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Poste Italiane - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
N° 4/ VII - 23 febbraio 2011 - QUINDICINALE - 5 Euro
NUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELLA MODA E DEL LUSSO
INCHIESTA Cina bye bye, la delocalizzazione non abita più qui
REPORTAGE MILANO UNICA Il tessile italiano conferma la ripresa
INTERVISTA Alviero Martini è di nuovo in viaggio con ALV
SPECIALE TESSUTI La stoffa dell’arredo va di moda
shop tommy.com
SOMMARIO
6 ITALIA 6 Prada, ricavi oltre i 2 miliardi di euro
37 INTERVISTA Alviero Martini è di nuovo in viaggio con ALV
41 CREATIVI by Bonaudo Edmundo Castillo, designer della leggerezza senza tempo
70 COMUNICAZIONE & EVENTI 70 Due donne per Cavalli 72 L’universo Chanel in mostra a Shanghai 73 Deborah Milano e Nolita insieme nel segno del glamour
50 FOCUS RETAIL NEW YORK Tutti pazzi per SoHo
52 OPERAZIONI M&A 8 Cariaggi chiude il 2010 con una crescita del 25%
74 LIFESTYLE 74 I motori green di Tesla rombano a Milano
52 I gioielli Rosato all’americana Richline
54 LICENZE 10 Il 2010 chiude in “bellezza” 14 Tomasoni Topsail, dopo il cambio dell’asset azionario al via il nuovo corso
54 Ungaro Fuchsia continua con Mariella Burani Fashion Group 54 Patrizia Pepe lancia il suo primo profumo con Beauty San
16 Ferré parlerà arabo con il passaggio a Paris Group
74 Il mercato crocieristico resta sulla cresta dell’onda
18 Gritti Group, con Swarovski Gems il bottone si fa gioiello
76 CASA & DESIGN
20 Dalla Spagna all’Italia cresce il ciclone Privalia
22 MONDO 22 Hermès, 2010 oltre i 2,4 miliardi di euro (+25,4%) 22 LVMH, utile netto 2010 in crescita del 73%
76 Zucchi cede la maggioranza di Descamps ad Astrance
56 ISTANBUL FASHION WEEK Progetti ambiziosi per la moda turca
76 Maison & Objet: la moda è di casa a Parigi 77 90’’ di Tv per Thun
58 GLOBAL BLUE Milano in testa. A Firenze boom di acquisti dei cinesi (+90%)
78 I CREATIVI Piet Ein Eek: la mirabile imperfezione del progetto
60 APERTURE MONOMARCA 60 Tripletta a Cancun per Rocca 60 Tory Burch debutta a Londra 61 Nuovo monomarca nella Ville Lumière per Giambattista Valli
In copertina: Giorgio Armani P/E 2011 “Femme bleue”
62 UPCOMING BRANDS Megan Park, Kevork Kiledjian, Mehtap Elaidi 24 Inter Parfums, vendite a +12% nel 2010 26 Paco Rabanne rilancia la moda con Manish Arora
64 LA MODA IN BORSA Flessione fisiologica a gennaio 2011
66 GIRO POLTRONE 28 INCHIESTE 28 Cina bye bye, la delocalizzazione non abita più qui 34 Milano Unica: Il tessile italiano conferma la ripresa
66 Gap rivoluziona il management americano 67 TechnoMarine affida a JacquesPhilippe Auriol la carica di CEO QUINDICINALE, IN EDICOLA IL GIOVEDÌ (SCHEDA ABBONAMENTI ALL’ULTIMA PAGINA)
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 3
ITALIA
PRADA, RICAVI OLTRE I 2 MILIARDI DI EURO Il Gruppo Prada, player del settore lusso, attivo con i marchi Prada, Miu Miu, Church’s e Car Shoe, chiude l’esercizio 2010 con ricavi in crescita del 31%, oltre i 2 miliardi di euro, confermando il trend di forte sviluppo già evidenziato nei mesi precedenti. Cresce il canale wholesale (+9%) e il canale retail mette a segno addirittura un +44% frutto di una crescita a pari negozi (like to like) del 22% che di nuove aperture di punti vendita. Il gruppo è risultato in crescita in tutte le
MBFG, APPROVATO IL PIANO CHE PUNTA SUL CORE BUSINESS Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha approvato il piano industriale elaborato dai Commissari Straordinari di Mariella Burani Fashion Group (MBFG), in amministrazione straordinaria, Rossella Strippoli, Francesco Ruscigno e Giampiero Martini. Il piano prevede la cessione di complessi aziendali e le concessione in licenza di alcuni marchi di proprietà al fine di concentrare l’attività dell’azienda nel suo core business, l’abbigliamento e gli accessori moda. In programma nel breve periodo, la dismissione delle partecipazioni in Compagnia della Seta, Sedoc Digital Group e in Emmegas. Infine, dal punto di vista del retail, la boutique di via Montenapoleone a Milano è stata ceduta a Christian Dior.
aree geografiche: l’Asia, compreso il Giappone, ha registrato un progresso del 48%, seguita dagli Stati Uniti con un +29% e dall’Europa con un +18%. “Questi dati confermano come la strategia di sviluppo della rete retail sia vincente - ha dichiarato Patrizio Bertelli, AD del marchio che ha recentemente annunciato di volersi quotare alla Borsa di Hong Kong - e il superamento della soglia dei due miliardi di ricavi rappresenta un traguardo che ci consente oggi di definire nuovi sfidanti obiettivi”.
PITTI FILATI CHIUDE IN POSITIVO, +8.5% I BUYER ESTERI L’edizione n.68 di Pitti Filati si è chiusa in positivo con un aumento dell’8,5% dei compratori esteri (che raggiungono quota 1.500 presenze), per un totale di quasi 4.000 buyer intervenuti, in linea con il livello di presenze della scorsa edizione invernale. Tra le aree di provenienza più dinamiche, da segnalare Giappone (+46%), Svizzera (+66%), Gran Bretagna (+21%), Francia (+16%), Turchia (+14%), USA (+12%). “Gli ottimi risultati di questo Pitti Filati seguono l’andamento registrato sia a Pitti Uomo sia a Pitti Bimbo, con un fronte di compratori esteri in consistente crescita, sia dai mercati consolidati che da quelli emergenti, e con i livelli delle presenze italiane in lieve flessione, riflesso dei consumi interni ancora piuttosto stagnanti”, ha detto Raffaello
Napoleone, AD di Pitti Immagine. “Dopo anni di pesanti riduzioni del fatturato, nel 2010 per la filatura italiana è iniziata una fase di ripresa, con un fatturato e un export in crescita, che lasciano ben sperare per l’andamento delle prossime stagioni”.
Raffaello Napoleone
BONAVERI PENSA ALL’ASIA Bonaveri, azienda ferrarese produttrice di manichini di alta gamma (13 milioni di euro di fatturato nel 2010, +32% rispetto al 2009), dopo aver consolidato la propria presenza nei mercati europei, punta ora al continente asiatico. Con l’obiettivo di gestire la produzione di manichini direttamente sul territorio cinese, aprirà la società Bonaveri Hong Kong che sarà dedicata esclusivamente ad assorbire la domanda proveniente dall’Asia. L’investimento è di circa 2 6 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
milioni di euro nell’arco di tre anni, durante i quali è in programma l’inaugurazione di showroom in Cina (a Shenzhen, già operativo dall’ottobre 2010, seguiranno Shanghai e Pechino) e la creazione di una rete commerciale nel resto dell’Asia. Bonaveri, fondata nel 1950, celebrerà inoltre i propri sessant’anni con una grande mostra sul senso del manichino presso il Kunst Palast Museum di Dusseldrof dal 26 febbraio al 1 marzo prossimo.
ITALIA
CARIAGGI CHIUDE IL 2010 CON UNA CRESCITA DEL 25%
Cariaggi Fine Yarns Collection ha chiuso il 2010 con un fatturato di circa 70 milioni di euro in crescita del 25% rispetto ai 56 milioni del 2009. Risultati brillanti quindi, frutto di costanti investimenti in ricerca sostenuti dall’azienda anche nei periodi di crisi. Dal 2004 ad oggi, infatti, Cariaggi ha sostenuto un piano di investimenti del valore di circa 50 milioni di euro su prodotto, innovazione tecnologica, servizi ai clienti, formazione costante del proprio personale, macchinari e logi-
MORELLATO & SECTOR, I RICAVI CRESCONO DEL 6% NEL 2010 Il Gruppo Morellato & Sector ha archiviato l’esercizio 2010 con un fatturato di 190 milioni di euro in crescita del 6% e un Ebitda di 27 milioni di euro, pari al 14,2% del fatturato (+69%). Nel corso del 2010 sono stati inaugurati i flagship di Bratislava, Praga, Rihad, Hong Kong, e shop in shop in Germania, Francia, Grecia, Russia e nella Repubblica Ceca. A marzo 20 aprirà 2011 in invece un nuovo store a Pechino.
8 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
stica. “Nonostante gli ultimi anni siano stati difficili per tutti, non abbiamo mai messo in dubbio l’aspetto strategico legato al continuo miglioramento e ciò ci ha permesso di mantenere alta la nostra competitività in un mercato sempre più dinamico e difficile”, ha commentato Piergiorgio Cariaggi, AD di Cariaggi Fine Yarns Collection. “Anche la scelta, a nostro avviso coraggiosa, di mantenere attivi tutti i nostri collaboratori senza usufruire degli ammortizzatori sociali si è rivelata vincente: solo così, infatti, abbiamo potuto mantenere i livelli produttivi e di servizio ai quali la nostra clientela è abituata”, conclude l’AD. Grande novità per la P/E 2012 il prezioso cotone del Belize, una nuova tipologia di cotone a super lungo tiglio, frutto di una ricerca e di una selezione dei migliori semi “American Montserrat”. Le proprietà superiori di questo cotone consistono nell’eccezionale lunghezza della fibra capaci di raggiungere i 47mm e nella straordinaria finezza con un micronaggio tra 3.1 e 3.4.
LINEAPIÙ ITALIA VOLA A +20% E GUARDA ALLA CINA Primo quarter in rialzo (+20%) e stime positive per il 2011 (+5%) per Lineapiù Italia, l’azienda nata a seguito dell’amministrazione straordinaria di Lineapiù e guidata da Alessandro Bastagli, Enrico Tatti e Giuliano Coppini. Lineapiù Italia archivia il primo trimestre con un fatturato di 8,4 milioni di euro e conta di raggiungere un giro d’affari di 31,7 milioni nel primo anno di esercizio, che si chiuderà il 30 settembre. A Pitti Filati, l’azienda ha poi annunciato di voler acquisire la Filtek Filati di Prato e, di contro, l’abbandono dell’opzione di acquisto della Top Line, l’azienda che aveva in Cina. “Intendiamo però potenziare il nostro ufficio di Shanghai – dichiara Battagli – anziché produrre in Cina e vendere qui in Italia, venderemo i filati made in Italy in Cina’’. Tra i progetti dell’azienda, dopo la creazione della Fondazione Lineapiù Italia, anche l’apertura del Museo dei Filati e il ripristino del Master Lineapiù per aiutare i designer emergenti.
ORIGINAL MARINES E COTTON USA INSIEME ANCHE NEL 2011 Cotton Council International, ente noprofit per la promozione del cotone americano, e Original Marines, brand napoletano di abbigliamento casual e sportivo, hanno rinnovato la collaborazione per la produzione di linee di abbigliamento realizzate con cotone Cotton USA, il marchio che identifica i capi realizzati per almeno il 95% con cotone, di cui almeno il 50% americano. Dopo la P/E 2010, l’accordo andrà avanti anche per tutto il 2011. La collezione primavera/estate è disponibile nei negozi Original Marines da febbraio, mentre l’autunno/inverno sarà distribuito da agosto a fine ottobre. L’offerta comprende pantaloni, shorts, T-shirt, polo e felpe, per un totale di circa tre milioni di capi. La partnership sarà supportata anche da una campagna pubblicitaria on air da marzo a giugno.
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ITALIA
AEFFE MIGLIORA I CONTI CON RICAVI STABILI NEL 2010
Massimo Ferretti
Comincia a funzionare la cura di Aeffe, l’azienda proprietaria dei marchi Alberta Ferretti, Moschino e Pollini, che ha archiviato il 2010 con un fatturato di 219 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai 217 milioni dell 2009 (+1%). I ricavi del periodo hanno registrato una continua e crescente progressione, con un’accelerazione nel secondo, terzo e quarto trimestre dell’esercizio, segnando, rispettivamente, un +7%, un +9% e un +11% rispetto ai medesimi periodi dell’anno precedente grazie alla buona performance del canale dei negozi a gestione diretta, in progresso del 17% su base annua. “L’inizio del 2011 sta beneficiando dei buoni dati del portafoglio ordini per le collezioni P/E 2011 - ha detto Massimo Ferretti, presidente del marchio - e siamo fiduciosi che questi segnali incoraggianti potranno ulteriormente confermarsi nei prossimi mesi”.
IL 2010 CHIUDE IN “BELLEZZA” Il 2010 può considerarsi un anno all’insegna della bellezza, con il settore cosmetico che cresce in fatturato e quota export. È quanto emerge dai dati preconsuntivi illustrati da Fabio Franchina, presidente di Unipro, in occasione della conferenza stampa di presentazione della prossima edizione di Cosmoprof, che si terrà dal 18 al 21 marzo a Bologna. Crescono sia i fatturati (+4,7%), con un valore che sale a 8.485 milioni di euro, che le esportazioni (+15%) per un valore di circa 2.350 milioni di euro. La Germania si conferma la maggiore importatrice di prodotti cosmetici italiani, rappresentando da sola il 38%. Sul fronte nazionale, invece, il valore del consumo di cosmetici ha raggiunto i 9.200 milioni di euro, in crescita dell’1,3% sul 2009, per una spesa pro capite media di 155 euro. Per quanto riguarda i canali distributivi, in crescita le farmacie con 1.478 milioni di euro (+3,3%) che rappresentano il 15,7% del totale di cosmetici venduti; anche le erboristerie confermano un trend positivo con 365 milioni di euro e una crescita del 5,5%; torna in leggera crescita (+0,7), dopo un periodo di stasi, il canale delle profumerie con il 24,6% del totale.
“Nel 2010 abbiamo riscontrato un importante cambiamento nel comportamento dei consumatori di cosmetica - ha spiegato Franchina - che sono diventati più sofisticati e prediligono i prodotti mirati ai generici”. I prodotti per il corpo si aggiudicano il valore di consumo più alto, seguiti dai prodotti per il viso. Al terzo posto i prodotti per capelli. Per il 2011 si prevede una conferma dei risultati positivi dell’anno appena chiuso, con le aziende di settore che continueranno a investire in ricerca e innovazione.
Fabio Franchina
ALLEGRI FESTEGGIA I 40 CON UNA PRESENTAZIONE SPECIALE A NEW YORK Allegri compie 40 anni e ha festeggiato il traguardo con una una speciale presentazione nella corte del Lincoln Center durante l’edizione della Mercedes Benz Fashion Week di New York appena conclusa. L’evento, che si è tenuto il 16 febbraio, ha fatto rivivere i quattro decenni di moda del brand attraverso una selezione dei migliori pezzi storici, presentati in un allestimento statico su manichini, mentre delle modelle hanno sfilato con preview della nuova collezione donna A/I 2011-12. “Siamo entusiasti di aver partecipato alla 10 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Mercedes Benz Fashion Week, siamo un’azienda che è orgogliosa di creare collezioni outdoor, fondendo materiali inaspettati col nostro stile, quintessenza della miglior tradizione italiana”, ha detto Gian Maria Argentini, direttore generale di Dismi92 cui fa capo il marchio. A New York Allegri ha celebrato anche il suo impegno verso il settore charity, sostenendo, attraverso la sponsorizzazione della mostra fotografica “Haiti”, il progetto di Francesca Rava Foundation, che vuole costruire un nuovo orfanotrofio ad Haiti.
introducing a new fragrance
Profumo finalista del 22° premio internazionale - edizione 2011 Giuria Consumatori – miglior profumo femminile dell’anno Giuria Tecnica – miglior creazione olfattiva femminile
ITALIA
DU PAREIL…AU MÊME, 40 STORE IN ITALIA E UN ACCORDO CON COIN
Du Pareil…au même inizia il 2011 centrando due traguardi. Il brand francese di kidswear ha infatti raggiunto quota 40 negozi monomarca in Italia
(28 di proprietà e 15 in affiliazione) e ha siglato un accordo con Coin per l’apertura di shop in shop in un selezionato numero di department store del gruppo veneto. I primi shop in shop frutto di questo accordo saranno aperti negli store Coin di Milano in piazza V Giornate, Messina e Ravenna. Oltre alla partnership con Coin, il marchio sta comunque portando avanti una strategia di espansione retail in Italia con l’inaugurazione di cinque punti vendita a La Spezia, Alessandria, Palermo, Alba e Milano, nell’ospedale Niguarda.
LE JEWEL BAG DI PAOLA GRAGLIA IMPREZIOSISCONO MILANO “Una borsa è una forma d’arte”, così Paola Graglia parla delle sue preziose creazioni che da qualche giorno godono di una prestigiosa vetrina su Milano. Via Bagutta 18 è, infatti, l’indirizzo del primo flagshipstore della designer torinese di “borse gioiello”, che ha inaugurato uno spazio di circa 40 m² nel cuore dello shopping meneghino. “Ho lavorato per vent’anni come antiquaria – ha raccontato la stilista – e proprio da quella lunga esperienza traggo continua ispirazione. Passione, studio e ricerca accompagnano quotidianamente la mia attività per individuare i materiali preziosi meno conosciuti, le pelli più rare e i metalli più nobili”. “Abbiamo scelto di partire con il nostro progetto retail proprio dall’Italia perché ogni nostra creazione è un autentico prodotto made in Italy – ha continuato il brand director Enrico Fiore – tutti
Paola Graglia
12 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
i dettagli delle borse, molti dei quali ispirati al mare e all’arte neoclassica, nascono dal sapiente artigianato del distretto orafo di Vicenza. Ma la novità di quest’anno è il lancio di una linea di gioielli da abbinare alle borse. Stiamo, inoltre, pensando ad una brand extension nelle calzature, tra l’altro per alcune celebrities americane abbiamo già creato dei modelli di calzature in pezzi unici. Oggi Paola Graglia è distribuita sul mercato italiano grazie allo showroom Massimo Bonini ed è presente, tramite agenti, oltre che in Europa anche sul mercato americano, russo, cinese e arabo. Le prossime aperture riguarderanno Dubai, entro il primo semestre 2011, e in un secondo momento Beverly Hills”. Il prezzo delle jewel bag di Paola Graglia, che portano tutte il nome di una pietra preziosa, oscilla tra i 600 e i 2.000 euro.
GEOX, ACCORDO CON BAWAG PER LA GESTIONE DIRETTA DI 19 NEGOZI IN AUSTRIA Il Gruppo Geox ha siglato un accordo con la banca austriaca Bawag P.S.K., principale azionista di Stiefelkönig, in base al quale ha assunto la gestione diretta di 19 negozi a marchio Geox situati in Austria e precedentemente gestiti dal Gruppo Stiefelkönig con un accordo di franchising. “L’accordo si inserisce nella nostra strategia di sviluppo e di potenziamento del network di negozi monomarca che sta dando ottime soddisfazioni”, ha commentato Mario Moretti Polegato, presidente e fondatore di Geox. “Questi 19 negozi – ha concluso Polegato - localizzati nelle vie più importanti dello shopping e nei centri commerciali più prestigiosi delle principali città austriache consentiranno di consolidare la crescita del nostro Gruppo in questo mercato”.
2010 BRILLANTE PER I GIOIELLI DI OTTAVIANI
Ottaviani, azienda che dal 1945 realizza preziosi oggetti in argento, ha chiuso il 2010 con un incremento di fatturato del +35% rispetto al 2009, quando aveva realizzato 6,7 milioni di euro. Ottimi i risultati delle linee di gioielli e di bijoux dell’azienda di Recanati che hanno registrato nel corso del 2010 un boom di vendite e rappresentano ad oggi il 35% del fatturato globale, percentuale rilevante considerando che la Linea Bijoux è stata lanciata nell’aprile del 2010.
ITALIA
TOMASONI TOPSAIL, DOPO IL CAMBIO DELL’ASSET AZIONARIO AL VIA IL NUOVO CORSO Cambio all’interno dell’asset azionario per la Tomasoni Topsail della famiglia Poppi, cui fanno capo i brand North Sails e Henri Lloyd. Con il presidente Leonardo Poppi saldo al timone, la società ha infatti venduto attraverso la Tempo Libero, finanziaria della famiglia e prima azionista con il 95% del capitale aziendale, due quote (ciascuna pari al 2,5%) rispettivamente a Massimo Palazzi, Head of Operations, e Michele Bernardi, Head of Sales. “È l’inizio di una nuova fase – ha esordito il VP Stefano Poppi - crediamo molto nel coinvolgimento diretto delle persone nelle dinamiche aziendali e nel loro spirito imprenditoriale, per questo abbiamo deciso di aprire il capitale a questi manager che collaborano con noi da anni, affinché i limiti delle persone non diventassero i limiti della società”. Con un fatturato di 70 milioni di euro nel 2010, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente, un Ebitda del 12% e un budget annuale destinato alla comunicazione pari a circa l’8%, la società punta a mantenere il medesimo passo di crescita anche nei prossimi tre anni: “Il nostro orizzonte temporale non è mai a breve termine – ha affermato Poppi – perché non amiamo farci gestire dalle dinamiche commerciali. La nostra filosofia aziendale ci spinge a incrementare le vendite con gra-
Stefano Poppi
dualità, senza strappi, operando ‘di concerto’ su tutte le variabili tra cui marketing, prodotto, qualità e servizio”. E in un’ottica di lungo, anzi, lunghissimo periodo l’azienda ha prolungato la scadenza della licenza North Sails, che con 62 milioni e un totale di 46 monomarca all’attivo rappresenta l’89% del fatturato totale. “Abbiamo rinnovato fino al 2040, volevo assi-
OVS INDUSTRY È LA NUOVA CASA DI LOVE THERAPY Chiuso l’unico flagship in corso Europa a Milano, Love Therapy si trasferisce nel vicino store Ovs Industry di piazza San Babila. Il trasloco completa la collaborazione tra il brand fondato da Elio Fiorucci e il gruppo Coin, che dal 2008 ne è licenziatario. Lo spazio sarà ristrutturato in modo da riproporre l’atmosfera dello storico negozio Fiorucci aperto nel 1967, un punto d’incontro dedicato alla creatività a 14 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
360°. Lo store, che verrà completato ad agosto, sarà per ora l’unico ad avere tale format. Al suo interno saranno in vendita le linee di abbigliamento giovane Love Therapy, Baby Angel e Ovs industry Young insieme a prodotti di ricerca di Elio Fiorucci. Lo stilista ha poi in cantiere anche l’ampliamento dell’offerta di Love Therapy con una linea sportiva e proposte più per adulti.
curarmi di poter lavorare fino ai 70 anni - ha scherzato Poppi – ma a parte questo è un contratto che ci soddisfa appieno”. E se i risultati dell’anno appena archiviato sono stati determinati, oltre che da una crescita aggregata del business, dai buoni risultati raccolti dalle collezioni bambino e dall’ampliamento del network retail (segmento cresciuto anche a perimetro costante), per il nuovo corso l’azienda punterà molto sull’incremento della quota export: “Al momento rappresenta il 10% del fatturato – ha commentato Poppi - ma il nostro obiettivo è quello di arrivare a un 15-20% nell’arco di tre anni. Ci concentreremo soprattutto sull’area del Mediterraneo e in particolare nei nostri primi tre mercati al di fuori dei confini nazionali che sono Spagna, Francia e Germania, dove operiamo con agenti”. Ma l’azienda continerà ad investire in Henri Lloyd, linea abbigliamento di cui Tomasoni Topsail detiene la licenza per l’Italia dal 1983. “Ha notevoli potenzialità e nel 2010 ha toccato quota 5,5 milioni di vendite – ha concluso il manager – da un paio di stagioni poi abbiamo completato l’offerta con una mini collezione rivolta all’universo bambino”. Al marchio di abbigliamento sportswear dal mood british, l’azienda di Rapallo (GE) ha dedicato un monomarca diretto a Chiavari.
ITALIA
MILANO MODA DONNA, SI SFILA IN DUOMO E SUL METRÒ La rivoluzione di Milano Moda Donna continua. Dopo il successo della scorsa edizione, la kermesse della moda femminile si conferma nel centro di Milano e aggiunge una nuova location a quelle già collaudate di Palazzo Clerici, del Circolo Filologico e di Palazzo Giureconsulti, sede del Fashion Hub. Si tratta di piazza Duomo, dove verrà allestita una tensostruttura trasparente che ospiterà i fashion show, sempre più aperti alla città grazie anche alla trasmissione in live streaming su due maxischermi. Le sfilate in calendario saranno 74, in scena tra il 23 febbraio e il 1 marzo. “Non è stato affatto facile mettere a punto una programmazione che accontenti tutti – afferma Mario Boselli, presidente di CNMI - e proprio per questo il nostro obiettivo per il futuro è di avere un calendario fisso”. Ad aprire le danze saranno Gucci, Richmond e Alberta Ferretti. “Una novità di questa edizione – prosegue Boselli - è che il giorno di chiusura sarà forte, perché dedicato ai giovani talenti
di New Upcoming Designers e Next Generation e poi Sergio Zambon, Carta e Costura ed Erkan Coruh”. Durante la fashion week il Comune di Milano ripropone per la terza volta il format Milano Loves Fashion, una serie di eventi collaterali per aprire la moda alla città. “In questa edizione – racconta Giovanni Terzi, assessore alla Moda ed Eventi – ci sarà una sfilata in collaborazione con White in un treno della metropolitana, verrà poi allestita una Fashion House nell’Ottagono, con installazioni e musica, e Palazzo Marino ospiterà una mostra dedicata
alla moda d’autore di Pino Grasso”. “Milano Moda Donna ha il nostro pieno sostegno – ha affermato infine il Sindaco Letizia Moratti – Milano è al 5° posto nella classifica delle mete più interessanti secondo il New York Times e la moda è una componente fondamentale dell’appeal della città. Anche dal punto di vista economico, il settore fashion è strategico sia per Milano (rappresenta il 21% del PIL della città), sia per l’Italia: la moda e il design meneghini valgono il 22% del fatturato nazionale e, dopo la crisi, oggi il settore è in piena ripresa”.
FERRÉ PARLERÀ ARABO CON IL PASSAGGIO A PARIS GROUP Sulla maison Ferré sventola la bandiera degli Emirati Arabi Uniti. L’ennesimo colpo di scena sull’intricata e difficile storia di uno dei più celebri marchi di moda italiani segue il passaggio dell’azienda a Paris Group, società retail di abbigliamento di Dubai della famiglia Sankari. La cessione dello storico marchio ha avuto l’ok da parte dei tre commissari straordinari di It Holding (Stanislao Chimenti, Andrea Ciccoli e Roberto Spada), la società che aveva acquistato nel 2002 il 90% della maison e che dal 2009 era finita in amministrazione controllata. Sulla cessione si attende ora l’autorizzazione da parte del ministero dello Sviluppo economico e delle sigle sindacali, ma su questo fronte non ci dovrebbero essere novità. A convincere i commissari e quindi a garantire buone chance a Paris Group rispetto all’offerta della bolognese Bvm, cui fa capo il 16 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
marchio Les Copains (ha messo sul piatto un’offerta giudicata non completa sotto tutti i profili), ha giocato la volontà, secondo quanto dichiarato appunto dalla società di Dubai, di mantenere in Italia le produzioni del marchio e di garantire 130 dei 180 dipendenti dell’azienda. La famiglia Sankari intende infatti rafforzare la bolognese Itc, dove vengono realizzate la prima linea della maison e Ferré Milano. Oltre a questo il gruppo arabo ha messo sul piatto investimenti per 100 milioni di euro in tre anni, per riportare il brand agli antichi splendori dopo la crisi degli ultimi anni, e l’apertura di 30 negozi nei Paesi emergenti. Il primo appuntamento della nuova era di Ferré potrebbe essere la sfilata del prossimo 25 febbraio. Già da allora si potrà capire meglio la sorte della maison, tra i fiori all’occhiello della moda italiana.
ITALIA
Gritti Group, con Swarovski Gems il bottone si fa gioiello di Valeria Garavaglia
Paolo Gritti
Aria di novità per Gritti Group, storica realtà italiana specializzata nella produzione di bottoni ed accessori moda. Nata nel 1924 come laboratorio artigianale per la lavorazione della madreperla, in quattro generazioni l’azienda di Grassobbio (Bg) è divenuta uno dei leader internazionali del settore, conservando il DNA artigianale e la continua ricerca di qualità. Ricerca che, come racconta a Pambiancoweek il direttore commerciale Paolo Gritti, ha condotto al nuovissimo progetto Gritti Gems, presentato in anteprima mondiale alla fiera parigina Première Vision Pluriel.
Dr. Gritti, in che cosa consiste il progetto Gritti Gems? Si tratta della nostra ultima linea di prodotto, una gamma di bottoni ed accessori in materiali nobili, quali madreperla, corno, pelle e, su richiesta, anche oro e argento ornati da pietre preziose e semi-preziose. Per realizzarla abbiamo ottenuto l’esclusiva mondiale “made with Swarovski Gemstones” per i bottoni. La novità di questa linea, infatti, è l’innovativo sistema brevettato da Swarovski Gems, che garantisce una tenuta eccezionale delle pietre incassate oltre che un alto valore estetico e qualitativo. In questo senso, si può dire che con Gritti Gems abbiamo reinventato il concetto di bottone-gioiello. Ci spieghi meglio come funziona questo sistema... Le pietre non sono incollate, ma sono parte integrante del supporto, che a sua volta è realizzato in materiali di pregio. La produzione della linea coinvolgerà solo lo stabilimento italiano, che abbiamo adeguato con personale qualificato ed innovativi macchinari, proprio per garantire la qualità nella lavorazione. Non utilizzeremo quindi tutta la nostra capacità produttiva, che, includendo lo stabilimento in Vietnam, è di oltre 500 milioni di pezzi l’anno, ma solo una parte. Quali obiettivi intendete ottenere con questa iniziativa? Proprio per l’esclusività e la raffinatezza di Gritti Gems, con questa linea miriamo ad aumentare la nostra quota di mercato nella fascia lusso. Vogliamo diventare un punto di riferimento per il settore, permettendo ai nostri clienti (Brioni, Zegna, Gucci, Hermès, Louis Vuitton e Burberry solo per citarne alcuni, ndr) di rispondere a loro volta alle richieste di una clientela sempre più esigente. Il nostro obiettivo è crescere in questo segmento perché è oggi meno soggetto alle difficoltà legate alla crisi economica rispetto alla fascia media. 18 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Avete in cantiere altre partnership? In realtà per noi è un continuo collaborare con fornitori e clienti e l’attività di ricerca è costante. Posso dire che, sempre nell’ottica di rafforzarci sul segmento del lusso, nel 2010 abbiamo stretto una partnership industriale e commerciale con Chimera Spa, una nuova realtà che mira a divenire un leader nella produzione di zip di alta gamma. E la nostra creatività si declina in diversi ambiti: ad esempio, in passato abbiamo fornito le iniziali decorative per gli occhiali ad un’azienda di eyewear, oppure abbiamo creato con un marchio americano una pulsantiera, un touch-pad in vera pelle con i comandi dell’iPod, da applicare sulle maniche delle giacche. Come è andato il 2010 per Gritti Group? Abbiamo chiuso il 2010 con un fatturato in crescita del 15% a oltre 18 milioni di euro, recuperando in parte il calo subìto nel 2009. E il trend positivo pare consolidato, visto che a gennaio 2011 abbiamo registrato un +59% del giro d’affari e un +30% dell’ordinato. Il nostro obiettivo, comunque, è ritornare entro i prossimi tre anni al fatturato pre-crisi, che era di 30 milioni di euro. Quanto pesa l’estero sui ricavi totali dell’azienda? Al momento rappresenta il 70% del nostro fatturato. I Paesi con cui lavoriamo maggiormente sono quelli in cui vi è una maggiore presenza di griffes, e cioè Francia, UK e Stati Uniti, ma stiamo crescendo anche in Giappone, Vietnam e Cina. Il periodo di crisi economica ha portato invece un rallentamento nel mercato italiano, sia per i volumi che per la scarsa affidabilità della clientela. Speriamo tuttavia che questo periodo delicato sia in via di superamento.
ITALIA
DALLA SPAGNA ALL’ITALIA CRESCE IL CICLONE PRIVALIA
Valentina Visconti
27 anni l’età media, 141% la crescita nel 2010. Questi i numeri di un fenomeno che arriva dalla Spagna e in Italia ha incontrato un enorme successo, raggiungendo nel 2010 un incremento del 235,8% anche grazie alla gestione della trentaduenne CEO Valentina Visconti. Si tratta di Privalia, il club privato di vendite online di marchi selezionati, leader di mercato in tutti i Paesi in cui è presente (Spagna, Italia, Brasile e Messico), che dal 2006 – anno della fondazione – ha registrato una crescita esponenziale. “Privalia”, ci spiega Valentina Visconti, CEO per l’Italia, “a livello globale ha fatturato 168 milioni di euro, in crescita del 141%, con 8 milioni di prodotti venduti. In Italia, dove siamo presenti dal 2008, abbiamo superato i 35 milioni di euro”. Un’idea tanto semplice quanto geniale, creare un legame tra moda ed e-commerce, aggiungendo l’appetibilità degli sconti. “Ogni giorno sul sito esclusivo di vendite Privalia”, afferma Valentina Visconti, “lancia-
mo dalle 3 alle 4 campagne-evento monomarca che durano 4 giorni mettendo in vendita prodotti con sconti fino al 70%. E’ il nostro team commerciale di buyer e product manager a studiare il mercato per individuare i brand e i prodotti più richiesti e a proporli per le venditeevento”. Attualmente sono 500 i marchi con cui Privalia Italia collabora e i suoi soci sono 1.300.000 (a livello di Gruppo la quota sale a 6 milioni, ndr). L’azienda è molto attenta a individuare i mercati con il maggior numero di internet users, così sceglie i Paesi in cui sbarcare. “La scelta di aprire in Italia, Brasile e Messico”, ha proseguito la Visconti, “si è rivelata vincente. Il Brasile è uno dei mercati più potenziali per quanto riguarda la moda online. Al momento è nostra intenzione consolidare la nostra leadership nei quattro Paesi, non escludo un’acquisizione a livello europeo a breve termine. In Sud America stiamo facendo scouting per quanto riguarda i nuovi mercati”. Il ciclone Privalia ha creato anche numerosi posti di lavoro, passando in Italia dai 73 del 2009 ai 123 del 2010. Nel mondo sono 665 i Privali@s – così all’azienda piace definire i propri dipendenti – di cui 330 inseriti solo nel 2010. “Per l’anno in corso”, ha concluso la Visconti, “prevediamo di crescere ancora almeno a due cifre. Siamo molto contenti di come è iniziato l’anno, gennaio infatti ha avuto una performance davvero importante nonostante i saldi nei negozi. Per quanto riguarda i progetti, non escludiamo la quotazione in Borsa, ma al momento l’obiettivo prioritario è consolidare la leadership nei quattro Paesi e i rapporti con i marchi, oltre a coccolare gli oltre 6 milioni di soci che abbiamo a livello globale”. ANCHE SU WWW.PAMBIANCO.TV
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BENETTON GROUP, TIENE IL FATTURATO MA CALA L’UTILE Benetton Group chiude il 2010 con una tenuta del fatturato, e un utile netto che è sceso a 100 milioni dai 122 milioni di euro dell’anno precedente. Il Gruppo di Ponzano Veneto, che ha diffuso i dati preliminari, ha registrato nel corso dell’anno appena concluso ricavi a 2,053 miliardi di euro rispetto a 2,049 miliardi dell’anno 2009, un risultato che riflette la difficile congiuntura nell’anno appena concluso in alcuni dei più importanti mercati di riferimento per il Gruppo. Migliora la posizione finanziaria netta con un debito pari a 490 milioni (556 milioni al 31 dicembre 2009) grazie ad una generazione di cassa di 66 milioni di euro. Più in dettaglio, il settore tessile ha incrementato le vendite di 3 milioni di euro, rispetto allo scorso anno, raggiungendo 105 milioni (+2,7%), mentre l’abbigliamento si attesta a 1,948 miliardi di euro, allo stesso livello rispetto al 2009. Il Gruppo si attende per il totale dell’anno un risultato operativo in un intorno dell’8,5% dei ricavi (10% nell’esercizio 2009). A livello geografico, l’Europa ha mostrato una riduzione del 3,3% nei ricavi mentre le Americhe e l’Asia sono cresciute rispettivamente del 5,3% e del 3,8%. Bene invece il risultato in Russia, in crescita a doppia cifra, e nei paesi limitrofi, oltre al buon sostegno generato dall’area centrale europea.
MONDO
HERMÈS, 2010 OLTRE I 2,4 MILIARDI DI EURO (+25,4%) Il Gruppo Hermès ha superato il muro dei 2,4 miliardi di euro nel 2010, con un aumento delle vendite rispetto all’anno precedente pari al 25,4%. Sebbene i dati ufficiali verranno depositati solo il 4 marzo, in una nota il colosso francese ha comunicato di attendersi un margine operativo in crescita di circa 3 punti percentuali e un profitto netto prima delle tasse in sensibile aumento (+40%). L’incremento del fatturato è stato determinato da una crescita in tutte le categorie merceologiche in portafoglio (seta & tessi-
li, pelletteria, ready-to wear e accessori moda, profumi, orologi e oggettistica per la casa) e in tutti i mercati. A guidare la crescita l’Asia (+30,5), con Cina, Macau e Hong Kong in testa, con l’eccezione del Giappone dove le vendite si sono mantenute stabili (a cambi costanti). Performance positive sono giunte anche dal continente americano che ha registrato un aumento delle vendite del 31%, mentre quello europeo si è attestato al 19,2%. Alla luce di questi dati l’Asia ha aumentato la propria incidenza sul fattura-
LVMH, UTILE NETTO 2010 IN CRESCITA DEL 73% Au m e n t a n o gli utili del colosso del lusso Lvmh grazie all’ottimo andamento del settore degli orologi e della gioielleria, più che al business dell’alta moda. Il primo gruppo mondiale del lusso ha chiuso il 2010 con un utile in aumento del 73% a 3,03 miliardi di euro rispetto a 1,78 miliardi dell’anno prima. Il fatturato ha registrato un incremento del 19% a 20,32 miliardi di euro, in linea con le attese. “Il 2010 è stata una grande annata per Lvmh. La qualità dei nostri prodotti, l’originalità che contraddistingue i nostri brand e la capacità del management ci hanno permesso di conquistare fette di mercato in tutto il mondo. Lvmh conta di crescere ulteriormente nel 2011 confidando nella
sua strategia di lungo periodo”, ha detto il presidente e CEO Bernard Arnault. La crescita più forte è stata quella del settore degli orologi e della gioielleria (+29%), mentre il settore dell’alta moda e degli accessori ha prodotto una crescita leggermente inferiore (+20%), come anche il settore vinicolo (+19%). Nel dettaglio, la crescita della divisione “mode et maroquinerie”, è stata trainata da Louis Vuitton, che ha vissuto un anno da record. La presenza del brand in Europa si è consolidata ulteriormente anche grazie alla nuova apertura di Londra. Fendi, si legge nel comunicato, “ha realizzato delle performance eccellenti in tutte le categorie merceologiche e ha consolidato ulteriormente la struttura distributiva”. E seguendo a un solo giorno di distanza la decisione d Hermès che per la prima volta distribuirà un dividendo ai suoi azionisti, anche il gruppo guidato da Bernard Arnault ha proposto un aumento della cedola del 27% a 2,1 euro.
CRESCONO LE VENDITE NEGLI OUTLET DEL GRUPPO NEINVER Neinver, gruppo immobiliare spagnolo della famiglia Losantos Santorroman, ha registrato una crescita delle vendite dell’8%. Il gruppo gestisce 11 outlet distribuiti in 5 Paesi europei: Italia, Spagna, Portogallo, Germania e Polonia. In Italia, Neinver possiede gli outlet Castel Guelfo e Vicolungo. Nello specifico l’outlet Castel Guelfo, 22 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
grazie anche all’avvio della terza fase avvenuta lo scorso ottobre, con l’apertura di nuovi negozi per un totale di 147 store, ha registrato un incremento del 22% di visitatori e del 32% delle vendite nel 2010. Complessivamente, gli 11 outlet hanno richiamato 30 milioni di visitatori nel 2010, in crescita del 7% rispetto al 2009.
to complessivo con una quota pari al 45,2% delle vendite, seguita dall’Europa (37,5%), dalle Americhe (16%) e altri Paesi (1,3%). Da un punto di vista delle strategie, il brand famoso per i suoi carré continuerà ad investire nell’espansione del network retail con dieci aperture che si andranno ad aggiungere alle tredici del 2010.
PORSCHE DESIGN LANCIA LA LINEA DENIM Sull’onda del successo delle sue linee, Porsche Design ha deciso di ampliare la propria collezione con il lancio di Porsche Design Denim. La collezione premium di jeans uomo e donna, realizzata in collaborazione con il marchio tedesco di jeans Blessed & Cursed, verrà presentata con la stagione autunno/inverno 2011. Il portafoglio di Porsche Design comprende oggi orologi, occhiali, valigie, abbigliamento, prodotti elettronici e una linea di profumi da uomo. Tutti i prodotti del marchio, ideati dal Porsche Design Studio in Austria, sono disponibili sia nei negozi di proprietà dell’azienda, che in franchising, shop-in-shop, grandi magazzini e negozi specializzati.
MONDO
INTER PARFUMS, VENDITE A +12% NEL 2010 Inter Parfums chiuderà il 2010 con una crescita dei ricavi a doppia cifra. In attesa di rendere noti il prossimo marzo i risultati economici, il colosso della cosmetica ha comunque diffuso i dati preliminari che hanno evidenziato, nell’anno appena concluso, un incremento del giro d’affari del 12,4% a 460,4 milioni di dollari (pari a circa 330 milioni di euro). La crescita è
legata all’ottimo andamento dei nove mesi dell’anno mentre gli ultimi tre mesi sono stati archiviati in sostanziale parità a 112,5 milioni di dollari (pari a circa 82 milioni di dollari). Tornando ai risultati economici annuali, tutti i principali marchi in licenza hanno registrato un incremento a doppia cifra delle vendite: Lanvin è cresciuta del 31%, Van Cleef & Arpels del
GUESS, VIA ALL’ESPANSIONE RETAIL IN RUSSIA
JIMMY CHOO CONTROLLERÀ DIRETTAMENTE IL GIAPPONE
Prosegue l’espansione di Guess in Russia. Dopo l’apertura della nuova sede a Mosca, il brand inaugurerà dieci negozi entro l’estate. Le boutique saranno situate nei department store delle principali città russe e gestite in licenza con partner locali. Il piano di sviluppo quinquennale nel mercato russo prevede poi l’allargamento del network distributivo wholesale con 50 nuove doors. “L’espansione internazionale ha trainato la nostra crescita, con un forte contributo di Asia ed Europa – ha dichiarato il CEO e direttore creativo Paul Marciano - ci sono però zone in cui possiamo ancora migliorare. Continueremo a investire nel brand, entrando in nuovi mercati e costruendo le infrastrutture e le partnership necessarie per supportare la nostra crescita”. Guess ha chiuso il terzo quarter dell’esercizio 2010/2011 con un rialzo del 17,4%, a 613,9 milioni di dollari.
Paul Marciano
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Jimmy Choo ha annunciato l’acquisizione della rimanente quota, pari al 50%, in Jimmy Choo Tokyo KK, la joint venture che gestisce le attività di Jimmy Choo in Giappone fondata nel 2006 con Bluebell Japan Ltd. Nel corso degli ultimi cinque anni, il marchio è cresciuto con un portafoglio di 16 locations in Giappone, tra cui gli store di Ginza e Ometesando. Sono 16 le location di cui l’azienda assumerà il pieno controllo, cui si aggiungeranno nei prossimi mesi le nuove aperture di Umeda Daimaru e Nihonbashi
29%, S.T. Dupont del 37% , Paul Smith del 17% e Burberry dell’11%. “Burberry in particolare ha messo a segno l’ennesimo progresso delle sue linee principali, ossia Burberry Brit e Burberry London – ha dichiarato Jean Madar, presidente e CEO di Inter Parfums – e per rafforzare la potenzialità di questo marchio lanceremo in autunno una nuova linea da donna”.
Takashimaya. In concomitanza con questo annuncio, Jimmy Choo ha annunciato la nomina di Bruno Bernon a Representative Director e presidente di Jimmy Choo Tokyo KK, che riporterà direttamente a Joshua Schulman, CEO di Jimmy Choo. “L’acquisizione è in linea con i nostri obiettivi di diventare un marchio mondiale del lusso - ha commentato Joshua Schulman – e quest’operazione ci consentirà di avvicinarci al cliente in questo mercato del lusso che è fondamentale”.
MARCO AGNOLIN NOMINATO CEO DI BERSHKA Dopo la recente decisione di Amancio Ortega di lasciare la presidenza di Inditex a Pablo Isla, il Gruppo spagnolo rivede i vertici anche di uno dei suoi marchi di proprietà. A capo di Bershka, il brand dedicato al pubblico giovane, è stato nominato Marco Agnolin che precedentemente ricopriva la carica di country manager di Inditex Italia. Agnolin prende così il posto di Oscar Pérez Marcote, fratello di Flora Perez, moglie di Ortega e membro del board Inditex, che è stato promosso nuovo CEO di Zara, l’altro brand, insieme a Pull & Bear, Massimo Dutti, Stradivarius, Oysho, Uterque
e Zara Home, che fa capo appunto al Gruppo Inditex. Agnolin è il primo manager nella storia del Gruppo ad avere la responsabilità di un brand, senza essere parente del fondatore Amancio Ortega.
Marco Agnolin
MONDO
CHRISTIAN DIOR,
IL FATTURATO 2010 SUPERA 21 MILIARDI Il Gruppo Christian Dior ha chiuso il 2010 con un fatturato di 21,1 miliardi di euro in crescita del 19% rispetto ai 17,7 miliardi del 2009, grazie alle ottime performance in Europa, Asia e USA. Ottima performance anche nell’ultimo trimestre dell’anno che ha visto una crescita dei ricavi del 20%. A livello annuale, il risultato operativo si è attestato a 4,34 miliardi di euro, in crescita del 29% rispetto ai 3,36 miliardi del 2009. Il risultato netto del gruppo invece è arrivato a 1,26 miliardi in fortissima crescita (+81%) rispetto ai 695 milioni dell’anno precedente. In particolare, le vendite di Christian Dior Couture sono aumentate del 15% a 826 milioni di euro, mentre le vendite al dettaglio sono cresciute del 22%. Sulla base di tali cifre, Christian Dior sottolinea che quest’anno proseguirà nel suo programma di aperture e di rinnovamenti di boutique sui mercati a forte potenziale.
H&M, CALA L’UTILE DELL’11% NEL QUARTO TRIMESTRE H&M continua crescere ma archivia il quarto trimestre con una battuta d’arresto nella voce profitti. Il gruppo svedese di abbigliamento ha chiuso il quarto quarter con utili in flessione dell’11% a 5,49 miliardi di corone svedesi (pari a circa 620 milioni di euro) dai 6,15 miliardi riportati nell’analogo periodo 2009. A pesare sul bilancio sono stati i rincari dei
prezzi delle materie prime, in particolare del cotone. Tuttavia, come anticipato, le vendite si mantengono in crescita. Nel periodo settembre-novembre il fatturato è incrementato del 6% a 34,8 miliardi corone svedesi mentre per quanto riguarda l’intero anno i ricavi hanno registrato un progresso del 15% a 108,4 miliardi di corone svedesi.
ESPANSIONE INTERNAZIONALE NEL MIRINO DI TOPSHOP
Raddoppiare le vendite in cinque anni grazie allo sviluppo del mercato estero. È questo l’obiettivo di Topshop, svelato da Sir Philip Green al Sunday Times. Il presidente del Gruppo Arcadia, cui Topshop fa capo, ha infatti annunciato l’apertura di nuovi negozi all’estero in modo da allargare la rete distributiva del brand sull’esempio dei competitor Zara e H&M. Mete prescelte sono Romania, Sudafrica, Kazakistan, Corea del Sud, Messico, ma anche Sydney e San Paolo in Brasile, mentre il debutto in Francia, riferito da tempo come imminente, dovrà attendere. Ad oggi topshop conta oltre 450 punti vendita, due terzi dei quali nel Regno Unito.
PACO RABANNE RILANCIA LA MODA CON MANISH ARORA
Manish Arora
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Lo stilista indiano Manish Arora è il nuovo direttore creativo per l’abbigliamento femminile di Paco Rabanne. Con il gusto avanguardista di Arora l’azienda francese, fondata negli anni ‘60, intende rilanciare la sua presenza nel mondo della moda dopo cinque anni di assenza. L’obiettivo è di restituire al marchio la notorietà di cui godeva, puntando su una clientela giovane. La prima collezione, frutto dell’accordo con la griffe di proprietà del grup-
po spagnolo Puig Beauty and Fashion, vedrà la luce con la primavera del 2012 in occasione della settimana della moda parigina. Inoltre, Paco Rabanne intende instaurare diverse collaborazioni temporanee con vari stilisti per altri prodotti di moda che rientrano sotto l’insegna Paco Lab. La prima sarà la stilista inglese Judy Blame che a marzo presenterà la sua collezione di gioielli e la nuova versione della borsa chainmail, ideata da Rabanne nel 1969.
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INCHIESTA
CINA BYE BYE, LA DELOCALIZZAZIONE NON ABITA PIÙ QUI di Jacopo Delletica
“Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è ottima”. Così parlava Mao Tse Tung. A mezzo secolo di distanza, il paradosso è che, questa volta, l’origine della confusione in Cina porta le firme di Apple e di Honda: è infatti nelle fabbriche che producono per i due colossi del capitalismo occidentale che, la scorsa estate, sono scoppiate le prime agitazioni sindacali cinesi dell’era moderna. In una parola: sciopero. Per che cosa? Per un miglioramento delle condizioni di lavoro e, soprattutto, per un innalzamento salariale. Ma per la prima volta le autorità, anziché dar ragione agli imprenditori, hanno in un certo senso avallato le richieste dei lavoratori. E così, per il classico effetto domino, le agitazioni hanno acceso rapidamente le coscienze sindacali in molte aziende della regione meridionale del Celeste Impero dove si concentra la maggiore capacità produttiva del mondo, Shenzhen, Shanghai, l’intera regione del Guangdong, portando alla luce la mina sociale fino a oggi rimasta volutamente inascoltata. Questa situazione, combinata con una progressiva riduzione della disponibilità di manodopera qualificata, ha portato i produttori locali a ridefinire le strategie di produzione (tempi di consegna, minimi più elevati, livello qualitativo) e ad alzare i prezzi. Con la conseguenza di far preoccupare molti di coloro che hanno affidato alla delocalizzazione cinese il proprio output. Shanghai, Pudong
N
ell’ultima edizione di Pitti Uomo, a Firenze, tra gli stand si aggirava il fantasma di una Cina divenuta off-limits per un certo tipo di produzioni dall’Italia, a causa di rincari anche del 20% sul costo dei prodotti rispetto solo a pochi mesi fa. Un incremento dovuto a una serie di fattori. Pesa la corsa dei prezzi delle materie prime: lo scorso anno, secondo gli ultimi dati raccolti da Sistema Moda Italia, i costi del cotone e delle altre materie alla base della filiera, come lana, seta, cashmere e altri filati pregiati, sono mediamente raddoppiati. Incide poi la progressiva, seppur sotterranea, rivalutazione dello yuan, che, secondo alcuni, ha margini di incremento dal 10 al 20% rispetto al dollaro
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(e quindi all’euro). Ma il fattore che più rende l’idea di un cambio strutturale dell’Eldorado cinese, riguarda il costo del lavoro. Attualmente, il range dei salari è tra i 180 e i 220 dollari al mese nelle aree più industrializzate, con una volatilità (intesa come rapidità di cambiamento) elevatissima. E i margini di incremento sono enormi. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dalla Banca Centrale Cinese solo l’8,6% delle famiglie cinesi ritiene adeguato il proprio salario contro il 32% del 2007. Una situazione che lascia pensare come i rincari del 20% del 2010 possano facilmente ripetersi nel 2011, se non addirittura ampliarsi. Proprio alla luce di questi dati c’è chi parla di un cambio
INCHIESTA
Lorenzo Lugli
Giovanni Orsi
Piergiorgio Cariaggi
Shanghai, Nanjing Road
di prospettiva alle porte, con la Cina che si trasformerà da produttore low cost a produttore di qualità in tempi assai più rapidi di quanto avvenuto nella storia di altre economie tessili, Italia inclusa. In altre parole, ci sarà un’evoluzione dell’industria tessile cinese. Una parte di essa continuerà ad essere l’opificio del mondo, ma un’altra parte si sposterà verso produzioni dirette al consumatore cinese, cercando di orientarsi nella costruzione di un proprio posizionamento e identità. Un’altra frazione emergerà, invece, come “eccellenza cinese”, spostando verso l’alto l’asticella della qualità. Una delle prime conseguenze di questa rimodulazione cinese sarà quella di mettere alcuni produttori di fronte alla scelta di spostarsi nuovamente, o nell’interno e nel nord della Cina, o verso Paesi come il Vietnam o India. Cosa che ha recentemente annunciato Coach, global brand americano di pelletteria che ha fatto della produzione in Cina una delle sue leve di successo negli scorsi anni. Ma c’è anche chi, pur registrando la “confusione sotto il cielo”, si sente preparato a continuare comunque la produzione nel Paese. Perché è riuscito a tessere buone relazioni sindacali o per via delle concessioni fatte da tempo ai lavoratori, nonché delle condizioni di alta specializzazione se non di leadership vantata nel proprio settore. C’ERA UNA VOLTA L’ELDORADO DELLA PRODUZIONE A BASSO COSTO La storia dell’Eldorado cinese della produzione, in realtà, cominciava a scricchiolare da tempo. Nonostante l’abile politica di immagine di Pechino, capace di spingere l’economia ma anche di gestire e diffondere le statistiche, più di un economista ha cominciato già lo scorso anno a porsi domande sulla sostenibilità della corsa del Drago. Da una parte infatti il governo cinese vuole continuare a spingere i consumi interni, per continuare a crescere come negli anni passati. Dall’altro però la Cina sembra aver già raggiunto un avanzato stato di industrializzazione anche valutato su basi procapite e quindi lo spazio per un ulteriore aumento della capacità produttiva è veramente limitato. Come farà la Cina a compensare? Considerando una crescita della domanda interna stabile al 7-8%, avremmo una crescita realistica di PIL nei prossimi anni attorno al 5-6%, ben distante dall’obiettivo cinese del 10%. Per questa ragione, il Paese del Dragone ha bisogno di andare oltre le leggi dell’economia, e di creare una domanda interna molto sostenuta. Pechino ha bisogno di un vero mercato nazionale che inizi a consumare una parte crescente della propria produzione, mettendo al riparo il Paese dalle prevedibili rivalutazioni della valuta. Da un lato, quindi, si è assistito a un progressivo riposizionamento delle fabbriche di abbigliamento locali, alla ricerca di un’identità verso i consumatori cinesi. Dall’altro, si è avviato un percorso di regolarizzazione del lavoro, necessario per mettere le basi di un progresso sociale e indispensabile per creare una massa di redditi capaci di creare un mercato domestico. Sarà uno sforzo non secondario dato che il rapporto tra il reddito delle famiglie e il PIL è sceso del 20% dal 1999 a oggi. 23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 29
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Shanghai, The Bund
UNA SCOSSA CONTROLLATA? Ecco, dunque, che già nel 2007 il governo cinese aveva iniziato una fase di regolarizzazione contrattuale fino ad allora inedita. “Le rivendicazioni sindacali di oggi – spiega Federico Morgantini, consulente dal 2004 in Cina per le aziende italiane - sono una evoluzione prevedibile di quella prima apertura, nonché dello sviluppo di un Paese. Nel 2007, furono addirittura le aziende a sostenere l’introduzione di regole, perché cominciavano a sentire la necessità di una rigidità contrattuale che impedisse la continua fuga degli operai verso progressive offerte al rialzo del salario”. Ora però si è avviata la fase delle rivendicazioni organizzate, “e non si tornerà più indietro”. Questo significa la fine dell’Eldorado competitivo cinese? “Niente affatto – replica Morgantini – nel lungo periodo la Cina resterà un serbatoio immenso di manodopera a basso costo. Il tasso di urbanizzazione, infatti, è fermo sotto il 50%, ben lontano dal 70-80% dei Paesi industrializzati. Questo significa che, per quanto riguarda gli operai non specializzati, c’è la possibilità di attingere ancora facilmente nelle campagne”. IL BOOMERANG E L’EFFETTO IMBUTO Attenzione, però. La questione della disponibilità di manodopera può essere anche un boomerang. “L’omino che faceva mille chilometri a piedi per venire a lavorare non c’è più”, commenta Emilio Bandelli, responsabile outsourcing per Gilmar. “Il problema è che il governo ha bisogno di spostare le fabbriche nelle aree rurali, verso il Nord Ovest della Cina, dove promette aiuti e infrastrutture”. Perciò, quella attuale “non è una stagione sindacale, bensì una questione sociale. Per giunta, le JV occidentali non si spostano di certo. Ma qualche grande produttore cinese sì. Oppure, può decidere di chiudere, avendo già accumulato abbastanza ricchezze”. Queste riduzioni di capacità produttiva contribuiscono a ridurre l’offerta e a scaldare ancor più i prezzi delle pro30 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
duzioni, che continuano a salire. I produttori stringono i cordoni: “Ancora non sono state presentate le collezioni che già ti chiedono quanti capi ordinerai, perché devono programmarsi con le produzioni locali. Ed è chiaro che il cliente con l’ordine più grande viene privilegiato”. Il rischio, per molte aziende italiane, abituate a volumi ridotti e/o ordini frazionati, “è che ti dicano ‘no grazie’. Noi siamo presso alcuni terzisti da una decina d’anni, ma se dovessimo aprire un nuovo rapporto è facile che oggi ci chiedano un ordine minimo di 50 mila pezzi”. Insomma, produrre in Cina “comincia a essere costoso, e non è vero che hanno condizioni sociali e ambientali peggiori. Semmai è il contrario: il dumping socioambientale è nostro. Là sono decenni che investono per migliorare”. La prospettiva rischia di essere quella di “diventare semplici acquirenti e rivenditori dei loro prodotti”. Un passo verso il cosiddetto commercializzato, dove le imprese italiane si devono sempre più adattare alle proposte cinesi, e non viceversa. LA SOLUZIONE? DIVENTARE SOCI DEI PRODUTTORI Una soluzione è quella di “mettere un piede dentro le aziende partner”, dice Lorenzo Lugli, direttore generale della Cadica, società di Carpi che produce etichette, packaging e cartellini per i brand di moda. L’obiettivo dell’azienda emiliana era quello di seguire i propri clienti. Da qui una consolidata e vasta presenza oltre la Grande Muraglia, con addirittura sei aziende partecipate tra il 5 e il 10 per cento. “L’attuale situazione – spiega il manager – ci lascia piuttosto tranquilli. In primo luogo perché siamo partner dei produttori locali che abbiamo selezionato in base al loro rispetto dei maggiori standard di qualità, e ai quali abbiamo dato know how, personale e che continuiamo a rifornire di materia prima. Inoltre, perché abbiamo una gestione delle risorse umane già su standard occidentali”.
Shanghai, Tiantong Road
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Shanghai, Nanjing Road
In tutto Cadica coinvolge alcune centinaia di dipendenti. Per questi, ci sono benefit (dormitori), regolamentazione degli straordinari (non più di 10 ore) e dei giorni di lavoro, con la concessione di riposo il sabato o la domenica che, viceversa, in Cina sono lavorativi. C’è anche la quattordicesima anche se ovviamente, i salari sono quelli cinesi, tra 180 e 230 dollari mensili. “In questo modo – conclude Lugli – non abbiamo avvertito le tensioni che hanno riguardato altre realtà. Peraltro, abbiamo già una capacità produttiva che ci consente di crescere (oggi la Cina vale il 20-25% del fatturato dell’azienda), iniziando a produrre per aziende cinesi”. IN CINA CON LA SICUREZZA DEL LEADER Ancora più deciso il passo oltre la Grande Muraglia di Mazzucchelli 1849, leader mondiale nella produzione di acetato di cellulosa, materiale tra i più utilizzati per la realizzazione di occhiali. Anche in questo caso, lo spostamento in Oriente è legato all’inseguimento dei clienti e delle nuove realtà produttive. “La nostra prima presenza in Cina risale al 1994 - spiega il presidente Giovanni Orsi – e oggi abbiamo lì quattro unità produttive controllate dal 50 al 70%”. In due di questi poli, attraverso le partnership con altri due giganti del settore (Visottica ed Eastman), Mazzucchelli 1849 si prepara ad avviare le più grandi realtà produttive al mondo nei segmenti, rispettivamente, delle cerniere e componenti metallici per occhialeria, e nei granuli di acetato di cellulosa. Non solo. “Nei prossimi mesi – annuncia il presidente – un’azienda italiana specializzata nella produzione di lenti per occhiali da sole, sarà replicata in Cina”. Insomma, l’ex Celeste Impero, che già incide per il 36% del fatturato, è ben
più che una scommessa per il gruppo di Varese. E le attuali tensioni lavorative “per ora non ci condizionano, e ritengo che nemmeno cambieranno le nostre strategie perché le relazioni sindacali sono ottime”. C’è soprattutto un punto che gioca a favore del gruppo italiano: la forte specializzazione. Pur essendo oggi localizzata nel cuore delle aree “calde” (Shanghai e Shenzhen), Mazzucchelli 1849 è un punto di riferimento “per tutti i big del settore occhiali, ma soprattutto per l’occhialeria di qualità. Gli occhiali – sottolinea il presidente – richiedono grande spinta innovativa. Per cui non ritengo che questi distretti possano essere spostati altrove, all’interno della Cina o in Vietnam, in aree troppo arretrate”. Insomma, il Paese del Dragone si prepara a vivere un cambiamento importante, con una parte delle produzioni (in primis, abbigliamento low cost e giocattoli) in fuga verso le aree più interne, mentre “i distretti storici del sud del Paese, faranno ciò che è avvenuto in altre aree del mondo, inizieranno a sviluppare qualità, poi a distribuirla attraverso la creazione di brand”. E, in questa Cina, presto l’Eldorado low cost sarà solo un ricordo. AUMENTO DEI COSTI DI PRODUZIONE, TEMA CALDO ANCHE ON-LINE L’argomento dell’aumento dei costi di produzione in Cina si è rivelato cosi d’attualità che abbiamo deciso di lanciare una discussione nel gruppo Pambianconews su LinkedIn. E le conferme dei cambiamenti in atto in Cina sono arrivate puntuali. Silver Moretti, direttore di produzione di Sixty, ci conferma che “Cina, India e altri Paesi più piccoli ove si focalizzano le produzioni a basso costo di manodopera, sono 23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 31
INCHIESTA
destinati, fortunatamente, a un innalzamento della qualità della vita. I grandi afflussi di denaro che degli ultimi 10/15 anni in questi Paesi, hanno creato ricchezza contribuendo a far nascere il cosiddetto “ceto medio”. Questo, se da un lato sta diventando un nuovo target di consumatore, dall’altro preme appunto per un progressivo miglioramento delle condizioni salariali: “In Cina, la zona Sud affacciata su Hong Kong (area Shenzhen) e l’area di Shanghai, da anni in prima linea nella produzione di abbigliamento, sono le prime ad aver registrato aumenti salariali importanti”. E conferma come all’interno dell’ex Celeste Impero si prepari una migrazione: “Il governo Cinese sta incentivando gli imprenditori ad aprire aziende in aree meno inflazionate, regalando terreni ed agevolandoli con zero tasse per i primi tre anni se vengono assunte un numero minimo di persone”. Sulla stessa lunghezza d’onda Geoffrey Qian, business developer per Alberto Del Biondi in Asia, e già operativo per Marzotto, Giorgio Armani e Diesel in Cina. “L’aumento dei costi di manodopera in Cina può creare seri problemi – dice - ma credo che rappresenti soprattutto l’inizio di un processo di ridistribuzione della ricchezza, che giudico positivo sia in termini sociali sia in termini di riequilibrio della bilancia commerciale di questo enorme Paese con il resto del mondo. In fondo non è questo che l’Occidente chiede che accada in Cina?”. Altri manager, come Francesco Trivellone, commercial manager Italy presso Arex - Aramys Group, raccontano di aziende italiane che hanno già spostato parte della produzione dal Far East ai Paesi del bacino del Mediterraneo. Queste aree però, per anni politicamente stabili, stanno – e sono notizie delle scorse settimane - tutte registrando una crescente turbolenza sociale, con Tunisia ed Egitto, che metterà in discussione anche i rapporti commerciali con i Paesi dell’Europa occidentale.
Sopra: due scorci di Hong Kong
32 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
TENSIONI ANCHE A MONTE DELLA FILIERA Anche sui prezzi delle materie prime la situazione è in fermento. Si pensi ai rialzi a tre cifre nell’ultimo anno del cotone, ma anche al cashmere, tornato attorno ai livelli record del 1990, con circa 200 euro al chilo. Un incremento che finisce per incidere sull’intera catena del prodotto. “Per quanto ci riguarda – spiega Piergiorgio Cariaggi, amministratore delegato di Cariaggi Fine Yarns Collection - il nostro cashmere proviene dall’Alashian, nella Mongolia cinese, dove dal 1994 abbiamo una JV per avere il controllo diretto nell’acquisto del migliore tops e fiocco di cashmere. Il rialzo dei costi è dovuto, da un lato, alla crescita della domanda interna da parte del mercato cinese e dall’altro, alla difficoltà nel reperire la materia prima, per condizioni climatiche particolarmente avverse che hanno portato ad una moria di capre, sia perché gli allevatori trovavano oggi più redditizio utilizzare le capre per ottenerne la carne piuttosto che la fibra”. Pur evidenziando, come dice Cariaggi, che “in questo modo al cashmere viene riconosciuto un prezzo adeguato alla sua preziosità”, si tratta di un ulteriore esempio di come le mutazioni interne alla Cina comincino a percepirsi amplificate nel resto del pianeta.
MILANO UNICA
IL TESSILE ITALIANO CONFERMA LA RIPRESA
di Milena Bello
Dopo due anni “di lacrime e sangue” per il settore tessile made in Italy, il 2010 ha finalmente confermato le attese positive. Il giro d’affari è aumentato dell’12% e l’export dell’11% grazie al traino del Far East con la Cina in testa, ma anche dei mercati tradizionali come Europa e USA. Con queste le premesse a Fieramilanocity è andato in scena l’appuntamento con Milano Unica, il salone italiano del tessile che ha richiamato oltre 400 espositori. ANCHE SU WWW.PAMBIANCO.TV
F
inalmente la tanto auspicata ripresa sembra essere arrivata e il settore tessile conferma i dati positivi già evidenziati sei mesi fa. Benché il giro d’affari del tessile-abbigliamento in Italia sia ancora lontano dai valori pre-crisi del 2007 (quando il fatturato superava i 9 miliardi di euro), i dati preconsuntivi del 2010 raccolti da Smi-Sistema Moda Italia e presentati in occasione della dodicesima edizione di Milano Unica segnano
una crescita dei ricavi dell’11,8%, a 7,5 miliardi di euro che ha caratterizzato in modo pressoché uniforme tutti i sotto-settori di cui si compone la tessitura. E l’obiettivo auspicato da tutti è tornare entro la fine dell’anno ai livelli del 2008. Alla manifestazione, sotto il cui ombrello sono ospitate le quattro fiere Ideabiella, Ideacomo, Shirt Avenue e Moda In, hanno partecipato 439 espositori (lo stesso numero della corrispondente edizione del 2010) che
ANDAMENTO DELLA TESSITURA ITALIANA 2007/10
Fatturato Δ% Esportazioni Δ%
2007
2008
2009
2010
9.345
8.924
6.691
7.480
2,0
-4,5
-25,0
11,8
5.614
5.070
3.729
4.161
-2,9
-9,7
-26,4
11,6
1.916
1.798
1.434
1.797
3,3
-6,2
-20,2
25,3
Saldo commerciale
3.698
3.272
2.295
2.364
Consumo apparente
3.760
3.797
3.070
3.747
10,6
1,0
-19,1
22,0
Importazioni Δ%
Δ% Fonte: SMI - Sistema Moda Italia
34 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
hanno presentato dal 15 al 17 febbraio le collezioni di tessuti per la P/E 2012 su una superficie complessiva di 60.000 m². Ma cosa ha influito su questi risultati sicuramente superiori alle più rosee attese? Come per gli altri settori merceologici italiani, gli scambi con l’estero sono stati il motore della ripartenza. Per l’export si stima nel 2010 una crescita pari all’11,6% con un giro d’affari di 4,2 miliardi di euro. Questo grazie al buon andamento dei Paesi extra-europei (+11%) che sono ormai arrivati ad assorbire il 47% dell’export totale del comparto, con la Cina in testa (+24,9%) e il recupero degli Stati Uniti (+13,1%) sopra i 110 milioni di euro. “Il mercato estero e in particolare Europa, Nord America e Cina hanno registrato segnali più positivi rispetto al mercato italiano”, ha detto Pier Luigi Loro Piana che guida insieme al fratello Sergio l’omonimo lanificio. “E nel Paese del Dragone ci aspettiamo nel 2011 una crescita pari al 20% rispetto al 2010 guidata dal grande numero di aziende locali di abbigliamento che sempre di più decidono di puntare sul segmento alto, acquistando tessuti italiani di qualità. Anche l’Italia però ha avuto un segno positivo nel 2010, e gli ordinativi per il
MILANO UNICA
SINTERAMA E INDORAMA VENTURES PCL ACQUISISCONO TREVIRA Sinterama e Indorama Ventures PCL e si sono alleate tramite una jointventure per acquisire Trevira, il produttore di fibra poliestere con sede a Bobingen in Germania dal liquidatore Werner Schneider. Con i siti tedeschi in Bobingen, Guben, e Hattersheim, e l’impianto di Zielona Góra in Polonia, Trevira GmbH sarà inserita nel network globale di Indorama e Sinterama attraverso una nuova joint-venture appositamente costituita dai nuovi partner. La società continuerà tuttavia ad operare in modo indipendente e il team attuale sarà ulteriormente rafforzato.
ALBINI CHIUDE IL 2010 A +15%
primo semestre 2011 sono aumentati in modo abbastanza importante”. Gli fa eco Fabio Foschi, AD di Piacenza Cashmere che aggiunge: “L’anno è partito molto bene credo con un incremento a due cifre rispetto al 2010, in parte anche per anticipi degli ordinativi rispetto allo scorso anno. Allora tutti i clienti erano avevamo il pedale del freno schiacciato per studiare il mercato, ma gli ordini sono arrivati poi durante i mesi successivi”. “Questo 2011 è sicuramente partito molto bene, c’è una grande richiesta in tutto il mondo, c’è voglia di reagire”, ha aggiunto Franco Ferraris, AD di lanificio Ermenegildo Zegna. Il nodo della questione è però il rinca-
Fabio Foschi
Franco Ferraris
ro delle materie prime che in alcuni casi, come la lana e il cotone, sono più che raddoppiate per un mix tra la crescita della domanda e la diminuzione dell’offerta. “L’incremento - ha aggiunto Ferraris - è dovuto anche a una serie di avverse condizioni meterologiche, non ultima la terribile alluvione che ha colpito recentemente l’Australia”. Così, l’accelerazione potrebbe rallentare la ripartenza a doppia cifra iniziata nel 2010 e che dovrebbe proseguire anche nel 2011. Occorrerà comunque attendere la fine dell’anno (e prima ancora l’edizione di settembre di Milano Unica a settembre) per conoscere la vera entità di questa ripresa.
Pierluigi Loro Piana
Albini cresce del 15% nel 2010 a 115 milioni di euro grazie al buon andamento delle eportazioni non solo nei mercati emergenti, ma anche in quelli tradizionali, come Stati Uniti e Canada e nell’area europea, in particolare Germania, Olanda e Paesi Scandinavi. “Questi risultati sono il frutto dell’attività in ricerca e sviluppo oggi pari ad oltre l’8% del nostro fatturato”, ha commentato Silvio Albini, consigliere delegato del Gruppo. Per la P/E 2012 il cotonificio, che conta su quattro marchi, Cotonificio Albini, Thomas Mason, Albiate 1830 e David & John Anderson, punta su Giza 45. Chiamato “la regina” di tutti i tipi di cotone per la sua fibra lunga e sottile, Giza 45 è l’elemento di punta della collezione Goldline firmata Thomas Mason. La linea Albiate 1830 presenta invece il progetto Denim: un cofanetto contenente la prima collezione tessuti in filato indaco doppio ritorto pensato per i camiciai tradizionali che hanno l’esigenza di avere tessuti di altissima qualità ma in piccole quantità. 23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 35
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INTERVISTA
ALVIERO MARTINI E’ DI NUOVO IN VIAGGIO CON ALV di Carlotta Careccia
ALV, l’acronimo di Andare Lontano Viaggiando, è il brand con cui lo stilista cuneese Alviero Martini si è ripresentato al panorama italiano della moda. La nuova società, costituita nel 2008, ha il suo quartier generale nello showroom di Piazza San Babila realizzato da Fabio Novembre, ed è proprio qui che Alviero Martini ci racconta le mete del suo ennesimo viaggio. Nel 2008 il signor Alviero Martini ha cominciato un nuovo percorso. Come nasce ALV? Per la verità non ho cominciato nel 2008, ma nel 2006. I due anni che hanno preceduto la costituzione del marchio infatti, sono stati un periodo di indagine di mercato, di ricerca e di analisi. Poi, nel 2008, abbiamo preso una location di prestigio nel pieno centro di Milano e a quel punto abbiamo ufficializzato il lancio del marchio con una società, la ALV s.p.a. .
E ha fatto realizzare lo showroom da Fabio Novembre… La scelta di Fabio Novembre nasce soprattutto da una stima per il suo lavoro. Nel 2000 mi trovavo a New York e mi era capitato di vedere un negozio realizzato da lui che mi aveva molto affascinato, perchè riusciva a coniugare contemporaneità e modernità con la tradizione. Perciò, quando ho trovato la location di Piazza San Babila 5 ho immediatamente pensato a lui e così abbiamo iniziato la collaborazione.
ANCHE SU WWW.PAMBIANCO.TV 23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 37
INTERVISTA
Lo showroom milanese di Piazza San Babila 5, disegnato da Fabio Novembre.
Come avete sviluppato il progetto? In una sintonia che definirei quasi straordinaria. Avevo comunicato a Fabio Novembre che mi sarebbe piaciuto avere uno showroom che ricordasse il concetto di fisica quantistica, argomento che mi interessa molto. Quindi che raffigurasse l’atomo, l’energia e le molecole. Lui ha sviluppato questo tema con indicazioni e suggerimenti, ed in pochissimo tempo mi ha presentato un progetto credibile e realizzabile. In poco più di un mese questo team ha realizzato l’opera, un capolavoro della manodopera italiana. Le aziende che ci hanno seguito hanno utilizzato la pietra acrilica, modellata e lavorata in loco, in modo tale da adattarla perfettamente agli spazi dello showroom.
gusto del dettaglio ben preciso. Quest’anno i toni sono giocati principalmente sul beige e nero e bianco alternati in un gioco grafico, illuminati da un colore vino in tutte le sue sfumature. Questa linea di abbigliamento è accompagnata da 8 borse. A due di loro ho dato un nome, la San.ba, in onore di San Babila, realizzata con dei nodi molto spessi e la Sharon, una 24 ore da businesswoman ma molto femminile.
Qual è la filosofia alla base del marchio ALV? E’ il concetto del viaggio, che è poi il mio codice genetico. Non solo per la precedente esperienza, ma perchè caratterizza tutta la mia vita, così come descritto nella mia autobiografia: “Un sogno, il mondo in valigia”.
E la Ready to Travel? E’ una collezione composta da tre linee: la passport, la urban e la JQ. La linea passport è forse quella che mi identifica maggiormente, perchè gli accessori di questa linea sono caratterizzati da una texture fatta dei timbri di tutti i viaggi che ho fatto e che ho conservato in tutti i passaporti, dentro i quali c’è il monogramma ALV, che fa da liason. La passport è realizzata in tre principali colori: il safari, il mokka e il bianco, ed oltre ad avere una piccola parte di bagaglio fatta di valige e trolley si sviluppa poi in tutta una serie di borse da lavoro e borse molto femminili. La linea urban invece è composta da un set di valigie a monogramma in marrone scuro bordato in alce mokka e stampato su una tela beige. E’ la linea maggiormente dedicata all’uomo, con una serie di accessori e dettagli che completano la proposta verso il consumatore maschile. Dalla linea urban nasce la linea JQ, caratterizzata dal logo ALV inserito in un timbro postale. Quelle della JQ sono borse molto femminili e moderne, fatte di un tessuto jacquard, che ogni anno si colora di pelli in tendenza con la collezione.
Parliamo di prodotto… Come si articola l’offerta? Abbiamo due proposte, la prima è il ready to wear, ovvero una linea di abbigliamento e pelletteria in total look, e la seconda è il ready to travel, che è una sorta di “pronto viaggio”, fatto esclusivamente di accessori che vanno dalle valigie fino alle borse. La distribuzione delle due linee è diversa: il ready to wear si colloca in negozi di abbigliamento multi-marca, mentre il ready to travel in negozi specializzati nell’accessorio. Specificità delle due collezioni? La ready to wear si compone di circa 120 capi donna di maglieria e jersey in lana, cashmere e pelle, il tutto made in Italy e realizzato con un criterio quasi artigianale. Sono capi altamente personalizzati, cuciti a mano, con un 38 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Parlava di artigianalità, dove producete? La crisi si sa, ha colpito un po’ tutti e così abbiamo trovato delle piccole realtà artigianali, che stavano riadattando la propria produzione di haute couture … e io ho fatto diventare la mia linea una “prèt–a–couture”.
INTERVISTA
A che donna vi rivolgete? Ad una donna contemporanea, che non ama più i lustrini e la femminilità troppo spicciola. La mia è insomma una donna che vuole rigore ed eleganza, che vuole essere chic senza penalizzare troppo la femminilità. La parola chiave che adopero sempre quando facciamo i briefing delle collezioni è “armonia”.
Dall’alto Alviero Martini nello showroom di Piazza San Babila e un outfit della Ready to Wear A/I 2010-11.
Come sono distribuite le linee ALV in Italia? La Ready to Wear è distribuita attraverso lo showroom di Milano in San Babila 5, che è il nostro quartier generale. In Italia siamo presenti in circa 80 punti vendita e l’obiettivo è quello di arrivare a 120, selezionati. La Ready to Travel invece ha una distribuzione più ampia, e vanta una rete di circa quindici agenti che coprono le diverse aree del Paese. Siete presenti anche all’estero? Per noi estero oggi significa principalmente Medio Oriente - mi riferisco a Kuwait, Dubai, Abu Dhabi, … ed Estremo Oriente, quindi Cina, Giappone e Corea che sono interessati al marchio. Anche la Russia ci sta dando ottime soddisfazioni, l’Europa invece è ancora indietro. A quando un monomarca? Uno spazio proprio è il sogno di qualunque maison e stilista, il problema è che poi averlo ne comporta la gestione. Con ALV siamo in procinto di aprire con i partner locali un monomarca ad Abu Dhabi, e quattro monomarca in Cina entro il 2012. Al monomarca a Milano ci stiamo pensando, ma gli spazi che vorremmo al momento sono tutti presidiati perciò, preferiamo aspettare. Qual è il fatturato ad oggi e quali sono le vostre previsioni per il 2011?
Per il 2010 abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, che era di 1 milione di euro. Nel 2012 prevediamo di raggiungere i 3 milioni di euro. Se dovesse pensare ad una donna che incarni l’essenza di ALV, chi sceglierebbe? La mia donna non è un’esibizionista. Potrebbero essere Gwyneth Paltrow piuttosto che Cate Blanchett, ma anche Giovanna Mezzogiorno o Eleonora Abbagnato. In realtà sono alla ricerca di una testimonial che si identifichi con questo marchio, ma non voglio un volto che sia in contemporanea su più campagne e in questo momento quelle che sarebbero adatte sono irraggiungibili.
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BONAUDO, CONCERIA AVANT-GARDE COL MECENATISMO NEL SANGUE di Fosca Palumbo
Conceria e cultura, binomio improbabile? Non per Bonaudo. Ne è fermamente convinto il presidente Alessandro Iliprandi che, fedele alla filosofia aziendale volta alla ricerca del bello e della creatività, per i prossimi numeri di Pambiancoweek ha selezionato quattro designer di rilievo attivi nel campo della calzatura, della pelletteria e dell’abbigliamento, ai quali ha scelto di riservare altrettante interviste. Con 90 anni di storia alle spalle e una sede che ricorda una galleria d’arte moderna, Bonaudo promuove da tempo l’arte e la cultura, proprio perché “è dalla ricerca del bello che nasce il nuovo”. Non solo strutture e attrezzature, ma anche persone e creatività per la conceria con sedi produttive nelle provincie di Milano, Verona e Firenze che si distacca fortemente dai retaggi del passato, quando il valore aggiunto delle aziende a monte della filiera era ridotto al minimo: “Svolgiamo una ricerca continua – ha com-
mentato Iliprandi - e il mondo dell’arte, i costanti scambi con stilisti e fotografi sono un’incessante fonte d’ispirazione per le nostre collezioni e di conseguenza quelle dei nostri clienti, per cui sempre più spesso svolgiamo progetti su misura”. Cresciuta anche grazie alle acquisizioni, che le hanno permesso negli anni di portare in-house le competenze proprie della produzione di qualità dei classici della tradizione conciaria italiana come vitelli, vitellini, cervi, canguri e capre, l’azienda guarda al mondo della creatività con grande interesse. Ed è in quest’ottica che ha stretto collaborazioni con scuole specializzate come l’Istituto Europeo di Design (IED) e l’Istituto Marangoni. “Perché? I giovani sono la linfa del nostro futuro – ha concluso Iliprandi – sono coloro che porteranno la moda in giro per il mondo e per un imprenditore investire su di loro significa investire anche sul proprio futuro”.
ABOUT BONAUDO
Alessandro Iliprandi
Ricerca, innovazione, continuità, risorse umane e prodotti che coniughino stile e performance. Sono questi i cardini della filosofia di Bonaudo, conceria con alle spalle 90 anni di tradizione, guidata dal 1994 dal presidente Alessandro Iliprandi. Specializzata nella produzione dei grandi classici della tradizione conciaria italiana destinati ai marchi del lusso e dello sportswear, l’azienda da sempre investe fortemente nel made in Italy e nella creatività, alla ricerca costante del bello. E proprio al fine di perseguire la propria mission aziendale, la realtà con sedi produttive nelle provincie di Milano, Verona e Firenze ha instaurato un fruttuoso dialogo con le arti, perché è dalla ricerca del bello che nasce il nuovo. www.bonaudo.com 23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 41
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EDMUNDO CASTILLO, DESIGNER DELLA LEGGEREZZA SENZA TEMPO
Ph Andrea Barbiroli
Originario dell’isola caraibica di Porto Rico, Edmundo Castillo ha fatto di New York la sua città d’adozione, da quando 25 anni fa ha deciso di trasferirvisi per dare il via alla sua carriera. Una città magica, da cui trae continua ispirazione e che gli dà l’energia per disegnare le sue decolleté, chanel e zeppe, che fanno sognare ed emozionare le donne. Il suo tratto distintivo? Non vuole dettare le moda, ma solo crearla.
Quando ha capito che la calzatura femminile sarebbe stata il suo futuro? Ero molto giovane, avrò avuto 18 anni. In famiglia sono sempre stato circondato da donne che portavano le scarpe col tacco, anche per andare al supermercato. Quel che mi ha sempre affascinato non sono tanto “i tacchi” in sé, quanto l’effetto psicologico che questi hanno sulle donne che li indossano. Come è entrato nel mondo della moda? Tutto è iniziato quando ho deciso di frequentare la scuola per diventare illustratore di moda, è lì che ho conosciuto chi mi avrebbe indicato la strada: Antonio Lopez. Ha notato i miei lavori e mi ha suggerito di dedicarmi alla calzatura. A quel punto mi si è aperto un mondo di idee e ho capito che quello era il mio futuro. Così mi sono trasferito a New York. Eravamo alla fine degli anni ’80 e non c’erano scuole vere e proprie che potessero iniziare un giovane a questo mestiere, anche perché io volevo solo disegnare, dare sfogo alla mia creatività. E il grande salto? Ho avuto la fortuna di conoscere la stilista Donna Karan che mi ha assunto per disegnare la collezione scarpe e con lei ho passato quasi 14 anni. Ricordo che veniva da me e mi chiedeva: “Come sarà la silhoutte della prossima stagione?” e così, dalla scarpa, partiva la costruzione di tutta la collezione abbigliamento del brand, perché la scarpa non inseguiva i trend dettati dall’abbigliamento, ma era l’opposto.
Edmundo Castillo
Dove trovava l’ispirazione? Creavo pensando a cosa la donna avrebbe voluto indossare, perché la scarpa deve emozionare! Non sono mai partito pensando ai trend del momento o sulla scia della collezione abbigliamento, non è nel mio DNA. Infatti, quando dopo Donna Karan sono andato da Ralph Lauren, ho fatto fatica a integrarmi, perché lì dovevo seguire degli input specifici. E dopo solo un anno sono tornato da Donna Karan in qualità di consulente, mentre iniziavo a dedicarmi alla mia linea. Che anno era? Quando ho lanciato la collezione Edmondo
Collezione P/E 2011 Ph Andrea Barbiroli
42 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
CREATIVI
Castillo era il 1999, ma contemporaneamente collaboravo già con diversi brand, tra cui Tod’s e lo spagnolo Castañer. Quando poi sono stato contattato per seguire la direzione creativa di Sergio Rossi ho mollato tutto e mi sono dedicato interamente a questo brand. Era il 2004 ed ero felice di potermi lanciare in quell’avventura perché potevo creare partendo dal nulla, senza imposizioni. E così sono passati quattro anni, dopodiché ho deciso di tornare alla mia linea. Non ha però smesso di collaborare con altri brand… È vero, ad esempio recentemente ho collaborato per la collezione resort di Oscar de la Renta, che si trova ora nei negozi. Mi è piaciuto molto perché è pensata per gli americani che vanno in vacanza in un paese caldo, è una linea nella quale mi identifico perché, anche se vivo a New York da 25 anni io vengo proprio da lì, dai Caraibi. A parte questo, stagione dopo stagione, ho seguito anche dei flash per Narciso Rodriguez, Tommy Hilfiger e altri stilisti americani. Torniamo al suo brand, la P/E 2011 è la prima che propone dopo il rilancio, qual è il tema della collezione? Verte tutto intorno alla luce e alla leggerezza, parole che in inglese si traducono entrambe con “light”. Credo che in questo momento un’estetica più semplice risulti più fresca. E con la mia collezione mi sono voluto riappropriare di questo concetto, per proporre modelli moderni, ma al tempo stesso senza tempo, che non sentono il passare delle stagioni. Edmundo Castillo è un vero made in Italy? Dall’inizio alla fine, solo una parte di collezione è realizzata in Spagna con Castañer, che ha una expertise specifica per il genere espadrillas. Quando disegna parte dal materiale o dalla forma? Tutto parte dal colore, poi passo al materiale che per me è la luce della scarpa, mentre i dettagli relativi all’estetica del modello arrivano solo dopo, in un secondo momento. Ma a parte questo, colore, materiale e disegno sono concatenati uno all’altro, perché il disegno poi può ispirare l’uso di altri materiali, colori, e così via. Quali sono i materiali che predilige? Soprattutto quelli di primissima qualità che sono per me dei grandi classici. Mi vengono in mente quelli leggeri come il cervo e il camoscio, quelli indistruttibili e dalla consistenza molto bella come il canguro, e altri come i vitellini. E per quanto riguarda invece il colore? I toni del blu, colori vibranti che ricordano i make-up che fanno parte
THE LIGHT SANDAL Implementa la tecnologia ELasolite sviluppata da Oryon Technologies il sandalo luminescente presentato da Edmundo Castillo per la P/E 2011.
dell’universo femminile. Per me la scarpa può essere paragonata a un trucco, perché può trasformare la donna completamente. A seconda della sua forma, a tacco alto o basso, dà vita ad una nuova silhouette, accentua alcuni punti del corpo e ne cela altri. Come descriverebbe il suo stile? Lo definirei sensuale, senza tempo e moderno. Ci può dare qualche dato di fatturato del suo brand? Per parlare di numeri è ancora presto, posso dirle che con la prossima stagione invernale dovremmo raddoppiare rispetto alla P/E 2011, con cui siamo ripartiti posizionando la collezione in un numero limitato di negozi. Abbiamo presentato la A/I 2011-12 presso la Penthouse Suite dell’Hotel Morgan di New York e andremo poi a Parigi in occasione della settimana della moda. A parte tutto, quel che mi ha fatto più piacere è stata la reazione positiva che ho ricevuto dalla stampa e i numerosi feed-back inviati da parte dei miei vecchi clienti, felici del ritorno sul mercato della collezione Edmundo Castillo. Punterete anche sull’online? È il canale del futuro, sebbene in passato fosse impensabile soprattutto se associato al segmento lusso. Ma ormai le cose sono cambiate, quindi va senz’altro tenuto in considerazione, ma senza dimenticare i negozi tradizionali. A proposito di online, segnali positivi ci sono arrivati dal sito di Saks che ha messo la collezione disponibile online per eventuali prenotazioni dal momento che non hanno ancora ricevuto la merce. Bé, in una settimana alcuni modelli sono già esauriti e di altri ne sono rimasti solo un paio di pezzi. Direi che è un buon inizio! Lei segue il design… ma chi si occupa della gestione? Siamo un gruppo di soci e mentre io mi occupo della creatività, Andrea Barbiroli segue tutta la parte gestionale, commerciale e amministrativa ed Manuele Bianchi mi supporta nella creazione della collezione donna. Con lui poi sviluppo anche il brand Casbia dedicato all’universo maschile, niente meno che il futuro marito della ragazza Edmundo Castillo. 23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 43
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LA STOFFA DELL’ARREDO VA DI MODA
di Rocco Mannella
Contro la rassicurante semplicità degli arredi votati al minimalismo irrompono sulla scena dell’home decoration tessuti stampati e fantasie dalla forte personalità, che ravvivano il dialogo tra la moda e il design d’interni.
Sopra, lo scorcio di una stanza arredata con i tessuti dell’ultima collezione del marchio tedesco Zimmer+Rohde. Di fianco, un completo firmato dal duo inglese Basso & Brooke che per la P/E 2011 ha proposto artistici mix dall’immagine usurata con fantasie tipografiche e bouquet ispirati al découpage.
Mai come in questo momento gli s lis più proposi vi e i più evolu interpre del tessile sconsigliano di intraprendere la strada dell’“este camente corre o”, suggerendo invece interpretazioni non omologate e liberi voli di fantasia. Il nuovo credo dell’abbigliamento e dell’arredo domes co di tendenza incoraggia l’ecle smo, la voglia di osare, la vivacità croma ca e tessu stampa dal forte impa o visivo. Ques ul mi nelle collezioni femminili della prossima PE hanno trovato i loro più convin sostenitori in Miuccia Prada, Basso & Brooke, Jonathan Saunders, D&G e Mary Katrantzou. Nei loro campionari invece, gli specialis internazionali dell’interior decoraon (da Sanderson a Designers Guild, da Cristopher Farr Cloth a Svenskt Tenn, da Marcus Brothers a Osborne & LiƩle) hanno messo temporaneamente in na alina le nte unite, le rigorose bicromie e le geometrie col complesso di inferiorità, promuovendo a pieni vo giardini s lizza , silhoue e fitomorfe, bes ari onirici, ritmici mosaici e intarsi dai contras simultanei. Bandite le inu li banalizzazioni del minimalismo, riaffiora la passione tu a inglese per le associazioni libere e la gioiosa anarchia di mo vi e composizioni di memoria new Liberty e Arts & Cra s. Riprendono quota anche i decori cari al Funzionalismo nord-europeo e il “gigan smo” geometrico portato al successo dagli ar s conce uali degli anni Se anta.
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TESSUTI / NOVITA’ PER LA CASA
Christopher Farr Cloth
GIARDINI INCANTATI Il crescente successo di a vità come il giardinaggio e l’or cultura, pra cate in modo sempre più diffuso come an doto allo stress ci adino, non poteva non generare un nuovo decora vismo “green” e non rifle ersi sul look di tendaggi, cuscini, divani e poltrone. In linea con questa tendenza, il marchio Rousseau il Doganiere, “La promenade inglese Osborne & LiƩle dans la forête”. ha creato, nei tessu della serie Maharani, un arioso intreccio di melograni, girasoli e foglie eso che. Dal suo canto, Svenskt Tenn, azienda fondata a Stoccolma nel 1924, ha arricchito le sue note composizioni di rose, viole e, tulipani e giacin con la sinuosa presenza di immaginari vola li dal becco e dal collo lungo. Felini rampan e pachidermi da bes ario africano movimentano anche le “foreste” in cotone e lino stampate da Sandberg AB. Christopher Farr Cloth, firma londinese dell’interior decora on, punta invece sulla fiabesca esuberanza di bacche, steli e corolle in versione macro.
Vivienne Westwood Red Label I capi di sfilata presentati in queste pagine si riferiscono alle collezioni della prossima P/E.
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TESSUTI / NOVITA’ PER LA CASA
Osborne & Little
Svenskt Tenn
Clements Ribeiro
Sandberg Tyg & Tapet AB
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TESSUTI / NOVITA’ PER LA CASA
Kvadrat
GEOMETRIE D’ARTISTA La nuova este ca massimalista sceglie il “gigan smo” geometrico caro all’arte degli anni Se anta e recupera, con un esuberante uso del colore, i mo vi porta al successo dal Bauhaus e dalla scuola funzionalista. In sintonia con questo mood, il marchio danese Kvadrat, ha commissionato al designer catalano CrisƟan Zuzunaga un’esclusiva linea di tendaggi Donald Judd, “Installation V”. cara erizza da più stra sovrappos , che danno corpo a misteriose sagome archite oniche. Nella linea Casson, Romo, storica azienda di No ngham che si è aggiudicata di recente il Queen’s Award for Enterprise, evoca le modulari sugges oni degli arredi degli anni Cinquanta con giochi di righe su fondi fiamma , lingue appun te e sagome effe o tangram. Marimekko, che quest’anno festeggia i suoi primi sessant’anni, propone caleidoscopici incastri nei toni delle caramelle mentre Cole & Son affianca a bouquet e rocaille delle meraviglie spigolose scaglie op cal.
Prada I capi di sfilata presentati in queste pagine si riferiscono alle collezioni della prossima P/E.
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TESSUTI / NOVITA’ PER LA CASA
Romo
Marimekko
Marni
Cole & Son
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FOCUS RETAIL / NEW YORK
TUTTI PAZZI PER SOHO
di Milena Bello
C’è un solo aggettivo per definire l’area di South of Houston Street: cool. Il quartiere newyorkese è diventato in meno di un anno la meta obbligata per gli amanti dello shopping. Il motivo? Più di venti brand hanno aperto i loro negozi negli ultimi mesi. Da Chanel a Moncler, da Dr. Martens a Lacoste. Ed è solo l’inizio. Si conferma l’area più cool del momento a NY. Sono stati infatti più di 20 i marchi di moda che hanno aperto nell’aco di pochi mesi a SOHO (acronimo di South Of Houston Street) segnando la rinascita di questo quartiere, sempre più nevralgico per il fashion system newyorkese. Si va dai gioielli e le borse dal sapore indie di Wendy Nichol (147 Sullivan Street) alle vetrine della boutique Realm (98 Greene Street). Ma anche i brand dell’establishment internazionale del lusso hanno scelto le vie di Downtown per aprire i loro nuovi negozi. Un nome su tutti è Chanel. Lo scorso settembre, la maison di madamoiselle Coco ha riaperto la sua boutique al 139 di Spring Street con un party esclusivo al quale hanno partecipato numerose celebrities come Liv Tyler, Diane Kruger, Sarah Jessica Parker, Rachel Bilson, Chace Crawford. Ridisegnata dall’architetto Peter Marino, la boutique di circa 400 m² fonde moda e arte, ospitando sia le collezioni di prêtà-porter, accessori e i prodotti di bellezza della maison, che le opere degli artisti Peter Belyi, Alan Rath, Gregor Hildebrandt e Robert Greene ai quali Chanel ha commissionato dei lavori ad hoc. Poche centinaia di metri più in là, in Prince Street, Moncler ha aperto sempre durante la Fashion Week di set50 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
tembre il secondo monomarca newyorkese con un evento a cui hanno partecipato personaggi, tra cui Anna Wintour, direttrice di Vogue America. Sempre nel mese più cool per la moda newyorkese, Lacoste ha organizzato un evento dedicato ai giovani per l’inaugurazione in Prince Street 134 del suo primo spazio dedicato a L!ve, la collezione per il mondo teen, ampliamento della linea Red!. Tra le vie della Grande Mela sono stati affissi oltre mille poster raffiguranti il coccodrillo che, una volta recuperati dai clienti, hanno permesso loro di acquistare una polo Lacoste Li!ve a soli 20 dollari. Appena un mese più tardi ha aperto poi i battenti il negozio dell’iconico marchio britannico Dr. Martens (185 m²) e Converse che ha inaugurato uno spazio di 650 m² al 560 di Broadway. E a novembre è stata la volta di Tecnhogym, che ha brindato all’inaugurazione del suo Wellness Store e showroom su due piani al numero 70 di Green Street. E poi di American Eagle Outfitters con il suo flagship store al 599 di Broadway che ha richiamato il giorno dell’opening oltre 700 persone, e D-A-S-H, la nuova boutique delle sorelle Kardashian che ha aperto al 119 di Spring Street (vedi box a lato). Perfino un must dell’arredo made in Italy come Scavolini è approdato in
FOCUS RETAIL / NEW YORK
immobiliari americane i prezzi per metro quadrato a SoHo sono scesi in quell’anno di oltre il 30% rispetto ai livelli precrisi. Così, con i prezzi in calo, i proprietari dei negozi hanno preferito seguire la via dei temporary store - che in breve hanno impazzato nell’area - piuttosto che abbassare i prezzi degli affitti, riducendo per anni la redditività. Nel 2009 sono approdati i negozi temporanei di Gucci, Anna Sui, Yohji Yamamoto, Under Armour, Piperline e Zimmermann. E così, con la frizzante rinascita del quartiere, la lista delle new entry a SoHo non si ferma qui. I prossimi a tagliare il nastro delle loro boutique saranno Diane Von Furstemberg (135 Wooster Street), Ralph Lauren (109 Prince Street) e Alexander Wang (103 Grand Street) ed Etro, su Spring all’angolo con Greene St.
ARRIVANO ANCHE LE SORELLE KARDASHIAN
In apertura il negozio Converse All Star. In questa pagina dall’alto: il punto vendita L!ve, la boutique Moncler e lo store Dr.Martens
questo ormai brulicante quartiere newyorkese per inaugurare al 429 di West Broadway il primo flagship store negli Usa che, con i suoi 900 m² disposti su due livelli è anche il più grande negozio di cucine a Manhattan. Insomma, SoHo è in pieno fermento, con buona pace dei residenti del quartiere, che non perdono occasione per lamentarsi per esser stati catapultati nel giro di pochissimi anni in un gigantesco shopping mall. Perché in realtà solo nel 2009 le cose erano diverse. Nell’anno peggiore della crisi infatti il mercato del real estate retail registrava una media di un negozio chiuso ogni dieci nell’area che va da West Broadway a Broadway. E secondo alcune società
A novembre il quartiere di SoHo ha visto - o subìto a seconda dei punti di vista - l’inaugurazione del negozio D-A-S-H delle sorelle Kardashian. Un nome, quello dei Kardashian, meno conosciuto in Italia ma che invece negli Stati Uniti sta spopolando. Ereditiere come Paris Hilton, le sorelle Kim, Kourtnery e Khloé Kardashian sono le figlie di Kris Jenner e Robert Kardashian, l’avvocato statunitense che difese il celebre sportivo e attore O.J. Simpson. Divenute celebri grazie al reality show del 2007 “Al passo con i Kardashian” (cui sono susseguiti numerosi spin off ancora in onda), le tre sorelle si sono dedicate anche al loro hobby preferito, lo shopping, aprendo appunto l’insegna multimarca D-A-S-H, prima in California, poi a Miami e, infine, a SoHo. In breve tempo lo spazio si è trasformato in uno dei negozi di culto per le fanatiche del fashion system e dello spettacolo (ma oramai sono un tutt’uno). Il negozio ospita le collezioni di abbigliamento e accessori di numerosi label nati dalla creatività delle star, come Whitney Eve (protagonista della docu-fiction americana “The City”), La Rok, Mason, 6126 Collection by Lindsay Lohan, Naven e D’Amore. Il punto vendita di SoHo è un pop-up store dal design ambizioso: tavoli, specchi deformanti, scaffali appesi, pareti bianche. All’interno, oltre appunto alle linee di abbigliamento e accessori, c’è spazio anche per i souvenir: piccoli oggetti brandizzati, come le bottiglie d’acqua griffate D-A-S-H con l’immagine delle sorelle Kardashian (da 10 dollari), candele e prodotti abbronzanti. Tutto in stile Kardashian, ovviamente, un po’ trash, ma di sicuro successo.
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OPERAZIONI M&A
I GIOIELLI ROSATO ALL’AMERICANA RICHLINE
Simona Rosato
È prevista per fine febbraio 2011 la chiusura dell’accordo di acquisizione dell’azienda di gioielli Rosato Srl da parte del gruppo americano Richline International Srl, filiale della holding Berkshire Hathaway Inc. e principale produttore e distributore di gioielleria negli Stati Uniti. Obiettivo del gruppo americano è espandersi e creare una piattaforma europea.
Il marchio Rosato faceva precedentemente capo al gruppo Mariella Burani Fashion Group che, fino al 2009, ha detenuto una quota pari al 50% del capitale poi riacquistata dalla holding della famiglia Rosato. “Questa è per noi una grandissima opportunità di crescita ed espansione. Sono sicura che saremo in grado di far apprezzare ed amare il design e la perfezione dei nostri gioielli Made in Italy”, ha commentato Simona Rosato che resterà a capo del team che si occuperà della creatività e dello stile. “Simona Rosato e il suo gruppo di lavoro”, ha dichiarato il presidente di Richline Dave Meleski, “rappresentano un esempio di modernità ed innovazione. Siamo sicuri che, con il nostro supporto finanziario, potranno continuare a creare gioielli sempre nuovi ed originali con i quali rafforzare la presenza del Made in Italy in mercati già aperti e conquistarne di nuovi”.
LA EX MABRO ANDRÀ A BARONTINI La ex Mabro, l’azienda tessile di Grosseto messa in liquidazione dalla proprietà, passerà al gruppo Barontini. “Dopo mesi di trattativa ho preso atto che l’ex Mabro ha un futuro”, ha dichiarato l’assessore della Regione Toscana Gianfranco Simoncini. Lo stesso assessore ha dato il nullaosta al proseguimento dell’attività
dello stabilimento tessile grossetano. È quindi di fatto sancito l’accordo con l’imprenditore tessile pratese Andrea Barontini per il passaggio di proprietà. Ai circa 250 lavoratori dell’azienda è stata fornita la garanzia del proprio riassorbimento entro due anni attraverso lo strumento della cassa integrazione.
IL GRUPPO OBERALP ACQUISISCE POMOCA
Heiner Oberrauch
Il Gruppo Oberalp, titolare dei marchi Salewa, Dynafit e Silvretta, ha acquisizito Pomoca, azienda svizzera leader nella produzione di pelli per lo sci e l’alpinismo. L’accordo prevede che la famiglia Dufour, titolare di Pomoca, resti a capo della direzione aziendale. Il brand sarà considerato come una business unit autonoma in Svizzera, con l’obiettivo di creare in questo paese un “centro di eccellenza” che abbia come punto di forza lo sviluppo e la produzione di pelli conto terzi. Pomoca, che da anni è un partner di Dynafit, si avvarrà quindi della consolidata esperienza nel mondo degli sport alpini e alle capacità di distribuzione internazionale del gruppo Salewa. “Chiudiamo il 2010 con il migliore risultato della storia dell’azienda”, afferma soddisfatto Heiner Oberrauch, presidente del gruppo Oberalp-Salewa. Nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato i mercati finanziari e le vendite del comparto outdoor, il gruppo ha chiuso il 2010 con un fatturato di 165 milioni di euro, in crescita del 9% il risultato dell’anno precedente.
IL BRAND DI SKINCARE OLE HENRIKSEN PASSA A LVMH Il colosso francese del lusso Lvmh ha acquisito il brand di botanical skincare Ole Henriksen, che era entrato a far parte dei brand di Sephora nel 2006. Nell’affare non è inclusa la Henriksen Spa di Los Angeles. 52 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
In un’intervista al quotidiano americano Wwd, il fondatore Ole Henriksen ha confermato che continuerà a sviluppare prodotti per la linea e ad agire come portavoce del brand nel suo ruolo di creativo. La società continuerà ad essere basata a Los Angeles, e prevede di nominare un nuovo amministratore
delegato che riferirà direttamente a David Suliteanu, presidente e CEO di Sephora Americas. Il marchio Ole Henriksen è venduto in 25 paesi, con una grande presenza in Scandinavia ed è in procinto di entrare in Messico e in Brasile grazie ad accordi tra il gruppo Lvmh (Sephora) e partner locali.
LICENZE
UNGARO FUCHSIA CONTINUA CON MARIELLA BURANI FASHION GROUP Emanuel Ungaro conferma la fiducia a Mariella Burani Fashion Group e rinnova per altri cinque anni l’accordo per la produzione e distribuzione di Ungaro Fuchsia, seconda linea donna del marchio. La licenza, già attiva da alcuni anni, è stata riformulata dopo che Mariella Burani Fashion Group, in amministrazione straordinaria dal marzo 2010, ha subito una riorganizzazione interna con l’arrivo dei commissari nominati dal Ministero dello Sviluppo Economico. La collezione A/I 2011-12 Ungaro Fuchsia sarà distribuita nei principali mercati con una particolare attenzione a quello statunitense. “Dopo il debutto del designer britannico Giles Deacon come art director nell’ottobre del 2010, con la presentazione della sua prima collezione di Emanuel Ungaro, il rilancio della nostra seconda linea donna, Ungaro Fuchsia, è un passo importante per il nostro marchio”, ha spiegato Marie Fournier, direttore generale di Emanuel Ungaro. “I buyer hanno sempre riconosciuto la maestria e la capacità di Mariella Burani Fashion Group per la produzione e distribuzione di collezioni di qualità e posizionamento di prezzo eccellente. Siamo estremamente lieti di continuare la nostra collaborazione con loro”.
P&G PRESTIGE FARÀ ANCHE I COSMETICI DI GUCCI Gucci e P&G Prestige hanno rinnovato ed esteso l’accordo di licenza per la produzione, vendita e distribuzione mondiale di profumi a marchio Gucci. L’accordo iniziale tra le due parti era stato firmato nel giugno 2006 e, con questo rinnovo, la licenza viene ampliata a tutti i prodotti di bellezza, ossia cosmetici e prodotti per la cura della pelle che si aggiungeranno ai profumi. “Stiamo lavorando con P&G Prestige da ormai quasi cinque anni durante i quali abbiamo posizionato Gucci come uno dei marchi leader nei profumi di lusso”, ha detto Patrizio di Marco, presidente e AD di Gucci. “Questo risultato è stato raggiunto grazie a una razionalizzazione della nostra linea di prodotti e del network mondiale di distribuzione e, successi-
vamente, con il lancio di una serie di nuove fragranze di grande successo, come Gucci by Gucci for Men, Flora by Gucci e, più recentemente, Gucci Guilty’’, ha concluso di Marco.
Patrizio di Marco
PATRIZIA PEPE LANCIA IL SUO PRIMO PROFUMO CON BEAUTY SAN Patrizia Pepe fa il suo esordio nella profumeria. Il brand che fa capo alla Tessilform di Capalle (Fi) ha infatti lanciato due fragranze, “Patrizia” e “Pepe”, insieme alla Beauty San Spa, che produce in licenza anche i profumi di Costume National. Testimonial nella campagna pubblicitaria ad esse dedicata è Dorothée Gilbert, ètoile dell’Opéra di Parigi, che è stata fotografata da Sonia Sieff. Le nuove fragran-
ze sono in vendita nei monomarca Patrizia Pepe e in selezionate profumerie e department store.
NUOVO ACCORDO DI DISTRIBUZIONE E NUOVA LICENZA PER N°21 N°21, il marchio guidato dallo stilista Alessandro Dell’Acqua, ha siglato un nuovo accordo di distribuzione della linea di prêt-à-porter femminile, affidando alla newyorkese The Hive, il mercato degli Stati Uniti e di tutto il nord America. The Hive, guidata da Stefano e Julia Larese, con uno showroom di 600 m² a New York nel quartiere di Chelsea, si occuperà della distribuzione del 54 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
marchio oltreoceano con l’obiettivo di assicurare a N°21 una presenza costante e crescente in tutto il territorio. Inoltre è stato siglato un accordo di licenza quinquennale con la veneta Peron Shoes per la produzione delle calzature donna mentre allo showroom Massimo Bonini di Milano sarà affidata l’intera distribuzione delle calzature e degli accessori. ”N°21 si appresta a sfilare per la terza
stagione ed è una realtà in forte e costante crescita”, ha affermato Alessandro Dell’Acqua, che ha lanciato il marchio a febbraio dello scorso anno e di cui lo stilista è unico proprietario. “Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti fino ad ora e sono certo che questi ulteriori accordi ci aiuteranno a raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati”.
ISTANBUL FASHION WEEK
PROGETTI AMBIZIOSI PER LA MODA TURCA
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Un concerto del cantante turco più in voga del momento, Emre Altug, alla fine della sfilata di Derimod. Dita von Teese che con passo felpato calca la pesserella di Damat Tween e un tripudio di pelle in tutti i trattamenti e colori. Bastano queste tre cose a descrivere perfettamente l’atmosfera della fashion week turca, che entro un decennio vuole essere il quinto punto di riferimento del fashion system a livello mondiale.
S
i spengono le luci sulla quarta edizione della Istanbul Fashion Week, che si è tenuta dal 3 al 6 febbraio nella moderna Costantinopoli. La passerella della Santralistanbul Main Gallery è stata calcata da ben 9 brand e 18 stilisti, per un totale di 21 sfilate dell’A/I 2010-11. I visitatori sono stati all’incirca 40.000, di cui 200 appartenenti alla stampa internazionale e più di 500 buyer provenienti soprattutto da Russia, Francia, Inghilterra, Scandinavia, Germania, Olanda, Spagna e Italia. Andata in scena per la prima volta nell’agosto del 2009, in sole quattro stagioni la settimana della moda turca ha registrato un incremento su tutti i fronti. Oltre alla crescita del numero di marchi partecipanti (inizialmente 14), sono aumentati anche gli investimenti stanziati per la manifestazione, passari da 25 milioni di dollari dell’esordio ai 28 milioni attuali. La fashion week è stata organizzata dalla ITKIB, la Istanbul Textile and Apparel Exporter Associations, in collaborazione con la Fashion Designers Association, la United Brands Association, la Istanbul Fashion Academy e lo sponsor Agaoglu. “Ad oggi siamo inclusi nei primi 15 eventi di moda a livello mondiale” ha affermato il presidente della ITKIB Hikmet Tanriverdi “e
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vogliamo che entro il 2023 Istanbul diventi uno dei 5 poli della moda più importanti del mondo, perché la settimana della moda dovrà riflettere il successo dei nostri esportatori”. La Turchia è infatti il principale esportatore a livello mondiale di pelle double-face e fra i primi produttori di pelle al mondo. “Il giro d’affari sfiora gli 1,3 miliardi di dollari e l’intento è di arrivare a 5 miliardi di dollari entro il 2023”, ha affermato Ruken Mizrakli, VP di ITKIB e proprietaria della società B.Sc. Industrial Eng. “La mia azienda produce pelle ed oltre ad essere fra i principali fornitori delle più importanti
di Carlotta Careccia
ISTANBUL FASHION WEEK
PELLE, JEANS E TANTA GRINTA
Da sinistra in senso orario: due immagini della sfilata di Derimod e un’ammiccante Dita von Teese che ha chiuso la sfilata di Damat Tween.
aziende del lusso, partecipa a tutte le manifestazioni più significative del settore, come Lineapelle a Bologna e Lecuir a Parigi. I nostri principali mercati comunque rimangono la Russia, l’Europa e gli Stati Uniti”. L’intento della settimana della moda turca è promuovere proprio il comparto di abbigliamento e pelletteria del Paese, come ha spiegato Cem Kaprol, il presidente della Istanbul Fashion Week. “La Turchia ha iniziato negli ultimi anni ‘70 con l’esportazione, ed era molto price-oriented” ha affermato Kaprol. “In una seconda fase i prezzi sono aumentati e la qualità era buona, pertanto abbiamo incoraggiato i nostri produttori ad andare all’estero e a partecipare alle principali manifestazioni a livello mondiale. Infine, abbiamo spinto le Università a creare più corsi di laurea, per dare ancora più valore ai nostri prodotti. In questo momento stiamo attraversando una quarta fase: la Turchia vive un buon momento economico ma non possiamo più competere a livello di prezzo, perciò abbiamo bisogno di designer che possano trainare l’industria della moda. E per questo stiamo incoraggiando i nostri marchi a farsi conoscere all’estero”. Tenendo fede a questo proposito, Kaprol ha anticipato che per la quinta edizione della IFW, che si terrà ad agosto 2011, è in programma uno scambio culturale con la Francia, ma i dettagli sono ancora top secret.
“Leather forever” diceva Franco Moschino, e questa frase andrebbe certamente a genio agli stilisti che hanno calcato la passerella della Istanbul Fashion Week. L’uomo e la donna turca hanno sfilato insieme sulla passerella della Santralistanbul, che ogni ora e mezza presentava la sfilata di uno dei 21 marchi che hanno partecipato. Quella che viene fuori dalla quattro giorni di sfilate turca è una donna indipendente e che ha voglia di farsi notare. Largo infatti alla pelle lavorata e borchiata, a toni rosso fuoco, e a gonne lunghe con spacchi vertiginosi, come quelle di Derimod. Mavi invece ha proposto uno stile country-rock, tutto incentrato sulla sua specialità che è il jeans ed ha reclutato per l’occasione la top model brasiliana Alice Dellal. Motivi floreali e mood etereo invece per Gunsei Turkay, che ha trasmesso prima della sfilata un video in cui si spiega che la collezione è la declinazione dell’amore che si evolve e cambia forma. Dai toni un po’ fast fashion, Damat Tween ha messo in scena donne e uomini classici, arruolando anche una Dita Von Teese che in smoking ha attraversato la sala con fare provocante, con tanto di sigaretta fumante tra le mani. Dalle forme e volumi che sposano il gusto occidentale e che ricordano vagamente lo stile Miu Miu è stata invece la sfilata di Mehtap Elaidi, che con suoi outfit in bianco e nero spruzzati di arancione si è differenziata dagli altri marchi per il suo stile un po’ più minimal. L’uomo turco infine ama i bordi delle giacche cangianti e i pantaloni stretti, possibilmente in gessato, ma quando va nei club predilige il total look in pelle per una coppia turca dai toni un po’ aggressivi! Dall’alto: sfilata di Mavi, Damat Tween e Methap Elaidi
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Insights by
OSSERVATORIO SUGLI ACQUISTI DEI TURISTI STRANIERI IN ITALIA: FOCUS SULLE TOP CITTÀ ITALIANE
Milano in testa. A Firenze boom di acquisti dei cinesi (+90%)
Calle Larga XXII Marzo a Venezia
Secondo i dati di Global Blue l’anno 2010 è stato più che positivo per il Tax Free Shopping che ha, infatti, archiviato l’anno con una crescita superiore del 36% rispetto all’anno precedente. Ad attrarre maggiormente i turisti extraeuropei è stata la moda, che ha catalizzato ben il 76% delle spese, seguita dalla gioielleria con il 14% degli acquisti. I turisti che affollano l’Italia hanno scelto come meta preferita per lo shopping Milano (39%), seguita poi da Roma (24%) e Firenze (12%). Venezia, tuttavia, ha registrato l’incremento maggiore della spesa. Il capoluogo veneto, infatti, pur rappresentando una quota di mercato nettamente inferiore (7%) rispetto alle città già citate, ha aumentato il volume di acquisti compiuti del 53%. Su Milano, Roma e Venezia, in testa al podio come heavy spender troviamo i turisti russi che crescono quasi ovunque con una media del 30%. Firenze, invece, vede in testa alla classifica delle nazionalità i cinesi, che rappresentano il 17% del totale del mercato, con un incremento pari al 90%.
Boom di acquisti da parte dei turisti cinesi anche a Milano e Venezia, dove si piazzano in seconda posizione con una crescita rispettivamente del 100% e 135%. Per quanto riguarda Roma, invece, risulta forte la presenza di turisti provenienti dal Sol Levante con una percentuale pari al 16% della spesa, in progresso del 10%. Infine, gli americani mantengono il terzo o quarto posto un po’ ovunque, privilegiando però il capoluogo fiorentino dove, con un peso sul totale del Tax Free del 13%, hanno visto aumentare la loro spesa del 29%. In merito allo scontrino medio, il più elevato arriva dal capoluogo lombardo e si attesta a Euro 848. Toccando in ultimo le Top streets, ottime performance giungono da Venezia che registra in Calle Larga XXII Marzo un +87% rispetto all’anno precedente. A Firenze l’area di via Strozzi archivia l’anno con un +54%, mentre la Galleria Vittorio Emanuele II a Milano e Via Condotti a Roma chiudono entrambe con un +41%.
LE TOP CITTÀ DEL TAX FREE SHOPPING * Gen-Dic 2010 vs. Gen-Dic 2009
Milano 39% Roma 24% Firenze 12% Venezia 7% Napoli 2% Altre 16% * Analisi su GB Index
Galleria Vittorio Emanuele II a Milano
Contact Global Blue: taxfree.it@global-blue.com – 0331 1778 000 58 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
APERTURE MONOMARCA
L’EASY-TO-WEAR DI CACHE CACHE ARRIVA A NERVIANO
Cache Cache punta a raggiungere quota 100 bandierine in Italia entro i primi mesi dell’anno e, sulla scia di questo obiettivo, inaugura il punto vendita a Nerviano (MI), all’interno del centro Commerciale Auchan. L’insegna francese, il cui nome fa riferimento al gioco del nascondino, fa capo al Gruppo Beaumanoir di Saint Malo e vanta un network retail di 1.000 boutique di cui circa la metà in Francia e 90 nel Belpaese, area che in tre anni è arrivata a rappresentare il secondo mercato a livello europeo dopo quello domestico. All’interno della boutique di Nerviano, che si estende su una superficie di vendita di 220 m², sono presenti le collezioni di abbigliamento a prezzi accessibili del brand. Destinate a donne attente alle tendenze moda, ma anche ai prezzi, le proposte vertono intorno al motto easy-to-wear, easy to buy.
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TRIPLETTA A CANCUN PER ROCCA Il Gruppo Damiani, che produce e commercializza gioielli di alta gamma, ha aperto con la sua controllata Rocca tre nuove boutique in Messico, a Cancun. I negozi, che si trovano presso il centro commerciale Kukulcan Plaza, presso l’Hotel Ritz Carlton e presso il centro commerciale La Isla distribuiscono oltre a tutti i marchi del Gruppo – Damiani, Calderoni 1840, Salvini, Alfieri & St. John e Bliss - i marchi in licenza e diversi marchi di orologeria.“Il Gruppo Damiani è interessato all’espansione nei mercati esteri”, ha affermato Guido Damiani, presidente e AD del Gruppo Damiani. “Le aree del centro e del sud America si stanno mostrando molto recettive e interessate al settore della gioielleria e dei prodotti Made in Italy. L’apertura
di queste tre boutiques rientra nella strategia di espansione della catena di gioielleria e orologeria multibrand Rocca sia in Italia che all’estero attraverso l’apertura di nuovi negozi diretti, in franchising o attraverso joint-ventures con acquisizione di quote sia minoritarie che maggioritarie”.
BELL & ROSS INAUGURA A HONG KONG Bell & Ross continua la sua espansione nei mercati internazionali e punta a crescere in Cina, dove ha appena inaugurato una boutique monomarca
a Hong Kong, la quinta aperta in Asia nel 2010. Questa volta ha scelto il centro commerciale Elements, disegnato dall’architetto Benoy, uno dei più ambiti punti strategici per visibilità e prestigio della città. Qui il brand di orologi si è ritagliato uno spazio di 40 m² caratterizzato da un ambiente moderno e accogliente che combina il nero delle vetrine con pannelli di legno pregiato, trasmettendo ai visitatori una sensazione di accoglienza e di avanguardia.
E.MARINELLA APRE A LONDRA A MAYFAIR
TORY BURCH DEBUTTA A LONDRA
Continua l’espansione all’estero dell’azienda napoletana E.Marinella, con l’inaugurazione prevista a maggio di una boutique nel prestigioso quartiere londinese dello shopping di lusso di Mayfair, al 54 di Maddox Street. Anche in questo caso il progetto è curato dall’architetto Simone Del Portico e la nuova boutique di 32 m², gestita direttamente, riproporrà l’atmosfera di cordialità e calda accoglienza che dal 1914 distingue il negozio di Napoli, più un salotto che uno spazio
Tory Burch ha aperto la sua prima boutique nel Regno Unito. Il flagship di Londra misura 390 m² e si trova al 149 di New Bond Street. “Il negozio non è enorme, ma è la dimensione perfetta per noi e poi c’è una tale energia in New Bond Street”, ha detto Tory Burch, fondatrice e presidente del marchio, entrata nel 2010, nella classifica Forbes delle 100 donne più influenti al mondo. Il suo marchio è oggi distribuito in 45 negozi monomarca in Usa e in Asia.
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commerciale. “Rappresento una realtà famigliare e artigianale profondamente legata alla città di Napoli - ha detto Maurizio Marinella - e non voglio che questa caratteristica vada perduta. Ho valutato attentamente l’espansione commerciale selezionando le città in cui essere presente. Penso che questa nuova apertura in una città cosmopolita come Londra rappresenti un’ulteriore sfida che sono certo rafforzerà il mio marchio e l’immagine del made in Naples all’estero”.
APERTURE MONOMARCA
NUOVO MONOMARCA NELLA VILLE LUMIÈRE PER GIAMBATTISTA VALLI Giambattista Valli ha aperto la sua prima boutique monomarca a Parigi in rue Boissy d’Anglas. Il negozio, che occupa una superficie di 150 m², è composto da tre stanze separate, dominate dal colore “Rosa Duchessa di Windsor”, tutte arredate con elementi di design contemporaneo e pezzi originali di Tony Duquette e Piero Fornasetti, candele firmate da Valli per Cire Trudon, una limited edition di borse disegnate per Roberta di Camerino, le fragranze di Wig Room e pezzi unici di gioielleria di Luigi Scialanga. “Nel momento in cui si apre la porta - ha detto lo stilista Giambattista Valli - si può percepire il feeling del mio atelier, è come se si entrasse nella mia casa, nel mio mondo, nel mio lifestyle. Considero questo spazio come la casa dei miei vestiti”, ha concluso Valli.
NUOVA VETRINA PRADA A TAIPEI
TOMBOLINI APRE A PARIGI Tombolini rafforza la sua presenza all’estero con l’apertura della boutique a Parigi, in Rue Etienne Marcel, vicino alla centrale Place de Victoire. Lo spazio, di 200 mq, si sviluppa su due livelli e accoglie le collezioni del marchio italiano di abbigliamento maschile formale. “Gli investimenti nella rete retail rafforzano il nostro posizionamento sul mercato mondiale”, ha affermato Fiorella Tombolini, presidente di Tombolini Industrie Srl. “Parigi è una città dinamica, capitale del lusso e dello shopping. La location
di Rue Etienne Marcel, in un palazzo d’epoca, tipicamente parigino, è per noi ideale per la presenza del brand in questa importante città”.
RITUALS APPRODA IN ITALIA CON DUE NUOVI STORE Rituals, il marchio che unisce prodotti per la cura della persona a quelli per la casa, arriva in Italia, mercato in cui è previsto un forte piano di espansione. Dopo aver riscosso un successo internazionale in soli undici anni dalla fondazione, Rituals sceglie per l’apertura dei primi monomarca pilota, due città del centro-nord, Brescia e Cremona. L’ingresso in Italia rappresenta un passo significativo nella strategia di espansione del brand olandese guidato Raymond Cloosterman, che si pone come obiettivo, nei prossimi dieci anni, di incrementare le aperture dei suoi
punti vendita portando il numero dei negozi a mille. Solo in Italia, nel 2011, sono previste una decina di aperture tra punti vendita e corner inseriti in catene distributive.
LANVIN SBARCA IN RODEO DRIVE Prada ha inaugurato un nuovo monomarca a Taipei, nel cuore della city. Lo spazio, si estende su una superficie di circa 500 m² su due livelli e ospita le collezioni di borse, accessori e abbigliamento del brand guidato da Patrizio Bertelli e Miuccia Prada. Il layout del negozio è caratterizzato dalla geometria regolare della facciata che ricorda una parete di mattoni ed è composta da moduli retro illuminati di forma rettangolare. I materiali trasparenti con cui è realizzata permettono di vedere lo spazio interno sia passeggiando su strada, attraverso i vetri della facciata, sia camminando sotto il portico antistante, da cui è ben visibile il soffitto a doppia altezza che caratterizza il primo piano.
La maison francese Lanvin apre il 4° punto vendita oltreoceano e dopo New York, Las Vegas e Bal Harbour (in Florida) inaugura uno store a Los Angeles, in Rodeo Drive. L’espansione distributiva all’estero della maison è legato al momento positivo, anche in termini economici, che il marchio sta attraversando grazie al successo della creatività di Alber
Credo nel sole anche di notte (Gregory Corso)
Elbaz che, tra l’altro, ha ispirato una collaborazione con H&M. Il CEO Thierry Andretta ha scelto Rodeo Drive perché l’obiettivo del brand francese è di essere presente con un flagship store come le altre griffe nelle principali strade del lusso. Lo spazio ospiterà borse, abiti e completi da uomo per una superficie totale di 420 m².
Cambia il mondo del retail ma resta invariata la competenza di 18montenapoleone Retail Consultancy & Brokerage, team che ha ideato e accompagnato nello sviluppo il Quadrilatero della moda e del lusso. Quale sia oggi la vostra visione - flagship store imponente, location per un understatement malizioso, blitz con i temporary shop - 18montenapoleone è pronta a soddisfare la vostra voglia di crescita e innovazione. www.18montenapoleone.it 18@18montenapoleone.it
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 61
UPCOMING BRANDS
di Carlotta Careccia
Quando la classe non è acqua Arrivano da tre diversi conƟnenƟ e ciascuno di loro celebra la disƟnzione dalla massa. TessuƟ, ricami e mood sono scelƟ in base al gusto personale degli sƟlisƟ, lontani dalla schiavitù delle mode del momento. AbiƟ senza tempo, che sono aƩualizzaƟ dai vari contesƟ in cui operano i designer quali l’Australia, la Grande Mela e Istanbul.
Megan Park
Megan Park
Megan Park si definisce una “gazza ladra” nel realizzare le sue collezioni. Prende infa impressioni e spun da tu o ciò che la circonda ed il mood dei capi viene così fuori in modo naturale. Gli abi della designer australiana trascendono le mode del momento e sono “un mix tra femminiltà e il modo di vivere contemporaneo”, come afferma lei stessa.
Megan Park ha dato vita alla sua collezione circa otto anni fa a Londra e da allora fa realizzare i suoi capi esclusivamente da un’azienda indiana di base a Delhi. Segno di riconoscimento sono i particolari ricami a mano ed i tessuti leggeri e senza tempo. Focus di tutti gli outfit è l’unicità del ricamo a mano, tanto che la designer affianca spesso gli artigiani indiani nella lavorazione dei capi. Nell’ultimo anno Megan Park ha spostato la sede del marchio da Londra a Melbourne, dove ha anche aperto un monomarca. I capi sono distribuiti in Italia dallo showroom milanese Paraggi e sono oggi presenti in alcuni dei principali department store internazionali, tra cui Harvey Nichols, Liberty, Browns e Barney’s a New York. www.meganpark.co.uk
62 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
UPCOMING BRANDS
Kevork Kiledjian Dopo due anni di successi con il marchio di prêt-à-porter di lusso Guilty Brotherhood, il designer francese Kevork Kiledjian ha dato vita alla linea che porta il suo nome. Il lancio della fashion label ha coinciso con l’entrata di nuovi investitori e del nuovo CEO Marco Cattoretti, già VP di Malo negli States e USA sales&merchandising director di Blumarine, Anna Molinari e Blugirl. Le collezioni sono distribuite attraverso la sede principale del marchio, che è stata da poco trasferita da Parigi a New York. Il brand, che ha calcato per la prima volta la passerella il 14 febbraio 2011, è già entrato in alcuni fra i negozi di riferimento a livello mondiale come Maxfield a Los Angeles, Ikram a Chicago, Harvey Nichols ad Hong Kong, Galleries Lafayette e Montaigne Market a Parigi, Luisaviaroma a Firenze e Tsum a Mosca. www.kevorkkiledjian.com
Kevork Kiledjian
Le linee guida della collezione si rivolgono ad una donna elegante e an conformista, che riesce a dosare in maniera del tu o armonica i ritmi e le esigenze della City con una spiccata individualità. Non a caso, musa ispiratrice dell’A/I 2011-12 è Tamara de Lempicka, figura vibrante e intelligente, che an cipa lo spirito della donna moderna.
Mehtap Elaidi
Mehtap Elaidi
Sete leggere dai colori sgargian , mo vi in bianco e nero spezza da toni arancio e applicazioni ricamate sui tessu sono i must di Mehtap Elaidi. Uscita da poco anche con la seconda linea Ka an By Elaidi, la s lista disegna collezioni per donne che hanno voglia di dis nguersi dalla massa ed avere un’allure french-chic.
Questa stilista, classe 1981, è una delle più brillanti promesse della moda turca. Dopo essersi laureata alla business school university di Istanbul ha fondato il marchio omonimo 11 anni fa e da ben 8 partecipa ad alcune delle più importanti manifestazioni internazionali, tra cui Who’s Next a Parigi e Project Las Vegas. Il 65% del fatturato arriva dal Middle East, ma negli ultimi anni sta andando molto bene anche in Europa. Il marchio è distribuito direttamente dall’headquarter di Istanbul. www.elaidi.net
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 63
LA MODA IN BORSA / Gennaio 2011
di Alessio Candi e Giacomo Curti
ANALISI SULL’ANDAMENTO DELLA MODA IN BORSA NEL MESE DI GENNAIO
Moda in Borsa: flessione fisiologica a gennaio Pausa di riflessione per la Moda in Borsa a gennaio. Gli indici Pambianco Fashion Europe e Pambianco Fashion USA riposano dopo la crescita sostenuta del 2010. L’Europa cede infatti il 7,6% mentre gli USA indietreggiano del 3,7%. Calo del tutto fisiologico se si considera, come detto, che nel 2010 i due indici hanno messo a segno rispettivamente un +32% e un +36%. Miglior titolo del listino in Europa è Aeffe (+34,7%), che ha finalmente arrestato il calo dei ricavi, segnando nel 2010 vendite in crescita dell’1% a € 219 milioni. La performance brillante può anche essere spiegata, oltre che dai buoni risultati, anche dalla scarsità di volumi nel flottante (bassi volumi negoziati comportano spesso forti oscillazioni).
Pambianco Fashion Index Europe
1.599
1540
- 7,6%
1510 1480
1.477
1.000 = 1/1/2007
31/12
7/1
14/1
64 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
21/1
28/1
Δ% MESE GEN
0,66
34,7
CAPITALIZZ. (Mln Euro) 71
1,02
24,4
65
AICON
0,22
22,2
24
BENETTON
5,90
19,9
1.078
PIQUADRO
2,20
17,0
110
ANTICHI PELLETTIERI
0,56
16,7
25
CALEFFI
1,30
16,1
17
GEOX
3,71
8,5
928
TOD'S
74,79
1,2
2.258
INDITEX (ZARA)
55,40
-1,1
34.711
MARCOLIN
4,31
-1,4
194
LUXOTTICA
22,21
-2,6
10.149
POLTRONA FRAU
0,93
-3,1
130
STEFANEL
0,49
-3,9
42
H&M
1600
PREZZO 31 GEN ‘11
DAMIANI
BURBERRY
1630
1450
AEFFE
GRUPPO COIN
(gennaio 2011)
1570
AZIENDE EUROPA
7,48
-4,1
1.042
1075,00
-4,4
5.372
211,70
-5,5
34.408
BULGARI
7,63
-5,7
2.257
HERMES
147,00
-6,2
5.331
RICHEMONT
51,40
-6,5
18.708
HUGO BOSS
45,87
-6,8
1.681
ADIDAS
45,47
-7,0
9.094
LVMH
114,45
-7,0
55.921
SAFILO
12,35
-7,2
719
PUMA
228,10
-8,0
3.813
SWATCH
378,60
-9,2
12.573
LA MODA IN BORSA / Gennaio 2011
Pambianco Fashion Index USA
AZIENDE USA
PREZZO 31 GEN ‘11 ($)
Δ% MESE GEN
CAPITALIZZ. (Mln $)
TIMBERLAND
26,73
8,7
1.638
FOSSIL
71,05
0,8
4.926
COACH
54,09
-2,2
19.916
(gennaio 2011)
1480 1450
RALPH LAUREN
1420
1.427 1390
1.374 1360
-3.7%
1330 1300
1.000 = 1/1/2008
31/12
7/1
14/1
21/1
28/1
Bene anche Damiani (+24,4%), che beneficia dei dati positivi per i primi 9 mesi con ricavi consolidati in diminuzione del 5,9%, ricavi del canale retail in aumento del 9,4% e soprattutto un Ebitda positivo a 0,5 milioni contro un valore negativo per 0,6 milioni nel 2009. Prese di beneficio invece su Swatch (-9,2%), che subisce anche ripercussioni di un franco svizzero particolarmente forte. LA MODA NEGLI USA Negli USA bene Timberland che guadagna l’8,7% favorita anche dal buon andamento delle vendite di calzature per la stagione invernale, particolarmente rigida negli Stati Uniti. Prese di beneficio dopo gli ottimi risultati del 2010 per Tiffany (-6,6%) e Phillips Van Heusen (Calvin Klein e Tommy Hilfiger), che segna un -7,4%. Peggior titolo negli USA questo mese è Guess (-9,6%), venduta sul timore, forse eccessivo, di risultati sotto le attese degli analisti, che comunque sono abbastanza ottimistiche con un utile per azione previsto a 3,12$ contro i 2,64$ di un anno fa (+18%).
107,18
-3,4
10.880
NIKE
82,48
-3,4
41.016
ABERCROMBIE & FITCH
50,41
-3,9
4.389
VF CORPORATION
82,72
-4,0
9.097
LIMITED BRANDS
29,24
-4,8
10.322
TIFFANY
58,13
-6,6
7.890
PHILLIPS VAN HEUSEN
58,37
-7,4
3.294
GUESS
42,78
-9,6
4.029
PROSPETTIVE Nonostante la battuta di arresto di gennaio resta azzurro il cielo sopra i titoli della Moda e del Lusso sia in Europa che negli USA. L’IPO appena annunciata di Prada è indirettamente una conferma di quanto il momento possa essere propizio per i titoli di questo comparto. La ripresa è stata più rapida del previsto, spinta in maniera incredibile dai mercati emergenti e da forti politiche di razionalizzazione attuate dalle Aziende. Nel 2011 i mercati emergenti dovrebbero continuare a trainare i fatturati, ma sul lato dei costi le Aziende pianificheranno maggiori investimenti rispetto al 2010. Qualche preoccupazione potrà arrivare dai tassi di cambio, sempre più volatili, ma anche sempre più importanti nel determinare la marginalità delle Aziende, e dai mercati tradizionali (Usa, Europa e Giappone), che ancora faticano ad imboccare con decisione la via della ripresa.
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 65
GIRO POLTRONE
GAP RIVOLUZIONA IL MANAGEMENT AMERICANO Gap Inc. ha nominato Art Peck presidente di Gap North America al posto di Marka Hansen che si è dimessa dopo 24 anni di carriera. Inoltre Pam Wallack, presidente di Gap Adult North America, è stata promossa a capo del nuovo Global Creative Center del marchio e si tra-
sferirà da San Francisco a New York, al fine di centralizzare nella Grande Mela tutti gli aspetti creativi. Il team stilistico, capitanato da Patrick Robinson e Jennifer Giangualano per il bambino e il baby, avrà naturalmente un ruolo centrale all’interno della struttura di stanza a New York.
Art Peck
ERIC MARECHALLE, PER IL RILANCIO DI KENZO Eric Marechalle sostituisce James Greenfield alla guida di Kenzo. La nomina del manager, finora chief executive officer del brand di childrenswear Catimini che fa capo al Gruppo Zannier, mira a dare un nuovo impulso alle vendite della griffe, di proprietà del Gruppo LVMH dal
1993. Marechalle, entrato nel Gruppo Zannier nel 2000 divenendo direttore dei brand di kidswear Oxbow e Kookaï, nel 2002, è stato nominato CEO di Jean Bourget e nel 2006 di Catimini, posizione che ha mantenuto fino ad oggi. James Greenfield, che ha ricoperto
prima la carica di direttore del prêtà-porter donna e poi di direttore generale dal 2008, resterà comunque all’interno del Gruppo LVMH per seguire un progetto speciale di cui però, per il momento, non sono stati resi noti i dettagli.
PAOLO CASANI AL TIMONE DI AZIMUT YACHTS
Paolo Casani
Paolo Casani è stato nominato nuovo CEO della divisione Azimut Yachts del gruppo nautico Azimut-Benetti. Dopo aver maturato diverse esperienze nel fashion system, da Armani, Valentino, Calvin Klein e Ferragamo, Casani è approdato in azienda nel 2008 dirigendo la divisione Yachtique dedicata ai
servizi strategici, incarico che manterrà comunque ad interim. Il gruppo ha scelto di dividere le proprie attività in due aree: quella delle barche fino a 30 metri, affidata appunto a Paolo Casani e barche oltre i 30 metri, alla cui guida è stato designato Vincenzo Poerio, storico manager dell’azienda.
HOCHSTETTER A CAPO DELLA CREATIVITÀ DI O’NEILL È già in carica dallo scorso dicembre il nuovo direttore creativo di O’Neill. Torsten Hochstetter si occupa del design del marchio di abbigliamento sportivo, tecnico e per il tempo libero che ha sede a Warmond, nei Paesi Bassi. Hochstetter precedentemente è stato
responsabile dei team creativi per brand internazionali quali Adidas Originals, Y3 e Porsche Design. Ancora prima ha ricoperto la carica di direttore creativo “sports and style” da Adidas. Nella sua nuova carica Hochstetter riporterà direttamente a Keith Harkess,
general manager “product and supply” di O’Neill. Hochstetter, che vanta un ricco curriculum, ha studiato fashion design in Germania e in Italia, focalizzandosi sempre sul connubio tra sport e moda.
SEBASTIANO BASSO NUOVO DG DI MARLY’S Sebastiano Basso è stato nominato nuovo direttore generale di Marly’s S.p.A, società di Arzignano presieduta da Paolo Bastianello, vice presidente di Smi-Sistema Moda Italia. Basso vanta un’importante esperienza nell’ambito dell’industria tessileabbigliamento, considerati i trascorsi 66 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
quale direttore operativo in Marzotto, Valentino Fashion Group e Gas. Inoltre la Marly’s ha appena sottoscritto un importante contratto di licenza commerciale con “.normaluisa”, il marchio di abbigliamento femminile creato e disegnato da Giorgiana Zappieri. Sebastiano Basso
GIRO POLTRONE
RAFFAELE SCALESE NUOVO DG EMEA DI TRUE RELIGION APPAREL True Religion Apparel Inc. ha nominato Raffaele Scalese nuovo direttore generale per l’area Europe, Middle East e Asia. Opererà dalla nuova sede europea a Lugano e risponderà direttamente a Mike Egeck, presidente di True Religion Brand Jeans. Prima di entrare in Trie Religion, Scalese ha rico-
perto ruoli direttivi all’interno di altri brand del settore jeanswear. Dal 2001 al 2005 Scalese è stato CFO presso Guess Europe e in seguito dal 2005 al 2008 è stato Retail Director dell’area Emea (sempre in Guess Europe) per poi passare, con lo stesso incarico, in Liu Jo.
Raffaele Scalese
TECHNOMARINE AFFIDA A JACQUES-PHILIPPE AURIOL LA CARICA DI CEO L’azienda orologiera TechnoMarine ha nominato Jacques-Philippe Auriol come suo nuovo CEO. L’azienda svizzera, fondata nel 1997 dal francese Franck Dubarry, ha scelto il manager per il suo profilo professionale che lo ha visto lavorare nel settore orologiero sin dal 1981 dapprima in
Cartier nel settore commerciale e marketing, poi dal 1993 in Baume&Mercier dove è stato promosso a CEO. Nel 2002 entra in Richemont dove dirige in qualità di chief operating officer la divisione produzione e nel 2003 sbarca in Gucci come capo della divisione Watches.
Da oggi Auriol lavorerà in un’azienda che conta ben 2.000 punti vendita distribuiti in 100 nazioni.
ANTONIO FERREIRA DE ALMEIDA NOMINATO DG DI SEPHORA ITALIA
Antonio Ferreira De Almeida
Sephora ha nominato Antonio Ferreira de Almeida nuovo direttore generale di Sephora Italia. Ferreira de Almeida, entrato nella catena di beauty store appartenente al gruppo del lusso LVMH come direttore generale di Sephora Portogallo, succede a Roberto Forcherio, che lascia l’azienda dopo
aver partecipato al lancio di Sephora in Italia. Con la promozione di Ferreira de Almeida il gruppo punta ad accelerare lo sviluppo della catena nel corso dell’anno. Con questo obiettivo è previsto un considerevole incremento degli investimenti in comunicazione e l’apertura di nuovi store.
PATRICK MCGREGOR NUOVO DIRETTORE COMUNICAZIONE E PR DEL GRUPPO VERSACE Patrick McGregor è entrato a far parte del Gruppo Versace in qualità di Group Communications and Public Relations Director, a partire dal 2 febbraio 2011. Il manager guida la comunicazione e il marketing del gruppo Versace dalla sede centrale di Milano e supervisiona
il team delle relazioni pubbliche in Italia e nel resto del mondo. Negli ultimi 6 anni, Patrick McGregor ha collaborato con BCBG Max Azria Group, dove in qualità di Vice President of Public Relations, ha svolto un ruolo chiave per il successo del Gruppo e il rilancio nel 2007 della
collezione Hervé Léger, divenuta must have tra le star di Hollywood. In precedenza, Patrick McGregor ha ricoperto la carica di Vice President della Divisione Moda di LaForce + Stevens a New York.
KIM WINSER LASCIA AGENT PROVOCATEUR Dopo soli 12 mesi Kim Winser ha lasciato il ruolo di presidente di Agent Provocateur. Al momento non è stato rilasciato alcun commento ufficiale, circolano voci che la manager abbia rassegnato le dimissioni. La Winser è entrata in azienda nel dicembre 2009 come consulente ed è stata promos-
sa a presidente nel marzo dell’anno scorso, con l’obiettivo di espandere il business internazionale e di migliorare la strategia di marketing. Prima della sua nomina nel brand di lingerie di lusso, la Winser ha lavorato presso Aquascutum, Pringle of Scotland e Marks & Spencer.
Kim Winser
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 67
SHOPPING / TENDENZE
di Valeria Garavaglia
Tanti auguri Italia!
MODA E DESIGN MADE IN ITALY CELEBRANO I 150 ANNI DELL’UNITÀ CANADIENS Per il brand di Verona felpa in cotone con cappuccio e chiusura a zip. (€ 96)
JANSPORT Zaino della linea Heritage con bandiera italiana e Stivale stampati sulla tasca esterna. (€ 60) CITY TIME Spilla decorativa sul colletto e coccarda sul polsino per la giacca-camicia sfoderata e leggera, disponibile in vari colori. (€ 182)
GEOX Morbido vitello, camoscio e la rinomata suola traspirante per la speciale sneaker. (€ 120)
TOO LATE Pratiche e vivaci le cinture double-face in silicone logato. (€ 29,90)
REFRIGIWEAR La t-shirt grigia presenta dettagli tricolore e lo stemma Italia. (€ 89)
68 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
ENERGIE Nella sneaker il suede si tinge di verde, la pelle di rosso e sul bianco spunta il logo rivisitato in chiave “preppy”. (€ 89)
SHOPPING / TENDENZE
ROBERTA DI CAMERINO La Bagonghi, modello storico della griffe, con effetto tromp l’oeil realizzato con cinghie in velluto. (€ 1.095)
TROLLBEADS Anche il brand danese omaggia l’Italia con il beads Caprese, in vetro lavorato a mano. (€ 28)
STAR CHIC Top in seta con Tricolore sfumato e chiusura gioiello con pietre applicate per il brand di Simona Ventura. (€ 156)
Sfilata GATTINONI Couture P/E 2011
CHANTECLER Campanella portafortuna a tiratura limitata in corallo bianco, agata verde e rossa e diamanti bianchi. (Prezzo su richiesta)
GILLI Patriottica flag-pochette in capra vintage con riporti in vernice. (€ 434) INGLESINA Carrozzina Classica dal sapore retrò, un esemplare unico creato dall’azienda vicentina come tributo al Belpaese. (Prezzo su richiesta) 23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 69
COMUNICAZIONE & EVENTI
Paul Walker
Coty Prestige ha scelto l’attore Paul Walker come nuovo testimonial della campagna pubblicitaria per la fragranza Davidoff Cool Water, che sarà lanciata a livello mondiale il prossimo luglio. L’attore americano, che ha conquistato Hollywood con il ruolo di Brian O’Conner nei film “The Fast and the Furious”, prossimamente parteciperà alle riprese accanto a Vin Diesel di “Fast Five”, in uscita nelle sale la prossima primavera. “Lui impersona veramente i valori della nostra leggendaria fragranza. Non solo per il suo impegno personale a favore degli oceani, ma anche per l’intensa energia, la potente virilità ed il comportamento rilassato che lo caratterizzano”, ha dichiarato Françoise Mariez, SVP International European Marketing Licenses, Coty Prestige. L’accordo prevede che Paul Walker rappresenti Davidoff Cool Water a livello mondiale. A luglio, saranno diffusi i primi annunci pubblicitari TV e stampa per la fragranza.
JESSICA HART IN POSA PER ESPRIT La top model australiana Jessica Hart è la nuova testimonial delle linee Casual e Collection di Esprit per la campagna pubblicitaria P/E 2011. L’obiettivo del fotografo Dewey Nicks ha catturato i classici look del marchio della linea Casual che, per questa campagna, sono stati ambientati nel campus della UCLA (University of California Los Angeles). Il look college, ispirato allo stile preppy americano degli anni ’70 si mescola ad elementi tipici degli anni ’50, dando vita ad un piacevole contrasto tra eleganza disinvolta e ricercatezza contemporanea mentre più elegante invece è il look di Esprit Collection.
È ELISA SEDNAOUI LA FEMME BLEUE DI GIORGIO ARMANI
visit
PAUL WALKER NUOVO TESTIMONIAL DI DAVIDOFF COOL WATER
Elisa Sednaoui è la nuova testimonial di Giorgio Armani per la prossima collezione “La femme bleue”. La modella e attrice, italiana di nascita, ma cresciuta tra Egitto, Italia e Francia, è considerata una nuova icona di stile: già volto di Brioni, Love Moschino e Chanel Eyewear, è da poco stata immortalata da Karl Lagerfeld per il Calendario Pirelli 2011 ed è la musa dello shoe designer Christian Louboutin. La campagna, firmata da Nick Knight con la direzione creativa di re Giorgio, ha debuttato a febbraio su stampa specializzata e affissioni.
DUE DONNE PER CAVALLI Roberto Cavalli chiama due bellissime testimonial per le nuove campagne pubblicitarie. Laetitia Casta è la protagonista della primaversa-estate del marchio fiorentino per Diva Bag, una nuova borsa che va ad implementare il segmento accessori alto di gamma della maison. Dalle forme morbide, la borsa ricorda la sensualità dell’attrice francese. 70 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Torna, invece, per il secondo anno consecutivo Elisabetta Canalis ad incarnare i valori e l’estetica dell’underwear di Roberto Cavalli. Gli scatti della campagna, realizzata a Londra negli interni di una casa privata, si ispirano alle esotiche e raffinate atmosfere giapponesi permeate da un alone di mistero e dal fascino intrigante della protagonista.
COMUNICAZIONE & EVENTI
NINE D’URSO VOLTO DEL PRIMO PROFUMO BOTTEGA VENETA La prima fragranza femminile firmata Bottega Veneta ha il volto di Nine d’Urso. Figlia d’arte, i genitori sono infatti Inès de la Fressange e Luigi d’Urso, imprenditore e mercante d’arte italiano, la d’Urso è stata fotografata da Bruce Weber. Il profumo, il cui nome ed essenza non sono ancora stati svelati, è stato realizzato con Coty Prestige, divisione di Coty che ha in licenza marchi quali Calvin Klein, Roberto Cavalli e Balenciaga. Il lancio è previsto per settembre 2011.
SHISEIDO SCEGLIE LA BELLEZZA RADIOSA DI AMANDA SEYFRIED
Amanda Seyfried
La linea Clé de Peau Beauté, divisione del gruppo Shiseido, presenta la nuova testimonial Amanda Seyfried. La gio-
vane attrice americana, che ha recitato in film come “Letters to Juliet”, “Dear John” e “Mamma Mia!”, sarà il volto della campagna pubblicitaria per la prossima primavera. Gli scatti, incentrati sui concetti di energia e freschezza, sono curati dal fotografo britannico David Sims e dalla make-up artist Lucia Pieroni, color creator di Clé de Peau Beauté. “È una donna dalla bellezza radiosa e dallo stile sofisticato ha commentato Yoshiaki Okabe, direttore generale di Clé de Peau Beauté – grazie al suo aspetto esteriore e al suo impegno nel sociale, Amanda incarna perfettamente i nostri ideali”.
UNA TOP MODEL PER CARACTÈRE Helena Christensen sarà il nuovo volto del brand Caractère a partire dalla P/E 2011. Con l’ingaggio della top model, il brand del gruppo Miroglio prosegue il percorso dedicato alle “testimonial di carattere” che ha visto negli anni il marchio rappresentato da personaggi d’eccezione come Inés Sastre, Carla Bruni, Esther Canadas e Valeria Mazza. La campagna pubblicitaria per la prossima estate è stata scattata dal fotografo israeliano Guy Aroch, newyorkese d’adozione e celebre per lo stile particolare che unisce mondo fashion e lifestyle.
PARTE MIPAPMAGAZINE, PROGETTO EDITORIALE DEDICATO AI TALENTI DELLA MODA ITALIANA Mi Milano Prêt-à-Porter, manifestazione dedicata alla moda donna organizzata da Fiera Milano Rassegne, in programma dal 25 al 28 febbraio a Fieramilanocity, ha lanciato un magazine dedicato alle nuove tendenze. Curato da Andrea Batilla, responsabile del progetto, e realizzato da Sabrina Ciofi con la collaborazione di Alessandro Jumbo Manfredini in qualità di art director e graphic designer e Giovanni Dionisi, a cui fanno capo illustrazioni e artwork, Mi Milano Prêt-à-Porter Magazine vuole portare all’attenzione di un audience internazionale una nuova generazione di talentuosi designer, fotografi, artisti e illustratori italiani che attraverso disegni, illustrazioni e fotografie racconteranno i principali trend della prossima A/I 201112. Le immagini fotografiche di Luca Campri, Marco Marzocchi e Mustafà Sabbagh accanto alle collezioni di Andrea Paolo Colombo e Rolando Rocchetti diplomati in fashion design nel 2010, saranno le protagoniste della prima edizione di questo concept editoriale a tiratura limitata (le copie saranno distribuite a buyer e operatori internazionali selezionati) visibile in anteprima su www. mimilanopretaporter.it a partire dal 25 febbraio.
Helena Christensen
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 71
COMUNICAZIONE & EVENTI
PER GAS L’IMPORTANTE È ESSERE SE STESSI
Essere se stessi sempre. Questo è il messaggio della campagna P/E 2011 di Gas, scattata da Giampaolo Sgura. Il marchio veneto di jeanswear porta avanti, così, il concept “Stand up for Simplicity” lanciato lo scorso autunno mettendo in scena questa volta l’individuo. “Il nostro percorso va avanti”, afferma Barbara Grotto, direttore comunicazione di Gas. “Se nella scorsa stagione abbiamo preso in considerazione la semplicità come un valore per cui lottare tutti insieme, in questa campagna ci siamo invece rivolti all’individuo”. Un individuo che punta ad esprimere la propria personalità. Nell’impaginato, infatti, ogni scatto è abbinato ad un primo piano in bianco e nero dei modelli e ad una frase che esprime il loro pensiero. La campagna, partita a gennaio con una serie di uscite sulla stampa di settore, prosegue a febbraio e marzo con un programma di affissioni nelle principali città italiane e del mondo.
A MIAMI CON BLAUER PER L’ESTATE 2011 Sono firmati Riccardo Vimercati gli scatti della campagna pubblicitaria per la P/E 2011 di Blauer, marchio dell’azienda FGF Industry. Ambientata a South Beach (Miami) la campagna comunica l’essenza “americana” del brand con un gusto rétro che traspare dalla scelta di accessori e props anni ’50, dagli occhiali scuri, ai morbidi foulards. La scelta cromatica predilige i colori chiari come il beige, il rosa antico, l’azzurro polveroso che si confondono con le tonalità della sabbia e del mare. I capi presentati comprendono bermuda, pantaloni chinos kaki, giubbini chiusi sopra alle polo, per le donne giacche e capispalla con cinture sopra
a gonne bon ton o shorts cortissimi. E ancora, giubbotti in nylon antivento, tecnici con o senza cappuccio, pantaloncini e costumi da spiaggia indossati con scarponcini in tela e sneakers Blauer dall’effetto used, adatti sia per vivere la spiaggia che per andare in città.
L’UNIVERSO CHANEL IN MOSTRA A SHANGHAI Shanghai si colora del black&white Chanel. Fino al 14 marzo, il Museo di Arte Contemporanea (MoCA) della metropoli cinese ospita la mostra “Culture Chanel”, curata da Jean-Louis Froment. La rassegna interpreta l’universo della maison parigina, da Mademoiselle Coco fino all’attuale stilista Karl Lagerfeld. Di entrambi gli stilisti sono esposti gli schizzi, gli abiti-icona e le creazioni artistiche che, insieme a manoscritti, film e opere d’arte di vario genere per un totale di oltre 400 pezzi, rappresentano l’heritage di una griffe che ha fatto – e continua a fare – la storia della moda.
TOM MUNRO FOTOGRAFA LA P/E 2011 DI BRIONI La nuova campagna pubblicitaria Brioni per la prossima P/E 2011 esprime una semplicità solo apparente, rappresentata da un mood leggero, contemporaneo e con un chiaro focus sul prodotto. Il concept mette alla luce un carattere “leisurewear”con l’obiettivo di creare una campagna dal forte impatto grafico. 72 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Il fotografo è Tom Munro noto professionista nell’ambito della fotografia di moda, bellezza e celebrities. I volti protagonisti sono Philippe Reynaud, scelto e apprezzato per saper esprire al meglio il senso dello stile Brioni e Hilary Rhoda, conosciuta a livello internazionale, per la sua innata eleganza che conferisce al progetto classe e ricercatezza.
COMUNICAZIONE & EVENTI
THE SARTORIALIST FIRMA LA CAMPAGNA DI OVS INDUSTRY Per la prossima campagna pubblicitaria per la P/E 2011 Ovs Industry ha chiamato un nome importante della fotografia e della moda. A catturare le immagini della realtà quotidiana ci sarà, infatti, Scott Schuman, più conosciuto forse come il blogger del celebre sito The Sartorialist. Gesti ed espressioni di persone famose e non, di età e professioni diverse, sono protagonisti delle immagini ambientate a Roma. Il mood della campagna è informale e si basa sulla poetica dello snap shot, ossia lo scatto rubato.
A CHRISTOPHER KANE IL BFC FASHION FUND 2011 Christopher Kane si è aggiudicato il British Fashion Council /Vogue Designer Fashion Fund 2011. Lo stilista scozzese, direttore creativo di Versus con Donatella Versace oltre che del suo omonimo brand, si è fatto notare nel febbraio 2006 con la graduate collection per la Central Saint Martins School e nello stesso anno ha lanciato con la sorella Tammy la sua etichetta. A Kane andranno 200.000 sterline e il supporto a livello di business da parte degli organizzatori.
Christopher Kane e Donatella Versace
ISABELLA FERRARI NUOVA TESTIMONIAL DI DIANA GALLESI
Isabella Ferrari per Diana Gallesi
Dopo Milly Carlucci, Roberta Capua e Maria Grazia Cucinotta, Diana Gallesi, brand del Gruppo Miroglio, ha scelto come nuova testimonial l’attrice Isabella Ferrari, come emblema di una donna raffinata ed elegante, riconosciuta non solo per la propria bellezza ma anche per l’esperienza, la maturità e l’integrità dimostrata nei rispettivi percorsi professionali. La campagna pubblicitaria è realizzata attraverso gli scatti del fotografo brasiliano Fernando Guimaraes Lombardi.
DEBORAH MILANO E NOLITA INSIEME NEL SEGNO DEL GLAMOUR Creare una sinergia tra moda e bellezza è l’obiettivo della partnership tra Deborah Milano e Nolita. L’azienda cosmetica e il marchio italiano di abbigliamento si sono uniti per offrire un kit di prodotti nel segno del glamour. Con l’acquisto di un paio di jeans modello Cecile di Nolita, infatti, il cliente riceverà in omaggio il nuovo gloss Euphoric Shine di Deborah. “Deborah Milano e Nolita”, ha commentato il direttore comunicazione di Deborah Group Giorgia Bonetti, “ancora una volta confermano le loro sinergie per regalare un tocco davvero speciale a tutte le donne che vogliono stare bene con se stesse e con gli altri, mostrandosi al top in ogni occasione.
Dopo aver dato vita a una collezione make up dal forte impatto colore, infatti, la partnership con Nolita si consolida con questa nuova iniziativa”. La nuance del gloss, studiata appositamente per Nolita, riprende il colore shining pink del logo del brand per creare un’armonia di toni che sottolinea l’originalità del look. Il Gloss presenta una formula che unisce alle speciali perle rivestite d’argento “Extra Shine” l’estratto di Papavero Blu, ricco di Omega 6 e 9 e Vitamina E, e una molecola innovativa, l’Euphoryltm Ω 3, sintesi di attivi vegetali che vantano la proprietà di stimolare il rilascio della dopamina, la “molecola della felicità”. Il modello di jeans Cecile di
Nolita è rigorosamente slim, con la particolarità di avere una cintura alta in vita e tre bottoni, così da calzare come una seconda pelle ed esaltare la silhouette della persona.
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 73
LIFESTYLE
MASSIMO BOTTURA MIGLIOR CHEF DEL MONDO
Massimo Bottura
Lo chef Massimo Bottura, è stato insignito a Parigi del riconoscimento come miglior cuoco del mondo. Secondo l’Accademia Intrnazionale della Cucina, che conta una commissione composta da venti tra i migliori cuochi del mondo, lo chef modenese dell’Osteria Francescana esprime una sintesi perfetta di “tradizione, scienza e arte”. Tra i numerosi riconoscimenti che Bottura ha ottenuto nel 2010, le due stelle Michelin e il primo posto nella prestigiosa classifica della Guida dei ristoranti Espresso 2011. Figura chiave nella nuova generazione di chef italiani, Bottura traccia una linea sottile tra tradizione e innovazione nel suo ristorante nel cuore di Modena.
IL MERCATO CROCIERISTICO RESTA SULLA CRESTA DELL’ONDA Ottimo 2010 per il mercato delle crociere che, anche in periodo di crisi generale, non mostra alcun rallentamento. E i principali player del settore, da Costa Crociere (società italiana del gruppo Carnival, leader al mondo nel comparto) a Msc (compagnia italo-svizzera, che fa capo a Gianluigi Aponte) a Royal Caribbean (numero due al mondo, che sta puntando a crescere nel mercato italiano), si sfidano a suon di iniziative e servizi per attirare sempre nuovi clienti che prediligono questa forma di vacanza, a maggior ragione se accompagnati da bambini che molto spesso viaggiano gratis e possono usufruire di servizi di nursery. Secondo i dati diffusi dalle compagnie, le previsioni per la chiusura del 2010 sono in generale tutte positive. Costa Crociere, che comprende anche i brand Aida Cruises e Iberocruceros, calcola di raggiungere per l’anno appena conclusosi 2,1 milioni di ospiti rispetto agli 1,8 milioni del 2009 con un fatturato in crescita del 10% rispetto ai 2,6 miliardi di euro del 2009. Msc, che ha chiuso il 2010 con un giro d’affari di 1,3 miliardi di euro, prevede un totale di passeggeri in crescita del 28% a 1,22 milioni, rispetto agli 1,08 del 2009. La statunitense Royal Caribbean, che mira ai mercati europei e mediterranei, dal 2011 punterà in particolare sull’Italia. Così, se nel 2010 “solo” 13 navi hanno fatto scalo in Italia, nel 2011 saliranno
a 17 con un aumento totale dei passeggeri, italiani e internazionali, del 65% per un totale di 2,5 milioni. Inoltre, per conquistare nuovi passeggeri, da quest’anno varerà la formula early booking, che prevede uno sconto fino a 400 euro a cabina per le crociere di 7 notti in Mediterraneo, nel caso di prenotazioni fatte entro il 30 novembre e per partenze dal primo maggio al 31 dicembre. Ma il vero “prodotto strategico” del 2011 sarà il posizionamento di Mariner of the Seas su Genova, dal 23 luglio al 3 settembre, che prevede la gratuità dei bambini (fino a 12 anni) anche in altissima stagione. Anche le altre due compagnie presentano novità per l’anno in corso: Msc fa debuttare a marzo la nave Magnifica che opererà per 12 mesi anziché per nove, coprendo anche il periodo invernale e grazie al cui contributo si prevede il raggiungimento di 1,35 milioni di passeggeri nel 2011, mentre Costa Crociere presenta la nuova ammiraglia Costa Favolosa e lancia il nuovo itinerario di Costa Magica, una crociera di 11 giorni che toccherà sette città europee: Amsterdam, Berlino, Copenhagen, Oslo, Edimburgo, Parigi e Londra. Sul fronte dei mercati, l’Italia si conferma punto di riferimento del settore. Nel 2011, infatti, saranno presenti nei mari italiani 52 compagnie per un totale di 149 navi che faranno scalo in 64 porti.
I MOTORI GREEN DI TESLA ROMBANO A MILANO Apre a Milano il primo showroom italiano di Tesla Motors, la marca californiana di auto sportive completamente elettriche. Situato nella centralissima via Cerva, lo store servirà i potenziali acquirenti delle innovative vetture nel Belpaese. “Ci aspettiamo che l’Italia sia uno dei mercati più importanti per Tesla. Qui le persone danno valore al design e alla qualità, e allo stesso tempo apprezzano le auto veloci: noi offriamo tutto ciò, ma anche il rispetto dell’ambiente”, ha dichiarato Elon Musk, presidente, CEO e product architect dell’azienda, che ha partecipato all’inaugurazione dello spazio e incontrato i membri della “Tesla com74 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Tesla store, Milano
munity” internazionale. Finora Tesla, fondata nel 2003 e dallo scorso giugno quotata alla Borsa americana, ha consegnato 1.500 auto, tra la Tesla Roadster e la più potente Roadster Sport, in oltre 30 Paesi. Lo store italiano è il 17esimo del brand, che vende direttamente attraverso la rete di showroom e il proprio sito, senza investire in
pubblicità. “I migliori ambasciatori di Tesla sono i nostri clienti”, ha infatti affermato Musk. “Passaparola e pubblicazioni sui media, che parlano di Tesla perché è innovativa: questa è la nostra strategia di marketing”. Di origini sudafricane, il manager-inventore è una fucina di idee: prima di darsi alla rivoluzione ecologica nel mondo delle auto con Tesla, ha fondato il sistema di pagamento online Paypal, l’azienda di energie alternative Solar City e la società spaziale SpaceX. La sua prossima impresa? Lanciare la berlina Model S, il secondo modello di Tesla, le cui consegne inizieranno nel 2012. ANCHE SU WWW.PAMBIANCO.TV
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ELICA FA TAPPA E CAPPA IN INDIA
ZUCCHI CEDE LA MAGGIORANZA DI DESCAMPS AD ASTRANCE Passa di mano l’80% di Descamps del Gruppo Zucchi che per due milioni di euro entra nell’orbita della società francese di investimenti Astrance capital. Il Tribunal de commerce di Bobigny ha, infatti, approvato il piano di continuità presentato da Zucchi, società quotata all’MTA di Borsa Italiana, e Astrance che, consentendo l’uscita dalla procedura di “rédressement judiciaire”, è finalizzato alla ristruttu-
A pochi mesi dalla nascita della joint venture con l’imprenditore indiano Pralhad Bhutada, importante operatore locale nell’ambito delle cappe aspiranti da cucina, Elica inaugura il suo primo store nel centro di Mumbai. Lo store di 120 m² distribuiti su due livelli, è frutto della collaborazione tra l’architetto Riccardo Diotallevi, communication manager Elica, e il designer indiano Santosh Baheti e ha previsto l’utilizzo esclusivo di materiali e manodopera locale con l’obiettivo di favorire un interscambio di saperi e culture. L’approccio al prodotto da parte del visitatore è reso il più possibile realistico dall’allestimento realizzato: piani cottura incassati su mensoloni a sbalzo simulano, infatti, l’ingombro di un banco cucina in cui le cappe Elica divengono protagoniste.
razione e al rilancio della controllata francese Descamps. La società italiana da un lato manterrà comunque una quota di minoranza e dall’altro potrà maggiormente focalizzarsi sul polo italiano con i marchi Bassetti e Zucchi che, grazie al riposizionamento di mercato e agli interventi di ristrutturazione degli ultimi anni, hanno permesso di ridurre i costi e di tornare all’utile nei primi sei mesi di quest’anno.
L’ITALIANA 2 SQUARE ARREDA IL MUSEO ISLAMICO DI TRIPOLI Sarà l’azienda italiana 2 Square a fornire gli arredi del nuovo Museo Islamico di Tripoli, che occuperà 5.000 m² nel quartiere di Shari Sidi Khaliffa. 2 Square, specializzata in arredamento e allestimento d’interni, progetterà e realizzerà le teche, comprensive di impianti di conservazione dedicati, che ospiteranno le sculture e le altre opere in esposizione gestendone la logistica e l’installazione. La chiusura dei lavori è prevista per fine estate e sarà celebrata da un’inaugurazione di forte richiamo alla quale presenzierà anche il presidente Muammar Gheddafi.
A completare la presenza italiana nel progetto del museo altre due realtà: lo studio di architettura Altea Poject e Cev, entrambe trevigiane, si occuperanno rispettivamente per la progettazione e la realizzazione della ristrutturazione dei fabbricati preesistenti.
MAISON & OBJET: LA MODA È DI CASA A PARIGI L’edizione di gennaio di Maison & Objet si è chiusa con un sostanziale consolidamento delle presenze registrate nelle precedenti edizioni. Oltre 85.000 i buyer e i consulenti che hanno visitato il salone, di cui 45.953 francesi (-6%) e 39.145 di provenienza internazionale (+7%). Traducendo il dato in percentuale, questo significa il 54% di visitatori francesi e il 46% di visitatori internazionali. Per quanto riguarda i visitatori internazionali, l’Italia resta in testa (+2,8%), seguita da Belgio (-0,4%), Gran Bretagna (+8,3%), Germania (+5%), Svizzera (+9,7%), Spagna (-1,3%), 76 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Giappone (+41%), Paesi Bassi (+0,6%), USA (+25,4%) e Russia (+30%). La fiera è stata suddivisa in tre aree: un polo di Eccellenza (Pad. 7 e 8) che ha presentato scènes d’intérieur, Maison&Objet éditeurs e now!design à vivre; un polo Contemporaneo riorganizzato e arricchito con Côté Déco Actuel (Pad. 5 B) e Côté Déco Charme (Pad. 5A) e , infine, offerte complementari quali «Yachting Spirit» e «Histoires de Goût». Questi diversi aspetti hanno contribuito a creare un’autentica piattaforma trasversale internazionale dell’universo della casa.
CASA & DESIGN
SCHIFFINI SI FA SPAZIO A TEL AVIV Schiffini si rafforza all’estero con l’apertura di un nuovo punto vendita in Israele, a Tel Aviv. Schiffini Space - questo è il nome - è situato a Jaffa nella zona di Noga, un’area in riqualificazione e di tendenza nei pressi della storica American Colony e del complesso residenziale The Village. L’ingresso dello showroom, posto in posizione angolare, concede al visita-
tore un ampio sguardo d’insieme sullo spazio e sulle cucine Schiffini esposte. In Israele l’azienda di cucine italiane è rappresentata da Cucina Italiana Ltd., diretta dall’architetto Tamar Nevo Pohoryles, che ha alle sue spalle più di 15 anni di esperienza nei settori del design e della cucina e segue l’intero processo di vendita dalla consulenza di progettazione fino al montaggio.
90’’ DI TV PER THUN
NUOVA BOUTIQUE VERSACE HOME A NEW DELHI
San Valentino è l’occasione per lo sbarco televisivo di Thun. Per la prima volta infatti il marchio bolzanino sperimenta la comunicazione pubblicitaria in Tv con uno strumento particolare, che è più di un semplice spot: si chiama Sistema ed è un minifilm di 90 secondi in onda su Italia 1 e Canale 5. “Per noi l’ingresso sulla scena televisiva rappresenta una sfida importante, anche in termini di investimento economico” commenta Paolo Denti, amministratore delegato di Thun. “Ma riteniamo che i frutti ci ripagheranno degli sforzi. Con questa iniziativa ci siamo prefissati, infatti, tre obiettivi cruciali: il primo è di rafforzare la popolarità del nostro marchio e aumentare la brand awareness su tutto il territorio nazionale. Grazie ai filmati, inoltre, vogliamo far conoscere alcune nuove linee di prodotti come i Bijoux e il Mondo Bimbo. Infine, speriamo di raggiungere nuovi target di consumatori”. La campagna durerà per tutto il 2011 e sarà articolata in quattro diverse azioni, che serviranno a promuovere altrettante novità della gamma prodotto.
Versace inaugura la prima Versace Home Boutique in India all’interno del The Gallery MG, uno dei più importanti shopping mall di New Delhi. Lo spazio, di oltre 300 m², è caratteriz-
zato dalla predominanza delle tonalità bianche e neutre e dall’uso di materiali di lusso come il marmo e il cristallo. Una boiserie in legno chiaro decora inoltre le pareti, dando vita a uno spazio luminoso e accogliente che ben si sposa con gli arredi della collezione Home. All’interno della nuova boutique sono presenti le due diverse declinazioni della collezione home, le linee Living e Dining. Un accento particolare è dedicato al nuovo Sunset Sofa, che con la sua innovativa finitura in cristallo crea un gioco di luci, trasparenze e riflessi inediti.
ALBERTO RONCONI NUOVO DG DI TREND GROUP Alberto Ronconi è il nuovo direttore generale di Trend Group, azienda vicentina fondata nel 2000 da Pino Bisazza e che produce i celebri mosaici in vetro e oro. Ronconi vanta oltre vent’anni di esperienze lavorative alle spalle. Dopo l’esordio in Aprilia come responsabile tecnico della Foreign Trade Division, il manager ha lavorato in Poletto e in Taplast come responsabile commerciale e presso l’azienda orafa Worldgem. L’ultima esperienza, di dieci anni, è stata quella di direttore generale in P.m.p., azienda specializzata nella lavorazione e nello stampaggio di materie plastiche.
Alberto Ronconi
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 77
I CREATIVI
PIET EIN EEK: LA MIRABILE IMPERFEZIONE DEL PROGETTO di Gloria Magni È capace di nobilitare la materia come pochi altri, ancor meglio se povera e riciclata. Che lui trasforma (ascoltando le note di Rossini….) nel suo vasto quartier generale di Eindhoven, in Olanda, con tanto di factory, ristorante e negozio. Piet Ein Eek, definito anche “il designer anarchico” per la sua scarsa propensione a cavalcare le grandi correnti, è diventato celebre per i suoi Scrapswood, i pezzi di arredo realizzati con legni di recupero, uno diverso dall’altro, mirabilmente e sorprendentemente assemblati con risultati straordinari. Dall’aria imperfetta pur nella loro perfetta concezione. Ma ha realizzato un pò di tutto, purché sempre con un gran rispetto dell’ambiente e con un tratto che unisce leggerezza e rigore, uno sguardo alle forme del Bauhaus e una modernità senza tempo. Anche quest’anno presenta le sue nuove creazioni a Milano durante il salone del Mobile nel concept store di Rossana Orlandi.
Ci parli dei suoi ultimi progetti. Ha in cantiere qualche novità per il prossimo Salone del Mobile? Sì, presenterò da Rossana Orlandi, che da anni distribuisce i miei prodotti, una serie di mobili realizzati con vecchie travi di legno, oltre a complementi ottenuti dalla trasformazione di oggetti ed utensili di uso comune, come innaffiatoi, ceste e vasi ricoperti da una lamina d’argento. Il focus sull’ecologia è un segno forte di ogni sua progettazione: un punto di partenza o un punto di arrivo? Ragione, sentimento? Più che sull’ecologia, il mio focus è quello di esaltare al meglio la materia. Mi piace l’idea di ridaree nuova vita ai materiali con lavorazioni manuali dii grande n nuovo qualità, per realizzare prodotti che racchiudano un valore. Io amo lavorare con le mani e l’artigianalità dei miei zzata. Il processi creativi credo sia ben percepita ed apprezzata. unto di riciclo, dunque è più una conseguenza che un punto partenza. 78 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
I CREATIVI
Per questo rifugge dalle grandi produzioni? Già, non mi si può certo definire un designer mass oriented... Quando disegna pensa ad una sorta di identikit del suo fruitore ideale, oppure no? Io credo che gli utilizzatori dei miei progetti siano persone molto diverse tra loro, che apprezzano, come dicevo poc’anzi i prodotti poco massificati. Semplicemente, quando mi dedico a un nuovo progetto, cerco di svilupparlo nel migliore di modi. Oggi sempre più designer affermano che il buon design debba essere per tutti? Lei cosa ne pensa? In effetti non è proprio così perché i miei prodotto essendo tutti prodotti in Europa, quasi tutti nel mio laboratorio-factory di Eindhoven, non costano poco, quindi non sono proprio alla portata di tutti. Ovviamente anche noi cerchiamo di far piacere a più persone possibili le nostre realizzazione e di prestare attenzione al prezzo. Che poi comunque non è detto che oggetti indovinatissimi e molto apprezzati dal pubblico debbano per forza costare cari. Un materiale sempre? Oltre al legno, mi piace molto il ferro, per la sua duttilità, perché si plasma, si fonde, si modifica, con risultati spesso inaspettati: un materiale povero dunque ben in sintonia con la mia visione progettuale. Un materiale mai? Non userei mai legni pregiati per cui abbattere piante magari secolari, poi, in generale, materiali dall’aria “patinata” che non hanno una storia da raccontare. I suoi sembrano progetti senza tempo, guardano al passato ma senza sembrare vecchi, anzi: cos’è per lei la contemporaneità? Quanto conta la durata nel tempo di un oggett oggetto?
Beh è fondamentale che un mobile o un complemento d’arredo duri oltre un paio di stagioni. Ma la cosa più bella, e che più mi lusinga, è l’idea che i miei primi Scrapswood realizzati poco dopo la mia laurea, risultassero piuttosto impattanti, come qualcosa di rottura, per poi diventare invece quasi dei classici, versatili ed estranei alle mode e alle correnti. Di quale genere di oggetti lei ama circondarsi? C’è qualcosa da cui non si separerebbe mai? Per me non cambia nulla progettare su un tavolo piuttosto che un altro; più che dagli oggetti, quindi, quando lavoro non riesco a separarmi dalla mia musica. Che genere di musica? Soprattutto musica classica: in particolar modo il vostro Rossini per le sue sonorità gioiose. Crede che in qualche modo la sua creatività sia influenzata dal paesaggio che circonda Eindhoven? O potrebbe lavorare ovunque con gli stessi risultati? Mi piace molto lavorare qui, ma il paesaggio qui intorno è simile ad altri in molti altri posti. Potrei dunque lavorare anche altrove, purchè non in un posto troppo caotico. Mi dica una cosa che nella sua vita prima o poi realizzerà, più o meno concretamente. Il progetto di una casa realizzata interamente con materiali avanzati dai nostri lavori precedenti, a dir il vero già in atto, e che sarà mostrata al museo Kröller Möller di Otterloo in Olanda. E, invece, un progetto un po’ utopistico a cui le capita di pensare, o un sogno che vorrebbe realizzare? Al momento no, il mio desiderio è di poter sempre conservare il mio spirito libero, senza scendere a compromessi, e di godermi appieno il mio quotidiano, così come sto facendo ora.
Sopra: lampadario Poor- man’s Silver con lamina d’argento, mobili Scrapwood realizzati con diversi legni riciclati e assemblati e divano compatto in pelle e metallo.
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 79
BELLEZZA / ANTI-AGE
di Anna Gilde
Bellezza senza età
FORNASETTI, Piatto Sole
KENZOKI, Belle de Jour - Siero di Loto Bianco Il Loto Bianco è un fiore dall’aspetto delicato ma ricco di potenti effetti benefici, presente in questo siero in un’elevata concentrazione. La pelle è avvolta come in una “bolla”, una barriera protettiva che favorisce il rinnovamento cellulare distendendo i tratti e donando uno stato di relax globale, per un effetto radicale sulla bellezza del viso. (30ml, € 110)
DELAROM, Creme Anti-age Restructurante all’olio di argan bio Profumo delicato e texture vellutata per questo trattamento a base di ingredienti naturali, che dona comfort immediato e migliora la compattezza cutanea. L’olio di argan bio ha molte virtù cosmetiche e proprietà nutrienti e protettive. Grazie al complesso liftante anti-età unito alla mimosa tenuiflora bio e alla Vitamina E, la cute ha un aspetto tonico e visibilmente più giovane. (50ml, € 91)
80 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
RIPARARE DURANTE IL GIORNO
LANCASTER, 365 Cellular Elixir Intense - Youth Renewal Un nuovo siero, di straordinaria efficacia, che favorisce una rapida ed intensa riparazione cellulare. Questo grazie ad un liposoma esclusivo che contiene quattro enzimi complementari dalle proprietà riparatrici, in grado di agire combattendo i danni al DNA cutaneo. (da 30ml, € 75)
DEBORAH, Dermolab - Trattamento idratante antirughe Una delle cause principali dell’invecchiamento della pelle è la disidratazione, che la rende meno elastica, più vulnerabile e soggetta alla formazione di rughe. Mantenere la pelle ad un livello ottimale di idratazione significa proteggerla dai segni del tempo. Questa crema antirughe a base di Acido Ialuronico è profondamente idratante, dalla texture cremosa, si fonde con la pelle per un piacere assoluto. (50ml, € 23)
GUERLAIN, Abeille Royale - Sérum fluide All’origine di rughe e perdita di compattezza, Guerlain individua delle micro-lacerazioni, conseguenza di un degrado dei tessuti provocato da tensioni interne e stress quotidiani della pelle. Per aiutarla ad auto-ripararsi in modo adeguato, Guerlain utilizza i prodotti dell’ape, tra i migliori cicatrizzanti al mondo, in un concentrato dall’eccezionale azione riparatrice. (30ml, € 105,30)
CHANEL, Sublimage la Creme La nuova crema Sublimage si arricchisce del potere del fiore della Vanilla Planifolia offrendo un’azione rigenerante e potenziata grazie ad un nuovo principio attivo, ancora più puro, potente e concentrato. Disponibile da febbraio nelle due versioni Supreme, dalla consistenza più ricca e Universelle, dalla consistenza più leggera. (50ml, € 275)
DR. BRANDT, Detoxygen Experience È un nuovo trattamento ossigenante e detossinante 2 in 1 per proteggere e rivitalizzare la pelle del viso, grazie all’ossigeno. Include una maschera, da lasciare agire qualche minuto, e una crema, per completare il trattamento detossinante. Può essere utilizzato mattino e sera 2/3 volte la settimana. Da Sephora. (50ml+30ml, € 75)
PERRICONE MD, Cold Plasma Sub-D È un trattamento ultra mirato e non invasivo per scolpire, rassodare e ridefinire i lineamenti dell’area di collo, mento e mandibola, grazie all’elevata concentrazione di caffeina. L’innovativa tecnologia Cold Plasma è uno speciale sistema di veicolazione degli attivi che garantisce un rilascio ottimale dei nutrienti essenziali, con massimi risultati per la pelle, che ritrova tono, definizione ed elasticità. (59ml, € 160)
BELLEZZA / ANTI-AGE
RIGENERARE DURANTE LA NOTTE CLARINS, Capital Lumière Toutes Peaux Nuit I trattamenti Capital Lumière, perfettamente fondenti e rapidamente assorbiti, lasciano la pelle subito levigata e luminosa. Restituiscono all’epidermide la vitalità perduta con gli anni grazie all’eccezionale potere rivitalizzante di 3 piante pioniere. (50ml, € 85)
FORNASETTI, Piatto Luna
ESTÉE LAUDER, Time Zone Night Una formulazione potente, destinata ad imprimere un’inversione ai segni visibili dell’età. La notte è tempo di importante recupero per la pelle, che va favorito tenendo conto anche del fatto che la cute perde acqua con intensità proprio durante le ore notturne. Il profumo è delicato, idoneo al riposo notturno. (50ml, € 91)
CARITA, Diamant de beauté nuit - Concentré de Minuit Régénérateur È il nuovo siero concentrato in crema anti-età di Carita, dotato di elevata attività rigenerante, da usare 2 o 3 sere la settimana. Favorisce la rigenerazione del tessuto durante il sonno, grazie alla sua capacità di ridurre l’energia negativa che le cellule accumulano durante il giorno. Al risveglio la pelle è perfettamente riposata, come dopo 12 ore di sonno. (50ml, € 350)
SISLEY - Supremÿa La Nuit Di giorno la pelle spende le sue energie per proteggersi dalle aggressioni esterne e, durante la notte, in assenza di stress, si attiva il suo naturale processo di riparazione. Confortevole come una crema, efficace come un siero, ogni notte Supremÿa interviene contrastando l’invecchiamento geneticamente programmato della pelle, grazie ad una potente associazione di 4 attivi vegetali, che allunga la durata della vita delle cellule stimolandone intensamente l’auto-riparazione. (50ml, € 495)
COLLISTAR, Crema filler rimodellante notte È nel cuore della notte che le cellule cutanee ‘ricaricano le batterie’. Collistar scopre il potere della notte e crea uno straordinario elisir di giovinezza, che sfrutta i particolari bioritmi notturni della pelle per potenziare l’efficacia di uno speciale mix di principi attivi, combinati tra loro per agire di notte secondo una precisa sinergia che assicura una triplice efficacia: rigenerante, rimodellante, ricompattante. (50ml, € 50)
CLINIQUE, Youth Surge Night È un prodotto Idratante Antirughe SPF 15 che aiuta la pelle a prevenire e riparare simultaneamente i segni dell’invecchiamento. Intensifica il ciclo notturno di riparazione naturale e dona alla pelle compattezza ed energia, come dopo una magnifica notte di riposo. È disponibile in 3 formule diverse per i diversi tipi di pelle. (50ml, € 61)
ELISABETH ARDEN, Ceramide Plump Perfect Ultra All Night Repair and Moisture Cream Durante il riposo notturno, la pelle lavora alacremente per riparare i danni subiti durante il giorno, ricostituire le risorse e ripristinare le naturali riserve d’idratazione. Questa crema notte a intensa azione idratante e riparatrice, contribuisce a ottimizzare questo ciclo naturale potenziando l’idratazione essenziale, tonificando e rassodando la pelle. L’ovale del viso appare ridefinito e rimodellato. (50ml, € 82)
BOTTEGA VERDE, Retilift Ultra La crema viso notte ricompattante è un trattamento anti-età che sfrutta il potere rigenerante del riposo notturno. La sua innovativa formula con Retinolo è ancora più efficace grazie alla sua combinazione con quella antiossidante di Oryza complex. I risultati si vedono già al risveglio: i segni di stanchezza sono attenuati, le rughe appaiono meno evidenti e la pelle è più luminosa. (50ml, € 36,90) 23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 81
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Redazione Carlotta Careccia, Paola Cassola, Rossana Cuoccio, Chiara Dainese, Valeria Garavaglia, Fosca Palumbo
E-mail INDIRIZZO PER LA SPEDIZIONE Via / Piazza Città
CAP
TIPO DI ATTIVITÀ Azienda Moda, Lusso, Design
Agente / Show-room
Negozio
Società di Servizi / Professionista
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Collaboratori Milena Bello, Alessio Candi, Claudia Cogliandolo, Giacomo Curti, Jacopo Delletica, Anna Gilde, Gloria Magni, Rocco Mannella
TIPOLOGIA E COSTO DEGLI ABBONAMENTI (selezionare con una croce il tipo di pacchetto e di pagamento) SPEDIZIONE ITALIA
DETTAGLI PER IL PAGAMENTO
abbonamento di 1 anno € 95 abbonamento di 2 anni € 150
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SPEDIZIONE ESTERO abbonamento di 1 anno € 180
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Assegno bancario non trasferibile intestato a Pambianco Srl
abbonamento di 3 anni € 195
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Grafica e impaginazione Mai Esteve, Dalila Longo
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Colori ispirati
Hermès, artigiano contemporaneo d a l 18 37.