Gennaio 2017

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volone.it parrocchiabo

n°219

// GENNAIO 2017

ita V Parrocchiale

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// Editoriale

a cura di Don Fabio

2017: UN NUOVO INIZIO

Carissima gente di Bovolone, eccoci giunti al gennaio di un nuovo anno. Nella notte del 31 dicembre abbiamo salutato il 2016 e festeggiato l’inizio di un nuovo anno che, se ci pensate bene, è solo un numero, il numero dell’ennesimo giro della terra attorno alla sua stella.

N

on penso sia tale giro a segnare l’importanza di questo inizio, né il conto alla rovescia degli ultimi istanti del 31 dicembre, alla fine del quale non si scopre niente di diverso se non il cambio di un numero. Eppure festeggiamo questo momento perché c’è un senso profondo custodito all’interno del capodanno. Questo senso è il nuovo inizio. Con il primo gennaio ricomincia un circolo che piano piano vedrà l’irrigidirsi dell’inverno, l’arrivo del carnevale, per poi lasciar spazio alla primavera, alla Pasqua, in attesa della fine delle scuole, dell’estate, per poi assistere al primo vento d’autunno e all’arrivo del freddo che annuncia un nuovo l’imminenza di un nuovo Natale. Il circolo è sempre lo stesso eppure ogni anno non è mai lo stesso. Questo perché ciascuno di noi intanto è cambiato e, seppur poco, nei primi istanti di quella notte del primo gennaio in fin dei conti ci viene sempre da domandarci: quello che inizia sarà per me un anno diverso? Riuscirò in quel progetto che tanto mi sta a cuore? Raggiungerò ciò in cui spero? Troverò pace da quella preoccupazione che vivo? Sarà per me un nuovo inizio?

re indietro per modificare il passato, cancellare ciò che è stato, ciò che non è andato bene nella nostra storia. Mi sembra il desiderio di un passato diverso, senza il quale si rischia di credere di non poter sperare in un futuro migliore. Questo però è impossibile. Nessuno può cancellare il proprio passato o tornare indietro per costruirsi una storia diversa. Il passato è lì ed è intoccabile, incancellabile, indistruttibile. L’unica cosa a noi concessa è riconoscerlo, accettare ciò che è stato, perdonare tutto quello che è andato storto, ringraziare per tutto ciò che abbiamo ricevuto e ricominciare dal punto in cui siamo.

Mi viene in mente quell’uomo cieco del Vangelo di Marco che giace per terra sulla strada mentre la folla si accalca per vedere Gesù. Egli inizia ad urlare così tanto che infine i discepoli lo conducono dal Signore il quale gli chiede: «Che vuoi che io ti faccia?». Non gli chiede chi era. Non gli chiede della sua storia, del suo passato, dei suoi errori. Non è importante il suo passato, ma ciò che desidera e soprattutto ciò che spera che il Signore faccia per lui. E l’uomo risponde «Che io riabbia la vista». Ed ecco che torna a vedere. Ecco una cosa nuova. Un nuovo Ecco perché preferisco parlare di inizio. Quell’uomo è ancora lì per la nuovo inizio. In questo modo non si strada, povero, senza niente, esattacancella niente della propria storia, mente come prima. Però è tornato a ma semplicemente si ricomincia, si vedere e forse questo è per lui il priva avanti. Penso che il nuovo anno ci mo giorno di un nuovo inizio, il caporicordi questo: la vita va avanti, rico- danno a lungo atteso. Forse è questo il più grande simincia sempre, che noi lo vogliamo o meno essa procede senza tanto cu- gnificato dell’ augurio di buon anno. Non semplicemente che vada rarsi di ciò che c’è indietro. tutto bene, ma che sia un nuovo iniPenso che anche Dio sia così: zio in cui far esperienza nuova di Dio non sta tanto a guardare che viene a chiederci cosa vogliamo alla nostra storia, se non per la nostra vita e per la vita delle per illuminare ciò che vi è di persone che ci circondano, fiduciosi bello e curare ciò che c’è di che Egli non ci guarda mai con ramCredo ci sia una grande differenferito. Non è tanto interessato marico e giudizio, mai con odio e deza tra l’espressione “iniziare daccapo” a chi eravamo, ma è attento a lusione, ma sempre con amore, misee “nuovo inizio”. Iniziare daccapo mi chi siamo e alle persone che ricordia e speranza. sembra quasi un desiderio di tornasperiamo di diventare.


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articoli

// News

a cura di Suor Marta

Benvenuta suor MARTA Carissima comunità di Bovolone, sono suor Marta, vengo dall’isola di Flores (Indonesia) e da quindici anni sono in Italia.

I

primi due anni ho vissuto a Santa Maria delle Mole (RM), per il mio cammino del noviziato, e dopo la prima professione ho avuto il mandato in questa comunità di Bovolone per due anni. Per il motivo della mia formazione sono ritornata a Roma per quattro anni e nel giorno 5 luglio del 2009 ho pronunciato il mio ”si” per sempre a Colui che mi ha chiamato a seguirlo. Dal settembre del 2009 fino alla fine di ottobre di questo anno ho svolto la mia missione in comunità del Santo Volto (TO). Ora eccomi qui con voi, per condividere il nostro cammino di fede;

// Rubrica

a cura di Giulia

pregando si impara: ave maria In questa nuova puntata della rubrica “Pregando si impara” proseguiamo l’analisi della preghiera ”Ave Maria”, che abbiamo iniziato nel giornalino di dicembre.

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u sei benedetta fra le donne Ecco le parole di Elisabetta: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo!” (Lc 1,39-42). Il figlio che Elisabetta porta in grembo partecipa - ed anzi anticipa - della gioia della madre. Nell'Antico Testamento, ricorre spesso la parola «benedizione» (bera'ha), che significa: comunicazione di vita da parte di Dio. La benedizione non è quindi un atto sporadico, ma un'azione incessante di Dio, il segno efficace del favore di Dio impresso nella creatura. Maria è la benedetta per eccellenza: su nessuna creatura Dio ha riversato doni di natura e di grazia come su di lei. Maria, a sua volta, lo benedice magnificando la Sua grandezza: «grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome!». Attraverso Cristo, figlio di www.parrocchiabovolone.it

Maria, il Padre ha riversato su ciascuno di noi la sua vita. Noi come Maria lo benediciamo per questo dono straordinario di grazia.

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benedetto è il frutto del tuo seno Elisabetta riconosce il frutto benedetto che Maria porta in grembo. Gesù, prima di essere «frutto» di Maria, è «frutto» dello Spirito Santo: lui è Dio, eppure pienamente frutto del seno di una donna. Tanto fu, infatti, soprannaturale il concepimento, quanto normale fu la gestazione della Vergine. Per nove mesi, come ogni altra donna, Maria custodisce il Verbo fatto carne nel proprio ventre, lo sente crescere e ne avverte i movimenti. Dio sceglie la strada più naturale per crescere e svilupparsi, e si rende visibile prima di tutto attraverso la rotondità di un ventre. Nella fede, dice sant’Ambrogio, anche noi siamo chiamati a concepire spiritualmente

ringrazio il Signore per questo dono meraviglioso della vocazione che mi ha permesso di sperimentare e gustare giorno per giorno la sua fedeltà nel mio cammino e di scoprire e contemplare sempre di più la bellezza del suo Volto in ogni volto che ho incontrato e che incontrerò qui nella terra natale della Beata Maria Pia Mastena. Ringrazio le mie consorelle, don Giorgio, don Damiano, don Fabio, don Elio, don Alberto e don Suranga e tutti voi per l’accoglienza.

Che il Signore ci aiuti a percorrere insieme il nostro cammino nella gioia di Colui che ci amati con un amore eterno.

il Figlio, a farlo crescere in noi per poterlo donare al mondo.

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esù Fu il Papa Urbano IV che ordino l'aggiunta di "Gesù" come conclusione della prima parte. Siamo nel cuore dell'«Ave Maria»: la prima parte si apre col nome di Maria e si chiude con quello di Gesù, punto d'arrivo irrinunciabile. Tutta la storia della salvezza prepara l’arrivo di questo nome santo che sta al centro del mondo, della storia e del cuore di ogni uomo. Gesù, nome frequente per gli Ebrei, significa letteralmente «Iahvè salva». Gesù ci salva, e Maria ci porta a Gesù: è la via che conduce a Cristo (MC 32). La spiritualità orientale antica ci ha trasmesso una invocazione intensa e ricca di contenuto: «Signore Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore». Quando concludiamo la prima parte dell’Ave Maria con il nome soave di Gesù risvegliamo in noi i sentimenti di una grande meraviglia, ammirazione e riconoscenza per Maria che ce l’ha dato, e rinnoviamo per mezzo di lei la nostra consacrazione a Gesù.


Vita parrocchiale 2017

S

anta Maria La proclamazione della santità di Maria ci introduce nella seconda parte della preghiera, che, pur mantenendo indissolubili legami con le Sacre Scritture, è stata composta in seno alla Chiesa. Per quanto l'attributo della Santità appartenga soltanto a Dio in modo pieno ed esclusivo, Maria è detta santa. Come è possibile questo? Santo è ciò che partecipa della santità di Dio. Molte sono le persone e le cose ad essere dette "sante": il popolo di Israele, i Profeti, gli Apostoli; santa è la Chiesa; santi il tempio, l'altare, Gerusalemme. Alla base della nostra santità vi è un dato oggettivo: Dio dà all’uomo il dono della «grazia santificante». Essa è ricevuta nel battesimo e rende l'anima splendente e luminosa, simboleggiata dalla veste candida. Ora, questa grazia santificante che noi riceviamo nel battesimo è stata ricevuta con sovrabbondanza dalla Vergine Maria al momento della sua Immacolata Concezione. Maria è santa perché lo Spirito Santo abita in lei. La santità di Maria non fu soltanto frutto dei doni di Dio, ma anche frutto della continua e generosa corrispondenza della sua libera volontà (SM 4). La sua san-

Rubriche 3 tità maturò in un aspro cammino di fede e in una carità sempre più generosa, attraverso il dono di tutta se stessa a Dio, fino all’offerta del suo unico Figlio sulla croce. Ora Maria è presente nella Chiesa e cammina innanzi al popolo di Dio e guida tutti noi alla santità. Il suo sì è per tutti i cristiani esempio di accoglienza della volontà del Padre, come via e mezzo per la nostra santificazione.

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adre di Dio Questa espressione tradotta letteralmente dal greco sarebbe “colei che ha partorito Dio”. Siamo al fondamento della nostra devozione a Maria. Questo appellativo è, a rigor di termini, assurdo: Dio non ha una madre, perché è eterno. Possiamo dire questa frase grazie alla definizione del Concilio di Efeso del 431. Questo Concilio ha definito che Gesù Cristo è una sola persona, Dio e Uomo, per cui quello che si dice dell’uomo si può dire della seconda persona della Trinità; se Maria è madre di Cristo, dunque è madre di Dio, naturalmente nella natura umana di quest’ultimo. Dio ha deciso di abitare in mezzo a noi non presentandosi improvvisamente come uomo adul-

// Rubrica

a cura di Angiolina Pasini

La Voce di Papa Francesco fratelli e sorelle buon pomeriggio! la paura, oltre ad essere un buon affare per i mercanti di armi e di morte, ci indebolisce, ci destabilizza, distrugge le nostre difese psicologiche e spirituali, ci anestetizza di fronte alla sofferenza degli altri e alla fine ci rende crudeli. Tutti i muri cadono. Tutti.

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«Continuiamo a lavorare per costruire ponti tra i popoli, … che ci permettano di abbattere i muri dell’esclusione e dello sfruttamento» .

obbiamo aiutare a guarire il mondo dalla sua atrofia morale: crescita economica, progressi tecnologici, maggiore “efficienza” per produrre cose che si comprano, si usano e si buttano inglobandoci tutti in una vertiginosa dinamica dello scarto. Ma questo mondo non consente lo sviluppo dell’essere umano nella sua integralità, lo sviluppo che non si riduce al consumo, al benessere di pochi, include tutti i popoli e le persone nella pienezza della loro dignità, godendo fraternamente la meraviglia del creato. Questo è lo sviluppo di cui abbiamo bisogno: umano, integrale, rispettoso del creato.

to, ma scegliendo una madre da cui nascere; si è presentato come fratello dell’umanità. Maria, umile creatura, nata nel tempo, può rivolgersi al Figlio di Dio dicendogli “figlio mio”. La scrittura ci dice che Maria venne data a noi come madre dolcissima presso la croce del Cristo. Leggiamo nel vangelo secondo Giovanni: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava [Giovanni, ndr] disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa” (Gv 19,25-27). Maria accoglie con amore il dono di questa nuova maternità che porta a compimento la prima. È così che Gesù lascia a Maria il mandato di madre della Chiesa. L’analisi delle ultime frasi dell’Ave Maria la troverete nel giornalino di febbraio. Fine seconda parte. Fonte: http://www.abbaziaborzone.it

Dramma dei migranti, dei rifugiati e degli sfollati. Cosa fare di fronte a questa tragedia? a causa di un sistema socio-economico ingiusto e delle guerre che non hanno creato coloro che oggi soffrono il doloroso sradicamento dalla loro patria, piuttosto molti di coloro che si rifiutano di riceverli il Mediterraneo è diventato un cimitero, e non solo il Mediterraneo molti cimiteri vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente. La paura indurisce il cuore e si trasforma in crudeltà cieca che si rifiuta di vedere il sangue, il dolore, il volto dell’altro. La migrazione non è un problema del Medio Oriente e dell’Africa settentrionale, dell’Europa e della Grecia. È un problema del mondo. Dalla seconda parte del discorso di Papa Francesco il 05/06/2016 ai Partecipanti al 3° incontro mondiale dei Movimenti Popolari www.parrocchiabovolone.it


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articoli

// Cenacoli

un gruppo tutto al femminile unito nel nome di Gesù Nella nostra parrocchia, una domenica al mese, un gruppo di ragazze che frequentano elementari e medie si trovano per stare insieme. Questi incontri si chiamano “Cenacoli”, durante i quali giochiamo e preghiamo.

L

ze, unione che può essere così salda solo grazie all’Amore di Dio. Oltre agli incontri qui in parrocchia, ci sono altri incontri insieme agli altri cenacoli della diocesi. Assieme alle animatrici ci sono Suor Marta e Suor Teresia che, con la loro allegria e testimonianza tengono unito lo spirito del gruppo. Un pensiero forte non può non a caratteristica di questi incontri andare a Suor Melania che fino a è l’unione che si crea tra le ragaz- poche settimane fa ha collaborato

// Liturgia

a cura di Emanuele

Liturgia: il tocco di Dio Ogni Domenica, e per qualcuno ogni giorno, ci si reca in chiesa e si partecipa alla Santa Messa: si vede un sacerdote che indossa una veste colorata usare degli oggetti particolari, si sentono preghiere recitate e canti, si percepisce un aroma d’incenso, ci si tocca con le mani nello scambio della pace e si gusta Gesù che si dona nell’Eucarestia.

C

hi partecipa alla Liturgia è totalmente coinvolto non solo nei suoi cinque sensi ma anche dentro si sé: ogni cosa lo rimanda a Dio e ciò causa una personale e profonda conversione che lo aiuta ad essere diverso rispetto a prima del momento liturgico vissuto.

C

os’è, però, la Liturgia? E perché essa è talvolta così misteriosa nei suoi simboli e significati? Il termine Liturgia nasce dal Greco Leitourgía, Λειτούργια, termine composto da “laòs”, popolo, e “érgon”, opera, ad indicare un servizio pubblico, un’azione del popolo e per la gente. Anticamente non aveva legami con la religione ma fu con il Cristianesimo che essa divenne il termine per descrivere l’insieme dei gesti e segni simbolici che, uniti in un unico rito, hanno lo scopo di avvicinare Dio all’uomo in una profonda relazione. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al punto 1069, la definisce come l’agire di Cristo che salva i fedeli, e li

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supporta nel loro vivere quotidiano, con la sua opera continua di redenzione all’interno della Chiesa. Essa permette al fedele, quindi a tutti i cristiani, di comprendere Gesù, la sua Parola e il suo agire, e ciò avviene soprattutto quando chi partecipa ad essa è consapevole, pienamente coinvolto e attivo in ciò che fa. Questo vuol dire che ogni cristiano durante la Messa, o altri momenti liturgici come il Sacramento della Confessione o anche una semplice recita del rosario, si impegna a partecipare in modo presente, cioè risponde in maniera corretta mentre prega, compie i gesti con attenzione e osserva cosa accade durante il rito. Un aspetto interessante della Liturgia è il suo essere ampiamente, se non quasi totalmente, simbolica: i gesti, gli oggetti, i colori, le immagini e le decorazioni artistiche hanno tutte l’unico scopo di guidare il cristiano a Dio e permettere che questa relazione si rinnovi e duri nel tempo. I simboli della Liturgia sono presi dalla Natura intorno all’uomo e diventano emblemi di un aspetto del

mettendo anima e cuore per questo gruppo, ma siamo sicure che porterà una ventata di gioia anche nella sua nuova parrocchia. Con il ringraziare di cuore il Signore per aver donato alla nostra parrocchia delle suore che ci ospitano sempre con il sorriso e che portano il Suo nome non solo con le parole, ma anche con le azioni e con la preghiera, vi invitiamo, care ragazze, ad unirvi a noi perché più siamo più la testimonianza dell’amore di Dio aumenta e poi…il divertimento è garantito!

Signore: animali, piante, colori, suoni e profumi non sono più tali ma prendono diversi significati in base al rito liturgico in cui sono presenti oppure allo scopo per cui sono utilizzati. In questo modo il fuoco diventa, per il suo essere elemento caldo e fonte di energia, simbolo dello Spirito Santo, l’acqua che lava e pulisce viene intesa come sostanza che purifica, l’agnello mansueto e innocente è metafora di colui che si sacrifica senza lamentarsi per il bene di tutti, il Sole è Cristo luce del mondo, e così via… Tutti questi elementi concretizzano Gesù, con la sua divinità e umanità, nei suoi innumerevoli aspetti rendendolo presente in mezzo all’assemblea dei fedeli. Importante diventa, sia per rinnovare continuamente la fede dei credenti che per permettere una migliore partecipazione e comprensione alle celebrazioni, che i simboli della liturgia, con i loro significati, vengano illustrati ai fedeli di tutte le età, dai bambini agli adulti fino agli anziani, dato che ogni cristiano diventa soggetto dell’Amore di Cristo. Nei riti religiosi nulla è superfluo e ciò che è presente, o agisce, diventa utile per avvicinare le braccia amorevoli del Padre celeste ai suoi figli in terra.


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Rubriche 5

// Adolescenti

AUGURI UN PO’ SPECIALI Quest’anno i ragazzi di prima, seconda e terza superiore, facenti parte del gruppo adolescenti, si sono dati da fare al fine di portare un po’ di gioia e buonumore agli ospiti di due diverse cooperative.

S

tiamo parlando della cooperativa “il Focolare”, situata a Bovolone in Piazza Lino Turrini e della “Don Angelo Righetti” , in Via Rossini a Salizzole. Le visite sono avvenute in due date separate: La prima data è stata Venerdì 9 dicembre, dove hanno partecipato i ragazzi di prima superiore; la seconda data il seguente venerdì’ 16 dicembre, dove questa volta sono stati i ragazzi di seconda e terza superiore a fare visita e portare gli auguri di Natale. Abbiamo poi chiesto a qualche adolescente di raccontarci com’è andata.

mente? Ragazzo/a: Dopo la messa delle ore 19, ci siamo divisi in due gruppi e siamo andati alle cooperative. Una volta arrivati abbiamo subito notato il clima di felicità che gli ospiti hanno provato nel vederci. Abbiamo coinvolto molte persone in giochi con carte e musica, oltre a farci qualche risata insieme. Alcune ragazze hanno dato lo smalto sulle unghie alle ospiti. Insomma ci siamo proprio divertiti! Don: Cosa ti porti a casa da questa esperienza? Ragazzo/a: Senz’altro la consapevolezza che per far felici le persone non è necessario compiere grandi gesti, a volte è sufficiente dedicare un po’ di se stessi a favore altrui. Inoltre mi porto a casa la felicità che mi hanno trasmesso questi ospiti nel fare cose che molti di noi ritengono banali e scontate.

Don: Perché è stata presa questa Un ragazzo aggiunge: iniziativa? Ragazzo/a: Penso che sia un’ottima Vivendo questa esperienza idea quella di portare un po’ di felimi sono accorto che il Santo cità nella vita monotona di alcune Natale è proprio questo: fare persone. Donare anche solo un paio come Gesù che nascendo nella di ore del nostro tempo in favore di povertà abbraccia tutti, a altri è un’ opera semplice e grande partire dagli ultimi.” che tutti possiamo fare. Tante volte ci pesa uscire dalla nostra routine per fare qualcosa di diverso ma cre- È bello sapere che iniziative semplici come questa riescono a portare felidetemi, ne vale davvero la pena. cità e farci riflettere sul vero signifiDon: Cosa avete fatto concreta- cato del Natale.

// Rubrica

a cura dei GxC

COSA GUARDIAMO STASERA? // Titolo:

War Room, Le armi del cuore

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ar Room, l’ultima offerta della coppia di fratelli cristiani Alex e Stephen Kendrick, si concentra su una coppia di colore dell’alta borghesia il cui lavoro redditizio permette loro di costruire un’attraente facciata pubblica per coprire problemi sempre più profondi nel loro rapporto e nella vita spirituale. Mentre la coppia arriva sull’orlo del divorzio e della possibile implosione professionale, la moglie incontra una donna anziana carismatica e devota che la convince del fatto che tutti i problemi della coppia non sono altro che attacchi di Satana. Spronata dall’incoraggiamento della donna, la moglie trasforma una stanza della sua casa in una “camera di guerra” (da cui il titolo del film), dedicata alla preghiera, definita:“arma potente”. Quando la fonte spirituale dei problemi della coppia viene svelata e attaccata con la preghiera, le cose iniziano miracolosamente a migliorare. Buona Visione www.parrocchiabovolone.it


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articoli

inoltrato nel bosco dove regna la pace, il silenzio e puoi incontrare Dio. Visitando questi luoghi abbiamo conosciuto meglio la persona di Francesco, un uomo che per amore Sabato 19 novembre sotto un' insistente pioggerellina io e la mamma siamo usciti di Dio e dei fratelli ha lasciato tutto di casa molto presto: sul piazzale Scipioni ci aspettava il pullman per andare ad e ha vissuto in povertà e umiltà; un Assisi. esempio per noi a godere delle picppena arrivati Don Damiano ha visitare la bellissima Basilica di San cole e a vivere con un cuore pure e celebrato la messa nella basilica Francesco con i suoi meravigliosi af- semplice. di Santa Maria degli Angeli e subito freschi e quella di Santa Chiara con Ringraziamo il Signore Gesù dopo un frate ci ha spiegato un po' il crocifisso che ha parlato a Franceper questa bella esperienza e di cose interessanti sulla vita di San sco. per averci fatto sentire parte di Francesco. Dentro questa chiesa c'è Domenica con dei taxi abbiamo una comunità cristiana viva e la Porziuncola, la piccola chiesetta raggiunto la chiesetta e il convensempre in cammino. che il Santo ha riparato, il roseto sen- to di San Damiano dove ha vissuto za spine e il luogo dove è morto. Chiara con le sue compagne. BellisNel pomeriggio siamo andati a simo anche l'Eremo delle carceri

// Pellegrinaggio

a cura di Simonetta e Diego

Alla scoperta di San Francesco

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// Rubrica

a cura di Rita Rossato

Rita Ti consiglia un libro // Titolo:

Gli occhi della Gioconda

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hi meglio della Gioconda può conoscere Leonardo? Questo dipinto rappresentava per il genio rinascimentale una persona cara e se l'è sempre portato con sé, nei vari viaggi, fino in Francia dove è morto! Angela, in questo libro divulgativo e quindi scritto in modo semplice e scorrevole, immagina che la Gioconda stessa racconti la vita di Leonardo così come l'ha vissuta: a Firenze, a Milano, a Mantova, a Urbino...Racconta ciò che ha visto con i suoi occhi: come erano i paesi e le città, come era la vita dei ricchi nelle corti e quella della gente al loro servizio,come vestivano, come curavano il loro corpo. Parla delle macchine stupefacenti costruite da Leonardo (persino un robot!),delle sue relazioni mostrandone il genio ed il volto umano. E' un bel libro da leggere per togliersi molte incertezze su questo personaggio così famoso e "chiacchierato" e per fare un bel regalo. Buona lettura,come sempre RR www.parrocchiabovolone.it


Vita parrocchiale 2017

calendario 7

EVENTI E NEWS PARROCCHIALI

Gennaio

2017 DOM 1 LUN 2 MER 4 GIO 5 VEN 6

orari Sante messe Vespertina del Sabato sera:

MARIA SS. MADRE DI DIO

19:00

Campo delle medie a Giazza

7:30 - 9:00 - 10:15 - 11:30 - 18:30

Festive:

21.00 Genitori dei Battesimi in Sala Blu EPIFANIA DEL SIGNORE

Feriali: 7:30 - 19:00

orari libreria parrocchiale

BATTESIMO DEL SIGNORE 10.15 Santa Messa con i battezzati del 2016 11.30 Battesimi

Lunedì: 10:00 - 12:00; 16:00 - 18:30

21.00 Adorazione Eucaristica Comunitaria

Martedì: 9:00 - 12:00; 15:30 - 18:30

20.30 Formazione Catechiste di tutte le classi

Mercoledì: 9:00 - 12.00; 15:30 - 18:30

21.00 Preghiera giovani in diocesi

Giovedì: 9:00 - 12.00; 15:30 - 18:30

DOM 15

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 09.30 Incontro genitori di 2° media – cresimandi

Venerdì: 9:00 - 12.00; 15:30 - 18:30

VEN 20

15.00 Celebrazione riconciliazione 1° media 16.00 Celebrazione riconciliazione 4° elementare

Domenica: 8:30 - 12:00; 16.00 - 18:15

VEN 20 DOM 22

SEMINARIO DI NUOVA VITA

DOM 22

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 15.00 Incontro del Vescovo con i cresimandi del nostro vicariato

DOM 8 MER 11 GIO 12 VEN 13

MER 25 GIO 26

20.45 Riunione Bar 20.30 Formazione Catechiste di tutte le classi

VEN 27

15.00 Celebrazione riconciliazione 2° media 16.00 Celebrazione riconciliazione 5° elementare

DOM 29

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 09.30 Genitori di 4° elementare – prima Comunione 15.00 Videogioca Ragazzi

infografica del mese

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FORME di Preghiera

BENEDIZIONE E ADORAZIONE RICHIESTA INTERCESSIONE RINGRAZIAMENTO LODE Noi riconosciamo la nostra dipendenza da Dio

Chiediamo a Dio per I beni fisici e spirituali

Facciamo le richieste per aiutare altre persone

Ringraziamo Dio per tutto quello che fa per noi

Esprimiamo il nostro amore per Dio

Sabato: 9:00 - 12:00; 16.00 - 18:30

calendario confessioni I nostri sacerdoti sono presenti nei seguenti giorni dalle 16:00 alle 19:00: Lunedì: don Alberto Martedì: don Giorgio Mercoledì: don Damiano Venerdì: don Elio

Redazione del Giornalino Giovani per la Comunicazione: Andrea Castellini Edoardo Bordoni Edoardo Ferrarini Elena Segala Enrico Vincenzi Francesca Padoanello Giovanni Tregnago Giulia Venturi Silvia Schiesaro Sirio Bedoni Micaela Modenese Grafica e impaginazione: Bordoni Edoardo Collaboratori: Rita Rossato, Angiolina Pasini.

Contatti Telefono: 045 7100063 Indirizzo: Via Carlo Alberto, 2 Bovolone VR E-mail: vitaparrocchiale@parrocchiabovolone.it Sito Web: www.parrocchiabovolone.it

Stampa Mediaprint.srl www.parrocchiabovolone.it


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ANAGRAFE PARROCCHIALE Battesimi NEGRI ISAAC di Mattia e Calamusa Sara

PERAZZANI PIETRO di Simone e Marigo Silvia

FERRARI VIRGINIA di Eddy e Kamberi Xhoana

BATTISTUZZI CHRISTOPHER di Tomas e Stinelli Katiuscia

ROMANO LUCY di Antonio e Novellini Liliana

matrimoni MINOZZI Massimo

PASSIGATO Giulia

defunti BEDOGNA ROSINA di anni 90 FAGNANI GIANCARLO di anni 79 ROTOLONI GINA di anni 96 CORRADINI CARLO PIETRO di anni 89 PERANDINI RAFFAELLA di anni 86 BISSOLI MARGHERITA di anni 89

Buon 90° compleanno

di Matrimonio 50° Anniversario Tanti Auguri

Buon 96° compleanno

Buon 90° compleanno

Carina - dai tuoi nipoti

di Matrimonio 55° Anniversario Vignato Giuseppe e Patuzzo Maria

Padovani Lina

Rineo Albertina

Sede Amministrativa: Via Roma, 2 - Bovolone (Vr) Sito Web: www.bancaveronese.it Telefono: 045 6992211 Fax: 045 6901023 Email: info@bancaveronese.it


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