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PRIMO PIANO
Martedì 11 Febbraio 2020 Corriere di Verona
Politica Verso le elezioni
PADOVA Zaia che consegna la Tac in ospedale, Zaia con l’Acqua Granda fino alle ginocchia, Zaia che inaugura il nuovo ponte della Priula, Zaia tra i ragazzi degli istituti meccatronici. Sempre con l’assessore di reparto sorridente al suo fianco. Zaia che parla di autonomia, ovviamente, ed è tripudio di bandiere marciane. E poi il video celebrativo delle Olimpiadi, coll’ormai famoso salto di Zaia a Losanna («Mi sono rotto il tendine quella volta lì»), e il video d’orgoglio veneto con l’elenco delle eccellenze e dei primati raggiunti dalla regione guidata da Zaia («Noi siamo Veneto» lo slogan). In platea, 2.500 persone scandiscono il suo nome: Lu-ca, Lu-ca. «Ma non è il lancio della campagna elettorale» assicura sornione Matteo Salvini. In effetti, quello di scena ieri sera al Gran Teatro Geox era stato annunciato come un «convegno», titolo «La Nostra Terra», ospiti sul palco, oltre ai due campioni della Lega, il presidente di Confturismo Marco Michielli, il professore
Al Gran Teatro Geox Sul divano bianco il leader della Lega Matteo Salvini con l’ex campione di discesa libera Kristian Ghedina di fronte ad una platea di almeno 2500 simpatizzanti della Lega accorsi per l’evento (Foto Fossella Bergamaschi)
Salvini:«QuiLucavinceanchesolo malavoroperilcentrodestraunito»
Al «Geox » il leader del Carroccio accompagna video emozionali di Zaia tra cori e urla dei 2500 leghisti in platea
di filosofia del diritto Francesco Cavalla, il campione di sci Kristian Ghedina e Camilla Rossi Chauvenet, Ceo di Massimago Wine. E d’altronde l’ordine di Zaia è noto a tutte le gerarchie leghiste: non si parla di campagna elettorale, è tabù. Lui seguita a fare l’evasivo («Non ho sciolto la riserva, lo farò 45 giorni prima del voto. Ho ancora un sacco di cose da realizzare in Veneto»), con ciò dando adito a retroscena di ogni tipo (parte per Roma, no per Bruxelles, si ritira a vita privata, come Cincinnato) e costringendo perfino Salvini ad adeguarsi, faticosamente: «Per Luca decide Luca... noi l’autonomia la pratichiamo, quindi modi e tempi li decide lui. Io sarò presente in altre Regioni, dove c’è più bisogno di me. I veneti toccano con mano tutti i giorni le eccellen-
ze della loro Regione, non dovremo impegnarci più di tanto per spiegare ciò che vedono con i loro occhi». Ma non decide lei? «No, non decido in casa d’altri». Dice così perché è scontato? «Nella vita di scontato c’è solo che il Milan perde il derby». Un po’, però, pure Salvini si tradisce. Accade quando gli si chiede delle velleità di corsa solitaria che la Lega qui solletica ad ogni chiamata alle urne: «Stando ai numeri Luca e la Lega vincono tranquillamente da soli, però io lavoro sempre per fare squadra, perché vinca la squadra del centrodestra in tutta Italia. Dobbiamo ritornare al governo insieme il prima possibile». Agli avversari sono riservate fugaci stoccatine. Il Pd? «Auguro alla sinistra le migliori fortune ma se non hanno an-
cora trovato un candidato un motivo ci sarà, no? Qui possono candidare anche Mago Merlino, hanno poche speranze di passare». Il Partito dei Veneti? «Sono tranquillo, si sono sempre candidati, non c’è problema». E d’altra parte per Salvini la Lega non ha nulla da rimproverarsi per i ritardi patiti dall’autonomia, cavallo di battaglia degli indipendentisti: «È stato perso un anno per colpa dei Cinque Stelle, abbiamo fatto 50 riunioni ma è stato tutto inutile perché Conte non ha mai avuto mezza idea di concedere l’autonomia. Noi in futuro ci alleeremo a livello nazionale e regionale solo con chi ci garantisce per iscritto che l’autonomia diventerà legge». Dal palco, per inciso, Salvini si è molto impegnato a far digerire alla platea la svolta na-
Il bando
Dalla Regione 2,5 milioni per l’imprenditoria giovanile VENEZIA La Regione Veneto mette a disposizione 2 milioni 560 mila euro a fondo perduto da destinare all’imprenditoria giovanile, per promuovere l’avvio del lavoro delle nuove generazioni e far emergere nuove capacità imprenditoriali. Per accedere al bando c’è tempo fino all’11 marzo 2020. Tra i principali requisiti richiesti, l’età dei titolari delle imprese individuali, che devono avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni;
la localizzazione degli interventi, che devono essere realizzati in Veneto; i soggetti ammessi per le agevolazioni, individuati nelle micro, piccole e medie imprese dei settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio; gli interventi devono essere completati entro il 10 dicembre 2020.Saranno presi in considerazioni solo gli investimenti pari o superiori a 30 mila euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
zionalista impressa al suo partito, spiegando che «in Campania ci sono tante start-up», «in Sicilia è pieno di iniziative» e «pure la Calabria vuole l’autonomia, ha capito che è la rivoluzione del merito e della responsabilità». L’uditorio, però, non è sembrato entusiasta come con i video emozionali. Infine, le Sardine, con cui è andato in scena l’ennesimo duello a distanza: «Questo è l’unico Paese al mondo dove la gente va in piazza contro l’opposizione - sbotta Salvini - siamo alla protesta preventiva». E Zaia scuote la testa: «Qui vedete striscioni contro qualcuno. No. Sapete perché? Perché noi della Lega non viviamo d’odio». Segue consueto tsunami di selfie. Marco Bonet © RIPRODUZIONE RISERVATA
Partiti in manovra
Centrosinistra, scelte quasi fatte A Venezia una carta a sorpresa
VENEZIA Potrebbe tenersi giovedì, al più tardi venerdì, la direzione del Pd chiamata a diradare le nebbie sullo sfidante da contrapporre a Luca Zaia. Non si può tergiversare oltre, perché è scaduto l’ultimatum dato dal segretario Alessandro Bisato al suo stesso partito la sera del 31 gennaio, perché sabato si terrà un’assemblea regionale del «Veneto che vogliamo» in cui sono state annunciate «importanti novità» (l’ufficializzazione della discesa in campo di Arturo Lorenzoni?) e perché è il buonsenso a dire che non si può più attendere se proprio non si vuol dare l’impressione di aver perso in partenza. Alla frenetica ricerca di un nome alternativo al vicensindaco
di Padova Lorenzoni, i vertici del Pd si erano concentrati la scorsa settimana sul nome di Giacomo Possamai, giovane ex capogruppo dem in consiglio comunale a Vicenza, poi sconfitto per 38
preferenze alle primarie di due anni fa per la scelta del candidato sindaco. Un pressing crescente, culminato domenica con un’intervista al Giornale di Vicenza del sottosegretario Achille Variati
Declina l’invito Giacomo Possamai, indicato come candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, ha deciso di correre da consigliere
– fino a qualche tempo fa indicato come uno degli sponsor del capogruppo in Regione Stefano Fracasso – che benediceva il trentenne con parole lusinghiere: «Esprime la forza delle idee, non ha pesi del passato sulle spalle, non è polemico, può mettere insieme più generazioni». Problema risolto? No, perché Possamai ha gentilmente declinato: «Ringrazio chi ha avuto parole di stima e di incoraggiamento» ma «ho sempre pensato che in politica sia fondamentale fare i passi giusti al momento giusto, una misura più giusta e più sensata è un mio impegno che parte dal territorio». Il che significa che si candiderà a consigliere regionale ma non come
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MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI
REGIONE
Lo scontro politico il convegno leghista a padova
il relatore
Salvini: «Gli alleati sottoscrivano l’autonomia di Zaia o correremo soli»
Ghedina sale sul Carroccio? «No, io parlo solo di sport» PADOVA. Kristian Ghedina,
Parte dalla roccaforte veneta la campagna delle regionali Big e testimonial sul palco, «metto in campo i più bravi» Filippo Tosatto PADOVA. «Non c’è bisogno di fa-
re campagna elettorale in Veneto. Parlano i fatti. Verrò qui per bermi un bicchiere di Amarone», è il proclama di Matteo Salvini che già pregusta una scorpacciata di consensi alle regionali di maggio. «Da segretario della Lega io agisco come un commissario tecnico che mette in campo solo i più bravi e Luca Zaia è tra i migliori, invidiato dalle regioni di mezza Europa», il colpo di grancassa che scalda la platea, 2500 suppergiù, tanti ne contiene il teatro Geox. Corsa solitaria o coalizione? «Io lavoro sempre per un centrodestra unito, non a tutti i costi però. A Roma, come a livello locale, noi siamo disponibili ad allearci solo con chi, prima del voto, sottoscriverà l’impegno ad approvare la legge per l’autonomia». Una clausola già suggerita da Roberto “bulldog” Marcato, il beniamino della base militante, che strappa l’ovazione.
TESTIMONIAL SUL PALCO
La tappa veneta, tra Vicenza e Padova, mira a ritinteggiare la proposta leghista con una
spruzzata di spirito civico: così, il “meeting talk” spazia tra sport, turismo, università e agricoltura. Con relatori esterni al partito: l’ambasciatore dello sci mondiale Kristian Ghedina («Ho fatto cinque Olimpiadi, neanche una medaglia, ma l’assegnazione dei Giochi a Cortina è stata l’emozione più grande della mia carriera») e Marco Michielli leader di Confturismo e Federalberghi: «Il Veneto va candidato sempre e comunque ai grandi eventi, ricordiamoci che fino alle Olimpiadi del ’56 a Cortina ci andavano quattro famiglie altolocate, poi è diventata la regina turistica delle Dolomiti». C’è l’imprenditrice Camilla Rossi Chauvenet, ribattezzata “miss Amarone” dal Guardian, che si propone di «rendere sexy la campagna» trasmettendo ai visitatori e ai cultori dell’enogastronomia «la passione della nostra terra bellissima e generosa»; e Francesco Cavalla, severo docente emerito di filosofia del diritto al Bo, che si scaglia contro chi «vorrebbe promuovere tutti» per aumentare artificiosamente il numero dei laureati: «Il dramma del Paese non è la mancanza di un titolo di stu-
dio quanto l’assenza di cultura. Perciò proliferano abusivi e poltronari», sentenzia. QUELLI DEL DIRETTORIO
E i leghisti ortodossi? Il commissario provinciale Filippo Lazzarin li chiama sul palco in apertura. C’è il direttorio con il vice salviniano Lorenzo Fontana, la pasionaria autonomista Erika Stefani, il capogruppo Nicola Finco, il citato Marcato e il governatore Zaia. A seguire, la schiera dei proconsoli locali. La parata non è casuale, vista la coincidenza con il debutto dell’Associazione regionale Salvini Premier: in Veneto i soci fondatori coincidono con il fatidico direttorio, allargato a Massimo Bitonci in veste di amministratore. Prove tecniche di Lega in doppiopetto, verrebbe da dire. Ma senza esagerare con il Bon Ton: «Se apro il sito del quotidiano più diffuso in città, il mattino, apprendo che a Padova oggi c’è stata un’unica manifestazione politica, quella delle Sardine. Voi, cari amici, non esistete proprio, siete dei fantasmi», morde Salvini. Fischi e buu, così il Capitano cavalca l’onda: «Invito i fotografi a salire qui per riprendere la platea, alzatevi tutti in
Matteo Salvini e il Gran Teatro Geox pieno per l’evento della Lega
lega salvini premier
Fondate ieri a Milano le 13 associazioni regionali del partito Sono state fondate con atto notarile, ieri a Milano, le 13 associazioni regionali, in cui, sommate a quelle già avviate al Sud, si articola la Lega Salvini premier. Il passaggio segue il commissariamento della Lega Nord. Quella del Veneto è composta da Lorenzo Fontana, Roberto Marcato, Luca Zaia, Erika Stefani, Ignazio Finco e Massimo Bitonci (amministratore).
piedi per favore». I Matteo!Matteo! salgono al cielo e lui, finalmente soddisfatto, allarga il sorriso ( «Evviva il mattino di Padova») salvo riservare la frecciata abituale alle Sardine: «Strani contestatori, attaccano l’opposizione e lisciano il pelo a Governo, Pd e Toscani di turno... ». IL LUCA ECUMENICO
Che altro? L’ecumenico Zaia prova a placare i toni, convinto com’è che la bagarre favorisca esclusivamente i suoi avversari: «Qui non ci sono cartelli contro, noi non viviamo d’odio, attacchiamo i comportamenti, mai le idee e le persone». Amen. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
l’ambasciatore dei Mondiali di sci Cortina 2021, reclutato dalla Lega di Matteo Salvini? «Per carità, io non faccio politica e non mi schiero con alcun partito, sono un uomo di sport e porto la mia testimonianza di atleta che ama la montagna, le nevi, i valori della nostra terra» è la replica del campione veterano «Ho accettato di partecipare al convegno di Padova perché mi pare non si tratti di un’iniziativa elettorale ma di una discussione su più temi quali il turismo, la civiltà sportiva, l’università, l’agricoltura, questioni che ritengo importanti per il futuro del nostro Paese». Aderirebbe ad un analogo invito proveniente da altre forze politiche? «Certamente sì, purché non si tratti di manifestazioni strettamente di partito. Io credo nel valore formativo della pratica sportiva, una scuola di regole, impegno, disciplina, sacrifici, che aiuta diventare cittadini migliori». Qual è il suo rapporto con la politica? «Preferisco defilarmi, ho l’impressione che i governi cambino ma i risultati no e che la gente sia molto insoddisfatta. L’Italia è una realtà complicata, è difficile raccogliere il consenso generale». L’abbinata Mondiali-Olimpiadi segnerà una svolta decisiva per la montagna e lo sport veneto? «Se non sarà così, vorrà dire che siamo stati degli sciocchi, certi treni passano una volta sola. Ma bisogna crederci davvero, lavorare fino all’ultimo minuto e guardare già al dopo». —
la contromanifestazione
Duemila Sardine a Padova srotolano lo striscione «Qui non sei il benvenuto» PADOVA. Vero, il clima intorno
è un po’ cambiato. Ma è presto per parlare di estinzione della specie. Le sardine sono vive e il Portello, storico luogo d’acqua, le rivitalizza. In duemila (ma per gli organizzatori sarebbero almeno 500 in più) sfidano freddo e minaccia di pioggia e si stringono fra la storica porta e il palco sistemato prudentemente a metà della piazza. Non sono le settemila di dicembre in piazza delle Erbe, ma non arretrano di fronte alla prova di muscoli leghista. E a Salvini mandano un messaggio: «Qui non sei il benvenuto». Si riparte dall’Emilia Roma-
gna e la piazza spera che anche il finale sia lo stesso. “Salvini hai sbagliato citofono”, recita lo striscione sul palco. Ma è un’altra partita, servirà un’altra strategia. Intanto è cambiata la musica: Lucio Dalla scivola in coda al raduno, per ora suonano i Pinguini Tattici Nucleari, Melodie e Levante, fresche hit sanremesi. Alle 18.15 la piazza è mezzo vuota. «Le sardine si sgonfiano? Spero di no», dice Elio Armano, fra i primi ad arrivare. «Sono mosso da una curiosa simpatia, mi ricordano il mio ’68. E poi in piazza, per cantare Bella Ciao, sono venuti i miei figli e nipoti». In un momento non c’è più
uno spazio vuoto. Arriva anche l’attore Andrea Pennacchi, atteso sul palco con il suo “cugino” Poiana. «Sarebbe strano se non ci fossi», attacca, spiazzante. «Questo è un bel movimento, giovane, democratico. E alimenta il dibattito, il che non fa male a una regione come la nostra. Ci sono state altre belle piazze negli anni, sono sempre uno shock positivo». Poi, trasformatosi in Poiana, reciterà la parte di quello deluso dai suoi rappresentanti in parlamento, razza di destra incapace di farsi valere. Quando il successo del raduno è cosa certa, arrivano anche pezzi di giunta Giordani.
Un’immagine del raduno delle Sardine padovane in piazza al Portello, il quartiere degli universitari
Ci sono tutte le assessore civiche - Nalin, Gallani, Benciolini - e arriva anche il vicesindaco Lorenzoni, non ancora sfidante ufficiale di Zaia. «Il candidato lo saprete fra una settimana», anticipa. Poi benedice la piazza: «È sempre bello che così tante persone si muovano.
Vuol dire che c’è voglia di partecipazione. Tutta questa gente chiede di rialzare la testa e di trovare un nuovo modo di stare insieme, più ricco di idee». Intanto si segnalano anche avvistamenti di pezzi di Pd, dal segretario Vittorio Ivis a quello regionale Alessandro
Bisato, alla consigliera comunale Margherita Colonnello. E le Sardine chiariscono: «Siamo qui per dare una risposta alla becera politica della Lega, ma non risponderemo con insulti a insulti. Non scegliamo un partito, ma chiediamo ai partiti di sceglierci». —
Belluno Martedì 11, Febbraio 2020
LA GIORNATA DEL RICORDO DEDICATA AI 44 PROFUGHI VIVI NEL BELLUNESE
Beata Maria Vergine di Lourdes. Sul fiume Gave a quattro anni dalla proclamazione dell’Immacolata Concezione della beata Vergine apparve, alla fanciulla, la Madonna per 17 volte.
3°C 11°C Il Sole Sorge 7.21 Tramonta 17.27 La Luna Sorge 20.21 Cala 8.54
Cinema
Calcio Madiotto, il gesto di fairplay divide «Ma io sapevo quel che facevo»
Cortinametraggio: 25 titoli in concorso a primavera Resa nota ieri la lista delle opere ammesse alla 14. edizione in calendario a Cortina dal 23 al 29 marzo: ne erano state presentate 900.
De Bon a pagina XIII
Trentin a pagina IV
Dibona a pagina XIV
Cade dalla scala e muore ai piedi del fienile `Tragedia
a Dosoledo: la vittima è un 43enne molto noto nella zona Lavorava appeso a metri e metri di altezza come disgaggiatore, ma ha trovato la morte cadendo di fronte casa. Tragico destino per Andrea Sacco, 43enne di Dosoledo, in comune di Comelico Superiore, rinvenuto senza vita di fronte al fienile di famiglia, in via Riva ai Fabbri, civico 10. È finita in tragedia la “mascarada d Santa Plonia”, che si è svolta domenica a Dosoledo. Dopo aver sfilato nel corteo di maschere e do-
po aver festeggiato la ricorrenza il 43enne ieri notte dopo le 2 stava tornando al fienile, forse per cambiarsi e togliersi il costume. Ma è scivolato, molto probabilmente sul ghiaccio che c’è vicino alle scale e cadendo è morto sbattendo il volto e il capo. A ritrovarlo senza vita un amico, un paesano, che stava passando di là per andare a dar da mangiare al bestiame, e che ha subito dato l’allarme. Ieri nel pomeriggio si è svolta nella cella mortuaria di Dosoledo l’ispezione cadaverica esterna sul corpo dell’uomo, che ha confermato che si è trattato di un incidente. A pagina XI
Quero Vas
Furto di acciaio pregiato alla Mictu: un bottino di quasi 50mila euro Hanno scelto “la merce”, quasi fossero da un fornitore e poi sono fuggiti con l’equivalente di 50mila euro di pezzi “preziosi”. Il furto nel fine settimana alla Mictu che crea utensili a Quero Vas, è stato pianificato e realizzato da intenditori. A pagina VI
LA VITTIMA Andrea Sacco
NEL MIRINO L’interno della ditta
Usl alla ricerca di 30 medici L’accordo della Regione per gli specializzandi dovrebbe ridurre la carenza oggi attestata all’8%
`
Già finanziato
Nuovo strumento da oltre 2 milioni in Radioterapia Via libera all’acquisto di un nuovo acceleratore lineare per la Radioterapia di Belluno del valore di 2,1 milioni di euro. Previsto anche l’aggiornamento del software dell’apparecchio esistente: vale 950 mila euro. Il finanziamento è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto del 28 gennaio 2020. Sono quindi partite le procedure per l’acquisizione del nuovo macchinario, comprensivo del contratto di manutenzione di tipo “full risk”. A pagina III
Una doppia intesa, con le università di Padova e Verona, promette di riportare in quota i medici: nel 2019 sono stati 74 i camici bianchi che hanno cessato il servizio, a fronte di 41 nuove assunzioni. Una carenza vicina all’otto per cento: 33 professionisti in meno (quasi tre al mese quelli persi) a fronte di un organico di 463 unità. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha firmato un accordo con i rettori delle Università di Padova e Verona per l’adozione degli accordi che completano il quadro giuridico grazie al quale le Aziende Ulss e Ospedaliere del Veneto potranno avviare concretamente l’assunzione dei medici in formazione presso le scuole di specialità dei due atenei. Ad accedere saranno gli iscritti all’ultimo anno del corso, o al penultimo in caso di durata quinquennale. Quelli che potrebbero arrivare nell’intera regione sono 197. Zambenedetti a pagina III
Il lutto La Diocesi al rito funebre per il prete morto a Roma
L’addio dei parroci a don Davide SUL SAGRATO I parroci davanti al feretro prima della messa in San Martino
Sala De Luca chiusa da anni: ora è dei maestri di sci Pareva dimenticata, destinata al silenzio. Scivolata verso l’inevitabile degrado. E invece la sala De Luca, a Borgo Prà, tornerà a rivivere. I 500 mq sono stati acquistati dal Collegio dei Maestri di Sci del Veneto che, oltre a promuoverli come loro sede e luogo di formazione, la riapriranno al pubblico affittandola per mostre, convegni: «Tornerà al suo vecchio ruolo culturale – garantisce Luigi Borgo, presidente regionale dei 1600 maestri di sci, di cui 1000 bellunesi – avevamo bisogno di un luogo che creasse identità, di una casa. Belluno per noi è la capitale dello sci veneto e questa vecchia falegnameria diverrà la fortezza da dove partire per difendere nostra storia». De Donà a pagina II
Agordo
Le tabelle di benvenuto griffate Unesco: «Anche questo serve al nostro rilancio» «Per valorizzare le peculiarità turistiche di Agordo, ben vengano anche le piccole azioni. Dal poco, infatti, si crea il tanto»: si inserisce in questo spirito dell’assessore Chiara Fontanive la posa dei quattro cartelli di benvenuto griffati Unesco e collocati ai quattro ingressi del paese insieme ad altre iniziative di valorizzazione urbana. BORGO PRA’ Il presidente Luigi Borgo davanti la Sala De Luca
Gabrieli a pagina IX
IL BENVENUTO Una delle tabelle
Redazione Belluno: 32100 - Belluno, via Segato 5 - Tel. 0437.940260 - fax 041.665177 belluno@gazzettino.it
93c191f6-2299-4bc9-9e86-f6c6bd1623a0
Fant a pagina VIII
San Gregorio
Diffamazioni anti-migranti: va a processo «Tra un po’ gli italiani vi verranno a cercare, come sta succedendo in tutte le grandi città, con continui soprusi e violenze dei vostri amici invasori». Parole che potrebbe ravvisare minaccia e diffamazione a carico di Giuseppe De Cet, 55enne di Feltre, coordinatore provinciale di Forza Nuova. Erano indirizzate all’assessore Sandra Curti di San Gregorio. Ora De Cet, che pubblicò quelle parole sul profilo Facebook dell’amministratrice comunale rendendole pubbliche, si ritrova alla sbarra per minaccia e diffamazione. Il processo è approdato ieri, in Tribunale a Belluno, dove l’imputato era difeso dall’avvocato Roberta Resenterra di Feltre. L’assessore si è costituita parte civile. A pagina VI
Cortina
Ascom senza delegato fisso: «Troviamoci» «Il delegato Ascom di Cortina fa l’allenatore all’esterno e per questo non può certo essere presente alla vita associativa in un momento così importante che vede in agenda i Mondiali di sci 2021 e le Olimpiadi 2026», questa la sintesi della lettera inviata dal predecessore Gabriele Gaspari al presidente provinciale dell’Ascom Paolo Doglioni. Una richiesta che arriva però giusto nel giorno in cui si svolgerà la prima riunione pre assemblea. Dall’estero il delegato, Marco Mariani, fa sapere di «essere sempre in contatto». Dibona a pagina X
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Nordest
Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it
Pd, il rifiuto di Possamai Ma resta l’ipotesi ticket «Ringrazio Variati e Dalla Rosa per la stima `Rinviato anche il vertice tra IV e Azione però non posso candidarmi a governatore» Il M5s fa slittare il termine delle Regionarie `
MANOVRE VENEZIA Doveva essere il lunedì risolutorio, quello degli incontri in grado di sbrogliare la matassa e cominciare a delineare la campagna elettorale per Palazzo Balbi. Invece per il centrosinistra è stato il lunedì dei rinvii: la prevista riunione della direzione regionale del Pd non si è tenuta (adesso è in calendario per venerdì 14, un san Valentino in via Beato Pellegrino) e ugualmente è saltato l’incontro tra le quattro anime dell’ipotetico costituendo terzo polo (Azione, Italia Viva, +Europa, Psi) per l’indisponibilità del calendiano Federico Vantini. La novità della giornata è che il vicentino Giacomo Possamai, elogiato e chiamato in causa dal sottosegretario Achille Variati, ha ringraziato ma si è tirato indietro: disponibile sì a candidarsi, ma solo come semplice consigliere regionale, non certo a governatore. E il ticket con il civico Arturo Lorenzoni? Benché giovane, la risposta al riguardo di Possamai è da politico navigato: «Io mi sfilo dall’ipotesi di governatore, il tema adesso è trovare il candidato della coalizione». Una coalizione con o senza renziani e calendiani? «Per me dovrebbe essere la più larga possibile, da Coalizione Civica a Italia Viva».
CENTROSINISTRA Giacomo Possamai. In alto Achille Variati, sotto Federico Vantini
dire, con l’obiettivo di smascherare il grande bluff del “Veneto terra felice”, costruito dalla comunicazione di Zaia, e di pensare ad una proposta di radicale innovazione per la nostra Regione: dalla drammatica situazio-
ne ambientale del nostro territorio al sistema sociosanitario sempre più in crisi, passando per la crisi di competitività ed attrattività del Veneto rispetto alle altre regioni del Nord. Ed è vero anche che serve un impe-
LA LETTERA Possamai ieri ha diffuso un comunicato in puro politichese per dire, appunto, che non intende candidarsi alla presidenza della Regione, ma glissando sull’ipotesi del ticket. Ecco il testo: «Ringrazio chi ha avuto parole di stima e di incoraggiamento per me in questi giorni: non solo Achille Variati ed Otello Dalla Rosa ma anche i tanti amministratori locali, militanti ed amici con cui ho avuto la possibilità di parlare e di confrontarmi. Ci sono temi importantissimi su cui avrei molte cose da
NEL PARTITO C’È CHI RILANCIA LE PRIMARIE: «NON SI DICA CHE NON C’È TEMPO CONTA LA VOLONTÀ»
IL DIBATTITO VENEZIA Finirà che spunteranno le quote celesti. Non domani, sia chiaro, perché il mondo - la politica, l’economia, le istituzioni - è sempre saldamente e fortemente in mano al sesso che si usa definire forte. Ma un segnale c’è e arriva da Venezia, città che tra pochi mesi sarà chiamata alle urne per eleggere sindaco e consiglio comunale. Posto che il sindaco uscente Luigi Brugnaro parte favorito (e pure lui ha scelto, ancora cinque anni fa, un colore rosa, il fucsia), le cronache delle ultime settimane hanno registrato l’inconcludenza del centrosinistra con candidati buttati nella mischia salvo poi farli ritirare. Solo che dopo il frullatore del totocandidati, in cui è finito anche il rettore di Ca’
Turismo
“Veneto Outdoor”, presentata alla Bit la prima App con 129 percorsi e sentieri VENEZIA Sino a oggi i percorsi inseriti e disponibili sono 129, distribuiti in tutte le sette province, dall’Adriatico alle Dolomiti, dalla Lessinia alle colline di Conegliano e Valdobbiadene, dal Garda al Delta del Po, dai colli berici ai circuiti termali. Circa 12.500 chilometri di itinerari e sentieri da esplorare a piedi, in bicicletta, a cavallo, con ciaspole o sci ai piedi, utilizzando come “compagna di viaggio” una guida digitale completa e sicura, una applicazione gratuita creata dalla Regione del Veneto, che è possibile installare
gratuitamente nei propri dispositivi scaricandola da Apple Store e Play Store. La nuova app in questione è “Veneto Outdoor”, presentata ufficialmente ieri dal governatore Luca Zaia nello stand della Regione alla Borsa Internazionale del Turismo (Bit) di Milano, insieme all’assessore al Turismo Federico Caner. «Su questa mia idea abbiamo investito tanto – ha spiegato Zaia – È una novità assoluta a livello internazionale e tra i suoi pregi ci sono la semplicità e facilità di utilizzo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
gno delle nuove generazioni nelle istituzioni, tanto più in una Regione da cui i giovani sempre di più stanno scappando, ma dev’essere un impegno che non si improvvisa: ho sempre pensato che in politica sia fondamentale fare i passi giusti al momento giusto, prendendosi il tempo per maturare l’esperienza e la conoscenza necessarie. Per la serietà che riconosco a tutto questo voglio quindi costruire un percorso che abbia una misura più giusta e più sensata, che vede un mio impegno che parte dal territorio. Ma il centrosinistra non può più temporeggiare, non esiste più nessun alibi: per la candidatura a presidente abbiamo molte figure assolutamente autorevoli, con le capacità e la storia per sfidare in maniera credibile e competitiva la leadership di Luca Zaia. I nostri elettori e i nostri militanti ci chiedono di mettere in campo da subito non solo un candidato credibile ma anche un progetto sul Veneto che ci consenta di voltare pagina in Regione».
LA RICHIESTA E come si individua il candidato governatore? Nel Pd si è tornato a parlare di primarie. «È fondamentale per la coalizione democratica e progressista e del civismo democratico - ha detto Giovanni Rolando, consigliere comunale a Vicenza e componente della direzione regionale del partito - avvalersi dello strumento delle primarie aperte a tutti gli elettori. Se si vuole giocare la partita dell’alternativa al presidente uscente della coalizione di destra, che da un quarto di secolo è al governo della Regione, occorre avere coraggio. E per favore non si dica che non c’è tempo. Conta la volontà politica».
M5S Lunedì di rinvii anche per il M5s. «Per venire incontro alle esigenze di tanti che ci hanno scritto in questi giorni per chiedere una proroga delle candidature a causa di una difficoltà nel reperire i certificati richiesti in tempo, il termine per la chiusura delle candidature per le Regionarie di Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, e Veneto è stato prorogato fino alle ore 12 di giovedì 13 febbraio 2020». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODELLA Maty Fall Diba, vicentina di origini senagalesi
«La modella di Vogue è nera, non è veneta» Espulso dalla Lega `Zaia: «Una legge
per tappare la bocca a chi dice idiozie» IL CASO VICENZA Quelle poche parole sulla «bellezza veneta bianca» gli hanno attirato prima le critiche di razzismo da parte della sinistra, cui ieri si sono aggiunte quelle di Luca Zaia, e infine Daniele Beschin è stato espulso dal gruppo della Lega al Comune di Arzignano. Fatale a Beschin, che è anche coordinatore di Forza Nuova della provincia di Vicenza, sono stati i commenti su Facebook all’esultanza del sindaco di Chiampo per la modella concittadina Maty Fall Diba, diciottenne di origini senegalesi e italiana a tutti gli effetti, finita in copertina su Vogue Italia con tanto di scritta «Italia». «Per me una chiampese doc è una ragazza solare, bianca», aveva postato Beschin, e subito era stato ripreso dal sottosegretario all’Interno Achille Variati che l’ha definita «una posizione semplicemente, incontrovertibilmente, disgustosamente razzista. Che non possiamo accettare e che è incompatibile con la funzione pubblica di un consigliere comunale». Il presidente leghista del Veneto Luca Zaia ha rincarato la dose, sottolineando che «per noi è vene-
A Venezia spunta la “femmi-lista” E anche il Pd pensa a una donna Foscari, è arrivata una inaspettata chiamata alle armi del gentil sesso. È vero che è da anni che l’ex sindaco Massimo Cacciari invoca per Venezia una donna, ma stavolta c’è chi l’ha battuto. Trattasi di Michele Savorgnano, origini friulane, veneziano d’adozio-
L’INTERVENTO DI SAVORGNANO SU YTALI DI CANDIDARE ESCLUSIVAMENTE IL GENTIL SESSO
ne, fondatore del primo orto collettivo in città, che su ytali, il magazine online diretto da Guido Moltedo, ha lanciato la “femmi-lista”. Tutte e solo donne.
LE RAGIONI «La rottura con il passato - ha scritto Savorgnano - non è tanto la lista femminile ma il fatto che gli uomini di partito e di movimento (lento) si facciano da parte per una lista comune veramente civica e civile. Non un nome estratto come un coniglio dal cilindro ma un’idea diversa di città che parte dalle pulizie di casa (a cui spesso sono relegate le donne); ogni lavoro ben fatto inizia con una pulizia di fondo, per fare
chiarezza, per dimostrare al committente (in questo caso i cittadini) che si hanno le idee chiare». La “femmi-lista” nel pensiero di chi l’ha lanciata dovrebbe essere guidata «da una triade composta da una sindaca della Città di Venezia, una pro-sindaca della Terraferma e (novità assoluta) una pro-sindaca della Città d’acqua (che amo chiamare Arcipelago veneziano)». Una boutade? Non per i social, se è vero che su Facebook il dibattito è montato, con tanto di inviti a donne più o meno conosciute di farsi avanti e candidarsi, inserendo tra le arruolande anche l’attrice Ottavia Piccolo.
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ta al 100%, figurarsi se sto qui a fare distinzioni su dove è nata, è vissuta o si è formata», e auspicando «una legge che tappi la bocca» a chi in rete dice «cazzate». «Se uno distingue l’essere umano in base al colore della pelle nel 2020 è fuori dal mondo», ha aggiunto ieri a Vicenza il segretario della Lega, Matteo Salvini.
LA REPLICA Ieri Beschin in un comunicato ha reso noto l’espulsione dal gruppo comunale leghista di Arzignano, sostenendo di essere stato vittima di «giochi di palazzo e guerre fratricide interne alla Lega che non mi riguardano». Quanto alle sue frasi «di razzismo non c’era nulla». «Il mio commento - sostiene Beschin era riferito solo a dei canoni di bellezza e non al fatto che la bellissima Mati sia una ragazza italiana, fatto indiscutibile. La stessa cosa per intenderci varrebbe se un ragazza italiana vivesse da tempo in Cina. Pur essendo integrata in quel paese rimarrebbe una bellezza italiana. Negare che ci sia una bellezza tipica della nostra terra, così come una tipicamente africana, asiatica, sudamericana e così via, è cadere nell’ipocrisia. Il vero razzismo è di chi non vede la bellezza nelle diversità. Evviva dunque le diversità. Evviva chi non rinuncia ad essere se stesso, e auguro sinceramente a Mati il grande successo che merita». © RIPRODUZIONE RISERVATA
DINIEGHI E PROPOSTE
IN CAMPO Gabriella Chiellino
LA RISPOSTA AL SINDACO LUIGI BRUGNARO SAREBBE L’IMPRENDITRICE GABRIELLA CHIELLINO
Tant’è, adesso è su una donna che punta il Pd. Autosospesosi il rettore Michele Bugliesi, per un giorno è circolato il nome del presidente uscente della Biennale Paolo Baratta, il quale ieri ha fatto diffondere una nota di cinque righe in cui dice che non se ne parla: «Ho dedicato parte della mia vita a Venezia, a cui vanno il mio affetto e la mia gratitudine, ma desidero subito chiarire che i programmi che posso ora considerare per me escludono la partecipazione a contese elettorali». L’aveva escluso anche nel 2014, qualcuno forse se n’era scordato. Comunque sia, adesso il centrosinistra starebbe puntando sull’imprenditrice Gabriella Chiellino. E la “femmi-lista”? Quella, per ora, agita solo i social. Al.Va. RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano
LA PARTITA ROMA Matteo Salvini non fa che dire: «Voglio essere processato». Espone il petto alle frecce dei senatori che domani votano sul caso Gregoretti e poi è prontissimo a andare in tribunale e «lì farò valere le mie ragioni davanti a tutti gli italiani. Ho agito per difenderli». Perciò bloccò la nave militare strapiena di immigrati. Il leader che ordinò ai suoi di votare a favore dell’autorizzazione a procedere contro di lui nello scrutinio in Giunta, alla vigilia del voto in Emilia, è tentato di riproporre il bis. E di usare il voto per mandarlo a processo come una ribalta su cui issarsi da eroe patriottico contro la sinistra anti-italiana. Il Carroccio sta cercando di dissuadere il suo capo: «Devono essere gli altri a mandarti a processo, su di loro così ricadrà il discredito agli occhi degli italiani». L’ex mini-
Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it
Gregoretti, la Lega frena il “capitano”: no al processo, noi usciamo dall’aula stra Bongiorno, che da avvocato ha in mano la pratica, continua a insistere dicendo: «Matteo, se siamo noi a dire sì al processo è come se ammettessimo che hai compiuto un reato, e così proprio non è». Di fatto, una decisione non è stata ancora presa su come comportarsi domani in aula. L’ipotesi più probabile è quella di uscire dall’emiciclo e non votare. Ma fino all’ultimo la scelta sarà aperta. LA NAVE La Gregoretti fermata dopo il salvataggio dei migranti: per giorni fu impedito lo sbarco
LE TATTICHE Intanto Salvini proclama: «Mercoledì sarò certamente in aula e non vedo l’ora di andare a processo. E se difendere la patria per qualcuno è un crimine, allora chiariamolo una volta per tutte». Il Pd: «Prima Salvini ha fatto il gradasso, ora fug-
ge e dice ai suoi di non stare in aula». «Scusi Salvini, conferma o scappa?», attacca Piero Grasso. Il leader leghista rilancia il guanto di sfida: «Vado in aula tranquillissimo. È sicuro che passerà la richiesta di processo ai miei danni. Spero solo che facciano in fretta». L’alternativa per il centrodestra sarebbe quella di non presentare alcun or-
DOMANI IL VOTO SULL’AUTORIZZAZIONE «NON VEDO L’ORA DI SPIEGARE AI GIUDICI» MA IL PARTITO PUNTA A FARLO DESISTERE
dine del giorno: Lega e Forza Italia affermerebbero che il voto della Giunta - alla vigilia del voto in Emilia - fu sbagliato, e anche l’eventuale intervento di Salvini ribadirebbe la difesa del proprio operato. Il capo leghista ha intanto preparato la sua autodifesa. Uno: «Non si trattava di sequestro, le persone a bordo della Diciotti erano al sicuro e protette». Due: «La discesa a terra era rallentata perché in corso trattative per la redistribuzione dei migranti». Tre: «Va segnalato che il governo tedesco ci ha poi fatto sapere che tre soggetti a bordo erano in grado di mettere a rischio la sicurezza nazionale». Quattro: «Tutto il governo era coinvolto e convinto ad agire come abbiamo fatto». Cinque: «Ho agito per la difesa degli interessi nazionali». Il match è pronto, appuntamento a Palazzo Madama. M.A. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
La kermesse a Padova
GOVERNATORE Luca Zaia
Salvini “investe” Zaia: «Qui non ci sarà bisogno di campagna elettorale» Il segretario lancia il governatore `«Il Luca-ter? Mai nulla è scontato davanti a 2500 sostenitori osannanti tranne il Milan che perde il derby» `
L’INCONTRO dal nostro inviato
PADOVA Gran Teatro Geox addobbato a festa, 2.500 spettatori osannanti, “Notti magiche” con volume a palla. Domanda: questo evento della Lega a Padova è forse l’implicito annuncio della ricandidatura di Luca Zaia? Risposta di Matteo Salvini, al termine del video che celebra i risultati amministrativi del 2019, lo stesso proiettato a fine anno a Palazzo Balbi: «No, in Veneto non c’è bisogno di fare campagna elettorale perché parlano i fatti, qui verrò al massimo per bermi un bicchiere di Amarone...». Al centro del talk show “La nostra terra” condotto da Massimo De Manzoni, condirettore del quotidiano La Verità, ci sono il vino (con la produttrice Camilla Rossi Chauvenet), i b&b abusivi (con Marco Michielli di Confturismo), le Olimpiadi (con il campione di sci Kristian Ghedina). Sul palco c’è pure Francesco
Cavalla, che sarebbe un ordinario di Filosofia del diritto e infatti a un certo punto sbotta («Non chiedetemi di cose che non so...»), però poi diventa la star della serata attaccando quei politici che «lanciano slogan come sassi tirati, non voglio dire parolacce ma...», auto-azzerandosi il volume e conquistando la platea con il labiale. Ecco, si parla di tutto e di più, meno che di Regionali, ma pare di capire che il “giro
d’Italia” di Salvini non farà molte altre tappe a queste latitudini: «In tante altre regioni – spiega il segretario federale, quand’è ormai tempo di selfie – ci sarà bisogno di fare campagna elettorale, ma qui non dovremo impegnarci a spiegare più di tanto quello che la gente vede». Significa che il tris di Zaia è scontato? «Non c’è niente di scontato nella vita, tranne il fatto che il Milan perde il derby». Parole che parrebbero mettere
DIBATTITO Matteo Salvini con l’ex campione di sci cortinese Kristian Ghedina
un pesante dubbio sulla corsa del governatore uscente, ma che secondo i sussurri del retropalco sarebbero invece la prova che Salvini condivide la strategia ribadita in questi mesi da Zaia: più si pensa a governare e meno margini si lasciano agli avversari, meglio è per il centrodestra.
L’ALLEANZA Centrodestra? Finora non è stata pubblicamente confermata
nemmeno l’alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia, lasciati sulla graticola ad esempio dal big di zona Roberto Marcato (presente insieme ai leghisti di ogni ordine e grado), chiedendo loro «un patto di sangue sull’autonomia». Dice dopo i titoli di coda Salvini, acclamato («Matteo, Matteo, Matteo!») alla pari di Zaia («Luca, Luca, Luca!»): «Chiaro che in Veneto la Lega ha i numeri per vincere tranquillamente anche
«L’AUTONOMIA STA CONTAGIANDO IL RESTO DEL PAESE E QUESTO È UN MERITO STORICO DEL VENETO»
da sola, però io lavoro perché si faccia squadra. Quanto all’autonomia, noi la pratichiamo a livello istituzionale e nel partito, poi decide Luca modi e tempi». Ma al microfono il leader manda un chiaro messaggio a Fi e Fdi, dopo il fallimento della trattativa con i 5 Stelle: «L’hanno tirata in lungo un anno, non so quanti tavoli e sottotavoli ha fatto Erika Stefani. Ma non sono stati mesi buttati via, l’autonomia sta contagiando il resto del Paese e questo è un merito storico dei veneti. Chiaro che però il prossimo Governo dovrà farla e quindi avremo per alleati, a livello sia locale che nazionale, solo di chi ci garantisce per iscritto che l’autonomia sarà legge». Il commissario veneto Lorenzo Fontana ci crede: «Abbiamo ottenuto risultati incredibili in sei mesi, oltre 100 pullman a Roma, 7.000 veneti a Roma, migliaia di nuovi iscritti e centinaia di gazebo. Grazie a chi ci permette di vivere un sogno: che la nostra terra un giorno possa essere libera di autogovernarsi».
LA PIAZZA Il resto è polemica per la contemporanea manifestazione delle Sardine in piazza. «Noi siamo l’unico Paese al mondo – ironizza Salvini – in cui si protesta non contro il Governo bensì contro l’opposizione. Ma vinceremo anche alla faccia di questi signori. E vinceremo anche in Comune a Padova, promesso». Chiusura di Zaia: «Posso far notare che qua dentro non c’è uno striscione contro qualcuno? Ho visto “Autonomia subito”, ma nessuna offesa, piuttosto la bandiera del Veneto, anche se qualcuno la prende come insulto. Quindi portatene di più la prossima volta». Forse la prossima volta sarà campagna elettorale. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
PORTELLO Il popolo delle Sardine e, sul palco, l’attore Andrea Pennacchi
E le Sardine scendono in piazza Duemila persone in prima linea
LA MANIFESTAZIONE PADOVA Mentre lo stato maggiore leghista si riuniva al Gran Teatro Geox, duemila sardine padovane scendevano in strada per urlare il proprio dissenso al leader Salvini e, più in generale, alle politiche adottate dal Carroccio. «Padova non si Lega» è l’ormai classico slogan che ha accompagnato la manifestazione di ieri sera a Porta Portello, dove moltissimi giovani (soprattutto studenti universitari) si sono riuniti alle porte del centro storico per dar vita in contemporanea ad un presidio parallelo. Gli attivisti scesi in piazza erano
sicuramente meno rispetto ai cinquemila che avevano riempito piazza delle Erbe lo scorso 1. dicembre, ma si sono comunque fatti sentire. In prima linea alcuni ragazzi già noti per esser stati referenti dei sindacati universitari padovani, ma tra loro sono sbucati anche il vicesindaco Arturo Lorenzoni e le assessore comunali
di Coalizione Civica Chiara Gallani e Marta Nalin. Riflettori inevitabilmente puntati su Lorenzoni, che nei prossimi giorni dovrebbe sciogliere le riserve e annunciare la propria candidatura come candidato governatore del Veneto di una coalizione di centrosinistra. Nessun esponente politico, in ogni caso, è salito sul palco. «Sono qui solo per dare il
mio sostegno» le parole di Lorenzoni.
SUL PALCO Tra uno striscione sarcastico contro Salvini (numerosi i riferimenti al citofono suonato durante la campagna elettorale emiliana) e un “Bella Ciao” cantato a squarciagola, si è preso la scena anche l’attore padovano
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PROTAGONISTA ANCHE L’ATTORE ANDREA PENNACCHI E TRA I GIOVANI IL VICESINDACO LORENZONI
Andrea Pennacchi “il Poiana” per un intervento satirico che ha strappato un’ondata di applausi. «Il Veneto - è il concetto ribadito a gran voce dalle sardine padovane - non è solo quello espresso dalla Lega. Esiste anche un Veneto diverso, molto più inclusivo». Tra la folla è sbucata anche una bandiera di San Marco, accostata al tricolore italiano e alla bandiera dell’Unione Europea. «Non siamo un partito - urlano i ragazzi - e non spetta a noi trovare soluzioni politiche, ma il nostro compito è quello di ricreare i veri metodi di fare politica. Quelli che partono dal basso». Gabriele Pipia © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano
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Casi di contagio Canada
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Germania
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Macao
Russia
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Giappone
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I DECESSI
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Belgio
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Malesia
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3 Usa
Francia
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Provincia di Hubei
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altri in Cina
Filippine
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India
3 Eau
Sri Lanka
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Thailandia
Filippine
43 Australia
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LA DEVIAZIONE Hong Kong
Singapore
in Cina
ROMA Le prime misure arriveranno presto. Il governo prova a fronteggiare gli effetti sull’economia del coronavirus. Effetti per il momento ancora da quantificare ma che, secondo l’Upb, potrebbero spingere al ribasso le attese sulla crescita. Ieri il premier Giuseppe Conte ha riunito a Palazzo Chigi il capo della Protezione civile e commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, i ministri degli Esteri Luigi Di Maio, quello dell’Economia Roberto Gualtieri, il titolare della Difesa Lorenzo Guerini, e quello della Cultura e del turismo Dario Franceschini, per provare a mettere in piedi un piano di emergenza per affrontare le ricadute economiche dell’epidemia. L’idea più avanzata, per il momento, sembra quella di far scendere in campo la Sace-Simest, la società pubblica che affianca chi esporta, per aiutare le imprese in difficoltà con la Cina a trovare in breve tempo nuovi sbocchi per fronteggiare il calo degli affari con Pechino. Ma misure di sostegno ci saranno anche per chi importa, come ha confermato Gualtieri. Un piano di azione complessivo, insomma, che dovrà tenere conto anche degli impatti che la crisi sta avendo su alcuni settori cruciali come il turismo e la moda. Moncler per
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IL FOCUS
Vietnam
Italia
nel mondo
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Effetto virus sulla crescita, in arrivo misure di sostegno per le imprese Vertice a Palazzo Chigi per affrontare la crisi `Ma per Intesa Sanpaolo l’Eurozona subirà Mobilitata Sace-Simest per favorire l’export un impatto sul Pil «relativamente modesto» `
esempio, ieri ha annunciato la decisione di rinviare degli investimenti per gli impatti del coronavirus. Intanto l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo guidato da Gregorio De Felice, ha elaborato una previsione, fresca di stampa, che però già dal titolo dà un segnale diverso: «Epidemia 2019 - nCoV: effetti significativi ma transitori, con impatti margi-
nali fuori dalla Cina». Il pregio dello studio è la quantificazione numerica del contagio sui cicli economici. La prima stima elaborata prevede «uno shock di 3 punti sui consumi in Cina nel 1° trimestre, quasi interamente riassorbito nel 2° trimestre». Peraltro, la ricerca anticipa «rischi al rialzo in caso di rimbalzo compensativo nei trimestri seguenti».
Le conseguenze sull’economia Effetti del virus sull’economia cinese nel 2020 Pil (var %)
consumi (var %)
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I trim
III trim
IV trim
Le ricadute sul Pil delle altre economie
L’appello del papà del ballerino
Usa
«Vi prego, fate rientrare mio figlio in Italia» Non si risolve l’odissea di Gabriele De Fazio, il 23enne ballerino professionista di Roma bloccato senza più lavoro a Kunming per l’emergenza coronavirus. «Aiutatemi a fare rientrare mio figlio in Italia», l’appello disperato lanciato ieri
II trim
dal padre Roberto. «Sono chiuso in casa da 20 giorni, ho quasi finito i viveri e il mio datore di lavoro è sparito - dice Gabriele - la Farnesina non mi abbandoni». A. Mar. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Eurozona
Giappone
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III trim
L’epidemia causerà probabilmente una battuta di arresto in febbraio e marzo. «Stimiamo l’entità dell’impatto economico - dice lo studio - nell’1,3% del Pil cinese nel 1° trimestre, con possibile aumento al 2% su ipotesi più aggressive». Pur con le incertezze su tempi e intensità, resta un fenomeno transitorio. «Le ricadute sull’Eurozona saranno alla fine modeste, anche se nel breve termine potrebbero essere accentuate da una chiusura più lunga del previsto delle fabbriche cinesi».
IV trim
Fonte: stime Intesa Sanpaolo
Come influirà su tali tendenze l’epidemia? L’esperienza maturata nel 2003 (Sars) «suggerisce un significativo impatto negativo sull’attività economica cinese del 1° trimestre 2020. Tuttavia, l’elevata incertezza sui tempi di sviluppo dell’epidemia e sulla quota di popolazione coinvolta «consiglia di essere cauti sulle valutazioni di impatto economico». In una prima stima, l’analisi di Intesa Sanpaolo ipotizza una deviazione di 3 punti percentuali dei consumi domestici rispetto allo scenario pre-epidemia, oltre a una deviazione di 10 punti percentuali della produzione industriale. In assenza di allentamento fiscale e monetario compensativo (che invece si sta verificando), il Pil risulterebbe più basso. La media annua potrebbe dunque essere ridotta dello 0,8% rispetto allo scenario pre-epidemia. Valutazioni più fondate potranno essere prodotte dopo le indagini congiunturali di febbraio. Quanto all’Eurozona, nello scenario di impatto più moderato, la crescita media del Pil sarà influenzata solo marginalmente. Né cambia di molto le cose il considerare l’impatto sul turismo: l’azzeramento completo dei flussi dalla Cina sottrarrebbe lo 0,05% del Pil. I rischi connessi all’epidemia vengono da una possibile maggiore estensione temporale della crisi e da una chiusura prolungata degli stabilimenti cinesi. Finora l’impatto attraverso i mercati finanziari è stato nel complesso modesto, e non ha implicazioni negative sull’economia reale. Infine, secondo Intesa l’incidenza sulla forza lavoro sarà marginale, e non ci sarà perdita di capitale produttivo. Rosario Dimito © RIPRODUZIONE RISERVATA
Venezia, sudcoreana malata all’aeroporto: ma è falso allarme ta - commenta Vittorio Bonacini, presidente di Ava, l’Associazione veneziana albergatori - Le prenotazioni calano continuamente e nemmeno il Carnevale fa registrare numeri importanti, se si esclude sabato 15 febbraio. Per il resto, camere a prezzi da barzellette. E mancano le prenotazioni per aprile e maggio». Questo mentre ieri una donna sudcoreana è stata fermata dai termoscanner installati all’aeroporto Marco Polo quando è risultata con una temperatura corporea di 38 gradi. Portata all’ospedale All’Angelo, è stato verificato che il malessere non era legato a nessun tipo di contagio da coronavirus.
`Aveva la febbre
ed è stata portata all’ospedale di Mestre L’EMERGENZA VENEZIA Due notti nel cuore di Venezia, poi la partenza alla mattina presto verso le altre tappe della loro vacanza italiana. Alle spalle due addetti alla concierge e un addetto alle camere che una quindicina di giorni dopo vengono visitate in maniera approfondita per fugare ogni dubbio sul fatto che possano aver contratto il coronavirus dopo essere entrati in contatto con la famiglia di Taiwan ospite a Venezia a fine gennaio e, una volta a casa, risultata positiva alla febbre polmonare esplosa a inizio anno in Cina e che da lì sta facendo tremare i polsi al mondo. L’ennesima batosta ad una situazione critica sul fronte turismo che Venezia sta vivendo dall’alba del giorno dopo il 12 novembre e dell’acqua alta a 187 centimetri. «C’è chi pensa che Venezia sia ancora allaga-
IL SOGGIORNO IN LAGUNA
PER LA COPPIA DI TAIWAN IN LAGUNA VISITATI TRE DIPENDENTI DELL’HOTEL MA NON RISULTANO CONTAGIATI
A raccontare il soggiorno della famiglia di Taiwan a Venezia, è il direttore dell’hotel del centro storico nel quale hanno soggiornato e che nello scorso fine settimana è stato al centro di una serie di controlli da parte dell’Ulss, come rivelato ieri da Il Gazzettino. «Venerdì 7 febbraio, alla sera, abbiamo ricevuto una chiamata da un dirigente medico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 3
che ci chiedeva se nei giorni scorsi avessimo avuto, tra gli ospiti, due persone che non erano malate ma risultavano comunque positive al coronavirus», è l’esordio del direttore della struttura. «La famiglia era arrivata tardi il 24 gennaio e se n’era andata al mattino presto dopo aver dormito a Venezia due notti. Dunque, secondo l’Ulss 3, ormai al di fuori del periodo in cui esiste reale rischio di contagio. L’Azienda sanitaria continua - mi ha comunque detto che avrebbe monitorato le persone che erano venute a stretto contatto con la famiglia». Così la dirigente del Servizio ha contattato i tre dipendenti dell’albergo per verificare le condizioni di salute dei lavoratori, che sono risultate ottime. «Scattati i quattordici giorni dalla data del pernottamento - riprende il direttore dell’hotel - io e i dipendenti interessati abbiamo ricevuto la chiamata dell’Ulss che ci dava il via libera e confermava la totale assenza di rischi di contagio. Siamo tutti sereni, titolari e lavoratori, e a disposizione dell’azienda sanitaria che ci assicura che non c’è alcun rischio e non c’è niente da monitorare».
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Follia a Roma «Cinesi infetti», assaliti da una baby gang E difesi dai passanti «Cinesi di me... andate via, avete il Coronavirus». Insulti, minacce brandendo bottiglie rotte, lancio di sassi: pomeriggio di follia domenica a Roma, dove una baby-gang si è scagliata prima contro alcuni ragazzini cinesi e poi un gruppo di adulti, tra cui una donna incinta di 35 anni finita in ospedale per lo spavento. A difendere gli stranieri sono intervenuti alcuni italiani che si sono frapposti arginando la rabbia degli adolescenti, mentre i cinesi, terrorizzati, trovavano riparo all’interno di una pasticceria. L’assalto è stato in parte filmato con lo smartphone da un cantautore trentenne che poi ha postato il video su Facebook. Si vedono due dei tre minorenni, che si fanno avanti, mentre gli adulti li fermano.
E un sospiro di sollievo è arrivato dall’Ava che attraverso il direttore Claudio Scarpa ha mandato una circolare agli hotel con alcune regole elementari di attenzione per una situazione «che comunque è serena». Dal canto suo è la stessa Ulss 3 a calmare gli animi spiegando come, sì, ci sia stato il controllo «secondo i protocolli» ma anche che «nessun elemento rilevante è finora emerso dall’indagine epidemiologica effettuata». Sulla già non facile situazione della città d’acqua, è intervenuto ieri anche il Governatore del Veneto Luca Zaia, ospite del padiglione Veneto alla Borsa internazionale del turismo a Milano.«Il coronavirus - ha ammesso - pesa moltissimo sul turismo, è un altro cataclisma che arriva a Venezia dopo la grande alluvione. L’alluvione ha avuto risonanza internazionale negativa, quindi il coronavirus che blocca aerei e tutto quello che ne deriva deprime ancora di più gli arrivi. Diciamo che è l’anno nero di Venezia, ma comunque dopo la pioggia viene il sereno». Nicola Munaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 LA TRIBUNA
REGIONE
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Lo scontro politico
Il Pd è diviso, la bussola gira su Lorenzoni Il segretario Bisato rinvia a venerdì la scelta sul candidato e le primarie. Il vicesindaco di Padova resta il favorito Albino Salmaso PADOVA. Il Pd naviga senza bus-
sola e il segretario Bisato rinvia a venerdì la direzione regionale. La speranza è quella di agganciare Italia Viva di Renzi, Azione di Calenda, i socialisti e Più Europa della Bonino, tentati dalla corsa solitaria con la speranza di agguantare il 5 per cento alle regionali. I dem oscillano tra la candidatura d’orgoglio di bandiera e la rassegnata alleanza con il civico Arturo Lorenzoni, ipotesi che i bookmakers danno per vincente. Del resto, se pure Salvini che in Veneto viaggia al 40% si affida ai civici per sfondare nelle città, perché mai il Pd dovrebbe alzare il muro contro il vicesindaco di Padova, che con Sergio Giordani ha messo fine al breve regno di Massimo Bitonci a Palazzo Moroni? Matteo Favero, giovane dirigente dem che si sposta sull’asse Montecitorio-Treviso, al termine del dibattito del ministro Boccia sull’autonomia, ha fatto intuire perché Roma benedice l’alleanza con Lorenzoni. Ermete Realacci, leader storico di Legambiente e amico fraterno di Paolo Gentiloni, è convinto che nessuno meglio del professor Lorenzoni possa interpretare la svolta ambientalista del Green New Deal che il parlamento Ue ha finanziato con 1000 miliardi di euro per abbattere la Co2 e il Pm10 che avvelenano i polmoni di 5 milioni di veneti. Una sfida culturale, sulla scia di Industria 4.0 per la riconversione del manifatturiero, che il docente di Economia dell’Energia può interpretare con assoluta competenza: qui si tratta di cambiare stile di vita, come predicano i ragazzi di Greta del Fridays for future. In primis, bisogna utilizzare meglio i fondi strutturali di Bruxelles per favorire la riconversione delle imprese. Una svolta che il Pd veneto ha avviato l’autunno scorso quando il capogruppo Stefano Fracasso ha assegnato al Centro Levi Cases dell’Università
di Padova il compito di elaborare un progetto di Veneto ecosostenibile. Idee che sono diventate l’unico progetto concreto sul tappeto. E ora a sfidarsi nelle primarie potrebbero essere proprio Lorenzoni e Fracasso, legati dall’impegno assoluto per l’ambiente. Il vicesindaco di Padova però ha fatto capire al segretario Bisato di non disporre di strutture organizzate e l’idea di sfidare a ma-
In campo altri nomi: Stefano Fracasso Andrea Zanoni e Giorgio Santini ni nude un partito strutturato in ogni comune non lo convince affatto. Si tratta di una lotta impari: Davide contro Golia. Ecco perché a Roma, Zingaretti ha valutato con interesse l’analisi di Realacci e ha convinto il sottosegretario Andrea Martella a sostenere Lorenzoni. Mezzo Pd appoggia questa linea, interpretata dal presidente regionale Giovanni Tonella. Chi spinge per le primarie invece è l’area ex Dc e Margherita di Bisato, per nulla convinta di doversi sacrificare sull’altare del civismo. Tirate le somme, senza candidato presidente, il Pd rinuncia a due seggi e la cura dimagrante con la nuova legge maggioritaria rischia di essere indigesta. Ecco allora la corsa disperata a un candidato: nella rosa entrano di diritto il capogruppo Fracasso e il consigliere trevigiano Zanoni, appoggiato da mille firme. Per superare il muro contro muro Variati ha proposto che Giacomo Possamai si candidi a presidente, ma l’ex capogruppo in comune a Vicenza ha diffuso una nota in cui dice: «Ringrazio chi mi ha incoraggiato, ma il mio impegno sarà nel territorio. Non mi candido a presidente». Come finirà? Tra i big in panchina c’è anche Giorgio Santini: l’ex senatore e leader Cisl verrà mai richiamato per la mission impossible? — © RIPRODUZIONE RISERVATA
foto di gruppo
L’intesa sull’ambiente Da sinistra: Stefano Fracasso, Claudio Sinigaglia, Alessandro Bisato e Arturo Lorenzoni a Padova durante una manifestazione. A destra Stefano Cappelletti, ex senatore del M5s, in corsa per la carica di candidato presidente dei grillini in Regione.
prorogate a giovedì le votazioni sulla piattaforma rousseau
I grillini scelgono i 51 candidati Presidente, rebus Cappelletti Non ci sarà la consultazione per decidere se allearsi o meno con il centrosinistra Il ministro D’Incà sereno «Giusto correre da soli» PADOVA. Il M5S prolunga la consultazione on line sulla piattaforma Rousseau per la scelta dei 51 consiglieri regionali: tante le domande, proroga accordata a tutti. Per le regionarie di Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto si potrà votare fino alle 12 di giovedì 13 febbraio. Sciolto invece il dubbio alleanze: a fine maggio il M5s si
De Zen e Ostanel spiegano la strategia del movimento civico Sabato a Vicenza parte la campagna elettorale del docente padovano
«Pronti a sfidare la Lega di Zaia con l’investitura di tre sindaci» LA SFIDA
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rmai è deciso: Arturo Lorenzoni sabato si candida alla guida della Regione ed è pronto a sfidare Luca Zaia, con il sostegno della società civile che non si riconosce nei partiti ma si batte con-
tro la Lega di Salvini. Il coordinato politico de “il Veneto che vogliamo” ha appreso con entusiasmo della presa di posizione dei sindaci di Padova, Rovigo e Belluno a sostegno della candidatura di Arturo Lorenzoni a presidente della Regione. Giorgio de Zen, portavoce della lista, spiega che Loren-
zoni «con la sua esperienza civica maturata nell’amministrazione di Padova, ha tutte le competenze per poter ambire a governare il Veneto. L’assemblea di sabato prossimo va nella direzione di discutere questa ed altre ipotesi con tutte e tutti coloro che animano il nostro percorso». «Siamo convinti che un can-
presenterà da solo, con una lista civica civetta per abbassare il quorum dal 5 al 3 per cento. E male che vada, in consiglio regionale almeno due-tre grillini dovrebbero metter piede. Ma l’entusiasmo non manca, anche se agguantare il 10 per cento sembra impresa disperata. In ogni caso, anche il ministro Federico D’Incà considera inutile la consultazione per scegliere se allearsi con il centrosinistra o meno. Nel suo intervento a Selvazzano, il ministro aveva spiegato questa proposta con la necessità di condividere un’alleanza organica con il Pd, IV e LeU in
didato civico possa rappresentare al meglio il centro sinistra in questo delicato momento» prosegue Elena Ostanel, portavoce della lista. «C’è bisogno di una coalizione ampia a sostegno di un candidato, ma ancora di più c’è bisogno di una convergenza su alcuni temi fondamentali: investimenti sulla sanità pubblica, maggiore attenzione all’ambiente, investimenti nei trasporti ferroviari e politiche del lavoro che sappiano trattenere i nostri giovani in Regione. Ossia attuare scelte che vadano in controtendenza rispetto alle politiche leghiste. C’è bisogno di ritrovare le nostre comunità, di prestare attenzione ai territori dopo anni di governo all’insegna dell’individualismo che han-
modo da realizzare un fronte unitario contro la Lega di Zaia. In sala nessuno ha difeso l’idea e dopo due settimane di verifiche, il M5S ha deciso di tirare dritto. Nel frattempo sono stati nominati i sei facilitatori regionali. In primo piano le due senatrici: la veneziana Orietta Vanin e la vicentina Barbara Guidolin che godono della massima fiducia del nuovo capo politico Crimi. Le relazioni interne sono state affidate a Cristina Manes e ad Antonio Codemo, le relazioni esterne invece a Ulderica Mennella e a Simone Contro. Il team dovrà vagliare la regolarità
ELENA OSTANEL RICERCATRICE DELLO IUAV E PORTAVOCE DELLA LISTA IL VENETO CHE VOGLIAMO
Il “Veneto che vogliamo” mette assieme una rete di associazioni «Il centrosinistra ci deve aiutare»
del voto su Rousseau per la scelta dei 51 candidati da schierare contro Zaia e si annuncia un grande ricambio. Resta poi da definire la questione del candidato presidente. Jacopo Berti non si vuole ripresentare ed è probabile che come “capo” dei probiviri si trasferisca Roma, per controllare la regolarità dei versamenti dei 330 parlamentari al fondo di solidarietà del M5s. Chi è in ritardo rischia l’espulsione. Questione delicatissima, alla pari della trattenuta di 300 euro al mese per la Casaleggio associati. E il presidente che sfiderà Zaia? Il nome più gettonato è quello di Stefano Cappelletti, ex senatore, imprenditore, tenace avversario dei Pfas e della Pedemontana. Ha un solo handicap: ha già svolto due incarichi, uno in un Cdq a Padova. Otterrà la deroga? — Al.Sal. © RIPRODUZIONE RISERVATA
no portato il Veneto a perdere il treno dello sviluppo sostenibile. Quello di oggi non è il Veneto che vogliamo». L’appuntamento è per sabato 15 febbraio, dalle 10, 30 a Villa Lattes a Vicenza; la mattina i gruppi di lavoro continueranno a lavorare al programma che verrà poi sottoposto anche alle assemblee provinciali proprio per dare risalto ai territori, mentre il pomeriggio l’assemblea, dopo un momento assembleare di discussione, sceglierà il candidato da sostenere. Alle 17. 30 seguirà poi un incontro con Cecilia Guerra, sottosegretaria, organizzato dal coordinamento provinciale vicentino de “Il Veneto che vogliamo”. – © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 LA TRIBUNA
REGIONE
turismo
Itinerari, percorsi e sentieri uniti assieme in una sola App «Veneto Outdoor» conterrà informazioni dettagliate su tutti i luoghi d’interesse le istruzioni per raggiungerli e apprezzarli. E potrà essere aggiornata da tutti
Luigi dell’Olio MILANO. Dalle spiagge dell’Adriatico alle montagne delle Dolomiti, dalle valli e le alture della Lessinia alle colline di Conegliano e Valdobbiadene, dai percorsi lungo il lago di Garda e il Delta del Po, ai Colli Berici e ai circuiti termali. Ci sono già 129 percorsi disponibili su “Veneto Outdoor”, la nuova app per il turismo regionale accessibile direttamente tramite il proprio smartphone. Uno strumento utile ad attrarre e aiutare nell’orientamento i turisti stranieri e quelli che arrivano da fuori regione, ma anche per offrire un supporto a quelli locali, aiutandoli magari a scoprire luoghi insoliti e non sempre facilmente raggiungibili. In totale, 12.500 chilometri di itinerari e sentieri da esplorare a piedi, in bicicletta, a cavallo, con ciaspole o sci ai piedi, utilizzando come compagna di viaggio una guida digitale gratuita creata dalla Re-
Un momento della presentazione di ieri alla Bit di Milano
gione, che è possibile installare gratuitamente nei propri dispositivi, siano essi IOS o Android, scaricandola da Apple Store e Play Store. L’iniziativa è stata presentata ieri dal governatore Luca Zaia in occasione della Bit (Borsa Internazionale del Turismo), l’evento nazionale di riferi-
confermato rugge presidente
Il nuovo Comitato regionale di Bioetica si è insediato ieri PADOVA. L’assessore alla Sani-
tà della Regione Veneto ha insediato il nuovo Comitato regionale di Bioetica, organismo di grande importanza, riconosciuta anche all’Interno del Piano Socio Sanitario, la cui missione istituzionale consiste nella consulenza etica per l’amministrazione della Regione, nel supporto alla programmazione regionale e nel coordinamento della Rete Bioetica. Confermato alla presidenza il professor Massimo Rugge, anatomopatologo.
Componenti di area sanitaria: prof. Annamaria Molino (oncologa), prof. Gianluigi Cetto (palliativista), dott. Dario Mastropasqua (anestesista rianimatore), dott. Lorenzo Volpin (area chirurgica), dott. Ernesto De Menis (area internistica), dott. Alberto Burlina (genetista), dott. Gianfranco Juric Jorizzo (ginecologo), dott. Alessia Arseni (medico legale), dott. Massimo Bellettato (pediatra), dott Lamberto Pressato (medico di medicina generale), dott. Alberto Borto-
gli appuntamenti nel veneto
Polizia postale a scuola per il Safer Internet Day VENEZIA. Nell’ambito delle ini-
ziative promosse per celebrare il Safer Internet Day 2020, che quest’anno si celebra oggi, la Polizia postale e delle comunicazioni in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, ha organizzato workshop e dibattiti sul tema del cyberbullismo su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un’edizione speciale del progetto “Una vita da social” con lo svolgimento oggi in contemporanea di in-
Il logo dell’iniziativa
mento per il pubblico dei viaggiatori (con 1.100 espositori provenienti da tutto il mondo), in corso di svolgimento fino a oggi a Milano. In una fase in cui i consumi nazionali sono in stagnazione e la manifattura soffre, il turismo si muove in controtendenza, avendo registrato nei primi otto mesi del
lami (farmacologo). Tre sono i rappresentanti dell’area delle professioni sanitarie non mediche: dott. Paola Bissoli, dott. Christian Dall’Omo, dott. Annalisa Schiavon. Componenti di area non sanitaria: dott. Alessandra Bernardi e dott. Giovanna Zanini (bioeticiste), dott. Lucia Busatta e dott. Francesco Lippiello (giuristi), dott. Leopoldo Sandonà (filosofo della scienza), dott. Martina Celidoni (economista), dott. Samantha Serpentini (psicologa), dott. Aurea Dissegna (sociologa), dott. Daniele Venturini (assistente sociale), dott. Ilaria Vacca (esperta in comunicazione), dott. Patrizia Simionato (direttrice di Azienda Zero), dott. Sandra Miotto (Consigliera di parità), dott. Mirella Gallinaro (Garante regionale dei diritti della Persona).
contri nelle scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani. Gli incontri programmati con gli istituti scolastici del Veneto sono a Venezia all’Itis Zuccante di Mestre; a Belluno all’Istituto comprensivo 1 “Ricci”; a Padova all’Istituto Gramsci Einaudi; a Treviso al Comprensivo di Paese; a Verona all’Istituto Alighieri di Sant’Ambrogio Valpolicella; a Rovigo al comprensivo di Porto Viro l’incontro si svolgerà invece domani. La Polizia postale e delle comunicazioni, in occasione della celebrazione della Giornata mondiale della sicurezza informatica, incontrerà oltre 60 mila ragazzi uniti dallo slogan della campagna “insieme per un internet migliore”.
2019 84,4 milioni di arrivi internazionali, vale a dire il 2,2% in più rispetto all’anno precedente. Tornando all’iniziativa presentata ieri, Zaia ne ha parlato come di uno strumento fortemente voluto e la cui realizzazione ha richiesto considerevole impegno agli uffici regiona-
li. «È una novità assoluta a livello internazionale e tra i suoi pregi ci sono la semplicità e facilità di utilizzo, il fatto di essere alla portata di tutti e costantemente implementabile» ha sottolineato «Nel Veneto abbiamo chilometri di itinerari e di sentieri di ogni genere, di interesse sportivo ma anche di valenza naturalistica, culturale ed enogastronomica: non ha più senso segnalarli con la solita tabella attaccata a un palo che prima o poi cade o si rovina. Abbiamo quindi deciso di strutturare qualcosa di innovativo: bastano un paio di clic e da qualsiasi parte del Veneto scegli un percorso da fare, la app ti porta al luogo di partenza, indicandoti come raggiungerlo, e poi ti accompagna lungo il percorso stesso». Veneto Outdoor è la prima applicazione che promuove itinerari turistici sfruttando il modello “open data” certificato, una tecnologia che consentirà a enti, Pro loco e associazioni di richiedere l’inserimento dei percorsi da loro studiati e curati, ma lo stesso lo potranno fare gli appassionati, gli stessi fruitori della app, la cui esperienza e proposta di itinerario sarà caricata dopo essere stata validata da un Comitato di redazione che ne garantirà sicurezza e interesse. Nei prossimi mesi il data base sarà arricchito di contenuti, anche con le previsioni meteo e alcune informazioni di pubblica utilità. L’applicazione, inoltre, consentirà a chi si registra, di lasciare una recensione sull’itinerario e di assegnare, in base alle proprie valutazioni, un
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punteggio fino a 5 stelle. All’evento, che si è tenuto nel padiglione della Regione Veneto, che ospita numerosi enti e iniziative di promozione turistica, ha preso parte anche Mirko Lalli, ad Travel Appeal (che ha seguito gli aspetti tecnici dell’iniziativa), il quale ha evidenziato come tra i primati regionali vi sia anche quello di essere la prima Regione d’Italia per sensibilità sulle attività outdoor. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
report istat
Vacanze brevi e lunghe in calo ma solo in Italia Secondo il report “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero” dell’Istat, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia e Veneto si confermano le 5 regioni italiane più visitate, a cui quest’anno si aggiunge il Trentino Alto Adige. Queste sei regioni accolgono complessivamente il 52,7% dei viaggi interni. L’Istituto ha però rilevato nel 2019 un calo sia delle vacanze brevi (-13 per cento rispetto all’anno prima) sia in quelle lunghe (-4), in controtendenza rispetto alle tendenze mondiali. Il Veneto punta anche sul marchio Unesco per incrementare le visite: ospita interamente 5 siti, altri 3 in condivisione e punta a salire con il riconoscimento degli affreschi padovani e del giacimento di fossili di Bolca.
la ragazza di chiampo su vogue italia
Consigliere espulso dalla Lega per commenti razzisti sul web VICENZA. Quelle poche parole sulla «bellezza veneta bianca» gli hanno attirato prima le critiche di razzismo da parte della sinistra, cui si sono aggiunte quelle di Luca Zaia, e infine Daniele Beschin è stato espulso dal gruppo della Lega al Comune di Arzignano. Fatale a Beschin, che è anche coordinatore di Forza Nuova della provincia di Vicenza, sono stati i commenti su Facebook all’esultanza del sindaco di Chiampo per la modella concittadina Maty Fall Diba, diciottenne di origini senegalesi e italiana a tutti gli effetti, finita in copertina su Vogue Italia con tanto di scritta «Italia». «Per me una chiampese doc è una ragazza solare, bianca», aveva postato Beschin, e subito era stato ripreso dal sottosegretario all’Interno Achille Variati che ieri l’ha definita «una posizione semplicemente, incontrovertibilmente, disgustosamente razzista. Che non possiamo accettare e che è incompatibile con la funzione pubblica di un consigliere comunale». E ieri il presidente leghista del Veneto Luca Zaia ha rincarato la dose, sottolineando che «per noi è veneta al 100%, figurarsi se sto qui a fare distinzioni su dove è nata, è vissuta o si è formata», auspicando «una legge che tappasse la bocca» a chi
Maty Fall Diba, diciottenne di Chiampo sulla copertina di Vogue
in rete dice «cazzate». Ieri Beschin in un comunicato ha reso noto l’espulsione dal gruppo comunale leghista di Arzignano, sostenendo di essere stato vittima di «giochi di palazzo e guerre fratricide interne alla Lega che non mi riguardano». Quanto alle sue frasi «di razzismo non c’era nulla». «Il mio commento» sostiene Beschin «era riferito solo a dei canoni di bellezza e non al fatto che la bellissima Mati sia una ragazza italiana, fatto indiscutibile. La stessa cosa per intenderci varrebbe se un ragazza italiana vivesse
da tempo in Cina. Pur essendo integrata in quel paese rimarrebbe una bellezza italiana. Negare che ci sia una bellezza tipica della nostra terra, così come una tipicamente africana, asiatica, sudamericana e così via, è cadere nell’ipocrisia. Un’ipocrisia pericolosa che nega le differenze, anziché riconoscerne la bellezza e il valore. Il vero razzismo è di chi non vede la bellezza nelle diversità. Evviva dunque le diversità. Evviva chi non rinuncia ad essere se stesso, e auguro sinceramente a Maty il grande successo che merita». —