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Questa volta è facile: il piatto principale del Menù dii questo numero di P&P non poteva essere altro che Roma Food Excel: la prima edizione della nuova fiera del ‘food’ nella Capitale ha dimostrato nei fatti che gli operatori delle filiere ho.re.ca. apprezzano la possibilità di avere una manifestazione loro dedicata proprio a Roma, che è il cuore di una delle regioni italiane e forse mondiali più vocate al turismo, che per fortuna sta ripartendo alla grande in tutto il mondo. Non solo Roma, però: appena chiusi i battenti, DMP (che è anche editore di P&P) a iniziato a lavorare a spron battuto sulle due fiere in programma entro marzo 2023: Italy for Ho.Re.Ca. in autunno a Tirana (Albania) e l’ottava edizione di Levante Prof, a Bari dal 23 al 27 marzo 2023. Detto delle fiere, nel Menù della rivista trova particolare rilievo l’assalto climatico all’agricoltura che, unito a quanto sta accadendo sui fronti di guerra, si traduce in quello che rischia di essere uno degli anni più difficili che si ricordino per quanto riguarda gli approvvigionamenti non solo di grano, ma anche di numerose materie prime alimentari, com d’altra parte molte associazioni professionali mettono in luce da tempo.
Una segnalazione per un paio di altre ‘chicche’ che trovate nelle pagine di P&P maggio/giugno: una approfondita occhiata alle Filippine, che secondo gli analisti de IlSole24Ore sia avviano a diventare un grande mercato per l’industria alimentare italiana, a cominciare dal settore macchine, ed il concorso dedicato dalla
Fondazione Edmund Mach (San Michele all’Adige TN) dedica ai vini del trentino; nato come un esame per gli studenti, si sta rivelando uno dei più seri e ‘combattuti’ concorsi enologici italiani.
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Un risultato oltre le aspettative
La prima edizione di Roma Food Excel chiude con la soddisfazione per i risultati di un debutto ben riuscito. Con il grande successo ottenuto nella capitale, gli organizzatori sono già al lavoro per l'ottava edizione di Levante Prof dal 12 al 15 marzo 2023 alla Fiera del Levante di
Alla fine di quattro giorni che gli organizzatori, il team di DMP (che è anche editrice di P&P), hanno atteso con molta emozione per il debutto, sii può dire che la prima è andata come meglio non si poteva, ponendo le basi per ill ritorno del ‘food’ alla Fiera di Roma. 150 brand hanno occupato un'area di quasi 10 mila metri quadri, e numerosi sono stati i buyer italiani e stranieri - provenienti principalmente dai Paesi dell'area Balcanica - che hanno visitato Roma Food Excel.
Sono questi numeri della prima edizione della fiera internazionale specializzata nella filiera del grano (panificazione, pasticceria, pizzeria e pasta fresca), gelateria, birra, vino, bar, ristorazione, confezionamento, hotellerie, macchinari e tecnologie per l’agroalimentare, che assieme alle potenzialità della Fiera di Roma, un quartiere fieristico polifunzionale di oltre 390 mila mq che rappresenta un polo espositivo tra i maggiori e più accreditati d’Europa, indicano la vita della crescita di RFE, unica a offrire ai brands coinvolti il prestigioso palcoscenico della Capitale.
“Abbiamo fortemente creduto”, ha detto alla chiusura dei padiglioni il Presidente Ezio Amendola, “in quest’edizione di Roma Food Excel e i risultati raggiunti ci hanno dato ragione. Con questo successo ci prepariamo a tor-
nare dal 12 al 15 marzo 2023 a Bari con Levante Prof e diamo il nostro arrivederci a Roma al 2024, alternandoci tra le due città. Una formula che riteniamo strategica e vincente visto che Levante Prof è già un punto di riferimento nel Sud Italia per operatori italiani e stranieri». A fare da cornice alla manifestazione un ricco palinsesto di eventi con 4 giorni di formazione attraverso master-
class, workshop e seminari sul mondo dell’agroalimentare e dell'alta professionalità della trasformazione; e di gare nazionali e internazionali, dimostrazioni e show cooking per i professionisti del food a cui si sono aggiunti decine di eventi negli stand degli espositori. Il Salone internazionale dedicato all’enoagroalimentare e all'alta professionalità della trasformazione si è anche confermato come luogo ideale per grandi competizioni
internazionali, ospitando fin da questa prima edizione numerosi concorsi che hanno contribuito a generare l’interesse di visitatori e sponsors, ben conscio, questi ultimi, delle potenzialità implicite in un investimento nella Città Eterna.
Primo tra tutti, il Campionato del Mondo di Pizza Senza Frontiere che, organizzato da Ristorazione Italiana Magazine, con il patrocinio di Associazione Pizza Romana e in collaborazione con Master Pizza Champion, ha visto la partecipazione di oltre 250 pizzaioli professionisti italiani e stranieri, che si sono sfidati a suon di farina, pomodoro, mozzarella e ingredienti nelle 8 categorie di gara proposte nei due giorni di competizione. I neo campioni faranno parte della finale del prestigioso programma televisivo Master Pizza Champion, il primo e unico talent dedicato alla pizza andrà in onda da ottobre su Sky con la settima stagione.
Inoltre, si sono tenute anche gare di gelato, come il Concorso Movida - che rappresenta la Tappa di Roma per la selezione dei gelatieri che parteciperanno alla fase finale della Coppa Italia di Gelateria - che ha premiato il miglior gelato alcolico o gastronomico in abbinamento
a bevanda alcolica (Mimmo Lucchese e Mattia Parri si sono aggiudicati il primo posto ex aequo), e il Concorso Palatino d’Oro che ha visto Mario Serani di Gelaterie Serani di Antrodoco (comune della provincia di Rieti) salire sul podio per il miglior gelato al pistacchio. Entrambi i concorsi sono stati realizzati in collaborazione con l'Associazione Italiana Gelatieri e la rivista di settore Punto It.
Dando alla parola agli espositori presenti a Roma, la partecipazione a Roma Food Excel è raccontata come più che positiva, con ”risultati oltre le aspettative”, e una presenza di visitatori di "alto profilo e business”. La capacità di attirarli fin dalla prima edizione conferma che RFE si avvia a diventare "luogo ideale per far nascere nuove opportunità commerciali con partner italiani e stranieri”, come ha sottolineato un manager presente in fiera.
Nell’ambito di RFE sono stati organizzati oltre 30 incontri BtoB tra aziende italiane e buyer albanesi e rappre-
sentanti di Camera di Commercio e Industria di Tirana e del Comune di Durazzo, generando molteplici opportunità di collaborazione per nuovi progetti in Italia e in Albania. Gli incontri sono stati organizzati in collaborazione con Balcando Fi Solutions, società di consulenza specializzata nell'internazionalizzazione e partner della fiera.
Questa prima edizione ha già fornito, nella mente degli organizzatori, numerosi spunti per la crescita di Roma Food Excel, che si propone grazie alla fiducia degli espositori e del pubblico fin da questa edizione ‘del debutto’ come il nuovo punto di riferimento per gli operatori delle filiere di riferimento nell’Italia centromeridionale: lavorare in sinergia con Levante Prof a Bari, come sottolineava il Presidente delle due manifestazioni Ezio Amendola, offre agli operatori un binomio di grande efficacia commerciale e d’immagine.
Dori ‘racconta’ RFE
Falegnameria Dori ha postato sui propri socials, grazie a Camilla Dori, il racconto di come l’azienda, e la famiglia Dori hanno vissuto questi quattro giorni durante la prima edizione di Roma Food Excel. Racconto che riportiamo integralmente, ringraziando Falegnameria Dori per aver partecipato a RFE.
Cari lettori,
Come anticipato, dal 24 al 27 aprile la Linea Dori ha preso parte al Roma Food Excel 2022, salone internazionale dell’Industry food. Organizzata presso Fiera di Roma, la manifestazione ha ospitato anche le gare del Campionato del Mondo di Pizza Senza Frontiere che ha visto pizzaioli da tutto il mondo in sfida per conquistare il podio delle seguenti categorie: Pizza in teglia, Pizza in pala, Tonda al matterello, Pizza a quattro mani, Pizza a sorpresa – Mistery box, Freestyle singolo e Freestyle a squadre.
Per la Linea Dori è stata la perfetta occasione per consolidare amicizie passate nonché stringere nuovi rapporti commerciali con le aziende presenti in fiera e alcuni professionisti del settore dell’Arte Bianca, come Massimiliano Saieva, pioniere della pizza romana negli Stati Uniti che ha presenziato in qualità di giudice di gara. Inoltre, grazie al maestro Gianluca Procaccini, “Il Campione” della Pizza, è stato possibile realizzare una demo della pizza tonda gigante presso lo stand Mondo Alimenti, anch’esso nostro partner commerciale da più di 10 anni. A seguire, il video che mostra un corretto uso della Pala “Aria”, perfetta per condire e infornare la cosiddetta family pizza!
Insomma, la pizza gigante è un vero piacere per gli occhi e soprattutto per il palato, ma non sarebbe lo stesso senza la nostra innovativa e leggerissima Pala Aria da 50 centimetri di diametro, i cui microfori dimezzano la farina in forno e permettono all’impasto di scivolare senza mai attaccarsi. Per non parlare del Tagliere tondo con manico della Linea Dori, l’ideale per servire la pizza e mantenerla calda una volta approdata a tavola!
Inutile dire che per scoprire questi prodotti, basta andare sul nostro sito www.lineadori.com e per acquistarli occorre mandare un’email a info@lineadori.com o andare sul nostro e-shop dove l’acquisto è a portata di click! Per ora è tutto cari lettori, a presto!
Pizza Senza Frontiere ‘invade’ RFE
Nell’ambito di Roma Food Excel, al termine di due giorni di competizione, Pizza Senza Frontiere ha proclamato tutti i nuovi campioni del mondo di Pizza. Gara davvero combattuta, con grande contorno di pubblico e tanto, tanto tifo. Roma Food Excel sede per questa gara internazionale.
Il 25 e 26 aprile, durante Roma Food Excel, i migliori Pizzaioli provenienti da tutto il mondo si sono sfidati in diverse discipline per aggiudicarsi il titolo di Campione del Mondo
Dopo due giorni di gare, nei quali centinaia di Pizzaioli provenienti da tutto il mondo si sono sfidati, al termine delle competizioni hanno avuto luogo le premiazioni del campionato del mondo di Pizza. – Pizza Senza Frontiere. Ecco tutti i premiati.
Pizza in palla
1° Classificato - Emanuel Facchin 919 Punti
2° Classificato - Fabrizio Di Leginio 879 Punti
3° Classificato - Sebastiano Parentignoti 860 Punti
Pizza tonda al matterello
1° Classificato - Rosario Simeoli 833 Punti
1° Classificato - Cristian Tolu 833 Punti
2° Classificato - Aldo Brancato 830 Punti
3° Classificato - Antonio Saviana 822 Punti
Pizza a 4 mani
1° Classificato - Marco Amicone 871 Punti
2° Classificato - Andrea Di Paolo 833 Punti
3° Classificato - Gianluca Sozubir 772 Punti
Pizza al metro
1° Classificato - Federica Samarani 902 Punti
2° Classificato - Andrea Di Paolo 866 Punti
3° Classificato - Davide Samarani 852 Punti
Mistery box
1° Classificato - Nicodemo Arnoni 850 Punti
2° Classificato - Corrado Bombaci 845 Punti
3° Classificato - Andrea De Stefano 828 Punti
1° Classificato - Leandro Mastromatteo 902 Punti
1° Classificato - Gianluca Piersanti 909 Punti 2° Classificato - Cristian Tolu 882 Punti
3° Classificato - Valentino Rotaru 878 Punti
Premi speciali
Pizza in rosa: Federica Samarani si è aggiudicata il premio per essere stata la donna che ha ottenuto il punteggio assoluto più alto in una delle competizioni.
Pizzachef emergente: Massimo Leone è stato premiato come Pizzaiolo under 30 con il punteggio assoluto più alto in una qualsiasi delle competizioni..
Re delle pizze romane: Cristian Tolu, invece, ha ottenuto il premio per aver ottenuto il miglior risultato assoluto quale somma dei punteggi delle 3 gare (Pizza in teglia, Pizza in pala e Pizza al matterello).
Inoltre, tutti i neo campioni del mondo, si sono di fatto assicurati la partecipazione di diritto - in qualità di finalisti - alla 7^ stagione del talent televisivo Master Pizza Champion, il primo ed unico talent televisivo dedicato alla Pizza che tornerà in TV da ottobre sempre su SKY 937.
Nei giorni di gara sono stati numerosi gli ospiti d’eccezione che hanno valutato i pizzaioli professionisti in gara: Davide Civitiello, Tiziano Casillo, Luciano Passeri, Andrea Bosio, Luciano Sorbillo, Pino Arletto, Piero Asaro, Elia Pompa, Francesco Marasciulo, Clara Micheli, Raffaele Di Stasio, Pasquale Chirico, Alessandro Negrini, Thierry Graffagnino e molti altri ancora.
Il Campionato del Mondo è organizzato da Ristorazione Italiana Magazine, il network B2B di riferimento in Italia per la ristorazione professionale, con il patrocinio di Associazione Pizza Romana, volta a promuovere, difendere e sviluppare la Pizza Romana in Teglia, in Pala ed al Piatto con il Matterello, in Italia ed in particolare nel Mondo, con il patrocinio del Comune di Roma oltre che con la collaborazione di Master Pizza Champion, talent tv dedicato ai Pizzaioli professionisti.
Le parole dell’organizzatore, Enrico Famà al termine dell’evento: “Sono stati due giorni fantastici, devo ringraziare di cuore tutti i professionisti che hanno voluto partecipare a questo evento, nonostante tutte le difficoltà del momento, il calendario non favorevole, l’avvio della stagione estiva. La macchina organizzativa è stata impeccabile, devo fare i complimenti a tutto il mio gruppo di lavoro, alle aziende che ci hanno seguito e supportato anche in questa nuova avventura. È stato emozionante poter tornare dopo diverso tempo ad organizzare un evento di così grande successo”.
Il premio nazionale “Extra Cuoca”
Il talento delle donne per l’olio extra vergine di oliva: al via le iscrizioni per la seconda edizione del concorso nazionale dedicato alle cuoche professioniste che valorizzano con le loro creazioni il ruolo dell’olio extravergine e gli oli finalisti alla XXX edizione del Premio Nazionale Ercole Olivario. Iscrizioni gratuite aperte fino all’11 settembre 2022.
Sono aperte le iscrizioni per la seconda edizione di “Extra Cuoca”, il primo concorso nazionale ideato per promuovere le cuoche professioniste che operano in Italia valorizzando le caratteristiche di qualità e il ruolo in cucina dell’olio extra vergine d’oliva.
Promosso dal Comitato di Coordinamento del Premio Ercole Olivario e dall’Associazione Nazionale Donne dell’Olio, con la collaborazione di Lady Chef (Dipartimento femminile della FIC - Federazione Italiana Cuochi), il concorso intende esaltare le competenze e il talento creativo delle cuoche professioniste, che operino o abbiano operato per almeno tre anni in “strutture ristorative” in Italia o come chef a domicilio, impegnandole nell’elaborazione di ricette preparate utilizzando uno degli oli finalisti alla XXX edizione del Premio Nazionale
Ercole Olivario, prodotto nell’ambito territoriale in cui la cuoca svolge la sua attività professionale o, in alternativa, nel suo territorio d’origine.
Le cuoche partecipanti, potranno iscriversi gratuitamente entro l'11 settembre 2022, compilando il modulo on line di iscrizione (disponibile, insieme con il regolamento completo, sul sito www.extracuoca.it), ed avranno la possibilità di inviare un massimo di quattro ricette, una per ciascuna delle quattro categorie previste dal regolamento 2022: Antipasti e altre preparazioni, primi piatti, secondi piatti e d olci.
Gli elaborati, completi di foto del piatto finito, saranno sottoposti al vaglio di una Giuria di esperti multidisciplinare che esaminerà le ricette assegnando un punteggio basato sulla valutazione di una serie di parametri come l’attenzione prestata al profilo sensoriale dell’olio prescelto e alla valorizzazione dei prodotti locali, la cura nella scelta degli ingredienti utilizzati, l’aspetto estetico, desumibile dalla foto del piatto, la salubrità e il profilo nutrizionale della ricetta e infine l’originalità, unitamente alla capacità di innovare, cioè aggiungere vero valore alla creazione.
Le successive fasi del concorso prevedono la proclamazione delle finaliste, che si contenderanno i premi in palio e saranno giudicate da una giuria che opererà in presenza, valutando ed assaggiando le ricette eseguite in diretta dalle cuoche finaliste. L’obiettivo sarà quello di premiare le migliori 8 autrici, cioè la prima e la seconda classificata per ogni categoria.
Fonte: ADD Comunicazione
Mondo Alimenti è una società di distribuzione di prodotti e servizi alimentari che opera in sinergia con ristoratori e pizzaioli di Roma e provincia.
Servizi per i Professionisti della Ristorazione
Una rete di distribuzione efficiente, servizi di consulenza e assistenza personalizzata, consegne rapide e sicure: in poche parole, Mondo Alimenti.
La guerra e i cereali
I prezzi dei seminativi rilevati in Italia sulle principali piazze di contrattazione ad aprile 2022 hanno registrato ulteriori rincari su base mensile, ad eccezione del mais per il quale si rileva un lieve ripiegamento. Lo evidenzia l'Ismea nella nota di aggiornamento sull'evoluzione dell'impatto del conflitto sui mercati dei cereali e della soia.
L’Ismea nella nota rileva che listini del frumento duro si sono attestati a 503,66 euro/t (+84,2% rispetto aprile 2020, +86,5% su aprile 2021 e + 1,4% sul mese precedente) dopo i picchi raggiunti negli scorsi mesi di novembre e gennaio. Per questo prodotto, che - sottolinea l'Ismea - non ha una diretta correlazione con la guerra in atto, le prospettive sono di una prossima inversione di tendenza dei listini, se dovessero essere confermate le previsioni di un recupero produttivo in Canada, primo produttore ed esportatore globale, colpito la scorsa estate da un'eccezionale siccità che ha falcidiato il 60% dei raccolti.
Nel caso del frumento tenero, la cui produzione russa e ucraina costituisce circa il 30% degli scambi mondiali - con ampia prevalenza di paesi del nord Africa e asiatici - i prezzi hanno ricominciato a salire dopo una fase di distensione del mercato, di riflesso agli apparenti progressi percepiti nei colloqui Russia-Ucraina. Ad aprile, sul mercato nazionale, il grano tenero ha raggiunto mediamente i 398,95 euro/t evidenziando un
incremento del +71% su base annua e del 2% sul mese precedente. Alla Borsa merci di Chicago, dall'inizio della crisi in atto fino al 13 maggio, le quotazioni a termine hanno evidenziato un incremento di 126,00euro/t per le consegne a maggio e di 129,46 euro/t per quelle a luglio, mantenendo una spiccata volatilità giornaliera. Per il mais, quotato mediamente ad aprile sul mercato nazionale a 371,94 euro/t, si è registrata una leggera flessione mensile (-2,6% su marzo 2022, a fronte di un +59,5 su base annua), che non è attualmente indicativa di un'inversione della tendenza del mercato. Permangono infatti le preoccupazioni sulla mancanza del prodotto di origine ucraina, in un contesto produttivo che potrebbe prefigurare per la campagna 2022/23 un ulteriore, seppur lieve, peggioramento dei fondamentali. In costante aumento risulta anche il prezzo dell'orzo che ha raggiunto ad aprile 2022, in base alle rilevazioni Ismea sul mercato italiano, il record di 362,64 euro/t: un valore più elevato dell'89,3% rispetto ad aprile 2021 e del 3,7% rispetto a marzo.
La pagella dei ministri dell’Agricoltura
Tra competenti e catapultati, secondo l’indagine di Alimentando.info, cinque ministri meritano un voto superiore al 7, ma è presente anche una sufficienza e ben tre bocciati. L’analisi rivela la complessità della gestione di un ministero una volta determinante e oggi chiamato a sempre nuove sfide.
Dopo essere stato un dicastero chiave per buona parte del XX secolo, il Ministero delle Politiche Agricole è oggi una realtà sempre più complicata da valorizzare, che deve per forza operare in sinergia con altri, in particolare con i ministeri dello Sviluppo economico e degli Esteri. Ma quale ruolo hanno giocato i suoi titolari in questi anni? Come (non) lo hanno rivitalizzato?
Lo spiega molto bene Alimentando.info, il periodico italiano del settore alimentare, che ancora una volta si è interrogato su tematiche care al Bel Paese, in particolare mettendo sotto esame gli ultimi dieci politici che in questi anni hanno ricoperto il ruolo di ministro delle Politiche Agricole.
Negli anni si sono avvicendati ministri di diverso spessore da presidenti del Consiglio e della Repubblica come Antonio Segni (a Palazzo Chigi dal 1955 al 1957 e al Quirinale dal 1962 al 1964) fino ad economisti di caratura internazionale. Sono però presenti anche nomi di cui, ancora oggi, non si conosce il vero motivo della
loro nomina.
L’indagine, in particolare, si è focalizzata sugli ultimi 10 inquilini di via XX Settembre, da Paolo De Castro (2006) fino a Stefano Patuanelli attualmente in carica. In questi anni, come si può leggere a questo link, la poltrona del Mipaaf è stata occupata da figure che hanno sostenuto un comparto strategico come l’agroalimentare, ma anche da personaggi con competenze limitate. La classifica vede al primo posto Paolo De Castro (Margherita-PD) che ottiene una valutazione di 8,5 grazie agli effetti a lungo termine del suo operato. Gran conoscitore delle dinamiche agricole italiane e internazionali, a lui si deve anche la storica direttiva Ue contro le pratiche sleali del 2019.
Conquista il secondo posto Luca Zaia con un 8 in pagella: laureato alla facoltà di Agraria dell’Università di Udine, ha unito competenza e passione risolvendo la grana del blocco all’export negli Usa del Brunello di Montalcino,
vietato dopo la scoperta di alcune partite con certificazioni false. Suo anche il merito di aver presieduto il primo G8 agricolo, nel Castelbrando di un piccolo comune chiamato Cison di Valmarino (ovviamente in Veneto). Terzo posto sul podio per Maurizio Martina (PD) che ottiene un 7/8. Martina ha equilibrato competenze tecniche e formazione politica; dalla sua ha anche un mandato particolarmente longevo: ben quattro anni con in mezzo un evento dalla risonanza planetaria come Expo 2015, gestito egregiamente, e una posizione chiara e netta sul Ceta, l’accordo di libero scambio Ue-Canada. Chiudono invece la Top10, entrambi con un 4 in pagella, Francesco Saverio Romano (Popolari di Italia domani) e Nunzia De Girolamo (Popolo delle Libertà).
In carica per pochi mesi, Francesco Saverio Romano fa registrare una boutade su un logo per i ristoratori all’estero che utilizzano prodotti italiani e un’ora secca di ritardo alla manifestazione Cibus Tour 2011, fra il disappunto generale.
Poche note di rilievo anche per Nunzia De Girolamo: emerge solo una polemica, nel dicembre 2013, a seguito di una sortita al Brennero con la divisa della Coldiretti per una protesta organizzata al confine tra Italia e Austria per “difendere il made in Italy”. La sua presenza venne però criticata da Confindustria e da Federalimentare.
“Dall’indagine emerge quanto sia fondamentale la scelta del nuovo Ministro delle Politiche Agricole, e non solo quello” dichiara Angelo Frigerio, direttore di Alimentando.info. “La classe politica italiana deve valorizzare questo ministero che deve operare in sinergia con altri e affidare quindi ruoli cruciali a persone competenti, responsabili, formate e informate in quanto queste ultime hanno in mano la crescita di un intero Paese”.
Scoiattolo premiata con il Tespi Awards 2022
Scoiattolo ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Grocery&Consumy Awards “I premi dell’eccellenza” per l’iniziativa charity 2021 “Murales aziendale con i ragazzi della comunità Il Pezzettino”, il progetto che lo scorso ottobre aveva coinvolto lo street artist Sea nella realizzazione di un murales insieme ai ragazzi della comunità protetta.
La cerimonia di consegna dei premi si è tenuta presso la sala plenaria durante la seconda giornata di Fiera Cibus a Parma. Ha ritirato il premio il Team Ufficio Creativo Scoiattolo con Alice Galli – Responsabile Comunicazione & Marketing, Alice Lepori – Art Director& Content Specialist, Francesca Albizzati – Graphic & Communication Specialist. “E’ stato un vero onore, per noi, partecipare alle premiazioni con questo progetto e ricevere un riconoscimento così prestigioso”, afferma Alice Galli. “I bambini e i ragazzi della comunità varesina Il Pezzettino sono persone con cui noi di Scoiattolo abbiamo un legame speciale e duraturo: sempre alla ricerca di nuovi modi di condivisione, scoperta e cura. Realizzare con loro qualcosa che portasse bellezza alla nostra azienda come questo murales e sentirli parte del nostro progetto di rinnovamento ha reso i nostri spazi ancora più preziosi e di valore, qualcosa di ancora più bello da vedere quotidianamente”.
I Tespi Awards, giunti alla 14esima edizione, sono organizzati da Tespi Mediagroup e hanno premiato l’impegno delle aziende che si sono distinte nell’ideazione e realizzazione di attività di marketing e comunicazione nell’anno solare 2021. A decretare i vincitori per le diverse categorie del mondo alimentare, una giuria formata da 101 buyer di Gd e Do, normal trade e operatori del settore e presieduta dal direttore generale Decò Italia Gabriele Nicotra. Insieme a Scoiattolo, tanti altri brand del panorama alimentare
italiano hanno visto riconoscersi il premio Charity per le diverse iniziative candidate: “Una bella testimonianza di quanto la Corporate Social Responsibility stia diventando sempre più presente e significativa nei progetti aziendali”, conclude Alice Galli.
Il murales, fortemente voluto dalle famiglie Di CaroGuerra - Belletti, proprietarie da 3 generazioni del Raviolificio Scoiattolo, è stato realizzato in occasione di un importante rinnovo delle linee produttive e degli uffici e racconta in immagini la storia dell’azienda fra passato, presente e futuro. Un progetto reso ancora più importante proprio grazie al coinvolgimento della comunità Il Pezzettino. Perchè la pasta fresca per Scoiattolo è più di un prodotto: è un momento di aggregazione e di gioia condivisa, è attenzione per gli altri perché niente come la tavola sa unire e rallegrare.
Fonte: Ufficio Stampa Ne.www.s
Il pomodoro per la ricerca.buono per te, buono per l’ambiente
Fondazione Umberto Veronesi, con il prezioso contributo di Anicav e Ricrea, ha distribuito più di 36.500 confezioni di pomodoro in oltre 400 punti di distribuzione collocati su tutto il territorio italiano al fine di sostenere la ricerca scientifica contro i tumori che colpiscono bambini e adolescenti
Italia, i volontari hanno distribuito a fronte di una donazione di 10 € le confezioni composte da tre lattine di pomodoro: pelati, polpa, pomodorino. Il pomodoro, un alimento immancabile in cucina che ben rappresenta l'importanza del sostegno alla ricerca scientifica d’eccellenza.
Grazie al prezioso supporto di più di 1.500 volontari coinvolti “Il Pomodoro per la ricerca. Buono per te, buono per l’ambiente”, l’evento con cui Fondazione Umberto Veronesi è approdata in numerose piazze, scuole e aziende del territorio italiano sabato 23 e domenica 24 aprile 2022, conferma il suo importante sostegno alla ricerca scientifica contro i tumori pediatrici raccogliendo quasi 500.000 euro e contribuendo così al finanziamento di un innovativo protocollo di cura per i bambini affetti da neuroblastoma, un tumore del sistema nervoso periferico che rappresenta, in età pediatrica, la terza neoplasia per frequenza dopo le leucemie e i tumori cerebrali.
La manifestazione è stata possibile grazie al fondamentale contributo dell'Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali (Anicav) e del Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio (Ricrea) che anche quest’anno hanno sposato e sostenuto l’iniziativa con grande entusiasmo. Nei numerosi punti di distribuzione presenti in tutta
“Grazie alla grande sensibilità, all’impegno e alla dedizione dimostrati dai nostri volontari, dai donatori e dai preziosi partner, Anicav e Ricrea, che da anni sono al nostro fianco per sviluppare questo importante progetto, è stato possibile raggiungere un grande risultato a sostegno della ricerca scientifica nel campo dell’oncologia pediatrica. Grazie ai fondi raccolti potremo continuare ad aiutare concretamente i bambini che ogni anno si ammalano di tumore e dar loro una speranza di guarigione”, spiega Monica Ramaioli, Direttore generale di Fondazione Umberto Veronesi.
“Lo straordinario risultato raggiunto ci rende orgogliosi di quanto fatto e ci dà ancora maggiore entusiasmo per tornare in piazza per la prossima edizione”, dichiara il Presidente di Anicav, Marco Serafini.. “Un grazie speciale va all’intera filiera del pomodoro da industria, ai volontari che hanno reso possibile tutto ciò e soprattutto alle tante persone che hanno generosamente sostenuto il progetto con le loro donazioni.”
“Anche quest’anno siamo al fianco di Fondazione Umberto Veronesi in questo progetto, e per ottenere questi importanti risultati abbiamo moltiplicato il nostro impegno”, commenta Domenico Rinaldini, Presidente di Ricrea.
Le Filippine per il food&beverage italiano
Le istituzioni del Paese asiatico presentano un mercato ampio e in forte crescita, una popolazione giovane e dinamica e la posizione di rilievo all’interno dell’area Asean, fattori che rendono le Filippine un partner commerciale appetibile per le aziende italiane del settore food&beverage
La filiera agroalimentare italiana è un asset strategico chiave per la competitività del Paese e in crescita costante negli ultimi dieci anni. Nel 2021 il comparto ha riportato oltre confine ricavi record, mai così alti nella storia, raggiungendo i 50,1 miliardi di euro, in crescita del 10,8% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, rimangono ampi margini di sviluppo che devono spingere gli operatori a individuare nuovi partner e opportunità di internazionalizzazione. Le Filippine rappresentano sicuramente uno dei Paesi dal maggior potenziale, potendo contare su un bacino di 111 milioni di abitanti, su un’economia in forte crescita e sulla fiducia degli investitori stranieri. Il Pil ha raggiunto un valore di 362 miliardi di dollari (+18% la variazione rispetto al 2015) mentre sono 6,5 i miliardi di dollari di investimenti diretti esteri ricevuti nel
2020, in aumento del 47,1% rispetto al 2015, a testimonianza di una grande credibilità monetaria. Dati che contribuiscono a rendere il mercato filippino il secondo per estensione nei Paesi Asean, il terzo per crescita della popolazione a partire dal 2015. Tra le principali opportunità per i protagonisti del food&beverage Made in Italy quella di avere accesso, tramite il mercato filippino nel quale le istituzioni del nostro Paese operano già attivamente, a un’area dalla grande rilevanza. Secondo le ricerche realizzate da The European House - Ambrosetti, se fosse un’unica economia quella Asean genererebbe un Pil di quasi 3.000 miliardi di dollari (+21,5% rispetto al 2015), collocandosi al terzo posto per grandezza nel continente e al quinto nel mondo. I principali indicatori rilevano una
forte espansione sia demografica (674 milioni di abitanti complessivi, +6,4% vs 2015) che economica. Il 90% dei Paesi dell’area registra una crescita a doppia cifra del Pil negli ultimi 5 anni, con un mercato che esporta merci per un valore complessivo di 1.470 (+25,3% vs 2015) e importa per 1.349 miliardi di dollari (+22,6% vs 2015). Un contesto che genera fiducia a livello internazionale, attirando 136 miliardi di dollari di investimenti dall’estero (+19,0% vs 2015).
Il caso delle Filippine si inserisce in questo contesto di forte dinamismo. Il Paese può contare su una popolazione giovane, il 57% ha meno di 30 anni, con una forte propensione al consumo. La spesa delle famiglie abilita il 75% della generazione del PIL (1° Paese in Asean), e questo è composto per il 20% da consumi alimentari, non alimentari e turismo. Inoltre, il budget allocato per il cibo e gli alimenti costituisce la voce più rilevante anche nei tre decili superiori di classi per guadagno mensile pro-capite. Un’attitudine che contribuisce in modo determinante a far crescere il valore delle importazioni. Le Filippine importano la maggior parte dei prodotti consumati: dopo lo stop dovuto alla pandemia, nel 2021 la crescita è stata del 30,8% (+7,1% CAGR 2011-2020) raggiungendo il record storico di 124,4 miliardi di dollari. Nonostante anche le esportazioni continuino a crescere (+3,4% l’incremento medio annuo nell’ultimo decennio, +14,4% solo nel 2021), il deficit commerciale del Paese rimane rilevante essendosi attestato a -49,8 miliardi di dollari nell’ultimo anno. Gli accordi di libero scambio firmati negli ultimi 30 anni guardano prevalentemente ad altri Paesi asiatici: i principali partner commerciali sono tutti continentali, con l’unica significativa eccezione degli Stati Uniti.
Le esportazioni agroalimentari delle Filippine pesano sul totale per l’8,5%, per un valore di 6,3 miliardi di dollari.
È interessante constatare come le prime 10 categorie di prodotti equivalgano al 97% del valore e come più del 50% del business verso l’estero sia garantito da frutta e noci (30,3%) e oli e grassi (23,6%). Tra le importazioni, guidano i cereali (3,4 miliardi di dollari, 20,7% del totale) seguiti da residui alimentari (2,1 mld, 12,4%), carne (1,9 mld, 11,1%) e concentrati di caffè, tè e mate (1,8 mld, 11%). Altri beni richiesti sono oli e grassi, prodotti lattiero-caseari, frutta e noci, bevande, pesce e prodotti dalla lavorazione di farine. Più diversificato in questo caso il ranking dei primi dieci partner commerciali, guidato da Stati Uniti (3,5 miliardi di dollari) e via via da Indonesia (1,7 mld), Cina (1,7 mld), Vietnam (1,5 mld), Australia (1,2 mld), Malesia (1,0 mld), Thailandia (0,7 mld), Singapore (0,6 mld), Brasile (0,4 mld) e India (0,4 mld).
Nonostante i valori record raggiunti dalle esportazioni agroalimentari italiane e la necessità di individuare nuovi partner che possano in qualche modo ridurre gli impatti
della crisi russo-ucraina sulla filiera, gli operatori del nostro Paese non sono ancora riusciti a collocare le proprie produzioni di eccellenza sul mercato delle Filippine. L’Italia è il ventesimo partner di importazioni agroalimentari per il Paese, esportando 145,0 milioni di dollari (0,9% del totale). La farina è il bene più richiesto e vale da solo per il 61,5% del totale mentre, nonostante i primati italiani, alcuni prodotti tipici della dieta mediterranea non riescono a sfondare. Tra le dieci categorie più richieste dal mercato, rientrano infatti alcune considerate strategiche e rilevanti per la nostra filiera. Un caso su tutti, quello di latte e derivati che vede le nostre aziende posizionarsi al ventiquattresimo posto incidendo sulle importazioni del comparto solo per lo 0,3%, proprio in una filiera molto vocata all’internazionalizzazione (la terza per proiezione sui mercati internazionali, dopo vino e pasta).
“Siamo molto lieti di discutere, in questa sesta edizione del Forum Food&Beverage di The European House – Ambrosetti, del ruolo delle Filippine quale partner strategico e mercato di riferimento per le imprese agroalimentari italiane. Nello studio che abbiamo realizzato per l’Ambasciata italiana a Manila emergono alcune evidenze che meritano una riflessione condivisa.
Solo per fare un esempio, le Filippine importano gran parte dei prodotti lattiero caseari che consumano, ma l’Italia si posiziona al 24° posto tra i partner commerciali delle Filippine per questi prodotti, 19 posizioni dopo la Germania (5° posto) e 17 dopo la Francia (7° posto)”, dichiara Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo di The European House – Ambrosetti.
“La presenza delle istituzioni filippine in occasione di questo importante appuntamento d’incontro con la filiera agroalimentare è stata voluta e fortemente sostenuta, anche finanziariamente, dall’Ambasciata d’Italia in Manila. Sono convinto che esistano le condizioni per consentire alle imprese del nostro Paese di penetrare con successo in un mercato in grande espansione e dal forte valore strategico ma ancora largamente inesplorato”, sottolinea Marco Clemente, Ambasciatore d’Italia nelle Filippine.
Fonte: Lead Communication
La storia del mondo attraverso le piante
Agroinnova celebra vent’anni di cultura e ricerca in occasione della Giornata Internazionale della salute delle piante. Il 12 maggio si sono svolte le tradizionali Porte Aperte di Agroinnova, data simbolica in cui si celebra la Giornata Internazionale per la Salute delle Piante, eredità dell’Anno Internazionale della Salute delle Piante.
Per Agroinnova l’iniziativa Porte Aperte di quest’anno ha avuto un valore speciale: ha festeggiato infatti il traguardo dei 20 anni di attività. Istituito nel 2002 presso l'Università degli Studi di Torino, Agroinnova, il Centro di Competenza per l'Innovazione in campo agroambientale, è considerato a livello internazionale una delle eccellenze dell'innovazione pubblica sul territorio piemontese e non solo.
"In questi vent'anni, che sono veramente volati, Agroinnova ha affrontato temi di grande rilievo per la salute delle piante, per la sicurezza del cibo che consumiamo, soprattutto occupandosi della messa a punto di metodi di difesa delle colture a bassissimo impatto ambientale”, dichiara Maria Lodovica Gullino, Direttore del Centro. Tra le migliori strutture in Italia e in Europa nel settore della Patologia vegetale, con ottomila metri quadrati a disposizione dei ricercatori presso il Polo Universitario di Grugliasco, Agroinnova considera da sempre come core-business la ricerca, di base e applicata, a cui dedica il 70% delle risorse, senza trascurare il trasferimento dei risultati al mondo operativo, la divulgazione delle cono-
scenze al pubblico e la formazione permanente. Tra i temi su cui Agroinnova ha concentrato la sua ricerca ventennale con una visione internazionale e tanta passione, le malattie delle colture ortoflorofrutticole, la difesa sostenibile delle piante, la resistenza ai fungicidi e riduzione dell'uso di mezzi chimici, la difesa biologica e integrata, la biosicurezza e l’agroterrorismo, la salute del suolo, l’effetto dei cambiamenti climatici sulle malattie delle piante, la salute delle piante nell'ottica di una salute circolare. Tutte ricerche che si legano perfettamente agli studi e allo sviluppo di una alimentazione più sana, più buona e per tutti.
Nei suoi vent’anni di attività Agroinnova ha ottenuto oltre 100 milioni di finanziamenti e più di 200 progetti (di cui 50 finanziati dalla Commissione Europea) e ha formato più di 200 giovani ricercatori, di cui una cinquantina di dottori di ricerca, collaborando nel mondo privato con 200 imprese tra Italia ed estero a finanziare progetti di ricerca nel settore agro-ambientale.
Fonte: Ufficio Stampa Agrinnova
Il sistema Hscd
Pim presenta a Ipack-Ima il rivoluzionario sistema di food drying Hscd che garantisce resa al 90%, proprietà organolettiche inalterate, riduzione del 70% dei tempi di processo, risparmio del 60% sui consumi e recupero dell’acqua estratta.
Pim, azienda trevigiana che si è distinta fino ad oggi in operazioni di ammodernamento, revamping e automazione di impianti per il settore agroalimentare, ha scelto Ipack-Imaappuntamento internazionale dedicato al Processing e Packaging tenutosi a Milano dal 3 al 6 maggio – per svelare in anteprima mondiale il suo innovativo sistema di essiccazione ad alta resa Hscd (High Speed Cold Dryer), che rivoluziona i tradizionali metodi di essiccazione alimentare e dà vita a un virtuoso esempio di upcycling 100% Made in Italy. Registrato con brevetto internazionale, il sistema Hscd di Pim si basa su un’avanzata tecnologia a onde elettromagnetiche non ionizzanti combinate ed è un sistema di essiccazione ad altissima resa: le onde utilizzate riscaldano in modo uniforme il prodotto trattato attivando istantaneamente i processi di evaporazione grazie all’eccitazione vibro-rotazionale delle molecole d’acqua indotta dal campo elettromagnetico e la trasmigrazione della stessa dalla parte interna alla superficie del prodotto. Ne risulta un’essiccazione lineare dall’interno verso l’esterno, a bassa temperatura, senza spreco di energia per il preriscaldamento delle strutture dell’impianto, dell’acqua di processo e dell’aria, riducendo drasticamente la dispersione di calore e aumentando l’efficienza di processo. La tecnologia Hscd consente di ridurre i tempi di processo mediamente del 70%. I consumi beneficiano di una riduzione media del 60% e l’acqua, che evapora in pochi secondi a basse temperature per poi essere recuperata, viene rimessa
in circolo per produrre nuova energia o recuperata per essere reimmessa nel ciclo di produzione alimentare. Estremamente significativo anche il risultato di resa del processo di essiccazione, che arriva in media al 90% grazie al riscaldamento uniforme da parte delle onde elettromagnetiche che, al contempo, non provocano dispersione termica.Non ultimo, il nuovo sistema Hscd contribuisce in modo importante alla sostenibilità ambientale poiché, grazie al basso fabbisogno energetico, è alimentabile anche totalmente con fonti rinnovabili, con conseguenti significativi benefici in termini di riduzione delle emissioni di CO2.
Il tutto nel pieno rispetto delle caratteristiche organolettiche, nutrizionali, chimiche e fisiche del prodotto trattato e in linea con i requisiti di Industry 4.0, con un modello di sviluppo intelligente che utilizza strumenti performanti e interconnessi.
Fonte: Pim
L’evento di riferimento per l'HORECA del TRIVENETO
6>9 NOVEMBRE 2022
Fiera di VICENZA
Solo per operatori PROFESSIONALI
Le recensioni dei prodotti in negozio
Le recensioni online possono essere grandi strumenti di marketing per aiutare i clienti nelle decisioni d’acquisto. In questo articolo, Scandit spiega perché i retailer dovrebbero facilitare l’accesso alle recensioni e alle informazioni dei prodotti sui dispositivi smart anche quando i clienti sono in negozio, e come farlo.
Il 79% dei clienti dichiara che le recensioni sono importanti tanto quanto i consigli degli amici. I clienti considerano i suggerimenti degli amici più importanti di qualsiasi campagna di marketing. Le recensioni provenienti da un cliente o da una fonte autorevole sono al secondo posto, in termini di importanza. L’inchiesta di Scandit inizia da questi dati ben precisi.
Ciò che i retailer possono fare è assicurarsi che la recensione sia autentica e oggettiva. Se fosse troppo positiva ed entusiasta, potrebbe risultare non affidabile. Negli USA, il 93% dei clienti legge recensioni online prima di comprare un prodotto. In uno studio americano del 2019, il 61% dei consumatori online affermava che le recensioni erano molto importanti. Nel 2021, il 93% dei clienti affermava di leggere recensioni online prima di comprare un prodotto. Il 94% degli acquisti riguarda prodotti con un rating
di almeno 4 stelle o superiore.
Ciò che i retailer possono fare è rendere le recensioni facilmente leggibili (magari aggiungendo le stelle o qualche bullet point riassuntivo) e accessibili. I clienti che affermano di voler comprare da un brand di cui si fidano sono passati dal 71% al 76%, nel periodo 2019-2021
La fiducia è fondamentale per i consumatori. Quando un cliente fa acquisti online, la prima cosa che guarda sono le specifiche del prodotto e poi le recensioni.
Ciò che i retailer possono fare è mostrare recensioni equilibrate: una o due recensioni leggermente negative possono, infatti, rafforzare la fiducia se l’opinione è costruttiva. Inoltre, è necessario evitare che sembri che il brand abbia pagato per la recensione.
I clienti passano più di 15 ore a settimana cercando prodotti sui propri smartphone.
I clienti sono abituati a usare i propri smartphone per
guardare le recensioni e le informazioni sui prodotti. Lo fanno quando si godono un caffè mattutino in cucina o mentre vanno al lavoro in treno o metropolitana.
Questa familiarità con le recensioni è il motivo per cui i retailer dovrebbero facilitare l’accesso alle recensioni dei prodotti in negozio.
Ciò che i retailer possono fare è sfruttare il codice a barre del prodotto e usare la tecnologia Smart Data Capture
per interagire con lo smartphone del cliente; abbinare questo servizio alla propria app mobile per lo shopping (ad esempio Scan & Go); e affiggere cartelli in giro per il negozio per informare i consumatori che possono controllare le informazioni e le recensioni dei prodotti tramite l’app.
Il 93% delle persone che utilizza lo smartphone per cercare informazioni, completa l’acquisto del prodotto o servizio. Funzionalità? Taglia? Prestazioni? Ci sono molte ragioni per cui i clienti rimandano l’acquisto di prodotti. Spesso vogliono comprare, ma vogliono sciogliere qualsiasi riserva prima di farlo.
Fornire un facile accesso alle recensioni può aiutare a superare l’esitazione dei clienti nel momento più importante: quando sono vicini al prodotto e alla cassa. Ma può tutto questo funzionare in un negozio fisico? Recensioni e informazioni sui prodotti chiaramente possono aiutare a vendere prodotti online; ma possono funzionare allo stesso modo in un negozio fisico?
Secondo Cate Trotter, analista di Insider Trends, possono. Nel corso di un webinar organizzato insieme a Scandit, ha citato una ricerca di Reevoo che afferma che le recensioni possono far crescere le vendite di 2,7 volte, dichiarando: “Questo dato è relativo all’e-commerce, ma non c’è motivo per cui non si possa avere la stessa crescita delle conversioni in negozio”.
Fonte: Scandit
Icon Award a Wawira Njiru
The World's 50 Best Restaurants nomina Wawira Njiru, fondatrice diFood for Education in Kenya, vincitrice dell'Icon Award 2022. La nutrizionista keniota premiata per il suo lavoro come fondatrice e direttrice di Food for Education, non profit che fornisce pasti ai bambini nelle scuole di tutto il Paese e ad oggi ne ha consegnati oltre 7 milioni.
inoltre la prima vincitrice nel 2018 del Global Citizen Prize: Cisco Youth Leadership Award. Posto che l'80% dei bambini in Kenya non riceve un pasto durante l’orario scolastico, Wawira Njiru ha sempre sostenuto che nessun bambino dovrebbe frequentare la scuola “a stomaco vuoto”. Dopo essersi laureata in Scienze Alimentari in Australia, nel 2016 ha fondato Food for Education, fornendo inizialmente 25 pasti al giorno.
Oggi l'organizzazione riesce a sfamare 40.000 bambini ogni giorno, fornendo pasti dal giusto apporto nutrizionale agli studenti delle scuole di tutto il Kenya. Durante la pandemia, l'organizzazione ha anche fornito aiuti alimentari e denaro, provvedendo alla consegna a domicilio di oltre 2.000.000 di pasti ai bambini e alle loro famiglie isolate a causa del Covid-19.
L'Icon Award riconosce i veri pionieri nel settore del food”, afferma William Drew, Direttore di The World's 50 Best Restaurants. “Siamo onorati quest'anno di poterlo consegnare a Wawira Njiru per il suo eccezionale lavoro. I risultati di Food for Education in soli sei anni sono stati sorprendenti e sappiamo che Wawira e la sua organizzazione continueranno a fare cose incredibili in futuro, in tutto il Kenya e oltre".
“Sono onorata ed entusiasta di ricevere quest'anno l'Icon Award da The World's 50 Best Restaurants”, commenta la Njiru. “Ovunque nel mondo per i bambini affamati non è possibile né imparare né crescere, e i pasti forniti a scuola sono fondamentali per lo sviluppo e l'educazione dei bambini. La situazione inoltre è maggiormente esasperata a causa della pandemia scatenata dal Covid-19 che ha reso i pasti scolastici essenziali per la ripresa”.
The World's 50 Best Restaurants 2022 assegna l'Icon Award 2022 alla nutrizionista keniota Wawira Njiru, fondatrice e direttrice dell'organizzazione no-profit Food for Education. L'Icon Award celebra un personaggio che abbia dato al mondo del food un contributo eccezionale, meritevole di un riconoscimento internazionale per aver utilizzato la propria posizione per sensibilizzare e guidare il settore verso un cambiamento positivo.
Wawira Njiru è stata insignita dalle Nazioni Unite del titolo di “Persona dell'anno 2021” in Kenya ed è stata
Fonte: Dag Communication
aRoma
La farina aRoma di Molino Vigevano è il prodotto ideale per chi vuole realizzare la vera pinsa romana con semplicità. È ideale per le medie lievitazioni dalle 8 alle 12 ore a temperatura ambiente; può essere portata a maturazione per 24 o 48 ore in cella di refrigerazione a 4°C.
“aRoma” è la nuova ed esclusiva farina per pinsa e teglia romana, con germe di grano vitale macinato a pietra e un’innovativa fibra vegetale, ideale per le alte idratazioni, Chee Molino di Vigevano ha presentato a Sigep. Senza soia, adatta agli intolleranti, con riso termotrattato che garantisce un’alta capacità di assorbimento e idratazione minima dell’85% e con germe di grano vitale. Un prodotto che è garanzia di performance, facilità di utilizzo e un gusto unico, pensato non solo per pinsaioli più esperti, ma anche tutti i pizzaioli e gestori di locali ristorativi che intendono allargare il proprio business. aRoma è l’ideale per ottenere impasti croccanti fuori e morbidi dentro, estremamente leggeri e fragranti. È senza soia, adatta quindi agli intolleranti e a chi ricerca un prodotto ipocalorico; inoltre, è priva di Ogm e del tipico retrogusto dolciastro lasciato in cottura dalla soia; contiene farina di riso termotrattata, che garantisce alta capacità di assorbimento e idratazione minima dell’ 85%. La presenza di germe di grano e di un’innovativa fibra vegetale – combinazione unica e originale ideata da Molino Vigevano – conferisce maggiore gusto, aroma più intenso e fragranza durevole nel tempo. Gli impasti con farina aRoma sono veloci e facili da stendere, e si prestano ottimamente alle precotture, per una gestione ottimale dei tempi di lavoro. Sempre a Rimini è stato presentato il progetto di rinnovo grafico della linea horeca, realizzato in collaborazione con Goodmind – Gruppo Pinfarina: “I nuovi colori della farina”. Un restyling che nasce dalla volontà di creare una forte identità visiva attraverso l’uso impattante del colore: ad ogni farina, il suo colore.
Attuando il restyling dei sacchi, Molino Vigevano punta a contraddistinguere la riconoscibilità di ogni singolo prodotto aumentandone il percepito di qualità, oltre che a migliorare la resistenza del sacco stesso per contrastare il problema delle rotture.
Lievito e celiachia
In occasione della ricorrenza dedicata a questa malattia, sui profili Facebook e Instagram di www.welolievito.it, Marco Bianchi, “food mentor” e divulgatore scientifico ha ribadito che l’ingrediente base della panificazione è privo di glutine, ma ricco di sostanze essenziali per il nostro organismo.
Mai senza lievito nella dieta quotidiana. Nella Settimana Nazionale della Celiachia, e in occasione della Giornata Mondiale, il 16 maggio, è questo il messaggio che www. welolievito.it, il portale promosso dal Gruppo Lievito da zuccheri di Assitol, ha rilanciato sui suoi canali social. A fare da ambassador dell’iniziativa, pensata non soltanto per i celiaci ma per tutti consumatori, Marco Bianchi, noto divulgatore scientifico. Da “food mentor” della sana alimentazione, Bianchi è protagonista di alcuni video, pubblicati sui profili Facebook e Instagram del sito www.welovelievito.it, in cui spiega come il lievito di birra sia assolutamente “gluten free” e rappresenti un alleato insostituibile della nostra salute.
La celiachia è una malattia autoimmune, un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, che si attiva quando una persona geneticamente predisposta ingerisce glutine. Ne soffre l’1% della popolazione ed è un disturbo serio che può avere serie conseguenze.
“Molti non sanno che celiachia e lievito di birra possono convivere”, afferma Bianchi, “rinunciare a questo ingrediente non solo non ci fa bene, ma fa molto male alla nostra salute”. Il lievito, consumato fresco, è infatti ricco di minerali, proteine e vitamine. “Non fa ingrassare”,
ricorda il divulgatore scientifico, “perché ha pochissime calorie e, al contrario, tante proprietà benefiche”. Tra i falsi miti di cui è vittima questo ingrediente, la presunta intolleranza al lievito di birra. “Non ci sono riscontri scientifici al riguardo”, sottolinea Bianchi, “in particolare il lievito per panificazione è facilmente digeribile ed è escluso dalla lista ufficiale delle sostanze che provocano allergie ed intolleranze”. In ogni caso, un’eventuale problema di digeribilità va diagnosticato da un medico specialista, attraverso un’analisi puntuale. “Diffidate di test sui quali non c’è condivisione scientifica, come il test del capello o delle citossine”, è il consiglio di Bianchi.
In generale, è assurdo demonizzare il glutine: purtroppo, molti consumatori associano il lievito ai prodotti panificati, e questi alla celiachia. Al contrario, il pane può essere consumato anche da chi soffre di celiachia, se preparato con farine che non contengono glutine e in cucine dove è impossibile che l’impasto si contamini con questa proteina.
Alberto Molinari nuovo presidente Aibi
Il General Manager di Puratos Italia nominato ai vertici dell’Associazione Italiana Bakery Ingredients. Tra le priorità la valorizzazione del ruolo del settore, la collaborazione con gli operatori dell’arte bianca, l’impegno a favore di qualità e salute.
Italia come responsabile R&D. Grazie al suo impegno, l’azienda ha registrato una forte crescita di organico e di fatturato.
“Essere il presidente di Aibi costituisce per me un grande onore”, afferma Molinari. “Sono consapevole di rappresentare un comparto di grande rilievo, che guarda sempre avanti persino in questo periodo complesso”. I rincari della materie prime e l’inflazione coinvolgono pesantemente anche il mondo dell’arte bianca.
Alberto Molinari è il nuovo presidente di Aibi, l’Associazione Italiana Bakery Ingredients aderente ad Assitol. Al suo fianco l’assemblea di gruppo ha nominato vicepresidenti il suo predecessore Giovanni Bizzarri, Direttore generale di Novaterra Zeelandia, Christian Skulte, titolare di Abs Food, Stefano De Dionigi, Group Quality Manager di Irca, e Palmino Poli, Delegato della presidenza Assitol per fiere ed eventi.
Nato nel 1975 a Mirandola, in provincia di Modena, Molinari ricopre il ruolo di General Manager di Puratos Italia, azienda specializzata nella produzione di ingredienti per panificazione, pasticceria e cioccolato, che ha sede a Parma. Laureato in Tecnologie alimentari all’Università di Bologna, la sua carriera si è svolta nel mondo agroalimentare: nel 2001 è responsabile di laboratorio presso il Molino Pivetti, nel 2004 approda in Puratos
“Il pane è un alimento centrale della nostra alimentazione, con una forte portata simbolica”, osserva Molinari, “e chi, come noi, lavora in questo ambito, sa di avere sulle spalle una forte responsabilità sociale”. I primi dati della ricerca Aibi-Cerved sulla panificazione lo confermano: anche in un momento difficile come quello attuale, il pane è considerato l’alimento-rifugio per eccellenza.
“Non ci tiriamo certo indietro”, rilancia il neopresidente: “al contrario, continueremo a seguire alti standard di qualità, monitorando i costi in modo oculato e selezionando con grande cura ingredienti e materie prime. Anche questo si lega al senso di responsabilità sociale del settore”.
Grazie alla pandemia, il consumatore ha riscoperto il panettiere di prossimità. “Dobbiamo aiutare la panificazione e la pasticceria a rispondere a tante esigenze diverse”, sottolinea il presidente di Aibi, “in un quadro reso più complicato dalle conseguenze del conflitto in Ucraina. Ecco perché, tra le nostre priorità, manteniamo al primo posto il continuo dialogo e la collaborazione con gli operatori della panificazione, essenziali per affrontare le sfide attuali”.
La forza della semplicità contro i rincari
Pane, olio e pomodoro: i tre alimenti protagonisti della Dieta mediterranea resistono alla crisi. Lo hanno ribadito a Cibus, che si è tenuta in maggio a Parma, Assitol e Anicav, riproponendo un trittico della tradizione, benefico per la salute e prodotto in maniera sostenibile.
Una vera e propria ricetta della salute, dunque, che unisce tre dei principali protagonisti dell’agroalimentare italiano. Basti pensare al ruolo fondamentale che ricopre il comparto delle conserve rosse nella nostra economia, con un fatturato annuo di 3,7 miliardi e circa il 70% di produzione destinato all’export, 6.06 milioni di tonnellate di prodotto trasformato e circa 35.000 addetti tra fissi e stagionali.
“Anche in tempi di inflazione, i consumatori disegnano le loro scelte alimentari scegliendo cibi che garantiscono benessere”, ha spiegato Palmino Poli, delegato alla presidenza Assitol per fiere ed eventi. “Il pane, ce lo dimostrano i dati della ricerca Aibi-Cerved, è un alimento quasi sacro, anche in tempi di crisi, ma dà anche un forte contributo alla ripresa”. Il calo nei consumi rallenta e, a tutt’oggi, quello artigianale resta il pane più venduto (84,1)%), con oltre 1 milione e 400mila tonnellate di
Contro i rincari ci salveranno pane, olio e pomodoro? La provocazione arriva da Anicav, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, e Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia. In un incontro organizzato a Cibus, la fiera dell’agroalimentare italiano a Parma, le due organizzazioni, che rappresentano oltre 200 aziende, hanno sottolineato l’importanza di questi tre elementi straordinari, in termini di salubrità e rilevanza economica. Un piatto nato “povero”, basato sull’unione di pane fresco artigianale, olio extra vergine d’oliva e pomodoro conservato, diventato una delle ricette-simbolo della Dieta mediterranea, considerata da esperti e ricercatori il regime alimentare più salutare e sostenibile.
“Il pomodoro è da sempre un protagonista della cucina italiana e insieme a pane e olio dà vita ad una combinazione straordinaria per gusto, versatilità e salubrità”, dichiara Marco Serafini, Presidente Anicav. “I numeri ci dicono che i consumatori, non solo quelli italiani, scelgono sempre più questi prodotti puntando sulla qualità del made in Italy”.
prodotto acquistate nel 2021. “I consumatori lo percepiscono come un alimento-rifugio”, ha osservato Poli, “quasi un comfort food che non deve mai mancare a tavola”.
Secondo i dati dell’indagine benessere, italianità e attenzione alla qualità delle materie prime guidano le preferenze del consumatore. Piace molto il pane condito, con noci, olive, zucca, semi vari. Inoltre gli italiani chiedono ai panificatori un pane che sia digeribile, equilibrato, che faccia sentire il sapore del grano. Un pane gustoso, insomma, meglio se di grande pezzatura, in funzione anti-spreco.
I pani sono tanti: in Italia, si contano circa 200 tipi di pane, con 1500 varianti. Ma anche l’olio extra vergine conta su 500 cultivar, oltre che su decine e decine di ‘blend’ creati grazie alla capacità dei nostri ‘oleari’. Se ne consumano circa 600mila tonnellate all’anno, mentre all’export se ne destinano circa 400mila. “Gli italiani e, negli ultimi anni, anche i consumatori stranieri, non rinunciano al gusto, ma lo fanno tenendo sempre d’occhio la salute”, ha confermato Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva di Assitol, “in tal senso, l’extra vergine di oliva è un concentrato di benessere, che si sposa benissimo con il pane e con il pomodoro, rafforzandone le proprietà nutrizionali e salutistiche”.
È ormai dimostrato che l’olio extra vergine è ricco di acidi grassi monoinsaturi, grazie ai quali questo alimen-
to riesce a tenere sotto controllo il colesterolo LdL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, alla base di numerose patologie cardiache. La sua azione di contrasto alla glicemia post-prandiale è importantissima per i pazienti diabetici e, in aggiunta, i polifenoli combattono l’invecchiamento cellulare, altro fattore determinante per numerose patologie.
“Il matrimonio del pane con l’olio è particolarmente indicato perché ne riduce l’indice glicemico e, in una dieta varia ed equilibrata”, ha chiarito Anna Cane, “può rappresentare un’ottima merenda per i bambini ed un vero e proprio piatto unico per gli adulti. Ma se a questi due si aggiunge il pomodoro, allora ci troviamo di fronte ad un mix perfetto dal punto di vista salutistico”.
È grazie all’olio extravergine che i micro-nutrienti del pomodoro sono assorbiti dal nostro organismo. In particolare, il licopene, sostanza antiossidante le cui virtù anti-tumorali sono oggetto di molti studi, è liposolubile, quindi è assimilato soltanto se addizionato ad un grasso, per giunta “buono” come l’extravergine. Questo carotenoide principale responsabile del colore rosso, agisce inibendo il danno ossidativo causato dai radicali liberi. Insomma, pane, olio e pomodoro è una pietanza “anti-age”.
A rendere ancora più appetibile questa pietanza, è la sua natura sostenibile, soprattutto in funzione anti-spreco.
Veloce e facile da preparare, con olio e pomodoro si può recuperare anche il pane che ha più di un giorno di età. Inoltre, è gradita a tutti, vegani compresi. Come dimostrano i numeri, nonostante le difficoltà legate ai rincari energetici e della logistica, panificazione, industria olearia e conserviera continuano ad essere fondamentali per il comparto agroalimentare italiano. “Lo scenario attuale, dominato da rincari energetici e forti tendenze inflazionistiche, genera grande incertezza nel nostro settore”, conclude Serafini. “Si tratta di una situazione certamente molto complicata per tutti gli attori, che hanno la responsabilità da un lato di fare quadrare i conti e dall’altro di salvaguardare la filiera più importante dell’industria italiana dell’ortofrutta trasformata”.
Fonte: Assitol
La Pizza con il burro nell’impasto
È un sodalizio inaspettato e allo stesso tempo straordinario che poteva nascere solo dall’incontro tra due eccellenze: Brazzale, la più antica azienda lattiero-casearia d’Italia di Zanè (Vicenza), e Ciccio Vitiello, giovane pizzaiolo gourmet casertano, già “Migliore Giovane Pizzaiolo d’Italia e del Mondo” secondo 50 Top Pizza nel 2017.
Questa pizza creativa, realizzata da Ciccio Vitiello, uno dei più noti artigiani della pizza gourmet, che a Casa Vitiello, a Caserta, ha fatto della diversificazione degli impasti il suo marchio di fabbrica, prevede un 30% di Burro Superiore Fratelli Brazzale nell’impasto, che rende la pizza morbida all’interno e leggerissima, con una crosta esterna delicatamente croccante.
Vitiello da sempre studia gli impasti facendo ricerca, tanto che per primo ha creato la “carta degli impasti” con ben 7 proposte tra cui scegliere: tradizionale, alla canapa, al grano arso, multicereali, al finocchietto, alla curcuma e al cacao. Da oggi si aggiunge quello con lo straordinario Burro Superiore Fratelli Brazzale, che, ideale per la panificazione e la pasticceria, si rivela performante anche nell’arte della pizza.
Il Burro Superiore Fratelli Brazzale è ottenuto da panna di centrifuga, la cui zangolatura avviene entro le 24 ore dalla mungitura per conservare tutti gli aromi del latte. Totalmente naturale, ricco di vitamine (A, D, E) e acido linoleico, è anche un prodotto dalle straordinarie proprietà nutritive oltre che dal gusto pieno.
Ad arricchire questa pizza un topping di Gran Moravia, un altro prodotto di punta di Brazzale, un formaggio a pasta dura stagionato, che compie i suoi primi 20 anni.
Ciccio Vitiello guarnisce questa sua speciale pizza gourmet a base burro con ben quattro varianti e consistenze di Gran Moravia: grattugiato, in cialda, a scaglie e in fonduta.
A completare l’opera, a fine cottura, qualche tocco di confettura di pomodoro San Marzano dal colore rosso intenso e dall'inconfondibile nota agrodolce, altra eccellenza italiana, immancabile sulla pizza.
Ma la Pizza Superiore non è l’unica delizia che è stata sfornata allo stand Brazzale a Cibus 2022. Ogni giorno sono si sono tenuti appuntamenti, degustazioni e approfondimenti, con una fittis-
sima agenda che ha visto impegnati grandi maestri nella preparazione di autentici capolavori dell’arte e della creatività, in un alternarsi continuo di alcuni dei più apprezzati nomi dell’alta pasticceria italiana, della cucina e della gastronomia. Appuntamento fisso, ogni giorno, è stato quello con Nico Iacovera e Vittorio Barra che, lavorando a quattro mani, hanno mostrato tutte le potenzialità di Gran Moravia per la panificazione.
in
da 100 g circa e lasciare
sul banco da lavoro coperti con telo in cotone per una decina di minuti.
PanzerBoo: panzerotti con farina di bamboo e acqua di mare
(Ricetta del Maestro Nico Carlucci)Con l'ausilio di un mattarello schiacciare leggermente e farcire con circa 20 g di Philadelphia aromatizzato, chiudere ermeticamente sul fondo i panini e pirlare. Riporre in teglie 60x40 foderate con carta da forno e lasciare lievitare in cella di lievitazione a 28°C con il 75% u.r. per circa 60 minuti, o a temperatura ambiente coprendo con telo in cotone e telo in plastica per circa 80 minuti o comunque fino a lievitazione acquisita. Spennellare dolcemente con uovo e cuocere a 220°C per circa 20 minuti con abbondante vapore pre e post infornamento.
I panzerotti fritti o al forno, anche detti calzoni, sono tipici della cucina Pugliese. Ho deciso di chiamare questa mia versione PanzerBoo e per realizzarli, oltre alla classica farina di grano tenero, ho utilizzato farina di bambù della Italboo realizzata da foglie di bambù varietà Sasa. Le foglie del bambù sono povere di calorie, possiedono un’elevata quantità di fibre e sono ricche di diversi nutrienti. I nutrienti principali sono proteine, carboidrati, amino acidi, minerali, grassi, zuccheri, fibre e sali inorganici. Le foglie varietà Sasa possiedono un buon profilo minerale, che consta prevalentemente in buone quantità di potassio, calcio, manganese, zinco, cromo, rame, ferro, e più modeste quantità di fosforo e selenio. Le foglie di bambù sono un’ottima fonte di tiamina, niacina, vitamina A, vitamina B6 e vitamina E. Il bambù possiede buone quantità di proteine (2.65 g/100g di prodotto). La quota amminoacidica è prevalentemente data dalla tirosina (57-67%). Il bambù è povero di lipidi (2.46 g/100 g), ma, allo stesso tempo, contiene diversi acidi grassi essenziali, ed anche il contenuto di zuccheri semplici risulta relativamente basso rispetto ad altri vegetali (2.5%). Inoltre, le foglie di bambù possiedono quindi delle ottime proprietà nutrizionali in grado di promuovere la salute del consumatore in quanto contengono fitosteroli, un gruppo di steroli vegetali, e fibre (6-8g/100g di prodotto fresco), in grado di ridurre il colesterolo ematico, rendendo il bambù un alimento nutraceutico. In fine, l’elevato contenuto di cellulose, rende le foglie di bambù croccanti e dolci e dunque un alimento particolarmente appetibile. Per idratare l’impasto ho scelto invece l’acqua di mare, pensata come sostituto del sale comune, l’acqua di mare viene depurata e resa microbiologicamente pura per renderla idonea al consumo alimentare. Brevettata dalla Steralmar di Bisceglie con un
processo produttivo chemical-free, consente di essere impiegata in ogni step della cucina per ottenere alimenti caratterizzati da sapidità naturale, ottimo profilo nutrizionale per la presenza di ben 92 tra sali minerali e oligoelementi (come calcio, potassio, magnesio, fluoro, iodio e selenio), nonché da basso contenuto di sodio come raccomandano ormai da anni Organizzazione mondiale della sanità e ministero della Salute. Riservadimare®, a differenza del sale comune, non contiene sostanze chimiche aggiunte come sbiancanti e antiagglomeranti e ogni suo componente è naturale e non di sintesi (come avviene invece per lo iodio del sale iodato) risultando perfetta per ogni regime nutrizionale, incluse diete biologiche e vegane. Riportare l’acqua di mare in cucina presenta diversi vantaggi perché i processi industriali di produzione e raffinazione degli alimenti spesso li privano di sostanze fondamentali come gli oligoelementi necessari in molte reazioni enzimatiche del nostro organismo. Ci riporta a un gusto più naturale perché riservadimare®, con la sua salinità equilibrata, non copre il sapore delle materie prime utilizzate e permette una esperienza sensoriale più piena.
ingredienti
Farina W 380 kg 1
Lievito di birra fresco compresso g 3
Malto in polvere g 1
Farina di bamboo Italboo g 50
Acqua di mare Riservadimare Steralmar g 700
* Farcitura e condimento: Polpa di pomodoro e mozzarella a julien.
Procedimento
Iniziare l’impasto inserendo in planetaria con gancio o in impastatrice a spirale la farina, la farina di bamboo, il malto e il lievito di birra e lasciare miscelare per due minuti in prima velocità o a velocità moderata. Di seguito inserire parte dell’acqua di mare (600 grammi) e lasciare impastare fino a formare la maglia glutinica; innescare la seconda velocità o aumentare la velocità e inserire gli ultimi g 100 di acqua di mare sino al completo assorbimento e sino a formare un impasto liscio e incordato. Tutta questa operazione dovrebbe durare circa 8 minuti in 1° velocità o a velocità moderata e 4 minuti in 2° velocità o velocità elevata.
Riporre l’impasto in un recipiente capiente e lasciare fermentare per circa 30 minuti a temperatura ambiente, coprendo con telo in plastica alimentare non a contatto.
Tagliare i pezzi di pasta del peso desiderato (80 g) e parlare; riporre nei cassetti da pizzeria e lasciare fermentare a temperatura ambiente per circa 2-3 ore, fino al raddoppio del volume iniziale.
Stendere, preferibilmente con l’ausilio di un mattarello e farcire a proprio piacimento (per i ‘classici’, mozzarella e polpa di pomodoro), chiudere a mezzaluna facendo attenzione a chiudere i bordi energicamente così da impedire la fuoriuscita della farcitura durante la cottura o frittura.
Friggere per 3 minuti circa alla temperatura di 170°C; se cotti al forno, porre nella teglia foderata con carta da forno, cospargere la parte superiore del panzerotto con polpa di pomodoro e cuocere a 245°C per circa 16 minuti.
Nota: Se non si possiede acqua di mare, aggiungere 25 grammi di sale marino fino alla ricetta e utilizzare la stessa quantità in ricetta di acqua di rubinetto.
Procedimento
Taralli d’Amare: taralli con acqua di mare
(Ricetta del Maestro Nico Carlucci)Alcune ore prima della preparazione della ricetta tritare in un cutter da cucina 30 g di carote, 30 g di prezzomolo e 900 g di Philadelphia. Inserire il composto ottenuto in una tasca da pasticcere e riporre in frigo a 4°C circa. Rompere 2 uova in un boccale graduato. Inserire in impastatrice a spirale la farina, il lievito di birra, lo zucchero e il malto e lasciare mescolare e ossigenare gli ingredienti per 2 minuti a velocità moderata. Di seguito inserire 500 g di acqua e il latte, lasciando amalgamare. Inserire lo strutto lasciandolo assorbire dalla pasta, di seguito l'olio lasciandolo ugualmente assorbire dall'impasto. Impastare in totale circa 10 minuti a velocità moderata o in prima velocità. Innescare la seconda velocità inserendo il sale e gli ultimi 100 g di acqua restanti. Lasciare lavorare la pasta per
Con l'ausilio di un mattarello schiacciare leggermente e farcire con circa 20 g di Philadelphia aromatizzato, chiudere ermeticamente sul fondo i panini e pirlare. Riporre in teglie 60x40 foderate con carta da forno e lasciare lievitare in cella di lievitazione a 28°C con il 75% u.r. per circa 60 minuti, o a temperatura ambiente coprendo con telo in cotone e telo in plastica per circa 80 minuti o comunque fino a lievitazione acquisita. Spennellare dolcemente con uovo e cuocere a 220°C per circa 20 minuti con abbondante vapore pre e post infornamento.
I Taralli chiamati anche Tarallini o scaldatelli Pugliesi, sono un delizioso snack finger food tipico della tradizione gastronomica Pugliese, ormai prodotti con gran successo un pò in tutta Italia! Si tratta di un prodotto da forno realizzato con un impasto a base di farina, vino bianco e olio extravergine e sale (se si vuole anche acqua); da cui si ricavano filoncini dal diametro di 1 cm e dalla lunghezza di circa 6-8 cm che una volta avvolti a forma di anello o in varie forme a seconda della zona di produzione, della fantasia o della necessità, prima vengono bolliti e infine cotti al forno; dove e i taralli assumono una superficie dorata e la tipica consistenza friabile e leggermente croccante! Come ogni ricetta tradizionale, esistono numerose versioni sia in base alle zone in cui vengono prodotti: più grandi, più piccoli, aromatizzati con spezie di vario tipo (o anche associati a mandorle); sia in base alle regioni!
2020
Si tratta di una preparazione facile, veloce, con pochi ingredienti semplici. Una volta realizzato l’impasto si formano i taralli e grazie alla doppia cottura prima in acqua e poi in forno, proprio come la tradizione comanda, assumono quella consistenza croccante.
In questa versione abbiamo sostituito parte del vino con un ingrediente a dir poco particolare, l’acqua di mare riducendo sensibilmente il contenuto di sale nella nostra ricetta.
Pensata come sostituto del sale comune, l’acqua di mare viene depurata e resa microbiologicamente pura per renderla idonea al consumo alimentare. Brevettata dalla Steralmar di Bisceglie con un processo produttivo chemical-free, consente di essere impiegata in ogni step della cucina per ottenere alimenti caratterizzati da sapidità naturale, ottimo profilo nutrizionale per la presenza di ben 92 tra sali minerali e oligoelementi (come calcio, potassio, magnesio, fluoro, iodio e selenio), nonché da basso contenuto di sodio. Riservadimare®, a differenza del sale comune, non contiene sostanze chimiche aggiunte come sbiancanti e antiagglomeranti e ogni suo componente è naturale e non di sintesi. I nostri taralli quindi ottimi da servire come aperitivo, antipasto, per allestire un buffet salato; ma anche per una merenda salata, da trasportare in ufficio, a scuola o per fare dei picnic! Si conservano benissimo per questo i Taralli sono perfetti anche da imbustare e regalare, legano benissimo con un buon bicchiere di vino rosso, ma molto apprezzato è anche l’accostamento con salumi e formaggi.
Farina W180 (Biscottiera) kg 1
Ingredienti
Lievito di birra secco g 3oppure 10 gr. di lievito di birra fresco compresso g 10
Vino bianco g 100
Acqua di mare g 200
Olio extra vergine di oliva g 300
Sale Marino fino g 17
Olio per spennellare q.b.
* Se non si dovesse essere in possesso di acqua di mare a uso alimentare sostituire la stessa quantità di liquido con il vino e aggiungere 8 gr. di sale all’impasto (avendo un totale di 25 gr. finali di sale nell’impasto).
Procedimento
Inserire in planetaria con gancio la farina e il lievito e far ossigenare e miscelare per 2 minuti a velocità moderata.
Inserire l’acqua di mare e il vino e lasciare miscelare. Di seguito inserire poco alla volta l’olio sino al completo assorbimento. In fine inserire il sale e lasciare impastare fino ad avere un impasto che risulterà liscio, elastico ed omogeneo. Trasferire l’impasto sul piano di lavoro infarinato e lasciare ‘puntare’ per circa 20 minuti, coperto con telo in plastica. Con l’aiuto di un mattarello stendere il nostro impasto allo spessore di circa 1 centimetro e spennellarlo dolcemente con olio, per evitare la formazione di crosta.
Prelevarne poco per volta e formare dei filoni lunghi e sottili, tagliare la pasta con una raspa in metallo o plastica e ricavare dei bastoncini del diametro di una matita, lunghi 8-10 cm e larghi 1 cm, chiudendoli ad anello per formare i taralli sovrapponendo e premendo le estremità di giuntura in modo da far aderire bene i lembi. Appena i taralli saranno pronti, portare sul fuoco o piastra a induzione una casseruola con acqua non salata. Quando sarà bollente, ma non a ebollizione (circa 90°C), immergere alcuni anelli di pasta poco per volta ed estraeteli con una paletta (passino) man mano che affiorano in superficie, cuocendoli per circa 1 minuto e 30 secondi.
Sgocciolateli con cura e poneteli su un canovaccio asciutto, di seguito allineateli su una o più teglie da infornamento. Cuocere in forno preriscaldato a 160°C per circa 25 minuti, sfornare e far raffreddare completamente fuori dalla teglia.
Taralli e aperitivo
Con i taralli si possono creare dei gustosissimi aperitivi finger food che ho chiamato “TaralliAmo” utilizzando i taralli come fondo si possono adagiare su di essi dei pomodorini tagliati a metà sia gialli che rossi, una mozzarellina “ciliegino” di Gioia del Colle sempre a metà e dei semi di sesamo neri o semi di chia. Oppure invece di realizzare dei cerchi con la pasta si possono realizzare delle palline di pasta, schiacciarle a mano o con l’ausilio di un mattarello e con la stessa metodologia dei classici taralli (quindi bollitura e cottura in forno) creare delle piccole bruschette da farcire a proprio piacimento, quindi delle ricette molto estive, semplici e veloci da realizzare.
Ibis Mater e Sensation semola
Lesaffre Italia, azienda che produce e commercializza lievito fresco, lievito madre e ingredienti per la panificazione artigianale, industriale e domestica, presenta Ibis Mater, gli innovativi coadiuvanti clean label a base di lievito madre essiccato e Sensation Semola, topping innovativo a base di semole ed estratto di lievito, esaltatore di sapidità.
La linea Ibis Mater, che include Ibis Mater, Ibis Mater Durum e Ibis Mater Fresh, rappresenta la perfetta combinazione, sapientemente bilanciata, tra i coadiuvanti tecnologici più performanti e i lieviti madre.
Grazie a questa combinazione innovativa, il panificatore può diversificare la propria offerta, ottimizzando i tempi di laboratorio e garantendo sempre qualità eccellente, con prodotti dall’aspetto accattivante e dall’aroma ricco e caratterizzato, tipico delle lunghe fermentazioni.
La linea Ibis Mater permette al panificatore di ottenere impasti facilmente lavorabili, con una ottima tenuta anche alle medio-lunghe lievitazioni e garantisce pani con
un maggior volume in forno, dal profumo e dal gusto tipici dei prodotti realizzati con lievito madre.
Ibis Mater, in particolare, è il prodotto “madre” della linea, il coadiuvante a base di lievito madre essiccato di grano tenero, che conferisce al prodotto finito maggior volume e il gusto tipico delle lunghe fermentazioni. Si tratta di un prodotto estremamente versatile, il cui utilizzo è indicato sia per il pane che per la pizza, in teglia, romana o tonda, ideale per la sostituzione di bighe, paste di riporto, prelieviti e miglioratori.
Da Ibis Mater nascono Ibis Mater Durum il coadiuvante a base di lievito madre essiccato di grano duro e semola integrale di grano duro, che garantisce tutto il gusto dei pani della tradizione e Ibis Mater Fresh, che dona gusto, morbidezza e freschezza più a lungo alle preparazioni ed è ideale per le grandi pezzature di pane.
I coadiuvanti Lesaffre sono prodotti di nuova generazione, che supportano i panificatori in tutte le applicazioni, garantendo un’etichetta sempre più pulita, senza emulsionanti. Utilizzati con le stesse finalità dei miglioratori, svolgono tuttavia la loro azione attraverso gli enzimi. Per questo motivo sono considerati coadiuvanti tecnologici e non devono essere espressamente indicati in etichetta. Gli enzimi sono i maggiori protagonisti di questa famiglia di prodotti e, in base alla loro tipologia e sinergia con altri ingredienti, garantiscono risultati importanti in tutte le fasi, sia di lavorazione che di vita del prodotto.
Mater, Mater Durum e Mater Fresh fanno parte della storica gamma di prodotti innovativi Ibis – Efficient Baking, che comprende miglioratori,
coadiuvanti e farine di malto, sviluppati per migliorare la struttura, la morbidezza e il gusto dei prodotti da forno durante il processo produttivo.
Sensation Semola da parte sua è un prodotto esclusivo, versatile, adatto a ogni ricetta e ideale per preparare snack irresistibilmente gustosi, come panini, buns, grissini e la pizza romana. Il suo impiego è semplice. Il prodotto può essere utilizzato come topping sull’impasto, finita la formatura o incorporato all’impasto durante la miscelazione.
I suoi ingredienti principali sono la semola di grano duro, ricca di proteine, fibre, vitamine, sali minerali e carotenoidi; la semola di mais, con sali minerali come fosforo e potassio, antiossidanti, carotene e grassi insaturi; l’estratto di lievito, un sapido mix di aminoacidi, carboidrati, vitamine e minerali prodotti da particolari ceppi di lieviti essiccati.
Sensation Semola è disponibile in sacchi da 5 kg e si conserva in luogo fresco e asciutto (25°C max) per 9 mesi dalla data di produzione.
Sensation Semola fa parte della linea Inventis, i mix di facile utilizzo, alta qualità e affidabilità, che ottimizzano i tempi del panificatore, dando l’opportunità di diversificare e qualificare l’offerta con proposte sempre nuove, gustose e originali.
L’idea in piú dal Baking Center Lesaffre. Il Baking Center™ Lesaffre Italia suggerisce di utilizzare Sensation Semola per la preparazione della Pizza romana in abbinamento con porchetta di Ariccia, senape al miele e cavolo cappuccio rosso.
ingredienti
Farina 100%
Acqua 80%
Sale 1.5%
Lievito 1%
Ibis Top Green 1%
Procedimento
Tempi di impasto: 3 minuti in 1a velocità + 15 minuti in 2a velocità (impastatrici a spirale).
Riposo: 60 minuti.
Spezzatura
Lievitazione: 120 minuti a circa 30°C. Utilizzare Sensation Semola per stendere la pizza.
Pastry Bit Competition
Molino Dallagiovanna e Leonardo Di Carlo lanciano Pastry Bit Competition alla ricerca del pasticcere più smart d’Italia. Da gennaio sono aperte le iscrizioni per diventare Pastry Ambassador 2024 Molino Dallagiovanna. La nuova iniziative segue il successo di Pizza Bit Competition.
Promotore della Pastry Bit Competition, insieme a Molino Dallagiovanna, è il maestro Leonardo Di Carlo, pioniere della Pasticceria Scientifica che ha rivoluzionato il modo di lavorare in laboratorio con metodi semplificati a favore di risparmio di tempo, energie e qualità della vita del pasticcere moderno.
Anche per Pastry Bit Competition Molino Dallagiovanna si avvarrà della collaborazione come media partner del Gambero Rosso, primo gruppo editoriale multimediale enogastronomico in Italia.
È possibile iscriversi dal 22 gennaio al 31 marzo sul sito di Molino Dallagiovanna compilando l’apposito form presente, insieme al regolamento, nella sezione dedicata all’iniziativa. L’iscrizione è gratuita. Pastry Bit Competition è un contest che si snoda in tutta Italia e mira a coinvolgere i professionisti italiani in grado di interpretare al meglio il concetto di pasticceria smart e moderna. Requisito fondamentale è applicare un metodo di lavoro “intelligente” che prevede la semplificazione dei processi, combinata a fantasia e creatività, con un’attenzione quindi non solo al “cosa”, ma anche al “come”.
Chi tra i 180 pasticceri ai nastri di partenza farà sentire più forte il suo “personal bit” diventerà il Dallagiovanna Pastry Ambassador 2024, il volto ufficiale del Molino per la pasticceria in Italia e nel mondo, che affiancherà l’azienda in fiere ed eventi.
La competizione si svilupperà a partire da maggio 2022 in 9 Gare Regionali, alle quali parteciperanno 20 pasticceri per tappa, che si cimenteranno nella preparazione della Millefoglie. La gara continuerà con le 3 semifinali tra gennaio e febbraio 2023, che si svolgeranno in altrettante località sciistiche in Valle d’Aosta, Trentino e Lombardia, che coinvolgeranno i 27 professionisti selezionati. Protagonista in questo caso la Cake. La fase finale si articolerà in due momenti: il primo a giugno 2023 in Cast Alimenti, la Scuola dei mestieri del gusto di Brescia di cui Molino Dallagiovanna è partner da molti anni a sostegno della formazione e dell’eccellenza delle professioni, il secondo a settembre presso la sede del Molino. In Cast Alimenti i 9 pasticceri finalisti dovranno realizzare un dolce lievitato da colazione fritto e non sfogliato; al Molino l'ultima sfida consisterà nella valutazione del panettone.
A giudicare i pasticceri in gara sarà una giuria qualificata composta da esperti, blogger e giornalisti del settore, tra i quali rappresentanti del Gambero Rosso. In occasione delle tre semifinali, alla giuria di esperti si affiancherà una giuria popolare. A partecipare in qualità di giurato, a partire dalle semifinali, anche il testimonial della Pastry Bit Competition, Leonardo Di Carlo.
Al via gli allenamenti del Team Italy 2023
Pensando al tema proposto per la Coppa del mondo, il cambiamento climatico, con entusiasmo e determinazione, Martina Brachetti, Alessandro Petito e Jacopo Zorzi iniziano gli allenamenti in previsione della Coupe du Monde de la Pâtisserie 2023, sotto la supervisione del Club Italia e di un pool di allenatori.
Con la consueta e attenta supervisione del Club Italia, sono iniziati a metà maggio gli allenamenti del nuovo Team Italy, selezionato lo scorso aprile e composto da Martina Brachetti, Alessandro Petito e Jacopo Zorzi. L’obiettivo è la Coupe du Monde de la Pâtisserie, in calendario il 20 e 21 gennaio 2023 al Sirha di Lione, Francia. Per un percorso reso ancora più stimolante ed ambizioso dalla vittoria dell’Italia alla scorsa edizione, che ha avuto luogo a settembre 2021, il Club ha definito un gruppo di allenatori di prim’ordine, essendo tutti campioni del mondo. Nello specifico: Emmanuele Forcone, Francesco Boccia, Fabrizio Donatone (vincitori nel 2015), Lorenzo Puca, Andrea Restuccia e Massimo Pica (vincitori nel 2021), con il coordinamento del presidente del Club stesso, Alessandro Dalmasso. Per questo biennio poi è anche stato nominato un direttore tecnico nella persona di Forcone.
Entusiasti e determinati, i tre giovani professionisti stanno già elaborando i progetti di base insieme al pool di allenatori, con confronti continui, spesso di persona, presso la sede ufficiale, ovvero Cast Alimenti di Brescia. Il tutto focalizzandosi sul regolamento aggiornato appena diffuso dal Comitato della Coupe du Monde, che richiede, nelle 10 ore di gara, quattro prove di degustazione e tre prove artistiche. Oltre al dolce al cioccolato da condividere, è necessario realizzare l’entremets gelato alla frutta, il dessert al piatto e i mini gelati, quale novità del 2023. Inoltre, una pièce in cioccolato con inserito un blocco scolpito sempre in cioccolato, la pièce in zucchero e la scultura in ghiaccio alta non più di 50 cm.
Da sottolineare che, accanto al trio, sono sempre presenti le due preziose riserve, Carmen Peluso e Daniele Mascia, a dimostrare quanto il Club Italia punti a creare un eterogeneo gruppo di lavoro coeso e proiettato verso il futuro, in una visione plurale di evoluzione tecnica ed artistica del Made in Italy.
Il Club Italia nasce su volontà di Gabriel Paillasson, fondatore nel 1989 della Coupe du Monde de la Pâtisserie, nell'aprile 2000, con la finalità di selezionare, preparare ed accompagnare la squadra e la delegazione italiana a Lione.
Le Basi Neutre Carte D’Or Professional
Unilever Food Solutions presenta al mondo della ristorazione le Basi Neutre Carte D’Or Professional: Mousse, Sorbetto, Croccante, Mille Torte e Gelatina. Una gamma completa di 5 prodotti, veloci e semplici da utilizzare, per soddisfare tutte le esigenze di pasticceria, con risultati eccellenti garantiti.
rimenti per l’impiattamento e indicazioni sul food cost. Tra le ricette Mousse allo zenzero, lime e menta e Stecco al Mojito, realizzate con le Basi Mousse e Sorbetto, le soluzioni fresche ideali per la stagione estiva.
La Mousse Base Neutra è senza glutine, ha un gusto autentico e facilmente personalizzabile. La preparazione a freddo è semplice, rapida e permette di contenere e standardizzare tempi e costi di lavorazione. È un prodotto pastorizzato, adatto anche alla delivery. Disponibile in confezioni da 750 g.
Il Sorbetto Base Neutra è senza glutine, ideale per creare un’infinità di gusti diversi di sorbetto in base alla stagionalità e ai trend del momento. Di semplice e immediata preparazione a freddo all’interno di frozen machine, sorbettiera, pacojet e mantecatore, è stabile agli sbalzi di temperatura e da pronto può essere conservato in congelatore. Disponibile in confezioni da 1 kg, elimina gli sprechi, ha un basso food cost e un’alta marginalità.
I prodotti Carte D’Or Professional sono semilavorati dal colore e dal gusto neutri e per questo sono estremamente versatili, personalizzabili e combinabili tra loro. Permettono allo Chef di rinnovare costantemente la carta dei dolci con un’offerta di dessert originali, di alto livello e in linea con i nuovi trend, anche in assenza di personale dedicato alla pasticceria.
Le Basi Neutre Carte D’Or Professional soddisfano la domanda di qualità costante, salute e sicurezza alimentare. Grazie alla loro versatilità e facilità di applicazione e conservazione, permettono inoltre di ridurre gli sprechi, le scorte di magazzino e di ottimizzare il food cost del menu.
Per ispirare gli Chef nella creazione di dessert originali con le nuove Basi Neutre, Unilever Food Solutions ha sviluppato il Ricettario Carte D’Or scaricabile all’indirizzo www.unileverfoodsolutions.it nella sezione Dessert: tante ricette e spunti creativi, accompagnati da sugge-
Ingredienti
Mousse allo zenzero, lime e menta (Ingredienti per 20 persone)
Carte D'Or Base Neutra Mousse 1 busta
Latte freddo intero ml 500
Sciroppo di lime g 30
Sciroppo di zenzero g 90
Sciroppo di menta g 30
Zeste di lime qt 1
Lamponi qt 1
Procedimento
Montare la Base Neutra Mousse come riportato sulla confezione. Amalgamare gli sciroppi delicatamente con una spatola. Aggiungere le zeste di lime. Riporre la mousse in bicchierini. Lasciar riposare in frigorifero per almeno 2 ore.
Decorare prima di servire.
Ingredienti
Stecco Sorbetto al Mojito ( Ingredienti per 50 persone/pezzi)
Carte D'Or Base Neutra Sorbetto 1 busta
Acqua lt 3
Sciroppo di mojito ml 200
Foglioline di menta fresca g 30
Procedimento
Mescolare la Base Neutra Sorbetto con l'acqua e lo sciroppo fino al completo dissolvimento. Versare all'interno di una frozen machine il composto e lasciar rapprendere per circa 40 minuti. Trasferire il sorbetto in appositi stampi in silicone con le foglioline di menta all'interno e congelare per circa 2 ore. Rimuovere dagli stampi in silicone, steccare e servire.
Con l'ausilio di un mattarello schiacciare leggermente e farcire con circa 20 g di Philadelphia aromatizzato, chiudere ermeticamente sul fondo i panini e pirlare.
Goccioline (Ricetta del Maestro Nico Carlucci)
Procedimento
Alcune ore prima della preparazione della ricetta tritare in un cutter da cucina 30 g di carote, 30 g di prezzomolo e 900 g di Philadelphia. Inserire il composto ottenuto in una tasca da pasticcere e riporre in frigo a 4°C circa. Rompere 2 uova in un boccale graduato. Inserire in impastatrice a spirale la farina, il lievito di birra, lo zucchero e il malto e lasciare mescolare e ossigenare gli ingredienti per 2 minuti a velocità moderata. Di seguito inserire 500 g di acqua e il latte, lasciando amalgamare. Inserire lo strutto lasciandolo assorbire dalla pasta, di seguito l'olio lasciandolo ugualmente assorbire dall'impasto. Impastare in totale circa 10 minuti a velocità moderata o in prima velocità. Innescare la seconda velocità inserendo il sale e gli ultimi 100 g di acqua restanti. Lasciare lavorare la pasta per
Riporre in teglie 60x40 foderate con carta da forno e lasciare lievitare in cella di lievitazione a 28°C con il 75% u.r. per circa 60 minuti, o a temperatura ambiente coprendo con telo in cotone e telo in plastica per circa 80 minuti o comunque fino a lievitazione acquisita. Spennellare dolcemente con uovo e cuocere a 220°C per circa 20 minuti con abbondante vapore pre e post infornamento.
Le “Goccioline” sono un dolce lievitato delizioso pensato soprattutto per i più piccoli e per la colazione o un gustoso spuntino pomeridiano. I famosi panini con gocce di cioccolato sofficissimi e ricchi di gocce di cioccolato extrafondente. Si contraddistinguono per la loro incredibile morbidezza, la crosta sottile e soffice al tatto e una consistenza leggera come una nuvola, un colore intenso ma tanto tanto dolci.
Ingredienti
Ingredienti
Farina tipo 00 W 260 kg 2
Zucchero g 70
Lievito di birra fresco compresso g 20
Malto g 20
Latte fresco intero kg 1
Acqua g 100
2 Uova medie
Burro g 200
Sale marino fino g 30
Gocce di cioccolato extrafondente g 300
* 3 Tuorli (60 gr. circa) e 80 gr. latte intero
* Zucchero di canna grezzo
Procedimento
Tagliare il burro in pezzi, preparare il mix di tuorlo e latte, foderare le teglie con carta da forno. Iniziare l’impasto inserendo in planetaria con gancio la farina, lo zucchero, il malto e il lievito di birra.
Lasciare miscelare e ossigenare le polveri in prima velocità, o a velocità moderata per 2 minuti circa. Proseguire inserendo il latte e lasciare impastare, poi di seguito le uova e il burro, lasciandoli assorbire dall’impasto. Impastare per una decina di minuti, poi innescare la 2° velocità od aumentare la velocità e aggiungere il sale e l’acqua fino ad avere un impasto liscio ed omogeneo. Per ultimo inserire le goccine di cioccolato e lasciarle amalgamare dall’impasto. Questo procedimento dovrebbe durare
circa 5 minuti in 2° velocità o a velocità moderata. Porre l’impasto in un recipiente capiente, coprire con pellicola alimentare non a contatto e lasciare fermentare a temperatura ambiente (o in cella di lievitazione a 26°C con il 75% u.r.) per circa 30 minuti. Porre in frigo a temperatura controllata a 4°C per 12 ore. Tirare fuori dal frigo e lasciare acclimatare per circa un’ora a temperatura ambiente.
Versare sul banco da lavoro precedentemente infarinato e tagliare del peso desiderato (g 70), pirlare e deporre nelle teglie da infornamento precedentemente foderate con carta da forno. Coprire con telo in cotone e telo in plastica alimentare e lasciare fermentare sino al raddoppio del volume iniziale (o in cella di lievitazione a 26°C con il 75% u.r.) per circa un’ora e 30 minuti. Spennellare delicatamente le goccioline, senza far perdere la lievitazione acquisita, con il mix di tuorlo e latte e di seguito decorare con zucchero di canna grezzo. Preriscaldare il forno e cuocere a 230°C per 14 minuti circa. Porre su una gratella per raffreddarli prima di gustarli.
Il piano quinquennale di Veracruz Almonds
1.300 ettari di mandorleti nel cuore del Portogallo. Investimenti industriali per 50 milioni di euro, con l’obiettivo di promuovere un modello di business basato su agricoltura intelligente e tecnologie all’avanguardia. Crescita attraverso l’esportazione dell’80% della produzione verso mercati target tra i quali l’Italia.
È all’insegna dell’agribusiness, ovvero del mix ben assortito di alta tecnologia in agricoltura, pianificazione, gestione sostenibile dell’ambiente e supporto alla comunità, la vision di Veracruz Almonds, l’azienda fondata nel 2017 dall’amministratore delegato David Carvalho per la produzione, trasformazione e distribuzione di mandorle premium delle varietà mediterranee Belona, Soleta, Avijor e Guara. Tutto prende vita nel cuore del Portogallo, 1.300 ettari di frutteto situati a Fundão e Idanha-a-Nova (distretto Castelo Branco). Qui un team giovane e multidisciplinare presidia l’intera catena del valore che giunge direttamente al cliente. Veracruz Almonds è presente nei canali Horeca e industria alimentare. Commercializza le sue mandorle sia in guscio che lavorate: sgusciate, spellate, a lamelle, granella e bastoncini (con la buccia e sbucciate).
Il progetto Veracruz Almonds è in fase di espansione e contestuale consolidamento.
Partito con un piano industriale di 50 milioni di euro, il più grande mai realizzato nel distretto, giungerà alla piena produzione degli ettari coinvolti entro il 2027. Entro il prossimo anno, inoltre, l’azienda ha previsto un ulteriore investimento per 13,5 milioni di euro per dotarsi di uno stabilimento per la sgusciatura e l’essiccazione a Idanha-aNova.
Obiettivo a tendere
è quello di esportare l’80% della produzione in mercati come Germania, Italia, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi, tra gli altri, entro il 2027. Allo scopo l’azienda - membro della European Snacks Association - ha già predisposto le certificazioni sanitarie e di sicurezza alimentare richieste dai mercati, tra cui Globalgap e Produzione Integrata.
Sin dalla sua nascita, Veracruz Almonds utilizza le più moderne e avanzate tecnologie per produrre in modo efficiente, nel rispetto della sostenibilità ambientale. Da questa forte caratterizzazione derivano per esempio Veratech, il braccio tecnologico del gruppo, che applica le soluzioni di smart farming, tra cui un sistema di blockchain e analisi che utilizza intelligenza artificiale e machine learning applicati ai dati in tempo reale; l’investimento di 11 milioni di euro, da qui a cinque anni, in tecnologia che consenta di utilizzare le risorse in modo
Le novità 2022 di Fabbri 1905
Fabbri 1905 aggiorna i professionisti della gelateria e pasticceria sulle grandi novità 2022 con la potenza del digitale, raccontandole anche in un video disponibile nel proprio sito aziendale, tramite il quale l’azienda bolognese fornisce ai propri clienti servizi e soluzioni per le aziende.
uno sciroppo di zenzero e curcuma. Un prodotto versatile che conquisterà con il suo gusto fresco e piacevolmente piccante.
I Maestri Gelatieri non tarderanno a scoprire tutte le sue infinite sfumature di utilizzo, a partire dal “semplice” abbinamento con fior di latte o cioccolato per renderli sorprendentemente nuovi.
Lo Zenzero Fabbri stupirà anche i Maestri Pasticceri che potranno usarlo nei grandi lievitati, sia per decorare, guarnire e dare gusto a creazioni di pasticceria classica e sottozero, sia per proporre creazioni sfiziose come le Gelée di Zenzero o i Cupcake allo zenzero
Simplé è una linea di prodotti completi già bilanciati, da addizionare unicamente con latte e/o acqua prima di essere messi nel mantecatore o nella macchina soft-ice, per ottenere in appena dieci minuti un gelato artigianale dall'ottima spatolabilità, un sorbetto cremoso, una perfetta granita alla siciliana, ma anche smoothie, milkshake
Fabbri 1905, innova da vero solution provider, anche le modalità di relazione: obiettivo, rendere pratico e immediato l’accesso dei professionisti a idee, prodotti, ricette e soluzioni nuove e accattivanti per aggiornare il “catalogo” delle proposte gourmet, arricchito con il calore di un incontro dedicato.
Le novità 2022 rappresentano una vasta gamma di referenze pronte all’uso, ingredienti “premium” pensati per dare forma alla naturale creatività di tutti i professionisti, facili da utilizzare, estremamente versatili, gustosi e sicuri, realizzati grazie alla centenaria esperienza e capacità di anticipare le tendenze dell’azienda bolognese. Ne sono un esempio i nuovi sapori della linea Simplé che permettono di creare un gelato in soli 10 minuti, ma anche le pepite di zenzero dal gusto esotico, perfette per completare una creazione o idearne una con un tocco in più!
Lo zenzero Fabbri, ispirato dalla ricetta che ha reso unica ed inimitabile Amarena Fabbri, è il nuovo tesoro di casa Fabbri 1905: pepite candite di zenzero immerse in
(utilizzando il blender). È per questa estrema versatilità, rapidità e qualità che i professionisti del settore apprezzano questa linea da oltre 50 anni. Ad oggi sono disponibili più di 34 prodotti in pasta e oltre 23 prodotti in polvere per la realizzazione una vasta gamma di gusti, per ogni stagione
Fabbri 1905 propone ai Maestri Gelatieri un kit pensato per i bambini a cui ha dato il nome di “Kit del Pirata”, affettuoso ricordo del Pirata Salomone degli storici Carosello.
Sono un’irresistibile abbinata tra merenda e tattoo gioco. Il gelatiere potrà proporre tre gusti evergreen di gelato alla frutta e yogurt, proposti come merenda golosa. Battezzati in stile piratesco Pescalosca, Fragoroso e Bananito, nei kit si abbinano ai tattoo che raffigurano simpatici pirati della ciurma Fabbri. Tutti da collezionare.
Gli Snackolosi sono variegature che permettono di ricreare i gusti degli snack più amati a tutte le età, offrendo un alto contenuto di servizio.
Dal 1930 pionieri nel creare ingredienti per gelateria e pasticceria. Da questa grande esperienza nascono le Basi Fabbri 1905: molteplici soluzioni per ottenere il miglior gelato personalizzabile secondo la propria ricetta gusto e tradizione.
Ricerca, sviluppo e innovazione costante sono alla base dell’offerta Fabbri che oggi propone Neve Free, una base con etichetta “clean”: senza additivi (E Number), senza emulsionanti, con fibra vegetale e senza aromi.
Neve Free è anche una base ad “etichetta corta” perché composta da solo quattro ingredienti: destrosio, latte magro in polvere, proteine del latte e fibre vegetali.
Infine, il filo rosso che lega tutti i mondi del fuori casa, il must have per qualunque professionista: Amarena Fabbri, dal 1915 unica e inimitabile, oggi come ieri resta la preferita dai consumatori. Ingrediente di specialità in pasticceria e gelateria, è anche garnish insostituibile per bartender e mixologist.
Disponibile in diversi calibri e formati, con sciroppo e sgocciolata, intera o in pezzi, è disponibile anche come variegato, topping, nappage e farcitura da forno.
È recente il lancio del nuovo e delizioso formato monoporzione da 35 grammi: una elegante e pratica versione mignon contenente 4/5 frutti, perfetta in gelateria o in pasticceria come complemento per le specialità da asporto.
Nuvola d’estate
Il bakery chef Fabio Tuccillo presenta una novità per l’estate. La bontà del panettone ed un impasto fragrante e leggerissimo, proprio come una nuvola, per non rinunciare al gusto nemmeno nei mesi più caldi: il giovane chef ha creato questa specialità utilizzando pasta lievitata 32 ore
e il suo fresco ripieno alla frutta, nelle sue due versioni, è l’ideale anche nella stagione calda, a colazione, come dessert di fine pasto o per una merenda genuina e leggera da portare sotto l’ombrellone, magari accompagnata da un fresco cocktail a base di frutta!
Fabio Tuccillo, grazie alla sua creatività e alla sua passione, è attualmente uno dei più rinomati Bakery chef sul territorio ed è ospite fisso della trasmissione Mattina in Salute su Canale 9, dove presenta le sue ricette healthy nella rubrica “La Prevenzione nel piatto”.
Il Bakery chef Fabio Tuccillo è titolare della Tuccillo Bakery, che gestisce insieme a suo fratello Gianfranco, socio dell’attività e ideatore del progetto insieme al padre Antonio. Nata nel 2014, la Panetteria Tuccillo si è evoluta nel corso degli anni, associando alla produzione di pane e panini, anche la pasticceria e gli altri prodotti da forno, che oggi la rendono riconoscibile come Bakery per un vasto pubblico, sia di clienti privati che Ho.re. ca.
Fonte: Brandmaker
Non c’è stagione che tenga per gli amanti del panettone, che non si accontentano del periodo natalizio per gustare questa dolce specialità e che, ormai da qualche tempo, è sulle tavole degli italiani anche nella sua versione “estiva”.
Proprio per sedurre i golosi estimatori e non, di sua eccellenza il Panettone, nasce Nuvola d’Estate, l’ultima creazione artigianale del giovane Bakery Chef Fabio Tuccillo, medaglia d’argento al concorso Miglior Colomba d'Italia Fipgc Federazione Internazionale di Pasticceria
Gelateria Cioccolateria.
Una delizia unica, dal gusto sorprendente, del peso di 500 grammi fatto di una soffice pasta lievitata 32 ore, lavorata con lievito madre, morbida proprio come una nuvola.
Inebriante il profumo di vaniglia del Madagascar, che culmina in una ricca farcitura all’albicocca Pellecchiella del Vesuvio o alla Mela annurca Campana e gocce di cioccolato bianco.
Nuvola, proprio per la sua lievitazione naturale lentissima
Il Circolo dei Golosi in primavera
Il Circolo dei Golosi apre le sue porte per la prima volta in assoluto nella stagione primaverile con 8 pastry shop selezionati tra Milano e Roma. Per questa edizione Baileys ha coinvolto 6 top chef JRE Italia - Jeunes Restaurateurs, che creeranno dolci ad hoc da mettere in carta nei loro ristoranti.
Dopo il successo natalizio l’inconfondibile Baileys Original Irish Cream fa il suo ingresso per la prima volta in assoluto nella stagione primaverile con l’ormai nota piattaforma de Il Circolo dei Golosi che accompagnerà i consumatori fino a fine giugno. Diventato vero e proprio format gastronomico e culturale, Il Circolo dei Golosi porta il brand nel cuore delle abitudini di consumo del paese proponendosi come ingrediente innovativo capace di ispirare i consumatori e far vivere loro delle autentiche esperienze fisiche e digitali uniche e naturalmente dolcissime. Per questa edizione, oltre a un top panel di pastry shop selezionati guidati dalla celebre Pasticceria San Carlo di Milano che proporranno dolci creati ad hoc per raccontare la versatilità di Baileys, la celebre crema whiskey ha invitato a far parte del Circolo dei Golosi
6 membri di JRE Italia - Jeunes Restaurateurs, la prestigiosa associazione che raccoglie le eccellenze del fine dining internazionale. Liberi di esplorare le infinite possibilità creative e di gusto che Baileys offre, Filippo Saporito, Tommaso Arrigoni, Dario Guidi, Andrea Valentinetti, Simone Nardoni e Riccardo Di Giacinto creeranno un dolce speciale con Baileys che sarà in carta nei loro ristoranti fino a fine giugno. Come sempre il Circolo dei Golosi vuole ispirare anche il popolo del web coinvolgendo un dream team d’eccezione capitanato da una delle mamme digitali più famose d’Italia: Marina di Guardo. Insieme a lei un collettivo composto dai foodie più indulgenti come Enrica Panariello, fino ai lifestyle trendsetter come Daniela Zuccotti, daranno sfogo alla loro creatività preparando ricette originali per ispirare i treat lovers e i neofiti per raccon-
tare come Baileys sia l’ingrediente perfetto per aggiungere un tocco di dolcezza inaspettata che sia dopocena, una pausa caffè, un topping per un dolce, un goloso momento post shopping con le amiche o durante un rilassante bagno caldo.
Un’opportunità in più in cucina
“Foodini”, il macchinario in grado di stampare il cibo tridimensionalmente è stato presentato presso la Scuola Lepido Rocco di Lancenigo di Villorba (TV). L’invenzione è della spagnola Natural Machines, azienda di Barcellona, che ha scelto la Tiramisù World Cup per testare e migliorare il proprio Tiramisù in 3D.
chinario, perché “sono loro ad avere uno sguardo verso il futuro, con la curiosità di voler sperimentare quelli che saranno i nuovi scenari nell’ambito della pasticceria, della panificazione e molto altro”, ha spiegato Alessandro Visentin, direttore generale della Fondazione Lepido Rocco. “I nostri studenti sono entusiasti di questa occasione che offre loro l’occasione di imparare e cimentare se stessi. Un sentito grazie alla TWC, con cui collaboriamo già da anni nella realizzazione dell’evento autunnale, e alla Natural Machines per avere scelto la nostra scuola”, ha aggiunto Margherita Bergo, direttrice della sede di Lanceni-
“Questi Tiramisù “stampati” sono più buoni dell’80% di quelli che ho avuto occasione di mangiare nelle varie parti del mondo”. Scherza (ma non troppo) Francesco Redi di Twissen, ideatore della Tiramisù World Cup, all’assaggio dei primi dolci realizzati questa mattina dall’invenzione della Natural Machines, l’azienda che ha scelto la TWC per presentare in Italia il proprio macchinario per la stampa del cibo in 3D.
Fornito di tutti gli ingredienti necessari, infatti, “Foodini” è in grado di riprodurre un Tiramisù per il quale riceve la ricetta, ottenendo un dolce completamente commestibile che può essere ricreato in varie forme e dimensioni. “Foodini” è il frutto di un lungo lavoro e siamo grati alla TWC che collabora con noi per migliorare il nostro prodotto. Non si tratta di un macchinario che intende sostituire l’uomo in cucina”, ha precisato Joan Caselles di Natural Machines. “Foodini è un attrezzo complementare e aperto a moltissimi utilizzi. Primo fra tutti - proprio per le caratteristiche e le tecniche di lavorazione di ingredienti freschi - quello in ambito ospedaliero per chi, per esempio, è affetto da disfagia”.
Gli sviluppi possibili del macchinario, dagli utilizzi in cucina alle ricette, verranno ora studiati dai ragazzi della Scuola Lepido Rocco di Lancenigo, che custodirà il mac-
go della Lepido Rocco.
“Questo macchinario, finalizzato alla lavorazione del cibo, viene fornito degli ingredienti per realizzare i piatti via file e questo apre a tantissime opportunità di internazionalizzazione anche per le micro-imprese di settore”, ha concluso Redi. “Immaginate come un pasticcere di Treviso possa inviare dall’altra parte del globo una propria ricetta così da veder replicata una sua creazione. In questo modo, ci saranno nuove opportunità di business legate al prodotto e al “marchio di fabbrica”.
Natural Machines accelera l'uso della stampa 3D in diversi settori, consentendo alle aziende di avvicinare i propri consumatori, fornendo loro prodotti personalizzati su richiesta. Le soluzioni realizzate per il cliente finale sono tagliate su misura per ogni individuo. Natural Machin è attenta al progresso sostenibile, per una produzione e un consumo responsabili, come da obiettivo n.12 stabilito dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030. Fondato nel 2012, Foodini è il primo prodotto rilasciato da Natural Machines: un elettrodomestico da cucina per la stampa in 3D di alimenti. Foodini è venduto a livello globale, attualmente focalizzata nel settore b2b(c)/professionale.
Sgambaro: nuova confezione in carta 100% riciclabile
Premiato con l’Adi Packaging Design Award 2022, il nuovo imballo rappresenta un ulteriore passo dell’azienda veneta nel percorso per diventare “organizzazione climate positive” entro il 2030. Il nuovo package è completamente riciclabile, in carta di sola fibra cellulosica 100% vergine, certificata FSC®.
Con il nuovo pack Sgambaro abbandona definitivamente la plastica per la sua linea biologica in favore di una carta leggera ma resistente, la cui texture leggermente stropicciata conferma sia alla vista sia al tatto la naturalità dei materiali: non a caso è stato creato il claim “Carta Conta” per descrivere il valore ambientale. La confezione è realizzata in Terpap, una carta naturale di pura cellulosa che la rende resistente e allo stesso tempo adatta al confezionamento in automatico, grazie all’elevata elasticità della fibra. La Norma UNI 11743:2019, basata sul sistema di valutazione Aticelca 501/2019, ha conferito alla carta il livello A in termini di riciclabilità, il massimo per la carta stampata. Inoltre, la stampa sulle confezioni impiega inchiostri a base d’acqua e vernici acriliche all’acqua a marchio Acquapack®, studiati per essere ecologici, atossici, sicuri.
Lo storico pastificio veneto, che da oltre vent’anni produce con grano italiano da filiera corta, ha presentato al recente Cibus la nuova confezione 100% riciclabile della linea Etichetta Bio. Modello di approccio green alla produzione di qualità all’interno del proprio settore, l’azienda introduce per la sua pasta biologica un nuovo imballo completamente riciclabile, in carta di sola fibra cellulosica 100% vergine, certificata FSC®. Un pack essenziale e “senza fronzoli” che ha recentemente conquistato l’Adi Packaging Design Award 2022, assegnato dall’Associazione per il Disegno Industriale “per l’innovazione, la chiarezza d’informazione e per l’utilizzo di materiali ecosostenibili completamente riciclabili”.
“Abbiamo lavorato a lungo sullo studio della nuova confezione per trovare la soluzione migliore per l’ambiente”, commenta Pierantonio Sgambaro, presidente del pastificio. “Sin da subito l’obiettivo è stato di sviluppare una soluzione che riducesse il più possibile l’impatto dell’imballo, senza scendere a nessun compromesso di stile o design. Una scelta che ha già raccolto i primi riscontri positivi dei clienti che hanno cominciato a trovare sugli scaffali le prime confezioni in carta e che è stato premiato da Adi”.
Il pastificio veneto ha adottato la produzione biologica oltre vent’anni fa, quando ancora era un fenomeno d’avanguardia, diventando un punto di riferimento nel mercato della pasta. Gli stabilimenti aziendali sono alimentati con sola energia da fonti rinnovabili.
Le “Giornate in campo” 2022
È possibile aumentare la produzione del grano nazionale di una percentuale a due cifre?
Durante le “Giornate in campo” 2022 sono state indicate alcune possibili risposte (positive) che l’agricoltura italiana potrebbe raggiungere adottando una serie di scelte ‘strategiche’ nella coltivazione di questo cereale.
Aumentare la produzione di grano italiano del 12%, diminuire i costi aziendali del 9% e mantenere sempre un alto livello qualitativo dei cereali. E' l'obiettivo raggiunto dalla strategia messa a punto da Consorzi Agrari d’Italia, Sis-Società Italiana Sementi e Ibf Servizi alla luce del difficile contesto internazionale. Un anno di sperimentazione che hanno indicato agli agricoltori le tre direttrici da seguire in campo: l'analisi del terreno, la scelta del seme di grano duro o tenero più adatto, la sostenibilità di difesa e nutrizione e l'utilizzo delle tecniche di agricoltura di precisione.
Tutte conoscenze che sono state trasferite alle oltre 700 aziende agricole che hanno partecipato alle cinque “Giornate in Campo 2022” promosse da Cai Sis e Ibf Servizi. I tour si sono tenuti in alcuni dei 30 campi sperimentali in tutta Italia per concludersi a Poggio Renatico, nel ferrarese. Ognuno dei tre enti ha fatto la
sua parte in questo percorso virtuoso. I tecnici di Sis hanno individuato i genotipi più innovativi e adatti alle diverse condizioni pedoclimatiche della cerealicoltura. Diverse le varietà testate in campo nel grano duro, come il Core e Claudio note per l’eccezionale rusticità e stabilità produttiva, mentre particolarmente apprezzate dai trasformatori e pastifici ci sono il Marco Aurelio e il Furio Camillo.
Tra i frumenti teneri, oltre alla varietà Bologna, ci sono il Giorgione per i prodotti da forno e il Giambologna, ma anche il Palesio, il Bellini e il Donatello. Alla luce dell'impennata dei costi energetici e dei fertilizzanti, Cai ha lavorato per nutrire i cereali nel rispetto dell’ambiente con tecniche efficaci e sostenibili; e quindi riducendo le quantità distribuite dei concimi rendendoli più performanti e innovativi. E quindi l’utilizzo di concimi azotati a cessione controllata e fosforo protetto, batteri azotofissatori e concimi liquidi, con grande attenzione a mantenere la fertilità dei terreni.
Ibf Servizi, sfruttando le soluzioni tecnologiche disponibili sul mercato imposta il flusso di lavoro relativo all'assistenza e alla gestione agronomica indagando e gestendo in modo dinamico le interazioni tra suolo, pianta ed atmosfera. L'adozione delle tecniche di agricoltura di precisione così testate in campo, permette di ottimizzare l'uso delle risorse aziendali, arrivando a risparmiare in alcuni casi fino al 15% di concime, al 20% di acqua su colture irrigue, per innalzare le rese.
Cooking for autism
Per i giovani con autismo è terapeutico lavorare in cucina. Pubblicato il primo studio scientifico internazionale sul progetto Tortellante di Modena. Il progetto modenese, nato nel 2018, beneficia dell’impegno e aiuto di un grande della cucina nazionale e internazionale, lo chef Massimo Bottura.
terapie occupazionali. L’inserimento delle persone con autismo nel mondo del lavoro, però, comporta tempi lunghi: si svolge attraverso percorsi personalizzati, supportati da personale specificamente formato, in ambienti tutelati e strutturati. Tuttavia le esperienze fino ad ora portate a regime dimostrano che i risultati alla fine si ottengono, e non solo: l’apprendimento e svolgimento delle attività non si limita alla parte strettamente “produttiva”, ma influisce anche sul miglioramento delle abilità sociali e di comunicazione attraverso il contatto quotidiano con le altre persone presenti nell’ambiente di lavoro.
Il Tortellante è un laboratorio terapeutico-abilitativo fondato a Modena dallo chef Massimo Bottura dove dal 2018 ragazzi autistici imparano a confezionare pasta fresca fatta a mano. Oggi, per la prima volta, la scienza dice ufficialmente che questa attività ha un vero e proprio valore terapeutico: la rivista “Research in developmental disabilites” della prestigiosa casa editrice scientifica olandese Elsevier ha pubblicato il primo studio in campo internazionale che misura l’impatto delle attività lavorative in campo gastronomico sul miglioramento della qualità della vita nei giovani con autismo. Lo studio è stato svolto da una equipe multidisciplinare composta da ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia coordinata dal prof. Giuseppe Plazzi, che hanno lavorato in team con lo staff scientifico del Tortellante e la supervisione dell’Azienda Usl di Modena.
L'adolescenza e il passaggio all’età adulta sono periodi critici per i giovani con disturbo dello spettro autistico, che spesso si ritrovano senza valide alternative dopo la fine del percorso scolastico. Tra gli interventi di provata efficacia, grande importanza riveste l’inserimento attivo in ambienti lavorativi, tanto che si parla di vere e proprie
Il Tortellante nasce come progetto pilota della già esistente associazione Aut Aut Modena: dal 2018 è un luogo di educazione, aggregazione e condivisione e ha dimostrato di essere uno spazio realmente inclusivo, dove 25 ragazze e ragazzi con autismo - perlopiù a medio e basso funzionamento - lavorano fianco a fianco con operatori e volontari, producendo tortellini e pasta fresca di ottima qualità. La vendita dei tortellini contribuisce a ridurre i costi di gestione del laboratorio, nell’ottica di un proget-
to sostenibile e quindi di lungo respiro. Al laboratorio di pasta fresca è affiancata anche una “scuola di autonomia” seguita dallo staff scientifico interno, che mette a punto percorsi personalizzati volti a migliorare le capacità di autosufficienza di ciascun partecipante in vista del distacco dalla famiglia. La rivista “Research in developmental disabilites” della prestigiosa casa editrice scientifica olandese Elsevier ha pubblicato i primi risultati relativi al progetto Tortellante di Modena: si tratta di uno dei primi studi in campo internazionale che misura, secondo le scale di valutazione standardizzate, l’incidenza delle attività lavorative in campo gastronomico nel miglioramento della qualità della vita nei giovani con autismo.
Lo studio, denominato Cooking for autism: a pilot study of an innovative culinary laboratory for Italian adolescents and emerging adults with autism spectrum disorder è stato svolto da una equipe multidisciplinare composta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia coordinata dal prof. Giuseppe Plazzi, che hanno lavorato in team con lo staff scientifico del Tortellante.
I test svolti dal 2018 al 2022 su 20 partecipanti tra i 16 e i 30 anni e somministrati anche ai caregivers, hanno dimostrato un miglioramento significativo nelle abilità di vita quotidiana. Il risultato è ancora più significativo in
quanto ottenuto nonostante le gravi difficoltà causate dalla pandemia, che ha reso necessarie diverse restrizioni ed un lungo periodo di blocco delle attività.
Lo studio pubblicato ha valutato l'impatto sui partecipanti del Tortellante misurando l’andamento sintomatologico, dei comportamenti adattivi e delle abilità sociali. È stato condotto uno studio longitudinale (attraverso test somministrati a inizio progetto e dopo 3 anni) su 20 soggetti, in base al quale è risultato che la gravità dei sintomi e le abilità di vita quotidiana sono migliorate in modo significativo, ragion per cui può essere proposto dai servizi sociali come valida alternativa o affiancamento alle attività attualmente in essere per gli autistici in età adulta.
Fonte: MediaMente
Agricoltura in ginocchio
Compag ai Durum Days: i rincari di materie prime e fertilizzanti stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura nazionale. La Federazione Nazionale delle Rivendite Agrarie e dei Centri di Stoccaggio lo ha detto intervenendo all’annuale appuntamento che delinea le attese sulle produzioni di grano duro in Italia e nel mondo.
“In una situazione globale come quella attuale, caratterizzata da prezzi alti e stock ai minimi, c’è il rischio che gli agricoltori vogliano vendere grandi quantità di grano entro agosto, con conseguenti problemi dovuti alla forte esposizione degli stoccatori per gli anticipi di credito”. È la preoccupante affermazione di Mauro Acciarri, vicepresidente di Compag - la Federazione Nazionale delle Rivendite Agrarie e dei Centri di Stoccaggio - a conclusione dell’annuale appuntamento dei Durum Days che delinea le attese sulle produzioni di grano duro in Italia e nel mondo, riunendo allo stesso tavolo le principali organizzazioni della filiera: Compag, Assosementi, Cia – Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Italmopa, Unione Italiana Food e Crea, con Areté quale partner tecnico. Ai forti aumenti dei costi energetici e del trasporto e ai rincari dei mezzi tecnici (come fertilizzanti e antiparassitari) e delle materie prime, si somma l’esposizione
finanziaria dei commercianti (stoccatori e rivenditori di mezzi tecnici) rappresentati da Compag che, da sempre e ancor più nella situazione contingente, si trovano a sostenere gli anticipi di credito a vantaggio degli agricoltori. Un’attività creditizia comprensibile e sostenibile se vista in ottica di filiera, ma diventata insostenibile con l’attuale congiuntura dei mercati nazionali, europei e mondiali. Da qui l’appello di Compag a banche e istituzioni affinché supportino concretamente l’operato di attori di filiere agricole fondamentali per l’agroalimentare italiano. “Perché”, continua Acciarri, “è doveroso un distinguo tra filiere: la situazione attuale ha reso ancora più evidente che vi sono filiere vere, operose e attive, e altre che al contrario sono nate sotto la spinta di aiuti nazionali e che, di fronte a un mercato come quello attuale, vacillano e perdono il legame con la parte agricola che preferisce vendere il prodotto sul mercato”. Compag, che rappresenta un settore con un fatturato
stimato di circa 3,8 miliardi di euro e circa 4.000 imprese, ritiene necessario uno sforzo comune della politica e del sistema bancario per evitare che il mercato agricolo nazionale crolli sotto i colpi del caro prezzi e della carenza di materia prima, come già sostenuto lo scorso marzo in occasione del tavolo convocato dal Sottosegretario Centinaio per affrontare la situazione di emergenza relativa ai cereali. Già in quell’occasione la federazione aveva segnalato l’urgenza di lavorare sulla reperibilità dei fertilizzanti (fondamentali per le produzioni per il fabbisogno nazionale), vista anche la chiusura - causa forte aumento dei costi energetici - dello stabilimento del principale produttore italiano di urea a livello UE. Compag aveva proposto al Governo di intervenire in emergenza al fine di rimettere in produzione lo stabilimento italiano, oltre a prevedere dei contributi per rendere accessibile il prezzo dell’urea e a rivedere le limitazioni nell’utilizzo di alcuni fertilizzanti, come i liquami. Come emerso durante il convegno dei Durum Days, la siccità ha compromesso i raccolti delle campagne 2020/21 e 2022/23, per cui gli stock continueranno a restare ai minimi storici. Per questo motivo, a metà maggio 2022 i prezzi del grano duro si aggirano sui 540 €/t, con valori superiori di oltre l’80% rispetto a
quelli registrati a maggio dello scorso anno. Le prospettive di riduzione dei prezzi per il grano duro, peraltro modeste, rimangono subordinate ai rischi di ulteriore deterioramento delle produzioni. Difficile, dunque, ipotizzare grandi ribassi dei prezzi, anche per il sostegno che arriva da condizioni sempre più critiche sul generale mercato dei cereali, dove i prezzi record del frumento tenero sono vicini a far da pavimento anche al mercato del frumento duro.
Fonte: Compag
L’eccellenza italiana del gluten free
MartinoRossi è un esempio di Made in Italy vincente, giunta alla terza generazione. Con un’offerta di oltre 1.000 prodotti trasformati tra farine, semilavorati e ingredienti funzionali da cereali e legumi privi di glutine, allergeni e Ogm, MartinoRossi SpA è un’eccellenza italiana
Il 16 maggio si è celebrata la Giornata Mondiale della Celiachia, l’enteropatia infiammatoria cronica causata dall’intolleranza al glutine, che nel nostro Paese si stima affligga circa 600.000 persone, di cui oltre 233.000 celiaci diagnosticati e altre 400.000 che sarebbero in attesa di diagnosi.
Rispetto al passato, la quotidianità di chi soffre di celiachia o di altre allergie e intolleranze alimentari non è più costellata di limitazioni e rinunce in casa e fuori casa. Quella che era una nicchia di mercato presidiata dai soli negozi specializzati oggi trova sempre più spazio sugli scaffali della distribuzione moderna. L’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino, infatti, ha censito 9.600 prodotti che riportano in confezione i claim "senza lattosio" o "senza glutine" oppure il logo con la spiga barrata dell'Associazione Italiana Celiachia, per un giro
d’affari quantificato in oltre 3,9 miliardi di €, in crescita del 14,4% nell’anno terminante a giugno 2021. Più in generale i cosiddetti prodotti Free from, nati per soddisfare specifiche necessità dietetiche o salutistiche, costituiscono un universo in costante evoluzione ed espansione che nel 2020 ha generato vendite per poco meno di 7 miliardi di € solamente nel canale Gdo. Ad accompagnare e rendere possibile la crescita esponenziale dei ‘Free from’ c’è un’eccellenza tutta italiana, riconosciuta dalle più importanti industrie alimentari nazionali e internazionali come riferimento qualitativo e per l’innovazione: MartinoRossi SpA con sede Malagnino (Cremona), specializzata nella produzione di farine, semilavorati, ingredienti e prodotti funzionali clean label da cereali e legumi provenienti da filiera controllata biologica o convenzionale senza glutine, allergeni e Ogm.
Fondata nei primi anni ’50 nel Cremonese, MartinoRossi SpA è un esempio di impresa a conduzione familiare lungimirante, impostasi seguendo un concetto di tradizione aperto alla sperimentazione di nuove tecnologie e alla ricerca di soluzioni sempre più efficienti, qualitative e sostenibili, nella consapevolezza che la chiave del successo risiede nella capacità di innovare rispettando e valorizzando i prodotti della terra.
Oggi MartinoRossi SpA, guidata dalla terza generazione della famiglia Rossi, è tra le realtà più dinamiche e in espansione del panorama agroalimentare italiano.
L’azienda poggia su due moderni stabilimenti a Malagnino e Grosseto, una società controllata a New York (MartinoRossi America Inc.) e due piattaforme logistiche a Chicago e in Iowa per gestire la distribuzione sul mercato nordamericano, 90 dipendenti, oltre 15.000 ettari in sette regioni d’Italia coltivati in regime di filiera controllata (con un team interno di tecnici e agronomi), un catalogo che tra prodotti trasformati e customizzati conta più di 1.000 codici, di cui circa il 40% distribuiti all’estero, e un fatturato a fine 2021 attestata a 57 milioni di Euro.
E tutto questo non è che la punta dell’iceberg. Il dinamismo e la progettualità dell’azienda di Malagnino, infatti, investono l’agricoltura a 360°: si deve a Giorgio Rossi, attuale Presidente e figlio del fondatore Martino, l’intuizione e il coraggio di investire sin dai primi anni ’80 nello sviluppo di una filiera controllata che garantisse l’assenza di glutine, soia, e Ogm quando ancora di allergie e intolleranze alimentari si parlava poco. Questa scelta pionieristica, affiancata da investimenti che hanno potenziato lo stabilimento di Malagnino dotandolo di un laboratorio interno per il controllo di tutte le materie prime in ingresso e dei prodotti in uscita e di moderne linee di produzione, ha consentito all’azienda di stringere collaborazioni commerciali con grandi gruppi internazionali e di farsi trovare pronta quando la domanda di prodotti alimentari più sani e salutari è stata recepita dall’industria alimentare mondiale.
Dal 2014, MartinoRossi SpA ha esteso la produzione di farine, semilavorati e ingredienti funzionali a colture di tendenza quali quinoa, amaranto e miglio. L’azienda inoltre ha fatto ingresso nel segmento in forte crescita dei mix a base vegetale alternativi alla carne (meat alternatives) ottenuti dalla trasformazione dei legumi. “Scommettere sulla qualità e la purezza della materia prima con i patti di filiera e investire costantemente nell’innovazione di processo e di prodotto è stata tutto tranne che una passeggiata in termini di costi, lavoro e sacrifici, ma si è rivelata una scelta vincente”, commenta Stefano Rossi, 33 anni, da agosto 2021 Amministratore Delegato di MartinoRossi SpA. “Vogliamo continuare a essere un passo avanti all’evoluzione del mercato. L’unica strada per raggiungere l’obiettivo è quella tracciata da mio padre, ossia proseguire nel percorso di modernizzazione dell’azienda puntando con forza su ricerca e sviluppo, filiera integrata, innovazione e sostenibilità.”
Fonte: Aida Partners
I vincitori del 5° Concorso vini territorio
Sièsvoltaafinemaggio,inpresenzaeindirettastreamingsulcanaleyoutubedellaFondazione Edmund Mach, la cerimonia di premiazione della quinta edizione del concorso dedicato ai vini del territorio, manifestazione autorizzata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e
A essere premiati, i rappresentanti delle aziende vincitrici tra le 110 etichette in gara di 55 cantine del Trentino-Alto Adige Südtirol, con quattro tipologie di vino suddivise in annate, Dopo due giorni di degustazioni e valutazioni a cura di una qualificata commissione composta da 30 esperti selezionati tra enologi, enotecnici, sommelier, giornalisti, provenienti da tutta Italia, affiancati e supportati dagli studenti del corso per enotecnico. L'evento è stato aperto dal Presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani. "Il concorso vini”, ha spiegato, “è un evento divenuto consuetudine tra le iniziative della FEM, che sta conquistando un posto di rilievo tra le analoghe manifestazioni presenti a livello locale e nazionale. Ideato un lustro or sono, quale rassegna didattica, si sta evolvendo coinvolgendo prestigiosi produttori, generosamente disposti a sottoporre alcune loro produzioni al
vaglio di una qualificata ed appassionata commissione di esperti, che si avvale del supporto fattivo di studenti di enologia. La valorizzazione dei vini attraverso un affinamento produttivo, il cui alto livello è saldamente riconosciuto dal mercato anche internazionale, sviluppa una proficua sinergia per la diffusione della conoscenza del territorio trentino". Sono seguite l'introduzione del dirigente del Centro Istruzione e Formazione, prof. Manuel Penasa, e due relazioni sul tema della comunicazione del vino al territorio a cura di Roberto Anesi, miglior sommelier italiano AIS 2017 e di Sara Missaglia, giornalista e scrittrice. Infine, la premiazione dei vini in concorso alle aziende vincitrici a cura del direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri, e l'assegnazione del premio dedicato al professor Sergio Ferrari, giornalista ed ex docente dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige scomparso lo scorso anno, da parte del Presidente Cattani e dai familiari dell'ex professore, allo studente Niccolò Poli. L'incontro e la cerimonia di premiazione sono stati moderati dal responsabile del Dipartimento istruzione post secondaria nonché referente organizzativo del concorso, Andrea Panichi, e dalla responsabile dell'Ufficio comunicazione e Relazioni Esterne FEM, Silvia Ceschini.
La quinta edizione del concorso vini del territorio è stata promossa dal Centro Istruzione e Formazione FEM in collaborazione con i comuni della Piana Rotaliana: San Michele all'Adige, Mezzolombardo e Mezzocorona; la manifestazione si avvale del supporto delle sezioni Assoenologi Trentino e Alto Adige, del Consorzio Piana Rotaliana Königsberg e del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. La manifestazione si è guadagnata da cinque anni a questa parte un posto di assoluto rilievo nel panorama degli appuntamenti dedicati al vino, come dimostrato dalla notevole partecipazione delle aziende della regione Trentino Alto Adige - Südtirol. I vini protagonisti della quinta edizione Quest'anno i vini protagonisti sono stati Teroldego Rotaliano Dop, Trentino Dop con indicazione di vitigno Pinot grigio e Lagrein, Alto Adige Südtirol Dop con indicazione
di vitigno Pinot grigio, Kerner e Lagrein. Il concorso si propone anche come opportunità didattica per gli studenti del Corso Enotecnico per iniziare a prendere confidenza con i vini prodotti nel territorio Trentino - Alto Adige/Südtirol e con le aziende produttrici. Gli studenti potranno osservare come gli esperti del settore enologico valutano i vini e a loro volta essere guidati nelle degustazioni al fine di acquisire una corretta metodica di attribuzione di un valore ai vini del territorio
Classifica finale
Ecco le categorie premiate e la classifica finale della quinta edizione del concorso.
Trentino Dop Pinot grigio vendemmia 2021:
1. Cantina Mezzacorona Pinot grigio “Castel Firmian” 2021;
2. Gaierhof azienda Vinicola Pinot grigio 2021,
3. Azienda Agricola Grigoletti Pinot grigio 2021;
Trentino Dop Pinot grigio vendemmie 2020 e precedenti:
1. Azienda Agricola Maso Poli Pinot grigio 2020,
2. Cantina Mezzacorona Pinot grigio “Castel Firmian Riserva” 2020,
3. Tenute Sajni Fasanotti Pinot grigio “Controcanto” 2020;
Südtirol-Alto Adige Dop Pinot grigio vendemmie 2021 e 2020:
1. Cantina produttori Bolzano Pinot grigio 2021,
2. Nals Margreid Pinot grigio “Punggl” 2020,
3. Cantina Produttori Colterenzio Pinot grigio “Puiten” 2020;
Südtirol-Alto Adige Dop Kerner:
1. Abbazia di Novacella Kerner “Praepositus 2020,
2. Cantina Produttori Bolzano Kerner “Puntscheit” 2021,
3. Cantina K. Martini e Sohn Kerner “Palladium” 2021;
Trentino Dop Lagrein vendemmie 2021 e 2020:
1. Azienda Agricola Bellaveder Lagrein “Dunkel” 2020,
2. Cantina La-Vis e Valle di Cembra Lagrein 2021,
3. Cantina Aldeno Lagrein 2021;
Trentino Dop Lagrein vendemmie 2019 e precedenti:
1. Cantina Rotaliana Lagrein “Cor-Tuta” 2017,
2. Azienda agricola Fedrizzi Cipriano Lagrein 2018,
3. Cantina Mezzocorona Lagrein “Castel Firmian Riserva” 2018;
Südtirol-Alto Adige Dop Lagrein vendemmie 2021 e 2020:
1. Cantina produttori Bolzano Lagrein “Baron Eyrl” 2020,
2. Kornell Florian Brig Lagrein “Greif” 2021,
3. Cantina K. Martin e Sohn Lagrein 2020;
Südtirol-Alto Adige Dop Lagrein vendemmie 2019 e precedenti:
1. Kellerei Girlan, H.LUM Lagrein “Sandbichler Riserva” 2018,
2. Weingut Niklas Lagrein “ Bos Taurus Riserva” 2018,
3. Happacherhof, Istituto Tecnico Agrario Lagrein “Riserva” 2018,
3. Weingut Ferruccio Carlotto, Lagrein “Di Ora in Ora Riserva” 2019;
Teroldego Rotaliano Dop 2019:
1. Azienda Vinicola F.lli Dorigati “Teroldego Riserva Luigi Cru Sottodossi” 2019,
2. Cantina Mezzacorona Teroldego “Castel Firmian” 2019;
3. De Vescovi Ulzbach Teroldego “Vigilius” 2019; Premio Studenti Corso Enotecnico: Azienda Vinicola F.lli Dorigati “Teroldego Riserva Luigi Cru Sottodossi” 2019.
Fonte: FEM
Nel nome del cold brew
La richiesta di Cold Brew è in rapida crescita negli ultimi anni, a livello internazionale e fra le generazioni più giovani. Con un corso di formazione dedicato, Bin Caffè punta ai baristi che amano innovare la propria offerta con una bevanda versatile e adatta a tutte le esigenze
Con ghiaccio per assaporarne la dolcezza e il profumo o come base per la Mixology, la Cold Brew è sicuramente una proposta alternativa e un nuovo modo di interpretare il chicco di caffè durante l’estate. Bin Caffè dà spazio alla voglia di innovare, offrendo ai baristi che amano il proprio lavoro e ricercano la novità, tutti gli strumenti per soddisfare il pubblico con un’esperienza cosmopolita e fuori dal comune.
Nota negli Stati Uniti, Regno Unito e Australia, la Cold Brew sta riscontrando un notevole successo a livello internazionale, in voga soprattutto tra le generazioni più giovani. Si tratta di una bevanda moderna e versatile, facile da consumare in purezza per sentori al palato delicati, ma adatta allo stesso tempo all’accompagnamento ad altri ingredienti. Tra i più comuni: acqua tonica per dissetare durante le calde giornate estive, latte di cocco, menta, zenzero e agrumi, così come gin o vodka per comporre drink alcolici. Ma non solo, per chi gradisce sperimentare nuovi sapori il prodotto ben si presta anche all’utilizzo in cucina, ad esempio per marinare il pesce fresco.
Bin Caffè offre ai pubblici esercizi il corso di formazione gratuito, utile per poter elaborare una personale ricetta e sbizzarrire la creatività dietro al bancone.
“Abbiamo fiducia nei baristi che amano innovare l’offerta, con consapevolezza e passione per il proprio lavoro – sostiene Alessandro Bianchin, CEO di Bin Caffè – per questo sosteniamo i nostri clienti in un percorso di crescita professionale che non tralascia la qualità degli ingredienti: un corso di Cold Brew per apprendere le tecniche e i consigli adatti a preparare ricette originali”.
Da quando nel 1954 Natale Bianchin diede vita al pic-
colo laboratorio artigianale di Montebelluna, intuizione e progresso sono stati filo conduttore del percorso di crescita di Bin Caffè, oggi condotta dal figlio Alessandro. L’azienda è ampiamente riconosciuta come una delle maggiori torrefazioni venete, per la grande capacità di interpretazione dello spirito della contemporaneità e l’impegno rivolto al sostegno dei pubblici esercizi del territorio. Rigore e artigianalità pongono sempre al centro dell’intera filiera produttiva il rispetto per il consumatore, soprattutto nella scelta della materia prima di fine qualità.
Fonte: Irene Jesi
Al Mudec un pairing Mediterraneo
Dalla collaborazione tra lo Chef-nove-stelle-Michelin Enrico Bartolini e Italicus Rosolio di bergamotto nasce un connubio che porta al Mudec (Museo delle Culture di Milano) una ventata d’estate nel momento più conviviale della giornata, l’aperitivo.
Continua sotto il segno dei profumi e dei prodotti mediterranei l’amicizia nata tra la cucina più stellata d’Italia dello Chef Enrico Bartolini e Italicus Rosolio di Bergamotto. Insieme celebrano la rinascita dell’aperitivo, come momento di gusto e spensieratezza, portandone l’aspetto caldo e aromatico del Sud Italia al Mudec-Museo delle Culture di Milano a maggio e poi ancora a settembre. Qui, insieme alla sua brigata, Bartolini esplora nuovi mondi e nuovi sapori, senza mai dimenticare origini e tradizioni italiane. Proprio come Italicus porta nel mondo un’idea di aperitivo tipicamente italiano, Bartolini porta in tavola l’essenza della cucina mediterranea. Agrumi, capperi, olio e pomodorini sono elementi sempre presenti nella cucina di Bartolini. La stagionalità e la freschezza degli ortaggi e della frutta rappresentano il punto di forza dei suoi menù. A questi si aggiungono gli aromi e le spezie tipicamente mediterranei, gli stessi che si ritrovano, insieme alle note agrumate, anche nei cocktail preparati con Italicus.
L'aroma fresco del bergamotto calabrese, unito al cedro di Sicilia e alle note speziate e floreali, esaltano l’essenza dei drink in ogni momento della convivialità ritrovata: il rosolio di bergamotto rappresenta l’idea versatile del bere miscelato con cui creare un’infinità di drink da servire in abbinamento a cibi che ne spiccano le qualità. “Abbiamo scelto di continuare la collaborazione con Chef Bartolini perché ci accomuna la stessa mission, ovvero quella di portare il gusto italiano nel mondo”, racconta Giuseppe Gallo, Ceo e Founder di Italicus.
“Abbiamo una visione molto simile sul rapporto tra
classicità e modernità, tra tradizione e innovazione dei sapori, sulla ricerca di un equilibrio perfetto tra gusto ed estetica”.
L'alta cucina di Chef Bartolini si esprime nel rispetto delle biodiversità dei territori al Mudec - Museo delle Culture di Milano: è qui che lo Chef ha ricevuto tre delle nove stelle Michelin. La filosofia dello Chef e di Italicus è quella di mettere al centro della loro vision la cultura a 360° gradi partendo dal buon cibo e dal buon bere. Ed è proprio Bartolini che spiega: “Tra agrumi, gusto mediterraneo e delicati toni amari ho trovato eleganza e freschezza. Mi diverte cucinare ingredienti che si mettono in sintonia con queste caratteristiche”.
Sug_Hero - Metaforme
Finalmente l'economia circolare si tocca con mano: inaugurata "Sug_Hero - Metaforme”, la mostra dedicata alla filiera del sughero Amorim Cork Italia al WiMu di Barolo fino al 31 luglio 2022. La mostra ricostruisce le ‘mille vite di uno straordinario dono della natura” come il sughero.
È stata un'inaugurazione all'insegna della più concreta sostenibilità quella che ha visto prendere il via alla mostra "Sug_Hero - Metaforme - Le mille vite di uno straordinario dono della natura, il sughero", in programma al WiMu di Barolo fino al prossimo 31 luglio. Una sinergia di concetti, che ben esprime il connubio tra sughero e vino, un rapporto ancestrale che ancora oggi riserva le migliori rese sensoriali. Un progetto corposo, ben oltre la tendenza del momento, che vede Amorim Cork Italia impegnata con le iniziative alla radice di questo percorso di economia circolare da oltre un decennio. Particolarmente emozionato l’a.d. Carlos Veloso dos Santos, imprenditore visionario che ha deciso per primo di andare oltre la filiera di cui è responsabile, quello di un'azienda leader nella produzione di tappi in sughero, e preoccuparsi della fine vita dei prodotti, all'epoca esclusivamente gettati nella spazzatura: “È nato così il progetto Etico: per raccogliere i tappi usati. Un'attività affidata a quelle che oggi sono 45 Onlus coinvolte in tutta Italia. Con i loro volontari, protagonisti fondamentali, arriviamo a raccogliere circa 30 milioni di tappi usati all’anno e in cambio doniamo alle associazioni 700 euro ogni tonnellata di tappi. Abbiamo allestito due centri di macinazione autorizzati, una a Cuneo e una a San Polo di Piave, in cui trasformiamo questi tappi di sughero in granina: una nuova materia prima a cui dare valore commerciale”.
Nasce così Suber, la linea di oggetti di design nati dalla granina dei tappi usati e raccolti, capace di tornare sul mercato sottoforma di elementi decorativi e funzionali per ogni ambiente, con tutto il valore aggiunto di cui il sughero è portatore: in primis, la capacità di assorbire CO2. Suber così mette assieme la sostenibilità ambientale, la raccolta di un rifiuto, la giustizia sociale, la donazione in beneficenza, la prosperità economica, creando un progetto di ispirazione, che genera anche cultura, con esposizioni come la mostra "Sug_Hero - Metaforme - Le mille vite di uno straordinario dono della natura, il sughero", giunta alla sua seconda edizione.
“Secondo me le aziende hanno il compito di dare l’esempio alla societ’, continua l’a.d. Amorim Cork Italia.
“Perciò noi siamo veramente orgogliosi che Amorim, al
di là di tutto quello che fa nel mondo dell’enologia, inizi anche a contribuire a un futuro migliore, più consapevole”.
Promossa da Amorim Cork Italia con la collaborazione della Barolo&Castles Foundation, del Comune di Barolo e dell’Enoteca regionale di Barolo e focalizzata sulla linea di arredamento e oggetti da interior design Suber, la mostra ha messo tutti d’accordo, istituzioni e autorità presenti, nell’affermare che un nuovo futuro è possibile. “Siamo lieti di accogliere negli spazi del WiMu, che ogni anno ospita 60.000 visitatori, questo importante progetto espositivo”, dice il presidente della Barolo&Castles Foundation, Claudio Bogetti. “Una collaborazione, quella con Amorim, di cui siamo estremamente soddisfatti, non solo per l’aspetto innovativo di questa mostra, ma anche per la sua complementarietà con gli allestimenti del nostro Museo del Vino in cui il percorso di “Sug_Hero” si inserisce perfettamente. Il sughero è una materia unica, affascinante e fondamentale per il mondo del vino, raccontato oggi a Barolo nella sua “circolarità” che sfocia anche in collezioni di oggetti di arredo e design”.
L’ingresso alla sola mostra è gratuito tutti i giorni dalle 10,30 alle 19 (ultimo
ingresso alle 18). L’esposizione Sug_hero è inserita nel suggestivo percorso di visita del WiMu, aperto tutti i giorni dalle 10,30 alle 19 (ultimo ingresso alle 18).
Fonte: Ufficio Stampa Amorim Cork Italia - Carry On Srl
Caffè e bambini: binomio creativo
Gli spazi di Diemme Academy a misura dei più piccoli con laboratori… da acquolina in bocca: chi l’ha detto che il caffè è pertinenza solo degli adulti? La bevanda sì, ma gli spazi della torrefazione amano accogliere chiunque, come dimostra da oltre tre anni l’esperienza di Diemme Academy in provincia di Padova.
ratorio artigianale di famiglia Pasticceria Forin, è stato rivolto ai bambini e ragazzi dai 10 ai 15 anni, con attestato finale. Ogni partecipante haha realizzato la propria crostata artistica al cioccolato, scoprendo le regole di base per impastare correttamente la pasta frolla e utilizzarla in modo originale. I ‘corsistii’ hanno imparato anche ad utilizzare il cioccolato per creare una ganache da inserire nel dolce e una glassa per la finitura. Sempre la pasticcera Sofia Forin ha seguito il laboratorio “Spring Cupcake”, a fine maggio, per imparare a impastare, cucinare e decorare cupcake a tema primavera: un laboratorio particolarmente indicato per i bambini dai 6 ai 10 anni d’età.
Si passa poi a metà giugno, il 15, per il corso “Biscotti creativi”, pensato per creare biscotti di pasta frolla ripieni di marmellata o cioccolata da inserire sullo stecchino di supporto e decorare con pasta di zucchero.
Dopo la pausa estiva, nuovi corsi per “aspiranti piccoli pasticceri” torneranno in Diemme Academy nel periodo autunno/inverno.
Dal 2019 Diemme Academy ospita nei suoi ambienti accessoriati corsi dedicati alle fasce d’età 6-10 e 10-15 per rispondere a una richiesta sempre più crescente di avvicinamento all’ambito culinario anche da parte dei più piccoli. I mesi di maggio e giugno sono particolarmente ricchi da questo punto di vista e anche il 2022 non si smentisce. Quattro le date a calendario di “Giochiamo a fare il pasticcere”, a cui se ne aggiunge una “Summer edition”, per soddisfare tutti i gusti!
Si è partiti mercoledì 18 maggio con “Crostate artistiche”, un corso per mettere letteralmente le mani in pasta e creare divertendosi, sperimentando fantasia e abilità manuale come dei veri pasticceri. Il laboratorio, condotto da Sofia Forin, giovane pasticcera dell’omonimo labo-
Roncadin azienda più sostenibile del frozen
food
Roncadin, specializzata nelle pizze surgelate, è prima in classifica per sostenibilità nel suo settore secondo l’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza. Stabilimento alimentato con energia elettrica 100% da fonti rinnovabili, sistemi antispreco, filiere corte e imballi ecologici valgono un punteggio di 100/100 e la Green Star dei ricercatori indipendenti
nella zona pedemontana della provincia di Pordenone, cresce mettendo insieme risultati economici, rispetto per l’ambiente e sviluppo sostenibile per il territorio: Roncadin infatti dà lavoro a 780 persone (erano poco più di 400 solo cinque anni fa), fattura oltre 148 milioni di euro (+6% nel 2021) e produce 100 milioni di pizze all’anno.
ITQF ha condotto, in collaborazione con l’Istituto per Management e Ricerca Economica IMWF di Amburgo, uno studio indipendente basato sul metodo del «social listening», cioè una ricerca online con cui un’intelligenza artificiale ha analizzato milioni di citazioni a tema e stabilito aziende più sostenibili d’Italia nei rispettivi settori. I criteri: emissioni di CO2, gestione dei rifiuti, attuazione di politiche di inclusione e tanti altri, per arrivare infine ad assegnare le Green Star.
Punteggio pieno (100/100) e primo posto assoluto per la sostenibilità fra le aziende alimentari italiane del settore surgelati: la Roncadin di Meduno (PN), che produce pizze surgelate di alta qualità per la grande distribuzione italiana e internazionale, è medaglia d’oro, anzi green, secondo l’Istituto Tedesco Qualità e Finanza (ITQF), autore di una ricerca indipendente che segnala le realtà che si distinguono per rispetto dell’ambiente e responsabilità sociale.
Nella categoria “prodotti da freezer” dunque la vincitrice è un’azienda da sempre fa delle scelte ben precise, in un settore tra l’altro “energivoro” come quello dei surgelati: “Massima attenzione al risparmio energetico, alimentazione 100% da impianto fotovoltaico e altre fonti rinnovabili, lavoro incessante per avere filiere di approvvigionamento sempre più corte e locali e per rendere le nostre confezioni il più possibili riciclate e riciclabili: è questo l’impegno che Roncadin si è presa fin dalla sua nascita e che da poco abbiamo inserito addirittura nel nostro statuto societario, diventando ufficialmente Società Benefit”, sottolinea l’amministratore delegato Dario Roncadin, alla guida di questa realtà-modello che,
Roncadin SpA SB con sede a Meduno (Pordenone), nasce nel 1992 per la produzione di pizza italiana di qualità per la grande distribuzione nazionale ed internazionale. Oggi in azienda lavorano circa 780 persone, il fatturato 2021 ha raggiunto i 148,5 milioni di euro e si producono 100 milioni di pezzi all’anno.
Fonte: Eo Ipso
(Ri)parte My Selection 2022
My Selection 2022: dopo 78 milioni di panini venduti McDonald’s conferma il successo della collaborazione con Consorzi di tutela, Origin Italia, Qualivita e Joe Bastianich
McDonald’s rafforza gli investimenti sulle filiere Dop e Igp e sul comparto agroalimentare italiano: +20% rispetto al 2020 .
Giunta alla sua quarta edizione, My Selection, la linea premium di McDonald’s ideata in collaborazione con Joe Bastianich, si riconferma una delle più amate, con 78 milioni di panini venduti dalla prima edizione, di cui 13 milioni solo nei primi quattro mesi di quest’anno. Un binomio di gusto e prodotti di eccellenza che valorizza il territorio e la filiera agroalimentare del nostro Paese. Per parlare proprio dell’italianità e della qualità presenti nei prodotti McDonald’s, si è tenuta in maggio a Roma una tavola rotonda che ha coinvolto Dario Baroni, Amministratore delegato di McDonald’s Italia, Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole e forestali, Mauro Rosati, direttore di Qualivita, Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia e Joe Bastianich, imprenditore e testimonial della linea My Selection. Per l’edizione My Selection di quest’anno sono state acquistate circa 580 tonnellate di prodotti certificati: 111 tonnellate di Asiago Dop, 42 di Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp, 14 di Aceto Balsamico di Modena Igp, 400 di Montasio Dop e 14 di purea di Mele Alto Adige Igp. Numeri che sanciscono la volontà dell’azienda di continuare ad investire sul territorio. Ogni anno McDonald’s
acquista oltre 100 mila tonnellate di prodotti provenienti dalla penisola, con un investimento diretto di quasi 240 milioni di euro; una crescita che, rispetto al 2020, si traduce in +20% di investimenti nell’agroalimentare del nostro Paese.
“La valorizzazione dei prodotti Dop e Igp, la promozione delle filiere in chiave sostenibile, la necessità di far conoscere a un pubblico sempre più ampio le qualità delle eccellenze italiane è da tempo all’attenzione del Governo, che ha posto questi temi tra le proprie priorità”, commenta Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. “Progetti come quello di oggi rappresentano un traino importante per sostenere il comparto alimentare, affermare il made in Italy sui mercati globali e coinvolgere i consumatori, anche i più giovani, sempre più attenti alla qualità e alla territorialità dei prodotti. Ritengo che le azioni di informazione e promozione, su cui il MiPAAF è da sempre impegnato per aumentare la conoscenza e sostenere il consumo dei prodotti Dop e Igp, siano strumenti indispensabili”.
Fonte: Ufficio Stampa Qualivita
Gruppo Una cresce
Gruppo Una incrementa l’offerta di ristoranti in gestione diretta: “Una cucina” si afferma tra le principali catene ristorative in Italia. Tre ristoranti sulla piazza di Bologna - Il Portico, Il Bolognese e Fuori Porta Bar & Restaurant by “Una cucina” – si aggiungono ai recenti ingressi di Milano, portando a 25 le strutture in gestione diretta.
Gruppo Una spinge l’acceleratore sulla ristorazione e si afferma tra le principali catene ristorative in Italia. La più grande catena alberghiera italiana conquista Una posizione di rilievo tra i leader del settore grazie all’ingresso di cinque nuovi ristoranti nella collezione “Una cucina”. Lo scorso 1° maggio, al concept ristorativo ideato da Gruppo Una e applicato in tutti i suoi ristoranti a gestione diretta, si sono aggiunti tre ulteriori indirizzi sulla piazza di Bologna, che si sommano ad altri due recenti ingressi nell’area milanese.
Grazie a questi nuovi inserimenti, con la collezione “Una cucina” Gruppo Una gestisce direttamente 25 ristoranti, dei quali 18 già aperti ai clienti che non utilizzano i servizi alberghieri. A questi si aggiungono gli 11 ristoranti gestiti dagli hotel in affiliazione raggiungendo così un totale di 36 strutture. Con questi numeri “Una cucina” diventa una delle principali catene ristorative in Italia, la prima escludendo pizzerie e fast food.
“Gli inserimenti di cinque nuovi ristoranti all’interno della nostra collezione “Una cucina” segnano il raggiungimento di un importante traguardo per Gruppo Una, frutto di un percorso iniziato nel 2021, con l’obiettivo di conquistare uno spazio sempre più rilevante nell’ambito della ristorazione, controllandone direttamente la gestione”, commenta Fabrizio Gaggio, Direttore generale Gruppo Una. “Siamo molto orgogliosi di affermarci tra le principali catene ristorative in Italia; un primato che si aggiunge a quello di più grande catena alberghiera italiana, andando ulteriormente ad arricchire la nostra offerta di ospitalità con Una proposta gastronomica d’eccellenza”. Il concept gastronomico “Una cucina” è un invito alla scoperta dei sapori del territorio in cui si trovano i 25 ristoranti dislocati lungo tutta la Penisola, dal Piemonte alla Sicilia, dalla Campania alla Lombardia, passando per Lazio e Toscana. Qui convivono suggestioni profondamente diverse tra loro che vanno a formare un mosaico di colori, profumi e tradizioni locali. Il risultato è un omaggio al Dna autenticamente italiano di Gruppo Una, frutto di scelte accurate, dalla selezione dei fornitori alla fase d’acquisto delle materie prime, fino alla formazione del personale e alla preparazione dei piatti.
Fonte: Gruppo Una
La Fiorentina fa goal anche a tavola
Dalla colazione alla cena, un percorso alimentare a base di prodotti biologici studiati dall’azienda toscana leader Probios, nel settore dal 1978 e realizzato dallo chef della squadra Duccio Pistolesi con la consulenza del nutrizionista Cristian Petri per sostenere il rendimento degli atleti.
Cosa mangiano gli atleti di serie A per sostenere rendimento e performance durante allenamenti e partite? Da oggi è possibile scoprirlo sul sito di Probios e sui social network della squadra gigliata, l’ACF Fiorentina, che settimana dopo settimana svela 4 video ricette esclusive che caratterizzano i momenti più importanti della giornata degli atleti viola: colazione, pranzo, merenda e cena. Un vero e proprio percorso alimentare a misura di campione realizzato dallo chef della squadra Duccio Pistolesi con la consulenza del nutrizionista della società viola Cristian Petri e sotto la direzione del Responsabile Sanitario
Luca Pengue, che ha come protagonisti i prodotti Probios, l’azienda toscana leader nel bio dal 1978 e Official Food Supplier per la stagione calcistica 2021-2022, che
ha portato nell’alimentazione quotidiana di tutto il Club viola, l’eccellenza dei suoi prodotti 100% biologici.
“Quando parliamo della performance atletica di una squadra di serie A, uno dei fattori importanti è l’alimentazione in quanto permette di ritardare l’insorgenza della fatica, diminuire e ottimizzare i tempi di recupero ed evitare cali di energia durante la gara”, sostiene Cristian Petri, nutrizionista dell’ACF Fiorentina. “Abbiamo deciso di avvalerci della consulenza di Probios, perché volevamo utilizzare l’esperienza di una delle aziende italiane più all’avanguardia nel settore dell’alimentazione. Possiamo sostenere di aver intrapreso una collaborazione vincente”.
“Ci sono tre elementi alla base della nostra cucina”, so-
stiene lo chef di ACF Fiorentina, Duccio Pistolesi, “far seguire alla squadra una alimentazione ‘think global, cook local’, ovvero una ricerca per innovazione culinaria con prodotti locali; la grande attenzione all'idratazione; una corretta preparazione di ogni alimento alla ricerca di gusto, leggerezza e digeribilità. Siamo riusciti a trasformare il concetto di dieta, sempre poco amato, in qualcosa che rende il tutto più vicino alla ristorazione contemporanea e tradizionale, seguendo le linee guida del nutrizionista”. Si parte con la video ricetta che racconta uno dei momenti più importanti per un atleta professionista: la colazione a base di Pancake proteici, Porridge, Fettamisù, una formula studiata per dare la giusta carica di energia a corpo e mente. Si passa poi al pranzo, online dalla settimana successiva, con un piatto classico della tradizione italiana: le penne di grano senatore Cappelli con umami di pomodoro. Sarà poi il turno della merenda con un frullato energetico realizzato con Protein Bar Peanuts ideale per il recupero post allenamento. La pasta e fagioli, realizzata con la pasta proteica firmata Probios, proposta per la cena, chiude il ciclo di video contenuti nella quarta settimana. “La collaborazione con l’ACF Fiorentina ci ha permesso di coronare un sogno: mettere a disposizione la nostra esperienza nel campo dell’alimentazione bio”, afferma Renato Calabrese, direttore generale di Probios. “Per ogni sportivo preparazione atletica e benessere psicofisico sono strettamente legati a un programma nutrizionale capace di sostenere sedute prolungate di workout. Ecco perché abbiamo messo a punto una linea specifica
per gli sportivi e per chi ama uno stile di vita dinamico: si chiama BioChampion ed è pensata per tutti coloro che ricercano prodotti ad alto contenuto di proteine vegetali. Con queste 19 referenze accompagniamo ogni giorno l’allenamento quotidiano dei nostri campioni”. Probios, azienda leader in Italia nella distribuzione degli alimenti biologici, ha sede a Calenzano, a pochi chilometri da Firenze ed è presente in 47 paesi nel mondo. Da oltre 40 anni propone la coltivazione di materie prime nel rispetto dell’uomo e della natura e da molti anni si dedica alla creazione e commercializzazione di linee di prodotti adatti a chi deve seguire specifici regimi alimentari, con un’attenta selezione degli ingredienti coltivati prevalentemente in Italia. In oltre 40 anni di esperienza nel settore, l’azienda ha affiancato alla ricerca e selezione delle materie prime biologiche di alta qualità anche l’attenzione all’equilibrio e all’originalità delle ricette. Il risultato ottenuto assieme alla vasta gamma d’offerta, garantisce ai propri consumatori prodotti bilanciati, in grado di soddisfare i palati più esigenti.
Fonte: Probios