PassaParola Buone Feste
Mensile italiano in Lussemburgo dal 2004
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Anno XI, Numero 12 • Dic 2014 / Gen 2015
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a tutti! DUE RICETTE "GRIFFATE" PER LE FESTE NATALE IN LORENA INTERVISTE ESCLUSIVE: CARLO VERDONE TITO BOERI
PassaParola Mensile italiano in Lussemburgo dal 2004
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2014
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[EDITORIALE]
Noi ci siamo! Foto copertina www.shutterstock.com © Gita Kulinitch Studio EDITORE PassaParola a.s.b.l. - 32, rue Demy Schlechter L-2521 Luxembourg DIREZIONE Paola Cairo - paola@passaparola.info tel. 691 72 04 96 Maria Grazia Galati - mgg@passaparola.info tel. 621 75 80 50 REDAZIONE Remo Ceccarelli - remo@passaparola.info Amelia Conte - amelia@passaparola.info Elisa Cutullè - e lisa@passaparola.info Mariagrazia Peresi - chikka@passaparola.info Paolo Travelli - p aolo@passaparola.info COLLABORATORI Emira Boasi / Barbara Brambillasca Maria Luisa Caldognetto / Eleonora Cianfrini Alessia D’Ippoliti / Gloria Donati / Daniela Fusillo Elisa Marino / Rita Marsico / Matto Matto Ornella Piccirillo / Delia Pifarotti / Cinzia Regalbuto Claudio Rinaldi / Alphonse Romano Lavinia Goedecke Scardovì / Silvana Strambone VERSIONE FRANCESE Bernadette Aliberti GRAFICA E LAYOUT TESTATA Eleonora Costa - eleonora@passaparola.info ABBONAMENTI abbonamenti@passaparola.info
Dopo un anno faticoso, lungo e a tratti pessimista, ci auguriamo un Natale all’insegna della semplicità dei piccoli gesti, della salute e dell’allegria. Un Natale che ci faccia riscoprire la volontà di costruire, la gioia di un sorriso, l’importanza della solidarietà. Vi auguriamo un Natale all’insegna dell’amicizia vera e dell’ottimismo. Perché noi sosteniamo fortemente chi ha la volontà di creare e chi trasforma le proprie idee in iniziative concrete. Come ci raccontano i due imprenditori italiani di cui parliamo nell’Obiettivo su. Perché noi siamo al fianco delle donne immigrate che con tenacia hanno ricostruito le proprie vite altrove, come ci testimoniano le amiche di Femminile plurale. E poi ci piacciono i musicisti italiani che promuovono il nostro Paese attraverso la musica e siamo orgogliosi di chi vince premi letterari parlando di giustizia. Tra una ricetta gourmant, un’intervista cinematografica ad uno dei registi più apprezzati del momento, un suggerimento turistico alla scoperta di una regione piccola, ma ricca di tradizioni, vi regaliamo un numero doppio di PassaParola (che vale sia per dicembre 2014 che per gennaio 2015) che riflette anche su problemi di coppia e spazia fino alle idee creative per i regali natalizi. Senza dimenticare le notizie economiche, la rubrica legale, l’ironia - ritorna a grande richiesta la rubrica Solletico - fino all’agenda sugli eventi del nuovo anno. Noi ci siamo. Sempre presenti per raccontarvi l’Italia (qui e là); mettendoci in gioco ogni mese perché il nostro Mensile sia ancora più interessante e utile. In cammino verso un nuovo anno all’insegna dell’impegno, della libertà e dell’attivismo culturale. Buon Natale e buon Anno nuovo a tutti!
Aderente a FUSIE e ClubMediaItalie www.passaparola.info info@passaparola.info
Maria Grazia Galati e Paola Cairo
Anno XI - Numero 12 Dic. 2014 / Gen. 2015
CHIUSO IN REDAZIONE 2 dicembre 2014
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[PILLOLE DI SOMMARIO]
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FINANZA L’affare LuxLeaks
PassaParola Magazine
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MEDICINA Procreazione assistita: problematiche e consigli
DESTINAZIONE ITALIA Natale in Molise
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DICEMBRE 2014 - GENNAIO 2015
[OBIETTIVO SU...]
TESTO Emira Boasi
L’innovazione è la soluzione per fronteggiare le nuove sfide dei nostri giorni. Sostenere gli innovatori è sicuramente importante per ottenere un vero cambiamento sociale
PROMUOVERE L’INNOVAZIONE ATTRAVERSO LA COLLABORAZIONE:
“Impactory”
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onoscenza e collaborazione sono strumenti fondamentali alla base del processo innovativo. Proprio da questi due concetti nasce a Lussemburgo, nel 2012, la comunità di Impactory (www.theimpactory.com), un luogo d’incontro per innovatori e creativi che hanno il desiderio di lavorare insieme su progetti importanti. Una piattaforma di apprendimento dove tutti coloro che vi partecipano condividono le idee e le conoscenze per costruire un serbatoio conoscitivo comune. Fin dal 2010 le persone che cominciavano a lavorare sull’idea della piattaforma erano consapevoli che non c’erano ancora, nel Granducato, vere e proprie strutture a sostegno degli imprenditori. Nel giro di quattro anni, però, le cose sono cambiate in maniera sorprendente, tanto che oggi sono sempre di più gli incubatori tecnologici che favoriscono la nascita di start-up o le società di consulenza a sostegno delle piccole e medie imprese. Gli elementi centrali di Impactory possono essere riassunti in tre parole chiave: spazio, collaborazione e conoscenza. Lo spazio fisico dell’associazione si trova nel cuore della capitale: 29, Boulevard Grande Duchesse Charlotte. L’associazione è anche uno spazio virtuale, immaginato come vero e proprio “serbatoio” di idee.
GLI ELEMENTI CENTRALI DI IMPACTORY POSSONO ESSERE RIASSUNTI IN TRE PAROLE CHIAVE: SPAZIO, COLLABORAZIONE E CONOSCENZA
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La collaborazione permette di essere parte integrante di un network di persone indispensabili per la creazione di partnership lavorative. La conoscenza è condivisa attraverso vari workshop ed eventi organizzati dagli stessi membri o dai partner. Impactory, in questi anni, ha creato moltissime connessioni e partnership attraverso il sostegno del settore pubblico e privato. Questo ha permesso di diffondere i suoi servizi in tutto il Lussemburgo ed assicurare, così, un valore aggiunto per i membri stessi. Com’è vissuta la realtà di Impactory dai suoi membri ce lo raccontano Maurizio Cortesi e Jacopo Lombardi, due giovani rappresentanti italiani dell’associazione. Per Maurizio, bergamasco, consulente all’Università di Lussemburgo, Impactory rappresenta un luogo volto allo scambio d’idee, di conoscenze, di condivisione dei progetti e molto spesso anche alla creazione di progetti comuni. Jacopo, milanese, imprenditore impegnato nella realizzazione di progetti di training, consulenza e marketing online, condivide la definizione stessa che si dà a Impactory, ossia coworking space, cioè un luogo dov’è possibile lavorare insieme. Maurizio ha scoperto l’associazione attraverso una PassaParola Magazine
[OBIETTIVO SU...]
ricerca in prima persona, parlando con alcuni amici e curiosando in internet su siti ministeriali (www.guichet.public.lu/home/fr/index.html) al fine di cercare le informazioni per avviare una propria attività da lavoratore indipendente. Jacopo conosce la piattaforma durante il primio Luxembourg Startup Weekend (http://luxembourg.startupweekend.org), un grande evento internazionale aperto a tutti, tenutosi in oltre 400 città di 100 Paesi del mondo e finanziato da realtà come Google e Microsoft. Lo scambio d’idee e il potersi incontrare per seguire le varie attività sono stati il vero valore aggiunto per Cortesi. «Le attività - ci spiega - aperte anche ai non membri permettono di scambiare idee con persone che fanno lavori completamente diversi dal tuo, che hanno delle visioni del mondo completamente diverse dalla tue; questo può, senza dubbio, arricchire un tuo progetto o semplicemente la tua visione del mondo». Per Cortesi il lavoro e la partecipazione ad Impactory sono arrivati quasi insieme: finito il secondo dottorato di ricerca presso l’Università di Lussemburgo, aveva in mente l’idea di creare qualcosa di suo e così, grazie all’associazione, sono nate alcune collaborazioni lavorative. «Il poter lavorare in modo autonomo, ma allo stesso tempo collaborare e condividere con altre persone un progetto personale è altamente motivante, poiché dalla condivisione di conoscenze ed idee possono nascere importanti collaborazioni». Una delle attività oggi proposte da Maurizio e sponsorizzate dall’associazione è il corso di Mindfulness, da lui gestito e aperto a tutto il pubblico. «Il fatto di essere membro di Impactory - continua l’imprenditore - è importante per avere visibilità poiché la comunità pubblicizza gratuitamente le varie attività proposte dai membri attraverso la sua pagina web o tramite i social media, permettendo così di ampliare la base di pubblico». Anche per Jacopo Lombardi il fatto di avere la possibilità di confrontarsi con tante persone diverse ha arricchito e velocizzato la messa a punto dei suoi progetti lavorativi. Ma in che modo un’idea diventa un progetto imprenditoriale? «Tra le numerose organizzazioni presenti sul territorio, come Luxinnovation (www.luxinnovation.lu) e l’incubatore tecnologico Technoport (www.technoport.lu), mi sono rivolto a Impactory racconta Jacopo - perché organizza incontri con membri della pubblica amministrazione, come ad esempio la Camera di Commercio Lussemburghese, per rispondere ad ogni tipo di domanda e fornire ogni tipo d’informazione utile. Lo Stato lussemburghese - prosegue il neo imprenditore - lavora in PassaParola Magazine
stretta collaborazione con tutti i centri di ricerca e gli incubatori tecnologici presenti sul territorio e supporta finanziariamente tutti quei progetti innovativi con maggior potenzialità, creando sinergie con altre persone per le realtà più avanzate e scambi con comunità imprenditoriali di importanza mondiale, come ad esempio la Silicon Valley. Lussemburgo conclude - può assolutamente considerarsi luogo di grandi opportunità per i giovani italiani forti di un’idea imprenditoriale, non solo perché ci si ritrova in un contesto internazionale, ma per le dimensioni ridotte del Paese, che lo rendono sicuramente più snello ed efficiente dal punto di vista organizzativo e burocratico». Maurizio ci parla anche dei sostegni finanziari che lo Stato lussemburghese offre. «Lo Stato - afferma finanzia i progetti di ricerca non solo all’interno dello Stato stesso, ma anche quelli sviluppati all’estero. Per uno Paese come questo, che negli ultimi anni ha investito tante risorse nella ricerca e nell’innovazione, è estremamente importante creare un ambiente di condivisone e un network internazionale». Impactory ha avuto una forte risonanza anche a livello internazionale tanto che in un articolo del New York Times (www.nytimes.com/2014/03/10/technology/out-of-theshadows-a-tech-hub-in-luxembourg.html) viene messo in evidenza come il Lussemburgo sia oggi un ecosistema imprenditoriale sempre più forte e con relazioni sempre più solide con le comunità PP di start-up presenti nella Silicon Valley e in Europa.
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[OBIETTIVO SU...]
TESTO Cinzia Regalbuto (ha collaborato Paola Cairo)
VOLONTARIATO?
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idea, nata da Loris Mattea (già personaggio di PassaParola - Maggio 2014) volontario di SOS Village du Monde e avvallata dal parroco don Giovanni Heret, si è sviluppata con lo scopo di dare ulteriore visibilità alle associazioni locali, piccole e grandi, che operano nel settore sociale e culturale. Tra quelle che si sono date appuntamento in Cattedrale anche le italiane Dante Alighieri Comitato Lussemburgo, PassaParola asbl, Chicco di Senape (di cui abbiamo parlato nel numero di febbraio 2013) e Angels for Haiti asbl (vedi articolo pagina 9). «Lo scopo - ci ha raccontato Loris - è stato quello di far conoscere più da vicino le nostre attività e reclutare nuove leve». La figura del volontario è spesso considerata con ammirazione e rispetto. Ci sono momenti in cui ci si vorrebbe dedicare al volontariato, ma per mancanza di tempo o per esigenze professionali e familiari si è costretti a rinunciare. Qualcuno tra i partecipanti ha affermato che una volta raggiunti i traguardi professionali e cresciuti i figli, ha avvertito l’esigenza di uscire dalla propria “dorata solitudine” e confrontarsi con realtà meno fortunate. È il caso di un manager lombardo che, da qualche anno, ha deciso di dedicare alcune delle sue mattinate ad un’associazione di volontariato lussemburghese. «Per me - racconta - era arrivato un momento di consapevolezza:
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essendo stato fortunato nella vita avrei potuto trovare del tempo da dedicare a coloro i quali non lo erano, trasmettendo al tempo stesso alle mie figlie quei valori di umanità e solidarietà che purtroppo si stanno un po’ perdendo». Ed ancora: «Mancanza di tempo, attenzione alla carriera e altre priorità mi impediscono di trovare il tempo da dedicare agli altri - racconta una giovane romana in Lussemburgo da 10 anni - e l’ho pensato quando ero in Italia e lo penso tuttora, sebbene ci sia sempre stata l’intenzione di fare volontariato». Un’altra espatriata che ha partecipato alla giornata ha raccontato che in età giovanile ha avuto modo di fare del volontariato con i senza fissa dimora: «Ricordo bene l’energia e il senso di appagamento che il volontariato può trasmettere nella nostra vita e in quella degli altri che abbiamo l’opportunità di conoscere. Il volontariato è dare tempo, energie e competenze liberamente e gratuitamente. Ma il ritorno in
© michelini / www.freeimages.com
Perché gli italiani fanno
Lo scorso 5 ottobre, nella cripta della Cattedrale di Notre-Dame di Lussemburgo, si è svolta una Giornata di Volontariato. Un’iniziativa dei nostri connazionali che ha permesso ai parrocchiani che ogni domenica assistono alla messa in lingua italiana di conoscere associazioni piccole e grandi che operano nel Granducato; e alle associazioni di entrare in contatto con un pubblico nuovo
termini di benefici è prezioso: ci si rende conto di quanto si è fortunati rispetto ad altre persone, si impara a dire grazie e a smettere di volere sempre di più, si capisce cosa conta davvero nella vita e si sviluppano qualità umane importanti, quali l’empatia, la capacità di lavorare in squadra, il carattere e l’equilibrio». Anche le piccole associazioni, come per esempio Angels for Haiti asbl, hanno potuto sperimentare l’importanza del faccia a faccia. «La manifestazione - racconta Mariagrazia, la vicepresidente - ci ha dato la possibilità di contattare tante persone che non rientrano nel nostro circuito di pubblico, ma che sono rimaste molto impressionate dalla nostra storia». Un dato che fa riflettere è che le associazioni più note, come l’Unicef o la Caritas, sono in parte sostenute e finanziate dallo Stato lussemburghese tramite gli introiti derivanti dal gioco del Lotto. La realizzazione della giornata è stata resa possibile grazie a don Giovanni Heret, che ha sostenuto l’iniziativa e lanciato l’invito ai parrocchiani che ogni domenica assistono alla funzione in lingua italiana. PP
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Angels for Haiti Luxembourg a.s.b.l. (nata da un gruppo di genitori che, nel 2010, ebbero la possibilità di abbracciare i bambini haitiani che vennero loro affidati d’urgenza dopo il tragico terremoto) ha come missione quella di creare opportunità reali di sviluppo per garantire ai bambini rimasti sull’isola la possibilità di frequentare la scuola TESTO Mariagrazia Peresi
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uattro anni dopo il terremoto si vedono i miglioramenti, ma c’è da tenere conto che per un Paese come Haiti, in cui la situazione era già precaria prima del sisma, la risalita è lenta e il popolo risente delle conseguenze fisiche, economiche e sociali della catastrofe. Attualmente abbiamo 6 bambini che aderiscono al nostro progetto “Schoolsponsorship”. Per ogni bambino paghiamo 460 dollari per l’iscrizione più 150 dollari per il materiale scolastico. I bambini ricevono un pasto caldo a mezzogiorno, che rappresenta l’unico pasto della giornata, poiché provengono da famiglie che si trovano in condizioni di estrema povertà. Alcuni percorrono anche un’ora per raggiungere la scuola a piedi e un’ora per ritornare; le strade in più sono disagevoli. Grazie alla nostra coordinatrice ad Haiti riceviamo regolarmente le pagelle scolastiche dei “nostri” bambini. Ogni loro progresso è per noi una immensa soddisfazione. Due di loro hanno 16 anni e frequentano solo la prima elementare. Prima d’ora non era mai stata offerta loro questa possibilità. Il tema della affidabilità è uno dei criteri fondamentali che orientano la scelta dei contribuenti quando decidono a quale associazione offrire la propria
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donazione. Importante per noi non è solo far conoscere la missione e gli obiettivi di Angels for Haiti Luxembourg, ma anche verificare l’andamento dei progetti e che cosa proponiamo per il futuro. Il tanto agognato supporto è affidato ad una meravigliosa “ragnatela umana”: cuori, anime, che seppur con i limiti di ciascuno, offriamo ai nostri bambini perché possano vivere felici. Se siete interessati ad aiutare la nostra associazione a favore di minori che si trovano in condizioni di difficoltà vi invitiamo a visitare la nostra pagina facebook. Inoltre, abbiamo una linea di bijoux charity shop. Le creazioni sono fatte a mano e sono pezzi unici perché sovente riutilizziamo materiali riciclati. PP www.facebook.com/pages/Mani-Scatenate-by-Paolo-LMariagrazia-C/383609115002028?ref=hl
INFORMAZIONI Email: angelsforhaitiluxembourg@gmail.com ANGELS FOR HAITI LUXEMBOURG ASBL Code BIC: BCEELULL IBAN LU 32 0019 3855 8231 6000
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[EUROPARLIAMONE]
LuxLeaks e il regime fiscale europeo:
perché l’UE lascia ampia discrezionalità agli Stati membri
TESTO Claudio Rinaldi (ha collaborato Gloria Donati)
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ià l’articolo 90 del capitolo “Disposizioni fiscali” del Trattato istitutivo della Comunità europea del 1957 conteneva un limite alla potestà tributaria degli Stati membri. La norma, attualmente posta sotto l’articolo 110 del Trattato sul funzionamento dell’Union Europea (TFUE), stabilisce infatti il divieto di imposizioni interne, discriminatorie nei confronti di merci e prodotti provenienti dagli altri Stati membri. Nel corso degli anni la normazione comunitaria e la sua relativa interpretazione giurisprudenziale hanno ulteriormente limitato la libertà di tassazione di ciascuno dei Paesi membri, estendendo il principio di non discriminazione fiscale all’esercizio di tutte le forme di libera circolazione contemplate dai trattati; e che riguardano non solo le merci, ma anche le persone, i servizi e i capitali. Questo processo di armonizzazione in materia di imposizione indiretta prosegue sino ai giorni nostri mediante l’adozione di misure normative destinate a promuovere un’uniformità tra i diversi regimi fiscali. E ciò al fine soprattutto di sopprimere pratiche anticoncorrenziali e altri effetti indesiderati quali l’evasione degli oneri e la doppia imposizione. In materia di frode fiscale si contano diverse direttive destinate a migliorare, nei limiti delle
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La politica fiscale rappresenta una prerogativa dei singoli Stati membri dell’Unione Europea, soprattutto in materia di imposte dirette, ovvero di tassazione sui redditi delle persone fisiche e delle società. In materia di imposte indirette, ma non solo, tale sovranità deve tuttavia spesso confrontarsi con le dinamiche che regolano i rapporti tra ordinamenti interni e sovrannazionali. Vediamo come rispettive competenze nazionali, la reciproca assistenza fra le autorità tributarie competenti (ad esempio la direttiva 2004/106/CE, la direttiva 2004/56/CE) e a disciplinare in modo uniforme le diverse voci
NONOSTANTE I RECENTI SFORZI IN AMBITO DI DIRETTIVE EUROPEE PER UN SISTEMA TRIBUTARIO INTEGRATO, LE DISPOSIZIONI FISCALI NAZIONALI SONO ANCORA FONDATE SU CONSIDERAZIONI DI ORDINE INTERNO
di tassazione (come la direttiva 2003/49/CE, la direttiva 2003/48/CE). Parallelamente a questa fiorente produzione legislativa occorre anche sottolineare l’intensa negoziazione che si sta attualmente svolgendo in sede Ecofin e che dovrebbe produrre già per la fine di quest’anno un accordo quadro regolante lo scambio automatico delle informazioni fiscali in chiave anti-evasione. Ad oggi, tuttavia, la normativa comunitaria lascia ancora grande discrezionalità e autonomia nel modo di concepire il sistema d’imposizione, dando possibilità ai diversi Stati membri di poter adattarsi in funzione dei rispettivi obiettivi economici nazionali. Dunque, nonostante i recenti sforzi compiuti in ambito di PassaParola Magazine
[EUROPARLIAMONE]
direttive europee per favorire il raggiungimento di un sistema tributario integrato, le disposizioni fiscali nazionali sono ancora essenzialmente fondate su considerazioni di ordine interno. Questo tipo di doppio livello ha spesso prodotto incoerenze e faglie in riferimento al contesto transfrontaliero. La già molto articolata materia comunitaria in campo di imposizioni fiscali dirette e indirette diviene pressoché indistricabile se rapportata alla dimensione mondiale. In quest’ultimo contesto le grandi multinazionali spesso utilizzano architetture finanziarie molto complicate, con rimandi a testi di legge non necessariamente comunitari, intese internazionali e ricorsi frequenti a strumenti finanziari ibridi - come i prestiti infragruppo - che in sostanza permettono di sfuggire alle tasse sia del Paese di origine sia a quelle del domicilio dichiarato. Nel mirino dell’inchiesta giornalistica di International Consortium of Investigative Journalism (ICIJ) sono finite le richieste preventive che 340 aziende hanno inoltrato al governo del Granducato del Lussemburgo per conoscere la legittimità delle loro operazioni finanziarie. Queste comunicazioni tra il governo lussemburghese e le diverse aziende prendevano il nome di Advance Tax Agreement (ATA) poiché, qualora i pareri fossero stati confermati, queste proposte divenivano veri e propri accordi legali non più impugnabili dal fisco. Come ha confermato il premier del Lussemburgo Xavier Bettel, le prassi fiscali dei tax agreements sono conformi alle leggi internazionali. Inoltre non sono solo applicate dal Granducato,ma sono utilizzate anche da altri Paesi europei. Il ministro delle finanze del Lussemburgo, Pierre Gramegna, ha dichiarato che questi accordi tributari danno l’opportunità alle imprese di conoscere con certezza e in anticipo il loro regime tributario e che tale procedura è compatibile con gli standard comunitari e PassaParola Magazine
quelli previsti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (in inglese Ocse). Anche la stessa inchiesta dell’ICIJ, pur sottolineando l’estrema segretezza di queste trattative, sembra indicare che tutti gli accordi sarebbero stati legali o quantomeno legalizzati. Ciò non toglie valore alla portata dell’inchiesta, ma anzi dimostra
RIMANGONO TUTTAVIA GLI INTERROGATIVI SULL'OPPORTUNITA O MENO DI AMMETTERE TALI STRUTTURE FISCALI come il tema fiscale sia ancora molto delicato in Europa e altrove. Ad esempio, il regime totalmente diversificato tra Stati genera una concorrenza fiscale, ovvero la possibilità di imporre tasse molto basse a favore di alcuni Paesi come l’Irlanda, l’Olanda o la Svizzera e a sfavore di altri, come Francia, Germania e Italia, nei quali le aziende generano gran parte dei loro profitti reali. In assenza, dunque, di un’unione fiscale europea, che ancora permette alle aziende di dichiarare gli utili dove è più conveniente, la Commissione si è per ora limitata ad annunciare l’apertura di un’inchiesta volta ad accertare se tali accordi tra le autorità fiscali locali e le imprese siano da considerare come aiuti di Stato illeciti oppure no. Tale inchiesta sarà pertanto assimilabile alle procedure di controllo già aperte dalle autorità comunitarie nel corso del mese di giugno scorso e riguardante le pratiche di “tax ruling” tra Irlanda e Apple Inc., Olanda e Starbucks, Lussemburgo e Fiat Finance and Trade, Gibilterra. Anche in ambito italiano il quadro tributario generale non appare meno eterogeneo soprattutto in riferimento agli aspetti che riguardano il rapporto fra diritto nazionale e sovrannazionale. Il 24 ottobre 2014 la terza sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza con cui la
Corte di Appello di Milano aveva condannato Dolce & Gabbana per evasione fiscale. La tesi accusatoria di primo grado aveva in particolar modo sostenuto che la cessione dei marchi ad una società lussemburghese, la Gado, costituisse un trasferimento di sede per finalità puramente elusive. In sostanza si sosteneva che tale intervento rappresentasse quello che in gergo giuridico viene definito “esterovestizione”, ovvero la fissazione di una sede legale all’estero, nonostante lo svolgimento effettivo dell’attività e della gestione in Italia. Nonostante la condanna pronunciata in secondo grado è interessante riportare le dichiarazioni dello stesso Pubblico ministero presso la Corte d’Appello, il quale, chiedendone l’assoluzione, definì l’operazione: perfettamente lecita, argomentando che si trattasse di un atto tipico di un grande gruppo industriale che, nell’ambito delle sue scelte strategiche, decide di trasferirsi in un Paese che fornisce maggiore competitività sotto il profilo dell’imposizione, il Lussemburgo. Rimangono tuttavia gli interrogativi sull’opportunità o meno di ammettere tali strutture fiscali, soprattutto in riferimento a quello che è il principio cardine di solidarietà fiscale, previsto all’articolo 53 della nostra Costituzione: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. A questa legittima argomentazione se ne oppone una seconda, che affonda le proprie radici addirittura nel periodo coloniale a cavallo fra il Settecento e l’Ottocento, e che viene generalmente riassunta mediante lo slogan “no taxation without regulation”. Tale espressione è talvolta riportata con significato diverso nel contesto dei giorni nostri, per ribadire un principio di illegittimità di una tassazione troppo pesante, imposta senza un vero criterio di equità e alla quale fa da sponda una classe politica spesso incapace di gestire il bene pubblico e di tutelare gli interessi privati di ciascuno. PP
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[FINANZA]
L’INCHIESTA LUXLEAKS TESTO Barbara Brambillasca
È UNA MINACCIA PER LA CREDIBILITÀ DELL’UNIONE EUROPEA?
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urante lo svolgimento del suo lungo mandato Junker ha trasformato il piccolo Stato in un centro finanziario e, secondo alcuni, in un paradiso fiscale. Le 28 mila pagine di documenti riservati dell’inchiesta, ribattezzata LuxLeaks, testimoniano di intese fiscali che avrebbero permesso a multinazionali e istituti bancari (Amazon, Ikea, Apple, Gruppo Pirelli, Finmeccanica, Unicredit, Intesa San Paolo fra i tanti) di trasferire denaro nel territorio del Granducato. Si tratta di fatto di entrate tributarie sottratte alle economie già sofferenti degli Stati dell’Eurozona, che si sono tradotte in un ingente vantaggio fiscale per le società che ne hanno beneficiato, alle quali sono state applicate aliquote erariali inferiori all’1% sui profitti trasferiti.
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Dal 6 novembre scorso l’attuale presidente della Commissione Europea Jean-Claude Junker si trova nell’occhio del ciclone. Un consorzio internazionale di giornalisti su 40 media internazionali (fra cui l’italiano L’Espresso) ha pubblicato documenti riservati in cui vengono messi in evidenza i favori fiscali concessi dal Lussemburgo - di cui Junker è stato Primo ministro per circa 20 anni - a multinazionali e banche Multinazionali e banche creavano apposite diramazioni di società legate al Lussemburgo a cui venivano girati i ricavi conseguiti in altri Paesi per poter beneficiare delle competitive aliquote fiscali lussemburghesi: vere e proprie operazioni di elusione fiscale perfettamente legali. Di certo la vicenda non depone a favore del neo eletto presidente della Commissione, che si dice fermamente deciso a guidare l’Europa verso l’unità e l’integrazione fiscale, ma che in passato, in qualità di primo ministro lussemburghese, era noto per le
VERE E PROPRIE OPERAZIONI DI ELUSIONE FISCALE PERFETTAMENTE LEGALI
sue accanite battaglie a difesa degli interessi del Granducato sul segreto bancario e su alcune pratiche finanziarie vantaggiose per il piccolo Paese, anch’esso tra i membri fondatori della UE. L’Unione Europea, che ha nominato una commissione per indagare sulla vicenda, sembra essere decisa a mettere fine alle disparità e alle differenze fiscali che hanno permesso di attirare enormi flussi di capitali in Lussemburgo, unico Paese in Europa che, a dispetto della crisi, in questi anni ha aumentato in modo considerevole la propria ricchezza anche a discapito degli altri Stati. Fino a prova contraria in un’Europa delle nazioni, come è quella in cui viviamo, ogni Paese difende i propri interessi affermò anni fa Jacques Chirac, quando era presidente della Francia, a proposito della nascente Unione Europea. Bisogna
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amaramente constatare che la vita politica dell’Europa è a tutt’oggi ancora vista come un club dove ciascun membro può e deve cercare di trarre il maggior profitto possibile anche a discapito degli altri, a condizione di rispettare le regole del gioco comunemente condivise. L’indagine LuxLeaks rappresenta indubbiamente un ulteriore colpo all’immagine di un’Europa già sgretolata dai particolarismi perseguiti dagli Stati membri. Quanto possono essere
LA VITA POLITICA DELL'EUROPA E A TUTT'OGGI ANCORA VISTA COME UN CLUB DOVE CIASCUN MEMBRO PUO E DEVE CERCARE DI TRARRE IL MAGGIOR PROFITTO POSSIBILE ANCHE A DISCAPITO DEGLI ALTRI pertanto credibili i ministri europei e di conseguenza l’Istituzione europea stessa? Sono sufficienti un cambio d’abito e l’assunzione di un incarico europeo per evitare evidenti conflitti d’interesse che non fanno altro che minare un’Unione già fortemente compromessa? PP Jean-Claude Juncker è tornato a parlare in pubblico la scorsa settimana (12/11/2014) in una conferenza stampa a Bruxelles. Ha riconosciuto lo sbaglio di non essersi espresso pubblicamente prima (sul “LuxLeaks”, ndr) e si è assunto la responsabilità politica di eventuali pratiche illecite, ma ha negato qualsiasi conflitto di interesse e ha affermato di avere tutte le carte in regola per poter continuare a guidare l’esecutivo comunitario: «Se gli accordi fatti dal Lussemburgo - ha detto - dovessero aver portato a non tassare alcune aziende, allora mi rammaricherei di alcune decisioni; ho detto in Parlamento e lo ripeto oggi che la Commissione vuole lottare contro l’evasione e la frode fiscale». (Ansa) PassaParola Magazine
[MEDICINA]
NON RIUSCIAMO AD AVERE UN BAMBINO,
PERCHÉ?
Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità relativi all’anno 2009 in Italia sono state trattate con tecniche di procreazione medicalmente assistita di I-II-III livello 63.840 coppie. Ad ogni coppia la scelta di intraprendere o meno questo cammino, che si presenta spesso come lungo, emotivamente faticoso e dispendioso
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TESTO Lavinia Goedecke Scardovì (Medico)
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nnanzitutto non avere figli non rientra nel campo della sfortuna, ma di differenze nella natura. Con il termine “infertilità o sterilità” si intende l’assenza di concepimento dopo 12-24 mesi di rapporti non protetti volti alla ricerca di una gravidanza. Secondo l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità, ndr) l’infertilità colpice il 15-20% delle coppie (in Italia 2 coppie su 10). La sterilità femminile conta per un terzo dei casi, quella maschile per un altro terzo, la sterilità di coppia (sterilità combinata) per il 15% e il resto rimane «inspiegato». Fra le prime cause dell’infertilità femminile c’è l’età avanzata
Teorie sull’infertilità di coppia e soluzioni
POSSONO ESSERVI PROBLEMI SPECIFICI ALLA BASE DELL'INFERTILITA CHE SI RISOLVONO CON UNA CURA MIRATA
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[MEDICINA]
(in media le donne italiane arrivano alla prima gravidanza a 30 anni, uno in più rispetto alla media europea). I gameti femminili infatti (gli ovociti) invecchiano insieme alla donna perché tutti già presenti sin dalla nascita; al contrario di quelli maschili (spermatozoi). Seguono: il sovrappeso corporeo (l’obesità è causa del 6% dell’infertilità primaria), il fumo, l’utilizzo di farmaci, soprattutto chemioterapici o la radioterapia, le infiammazioni dell’apparato genitale femminile, l’endometriosi, le disfunzioni ormonali e le patologie tubariche. Per quanto concerne l’infertilità maschile troviamo: le condizioni lavorative che espongono a microtraumi (sostanze tossiche o a radiazioni), il fumo, uno stile di vita eccessivamente stressante e le patologie in grado di alterare la struttura e la funzione del testicolo o del pene (varicocele, il criptorchidismo, l’ipospadia o il tumore del testicolo). Infine, riduce la fertilità maschile l’utilizzo prolungato di alcuni farmaci o degli steroidi anabolizzanti. Cosa si può fare per superare il problema? Innanzitutto rivolgersi ad un centro specializzato dove il primo approccio prevede un colloquio per una accurata raccolta dei dati clinici e personali. Talvolta si rende necessario richiedere esami diagnostici aggiuntivi volti a chiarire il quadro clinico. Nella partner femminile le indagini diagnostiche devono essere volte ad evidenziare eventuali problemi ovulatori e/o alterazioni anatomiche degli organi pelvici. Nel partner maschile il primo passo per identificare l’eventuale causa della sterilità è rappresentato dall’esame del liquido seminale. La miglior terapia, infatti, si basa su una diagnosi corretta. Possono esservi problemi specifici alla base dell’infertilità che si risolvono con una cura mirata. Spesso, però, la maggior parte delle coppie non presenta una causa specifica, ma un insieme di “problematiche” che richiede un trattamento più complesso. In questo caso le “armi” a disposizione dei medici sono rappresentate da: 1) I farmaci induttori dell’ovulazione: il loro impiego è indicato per ripristinare una regolare attività ovarica. 2) Le Tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (P.M.A.): che si distinguono in tecniche semplici o di I livello, rappresentate dalla inseminazione artificiale omologa; e tecniche complesse o di II livello, rappresentate dalla fecondazione in vitro classica
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(FIVET) e dalla fecondazione in vitro con microiniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI). L’INSEMINAZIONE ARTIFICIALE: prevede un adeguato pre-trattamento del liquido seminale ed in seguito la sua deposizione all’interno del tratto genitale femminile, in concomitanza con l’ovulazione. Spesso utilizzato in associazione alla stimolazione ovarica allo scopo di aumentare le probabilità di successo. LA FECONDAZIONE IN VITRO: il punto fondamentale della fecondazione in vitro è che il “luogo di incontro” dei gameti (ovociti e spermatozoi) non è più la tuba bensì la provetta. In pratica si procede alla inseminazione degli ovociti al di fuori della cavità addominale femminile e, pertanto, si tratta di una tecnica di fecondazione extracorporea. Esistono due tecniche: la FIVET e la ICSI. Nella FIVET (Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer), una volta prelevati gli ovociti dalla donna e gli spermatozoi dall’uomo, questi vengono messi in contatto all’interno di un incubatore lasciando che la fecondazione avvenga naturalmente, ovvero che lo spermatozoo da solo penetri lo strato esterno dell’uovo, fecondandolo. Nella ICSI la differenza è che in questo caso è il biologo che, scelti i migliori spermatozoi e i migliori ovociti, inietta sotto microscopio con un microago un unico spermatozoo all’interno di ogni singolo uovo al fine di “creare” il migliore embrione possibile. Si parla di fecondazione omologa quando sia l’ovocita che lo spermatozoo “appartengono” alla coppia, mentre di fecondazione eterologa quando si ricorre ad un donatore esterno di ovuli o spermatozoi, come nei casi di infertilità assoluta (oggi ammesso in Italia solo all’interno di coppie eterosessuali stabili). PP
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[PSICOLOGIA]
ASPETTI PSICOLOGICI
Una coppia che desidera avere un figlio si trova in quella fase del ciclo vitale in cui costruisce lo spazio fisico e mentale per un terzo. Vediamo cosa scatta in coloro che vivono delle difficoltà a compiere questo importante passo della vita e come è bene comportarsi di conseguenza
DELLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
U
n figlio è il segno visibile dell’unione, è la realizzazione di un sogno condiviso, prima pensato e immaginato e poi diventato reale. La nascita di un figlio, inoltre, porta un cambiamento nella famiglia, creando una connessione fra presente, passato e futuro e un punto di incontro fra due storie familiari. Questi aspetti caricano l’evento di molteplici significati e aspettative, che coinvolgono la coppia, ma anche l’intero sistema familiare. In questo quadro, la scoperta di una difficoltà procreativa determina un senso di svalutazione e una ferita profonda e la coppia sente minacciata la possibilità di diventare una famiglia. La procreazione medicalmente assistita offre metodologie sempre più avanzate e, nella maggior parte dei casi, le coppie vedono coronare il loro sogno. Ma il percorso è lungo, doloroso e costoso; a volte si coltivano false speranze che
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lasciano la coppia in uno stato di frustrazione per non aver superato il limite biologico e per non aver accolto ed elaborato i differenti vissuti di questo particolare momento. A livello personale la sterilità biologica rappresenta una grave ferita dell’identità psicologica, sociale e corporea e viene vissuta in modo differente dall’uomo e dalla donna. Una donna infertile si potrà sentire inutile, non vedendo realizzata una parte distintiva della propria identità femminile. Un uomo, invece, potrà sentirsi minacciato nella sua potenza sessuale, da sempre associata alla capacità fecondativa. Le conseguenze sono però comuni: delusione, rabbia, disistima, accompagnati da un senso di vergogna e di colpa. A livello di coppia una diagnosi di infertilità mette a dura prova gli equilibri costruiti fino a quel momento e può attivare risorse di reciproco sostegno o vecchi conflitti. La componente psicologica diventa un fattore
TESTO Elisa Marino (Psicologa)
determinante; è importante trovare uno spazio per poter esplorare la motivazione che ha spinto la coppia, le emozioni, le sensazioni e le aspettative, la preoccupazione della donna rispetto alla propria incolumità fisica e psicologica nei confronti del trattamento, il coinvolgimento emotivo dell’uomo in un cammino che “fisicamente” dovrà affrontare solo la donna. Un luogo sicuro dove poter riscoprire parti dimenticate di sé, dove poter ritrovare o arricchire la propria vita di coppia con nuovi stimoli e nuove prospettive.
ALCUNI CONSIGLI
- Cercare di mantenere un dialogo di coppia aperto e sincero, continuare ad esprimere quello che si prova, continuare a parlare della situazione, delle paure, dei sensi di colpa, dei desideri. La collaborazione e comprensione reciproca sono fondamentali. Questo significa anche e soprattutto saper riconoscere e accettare le reazioni psicologiche dell’altro.
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[PSICOLOGIA]
- Accettare la crisi e imparare a parlare del problema di infertilità. Questa può essere una delle maggiori sfide della vita. Non fare “finta di niente”: riconoscere la difficoltà e accettare le emozioni (comprese le crisi di pianto e la rabbia) è la condizione indispensabile per elaborarle. - Non sentirsi in colpa e resistere alla tentazione di prendersela con se stessi e di accusarsi per tutte le scelte fatte finora.
DECIDERE, ACCETTANDO I PROPRI LIMITI E CONSIDERANDO DI RIVEDERE LA PROPRIA DECISIONE, PERMETTE DI FAR FRONTE ALL'INCERTEZZA DEL RISULTATO - Decidere in anticipo tempi e costi. Alcune coppie decidono sin dall’inizio che non “si arrenderanno” fino a che non avranno realizzato il loro desiderio di avere un figlio. Per altri, invece, stabilire un limite di tempo e di risorse, anche emotive, da destinare al progetto procreativo può essere importante. Decidere, riconoscendo e accettando i propri limiti, pur restando liberi di rivedere la propria decisione, può avere l’effetto positivo di sentirsi in grado di far fronte all’incertezza del risultato. Informarsi sui costi relativi alle differenti tecniche e pianificare in anticipo l’entità e la durata della spesa. - Chiedere aiuto qualora se ne senta il bisogno. Non vivere in situazioni di solitudine e di isolamento, ma condividere la propria esperienza e le proprie emozioni, anche negative, può essere di grande aiuto. - Cercare di calibrare ottimismo e pessimismo in base alla situazione. - Coltivare altri interessi; è importante conservare il senso della propria integrità e identità, mantenendo uno spazio mentale e un tempo libero dalla preoccupazione e dall’ansia causate dall’infertilità. PP
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[FEMMINILE PLURALE]
Non solo colf e badanti. Le donne straniere che vivono nel nostro Paese dimostrano di saper reagire alle difficoltà quotidiane e di inventarsi o reinventarsi sulla base della propria professionalità e delle proprie competenze. Esempi di successo non mancano. Vi raccontiamo tre storie di chi ce l’ha fatta, nonostante le difficoltà quotidiane TESTO Silvana Strambone (ha collaborato Paola Cairo)
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e donne sono un importante fattore di novità nel fenomeno migratorio. Su 4 milioni e 900 mila stranieri in Italia (dati Istat, 2013) le donne rappresentano oggi quasi la metà dei migranti (48,6%). Con l’aumento della richiesta di lavoro da impiegare in mansioni tipicamente “femminili” le lavoratrici straniere sono divenute necessarie all’interno di alcune nicchie di mercato riservate specificatamente a donne, soprattutto nel settore dei servizi a bassa qualificazione. Ma non tutte restano bloccate in lavori che le italiane non farebbero più. Anche se con la crisi c’è una controtendenza in corso. Aumentano infatti le straniere laureate e le libere professioniste.
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DONNE, IMMIGRATE, PROFESSIONISTE
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[FEMMINILE PLURALE]
Sono rifugiate politiche o figlie delle seconde generazioni, con una difficoltà in comune: la mancanza di attenzione delle istituzioni e, spesso, la mancanza di risorse a loro favore. Nell’estate del 2007 Soheila Mohebi, insieme a suo marito, afgano, chiede asilo politico all’Italia dove si trova come ospite del Religion Today Filmfestival e la sua storia da qui in poi diventa la voce fuori campo di una regista iraniana, rifugiata politica, che cerca di ricominciare nel nostro Paese, continuando con la sua attività. Così dall’Afganistan, dove narrava di ingiustizie, soprusi, violazioni di diritti civili, Soheila, che oggi vive a Trento, continua sulla strada del cinema, dove tra mille disagi affida alla narrazione la voglia di raccontare le difficoltà incontrate da molte persone che come lei vivono questa condizione di rifugiati. Denuncia la realtà degli invisibili nel tentativo di sensibilizzare e di coinvolgere il maggior numero possibile di persone, senza dimenticare di promuovere - anche insieme a suo marito - una serie di iniziative in quella che considera oramai la sua città, Trento. «Il nostro ruolo - dice - è quello di migliorare attraverso il nostro lavoro la condizione di chi come noi vive da rifugiato, quindi ben vengano le interviste su un magazine come il vostro!». La Mohebi inizia con le iniziative di Sociocinema: cortometraggi che mostrano le difficoltà che incontrano i rifugiati politici in Italia come gli ostacoli per ottenere un lavoro, una casa, la cittadinanza, le lungaggini burocratiche dei ricongiungimenti. «Credo che sia molto importante parlare della condizione dei rifugiati - afferma la regista - per creare una coscienza collettiva nella gente comune, anche perché il vuoto legislativo sulla condizione dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Italia è spaventoso e per le istituzioni siamo degli invisibili». E aggiunge: «Per noi che facciamo i registi è essenziale avere un passaporto per viaggiare
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e partecipare ai Festival per presentare i nostri lavori. Invece il documento che ci è stato rilasciato spesso non ci consente di viaggiare, così dobbiamo continuamente spiegare le nostre esigenze per evitare di sentirci esiliati nella terra che ci ha dato asilo».
HO VOLUTO - CONTINUA L'IMPRENDITRICE - CHE LE IDEE PER LA CITTA AVESSERO UNO SPAZIO, COSI COME HA TROVATO SPAZIO LA MIA Diversa la storia di Asli Haddas, una giovane eritrea che ha, anche lei, puntato su se stessa e sul suo sogno. Lei, nata e cresciuta a Milano da genitori eritrei, dopo aver fatto il tecnico informatico per un’azienda, si ritrova a 34 anni senza un lavoro a causa della crisi, ma non si dà per vinta e decide che ha tutte le carte in regola (una laurea a Londra in International Business, tanto per cominciare!) per “osare” e realizzare la sua startup. Grazie al micro credito della Fondazione Welfare Ambrosiano inaugura il primo ostello low cost a Milano. L’ostello si chiama Gogol (www.gogolostello.it) in omaggio allo scrittore russo e sorge in zona Sempione: una struttura diventata anche caffè letterario e luogo d’incontro per i turisti. «Abbiamo cominciato con il bar e una serie di attività culturali - racconta Asli - e poi abbiamo promosso il Cineforum, le mostre di design e di fotografia, il book exchange e il book-crossing (lo scambio e la messa a disposizione di libri da lasciare in dono per le persone di passaggio, ndr). Al Gogol vengono organizzati corsi di lingua con aperitivo e presentazioni di libri». «Ho voluto - continua l’imprenditrice - che le idee per la città avessero uno spazio, così come ha trovato spazio la mia, anche se troppo spesso, in questa città, nessuno è
disposto a finanziarle e a crederci. Quante volte in banca, dopo aver presentato la mia idea, mi sono sentita ripetere: ma lei che esperienze ha? Appunto: nessuna esperienza, ma un’idea e la voglia di realizzarla, che finalmente è diventata concreta!». Carattere forte e determinato quello di Colette Meffire, arrivata dal Camerun nel 2010 per sfuggire alle minacce che riceveva nella radio dove lavorava dal 2002, chiusa per ben 2 volte nel corso degli anni. «Noi giornalisti racconta Colette - davamo voce alla gente che finalmente cominciava a prendere coscienza della dittatura e della totale mancanza di libertà e di diritti». Nel 2010 la Meffire sente che la sua vita è in pericolo, così decide di lasciare il Paese e parte per l’Italia. «All’inizio è stata durissima, senza conoscere la lingua, sola e senza la mia famiglia». Ma alla giornalista piacciono le sfide e così mette alla prova il suo coraggio e la voglia di riscatto perché possiede una risorsa molto importante: un bagaglio culturale non indifferente. Lei sa quello che vuole e sa quanto vale. «Sì, all’inizio è stata dura combattere contro i pregiudizi delle persone; oggi vivo in provincia di Torino e collaboro con l’associazione Mosaico Azioni per i rifugiati, oltre a “pensare” a una trasmissione radiofonica che dovrebbe affrontare le tematiche legate all’immigrazione, perché voglio aiutare chi non possiede le mie risorse e, quindi, è più vulnerabile». «Voglio far capire agli italiani perché la gente scappa dal proprio Paese e - aggiunge Colette bisogna combattere i pregiudizi e la mentalità che vede nel rifugiato un fortunato che gode di protezione, quando dietro la parola protezione si nasconde il nulla, nessuna protezione, nessun aiuto. Anzi: molte persone sfruttano il “logo” immigrazione per trarne un qualche vantaggio economico. Anche dall’Italia seguo le vicende del mio Paese, infatti scrivo per Sconfinati, un free press dove denuncio ciò che vedo e ciò che vivo». PP
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[TANTI ITALIANI FA]
L’
ARSENICO e VECCHI SOSPETTI
imperatore non fu avvelenato di proposito, come da taluni era stato sostenuto. Morì invece per gli effetti collaterali di una cura contro la malattia di cui soffriva, l’antrace (o carbonchio), contratta probabilmente da uno dei sui cavalli e che prevedeva la somministrazione terapeutica di arsenico a piccole dosi. Non fu, quindi, nemmeno la malaria a uccidere Arrigo, come si era ipotizzato per secoli. Già un medico del tempo che lo aveva in cura, Bartolomeo da Varignana, affermava che l’imperatore soffriva dei tipici effetti collaterali del carbonchio: febbre, tosse e lesioni cutanee. La figura di questo sovrano, come è noto, è centrale per la storia dell’Italia di inizio Trecento. Eletto sul finire del 1308 re di Germania, poi re d’Italia a Milano nel giorno dell’Epifania del 1311, Arrigo VII di Lussemburgo rappresentava per Dante una nuova speranza, non solo perché si dichiarava intenzionato a restaurare nella Penisola l’autorità imperiale e la pace, ma anche perché la sua elezione sembrava nascere nel segno di un equilibrio fra il potere temporale e quello spirituale. In una lettera dell’autunno del 1310 (Epistole, V), indirizzata a tutta la nobiltà d’Italia, il poeta saluta l’imperatore come un “nuovo Mosè” che viene per salvare il suo popolo dagli odi e dalla distruzione.
TESTO M. L. C.
Per questo numero natalizio abbiamo deciso di offrirvi un articolo che racconta una storia molto antica. Sembra una favola e svela il giallo sulla morte dell’imperatore Enrico VII di Lussemburgo (“l’alto Arrigo” evocato da Dante) causata da avvelenamento da arsenico durante il suo viaggio in Italia nel 1313
AD ARRIGO, SFORTUNATO SIMBOLO DEL SUO IDEALE POLITICO, DANTE ASSEGNERA, NEL XXX CANTO DEL PARADISO, UN SEGGIO NELL'EMPIREO Incoronato imperatore del Sacro Romano Impero a Roma il 29 giugno del 1312, Arrigo morirà tuttavia nell’agosto dell’anno successivo, a Buonconvento, vicino a Siena, senza aver realizzato la sua missione pacificatrice. Le spoglie verranno trasportate a Pisa, città ghibellina da lui prediletta, dove nel Duomo sarà eretto in suo onore un imponente monumento funerario, opera di Tino di Camaino. Ad Arrigo, sfortunato simbolo del suo ideale politico, Dante assegnerà, nel XXX canto del Paradiso, un seggio nell’Empireo. Il mistero che finora gravava sulla morte dell’imperatore è stato risolto grazie alle ricerche coordinate da Francesco Mallegni, professore all’Università di Pisa e direttore del Museo Archeologico dell’Uomo di Viareggio (nonché indagatore di spoglie illustri: dal Conte Ugolino a Sant’Antonio da Padova), a seguito dell’apertura del sarcofago (la terza dopo quelle del 1727 e del 1920) avvenuta nel 2013, a 700 anni dalla morte di Arrigo.
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[TANTI ITALIANI FA]
DENTRO IL SARCOFAGO SONO STATE INFINE RINVENUTE LE INSEGNE DEL POTERE IMPERIALE: LA CORONA, LO SCETTRO E IL GLOBO, TUTTO IN ARGENTO DORATO Uno dei laboratori che ha analizzato i campioni di ossa ha individuato nei frammenti del cranio una notevole quantità di arsenico, mentre nel frammento di una tibia la quantità era assai inferiore. Un riscontro plausibile, visto che la maggior quantità di arsenico si deposita prevalentemente nei capelli, quindi nel cranio. Dall’esame dello scheletro è stata inoltre accertata la presenza delle conseguenze della malattia sul corpo del sovrano: numerose stimmate, cosiddette del cavaliere, sotto il ginocchio, dovute sia alle lesioni cutanee di cui soffriva sia all’adattamento delle ossa inferiori delle gambe rispetto alla posizione a cavallo. L’équipe coordinata da Mallegni ha potuto altresì realizzare una ricostruzione della testa dell’imperatore, che concorda con le fonti che parlano di un uomo dalla faccia gradevole, con naso sottile e appuntito e bocca ben formata. Rispetto al ritratto sul sarcofago di Tino da Camaino il suo mento era squadrato, virile, non affilato. La lettura dei tratti mandibolari ha rivelato che soffriva di bruxismo (digrignamento involontario dei denti), che unito a un tic all’occhio sinistro fa pensare a una persona alquanto tesa, mentre le fonti lo descrivono calmo e riflessivo. Un altro dato interessante riguarda la statura dell’imperatore, superiore a quanto si era tramandato, raggiungendo 1,78 m di altezza, come ha confermato la misurazione delle ossa lunghe. È stato inoltre chiarito il fatto, sempre tramandato dalle fonti, della bollitura del corpo (in uso all’epoca per il trasporto delle salme a distanza) e della testa decapitata (secondo una consuetudine prevalentemente germanica) dopo la sua morte. Si era sostenuto che la bollitura fosse avvenuta nel vino (come si soleva fare per profumare le spoglie), invece due diversi laboratori di ricerca che hanno analizzato i resti sono giunti alla stessa conclusione: il corpo di Arrigo VII fu bollito semplicemente nell’acqua (sembra per 8 ore a 300 gradi), poi spolpato e le ossa, eccetto il cranio, destinate ad una pira di fascine, per evitare la decomposizione accelerata dai calori estivi, prima di intraprendere l’ultimo viaggio verso Pisa, scortato dai cavalieri al seguito, che in un primo tempo avevano dissimulato la morte del sovrano. Dentro il sarcofago sono state infine rinvenute le insegne del potere imperiale: la corona, lo scettro e il globo, tutto in argento dorato. Ma l’oggetto probabilmente più spettacolare è il magnifico telo di 3x1,20 m in cui le spoglie dell’imperatore erano avvolte: in seta con fasce rosa-azzurre e con il disegno di due leoni che si affrontano. Si tratta del tessuto più importante del Medioevo, per conservazione e dimensioni, ritrovato a tutt’oggi. PP
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[ONDE SONORE]
Appartiene all’area elettroacustica ed è creatore, insieme ad Alessio Ballerino, dell’Archivio italiano dei Paesaggi sonori (o più semplicemente AIPS). Intervistiamo il musicista che ha creato la colonna sonora ideale del nostro splendido territorio italiano
Francesco TESTO Paolo Travelli
A
pprezzi la definizione di musicista sperimentale? che cos’è per te la musica sperimentale? Non è che non mi piaccia come definizione ed, anzi, mi lusinga poiché in qualche modo è come se indicasse che produco musica diversa dal coro, anche se credo di essere inserito in un giro di fatti/ cose/persone che si cimentano in questo tipo di genere: ambient-elettroacustico, abbastanza consolidato, perlomeno per chi segue l’argomento. Ogni artista ha chiaramente le sue specificità; a me piace molto un mood etereo e dilatato, impreziosito da un utilizzo di field recordings che riesca a creare un ecosistema sonoro con una funzione
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GIANNICO precisa. Amo percorsi acustici emozionali o geografici, identitari insomma! Disimpegnarsi nella tua discografia è un processo complicato. Sono tantissime le uscite anche in brevi periodi. Ci puoi aiutare a scoprire quali sono le tue ultime produzioni e raccontarcene le differenze? Questo 2014 è stato ricco, ben 3 uscite: Litania per l’americana Unknown Tone Records, il più “sperimentale”. Metrophony sul
paesaggio sonoro della metro B di Roma e rilasciato per l’americana Time Released Sounds. E, infine, il mio primo figlio grazie alla mia compagna... produzione indipendente, dunque! Scherzi a parte, ho prodotto sempre con molta costanza, ma anche con molta parsimonia e mettendo da parte cose che reputavo interessanti sin tanto che non si fosse presentata l’occasione giusta per rimetterci mano, per pubblicarle o semplicemente per collaborare con qualcuno. È successo così che negli ultimi 2 anni mi sono reso conto di aver accumulato un bel po’ di materiali e che erano contemporaneamente nati nuovi progetti musicali come quello col pianista Theo Allegretti (Flow
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[ONDE SONORE]
Signs). Riguardo alle ultimissime produzioni, si tratta di 2 dischi molto diversi. Il primo, Litania, è un disco molto emozionale. Ci sono delle parti ben definite a livello di struttura e, spesso, si rimane nell’alveo della consonanza con un centro tonale individuabilissimo: quale sperimentazione verrebbe da chiedersi per tornare alla tua domanda iniziale? Basterebbe dare un ascolto al brano omonimo o Non Esisto. Discorso molto diverso per l’ultimo disco Metrophony, che nasce come un affettuoso saluto alla capitale, successivo al mio soggiorno romano di questi ultimi anni. Prima di lasciare Roma
avevo deciso di fotografare un momento che mi ha sempre affascinato da un punto di vista dell’evoluzione acustica, ossia il paesaggio sonoro urbano della linea metropolitana. In particolare la linea B, forse perché è sempre stata quella meno curata, più varia, con più passaggi in esterna nei tratti in superficie. Un disco certamente più ostico rispetto a Litania, non foss’altro perché rappresentato da un’unica traccia di 40 minuti, che è poi esattamente il percorso della linea del metrò, minuto più minuto meno. L’archivio è un progetto ambizioso che raccoglie tantissimi talenti del panorama italiano tra i quali
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DI ROMA MI HA SEMPRE AFFASCINATO IL PAESAGGIO SONORO URBANO DELLA LINEA METROPOLITANA Coniglio, Riparbelli, De Dominicis, Novellino, Uggeri. Qual è lo scopo artistico di questo progetto? L’Archivio Italiano dei Paesaggi Sonori (AIPS) ha come scopo quello di avvicinare quanta più gente possibile al concetto di paesaggio sonoro. Nel concreto vuol dire utilizzare live performances, mixed media, workshop per proporre situazioni dove l’ambiente acustico in cui viviamo venga preso più seriamente in considerazione sia da un punto di vista artistico che soprattutto da un punto di vista paesaggistico. Tutto questo avviene senza essere dogmatici: non vogliamo creare altre nicchie, vogliamo avvicinare persone che non hanno idea di cosa sia la sound art o la musica elettronica o un field recording. Per noi è fondamentale scardinare un po’ la consuetudine che vede il suono sempre racchiuso nell’ambito delle proposte culturali o quantomeno non valorizzato a dovere. Per certi versi si possono trovare analogie tra il modo di fare musica sperimentale e il jazz (soprattutto quello improvvisato): possibilità di numerose collaborazioni, paesaggi sonori imprevedibili, difficoltà di potersi rapportare alle grandi masse. Sei d’accordo con questa mia analisi? Uno dei miei progetti, Flow Signs,
nasce assieme al pianista jazz Theo Allegretti, che focalizza la sua attenzione sull’instant composition ed è dunque chiaro più che mai che in quel momento l’ambito improvvisativo jazz incontra l’ambito improvvisativo elettroacustico dando vita a qualcosa di nuovo. C’è da dire che questo progetto in particolare mi ha sempre sorpreso per la capacità di mutare sonorità a seconda delle circostanze. È stato presentato in teatri, fondazioni e centri sociali, ma l’ambito improvvisativo del live, pur seguendo un canovaccio, variava sempre. Il lavoro da studio è molto posato, un bel suono definito. Ma non rende giustizia a ciò che avviene dal vivo quando Theo, ad esempio, è inarrestabile da un punto di vista improvvisativo ed io devo sudare sette camicie per stargli dietro, benché lui direbbe certamente l’opposto! Qual è il progetto più particolare al quale hai partecipato e c’è un sogno nel cassetto che vuoi realizzare? Un’estate di qualche anno fa mi chiesero un’installazione audiovisiva itinerante per alcuni centri storici. Fu una cosa molto stimolante perché bisognava posizionare nel modo migliore speaker e proiettori per ottenere risultati soddisfacenti. La gente inizialmente sembrava stranita. Poi, man mano che la cosa andava avanti, sembrava acquisisse familiarità con queste grandi proiezioni sulle pareti dei vecchi edifici, tutte assolutamente asimmetriche ed enormi, ma con suoni studiati per lavorare assieme in quadrifonia. L’altro progetto che mi piace ricordare è Sleephonia, assieme all’amico e collega Alessio Ballerini, girato per le strade di Roma durante una notte e presentato durante una rassegna nella chiesa metodista romana del quartiere Esquilino. Il sogno nel cassetto è di continuare a dare rilievo nel modo migliore ai temi di cui abbiamo parlato e che mi sono assai cari, sia da un punto di vista professionale che umano (non sarei io se non mi occupassi di questi argomenti). PP
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[PASSAPAROLA POUR TOUS]
MOLISE une région à découvrir PIETRABBONDANTE E AGNONE Patrie des antiques Samnites (VII et VIème siècle avant JC), Pietrabbondante, petite ville de la province d’Isernia, possède encore un parc archéologique considérable, avec son antique théâtre où sont organisés aujourd’hui encore des spectacles à la belle saison. Agonone est un vieux village samnite et comporte aussi un très beau centre médiéval. Agnone est célèbre dans le monde entier pour sa fabrique de cloches, réalisées comme au temps jadis. L’ancienne fonderie Marinelli produit des cloches depuis 1339 et est le principal fournisseur des Etats pontificaux. Les plus belles et importantes cloches sont conservées dans le Musée de la Cloche, qui se trouve juste à côté de l’établissement Marinelli.
LES RITES ET LES TRADITIONS DE NOËL Agnone est un but de visite à prendre en considération au moment des fêtes de Noël. Les 8 et 24 décembre un spectaculaire rite du feu illumine la ville. La fête, appelée ‘Ndocciata consiste en un défilé de grosses torches formant un merveilleux effet scénique. Chaque bourg du Molise accueille naturellement des crèches vivantes. On en trouve beaucoup de Noël jusqu’à l’Epiphanie. Parmi les plus belles, il faut noter celles de San Polo Matese et Riccia dans la région de Campobassso.
MOLISE : TERRE DES CORNEMUSES La cornemuse dont les mélodies sont liée aux fêtes de la nativité est l’instrument qui représente le mieux la culture de la région. C’est là qu’elle est composée et proposée
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Le Molise est peut-être une des régions les plus connues d’Italie mais c’est aussi un endroit qui mérite d’être connu. Surtout au moment des fêtes de Noël
lors de nombreux évènements folkloriques. La tradition la plus connue est certainement celle des joueurs de cornemuse qui passent en période de Noël de maison en maison pour faire écouter la Pastorale ou Pastorella pendant la Neuvaine (rite religieux qui dure 9 jours). L’importance de cet instrument est encore vive dans la région, et se traduit par le Festival de la Cornemuse qui se tient chaque année, le dernier week-end de juillet à Scapoli dans la province d’Isernia. Ce sont trois jours de tradition et de divertissement.
TRADITIONS CULINAIRES À ne pas oublier : la gastronomie du Molise : de très bons produits fromagers, tels les cacio, scamorze, tresses, ricottas ; sont aussi très appréciés les saucisses et les bonbons “ricci” produits localement. PP
OU DORMIR À Agnonge l’Hotel Il Duca del Sannio. Propose des offres particulières pendant les fêtes de Noël.
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L’
empereur ne fut pas empoisonné volontairement comme défendu par certains. Sa mort fut due aux effets collatéraux d’un traitement médicamenteux à base de doses infimes d’arsenic, qu’il suivait pour soigner la maladie du charbon qu’il avait probablement contractée au contact de son cheval. L’image de ce souverain, comme l’on sait, est centrale dans l’histoire de l’Italie au début du XIVème siècle. Intronisé fin 1308 roi d’Allemagne puis roi d’Italie à Milan le jour de l’Epiphanie 1311, Arrigo VII de Luxembourg représentait pour Dante un nouvel espoir, pas seulement parce qu’il prévoyait de restaurer l’autorité impériale et la paix dans la péninsule, mais aussi parce que son élection augurait un règne pacificateur.
ARSENIC ET VIEILLES SUSPICIONS Dante attribuera un siège dans l’Empyrée à Arrigo dans le XXXème chant du Paradis. Le mystère qui planait jusque-là sur la mort de l’empereur a été résolu grâce aux recherches de Francesco Mallegni, professeur à l’Université de Pise et directeur du Musée archéologique de l’Homme de Viareggio. L’un des laboratoires qui a analysé les échantillons d’ossements a découvert d’importantes traces d’arsenic dans les fragments crâniens, alors que dans le tibia elles étaient nettement inférieures. Dans le sarcophage les symboles du pouvoir impérial ont enfin été retrouvés : la couronne, le sceptre et le globe, le tout en argent doré. PP
Voici une recette offerte pour les fêtes de Noël par Carla et Santo, propriétaires du merveilleux restaurant BOCCONDIVINO à Esch-sur-Alzette, où sont organisés depuis fin octobre des ateliers de show cooking, de cuisine, et autres évènements (voir page 13).
[PASSAPAROLA POUR TOUS]
Le mystère de la mort de l’empereur Henri VII de Luxembourg (le grand “Arrigo” cité par Dante) a été dévoilé, elle est due à l’empoisonnement à l’arsenic pendant son voyage en Italie en 1313
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S INES ROSE L A R P X U CAKE A ersonnes) de sucre , (pour 12 p nte , 320 gr
ses oudre leva pralines ro rine avec p , 150 gr de fs u oe 6 320 gr de fa , l se eurre demi320 gr de b de beurre , çage ), oret, 40 gr M t. S e e de citron d Pour le gla illé (ou zest delphia ou n a va il h e P cr e su d 200 gr 1 sachet de s. olat blanc, , petites rose 120 gr choc nté ou doré ge ar an b ru ns cre , plus ou moi perles en su e pendant cr su le et z les œufs . eur mélange beurre mou en bois. Dans un batt farine et le la une cuillère ec ez or av r rp ge co an in éà él s, m te au u à nuez 5 min r préch ff nes et conti ettez au fou li M ra . p é es ou s n d le ri on z fa é et micro Ajoute à cake beurr chocolat au le le ou eurre , re m b d n n le u fo z Versez élange s. Faites m te e u u iq in tr m ec 0 t4 r él . ir. Au batteu 180° pendan pez le cake Laissez tiéd ocolat, nap . ch ie le ar m z te n r u pou au bai omage . Ajo en sucre et illé et le fr s, les perles se ro es le sucre van it et p s cake avec le Décorez le ban . ru u d le rezfinir entou
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[DESTINAZIONE ITALIA]
Il Molise è forse una delle regioni meno conosciute d’Italia, ma è di sicuro uno scrigno di bellezze che merita di essere scoperto. Ricco di storia e tradizioni, offre al suo visitatore molteplici itinerari. Da quelli naturalistici a quelli archeologici, passando per borghi antichi, buona cucina e tradizioni tipiche natalizie
TESTO Amelia Conte
MOLISE,
una regione da scoprire Patria dell’antica popolazione dei Sanniti (VII e VI secolo A.C.), Pietrabbondante, piccolo paese della provincia di Isernia, conserva ancora un parco archeologico di tutto rispetto. Qui è possibile ammirare i resti dell’importante centro civile e religioso sannita. Il vero capolavoro del parco archeologico è costituito dai resti del Teatro, ottimo connubio fra strutture italiche ed architettura greca. Qui, sugli straordinari sedili in pietra a sezione anatomica, è possibile ancora oggi assistere alle rappresentazioni teatrali che vengono
CASAL CIPRANO (CB) UN TUFFO NEGLI ANTICHI SAPORI
In Molise è anche possibile assaggiare piatti dal sapore antico, quelli dei pastori, ma anche dell’aristocrazia. Per fare questa gustosa esperienza vi consigliamo di recarvi presso le Terrazze Miranda nel piccolo paesino di Casal Ciprano (CB). Il ristorante I sapori riflessi e la gelateria Gusti antichi hanno sede in un’antica residenza ottocentesca, raffinatamente ristrutturata. Durante i lavori di restauro è stato rinvenuto un libro di vecchie ricette che .it da il ristorante ripropone ran mi ze raz www.ter nel suo originale menù.
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DUE METE DA CONSIDERARE: PIETRABBONDANTE E AGNONE
organizzate per la stagione estiva. Altro piccolo paese di origine sannita che merita una menzione è sicuramente Agnone (stessa provincia del paese sopra citato). Qui sono stati recuperati diversi reperti archeologici sanniti. Agnone conserva anche un bel centro medievale con importanti edifici religiosi, come la chiesa madre dedicata a San Marco (XI secolo) e la chiesa di Sant’Antonio Abate, col suo campanile settecentesco. Ed è proprio dal Medioevo che nasce ad Agnone la tradizione che poi l’ha resa famosa in tutto il mondo: la fabbricazione delle campane. L’antica Fonderia Marinelli iniziò a produrre campane già nel 1339, divenendo, insieme ad altre fonderie della zona, la principale fornitrice dello Stato Pontificio e non solo. Anche se solamente nel 1924 Papa Pio XI concesse alla Fonderia Marinelli l’onore di fregiarsi dello Stemma Pontificio. Le tecniche di fusione sono le stesse dell’epoca medievale e, pertanto, conservano un fascino unico e davvero suggestivo. Le campane
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[DESTINAZIONE ITALIA]
DOVE DORMIRE Per chi fosse interessato ad assistere alla ‘Ndocciata di Agnone gli hotel della zona organizzano diversi pacchetti. Vi consigliamo l’Hotel Il Duca del Sannio. © Marina Greco
.it www.ilducadelsannio
più belle e significative sono conservate nel Museo della Campana, situato proprio accanto alla Fonderia Marinelli.
I RITI E LE TRADIZIONI NATALIZIE Agnone è anche una meta per le festività natalizie. L’8 e il 24 dicembre la città viene illuminata da uno spettacolare rito del fuoco. La festa denominata ‘Ndocciata consiste in una sfilata di ‘ndoccie, ossia grosse torce realizzate con legno di abete bianco, trasportate lungo le principali vie del paese. È uno dei riti del fuoco più antichi del mondo. La particolarità di queste torce sta nella loro forma (a mo’ di ventaglio) e nel numero sempre pari. I portatori di torce introducono la testa tra le fiaccole ed eseguono la ruotata, ossia una piroetta con cui, compiendo una rotazione completa su sé stessi, mostrano lo splendore delle fiaccole e fanno sì che il fuoco formi spettacolari strisce di luce. Le tradizioni natalizie molisane sono numerose e suggestive. Non si può dimenticare la Faglia di Oratino (Campobasso), uno dei borghi più belli del Molise, che ospita la sera del 24 dicembre un ulteriore turbinio di scintille e riti tradizionali. A differenza di quella di Agnone, la festa di Faglia di Oratino è costituita da un unico grande cero, alto più o meno 13 metri, che viene incendiato davanti alla Chiesa
L’antica masseria S. Lucia convertita a B&B può essere una buona scelta per soggiornare e gustare la cucina tipica agnonese.
.com www.santaluciaagnone
Madre. Inoltre, ogni piccolo borgo molisano si presta naturalmente come scenario alla rappresentazione del presepe vivente. Ce ne sono numerosissimi durante tutto il periodo natalizio fino all’Epifania. Molto bello è quello che viene inscenato a San Polo Matese (Campobasso), piccolo borgo arroccato su un monte, che da più di trent’anni organizza un presepe vivente che conta più di 50 figuranti, i quali indossano costumi curati nei minimi dettagli. Altro presepe è quello di Riccia (paesino di 5000 anime sempre in provincia di Campobasso), che viene quasi sempre organizzato a ridosso dell’Epifania. Il grazioso borgo di Riccia, grazie al suo incantevole paesaggio, è rientrato a pieno titolo nell’Associazione Borghi autentici d’Italia.
MOLISE: TERRA DI ZAMPOGNA E ZAMPOGNARI La zampogna, la cui musica è legata indissolubilmente alle festività natalizie, è lo strumento che meglio rappresenta la cultura molisana. Proprio qui viene prodotta e suonata; ed è legata a tanti eventi folkloristici della zona. La tradizione forse più nota è quella dei giri natalizi che gli zampognari compiono andando di casa in casa suonando per la Novena (il rito religioso della durata di novi giorni) un bellissimo brano musicale detto anche Pastorale o Pastorella. L’importanza di questo strumento è ancora viva nel territorio molisano e lo testimonia il Festival Internazionale della Zampogna, che si tiene ogni anno l’ultimo fine settimana di luglio a Scapoli, in provincia di Isernia. Tre giorni di tradizione e divertimento.
TRADIZIONI CULINARIE
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Ricordiamo anche l’aspetto gastronomico molisano: ottimi i latticini quali caciocavalli, scamorze, trecce, ricotte; rinomati anche gli insaccati. Apprezzati i confetti “ricci” di produzione locale. PP
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er un Paese come l’Italia com’è possibile conciliare la politica del rigore con la necessità di investimenti per la creazione di posti di lavoro? com’è possibile sistemare i bilanci pubblici se non con la crescita economica, stimolata attraverso investimenti pubblici e privati? L’Italia cresce poco per un’insieme di ragioni, non solo congiunturali, ma anche strutturali. È possibile conciliare il rigore con la crescita a patto di saper tagliare efficacemente la spesa pubblica. Purtroppo la spending review non decolla, rimpallata da governo a governo. Al contempo servirebbe un piano di investimenti europei per contrastare gli aspetti ciclici della crisi. Il piano dovrebbe essere finanziato soprattutto da quegli Stati che hanno margini per farlo. Andrebbe a loro vantaggio e a vantaggio dell’Unione nel suo complesso. Le PMI italiane riusciranno mai ad uscire dal “triangolo delle Bermuda”: pressione fiscale, burocrazia, accesso al credito? Ci vuole una politica monetaria più espansiva da parte della BCE per affrontare il problema dell’accesso al credito. Il governo italiano deve, invece, fare di più per rimuovere gli ostacoli alla concorrenza e la burocrazia oltre che per tagliare le tasse grazie ad una riduzione della spesa pubblica. Le piccole imprese, dal canto loro, devono puntare a crescere, separando proprietà e management e capitalizzando maggiormente le imprese. La proprietà deve mettere soldi propri nelle imprese e affidarle alla gestione di manager competenti. Perché, da quanto emerge da uno studio di Julius Baer sul livello di ricchezza dei risparmiatori europei, nel periodo che intercorre fra il 2007 (subito prima della crisi finanziaria) e il 2013 in Italia la ricchezza dei risparmiatori è scesa del 7%, mentre in Germania è cresciuta del 18%?
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© Andreas Caranti
[L'INTERVISTA]
TESTO Redazione
Intervista esclusiva a
TITO BOERI L’economista italiano visiterà la Banca Europea degli investimenti il 10 dicembre prossimo. Lo abbiamo intervistato sull’economia italiana e quella europea, la scuola e il mondo del lavoro. Ecco cosa ci ha detto La ricchezza alla lunga segue l’andamento dell’economia. In Italia il reddito pro capite è tornato al livello del 1989. La Germania ha già recuperato il terreno perso con la crisi globale del 2008-9. Lei è professore di Economia del lavoro all’Università Bocconi. Cosa manca alla nostra Scuola per essere competitiva a livello internazionale e cosa invece possiede già? alla base dell’investimento in capitale umano (che non avviene solamente sui banchi di scuola, ma anche e soprattutto attraverso l’esperienza lavorativa), quali sono le leve per avvicinare il mondo universitario a quello imprenditoriale? Occorre soprattutto affinare il passaggio dalla scuola al lavoro. Perché non permettere ai giovani di spendere la dote loro, concessa dall’Europa con la Garanzia Giovani, in corsi avanzati di formazione-lavoro organizzati da università sul territorio in contatto con le aziende? Perché lasciare che questi soldi vengano buttati via presso qualche centro dell’impiego o finiscano per arricchire unicamente gli intermediari privati, anziché favorire i giovani? L’apparato normativo c’è già.
Le università possono già oggi istituire corsi brevi di formazione a contatto con le aziende, in cui i frequentanti passano metà del tempo nelle aule universitarie e l’altra metà in azienda. La partecipazione e il lavoro dei giovani potrebbe essere in gran parte remunerata con la dote. Questi corsi non offrono garanzie di trovare lavoro, ma trasferiscono capitale umano, competenze che sono davvero utili alle aziende, che ci mettono del proprio nel formare il potenziale dipendente e che hanno tutto l’interesse ad assicurarsi che l’università faccia bene il suo mestiere. Quanti anni, secondo Lei, serviranno ancora per uscire da questo marasma economico-finanziario? ci sono riforme prioritarie per il rilancio dell’economia del nostro Paese? L’elenco è molto lungo. Lo abbiamo stilato da 20 anni, da quando si è cominciato a riconoscere che il nostro Paese era in declino. Credo che la riforma del lavoro sia molto, molto importante. Mi auguro davvero che venga completata entro dicembre. Ci sarà poi molto lavoro per renderla efficace. PP
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Vita di un
UOMO FELICE TESTO Elisa Cutullè
Schivo, divoratore di libri e amante delle storie da raccontare. PassaParola Magazine ha incontrato per voi Giorgio Fontana, il vincitore del Premio Campiello 2014
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una città o nazione. Il mio impegno politico e sociale è un aspetto che è molto distinto dalla mia attività di narratore. Penso che mescolarli sarebbe limitativo e forse anche lesivo nella libertà di raccontare le storie come noi le vediamo.
I tuoi libri sono stati tradotti e venduti anche all’estero. Come vivi questa internazionalità della tua scrittura? I diritti all’estero del mio ultimo libro sono già stati venduti in Olanda e in Germania. Il mio libro precedente è stato tradotto in Germania, Olanda e Francia. Nel 2013 ho fatto un piccolo tour in Germania dove ho avuto modo di incontrare italiani che vivevano da lungo tempo là. I loro riscontri sulla versione tedesca erano molto positivi. Sicuramente è merito dell’ottimo lavoro della traduttrice che, prima di iniziarlo, è venuta a Milano per vedere i luoghi del romanzo e per contestualizzare il tutto.
Morte di un uomo felice: come presenti tu il tuo libro? Colnaghi era già presente come personaggio secondario nel mio libro precedente e sentivo il bisogno di terminare il “dittico”. Così ho incominciato a fare ricerche e a consultare le fonti per scoprire qualcosa su questo uomo morto nell’anno della mia nascita. Questa è stata la parte più delicata e faticosa della stesura perché è stata per me la prima volta che ho ambientato un romanzo in un periodo diverso da quello attuale. PP
osa significa per te aver vinto il premio Campiello a 33 anni? Il premio non è per me un punto di arrivo, anzi è uno stimolo per lavorare di più e meglio e anche per avere più libertà, più possibilità, ma anche più tranquillità nel decidere sui progetti futuri.
Si dice che i tuoi romanzi, uno sul berlusconismo e uno sulla vita (e morte) di un giudice, hanno una sorta di sfondo politico. Tu cosa ne pensi? Non sono d’accordo con questa affermazione. Io non voglio fare analisi politica e tantomeno traslitterazione della stessa. Io racconto semplicemente delle storie che sono ambientate in un mondo in cui ci sono dettagli politici. Le mie sono storie individuali, drammi esistenziali che raccontano di una storia privata che, di pari passo, si complica assieme alla storia civile di
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Morte di un uomo felice, Giorgio Fontana, Sellerio, 2014, 14 euro. Il racconto della vita di Giacomo Colnaghi, magistrato, nella Milano del 1981: riflessioni sulla giustizia, sulle possibilità e sui limiti.
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[ITALIA A TAVOLA]
TESTO Daniela Fusillo
Dalla celeberrima guida Michelin al calore della tavola di casa: in esclusiva per i lettori di PassaParola Magazine
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e ricette proposte sono una “passeggiata sensoriale” che attraversa l’Italia da Nord a Sud: l’antipasto è a cura dello chef Matteo Ugolotti dello storico ristorante Ai Due Platani di Parma. Dalla “Food Valley” italiana si prosegue verso le distese di ulivi delle campagne pugliesi per conoscere il dessert ad opera dello chef Angelo Sabatelli, dell’omonimo ristorante Angelo Sabatelli di Monopoli (Ba), situato in una caratteristica masseria cinquecentesca.
Natale Gourmant
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DUE RICETTE PER LE FESTE FIRMATE DA GRANDI CHEF ITALIANI
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[ITALIA A TAVOLA]
- Antipasto -
IDI CANEDERLI MORB IO OSTA DI PISTACCH DI BACCALÀ IN CR O DICCHIO ROSS DI BRONTE SU RA ONE MARINATO AL LIM
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lato e pulito, gr di baccalà dissa INGREDIENTI: 400 ca , an bi 40 gr di farina 1 radicchio rosso, granella di gr pistacchio, 100 10 gr di farina di , e on va intere , 1/2 lim di pistacchio, 5 uo . q.b e sal , vergine di oliva 10 cl di olio extra r bondante acqua pe ere il baccalà in ab oc cu : NE IO r, UZ xe EC mi ES bito in un olarlo e metterlo su circa 1 minuto. Sc a quando non sarà o fin oliva e tritare di lio l’o ere ng giu ag eno per 12 ore . Riporre in frigo alm a. um sp a ato nt mo di una polpettina , ne della grandezza lli pa lle de e ar rm Fo uova sbattute e a bianca , poi nelle in far lla ne rle ssa pa scolata alla farina lla di pistacchio me ne gra lla ne e fin in no preriscaldato a re i canederli in for tte Me io. cch sta pi di liare finemente il ti . Nel frattempo tag nu mi 10 r pe 0° 18 ne di oliva , sale e o con olio extravergi irl nd co e o io cch di ra sfornati su un lett i canederli appena re ia ag Ad . e on lim di radicchio.
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[ITALIA A TAVOLA] A N SALS O rt C e A ss D e -D AVAN DA ALLA L LAVAN
E E RUMBL DI POLENTA C E E ST E DARRO MI, CRUMBL cchero L A C , I gr di zu U H 7 R C 6 e. G , A 0 C a0 r di sal DI A di farin da , 1 g r n g a v 3 CALDA a 8 l ae olenta , fiori di
p 2 gr di cio fogli ina per ccolato d’uovo, n il gan o r di far o i g li c . r c e 0 o i c 5 u i t d r , di stat lgamato urro Glassa , 27 gr ll’impa en ama gr di b e e l b r d 7 o à 6 i a r d l e a I: l n s d e o NT ma in re
tt IE ina di na bac a forma do il tu INGRED inuti . r di far inizia ero in u a quan g h o c to 0 s n c 5 o fi u o 30 m , p z n to tà m e e i a o l c o c o lm o r l l a r m i e u r se do av ettere b frigo pe rato. a quan a medi IONE: m orre in lore do dienti re fino p Z o e i c r U ta r g s C l e a n e E i p b S a E li n im e gli una teg fino a u ienti e orporar iare in inuti o i ingred g r far inc a m t l d a 0 A 2 li ). / ble 15 gere g i (crum ato per Aggiun tico. regolar riscald r e i r i p re erme n o i to n i r n o f e t n n i pezzett o c 0° olato, e in un re a 16 glia nservar i hero sem Inforna o c n c c a e u v z e r i e d ta , redda mone 125 gr attugia Far raff ime , li intero, l lime gr e i i tt iglia d d a n l a a a i i s v c Sal buc ml d lli di i 0 e d c 0 c o 5 c a i b I: z iz -2 IENT iata , 1 ovo, 1 p INGRED grattug orli d’u e u n t o i d m cchero, di li 160 gr e lo zu buccia semi). li i i r d o e mente t u o t c a i r i o legger ttere ecupe n e 1 pizz r , ta m l o tà u i e s i a a er am cci umi e l ra di a riscono (tagliata egli agr una sfe o schia d d n i e i n c d a c : o u E u l q l a ION cce , le b ere fino re il ba ESECUZ il latte tt a a e rt r b a e s c s tt e ta , . re om frus Il concorso Verona Wine Top re bene a bollo entolin con la mescola portare , In un p l’acqua e ), t o . l n i ta l t o e c n dal 2010 supporta le piccole e c ta tatto mon l bac va mo i n o o e c u h o e c l tt n l e ir a (a medie imprese veronesi che /83°. tto su non a d vanigli nge 80 a re il tu u i a m g s g r , e a a r v i soddisfano i requisiti di ar la ae ura bagnom bbe far vanigli mperat innovazione e qualità, ma che sfera a ale sare do la te e a n d l a ’i e l u r ( q e ldo Mett fino a non hanno la forza per operare re al ca ontare onserva c e calda; m o i sui mercati esteri ed essere c al setac Passare competitive ripetto ai grandi ento). produttori. Belgio e Lussemburgo al mom 5 gr di sono stati i paesi scelti, dopo Praga, olato, 6 ia c m e n s , a o r r e ’a l cch rancia Londra, Mosca, Varsavia, Zurigo, egole al cco di a gr di zu T u s 0 i 0 d 2 r I: Stoccolma, Copenhagen e Amsterdam, IENT o, 70 g INGRED 10 gr di caca per presentare i vincitori dell’ultima , 0 0 frusta . farina edizione del concorso. Il Lussemburgo, on una o sciolto c r , r a u l l b e i burro. bacin in particolare, viene ormai considerato 75 gr d o. anne il n una r i t : , E i il burr t N n IO un paese esperto e maturo nella ungere gredie i g n g i ché r a ESECUZ e li g p to ma one consumazione di vini di qualità, re tutti amalga attenzi n e di e r b a mescola u f s è ( ) hio ento attestandosi nel 2013 al 32° posto tra il tutto piacim i parecc s a r uando a g Q n to r s i a a re all gli importatori, con una leggera flessione re l’imp e cuoce nde ad Spalma tura te liconata i ripetto all’anno precedente, ma con ot s c a n i rt a c to l’impas erta con previsioni di un forte rialzo per il 2014. nuti . , a ricop li /10 mi g 8 e t rrostite a c a r i Con i suoi 550.000 abitanti con il reddito c un r e roste (a r p a ie ° t d 0 a l l a 0 e c 2 hi (p gr di c pro-capite più alto d’Europa infatti il piccolo a 0 c forno a 0 i 4 d TI: ccia lpa Stato rappresenta per l’economia italiana un REDIEN tà), 1 kg di po ta di bu G a i c IN I n a R e ALT na m am mercato tutt’altro che trascurabile. In questo lani), u tagliate i grosso z tegole pulite e z e 8 quadro la città scaligera conquista il primato p tiva), ti in a ta l li o g c ttere un ta a f dell’esportazione vitivinicola nel Granducato poi atto me iata ( i g p u a i tt n a g r g di polp di o dove il vino veronese ha una quota di mercato di lime un po’ la base l e a e : t s o IO r n ar del 12%. Alla manifestazione, organizzata in BLAGG di cald prire co e, ASSEM olta , co , pezzi v e vi piac l a b e collaborazione con la Camera di Commercio s n m , u u e r a e c r l o i o c g d e n ’ t po le tere a Italo-Lusseburghese, presenti le 13 aziende re con ente . i . Ripe ompleta c di cach , ediatam a vincitrici con 67 etichette - Bardolino, Ripasso, s m l a m s i e e t r i n v a er abbond Amarone e Recioto in testa - scelte da esperti lime . S ttata di a r g a enologi tra ben 288 DOC e DOCG in gara che, alla n u fine, sono state proposte a buyers e ristoratori locali durante gli incontri b2b. (Eleonora Cianfrini)
"AMARONE" MON AMOUR
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[CINEMA]
A tu per tu con
Carlo VERDONE I
l tuo ultimo film “Sotto una buona stella” racconta le peripezie di un padre divorziato. Ci parli della tua esperienza di padre? Ultimamente il rapporto genitorifigli è molto presente nei miei film, perché è un problema attuale, legato al nostro mondo senza prospettive di lavoro, in un’epoca piena di cinismo, che sta perdendo ogni senso dell’etica di vita. Perciò i genitori, anche da separati, devono assecondare i figli e concentrare gli sforzi su di loro. Io ci sono riuscito. L’inizio della mia carriera è esploso con una certa violenza ed è chiaro che sembrava che avessi “sposato” il mio lavoro. Ma col tempo ho capito che stavo trascurando il rapporto con i miei due figli. Ci sono dei campanelli d’allarme che bisogna captare. Ho deciso allora di ritirarmi per due anni e di occuparmi esclusivamente di loro. Abbiamo fatto dei bellissimi viaggi in terre lontane, dove potevano sentire che il padre apparteneva a loro e non a chiunque lo fermava per strada ogni cinque minuti. Non solo ci siamo divertiti, ma ho anche scoperto di saperci fare. Sembravo un “mammo”, soprattutto quando si ammalavano. Abbiamo maturato insieme ed è stato positivo per tutti. Parliamo di un altro padre: il tuo. È stato docente di Storia e Critica del Cinema alla “Sapienza” di Roma. È vero che ti ha bocciato al primo esame? Sì! È stata una bocciatura piuttosto plateale, per far capire in maniera
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TESTO e FOTO Delia Pifarotti
A Villerupt (Francia) il celebre attore e regista romano ci ha rilasciato un’intervista ricca di ricordi personali, in piena sintonia col tema del Festival del Cinema Italiano, dedicato quest’anno alla famiglia spiritosa, secondo lui, che il padre non raccomandava il figlio. L’avevo pregato di farmi delle domande su tre o quattro particolari registi, invece lui mi ha chiesto proprio quelli che non sapevo. Quando sono tornato a casa gliene ho dette quattro, ma lui mi ha risposto che gli dava fastidio essere un padre che promuoveva subito il figlio. Gli dissi: «Ma che discorso è?». E lui rispose: «Quei registi… Papst e Dryer non li sapevi, quindi, al prossimo esame, li saprai e passerai». Una bella lezione di vita, giusto? Sì, una bella lezione, ma soprattutto si sono divertiti gli studenti! (ride). Hanno visto che il padre bocciava il figlio. Io sono andato via molto arrabbiato.
Parliamo di un’altra figura paterna nella tua vita, Alberto Sordi: come descriveresti il tuo rapporto con lui? Mi voleva molto bene. Un bene assolutamente contraccambiato da parte mia. In un’intervista Sordi disse un giorno: «Carlo è il figlio che avrei tanto voluto e che non sono riuscito ad avere». Pur essendo molto affettuoso nei miei confronti posso dire che era una persona difficile. Non era così malleabile come appariva in pubblico. Era diffidente e geloso della sua privacy. Sono stato felice di avergli dedicato un documentario, Alberto il Grande, girato tutto nella sua casa. Resterà sempre un grandissimo attore, soprattutto nei suoi film in bianco e nero, ma soprattutto un grande amico. PP
l.lu
30 GENNAIO 2015: GIUSEPPE BONITO www.curie PRESENTA IL SUO FILM «PULCE NON C’È» AL CURIEL
Da aiuto regista, Giuseppe Bonito ha collaborato a serie tv, spot pubblicitari, documentari e videoclip, firmando anche la fortunata serie tv “Boris” per Fox assieme agli autori G. Ciarrapico, M. Torre e L.Vendrusolo, con i quali ha realizzato anche l’omonimo film. La sua prima pellicola da regista, «Pulce non c’è», ha ottenuto premi nazionali ed internazionali, tra i quali il premio Jury Jeunes a Villerupt 2014. Basato sul libro autobiografico di Gaia Rayneri, il film racconta il dramma a lieto fine vissuto da una famiglia torinese, il cui padre viene ingiustamente accusato di abusi nei confronti di sua figlia autistica, chiamata affettuosamente Pulce da tutti. (Remo Ceccarelli) ospite telefonico di Giuseppe Bonito sarà dio Ara - 103.4/105.2) (Ra la aro saP Pas Voicesby 10 e all o sabato 24 gennai
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[ARCHITETTURA]
L’arredo secondo
LAGO
TESTO Redazione
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ome nasce il concept Lago? Ogni prodotto LAGO nasce da una volontà di intendere il design come strumento di trasformazione sociale che ci ha portato a sviluppare prodotti che ogni fruitore può plasmare secondo la propria sensibilità. Metaforicamente abbiamo progettato il basilico, il pomodoro, la pasta con cui ognuno poi crea il proprio piatto, miscelando ogni ingrediente a modo suo. Nella storia e nella evoluzione del design italiano a quale scuola di pensiero si accosta “strategia Lago”? Non c’è nessun epicentro di pensiero che ci vede strettamente talebani. Siamo più figli di una curiosità sul contemporaneo e di una ricerca di significati sul design di oggi. Il design, per noi, è design quando porta con sé un significato, ma c’è grande bisogno di farlo nei tempi in cui questo viene manifestato. Abbiamo una naturale curiosità per tutti i personaggi che hanno portato cambiamenti e valori, ma nessuna preferenza verso scuole o designer in particolare. Se proprio devo
Un nuovo, rivoluzionario, inimitabile concetto di design per interni. Che è soprattutto filosofia di vita e sfida per il futuro. Ce lo racconta l’ideatore, Daniele Lago citarne uno, ho una grande simpatia per Castiglioni, perché pensava semplice e risolveva cose complesse con la semplicità; una visione molto simile alla nostra. Il progetto degli Appartamenti LAGO e i numerosi eventi creati all’interno di essi hanno permesso all’azienda di farsi conoscere attraverso nuovi canali. È un esperienza positiva e che consiglieresti ad altre aziende di settore? Appartamento LAGO è un’esperienza che parte dalla consapevolezza che oggi il design non si ferma al prodotto, ma invade la filiera, i processi: come si costruisce, come si distribuisce e infine anche come si vive. Il consiglio rimane vano, se poi l’organismo non fa un percorso per capire queste cose. È più un tema di percorso che noi stiamo facendo. Non è un progetto di marketing fine a sé stesso, ma si inserisce in una visione olistica del design. Tant’è vero che i tentativi di copia hanno quasi tutti fallito.
© Foto: Scuola Politecnica di Design, Milano
PER NOI OGNI PRODOTTO DI DESIGN DOVREBBE RISPONDERE A TRE C: CERVELLO, CUORE, CORAGGIO Cosa secondo te può rendere migliore il nostro concetto di “Interior life”, che è anche considerato il punto focale della tua azienda? Quando Picasso diceva che servono un sacco di anni per diventare giovani indicava una via. Ci mostrava che dobbiamo concepire la vita come una
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[ARCHITETTURA] LAGO STORE LUXEMBOURG sorta di grande avventura che, se interpretata come esperimento, ci porta a una libertà che ha a che fare anche con il miglioramento della vita. Che cos’è per te un oggetto di design? È un oggetto che riesce a influenzare in maniera positiva l’ambiente, la persona che lo utilizza, chi lo ha comprato. È un oggetto che ha un impatto sociale nel mondo e che lo migliora. Per noi ogni prodotto di design dovrebbe rispondere a tre C: cervello, cuore, coraggio. Sono tre forze che ci guidano nella progettazione e tre aspetti della vita (ragione, emozione, innovazione) che devono coesistere in equilibrio nelle case. Come immagini la casa del futuro? Le case del futuro saranno molto influenzate dall’impatto tecnologico che sta portando un cambiamento radicale su tutta la dimensione umana. Quali sono principalmente i materiali che prendi in considerazione per i tuoi arredamenti? Lavoriamo su materiali che hanno una certa forza intrinseca: dal vetro che utilizziamo per le trasparenze o che coloriamo per fargli riflettere altro a un legno che ha 200 anni. Cerchiamo sempre ingredienti eccellenti e materiali primari. L’azienda coinvolge numerosi architetti come fucina di nuove idee. Come vengono selezionati questi designer e come si svolge il loro coordinamento? Abbiamo relazioni con le migliori scuole internazionali di design come la Saint Martin o il Royal College of Art di Londra, la Design Academy di Eindhoven o la Domus Academy di Milano. Grazie a una reputazione costruita nel tempo riceviamo ogni anno 200 candidati a LAGO STUDIO fra i quali ne selezioniamo 20. I designer vengono messi a lavorare nel cuore di LAGO e sono affiancati da un tutor che qui chiamiamo Design Angel,
Il primo LAGO STORE LUXEMBOURG è stato inaugurato nel 2010 a Bereldange. Sviluppato su una superficie di 200 mq, si presenta come un appartamento interamente arredato, lontano dal cliché dei classici negozi di settore. In esposizione e vendita arredamenti completi dalla cucina al soggiorno, alla camera per grandi e piccoli. LAGO STORE è anche sede di eventi e incontri, fedele allo spirito della maison italiana dove il design interagisce con la vita di ogni giorno ed è protagonista di vita e relazioni insieme a coloro che lo abitano. Anche gli stessi elementi di arredo si possono trasformare ed adattare secondo le abitudini di coloro che abitano gli spazi ammobiliati. Affinché il luogo diventi “habitat”, in perfetta armonia con chi ci vive all’interno. LAGO STORE LUXEMBOURG, in collaborazione con aziende selezionate, offre anche parquet, carta da parati, piastrelle. DANIELE LAGO ha lanciato nel novembre 2013, per completare la visione d’insieme del concetto di abitare, la linea arredo bagno. Eugenio Parisi (titolare del Lago Store) ha colto immediatamente l’occasione di dedicare uno spazio privilegiato alla zona bagno e nel giugno 2014 ha inaugurato il primo negozio dedicato interamente a questa zona della casa. Il personale di LAGO STORE BATHROOM vi accoglie e vi consiglia dalla progettazione fino alla realizzazione. Anche questo spazio è aperto per iniziative culturali e conviviali. Come, ad esempio, il corso di yoga del lunedì.
ostore.net
http://luxembourg.lag
un senior designer che mette a disposizione tempo ed esperienza. Fra i Design Angel di LAGO STUDIO ci sono Odoardo Fioravanti, Matteo Ragni, Setsu Ito, Troy Nachtigall, Virginio Briatore, Marco Rainò. Oltre 400 negozi e punti vendita in tutto il mondo. Quali sono le sfide per chi vuole portare il design italiano nel mondo? La sfida per LAGO è quella di spingere una visione sistemica della distribuzione. Ci sono tre canali in cui incontrare LAGO. Il primo è LAGO SHOP, dove vedere e comprare i nostri prodotti. Questo luogo della contemporaneità a Milano è arredato con i prodotti LAGO e vi si può leggere, mangiare, comprare mobili. Il secondo canale è LAGO DISCOVER, che raccoglie tutti quei luoghi in cui si può fare esperienza del design LAGO e con il quale estendiamo il brand: lago welcome (uno spazio in cui il design migliora il soggiorno in B&B, Boutique Hotel e altre strutture ricettive) e lago inside, un’area temporanea o permanente in case private, musei, gallerie, aeroporti, dove i nostri arredi aiutano a sentirsi bene e ad entrare in sintonia con l’interior. Infine, l’ultimo canale, il terzo, è LAGO CONNECT, che è dove, attraverso la comunicazione digitale e non, tutto entra in connessione. PP
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[IL LEGALE RISPONDE]
Quali sono i DIRITTI del LAVORATORE in LUSSEMBURGO? TIPOLOGIE E CONTENUTO DEL CONTRATTO DI LAVORO I contratti di lavoro in Lussemburgo, in forma scritta, possono assumere la forma del contratto di apprendistato, volto alla formazione del lavoratore, e possono essere di durata determinata o indeterminata. Importante risulta il contenuto del contratto dal quale si rilevano il nome delle parti, la data ed il luogo della formazione del contratto. Inoltre, per quanto riguarda le mansioni del lavoratore, il contratto deve obbligatoriamente contenere luogo, orari, giorni di ferie, salario e vantaggi offerti al lavoratore, nonché informazioni complementari concernenti eventuali pensioni, mobilità all’estero, clausole derogatorie e complementari e giurisdizione applicabile in caso di liti.
PERIODO DI PROVA, ORARI DI LAVORO E TERMINE DEL CONTRATTO Obbligatorio risulta il periodo di prova dalle due settimane ai sei mesi, in caso di contratto indeterminato. Gli orari di lavoro, invece, non possono superare le dieci ore giornaliere e quarantotto ore settimanali. Quanto alla fine del contratto, il codice del lavoro lussemburghese prevede che, in caso di contratto senza specificazione di durata, il datore di lavoro possa licenziare il lavoratore mediante lettera raccomandata. Il code du travail non impone la ricevuta di ritorno, basta una raccomandata semplice, si veda articolo 124-3, rispettando un preavviso di due mesi quando il lavoratore ha un’anzianità di contratto inferiore ai cinque anni e di quattro mesi se l’anzianità è compresa tra cinque e dieci anni. Questi termini di preavviso sono ridotti della metà per le dimissioni ad iniziativa del lavoratore. Disposizioni specifiche sono previste in caso di situazioni speciali o di tipologie contrattuali alternative.
GIORNI DI RIPOSO E FERIE Il codice del lavoro lussemburghese prevede che la domenica sia il giorno di riposo settimanale e nel quale risulta interdetto il lavoro da mezzanotte a mezzanotte, mentre i giorni festivi legali risultano essere il 1° gennaio, il lunedì di Pasqua, l’Ascensione, il giorno di Pentecoste, la festa del Granduca del 23 giugno, il 15 agosto, Natale ed il 26 dicembre, risultando il salario invariato per il lavoratore. Quanto alle ferie, il lavoratore ha diritto ad una serie di giorni di ferie annuali, a cui si aggiungono giorni di ferie per malattia;
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TESTO Rita Marsico
Alla luce del numero sempre più crescente di lavoratori stranieri, di cui non pochi italiani, che varcano il confine lussemburghese al fine di stabilizzarsi in termini professionali, utile ed interessante risulta riassumere i principi generali del diritto del lavoro lussemburghese ed in particolare del relativo Codice del lavoro, aggiornato al 2013 la legge si limita a dire che il certificato medico deve giungere al datore di lavoro entro il terzo giorno di assenza. Da ciò si desume che nel caso in cui il congedo per malattia non superi i due giorni allora il certificato non serva. Ma vi è di più: ferie speciali sono previste in caso di attività di volontariato, culturali, di sviluppo del giovane lavoratore, per motivi formativi, linguistici e vacanze dei figli; in caso di nascita di uno o più figli e da aggiungere, eventualmente, al periodo obbligatorio di maternità concesso alla donna (dalle otto settimane precedenti al parto fino alle dodici settimane successive). Trattasi di una sezione del codice del lavoro non conforme a quanto previsto dal diritto italiano, i cui tempi e tipologie delle ferie risultano distribuiti in maniera diversa.
DIRITTI ED OBBLIGHI DELLE PARTI Infine, una sezione corposa nella normativa del Granducato è dedicata ai diritti ed agli obblighi del lavoratore e del datore di lavoro, più in generale riguardanti obblighi del rispetto delle norme in materia di sanità, sicurezza del lavoro, rispetto nei luoghi del lavoro e di quanto riportato nel contratto stesso. Da quanto specificato, emergerebbe una forte tutela dei diritti del lavoratore, anche se si consiglia di leggere il contratto e porre domande al datore di lavoro o all’agenzia di recruitement su eventuali dubbi o clausole non chiare ancora prima di firmarlo, con eventuali modifiche al riguardo. In tal caso, la piena tutela verrebbe raggiunta. PP
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[ARTE] TESTO Elisa Cutullè
CREATIVITÀ a tutto tondo ©w e
m.d
elkra funk ww.
Reinventare, giocare con forme e colori e riscoprire i materiali della natura. Osando davvero, fino a creare vestiti di carta e gioielli che assecondano l’umore personale. Alla fiera del bricolage creativo di Francoforte abbiamo scovato per voi le tendenze 2015
B
en 400 espositori per la fiera del settore più importante d’Europa. È la Kreativwelt, giunta ormai alla sua ventesima edizione. Fra novità sfiziose e idee ecologiche anche tante sorprese. Decoupage, shabby chic, country, cucito (creativo, patchwork), quilt, scrapbooking, sospeso trasparente, paste modellabili (Fimo, Oplà, pasta di sale, pasta di mais, gomma Crepla), borse e vestiti fai da te (uncinetto e macramé, ricamo, silk ribbon), bigiotteria. Queste sono solo alcune delle possibilità di mettere alla prova la propria creatività, condividendo idee con altri interessati. Nel 2015 saranno i materiali naturali a farla da padrone: pietre, foglie, carta, stoffe di cotone e lana, fiori, cartapesta. La novità sta nel come (ri)utilizzarli. Per le composizioni floreali da usare rigorosamente fiori freschi, preferibilmente in colori caldi come arancio, porpora e bordeaux; le composizioni sono collocate in vasi trasparenti, rettangolari, quadrati o piatti e con il decorativo cuscinetto assorbi-acqua in gel. Vasi arricchiti, eventualmente, con materiali quali legno, spezie e aghi di pino. La creatività in cucina viene fuori nella cura
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del dettaglio: con il coltello a spirale si possono creare sia riccioli sfiziosi di verdure che verdure farcite in maniera originale, mentre con i pennini decorativi non solo si decorano dolci, ma si possono scrivere messaggi sui piatti prima di servirli. Per l’abbigliamento si passa dai filati di lana ai traforati, ai cappellini con maxi pon pon e alle giacche larghe, asimmetriche, con disegni floreali o stampe molto colorate. Se si è in cerca di vestiti 100% ecologici perché non pensare a dettagli in carta o in plastica? Così il prossimo costume di carnevale sarà sicuramente un successo! Anche i nuovi gioielli umorali faranno tendenza. No, non parliamo di pietre che cambiano colore a seconda della propria temperatura corporea, bensì di gioielli che rappresentano come ci si sente: indisponenti, fortunati, innamorati, arrabbiati o semplicemente speranzosi. Se non si è certi, invece, di cosa si vuole, è possibile indossare una pallina in cui porre una placchetta o un bigliettino con i propri desideri. E per chi adora i dolci, ma non vuole ingrassare, ci sono i nuovi gioielli ispirati a dolci tentazioni: gelati, cioccolatini e biscotti da indossare come anelli, collane, orecchini o fermacravatte. PP
DALLA "NOSTRE PARTI"... Il portale portalearticreative.altervista.org offre una panoramica su blog, eventi e fiere per quanto riguarda l’artigianato e l’hobby creativo in Italia. (E.C.)
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[OLTRE FRONTIERA]
Natale “e dintorni” sono un’occasione davvero unica per scoprire fascino e tradizioni della regione francese vicina a noi TESTO Ornella Piccirillo (ha collaborato Alphonse Romano)
Il Natale
in Lorena
UN GIRETTO A METZ
Metz il 22 novembre ha inaugurato i suoi mercatini di Natale: 5 piazze della città si trasformano per oltre un mese in tanti piccoli villaggi natalizi con bellissimi chalet in legno tanto cari alla tradizione nord europea. Quest’anno, come sempre, il villaggio di Babbo Natale e le decorazioni natalizie si trovano in Piazza St. Jacques; l’arte e l’artigianato sono il filo conduttore degli chalet installati nel Quartiere Imperiale e alla stazione di Metz. La tradizione la fa da padrona in piazza St. Louis con una magnifica giostra per i bambini e le bancarelle coperte in legno; una gigantesca ruota panoramica domina la Place de la Republique. Novità del 2014 è il mercato della Place de Chambre con tante delizie gastronomiche. Le feste natalizie sono l’occasione ideale per regalarsi una passeggiata in città alla riscoperta delle belle piazze e dei prodotti locali.
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della sera ricamano il paesino, che guadagna così un’atmosfera fiabesca! Il 13 e 14 Dicembre ha luogo inoltre un mercatino natalizio davvero unico. Gli abitanti trasformano i loro garage, stalle e granai in atelier dove gli artigiani realizzano i propri capolavori. Mentre la chiesa ed il ginnasio della scuola elementare si trasformano per il fine settimana in sale da spettacolo. Non mancano anche specialità dolci e salate tutte caserecce! Info: www.courcellesetincelle.fr
IL PRESEPE DELLA PACE E DELLA SOLIDARIETÀ COURCELLES ETINCELLE: MERCATINO D’ALTRI TEMPI
Courcelles sur Nied, un villaggio di soli 1250 abitanti, alle porte di Metz, si illumina a festa con tante decorazioni e ghirlande realizzate a mano dagli abitanti e che decorano tutte le strade. Al tramonto le luci
Il presepe della famiglia SCHLERET a Nancy festeggia quest’anno 30 anni. L’avventura cominciò nel lontano 1984, quando Jean- Marie, il papà, per festeggiare la nascita della piccola Marianne volle iniziare con il suo presepe una riflessione sul mondo e sulle religioni, rappresentando tutte le fedi e tutti i popoli che coabitano
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[OLTRE FRONTIERA]
in pace. Da allora e sino ad oggi il presepe è stato visitato da quasi 3.000 persone. Esso occupa l’intero angolo del soggiorno della famiglia: 4 metri di lunghezza, 1,70 m di altezza e 0,85 di profondità. Incorniciato da due porte a finestra a Sud e a Ovest, sembra essere costruito nella città, che, sul calar della notte, lo illumina con tanti riflessi di luci colorate. La costruzione del presepe richiede circa 200 ore di lavoro ed una quantità impressionante di decori, fra cui circa 200 alberi in miniatura, 500 pastori di varie dimensioni e la miniatura di celebri cattedrali e edifici di tutto il mondo. Un grande presepe con un messaggio di pace e di solidarietà! Quello del 2014 ha come tema la lunga marcia dell’umanità verso la salvezza,
dall’Estremo Oriente attraverso Cina, India, Persia, Mesopotamia, Iraq, Siria, Libano fino alla Palestina e a Betlemme, dove la stella condusse i Re Magi. Il presepe sarà visibile al pubblico fino a marzo e su prenotazione telefonando allo 0033 (6) 07271997 o via mail: jm.schleret@wanadoo.fr
LA BEFANA
Gli italiani in Lorena partecipano
alle celebrazioni natalizie anche con la festa della Befana. Innumerevoli sono le associazioni che organizzano durante il mese di gennaio pranzi e cene in onore della celebre vecchietta! Un momento gioioso per ritrovarsi, condividere e tramandare alle nuove generazioni le belle tradizioni transalpine. La befana distribuisce dolciumi e “carbone” anche nelle scuole elementari dove si studia italiano. Quest’anno l’ACFI di Maizieres-les-Metz accoglierà la befana il 17 gennaio nella sala delle feste dalle 12 in poi. La Dante Alighieri, comitato di Metz, festeggerà PPinvece la sera del 9 gennaio 2015.
Buone Feste a tutti!
LA MUSICA COLTA DAL MEDIOEVO AL NOVECENTO Introduzione alla Storia della Musica con ascolto guidato Ciclo di seminari indipendenti tra loro (non sono richieste conoscenze musicali) A cura del M° Maria Rosaria Falcone Mercoledì 10/11/2014 IL MEDIOEVO - Sacro e Profano: i Castelli. Il canto Gregoriano, la nascita della Polifonia, l’Ars Nova. Venerdì 16/01/2015 IL RINASCIMENTO - La gioia di vivere e la rinascita culturale: le Corti, La Scuola Romana, la Scuola Veneziana, la Scuola Fiamminga. Venerdì 30/01/2015 IL BAROCCO - Il secolo d’oro della musica: i Teatri. Francia, Germania, Italia: tre stili a confronto. Ore 19.00 Presso la nuova sede della Dante: 25, rue St. Ulrich, Luxembourg-Grund Prezzo per ciascun incontro: 10 euro PER I SOCI DANTE, 14 euro PER I NON SOCI, comprensivo di aperitivo all’italiana (ricco buffet a volontà). Prenotazione obbligatoria: segreteria@ladante.lu
ROMA TRILINGUE Due anni e mezzo trascorsi tra due capitali, Lussemburgo e Roma, per realizzare una nuova guida sulla capitale d’Italia. Urbs-Fragmenta Romana, opera dell’autore e fotografo lussemburghese Phil Deken, raccoglie115 fotografie chepresentano la Roma conosciuta, ma da un’altra prospettiva. Nelle fotografie in formato verticale il lettore potrà scoprire le piccole cose che rimangono all’ombra dei grandi capolavori, i piccoli dettagli che confermano la seduzione e la grande capacità di farsi amare, proprie della città eterna. ernissage e presentazione: V 11 dicembre 2014, ore 19 - Brasserie Neumünster (Elisa Cutullè)
[AGENDA]
APERITIVI MUSICALI “ASSAGGI” DI STORIA DELLA MUSICA
PRIMA ASSEMBLEA TERRITORIALE MIE A LUSSEMBURGO
Sabato 10 Gennaio 2015 dalle 14 alle 18 nei locali del CLAE (26, rue de Gasperich Luxembourg) si terrà il primo meeting del MIE, Movimento Italiani in Europa. Il MIE, di cui molti componenti provengo dal MAIE, Movimento www.ladante.lu Associativo Italiani all’Estero, è un movimento liberale ed europeista, che vede il ruolo degli italiani all’estero come una componente MEDIA PARTNER Società Dante Alighieri Comitato Lussemburgo essenziale per lo sviluppo e la prosperità dell’Italia e dell’Europa, in osmosi con i nostri connazionali rimasti in Italia e con gli altri popoli che vivono in Europa. Il MIE, per volontà del suo fondatore Luigi Billé, vuole un movimento socio-culturale in primis, federale e pluralista, che sia prima di tutto un luogo di dialogo e che, senza gerachie, sia capace di un grande esercizio di democrazia e libertà. Si potrà conoscere da vicino questo movimento che cerca attivamente dei collaboratori in Lussemburgo. Prevista anche la testimonianza di un sopravvissuto alla tragedia di Marcinelle e la presentazione del libro di Calogero Nicosia L’Ortodossia del coraggio. Seguirà cocktail.
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Un’idea originale per promuovere il vostro prodotto
Ivano Andresini Partner in Comunicazione // Identity - Idea - Audio // Tel. + 352 661 149 883 // info@id-ea.lu // www.id-ea.lu
[RADIO] APPUNTAMENTO CON LA POESIA
Appuntamento il 2 febbraio 2014 al Campus Limpertsberg, Università di Lussemburgo, per la presentazione del libro (versione italiana) di poesie di Nikolaus Hein, tradotto da Pino Mariano, saggista e poeta, che sarà presente all’evento. Organizzato da Amitié Italo-Luxembourgeoises. Per saperne di più: 570067
PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO A LUSSEMBURGO
[AGENDA]
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13 DICEMBRE
Spettacolo Stabat Mater-Rewind Ospite in studio: Gaetano Franzese In studio: Elisa Cutullè Regia: Paolo Travelli
20 DICEMBRE
Associazione Solidarité Jeunes Ospite in studio: Francesco Settanni In studio: Maria Grazia Galati Regia: Paolo Travelli
27 DICEMBRE
Rock e servizi segreti. Musicisti sotto tiro Ospite telefonico: Mimmo Franzinelli In studio: Maria Grazia Galati Regia: Paolo Travelli
03 GENNAIO
L’importanza della musica per i bambini Ospite in studio: Gloria Campioli In studio: Paola Cairo Regia: Paolo Travelli
Il 10 febbraio 2015 Delfina Licata, caporedattore del Rapporto Italiani nel Mondo, verrà in Lussemburgo per presentare l’edizione 2014, in presenza di Daniela Maniscalco, vicepresidente della Dante Alighieri, Comitato Lussemburgo e autrice del capitolo “Pasta e pizza: storia, miti e realtà di due specialità che definiscono l’identità della cucina italiana nel mondo”. Per l’occasione verrà presentato anche il Dizionario Enciclopedico dell’Emigrazione Italiana nel Mondo, di cui la Licata è coordinatrice per la Fondazione Migrantes, e che contiene due lemmi scritti dalla giornalista Paola Cairo. L’evento è firmato Dante Alighieri, PassaParola Magazine e Libreria italiana. Si terrà alle ore 19 nella sede della DA 25, rue St.Ulric (Luxembourg-Grund)
www.passaparola.info oa ) e telefonic sarà ospit io Ara - 103.4/105.2 ta a ic L a n d a (R Delfi la ro a assaP VoicesbyP ennaio alle 10. alco g 1 3 to la Manisc a b sa udio Danie st in te n Prese
PER LA PROGRAMMAZIONE DI GENNAIO SEGUITECI SUL SITO In alcuni casi la programmazione potrebbe subire dei cambiamenti Tante altre notizie disponibili ogni giorno sul nostro sito ed ogni sabato mattina in diretta a VoicesbyPassaParola (Radio Ara - 103.4/105.2)
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[CHIOCCIOLINA] TESTO Alessia D’Ippoliti
Fare poesia nel XXI secolo non avrà la magia dei caffè parigini ai piedi di Montmartre o il bucolico topos latino come riferimento, ma ha di sicuro un’urgenza espressiva che prima la poesia non sapeva di avere. VideoPoesia.it nasce dall’urgenza di comunicare nel modo più efficace e diretto un messaggio universale che parla all’uomo di se stesso, affinché possa riconoscersi e riflettere. È il primo sito italiano di “videopoesia”, che riesce a sposare le possibilità offerte dalla multimedialità col mestiere antico del poeta. Non è semplice poesia, non è puro giornalismo: è un nuovo metodo di comunicazione sociale, che si avvale di immagini e musica per tradurre in versi la passione giornalistica del report sociale, che a volte è denuncia, a volte è canto appassionato. La linea editoriale è dettata solo dal desiderio di condivisione, i riferimenti autorevoli e le fonti di ispirazione sono i grandi poeti del secolo scorso. Il sito aspira a poter raggiungere chiunque in qualunque parte del mondo, in un tentativo di democratizzazione del messaggio poetico, non più prerogativa di pochi, ma privilegio di molti.
www.videopoesia.it
[AGENDA]
LA POESIA NEL 3° MILLENNIO
DA LUSSEMBURGO A L’AQUILA In presenza del sindaco del Comune di Barisciano (AQ) Francesco Di Paolo e di molte autorità civili e religiose è stato inaugurato, lo scorso 8 novembre, il centro culturale polifunzionale in frazione Picenze, costruito grazie al supporto del Comitato Emergenza Abruzzo, che, dopo il terribile terremoto del 2009, raccolse i fondi della comunità italiana e straniera nel Granducato di Lussemburgo a favore della popolazione. Con la ristrutturazione delle aule della scuola elementare di San Demetrio ne’ Vestini (settembre 2009) e la costruzione della sala comunale di Roccapetruro (2013) il centro è l’ultimo dei tre progetti realizzati in Abruzzo.
Nella foto: A. Calvisi (presidente del Comitato e la senatrice Stefania Pezzopane
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[SOLLETICO]
ELE
MA VOI
Ritorna a grande richiesta la nostra rubrica satirica
! e n e b e t a non st
MUSICA SACRA
TESTO Matto Matto
I Vescovi “scomunicano” il disco di Suor Cristina, vincitrice senza sorpresa di The Vatican Voice, definendolo “un’operazione commerciale spericolata e furbetta”. Il suo primo disco contiene Like a Virgin di Madonna. L’orsolina canterina, già criticata dalla curia per la sua frase preferita “Ho un dono, ve lo dono”, che sembra il titolo di un film di Rocco Siffredi, si è giustificata dichiarando: “Ma è un disco della Madonna!”.
IRONIA LEGHISTA
Difficoltà a pagare l’affitto? Prendi in casa Abdullah e Alfano ti regalerà 900 € al mese. Il mutuo ti strozza? Ospita Fatima sul divano, è incinta, il contributo raddoppierà. Hai paura di spendere tutto per l’immigrato? Lo chiudi in cantina a pane e acqua e un secchio per i bisogni. Lo spot è diffuso in rete da Umberto Bosco, esponente leghista che ha detto che esso è chiaramente ironico. Se lo dice lui ci crediamo visto che aveva anche dichiarato che nella Lega non rubava nessuno.
CAMPANILISMO
L’aretina Maria Elena Boschi ha confessato in tv di preferire il concittadino Fanfani all’icona rossa Berlinguer per ragioni territoriali. Con la stessa intelligenza politica ha dichiarato che giacché la destra ha la precedenza stradale lei non si sente molto di sinistra.
ALTEZZA MEZZA BELLEZZA
Dopo aver superato le prove scritte al concorso per allievi marescialli della Guardia di Finanza una ragazza è stata esclusa perché troppo piccola in quanto misura 1,59 (minimo di legge di 1,61). La ragazza che si chiama, ironia della sorte, Concetta Gambacorta, ha fatto ricorso e ha vinto perché la macchina in dotazione si era sbagliata. Brunetta, nel frattempo, ha chiesto alla Finanza di essere rimisurato anche lui.
PELLE D’OCA
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Pesante tonfo in borsa del marchio di piumini Moncler (che in negozio possono costare fino a 1200 €) dopo l’inchiesta della trasmissione Report. Durante la puntata sono stati mostrati i brutali metodi utilizzati per la raccolta delle piume d’oca, con i quali le povere bestie sono spiumate vive e lasciate con la pelle lacerata al loro destino. La ditta era stata elogiata pochi mesi fa da Matteo Renzi come “esempio del made in Italy”. Marchionne, elogiato anche lui, si sta toccando le parti intime.
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