Nuovo collegamento N° 3-19

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Nuovo

COLLEGAMENTO Rivista ufficiale di Utifar - Unione Tecnica Italiana Farmacisti - Società Scientifica

N. 3 aprile

Poste Italiane S.p.A. - contiene I.P. - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Pescara per la restituzione al mittente previo pagamento della relativa tassa

2019

PROBIOTICI

UN AIUTO CONTRO LE SINDROMI ALLERGICHE

TELEGRAM

TRA CHAT E SOCIAL NETWORK

LA POLITICA

INCONTRA LA CATEGORIA

DEPRESSIONE

ASPETTI CLINICI E FARMACI


TESTO

OFFERTA 2019/2020

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L’inserimento dei turni sul calendario deve essere specificato sull’ordine e sarà cura della farmacia inviare il prospetto della turnazione. Nel caso di turni noti solo a fine anno, si può confermare l’ordine per non perdere i vantaggi e poi perfezionarlo. La stampa dei turni e delle testatine dei gruppi di farmacie (minimo 3.000 copie totali) verrà effettuata in un unico colore, uguale per tutte le farmacie. Avvisiamo inoltre che, dall’approvazione della bozza dei turni alla partenza dei calendari dalla tipografia, passano almeno 15 giorni.

Da tavolo - Calendario della Salute

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1,11

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da 200 a 299

1,31

in verde

da 200 a 299

1,06

in verde

da 300 a 399

1,26

in verde

da 300 a 399

1,01

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da 400 a 599

1,21

in verde

da 400 a 599

0,99

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da 600 a 999

1,19

in verde

da 600 a 999

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da 1000 e oltre

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Opuscolo illustrato Stesso tema del calendario € 0,38 Nella personalizzazione dei calendari è possibile inserire il logo del network (rete - catena) di appartenenza. Ricordiamo che potrebbe esserci una tolleranza di stampa del 2 - 3% in più o in meno. Tutti i prezzi si intendono per copia, IVA esclusa. I costi delle diverse tipologie di calendari non sono cumulabili. Pagamento con Ri.Ba. al 31/01/2020, indicare sull’ordine se si preferisce un pagamento diverso. Contributo forfettario spese di trasporto 10,00 euro. Le consegne inizieranno alla fine di settembre (salvo diversa richiesta da parte della farmacia, che lo specificherà sul modulo d’ordine). Le consegne avvengono presso la farmacia. Richieste particolari, come consegne in magazzino, ai piani superiori, facchinaggio, sbancalamento, devono essere specificate sul modulo d’ordine. Il Calendario della Salute è uno strumento pubblicitario e come tale è completamente detraibile e l’Iva è interamente recuperabile.


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L'EDITORIALE

di Eugenio Leopardi, Presidente Utifar

L

LA SFIDA DEI SETTORI

’attualità porta la nostra attenzione ai dibattiti interni e istituzionali che vedono al centro questioni di estrema rilevanza come la remunerazione, il riposizionamento della farmacia all’interno del Ssn, l’avvento delle catene e le strategie di sviluppo di nuove forme di aggregazione. Sono tutti argomenti di estrema importanza, che Utifar segue da vicino sui diversi tavoli di discussione aperti, ben consapevole delle molte ricadute positive che si potrebbero verificare anche in termini di sostenibilità economica per le farmacie. Sempre in quest’ottica, vorrei porre l’attenzione su un aspetto che, almeno a prima vista, sembra avere una valenza più commerciale e rispolverare un argomento che l’Unione tecnica portò all’attenzione dei farmacisti una decina di anni fa per diventare, successivamente, il filo conduttore della manifestazione Farmadays. Mi riferisco ai diversi settori della farmacia. Allora, per primi, facemmo notare come all’interno della farmacia convivano diversi “negozi” che potrebbero, ciascuno di essi, godere di autonomia propria sia in termini di offerta commerciale, sia di sostenibilità economica. Se ben proposti e gestiti, reparti come la cosmetica, la fitoterapia, la prima infanzia o la veterinaria possono garantire grandi soddisfazioni al farmacista. Del resto, non possiamo nasconderci che altri esercizi commerciali, che si basano sulla proposta di uno solo di questi settori, godono spesso di ottima salute, quando ben gestiti imprenditorialmente. La farmacia ha la fortuna di possedere al proprio interno almeno 7 diversi settori, ciascuno dei quali rappresenta una grande opportunità commerciale. Troppo spesso, il farmacista non percepisce a fondo questo aspetto e non sfrutta la possibilità di specializzarsi, continuando a proporre un’offerta indifferenziata e generalista. Un’offerta non specializzata o confusa risulta perdente in un momento nel quale il cliente, sempre maggiormente consapevole ed esigente, cerca risposte adeguate alle proprie necessità. Come fare, allora, per sfruttare appieno il potenziale di almeno alcuni di questi 7 negozi che convivono dentro un’unico esercizio farmaceutico? La ricetta che proponemmo 10 anni fa, per molti versi, resta ancora valida. Scegliere le specializzazioni che maggiormente ci appartengono e sentiamo nostre, investire in formazione e competenze specifiche, selezionare prodotti di qualità sulla base della loro effettiva validità, attuare strategie di marketing e commerciali adeguate a valorizzare il singolo settore. Inoltre, rispetto allo scorso decennio, si è molto sviluppata la possibilità di utilizzare il web per comunicare e per vendere. Questi aspetti non sono e non devono essere argomenti dei quali parlare sottovoce. Sebbene strettamente commerciali, questi aspetti meritano di essere discussi alla pari delle grandi questioni di attualità. Il pragmatismo, a volte - anzi sempre - risulta essenziale e l’assenza di strategie imprenditoriali individuali chiare e consapevoli rischia di danneggiare i singoli farmacisti e la categoria nel suo complesso. Non possiamo più permettere, per dirla tutta, che chi ha un animale domestico utilizzi la farmacia per le urgenze e i pet shop per gli acquisti quotidiani e per ricevere un consiglio specializzato. Il medesimo discorso vale per molti altri settori, nei quali le realtà commerciali dedicate hanno capito che risulta premiante investire non solo nelle offerte, ma prima ancora nelle competenze, nell’assortimento e nella comunicazione del valore. Chi ci conosce, sa quanto facciamo, per i nostri associati e per l’intera categoria, in termini di informazione e di proposta formativa, convinti che l’acquisizione di nuove competenze stia alla base dello sviluppo della farmacia del futuro. Questo vale anche per ciascuno dei settori che compongono la farmacia e per i quali servono scelte chiare e decise, accanto a competenze specifiche di alto livello. È una sfida per tutti i farmacisti, e per tutte le farmacie.

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SOMMARIO

n. 3 aprile 2019

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TELEGRAM

TRA CHAT E SOCIAL NETWORK di Alessandro Fornaro

12

Direttore responsabile Eugenio Leopardi

16

Progetto grafico e impaginazione Emanuela Esquilli Proprietà editoriale Utifar Associazione senza fini di lucro PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO Pubblicità Emanuela Esquilli tel. 338 2847513 email: manuela.esquilli@gmail.com - utifar@utifar.it Direzione e Redazione PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO tel. 02 70608367 - 70607263 fax 02 70600297 La collaborazione alla rivista è aperta a tutti i farmacisti. Manoscritti, dattiloscritti, fotografie o altro materiale iconografico, anche se non pubblicato, non si restituiscono www.utifar.it - utifar@utifar.it Immagini Adobestock Stampa Arti Grafiche Boccia s.p.a Via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 Salerno Nuovo Collegamento Rivista ufficiale di UTIFAR Anno XIX n. 3 aprile 2019 Registrazione del tribunale di Milano n. 12 del 11/01/2000 ROC n. 6782 (registro operatori Comunicazione) Tiratura del presente numero 19485 copie - Certificate e autorizzate

di Mattia Bianchi

INVESTIRE SULLA

COOPERAZIONE di Alessandro Maria Caccia

Responsabile editoriale Alessandro Fornaro Comitato di redazione Alfredo Balenzano - Floriano Bellavia - Emilia Bernocchi Alessandro Maria Caccia - Pasquale D'Avella - Giancarlo Esperti Eugenio Leopardi - Giuseppe Monti - Luigi Pizzini Giulio Cesare Porretta - Roberto Tobia

LA POLITICA

INCONTRA LA CATEGORIA

18

DEPRESSIONE:

ASPETTI CLINICI E TRATTAMENTO FARMACOLOGICO

di Valeria Maria Angrisani

24

LA DERMATITE:

INTEGRAZIONE DI PUFAS ED APPLICAZIONI TOPICHE DI VITAMINA E

di Chiara Lelli e Eugenio Genesi

37

LA CELLULITE:

PATOGENESI E NOVITA’ TERAPEUTICHE

di Ezio Berardesca

40

PREVENIRE E INTEGRARE

44

CONOSCIAMO LE AZIENDE

48

ATTRAVERSO LA RIFLESSOLOGIA

intervista a Claudio Valenti

intervista a Christian Avisani di Maxima S.p.A. DAL LABORATORIO

ALL'AZIENDA

di Elisa Giubileo e Giulia Dell'Amino

52

NOVITÀ A COSMOFARMA

54

UN AIUTO CONTRO LE SINDROMI ALLERGICHE

60

PROBIOTICI di Marta Franchini

CONSULENZE UTIFAR


NUOVE TECNOLOGIE

TELEGRAM:

TRA CHAT E SOCIAL NETWORK

di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista

E

sattamente 10 anni dopo la sua nascita, il servizio di messaggistica istantanea che ha rivoluzionato il nostro modo di relazionarci con amici, colleghi e gruppi di persone accomunate dai più disparati interessi comuni sembra vivere indisturbato, onnipresente in pressoché tutti i nostri smartphone. In realtà, Whatsapp, nato appunto nel 2009, non sta vivendo un bel periodo: sente sul collo il fiato di un concorrente agguerrito e con molte più frecce al proprio arco.

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Nuovo COLLEGAMENTO

Stiamo parlando di Telegram, un servizi di messaggistica che ha la grandissima prerogativa di viaggiare sul cloud e di essere, quindi, accessibile contemporaneamente dai diversi devices dell’utente. Ma facciamo un piccolo passo indietro. Nato per sostituire i “vecchi” sms, Whatsapp ha spopolato per tutta una serie di servizi che lo rendevano unico e di grandissima utilità per i suoi utenti. Tali caratteristiche nascevano dal fatto che, al


NUOVE TECNOLOGIE

contrario degli sms, che viaggiano su rete mobile, il servizio di messaggistica Whatsapp viaggia sul web. Ricapitoliamo qualcuno dei suoi, oggi irrinunciabili, servizi: • i messaggi sono gratuiti; • consente chiamate gratuite, anche internazionali; • si possono condividere foto; • si possono creare i gruppi, che tutti ben conosciamo. In 10 anni di onorata carriera, Whatsapp non solo è stato scaricato, come applicazione, da pressapoco ogni smartphone in circolazione nel nostro Paese, ma non ha nemmeno visto nascere dei concorrenti degni di questo nome. Il motivo è facile da comprendere: visto che tutti lo usano, è molto più funzionale utilizzare questo servizio di messaggistica che altri, rispetto ai quali non si è certi di avere riscontri negli altri utenti. In effetti, nel tempo, altri servizi di messaggistica istantanea si sono diffusi, ma sempre come un qualcosa da affiancare a Whatsapp, non come un suo sostituto. Pensiamo, per esempio, a Messanger, il servizio di messaggistica istantanea dapprima strettamente integrato a Facebook e ora scaricabile come applicazione anche al di fuori del Social network più famoso in assoluto. In sostanza, in un settore come quello della messaggistica istantanea, monopolizzato da Whatsapp, diventa difficile, se non impossibile, trovare spazio. Chi volesse utilizzare un’applicazione differente, dopo averla scaricata e dopo avere verificato che pochi contatti della propria rubrica possiedono la medesima applicazione, si troverebbe di fronte ad una domanda scoraggiante: “E ora, a chi scrivo?”. Ecco perchè tutti gli altri servizi dello stesso genere, talvolta molto completi e funzionali, pur avendo riscosso un discreto successo, non si sono mai nemmeno avvicinati alla diffusione di Whatsapp.

Tutti tranne uno: Telegram. Atttenzione, però. Nel dire che Telegram è diffuso quanto Whatsapp, dico una grande bugia. Tuttavia, ci sono tutte le premesse, e molti segnali, affinché ci possa essere presto un sorpasso. Io prevedo che già nel 2019 ci sarà un sostanziale avvicinamento tra i due servizi. In effetti, quando una piattaforma, per nulla nuova, ma rimasta per anni nell’ombra e utilizzata solo dai più “smanettoni”, presenta una serie di vantaggi così evidenti, il verificarsi di un cambio al vertice del monopolio della messaggistica istantanea è solo una questione di tempo. Ma quali sono i punti di forza di Telegram rispetto a Whatsapp? Vediamone qualcuno: • permette una condivisione molto facilitata e immediata non solo di foto, ma anche di file multimediali, documenti di testo, ecc; • permette di effettuare, volendolo, conversazioni cifrate, come le chat segrete, dove i messaggi si possono autodistruggere a tempi predefiniti; • permette di gestire gruppi fino a 200mila membri, con funzioni davvero innovative; • si possono creare dei “canali”, differenti dai gruppi nel senso che la comunicazione è unidirezionale, ovvero parte da chi ha creato il canale verso il pubblico iscritto; • si può essere raggiunti da altri utenti non solo attraverso il numero di telefono, ma anche attraverso un nick name. Per esempio, la farmacia di porta nuova, potrà essere trovata digitando in telegram “farmaciadiportanuova” o “fdpn”. Il nick name può essere modificato a piacimento; • si può accedere alle proprie conversazioni da quanti devices si desidera. Per esempio, si può scaricare il medesimo profilo sullo smartphone, sul tablet, sul pc fisso della farmacia, sullo smartphone dei propri collaboratori, eccetera. Whatsapp, al contrario, non essendo sul cloud, permette l’utilizzo della propria chat da un solo dispositivo. Nuovo COLLEGAMENTO

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NUOVE TECNOLOGIE

• dalla stessa applicazione si può accedere con In effetti, chiamare Telegram un servizio di mesestrema velocità a diversi profili, ricevendo le saggistica istantanea è davvero una definizione notifiche per tutti i profili caricati. Per esempio, limitante. E’ piuttosto, a tutti gli effetti, un vero e dallo smartphones, si potranno gestire simulproprio social network. taneamente sia l’account personale, sia quello Questa sua anima social sotto una pelle da chat della farmacia. la si comprende quando ci si avvicina ai canali. Non basta certo un articolo per elencare tutti i Ma che cosa è un canale Telegram? E’ una sorta vantaggi di questa applicazione per la messagdi gruppo, al quale si accede anche dal web, gistica istantanea che, come detto, non è affatto in maniera estremamente semplice, digitando nuova. La novità è che sta prendendo piede non uno specifico url che è identificativo del canale. solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra le perNon serve il numero di telefono, come dicevasone che non lavorano direttamente con il web mo prima. Un canale è uno spazio nel quale la o che non vivono di social. Si sta facendo largo farmacia può presentare ai propri clienti che tra le persone comuni, quindi, come noi farmacivi aderiscono contenuti a loro dedicati che sti e come i nostri clienti. rimangono a disposizione degli utenti e sono Non è presto, dunque, per prendere confidenza facilmente consultabili. Pensiamo alla comunicon questa piattaforma e iniziare ad operarci. cazione di eventi in farmacia, oppure di offerte, Chi lo farà, si rendeo la proposta di servizi. rà conto, fin da suOppure anche una UN CANALE TELEGRAM bito, dei moltissimi serie di articoli informavantaggi che essa tivi che partono dalla E’ UNA SORTA DI GRUPPO, presenta e delle farmacia e arrivano al AL QUALE SI ACCEDE ANCHE DAL proprio pubblico. Lo si grandi potenzialità per dialogare non fare anche attraWEB, IN MANIERA ESTREMAMENTE può solo con i propri verso Facebook, è vero. SEMPLICE, DIGITANDO amici, ma anche, Ma il grande vantaggio e sopratutto, con i di Telegram è che non è UNO SPECIFICO URL CHE È propri clienti. soggetto agli algoritmi IDENTIFICATIVO DEL CANALE A tale fine, vorrei ine i contenuti arrivano trodurre due aspetti a tutti i membri, senza di Telegram che potrebbero rivelarsi estremafiltri, necessità di investire denaro, o altri vincoli. mente utili per la farmacia: i gruppi e i canali. I Sì, proprio come in una chat tra amici. gruppi sono piuttosto simili a quelli di whatsapp, Se volete fare una prova, digitate sul web l’url perlomeno come idea iniziale. Cambiano le del mio canale dedicato ai contenuti della funzioni. Per esempio, nell’ultimissima versione trasmissione radiofonica #Salute (https//t.me/ di Telegram, la farmacia che gestisce un gruppo rwsalute) oppure, se hai già Telegram, troverai può impedire a tutti i membri di pubblicare alcuil canale digitando sul motore di ricerca interno ni tipi di contenuti. Inoltre, si possono impostare t.me/rwsalute. Ho creato il canale in pochissipiù amministratori del gruppo, ciascuno dei mi minuti, più per prova che per convinzione, quali con permessi specifici: un po' come accaconsapevole che se ne possono creare un de per la gestione della pagina Facebook. Con numero illimitato. Provate a crearne uno, o più prossimi tocchi, inoltre, l’ultimo aggiornamento di uno, anche per la vostra farmacia. Magari non dell’applicazione permette di attivare la cronosi otterranno, in pochi giorni, decine o centinaia logia permanente, in modo da non perdere i di nuovi contatti, ma essere tra i primi a partire è contenuti pregressi che saranno visibili anche ai sempre una bella sensazione. nuovi partecipanti al gruppo. E un buon biglietto da visita per il futuro. 8

Nuovo COLLEGAMENTO


OMEGA-3

COMUNICAZIONE AL CORPO PROFESSIONALE

Dal mantenimento del benessere cardiovascolare al controllo di molti disturbi Gli Omega-3 sono grassi essenziali polinsaturi che devono necessariamente essere assunti con la dieta o attraverso l’integrazione alimentare poiché il nostro organismo non è in grado di produrli. I più importanti sono l’EPA (acido eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesaenoico). FUNZIONI Sono precursori di sostanze che regolano molte funzioni organiche. Il potenziale biologico di EPA e DHA, coinvolti per la loro natura molecolare in molte funzionalità, ritorna utile per garantire un corretto funzionamento di organi e sistemi. Considerando i risultati ottenuti in numerosi studi, l’EFSA (Agenzia europea per la sicurezza alimentare), ha confermato il sostegno dell’assunzione di EPA e DHA per il benessere di: Normale funzione cerebrale

(con 3 g di EPA e di DHA)

(con 250 mg di DHA)

Livelli normali di trigliceridi

Capacità visiva normale

(con 2 g di EPA e di DHA)

(con 250 mg di DHA)

Evidenze: Moglia A., Benvegnù C., Cremonesi A., Franchini M., Rasera P.F., Signoretto L. Omega-3 – Perle di salute. Gli approfondimenti di Phyto Garda, 2019. Sokoła-Wysoczańska E, Wysoczański T, Wagner J, Czyż K, Bodkowski R, Lochyński S, Patkowska-Sokoła B. Polyunsaturated Fatty Acids and Their Potential Therapeutic Role in Cardiovascular System Disorders-A Review. Nutrients. 2018 Oct 21;10(10).

Gravidanza Sviluppo fetale

Normale funzione cardiaca

(250mg EPA e DHA + 200mg di DHA)

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Questa tecnologia è in grado di: • concentrare selettivamente EPA e DHA, rimuovendo i contaminanti ambientali; • minimizzare la formazione delle impurità ossidative nell’olio di pesce, che possono risultare nel caratteristico odore sgradevole di quest’ultimo.

Questo marchio certifica che: • l’olio non derivi dal sovra sfruttamento in conformità ai dati della FAO; • il metodo di pesca non abbia impatto sui fondali marini, salvaguardando in particolare le specie minacciate dall’estinzione; • non si utilizzino ormoni della crescita né vernici antivegetative.

Questa certificazione garantisce l’adesione ad uno standard molto severo, definito sui criteri dell’OMS e dal CNR. Oltre ai metalli pesanti, vengono presi in considerazione anche i livelli dei perossidi e della para-anisidina, la cui presenza è spesso indice di scarsa qualità dei processi produttivi.

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Questi prodotti sono stati testati secondo gli standard di qualità e purezza del programma IFOSTM /These products have been tested to the quality and purity standards of the IFOSTM Program. PureMaxTM è un marchio registrato di Croda Group / is a trade mark of Croda Group of Companies. Friend of the Sea - ®= registered Trade Mark of Friend of the Sea.

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LA POLITICA

INCONTRA LA CATEGORIA Nell’ambito degli Stati Generali della Farmacia Italiana, manifestazione svoltasi a Roma lo scorso 28 febbraio, si è tenuta un’importante tavola rotonda tra i rappresentanti di categoria, il mondo politico e istituzionale. Riportiamo un resoconto della serata.

di Mattia Bianchi farmacista, master in marketing management farmaceutico

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ancavano una manciata di minuti alle 21, orario di inizio della sessione di confronto con la politica, la sala era gremita, l’entusiasmo dei partecipanti, unitamente alla curiosità e alla sete di risposte, aveva colmato l’apparentemente dispersivo spazio del comizio. Autonomia regionale, farmacie rurali, remunerazione, governance della spesa sanitaria e farmacia dei servizi. Queste erano le tematiche sulle quali la classe politica doveva esprimersi. Il farmacista è un professionista esigente e pragmatico, gli esponenti istituzionali immaginavano di essere stati invitati per fornire risposte chiare, sincere ed esaustive. Ed è proprio con questo spirito di trasparenza che la presidenza di Federfarma ha chiesto che venisse condotto il dibattito. Gli interventi programmati erano molti e si preannunciavano intensi. Purtroppo per impegni non hanno potuto partecipare il premier Giuseppe Conte ed il ministro della salute Giulia Grillo i quali, tuttavia, non hanno esitato a manifestare mediante messaggi personali l'apprezzamento per l’iniziativa e la categoria. 12

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Per intavolare la discussione nel modo più proficuo possibile, Marco Cossolo, presidente nazionale Federfarma, ha esordito delineando la nota situazione che vede negli ultimi anni calato il ruolo della farmacia nella dispensazione del farmaco e ribadendo con fermezza la necessità di mettere in discussione la distribuzione diretta dei farmaci. Quest’ultimo aspetto, in particolare, va anzitutto nella direzione di garantire una maggiore tutela della salute del paziente, che molto spesso deve fare i conti con una serie di disagi per la reperibilità, oltre che per porre sempre più la farmacia al centro del processo di dispensazione di cure. Cossolo ha poi posto l'accento sulla questione remunerazione, in continuo rinvio dal 2012. Pensieri che successivamente sono stati ampiamente condivisi anche dal presidente Fofi, Andrea Mandelli. Finalmente, a distanza di quasi un decennio dalla legge sulla Farmacia dei Servizi, ed in seguito ad uno stanziamento iniziale di 36 milioni di euro avvenuto solo lo scorso anno, partirà un tavolo ministeriale per stabilire i criteri della sua attuazione.


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Molto spesso, per il cittadino, la farmacia rappresenta il primo contatto del servizio sanitario in quanto disponibile 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno. Secondo il Pharmaceutical Group of the European Union - Pgeu, quotidianamente 46 milioni di cittadini europei varcano la soglia delle 160 mila farmacie, presenti sul medesimo territorio, in cerca di salute o semplicemente di un consiglio. Consiglio che, come sottolineato dal presidente Utifar Eugenio Leopardi durante la sessione pomeridiana, viene fornito sempre in modo gratuito. E proprio questi dati sono stati utilizzati da Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento Europeo, per affermare quanto sia importante la farmacia ed i professionisti che vi lavorano al suo interno. L'importanza di avere rapporti costanti e proficui con le istituzioni europee è stata ampiamente affrontata anche da Roberto Tobia, neo segretario nazionale Federfarma, secondo cui sono essenziali per salvaguardare la professione e la salute cittadina in quanto direttive europee molto spesso la influenzano. E-commerce e contraffazione farmaceutica ne sono l'esempio. Quest'ultimo argomento presenta importanti novità infatti, a partire da quest'anno, per i paesi dell'Unione Europea, momentaneamente l'Italia risulta esclusa ma si adeguerà entro il 2025, vi è l'obbligo di adottare il nuovo codice identificativo univoco a barre bidimensionale . Presente anche Nicola Zingaretti, governatore della Regione Lazio, che si è dimostrato disponibile a sperimentare a livello regionale le politiche esposte nell’arco della giornata dal presidente di Federfarma.

Il Servizio sanitario nazionale nonostante riesca a garantire cure a tutti i cittadini presenta degli acciacchi in termini economici e, in alcuni casi, di erogazione dei servizi. La situazione che emerge è quella di un'Italia spaccata in due con differenze notevoli tra regioni o addirittura all'interno delle medesime. E cosa fare per risanare questo divario? Ecco che si apre il tema del regionalismo differenziato. Le posizioni prese nel corso del dibattito sono state chiare, almeno per Luca Coletto, sottosegretario di Stato alla Salute, e Rossana Boldi, vicepresidente della Commissione Affari Sociali. A loro parere, l'autonomia regionale non è una questione di egoismo territoriale ma un modo responsabile per gestire al meglio la salute del cittadino, evitando sprechi, garantendo una supervisione sulle risorse economiche e professionali che vengono impiegate. Un sistema tale per cui nessuno verrebbe privato dei livelli essenziali di assistenza. È un argomento ostico che non trova tutti sulla stessa linea di pensiero e ciò contribuisce a fare rimanere aperto il dibattito. Per il già ministro Beatrice Lorenzin, in caso di una maggiore autonomia regionale, è opportuno che ci siano delle clausole di supremazia, con uno stato che abbia potere di verificare le situazioni. La farmacia italiana avrà un ruolo chiave nel Ssn, tantoché il sottosegretario Coletto ha comunicato che verrà inserita nel Patto per la Salute. Basti pensare che, secondo il Centro Studi di Economia Sanitaria di Senior Italia FederAnziani, se si dovesse raggiungere l'80% di aderenza a programmi di terapie croniche, ogni anno ci sarebbero risparmi stimati in 11,4 miliardi di euro in termini di riduzione Nuovo COLLEGAMENTO

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di ospedalizzazioni, complicanze ed accessi al pronto soccorso. Già, gli anziani, quella fetta di popolazione, patrimonio della nostra società, e che nella maggior parte dei casi vive in zone rurali in cui il farmacista svolge un ruolo chiave seppure costretto a lavorare con un'utenza ridotta e con conseguenti sacrifici economici e professionali. Come ribadito orgogliosamente in apertura dei lavori da Silvia Pagliacci, presidente Sunifar, sul nostro territorio ci sono 6.800 farmacie che operano in località con meno di 5.000 abitanti, un terzo di quelle totali. Di queste, 4.700 si trovano in centri con meno di 3.000 persone. Per essere ancora più precisi, 2.000 operano in piccoli paesi con meno di 1.500 residenti .In aggiunta, vi sono oltre 1.000 di queste farmacie che sono a rischio chiusura. E proprio questo punto ha spinto Marcello Gemmato, segretario della Commissione Affari Sociali, a presentare al ministro Grillo un’interrogazione volta a potenziare il servizio che quotidianamente le farmacie rurali mettono a disposizione. In una serata degna di nota non poteva mancare il colpo di scena. Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Igiene e Sanità, ha annunciato e illustrato in anteprima un disegno di legge che punta a ribadire la centralità della farmacia nel Ssn. Vengono previsti nuovi concorsi, riguardanti farmacisti rurali, collaboratori e titolari di parafarmacia, per l’apertura di nuove sedi in zone ad alto afflusso di pubblico come stazioni, porti e aeroporti. Un ddl che mira a ripensare la situazione attuale delle parafarmacie, introducendo l’opzione che specifici farmaci, individuati dall’Aifa, possano essere venduti in corner della gdo o degli esercizi di vicinato senza l’ausilio di un farmacista. Ovviamente, tutto questo richiederà del tempo, trattandosi di un importante potenziale cambiamento. Notevole entusiasmo si è manifestato tra gli auditor quando Sileri ha ammesso, da medico, che il suo sogno è quello di vedere una presenza costante dei farmacisti in reparto, in quanto esperti del farmaco e quindi professionisti competenti con cui confrontarsi sulle prescrizioni. Questo concetto è molto importante perché delinea che una corretta terapia porterebbe ad una diminuzione dei costi per il nostro servizio sanitario. Ddl che, dopo 14

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essere stato annunciato, ha trovato approvazione, oltre che dall’alleato di governo Lega, anche tra alcune forze politiche della minoranza come Fratelli d’Italia e Forza Italia, dimostrando una forte coesione professionale della classe politica presente. A proposito di farmaci, Giuseppe Chiazzese, farmacista e deputato del Movimento 5 Stelle, ha posto l’attenzione sul fatto che l’Italia risulta al penultimo posto in Europa per utilizzo di generici. L’auspicio è quindi quello di informare e sensibilizzare maggiormente i cittadini in materia. A quasi due anni dalla legge 124/2017 il dibattito sui capitali in farmacia rimane aperto. Andrea Mandelli, unitamente ai colleghi parlamentari Gemmato e Chiazzese, ha manifestato preoccupazioni riguardanti il fatto che ad oggi vi sia il rischio di una situazione di oligopolio, in cui 5 fondi o multinazionali potrebbero possedere il totale delle farmacie presenti sul territorio. Vanamente, tra lo scorso dicembre e il mese di febbraio, si è cercato di “aggiustare” la situazione in due occasioni, proponendo di imporre legalmente alle società di capitali la designazione di una quota, perlomeno del 51%, a farmacisti iscritti all’albo professionale. Questa potrebbe essere una rettifica volta a proteggere e accrescere l’insieme delle farmacie di comunità. Come ribadito più volte da Vittorio Contarina, vicepresidente nazionale Federfarma, gli Stati Generali della Farmacia Italiana sono un evento ideato mettendo alla base di tutto la comunicazione, requisito fondamentale per permettere che la farmacia continui ad essere un presidio territoriale di salute pubblica sostenibile economicamente, perché senza tale sostenibilità non sarebbe possibile offrire servizi alla popolazione degni di essere chiamati tali. E proprio grazie all'accurata comunicazione adoperata, alla luce di tutto ciò, possiamo concludere che l’intera classe politica, seppure con sfumature ideologiche differenti, si è dimostrata disponibile a discutere e risolvere i problemi che ad oggi attanagliano la farmacia e la figura del farmacista. Occorre, quindi, andare oltre il colore politico che si rappresenta e pensare realmente ad una azione concreta nell'interesse della salute dei cittadini, con anche la farmacia, per capillarità e professionalità, al centro del processo.


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INVESTIRE SULLA

COOPERAZIONE di Alessandro Maria Caccia segretario Utifar

Volenti o nolenti è giunto il momento di affrontare a viso aperto il mercato, imprimere una inversione di tendenza, navigare nell’oceano dei farmaci con l’unica bussola disponibile: lasciare convivere l’individualismo del singolo con un nuovo tipo di cooperazione

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iciamo subito che i punti vendita delle nostre Aziende hanno enormi problemi di identità. In questi ultimi decenni, diverse indagini sul mondo della farmacia e del farmacista sono state promosse dalle associazioni di categoria. Ricerche avanzate ad hoc per ottenere il plauso di tutte le persone dabbene. In realtà, esiti alquanto negativi hanno caratterizzato i nostri canali di distribuzione. L’avvento dell'erboristeria, la concorrenza della grande distribuzione in alcuni settori, le vendite online, la diminuzione dei prezzi, la distribuzione diretta, l’uscita degli Otc hanno inferto duri colpi ai nostri esercizi sanitari evidenziando tante situazioni a rischio e parecchi default. 16

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Come reagire? Rammentiamo che la farmacia italiana assunse una fisionomia propria con l’ordinanza dell’Imperatore Federico II promulgata nel 1240. Con tale provvedimento la figura del medico veniva separata da quello dello speziale. Al primo spettava il compito di diagnosticare e curare le malattie, al secondo era riconosciuta una specifica competenza nella preparazione e dispensazione dei farmaci prescritti. Durante il Rinascimento, le officine degli speziali crebbero in numero e qualità. Da allora, molta acqua è passata sotto i ponti, ma la farmacia rimaneva ancorata a una formazione culturale di vecchio stampo, basata sull’individualismo.


PROFESSIONE FARMACIA LE AZIENDE DEI FARMACISTI NON POSSONO PIÙ CHIUDERSI A RICCIO NELLA VANA, DISPERATA DIFESA DI ANACRONISTICI INTERESSI, O NELLA IPOTETICA ILLUSIONE DI POTER RIMANERE SUL MERCATO Insomma, viveva chiusa nel “piccolo mondo antico”. Grazie al pensiero e azione di Renato Grendene, qualche anno fa si cominciò a parlare di Cooperazione e Mutualità fra titolari di farmacie. Con lucidità, Grendene comprese che tale scelta ruota attorno a due momenti essenziali tra loro connessi: la qualificazione etico-professionale e la creazione di infrastrutture di servizi. Forte di questi principi, egli non risparmiò energie per favorire lo sviluppo di Cooperative in grado di erogare alle farmacie servizi innovativi quali: informatizzazione, consulenza finanziaria, organizzazione gestionale, campagne di sensibilizzazione sanitaria, marketing dei prodotti di autocura e automedicazione, aggiornamento professionale, reparti specializzati di prodotti affidabili, materiali per screening, elaborazione dati, contabilità ricette e via dicendo. Tuttavia, anche allora, non mancavano seri problemi. Nella giungla insidiosa del mercato si delineava il processo di globalizzazione. Mastodontiche multinazionali della distribuzione farmaceutica sviluppavano la politica di espansione e acquisizione delle piccole aziende distributrici. Le Cooperative e le imprese di farmacisti, frammentate sul territorio nazionale, cominciavano ad accusare i primi colpi della implacabile aggressività concorrenziale. Le armi erano (e sono) troppo impari e occorrevano nuovi indirizzi strategici. Fu allora che Renato Grendene lanciò l’idea della Federazione tra Cooperative e aziende di farmacisti per operare in un area più ampia. Il nuovo scenario imponeva il superamento del “cooperativismo puro” per ottenere la convergente partecipazione sul mercato di tutte le Aziende di farmacisti, indipendentemente dalla loro ragione sociale. Generoso e sincero, egli ascoltava consigli e critiche senza, però, mai rinunziare a due idee chiave: l’unità di tutti i farmacisti per valorizzare il ruolo e il sano pragmatismo, per non subire passivamente la dinamica evoluzione della società civile ma, viceversa, per esserne parte attiva.

Ciò significa che le Cooperative non possono più crescere a dismisura e servire in zone a 300/400 Km di distanza. Molte hanno fatto una pessima fine nell’inseguire tali obiettivi. Occorre creare una nuova potenziale rete, investire euro e ottenere ritorni adeguati. Attenzione! Non è stato l’individualismo del singolo farmacista, ma la competizione sfrenata tra le Aziende di farmacisti che ha impedito l’aggregazione e la massa critica di fatturato per rimanere serenamente sul mercato della distribuzione intermedia. Rebus sic stantibus, le suddette aziende non fallite e ancora in vita dovrebbero sedersi ad un tavolo, dialogare qualche giorno e trovare una soluzione di aggregazione nel rinnovamento. Intanto, potrebbero aprire i loro steccati e incentivare l’incrocio dei fatturati. Inoltre, condividere le consegne e i servizi con le vicine consorelle. Superare la competizione! I fatturati di due Cooperative limitrofe ne trarrebbero benefici. Certamente, qualche prodotto più conveniente migrerebbe e da una parte verso l’altra, ma tutto rimarrebbe all’interno del sistema. Questo sarebbe un buon inizio per fare “rete” e raggiungere numerosi obiettivi: uscire dall’isolamento, prefigurare soluzioni innovative per l’assistenza farmaceutica, condurre un dialogo positivo e permanente con le forze istituzionali interne ed esterne, aumentare smalto, apprezzamento e consenso verso le farmacie, creare un forte Gruppo capace di resistere sul mercato… e poi aprirsi agli investimenti dei singoli farmacisti con la stessa logica delle società di capitale, ma escludendo il prevalere degli uni sugli altri. Le Aziende dei farmacisti, lo abbiamo detto sed repetita iuvant, non possono più chiudersi a riccio nella vana, disperata difesa di anacronistici interessi, o nella ipotetica illusione di poter rimanere sul mercato. I recentissimi avvenimenti ci dovrebbero illuminare e, soprattutto, far riflettere con meno presunzione e arroganza! Nuovo COLLEGAMENTO

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LETTERATURA SCIENTIFICA

DEPRESSIONE:

ASPETTI CLINICI E TRATTAMENTO FARMACOLOGICO

di Valeria Maria Angrisani, dottoressa in farmacia

IL PAZIENTE DEPRESSO TROVA NEL FARMACISTA UN AFFIDABILE RIFERIMENTO PER LA SUA MALATTIA, DOVE IL RAPPORTO INTERPERSONALE GIOCA UN RUOLO CRUCIALE AI FINI DEL SUCCESSO TERAPEUTICO. QUESTO ARTICOLO PERMETTERÀ AL FARMACISTA DI CONOSCERE SIA LE PRINCIPALI CARATTERISTI18

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CHE DELLA DEPRESSIONE MAGGIORE (DM), SIA DI FOCALIZZARSI SUL PROFILO DI EFFICACIA/SICUREZZA DELLE TANTE MOLECOLE OGGI A DISPOSIZIONE. NEL PROSSIMO NUMERO CI CONCENTREREMO INVECE SUGLI EFFETTI COLLATERALI E SULLE INTERAZIONI FRA ANTIDEPRESSIVI ED I FARMACI PIÙ PRESCRITTI.


LETTERATURA SCIENTIFICA

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e le più recenti stime Istat (3) fotografano oltre 2,8 milioni di italiani depressi, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che nel 2020 la DM sarà la più diffusa al mondo tra le malattie mentali e la seconda malattia dopo le patologie cardiovascolari (1). Nel mondo, ogni anno circa un milione di depressi si toglie la vita, ed i numeri crescono di circa venti volte considerando i tentativi di suicidio falliti: il problema depressione sta assumendo le caratteristiche di una vera e propria pandemia sui generis. Dopo il primo episodio di DM, il rischio di ricaduta si attesta intorno al 50%, che aumenta al 75% dopo una seconda ricaduta e fino al 90% dopo il terzo episodio. Ciò crea un circolo vizioso che spiega almeno in parte la tendenza in aumento in tutto il mondo a sviluppare questa malattia. Alla base della DM abbiamo: • fattori biologici, ovvero maggiore predisposizione genetica verso questa malattia; • fattori ambientali, come eventi stressanti in termini di perdita importante e non accettabile; La presenza di cinque o più tra i sintomi seguenti per un periodo di almeno due settimane rap-

presenta la base per la diagnosi di prescrizione. Da tenere presente che almeno uno dei sintomi deve essere l’umore depresso o la perdita di interesse e piacere nel fare le cose: • umore depresso per la maggior parte del giorno, per la maggior parte dei giorni (es. sentirsi triste, vuoto, senza speranza). Nei bambini e negli adolescenti l’umore può essere irritabile; • marcata diminuzione dell’interesse o del piacere nel fare qualsiasi cosa, per la maggior parte della giornata, per la maggior parte dei giorni; • significativa perdita di peso o aumento di peso, perdita o aumento dell’appetito nella quasi totalità dei giorni; • agitazione psicomotoria o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (l’alterazione della motricità deve poter essere osservata dagli altri, non è sufficiente la sensazione soggettiva di agitazione o rallentamento); • fatica e perdita delle energie per la maggior parte dei giorni; • sentimenti di indegnità o sensi di colpa eccessivi o inappropriati per la maggior parte dei giorni; • maggior difficoltà nel pensare e restare concentrati, oppure patologica indecisione, per la maggior parte dei giorni;

ALTRI DISTURBI DEPRESSIVI

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Disturbo di disregolazione dell’umore dirompente

persistente irritabilità con scatti di rabbia persistente, aggressività; esordio compreso tra i 6 anni e i 10 anni di età.

Disturbo depressivo persistente

si manifesta quasi tutti i giorni, per almeno due anni, con problemi di sonno, concentrazione, disturbi dell’ alimentazione, sensazione di ineluttabilità della propria condizione.

Disturbo disforico premestruale

influenzato dagli ormoni nella fase premestruale; si osservano cinque dei sintomi che caratterizzano il disturbo depressivo maggiore.

Disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci

antiipertensivi ( beta bloccanti, Ca antagonisti), analgesici oppioidi, inibitori della pompa protonica, etc.

Depressione post partum

Insorge entro le 4 settimane dal parto.

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LETTERATURA SCIENTIFICA NON TUTTI I SINTOMI SI RISOLVONO CON LA STESSA VELOCITÀ: IL FARMACISTA PUÒ MOTIVARE IL PAZIENTE NELL’ADERIRE ALLA TERAPIA SPIEGANDO CHE LA RIDUZIONE PREMATURA O LA SOSPENSIONE IN CORSO DI MIGLIORAMENTO, PUÒ DETERMINARE LA RIACUTIZZAZIONE DEL QUADRO CLINICO

• Ricorrenti pensieri di morte (non solo paura di morire), ricorrenti ideazioni suicidarie senza una programmazione specifica, oppure tentativi di suicidio o piani precisi per commettere suicidio. Secondo il DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders, la “bibbia”degli strumenti diagnostici per disturbi mentali ) per la diagnosi di DM occorre che siano soddisfatti almeno 5 degli item riportati sopra. NEUROBIOLOGIA DELLA DEPRESSIONE L’ipotesi monoaminergica e neurotrofica (5) spiega il razionale di impiego delle varie classi di farmaci. A partire dagli anni ’60 la terapia farmacologica della DM utilizza ancora molecole capaci di aumentare i livelli sinaptici di 5-HT e/o noradrenalina (NA), i principali neurotrasmettitori coinvolti nella depressione. I neuroni cerebrali in seguito ad eventi stressanti di varia natura e di lunga durata (es. lutto, perdita del lavoro, etc.) vanno incontro ad una perdita di trofismo. I farmaci antidepressivi non sono solo capaci di aumentare rapidamente la biodisponibilità di 5-HT e NA a livello sinaptico, ma sono anche capaci nel tempo (settimane/ mesi) di migliorare l’alterata funzione dei neuroni serotoninergici e adrenergici, rendendoli meno sensibili agli eventi stressogeni. Pertanto, il loro trofismo è in parte recuperato con il conseguente parziale o totale ripristino, nell’arco di mesi/anni, dei volumi di alcune importanti aree cerebrali coinvolte nella modulazione della sfera affettiva, emozionale e cognitiva. Alla fine degli anni ’90, la scoperta che farmaci sintetizzati e sviluppati per aumentare in tempi rapidi (ore) le concentrazioni sinaptiche delle monoamine erano anche in grado di modificare in tempi più lunghi (settimane) la funzione di specifici geni capaci di esprimere molecole ad azione neurotrofica, ha suggerito di affiancare alla ipotesi 20

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monoaminergica l’ipotesi neurotrofica nell’eziopatogenesi della depressione. TRATTAMENTO FARMACOLOGICO Ogni paziente affetto da DM mostra un profilo unico: la grande varietà di classi di farmaci, ognuna caratterizzata da un profilo efficacia prevalente sui vari aspetti, garantisce una efficace personalizzazione della terapia. La risposta terapeutica ai farmaci si può così schematizzare: • fase di latenza: durante il quale la posologia del trattamento è gradualmente incrementata; • fase di risposta terapeutica: in cui la DM migliora fino alla remissione; • fase di consolidamento della remissione, in cui il paziente è più o meno asintomatico ma necessita ancora di trattamento farmacologico a pieno dosaggio; • fase di mantenimento e sospensione, di durata variabile in rapporto a frequenza, gravità e resistenza alla risposta alla terapia. In tale fase viene effettuata la riduzione graduale della posologia fino alla sospensione dei farmaci. Non tutti i sintomi si risolvono con la stessa velocità: il farmacista può motivare il paziente nell’aderire alla terapia spiegando che la riduzione prematura o la sospensione in corso di miglioramento, può determinare la riacutizzazione del quadro clinico. I farmaci antidepressivi possono essere suddivisi in differenti classi: • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). • Agenti multimodali. • Agonisti noradrenergici e serotoninergici (NASSA). • Inibitori della ricaptazione di serotonina-noradrenalina (SNRI). • Inibitori della ricaptazione della noradrenalinadopamina (NDRI).


LETTERATURA SCIENTIFICA STUDI CLINICI HANNO SUGGERITO CHE, IN PAZIENTI CON RIDOTTA ADERENZA ALLA TERAPIA, IL TRATTAMENTO CON DUE ANTIDEPRESSIVI CON DIFFERENTI MECCANISMI D’AZIONE PUÒ RISULTARE SPESSO PIÙ EFFICACE DELL’ASSOCIAZIONE CON ALTRE CLASSI DI FARMACI

• Antidepressivi tricicli (TCA). Gli SSRI sono spesso i farmaci di prima scelta; sono parimenti efficaci e alcune caratteristiche farmcodinamiche li rendono preferenziali in base al profilo caratterizzante ogni singolo paziente. Tutti gli antidepressivi non vanno somministrati con gli IMAO (rischio di sindrome neurolettica maligna). INIBITORI SELETTIVI DELLA RICAPTAZIONE DELLA SEROTONINA (SSRI) Capostipite è la fluoxetina, cui seguirono sertralina, citalopram, escitalopram, paroxetina e fluvoxamina. Gli SSRI sono fino a 1500 volte più selettivi verso il trasportatore della 5-HT (SERT) rispetto a quello della noradrenalina (NA) o della dopamina (DA) mentre hanno affinità trascurabile per i recettori postsinaptici adrenergici quali gli α1, α2 e β, per quelli dell’istamina H1 e per i recettori muscarinici. Il potenziamento della trasmissione serotoninergica è dato dall’aumento delle concentrazioni della 5-HT nello spazio sinaptico per blocco della sua ricaptazione. L’assenza di legame con i recettori adrenergici, muscarinici ed istaminergici determina una tollerabilità superiore ai TCA. Per gli SSRI gli eventi avversi più frequenti sono: nausea e conseguente calo dell’appetito; insonnia e alterazioni a livello della sfera sessuale (disfunzione erettile, calo della libido e anorgasmia), appiattimento emotivo e modificazioni del peso corporeo (aumento o diminuzione) specie per terapie particolarmente prolungate.

ANTIDEPRESSIVI CON MECCANISMO MULTIMODALE Studi clinici hanno suggerito che, in pazienti con ridotta aderenza alla terapia, il trattamento con due antidepressivi con differenti meccanismi d’azione può risultare spesso più efficace dell’associazione con altre classi di farmaci. Infatti, combinando due molecole capaci di modulare differenti “targets” molecolari (recettori, meccanismi di trasporto, ecc.) si riesce ad ottenere una migliore aderenza alla terapia. Il nuovo sistema di classificazione dei farmaci psicotropi proposto dalla Task Force dell’European College Neuropsychopharmacology ha di recente suggerito che la vortioxetina è un antidepressivo con un innovativo meccanismo d’azione multimodale, in quanto capace di combinare l’inibizione del SERT con un’azione differenziale su differenti sottotipi di recettori serotoninergici. La vortioxetina inibisce con un legame ad alta affinità il SERT, agisce come agonista parziale sui recettori 5-HT1A e 5-HT1B e come agonista sui recettori 5-HT3, 5-HT1D e 5-HT7. Vortioxetina è risultata efficace anche nel trattamento della DM grave e con risposta non soddisfacente ad altri SSRI/ SNRI, nonché nella prevenzione delle recidive, aspetto fondamentale per la qualità di vita del paziente. Vortioxetina ha fornito evidenze di miglioramento delle funzioni cognitive in pazienti con episodi depressivi acuti. E’ molto tollerabile, con effetti decisamente limitati sul peso corporeo e sulla sfera sessuale. L’evento avverso più frequente è la nausea, transitoria e risolvibile con l’assunzione concomitante di cibo ( nessuna interferenza di assorbimento).

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LETTERATURA SCIENTIFICA

ANTIDEPRESSIVI CHE AGISCONO SUI RECETTORI DELLA SEROTONINA E NORADRENALINA (NASSA) Sono caratterizzati da strutture chimiche e meccanismi di azione piuttosto diversificati, accumunati capacità di modulare direttamente alcuni sottotipi dei recettori della 5-HT e NA. La mianserina e la mirtazapina agiscono bloccando i recettori α2-adrenergici e 5-HT2 e 5-HT3 serotoninergici. Il trazodone ed il nefazodone che oltre ad inibire la ricaptazione della 5-HT (ma in misura minore rispetto agli SSRI) agiscono come agonisti sul recettore 5-HT1A ed antagonisti sui 5HT2A e 5HT2C ed α2-adrenergico, danno sedazione. Indicati nell’indurre o migliorare il sonno nei pazienti in cui lo stato depressivo è caratterizzato da insonnia e risvegli frequenti. INIBITORI SELETTIVI DELLA RICAPTAZIONE DELLA SEROTONINA E NORADRENALINA (SNRI) La venlafaxina, è il capostipite di questa classe ed agisce bloccando selettivamente la ricaptazione di 5-HT e NA (in questo ordine), la duloxetina, successivamente sintetizzata, ha la stessa farmacodinamica. A differenza dei TCA, gli SNRI hanno effetti minimi o nulli sui recettori adrenergici (α1, α2 e β), istaminici (H1), muscarinici, dopaminergici o postsinaptici della 5-HT e perciò meglio tollerati. Gli SNRI sono efficaci quanto gli SSRI, e paragonabili per effetti collaterali. INIBITORI DELLA RICAPTAZIONE DELLA NORADRENALINA E SEROTONINA (NDRI) Il bupropione è attualmente l'unico farmaco prescritto di questa classe. aumenta la trasmissione catecolaminergica, dopaminergica e noradrenergica, ma non serotoninergica. Indicato nei depressi con un disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività associato dipendenza, o nelle depressioni anedoniche. Il bupropione causa ipertensione in pochissimi pazienti ma non ha altri effetti sul sistema cardiovascolare. Può causare epilessia nello 0,4% dei pazienti che assumono dosi superiori a 450 mg/ die. Privo di effetti sulla sfera sessuale, (contrariamente agli SSRI e SNRI) è un debole inibitore del citocromo CYP2D6. Può dare insonnia ed è controindicato in pazienti con disturbi dell’ alimentazione. 22

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ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI (TCA) Sintetizzati negli anni ’60, i triciclici (TCA) sono denominati in base alla loro struttura chimica a tre anelli benzenici condensati. I TCA, a cui appartengono molecole quali l’imipramina, clorimipramina, amitriptilina, trimipramina, nortriptilina hanno un profilo farmacologico molto complesso. Si riscontra l’inibizione del trasportatore della NA, 5-HT, e D, (aumento della disponibilità sinaptica e della a trasmissione catecolaminergica, con profili di affinità diversi da molecola a molecola), il blocco dei recettori adrenergici α1 e α2 postsinaptici, l’ antagonismo dei recettori muscarinici postsinaptici e infine il blocco i recettori H1 dell’istamina. L’inibizione della ricaptazione di NA e 5-HT sono responsabili degli effetti terapeutici dei TCA, mentre l’inibizione dei recettori adrenergici α1 e α2, dei muscarinici e degli H1 sono responsabili delle classiche azioni indesiderate di questi farmaci fra le quali: ipotensione ortostatica, aumento della frequenza cardiaca, xerostomia, difficoltà di aggiustamento della visione, secchezza della cute e delle mucose, costipazione, ritenzione urinaria, sedazione, disturbi cognitivi, aumento dell’appetito ed incremento del peso corporeo. I TCA trovano indicazione anche per il trattamento di alcune forme di ansia, nel dolore neuropatico ed in alcune forme di emicrania. Sono controindicati in pazienti con ipertrofia prostatica, glaucoma, patologie cardiovascolari. Indice terapeutico basso e rischio di overdose letale. BIBLIOGRAFIA 1) Agenzia Italiana del Farmaco, Ufficio Stampa e della Comunicazione AIFA, 04.09.12-pillole dal mondo 2) www4.istat.it/it/archivio/209625 3) Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali. L’uso dei farmaci in Italia. 2017. Roma: Agenzia Italiana del Farmaco, 2018 4) Riza.it/psicologia/depressione/2375/depressione-definizionesintomi-cura 5)Basi neurobiologiche della Depressione G. Biggio¹ ², MC Mostallino², R. Ciccocioppo³ 6)Farmaci per la terapia della Depressione, R. Ciccocioppo¹, G. Biggio https://focusonbrain.com/la-rivista/numero-3/contributoesperti/farmaci-per-la-terapia-della-depressione/1, Università degli Studi di Camerino 2. Istituto di Neuroscienze, CNR, Cagliari | 3. Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi di Cagliari 7) Vortioxetine in the treatment of major depression A. De Bartolomeis*, A.FagioliniI2, G. Mauna3 * Riv. Psichiatr. 2016; 51(6): 215-230


VICKS

IL BALSAMO PER ALLEVIARE I SINTOMI DEL RAFFREDDORE

CHI NON CONOSCE VICKS VAPORUB? Il balsamo leader della categoria(1), da decenni utilizzato da grandi e piccoli, ha un background di studi scientifici che dimostrano i suoi effetti nella gestione di raffreddore, tosse e mal di gola ed è supportato da un intenso programma di Ricerca&Sviluppo con rilevanti evidenze scientifiche che ne evidenziano l’efficacia e la sicurezza: • Basta solo un minuto per migliorare la congesione nasale (1) • Riduzione significativa della frequenza della tosse già dopo trenta minuti (2) • Miglioramento significativo del sonno nei bambini e, in conseguenza, anche dei genitori (3) PER ADULTI E BAMBINI Attraverso i risultati di questi studi, Procter & Gamble ha ideato un progetto su larga scala per ridefinire il ruolo dei balsami nel trattamento delle affezioni delle alte vie aeree e per sfatare alcuni falsi miti su questi prodotti la cui efficacia terapeutica è talvolta sottovalutata. Vicks Vaporub viene applicato per via topica e funziona attraverso l’inalazione dei vapori degli olii essenziali nel tratto respiratorio, con un triplo effetto contro i sintomi del raffreddore, al contrario dei farmaci orali, che richiedono un assorbimento sistemico e, grazie appunto all’uso topico, non sono state riscontrate interazioni tra Vicks Vaporub e medicinali sistemici con assunzione orale. L’unico utilizzo combinato sconsigliabile è quello con prodotti a base di derivati terpenici (4).

Una seconda modalità d’utilizzo del balsamo è l’inalazione. Basta sciogliere due cucchiaini di prodotto in mezzo litro di acqua calda e aspirare il vapore liberato, per un tempo non superiore a 10 minuti. Le inalazioni sono controindicate nei bambini sotto i 6 anni (5). È stato stimato che nel corso della nostra vita trascorriamo fino a tre anni di esistenza con il raffreddore e i suoi sintomi. Trattandosi di un’infezione virale, che solitamente si risolve da sola dopo 3-6 giorni, il medico può prescrivere terapie sintomatiche tra cui gli unguenti balsamici. Sebbene usati storicamente per molte generazioni, solo grazie a recenti studi è stato possibile dimostrare l’efficacia degli olii essenziali, contenuti nei balsami, nel trattamento dei sintomi di raffreddore e tosse. P&G si è affidata ad un comitato di esperti composto da Federfarma (farmacisti), SIMG (medici di base) e SIP (pediatri) con i quali ha condiviso i dati di efficacia e sicurezza di Vicks Vaporub che hanno confermato, una volta di più, il suo valore terapeutico nel trattamento dei sintomi del raffreddore e della tosse, sia per il bambino che per l’adulto. Da questo prezioso scambio è nato “Linee di indirizzo per la gestione e il trattamento dei sintomi delle affezioni delle alte vie aeree”, un vademecum utile per gli operatori sanitari per una corretta gestione delle esigenze dei loro pazienti nella stagione che sta per iniziare. Note

1. basato sui dati di vendita a valore relativi all’anno 2017 IMS data/aggiornamento Maggio 2018 2. Eccles R. et al - Open Journal of Respiratory Diseases. 2015; 5, 10-18. 3. Packman e London - European Journal of Respiratory Disease. 110: 101-9 4. Paul, I. M. et al - Pediatrics, 2010; 126(6), 1092-99 5. Vicks VapoRub RCP Classe C - OTC - Cod. IMS_VCK 09. Depositato in AIFA il 08.11.2018 Vicks Vaporub 50 gr. PP consigliato 9.39 €*. Per l’RCP del farmaco consultare www.rcpvicks.it *Il prezzo fi­nale è a totale discrezione del rivenditore.


DERMATOLOGIA

LA DERMATITE:

INTEGRAZIONE DI PUFAS ED APPLICAZIONI TOPICHE DI VITAMINA E

di Chiara Lelli, farmacista e Beauty Nutraceutical consultant e Eugenio Genesi, Nutritional sport consultant, master II livello in alimentazione ed educazione alla salute

L

a Dermatite Atopica (DA) è una patologia complessa, un’infiammazione della pelle a carattere pruriginoso e a decorso cronicorecidivante che in generale non incide pesantemente sulla salute dell’individuo, ma può risultare molto sconfortevole con ripercussioni anche sulla vita: il prurito associato a questa patologia infatti è spesso così intenso da interferire con il sonno, le attività quotidiane, lo studio, la vita di relazione e le capacità lavorative. Nei casi più leggeri la pelle si presenta arrossata, mentre nei casi più gravi si può arrivare ad edema dell'epidermide, talvolta a carattere vescicolare, fino a vere e proprie lesioni, trasudato, croste e desquamazione. La pelle della persona affetta da DA presenta

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maggiore permeabilità da un lato all’acqua, che fuoriesce dall’organismo (si assiste al cosiddetto fenomeno dell’aumento della TransEpidermal Water Loss), e dall’altro agli agenti estranei, che penetrano nell’epidermide e innescano reazioni infiammatorie (a causa del grattamento pruritoindotto è possibile che le lesioni spalanchino le porte a infezioni batteriche e virali secondarie). I lipidi totali sono ridotti in quantità, presentano un processo di maturazione anormale e vanno incontro a un alterato metabolismo; ciò risulta vero in particolar modo per le ceramidi. Anche gli acidi grassi liberi sono colpiti: le loro catene tendono ad essere più corte del normale per ridotta attività di alcune elongasi su base genetica o infiammatoria.


DERMATOLOGIA

Sicuramente la DA è una malattia multifattoriale, è evidente però che ci siano elementi che più di altri aumentano il rischio di sviluppare questa malattia: • vi è sicuramente una importante impronta ereditaria, infatti questa patologia è strettamente collegata all’asma e alla febbre da fieno; • alcune mutazioni genetiche sono associate ad essa ed in particolare la mutazione a carico del gene FLG 22 che codifica la filaggrina, una proteina chiave per la formazione dello strato corneo della cute; • fattori ambientali e Stress rappresentano possibili aggravanti che influenzano l’andamento clinico della dermatite, ma non sono in sé la causa della malattia;

• alcune alterazioni possono riscontrarsi anche a livello degli elementi del sistema immunitario che si delocalizzano stabilmente a livello cutaneo. Se quindi ancora tanti sono i punti interrogativi su questa patologia, quello che è chiaro è che sicuramente la caratteristica fondamentale dei pazienti con DA è la presenza di una difettosa barriera epidermica associata a un’iper-reattività cutanea infiammatoria. Ecco che, quindi, l’utilizzo di integratori alimentari e il corretto stile di vita associati ad una buona alimentazione sono elementi indispensabili per il ripristino di una buona funzionalità cutanea e di conseguenza per la prevenzione e la terapia della DA.

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DERMATOLOGIA

GLI ACIDI GRASSI SONO I COMPONENTI PIÙ IMPORTANTI E COMUNI DI TUTTE LE CLASSI DI LIPIDI E COME TALI SVOLGONO FUNZIONI STRUTTURALI, ENERGETICHE E METABOLICHE

Olio di Pesce Sappiamo che la vita di ogni cellula è strettamente legata alla funzionalità della sua membrana poiché essa ne permette la comunicazione con l'esterno e lo scambio di sostanze a fini metabolici. Tale comunicazione dipende dai fosfolipidi che ne compongono il bilayer e che ne permettono le suddette funzionalità; una membrana ricca di fosfolipidi con acidi grassi polinsaturi è una membrana più fluida e in salute. Gli acidi grassi sono i componenti più importanti e comuni di tutte le classi di lipidi e come tali svolgono funzioni strutturali, energetiche e metaboliche. Ma se a fini energetici l’organismo utilizza altrettanto bene sia gli acidi grassi saturi che quelli insaturi, al contrario per alcune funzioni particolari come la struttura delle membrane biologiche, la sintesi delle prostaglandine e il controllo del colesterolo sono necessari gli acidi grassi insaturi. Le proprietà chimico-fisiche dei PUFAs (PolyUnsaturated Fatty Acids) li rendono indispensabili per la salute delle membrane cellulari di tutto l'organismo. La prima distinzione che va fatta è fra Omega-3 ed Omega-6: essa consiste nella numerazione degli atomi di carbonio lungo la catena dell'acido grasso che distanzia il primo carbonio implicato in un doppio legame, dall'ultimo carbonio della catena stessa. I due tipi di PUFAs a loro volta possono contenere un numero variabile di doppi legami e possono avere una catena più o meno lunga. La caratteristica interessante dal punto di vista biochimico sta nel fatto che tutti gli animali sono incapaci di sintetizzarli ex-novo poiché non posseggono l’enzima Delta-6-Desaturasi, quindi hanno bisogno necessariamente di fonti alimentari almeno per i precursori. Il precursore degli Omega-3 si chiama Acido Alfa Linolenico (ALA) e si trova altamente concentrato nei vegetali a foglia verde, olio di semi di lino, noci

e soia; il precursore degli Omega-6 è chiamato Acido Linoleico (LA) e si trova altamente concentrato negli oli vegetali. Da questi precursori si ottengono i PUFAs a lunga catena attraverso una cascata di reazioni che comportano l'azione di alcuni enzimi che compiono l'allungamento (Elongasi) e altri che si occupano di aggiungere doppi legami (Desaturasi). Tra gli PUFA Omega-3 avremo principalmente l'Acido Eicosapentaenoico (EPA), l'Acido Docosapentaenoico (DPA), e l'Acido Docosaesaenoico (DHA). Questi acidi grassi possono essere introdotti anche con la dieta poiché molto concentrati in pesci come aringhe, sardine, merluzzo, salmone, sgombro e tonno. EPA è precursore di prostaglandine di serie 3 che hanno attività antinfiammatoria e antiaggregante ed è precursore di leucotrieni di serie 5 ad attività antiaggregante. Il DHA ha una importante funzione strutturale soprattutto in gravidanza. Tra gli acidi grassi a lunga catena Omega-6 i più importanti sono l'Acido Gammalinolenico (GLA), l'Acido Diomogammalinolenico (DGLA), e l'Acido Arachidonico (AA). AA ha un ruolo funzionale importante poiché da esso si generano prostaglandine di serie 2, trombossani e leucotrieni di serie 4 che hanno attività come bronocostrittori, aggreganti piastrinici e proinfiammatori. È molto importante ricordare che tutti gli eicosanoidi sono molecole essenziali al corretto funzionamento dell’organismo tuttavia la tendenza all’infiammazione cronica è un importante fattore di rischio. Ecco perché è così importante assumere rapporti precisi di questi acidi grassi, in particolare si consiglia il rapporto Omega-3/ Omega-6: 1/5. La pelle è un organo metabolicamente attivo ma è priva del sistema enzimatico necessario per Nuovo COLLEGAMENTO

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DERMATOLOGIA

la conversione di LA e ALA nei loro metaboliti a catena lunga poiché manca dell’enzima Delta6-Desaturasi: a causa dell'incapacità della pelle di produrre questi metaboliti a catena lunga, GLA, AA, EPA e DHA sono anche considerati nutrienti essenziali per la pelle. Per tutti questi motivi, in condizioni infiammatorie della pelle si consigli l’uso di PUFAs per un periodo continuativo di almeno sei mesi al fine di: • ristabilire la corretta permeabilità di barriera dello strato corneo e favorirne la maturazione e la differenziazione; • bilanciare la formazione e secrezione dei corpi lamellari; • inibire gli eicosanoidi proinfiammatori; • inibire le citochine proinfiammatorie; • promuovere la guarigione di ferite. VITAMINA E Con il termine Vitamina E si intende una famiglia di otto molecole: quattro isoforme di tocoferolo (α-, β-, γ- e δ-tocoferolo) e quattro isoforme di tocotrienolo (α-, β-, γ-, e δ-tocotrienolo). Tra tutte le forme molecolari, l'α-tocoferolo è quella più diffusa in natura e risulta possedere l'attività biologica più elevata. Questa Vitamina è uno degli antiossidanti liposolubili più importanti dell’organismo: essa protegge i componenti lipidici delle membrane cellulari, dei grassi del sangue e del colesterolo dall’ossidazione. Molto importante è il ruolo che gioca a livello della membrana cellulare: la perossidazione di lipidi insaturi ad opera dei radicali liberi infatti conduce alla formazione di radicali perossidi che alterano la struttura e di conseguenza la funzione di membrana cellulare. Nella pelle la Vitamina E si accumula nelle ghiandole sebacee prima di essere trasportata sulla superficie della pelle insieme al sebo; grazie alla sua natura lipofila, essa penetra in tutti gli strati sottostanti della pelle e si posiziona fra i fosfolipidi di membrana. In questa posizione essa li protegge poiché reagisce con i ROS molto più velocemente dei PUFAs dei fosfolipidi stessi (quasi 1000 volte più veloce28

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mente); il radicale tocoferossilico formatosi sulla membrana, viene inoltre velocemente ridotto a sua volta da agenti idrosolubili come l'Ascorbato (Vitamina C) e tramite reazioni enzimatiche Glutatione-Selenio dipendenti, rigenerandosi velocemente. OLIO DI BORRAGINE E OLIO DI LINO L'olio di semi di Borragine (Borago officinalis) spremuto a freddo rappresenta la fonte naturale più importante, insieme all’olio di Enotera e al Ribes Nero, di acido gamma-linolenico (GLA). Il nome deriva dal latino borra (tessuto di lana ruvido), per la peluria che ricopre le foglie. L’olio ottenuto dalla spremitura dei semi contiene il 30% di GLA e δ-tocoferolo. L'olio di semi di lino viene estratto dai semi della pianta Linum Usitatissimum. Da questi semi particolarmente ricchi di sali minerali, proteine e lipidi è possibile estrarre un olio costituito per il 40-60% da ALA, per il 15% da Acido Oleico e in piccola parte da altre molecole biologicamente attive, come i lignani e i glicosidi. Queste due piante, grazie alla concentrazione di questi elementi, hanno diverse proprietà fra cui: • mantenere integrità e funzionalità delle membrane cellulari • agire positivamente sul trofismo e funzionalità della pelle • attività antinfiammatoria • attività antiossidante • attività vasoprotettiva. OLIO DI ENOTERA L’olio di Enotera si estrae dai semi di una pianta erbacea biennale, l’Oenothera Biennis: i suoi fiori sono grandi e di colore giallo intenso, si schiudono all’imbrunire e durano circa 30 ore apparendo nel buio notturno quasi fossero fosforescenti. Per questo motivo l’enotera è conosciuta come “bella di notte” o “primula di sera” (in inglese Evening Primrose). L’olio di Enotera, estratto dai semi di colore scuro rilasciati dai fiori, è molto ricco di acidi grassi polinsaturi della serie Omega-6, specialmente Acido Linoleico


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DERMATOLOGIA LA SCELTA DI ALIMENTI CHE FAVORISCONO IL RILASCIO DI CITOCHINE PRO-INFIAMMATORIE POSSONO CONTRIBUIRE ALLA RIACUTIZZAZIONE DELLA DERMATITE O ALLA SUA ESACERBAZIONE (65-80%) e GLA (2-16%), ma anche Acido Oleico (6-11%), Acido Palmitico (7%) e altri acidi grassi in percentuali più basse. Questi elementi fanno dell’olio di Enotera un ottimo integratore per il trofismo e la funzionalità della pelle, assicurandone integrità ed elasticità. Viene quindi utilizzato per curare irritazioni cutanee a carico dell’epidermide e lenire vari tipi di problemi dermatologici come la dermatite atopica ed anche per trattare orticaria, eczemi e psoriasi poiché riduce arrossamenti e prurito. VITAMINA D La Vitamina D è una molecola liposolubile sintetizzata prevalentemente a livello della pelle. Con il termine Vitamina D s’intende un complesso di almeno sette vitamine tra cui la D1 (limisterolo ed ergocalciferolo in parti uguali), la D2 (ergocalciferolo), la D3 (colecalciferolo), la D4 (diidroergocalciferolo), la D5 (sitocalciferolo), la D6 e la D7 (proVitamina D). L’esposizione a radiazioni UVB trasforma il 7-deidrocolesterolo in Vitamina D3 (colecalciferolo); anche un’adeguata alimentazione e supplementi ricchi in Vitamina D possono essere fonti utili di Vitamina D2 (non sintetizzata dalla pelle) e D3. Storicamente si conosce il ruolo della Vitamina nell’assorbimento intestinale del calcio e nel metabolismo osseo. Studi più recenti hanno evidenziato un suo ruolo nel corretto sviluppo del sistema immunitario attraverso la modulazione dei processi infiammatori e la risposta alle infezioni. A livello cutaneo, i cheratinociti nell’epidermide e i fibroblasti nel derma possiedono molti recettori per la forma attiva della Vitamina D e questo spiga perché la pelle sia un importante target di questo ormone naturale. Infatti, la Vitamina D è coinvolta nella regolazione della proliferazione dei cheratinociti e nel loro differenziamento: ecco perchè molte manifestazioni cutanee (acne, dermatite, psoriasi,..) migliorano con l’esposizione al sole, grazie anche alla maggior quantità di Vitamina D a disposizione dei tessuti cutanei. 30

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L’utilizzo di questa Vitamina nella DA si spiega per la sua azione di modulazione del sistema immunitario, nella differenziazione cellulare, e nella produzione di peptidi antimicrobici, eventi cruciali della determinazione della dermatite atopica. ZINCO PICOLINATO Come già detto, l'acido linoleico con l'aggiunta di un altro doppio legame si trasforma in acido gamma-linolenico ma questa conversione di¬pende da un enzima, Delta-6-Desaturasi, che a sua volta dipende dallo Zinco. Una carenza di questo nutriente finisce con il provocare una diminuzione della capacità di con¬versione dell’enzima stesso. Appare pertanto ovvio che l’utilizzo dello Zinco, come cofattore indispensabile per il corretto funzionamento dell’enzima possa essere una valida strategia per il mantenimento in buona salute della pelle, proteggendo le cellule dallo stress ossidativo e contribuendo alla normale funzione delle difese immunitarie. ALIMENTAZIONE E TRATTAMENTO TOPICO Sicuramente la scelta di alimenti che favoriscono il rilascio di citochine pro-infiammatorie possono contribuire alla riacutizzazione della dermatite o alla sua esacerbazione. Talvolta dopo solo poche ore dall’ingestione, alcuni cibi possono contribuire al peggioramento del prurito associato alla manifestazione atopica. E’ bene pertanto preferire una alimentazione “antiinfiamatoria” al fine di seguire un trattamento di insieme ed eliminare fattori che possano esacerbare la problematica o ridurre l’effetto dello schema integrativo in corso. Alcuni cibi che comunemente possono scatenare una riacutizzazione dell’eczema e che si dovrebbe pensare di evitare fin da subito nella dieta sono: insaccati e carni (ricchi di Acido Arachidonico e nitriti), snack salati, patatine, grassi idrogenati, dolciumi e cibi ad alto indice glicemico, formaggi grassi, bevande zuccherate, pizza e farine raffinate.


NUTRACEUTICA

Da sempre Lauretana è l’acqua più leggera d’Europa. Un’acqua di ghiacciaio che nasce sul Monte Rosa, in un territorio incontaminato. Lauretana è un’acqua leggera: ha solo 14 milligrammmi di residuo fisso (la quantità di minerali contenuti). Un basso residuo fisso favorisce un’elevata diuresi che aiuta l’organismo ad eliminare i residui del metabolismo come urea e creatinina. Lauretana con le sue proprietà uniche è destinata al consumo quotidiano e dedicata al benessere di tutta la famiglia.

Lauretana Monte Rosa Sant’Anna di Vinadio S.Bernardo Rocciaviva Voss Levissima Acqua Panna Fiuggi Rocchetta Fiji Evian San Benedetto Primavera Vitasnella

Segui la leggerezza

residuo fisso in mg/l

sodio in mg/l

durezza in °f

14 16.4 22 34.5 44 80 139 145 174.1 224 309 313 396

1.0 1.2 1.5 0.8 6 1.9 6.4 6.3 4.13 18 6.5 4.1 3.4

0.55 0.54 0.9 2.5 N.D. 5.8 10.6 9 N.D. N.D. N.D. N.D. N.D.

www.lauretana.com

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DERMATOLOGIA

ALIMENTI RICCHI DI PUFAS SONO FONDAMENTALI PER IL MANTENIMENTO DELLO STATO DI SALUTE DELLA PELLE. LE PRINCIPALI FONTI SONO: OLIO DI VINACCIOLI, NOCI, PINOLI, MERLUZZO, SARDINE, ARINGHE, SGOMBRO, SALMONE E TONNO, SPINACI, PORTULACA, CALVOLFIORE, ALGHE, SEMI DI LINO, SEMI DI CHIA, SEMI DI CANAPA, GERME DI GRANO, OLIO DI CANOLA

Cibi con effetto “anti-infiammatorio” sono invece quelli ricchi di flavonoidi che, grazie alla loro azione di contrasto sulla 5-lipossigenasi, la cilossigenasi, l’inibizione di TNFα e NFKβ, possono limitare lo sviluppo della cascata infiammatoria. Cibi contenenti flavonoidi sono ad esempio: frutta e verdura colorata come mele, broccoli, ciliegie, spinaci, cavoli ma anche te verde, cioccolato fondente amaro, agrumi, frutti di bosco, pomodori, mirtilli. Per la sua azione di controllo sulla proliferazione di cheratinociti, sono consigliati anche tutti gli alimenti ricchi di Vitamina D come salmone fresco, olio di fegato di merluzzo, uova, formaggio Emmental. L’azione come antiossidante sui lipidi, sulle lipoproteine e sulle membrane cellulari rendono la Vitamina E un elemento indispensabile nell’alimentazione di soggetti con problematiche topiche. Cibi come mandorle, mais, soia, semi di girasole, germe di grano, oli di semi spremuti a freddo e cereali integrali non devono mai mancare così come cibi ricchi in Vitamina C (agrumi, fragole, kiwi, broccoli, cavoletti di Bruxelles, pomodori, peperoni rossi) che si rendono indispensabili non solo per la loro azione come diretti antiossidanti, ma anche come supporto nella rigenerazione della Vitamina E. Alimenti come bacche di sambuco e cipolla (ricchi di quercetina), cibi fermentati come yogurt, crauti, ricotta con colture lattiche vive, kefir, the kombucha, miso, tempeh e poi arachidi, piselli secchi, funghi, lievito di birra, farina di soia, tuorlo d’uovo, pesce persico, frutti di mare, cereali integrali (ricchi di Probiotici, Vitamina B8 e Zinco), possono essere un valido supporto ali-

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mentare per il benessere della pelle ed evitare l’aggravamento della condizione eczematosa. Infine alimenti ricchi di PUFAs sono fondamentali per il mantenimento dello stato di salute della pelle. Le principali fonti sono: olio di vinaccioli, noci, pinoli, merluzzo, sardine, aringhe, sgombro, salmone e tonno, spinaci, portulaca, calvolfiore, alghe, semi di lino, semi di chia, semi di canapa, germe di grano, olio di canola. A livello topico, invece, è bene preferire detergenti emollienti e lenitivi ed un tipo di detersione per affinità che sfrutti prodotti a base oleosa che non solo rispettano il pH e il film idrolipidico cutaneo, già compromesso, ma possono aiutare a rigenerarlo. Per fare questo, in generale, si devono preferire per la detergenza bagni di amido o detergenti con tensioattivi non ionici e cosmetici topici come ceramidi, burro di karitè, olio di germe di grano e di cartamo, olio di borragine o mandorle dolci. Potrebbero risultare utili anche preparazioni topiche con fitoterapici come camomilla (per la presenza di bisabololo) o calendula: la loro azione è antibatterica, antinfiammatoria, cicatrizzante, lenitiva e anti-eczematosa. Ci sono, inoltre, diverse abitudini che possono essere adottate per alleviare i sintomi: per esempio indossare capi di cotone, mantenere bassa la temperatura dell'ambiente in cui si vive per evitare la sudorazione, eseguire docce brevi e con temperature miti. Si tratta quindi di percorsi multidisciplinari al fine di fornire al paziente un servizio coordinato e tempestivo per ottenere prestazioni efficaci e soddisfacenti in cui il paziente stesso deve essere collaborativo e responsabilizzato.


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• Assistenza in caso di procedimenti legali garantita da avvocati di fiducia di Utifar ed esperti nel settore farmaceutico • Partecipazione gratuita o agevolata ai nostri convegni • Formazione a distanza gratuita per coprire interamente i 50 crediti ECM per il 2019 • Agevolazioni per la partecipazione alla Scuola di Galenica Utifar e ad altri percorsi formativi sul territorio • Consulenze gratuite e personalizzate in ambito professionale, fiscale e legislativo • Adesione gratuita ad Upfarm (Unione professionale farmacisti per i farmaci orfani) e supporto per la predisposizione di farmaci orfani e off-label • Spedizione a domicilio di Nuovo Collegamento per i farmacisti collaboratori • Convenzione Carta Carburanti Cartissima Q8

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DERMOCOSMESI

LA CELLULITE:

PATOGENESI E NOVITA’ TERAPEUTICHE

di Enzo Berardesca, Direttore Dipartimento di Dermatologia Infiammatoria ed Immunoinfettivologica e Direttore Struttura Complessa di Dermatologia Clinica, Istituto Dermatologico S. Maria e S. Gallicano, Roma

L

a Cellulite (detta anche panniculopatia fibrosclerotica o lipodistrofia localizzata) è un disturbo estetico molto comune soprattutto nelle donne. La caratteristica principale è la comparsa iniziale del cosiddetto fenomeno della pelle “a buccia d’arancia” che compare nelle aree interessate (1,2) consequenziale ad una alterazione sia del microcircolo arterioso che linfatico nel sottocute che successivamente porta ad un accumulo di materiale adiposo ed alterazioni fibro-sclerosanti a carico dello stesso sottocutaneo e del derma. Le alterazioni cliniche osservabili nella cellulite, quindi, sono largamente dovute alla fibrosi del tessuto connettivo sia nel derma che nel tessuto sottocutaneo (3).

Le aree interessate sono principalmente i glutei le cosce, l’addome, le anche e la parte superiore delle gambe in genere, ovvero tutte quelle zone già ricche di tessuto adiposo. Mentre negli stadi più avanzati l’intervento per migliorare il quadro clinico, ormai in parte irreversibile, dovrà essere più invasivo, negli stadi iniziali si può attuare con successo un approccio multifattoriale che si basa su semplici regole che tendano a migliorare gli scambi microcircolatori e a ridurre l’edema, ovvero l'accumulo di liquidi cutanei. A tale scopo è importante adottare uno stile di vita sano con corrette abitudini alimentari, attività fisica regolare e terapie topiche da effettuare ciclicamente nel corso dell’anno.

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DERMOCOSMESI

Per quanto riguarda i prodotti topici, la sfida è formulare dei prodotti che siano attivi sulle parti profonde della cute (derma ed ipoderma) e che quindi siano in grado di penetrare la barriera cutanea e dall’altra che possano essere metabolizzati in loco dopo essere stati applicati senza avere assorbimento e/o effetti sistemici su organi o strutture a distanza. Nell’ambito dei principi attivi più utilizzati con documentata attività lipolitica vi sono sostanze cosmetiche (es. caffeina ecc.) e gli ormoni tiroidei. La prime sono utilizzate principalmente nei prodotti cosmetici e la loro attività è limitata dagli aspetti formulativi e regolatori propri di questo settore merceologico. In ambito più propriamente farmacologico, gli ormoni tiroidei, ed in particolare la levotiroxina sono conosciuti per avere un ruolo fondamentale nel metabolismo lipidico ed essere in grado di esercitare una importante attività lipolitica sia dopo applicazione topica che somministrazione sistemica. Spesso il fattore limitante all’impiego è legato al timore che la via transdermica porti a una distribuzione a livello circolatorio della levotiroxina con effetti indesiderati a carico dell’asse ipotalamo-ipofisitiroide. BIBLIOGRAFIA 1. Curri S.B. and Ryan T.J. Panniculopathy and fibrosclerosis of the female breast and thigh. In: Cutaneous adipose tissue (Ryan T.J., Curri S.B., eds), pp. 107–119. Lippincott, Philadelphia, PA (1989). 2. Di Salvo R.M. Controlling the appearance of cellulite. Cosmet. Toilet. 110, 50–59 (1995). 3. Hexsel DM, Gobbato D, Mazzuco R, Hexsel CL. Lipodistrofia gynoide. In: Kede MPV, Sabatovich O, editors. Dermatologia Estética. Sao Paulo: Atheneu; 2003 4. Santini F. Et al. Role of inner ring deiodination preventing transcutaneous passage of thyroxine; J Clin Endocrinol Metab 2003; 88: 2825-2830.

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CHIARIMENTI IN AMBITO SICUREZZA:

In realtà è noto che la pelle è un organo centrale nel controllo metabolico degli ormoni tiroidei e che abbia una funzionalità specifica in grado di fare da “barriera metabolica” per gli ormoni applicati topicamente. Nella pelle esistono infatti recettori per il TSH, recettori per gli ormoni tiroidei (T4 e T3) e un sistema complesso di regolazione della quantità di atomi di iodio legati al T4 e al T3 noto come deiodinasi. Tale sistema controlla il catabolismo del T4 e del T3 ed è quindi responsabile del mancato passaggio transcutaneo in circolo del T4 e del T3 applicati per via epicutanea(4). La cinetica transcutanea della levotiroxina è stata verificata in vitro su espianti di pelle in seguito ad applicazione epicutanea di una crema contenente levotiroxina marcata. I dati raccolti sulla biodisponibilità di levotiroxina, dopo applicazione cutanea della crema, mostrano che la somministrazione topica determina una concentrazione del farmaco prolungata e sostenuta nella pelle senza evidenze di distribuzione sistemica con alterazioni sieriche degli ormoni tiroidei.


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MEDICINA INTEGRATIVA

PREVENIRE E INTEGRARE ATTRAVERSO LA RIFLESSOLOGIA La riflessologia evidenzia eventuali alterazioni energetiche prima che queste si trasformino in problematiche cliniche. Questa disciplina può suggerire i migliori comportamenti da seguire per non nuocere alla salute generale dell’individuo. Abbiamo intervistato Claudio Valenti per comprendere meglio il metodo e la sua valenza in ambito di prevenzione.

a cura della Redazione di Nuovo Collegamento

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MEDICINA INTEGRATIVA

B

uongiorno Claudio, spesso la parola “energia” viene abusata o utilizzata in maniera impropria. All’inizio della nostra conversazione, ci vuole chiarire questo aspetto e spiegarci cosa si intende, in riflessologia, con questo termine? Infatti, oggi il termine di “energia” è molto abusato e spesso in maniera impropria. Per esigenza di semplificazione possiamo dire che, in termini strettamente fisici, l’energia è “la capacità di compiere un lavoro”. Se riportiamo questo concetto nel mondo medicale, si può affermare che l’energia di un organo è la capacita di svolgere regolarmente i compiti per i quali esso è preposto. Quindi un organo o un sistema anatomico che non presenti anomalie cliniche è un organo energeticamente forte. Ma fa parte di questo concetto anche la sua capacità di reagire ad un eventuale imprevisto. Polmoni energeticamente stabili reagiranno in maniera adeguata ad un improvviso colpo di freddo a seconda della loro resistenza, affrontando l’imprevisto con un nulla di fatto, o via via procurandosi malanni tanto più gravi quanto minore sarà la loro energia.

Quali sono gli ambiti d’azione della riflessologia? La riflessologia evidenzia eventuali alterazioni energetiche prima che queste diventino clinicità confermate da esami medicali, suggerendoci dove essere più accorti nell’evitare comportamenti che possano nuocere agli organi segnalati o addirittura di andare da un medico competente anche se i segnali, ufficialmente, non indurrebbero a un tale intervento. Per esempio, una manifestazione specifica del piede, un abuso di un alimento, una ruga sul volto, un dolore ad un’articolazione elettiva, un disagio ripetuto sempre in una specifica ora, sarebbero già 5 elementi che potrebbero indurre una visita specialistica che potrebbe rilevare un disturbo clinico; ma se non lo rilevasse vorrebbe dire che l’altera-

zione è ancora solo energetica, e bisognerebbe lavorarla comunque perché rimanga tale. Quindi ogni malattia è determinata dal quoziente energetico più la gravità di un imprevisto psicofisico. Spesso, si utilizza il termine “alternativo” per differenziare ciò che ha una pertinenza medica da ciò che sta ai margini della medicina tradizionale. Qual è il suo pensiero? Contesto fortemente, in medicina, il concetto di “alternativo” poiché secondo me non esiste alternativa ad un rimedio per correggere un’anomalia della salute. Infatti l’analisi primaria ed oggettiva dovrebbe considerare la gravità del problema di salute. Se oggettivamente potrebbe essere sufficiente l’assunzione di una tisana o di un rimedio erboristerico, perché proporre rimedi invasivi quali medicinali che comunque hanno effetti collaterali. Se con della buona riflessologia ed un buon massaggio si possono allentare tensioni e ripristinare circuiti energetici, perché affidarsi a freddi macchinari o ad interventi più aggressivi. Ma di fronte ad una broncopolmonite o al rischio di un’infezione, quale può essere l’alternativa all’antibiotico? E se si abbisogna di un intervento chirurgico, quale altra opzione è plausibile? Certamente chi analizza il problema dovrebbe avere una coscienza il più conservatrice e meno invasiva possibile, in maniera da suggerire l’intervento efficacemente più “blando”. Possiamo invece parlare di “medicina integrativa” o “non convenzionale”, poiché questa si può affiancare qualsiasi intervento sulla salute, dall’estetica al tumore conclamato. Infatti la riflessologia, per esempio, affianca il medico competente, quando non sia sufficiente alla risoluzione di un problema, per aiutare l’eliminazione delle scorie dei metaboliti residui dei medicinali, predisponendo i tessuti ad un eventuale intervento chirurgico e favorendone un ripristino circolatorio e linfatico, non sostituendosi.

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MEDICINA INTEGRATIVA

Inoltre rafforza l’energia degli organi e dei sistemi implicati. Quindi il concetto di alternativo è fondamentalmente determinato dall’arroganza di una medicina allopatica che spesso vuole intervenire in maniera eccessivamente “pesante”, e dalla presunzione di una medicina cosiddetta alternativa che pur di aver ragione non ti manda a priori da un medico rischiando di creare problemi gravissimi. Il tutto a discapito dell’utente. Quali segnali coglie la riflessologia rispetto alla alterazioni energetiche? E come si traduce tutto ciò in prevenzione? E’ facile intuire che la conoscenza delle zone riflesse e delle loro manifestazioni può essere di grande ausilio per la salvaguardia e l’integrità dell’individuo rispettando appieno il concetto di “prevenzione”. Infatti prevenire significa intervenire prima che situazioni peggiori possano evidenziarsi. Quindi a qualsiasi livello di squilibrio un soggetto si trovi, si può fare prevenzione su un eventuale peggioramento o mitigare la situazione stessa. Quale miglior prevenzione dunque può esserci dell’interpretazione di segnali “innocui” prima di arrivare a malattie conclamate? Faccio un esempio. Una persona ha un dolore alla scapola destra, indipendentemente dal motivo fisiologico ma comunque non traumatico. Sarà utile alleviare il dolore con i mezzi opportuni. Ma in riflessologia la scapola sinistra è collegata allo stomaco e ne è un segnale di disagio. Spegnendo semplicemente il dolore (antiinfiammatorio) si risolve il problema algico ma non quello all’origine, aprendo la strada ad un disturbo gastrico. Sarebbe come spegnere la lampadina del serbatoio della benzina senza fare rifornimento ma staccandone i contatti, solo per non avere 42

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il fastidio di vederla accesa. Si finirà per aver bisogno del carro attrezzi. Non solo. Perché lo stomaco si è attivato in una manifestazione? C’è una interpretazione psicosomatica che va risolta. Bisogna suggerire alla persona sofferente quale comportamento errato che accende la sofferenza sta attuando. Quindi si da la scelta di cambiare o meno in maniera tale che un semplice dolore alla scapola sinistra non si trasformi con il tempo in gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera o peggio ancora. Noi riflessologi del Metodo Lucia Torri Cianci, si tratti del dolore succitato, di un callo sul secondo dito del piede, di una forfora, di smagliature verticali, di eccessiva dubbiosità, di un dolore sopra il ginocchio sinistro, di un segno specifico sul piede, trattiamo in prevenzione lo stomaco. Per concludere, i farmaci hanno la descrizione delle controindicazioni, che si basano fondamentalmente sulla evidenziazione clinica di uno squilibrio organico: insufficienza renale, cardiaca, epatica ecc. ma l’interpretazione riflessologica, come abbiamo visto, ci suggerisce l’insufficienza energetica di un organo prima che questo si ammali. Quindi delle borse sottoculari, una periartrite scapolo omerale destra, una coxoartrosi destra, un callo sul quinto dito del piede, un disturbo ricorrente fra le ore 15:00 e le 17:00 per noi indicano già una insufficienza renale (per lo meno energetica). Conoscendo tali segnali somministrare un farmaco le cui controindicazioni implichino l’insufficienza renale, potrebbe portare una situazione da energetica a clinica. Quindi se indispensabile si deve assumere comunque, prendendo però in considerazione che bisognerà sostenere in qualche modo i reni, o medicalmente o con la medicina integrativa.


filiale@farbanca.it


CONOSCIAMO LE AZIENDE

PUNTO CASSA

INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER LA GESTIONE DEL CONTANTE IN FARMACIA

Abbiamo incontrato Christian Avisani, project manager di Maxima S.p.A., che ci illumina sul mondo della gestione automatizzata del contante

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a cura della Redazione di Nuovo Collegamento

axima S.p.a. è un gruppo che opera da oltre trent’anni nel mondo della gestione automatizzata del contante, con una struttura ampia e diversificata che conta più di 100 collaboratori. Tre anni fa, con l’obiettivo di proseguire nel processo di diversificazione del proprio business, dopo un’attenta analisi del mercato nazionale, l’azienda ha deciso di aprire una nuova divisione, denominata XLOGY, per gestire il mercato Italia, come distribuzione e service, per il nuovo prodotto del gruppo Azkoyen (leader mondiale nella produzione di componenti per la gestione automatica del contante), chiamato CASHLOGY POS. Il business delle casse automatiche, fino a poco tempo fa, era riservato al settore bancario e a quello della Gdo. Considerando che l’Italia è uno dei paesi ove la maggior parte dei paga44

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menti avviene in contanti, Cashlogy, si propone come prodotto ideale per le attività di retail, l'azienda è convinta che in breve tempo si possa rivoluzionare il modo di gestire l’attività di cassa per tutte le piccole/media realtà che hanno un’elevata scontrinatura e che condividono la gestione del punto cassa tra più dipendenti e collaboratori. Grazie al proprio know-how e alla presenza capillare del proprio personale certificato da Azkoyen sui territori di competenza, Xlogy si propone come partner tecnico della farmacia ricordando che le farmacie sono l’unica attività tipo retail già da tempo dotata di software gestionale e quindi più sensibile ai vantaggi dell’innovazione tecnologica del punto vendita.L'obiettivo è migliorare l’efficienza e la sicurezza dell’attività e del personale addetto.


CONOSCIAMO LE AZIENDE

Quali sono i punti di forza di Cashlogy e quali i vantaggi che ne può trarre una farmacia? I punti di forza di Cashlogy sono molteplici e vengo percepiti in modo diverso dalle varie attività a cui ci rivolgiamo. Per le farmacie riteniamo che i vantaggi principali di Cashlogy siano: • Il controllo dei falsi e dei deteriorati sia per le banconote che per le monete: il mondo del falso si è talmente perfezionato che risulta oggi difficilissimo riconoscere banconote, ma soprattutto monete false. Cashlogy ha il miglior sistema di controllo del falso in Europa, sempre aggiornato e in grado di rilevare le più piccole imperfezione, anche nei casi usura troppo evidente che porterebbe allo scarto del contante al versamento in banca. • Deterrente contro le rapine a attività aperta: durante la giornata capita sempre più spesso di ricevere visite sgradite di personaggi che tentano di rapinare il contante della cassa. Con Cashlogy il farmacista, non avendo accesso immediato la denaro, sarebbe impossibilitato a consegnarlo al malfattore che, avendo pochi secondi a sua disposizione, si troverebbe costretto a scappare con le pive nel sacco. • Azzeramento degli errori di resto: Essendo un computer Cashlogy non sbaglia mai un resto e registra sempre la transazione, togliendo un grosso pensiero a chi gestisce la cassa e azzerando le discussioni con la clientela in caso di rimostranza del cliente sulla banconota consegnata all’operatore. Chiaramente la cosa si estende ai resti sbagliati “non troppo involontariamente”...azzerando la dispersione del denaro in farmacia. • Assicura la quadratura di cassa a fine giornata: a fine giornata, il farmacista, con pochissime operazioni e in una manciata di minuti, effettuerà la chiusura contabile, il ripristino del fondo cassa e si troverà pronto nello Stacker di sicurezza il contante da versare nella propria banca in tutta comodità, con un risparmio eccezionale di tempo!

Come cambia il lavoro in farmacia con una diversa gestione dei pagamenti e del contante? Il lavoro in farmacia diventa molto più snello e con meno pensieri. L’operatore alla cassa si troverà sempre il contante disponibile nei vari tagli, non avrà più pensieri riguardo alla corresponsione del resto e al controllo del falso, il tutto guadagnando in velocità! Basti pensare che, nella media, una persona gestisce un’operazione di resto in circa 27 secondi, Cashlogy ne impegna tra ai 7 e gli 8...con un notevole alleggerimento del flusso di persone in attesa di effettuare il proprio pagamento. L’operatività quotidiana di cassa del farmacista invece rimarrà tale e quale, Cashlogy riceverà le informazioni dal software gestionale che il farmacista è già abituato ad utilizzare e agirà di conseguenza, senza stravolgimenti o fastidiosi cambiamenti. A suo avviso, il farmacista recepisce appieno i vantaggi offerti da questa innovazione? I nostri primi clienti e la maggior parte degli attuali sono proprio farmacisti quindi direi di si! Abbiamo ricevuto ottimi feedback dai farmacisti che oggi usano Cashlogy, sia per la qualità, l’affidabilità e la facilità d’uso del prodotto Cashlogy che per l’attenzione, la disponibilità e la competenza del service Xlogy, nostro vanto e punto di forza. Le vostre casse sono facilmente integrabili in un arredamento già esistente? In questo caso bisogna studiare la migliore soluzione con il farmacista. Cashlogy ha dimensioni abbastanza ridotte e, in molti casi, può essere fissata semplicemente sopra il bancone già esistente, abbiamo avuto clienti che hanno voluto integrare il Cashlogy nel proprio arredamento, apportando le piccole modifiche necessarie al mobilio. Il nostro personale è sempre a disposizione dell’arredatore/architetto/falegname per fornire le giuste indicazioni e osservazioni durante le fasi di modifica o di progettazione dell’arredo. Ci tengo a sottolineare che Cashlogy viene sempre fissata al banco della farmacia, rendendo molto difficoltosa l’asportazione in caso di furto a farmacia chiusa, permettendo alle forze dell’ordine di intervenire prima che possa essere fisicamente rubata. Nuovo COLLEGAMENTO

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CONOSCIAMO LE AZIENDE

La sede di Maxima S.p.A. a Bussolengo, VR

Che consiglio vi sentite di dare alle farmacie ancora titubanti su questo sistema di gestione del denaro contante? Consigliamo i farmacisti di contattarci e porci tutte le domande possibili! Il nostro lavoro, prima di tutto, è informare i potenziali clienti su tutto ciò che XLlogy ha da offrire per migliorare la qualità, l’efficienza, l’igiene e la velocità nella gestione del loro punto cassa. I nostri referenti commerciali e il nostro personale interno sono a disposizione, ovviamente senza alcun impegno, a offrire tutte le informazioni dettagliate per dipanare ogni dubbio e permettere al farmacista di conoscere e poter apprezzare questa opportunità di grande cambiamento. Veniamo ai costi. Quale investimento è richiesto alle farmacie che vogliano dotarsi di Cashlogy? L’investimento da affrontare dipende da alcuni fattori che vanno considerati insieme al farmacista. Dipende dal tipo di software gestionale (alcuni sono direttamente integrati, altri necessitano di alcuni accorgimenti), dal tipo di hardware presente in farmacia e da altri aspetti meno rilevanti che, una volta definiti, ci permettono di proporre al farmacista un’offerta commerciale personalizzata. Cashlogy ha un costo a listino di € 7.495,00, ad oggi il miglior rapporto qualità/ prezzo del mercato, a cui poi si devono aggiungere i costi di installazione e formazione e gli eventuali costi accessori di cui accennavo prima. Nella media comunque è un investimento che oscilla tra i € 7.500 e i € 10.000 tutto compreso. Un aspetto non trascurabile è che Cashlogy. Cashlogy accede al Super ammortamento del 130% ma soprattutto, se inserita nel giusto 46

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contesto tecnologico, può godere dei vantaggi dell’Iper ammortamento del 270% per l’industria 4.0, con un notevole risparmio per il cliente. Quanto importante è l’assistenza in un settore come il vostro? Quali garanzie offrite in questo senso? L’assistenza è un aspetto fondamentale nel nostro settore, il farmacista, una volta acquistato il Cashlogy ha bisogno di un interlocutore costante che prosegua nel percorso formativo e che garantisca un’assistenza e una tempistica d’intervento (quando necessario) di prim’ordine. Xlogy fa di questo la propria missione, noi nasciamo dal Service e riteniamo di poter offrire alle farmacia la tranquillità di avere un partner costantemente presente che non solo risolva i problemi ma che riesca a mettere il cliente nelle condizioni di prevenirli. La macchina registra qualunque malfunzionamento e anomalia comunicandolo alla nostra piattaforma di service in tempo reale, permettendoci di intervenire già consapevoli del problema, con notevole risparmio di tempo e con la certezza della soluzione nella quasi totalità dei casi. Consideri che nel canone di assistenza annuale sono già compresi due interventi di pulizia profonda della macchina all’anno, da effettuarsi in accordo con il farmacista e a prescindere dallo stato di salute del Cashlogy. Il personale Xlogy si reca nella farmacia, smonta completamente la macchina e la ripristina alle condizioni iniziali, ritarando tutti i sensori e pulendo ogni parte meccanica allungandone la vita in modo incredibile e permettendo di prevenire o intercettare in anticipo eventuali anomalie e/o malfunzionamenti.



LABORATORIO DELLA FARMACIA

DAL LABORATORIO

ALL'AZIENDA

di Elisa Giubileo, farmacista, specialista in farmacia clinica e specialista in scienze dell’alimentazione e Giulia Dell’Adamino, farmacista territoriale, responsabile laboratorio galenico Farmacia Seguro - Settimo Milanese

Dall'ascolto delle esigenze in farmacia, è nata un'idea per facilitare la realizzazione di prodotti salutistici nel laboratorio della farmacia, fino alla nascita di una vera e propria azienda di integratori alimentari. Ripercorriamo le tappe che hanno portato alla realizzazione di questo innovativo progetto 48

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LABORATORIO DELLA FARMACIA

I

n un mondo che sta repentinamente cambiando, anche l’attività della farmacia territoriale è in continua evoluzione La farmacia resta tuttavia “luogo della cultura della salute”, dove il farmacista, professionista da sempre al servizio della comunità, ha oggi la possibilità di estendere le sue conoscenze e indirizzare la sua professione verso nuovi servizi dedicati non solo alla cura della malattia ma anche alla “prevenzione e benessere della persona”. E’ proprio in questo ambito che si è sviluppato, in una farmacia milanese, il laboratorio dedicato ai prodotti salutistici, allestibili senza obbligo di ricetta medica, a fianco di quello destinato alle preparazioni magistrali. L’obiettivo era quello di incrementare la produzione dell’attività galenica, consentendo di offrire, al cliente/paziente un’opportunità di prodotto personalizzato, ed al farmacista un ritorno di immagine e di redditività per la sua azienda. In quest’ottica, la linea di integratori alimentari a base esclusivamente di piante medicinali si è sviluppata in farmacia a partire dall’ascolto delle principali esigenze dei clienti/pazienti al banco e dalla ricerca di risoluzione dei “problemi con un approccio ai prodotti “naturali”, basato sull’evidenza scientifica e che fidelizzasse il cliente per l’ottimo rapporto tra efficacia/ aderenza e costo accessibile per trattamento anche prolungato. La componente informatica e l’idea iniziale Il lavoro è iniziato nel 2013, prendendo spunto dallo studio e dall’analisi del documento del Ministero della Salute, contenente l’elenco delle piante ammesse per l’allestimento di formulazioni a base di estratti vegetali: “Sostanze vegetali e preparati ammessi” ed allegato: “effetti fisiologici della pianta nei preparati per uso orale” (CLAIMS definiti nelle Linee Guida ministeriali – 18/12/2013). Il progetto si è poi sviluppato in corso di una tesi sperimentale in tecnica e legislazione farmaceutica presso la farmacia territoriale Seguro di Settimo Milanese, discussa all’Università di Pavia nel 2014, che proponeva un semplice ed efficiente sistema informatico che consente di rielaborare le linee guida ministeriali a partire dal problema di salute della persona, raggruppando i “bo-

tanicals” secondo i loro effetti fisiologici, per poter formulare e/o consigliare, con un approccio evidence-based. Un primo risultato ha portato alla realizzazione di un data base file maker che fornisce utili collegamenti, per la rielaborazione dei dati contenuti nel documento stesso: con un semplice click è possibile ricercare tutte le piante che possiedono lo stesso claims Ministeriale. Per facilitare la consultazione è stata inoltre associata la possibilità di ricerca della pianta e dei suoi effetti, anche con nome comune e non solo con quello Botanico che compare nell’elenco ufficiale. Sono state contemporaneamente individuate le categorie funzionali di principale interesse per i clienti/pazienti della farmacia ed a queste sono stati collegati tutti i claims delle piante medicinali attribuiti dal ministero della Salute. A questo punto, con l’aiuto informatico e quello della letteratura scientifica, si è arrivati al risultato desiderato: la facile formulazione dei numerosi composti che oggi costituisconio il “reparto dei prodotti salutistici della farmacia Seguro” e la possibilità di fornire ai clienti al banco della farmacia immediate informazioni sull’attività delle piante di interesse salutistico. Da qui poi lo sviluppo di una vera propria azienda di integratori alimentari. Il progetto aziendale e il suo sviluppo Il progetto “Giubileo Botanicals” nasce quindi da farmacisti ed è rivolto ai farmacisti che ancora fanno dello studio e del consiglio il punto di forza della loro professione. Il brand “Giubileo”, nome dell’ideatrice è stato registrato in Italia, UE, ed in Svizzera. A fianco di una vera e propria linea di integratori alimentari ad esclusiva composizione vegetale è stato elaborato un approccio informatico che consente a tutti, con un semplice click, di arrivare ai Claims attribuiti alle piante medicinali dal Ministero della Salute nel decreto, altrimenti difficilmente leggibile ai non addetti ai lavori. L’azienda, costituita nel 2018, offre una linea completa di integratori alimentari studiati per coprire le principali necessità di salute e, contemporaneamente, un sito dove si spazia dalla presentazione dei prodotti e loro scheda tecnica, alla possibilità di conoscere in modo semNuovo COLLEGAMENTO

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LABORATORIO DELLA FARMACIA

plice e scientifico più di 150 piante medicinali (in costante aggiornamento e sviluppo), fino alla pubblicazione di articoli sulle più comuni problematiche di salute. Tutto ciò finalizzato a contribuire attivamente ad un uso più sicuro e appropriato dei "prodotti naturali" da parte dei consumatori. Sono stati raggiunti i seguenti obiettivi: 1) creazione di una linea completa di integratori alimentari ad esclusiva composizione di piante medicinali, formulate a partire dalle principali necessità di salute e benessere della popolazione, di qualità e a costi sostenibili, progetto Aziendale. L’azienda commercializza oggi la linea a marchio Giubileo, che consta di 29 referenze raggruppate in 10 macroaree che descrivono le principali aree di salute e benessere. Si tratta di 28 prodotti in capsule ed una formu-

LE PREMESSE DEL PROGETTO Dati recentemente pubblicati, (Federsalus), affermano che in Italia il comparto degli Integratori Alimentari ha chiuso nel 2018, con un incremento del 5,6 %. Dato interessante se si considera che la stima di quanto acquistato resta per il 70 % in farmacia e che il consiglio del Farmacista vale, a pari merito con quello del medico, per circa il 37 % del mercato. Il consumatore, nella scelta di questi prodotti, è infatti spesso disorientato dall’assillante e a volte fuorviante messaggio pubblicitario. Le competenze del Farmacista sono quindi fondamentali per comprendere le necessità dei suoi clienti e selezionare l’offerta dei prodotti su dati scientifici. (qualità) Gli Elementi importanti per la Fidelizzazione sono dunque riassumibili in:

• ascolto del cliente; • efficacia del prodotto proposto; • buon rapporto beneficio/costo; • posologia e contenuto ottimizzati per una buona • compliance del prodotto.

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LA LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO L’attività galenica è sempre stata legata indissolubilmente alla professione del farmacista, al di là dell’evoluzione del settore dei medicinali industriali. Fonte legislativa di principale riferimento sono le Norme di Buona Preparazione, contenute nella Farmacopea Ufficiale XII ed., a cui si rifanno le Procedure SIFAP (Società Italiana Farmacisti Prepararori) e le Istruzioni Operative della farmacia stessa. In particolare ricordiamo che, la legittimazione dei preparati officinali fa riferimento: a) Alla presenza della formulazione nella Farmacopea Europea, cioè in una Farmacopea di uno Stato membro dell’UE; b) Al preparato salutistico contenente piante e/o loro parti presenti nell’elenco del Ministero della Salute (All.1): Decreto Ministeriale10 agosto 2018, pubblicato sulla G.U.n.224 del 26 settembre 2018 con il quale è stato abrogato il precedente DM 9 luglio 2012, e nel quale sono confluite le piante e loro parti ammissibili della lista BELFRIT (Belgio,Francia,Italia). Recentemente lo stesso decreto è stato modificato dal Decreto dirigenziale 9 gennaio 2019, per quanto riguarda l’allegato 1) Tale elenco è affiancato dalle indicazioni di riferimento per gli effetti fisiologici delle linee guida ministeriali in materia. lazione in sciroppo, tutti composti dall'associazione di più piante con azione sinergica, al fine di valorizzarne l'effetto fisiologico. L’ottimo rapporto qualità/prezzo è finalizzato a consentire il completamento del trattamento a chiunque si avvicini ai nostri integratori, nell’obiettivo di favorire l’aderenza alla terapia per il raggiungimento del mantenimento della salute, con quantità di unità contenute studiate per coprire la durata mensile di terapia. 2) realizzazione di un portale dove l’utente possa attraverso un metodo di ricerca informatica facilitata accedere alla fonte autorevole del Decreto Ministeriale trovando per ogni pianta gli effetti fisiologici riportati integralmente e la loro spiegazione nell’utilizzo degli integratori alimentari, progetto di Educazione Sanitaria. Il Sito pubblico, www.giubileobotanicals.com, consente di ottenere, con un semplice click, informazioni scientifiche e sintetiche sugli effetti salutistici di oltre 150 piante medicinali e qualche curiosità riportata dal loro uso nella tradizione.



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INNOVASOFT SPA nasce a Silea nel 2011, dalla volontà di professionisti presenti da oltre 30 anni sia nel settore farmaceutico che in quello informatico. Per questo motivo operiamo in una realtà che abbraccia a tutto tondo il mondo della farmacia e grazie al prezioso contributo dei nostri specialisti, riusciamo a dare una soluzione a 360 gradi per tutto ciò che riguarda software, comunicazione, distributori automatici, cash managment, prezzi elettronici, magazzini automatici e in genere tutti i principali beni strumentali compreso l'arredamento. Una struttura che negli anni si è trasformata da semplice software house locale a realtà multi servizi a carattere nazionale sapendo però mantenere una forte relazione con i propri clienti farmacisti alcuni dei quali diventati nel tempo anche nostri soci. Saremo presenti alle fiere di settore più importanti, a partire da Cosmofarma 2019 a Bologna – Pad. 30 Stand A31/B32, dove porteremo non solo la qualità di sempre, ma una vera e propria evoluzione di servizi e prodotti.

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BATTERIOTERAPIA

PROBIOTICI

UN AIUTO CONTRO LE SINDROMI ALLERGICHE

di Marta Franchini, Divisione scientifica Phyto Garda

È ORMAI CONFERMATO CHE L'INTEGRAZIONE CON FERMENTI LATTICI MIGLIORI LE CONDIZIONI DI VITA DI CHI SOFFRE DI ALLERGIA. VEDIAMO I RISULTATI DI ALCUNI TRA I PIÙ SIGNIFICATIVI LAVORI SCIENTIFICI CONDOTTI IN QUESTO CAMPO 54

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Da qualche decennio assistiamo ad un incremento della prevalenza di malattie allergiche e le stime sono preoccupanti. Almeno il 20% della popolazione europea è affetto da una forma allergica mentre le allergie sono le patologie croniche più comuni nei bambini a livello mondiale. E’ stata dimostrata una maggior incidenza soprattutto nei paesi industrializzati rispetto ai paesi in via di sviluppo: una possibile spiegazione è stata formulata


BATTERIOTERAPIA

attraverso la “teoria dell’igiene”, proposta nel 1989 dall’epidemiologo britannico David Strachan. E’stato ipotizzato che la drastica riduzione delle infezioni in età precoce dovuta al miglioramento dell’igiene e all’uso di antibiotici possa causare uno sbilanciamento nel sistema immunitario, bloccando il fenomeno della “tolleranza immunologica” (cioè la mancata risposta da parte del sistema immunitario ad un antigene dopo la seconda esposizione allo stesso) e portando ad un aumento di manifestazioni allergiche. I meccanismi alla base delle reazioni allergiche sono noti: un antigene, riconosciuto potenzialmente pericoloso da un soggetto sensibile, scatena una reazione immunitaria specifica mediata dalle Immunoglobuline E (IgE), anticorpi prodotti dai Mastociti. I Mastociti sono responsabili anche del rilascio di istamina, responsabile della sintomatologia allergica. Ne deriva una risposta infiammatoria che coinvolge una proliferazione anomala di linfociti helper Th2 e scarsi meccanismi di compensazione antinfiammatoria. Stando alla “teoria dell’igiene”, la limitata esposizione a batteri e virus si tradurrebbe in una insufficiente stimolazione di linfociti Th1, in una ridotta produzione di linfociti Treg (responsabili della tolleranza immunologica) e nella eccessiva proliferazione proprio di linfociti Th2. Dal momento che la microflora intestinale ha un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel mantenimento di un sistema immunitario sano e funzionale, è stato ipotizzato che l’impiego dei probiotici possa essere un approccio efficace per la prevenzione ed il trattamento delle malattie allergiche. Vediamo insieme il razionale alla base di queste valutazioni, sottolineando che i probiotici non devono essere considerati possibili sostituti delle terapie farmacologiche ma piuttosto un valido consiglio sinergico.

MICROFLORA INTESTINALE, SISTEMA IMMUNITARIO ED ALLERGIE Il legame fra probiota ed immunità comincia al momento della nascita: il bambino passa da un ambiente quasi completamente sterile (l’utero materno) ad un ambiente popolato da molti microrganismi. La prima colonizzazione batterica avviene proprio nel canale del parto, ricco di bacilli, e non è un caso che bambini nati con parto cesareo abbiano una microflora differente rispetto a bambini nati con parto naturale. Il tipo di parto, l’allattamento e l’ambiente esterno condizionano quindi da subito le difese dell’organismo e la tolleranza del sistema immunitario, ponendo le basi anche per la vita adulta. Proprio a livello intestinale, risiede inoltre una parte importante del sistema immunitario, cioè il Tessuto linfoide intestinale (GALT). Fra le sue azioni principali, la microflora intestinale inibisce la colonizzazione dell’intestino da parte di agenti patogeni, riduce il contatto antigene-organismo, determina il rilascio di neurotrasmettitori, favorisce il mantenimento di una barriera intestinale integra e regola la produzione di molecole infiammatorie coinvolte anche nelle reazioni allergiche. Esiste una stretta correlazione fra la composizione della microflora intestinale e la comparsa di allergie. Il primo studio risale al 2001 ed è firmato da un gruppo di ricercatori svedesi: 44 bambini furono seguiti dalla nascita fino all’età di due anni e, analizzando i loro campioni fecali, il gruppo di ricerca dimostrò che i soggetti allergici avevano una flora batterica intestinale diversa rispetto ai soggetti sani. In particolare, i bambini con allergia avevano minor colonizzazione di batteri buoni (enterococchi e bifidobatteri) e una maggior presenza di Staphylococcus aureus. Il risultato è stato confermato da un altro studio pubblicato nello stesso anno sulla rivista Journal Allergy Clinical Immunology: in questo lavoro, fu studiato il microbiota di 76 bambini a rischio di dermatite atopica. Nuovo COLLEGAMENTO

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L’esperimento è proseguito nei sei mesi succesI bambini allergici, ancora una volta, avevano sivi al parto, con la somministrazione del probiouna scarsa colonizzazione di bifidobatteri a liveltico direttamente ai bambini. A distanza di due lo del microbiota intestinale e una quantità di anni, il trattamento con Clostridi maggiore riprobiotici aveva dimezspetto a bambini sani. SE SOMMINISTRATI PRIMA E zato l’incidenza di svilupIn entrambi gli studi, SUBITO DOPO LA NASCITA, I pare dermatite atopica le differenze nella composizione della PROBIOTICI SI SONO RIVELATI UN nei piccoli. Un requisito fondamentale sembra esmicroflora intestinale APPROCCIO INTERESSANTE NELLA sere comunque la sommirisultarono preditPREVENZIONE DELLE MALATTIE nistrazione del probiotico tive per lo sviluppo prima della nascita: trials di forme allergiche. ALLERGICHE clinici sugli adulti non hanQuindi, se la microno dato analoghi risultati per quanto riguarda la flora intestinale è fondamentale per un corretto prevenzione di manifestazioni allergiche. sviluppo del sistema immunitario ed è noto che alcuni batteri sono in grado di modulare la PROBIOTICI NEL TRATTAMENTO DELLE ALLERGIE risposta immunitaria, ben si capisce l’interesse La maggior parte degli studi presenti in letteradel mondo scientifico nel valutare l’efficacia dei tura valuta il trattamento con probiotici nella derprobiotici nella prevenzione e nel trattamento matite atopica dei bambini: è ormai confermato delle allergie. che l’integrazione con fermenti lattici migliori le condizioni di vita dei pazienti con questa malatPROBIOTICI NELLA PREVENZIONE DELLE tia. Una review pubblicata nel 2013 da un grupALLERGIE. po di ricerca di Sacramento (California, USA) L’eterogeneità degli studi effettuati e dei risultati ha identificato i probiotici come sostanze fra le ottenuti in letteratura suggeriscono che il benefipiù efficaci per prevenire e ridurre la dermatite cio dei probiotici dipenderebbe da diversi fattoatopica nei bambini. Per quanto riguarda il tratri come il ceppo di probiotico utilizzato, il tipo di tamento della rinite allergica, l’uso dei probiotici trattamento (modalità di somministrazione e dusembra essere associato ad una riduzione della rata della terapia) ed il tipo di allergia, oltre che sintomatologia e ad una riduzione dei farmaci l’età del paziente. Se somministrati prima e subima ulteriori studi sono necessari. E’importante to dopo la nascita, i probiotici si sono rivelati un uno studio pubblicato recentemente sulla rivista approccio interessante nella prevenzione delle American Journal of Clinical Nutrition: sono stati malattie allergiche: una review del 2013 analizcoinvolti 173 individui adulti, colpiti da forme za più di 4000 soggetti e la somministrazione non gravi di allergie. Questi soggetti sono stati di probiotici sia nel neonato che nella madre divisi in due gruppi: ad uno è stato assegnato un nell’ultimo trimestre di gravidanza si è rivelato trattamento con probiotico, all’altro un placebo. efficace nel ridurre il rischio di sviluppare allerI partecipanti hanno riferito mediante questionagie nei piccoli. Un altro studio realizzato presso rio il livello dei sintomi allergici ed è stato valutal’Ospedale universitario di Turku, in Finlandia, ha to anche il loro microbioma. Ne è emerso che i coinvolto donne incinte allergiche o imparentate soggetti in trattamento con il probiotico avevano con una persona allergica. Quattro settimane goduto di un miglioramento della sintomatoloprima del parto, sono state somministrate due gia allergica e di una miglior qualità della vita. capsule al giorno di Lactobacilli.

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Ma quale sarebbe il meccanismo d’azione dei probiotici nelle allergie? Si ipotizza che venga sfavorita la differenziazione linfocitaria, riducendo la produzione di IgE e l’attività dei fagociti, oltre ad avere un’azione antinfiammatoria indubbiamente utile nelle sindromi allergiche. Risultati incoraggianti sono disponibili in letteratura anche per la riduzione della sintomatologia asmatica nei più piccoli e molti studi sono in atto per le allergie alimentari. Una ricerca pubblicata nel 2015 da un gruppo australiano ha evidenziato come il recupero della tolleranza orale verso allergeni alimentari (in questo studio, le noccioline americane), stimolata con la graduale reintroduzione nella dieta dell’alimento in piccolissime dosi, fosse più semplice con la somministrazione in contemporanea di un probiotico. Nelle allergie alimentari, i fermenti lattici contribuiscono a ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale, normalizzando la permeabilità della mucosa e riducendo il passaggio degli antigeni alimentari in soggetti ipersensibili. Negli ultimi anni sono stati pubblicati studi riguardanti l’efficacia di un’integrazione con prebiotici nelle sindromi allergiche: i primi risultati ottenuti sono incoraggianti ma molte altre ricerche sono necessarie per confermare il razionale. Senza dubbio, i probiotici sono importanti nella regolazione del sistema immunitario e proprio per questo motivo consigliarli in associazione ai trattamenti farmacologici potrebbe rivelarsi un ottimo approccio terapeutico per la sintomatologia allergica.


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DR & Domande e Risposte

CONSULENZE UTIFAR Riservate ai soci e gratuite

Se sei socio di Utifar e hai bisogno di una risposta ad un quesito di carattere legale, fiscale, del lavoro, di una consulenza professionale o indicazioni su come allestire un preparato magistrale, invia il quesito per fax o via e-mail a: SEGRETERIA UTIFAR PIAZZA DUCA D'AOSTA, 14 MILANO TEL. 02 70608367 FAX 02 70600297 E-MAIL: utifar@utifar.it

I CONSULENTI UTIFAR FISCALI: Studio Brunello e Partner LEGALI E LEGISLATIVE: Dr. Claudio Duchi, Paolo Leopardi GALENICHE: Prof. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano MEDICINE NON CONVENZIONALI: Prof. Rocco Carbone, Valentina Petitto ASSICURATIVE: Mutua Tre Esse ENPAF: Dr. Paolo Giuliani BANCARIE E FINANZIARIE: Dr. Giampiero Bernardelle DEL LAVORO: Dr. Damiano Zamboni PROGETTAZIONE SPAZI RETAIL E ADEGUAMENTO NORMATIVE: Arch. Luca Melchionna

ESTETISTA A BATTENTI CHIUSI Fatta premessa che, presso la sede della farmacia è in corso di realizzazione una nuova area estetica, sviluppata in locali di proprietà della farmacia, comunicanti con la stessa, attraverso una porta secondaria (riservata eventualmente solo al personale addetto e non al pubblico) e dotati di un regolare accesso al pubblico separato e ben distinto da quello della farmacia stessa, vorremmo sapere se è possibile erogare i servizi di estetica durante gli orari nei quali la farmacia è chiusa al pubblico. Ovviamente, con la presenza della responsabile del servizio, ma in assenza del titolare della farmacia. L’autorizzazione all’esercizio della farmacia prevede che l’esercizio sia svolto in un locale all’uopo autorizzato dall’Autorità Competente. Di talchè, qualora l’attività di estetista venga svolta all’interno del locale autorizzato per l’esercizio di farmacia vorrà dire che la farmacia, per accogliere clienti dell’estetista, risulterà aperta. Se ovviamente il locale “Estetista” è esterno al locale farmacia o è raggiungibile senza accedere al locale farmacia vorrà dire che l’autorizzazione del locale farmacia non comprende il locale “estetista” che a quel punto potrà operare autonomamente e non quale “dipendenza” della farmacia. Certo, nessuno può vietare l’attività dell’estetista qualora di volta in volta si apra la farmacia appositamente per il clente interessato ai servizi dell’estetista ma forse diventerebbe un’attività di “scarso appeal” per l’utenza. Per quanto concerne l’attività di estetista a domicilio non risulta allo scrivente che vi siano veti ma, come spesso si è ripetuto, anche per riscontrare altri quesiti in materia, di attività fuori orario ed a domicilio, potrebbe essere vista di “cattivo occhio” dalle Autorità considerato che la possibilità di erogare servizi di estetica in farmacia si basa su un’isolata sentenza del TAR Lazio n. 5036 del 20/05/2013 e potrebbe essere non “vincolante” per altre Regioni. Avv. Paolo Leopardi


CONSULENZE UTIFAR

SMALTIMENTO RIFIUTI Durante un’ispezione Asl mi hanno notificato l’obbligo di smaltire gli stupefacenti annualmente e in particolare entro un anno dalla loro scadenza. Esiste tale obbligo? E in caso affermativo, qual' è il riferimento legislativo? L’art. 183, comma 1, punto 3.2 del D.Lgs. 152/2006 in materia di tutela ambientale prevede che “i rifiuti non pericolosi devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo le seguenti modalità alternative .In ogni caso, allorchè il quantitativo di rifiuti non superi i 20 metri cubi l'anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno”. Nella definizione di “rifiuti” ricadono anche i medicinali scaduti o revocati, fra i quali gli “stupefacenti” appartenenti alla Tabella II sez. A-B-C sottoposti a registrazione di entrata/uscita ai sensi del DPR 309/90. Nel corso di alcune ispezioni è stato contestato alle farmacie di non avere avviato gli stupefacenti scaduti allo smaltimento (distruzione), appunto, entro un anno dalla loro “produzione” (ovvero dalla data di scadenza o di invendibilità), come stabilito dalla normativa per i rifiuti. Naturalmente tale contestazione ha suscitato perplessità, considerato che le farmacie sono impossibilitate a procedere allo smaltimento degli stupefacenti se non con la collaborazione delle ASL, indispensabile per effettuare, secondo quanto indicato dal Ministero della Salute, la verbalizzazione degli stupefacenti da smaltire (nota n. 22707 del 24/5/2011), sia che si tratti di verbale di “prelievo per distruzione” (per smaltimento diretto da parte dell’ASL), che di verbale di “constatazione” (se la distruzione avviene da parte di una azienda autorizzata allo smaltimento, che rilascerà un documento “presa in carico” con il quale la farmacia potrà “scaricare” il registro); ciò comporta che laddove la ASL, pur chiamata ad intervenire per la verbalizzazione, non vi provveda, la farmacia non può procedere allo smaltimento nel termine annuale. Federfarma ha ritenuto opportuno acquisire un parere in merito dall’Ufficio Centrale Stupefacenti del Ministero della Salute che, con nota prot. n. 79090 del 4 novembre 2013 (si veda allegato) ha confermato che “un eventuale ritardo da parte della ASL non può comportare responsabilità a carico della farmacia”. Avv. Paolo Leopardi

VARIAZIONE SOCIETARIA Vorrei chiedere una consulenza in merito ad una successione. Nel 2012 abbiamo costituito una società per la farmacia di famiglia tra me (24%) mia sorella (24%) e mio padre(52%). Ora papà è deceduto. Quale iter bisogna seguire per ripartire le sue quote tra me e mia sorella? A seguito del decesso del padre tra i due eredi, se sono gli unici, si apre la comunione ereditaria per la gestione “mortis causa” della farmacia con riferimento al 52% delle quote. Di talchè, la compagine della società sarà costituita da una comunione tra i due eredi al 52% e dai singoli eredi per la propria partecipazione (24%). Successivamente con atto notarile potrà essere disposta l’assegnazione delle quote ai due coeredi nell’ambito della divisione che dovrà necessariamente avvenire entro 6 mesi dal termine ultimo per la presentazione della dichiarazione di successione. Avv. Paolo Leopardi ACCORTEZZE DI LABORATORIO Ho ricevuto una ricetta per fenossibenzamina cps veterinarie, ci sono particolari accortezze sia per la realizzazione che per l’operatore? La ricetta richiesta è naturalmente non ripetibile. Per la realizzazione si ricorda che la sostanza riporta in Scheda di sicurezza i codici H302= nocivo se ingerito; H351=sospettato di provocare il cancro e P281= utilizzare il dispositivo di protezione individuale richiesto. E' pertanto opportuno utilizzare i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di protezione collettiva (Cappa chimica o glove - box) necessari per la manipolazione della sostanza in questione. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano Nuovo COLLEGAMENTO

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DR &

CONSULENZE UTIFAR

Domande e Risposte

QUALE CAPSULA? Buongiorno vorrei avere informazioni riguardo una preparazione da allestire di eritromicina base 250 mg per capsula. Per garantire una gastroresistenza ed evitare la degradazione del principio attivo posso utilizzare il metodo di capsula 0 dentro la 00 (sono quelle che ho a disposizione in farmacia). Ci sono specifiche precauzioni per l'allestimento? La metodica corretta consiste nell'inserire una capsula tipo 0 di gelatina in una seconda tipo00 del tipo DR. L'eritromicina base ha bisogno di essere allestito in capsule gastroresistenti come riportato anche in BP 2019. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano

VECCHIA RICETTA Buonasera, mi hanno chiesto di preparare delle capsule di acido ascorbico mg500 e altre di ascorbil palmitato 250 mag. Il paziente esibisce una vecchia ricetta del suo omeopata fuori sede che non riesce a rinnovare. Posso allestire le capsule come officinali? In caso affermativo, il prezzo da applicare al preparato, pur eseguito in singolo, è libero o deve essere calcolato secondo tariffa? Non risulta allo scrivente la presenza di monografie in farmacopea italiana o di altro paese dell'unione europea di capsule di acido ascorbico e ascorbile palmitato. Per cui la risposta è negativa. Per quanto riguarda il prezzo, un preparato galenico officinale ha prezzo libero. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano

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CONSULENZE UTIFAR

INDICAZIONI PER LE PIANTE Vorrei un chiarimento per quanto riguarda l’etichetta delle preparazioni officinali a base di piante o tinture presenti nella lista Belfrit. Volevo sapere se, in etichetta, fosse possibile indicare dei claims sull'azione svolta da ciascun componente e nel caso quali fossero quelli autorizzati. I claims salutistici della nuova lista delle piante ammesse negli integratori a base di piante nel sito del ministero riportano anche, nell'ultima colonna, i claims salutistici riferiti alla singola pianta (che però non sono riportati nel decreto pubblicato in G.U.). Bisogna però ricordare che in occasione di talune visite ispettive sono stati sollevati dubbi sulla liceità nel riportare i claims in etichetta. Il link è il seguente: http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/ren derNormsanPdf?anno=2019&codLeg=67517&p arte=2&serie= Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano ACIDO MANDELICO Un dermatologo mi chiede per uso professionale una preparazione di acido mandelico al 50%. Il problema che riscontro è che occorre molta acqua per solubilizzarlo e non riesco ad arrivare al 50%. Vi sarei grato se mi poteste aiutare a risolvere il problema. Acido mandelico 50 grammi, Glicole propilenico 25 grammi, Solvente APV 20 grammi, Acqua depurata 5 grammi. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano

DISTRIBUTORI AUTOMATICI Quali tipologie di prodotti possono essere inseriti nei distributori automatici? Esistono delle specifiche licenze o concessioni? Attualmente le modalità previste e regolate dalla legge - e pertanto consentite - di cessione al pubblico di SOP e OTC sono la dispensazione al “banco” e il commercio elettronico - c.d. “online” - quest’ultimo disciplinato con rigore e dettagli dall’art. 112quater del D.Lgs. 219/2006, aggiunto dal D.Lgs. 17/2014. Quindi, la distribuzione di OTC e SOP mediante un distributore automatico è in principio illecita; è dunque difficile comprendere come il Suo “collega” possa ambire a installare in un qualunque locale commerciale [non si rileva se all’interno o all’esterno, né se si tratta di parafarmacia o di altro] distributori automatici che dispensino, a gettoni o simili, SOP o OTC. Provando a immaginare, si può pensare che egli intenda attivare – se già non vi abbia provveduto – una parafarmacia all’interno della quale consentire alla clientela di “prelevare” medicinali, evidentemente in “fai da te”, da un distributore automatico ivi installato; ma anche in tale modalità verrebbe violato il disposto di cui al comma 2 dell’art. 5 della Legge Bersani del 2006 per il quale la vendita di SOP e OTC deve comunque essere effettuata “alla presenza e con l'assistenza personale e diretta al cliente di uno o più farmacisti abilitati all'esercizio della professione ed iscritti al relativo ordine”. Insomma, neppure in un caso fantasioso come questo un qualunque farmaco può essere dispensato direttamente da una… macchina. Quanto alla seconda parte del quesito, mediante il distributore automatico – esclusi ovviamente i medicinali, come appena detto - possono essere in pratica ceduti tutti i prodotti del parafarmaco (i profilattici notoriamente si lasciano preferire…) e non è quindi necessaria alcuna specifica autorizzazione, ma semplicemente una comunicazione allo sportello SUAP del Comune competente e alla CCIAA di riferimento per l’attivazione appunto di questo specifico canale di vendita. Studio Associato Bagicalupo-Lucidi

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La berberina contenuta in ARMOLIPID PLUS favorisce il controllo di colesterolo e trigliceridi plasmatici 20 COMPRESSE

ARMOLIPID PLUS è un integratore alimentare. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di uno stile di vita sano. Leggere le istruzioni sulla confezione. *Dati di vendita IMS a Sell out - Agosto 2018 Classe 10F3 - Segmento integratori alimentari per il colesterolo



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