PassaParola Mensile italiano in Lussemburgo dal 2004
PUNTARE IN ALTO CARNEVALE IN SARDEGNA
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Anno XII, Numero 2 • Febbraio 2015
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EXPO A MILANO DA MAGGIO A OTTOBRE
Un nuovo anno per voi con qualità e passione
SCRITTORI E POETI DIETRO LE SBARRE DISLESSIA: COME AFFRONTARLA E CURARLA SAPORI DI VALTELLINA IN LUSSEMBURGO
[EDITORIALE]
CORAGGIOSI, ONESTI e LIBERI Foto copertina © Archivio Fondazione Sa Sartiglia Onlus
EDITORE PassaParola a.s.b.l. - 32, rue Demy Schlechter L-2521 Luxembourg DIREZIONE Paola Cairo - p aola@passaparola.info tel. 691 72 04 96 Maria Grazia Galati - mgg@passaparola.info tel. 621 75 80 50 REDAZIONE Remo Ceccarelli - remo@passaparola.info melia@passaparola.info Amelia Conte - a Elisa Cutullè - elisa@passaparola.info Mariagrazia Peresi - chikka@passaparola.info aolo@passaparola.info Paolo Travelli - p COLLABORATORI Valentina Agostini / Claudio Chirco Alessia D’Ippoliti / Daniela Fusillo / Marco Lenzi Gilda Luzzi / Rita Marsico / Matto Matto Giovanna Pandolfelli / Valentina Pettinelli Oswald-Santillo / Ornella Piccirillo / Oreste Sacchelli Cristina Salio / Eloisa Salomone / Sonia Sion VERSIONE FRANCESE Bernadette Aliberti GRAFICA E LAYOUT TESTATA Eleonora Costa - eleonora@passaparola.info ABBONAMENTI abbonamenti@passaparola.info Aderente a FUSIE e ClubMediaItalie www.passaparola.info info@passaparola.info
Anno XII - Numero 2 Febbraio 2015
Parlare, disegnare, perfino pensare in alcune parti del mondo è impedito da leggi non scritte che vincolano uomini e donne al silenzio. Non qui, non in Occidente, non nell’Europa culla dell’Illuminismo, che basa le sue democrazie sulla libertà di espressione e di opinione. È passato un mese dalla tragedia di Parigi e ne parliamo in questo nostro primo numero dell’anno. Per il senso di riparlarne. Per scongiurare ciò che colleghi e opinione pubblica temevano all’indomani dell’attentato. Ovvero l’oblio e l’indifferenza. Usciamo in edicola un mese dopo quel maledetto 7 gennaio 2015 in cui 12 redattori della rivista Charlie Hebdo sono stati uccisi brutalmente da due assassini. Così possiamo mantenere viva l’attenzione e attiva l’allerta. Tante le riflessioni che sono state fatte e che si possono ancora fare sull’episodio: sulla libertà d’espressione, sui limiti della satira, su quanto le religioni influiscano sulla vita degli uomini, sulla sicurezza, sull’integrazione, sulla laicità. Siamo stati Charlie e abbiamo marciato per la libertà d’espressione. Continuando a riflettere e a promuovere la parola libertà. Ai vignettisti martiri d’Oltralpe l’omaggio commosso della nostra Rivista per mano di Alessio Spataro, illustre vignettista italiano, è nella pagina a fianco. Coraggioso e dissacrante. Onesto e libero. Come erano i redattori uccisi in Francia. Come vogliamo esserlo noi. Che cerchiamo onestamente, tutti i giorni, di vivere in base alle idee di libertà, fraternità, uguaglianza. Maria Grazia Galati e Paola Cairo
CHIUSO IN REDAZIONE 28 gennaio 2015
SIAMO SU
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[OBIETTIVO SU...]
Italiani all’estero:
l’esodo continua TESTO Paola Cairo
Presentata a Roma lo scorso ottobre la 9a Edizione del Rapporto italiani nel Mondo 2014. Il Rapporto verrà illustrato in Lussemburgo il 10 febbraio presso la sede della Dante Alighieri
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el mondo sono 4.482.115 i cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) al 1° gennaio del 2014. L’aumento in valore assoluto rispetto al 2013 è di quasi 141 mila iscrizioni, il 3,1% nell’ultimo anno. La maggior parte delle iscrizioni sono per espatrio (2.379.977) e per nascita (1.747.409). Lungo il corso del 2013 si sono trasferiti all’estero 94.126 italiani - nel 2012 sono stati 78.941 - con un saldo positivo di oltre 15 mila partenze, una variazione in un anno del +16,1%. Per la maggior parte uomini sia nel 2013 (56,3%) che nel 2012 (56,2%), non sposati nel 60% dei casi e coniugati nel 34,3%. La classe di età più rappresentata è
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quella dei 18-34 anni (36,2%); a seguire quella dei 35-49 anni (26,8%). A riprova di quanto evidentemente la recessione economica e la disoccupazione siano le effettive cause che spingono a partire. I minori sono il 18,8% e di questi il 12,1% ha meno di 10 anni. Il Regno Unito, con 12.933 nuovi iscritti all’inizio del 2014, è il primo Paese verso cui si sono diretti i recenti migranti italiani con una crescita del 71,5% rispetto all’anno precedente. Seguono la Germania (11.731, +11,5% di crescita), la Svizzera (10.300, +15,7%) e la Francia (8.402, +19,0%). Dall’Italia dunque non solo si emigra ancora, ma si registra un aumento nelle partenze che impone nuovi interrogativi e nuovi impegni. Per Mons. Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, il Rapporto è «uno strumento culturale che si propone di trasmettere informazioni, nozioni, conoscenze sull’emigrazione italiana del passato e sulla mobilità degli italiani di oggi attraverso un linguaggio semplice e immediato, aiutando la lettura e la comprensione di questi complessi fenomeni sociali». Al volume - di oltre 530 pagine - hanno collaborato 55 autori con 47
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[OBIETTIVO SU...] PATRONATI A
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RISCHIO CHIUSURA La proposta governativa di ridurre sensibilmente il “Fondo Patronati” tramite la legge di stabilità avrebbe pesanti riflessi su tutte le organizzazioni, che sarebbero così costrette a chiudere molte sedi. Intervista a MARCO FRANCHETTI, responsabile del Patronato Acli Lussemburgo. Si è calcolato che il taglio strutturale al Fondo Patronati previsto dalla legge di stabilità non costituisce un risparmio per le casse dello Stato. A conti fatti, se lo Stato volesse mantenere lo stesso livello di assistenza garantito oggi dai Patronati, dovrebbe spendere molti più soldi di quanti ne sottrae al Fondo. Grazie al CE.PA (Centro Patronati costituito da ACLI, INAS, INCA e ITAL) a fine ottobre è stata lanciata la petizione “No ai tagli ai patronati” e in un solo mese sono state raccolte 1 milione di firme. Il 28 ottobre dello scorso anno i vertici del CE.PA hanno incontrato il Ministro del lavoro Poletti per chiedere la cancellazione dei tagli. Il 10 dicembre i Presidenti del CE.PA hanno consegnato il milione di firme al Presidente del Senato Grasso. Dopo le proteste dei cittadini, la Commissione Bilancio del Senato ha ridotto i tagli a 35 milioni di euro dei 150 previsti. C’è un rischio di chiusura anche per il Patronato Acli di Lussemburgo? Sì. Se non chiuderanno gli uffici, i patronati saranno comunque costretti a trovare nuove forme di sostentamento, non potranno più garantire la gratuità del servizio e l’uguaglianza di accesso ai diritti sarà cancellata. contributi ed approfondimenti dall’Italia e dall’estero. Quest’anno anche un capitolo destinato a Speciale Eventi con la prima parte dedicata alla Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e la seconda che, in previsione dell’Expo di Milano 2015, ospita una serie di saggi che testimoniano sia la storica presenza della Chiesa alle Esposizioni nazionali e internazionali che l’impegno e il legame dell’Italia emigrata per la ristorazione e il cibo: l’identità culinaria, la globalizzazione di piatti tipici, la prospettiva linguistica di italianismi e marchi associati al mondo della nutrizione, il contributo italiano alla cooperazione allo sviluppo nel settore dell’alimentazione. Un capitolo è firmato da DANIELA MANISCALCO, food blogger e vice-presidente della Dante Alighieri Lussemburgo, intitolato “Pasta e pizza: storia, miti e realtà di due specialità che definiscono l’identità della cucina italiana nel mondo”. Solo quando ci si convincerà delle opportunità che un italiano fuori dell’Italia ha di arricchire e valorizzare il Paese in cui è nato, probabilmente si capirà cosa significa effettivamente parlare di “risorsa migrazione”, dove per ricchezza non si intende solo quella economica, ma anche tutto ciò che di positivo ritorna in termini culturali. Il volume, fino alla scorsa edizione solo cartaceo, sarà disponibile anche nella versione e-book. PP m
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Sarebbero a rischio anche i posti di lavoro? Si calcola che il taglio previsto nella legge di stabilità metterà a “rischio posto di lavoro” il 70% del personale dipendente, ovvero più di 3000 persone. Chi sono e cosa chiedono gli utenti del patronato? Il 59% della nostra utenza ha più di 51 anni. Il nostro cliente si rivolge ai nostri servizi principalmente per essere aiutato nell’espletamento della domanda di pensione di vecchiaia, invalidità, reversibilità, disoccupazione, assegni familiari e altre prestazioni a sostegno del reddito. Inoltre, per molti italiani che risiedono all’estero rappresentiamo spesso l’unica fonte d’informazione e d’aiuto in materia di dichiarazione fiscale italiana, tributi locali come IMU, TASI e TARES e in materia di successione. Cosa significherebbe la chiusura per i vostri utenti? Da alcuni anni l’INPS ha avviato un processo di informatizzazione dei servizi che ha trovato impreparati molti connazionali, soprattutto quelli di vecchia immigrazione, che spesso non hanno accesso al mondo informatico. Per loro il patronato rappresenta l’unico accesso a tali servizi e quindi l’unico modo per far valere i propri diritti. Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS ha evidenziato che tali misure avranno ricadute negative sulla qualità dei servizi erogati dall’Istituto, che dovrà far fronte direttamente alle attività consulenziali e alle richieste di prestazioni avanzate dai cittadini, attualmente svolte in gran parte e con alti livelli di qualità e professionalità dai Patronati. (picci)
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SocietĂ Dante Alighieri Comitato Lussemburgo
[EUROPARLIAMONE] TESTO Claudio Chirco
LA QUALITÀ dell’ARIA
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A distanza di quasi un anno dalla fine della proclamazione dell’“Anno dell’Aria” è possibile fare il bilancio delle nuove conoscenze, delle nuove dichiarazioni e delle relative raccomandazioni su questo argomento
NUOVE CONOSCENZE Due grossi studi hanno portato nuove conoscenze su questi temi: la revisione di tutti gli studi REVIHAAP (Review of the evidence on health aspects of air pollution) e lo studio sugli esiti a lungo termine di numerose coorti europee ESCAPE (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects). REVIHAAP è il documento scientifico che risponde ai 24 quesiti posti dalla UE all’OMS. Il documento conferma l’esistenza di una relazione causale tra esposizione a inquinanti atmosferici (particolato Pm10, Pm2,5, ozono O3, diossido di azoto NO2 e diossido di zolfo SO2) ed effetti sulla salute. Inoltre, per quanto riguarda PM2,5, REVIHAAP mostra addizionali conseguenze per la salute anche a livelli inferiori a quelli precedentemente fissati dalle linee guida OMS (AQG 2005), sia per quanto riguarda la mortalità da esposizione a breve termine, sia per la morbilità e la mortalità da esposizione a lungo termine. Evidenze emergenti suggeriscono inoltre possibili relazioni fra esposizione a lungo termine a Pm2,5 e neuro sviluppo, funzione cognitiva e altre condizioni croniche come il diabete. A conferma che il miglioramento della qualità dell’aria si riflette in miglioramento della salute pubblica, REVIHAAP rileva che nelle aree metropolitane dove si è verificata una riduzione delle concentrazioni di questo inquinante l’andamento è fortemente associato a incremento dell’attesa di vita. ESCAPE è il progetto europeo sugli esiti a lungo termine da esposizione a particolato atmosferico, alle polveri sottili e ai composti azotati; misura gli effetti dell’inquinamento dell’aria in termini di mortalità e morbilità per malattie croniche su decine di migliaia di europei. Sono oggetto di studio anche: le soglie di rischio per esiti avversi perinatali, l’insorgenza di malattie respiratorie nei bambini e nell’adulto, l’insorgenza di malattie cardiovascolari negli adulti, l’impatto sulla mortalità generale e per cause specifiche e l’incidenza di tumori.
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L’
Unione Europea ha proclamato il 2013 “Anno dell’aria” per sensibilizzare governi e cittadini sulla necessità di ottenere un’aria più pulita. A tale proposito già dal 2008 l’Unione Europea aveva stabilito di riconsiderare i limiti del “particolato fine” (PM2,5) proprio nell’anno 2013, il cui valore identifica il materiale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche. Inoltre nel 2012 la stessa UE ha posto specifiche domande all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riguardo agli esiti dell’inquinamento dell’aria sulla salute per definire la revisione delle politiche comunitarie su questo argomento. Il problema dell’inquinamento atmosferico interessa tutta l’Europa, fra cui quattro regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Le specifiche ragioni sono riconducibili al forte tasso di urbanizzazione, all’alta densità di industrie, all’elevato traffico e alle peculiari caratteristiche geomorfologiche della pianura padana. Questi fattori influenzano in modo determinante le capacità dispersive dell’atmosfera e le condizioni di accumulo degli inquinanti, soprattutto nel periodo invernale, quando vi è uno sforamento dei limiti del PM10. Nel 2011 il rapporto dell’ONU sullo sviluppo ha evidenziato come in Europa si contino ogni anno più di 500 mila decessi dovuti all’inquinamento. Sulla base di queste cifre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha spronato la Commissione Europea a rendere più severa la direttiva sulla qualità dell’aria. A questo proposito si tenga conto che le soglie massime dell’OMS sono più stringenti rispetto a
Un anno dopo l’anno dell’aria
[EUROPARLIAMONE]
quelle europee, infatti la soglia del PM10 annuale per l’OMS non deve superare i 20 microgrammi per metro cubo, mentre per l’Unione Europea si tratta di 40 microgrammi. Sulla base di queste “pressioni” il Commissario all’ambiente, lo sloveno Potocnik (che nella nuova Commissione è stato sostituito dal maltese Karmenu Vella), si era prefissato l’obiettivo di rivedere in senso più stretto la Direttiva Qualità dell’Aria 2008/50/CE entro la fine del 2012 al fine di promuovere il 2013 come “l’anno dell’aria”. In vista della revisione della direttiva dodici regioni europee (Baden-Wurttemberg, Assia, Nord-Reno Westfalia, Catalogna, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Greater London, Stiria, Fiandre, Randstad) appartenenti a sette paesi d’Europa hanno costituito il gruppo informale di lavoro AIR, al fine di
E POSSIBILE MODIFICARE LA SITUAZIONE SENZA COMPROMETTERE ECONOMIA E SVILUPPO definire un messaggio comune da trasmettere alla Commissione europea. Non va omesso che esse rappresentano quasi 90 milioni di cittadini europei e oltre il 22% del Pil dell’UE. L’azione del gruppo si è svolta su due versanti: da una parte incontri tra funzionari regionali per lo scambio di best practices e raccolta di dati; dall’altra una crescente azione di lobbying a Bruxelles. Le dodici Regioni partner hanno lavorato congiuntamente, al fine di predisporre un position paper comune che è stato presentato al Parlamento Europeo. Il position paper ha proposto diverse misure
- semplificazione dei parametri di misura, ragionevolezza e proporzionalità delle decisioni, maggior accuratezza nel monitoraggio, inasprimento degli standard delle emissioni solo in presenza di una nuova tecnologia - volte ad influenzare la futura direttiva. La città di Londra, dove si verificò nel 1952 il grave incidente chiamato “la tragedia dello smog di Londra”, con più di 3000 morti in pochi giorni a causa dell’inquinamento atmosferico, oggi vanta livelli di qualità dell’aria entro le indicazioni di salubrità OMS. Questo dimostra che è possibile modificare la situazione senza compromettere economia e sviluppo. Del miglioramento della qualità dell’aria beneficerebbero soprattutto i bambini, fascia d’età che più subisce gli esiti dell’inquinamento nel breve periodo e che potrebbe evitare i danni da lunga esposizione. PP
[FINANZA] TESTO Eloisa Salomone
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Fondi sovrani cinesi all’arrembaggio!
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L’EUROPA è in VENDITA?
Fondi sovrani sono strutture d’investimento controllate da un governo o da organizzazioni governative, che investono su scala globale per mero profitto o per fini strategici. Si contano in tutto 62 fondi e si stima che il loro patrimonio dovrebbe raggiungere i 10 trilioni di dollari entro pochi anni. La parte del leone la fa la Cina: il China Investment Corporation (CIC) è il fondo più attivo con un patrimonio di 482 miliardi di dollari e sin dalla sua nascita è stato sempre considerato con un misto d’interesse e preoccupazione. Il suo obiettivo è quello di diversificare all’estero parte delle ampie riserve governative. La Safe Investment Company, il braccio operativo della State Administration of Foreign Exchange (custode delle imponenti riserve valutarie cinesi), mira invece a ridurre l’esposizione cinese alle fluttuazioni del dollaro. Il National Social Security Fund, principale fondo pensione cinese, si è specializzato in asset rischiosi e ad alto rendimento. A questi si aggiunge poi il ChinaAfrica Development Fund, un equity fund dedicato agli investimenti in Africa, costituito nel 2007 dalla China Development Bank. Complessivamente questi quattro fondi sovrani hanno una capitalizzazione stimata in 831 miliardi di dollari, da investire in Cina e all’estero. L’Europa rappresenta per molti versi una destinazione ideale per tali investimenti. Colpito dalla crisi, il nostro è un mercato invitante per chi, come Pechino, si può permettere di “fare shopping” su scala globale. Nato nella seconda metà del 2007 grazie all’incessante lavoro di lobbying all’interno del Consiglio di Stato da parte dell’odierno presidente Lou Jiwei, all’epoca viceministro delle finanze, il CIC si è subito imposto all’attenzione dei salotti buoni della finanza mondiale con importanti acquisizioni azionarie all’interno di Blackstone, Visa e Morgan & Stanley. Stando alle poche informazioni ufficiali disponibili, i fondi sovrani cinesi hanno realizzato operazioni come l’acquisizione da parte di CIC del 2,3% del fondo di private equity Apax Partners e del 14% del gruppo immobiliare britannico Songbird Estates Ltd. In realtà le attività dei fondi sovrani cinesi in Europa sono molto più consistenti.
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4,5 trilioni di dollari, ossia 3000 miliardi di euro. Questa è la cifra spaventosa a disposizione dei Fondi sovrani, che si stima peseranno come la terza potenza economica mondiale entro il 2015. Ma cosa sono esattamente? Il CIC, in particolare, sta concentrando una crescente parte dei propri capitali in Europa, soprattutto in grandi società che operano in settori strategici quali l’energia, il green-tech, l’auto motive e i beni di consumo. Un altro fattore che rende allettante il nostro continente agli occhi degli investitori asiatici è la quasi totale assenza di meccanismi di controllo degli investimenti esteri simili a quelli presenti negli Stati Uniti o in Australia (l’Unione europea finora non è andata oltre l’adozione di un documento programmatico). Infatti la Cina è notoriamente “allergica” ai regimi di trasparenza, pertanto i dati e le informazioni ufficiali sugli investimenti compiuti da Pechino purtroppo scarseggiano. Inoltre, una delle conseguenze più importanti della scarsa trasparenza dei fondi sovrani cinesi è l’impossibilità di verificare la distribuzione geografica complessiva del loro portafoglio. Altri due fattori che ci rendono così appetibili sono l’esistenza di mercati di capitali sviluppati e la presenza di grandi imprese con forte (per non dire disperato) bisogno di liquidità. È quindi probabile che le attività dei fondi sovrani cinesi in Europa aumentino sensibilmente nei prossimi mesi. Sarebbe pertanto auspicabile che i governi nazionali europei e le istituzioni comunitarie si sforzassero maggiormente per svolgere un’opera più assidua ed efficace di monitoraggio degli interessi di Pechino nell’Unione, al fine di evitare una sregolata “campagna acquisti” a nostre spese. PP
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[FEMMINILE PLURALE]
Una DOULA
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TESTO Sonia Sion
Intervista a LAURA VERDI Che cos’è una Doula? La doula è una figura di sostegno emotivo-pratico in gravidanza, travaglio-parto e dopo parto. In gravidanza la doula ascolta senza giudizio la madre e il papà e accoglie le loro emozioni o le loro domande, li informa sui servizi alla maternità offerti sul territorio, sui luoghi dove partorire e sui diversi professionisti
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Quante donne oggi sono sole nel delicato momento della gravidanza e del post-partum? La doula è accanto ai neo genitori nelle varie fasi prima e dopo il parto. Per conoscere questa figura più da vicino abbiamo intervistato la presidente dell’Associazione Doule Italia Laura Verdi e la doula Anna Oldani coinvolti nel percorso-nascita. Se lo desiderano, li accompagna alle visite e agli esami, li aiuta a creare un loro piano del parto. Durante il
travaglio-parto la doula è con la coppia dal momento in cui viene chiamata fino alle due ore dopo il parto, sia che la coppia scelga il
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[FEMMINILE PLURALE]
E PROPRIO PRENDENDO ESEMPIO DAL NOSTRO PASSATO E RECUPERANDO UN APPROCCIO NATURALE NEI VARI ASPETTI DELLA NOSTRA VITA CHE E NATO L'INTERESSE PER LA FIGURA DELLA DOULA Dopo il parto la doula è un grande aiuto in casa nelle prime settimane, che possono essere davvero impegnative e delicate per i neo-genitori. In questo periodo una persona di sostegno può guidare e rassicurare la neo-mamma. La quale deve far fronte a notevoli cambiamenti ormonali e fisici proprio nel momento in cui la presenza del piccolo trasforma radicalmente la sua quotidianità, tutta dedicata a scoprire e soddisfare le sue esigenze, con una responsabilità continua e un inaspettato grado di stanchezza. La neo-mamma può sentire con forza il bisogno di parlare con un’altra donna delle sue emozioni, delle preoccupazioni riguardo al
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neonato e alla sua vita. La doula può anche aiutare il neo-papà a trovare il suo modo per sostenere emotivamente e praticamente la sua compagna. La presenza della doula può essere quindi preziosa in questo periodo così importante per lo sviluppo della relazione futura tra la mamma, il papà e il bambino. Di cosa si occupa l’Associazione Doule Italia? L’A.D.I. (Associazione Doule Italia) è una rete di doule. Si tratta di un’associazione di categoria con durata illimitata che ha come scopo la promozione e lo sviluppo del ruolo della doula a livello regionale, nazionale e internazionale. In particolar modo si prefigge di realizzare il riconoscimento della figura della doula, la sua tutela culturale, sociale e giuridica, chiarendone esattamente le competenze e la professionalità. L’associazione sostiene la doula nell’acquisizione di un’adeguata preparazione; propone un sistema di supervisione in modo da seguire e monitorare i primi accompagnamenti; incoraggia una continua auto-analisi del suo operato; fornisce informazioni ai genitori, ai vari operatori, ai media per quanto concerne il ruolo della doula. Con l’Associazione vogliamo sostenere e incoraggiare tutte le persone che si prefiggono l’obiettivo di voler ascoltare,
accogliere, accompagnare con umiltà e rispetto le donne in gravidanza, nel delicato compito di neo-madre, neo-padre. Il nostro desiderio è incentivare buone pratiche di “maternage” e dedicare al primo incontro con il proprio bambino/a una cura particolare, rispettando il concetto della continuità (non allontanare il bambino dalla madre dopo la nascita per esempio, ndr), i tempi differenti e l’individualità di ogni essere, favorendo così un buon imprinting, base importante per la saluto-genesi del piccolo (uomo in divenire) e della sua famiglia. Sappiamo anche quanto è importante condurre il femminile a incontrarsi, così da voler supportare le nuove madri, accompagnandole in cerchi di solidarietà e condivisione. Il vivere frenetico della società ha portato solitudine, assenza di reti parentali e ci ha allontanati dal nostro sentire, per questo vogliamo con tutto il cuore ritrovare uno spazio di incontro dove il singolo ed il gruppo possano esprimersi in modo istintuale in tutta la loro essenza. L’A.D.I. si è costituita il 6 settembre 2010 come associazione di promozione sociale, diventando associazione di categoria il 14 dicembre 2011. La nostra Associazione ha una filosofia che stabilisce i principi dell’essere doula, un regolamento che definisce le norme di comportamento, un codice etico e deontologico cui tutti i soci aderiscono.
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LAURA VERDI
parto in casa con le ostetriche sia che decida per il parto in ospedale. La sua presenza fornisce un supporto emotivo in termini di sostegno empatico e contenimento rispetto all’affrontare e gestire le emozioni, lo stato di smarrimento e il dolore nelle diverse fasi del parto. La doula ascolta i desideri della coppia, si alterna con il padre nello stare con la madre, lo aiuta nel sostenere la sua compagna. La doula ha un atteggiamento premuroso nell’occuparsi della coppia in modo che i genitori possano dedicarsi completamente e serenamente a loro stessi e alla nascita del loro bambino. La doula, se la coppia lo desidera, nei giorni seguenti il parto scrive il racconto del parto in modo che rimanga un ricordo per la famiglia e anche per il bambino/a.
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Da quanti anni e prendendo esempio da quale contesto socio culturale si è sviluppato un interesse per questa professione? Nel passato esisteva una presenza forte della madre della neo-mamma o di altre figure femminili in grado di sostenere la mamma e il papà nel momento della nascita del loro bambino. Per le nostre nonne o bisnonne era normale prendersi cura dei fratelli più piccoli o dei vicini di casa e vivere la maternità nel quotidiano. Non era neppure insolito dover assistere a un parto. Il più delle volte, oggi, i neogenitori hanno poca esperienza su come crescere un neonato; la maggior parte delle donne non ha mai tenuto in braccio un bimbo appena nato; nascita e gravidanza vengono spesso vissute come patologie da ospedalizzare. È proprio prendendo esempio dal nostro passato e recuperando un approccio naturale nei vari aspetti della nostra vita che è nato l’interesse per la figura della doula.
Intervista ad ANNA OLDANI Come ti sei avvicinata a questa professione? Mi sono avvicinata all’esperienza della doula semplicemente leggendo un articolo nel quale si parlava di questa nuova figura di sostegno pratico ed emotivo alla donna in gravidanza, durante il parto e nel post parto. Ero in un momento particolare della mia vita, nel quale mi vedevo costretta a rivedere tutto ciò che professionalmente avevo costruito fino a quel momento e l’idea di poter essere d’aiuto ad altre donne che, come me, si sono trovate in difficoltà una volta diventate mamme, mi ha fatto battere forte il cuore. Ho chiamato subito Laura e lei mi ha aperto gli occhi su un mondo bellissimo. Che differenza c’è tra la Doula e l’ostetrica? La Doula e l’ostetrica sono due figure ben distinte, ma che possono
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ANNA OLDANI
[FEMMINILE PLURALE]
LA DOULA ASCOLTA, ACCOGLIE, INFORMA, POTENZIA LE NATURALI CAPACITA GENITORIALI DELLA DONNA E DELLA COPPIA e dovrebbero convivere a sostegno delle neo-mamme. L’ostetrica è la figura sanitaria, formata in ambito universitario per assistere la donna in tutte le fasce d’età, dall’adolescenza alla menopausa, sostenendola durante la gravidanza, il travaglio e il parto, il puerperio, l’allattamento e l’accudimento del neonato, fino all’anno di età. È la professionista che tutela e promuove la salute della donna e del bambino, che prescrive farmaci ed effettua esami strumentali; fra gli operatori sanitari è l’unica, insieme al medico, che ha una propria autonomia di diagnosi e di intervento. La Doula non è una figura sanitaria, non dà consigli se non richiesti: la doula ascolta, accoglie, informa, potenzia le naturali capacità genitoriali della donna e della
coppia, sostiene con rispetto e senza giudizio. La doula è una compagna premurosa, discreta, confortante, che sta vicina alla coppia nel momento più particolare della sua vita; una presenza continuativa che rassicura e rinforza le scelte genitoriali. Lo slogan delle Doule ADI è: i genitori in divenire sostenuti e accompagnati da una doula prendono coscienza che dentro di loro ci sono già una mamma e un papà competenti. Credi che le donne siano consapevoli della solitudine in cui si trovano nei delicati momenti di gravidanza, parto e post-partum? Le donne sono assolutamente consapevoli della solitudine nella quale si possono trovare durante la maternità e per questo motivo, spesso, la decisione di avere un figlio viene vista come una scelta coraggiosa... La società non aspetta, non rispetta i tempi della natura e dell’avvenimento meraviglioso che si sta compiendo durante una gravidanza. Le donne non hanno modo di ascoltarsi e di prendere coscienza della loro nuova condizione. Si sentono sole e disorientate nel nuovo ruolo di madri. PP
LA DOULA NEL GRANDUCATO Per maggiori informazioni sulle Doule in Lussemburgo: www.liewensufank.lu www.european-doula-network.org/doula/members/luxembourg.php
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[PERSONAGGIO]
ROBERTO TRAVERSINI
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oberto Traversini è nato a Cantiano (PU) e a tre anni è arrivato nel Granducato. Anni fa, quando lo intervistammo, manifestò poca simpatia per l’Italia, rea di aver costretto i suoi genitori all’emigrazione. Da allora qualcosa è cambiato: torna regolarmente presso la famiglia rimasta nel Belpaese e ha persino comprato la casa dove è nato. Intanto è diventato sindaco di Differdange, ha appena celebrato il primo matrimonio omosessuale del Paese, lavora 10-12 ore al giorno per cambiare il volto di una città a lungo vittima dell’immobilismo postindustriale. «Da sindaco - ci racconta - sono più libero rispetto a quando ero assessore, perché ho l’ultima parola sul Budget e più potere di iniziativa, quindi maggiore responsabilità verso la città». Terza città del Granducato, Differdange conta 24.300 abitanti, molti dei quali stranieri, sparsi su un vasto territorio con varie frazioni (Lasauvage, Niederkorn e Oberkorn). Ex centro della siderurgia lussemburghese assieme ad Esch/Alzette e Dudelange, oggi è un comune verde lanciato verso nuove sfide, che sta ampliando i suoi spazi culturali (da poco è stato inaugurato il Centro culturale regionale aalt Stadhaus). «Per capire meglio le esigenze di tutti - dice il sindaco - ho assunto due specialisti: uno in integrazione e uno in handicap. Mi piace conoscere i miei cittadini e parlarci faccia a faccia». Per questo esiste il gruppo di volontari degli abitanti Anima team, che regolarmente bussa alle porte e ne raccoglie le opinioni sull’operato della giunta. Il gruppo Baby Plus, invece, incontra i neo-genitori (con bambini da 0 a 3 anni), ai quali dispensa consigli ed eventualmente aiuto. Con un occhio rivolto al sociale e uno alla conservazione del patrimonio architettonico, Traversini ha firmato un decreto che proibisce agli immobiliaristi di abbattere le case individuali, per favorire progetti di restauro. Inoltre, a Differdange è nata la prima Agence immobilière sociale régionale, che recupera gli alloggi vuoti e li affitta a buon mercato a famiglie a basso reddito. Per Traversini «gli alloggi sono un problema nazionale. Vorremmo attirare le famiglie che arrivano e trovano i prezzi delle case esorbitanti,
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Un sindaco per amico Roberto Traversini è il primo ed unico sindaco-deputato dei Verdi lussemburghesi (déi Gréng) nato in Italia. Da uomo retto, ha scelto di restare quello di sempre. Pulito e libero
TESTO Paola Cairo e Remo Ceccarelli
soprattutto nella capitale; i nostri affitti non superano mai i 10 euro al metro quadro, in compenso garantiamo un pagamento regolare ai proprietari». Per creare una dinamica Traversini insegue pure la pista accademica: presto nascerà un nuovo liceo e si sta tentando di attirare a Differdange la futura facoltà di fisioterapia (per 500 studenti). Nel frattempo è stato restaurato un capannone dell’ARBED di 16.000 mq, trasformati in spazio creativo per artisti, artigiani e designer e che diventerà anche uno spazio di co-working (www.1535.lu). Segnaliamo anche il blog http://differdangechange.lu dove i cittadini possono proporre le loro idee per migliorare la città. «Perché Differdange è una città aperta in cui è importante vivere bene» conclude il sindaco. PP
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[TANTI ITALIANI FA]
DOV’È IL
TESTO Remo Ceccarelli
BABBO?
M
iniere, acciaierie, altiforni, costante rumore metallico dell’industria pesante, sirene, ciminiere, fumo, mezzi pesanti per strada, operai col berretto in testa e la bisaccia in spalla: questo era il contesto del quartiere Hoehl nell’industriale Esch/Alzette nella metà degli Anni ‘70. Pensate che a noi bambini desse fastidio? Nemmeno un po’. Anzi: era il nostro territorio, all’interno del quale “sguazzavamo”! Tendevamo a giocare fuori casa, tutti insieme come un branco. All’interno della Hoehl c’erano due comunità all’epoca; nella rue Jean-Pierre Bausch eravamo tutti italiani, nelle altre strade (rue Renaudin, place des Mines fra le tante) erano soprattutto lussemburghesi. Ovviamente frequentavamo la stessa scuola, ma finite le lezioni ognuno stava con i suoi amici della strada e, quindi, all’interno della propria comunità. Mentre le nostre sorelle ed i nostri fratelli più grandi si radunavano attorno ai cinquantini taroccati (di marca Kreidler e Zündapp soprattutto) per cimentarsi in giochi sempre meno fanciulleschi, noi piccoli eravamo ancora devoti al “Dio Pallone”. Ci chiamavamo Danilo, Luca, Marco1, Marco2, Maurizio, Baldino, Angelo, Claudio, Luigino, Gianni, Paolo… e Remo. Tiravamo
OGNI PAPA AVEVA OVVIAMENTE L'ORTO PIU FORNITO, MA SOLO IL MIO RIUSCIVA A FAR CRESCERE LE MELANZANE!
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Parafrasando la dedica di Donald Fagen sul disco The Nightfly, questo racconto rappresenta i ricordi che possono essere stati generati da un ragazzino cresciuto nei quartieri italiani del Sud del Lussemburgo durante gli Anni ‘70. Un ragazzino che assomiglia al nostro autore per altezza, peso e corporatura
calci alla sfera ovunque, contro i portoni dei garage (per la gioia dei proprietari!), in mezzo alle panchine contrapposte di un parchetto, sul marciapiede di casa o sul campo della Jeunesse. Finita la scuola ed i compiti tutti fuori a dispetto della pioggia o della neve. I nostri genitori lavoravano sodo e giustamente non dedicavano molto tempo a giocare con noi. Allora inventavamo mille giochi a seconda del periodo dell’anno. In inverno, ad esempio, la collina artificiale creata con la terra di riporto della miniera diventava una pista da slitta. Quella più lunga misurava circa 300 metri e la parte finale consisteva nei
vialetti contorti degli orti dei nostri padri. Volando giù per la pista a tutta birra non si vedeva chi veniva su dallo stretto sentiero per recarsi nel proprio orto e sventammo per miracolo mille pericolosi incidenti lanciandoci con la slitta contro le siepi spinate ai bordi dei sentieri. Inversamente ai rimproveri delle nostre mamme, le nostre giacche duravano poco. Si andava anche a pattinare sulla piazza principale del parco dove si svolge ancora oggi la Festa de’ l’Unità; alle prime gelate il Comune allagava la piazza ed il gioco era fatto. I rampolli delle famiglie benestanti si riconoscevano subito dai pattini e
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[TANTI ITALIANI FA]
dalle eleganti piroette, mentre noi figli di operai sfoggiavamo i soliti scarponi ed uno stile “diversamente artistico”. Durante la bella stagione organizzavamo dei barbecue sulla nostra collina. Avevamo costruito una sorta di riparo con delle grosse pietre ed alcune lastre metalliche arrugginite e grigliavamo montagne di salsicce e cotolette, accompagnate da patate cotte nella cenere. Quando passava la guardia forestale, non solo non ci intimava di spegnere il fuoco, ma a volte ci “scroccava” pure una patata. Sapeva che non avremmo mai creato dei danni, dato che conosceva tutti i nostri genitori: esempio di strategia del terrore in piena guerra fredda. Con gli stessi materiali di fortuna costruivamo anche delle casette in mezzo ai rovi. Non indossando giacche, gli strappi li facevamo direttamente sulla pelle (che sarebbe ricresciuta), sicché a casa nessuno ci sgridava. Sempre in estate il quartiere si trasferiva compatto in ogni fine settimana soleggiato nella zona degli orti. All’ombra degli altiforni distanti circa 500 metri imparai a leggere l’italiano da solo grazie ad alcuni vecchi Topolino: avevo sette anni. I nostri padri coltivavano delle verdure che reputavano sane. Oggi sorge qualche dubbio in merito, ma all’epoca ci divertivamo a vangare insieme a loro e a cogliere i frutti sugli alberi. Ogni papà aveva ovviamente l’orto più fornito, ma solo il mio riusciva a far crescere le melanzane! Il quartiere e gli orti erano separati da due binari
di ferrovie. Uno era il treno a scartamento normale che passava rumorosamente a dieci metri dalla mia stanza da letto, mentre l’altro era il treno elettrico a scartamento ridotto che scendeva dentro le miniere per caricare
MENTRE NOI GIOCAVAMO, LO SPIRITO DEL MONDO DEL FERRO AVEVA GIA SEGNATO INDELEBILMENTE LE NOSTRE GIOVANI ESISTENZE il materiale estratto. Avevamo adibito a nascondino la zona fra orti e case. Passavamo in mezzo ai treni che circolavano a velocità ridotta, con i meccanici che ci redarguivano solo per formalità. Ci nascondevamo all’interno delle cabine rigorosamente aperte o nei vagoni e ci piaceva sentire il rumore creato dai sassi frantumati fra le ruote dei treni e le rotaie. Una grossa piazza segnava il confine tra la Hoehl ed il quartiere Grenz (frontiera). Anche lì si giocava a pallone e a tennis, usando delle racchette approssimative e, a mo’ di rete, una corda legata a due biciclette. In pratica, l’unica differenza nel paesaggio consisteva nel vedere gli altiforni dell’Arbed TerresRouges dall’altra parte. Un lato della piazza era delimitato da una rete alta, oltre la quale circolava un altro treno che alimentava gli altiforni e portava via la famosa
Schlacke, le scorie arancioni e bollenti come la lava, residui della colata del ferro utilizzati nella costruzione delle strade. Gli italiani avevano coniato il neologismo “slacca” per questa parola tedesca. Spesso il pallone finiva oltre la rete ed i meccanici di buon cuore si fermavano per restituircelo. Una volta, però, il pallone fece una parabola impossibile finendo direttamente sopra al vagone speciale carico di slacca, sciogliendosi ancor prima di toccare la vasca di liquido arancione, tale era la temperatura. A volte penetravamo anche di nascosto nell’acciaieria. Era un luogo affascinante e pieno di oggetti preziosi per noi, come quelle sfere da cuscinetti di ferro di ogni dimensione, che poi scambiavamo a scuola. Non siamo mai stati presi dalle “guardie“. Quasi mai, insomma… Le giornate degli adulti erano ritmate dai tre turni lavorativi, puntualmente sottolineati dal suono stridente di una sirena alle 6, alle 14 ed alle 22. Mentre noi giocavamo, lo spirito del mondo del ferro aveva già segnato indelebilmente le nostre giovani esistenze. Infatti, quando la sirena suonava in orari diversi da quelli stabiliti significava che c’era stato un incidente all’ARBED. Per un attimo breve ma infinito tutti noi bambini diventavamo piccoli adulti ed i nostri occhi esprimevano la stessa angosciante domanda: «Dov’è il babbo?». Per fortuna, la sirena non ha mai suonato per i padri del mio quartiere, ai quali dedico questo umile ricordo. PP
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[ONDE SONORE]
IN CONSOLLE:
RICKY MONTANARI TESTO Paolo TravellI (ha collaborato Marco Lenzi)
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Una passione per la musica house e il mondo delle discoteche, un dj che ha contribuito all’amore per la musica tutta, un articolo da condividere con gli amici di gioventù. Il nostro collaboratore intervista uno dei dj più famosi d’Italia e racconta un po’ di sé
d oggi rimani uno dei più grandi dj esistenti in Italia e in Europa. Come nacque questa tua infinita passione? Direi che inizialmente la “malattia” è iniziata “trafficando”, all’età di 8/10 anni, con una collezione di 45 giri portata in Italia dai miei zii residenti in Inghilterra. Poi ho frequentato un club vicinissimo a casa mia, dove al tempo suonava Marco de Rossi (il fratello dell’attrice, ndr), il quale mi ha insegnato i primi rudimenti di tecnica di missaggio. Di lì a poco nello stesso club ho iniziato ad organizzare dei sabati pomeriggio per i compagni delle scuole medie. Alla fine degli Anni ‘80 arrivò da Chicago un fenomeno musicale molto profondo denominato house, che sconvolse il mondo della notte europeo e italiano e i cui effetti si fecero sentire soprattutto sulla riviera romagnola. Quando capisti che questo fenomeno sarebbe diventato uno dei momenti più importanti della storia delle discoteche mondiali? Praticamente da subito. Quando suonavi quei pezzi pazzeschi la pista esplodeva; ed erano le sintesi perfette di tutta la musica ballata da noi in quegli anni, che univa influenze disco, soul, electro. In quei tempi Riccione era il punto di ritrovo di tutti i “clubber” (e non solo) che per la prima volta si trovavano a passare nottate molto trasgressive tra rave party e locali che avevano orari d’apertura “scandalosi” per l’epoca. Tu eri resident in discoteche come DIABOLIKA, ETHOS MAMA CLUB, VAE VICTIS. Un periodo bellissimo e probabilmente irripetibile dal punto di vista del popolo della notte. Quali erano gli elementi principali del divertimento di quei tempi? Riccione era un’Ibiza mancata. Con un’affluenza di pubblico veremente eterogeneo e multiculturale, la spensieratezza, ma anche senz’altro una tradizione danzereccia che in quella zona affonda le proprie radici fin dal primo Dopoguerra. Un vero e proprio punto di riferimento per tendenze musicali e non. I locali che hai nominato sono stati l’avanguardia musicale e modaiola di quello che, in seguito, sarebbe diventato un fenomeno di massa.
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Ero presente molto spesso a Riccione nei locali e da testimone posso dirti che la passione per la musica era uno degli elementi trainanti per affrontare viaggi chilometrici per ascoltare dj come te, Flavio Vecchi, Massimino oppure Gemolotto e Leo Mas. Com’è adesso il rapporto dei “clubber” con la musica? È ancora importante per il pubblico seguire i dj e le loro creazioni sonore? Adesso il pubblico è preparatissimo grazie al web, sa tutto, conosce la musica e tutti i dj. Penso che tutto ciò sia positivo per noi. Recentemente ci sono molti disco revival (come per esempio quello di qualche settimana fa al MATIS di Bologna) che cercano di ripetere le situazioni del passato, riattualizzandole ai nostri giorni. Come ti sembrano queste celebrazioni e quali sono le maggiori differenze tra quelle dell’epoca e quelle di oggi? Non sempre queste celebrazioni riescono in quell’intento. Al Matis invece, grazie soprattutto all’amore che unisce il pubblico dell’Ethos (discoteca degli Anni ’80, ndr) con l’amore che ci abbiamo messo nell’organizzarlo, credo si sia scatenato qualcosa di magico. Infatti è stato un party meraviglioso, con quell’atmosfera di festa che era un po’ che non vedevo.
PP
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© Umberto Fara
CARNAVAL EN
[PASSAPAROLA POUR TOUS]
Le carnaval sarde, débuté avec les feux de Saint Antoine le 17 janvier, finit avec le Carême. Découvrons une tradition régionale italienne encore peu connue. En partant de la province de Cagliari, se trouve Sestu. Le carnaval de Sestu offre une atmosphère magique et rituelle. La commune organise des fêtes masquées, des attractions, et le traditionnel défilé ethnique et allégorique à travers la ville avec la participation des associations folkloriques. La tradition ancestrale est encore plus forte à Sinnai. Le jour du carnaval, se déroule la parodie d’une battue de chasse aux cerfs et aux sangliers avec des masques et en compagnie de chasseurs. La “Pariglia” (acrobaties traditionnelles à couper le souffle menées par d’ardents cavaliers en provenance de toute la Sardaigne) est prévue cette année le dimanche. A Oristano, le carnaval est synonyme de “Sartiglia” : une manifestation équestre, anciennement appelée manège, unique en son genre. Dernier dimanche et dernier mardi du carnaval. Cette année, la Fondation Sa Sartiglia onlus (www.sartiglia.org) organise plusieurs visites guidées en ville et dans les environs. Vers le nord est se trouvent les masques traditionnels du carnaval de Ortueri (NU). Entre janvier et février, des figures grotesques, réminiscences des anciennes origines pastorales, défilent dans les rues de Mamoiada (province de Nuoro). Dans les villages, de nombreux feux sont allumés, autour desquels se déroulent les mystérieuses danses des Mamuthones et Issohadores, typiques masques locaux. PP
© Archivio Fondazione Sa Sartiglia Onlus
Sardaigne
© Cesare Gerolimetto
VENEZIA A BAS COUT
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Un saut à venise pour le carnaval ? ou à tout autre moment de l’année pour un romantique apparté ? la tentation est grande mais les coûts d’hébergement élevés. Mais il y a une solution. Elle se trouve à Meolo petite localité située à quelques km de la Sérénissime, où se trouve le B&B d’Ornella MAZZON qui propose des chambres avec petit déjeuner à 25 euro par personne (diner éventuellement pour 15 euro, vin et café compris). Possibilité de navette vers les aéroports Marco Polo de Venise et Antonio Canova de Treviso (ce dernier est desservi par Ryanair). Il est aussi possible de faire des excursions à des prix abordables. L”aubergiste” (pour le dire à la façon de Goldoni!) parle italien, français, anglais et espagnol : ornella.mazzon@hotmail.it PassaParola Magazine
Donner la parole aux détenus à travers l’écrit 500 textes sont parvenus de toutes les prisons d’Italie, 26 finalistes sélectionnés (20 pour la section “Adultes”, 6 pour la section “Mineurs”). Cela donne un livre “Le Jardin en béton armé” (éditions ERI) qui rassemble 26 histoires qui parlent de solitude dans le brouhaha de la prison et de dialogue silencieux avec la conscience. Salvatore Saitto est le gagnant de la quatrième édition du Prix Goliarda Sapienza. “Histoires de prisons” unique prix littéraire en Europe dédié aux détenus adultes et mineurs, accompagnés dans cette expérience littéraire par des auteurs importants. Une section Poésie a été introduite pour la première PP fois cette année.hh
A Rome a été présentée en octobre dernier la 9ème Edition du Rapport «Italiens dans le Monde 2013». Ce rapport sera illustré à Luxembourg le 10 février au siège de l’association Dante Alighieri. Un chapitre est signé par Daniela Maniscalco food-bloggeuse et vice-présidente de la Dante Alighieri Lussemburgo, intituté «Pâtes et pizzas : histoire, mythes et réalités de deux spécialités qui définissent l’identité de la cuisine italienne dans le monde». Auparavant disponible seulement en version papier, l’ouvrage sera aussi disponible en version électronique. PP
SAveurs Et TRADItIONs De la region de VALTELLINA
[PASSAPAROLA POUR TOUS]
Italiens à l’étranger : l’exode continue
Un week-end exceptionnel entièrement dédié à la tradition gastronomique de cette région. Trois Rendez-vous dans trois restaurants italiens différents ; menus et prix identiques. Cuisiniers en provenance d’Italie spécialement pour cette occasion (famille Bruni Bettini)
Menu prix fixe : 35 euro (hors boissons) RÉSERVATION NÉCESSAIRE
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ISIR
A VOUS DE CHO
ina la della Valtell o a s re b n o c Antipasto ista e insalata m is ) - eventuale b (* o li g e T i d Pizzoccheri Dolci tipici
JEUDI 26 février 2015 - 20h00 Boccondivino - Tél. 26 54 72 58, rue de la Gare / Esch sur Alzette
VENDREDI 27 février 2015 - 20h00 Bloom - Tél. 26 38 99 16 15, rue des Jardiniers / Luxembourg
SAMEDI 28 février 2015 - 20h00 Circolo Curiel - Tél. 49 17 50 107, rte d’Esch / Luxembourg (*)Teglio est une localité touristique située dans le nord de la Lombardie, au milieu des Alpes. C’est le terroir d’origine des Pizzoccheri pâtes maison à la farine de sarrasin, assaisonnées de fromage et beurre de la vallée, accompagnées de choux et de pommes de terre. C’est un humble plat d’origine paysanne, savoureux et nourrissant. Idéal en période hivernale.
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[DESTINAZIONE ITALIA] TESTO Paola Cairo e Amelia Conte
© Umberto Fara
Carnevale in
SARDEGNA La parola Carnevale in sardo è Carrasecare, ovvero “carne da tagliare”, che ricalca il rito dionisiaco del sacrificio della vittima da offrire alla madre terra affinché possa essere più fertile. Il Carnevale sardo, cominciato con l’accensione dei fuochi di Sant’Antonio il 17 gennaio, finisce con la Quaresima e svela uno dei lati più sconosciuti e interessanti della Regione
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artendo dalla provincia di Cagliari troviamo Sestu, comune agricolo alle porte del Medio Campidano, che trae il suo nome dalla sesta colonna militare, trovata nel paese, con la scritta Ad sextum lapidem, ad indicare la posizione che anticamente aveva sulla strada per Porto Torres. Il Carnevale di Sestu offre un’atmosfera magica e rituale. Morte, acqua, terra e rinascita sono gli elementi essenziali su cui s’impernia questa rappresentazione. Protagoniste sono le maschere zoomorfe S’Orku Foresu e Mustayonis. La prima, carica di campanacci, avvolta in una pelle nera d’animale, con lunghe corna sul capo, viene legata alla vita da una corda tenuta all’estremità dai Mustayonis, un gruppo armato di verghe d’olivastro e canne, vestite con abiti smessi, sonagli e fazzoletti neri in testa. Durante il tragitto s’Orku tenta di sottrarsi al controllo dei guardiani, ma viene strattonato, gettato a terra e percosso con i bastoni. Il Comune organizza feste in maschera, pedalate e la tradizionale sfilata etnica e allegorica per le strade del paese con la partecipazione delle associazioni folkloristiche, culturali, musicali e sportive locali e dei gruppi di maschere tradizionali: S’Urtzu e su Pimpirimponi di Sadali; Is Cruzzonis di Siurgus Donigala; Is Facciolas di Villaputzu; Sa Maschinganna e sa Maiaja di Busachi; Maimonis e Grastula di Gadoni; Is Mustayonis e s’Orku. La tradizione ancestrale si fa ancora più viva a Sinnai. Non a caso Is Cerbus (il cervo), la tipica maschera sinnaese le cui radici affondano già nell’800, è arrivata immutata fino ad oggi. Nel giorno di Carnevale viene messa in scena la parodia di una battuta di caccia ai cervi Is sirbonis e ai cinghiali mimetizzati e mascherati,
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“SOS MAMUTHONES” e “SOS ISSOHADORES” di Mamoiada sono due figure che si esibiscono insieme, ma sono ben distinte, caratterizzate sia dal diverso abbigliamento che dal modo di muoversi. I Mamuthones vanno accompagnati dagli Issohadores, portatori di soha, una lunga fune in giunco. Sul dorso del Mamuthone, legato da una serie di cinghie in cuoio con campanacci e sonagli, è il sacarriga. Durante la sfilata essi sono rigorosamente abbigliati in nero e pelli i primi e in rosso i secondi. Tutti indossano una maschera. La cerimonia solenne, ordinata come una processione, è allo stesso tempo una danza: “una processione danzata” come l’ha definita l’etnologo Raffaello Marchi, che per primo, negli Anni ‘40, ha osservato molto da vicino questa manifestazione. (Fonte: luigiladu.it)
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[DESTINAZIONE ITALIA]
CAGLIARI
ere.it
www.museodellemasch
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Fondazione
Sa Sartiglia
Onlus
Un viaggio culturale tra le maschere più rappresentative del Carnevale barbaricino, che testimoniano l’antico rito dionisiaco dal sapore selvaggio e cruento.
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DOVE DORMIRE
Museo delle maschere mediterranee di Mamoiada
B&B Marina Poetto In una bella villetta moderna sul lungomare Poetto, la famosa spiaggia cagliaritana, la proprietaria riceve i clienti sempre col sorriso! Stanze accoglienti con terrazzo e connessione wifi. www.marinapoetto.it T Hotel Ottimo hotel per vacanze e viaggi d’affari. L’imprenditore Cualbu ha rilevato una struttura già esistente e in collaborazione con lo Studio Planarch di Roma ha realizzato un hotel che è parte integrante della riqualificazione urbana cittadina. Con centro benessere e ristorante per vegetariani, iposodici e celiaci. www.thotel.it
© Arc
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ORISTANO
alla quale partecipano anche i cacciatori sassodoris, che, appostati insieme ai cani canaxu, li attendono pazientemente. Dopo la cattura le prede vengono portate al centro della piazza dove festeggiano con urla e spari e portano a casa i trofei in una carovana trionfale. Questa rappresentazione è l’eterna lotta tra uomo e natura. La tradizionale Pariglia (acrobazie mozzafiato messe in atto da arditi cavalieri provenienti da tutta la Sardegna) quest’anno è prevista la domenica. Nelle loro spettacolari gesta i cavalieri hanno l’obiettivo di rompere la pentolaccia (sas Padeddas), ma solo i migliori ci riescono. Le esibizioni con i cavalli rappresentano il fulcro della festa. Ad Oristano Carnevale è sinonimo di Sartiglia: una manifestazione equestre, anticamente detta giostra, unica nel suo genere. Si svolge l’ultima domenica e l’ultimo martedì di carnevale. Componidori, cavalieri, gremi (antichi sodalizi, ora associazioni), tamburini e trombettieri ne sono i protagonisti. La figura che la domina è quella de Su Componidori, un cavaliere che dopo un affascinante rituale di vestizione - per mano delle massaieddas, abilissime ragazze vestite dell’antico costume tradizionale oristanese - si trasforma nel re della festa. Essa è legata sin dal nome alla sorte e alla fortuna. I 120 cavalieri lanciano i propri cavalli in uno sfrenato galoppo nelle strette vie del centro
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Hotel Regina d’Arborea La struttura è considerata una delle massime espressioni dell’edilizia sarda del XIX secolo. Dedicato a Eleonora d’Arborea, giudicessa del Regno (una figura storica molto amata in Sardegna, alla quale si deve il riordino e la sistemazione degli ordinamenti giuridici locali e l’aggiornamento della Carta de Logu, promulgata dal padre), il palazzo storicomonumentale è stato recentemente ritrutturato sotto la supervisione della Soprintendenza per i beni architettonici delle province di Cagliari e Oristano. Le sette camere dell’albergo, tutte con bagno privato, sono arredate con i mobili originali della casa permettendo all’ospite di rivivere emozioni e sensazioni del passato, usufruendo allo stesso tempo della tecnologia moderna. www.hotelreginadarborea.com B&B Camera con vista Recentemente ristrutturato, arredato in stile sardo con arazzi e tessuti tipici, questo b&b al centro di Oristano, dotato di 3 camere con bagno, fornisce anche libri, giochi da tavolo, biciclette, parcheggio privato ed organizza escursioni in barca a vela. www.bebcameraconvista.com
MAMOIADA... Bed&Breakfast Da Titina Una grande villa comoda da raggiungere con un giardino molto ampio da cui si gode una splendida vista panoramica. Camere spaziosissime e confortevoli. Accesso indipendente, parcheggio riservato. Animali graditi. www.bebdatitina.it
...E DINTORNI
Nel cuore della Barbagia, a 7 km dal centro di Oliena, tra olivi e viti secolari, appoggiato sulle pendici del Sopramonte, c’è l’hotel Su Gologone, gestito dalla cooperativa turistica. Ogni camera è un tassello di memoria sarda, una piccola opera d’arte artigianale cesellata su momenti della vita e della fatica di pazienti tessitrici, pastori nomadi, abili artisti. Inoltre viene proposto un giro nelle cantine per la degustazione di vini e olii, nelle botteghe d’arte e nell’orto delle erbe. Assicurato il cinema sotto le stelle. www.sugologone.it
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DOVE MANGIARE CAGLIARI
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Trattoria Lillicu Nel quartiere della Marina (di fronte al porto) la Trattoria Lillicu è consigliata dai cagliaritani per genuinità e tradizione. Ambiente rustico, tavoli in comune. Abbondanti gli antipasti, ottimi gli spaghetti alla bottarga e quelli ai ricci di mare. Tel. +39 070 652970
ORISTANO Locanda da Renzo Da 25 anni punto di riferimento della ristorazione, Renzo Corona apre solo il fine settimana. Ubicata in una zona tranquilla a solo 1 km da Siamaggiore (OR), la locanda vanta una piscina all’aperto, un giardino e sistemazioni climatizzate in stile tradizionale sardo. Specialità di pesce e vini sardi. www.darenzo.it
MAMOIADA Badu Orgolesu Azienda agricola, pranzi tipici con prodotti genuini, possibilità di campeggio. Tel. (+39) 078456503. Cell.: (+39) 3280977639
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con l’obiettivo di infilzare con una spada una stella d’argento appesa lungo il percorso. Cavalli e cavalieri, divisi in gruppi di tre, compiono coraggiose ed emozionanti coreografie. Quest’anno la Fondazione Sa Sartiglia onlus (www.sartiglia.org) organizza varie visite guidate in città e nei dintorni. Tra queste quella sul percorso della Sartiglia. I turisti, partendo dalla sede della Fondazione, visitano la Cattedrale di Oristano, sede della Cappella del Gremio dei Falegnami, il centro di documentazione della Fondazione e la mostra documentaria “Le carte della Sartiglia”. Un’occasione speciale per vivere tradizioni antiche e per visitare la Penisola del Sinis e la provincia di Oristano, ricca di punti d’interesse storico-culturali ancestrali. Proseguendo verso Nord Est troviamo I Sonaggiaos e s’Urtzu, che rappresentano le tradizionali maschere del carnevale barbaricino di Ortueri (NU), situato nel cuore dell’isola. Balli in maschera e carri allegorici accompagnano le maschere presenti nel Carnevale ortuerese dall’inizio del ‘900. I’ sonaggiaos sono scomparse dalle scene tradizionali solo durante il Fascismo, in seno alle misure restrittive che portarono al divieto dell’uso delle maschere nei luoghi pubblici. Riscoperte di recente, sono state riportate alla ribalta dalla comunità ortuerese. Esse sono la personificazione del gregge: la pelle di pecora bianca e la faccia annerita dalla fuliggine hanno il compito di celare i connotati umani per trasformarli in animali. S’Urtzu fa la parte della bestia e aggredisce Is Sonaggiaos; si arrampica su case ed alberi, grida e si dimena rotolandosi per terra, inscenando l’eterna lotta del bene contro il male. Tutta la ritualità è accompagnata dalle ritmiche cadenze segnate dal suono dei campanacci. Tra gennaio e febbraio figure grottesche, reminiscenze delle antiche origini agro-pastorali, sfilano per le strade di Mamoiada (provincia di Nuoro). I Mamuthones, uomini travestiti da satiri con pesanti campanacci sulle spalle, si esibiscono in occasione della festa di sant’Antonio (17 gennaio), quando avviene la prima uscita, l’accensione del fuoco, la processione, la benedizione ed infine la sfilata. I Mamuthones escono nuovamente la domenica e il martedì del Carnevale mamoiadino (15 e 17 febbraio). In tanti paesi sardi vengono accesi numerosi falò intorno ai quali si svolgono le misteriose danze dei Mamuthones e Issohadores. Il rito sembra avere un significato apotropaico (ovvero che allontana o annulla influssi maligni, ndr) o propiziatorio. Il rumoroso ballo dei sonagli servirebbe ad allontanare il male e favorire annate agrarie abbondanti. PP
VENEZIA LOW COST Un salto a Venezia per il Carnevale? oppure in un qualsiasi periodo dell’anno per una fuga romantica? La tentazione è grande, ma spesso anche i costi di alloggio. Però la soluzione oggi c’è e si trova a MEOLO, piccola località a pochi chilometri dalla Serenissima, dove sorge il Bed & Breakfast di Ornella Mazzon, che propone alloggi con prima colazione a 25 euro a persona (la cena, eventualmente, a 15 euro - vino e caffè compresi). Possibilità di servizio transfer con gli aeroporti Marco Polo di Venezia e Antonio Canova di Treviso (quest’ultimo servito da Ryanair). È possibile anche effettuare delle escursioni a prezzi abbordabili. La “locandiera” (per dirla alla Goldoni!) parla italiano, francese, inglese e spagnolo: ornella.mazzon@hotmail.it (MGG)
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[PASSA...PAROLE]
DARE VOCE AI DETENUTI ATTRAVERSO
laparolascritta TESTO Gilda Luzzi
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alvatore Saitto è il vincitore della quarta edizione del Premio Goliarda Sapienza “Racconti dal Carcere”, unico premio letterario in Europa dedicato ai detenuti adulti e minori, affiancati in questa esperienza letteraria da importanti scrittori e che quest’anno per la prima volta ha aperto anche una sezione di poesia. Il Premio è nato dall’intuizione della giornalista Antonella Bolelli Ferrera, incuriosita dall’esperienza di Goliarda Sapienza, la scrittrice che aveva vissuto una parte della sua vita in carcere e che, una volta libera, l’aveva ripercorsa nel suo libro “L’Università di Rebibbia”. Dunque, la detenzione fu per lei fonte di ispirazione e un’opportunità. Questa l’idea del premio: dare voce ai detenuti attraverso la parola scritta e una possibilità di riscatto. In questa edizione si sono cimentati con la penna profughi di guerra, narcotrafficanti, killer della mafia, rapinatori, omicidi, collaboratori di giustizia: ventisei voci molto diverse che raccontano storie di violenze in famiglia, di abusi subiti ed inflitti, di esecuzioni a sangue freddo, di suicidi in cella, di bambini avviati alla criminalità. Nel suo racconto Così mi nasceva la solitudine, scritto con il tutoraggio di Erri De Luca, come recita la motivazione, Salvatore
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È un premio letterario unico in Europa. Con 500 racconti giunti da tutte le carceri d’Italia, 26 finalisti (20 per la sezione Adulti, 6 per la sezione Minori) e un libro, “Il Giardino di Cemento Armato” (Edizioni ERI, in libreria dal 2 dicembre scorso, ndr), che raccoglie ventisei storie che parlano di solitudine nell’affollamento del carcere e del dialogo silenzioso con la propria coscienza. Abbiamo intervistato il vincitore dell’ultima edizione Saitto “in una prosa insieme fluida e vigilata, di continuo attratta dal gioco dell’immaginazione, racconta la giornata del detenuto che si libera da vincoli costrittivi per trovare il suo centro nel sentimento e nell’emozione. Ne viene una notevole qualità del racconto e da ciò la resa di una consapevolezza che tocca i confini di quel che chiamiamo poesia e con grazia e malinconia li valica”.
ABBIAMO RIVOLTO AL VINCITORE QUALCHE DOMANDA Nel tuo racconto si respira l’atmosfera dei lunghi giorni in carcere, ma c’è anche la favola, il sogno, l’amore per la vita, nonostante tutto. Quanto è importante per te scrivere
dell’esperienza della reclusione? Per me scrivere durante il lungo periodo della detenzione è stato importantissimo, mi ha permesso di volare fuori da quelle mura che mi angustiavano. In ciò che scrivo sono io, la favola, il sogno ad occhi chiusi e ad occhi aperti. L’amore e la grinta nei confronti della vita mi hanno sempre accompagnato da quando ero piccolo e mi ritengo fortunato che nonostante tutto io riesca ancora a sognare e a sentirmi un poco bambino. Come scriveva il Pascoli del “fanciulletto” che è dentro di noi, anche io ho cercato sempre di non farlo morire. Ho volato sempre tanto con la fantasia: la sera sulla branda ascoltavo sempre le notizie sul traffico, così mi era possibile andare in giro libero per l’ Italia. Io credo che scrivere, anche se nessuno ti legge,
LA LIBRERIA DEI RAGAZZI ora è online
L’attività della Libreria dei ragazzi iniziò nel lontano 1972 grazie a Gianna Vitali e Roberto Denti, i quali pensarono quanto fosse necessario adeguarsi costantemente alle esigenze dei giovani lettori e degli adulti che con loro dovevano interfacciarsi: genitori, bibliotecari o insegnanti. Lo fecero offrendo proposte innovative sia per quanto riguarda i libri dei ragazzi che l’aspetto della loro psicologia, della pedagogia e della didattica. Nel 2014 il progetto è stato portato online, creando un sito che è molto più di una libreria e di un portale di informazione. Oltre 25.000 libri presenti, di cui molti recensiti già dai librai e da esperti di letteratura per ragazzi. Il tutto affinché i libri rimangano dei buoni compagni di viaggio o lo possano diventare per chi ancora non legge molto. (Elisa Cutullè)
zi.it
www.libreriadeiragaz
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[PASSA...PAROLE]
è una magia, è come se ti fossi confidato con un amico. Infatti ho scritto tante lettere a Erri (De Luca, ndr) senza inviarle, perché al momento che scrivevo già mi sembrava di avergli parlato. Intanto guardavo il tempo passare e correre, provai a sbarrargli la strada, ma esso mi travolse senza neanche degnarmi di uno sguardo. Il tempo, secondo te, ricomincerà mai ad avere i propri ritmi una volta fuori da là? Il tempo... questa è una bella domanda! Il tempo quando si è prigionieri in un carcere si ferma nella nostra anima. Nella mente del detenuto i ricordi restano fermi al momento della fine della libertà e così il ricordo di una donna che ormai non è più quella di quando l’hai lasciata. Il tempo passa, i capelli diventano bianchi, qualche ruga, ma continui a sognarla giovane come dal momento in cui non l’hai vista più. Non credo che il tempo ricominci ad avere i propri ritmi, poiché dopo una lunga carcerazione hai una cicatrice in più nel cuore che ti rende tutto più pesante. Comunque a questa domanda saprò rispondere meglio tra un poco di tempo. Certo è che è solo quando si torna liberi che ci si rende conto di quanto tempo sia passato, come ho scritto in Così mi nasceva la solitudine. Come nasce la tua passione per la scrittura? Sin da bambino ho avuto una grande passione per la scrittura, per quello che scrivevano gli altri però. Leggevo molto, classici soprattutto, poi al liceo scientifico mi salvai proprio per le materie umanistiche e per i miei compiti di italiano, che mi hanno portato fino al diploma. La passione e la consapevolezza della scrittura è nata nel carcere. Lì, nella detenzione, mi sono accorto che solo così sarei stato libero dietro i cancelli chiusi a chiave. Di tutto ciò devo ringraziare tutti voi, in particolare la dott.ssa Ferrera ed Erri De Luca, che mi hanno incoraggiato e mi hanno fatto sentire meno solo. PP
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PIU LIBRI PIU LIBERI SI È SVOLTA A ROMA LO SCORSO DICEMBRE LA FIERA NAZIONALE DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA 56 mila presenze dichiarate e 300 gli eventi che hanno animato i 5 giorni a Palazzo dei Congressi. Con 400 espositori, l’Associazione Italiana Editori, promotrice ed organizzatrice dell’evento, ha cercaro di attirare un pubblico nuovo: quello dei giovani, attratti dai fumetti e protagonisti di questa 14 a edizione Con l’edizione 2014 Più Libri più liberi si è sfidata la crisi, offrendo un giorno in più e un programma ancora più ricco e sperimentale. Negli stand della Fiera erano presenti la gran parte delle realtà editoriali che sfidano il monopolio delle major del libro. Case editrici che, proponendo spesso nomi meno noti ma non meno importanti, non troverebbero altrimenti spazio in un mercato mosso dall’industria culturale italiana. La piccola editoria prova a resistere alla crisi partendo dai giovani e dall’incontro fra autori, editori e lettori. Parlando del grande afflusso di pubblico e dell’entusiasmo dei partecipanti, il direttore della fiera Fabio Del Giudice ha dichiarato: «i libri e la cultura, il coraggio di innovare sono la migliore risposta al disagio sociale ed economico che stiamo vivendo e alle recenti notizie di malaffare e corruzione: ripartiamo da qui per rilanciare la cultura italiana e l’immagine del nostro Paese». Le tante presenze registrate hanno dimostrato che il coinvolgimento diretto con i lettori e potenziali acquirenti e la salvaguardia delle loro attenzioni sono elementi determinanti per contrastare il forte calo di vendite di libri in tutto il Paese. I lettori restano vicini agli editori dei circuiti più circoscritti e probabilmente, rivolgendosi all’editoria ”minore”, chiedono loro di resistere e di investire sull’innovazione. Confermata l’attenzione che Più Libri più liberi rivolge da diversi anni all’editoria per i bambini ed i giovanissimi. Molti i titoli e molti gli editori impegnati nell’offerta di libri dedicati al mondo dei lettori più piccini. Con ampi spazi ed allestimenti appositi per valorizzare la vitalità del settore. L’edizione ha visto l’anteprima della performance-evento del fumettista Zerocalcare, che ha realizzato un gigantesco murale nella stazione della metropolitana di Rebibbia. (Valentina Pettinelli)
LAPPATURA
PILLOLA di
ITALIANO
È un’operazione meccanica di finitura che si esegue su una superficie metallica, ceramica o vetrosa, per rendere minima la sua rugosità. Utilizzando appropriati abrasivi è possibile portare le superfici a specchio. Usato anche in campo elettronico. Deriva dall’inglese to lap ovvero lambire.
A CURA DI Cristina Salio
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Tonio COIFFURE
L’Art d’être unique 106, Avenue du X Septembre - L-2550 - Lussemburgo - Tel. 26 97 65 24 Da martedì a sabato - Domenica mattina su appuntamento
[ITALIA A TAVOLA] www.gioiaintavola.lu
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pochi chilometri dal centro città, nei pressi di Capellen, il ristorante Gioia in Tavola ci accoglie con lo stile che da due anni lo contraddistingue: sobrio, elegante e al tempo stesso caloroso e familiare. In sintonia col sorriso di Biagio e Mina Angelillo, titolari e rispettivamente chef e responsabile di sala. In 24 mesi il locale si è fatto conoscere ed amare da un pubblico raffinato, capace di apprezzare la qualità e i particolari. Da Biagio si gustano piatti della cucina tipica pugliese, rivisitati con fantasia e preparati solo con prodotti freschi che giungono direttamente dal nostro Paese due volte a settimana. Il menù cambia ogni tre mesi, seguendo il corso delle stagioni e proponendo sapori e profumi del momento. Lo chef (con l’aiuto della sua assistente Rosa) prepara tutto in casa, dalla pasta al pane, dal rosolio ai taralli. Ed all’interno del ristorante un angolo “epicerie” è dedicato proprio alla vendita di alcuni di questi prodotti. Biagio, 30 anni, dopo la scuola alberghiera in Italia, ha lavorato a lungo sia nello Stivale che all’estero prima di arrivare a Lussemburgo. L’Angelillo fa parte della delegazione lussemburghese della Federazione Italiana Cuochi e con essa ha partecipato a EXPOGAST 2014, con la sua squadra, piazzandosi al terzo posto. Il ristorante, disponibile anche per feste private, organizza degustazioni e serate a tema (seguire gli eventi sul sito www.gioiaintavola.it) ed ha una capienza di 50 posti, con una terrazza (per la bella stagione) che ne prevede altri 30. Ottimi i prezzi, una media di 30-35 euro (escluse bevande) per un pasto di tre portate. Il plat du jour varia da 12,50 a 14,50 euro. C’è un parcheggio privato. Il ristorante è aperto lunedì e martedì a pranzo, mercoledì, giovedì e venerdì tutto il giorno, sabato a cena. Chiuso la domenica. Per informazioni: tel. 27 39 54 45 PP
La GIOIA della BUONA CUCINA TESTO Maria Grazia Galati
Il ristorante Gioia in Tavola compie due anni, si rinnova negli interni e nelle proposte culinarie. Ma protagonista rimane la cucina tradizionale della Puglia, regione dove è nato il giovane chef e che siamo tornati a trovare
TRE DOMANDE A BIAGIO ANGELILLO Cosa ti ha portato a Lussemburgo? La casualità. Ero a Malta e lì una persona mi ha dato un contatto per provare a venire qui. Cosa pensi di tutti questi chef in TV? Che è solo una strategia di marketing per farsi della bella pubblicità personale. Sei ancora molto giovane, ma hai già tanta esperienza alle spalle. Cosa consigli ai giovanissimi che vogliono fare questo mestiere? Passione prima di tutto. Pubbliredazionale
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[ITALIA A TAVOLA]
TESTO Daniela Fusillo
Nutrire il Pianeta,
ENERGIA PER LA VITA
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ilano, eletta “Capitale mondiale dell’alimentazione”, ospiterà dal 1 maggio al 31 ottobre l’Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. L’Expo si propone come vetrina mondiale per il Made in Italy, come centro culturale del mondo gastronomico e come piattaforma di lancio per un’inversione di
DA LEGGERE PER SAPERNE DI PIÙ Eating Planet 2012. Nutrirsi oggi: una sfida per l’uomo e per il pianeta WorldWatch Institute and BCFN State of the World 2011. Nutrire il Planeta Worldwatch Institute
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È il tema di EXPO 2015 di Milano, che parte dal problema dell’insostenibilità del sistema di consumo e produzione agroalimentare. Quanto costa il diritto delle prossime generazioni a vivere? Cerchiamo di scoprirlo in anteprima conoscendo un po’ più da vicino questo grande evento che renderà il nostro Paese protagonista mondiale per ben 6 mesi
marcia dell’insostenibile sistema di consumo e produzione agroalimentare. A porre come urgenza mondiale quest’ ultimo argomento sarà il Protocollo di Milano, documento internazionale promosso da Fondazione BCFN (Barilla Center for Food&Nutrition). Esiste quindi un sistema agroalimentare che possa vantare un modello di consumo e produzione capace di integrare il benessere dell’uomo e quello dell’ambiente? Una risposta interessante è offerta dalla Doppia Piramide alimentare e ambientale (BCFN): gli alimenti maggiormente validi sul profilo nutrizionale sono anche quelli con meno impatto sull’ecosistema. Detto diversamente, ciò che per noi è più salutare lo è anche per il pianeta. Se proviamo però ad entrare nel cuore del problema, lo
scenario che si apre è paradossale. L’obesità supera la denutrizione; come risposta alla fame un terzo dei raccolti sono destinati alla produzione di biocarburante e carne e si spreca 4 volte la quantità di cibo necessaria a nutrire gli affamati. Evitando un elenco di paradossi è doveroso ricordare l’uso sconsiderato dei pesticidi, che oltre a danneggiare l’ecosistema scoraggiano il consumo proprio di quei prodotti ritenuti particolarmente nutrienti. Come anche il fatto che il consumo eccessivo di carne è ben noto essere nemico della
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[ITALIA A TAVOLA]
EXPO è DONNA
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WE-Women for Expo, ovvero il nutrimento, il futuro consapevole e il mondo femminile. Donne di tutto il mondo note e comuni, artiste e scrittrici parleranno, attraverso 4 progetti, del nutrimento del corpo e nutrimento della libertà e dell’intelligenza, con la convinzione che la sostenibilità del pianeta passa attraverso una nuova alleanza tra cibo e cultura e che le artefici di questo nuovo sguardo e nuovo patto per il futuro devono essere le donne.
salute dell’uomo, dell’ambiente e dell’animale, divenuto ormai un “oggetto industriale malato”. Anche laddove esistono una zootecnia e, in generale, un comparto agroalimentare responsabile, far sì che i relativi prodotti arrivino al consumatore nelle migliori condizioni diventa un obiettivo complicato da raggiungere. Le ragioni sono diverse: un mercato competitivo orientato al prezzo e non alla qualità, che non lascia spazio ai piccoli produttori; la contraddizione dell’informazione accessibile al consumatore (ne sono un esempio le etichette); marketing e pubblicità aggressivi e illusori. Non ultima, la difficoltà di cambiare abitudini alimentari che affondano le radici in ragioni storiche, culturali, religiose. Fattori critici rispetto all’obiettivo di massimizzazione
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r-expo progetti/we-women-fo
www.expo2015.org/it/
L'ALIMENTAZIONE HA UN LEGAME INSCINDIBILE CON LO SVILUPPO SOSTENIBILE dell’utilità dell’offerta a beneficio dello sviluppo sostenibile. L’alimentazione ha un legame inscindibile con lo sviluppo sostenibile, con l’esistenza di una società capace di mettere assieme protezione dell’ambiente e sviluppo umano, attività economica performante e dimensione culturale di valore. Nonostante le conoscenze scientifiche e tecnologiche acquisite, nonostante l’oggettività del problema “insostenibilità” degli attuali ritmi di crescita e il fallimento della crescita economica come chiave per il benessere, aumentano le malattie dell’uomo e del pianeta
dovute all’abbondanza, aumenta la fame finanziaria e non è stata sconfitta quella dovuta alla mancanza di cibo. Forse per una “società kamikaze” in termini di scelte responsabili il bilancio tra costi e benefici pone l’attenzione soprattutto verso i primi: essere responsabili è troppo costoso. Esiste però anche un’altra società, una civiltà evoluta, capace di elevarsi, fatta di consumatori liberi di scegliere e capaci di comprendere e valorizzare i benefici dell’essere responsabili. L’uomo ha per sua natura una capacità unica di evolversi e porre rimedio e si spera riesca a dare una scossa alla sudditanza a modelli di produzione e consumo imposti dagli interessi e dall’ipocrisia del mercato globale e finanziario. A cui segue una paralisi collettiva, politica e governativa. PP
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[GRANDE SCHERMO]
DELUSIONI
NATALIZIE TESTO Oreste Sacchelli
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ià da alcuni anni vari critici cinematografici annunciavano la fine dei cine-panettoni, ovvero quella sfilza di Vacanze di natale, di Natali esotici, dal Nilo a Miami a Cortina… ecc... che rallegravano produttori ed esercenti con incassi milionari nonostante la bassissima qualità dei film. Con il calo al botteghino il filone si era spento. Ci sarebbe potuta essere la (s)volta buona, quella di cui si sarebbero potuti rallegrare anche gli spettatori un filo più esigenti. Le premesse c’erano con Il ricco, il povero e il maggiordomo, che segnava il ritorno cinematografico di Aldo Giovanni e Giacomo dopo lo spassoso La banda dei babbi Natale (2010); e con Si accettano miracoli, opera seconda di Alessandro Siani dopo il grazioso Principe abusivo (2013). Ahimè, che delusioni! Caratterizzazioni stereotipate, gag logore e battute scontate non ce la fanno a riscattare sceneggiature sciatte e regie approssimative. Anzi, le affondano. In particolar modo nel film di Siani, che tenta di mascherare con azioni diversive il mancato sviluppo del soggetto. Però gli incassi ci sono: dopo due settimane Il ricco, il povero e il maggiordomo arriva a oltre 12 milioni di euro e Si accettano miracoli a oltre 7 dopo una settimana. Inutile stare ancora a lamentarsi degli effetti letali di trent’anni di televisione sulle scarse esigenze del pubblico. Per lo meno di quello che magari al cinema ci va solo durante il periodo natalizio. Sarebbe utile però che certa critica non si limitasse ad inneggiare agli incassi. Nelle sale c’era pure Ogni maledetto Natale, che partiva da un’idea interessante. Lui e lei da poco insieme approfittano del Natale per presentare l’eletto/a alle rispettive famiglie: contadina sguaiata quella di lei, aristocratica e pretenziosa quella di lui. Gli stessi attori interpretano le stesse parti nelle simmetriche famiglie e fin qui l’idea è ottima, però manca un vero sviluppo del racconto, che si affida solo a macchiette banali.
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Debutta con il nuovo anno una rubrica dedicata alla settima arte a cura del delegato artistico del Festival del Cinema Italiano di Villerupt (Francia)
Ci sarebbe stato anche Un natale stupefacente, ma è mancato il coraggio di rischiare ulteriori fastidi. Per finire, due note positive. Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores è un film garbato e grazioso. Ovviamente la storia del super-eroe mira a un pubblico pre-adolescenziale, che per lo meno vedrà un film fatto come si deve. Avrebbe forse meritato più di un giorno di proiezione (il 23 dicembre) la Cenerentola rossiniana per la ricca regia di Carlo Verdone. Ma pare che raffinatezza e feste natalizie difficilmente combacino. PP
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[ITALIA GIOVANE]
TESTO Giovanna Pandolfelli
Un problema sempre più comune, che si può risolvere senza drammatizzare. Ce lo spiega una diretta interessata
Dislessia e bilinguismo: qualcosa in comune?
LA DISLESSIA E I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Quando comunemente parliamo di dislessia spesso ci riferiamo ad un gruppo eterogeneo di disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) che hanno un’origine neurobiologica. Questo tipo di disturbi si manifestano con difficoltà correlate in maniera circoscritta ad alcuni domini specifici di abilità, ma che non riguardano il funzionamento intellettivo. Le aree interessate possono essere la lettura, l’ortografia, la grafia, la capacità di calcolo. In assenza di deficit sensoriali, tali disturbi sono diagnosticabili quando il bambino si confronta con le abilità descritte. Spesso sono associati tra di loro e ad altri disturbi che interessano il linguaggio o l’attenzione, comportando difficoltà rilevanti nelle attività scolastiche del bambino. I DSA non sono categorizzabili come difficoltà di apprendimento; definizione che rimanda a problematiche di natura psicologica e sociale temporanee e potenzialmente reversibili. Si tratta piuttosto di disfunzioni di natura neurobiologica che, nel caso della dislessia, sembrano avere origine legata a vari deficit funzionali relativi al linguaggio. E se il bambino è
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bilingue? Di fronte ad un bambino in difficoltà è istintivo cercare di metterlo al riparo da ulteriori carichi di lavoro non strettamente necessari all’obiettivo primario, rendendolo in grado di eseguire le stesse funzioni dei coetanei. Quindi, quello che comunemente viene visto come uno sforzo in più per il bambino che non presenta deficit del genere, ovvero crescere con
L'ITALIANO, LINGUA COSIDDETTA TRASPARENTE PER LA CORRISPONDENZA MAGGIORITARIA TRA FONEMA E GRAFEMA (SI LEGGE COME SI SCRIVE), FAVORISCE IL SUPERAMENTO DI TALI DISTURBI due o più lingue, verrà automaticamente considerato un fardello da evitare in presenza di DSA. Ancora oggi è diffusa la credenza che sia la stessa condizione di bilinguismo a causare la comparsa di DSA, nonostante PassaParola Magazine
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le ricerche degli ultimi decenni convergano tutte sui vantaggi cognitivi del bilinguismo o, tantomeno, sulla sua neutralità di effetti sullo sviluppo cognitivo. Va tenuto conto, inoltre, che non tutte le lingue sono uguali rispetto ai DSA: l’italiano, lingua cosiddetta trasparente per la corrispondenza maggioritaria tra fonema e grafema (si legge come si scrive), favorisce il superamento di tali disturbi agevolando la costituzione di strategie di compensazioni. Più arduo è cercare invece di colmare le lacune funzionali quando una lingua appartiene alle cosiddette lingue opache, come l’inglese, in cui le relazioni tra fonema e grafema sono prevalentemente irregolari (si scrive in un modo e si legge in un altro, con, relativamente, poche regole fisse). Cosa possiamo fare? PassaParola Magazine vuole presentarvi una mamma che si è avvicinata al mondo della dislessia senza particolari competenze specifiche, ma con molta grinta e tanta voglia di aiutare i bambini con queste difficoltà. Alessandra Birindelli ha costituito la Prisma onlus in Italia (a Milano) ed ora vorrebbe poter portare la sua esperienza anche in Lussemburgo. In collaborazione con Dante Aligheri Lussemburgo, prossimamente organizzerà un incontro con i genitori interessati (per saperne di più: www.ladante.lu). Alessandra, cosa offri alle famiglie che si rivolgono a te? Otto anni di esperienza quale madre di un bambino dislessico e cinque come ideatrice e coordinatrice di un programma di supporto allo studio per bambini e ragazzi con DSA, che ha finora coinvolto, in Italia, più di 80 studenti di età compresa fra i nove e i quattordici anni. Si tratta di un progetto (ICM - insieme con metodo) in cui i bambini/ragazzi, attraverso incontri settimanali di due ore, imparano a utilizzare strumenti e strategie che facilitano lo studio e gli permettono di superare le difficoltà tipiche di un ragazzo con DSA. Il progetto segue un programma che permette ai ragazzi di sviluppare un efficace metodo di studio, raggiungendo una buona autonomia nello svolgimento dei compiti e, soprattutto, un aumento dell’autostima e un atteggiamento positivo nei confronti della scuola. Le famiglie che si rivolgono alla nostra Associazione trovano inoltre un supporto concreto nella gestione delle difficoltà del figlio, attraverso corsi informativi (che permettono di capire la vera natura di queste difficoltà) e corsi formativi sull’uso di strumenti e strategie utili per lo studio, che consentono di dare una continuità al lavoro svolto dal ragazzo durante i laboratori ICM. Quali strumenti usi nello specifico? La mia esperienza mi ha permesso di sperimentare, con l’aiuto dei ragazzi, la maggior parte degli strumenti che la moderna tecnologia mette a disposizione a supporto dello studio e di selezionare quelli che rispondono maggiormente alle loro necessità: computer, programmi di mappe mentali/concettuali e di videoscrittura, mouse scanner, sintesi vocale, audiolibri e altro. PassaParola Magazine
HARRY POTTER (RI)SBARCA IN LUSSEMBURGO
Sono trascorsi oltre 16 anni dalla sua prima pubblicazione in inglese, ma Harry Potter conserva ancora quel fascino che attira adulti e bambini. L’idea di un mondo fantastico, parallelo, in cui un apparente outsider può diventare un grande eroe, solletica la fantasia e l’immaginazione. Allora, perché non utilizzare proprio questi libri per stimolare le persone ad imparare una lingua straniera? È proprio quello che hanno pensato e messo in atto alla casa editrice Kairos in Lussemburgo. Che, dopo aver tradotto il primo volume andato a ruba, ne hanno pubblicato un secondo: Harry Potter e la camera dei segreti con il titolo Den Harry Potter an dem Salazar säi Sall (traduzione di Florence e Guy Berg). Pronti a scoprire, in lussemburghese, cosa si nasconde nella famosa camera? J.K.Rowling, Den Harry Potter an dem Salazar säi Sall, Kairos Edition 2014, euro 33. (Elisa Cutullè) Quali risultati hanno raggiunto i bambini con i quali hai lavorato? Il primo importante risultato riguarda l’autostima del bambino, che molto spesso inizia il progetto ICM con segni di forte disagio causato dagli insuccessi scolastici. Fin dal primo incontro il bambino trova un importante punto di riferimento nella figura del tutor, che lo aiuta a capire la natura delle sue difficoltà e lo stimola a scoprire e potenziare i propri punti di forza. Il confronto con coetanei che sperimentano le stesse difficoltà, inoltre, gli permette di scoprire e sperimentare nuove strategie per gestire meglio i disagi derivanti dalla dislessia. Abbiamo avuto diversi casi di bambini di quarta e quinta elementare cui è stato possibile sospendere l’incontro settimanale con lo psicologo o il logopedista una volta constatato l’effetto positivo derivante dal lavoro svolto all’interno dei nostri laboratori. Altro importante risultato riguarda naturalmente l’andamento scolastico. Attraverso i laboratori ICM i ragazzi scoprono metodologie di studio adatte agli stili di apprendimento e alle capacità di ciascuno e imparano ad usare strumenti e strategie in maniera attiva e personalizzata, riuscendo ad esprimere al massimo le proprie potenzialità e a raggiungere il successo scolastico. PP Ringraziamo Alessandra per la sua preziosa testimonianza. Per ulteriori informazioni rivolgetevi a: prisma.onlus.dsa@gmail.com
Per riascoltare la puntata di VoycesbyPassaparola sulla dislessia: www.passaparola.info/2014/11/08/dislessia-lussemburgo
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[ARCHITETTURA]
INSIEME per uscire dall’apnea
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oi vediamo nell’esistente abbandonato - dicono - un punto di partenza per la ripresa economica sostenibile, nuovi luoghi di incontri, scambi e collaborazioni per la comunità che ruota intorno a questi vuoti; e che in questi anni di crisi vorrebbe rimettere in gioco le potenzialità del proprio territorio, senza essere costretta ad emigrare e portare all’estero le proprie idee e progetti”. A.P.N.E.A sta per: Abandoned Places as New Enviroments of Arts (Luoghi abbandonati come nuovi luoghi per l’arte, ndr) che, oltre ad indicare la situazione in cui versano questi edifici, vuole essere un’idea di ciò che essi potrebbero rappresentare in un ipotetico futuro di ripresa economica per la Sardegna. Si parte con un lavoro di ricerca che riguarda il tema delle rovine e dell’abbandono, dei luoghi sottoutilizzati. Quindi si procede con una mappatura, ovvero l‘individuazione su ortofoto e cartografie degli spazi abbandonati presenti sull’isola, classificandoli secondo categorie precise, compilando schede tematiche per ciascun edificio e descrivendone le caratteristiche. Evidenziando poi le linee guida dei possibili scenari d’azione si procede con uno studio di proposte strategiche e progettuali per fare in modo di sensibilizzare più persone possibile, attraverso eventi di informazione ed estemporanee artistiche. Coinvolgendo, attraverso la creazione di eventi periodici, anche la cittadinanza attiva quanto le istituzioni presenti sul territorio, ma non solamente. L’obiettivo finale è quello del
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Il Collettivo A.P.N.E.A nasce nel 2013 da un gruppo di giovani sardi, laureati e professionisti, provenienti da diversi settori (Architettura, Giurisprudenza e Scienze della Comunicazione), riuniti sotto un obiettivo comune: quello della sensibilizzazione al recupero di aree urbane ed edifici abbandonati o in disuso dell’isola. Con lo scopo di ridare fiato a questi luoghi, riscoprendoli, recuperandoli e riutilizzandoli TESTO Paola Cairo
recupero, riutilizzo, riuso e riconversione degli spazi e/o edifici per restituire gli stessi alla pubblica utilità. «Il nostro lavoro di ricerca e azione - raccontano - ha già interessato diverse tipologie urbane: dai vuoti all’interno delle città alla borgata carente di servizi, dal piccolo paese in abbandono alle ex realtà industriali». Per esempio ad Ittireddu, in provincia di Sassari, nell’ottobre scorso, il Collettivo ha partecipato a “Ittireddu Piano P”, promosso dal Comune, per coinvolgere
attivamente i cittadini nella riqualificazione del paese e nella costruzione del nuovo Piano particolareggiato. Dopo aver mappato i luoghi di interesse e gli edifici in disuso della cittadina (seguendo le indicazioni dei cittadini e provando a formulare alcune ipotesi di riuso sulla base di casi-studio italiani e stranieri adattabili alla realtà sarda) è stato il turno di Tellas, artista di fama internazionale (conosciuto per i suoi murales, ndr), che ha riportato a nuova vita le pareti dell’ex caseificio. PassaParola Magazine
Mentre a Porto Torres il Collettivo ha dato vita alla mappa partecipata dei luoghi abbandonati insieme al centro sociale occupato e autogestito Pangea. Ed ancora durante il peckha kucha night (il format giapponese che ogni 21 marzo celebra la creatività, ndr) Apnea ha presentato il progetto della mappatura nella versione regionale, avvenuta in un centro artistico autonomo (Campidarte), sito nel mezzo della campagna cagliaritana. Da Bari a Milano, passando per Alghero, Apnea ha attivato importanti collaborazioni con varie associazioni che, in diverse realtà italiane, condividono il tema del riuso e dell’abbandono. «Ricordiamo - sottolineano - il progetto svolto in collaborazione con la Facoltà di Architettura di Alghero e altre associazioni cittadine per il Recu-city, ciclo di eventi culturali e iniziative sociali che hanno temporaneamente ridato vita ai luoghi abbandonati ad Alghero, generando dibattiti e riflessioni sul tema del recupero nelle città sarde». Per il 2015 il Collettivo prevede di espandere le mappature sull’abbandono dal Nord della Sardegna ai territori del Sud. Inoltre, sta programmando la realizzazione di uno o più eventi estivi tra Sassari e Alghero sul tema del recupero temporaneo, della salvaguardia e del ripristino dell’esistente. «Siamo circondati da edifici e spazi urbani abbandonati. Dimenticati. Sommersi. In apnea. Vogliamo recuperare, riscoprire, ridare fiato a questi luoghi: renderli scenari d’arte in senso lato. Vogliamo creare quello che qui non c’è». PP Per segnalare un abbandono in Sardegna o proporre idee, di seguito i contatti: MAIL: collettivoapnea@gmail.com FB: https://www.facebook.com/ collettivo.apnea WEB: http://collettivoapnea.wix. com/apnea TWITTER: https://twitter.com/ collettivoapnea PassaParola Magazine
[IL LEGALE RISPONDE]
PERCHÉ LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UE HA BOCCIATO GLI AIUTI SOCIALI AGLI STRANIERI INATTIVI? TESTO Rita Marsico
La sentenza C-333/13 emessa l’11 novembre 2014 in Lussemburgo chiarisce applicazione e limitazione degli aiuti sociali ai disoccupati stranieri
C
on sentenza dell’11 novembre 2014 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con sede in Lussemburgo, ha chiarito una questione giuridico-sociale di massima importanza in materia di aiuti sociali ai disoccupati. In particolare, la Corte ha chiarito che i cittadini stranieri membri di uno stato dell’Unione Europea non possono usufruire di prestazioni speciali in denaro di carattere non contributivo (come alloggio
I CITTADINI DELL'UNIONE EUROPEA CHE SIANO INATTIVI IN UN ALTRO STATO MEMBRO NON POSSONO BENEFICIARE DEGLI AIUTI SOCIALI DI QUELLO STATO
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o riscaldamento e assegni sociali) qualora gli stessi non beneficino di un diritto di soggiorno ai sensi della direttiva 2004/38 e non dispongano per sé o per i propri familiari di sufficienti risorse economiche o finanziarie. In particolare una donna rumena e suo figlio hanno proposto ricorso al tribunale di Lipsia dopo il rifiuto da parte dello stato tedesco di garantire le necessarie prestazioni assicurative. Tuttavia, i due cittadini rumeni, non avendo mai esercitato prestazioni lavorative né in Romania né in Germania e non essendo in cerca di occupazione, risultano essere socialmente inattivi. In tal caso, ha concluso la Corte, i cittadini dell’Unione Europea che siano inattivi in un altro Stato membro non possono beneficiare degli aiuti sociali di quello Stato in
virtù del principio della libertà di circolazione, con il solo scopo di usufruire di fonti di sostentamento. Tale principio indubbiamente sarà applicato anche in Lussemburgo per i cittadini stranieri che vivono nel Granducato da oltre tre mesi e per un periodo inferiore a cinque anni, qualora siano inattivi da un punto di vista professionale o non abbiano risorse sufficienti in termini economico-finanziari. Mentre risultano applicabili tali aiuti sociali ai cittadini lussemburghesi inattivi, agli stranieri che abbiano già maturato esperienze professionali, siano alla ricerca di un’occupazione o abbiano sufficienti risorse economiche o finanziarie, così come sancito ai sensi dell’art. 24 par. 2 del regolamento dell’Unione Europea 883/2004. PP
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[ARTE] TESTO Valentina Agostini
Ilsempre MUDAM più in espansione
Il Mudam Luxembourg-Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean ha visto aumentare i suoi visitatori del 12% dal 2013 al 2014. Un’ottimo risultato per il museo diretto da Enrico Lunghi, che propone non solo esposizioni, ma vari progetti fra cui pubblicazioni, conferenze e aperture speciali
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er il 2015 sono previste 12 esposizioni, di cui due principali. La prima è quella dell’artista francese Silvye Blocher dal titolo S’inventer autrement, nella quale si sviluppa il progetto cinematografico Dreams Have a Language. Molte sue opere sono volte a coinvolgere il pubblico. Da questo progetto verrà realizzato un film grazie alla collaborazione fra l’artista e il regista italo-lussemburghese Donato Rotunno. Nel secondo semestre dell’anno vi sarà una grande esposizione organizzata in collaborazione con il Musée des arts et des métiers di Parigi. La mostra, intitolata Eppur si muove, presentata in occasione del semestre di presidenza europeo del Lussemburgo, vuole indagare il continuo dialogo fra le diverse tecnologie e il fascino delle epoche storiche che attrae svariati artisti contemporanei. Tra le opere che saranno esposte ci saranno i ritratti dei Granduchi, realizzati dall’artista Michel Paysant su commissione dello stesso museo. I ritratti saranno realizzati su una placca di silicio di una grandezza impercettibile all’occhio umano: la dimostrazione di come le nuove tecnlogie rendono moderna quella che è l’antica arte del ritratto. Miracolo Italiano di Damián Ortega, artista italiano, presenta tre Vespa in varie fasi di smontaggio. Organizzata dal Museo è anche la personale di Filip Markiewicz intitolata Paradiso Lussemburgo, che rappresenterà il Paese nella prossima biennale veneziana. Il titolo richiama il Paradiso di Dante, il film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore e il “paradiso” fiscale. L’artista illustra il Lussemburgo, un Paese conosciuto solo per la libertà fiscale e non per le sue contraddizioni e tradizioni culturali, presentando uno Stato rurale ma allo stesso tempo ipermoderno, che è stato uno dei pionieri nell’integrazione europea. PP
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Dreams Have a Language - Foto: Rémi Villaggi
Pendolo di Foucault - Musée des arts et métiers Foto: Studio Cnam
Filip Markiewicz - Alterviolence (Details), 2009
INFORMAZIONI QUALCHE NOVITÀ PER IL 2015
Le tariffe di ingresso aumentano di 2 euro, mentre la carta Mudami, che permette l’ingresso illimitato per un anno intero, rimane al prezzo invariato di 50 euro. Nel 2014 è stata lanciata con successo l’app Mudam Go, che permette ai bambini tra i 6 e i 12 anni di conoscere alcune delle opere d’arte della collezione permanente del museo. Oltre alle visite guidate gratuite del weekend si aggiungono quella in lussemburghese il lunedì e in francese il venerdì. Chi preferisce l’inglese può usufruire della visita guidata del mercoledì.
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[OLTRE FRONTIERA]
2015: anno di anniversari A CURA DI Ornella Piccirillo
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l nuovo anno si annuncia ricco di eventi in Lorena. Dante “compie“ 750 anni (nacque nel 1265) e il comitato di Metz che porta il suo nome ne festeggia 10. Tante, quindi, le occasioni per celebrare l’evento. Cominciando da una Trilogia Dantesca per tre pomeriggi culturali con “merenda“ a cui seguirà una cena con conferenza sull’esoterismo nella Divina Commedia. Il primo appuntamento è previsto sabato 28 febbraio, in collaborazione con la Mediateca Paul Verlaine di Metz e a cura di Philippe Poivret, che presenterà l’Inferno e le sue illustrazioni, un viaggio nell’aldilà con immagini e dipinti di tutte le epoche e stili: da Botticelli a Dalì a Gustave Doré. Per informazioni: dantealighieri@hotmail.fr Il 2015 è anche e soprattutto l’anno di una “prima“ eccezionale in Lorena. Il Teatro Nest di Thionnville ospita il 17 e 18 marzo la commedia di E. De Filippo Le voci di dentro, interpretata da Toni Servillo con il fratello Peppe. PP
AGENDA DI FEBBRAIO DOMENICA 22 FEBBRAIO, ORE 12.00
L’ACFI organizza Cuore di Nonna, pranzo in favore dei restos du cœur; nella sala municipale di Maizieres Les Metz, Piazza 4 settembre. Per informazioni: alphonse.romano@orange.fr
MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO, ORE 19.45
Sempre l’ACFI organizza un ATELIER di CUCINA dedicato alle ricette del Carnevale presso l’Espace Dany Matthieu a Maizieres Les Metz. Per informazioni: alphonse.romano@orange.fr
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COMITATO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO (COM.IT.ES) COMITATO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO Il Comitato è organo di rappresentanza degli italiani all’estero nei rapporti con le (COM.IT.ES) rappresentanze diplomatico-consolari. Il Comitato è organo di rappresentanza italiani (Legge 23 ottobre 2003, n.286, articolo 1,degli comma 2) all’estero nei rapporti con le rappresentanze diplomatico-consolari. (Legge 23 ottobre 2003, n.286, articolo 1, comma 2) AGLI ITALIANI RESIDENTI IN LUSSEMBURGO Si ricorda che AGLI ITALIANI RESIDENTI IN LUSSEMBURGO PER POTER VOTARE ALLE Si ricorda che ELEZIONI del COMITES PER POTER VOTARE ALLE di Lussemburgo ELEZIONI del COMITES del 17 APRILE 2015 di Lussemburgo del 17 APRILE 2015 OCCORRE ISCRIVERSI ENTRO IL 18 MARZO 2015 OCCORRE ISCRIVERSI ENTRO IL AL REGISTRO DEGLI ELETTORI PRESSO LA CANCELLERIA 18 MARZO 2015 CONSOLARE: AL REGISTRO DEGLI ELETTORI PRESSO LA CANCELLERIA CONSOLARE: 25, ROUTE D’ESCH L-1470 LUSSEMBURGO 25, ROUTE D’ESCH CONSOLARE.LUX@ESTERI.IT L-1470 LUSSEMBURGO TEL.(+352)530051 CONSOLARE.LUX@ESTERI.IT TEL.(+352)530051 Solo gli iscritti nel registro degli elettori riceveranno al proprio domicilio il plico elettorale. Solo gli iscritti nel registro degli elettori riceveranno al proprio domicilio il plico elettorale.
[RADIO] A CURA DI Oswald-Santillo
[QUA LA ZAMPA!]
VETOPOLIS@gmail.com Tel. 621 123 100
I polpastrelli del mio cane si arrossano e si screpolano per il freddo. Che fare?
Contro neve e ghiaccio, ma anche sale e sostanze antighiaccio, prima di uscire è bene applicare tra le dita e sotto i cuscinetti una crema grassa (vedi ricetta*), oppure WinterPad di ICF o BioBalm di Dermoscent (si trovano anche su internet). Dopo la passeggiata si deve sciacquare bene le zampe con acqua tiepida, asciugarle e massaggiarle con un po’ d’olio di mandorle dolci. In presenza di antighiaccio chimici è meglio però utilizzare i calzari (per esempio: ruffwear.com). (*) UNGUENTO NATURALE RAPIDO PER L’ INVERNO 2 parti di olio di mandorle dolci + 2 di olio di cocco + 2 di burro di karitè + 2 di gel all’aloe vera + 4 di cera d’api. Sciogliere tutti gli ingredienti a bagnomaria, trasferire in una scatoletta di metallo pulita e asciutta, lasciare raffreddare.
[AGENDA]
NEL SILENZIO LE VOCI PARLANO DALL’ITALIA ALL’EUROPA Venerdì 27 febbraio 2015 alle ore 18.30 presso la GareUsines di Dudelange avrà luogo l’inaugurazione della mostra Voci del Silenzio/Omaggio al poeta Claudio Claudi. In esposizione opere-libro di artisti provenienti da vari paesi europei fra cui Vito Capone (Italia) e Bettina Scholl-Sabbatini (Lussemburgo). Una sezione speciale è dedicata all’artista lussemburghese di origine italiana Jean-Pierre Adam, recentemente scomparso. Seguirà un Vin d’honneur. Mostra e catalogo bilingue (IT/FR) a cura di Maria Luisa Caldognetto e Stefania Severi. L’esposizione, realizzata dalla Fondazione Claudi (Roma), in collaborazione con Convivium (Lussemburgo), vanta il patrocinio di Ambasciata d’Italia, UNESCO e Parlamento Europeo. Sarà in turné anche in Francia e Belgio nel corso del 2015-2016. Info: www.cdmh.lu / www.convivium.lu / www.fondazioneclaudi.it
Dal 14 al 21 febbraio, presso il Centro Coreografico e della arti performative contemporanee ART GARAGE (Pozzuoli-NA) di Emma Cianchi, il pittore Gaetano Franzese esporrà diversi lavori che ripropongono i diversi aspetti della vita tra dualismo ed unicità di sentimenti. La mostra sarà arricchita da performance di danza e musica. (Elisa Cutullè)
www.passaparola.info
7 FEBBRAIO
Monografa su Gianluca Petrella 6° puntata di Folktrip Ospite in studio: Gianluca Petrella Regia: Paolo Travelli
14 FEBBRAIO
Omaggio a Pino Daniele Ospiti telefonici: Marco Rinaldi e Marcella Russano In studio: Maria Grazia Galati e Amelia Conte Regia: Paolo Travelli
21 FEBBRAIO
La musica del Nord Italia Ospite telefonico: Lou Dalfin In studio: Amelia Conte ed Elisa Cutullè Regia: Paolo Travelli
28 FEBBRAIO
Presentazione Lista Alternativa Lussemburgo Ospiti in studio: Bartolo Tilotta, Andrea De Cillia e Cristina Malgarini Ospiti telefonici: Skelters In studio: Paola Cairo Regia: Paolo Travelli
7 MARZO
Presentazione Lista Democrazia, Rinnovamento, Partecipazione Ospiti in studio: Paolo Berardi, Isabella Zanconato e Giovanna Esposito In studio: Paola Cairo Regia: Paolo Travelli In alcuni casi la programmazione potrebbe subire dei cambiamenti Tante altre notizie disponibili ogni giorno sul nostro sito ed ogni sabato mattina in diretta a VoicesbyPassaParola (Radio Ara - 103.4/105.2)
www.artgarage.it
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La dott.ssa Daniela Brambilla (iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Lombardia 03/9098), psicologa-psicoanalista, ha messo a punto una metodologia di supporto psicologico online in lingua italiana, specificatamente concepita per i nostri connazionali che risiedono all’estero. La mia iniziativa - spiega - nasce dall’esperienza accumulata nell’esercizio della mia consueta attività professionale in Italia, attraverso la quale ho ricevuto e continuo a ricevere nel mio studio persone che sono reduci da esperienze più o meno lunghe in un Paese straniero. Dai loro racconti - continua la dott.ssa Brambilla - emerge una costante: l’aver vissuto i propri disagi spesso in totale solitudine. Sono convinta che le loro preoccupazioni sarebbero state sicuramente più contenute e che le stesse non sarebbero sfociate verso disturbi importanti se queste persone avessero potuto trovare risposte ai loro problemi rivolgendosi direttamente ad un professionista sul posto nel momento stesso in cui il loro malessere si era manifestato. Certi problemi li possiamo efficacemente esplicitare solo nella nostra LINGUA MADRE, che è quasi sempre la lingua dei nostri sogni ed il mezzo di espressione profondo dei nostri sentimenti, delle nostre paure e delle nostre emozioni. Con l’aiuto della tecnologia la Brambilla propone un servizio di supporto psicologico attraverso Skype, fornendo un valido aiuto a chi lo necessita tramite il web: con l’utilizzo di Skype, infatti, si viene a creare un rapporto che ha tutte le caratteristiche di un setting psicologico tradizionale. selling.com
[AGENDA]
SUPPORTO PSICOLOGICO ONLINE IN LINGUA ITALIANA
www.daniela-coun
[CHIOCCIOLINA] TESTO Alessia D’Ippoliti
“Dalla qualità delle parole che conosciamo dipende la qualità dei pensieri che facciamo” Questo il manifesto che racchiude l’intento che anima il sito unaparolaalgiorno.it. Si tratta di un progetto scaturito dalle meningi di due appassionati di etimologia poco più che ventenni che nel 2010, a Firenze, decisero che il vocabolario utilizzato dalla gente comune poteva vantare molte più voci di quelle che normalmente ci si “appiattisce” a scegliere. Come spiegano nel loro sito Massimo e Giorgio, il vocabolario italiano contiene approssimativamente 125.000 voci; per comunicare con noi stessi e con gli altri utilizziamo un numero di parole che oscilla fra le 1.000 e le 5.000: un numero decisamente ampliabile. Lo scopo dichiarato di questo sito è quindi quello di riscoprire parole belle e poco conosciute o parole che usiamo nel quotidiano, ma di cui ignoriamo il potenziale originale, scelte tra le più interessanti o fra i suggerimenti proposti dagli utenti del sito.
no.it
http://unaparolaalgior PassaParola Magazine
CARNEVALE: TUTTI AL CIRCOLO! Il Circolo Curiel, in collaborazione con PassaParola asbl e Il était une fois..., organizza, in occasione della festa più profana dell’anno (e più amata dai bimbi), un appuntamento per grandi e piccini. Sabato 14 febbraio 2015 alle 17.00 ATELIER PER BAMBINI per imparare a fare le maschere. Dalle 19.30 cena a tema con dolci tipici: tre portate a 28 euro (escluse bevande). È previsto un menu enfant a 15 euro (piatto principale - a scelta fra spaghetti Lilli il Vagabondo o cotoletta con patatine fritte - dolce e bibita). L’atelier è gratuito e senza obbligo di cena. Per ulteriori informazioni e prenotazioni: tel. 491750
www.curiel.lu
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[SOLLETICO] TESTO Matto Matto
MA VOI ! E N E B E T A T S N NO
Commenti satirici a notizie vere o fantastiche
RENZI HA RAGIONE!
I soliti “gufi” che parlano male dell’Italia non sono serviti. Ci sono settori in cui il “Made in Italy“ non solo non delocalizza, ma si appoggia a una manodopera molto specializzata. Inoltre in alcuni campi siamo i primi nel mondo! La notizia è che il 90% della produzione mondiale di euro fasulli è fabbricato in Italia. La Germania (che ci dà spesso delle lezioni di “economia e controllo delle finanze”) molto scaltramente si è vista spacciare nel suo Paese più di una banconota da 300 euro! Salvini è rimasto spiazzato, ma ha reagito subito. Per evitare il rischio di falsi anche nelle lire, che vorrebbe reintrodurre, ha suggerito di creare il “Franc Padan” con impresso la Le Pen in costume da bagno molto castigato tipo Giovanna d’Arco. Borghezio si è fieramente opposto perché voleva invece una sua effige in string-bikini o tanga. I falsari hanno vomitato.
IL DOVERE INNANZITUTTO Un vigile di Pinerolo ha dato la multa a un pensionato di 85 anni che, rallentato dall’artrosi, attraversava la strada lentamente. Complimenti! L’idiota si è trincerato dietro un “ho fatto il mio dovere”. È la stessa scusa che adducevano le “SS”. Le divise fanno a volte strani scherzi...
LA DESTRA ITALIANA STA FINALMENTE CAMBIANDO… … ma solo una vocale: dalla “Marcia su Roma” al “Marcio su Roma”.
L’ITALIA BELLA L’astronauta Samantha Cristoforetti, guardandola dall’oblò, ha esclamato: “Vedere l’Italia dallo spazio è stata un’emozione intensa, è proprio bella. Scalda il cuore”. Ha proprio ragione; vista da lontano l’Italia scalda il cuore. Il problema è vederla da vicino. Speriamo che all’atterraggio possa ritornare tranquillamente senza incontrare troppi scioperi.
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BISOGNA RESTARE VIGILI! Il Comune di Roma ha reso noto i seguenti dati. La notte del 31 dicembre 2014 su 1000 vigili urbani previsti in servizio ordinario per il turno di notte solo 165 erano presenti. Gli altri 835 erano tutti malati (83,5%). Pare siano stati tutti presi da un virus che provocava dissenteria e vomito, subito ribattezzato “l’Ebola del cenone”.
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PassaParola Mensile italiano in Lussemburgo dal 2004
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