19-FEB-2020 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 17 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 15 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 15 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 14 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 14 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 14 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 25 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 13 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 13 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 30 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 20 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 20 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 13 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 14 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 14 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 23 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 23 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 21 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 21 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 17 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
19-FEB-2020 Estratto da pag. 17 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17
Nordest
Mercoledì 19 Febbraio 2020 www.gazzettino.it
za».
Autonomia, il testo Boccia è pronto Ma i renziani frenano il voto in Cdm `Il passaggio martedì
a Palazzo Chigi. Monito di Iv: va approfondito IL CONFRONTO VENEZIA Dovrebbe arrivare martedì prossimo in Consiglio dei ministri il testo del ministro France-
IL DIBATTITO VENEZIA Il concetto espresso dall’assessore Giuseppe Pan è: come Regione Veneto abbiamo già fatto tanto, ci stiamo anche muovendo per cercare di dilazionare le rate dei mutui, tocca semmai al governo giallorosso mettere più fondi per gli agricoltori e, soprattutto, tocca al ministero dell’Ambiente guidato dal M5s darsi da fare per poter utilizzare la vespa samurai contro la cimice asiatica. Risultato: sulla cimice asiatica che tanti danni sta facendo in Veneto, il consiglio regionale si è spaccato. La mozione presentata dalle opposizioni compatte - Pd, M5s, LeU, Civica per il Veneto - è stata respinta dalla maggioranza di centrodestra con 29 voti contro 16.
LE CIFRE Eppure il tema è sentitissimo. Secondo i dati presentati dalla Coldiretti in occasione dell’apertura della Fieragricola di Verona, la cimice asiatica ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia, di cui 7.685 venete, con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale, 160 milioni in Veneto e quasi 8.000 produttori coinvolti. Dati che l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan (Lega) ha corretto al rialzo: i danni in Italia sfiorano gli 800 milioni, in Veneto ammontano a 165 milioni, per la precisione 165.555.887 euro. Ci sono colture che sono quasi scomparse: posto che la cimice asiatica in Veneto ha fatto la sua comparsa nel 2014, nel triennio 2016/2019 le coltivazioni di pere ganno subito danni per il 75%, le pesche nettarini 60%, mele e noci 50%, kiwi 40%. «I danni - ha detto l’assessore - interessano non solo il comparto agricolo ma anche quello della trasformazione agroindustriale e dell’indotto correlati alle produzioni frutticole, che patiscono la mancanza di prodotto lavorabile». Dunque, non poteva essere accolta la richiesta delle minoranze di impegnare la giunta regionale “ad avviare un studio sulle implicazioni dei cambiamenti
sco Boccia sull’autonomia. È quanto emerge a margine del tavolo di programma che si è svolto nel pomeriggio a Palazzo Chigi. Sul testo elaborato con il via libera delle Regioni ed emendato accogliendo alcune osservazioni dei partiti di maggioranza, secondo fonti sia del Pd che di Leu, al tavolo di Chigi ci sarebbe stato un via libera concorde nel merito. Ma Italia viva frena: «Assolu-
tamente no, abbiamo chiesto approfondimenti. E abbiamo chiesto che vada avanti anche il Family act». Il premier Giuseppe Conte si sarebbe limitato a rispondere che la ministra Elena Bonetti sta elaborando il testo e quando pronto sarà esaminato. Anche Stefano Fassina (Leu), al termine del tavolo di lavoro a Palazzo Chigi sul tema dell’autonomia, ha confermato che c’è
stata una «sostanziale condivisione sul testo messo a punto dal ministro, che ha avuto il consenso dei governatori. Credo che si possa arrivare rapidamente al passaggio nel Consiglio dei ministri». Il testo presentato da Boccia, ha detto Fassina, «è un griglia da cui partire, è un testo che avrà bisogno di un lavoro in Parlamento ma è stato migliorato molto rispetto al punto di parten-
IL RINVIO Di autonomia si doveva parlare ieri a Venezia, dove era stata prevista una seduta in esterna della commissione bicamerale per le Questioni Regionali, attorno a cui prevedibilmente sarà imperniato l’iter parlamentare della riforma. La presidente pentastellata Emanuela Corda aveva infatti accolto l’invito del governatore Luca Zaia a svolgere una missione sul territorio interessato, ma la seduta è stata successivamente rinviata. La data prevista per il nuovo incontro è l’11 marzo. A quanto pare con la legge licenziata da Palazzo Chigi. MINISTRO Francesco Boccia
DANNI Pesche e pere tra le colture più danneggiate dalla cimice asiatica (qui sotto)
Morti sul lavoro Scontro Zaia-Cgil LEGA Giuseppe Pan
Europea e Governo, va affermato questo tema come priorità negli interventi di politiche agricole anche a livello regionale». «Di fronte alle aziende in difficoltà ha aggiunto Cristina Guarda del Coordinamento Veneto 2020 - il Consiglio ha deciso di non decidere: quanto costava un sì?». Si preannuncia intanto una stagione difficile. Il monito arriva dalla Coldiretti: «Le alte temperature stanno favorendo la sopravvivenza della cimice asiatica». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Respinta la mozione dell’opposizione che chiedeva più aiuti alle imprese L’assessore Pan contro i 5stelle: «Il vero assente è il vostro ministro Costa» `
contrastare i danni causati dalle specie aliene. Se c’è un grande assente - ha aggiunto rivolgendosi al M5s - è proprio il vostro ministro per l’Ambiente Sergio Costa che ha sul tavolo i decreti auto-
LA COLDIRETTI: LE ALTE TEMPERATURE DI QUESTO INVERNO STANNO FAVORENDO LA SOPRAVVIVENZA DI QUESTO INSETTO
rizzativi al rilascio delle specie antagoniste come la vespa samurai». E ancora: «I frutticoltori della pianura padana si meritano un adeguato piano nazionale per fronteggiare l’emergenza, che mobiliti anche risorse comunitarie, come si è fatto per la Xilella».
LE REAZIONI «A fronte di danni ingenti - ha replicato il Pd con Graziano Azzalin - lo stanziamento della Giunta di 4,5 milioni nel prossimo triennio è assolutamente insufficiente. Non basta richiamare a un maggior impegno Unione
DEM Graziano Azzalin
VENETO 2020 Cristina Guarda
I TRE FRATELLI Da sinistra il sindaco di Albettone e da ieri pomeriggio neo consigliere regionale Joe Formaggio, il capogruppo Andrea Bassi e Stefano Casali
Nuovo corso di Fratelli d’Italia «Una strada ad Anna Frank» LA POLITICA VENEZIA Fuori Sergio Berlato, dentro Joe Formaggio. E con il nuovo consigliere regionale di Fratelli d’Italia, entrato ieri a Palazzo Ferro Fini, ma soprattutto con le new entry degli ex tosiani Andrea Bassi e Stefano Casali, il gruppo di Giorgia Meloni sembra cambiare fisionomia. Chi mai si sarebbe aspettato da una formazione politica riconducibile alla destra di sentir proporre l’intitolazione di una strada ad Anna Frank di cui questo mese ricorre il 75° anniversario della morte? Anzi, di più strade perché la mozione presentata ieri dai tre Fratelli è che «la
Regione Veneto si attivi per sensibilizzare le amministrazioni affinché nelle nuove lottizzazioni intitolino una strada ad Anna Frank, la giovane ebrea tedesca divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario, scritto nel periodo in cui lei e la sua famiglia si nascondevano dai nazisti e per la sua tragica morte nel campo di Bergen Belsen». Il primo a cogliere l’invito è stato proprio il neo consigliere Joe Formaggio: «Io sono ancora sindaco di Albettone ed entro sera informerò la mia giunta e il mio consiglio comunale per fare in modo di individuare una via da dedicare ad Anna Frank nel più breve possibile». Dunque, sfatato un luogo comu-
ne: non è vero che il partito della Meloni si interessa solo del Giorno del Ricordo e delle foibe, in Veneto - quanto meno per quanto riguarda il gruppo di Bassi, Casali, Formaggio, visto che gli altri due appartenenti al partito Elena Donazzan e Massimo Giorgetti hanno un gruppo a sé - si onora anche il Giorno della Memoria. Bassi si è pure spinto oltre: «Voterei anche a favore di una via intitolata a Palmiro Togliatti e di altre figure politiche della nostra storia repubblicana». «Stiamo vivendo un periodo in cui l’odio e l’antisemitismo e il negazionismo degli eventi della seconda guerra mondiale sono quotidiani per le nostre vite - ha aggiunto Bassi - Esempi come
LA POLEMICA VENEZIA Infortuni mortali in calo in Veneto: il trend rilevato dagli Spisal nell’ultimo quadriennio evidenzia una flessione dalle 52 morti sul lavoro del 2015 alle 21 del 2019. Il dato è emerso ieri al tavolo regionale per la salute e sicurezza del lavoro convocato a Palazzo Balbi, su richiesta dei sindacati. Ma la Cgil contesta i dati: «57 gli incidenti mortali». «In questi venti mesi è stato fatto un grande lavoro per potenziare gli organici degli Spisal - ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia, affiancato dagli assessori regionali al Lavoro Elena Donazzan e alla Sanità, Manuela Lazzarin di fronte ai rappresentanti delle organizzazioni di categoria e di Inail, Inps, ispettorato interregionale - Molto resta ancora da fare, ma intanto registriamo con favore che il trend delle morti in azienda o nei cantieri è negativo». Risultano assunti 32 nuovi tecnici della prevenzione (sui 30 previsti) e avviati i concorsi per assumere altri 51 tecnici della prevenzione nonchè 18 medici del lavoro, al fine di garantire il turn-over e la piena operatività degli Spisal; aumentati i controlli degli Spisal nelle imprese (più 400 l’anno). «Scenario in miglioramento, ma non possiamo abbassare la guardia», ha detto il presidente della Cna Alessandro Conte. Di tutt’altro avviso Christian Ferrari, segretario Cgil: «Fuori luogo il trionfalismo del presidente Zaia, i numeri sono quasi il triplo di quelli forniti dalla Regione, gli incidenti mortali sul lavoro in Veneto sono stati 57 nel 2019».
Veneto, cimice asiatica danni per 160 milioni accuse incrociate in aula climatici sul comparto agricolo” e a “stanziare, con la massima urgenza, ulteriori risorse in grado di concorrere al riconoscimento di maggiori e adeguati indennizzi agli agricoltori danneggiati dalla cimice asiatica”? Pan ha respinto le richieste sostenendo che Palazzo Balbi si è già mosso: «La Regione - ha detto - ha già messo a bilancio 4,5 milioni di euro di spesa per sostenere non solo l’azione risarcitoria nei confronti dei produttori (con bandi per 3 milioni di euro), ma soprattutto un piano di ricerca scientifica per prevenire e
© RIPRODUZIONE RISERVATA
JOE FORMAGGIO AL POSTO DI BERLATO: «COMINCIO IO DA SINDACO NEL MIO COMUNE DI ALBETTONE»
b01661f9-2c11-44b5-89b8-842c54c68e97
quello di Anna Frank dovrebbero rappresentare un monito a ricordo di quegli avvenimenti».
L’INSEDIAMENTO Quanto a Joe Formaggio, il nuovo consigliere ha preso possesso ieri pomeriggio dello scranno che fino a pochi giorni fa era
stato di Sergio Berlato, volato ora a Bruxelles. Nel suo saluto, Formaggio ha detto di portare la propria esperienza di amministratore e di uomo di impresa, chiedendo al consiglio regionale di aiutare i sindaci e di dimostrare attenzione verso il mondo produttivo. Essendo però sindaco di Albettone, prima o poi dovrà decidere quale delle due cariche tenere. Stando ai rumors di palazzo, “giocando” sule comunicazioni e sui solleciti, Formaggio potrebbe restare a Venezia un paio di mesi giusto sotto elezioni - prima di scegliere di tenere la fascia tricolore. Si vedrà. Al.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA
10
MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI
REGIONE
le grandi opere in veneto
Pedemontana, in aprile si corre dal casello di Breganze a Malo La Sis di Dogliani scrive ai gestori delle autostrade per aggiornare i pedaggi Pellegrini: «Pesa sempre l’incognita maltempo. Avviato il raccordo con la A4» nunciato a Regione e agli enti pubblici e che dall’8 aprile si può aggiornare il meccanismo di incasso dei pedaggi. La Sis di Dogliani ha informato con largo anticipo i concessionari di Aiscat che entrano in funzione altri due caselli: quello di Breganze e quello di Malo, con gli incassi che restano a Pedemontana. Con la Brescia-Pado-
Albino Salmaso PADOVA. La Pedemontana corre verso l’apertura del secondo tratto, da Breganze a Malo. Altri 11 chilometri che, ad aprile, si sommano al raccordo con la A31 Valdastico in funzione dal giugno 2019. Allora, sulle ali del trionfo alle europee, arrivò il vicepremier Matteo Salvini ospite d’onore sul pullman messo a disposizione da Matterino Dogliani per il “collaudo”dell’asfalto. Per il bis invece Luca Zaia tira il freno. Non ha fretta di strafare. Vuole che i lavori siano perfetti. A settembre, all’assemblea di Confindustria Vicenza alla Marzotto, ha spiegato nei minimi dettagli il cronoprogramma della Pedemontana. Il vero incubo è la galleria Malo-Castelgomberto che sarà conclusa tra un paio d’anni. A spingere per aprire l’8 aprile il secondo tratto è invece il direttore tecnico di Sis, Giovanni Salvatore D’Agostino, che con una lettera ha an-
«La Regione non ha fretta, le asfaltature sono perfette con le temperature elevate»
L’ingegner Eisabetta Pellegrini nel cantiere della Spv a Trissino
va che gestisce la Valdastico bisognerà dividere invece gli incassi della connessione tra le due reti. «Spero proprio che l’8 aprile possa essere rispettato, ma come sempre i conti si fanno alla fine. E se a marzo iniziano le piogge, sarà difficile asfaltare a regola d’arte il nuovo tratto fi-
no a Malo. Una settimana in più o in meno non fa differenza», spiega l’ingegner Elisabetta Pellegrini, che guida la struttura di progetto della Pedemontana per conto della Regione. «Asfaltare con le temperature elevate è l’ideale e dopo il disastro delle piogge a novembre speriamo di non perdere settimane preziose in primavera congli imprevisti meteo». L’altro fronte vicentino rovente riguarda il nuovo casello di Montecchio Maggiore tra la Serenissima e la Pedemontana. I lavori sono iniziati una decina di giorni fa, con A4-Holding e Abertis che hanno garantito una soluzione tecnica compatibile con le esigenze dell’alta velocità di Rfi. Cosa significa? Che verrà realizzato un mega svincolo sopraelevato per il raccordo tra le due autostrade, mentre i 4 binari dell’alta velocità dei treni saranno posati a terra. «Appena sono state consegnate le opere noi abbiamo chiesto l’aggiornamento del cronoprogramma con il taglio dei tempi di realizzazione. Ci sono tutte le condizioni per risolvere uno dei nodi più complicati della viabilità del Veneto», conclude la Pellegrini. Tutto a posto? Pare di no. perché a Cornedo c’è una famiglia che se ne deve andare, visto che a pochi passi dalla casa in cui vivono si è aperto un cratere largo come la bocca di un vulcano per lo scavo della galleria di Malo. Si tratta attorno a 750 mila-1 milione di euro. Ma la firma sulla tregua non arriva. —
VENEZIA. Infortuni mortali in calo in Veneto: il trend rilevato dagli Spisal evidenzia una flessione dalle 52 morti sul lavoro del 2015 alle 21 del 2019. «In 20 mesi è stato fatto un grande lavoro per potenziare gli organici degli Spisal» ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia nell’incontro con i sindacati, «sono stati assunti 32 nuovi tecnici della prevenzione e avviati i concorsi per assumerne altri 51, nonché 18 medici del lavoro per la piena operatività degli Spisal». Chi non canta vittoria è invece la Cgil: «Davvero fuori luogo il trionfalismo del presidente Zaia, su dati falsi: gli incidenti mortali sul lavoro in Veneto sono quasi il triplo di quelli forniti dalla Regione», afferma il segretario Christian Ferrari. «Le vittime sono state 57 nel 2019, 98 con quelle in itinere, in base ai dati ufficiali dell’Inail. Per quanto riguarda gli infortuni complessivi denunciati, nel 2019 si registra un ulteriore aumento, passando dai 76.435 del 2018 ai 77.124 del 2019». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
statistiche opposte
Morti bianche sul lavoro Lite tra Zaia e la Cgil
COMUNICATO PREVENTIVO PER LA DIFFUSIONE DEI MESSAGGI POLITICI REFERENDARI REFERENDUM POPOLARE CONFERMATIVO RELATIVO AL TESTO DELLA LEGGE COSTITUZIONALE RECANTE “MODIFICHE DEGLI ARTICOLI 56, 57 E 59 DELLA COSTITUZIONE IN MATERIA DI RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI”, INDETTO PER IL GIORNO 29 MARZO 2020 Ai sensi e per gli effetti della Delibera n. 52/20/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, in attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica referendaria e parità di accesso ai mezzi di informazione GEDI NEWS NETWORK S.P.A. Div. Operativa Nord Est dichiara di aver depositato il documento analitico, a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, presso gli uffici della propria redazione siti in Piazza dei Martiri 26/B - 32100 Belluno - tel 0437 957711 e presso gli uffici competenti della A. MANZONI & C. S.p.A. Concessionaria di Pubblicità Sede Legale: MILANO, Via Nervesa, 21- Tel. 02-574941 Per la pubblicità a diffusione nazionale: BARI, Corso Vittorio Emanuele II, 52- Tel. 080-5046082 / BOLOGNA, Viale Silvani, 2/2 - Tel. 051-5283811 / FIRENZE, Via Lamarmora, 45 – Tel. 055-553911/ GENOVA, Piazza Piccapietra, 21 - Tel. 010-537311/ NAPOLI, Via dei Mille, 16 - Tel. 081-4975811 / PADOVA Via Tommaseo, 65/b - Tel. 049-8285611 / PALERMO, Via Principe di Belmonte, 103/c - Tel. 091-6027111 / ROMA, Via C. Colombo, 90 – Tel. 06- 514625838/ TORINO, Via Lugaro, 15 - Tel. 011-6565111.
Per la pubblicità a diffusione locale: BARI, Corso Vittorio Emanuele II, 52 - Tel. 080-5046082 / BELLUNO, Via Cipro, 30 - Tel. 0437-942967 / BIELLA, Via Colombo, 4 – Tel. 0158353508 / BOLOGNA, Viale Silvani, 2 - Tel. 051-5283911 / CAGLIARI, Via Tuveri, 22 - Tel. 070-342311 / CUNEO, Corso Giolitti, 21 bis –Tel. 0171-609122 / EBOLI, Via dell’Industria, snc – Tel. 0828-622928 / FERRARA, Corso di Porta Reno, 17 - Tel. 0532-214290 / FIRENZE, Via Lamarmora, 45 – Tel. 055-553911 / GENOVA, Piazza Piccapietra, 21- Tel. 010-5388206 / GROSSETO, Via Oberdan, 5 - Tel. 0564-28052 / IVREA, Piazza Lamarmora, 12 - Tel. 0125-48561 / L’AQUILA, Viale Corrado IV, 50 – Tel. 0862-319301 / LIVORNO, Viale Alfieri, 11 - Tel. 0586-446211 / LUCCA, Via Santa Croce, 105 - Tel. 0583-91122 / MANTOVA, Piazza Cesare Mozzarelli, 7 - Tel. 0376-375511 / MESTRE, Via Poerio, 34 - Tel. 041-396981/ MILANO, Via Nervesa, 21 - Tel. 02-57494746 / MODENA, Via Emilia Est, 985 - Tel. 059-368451/ NAPOLI, Via dei Mille, 16 - Tel. 081-4975811 / NUORO, Via Angioi, 14 - Tel. 0784252078 / OLBIA, Via Capoverde, 69 - Tel. 0789-28323 / PADOVA, Via Tommaseo, 65/b - Tel. 049-8285611 / PALERMO, Via Principe di Belmonte, 103/c Tel. 091-6027111 / PAVIA, Viale Canton Ticino 16 - Tel. 0382-4391203./ PERUGIA, Via Pievaiola, 166/F/6 – Tel. 075-5288741 / PESCARA, Via Tiburtina, 91 - Tel. 085-441231 / PISA, Via Cisanello, 145 - Tel. 050-97261 / PORDENONE, Via Molinari, 41 -Tel. 0434-20432 / PRATO, Via Mino da Fiesole, 5- Tel. 0574-597310 / REGGIO EMILIA, Via Pansa 55/I - Tel. 0522-233411 / RIMINI, Via Caduti di Marzabotto, 31 - Tel. 051-5283911/ ROMA, Via C. Colombo, 90 – Tel. 06-514625821 – 06-514625876 – 06-514625833 / SASSARI, Zona Industriale Predda Niedda, Strada 31 - Tel. 0792064000 / SAVONA, Piazza Marconi, 3/5 Tel. 019-8385730 / TORINO, Via Lugaro, 15 - Tel. 011-6665235 / TREVISO, Corso del Popolo, 42 - Tel. 0422-575611 / TRIESTE, Via Giuseppe Mazzini, 12-14A - Tel. 040-6728311 / UDINE, Viale Palmanova, 290- Tel. 0432-246611. Le TARIFFE (IVA esclusa) sono le seguenti: IL CORRIERE DELLE ALPI: pagina € 480, mezza/junior page € 290, quarto/piede € 170. Sito internet https://corrierealpi.gelocal.it/belluno: Big Rectangle € 18 (se rich media/expanding CPM +30%), Skin € 31, Masthead € 25, Superbanner € 19. Le tariffe dei messaggi politici referendari sui mezzi stampa si riferiscono ai prodotti standard, sono escluse le posizioni speciali. Per tariffe di altri prodotti pubblicitari o formati consultare il sito internet www.manzoniadvertising.com. Le richieste di pubblicazione di messaggi politici referendari, oltre al soggetto richiedente, devono specificare la data di pubblicazione; i materiali relativi dovranno pervenire agli uffici di cui sopra, almeno 3 giorni lavorativi prima della data richiesta per la pubblicazione, per il sito internet entro 5 giorni lavorativi prima della data richiesta per la pubblicazione. I messaggi politici referendari devono recare l’indicazione del soggetto politico committente e la dicitura “messaggio referendario”.
MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI
BELLUNO
19
La sicurezza sanitaria
Vaccini, nel 2019 la copertura salita al 95% Per la prima volta l’Usl 1 Dolomiti ha raggiunto l’obiettivo imposto dalla Regione Veneto per ottenere l’effetto “gregge” Paola Dall’Anese BELLUNO. Boom di vaccinazioni di età pediatrica nel 2019 in provincia di Belluno. Per la prima volta l’anno scorso, infatti, l’Usl 1 Dolomiti ha raggiunto una copertura vaccinale sui bambini pari al 95%, quella necessaria per conseguire il cosiddetto effetto “gregge”. Il direttore del Dipartimento di Prevenzione di Belluno, Fabio Soppelsa, in vista del suo imminente pensionamento, fa il punto dell’attività dell’unità operativa, parlando su temi molto scottanti come quelli della vaccinazione. Un tema caldo, visto che da quando è stata ripristinata in Veneto l’obbligatorierà delle immunizzazioni ci sono state polemiche; la Procura di Belluno ha avviato anche una un’indagine al termine della quale si è parlato di una trentina di dirigenti scolastici indagati. LE VACCINAZIONI PEDIATRICHE
«Il dato che abbiamo considerato», spiega Soppelsa, «è quello relativo alla terza dose del vaccino esavalente e quello del morbillo-parotite-rosolia, vaccini che vengono eseguiti nei primi 24 mesi di vita di un bambino», dice il direttore della Prevenzione il quale evidenzia come «ogni anno la Regione Veneto ci affida degli obiettivi da raggiungere sul campo dei vaccini e per il 2019 lo standard da raggiungere era il 95% di immunizzati». Un dato in aumento rispetto al 93,5% del 2018. «Questo risultato così positivo», spiega ancora Soppelsa, «è stato ottenuto con tanta fatica, sia per la carenza di personale dovuta a dimissioni e pensionamenti, sia per il fatto che questa campagna ha coinciso con la campagna antinfluenzale e della Tbe». Le chiamate all’immunizzazione hanno
riguardato la coorte dei bambini nati nel 2017, «visto che si ragiona su un arco temporale di 24 mesi», spiega il referente prossimo alla pensione. Ora, però, dopo l’entusiasmo del risultato ottenuto, si guarda subito al lavoro che gli ambulatori dovranno svolgere per mantenere questo traguardo anche nel 2020. E la cosa non è così
Fabio Soppelsa, a capo della Prevenzione «Ora dobbiamo mantenere i numeri» semplice visto che manca personale all’Usl e c’è da sconfiggere anche la resistenza di alcuni genitori. «Una copertura così elevata è il frutto non solo dell’obbligatorietà della vaccinazione in età pediatrica, ma anche della grande attenzione che sia l’Usl che i pediatri di libera scelta stanno mettendo sull’importanza di questa pratica sanitaria utile per la sicurezza di tutti». VACCINAZIONI ANTINFLUENZALI
Importante balzo in avanti anche delle immunizzazioni contro l’influenza stagionale. L’Usl ha acquistato per la campagna antinfluenzale 36.800 dosi di vaccino e quasi il 100% sono stati utilizzati. «Quest’anno è andata meglio della campagna precedente, abbiamo registrato un trend in crescita che conferma l’andamento degli ultimi anni», dice il capo della Prevenzione. «La gente è molto più sensibile a questi temi. Abbiamo ottenuto questo numero anche grazie alla collaborazione dei medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che hanno fatto un gran lavoro di informazione. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
il pensionamento
Dal 1° marzo Soppelsa lascia Il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 1 Dolomiti, Fabio Soppelsa, dopo oltre 40 anni di attività all’interno dell’azienda sanitaria lascerà il suo incarico per andare in pensione. L’Usl ha già pubblicato il bando per sostituirlo.
contro il morso di zecca
Tbe, in otto mesi distribuite oltre 14 mila dosi gratuite Ad oggi gli ambulatori stanno lavorando ogni giorno per riuscire a far fronte alle lunghe liste di attesa e alle tantissime richieste BELLUNO. Dal primo giugno
2019 al 17 febbraio 2020 l’Usl 1 Dolomiti ha somministrato ben 14.083 dosi gratuite di vaccino contro la meningoencefalite da morso da zecca o Tbe. Un numero elevato che evidenzia come l’immunizzazione gratuita decisa dalla Regione per i residenti del Bellunese abbia generato un aumento delle richieste.
confartigianato
Arianna Piazza eletta a capo della categoria degli orafi BELLUNO. Giovane, dinamica, con tante idee al passo coi tempi come la vendita on line. È Arianna Piazza la neo presidente degli Orafi orologiai di Confartigianato Belluno, eletta in occasione dell’assemblea della categoria, tenutasi alla presenza della presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella. La neo presidente, titolare dell’omonima gioielleria
ad Auronzo dopo che i suoi genitori hanno lasciato a lei le redini, subentra a Giordano Boni, titolare dell’omonima gioielleria a Belluno, che ha scelto di lasciare l’incarico dopo oltre vent’anni di presidenza, al quale sono andati i ringraziamenti di tutti i presenti e che non ha mancato di portare stimolanti contributi all’assemblea. L’assemblea ha offerto l’occasione per dibattere
sulle problematiche che stanno investendo il comparto, prima fra tutte la necessità di rivolgersi a enti certificatori, e non più agli Uffici metrici delle Camere di commercio, per le verifiche periodiche delle bilance con costi aumentati di dieci volte rispetto all’accesso all’Ente camerale. Altro tema di attualità emerso nel dibattito assembleare è lo smaltimento del-
«Ci sono ancora chiamate che arrivano al numero istituito dall’Usl appositamente per prenotare queste dosi e c’è ancora molta gente in lista per essere vaccinata», precisa Fabio Soppelsa, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’azienda sanitaria provinciale. I mesi clou sono stati da giugno a ottobre, mesi che coincidono anche con il periodo di maggiore attività all’aperto e quindi con l’attività delle zecche. «Le liste di attesa sono lunghe soprattutto a Belluno e Feltre. Nel distretto di Belluno stiamo chiamando oggi
le pile e dei liquidi per la pulizia degli orologi, che malgrado di esiguo quantitativo sono considerati rifiuti speciali e quindi da effettuarsi secondo modalità stringenti e con costi elevati. La neo presidente Piazza ha fatto sue le indicazioni dei colleghi, impegnandosi a lavorare per trovare una soluzione e, laddove possibile, con modalità di gruppo. «Oltre alle problematiche già individuate», ha dichiarato la presidente Piazza, «il mio impegno andrà verso lo sviluppo di un lavoro di squadra in collaborazione con i colleghi delle varee province del Veneto e con le altre associazioni pre-
quelli che si erano prenotati a settembre-ottobre, mentre a Feltre sono circa 150 quelli in lista di attesa», spiega Soppelsa, che aggiunge: «Ad Agordo, entro fine marzo azzereremo le domande giunte a gennaio, mentre a Cortina, ad Auronzo e a Santo Stefano siamo ormai in pari. Stiamo vaccinando tutti i giorni su due ambulatori per evadere alle attese, per fare in modo che all’inizio della primavera non solo i vaccinati abbiano già due dosi e quindi la copertura contro le zecche, ma per riuscire ad azzerare le liste quando ricominceranno le richie-
Arianna Piazza
senti in città per trovare una soluzione ai problemi esposti in assemblea. Nel nostro settore in provincia di Belluno operano una cinquantina di aziende, di cui circa la metà è artigiana: il
ste di immunizzazioni». I casi di Tbe registrati dal 1994 al 2019 in provincia sono stati 240 (di cui 15 l’estate scorsa), vale a dire il 40% dell’intera casistica nazionale. Altro discorso, invece, riguarda la malattia di Lyme i casi notificati in provincia sono stati 1.540, anche se per questa patologia non esistono vaccini. «Quello che abbiamo messo in atto dall’estate scorsa», ribadisce concludendo Soppelsa, «è stato un lavoro non da poco, dovendo fare i conti con la carenza di personale. Le sedute per la Tbe, infatti, sono state eseguite in concomitanza con le campagne antinfluenzali e vaccinali normali. Se siamo riusciti ad ottenere questi risultati, dando risposta alle moltissime richieste, è grazie al grande sforzo che ha fatto il nostro personale». — P.D.A.
bisogno di aggregarsi è dunque palese». Ad Arianna Piazza non mancano neanche nuove idee sull’organizzazione del lavoro. «Operando dal 2003 attraverso il commercio elettronico e più di recente anche con i social», afferma, «vorrei promuovere l’uso di queste modalità, alla luce degli effetti positivi che ho riscontrato nella mia azienda di montagna. Grazie ad essi riesco a superare i limiti di un mercato di riferimento che altrimenti sarebbe solo locale». Un grazie a Piazza dalla presidente Claudia Scarzanella «per la sua disponibilità a mettersi in gioco per il rilancio e la valorizzazione di questo mestiere». —
9
Primo Piano I numeri
97.000 Gli ettari occupati dai vigneti in Veneto Il vigneto veneto è cresciuto del 36% negli ultimi 10 anni. Dei 97mila ettari oltre un terzo è piantumato a glera, al secondo posto il Pinot grigio con quasi 6mila
600 Milioni di bottiglie vendute nel mondo In dieci anni è triplicata la vendita di bottiglie di prosecco su scala mondiale, superando quella del più prezioso champagne francese
9.700 Gli ettari dell’area collinare sotto tutela L’area più preziosa sotto il profilo ambientale, tra le colline di Conegliano e Valdobbiadene ora riconosciute dall’Unesco, dove si trovano produzioni di alta qualità
580 Milioni di euro: gli aiuti della Regione I contributi della Regione Veneto al settore vitivinicolo tra fondi del programma nazionale (399) e del programma regionale di sviluppo (181)
Mercoledì 19 Febbraio 2020 www.gazzettino.it
«Siamo un sito dell’Unesco ora nessun passo indietro» La presidente Montedoro: «Sul glifosate `Conegliano, via ai lavori dell’associazione vale quanto detto chiaramente da Zaia» La questione ambientale resta sullo sfondo
`
IL NUOVO ORGANISMO CONEGLIANO (TREVISO) Al via ieri all’istituto enologico Cerletti di Conegliano i lavori ufficiali dell’Associazione Unesco: tra le prime novità la costituzione del comitato scientifico e l’apertura agli stakeholders, con una quota associativa annuale di circa 3000 euro. Non si è parlato di glifosate né di blocco degli impianti, ma di protocolli e di comunicazione coordinata e strategie turistiche. Anche se, a margine, la presidente dell’associazione Marina Montedoro ha precisato che «sul glifosate nessun passo indietro. Abbiamo impostato le linee operative: turismo, urbanistica e sostenibilità. Non abbiamo affrontato direttamente il tema ma su questo si è espresso chiaramente Zaia. Non faremo un passo indietro. Tanto più come associazione Unesco». Un incontro durato circa due ore, che ha confermato che sarà proprio la scuola enologica la sede operativa dell’associazione. I lavori sono stati aperti da un saluto del governatore Luca Zaia che, dopo l’augurio di rito, ha fissato le linee di intervento del nuovo soggetto chiamato a valorizzare e tutelare l’ottavo sito Unesco del Veneto. Poi la parola è stata affidata ad Amerigo Restucci che ha inquadrato i dieci anni di lavoro per ottenere l’iscrizione a World Heritage e che sarà uno dei membri del comitato scientifico insieme al rappresentante del ministero dei Beni Culturali, ad un altro nome indicato dal dicastero all’Agricoltura e a professionisti con esperienza riconosciuta sul campo. L’immagine coordinata, già pronta, diventerà presto il brand Unesco. Il governatore ha chiesto di accelerare su questo punto per rendere riconoscibili tutte le azioni dell’Associazione.
l’insediamento dunque, salutato dall’ospitalità del Cerletti e della sua dirigente Mariagrazia Morgan. Il consiglio di amministrazione del nuovo ente è formato, insieme alla presidente Montedoro, da Silvia Mion, imprenditrice digitale della fucina di H-Farm, dal sindaco di Tarzo Vincenzo Sacchet, dal sindaco di San Fior Bepi Maset, da Lodovico Giustiniani, Ad di Borgoluce per il consorzio Docg e Ivo Nardi, Ad di Perlage per la Camera di commercio. Turismo e regolamentazione urbanistica le prime voci per iniziare compiutamente a gestire il nuovo sito Unesco del paesaggio delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Si suppo-
SINDACI Nella foto d’archivio la firma dell’intesa tra i Comuni
I RUOLI I sindaci al momento sono i più impegnati: devono dare risposte al territorio in termini di urbanistica e per questo hanno costituito, in sede regionale, un tavolo che mette insieme urbanistica, attività produttive e agricoltura. A un mese dalla costituzione formale dell’associazione incaricata di gestire il nuovo sito Unesco, avvenuta il 22 gennaio scorso, ecco
a cura di Elena Filini
Quale tutela? Il Consorzio Docg ha vietato l’erbicida erché il Consorzio Docg ha vietato l’uso del glifosate? Dall’aprile 2019 il consorzio di tutela del prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg ha detto no all’utilizzo del glifosate nel territorio di produzione vietandolo nel protocollo viticolo. Con questa decisione, il Conegliano Valdobbiadene diventa la più estesa zona omogenea in Europa ad aver vietato l’uso della sostanza chimica, tuttavia utilizzabile ancora in agricoltura in Europa. A decidere di vietare questa sostanza erano state nel 2018 le amministrazioni locali dei 15 Comuni del Conegliano-Valdobbiadene mettendolo al bando nei regolamenti di polizia rurale. E il Consorzio di tutela si è allineato inserendo il divieto nel protocollo, un documento tecnico redatto da una commissione di esperti con lo scopo di razionalizzare l’utilizzo di fitofarmaci e proporre anche tutte le buone pratiche agronomiche che possano aiutare la sostenibilità. Per chi transige ora potrebbero scattare le sanzioni.
P
0bf98d0c-65ea-4054-8cd7-241b0615f644
neva che già in prima battuta sarebbe stato affrontato un tema chiave per Unesco, quale la sostenibilità anche alla luce delle polemiche sull’uso del glifosate, che pare poco siano piaciute agli uffici di Parigi. La scorsa settimana, infatti, Confagricoltura aveva portato all’attenzione uno studio americano che ribadiva come l’uso dell’erbicida non avesse effetti cancerogeni. Da qui l’invito del presidente veneto Lodovico Giustiniani, rappresentante del consorzio della Docg in seno all’associazione Unesco, a riconsiderarne l’uso anche in viticoltura senza demonizzazioni. Poi però Zaia ha escluso qualsiasi passo indietro del consorzio del Prosecco Superiore. Comunque sia l’argomento ieri non è stato toccato. La presidente Montedoro ha sbrigato quindi le prime formalità burocratiche: i veri temi si affronteranno l’8 marzo, quando è prevista la nuova riunione dell’Associazione. In quel caso però il Cda si sposterà a Valdobbiadene dove, all’interno della festa di San Gregorio, verrà presentata ufficialmente la sede di rappresentanza a Villa dei Cedri. Elena Filini © RIPRODUZIONE RISERVATA
8
Primo Piano
Mercoledì 19 Febbraio 2020 www.gazzettino.it
Agricoltura e ambiente
VENDEMMIA La raccolta in un vigneto di Prosecco: la più ampia coltivazione in Veneto e Friuli Venezia Giulia
IL CASO VENEZIA Ora la Regione dice stop: 35.678 ettari possono bastare. «Non firmerò mai nessun decreto per autorizzare nuove superfici alla produzione di Prosecco, casomai si potranno recuperare piantumazioni di Glera preesistenti e di vecchia data», ha assicurato il governatore Luca Zaia, l’altra sera alla Fiera di Godega di Sant’Urbano, lanciando un chiaro avvertimento a oltre mille produttori delle Doc e Dogc del Veneto. «E tra dieci anni l’uso di prodotti chimici dovrà essere dimezzato», ha aggiunto l’assessore leghista Giuseppe Pan, confermando che da adesso in avanti la linea sarà: meno quantità e più qualità.
IL DIBATTITO Tanto basta per accedere il dibattito. Il consigliere regionale dem Andrea Zanoni grida alla campagna elettorale: «Zaia diventa ambientalista e a favore dell’agricoltura biologica. Bene, aspettiamo allora che dalle parole passi ai fatti: ancora non c’è alcun progetto di legge depositato che preveda lo stop a nuovi vigneti». Il presidente della Regione però tira dritto, rivendicando il merito del decreto ministeriale datato 17 luglio 2009, che ha tutelato l’uso esclusivo del termine Prosecco all’area delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, delle cinque province venete di Treviso. Venezia, Padova, Vicenza e Belluno e delle quattro friulgiuliane, dove oggi vengono prodotti 600 milioni di bottiglie contro i 200 di dieci anni fa. «Con l’operazione che ha separato la denominazione del vino (Prosecco) da quello della varietà della vite (Glera) – ha dichiarato Zaia – abbiamo sottratto al resto del mondo l’uso del nome e impedito che si piantino vigneti di Prosecco in altre regioni d’Italia e d’Europa. Ma il boom del Prosecco ora va accompagnato con qualche sforzo in più». No dunque a nuove piantumazioni, ma anche alla chimica. «Non è vero – ha detto il governatore – che non si può coltivare senza glifosate. Non posso accettare che i produttori del Prosecco siano sul banco degli imputati: produrre in modo sostenibile si può. Spetta ai Consorzi di tutela utilizzare bene gli strumenti giuridici della programmazione (riserva, stoccaggio o blocco agli incrementi di potenziale) per go-
CONSORZI D’ACCORDO SUL TETTO ALLA PRODUZIONE L’ASSESSORE PAN: «RISPETTARE I DISCIPLINARI»
Prosecco, stop a nuovi vigneti e pesticidi dimezzati in 10 anni Regione Veneto, i paletti per le colture più pregiate `L’avvertimento ai produttori delle zone Doc e Docg Zaia: «Basta autorizzazioni per aree da piantumare» Ma si potranno recuperare filari di Glera preesistenti `
vernare l’offerta e tutelare il reddito dei viticoltori. Dove ci sono viticoltori non ci sono frane, sono loro il primo presidio del territorio».
IL CONSORZIO Al riguardo Innocente Nardi, presidente del Consorzio di tutela della Docg Conegliano Valdobbiadene, annuncia a breve la presentazione di un progetto sulla sostenibilità ambientale praticata sulla dorsale collinare trevigiana. «Nell’attesa – afferma – siamo totalmente d’accordo sul tetto alla produzione. La nostra è una realtà di collina dove la denominazione è matura, tant’è vero che abbiamo bloccato l’iscrizione all’albo del Prosecco Superiore. Oltretutto il riconoscimento Unesco ci impone di valorizzare l’esistente e la nostra strada è di lavo-
rare sula qualità del prodotto anche per il bene della comunità». In linea la valutazione di Stefano Zanette, numero uno del Prosecco Doc: «Siamo in perfetta sintonia su una posizione che avevamo già condiviso e che aspettavamo venisse confermata pubblicamente. L’attuale momento del mercato richiede una profonda riflessione da parte di tutti. I vigneti esistenti sono più che sufficienti, in caso di necessità avremmo comunque gli 8.000 ettari di Glera diffusi tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Avanti dunque su questo fronte e anche su quello della chimica: per noi significa viticoltura gestita con saggezza verso la massima sostenibilità ambientale».
I NUMERI In questo quadro rientrano la
GOVERNATORE Luca Zaia
decisione consortile di prorogare il blocco di aumento del potenziale produttivo della Doc per altri tre anni, ma anche l’indicazione nazionale di utilizzare i fondi europei per il sostegno vitivinicolo a linee di ristrutturazione e riconversione viticola. L’assessore Pan ha snocciolato i numeri: «Il vigneto veneto è cresciuto del 36% negli ultimi dieci anni, arrivando a superare i 97mila ettari, per oltre un terzo piantumati a Glera, mentre al secondo posto c’è il Pinot grigio con quasi 16mila ettari. «Ma oltre non si andrà: nel 2019 sono stati attivati i blocchi degli aumenti del potenziale produttivo del Prosecco e del Pinot grigio, la nuova doc sulla quale pesano fattori di incertezza di mercato», ha sottolineato il titolare dell’Agricoltura, citando pure le cifre del decennale sostegno
della Regione al settore vitivinicolo: 580 milioni di euro, tra fondi del programma nazionale (399) e del programma regionale di sviluppo (poco più di 181). L’assessore ha lanciato un appello ai Consorzi di tutela perché «rispettino i disciplinari, facciano buon uso delle strategie di governo dell’offerta e aderiscano in fretta al Piano di azione nazionale per i prodotti fitosanitari, che impone di dimezzare entro il 2030 l’utilizzo di prodotti chimici nei terreni agricoli». Su questo fronte, ai Comuni è stato prescritto di uniformare i regolamenti di polizia rurale per garantire «il rispetto dei siti sensibili, come scuole, asili, piste ciclabili e campi da gioco, da parte dei trattamenti in agricoltura». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
Domande e risposte
Cos’è la Glera?
Glifosate sì o no?
E i fitofarmaci?
Dall’uva bianca alle bollicine
Quelle strisce rosse contro gli infestanti
Necessari per curare e prevenire infezioni
os’è la Glera e da dove viene il Prosecco? La Glera è un vitigno a bacca bianca, componente base del Prosecco. Ha tralci color nocciola e produce grappoli grandi e lunghi, con acini giallo-dorati. Nella produzione del prosecco la glera costituisce almeno l’85% delle uve utilizzate. Sino al 2009 era comunemente denominata “prosecco”. Con l’istituzione della Docg Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e della Docg Asolo è stato adottato in via ufficiale il sinonimo “glera” in modo da non confondere fra loro vitigno e vino. In questo modo, inoltre, è venuta meno l’eventualità di definire un vino “prosecco” solo in base alle uve che lo compongono. Quando si dice glera si parla di uva, quando si dice prosecco ci si riferiesce esclusivamente al vino. Che dalle uve Glera si ottenga il vino Prosecco è una regola che vale soltanto all’interno dell’area Doc e Docg; fuori da quest’area e da questa denominazione, il vino prodotto dalle uve Glera non si può chiamare Prosecco.
C
he cos’è il glifosate (o glifosato)? Strisce rosse sui campi verdi: ecco la traccia inequivocabile dell’uso di glifosato. Un erbicida introdotto in agricoltura negli anni Settanta del secolo scorso dalla multinazionale Monsanto con il nome commerciale di Roundup. Ha avuto una grande diffusione perché alcune coltivazioni geneticamente modificate sono in grado di resistergli: distribuendo il glifosato sui campi si elimina ogni erbaccia o pianta tranne quella resistente che si desidera coltivare. Si aumenta così la resa per ettaro e si riduce l’impegno per l’agricoltore. Per la sua bassa tossicità rispetto agli erbicidi usati all’epoca è stato da subito molto usato anche in ambienti urbani per mantenere strade e ferrovie libere da erbacce infestanti. Il brevetto della Monsanto è scaduto nel 2001 e da allora il glifosato è prodotto da un gran numero di aziende.
C
48fd2c69-30d6-457a-9e49-e7244f4d3d4f
osa si intende per fitofarmaci? Quali i rischi? I prodotti fitosanitari, detti comunemente fitofarmaci o agrofarmaci, appartengono ad una categoria di composti inorganici, organici naturali e di sintesi utilizzati comunemente in agricoltura per curare o prevenire infezioni sui vegetali causate da organismi nocivi come funghi, batteri, insetti, acari, nematodi, virus, micoplasmi, roditori, ma anche per contrastare o eliminare specie vegetali indesiderate (piante infestanti). Rivestono un ruolo determinante in agricoltura nella difesa delle colture dai parassiti (in particolare insetti e acari), nella difesa delle colture da agenti patogeni, nel controllo dello sviluppo di piante infestanti, nel miglioramento degli standard qualitativi. I rischi dei fitofarmaci sono essenzialmente il bioaccumulo, visto che sono dei prodotti che vengono applicati sugli alimenti e nelle riserve idriche e l’eccessiva esposizione ai prodotti.
C
III
Primo Piano
Mercoledì 19 Febbraio 2020 www.gazzettino.it
Le infrastrutture del futuro
Bolzano “litiga” sull’autostrada A27 `La Cna di Bolzano e del Nordest: «Non sia più un tabù, Il presidente Arno Kompatscher: «Escluso che si possano attraversare i comuni in superficie, servono piedi di piombo» prolungare l’autostrada da Venezia può essere soluzione»
`
I PUNTI DI VISTA BELLUNO «C’è una posizione chiara nella convenzione delle Alpi. Per noi è escluso che si superino i comuni in superficie. Se ci fosse un progetto in galleria chiediamo di essere coinvolti comunque. Ma è necessario andarci con i piedi di piombo». Queste le parole pronunciate ieri sera, al telefono, dal governatore dell’Alto Adige Arno Kompatscher. Una posizione distante chilometri, solo metaforici, da quella di segno diametralmente opposto che arriva dagli artigiani di Bolzano. Claudio Corrarati, presidente della Cna di Bolzano, del Trentino Alto Adige e anche del Nordest. L’imprenditore mette in fila i numeri, mirando al dunque. «La sostenibilità deve tener conto della ricaduta sull’ambiente ma anche sulla capacità di un territorio di essere produttivo».
FACCIAMO UN PASSO INDIETRO L’idea di uno sbocco a nord (in territorio veneto) è stata rilanciata la scorsa settimana ad un incontro organizzato dalla Cisl regionale e dalle camere di commercio del Veneto. Un re-editing della defunta “Venezia Monaco”. Così tornano d’attualità temi mai superati: il prolungamento dell’autostrada
MARCIA DENTRO
A27 e un nuovo valico. All’incontro ha presenziato anche un deputato della Carinzia che ha lasciato intendere che l’Austria potrebbe vedere di buon occhio uno sbocco verso Lienz.
«Continuare l’autostrada da Venezia, aprire un altro valico, un’altra direttrice - prosegue sempre Corrarati - può essere una soluzione. Se il Brennero si ferma l’Italia si trova in una morsa e dovrà rallentare. In un mondo digitale non dobbiamo dimenticare le infrastrutture normali. Nelle strutture possiamo portarci le merci. Se il cittadino ha bisogno di mezzi pubblici le aziende hanno bisogno di opere».
TORNIAMO A BOLZANO «Sempre più spesso - riprende Corrarati - vediamo un’autostrada del Brennero con una corsia per i mezzi pesanti e una per i camion, lo scambio merci su strada ha due problemi oggettivi. Aumentano così i costi di trasporto e il tempo di percorrenza, con le difficoltà che non ricadono sugli utenti finali. Il secondo tema è legato all’inquinamento. Se costringi le persone a stare, con poca dignità, dentro il camion a motore acceso. Anche lo spostamento su rotaia con l’apertura del tunnel non è detto che sia la soluzione. Tra sei o sette anni, anche se sarà piena di mezzi green l’autostrada sarà comunque intasata, serve una seria valutazione».
L’IDEA DI UNO SBOCCO A NORD È STATA RILANCIATA LA SCORSA SETTIMANA IN UN INCONTRO CONVOCATO DALLA CISL
IL NODO AMBIENTE
QUALE FUTURO? L’autostrada A27 da mezzo secolo si parla del possibile prolungamento fino a Monaco
L’Appuntamento
L’undici marzo gli artigiani si incontrano sul tema L’undici marzo la questione prolungamento A27 e sbocco a Nord finirà sul tavolo della Cna del Nordest. Convocato un incontro con tutte le regioni proprio per studiare i temi che hanno un orizzonte di interesse ampio. «Affronteremo diversi temi spiega il presidente dell’associazione, Claudio
Corrarati (che è anche presidente provinciale di categoria a Bolzano) - ma abbiamo anche la necessità di lanciare alcune riflessioni sul territorio. Per questa ragione all’incontro con i colleghi di Veneto e Friuli affronteremo questa tematica in modo congiunto». Insomma, di
1cb644e5-ba30-4bce-b4b5-f53423d536a5
prolungamento dell’Autostrada A27 se ne parlerà ancora a lungo. Chissà se prima o poi si andrà oltre le parole e si vedrà qualcosa di concreto. O se agli incontri ne seguiranno altri e poi altri ancora come succede, su questo tema, ormai da mezzo secolo. A.Z.
La prima difficoltà rimane quella di garantire la sostenibilità ambientale. La seconda, trovare un fronte che sostenga l’opera. Anche in provincia di Belluno favorevoli e contrari al prolungamento dell’A27 si scontrano, non solo gli ambientalisti ma anche i politici di segno diverso. «Non possiamo - conclude il leader di Cna Nordest - pensare di essere noi quelli che rompono le montagne e fanno i buchi, ma serve una riflessione seria, dobbiamo capire in quale dimensione ci troviamo nei prossimi cinque o dieci anni. Non sia più un tabù parlarne. La sostenibilità deve tener conto della ricaduta sull’ambiente ma anche sulla capacità di essere economia produttiva. Servono punti di equilibrio». Andrea Zambenedetti
REGIONE
MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO 2020 LA NUOVA
15
Le mafie in Veneto
’Ndrangheta, 14 rinviati a giudizio Gli altri 38 chiedono lo sconto di pena Grande Aracri, ieri si è chiusa l’udienza preliminare: in tempo per evitare la scadenza delle misure cautelari
Cristina Genesin Il volto amico e le tasche piene di soldi. Dietro, un piccolo esercito di guardaspalle, qualche esperto di contabilità e tanti soldatini, arruolati anche in terra veneta, pronti a eseguire qualsiasi ordine. Prima una stretta di mano, la proposta di buoni affari e di prestiti facili, poi a spallate sempre più forti il tentativo di impadronirsi dell’impresa inciampata in qualche difficoltà e la pretesa di interessi alle stelle. E se non arrivava il “sì” dal padroncino o dall’immobiliarista-costruttore alle prese con il vento della crisi, dalle minacce alla violenza fisica è un lampo: si può solo far squadra, mettendosi
Andrà a dibattimento Sergio Bolognino accusato di pesanti minacce
IL DESTINO DEI 52 IMPUTATI RINVIATI A GIUDIZIO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
Francesco AGOSTINO, 53 anni di Platì (Reggio Calabria) Andrea BIASION, 46 anni di Campagna Lupia (Venezia) Sergio BOLOGNINO, 51 anni di Tezze sul Brenta (Vicenza) Ferdinando CARRARO, 60 anni, residente a Fener di Alano di Piave (Belluno) Antonio “Tonino” CARVELLI, 48 anni di Crotone Luca DE ZANETTI, 50 anni di Vigonza Antonio GNESOTTO, 54 anni di Villorba (Treviso) Emanuel LEVORATO, 36 anni di Vigonza Antonio Genesio MANGONE, 55 anni di Cariati (Cosenza) residente a Legnaro Stefano MARZANO, 48 anni di Locri (Reggio Calabria) residente a Parma Renata MUZZATI, 55 anni di Campolongo (Venezia) residente a Piove di Sacco Leonardo NARDELLA, 30 anni residente a Mendicino (Cosenza) Patrizia ORLANDO, 51 anni di Tezze sul Brenta (Vicenza) Walter ZANGARI, 48 anni residente a Montecchio Emilia (Reggio Emilia)
PATTEGGIAMENTO (20 maggio) 1 2 3 4
Eros CARRARO, 60 anni di Jesolo, residente a Spinea (Venezia) Giuseppe Pino GIGLIO, 52 anni di Crotone Massimo NALESSO, 43 anni di Pianiga (Venezia) Roberto RIZZO, 53 anni di Cervarese Santa Croce
vano: chiedere tutela giuridica allo Stato. E lo Stato ha risposto con grande impegno». A processo due imprenditori di Vigonza, passati dalla parte de boss, Luca De Zanetti («Ti brucio la casa se non mi paghi» dice al veneziano Luciano Ferraresso) ed Emanuel Levorato («firma hai famiglia, perché dobbiamo arrivare a farci male» si rivolge a Marco Coda) con Andrea Bision di Campagna Lupia, specialista nelle società cartiere. Per De Zanetti è caduta l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso (era l’unico veneto) contestata a Michele e Sergio Bolognino, i calabresi Giuseppe Richichi (guardiaspalle dei fratelli), il commercialista e mente contabile del gruppo Agosti-
Sergio Bolognino
A processo anche due imprenditori di Vigonza: De Zanetti e Levorato
GIUDIZIO ABBREVIATO al servizio del clan o il rischio è alto. Il Veneto come la terra calabra di Cutro, dove la cosca Grande Aracri detta legge. Ieri è arrivata la prima resa dei conti per i burattinai della banda criminale legata alla ’ndrangheta che ha seminato paura e malaffare: 14 rinvii a giudizio e, quanto ai riti alternativi che prevedono lo sconto di un terzo della pena, 4 patteggiamenti e 34 giudizi abbreviati. TUTTI DENTRO
Ieri nell’aula bunker di Mestre con la sentenza pronunciata dal gup veneziano Francesca Zancan stop a qualsiasi via di fuga. Il 13 marzo sarebbero scadute le misure cautelari scattate il 12 marzo 2019. Non ha nascosto un sorriso il pm Paola Tonini della Direzione distrettuale antimafia di Venezia, titolare dell’inchiesta Camaleonte: il cerchio è chiuso e la macchina della giustizia può aprire il capitolo processuale. Prossimo appuntamento il 23 marzo per il processo ordinario davanti al tribunale di Padova (per ragioni di sicurezza a Venezia). Tra gli imputati, Sergio Bolognino, 51enne di Locri residente nel Vicentino a Tezze sul Brenta, uno dei tre fratelli già coinvolti nel processo Aemilia. Senza troppi giri di parole, è lui a dire all’imprenditore trevigiano Stefano Venturin e alla moglie Maria Giovanna Santolin: «Devi fare quello che dico... Se non lo fai, ti spacco le gambe, la testa... Tu e la p... di tua moglie dovete lavorare e stare zitti... dovete compiacere la nostra famiglia». Loro, titolari di Signal srl poi Gs Scaffalature e Automazioni srl a Galliera Veneta, subiscono. E chinano il capo in «uno stato di assogget-
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34
Idriz AHMETAj (Kosovo), 51 anni residente a Carmignano di Brenta Adriano BIASION, 55 anni di Piove di Sacco Gaetano BLASCO, 58 anni di Crotone residente a Reggio Emilia Francesco BOLOGNINO, 50 anni di Locri (RC) residente a Tezze sul Brenta (VI) Michele BOLOGNINO, 52 anni di Locri (RC), residente a Tezze sul Brenta (VI) Noemi Andrea BOLOGNINO, 27 anni di Locri (RC),residente a Tezze sul Brenta(VI) Antonio BRUGNANO, 43 anni di Crotone, residente a Cadelbosco (Reggio Emilia) Marco CARRETTI, 36 anni di Correggio (Reggio Emilia) Agostino Donato CLAUSI, 48 anni di Crotone Carmine COLACINO, 46 anni di Cutro (CZ) residente a Bibbiano (Reggio Emilia) Angelino CRISPINO, 54 anni di Frattamaggiore (NA) residente a Rosà (VI) Tobia DE ANTONI, 42 anni di San Vito (PN) residente a Piove di Sacco Giuseppe DE LUCA, 56 anni di Nocera (Salerno), residente a Reggio Emilia Francesco Carmine Antonio DEPASQUALE, 51 anni residente a Tezze sul Brenta Rocco DEVONA, 36 anni di Crotone Vito Gianni FLORO, 42 anni di Crotone residente a Cadelbosco (Reggio Emilia) Giulio GIGLIO, 45 anni di Crotone, residente a Montecchio (Reggio Emilia) Alexandra Sabine INNOCENTI, 48 anni, nata in Germania,residente a Cutro (KR) Salvatore INNOCENTI, 42 anni, nato in Germania, residente a Reggio Emilia Sergio LONETTI, 40 anni di Melissa (CZ), residente a Guastalla (RE) Leonardo LOVO, 47 anni di Camposampiero,residente a S.Giorgio delle Pertiche Vincenzo MARCHIO, 43 anni di Cutro (Crotone) residente a Reggio Emilia Antonio MAZZEI, 36 anni di Reggio Emilia Antonio MUTO, 41 anni di Crotone residente a Reggio Emilia Domenico NARDELLA, 60 anni di Cosenza, residente a Mendicino (Cosenza) Salvatore PAOLINI, 41 anni di Crotone residente a Reggio Emilia Giuseppe RICHICHI, 40 anni di Crotone residente a Reggio Emilia Federico SCHIAVON, 57 anni di Padova Francesco SCIDA, 56 anni di Crotone residente a Reggio Emilia Pasquale SCIDA, 38 anni di Crotone Ilir SHALA (Kosovo), 41 anni residente a Trevignano (Treviso) Sadik SHALA (Kosovo), 39 anni residente a Montebelluna (Treviso) Mario VULCANO, 41 anni di Rocca di Neto (KR) residente a a Crevalcore (BO) Loris ZANIOLO, 61 anni di Curtarolo
tamento assoluti» si legge nelle carte d’indagine. Sergio insiste: «Vengo e ti prendo a te, a tua moglie, a tuo figlio... ti squaglio dentro l’acido... Non ti preoccupare che ti trovo». Nel 2013 una pesante aggressione («ti svito la testa... stermino la tua famiglia») e la faccia spaccata. Scatta la denun-
cia: i coniugi raccontano tutto. Passano gli anni, non inutilmente. Spunta il superpentito Giuseppe Pino Giglio (difeso dal legale di Tommaso Buscetta, l’avvocato Luigi Li Gotti), ai domiciliare in una località segreta con la famiglia. Per i fratelli Bolognino e il loro piccolo esercito è l’inizio della fine: pri-
ma in terra Emiliana, ora in veneto. Poco più di un anno fa, la tornata di arresti. Marito e moglie sono tornati nel Trevigiano: vita riservata e profilo basso. In aula si sono costituiti parte civile reclamando 200 mila euro a testa con l’avvocato Cristiano Biadene: «I miei assistiti hanno fatto quello che dove-
no Donato Clausi e il “picchiatore” Genesio Antonio Mangone, quello che si vantava con una vittima «io non vado per vie legali...». RITI ALTERNATIVI
Patteggiamento il 20 maggio davanti al gup veneziano Luca Marini per il pentito Giglio in continuazione con altre condanne; per gli impresari veneziani Eros Carraro di Spinea (un anno e 5 mesi) e Massimo Nalesso di Pianiga (un anno e 7 mesi), per il padovano Roberto Rizzo di Cervarese Santa Croce (un anno e 4 mesi). A una condizione: il pagamento del debito con il fisco che va dai 20 ai 90 mila euro. Per gli altri 34 (compresi Michele e Francesco Bolognino) giudizio abbreviato: se siano colpevoli o meno, lo deciderà il gup Marini nell’arco di cinque udienze (a partire dal 18 maggio). Gravi le accuse contestate ai 52 imputati (a vario titolo): oltre ad associazione mafiosa (solo per cinque), associazione a delinquere, estorsione, violenza privata, lesioni, usura, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e sequestro di persona. Parti civili la Regione Veneto, la presidenza del Consiglio dei Ministri, l'Agenzia delle Entrate. E altre vittime: l’immobiliarista Nicola Pittarello (avvocato Stefano Marrone); Adrian Arcana (avvocato Davide Pessi); nella doppia veste di imputato-vittima l’imprenditore Luca De Zanetti (avvocato Pietro Someda). Stralciate due posizioni (uno è latitante). Procedimento a parte per l’imprenditore veneziano Fabrizio Semenzato che ha già saldato i 5 milioni di debito con l’Erario. —
L’avvocato Cristiano Biadene
le difese
Un esercito di avvocati arrivati da tutt’Italia nell’aula bunker mestrina L’inchiesta Camaelonte, ora alla resa dei conti processuale, ha mobilitato un esercito di avvocati, dal Veneto, dall’Emilia, dalla Calabria e da Roma. Dal foro di Padova Ernesto De Toni, Piero Someda, Massimo Malipiero, Stefano Malfatti, Fabio Calderone, Giovanni Gentilini, Francesco Rondello e Daniela Papalia; dal foro di Treviso Fabio Crea, Domenico Riposati e Carlo Cianci; da Venezia Giorgio Pietramala, Mauro Cravotta, Renzo Fogliata, Stefano Marrone e l’avvocatura dello Stato. È di Bologna l’avvocato Roberto Filocamo; arriva da Roma l’avvocato Luigi Li Gotti, un pezzo di storia dei processi che hanno per protagonista la criminalità mafiosa. Calabrese di nascita, romano d’adozione, è il difensore del pentito Giuseppe Pino Giglio. Ma ha accompagnato nel percorso di collaborazione altri pentiti, Tommaso Buscetta, Totuccio Contorno, Giovanni Brusca, Francesco Marino Mannoia e Gaspare Mutolo. Ha tutelato anche la famiglia del commissario Calabresi e del maresciallo Oreste Leonardi, della scorta di Aldo Moro. —
MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO 2020 LA TRIBUNA
PRIMO PIANO
3
Il business del vino farra di soligo
ieri il primo cda dell’associazione
Fare impresa con il turismo Altro pienone al convegno
Unesco, la sede aprirà l’8 marzo «Un omaggio al presidente donna»
FARRA DI SOLIGO. Dopo il primo incontro “Fare impresa non il turismo - Come avviare strutture ricettive nel territorio dell’Unesco” a Miane, che ha fatto registrare oltre 800 partecipanti, anche l’appuntamento di lunedì sera a Farra di Soligo, con al centro il medesimo tema, ha riempito l’auditorium Santo Stefano, con oltre 250 persone. Serata che si è aperta con i saluti di rito del sindaco di Farra di Soligo, Mattia Perencin, prima di passare il microfono all’assessore regionale al turismo Federico Caner, dalla cui relazione esposta è emerso come già dal 2017 le visite sul territorio siano in costante aumento. «Un’opportunità da non perdere, cercando di fare rete sull’esempio del progetto “Prosecco Hills Experience” - afferma Caner - in cui 16 imprese hanno fatto squadra in modo da sottoporre un’offerta qualitativa superiore, che spazia nei vari ambiti che il nostro territorio ci concede: dalle eccellenze enogastronomiche, ai tour in bicicletta o e-bike, alle bellezze paesaggistiche. L’obiettivo è quello di far restare il turista più giorni sul nostro territorio, aumentando i posti letto in quest’area vocata alle strutture complementari quali bed and breakfast e AirBnb. Sia chiaro che tutto ciò deve passare attraverso un’offerta ricettiva diffusa sul territorio a “cemento zero”, ricollocando o restaurando immobili già esistenti. Tutto ruoterà attorno al nuovo Comitato Unesco, che produrrà il nuovo piano di gestione del territorio». — Riccardo Mazzero © RIPRODUZIONE RISERVATA
Festa a Villa dei Cedri in occasione di San Gregorio. Il gruppo ora lavorerà su logo e sito internet dei colli VALDOBBIADENE. Una donna presidente della Associazione Colline Unesco – Marina Montedoro – e la sede non può che essere inaugurato nella festa delle donne, l’8 marzo. L’annuncio è stato dato ieri dal presidente della regione, Luca Zaia, alla prima seduta del cda svoltasi all’istituto Cerletti di Conegliano, che sarà invece la sede operativa. L’8 marzo, per la verità, è anche la festa diSan Gregorio, patrono di Valdobbiadene. Una tre giorni d’invasione popolare che quest’anno avrà per tema proprio l’Unesco. «Abbiamo offerto alla Regione e, quindi, all’Associazione le sale nobili di Villa dei Cedri» anticipa il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, «si trovano al primo piano. Ce ne sono ben quattro. Se poi hanno bisogno di altri spazi, ben volentieri cerchiamo altre soluzioni». Le stanze sono rimesse a nuovo, in parte anche arredate, quindi l’Associazione non avrà quasi nulla da spendere. Nell’ala est della villa c’è pure un auditorium per le conferenze. E presto verrà inaugurato il Museo del Paesaggio. «Non nascondo che mi piacerebbe molto l’idea che questo fosse il primo museo delle Colline Unesco, quindi del patrimonio dell’umanità, i famosi ciglioni della biodiversità». Ovvero il museo della sostenibilità, perché proprio questa – a sentire Fregonese – sarà la grande sfida che Valdobbiadene sosterrà a fianco della Montedoro e dei suoi collaboratori. «Sostenibilità non a parole ma nei fatti» aggiunge il sindaco, dicendo di condividere le conclusioni dell’happening sul Prosecco a Godega. «Sì, basta glera, basta nuovi vigne-
Villa dei Cedri a Valdobbiadene, scelta come sede dell’associazione Unesco: l’inaugurazione ufficiale il prossimo 8 marzo
Il sindaco ha messo a disposizione le aree più nobili dello storico edificio ti, basta chimica. Adesso puntiamo tutto alla qualità». Così orientati saranno anche il piano strategico ed il piano operativo che, come ha spiegato ieri Montedoro, sono i primi impegni del Cda, dopo aver definito la propria organizzazione, con l’aggiunta di tre componenti tra i candidati del territorio. Il governatore Zaia ha piantato dei paletti profondi av-
la collaborazione
Distribuzione negli Stati Uniti accordo Masi-Santa Margherita VENEZIA. Masi Agricola si affida alla società Usa della veneziana Santa Margherita per distribuire in esclusiva (dal prossimo primo aprile) i vini a marchio Masi, Cantina Privata Boscaini e i vini argentini biologici Masi Tupungato. Ieri è stato ufficializzato l’accordo tra il noto produttore di Amarone e la controllata americana di Santa Margherita Gruppo Vinicolo. Masi si affida dunque
ad una rete collaudata con oltre mezzo secolo di storia. Gaetano Marzotto intuì per primo le qualità del “suo” Pinot Grigio e sbarcò negli Usa negli anni 60, facendo innamorare i consumatori statunitensi e facendolo diventando il principale mercato di sbocco del vino bianco prodotto in Veneto, Friuli e Alto Adige. «Il contesto in cui nasce l’accordo è quello di aziende familiari
italiane e venete di vini premium, di antico lignaggio imprenditoriale, dai tratti tradizionali e al contempo contemporanei, gestite managerialmente» commenta Sandro Boscaini, presidente di Masi. «I portafogli sono complementari e Santa Margherita Usa dispone di organizzazione e competenze distintive, non solo nella distribuzione, ma anche nella cultura italiana di comunicare e fa-
viando i lavori. Ha richiamato il dovere della professionalità per non lasciarsi distrarre da richiami più o meno opportuni e lavorare per i fondamentali del riconoscimento Unesco: quindi la protezione. E semmai la valorizzazione, ma sempre dentro i limiti della tutela. Ieri si è parlato anche di logo, di sito internet, insomma dell’immagine, tutti elementi – come ha sottolineato Montedoro – che devono confermare la validità del riconoscimento Unesco, che poco o nulla ha a che vedere con il business del Prosecco. Nei diversi interventi si è richiamato anche il valore del-
la partecipazione, osservando che l’Associazione avrà tanto più successo quanto meglio saprà condividere strategie, progettualità e conduzione. Se Valdobbiadene e Conegliano saranno i due terminal, tutto il territorio dovrà sentirsi coinvolto. Solo in questo modo potranno essere meglio recepiti gli eventuali vincoli che il piano strategico e quello operativo detteranno. Ancora due mesi di preparazione e poi via al lavoro, “pancia a terra”, come afferma la presidente Montedoro. — F.D.M.
re marketing. Tutto questo garantisce quella cura e quel focus di cui Masi ha bisogno negli Usa». Santa Margherita Usa è stata fondata a Miami nel 2014, un investimento diretto da parte del gruppo vinicolo di Fossalta di Portogruaro volto a confermare la proiezione internazionale. La società di proprietà di un ramo della famiglia Marzotto raggruppa dieci diverse tenute con i brand: Santa Margherita, Torresella, Kettmeir, Ca’ del Bosco, Ca’ Maiol, Lamole di Lamole, Vistarenni, Sassoregale, Terrelíade e Cantina Mesa. Il gruppo distribuisce annualmente oltre 22 milioni di bottiglie in 94 Paesi del mondo. L’accordo è significativo
per il mercato italiano, il settore vinicolo nazionale è infatti estremamente frazionato. «I nostri valori comuni, la produzione di vini premium, la specializzazione regionale e il profondo rispetto per il territorio rendono Masi una scelta perfetta e sinergica per il portafoglio di
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il noto marchio dell’Amarone si affida alla società veneziana per l’export Santa Margherita negli Stati Uniti» ha ribadito Vincent Chiaramonte, presidente e ceo di Santa Margherita Usa. Entrambi i partner sono
la promozione
Bollicine in tour “coast to coast” a San Francisco Il Consorzio del Prosecco Doc ha da poco concluso un tour promozionale negli Usa. Assieme agli organizzatori di Vinitaly International, dal 19 al 21 gennaio la mescita è andata in scena nel Wine Bar istituito, sotto l’evocativa insegna “Extraordinary Italian Taste”, all’interno del Winter Fancy Food di San Francisco.
pronti a investire significative risorse, mirate alla crescita del brand Masi negli Stati Uniti. «Negli Usa il marchio Masi è molto conosciuto e ben posizionato, ma certamente riteniamo di disporre di un rilevante potenziale inespresso e siamo determinati a svilupparlo» conclude Federico Girotto, amministratore delegato di Masi -. Abbiamo affidato i nostri brand alla subsidiary americana di un’azienda italiana, e non a un importatore in senso classico. È proprio questa non convenzionalità che ci ha fatto intravedere l’opportunità di realizzare questa relazione dinamica negli Stati Uniti». — Nicola Brillo © RIPRODUZIONE RISERVATA