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Libri, Arte, Teatro, Musica, Cinema
from Gennaio 2021
by pay50epiu
I CANI DI GERUSALEMME LUIGI MALERBA FABIO CARPI KAPPALAB 144 PAGINE 15,00 EURO
UNA CROCIATA IMMAGINARIA E PACIFICA
Protagonista di una sceneggiatura e di una pièce teatrale, il romanzo torna ora ad essere un libro. Un viaggio, metafisico e picaresco, che il barone Nicomede intraprende girando intorno al suo castello di Renato Minore
Perché andare in guerra, assurda e terribile come tutte quelle sante, se si può tranquillamente inscenare con l’immaginazione un impegno bellico che non vale la pena di intraprendere sul serio? Il barone Nicomede finge di partire con il fido scudiero: in realtà, gira intorno al castello, coprendo gli stessi chilometri che lo separano dalla città difesa dagli infedeli. È la riproduzione pacifica della Crociata, sembra una passeggiata, ma non è una fuga dalla realtà. Diventa un’avventura con risvolti grotteschi e anche drammatici, in un presente storico che immerge i protagonisti in continue avventure e peripezie. La Gerusalemme virtuale risulta ancora più difficile da raggiungere. Dopo aver un po’ vagato nell’universo dei media, come sceneggiatura di un film per la regia di Luigi Malerba e Fabio Carpi (prodotto dalla Tv francese), e come pièce teatrale, “I cani di Gerusalemme” (Kappalab) - quel romanzo visionario e farsesco, di parole e allegorie - torna in libreria in una nuova versione. Un’autentica gemma, a tutti gli effetti rientra nella narrativa cavalleresca, antieroica e picaresca, che Malerba ha coltivato. Il modello “sublime” è Chisciotte e Sancho, impossibile non tenerne conto. Ma nella storia può capitare che si ribalti il rapporto tra padrone e servo. Quando Nicomede cede alla stanchezza e allo sgomento, è il servo che prende in mano la situazione, si autosuggestiona, aiuta il padrone a portare a termine l’impresa. Ciò che è messo in discussione è l’istinto di sopraffazione dietro le grandi decisioni che coinvolgono la collettività e si presentano sotto l’aspetto di crociate ideali. Un romanzo a suo modo anche “metafisico e filosofico”, secondo il curatore Gino Ruozzi che, attraverso l’uso della ragione o della contestazione paradossale, mette in evidenza il valore dell’indipendenza individuale di fronte alle decisioni dei politici. Il sonno della ragione produce mostri, i più pericolosi sono il fanatismo e la violenza.
ATLANTE TASCABILE DELLE ISOLE REMOTE
Judith Schalanky Bompiani 240 pagine Prezzo: 25 euro “Alle cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò”, alle storie immaginarie e insieme reali che vi sono legate, Judith Schalanky ha dedicato un fortunato, splendido catalogo che ora torna in una nuova e ampliata versione: è l’Atlante tascabile delle isole remote che, in un’epoca di congestione turistica, quando sono continuamente disintegrati gli spazi e i tempi della lontananza, ci restituisce alla poetica cartografica del viaggio mentale con un libro che tanto sarebbe piaciuto a Calvino o a Borges. Trindade, Howland, Socorro, Deception… È un viaggio alla ricerca di punti sperduti negli spazi bianchi delle cartine, un percorso di comprensione e documentazione. Storia e leggenda per cinquanta fazzoletti di terra, lambiti e schiaffeggiati da uno sterminato mare d’acqua, del tutto inaccessibili, non a portata di telecomando e di Google Earth.
Importante retrospettiva dell’artista americano, che si muove in un universo iper pop, patinato e luccicante, apoteosi della lezione di Andy Warhol
JEFF KOONS: IL NUOVO MICHELANGELO?
di Ersilia Rozza

Il commediografo Neil Simon ebbe a scrivere: «Se non si rischiasse nella vita, Michelangelo avrebbe dipinto il pavimento della Cappella Sistina». Jeff Koons, l’artista vivente più “caro” al mondo - il suo Rabbit, un giocattolone di metallo alto un metro, ha realizzato in asta, nel 2019, oltre 91 milioni di dollari -, qualche rischio se l’è preso, a partire dalla fine degli Anni ’70, quando mise in mostra oggetti come aspirapolvere o teiere dentro bacheche illuminate da neon. Da allora la sua escalation è stata inarrestabile, grazie all’ambiguità di opere accattivanti e rassicuranti, immediate e appariscenti, che sono finite esposte nei musei come un indicatore della realtà attuale: superficiale, glamour e spesso infantile. Realizzate sempre con assemblage ai limiti del kitsch, che, partendo dal ready made di Marcel Duchamp e la pop art di Andy Warhol e giocando con l’iperbole iperrealista, arrivano a sfiorare il surreale per catturare la vita, criticare il consumismo e insieme suggerire il sogno e l’introspezione. Ce lo ricorda la bella mostra fiorentina del “nuovo Michelangelo”, parola del curatore Joachim Pissarro, fin dalla Ballon Monkey blu, ingrandimento di quasi 4 metri di una scimmietta fatta con un palloncino gonfiabile posto nel cortile. Si intitola Shine, “lucentezza”, a rammentare l’amore di Koons per le superfici traslucide, il suo utilizzo di metalli, plastiche e ceramiche smaltate, che raffigurano, in un progressivo aumentare delle dimensioni, cuori impacchettati, delfini volanti, passerotti giganti, Hulk urlante che suona una megatuba, e anche ballerine degasiane, Proserpina desnuda e copie di opere classiche, con l’aggiunta di una sfera di vetro.
Informazioni sulla mostra:
Palazzo Strozzi Piazza Strozzi, Firenze Orario: 10/20 (giovedì 10/23) Biglietti: € 15; ridotto € 12 (over 65, under 30, convenzioni); ridotto € 5 (ragazzi dai 6 ai 18 anni compresi); gratuito per under 6, portatori di handicap con accompagnatore e guide.
www.palazzostrozzi.org Fino al 30 gennaio
DA NON PERDERE
TORINO Giovanni Fattori
Dalle tele di grande formato alle tavolette e le acqueforti, dalla sperimentazione macchiaiola alle opere dell’età matura, la retrospettiva Fattori. Capolavori e aperture sul ’900 corre cronologicamente, rivelando acutezza e innovazione dell’artista toscano, tra i massimi del nostro ’800.
GAM Fino al 20 marzo
ALBA (CN) Alberto Burri
Burri. La poesia della materia titola la mostra che Alba dedica al geniale artista umbro. I suoi cicli, “Catrami”, “Muffe”, “Sacchi”, “Combustioni”, “Legni”, “Ferri”, “Plastiche”, “Cretti”, “Cellotex”, “Neri”, mostrano la poesia dell’informe.
Fondazione Ferrero Fino al 30 gennaio

SU IL SIPARIO! VA IN SCENA L’ENTUSIASMO DELLA RINASCITA
Ricca, diversificata e con protagonisti di grande livello, anche internazionali, la nuova stagione annunciata
Fra tradizione e innovazione, ha ripreso completamente vita la stagione teatrale della Pergola di Firenze e del Teatro Era di Pontedera. La grande attenzione al pubblico e la rilevante qualità degli spettacoli confermano la bontà del percorso di approfondimento culturale messo in atto dalla Fondazione Teatro della Toscana. Il teatro, quindi, diventa più che mai un elemento pulsante della società, uno spazio di incontro e arricchimento dove poter seguire corsi di formazione, laboratori, iniziative collaterali, eventi speciali, sperimentazione e ricerca teatrale. Articolati, differenziati e apprezzabili i cartelloni che prevedono quindici spettacoli alla Pergola e otto all’Era, fra classici, nuova drammaturgia, teatro civile con uno sguardo oltre confine. In scena al Teatro della Pergola fino al 2 il testo di Edoardo Erba, Il marito invisibile, con le divertenti Maria Amelia Monti e Marina Massironi. Dall’11 al 16, Monica Guerritore in una grande prova d’attrice con L’anima buona di Sezuan. Segue, dal 18 al 23, Fabrizio Gifuni in un suo struggente lavoro di drammaturgia, Con il vostro irridente silenzio. Studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro. Il titolo racconta già tutto… Passando al Teatro Era, l’8 e il 9 ritroviamo l’esilarante commedia Il marito invisibile, per poi passare allo spettacolo Marjorie Prime (13-14), con Ivana Monti nei panni dell’ottantenne protagonista. Testo finalista al Premio Pulitzer 2015, tocca il delicato argomento dell’Alzheimer nella vecchiaia, affrontato attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Potrà quest’ultima aiutare davvero l’essere umano?
EVENTI
ROMA Si torna a sognare…
«E a lavorare!» Lo afferma Massimo Romeo Piparo riaprendo il teatro che dirige, il Sistina, e lo fa col suo musical, Mamma Mia! Finalmente… Fino al 9 sogneremo con le canzoni degli Abba e gli amatissimi Luca Ward, Paolo Conticini, Sergio Muniz, Sabrina Marciano. Cast di trenta artisti e orchestra dal vivo.
Info: 064200711
NAPOLI Per non dimenticare
Mario Martone firma la regia al Mercadante de Il filo di Mezzogiorno di Goliarda Sapienza, scrittrice per troppo tempo misconosciuta, considerata oggi fra le principali autrici letterarie del secolo scorso. Scritto nel 1969, racconta il percorso psicanalitico intrapreso. Interpretato da Donatella Finocchiaro e Roberto De Francesco, dal 5 al 16.
Info: 0815513396

di Raffaello Carabini IL K-POP, QUESTO (S)CONOSCIUTO, NON È SOLO BTS
La musica pop della Corea del Sud sta invadendo il pianeta. I suoi campioni sono i BTS della hit “Dinamyte”, ma sono numerosi gli artisti pronti a scalare le classifiche mondiali
Non sono uno dei fenomeni che l’industria musicale crea ogni anno, destinatari gli adolescenti e abbandonati dopo poco. I coreani BTS, dal 2017 - quando il loro tour statunitense raccolse tutti sold out -, continuano a mietere successi. Sono stati i più premiati agli ultimi MTV Ema Awards e i Coldplay li hanno voluti nella formidabile My Universe. Non solo, i Bangtan Sonyeondan, ovvero “boy scout a prova di proiettile”, contro gli stereotipi negativi che, come proiettili, puntano gli adolescenti per minarne i valori, hanno spostato l’attenzione di molti, non solo giovanissimi, verso il K-Pop, il pop della Corea del Sud. Non la meteora Psy e la sua Gangnam Style, ma uno stile sorretto da discografici che preparano le nuove stelle dai 10/11 anni con stage lontani dalle famiglie a cantare e ballare, per creare nuovi voice oppure rapper o dancer o centro, il più versatile, o semplicemente visual, il più attraente, di band rigorosamente al femminile o al maschile, che propongono show pieni di colori, scenografie computerizzate, folli dress code e luci da luna park. Possono sembrare tutte uguali, ma ognuna sviluppa un suo concept sonoro, discorsivo e visuale. Dai Monsta X, i primi a incidere un cd tutto in inglese, ai tecnologici NCT 127, dai romantici TxT ai bollenti Everglow, dalle multicolori Aespa ai duri EXO, dalle effervescenti Twice alle CLC, che hanno iniziato per strada raccogliendo fondi per bambini disabili, e agli NCT U, con membri variabili a seconda della canzone.

ROGER TAYLOR, A 40 ANNI DAL DEBUTTO Il batterista dei Queen, Roger Taylor, è tornato con un nuovo lavoro da solista quarant’anni dopo l’album d’esordio Fun In Space. Outsider, questo il titolo, propone canzoni ispirate dal lockdown, tra cui il singolo con KT Tunstall sulla sopravvivenza, alcuni testi politicizzati, la cover di The Clapping Song, una hit degli Anni ’60. In tour proporrà anche le canzoni della band che gli ha dato la fama.
ORCHESTRA JAZZ

DINO BETTI VAN DER NOOT, NUOVO CD «Ho compiuto 85 anni e sono sopravvissuto a una pandemia che non avrei mai pensato di incontrare. Per mesi non sono riuscito a scrivere neanche una nota, poi improvvisamente ce l’ho fatta. Mi sono ribellato e ho composto questo cd, The Silence Of The Broken Lute, che racconta i miei diversi stati d’animo, le mie reazioni emotive a un’emergenza inimmaginabile. Quattro nuovi brani e una vecchia composizione degli Anni ’80 portatrice di speranza». Ottimo jazz orchestrale da ascoltare con attenzione.
FILM IN USCITA
COMMEDIA
IL CAPO PERFETTO Regia:
Fernando Leòn
con:
Javier Bardem, Almudena Amor, M. Solo
Capelli d’argento e sorriso sornione per Javier Bardem (Blanco), che in questo film è il proprietario di un’azienda in lizza per un premio. Per vincere e mantenere alta la produttività, il boss farà di tutto per accontentare i lavoratori. Ma mentre i giorni dell’ispezione si avvicinano, la tensione di Blanco sale al punto da inanellare una serie di esilaranti disastri.
FANTASY, SCI-FI
MATRIX: RESURRECTIONS Regia:
Lana Wachowski
con:
Keanu Reeves e Carrie Ann-Moss
K. Reeves (Neo) e C. Ann-Moss (Trinity) tornano in Matrix per riportare il protagonista nella realtà. Neo, preda di visioni, crede di essere pazzo. In effetti, è l’unico a non essere vittima della tecnologia, che ha trasformato il telefonino in un’estensione del sé. Pillola rossa o pillola blu? A voi la scelta.

Monica Bellucci smette i panni dell’icona di bellezza e sensualità, per vestire la palandrana della megera buona nel prequel della briosa commedia campione d’incassi nel 2018
Dare della befana a Monica Bellucci? Succede, ma solo sul grande schermo. La sensuale e carismatica attrice umbra è la protagonista del film di Paola Randi in cui torna a vestire i panni della maga dopo l’esperienza fatta nel film I Fratelli Grimm e l’incantevole strega. La Befana vien di notte 2 - Le origini, prequel della fortunata commedia fantasy del 2018 con Paola Cortellesi, racconta come ebbe inizio la leggenda della vecchina che scende dal camino col sacco in spalla, per lasciare giocattoli o carbone ai bimbi. Siamo nel XVIII secolo. Paola (Zoe Massenti), ragazzina che vive per strada grazie a piccole truffe ed espedienti, si trova a intralciare i piani del perfido barone De Michelis (Fabio De Luigi) il quale, oltre ad essere un uomo avido di potere, nutre un profondo odio per le streghe. Accanto al cinico barone c’è il sodale Marmotta (Herbert Ballerina), uomo fidato ma costantemente vessato. Quando il perfido De Michelis ordina di mettere al rogo Paola accusandola di stregoneria, la maga bianca Dolores - potentissima e protettrice dei bambini - entra in azione salvando la ragazzina dalle fiamme. Tra le due, entrambe dotate di un cuore buono e potente, s’instaura un sodalizio che prevede un apprendistato fatto di pozioni magiche, trasformazioni e qualche guaio. Ma il destino di Paola sarà leggendario. Nel cast Alessandro Haber e Corrado Guzzanti.
Regia: Paola Randi Genere: commedia