Pambianco WEEK N.18 VII

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WEEK

Poste Italiane - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

N° 18/ VII - 10 novembre 2011 - QUINDICINALE - 5 Euro

NUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELLA MODA E DEL LUSSO

INCHIESTA

Facebook likes Fashion! MULTIBRAND

Crescono i ricavi nel 2010, il futuro sarà l’e-commerce LIFESTYLE

Chef, quando lo straniero sfonda in Italia

COVER STORY

ELLIOT ERWITT, OCCHIO PUNTATO SUL QUOTIDIANO


LAPRAIRIE.COM © 2011 LA PRAIRIE INC.

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SOMMARIO

ITALIA

4/16

ClioMakeup firma una collezione esclusiva per Pupa

GLOBAL BLUE

59

Gli Outlet e il Tax Free Shopping

CASA & DESIGN

88/92

I Saloni WorldWide Moscow, la Russia arreda italiano

OSSERVATORIO IMMOBILIARE RETAIL 61/63

Caro fashion, benvenuto al sud

COMUNICAZIONE & EVENTI

94/95

LIFESTYLE

97/99

Chef, quando lo straniero sfonda in Italia INTERVISTA Valerio Gatti e Clio Zammatteo

MONDO

100/102

Amedei, un cioccolato al femminile 18/26 Stella McCartney a Roma

Ppr punta sul lusso che cresce del 22,8% nei nove mesi

APERTURE MONOMARCA

64/68

INTERVISTA

71/73

La coppia perfetta di Clinique Cecilia Tessieri

François-Henri Pinault

INCHIESTA

31/39

Facebook likes Fashion! Federica Polinori e Giuseppe Francioni

ANALISI MULTIMARCA

43/48

Multibrand, crescono i ricavi nel 2010 il futuro sarà l’e-commerce

L'ALCHIMIA DELL'OGGETTO

75

Una sedia vuota per i diritti umani LA MODA IN BORSA

76/78

In copertina: Per la copertina abbiamo scelto un'immagine suggestiva firmata dal grande fotografo Elliott Erwitt di cui abbiamo l'intervista a pagina 82 NYC13709 @ Elliott Erwitt/Magnum Photos/Contrasto

Moda in Borsa: il rimbalzo è effimero? I CREATIVI

82/86

Elliott Erwitt, occhio puntato sul quotidiano Luisaviaroma

M&A

50

GIRO POLTRONE

52

INTERVISTA

McArthurGlen, non c’è crisi se si fanno affari

54/56 Elliott Erwitt QUINDICINALE, IN EDICOLA IL GIOVEDÌ

10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 3


ITALIA

NORSA, DAI NUOVI MERCATI ENERGIA PER CRESCERE

Michele Norsa

BRUNELLO CUCINELLI, SBARCO A PIAZZA AFFARI IN PRIMAVERA Brunello Cucinelli ha confermato l’intenzione di procedere con il progetto di quotazione alla Borsa di Milano la prossima primavera, mercati permettendo. “I nostri piani sono per la primavera e per Milano, poi dipenderà dal mercato”, ha risposto Brunello Cucinelli, presidente dell’omonima società, a chi gli chiedeva dei piani per l’IPO a margine di un convegno. Sulle previsioni di chiusura del fatturato per l’esercizio in corso, Cucinelli ha detto che “nel 2011 dovremmo registrare una crescita intorno al 18% sul 2010” e con un fatturato che dovrebbe raggiungere quindi i 220 milioni di euro. L’imprenditore si è dimostrato ottimista anche sull’anno prossimo “avremo un bel 2012”, ha affermato, aggiungendo che a settembre le vendite in Italia sono state meno brillanti sia per la crisi sia per il clima particolarmente caldo. D’altra parte “l’Europa va indicativamente bene, così come gli Stati Uniti, per non parlare dei paesi emergenti come India e Grande Cina in testa”.

Brunello Cucinelli

4 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

Ha parlato di “un’energia positiva dei nuovi mercati” Michele Norsa, AD di Ferragamo, a margine del convegno Altagamma. Il manager si è detto fiducioso che dopo l’ottima semestrale (+29,8%, a 459,7 milioni di euro), il Gruppo registrerà risultati positivi anche nei prossimi trimestri, soprattutto grazie alla vivacità dei nuovi mercati. Secondo Norsa, infatti, “dopo la Cina, anche gli altri Paesi Bric si stanno sve-

gliando e in tutta l’Asia c’è ancora una grande energia”. “Dal mercato italiano non ci si può aspettare una grande crescita”, ha aggiunto l’AD. “L’Italia potrà però beneficiare di un flusso turistico in crescita, soprattutto dalla Cina. Anche gli USA sono influenzati dalla presenza di viaggiatori asiatici, e l’America Latina da parte sua ha un’economia in crescita e vive un momento favorevole”.

ALBERTO LAVIA LASCIA LA DIREZIONE DI MONCLER Moncler ci ripensa, rinvia la quotazione e il fondo di private equity Carlyle cede il 45% alla società di investimenti francese Eurazeo. Così l’AD Alberto Lavia, che era stato chiamato a luglio 2010 a guidare Moncler per prepararsi allo sbarco in Borsa, lascia l’azienda che torna completamente sotto la direzione di Remo Ruffini. Infatti è stato appena perfezionato l’accordo di acquisizione, che porta l’ex azionista di controllo Carlyle al 18% circa. Prima di approdare in Moncler, Lavia ha ricoperto diverse posizioni di prestigio, tra le quali, AD

Alberto Lavia

di Polo Ralph Lauren Europa, dove ha trascorso complessivamente 15 anni, presidente di Kenzo (Lvmh) e AD di Calvin Klein Europa.

ANDREA GUERRA, LUXOTTICA: “DIMENSIONE, LUNGO PERIODO E PATRIMONIO” “Il mercato attuale ha di fronte uno scenario che non ha mai avuto precedenti. Le aziende del lusso hanno operato fino ad oggi con la possibilità di servire circa un miliardo di consumatori e, andando avanti, ci saranno altri due miliardi di consumatori potenziali da raggiungere”. È una visione del futuro positiva quella descritta dal CEO di Luxottica Andrea Guerra, in occasione dell’Osservatorio Altagamma 2011, ma che sottintende la necessità da parte delle aziende di essere focalizzate e responsabili. “Poco tempo fa abbiamo fatto un evento Luxottica a New York: iniziato alle 19, alle 23.30 c’erano già trecento blog che ne stavano parlando. Questo significa che le aziende hanno sì grandi possibilità di raggiungere i propri potenziali clienti in ogni angolo del globo, ma che le cose vanno fatte bene, altrimenti si può trasformare in un’arma a doppio taglio. Una cosa è certa, andando avanti le aziende medie saranno sem-

pre meno” prosegue Guerra. “Bisogna continuare ad essere focalizzati e non montarsi la testa. Tutti i Paesi emergenti offrono grandi opportunità, ma non sono facili. Il Brasile, al di là dei dazi, ha tante e differenti regolamentazioni, e destreggiarsi tra tutte può essere complicato. Quello che conta e che conterà sempre più andando avanti sono la dimensione, il lungo periodo, il patrimonio e le risorse umane”.

Andrea Guerra



ITALIA

IL FATTURATO DI HARMONT & BLAINE CRESCE DEL 17% NEI PRIMI 9 MESI Harmont & Blaine ha chiuso i primi 9 mesi del 2011 con un fatturato di 46 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto ai 40 milioni di euro registrati nell’esercizio precedente. “Malgrado il difficile contesto economico, il 2011 – ha dichiarato l’AD Domenico Menniti – è destinato a segnare un incremento del fatturato che dovrebbe raggiungere quota 55 milioni di euro rispetto ai 47 del 2010”. Interessanti le performance della controllata H&B Diffusion, a cui fanno capo i punti vendita negli outlet, che ha incrementato i propri ricavi da 2,4 milioni a 6,6 milioni di euro. Prosegue nel frattempo il programma di internazionalizzazione del marchio

Domenico Menniti

del bassotto. Il 20 ottobre è stata infatti la volta dell’opening di Ekaterinburg in Hermes Plaza, seguito il 22 ottobre da quello a Casablanca (Morocco Mall) e il 25 ottobre da Malta (The Point Shopping Mall). Nei prossimi mesi l’attenzione sarà rivolta in particolare al Far-Middle East e all’America Latina. A novembre è prevista l’apertura di nuove boutique a Macao (The Venetian) e Dubai (Wafi Malll), mentre dall’altra parte dell’oceano sarà la volta di Lima (Perù), Panama (Aeroporto Internazionale) e di Bogotà (shop in shop in Department Store). Contrattualizzata poi l’apertura di un flagship store da 250 mq, a Riyad, in programma a febbraio 2012. “Una crescita costante che ben si allinea a quanto fanno registrare i più importanti brand del lusso – ha continuato Menniti – e che ci fa ben sperare per il futuro”. “Se consideriamo i ricavi consolidati che tengono conto anche di altre società controllate, il fatturato del Gruppo nei primi 9 mesi si assesta a oltre 49 milioni di euro in crescita del 20% rispetto ai 40 milioni di euro dello scorso anno”, ha concluso l’AD.

LARDINI PUNTA ALLA DONNA

Andrea Lardini

Sarà l’autunno-inverno 2013 che vedrà il debutto della prima collezione donna siglata Lardini: pochi capispalla mirati e realizzati nello stile elegantemente degagè proprio del brand di Filottrano, in provincia di Ancona. Sono più che lusinghieri i risultati dell’azienda marchigiana, che esporta circa il 60% della sua produzione: il bilancio 2011, chiuso a settembre, ha infatti registrato un fatturato di 53 milioni di euro contro i 37 milioni del 2009, con una previsione di 56 milioni per il 2012. Tra i nuovi progetti di Lardini, sono in cantiere anche la creazione di una linea di capi reversibili, a un prezzo competitivo, venduta anche on line, e la realizzazione di una nuova unità di 6mila mq tutta dedicata alla logistica.

HOPA ACQUISISCE LA MAGGIORANZA DI FASHION DISTRICT. FACCHINETTI SALE AL COMANDO Nuovo assetto societario per il Gruppo Fashion District che a seguito di alcune operazioni straordinarie intervenute tra i soci ha modificato la sua compagine sociale. “Il Gruppo Hopa, il cui azionista di riferimento è Mittel SpA, rilevando il 33% di Draco, uno dei fondatori e sviluppatori del Gruppo, diventato così azionista di maggioranza con una quota del 66,7%”, ha dichiarato il nuovo AD Angelo Facchinetti. Nell’ambito del riassetto, sono stati nominati quattro nuovi membri del Consiglio di Amministrazione, in aggiunta ai rappresentanti della famiglia Sandretto, già presenti nel Board. “Oltre a me che ho assunto il ruolo di AD, è stato nominato presidente del Consiglio l’Avvocato Stefano Morri continua Facchinetti - e sono entrati nel CDA anche Anselmo Galbusera 6 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

e Alberto Baldan DG del Gruppo Rinascente”. Per il futuro, Fashion District, punta sulla crescita attraverso il miglioramento delle performance di tre Factory Outlet a Mantova, Valmontone e Molfetta, anche se non sono escluse a priori eventuali nuove aperture nei prossimi tre anni. “Stiamo operando sulla base di un piano industriale 2010-

Angelo Facchinetti

2014 approvato ancora in presenza del vecchio azionista, che prevede il rafforzamento, lo sviluppo e la crescita delle iniziative già esistenti”, continua il manager. “Il progetto principale su cui stiamo lavorando è il riposizionamento dell’outlet di Molfetta, anche se non escludiamo dei cambiamenti. Se ne parlerà a partire dal primo semestre 2012”. Gli Outlet Fashion District vantano complessivamente 400 negozi e 120mila mq dedicati alla vendita. Negli ultimi dodici mesi i visitatori registrati nei tre Outlet sono stati oltre 11 milioni. “L’esercizio chiuso al 30/09 ha visto ancora una buona crescita del fatturato e un’ottima performance dell’Ebitda che è cresciuto di oltre 20 punti percentuali rispetto al 2010”, ha concluso Facchinetti.


Eau de Parfum


ITALIA

EXPORT A +15% PER IL SEMESTRE DELL’OCCHIALERIA MADE IN ITALY

Cirillo Marcolin

Dopo il momento di crisi registrato tra il 2009 e il 2010, l’occhialeria italiana dà segnali di ripresa e archivia i primi sei mesi del 2011 in positivo. In termini di fatturato, la crescita nella prima parte dell’anno è stata di circa il 10% mentre l’export (che vale circa l’80% della produzione totale) ha registrato una crescita del 15% (+16% per gli occhiali da sole e +14% per le montature da vista) rispetto al primo semestre del 2010. A livello geografico i risultati più importanti arrivano dagli Usa, da sempre primo mercato di sbocco per il settore, con un +12%, e in

Europa (con ottimi risultati in Francia (+19%), Germania (+26,1%) e Spagna (+11,7%). Performance significative sono state registrate anche verso i Paesi Emergenti (Emirati Arabi +20%, Corea del Sud +11%, Turchia +22%, Messico +26%, Russia +54%, Cina +26% e Arabia Saudita +26%). Ancora in flessione (-1%) invece il mercato interno che stenta a riprendersi dopo la crisi. Si stima che oggi il consumatore italiano rinnovi mediamente i suoi occhiali da vista ogni 4,2 anni e quelli da sole ogni 3,9 contro i 3,2 anni e i 2,8 anni rispettivamente nel 2007.

RODRIGO APPRODA NELLA GREATER CHINA GRAZIE A HEILAN

L’OCCITANE PUNTA SULL’ ITALIA

Il marchio del Centauro sbarca in Cina. L’azienda a cui fa capo Rodrigo infatti, la abruzzese IAC, ha stretto un accordo con la Heilan Group di Jiangsu, per l’apertura da qui a tre anni di oltre 100 punti vendita Rodrigo nei principali centri commerciali della “Greater China”. L’accordo, di rilevanza strategica per la IAC, è stato firmato lo scor-

David Melki

so giugno dall’azionista di riferimento della stessa Gilberto Rossi e dal presidente della Helian Group Mr James Zhou. Il Gruppo Heilan, con un fatturato consolidato di oltre 2 miliardi di euro, è una delle più importanti multinazionali cinesi ad operare da oltre 20 anni nell’ambito del tessile/abbigliamento.

CYCLE PUNTA SU ESTERO E BRAND EXTENSION Cycle, il brand di jeanswear di alta gamma del Gruppo Italservices, prosegue con la propria strategia di espansione all’estero dove il marchio ha visto raddoppiare in tre stagioni le vendite. Lo showroom inaugurato qualche mese fa a Milano, inoltre, ha consentito di sviluppare nuovi clienti anche in Medio Oriente, in mercati strategici come Turchia, Kuwait e Israele. Sul fronte delle brand extension, la partnership con il calzaturificio Galizio Torresi per

Mirko Rota 8 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

la produzione in licenza di calzature a marchio Cycle, ha fatto registrare un incremento del 20% nella seconda stagione. Infine, la capsule collection di occhiali da sole, con tre modelli distribuiti per la P/E 2012 sul mercato italiano, ha ottenuto feedback positivi e sarà inserita in circa 150 negozi di abbigliamento e ampliata con la collezione per la P/E 2013. “Stiamo raccogliendo i frutti di una strategia di crescita progettata e avviata circa due anni e mezzo fa, al fine di sfruttare al massimo le potenzialità del brand Cycle, soprattutto intensificando la penetrazione sui mercati esteri”, ha commentato Mirco Rota, sales and marketing director di Cycle. “Ed è proprio l’estero a darci le soddisfazioni più grandi, con un incremento in termini di campagna vendita del 35%, davvero notevole in un momento piuttosto critico per il settore. Il nostro obiettivo è di chiudere il 2011 a 32 milioni di euro di fatturato, con una crescita del 30% rispetto al 2010”.

Sono già 18 in Italia i negozi L’Occitane, azienda francese nata nel 1976 e ora quotata alla borsa di Hong Kong, e circa una decina all’anno ne sono previsti per l’immediato futuro. “L’Occitane era molto in ritardo in Italia rispetto agli altri Paesi” ha affermato David Melki, da 2 anni responsabile del mercato italiano. “Alla fine del 2010 l’azienda e’ arrivata ad avere circa 1800 punti vendita nel mondo. Di questi una parte importante è in Francia, ma anche in Giappone (25% del fatturato), Cina e Brasile siamo presenti in modo importante”. In aggiunta le linee L’Occitane sono oggi distribuite in circa 450 punti vendita in Italia, ripartiti tra farmacie ed erboristerie. “A ottobre e’ stato inoltre lanciato il sito e-commerce che sta andando abbastanza bene. Non molti in Italia poi sanno che l’azienda era quotata ad HK ben prima di Samsonite e soprattutto di Prada” conclude il manager. “Noi siamo molto contenti dell’operazione, anche perché ci ha consentito di azzerare il debito, rimanere indipendenti e accelerare nell’apertura di nuovi negozi”.


L’uomo. La passione. Il sogno. La storia di Guccio Gucci, artigiano dal 1921, a Firenze. Autentica, duratura, rivolta alla perfezione assoluta. La sua dedizione ispira oggi la nostra tradizione. La bellezza di quel che lui ha intrapreso nutre da novant’anni intere generazioni di artigiani. Il suo desiderio di realizzare ciò che dura per sempre continua a stimolare ognuno di noi. Ricordando il passato mentre creiamo il futuro. Imponendoci di tramandare la sua eredità iconica. Ora e per sempre.

gucci.com/artisan

Aldo Gucci, Roma, 1955


ITALIA

ROY ROGER’S CAMBIA CASA Nuovo quartier generale per Roy Roger’s che verrà inaugurato a breve a Campi Bisenzio. “Nell’ideazione della struttura di 7.500 mq abbiamo dedicato grande attenzione sia al design che all’eco-sostenibilità” ci ha raccontato Niccolò Biondi, patron dell’azienda. “Per i materiali abbiamo utilizzato un mix di cristallo, acciaio e resine dando forma a spazi luminosi in grado di esaltare i materiali e le numerose gamme cromatiche degli ultimi modelli. Ci sarà poi un’area destinata all’esposizione dei capi dell’Archivio Storico Roy Roger’s, a partire dai primi indumenti da lavoro della fine degli anni 40 fino all’intramontabile 5 tasche… perché tutto questo è fonte continua d’ispirazione”. La nuova casa di Roy Roger’s avrà un bassissimo impatto ambientale, grazie ad un impianto di depurazione delle acque, sia piovane che proprie, e di un impianto fotovoltaico che gli permetterà di funzionare ad energia solare. La sede utilizzerà inoltre l’energia geotermica per il riscaldamento, e avrà di fronte all’ingresso un piccolo impianto eolico al posto degli alberi ad alto fusto. Ciliegina sulla torta, la sede sarà la location dell’inaugurazione al prossimo Pitti Uomo di gennaio, con una serata che vedrà la partecipazione della stampa nazionale ed internazionale e personalità del mondo della moda, il tutto mixato dalla musica di una rock band tra le più in voga a Londra. L’azienda nel frattempo ha comunicato le previsioni di chiusura 2011, con un fattu-

IL GRUPPO SASCH DEPOSITA L’ISTANZA DI FALLIMENTO

Niccolò Biondi

rato che si attesterà a circa 32 milioni di euro. “Il nostro interesse è rivolto ai mercati dell’est Europa” ha proseguito Biondi. “L’Italia, nonostante il difficile periodo economico, rimane il nostro mercato principale e proprio questo delicato momento ci impone una maggiore attenzione alla qualità, che è interamente e realmente made in Italy. “In un periodo di mecenatismo da parte di imprenditori del settore - ha concluso Biondi - anche Roy Roger’s ha deciso di fare la sua parte partecipando al restauro de “La notte con l’Aurora e un Amorino” di Giovanni da San Giovanni, che si trova presso il museo Stefano Bardini di Firenze dove sono raccolti capolavori unici dall’età romanica fino al Rinascimento fiorentino”.

PRADA CEDE AL FASCINO DEI BIJOUX Sono disponibili solo da pochi giorni i bijoux della griffe del lusso Prada. La collezione di bigiotteria, presentata in anteprima durante la sfilata per la P/E 2012, stupisce per la combinazione di materiali molto diversi tra loro e iconici per la maison. Pelle, coccodrillo e borchie si alternano, nelle collane, nei bracciali, negli orecchini e negli anelli, a gemme colorate e boccioli di rosa trompe l’oeil in resina e cristalli. I pezzi della capsule collection sono venduti a partire da 350 euro. 10 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

A sorpresa si divide il destino del Gruppo Sasch, il colosso che fa capo alla famiglia del sindaco di Prato Roberto Cenni e agli imprenditori Gianluca e Giuseppe Giovannelli, che ha depositato l’istanza di fallimento in proprio per alcune delle società che orbitano al suo interno. L’istanza di fallimento è stata contestuale a quella di revoca del concordato preventivo, come ha spiegato ad alcune testate toscane Lorenzo Galeotti Flori, uno dei commercialisti che si sta occupando della questione: un passaggio necessario a salvaguardare i valori delle singole aziende dopo che non è stato perfezionato l’accordo con gli imprenditori romani di Istituto Medio Termine Investimenti che, garantendo liquidità, avrebbero consentito di mettere al riparo le società del Gruppo Sasch. “Anche mediante le procedure di fallimento – ha spiegato Lorenzo Galeotti Flori – il sistema normativo mette ancora a disposizione strumenti per salvare i valori delle aziende ed è su questa strada che stiamo operando”.

RENZO ROSSO: ANCORA ACQUISIZIONI NEL 2012 Renzo Rosso, patron della Diesel, è stato nominato nuovo Cavaliere del Lavoro. Diesel, chiuderà il 2011 con un incremento del fatturato, anche se non ai livelli aspettati a causa della crisi finanziaria e del terremoto in Giappone. “Staff International con le sue griffe, va a gonfie vele, con aumenti di vendite a doppia cifra. Il mondo Diesel, invece, è positivo ma non c’è crescita di pari portata”, continua Rosso. E nel 2012? “Il prossimo anno, sempre che non succedano altre catastrofi, dovrebbe essere ancora moderatamente positivo ma sarà il 2013 l’anno in cui il gruppo ricomincerà a decollare. Abbiamo piani di crescita per Cina, Brasile, Stati Uniti. È appena partita la licenza Just Cavalli, quindi l’anno prossimo arriveranno 70 milioni di ricavi aggiuntivi solo con loro. E intanto per il 2012 abbiamo in cantiere alcune acquisizioni”, conclude il patron di Diesel.



ITALIA

CLIOMAKEUP FIRMA UNA COLLEZIONE ESCLUSIVA PER PUPA

Valerio Gatti e Clio Zammatteo

Ha un canale su Youtube che registra una media di 200mila visualizzazioni, un sito internet, una fan page su Facebook che piace a più di 160mila persone e ora anche una collezione di trucchi che porta il suo nome. Così la famosa web make-up artist Clio Zammatteo, conosciuta con il nome ClioMakeup, passa dai video tutorial sul web (che continuerà a realizzare), al lancio della sua prima linea di cosmetici creata in collaborazione con Pupa. “E’ un personaggio straordinario – ha commentato Valerio Gatti, AD di Pupa Milano – per competenza tecnica, creatività e per la sua capacità di anticipare le tendenze desiderate dal mercato. Ha un pubblico trasversale e, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non costituito solo da ragazzine, ma anche da giovani donne over 30 e talvolta anche over 40. E questo è oramai il nostro target visto che Pupa negli ultimi anni si sta allargando notevolmente in termini di fascia di età“. “La partnership con Pupa – ha detto Clio – dura ormai da più di due anni. Inizialmente era basata su video tutorial in cui reinterpretavo le loro collezioni make-up, poi un anno fa è nata l’idea di creare una limited edition realizzata da me con il loro s u p p o r t o, praticamente il sogno di qualsiasi make-up

Ombretti Mimi Oscar Collection

12 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

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artist!”. Clio for Pupa: Mimi Oscar Collection unisce da un lato la passione di Clio per il make up, i colori e l’amore per i suoi gatti Mimi e Oscar (che hanno ispirato le due palette della collezione) e dall’altro la qualità e l’innovazione di cui Pupa si fa portavoce nel mondo della cosmetica. “La linea Clio for Pupa – ha continuato Gatti – è in consegna in queste settimane, la stiamo distribuendo in circa 2mila punti vendita in tutta Italia per consentire al maggior numero di fan di Clio (che sono tantissime) di poterla acquistare nei propri punti vendita di fiducia e i riscontri che stiamo avendo finora sono positivi”. “La mini collezione è composta da 8 prodotti che vanno abbinati l’uno con l’altro. La cosa che più mi ha stupito di questa esperienza è stata che per creare una collezione c’è voluto addirittura più di un anno perché i tempi di produzione sono davvero lunghissimi!”, ha aggiunto Clio. “Nonostante la congiuntura economica sfavorevole – ha concluso Gatti – prevediamo di chiudere il 2011 a +20%, avvicinandoci ai 100 milioni di euro. Stiamo realizzando ottime performance sia in Italia dove, per il quarto anno consecutivo, cresciamo a doppia cifra, che all’estero, in cui già nel 2010 abbiamo realizzato l’anno record per l’azienda. Per il futuro prevediamo ancora un consolidamento in Italia, nel comparto della profumeria selettiva, lo sbarco in nuovi mercati come quello americano, e la possibilità di definire degli accordi quadro di carattere internazionale con alcuni retailer di riferimento in questo settore”.

FOCUS SUL RETAIL PER SNOBBY SHEEP Un corner presso il Duca d’Aosta di Padova, che fra i suoi quattro piani densi di marchi blasonati ha riservato un’area dedicata a Snobby Sheep. Il marchio di maglieria creato da Stefano Impecora nel 2006 e in fase di espansione europea, vara la sua politica di sviluppo retail contando sulla partnership di negozi high end. “Il corner presso Al Duca d’Aosta è il primo passo di una strategia che porterà alla presenza del marchio Snobby Sheep in vari punti vendita nazionali – commenta Stefano Impecora, titolare del brand di maglieria, creato con il fine di dare al retail di punta un prodotto di servizio, raffinato, a un costo equo e di qualità elevatissima. L’offerta Snobby è arrivata ormai a total look, con una primavera-estate densa di ballerine a stampa foulard, pantaloni in jersey e giacchine stile Chanel in tessuti morbidi e felpati che completano la gamma vastissima di maglieria in seta, seta cashmere e fibre nobili. “Il prodotto esce dai negozi, viene riassortito, il cliente finale lo compra bene grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo – prosegue Impecora, che vende il suo marchio ai cento top stores italiani e sta espandendosi anche in Germania con 30 punti vendita clienti e una strategia che prevede la presenza alle principali fiere tedesche. Ora, spinta da una crescita stagionale del 30% in media, Snobby Sheep vara forme di partnership distributive che, da un lato, spingono sul corner, dall’altro fanno leva su negozi alla ricerca di una conversione merceologica. Come è accaduto a Santa Margherita, dove la titolare di un punto vendita ha importato in toto il mondo Snobby e ha trasformato la gamma di offerta con risultati molto positivi.



ITALIA

BIOS LINE,“ALKYMIA” DELLA NATURA Nata nel 1989, Bios Line è un’azienda specializzata in prodotti di fitoterapia e cosmesi vegetale, orientati al benessere e alla bellezza. E’ curioso che, in un momento di ristagnazione dei consumi come l’attuale, l’azienda di Ponte San Nicolò (Pd) continui a crescere, con previsione di chiusura anno a +15%, e nuovi progetti sul retail. Ne parliamo con Paolo Tramonti, amministratore unico di Bios Line

Paolo Tramonti

Il settore della cosmesi vegetale e dei prodotti naturali offre possibilità di sviluppo? Rispetto alla cosmesi tradizionale, si tratta di un settore più „acerbo“, con una concorrenza meno agguerrita e quindi con potenzialità ancora da esplorare. Infatti noi stiamo crescendo bene, prevediamo di fatturare un 15% in più

MIUCCIA PRADA PROTAGONISTA DELL’ARTE CONTEMPORANEA La prestigiosa rivista inglese Art Review ha stilato anche quest’anno la classifica Power 100 dedicata ai personaggi ritenuti dalla testata protagonisti dell’arte contemporanea. Al primo posto si posiziona Ai Wei Wei, l’artista cinese dissidente (imprigionato quest’anno per 81 giorni dalle autorità cinesi) premiato non solo per il suo attivismo ma soprattutto per la sua ricerca artistica. Sul fronte italiano rientra nella top 100 la collezionista Miuccia Prada, da anni impegnata sul fronte della promozione artistica con la sua Fondazione (www. fondazioneprada.org), che sarà al centro la prossima primavera (dal 10 maggio al 19 agosto), di una mostra al Costume Institute del Metropolitan Museum di New York che vedrà il confronto tra le due maison Prada e Elsa Schiapparelli. 14 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

nel 2011, arrivando a circa 17 milioni e mezzo di euro. Com’è strutturata la distribuzione e quali sono i vostri progetti in ambito retail? Noi siamo presenti in Italia nelle erboristerie, farmacie e parafarmacie, cioè nei canali di vendita su consiglio. All’estero abbiamo dei distributori. Circa tre anni fa, inoltre, abbiamo lanciato un esperimento di negozi plurimarca, denominati Alkymia. Si tratta per ora di 9 punti vendita esclusivamente in Emilia Romagna, ma l’anno prossimo vogliamo incrementare questa formula, con 10 nuovi opening in Italia. I negozi Alkymia sono erboristerie multimarca, di nostra proprietà, dove vendiamo i nostri prodotti, insieme ad altri articoli e marchi del settore. Perchè è così importante la formula Alkymia? Perchè ci consente di controllare la distribuzione, di avere un feedback sui

prodotti apprezzati e non, di offrire un vasto assortimento dei nostri articoli con oltre 300 referenze, ed è anche uno strumento di comunicazione. A proposito di comunicazione, come vi differenziate dal linguaggio creativo della cosmesi tradizionale? Per noi è importante sottolineare la naturalità dei prodotti, aiutando il consumatore a comprenderne il meccanismo d’azione e l’efficacia. Il tutto senza rinunciare all’emozione, che comunque una pubblicità deve trasmettere per stimolare l’acquisto del prodotto. Non ci avvaliamo però di testimonial con pelli super levigate e volti bellissimi ritoccati al photoshop. Rivolgendoci a una consumatrice attenta soprattutto alla naturalità degli ingredienti, poniamo in primo piano i principi attivi utilizzati, la loro provenienza, la loro azione ed efficacia supportata dai test eseguiti presso organismi indipendenti.

LA CNMI PORTA AVANTI L’ALLEANZA CON LA CINA Mentre la lotta sui i calendari delle sfilate prosegue, con Diane von Furstenberg che avrebbe proposto di mantenere le date attuali per settembre 2012 in cambio di un accordo per modificarle dal 2013 in poi, la Camera Nazionale della Moda Italiana è volata a Pechino per il primo forum sino-italiano sulla moda, organizzato insieme alla Camera della Moda Cinese. L’incontro ha portato alla messa a punto di una sfilata a marzo 2012 a Pechino e dell’evento Milano Moda Showroom Beijing, durante Chic 2012 (la più grande fiera del tessile e dell’abbigliamento nell’area Pacifico con quasi 200mila visitatori). Inoltre, la CNMI ha firmato un accordo biennale con la China National Garment Association,

che rappresenta tutte le aziende di abbigliamento e accessori, per il sostegno reciproco alle pmi italiane nell’ingresso nel mercato cinese e viceversa. CNGA supporterà poi Milano Moda Showroom Beijing e la CNMI sosterrà un gruppo di brand e stilisti cinesi a giugno e a settembre 2012 a Milano Moda Uomo e Milano Moda Donna.



ITALIA

TIMBERLAND, NEL 2011 L’ITALIA CRESCE A DOPPIA CIFRA

Marco Messini

La filosofia eco-friendly di Timberland approda a Bergamo. Nella città lombarda, il team del brand americano è tornato in occasione dell’Earth Day, iniziativa lanciata nel 2007 in collaborazione con Legambiente che ad oggi ha portato alla piantumazione di ben 20mila alberi in tutta Italia. Armati di pala e voglia di fare, nel Parco Bergamo Ovest, si sono così dati appuntamento un centinaio di

volontari, tra cui dipendenti, bambini, ambientalisti e semplici cittadini, per un’iniziativa volta a interrare 2mila piante. “In realtà sono le prime di 5mila, il nostro obiettivo annuale”, ha esordito in tenuta da lavoro Marco Messini, VP Southern Europe di Timberland. “Per noi l’ecologia è un valore guida e ogni anno mettiamo in essere una serie di progetti volti ad avere un impatto positivo nell’ambiente, per

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questo oggi gli uffici sono chiusi e siamo qui per fare del nostro meglio, tutti insieme”. Ma l’evento è stato anche un’occasione per parlare del futuro di Timberland dopo l’acquisizione del marchio da parte di Vf Corporation. “Dal punto di vista del brand non cambierà praticamente nulla, ma l’ingresso in Vf ci permetterà di creare forti sinergie a livello di sviluppo prodotto, distribuzione e produzione, a tutto vantaggio del trade e del consumatore finale”, ha commentato a questo proposito Messini. E sebbene non siano ancora disponibili dati ufficiali relativi al 2011, le previsioni per il mercato europeo ed italiano si confermano positive. “Per il quinto anno consecutivo l’Italia registrerà una crescita a doppia cifra, sempre in questo mercato poi continuiamo a investire sul fronte retail, tant’è che quest’anno arriveremo a quota 135 punti vendita, un risultato per noi molto importante”, ha concluso il manager.

UNA SEDE DI 35MILA MQ PER LE SHOPPING BAG DI FIORINI INTERNATIONAL “Il 2012 per Fiorini International sarà un anno di grandi cambiamenti”, così ha esordito Stefano Fiorini, direttore commerciale dell’azienda, fondata nel 1946 dalla sua famiglia, che produce shopping bag in carta per le aziende della moda e del lusso. “Stiamo attraversando un momento storico”, ha continuato il manager . “Alla fine del 2011 completeremo i lavori di ristrutturazione della sede aziendale di Ripe (AN) che si svilupperà su una superficie di circa 35mila mq e finalmente porteremo in sede le due aziende produttive che al momento sono decentrate in una zona vicina alla nostra. Nel corso del 2012 sposteremo tutti i macchinari verso la nuova struttura e implementeremo una nuova gestione informatica”. L’azienda, che nel 2011 prevede di superare quota 70 milioni di euro di

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fatturato (+20%), il cui 25% proviene dal settore lusso, registra la maggior parte delle vendite oltre che in Italia, suo principale mercato, verso il mercato francese. “Abbiamo un ufficio commerciale a Milano e uno a Parigi – ha aggiunto Fiorini - per essere più vicini ai nostri clienti e alle loro necessità. Offriamo tutta una serie di know how e servizi che vanno dallo styling alla progettazione fino alla produzione delle shopper stesse. La nostra azienda, inoltre, punterà a lanciare anche una serie di accessori servendoci sempre della nostra affidabilità e qualità”. Fiorini International, che annovera tra i suoi clienti più importanti griffe del calibro di Salvatore Ferragamo, Giorgio Armani e il Gruppo Tod’s, è una realtà molto attenta anche alla questione ambientale: “Tutte le nostre shopping

bag luxury sono prodotte con carte provenienti da foreste ecosostenibili e sempre più vengono marchiate con il logo FSC (Forest Stewardship Council)”, ha concluso Fiorini.

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MONDO

PPR PUNTA SUL LUSSO CHE CRESCE DEL 22,8% NEI NOVE MESI

François-Henri Pinault

Il lusso con un +22,8% traina i conti del colosso PPR, che chiude i nove mesi del 2011 con un fatturato di 10,9 miliardi di euro in crescita del 7,8%. ”Ppr avrà la capacità di segnare nel 2011 una crescita sostenuta del giro d’affari e di avere performance finanziarie superiori a quelle del 2010”, ha dichiarato il presidente e CEO François-Henri Pinault. Il direttore finanziario, Jean-François Palus, ha sottolineando anche che “per i prossimi 18/24 mesi pensiamo, in linea con la maggioranza degli analisti, che la dinamica dei consumi di prodotti di lusso continuerà a restare sostenuta”. Gucci, l’ammiraglia del gruppo, è cresciuta ancora del 19,7% arrivando a quota 2,25 miliardi di euro, senza considerare tutti gli altri marchi come Balenciaga, Sergio Rossi e Yves Saint Laurent, che rappresentano oltre un quinto del giro d’affari

del colosso d’Oltralpe. Bottega Veneta è stata invece il campione della crescita segnando un +33% da inizio anno con 483 milioni di euro fatturato. “Sono entusiasta delle performance dei primi nove mesi dell’anno”, ha dichiarato Marco Bizzarri, presidente e CEO di Bottega Veneta. “Gli ottimi risultati raggiunti sono il frutto di una crescita costante ed equilibrata e del mantenimento di un posizionamento ben definito, incentrato su qualità e artigianalità senza compromessi”. Nel terzo trimestre PPR ha raggiunto ricavi per 3,9 miliardi di euro in incremento del 7%, segnando una progressione in tutti i mercati di riferimento. Questa solida performance riflette il buon momento del Gruppo soprattutto nelle divisioni Luxury Goods e Sport & Lifestyle che hanno segnato rispettivamente aumenti del 24,6% e 9,9%.

VF CORPORATION, SEMESTRE POSITIVO E ALZA LE STIME 2011 VF Corporation ha chiuso un altro trimestre con risultati da record che fanno ben sperare per l’intero outlook 2011. Il management infatti ha alzato le stime di chiusura dell’intero esercizio 2011 con una crescita del fatturato prevista tra il 12 e il 13%. Inoltre, grazie al rafforzamento di tutte le divisioni, sia in Europa che in Asia, i ricavi a livello internazionale dovrebbero aumentare di oltre il 20% rispetto alla precedente previsione di crescita del 15%, con un incremento del fatturato in Asia superiore al 30%. “Stiamo continuando ad investire sullo sviluppo dei nostri marchi e sui nuovi mercati, e sono entusiasta di poter aggiungere ai nostri brand anche Timberland”, ha dichiarato Eric Wiseman, presidente e CEO di VF. “Siamo positivi sulle prospettive di crescita per i nostri brand nella seconda metà del 2011, con una previsione di crescita sia del fatturato totale che degli utili”. Nel primo semestre dell’anno il Gruppo americano, attivo tra gli altri con i marchi Wrangler, The North Face, Lee, Vans, Nautica, 7 For All Mankind, Eastpak e Napapijri, ha raggiunto un fatturato di 3,8 miliardi di dollari in crescita del 15% rispetto ai 3,3 miliardi del 2010. L’utile netto si è attestato a 330 milioni di dollari in aumento del 20% rispetto ai 274,4 milioni del primo semestre dello scorso esercizio.

CHRISTIAN DIOR COUTURE, +21% NEI PRIMI NOVE MESI Nei primi nove mesi dell’anno Christian Dior Couture ha totalizzato un fatturato di 705 milioni di euro, in crescita di ben il 21% rispetto ai 594 milioni dei primi nove mesi del 2010. Questi risultati eccellenti dimostrano il momento di floridità del brand Dior in tutti i mercati mondiali e in tutte le categorie di prodotto, in particolare nel

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ready-to-wear, pelletteria e orologi. Le ottime prestazioni del marchio francese controllato da Bernard Arnault nei primi nove mesi confermano la fiducia per il resto del 2011. Christian Dior Couture proseguirà la propria strategia focalizzata sull’innovazione e mirata all’espansione geografica nei mercati più promettenti.

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MONDO

ISAAC MIZRAHI SI ESPANDE NEGLI ACCESSORI

FOCUS SULLA CINA PER NIKE. VENDITE A 4 MILIARDI ENTRO IL 2015

INDIA, NEL 2010 IL LUSSO SFIORA I 6 MILIARDI DI DOLLARI

Ph by Kyle Ericksen

Novità in casa Isaac Mizrahi. Dopo l’accordo di acquisizione del brand da parte di Xcel Brands Inc., Mizrahi lancerà tre

nuove linee di accessori a partire dalla collezione A/I 2012. Calzature, borse e gioielleria sono le categorie merceologiche prescelte dallo stilista che ha scelto MZ Berger & Company come licenziatario per i brand Isaac Mizrahi e Isaac Mizrahi New York. Borse e piccola pelletteria avranno un range di prezzo dai 100 ai 350 dollari, mentre gioielli e orologi saranno venduti rispettivamente da 40 a 300 dollari e da 90 a 200 dollari. Lo scorso settembre il gruppo Xcel Brands, Inc. ha acquisito il brand newyorchese per 31,5 milioni di dollari.

Isaac Mizrahi

Con l’economia mondiale – in particolare negli Stati Uniti e in Europa – a rischio di doppia recessione, Nike Inc. ha annunciato che si concentrerà più sui mercati emergenti come la Cina. Charlie Denson, presidente di Nike, ha affermato che l’azienda continuerà ad investire pesantemente nel paese più popoloso del mondo in cui il colosso Usa ha in previsione di raggiungere un fatturato di 4 miliardi di dollari entro il 2015. Lo ha detto il CFO Don Blair durante un’intervista al Wall Street Journal a Shanghai. “La Cina è una delle più grandi popolazioni mondiali che amano lo sport, ma non vi partecipano ancora attivamente, quindi il potenziale di crescita è altissimo”, ha dichiarato Blair al Journal. L’azienda con sede in Oregon, ha raggiunto un fatturato nel 2010 in Cina di circa 2,1 miliardi dollari e nel primo trimestre conclusosi il 31 agosto, ha registrato vendite nel territorio per 528 milioni dollari.

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In India il mercato del lusso non si arresta e nel 2010 mette a segno un +20% per un giro d’affari complessivo di oltre 5,8 miliardi di dollari (pari a oltre 4,2 miliardi di euro). Inoltre, secondo lo studio condotto dalla Confederation of Indian Industry, questo trend è destinato a crescere ancora di più. In base all’analisi sono stati i prodotti di lusso quelli che hanno registrato il più sostanzioso passo in avanti (+29%), seguiti dai servizi (+22%) che includono SPA, viaggi, hotel e ristorazione, e dai cosiddetti luxuty assets (+13%), ossia yacths, opere d’arte, auto e immobili. Tra le categorie più dinamiche da segnalare: beni elettronici, abbigliamento e accessori, gioielli e orologi.

LAGERFELD LANCERÀ LA NUOVA COLLEZIONE KARL

Karl Lagerfeld e Pier Paolo Righi

Il prossimo 25 gennaio Karl Lagerfeld lancerà la nuova collezione Karl. I 100 pezzi della nuova linea donna – che avrà un range di prezzo da circa 60 a 300 euro – farà il suo debutto su Netà-porter attraverso una partnership esclusiva di distribuzione a livello globale, con vendite su karllagerfeld.com a partire dal 28 febbraio. Un evento per lancio è previsto proprio per il 25 gennaio durante la Settimana della Moda di Parigi, alla quale il designer parteciperà anche con la nuova etichetta Karl Lagerfeld Paris, prodotta e distribuita in licenza da Ittierre SpA, a partire dall’A/I 2012. “Abbiamo grandi opportunità per far crescere l’azienda con alleanze strategiche e partnership” – ha detto Pier Paolo Righi, il nuovo presidente di Karl Lagerfeld BV – Stiamo lavorando per espanderci nel settore orologi e intimo”. Ma la linea a prezzi accessibili Karl sarà il focus più importante della società, ora controllata dal fondo di private equity Apax Partners.



MONDO

TOMMY HILFIGER RIPORTA IN HOUSE LA LINEA SARTORIALE A partire dalla stagione P/E 2013, Tommy Hilfiger Group, di proprietà di PVH Corp. gestirà direttamente le licenze dell’abbigliamento sartoriale. La collezione era stata introdotta in Europa nell’ottobre del 1998, grazie ad un accordo con Holy fashion group, raggiungendo un fatturato di 100 milioni di dollari. “Con questa acquisizione vogliamo continuare a lavorare sulle solide basi sviluppate nel corso degli anni Holy fashion group”, ha dichiarato Daniel Grieder, CEO di Tommy Hilfiger Europe.

“L’abbigliamento su misura è una categoria di prodotto specializzata e, come tale, siamo anche soddisfatti di aver portato a bordo un team manageriale di grande esperienza per guidare questa nuova divisione”. A capo del tailored ci sarà Michael Berngruber, che entra nel team in qualità di VP Tailored Clothing Europe. Berngruber, che riporterà direttamente al CEO Grieder, vanta oltre 25 anni di esperienza nel settore della moda e, negli ultimi 10 anni, ha ricoperto diversi incarichi manageriali in Hugo Boss. Inoltre Marcel Ostwald sarà nuovo direttore creativo della divisione su misura. Lo stilista ha più di nove anni di esperienza in questo settore e recentemente ha lavorato come Senior Head of Creative Management per Boss Selection e Tailored lines.

JONES GROUP, L’UTILE CRESCE DEL 42% NEL TERZO TRIMESTRE Jones Group chiude il terzo trimestre con un fatturato in crescita del 2% a 1,04 miliardi dollari e un utile di 41 milioni di dollari in aumento di ben 42,4 punti percentuali rispetto ai 29,1 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Il gruppo, a cui fanno capo tra gli altri, i marchi Anne Klein, Easy Spirit e Nine West, ha ottenuto questi ottimi risultati grazie anche all’acquisizione del brand di calzature inglese Kurt

Geiger, conclusa lo scorso mese di giugno. “La situazione dell’aumento dei costi delle materie prime - ha commentato il CEO Wes Card – è tornata sotto il nostro controllo. Più in generale però non vedo segnali di ripresa nella situazione economica attuale. La nostra strategia si sta concentrando sui nostri marchi, promuovendo sempre delle novità per dare ai consumatori una ragione in più per comprare”.

NOVE MESI IN CRESCITA PER PUMA CHE PUNTA AI 3 MILIARDI PER IL 2011

I conti di Puma continuano a crescere grazie alle brillanti vendite nelle zone Asia-Pacifico e America Latina, e segnano un passo in avanti verso l’obiettivo di chiudere l’anno con un fatturato di 3 miliardi di euro. La società di articoli sportivi del gruppo PPR, che è la seconda più grande in Europa dopo Adidas, ha archiviato infatti nei primi nove mesi dell’anno un fatturato pari a 2,3 miliardi di euro in crescita dell’11% rispetto ai 2 miliardi dello stesso periodo del 2010. L’Utile netto ha raggiunto i 197 milioni di euro con un incremento del 4,7%. “Puma ha registrato una performance di vendite molto buona per il quinto trimestre consecutivo”, ha detto Franz Koch, CEO di Puma. “Questo rafforza il nostro piano quinquennale di crescita. Dopo una forte performance nei primi nove mesi di quest’anno, ci stiamo ora avvicinando al nostro obiettivo di vendita di 3 miliardi per l’intero anno, e nonostante le continue pressioni sui costi riusciremo a mantenere la previsione di un miglioramento a doppia cifra anche dell’utile netto”.

LEVI STRAUSS & CO. CONTINUA A CRESCERE GRAZIE AI MERCATI EMERGENTI

Blake Jorgensen 22 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

India e Cina trainano i conti di Levi Strauss & Co. che ha chiuso il terzo trimestre con ricavi e utili in crescita. Infatti il gruppo americano, ha raggiunto nel periodo un fatturato di 1,2 miliardi di dollari in aumento del 9% e un utile pari a 32 milioni di dollari rispetto ai 28 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (+14,2%). L’area Asia-Pacifico ha messo a segno un incremento del 20% grazie soprattutto all’andamento del marchio Levi’s, mentre in America, dove si concentra la metà del business

della società, i ricavi sono saliti del 7%. “Nel terzo trimestre abbiamo visto una continua crescita ricavi del marchio Levi’s in tutti i mercati mondiali, ma i costi del cotone ancora in aumento continuano a fare pressione sui margini di tutti i nostri prodotti “, ha detto Blake Jorgensen, chief financial officer di Levi Strauss & Co. “Inoltre ci stiamo occupando del difficile contesto economico e della volatilità dei costi delle materie prime, concentrandoci sul controllo delle nostre spese e sulla gestione dell’inventario”.



MONDO

LIMITED BRANDS PUNTA A 20 MILIARDI DI DOLLARI Durante l’annuale meeting con gli investitori a New York, Leslie H. Wexner, presidente e CEO di Limited Brands Inc., ha rivelato che “grazie alle ottime performance delle vendite nel nostro mercato domestico dove punteremo anche per il futuro, nei prossimi 5 anni avremmo l’opportunità di raddoppiare il fatturato”, quindi di passare dai 10 miliardi di dollari attuali a ben 20 miliardi di dollari.E Limited Brands Inc., vice presidente esecutivo e CFO del gruppo, ha rivelato che il margine operativo “per il 2011 potrebbe crescere del 15% rispetto al 12,6% archiviato lo scorso anno”. “Se il quarto (trimestre) sarà un buon trimestre, siamo assolutamente fiduciosi che raggiungeremo questo risultato. Stiamo puntando moltissimo sulla fascia alta delle adolescenti dove vediamo un alto potenziale per i nostri marchi”, ha continuato Burgdoerfer.

TORY BURCH DEBUTTA NELLE FRAGRANZE

Tory Burch

Tory Burch entra nel mondo delle fragranze con un accordo di licenza pluriennale con Aramis and Designer Fragrances Division che fa capo a The Estée Lauder. “Tory Burch è uno dei marchi di moda che nelle ultime stagioni è salito alla ribalta delle cronache e si inserisce perfettamente nel nostro portafoglio”, ha dichiarato William Lauder, presidente esecutivo di Estée Lauder. Il primo prodotto sarà un profumo femminile che verrà lanciato nel 2013. La divisione Aramis, inoltre, nel corso dell’anno ha concluso licenze per il beauty del Gruppo Ermenegildo Zegna e Marni. Lanciato nel 2004 Tory Burch è distribuito ad oggi in 55 negozi monomarca negli Stati Uniti, Europa e in Asia, sul sito www.toryburch.com e in più di 500 tra i migliori department e concept stores nel mondo.

LVMH CONTINUA A CRESCERE GRAZIE AI GIOIELLI DI BULGARI Il colosso del lusso francese LVMH ha archiviato i primi nove mesi del 2011 con un fatturato di 16,3 miliardi di euro in crescita del 15% rispetto ai 14,2 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. Questi risultati confermano “la fiducia” del gruppo francese che punta per quest’anno a rafforzare ulteriormente la propria leadership nel mercato globale del lusso. Per quanto riguarda il terzo trimestre le vendite si sono attestate a 6 miliardi in aumento del 18% dai precedenti 5,1 miliardi dello stesso 24 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

periodo del 2010. Va detto che questo exploit è dovuto anche all’acquisizione della maison italiana di gioielleria Bulgari, che ha spinto le vendite di orologi e gioielli da 687 milioni a 1,2 miliardi di euro nei nove mesi, in progressione del 26%. Per quanto riguarda l’Asia, dove sono stati aperti nuovi negozi, le vendite sono cresciute del 19% grazie all’espansione del turismo all’interno del mercato asiatico. L’outlook della casa francese per il resto del 2011 resta confermato.

AL VIA L’ESPANSIONE INTERNAZIONALE DI BENCH Il brand inglese di abbigliamento streetwear Bench, nato a Manchester alla fine degli anni ‘80 e oggi presente in oltre 30 Paesi in tutto il mondo, sta pianificando di aprire 10-15 negozi al di fuori della Gran Bretagna entro i prossimi tre anni. Tra le location previste ci saranno Rennes e Strasburgo in Francia la prossima primavera. Inoltre, Bench aprirà store in franchising, come ha già fatto in Francia lo scorso settembre, e si avvarrà anche di shop in shop per incrementare la sua distribuzione. Lo stile del marchio, caratterizzato da un mood rilassato e urbano, trae ispirazione dall’universo giovanile.

DOO-RI CHUNG FA UNA COLLEZIONE CON MACY’S Macy’s continua con la strategia messa in atto già da qualche tempo di puntare sulle collaborazioni con stilisti emergenti e di grido. Questa volta è arrivato il turno della designer koreana Doo-Ri Chung che da qualche stagione sfila con il suo marchio alla settimana della moda di New York. Questa new collection, che arriverà negli store il prossimo 15 febbraio, rimarrà in vendita per circa otto settimane e avrà un range di prezzo tra i 39 e i 159 dollari. Il 26 ottobre è invece arrivata nei department store del brand la prima collezione creata in collaborazione con Giambattista Valli.


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MONDO

BRASILE: UN MERCATO PROMETTENTE PER I BENI DI LUSSO ITALIANI

Secondo quanto emerso ieri, martedì 25 ottobre, dal seminario organizzato da Altagamma, il Brasile sembra essere davvero uno dei luxury market più promettenti tra le nuove economie emergenti. Il mercato dei consumi di alta gamma in Brasile vale 2,3 miliardi di euro (1,3% del Global Luxury Market) e ha mostrato una crescita media del 45% annuo nel periodo 2003-2011. Sono diversi gli asset che spingono le contrattazioni: un PIL cresciuto a un tasso (CAGR) del 12% dal 2005 a oggi, il rafforzamento della valuta, un’inflazione stabile, un aumento degli investimenti statali in infrastrutture. In qualità di grande produttore di commodities, inoltre, l’economia brasiliana sta beneficiando del boom mondiale dei prezzi delle materie prime. Anche il profilo del consumatore è allettante: 155mila milionari – più che in India e in Russia- 5mila ultramilionari (individui con 30 milioni $ in asset liquidi) e un bacino potenziale di 10 milioni di persone appartenenti alla classe media. Si osservi, inoltre, che il 75% dei consumatori è rappre-

sentato dalle donne. La preponderanza di consumatrici ha modificato rispetto ad altri mercati la classifica delle categorie di prodotto: al primo posto profumi e cosmetici seguiti da gioielli. Due le città che negli ultimi 15 anni hanno saputo attirare i brand internazionali del lusso: San Paolo con il 70% del mercato nazionale e Rio de Janeiro con il 25% per un totale di 80 negozi. Due aree d’ombra incombono, però, su questo promettente mercato: i dazi doganali e la burocrazia. I primi intervengono pesantemente sul prezzo finale al consumo che di media arriva a essere quattro volte quello europeo. Infine la burocrazia che rilasciando con il contagocce e in tempi biblici i permessi d’importazioni causa soprattutto per i settori stagionali, come la moda, un’enorme asimmetria tra la domanda e l’offerta. Il Brasile, secondo l’intellighenzia presente al seminario, è un mercato promettente ma da trattare con estrema cautela. Fondamentale è avvalersi di un distributore locale ben radicato sul territorio e avere aspettative positive di ritorno sugli investimenti in tempi medio lunghi.

LA GERMANIA PUNTA SUL LUSSO E NASCE MASTERKREIS In Francia c’è il Comitè Colbert, in Italia Altagamma, ma in Germania fino ad oggi non c’era un’associazione analoga. Proprio per questa lacuna nasce l’associazione Masterkreis -Deutches Forum, che mette in rete 40 marchi tedeschi del lusso, dalle penne Montblanc alle porcellane di Maissen, 26 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

alle macchine fotografiche Leica. I tedeschi infatti, non avevano mai veramente puntato, in passato sul lusso, a differenza di Francia e Italia, ma i tempi cambiano e oggi sono pronti ad aggredire il mercato, non solo con le automobili, ma anche con le loro imprese in questo settore.

NEW COLLECTION PER SWATCH CON UMA WANG Dopo le collaborazioni con Jeremy Scott, Manish Arora e Jean-Charles de Castelbajac, il colosso svizzero dell’orologeria ha scelto la designer cinese Uma Wang per la prossima collezione griffata. La Wang, che progetterà per Swatch tre orologi che saranno presentati il prossimo marzo, è una delle stelle nascenti del panorama della moda di Shanghai. Prima di lanciare la sua etichetta omonima nel 2005 a Londra, Uma Wang ha studiato presso la China Textile University e la Central Saint Martins, e ha lavorato nei team creativi di alcune aziende cinesi per una decina d’anni prima di mettersi in proprio. Dal 2005, la stilista ha ottenuto riconoscimenti anche all’estero, ed è stata nominata tra gli upcoming talents del 2010 per Vogue Italia e ha vinto l’Audi Progressive Designer Award nel 2011.

PARTE DA AMSTERDAM IL LANCIO DI DENIM & SUPPLY RALPH LAUREN È in arrivo il primo negozio della nuova linea Denim & Supply Ralph Lauren, che sostituisce la label Polo Jeans. Location prescelta per lo sbarco, che avverrà il prossimo 25 novembre, è Amsterdam. L’inaugurazione segue il lancio mondiale della collezione via Facebook, mezzo di comunicazione ormai privilegiato quando ci si vuole rivolgere ad un pubblico giovane. Sul social network il brand americano ha lanciato “The Warehouse Roadshow”, una piattaforma musicale digitale che promuove gruppi emergenti attraverso dei concerti in live stream. In occasione della prima stagione, Ralph Lauren ha scelto il gruppo pop elettronico inglese “Metronomy”, che realizzerà anche un concerto d’inaugurazione per la boutique di Amsterdam.





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di Vanna Assumma

Fashion! Che Facebook stia diventando sempre più centrale nelle strategie online dei brand della moda e lusso è un fatto oramai assodato. Non a caso, le aziende stanno reclutando milioni e milioni di utenti sulle proprie fan page. Ma quali meccanismi mettono in atto per indurre le persone a cliccare sul fatidico “mi piace”? E quanto è efficace realmente la pubblicità sul social network?

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ossiamo considerare Facebook come il nuovo campo di battaglia in cui le aziende si confrontano a colpi di milioni di fans? Forse sì, vista l’enfasi con cui alcuni brand annunciano il raggiungimento di nuovi record di fans sulla propria pagina del social network. E in questi comunicati non si parla di migliaia, ma di milioni di adepti! Proprio per questo abbiamo deciso di stilare la graduatoria dei 50 brand internazionali di moda e lusso con il maggior numero di iscritti su Facebook. Ebbene, Converse All Star, che guida la classifica, vanta quasi 21 milioni di fans. A seguire un altro brand americano, Victoria’s Secret, con 15 milioni e mezzo di aficionados e in terza posizione il primo europeo, Adidas Originals con oltre 11 milioni. E gli italiani? il primo è Gucci in 13° posizione, con i suoi 5 milioni e mezzo di addicted,

seguito da Dolce & Gabbana, in 19° posizione, cliccato da oltre 3 milioni e 300mila fans, e da Armani in 28° posizione. A seguire poi Diesel, Benetton e Versace. A livello di nazionalità la parte del leone è ovviamente giocata dai brand americani che con 22 marchi rappresentano più del 40% del campione. A seguire, e questo è un dato importante, l’Italia con 6 brand in classifica a pari merito con la Francia. Ma come hanno fatto queste aziende a raggiungere un così elevato numero di adesioni alla propria pagina istituzionale? Hanno lavorato e investito in una “campagna acquisti” o il famoso “like” per iscriversi alla fan page è stato un “clic” totalmente spontaneo da parte degli utenti? E quanto è utile fare pubblicità sul social media per aumentare il numero dei fans? Cominciamo col dire che, secondo una ricerca Cuoa, più di 8 persone 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 31


INCHIESTA

su 10 che navigano su Facebook sono fan di almeno un’azienda, organizzazione o personaggio pubblico, anzi il favore è accordato per lo più ad aziende (68%). Il passaparola è la prima ragione di diffusione di una fan page (75%), ed esplorando i motivi che spingono gli utenti a iscriversi, troviamo al primo posto interessi personali e hobby (73%). Non mancano i fans che smettono di seguire una pagina e le prime tre ragioni sono: il numero eccessivo di messaggi (65%), messaggi troppo/solo pubblicitari (50%), lo stesso messaggio ripetuto troppe volte (41%). Inoltre, in base agli ultimi dati del think tank americano sulla digital innovation L2, le pagine aziendali su Facebook nell’ultimo anno sono cresciute con una media del 256%, con 2.271 nuovi fans al giorno! E’ un dato che dimostra una crescita esponenziale. A cosa è dovuto questo trend? ” Diciamo che ciò che avviene su Facebook non è molto diverso da quello che accade nella vita reale” afferma Luca Colombo, country manager Italia di Facebook, e aggiunge: “È compito delle aziende ingaggiare e mantenere le relazioni con i consumatori, alcune lo fanno meglio accendendo “la fiammella”, dato che Facebook è lo strumento ideale per generare passaparola”. Per fare un esempio, sulla bacheca personale viene riportato quando si diventa fan di un gruppo, così come ogni commento sulla fan page e ogni “like” viene pubblicato sul profilo, incentivando quindi gli amici a curiosare e a diventare anch’essi fan. “Oppure – continua Colombo - in una campagna pubblicitaria su Facebook, attraverso le Sponsored Stories, un’azienda può scegliere di includere nel formato adv il “like” dei contatti, così l’utente vedendo che è segnalato un amico è incentivato a visitare la fan page del brand e magari a diventarne fan”. Giuliano Palombo, CEO dell’agenzia di comunicazione integrata Dm3-Digital Media, aggiunge: “La chiave per aumentare il numero di fans è la viralità. Si chiede cioè all’utente di condividere alcuni contenuti, tra cui anche l’esperienza di iscrizione. Alcune aziende lanciano concorsi dove chi è già fan deve cercare altre persone che votino la sua foto o un suo contenuto, facendoli iscrivere alla pagina. E’ chiaro che aiuta anche la awareness del brand, nonché le convergenze con l’off 32 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

line: ad esempio, dopo l’acquisto sul punto vendita, si può invitare il cliente ad iscriversi sulla pagina del brand su Facebook per avere accesso a promozioni particolari”. PUNTO PRIMO: I CONTENUTI Dando per assodato che la moltiplicazione dei fans si ottiene principalmente attraverso un meccanismo di viralità (anche se vedremo più avanti che la pubblicità gioca un suo ruolo), è chiaro che i contenuti sono il capitale su cui l’azienda deve investire, affinché siano interessanti, e quindi virali. Non è un caso che Burberry, che attualmente ha oltre 9 milioni di iscritti, dal momento della creazione della fan page ha impiegato un anno per raggiungere 1 milione di fans, 6 mesi per raddoppiare la cifra e 4 settimane per superare il traguardo dei 3 milioni.

I contenuti sono il capitale su cui l’azienda deve investire, affinché siano interessanti, e quindi virali Luca Colombo


INCHIESTA

Luca Bacherotti

Umberto Lisiero

Il motivo di questa accelerata sono i contenuti. I post di Burberry infatti non si limitano alla presentazione della collezione e ai video dei backstage pubblicitari, come fanno in molti, ma pubblicano in esclusiva video musicali di nuovi talenti, e lanciano filmati dove Christopher Bailey parla in prima persona, rispondendo alle domande avanzate dai fans su Facebook e citando anche il loro nome. E’ un modo per dare un volto al brand e avvicinare la griffe agli utenti. Un’altra iniziativa efficace è stata creata in occasione del lancio del profumo Burberry Body: se diventavi fan del brand potevi scaricare un’applicazione e ricevere in anteprima e in esclusiva un campione di profumo. Dicono dall’azienda che, in poco più di una settimana, sono stati richiesti oltre 225mila campioni. Un’iniziativa che, secondo quanto riportato dal sito twentyfoursocial.com, avrebbe portato un aumento del 40% delle iscrizioni sulla fan page di Burberry. Levi’s ha addirittura lanciato lo spot da 60 secondi “Levi’s® Legacy” prima su Facebook che sugli schermi televisivi e cinematografici di tutto il mondo. “L’obiettivo - commenta Luca Bacherotti, acting general manager Levi Strauss Italia era attingere al potere della comunità globale on line per stimolare il cambiamento e creare azioni positive, senza le restrizioni delle comuni barriere geografiche. Abbiamo ospitato sulla pagina

di Facebook i “pionieri” impegnati nelle aree più diverse, e invitato i fans a dare visibilità alle persone che agiscono per il cambiamento. Tra loro ricordiamo le organizzazioni Water.org, fondata da Matt Damon e Gary White, Thanga. org, e il gruppo musicale Swarathma, impegnato nel sociale”. Zara, passando ad un altro big, consente invece, attraverso un’applicazione sulla sua fan page, di creare un look con due capi del brand e uploadare la foto: quelle vincenti saranno pubblicate e riceveranno 300 euro. “Indubbiamente le applicazioni sono molto utili per trovare nuovi fans” osserva Umberto Lisiero, senior account manager di ebuzzing, concessionaria per la pianificazione di campagne di passaparola online, e aggiunge: “Quando si tratta di giochi ad esempio, nella bacheca personale viene pubblicato anche il punteggio del gioco e così si innesca la sfida con gli amici del fan. In base alla nostra esperienza, un’applicazione può portare mediamente 10mila nuovi fans, ma questi possono essere anche molti di più, a seconda della awareness del brand e di altre variabili. Un altro modo per attrarre iscritti sono le tattiche “teaser”: alcune pagine aziendali propongono una versione “grigia” dove i contenuti si intravedono, ma solo cliccando su “mi piace” diventano accessibili. E’ un modo per creare desiderio, è una sorta di preview. Importanti anche i contenuti esclu-

10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 33


INCHIESTA

sivi da commentare e condividere in tempo reale, come le sfilate in streaming aperte solo ad un gruppo ristretto”. Da Zara fanno sapere che la gran parte degli iscritti alla fan page sono spontanei, probabilmente attirati dalla forza del brand. “I primi a creare su Facebook un profilo di Zara sono stati, anni fa, i consumatori, in modo spontaneo, il marchio decise dopo di creare una pagina ufficiale, quando contava già 900.000 followers. In questo momento Zara ha più di dieci milioni di fans, cifra che supera i 16 milioni se si contano i followers di tutti gli altri marchi del Gruppo Inditex”. Dall’azienda aggiungono che non investono assolutamente in pubblicità on-line per incrementare il numero degli iscritti, e lo stesso dicono altri marchi di moda, come Louis Vuitton: “Puntiamo tutto sui contenuti: siamo stati i primi a trasmettere le sfilate in diretta streaming su Facebook, e realizziamo video esclusivamente per questo social network, cioè vengono prodotti e tagliati in modo nuovo, con una regia accattivante, un editing più veloce, un montaggio più serrato. E i contenuti sono aggiornati più di una volta al giorno”. PUBBLICITÀ: I PRO E I CONTRO Ma allora è il caso di investire nei cosiddetti “messaggi sponsorizzati” che sono posizionati a destra nella pagina del profilo personale e della bacheca di Facebook? La domanda è lecita perché se Zara dichiara di non aver mai fatto pubblicità e ha raccolto oltre 10 milioni 34 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

di fans, qualche dubbio sorge. Diciamo che su Facebook l’advertising ha caratteristiche proprie, non assimilabili agli altri social network: “La targettizzazione è ciò che fa la differenza – spiega ancora Luca Colombo di Facebook Italia – in quanto su Facebook è possibile fare profilazioni molto accurate, in base all’età, alla zona geografica, agli interessi, alle pagine visitate nell’ultimo mese o anno, basandosi sulle informazioni che gli utenti hanno scelto di condividere. Questo è possibile grazie alla vasta audience del social network: 800 milioni di utenti nel mondo accedono alla piattaforma almeno una volta al mese; in Italia sono 21 milioni, di cui 13 milioni si collegano ogni giorno”. “Noi – afferma Pietro Schira, direttore marketing Puma – abbiamo fatto pubblicità su Facebook per le linee lifestyle, calcio e running. Trovo che sia efficace, anche se il 90% dei nostri fans sono spontanei. Diciamo che l’advertising è utile se con un messaggio si vuole raggiungere un target ben preciso di consumatori, e soprattutto se il contenuto è intrigante, perché deve invogliare la persona a cliccarci sopra. La caratteristica dell’advertising sui social è propria questa: un’attenzione maggiore al contenuto”. Ma quanto costano? “I costi possono essere molto bassi – aggiunge Colombo – e variano a seconda del livello di profilazione e degli obiettivi della campagna, che può basarsi sul costo per impression o sul costo per click. E’ chiaro che il costo per click è più orientato alla performance, ad esempio a

Marcello De Luca

Giuliano Palombo



INCHIESTA

L’advertising è utile se si vuole raggiungere un target estremamente profilato e se il contenuto è intrigante

36 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

generare traffico su un sito o su una pagina, mentre il costo per impression segue una logica di awareness, di visibilità”. Il costo per impression dovrebbe andare da 2 euro per 1.000 visualizzazioni in sù, ma le variabili sono talmente tante che un’azienda può investire da poche migliaia di euro a centinaia di migliaia. Diciamo che l’advertising potrebbe avere l’effetto di un boost, cioè di velocizzare i tempi. In effetti l’accelerazione del numero dei fans nell’ultimo anno fa pensare che molte aziende abbiano spinto sul pedale della pubblicità, anche perché i dati di una ricerca di Efficient Frontier, società inglese di marketing online, hanno rilevato un aumento significativo del costo per click su Facebook: nel terzo trimestre 2011 il costo è cresciuto del 54%, mentre l’investimento delle aziende è avanzato del 25%. Non mancano comunque perplessità, come sottolinea Palombo di Dm3: “Facebook al momento attuale mantiene un enorme potenziale, e la sezione advertising non è ancora così matura, perché le persone sono restie a cliccare, a meno che non siano particolarmente appassionate di quel prodotto e abbiano il tempo da dedicare all’operazione. A mio parere, il ritorno della pubblicità su Facebook è piuttosto basso, cioè l’advertising va bene per aumentare la visibilità, ma non per incrementare il numero degli iscritti”.

UTENTI ATTIVI E PASSIVI Avere milioni di fans però non significa che queste persone leggano i post, visitino la pagina, curiosino tra i contenuti. Potrebbero mettere un “like” una sola volta e non ritornarvi mai più. “Bisogna tener presente – afferma Luca Colombo – che la crescita dei fans non è l’unico parametro da considerare per misurare l’efficacia di una strategia su Facebook. L’azienda dovrebbe stimolare la partecipazione degli utenti, incentivandoli a commentare, postare contenuti, condividere video. Il nuovo strumento di Facebook che indica il numero di conversazioni in corso su un brand, va proprio incontro a questa esigenza”. A proposito di quest’ultimo numero, che è posizionato sotto il numero dei fans, è curioso notare come Converse All Star, con quasi 21 milioni di iscritti, abbia poco più di 73mila persone che parlano del brand, mentre Levi’s con “solo” 8 milioni di fans conta più di 116mila persone che parlano del marchio! “La vera sfida – sottolinea Umberto Lisiero di ebuzzing – non è aumentare il numero dei fans, ma far crescere il rapporto, la relazione. L’elemento importante è l’”interaction rate”. Chiediamoci: quanti di questi iscritti interagiscono con il brand? Perché il rischio è che, se mancano contenuti innovativi e aggiornati, le persone smettano di essere fan. L’azienda


www.bramante.eu

Show room: Milano - Corso Matteotti 14 Numero verde: 800866165


INCHIESTA

non deve pensare a Facebook come all’ennesimo canale di comunicazione, dove avere visibilità e parlare di sé, ma come a un vero e proprio territorio di relazione”. PAGINA GLOBALE O LOCALE? Un altro elemento strategico per la fan page aziendale è la struttura della pagina: meglio un’unica globale o più declinazioni locali? “Dipende dalla struttura interna dell’azienda “risponde Pietro Schira di Puma, e aggiunge: “A monte però va definito bene l’approccio: oggi bisogna considerare Facebook non più come un elemento accessorio del marketing mix, ma come un elemento chiave, è un media in se stesso. Per cui, quando si progetta una campagna, bisogna pensare a priori che andrà in televisione, negli store e anche su Facebook: cioè il messaggio non andrà riadattato sul social network in un secondo momento, ma già in fase di progettazione bisogna tenere presente quella che sarà la declinazione su Facebook. Questo è il punto di partenza per il giusto approccio. La forza di Facebook è che consente un contatto quasi personale con il consumatore, da amico, e al contempo si raggiungono milioni di persone. Questo non è possibile con la tv o la stampa. Detto questo, se la struttura di marketing dell’azienda è organizzata per regioni geografiche, penso che sia meglio avere una pagina globale dove l’head quarter dà le direttive, ma anche un’attività di stimolo gestita localmente per integrare i contenuti. E’ quello che facciamo con la fan page di Puma, dove ai temi globali aggiungiamo contenuti addizionali creando un legame con i cittadini di una particolare area geografica. Probabilmente entro fine anno avremo la fan page tradotta integralmente in italiano”. Bisogna dire che, tra le aziende internazionali della moda è difficile trovare realtà che abbiano pagine locali su Facebook, mentre nel settore della cosmetica, ad esempio, troviamo fan page come L’Oréal Paris Italia e Sephora Italia. E spostandoci in tutt’altro settore, che dire di Walmart, colosso americano della distribuzione che ha deciso di creare 3500 pagine su Facebook, una per ogni punto vendita negli Stati Uniti e gestita ognuna dal singolo supermercato? Senza arrivare a tali livelli di “loca38 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

lizzazione”, è chiaro che la vicinanza al consumatore consente comunicazioni e relazioni più efficaci. Secondo una ricerca di Syncapse pubblicata dal sito americano Ad Age Digital, le pagine locali su Facebook fanno crescere del 36% l’engagement rispetto a quelle globali. Sono più utili quindi in termini di partecipazione, relazione, creazione di feedback. “E’ vero però che, a livello di branding, una pagina globale con milioni e milioni di fans ha una sua efficacia! Semmai bisogna dare nuove opportunità agli utenti del social network, a livello locale” afferma Marcello De Luca, cofounder di Hypenlab.com, società di New York che crea piattaforme interattive per boutique di lusso su Facebook, ma anche su altri canali (email, Twitter, mobile). E aggiunge: “Con il nostro software offriamo a ogni negozio il proprio sito personale, dove il retailer invita i clienti in forma esclusiva. Qui i consumatori potranno visionare contenuti creati ad hoc, essere informati su eventi, nuovi arrivi, ecc, ma soprattutto verranno dati ai clienti gli strumenti per interagire con gli amici di Facebook e invitarli al sito. Siamo attivi su più Paesi e dal primo gennaio 2012 serviremo anche alcune boutique di via Montenapoleone a Milano, che grazie a noi si doteranno di un loro sito specifico per dialogare con i consumatori”.


INCHIESTA

TOP 50 BRAND

FASHION & LUXURY SU FACEBOOK Rilevazioni al 27 ottobre 2011 RANK BRAND 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50

Converse All Star Victoria's Secret Adidas Originals Zara Burberry H&M Levi's Lacoste Hollister Co. Puma Abercrombie & Fitch American Eagle Outfitters Gucci Nike Dior Chanel Louis Vuitton Ralph Lauren Dolce & Gabbana Vans Bershka Mango Coach Ray-Ban Hanes Tommy Hilfiger Armani Calvin Klein Gap Topshop Pull & Bear Carhartt Tiffany & Co. Swarovski The North Face Guess Juicy Couture Billabong Quiksilver Diesel Ugg Australia Pandora Christian Louboutin Jimmy Choo Hugo Boss Benetton Tally Weijl Yves Saint Laurent Versace

FANS 20.898.617 15.530.605 11.285.545 10.374.518 9.050.342 8.547.466 7.977.314 6.613.949 6.150.883 5.799.310 5.558.051 5.529.478 5.484.410 5.360.609 5.325.946 4.689.935 4.238.781 4.063.586 3.382.114 3.295.989 3.261.334 2.637.225 2.435.169 2.358.317 2.183.539 1.879.059 1.815.816 1.761.686 1.693.324 1.677.205 1.675.415 1.662.303 1.569.443 1.517.394 1.426.890 1.423.979 1.335.573 1.302.146 1.277.198 1.056.646 907.017 848.932 831.667 828.902 818.647 742.299 684.015 670.851 584.087

FB PAGE

COUNTRY

www.facebook.com/converseallstar www.facebook.com/victoriassecret www.facebook.com/adidasoriginals www.facebook.com/zara www.facebook.com/burberry www.facebook.com/hm www.facebook.com/levis www.facebook.com/lacoste www.facebook.com/hollister www.facebook.com/puma www.facebook.com/abercrombie www.facebook.com/americaneagle www.facebook.com/gucci www.facebook.com/nike www.facebook.com/dior www.facebook.com/chanel www.facebook.com/louisvuitton www.facebook.com/ralphlauren www.facebook.com/dolcegabbana www.facebook.com/vans www.facebook.com/bershka www.facebook.com/mango.com www.facebook.com/coach www.facebook.com/rayban www.facebook.com/hanes www.facebook.com/tommyhilfiger www.facebook.com/armani www.facebook.com/calvinklein www.facebook.com/gap www.facebook.com/topshop www.facebook.com/pullandbear www.facebook.com/carhartt www.facebook.com/tiffany www.facebook.com/swarovski www.facebook.com/thenorthface www.facebook.com/guess www.facebook.com/juicycouture www.facebook.com/billabong www.facebook.com/quiksilver www.facebook.com/diesel www.facebook.com/uggaustralia www.facebook.com/pandorajewelry www.facebook.com/christianlouboutin www.facebook.com/jimmychoo www.facebook.com/hugoboss www.facebook.com/benetton www.facebook.com/tallyweijl.official www.facebook.com/ysl www.facebook.com/versace

USA USA Germania Spagna Regno Unito Svezia USA Francia USA Germania USA USA Italia USA Francia Francia Francia USA Italia USA Spagna Spagna USA USA USA USA Italia USA USA Regno Unito Spagna USA USA Austria USA USA USA USA USA Italia Australia Danimarca Francia Regno Unito Germania Italia Svizzera Francia Italia 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 39


QUESTIONE DI NUMERI

di Carlotta Careccia

40 milioni di euro è la somma di denaro che la consociata Prada SA me erà a disposizione per sponsorizzare il team Luna Rossa alla prossima edizione dell’America’s Cup. Le tra a ve sono ancora in fase di negoziazione.

Fonte: Gruppo Prada

Luna Rossa

Nel 2009 i giornali avevano un destino segnato con taglia a raffica, ora riacquistano vigore. Autorevole esempio ne è la crescita del 5% dei profitti del New York Times nel terzo trimestre 2011, nonostante il rosso fisso dei con negli ul mi tempi. Fonte: CorrierEconomia del 31 o obre 2011

Sede del New York Times a New York

62% è la percentuale degli italiani che nel terzo trimestre 2011 ha deciso di tagliare sull’abbigliamento. Rinunciare ad abi nuovi sembra la via più semplice per risparmiare.

Fonte: Global online consumer confidence, Nielsen, su Il Sole 24 Ore del 31/10/11

Shopping in via Montenapoleone

Vale 2,3 miliardi di euro (1,3% del Global Luxury Market) il mercato dei consumi di alta gamma in Brasile. Con una crescita media del 45% annuo nel periodo 2003-2011. Fonte: Seminario Altagamma di martedì 25 o obre 2011

Bandiera del Brasile

L’editoria digitale con nua a crescere nonostante l’alzarsi dei “muri” (paywall e le ura online a pagamento). Cellulari, si web, e-reader, social media e giornali a pagamento sono le piattaforme che offrono opportunità di crescita per il giornali nei prossimi tre anni secondo i 500 maggiori editori al mondo. Fonte: comScore Media Metrix; Newspaper associa on of America su CorriereEconomia del 31/10/2011

40 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011



t. 0742 96991


ANALISI MULTIMARCA

MULTIBRAND,

CRESCONO I RICAVI NEL 2010 IL FUTURO SARÀ L’E-COMMERCE di Milena Bello

Luisaviaroma

Nell’arco di due anni ben dieci boutique italiane hanno aperto il canale di vendite online, che continua a crescere a ritmi sostenuti. Per i retailer sarà questo a dare un forte impulso alle vendite in futuro perché, se di fronte ad un mercato nazionale che è a dir poco statico le aziende si buttano sull’internazionalizzazione, i negozi dal canto loro possono “internazionalizzare” solo aprendo una finestra sul mondo. Ecco che l’e-commerce dei multibrand di lusso, sulla scia del successo dell’antesignano Luisaviaroma, sta vivendo un vero e proprio boom, dimostrandosi una forte leva di crescita per tutti quei monomarca dotati di know-how per la gestione dei nuovi mezzi e risorse da investire per mettere a frutto, online, la loro capacità di ricerca e mix and match tra i brand emergenti e supernoti del panorama della moda internazionale. Nel frattempo nello scorso esercizio 2010, il nostro campione di multibrand ha registrato un moderato incremento del fatturato, del 5%, e un miglioramento dell’Ebitda.

È

un mondo di luci e ombre quello delle boutique italiane di lusso. Di perduranti flessioni di vendite che si accompagnano a performance di crescita degne di nota, benché ancora lontane dai livelli pre-crisi. Quel che pesa più di tutto è l’incertezza economica con i continui segnali d’allarme dei mercati finanziari, che impediscono di fatto il ritorno alla normalità anche da parte di quella clientela che non ha di

fatto sentito la morsa della recessione e che rappresenta il bacino privilegiato dei luxury multibrand. Ma se si scava più a fondo emerge un altro fattore di preoccupazione. Il consumatore ha subito una profonda trasformazione nell’arco di poco tempo. Gli amanti del lusso sono diventati più attenti al prezzo, preparati e soprattutto interattivi. Il servizio e i vari plus che un multibrand di qualità offre non sono più sufficienti per garan-

tire sviluppo, perché la vera sfida è quella di sbarcare sul web. Siti accattivanti e una piattaforma e-commerce sono ormai un must non solo per le aziende, ma anche per i multibrand, che devono imparare in fretta a crearsi un “marchio” riconoscibile per farsi notare nel mare magnum della rete. E in questo quadro le principali boutique di lusso italiane hanno messo a segno un timido segno positivo delle vendite. Secondo l’analisi 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 43


ANALISI MULTIMARCA

condotta da Pambianco Strategie di Impresa su 59 multibrand di lusso italiani, nel 2010 i ricavi sono aumentati del 5% raggiungendo quota € 596,1 milioni rispetto ai 568 del 2009. Il bouquet di negozi selezionati ha realizzato un Ebitda del 5% pari a € 29,8 milioni, in crescita di un punto rispetto al precedente esercizio fiscale. I TOP FIVE IN POSITIVO GRAZIE AI TURISTI Ma vediamo più nel dettaglio la classifica per dimensione. Tre retailer su cinque che guidano la classifica hanno realizzato crescite del fatturato di oltre il 20% mentre solo un multibrand, Davide Cenci, ha segno meno. In cima alla classifica, escludendo Luisaviaroma i cui ricavi, come spiegheremo più avanti, provengono ormai per la quasi totalità dal suo canale e-commerce, si piazza Folli Follie. Dopo aver chiuso l’annus horribilis 2009 con una tenuta del fatturato, il retailer di lusso fondato nel 1970 da Giuseppe e Lucia Galli ha accelerato nel 2010 la crescita con un +26,8% sfiorando 25 milioni di euro. “La donna continua ad acquistare più dell’uomo”, ha sottolineato Marzio Torcianti, managing director di Coltorti, sei boutique nelle Marche cui si aggiunge quella oltreoceano di Miami e al secondo posto nella classifica per fatturato. Il 2010 per Coltorti ha regalato più di qualche soddisfazione dato che i ricavi sono aumentati del 22% raggiungendo i 23 milioni, il che significa in poche parole il ritorno ai livelli del 2008. “Nel 2010 abbiamo azzardato qualche acquisto in più, abbiamo puntato sui brand nuovi e nel complesso – ha spiegato Torcianti -

Boutique Coltorti 44 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

TOP 5 PER FATTURATO Rank

Azienda

Fatturato

Δ%

1

FOLLI FOLLIE

25,0

26,8

2

COLTORTI

23,1

22,1

3

DAVIDE CENCI

21,2

-10,6

4

SAN CARLO DAL 1973

21,1

6,5

5

SUGAR MAN

19,3

29,3

Valori in milioni di Euro

Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa

ci è andata piuttosto bene. Certo, non si tratta di una novità. Da tempo abbiamo deciso di allontanarci dalla tradizionale idea della boutique, per entrare in un segmento più fashion che definirei lusso metropolitano. Per far trovare al cliente quello che può scovare nei negozi delle città top al mondo. Stiamo raccogliendo i frutti, ma è difficile prevedere se replicheremo anche quest’anno la performance, per via della flessione generale delle vendite di quest’autunno”. Beppe Angiolini, titolare della boutique Sugar di Arezzo nonché presidente della Camera dei buyer, ha sottolineato il ritorno all’acquisto griffato, come fosse quasi un bene rifugio. Nella classifica per fatturato Sugar è salito al quinto posto grazie a un balzo in avanti del fatturato del 29% che ha permesso al retailer di arrivare a quota 19 milioni di euro alle spalle di Davide Cenci (ricavi a 21 milioni, -10%) e San Carlo dal 1973 (+6,5% le vendite a 21 milioni). “Tutto merito dei turisti – ha detto Beppe Angiolini – che sono tornati a visitare la città e ci hanno tolto qualche preoccupazione. A parte tutto, il 2010 è stato un anno positivo, ma non facile. Il risultato è frutto di un enorme lavoro per rinnovarsi e per adattarsi al cliente che nel frattempo è cambiato. È molto più attento al prezzo anche nella fascia luxury in cui operiamo noi. Allo stesso tempo difficilmente si lascia conquistare da brand che non siano status symbol. Soprattutto negli accessori l’acquisto è per il 95% orientato sui prodotti delle griffe ben conosciute. Il prodotto diventa un investimento – ha aggiunto – ed è un atteggiamento che in molti casi si estende anche all’abbigliamento”. Una valutazione che trova d’accordo Giuseppe Giglio della boutique Giglio di Palermo (19,3 milioni di ricavi nel 2010 in crescita del 9,1% considerando le due

Marzio Torcianti

Beppe Angiolini

Giuseppe Giglio

Rosy Biffi


ANALISI MULTIMARCA

società Giglio Spa e Giglio.com Srl), che ha aggiunto “il lusso è l’area meno toccata dalla crisi, ma il problema non è l’erosione del potere di spesa, piuttosto la fiducia in generale e proprio su questo noi retailer dobbiamo lavorare”.

Tiziana Fausti

Giorgio Molteni

Daniela Kraler

Vinicio Ravagnani

Flavia Brogini Magnoli

GLI ACCESSORI SPICCANO IL VOLO Per le boutique di lusso quindi c’è forse meno spazio rispetto al passato per una ricerca a 360 gradi dei nuovi nomi della moda. E d’altra parte l’altro aspetto, non di secondo piano, è il rallentamento dell’abbigliamento rispetto al costante exploit degli accessori che siano calzature o pelletteria. “I tempi non sono dei più semplici e occorre anticipare le tendenze del mercato”, ha commentato Tiziana Fausti che nel 2010 ha dovuto far fronte a un calo delle vendite del 16% fermandosi a quota 16 milioni. “Per questo due anni fa abbiamo deciso di aprire una boutique ad hoc per gli accessori che continua ad ottenere ottime performance. In questa fase i clienti preferiscono orientarsi su scarpe e borse, acquisti più semplici e d’impulso rispetto agli abiti”. Una scelta, quella di puntare sugli accessori, che accomuna anche altri retailer. È il caso di Al Duca d’Aosta, sei punti vendita nel triveneto e un giro d’affari di 18 milioni (-0,6%). “Nonostante la nostra storia sia legata al menswear, da tempo abbiamo introdotto anche la linea donna – ha spiegato Cristiano Ceccato, responsabile acquisti donna – ora è proprio questa a registrare una crescita delle vendite dell’ordine del 10% circa. Ma una buona fetta di questo incremento è legato all’accessorio, l’abbigliamento è ormai decisamente in calo”. “Per quanto concerne la donna, restano premianti la ricerca in primo luogo e il brand – ha aggiunto Rosy Biffi, titolare delle boutique Biffi e Banner, che ha chiuso il 2010 in sostanziale parità sull’anno precedente a 13,7 milioni. “Per l’uomo invece, accanto all’abito di rappresentanza si sta affermando un casual raffinato, ricercato e ripulito da quel che è streetwear”. Nonostante i segnali positivi che arrivano dalla donna e dagli accessori è difficile per gli imprenditori tirare le somme di quest’anno in corso. “È un continuo saliscendi – ci ha confidato Giorgio Molteni, titolare della boutique comasca Tessabit (14 milioni di ricavi nel 2010, stabili rispetto al 2009) – siamo partiti bene, ma l’attuale situazione di stallo politico

TOP 5 PER EBITDA % Rank

Azienda

Ebitda* %

Fatturato

1

DAVIDE CENCI

16,4

21,2

2

FRANZ KRALER

13,5

4,8

3

CORTECCI

11,9

4,7

4

DOMINIQUE

11,6

3,8

5

SAN CARLO DAL 1973

11,2

21,1

Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa Valori in milioni di Euro *Ebitda: Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization

ed economico non fa sperare in nulla di buono. In più abbiamo dovuto far fronte a un settembre dal clima quasi estivo che ha rallentato le vendite. E si sa che quando si perde un mese è ben difficile recuperarlo alla fine dell’anno”. Opinione condivisa anche da Luca Crugnola, general manager di Base Blu, il negozio top di Varese guidato da Flavia Brogini Magnoli che nel 2010 ha registrato 16 milioni di ricavi e una brillante crescita del 39%. “Quest’anno abbiamo aperto un importante monomarca Gucci in franchising ed uno shop in shop Dior, primo in Italia, annettendo altri 60 m² alla nostra boutique donna di mille m². Sono investimenti importanti che stiamo portando avanti per rendere attrattivo il nostro negozio e indirettamente il centro storico di Varese, aperto a una clientela internazionale. Comunque sia nel 2011 sarà dura replicare i tassi di crescita dell’anno prima”.

Boutique Biffi 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 45


ANALISI MULTIMARCA

Negozio Franz Kraler

CAMBIA LA TOP FIVE PER REDDITIVITÀ Il 2010 è stato un anno in cui in generale i retailer sono stati molto più attenti che in passato ai costi. E i frutti di questo lavoro si sono visti a livello di redditività (Ebitda), che in generale è migliorata di un punto percentuale rispetto al 2009. Al primo posto si piazza Davide Cenci che, pur scontando un calo dei ricavi (-10% come già scritto) ha però ulteriormente migliorato la redditività, con un Ebitda che è passato dal già ottimo 12,8% del 2009 al 16,4% dell’anno successivo. Ottima performance anche per Franz Kraler, il multibrand con insegne a Dobbiaco e Cortina, che ha chiuso il 2010 con una crescita dei ricavi del 15% a quasi 5 milioni, con un Ebitda che ha raggiunto il 13,5% del fatturato rispetto al 10,9% registrato nel 2009. “Non lo nascondo, siamo contenti dei risultati ottenuti – ha commentato la titolare Daniela Kraler – continuiamo a beneficiare della nostra posizione strategica. Sia il nostro punto vendita di Dobbiaco che ancor di più quello di Cortina, si trovano in contesti di confine e attirano molta clientela da Austria, Germania e Svizzera. Turisti che, essendo in vacanza, sono forse più invogliati all’acquisto”. Medaglia di bronzo per Cortecci con l’11,9% (era il 9% nel 2009), seguita da Dominique all’11,6% contro il 5,5% del 2009. Chiude la classifica San Carlo dal 1973, che nel 2010 rientra quindi nella top five per redditività. Nell’esercizio fiscale precedente l’Ebitda era a quota 2,7% sul fatturato, ma appena un anno più tardi il valore è notevolmente migliorato raggiungendo l’11,2%. 46 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

Boutique Tiziana Fausti

I MULTIBRAND DIVENTANO VIRTUALI L’e-commerce farà decollare i conti della moda. Non solo – e questa è la novità - dei luxury brand da Giorgio Armani a Gucci e Prada, ma anche dei multibrand, che nel corso degli ultimi anni hanno voltato lo sguardo verso il pozzo magico di Internet aprendo il loro canale di acquisti online. Due sono i modelli, Yoox, ma soprattutto Luisaviaroma. “Marchetti (il fondatore di Yoox, ndr) fu il primo a capire le enormi potenzialità della rete”, ha sottolineato Beppe Angiolini. Undici anni dopo la sua nascita, Yoox è arrivato a quotarsi in Borsa e ha un giro d’affari di 214 milioni di euro di cui oltre 160 legati alla sua attività di multi-brand online. Fiutando la grande potenzialità della rete, nel 2004 una delle boutique per eccellenza di Firenze, Luisaviaroma, ha aperto il suo canale di e-commerce. Da allora la crescita non si è più arrestata tanto che nel 2010 il retailer ha totalizzato un giro d’affari di 31 milioni di euro, di cui l’e-commerce rappresenta oramai ‘80%, con il sito www.luisaviaroma.com che attrae 2,5 milioni di visitatori ogni mese. La gran parte degli ordini provengono dall’estero e in particolare da Usa, Germania, Hong Kong e Regno Unito. Ed è un trend in continua crescita tanto che per il 2011 Luisaviaroma conta di chiudere l’anno a 45 milioni di euro grazie all’ottimo andamento dell’online. Il caso della boutique fiorentina è emblematico perché è entrata nel segmento e-commerce nel momento giusto rafforzando la sua identità di brand. Ma il settore delle vendite in rete gode ancora di enormi potenzialità. Secondo gli ultimi dati elaborati da Altagamma,

“Sia il nostro punto vendita di Dobbiaco che ancor di più quello di Cortina, si trovano in contesti di confine e attirano molta clientela da Austria, Germania e Svizzera” Daniela Kraler



ANALISI MULTIMARCA

nel 2011 le vendite di beni di lusso in di due nostri negozi”. rete dovrebbero aumentare del 25%, e Quella che si muove tra i click dei mulnel 2015 raggiungeranno gli 11 miliardi tibrand store online è soprattutto una di euro. Vista la velocità con cui stanno clientela internazionale. “Soprattutto nascendo i siti di e-commerce dei multiclienti nuovi – ha aggiunto Ceccato – brand italiani (una decina di casi in due che hanno approcci diversi da quelli anni), una fetta di questi consumi, stratradizionali che potremmo definire offtegica perché valica i confini nazionali e line. Ma scelgono il multibrand online garantisce un respiro ancora più internaper gli stessi motivi che spingono i clienzionale ai negozi, poti ad entrare in negotrebbe essere appanzio. Per il servizio. Noi naggio dei multibrand “Il lusso è l’area meno non vendiamo solo un italiani. toccata dalla crisi, ma prodotto, vendiamo Il giro d’affari la capacità di ascolil problema non è dell’online sulle ventare il cliente. Certo, dite complessive delle l’erosione del potere su internet è diverboutique è ancora mima, per esempio, di spesa, piuttosto la so noritario perché l’eproponiamo sempre shop è stato avviato gli abbinamenti, spiefiducia in generale da poco. Va poi detto cosa c’è dietro e proprio su questo ghiamo che gli investimenti al capo”. Un anno fa per l’avvio di una piatnoi retailer dobbiamo anche Tiziana Fausti taforma di e-commerha aperto il suo sito lavorare” ce possono eguagliare di e-commerce. “Per quelli per l’apertura aprirci ancora di più Giuseppe Giglio di un negozio vero e verso il mondo – ha proprio. “Abbiamo spiegato l’imprendilanciato il progetto e-commerce meno trice – e i risultati non sono mancati. Ardi tre anni fa – ha raccontato Giuseppe riveremo a raggiungere il 50% dei ricavi Giglio della boutique Giglio di Palermo totali con l’online ma stiamo parlando di – e il ritmo di crescita ci ha sbalorditi. strategie a lungo termine”. Ora l’online rappresenta un fatturato di Sulla stessa scia anche Vinicio Ravacirca 3 milioni, pari al 15% dei nostri rignani, titolare della boutique Vinicio di cavi totali. È una quota ancora piccola, Legnano che otto mesi fa ha inaugurato ma bisogna considerare che la boutique il canale di vendite online. “L’abbiamo ha alle spalle una storia di settant’anni fatto soprattutto per dare un’impronta mentre il sito si è sviluppato in breve forte alla comunicazione, per moderniztempo”. Solo per dare un’idea del tipo zarci, più che per incrementare sensibildi business, la piattaforma software Gimente le vendite. Certo, in un secondo glio.com è stata realizzata internamente momento mi auguro che l’e-commerce e lo staff oggi si compone di 35 persone. diventi anche una fonte importante di Nel primo quadrimestre del 2011 i visiricavi”. Se molti player hanno deciso di tatori sono aumentati del 218% per un inaugurare la piattaforma online struttotale di oltre 1,7 milioni di utenti unici turandosi da soli, altri si sono affidati a da 191 nazioni, che hanno visualizzato società specializzate nell’e-commerce. più di venti milioni di pagine. Al Duca È il caso di Tessabit, Penelope e Spinnad’Aosta, sei boutique nelle principali citker per citare i nomi più conosciuti che tà venete, il salto sull’online l’ha lanciato hanno aperto la loro boutique virtuale a marzo del 2010. “Ci stiamo ancora afinsieme a FarFetch.com. facciando al grande pubblico – ha afferNato da un’idea di José Neves, FarFetch mato Cristiano Ceccato – ma la crescita è una sorta di aggregatore che raccoglie è veramente notevole, soprattutto per in un’unica homepage le vetrine virtuali la donna. Ogni cinque acquisti, quatdi numerose boutique di tutto il mondo tro riguardano il womenswear e uno e gestisce l’intera attività e-commerce il menswear. E giusto per dare un’idea dei multibrand presenti. Cosa che, per del giro d’affari, nel mese di settembre i singoli negozi, significa non dover soil canale online ha superato il fatturato stenere i costi di attivazione di un sito 48 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

e presentare la collezione insieme ad altri multibrand internazionali con il risultato di attrarre il cliente straniero all’acquisto presso un negozio fino a pochi momenti fa per lui sconosciuto. Per il momento sono 18 le boutique in Italia che si appoggiano a questa piattaforma (soprattutto negozi di tendenza) ma da Londra fanno sapere che stanno già lavorando per aumentare il numero delle vetrine italiane.

Dall’alto, l’homepage del sito FarFetch, sotto la vetrina on-line di Vinicio e il sito di e-commerce RUN in2 di Folli Follie e Base blu.



OPERAZIONI M&A

JSB INTERNATIONAL ACQUISISCE JEAN-LOUIS SCHERRER Il gruppo immobiliare francese JSB International ha acquisito dal Dumesnil Group la maison Jean-Louis Scherrer, fondata nel 1962 dall’omonimo stilista.

Jean-Louis Scherrer

Le strategie del nuovo proprietario non passano però dalla moda e dal prêt-àporter, ma il vero obiettivo, secondo Bruno Bensoussan, CEO di JSB, è quello di sviluppare le licenze del marchio, che ha una forte presenza in Asia. Bensoussan non ha dato alcun dettaglio sul valore dell’acquisizione, che include un portafoglio di sei licenze, tra cui occhiali, calzature e abbigliamento da uomo, per tutti i territori tranne la Cina. JSB, che non possiede altri marchi di moda, prevede di aggiungere una licenza per l’abbigliamento donna entro la fine dell’anno. “Stiamo inoltre valutando l’apertura di negozi Scherrer nel giro di due o tre anni nelle principali città internazionali, partendo da Parigi”, ha continuato Bensoussan. Il flagship store di Avenue Montaigne, l’ultimo del marchio, è stato chiuso nel 2009.

A UNILEVER L’82% DI CONCERN KALINA

CESSIONI IN VISTA PER LIZ CLAIBORNE

Unilever ha raggiunto un accordo per acquisire l’82% dell’azienda di cosmetici russa Concern Kalina. Il valore dell’acquisizione, che deve ancora essere approvata, sarebbe di circa 21,5 miliardi di rubli (500 milioni di euro). Concern Kalina è uno dei principali player del settore in Russia con una previsione di fatturato 2011 di circa 13 miliardi di rubli (303 milioni di euro). Il quartier generale del marchio è a Ekaterinburg, dove si trova anche la produzione. L’azienda, che vende principalmente in Russia, Ukraina e Kazakhistan ha al suo attivo circa 1.900 dipendenti. La divisione beauty rappresenta circa il 31% del fatturato di Unilever che nel 2010 si è attestato a 44,3 miliardi di euro. All’inizio di quest’anno, il gruppo anglo-olandese ha pagato 3,7 miliardi di dollari per l’azienda di prodotti per la cura dei capelli Alberto Culver.

Il Gruppo Liz Claiborne Inc., alla luce dell’elevato indebitamento della società ha deciso di cedere alcuni dei marchi in portafoglio. Il mese scorso era stato venduto l’81% dell’etichetta Mexx a The Gores Group, mentre adesso è il turno dei brand Liz Claiborne e Monet ceduti a J.C. Penney Company, Kensie e Dana Buchman rilevati rispettivamente da Bluestar Alliance e Kohl’s. Grazie a queste operazioni di acquisizione, la company, che dovrà anche cambiare il nome, porterà in cassa una liquidità di circa 328 milioni di dollari oltre a quelli già incassati per l’operazione di Mexx. Inoltre, Liz Claiborne ha raggiunto un accordo con Donna Karan International per chiudere in anticipo sui tempi prestabiliti le licenze Dkny Jeans e Dkny Active. “Ci aspettiamo di archiviare il 2011 con un debito netto compreso tra 270 e 290 milioni di dollari”, ha dichiarato il CEO William L. McComb. “Stiamo studiando un nuovo nome che rispecchi quello che siamo ora e punteremo allo sviluppo del lifestyle firmato Juicy Couture, Lucky Brand e Kate Spade”.

50 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

NASCE ANTRESS INDUSTRY CON LA FUSIONE DI MANILA GRACE ED E-GÒ Si chiama Antress Industry il nuovo fashion group nato dalla fusione tra Manila Grace (a cui fanno capo i marchi Manila Grace e Doralice) e Antress Industry, produttrice del brand E-gò. La newco, che fa a capo alla neonata Holding Moulin Rouge spa, prevede di chiudere il 2011 con un fatturato di 70 milioni di euro. Anima della nuova holding sono l’imprenditore Maurizio Setti e le due designer e socie Sonia De Nisco e Alessia Santi, che si occupano, rispettivamente, dello stile di E-gò, Doralice e Manila Grace. Il prossimo obiettivo del gruppo sarà l’internazionalizzazione a partire dal marchio Manila Grace, etichetta che tra il 2009 e il 2010 ha incrementato il proprio fatturato del 56% e ha fatto registrare un ulteriore balzo nel 2011, con una crescita prevista del 40%. Risultati oltre le aspettative che sono stati ottenuti facendo leva su una distribuzione per l’85% italiana. Il gruppo ha 180 dipendenti e possiede 26 flagship store Manila Grace, 5 Doralice, 6 E-gò e distribuisce le sue linee in 800 punti vendita multimarca in Italia. Il progetto di sviluppo retail prevede nuovi negozi E-gò a Forte dei Marmi, Riccione, e un secondo punto vendita a Milano. Manila Grace, invece, guarda a Cina, Europa e Russia.

Manila Grace A/I 2011-12



GIRO POLTRONE

PISANI AL FASHION DI SINV

È Alessandro Pisani, 37 anni, il nuovo direttore della divisione fashion di Sinv, azienda vicentina della famiglia Dalla Rovere attiva nella produzione e distribuzione di abbigliamento con i marchi in licenza Love Moschino (di cui è anche azionista per il 20%), See by Chloé e Dimensione Danza. Pisani ha precedente collaborato con Valentino Fashion Group Spa e Ballantyne Cashmere Spa come direttore commerciale worldwide.

Alessandro Pisani

CHRISTA MICHALAROS NOMINATA PRESIDENTE DI DKNY JEANS

Donna Karan International ha nominato Christa Michalaros, ex presidente della divisione Perry Ellis International nuovo presidente di DKNY Jeans. La Michalaros che assume il nuovo incarico a partire dal 7 novembre, riporterà direttamente al presidente e CEO del gruppo Mark Weber. La manager, prima di entrare in Perry Ellis, dal 1999 al 2005 è stata presidente della divisione abbigliamento donna di Tommy Hilfiger e prima ha lavorato nel gruppo Liz Claiborne. Al suo posto in Perry Ellis è stata nominata Lana Todorovich, già presidente della divisione swim, ladies activewear & shapewear.

Christa Michalaros

52 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

GRUPPO SIXTY, MICHEL LHOSTE È IL NUOVO DG

MICHELA PIVA LASCIA GIANFRANCO FERRÉ

Michel Lhoste

Lo scorso 14 ottobre l’amministratore delegato Michela Piva ha lasciato il suo incarico all’interno di Gianfranco Fe r r é. L a P i va av e va g u i d a t o l’azienda in fase di amministrazione straordinaria e poi aveva seguito la cessione del marchio del lusso a Paris Group lo scorso febbraio. Dopo questa uscita, che segue quella del business development director e del direttore della comunicazione a fine settembre, il presidente Ahmed Sankari ha assunto anche il ruolo di AD. Questa rivoluzione interna del gruppo lascia anche incertezze sul futuro degli stilisti Stefano Citron e Federico Piaggi scelti (per una sola stagione) proprio dal Paris Group per sostituire Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi.

È Michel Lhoste il nuovo direttore generale del Gruppo Sixty, l’azienda di Chieti a cui fanno capo i marchi Miss Sixty, Energie, Killah, Murphy & Nye e Refrigiwear. Lhoste ha già ricoperto la carica di general manager presso Clothing Company Spa – Belstaff e di direttore commerciale presso Fashion Box Industries e Slowear, oltre ad aver lavorato per marchi come Remy Cointreau, Salvatore Ferragamo e le seterie Mantero. Il neo-DG, che risponde all’AD Pietro Bongiovanni a cui gli azionisti (e fondatori dell’azienda) Wicky Hassan e Renato Rossi hanno confermato la propria fiducia, guiderà il piano industriale di rilancio e il processo di internazionalizzazione del gruppo. “Il momento è cruciale – ha dichiarato Lhoste – in uno scenario di mercato difficile a livello mondiale, il gruppo sta portando avanti un piano di sviluppo importante e complesso”.

Michela Piva

LEONARD, LASCIA LEROY ED ENTRA SIMOËNS NUOVO DIRETTORE CREATIVO PER ZAGLIANI

Gli accessori di lusso Zagliani hanno un nuovo direttore creativo. Si tratta di Alessandro Fumagalli designer che ha fatto esperienze in Borbonese e Zara, oltre a coordinare le collezioni di accessori uomo per Furla. La collaborazione con il marchio meneghino partecipato dal fondo Labelux (che possiede fra gli altri Jimmy Choo, Bally, Derek Lam, Belstaff), comincerà con la collezione P/E 2012 e punterà soprattutto sull’ampliamento del segmento maschile e sull’uso di materiali particolari ed esotici , che hanno da sempre caratterizzato il brand.

La stilista belga Véronique Leroy ha messo fine alla sua collaborazione con la maison di moda francese Leonard, quattro giorni dopo il défilé del marchio alla settimana della moda parigina. “Questa sfilata segna la fine di una proficua collaborazione iniziata otto anni fa”, ha precisato un comunicato di Leonard, che non ha dato nessun altro dettaglio. La maison francese ha, in seguito, ufficializzato la nomina del nuovo direttore artistico. Si tratta di Maxime Simoëns, stilista ventiseienne, che tra l’altro possiede anche un marchio a suo nome. La creatività giovane e fresca di Simoëns vedrà la luce con la collezione autunno-inverno 2012-13.



INTERVISTA

MCARTHURGLEN, NON C’È CRISI SE SI FANNO AFFARI di Carlotta Careccia

N

onostante la crisi di mercato, il Gruppo prosegue le sue strategie di espansione sia in Europa che in Italia, Paese in cui, nel 2010, ha registrato un fatturato di oltre 640 milioni di euro, con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Julia Calabrese, CEO del gruppo McArthurGlen dal 1998, ci racconta del gruppo e dell’ultima sfida: un Designer Outlet inaugurato a giugno ad Atene, che sta andando incredibilmente bene…

Julia Calabrese

54 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011


INTERVISTA

È vero che nei vostri centri, che non sono certo nelle città turistiche, avete avuto un boom di turisti? Si è un fenomeno sempre più importante per noi. Negli ultimi 18 mesi i nostri centri hanno avuto un incremento medio del 60% di turisti stranieri, con in testa i coreani, che sono aumentati del 94%, i cinesi, del 90%, i russi del 70% ed i brasiliani del 56%. Questo incremento va sommato ai 75 milioni di visitatori che abbiamo ogni anno. Questa impennata – che ci ha colpito molto - ci fa pensare che i nostri centri siano oramai entrati negli itinerari turistici propri di ciascun Paese, al pari delle bellezze artistiche e paesaggistiche.

“Il Designer Outlet di Atene sta andando bene, tanto che ad agosto abbiamo aperto altre 14 boutique”

Veneto Designer Outlet

Considerando che il mercato non è facile, quali sono le vostre performance, sia in generale che nei vari Paesi europei? Il settore dei Designer Outlet, in generale, sta continuando ad essere forte e ad avere delle buone performance. Le nostre vendite stanno crescendo e noi continuiamo ad allargare i centri esistenti per fare entrare nuovi brand. In questo momento stiamo sviluppando altri 120.000 metri quadri di spazio retail in tutta Europa mentre in Italia, entro la fine del 2012, amplieremo 3 dei nostri 5 nostri centri, cioè Venezia, Barberino e Castel Romano. Può spiegarci, un po’ più nello specifico, che cosa farete? Oggi con i nostri Designer Outlet copriamo già la maggior parte del territorio italiano: Venezia, Milano, Firenze, Roma e Napoli sorgono su delle aree

strategiche grazie alle quali siamo in grado di raggiungere 35 milioni di consumatori tra turisti e coloro che vivono a circa 90 minuti di auto dai nostri centri. Il nostro programma entro il 2012 è quello di portare nuovi brand all’interno dei centri, ampliando di 6.500 metri quadri il nostro centro in Veneto, di 8.000 metri quadri quello di Castel Romano e di 6.000 mq quello di Barberino. Poi abbiamo in programma anche un ampliamento a Marcianise, ma in un secondo momento. E per quanto riguarda l’Europa, che programmi avete? Apriremo il nostro 21esimo Designer Outlet nell’autunno del prossimo anno. Il centro sorgerà vicino ad Amburgo, a Neumünster, e sarà di 26.000 metri quadri. Oltre a questo abbiamo in programma di espandere altri centri in Europa entro il 2014: 11.000 metri quadri per il Designer Outlet di Roermond tra Düsseldorf e Maastricht e poi 5.000 metri quadri a Swindon, in UK. A giugno avete aperto un nuovo centro in Grecia, alle porte di Atene, un mercato in cui quasi nessuno investirebbe in questo momento... Avevamo pianificato questo investimento circa 7 anni fa, e non ci aspettavamo una crisi greca di queste dimensioni. Contrariamente a quanto si possa immaginare però il centro va molto bene: le vendite stanno superando le nostre aspettative ed il turnover è del 10% più alto di quanto avevamo messo in conto. Nel centro abbiamo 10 ristoranti e considerando che questi lavorano moltissimo anche di domenica, giorno in cui il centro è chiuso, si riesce ad avere una dimensione di quanto l’Outlet di Atene si possa considerare non solo un centro di shopping, ma anche un punto d’aggregazione per la comunità locale. E ad agosto abbiamo aperto 14 nuove boutique di top brand, tra cui Salvatore Ferragamo e Hugo Boss. Come è cambiato il consumatore degli outlet rispetto agli inizi? Credo che alcune cose siano cambiate. Prima di tutto il fatto che acquistare capi presso gli outlet sia diventata una nuova modalità di fare shopping, come fare acquisti nei department stores piuttosto che tramite e-commerce, e non 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 55


INTERVISTA

La Reggia Designer Outlet

“Forse i consumatori dei diversi Paesi hanno gusti differenti, ma a tutti piace “fare affari””

importa quale sia la disponibilità economica di chi acquista, perché il risparmio è qualcosa che gratifica tutti i consumatori. Inoltre c’è un grande incremento nella vendita dei prodotti di lusso e, altra novità, ci sono sempre più uomini che acquistano negli outlet. Poi bisogna dire che passare una giornata all’outlet è anche un modo per passare del tempo con la famiglia o gli amici, per questo facciamo molti eventi presso i nostri centri, come festival, concerti… Solo in Italia, agli eventi che abbiamo organizzato quest’estate, hanno partecipato oltre 400.000 persone. Lei crede che i consumatori dei diversi Paesi abbiano modi differenti di fare shopping? Forse hanno gusti differenti in fatto di brand… ma a tutti piace “fare affari”. Battute a parte, io credo che dipenda dal Paese in cui si trovano i centri. Quello che proponiamo ai nostri clienti è un mix tra prime linee e marchi di fast fashion, in modo tale da avere una gamma di offerta a 360°. L’unica cosa che differenzia gli Outlet sono i marchi nazionali che talvolta sono molto radicati sul territorio, ma fondamentalmente i centri si differenziano soprattutto per quanto riguarda l’architettura e il cibo. Ad esempio ai greci piace moltissimo avere disponibili tipi differenti di ristorazione, a Napoli i negozi aprono più tardi rispetto a quanto accade in Austria…

56 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

La Reggia Designer Outlet

cerchiamo di seguire queste tipologie di comportamento delle varie comunità locali, ma ci sono molte più somiglianze che differenze fra i vari centri. Quanto sono importanti le relazioni con le comunità locali? In verità noi diventiamo membri della comunità locale. I rapporti iniziano nel momento in cui c’è l’approvazione del piano di costruzione e si sviluppano man mano. Ad esempio quando abbiamo inaugurato nel febbraio del 2010 la Reggia Outlet Designer a Marcianise per il taglio del nastro abbiamo invitato Monsignor Pietro Farina, vescovo di Caserta. Come vede il futuro del canale Outlet, alla luce del boom dell’e-commerce? Credo che l’esperienza di acquisto tramite e-commerce e quella fisica siano e resteranno due cose differenti. Lo shopping è una delle attività ludiche preferite dalle persone, da fare sia in compagnia di amici che di familiari… insomma, oramai è entrata a far parte delle attività quotidiane. L’e-commerce e l’esperienza fisica dello shopping si possono considerare due attività complementari, e così sarà anche in futuro.


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OSSERVATORIO SUGLI ACQUISTI DEI TURISTI STRANIERI IN ITALIA: FOCUS SUGLI OUTLET

Gli Outlet e il Tax Free Shopping Il Tax Free Shopping continua a crescere e a presentare dati positivi e incoraggianti per il settore: nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2011 le vendite sono aumentate del 31% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma i dati Global Blue rivelano anche un altro interessante aspetto, ovvero la crescente importanza che stanno acquisendo gli Outlet nello shopping dei turisti extra europei in vacanza in Italia. Questo canale di distribuzione è sempre più gettonato per lo shopping di lusso e, quindi, i grandi marchi della moda decidono di investire in questo comparto, che consente loro di incrementare sia il volume delle vendite sia la loro base clienti. Gli Outlet infatti, a settembre 2011, hanno fatto registrare una crescita delle vendite del 57% e, attualmente, sono giunti a rappresentare il 10% circa del comparto del Tax Free Shopping, in aumento del 20,2% rispetto allo stesso periodo del 2010. Questo risultato, estremamente positivo, è stato raggiunto sicuramente grazie ai russi e ai cinesi, che rappresentano il 50% degli acquisti effettuati negli Outlet. I primi infatti, nonostante il loro scontrino medio sia diminuito di 1,71 punti percentuali, realizzano da soli quasi il 33% delle vendite negli Outlet, in aumento del 62% rispetto all’anno precedente. I cinesi, che continuano a presentare ritmi di crescita molto elevati nel comparto del Tax Free Shopping con un incoraggiante +87,8% nei primi nove mesi dell’anno, si trovano in seconda posizione e rappresentano il 17,8% delle vendite, con uno scontrino medio di 483 euro. Al terzo posto ci sono i turisti coreani, con il 6,3% degli acquisti e, al quarto i giapponesi, che continuano a scegliere gli Outlet per il loro shopping e detengono una quota del 4,1%, oltre che lo

La Reggia Designer Outlet

scontrino medio più alto (577 euro), in aumento del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, la percentuale di crescita dei turisti del Sol Levante è la più bassa insieme a quella dei turisti americani (6,7% e 6,2% rispettivamente): probabilmente stanno ancora risentendo, i primi degli effetti del recente terremoto che ha sconvolto il Giappone ed i secondi del perdurare della difficile situazione economica in cui versano gli USA.

LE TOP NAZIONALITA’ NEGLI OUTLET* Gen-Set 2011 vs. Gen-Set 2010

Russia 33%

Singapore 3%

Cina 17%

Hong Kong 3%

Corea 6%

Ucraina 3%

Giappone 4%

Brasile 2%

USA 3%

Altre 23%

Taiwan 3%

* Panel Global Blue Fidenza Village Outlet

10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 59


A L B E RTA F E R R E T T I ARMANI BALLANTYNE BLUMARINE B O T T E G A V E N E TA BRIONI BROOKS BROTHERS BULGARI B U R B E R RY C O S T U M E N AT I O N A L DAMIANI DOLCE & GABBANA ESCADA ETRO FENDI GUCCI HUGO BOSS JIL SANDER JOHN RICHMOND KENZO LA PERLA MARNI MISSONI M U L B E R RY PA U L S M I T H POLO RALPH LAUREN

SIAMO IN ASCOLTO Siamo un developer immobiliare con oltre 17 anni di esperienza nello sviluppo e gestione di Designer Outlet Village. Ogni settimana i nostri 20 centri avvicinano milioni di clienti alla più raffinata gamma di firme internazionali e del lusso. Lo scorso giugno abbiamo inaugurato il nostro ultimo centro, ad Atene; stiamo ora sviluppando il 21° Designer Outlet Village (di cui oltre il 40% degli spazi è già stato opzionato), che aprirà vicino ad Amburgo a settembre 2012. Sono, inoltre, in via di espansione i nostri centri vicino a Vienna (Parndorf), Venezia (Veneto), Firenze (Barberino), Roma (Castel Romano) e Napoli (La Reggia). Possiamo aiutarti a far crescere il tuo business retail, nel settore oggi in più rapida espansione in Europa.

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CUSHMAN & WAKEFIELD / OSSERVATORIO IMMOBILIARE RETAIL

CARO FASHION, BENVENUTO AL SUD di Fosca Palumbo

Thomas Casolo

P

ochi numeri fa (vedi Pa m b i a n c o w e e k n . 1 4 / VII) avevamo puntato i riflettori su Milano, piazza prescelta dai brand internazionali per dare inizio ai loro piani di sviluppo sul mercato italiano. Ma per i marchi della moda, quali sono gli step successivi in un’ottica di potenziamento del retail? Tra le priorità la piazza capitolina e, da qualche anno a questa parte, le città del sud.

“È ormai da diverso tempo che si parla di un sempre maggiore interesse nei confronti delle città di provincia e in particolar modo di quelle meridionali” ha esordito Thomas Casolo, partner e head of retail in town di Cushman & Wakefield Italia ed esperto dell’immobiliare retail. “La motivazione è duplice: un po’ perché è un mercato che sta rispondendo bene e un po’ perché il nord è pressoché saturo e quindi per i retailer il passaggio a sud è stato, tra virgolette, obbligato”, ha spiegato il manager. E tra i brand internazionali protagonisti di questa tendenza non potevano che esserci i colossi del fast fashion Zara e H&M, ma anche catene come Footlocker e brand già consolidati nel Belpaese come Guess, Tommy Hilfiger, Promod e Zannier. Boutique Stella McCartney in via Borgognona, a Roma.

10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 61


CUSHMAN & WAKEFIELD / OSSERVATORIO IMMOBILIARE RETAIL

“Il nord è pressoché saturo e quindi per i retailer il passaggio a sud è stato, tra virgolette, obbligato”

Da un punto di vista delle piazze, Napoli, Bari, Lecce, Palermo e Catania sono quelle finite nel mirino dei marchi del fashion business. Nella città partenopea recentemente è arrivato Moncler, mentre nel tacco dello stivale è stata la volta di New Yorker, marchio tedesco di moda giovane sbarcato presso il centro commerciale Bariblu di Bari, dove è presente con uno store anche Sephora. La multinazionale beauty del Gruppo LVMH ha inoltre inaugurato uno store nel centro storico di Lecce ed entro la fine di novembre aprirà a Catania. Sempre ai piedi dell’Etna, nel mese di giugno è stata la volta del “Centro Sicilia”, galleria commerciale che ospita diversi nomi del panorama italiano e internazionale tra cui Zara, Swatch, Guess, Tommy Hilfiger e Timberland, oltre al primo Apple store della regione Sicilia. Per concludere, a Palermo The Bridge ha recentemente aperto al pubblico uno spazio nella centrale via della Libertà. ROMA, SI AMPLIA LA MAPPA DELLO SHOPPING Negli ultimi mesi, grazie agli introiti derivati dalle tasse di concessione per la nuova Rinascente (17mila mq in via

Immagini di alcuni negozi a Roma. In basso interno di Hoss Intropia in via Due Macelli. Nella pagina seguente spazio Hermès in via campo Marzio.

del Tritone), le vie del centro cittadino sono state oggetto di un restyling della pavimentazione e dell’ampliamento della zona pedonale, che ha giovato all’immagine di tutta l’area. “Anche se per il progetto Rinascente l’attesa è ancora lunga - ha tenuto a precisare Casolo - Roma ha avuto un exploit di interesse da parte di diversi brand, dal lusso al mass market”. Tra gli opening che hanno caratterizzato gli ultimi mesi c’è sicuramente quello di Stella McCartney, 100 mq in via Borgognona, in prossimità di Piazza di Spagna. “Da un punto di vista immobiliare è stata un’operazione molto interessante, perché ha riguardato una via che negli ultimi tempi aveva perso allure e che invece in questo momento sta vivendo una nuova primavera”, ha continuato il manager. Sempre nella Capitale, Zadig & Voltaire ha scelto via Bocca di Leone per il primo store romano, mentre in via Due Macelli è recentemente sbarcato Hoss Intropia, a conferma di come, non essendoci in via Condotti e via Frattina spazi disponibili, le traverse e le strade di collegamento abbiano acquisito una certa importanza, nonostante “prezzi non proprio agevoli”.

CANONI DI LOCAZIONE PRIMARI SETTEMBRE 2011 €

Negozi nelle vie principali

Aumento (%)

mq/anno

5 anni

1 anno

Milano

7.000

3,8

2,9

Roma

6.800

5,3

1,5

Bologna

2.200

n.d.

4,8

Napoli

1.900

0,0

0,0

Torino

1.700

2,5

0,0

Grandi superfici specializzate

mq/anno

5 anni

1 anno

Milano

220

0,0

0,0

Roma

200

0,0

0,0

Centri commerciali

mq/anno

5 anni

Milano

800

0,8

6,7

Roma

800

3,6

10,3

Aumento (%)

Aumento (%) 1 anno

Fonte: Cushman & Wakefield LLP 2011 NOTA: Gli affitti riferiti a centri commerciali sopra indicati, si riferiscono ad unità tra 100 e 200 mq in un centro di qualità primaria. 62 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011


IN COLLABORAZIONE CON

1

RENDIMENTI PRIMARI LORDI SETTEMBRE 2011 (%) Negozi nelle vie principali

Lug Set

Apr Giu

Lug Set

10 anni

2011 2011 2010

Max

MIn

Milano

5,00

5,00

5,00

5,00

4,00

Roma

5,00

5,00

5,00

5,00

4,25

Bologna

5,50

5,50

5,50

6,50

5,00

Napoli

6,00

6,00

5,75

7,00

5,25

Torino

5,50

5,50

5,50

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Lug Apr Lug Grandi Set Giu Set superfici specializzate 2011 2011 2010

5 anni Max

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Milano

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Roma

7,00

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Apr Giu

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Centri commerciali

10 anni

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Max

MIn

Milano

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6,50

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Roma

6,25

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6,50

6,50

5,00

Valori in %

Fonte: Cushman & Wakefield LLP 2011

Alla luce della limitata evidenza di transazioni recenti e della natura mutevole del mercato nonché dei costi impliciti di ogni transazione, i dati sui rendimenti riportati nel testo rappresentano una indicazione del trend generale e dell’andamento dei livelli dei rendimenti primari iniziali. Non è opportuno utilizzare tali dati come parametro di confronto per singoli immobili o transazioni senza tenere conto delle specificità degli immobili stessi. 1 redditività dell’immobile comprensiva di tutti gli oneri e costi acessori.

LOCATION ALTERNATIVE... SU I PREZZI! E tra via del Corso e il Lungotevere è piazza San Lorenzo in Lucina l’area che oggi più richiama l’attenzione dei brand del lusso. Sospinti dall’opening del megastore Louis Vuitton nell’ex cinema Etoile, i marchi internazionali hanno infatti messo gli occhi su questo piccolo angolo di Roma. Non solo, in una posizione “un po’ anomala” (via Campo Marzio), Hermès ha da poco aperto la seconda boutique nella città, che si andrà ad aggiungere a quella storica della centralissima via Condotti. E a livello di canoni e buonuscite? “L’arrivo di marchi di grido in zone fino ad ora poco considerate - ha dichiarato Casolo - porterà altri brand a prenderle in considerazione e presumibilmente questo determinerà un incremento dei prezzi, come è già successo in piazza San Lorenzo in Lucina”. E i primi effetti si vedono, entro la fine dell’anno è infatti atteso l’opening, nella medesima piazza, di Pasquale Bruni.

è sicuramente attuale e molto aperto, soprattutto alla luce degli investimenti, sempre più consistenti, che le aziende mettono in campo sul fronte del digital e delle vendite online. Anche Altagamma, fondazione che riunisce le aziende del lusso italiano, ha di recente dedicato al fenomeno uno studio, secondo cui la community di coloro che utilizzano il web per esplorare, commentare e acquistare beni di lusso, sarebbe in crescita e porterà le vendite online dei prodotti di alta gamma ad aumentare di un 20% annuo, raggiungendo gli 11 miliardi di euro nel 2015. Ma quali sono i rischi dell’e-commerce secondo Thomas Casolo? “Credo che le vendite online facilitino al massimo l’accesso al prodotto, ma al tempo stesso penalizzino i brand. L’accesso al negozio porta a spendere cifre maggiori e a sperimentare abbinamenti più personali e variegati rispetto a quelli che in maniera standardizzata vengono proposti dai sistemi delle vendite online. Per non parlare poi dei costi elevati che le aziende sostengono, nei centri città, a livello di canoni e costi del personale che risultano così sempre più difficili da assorbire”.

“Questo determinerà un incremento dei prezzi, come è già successo in piazza San Lorenzo in Lucina”

RETAIL VS E-COMMERCE, QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA È un argomento al quale è spesso difficile trovare una risposta univoca, ma

10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 63


APERTURE MONOMARCA

NEW OPENING MONCLER A NAPOLI

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LA MONGOLIA CINESE È L’ULTIMA FRONTIERA DI SALVATORE FERRAGAMO Sbarca in Cina, nella città di Huhehaote, Salvatore Ferragamo con un nuovo store presso lo Shangri-La hotel Hothot. Con una superficie di circa 300 mq lo store, primo della maison fiorentina nel cuore della Mongolia interna, è il 58esimo nella Cina continentale. “La Cina è un mercato molto vasto e prestigioso – ha commentato Michele Norsa, CEO del Gruppo Ferragamo – in cui l’interesse e la conoscenza per i brand del lusso è cresciuta rapidamente. Il consumatore cinese apprezza in modo particolare i prodotti made in

A pochi giorni dall’opening di Copenhagen, che si affaccia con i suoi 110 mq sulla prestigiosa Østergade, Moncler ha inaugurato una nuova boutique a Napoli. Lo store, che ospita le collezioni Moncler uomo, donna e accessori, è stato progettato dallo studio di architettura Gilles & Boissier, che da diversi anni firma le boutique della maison. In linea con i prestigiosi posizionamenti nelle più importanti città internazionali, lo store si estende con i suoi 70 mq su Via dei Filangieri. Un’ampia vetrina introduce al mondo Moncler, enfatizzato da boiserie francesi in legno intagliato con motivi floreali a rilievo per le pareti e legno di rovere per i pavimenti e per i soffitti. Una sintesi equilibrata fra dimensione alta montagna e upper sport style. “Nella importante fase di espansione distributiva che Moncler sta attraversando, l’apertura di Napoli testimonia il nostro impegno nel potenziare la rete retail diretta in Italia”, ha dichiarato Remo Ruffini, presidente di Moncler.

HERMÈS SBARCA A MUMBAI CON UNA LIMITED EDITION DI SARI Hermès ha inaugurato a Mumbai il suo primo negozio su strada situato in un quartiere storico della città indiana. Lo store, situato in Horniman Circle square in un palazzo in stile art dèco, ha ben 6 vetrine per una superficie totale di 281 mq. Il design della boutique è stato affidato allo studio di architettura parigino RDAI, fondato da Rena Dumas nel 1972 e diretto da Denis Montel. Con l’occasione il Gruppo Hermès ha lanciato una nuova linea di sari indiani in edizione limitata disponibili dal 7 ottobre solo nella boutique di Mumbai. “La creazione di questa linea di sari testimonia i nostri sforzi per stabilire un contatto con la cultura indiana e con la tradizione d’eleganza delle donne indiane”, ha dichiarato Bertrand Michaud presidente di Hermès India. “Non è uno strumento di marketing e non faremo fortuna con queste linee. Abbiamo profuso tutto il nostro talento solo per realizzare un omaggio alla tradizione di questo Paese”, ha concluso.

TIFFANY APRIRÀ UN NUOVO STORE A PRAGA Il gioielliere americano Tiffany & Co. aprirà un nuovo store a Praga al numero 10 di Parizská Street, nell’estate del 2012. “L’apertura del nostro primo store nell’Europa dell’Est avrà una rilevanza strategica importante per Tiffany, al fine di sviluppare ulteriormente il nostro 64 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

business in tutta Europa”, ha detto il VP Europe Melvyn Kirtley. La boutique, che si sviluppa su una superficie di circa 240 mq, riprende gli elementi chiave del famoso flagship store di New York, compresi gli arredi personalizzati e le particolari vetrine a scrigno.

Italy ed è dotato di gusto estetico molto sviluppato. Questo Paese rappresenta il mercato del futuro, in rapida espansione e dalle grandi potenzialità”.

REPLAY PUNTA SULLA RUSSIA Replay, brand ammiraglio del gruppo Fashion Box, tra le principali aziende del mercato del denim, è pronto ad aggredire il mercato russo e approda al City Center di Krasnodar con un negozio monomarca aperto in partnership con il distributore Sari Spazio s.r.l.. La nuova strategia retail di Fashion Box porterà al posizionamento dei brand Replay, We Are Replay e Replay&Sons presso i migliori multimarca del Paese.


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BRIONI CRESCE IN GIAPPONE ED ENTRA NELL’HANKYU MEN’S DI TOKYO Potenzia la propria presenza in Giappone Brioni, grazie all’inaugurazione di un corner all’interno del department store Hankyu Men’s, situato nella prestigiosa zona di Yurakucho a Tokyo. L’elegante spazio, di 60 mq, ospita gli abiti informali, il leisurewear e gli accessori (dalle cravatte alla pelletteria) del marchio. Sale così a 7 il nume-

ro di shop in shop aperti in Giappone dall’azienda di Penne (PE), che aggiunti ai 2 flagship portano ai 9 punti vendita. “Questa apertura – ha dichiarato Francesco Pesci, amministratore delegato del Gruppo Brioni – rappresenta un ulteriore traguardo nel mercato giapponese, da sempre attento alla qualità del prodotto e del servizio”.

BOOST DI OPENING PER L’AUTUNNO DI SILVIAN HEACH

120% LINO ARRIVA A MIAMI Nuovo passo verso l’espansione retail per l’azienda bolognese 120% lino che inaugura a Miami, al Village Merrick Park, in Coral Gables, un nuovo monomarca. Le collezioni esposte comprendono tutto il mondo del brand dall’abbigliamento donna, uomo e bambino al tessile per la casa, con prodotti in puro lino tinto in capo in estate e preziose mischie di lino e cachemire per l’inverno. Lo spazio di 150 mq, minimale e semplice, porta la firma degli architetti Lanzi di Bologna e Blitstein di Miami.

Silvian Heach accelera la sua espansione retail e colleziona ben sei nuove aperture in Italia. Il fashion brand, prodotto e distribuito da Arav Fashion Spa, dopo il recente opening di Scafati (SA) sbarca a Firenze con una nuova boutique all’interno della stazione ferroviaria Santa Maria Novella. Il nuovo store, di circa 80 mq, progettato dall’architetto Salvatore Calinedo, segue il concept degli altri monomarca del marchio che puntano sull’immediatezza espositiva dei prodotti e sull’atmosfera raffina-

ta e rilassante. Lo shop ospita tutte le nuove proposte Silvian Heach: abiti e accessori dal glamour sexy e trendy, ma anche total look pratici e dall’uso quotidiano. Tra ottobre e novembre, il brand partenopeo di Mena Marano e Giuseppe Ammaturo, proseguirà con le aperture di Chiavari (GE), Macerata, Tivoli (RM) e Modica (RG). L’azienda, che si appresta a chiudere il 2011 con un fatturato di oltre 70 milioni di euro, ha recentemente superato i 100 monomarca nel mondo.

WHO*S WHO APRE IN ARABIA SAUDITA Who*s Who, brand womenswear prodotto e distribuito da Max Company, approda a Jeddah, nell’esclusivo shopping center Jeddah Mall, in Prince Mohammed Bin Abdulaziz Street. Il punto vendita, con una superficie di 80 mq, si trova al piano terra dell’edificio e ospita le collezioni moda e acces66 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

sori del marchio lombardo guidato da Massimilano Dossi. Dopo l’apertura del primo concept store a Milano nel 2008 in Corso Como, Who*s Who ha messo a segno una serie di aperture a Desenzano del Garda, Dubai, Abu Dhabi, Ekaterinburg e Krasnodar.



APERTURE MONOMARCA

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COCCINELLE ACCELERA IN THAILANDIA

A ROMA MALÌPARMI CAMBIA INDIRIZZO

Coccinelle inaugura un primo monobrand a Bangkok e consolida così la sua presenza in Thailandia. Risultato di un accordo con un partner locale, che ad agosto ha anche portato all’opening di due shop in shop, la boutique si trova

all’interno di The Emporium Shopping Complex, in una delle aree della capitale thailandese dedicate allo shopping. “La Thailandia rappresenta un nuovo importante mercato nel quale pensiamo di poter raggiungere una presenza significativa sia in termini di punti vendita che di business in breve tempo - ha commentato Angelo Mazzieri, AD di Coccinelle – tant’è che stiamo già preparando l’apertura di altri due shop in shop entro la fine dell’anno, sempre nella capitale”. Caratterizzano i 65 mq del nuovo store il tipico concept minimal del brand con legni natuali, wall paper materica, perline metalliche inox e dark stone per i pavimenti.

PEUTEREY DEBUTTA NEL RETAIL CON UN FLAGSHIP A MILANO

ALEXANDER MCQUEEN DEBUTTA A BEIJING

Per la G&P Net di Altopascio (LU), l’opening del primo flagship Peuterey è un traguardo e un punto di partenza nella strategia di sviluppo retail. E per questo step la piazza prescelta non poteva che essere quella milanese, dopo lo sbarco, ad agosto, nel department store Hyundai di Seoul. “Siamo entusiasti di questo opening”, ha dichiarato Francesca Lusini, presidente dell’azienda a cui fa capo anche Aiguille Noire. “Da Milano poi diamo il via ad una significativa strategia che mira all’apertura di negozi monomarca nelle più importanti città dello shopping di lusso internazionale”. Con due vetrine avvolte nella pietra, la boutique si affaccia su via della Spiga e nei 140 mq di vendita ospita le collezioni Peuterey e Aiguille Noire.

Alexander McQueen ha inaugurato la prima boutique in Cina, a Beijing, in partnership con Joyce, società specializzata nel luxury retail in Cina e a Hong Kong. Lo store occupa 400 mq su due livelli all’interno del prestigioso shopping centre Sanlitun North Village e ospita tutto l’universo del marchio britannico del gruppo PPR, dal readyto-wear maschile e femminile agli accessori. Per celebrare l’occasione, Joyce ha invitato il direttore creativo Sarah Burton a partecipare a una serie di eventi nella capitale cinese, dal cocktail in boutique a una sfilata della collezione A/I 2011-12 per oltre 300 ospiti al 798 Space, nell’Art Distric di Beijing, con molte celebrities e modelle locali.

Datemi il lusso! Farò a meno del necessario (Oscar Wilde)

68 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

A metà ottobre Malìparmi ha inaugurato a Roma il nuovo negozio di via del Babuino. Frutto della collaborazione con l’architetto Hajime Miyajima, l’opening presenta un innovativo store concept e segna un ulteriore step nello sviluppo retail del marchio padovano guidato da Annalisa Paresi. Lo spazio, a pochi passi da piazza del Popolo, va infatti a sostituire quello aperto cinque anni fa in via Vittoria e racconta il mondo e la donna Malìparmi in un locale più ampio. In un ambiente casalingo, le collezioni di abbigliamento e accessori Malìparmi si mescolano agli arredi: lampade create a mano utilizzando ferro e tessuto, vecchi tavoli in legno di varie dimensioni e poltroncine rivestite con un patchwork di stampe. Infine, completano il concept dettagli vintage provenienti da epoche e luoghi diversi recuperati e accostati tra loro.

Cambia il mondo del retail ma resta invariata la competenza di 18montenapoleone Retail Consultancy & Brokerage, team che ha ideato e accompagnato nello sviluppo il Quadrilatero della moda e del lusso. Quale sia oggi la vostra visione - flagship store imponente, location per un understatement malizioso, blitz con i temporary shop - 18montenapoleone è pronta a soddisfare la vostra voglia di crescita e innovazione. www.18montenapoleone.it 18@18montenapoleone.it


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INTERVISTA

LA COPPIA PERFETTA DI CLINIQUE di Valeria Garavaglia

R

ispondere a ogni esigenza cosmetica con prodotti all’avanguardia, ma soprattutto testati contro le allergie, efficaci, sicuri, affidabili. È questa la mission di Clinique, brand del gruppo Estée Lauder che ha nella cura della pelle il proprio core business. In Italia Clinique conta oltre 2 milioni di consumatrici con l’89% di notorietà ed è al primo posto per atti d’acquisto nelle categorie trattamento viso e fondotinta. Una “coppia perfetta”, quella tra trattamento e fondotinta, che è anche alla base delle nuove strategie di comunicazione del brand, di cui ci ha parlato un altro duo in casa Clinique: Federica Polinori e Giuseppe Francioni, rispettivamente direttore di marca e direttore marketing Italia Clinique e Aramis & Designer Fragrances (divisione che gestisce le fragranze del gruppo, tra cui quelle di Tommy Hilfiger, Calyx, Aramis e le new entry Ermenegildo Zegna e Marni).

Federica Polinori e Giuseppe Francioni 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 71


INTERVISTA

“Nei primi nove mesi del 2011 lo skincare è cresciuto del 12% contro il -1% del mercato” Federica Polinori

Perché le consumatrici scelgono Clinique? F.P. Innanzitutto per il nostro DNA dermatologico. Il brand è stato fondato proprio da un dermatologo, perciò secondo la nostra filosofia una pelle stupenda comincia da una pelle perfettamente pulita e purificata, con prodotti efficaci, sicuri e affidabili grazie a una ricerca scientifica innovativa, per soddisfare le esigenze e i bisogni cosmetici di ogni donna, di qualsiasi età ed etnia. Come sta andando Clinique Italia? F.P. Negli ultimi due anni il trend è stato costantemente positivo. Il 2011 ha poi fatto registrare nei primi 9 mesi un +5% di sell out rispetto a un mercato praticamente stabile (+0,6%). In particolare va molto bene lo skincare, che è cresciuto del 12% contro il -1% del mercato. Secondo voi da cosa dipendono questi risultati positivi? F.P. Prima di tutto dalle scelte del consumatore, sempre più in cerca di un reale valore aggiunto nei suoi acquisti cosmetici. Da parte nostra, abbiamo lavorato molto sia per consolidare i bestseller (idratazione, 3 step, fondotinta, con oltre 350mila pezzi venduti in un anno), che

per far affermare le nostre novità, cercando di soddisfare nuovi bisogni, come il problema delle macchie cutanee, che ha trovato un nuovo alleato nel siero Even Better Clinical. Lanciato a maggio 2010, è stato un record di vendite con oltre 70mila pezzi venduti nel primo anno. G.F. Vorrei aggiungere che la forza di Clinique proviene anche dalla capacità di fidelizzazione delle consumatrici. Abbiamo un tasso di fedeltà di oltre il 60%, e su questa base ogni nostra attività è focalizzata al reclutamento di nuove clienti. Solo negli ultimi mesi parliamo di circa 43mila nuove consumatrici. Su quali ambiti dello skincare vi concentrerete? F.P. Per prima cosa, miriamo ad accelerare la crescita nelle categorie in cui siamo leader, ovvero l’idratazione e il fondotinta. Parallelamente puntiamo sull’antietà, con i sieri lanciati negli ultimi due anni, Even Better Clinical e Repairwear Laser, contro le rughe. Un altro obiettivo è poi l’espansione in categorie “white space”, cioè spazi bianchi del mercato vicini al nostro DNA. Ad esempio rilanceremo con nuove formulazioni alcuni prodotti esistenti, come la linea Turnaround per la luminosità.

UN PO’ DI STORIA La nascita di Clinique risale al 1968, quando Estée Lauder assunse il dottor Norman Orentreich per creare la prima linea di cosmetici che seguisse i principi della dermatologia, testati contro le allergie e privi di profumo al 100%. A richiedere la collaborazione di Orentreich è stata Evelyn Lauder, nuora di Estée Lauder, dopo aver letto su Vogue un articolo scritto dal dermatologo newyorchese insieme alla beauty editor Carol Phillips, dal titolo “Can Great Skin Be Created?” (“Si può creare una pelle stupenda?”). Orentreich ha così posto le basi della filosofia Clinique ed è tuttora alla guida dei dermatologi del brand, che dagli anni ‘70, con Aromatics Elixir, realizza anche fragranze e che oggi è presente in più di 16mila punti vendita in oltre 130 Paesi. La coppia di Even Better Clinical e fondotinta 72 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011


INTERVISTA

“Con le attività in-store, vogliamo creare fidelizzazione non solo al brand, ma anche alla profumeria” Federica Polinori

E per il make-up? F.P. Nel 2012, fermo restando che il fondotinta resta il nostro core business, ci concentreremo molto sul colore. Grazie anche al lavoro della nuova color artist a livello mondiale Jenna Menard, novità storica per la marca, abbiamo in progetto grandi innovazioni su occhi e labbra per incrementare la desiderabilità della marca da parte della consumatrice.

Farete anche attività sul punto vendita? F.P. Sì, la coppia perfetta vivrà presso tutti i nostri concessionari, adattando il concetto alle differenti realtà distributive e territoriali. Ci saranno eventi con i nostri esperti color artist che offriranno una prova dell’efficacia delle nostre power couple, oltre ad attività di formazione e campionamento in tutti i punti vendita.

Nella nuova campagna avete “accoppiato” il fondotinta allo skincare, perché? F.P. Tre consumatrici su dieci acquistano sia i nostri prodotti di trattamento che il fondotinta (in questo siamo tra i migliori nel mercato), perciò ci siamo rivolti alle altre sette consumatrici, per offrire loro il massimo risultato sulla pelle grazie alla sinergia tra i due prodotti. G.F. Abbiamo voluto dare un messaggio chiaro e focalizzato sui benefit del prodotto con il claim “La coppia perfetta”, che in maniera innovativa associa, per la prima volta in uno scatto fotografico, i nostri bestseller del trattamento e del fondotinta. Del resto, a differenza di altri brand, che utilizzano testimonial, la strategia di Clinique è sempre stata di far parlare il prodotto.

Qual è l’obiettivo di queste azioni? F.P. Essere partner dei nostri distributori nel reclutamento, per portare in profumeria le milioni di consumatrici che oggi acquistano altrove. Con le attività in-store, vogliamo anche creare fidelizzazione non solo al brand, ma alla profumeria. G.F. Il punto vendita è fondamentale anche in quanto il 40% delle scelte di acquisto avviene lì. Con la presenza dei nostri consulenti, traduciamo nel punto vendita la stessa autorità dermatologica che proponiamo nei media offrendo maggior servizio e informazione con un approccio “high touch”, ovvero orientato alla prossimità.

Su quali media si declina il concept? G.F. Abbiamo previsto un mix di investimenti a 360° che include tv, stampa, web e outdoor dinamico. Il prossimo step, dal 2012, sarà lo sviluppo del digitale con un vero e proprio piano integrato tra social media e advertising, di cui però non posso anticipare ancora nulla.

siness, l’attenzione ai dettagli e all’esecuzione e la capacità di adattare le strategie ai rapidi cambiamenti del mercato. Qual è la vostra coppia perfetta preferita? F.P. Ginger Rogers e Fred Astaire, perchè con la sensualità di lei e la classe e il ritmo di lui sono per me la perfetta sintesi di passione, determinazione ed eccellenza nell’esecuzione... e poi io amo il ballo! G.F. Brad Pitt e Angelina Jolie in “Mr e Mrs Smith”: complici, indipendenti, sicuri di sé.

Anche voi siete una “coppia perfetta”… F.P. Condividiamo la stessa passione, entusiasmo e dedizione al brand e al lavoro con un grande spirito di team. Giuseppe ha poi una forte dose di creatività e l’abilità nel creare e mantenere grande coerenza nella comunicazione. G.F. C’è sicuramente una grande sinergia, abbiamo background differenti, ma complementari. Un punto di forza di Federica? La sua visione chiara del bu-

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PH. Frank Tielemans

L’ALCHIMIA dell’oggetto

Maarten Baas / Empty Chair/ Commissioned by Amnesty International/ The Netherlands 2011

UNA SEDIA VUOTA PER I DIRITTI UMANI

di Paola Cassola

U

na sedia vuota a denunciare un’assenza: è The Empty Chair, disegnata dall’olandese Maarten Baas su commissione di Amnesty International, l’Organizzazione internazionale impegnata a difendere i diritti umani nel mondo. Obiettivo dell’opera è sostenere la campagna contro la repressione, in aumento, di scrittori, giornalisti e artisti. Lo si può fare anche con il design che, tra i suoi obiettivi, ha quello di cambiare e migliorare le cose. Ce lo ricorda lo slogan “What design can do!” del ciclo di conferenze tenutosi quest’anno (e che verrà ripetuto nel maggio 2012) in Olanda. Dedicata a Liu Xiaobo, l’intellettuale e dissidente cinese insignito nel 2010 del Nobel per la Pace, premio che non ha potuto ritirare di persona perché in carcere a scontare una pena di undici anni con l’accusa di “incitamento alla sovversione del potere dello Stato” in quanto aderente e primo firmatario del movimento “Charta 08” in difesa dei diritti umani nel suo Paese. La sedia vuota è alta cinque metri ed è stata presentata il 28 maggio 2011, durante il 50° anniversario di Amnesty International, al Pakhuis De Zwijger di Amsterdam.

10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 75


LA MODA IN BORSA / OTTOBRE 2011

di Alessio Candi e Giacomo Curti

ANALISI SULL’ANDAMENTO DELLA MODA IN BORSA NEL MESE DI OTTOBRE 2011

MODA IN BORSA: IL RIMBALZO È EFFIMERO?

A

Wall Street i trader, quando gli indici rimbalzano dopo violente cadute ma il rimbalzo è ritenuto effimero, solo una pausa “tecnica” alla caduta che proseguirà, parlano di “dead cat bounce” ovvero il rimbalzo del gatto morto. A ottobre i nostri indici, dopo due mesi di forti discese sono tornati prepotentemente a salire. Il Pambianco Fashion Index Europe è salito del 10,4%, il Pambianco Fashion Index USA del 5,4% e il Pambianco Fashion Index Asia del 15%. Il timore è che si tratti di rimbalzi effimeri, privi di solidità. In realtà le cose sono più positive, in quanto dietro alla forte progressione di ottobre ci sono anche dati aziendali molto brillanti. Il lusso sta infatti vivendo un momento di particolare forza trainato soprattutto dai consumatori dei paesi emergenti. Accanto a ciò, però, l’economia globale viene quotidianamente agitata dalle vicende dei debiti sovrani in Europa. Se quindi, da un lato, gli investitori sono molto pessimisti sull’andamento dell’economia in generale, dall’altro si trovano un settore in forte crescita che sta comunicando risultati record a raffica e non sembra risentire più di tanto dell’attuale contesto.

I MIGLIORI IN EUROPA Migliori titoli in Europa gli elvetici Swatch (+22,9%) e Richemont (+22,7%). Entrambi i titoli beneficiano degli ottimi dati registrati dall’export di gioielleria e orologi svizzeri, il tutto nonostante l’andamento non certo vantaggioso del franco svizzero, fortemente rivalutato rispetto alle altre valute. In particolare per Swatch il mese di settembre è stato il migliore di sempre e l’azienda ha confermato che nel 2011 batterà il record storico di fatturato. Sono i gioielli a trainare anche i conti di LVMH, che chiude il mese con un +20,7%. L’acquisizione di Bulgari ha portato il fatturato della divisione gioielleria da 687 a € 1,2 miliardi. Le vendite complessive del gruppo sono state pari a € 16,3 miliardi, in crescita del 15% rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, chiusi a 14,2 miliardi. Brillanti anche i risultati di PPR

AZIENDE ASIA

PREZZO Δ% CAPITALIZZ. 31 OTT ‘11 MESE OTT (Mln $)

PRADA

38,95

18,8

9.361

ESPRIT

11,40

18,8

1.323

SAMSONITE

12,82

16,5

1.643

LI & FUNG

15,20

14,5

11.154

14230,00

1,7

12.901

FAST RETAILING (UNIQLO)

76 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

Prada P/E 2011

PAMBIANCO FASHION INDEX EUROPE-USA OTTOBRE 2011 1720 1620 1570 1520 1470 1420 1370 1320 1270 1220 1170 29

+15% +10,4%

Europa USA

1.000 = 1/1/2007 1.000 = 1/1/2008 1

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LA MODA IN BORSA / OTTOBRE 2011

(+15,9%) e Burberry (+14,2%). Il gruppo francese presieduto da FrançoisHenri Pinault ha chiuso i primi nove mesi a € 10,9 miliardi, in crescita del 7,8%. La divisione lusso, con un +22,8% è quella che fa da traino soprattutto con Gucci (+19,7%) e Bottega Veneta (+33%). Per quanto riguarda Burberry a fare da motore sono state le nuove aperture di negozi e la forte domanda in Cina. Le vendite per i primi sei mesi dell’anno sono state pari a 830 milioni di sterline, in crescita del 29,5% rispetto ad un anno fa. Molto bene anche Ferragamo (+17,5%) che sale anche sulle parole del proprio AD Michele Norsa. Il manager si è detto fiducioso che dopo l’ottima semestrale (ricavi +29,8% a € 459,7 milioni) il Gruppo registrerà risultati positivi anche nei prossimi trimestri, soprattutto grazie alla vivacità dei nuovi mercati.

novembre, oggi soffrono i titoli a minore capitalizzazione. Con pochi scambi, infatti, vengono amplificate le vendite che evidentemente qualche investitore ha effettuato per riequilibrare il proprio portafoglio in questi momenti di grande volatilità. MODA E LUSSO IN USA Positivi tutti i titoli USA. Il peggiore è Nike che porta a casa “solo” il +9,8%. Molto bene PVH (gruppo che controlla Calvin Klein e Tommy Hilfiger) che avanza del +27,2%. A dare sprint alle quotazioni è stata la revisione in positivo delle stime. Ad agosto infatti l’azienda aveva comunicato che gli utili nel terzo trimestre sarebbero stati compresi fra $ 1,75 e $ 1,81 per azione, mentre per l’anno intero sarebbero stati compresi tra 5 e 5,12 $ per azione. A ottobre l’azienda ha comunicato che gli utili saranno nella parte alta della forchetta comunicata. Molto bene anche Tiffany (+26,7%). Dopo l’ottima trimestrale, con vendite in salita del 25%, il marchio di gioielleria americano continua nell’apertura di negozi monomarca. Ad ottobre è stata inaugurato infatti lo store di Praga.

I PEGGIORI IN EUROPA Male Caleffi (-29,7%), Marcolin (-10,3%) e Aeffe (-5,8%). Senza notizie particolari e in attesa delle trimestrali di

Orologi Swatch

AZIENDE EUROPA SWATCH RICHEMONT LVMH SALVATORE FERRAGAMO PPR

Asia

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58.755

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17,5

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6.702

72,30

13,5

2.183

ANTICHI PELLETTIERI

0,35

12,9

16

HUGO BOSS

63,20

12,9

2.317

ADIDAS

51,16

11,8

10.232

21,35

11,4

9.756

HERMES

245,85

8,9

8.917

PUMA

232,44

6,1

3.886

GEOX

2,89

5,5

723

POLTRONA FRAU

0,87

4,8

121

215,90

4,5

35.090

STEFANEL

30

20,7

14.182

0,36

2,9

65,76

2,2

SAFILO

5,99

1,7

349

AICON

0,12

0,0

13

PIQUADRO

1,89

-0,5

95

BENETTON

4,17

-3,0

762

DAMIANI

1,01

-5,6

64

AEFFE

0,65

-5,8

70

MARCOLIN

3,91

-10,3

176

CALEFFI

0,90

-29,7

12

INDITEX (ZARA)

1

18.290

120,25

15,9

H&M

+15%

12.341

22,7

14,2

LUXOTTICA

1.000 = 1/9/2011

22,9

50,25

112,90

TOD'S

1090 1060 1030 1000 970 940 910 880 850 820 780 730 700 -

371,60

1341,00

BURBERRY

PAMBIANCO FASHION INDEX ASIA OTTOBRE 2011

PREZZO Δ% CAPITALIZZ. 31 OTT ‘11 MESE OTT (Mln Euro)

31 41.202

10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 77


LA MODA IN BORSA / OTTOBRE 2011

BENE ANCHE L’ASIA Anche in Asia tutti i titoli in positivo. Molto bene sia Prada che Esprit (+18,8% entrambe). Il gruppo guidato da Patrizio Bertelli rimbalza dopo il pessimo mese di settembre, dove aveva toccato i minimi dalla propria quotazione. Rimbalzo anche per Esprit che ad ottobre ha inaugurato 4 nuovi punti vendita in Italia (Brindisi, Maglie, Lecce e Gallipoli).

PROSPETTIVE I dati delle Aziende dimostrano che il lusso sta vivendo un momento d’oro nonostante l’economia mondiale non navighi certo in buone acque, minacciata dalla crisi europea, dai deficit degli Stati Uniti e da una disoccupazione elevata in tutto l’Occidente. A trainare le vendite del lusso sono i paesi emergenti, le cui economie crescono insieme alle proprie demografie e sono veri e propri terreni di conquista in continua espansione per i principali brand del mondo. Nonostante ciò, gli investitori sono timorosi per uno scenario macroeco-

Gli investitori sono timorosi per uno scenario macroeconomico molto fragile in cui le cassandre dipingono orizzonti in recessione e addirittura senza più l’euro come moneta unica

Scarpa Nike running

nomico molto fragile in cui le cassandre dipingono orizzonti in recessione e addirittura senza più l’euro come moneta unica. In questa situazione è difficile prevedere quale delle due forze prevarrà. Al momento regna l’incertezza ed è questa la causa della forte volatilità di questi mesi. Certamente è anche vero che a fronte delle performance delle Aziende le loro valutazioni non solo affatto alte. Gli investitori però navigheranno a vista e finché non verrà risolta la crisi europea ogni previsione diventa davvero impossibile.

AZIENDE USA

PREZZO Δ% CAPITALIZZ. 31 OTT ‘11 MESE OTT (Mln $)

PHILLIPS VAN HEUSEN

74,09

27,2

4.181

TIFFANY

77,08

26,7

10.462

FOSSIL

99,30

22,5

6.885

COACH

62,89

21,3

23.156

RALPH LAUREN

157,31

21,3

15.969

ABERCROMBIE & FITCH

74,24

20,7

6.465

GAP

18,90

17,2

10.250

LIMITED BRANDS

43,08

11,9

15.208

VF CORPORATION

14.902

135,50

11,5

GUESS

31,53

10,7

2.969

NIKE

93,88

9,8

46.685

PAMBIANCO FASHION INDEX EUROPE-USA ANNO 2011 1750 1700 1650 1600 1550 1500 1450 1400 1350 1300 -

1.000 = 1/1/2007 1.000 = 1/1/2008

Europa USA

-4,3% +19,9% Gen

Feb

Mar

Apr

78 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

Mag

Giul

Lug

Ago

Sett

Ott

Guess by Marciano P/E 2011


UN’IDEA STA PRENDENDO FORMA


TENDENZE/ OROLOGI

IL GIRO DEL MONDO...

G

reenwich Mean Time, in breve “GMT”: tre lettere per una complicazione tra le più utili e apprezzate da ogni businessmen. Gli orologi che dispongono di questa funzione, infatti, sono in grado di indicare (almeno) due diversi fusi orari al contempo, divenendo strumenti indispensabili per chi viaggia molto o per chi, lavorando, deve tenere sotto controllo l’ora di altre parti del mondo. Ecco una selezione di segnatempo per “frequent flyer”, dai più sportivi come la nuova versione del Rolex Oyster Perpetual Explorer II ai più classici e altamente complicati come il Breguet Classique Hora Mundi e il Midnight GMT Tourbillon di Harry Winston, un modello unico realizzato per l’asta benefica Only Watch 2011.

di Valeria Garavaglia

BREGUET Classique Hora Mundi, con indicazione delle città alle ore 6 e fuso orario istantaneo con data, indicazione giorno/notte e città sincronizzate. (€ 62.500)

VACHERON CONSTANTIN Nel Patrimony Traditionnelle l’esclusiva complicazione Ore del Mondo indica le 37 zone orarie mondiali con uno scarto di 30 o 15 minuti rispetto all’ora UTC. (€ 40.000)

PARMIGIANI-FLEURIER Oltre al grande datario e i piccoli secondi al 6, l’ Hemisphères indica la zona giorno/notte dell’ora locale al 6, ore e minuti di un 2° fuso orario al 12, la zona giorno/|notte del 2° fuso orario all’1. (€ 29.900)

A. LANGE & SÖHNE Il nuovo Saxonia Dual Time consente di impostare il secondo fuso premendo uno dei due pulsanti a ore 8 e ore 10, mentre la lancetta in acciaio azzurrato visualizza l’ora di casa. (€ 21.800)

80 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

JAEGERLECOULTRE Lanciato nel 1994, il Grande Reverso Duoface è riproposto con dimensioni generose e un quadrante di facile lettura. Il fuso orario da viaggio si trova sul quadrante anteriore ed è regolabile tramite la corona. (€ 14.700)


TENDENZE/ OROLOGI

...IN UN QUADRANTE

HARRY WINSTON Ideato per Only Watch 2011, il Midnight GMT Tourbillon con 2° fuso orario a ore 9 e a ore 11 le città che lo definiscono. (€ 162.800)

ULYSSE NARDIN Se premuti, i pulsanti in ceramica dell’Executive Dual Time regolano l’ora in un fuso orario diverso, mentre l’indicatore dell’ora di casa continua il suo ciclo. (€ 8.200))

ROLEX A 40 anni dal debutto, l’Oyster Perpetual Explorer II si rinnova e offre la funzione GMT in congiunzione con la lancetta e la lunetta 24 ore. (€ 6.130)

BREITLING Basta estrarre la corona e ruotarla avanti o indietro per spostarsi da un fuso orario all’altro nel Chronomat GMT. (€ 8.200)

MONTBLANC Star Chronograph GMT Automatic con lancette e indici in oro rosso e contatore 24 ore per il 2° fuso orario. (€ 3.285)

BELL & ROSS Le lancette bianche dell’Instrument BR 01 indicano l’ora locale, e la lancetta arancione sulla lunetta interna graduata 24h indica il 2° fuso orario. (€ 3.990)

10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 81


I CREATIVI

ANCHE SU WWW.PAMBIANCO.TV

ELLIOTT ERWITT, OCCHIO PUNTATO SUL QUOTIDIANO di Paola Cassola

N

on ci è sembrato vero, in occasione del lancio della nuova campagna pubblicitaria dell’azienda di illuminazione Artemide, di avere la possibilità di incontrare uno dei più grandi fotografi mai esistiti, Elliot Erwitt. Noto per il suo atteggiamento modesto, distaccato, minimale, Erwitt non è un soggetto facile da intervistare. La sua vitalità, il suo pensiero, i suoi significati li esprime con gli scatti più 82 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

che a parole. Fotografo ufficiale della Casa Bianca durante la presidenza Kennedy, sue sono le immagini, famose in tutto il mondo, che ritraggono Jacqueline durante il funerale del marito. Nato nel 1928 a Parigi da genitori russi emigrati, ha svolto questa professione/passione per oltre mezzo secolo. La sua macchina fotografica Leica ha ritratto alcune delle principali icone moderne, da Che Guevara a Marilyn

Monroe, oltre ad innumerevoli scorci di vita quotidiana, rigorosamente in bianco e nero. Protagonista dei suoi “snaps” (la sua definizione di “scatti”) è stata l’evoluzione della società americana, soprattutto, ma anche di quella europea. A questo grande artista, capace di investire la quotidianità di ironia, humour e molto spesso poesia, Artemide ha affidato gli scatti del suo omaggio alla luce, dal claim “A tribute to light”.


I CREATIVI

Sopra, Artemide – Showroom di Milano, Corso Monforte 19. A sinistra, Elliott Erwitt - Portrait 2003 A destra tre scatti della campagna pubblicitaria Artemide by Elliott Erwitt: dall’alto Ross Lovegrove con Cosmic Leaf, Carlotta de Bevilacqua con Copernico e Michele De Lucchi con Led Net

Cosa significa essere un reporter? Significa avere a che fare con il mondo reale, documentare ciò che ci circonda nel modo più oggettivo possibile. Osservare la realtà ed essere onesti nel mostrarla attraverso la fotografia. Pensa che le foto documentaristiche a sfondo politico o sociale possano influenzare l’opinione pubblica? Quali reazioni hanno provocato, ad esempio, i suoi scatti sull’apartheid? La mia intenzione quando scattavo queste foto era libera da preconcetti. Mi limitavo a guardarmi intorno e a fare foto. Se le mie immagini poi hanno provocato una reazione contro le ingiustizie non posso che sentirmi gratificato. Devo ammettere, però, che l’immagine delle due fontanelle separate per per-

sone bianche e di colore è diventata iconica, simbolica di uno stato di fatto: la segregazione razziale nell’America degli anni ‘50. ...Ma è davvero possibile essere oggettivi e non investire ciò che osserviamo di un senso? E’ difficile mantenersi oggettivi, ma è compito del reporter non influenzare con le proprie idee ciò che si ritrae. Quando scatto una foto cerco di rappresentare la realtà per ciò che è e non per ciò che vorrei che fosse. In molti casi il senso arriva dopo. Ne è un esempio la foto del treno in Wyoming del 1954... all’epoca sembrava uno scorcio terribilmente ordinario, oggi invece è simbolico di un’epoca ormai andata. 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 83


I CREATIVI

Sotto: Artemide – Esterno ed interno dello showroom di Milano, Corso Monforte 19

Decine di libri pubblicati, 18 film realizzati negli anni ‘80, lei è stato anche insignito dell’Infinity Award for Lifetime Achievement dall’International Center of Photography di New York. Quando è iniziato tutto ciò? Quando ero ancora un bambino, già a 16 anni lavoravo come fotografo. Ho sempre provato una forte passione per la fotografia, per la magia dell’immagine. Ho studiato cinema a New York e nel 1953, dopo il servizio militare in Europa come assistente fotografo presso l’US Army Signal Corps, sono stato “arruolato” da Robert Capa all’interno dell’agenzia Magnum Photos. Ho cominciato così a lavorare con presti-

giose testate e in breve sono divento membro effettivo dell’agenzia, dove ho ricoperto per due volte il ruolo di presidente. Negli anni ’80 ho realizzato anche diversi film oltre ad aver scritto numerosi libri. Lei è stato fotografo ufficiale alla Casa Bianca durante la presidenza Kennedy, la sua macchina fotografica ha ritratto figure iconiche come Che Guevara e Marilyn Monroe… Si sente parte della Storia? Mi considero una persona modesta, mi schermisco quando la gente mi definisce un genio della fotografia, un grande artista... Mi sento più un semplice cronista. Inoltre, ho fotografato anche tanta gente e situazioni comuni. Cosa consiglia ad un aspirante fotografo? Di farlo per passione e di divertirsi, perché oggigiorno è molto difficile trasformare la fotografia in una professione. Quali sono le caratteristiche che deve avere un fotografo? E’ importante che un fotografo sia interessato alla “commedia umana” e che i suoi scatti rispettino un buon livello tecnico, ossia che comprendano una buona realizzazione e un buon contenuto. Apprezzo la fotografia documentaristica mentre aborro quella concettuale, perché si allontana dall’osservazione della realtà. Crede che la stampa, oggi, sia meno interessata a pubblicare reportage fotografici rispetto al passato? Il fatto è che le riviste non sono forse il mezzo adatto a veicolare reportage fotografici, mentre i quotidiani, che lo sarebbero, non hanno lo spazio per pubblicare più di un paio di immagini. Nonostante ciò, il numero di fotografi è in aumento. Dopo anni passati a lavorare con una Leica (e a volte con una Canon) come vede la rivoluzione digitale? Credo che la fotografia digitale sia più utile in ambito commerciale, per i lavori su commissione legati all’industria. Un aspetto negativo del digitale è la facilità con cui le immagini si possono

84 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011


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I CREATIVI

manipolare e la conseguente perdita di credibilità della fotografia nella percezione del pubblico. L’importante, che si tratti di foto digitali o scattate in maniera tradizionale, è comunque rispettare la Fotografia per il suo ruolo di osservatrice di ciò che è reale. Io, da parte mia, continuo a preferire le macchine fotografiche classiche e il bianco e nero. E oggi eccola qui, al lancio della campagna pubblicitaria di Artemide. Come ha interpretato il suo “tributo alla luce”? Collaboro con Artemide ormai da dieci anni e mi trovo molto bene a lavorare con Ernesto (Gismondi, presidente e fondatore dell’azienda, ndr). Mi piace poi l’idea di essere associato a prodotti di alta qualità come quelli realizzati da questa azienda. Ho preso parte con piacere a “A tribute to light”, questo omaggio alla luce che va oltre il connotato funzionale dell’illuminare, per parlare dello sguardo rivolto al futuro dei designer che hanno realizzato alcuni prodotti per Artemide. Tutti i prodotti scelti, infatti, sono recenti e innovativi per l’uso di sorgenti Led e di materiali rispettosi dell’ambiente. Con Ernesto abbiamo pensato di mettere in relazione, nell’immagine, ogni designer con la propria creazione. Il bianco e nero che utilizzo da sempre per i miei scatti, inoltre, ha dato maggiore risalto e valore al contrasto luce/ombra di questa campagna pubblicitaria e ne ha rafforzato il valore espressivo. 86 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

Lei ha lavorato anche per la moda... Sì, la mia attività è fatta di due realtà: la fine art, ossia la fotografia documentaristica e di libera ispirazione, e quella su commissione, legata alle richieste del mercato e delle aziende. A volte ho collaborato anche con riviste e aziende di moda, ma non è la mia attività preferita. Quando capisce di aver scattato un’immagine magica? Considero un’immagine magica quando mi colpisce emotivamente. Più l’emozione è forte, meglio è. Quale sarà la sua prossima mossa? Dopo tutte queste interviste credo proprio che andrò al buffet a farmi un drink!

Sopra, Elliott Erwitt con Ernesto Gismondi A sinistra tre scatti della campagna pubblicitaria Artemide by Elliott Erwitt: dall’alto Italo Rota e Alessandro Pedretti con Calenda, Karim Rashid con Doride e Javier Mariscal con Lotek



CASA & DESIGN

I Saloni WorldWide Moscow - Crocus Center

I SALONI WORLDWIDE MOSCOW, LA RUSSIA arreda italiano di Paola Cassola

Si è chiusa in crescita la settima edizioCarlo Guglielmi, presidente di Cosmit ne dei Saloni WorldWide Moscow, la – perché segna la crescita di un progetfiera dell’arredamento organizzata da to fieristico che si rinnova a ogni ediCosmit e FederlegnoArredo per i merzione e che quest’anno ha aperto ad cati della Russia e delle ex-repubbliche espositori non italiani”. Soddisfazione sovietiche. Sono stati, infatti, 36.152 anche dagli espositori, come ci rac(+15%) i professionisti che nelle 4 giorconta Roberto Gramaccioni, export nate (12-15 ottobre) di manimanager di Scavolini. festazione, nei padiglioni del “L’edizione appena Crocus Center, hanno inconconclusa ha rappresentrato le oltre 367 aziende itatato una svolta e con liane e le 32 provenienti da un cauto ottimismo, Spagna, Francia e Germania, mi sento di affermare per un totale di oltre 14mila che forse il peggio è mq di area espositiva ripartita alle spalle. Rispetto alle nei settori Design/Moderno e due annate precedenClassico. ti l’affluenza di visita“Il successo della manifestatori è cresciuta, sia in zione ci gratifica – commenta quantità che in qualità, Roberto Gramaccioni

“Era necessario creare un polo dell’eccellenza italiana e Cosmit lo ha realizzato”

88 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

viste anche le numerose presenze della stampa e di addetti ai lavori, architetti e designer”. “Prima esisteva solo il MEBEL, manifestazione internazionale che si tiene a Mosca dedicata ai leader mondiali dell’industria del mobile – ha proseguito Gramaccioni – ma era necessario creare un polo dell’eccellenza italiana, e poiché Cosmit lo ha realizzato, noi abbiamo aderito sin da subito, 7 anni fa”. “Per le nostre imprese – prosegue il manager – i Saloni Worlwide sono oggi un ponte verso l’esterno, un punto di osservazione privilegiato del mercato russo. Per Scavolini – conclude Gramaccioni – il mercato russo è il più importante, sia in termini di valore che in termini di tassi di crescita. Il peso specifico del made in Italy, non solo del


CASA & DESIGN

I Saloni WorldWilde Moscow 2011, settore classico

Carlo Guglielmi

Roberto Snaidero

Roberto Gramaccioni

settore arredo, in Russia è molto alto. Il Germania, sia da parte dei produttomercato russo vuole il prodotto italiano ri russi stessi”. Secondo i dati elaboradi qualità e di alta gamma e questo ti, in occasione dei Saloni Worldwide naturalmente ci fa ben sperare per il Moscow, dal Centro Studi Cosmit/ futuro.” “Gli sforzi delle 400 imprese FederlegnoArredo su dati Istat, dopo presenti, malgrado il difficile momento aver raggiunto il picco, nel 2008, del congiunturale, sono stati premiati dal miliardo di euro di esportazioni italiamercato”, sottolinea Roberto Snaidero ne verso la Russia, nel 2009 e 2010 si presidente di FederlegnoArredo e vice è registrato un forte calo. Il 2009 ha, presidente di Cosmit. “Un mercato, infatti, segnato un -34,4% rispetto al quello russo – prosegue Snaidero – 2008, attestandosi a 748 milioni di euro, che nei primi cinque mesi del 2011 ha mentre il 2010 ha iniziato ad intravedeimportato dall’Italia 249,7 milioni di re una timida ripresa (+0,4% sul 2009 euro (+16% rispetto allo stesso periodo con 751 milioni). La ripresa è poi condel 2010) dimostrando di aver superato tinuata nei primi mesi del 2011, con il crollo del 2008, senza contare che ci esportazioni a +17,3%. Analizzando sono ampi margini di crescita. L’Italia è l’andamento delle esportazioni per proil primo fornitore di mobili di quest’adotto, emerge che nei primi due mesi rea e i risultati della fiera fanno chiaradel 2011 tutti i comparti hanno avuto mente capire come sia una reale opporun miglioramento. L’export maggiore tunità per la crescita del made in Italy”. è stato per gli apparecchi per l’illumi“Il Legno Arredo made in Italy – ci nazione (31,6%), i mobili per l’ufficio spiega Snaidero – è sempre stato molto (22,2%) e i mobili e gli arredamenti apprezzato in Russia. Nel commerciali (16,3%), periodo pre-crisi (fino al aumenti meno con2008), infatti, il mercato dei sistenti per imbottimobili per la casa nel Paese ti (+9,8%) e cucine era cresciuto in maniera (+9,0%). “Attualmente esponenziale, con quasi il l’Italia – ha concluso 30% del consumo nazionale Snaidero – rappresenta proveniente da importazioil principale Paese forni. Il fornitore privilegiato nitore di mobili della era ed è tuttora l’Italia. La Russia, con il 23,1% concorrenza però è aumendel totale in valotata, sia da parte di altri re delle importazioni fornitori esteri, in primis della Russia dall’estero. Cina (che detiene il 20% Seguono Cina (22,2%) delle importazioni russe) e e Germania (9,5%)”. Roberto Gramaccioni

“Per le nostre imprese i Saloni Worlwide Moscow sono un punto di osservazione privilegiata del mercato russo”

10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 89


CASA & DESIGN

GRUPPO ZUCCHI, AL VIA IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO BANCARIO È passato in giudicato il decreto di omologa dell’intesa siglata lo scorso 13 giugno tra il Gruppo Zucchi e sette banche, sulla ristrutturazione del debito che permetterà all’azienda di Rescaldina di ripartire. Tre i punti chiave dell’accordo: “la conferma – comunica la società – delle linee a breve termine per il finanziamento del capitale circolante netto, per cassa e autoliquidante, per un ammontare complessivo massimo di 87 milioni di euro con facoltà di utilizzo, per gli esercizi 2011 e 2012, in alcuni periodi, di una maggiore linea di cassa nell’ambito dell’affidamento complessivo. La ridefinizione dei termini di rimborso per sorte delle linee di credito a medio/lungo termine per 44,3 milioni di euro, con preammortamento fino al 2012, e riscadenziamento per il periodo 2013-2018, con rimborso anticipato di una quota del debito mediante utilizzo degli incassi realizzati dal piano di dismissione degli immobili. Infine, la revisione dei parametri finanziari cui assoggettare

IN CINA 700 MQ DI DESIGN BY BONALDO

Bonaldo parte per la Cina. L’azienda padovana di arredamento ha aperto, infatti, lo scorso 29 ottobre uno showroom a Dazhi, quartiere residenziale ricco di aree verdi e di servizi, nella zona centrale di Taipei City, capitale di Taiwan. Lo spazio espositivo, la cui serata di grand opening si è tenuta lo scorso 15 novembre, è di 700 mq ed è stato progettato dall’architetto Tang T.T. dello studio “Da Interior Design”.

Matteo Zucchi

l’operazione per meglio calibrare gli stessi alle prospettive economicofinanziarie del nuovo piano industriale predisposto dalla società”. Le banche che hanno investito nel piano di rilancio dell’azienda di Matteo Zucchi e del suo azionista di riferimento Gigi Buffon sono Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banca di Legnano, Banca Nazionale del Lavoro e Unicredit Factoring. A favore

STEFANO BORDONE AI VERTICI DI ASSOLUCE Dal 10 ottobre scorso è Stefano Bordone, presidente di Kundalini, il nuovo vice presidente di Assoluce, l’Associazione Nazionale delle aziende produttrici di apparecchi di illuminazione domestica, su proposta dello stesso presidente dell’associazione Piero Gandini. “La nomina di un solo vice presidente – spiega Bordone – anticipa una nuova metodologia operativa per meglio rispondere alle esigenze delle imprese rappresentate”.

Stefano Bordone

90 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

del Gruppo, che oltre ai marchi Zucchi e Bassetti dispone in licenza anche dei marchi Lacoste, Laura Ashley e Diesel, ha giocato la decisione di Zucchi di procedere lo scorso mese di gennaio alla ricapitalizzazione della società per un totale di 30 milioni di euro, oltre alle prospettive di crescita che il titolo ha dimostrato di avere negli ultimi mesi.

LA TEDESCA BULTHAUP SBARCA A PALERMO

Il brand tedesco di cucine di design bulthaup ha inaugurato un nuovo showroom a Palermo, in via Francesco Guardione 73. Lo spazio, di 190 mq, è disposto su due livelli: al piano terra si trova l’area espositiva (130 mq) che ospita i sistemi da bulthaup b1 e bulthaup b2 e si affaccia su strada con 5 vetrine; al piano superiore (60 mq) si trovano gli uffici di progettazione, commerciale e riunione, anch’essi arredati con arredamento firmato bulthaup (colonne B3 usate come archiviazione e parete attiva B3 con sospesi forno e macchina caffè nella zona riunione).


OGGI UN ABITO È CUCITO A MILANO. DOMANI SARÀ APPLAUDITO A NEW YORK. ∙∙∙∙∙∙∙

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CASA & DESIGN

MACEF, DA GENNAIO ANCHE SUI SOCIAL MEDIA Si tiene al passo con i tempi il Salone Internazionale della Casa, Macef, che dalla prossima edizione sarà anche “socialike”. I contenuti relativi alla manifestazione saranno infatti disponibili anche sui principali social network: Facebook, Twitter, Tumbl, Flickr e Youtube. In mostra, dal 26 al 29 gennaio 2012, sempre al polo fieristico di Rho, come da tradizione, il meglio dell’home design e della produzione italiana, oltre a quella internazionale. E’, infatti, confermata la suddivisione merceologica in 4 grandi macro settori: Arredo e Decorazione; Tavola, Argenti & Cucina; Oggetti da regalo, Trade & Big Volume; Bijoux, Oro, Moda & Accessori, ai quali si affianca “Tradizione Italia”, un’area dedicata ad alcune eccellenze produttive e culturali del territorio italiano. Oltre alle novità e agli eventi, il cui calendario è in fase definizione, Macef conferma alcune iniziative che hanno riscosso apprezzamento da parte del pubblico. E’ il caso del progetto Creazioni e Creazioni Designer, due momenti espositivi dedicati all’innovazione e all’artigianato di qualità che puntano a dare visibilità a quei contesti che operano tra arte e artigianato e che producono pezzi unici o piccole serie. E per tutti i giovani creativi, artigiani e artisti under 35 che realizzano produzioni con forti componenti di innovazione e di espressione artistica personale, Macef organizza il concorso Crezioni Giovani con l’obiettivo di promuovere le produzioni di ricerca. Grazie a questo concorso 4 giovani talenti, selezionati da una commissione di esperti del settore, potranno esporre gratuitamente nei padiglioni di Macef.

SICIS IN ISRAELE CON AVNEY-TAL & NONI’S GALLERY Sarà la società Avney-Tal & Noni’s Gallery il nuovo distributore in esclusiva del brand Sicis sul mercato israeliano. Lo spazio espositivo, all’interno della Noni’s Gallery, sarà allestito con le realizzazioni musive per pareti e pavimenti dell’azienda italiana di mosaici di lusso. Avney-Tal e Sicis hanno pianificato una serie di eventi presso la Noni’s Gallery, volti a promuovere e rafforzare il marchio italiano del mosaico di lusso in Israele. Il nuovo accordo, che sostituisce la precedente collaborazione con il distributore Country Floors, combinerà i punti di forza delle due realtà: la presenza

nell’industria del leader Avney-Tal, la lunga esperienza e le relazioni consolidate di Noni, e la creatività di Sicis, con l’obiettivo di consolidare la presenza del brand italiano in Israele.

LA FONDAZIONE HERMÈS PREMIA I TALENTI DEL DESIGN Sono stati proclamati a Parigi i vincitori della seconda edizione del Prix Émile Hermès, concorso triennale organizzato dalla Fondazione Hermès per supportare i giovani designer. L’architetto Toyo Ito, presidente della giuria, e Pierre-Alexis Dumas, presidente della fondazione, hanno così consegnato i premi ai primi tre classificati su una rosa di 12 finalisti, scelti tra 1.460 progetti pervenuti da 63 Paesi sul tema “scaldare, ri-scaldare, scaldar-si”. Il primo premio (50mila euro) è stato assegnato al trio francese formato da Arnaud le Cat, Esther Bacot e Luther Quenum per Sheved Cooking, un piano cottura a basso consumo energetico. La medaglia d’argento (25mila euro) è andata ai tedeschi Daniel Abendroth e Andreas Meinhardt per HAgent, un cubo riscaldante in grado di immagazzinare e ridistribuire il calore in eccesso nelle zone più fredde, mentre lo svedese

Jarl Fernaeus ha vinto il terzo premio (15mila euro) per la stufa a consumo ridotto Ecojoe stove. Infine, la giuria ha assegnato una menzione speciale al duo italo-iraniano Mohsen Saleh e Seyed Abdolnasser Taghavi per Light Farm, un modulo architettonico che grazie a un sistema fotovoltaico è in grado di generare il 40% del fabbisogno elettrico di una famiglia. Una mostra interattiva dei progetti sarà online sul sito Prixemilehermes.com fino alla prossima edizione 2014.

DOIMO SOFAS ON AIR SU STAMPA E AFFISSIONI Prende il via la campagna di comunicazione ideata dell’agenzia Libera per la nuova linea Softouch di Doimo Sofas, brand del Gruppo Doimo attivo nel settore degli imbottiti in pelle e posizionato nella fascia medio-alta del mercato. “L’obiettivo dell’iniziativa è esaltare il main plus dei divani Softouch, ossia la morbidezza frutto di una lavorazione artigianale e di un 92 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

esclusivo trattamento con olii essenziali e cere naturali – afferma Roberto Botto, AD di Libera – il claim della campagna è infatti ‘L’unica pelle più morbida della pelle’”. La campagna, i cui scatti portano la firma del fotografo neozelandese Gavin O’Neill, sarà declinata principalmente su stampa periodica e affissioni nei principali capoluoghi italiani.


Trova il tuo spazio Il Lifestyle Village Perle di Faenza Un progetto innovativo, capace di coniugare e armonizzare le funzionalità di una grande struttura commerciale pianificata con l’atmosfera e l’offerta retail a prezzo pieno, di alto livello, di una rinomata via dello shopping cittadino, questo vuole essere il Lifestyle Village Perle di Faenza. Il suo concept elegante, open air, ricco di verde e studiato in ogni dettaglio per garantire la massima piacevolezza di visita, si presta come luogo stimolante dove socializzare oltreché dedicarsi allo shopping, 7 giorni su 7, con servizi esclusivi e ampi spazi dedicati ad intrattenimento e relax. Apertura 2012.

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COMUNICAZIONE & EVENTI

JAMES FRANCO È IL VOLTO DEL MADE TO MEASURE GUCCI Sarà l’attore, scrittore e regista James Franco il protagonista di “All the world’s a stage”, la campagna pubblicitaria dedicata al nuovo servizio sartoriale Made to Measure Gucci. Negli scatti in bianco e nero della campagna, realizzata a Cinecittà dal fotografo francese Nathaniel Goldberg, Franco è ritratto su un set in veste di gentleman moderno con abiti su misura Gucci. Il legame tra l’attore e la maison

è di lunga durata, lo scorso febbraio ha infatti presentato gli Academy Awards con abiti su misura Gucci, mentre a settembre è stato membro della giuria per il Gucci Award for Women in Cinema al Festival di Venezia insieme al direttore creativo Frida Giannini. Il servizio Made to Measure sarà disponibile entro fine 2011 in 11 selezionate boutique Gucci e, a seguire, in tutto il mondo.

MARIO TESTINO PER VERSACE BRIGHT CRYSTAL

Versace Bright Crystal, fragranza lanciata nel 2006 da Euroitalia per la maison Versace e ancora oggi uno dei profumi femminili di maggior successo, rinnova la sua comunicazione e tornerà presto on-air con una nuova importante campagna pubblicitaria. Scattata a Parigi da Mario Testino, con la direzione creativa di Donatella Versace, la nuova comunicazione mostra una bellissima donna in abito da sera Versace, distesa su un divano, che tiene stretto tra le mani

il suo profumo. Con il suo bagliore la fragranza illumina il viso della donna, rischiara e scalda l’atmosfera, arricchendo di sensualità un’immagine di raffinata eleganza. Protagonista è la modella sudafricana Candice Swanepoel, presente anche nel nuovo spot televisivo realizzato dallo stesso fotografo. La nuova campagna pubblicitaria di Bright Crystal sarà visibile in Italia nel periodo prenatalizio, su stampa e TV, e da subito negli altri Paesi del mondo.

NUOVA IMMAGINE PER LA TERRANOVA PEOPLE Il brand urbanwear Terranova lancia un’immagine tutta nuova con la campagna “We are Terranova”. Pezzo forte del progetto è un trailer di cinque mini documentari girati tra l’Italia, Parigi, New York e Istanbul dal regista DaxZen con la produzione di FabbricaVirali. I protagonisti sono 5 impiegati (fashion designer, social media manager, cool 94 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

hunter, art director, produttore) di Terranova che, appassionati del loro lavoro, raccontano la loro esperienza, il loro stile, e il loro ruolo nell’azienda. I 5 video e tutto il progetto We Are Terranova si possono vedere sul sito www.weareterranova.com dov’è possibile per i followers approfondire il rapporto con la crew e partecipare a divertenti competition.

James Franco e Frida Giannini

TOM FORD PRESENTA IL DOCU-FILM VISIONARIES Dal lancio della collezione per la P/E 2011 all’apertura del monomarca di Los Angeles. Tom Ford si è lasciato riprendere dalla telecamera di Michael Bonfiglio per il documentario Visionaries: Tom Ford, che racconta il ritorno dello stilista americano sulla scena della moda femminile. “You know, I’ve never let anyone film me like this before”, ha commentato lo stesso Ford che ha presentato il docu-film su di lui, lo scorso 23 ottobre in anteprima su OWN, il network di Oprah Winfrey. “Dato il suo modo di lavorare così accurato e considerando che è anche un filmaker, quando sono volato a Los Angeles a fargli vedere il primo montato, credevo che sarei tornato a casa con un fascio di almeno 10 pagine di modifiche da fare – ha raccontato Michael Bonfiglio al magazine online marieclaire.com – Quando è finito però si è voltato e aveva un grande sorriso sulla faccia. Mi ha detto che gli piaceva moltissimo e che in sostanza non aveva alcuna richiesta di cambiamenti da fare, né estetici né di altro genere”.


COMUNICAZIONE & EVENTI

L’ARTIGIANALITÀ DI TROLLBEADS NEL TEMPORARY STORE A MILANO

Søren Sølvsmed

Riscalda la punta un vecchio ago da rammendo con il manico di plastica su una fiamma, poi infilza una goccia di cera, la ammorbidisce, la applica su un grumo di cera e la modella. In questo modo, da 30 anni ad oggi, Søren Sølvsmed realizza le figure uniche di Trollbeads, il marchio danese di gioielli componibili sbarcato in Italia nel 2006 con il distributore Perlunica. Vederlo all’opera è stata un’esperienza unica, per i fan e i curiosi che il 14 e il 15 ottobre hanno visitato il temporary store in via Manzoni 16 a Milano, dove Sølvsmed, specializzato nei beads in argento, e una designer specialista di quelli in vetro, hanno realizzato dal vivo le loro creazioni. Il primissimo Trollbeads di Sølvsmed risale al 1976, come non perdere l’ispirazione dopo 30 anni? “È un lavo-

TIFFANY FIRMA I GIOIELLI PER “IL GRANDE GATSBY” A seguito di un accordo con Warner Bros Pictures e Bazmark, Tiffany & Co. realizzerà i gioielli per il nuovo film del celebre regista Baz Luhrmann “Il grande Gatsby”, che vedrà come protagonisti Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire e Isla Fisher. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Scott Fitzgerald ambientato nella New York degli anni ’20, è stato già riproposto al cinema tre volte, l’ultima nel 1974 con Robert Redford, e stavolta sarà in 3D. “È un ruolo naturale per Tiffany – ha detto il vice presidente esecutivo Jon King – Tiffany era certamente parte di quell’epoca, è stato il marchio simbolo dei ricchi e famosi”.

ro duro e continuo – afferma il designer – leggo libri e non smetto mai di osservare tutto ciò che mi sta intorno. Ma è anche divertente e gratificante produrre oggetti che rendano felici le persone e permettano loro di creare la propria storia. Ad esempio, ora ho in mente una linea che faccia pensare al mare e alla spiaggia, con conchiglie, palme…”. Dopo la chiusura del temporary shop, il brand non prevede per ora di aprire un monomarca in Italia. “Questa iniziativa – spiega il managing director per l’Italia Søren Poulsen – è servita ad avere visibilità nella capitale del fashion, Milano, dove siamo meno noti che nel resto del Paese”. In poco più di quattro anni nel mercato italiano Trollbeads è entrato in 400 gioiellerie, e l’obiettivo è di toccare quota 500 entro fine anno.

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ANN TAYLOR SCEGLIE DEMI MOORE PER LA CAMPAGNA HOLIDAY 2011

Ann Taylor ha scelto l’attrice Demi Moore come testimonial della nuova campagna Holiday 2011. Sotto la direzione del famoso fotografo di moda Norman Jean Roy, la campagna scattata a Los Angeles, si ispira ad un paese delle meraviglie nordico dall’atmosfera invernale. On air e su stampa a partire da dicembre, Demi Moore indossa alcuni dei suoi look preferiti della collezione Holiday del brand americano, che saranno disponibili in tutti i negozi dell’etichetta e sul sito di e-commerce. “E ‘stato un vero piacere continuare la mia collaborazione con Ann Taylor”, ha detto l’attrice. Sotto la direzione creativa di Lisa Axelson, Ann Taylor è diventato uno dei marchi preferiti dalle donne americane, e continua ad attrarre alcune delle icone di stile più celebri al mondo, tra cui Katie Holmes, Heidi Klum, Cameron Diaz, Rachel Bilson, Halle Berry e Jessica Alba.

SECONDA EDIZIONE PER IL RUNNING CASTING DI ASICS AYAMI Dopo il successo del primo Running Casting XL, vinto dall’italiana Rossana Cuoccio e dalla spagnola Sonia Bejerano Sanchez, che sono diventate le testimonial della campagna internazionale A/I 2011-12 di Asics Ayami, sono aperte le selezioni della seconda edizione con cui Asics cerca i volti per la P/E 2012. Non si tratta però di un casting tradizionale, Asics Ayami, la linea di abbigliamento femminile per il running creata per Asics dal designer Yamashita, anche quest’anno è alla ricerca di donne che comunicano la bellezza della resistenza, della forza e della fatica, ma solo durante la propria corsa. La candidatura è aperta a tutte le runner che competeranno ad almeno una delle maggiori manifestazioni europee

di running tra cui Berlino, Bruxelles, Lucerna e Venezia. Basta caricare una propria foto “in azione” su www.facebook.com/asicsayami entro il 30 novembre e una giuria di esperti sceglierà lo scatto che meglio rappresenta i concetti di forza, resistenza e sforzo.

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Osserva il mercato attraverso gli occhi dei tuoi clienti

Scoprirai interessanti realtà. Chi sono i tuoi concorrenti, come sono posizionati nel mercato, quali prodotti offrono, che immagine hanno, che prezzi praticano, ma anche com’è posizionata la tua Azienda, quali sono i suoi “core values”, com’è percepita nel mercato, quali sono le sue potenzialità di sviluppo Pambianco Research svolge ricerche di mercato da tantissimi anni, sia in Italia che all’estero, e rappresenta il Partner ideale per i tuoi progetti di ricerca.

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RESEARCH


LIFESTYLE

Philippe Leveille

Guido Haverkock

CHEF, QUANDO LO STRANIERO

sfonda in Italia

Pietro Leemann

Un tempo eravamo noi italiani ad esportare cuochi all’estero. Oggi, forse complice la globalizzazione, sempre più chef europei e asiatici scelgono i nostri ristoranti di alta cucina per fare esperienze e qualcuno alla fine decide di fermarsi. Ecco una carrellata dei migliori di oggi e delle stelle del futuro.

di Andrea Guolo

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e parliamo di grandi chef stranieri in Italia, il pensiero va immediatamente al tedesco Heinz Beck e alle sue tre stelle Michelin con La Pergola del Rome Cavalieri Hilton, uno dei sei ristoranti italiani gratificati lo scorso anno dal massimo riconoscimento della guida “rossa”. Sulla scia dell’allievo di Winkler, nella capitale dal 1994, si è formata però una schiera di professionisti che sta conquistando prestigio e riconoscimenti,

anche internazionali. E un motivo c’è: la cucina italiana, grazie alla sua forte identità e a una dispensa di ingredienti senza eguali al mondo, è diventata un passaggio quasi obbligato per la formazione di cuochi dalle ambizioni stellate. Vale per gli europei – e la fama di Beck ha alimentato una sorta di piccola colonia tedesca tra i fornelli dell’alta ristorazione nazionale – così come per gli asiatici: provate a entrare in una qualsiasi cucina di stellato e noterete tanti volti orien-

tali tra gli sous chef, che raramente si affermano da noi come primi chef, e tra gli aiuti. Quella di fermarsi o meno in Italia è esclusivamente una scelta di vita: alcuni trovano la loro realizzazione personale, mettono su famiglia e diventano soci del ristorante. È quanto capitò per esempio al francese Philippe Leveille, primo chef del bistellato Miramonti L’altro di Concesio (Brescia), atterrato in Lombardia in una fredda e nebbiosa giornata invernale del 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 97


LIFESTYLE

In alto la francese Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri (con Giorgio Pinchiorri) e il tedesco Heinz Beck (La Pergola del Rome Cavalieri Hilton) In basso Roy Caceres (Metamorfosi, Roma) e Christopher Murray (La Meridiana, Garlenda)

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1988 dopo quattro anni passati tra Rio de Janeiro e in altri paradisi caraibici. “Pensai: non resisterò più di un giorno. Invece sono passati 23 anni” ricorda Leveille, convolato a nozze con la sorella del proprio titolare. Da potenziale globetrotter della cucina a bresciano d’adozione. “Oggi sono tempi più difficili, ma io non mi lamento”. È un percorso diverso quello effettuato dallo svizzero Pietro Leemann, portabandiera della cosiddetta cucina naturale con il suo originalissimo ristorante Joia. Ticinese di nascita, più che l’Italia ha scelto una città, Milano. “L’alternativa vicina a casa sarebbe stata Ginevra”, racconta, “ma nel capoluogo lombardo avevo già lavorato per un anno nel 1983, con Gualtiero Marchesi, poi avevo viaggiato a lungo per il mondo, toccando anche Cina e Giappone. Alla fine di quest’esperienza decisi che volevo aprire qualcosa di mio e non potevo farlo in Canton Ticino, troppo piccolo perché l’idea funzionasse”. Anche perché l’idea del Joia, fondato nel 1989, non è propriamente rassicurante: si tratta infatti di un ristorante d’alta cucina che non utilizza né carne né pesce. Qual è il contributo più significativo degli chef stranieri alla nostra offerta gastronomica? Leemann parla di due step successivi nella storia dei rapporti tra la nostra cucina e il mondo: il primo va ascritto a Marchesi che ha, per cosi dire, francesizzato la cucina italiana; il secondo arriva invece dall’influenza della scuola orientale, a cominciare dal sushi che, assicura lo chef svizzero, è amato dall’80% dei suoi colleghi. Francia e Giappone non sono però soltanto stili di cucina, ma anche modelli organizzativi. “Diciamo - sottolinea - che all’Italia, caratterizzata da una tradizione molto radicata di gusto, apparteneva una visione marcatamente casalinga della ristorazione. Il punto di riferimento era allora la classica trattoria emiliana, specializzata nei ravioli di carne. Oggi i gusti, vuoi per l’arrivo di tanti chef stranieri e vuoi soprattutto per le esperienze fatte dagli italiani all’estero, si sono internazionalizzati. Lo dimostra la presenza di un ingrediente che personalmente aborro, ma che ormai negli stellati si trova più o meno ovunque: il foie gras”. Al Joia la brigata di cucina è composta

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da 12 cuochi, di cui 4 sono stranieri. “Pochi però si fermano”, aggiunge Leemann, “perchè l’Italia dal punto di vista economico è poco appetibile. Meglio dunque imparare e poi tornare al proprio Paese di origine, dove in genere gli chef sono pagati di più, a meno che non ci sia qualche ragione personale per rimanervi”. Una di queste ragioni ha convinto il tedesco Guido Haverkock, già allievo di Beck (con cui passò da zero a due stelle) e con un’esperienza da stellato a Castello Banfi (Montalcino), a fermarsi in Italia, per occuparsi della cucina di uno dei migliori hotel di Bologna, I Portici, diventato il ristorante che ha rilanciato il percorso di ricerca in una città che sembrava aver perduto la voglia di osare. Anche lui ha sposato un’italiana. “E a voi, si sa, non vi si sposta facilmente dal vostro paese” ci scherza sopra lo chef, “però per un tedesco è abbastanza normale innamorarsi dell’Italia”. Secondo Haverkock, lo chef straniero da noi può disporre di un vantaggio. Quale? “Poter selezionare le cose


LIFESTYLE

Alcuni piatti creati dagli chef de Miramonti L’altro (1 e 2), I Portici (3,4,5, 7) e Joia (6)

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Luigi Cremona

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migliori della vostra cucina territoriale, senza dover dipendere da quell’orgoglio regionale che giustamente vi contraddistingue. Inoltre da me, che sono tedesco, nessuno si aspetta una cucina tipicamente bolognese. Così posso valutare sapori e differenze dei vostri piatti tradizionali e lavorarci sopra in piena libertà”. Del suo maestro dice: “Heinz Beck è il numero uno, ciò che ha fatto a La Pergola non ha paragoni in Italia. Tuttavia noi tedeschi ci stiamo moltiplicando perché ci piace lavorare in Italia. E poi oggi i clienti italiani sono più aperti e pronti a provare la loro cucina preparata da altri chef. I primi tempi, quando sapevano che a cucinare c’era un tedesco, al ristorante venivano meno volentieri”. Il gruppo dei teutonici può oggi vantare anche lo stellato Christoph Bob al Relais Blu di Nerano e il promettentissimo Oliver Glowig al ristorante dell’hotel Aldovrandi a Roma. Tra i francesi non possiamo dimenticare Annie Feolde, che ha espresso la sua filosofia nella cucina della “miti-

“La cucina italiana genera una forte attrazione e gli chef stranieri ci mettono quell’interpretazione personale che la rende anche più originale”

ca” Enoteca Pinchiorri a Firenze, oggi coadiuvata da Italo Bassi e Riccardo Monco. E altre nazionalità si stanno facendo avanti. Luigi Cremona, curatore della guida del Touring Club e critico influentissimo della nostra ristorazione, ha parole di elogio per il colombiano Roy Caceres del ristorante Metamorfosi di Roma, ma anche l’inglese Christopher Murray de La Meridiana di Garlenda e il giapponese Nodaro Kota, già stellato al La Torre di Viterbo, ora in forze al ristorante del Grand Hotel a cinque stelle di via Veneto a Roma. “Il pubblico”, dice Cremona, “è pronto per lo chef straniero, così come ognuno di noi lo è oggi rispetto alle cucine straniere e all’utilizzo dei loro prodotti: basta fare un giro in uno dei tanti supermercati per averne la conferma. Poi c’è differenza tra gli stranieri che si occupano di cucina italiana, fenomeno ben più interessante rispetto a quelli che finiscono per seguire la cucina etnica del loro paese, la cui qualità media mi pare abbastanza limitata, fatto salvo alcuni

ristoranti giapponesi e pochi cinesi o indiani. Sicuramente la cucina italiana genera una forte attrazione e gli chef stranieri ci mettono pure un pizzico di interpretazione personale che la rende più originale, senza intaccarne la sostanza. Anche perché la nostra cucina ha una forte identità”. Ne è convinto anche Leveille: “Mi chiedo semmai perché se ne parli così poco all’estero, quando il mondo vede due principali scuole di cucina, la francese e l’italiana. Si finisce invece per considerare quella spagnola che, a mio avviso, non possiede altrettanta tradizione”. Sul futuro dei ristoranti etnici scommette invece Pietro Leemann. “Già adesso ce ne sono alcuni di molto qualificati, penso per esempio al Finger’s dello chef nippo-brasiliano Roberto Okabe, a Milano. Se non gli hanno dato la stella è soltanto perché le guide giudicano lo stile di cucina più che la qualità in assoluto”. Provincialismo residuo? “Beh, se consideriamo che a New York ci sono etnici stellati e pluri-stellati...”. 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 99


LIFESTYLE / INTERVISTA

Cecilia Tessieri all’opera tra le sue collaboratici

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Cecilia Tessieri che guida Amedei, una di quelle eccellenze che tengono alto il nome dell’Italia. Fondata nel 1990, l’azienda prende il nome dalla nonna materna, la Signora Amedei appunto, e da allora continua il suo percorso in rosa. Forte di un fatturato annuo che supera i 4 milioni di euro, la realtà pisana produce cioccolato di altissima qualità ed è presente, con i suoi prodotti, nei migliori department stores, alberghi di lusso e botteghe di enogastronomia di tutto il mondo.

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AMEDEI, UN CIOCCOLATO

al femminile di Carlotta Careccia


LIFESTYLE / INTERVISTA

“Da quando l’azienda è stata fondata abbiamo costantemente lavorato per migliorare il prodotto” La squadra Amedei di fronte alla sede di Pontedera

Che cosa è cambiato in Amedei negli ultimi anni? Da quando l’azienda è stata fondata abbiamo costantemente lavorato per migliorare il prodotto, puntando sulla qualità e l’eccellenza in tutti gli ambiti. Da sempre però sentiamo l’esigenza di dare al marchio il giusto posizionamento, per trasmettere al nostro consumatore i valori e la filosofia che si celano dietro al nostro cioccolato.

Cecilia Tessieri

Oltre al prodotto, voi avete anche il packaging… Per noi il packaging del prodotto è importantissimo, ci consente di raccontare il nostro mondo e soprattutto di dire cosa abbiamo di differente rispetto agli altri. Il nostro è un prodotto aspirazionale, è considerato il cioccolato più buono del mondo tanto da aver ricevuto ripetuti riconoscimenti come il Golden Bean… e chi lo mangia deve esserne consapevole. L’azienda dove ci troviamo è bellissima, anche questa è comunicazione? Vede, io credo che quando si crea qualcosa con la massima qualità ed eccellenza si fa cultura, e questa cultura deve anche essere trasmessa. Così, dopo tanti anni di pressioni da parte dei clienti finali che volevano

venire a visitare Amedei, abbiamo deciso di creare due percorsi dedicati a chi vuole conoscere più a fondo il mondo del cioccolato. Il progetto è partito da questa primavera e ci sono state moltissime adesioni, soprattutto da parte di clienti esteri. Abbiamo una persona dedicata all’accoglienza che spiega cos’è Amedei, come lavora Amedei e qual’è la filosofia di Amedei. Coloro che desiderano condividere con noi questo percorso di passione e di emozione, possono vedere come si svolge la lavorazione del nostro cioccolato e assistere alla nascita di un cioccolato di grandissima qualità. I percorsi possibili sono due: il primo ha una durata di un’ora e trenta, mentre con un’ora in più è possibile visitare anche alcuni reparti della produzione. In entrambi, gli ospiti saranno guidati nella degustazione di alcuni dei nostri cioccolati scelti appositamente per loro. Cos’è che sta dietro ad un cioccolato che è stato premiato più volte con una serie di premi della Chocolate Academy di Londra? Uno straordinario processo produttivo, controllato in ogni passaggio. Prima di tutto le piantagioni di semi di cacao sono state selezionate da Amedei negli anni, con lo scopo di ricercare e 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 101


LIFESTYLE / INTERVISTA

valorizzare i migliori cacao al mondo. Negli stabilimenti di Pontedera, ogni anno, arrivano da queste piantagioni sparse in tutto il mondo decine e decine di sacchi di canapa contenenti semi di cacao. Questi sacchi vengono conservati all’interno del nostro magazzino del cacao, un vero e proprio forziere che alla temperatura costante di 18 gradi li “custodisce”. Poi c’è la lavorazione, che avviene con macchinari realizzati ad hoc per noi, pezzi unici. Senza contare che molte fasi sono rifinite a mano, come la decorazione una ad una delle praline. Com’è essere un imprenditore donna nel mondo del cioccolato? Essere un imprenditore donna è sempre difficile. In generale, le donne devono riuscire a gestire molti più ambiti degli uomini. Per me è stata molto dura riuscire ad unire l’aspetto familiare alla realtà imprenditoriale. Sicuramente bisogna avere una famiglia che ti capisce e ti sostiene. Certo essere imprenditrice nel cioccolato ha il plus di riempirti il cuore, perché lo scopo è emozionare il consumatore e regalargli un sorriso. Quali sono i vostri principali canali di vendita? L’alta gastronomia, le enoteche, i grandi department stores come La Rinascente a Milano oppure Harvey Nichols in Inghilterra e poi tutta una parte della ristorazione, dove operano i grandi chef, solo per citarne alcuni: Villa La Vedetta a Firenze, l’Osteria di Passignano (Badia a Passignano) e l’Hotel Danieli e Cipriani a Venezia. L’Italia è il vostro mercato il principale? L’Italia rimane il Paese principale ed è importante mantenere questa grande fetta di mercato nostrano. Ci siamo sviluppati anche all’estero, perché il nostro è sempre stato un cioccolato “internazionale”. Amedei ha la scritta Tuscany sotto, che sottolinea il fatto che questo prodotto parte dalla Toscana per arrivare in tutto il mondo… e così è. I tre quarti delle esportazioni avvengono verso l’Europa (Inghilterra, Germania e Svezia solo per citare i primi), poi seguono Stati Uniti e Australia, Honk Kong, il Giappone, molti dei paesi dell’Asia... 102 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

Un consumatore non esperto, come può capire la differenza tra un cioccolato ottimo, uno buono e uno, diciamo, “scarso”? Quando un cliente ha già assaggiato un cioccolato di qualità, come appunto Amedei, non può più tornare indietro, perchè ha imparato a distinguere la differenza. Per arrivare a quella fase però bisogna superare lo step precedente, ovvero far riconoscere al cliente il cioccolato di qualità, quindi educarlo e trasmettergli la cultura di questo prodotto. Qual è il giro d’affari di un’azienda che fa del cioccolato il proprio core business? Chiuderemo il 2011 con oltre 4,2 milioni di euro, di cui il 70% derivante dall’Italia ed il 30% del fatturato estero. Siamo soddisfatti perché l’azienda sta lavorando bene e nonostante il difficile momento dell’economia mondiale, abbiamo avuto e continuiamo ad avere un incremento di fatturato. Abbiamo grandi progetti, sia per il prossimo anno che per il 2013. Una crescita totale, sia di idee che di fatturato. Quali sono le ultime tendenze nel mondo del cioccolato? La tavoletta da 50 grammi è un classico, perché è un prodotto che si può consumare sia da soli che in c o m p a g n i a . Pe r quanto riguarda i gusti invece la tendenza è quella di scoprirne sempre di nuovi. Certamente in un momento in cui si ha bisogno di essere rassicurati, si verifica un ritorno a gusti classici, come il cioccolato al latte con nocciole o mandorle.

Confezioni di praline Amedei

“Essere un imprenditore donna è sempre difficile, soprattutto in Italia”


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LIFESTYLE

WHYTHEBEST HOTELS, 2011 A 14 MILIONI Nato a Firenze nel dicembre 2010,Whythebest Hotels è un nuovo gruppo italiano di hôtellerie che rappresenta il coronamento di un progetto nato 8 anni fa con l’apertura della prima struttura, l’Hotel Santa Maria Novella, nel centro storico di Firenze. Il gruppo, di proprietà di Antonella e Sandro Fratini(presidente dellaRifle Holding Spa), nasce dalla volontà della famiglia Fratini di creare un gruppo alberghiero in grado di proporre un’offerta trasversale – i suoi alberghi spaziano infatti da 3 a 5 stelle lusso – per soddisfare ogni segmento di mercato. Oggi, il portfolio di Whythebest

AL VIA IL PRIMO SMARTPHONE DI JIL SANDER Hotels, che prevede di chiudere l’anno con un giro d’affari di 14 milioni di euro, si compone di 6 strutture – per un totale di circa 320 camere – di cui 5 raccolti nel centro di Firenze, mentre l’ultima apertura, il Grand Hotel Villa Cora 5 stelle lusso, si trova sulle colline al limitare del Giardino di Boboli all’interno di una dimora ottocentesca. La struttura offre anche una SPA con palestra, tepidarium, sauna, hammam e un centro benessere che propone massaggi di tradizione orientale ed europea, oltre a trattamenti estetici in collaborazione con l’azienda cosmeceutica MacPharma.

ENOTECA ITALIANA PORTA IN CINA IL VINO MADE IN ITALY Una collaborazione strategica per creare un network di 100 enoteche italiane nelle principali città della Cina, a partire da Pechino e Shanghai. È questo il contenuto dell’accordo firmato a Pechino da Enoteca Italiana (attraverso il suo braccio operativo di Shanghai

Fabio Carlesi, Sen Liu e Claudio Galletti

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Yishang Wine Business Consulting) e Beijing Zhengyuan Youshi, società cinese attiva nella distribuzione di vino italiano. “Il futuro del vino di qualità è anche in Cina”, ha affermato Claudio Galletti, presidente dell’ente per la promozione del vino made in Italy. “Nel mercato cinese si prevede infatti entro il 2012 un aumento di consumo dei vini rossi del 36% e per i bianchi del 38%”. “Dieci enoteche – ha affermato il segretario generale Fabio Carlesi – saranno già operative entro il 2011 e proporranno solo vini italiani. La nostra sede cinese avrà un ruolo fondamentale nella selezione delle etichette, nel gestire i rapporti con i produttori italiani e nel trasmettere la cultura enoica ai sommelier nelle enoteche”.

Anche Jil Sander debutta nel mondo degli smartphone, e insieme a LG Electronics lancia Jil Sander Mobile. Disegnato dalla griffe con il tipico look minimale, lo smartphone si avvale della tecnologia di LG Electronics e dell’ultima generazione del sistema operativo Microsoft per smartphone, Windows® Phone 7.5. Jil Sander Mobile offre in anteprima anche l’App Jil Sander, che con il menu shopping localizza per l’utente le boutique della griffe più vicine e lo guida nell’e-store. “Questo progetto – ha dichiarato il CEO Alessandro Cremonesi – rappresenta un ulteriore passo verso la creazione di un nostro universo lifestyle”. Lo smartphone è disponibile presso rivenditori selezionati in Germania, Austria, Italia, Francia e UK e online su store.jilsander.com.

LOTUS INAUGURA UNO SHOWROOM IN CINA Dopo Rolls-Royce, Aston Martin, Bugatti e Bentley, anche Lotus entra nel mercato cinese con uno showroom a Pechino in Gongti Bei Lu che è stato inaugurato lo scorso 2 novembre. Lo spazio, che si trova nella zona di Sanlitun nel distretto di Chaoyang, inizialmente presenterà i modelli di luxury car Evora, Elise e Exige e lanciando per l’occasione il nuovo modello GTE Road, una versione aggiornata della Lotus GTE. L’inaugurazione dello showroom è avvenuta alla presenza del CEO Dany Bahar, ex Ferrari, e del presidente e CEO di Lotus China Zhang Lichen.


LIFESTYLE

IL RITZ DI PARIGI CHIUDE DUE ANNI PER LAVORI, 500 I LICENZIAMENTI Il celebre Hotel Ritz di Parigi, icona del lusso della Ville Lumiere, ha annunciato un grande intervento di restyling che durerà circa due anni, a partire dall’estate 2012. La ristrutturazione dell’hotel di proprietà del miliardario egiziano Mohamed Al Fayed, comporterà anche il licenziamento della maggior parte dei 500 dipendenti. Un portavoce dell’ho-

tel ha dichiarato che verranno mantenuti una trentina di impiegati e che i dipendenti licenziati riceveranno trattamenti personalizzati per reintegrarsi in altre strutture. I lavori di ristrutturazione (l’ultima risale al 1979) si sono resi necessari anche per l’avanzata di colossi alberghieri asiatici come il Mandarin Oriental, aperto in Rue Saint-Honoré a pochi passi dal Ritz.

NEW ORLEANS DÀ IL BENVENUTO AD AVERY FINE PERFUMERY

Dopo Londra, New York e Modena, sarà New Orleans la città che ospiterà il nuovo progetto Avery Fine Perfumery, il secondo negli Stati Uniti, in cui è possibile vivere appieno l’esperienza

di questo nuovo modo di avvicinarsi ai profumi. “Vogliamo che i nostri visitatori non vengano solo attratti dalla bellezza e dall’originalità del packaging”, ha dichiarato Celso Fadelli, CEO di Intertrade Europe e concept designer della boutique olfattiva. Situato proprio di fronte al Centro d’Arte Contemporanea, al 527 di St. Joseph Street, il negozio, firmato dall’eclettica designer internazionale Lilian Drissen, guida il visitatore a scoprire l’intera gamma di brand presenti come Agonist, Blood Concept, Boadicea the Victorious, Carthusia, Esteban, Nasomatto, The Hype Noses…e tanti altri.

DAL WEB ALLA STAMPA, AL VIA LA RIVISTA DI STYLE.COM Se ormai tutti i principali magazine di moda hanno lanciato la loro versione online, c’è anche chi ha svolto il percorso al contrario.

LA ROSA METTE IN MOSTRA 90 ANNI DI MANICHINI ARTISTICI “ManneQUEEN, since 1922” questo è il titolo della mostra allestita dall’azienda di manichini artistici La Rosa, nella sua galleria d’arte contemporanea “artandgallery” di Milano. In scena un percorso stilistico che inizia negli anni ’20 e arriva fino ad oggi, che racconta novant’anni di produzione, con intrecci di immagini d’epoca, filmati inediti e reperti storici che ricordano le numerose collaborazioni del marchio con le principali griffe della moda, da Valentino a Versace, ad Armani a Ferré. I manichini in mostra ripropongono le silhoutte tipiche delle diverse epoche divenendo simbolo della storia del costume.

Ha infatti debuttato nelle edicole di Europa e Nord America il 31 ottobre il primo numero di Style.com/Print, la rivista del celebre sito sul mondo fashion e lifestyle lanciato da Condè Nast nel 2000. Il nuovo magazine è dedicato alle collezioni in scena sulle passerelle internazionali, infatti uscirà sempre tre settimane dopo l’ultima sfilata di Parigi. “L’idea alla base della rivista – ha detto al New York Times Dirk Standen, direttore editoriale di Style.com – è quella di un distillato di tutto quanto è accaduto nella stagione di sfilate P/E 2012, da New York a Londra, Milano e Parigi, da collezionare”. Style.com/Print è in vendita in edicola a 14.99 dollari ed è ordinabile online nel sito Style.com/magazine a 6.99 dollari più i costi di spedizione. 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 105


BEAUTY / VISO

di Anna Gilde

Che

sei GIVENCHY, Le Soin Noir Sérum È un siero prezioso, che limita in modo significativo il processo di invecchiamento della pelle, rendendola più resistente e stimolando la ricostruzione del collagene. (30ml, € 331)

BOOTS, Siero Aqua Capture Optiva Dedicato alle pelli giovani, un siero che penetra a fondo per rafforzare la naturale barriera idratante e stimolare il rinnovamento cellulare. (30ml, € 24,50)

CLARINS, Sérum Capital Lumière Un concentrato antietà superattivo che moltiplica l’azione delle creme e contrasta macchie e colorito spento. (30ml, € 79)

MEDITERRANEA TERME, Siero Vivo Un immediato effetto tensore, con una visibile riduzione delle rughe già dopo le prime applicazioni. (15ml, € 26,30)

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I trattamenti

LANCÔME, Absolue Precious Cells Un trattamento viso, collo, décolleté, ricco di attivi dalle proprietà preziose, favorisce la ricostruzione e ottimizza il potere di auto-rigenerazione della pelle. (50ml, € 220)

BIOTHERM, Skin Vivo Uniformity È un trattamento rinnovatore di texture e colorito, che combatte le imperfezioni che riducono l’uniformità della pelle, attenuando così i segni del tempo. (50ml, € 75)

INSTITUT ESTHEDERM, E.V.E. (Elementi Vitali Essenziali) È una vera e propria materia prima di pelle, un innovativo trattamento auto-rigenerante dei tessuti cutanei, che fornisce alla pelle gli elementi per la sua rigenerazione. (30ml, € 95)

LA MER, Radiant Serum Contrasta opacità e discromie e riequilibra la pelle risvegliando la sua naturale capacità di riflettere e trasmettere la luce. (30ml, € 260)

LA PRAIRIE, Cellular Power Infusion I principi attivi sono conservati separatamente nel flacone e combinati subito prima dell’applicazione per ottenere risultati ottimali. (4x7.8ml, € 380)


BEAUTY / VISO

Le creme

DR. SEBAGH, Natural Replenishing Cream Non è un semplice idratante, ma un vero e proprio trattamento per pelli affaticate e senza vitalità. La pelle ritrova elasticità, turgore e vitalità. (50ml, € 90)

LANCASTER, Retinology Rich Cream Una crema da giorno che mira a combattere i principali segni visibili d’invecchiamento cutaneo e contemporaneamente dona benessere e idratazione a lungo-termine. (50ml, € 129)

NUXE, Rêve de Miel, Crema viso notte Per pelli secche e sensibili, la linea riformulata con Girasole e Oli Vegetali si arricchisce di un trattamento per lenire, riparare e rigenerare durante la notte. (50ml, € 28,84)

KIEHL’S, Rosa Arctica L’Haberlea Rhodopensis, una delle piante più rare e resistenti al mondo, è l’ingrediente attivo di questa crema anti-età, che rivitalizza l’attività cellulare. (50ml, € 52)

CHANEL, Ultra Correction Lift, Creme confort jour Supernutriente e dalla consistenza vellutata, è arricchita con burro di karité, che ripristina immediatamente la tonicità della pelle con un potente effetto lifting tensore. (50g, € 104)

ESTÉE LAUDER, Resilience lift Crema giorno SPF 15 Una squisita fragranza floreale per questa crema da giorno, che incanala l’energia benefica della luce visibile, attivando il Complesso Liftante. (50ml, € 106)

L’OCCITANE, Crème Précieuse Immortelle È nelle cellule del fiore Immortelle il segreto di questa formula, che corregge visibilmente le rughe profonde e migliora la tonicità. (50 ml, € 44) INTEGRINE, Hydra Thelia, Intolérance Una crema viso che lenisce, idrata e protegge, per pelli sensibili e vulnerabili a stress esterni come caldo o freddo eccessivo. Da Sephora. (40ml, € 19)

L’ERBOLARIO, Acido Ialuronico, Crema viso a tripla azione L’Acido Ialuronico, con la sua capacità di inglobare grandi quantità di acqua, aiuta a combattere la disidratazione e a preservare la tonicità della pelle esercitando un effetto distensivo dei solchi delle rughe. (50ml, € 30)

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LIBRI

Letture di stile

di Rossana Cuoccio

EYEWEAR, STORIA DI UN ACCESSORIO INTRAMONTABILE

Jimmy Choo celebra 15 anni con un libro

Gli occhiali sono tra gli accessori più amati ed ecco perché il designer Moss Lipow ne ha voluto tracciare una storia che dura ormai da circa un millennio. Appassionato di occhiali, Lipow negli anni ha collezionato pezzi unici scovati su e-Bay, alle aste, ai mercatini e ha accumulato un’enorme collezione di lenti, vecchie pubblicità e riviste specializzate. Eyewear, volume edito da Taschen, racconta attraverso una serie di fotografie l’evoluzione di quel caleidoscopico mondo che lui stesso ha messo insieme partendo addirittura dagli occhiali preistorici in osso di balena usati dagli eschimesi fino ai più attuali Ray-Ban. (€39,99)

Jimmy Choo festeggia i 15 anni dell’azienda con il volume Jimmy Choo XV in cui vengono raccontati i quindici anni del brand di calzature tramite quindici modelli che ne hanno fatto la storia. Il libro è a cura di Colin McDowell, giornalista di moda, con l’introduzione di Tamara Mellon, fondatrice e responsabile creativo di Jimmy Choo e le fotografie di Mario Testino e Terry Richardson. Jimmy Choo XV, presentato nelle boutique a fine ottobre, sarà poi disponibile a febbraio 2012.

Viktor & Rolf entrano nel mondo delle favole Con l’idea di avvicinare il mondo della moda a quello della letteratura, il duo stilistico olandese Viktor & Rolf, ha prodotto e illustrato la collana di favole “Fairy Tales” che racconta il loro universo stravagante e surreale. Edito prima in olandese e subito tradotto in inglese, il volume è composto da 144 pagine e 12 storie che narrano le avventure di personaggi fantastici come il Porcospino Disco, Little Dragon Butterfly, la Principessa Giselle nel Golden Dress o ancora la Principessa Shanilla. (€15, acquistabile su Amazon)

Diego Dalla Palma omaggia il bello di essere uniche

Bimbi in cucina con le ricette de Il Gufo

I segreti per piacersi, valorizzarsi e amarsi per quello che si è e con i piccoli difetti che esaltano il nostro aspetto. Di questo e non solo parla Diego Dalla Palma nel suo libro edito da Sperling & Kupfer. Il tema dell’unicità, inteso come senso estetico non per forza legato a canoni di bellezza stereotipati, ha dato lo spunto anche alla realizzazione della mostra “Artipicità” ideata dall’autore del libro e dedicata a dieci donne, icone indiscusse di charme, da Maria Callas a Lady Gaga. (€18,5)

Nato da un’idea di Giovanna Miletti, fondatrice de Il Gufo, e sua figlia Alessandra Chiavelli, “Mamma, adesso cucino io!” è una raccolta di ricette semplici ispirate alla tradizione gastronomica italiana che i bambini possono preparare con l’aiuto di mamme, papà o nonni. Oltre 238 pagine di ricette – la cui difficoltà è espressa dal numero di gufetti rossi di fianco ad ogni piatto – frutto dell’esperienza dello chef Maria Castellano accompagnate da immagini di Stefano Scatà e dalle illustrazioni di Monica Parussolo. (€26)

Tutto sul mercato cinese del lusso Luxury China: Market Opportunities and Potential è un libro scritto da Michel Chevalier e Pierre Lu (edito da John Wiley & Sons) sulla Cina, il secondo più grande mercato del lusso al mondo. Duecentocinquanta pagine in cui viene presentata una panoramica sull’emergente industria del lusso cinese analizzandone la sua complessità. Nel volume, inoltre, sono presenti le case history di brand globali come Alfred Dunhill, Louis Vuitton e Rolex e di marchi cinesi come Shanghai Tang, Shiatzy Chen e Liuli Gongfan. (€18, acquistabile su Amazon) 10 novembre 2011 PAMBIANCOWEEK 109


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Redazione Carlotta Careccia, Paola Cassola, Rossana Cuoccio, Chiara Dainese, Valeria Garavaglia, Fosca Palumbo

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