efficacemente, ci sono stati ritorni”. Degennaro aggiunge che coloro che prenotano chiedono molta flessibilità e la possibilità di cancellazioni last minute. Anche 14 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
il leadtime, cioè il tempo che intercorre tra la prenotazione e l’arrivo del turista, si è accorciato enormemente, passando da 3-4 mesi a una decina di giorni. Fenomeno che fa sperare che, più avanti in stagione, ci possa essere un picco di prenotazioni a breve termine. Paolo Terrinoni, AD della divisione alberghiera del Gruppo Alpitour, a cui fa capo Voihotels, spiega che in periodo precovid si vendevano tra 2 e 2,2 milioni di euro a settimana: “Ad aprile eravamo attorno a 500mila – 600mila euro a settimana, cifra che riscontra comunque un maggiore fermento rispetto allo stesso periodo del 2020. Il mercato è prevalentemente italiano al momento attuale, infatti si prediligono maggiormente le destinazioni continentali piuttosto che quelle insulari, perché sono raggiungibili in macchina e ancora c’è una certa diffidenza nel prenotare aerei e navi”. Ciononostante, rombano i motori delle flotte in volo: Emirates riattiva da giugno il servizio tra Milano e New York, mentre le compagnie aeree low cost, hanno aggiunto nuovi aeromobili ampliando le rotte da e per l’Italia. L’irlandese Ryanair ha annunciato un investimento da 200 milioni di dollari per l’espansione nella sua base di Milano Malpensa a partire da questa estate, mentre la Sardegna è la destinazione prediletta per la britannica EasyJet e l’ungherese Wizz Air, e anche la low cost spagnola Volotea ha aperto una propria base su Olbia.
INTERVISTA A MASSIMO GARAVAGLIA
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INTERVISTA
NON SOLO MISURE DI SOSTEGNO NEL BREVE PERIODO, IL MINISTRO GARAVAGLIA PARLA DI INTERVENTI STRUTTURALI CHE ADEGUERANNO IL TURISMO ITALIANO AI MIGLIORI BENCHMARK INTERNAZIONALI.
ORA SI ‘PARTE’ DAVVERO di Vanna Assumma
M
assimo Garavaglia ha le idee chiare su come far ripartire la ‘macchina’ dell’ospitalità italiana. Intervistato da Pambianco Hotellerie, il neo nominato ministro del Turismo elenca dati e provvedimenti per rilanciare il settore, che necessita di una politica di maggiore valorizzazione. Su di lui le aspettative sono molte, perché Garavaglia, già vice ministro dell’Economia e delle finanze nel 2019 e prima ancora sottosegretario di Stato, rappresenta una disruption nella politica italiana. È il primo dopo trent’anni ad avere assunto, dal 2 marzo 2021, l’incarico di ministro del Turismo nel governo Draghi, segnando una svolta emblematica in un Paese che fino ad allora accomunava il Turismo e la Cultura sotto lo stesso dicastero. Garavaglia si fa carico di queste aspettative e punta in alto: aldilà delle riaperture nel breve periodo grazie ai vaccini e ai protocolli responsabili, il ministro comunica che ci saranno riforme strutturali che adegueranno il settore italiano ai migliori benchmark internazionali. Ministro Garavaglia, qual è la sua visione sul turismo Covid? Come cambierà il settore? Il turismo migliorerà nel breve: grazie ai vaccini, ai tamponi e ai protocolli responsabili si potranno pianificare con serietà e sicurezza le riaperture dei vari settori del turismo. Maggio/Giugno 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 17
INTERVISTA
Ci saranno, in seguito, riforme strutturali che adegueranno il settore italiano ai miglior benchmark internazionali. Quest’estate sarà una stagione record? C’è grande fiducia nella campagna vaccinale, che ora procede spedita ed è indispensabile accelerarla senza fare polemiche, che non servono a nessuno. Come ha previsto il Commissario per l’emergenza al Covid Francesco Paolo Figliuolo entro settembre sarà vaccinato l’80 per cento degli italiani, quindi ci sarà sicuramente una ripresa. Il Green pass, il lasciapassare europeo, faciliterà i flussi turistici in Italia perché permetterà di circolare liberamente nei Paesi dell’Unione e che l’Italia sta anticipando. Quali previsioni per il mondo alberghiero italiano? Ci dobbiamo aspettare fallimenti, licenziamenti, passaggi di proprietà? È un settore che ha sofferto, allo stesso modo di tanti altri, a causa della crisi generata dalla pandemia. Adesso verranno forniti strumenti finanziari, come i minibond e non solo, che aiuteranno il mondo alberghiero negli investimenti per ammodernare gli impianti. Le città stanno perdendo una bella fetta di turismo business. Quali sono le sue idee per affrontare questo nuovo scenario? Ha ragione Bill Gates a sostenere che il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini ordinarie, come il modo di lavorare e di stare insieme. È stato, infatti, monitorato
Massiccio montuoso del Gran Sasso, in Abruzzo
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dall’Osservatorio innovazione digitale nel turismo della School of Management del Politecnico di Milano che, nel 2020, la spesa per i viaggi d’affari è scesa a 7,6 miliardi di euro, in diminuzione del 63% sull’anno precedente. Si tratta di una perdita di 13 miliardi di euro dato che nel 2019 il turismo business “pesava” 20,6 miliardi di euro. Ci sono però Regioni italiane, come le Marche, che puntano al cosiddetto “turismo di lavoro” legato allo smart working e alla possibilità di lavorare da remoto nei borghi storici, trasformandoli così in borghi “digitali”. Un nuovo trend che potrebbe essere una risorsa aggiuntiva al centro di un circuito turistico da costruire in maniere circolare, superando il gap ad esempio tra entroterra e costa che porta anche ad una destagionalizzazione dei flussi turistici. Lei è il primo ministro del Turismo in Italia: qual è la sua visione a lungo termine? L’istituzione di un Ministero ad hoc dopo trenta anni è già di per sé una grande notizia, che dà la misura dell’attenzione del Governo al settore. Sto incontrando operatori del settore e associazioni per raccogliere suggerimenti e proposte concrete su cui lavorare, è una fase di ascolto dei protagonisti dell’industria turistica. Non bisogna assolutamente sprecare le competenze che abbiamo, come l’Enit. Nel 2019 il turismo rappresentava il 13% del Pil italiano. Che quota potrebbe raggiungere questo settore con le opportune strategie di valorizzazione? Il turismo dovrà essere il volano della ripartenza dell’economia italiana piegata dalla pandemia. Il mio sogno è portare il settore al 20% del Pil nazionale grazie ai finanziamenti europei e al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Come strategie è importante superare la frammentazione, caratteristica tutta italiana, con un rapporto forte con le Regioni e attuando una rivoluzione digitale, che può dare grandi opportunità e sviluppi anche al turismo, con una piattaforma nazionale open source e una digitalizzazione della filiera. Nel breve termine, quali saranno le sue prime mosse? Siamo già dotati di portafoglio. Nel brevissimo periodo intendiamo continuare a sostenere il reddito degli operatori colpiti
INTERVISTA
Area marina protetta di Tavolara, in Sardegna, dove sorge Baglioni Resort Sardegna In apertura, Massimo Garavaglia
dalla crisi come abbiamo fatto con il primo Decreto Sostegni: 700 milioni per la Montagna, 900 milioni agli Stagionali, 100 milioni per le Fiere, una quota del Maxi Fondo da 200 milioni per le imprese, la ristorazione nei centri storici e per eventi privati, una quota dei 10 miliardi del Fondo perduto. Ci sarà presto un nuovo scostamento con nuove misure a favore del settore. Il superbonus 110% verrà allargato anche agli immobili alberghieri? Oppure sono previste altre misure di incentivazione per la riqualificazione degli alberghi? Tra le prossime misure previste ce ne sarà anche una per sostenere l’impegno finanziario degli imprenditori nella riqualificazione degli alberghi; abbiamo inserito un capitolo con qualcosa anche nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Ci sono delle attività che hanno bisogno di un avviso molto breve perché le puoi aprire dall’oggi al domani. altre, invece, a cui va detto per tempo, come ad esempio gli alberghi. È importante, quindi, guardare ai dati, monitorarli e riaprire il prima possibile. Dobbiamo programmare anche per essere più veloci rispetto agli altri Paesi competitor perché non sapere quando inizia la stagione estiva, significa non programmare le vacanze. Serve perciò una programmazione chiara e un monitoraggio costante della situazione pandemica. Quali invece le iniziative strutturali che potranno avere un impatto nel medio-lungo periodo? Nel medio lungo periodo, invece, la strategia
del Governo prevede due linee di intervento: una finanza “ponte”, abbiamo allo studio misure già concordate e l’attivazione delle linee del Pnrr che ammontano a 2,4 miliardi diretti (di questi, poco più di 600 milioni attraverso sovvenzioni e quasi 1800 sotto forma di prestiti), come la trasformazione digitale del turismo, la digitalizzazione della filiera, una piattaforma nazionale open source, finanziamenti per il miglioramento degli standard ricettivi, efficientamento energetico, abbattimento delle barriere architettoniche. In più – come ho detto - ci sarà un nuovo scostamento di bilancio e nuove misure a sostegno del reddito degli operatori. Pensa di fare una campagna di promozione dell’Italia all’estero? È tra i nostri compiti ed obiettivi. Inoltre l’Italia è presidente di turno del G20: con la Presidenza del Consiglio ed il Ministero degli Esteri, infatti, stiamo coordinando iniziative per l’attrattività del prodotto Italia. Gran parte dei fondi del Recovery Plan sono indirizzati alla sostenibilità. Questo avrà un impatto anche sul turismo? Credo di aver già risposto nelle precedenti domande. Ci tengo però a sottolineare che si devono potenziare le strutture con finanziamenti per il miglioramento delle strutture ricettive. Riqualificare, ad esempio, l’offerta così da attrarre una domanda più ampia con interventi per valorizzare l’impronta ambientale e la maggiore sostenibilità dei servizi e delle infrastrutture. Maggio/Giugno 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 19
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dossier
Più INCENTIVI per i CANTIERI GRAN PARTE DEL PATRIMONIO ALBERGHIERO NAZIONALE NECESSITA DI RIQUALIFICAZIONE E L’ESTENSIONE DEL SUPERBONUS 110% AGLI HOTEL SAREBBE STRATEGICO E IN LINEA CON IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA. LO CHIEDONO A GRAN VOCE LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E GLI OPERATORI DEL SETTORE. I BONUS ATTUALMENTE DISPONIBILI HANNO GENERATO UN VOLUME DI INVESTIMENTI INFERIORE ALLE ASPETTATIVE.
DOSSIER
La vera SVOLTA è il SUPERBONUS di Stefano Bonini
IL 20% DEGLI ALBERGHI ITALIANI HA OLTRE 100 ANNI E NECESSITA DI RIQUALIFICAZIONE. I BENEFICI FISCALI SONO STRATEGICI PER IL COMPARTO E IN LINEA CON IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA.
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I
l patrimonio alberghiero italiano vale qualcosa come 117 miliardi di euro, secondo quanto ha monitorato World Capital, in collaborazione con Pkf Hotelexperts e Confindustria Alberghi, ed è una stima che lo rende il più rilevante a livello europeo. Un dato che dà la misura del valore che gli alberghi hanno in questo Paese, ma è anche un segnale della ‘longevità’ di molte strutture ricettive ed evidenzia il bisogno che questo heritage ha di essere ristrutturato e riqualificato. Delle 33mila strutture presenti in Italia, il 20% ha infatti oltre 100 anni e il 60% ha più di 30 anni. Un deciso passo avanti nel nuovo millennio è dunque quantomeno auspicabile. Per farlo, tanto le principali associazioni di categoria quanto gli stessi operatori e gli esperti del settore, hanno individuato nel cosiddetto Superbonus 110% lo strumento ideale. Peccato che questo strumento non sia ancora annoverato tra i bonus utilizzabili e che resti confinato al solo comparto dell’edilizia residenziale. Tuttavia si apre una speranza, perché, al momento in cui il giornale sta
DOSSIER
andando in stampa, la proposta di estensione del Superbonus agli alberghi è stata inserita nella bozza del decreto legge Semplificazioni. OCCASIONE DA NON MANCARE Le promesse del neo ministro del turismo Massimo Garavaglia e le pressioni soprattutto di Federalberghi e Confindustria Alberghi dimostrano come la ‘declinazione’ alberghiera di questo bonus sia importante per la categoria. Il direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara, intervistato da Pambianco Hotellerie, afferma che il vero cambio di marcia in tema di ristrutturazioni e riqualificazioni si avrebbe con l’estensione del cosiddetto Superbonus 110% anche agli alberghi. “Questa norma, che andrebbe certamente rivista, modificata e aggiornata nella forma, consentirebbe – afferma Nucara – di sostenere e incentivare una più profonda e capillare attività di riqualificazione visto il respiro più ampio e trasversale che contiene in sé”. Su questa linea si ritrova anche la vice presidente di Confindustria Alberghi Maria Carmela Colaiacovo: “Occorre oggi un intervento decisamente più incisivo per il settore, un ‘tax credit potenziato’, una misura analoga al Superbonus 110% oggi disponibile per le civili abitazioni, ma con alcuni correttivi per adattare la misura alla realtà degli immobili alberghieri: dagli interventi di sostenibilità ambientale, alla tipologia di interventi ammissibili che, nel caso delle strutture alberghiere, deve considerare anche la componente arredi e rivestimenti che costituisce uno dei passaggi chiave per l’offerta alberghiera”. Tale misura avrebbe come finalità quella di rilanciare rapidamente le attività dell’intero comparto dell’edilizia e far ripartire i cantieri dopo la brusca frenata causata dalla pandemia, con un approccio di filiera alle strutture alberghiere molto più esteso e trasversale rispetto ai pur utili bonus attualmente attivi, ma certamente più ‘verticali’, riguardanti le facciate, oppure i cosiddetti ecobonus e sismabonus (vedi articolo successivo). LO DICE ANCHE IL PNRR Le motivazioni della richiesta di Federalberghi e Confindustria Alberghi sono molteplici. Da un lato, l’industria alberghiera in Italia ha bisogno di un piano di interventi sul patrimonio immobiliare che possa essere strategico tanto
In alto e in apertura nella pagina accanto, Grand Hotel Rimini, un’icona per il Paese, luogo dell’immaginario felliniano, che sta rimodernando alcune parti della struttura; sotto, ingresso dello storico Grand Hotel Parker’s di Napoli, che ha oltre 150 anni e che ha iniziato nel 2018 una serie di opere di ristrutturazione
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Luxury room del Grand Hotel Parker’s di Napoli
Due immagini di Hotel Eden, Dorchester Collection, 5 stelle fondato a Roma nel 1889, che ha attuato recentemente un profondo restauro di 17 mesi
per la tutela del comparto quanto per la valorizzazione delle destinazioni medesime. Dall’altro, l’introduzione di una misura analoga al Superbonus 110% sarebbe in linea con gli obiettivi contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), programma di investimenti che l’Italia ha presentato alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU, per rispondere alla crisi provocata dal Covid-19. Tra gli obiettivi in materia di ‘Turismo e cultura’, il Pnrr cita proprio la necessità di “incrementare il livello di attrattività del sistema turistico e culturale del Paese, attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, la formazione ed il potenziamento delle strutture 24 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici”. E mette a budget alcune centinaia di migliaia di euro. La speranza per molti è riposta dunque nell’impegno del ministro Garavaglia e in quello più recente del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che in Senato ha dichiarato: “L’ampliamento del Superbonus al 110% agli edifici strumentali d’impresa (ristoranti, alberghi, agriturismi) potrebbe essere complesso. Ma lavoreremo su questa cosa, e mi impegno a discuterne con il ministero dell’Economia”. Si auspica quindi che il settore ricettivo possa usufruire in tempi rapidi di uno strumento normativo davvero migliorativo, anche in termini valoriali, per l’offerta alberghiera e turistica della Penisola così da contribuire non solo alla ripresa economica dell’Italia, ma anche alla rigenerazione capillare del suo (delicato) territorio. Per fare in modo che questa speranza diventi certezza, anche la presidente di Confindustria Assoimmobiliare, Silvia Rovere, in una recente audizione presso le commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato sul decreto legge Sostegni, ha fatto presente che è fondamentale che “l’agevolazione possa applicarsi tanto nel caso in cui il proprietario dell’immobile sia anche il gestore dell’attività ivi esercitata, quanto nel caso in cui l’immobile sia oggetto di contratti di locazione o di affitto di ramo d’azienda a favore dei soggetti gestori che lo utilizzino nello svolgimento dell’attività alberghiera o turistico-ricettiva”.
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Gli ‘AIUTI’ ci sono ma senza APPEAL di Stefano Bonini
LE MISURE IN CAMPO PER IL SETTORE ALBERGHIERO HANNO GENERATO UN VOLUME DI INVESTIMENTI INFERIORE ALLE ASPETTATIVE. TAX CREDIT, BONUS FACCIATE, SISMABONUS, ECOBONUS, TUTTE AGEVOLAZIONI CON FATTORI DI CRITICITÀ. 26 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
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a pandemia ha sicuramente accelerato tra gli addetti ai lavori del settore turistico la presa di coscienza dell’urgente bisogno di riqualificazione del patrimonio alberghiero italiano. Solo pochi operatori del settore hanno però declinato questa necessità in una scelta operativa, anche a causa dello scarso appeal degli strumenti legislativi e finanziari in campo. I bonus che i numerosi decreti emanati hanno messo in campo per il settore turistico-ricettivo hanno alcuni aspetti incentivanti ma “risultano inadeguati alle esigenze di oggi” come afferma Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi (Aica), intervistata da Pambianco Hotellerie. Le misure in campo mancano di un vero e proprio approccio trasversale e globale rispetto all’azienda alberghiera e alle sue peculiarità, ed evidenziano come, nonostante gli sforzi fatti, il Governo non abbia ancora trovato il modo di supportare in maniera adeguata un settore strategico come quello alberghiero e le sue circa 33mila
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strutture (di cui solo il 66,5% ha tre o più stelle e dunque si presume possieda standard e comfort necessari per ospitare adeguatamente il moderno viaggiatore, soprattutto internazionale). Dato che il tanto auspicato e agognato Superbonus 110% è una chimera per il settore alberghiero, gli imprenditori del comparto devono, volenti o nolenti, fare i conti con i bonus disponibili. A questo proposito Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, sottolinea che “l’impatto dei bonus esistenti ha riscosso grande interesse tra gli operatori e comunque ha avuto un impatto positivo sul mercato alberghiero”. Ma non quanto era lecito aspettarsi. L’emergenza pandemica ha determinato infatti una serie di rallentamenti rispetto alle decisioni di investimento degli albergatori e le condizioni prolungate di ‘pseudo-chiusure’ (nessun Dpcm ha infatti mai decretato la chiusura delle strutture ricettive ma ne ha impossibilitato la normale operatività bloccando le altre attività) hanno costretto diversi imprenditori alberghieri a selezionare i lavori di riqualificazione e ristrutturazione sulla base dell’operatività che i Dpcm medesimi lasciavano alle aziende fornitrici sulla base dei codici Ateco. Un volume di investimenti inferiori alle aspettative quindi secondo Nucara e che la vice presidente di Confindustria Alberghi ritiene oltretutto legati ad alcune criticità dei bonus medesimi, pur a fronte dei benefici che comunque forniscono agli albergatori. FATTORI CRITICI Rispetto alle agevolazioni disponibili, Colaiacovo spiega che alcuni fattori critici ostacolano ristrutturazioni e riqualificazioni. Partendo dal ‘tax credit’, che comunque rimane la misura più trasversale del lotto perché il credito d’imposta è destinato a diverse spese di riqualificazione e miglioramento delle strutture ricettive (ristrutturazione edilizia; interventi di eliminazione delle barriere architettoniche; interventi di incremento dell’efficienza energetica; acquisto di mobili e complementi d’arredo) “è limitato ad un massimo di 200mila euro – afferma la vice presidente di Aica – ed e soggetto alla lotteria del ‘click day’, che negli anni precedenti ha visto esaurire le risorse disponibili nell’arco di pochi secondi. In più è riconosciuto alle sole imprese esistenti alla data dell’1 gennaio 2012, con la conseguente
In alto, due immagini di B&B Hotel Cortina Passo Tre Croci, che è stato ristrutturato con i bonus inseriti nella Legge di Bilancio 2020; sotto, Maalot Hotel, nuovo 5 stelle lusso a Roma progettato dallo studio Rpm Proget In apertura, interno di Terme di Saturnia Natural Destination, che ha riaperto a settembre 2020 a seguito di una ristrutturazione che ha riguardato le aree comuni e le camere
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esclusione delle imprese di più recente costituzione, ed è un credito fiscale non cedibile utilizzabile esclusivamente in compensazione”. Per quanto si tratti di uno strumento utile, necessita di un aggiornamento a partire proprio dal superamento del ‘click day’ con l’introduzione di una regola che, secondo Nucara, deve portare alla ripartizione delle risorse tra i vari progetti. E conciliarsi così meglio con la drammatica crisi di liquidità che stanno vivendo le imprese alberghiere oggi. Passando al bonus facciate, Colaiacovo ribadisce “il fattore di criticità sta nel fatto che non tutti gli immobili possono essere destinatari della misura e che il credito non è cedibile e i tempi di fruizione sono lunghi (10 anni)”. Mentre per il ‘sismabonus’, il principale fattore di criticità secondo la vice presidente di Aica “è il massimale calcolato per unità immobiliare, che prescinde dalle dimensioni dell’immobile stesso e che evidentemente penalizza le strutture alberghiere. Inoltre i tempi di fruizione sono ancora troppo lunghi per le esigenze del settore”. Infine per quanto riguarda l’’ecobonus’, i punti di debolezza sono, come sostiene sempre Colaiacovo, “il fatto che la detrazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo e che i massimali di detrazione variano in base al tipo di intervento effettuato (30mila, 60mila, 100mila), quindi molto bassi e calcolati per unità immobiliare”. Tra tante criticità, emerge tuttavia una best practice che cerca in parte di superarle. La segnala Alessandro Nucara che, a proposito del bonus facciate e dei suoi limiti circa gli interventi e la localizzazione degli immobili, cita il caso virtuoso di Rapallo, dove l’amministrazione comunale ha equiparato la zona D alla zona A e B al fine di favorire ulteriori investimenti per riqualificare il patrimonio ricettivo locale.
Dall’alto, Botania Relais a Ischia e Therasia Resort a Vulcano della famiglia Polito, che hanno ristrutturato e ampliato gli spazi senza ricorrere a bonus
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URGENZA DI MISURE STRATEGICHE Al netto dunque delle opportunità in campo è evidente che, nelle condizioni attuali, le misure a disposizione degli imprenditori del settore debbano essere migliorate e rafforzate, e le considerazioni di Federalberghi e Aica lo confermano, evidenziando anche, in una visione più generale dell’intero settore, l’improrogabilità di un sistema di sostegni e ristori almeno in linea con il peso delle strutture alberghiere in relazione alla percentuale di Pil generata.
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INTERVISTA INTERVISTA A CHRISTIAN CLERC, FOUR SEASONS
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IL PRESIDENT GLOBAL OPERATIONS DEL GRUPPO FOUR SEASONS, CHRISTIAN CLERC, HA IN SERBO UNA SERIE DI APERTURE NEL BELPAESE. IN PRIMIS A ROMA E VENEZIA, MA ALTRE DESTINAZIONI SONO SOTTO IL MIRINO.
LA ROAD MAP IN ITALIA di Vanna Assumma
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on nasconde la sua forte passione per l’Italia Christian Clerc, president global operations di Four Seasons Hotels and Resorts, che è stato raggiunto telefonicamente da Pambianco Hotellerie per parlare delle strategie di crescita del gruppo. Nato a Montreux da madre italiana e padre svizzero, Clerc ha una sorta di 'love story' con l’Italia: “Adoro la cucina, l’arte, la cultura, la straordinaria capacità del Belpaese di sorprendere per la molteplicità di territori differenti, unici, ognuno con il suo carattere ben distinto dagli altri. Lo ammetto, io mi sento metà italiano”. Non si tratta solo di una ‘dichiarazione d’amore’ perché il manager, che supervisiona le operazioni globali del gruppo luxury in tutto il mondo, ha in mente una strategia di crescita molto forte nella Penisola. Attualmente Four Seasons conta due storici hotel a Milano e a Firenze, a cui si aggiungerà quest’estate, a giugno 2021, il San Domenico Palace a Taormina e, nel giro di qualche anno, il nuovo resort a Ostuni in Puglia. Siamo a quota 4 hotel tricolori, ma Clerc anticipa che sta monitorando alcuni mercati interessanti come Roma e Venezia, dove ci saranno ulteriori sbarchi nei prossimi anni. “Ma non ci fermeremo a 6 hotel” sentenzia il president global operations del gruppo, e cita altre destinazioni che sono sotto il mirino per nuove aperture: si tratta della Costiera amalfitana, di alcune aree
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più di 50 progetti in corso di realizzazione. Una ‘vision’ ad ampio spettro quella di Clerc, che, forte delle conoscenze nei mercati di tutto il mondo, racconta la sua prospettiva sull’hospitality e i trend che si imporranno nel post-Covid. Partiamo dal momento attuale, ci sono già prenotazioni nei vostri hotel? Si, ogni settimana registriamo una crescita del 10% dei booking rispetto alla settimana precedente, ma si tratta di persone che si muovono nello stesso Paese o all’interno della ‘region’. Non appena i turisti sapranno che si potrà viaggiare a livello internazionale, sarà un boom. Ci sarà una domanda last minute per questa estate che sarà fortissima. Io sono molto ottimista. Certo, gli ultimi 15 mesi sono stati difficili per il turismo e continuano ad esserlo ancora, ma questa situazione emergenziale si risolverà.
Dall’alto, il giardino e l’interno di Four Seasons Hotel Firenze In apertura, Christian Clerc
del nord Italia, in particolare sul Lago di Como, nonché della Sardegna. Un piano di espansione importante nella Penisola, che seguirà i suoi tempi, “senza fretta”, perché Clerc sottolinea quanto sia importante per un’azienda del lusso perseguire sempre il massimo della qualità, anche nella ricerca delle location giuste e dei partner con cui lavorare. Intanto il gruppo, la cui proprietà fa capo a Kingdom Holding Company (47,5%), Cascade Investment (47,5%) e Triples Holdings (5%), , ha una pipeline di aperture in tutto il mondo, anche in diverse aree in cui non è ancora presente. A livello worldwide, attualmente gestisce 119 hotel e resort e 45 residenze private in 48 Paesi, comprendendo 32 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
Come sarà allora l’estate 2021? Il 2021 è l’anno della vacanza a ‘doppio budget’. I viaggiatori hanno budget più elevati e più tempo a disposizione dopo l’anno di stop nel 2020. C’è una concreta volontà di regalarsi il viaggio della ‘lista dei desideri’, con un budget superiore rispetto al periodo pre-covid. Certo, I viaggi di prossimità continuano a essere un trend. Promuoviamo molto i viaggi nazionali, per permettere ai nostri ospiti di rimanere più vicini a casa, con promozioni e pacchetti dedicati. Quanto è importante per voi l’Italia? La Penisola è un’area strategica per il gruppo. Con l’hotel a Taormina e il prossimo in Puglia siamo a quota 4 nel Belpaese, e stiamo monitorando altre due aperture a Roma e a Venezia. Procediamo senza fretta, perché è importante trovare il partner giusto, la location d’eccellenza e perseguire sempre la massima qualità, anche nello stabilire le migliori condizioni di lavoro per i nostri dipendenti. Ma voglio annunciare che non ci fermeremo a 6 hotel. Stiamo monitorando altre aperture in Costiera amalfitana, in alcune aree del nord Italia, in particolare sul Lago di Como, nonché in Sardegna. Quando aprirete il Four Seasons in Puglia? Ancora non abbiamo stabilito una data, ma ci vorranno almeno tre anni. Si tratta di un
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mondo. Ha accolto ospiti illustri come Oscar Wilde, Elizabeth Taylor e DH Lawrence. Nel 2017 ospitò il G7. Quali sono le nuove richieste dei turisti alto spendenti? Stiamo vedendo un aumento delle richieste nei resort perché gli ospiti sono alla ricerca di maggiore privacy, esclusività e spazi all’aperto. Questo era già un obiettivo del nostro team di progettazione prima della pandemia, e continuerà a giocare un ruolo importante nelle nuove aperture e ristrutturazioni. Inoltre i soggiorni stanno diventando più lunghi, molti ospiti Four Seasons chiedono di prolungare il loro soggiorno nei nostri private retreats, ville e case di lusso che offrono più spazio. A questo si aggiunge lo smartworking che è sempre più popolare. In molte proprietà del gruppo abbiamo introdotto pacchetti che permettono agli ospiti di lavorare da remoto. Dall’alto, il Teatro antico di Taormina e un’immagine di San Domenico Palace, Taormina, A Four Seasons Hotel
resort vicino a Ostuni, a 40 km dall’aeroporto di Brindisi, affacciato sul mare, con 150 camere in moduli studiati come piccole ville private. Il nuovo lusso è lo spazio, i giardini, le terrazze, la natura. Intanto siamo focalizzati sull’inaugurazione a giugno 2021 del ‘nuovo’ San Domenico Palace a Taormina, dove c’è stato un ottimo lavoro di ristrutturazione insieme alle Belle Arti per rifare le facciate del palazzo in conformità con le linee architettoniche originarie. L’immobile è di altissimo pregio ed è considerato uno degli alberghi più famosi al
Sta aumentando anche la richiesta del vostro jet privato? Sì è sold out. Recentemente abbiamo creato un nuovo aeromobile brandizzato Airbus A321 che viene incontro alle esigenze di personalizzazione e di sicurezza richieste in tempo di pandemia. Tra le modifiche, è stata predisposta la cabina più ampia e più alta della sua classe, con 48 posti e una configurazione che garantisce un comfort ancora maggiore, C’è un boom di richieste di aerei privati perché, chi se lo può permettere, vuole viaggiare in una sorta di ‘bubble’. Può essere che in futuro investiremo ulteriormente e realizzeremo un altro velivolo.
Una veduta del giardino e dell’interno di Four Seasons Hotel Milano
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Fenomeno Italia È BOOM 5 STELLE di Vanna Assumma
GLI OPERATORI LO DEFINISCONO ‘RINASCIMENTO ITALIANO’. MAI COME IN QUESTO PERIODO SI È ASSISTITO A COSÌ TANTI INVESTIMENTI DA PARTE DEI GRUPPI INTERNAZIONALI DEL LUSSO NELLA PENISOLA. FOCUS SULLE DESTINAZIONI LEISURE.
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ta accadendo qualcosa di molto speciale in Italia, una sorta di esplosione dell’hotellerie di lusso nel Paese. Si assiste in questi mesi a un susseguirsi di annunci da parte dei brand internazionali che comunicano l’intenzione di aprire le loro ‘ammiraglie’ nella Penisola. Ha fatto scalpore la decisione di Belmond di comprare Masseria Le Taverne, struttura del XVII secolo a Ostuni, che ha riportato l’attenzione sulla Puglia dove c’era stato poco prima l’annuncio dello sbarco di Four Seasons Hotels and Resorts. Anche la Sardegna è al centro degli ingressi internazionali: scricchiola infatti il potere dei Marriott, che hanno sempre dominato incontrastati in Costa Smeralda con i loro 5 stelle nelle proprietà di Smeralda Holding. Nel 2022 è previsto l’opening di Rosewood Hotels & Resorts a Porto Cervo, e si tratta del secondo hotel del gruppo cinese in Italia, dopo quello di Castiglion del Bosco, in Toscana. Sempre
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nel 2022, nascerà Delano, brand del gruppo Accor, mentre è in fase di sviluppo 7Pines Kempinski a Baia Sardinia, e quest’anno, a giugno, apre le porte Baglioni Resort Sardegna di Puntaldia, in provincia di San Teodoro, che fa parte di Baglioni Hotels & Resorts. Oetker Collection si è preso il più antico albergo di Capri, Hotel La Palma, acquistato dal fondo di private equity britannico Reuben Brothers, mentre Six Senses debutterà a Roma e nel 2023 ha in programma l’apertura di un resort in Umbria, il Six Senses Antognolla. Inoltre Marriott International, che conta 13 luxury hotel in Italia con i marchi St. Regis, The Luxury Collection, Bulgari e JW Marriott, si arricchisce di un quinto brand, W Hotels, con l’apertura a settembre 2021 di W Rome. Insomma, un rapido inanellarsi di aperture che, secondo Ori Kafri, co-fondatore di J.K. Place, identificano una sorta di ‘Rinascimento’ italiano: “In un momento così triste per via dell’emergenza sanitaria mondiale, l’interesse da parte dei gruppi internazionali a investire nel nostro Paese è qualcosa davvero di speciale. Come spesso accade, i protagonisti sono gli stranieri perché gli italiani hanno più difficoltà a valorizzare il territorio, ma è anche vero che i brand internazionali necessitano del supporto di un partner locale”. Richard Brekelmans, area vice president southern Europe di Marriott International conferma che l’Italia è un mercato strategico per il gruppo e anticipa: “Siamo aperti a nuove opportunità per allargare l’impronta sul territorio, soprattutto in località dove non siamo ancora presenti come il Sud Italia. Ritengo che, non appena i governi inizieranno ad allentare le restrizioni di movimento, i viaggi di piacere saranno i primi a tornare. Piuttosto che brevi fine settimana, ci aspettiamo che prenderanno piede vacanze più strutturate. Crediamo inoltre che i consumatori tenderanno a gravitare intorno ai marchi di cui si fidano maggiormente. Una ricerca di Accenture ha dimostrato che i consumatori hanno più del doppio delle probabilità di acquistare da marchi fidati che già conoscono”. LE RAGIONI DELLA CRESCITA Le motivazioni di questo ‘rinascimento’ tricolore sono diverse. Innanzitutto, già in fase prepandemia il trend di aperture di luxury hotel era in crescita. Secondo i dati rilevati da World Capital Group, nel 2018 in Italia si contavano 521 alberghi 5 stelle, che nel 2019 sono passati
In alto e in apertura nella pagina accanto, Relais & Châteaux Hotel Borgo San Felice a Castelnuovo Berardenga (Si); sotto, immagine di Borgo Egnazia del gruppo San Domenico Hotels
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a 554, a dimostrazione che questo trend di riposizionamento verso l’alto del patrimonio alberghiero era già presente. Con la pandemia, il fenomeno sta accelerando, sia per una maggiore disponibilità di immobili sul mercato sia perché la richiesta dei turisti predilige ambienti con ampi spazi, terrazzi, ville, suite. Lo conferma Monica Badin, senior Real estate consultant World Capital Group: “Voli privati, ampi spazi, esclusività, bellezza dei paesaggi, sicurezza sono gli elementi che danno fiducia al mercato dei viaggi del lusso. Mercato che consente che l’hotel resti aperto dieci mesi su dodici, senza nessun arresto stagionale”. Altre motivazioni le porta Paolo Barletta, amministratore delegato di Arsenale, che è convinto che l’Italia sarà sempre più importante per l’alto di gamma: “Il Belpaese diventerà la prima destinazione per il lusso mondiale – afferma senza mezzi termini – e infatti, nel bacino del Mediterraneo, che comprende anche Spagna, Grecia, Balcani, Costa Azzurra e Croazia, l’Italia è la destinazione più completa perché, oltre al mare, montagna, laghi e borghi, ha molte città d’arte. Qui la gente verrà a fare le vacanze nei prossimi 50 anni”. Le altre destinazioni di eccellenza nel mondo, come i Caraibi, soffrono infatti per la stagionalità e per la maggiore difficoltà nell’accessibilità a causa di minori servizi e infrastrutture. L’Italia, invece, secondo il pensiero dell’AD, si caratterizza come una destinazione leisure completa e accessibile, ed è questo uno dei motivi per cui i player del lusso investono nella Penisola. Barletta parla
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anche della necessità della riqualificazione del patrimonio alberghiero e del territorio: “In Italia abbiamo un tesoro che le persone vengono a visitare, e se lo rendessimo più bello e ancora più accessibile, la crescita sarebbe esponenziale. Sono convinto che, senza riqualificazione, il Pil del turismo nel 2030 arriverà a contare tra il 18% e il 20% del Pil italiano, ma potrebbe volare al 30% con una buona politica di ristrutturazioni”. Sir Rocco Forte, founder e chairman di Rocco Forte Hotels, che già conta 7 proprietà nella Penisola e che apre a giugno 2021 Villa Igiea a Palermo dopo un’importante ristrutturazione, spiega che, storicamente, l’Italia è sempre stata una meta ambita. “Il Belpase – sottolinea il numero uno del gruppo londinese dell’hotellerie - è sempre stato il sogno di viaggiatori e l’ispirazione di artisti e scrittori da tutto il mondo che restavano stregati dalle sue bellezze, dal cibo, dalla luce mediterranea e dalla straordinaria qualità della vita. Oggi, vediamo molte realtà di eccellenza interessate a investire nel Paese, probabilmente per una maggiore fiducia nello sviluppo della Penisola e delle sue infrastrutture oltre che a una migliore organizzazione della pubblica amministrazione”. RICADUTA SUL TERRITORIO Un altro vantaggio che riportano gli intervistati è che la costruzione di una struttura luxury comporta spesso la riqualificazione dell’intero territorio circostante, con ricadute benefiche sia per l’ambiente sia per il lavoro. Si crea una sorta
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Sopra, Rocco Forte Private Villas nel Verdura Resort, in Sicilia Nella pagina accanto, da sinistra, immagine di J.K. Place Capri e J. K. Place Roma (foto Christos Drazos)
di sistema virtuoso. “Quando abbiamo aperto Masseria San Domenico nel 1996 e Borgo Egnazia nel 2010 – racconta Aldo Melpignano, proprietario e managing director del gruppo San Domenico Hotels – il territorio si è rivitalizzato e sono nate altre attività, non di fascia alta, ad esempio affitta camere, bed & breakfast, alberghi di diverso livello. Si crea una sorta di effetto volano”. Lo conferma anche Sir Rocco Forte: “Un 5 stelle di livello offre molto lavoro, contribuisce al miglioramento del luogo e attrae persone che apprezzano e valorizzano il Paese. L’impatto che ha avuto in 10 anni il nostro Verdura Resort sul territorio di Sciacca in Sicilia è stato forte, con un indotto che da 7,7 milioni di euro nel 2015 ora supera i 10 milioni annuali tra dipendenti, tasse e furniture. Senza contare quello che spendono i clienti in taxi, ristorante e negozi. Adesso con l’inaugurazione delle prime 20 Rocco Forte Private Villas nel Verdura Resort, quella cifra crescerà portando direttamente e indirettamente altro lavoro per gente della zona”. DESTINAZIONE LEISURE Questa ‘scalata’ dei gruppi del lusso nella Penisola predilige in gran parte le destinazioni leisure. Il motivo è legato al fatto che la pandemia ha ‘bruciato’ una fetta di turismo business
in seguito all’annullamento di meeting e fiere, che però riprenderanno nei prossimi mesi, mentre la riduzione dei viaggi d’affari si ipotizza che rimarrà anche in futuro. Essendo il turismo business prevalente nelle città, ne consegue che le aperture di nuovi hotel lusso si focalizzano maggiormente nel leisure, segmento che vedrà invece un grande boom negli anni a venire in seguito alle chiusure forzate di oltre un anno di pandemia che hanno ulteriormente stimolato il desiderio di viaggiare delle persone. “Non è chiaro come si evolverà il turismo nelle città – aggiunge Melpignano – ma una fetta di domanda è probabilmente persa, quella di chi andava in città per due appuntamenti di lavoro e prima si fermava una notte, mentre adesso fa tutto in giornata. Viceversa, è probabile che si allunghino i soggiorni, se ci sarà una ristrutturazione dell’ospitalità: ovvero camere più grandi, abitabili, spazi che siano una via di mezzo tra stanza e appartamento, dove si possa lavorare e passare qualche giorno in più”. Considerazioni che danno una spinta a ripensare il modello di ospitalità metropolitano, che, dalla sua, ha ancora molti punti di forza, come la presenza dei grandi marchi delle boutique di moda e di design, nonché di un’ampia scelta di ristorazione di qualità e di luoghi di arte e cultura. Tornando alle destinazioni leisure, l’hotel inoltre Maggio/Giugno 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 37
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Hotel Santavenere a Maratea, acquisito da Arsenale e in gestione alla famiglia Melpignano
diventa esso stesso la meta, come spiega Danilo Guerrini, direttore e maître de maison di Relais & Châteaux Hotel Borgo San Felice: “Al Borgo abbiamo tutto quello che serve per permettere a un ospite luxury di vivere quella esperienza fondamentale di turismo che oggi vuol dire in primo luogo fare una vacanza di libertà. L’ospite che arriverà, come si è visto già l’anno scorso, avrà più voglia di prima di restare nella struttura: per questo stiamo lavorando per offrirgli tutte le esperienze che cerca direttamente all’interno, food&beverage ma non solo, proponendoci sempre più come il fulcro della sua vacanza”. Barletta ritiene che nei prossimi anni verranno esplorate nuove aree: “Oltre a destinazioni classiche come Sardegna e Costiera amalfitana, nasceranno nuove mete. Ritengo che l’Abruzzo sia la regione a più alto potenziale per il lusso nei prossimi 10 anni, nonché la Toscana, la costa ionica e anche la montagna”. Brekelmans aggiunge che la domanda latente per i viaggi leisure è forte: “La scorsa estate, nella breve finestra di tempo in cui gli europei hanno potuto viaggiare di nuovo, abbiamo visto un aumento significativo dei viaggi pianificati all’ultimo minuto. Le persone prenotavano il giorno prima e poi prolungavano il soggiorno una volta arrivati in hotel. Alcuni si sono concessi il lusso di prenotare una suite o, perché no, un upgrade. Questo fenomeno continuerà perché le persone 38 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
hanno voglia di avventura, emozioni, attenzioni, e di dare un break alla routine domestica dopo essere rimasti bloccati a casa per mesi”. Per quanto riguarda il mercato legato ai resort, il manager pensa che sarà oggetto di grande interesse per i viaggiatori di quest’estate, come già avvenuto nel 2020: “La scorsa estate, i resort europei hanno raggiunto oltre il 60% di occupazione durante quelle settimane chiave in cui l’emisfero settentrionale si è aperto brevemente ai viaggi. I nostri hotel resort in Spagna, Portogallo, Italia, Malta, Grecia e Turchia sono diventati molto popolari. Questi hotel si rivolgono alle famiglie e offrono privacy e comfort per tutti, aspetti che risulteranno fondamentali per alcuni dei nostri ospiti quest’estate. Quando è stato possibile viaggiare, abbiamo assistito a una notevole richiesta di staycation e di soggiorni nella regioni locali di provenienza. Anche i dati lo dimostrano: i viaggi verso destinazioni raggiungibili in auto aumentano in modo significativo -conclude - poiché le persone scelgono luoghi dove possono arrivare senza salire su un aereo e che possono essere esplorati a piedi e all’aria aperta”. Il CEO di Baglioni Hotels & Resorts Guido Polito aggiunge che l’Italia ha una particolarità rispetto ad altri Paesi, e cioè quella di avere già attualmente una decina di destinazioni per il luxury travel, tra Venezia, Milano, Roma, Firenze, la Costiera amalfitana, la Sardegna, mentre negli altri Paesi il numero delle destinazioni per l’hotellerie di lusso è decisamente inferiore.
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ANALISI
La PANDEMIA pesa sulle ‘ACQUE’ di Vanna Assumma
NEL 2020, SECONDO L’ANALISI DI PAMBIANCO, SI È DIMEZZATO IL FATTURATO DELLE PRIME 8 AZIENDE ITALIANE DELL’OSPITALITÀ TERMALE. IL SETTORE NECESSITA DI UN RILANCIO E STA DISCUTENDO SULLE MODALITÀ CON CUI VALORIZZARE UNA SPECIFICITÀ TUTTA ITALIANA: OLTRE 300 STRUTTURE IN TUTTE LE REGIONI, RADICATE NEI TERRITORI.
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C Terme rimane saldamente in vetta alla classifica per fatturato 2020 delle aziende italiane dell’ospitalità termale, redatta da Pambianco, di cui il 2019 è tratto dai bilanci depositati in Camera di Commercio mentre per il 2020 i dati sono stati raccolti da Pambianco Hotellerie direttamente dalle società. Il campione comprende aziende termali e gruppi dell’ospitalità con alberghi e impianti dotati di acqua termale, con un fattore comune: l’utilizzo di acque minerali per la balneoterapia termale. Rientrano nel campione le realtà titolari di ‘terme’, considerando le terme come strutture sanitarie, autorizzate dalle Regioni, che utilizzano in concessione acque minerali riconosciute come terapeutiche dal ministero della Salute per la prevenzione e la cura di patologie croniche, nonché per la riabilitazione motoria e respiratoria. Nel caso specifico di QC Terme,
ANALISI
FATTURATO DELLE PRINCIPALI AZIENDE ITALIANE DELL’OSPITALITÀ TERMALE (mln €) Rank
Gruppo
2019
2020
Expected
%
1
QC TERME1
87
45
-48
2
TERME E GRANDI ALBERGHI SIRMIONE
40
26
-35
3
IHC ITALIAN HOSPITALITY COLLECTION
47
19
-60
4
HOTEL ADLER THERMAE
18
11
-39
5
TERME MERANO
13
8
-41
6
TERME DI SATURNIA
17
7
-60
7
AQUARDENS
16
6
-60
8
VILLA DEI CEDRI
9
4
-50
247
126
-49
TOTALE
¹ Fatturato consolidato Fonte: Pambianco
dispone di 5 strutture (su un totale di 9) alimentate con acqua termale (Bagni Vecchi e Bagni Nuovi di Bormio, San Pellegrino, Dolomiti e Prè Saint Didier). Queste strutture non effettuano termalismo curativo, ma il gruppo dispone comunque di acque minerali riconosciute dal ministero della Salute. QC Terme stacca di gran lunga le realtà successive, con oltre il doppio del fatturato rispetto alla seconda classificata, Terme e Grandi Alberghi Sirmione, realtà composita che comprende il centro termale Virgilio, la day spa Aquaria Thermal, tre spa hotel con reparto termale (il cinque stelle Grand Hotel Terme, il quattro stelle Hotel Sirmione e Promessi Sposi, il tre stelle Hotel Fonte Boiola) e l’Hotel Acquaviva del Garda con spa a Desenzano del Garda, nonché una linea cosmetica realizzata con il 100% di acqua termale. Sul terzo gradino del podio 2020 si trova Ihc Italian Hospitality Collection, il cui 55% del fatturato è generato dalle terme toscane, ovvero Fonteverde, Bagni di Pisa e Grotta Giusti, quest’ultima una storica villa ottocentesca che recentemente è stata ristrutturata ed è diventata 5 stelle, entrando nel portfolio di Autograph Collection Hotels di Marriott International. Il gruppo Ihc
Una veduta di Terme di Sirmione, sul lago di Garda In apertura, QC Terme Bagni Nuovi a Bormio
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ANALISI
gestisce anche altre due realtà dell’hotellerie, Chia Laguna in Sardegna e Le Massif a Courmayeur, in Valle d’Aosta. FARE SISTEMA Dando uno sguardo all’insieme delle aziende top dell’ospitalità termale, si nota che il fatturato complessivo del 2020 si è praticamente dimezzato rispetto a quello del 2019, esito di un anno di pandemia che ha duramente colpito le attività dell’ospitalità termale, che l’anno scorso sono state aperte a intermittenza in seguito ai vari decreti governativi che hanno limitato gli spostamenti delle persone. Eppure, il settore turismo e benessere, secondo il Global Wellness Institute, sarà protagonista di un
In alto, Meditarium Thermal Pool di Grotta Giusti, del gruppo Italian Hospitality Collection; sotto, Terme di Saturnia, resort situato in un edificio storico del 1919 nel cuore della Maremma toscana
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vero e proprio boom economico post-pandemia. Tema che è stato affrontato recentemente dagli Stati Generali Mondo Lavoro del Turismo, dove è intervenuto Massimo Caputi, presidente di Federterme: “L’Italia è il Paese per eccellenza delle terme, strutture con oltre 2.000 anni di storia, che fanno parte della nostra tradizione e della nostra cultura, ma oggi è necessario che l’industria termale italiana faccia uno sforzo di sistema. Per questo, a fine maggio, lanciamo il ‘Progetto del turismo del benessere in Italia’, una piattaforma che riunisce in un circuito unico l’intero sistema nazionale, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, per consentire al turista che cerca benessere una view completa in base alla quale scegliere località e trattamento specifici”. Caputi aggiunge che l’offerta italiana è composta da circa 300 complessi situati in le tutte regioni (tranne il Molise), con ricadute vitali per tanti territori. “Alcune località non esisterebbero proprio senza le terme che ospitano – aggiunge – e nel mondo la domanda di benessere sta crescendo a due cifre. È quindi davvero necessario questo sforzo di sistema, utile anche ad aumentare la qualità di tante strutture basiche rimaste legate al mondo del pubblico”. L’idea è quella di valorizzare e investire in questa specificità italiana che altri Paesi, seppur con meno risorse, stanno tuttavia gestendo meglio: in Spagna, ad esempio, è stata creata la piattaforma SpainCare dedicata all’incoming di turisti esteri. In quest’ottica di sistema, Federterme Confindustria ha varato una sezione benessere, per aggregare chi non ha terme codificate dal sistema sanitario ma fa benessere generalista: “Vogliamo che tutto confluisca in un’unica realtà, che sia la base del progetto del turismo del benessere in Italia”. Gli fa eco Umberto Solimene, presidente Federazione mondiale termalismo: “È come se fossimo proprietari di una Ferrari chiusa in garage. Sfruttiamo solo il 20-30% delle potenzialità del nostro patrimonio termale: le possibilità di sviluppo sono quindi reali e molto ampie. Investire nella medicina termale e nel benessere oggi è una scelta strategica. La visione delle terme come luoghi di cura, riabilitazione, prevenzione e mantenimento dello stato di salute è estremamente attuale e ricca di possibilità dal punto di vista economico. La nostra forza è quella della specificità e del radicamento delle strutture ai propri territori.”.
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INTERVISTA A MAUD BAILLY, ACCOR
44 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
INTERVISTA
CEO SUD EUROPA DI ACCOR, MAUD BAILLY RACCONTA LA SUA VISION PER L’OSPITALITÀ E IL TURISMO CHE VERRANNO. E SPIEGA COME USCIREMO DALLA PANDEMIA DIVERSI MA MIGLIORI
MAI SPRECARE UNA CRISI di Davide Deponti
M
anager giovane e brillante, Maud Bailly diventa chief executive officer di Accor per il Sud Europa nell’ottobre 2020, in piena pandemia. Il suo è fin da subito un ruolo chiave per la ripartenza dell’ospitalità in una regione strategica per il comparto a livello europeo e mondiale, dovendo gestire e sviluppare il business del gruppo in Francia, Spagna, Italia, Grecia, Portogallo, Malta e Israele. Ecco perchè Pambianco Hotellerie ha voluto interrogarla sul presente e sul futuro del settore, oltre la crisi, per comprendere come sarà il travel che ci aspetta. A fine 2019 Accor aveva risultati record, poi... Si, il 2019 è stato un anno eccezionale: ebidta oltre 825 milioni di euro, 330 hotel aperti in tutto il mondo - quasi uno al giorno... - lancio del programma di fidelizzazione All. Tutto faceva pensare a un 2020 formidabile. Nessuno avrebbe potuto prevedere una crisi così: abbiamo perso quasi 2 miliardi di euro di fatturato nel 2020 con un Revpar a -62% sul 2019. Nel 2011, con la crisi dei subprime, avevamo perso il 12%. Invece, nel momento peggiore della pandemia, il secondo trimestre 2020, il Revpar è sceso del 90%. Da oltre un anno c’è però una ripresa lenta con segni di speranza, con un’estate 2020 migliore del previsto. Una cosa è certa: le persone viaggiano appena possono.
Maggio/Giugno 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 45
INTERVISTA
marchi Accor ci sono centinaia di imprenditori. Le istituzioni hanno dato subito aiuti finanziari e a livello europeo si è aggiunto il piano di rilancio del turismo: noi abbiamo collaborato con tutte le autorità per difendere gli interessi del settore. Sappiamo che la ripresa dell’attività economica e turistica è legata alle vaccinazioni e all’abolizione delle restrizioni di viaggio. Lo vediamo in Israele, dove c’è già lo stesso livello di attività del 2019.
Lo storico Hotel La Minerva diventerà Orient Express
In questi lunghi mesi molti hanno investito per non fermarsi: anche voi? Per il ceo Accor Sebastien Bazin ‘non dovremmo mai sprecare una crisi’ ed è fondamentale investire: in tecnologia, sviluppo, persone. Infatti nel 2020 abbiamo avuto 200 nuovi hotel con 30mila camere. Abbiamo rafforzato la posizione nel lifestyle, segmento in rapida crescita, con brand iconici come Mama Shelter, che aprirà a breve a Roma. E nei Paesi che gestisco il programma è di aprire un hotel ogni 4 giorni nel 2021. In Italia, dove abbiamo 80 hotel, faremo open emblematici, come l’Habita79 Hotel & Spa MGallery a Pompei e il primo 25hours a Firenze, e ristrutturiamo l’iconico Hotel La Minerva che sarà un Orient Express. E poi gli investimenti nel capitale umano grazie a vari programmi di formazione interna. Quanto alla tecnologia, questa crisi è un potente acceleratore per la digitalizzazione: abbiamo lanciato la chiave elettronica Accor Key, che permette un soggiorno ‘senza contatto’, e firmato un accordo con Microsoft per soluzioni di meeting ibridi. Il 55% dei nostri hotel sono già attrezzati per farli e puntiamo al 100% entro il 2022. Questa crisi è stata affrontata nel modo giusto? Cosa serve per la ripresa? Da un anno, ogni giorno, tocchiamo con mano la preoccupazione dei nostri proprietari sulla capacità di sopravvivere a questa crisi: dietro i 46 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
Come può uscire dalla pandemia un Paese così turistico come l’Italia? Amo l’Italia: ho avuto la fortuna di lavorare a Roma e conservo un ricordo meraviglioso. L’Italia è un paese benedetto da risorse naturali e culturali, la quinta destinazione più visitata al mondo, con una varietà unica: mare, montagna, città d’arte. Ed è appena stato istituito un ministero del turismo che è una grande leva: è importante avere un forte coordinamento centrale, promuovere il Paese nel suo complesso, evidenziare le opportunità offerte durante tutto l’anno, fare investimenti per l’intero settore. L’Italia è una meta con un potenziale turistico eccezionale. Tornando ai numeri: quando prevede che si tornerà a essere ‘in linea’? Nonostante l’incertezza vediamo segnali di miglioramento, in particolare in Asia, con la ripresa della Cina, e in Medio Oriente, dove un forte dicembre a Dubai e negli Emirati ha visto tassi di occupazione vicini al 95%. Certo dobbiamo essere cauti: l’Europa soffre ancora ma siamo fiduciosi che i viaggi riprenderanno appena possibile. I nostri hotel nel Sud Europa sono aperti già al 90%, anche se l’attività è bassa. La ripresa partirà dai viaggi domestici per un bisogno di sicurezza del cliente che sceglie luoghi raggiungibili in auto per evitare trasporti di massa. Accor è ben posizionato in questo senso: il 50% dei nostri ospiti è ‘domestico’ e la nostra ampia diffusione geografica e il portafoglio diversificato ci avvantaggiano per la ripresa dei viaggi leisure. Ci aspettiamo così un aumento dell’attività leisure che ora è il 40% del business. Che hotellerie si immagina per il futuro? La crisi ci avrà insegnato a pensare in modo diverso, a reinventarci a causa dei cambiamenti nel profilo e nelle aspettative degli ospiti. Il
INTERVISTA
fermandosi più a lungo. Credo molto in un hotellerie responsabile: siamo stati pionieri con programmi contro lo spreco alimentare e la plastica monouso. La pandemia ha rivelato una crisi ecologica e sociale ma la solidarietà non è mai stata così forte.
Ibis Styles nel cuore di Gerusalemme
futuro dell’ospitalità avrà la sicurezza davanti a tutto. Nessuna possibilità di tornare indietro: rassicurare i clienti sarà essenziale. Per il 77% dei nostri ospiti igiene, distanziamento e protezione condizionano la scelta dell’hotel. E vorranno più flessibilità: partire e tornare in qualsiasi momento con condizioni di cancellazione ad hoc. E grande dinamicità: il desiderio di viaggiare è radicato e forte come mai. Verso hotel multidimensionali: luoghi di lavoro, di meeting ibridi e di esperienze uniche con grande offerta f&b e intrattenimento. Anche più tech: la digitalizzazione era già una forte tendenza e ha accelerato con la crisi. Infine ci sarà più responsabilità: gli ospiti desiderano sperimentare ‘viaggi a impatto positivo’,
Avete creato un fondo di supporto ai dipendenti: come è nato? Sono orgogliosa e molto grata a Sébastien Bazin che ha avuto l’idea e agli amministratori che hanno dato il 25% del dividendo pari a 70 milioni di euro al ‘All Heartist Fund’ che assiste i 300mila collaboratori del gruppo, impegnandosi a pagare le spese ospedaliere relative al Covid, per chi non ha assistenza o assicurazione. E ad aiutare chi ha problemi finanziari. Nel nostro DNA c’è l’accoglienza e abbiamo sviluppato progetti di assistenza in Francia donando 700.000 pernottamenti. L’hotellerie ha molta occupazione femminile ma poche donne al top: perché? L’ospitalità è stata a lungo un mondo maschile, ma le cose cambiano. Credo nella diversità come leva chiave per la performance collettiva e come contributo alla costruzione di luoghi di lavoro migliori. Due anni fa Accor ha rilanciato il network di diversità e inclusione, chiamato RiiSe: ha oltre 26mila iscritti in rappresentanza di diversi Paesi, culture, età, genere. Lo scopo è sostenere pari opportunità e pari scelte. E abbiamo obiettivi concreti: 30% di donne nel comitato esecutivo entro il 2022, 40% entro il 2025, 35% di direttori d’albergo donne entro il 2021, 40% entro il 2025 e parità di retribuzione entro il 2021.
MGallery a Pompei, in apertura a inizio maggio e il Mama Shelter Parigi: quello di Roma aprirà in luglio
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INCHIESTA
Scatta il business ASSICURAZIONI di Davide Deponti
LE POLIZZE ‘ANTI COVID’ CONQUISTANO IL MONDO DELL’HOTELLERIE. SONO UNA SICUREZZA IN PIÙ PER L’OSPITE, IN TEMPI DI ANCORA GRANDE INCERTEZZA, MA ANCHE UNA LEVA DI MARKETING PER GLI ALBERGHI, CHE LI AIUTA A FINALIZZARE LE PRENOTAZIONI CON LARGO ANTICIPO.
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S
ono tempi difficili: anche se la voglia di viaggiare e di partire è tanta nel consumatore finale, l’incertezza legata ai lunghi mesi di pandemia, oltre che a una campagna vaccinale che stenta a decollare, richiedono che anche le imprese dell’accoglienza generino sicurezza e fiducia nel mercato delle vacanze. Lo dicono anche numeri e ricerche. Ad esempio, secondo un’indagine ripresa dal report su ‘Il mercato del travel nel 2020 e le prospettive di innovazione’, che ha coinvolto oltre 8.500 viaggiatori a livello mondiale, l’assicurazione in viaggio diventerà un servizio sempre più necessario. Già oggi infatti, il 79% degli intervistati la considera una necessità per i viaggi internazionali, il 65% per i viaggi continentali e il 36% per i viaggi domestici. Le persone insomma pensano a vacanze nelle quali le soluzioni di alloggio e di prenotazione consentano di stare al sicuro,
INCHIESTA
proteggere la propria salute ma anche il proprio denaro. E un’altra conferma di un mercato in trasformazione arriva dalla ricerca ‘Future travel’ frutto di uno studio Ipsos commissionato da Europ Assistance Global per sondare le intenzioni a viaggiare in occasione della stagione estiva. In essa si mostra come il 42% delle persone si assicurerebbe in particolare per avere la copertura in caso di annullamento della prenotazione, la sicurezza di un’assistenza h24 con rimborso spese mediche e per tutelarsi dagli imprevisti riconducibili al Covid-19. Un’ulteriore survey poi ha evidenziato che l’81% di chi sceglie il soggiorno in hotel pagherebbe un premium price per avere compresa la cancellazione fino al giorno prima della partenza e, quasi 8 persone su 10, preferirebbero soggiornare in un hotel che abbia inclusa un’assistenza in caso di infezione o imprevisti legati al Covid-19. FINALIZZARE LE PRENOTAZIONI I dati delle ricerche sono legati a un momento in cui il mondo del turismo sta vivendo dinamiche complesse e profondi cambiamenti dovuti alla pandemia, e le assicurazioni hanno capito che bisogna proporre agli imprenditori soluzioni che non solo forniscano un sostegno alla ripresa del settore alberghiero ma anche rispondano ai nuovi bisogni dei loro ospiti. “Sempre più strutture – racconta Dario Giovara, direttore generale Ergo Assicurazione Viaggi – si stanno muovendo per offrire polizze che siano uno strumento su cui far leva per finalizzare la prenotazione, fornendo garanzia e sicurezza al cliente. Questo dato fa emergere sempre più chiaramente due necessità. Da parte di chi prenota, la certezza di essere tutelati in caso di cambi di programmi improvvisi o eventi legati a Covid-19; da parte dell’albergatore, uno strumento in più per finalizzare le prenotazioni, anche con molto anticipo. Per noi assicuratori poi parliamo di un comparto nel quale i margini di crescita sono molto ampi: ad oggi solo il 10-15% dei clienti stipula di sua iniziativa un’assicurazione di viaggio, ma la tendenza vede numeri in deciso aumento, anche perché l’incertezza derivante dalla pandemia continua ad essere un ostacolo importante anche alle prenotazioni alberghiere”.
Dall’alto, la tecnologia, sempre più presente in hotel, può semplificare anche l’utilizzo dei servizi ancillari come è una polizza viaggio; Matera al tramonto, anche l’estate 2021 sarà all’insegna delle vacanze di prossimità, ma sempre con un focus sulla sicurezza In apertura, l’assicurazione diventa leva di marketing per facilitare le prenotazioni alberghiere in tempo di pandemia
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INCHIESTA
Oltre a finalizzare le prenotazioni, c’è un altro vantaggio per l’albergatore che mette a disposizione dei suoi ospiti garanzie e forme di protezione: si tratta di una leva di marketing e di comunicazione che rafforza il suo posizionamento sul mercato rispetto ai concorrenti e migliora la sua immagine di attenzione e cura verso gli ospiti. La questione è comunque più complessa e articolata, come spiega Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi: “Anche se le istanze di sicurezza da parte dei clienti sono oggi più pressanti, è necessario, dal punto di vista dell’albergatore, capire quali vantaggi operativi e commerciali danno nel concreto. Ovviamente c’è una componente di leva commerciale nell’assicurazione: io cliente so che mi proteggo contro il rischio di perdere quanto già versato. Ma questo è un elemento che è comunque già previsto dalla legge ed è accaduto al momento del primo lockdown. Quello che sta succedendo invece ora sul mercato è che non si riescono a vendere al cliente tariffe che non siano rimborsabili: e quello che stanno facendo gli albergatori è di dare massima flessibilità alle loro proposte. Poi c’è anche la ‘parte’ sanitaria della polizza: sono prodotti che le assicurazioni già proponevano prima del Covid per altre tipologie di problemi e che il mercato sa già valutare. Insomma una polizza oggi è soprattutto un sostegno psicologico in
una situazione in cui il cliente cerca una rassicurazione ulteriore. E bisogna capirlo. Il tema per l’albergatore è anche quello di lavorare per vendere l’idea che in albergo sei più sicuro che a casa tua”. “Oggi l’assicurazione di viaggio è certo una leva di marketing – aggiunge Luca Finardi, general manager Mandarin Oriental Milano - ma la gente oramai ha capito che di noi si può fidare per rimborsi e recuperi. La questione vera è che le persone vogliono sentirsi sicure prima che rimborsate”. SURPLUS DI OFFERTA Di certo c’è che l’assicurazione di viaggio è stata, fino al pre pandemia, un prodotto che solo una minoranza acquistava prima di partire, mentre oggi la situazione è molto diversa. “Da un anno è cambiato tutto e la comunicazione di tutti gli operatori turistici è centrata su sicurezza e fiducia – spiega Michele Cossa, amministratore del broker assicurativo Borghini e Cossa -; in questa ottica anche la copertura assicurativa ha un valore psicologico enorme. Lancia questo messaggio al cliente: ‘tu prenota in ogni caso e se ci sono problemi una copertura ce l’hai’. Se oggi gli albergatori sono ancora acerbi sul tema polizze, il mondo assicurativo invece è avanti e soluzioni ne ha create già diverse e di vario tipo: come la garanzia di annullamento per malattia o
Negli alberghi lo spazio si allarga per dare maggiore sensazione di sicurezza agli ospiti
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INCHIESTA
Una famiglia sulla spiaggia dell’Agrustos Village in Sardegna: la serenità in vacanza nasce dalla fiducia che l’industria dell’accoglienza deve generare nel cliente finale
quarantena, o per l’essere coinvolto in quarantena o lockdown in hotel o quella per le spese supplementari per il rientro”. Uno dei primi esempi di prodotto assicurativo per il mondo dell’hotellerie è stato lo scorso anno il progetto portato avanti da Bwh Hotel Group Italia con Axa Partners. Attiva dallo scorso maggio ma solo per un anno, la polizza ‘Stay Safe’ era inserita nel protocollo ‘Bwh Special Protection’ e accesa per ospite, coprendo tutta la durata del soggiorno fino al check-out con un pacchetto di prestazioni: consulenza medica telefonica, invio di un medico o di un’ambulanza, rientro al domicilio, spese mediche ospedaliere. E ancora Cover Stay per il rimborso dell’eventuale prolungamento del soggiorno in caso di fermo sanitario per contagio. “Definendo i termini della polizza – ha spiegato Giovanna Manzi, ceo BwhHotel Group Italia – abbiamo pensato a una soluzione che completasse il nostro protocollo e lo rendesse più gradito all’ospite”. E adesso che siamo in vista della nuova stagione turistica? Le proposte e le tematiche sulle quali sono costruite sono spesso articolate e complementari tra loro, ma il fattore comune è uno: il mondo delle assicurazioni sta investendo in quello dell’hotellerie e sta quindi di conseguenza anche scommettendo sulla sua
ripartenza. “Oggi la salute è diventata l’aspetto primario da proteggere anche in viaggio – dice Mauro Cucci, chief travel & personal officer di Europ Assistance Italia -: siamo di fronte a un cliente diverso, con una percezione del rischio più elevata e consapevole dell’importanza di doversi assicurare. Per fortuna resta grande la voglia di viaggiare: per questo è importante farsi trovare pronti a rispondere ai bisogni di sicurezza e flessibilità, fattori chiave nelle scelte operate dalla clientela. Sono questi gli elementi che guideranno in futuro le scelte dei viaggiatori. Con Hotel Safety Program abbiamo pensato una soluzione innovativa per aiutare le strutture alberghiere a ripartire dopo un periodo di profondo cambiamento, un aiuto concreto per rassicurare e garantire all’ospite un soggiorno sicuro e protetto. Il valore della proposta è stato confermato in un recente sondaggio che ha coinvolto 5.000 persone, che evidenzia come gli aspetti più importanti per gli ospiti sono il recupero della penale in caso di cancellazione, l’assistenza sanitaria qualificata, il rimborso di spese mediche e di servizi non goduti. Il 44% si dice disponibile a pagare un costo aggiuntivo per poter cancellare la prenotazione fino al giorno prima e il 23% per avere per una copertura che protegga in caso di Covid”. Maggio/Giugno 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 51
INCHIESTA
PIÙ SOLDI, PIÙ GARANZIE La redemption della copertura assicurativa cresce insieme alla spesa di vacanza. Più ho soldi da spendere, più voglio garanzie; più vado in posti belli e più voglio sicurezza: “C’è un fattore culturale molto italiano – aggiunge Giovara di Ergo - che vede l’assicurazione come tassa e non come elemento di servizio. Magari servizio accessorio, ma sempre più importante. Faccio un parallelo con l’industria farmaceutica: dobbiamo avere non venditori ma promotori che sappiano spiegare agli hotel le caratteristiche del prodotto assicurativo in modo che loro lo vendano meglio al cliente. Se il bisogno viene creato nel cliente finale prima, da lui arriva l’esigenza di protezione oltre che di ricerca di sicurezza. Altro elemento sul quale puntiamo è la tecnologia: dobbiamo rendere i prodotti semplici e fruibili tecnologicamente. Quella è la chiave per aumentare la penetrazione, insieme alla fornitura di polizze create ad hoc per il mondo alberghiero come la nostra Stornohotel”. Tecnologia come elemento che durante la pandemia si è reso irreversibile, ma non solo: “Come è possibile osservare anche in altri settori – osserva Francesca Protopapa,
head of product management & innovation and digital di Allianz Partners -, la pandemia ha accelerato tendenze già in atto, ed è quindi possibile immaginare che per molti versi non si tornerà indietro. Così sarà anche per quel che riguarda la domanda di sicurezza che viene dai viaggiatori, trend in ascesa già prima del Covid. La sfida, per noi come per gli albergatori, sarà quella di imparare sempre più a lavorare insieme, a trovare sinergie, a condividere conoscenze e a unire le diverse competenze che, integrandosi, permetteranno di sviluppare soluzioni sempre più innovative e vicine alle esigenze del reciproco cliente. Quanto meglio sapremo farlo, quanto più saremo bravi a liberare il viaggiatore da preoccupazioni, lasciandogli la piena libertà di godersi la vacanza: in fondo questo è il nostro mestiere, la ragion d’essere di entrambi. Con il prodotto Booking Protection, storica polizza rivolta alle strutture alberghiere appena rinnovata con l’inclusione delle malattie pandemiche, Allianz Partners sta operando nella direzione di arricchire la proposta degli hotel e rafforzare il posizionamento in ottica customer centrica, con effetti diretti sul numero delle prenotazioni anticipate”.
Tintarella solitaria al Sina Astor di Viareggio: distanze, sanificazione e assicurazione sono gli elementi che spingono maggiormente gli italiani a prenotare una vacanza
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Le aziende si raccontano
LG
SILANOS
in collaborazione con:
FEDEGROUP CONCRETA
ELECTROLUX PROFESSIONAL
LG
Quando si parla di servizi per l’hotellerie, LG Electronics propone soluzioni sviluppate ad hoc per il mondo dell’ospitalità che sono in linea con i piú avanzati standard tecnologici, per TV, ma non solo: come testimonia anche la nuova partnership con il gruppo Bluserena.
LG rende la vacanza innovativa Come si declina l’eccellenza in una camera d’albergo? Fornendo all’ospite strumenti e servizi di alta qualità che gli permettano di vivere un’esperienza speciale. Quando si parla di TV però non si deve tener conto solo delle elevate aspettative di chi viaggia ma anche del fatto che oggi, nelle camere di una hotel, proprio le TV non si limitano ad essere un mezzo di visione, ma sono pure un potente mezzo di servizio, comunicazione e marketing verso gli stessi clienti. Mai come ora, nel settore dell’hospitality, offrire un’esperienza unica ed emozionante è una prerogativa imprescindibile per ogni imprenditore: allo stesso modo lo è anche per LG Electronics (LG) che da sempre lavora per innovare, portando anche in questo mercato soluzioni in grado di offrire una customer experience unica. E quando si parla di Hotel TV LG propone soluzioni sviluppate ad hoc per il mondo dell’ospitalità, in linea con i piú avanzati standard tecnologici, sia in versione stand alone che centralizzata con gestione da remoto. Ed è proprio a partire dalla qualità e innovazione dei TV di LG che è nata la partnership tra il marchio coreano e Bluserena, importante compagnia alberghiera italiana con 13 strutture in tutto il Paese, per la fornitura di oltre 500 Hotel TV smart – da 32 pollici in alta definizione e da 43 con risoluzione Ultra HD 4K
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(3840 x 2160) – da installare nelle camere di ospiti e staff nel Bluserena Is Serenas Badesi (Sassari), struttura che fa parte della collection Bluserena Charme Resort, con strutture 4 e 5 stelle. “Un nuovo approccio per la divisione Information Display di LG Electronics ha permesso di dar vita a un progetto di grande rilevanza e caratterizzato da un’innovativa offerta di soluzioni tecnologiche, in grado di rispondere alle esigenze del nuovo Is Serenas Badesi del gruppo Bluserena”, spiega Francesco Cecere, ID Hospitality BDM. Gli smart TV di LG andranno infatti ad offrire agli ospiti del villaggio turistico 4 stelle, posizionato nello splendido Golfo dell’Asinara, tutte le funzioni dedicate al mondo dell’hospitality per garantire loro i massimi standard di comfort. I TV LG si propongono come Access Point secondo la logica “bring your own device” (BYOD) per consentire agli ospiti della struttura di collegare i propri dispositivi al TV e condividere i contenuti preferiti in semplicità e sicurezza, nel rispetto della legislazione GDPR in materia di privacy e sicurezza informatica. Inoltre, gli Hotel TV di LG consentono l’implementazione di altri servizi di grande utilità per gli ospiti, soprattutto stranieri, grazie alla possibilità di riorganizzare ed ampliare il mix di canali disponibili, andando
LG
incontro a ogni esigenza. Il tutto per dar vita a soluzioni che sono apprezzate sia dagli ospiti sia dagli albergatori, che vedono una forte riduzione degli interventi di manutenzione ed aggiornamento degli Hotel TV. NON SOLO HOTEL TV “Abbiamo trovato in Bluserena - aggiunge Francesco Cecere - un partner tecnico, marketing e commerciale perfetto con il quale abbiamo sviluppato soluzioni premium che hanno completato la fornitura tecnologica della struttura Is Serenas Badesi, ma con il quale lavoreremo anche in futuro. Il successo ottenuto con questo progetto inoltre ci ha permesso di arricchire la partnership con altri prodotti premium del mondo LG, a testimonianza del nostro sempre maggiore impegno nel settore Hospitality. Possiamo dire che la vera innovazione nella tipologia di partnership è quella di estendere la presenza di LG ad altre categorie merceologiche, quali ad esempio i vino cantina di Signature Kitchen Suite, nuovo brand luxury di elettrodomestici built-in del gruppo. I vino cantina saranno presenti in alcuni ristoranti delle strutture e saranno utilizzati quindi dal personale di sala e visibili agli ospiti, che avranno così la possibilità di vedere dal vivo queste apparecchiature progettate per una perfetta conservazione di vini e alimenti delicati, grazie alla regolazione precisa di temperatura e umidità”. Inoltre, grazie alla Knock Door Technology, semplicemente bussando sul vetro esterno, l’interno si illumina rendendo visibili le etichette al suo interno, senza bisogno di aprire la porta. Oltre al prodotto, Signature
Kitchen Suite insieme alla direzione food della struttura, proporrà nel menù per gli ospiti un piatto “True To Food”, ispirato alle eccellenze alimentari locali, a cui verrà consigliato l’abbinamento di un vino particolare tra quelli alla carta. “La partnership con LG - racconta Salvatore Piazza, Direttore Prodotto Bluserena - inizia al Resort 4 stelle Is Serenas Badesi, che sarà inaugurato a giugno, e che fa parte della collection Bluserena Charme Resort, con strutture 4 e 5 stelle in location esclusive ricche di fascino ed eleganza. Nell’azienda coreana abbiamo trovato un partner altamente performante, in grado di soddisfare le nostre esigenze di garantire ai nostri clienti prodotti e servizi di alta qualità”. La scelta delle TV di LG è un ulteriore segno distintivo di una struttura che offre ai propri ospiti il comfort di camere eleganti in un contesto naturalistico di pregio, nello splendido Golfo dell’Asinara, a ridosso della Gallura, su un’ampia spiaggia sabbiosa orlata di dune, e si integra perfettamente nella ricca proposta di servizi per i clienti, quali le 4 piscine, i 4 ristoranti, un’esclusiva animazione “soft”, percorsi gastronomici tra tradizione e innovazione, e un centro benessere. “Nuove funzionalità, tecnologia innovativa, design e riconoscibilità hanno portato Bluserena a scegliere LG – conclude Piazza. Abbiamo inoltre individuato sinergie importanti su più ambiti per le quali prevediamo un percorso di iniziative e progetti ad oggi in studio, che vedranno presto concretezza, iniziando proprio dalla collezione Bluserena Charme Resort, collocando al loro interno prodotti LG a supporto e integrazione dell’ampia offerta di servizi che proponiamo ai nostri clienti”.
Qui a lato e in apertura: Is Badesi fa parte della Collezione Charme Resort Bluserena. Sopra: il vino cantina di Signature Kitchen Suite
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CONCRETA
Azienda valtellinese, Concreta ha realizzato le aree comuni dello Sheraton Milan San Siro, innovativo albergo disegnato dal prestigioso studio di architettura CaberlonCaroppi.
Sheraton San Siro: OASI URBANA A MILANO Milano, città di lavoro, divertimento e cultura per antonomasia, ha dato il suo benvenuto allo Sheraton Milan San Siro. Si tratta dell’hotel nato grazie a un progetto ideato, elaborato e disegnato dallo studio di architettura CaberlonCaroppi e realizzato per le aree comuni da Concreta, azienda valtellinese, basata a Postalesio (Sondrio). Situato nel residenziale ed elegante quartiere di San Siro, a due passi dallo Stadio Meazza dove giocano Inter e Milan, a seguito del restyling del preesistente Grand Hotel Brun, oggi il nuovo Sheraton Milan San Siro – che si aggiunge allo Sheraton Milano Malpensa e al Diana Majestic di Porta Venezia a Milano - offre una posizione privilegiata in un’oasi di verde cittadino che si integra in modo armonico con l’interior design dell’hotel così da incoraggiare un senso di esperienza condivisa. Sheraton Milan San Siro è un hotel dedicato a Milano: quella città cosmopolita che è la fonte di ispirazione per designer, stilisti, musicisti ed artisti, un luogo che genera creatività. Uno spazio internazionale, destinato sia agli ospiti dell’hotel ma non solo, anche ai milanesi stessi, un catalizzatore culturale che rafforza l’incontro tra la comunità locale e quella che porta il mondo a Milano. Il progetto di architettura e di interior design richiama allora il modello 56 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
di resort urbano. Tutti gli arredi e i complementi delle ampie aree comuni sono stati realizzati su misura da Concreta e sono perfettamente in linea con il concept e lo stile dell’hotel, che si ispira agli elementi architettonici e alla tavolozza dei colori di Milano. Dalla Lobby, al Silene Bar & Restaurant, al Club Lounge, al ristorante El Patio del Gaucho, alle 21 sale riunioni, agli arredamenti outdoor: tutto è realizzato per favorire la condivisione e l’interazione sociale degli ospiti. Grazie proprio ad arredi dalle linee pulite e le cui tonalità richiamano la memoria della capitale lombarda. L’architettura è rimasta quella delle origini dall’iconica forma curva e modernista del corpo principale dell’edificio che è anche caratterizzato da una peculiare pianta a Y. Gli interni dell’hotel sono poi caratterizzati da una ponderata combinazione di stili che richiamano quel particolare look Anni Sessanta, compensato da finiture e colori naturali. I motivi geometrici creano un impatto piacevole, mentre il design a griglia nell’area lavoro integra perfettamente aree condivise e private, arricchite da pregiati elementi tessili e arredi su misura. L’hotel spicca anche per la sua ampia offerta gastronomica e per il concept dei suoi spazi dedicati alla ristorazione. Il Silene Bar & Restaurant è caratterizzato da un ampio tavolo comune
CONCRETA
che incoraggia in modo naturale la condivisione e la flessibilità, offrendo diverse opzioni ristorative per tutto il giorno, dalla colazione ai pranzi veloci, dall’aperitivo alla cena informale, che, nella stagione primaverile ed estiva possono essere consumati anche nel piacevole giardino terrazzato: che è stato interamente arredato su misura da Concreta. Alla base la volontà di unire le persone, rendere il luogo internazionale e allo stesso tempo local. La progettazione e l’arredamento del El Patio del Gaucho ristorante di cucina argentina creato dell’ex calciatore dell’Inter Javier Zanetti - si ispirano alla tradizione e ai colori dello stesso Paese sudamericano che hanno condizionato le scelte sulle finiture e il concept. Lo stile deciso dell’ambiente, il grande tavolo protagonista dello spazio, uniti alla cucina ricercata e tradizionale permettono all’avventore di fare un’esperienza in un’ambiente raffinato e dalla forte identità. Un mix di tradizione e stile contemporaneo, che si propone di diventare la steakhouse di riferimento in città rendendo lo Sheraton Milan San Siro un luogo straordinario anche per i milanesi. Un luogo al contempo di rifugio dalla frenesia della città grazie all’Elite Spa and Wellness San Siro, progettata per essere un luogo di relax, di ampio respiro, con colori tenui e luci soffuse che emanano un benessere a 360 gradi.
Così oggi Sheraton Milan San Siro si caratterizza nel panorama dell’hotellerie per essere anche lo spazio ideale per attività lavorative offrendo un’esperienza meeting di grande qualità che risponde alle numerose e diverse esigenze congressuali della zona. Concreta ha realizzato questi spazi che comprendono 21 sale riunioni ed eventi per un totale di 2.500 metri quadrati con arredi caratterizzati dalla scelta di linee sobrie e colori neutri. Sia le cromie che il lay out progettuale permettono una flessibilità dello spazio fondamentale per questo tipo di ambienti. Con tutto il suo know how all’avanguardia, l’azienda valtellinese Concreta ha realizzato le aree comuni attraverso arredamenti chiavi in mano con una fusione armoniosa tra gli ampi spazi interni e le aree esterne dell’hotel, tutte caratterizzate da un design contemporaneo e lineare.Si conferma il migliore della sua categoria, un luogo progettato nel minimo dettaglio sfruttando la vastità degli spazi e contemporaneamente offrendo luoghi intimi intrecciati dai colori blandi che cullano gli ospiti nell’oasi di relax e benessere. Un rifugio verde dove incontrarsi, conoscersi e condividere le esperienze. Un ritrovo per la comunità locale ma anche per i viaggiatori, un luogo che ha il potere di rafforzare l’identità della comunità locale, con una forte impronta milanese.
In apertura e sopra, un’elegante area comune dello Sheraton San Siro realizzata da Concreta A sinistra, il ristorante argentino El Patio del Gaucho è aperto anche alla città; gli arredi sono stati progettati dallo studio di architettura CaberlonCaroppi e realizzati da Concreta
www.concretasrl.com
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ELECTROLUX PROFESSIONAL
Quasi un secolo di esperienza e know-how nel settore dell’Ospitalità. È questo che contraddistingue Electrolux Professional e rende l’azienda un brand d’eccellenza tecnologica e produttiva, riconosciuto a livello mondiale.
ELECTROLUX PROFESSIONAL soluzioni esclusive per l’hotel Electrolux Professional è l’unico fornitore per il settore dell’hotellerie che unisce, sotto lo stesso brand, una gamma completa di prodotti ad alte prestazioni per vari e complementari ambiti dell’ospitalità: dalla ristorazione al mondo del coffee&beverage e ancora alle lavanderie professionali. Con oltre 90 anni di esperienza acquisita nel settore, Electrolux Professional propone attrezzature che rispondono a criteri di altissima qualità, massima sicurezza e tutela ambientale ed è per questo riconosciuta, a livello mondiale, per la completezza delle sue proposte realizzate per rendere più semplice e redditizia la vita degli operatori del settore, ogni giorno. Basti pensare che le soluzioni firmate Electrolux Professional (info su: www.electroluxprofessional.com) sono fabbricate in stabilimenti situati in 7 stati diversi e poi vendute in oltre 110 Paesi del mondo. L’azienda infatti oggi si afferma come partner globale proprio perchè è in grado di fornire una gamma completa di apparecchiature - che spaziano dalla ristorazione, al coffee&beverage, al trattamento tessuti – integrando alla fornitura dei prodotti di alta qualità anche un servizio totale che parte dalla consulenza commerciale pre-vendita, alla progettazione, all’installazione fino al post-vendita. Grazie a 58 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
Electrolux Professional non servono tanti interlocutori ma ‘OnE brand’, un unico fornitore che accompagna e supporta il cliente a 360 gradi: prima, durante e successivamente l’acquisto. In particolare il customer care, grazie alla sua presenza capillare su tutto il territorio italiano, è un tratto distintivo dell’offerta Electrolux Professional. Ne fanno parte una rete e servizi dedicati di grande valore che garantiscono il massimo vantaggio competitivo. Dal momento dell’installazione infatti e fino alla conclusione del ciclo di vita di ciascuna apparecchiatura, Electrolux Professional propone il giusto contratto di manutenzione. Il cuore del servizio clienti si chiama Essentia e si prende cura delle attrezzature attraverso una rete di assistenza tecnica affidabile, una gamma di servizi esclusivi personalizzati e una tecnologia innovativa. Ad esempio Essentia mette a disposizione una serie di contratti di manutenzione ad hoc, definiti per mantenere inalterate nel tempo le prestazioni delle attrezzature, massimizzandone durata e redditività. AFFIDABILITÀ FA RIMA CON EFFICIENZA “È proprio questo il segreto del nostro successo e la peculiarità che ci differenzia dalla concorrenza - racconta Alberto Bianchi,
ELECTROLUX PROFESSIONAL
Hotel Chains Country Sales Manager Electrolux Professional. Garantire e mantenere un tale livello d’eccellenza è una sfida, in un comparto nel quale i trend sono in continua evoluzione e che ora è stato anche così tanto penalizzato dal periodo pandemico. Siamo fiduciosi però del fatto che appena usciremo da questa fase assisteremo ad una ripresa a “U” del mercato. Come azienda non possiamo quindi che lavorare ancora di più per farci trovare pronti: motivo per cui stiamo continuando ad investire in Ricerca&Sviluppo – anche quest’anno oltre il 3% del fatturato - per ripartire velocemente. Una formula che da sempre ci permette di progettare e realizzare prodotti che si distinguono per efficienza di costi e di risultato, affidabilità e sostenibilità e che puntano a rendere più semplice e redditizia la vita di chi ci sceglie”. Non solo investimento in innovazione ma anche in nuovi segmenti di mercato caratterizza la vision di Electrolux Professional. Attraverso, ad esempio, la recente acquisizione di SPM Drink Systems, azienda italiana leader nella produzione di macchinari destinati alla distribuzione di bevande ghiacciate, calde e gelato soft, l’azienda sta ampliando e rafforzando l’offerta di distributori di bevande e incrementando la propria presenza nel mondo dell’ospitalità. Questa strategia sta portando valore aggiunto e riscontrando ampio consenso nell’esigente settore dell’accoglienza dove efficienza, qualità e prestazioni elevate sono un must. Con i prodotti di Electrolux Professional l’ospite è coccolato durante tutto l’arco della giornata di vacanza, fin dalla mattina svegliandosi con un delizioso profumo di caffè
per colazione. Questo perchè le macchine per caffè espresso di Electrolux Professional offrono un’esperienza ricca di aromi e sapori in ogni tazza a partire da chicchi, cialde o capsule. Adatte ai diversi tipi di erogazione le macchine per il caffè Electrolux Professional offrono un’ampia gamma di soluzioni che possono essere scelte e configurate a seconda delle esigenze. Dalle macchine per espresso tradizionali a quelle super automatiche passando per la singola erogazione, ciascuna attività e ogni cliente dell’hotellerie possono trovare la risposta giusta, con la certezza di avere un caffè dal gusto intenso di alta qualità in un semplice tocco. Un esempio fra le tante soluzioni della gamma Electrolux Professional è la Super Automatica TANGO®. La linea TANGO® ST-STP, grazie alla doppia camera di infusione brevettata TANGO®, offre qualità di estrazione del caffè e prestazioni eccezionali. La versione Duo, unica sul mercato ad erogare simultaneamente 4 bevande, e la versione Solo si caratterizzano per la velocità e rispondono alle necessità del mondo dell’ospitalità. La gamma TANGO include anche il nuovo frigo TANGO STP, la soluzione ideale per conservare il latte alla giusta temperatura e offrire un menù completo di bevande con latte caldo o freddo o schiuma dalla consistenza liscia e cremosa. Il cappuccino perfetto ad ogni erogazione. E in vista della bella stagione e della ripartenza del settore turistico infine, è interessante anche il dispenser creato per servire succhi di frutta freschi in ogni momento della giornata. Una soluzione moderna per l’erogazione di volumi elevati di bevande fredde in hotel e il benessere degli ospiti nel periodo estivo.
Alberto Bianchi, Hotel Chains Country Sales Manager Electrolux Professional. Accanto, le macchine da caffè TANGO si connettono in rete e consentono di fruire del credito d’imposta fino al 50% dell’investimento previsto dalla normativa Transizione 4.0 In apertura, la professionalità a 360 gradi anche in cucina
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FEDEGROUP
Durante la pandemia Fedegroup non si è mai fermata e ha investito risorse e competenze per lo sviluppo di innovative soluzioni per la ristorazione in hotel, come l’offerta in esclusiva del format di Golocious, e per estendere le sue collaborazioni nazionali, come quelle con Terme di Saturnia e Apogia Hotels, e internazionali con nuovi progetti in Europa e Medio Oriente. Roberto Imperatrice
FEDEGROUP 2021: nuove soluzioni per la ristorazione in hotel Fondata nel 2005 da Marcello Forti, oggi Fedegroup gestisce oltre 30 ristoranti in hotel e sviluppa il suo business principalmente nel Nord e Centro Italia, con una forte presenza in Veneto, Lombardia e Lazio. Nonostante le chiusure imposte dai lockdown, durante gli scorsi mesi l’azienda non si è mai fermata e ha investito risorse e competenze per lo sviluppo di innovative soluzioni per la ristorazione in hotel, come l’accordo in esclusiva con Golocious, brand di Vincenzo Falcone e Gian Andrea Squadrilli. “Il Covid-19 ha accelerato il processo di cambiamento e innovazione della ristorazione e della ristorazione negli alberghi” - commenta Roberto Imperatrice, CEO Nabucco srl, società proprietaria di Fedegroup - “Siglando la partnership con Golocious abbiamo portato il mondo del food porn in hotel e sperimentato con successo la modalità dark kitchen. I risultati ottenuti a Milano, Verona e Padova sono stati superiori alle aspettative.” Con l’inizio del nuovo anno Fedegroup ha siglato altri due importanti accordi portando la propria offerta all’interno del prestigioso Terme di Saturnia Natural Destination, nel cuore della Maremma toscana, e negli hotel veneti del colosso Apogia Hotels. “Con queste nuove partnership Fedegroup ha ampliato il numero
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delle strutture di cui gestisce i servizi ristorazione, che raggiunge oggi quota 40.” – continua Imperatrice – “L’accordo con Apogia Hotels ci ha portato a un’importante espansione sul territorio veneto: siamo già operativi nelle strutture di Padova e Venezia ed entro il 2021 entreremo in altri 6 hotel stagionali di Lignano, Bibione, Caorle e Jesolo”. Il gruppo punta ora all’espansione internazionale: “Stiamo per siglare un accordo con il Gruppo Leonardo per inserire il format ‘ristorante italiano’ negli alberghi europei del gruppo a partire dalla Germania, e per il Medio Oriente abbiamo in attivo contatti con gruppi molto forti negli Emirati Arabi e in Oman.” Nel futuro di Fedegroup ci sono anche importanti novità sul fronte della strategia: “Stiamo lavorando ad un percorso di espansione per aggregazione: alcuni dei format retail di ristorazione con cui abbiamo fatto accordi commerciali nel 2021 passeranno sotto la nostra holding Nabucco. In questo momento, chi fa aggregazione diventa più forte. Infatti, puntiamo anche ad unirci a qualche nostro competitor più piccolo per sviluppare le sue potenzialità e supportarlo in questa situazione di difficoltà, anche da un punto di vista economico” conclude il CEO di Nabucco srl.
SILANOS
RISPARMIO
giornaliero
annuale
kWh
8
2.442
12.209
Detergente
g
720
216.000
1.080.000
Brillantante
g
36
10.800
54.00
Acqua
l
360
108.000
540.000
Energia
CO2 Finanaziario
5 anni
kg
4
1.055
5.274
€
5
1.429
7.144
Le lavastoviglie prodotte dall’azienda milanese, attiva nel settore warewashing per l’Horeca, fanno bene al pianeta e al portafoglio. Il sistema CRV consente, infatti, ingenti risparmi energetici ed economici oltre al recupero del calore. In più, la tecnologia dell’osmosi inversa rimuove gli elementi inquinanti dall’acqua.
Utilizzo stimato: 360 cestelli/giorno per 300 giorni/anno
SILANOS sempre più ‘green’ Silanos, realtà di riferimento in ambito warewashing professionale, è molto sensibile al tema della sostenibilità e lo dimostra ponendo in essere azioni concrete su due piani: l’azienda e il prodotto. Dal 2010 il sito produttivo di Pioltello è dotato di un sistema fotovoltaico che copre il 100% del fabbisogno energetico. I pannelli solari, oltre a ottemperare a tutti i requisiti di legge in materia di riciclaggio, garantiscono l’acqua calda necessaria per i collaudi delle lavastoviglie in uscita dalla linea di produzione e riducono il consumo di gas nocivi a zero. A livello di prodotto, le lavastoviglie sono realizzate con materiali riciclabili e sono pensate per limitare i consumi di acqua, energia e prodotti chimici per il lavaggio, con una conseguente riduzione dei costi, di tutto rilievo soprattutto a fronte dell’attuale situazione pandemica. Inoltre, il sistema CRV di cui sono dotate trasforma il vapore che si crea durante il ciclo di lavaggio nell’energia necessaria a riscaldare l’acqua fredda di alimentazione della lavastoviglie. Un metodo che riduce la potenza assorbita fino al 25% e permette un elevato risparmio di energia elettrica. Ma i vantaggi non finiscono qui: poiché la quasi totalità del vapore viene aspirata e non
fuoriesce nell’ambiente di lavoro, il CRV consente, da un lato, di operare in un ambiente meno umido e quindi più sano, e, dall’altro, di diminuire i costi di aereazione del locale. Silanos mette a disposizione nelle sue lavastoviglie anche la tecnologia dell’osmosi inversa, che trattiene circa il 95% delle sostanze chimiche, organiche e inorganiche presenti nell’acqua. Disponibilità di acqua pura equivale a risultati di lavaggio eccellenti, garantendo un utilizzo notevolmente inferiore di detergente (-65%) e di brillantante (-95%). A segnare il debutto di una gamma di prodotti fortemente innovativa, destinata a essere implementata, è il modello TC100, la soluzione di Silanos a un problema decennale: ridurre i consumi, garantendo al contempo lavaggi impeccabili e sanificazione. I numeri, in questo caso, fanno la differenza: se comparata a una lavastoviglie equivalente con sistema di risciacquo semplice, consuma 360 litri di acqua in meno al giorno e oltre 100.000 litri in meno all’anno. “Lo sviluppo sostenibile è un obiettivo demandato anche alla nostra responsabilità - afferma l’AD Marco Silanos -. Noi proponiamo soluzioni di business all’avanguardia che limitano lo spreco dell’acqua e i consumi energetici”.
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INTERVISTA
Con l’ESTATE 2022 si torna ai VOLUMI 2019 di Davide Deponti
IL PRESIDENTE DI BLU HOTELS, NICOLA RISATTI, ANTICIPA GLI INVESTIMENTI CHE IL GRUPPO STA PORTANDO AVANTI. INSIEME ALLA SOLIDITÀ PATRIMONIALE, SONO LA CHIAVE DELLO SVILUPPO FUTURO.
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N
uove aperture, restyling del logo, oltre a investimenti per 5 milioni di euro sul rinnovo delle strutture del gruppo Blu Hotels. Ne parla a Pambianco Hotellerie il presidente Nicola Risatti. State portando avanti un’operazione di rinnovo dello storico logo aziendale: perché proprio ora e con quali obiettivi? Dopo questo periodo travagliato di chiusure forzate e di riaperture, e poi ancora di chiusure, sentivamo l’esigenza di rinnovarci. I segnali di una ripartenza vera ormai sembrano esserci. Non voglio peccare di ottimismo, ma sono certo che questa estate, grazie soprattutto alla campagna vaccinale, sarà finalmente l’estate della ripresa: per salutarla vogliamo presentarci al mondo dell’ospitalità con alcune importanti novità, prima fra tutte il nostro logo. Inoltre, gli investimenti sullo stesso, maturati anche col conseguimento dei vantaggi fiscali Patent Box, ci hanno permesso di puntare ancora di più sul nostro brand per adeguarlo al meglio al canale digitale,
INTERVISTA
ormai di primaria importanza. Così, nell’ottica di un adeguamento grafico legato alle mutate esigenze della comunicazione online, rinnoviamo il nostro logo dopo ben 18 anni, ma sempre mantenendone i caratteri distintivi: il colore, le onde e, chiaramente, il payoff “Le Vacanze Italiane”. Siete stati tra i primi a riaprire, quando si è potuto, e avete sempre detto ‘fateci lavorare che sappiamo farlo bene’: che obiettivi vi date adesso? Le attese sono per una completa riapertura entro la fine di maggio. Abbiamo pertanto riprogrammato gli obiettivi per l’estate 2021, che ci aspettiamo paragonabili a quelli ottenuti nell’estate 2020. Già dalla stagione invernale 2021 inoltre entrerà in attività il nuovo Hotel Rezia di Bormio e altre nuove aperture sono in programma per la stagione estiva 2022, anno nel quale prevediamo un ritorno ai volumi e ai valori del 2019.
sostenibilità di un’impresa come Blu Hotels. In egual modo, anche le attese misure di aiuto europee relative al Temporary Framework ci permetteranno di limitare i danni subiti a seguito delle chiusure. È auspicabile che i finanziamenti ricevuti siano estesi temporalmente, per garantire a breve un adeguato e progressivo ritorno all’utilizzo degli strumenti per il finanziamento del circolante.
Per farvi trovare più pronti alla ripartenza, avete fatto importanti lavori di restyling: con quali modalità, investimenti e obiettivi? Ci presentiamo per l’estate 2021 con alcune delle nostre strutture flagship totalmente rinnovate, grazie a lavori importanti che hanno comportato investimenti complessivi per circa 5 milioni di euro. Oltre ai lavori che verranno effettuati nel Grand Hotel Misurina, nel quale verranno ampliate le sale ristorazione e gli spazi di accoglienza, abbiamo eseguito anche un restyling delle camere e degli spazi comuni del Grand Hotel di Forte dei Marmi, struttura che quest’anno potrà beneficiare appieno del Bagno Ristorante Marechiaro, location cult della Versilia Anni Sessanta e gestito da Blu Hotels dalla stagione 2020. Infine, si sono conclusi i lavori di rinnovamento del Park Hotel Casimiro sul Lago di Garda, che hanno visto la completa ristrutturazione delle camere del corpo centrale, l’unica parte che ancora rimaneva da sistemare. Parlare di numeri dopo questo 2020 e questo inizio 2021 non è facile, ma quali sono le prospettive economico-finanziarie del Gruppo? Le misure di garanzia date dal Governo Italiano nei primi mesi della pandemia, attraverso la SACE, ci hanno permesso di poter accedere alla liquidità necessaria per far fronte agli impegni futuri. Per realtà imprenditoriali come la nostra, dotate di una solidità patrimoniale e finanziaria, lo spostamento a medio termine (1+5 anni) delle esigenze di restituzione è stato sicuramente un adeguato strumento, che ha aiutato davvero la
Una Junior Suite del Park Hotel Casimiro, e, in alto, il Casimiro con la grande piscina e i tanti spazi verdi In apertura, il presidente di Blu Hotels Nicola Risatti
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TENDENZE
DONNE TOP MANAGER avanti piano di Giambattista Marchetto
TRA IL 2015 E IL 2019 LA PERCENTUALE DI DONNE DIRIGENTI NELL’HOSPITALITY È AUMENTATA ‘SOLO’ DAL 18% AL 21%, MA STA CRESCENDO UNA NUOVA GENERAZIONE DI ECCELLENZE IN ROSA. LE STORIE RACCOLTE DA PAMBIANCO HOTELLERIE DESCRIVONO UNO SCENARIO IN EVOLUZIONE.
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I
l passo è lento, ma inesorabile. Il mondo dell’hospitality valorizza in maniera crescente il ruolo del management al femminile e - a giudicare dalle storie che Pambianco Hotellerie ha scelto di raccontare - con una propensione al successo. Tra il 2015 e il 2019 la percentuale di donne dirigenti è aumentata ‘solo’ dal 18% al 21% (elaborazioni Fipe-Federalberghi su dati Inps), ma sta crescendo una nuova generazione di eccellenze in rosa. OSARE E TORNARE SUL CAMPO La carriera di Valeria Albertini, direttore generale di Gdf Hotel, inizia nel 2006, quando il gruppo alberghiero acquisisce Villa Torretta. “Ho iniziato ad occuparmi di comunicazione e marketing, settori da cui capisci l’anima di un albergo”, racconta. Poi la carriera interna, con un expertise evoluto nel rapporto con i marchi gestiti: Gdf ha infatti 3 hotel in Hilton management (Grand Hotel Villa Torretta Milan Sesto Curio Collection by Hilton, Hilton Garden Inn Milan North, Doubletree by Hilton Brescia) e due in Accor (Novotel Brescia 2 e Ibis
TENDENZE
Milano Fiera), oltre ad uno in gestione diretta. “Nelle prime riunioni da direttore non era semplice essere giovane, carina e donna – ammette – Eppure un gm donna è un plus e il nostro presidente concorda, infatti oggi tutti i direttore dei nostri alberghi sono donne”. Lo “stile femminile” porta infatti ad immedesimarsi profondamente - secondo Albertini – perché “una donna sposa il lavoro e l’albergo che dirige, sposa il team che guida. Nel mio caso è come se gli hotel fossero figli da crescere. Esclusa la struttura in montagna, gli hotel sono tutti aperti e siamo tra i pochi a spingere, pur con un’occupazione al 20% – sottolinea la manager – È il momento di osare. Ho ripreso l’attività di sales da maggio 2020 e non l’ho mai interrotta, perché da grandi crisi possono nascere occasioni. Serve la vecchia attività sul territorio che in questi anni abbiamo abbandonato per la spinta delle catene e dell’online”. Secondo Albertini la ripartenza sarà guidata dal corporate e dall’industria, mentre terziario (servizi e finanza in primis) pagheranno ancora lo smart working. In sintesi, Brescia meglio di Milano. “Un altro segmento in rilancio può essere la staycation - aggiunge – con leisure di prossimità nel periodo estivo o nelle festività”. SVOLTA OLTRE I FRENI Sara Adbel Masih – oggi general manager di Hotel Dei Cavalieri e The Square a Milano – è partita dall’alto per poi scendere. “Ho iniziato la mia carriera in un 5 stelle lusso – racconta – Poi ho scelto di mettermi alla prova, portando la mia esperienza in contesti a 4 stelle”. Decisione strategica: perché ha portato best practice molto strutturate, con buon valore aggiunto, e ha ottenuto un riconoscimento della leadership arrivando in posizione apicale. Quando ha iniziato il percorso manageriale era giovane (è stata la direttrice donna più giovane d’Italia) e per questo “ho dovuto dimostrare competenza e capacità, andando oltre i pregiudizi – ammette – Avere credibilità quando non hai un background di anni è complesso, ma sono riuscita a fare squadra”. Un percorso positivo, nonostante le difficoltà come donna che Abdel Masih ha raccontato nel libro ‘Dal mobbing alla svolta’ uscito a febbraio. “Oggi le cose stanno cambiando – rileva - e c’è ancora strada da fare, ma stanno emergendo nuove figure forti. Senza stereotipi, credo si debbano valorizzare le differenze”.
In apertura (in senso orario da sinistra), Cristina Zucchi gm Lario Hotels, Sara Adbel Masih gm Hotel Dei Cavalieri e The Square a Milano, Valeria Albertini dg Gdf Hotel, Antonella Ferro gm Hotel Central Park a Roma, Daniela Righi gm Mira Hotels Dall’alto, la facciata dell’hotel dei Cavalieri e la terrazza del The Square a Milano, il Grand Hotel Villa Torretta del gruppo Gdf Hotels
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TENDENZE
In chiave post-Covid, la manager ritiene indispensabile un approccio positivo. “Anche se arduo, dobbiamo puntare su flessibilità e creatività – dice – concentrandoci sul futuro. Innovazione e nuove soluzioni sono la chiave del lavoro, la prudenza non è una mia caratteristica”. E con un buon gioco di squadra, la ripartenza può contare su nuove energie e su progetti nati in lockdown. SOFT SKILL NATURALI Antonella Ferro, gm dell’Hotel Central Park a Roma, si definisce una manager atipica. Dopo il conservatorio e una carriera in Rai come consulente musicale, si forma da manager al fianco del padre Agostino Ferro e approda per passione all’hotellerie.“La grande sfida è stata chiudere un residence ormai obsoleto e lanciare un 4 stelle di 162 camere con due ristoranti, 1.000 mq di centro congressi e 1.000 mq di centro fitness – rimarca - Una struttura internazionale in posizione strategica a Roma”. Come project manager della conversione, Ferro ha avuto da subito una formazione operativa, fondamentale nel 2008 per l’ingresso in Marriott con il brand Courtyard. “Non avendo una formazione economico/ gestionale – evidenzia - ho dovuto dimostrare sul campo, come donna e come manager, la volontà di crescere”. Anni di lavoro intenso,
Veduta del resort Acaya Golf Club del gruppo Mira Hotels
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con tre figlie che crescevano in parallelo. “La nostra organizzazione sociale non sostiene l’impiego femminile, soprattutto in posizioni di vertice – precisa - Mi piace pensare che oggi la questione di genere sia superata, ma le gm donna in Italia sono ancora poche”. Lo stile femminile di management è fatto di “soft skill naturali – dice – come propensione al dialogo, a mettersi in discussione, al gioco di squadra. Penso però che un buon bilanciamento tra i generi sia determinante per crescere”. Dopo la crisi Covid, che ha tagliato l’80% del fatturato, Ferro prevede un rilancio in termini di investimenti, nuovi servizi, formazione per cogliere i nuovi trend. Da ottimista, percepisce il fermento, la voglia di viaggiare, che spingerà il leisure, ma anche il ritorno alla convegnistica: “La ripresa inizierà nella seconda parte dell’anno e nel 2023 si assesterà sui valori del 2019. Ci sono i presupposti per osare, chi sopravvivere ne uscirà più preparato”, anche se al momento si tiene aperto in perdita. LA FORZA DEL TEAM La carriera di Cristina Zucchi, oggi general manager del gruppo Lario Hotels, nasce tra le stanze del piccolo albergo di famiglia sul lago di Como. “I miei genitori mi hanno insegnato l’amore per questo lavoro – racconta – Gli studi e l’amore per il luxury
TENDENZE TENDENZE
A sinistra, una camera dell’Hotel Central Park a Roma e, sopra, la terrazza di Villa Fiori del gruppo Lario Hotels
mi hanno portato a viaggiare tra Usa, UK e Germania, dove ho lavorato. Il mio punto di riferimento è l’hospitality americana”. Tornata a Como, svolta negli anni Novanta con l’ingresso nella piccola catena Lario Hotels della famiglia Passera (oggi 4 strutture a Como e una in apertura a Verona entro l’anno). “Mi fu assegnata l’apertura del secondo albergo del gruppo, il Terminus, e da allora ho fatto un percorso importante. Difficoltà come donna? Nessun grosso ostacolo, forse perché amo follemente questo lavoro e credo sempre di potermi migliorare. In generale, le donne hanno una marcia in più”. Il Covid ha congelato le attese di crescita, ma il gruppo ha reagito immediatamente, aprendo due strutture su quattro, concentrando personale e richieste. “Siamo stati i primi ad aprire sul lago di Como nel giugno 2020, con zero prenotazioni – dice – È assolutamente tempo di osare e di crederci. Rimanere chiusi sarebbe stato facile, ma abbiamo aperto per reagire e per responsabilità nei confronti dei nostri collaboratori, anche se abbiamo perso l’80% del fatturato rispetto al 2019 (14 milioni). È stata una sfida che ritengo ci abbia fortificati”. E dopo un 2021 di transizione, Zucchi si attende una ripresa vera nel 2022 sia per il leisure che per il business. VALORE ALLE ECCELLENZE Nasce in una famiglia di albergatori anche Daniela Righi, oggi gm del gruppo Mira
Hotels. “Come molte bambine ribelli decido di intraprendere altre strade, ma il destino mi riporta all’ospitalità che oggi è la mia passione”, racconta. Inizia in un importante incoming sul Lago di Garda, poi lavora per un tour operator negli Usa e al ritorno si ferma in Alto Adige nella catena Falkensteiner Hotels & Resorts. “Il gruppo decide di aprire un incoming sul Garda unendosi alla spagnola Rewe Touristik e Mts incoming - prosegue Gestisco come gm la sede Italiana per qualche anno, finché la catena internazionale Iberostar Hotels & Resorts mi offre la possibilità di sviluppare il mercato Italia come sales”. Accetta e da lì parte il “sogno” Mira a fianco di Alessandro Vadagnini. Rispetto alla questione di genere, “se guardiamo la distribuzione dei ruoli manageriali non abbiamo ancora un equilibrio - osserva Righi È un peccato, perché ci sono donne competenti nel nostro settore”. E d’altra parte vede come forza dello “stile femminile” empatia ed equilibrio, senza autoritarismo. Di fronte alle problematiche della pandemia, Mira Hotels ha elaborato un piano di valorizzazione del brand che gioca sulla dolce vita, sul lusso rilassato e su un approccio “bioattivo” tra sport e natura. E per la manager è tempo di osare, “cercare opportunità e crearle”. Il turismo può esser una chiave per la ripartenza, perché “abbiamo tutti voglia di ricominciare, di prenderci degli spazi, avere cura di noi stessi”. Maggio/Giugno 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 67
SCENARI
IL TURISMO ORGANIZZATO PENSA A UNA GRANDE ‘ALLEANZA’ CON L’HOTELLERIE. INTANTO, I TOUR OPERATOR PROCEDONO SU UN DOPPIO BINARIO: LA VENDITA DI PACCHETTI TRAMITE LA FILIERA DEL TRADE E IL BUSINESS HOSPITALITY CON LA GESTIONE DI PROPRIE STRUTTURE.
CONSULENTI DELLA FILIERA di Davide Deponti
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altur, Veratour, Alpitour, I Grandi Viaggi: questi brand storici, per tantissimi italiani rappresentano le vacanze, estive ma non solo. Fanno tutti parte di un mondo che ha avuto, negli ultimi 50 anni, un ruolo fondamentale nell’industria italiana del turismo: quello del tour operating. Si tratta di imprese che organizzano pacchetti turistici compresivi di trasferimenti e soggiorno, più altri servizi di vario tipo (gastronomici, sportivi o matrimoniali ad esempio), e li commercializzano ‘indirettamente’, soprattutto attraverso il canale delle agenzie viaggi. Secondo le ultime statistiche, il 7% degli italiani ha organizzato le proprie vacanze con questa filiera, il cui valore sul mercato è pari a circa 13 miliardi di euro, e che fa parte integrante dell’industria turistica nazionale. Un’industria che nel suo complesso, va ricordato, nel 2019 – ultimo anno ‘normale’ a livello di business – produceva un volume di affari pari a 236 miliardi di euro, pari al 13% del Pil dell’Italia, dando lavoro in maniera diretta o indiretta a 3,5 milioni di addetti (pari al 14,9% dell’occupazione nazionale), attraverso 13mila imprese. E il maggiore effetto della pandemia sul turismo è stato proprio economico: il 2020 ha infatti registrato un deficit di 120 miliardi di euro abbassando il giro d’affari del turismo a 116 miliardi (e al 7% del Pil), circa la metà di quello che era.
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Anche se c’è da dire che in questo senso è andata peggio a Paesi ‘competitor’ della Penisola: come la Spagna (-62,7% di giro d’affari), il Regno Unito (-62,3%), la Cina (-59,9%) e la Turchia (-54,2%), secondo i dati Wttc 2021. IL VALORE DELL’ASSISTENZA Il settore si sta interrogando su come affrontare un simile scenario e su quali sono le strategie adatte a riportare il mondo del turismo organizzato ai livelli che gli competono. Ci si chiede come i valori di consulenza, assistenza e sicurezza veicolati dalla filiera industriale del tour operating possano contribuire al futuro del travel. E come la loro strategia industriale si interseca con quelle dell’hotellerie? Lo abbiamo chiesto innanzitutto a chi rappresenta istituzionalmente questo mondo degli operatori, Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi, associazione di categoria a carattere nazionale che aderisce al sistema di Confindustria e rappresenta oggi oltre il 90% del mercato del tour operating italiano. “Il turismo organizzato in questa pesantissima crisi – spiega - ha confermato al mercato di avere un grandissimo valore: per i consumatori infatti ha rappresentato una garanzia e una sicurezza il poter viaggiare beneficiando di tutta l’assistenza offerta in vacanza e avendo tutte le tutele e le garanzie previste dalla legge per chi parte con un pacchetto organizzato. Dall’altra parte, gli operatori sono andati incontro il più possibile alla richiesta di flessibilità dei clienti: maggiore è l’incertezza e più è necessaria la duttilità in quanto a spostamenti, cancellazioni e rimborsi”. Il presidente sottolinea che il turismo organizzato è una forma di turismo che può dare garanzie al consumatore finale, rispondendo ai suoi bisogni. “La vacanza è un bene importante – continua Ezhaya - e va messa nelle mani di qualcuno che se ne sappia occupare in modo professionale e che la ‘certifichi’. Dal canto suo in questa logica d’impresa, l’hotel è un canale che porta agli operatori un cliente di qualità: per il futuro vedo il rinnovarsi di una grande alleanza tra le due realtà, anche grazie al fatto che i tour operator possono essere grandi distributori per gli alberghi. Oggi la credibilità per chi vende turismo è al primo posto ed è ancora maggiore che in passato la necessità di fare squadra e compattare la filiera, per essere più forti insieme e aumentare la propria reputazione sul mercato. Anche il ritorno di una figura ‘unitaria’ come quella del ministro del Turismo va in questa direzione”. Quando finalmente inizierà la ripartenza, l’occasione per
il comparto non dovrà essere persa. “C’è come una sensazione di effetto-molla pronto a scattare dopo una così lunga chiusura – conclude Ezhaya. Dovremo allora innanzitutto essere pronti a prendere le prenotazioni che arriveranno molto più in fretta e concentrate rispetto al solito: quindi una prontezza operativa è il primo step. Al quale segue un’organizzazione capillare che ci permette di essere in grado di seguire le tante regole anche complicate che adesso ci sono per chi viaggia. Tutto ciò infine mi porta a credere che l’impronta assunta in pandemia dalla tecnologia resterà, e non si tornerà indietro. Chi ha investito di più in questo ambito saprà ripartire meglio”.
Dall’alto: il ricevimento, ruolo nel quale l’empatia resta fondamentale. La piscina di un SeaClub Francorosso, brand della galassia Alpitour. In apertura, la spiaggia dell’Himera Beach Club di Aeroviaggi.
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La spiaggia davanti al Forte Village, in Sardegna: l’Italia sarà ancora la protagonista principale delle prossime vacanze.
CHI PUNTA SULLA QUALITÀ NON SBAGLIA Con 26 villaggi in Italia commercializzati per il 2021 con i brand Valtur, Nicolaus Club e Nicolaus Prime, il Gruppo Nicolaus è uno dei principali player del settore del tour operating italiano ed è noto per la sua crescita economica sostenibile fondata su una politica dei piccoli passi. “L’attenta selezione di ogni struttura all’insegna della massima qualità - spiega Giuseppe Pagliara, presidente del cda di Erregi Holding che gestisce le attività del Gruppo Nicolaus, Nicolaus Tour e Valtur – è da sempre il nostro marchio di fabbrica. E in quest’ottica per noi il mondo dell’hotellerie è innanzitutto un ‘fornitore’ col quale trovarsi in sintonia. Anche se, oltre a ciò, da qualche anno, abbiamo iniziato un percorso all’interno del gruppo guardando al mondo dell’hospitality con un nostro modello di property management per gestire le nostre strutture di proprietà. Abbiamo acquistato infatti tre strutture che abbiamo anche in misura diversa ristrutturato, affiliato poi al brand Nicolaus Club e distribuito tramite il tour operator Nicolaus; tanto che al momento abbiamo in property management circa 500 camere. Successivamente, con l’acquisto del brand Valtur, che è un marchio che appartiene storicamente al mondo dell’ospitalità, abbiamo voluto dare al nostro prodotto una continuità importante soprattutto verso il cliente finale. Tanto che sempre di più utilizzeremo il marchio Valtur proprio nel 70 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
mondo dell’ospitalità. La strategia è così quella di dare a una compagnia alberghiera moderna la forza di una distribuzione organizzata per poter avere una marcia in più sul mercato. La forza del nostro modello di business anzi è stata quella di comportarci sempre anche come una piccola catena alberghiera in grado di dare una qualità del servizio sempre garantita all’ospite: non per nulla abbiamo numeri di repeaters molto importanti. E in un anno terribile come il 2020, nel quale abbiamo registrato come gruppo una flessione del 55-60%, in pratica passando da 97 a 40 milioni di fatturato, abbiamo visto una marginalità più alta, realizzata anche grazie al contenimento dei costi”. Nel travel del prossimo futuro non si potrà poi non fare i conti con una rinnovata e aumentata centralità dell’Italia come destinazione dei turisti nostrani. “Il famoso ‘italian style’ – conclude Pagliara - che tutti cercano e tutti amano sarà ancora una tendenza da cavalcare. E lo faremo con un progetto di hospitality di alto livello che però non può prescindere da un discorso di internazionalizzazione del mercato, anche perchè gli italiani si muovono solo in certi periodi dell’anno. Ma sempre con alla base una proposta di ospitalità all’italiana, intesa proprio come modo di essere. A ciò bisognerà imparare ad aggiungere i nuovi gusti e e i trend dell’ospitalità come quelli legati ad open air e outdoor. Lavoriamo nella costruzione di prodotti che si propongono in quest’ottica”.
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FORMULE INTEGRATE E VINCENTI Riguardo ai tour operator che hanno sviluppato l’attività di hotellerie, spicca Aeroviaggi, gruppo che si presenta come prima catena alberghiera italiana per room market share di proprietà, con 12 resort (oltre a 2 in gestione), 9.700 posti letto e più di 1 milione di presenze annuali. Aeroviaggi fonda il suo business sulla particolare formula del tour operator integrato, ovvero organizza i pacchetti di viaggio e insieme gestisce direttamente le strutture alberghiere. “Questa formula è il risultato della nostra storia imprenditoriale – racconta Marcello Mangia, presidente di Aeroviaggi – che ci ha visto nascere come semplice agenzia viaggi. Siamo diventati quindi operatori regionali e poi di incoming per portare stranieri in Italia. E quando i volumi sono diventati molto grandi abbiamo capito che dovevamo controllare al meglio la qualità delle strutture. Abbiamo deciso di investire, acquisendo le strutture e diventando padroni del nostro destino, grazie a 300 milioni di euro di patrimonio immobiliare. Un modello che funziona bene anche se deve fare i conti con alcune variabili, come ad esempio quella legata al trasporto aereo, visto che le nostre strutture sono situate in Sicilia e Sardegna. Il nostro resta però un business nel quale vendiamo servizi e che quindi deve abbinare la passione alla competenza: bisogna studiare e formarsi con costanza e essere sempre aperti alle novità di prodotto”. Proprietario di una divisione alberghiera come VoiHotels che conta oggi 20 strutture, di cui 4 di proprietà, 2 con una concessione trentennale, anche il Gruppo Alpitour focalizza il suo lavoro su questo ‘doppio binario’ in modo da poter avere innanzitutto un controllo qualità importante sul prodotto finale. “Negli anni abbiamo deciso di costruire la divisione VoiHotels - spiega Gabriele Burgio, presidente e AD del Gruppo Alpitour – perchè lavorando sul campo da sempre abbiamo capito che è importante essere in grado di gestire anche una realtà che è davvero a stretto contatto col cliente finale. Come Gruppo non ci interessa però essere unici fornitori di noi stessi o essere privilegiati dal legame: però per noi l’esperienza di VoiHotels è molto importante perchè ci insegna come fare a trattare al meglio gli ospiti come anche gli altri attori della filiera. E grazie a questo possiamo essere più bravi e operare meglio, oltre che addirittura anche fare da consulenti ad altri attori della filiera”. Pensando al mercato alberghiero del prossimo futuro il manager poi vede una destinazione Italia sempre più centrale
nel business nazionale. “Se sentiamo gli esperti continuerà almeno a medio termine questo essere protagonista dell’Italia nei desideri di viaggio dei connazionali. Di contro, anche se il Paese ha un patrimonio pazzesco, dobbiamo imparare a usarlo sempre meglio e speriamo che questo cambio di prospettiva verso un turismo di prossimità ci faccia puntare sempre meglio su questa fetta di mercato. In 5 - 7 anni speriamo anzi che questo trend possa rinforzarsi e farci raggiungere il giro d’affari di altri Paesi competitor che ultimamente invece ci hanno superato. Detto questo i nostri alberghi e villaggi non potranno mai vivere solo di clientela italiana e allora dobbiamo comunque essere capaci di attrarre gli stranieri. Che devono arrivare e abituarsi agli standard di accoglienza nostri che sono in media più alti: anche perchè noi diamo di più a tutti i livelli del servizio di accoglienza”.
In alto, una veduta panoramica del Nicolaus Club sul mare della Toscana. Qui sopra, l’esperienza del mare al BravoClub Baia di Tindari del Gruppo Alpitour.
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INTERVISTA
Piva: “L’albergo è un TEATRO” di Davide Deponti
UN INNOVATORE PRIMA ANCORA CHE UN ARCHITETTO: MARCO PIVA ILLUSTRA COME SI REALIZZA UN HOTEL CHE ‘FUNZIONA’. COME SU UN PALCOSCENICO, DEVE RACCONTARE UNA ‘STORIA’ ALL’INTERNO DI SPAZI INTENSI ED EMOZIONANTI.
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unzionalità coniugata all’estetica, durevolezza fondata sulla dinamicità degli spazi, eccellenza costruttiva mixata a un’etica che non cerca compromessi. La storia dei progetti per l’hotellerie dello Studio Marco Piva è il racconto di un’esperienza concettuale prima ancora che progettuale. Ne fanno parte lavori che hanno cambiato la storia dell’ospitalità contemporanea, come quelli per l’Hotel Excelsior Gallia di Milano o per The Pantheon Iconic Rome Hotel di Roma, e allo stesso tempo progetti forse meno noti ma ancora più rivoluzionari, come quelli per il Tonino Lamborghini Towers Complex a Chengdu in Cina o per La Suite di Matera. Come sono stati pensati e come si sono materializzati è lo stesso architetto Marco Piva a raccontarlo a Pambianco Hotellerie, partendo da un concetto chiave della sua filosofia professionale: ‘l’albergo è un teatro’.
INTERVISTA
Come si capisce quali sono le giuste ‘misure’, materiali e immateriali, per ogni progetto? Partendo da un processo progettuale prestabilito ma che tiene conto di molte variabili, ambientali, storiche e geografiche, che ogni albergo può esprimere e comunicare agli ospiti. Senza mai prescindere da una visione che mi appartiene e che fa da sempre da corollario ai miei progetti per il mondo alberghiero, ovvero quella secondo la quale ogni struttura deve sempre essere ‘aperta’ al contesto sociale e culturale che la circonda, in stretta connessione con i luoghi più significativi di una città o territorio. La cultura del luogo nel quale un hotel si trova deve essere parte integrante del suo modo di essere e di presentarsi agli ospiti, a prescindere dalle sue forme architettoniche. Ecco perchè il mio sforzo creativo parte sempre dal tentativo di unificare estetica, funzionalità, eccellenza ed etica in una forma che possa essere modulata per raggiungere l’equilibrio tra i desideri del committente e la configurazione estetica nel quadro della nostra poetica progettuale. Noi basiamo tutto sull’esperienza e sulla ricerca per definire al meglio cosa stiamo progettando e per quali finalità funzionali ed economiche. Quelli nel mondo dell’hotellerie sono sempre investimenti di un certo peso e vanno utilizzati per raggiungere il miglior mercato possibile. Cos’è oggi, concettualmente, un hotel? Oggi l’albergo è concepito come luogo nel quale puoi risiedere. Già al tempo del nostro lavoro all’Hotel Excelsior Gallia di Milano, avevamo predisposto 18 tipologie di camere diverse che potessero andare incontro a tutte le necessità degli ospiti offrendo funzioni, spazi o servizi che nel tempo si sono sempre di più affermati nel mercato dell’ospitalità. E una parte dell’hotel diventa quasi una residenza come accadeva una volta con artisti e scrittori che amavano soggiornare in albergo per lunghi periodi. Ora poi, grazie a tutto quello che l’hotel può dare in quanto a servizi e sicurezza, si trasforma anche in rinnovato modello abitativo. Da parte nostra, come progettisti siamo fortemente impegnati in questa direzione, non solo in Italia. Tanto che stiamo seguendo un progetto legato a questa visione anche in Cina: sono le Tonino Lamborghini Towers, un complesso unico e iconico nel quale oltre alla formula classica dell’hotel c’è molto di più. In questo progetto infatti l’albergo è diventato una macchina complessa, un mix di funzioni di ospitalità, residenza, spettacolo, ristorazione, spa e servizi in grado di autosostenersi, che può essere utilizzata al meglio, in base alle necessità.
Scendendo nello specifico, come si fa ad ‘aprire’ l’hotel al contesto urbano? Posso fare l’esempio del Radisson Collection Hotel Palazzo Touring Club che sta per aprire a Milano e nel quale abbiamo agito preservando innanzitutto il carattere originale dell’edificio. Secondo me questa è la conditio sine qua non per poi poter procedere a un progetto che si apra verso la città, conservando le peculiarità delle funzioni, per rendere la struttura parte integrante della destinazione nella quale si trova. Quando lavoriamo su edifici storici operiamo sviluppando soluzioni di interior design quasi isolate negli spazi della struttura, utilizzando il concetto ‘box on the box’: cellule abitative che si integrano con gli ambienti esistenti, per rispettare la tradizione del luogo e insieme fornire una dimensione contemporanea dell’interior design, che è quella che caratterizza poi l’estetica dell’albergo. Polimorfia e polifunzionalità degli ambienti confluiscono nel progetto affinchè la struttura dell’hotel, attraverso il recupero della sua memoria, possa far parte della storia ma soprattutto della contemporaneità della città in cui si trova. Anche a Venezia, in un antico
L’architetto milanese Marco Piva (foto di Davide Corona) In apertura, Princype a Milano, un recente progetto dello Studio Marco Piva
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INTERVISTA
A sinistra, Tonino Lamborghini Towers a Chengdu in Cina; sopra, la storica facciata dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano (foto di Matteo Barro)
palazzo monumentale, dove stiamo portando avanti un lavoro di equilibrio tra la storia e il futuro, tra l’estetica dominante e la funzionalità alberghiera, grazie a un’idea di spazi diradati e non affollati. Perchè soggiornare in luoghi unici e meravigliosi quali quello di Palazzo Nani sarà come vivere in un museo vivo e pulsante. È l’estetica allora che prende il sopravvento? Credo moltissimo nell’architettura degli interni che non è un semplice fare arredo ma è un lavoro di continuità e relazione con le forme dell’architettura attraverso la proposta di nuove idee dell’ospitalità del futuro. Non si tratta di adattare la funzionalità all’estetica piuttosto che l’estetica alla funzionalità: è invece un lavoro di equilibrio che si ottiene studiando le operazioni e il contesto che le contiene. Con il mio lavoro cerco di prefigurare quale sarà il viaggio nel prossimo futuro. Gli alberghi che progetto sono teatri all’interno dei quali creo le condizioni per accogliere al meglio l’ospite. E per farlo, gli ‘racconto una storia’ che è quella del progetto che ho realizzato per riceverlo, ospitarlo e servirlo nel miglior modo possibile all’interno di spazi intensi ed emozionanti. Ecco allora perchè l’accoglienza deve essere considerata come un media in grado di far capire agli ospiti di un hotel in che ‘luogo speciale’ sono arrivati, quali sono le caratteristiche del territorio e quali le sue unicità. Il turismo e l’ospitalità del futuro saranno ineluttabilmente centrate sul desiderio del 74 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
viaggiatore orientato a trasformare il suo viaggio in un’esperienza coinvolgente e memorabile. E quanto più io progettista mi immedesimo in questo racconto fin dall’inizio del mio lavoro, tanto più riuscirò a coinvolgere l’ospite e a renderlo partecipe di quella esperienza che è unica non solo nell’hotel che ho progettato ma anche nel particolare contesto culturale e territoriale che lo avvolge. Un albergo è un teatro nel quale tutto deve essere pianificato al meglio per far vivere all’ospite una vacanza-esperienza unica che non è sia ripetibile in nessun altro luogo. Albergo allora come strumento? Questa filosofia di accoglienza la portiamo anche nelle residenze che sono una delle nuove modalità che l’ospitalità sta facendo sue, poichè hanno tutte le caratteristiche classiche dell’hotellerie, dalla reception ai servizi in camera. I nuovi progetti ibridi sono spazi che stanno dando al mondo dell’accoglienza nuove possibilità: quelle che in particolare le giovani generazioni amano sperimentare. A ciò ci concatena il trend della rigenerazione urbana che porta anche gli edifici che vengono riconvertiti all’accoglienza a proporsi come elemento ‘denso’ di tessuto urbano, quindi utile. Alla base di tutto c’è un lavoro di indagine che vada a scoprire quale progetto costruire per far vivere un determinato luogo nel modo giusto. Bisogna capire che tipo di messaggio è necessario creare, in modo che possa attrarre proprio quell’ospite che lo comprende e che anzi lo stava cercando.
WHAT’S NEW? Focus sull’ambiente
di Davide Deponti
Piccoli nei formati ma grandi nella qualità: questa la caratteristica che unisce tutte le collezioni di cortesia che sono realizzate per il mondo dell’hotellerie da aziende iper specializzate in un settore che, nel corso degli anni, ha assunto un sempre maggior peso nel business dell’ospitalità. Mettere a proprio agio il cliente infatti vuol dire dargli tutto quello che serve per vivere un’esperienza il più possibile di qualità e su misura. Tutti i prodotti che fanno parte del mondo amenities sono pensati, testati e realizzati in modo da rispondere sia alla domanda di sicurezza e qualità da parte del committente alberghiero che alle necessità che gli ospiti hanno di avere a disposizione qualcosa che segua i loro interessi. Ecco perchè i produttori di amenities si stanno focalizzando sul realizzare proposte dalla forte impronta green. È finito il tempo degli sprechi ed è arrivato quello nel quale agire a favore della sostenibilità in ogni ambito, anche in quelli legati al turismo. Senza dimenticare che, prodotti per essere più green, sono monodose e danno più sicurezza in tempi di pandemia.
AMENITIES
BELLEZZA IN PICCOLE DOSI
LA BOTTEGA Propone la collezione di dispenser del mitico brand di profumeria francese Diptyque. Prodotti che incarnano un viaggio virtuale nel Mediterraneo, raccogliendo materie prime e olii dermo-nutritivi che connotavano i rituali di benessere a Firenze, Aleppo, Cordoba, Alessandria d’Egitto e Bisanzio.
ACQUA DI PARMA Porta il suo stile italiano in albergo con una collezione più ricca. L’iconico flacone Art Déco che contraddistingue il brand è così introdotto anche nella linea alberghiera e realizzato in Pet riciclato, materiale sostenibile. Tutte le formulazioni sono declinate nelle note fresche di Colonia e in quelle rilassanti di Arancia di Capri.
CAPITOL MILANO Con oltre 30 anni di esperienza, Capitol Milano è fornitore di prodotti di cortesia per l’hotellerie di lusso. Credendo nella possibilità di coniugare rispetto per l’ambiente e qualità dei prodotti, ha ideato la linea di complementi in PaperStone, materiale composito eco-sostenibile, realizzato con carta e cartoni riciclati al 100% e certificati Fsc. 76 PAMBIANCO HOTELLERIE Maggio/Giugno 2021
AMENITIES
ALLEGRINI Natural Lab è la linea certificata Icea (organismo di certificazione della cosmesi naturale in Italia che garantisce che le formulazioni rispettino il benessere del corpo), che Allegrini realizza con materie prime selezionate e testate su pelli sensibili e che propone una fragranza agrumata e aromatica.
ALBOGROUP Nata nel 2020, Albogroup unisce l’esperienza di Cosmhotel con le competenze di produzione di Albopack. Una sinergia che guarda al futuro anche grazie al lancio di Solid.O Original: linea di shampoo e bagnodoccia solidi, pensati per un approccio sempre più etico, sostenibile e performante per la cura del corpo, oltre che totalmente senza plastica, anche in hotel.
AMONN HOTEL La lunga storia di Amonn – che dalla fondazione nel 1802 ha seguito tutte le fasi di crescita dell’hotellerie – si traduce oggi in una proposta completa di prodotti e accessori realizzati su misura delle esigenze di ogni committente. Tutte le amenities rappresentano un’esperienza cosmetica e olfattiva di pregio garantita dal marchio “made in Italy”.
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AMENITIES
TRANSVITAL OF SWITZERLAND Nata dalla tradizione e dalla ricerca cosmetica svizzera, la linea per l’hotellerie Transvital propone soluzioni che si alimentano dalle più recenti scoperte in campo dermatologico. Transvital persegue una vera scienza della bellezza per preservare il capitale di giovinezza della pelle.
PRIMA Guidata dalla passione di creare prodotti di bellezza con un distinto carattere green, Prima, che lavora in collaborazione con Ada Cosmetics International, offre oltre 150 formule e profumazioni naturali, biologiche e certificate, che possono permettere agli hotel di soddisfare le esigenze dei loro ospiti.
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CAPITOL MILANO Primo obiettivo dell’azienda è creare alternative “green” per il 100% dei prodotti hotellerie: nasce così la linea di pantofole per camera e spa. Spugna, gomma e poliestere sono sostituiti da cotone, sughero e stuoia naturale in modelli eleganti, confortevoli e funzionali. E nel packaging si può scegliere tra sacchetti in cotone, lino o carta.
AMENITIES
COMPAGNIE DE PROVENCE Con il lancio di una linea di amenities dall’essenza fresca e profumata, Compagnie de Provence firma la seconda collezione nata dalla partnership con Groupe GM, azienda specializzata nel settore degli articoli di cortesia per gli alberghi. Nata nel cuore della Provenza, la collezione è disponibile anche nella profumazione a base di legno di ulivo.
ALLEGRINI Linea cortesia dall’estetica calda e avvolgente, nata per far vivere all’ospite una rilassante esperienza di benessere, Argan Source è realizzata con Olio di Argan biologico: ricco di acidi grassi essenziali, possiede ingredienti nutrienti ed emollienti che rendono la pelle morbida e vellutata.
ALBOGROUP Azienda di grande esperienza nel settore amenities, fornisce agli hotel un valido supporto nello studio e realizzazione di collezioni su misura. Come Beba Lena & Friends linea dedicata esclusivamente ai bambini: sono prodotti delicati e con estratti naturali dalle proprietà nutrienti, calmanti e lenitive, perfetti per la pelle delicata dei più piccoli.
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Cover STORY
LA VITA DEGLI OGGETTI. SECONDO TOM GREGG
“Le cose che potevo tenere in mano o mettere in tasca hanno sempre avuto una vita propria nella mia immaginazione e una potente risonanza nel mio mondo”, spiega Tom Gregg, commentando l’esistenza misteriosa e seducente degli oggetti che popolano i suoi quadri. Inanimati e muti, abitano uno spazio caratterizzato da “un senso del tempo molto diverso, una pazienza e una calma sconosciute al mondo delle persone”. Estranei alla vita frenetica degli uomini, esibiscono un’armonia silenziosa, che pervade le opere dipinte dall’artista americano, in cui ogni intenzione simbolica o metaforica è asservita a tensioni di carattere eminentemente formale. Gli oggetti nei dipinti sono lì per soddisfare anzitutto le esigenze della pittura, proprio come gli attori in un’opera teatrale soddisfano in primo luogo le esigenze della sceneggiatura. Così, in questo mondo intessuto dall’arte, il realismo sposa il formalismo, e la ricerca sistematica di un equilibrio conduce alla rivelazione “di eventi straordinari contenuti nelle più ordinarie circostanze”. Nato nel 1960, Gregg si è laureato in incisione alla Rhode Island School of Design e in pittura alla Yale University School of Art, prima di iniziare, alla metà degli anni novanta, a esporre in gallerie e musei statunitensi. Risale al 2016 la sua più recente mostra personale presso la George Billis Gallery di New York.
Courtesy of George Billis Gallery LA Los Angeles, CA
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COLOPHON
MAGAZINE
HOTELLERIE NUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELL’OSPITALITÀ E DEL TURISMO BUSINESS E LEISURE
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