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Periodico italiano a Lussemburgo
Puglia
MONOPOLI stella di mare Interviste esclusive
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Roberto Mancini Beppe Severgnini
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Anno IV, Numero 5 • GIUGNO 2007
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RE DA Z ION E M a r i a G r a z i a G a l at i mariagrazia@presse.lu tel. 621 758050 Paola Cairo redazionepp@gmail.com tel. 691 720496
STAMPA iWorld • 51, Av. de la Liberté L-1931 Lux.
COLLABORATORI Gilda Luzzi, Paolo Travelli, Elena Giovannini, Mario Tommasi, Antonio Aversa, Savina Martinucci, V. Oliveira
Cari lettori, visto che sorpresa? Siano riusciti a stupirvi ancora una volta? Lo speriamo. O almeno speriamo (e questo è ciò che DAVVERO ci interessa) di avervi reso contenti e soddisfatti. PassaParola è fresco di restyling, una parola che abbiamo “rubato” agli inglesi e che si usa oggi molto spesso nel campo dell’editoria per spiegare quando una rivista cambia nella sua immagine grafica e stilistica. Ripetiamo: grafica e stilistica. Perché i contenuti e lo spirito di PassaParola quelli NON cambiano. E ci rinnoviamo e continuiamo a proporci come unica rivista italiana a Lussemburgo. Una precisazione che ci teniamo a fare per rispondere alle tante questioni che molti lettori e sostenitori ci hanno sollevato in merito alla nascita di siti internet dedicati alla comunità italiana ed italofila nel Granducato. I siti web ed i portali fanno parte di un universo digitale che ben si differenzia dal mondo dell’editoria. PassaParola è una rivista con il proprio sito (www.passaparola.info) e nel Lussemburgo, per fortuna, c’è posto per tutti: ognuno con le proprie specifiche e diverse competenze, che devono rimanere tali. Ora più che mai molte iniziative culturali italiane si stanno affermando a Lussemburgo e con molte di esse PassaParola collabora con piacere e con successo. Lo provano i tanti loghi che appaiono proprio in basso a questa pagina e per la cui pubblicazione ringraziamo le relative società ed associazioni. Un grazie particolare al Ministère de l’Education et de l’Einsegnement di Lussemburgo, che ci sostiene con la sottoscrizione di ben 20 abbonamenti e questa citazione mi è utile per invitarvi tutti, per quanto possibile, a sostenerci proprio grazie ad un piccolo, ma importantissimo gesto: l’abbonamento annuale alla rivista che costa solo 25 euro per 10 numeri e vi consente di ricevere il giornale prima di tutti, oltre ad ottenere numerosi privilegi. Non vi anticipo gli argomenti del numero perché molti li avete già letti di sicuro in copertina e poi…altrimenti che SORPRESA sarebbe?!..... Buona lettura.
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Festa italiana all’acciaieria
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D E S T I N A Z I ONE ITALIA
STELL A DI MARE
di Maria Grazia Galati
Ben collegata a Lussemburgo, ricca di storia ed eventi culturali, Monopoli è la meta ideale per una vacanza alla scoperta di quanto di meglio la regione Puglia può offrire ai suoi turisti. Non è tutti i giorni così. E’ vero: il cielo non è sempre così azzurro, il mare non è sempre così calmo. Il vento soffia discreto ora, oggi: ti sfiora, ti accarezza. Il riverbero del sole sulla calce delle vecchie case bianche obbliga ad abbassare le palpebre.
chilometri dall’aeroporto di Bari Palese (che Ryanair collega tre volte a settimana da Frankfurt Hahn) la piccola cittadina messapica ci si svela capricciosa con la sua pittoresca geografia urbana, fatta di vicoli e stradine, che sembrano tessere come in un antico telaio il centro storico. Opsss…volevo dire “città vecchia”, come la chiamano da queste parti, con l’umiltà tipica di un popolo che si ritrova a vivere suo malgrado in un luogo che
Rinunciamo per un attimo ad uno dei nostri cinque sensi: la vista. E rimaniamo in ascolto. Di tanti soffici rumori, che insieme sono il canto del silenzio. E’ primo pomeriggio di inizio estate. Siamo a Monopoli. Siamo in Puglia. O forse qui la Puglia è un’altra cosa. Qui siamo a Monopoli. Antica città di pescatori, la cui anima è il mare. Quel bel Mare Adriatico che la bagna per ben 13 chilometri di costa: in parte scogli, in parte sabbia. Bari, il capoluogo pugliese, è abbastanza lontano, col suo carattere metropolitano e il traffico eccessivo. Monopoli, lei è già vacanza, estate. Profumo di mare, aria di campagna. A una manciata di
brilla di storia e di arte. Che ritroviamo soprattutto nelle tante chiese. A partire dalla Cattedrale dedicata alla Madonna della Madia, patrona del paese. A cui ne fanno eco molte altre. Come la Chiesa di Santa Maria degli Amalfitani (costruita in omaggio alla Vergine che salvò dalla
DESTINAZIONE IT A L I A
tempesta alcuni marinai di Amalfi intorno all’anno Mille) e la cosiddetta Chiesa dei Morti in Piedi, i cui tanti simboli legati all’aldilà regalano emozioni davvero suggestive…. Tante chiese appunto, che si alternano con armonia ad antichi e nobili edifici, come Palazzo Palmieri (nell’omonima piazza) o l’Abbazia di
Santo Stefano. Per le passeggiate la scelta è semplice: via Garibaldi ed il lungomare. E proprio quest’ultimo fa da cornice ad una lingua di terra che d’estate è giorno e notte il cuore pulsante della vita sociale. Perché Monopoli, centro comunque sempre molto attivo tutto l’anno, è durante la stagione estiva che offre il
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meglio di sé: sagre, concerti, mostre d’arte, eventi culturali, mercati. Tutto è parte di un microcosmo dove a scorrere è una linfa fatta di intraprendenza privata e contributo istituzionale. Un piccolo miracolo del nostro Sud, una piccola (grande) stella che brilla in fondo allo Stivale. Appunto…una stella di mare!
Vedere, mangiare, visitare. Monopoli è famosa per le sue tante masserie, tipiche abitazioni rurali di antichissima origine, oggi trasformate per la maggior parte in splendidi alberghi, centri benessere, ristoranti. Quest’ultimi in particolare sono di solito aperti al pubblico, anche a coloro che non soggiornano nell’hotel e propongono la tipica cucina locale, fatta di sapori semplici e genuini in perfetto equilibrio fra delizie golose di terra e di mare. Tipiche le orecchiette con le cime di rapa, gli antipasti a base di verdura, le mozzarelle, i frutti di mare ed il pesce in generale. Una buona occasione per gustare le tante specialità di Monopoli e dintorni sono anche le sagre paesane, numerose durante il corso dell’estate, che si alternano ai tanti eventi culturali della stagione calda. Oltre Monopoli, meritano una visita località come Alberobello (celebre per i trulli, pittoresche case col tetto a punta), Ostuni, detta la Città Bianca, Fasano (con il suo bellissimo parco-zoo) e le Grotte di Castellana, spettacolare e suggestivo capolavoro carsico della natura. Per sapere tutto al meglio consultare il sito: www.comune.monopoli.bari.it; il telefono del comune di Monopoli è : 0039-080-41401.
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I T A L I A G I O VANE
PA S S A PA R O L A A G I U GN O FA R A’ S O GN A R E T U T T I I B A M B I N I D I L U S S E M B U R G O di Maria Grazia Galati Grande appuntamento dedicato a bambini e ragazzi ed organizzato dalla nostra rivista, nell’ambito delle tante iniziative culturali del progetto Retour à Babel. L’evento, previsto durante la settimana dedicata alla regione Puglia, è l’unico nel suo genere ed i bambini sono protagonisti, non spettatori! Bambini che giocano, che pensano, che parlano, raccontano, disegnano, sognano. Si: bambini che soprattutto sognano. Questo invita a fare Tiziana Dollorenzo Solari, pedagogista e psicointerprete dell’arte, che a fine giugno sarà la protagonista di uno spettacolo interattivo per bambini e ragazzi, assolutamente unico e all’avanguardia.
90 minuti, dove i i bambini sono invitati liberamente a partecipare. La psicologa, attraverso parole, musica, immagini ed espressioni artistiche, instaura con i piccoli partecipanti una sorta di colloquio emotivo, estrapolando la loro più autentica realtà interiore. I genitori assistono alla messa in scena con stupore e coinvolgimento.
Il titolo appunto è I sogni dei cittadini bambini del mondo e si terrà nel grande spazio ricreativo ed espositivo dell’ ex acciaieria di Dudelange alle ore 16.00 di domenica 24 giugno 2007 a chiusura dell’intera settimana dedicata alla regione Puglia. La Dollorenzo, salentina, da oltre 20 anni collabora con l’Università di Lecce elaborando studi approfonditi sul rapporto psiche e respiro.
Questo tipo di incontro, che Dollorenzo organizza sia in giro per l’Italia che all’estero, è già stato allestito con grande successo lo scorso ottobre dall’Ambasciata italiana di Lussemburgo, che invitò appositamente la dottoressa.
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Grande sperta dell’universo infantile, inserisce sempre l’arte nelle sue tecniche psicanalitiche ed ha creato una sorta di spettacolo interattivo della durata di circa
Allo spettacolo, che registrò un grandissimo successo, parteciparono alcune classi elementari della Scuola Europea. Da qui l’idea di riproporlo, aperto però a tutti. Per questo PassaParola ha invitato nuovamente la pedagogista di Lecce per allestire un secondo spettacolo, questa volta aperto a chiunque desiderasse parteciparvi. Il numero ideale di partecipanti è 20 bambini. L’esperienza che essi vivranno sarà assolutamente unica, la famille insolita.
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Non serve p r e n o t a r s i . Basterà essere puntuali (entro le ore 15.50) all’ex acciaieria Arcelor, a Dudelange. Chi volesse contattare anticipatamente la dottoressa Tiziana Dollorenzo Solari può farlo: tizi.dosol@libero.it oppure 0039-0832-243770
PERSONA G G I O
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C h i a r a Tr o m b e t t a , u n ' i t a l i a n a a l c o o r d i n a m e n t o dei volontari e delle campagne di Amnesty I n t e r n a t i o n a l di Paola Cairo Chiara Trombetta, vicentina di Bassano del Grappa, è coordinatrice dei volontari e delle campagne della sezione lussemburghese di Amnesty International (www. amnesty.lu). Durante il corso di laurea in Lingue e Letterature s t r a n i e r e all’Università di Venezia con specializzazione in serbo- croato, la Trombetta studia un anno a Zagabria dove prepara la tesi e insegna l’italiano presso l’Istituto di cultura. «Sono partita per capire a fondo cosa succedeva nella Regione dei Balcani. Fin dal liceo ero attratta da quella realtà multiculturale, da un Paese democratico, in cui convivevano nazionalità diverse e che poi la guerra distrusse completamente». La Trombetta, conoscendo le lingue slave, si occupa di traduzione, mediazione culturale e insegnamento e dopo la laurea, motivata da questa esperienza estera ,aderisce al Programma comunitario di formazione professionale Leonardo. Chiara approda per caso a Lussemburgo, dove lavora qualche mese per la Camera di commercio italo - lussemburgese e successivamente per la Caritas, come assistente di progetti per l’Europa dell’Est. «Di quel periodo racconta- ricordo con piacere il Campo internazionale
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L’incontro con Amnesty mi ha permesso di completare la mia cultura generale sui diritti umani.
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che facemmo in Montenegro per ricostruire la corte di una scuola. Con i ragazzi adolescenti lussemburghesi e i montenegrini che si confrontarono quotidianamente in uno scambio reciproco ricco di solidarietà». Poi parte per un anno in Nicaragua per Lux- Development, l’agenzia lussemburghese per la cooperazione allo sviluppo. Un anno importante per Chiara, quello in
America centrale, dove si occupa del programma per il risanamento dell’acqua e in particolare di educazione alle famiglie per l’uso razionale delle risorse idriche e educazione all’igiene. In quel contesto la Trombetta si confronta con la situazione femminile del Nicaragua e dell’Honduras, fatta di violenze e povertà. Decide di dare una mano all’associazione Inphru, (Istituto per la promozione umana), che si occupa della scolarizzazione dei bambini lavoratori e al rientro nel Granducato prende contatto con l’ ASLN (Association solidaritè Luxembourg - Nicaragua). Prende forma cosi l’idea di un progetto di educazione per bambini di strada, che Chiara gestisce volontariamente da un anno. Nel 2005 approda a Amnesty «dove – dice – avviene il completamento della mia cultura generale sui diritti umani».
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La multiculturalità di questo Paese si riscontra anche nei nostri gruppi di volontari.
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Amnesty International è un’organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani, fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, che lanciò una campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza. Conta attualmente quasi due milioni di soci, sostenitori e donatori in più di 140 paesi. La Sezione lussemburghese costituitasi nel 1970 conta oltre 1000 aderenti, con 100 volontari attivi, divisi in 8 gruppi che si occupano di sensibilizzazione, lobby, azioni pubbliche su tematiche quali la pena di morte, la violenza domestica, la violazione dei diritti per i prigionieri di guerra. «In questi ultimi due anni abbiamo lavorato su tematiche di grande attualità, che la sede di Londra identifica in base a studi e ricerche specifiche. In particolare voglio segnalare il lavoro fatto su Guantanamo, il Sudan, la Cina i Balcani. La multiculturalità di questo Paese si riscontra anche nei nostri gruppi, che mettono molto impegno nella realizzazione dei vari progetti». Amnesty International vive solo grazie al supporto economico dei propri soci e sostenitori: per rimanere imparziale ed indipendente, infatti, non accetta soldi dai governi. La quota annuale per l’iscrizione in Lussemburgo è di 20 euro. Anche il nostro contributo puo’ fare la differenza.
8 B E L L E Z Z A • MODA • BENESSERE • SPORT • SALUTE • BELLEZZA • MO D A • B E N
R O B E R T O M A N C I N I A L M I C R O F O N O D I PA S S A PA R O L A L'allenatore campione d'Italia ci ha rilasciato u n ' i n t e r v i s t a e s c l u s i v a di Gilda Luzzi “Grande collettivo, disciplina tattica, presenza di numerosi talenti individuali, entusiasmo crescente del pubblico, debolezza degli avversari. Anche se uno scudetto è il mosaico di tanti fattori, quale crede abbia inciso di più nel raggiungimento di questo agognato traguardo?” “Tra tutti i fattori indicati, posso dire che certamente non ha inciso la debolezza degli avversari. Questo è assolutamente falso. E’ un luogo comune che una parte della stampa italiana ha usato contro l’Inter, per togliere valore al nostro scudetto. In realtà è mancata una sola squadra, cioè la Juventus, ma il Milan che avrebbe poi vinto la Champions c’era e lo abbiamo battuto due volte, la Roma è una squadra molto competitiva, tutte le altre si sono battute alla grande. Non vinci un campionato stabilendo un numero incredibile di record se non sei forte, soprattutto nel campionato italiano, che è diverso da tutti gli altri e che propone gare in provincia a volte più difficili degli stessi scontri diretti fra grandi club. Io credo che l’Inter sia stata brava e forte in tutto e contro tutto, infatti abbiamo perso una sola partita e per altro in maniera casuale, visto che sino al novantesimo della gara con la Roma a Milano eravamo 1-1 e loro sono passati in vantaggio grazie a un’autorete. Ora che abbiamo vinto lo scudetto, abbiamo una curiosità: vedere in futuro chi sarà capace di eguagliare o battere tutti i record che abbiamo stabilito. E’ questa la legge dello sport, quella stessa legge dello sport che non ha permesso alla Juventus di giocare per una stagione in Serie A e che ha fatto partire il Milan e altre squadre con dei punti di penalità. Non è certo colpa dell’Inter se altri hanno sbagliato e di conseguenza i club hanno pagato... ”. “Considerato che l’Inter è stata prima in classifica dall’inizio e, ben presto, ha creato il vuoto dietro di se, ha pensato subito che questa potesse essere la stagione giusta o temeva un calo di tensione e un
possibile recupero delle avversarie? E come si fa a tenere sempre concentrati tanti campioni?” “Ho iniziato a pensare che ce la potevamo fare durante la sosta di Natale del campionato. Siamo andati in vancanza dopo aver battuto l’Atalanta, una gara difficile, siamo andati sotto nel primo tempo, abbiamo ribaltato il risultato nella ripresa. Una vittoria del carattere e della volontà, perché abbiamo affrontato la miglior Atalanta della stagione senza mezza squadra. Ripartire dopo Natale con un successo esterno sul Torino è stata la conferma che la squadra mentalmente era pronta a raggiungere l’obiettivo prefissato. Poi, è chiaro, dopo la vittoria del derby di ritorno tutto è stato più facile. La squadra ha avuto, sin dall’inizio, un rendimento forte e costante a livello mentale. Non ha praticamente mai mollato. E, in tal senso, il lavoro sulla concentrazione è stato più facile”. “A proposito di campioni. Quest’anno, diversamente dal passato, è apparso, almeno dal di fuori, che ci fosse una armonia diversa all’interno dello spogliatoio. E’ stato il risultato della facilità nell’ottenere le vittorie o c’è stato qualcosa o qualcuno che è riuscito a creare questa sintonia?” “Come sempre, i risultati aiutano. Se perdi
anche un piccolo problema diventa grande, se vinci un grande problema diventa piccolo e tutti i calciatori, anche se magari sono arrabbiati perché giocano poco o non giocano, puntano al risultato più importante, alla vittoria finale della squadra. Per tanto tempo si è detto e scritto che il gruppo non era compatto all’Inter, ma io credo che si sia detto ciò perché l’Inter non vinceva. In realtà, durante i miei tre anni di gestione, anche se nei primi due abbiamo vinto solo Coppa Italia e Supercoppa, ovvero trofei meno importanti dello scudetto, il gruppo è sempre stato unito e ho avuto dai calciatori massima disponibilità. Può esserci stato qualche problema, ma i problemi ci sono ovunque, in qualsiasi ambiente di lavoro, non solo nel calcio, non solo all’Inter. Indubbiamente la continuità di lavoro paga, perché ora l’Inter può dire di avere una base di squadra molto forte, costruita negli anni con l’aggiunta di campioni vincenti, ma non tanti, nel numero giusto per rinforzare tecnicamente la squadra senza cambiare gli equilibri. Inoltre credo che tutte le critiche ricevute dopo l’assegnazione automatica dello scudetto 2005-2006 abbiamo dato un’ulteriore spinta ai calciatori, che avevano voglia di dimostrare di saper vincere anche sul campo, proprio per far capire che il primo titolo per loro era ugualmente molto importante, era un segno di distinzione per la società e per tutti quelli che lavorano ogni giorno”. “Pur sapendo che è molto difficile poter estrapolare la stagione di un campione, soprattutto in un contesto come quello nerazzurro che ha portato alla ribalta praticamente tutti i suoi effettivi, provo a chiederle: quanto è stato importante l’innesto di due campioni come Ibrahimovich e Vieira per conquistare lo scudetto?” “Certamente, negarlo sarebbe sbagliato, perché ‘Ibra’ e Vieira hanno portato qualità tecniche, fisiche e mentali importanti. Ma sarebbero rimasti solo
ESS E R E • S P O R T • SALUTE • BELLEZZA • MODA • BENESSERE • SPORT • S A L U T 9 due grandissimi acquisti se non si fossero integrati benissimo e velocemente, come è successo, e se il gruppo non avesse funzionato a prescindere da chi scendeva in campo. Infatti abbiamo spesso cambiato formazione senza cambiare mai il risultato, cioè continuando a vincere e a segnare moltissimi gol”.
“Vincere uno scudetto in campo e vincere uno scudetto in panchina. Quale differenze e quali analogie ha ritrovato? E a livello di emozioni cosa c’è di diverso in un caso e nell’altro?” “E’ molto diverso. Senza offesa per nessuno, vincere uno scudetto da calciatore è più bello, non hai altre responsabilità, devi solo pensare a giocare e a festeggiare se le cose sono andate
bene. Da allenatore, invece, devi occuparti un po’ di tutto, perdi un po’ il gusto del calcio come gioco, però è un’avventura straordinaria, che insegna tantissimo. Personlmente sono poi orgoglioso di aver vinto, prima da calciatore e poi da allenatore, con tre società diverse, ma in realtà ambientali simili: la Samp non aveva mai vinto uno scudetto e chissà se potrà mai pensare di rivincerlo, la Lazio lo aveva vinto tanti anni prima e ora se entra in zona-Champions giustamente festeggia un’impresa. Per quanto riguarda l’Inter, pur avendo una storia fra le più importanti al mondo non vinceva da tempo e quindi è stato ancora più stimolante”.
Quest’anno in Champions siamo stati anche sfortunati, perché abbiamo affrontato il Valencia nel suo momento migliore mentre noi avevamo problemi di formazione, soprattutto a centrocampo. Certo, proveremo l’assalto all’Europa perché è un traguardo affascinante per noi, per la società e per i tifosi, ma se mi dovessero garantire un altro scudetto con un anno d’anticipo non direi di no... “.
“Dopo una galoppata così esaltante, tra i suoi obiettivi c’è quello di vincere ancora uno scudetto o nei suoi sogni c’è una vittoria in Champions League?” “Adesso tutti dicono che il nostro prossimo obiettivo sarà la Champions. E’ un ragionamento molto giornalistico: visto che ora abbiamo vinto in Italia, dobbiamo pensare all’Europa. In realtà, per un club del valore dell’Inter, l’importante è vincere ogni anno qualcosa d’importante.
FESTA NERAZZURRA ALL’INTER CLUB LUX Sabato 19 maggio scorso l’Inter Club Lussemburgo 1999 ha organizzato a Bertrange una grande cena con ballo, con i soci e le loro famiglie per festeggiare degnamente la conquista del 15° scudetto. Dopo 18 lunghi anni di attesa e di sofferenze i tifosi presenti hanno potuto sfogare la propria gioia fino al mattino, dopo avere gustato un’ottima cena preparata da un cuoco di chiara fede juventina. Sottolineando che ( e non sembra inutile farlo alla luce delle note vicende giudiziarie che hanno sconvolto il mondo del calcio italiano lo scorso anno) l’Inter ha vinto meritatamente lo scudetto sul campo è giusto pure ricordare alcuni dei primati che hanno caratterizzato il suo campionato appena conclusosi: 97 punti (record precedente del grande Torino nel 1947-1948 con 94 punti), record di distacco sulla seconda (22 punti), 107 gol realizzati, 33 partite consecutive senza sconfitte, 30 vittorie su 38 partite (record precedente del Torino stagione 1947-1948), 17 vittorie consecutive (meglio del Real Madrid e del Bayern di Monaco fermi a 15), campione a 5 giornate dalla fine del campionato e una sola sconfitta. Mario Tommasi
Passaparola vi anticipa un appuntamento da non perdere il mese prossimo (in uscita ai primi di luglio). In occasione della vincita da parte del Milan della Coppa dei Campioni, guadagnata dai rossoneri con il 2-1 contro il Liverpool la sera del 23 giugno 2007, la redazione pubblicherà un’inter vista in esclusiva….. a chi? Questa è la sorpresa. Non mancate!
10 L ' I T A L I A A T AVOLA • L'ITALIA A TAVOLA • L'ITALIA A TAVOLA • L ' I T A L I A A
N E L L A P R I M AV E R A 2 0 0 7 B A C C O PA R L A I TA L I A N O Tra la fine del mese di aprile e per quasi tutto il mese di maggio, i vini italiani sono stati protagonisti di importanti eventi eno-gastronomici nel Granducato. L’occasione è stata ottima per il pubblico italiano (e non) di conoscere rinomate aziende del nostro Stivale e pregiate etichette. PassaParola ne approfitta per fare una carrellata di tre grandi eventi e spiegarvi più da vicino l’universo di Bacco.
Il sole forte e caldo della Puglia è all’origine di grandi vini dal gusto importante, deciso. Come i Vini Coppi, che sono stati offerti durante la festa per il primo anno del grande Hotel Victor Hugo di Limpertsberg, alla quale ha partecipato in qualità di ospite d’onore il celebre campione di motociclismo Giacomo Agostini (vedi articolo su PassaParola maggio 2007). I vini dell’azienda Coppi contano numerose etichette e la stessa azienda fa parte del Consorzio di Valorizzazione del Primitivo, rinomato e tipico vino della regione pugliese: www. vinicoppi.it, 0039-080-8915049.
Sempre la Puglia è stata in vetrina anche alle Terme di Mondorf con una marca di vini considerati fra i migliori al mondo. Quelli dell’azienda dei Conti di Zecca. I vini della rinomata maison salentina si sono felicemente coniugati con i gustosi piatti tipici pugliesi (proposti durante una kermesse eno-gastronomica durata ben 10 giorni) dallo chef Michele d’Agostino, giunto appositamente dall’Italia. Il tutto al ristorante De Jangeli (www.contizecca.it; 0039-0832-925613).
Ma l’evento decisamente più di rilievo, che ha riunito in una sola serata i piaceri del palato e le nozioni scientifiche, è stato senza dubbio quello organizzato da Mario Notaroberto, titolare del celebre ristorante Dal Notaro e grande conoscitore della realtà eno-gastronomica italiana ed internazionale. Il quale ha invitato nella splendida cornice dell’Abbazia di
Neumuenster il Professor Attilio Scienza, professore all’Unversità Statale di Milano (facoltà di Agraria) e massimo conoscitore di vitigni del mondo. Scienza ha presieduto una conferenza molto interessante, dedicata ai vini autoctoni italiani. Spigliato, appassionato, usando parole semplici e dirette, il professore ci ha fatto viaggiare (con diapositive e nozioni) in un viaggio virtuale alla scoperta di vini assolutamente unici, di cui possiamo davvero essere fieri a livello mondiale. Al cocktail che è seguito alla conferenza sono stati offerti gli ottimi vini dell’Azienda Masi (www. masi.it; 0039045-6832511).
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ARTE
S C O R C I , FA R I , PA E S A GG I , R U S C E L L I . I N M O S T R A L ' A N I M A D I T R E P I T T O R I P U G L I E S I di Paola Cairo Dal 16 giugno al 1 luglio Linos, la Panaro e Mino’ espongono le proprie opere all’acciaieria di Dudelange, nel quadro del progetto di ReTour de Babel. Vernissage il 16 giugno alle ore 18.
Pasquale Scidurlo, detto Linos Le opere di Pasquale Scidurlo le abbiamo già ammirate nel 2005 al Clae e nel 2006 e 2007 al Festival dell’immigrazione. L’artista di Monopoli, in arte Linos, ci ha riservato una grande sorpresa. Un’esposizione eccezionale dedicata ai fari e al mare, che aprirà i battenti a Dudelange, nell’antica acciaieria, già sede del programma di Retour de Babel (vedi sito www.retourdebabel. org) dal 16 giugno al 1 luglio. Il giorno del vernissage (sabato 16 giugno, alle ore 18) i quadri di Linos faranno da cornice naturale al libro dedicato ai fari d’Italia che la giornalista Enrica Simonetti ha realizzato insieme ai fotografi Nicola Amato e Sergio Leopardi (vedi intervista a pagina 22). Le opere si c h i a m a n o scultopitture perché sono dipinti ma con la plasticità delle sculture e con la materia, il legno, lavorata ogni millimetro, trasformata in luce, faro, lanterna, paesaggio, fiore, onda di mare, cielo intenso. Fari di legno che sembrano annegare nel cielo e nel mare con la complicità dei colori accesi, quasi irreali. Un omaggio a tutto tondo ai meravigliosi paesaggi nostrani.
Tonia Panaro
I paesaggi naturali e l’elemento acquatico sono sempre presenti nelle sue opere. La Panaro, autodidatta e pittrice per vocazione, predilige ruscelli, laghi e mari, che dipinge con leggere pennellate e tenui colori. In possesso di una buona tecnica pittorica e figurativa si simenta anche in soggetti floreali e naturali. Combinando i colori valorizza i paesaggi che descrive (Vicolo, Rosso al tramonto, Ruscello del bosco) come piccole fotografie incorniciate nella natura e nei tramonti.
Pietro Minò Inaugura insieme alla Panaro e a Linos la settimana pugliese a Dudelange questo artista pugliese che racconta la sua terra attraverso le vele del mare, i trulli, i fiori, le chiese. Minò dimostra nella sua tavolozza l’esperienza e la conoscenza dei colori e delle tecniche che danno all’ordito delle sue tele luminosità e spazialità. Il forte amore per la sua terra lo aiuta a raffigurarne gli aspetti più dolci e reconditi (Angolo di Paese, Centro storico di Monopoli). L’artista, che stende i suoi colori con musicalità cromatica, esprime reminiscenze impressionistiche e figurazioni di spazi e luoghi scomparsi.
VIA E T E R E
L A T V FA M I R A C O L I … N E L T U R I S M O Un recente sondaggio ha registrato alcuni dati molto interessanti. Numerose località turistiche italiane, fino a poco tempo fa pressoché sconosciute, sono ora prese d’assalto, dopo essere diventate celebri quali sede di ambientazione di note fiction televisive. Stai a vedere che Il Commissario Montalbano vale più di qualsiasi costosissima campagna promozionale di turismo?! Scherzi a parte, pare proprio di si. Parola di sondaggio. In particolare quello realizzato solo qualche settimana fa da EXPOCTS, che ha realizzato una ricerca di mercato dai risultati davvero interessanti. Pare infatti che alcune località italiane scelte dalle case di produzione cinematografica per realizzare fiction (una volta li chiamavamo sceneggiati…va beh…) siano negli ultimi tempi letteralmente prese d’assalto dai turisti, mossi dalla curiosità di vedere “da vicino” i luoghi che sono teatro delle appassionanti storie del teleschermo. Ne sanno qualcosa in Piemonte e più precisamente nell’area del cosiddetto Canavese, a circa 30 km da Torino, dove sorge il Castello di Agliè, scenario principale e suggestivo della fiction Elisa di Rivombrosa, realizzato da Mediaset. Basta qualche numero per spiegare in maniera efficace e sintetica questo fenomeno di vero e proprio “tele-turismo”. Nel 2003, quando ebbe inizio la trasmissione, i visitatori erano stati poco più di 8 mila. Nell’anno seguente oltre 90.0000: più di dieci volte tanto! Va da sé che i vantaggi a livello sociocommerciale non si limitano al solo castello, ma a tutta la zona circostante, che beneficia oramai di un notevole interesse e conseguente sviluppo economico. Stessa storia a Ragusa, dove sono stati girati i telefilm (tanto per non dire sempre fiction….) della serie Commissario Montalbano e a Città della Pieve, location di Carabinieri. Il sondaggio dal titolo “In viaggio con la fiction. Serie televisive e creazione di flussi turistici” segue un’altra indagine di mercato che poco prima era sempre stata realizzata (con risultati peraltro già molto interessanti) sempre dal Centro Studi Luoghi e Locations e commissionata da EXPOCTS, la grande fiera del turismo che ha luogo da oltre un quarto di secolo ogni anno a Milano, in febbraio: importante vetrina sul mondo del viaggio. Carlo Bassi, amministratore delegato di EXPOCTS si dichiara fiero di questi studi, utili alle tante amministrazioni italiane locali, che potranno così essere maggiormente consapevoli del proprio potenziale turistico ed organizzarsi meglio e con efficacia nel campo dell’accoglienza ai visitatori.
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14 O B I E T T I V O S U • OBIETTIVO SU • OBIETTIVO SU • OBIETTIVO SU • O B I E T T I V
Breve fotoreportage sulla Festa italiana a Dudelange. Il 2 e 3 giugno scorso tante associazioni ed enti italiani hanno festeggiato la Repubblica. Esposizioni, dibattiti, testimonianze, spettacoli e musica all’insegna dell’allegria. PassaParola ve le racconta.
Miserini,
Caldognetto e Moretti presentano le esposizioni fotografiche.
L’Associazione Lucani a Lussemburgo prepara la pizza.
Bambini allo stand del trucco.
Prodotti tipici italiani (in primo piano il prosciutto umbro)
Il gruppo Ko
Kende presenta il suo spettacolo sull’immigrazione.
Il Grande ballo del sabato sera. Particolare dell’esposizione fotografica sul terremoto in Friuli.
Concerto di Merlo, Guerzoni e Liotti della domenica sera.
O S U • O B I E T T I VO SU • OBIETTIVO SU • OBIETTIVO SU • OBIETTIVO S U • O B 15
I N T E R V I S TA A G A B R I E L E A L B E R T I N I
di Antonio Aversa
Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, dal 2004 è Parlamentare Europeo. Membro di diverse Commissioni europee tra cui trasporti, turismo e quella per l’industria, la ricerca e l’energia. Dal 1974 è alla guida dell’azienda di famiglia. Da più di un anno non è più Sindaco di Milano. Che tipo di eredità ha lasciato alla Moratti? Io direi che eredità ho lasciato a Milano, in quanto noi sindaci siamo degli inquilini di Palazzo Marino, il nostro vero ruolo è l’essere servitori della città. Ho lasciato sei miliardi di opere pubbliche, un programma edilizio che intercetterà 29 miliardi di euro nei prossimi 10 anni occupando 167.000 persone con progetti dei più grandi architetti del mondo e questi sono dati della Bocconi e non miei. Ho risolto problemi che erano irrisolti da decenni. Parlo ad esempio del tema dei depuratori che ho affrontato e superato. Poi ci sono tutti quei problemi che richiedono cure quotidiane come la sicurezza dei cittadini a cui ho dato sempre la giusta e concreta attenzione.
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Noi
applausi e Della Valle, persona molto vicina a Montezemolo, fu interrotto da numerosi fischi, spiega molto chiaramente la situazione in Confindustria. La base imprenditoriale non si riconosce in questa presidenza che anche se di alto profilo e di grande prestigio, perché Montezemolo ha grandi successi alle spalle, buone capacità di comunicazione, lo standing del gentiluomo e perfino due cognomi, a me sembra una presidenza un po’ troppo elitaria e poco aderente ai veri problemi della categoria. Parlo della miriade di medie e piccole imprese che devono confrontarsi ogni giorno con la globalizzazione, la concorrenza internazionale, i mercati mondiali e non hanno i privilegi di chi vive in regime di monopolio come alcune categorie industriali che hanno ereditato le sindaci siamo inquilini privatizzazioni scontate, oppure hanno aiuti dallo Stato da sempre. Palazzo Marino,
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Il suo mandato di Sindaco non è di stato certamente tra i più fortunati. servitori della città Lei è arrivato immediatamente Che riflessioni ha fatto sulla nuova dopo tangentopoli e si è vissuto le finanziaria? burrascose questioni legate agli aeroporti milanesi, le Le mie sono state riflessioni molto negative soprattutto per ciò vivaci lotte con i taxisti, la crisi del Teatro alla Scala, che comporta le categorie produttive ed il ceto borghese in l’incidente di Linate e l’emergenza terrorismo. Tutti generale. temi che lei ha poi ripreso nel suo ultimo libro «Nella Con essa si aumentano le tasse e si puniscono le imprese. stanza del Sindaco». Quando si sottrae all’autofinanziamento delle imprese i TFR per Onorevole, un Sindaco dei nostri giorni è veramente destinarlo all’INPS, quando si aumentano le tasse e i controlli così diverso da un Sindaco di 30 anni fa? fiscali penalizzando categorie intere, non siamo di certo davanti Il Sindaco di Milano, una volta, veniva eletto dai tranvieri. Questa a qualcosa che favorisce lo sviluppo. è una battuta ma ha una componente di verità, nel senso che La sinistra pensa che i soldi siano meglio amministrati se sottratti quando il Sindaco era eletto dal Consiglio Comunale e non al reddito dei privati, imprese o cittadini, e amministrati dallo direttamente dai cittadini, gli oltre allora 12.000 tranvieri associati Stato. nelle varie associazioni sindacali, potevano movimentare le Noi del centro destra pensiamo che lo Stato debba essere loro preferenze ed eleggere dei consiglieri comunali che a loro leggero e occuparsi di tutte quelle cose che può solo fare lui e volta, seguendo delle indicazioni corporative potevano arrivare lasciare la piena libertà di iniziativa e quindi anche il reddito che tranquillamente ad eleggere un primo cittadino. viene prodotto nelle mani dei cittadini o meglio ancora nelle Oggi fortunatamente questo non può più accadere. Per fare il loro tasche. Sindaco occorrono più di 300.000 voti e questo dà garanzie all’intera comunità e non a questo o quel settore. Rispetto alla controversia legata ai PACS, oggi chiamati Rispetto a 30 anni fa oggi si amministra DICO lei come si pone? senza il dover conquistare le maggioranze Un sindaco oggi può E’ una colossale mistificazione. Fanno seguendo la logica del consiglio comunale amministrare pensando benissimo la chiesa e alcune correnti dopo consiglio comunale. filosofiche a pensare ai grandi valori. alle future generazioini e Un Sindaco ha oggi la possibilità reale Io più modestamente non mi riconosco non alle future elezioni di amministrare pensando alle prossime nel valore dell’omosessualità. generazioni e non più unicamente alle Mi spiego meglio. Dare il welfare alle prossime elezioni. coppie omosessuali significa attribuire un valore prettamente delle famiglie ad una situazione che di fatto famiglia non è. Lei che in passato ha ricoperto numerosi incarichi Io non ho niente contro la libertà sessuale, ci mancherebbe, all’interno di Confindustria come giudica la gestione nessuna discriminazione, ma che valore ha, con i DICO, Montezemolo? l’omosessualità. La si mette sul livello di un qualcosa che ha La vicenda di Vicenza in cui Berlusconi fu sommerso dagli bisogno di essere finanziata dalla fiscalità.
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G R A N D E S CHERMO
Cinecittà compie 70 anni
di Gilda Luzzi
Per festeggiare è stata organizzata una grande festa: madrina Sofia Loren. «La prima volta che ho udito questo nome, Cinecittà, ho percepito che quella era la città dove avrei voluto abitare, e che avrebbe fatto parte della mia vita. Per me è il posto ideale, il vuoto cosmico prima del Big Bang.» Così il maestro Federico Fellini parlava degli studios di Roma.
Era il 28 aprile 1937 quando sulla via Tuscolana nasceva la mitica Cinecittà. L’idea di costruire la più grande città del cinema in Europa fu di Luigi Freddi, capo della Direzione Generale per la Cinematografia dell’epoca. Il progetto fu affidato all’ingegnere Carlo Roncoroni e all’architetto Gino Peressutti. Il compleanno della “Hollywood sul Tevere” è stato celebrato il 4 maggio scorso con una serata-evento, sul set del serial Tv “Roma”, in una scenografia maestosa pensata per gettare un ponte ideale tra passato e futuro. E’ stata creata una sorta di megadiscoteca con pareti trasparenti con il bianco colore dominante, e con una serie di citazioni da film celebri (dal «Marcello come here» della Dolce vita, al «nulla è più necessario del superfluo» dalla Vita è bella). Tra le presenze, Gabriele e Silvio Muccino, Carlo Verdone, Sophia Loren, madrina d’eccezione commossa fino alla lacrime, e tanti altri. Tante le dichiarazioni dei protagonisti presenti, un solo coro unanime e malinconico: “speriamo che qui si ricominci a fare cinema, ormai è diventato il luogo della
televisione”. Nell’ambito dei festeggiamenti è stato prodotto dall’Istituto Luce un documentario, realizzato da Annarosa Morri e Mario Canale, che dura dodici minuti e si intitola SETtanta volte SET: rievocazione suggestiva e inevitabilmente nostalgica della vita degli studios, con testimonial eccellenti, alcuni dei quali scomparsi,come Fellini e Leone. E così, sulle note di celebri colonne sonore (Nino Rota, Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Andrea Guerra, Pivio e Aldo De Scalzi, Franco Piersanti) si vedono scorrere i dietro le quinte di tante pellicole passate alla storia. E anche tanti volti del cinema mondiale, da Audrey Hepburn a Charlton Heston. Una piccola chicca per appassionati. Cinecittà Holding ha anche istituito il premio Cinecittà dedicato alle figure
tecniche e alle maestranze che hanno contribuito alla gloria degli studios. Il premio sarà assegnato a giugno ai vincitori delle varie categorie: costumi, scenografia, effetti speciali, make up, fonici di presa diretta. Poste Italiane ha dedicato un’emissione speciale per questa occasione: un francobollo ( valore di 0,65 euro) che mostra un particolare dell’ingresso della sede storica degli studi cinematografici (con l’insegna ‘Cinecittà’) in primo piano; mentre a sinistra è rappresentato un regista con una cinepresa.
ONDE SON O R E
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To z z i p r e p a r a l a s u a d a t a l u s s e m b u r g h e s e : i l p a p à d i T I A M O i n c o n c e r t o a l l a R o c k h a l di Paolo Travelli Cari lettori della rubrica Onde Sonore quest’anno é coronato davvero da grandi eventi. Dopo Afterhours, Vinicio Capossela, Paolo Conte, Paolo Fresu, Mario Venuti, Bandabardo’ un altro grande artista sta arrivando dalle nostre parti: Umberto Tozzi. Abbiamo pensato di porgli alcune domande alla vigilia della sua esibizione lussemburghese. Ancora oggi passeggiando tra New York e Parigi sentiamo canticchiare le varie “Tu”, “Gloria”, “Ti amo”. Come ci si sente ad essere un’autentica star internazionale? Mi ritengo fortunato e un po’ bravo visto che la fortuna da sola non basta a mantenere il successo ormai da piu di 30 anni. Il tuo ultimo disco segna il ritorno ad una storica collaborazione con Marco Masini. Che cosa vi ha spinto a rinnovare questo nuovo capitolo della vostra personale carriera? L’idea è nata dopo un concerto all ‘ OLYMPIA di PARIS. Marco mi chiamò dal Belgio, dove stava tenendo alcuni concerti. Non ci sentivamo da un po’ e così lo invitai a Parigi. Si unì con me sul palco per una versione della sua “perchè lo fai”. Ci venne l’ispirazione per registrare un album in cui scambiarci le voci. Questo gioco si é trasformato in un vero e proprio lavoro che brano dopo brano ci entusiasmava, ninfa vitale per noi artisti. All’inizio del nuovo millennio hai avuto un leggero calo di popolarità legato soprattutto alla difficoltà di ripetere i tuoi precedenti grandi exploit commerciali. Hai mai avuto la sensazione che la tua carriera si potesse arrestare? In oltre 30 anni di carriera può capitare di attraversare momenti di alti e bassi, nella crescita di una persona vi sono anche valori come la famiglia che in certi momenti richiedono piu’attenzione.
www.luxembourg.lu 00352.47.08.95.12 www.ticketnet.be 0032.70.66.06.01 www.ticketnet.fr 0033.892.390.100 www.ticketnet.lu
Il pubblico straniero ti osanna e ti adora. Non puo’ fare a meno di richiederti i tuoi cavalli di battaglia. Che rapporto hai con gli italiani all’estero? E con gli stranieri? E’ emozionante andare all’estero e incontrare tanto affetto,portare un po’ d’ ITALIA ad i nostri connazionali ed essere per loro un ponte di ricordi. Soprattutto il pubblico francese e belgaèé molto attento alla mia musica da molti anni, lo confermano i miei successi all’Olympia. Con il pubblico latino, spagnolo e sempre bello condividere il loro calore. « Apro le braccia cosi...e abbraccio tutti .....» con affetto Umberto Tozzi. Un sentito grazie ad Umberto che ci ha gentilmente concesso la sua intervista e un buon divertimento a tutti coloro che potranno godersi questo grande show.
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P A S S A . . . P A ROLE • PASSA... PAROLE • PASSA... PAROLE • PASSA... P A R O L E
IL SALONE DEL LIBRO DI TORINO RACCONTATO DALLA NOSTRA COLLABORATRICE di Elena Giovannini
Partiamo dai numeri, che sono buoni: 1.414 espositori, 5 padiglioni, 51.000 mq, più di 300 mila visitatori in 5 giorni. Eppure, nonostante le cifre molto positive, la ventesima edizione della Fiera del Libro perde definitivamente l’icona di vetrina dell’editoria, legata a dati e a risultati tangibili, e si trasforma in un salotto letterario dei lettori. Ai quali, con il tam-tam del passaparola, è affidato il vero successo dell’intera manifestazione. Un salotto, quindi, dove masticare cibo e letteratura (come l’iniziativa “Librai e maîtres confisiers” che unisce libri e cioccolato), dove partecipare attivamente a gruppi di ricerca (all’International Book Forum) o ascoltare lectio magistralis di personaggi del calibro di Marc Augé, Julia Kristeva, Corrado Augias, e il cardinale Camillo Ruini. Ma anche dove prendere parte agli incontri con gli scrittori e porre domande a Wilbur Smith, Mo Yan, Antonio Skármeta, Tahar Ben Jelloun, Eric-Emanuel Schmitt e Martha Medeiros. Un salotto dove riprendere fiato ascoltando musica dal vivo e letture ad alta voce e dove fare le ore piccole (come si augura l’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte Gianni Oliva), soprattutto per i giovani ai quali è dedicato lo spazio Bookstock Village. E, proprio come Woodstock, il festival musicale che negli anni
‘70 ha tracciato un nuovo confine (e su cui è stato forgiato il termine Bookstock), il Salone del Libro da salotto si apre e si fa piazza, villaggio accogliente in cui ascoltare, fare e inventare insieme, in piena libertà e totale condivisione. Il Salone del 2008? Sarà sempre a maggio, nella splendida Torino del Museo Egizio, della Mole Antonelliana, di Palazzo Madama e Palazzo Reale. E, perché no, avrà magari a sorpresa un 6° padiglione di brandine per i tira-tardi della cultura.
«Luci ed eclissi sul mare. Fari d’Italia» (Ed. Laterza) di Enrica Simonetti, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, verrà presentato in presenza dell’autrice il 16 giugno alle ore 18, a Dudelange, per l’apertura della settimana pugliese nel quadro delle iniziative di ReTour de Babel. PassaParola è riuscita ad intervistarla e a farsi raccontare il percorso di scoperta di questo ricco patrimonio architettonico e culturale italiano. Il volume racconta e illustra la vita passata e presente dei fari italiani lungo le coste di tutta la penisola, porto dopo porto, isola dopo isola, dalla prima lanterna della Liguria, circumnavigando la Sardegna e la Sicilia e risalendo l’adriatico fino a Trieste. Un itinerario da cui emergono vicende, tradizioni, personaggi e luoghi molto diversi tra loro, che testimoniano l’intramontabile persistenza delle civiltà e il confronto dell’uomo con la natura. Perchè sei cosi legata ai fari? Forse perché i fari riescono a fondere le mie due passioni: quella per il mare e quella per la storia. E in questo caso si tratta di una storia «minore» ossia mai raccontata in Italia su un testo ufficiale; mi ha appassionata molto la ricerca tra le piccole biblioteche, tra gli Archivi di Stato in cui ho trovato ancora i carteggi tra ammiragli e guardiani di faro. Insomma, un’enorme ricchezza di materiale e una
storia tutta da raccontare. Quali sono quelli piu’ belli che hai incontrato? Se parliamo di fari italiani, il mio preferito è un faro tutto meridionale, quello che si trova sul promontorio più orientale d’Italia a Capo d’Otranto, nel Salento. Tra l’altro è al centro di un recupero e forse diventerà (il primo in Italia) un museo e quindi la sua vicenda mi fa ben sperare sul futuro delle lanterne nostrane. Poi, mi sono piaciuti molto i fari nordici che si trovano alla foce del Po, piccoli ma incantevoli, bagnati da un lato dalle acque del fiume e dall’altro dal mare: si tratta di Po di Goro, Malamocco, località da cui navigando in Adriatico si giunge al faro monumentale di Trieste, un altro grande monumento. Io però preferisco i fari solitari, quelli in cui si vive in compagnia di cielo e mare e molti di questi si trovano al Sud o sugli isolotti al largo della Sardegna, come ad esempio a Razzoli, a nord della Maddalena, un’isola in cui esiste solo il faro.
Credi che siano valutati nel patrimonio architettonico dell’Italia oppure non abbastanza? E come possiamo riscoprirli? L’Italia ha un enorme patrimonio artistico e i fari non sono ovviamente antichi quanto le cattedrali o i castelli. Ma sono luoghi di enorme interesse storico, architettonico e artisitco, per cui è un peccato che con la loro tutela si sia tanto in ritardo. Alcune lanterne rischiano di crollare, altre di essere vendute a privati e trasformate: il Demanio Militare è pronto a dismettere molti fari e questo potrebbe permettere una loro destinazione d’uso come contenitori culturali o comunque un riutilizzo che preservi il loro futuro. Ma mi preoccupa il fatto che molti fari non siano sottoposti nemmeno a vincolo: chi vigilerà sulla loro trasformazione? PC
PA S S A . . . P A R O LE • PASSA... PAROLE • PASSA... PAROLE • PASSA... PA R O L E
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IL GRANDE GIORNALISTA E SCRIT TORE BEPPE SEVERGNINI INCONTRA IL PUBBLICO DI LUSSEMBURGO. PASSAPAROL A LO HA INTERVISTATO a cura della Redazione PassaParola, in collaborazione con l’Associazione Lombardi a Lussemburgo, ha organizzato la presentazione del suo ultimo libro “La testa degli italiani”. Prima del grande appuntamento (domenica 17 giugno alle ore 17 al Grand Hotel Victor Hugo di LImpertsberg) leggete cosa ci ha raccontato. Hai cominciato a fare il giornalista della «stampa scritta» con Montanelli, prima a «Il Giornale» poi a «La Voce». Collabori con la BBC. Hai lavorato in Rai. Ora sei al Corriere della Sera e conduci anche le interviste di «Zona Severgnini» su SKY- TG 24. Ami piu’ il giornalismo scritto o quello televisivo? E perchè? Scrivo libri, curo il mio amato forum “Italians” sul web (www.corriere.it/ italians), scrivo sui giornali, lavoro in TV, parlo alla radio e in pubblico. Cosa mi piace di più? Dipende dal periodo e dagli umori. Ma forse scrivere è la cosa che so fare meglio, o meno peggio. Nel 2001 la regina Elisabetta ti ha nominato Officer of the Order of the British Empire (OBE). Nel 2004, a Bruxelles, sei stato votato European Journalist of the Year. Ti senti un uomo realizzato? Perché ho una bella famiglia, amici leali e un lavoro che adoro: quello conta, non i riconoscimenti pubblici. Però lo ammetto: i due che hai citato mi hanno fatto molto piacere. Nel tuo ultimo lavoro «La testa degli italiani» – bestseller negli USA, tradotto in dieci Paesi racconti un viaggio nel nostro Paese con amici stranieri. Vai da nord a sud, ma ti fermi a Napoli. Per riprendere poi il tuo viaggio in Sardegna. Credi che, alla luce dei problemi del sud Italia, la questione meridionale sia ormai divenuta irrisolvibile? La questione meridionale verrà risolta solo dai meridionali. E’ vero che c’è stata disattenzione, leggerezza, furbizia e pressapochismo da parte dei governi centrali, nel corso degli anni. Ma affidare altre risorse all’attuale classe dirigente meridionale sarebbe incosciente. Ci sono eccezioni, è chiaro. Ma quello che sta succedendo in Campania con l’immondizia grida vendetta al cielo. E la criminalità in tre regioni è purtroppo endemica. Lo dico con dispiacere: ma amo l’Italia e non posso star zitto. Sapete quanti bravi ragazzi meridionali sono scappati all’estero, per questi motivi?
Tu conosci bene gli italiani nel mondo. Hai trovato una caratteristica, almeno uno (pregio - difetto) DAVVERO particolarmente comune a tutti? L’intelligenza: è il nostro difetto più grande, la causa di molti dei nostri guai. Con alcune tue trasmissioni come Luoghi Comuni. Un viaggio in Italia (Raitre) e Italians, cioè Italiani e molti suoi scritti, Italiani con la valigia, Un italiano in America, La testa degli Italiani – solo per citarne alcuni – hai raccontato la realtà del nostro popolo dall’interno e, soprattutto, con gli occhi di chi vive fuori. Quanto pensi sia radicato ancora il concetto di patria negli italiani e quanto, invece, sia sviluppato un nuovo modo di intendere l’Europa? Gli italiani che vivono fuori dallo “stivale” si sentono ancora emigranti? Lo scoprirò in Lussemburgo! Scherzi a parte: girando il mondo, mi sono reso conto che molti italiani, residenti in democrazie più agili e trasparenti della nostra, finiscono per sentirsi “stranieri in patria”, quando ritornano in Italia. Ma non mollano: perché italiani si nasce o si diventa, e poi si rimane. Tu sei un grande appassionato di sport, tifoso interista finalmente felice. Lo scorso anno hai realizzato per Sky un lungo viaggio attraverso la Germania dei Mondiali di calcio. C’è un episodio che ricordi particolarmente volentieri e quando, vivendo l’atmosfera esaltante della nazionale italiana, hai cominciato a pensare che quell’ esperienza potesse concludersi, così come poi è stato, con un grande successo sportivo? Ho sempre pensato che avremmo fatto benissimo ai Mondiali, appena è scoppiato lo scandalo di Calciopoli. L’ho anche scritto sul “Corriere”, nel maggio 2006. Noi italiani diamo il meglio, quando siamo con le spalle al muro e in emergenza. E’ con l’ordinaria amministrazione che abbiamo qualche problema…
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AGENDA
UN TEST GRATUITO PER CONOSCERE LO STATO DELLA PELLE DEL TUO VISO Un esame delle pelle del viso ed un min-isoin (il tutto per un valore di 36 euro) è la grande offerta-regalo dell’Istiuto l’Intemporel (centro di bellezza nel cuore della città , con trattamenti all’avanguardia e prezzi molto concorrenziali) per il mese di GIUGNO alle lettrici di PassaParola. Un’esame accurato per controllare lo stato di saluto del proprio volto e prepararsi all’estate per tempo e con le cure migliori. Il regalo è offerto su presentazione del tagliando.
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SERATA IN OMAGGIO DI FRANCESCO ROSI A LUSSEMBURGO.
VenerdÏ 15 giugno alle ore 20.30 presso la Cinèmathèque di Lussemburgo Oreste Sacchelli, presidente del Festival del Cinema italiano di VillÊrupt, presiederà l’incontro del grande regista
italiano Francesco Rosi con il pubblico di Lussemburgo. All’evento, organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, seguirà la proiezione di una celebre pellicola di Rosi, dal titolo LA TREGUA. www.cinematheque.lu
Nella foto: F. Rosi
TEATRO IN LINGUA ITALIANA IL GRUPPO CLL* presenta
PRESENTANO INCONTRO CON BEPPE SEVERGNINI 17 giugno 2007, ore 17 Grand Hotel Victor Hugo (2, Av. Victor Hugo)
Regia di
Luisella Suberni Piccoli (insegnante di teatro in lingua italiana al Centre de Langues Luxembourg)
mercoledĂŹ 13 e giovedĂŹ 14 giugno 2007 ore 19.00
Evento in collaborazione con:
(in punto !)
Centre de Langues Luxembourg 21, Bd. de la Foire - Luxembourg *CLL : Commedianti Linguisti a Lussemburgo
www.passaparola.info
AGE N D A Maria Errani: all’Altrimenti - Libreria & Caffetteria (11, rue Sainte Zithe) fino al 31 agosto.
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Artista elegante, discreta e riservata, la sua arte è istintiva, non premeditata: su di una tela bianca una prima pennellata e nasce l’idea che si delinea pian piano, si sviluppa e avanza senza conoscerne la meta.I colori utilizzati, caldi e ambrati, non vengono pensati, ma ottenuti e miscelati dall’inconscio dell’artista; rappresentano i Desideri, quelli che difficilmente si realizzano nella vita. I suoi lavori artistici trovano la loro materializzazione attraverso una sorta di trance, che l’autrice ritiene indispensabile per potersi estraneare dai troppi «rumori» delle vita quotidiana. I suoi quadri sono luce ed ombra, intrisi di speranza e disperazione, ironia e tenerezza, per lei stessa e per il mondo intero. La vendita di una sua opera rappresenta per lei una sorta di passaggio del testimone: il suo sogno nei sogni di qualcun’altro affinché non cada mai nel nulla ma piuttosto accolto fra le pieghe del cuore di colui che sa guardare e magari riconoscere la prima pennellata. DA NON PERDERE. Savina Martinucci
Festa di beneficienza organizzata dalle Suore Italiane Laiche dell’Ordine di Padre Kolbe. LIEN ASSOCIAZIONE « LES ITALIENS ET NOUS » Sede Sociale : 1, Rue de la Haye – 57000 METZ Associazione Iscritta Volume XVI n°15 - 11 luglio 1957 Agrément organisme de formation n° 41 57 02040 57 Segreteria Concorso di Poesia : Loredana Prete 1 rue du Vivier – 57000 METZ e-mail : loredanaprete@libero.it Gran prix “franco-itaLIEN” Aperto a tutti i poeti e scrittori di lingua francese o italiana PREMI ATTRIBUITI Sezione in lingua francese: Premio della Poesia Classica ; Premio della Poesia Libera ; Premio del Racconto e della Novella (7 pagine massimo) Sezione in lingua italiana: Premio della Poesia Classica e Libera ; Premio del Racconto o della Novella (7 pagine massimo) REGOLAMENTO Il numero di testi è limitato a 3 per Sezione. • Tutte le opere presentate saranno dattiloscritte (interlinea doppia per la prosa) su formato A4 e indirizzate in 3 esemplari a : Loredana PRETE, Concours de Poésie franco-itaLIEN 1, rue du Vivier, 57000 Metz • Scadenza : 15 luglio • I testi non saranno restituiti. • I testi devono essere anonimi. Devono avere obbligatoriamente, in alto a sinistra, 2 lettere seguite da 3 cifre (le stesse su ogni testo presentato) e a destra l’indicazione della sezione scelta. • Tale codice è unico per ogni concorrente e sarà riprodotto su una busta sigillata nella quale saranno presenti : cognome, nome, indirizzo e titolo degli elaborati. • L’invio deve comprendere: i testi – la busta sigillata con il codice – il pagamento – 2 buste affrancate con l’indirizzo del candidato per l’invio dei risultati e del regolamento 2008. Per gli invii dall’estero, le buste devono essere accompagnate da un Buono di Risposta Internazionale. • La quota d’iscrizione è di 12 euro per il primo testo (poesia o novella) e di 6 euro per i successivi (assegno bancario o postale intestato a LIEN, METZ). • Per i pagamenti dall’estero, intestare a l’Associazion LIEN, al conto C.I.A.L. N° IBAN 76 1003 7333 0000 0198 0720 145 CMCIFR2S. La Premiazione sarà effettuata la seconda metà del mese di ottobre 2007, presso il Consolato Generale d’Italia a Metz.
Sabato 30 giugno (dalle 14 alle 19h30) e domenica 1 luglio (dalle 10h30 alle 19h30) presso l’oratorio Home Sacre-Coeur 2, rue du Fort Elisabeth (Place de Paris). I proventi andranno a favore di opere umanitarie in Brasile e Bolivia. Ristorazione, spettacoli di intrattenimento, tombola. Per ulteriori informazioni: 481998 oppure spesnos@pt.lu
L’A.R.U.L.E.F., associazione umbri in Lussemburgo, organizza una gita a Eurodisney Sabato 23 giugno 2007. Partenza ore 06.00 da Esch e rientro intorno alle ore 23.30 Per informazioni e prenotazioni contattare Marco Pierotti: 621-248650.
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U LT I M A P A GINA
EUROPArliamone • La nostra salute - Curarsi in un altro Stato è possibile, ma …. I cittadini dei 27 Stati membri dell’Unione europea possono circolare liberamente per lavoro, affari e turismo ma non per curarsi delle loro malattie. Il diritto comunitario non prevede infatti la libera circolazione dei malati: chi risiede in uno Stato e vuole andare a curarsi in un altro Stato deve rispettare formalità e regole ben precise per ottenere i rimborsi mutualistici nei limiti consentiti. Sull’autorizzazione delle cure mediche all’estero e la presa a carico delle relative spese si è sviluppata da alcuni anni una copiosa giurisprudenza della Corte di Giustizia che mette a dura prova i sistemi sanitari nazionali. Dal 1998 ad oggi sono state pronunciate una quindicina di sentenze originate da situazioni diverse; ciascuna di esse ha avuto come protagonista una persona che, non trovando nel proprio Paese, per l’una o l’altra ragione, un’assistenza sanitaria adeguata, ha cercato nelle strutture sanitarie di un altro Stato il trattamento medico migliore e più efficace. Il punto di partenza di questa feconda giurisprudenza sono state le «famose sentenze Decker e Kohll» riguardanti due cittadini lussemburghesi ai quali la Cassa Malattia aveva rifiutato: al primo il rimborso di occhiali con lenti da vista acquistati in Belgio, al secondo il rimborso di cure dentarie dispensate in Germania. Motivo del rifiuto: gli interessati non avevano chiesto la previa autorizzazione della Cassa Malattia. Nelle sentenze pronunciate il 28 aprile 1998 la Corte europea ha affermato il principio che, in determinate circostanze, ci si può curare all’estero anche senza la previa autorizzazione del competente ente mutualistico. Secondo i pronunciamenti della Corte di Giustizia, i pazienti possono accedere alle cure mediche in un altro Stato UE alle condizioni fissate dall’articolo 22 del regolamento di sicurezzza
sociale n. 1408/71 e, in via parallela, avvalendosi degli articoli 49 e 50 del Trattato CE relativi alla libera prestazione dei servizi. L’offerta di servizi medici – ha sentenziato la Corte - deve essere considerata alla stregua di un’attività economica, per cui essa è vincolata al rispetto del principio fondamentale della libera circolazione di beni e servizi. E’ pacifico che le condizioni di assunzione degli oneri non sono identiche a seconda che venga applicato l’uno o l’altro sistema di rimborso: in base all’articolo 22 del regolamento n. 1408/71 il rimborso avviene alle condizioni e nei limiti stabiliti dalla legislazione del Paese in cui le cure sono state prestate; in base agli articoli 49 e 50 del Trattato il rimborso avviene alle condizioni e nei limiti stabiliti dalla legislazione del Paese in cui il paziente è assicurato. La normativa comunitaria subordina a due condizioni essenziali la concessione dell’autorizzazione a ricevere le cure in un altro Stato: a) le cure da dispensare figurano tra le prestazioni sanitarie previste dalla legislazione dello Stato di residenza; b) le cure che il paziente ha intenzione di ricevere in un altro Stato non possono essere fornite nello Stato di residenza entro un lasso di tempo ragionevole e non hanno un sufficiente grado di efficacia. In estrema sintesi si può dire che mentre per le cure non ospedaliere la previa autorizzazione dell’ente mutualistico nazionale per curarsi in un altro Stato dell’Unione non è strettamente necessaria, essa può essere giustificata ed imposta per le cure ospedaliere quando è in gioco l’equilibrio finanziario del sistema nazionale di sicurezza sociale. Le numerose sentenze della Corte di Giustizia sono lungamente motivate su questo punto e bisogna riferirsi ad esse per avere una conoscenza approfondita delle questioni che si pongono in una materia tanto complessa. Daniele Rossini
SOLLETICO • Notize ansia Inauguriamo a partire da questo numero una nuova rubrica che vuole tenere al corrente i nostri lettori dei principali fatti accaduti durante la scorsa settimana. Naturalmente avvertiamo gli ignari lettori che sono notizie che difficilmente troveranno su altri canali informativi.... Il “Tiro” d’Italia Si è conclusa la corsa ciclistica piu’ amata dagli italiani: il “Giro d’Italia”. Quest’anno, a differenza degli altri anni, nessun scandalo doping è scoppiato. Ecco l’ordine d’arrivo finale: 1° Armidio Strafatto della squadra “Canne libere” (prodotti per la pesca) ”, 2° Karl Epo Spinnell della squadra “Acthung Sniff Sniff” (deodoranti per l’ambiente) 3° Eduard Joint della squadra “Nez libre” (spray contro l’allergia). Tracce di droga nell’aria di Roma Sono state riscontrate nell’aria di Roma importanti tracce di cocaina e di marijuana. Il Ministero della Salute ha confermato che non ci sono pericoli per i cittadini. Nonostante cio’ si è riscontrato in questi giorni un aumento di traumi cranici dovuti al fatto, che dopo aver ascoltato la notizia, molti romani hanno
iniziato a camminare con il naso all’insu’. Non pagate le tasse! Ennesimo invito di Silvio Berlusconi agli imprenditori italiani a boicottare il governo Prodi non pagando le tasse. Anche se il provvedimento passasse nessuno se ne accorgerebbe. Per gli altri comuni cittadini ha invece previsto uno periodo fiscale «molto aspro». Forse perché sono spremuti come limoni. Nuovo partito! Dopo aver visto Fassino sul palco i delegati hanno chiesto di cambiare il nome della nuova formazione di sinistra in «PATITO democratico». Luna Rossa Batosta in finale per Luna Rossa nella «Louis Vuitton Cup». Niente paura. Lo sponsor «Telecom» ha deciso di rifarsi aumentando ancora le tariffe telefoniche. Il nuovo servizio si chiamerà «TIM - Via col Vento». Arsenico
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