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Recovery Plan

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DENTRO LA NOTIZIA

GLI OBIETTIVI L’Europa di domani

La cifra totale del Recovery Fund messa a disposizione dall’Unione Europea per gli Stati membri che ne faranno richiesta, è di 750 miliardi: 360 in crediti, 390 in sovvenzioni. L’Italia, che insieme a Spagna e Polonia riceverà la fetta più alta, dovrebbe ottenere 81 miliardi in sovvenzioni e 127 miliardi in crediti. L’obiettivo del Fondo è favorire il ritorno alla crescita economica degli Stati a seguito della crisi scatenata dalla pandemia, e prepararli ad affrontare il futuro. Il 30% delle risorse dovrà essere destinato alla difesa del clima, ed altre alla digitalizzazione. Evitare gli sprechi, arginare la corruzione, contenere la burocrazia. Solo così i fondi europei destinati all’Italia potrebbero essere il salvagente sperato

RECOVERY PLAN: I TANTI TIMORI DEGLI ITALIANI di Rachele Randon

SI CHIAMA “PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA” ED È IL PROGRAMMA EUROPEO DI INVESTIMENTI. L’obiettivoè rilanciare le economie nazionali tramite le risorse del Recovery Fund, risorse messe a disposizione dall’Unione Europea a favore degli Stati membri duramente colpiti dalla pandemia da Covid-19. 750 miliardi di euro la cifra globale stanziata, 208 i miliardi che dovrebbero essere destinati al nostro Paese. Ma l’Italia come dovrebbe utilizzare i soldi del Recovery Fund? E quali sono i timori più diffusi su come essi verranno spesi? Queste e altre domande sono la base dello studio curato dal Censis, La certificazione accreditata al servizio del Recovery Plan, per l’Osservatorio Accredia. Il 56,4% dei nostri concittadini ritiene che i fondi dovrebbero essere spesi velocemente, seguendo il rispetto delle regole e attraverso canali affidabili; il 75,5% teme, invece, che spenderli in fretta possa causare una riduzione dei controlli, dando il via libera all’illegalità. Per il 30,4% lo Stato dovrebbe effettuare controlli scrupolosi, anche se questi dovessero rallentare l’attuazione del PNRR. Non manca, però, una percentuale, il 6,5% degli intervistati, secondo la quale i controlli vanno eliminati del tutto, così da poter spendere velocemente il budget assegnato al nostro Paese. Il 65,7% del campione ha il timore che i progetti contenuti nel PNRR, approvato dal Parlamento, non siano tra i migliori; il 65% teme che alla fine i fondi ricevuti verranno spostati su progetti non prioritari per i cittadini, mentre l’80,4% è preoccupato dalle pressioni che potrebbero esercitare le lobby sulla distribuzione del denaro, così da favorire pochi a scapito dei cittadini. Il 75,8% degli italiani crede che l’eccesso di burocrazia possa rallentare la fruizione delle risorse.

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