Nuovo collegamento n. 1-22

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COLLEGAMENTO Rivista ufficiale di Utifar - Unione Tecnica Italiana Farmacisti - Associazione Scientifica

N.1

Poste Italiane S.p.A. - contiene I.P. - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Pescara per la restituzione al mittente previo pagamento della relativa tassa

2022

IL FARMACISTA DI REPARTO

SPECIALE NORMATIVE E INCENTIVI

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L'EDITORIALE

di Eugenio Leopardi, Presidente Utifar

LA NUOVA NORMALITÀ DELLA FARMACIA

C

on la fine di marzo, si dice, dovrebbe finire lo stato di emergenza e si dovrebbe iniziare a vivere quella che in molti chiamano "la nuova normalità". La pandemia lascerà finalmente il posto alla fase endemica di convivenza con il virus e le sue varianti. In questi due anni, la farmacia ha sofferto; e ha superato una serie di prove davvero complicate. Lo sforzo che abbiamo profuso, in tutte le fasi dell'emergenza, ci è stato riconosciuto sia dalle istituzioni, sia dai cittadini che hanno imparato a rapportarsi con noi in un modo diverso da prima. Mi riferisco, anzitutto, al riconoscimento del nostro ruolo attivo di "sportello" del servizio sanitario sul territorio. La farmacia non è più solo il luogo dove acquistare o ritirare prodotti e medicinali, ma è, prima ancora, il luogo fisico nel quale usufruire di una serie di servizi sanitari fondamentali. Riusciremo, nella nuova normalità, a conservare questa immagine? O torneremo in men che non si dica alla farmacia di "prima della pandemia"? Rispetto a questa domanda, mi sento di rispondere che siamo noi, questa volta, gli artefici del nostro destino. Ogni singolo farmacista e ogni singola farmacia avrà un ruolo fondamentale nel consolidare la nostra nuova immagine e le nostre nuove funzioni. Come fare? Di certo, i tamponi si ridurranno drasticamente, e le vaccinazioni assumeranno un ritmo ridotto, magari concentrate al solo periodo autunnale. Questo spazio potrà essere riempito da nuovi servizi: da un'autoanalisi sempre più sofisticata, alla telemedicina, fino all'organizzazione di giornate a tema di educazione o monitoraggio. Ciascuna farmacia, conoscendo la propria clientela e il proprio bacino di utenza, potrà essere in grado di individuare i servizi migliori da proporre, sempre affiancando il cittadino, che spesso fatica ad interfacciarsi sia con una sanità pubblica che sta digitalizzando ogni forma di contatto, sia con una medicina del territorio che, inevitabilmente, subirà una qualche forma di trasformazione. Noi ci siamo, in carne ed ossa, a rimarcare con la nostra presenza fisica un nuovo ruolo di supporto e di servizio, senza dimenticare, tuttavia, la vera anima della nostra professione: il consiglio. Utifar, è da sempre convinta che la valorizzazione della nostra professione passi attraverso la formazione e le competenze del farmacista. Solo un farmacista adeguatamente preparato, infatti, potrà offrire un consiglio qualificato. Il cittadino, va aiutato anche attraverso un consiglio che sia in grado di risolvere specifiche problematiche o di individuare le situazioni che richiedono un'adeguata indagine medica. Penso a tutto il campo del cosiddetto "long covid", ovvero quei disturbi che seguono l'infezione e, talvolta, si protraggono per molti mesi arrecando un grave disagio alla persona. Sapere riconoscere queste forme, suggerire il percorso diagnostico migliore, individuare un approccio terapeutico che possa accelerare le guarigione o ridurre il disagio: anche questo sarà il ruolo del farmacista nella "nuova normalità". Per poterlo svolgere con professionalità, occorre aggiornarsi. Non solo con i tradizionali percorsi Ecm, ma anche attraverso la letteratura scientifica, mai come oggi ricca di informazioni e studi che possono suggerire al farmacista nuovi ambiti di intervento. È di pochi giorni fa, per esempio, un articolo pubblicato dopo revisione paritaria sulla rivista PLOS One da parte dei ricercatori israeliani della Bar Ilan University e del Galilee Medical Center i quali, estremizzando, affermano che la vitamina D ha un impatto così forte sulla gravità della malattia Covid-19 che possono prevedere come se la caverebbero le persone se infettate in base a nient'altro che alla loro età e ai livelli di vitamina D. In effetti, la mancanza di vitamina D aumenta significativamente i livelli di rischio per molti disturbi. Questo è solo un esempio dei grandi margini che il farmacista riveste anche nell'ambito della prevenzione, pratica che ha purtroppo ceduto un po' il passo in questo periodo emergenziale ma che, in tempi normali, potrà tornare ad essere un nostro ulteriore cavallo di battaglia.

Nuovo COLLEGAMENTO

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Nuovo COLLEGAMENTO


SOMMARIO n. 1 2022

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IL FARMACISTA DI REPARTO

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AZITROMICINA NEL COVID-19

di Alberto Lepore

di Alessandro Fornaro

SPECIALE NORMATIVE E INCENTIVI Direttore responsabile Eugenio Leopardi

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di Marino Mascheroni

Responsabile editoriale Alessandro Fornaro Comitato di redazione Alfredo Balenzano - Floriano Bellavia - Emilia Bernocchi Alessandro Maria Caccia - Giancarlo Esperti Eugenio Leopardi - Giuseppe Monti - Luigi Pizzini Giulio Cesare Porretta - Roberto Tobia Progetto grafico e impaginazione Emanuela Esquilli Proprietà editoriale Utifar Associazione senza fini di lucro PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO Pubblicità Emanuela Esquilli tel. 338 2847513 email: manuela.esquilli@gmail.com - utifar@utifar.it Direzione e Redazione PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO tel. 02 70608367 - 70607263 fax 02 70600297

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OPPORTUNITÀ DI CRESCITA PER LE FARMACIE RURALI SUSSIDIATE di Luca Melchionna

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TEMPO DI SWISSLOG HEALTHCARE a cura della Redazione di Nuovo Collegamento

ALCOL E MALATTIA EPATICA: UNA CORRELAZIONE PERICOLOSA di Vincenzo Zottoli

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La collaborazione alla rivista è aperta a tutti i farmacisti. Manoscritti, dattiloscritti, fotografie o altro materiale iconografico, anche se non pubblicato, non si restituiscono www.utifar.it - utifar@utifar.it

LE NOVITÀ FISCALI PER IL 2022 DI INTERESSE PER LA FARMACIA

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VOCI DA DIETRO IL BANCO

Nuovo Collegamento Rivista ufficiale di UTIFAR Anno XXIII n. 1 2022 Registrazione del tribunale di Milano n. 12 del 11/01/2000 ROC n. 6782 (registro operatori Comunicazione)

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Immagini Adobestock

Tiratura del presente numero 20.000 copie - Certificate e autorizzate

UTIFAR

dal 1957

di Rosalba Lombardo

di Giulio Francesco Valeriano

IL FARMACISTA DIGITALE

RIFLESSIONI E CONSIGLI PER IL NUOVO ANNO di Monica Faganello

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RICOMINCIO DA ME IL RISCATTO ATTRAVERSO LA BELLEZZA

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EVIDENZE DALLE AZIENDE

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CONSULENZE UTIFAR

a cura della Redazione di Nuovo Collegamento

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FARMACISTI NEL MONDO

IL FARMACISTA DI REPARTO

Intervista a Michele Vinciguerra, farmacista di reparto presso l’ospedale Medway Maritime di Gillngham

di Alberto Lepore, farmacista, presidente Agifar Foggia

I

l sogno che il farmacista affianchi in reparto il medico e l’infermiere nel controllo e nel governo clinico del paziente è una realtà che ha visto luce solo in poche strutture ospedaliere italiane, in un progetto sperimentale volto a delineare delle 6

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linee guida operative, pubblicate nel 2011 e intitolate “Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di governo clinico in ambito oncologico”.


FARMACISTI NEL MONDO

Tale ritardo e mancata crescita professionale, rispetto al contesto intra ed extra europeo, è ascrivibile sia a una certa asincronia fra il panorama didattico universitario con la pratica clinica nell’uso degli xenobiotici e dei dispositivi medici, sia al ridotto numero di farmacisti ospedalieri operanti sul territorio nazionale. Eppure, in questo periodo di fermento professionale in cui si cerca di delineare i nuovi campi operativi del farmacista del futuro, è necessario affrontare nuovamente la tematica del farmacista di dipartimento o di reparto, per non tralasciare l’elemento cardine della nostra professione cioè la “proprietà” del farmaco. Abbiamo intervistato sull'argomento Michele Vinciguerra, farmacista di Foggia, già consigliere dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Foggia e, attualmente, farmacista di reparto presso l’ospedale di Medway Maritime di Gillngham. Dottor Vinciguerra, chi è il farmacista di reparto in Inghilterra e quali sono i suoi compiti? Il farmacista di reparto è la figura professionale di riferimento responsabile della terapia farmacologica di ogni paziente afferente alla struttura ospedaliera. I sui compiti sono molteplici: effettua quotidianamente il giro dei reparti o del reparto in cui opera; analizza le cartelle cliniche, modulando la terapia farmacologica in base ai parametri vitali del paziente; studia, nella fase di ricovero, la storia clinica dei ricoverati, analizzando in dettaglio le terapie impostate dai medici (dosi, tempi e modalità di somministrazione); raccomanda i farmaci più indicati e l’applicazione delle linee guida; approva la cartella clinica all’atto delle dimissioni, controllando, revisionando o correggendo con penna verde la terapia farmacologica da affidare al paziente per i primi 14 giorni. È una figura di rilievo in ogni reparto e di consulenza per medici e infermieri nel governo clinico del paziente e nella aderenza alla corretta terapia farmacologica.

Come si diventa farmacista di reparto? In Inghilterra, la formazione del farmacista è differente. Il professionista del farmaco è addestrato fin dalla sua formazione universitaria a conoscere e a gestire lo xenobiotico in relazione alle condizioni fisiopatologiche del paziente e ad avvalersi degli strumenti clinici, sia cartacei che telematici, per il corretto utilizzo del farmaco. Con questa formazione il neolaureato accede alle strutture ospedaliere e attraverso un percorso pratico di didattica sul campo, affiancato da farmacisti di esperienza, può apprendere le nozioni necessarie, per il monitoraggio dei pazienti in un determinato reparto. A questa fase iniziale il farmacista può decidere di approfondire il suo bagaglio culturale o intraprendendo il percorso di farmacista prescrittore o quello di farmacista clinico che gli consente di progredire non solo nelle conoscenze cliniche, ma anche nella gestione manageriale del dipartimento farmaceutico ospedaliero. Il suo percorso di studi universitario le ha consentito di adattarsi alla realtà lavorativa inglese? Il percorso di studi italiano è volto alla conoscenza della molecola in ogni suo aspetto, ma la gestione della clinica farmacologica rimane compito del medico e di ridotta applicazione pratica nel nostro percorso di studi. Qui, invece, aspetti come il monitoraggio dei parametri ematochimici del paziente, la valutazione della clearance epatica e renaleo o l’applicazione della evidence-base-medicine consentono al farmacista di personalizzare giornalmente la terapia di ogni paziente. È un processo di riadattamento e di riscoperta di concetti che nel nostro percorso di studi sono solo teorici. Ogni giorno si apprende, in un continuo confronto fra colleghi e le altre figure professionali, considerando che le terapie farmacologiche dall’uso dell’antibiotico fino alla terapia del dolore sono molto dissimili dalle nostre. Nuovo COLLEGAMENTO

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FARMACISTI NEL MONDO

COSÌ COME IN ITALIA, IL MEDICO È IL DETENTORE DELLA TERAPIA FARMACOLOGICA, MA ESSENDO IL FARMACISTA L’ESPERTO DEL FARMACO IL CONFRONTO È COSTANTE

Come è il rapporto con la classe medica e come si inserisce la figura del farmacista prescrittore? Il medico, così come in Italia, è il detentore della terapia farmacologica, dalla sua scelta fino alla sua modificazione, ma essendo il farmacista l’esperto del farmaco il confronto è costante. Gli “scontri”, mi sia concesso il termine, sono solo di carattere scientifico. Il sistema ospedaliero britannico, così come è stato testato in pochi reparti italiani, pone nelle mani del farmacista la corretta fruizione delle terapie, il costante monitoraggio dei dosaggi e il controllo della spesa farmaceutica. Le “warfarin clinic”, ad esempio, sono di totale appannaggio del farmacista, come anche il controllo prescrittivo finale con le dimissioni del paziente e il monitoraggio dei farmaci biologici sono elementi caratterizzanti la professione. Il farmacista ospedaliero di per sé è già un prescrittore: la modifica di una terapia farmacologica o il suo diniego sono compiti di sua pertinenza. Ovviamente nulla è lasciato al caso o al libero arbitrio, il quotidiano lavoro prevede la costante e continua consultazione del Formulario Britannico (https://bnf.nice.org.uk/) che per ogni medicamento stabilisce, in base alla patologia i dosaggi e tempi di somministrazione; l’utilizzo dell’Oxford Handbook of Clinical Pharmacy e l’impiego di numerosi gestionali di supporto per la creazione della terapia specifica per ogni paziente di cui apporto alcuni esempi: l’Optima (http://www.parkinsonscalculator. com/) l’ eGRF Calculator (https://www.kidney. org/professionals/kdoqi/gfr_calculator) l’Eletronic Medicine Compendium (https://www. 8

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medicines.org.uk/emc#gref) il Digital Medicine Information Suite (https://about.medicinescomplete.com/). L’uso di questo sistema integrato di informazioni consente al farmacista di operare in modo ottimale, garantendo, al medico e al paziente la perfetta terapia. La figura del farmacista prescrittore, meglio definita come pharmacist independet prescriber o P.I.P., prevede la frequentazione di un corso specifico ed è un ulteriore tassello nel curriculum del farmacista inglese. Tale figura, tipica dell’ordinamento britannico, affianca quella del medico a cui è affidato il compito della anamnesi. Il P.I.P. ha ampio spettro di azione, avendo la facoltà di prescrivere ogni tipo di medicamento, dalla terapia antibiotica a quella anti-dolore comprensiva dell’impiego degli stupefacenti, con la sola eccezione delle terapie per il trattamento dalle assuefazioni da sostanze psicotrope e delle terapie sperimentali con cannabinoidi. Ovviamente, così come avviene in Italia, sussistono differenze tra il farmacista ospedaliero e quello di comunità nei compiti e nel quotidiano lavoro. Per far meglio comprendere ai lettori il compito del farmacista di reparto, può farci un esempio di un suo intervento tipico? In Inghilterra, per la terapia da trombosi venosa profonda è previsto l’impiego di diversi attivi tra cui il Rivaroxaban. Secondo il formulario nazionale, la dose start è di 15 mg, da somministrare ogni 12 ore per 21 giorni, per poi passare a 20 mg/die per il mantenimento.


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FARMACISTI NEL MONDO

IL COMMENTO DI ALFONSO BEVERE, PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI FARMACISTI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA Tale terapia è suscettibile di modificazione, in caso di alterazione renale con un dosaggio di 15 mg/die. In un paziente anziano, con storia oncologica, ho riscontrato all’atto della dimissione ospedaliera un valore di GFR alterato per i normali standard. Come previsto dalla prassi, ho contattato il medico prescrittore, per delucidazioni e successivamente ho provveduto alla rimodulazione del dosaggio, per garantire la sicurezza del paziente. La rimodulazione dei dosaggi prevede anche l’impiego di prodotti galenici? A livello ospedaliero la creazione della terapia farmacologica su misura viene eseguita sfruttando le specialità medicinali esistenti, tenendo conto che qui è possibile eseguire lo sconfezionamento. Nella struttura ospedaliera inoltre esistono le “Aseptics”, laboratori gestiti dai farmacisti, per la preparazione e l’allestimento in ambiente asettico di tutte le formulazioni parenterali. Considerando i suoi anni di lavoro qui in Italia, si sente soddisfatto della scelta compiuta? Lavorare in una costante crescita professionale e intraprendere a breve il percorso di farmacista clinico è appagante, perché ritengo che il vero compito del farmacista sia nella applicazione delle regole della farmacologia. A mio avviso, una figura professionale come quella inglese, nelle nostre strutture ospedaliere, non solo garantirebbe una perfetta gestione dei costi, consentendo alla ASL risparmi considerevoli, ma favorirebbe un ampliamento dell’offerta di lavoro per tutti i giovani laureati.

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“La Federazione degli Ordini dei Farmacisti ha da sempre auspicato che anche ai professionisti del farmaco italiani si aprissero gli stessi spazi di intervento dei loro colleghi europei, presentando a livello governativo proposte che indicassero non solo la necessità di prefigurare uno sviluppo della figura professionale del farmacista di reparto, anche in termini di occupazione, ma cercassero di rispondere al radicale cambiamento che il farmaco ha attraversato negli ultimi decenni. Un cambiamento che si concretizza in differenti aspetti: sempre più spesso il farmaco come entità chimica/biochimica richiede, per esprimere tutta la sua efficacia, una serie di interventi professionali qualificati. Allo stesso tempo, il farmaco è sempre più presente in tutti i momenti della vita della persona e in tutti gli ambiti sociali. Garantire la piena sicurezza dell’uso del farmaco, in questo scenario così differente da quello del passato anche recente, richiede un intervento sempre più articolato del farmacista, che attraversi tutte le fasi della cura: l’ospedale, il trattamento ambulatoriale, il trattamento domiciliare. Ma nel maggiore coinvolgimento del farmacista non è in gioco soltanto l’aspetto clinico, perché collaborando all’applicazione della massima appropriatezza nell’uso del farmaco, il farmacista può contribuire significativamente anche alla sostenibilità economica dell’assistenza sanitaria, cioè a una delle sfide capitali che si presentano alla società moderna. La volontà di ideare la figura del farmacista di reparto è uno dei percorsi per il miglioramento complessivo del nostro Servizio Sanitario Nazionale".



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EVIDENZE SCIENTIFICHE

AZITROMICINA NEL COVID-19

di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista

La recente carenza di farmaci a base di azitromicina riporta al centro del dibattito l'utilizzo di questo antibiotico nelle fasi precoci dell'infezione virale. Non solo l'Aifa, ma altre autorità internazionali hanno da subito sconsigliato l'utilizzo del macrolide, se non in caso di necessità di una terapia antibatterica specifica. Ma allora, perchè il medicinale ha continuato ad essere prescritto in maniera così copiosa fino ai giorni nostri?

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EVIDENZE SCIENTIFICHE

È cosa nota fin dai primi studi universitari che abbiamo condotto per diventare farmacisti che la terapia antibiotica non ha, di per sé, alcuna efficacia sul contrasto alle infezioni virali. Può, al contrario, risultare molto utile quando all'infezione virale si andasse a sovrapporre un'infezione batterica con il rischio di un peggioramento del quadro clinico. Fino a qua, la teoria risulta semplice e, del resto, i protocolli ministeriali hanno sempre indicato come "non raccomandato" l'utilizzo degli antibiotici per il trattamento del Covid-19. Attorno alle circolari ministeriali che hanno indicato i protocolli di cura si stanno tuttora vedendo discussioni, procedimenti legali e battaglie ideologiche sulle quali, in questa sede, non vogliamo entrare. In realtà, dietro la poco felice espressione "paracetamolo e vigile attesa" vi erano linee guida più estese, che hanno da subito previsto, per la terapia sintomatica, anche l'utilizzo dei Fans, da sempre indicati come alternativa al paracetamolo. Tuttavia, vogliamo porre l'attenzione su un altro medicinale, largamente utilizzato e non previsto nei protocolli. Un medicinale tutt'ora oggetto di attenzioni terapeutiche tali da averne determinato, nelle scorse settimane, la scarsa disponibilità nei nostri canali distributivi: l'azitromicina. LE PRIME INDICAZIONI E LE PRIME EVIDENZE Leggendo oggi una review pubblicata il 17 aprile 2020 sulla rivista Clinical Pharmacology and Therapeutics da alcuni ricercatori della Pfizer Global Research and Developement di New York, si possono cogliere alcuni spunti molto interessati sulle prospettive che avrebbe avuto, nei mesi successivi, l'utilizzo di questa molecola nella cura del Covid-19. Prima di entrare nel merito di questa review, tuttavia, è bene richiamare un attimo la discussione che allora era in voga circa l'utilizzo dell'azitromicina in associazione all'idrossiclorochina, molecola che, come tutti ricordiamo, dopo un iniziale interesse ha subito sorti avverse e non è entrata nella pratica medica diffusa.

Ebbene, uno studio non randomizzato condotto a Marsiglia ai primissimi esordi della pandemia aveva suggerito che l'idrossiclorochina, utilizzata da sola o in combinazione con azitromicina, potesse ridurre il carico virale nei pazienti affetti da coronavirus. Come ricorda anche la review dei ricercatori Pfizer, nello studio di Marsiglia azitromicina aveva dimostrato di implementare l'azione dell'idrossiclorichina, tanto che il piccolo campione di pazienti analizzati e che aveva ricevuto il doppio trattamento era risultato negativo al 100% al test PCR dopo sei giorni di trattamento, contro il 57% dei pazienti trattati con solo idrossiclorochina e il 12% del gruppo di controllo. Queste evidenze erano interessanti, ma il campione era troppo piccolo. Un successivo studio a braccio singolo dello stesso centro, condotto su 80 pazienti Covid-19 ha anch'esso dimostrato una caduta rapida nel carico virale a livello nasofaringeo testato da PCR nell'83% dei pazienti al giorno 7 e nel 93% al giorno 8 dopo assunzione congiunta di idrossiclorochina e azitromicina. Partendo da queste evidenze francesi, e volendo vederci più a fondo, i ricercatori Pfizer di New York hanno voluto valutare in letteratura l'azione in vitro dell'azitromicina nella replicazione del Sars-cov2 e chiarirne i meccanismi d'azione. Le prove in vitro presentate nella review suggeriscono che "azitromicina abbia, in effetti, attività antivirali, compresa l'attività contro la SARSCov-2, a concentrazioni che sono fisiologicamente ottenibili con dosi utilizzate per trattare le infezioni batteriche nel polmone". Un meccanismo plausibile per le proprietà antivirali, hanno concluso i ricercatori, è il sequestro intracellulare del macrolide con conseguente aumento del pH endosomale e lisosomiale. "La mancanza di un ambiente acido ottimale a livello intracellulare potrebbe - sottolinea la review - attenuare la replica virale. Questo meccanismo è simile a quello proposto per idrossiclorochina e potrebbe spiegare come i due farmaci possono agire in modo complementare per inibire la replicazione virale". Nuovo COLLEGAMENTO

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EVIDENZE SCIENTIFICHE

In conclusione alla loro pubblicazione, gli autori, nell'aprile del 2020, affermarono: "la letteratura presentata qui fornisce una fondamento per lo studio di azitromicina combinato con idrossicloschina in studi clinici potenziali randomizzati o altri metodi di controllo definiti a priori per il trattamento di Covid-19 che valutano i risultati clinici, oltre a riduzioni del carico virale". La storia, tuttavia, ha dato un verdetto diverso e uno dei due farmaci oggetto delle attenzioni iniziali si è perso per strada. Ma non l'azitromicina, che ha continuato ad essere prescritta ed in maniera davvero diffusa.

aumentato significativamente l'espressione di mRNA genica per l'interferone e la produzione proteica. Inoltre, azitromicina ha ridotto significativamente la replica e il rilascio del rinovirus. In conclusione, i risultati dimostrano che l'azitromicina ha un'attività antirinovirale nelle cellule epiteliali bronchiali e, durante l'infezione del rhinovirus, aumenta la produzione di geni stimolati da interferone". Esisteva, quindi, già ad inizio pandemia, una letteratura che poteva fare ritenere ai medici, a seconda delle situazioni cliniche che avevano di fronte, utile prescrivere azitromicina in presenza di infezioni virali, non solo come prevenzione ad eventuali sovrainfezioni batteriche, ma proprio per una presunta azione antivirale diretta. Se tali evidenze di letteratura fossero o meno sufficientemente forti non sta a noi dirlo. Tuttavia esistevano e hanno reso plausibile un ricorso a questo specifico antibiotico. Un utilizzo che, invero, continua fino ai giorni nostri e sembra avere preso forza con il trascorrere del tempo.

NESSUNA SORPRESA In realtà, che l'azitromicina fosse utile a livello respiratorio non solo per la sua consolidata azione antibatterica, ma anche per una riconosciuta, sebbene non del tutto compresa, attività antivirale, era cosa già nota in letteratura. Ne è prova l'articolo pubblicato nel 2010 dalla rivista European Respiratory Journal dal titolo "Azithromycin induces anti-viral responses in bronchial epithelial cells" nel quale si è studiata LE PRECISAZIONI DELLE AUTORITÀ l'azione antivirale a livello delle cellule epiteliaPer fare chiarezza sulla questione, alcuni ricerli del tessuto bronchiale dei macrolidi. Come catori dell'università di Messina hanno pubbliricorda l'abstract cato, nell'agosto del dell'articolo, "le prove 2020, un articolo dal ESISTEVA GIÀ AD INIZIO PANDEMIA, UNA precedenti suggerititolo "Azithromycin LETTERATURA CHE POTEVA FARE RITENERE AI scono che gli antibio- MEDICI, A SECONDA DELLE SITUAZIONI CLINICHE in Covid-19 patients: tici macrolidi hanno pharmacological CHE AVEVANO DI FRONTE, UTILE PRESCRIVERE effetti antinfiammatori mechanism, clinical AZITROMICINA e antivirali; tuttavia, il evidences and prescrimeccanismo è sconosciuto". I ricercatori hanno bing guidelines" nel quale sottolineavano che quindi studiato il potenziale antirinovirale dei "esistono prove deboli sugli effetti antivirali e macrolidi. Le cellule epiteliali bronchiali umane immunomodulanti dell'azitromicina, che peraltro primarie sono state pretrattate con i macrolidi non si basano specificatamente su studi condotti azitromicina, eritromicina e telitromicina e infetin pazienti Covid-19. Pertanto, questo antibattati da rinovirus. Successivamente è stata misuterico dovrebbe essere considerato solo come rata l'espressione dell'mRNA dei geni antivirali trattamento empirico della polmonite acquisita (per l'interferone) e citochine proinfiammatorie dalla Comunità (PAC), sebbene non tutte le linee (interleuchina 6 e 8 ) e sono stati misurati la guida di trattamento attuali siano d'accordo". replicazione e il rilascio del rinovirus. "AzitroInfatti, concludeva la review, "dopo le aspettative micina, ma non eritromicina o telitromicina, ha iniziali, le prove più recenti hanno riportato gravi 16

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problemi di sicurezza sull'uso di idrossiclorochiFin qui è tutto chiaro; e le indicazioni Aifa di fine na o clorochina con Azitromicina per il tratta2020 si basavano sulle conoscenze pregresse mento dei pazienti Covid-19, poiché tutti questi condivise dalla maggior parte del mondo scienfarmaci hanno un potenziale aritmogenico". tifico. Nonostante queste indicazioni, in molti paesi Tutto talmente lineare che, a distanza di più di del mondo si è continuato a prescrivere questa un anno da queste indicazioni sorge spontaneo combinazione farmaceutica e, in Italia, anche chiedersi come mai questo antibiotico sia così una volta abbandonata la idrossiclorochina, frequentemente prescritto da risultare mancannon si è mai smesso di prescrivere azitromicina. te. Tante sovrainfezioni batteriche legate alla Come la ricorda la pubblicazione dei ricercatori omicron? di Messina, "l'Organizzazione mondiale della O c'è dell'atro? sanità non ha formulato raccomandazioni per l'uso di azitromicina con idrossichlorochina o LE ULTIME, SUGGESTIVE, IPOTESI clorochina come trattamento per Covid-19, ma Forse, accanto alle (poche) evidenze più datate alcune organizzazioni nazionali hanno assunto rispetto ad una sua presunta azione antivirale, una posizione diversa, raccomandandolo come alcune delle quali abbiamo riportato a titolo trattamento in prima linea. Diverse società scienesemplificativo, al diffuso utilizzo del macrolide tifiche, incluso l'American College of Cardiology, nella terapia dell'infezione da Sars-cov2 contrihanno ammonito sui rischi di questo trattamenbuiscono anche nuove ipotesi. to in considerazione della mancanza di prove Queste teorie fanno riferimento ad un presunto riguardanti i suoi benefici". ruolo di una componente batterica nella replicaIn una circolare pubblicata da Aifa a fine 2020 zione del virus, anche a livello intestinale. si legge: "Come regola generale, si ricorda che Ne parla un controverso studio consultabile su l'utilizzo di antibiotici Pubmed e riportato di SORGE SPONTANEO CHIEDERSI COME non è mai raccomandarecente da alcune testaMAI QUESTO ANTIBIOTICO SIA COSÌ to per trattare le infeFREQUENTEMENTE PRESCRITTO DA RISULTARE te giornalistiche italiane. zioni virali. In corso di Alcuni ricercatori parlaMANCANTE. TANTE SOVRAINFEZIONI infezione virale, il ricorso BATTERICHE LEGATE ALLA OMICRON? O C'È no di una caratteristica a tali farmaci può essere capacità "batteriofaga" DELL'ATRO? considerato solo quandel virus, capace di "codo la persistenza della sintomatologia è superiolonizzare alcune cellule batteriche" e replicarsi al re alle 48-72 ore e il quadro clinico fa sospettare loro interno. la presenza di una sovrainfezione batterica o I batteri danneggiati produrrebbero, secondo quando l'infezione batterica è dimostrata da un questa teoria da molti esperti definita "una esame colturale. bufala", tossine in grado di aggravare la sintoLa mancanza di un solido razionale e l'assenza matologia. di prove di efficacia nel trattamento di pazienti Altre ipotesi sostengono che a livello bronchiale con la sola infezione virale da Sars Cov-2 non avvenga una sorta di trasporto virale favorito consentono di raccomandare in tali pazienti dalla presenza di una certa carica batterica che l'utilizzo degli antibiotici, da soli o associati ad fungerebbe, per dirla in maniera semplice, da altri farmaci con particolare riferimento all'idrosautobus per trasportare il virus e favorirne la siclorochina. replicazione. Un ingiustificato utilizzo degli antibiotici può Si tratta di ipotesi suggestive, che ovviamente inoltre determinare l'insorgenza e il propagarsi richiedono di essere confermate e che, unite alla di resistenze batteriche che potrebbero comprocrescente assenza del farmaco di riferimento nei mettere la risposta a terapie antibiotiche future". canali distributivi, hanno fatto sì che si riparlasse 18

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EVIDENZE SCIENTIFICHE

della questione, con una nuova e forte stigmatizzazione da parte delle autorità istituzionali e dei mass media all'utilizzo di questo medicinale. In un recente comunicato stampa (n. 682 del 13 gennaio 2022) Aifa ha affermato che "dalle verifiche effettuate, la carenza attuale del medicinale non deriva da esportazioni o altre anomalie distributive, ma dalla prescrizione del farmaco al di fuori delle indicazioni previste" aggiungendo che "come ampiamente dimostrato da numerosi e ben condotti studi clinici pubblicati sulle migliori riviste internazionali, non vi è alcuna evidenza che l’utilizzo dell’azitromicina abbia un effetto protettivo sulla evoluzione di COVID-19, né in termini di riduzione della trasmissione, né dei tempi di guarigione, o della mortalità. Esistono evidenze chiare e inequivocabili per non utilizzare più in alcun modo azitromicina o altri antibiotici nel trattamento del COVID-19, come chiaramente indicato da tutte le linee-guida internazionali per il trattamento dell’infezione da SARS-CoV-2". A termine del comunicato, l’Agenzia ha richiamato tutti, prescrittori e cittadini, alla responsabilità di usare le terapie antibiotiche solo ove indicate: "Utilizzare gli antibiotici con attenzione e prudenza deve essere un impegno e un dovere per tutti, dai professionisti sanitari alla popolazione generale, come principale arma di contrasto al problema della resistenza agli antibiotici che rappresenta, anch’essa oltre al COVID-19, una delle sfide principali a livello globale sia per la sanità che per l’ecosistema in generale". Da un lato, quindi, continuiamo ad osservare l'elevatissimo ricorso prescrittivo del macrolide in presenza di infezione da sars-cov2; dall'altro lato prendiamo atto dei continui richiami delle autorità ad un uso "razionale". In mezzo, gli studi clinici che si rincorrono, come quello del 20 gennaio 2022 dal titolo "Arrhythmogenic mechanisms of interleukin-6 combination with hydroxychloroquine and azithromycin in inflammatory diseases" nel quale alcuni ricercatori cinesi hanno riportato all'attenzione l'utilizzo di idrossiclorochina e azitromicina, ricordando che, seppure è vero che l'utilizzo

combinato di questi farmaci aumenta il rischio di aritmie, tuttavia l'infiammazione causata dal covid conferisce un rischio per l'aritmia ancora maggiore rispetto alla terapia combinata di questi due farmaci. Questo rischio potrebbe essere ridotto dal tocilizumab, un farmaco monoclonale che va ad inibire l'interleuchia-6. Insomma, la partita non sembra del tutto chiusa, almeno tra le differenti anime della ricerca. Questa vicenda, come diverse altre legate alla terapia ideale per il covid-19, dimostra che occorre ancora tempo per fare chiarezza. Nel frattempo, che fare? Da farmacisti, non possiamo fare altro che informarci nella maniera più ampia possibile, monitorare il corretto utilizzo del farmaco laddove prescritto e scoraggiarne un eventuale utilizzo fai da te. Una attenzione che dobbiamo avere rispetto all'uso improprio di qualsiasi altro antibiotico, vista la crescente preoccupazione attorno ai fenomeni della resistenza. Nel frattempo, aspettando che la comunità scientifica porti una chiarezza definitiva sulla questione dell'utilizzo dell'azitromicina nel covid e, più in generale, nelle infezioni virali respiratorie, consoliamoci con una buona notizia uscita in letteratura. Un gruppo di ricercatori della Rockfeller University (USA) ha pubblicato sulla rivista Nature uno studio nel quale si documenta la sperimentazione in vivo di una sostanza, chiamata macolacina, prodotta naturalmente da ceppi batterici e che una volta purificata o sintetizzata, risulta efficace a largo spettro di azione anche nei confronti di infezioni da batteri multi-resistenti. È davvero una buona notizia, visto che il problema principale che la farmacologia dovrà affrontare nei prossimi anni ruoterà proprio attorno alla questione della resistenza batterica agli antibiotici. E qui, non basteranno le polemiche per trovare una soluzione. Nuovo COLLEGAMENTO

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Proponiamo una prima analisi delle novità fiscali contenute nella Legge di Bilancio 2022, analizzando le fattispecie di maggior rilevanza anche d’interesse per la farmacia. L’articolo viene redatto in momento in cui devono essere ancora chiariti dalla prassi alcuni aspetti non di secondaria importanza, rimandiamo quindi ad ulteriori approfondimenti le questioni ancora aperte.

di Marino Mascheroni, dottore tributarista, consulente Utifar

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a prima novità è senz’altro la mancanza della rideterminazione del valore delle partecipazioni. Si tratta di un provvedimento che è stato reiteratamente riproposto da oltre un decennio, la cui non riproposizione, appunto, ha destato non pochi malumori se non fosse per una disparità di trattamento tra chi ha posto in essere operazioni di cessione di partecipazioni nel corso del 2021 (anno agevolato) e chi le dovrà porre in essere nell’esercizio corrente.

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Il titolare di partecipazioni non quotate in borsa e quindi anche il socio di società titolare di farmacia esercitata in forma di Società in nome collettivo o in accomandita semplice ovvero di società a responsabilità limitata fino allo scorso esercizio aveva la possibilità di rivalutarne il valore con il pagamento di un’imposta sostitutiva pari all’11% delle imposte dirette. Infatti, dal 2004 il sistema di tassazione delle plusvalenze sulla cessione di partecipazioni è cambiato completamente e quindi questa opportunità


SPECIALE NORMATIVE E INCENTIVI

rappresentava eccellente possibilità di adeguare, mediante semplice perizia di parte, i valori ad un costo relativamente basso. Mancando per ora questa possibilità, la tassazione sulla cessione di quote e quindi sulla cessione indiretta di farmacia (attraverso la cessione del totale delle partecipazioni) si eleva al 26% di fatto rendendo meno appetibile rispetto agli anni passati l’ operazione. A peggiorare la situazione è il comma 622 della Legge di Bilancio che sinteticamente ha previsto una "stretta" sull'ammortamento di alcuni beni immateriali (marchi e avviamento) che sono stati rivalutati sulla base di quanto previsto dall'art. 110 del D.L. 104/2020. Viene, infatti, previsto che il valore rivalutato sia deducibile per un importo annuale non superiore a 1/50 (2%), allungando quindi in misura considerevole il periodo di ammortamento complessivo. Qualora i beni rivalutati siano oggetto della nuova disciplina, per ovviare alla stretta decisa dal legislatore, è possibile alternativamente: • versare un'apposita imposta sostitutiva integrativa del 9%. • rinunciare alla rivalutazione precedentemente effettuata. In quest'ultimo caso è possibile ottenere il rimborso dell'imposta che era stata versata per la rivalutazione (con modalità che verranno rese note con provvedimento dell'agenzia delle Entrate.) Tale previsione, è utile precisare riguarda unicamente le farmacie che si sono avvalse della previsione di cui al richiamato articolo 110 del DL 104/2020, il cosiddetto Decreto Agosto, che ha promosso una disciplina transitoria, dalle connotazioni sia civilistiche che fiscali, in tema di Rivalutazione dei beni e delle partecipazioni. La norma s’inseriva in un contesto di notevole incertezza economica, e aveva l’obiettivo di sostenere le imprese e i bilanci di queste. Il riallineamento si sarebbe realizzato mediante l’assolvimento di un’imposta sostitutiva pari al 3% del valore oggetto di riconoscimento fiscale, il che avrebbe permesso di eliminare le differenze permanenti esistenti tra il valore contabile e il valore fiscale dall’avviamento iscritto nel bilancio a seguito di conferimento in neutralità fiscale, permettendone l’ammortamento in 18 anni. La norma della legge finanziaria, con un colpo di spugna, e non considerando il principio dell’ir-

retroattività della norma tributaria (Il principio di irretroattività della norma tributaria, lo ricordiamo, è disciplinato attraverso una legge ordinaria, la quale, al fine di assicurare la certezza giuridica necessaria, prevede genericamente che la norma non possa prendere a base della propria disciplina fattispecie verificatesi anteriormente alla sua entrata in vigore) ha innalzato anche per coloro che avevano optato per questa chance il periodo di ammortamento dell’avviamento rivalutato in 50 anni anziché 18, sterilizzandone de facto la convenienza. Sarebbe, in tal frangente, comunque bene ricordare che continua a sussistere la facoltà di cui all’art. 176 TUIR. Riassumendo, il conferimento di farmacia in società (sorta di trasformazione della ditta individuale in società) è un’operazione fiscalmente “neutra” nel senso che non dà luogo al realizzo di minus/plusvalenze deducibili/imponibili. La società conferitaria, (la trasformata per usare un termine non corretto ma comprensibile) tuttavia, può – e sottolineiamo “può” perché è semplicemente una facoltà – “affrancare” l’avviamento, relativo naturalmente alla farmacia conferita e iscritto nel bilancio della società conferitaria per effetto dell’operazione, corrispondendo un’imposta sostitutiva delle imposte personali e dell’Irap pari: • al 12% per valori dell’avviamento compresi da 0 fino a 5 milioni, quel che pertanto vale per la stragrande maggioranza delle farmacie; • al 14% per valori compresi tra i 5 milioni e i 10 milioni; • al 16% per valori superiori a 10 milioni. Per effetto dell’affrancamento, le quote di ammortamento dell’avviamento diventano un costo deducibile ai fini della determinazione del reddito imponibile della società in misura – dispone l’art. 108 del TUIR – non superiore ad 1/18 (in pratica per un massimo del 5,56%) del costo storico per ciascun periodo d’imposta. L’imposta sostitutiva deve essere corrisposta e la relativa opzione deve essere esercitata in sede di dichiarazione dei redditi relativa all’esercizio nel corso del quale è stata posta in essere l’operazione (il conferimento d’azienda) o, al più tardi, nella dichiarazione riguardante il periodo d’imposta successivo; la deducibilità fiscale delle quote di ammortamento decorre dallo stesso anno.

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"Poiché il risanamento strutturale della finanza pubblica e le riforme per lo sviluppo sono, in questo periodo di pandemia, tra loro strettamente integrate e sinergiche, cosicché l'azione di uno senza l'altro sarebbe del tutto "insufficiente, o addirittura controproducente", un giudizio complessivo e compiuto sulla manovra potrà venire evidentemente solo nel momento in cui si conosceranno i provvedimenti che attraverso nuovi interventi (se ci saranno durante l’anno) dovrebbero contenere disposizioni volte al miglioramento dei fattori di competitività delle imprese e al rilancio dello sviluppo, che ad un primo sguardo appaiono estremamente carenti a chi ivi scrive".

L’imposta sostitutiva può essere versata anche in tre rate annuali (art. 1, comma 479, L. 244/2007) Così, ad esempio, se il conferimento è avvenuto nel 2021 e l’imposta sostitutiva verrà corrisposta nei termini di versamento delle imposte dovute per la dichiarazione dei redditi relativa al 2021 e scadenti il 30/06/2022 (per la prima rata o per l’intero importo), la deducibilità fiscale dell’ammortamento verrà riconosciuta a decorrere proprio dallo stesso anno 2022. Fatta questa necessaria premessa, possiamo svolgere qualche considerazione, e però anche qui alcuni esempi renderanno l’idea più di mille parole. Poniamo quindi che nel 2021 (anno in cui è stato anche rilasciato il provvedimento di trasferimento della titolarità) si sia costituita una società di persone mediante conferimento di una farmacia/impresa individuale; che l’avviamento iscritto in bilancio sia pari a 1.000.000 di euro e che i soci abbiano deciso di affrancarlo per l’intero valore (è, infatti, consentito anche un affrancamento parziale). Valutiamone la convenienza: Tabella 1

SCAGLIONI DI REDDITO

Ipotizziamo per semplicità che l’imposta sostitutiva – per l’importo di (1.000.000 x 12% =) 120.000 euro – sia versata in un’unica soluzione a giugno 2022 e che il reddito imponibile medio ragionevolmente prevedibile per i prossimi anni sia pari a 130.000 euro. Ipotizziamo inoltre un risparmio fiscale connesso alla deducibilità dell’avviamento, sotto forma di minori imposte personali dei soci per effetto della corrispondente riduzione del reddito imponibile, pari al 43% . Il risparmio fiscale complessivo derivante dalla deducibilità dell’ammortamento nella misura massima consentita (55.556 euro) è allora pari a: 55.556×43%=24.000,00 euro circa che per 18 anni ammonta a 432.000. Quindi, “investendo” (per così dire) oggi 120.000 euro in imposta sostitutiva, ne ho ricavati ben 432.000. Operazione quindi ben valutabile atteso che gli Istituti bancari ben volentieri finanziano codesto tipo di operazioni. Continuando con la legge di Bilancio del 2022 che porta ben 988 commi di disposizioni di cui ben pochi come si diceva di interesse per la farmacia o per il farmacista. RIFORMA IRPEF Il comma 2 affronta la cd. Riforma dell’IRPEF modificando la tassazione delle persone fisiche sia dal punto di vista di scaglioni di reddito e aliquote, sia delle relative detrazioni per lavoratori dipendenti, autonomi e per i pensionati apportando numerose modifiche. In particolare, nel testo unico delle imposte sui redditi l’imposta lorda è determinata applicando al reddito complessivo, al netto degli oneri deducibili, nuove aliquote per scaglioni di reddito. (tabella 1) Chiarendo con un esempio su un reddito di 50.000,00 euro lordi annui l’IRPEF dovuta a decorrere dal 2022 sarà pari ad €. 14.400,00 contro i 15.320,00 previgenti. Oltre la soglia dei 50.000,00, la situazione peggiora, indi l’agevolazione spetta unicamente per i redditi medio bassi.

LEGGE DI BILANCIO 2022

DISCIPLINA PREVIGENTE

fino a 15.000 euro

23%

23%

oltre 15.000 e fino a 28.000 euro

25%

27%

oltre 28.000 e fino a 50.000 euro

35%

38% oltre 28.000 euro fino a 55.000 euro

oltre 50.000 euro

43%

* oltre 55.000 euro e fino a 75.000 euro:41% *oltre 75.000 euro, 43 %


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DETRAZIONE REDDITI DA LAVORO AUTONOMO (FARMACISTI LIBERI PROFESSIONISTI) Per quanto riguarda la detrazione spettante per redditi da lavoro autonomo e assimilati, rispetto al regime previgente sono apportate le seguenti modifiche: • viene aumentata da 1.104 euro a 1.265 euro la detrazione per la prima soglia di reddito, elevata da 4.800 euro a 5.500 euro; • viene introdotta una ulteriore soglia di reddito (superiore a 5.500 euro e fino a 28.000 euro) con una detrazione è pari a 500 euro, aumentata di una somma pari a 765 euro per un reddito pari 5.500 euro, che decresce al crescere del reddito fino ad azzerarsi alla soglia dei 28.000 euro; • viene rimodulata l’ultima soglia di reddito, ora compresa tra i 28.000 euro e 50.000 euro in base alla quale spetta la detrazione nell’importo massimo di 500 euro per un reddito pari a 28.000 euro, riducendosi progressivamente fino ad annullarsi raggiunti i 50.000 euro; • viene previsto un aumento della detrazione di un importo pari a 50 euro per la fascia di reddito superiore a 11.000 euro ma non a 17.000 euro. Inoltre il comma 8 prevede che a dal 2022, l’IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive, non è dovuta dalle persone fisiche: - esercenti attività commerciali e quindi anche le farmacie esercitate in forma di ditta individuale e ed esercenti arti e professioni (liberi professionisti) che a giugno 2022 dovranno pagare solo il saldo e non versare acconti per il 2022. Peraltro, codesto provvedimento comporta una discriminazione basata solamente sulla titolarità individuale scelta per l’esercizio dell’attività, è in netta controtendenza con le necessità sempre più avvertite - tanto nel mondo delle imprese quanto

Tabella 2

(e forse ancora di più) nel mondo professionale di associarsi e “unire le forze” per rispondere alle sfide del mercato, a dispetto dei principi inseriti nella legge delega di riforma. La spinta al “nanismo” (per usare un termine coniato dal Sole24ore commentando tale norma) è il difetto maggiore della scelta operata con la legge di Bilancio 2022. Una scelta che non può essere che provvisoria e di breve durata, anche perché risulta molto fragile dal punto di vista della coerenza con il principio di capacità contributiva e con l’essenza stessa del tributo. Si confida che questo sia il primo passo per l’abolizione di questa imposta anche per gli altri soggetti. PROROGA CREDITO D’IMPOSTA BENI STRUMENTALI “TRANSIZIONE 4.0” Prorogata e rimodulata la disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi. Fermo restando quanto già previsto per il 2022, il comma in esame si rivolge alle disposizioni previste dal 2023 al 2025: più precisamente agli investimenti effettuati in beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0 a decorrere: • dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, • oppure entro il 30 giugno 2026 se entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine sia accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Riepiloghiamo nella tabella 2 le percentuali in vigore per il 2022 e le nuove percentuali introdotte per il triennio successivo.

BENI MATERIALI FUNZIONALI ALLA TRASFORMAZIONE INDUSTRIA 4.0 (allegato A annesso alla legge di bilancio 2017)

% CREDITO D’IMPOSTA

Quota d’investimento (milioni di euro)

% 2022

Nuova % 2023* - 2025*

40%

20%

fino a 2,5

20%

10%

2,5 < investimento ≤ 10

10%

5%

10 < investimento ≤ 20


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CARTELLE DI PAGAMENTO Si estende il termine per l’adempimento dell’obbligo risultante dal ruolo portandolo, per le cartelle notificate dal 1° gennaio al 31 marzo 2022, da 60 a 180 giorni. PROROGA SUPERBONUS Il comma 28 introduce la proroga del Superbonus 110% prevista per gli interventi di efficienza energetica, nonché per quelli antisismici. Ecco le principali novità: • per i condomini, le persone fisiche (al di fuori dell'esercizio di attività d’impresa, arte o professione) e per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale, viene prevista una proroga al 2025 con una progressiva diminuzione della percentuale di detrazione che passa dal 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 fino al 65% per quelle sostenute nell’anno 2025. Il successivo comma 29 proroga: • agli anni 2022, 2023 e 2024 la facoltà dei contribuenti di usufruire delle detrazioni fiscali concesse per gli interventi in materia edilizia ed energetica, alternativamente: - sotto forma di sconto in fattura - o credito d’imposta cedibile anche a banche e intermediari finanziari; • al 31 dicembre 2025 la facoltà di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, in luogo della detrazione fiscale, per le spese sostenute per gli interventi coperti dal cd. Superbonus. Viene introdotto l’obbligo del visto di conformità anche in caso di opzione per la cessione del credito o sconto in fattura relativa alle detrazioni fiscali per lavori edilizi diversi da quelli che danno diritto al Superbonus 110% e l’obbligo di asseverazione della congruità di prezzi, la norma estende poi al 2022 l'applicazione del cd "bonus facciate" per le spese finalizzate al recupero o restauro della facciata esterna di specifiche categorie di edifici, riducendo però dal 90% al 60% la percentuale di detraibilità. 26

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DISPOSIZIONI SUGLI IMMOBILI IN CASO DI CESSAZIONE DI AZIENDA In caso di cessione dell’azienda o di un ramo di essa con continuazione dell’attività e mantenimento degli assetti occupazionali, al trasferimento di beni immobili strumentali si applicano le imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di euro 200 ciascuna. In caso di cessazione dell’attività o di trasferimento, prima di cinque anni dall’acquisto, sono dovute le imposte nella misura ordinaria. Precisiamo che alla cessione di farmacia (e non di quote di società titolare di essa), in quanto operazione fuori campo iva si applica l’imposta di registro pari al 3%, ben tuttavia in caso di cessione con annesso trasferimento dell’immobile strumentale viene applicato sul valore di quest’ultimo l’imposta pari al 9%. Ora in deroga a quanto esposto il comma 237 della legge di bilancio stabilisce che in caso di cessione dell’azienda o di un ramo di essa (pensiamo ad una società titolare di due sedi farmaceutiche) con continuazione dell’attività e mantenimento degli assetti occupazionali l’imposta di registro sull’immobile passa dal 9% del valore ad euro 200 fisse. Se non interverranno chiarimenti al proposito la norma appare praticamente inapplicabile in quanto la cessione di un ramo di azienda difficilmente comporta un mantenimento del numero degli addetti a meno di improbabili necessità incrementative sul ramo che rimane in capo al cedente. Pochissime quindi le novità per le farmacie, confidando in decreti successivi in quanto sembra che la piccola e media impresa motore di questo paese sia stata totalmente dimenticata.


SINTESI DEI PRINCIPALI PROVVEDIMENTI FISCALI DI INTERESSE PER LA FARMACIA ANNO 2022 RIVALUTAZIONE QUOTE SOCIETARIE Possibilità di rivalutare il costo fiscale delle partecipazioni societarie –pagando un’imposta sostitutiva dell’11% a fronte di perizia asseverata. Il pagamento sterilizza le imposte su future cessioni di quote. Non presente in legge di bilancio, ma riproposta presente in 5 emendamenti alla legge di conversione del decreto Milleproroghe. ABOLIZIONE IRAP La legge di Bilancio, a partire dal 2022, esclude da IRAP le persone fisiche, stabilendo che l'IRAP “non è dovuta dalle persone fisiche esercenti attività commerciali ed esercenti arti e professioni di cui alle lettere b) e c) del comma 1 dell'articolo 3 del medesimo decreto legislativo n. 446 del 1997. Apartire dal 2022 sara’ dovuto solo il saldo irap per le farmacie esercitate in forma di ditta individuale e i farmacisti liberi professionisti, dopo di che l’imposta sara’ abolita. MODIFICHE AL SISTEMA DI TASSAZIONE DELLE PERSONE FISICHE 1)Vengono riorganizzate le aliquote Irpef (che da 5 diventano 4) prevedendo la riduzione della seconda aliquota (che dal 27 passa al 25%) e della terza (che dal 38 passa al 35%). In forza delle nuove previsioni la tassazione al 43% (aliquota massima) scatta inoltre per i redditi superiori a 50.000 euro (con abbassamento, quindi, della precedente soglia di 75.000 euro). 2) Vengono riviste le detrazioni d’imposta riconosciute per le varie tipologie di redditi conseguiti (redditi di lavoro dipendente, da pensione e autonomo) prevedendo un avvicinamento delle soglie di reddito individuate nei vari casi, sebbene le stesse non siano ancora del tutto coincidenti. In generale le detrazioni previste sono aumentate, sebbene la soglia massima per fruire delle stesse sia ora fissata a 50.000 euro (e non più 55.000). Viene riformulata la disciplina del “bonus 100 euro”, riducendo la soglia di reddito sopra la quale l’agevolazione non spetta (da 28.000 euro prima previsti, a 15.000 euro). Per i redditi superiori a 28.000 euro è possibile beneficiare del bonus solo se la somma di un insieme di detrazioni individuate dalla stessa norma è di ammontare superiore all’imposta lorda, e in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda, per un importo comunque non superiore a 1.200 euro. Nel complesso può ritenersi che, secondo le prime stime, la legge di bilancio abbia favorito una riduzione dell’irpef dovuta, sia per i dipendenti che per i pensionati e i lavoratori autonomi; sono favoriti soprattutto i contribuenti nella fascia di reddito 28.000-50.000. PROROGA CREDITO D’IMPOSTA BENI STRUMENTALI Per gli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati dal 2023 al 2025 il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20% del costo, per investimenti fino a 2,5 milioni di euro; 10% del costo, per gli investimenti fino a 10 milioni di euro; 5% per la quota di investimenti fino a 20 milioni di euro. Per gli investimenti in beni immateriali connessi a investimenti 4.0 l’agevolazione viene prorogata al 2025 con riduzione progressiva delle percentuali di credito d’imposta riconosciuto. Nessun credito d’imposta viene invece riconosciuto, dal 2023, per gli investimenti in beni “ordinari non 4.0”. Industria 4.0 si traduce in sostanza in una serie di misure, incentivi economici e agevolazioni per lo sviluppo digitale delle imprese. MODIFICHE ALLA DISCIPLINA IN MATERIA DI RIVALUTAZIONE E RIALLINEAMENTO Il riallineamento si sarebbe realizzato mediante l’assolvimento di un’imposta sostitutiva pari al 3% del valore oggetto di riconoscimento fiscale, il che avrebbe permesso di eliminare le differenze permanenti esistenti tra il valore contabile e il valore fiscale dall’avviamento iscritto nel bilancio a seguito di conferimento in neutralità fiscale, permettendone l’ammortamento in 18 anni. L’ammortamento passa ad una deduzione in 50 anni! La norma riguarda unicamente le farmacie che a seguito di operazioni straordinarie hanno rivalutato nel corso del 2021 l’avviamento con il versamento di un’imposta sostitutiva ridotta del 3%. Rimane possibile per le farmacie conferite in società una facoltà – “affrancare” l’avviamento, relativo naturalmente alla farmacia conferita e iscritto nel bilancio della società conferitaria per effetto dell’operazione, corrispondendo un’imposta sostitutiva delle imposte personali e dell’irap pari al 12% per valori dell’avviamento compresi da 0 fino a 5 milioni, quel che pertanto vale per la stragrande maggioranza delle farmacie; l’operazione permette la deduzione dell’ammortamento affrancato in 18 anni. ESTENSIONE DEL TERMINE PER IL PAGAMENTO DELLE CARTELLE DI PAGAMENTO È stato esteso a 180 giorni il termine (ordinariamente pari a 60 giorni) per il pagamento delle cartelle di pagamento notificate dal 1° gennaio al 31 marzo 2022. Si ricorda che il Decreto fiscale ha già previsto un analogo differimento per le cartelle notificate nel periodo 01.09.2021-31.12.2021.


SPECIALE NORMATIVE E INCENTIVI

FARMACIE RURALI 28

Nuovo COLLEGAMENTO


SPECIALE NORMATIVE E INCENTIVI

OPPORTUNITÀ DI CRESCITA

PER LE FARMACIE RURALI SUSSIDIATE di Luca Melchionna, architetto, consulente Utifar

IL RICONOSCIMENTO DEL RUOLO FONDAMENTALE DELLE FARMACIE È ORAMAI CONDIVISO A TUTTI I LIVELLI; IN QUEST'AMBITO LE FARMACIE RURALI SONO CULTURALMENTE EMERSE DA UNA LOGICA DI MARGINALITÀ E SI SONO RIAPPROPRIATE DELLA POSIZIONE CHE TRADIZIONALMENTE HANNO SEMPRE OCCUPATO. IL CONCETTO DI PRESIDIO SUL TERRITORIO È STATO COME NON MAI CONCRETIZZATO IN QUESTI DUE ANNI DI PANDEMIA. QUESTO HA SIGNIFICATO ANCHE DOVER RISPONDERE AD ESIGENZE NUOVE CON STRUTTURE E FORZA LAVORO NON ADEGUATE. IL BANDO DELL'AGENZIA PER LA COESIONE TERRITORIALE INTERVIENE IN QUESTO SENSO. SI TRATTA DI UN'OPPORTUNITÀ IMPORTANTE CHE OCCORRE COGLIERE CON LUNGIMIRANZA. ESSERE IN GRADO DI VEDERE OLTRE IL MOMENTO CONTINGENTE RAFFORZERÀ "L'AZIENDA" FARMACIA E LA RENDERÀ MENO VULNERABILE QUANDO I FLUSSI MONETARI, INEVITABILENTE, DIMINUIRANNO. NELLA SEZIONE CONSULENZE UTIFAR DI QUESTO NUMERO TROVATE UN ESEMPIO PRATICO REALIZZATO PER QUESTA FINALITÀ. DI SEGUITO QUALCHE INDICAZIONE UTILE.

C

on la pubblicazione del Bando da parte dell'Agenzia per la Coesione territoriale, le farmacie rurali sussidiate, quindi situate in frazioni o centri abitati con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti, possono presentare la richiesta per accedere ai finanziamenti volti a erogare servizi sanitari di prossimità territoriale.

Nel dettaglio, si finanzia un totale di 100 milioni di euro, che serviranno ad ampliare la quantità e migliorare la qualità dei servizi sanitari offerti alla popolazione di queste aree marginalizzate. La metà di queste risorse (50 milioni di euro) è riservata alle regioni meridionali. In totale, l'obiettivo è di riuscire a finanziare interventi in almeno 500 farmacie rurali entro dicembre 2023 e in almeno 2.000 entro giugno 2026. INTERVENTI FINANZIATI Ad oggi il bando prevede la concessione delle relative agevolazioni alle seguenti categorie di investimenti: • Ottimizzazione dell'efficace dispensazione del farmaco, anche in sostituzione della distribuzione effettuata dai presidi ospedalieri: • riorganizzazione e implementazione dell'area di dispensazione e dello stoccaggio dei farmaci; • miglioramento dei livelli di monitoraggio delle scadenze, revoche e farmaci mancanti. • Partecipazione alla presa in carico del paziente cronico, monitoraggio dell'uso corretto dei farmaci, interazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE): - interventi di formazione specialistica alla presa in carico del paziente e alla farmacovigilanza; - dotazioni tecnologiche, informatiche e logistiche (licenze per piattaforme di monitoraggio, software, hardware, postazioni attrezzate per il teleconsulto, la consultazione dati, la consultazione del FSE). • Prestazione di servizi di primo e di secondo livello: spese per la locazione e/o l'acquisto dei dispositivi di telemedicina e analizzatori di sangue e urine e relativa assistenza-creazione di aree di accoglienza (spazi riservati, arredamenti Nuovo COLLEGAMENTO

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SPECIALE NORMATIVE E INCENTIVI

specifici, dispositivi di emergenza) per l'erogazione di servizi di telemedicina, per i quali ci si dovrà avvalere di un sistema di refertazione presso un centro individuato a priori (preferibilmente in convenzione con ospedali o strutture pubbliche). Grazie agli interventi finanziati dal bando, le farmacie rurali potranno: • partecipare al servizio integrato di assistenza domiciliare, condividendo la presa in carico del paziente cronico, aumentando il tasso di aderenza del paziente alle terapie farmacologiche e al monitoraggio dell'uso corretto dei farmaci; • fornire prestazioni di secondo livello, attraverso percorsi diagnostico-terapeutici previsti per patologie specifiche; • erogare farmaci che il paziente è ora costretto a ritirare in ospedale; • monitorare pazienti con la cartella clinica elettronica e il fascicolo farmaceutico. La domanda di partecipazione, compilata dal titolare o dal rappresentante legale della farmacia, può essere presentata dalle ore 12.00 del 29 dicembre 2021 ed entro il 30 giugno 2022 esclusivamente attraverso la piattaforma informatica all'indirizzo: https://farmacierurali.agenziacoesione.gov.it, alla quale si accede tramite SPID. I campi da compilare online possono essere consultati e le istruzioni per compilare la domanda sono riportate negli allegati. A CHI SI POSSONO RICHIEDERE INFORMAZIONI? Per ricevere chiarimenti sui contenuti dell'avviso, è possibile scrivere (entro dieci giorni lavorativi prima della chiusura dei termini per la presentazione delle domande) all'indirizzo e-mail: farmacierurali@agenziacoesione.gov.it. Per informazioni e chiarimenti sulle modalità di compilazione e invio della domanda ci si può rivolgere ai numeri 06 77268425 oppure 06 77268432 dal lunedì al venerdì, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 17:00, oppure inviare una email all'indirizzo: avviso.rurali@federfarma.it.

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Nuovo COLLEGAMENTO

DI SEGUITO ALCUNI CHIARIMENTI* (art. 16.2) del 19 gennaio 2022)

• Il contributo è calcolato sul costo standard corrispondente al bene indicato nell’allegato 1 dell’avviso pubblico e non sulla spesa effettiva. • Per i dispositivi finanziabili occorre attenersi unicamente all'elenco di cui all'allegato 1 dell’Avviso (vedi tabelle pubblicate a pag. 25 e 26). • Gli interventi previsti nell’ambito sono tutti necessari ai fini dell’erogazione del servizio. Pertanto all’interno dell’ambito è possibile indicare quelli già in possesso da quelli per il quali si chiede il finanziamento. Tutte le voci devono essere obbligatoriamente compilate. I dispositivi "già in dotazione" alla farmacia non possono essere oggetto di finanziamento. • Il contributo finanziabile corrisponde ai due terzi (2/3) del costo standard riportato nel riepilogo, fino a concorrenza del massimale previsto dall'Avviso (€ 44.260,00). L'ammissibilità della spesa decorre della data di pubblicazione dell'Avviso. Pertanto, se la spesa dell'intero costo degli interventi viene sostenuta a partire dal 28/12/2022 la farmacia può richiederne il finanziamento. • È possibile localizzare le attrezzature e i dispositivi presso altro locale in locazione, comunque limitrofo alla propria sede se il locale individuato rispetta tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente (Es. requisiti igienico sanitari) e lo spazio è localizzato nel medesimo centro abitato in cui è presente la farmacia rurale sussidiata. • Le farmacie ubicate in frazioni o centri abitati con meno di 3000 abitanti (pur se appartenenti a Comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti) possono presentare la richiesta di contributo, purchè si tratti di farmacie rurali sussidiate, intese come categoria di farmacia di cui all’articolo 2, quarto comma della legge 8 marzo 1968, n. 221. A tal proposito si rammenta che, prima dell'erogazione del pagamento, verrà richiesta da parte dell'Agenzia per la coesione territoriale, la presentazione della certificazione/attestazione da parte dell’Amministrazione territorialmente competente (Regione/Provincia Autonoma o Comune o ASL) comprovante la loro classificazione come farmacia rurale sussidiata ovvero, in alternativa, l’attestazione di avvenuta concessione del sussidio da parte della stessa Amministrazione territorialmente competente (Regione/Provincia Autonoma o Comune o ASL). * fonte: https://www.agenziacoesione.gov.it/wp-content/uploads/2022/01/ AVVISO-FARMACIE-RURALI_FAQ-1.pdf https://www.agenziacoesione.gov.it/wp-content/uploads/2021/12/ Allegato-1_Tabella-di-riepilogo-degli-interventi-dispositivi-finanziabili.pdf


SPECIALE NORMATIVE E INCENTIVI

TABELLE ALLEGATO 1 RIEPILOGO DEGLI INTERVENTI E DISPOSITIVI FINANZIABILI Allegato 1 Elenco Interventi/Dispositivi A

PRIMO AMBITO: DISPENSAZIONE DEL FARMACO

ID

A1

REQUISITO

FINALITA'

Preparazione specifica farmacisti per aggiornamento su farmaci innovativi e antitumorali (minimo 5 ore)

Formazione

COSTO STANDARD PER N.5 ORE DI FORMAZIONE

CONTRIBUTO AMMISSIBILE ARROTONDATO (2/3 del costo standard)

600,00

COSTO STANDARD UNITARIO

400,00 CONTRIBUTO AMMISSIBILE ARROTONDATO (2/3 del costo standard)

Obbligatorietà Opzionalità Alternatività

Quantità MAX

Obbligatorio

1

Obbligatorietà Opzionalità Alternatività

Quantità MAX

ID

TIPOLOGIA INTERVENTI/DISPOSITIVI

FINALITA'

A2

Hardware tipo: Processore i5 10400, Ram 8 GB DDR4, 512 GB M.2 PCIE SSD, DVD-RW, Scheda Grafica, Wireless Lan, Tastiera e Mouse USB, Windows 10 Home

Aggiornamento tecnologico e/o implementazione posto di lavoro

589,50

393,00

Obbligatorio

2

A3

Stampante multifunzione per stampa, scansione e copia bianco e nero e a colori

Implementazione ammodernamento postazione di lavoro

134,50

90,00

Obbligatorio

1

A4

Sedia Ergonomica Ufficio con Poggiatesta/Poltrona Ufficio Regolabile

Implementazione ammodernamento postazione di lavoro

168,00

112,00

Opzionale

2

A5

Monitor per pc (minimo 21 pollici)

Implementazione ammodernamento postazione di lavoro

268,50

179,00

Obbligatorio

2

A6

Postazione: banco lineare e cassettiera banco con cassetti Implementazione ammodernamento postazione di dimensioni indicative: H 100 lavoro

1.821,78

1.215,00

Opzionale

1

A7

Frigorifero: 150 litri - registraz. temp. datalogger integrato allarmi

Ampliamento spazio stoccaggio farmaci a temperatura controllata

2.384,81

1.590,00

Opzionale (in alternativa con A8)

1

A8

Frigorifero: doppia temperatura controllata 450 litri o similari

Ampliamento spazio stoccaggio farmaci a temperatura controllata

3.309,70

2.206,00

Opzionale (in alternativa con A7)

1

A9

Casettiera: Colonna a Cassettiera. Dimensione indicative cm.40L x 120P x 220H. Estrazione circa cm.100. Corredata da cassetti singoli o doppi.

Incremento/razionalizzazione spazi stoccaggio farmaci

1.938,75

1.293,00

Opzionale

10

A10

Impianto per automazione magazzino*

Velocizzazione flusso stoccaggio, dispensazione e controllo farmaci

59.000,00

39.333,00

Opzionale

1

Obbligatorietà Opzionalità Alternatività

Quantità MAX

Obbligatorio

1

Obbligatorietà Opzionalità Alternatività

Quantità MAX

B

SECONDO AMBITO:PARTECIPAZIONE ALLA "PRESA IN CARICO" DEL PAZIENTE CRONICO

ID

B1

ID

B2

B3

B4

B5 C

REQUISITO

FINALITA' Preparazione specifica farmacisti per la comunicazione tramite videoconsulto e l'utilizzo di piattaforme per progetti di monitoraggio e aderenza (minimo 5 ore)

Formazione

TIPOLOGIA INTERVENTI/DISPOSITIVI

FINALITA'

Arruolamento paziente ad attività di monitoraggio Canone triennale licenza e assistenza software gestionale aderenza terapeutica e corretto utilizzo del farmaco comprensivo della banca dati Consultazione banche dati Poltrona: Poltrona con ruote, struttura in acciao, meccanismo per regolazione altezza, seduta vari Postazione riservata al videoconsulto materiali. Consolle: Piano di appoggio con gambe; Dim. indicative L 1200 x P 600 x h 750 Postazione riservata al videoconsulto Notebook Portatile tipo Display da 15.6” Ram 4Gb DDR4 SSD M.2 256 Gb Radeon R3 Wi-Fi Bluetooth Windows 10 con telecamera integrata

Postazione riservata al videoconsulto

COSTO STANDARD PER N.5 ORE DI FORMAZIONE

CONTRIBUTO AMMISSIBILE ARROTONDATO (2/3 del costo standard)

600,00

COSTO STANDARD UNITARIO

400,00

CONTRIBUTO AMMISSIBILE ARROTONDATO (2/3 del costo standard)

3.287,00

2.191,00

Obbligatorio

1

402,75

269,00

Obbligatorio

1

345,91

231,00

Obbligatorio

1

372,25

248,00

Obbligatorio

1

Obbligatorietà Opzionalità Alternatività

Quantità MAX

Obbligatorio

1

TERZO AMBITO: PRESTAZIONE SERVIZI 1° E 2° LIVELLO (DM 16 dicembre 2010 in attuazione del D.lgs 153/2009)

ivi-finanziabili.pdf Fonte: https://www.agenziacoesione.gov.it/wp-content/uploads/2021/12/Allegato-1_Tabella-di-riepilogo-degli-interventi-disposit COSTO STANDARD CONTRIBUTO AMMISSIBILE ID

C1

REQUISITO

Formazione per l'esecuzione di prestazioni di analisi di

FINALITA'

Preparazione specifica farmacisti per esecuzione delle relative prestazioni- Requisito obbligatorio per accedere ai finanziamenti per gli interventi all'area

PER N.5 ORE DI FORMAZIONE

600,00

ARROTONDATO (2/3 del costo standard)

Nuovo COLLEGAMENTO 400,00

31


ID

B2

B3

TIPOLOGIA INTERVENTI/DISPOSITIVI

FINALITA'

COSTO STANDARD UNITARIO

ARROTONDATO (2/3 del costo standard)

SPECIALE NORMATIVE E INCENTIVI

Arruolamento paziente ad attività di monitoraggio Canone triennale licenza e assistenza software gestionale aderenza terapeutica e corretto utilizzo del farmaco comprensivo della banca dati Consultazione banche dati Poltrona: Poltrona con ruote, struttura in acciao, meccanismo per regolazione altezza, seduta vari Postazione riservata al videoconsulto materiali. Consolle: Piano di appoggio con gambe; Dim. indicative L 1200 x P 600 x h 750 Postazione riservata al videoconsulto

B5

Notebook Portatile tipo Display da 15.6” Ram 4Gb DDR4 SSD M.2 256 Gb Radeon R3 Wi-Fi Bluetooth Windows 10 con telecamera integrata

2.191,00

Obbligatorio

1

402,75

269,00

Obbligatorio

1

345,91

231,00

Obbligatorio

1

372,25

248,00

Obbligatorio

1

Obbligatorietà Opzionalità Alternatività

Quantità MAX

TERZO AMBITO: PRESTAZIONE SERVIZI 1° E 2° LIVELLO (DM 16 dicembre 2010 in attuazione del D.lgs 153/2009)

C ID

C1

C2

ID

C3

C4

C5

C6

C7 C8

C9

C10

REQUISITO

Preparazione specifica farmacisti per esecuzione delle relative prestazioni- Requisito obbligatorio per accedere ai finanziamenti per gli interventi all'area servizi e per i servizi di analisi di prima istanza (minimo 5 ore) Preparazione specifica farmacisti per esecuzione Formazione per l'esecuzione di prestazioni di telemedicina prestazioni- Requisito obbligatorio per accedere ai - Art. 3 DM 16.12.2010 finanziamenti per gli interventi all'area servizi e per i servizi di analisi di telemedicina (minimo 5 ore)

TIPOLOGIA INTERVENTI/DISPOSITIVI

FINALITA'

Poltrona regolabile tipo chaise longue, completa di braccioli / Lettino medico con schienale inclinabile e barra Posizionamento paziente per applicazione dispositivi porta rotolo. Consolle: Piano di appoggio con gambe; Dim. indicative L 1200 x P 600 x h 750 Base di appoggio per esecuzione test

Mobile alto / Armadio alto con serratura con ripiani. Dim. indicative: cm 90L x H195x 46P

C12

ANALIZZATORE URINE: ACIDO ASCORBICO, GLUCOSIO, BILIRUBINA, CHETONI, PESO SPECIFICO, SANGUE, PH, PROTEINE, UROBILINOGENO, NITRITI, LEUCOCITI, Dispositivo professionale per misurazione della pressione arteriosa Dispositivo professionale per misurazione non invasiva saturazione percentuale di ossigeno con telerefertazione

COSTO STANDARD PER N.5 ORE DI FORMAZIONE

CONTRIBUTO AMMISSIBILE ARROTONDATO (2/3 del costo standard)

600,00

400,00

Obbligatorio

1

600,00

400,00

Obbligatorio

1

Obbligatorietà Opzionalità Alternatività

Quantità MAX

COSTO STANDARD UNITARIO

CONTRIBUTO AMMISSIBILE ARROTONDATO (2/3 del costo standard)

536,25

358,00

Obbligatorio

1

385,16

257,00

Obbligatorio

2

896,33

598,00

Obbligatorio

1

7.812,50

5.208,00

Obbligatorio

1

337,23

225,00

Obbligatorio

1

218,60

146,00

Obbligatorio

2

246,50

164,00

Obbligatorio

3

Posizionamento strumentazione e conservazione materiale di consumo

652,00

435,00

Obbligatorio

3

Screening, prevenzione e monitoraggio patologie cardiocircolatorie

3.913,00

2.609,00

Obbligatorio

1

Monitoraggio

1.269,50

846,00

Opzionale

1

Screening, prevenzione e monitoraggio paz. iperteso

2.582,50

1.722,00

Obbligatorio

1

294,25

196,00

Opzionale

2

1.550,00

1.033,00

Obbligatorio

2

Mobile lavello lavamani, completo di anta a battente, lavandino e miscelatore comprensivo di scarico e sifoni / Igienizzazione mani paziente e operatore Mobile lavello lavamani senza necessità di attacco idrico con rubinetto e pedale a comando Box Pareti divisorie - Dimensioni indicative: fino a 3m X 4m, H 220cm - n.3 Pareti, senza opere edili (obbligatorio Ampliamento/Creazione/adeguamento area adibita solo per le farmacie che non dispongono già di apposito ai servizi locale o spazio idoneo) Poltrona: Poltrona con ruote, struttura in acciao, meccanismo per regolazione altezza, seduta vari Posizionamento paziente per analisi di prima istanza materiali. Cassettiera con ruote: dim. indicativa L 385 x P 315 x h Posizionamento strumentazione e conservazione 740 con almeno n. 4 cassetti. materiale di consumo Mobile medio / Armadio basso con vano a giorno, almeno due ante con serratura. Con ripiani: Dim. indicative: cm Posizionamento strumentazione e conservazione 90L x H120 x 46P materiale di consumo

ANALIZZATORE SANGUE: EMOGLOBINA GLICATA, PROFILO LIPIDICO E PRINCIPALI PARAMETRI (TIPO: EMOGLOBINA, EMATOCRITO, ERITROCITI, GLICEMIA,TRANSAMINASI)

C14

FINALITA'

Formazione per l'esecuzione di prestazioni di analisi di prima istanza - Art. 2 DM 16.12.2010

C11

C13

Postazione riservata al videoconsulto

Quantità MAX

3.287,00

TABELLE ALLEGATO 1 RIEPILOGO INTERVENTI PRESTAZIONE DI SERVIZI B4

Opzionalità Alternatività

Screening, prevenzione e monitoraggio paz. con patologia respiratoria Prestazioni telemedicina (DM 16-12-2010) in ambito di prevenzione e monitoraggio patologie cardiocircolatorie

C15

Registratore per il monitoraggio dinamico della pressione arteriosa

C16

Elettrocardiografo

Prestazioni telemedicina (DM 16-12-2010) in ambito di prevenzione e monitoraggio patologie cardiache

1.328,50

886,00

Obbligatorio

1

C17

Elettrocardiogramma dinamico

Prestazioni telemedicina (DM 16-12-2010) in ambito di prevenzione e monitoraggio patologie cardiocircolatorie

2.347,75

1.565,00

Obbligatorio

2

C18

Spirometro

Prestazioni telemedicina (DM 16-12-2010) in ambito di prevenzione e monitoraggio patologie respiratorie

755,75

504,00

Opzionale

1

C15 Bis

Noleggio triennale e Assistenza Registratore per il monitoraggio dinamico della pressione arteriosa

Prestazioni telemedicina (DM 16-12-2010) in ambito di prevenzione e monitoraggio patologie cardiocircolatorie

2.475,00

1.650,00

Obbligatorio (in alternativa a C15)

2

C16 Bis

Noleggio triennale e Assistenza Elettrocardiografo

Prestazioni telemedicina (DM 16-12-2010) in ambito di prevenzione e monitoraggio patologie cardiache

2.604,00

1.736,00

Obbligatorio (in alternativa a C16)

1

C17 Bis

Noleggio triennale e Assistenza Elettrocardiogramma dinamico

Prestazioni telemedicina (DM 16-12-2010) in ambito di prevenzione e monitoraggio patologie cardiocircolatorie

3.278,00

2.185,00

Obbligatorio (in alternativa a C17)

2

C18 Bis

Noleggio triennale e Assistenza Spirometro

Prestazioni telemedicina (DM 16-12-2010) in ambito di prevenzione e monitoraggio patologie respiratorie

999,00

666,00

Obbligatorio (in alternativa a C18)

1

Fonte: https://www.agenziacoesione.gov.it/wp-content/uploads/2021/12/Allegato-1_Tabella-di-riepilogo-degli-interventi-dispositivi-finanziabili.pdf


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A Z I E N D E

L'automazione come alleata del farmacista, in un'ottica di Farmacia dei Servizi, sviluppo della professione, incentivi fiscali. a cura della Redazione di Nuovo Collegamento

E I N C E N T I V I

N

umero di farmacie in aumento, bacino di utenza sempre più ridotto e pazienti sempre più esigenti, mettono le farmacie e i farmacisti davanti all’esigenza di attuare un cambiamento che porti ad un miglior utilizzo del tempo e dello spazio. Il nuovo paradigma di farmacia vede il farmacista sempre più coinvolto in attività di servizi e consulenza verso i propri pazienti – con la farmacia che diventa sempre più un hub di servizi per la salute – e sempre meno impegnato nella ricerca manuale dei farmaci, attività a zero valore aggiunto sia per gli operatori sanitari che per i pazienti. Questo facilita la dispensazione di prodotti correlati e complementari spostando i volumi di vendita dal farmaco da ricetta (che pesa sempre meno sui ricavi delle farmacie) a tutti quei prodotti che invece rappresentano i nuovi flussi di ricavi. 34

Nuovo COLLEGAMENTO

Per semplificare ed aiutare tutto ciò, occorre ripensare gli spazi interni alla farmacia convertendo i metodi di stoccaggio tradizionali e sfruttando gli spazi “secondari”, come un primo piano o un magazzino sotterraneo o dislocato rispetto ai locali principali. Ed è qui che entra in gioco l’automazione e soprattutto il trasporto del farmaco dal robot al banco tramite un sistema di posta pneumatica, prodotto distintivo di Swisslog Healthcare, che da oltre 20 anni opera nel settore dell’automazione medicale sia nell'ospedaliero che delle farmacie al pubblico, con soluzioni personalizzate studiate in base all’esigenza di ogni singola farmacia. “Con i nostri clienti vogliamo creare un rapporto che duri nel tempo, basato sulla fiducia reciproca e sull’affidabilità che i nostri sistemi e la nostra rete di supporto tecnico possono dare” spiega M. Eleonora Simonetti, direttore commerciale di


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Swisslog Healthcare, “capire al meglio le esigenze dei nostri farmacisti è fondamentale per poter dare a ciascuno di loro la soluzione che consente di rispondere al meglio alle singole esigenze, e che abbia anche il ritorno sull’investimento più rapido”. Proprio partendo da questo ultimo concetto, il 2022 sembra l’anno perfetto per investire nell’automazione, poiché lo stato ha stanziato e pensato diversi incentivi (cumulabili tra loro). In breve, tra questi: INDUSTRIA 4.0 Il Piano Transizione 4.0 è l’iniziativa con cui il Ministero dello Sviluppo Economico incentiva l’innovazione e l’Industria 4.0 concedendo agevolazioni fiscali in forma di credito d’imposta sugli investimenti effettuati dalle imprese in beni materiali e immateriali. Per i beni materiali credito è pari al 50% del costo per investimenti fino a 2.500.000 euro.

Il credito d’imposta si può utilizzare in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere: dall’anno di avvenuta interconnessione per i beni strumentali materiali e immateriali 4.0. CREDITO D’IMPOSTA MEZZOGIORNO Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali è destinato alle attività ubicate nelle regioni del Mezzogiorno, ovvero Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. Il Credito d’imposta è pari al 45% del costo sostenuto per l’acquisto dei beni al netto dell’IVA, ed è utilizzabile in compensazione presentando il modello di pagamento F24. La compensazione del credito può essere esercitata a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio attestante la fruibilità del credito e comunque per un importo riferito ad investimenti già realizzati al momento della compensazione (credito già maturato). Nuovo COLLEGAMENTO

35


IL NUOVO BLOG DI UTIFAR PER I FARMACISTI

LE NOVITÀ SONO ONLINE! Il nuovo Blog di Utifar affianca la nostra rivista per essere uno strumento di aggiornamento costante sul mondo della Farmacia. Attualità, evidenze scientifiche, novità sui farmaci, galenica e molto altro saranno il fulcro per supportare il farmacista nella sua professione, https://blog.utifar.it/


SPECIALE NORMATIVE E INCENTIVI

Il credito d’imposta mezzogiorno è cumulabile con altre agevolazioni fiscali, quali il credito d’imposta per investimenti ordinari ed il credito d’imposta per Industria 4.0. FORMAZIONE 4.0 La misura rende possibile l’ottenimento, nel 2022, del credito d’imposta scaturito dalle spese di formazione digitale-tecnologica dei propri dipendenti sostenute a partire dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2021 e, nel 2023, del credito d’imposta scaturito dalle spese di formazione sostenute a partire dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2022. Il credito d’imposta è pari al 50%, e si applica a tutte le aziende, indipendentemente dal Codice ATECO di appartenenza e in base alle proprie dimensioni. FARMACIE RURALI Si tratta di una misura dedicata alle farmacie rurali sussidiate (ubicate in comuni, frazioni o centri abitati con popolazione non superiore a 3.000 abitanti) e prevede la concessione di un aiuto sotto forma di contributi a fondo perduto, una tantum. Il contributo erogabile corrisponde a una quota pari ai 2/3 dell'investimento ed è fissato nell'ammontare massimo di € 44.260,00. Il contributo può essere richiesto entro il 30 giugno 2022, e le attività oggetto del contributo devono essere concluse entro il 31 dicembre 2024. INCENTIVI REGIONE CAMPANIA Misura atta a sostenere imprese di piccola dimensione e professionisti per investimenti

di rafforzamento e ristrutturazione aziendale e di innovazione produttiva, organizzativa e di efficienza energetica, dettate dai paradigmi post Covid. Sono ammessi investimenti compresi tra i 30.000 e i 150.000 euro per beni funzionali all'adozione di soluzioni innovative per la gestione e per l'introduzione di innovazioni di processo/ prodotto, nonché a sostenere le imprese nelle attività di riorganizzazione aziendale. Consiste in un contributo a fondo perduto (50%) e un finanziamento a tasso zero (50%). Il contributo può essere richiesto dal 10 febbraio 2022 al 14 marzo 2022. NUOVA SABATINI Agevolazione destinata alle micro, piccole e medie imprese per facilitare l’accesso al credito. Gli investimenti devono essere fatti per acquistare o acquisire in leasing nuovi macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali. Il finanziamento può avere durata non superiore a 5 anni e coprire interamente l’investimento, per un importo compreso tra 20.000 e 4.000.000 euro. Così come la scelta e la configurazione di un sistema di automazione devono essere personalizzate in base alle esigenze e le caratteristiche della farmacia, anche in materia fiscale è necessario affidarsi ai professionisti che possono suggerire la soluzione più adeguata. I consulenti esperti di Swisslog Healthcare senza alcun impegno possono indicarti la soluzione più adatta alla tua farmacia e alle tue esigenze. Nuovo COLLEGAMENTO

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SALUTE E PREVENZIONE

ALCOL E MALATTIA EPATICA: UNA CORRELAZIONE PERICOLOSA

di Vincenzo Zottoli, farmacista, dottore in biologia , master di secondo livello in dietetica clinica

L

’alcol ha un impatto non indifferente sul nostro organismo e sul nostro peso corporeo. Gli effetti di questa sostanza dipendono essenzialmente dalle modalità e dalla quantità di assunzione. Gli alcolisti tendono a sostituire parte delle calorie assunte giornaliere con questa sostanza arrivando a perdere del peso. 38

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Un consumo non elevato di alcol pari a circa 16% dell’energia totale di solito produce solamente un aumento di peso e quindi causa sovrappeso nel paziente che si approccia a tale stile di assunzione. Bisogna specificare che l’aumento ponderale è in relazione anche allo stile di vita e di dieta del paziente (vita sedentaria e dieta ricca di grassi aumentano il rischio).


SALUTE E PREVENZIONE

Un aspetto molto interessante dell’alcol è che esso a parità di calorie sprigionate (30KJ x g-1) non risulta avere un comportamento simile a quello del saccarosio nel mantenimento del peso corporeo. Studi sperimentali hanno dimostrato che sostituendo quantità di alcol a quelle di zucchero, mantenendo lo stesso quantitativo calorico, davano risposte diverse sul nostro organismo. Nello specifico, l’alcol presenta una maggiore liberazione di energia sotto forma di calore. Questo processo calorigenico deriverebbe dall’attivazione del sistema MEOS e dall’aumento di proteine disaccoppianti a livello mitocondriale. Nel paziente affetto da etilismo gli effetti ricadono anche a livello ormonale come quelli tiroidei e liberazione di catecolamine. L’alcol ha un effetto anoressigeno e come tale causa malnutrizione nel paziente affetto da malattia epatica, in relazione ad edema e perdita di tessuto muscolare, con concomitanti livelli bassi di albumina e diminuzione dell’immunità cellulo-mediata. L’anoressia sembra sia ricollegata all’aumentata liberazione di leptina in circolo agendo sul meccanismo della fame e dell’introito calorico. Bisogna tener conto inoltre che il catabolismo dell’alcol non risulta regolato come quello del glucosio, che invece presenta una regolazione ormonale stabilita dalla liberazione di ormoni da parte di ghiandole endocrine. La nostra capacità di metabolizzare l’alcol dipende essenzialmente dalla quantità ingerita e dall’espressione di enzimi che lo metabolizzano. Il paziente alcolizzato risulta malnutrito anche per il fatto che di per sè le bevande alcoliche non presentano quantità adeguate di nutrienti essenziali, scaturendo in questo modo il consumo di una “caloria vuota” da parte del paziente. I danni extraepatici dell’alcol , soprattutto a livello intestinale e pancreatico vanno a compromettere la capacità di assumere i giusti nutrienti rafforzando sempre di più uno stato di malnutrizione.

ALTERAZIONI BIOCHIMICHE Un aumentato consumo di ossigeno mitocondriale per induzione del sistema MEOS, un eccesso di idrogenioni ed liberazione di grandi quantità di acetaldeide con formazione di radicali liberi porta a lipoperossidazione. La somministrazione cronica di alcol porta ad una variazione della composizione lipidica delle membrane cellulari con alterazioni della microviscosità, alterazioni della neurotrasmissione e delle risposta immunitaria. L’eccesso di NAD ridotto e dell’acetaldeide inibiscono a livello mitocondriale la beta-ossidazione degli acidi grassi portando ad un accumulo di questi a livello citoplasmatico con conseguente steatosi . Bisogna specificare inoltre che le alterazioni indotte a livello metabolico portano ad un aumento del rapporto lattato-piruvato con acidosi metabolica derivante. I danni principali indotti dall’abuso di alcol sono soprattutto a livello gastrointestinale, ma vengono coinvolti anche altri distretti e organi : • esofagite • gastrite • malassorbimento • epatopatia cronica e steatosi epatica • pancreatite cronica • cardiomiopatia alcolica • polineuropatia • pseudo-Cushing • Aumento probabilità infettiva • ipertensione arteriosa • insufficienza gonadica Inoltre l’utilizzo cronico di alcol porta ad una preferenziale ossidazione dei lipidi e riduzione dell’utilizzazione dei carboidrati. Questa alterazione ossidativa è coerente con la riduzione di massa grassa nell’etilismo. MALASSORBIMENTO DEI NUTRIENTI Sono diversi i nutrienti che non vengono assorbiti in maniera adeguata nel paziente che consuma alcol in maniera cronica. In questa condizione il malassorbimento dei singoli micronutrienti causa diversi quadri patologici che concorrono al peggioramento dello stato di salute del paziente. Nuovo COLLEGAMENTO

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SALUTE E PREVENZIONE

I principali micronutrienti che subiscono alterazioni nell’assorbimento sono: • Vitamina A Il deficit di assorbimento della vitamina A è frequente nel paziente alcolizzato in quanto l’epatopatia da etanolo, l’effetto anoressizzante e l’azione diretta sul suo metabolismo concorrono ad un deficit della vitamina. L’etanolo e la vitamina A concorrono per la stessa vita metabolica (alcol deidrogenasi), e da tale competizione deriva una diminuzione di acido retinoico e maggiore predisposizione verso i tumori. L’aumentato consumo di alcol e la deficienza di vit. A porta ad una metaplasia squamosa dell’epitelio della trachea con aumento del rischio di carcinoma polmonare. Si tenga presente che sia un deficit che un aumento di vitamina A porta ad un aumentata predisposizione a tumori ed embriotossicità. Paradossalmente l’alcol fa aumentare gli effetti tossici della vitamina , che si traducono in entrambi i casi ( riduzione o eccesso) in fibrosi ed aumento della carcinogenesi. Amminoacidi e proteine L’alcol etilico consumato in maniera cronica induce un aumento del catabolismo proteico a livello cardiaco e gastroenterico. La diminuita secrezione delle proteine da parte del fegato deriva essenzialmente da un interazione da parte della molecola con i microtubuli ed alterazione del trasporto (esocitosi) proteico all’esterno dell’epatocita ipertrofico. 40

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Una dose singola di alcol induce comunque degli effetti biochimici come una diminuzione della sintesi di lipoproteine, albumina e fibrinogeno. In circolo si ritrova una quantità più alta di aminoacidi ramificati e diminuzione dell’assunzione di questi da parte del fegato. • Tiamina La deficienza tiamminica negli alcolisti causa la sindrome di Wernicke-Korsakoff, beriberi cardiaco e neuropatia alcolica. • Alterazioni di vit.K /calcio/fosforo/vit.D e altre vitamine Le alterazioni indotte dall’alcol per quanto riguarda la vitamina K può essere ricollegata a disturbi dell’assorbimento dei grassi, ma difficilmente si riscontra una deficienza clinica. Quando vi è una deplezione del gruppo B quella maggiormente coinvolta risulta essere la riboflavina. Inoltre anche macroelementi come il calcio ed il fosforo risultano essere colpiti dall’azione dell’alcol e con una deficienza di vitamina D, aumentano l’insorgenza di osteoporosi ed assottigliamento della matrice ossea con aumento di fratture ed osteonecrosi. La deficienza di vitamina E non sembra essere ricollegata con l’alcolismo anche se analisi biochimiche hanno riscontrato in alcuni casi un suo coinvolgimento.


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Il magnesio risulta essere ridotto in seguito all’assunzione di alcol in maniera cronica, mentre il ferro può essere sia aumentato che diminuito, in relazione ad ipotetiche lesioni sanguinolente gastrointestinali ed alterazioni nell’assorbimento. L’accumulo di ferro a livello epatico è aumentato e diventa un fattore pericoloso in quanto predisponente verso fenomeni di fibrosi e di perossidazione. Lo zinco risulta essere alterato sia in circolo che a livello epatico con una sua diminuzione ed aumento nell’escrezione urinaria. Il rame, di solito, nel paziente cronico è alto a livello epatico ma i significati clinici e biochimici di questi micronutrienti non sono stati ancora compresi. • Vitamina B6 La forma attiva della vitamina o meglio il Piridossal fosfato risulta essere diminuita nel paziente affetto da epatopatia cronica indotta da alcol. Una deficienza di vitamina B6 porta a disordini neurologici, dermatologici ed ematologici. • Folati e metionina Gli effetti curativi dei folati nel paziente con anemia megaloblastica sono meno pronunciati nel paziente alcolizzato. Il quadro anemico è riscontrabile in risposta ad una probabile interazione tra folato ed alcol con aumento della metabolizzazione ed escrezione di folati a livello renale. Una deplezione di metioniona è riscontrabile nel paziente alcolizzato in seguito ad alterazione della metionina adenosiltrasferasi il che comporta una diminuzione della sintesi proteica in quanto l’aminoacido risulta fondamentale per tale processo biochimico. Anche la fosfatidolcolina risulta essere diminuita in quanto essa deriva dalla metilazione a cui partecipa la S-adenosilmetionina e la fosfatidiletanolammina tramite tre successive metilazioni.


SALUTE E PREVENZIONE

LA MALATTIA EPATICA ALCOL CORRELATA Nonostante esista una correlazione tra consumo eccessivo di alcol e malattia epatica, per molti ricercatori sono molti gli enigmi irrisolti riguardanti tale fenomeno patologico. Le ricerche in questo campo risalgono ormai agli anni 50 ma le domande che restano invariate rispetto all’argomento sono: 1. Come mai la cirrosi si sviluppa solamente in una modesta percentuale di persone che abusano di bevande alcoliche? 2. Quali sono le terapie più efficaci nella forma grave della malattia epatica alcol-correlata? 3. Qual è la patogenesi della malattia epatica alcol-correlata? Le manifestazioni epatiche della malattia riconducono ad una serie di alterazioni che vanno dal danno epatico, alla steatosi lieve fino ad arrivare all’epatocarcinoma. L’accumulo di grasso all’interno degli epatociti resta sempre una risposta primaria da parte del fegato ed è riscontrabile nel 90% dei forti bevitori. Nonostante sia una forma reversibile si tenga presente che in circa il 10% dei bevitori si sviluppa un quadro cirrotico in 5 anni se non si interviene sulla quantità di alcol ingerita. Sicuramente più rilevante è il discorso in termini di infiammazione locale del parenchima epatico in riferimento a quadri di necroinfiammazioni e fibrosi. L’epatite indotta dal consumo esagerato di alcol è un problema non indifferente in quanto affligge il 10-35% dei forti bevitori. Questa condizione patologica risulta importante da un punto di vista clinico per tre moviti: • L’epatite da alcol è un precursore della cirrosi che si sviluppa con un tasso aumentato di circa 9 volte rispetto ai soli pazienti con steatosi • Elevato tasso di mortalità a breve termine • Sviluppano ipertensione portale anche in assenza di cirrosi. Il reiterato abuso di alcol porta il paziente a sviluppare una caratteristica fibrosi a maglia che in un primo momento è micronodulare, per poi trasformarsi in un parenchima epatico dall’aspetto macronodulare. Si tenga presente che l’epatocarcinoma si sviluppa in questo contesto.

ESISTE UNA GENETICA PREDISPONENTE? Dato che l’impatto che l’alcol compie sul nostro organismo non è uguale per tutti è interessante stabilire se esistono delle condizioni genetiche predisponenti. Sappiamo con sicurezza che le donne hanno una suscettibilità maggiore alla malattia epatica ed al danno epatico in generale. I fattori di rischio femminili che sembrano giocare un ruolo fondamentale nella nascita di questa particolare suscettibilità sono: • endotossiemia • perossidazione lipida • chemochine ed attivazione di NF-kbeta • ormoni sessuali Questi fattori risultano essere una prerogativa per stabilire quale sia il livello di alcol che potrebbe essere ingerito. Bisogna considerare che una assunzione che superi i 20 grammi giornalieri sicuramente rappresenta un ulteriore fattore di rischio. Sono stati identificati alcuni polimorfismi ricollegabili alla suscettibilità verso la malattia epatica alcol-correlata e riguardano geni della ADH e del CYP2E1. Nonostante questi sforzi in termini di genetica non si è arrivati alla comprensione totale in quanto queste due alterazioni non spiegherebbero interamente il processo patologico alla base della malattia. Il coinvolgimento genetico sembra esserci anche per citochine come TNF e IL-10 sempre come fattori predisponenti. Una variazione di una sequenza all’interno di un gene che codifica per PNPLA3 è stata dimostrata essere in grado di modulare il processo di steatosi, necroinfiammazione e fibrosi. Tale fattore risulta essere importante in termini di progressione della malattia epatica alcol correlata. Di sicuro modificazioni epigenetiche in ambito post-traduzionale o in termini di metilazione giocano un ruolo fondamentale e sono causate dall’alcol. Sarà la ricerca a stabilire nuove terapie in base alle nuove scoperte che ci saranno in questo campo. Nuovo COLLEGAMENTO

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RICERCA SCIENTIFICA

CAFFEINA

E PRESTAZIONI SPORTIVE

di Paolo Levantino Farmacista clinico e giornalista scientifico. Presidente Agifar Palermo e Consigliere nazionale Fenagifar

LA CAFFEINA È UNO DEGLI INTEGRATORI PIÙ COMUNEMENTE UTILIZZATI DAGLI SPORTIVI PER AUMENTARE LE LORO PERFORMANCE. IN UNA VALUTAZIONE DI 20.686 CAMPIONI DI URINA DI ATLETI D’ÉLITE, IL 73,8% DEI CAMPIONI CONTENEVA CAFFEINA IN CONCENTRAZIONI SUPERIORI A 0.1 ΜG·ML−1, INDICANDO CHE TRE ATLETI SU QUATTRO CONSUMAVANO CAFFEINA PRIMA O DURANTE LA COMPETIZIONE SPORTIVA1. 44

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MECCANISMI D’AZIONE2 La caffeina può esercitare i suoi effetti ergogenici tramite: a) l’antagonismo dei recettori dell’adenosina, aumentando la vigilanza e diminuendo lo sforzo percepito; b) un aumento dell’ossidazione dei lipidi, preservando l’utilizzo di glicogeno muscolare e fornendo energia; c) un aumento della mobilizzazione degli ioni calcio, favorendo la contrazione muscolare. È possibile che un fattore o una combinazione di questi possa essere responsabile degli effetti ergogenici della caffeina.


RICERCA SCIENTIFICA

PERFORMANCE Secondo quanto riportato dall’International Society of Sport Nutrition3, la caffeina ha dimostrato di migliorare le prestazioni durante l’esercizio fisico, sia in attività che comportano una predominanza del metabolismo ossidativo, come gli sport di resistenza4-5, sia in quelle che comportano una predominanza del metabolismo non ossidativo, come gli sport che richiedono un elevata velocità di movimento e potenza6-7, sia in attività con un metabolismo misto, come negli sport di squadra8 o da combattimento9 o nel tennis10. Spesso si osserva solo un piccolo aumento delle prestazioni di resistenza ma questo può portare a differenze significative nei posizionamenti poiché gli atleti sono spesso separati da piccoli margini. La resistenza aerobica sembra essere la forma di esercizio con i benefici più consistenti. Esempi di sport aerobici sono: la camminata, la corsa (jogging), il ciclismo, il nuoto (a bassa intensità) e lo sci di fondo. VIGILANZA E RIDUZIONE SENSAZIONE DI FATICA La caffeina promuove un umore più favorevole, aumenta la vigilanza e riduce la sensazione di fatica11. Tali effetti sono particolarmente utili soprattutto negli atleti che praticano sport con elevate esigenze sia a livello fisico che cognitivo. Ad esempio, il calcio è altamente aerobico, ma include anche un mix di potenza anerobica e carico cognitivo, con tutti e tre i fattori che contribuiscono alle prestazioni e al successo del giocatore. Antonio et al12 hanno valutato gli effetti di una bevanda energetica a base di caffeina sulla vigilanza psicomotoria in un piccolo gruppo di 20 uomini e donne, addestrati all’esercizio fisico, e hanno dimostrato che il consumo acuto di 300 mg di caffeina produce un miglioramento significativo nel tempo medio di reazione della vigilanza psicomotoria.

ERGOGENICA IN DIVERSE CONDIZIONI AMBIENTALI Si è indagato se la caffeina possa esser utile, anche, durante gli eventi che si svolgono al caldo o ad alta quota che comportano ulteriori sfide fisiologiche (ad esempio, tensione cardiovascolare, termoregolazione, diuresi) per gli atleti. Ganio e colleghi13 hanno riscontrato che la caffeina (2 dosaggi da 3 mg / kg) è similmente ergogenica sia in condizioni ambientali fresche (12° C) che calde (33° C). Allo stesso modo, Pitchford et.14 al hanno riportato un miglioramento non significativo, ma notevole, delle prestazioni nelle prove a cronometro in bicicletta con il caldo (35 ° C e 25% di umidità relativa) dopo il consumo di caffeina (3 mg / kg) rispetto all'ingestione di placebo. Va sottolineato che sebbene la caffeina possa indurre una lieve perdita di liquidi, la maggior parte della ricerca15-16 ha confermato che il consumo di caffeina non altera in modo significativo lo stato di idratazione, non esacerba la disidratazione o mette a repentaglio la termoregolazione durante l'esercizio al caldo. Ad oggi, solo quattro indagini hanno invece esaminato gli effetti della caffeina sulla prestazione fisica in condizioni ipossiche. I risultati supportano gli effetti benefici della caffeina nel diminuire gli effetti negativi dell'ipossia mediante una riduzione della percezione dello sforzo17. DOSAGGIO Zhang et al.18 hanno studiato gli effetti dell'ingestione della caffeina a dosi basse (3 mg/kg), moderate (6 mg/kg ) e alte (9 mg/kg ) sulle prestazioni cognitive e sull'attivazione cerebrale. I loro risultati indicano che l'ingestione di dosi inferiori di caffeina innesca maggiori effetti sulla cognizione e sull'attivazione cerebrale (a) rispetto a dosi moderate e più alte. Ciò avvalora due studi precedenti19-20 che sottolineavano che l'uso di dosi moderate o più elevate induceva prevalentemente effetti periferici a livello muscolare (b,c).

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TEMPISTICA DELLA SOMMINISTRAZIONE Il momento più comune per l’integrazione di caffeina è 60 minuti prima dell’esercizio, poiché si ritiene che dopo 60 minuti dall’ingestione, i livelli plasmatici di caffeina siano ai valori massimi21. A seconda dell’esercizio però si è visto che il timing cambia. Infatti, una revisione recente22 riferisce che nelle gare più lunghe gli atleti hanno un maggior beneficio quando l’assunzione avviene nel momento di maggiore affaticamento. Il momento ottimale di assunzione dipende poi dalla fonte di caffeina. Se si utilizzano, infatti, gomme da masticare a base di caffeina l’effetto sarà più rapido rispetto alle capsule, in quanto l’assorbimento avviene già attraverso la cavità buccale estremamente vascolarizzata23. Ryan et al.24 hanno così osservato che l’ingestione di gomme alla caffina migliora le prestazioni in bicicletta quando assunte immediatamente prima dell’esercizio e non quando somministrata 1 o 2 ore prima. Oltre al suo uso isolato, è stata studiata anche la cinetica di assorbimento di diverse dosi di caffeina in combinazione con i carboidrati. In questi casi, i "livelli plasmatici di picco" della caffeina sono diventati meno pronunciati e più allungati, indicando tempi variabili nell'assorbimento della sostanza di 120–210 minuti25. FATTORI CHE INFLUENZANO L’AZIONE DELLA CAFFEINA Le differenze interindividuali della risposta alla caffeina possono essere attribuite, oltre al dosaggio e al tempo di somministrazione, alle abitudini quotidiane dei soggetti, a fattori fisiologici e genetici. CONSUMO ABITUALE DI CAFFEINA2 Studi sugli animali indicano che il consumo cronico di caffeina induce adattamenti neurali correlati ai recettori dell'adenosina. Questo può diminuire l'azione stimolante della caffeina, innescando la tolleranza ai suoi effetti. Tuttavia, ci sono risultati contrastanti tra gli studi applicati alle prestazioni umane, con alcuni studi che mostrano benefici minori tra i consumatori abituali di caffeina e altri che suggeriscono che il consumo abituale non influisca sulla risposta all'esercizio. 46

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TEMPO DI ALLENAMENTO Le attività anaerobiche e aerobiche possono godere di rendimenti migliori tra le 16:00 e le 20:00, a causa delle variazioni giornaliere del ciclo circadiano26. Poiché la caffeina è stata identificata come una sostanza in grado di influenzare il ritmo circadiano e di regolare il jet lag, è rilevante discutere l'effetto della caffeina correlato al periodo della giornata in cui viene assunta. Diversi studi27-30mostrano che vi sono risultati migliori nei test quando assunta al mattino rispetto al pomeriggio o alla sera. L'uso di caffeina al mattino può mitigare, infatti, gli effetti circadiani sfavorevoli osservati nelle prime fasi della giornata31, come il calo di prestazione. GRADO DI ALLENAMENTO Ipoteticamente, il possibile miglioramento delle prestazioni mediato dall'assunzione di caffeina potrebbe essere maggiore negli individui addestrati rispetto a quelli non addestrati, perché gli individui formati hanno un potenziale d'azione neuromuscolare maggiore32. D'altra parte, gli individui addestrati hanno una maggiore concentrazione di recettori dell'adenosina A2a rispetto a quelli non addestrati, e potrebbero aver bisogno di più assunzione di caffeina per ottenere gli stessi effetti rispetto a soggetti non addestrati33. Gli studi sul meccanismo sono così alquanto contrastanti e sono necessarie più ricerche per far chiarezza. GENERE Una revisione sistematica recente34 afferma che l’integrazione di caffeina produce un beneficio ergogenico simile per le prestazioni aerobiche e l’indice di fatica negli atleti uomini e donne. Tuttavia, gli uomini sperimentano una potenza media maggiore rispetto alle donne, nonostante fosse somministrata la stessa dose di caffeina. FATTORI GENETICI Le varianti genetiche, come quelle che interessano CYP1A2 e ADORA2A, influenzano l’azione della caffeina35. Oltre il 95% della caffeina è metabolizzata dall'enzima CYP1A2, che è coinvolto nella de-metilazione della caffeina nei metaboliti primari paraxantina, teofillina e teobromina. È stato dimostrato che il polimorfismo a singolo nucleotide (SNP) -163A> C (rs762551) altera l'attività dell'enzima CYP1A2 e viene utilizzato per classificare gli individui come metabolizzatori "veloci" o "lenti" della caffeina. Il gene ADORA2A è un altro modificatore genetico degli effetti della caffeina sulle prestazioni. È stato dimostrato che il recettore dell'adenosina A2A, co-


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dificato dal gene ADORA2A, regola la richiesta di ossigeno del miocardio e aumenta la circolazione coronarica mediante vasodilatazione. L'antagonismo dei recettori dell'adenosina dopo l'ingestione della caffeina è modificato dal gene ADORA2A, porta ad un miglioramento nella trasmissione della dopamina e al rilascio di noradrenalina e adrenalina36.

Figura 2.Fattori che influenzano l’azione della caffeina.

CONCLUSIONI Dalla rassegna di studi emerge che la caffeina migliora le prestazioni fisiche e cognitive durante l’attività fisica se consumata a dosi di 3-6 mg/kg di massa corporea e che il momento ottimale per l’ingestione varia a seconda della fonte di caffeina e dal tipo di esercizio eseguito. Le differenze interindividuali nella risposta alla caffeina dipendono essenzialmente da fattori genetici, dalle abitudini e dalle caratteristiche fisiche del soggetto. Tutti questi aspetti devono così esser presi in considerazione per futuri progetti di ricerca per individuare delle linee guida che permettano una supplementazione adeguata della caffeina a seconda dei soggetti. Bibliografia: 1.Del Coso J, Muñoz G, Muñoz-Guerra J. Prevalence of caffeine use in elite athletes following its removal from the World Anti-Doping Agency list of banned substances. Appl Physiol Nutr Metab. 2011 Aug;36(4):555-61. 2.Martins GL, Guilherme JPLF, Ferreira LHB, de Souza-Junior TP, Lancha AH Jr. Caffeine and Exercise Performance: Possible Directions for Definitive Findings. Front Sports Act Living. 2020 Dec 11;2:574854. 3.Guest NS, VanDusseldorp TA, Nelson MT, Grgic J, Schoenfeld BJ, Jenkins NDM, Arent SM, Antonio J, Stout JR, Trexler ET, Smith-Ryan AE, Goldstein ER, Kalman DS, Campbell BI. International society of sports nutrition position stand: caffeine and exercise performance. J Int Soc Sports Nutr. 2021 Jan 2;18(1):1. 4.Southward K., Rutherfurd-Markwick K.J., Ali A. The Effect of Acute Caffeine Ingestion on Endurance Performance: A Systematic Review and Meta-Analysis. Sports Med. 2018;48:1913–1928. 5.Grgic J., Diaz-Lara F.J., Coso J.D., Duncan M.J., Tallis J., Pickering C., Schoenfeld B.J., Mikulic P. The Effects of Caffeine Ingestion on Measures of Rowing Performance: A Systematic Review and Meta-Analysis. Nutrients. 2020;12:434

6.Raya-González J., Rendo-Urteaga T., Domínguez R., Castillo D., RodríguezFernández A., Grgic J. Acute Effects of Caffeine Supplementation on Movement Velocity in Resistance Exercise: A Systematic Review and Meta-analysis. Sports Med. 2020;50:717–729 7.Grgic J., Trexler E.T., Lazinica B., Pedisic Z. Effects of caffeine intake on muscle strength and power: A systematic review and meta-analysis. J. Int. Soc. Sports Nutr. 2018;15:11. 8.Salinero J.J., Lara B., Del Coso J. Effects of acute ingestion of caffeine on team sports performance: A systematic review and meta-analysis. Res. Sports Med. 2019;27:238–256 9.López-González L.M., Sánchez-Oliver A.J., Mata F., Jodra P., Antonio J., Domínguez R. Acute caffeine supplementation in combat sports: A systematic review. J. Int. Soc. Sports Nutr. 2018;15:60 10.Vicente-Salar N., Santos-Sánchez G., Roche E. Nutritional Ergogenic Aids in Racquet Sports: A Systematic Review. 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ISCRIZIONI

2022

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• Assistenza Legale GRATUITA in caso di procedimenti penali NON DOLOSI, legati alla professione e all’attività processionale di Farmacista • Partecipazione gratuita o agevolata ai nostri convegni • Formazione a distanza gratuita per coprire interamente i 50 crediti ECM per il 2022 • Agevolazioni per la partecipazione alla Scuola di Galenica Utifar e ad altri percorsi formativi sul territorio • Consulenze gratuite e personalizzate in ambito professionale, fiscale e legislativo • Adesione gratuita ad Upfarm (Unione professionale farmacisti per i farmaci orfani) e supporto per la predisposizione di farmaci orfani e off-label • Spedizione a domicilio di Nuovo Collegamento per i farmacisti collaboratori • Convenzione Carta Carburanti Cartissima Q8

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PILLOLE DI GALENICA

SILDENAFIL PER SOMMINISTRAZIONE AURICOLARE UN POSSIBILE TRATTAMENTO NEGLI STATI PATOLOGICI DELL’ORECCHIO

Rubrica a cura di Rosalba Lombardo,

Product Specialist R&D Formulation – Compounding presso ACEF Galenica

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l Sildenafil citrato è un principio attivo in grado di stimolare il rilascio di ossido nitrico (NO), un potente mediatore biochimico che favorisce la permeabilità dei vasi sanguigni e il rilassamento della muscolatura liscia. Grazie all’azione vasodilatatrice, il Sildenafil può essere utilizzato nel trattamento di alcune patologie dell’orecchio correlate ad alterazioni del flusso sanguigno, tra cui la malattia di Meniere, una sindrome caratterizzata da un accumulo di endolinfa nell'orecchio interno che provoca vertigini, nausea, vomito, acufene e ipoacusia fluttuante. La formulazione in gocce auricolari esercita un’azione vasodilatatoria localizzata a livello del microcircolo labirintico cocleare con effetto antivertiginoso. FORMULAZIONE: SILDENAFIL CITRATO Ph.Eur. VEICOLO AURICOLARE LIQUIDO

70 mg qb a 25.0 mL

MODUS OPERANDI Micronizzare e setacciare Sildenafil Citrato. In un mortaio levigare con il veicolo auricolare liquido, rispettando la regola delle diluizioni geometriche. Trasferire in un cilindro graduato e portare a volume. Miscelare, confezionare ed etichettare. PACKAGING FL. VETRO BOCCA 18,0 ml 30 c/CONTAGOCCE

DATA LIMITE UTILIZZO 30 giorni stimati. MODALITA’ D’USO Instillare 3 o 4 gocce nel condotto uditivo 2 o 3 volte al giorno oppure secondo prescrizione medica. CONSERVAZIONE A temperatura ambiente e al riparo della luce. AVVERTENZE Tenere fuori dalla portata dei bambini. Tenere lontano da fonti di calore. Conservare al riparo della luce. Evitare l’applicazione in prossimità degli occhi e delle mucose. USO AURICOLARE. La scadenza si riferisce al prodotto integro, correttamente conservato. Non ingerire. Evitare il contatto con gli occhi. BIBLIOGRAFIA 1 Sildenafil 0.2% Otic Drops, International Journal of Pharmaceutical Compounding 2 Evaluation of the Effects of Sildenafil Citrate (Viagra) on Vertebral 3 Artery Blood Flow in Patients with Vertebro-Basilar Insufficiency Meniere's disease 4 Sildenafil citrate: a therapeutic update 5 Sildenafil 6 Trissel's Stability of Compounded Formulations

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LA PAROLA AI FARMACISTI

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VOCI

DA DIETRO IL BANCO

di Giulio Francesco Valeriano, farmacista, operatore di nutrizione olistica e aromaterapia, naturopata, amministratore di Pharmaddicted

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ontinuiamo il nostro viaggio all’interno delle molte sfaccettature delle quali è composta la professione del farmacista. In un momento storico nel quale la nostra figura professionale sta attraversando un inevitabile cambiamento, in molti tendono a vedere la farmacia di fronte ad un bivio da imboccare, una sorta di scelta senza ritorno tra la farmacia dei servizi e la cosiddetta farmacia commerciale. Molti tra i nostri colleghi hanno specializzazioni e professionalità che portano all’interno della farmacia, oppure collaborano in modo attivo con altri professionisti sanitari per offrire al pubblico risposte più ampie e complete. In questa rubrica vogliamo dare voce ad alcuni di loro, proponendo via via esperienze ed idee personali differenti. 50

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MINDFUL EATING: RICONNETTERSI COL PROPRIO CORPO Intervista a Paola Sciutto, psicologa Dottoressa Sciutto, ci sono altri significati che il cibo riveste oltre a quelli nutrizionali? Assolutamente sì, il cibo ha un potere consolatorio e questo esercita un’influenza su di noi e sul modo in cui ci rapportiamo a esso. Questo potere consolatorio non è per tutti uguale ma sarà tanto più forte quanto più nella mia vita io sono stato abituato a far fronte alle mie emozioni negative ricorrendo al cibo. Penso sia capitato a tutti noi di ricorrere a del cibo come, ad esempio, il gelato o la pizza, per confortarsi dopo una giornata particolarmente stressante. I n questo caso il fatto di occuparsi di altro (cibo) permette di scappare dalle emozioni negative che stiamo provando in quel momento.


LA PAROLA AI FARMACISTI

Questo vuol dire riprendere confidenza con i segnali che il nostro corpo ci invia ma a cui noi siamo ormai divenuti sordi. Per raggiungere questo obiettivo esiste un protocollo chiamato di Mindful Based- Eating Awareness Training (MB-EAT).

Ognuno di noi ha delle strategie che mette in atto quando si sente triste o ansioso: andare a fare una passeggiata, ascoltare della musica, parlare con un amico ecc. Il problema sorge quando abbiamo una sola strategia a nostra disposizione: ricorrere al cibo. Questo non vuol dire che dopo una brutta giornata non mi posso consolare con un dolce, ma se la risposta è sempre questa nascerà un condizionamento (emozione negativa= cibo) che ci farà entrare in un circolo vizioso da cui è difficile uscire. Tutte le volte che proverò un’emozione negativa ricorrerò al cibo ma dopo averlo mangiato mi sentirò ancora peggio per via dei miei pensieri autogiudicanti e quindi ricorrerò nuovamente al cibo per tollerare la frustrazione. È possibile uscire da questo circolo vizioso? Certamente. Il primo passo da fare è diventare consapevoli di queste strategie che mettiamo in atto. Si tratta infatti di schemi e automatismi che esercitano un grande potere su di noi proprio perché sono inconsapevoli e, in quanto tali, ci controllano. Una volta resi consapevoli, ciò che dobbiamo fare non è altro che riappropriarci di quella che nella mindfulness viene definita saggezza interiore.

In che cosa consiste il percorso di Mindful Eating? La Mindful Eating consiste in un modo nuovo di rapportarsi all’alimentazione fondata sulla mindfulness. Grazie a questo percorso riusciremo a portare piena consapevolezza nei confronti degli alimenti che selezioniamo e saremo in grado di operare scelte più consapevoli. Infatti, si stima che circa il 50-60% della popolazione manifesti un qualche comportamento alimentare disfunzionale, rientrando nella categoria di quella che comunemente chiamiamo “fame nervosa”. Inoltre, a circa quattro anni dalla conclusione di una dieta, si stima che le persone mantengano circa il 3,2% della riduzione di peso iniziale (Priya Sumithran P., Proietto J., 2013). Questo avviene perché mangiamo senza consapevolezza e non siamo in grado di riconoscere gli automatismi e i condizionamenti che abbiamo legato all’alimentazione. Quindi, cosa apprenderemo durante questo percorso? Piu che di apprendere, io parlerei di ri-apprendere quei segnali di fame e sazietà che abbiamo smesso di riconoscere. Già, potrà sembrare strano a qualcuno ma il nostro corpo sa perfettamente come misurare le quantità di cibo da introdurre, quelle che sono necessarie a darci energia. Esiste, infatti, una struttura nel nostro cervello chiamata ipotalamo che serve proprio per questo motivo. L’ipotalamo automaticamente ci manda segnali di fame e sazietà ed è programmato per la sopravvivenza; quindi, non avrà interesse a farci diventare sovrappeso o sottopeso. Con l’avanzare dell’età iniziano tutta una serie di condizionamenti sociali che non fanno altro che allontanarci dai segnali trasmessi dal nostro corpo. È come se disimparassimo il linguaggio del nostro corpo, perdiamo quella che nella mindfulness si chiama la saggezza interiore. Nuovo COLLEGAMENTO

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LA PAROLA AI FARMACISTI

A chi consiglierebbe di intraprendere questo percorso? Innanzitutto, a chi desidera riconnettersi col proprio corpo e iniziare ad amarsi un po’ di più, prendendosi cura di sé. A chi vuole smettere di vedere il cibo come un nemico, ricominciando a considerarlo per ciò che realmente è: nutrimento per il nostro corpo e la nostra mente. Smettere di vedere il cibo come un nemico, consentirà anche di non catalogare intere categorie di cibi come “proibiti” (es. cioccolata, carboidrati ecc.). La Mindful Eating che propongo prevede 9 incontri a cadenza settimanale della durata di circa 1/1:30 ora ciascuno e che possono essere svolti sia in presenza che online. Gli incontri possono essere svolti sia singolarmente che in gruppo. Inoltre, nell’ottica di una partecipazione attiva, i partecipanti dovranno svolgere alcuni esercizi pratici durante la settimana per mettersi alla prova testando questo nuovo modo di rapportarsi all’alimentazione. L'IMPORTANZA DEL MICROBIOTA Intervista a Antonella Petrone Dottoressa Petrone, ci racconti in breve il suo percorso di studi. Mi sono laureata nel 2003 a pieni voti in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso la l’Università degli Studi di Genova. Ho poi frequentato la Scuola di Omeopatia Dulcamara di Genova. Nel 2011 ho seguito un Master di Omeopatia per Farmacisti, durato un anno. Qualche anno dopo ho iniziato ad interessarmi al benessere intestinale seguendo numerosi corsi e nel 2020 ho seguito la Scuola di Alta Formazione sul Microbiota Umano organizzata dall’ Azienda Bromatech con il patrocinio della Società Italiana di Biologia Sperimentale. Grazie a questo percorso è iniziato in me un grande interesse verso questo argomento che ha potenzialità strepitose e che negli anni futuri diventerà, credo, sempre più cruciale in ambito farmacologico e medico. 52

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Quindi, come è facile intuire, il mio metodo di approccio è quello della Medicina Integrata che affianca l’allopatia ad una serie di interventi che si avvalgono anche dei consigli di educazione alimentare, integrazione probiotica, omeopatia, fitogemmoterapia, oligoterapia catalitica per fornire il consiglio più completo possibile. In questo senso mi è stato molto utile seguire dei percorsi di Naturopatia ed Iridologia che mi hanno permesso un nuovo approccio al cliente, un approccio “olistico”, completo che potesse portare benessere fisico, mentale ed energetico. La sua attenzione al microbiota è molto interessante. In molti ne parlanom come la frontiera del futuro per la medicina. Cosa l'ha spinta a formarsi in questo campo? Dopo i primi corsi si è aperto di fronte ai miei occhi un incredibile mondo: arrivare a capire che in realtà la sopravvivenza dell’uomo è legata alla coesistenza con un mondo batterico che popola il suo intestino. Per me, comprendere questo è stato strepitoso, e lo è ancora di più l’evidenza di come il benessere di questo organo nascosto “il microbiota umano” possa influenzare la salute di organi e apparati ben distanti e, apparentemente, non correlati all’intestino.


LA PAROLA AI FARMACISTI

Quindi, ho capito che lavorare sul benessere del microbiota intestinale significa realizzare con il cliente un percorso olistico. C’è anche da segnalare che negli ultimi anni i clienti che manifestano problematiche intestinali croniche sono, a mio parere, aumentati. Quindi, il fatto di poter supportare con una integrazione probiotica razionale e con qualche consiglio alimentare, da integrare ovviamente con eventuali terapie farmacologiche, diventa davvero di notevole importanza. Come farmacisti, sappiamo bene che il consiglio al banco è l'anima della nostra professione. Siamo educatori di benessere in senso lato. Come possiamo parlare di prevenzione, benessere e cura del microbiota in modo efficace? Mi piace questo modo di definire il farmacista come “educatore di benessere”. In effetti, la nostra priorità è sempre questa sia quando la persona chiede un consiglio per una sua problematica di salute, sia quando il paziente si presenta con una prescrizione medica e offriamo consigli per ridurre effetti collaterali del farmaco stesso o migliorarne la funzionalità. Lavorare sul benessere del microbiota intestinale risulta di primaria importanza in entrambi i casi: nel primo perché dal banale disturbo respiratorio, alla problematica sulla cute, alla problematica di ansia o disturbo d’umore, per esempio, entra in gioco il lavoro sul microbiota; nel secondo caso quotidianamente, per esempio, il farmacista dispensa antibiotici che causano un forte depauperamento della flora intestinale per cui sarà indispensabile il suo consiglio volto a ripristinarla nel minor tempo possibile. Non solo gli antibiotici inducono uno stato di disbiosi intestinale, ma molti altri principi attivi. Per esempio, gli inibitori di pompa protonica, farmaci che coinvolgono una numerosa fetta dei nostri abituali clienti. Per non parlare poi della rilevanza di recentissime ricerche in vari ambiti che dimostrano come alcuni farmaci, per esempio gli antidiabetici orali o addirittura i chemioterapici possano agire meglio se trovano un microbiota sano del paziente.

Inoltre, migliorare il nostro microbiota intestinale significa migliorare il nostro sistema immunitario nella risposta ai patogeni, ma non solo anche in termini di iper reattività come nel caso delle allergie o in termini di ipoattività come nel caso delle malattie autoimmuni. Il farmacista attraverso i suoi consigli alimentari e di integrazione probiotica può aiutare anche emotivamente il cliente; questo grazie all’ esistenza di un asse Intestino-Cervello che permette una comunicazione biunivoca tra batteri intestinali e cellule nervose cerebrali. Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante nella realizzazione della “Farmacia dei Servizi”. Cosa pensa a riguardo? A me piacerebbe che tale concetto fosse ampliato in termini di “farmacia del benessere” ovvero un punto dove il cliente possa trovare la professionalità di un farmacista formato anche nelle discipline olistiche: in tal senso un farmacista esperto in educazione alimentare e benessere del microbiota realizza davvero un lavoro olistico, perché prendendosi cura dell’intestino si corregge la disbiosi intestinale, si riduce il fenomeno della permeabilità intestinale riducendo la tanto pericolosa infiammazione di basso grado responsabile di svariate problematiche nel nostro organismo. Per farmacia dei servizi, per esempio, annovero anche una farmacia che possa offrire un esame dell'iride. In effetti, la posizione dell’anello gastrointestinale centrale attorno alla pupilla nelle mappe iridologiche testimonia quanto sia importante ed influente tale apparato in ogni settore dedicato ai vari organi e recentissime evidenze di alcuni autori mettono in relazione alcuni segni iridei ad una situazione di disbiosi e di alterati meccanismi immunitari dando la possibilità di un ottimo lavoro correttivo e preventivo. Questo è solo un esempio della grande potenzialità di un intervento integrato realizzato dal farmacista esperto in discipline olistiche e di come possa avere un senso dare vita al progetto “farmacia del benessere”, all'interno della farmacia dei servizi. Nuovo COLLEGAMENTO

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#FARMACISTADIGITALE

IL POSIZIONAMENTO

MATTONE DI PARTENZA PER LA COMUNICAZIONE NEI CANALI DIGITALI

di Monica Faganello, farmacista digital marketing specialist per la farmacia

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uando inizia un nuovo anno il mondo digitale aspetta con ansia l’uscita del Digital Global Report. Così a gennaio 2022 We Are Social e Hootsuite hanno messo a disposizione tonnellate di informazioni fondamentali per chi si occupa di strategie digitali ma anche di formazione. Alcuni di questi dati possono interessare anche il mondo della farmacia e stimolare alla riflessione i farmacisti che ancora nutrono riserve sull’importanza di essere social, o più in generale, digital: • +10,1% utenti attivi nei social media • in crescita l'uso quotidiano di internet, social media, podcast, gaming (a scapito di TV e stampa) • 61% delle persone usano Internet per trovare informazioni • Facebook rimane saldamente in vetta alla classifica dei social network più usati. 54

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Oltre a questi dati globali, è importante segnalarne altri tre, più territoriali e specifici, che riguardano la social comunication tra il pubblico della farmacia e la farmacia italiana. • Più di un italiano su cinque segue la pagina Facebook di almeno una farmacia (*Shopper 2021-Tradelab) • Il 43% degli utenti ritiene importante rimanere in contatto con la propria farmacia anche sui social • L'80% delle farmacie gestisce la pagina Facebook in modo amatoriale e non è soddisfatta dei risultati ottenuti. Se la comunicazione tramite i canali digitali si conferma essere, anche quest’anno, una grande opportunità per far conoscere il proprio brand, ampliare il proprio pubblico, stringere e mantenere relazioni di fiducia con i clienti, sviluppare e promuovere aree innovative della propria attività, è altrettanto vero che non può essere affidata


#FARMACISTADIGITALE

a una gestione improvvisata ma deve essere curata in modo professionale. Per questo motivo, se da un lato aprire la pagina Facebook di una farmacia è un’operazione molto semplice e a costo zero, l’ottimizzazione della stessa, l’organizzazione e la buona performance necessitano di competenze e di strategia. È normale quindi che, a una gestione casalinga, non corrisponda alcun riscontro in termine di crescita della notorietà e dell’apprezzamento del brand (in qualsiasi settore). I PASSI DA FARE Quando la farmacia decide di avere una presenza e comunicare nei canali digitali (social network, sito, blog etc.), per ottenere buoni risultati, deve costruire un percorso a tappe in cui il protagonista è il cliente (non il prodotto) e la relazione con lui. L’alpinista prima di iniziare a scalare una mon-

tagna si prepara con cura, non parte dalla vetta ma dal campo base dove porta tutti gli strumenti necessari per affrontare ogni singolo passo del cammino, fino a raggiungere l’obiettivo finale: la vetta. Ugualmente nella comunicazione digitale si procede per step: 1. definire il proprio posizionamento (identità del brand) e comunicarlo in modo chiaro 2. farsi conoscere e far conoscere il brand al pubblico 3. essere apprezzati. Definire il proprio posizionamento significa rispondere sinceramente a tre domande. “Chi sono"? "Cosa faccio"? "Che valore offro e cosa mi differenzia dai miei concorrenti”? Facciamo un esempio. Nuovo COLLEGAMENTO

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#FARMACISTADIGITALE

“Sono una farmacia specializzata nella cura della pelle. Offro consulenze dedicate e diverse linee di prodotti di dermocosmesi a marchio privato, formulati per migliorare e lenire le problematiche della pelle”. Un simile posizionamento permette alla farmacia in questione di chiarire alle persone il “chi sei e cosa fai” ma soprattutto di farsi percepire come leader in quel particolare settore (dermocosmesi e cura della pelle). La prima tappa del brand positioning è la definizione e l’analisi dei competitor. “Le farmacie del mio territorio cosa fanno? Come comunicano? Cosa pensa il cliente di loro? E di me?” In un secondo momento bisogna individuare l’idea differenziante. “Nella mia provincia non esiste una farmacia specializzata nella cura della pelle che offre linee di prodotti di cosmesi e di healthcare e un team di specialisti dedicati”. Questa può essere un’idea differenziante vincente. Una volta definito il posizionamento, è fondamentale comunicarlo in modo chiaro, con costanza e senza variazioni per posizionarci come prima scelta nella mente del consumatore. Se, infatti, ha compreso chi sei, cosa fai, cosa ti differenzia dalle altre farmacie e i vantaggi della tua offerta, il gioco è fatto: per quel consumatore diventerai la prima alternativa nel momento in cui avrà un bisogno/necessità legato a quella idea differenziante. Definito il posizionamento e analizzati i competitor, è importante scegliere il pubblico (quella nicchia di persone interessate alla vostra idea differenziante), il tone of voice da utilizzare e, infine, stabilire gli obiettivi da raggiungere. Solo ora è possibile organizzare un piano editoriale di pubblicazioni sui canali digitali della farmacia. Le fonti aiutano a trovare idee e/o ispirazione per i contenuti che poi andranno organizzati e 56

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inseriti in un calendario editoriale di pubblicazione. Nei social media è preferibile pubblicare un mix di contenuti, non per vendere ma per essere social ovvero per costruire relazioni con il tuo pubblico. TIPI DI CONTENUTI ISPIRAZIONALI: storia della farmacia, prima e dopo, storie di successo in farmacia, storie di condivisione. ENGAGEMENT: sondaggi, quiz su tematiche di salute, benessere (non solo) . INTRATTENIMENTO: domande, dietro le quinte in farmacia, storie o reel divertenti, trend del momento. EDUCATIVI: consigli, tutorial, guide, come fare.., checklist. PROMOZIONALI: (non più del 20% sul totale dei tuoi contenuti) offerte, reviews dei clienti, casi studio, risultati ottenuti. Pubblicare con regolarità contenuti diversi, evitando di abusare con prodotti e promozioni, permette alla farmacia di farsi conoscere, di aumentare la propria visibilità online, di interagire con le persone, di creare una continuità di relazione di cura indispensabile per farsi apprezzare nel tempo. CONCLUSIONE Realizzare questo percorso in autonomia non è cosa semplice. È fondamentale e urgente acquisire, attraverso un percorso di formazione specifica, le competenze necessarie per governare gli elementi principali della materia. Solo così il farmacista titolare e il suo team potranno collaborare attivamente con gli specialisti del settore, evitando di affidare la totale gestione della comunicazione digitale all’esterno della farmacia, e di snaturare la brand identity, mattone fondamentale della trasformazione digitale. Per contatti: faganellomonica@gmail.com


FORMAZIONE

PERCORSO ESPERTO IN SALUTE DELLA DONNA Il nuovo percorso formativo organizzato da Metagenics Academy

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a salute della donna è da sempre al centro di numerose attenzioni da parte della comunità scientifica, a questo proposito si parla sempre più di medicina di genere in un’ottica di medicina di precisione. La sfera della salute della donna ha numerose sfaccettature ed argomentazioni che possono essere trattate nell’ambito della medicina funzionale, coinvolgendo figure professionali in grado di apportare un contributo positivo alla risoluzione di problematiche di vario genere.

Il nuovo percorso formativo organizzato da Metagenics Academy affronta in dettaglio alcuni aspetti peculiari della salute della donna, in particolare problematiche che interessano la maggior parte delle donne che afferiscono all’ambulatorio del ginecologo, o chiedono consiglio in farmacia o in sede di visita nutrizionale. Una patologia diffusa soprattutto nella donna, causa spesso di perdita di giorni lavorativi e di riduzione della qualità della vita, è l’infezione ricorrente delle vie urinarie. L’utilizzo di terapie antibiotiche prolungate si scontra oggi con la necessità di ridurre il rischio di sviluppare nuove e temibili resistenze agli antibiotici, di cui peraltro l’Italia è maglia nera in Europa. L’utilizzo di sostanze bioattive di comprovata efficacia contribuisce a ridurre l’incidenza di questa problematica, migliorando la salute e la qualità di vita della donna, accompagnando le terapie tradizionali e aumentandone l’efficacia. Un altro disturbo frequente è la candidosi vaginale. Anche in questo caso si osserva un aumento nella frequenza di questo disturbo, ed una sempre maggiore difficoltà di risoluzione. Sostanze bioattive specifiche diventano quindi uno strumento complementare ai trattamenti tradizionali.L’infiammazione è presente in vario grado nella maggior parte delle pazienti che accedono all’ambulatorio del ginecologo, sia per patologie di natura infettiva che non infettiva.

Per maggiori informazioni e iscrizioni utilizza il QR code

L’infiammazione tende spesso a cronicizzare compromettendo la qualità di vita delle pazienti. Cortisonici e antinfiammatori non steroidei hanno delle limitazioni d’uso e sono gravati da importanti effetti avversi, per questo motivo non è possibile utilizzarli per lunghi periodi e alle quantità che servirebbero. L’utilizzo di sostanze naturali, quali boswellia e curcuma bio-ottimizzate nella loro biodisponibilità, costituisce un approccio innovativo e complementare ai trattamenti tradizionali. La fertilità è un patrimonio della donna da proteggere e sostenere nel tempo. Non solo ci sono micronutrienti chiave che svolgono un ruolo fondamentale, ma è necessario porre anche un’attenzione particolare all’efficacia dei processi detox e della risoluzione dell’infiammazione. Professionisti esperti di salute della donna tratteranno tali argomentazioni in chiave di medicina funzionale con particolare attenzione al ruolo dell’alimentazione e dell’integrazione alimentare, sfruttando le sinergie tra micronutrienti ed utilizzando estratti vegetali specifici di comprovata evidenza scientifica. Il percorso di formazione sarà arricchito dalla partecipazione di relatori esperti del settore, che si occupano di medicina funzionale, integrazione e utilizzo di sostanze bioattive di comprovata efficacia da lungo tempo. Il percorso formativo si svolgerà in modalità webinar serale, su piattaforma GoToWebinar, dalle 20:30 alle 22:30. Al termine di ogni sessione sarà possibile porre domande ai relatori e verrà aperta la discussione con i partecipanti. Il percorso è gratuito e rivolto ai professionisti sanitari. Chi frequenterà l’intero percorso riceverà l’attestato di “Esperto in Salute della Donna” rilasciato da Metagenics Academy Europe, e avrà accesso ad un percorso FAD di 10 crediti ECM.

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THE STARTING POINT Siamo il punto di partenza per realizzare prodotti che aiutino le persone a prendersi cura di sé

ACEF Spa Via Umbria, 8/14, 29017 Fiorenzuola D’Arda (PC) Tel. +39 0523 241911 r.a. www.acef.it

La qualità e la continua ricerca di ingredienti innovativi guidano le nostre azioni. Ogni giorno ci impegniamo a garantire materie prime in piccoli tagli conformi ai più elevati standard qualitativi, packaging e strumentazione per il laboratorio. Condividiamo con i farmacisti la passione per la galenica e li affianchiamo costantemente nello sviluppo di preparazioni personalizzate grazie al nostro servizio di consulenza tecnica e formulativa. ACEF Galenica creiamo nuove opportunità


VOLONTARIATO

"RICOMINCIO DA ME" IL RISCATTO ATTRAVERSO LA BELLEZZA

a cura della Redazione di Nuovo Collegamento

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icomincio da Me è un progetto no profit ideato dalla dottoressa Myriam Mazza, farmacista specializzata in cosmetologia e affiancata da altre farmaciste volontarie formate, patrocinato da Federfarma, che attualmente tocca diverse città italiane da Nord a Sud. È un’iniziativa che, dal 2017, si prende cura delle pazienti oncologiche attraverso attività di estetica e cosmetica, sostenendo al contempo i caregiver, figure essenziali di supporto e sostegno per le stesse pazienti. Di recente a Napoli sono ripresi gli appuntamenti con i laboratori gratuiti di cosmetica sociale con la collaborazione dell'Associazione Orsa Maggiore, una realtà storica del territorio. I laboratori di accudimento dermocosmetico saranno come sempre aperti alle donne e alle madri che potranno beneficiare di uno sportello di ascolto al quale sottoporre le proprie domande, riguardanti non solo la cura della propria pelle ma anche quella dei propri figli.

Di recente “Ricomincio da Me” ha ampliato il suo raggio d’azione organizzando laboratori aperti anche a partecipanti non affette dal cancro, donne che vivono quotidianamente sulla loro pelle episodi di disuguaglianza che implicano difficoltà ad inserirsi in ogni tipo di contesto, in ambiti in cui quotidianamente si verificano disagi legati alla discriminazione razziale, sociale, di genere ed etnica. Non mancheranno momenti di confronto e di sostegno, durante i quali le farmaciste porteranno la propria professionalità al di là del banco, allo scopo di affermare la bellezza come un bene inclusivo ed accessibile a tutti, soprattutto a chi, appunto, si trova in difficoltà causate dall’esclusione dal benessere sociale ed economico e che non ha strumenti per difendersi.

Segui le iniziative dell'associazione su Facebook: Ricomincio da Me

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EVIDENZE DALLE AZIENDE

L’EFFICACIA DELLE SOSTANZE VEGETALI EVIDENCE BASED

NELLA RIDUZIONE DI SEGNI E SINTOMI NEI PAZIENTI CON MALATTIA EMORROIDARIA di Daniela Mammoli, Dott.ssa in Chimica e Tecnologia Farmaceutica

Un nuovo studio clinico pubblicato a maggio 2021 sulla rivista internazionale Annals of Clinical and Laboratory Research ha dimostrato per la prima volta come Neofitoroid®, dispositivo medico a base di sostanze formulato presso i laboratori del Gruppo Aboca, rappresenta un'opzione terapeutica valida, altamente tollerata e sicura nel trattamento della malattia emorroidaria di grado I e II. Lo studio promosso dal Gruppo Aboca, azienda specializzata nello sviluppo di dispositivi medici a base di sostanze, è stato condotto sotto la responsabilità di medici specialisti del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Ospedale S. Orsola di Bologna.

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e emorroidi sono dei “cuscinetti” costituti da tessuto prevalentemente connettivo e vascolare situati al disotto della mucosa rettale all’ingresso del canale anale, quelle interne, e della mucosa distale del canale anale, quelle esterne. Benché il termine “emorroidi” sia comunemente usato come sinonimo di patologia emorroidaria, le emorroidi sono normalmente presenti in tutte persone. Quelle interne, in particolare, per la loro posizione all’ingresso del canale anale, sono un importante meccanismo fisiologico che concorre alla continenza e alla discriminazione sensoriale tra contenuto gassoso e non gassoso.


EVIDENZE DALLE AZIENDE

In condizioni patologiche, i cuscinetti emorroidari si presentano congesti, aumentati di volume (per cui assumono l’aspetto di noduli), con vario grado di dislocazione verso il basso, e sintomi che, nella malattia emorroidaria interna, sono tipicamente il fastidio/disagio, dolore, sanguinamento e perdite muco-fecali. La malattia emorroidaria (MD) è una patologia cronica, abbastanza diffusa e comune nella popolazione generale. Nonostante ciò, la reale epidemiologia della malattia sintomatica è sconosciuta, poiché molte persone con sintomi non cercano cure mediche. La patogenesi e la progressione della malattia sono senza dubbio multifattoriali e coinvolgono fattori meccanici, vascolari e infiammatori, che influenzano la presenza e l'intensità delle manifestazioni cliniche. Nella malattia emorroidaria interna, congestione e spostamento verso il basso dei noduli emorroidari, dipendono dall'integrità e qualità delle strutture di fissità (che sono il tessuto connettivo perivascolare e il muscolo di Treitz) e dall'equilibrio tra perfusione arteriosa e ritorno venoso. Quest’ultimo può essere limitato da condizioni che aumentano cronicamente la pressione intraaddominale come l'obesità, il tempo eccessivo trascorso in bagno e lo sforzo con la defecazione. Sebbene non venga utilizzata alcuna classificazione clinica per le emorroidi esterne, le emorroidi interne sono classificate in base alla scala di Goligher che si basa sulla presenza di prolasso al di fuori del canale anale durante la defecazione. Le emorroidi di I grado non presentano prolasso esterno; quelle di grado II prolassano nello sforzo defecatorio ma il prolasso si riduce spontaneamente al termine della defecazione; in quelle di grado III il prolasso può essere ridotto solo aiutandosi con una manovra manuale, infine in quelle di grado IV, il prolasso non può essere ridotto in alcun modo. Andrea Cossu, medico e Clinical and Poject Leader del Gruppo Aboca, sostiene “L'attuale

gestione del grado I e II HD si basa su modifiche della dieta e dello stile di vita combinate con la terapia medica o con procedure interventistiche non chirurgiche. I farmaci topici disponibili di solito contengono una combinazione di anestetici locali con antinfiammatori o rilassanti muscolari. Agiscono dunque sul singolo meccanismo alla base dello sviluppo e progressione della malattia e dell'insorgenza dei suoi sintomi e segni”. Lo studio clinico interventistico prospettico appena pubblicato, che ha coinvolto pazienti affetti da MH di grado I o II sintomatica, ha dimostrato come Neofitoroid, il dispositivo medico a base di sostanze (MDMS) di classe IIb naturale al 100%, prodotto da Aboca S.p.a. - Sansepolcro, Arezzo – Italia, sia un'opzione terapeutica valida, altamente tollerata e sicura nella gestione medica delle emorroidi di gradi I e II. I pazienti sono stati trattati per 10 giorni. Il prodotto oggetto dello studio clinico è composto da sostanze di origine naturale in cui il complesso funzionale brevettato Helydol® (ovvero, estratto secco di frazione lipofila di Elicriso) è combinato con un pool di molecole funzionali (es. Estratto di Rusco, estratto secco di gel di Aloe Vera , soluzione acquosa di Elicriso, Olio di Iperico, Burro di Karitè, Olio di Jojoba, Oli essenziali di Melaleuca, Menta Piperita e Cipresso). Prosegue il Dott. Cossu "Grazie alla sua specifica combinazione, il prodotto aderisce alla superficie epiteliale e stabilisce una barriera protettiva fisica. La formulazione aderente infatti, esercita un'azione lubrificante che facilita il transito delle feci e ne riduce l’attrito con la mucosa. Questa ampia protezione fisica e meccanica è completata da un'azione antinfiammatoria indiretta dipendente dalle proprietà antiossidanti del sistema delle molecole. I risultati dello studio hanno proprio dimostrato una riduzione significativa di tutti i sintomi e i segni di malattia, in particolare del disagio e del sanguinamento al termine del trattamento, riduzione che è stata osservata già dopo 3 giorni dall’inizio del trattamento in studio”.

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DR & Domande e Risposte

CONSULENZE UTIFAR Riservate ai soci e gratuite

Se sei socio di Utifar e hai bisogno di una risposta ad un quesito di carattere legale, fiscale, del lavoro, di una consulenza professionale o indicazioni su come allestire un preparato magistrale, invia il quesito per fax o via e-mail a: SEGRETERIA UTIFAR PIAZZA DUCA D'AOSTA, 14 MILANO TEL. 02 70608367 FAX 02 70600297 E-MAIL: utifar@utifar.it

I CONSULENTI UTIFAR FISCALI: Studio Brunello e Partner, Dr. Marino Mascheroni LEGALI E LEGISLATIVE: Avv. Claudio Duchi, Avv. Paolo Leopardi GALENICHE: Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano MEDICINE NON CONVENZIONALI: Prof. Rocco Carbone, Dr.ssa Valentina Petitto ASSICURATIVE: Mutua Tre Esse ENPAF: Dr. Paolo Giuliani BANCARIE E FINANZIARIE: Dr. Giampiero Bernardelle PROGETTAZIONE SPAZI RETAIL E ADEGUAMENTO NORMATIVE: Arch. Luca Melchionna

SRL UNIPERSONALE Sono titolare di farmacia rurale sussidiata, vorrei costituire una S.r.l. unipersonale a mio nome dove conferire la mia sede attuale e acquistare una seconda sede da gestire con nomina di un direttore di farmacia. Vi chiedo un parere sulla fattibilità e se la indennità di disagiata residenza va corrisposta al direttore responsabile o rimane un introito per la S.r.l L'ipotesi di conferire l'attuale farmacia, gestita in forma individuale, in una società in qualunque forma giuridica permette l'acquisto di una seconda farmacia in capo alla stessa. Le farmacie rurali hanno diritto a un’indennità di cd. “disagiata residenza”, stabilita nell’ammontare da leggi regionali, a parziale compensazione della situazione di difficoltà in cui si trovano a operare. Nel sistema introdotto dalla L. 221/1968, l’attribuzione dell’indennità ai farmacisti, titolari, direttori o gestori provvisori di farmacie rurali è diversamente disciplinata a seconda che la farmacia sia ubicata in località con popolazione compresa fra 3.000 e 5.000 abitanti, ovvero in centri con popolazione inferiore. Nella prima ipotesi – popolazione compresa tra 3.000 e i 5.000 abitanti – la concessione dell’indennità è rimessa all’apprezzamento discrezionale dell’apposita Commissione provinciale, prevista dall’art. 105 T.U. 27 luglio 1934 n. 1265, sempre che il reddito del farmacista non superi un certo ammontare, mentre, nella seconda ipotesi – popolazione inferiore a 3.000 abitanti – l’indennità è dovuta, indipendentemente dall’entità del reddito del farmacista, in una misura predeterminata dalla legge, graduata in rapporto inverso all’entità della popolazione del luogo, e la predetta Commissione ha compiti meramente ricognitivi dei presupposti e dei requisiti posti dalla legge, senza alcun potere discrezionale (né in ordine all’an, né in ordine al quantum). Avv. Paolo Leopardi


CONSULENZE UTIFAR ASSEGNAZIONE SEDE E INCOMPATIBILITÀ Nel 2012 ho partecipato, in associazione, al concorso straordinario per soli titoli per sedi farmaceutiche nella mia Regione. Dal 2015 sono socio accomandante al 50% della farmacia di famiglia a seguito di donazione. Vorrei sapere se sussiste una incompatibilità ad accettare la nuova sede mantenendo tale quota o donandola ad un componente della famiglia prima dell'interpello. Preciso che la graduatoria del concorso è uscita nel 2019 e siamo tuttora in attesa dell'interpello. La questione è assai controversa nelle varie interpretazioni ed il caso specifico non è stato ancora affrontato dalla giurisprudenza. Di certo, una volta accettata la sede e quindi anche dopo l’interpello l’interessata dovrà essere “libera” dalle quote della società titolare della farmacia di famiglia. Di talchè, il trasferimento delle dette quote e/o il recesso da socio sarà necessario in quanto la giurisprudenza nel caso di vincitori al Concorso Straordinario ha escluso la possibilità di considerare compatibile il socio seppur privo di ruoli gestori (accomandante) con il ruolo di socio di altre società titolari di farmacia. Devo precisare che le interpretazioni delle svariate Autorità Sanitarie competenti sparse sul Suolo Nazionale possono essere diverse ed opinabili ma ritengo che la scelta suggerita dovrebbe evitare problematiche. Avv. Paolo Leopardi TAMPONI: LO SMALTIMENTO DEI MODULI Vorrei conoscere i tempi previsti per la conservazione dei moduli di consenso e informazioni inerenti la privacy relativamente al servizio di test antigenici rapidi in farmacia regolarmente refertati. Allo stesso modo, vorrei conoscere il tempo di conservazione dei moduli di consenso e di triage prevaccinale dei pazienti che ricevono la vaccinazione in farmacia. In considerazione della grande quantità di materiale cartaceo che si accumula in farmacia, con quale cadenza temporale è opportuno smaltire la suddetta modulistica senza incorrere in sanzioni da parte degli organi di vigilanza? Il GDPR, ovvero il testo del Regolamento (UE) 2016/679 così come aggiornato, ha inserito i dati sanitari nell’ambito delle categorie particolari di dati, imponendo che il loro trattamento avvenga sulla base di specifiche basi giuridiche e mediante l’adozione di misure di sicurezza di un livello adeguato. Ma quali sono i tempi di conservazione dei dati sanitari? Sono uguali per tutti i professionisti e gli

istituti? C’è differenza tra tipologie di dati? Cosa accade quando un paziente non si reca più dal medico? Quando è possibile cancellare un dato sanitario? Come noto, nell’aprile 2019 il Garante Privacy ha pubblicato un provvedimento in materia. I n particolare, si è chiarito che nell’ambito dell’ordinaria attività medica (sia pubblica che privata) non è necessario chiedere il consenso al trattamento, posto che la relativa base giuridica si rinviene nelle norme nazionali e nello stesso GDPR. Nei chiarimenti, il Garante dedica non poco spazio alla questione dei tempi di conservazione, con particolare riferimento alla documentazione sanitaria. Il nostro ordinamento prevede riferimenti ai tempi di conservazione differenziati. L’operatore sanitario (pubblico o privato) dovrà pertanto individuare quale sia la natura della documentazione e quale la normativa di riferimento applicabile. E’ evidente che il problema si pone invece per tutti i liberi professionisti e le strutture private che non formano, dal punto di vista giuridico, una cartella clinica. Secondo il Garante, spetta al titolare definire i tempi di conservazione del dato sanitario in base alla finalità del trattamento. In questo caso si indica normalmente per tutta la durata del trattamento e poi per ulteriori dieci anni in ragione (quanto meno) dei termini di prescrizione civile. Alla luce di quanto evidenziato, seppur con molti dubbi dovremmo poter affermare che per la conservazione della documentazione afferente i testi antigenici, contenendo gli stessi i dati personali, l’art. 5 comma 1 lett. e) del GDPR stabilisce soltanto che devono essere “conservati in una forma che consenta l’identificazione degli interessati per un arco di tempo non superiore al conseguimento delle finalità per le quali sono trattati; i dati personali possono essere conservati per periodi più lunghi a condizione che siano trattati esclusivamente a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o a fini statistici. Ora, le “finalità per le quali sono trattati” i dati contenuti nei moduli di consenso informato sembra possano ragionevolmente ritenersi soddisfatte ‑ con il venir meno quindi di ogni obbligo di conservazione – al momento stesso del caricamento del risultato del tampone nel Sistema Tessera Sanitaria. Per la determinazione afferente l’inoculazione del vaccino la situazione dovrebbe essere diversa e detta documentazione dovrebbe essere conservata per almeno 10 anni. Avv. Paolo Leopardi Nuovo COLLEGAMENTO

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DR &

CONSULENZE UTIFAR

Domande e Risposte

ADEGUAMENTO SPAZI PER FARMACIA RURALE E BANDO DELL'AGENZIA PER LA COESIONE TERRITORIALE Vorremmo valutare la possibilità di sviluppare un'area servizi accedendo al finanziamento stanziato per le farmacie rurali sussidiate. La nostra è una piccola farmacia che vorremmo far crescere anche attraverso i nuovi servizi. La farmacia attuale ha risposto dignitosamente fino ad oggi alle esigenze dei suoi clienti. Ma sono evidenti importanti criticità: assenza di spazi servizio, accesso al banco immediato, bilanciamento degli spazi squilibrato a favore di dinamiche logistiche superate, ridotta merce in esposizione. Covid o meno, si tratta, ancora una volta, di una farmacia "depotenziata". E addurre le solite motivazioni che"tanto l'abitato è ridotto, i clienti vanno nel paese vicino, etc, etc" non regge più. Oggi le stesse cricità, nascoste da andamenti più o meno costanti e rassicuranti, rendono difficile gestire le richieste.

Stato attuale

Il progetto prevede di dare soluzione all'immediato ma, sopratutto, di articolare una struttura multitasking, che possa svolgere più funzioni contemporaneamente. Anche e sopratutto quando la pandemia sarà finita. Spostare la posizione del banco e creare una postazione separata fa percepire lo stesso spazio più grande e permette una maggiore quantità di prodotto in esposizione. La capacità di contenere clienti distanziati aumenta notevolmente. Ciò significa meno persone in attesa all'esterno, maggiore visibilità del prodotto e dei servizi offerti. Alle spalle dei farmacisti, la dotazione di cassettiere farmaco rende più veloce la dispensazione. Riducendo lo spazio del magazzino, vengono realizzate una prima zona di autoanalisi ed una seconda per i servizi. Un punto attesa, quando non a scapito dei flussi, costituisce un punto a favore. L'area galenica viene compartimentata in uno spazio dedicato. Arch. Luca Melchionna

Di seguito l'elenco delle attrezzature e interventi necessari per i quali è possibile richiedere il finanziamento a fondo perduto, come da Allegato 1 al Bando dell'Agenzia per la Coesione Territoriale:

n Primo Ambito: Dispensazione del Farmaco 1 Postazione banco da lavoro (A6) 2 Postazione banco da lavoro (A6) 3 Cassettiera: colonne a cassettiera (A9) 4 Cassettiera: colonne a cassettiera (A9) 5 Frigorifero 450 lt. (A8) 6 Stampante multifunzione (A3) 7 Sedia Ergonomica Ufficio con Poggiatesta (A4) Progetto

n Secondo Ambito: Partecipazione alla "presa in carico del paziente cronico 8 Consolle: Piano di appoggio con gambe (B4) + Poltrona con ruote (B3) 9 Consolle: Piano di appoggio con gambe (B4) n Terzo Ambito: Prestazione servizi 1° e 2° livello 10 Poltrona regolabile tipo chaise longue (C3) 11 Piano di appoggio con gambe (C4)+ Mobile lavello lavamani (C5) +Poltrona con ruote (C7) 12 Armadio alto con serratura con ripiani (C10) 13 Box Pareti divisorie (C6)

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TAXIS PLUS I L D E S I G N C H E C R E A S PA Z I O

Nessun altro cassetto per farmacia è innovativo come l’ultimo prodotto della Icas. TAXIS PLUS raccoglie e consolida l’eredità degli ultimi 20 anni della serie Taxis 1 e Taxis 2. TAXIS PLUS è il primo cassetto ad avere il fianco con incorporato un portaschede in materiale plastico che facilita l’identificazione dei prodotti. Unico nel suo settore, il nuovo sistema brevettato offre una capacità di contenimento del 100% garantendo una maggiore portata. Disponibile in sei profondità e cinque larghezze, TAXIS PLUS è l’evoluzione naturale di un grande progetto.

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