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I misteri dell’archeologia marina Francesco Torre

Ho insegnato Geoarcheologia alla Libera Università di Trapani dal 1980 al 1987 nell’ambito del corso di Beni Culturali. Allora ebbe un gran successo. Continuai a studiarla e ad applicarla, come geologo nella Sezione Archeologica presso la Soprintendenza Geoarcheologia presso l’Università di Bologna. Ma quanto importante fosse per lo sviluppo e l’economia professio americani durante l’ultima spedizione del 1997 presso il Banco Skerki, alla quale ho avuto la fortuna di partecipa e di un sommergibile nucleare della Marina Militare Americana, rimanendo, in quest’ultimo, per tre giorni e tre notti alla profondità di 800 metri, ho potuto studiare i fondali marini e capi-

LA STORIA NELLE PROFONDITÀ MARINE

L’avventurosa spedizione del sommergibile nucleare NR-1 ha portato alla luce, tra le altre cose, al largo della costa siciliana

di Francesco Torre

re - oltre che esserne testimone oculare - come cominciano a formarsi a queste profondità i sedimenti, embrioni di quello che saranno in futuro le nostre imponenti formazioni calcaree, le montagne. La pioggia di plancton che, illuminata, si vedeva cadere dall’alto, era una scena alla quale qualsiasi geologo al mondo avrebbe desiderato assistere. Eravamo in presenza del “big bang” della futura formazione geologica. Mentre miliardi e miliardi di gusci di plancton si andavano depositando pressione era che tutto rimanesse piatto e senza spessore. Pensate che ogni

mille anni il fondo aumenta di un solo centimetro. Il sommergibile avanzava a 2 nodi l’ora mentre io, appiccicato all’oblò, andavo incontro ad ogni sorta di meraviglia: relitti di navi, anfore, valli, dossi, grosse buche scavate dalle balene che si adagiavano sul fondo; e ancora tutto piatto per miglia e miglia, in un silenzio tombale, squarciato soltanto dal bip del sonar di bordo. Tutto ciò che si vede a quelle profondità è meraviglioso, dalla nascita di un nuovo vulcano alla terrificante apparizione vicino l’oblò di un pesce abissale. La luce si perde a 350 metri circa, dopo comandano le luci di bordo. Il sottomarino esplora il fondo stando a circa tre metri dallo stesso, ma poggiandosi e avanzando sui fondali, tramite ruote, quando è necessario osservare più da vicino. L’impressione è quella di essere sulla luna e la spedizione è paragonabile a quella spaziale. L’acqua attorno ai relitti delle navi scoperte era limpida e cristallina, sebbene questi fossero nascosti nel buio perpetuo. Una nave affondata è un momento del tempo racchiuso nelle profondità del mare, la sua animazione è stata solo sospesa. NR-1 è stato - prima di andare in pensione qualche anno fa -, il più sofisticato sottomarino esistente al mondo (nella foto in basso). Lungo 44,5 metri, con un diametro di 3,8 metri e un dislocamento in immersione di 400 tonnellate, spinto da due motori a propulsione nucleare, poteva raggiungere la profondità di 1.000 metri circa. Poteva rimanere in immersione per un tempo illimitato, dipendente soltanto dalle provviste e dal cibo che può imbarcare. Alcune caratteristiche, uniche per un sottomarino a potenza nucleare, sono le ruote di profondità retrattili che gli permettono di muoversi sul fondo, tre oblò (con uno spessore di 10 centimetri) per l’osservazione diretta dei fondali, proiettori esterni; e ancora, 17 telecamere oltre a diverse macchine fotografiche per studi di profondità, un braccio meccanico per il recupero di oggetti del peso di oltre 400 chili, un manipolatore che poteva essere impiegato per afferrare e tagliare materiali. NR-1 era anche equipaggiato con sofisticatissimi sonar e computer utili per la navigazione, la comunicazione, l’ubicazione e l’identificazione di oggetti. I sonar potevano operare in 11 differenti modi, rilevando una vastissima area attorno al sottomarino e costruendo la forma di strutture sepolte sotto il fango del fondo marino. Altre caratteristiche ad alta tecnologia e possedute soltanto dal NR-1 sono “top secret”. Questa spedizione scientifica aprì una nuova era per lo studio dell’archeologia di mare profondo, ma i rischi che si corrono sono tantissimi. Due sottomarini nucleari, prima della costruzione di questo, sono scoppiati per la forte pressione e centinaia di uomini sono periti in fondo all’oceano. Noi eravamo consapevoli di ciò ma nessuno ne parlava. La pressione a quella profondità è poco meno di una tonnellata per centimetro quadro, il che significa che, se dovesse succedere qualcosa, gli uomini a bordo diventerebbero “marmellata”. La spedizione nasce nel 1988, quan-

do Robert Ballard, lo scopritore del Titanic, inizia lo studio di navi ameri durante la Seconda Guerra Mondiale nel mar Mediterraneo. Durante la ricerca, Ballard scopre un vulcano sommerso e poi il relitto di una nave romana, denominata ISIS, a 70 miglia al largo delle Coste siciliane, cioè in acque internazionali. Nel 1989 inizia gno del 1997. Sono state scoperte 8 navi, con migliaia di manufatti, che abbracciano un arco di tempo di circa 2mila anni di storia dell’uomo, adagiate su un fondale di circa 800 metri lungo una antica rotta commerciale. Si trattava di 5 navi del periodo dell’antica ’700-primi ’800 e due navi risalenti que basse vengono fatti a pezzi per l’urto contro zone rocciose, o vengono incrostati di coralli, o sono saccheggiati dai sub o dai pescatori con reti a strascico, questi relitti di mare profondo sono coperti solamente da una ad oggi non sono mai stati toccati da essere umano. Il relitto più vecchio era di particolare importanza, in quanto uno dei pochi e più antichi relitti di navi Romane mai scoperti, datato tra il tardo II secolo a.C. e l’inizio del I secolo a.C. Esso giaceva indisturbato, con la maggior parte dei manufatti intatti. I resti visibili fecero pensare ad una nave di circa 30 metri di lunghezza, con due stive cariche sia nella zona di prua che di poppa. L’eccezionale e varia collezione di manufatti includeva un assortimento di arnesi da cucina e altri manufatti domestici, bronzi pregiati della nave, due pesanti ancore di piombo e alme vino, olio di oliva, salsa di pesce e per conservare frutta. Sono stati rinvenuti altri 3 relitti probabilmente datati dal I secolo d.C. Uno di loro portava un carico pesante di marmo di alta qualità, formato da blocchi di granito tagliati in modo irregolare, forse in posto, all’arrivo. Erano ammassati accuratamente in almeno due strati in una sezione quadra centrale della stiva, includevano anche 2 colonne monolitiche, larghi blocchi irregolari e un vasto assortimento di oggetti da cucina. Campionare gli splendidi oggetti da cucina conservati nel relitto è stato come andare a fare shopping in un punto vendita di utensili da cucina dell’antica Roma. Si pensò che le navi, sparpagliate su un’area di 20 miglia ad improvvise tempeste che frequentemente avvengono nel Mediterraneo, trasformando questa parte della regione in un “triangolo delle Bermude”.

Il professor Francesco Torre, a sinistra, accanto a Robert Ballard, scopritore del Titanic.

Il progetto “Skerki Bank Project” è Submergence Sistems; dal National Geographic Television, dal National Geographic Society’s Committee for Research and Exploration; dalla Kaplan Fund, una fondazione di di alta tecnologia. Fino ad ora aveva E ancora, la Sun-Star Electric Inc. e fondazioni private e privati donatori. Un supporto per il team degli archeologi è venuto dalla University of Boston, University of Victoria, British Columbia, Joukowsky Foundation e da professori privati facenti università americane. L’anno successivo, la spedizione si tra diare la storia del Diluvio Universale. Ma ne parleremo un’altra volta.

L’ARMATURA CONTRO I VIRUS SI CHIAMA VACCINO

Se abbiamo la possibilità di proteggerci perché non sfruttarla? Molti batteri lasciano infiammazioni latenti nel nostro corpo anche a distanza di anni, mettendo in serio pericolo la nostra salute. Ecco perché vaccinarsi è la scelta più giusta da fare

di Giovanna Dall’Ongaro

Se non incontra ostacoli, nessuna barriera, nessun intralcio sul suo percorso, il fuoco avanza, brucia, e lascia il segno inconfondibile del suo passaggio. Non è un caso che l’herpes zoster, venga comunemente chiamata “fuoco di Sant’Antonio”: le fiamme ardono all’interno dell’organismo provocando dolori forti e debilitanti, sono difficili da spegnere e possono procurare danni a lungo termine anche gravi. Soprattutto nelle persone over 65 che hanno un sistema immunitario indebolito. Non tutti sanno che esiste un modo efficace per evitare di “finire sul rogo” acceso dalla riattivazione di un virus, quello della varicella, rimasto a lungo silente: il fuoco di Sant’Antonio si può prevenire con un vaccino gratuito a carico del Servizio Sanitario Nazionale e fortemente raccomandato per chi ha superato i 65 anni di età. Il vaccino può essere somministrato in maniera indipendente in qualsiasi stagione dell’anno oppure co-somministrato in concomitanza con il vaccino contro l’influenza stagionale, con il vaccino contro lo pneumococco e con il vaccino contro tetano-difterite-pertosse. Secondo Italia Longeva, l’associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva del Ministero della Salute, circa 1 adulto su 3 è a rischio di sviluppare la dolorosa infezione. Il virus della varicella avuta da bambini resta latente nell’organismo, a livello del sistema nervoso, e può tornare in azione quando le difese immunitarie si abbassano, come accade con l’avanzare dell’età. È allora che si è più esposti al rischio di ammalarsi anche con complicanze gravi. Il 25% dei pazienti sviluppa infatti la nevralgia post-erpetica, caratterizzata da un dolore talmente intenso da comportare anche una perdita permanente di indipendenza. Se l’infezione colpisce il nervo ottico, poi, c’è il rischio di una riduzione permanente della vista, mentre il coinvolgimento del nervo facciale, vicino all’orecchio, può causare paralisi facciale e perdita dell’udito. «Sull’herpes zoster c’è un enorme vuoto comunicativo che si traduce in una

bassa percezione del rischio di ammalarsi e della potenziale gravità della malattia, nella scarsa conoscenza dell’esi 65enni. Dinanzi alla minaccia dell’herpes zoster sulla salute e l’autonomia degli anziani, il vaccino rappresenta uno strumento “salva-qualità di vita”, e per questo importante al pari delle più note vaccinazioni raccomandate per i soggetti fragili», spiega Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva. Sono 6 in tutto le malattie contro cui ci si può proteggere in età avanzata grazie ai vaccini, perché il Covid non è l’unica minaccia alla salute di una persona anziana (è bene ricordare comunque che la quarta dose è fortemente raccomandata per questa fascia di popolazione). “Se aveste a disposizione una robusta armatura, andreste in guerra senza indossarla? È ora di non rinunciare a difendersi!”. Con questa provocazione si apriva la campagna di informazione sui vaccini di Italia Longeva dello scorso novembre. Oltre all’herpes zoster, le infezioni che possono essere evitate grazie alla vaccinazione sono difterite, tetano e pertosse. Vediamo nel dettaglio come e quando vaccinarsi. i bambini. Ma le complicanze sono più frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e con condizioni di rischio come, ad esempio, il diabete, le malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche. Le complicanze respiratorie sono le più comuni, in particolare le polmoniti batteriche, seguite dalle complicanze cardiache che possono essere anche molto gravi. Per gli ultra 65enni è raccomandata (e gratu ridurre complicanze, ospedalizzazioni e morti dovute all’infezione. Il vaccino deve essere somministrato ogni anno nel periodo tra ottobre-dicembre. In contemporanea alla vaccinazione antipneumococcica per tutti i soggetti a rischio, indipendentemente dall’età, ma è raccomandata negli over 65. difterite, tetano e pertosse. La difterite è una patologia infettiva acuta provocata principalmente dal batterio Corynebacterium diphtheriae che rilascia una tossina che può danneggiare, o addirittura distruggere, organi e tessuti. Il tetano è una malattia infettiva non contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani. Può insorgere da ferite contaminate dal batterio che non invade i tessuti, ma rilascia una tossina che, attraverso il sangue e il sistema linfatico, raggiunge il sistema nervoso centrale, interferendo con il rilascio di neurotrasmettitori che regolano la muscolatura, causando con una malattia infettiva di origine batterica altamente contagiosa, causata dal batterio Bordetella pertussis; colpisce in particolare i bambini, ma anche gli adulti e gli anziani non vaccinati sono esposti al rischio di contrarre la malattia che può avere gravi conseguenze respiratorie. Il Piano Nazionale di Pre la vaccinazione DTpa (difterite-tetano-pertosse) a partire dai 19 anni in poi. È necessario un richiamo ogni 10 anni perché gli anticorpi indotti dal vaccino diminuiscono nel tempo. «I vaccini sono l’armatura che ci protegge dagli attacchi di nemici particolarmente temibili, consentendo di evitare morti, che per il 90% riguardano gli anziani, e di non sovraccaricare gli ospedali - commenta Roberto Bernabei. Serve un nuovo “patto sociale” per rilanciare l’adesione consapevole alle vaccinazioni ordinarie previste dal Pia dal SSN, evitando che pregiudizi e at l’attenzione dalla pericolosità di malattie infettive comuni ma non per questo banali».

vaccinazione pneumococcica, che però può essere anche somministrata indipendentemente e in qualsiasi stagione dell’anno. Anche perché mentre l’an stagione, l’anti-pneumococcica viene somministrata, secondo le attuali indicazioni, in dose singola una sola volta nella vita. Lo pneumococco è in assoluto il principale responsabile delle polmoniti (causa del 30-50% di tutte le polmoniti), colpisce prevalentemen anni e gli adulti a partire dai 50 anni, perché le loro difese immunitarie sono, rispettivamente, immature e indebolite. I primi rischiano la meningite, i secondi la polmonite. Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale preve

OVER 65, QUALI VACCINI?

QUEL MAL DI TESTA CHE NON CI ABBANDONA

Alessandro Mascia

Chiamato genericamente “mal di testa”, costituisce purtroppo la prima causa di disabilità nelle fasce di età più giovani della popolazione. Condiziona negativamente la gran parte delle atti Colpisce il 12% della popolazione italiana, che equivale a circa 7-8 milioni sesso femminile con un rapporto donne-uomini pari a 3:1. e “cefalea”? Mentre la prima colpisce soltanto metà cranio, la seconda indica genericamente un dolore distribuito in tutto il cranio al di sopra della linea che unisce occhi e orecchie (spesso di pertinenza esclusivamente muscolare). L’emicrania è normalmente una sindrome neurologica piuttosto complessa, spesso multifattoriale, ed è “ricorrente” (infatti si manifesta spesso ad intervalli di tempo regolari). Insieme alla “cefalea a grappolo” e alla “cefalea di tipo tensivo”, l’emicrania appartiene al capitolo delle “cefalee primarie”. Tutte le altre forme di mal di testa sono denominate secondarie in quanto dipendenti da altri fattori primari scatenanti. Quando i sintomi si manifestano per più di 15 giorni al mese per un periodo superiore ai 3 mesi, si parla di emicrania “cronica”. La forma di emicrania cronica ha un importante impatto sulla vita privata comporta un elevato numero di giorni di assenza per malattia e notevoli costi in termini di acquisto di farmaci. Tra le possibili cause del mal di testa la più frequente è quella di origine muscolo-tensiva. È caratterizzata da un sovraccarico meccanico e funzionale della colonna cervicale. Le articolazioni implicate sono quelle comprese tra occipite, prima e seconda vertebra cervicale. Lo stress e l’ansia sono tra i più frequenti motivi alla base delle tensioni dei muscoli della colonna cervicale e del torace. Sono muscoli prevalentemente respiratori (muscolo diaframma in primis) e la loro peculiarità è quella di essere particolarmente condizionati dagli stati emotivi. La loro condizione di tensione ed accorciamento può quindi esse

una compressione continuativa delle prime vertebre cervicali. Da questo livello emergono nervi (come il nervo grande occipitale) responsabili di dolori che salgono dietro la nuca per alla fronte. Altra responsabilità può essere a carico delle articolazioni della mandibola (articolazioni temporo-mandibolari). I dolori possono dipendere dall’alterazione del piano occlusale dei denti (di pertinenza del dentista), ma anche da abitudini scorrette (chiamate parafunzioni) come mordere continuamente unghie e pellicine oppure masticare gomme. Altra causa molto frequente è il bruxismo che consiste nel serrare continuamente i denti, soprattutto durante il sonno. Il dolore tipico è ai lati della fronte, spesso bilaterale, normalmente presente sin dal mattino; può essere risolto con malocclusione e, se necessario, con l’utilizzo di apparecchi (byte) di scarico notturno. Anche un adattamento legato ad un disturbo della vista può essere alla base di una fastidiosa emicrania. La valutazione biomeccanica della mobilità degli occhi può evidenziare una tensione eccessiva di uno o più muscoli che muovono gli occhi (muscoli oculomotori estrinseci). Questa differenza di tensione muscolare causa uno stress continuo degli occhi. Lo sforzo per bilanciare la corretta messa a fuoco obbliga inoltre le articolazioni tra cranio e prima vertebra cervicale ad attuare una strategia di compenso per garantire una visione nitida. Una ulteriore causa di cefalea può essere di origine fasciale ma anche viscerale. La tensione del muscolo diafram gastriche e del colon, possono aumentare la tensione di alcune membrane che si trovano nel cranio (falce del cervello e tentorio del cervelletto). I TRE LEGAMI DEL TRATTAMENTO OSTEOPATICO

LE AREE DI INTERVENTO

La nostra salute è indissolubilmente legata a quella del mondo in cui viviamo. A cominciare dagli ambienti in cui si trascorre la gran parte dell’esistenza: la casa, il luogo di lavoro, la scuola. Per questo motivo la qualità dell’aria che si respira in questi spazi

GLI INQUINANTI INDOOR

Per “inquinante” si intende ogni sostanza introdotta nell’ambiente (aria, terreno, acqua, cibo) che deriva da attività dell’uomo e minaccia la salute, le risorse e gli ecosistemi. Nelle nostre case provengono dal fumo di sigaretta, ma anche dai materiali da costruzione, dai prodotti per la pulizia, dagli arredi, da stufe e caminetti che riscaldano i nostri inverni e che spesso crediamo alternative più sostenibili rispetto ad altri combustibili. L’esposizione a sostanze inquinanti indoor può portare svariati problemi di salute, fra cui malattie respiratorie come bronchiti croniche e polmoniti, tumori del polmone e del tratto respiratorio, ma anche malattie cerebro e cardiovascolari, come ictus e infarti. Vediamo di seguito gli inquinanti in Radon. È un gas radioattivo naturale inerte, inodore e incolore, presente nel suolo. La sua concentrazione, che vive, può raggiungere livelli elevati in ambienti chiusi, in particolare quelli più vicini al terreno. Come proteggersi: eliminare del tutto il radon dagli ambienti chiusi non è possibile, ma ridurne la concentra • Misurare la concentrazione di gas nell’abitazione con particolari strumenti posizionati in loco per periodi piuttosto lunghi (almeno qualche mese), per tener conto delle variazioni legate a temperatura, umidità, ecc.

INQUINAMENTO INDOOR: RENDIAMO PIÙ SALUBRE L’ARIA DI CASA NOSTRA

a cura di Fondazione Umberto Veronesi

• Areare e ventilare bene i locali in cui le concentrazioni sono alte. • Aumentare la pressione atmosferica nell’abitazione per contrastare la risalita del gas dal suolo oppure aspirare l’aria dal suolo per poi espellerla all’esterno. • Utilizzare criteri anti-radon nelle nuove costruzioni (materiali ad hoc, vie di ingresso ben sigillate, ecc.). Monossido di carbonio. È un e molto tossico. Viene prodotto dalla combustione incompleta di sostanze organiche. Si lega all’emoglobina del sangue compromettendo l’ossigenazione dei tessuti e degli organi. A basse concentrazioni il monossido di carbonio provoca emicranie, debo tre, a concentrazioni maggiori (nei luoghi chiusi), può avere esiti gravi e anche letali. Ossidi di azoto. Il monossido di azoto (NO) e il biossido di azoto (NO2) vengono prodotti soprattutto nel corso dei processi di combustione ad alta temperatura; il primo è di pericolosità limitata, il secondo è invece tossico. Anidride solforosa. Inquinan molto studiato, è un gas incolore, le in acqua e dall’odore pungente. È più pesante dell’aria, per cui tende ad accumularsi in basso. È prodotta dai processi di combustione. Sono utilizzati fra l’altro come refrigeranti, solventi ed agenti propellenti.

Particolato o polveri sottili. So alla dimensione; il PM10 è l’insieme delle particelle con diametro inferiore a 10 micron (in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore), e PM 2,5 la frazione di quelle più piccole che possono penetrare profondamente nei polmoni; il par oli polmonari. Come proteggersi: queste sostanze compongono anche lo smog esterno; in casa quindi, oltre a evitare di fumare, si dovrebbe cambiare aria con regolarità, evitando però di aprire namento esterno è più alto. In casa può aiutare anche la presenza di piante o di veri e propri impianti di depurazione. Composti organici volatili. La più nota fra questi composti è la formaldeide, usata come disinfettante e per la produzione di resine e pannelli nel campo dell’edilizia e dell’arredamento; la sua inalazione può provocare tumori. Come proteggersi: ventilare bene i locali (soprattutto dopo lavori o cambi di arredi); scegliere mobili e arre sa emissione di formaldeide e senza formaldeide); non fumare e non lasciar fumare in casa; non acquistare e utilizzare prodotti cosmetici di cui non si conosce l’origine.

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Le principali fonti di esposizione agli IPA sono due: il fumo di sigaretta e gli alimenti. Come proteggersi: non fumare; fare attenzione alla cottura dei cibi: la formazione di IPA può essere ridotta evitando il contatto diretto dell’ali carne (meglio se a basso contenuto di grasso) a temperature più basse per periodi più lunghi.

NELLE NOSTRE ABITAZIONI...

Nelle nostre abitazioni più comuni • il fumo di tabacco; nutenzione della casa; ciali” perché in gran parte ancora copiatrici, videoterminali e stam • impianti di condizionamento Fonte: Ministero della Salute

... E NEL MONDO

Nel 2020 circa 3,2 milioni di per registra nei Paesi a basso reddito diale della Sanità

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