Cultura
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I CANI DI GERUSALEMME LUIGI MALERBA FABIO CARPI KAPPALAB 144 PAGINE 15,00 EURO
UNA CROCIATA IMMAGINARIA E PACIFICA
Protagonista di una sceneggiatura e di una pièce teatrale, il romanzo torna ora ad essere un libro. Un viaggio, metafisico e picaresco, che il barone Nicomede intraprende girando intorno al suo castello di Renato Minore Perché andare in guerra, assurda e terribile come tutte quelle sante, se si può tranquillamente inscenare con l’immaginazione un impegno bellico che non vale la pena di intraprendere sul serio? Il barone Nicomede finge di partire con il fido scudiero: in realtà, gira intorno al castello, coprendo gli stessi chilometri che lo separano dalla città difesa dagli infedeli. È la riproduzione pacifica della Crociata, sembra una passeggiata, ma non è una fuga dalla realtà. Diventa un’avventura con risvolti grotteschi e anche drammatici, in un presente storico che immerge i protagonisti in continue avventure e peripezie. La Gerusalemme virtuale risulta ancora più difficile da raggiungere. Dopo aver un po’ vagato nell’universo dei media, come sceneggiatura di un film per la regia di Luigi Malerba e Fabio Carpi (prodotto dalla Tv francese), e come pièce teatrale, “I cani di Gerusalemme” (Kappalab) - quel romanzo visionario e farsesco, di parole e allegorie - torna in libreria in
ATLANTE TASCABILE DELLE ISOLE REMOTE Judith Schalanky Bompiani 240 pagine Prezzo: 25 euro
una nuova versione. Un’autentica gemma, a tutti gli effetti rientra nella narrativa cavalleresca, antieroica e picaresca, che Malerba ha coltivato. Il modello “sublime” è Chisciotte e Sancho, impossibile non tenerne conto. Ma nella storia può capitare che si ribalti il rapporto tra padrone e servo. Quando Nicomede cede alla stanchezza e allo sgomento, è il servo che prende in mano la situazione, si autosuggestiona, aiuta il padrone a portare a termine l’impresa. Ciò che è messo in discussione è l’istinto di sopraffazione dietro le grandi decisioni che coinvolgono la collettività e si presentano sotto l’aspetto di crociate ideali. Un romanzo a suo modo anche “metafisico e filosofico”, secondo il curatore Gino Ruozzi che, attraverso l’uso della ragione o della contestazione paradossale, mette in evidenza il valore dell’indipendenza individuale di fronte alle decisioni dei politici. Il sonno della ragione produce mostri, i più pericolosi sono il fanatismo e la violenza.
“Alle cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò”, alle storie immaginarie e insieme reali che vi sono legate, Judith Schalanky ha dedicato un fortunato, splendido catalogo che ora torna in una nuova e ampliata versione: è l’Atlante tascabile delle isole remote che, in un’epoca di congestione turistica, quando sono continuamente disintegrati gli spazi e i tempi della lontananza, ci restituisce alla poetica cartografica del viaggio mentale con un libro che tanto sarebbe piaciuto a Calvino o a Borges. Trindade, Howland, Socorro, Deception… È un viaggio alla ricerca di punti sperduti negli spazi bianchi delle cartine, un percorso di comprensione e documentazione. Storia e leggenda per cinquanta fazzoletti di terra, lambiti e schiaffeggiati da uno sterminato mare d’acqua, del tutto inaccessibili, non a portata di telecomando e di Google Earth. gennaio 2022 | www.spazio50.org
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