Aprile 2017

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volone.it parrocchiabo

n°222

// APRILE 2017

ita V Parrocchiale

Seguici su: Sono il cireneo che condivide il peso della croce; sono le donne che con Maria non hanno paura di seguire il Maestro; sono il centurione che vede e crede; sono il buon ladrone, Ogni volta che mi ritrovo a pensare e a meditare il mistero pasquale, so di accostarmi al cuore che pentendosi chiede il paradiso; della nostra fede, del nostro credo. sono il discepolo amato, che solo giorno, con la mia vita, rivivo il miste- con la Madre è ai piedi della croce a ro pasquale. Mi accorgo che mi trovo raccogliere il testamento del Signore ora nell'uno, ora nell'altro personag- moribondo. È un continuo alternarsi di persogio, come su un'altalena. Sono tra la folla che, stendendo il naggi a rappresentare l'eterno conflitsuo mantello e agitando rami di pal- to tra il bene e il male. ma, grida Osanna; quella stessa folla che presto sparirà, che non osannerà • Quante volte cadiamo nel male anziché perseverare nel bene? più, che condannerá. Sono nell'intimità del cenacolo, Pasqua è passaggio. È un invito a seduto a mensa con lui, il Maestro. Sono Giovanni il discepolo amato passare dal male al bene, dal buio alla e che ama, che pone il capo sul suo luce, dalla tristezza alla gioia. Il Sepolcro è ormai vuoto! L'Anpetto, per ascoltare il suo cuore. Sono nuncio è di gioia. L'Augurio è di pace. Giuda, che condivide il piatto, ma che Il Messaggio è di speranza. poi tradirá. “Perché cercate tra i morti colui Poi sono nell'orto degli ulivi, invitato a stare con lui, ma incapace di che è vivo?” (La. 24,5). “È risorto, come aveva detto” (Mt. vegliare un'ora sola. E, poi, ancora, mi ritrovo nella sce- 28,6). “Pace a voi” (Gv. 20,19). er entrare più profondamente nel- na più amara e triste. Sono ancora “Non abbiate paura. Ecco io sono la comprensione di questo miste- Giuda, il Giuda che per una ricomcon voi tutti i giorni, fino alla fine del ro, mi lascio andare con la fantasia, pensa effimera e passeggera, vende mondo.” (Mt. 28,10;20) quasi come a voler ricostruire scene chi lo ha chiamato a sé.. E poi sono Pietro, che per paura di un film. Allora tornano alla mia Per me Pasqua sarà morire mente e al mio cuore luoghi diversi, rinnega la fiducia e l'amore ricevuto. a tutte quelle cose che mi E sono il sacerdote, che in maniera scene varie e molteplici personaggi. allontanano dal Signore. Pasqua! Si passa dall'Osanna fe- ipocrita si straccia le vesti. Risorgere a vita nuova. Trovare Poi sono nella folla che, inferocita, stante della domenica delle palme la pace solo in lui. Vivere con la al silenzio e all'intimità adorante del grida “ crucifigge” all'innocente. gioiosa certezza che lui non mi Sono anche Pilato, che per consergiovedì santo, dal drammatico ”crucilascerá solo e che sarà accanto figge” e dalla fuga del venerdì santo al vare il suo posto si lava le mani. a me fino alla fine dei giorni. E sono, ancora, il soldato che persilenzio della tomba, fino allo splendicuote e il ladrone che si prende gioco do bagliore della Risurrezione. Santa Pasqua e auguri di cuore! Provo a rivivere quei momenti, di Lui, del Maestro. E sono, infine, anche Nicodemo, chiedendomi dove mi trovo. Si proprio così, dove mi trovo, perché ogni che riconosce la potenza di Dio.

// Editoriale

a cura di Don Damiano

Santa Pasqua a tutti di cuore

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