Marzo 2016

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volone.it parrocchiabo

n°213

// MARZO 2016

Vita Parrocchiale Seguici anche su:

// Editoriale

a cura di Don Damiano

pasqua di misericordia Conosciamo insieme quello che questa bellissima tela di Caravaggio ci vuole dire: si tratta della seconda apparizione di Gesù ai discepoli, che aiuta a sciogliere l’incredulità dell’Apostolo Tommaso (Gv 20,24-28).

zia il nostro bisogno umano di vedere e di toccare con mano che la morte non ci ha sottratto i nostri affetti per sempre! Con una soluzione di estrema sintesi pittorica, gli sguardi dei tre apostoli ci ricordano che abbiamo un bisogno di certezze, di concretezza, di conferma che possiamo credere anche senza vedere, che si può imparare a gustare la “Presenza” anche nell’assenza! nuovo linguaggio della “ Asuaquesto “Presenza” - qui ed ora con noi - a prescindere dalla sua visibilità, è finalizzato tutto l’insegnamento di Gesù nei giorni della Resurrezione.

Caravaggio

N

el dipinto, si vedono tre apostoli tà quanto sta accadendo, così che il in piedi e in primo piano, natural- fulcro del dipinto resta proprio il dito mente, Tommaso e Gesù. nella piaga. Le due mani di Gesù - l’una che Gesù è rappresentato avvolto nel scosta il sudario quasi come si farebsudario, il petto nudo, illuminato dalla be come una tenda o un sipario, l’altra luce, mentre il volto resta nell’ombra, che con dolce autorevolezza guida la senza tuttavia oscurarne i lineamenti mano di Tommaso ad un contatto fidolcissimi. sico con la sua ferita - incorniciano la mano di Tommaso che tocca, entra Con lo sguardo abbassato, il Ri- nella piaga del costato, con un evisorto guida la mano dell’apostolo dente, diremmo, crudo realismo. verso la sua ferita e mentre l’indice della mano di Tommaso “entra” nella “Mio Signore e mio Dio!”: con piaga vicino al cuore, anche gli altri quanta intensità questo dipinto due apostoli guardano con intensi- sull’incredulità di Tommaso eviden-

Editoriale continua a pag 2

J

L’incredulità di San Tommaso

Tommaso, detto Didimo, che significa “gemello”, è del resto nostro gemello in questa esigenza di toccar con mano, di accertarsi, di capire con occhi e tatto - che la Vita non muore, che anzi non muore la Persona di Gesù, ma è più viva che mai, perché è risorto!

> SANTA PASQUA Resurrezione del Signore

Domenica 27 Marzo 2016

Il Signore è davvero risorto. Alleluia. A lui gloria e potenza nei secoli eterni.


2 Vita parrocchiale 2016 Le fronti corrugate dei tre apostoli sono ancora intente in questa constatazione, che deve adesso passare dai loro sensi al loro cuore. Questo è il passaggio più difficile, perché l’incontro con il Risorto possa davvero divenire conversione per la mia vita: superare il sentimento per arrivare ad abitare in Cristo e nel suo Amore Misericordioso. Diventiamo capaci di misericordia, prima di tutto verso noi stessi: sappiamo di poter ricominciare sempre, poiché siamo amati per quello che siamo, non per i nostri meriti.

articoli Diventiamo capaci di amare anche le Colui che lo ha amato, Colui che ha nostre sofferenze, perché anch'esse avuto Misericordia perla sua increhanno un misterioso valore, ci avvi- dulità. cinano a quel Dio che ha voluto av· Settimana Santa · vicinarsi a noi, fino a morire tra due ladroni. Ognuno di noi deve passare attraverso la fatica del credere come per San Tommaso per arrivare a dire Calendario Confessioni “mio Signore e mio Dio”. Da Lunedì 21 a Sabato 26 In noi abita un Tommaso, l’increMattino: 7:30-12:00 dulo, ma anche colui che, dopo aver Pomeriggio: 15:00-19:30 incontrato il Risorto, ha dato gratuitamente e totalmente la vita per annunciare Colui che ha incontrato,

Papa Pio XI, nella sua enciclica Quadragesimo Anno, ci ricorda che per «stabilire la quantità della mercede si deve tener conto anche dello stato dell'azienda e dell'imprenditore». Il tema del lavoro ha sempre rivestito un ruolo principale nel dibattito sociale, ma in Se la medesima azienda non ha abquesti anni di dura crisi economica è divenuto vero e proprio metro di giudizio del bastanza entrate per dare un equo benessere della società. salario agli operai perché «oppressa el lavoro come «chiave essen- il Vangelo non si pronuncia, non è da ingiusti gravami» – ad esempio ziale» di tutta la questione so- un trattato di economia. Inoltre il per l’eccessiva tassazione – o «perciale ne abbiamo già parlato nel “quanto” è un valore estremamente ché costretta a vendere i suoi proGiornalino dell’aprile 2015; qui in- variabile (in base al tempo, luogo, dotti ad un prezzo minore del giuvece affronteremo uno dei suoi ele- ecc.); esso però esige che il salario sto» – come nel recente caso dei menti più delicati: il salario. sia giusto. produttori di latte – coloro che così Nel Deuteronomio possiamo leggere «Il giusto salario è il frutto legittimo la opprimono sono responsabili di del lavoro. Rifiutarlo o non darlo a una «grave colpa» e commettono · dal Deuteronomio · tempo debito può rappresentare un’ingiustizia verso il salariato, siano una grave ingiustizia». Il semplice essi altri imprenditori o i politici alla «non defrauderai il salariato accordo tra lavoratore e datore di guida del Governo. povero e bisognoso… gli darai il lavoro circa l’entità della remunerasuo salario il giorno stesso… così zione non basta per qualificare “giuQuanto detto fin ora, non a caso, egli non griderà contro di te al sto” il salario concordato, in quanto è molto simile al testo della nostra Signore e tu non sarai in peccato» «il lavoro va remunerato in modo Costituzione. Infatti, vi possiamo (Dt. 24, 14-15) tale da garantire i mezzi sufficienti leggere: e ancora nella Lettera di Giacomo per permettere al singolo e alla sua famiglia una vita dignitosa su un il lavoratore ha diritto ad una · Lettera di Giacomo · piano materiale, sociale, culturale e retribuzione proporzionata spirituale, corrispondentemente al alla quantità e qualità del suo «Ecco, il salario da voi defraudato tipo di attività» (cfr. C.C.C. 2434). lavoro e in ogni caso sufficiente ai lavoratori che hanno mietuto le ad assicurare a sé e alla vostre terre grida; e le proteste dei Papa Leone XIII così scrisse famiglia un'esistenza libera e mietitori sono giunte alle orecchie nell’enciclica Rerum Novarum «se dignitosa» (art. 36 Cost.). del Signore degli eserciti» costui (il lavoratore), costretto dal(Giac. 5, 4) la necessità o per timore di peggio, In conclusione possiamo somDa questi passi la tradizione catechi- accetta patti più duri i quali, perché mariamente affermare che i problestica, a causa della particolare gravità imposti dal proprietario o dall'im- mi legati alla retribuzione, e più in del peccato, riconduce l’ingiustizia prenditore, volenti o nolenti debbo- generale al mondo del lavoro, vanno verso il salariato tra i cinque pecca- no essere accettati, è chiaro che su- affrontati ristabilendo la giusta geti che gridano verso il cielo, proprio bisce una violenza, contro la quale rarchia dei valori e ponendo sempre come l’omicidio e, infatti, «uccide il la giustizia protesta». In questi casi al primo posto la dignità della persoprossimo chi gli toglie il nutrimen- il ricorso allo sciopero è, anche se- na che lavora. to, versa sangue chi rifiuta il salario condo il Catechismo, «moralmente all'operaio» (Sir. 34, 22). legittimo» (cfr. C.C.C. 2435). Circa il “quanto” della mercede

// Rubrica:

a cura di Sirio

La dignità del lavoratore: il giusto salario

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Vita parrocchiale 2016 // Giubileo 2015-2016

Rubriche 3 a cura di Giulia

MISERICORDIOSI come il padre SAN LEOPOLDO, MINISTRO GENEROSO DEL PERDONO DI DIO

Quest’anno la nostra rubrica avrà per tema la misericordia, a cui è dedicato il Giubileo straordinario indetto da papa Francesco. Prenderemo ad esempio le vite di santi e beati, evidenziando le opere di misericordia che hanno compiuto nella loro vita su questa terra.

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ggi scopriremo qualcosa in più su San Leopoldo Mandić, che nacque in Montenegro nel 1866 da una famiglia cattolica croata. Fin da piccolo manifestò il desiderio di entrare nell'Ordine dei Cappuccini e dopo il discernimento vestì l'abito francescano a Bassano del Grappa (Vicenza) e si impegnò così a vivere la regola di San Francesco d'Assisi. Completati gli studi filosofici e teologici, fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1890. A partire dal 1914, a quarantott'anni di età, a padre Leopoldo venne chiesto l'impegno esclusivo nel ministero della confessione, che impegnò quasi metà della sua vita. A

// Rubrica:

dispetto del suo carattere schivo, le sue doti di consigliere spirituale erano note da tempo, tanto che, nel giro di qualche anno, divenne confessore ricercato da persone di ogni estrazione sociale, che per incontrarlo arrivavano anche da fuori città. Chi lo ebbe come confessore, ne lodò l’«accoglienza singolare», la «pazienza incredibile», la «delicatezza imperturbabile», il «grande senso di comprensione», il «grande cuore», l’«umanità nell’ascoltare». Se qualche penitente si lasciava sopraffare dalle lacrime, usava dire: «Stia tranquillo, metta tutto sulle mie spalle, ci penso io», e si addossava preghiere, veglie notturne, dia cura di Angiolina Pasini

La Voce di Papa Francesco Cari fratelli e sorelle Vi accolgo con piacere! Il lavoro è una vocazione, perché nasce da una chiamata che Dio rivolse fin dal principio all’uomo, perché “coltivasse e custodisse” la casa comune (Gen. 2,15)

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osì, nonostante il male abbia corrotto il mondo e l’attività umana, «nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita». Viviamo in un tempo di sfruttamento dei lavoratori; in un tempo, dove il lavoro non è al servizio della dignità della persona, ma è il lavoro che rende schiavi. Dobbiamo formare, educare ad un nuovo umanesimo

del lavoro, dove l’uomo, non il profitto, sia al centro e dove l’economia serva l’uomo e non si serva dell’uomo. Il lavoro è l’opportunità di entrare in relazione con gli altri: «qualsiasi forma di lavoro presuppone un’idea sulla relazione che l’essere umano può o deve stabilire con l’altro da sé» Il lavoro dovrebbe unire le persone. Tutti fanno progetti per sé stessi,

giuni e privazioni volontarie. Dei suoi penitenti si sentiva soprattutto «amico». Padre Leopoldo «seppe fare della sua cella-confessionale, al dire di molti penitenti, un “salottino della cortesia”. Egli si mostrava pieno di bontà e di comprensione con quanti andavano a inginocchiarsi ai suoi piedi» (Papa Paolo VI). Qualche volta, se avvertiva timidezza o diffidenza, con spontanea umiltà non esitava a farsi incontro, anche materialmente, alzandosi dalla sua poltrona. Diceva:

« Dio è la guida di ogni anima

e ogni anima ha la sua via. Lo Spirito Santo è il primo direttore di spirito e resta sempre il primo; i santi li fa lui... A noi spetta solo il dovere di riconoscere e assecondare la sua azione e non intralciarla con le nostre meschine vedute».

Stremato da un tumore all’esofago, confessò senza sosta fino alla notte precedente alla sua morte, avvenuta nel 1942, mentre recitava le ultime parole del “Salve Regina”. Nel 1983 è stato proclamato Santo dall’allora Papa Giovanni Paolo II. Vi auguriamo un buon cammino quaresimale, con l’augurio che l’esempio di San Leopoldo ci sia di ispirazione per avvicinarci con fiducia al sacramento della Riconciliazione.

ma progettare per gli altri permette di fare un passo avanti: pone l’intelligenza a servizio dell’amore, rendendo la persona più integra e la vita più felice, perché capace di donare. Oggi ci sono persone che vorrebbero lavorare, ma non ci riescono e faticano persino a mangiare. Ma cosa fa un giovane che non lavora? Dove finisce? Nelle dipendenze, nelle malattie psicologiche, nei suicidi. Questo è il dramma: il dramma dei nuovi esclusi del nostro tempo che vengono privati della loro dignità. La giustizia umana chiede l’accesso al lavoro per tutti.

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4 Vita parrocchiale 2016

articoli

abbiamo capito che è lo Spirito Santo effuso su di noi che guida i nostri passi e tutte le scelte della nostra vita. Sta a noi lasciarlo agire mantenendo l’unità attraverso la condiviCosì dice San Paolo sul matrimonio in Ef.5,32 e noi, proprio per prendere maggior sione della Preghiera, della Parola di consapevolezza del SI’ detto 16 anni fa, abbiamo partecipato al Seminario “Ecco lo Dio, nel vivere i Sacramenti e facenSposo”. doci a nostra volta pane spezzato per appiamo quanto i seminari sia- contrastanti. gli altri fratelli. no preziosi momenti di crescita Sì, è scesa qualche lacrima, perQuesti sono gli impegni con cui e così siamo partiti per Giazza, cer- ché il matrimonio è nella gioia e nel siamo tornati a casa. Consigliamo cando di avere uno spirito di ascolto dolore e non è facile, talvolta, conquesto seminario a tutte le coppie, a positivo ed un cuore vuoto per ri- frontarsi con i limiti, le incomprenqualsiasi punto siano del loro camempirlo di tutto ciò che il Signore ci sioni, le durezze di cuore che, nel mino. Grazie caro Gesù per il dono avrebbe donato. tempo, appannano quel sentimento che ci hai fatto e per aver messo l’ePochi giorni prima, tra l’altro, no- che ci aveva portati a sceglierci. quipe e Don Paolo ad accompagnarstra figlia maggiore ci aveva proAbbiamo scoperto però che non ci con delicata attenzione in questo vocati chiedendoci: “Come si fa a siamo soli, non lo siamo mai stati: momento di rinnovo dell’amore di scegliere una persona per sempre?” sposi in TE! Gesù è Lo Sposo dell’unità che come rispondere? cosa dire? Eccoci siamo nella coppia. allora giunti a vivere i momenti di riflessione proposti che, già dal veIl Sacramento del matrimonio nerdì sera, hanno fatto esplodere nel ci ha resi immagine dell’Amore di nostro cuore varie emozioni, anche Dio, pur nella nostra piccolezza, ed

// Seminario:

a cura di Michele ed Elisabetta

“QUESTO MISTERO è GRANDE”

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// Testimonianza:

in viaggio verso roma ... Lunedì 25 gennaio ore 5.30: tutto pronto per la partenza del pellegrinaggio a Roma.

M

olti volti conosciuti, altri solo intravisti per le vie di Bovolone. Tante le aspettative per questo viaggio, soprattutto perché era la mia prima volta nella città di Roma. Papa Francesco era il nostro focus, ma arrivati nella capitale, abbiamo subito visitato la chiesa di Santa Maria Maggiore, la prima delle quattro basiliche maggiori, assieme a San Pietro, San Paolo fuori le mura e San Giovanni in Laterano. È qui dove è iniziato il vero pellegrinaggio, attraverso il passaggio di questa Porta Santa. Don Paolo, il parroco che ci ha accompagnato in questo viaggio, ci ha fatto riflettere sul gesto e sull’importanza che avrebbe avuto dentro di noi attraversare questa porta, che non poteva essere considerata una porta qualsiasi. Abbiamo visto tanta bellezza costruita da mani d’uomo, come dipinti e sculture, ma non dovevamo distogliere la bellezza di sentire dentro di noi quel cambiamento che la presenza di Gesù avrebbe portato nel nostro cuore. Il secondo giorno, dopo una piccola processione, siamo entrati in www.parrocchiabovolone.it

San Pietro, sempre attraversando la Porta Santa. di me un grande stupore “ Dentro nel vedere quel raccoglimento e la preghiera che c’era all’interno di questa bellissima basilica. Abbiamo così professato la nostra fede sulla tomba di San Pietro, pilastro di tutta la chiesa. Nel pomeriggio abbiamo visitato la basilica di San Paolo, proprio all’indomani della festa della sua conversione: una “coincidenza” che ha favorito la riflessione e la comprensione di come anche per noi e per la nostra conversione, sia molto importante il dono della fede. Arrivato il mercoledì la sveglia suonò presto: un appuntamento importante ci attendeva, l’incontro con Papa Francesco! Un incontro che pur non essendo personale, ma in comunione con tanta gente, ha lasciato un forte segno dentro di me, perché quando l’ho visto mi sembrava guardasse solo me, come se sapesse che io ero li. Quel sorriso e quello stupore, come fosse stata la

prima volta che passava in mezzo a tanta gente! Che grande emozione e quante lacrime sono scese! Le parole che ci ha regalato sono state anche motivo di dialogo durante il ritorno a casa, perché ad ognuno di noi ha detto qualcosa che lo ha personalmente colpito. Oltre alla spiritualità abbiamo avuto anche momenti conviviali molto belli con dei “fuori programma”, come per esempio cantare tutti assieme la canzone “Che sarà” dei Ricchi e Poveri, al ristorante: è lì che abbiamo assaporato la vera simpatia e cordialità dei romani. Il ritorno lo abbiamo però prima affidato al Signore e a Maria con il Santo Rosario e i vespri e poi è stato passato in rassegna tutto il repertorio dei canti popolari dalla “Bella Gigogì” a “Quel mazzolin di fiori”e via dicendo fino a casa. Questo pellegrinaggio nell’anno della Misericordia è veramente un modo per capire, valorizzare e mettere in pratica questo dono, per far si che questo anno non passi senza aver lasciato anche un piccolo segno dentro di noi. Un Grazie alla nostra parrocchia per tutto quello che organizza e un grazie a Don Paolo per averci accompagnato e fatto da seconda guida. GRAZIE


Vita parrocchiale 2016

articoli 5

// Adulti:

a cura di Don Giorgio

ESPERIENZE E SENTIMENTI A CONFRONTO

· Date degli incontri ·

Carissimi fratelli e sorelle che vivete in stato di separazione coniugale, vorremmo creare con voi un’opportunità di dialogo e confronto.

 Giovedì 17 Marzo 2016:

L’

 Giovedì 31 Marzo 2016:

infrangersi di un sogno d’amore e l’esperienza della separazione coniugale sovente, arrecano dolore e ferite che spesso rimangono nascoste, inascoltate o incomprese. Vi proponiamo un gruppo di condivisione in cui poter aprire il cuore, convinti che l’ascolto e la condivisione possono diventare olio che lenisce le ferite e le cicatrici, perché ogni ferita possa diventare una perla preziosa che ridona luce all’esistenza, propria e comunitaria: “una parola buona è un albero di vita” (Pro 15,4). Silvana Cantiero

Don Giorgio Marchesi

Parroco

Ordine Francescano Secolare

// Misericordia:

a cura di Matteo

ho avuto sete ... Ma quante volte cerchiamo il Suo volto al di fuori della chiesa, in chi incontriamo quotidianamente sulla nostra strada?

· dal Salmo 26 · Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». Il tuo volto, Signore, io cerco.

Q

uante sono le occasioni che distrattamente ci perdiamo di scorgere Gesù? Quanti gli appuntamenti persi per una carità fraterna (… ho avuto sete … quando non ti abbiamo dato da bere?). In questo anno in cui la madre Chiesa ci invita a riflettere e fare esperienza della misericordia (permettendo a Dio di donarcela, ma anche impegnandoci a donarla) non possiamo che lasciarci anche interrogare dalla carità. Ma cos’è la carità? È solo dare qualcosa? Dei soldi o dei beni? La carità è prima ti tutto dare qualcosa di noi, un’attenzione, un ascolto, un consiglio, del tempo per fare compagnia. La carità è accorgersi di un bisogno e cercare di dare una risposta. È scovare il volto di Cristo, chinarsi e servirlo; rispondere alla sollecitazione che Gesù ci riproporrà il Giovedì Santo:

dunque io, il Signore e il “ Se Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi (Gv 13, 14-15).

ore 21:00-22:00 ore 21:00-22:00

 Giovedì 14 Aprile 2016: ore 21:00-22:00

 Giovedì 28 Aprile 2016: ore 21:00-22:00

Vi preghiamo di dare adesione in canonica

chezza in se lo è) ma diventa una zavorra se non riusciamo a condividerla. La carità quindi è un atteggiamento cristiano non un ambito del volontariato. È essere attento non solo impegnandosi per fare qualcosa, ma è dare una parte di se. L’essere caritatevole, non l’elemosina, sarà probabilmente l’unica maniera efficace di annunciare Cristo (l’essenza di ogni battezzato).

Quale maniera migliore di concludere se non riportando qualche Non è questione di sentirsi portati, tratto dell’inno alla carità (1Cor 13, ne’ di fare grandi gesti di carità, ben- 4-10) sì condire di carità ogni gesto che compiamo. Prima di tutto curando · Inno alla Carità · le relazioni, sia con chi fa parte del mio ambiente che con chi occasioLa carità è paziente, nalmente incrocia il mio cammino è benigna la carità; e mi chiede una mano (talvolta non non è invidiosa la carità, avendo il coraggio di dire: “ho bisonon si vanta, non si gonfia, gno”). Molteplici sono le povertà, e non manca di rispetto, oltre alle povertà materiali (cibo, venon cerca il suo interesse, stiti, soldi) ci sono povertà relazionali non si adira, (solitudine, sconforto, mancanza di non tiene conto del male ricevuto, speranza …). Ciascuno quindi può non gode dell’ingiustizia, accorgersi e dare risposta, divenire ma si compiace della verità. strumento di carità. Tutto copre, tutto crede, Inoltre avere un atteggiamento tutto spera, tutto sopporta. caritatevole è riconoscere che, in miLa carità non avrà mai fine. sura più o meno abbondante, siamo Le profezie scompariranno; stati fortunati perché nati in questa il dono delle lingue cesserà e la parte del mondo, perché abbiamo scienza svanirà. potuto studiare, perché abbiamo la La nostra conoscenza è imperfetta possibilità di avere cibo, perché abe imperfetta la nostra profezia. biamo un’impresa, perché abbiamo Ma quando verrà ciò che è perfetto, un lavoro... . Non è una colpa avere quello che è imperfetto scomparirà. queste possibilità (nemmeno la ricwww.parrocchiabovolone.it


6 Vita parrocchiale 2016

rubriche

// Rubrica:

a cura di Giovanni

LE PAROLE E I PROFETi: GIONA Una nuova rubrica che ogni mese ci racconterà qualcosa di più di alcuni personaggi particolari: i profeti.

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uello che noi conosciamo come il libro di Giona non si può dire sia davvero il libro di Giona. L’autore, infatti, è sicuramente successivo, forse di ben tre secoli alla nascita del profeta e la sua vicenda era stata tramandata per tradizione scritta e giunta a noi purtroppo in modo parziale. Per questo motivo, più che di “libro di Giona”, si dovrebbe parlare di “libro su Giona”. In effetti nel libro si legge:

fare: nonostante si impegni nella sua attività profetica, non lo si può certo definire uno stacanovista. La vicenda di Giona, come “ quella di Osea, è lo scintillare e scoppiettare di una vita che tocca con mano la fede.

Questo profeta è una di quelle figure particolari che assurgono a qualcosa di più che alla loro funzione: diventano dei simboli, imprigionano al loro interno serie interminate di ma· Dal Libro su Giona · trioske, un personaggio-concetto il cui valore si riverbera possente pure “Giona si alzò e andò a Ninive ai giorni nostri. Basta dare un’occhiasecondo la parola del Signore. ta alle pose che assume all’interno Ninive era una città molto grande, del racconto: Giona dentro un pesce, di tre giornate di cammino. Giona Giona che dorme sulla barca, Giona cominciò a percorrere la città per nelle vie, nelle piazze, a urlare, Gioun giorno di cammino e predicava: na a Ninive, Giona sotto il ricino che Ancora quaranta giorni e Ninive dorme, Giona coperto dall’afa e dalla sarà distrutta! I cittadini di Ninive ventosa arsura (e un Giona ai giorni credettero a Dio e bandirono un nostri, magari sdraiato sul divano o digiuno, vestirono di sacco, dal più in piedi davanti al bancone del bar?). grande al più piccolo.” La maggior parte delle azioni di GioGiunto ad un terzo dell’opera, na sono un moto avverso, o sono Giona si ritrovò senza più altro da uno sdraiarsi e un far nulla.

L’umanità di Giona e la sua voglia avversa viene descritta in tutte le sue diramazioni: la voglia contraria (Giona che viaggia verso Tarsis, in direzione opposta a Ninive, meta designata dal comando divino), la non-voglia (Giona che dorme, in più punti della narrazione), la voglia sbagliata (Giona che desidera morire). Giona è colui che non-fa, colui che non-segue la sua vocazione, la sua chiamata, trattenuto da vani motivi. Secondo la lettura “storica” della Bibbia, il profeta è l’allegoria delle correnti ebraiche che propugnavano una chiusura a riccio, un esclusivismo della propria fede, nonostante la chiamata ad annunciare la salvezza. Questa lettura però priva il personaggio del suo lato umano. Tutti sono chiamati a fare qualcosa, ma per un motivo o per l’altro lasciano squillare il telefono della coscienza letteralmente fino alla nausea, quando non ne possono più. Mi chiedo: come dev’essere camminare tra i succhi gastrici di un pesce? Probabilmente una sensazione simile a quella che percepiamo nel constatare che non siamo reali, che non si ricerca la nostra meta. Quando al posto che guardare il sole gli volgiamo le spalle per accontentarci di una tremula ombra.

// Rubrica:

a cura di Rita Rossato

Rita Ti consiglia un libro // Titolo:

N

Autore: Andrea Camilleri Editore: Mondadori

Noli me tangere

oli me tangere è latino e significa “non mi toccare”. È la frase che Gesù usa con Maria Maddalena dopo la Resurrezione. È anche il titolo di diversi quadri famosi ed anche di quello del Beato Angelico che si trova nel convento di S. Marco a Firenze . L’opera è anche l’oggetto della tesi di laurea della protagonista del romanzo: una tesi particolarmente brillante ed originale,che avrà un ruolo determinante nella vita di Laura e nella storia narrata in questo libro. Andrea Camilleri dà vita in questo libro, ad una rappresentazione ironica e appassionante che indaga il fascino e il tormento di una donna , scavando sotto la patina delle scelte frettolose con le quali spesso cerchiamo di far tacere le nostre urgenze più profonde. Non mancano le battute tipiche dell’autore di Montalbano. Buona Lettura da Rita Rossato

// Disponibile:

Mostra permanente del Libro

Orari di apertura settimanale: Lunedì: 10:00 - 12:00; 16:00 - 18:30 Martedì: 9:00 - 12:00; 15:30 - 18:30 Mercoledì: 9:00 - 12.00; 15:30 - 18:30 www.parrocchiabovolone.it

Giovedì: 9:00 - 12.00; 15:30 - 18:30 Venerdì: 9:00 - 12.00; 15:30 - 18:30 Sabato: 9:00 - 12:00; 16.00 - 18:30 Domenica: 8:30 - 12:00; 16.00 - 18:15


Vita parrocchiale 2016

calendario 7

01 Orari Sante Messe

marzo

2016

EVENTI E NEWS PARROCCHIALI

Mer 2

21:00 Consiglio Pastorale Parrocchiale

19:00

ven 4

20:45 Incontro Adolescenti – Veglia 21:00 Genitori Battesimi in Sala Blu

7:30 - 9:00 - 10:15 - 11:30 - 18:30

sab 5

17:00 Formazione Giovani in Sala Blu

7:30 - 19:00

6 Dom

Mer 9 Gio 10

13 Dom

gio 17 ven 18 sab 19

20 Dom

Festive: Feriali:

// Lc 15,1-3.11-32 ·

IV Domenica di Quaresima - Laetare 09:30 Ritiro Cresimandi 11:30 Battesimi 11:30 Incontro di spiritualità per persone singole 21:00 Adorazione eucaristica comunitaria 20:30 Formazione catechiste per tutte le classi // Gv 8,1-11 · V Domenica di Quaresima 09:00 Cenacoli in Piccola Fraternità 15:30 Cresime

20:45 Celebrazione riconciliazione adolescenti e giovani // San Giuseppe ∞

Raccolta alimentare per la Piccola Fraternità // Lc 22,14-23,56 ·

Domenica delle palme

Pranzo Giovani 15:00 Celebrazione penitenziale 2° media 16:00 Celebrazione penitenziale 5° elementare

mar 22

15:00 Celebrazione penitenziale 1° media 16:00 Celebrazione penitenziale 4° elementare 21:00 Celebrazione per i Fidanzati

mer 23

16:00 Celebrazione penitenziale 3° elementare // Gv 13,1-15 ·

gio

Missa in Coena Domini 16:00 “Dono per i poveri” elementari e medie 21:00 Missa in Cena Domini 22:00 Worship – Adorazione Cantata 24:00 Adorazione notturna per tutti // Gv 18,1- 19,42 ·

25 Ven

26 sab

dom 27 lun 28

02 calendario confessioni I nostri sacerdoti sono presenti nei seguenti giorni dalle 16:00 alle 19:00:

Lunedì: don Alberto Martedì: don Giorgio Mercoledì: don Damiano Giovedì: don Paolo Venerdì: don Elio

15:00 Celebrazione riconciliazione 3° media

lun 21

24

Vespertina del Sabato sera:

Passione del Signore 10:00 Via Crucis 2°, 3° e 4° elementare 11:00 Via Crucis 5° elementare, 1° e 2° media 15:00 Via Crucis 21:00 Celebrazione della Passione del Signore // Gv 18,1- 19,42 ·

Veglia Pasquale nella Notte Santa

21:00 Veglia Pasquale // Lc 12,39-48 ·

Pasqua - Risurrezione del Signore

// Mt 28,8-15 ·

Lunedì dell’Angelo

Giovani per la Comunicazione: Bordoni Francesco, De Guidi Maria, Ferrarini Edoardo, Venturi Giulia, Bedoni Sirio, Padoanello Francesca, Modenese Micaela, Volpi Matteo De Guidi Francesco, Pagliarini Silvia, Segala Elena, Vincenzi Enrico, Giovanni, Turco Ismaele

Grafica e impaginazione: Bordoni Edoardo

Collaboratori: Rita Rossato, Angiolina Pasini.

04 contatti Telefono: 045 7100063

Indirizzo:

Via Carlo Alberto, 2 Bovolone VR

E-mail:

vitaparrocchiale@parrocchiabovolone.it

Sito Web:

www.parrocchiabovolone.it

05 stampa Mediaprint.srl

> RELIQUIARIO DELLE LACRIME Madonna di Siracusa

> RITIRO Cresimandi

Dal 2 al 6 Marzo

Domenica 6 marzo

Chiesa Parrocchiale

03 redazione Vita parrocchiale

9:30 Ritrovo 15:00 Santa Messa + Prove

> CATECHISMO 0-6 anni

3 aprile e il 15 maggio

Incontri per genitori e bambini 0-6 anni, battezzati a Bovolone. inizio incontro ore 9:45 in teatro. www.parrocchiabovolone.it


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Santuario delle Lacrime - Siracusa

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> RACCOLTA ALIMENTARE per la Piccola Fraternità

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Giornata diocesana dei Giovani  Piazza San Pietro Roma

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Sabato 19 Marzo

È possibile dare il proprio aiuto alla raccolta iscrivendosi in canonica

· Battesimi· BONINSEGNA AURORA FABIOLA di Simone e Taccon Chiara

· Defunti · PIZZOLI LUIGINO GIUSEPPE di anni 90 FINOTELLO MARIA ITALIA di anni 104 BUSATO ANNA di anni 85 BECCALETTO RITA di anni 85 TORRESANI CARMELA di anni 96 FASOLIN RENZA di anni 79 BUSATO SILVIA di anni 95 NOVELLI CARLO di anni 77 GIANELLO DINO di anni 83 GARAVASO LUIGI di anni 79 BISSOLI ALMA di anni 89 MORETTI LUIGINA di anni 75 ZAGO VITTORINA di anni 97 RENSO GIORGIO di anni 79

Sezione di Bovolone Piazza Costituzione, 1 Bovolone Email: bovolone@fidasverona.it

Battesimi

10 Gennaio

Buon 50° Anniversario Perazzani Arrigo e Berardo Maria Rosanna

Battesimi

7 Febbraio

Buon 90° Compleanno Adele Raffaelli

Sede Amministrativa: Via Roma, 2 - Bovolone (Vr) Sito Web: www.bancaveronese.it Telefono: 045 6992211 Fax: 045 6901023 Email: info@bancaveronese.it


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