Marzo 2016

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volone.it parrocchiabo

n°213

// MARZO 2016

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// Editoriale

a cura di Don Damiano

pasqua di misericordia Conosciamo insieme quello che questa bellissima tela di Caravaggio ci vuole dire: si tratta della seconda apparizione di Gesù ai discepoli, che aiuta a sciogliere l’incredulità dell’Apostolo Tommaso (Gv 20,24-28).

zia il nostro bisogno umano di vedere e di toccare con mano che la morte non ci ha sottratto i nostri affetti per sempre! Con una soluzione di estrema sintesi pittorica, gli sguardi dei tre apostoli ci ricordano che abbiamo un bisogno di certezze, di concretezza, di conferma che possiamo credere anche senza vedere, che si può imparare a gustare la “Presenza” anche nell’assenza! nuovo linguaggio della “ Asuaquesto “Presenza” - qui ed ora con noi - a prescindere dalla sua visibilità, è finalizzato tutto l’insegnamento di Gesù nei giorni della Resurrezione.

Caravaggio

N

el dipinto, si vedono tre apostoli tà quanto sta accadendo, così che il in piedi e in primo piano, natural- fulcro del dipinto resta proprio il dito mente, Tommaso e Gesù. nella piaga. Le due mani di Gesù - l’una che Gesù è rappresentato avvolto nel scosta il sudario quasi come si farebsudario, il petto nudo, illuminato dalla be come una tenda o un sipario, l’altra luce, mentre il volto resta nell’ombra, che con dolce autorevolezza guida la senza tuttavia oscurarne i lineamenti mano di Tommaso ad un contatto fidolcissimi. sico con la sua ferita - incorniciano la mano di Tommaso che tocca, entra Con lo sguardo abbassato, il Ri- nella piaga del costato, con un evisorto guida la mano dell’apostolo dente, diremmo, crudo realismo. verso la sua ferita e mentre l’indice della mano di Tommaso “entra” nella “Mio Signore e mio Dio!”: con piaga vicino al cuore, anche gli altri quanta intensità questo dipinto due apostoli guardano con intensi- sull’incredulità di Tommaso eviden-

Editoriale continua a pag 2

J

L’incredulità di San Tommaso

Tommaso, detto Didimo, che significa “gemello”, è del resto nostro gemello in questa esigenza di toccar con mano, di accertarsi, di capire con occhi e tatto - che la Vita non muore, che anzi non muore la Persona di Gesù, ma è più viva che mai, perché è risorto!

> SANTA PASQUA Resurrezione del Signore

Domenica 27 Marzo 2016

Il Signore è davvero risorto. Alleluia. A lui gloria e potenza nei secoli eterni.


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Marzo 2016 by Parrocchia Bovolone - Issuu