RASSEGNA STAMPA DEL 15 FEBBRAIO 2020

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SABATO 15 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI

BELLUNO

E mail belluno@corrierealpi.it Belluno Piazza Martiri, 26/b Centralino 0437/957.711 Fax 0437/957.750 Abbonamenti 800.860.356 Pubblicità 0437/942.967

politica

provincia

Costituita la nuova Lega il faro resta l’autonomia

Domani le elezioni per il consiglio Tutti alla caccia dei voti “pesanti”

La Liga veneta - Lega per Salvini premier apre i tesseramenti nel Bellunese Boom di sostenitori nel 2019 (erano 612). Gidoni: «Cresceremo ancora»

BELLUNO. Sono le ultime

Alessia Forzin BELLUNO. La Lega pianta il

chiodo dell’autonomia e si rilancia. Lunedì scorso, con la firma dal notaio, è nata la Liga Veneta - Lega per Salvini premier, soggetto politico che raccoglie l’eredità del partito (è rimasta la dicitura Liga Veneta) ma si rinnova. «Dopo un anno di rodaggio abbiamo costituito le “nazioni”, che corrispondono alle regioni», spiega il commissario provinciale della Lega bellunese, Franco Gidoni, «mantenendo quindi una buona fetta di autonomia territoriale». Con la nascita del nuovo soggetto politico si è aperto anche il tesseramento: ieri c’è stato il primo gazebo, a Limana, questa mattina saranno allestiti quelli a Castion e in piazza dei Martiri a Belluno, a Busche (vicino a Lattebusche), a Trichiana (piazza centrale), a Puos d’Alpago (piazza) e a Cencenighe (piazza). Domani nuovo appuntamento a Belluno, in piazza Duomo dalle 14 alle 18. «In questa fase saranno raccolti soprattutto i nuovi tesseramenti», continua Gidoni, che svela i dati degli ultimi anni. La Lega è passata dai 380 tesserati (militanti e sostenitori) del 2016 ai 429 del 2017, ai 460 del 2018. Nel 2019 i tesserati sono saliti a 612 «e con una campagna iniziata solo alla fine dell’estate», precisa Gidoni. «Quest’anno partiamo a febbraio, quindi i numeri dovrebbero

Il commissario provinciale della Lega bellunese Franco Gidoni e il deputato Mirco Badole

essere ancora più elevati». Ai gazebo saranno promosse anche due raccolte firme: una per l’abolizione dei senatori a vita e l’elezione diretta del presidente della Repubblica, l’altra per il sostegno al sistema maggioritario.

A fine anno ci sarà il congresso federale Da ieri aperti i gazebo in molte piazze La Liga Veneta - Lega per Salvini premier inizia dunque il suo percorso, che porterà al congresso federale a fine anno. L’indicazione data a livello nazionale è che entro la fine di giugno vengano

organizzate le sezioni e che fra settembre e ottobre vengano eletti i segretari provinciali. Nel frattempo si guarda anche ai due appuntamenti elettorali: quello con il referendum del 29 marzo e, poi, con le elezioni regionali, a maggio. Zaia non ha ancora sciolto le riserve sulla sua eventuale candidatura, «e stiamo anche attendendo gli sviluppi della situazione a Roma dove sta venendo avanti l’ipotesi di un governo di unità nazionale», spiega Gidoni. «In quel caso, la Lega darebbe il suo contributo e il nostro presidente avrebbe un ruolo. Ma siamo sufficientemente strutturati per trovare un candidato che lo sostituisca in maniera autorevole». La ba-

se non è preoccupata, rassicura Gidoni. Lo sono invece i deputati e i senatori della Lega a Roma, ma non certo per il futuro del partito o per le regionali: «Si respira un’aria pesante, questo governo è immobile», afferma Mirco Badole. «Anche l’autonomia è scomparsa dalla discussione». Ma proprio l’autonomia resta un baluardo e il faro che guiderà l’azione della nuova Lega: «Matteo Salvini lo ha detto chiaro: chiunque voglia allearsi con noi deve sapere che l’autonomia è una condizione dalla quale non si prescinde», chiude Gidoni. Punti fermi, dunque, per un partito che guarda avanti senza dimenticare le sue radici. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

ore per cercare di recuperare qualche voto “pesante”. Domani dalle 8 alle 22 si vota per il rinnovo del consiglio provinciale, nell’unico seggio allestito a Palazzo Piloni. Due le liste in corsa: il centrosinistra ha depositato la lista “Provincia comune – Belluno 2030” con candidati Walter Cibien (Belluno), Franco De Bon (San Vito), Maria Teresa De Bortoli (Pedavena), Simone Deola (Borgo Valbelluna), Giustina De Silvestro (Domegge), Amapola Fairthlough (Val di Zoldo), Fabio Ferdinando Luchetta (Vallada), Sonia Pauletti (Sovramonte), Paolo Perenzin (Feltre) e Paolo Vendramini (Ponte nelle Alpi). Il centrodestra schiera nella lista “Progetto Dolomiti” Amalia Serenella Bogana (Alano), Massimo Bortoluzzi (Alpago), Max Enrico Cordella (Val di Zoldo), Danilo De Toni (Alleghe), Nadia Forlin (Feltre), Benedetto Gaffarini (Cortina), Ivan Minella (Santa Giustina), Elisa Monticello (Seren), Dario Scopel (Seren) e Maria Antonietta Toffoli (Calalzo). Si tratta di un’elezione di secondo grado: a votare saranno solo sindaci e consiglieri comunali, non i cittadini, perché così prevede la legge Delrio che ha trasformato le Province in enti di area vasta. E si vota solo per il consiglio, non per il presidente, perché la stessa legge spacchetta i rinnovi: il presidente, infatti, rimane in carica quattro anni, il consiglio due. Roberto Padrin guiderà Palazzo Piloni fino

al settembre 2021. Quella di domani sarà la prima elezione vera, anche se di secondo grado, da quando è in vigore la Delrio: in campo ci sono i partiti, che useranno le provinciali anche per “contarsi” e testare gli equilibri in vista delle prossime elezioni regionali. Il centrodestra si è unito, presentando una lista che raggruppa candidati di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Anche il centrosinistra si è compattato, e ha scelto di mettere in lista solo sindaci o consiglieri di maggioranza. Sono 10 i posti in consiglio, e nelle ultime settima-

Partiti a confronto per spartirsi i 10 seggi Si vota dalle 8 alle 22 lunedì lo spoglio ne tutti hanno cercato i voti pesanti: quelli di Belluno, Feltre, Borgo Valbelluna. Un voto di un consigliere di questi comuni conta come dieci voti di un comune sotto i tremila abitanti. Ovvero la maggior parte in provincia. I telefoni sono stati bollenti negli ultimi giorni e più di qualcuno si è visto soffiare voti che dava ormai per certi. Lunedì si conoscerà la nuova composizione del consiglio. Lo spoglio inizierà infatti la mattina successiva alle elezioni, alle 9, e l’assegnazione dei seggi avverrà con il metodo D’Hondt. — A.F. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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REGIONE

SABATO 15 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI

Regionali 2020 il dibattito della direzione del veneto

giordani e le sardine

Il Pd frammentato in mille rivoli si dirige stanco verso Lorenzoni

«Zingaretti ha fatto bene a investire nel civismo»

Dibattito lunghissimo, battaglia fra correnti nella notte: Fracasso, Zanoni e Bigon non mollano Albino Salmaso PADOVA. Il freno l’ha tirato

Franceschini a Roma. L’area dem non intende dare il via libera ad Arturo Lorenzoni senza aver prima indicato il leader del Pd pronto a sfidare Zaia. Questione di orgoglio: servono ancora due-tre giorni per trattare. E così, dopo 4 ore di dibattito, la direzione Pd si prepara tra mille divisioni a far decollare il patto con i movimenti civici del “Veneto che vogliamo”, che oggi a Vicenza apre la campagna elettorale, e con le Sardine che trascinano la piazza contro la Lega di Salvini. Orfano di leader, diviso nelle 5 correnti, il Pd non cerca il feeling con la società civile ma si contorce nei riti della estenuante mediazione tra correnti. Alle 20,30, i tre sottosegretari Martella, Variati e Baretta si chiudono in una stanza per un vertice, mentre i delegati della direzione attendono nella sala Berlinguer che il confronto possa iniziare. Niente da fare. Alle 21, 15 scocca l’ora dei conclave delle correnti. L’area Orlando–Zingaretti marcia compatta verso il sostegno ad Arturo Lorenzoni. «Ci dobbiamo aprire con coraggio alla società civile per una svolta culturale che ci metta in sintonia con i giovani che scendono in piazza con Greta, per il Fridays for future», spiega Giovanni Tonella, presidente del Pd veneto. In sala entra Achille Variati e rassicura che il governo a Roma non cadrà, lui conosce le bizze di Renzi e chiacchiera serenamente con il segretario Bisato. Ma 48 ore prima, a palazzo Chigi, i tre sottosegretari hanno concordato con il leader Zingaretti il via libera convin-

Il segretario Bisato parla alla Direzione, a destra dall’alto Lorenzoni, Zanoni e Fracasso

La segreteria romana approva la scelta come anti-Zaia del vicesindaco di Padova to a Lorenzoni e, appena la notizia si è diffusa, in Veneto è scoppiata la rivolta. Stefano Fracasso, capogruppo a palazzo Santo Stefano, si è autocandidato per le primarie al grido di “no alle decisioni calate dall’alto”. Un appello all’autonomia e al federalismo rafforzato da Andrea Zanoni, che a Treviso ha raccolto mille firme per la sua nomination.

E così in via Beato Pellegrino, il tempio del centralismo democratico del Pci, va di scena la frammentazione del Pd senza un leader e una “cabina di regia” che sappia indicare la rotta. Arriva Massimo Bettin, big dell’area Martina e gran tessitore della svolta civica, e azzarda: «Non ci sono altre strade. O il Pd questa sera indica Arturo Lorenzoni candidato presidente, oppure lo dovrà fare fra due-tre giorni». Alle 21,45 Bisato apre i lavori. E la svolta è nell’aria. Si va verso l’intesa con i comitato civici, il patto con il M5S non si può fare, loro vogliono correre da soli, come Renzi e

L’area Franceschini vorrebbe invece un vero candidato Pd ma il tempo stringe Calenda. «I candidati? Arturo Lorenzoni, il vicesindaco di Padova, ha un vasto sostegno anche nel Pd. Poi ci sono altri candidati: Fracasso, Zanoni e Annamaria Bigon, tutti e tre consiglieri regionali. Vi chiedo un dibattito chiaro, ma si deve decidere, basta con rinvii» esorta il segretario. Il presidente Tonella rafforza il concetto: «Chiedo un

il direttore luca marchesi

L’Arpav mette fine alla polemica sul Pm10 «Migliorata la qualità dell’aria in Veneto» MESTRE. «La qualità dell’aria in Veneto mostra un trend di lungo periodo in miglioramento per Pm10, Pm2.5 e biossido di azoto, con significative riduzioni degli inquinanti rispetto ai primi anni 2000». L’Arpav (Agenzia regionale per la prevenzione ambientale) ha fatto il punto della situazione. Il primo dato emerso, è che le concentrazione di veleni come il benzene, il monossido di carbonio e il

biossido di zolfo, rispettano i limiti da molti anni. Per il 2019 dai dati delle 43 centraline Arpav risulta che il valore limite annuale del Pm10 è stato rispettato in tutti i siti, mentre 29 stazioni su 36 superano il valore limite giornaliero. Per il Pm2.5, 19 centraline su 21 rispettano la soglia limite annuale. Il biossido di azoto resta sotto la soglia d’allarme annuale in 40 centraline su 41, mentre nella metà dei pun-

ti di campionamento si rispetta il valore obiettivo per il Benzo(a)pirene. Più preoccupante l’inizio del 2020 a causa della mancanza di piogge che ha fatto registrare per il Pm10 superamenti del limite giornaliero (50 microgrammi/metro cubo) in gran parte della pianura veneta. Si soffre di più nelle città: Treviso ha superato la soglia massima per 38 giorni; Padova e Venezia (37) seguo-

no Rovigo e Vicenza (34), Verona (30), Belluno (2). Le sorgenti emissive per il Pm10 sono: il riscaldamento (32%), il traffico (24%), l’agricoltura/allevamento (20%) e l’industria (9%). Luca Marchesi, direttore generale Arpav, e lo staff dell’Osservatorio Aria, hanno spinto sulla necessità di affrontare in ottica interregionale, ossia all’interno dell’Accordo di Bacino Padano, un problema

PADOVA. Il sindaco di Pado-

atto di coraggio, apriamo le porte al patto con Lorenzoni, basta con i rinvii». A frenare l’entusiasmo è Angelo Guzzo, vicentino, che fa appello all’orgoglio del Pd di scuola Dc. «Lorenzoni non appartiene alla nostra storia» sostiene «è un bravo vicesindaco a Padova, ma allarghiamo l’area del consenso verso i moderati. Salvini ha spostato la Lega a destra, a noi il compito di conquistare i ceti medi e moderati del Veneto. Non possiamo rinunciare al nostro ruolo». Tesi in cui si riconosce il senatore veronese Vincenzo D’Arienzo, che taglia corto: «Il Pd è diviso e abbiamo abdicato al nostro ruolo, a settembre avremmo dovuto scegliere il candidato con le primarie, senza inseguire Lorenzoni». Parla Alessandro Zan e difende Bisato: «È tardi, io non voto ma credo che la strada da prendere sia quella del patto con Lorenzoni, che non è estraneo al Pd perché governa Padova. E al nostro fianco ci sono le Sardine, gli studenti scesi in piazza al Portello». L’affondo arriva da Graziano Azzalin: «Mancano 100 giorni al voto, abbiamo messo in soffitta la decisione sulle primarie e di rinvio in rinvio Zaia ha la strada spianata verso la riconferma. Non c’è una percezione positiva del gruppo del consiglio regionale, la colpa è anche nostra. Bonaccini ha vinto in Emilia per i suoi legami con i sindaci, noi siamo isolati mentre per vincere bisogna costruire alleanze, rifare il modello di Rovigo, che ha vinto con il sindaco Gaffeo. Si teme di perdere un consigliere a palazzo Ferro Fini. E così, magari, guardate che rischiamo di arrivare terzi, non secondi…». —

va Sergio Giordani e le “Sardine” grandi sponsor della candidatura di Arturo Lorenzoni a capo della coalizione di centrosinistra per le regionali 2020. «L’apertura ai mondi civici del Pd è una strada buona e inclusiva. A Padova questo modello ha consentito di aggregare mondi diversi in un’esperienza di governo della città molto positiva» afferma il sindaco di Padova, Sergio Giordani. «Certo, un Partito democratico così generoso e lungimirante è una risorsa necessaria di qualsiasi progettualità. Fa benissimo Nicola Zigaretti» sottolinea Giordani «a investire nel rapporto con la società civile e con i movimenti sociali, con i movimenti ambientalisti. Senza voler forzare, credo che la figura di Arturo Lorenzoni, un professore universitario moderato e competente sulle tematiche ambientali, possa interpretare al meglio questo spirito». E le Sardine? Dopo la manifestazione di lunedì lanciano un appello. «Non c’è più un minuto da perdere. È indispensabile creare subito il percorso di alternativa alla Lega. Ciò che invece sembra ancora trionfare sono divisioni e tatticismi davvero distanti dalle piazze che si sono riempite di speranza in tutta la regione. Va evitata la dispersione e l'iniziativa a Padova è l’unico argine a chi, dopo aver speculato per anni sulla nostra Regione, lanciava la propria campagna elettorale al teatro Geox insieme a Salvini». Gli attivisti delle Sardine si dicono «increduli davanti ai personalismi che fermano un cammino nuovo per il Veneto, che va fatto tra movimenti ecologisti e sociali fino ai mondi della passione civica da cui sono arrivati importanti segnali e disponibilità». —

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tanto complesso. Illustrato anche il funzionamento del robot dedicato alla pesatura dei filtri che provengono dalle centraline delle stazioni Arpav. L’agenzia si è dotata di due robot di ultima generazione, inizio di un percorso di raccolta dati sempre più preciso e veloce: «Capirne la precisione e l’affidabilità» spiega il direttore Marchesi«serve a far comprendere il livello di complessità: ora sono disponibili stazioni di rilevamento fai-da-te che si acquistano su Amazon a 30 euro, ma un conto è la strumentazione acquistata online, un altro conto una stazione Arpav, laboratorio ad alta precisione». — Marta Artico © RIPRODUZIONE RISERVATA

tre Pullman veneti

«Il taglio dei vitalizi non si tocca» Il M5S oggi in piazza I grillini oggi sono in piazza a Roma per ribadire che il taglio dei vitalizi non si tocca. Sono tre i pullman che partiranno dal Veneto, come fa sapere Erika Baldin, consigliere regionale del M5s in Veneto. La protesta nasce dopo che la Commissione Contenziosa del Senato ha valutato il ricorso di 700 ex senatori contrari ai tagli. «Vitalizi: un privilegio uscito dalla porta che potrebbe rientrare dalla finestra. Andremo in piazza per accogliere lo scontento dei cittadini che vogliono il taglio. È una questione di equità sociale» scrive il ministro D’Incà. —© RIPRODUZIONE RISERVATA


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Regionali 2020

Oggi la Lega tricolore apre il tesseramento Fino a domani la campagna con 250 gazebo in Veneto. Fontana: si firmerà anche per l’elezione diretta del Capo dello Stato Filippo Tosatto VENEZIA. La metamorfosi leghista va in scena nel week end, con la campagna di tesseramento lanciata dai 250 gazebo allestiti in altrettante piazze venete. E se il proselitismo militante non costituisce una novità per una forza politica dalle robuste radici popolari, il passaggio dal movimento bossiano e nordista delle origini al nuovo soggetto sovranista e tricolore – la fatidica Lega Salvini Premier, già – rappresenta con evidenza un punto di svolta e di non ritorno. IL DIRETTORIO A CINQUE

Ne è consapevole il partito veneto, depositario del marchio “lighista” delle origini ma a lungo soverchiato dall’invadente cugino lumbard; tra i veterani della prima ora (allergici all’idea di annacquare la vocazione padana in un indistinto orizzonte nazionale) i mugugni non mancano, sopìti al momento dalla leadership di Luca Zaia, garante di successo elettorale e paladino di un’autonomia concepita come tratto distintivo e ragione d’essere. Così, Lorenzo Fontana, il commissario della transizione, sceglie la regìa collegiale e scommette su un direttorio che, oltre al governatore, include Erika Stefani, Roberto “bulldog” Marcato e Nicola Finco.

Matteo Salvini leader della Lega sovranista e tricolore, e Umberto Bossi il fondatore del Carroccio nordista

I dubbi sulla strategia del segretario del Carroccio tra exploit elettorali primato in Italia, autonomia congelata e isolamento politico in Europa

Salvini è un tattico insuperabile ma vincere le battaglie non basta L’ANALISI

BEPI COVRE VICINI AL CAPITANO

Non solo tessere, però. «La mobilitazione in programma oggi e domani sarà anche un modo per dimostrare la nostra vicinanza a Matteo Salvini, processato per aver difeso il Paese», l’annuncio di Fontana, vice del Capitano in Via Bellerio e lesto a rammentare che «ai gazebo sarà inoltre possibile firmare alcune proposte di legge di iniziativa popolare, dall’elezione diretta del presidente della Repubblica all’abolizione dei senatori a vita». —

ompagno Togliatti, abbiamo occupato la Prefettura di Milano» telegrafò trionfante il giovane Giancarlo Pajetta, al comando dei partigiani, nell’aprile del 1945. Saggia la risposta di Togliatti, per i suoi “il Migliore”: «Sì, e ora che ne fate?». Domanda che rivolgo a Salvini, anticipando una possibile situazione politica futura, se il centrodestra vincerà le elezioni politiche, e a breve

«C

nelle regioni dove rinnovano la presidenza: «Occupate le prefetture che ne farete, ricordando Togliatti?». Salvini ha trasformato la Lega Nord in Lega Salvini, e in pochissimi mesi ha costruito con capacità e bravura, il primo partito italiano. È riuscito ad attraversare con ottimi risultati la Linea Gotica, raccogliendo ottimi consensi anche più a sud. In questa trasformazione genetica della Lega Salvini, il progetto federalista è sparito dai radar, sostituito con tenacia dalle richieste di autonomia dalle regioni del nord. Domando a Salvini: la tua Lega ha elaborato una “strategia” contenente riforme istituzio-

il rapporto cresme presentato a venezia

Partenariato pubblico-privato Il Veneto è secondo in Italia VENEZIA. Cresce il mercato

del partenariato pubblico e privato, anche se è ancora da perfezionare. Il Veneto comunque è la seconda regione che utilizza la formula di partenariato pubblico e privato, preceduta da Lombardia e seguita dal Lazio. Venezia è la prima per numero di bandi (525 seguita da Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Belluno e Rovigo), mentre Verona è la pri-

ma per importo con quasi cinque miliardi (seguita da Vicenza, Venezia, Treviso, Padova, Belluno e Rovigo). Ieri all’Università di Architettura Iuav è stato presentato il primo rapporto elaborato da Cresme sui dati dell’Osservatorio sul PPP (partenariato pubblico privato) Veneto dell’ateneo, utili per capirne le criticità e le opportunità. Dal 2002 al 2018 la Regione ha indetto 2599 bandi

di gara che prevedevano una collaborazione con il privato per un totale di quasi dodici miliardi (11. 903. 052. 925 euro). Nel 2019 gli appalti di questo tipo hanno superato i due miliardi e mezzo di euro, toccando i valori più alti dal 2002. La crescita è costante: nel 2002 sono state indette 29 gare contro le 295 del 2019, segno anche che il pubblico ha sempre meno risorse e si ri-

nali importanti capaci di risolvere antichi problemi irrisolti? O ti accontenterai del successo tattico, per primeggiare nel centro destra e “occupare la prefetture delle varie regioni? Per me “tattica” è la rincorsa giorno per giorno dei problemi e delle emergenze, con soluzioni spesso fantasiose. “Strategia” è una vision, spesso ambiziosa, che vuole affrontare i problemi antichi, mai risolti del Paese. Salvini, come “tattico” sei imbattibile, i risultati elettorali parlano da soli. Come “stratega” non ho riscontri. Vincere le elezioni europee in Italia per congelare il risultato in Euro-

volge quindi sempre di più al settore privato. Non è un caso infatti che, su 563 comuni del Veneto e 5539 in Italia, ben 458 abbiano utilizzato almeno una volta il partenariato pubblico privato. Nel 2019 si registra inoltra una forte impennata per otto iniziative come il bando di gara dell’Azienda Zero, l’ente di governance della Sanità Regionale Veneta, che ha messo in gara oltre un miliardo e mezzo per la gestione energetica e tecnologica degli impianti; il bando da 529 milioni indetto da Acque del Chiampo Spa per un impianto di rifiuti e il bando da 209 milioni indetto da Veritas Spa per il trattamento dei rifiuti urbani nella Cit-

pa è stato un fallimento politico. Bossi al tempo è stato un buon “tattico” capace di costruire un movimento territoriale richiedente istanze federaliste nuove e sacrosante. Ha radicato il movimento nelle amministrazioni territoriali, creando dal nulla un’ottima classe dirigente nei comuni, nelle province, nelle regioni del nord. Favorito dal contributo della cosiddetta società civile, da corpi intermedi attivi, da sviluppo economico avviato... Bossi, a ragion veduta, è stato un pessimo stratega, ha fallito la riforma Federale, obiettivo numero uno, per cui era nata la Lega Nord. E sì che c’era il progetto strategico delle tre macro regioni, elaborato da Gianfranco Miglio. Ma sappiamo com’è finita. Prima la follia secessionista, poi la devolution con il fallimentare referendum confermativo. Anche in guerra le vittorie tattiche, se non inserite in una strategia, non portano alla vittoria finale. Al tempo ero impegnato politicamente con la Lega, ho avuto l’opportunità di contrastare liberamente, la follia secessionista e l’azzardo della devolution. La Lega mi ha dato l’opportunità di predicare inutilmente il sogno federalista. Giorgio Lago, grande amico, mi ha insignito del titolo di eretico. Posso dire oggi sottovoce, che avevo ragione? Torniamo ai nostri giorni. Le elezioni politiche del 2018 hanno fotografato il Paese politicamente, economicamente, socialmente diviso in tre parti; come al tempo da Gianfranco Miglio. In un contesto completamente diverso rispetto a 40 anni fa. Siamo nella competizione globale e il futuro sarà una sfida enorme. Il Paese non si è dato le riforme istituzionali, strutturali, sociali, culturali necessarie. La Politica in Italia ha perso tempo. La Lega sta radicandosi al Sud, ha di una strategia politica adeguata, condivisa da tut-

to il centro destra? Per il momento si litiga sul nome del candidato presidente, regione per regione. Alcune riforme dovranno essere di competenza statale. Altre dovranno essere attuate nelle regioni; perché la Puglia non è la Campania e la Sicilia sfrutta e spreca malissimo l’enorme autonomia di cui gode dal dopo guerra. È vergognoso che a sud di Roma non esista un termo valorizzatore! Roma è la capitale europea della monezza. Come spiegare il ritardo nella raccolta differenziata, inesistente in molte città del Sud? Circa le infrastrutture. D’accordo che lo Stato ha investito poco, ma dove l’ha fatto i cantieri non chiudono mai. C’è troppo interesse a lucrare e rubare sulle lungaggini burocratiche. L’apparato burocratico operante in molti Comuni del sud, è tanto numeroso, costoso, quanto lento e spesso corrotto. Non può bastare il grande impegno civile di don Luigi Ciotti contro le mafie. Circa la sanità, a fianco di poche ottime eccellenze, continua e cresce la migrazione sanitaria verso il Nord. Salvatore Rossi, economista siciliano già direttore generale della Banca d’Italia, scriveva anni fa che al Sud manca la Società Civile, mancano i Corpi Intermedi; il volontariato, l’associazionismo, i donatori di sangue e organi... Al Nord la Lega e non solo, può essere un esempio di buon governo, soprattutto grazie alle performance degli amministratori locali. Utilizzarli come testimonial, senza arroganza, superbia o saccenterie inutili, ma in accordo con una futura nuova classe dirigente del Sud. Potrebbe essere una novità? Un modello replicabile? Una strategia importante? Litigare sul nome del candidato presidente regionale è vecchia tattica partitica, inutile se non supportata da un Piano Strategico complessivo. —

tà Metropolitana di Venezia e di Mogliano con project financing. La maggior parte di questi soldi è per il settore trasporti: 146 bandi per un totale (il più altro tra le varie voci) di 5, 3 miliardi. I più grandi investimenti sono gli interventi per le autostrade realizzati con il pro-

ra-Mare Adriatico; per l’anello circonvallatorio a Nord di Verona e per la SR 10 Padana Inferiore. Proseguono invece i lavori per la Pedemontana ed è in corso la gara per il collegamento tra l’A4 Venezia-Trieste e Jesolo e litorale. Al primo posto degli interventi PPP ci sono impianti sportivi, seguiti da edilizia sociale, arredo urbano, energia e telecomunicazioni, trasporti, strutture ricettive e cimiteriali, edilizia scolastica, parcheggi e altro. Sei le criticità da perfezionare tra cui carenza nel controllo delle performance e debole capacità tecnica delle amministrazioni appaltanti. — Vera Mantengoli

Strade, impianti sportivi, edilizia sociale e arredo urbano i target principali ject financing: in tre casi però l’esito è stato negativo. L’aggiudicazione è stata infatti revocata per l’autostrada Medio Padana Noga-

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CORTINA - CADORE

SABATO 15 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI

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Verso milano-cortina 2026

GioVanni malaGò (coni)

Varato il decreto sulla governance: la via verso i Giochi ora è più in discesa

«Molto bene Ho già dato la bella notizia ai vertici Cio»

Il Parlamento (si spera a breve) dovrà convertirlo in legge Mancano alcuni provvedimenti, ma il percorso è tracciato Francesco Dal Mas CORTINA. Lunedì, al Pirellone

di Milano, la Fondazione Milano Cortina 2021 si riunirà per la prima volta senza patemi d’animo. Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto sulla governance dei Giochi, che ora dovrà essere convertito in legge dal Parlamento. Vincenzo Novari, l’ad, potrà quindi presentarsi al consiglio di amministrazione col piglio giusto per iniziare subito il lavoro. Mancano altri provvedimenti, come quello sulle opere da realizzare e sulla semplificazione dei cantieri, ma il percorso è tracciato. TRE STRUTTURE. Il testo licenziato dal Governo prevede il Consiglio olimpico congiunto, organismo con funzioni di indirizzo generale e di alta sorveglianza sul programma di realizzazione dei Giochi; il Comitato organizzatore, costituito come Fondazione lo scorso 9 dicembre dal Coni, dal Comitato italiano paralimpico, dalla Regione Lombardia, dalla Regione del Veneto, dal Comune di Milano e dal Comune di Cortina; la società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 spa, che avrà come oggetto sociale la realizzazione, quale centrale di committenza e stazione appaltante, delle opere previste. Il decreto compren-

de anche il prestito delle garanzie finanziarie statali. CONSIGLIO OLIMPICO CONGIUNTO. Il Consiglio olimpico congiunto sarà composto da 15 membri (un rappresentante del Comitato olimpico internazionale, uno del Comitato paralimpico internazionale, uno del Coni, uno del Comitato italiano paralimpico, uno del Comitato organizzatore, uno della Società Infrastrutture Milano Cortina 2026 spa, due della presidenza del Consiglio dei ministri – Ufficio per lo Sport, uno del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, uno della Regione Lombardia, uno della Regione Veneto, uno della Provincia autonoma di Trento, uno della Provincia autonoma di Bolzano, uno del Comune di Milano e un altro del Comune di Cortina). COMITATO ORGANIZZATORE. La Fondazione assume le funzioni di Comitatio organizzatore dei Giochi. La Fondazione non ha scopo di lucro e svolge le attività di gestione, promozione e comunicazione degli eventi sportivi. AGENZIA INFRASTRUTTURE. L’agenzia Infrastrutture Milano-Cortina 2020-2026 spa avrà sede a Roma ed è partecipata dal ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti nella misura del

35% ciascuno. Il restante 30% del capitale sociale è ripartito tra Regione Lombardia e Regione Veneto, nella misura del 10% ciascuno, e dalle Province autonome di Trento e Bolzano, nella misura del 5% a testa. La società, sottoposta al controllo congiunto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che lo esercita d’intesa con le Regioni e le Province autonome interessate, dovrà operare in coerenza con le indicazioni del Comitato organizzatore relativamente alla predisposizione del piano degli interventi, al rispetto del cronoprogramma, alla localizzazione e alle caratteristiche tecnico-funzionali e sociali delle opere, all’ordine di priorità e ai tempi di ultimazione delle stesse, nonché alla quantificazione dell’onere economico di ciascuna opera e alla relativa copertura finanziaria. ONERI FINANZIARI. Non sono previsti, per la funzionalità di queste strutture, nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, essendo le limitate spese a valere su somme già precedentemente stanziate. Non solo, in vista di eventi sportivi che si svolgeranno in Italia già nel corso del 2020, sono state introdotte norme in materia di divieto di pubblicizzazione parassitaria. Le misure adottate dal decreto sono tutte accomunate dall’obietti-

Il momento dell’assegnazione dei Giochi 2026 a Milano-Cortina

vo di «favorire, nell’attuale fase congiunturale, una sana crescita economica e sociale del Paese». GARANZIE. Quanto alla prestazione delle garanzie finanziarie da parte dello Stato, non si tratta di uscite di cassa, viene precisato. È autorizzata, ai sensi degli impegni assunti a livello internazionale, la garanzia dello Stato che si aggiunge a quella di Regioni ed Enti locali. La legge farà anche divieto generale di pubblicizzazione parassitaria. Le esigenze di bilanciamento tra tutela degli interessi dei soggetti coinvolti in un regolare contratto di sponsorizzazione (e consumatori), da un lato, e tutela della libera concorrenza, dall’altro, hanno suggerito di individuare una serie specifica e qualificata di presupposti, e cioè quegli eventi nei quali la pubblicizzazione parassitaria

ha concrete ragioni di essere esperita in virtù del significativo ritorno economico che può generare. Per contro, si è ritenuto di non limitare l’operatività della fattispecie ai soli eventi sportivi, ma di estenderla ad eventi che comunque possono presentare ampissima risonanza mediatica e pubblicitaria. L’ITER. Il testo è il frutto di un lavoro delicato e complesso, coordinato dal ministro per le Politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora. È stato un iter portato avanti di concerto con i ministeri degli Interni, della Giustizia, degli Affari esteri, di Economia e finanze, delle Infrastrutture e trasporti, dell’Ambiente, del Lavoro e delle Politiche sociali, Beni e attività culturali e turismo, Funzione pubblica, Affari regionali, Affari europei, Innovazione. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

CORTINA. «È un provvedimento, quello della legge olimpica, che era stato avviato dal precedente Governo ed è stato confermato dall’attuale. Siamo molto contenti. Si tratta di un primo passo; adesso aspettiamo il completamento con quelli che sono i decreti, però la legge era molto attesa. Io ho già avvisato il Cio, siamo tutti molto contenti, tutti quanti». È il commento del presidente del Coni, Giovanni Malagò, all’approvazione del decreto Olimpiadi di Milano-Cortina. «Bene l’approvazione della legge olimpica. La attendevamo con ansia. È la base di tutto. Ora, si coinvolgano i territori e le imprese per una programmazione sostenibile delle infrastrutture e per una gestione trasparente e condivisa dell’evento». A dirlo è Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti. «Mi sembra che questa legge dia una giusta attenzione ai territori e sia abbastanza equilibrata; ma, come sempre, sarà l’attuazione delle norme a fare la differenza, così come l’individuazione di nomi competenti e conoscitori delle singole specificità». Berton ricorda come un appello forte al Governo per accelerare sui tempi della legge fosse arrivato il 28 gennaio in occasione dell’assemblea di Confindustria Belluno. «Come Confindustria saremo attenti sia ai tempi di questa attuazione che al coinvolgimento massimo delle imprese, vere sentinelle dei territori e del loro sviluppo sostenibile. Mi auguro che ora tutti i soggetti coinvolti adottino il passo certo e cadenzato dei bravi montanari. Cinque anni passano in fretta». –

le reazioni

Zaia auspica «decreti attuativi in linea con le attese» Soddisfatto il ministro D’Incà «Sei anni prima dell’evento parte una programmazione che riguarderà anche mobilità accessibilità e sostenibilità» CORTINA. «Con l’approvazione

della legge olimpica spero vivamente che il Governo entri a pieno titolo anche nell’aspetto finanziario. Questo chiuderebbe definitivamente la partita». Lo auspica il presidente della Regione, Luca Zaia, sollecitando la rapida approvazione del provvedimento da parte del Parlamento. Autorevoli le rassicurazioni che arrivano da Palazzo Chigi: quelle dei ministri Spaadafora e D’Incà. «L’approvazione in Consiglio dei ministri della legge olimpica è una bella notizia», commenta il governatore Zaia, «questo è un lavoro di squadra e ringrazio il ministro Spa-

dafora per aver portato avanti la partita. Siamo all’inizio di un grande percorso che, con l’approvazione definitiva in Parlamento, entrerà nella fase di piena operatività». Per Zaia sarà adesso importante che la legge olimpica venga perfezionata per quanto riguarda gli aspetti dell’operatività, facendo in modo non di bypassare le normative, ma di rendere ancora più efficace l’azione organizzativa, nel rispetto della legge, ma evitando di aprire l’ufficio complicazione affari semplici. La semplificazione – come nel caso di Cortina 2021 – è attesa con uno specifico provvedimento di legge. E così pure il programma delle opere da realizzare, a cominciar dalla pista di bob e di slittino di Cortina. «Ci attendiamo adesso una rapida conversione in legge», conclude Zaia, «e che i decreti

attuativi siano in linea con le aspettative del Cio e dei territori. Abbiamo davanti una grande operazione, che va fatta crescere giorno dopo giorno, come si fa con un neonato». Spadafora, dunque, cerca di rassicurare. «Il governo poteva e doveva dare risposte concrete ed efficaci, attese da tempo a livello nazionale e internazionale. Siamo già al lavoro», fa sapere il ministro, «per proseguire nel percorso tracciato e predisporre le ulteriori norme occorrenti, le quali, per la loro natura, seguiranno l’iter legislativo ordinario, e consentiranno al Parlamento di migliorare e arricchire gli sforzi già compiuti dal governo». Spadafora sottolinea che l’approvazione del decreto, l’altra sera in cdm, è frutto di uno sforzo corale portato avanti con un’attenzione particolare ai territori. «Il nostro

Paese, negli appuntamenti importanti, sa dimostrare grandi capacità. Il risultato è stato possibile», evidenzia il ministro, «grazie al lavoro degli uffici; è stato così possibile, in tempi ravvicinati, affrontare, risolvere e cucire le diverse istanze dei tanti attori coinvolti, con un’attenzione particolare per i territori e le comunità locali». «Questo governo, sei anni prima del grande appuntamento sportivo, anticipa la programmazione e si prepara al meglio a un evento di assoluto rilievo per il territorio e per il nostro Paese». È il commento di Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento. «Si tratta di un decreto organizzativo che servirà a dare una governance necessaria alle azioni, ai programmi e agli interventi essenziali da intraprendere che riguarderanno anche la

Il governatore Luca Zaia

mobilità, l’accessibilità e la sostenibilità ambientale. Le Olimpiadi rappresentano una grandissima opportunità a livello sociale e turistico. Si lavorerà su opere socialmente utili sul lungo periodo per la vita delle nostre vallate e su cui il Movimento 5 Stelle, come ribadito in più occasioni, vigilerà costantemente». Soddisfatto dell’approvazione del decreto il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina. «Recepisce sostanzialmente quanto avevamo suggerito come Comune e Regione», dice, «oltre che le indicazioni degli altri Enti. Adesso è importante che sia rapida la conversione in legge. Ma è evidente che a Cortina, come altrove, aspettiamo gli altri provvedimenti perché è vero che mancano sei anni, ma ci sono opere importanti da realizzare». — F.D.M.


XIV

Mogliano Silea

Sabato 15 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Commercio, rilancio per 100 imprese Comune e Ascom firmano il piano per la valorizzazione ` In campo associazioni, imprenditori e un manager «Entro il prossimo anno la nascita di un nuovo distretto» Il sindaco Cendron: «Puntiamo a coinvolgere i giovani»

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Su via Sassi si riaccende il dibattito sui social

SILEA Al via il piano di rilancio del commercio, firmato il piano di valorizzazione tra Ascom e Comune. Poste le basi per la nascita di un nuovo distretto del commercio: interessate oltre 100 imprese del commercio e 4 frazioni. Dalla firma ai fatti: il rilancio del piccolo commercio a Silea, da ieri è realtà, grazie al piano di valorizzazione commerciale firmato oggi, nella sede municipale di Silea, dal sindaco Rossella Cendron, dal presidente di Ascom-Confcommercio Federico Capraro, supportati rispettivamente da Alberto Rui, consigliere comunale con delega alle Attività produttive e da Francesco Calzavara, fiduciario Ascom di Silea. In sigla si chiama Pvc (piano di valorizzazione commerciale), darà luogo a un’altra sigla, altrettanto importante, il Pmu (piano di marketing urbano) e così si creeranno le premesse per avere, entro il 2021, un nuovo distretto del commercio, che andrà ad aggiungersi agli altri della provincia (Asse T a Preganziol, Mosaico a Montebelluna per citarne alcuni), ovvero dei parternariati pubblici/privati in grado di concorrere e aggiudicarsi le risorse regionali per rivitalizzare il centro urbano, il commercio e le micro imprese. Il piano è stato ufficializzato oggi e seguirà un programma di sviluppo, di analisi e di progettazione delle singole azioni: sarà coordinato da un manager di distretto collaudato, Rosario Cardillo, artefice di varie rinascite in diversi centri urbani, uno fra questi Montebelluna.

PROGETTAZIONE PARTECIPATA La formula sarà quella della progettazione partecipata, che mette insieme, dopo adeguata formazione, diversi soggetti pubblici e privati (Associazioni sportive, culturali, imprenditori ma verranno coinvolti anche i giovani) per creare quel mix di eventi che potranno rendere più vivo e attrattivo il tessuto commerciale di Silea, che si sviluppa soprattutto lungo l’asse portante di via Roma e via Lanzaghe, ma si estende in tutte e quattro le frazioni: Lanzago, Silea, Cendon, Sant’Elena e interessa, al momento, circa cento imprese commerciali. Adesso che il piano è stato ufficializzato farà seguito un pia-

MOGLIANO

LA FIRMA L’accordo ieri in municipio a Silea tra l’Amministrazione e Ascom: gettate le basi per un nuovo distretto del commercio

no di sviluppo, di analisi e di progettazione di tutte le azioni strategiche. La regia sarà affidata ad un esperto manager di distretto, Rosario Cardillo, artefice di varie rinascite in diversi centri urbani.

Operaio travolto in autostrada investitrice indagata dalla procura

L’IMPEGNO

MOGLIANO

«L’amministrazione ha fin da subito condiviso questi valori – ha detto il sindaco Rossella Cendron – Li ha concretizzati per dare maggiore identità al nostro comune. La parola d’ordine sarà “insieme. Punteremo alla crescita delle imprese e a coinvolgere i giovani». «Per Ascom-Confcommercio questa firma è un nuovo impegno ma anche motivo di orgoglio – ha detto il presidente di Ascom Treviso, Federico Capraro – La valorizzazione del piccolo commercio passa necessariamente dalla comunità. Stando vicino alle imprese e creando le condizioni per uno sviluppo sostenibile e concreto». Alessandra Vendrame

La Procura di Treviso ha aperto un’inchiesta sull’incidente avvenuto mercoledì pomeriggio lungo l’autostrada A27. Il sostituto procuratore Mara De Donà ha infatti aperto un fascicolo per lesioni stradali, iscrivendo nel registro degli indagati la 27enne milanese che alla guida della sua Renault Captur ha tamponato il furgone di B.M., operaio moglianese di Autostrade, fermo nella corsia d’emergenza. L’uomo, che stava effettuando un servizio di manutenzione alla colonnina Sos a ridosso del ponte sul Piave, tra i caselli di Conegliano e Treviso Nord, si è salvato lanciandosi oltre il guard rail venendo colpito di striscio dal

suo furgone. Ha riportato diversi traumi e fratture e dovrebbe cavarsela con 40 giorni di prognosi. Difficile immaginare cosa sarebbe accaduto se non avesse compiuto quel balzo: il

mezzo di Autostrade, dopo l’impatto, ha infatti preso fuoco ed è stato completamente distrutto dalle fiamme. Nel fascicolo d’inchiesta saranno depositate dagli agenti della Polstrada dell’A27 le immagini delle telecamere presenti a ridosso del ponte sul Piave. «Non ricordo nulla» ha detto la 27enne, che verrà sentita ancora dagli inquirenti. Le indagini si dovranno concentrare proprio su questo elemento. Motivo per cui verranno analizzati i tabulati telefonici per verificare se la giovane si sia distratta a causa dell’uso del telefonino, se sia stata preda di un colpo di sonno o se abbia semplicemente commesso un errore. Dopo lo schianto, l’autostrada è rimasta chiusa per circa un’ora. Giuliano Pavan

Continua il dibattito sulla possibile apertura di via Sassi. Questa volta però, almeno sui social, il tema è affrontato dall’opposto punto di vista. Sono molti i moglianesi, utenti diretti e non, che ritengono incongruo aver chiuso una strada pubblica, rendendola una via privata. Soprattutto perchè i lavori di asfaltatura e messa in sicurezza sono stati sostenuti dall’intera collettività. «Il vero problema-si legge tra i commenti- è che il recente riassetto (coi soldi di tutti) è stato effettuato proprio nell’intento di rendere privata la via. Con la conseguenza (a titolo esemplificativo e non esaustivo) che il doppio guard rail sul tratto stretto è incompatibile con il traffico a doppio senso. E quindi per riaprirla (io credo che la nuova amministrazione onorerà l’impegno) dovremo spendere altri soldi per rimediare allo scempio». Oltre le segnalazioni, emerge una spaccatura interna agli stessi abitanti di via Sassi. In molti si pronunciano a favore dell’apertura, con opportuni correttivi. «Via Sassi deve restare pubblica, anche perché non sarà la famiglia Dall’Acqua (che ha lanciato l’allarme sulle auto a 100 all’ora e che da tempo protesta per la volontà di riapertura) ad occuparsene e a prendersene cura, sarà come sempre la collettività. E poi se questa serve a far risparmiare km e tempo, non vedo tutta sta’ rabbia». A dare sostegno alle istanze di alcuni residenti sono l’ex vicesindaco Daniele Ceschin e il consigliere Nilandi che chiede al sindaco di relazionare sulla situazione in Consiglioe. «Questa è un’amministrazione debole con i forti e forte con i deboli: introduce il Daspo urbano, manda i vigili nei Grest parrocchiali e ai concerti dei ragazzi, ma chiude un occhio per le effrazioni dei lavoratori del grande colosso Generali» conclude Nilandi. (e.f.)

Sicurezza, doppio vertice: «Per Carnevale 5 uomini in più» MOGLIANO «A Mogliano non esiste un problema sicurezza: due fatti episodici, ma rafforziamo comunque la sorveglianza». L’aveva annunciato la scorsa settimana e in questi giorni il sindacoDavide Bortolato ha voluto confrontarsi con Prefetto e forze dell’ordine. Due incontri, uno mercoledì in Prefettura e uno ieri in Municipio per fare il punto sulla situazione sicurezza a Mogliano dopo i furti di venerdì e sabato scorso. Ma l’esito era previsto: non esiste un problema sicurezza. Però, anche a causa della grossa affluenza di turisti arrivati in città e diretti a Venezia in vista del Carnevale, la Squadra intervento operativo darà un sup-

porto importante con 5 uomini e due automobili. «Non c’è escalation di criminalità, solo dei casi sporadici che si sono accavallati nell’ultima settimana-conferma Bortolato- Questo è emerso dal proficuo incontro con il Prefetto Maria Rosaria Laganà nel Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di mercoledì scorso».

LE PROPOSTE Durante l’incontro col Prefetto Bortolato ha messo sul tavolo alcune proposte su come affrontare queste spiacevoli situazioni e garantire sicurezza e tranquillità a cittadini ed esercenti. «Ci siamo confrontati sui futuri investimenti, sul sistema di vigilanza di ultima generazione e sull’organizzazione di sistemi di preven-

CONTROLLI In città potenziati i servizi con due auto in più

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zione efficaci, coordinati anche con i privati, per affrontare e arginare i fenomeni criminosi come quello successo in Galleria Avogadro e al supermercato di via Monte Cimone». In vista della settimana di Carnevale, poi, l’amministrazione ha voluto fare il punto per poter garantire ai turisti un servizio di sicurezza suppletivo. «Ieri abbiamo ricevuto il comandante Convertini e il comandante del Nucleo Operativo Radiomobile di Treviso Caminiti, che ci hanno comunicato che nella settimana dal 23 al 29 febbraio, considerando anche la forte affluenza di turisti per il Carnevale, il nostro territorio sarà sorvegliato da 5 uomini e 2 auto della Squadra Intervento Operativo che daranno supporto alle forze abitualmente schierate in

città». Mogliano è infatti il Comune della Marca con il maggior introito da tassa di soggiorno, scelto per la sua posizione strategica e la vicinanza a Venezia.

L’OBIETTIVO «Ringrazio tutte le forze dell’ordine e in particolare l’Arma dei Carabinieri per il lavoro abitualmente svolto in città con la massima dedizione, professionalità e celerità, supportati anche dall’Associazione Carabinieri». Inoltre il sindaco annuncia che il corpo di Polizia Locale, dopo aver intrapreso un percorso intercomunale con Preganziol e Casier, sta lavorando per poter garantire in futuro alla cittadinanza la loro presenza anche nel terzo turno serale. Elena Filini


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Rosolina Porto Viro

Sabato 15 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Addio a Viviani, una colonna della Ciclistica Polesana `Fotografo a Donada

e per anni artefice della società ciclistica PORTO VIRO È stato a lungo uno dei pilastri della Ciclistica Polesana, uno dei suoi dirigenti più riconoscibili ed amati. Oggi alle 12, nella chiesa San Pio X di Taglio di Donada, saranno tanti gli sportivi, e non solo, che daranno l’ultimo saluto a Giuseppe “Beppino” Viviani, scomparso a 86 anni. Fotografo di professione, Viviani ha gestito

a lungo con la moglie Carlina un negozio di articoli fotografici a Donada. Ma la sua grande passione è sempre stato lo sport, e il ciclismo in particolare, tanto che nel 1973 fu tra i fondatori della Ciclistica Polesana.

l’idea di realizzare il Velodromo dei Pini, Viviani fu tra i più attivi procacciatori di fondi e donazioni, con iniziative quali la stima del maialino per le sagre di Con-

tarina e Donada, le lotterie e le sottoscrizioni nei bar. Oltre al risultato della realizzazione del Velodromo, Viviani e la Polesana ebbero la soddisfazione di ve-

GRUPPI DI AMICI Per un breve periodo, ne fu anche il presidente, ma la maggior parte della sua carriera dirigenziale la spese come vicepresidente, anche se in realtà nel gruppo di amici che formava la Polesana, i ruoli erano sulla carta e tutti lavoravano per il bene dello sport e il gusto di stare assieme. Infatti, quando venne concepita

SPORT IN LUTTO Giuseppe “Beppino” Viviani recentemente e insieme a dirigenti e atleti della Polesana

dere passare al professionismo Mirco Crepaldi, scomparso neppure due mesi fa. Nei ricordi di chi lo aveva conosciuto in quegli anni, in cui il ciclismo in città vantava numeri e risultati, emerge la figura di un uomo buono, onesto e leale, uno sportivo a tutto tondo, simbolo di un’epoca in cui stare assieme, goliardia, convivialità portata nelle varie gare e per cui la Polesana era nota nel ciclismo, era più importante dei risultati. Viviani aveva perso circa un anno fa una delle due figlie e lascia, oltre alla moglie, il figlio Luigi che gestisce un negozio di biciclette a Taglio di Po. Enrico Garbin

Il radicchio rosso lanciato a Berlino `L’assessore Gazzola: «Oltre ad aver messo in mostra Al Fruit Logistica 2020 è stata presentata la novità del “Red Burgher”: nel panino è stata utilizzata la foglia rossa il prodotto, abbiamo promosso anche le nostre bellezze»

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ROSOLINA Al Fruit Logistica 2020 di Berlino, il maggior evento dedicato ai prodotti freschi, Rosolina era presente nello stand allestito dalla Regione Veneto in quando membro del Consorzio di tutela del radicchio di Chioggia Igp. Una vetrina di prestigio, con 3.300 espositori provenienti da 93 paesi, che ha rappresentato anche l’occasione per affrontare le innovazioni necessarie per rendere sempre più sostenibile l’industria ortofrutticola mondiale. «Cambiare in meglio è stato il tema portante - racconta al ritorno da Berlino l’assessore Stefano Gazzola - le tendenze di quest’anno riguardano infatti la sostenibilità e l’impegno per l’innovazione, con una serie di idee che vanno dal packaging ecologico ai prodotti pronti al consumo, passando per le nuove varietà stuzzicanti».

I CONSUMATORI Con i consumatori sempre più preoccupati dai cambiamenti climatici e pronti a verificare le responsabilità sociali delle imprese, la ricerca di modelli di approvvigionamento sostenibili diventa così fondamentale, tanto che per i produttori di prodotti freschi diventa un vantaggio commerciale poter garantire prodotti coltivati, acquistati e distribuiti in modo più etico e rispettoso dell’ambiente. Senza dimenticare che le temperature incidono sui consumi, ad esempio dei cocomeri, ma anche sul tipo, sulla quantità e qualità delle produzioni, dunque non ci può essere indifferenza rispetto ai cambiamenti climatici. Altra vicenda seguita con attenzione dal comparto ortofrutticolo è quella relativa alla Brexit: se il 42% della produzione di frutta e verdura commercializzata in Europa proviene da Italia e Spagna, dopo la Germania (8,5 milioni di tonnellate), proprio il Regno Unito è il secondo maggior importatore (6,5 milioni di tonnellate) e andranno studiate soluzione per evitare ripercussioni. «In generale, gli operatori presente a Berlino cercavano nuovi prodotti, macchinari appropriati o il packaging migliore - continua Gazzola - ma assie-

SI AUSPICA CHE LA COMMISSIONE EUROPEA MODIFICHI IL DISCIPLINARE DI COLTIVAZIONE DEL PRODOTTO IGP

me al presidente della Pro Loco, Michele Grossato, abbiamo approfittato della vetrina per parlare del nostro territorio. Per i cicloturisti abbiamo itinerari che permettono di scoprire il nostro prodotto principe, il radicchio di Chioggia Igp, ma anche gli incantevoli paesaggi lagunari e marini, mentre si possono costruire sinergie con Chioggia per allargare lo sguardo su arte e ambiente».

Calamità estive: prorogato per un anno lo stato d’emergenza PORTO TOLLE

RED BURGHER Da segnalare che, giunto alla settima partecipazione alla fiera berlinese, Giuseppe Boscolo Palo, presidente del Consorzio di tutela del radicchio di Chioggia Igp, ha presentato la novità del “Red Burgher”, cioè un panino in cui la classica foglia verde viene sostituita da quella rossa del radicchio, che verrà proposta ad un noto marchio della distribuzione. Anche perché l’hamburger si abbina alla birra rossa al radicchio, mentre l’ultima arrivata è la “Clugia”, cioè la grappa al radicchio. «L’auspicio - conclude Gazzola - è che la Commissione Europea modifichi la disciplinare di coltivazione del radicchio di Chioggia Igp, così da dare a sempre più agricoltori la possibilità di coltivare il prodotto». Enrico Garbin

Arriva la proroga per la durata di 12 mesi dello stato di emergenza già dichiarato in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni 16 e 17 luglio 2018 e 1 e 2 settembre 2018 nel territorio dei comuni nelle province di Padova, di Rovigo, di Treviso e di Verona. Il via libera è arrivato dal Consiglio del ministri nell’ambito di un provvedimento che ha previsto lo stanziamento di 84 milioni di euro per l’emergenza acqua alta a Venezia per la realizzazione di interventi di soccorso e assistenza alla popolazione, ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture per quanto avvenuto il 12 novembre scorso. ROSOLINA La presentazione del radicchio rosso al Fruit Logistica di Berlino

Titoli Minori festeggia vent’anni di lotta a disagio e povertà bilità e non autosufficienza, SerD, Fondazioni e Università. Abbiamo affrontato molte e complesse sfide adeguando e professionalizzando le risposte per arrivare ad un bene comune».

PORTO VIRO La cooperativa sociale Titoli Minori compie vent’anni. Era il 15 febbraio 2000 quando un gruppo di giovani, terminato il servizio civile presso la Caritas di Chioggia, fondarono la cooperativa che in questi anni è riuscita a diventare, operando a cavallo tra le province di Venezia e Rovigo, un’importante realtà nel terzo settore. Tanti e diversificati gli ambiti d’intervento, che vanno dal mondo della disabilità a quello del disagio sociale, dalle povertà educative alla prevenzione, dall’infanzia alla cura, per arrivare al benessere personale e familiare. «Titoli Minori è fatta di sguardi e attenzioni rivolti verso altre persone, nel rispetto di uno stile educativo che mette sempre al centro l’altro - spiega la presidente Valeria Tiozzo- in questi anni, grazie all’impegno quotidiano dei nostri educatori e operatori, abbiamo avviato una serie di progetti che hanno coinvolto persone, aziende, Ulss, Comuni, Tribunale dei minori, Centro di giustizia minorile, Unità infantile-adolescenza-famiglia, Disa-

CENTO PERSONE Forte di un centinaio tra soci e operatori, Titoli Minori gestisce in città o nelle realtà vicine centri diurni, progetti individualizzati e progetti-laboratori inclusivi per persone disabili, la comunità In-Patto, l’asilo nido Il Girotondo di Rosolina, ed è

Porto Viro

Al Teatro per bambini arriva “C’era Cenerentola” Quarto ed ultimo appuntamento teatrale con le “Domeniche per famiglie” alla sala Eracle. Con “C’era Cenerentola”, che andrà in scena domenica 16 alle ore 16, si chiude infatti la rassegna organizzata dall’assessorato alla cultura in collaborazione con il circuito teatrale Arteven. Una chiusura in

bellezza per questa serie di spettacoli indirizzati al pubblico più giovane, se è vero che anche quest’anno c’è stata una notevole risposta da parte del pubblico e, spettacolo dopo spettacolo, le presenze sono addirittura aumentate. Con C’era Cenerentola, il Teatro delle Arance proporrà uno spettacolo di teatro d’attore,

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danza e musica che prende spunto dalla famosissima fiaba dei fratelli Grimm per rivisitarla con inserimenti comici e divertenti coreografie su musiche molto conosciute dai bambini. Lo spettacolo inizierà alle 16, con la biglietteria presso la sala Eracle aperta dalle 15. E.Gar.

capofila di una cordata di cooperative e associazioni nel progetto SpostAti approvato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile. Nel campo della prevenzione, il progetto “Strada facendo” in collaborazione con il Servizio dipendenze Aulss 5 Polesana si rivolge ai giovani, ma non solo, che vivono in situazioni di disagio a causa dell’uso e abuso di alcol e sostanze psicotrope, attraverso unità mobili che agiscono nei pressi dei locali notturni per fare informazione, effettuare l’alcol test e predisporre navette per il trasporto andata e ritorno dai comuni di residenza. E poi il percorso di formazione e Job coaching nel mondo della ristorazione “Brigata Gustabili” che coinvolge persone con disabilità e minori inseriti in contesti sensibili o di disagio sociale, con l’obiettivo di avviarle al mondo del lavoro. E non va dimenticata l’esperienza dell’appartamento di vita autonoma di Borgo Rivoli. E. Gar.


16

Nordest

LA REGIONE LANCIA IL BANDO “COMPRAVERDE” Martedì 18 febbraio alle 10, nella sede Arpav di Vicenza, presentazione dell’iniziativa dedicata alle imprese con la testimonianza di Bedin Galvanica, vincitrice nel 2019. Sabato 15 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Sorpresa in Veneto: l’aria migliora L’Arpav: cala la media di polveri sottili e biossido di azoto ma `Il dg Marchesi: «Le politiche del bacino padano danno frutti Treviso, Padova e Venezia hanno sforato i limiti 35 giorni su 44 anche se bisogna continuare a lavorare contro gli episodi acuti» `

I NUMERI È notoriamente e inesorabilmente difficile la situazione orografica del Veneto, stretto com’è fra Alpi e Appennini che sbarrano l’ingresso di aria in tutta la pianura padana. I numeri riferiti da Arpav dicono però che nel 2019 il valore limite annuale di Pm10 (40 microgrammi di inquinante per metro cubo di aria) è stato rispettato in tutti i siti, mentre 29 stazioni su 36 superano ancora la soglia massima giornaliera (pari a 50). Per il Pm2.5, inoltre, 19 centraline su 21 rispettano il valore limite annuale di 25. Il biossido di azoto (NO2) resta sotto il valore limite annuale (fissato a 40) in 40 centraline su 41, mentre nella metà dei punti di campionamento viene rispettato il valore obiettivo

LE FONTI Le sorgenti emissive più rilevanti per le polveri sottili sono il riscaldamento (32%), il traffico (24%), l’agricoltura e l’allevamento (20%) e l’industria (9%). Annota al riguardo Arpav: «Il riscaldamento domestico, in particolare l’uso di biomasse, incide significativamente sulla componente primaria del particolato, ossia quella emessa direttamente dalle sorgenti, mentre il traffico e l’agrozootecnia impattano sul particolato secondario, cioè quello che si forma in atmosfera a seguito di reazioni di altre specie chimiche». Diversi sono così gli approcci. «Mentre le industrie sono tenute sotto controllo tramite le autorizzazioni – osserva il dg Marchesi – le fonti diffuse come il traffico, il ri-

L’andamento degli inquinanti Stazioni di traffico/industriali

Stazioni di fondo

Valore limite

Medie annuali del particolato PM10 - Periodo 2005-2019 70 60 50 µg/gm3

VENEZIA L’inquinamento atmosferico è un problema complesso e globale, ma in Veneto la tendenza è al miglioramento nel lungo periodo. A dirlo sono i dati misurati dalle 43 centraline della rete Arpav, in calo per le polveri sottili e sottilissime e il biossido di azoto, come già accade da anni per il benzene, il monossido di carbonio e il biossido di zolfo. «Le politiche promosse a livello di bacino padano danno frutto, ma naturalmente resta un importante fenomeno contingente da affrontare, per cui occorre continuare a lavorare in modo da ottenere ulteriori risultati», afferma Luca Marchesi, direttore generale dell’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale.

per il benzo(a)pirene, pari a 1 nanogrammo per metro cubo. «Il miglioramento è complessivamente innegabile – sottolinea Marchesi – anche se naturalmente le istituzioni devono continuare ad impegnarsi, pure in vista dell’estate e dell’aumento dell’ozono, nonché già adesso sul fronte degli sforamenti giornalieri di polveri sottili». Infatti l’inizio del 2020, secondo gli esperti a causa della stabilità atmosferica e delle scarse precipitazioni, ha registrato il superamento del limite di Pm10 in gran parte della pianura veneta, tanto che alcuni capoluoghi di provincia alla data del 13 febbraio hanno già oltrepassato il tetto dei 35 giorni (su un totale di 44): si tratta di Treviso (38), Padova e Venezia (37), seguite di un soffio da Rovigo e Vicenza (34) e Verona (30). Tranquilla può dirsi solo Belluno (2).

scaldamento e la zootecnia necessitano di politiche ambientali più ampie. Per esempio incentivi al passaggio a forme di mobilità sostenibili come l’elettrico o a comportamenti individuali differenti come la bicicletta. Oppure contributi per la scelta di tecnologie di combustione più efficaci: parlando di legna, anziché il caminetto a fiamma libera, la stufa a 4 stelle con emissioni di circa un decimo».

IL ROBOT

40 30 20 10 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019

Medie annuali del particolato NO2 - Periodo 2002-2019 60 50 40 µg/gm3

AMBIENTE

30 20 10 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019

Fonte: Arpav

Si può parlare allora di “Mal’aria”, titolo del rapporto presentato tre settimane fa da Legambiente, secondo cui «il Veneto è una delle regioni più esposte, alla faccia dei miglioramenti su scala globale della qualità dell’aria»? Risponde il direttore generale di Arpav: «L’associazione fa il suo mestiere e sottolinea la necessità di operare per il miglioramento continuo delle politiche ambientali. Questo è un messaggio condivisibile. Ribadisco però che la nostra rete di monitoraggio è gestita con criteri scientifici molto avanzati ed evidenzia un trend positivo di lungo termine, da non confondere con gli episodi acuti, che sono comunque ancora numerosi e importanti. Ecco perché non si può smettere di lavorare». A farlo da qualche mese è anche il robot, ingegnerizzato da un’azienda trevigiana, che prende i filtri delle centraline e pesa le polveri catturate. Prima lo facevano manualmente tre laureati in chimica e fisica, che adesso possono invece dedicarsi alle valutazioni scientifiche sui dati raccolti. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

Treviso, l’Università si allarga Corso completo di Medicina L’ANNUNCIO TREVISO Adesso c’è non solo l’ok della Regione, ma anche un disegno di legge ad hoc che ufficializza l’arrivo dell’intero corso di Medicina e Chirurgia a Treviso. Lo porta l’università di Padova in collaborazione l’Usl 2 trevigiana. Dall’anno accademico 2020/2021 nella Marca partiranno tutti e sei gli anni del corso di laurea. Quindi dal prossimo anno accademico le prime sessanta matricole si aggiungeranno agli studenti degli ultimi tre anni già ospitati nelle strutture e nei reparti trevigiani. Luca Zaia, presidente della Regione, parla di «svolta storica». Ma non solo: «Possiamo dire che un sogno diventa realtà. Già a Treviso avevamo realizzato qualcosa di grande con i corsi di Ca’ Foscari e Giurisprudenza, adesso con Medicina tocchiamo l’apice».

IL PROGETTO Il governatore ha un’idea ben

IL RETTORE RIZZUTO: «DAL PROSSIMO ANNO SPAZIO PER 60 MATRICOLE IN PIÙ» ZAIA: «UN SOGNO CHE DIVENTA REALTÀ»

chiara di quali possano essere le potenzialità del nuovo corso: «Per prima cosa darà la possibilità agli studenti di formarsi, sia dal punto di vista teorico che pratico, all’interno di un grande ospedale. Treviso già ospita specializzandi e gli ultimi tre anni di Medicina. Adesso avrà un percorso di laurea completo con strutture nuovissime». E stronca sul nascere le possibili critiche, come quella di sottrarre matricole ai corsi padovani: «Dire questo è una fesseria di enormi proporzioni. Le sessanta matricole di Treviso, 360 studenti quando tutti e sei gli anni andranno a regime, si aggiungeranno a quelle padovane. Treviso, ogni anno, avrà 60 posti a disposizione. Padova avrà i suoi. Saranno quindi 60 posti in più: cresce l’offerta».

L’IMPEGNO La Regione è stata il motore di questo progetto. Medicina troverà spazio nella cittadella della Salute in via di costruzione. Gli studenti avranno aule nuove, labo-

CANTIERE Il rendering aereo del progetto della cittadella sanitaria che ospiterà la facoltà. A sinistra, il rettore Rosario Rizzuto

ratori e la possibilità di fare pratica in quello che diventerà uno degli ospedali più grandi del Veneto. «Investiremo un milione e mezzo all’anno (1 milione 570mila euro per la precisione ndr) ipotizzando l’impiego di 18 professori associati, 20 docenti a contratto e 2 unità a supporto. I corsi si svolgeranno dentro la cittadella della salute, che avrà aule e laboratori. La cosa bella è che un giovane trevigiano potrà avere una formazione teorica e pratica di altissimo livello rimanendo nella sua città. E questo, ovviamente, vale anche per chi arriverà da

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fuori». L’obiettivo è chiaro: «Questo progetto ci consente di aumentare il numero di medici a disposizione. In Italia ne mancano 56mila, di cui 1.300 nella nostra regione. Attualmente la Sanità veneta conta su 16.500 medici distribuiti in 68 ospedali che forniscono 60 milioni di prestazioni all’anno. Negli ultimi 10 anni sono aumentati infermieri e operatori socio sanitari, mentre abbiamo perso 250 medici. E qui dobbiamo lavorare. Se questo progetto è una mossa eletorale? Ma non scherziamo. Lo facciamo adesso perché è il momento in

cui l’università può chiedere l’autorizzazione ad aprire una nuova classe». Soddisfatto anche il rettore padovano Rosario Rizzuto: « Ringrazio il Presidente Luca Zaia e la Giunta regionale per aver creduto nell’operazione, ed averla sostenuta con un finanziamento dedicato. È cruciale la formazione di medici preparati, al passo con i tempi e le più moderne tecnologie Con questo nuovo corso, con 60 matricole in più, portando gli studenti in medicina del nostro ateneo a 460 l’anno». Paolo Calia


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