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COLLEGAMENTO Rivista ufficiale di Utifar - Unione Tecnica Italiana Farmacisti - Società Scientifica

N. 4 maggio

CBD

IN FARMACIA

Poste Italiane S.p.A. - contiene I.P. - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Pescara per la restituzione al mittente previo pagamento della relativa tassa

2019

LE PAURE

CIRCONDANO I SOCIAL

FEDERFARMA

FESTEGGIA 50 ANNI

EFFETTI COLLATERALI

DEI PRINCIPALI ANTIDEPRESSIVI


Magnesio e potassio Plus Integratore alimentare di sali minerali

Stanchezza e affaticamento, metabolismo energetico, funzione muscolare

Senza zucchero Aroma agrumi

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L'EDITORIALE

di Eugenio Leopardi, Presidente Utifar

IL VALORE DEI SERVIZI

Q

ualche tempo fa, una collega di ritorno da un periodo di ferie a Cortina d’Ampezzo, scrisse su Facebook un post che generò una piccola discussione tra colleghi. A grandi linee, la dottoressa raccontava di essersi recata in una farmacia per chiedere di misurare la pressione, servizio per il quale le è stato fatto pagare un prezzo di 4 euro. È sempre utile quando un farmacista veste i panni del cliente: si notano aspetti che spesso si danno per scontati e, comunque, si vede con un sano senso critico come operano i colleghi. Nel caso in questione, tuttavia, la vicenda riveste un ulteriore significato e ci fa ragionare su come sia disomogenea e confusa l’offerta dei servizi in farmacia. E’ vero: stiamo parlando del più basilare dei servizi e, in un momento nel quale la Telemedicina offre grandi prospettive e la diagnostica in farmacia rappresenta un cammino già intrapreso, parlare della vecchia, solita, pressione sembra quasi anacronistico. Al contrario, credo che sia dalle piccole cose che si costruisce un solido futuro. Rispondendo e commentando il post della dottoressa, i colleghi hanno preso varie posizioni. Chi non farebbe mai pagare il servizio della misurazione della pressione, chi invece chiede quale sia l’importo corretto, chi lamenta che, ormai, i cittadini sono abituati a questo servizio in forma gratuita e, se dovesse essere fatto pagare anche un solo euro si rischierebbe di perdere il cliente. Esiste poi la tipica attenzione a come si muovono le farmacie vicine e si sta molto attenti a non fare pagare di più per non deludere le aspettative della clientela. Da questa incertezza su come proporre un servizio consolidato come la misurazione della pressione, si comprende quanto instabili siano le basi della farmacia dei servizi. Molti colleghi continuano a percepirla non tanto come un possibile settore che produce reddito, ma solo come un modo per attirare in farmacia clientela e per fidelizzarla. Chi ragiona con quest’ottica, giusta o sbagliata che sia, opera con tariffe che spesso coprono a malapena le spese vive e a volte nemmeno quelle. Cosa fare? Un primo passo è ragionare seriamente sulla questione, sia a livello individuale, sia collettivo e di categoria, per fare in modo che la farmacia dei servizi rappresenti un settore volto a qualificare la farmacia agli occhi del Ssn e del cittadino e non un terreno commerciale sul quale farsi ingenue battaglie per strappare qualche cliente al collega vicino. Ragioniamoci, insomma, e qualunque sia il nostro pensiero circa l’esperienza raccontata dalla collega in vacanza a Cortina d’Ampezzo, iniziamo a fare mente locale su come crescere in modo credibile e con quel minimo di uniformità che sia lontana dal corporativismo, ma anche dal prestare il fianco a facili critiche e impietosi confronti da parte del pubblico. L’importante è, comunque, conoscere il campo nel quale si opera il servizio ed essere convinti dell’affidabilità degli strumenti che utilizziamo. Solo acquisendo questa sicurezza, non ci sembrerà di chiedere “troppo”, ma di chiedere il giusto compenso per l’opera professionale prestata. Un altro argomento che mi preme di introdurre a pochi giorni dal voto per le elezioni europee riguarda gli eventuali colleghi candidati. A mio avviso, una rappresentanza nel Parlamento europeo è un punto di forza per l’intera categoria e può aiutarci a far sentire la nostra voce in Europa e in Italia. Il mio auspicio è che i colleghi votino uniti gli eventuali farmacisti che si vorranno candidare, indipendentemente dal colore del partito per il quale correranno alle elezioni. In questo momento, per la farmacia, credo sia più importante pensare in modo pragmatico alle scelte concrete, piuttosto che in modo ideologico agli schieramenti di partito. Un invito, quindi, a prestare attenzione alle comunicazioni che indicano i colleghi candidati.

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SELLA


SOMMARIO

n. 4 maggio 2019

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LE PAURE

CIRCONDANO I SOCIAL di Alessandro Fornaro

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FEDERFARMA

FESTEGGIA I SUOI PRIMI 50 ANNI di Mattia Bianchi

14 Direttore responsabile Eugenio Leopardi Responsabile editoriale Alessandro Fornaro Comitato di redazione Alfredo Balenzano - Floriano Bellavia - Emilia Bernocchi Alessandro Maria Caccia - Pasquale D'Avella - Giancarlo Esperti Eugenio Leopardi - Giuseppe Monti - Luigi Pizzini Giulio Cesare Porretta - Roberto Tobia Progetto grafico e impaginazione Emanuela Esquilli Proprietà editoriale Utifar Associazione senza fini di lucro PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO

18 26 32

Direzione e Redazione PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO tel. 02 70608367 - 70607263 fax 02 70600297

36

Nuovo Collegamento Rivista ufficiale di UTIFAR Anno XIX n. 4 maggio 2019 Registrazione del tribunale di Milano n. 12 del 11/01/2000 ROC n. 6782 (registro operatori Comunicazione)

di Valeria Maria Angrisani ANTIDEPRESSIVI

EFFETTI COLLATERALI E INTERAZIONI CLINICAMENTE RILEVANTI

CIBO&DEPRESSIONE: UNA RELAZIONE ANCORA SOTTO INDAGINE

NOTIZIARIO DIVENTARE COMPETITIVI SI PUÒ! intervista a Bassano Gualteri

40

FITOPLANCTON MARINO

UN AIUTO DAL MARE CONTRO GLI INESTETISMI DELLA CELLULITE

di Marta Franchini

Immagini Adobestock Stampa Arti Grafiche Boccia s.p.a Via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 Salerno

VITAMINA D:

CONFERME E CAMBI DI PROSPETTIVE

di Erika Lupi

34

www.utifar.it - utifar@utifar.it

di Alessandro Fornaro

di Valeria Maria Angrisani

Pubblicità Emanuela Esquilli tel. 338 2847513 email: manuela.esquilli@gmail.com - utifar@utifar.it

La collaborazione alla rivista è aperta a tutti i farmacisti. Manoscritti, dattiloscritti, fotografie o altro materiale iconografico, anche se non pubblicato, non si restituiscono

CBD IN FARMACIA

44 47

GINKGO BILOBA di Paolo Levantino

CONSIGLI

PER CONTRASTARE LA STANCHEZZA

di Paolo Levantino

49

Tiratura del presente numero 20133 copie - Certificate e autorizzate

NUTRIGENETICA E NUTRIGENOMICA:

PRESTO LA NUTRIZIONE SARÀ PERSONALIZZATA SECONDO IL GENOMA

di Erika Lupi

54 60

NOVITÀ DALLE AZIENDE CONSULENZE UTIFAR


NUOVE TECNOLOGIE

LE PAURE

CIRCONDANO I SOCIAL

di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista

Stiamo attraversando un situazione paradossale nella quale i social network sono in difficoltà per una forte perdita di fiducia da parte del pubblico nei loro confronti. Analizziamo le ripercussioni di tutto ciò nelle attività social della farmacia.

4

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NUOVE TECNOLOGIE

U

na recente ricerca della Ericsson ConsuVedendo la questione da farmacisti, la situaziomerLab ha messo in evidenza quelli che ne fin qua descritta merita di essere analizzata sono gli attuali limiti dei social network. con attenzione e ci può aiutare a comprendere Quanti di noi si sono già stufati di Facebook? come muoverci al meglio sui social network delQuanti pensano che Instagram sia solo una la farmacia. Rispetto alla sensazione che i social grande vetrina per rendere ricchi centinaia di media non tutelino adeguatamente la privacy, il influencer poco più che adolescenti? Ebbene, farmacista accorto deciderà di ridurre al minimo, queste e mille altre considerazioni sono sempre anzi di eliminare del tutto, ogni riferimento compiù diffuse, ma non bastano a tenere gli utenti merciale nelle pagine e nei profili della farmacia, lontani dai social network che, al contrario, nel per focalizzarsi sul trasmettere informazioni proloro complesso continuano la crescita in termini fessionali e dialogare con il proprio pubblico. di numeri di utilizzaComprendo bene che tori e di tempo loro questa sia una visione IL PUBBLICO CI PENSA DUE dedicato. molto personale e, VOLTE AD INTERAGIRE CON Ma se, in media, repertanto, ampiamente stiamo attaccati ai soconfutabile. Resta il POST COMMERCIALI, PROPRIO cial per più di 45 mifatto che chi utilizza i PER IL TIMORE CHE I PROPRI DATI social per vendere o nuti ogni giorno, ciò non toglie che ci fidiaPOSSANO ESSERE IMPIEGATI PER promuovere i prodotti mo sempre meno. viene percepito come CAMPAGNE O ALTRE ATTIVITÀ Anzitutto, crescono le poco affidabile o preoccupazioni per quanto meno tendenDEL GENERE la privacy. In secondo zioso. Inoltre, il publuogo, si ha sempre maggiore consapevolezza blico ci pensa due volte ad interagire con post che le notizie che girano sulle piattaforme social commerciali, proprio per il timore che i propri sono false, tendenziose o manipolate. Insomma: dati possano essere impiegati per campagne o poco attendibili. Venendo ai dati del Rapporto altre attività del genere. Personalmente, sostenEricsson ConsumeLab, il 50% degli intervistati go questo da sempre, ma vedo che i dati e gli ha dichiarato di avere letto notizie che dopo si eventi stanno andando in questa direzione. sono rivelate false; un utilizzatore su 4 ha amLa Lush, nota azienda di cosmetici e saponi fatti messo di averle condivise; e solo 1 utente su 5 a mano, in questi ultimi anni ha investito tantissicrede nella veridicità di quanto legge sui social mo nella comunicazione social. In un comunicamedia. to di pochi giorni fa, ha affermato “Siamo stanchi Questi dati documentano la crisi di credibilità di combattere con gli algoritmi e non vogliamo dei social che, unita alla paura per la propria pagare per apparire nel flusso di notizie che ti privacy, dipinge un quadro a tinte molto scure, arrivano. Quindi abbiamo deciso che è ora di ma pur sempre in grado di generare un fascino dire addio ad alcuni dei nostri canali social...”. misterioso, quasi un’attrazione ossessiva in molti E ancora: “Vogliamo che il social sia basato più di noi utenti. sulle passioni e meno sui like.

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NUOVE TECNOLOGIE

La prossima settimana, il nostro team di assistensi accorgesse di quanto sia stato demenziale za clienti risponderà attivamente ai vostri mescercare un rapporto diretto col pubblico senza saggi e commenti, e subito dopo potrete parparlarci direttamente, ma pagando “esperti” di lare con noi tramite chat dal vivo sul nostro sito social, influencer, analisti, esperti di Seo e tutta web, via email e telefonicamente”. Il comunicato una schiera di inutili consulenti che si mettevano conclude dicendo: “Questa non è la fine, è solo di mezzo tra la marca e il suo pubblico, impel’inizio di qualcosa di nuovo”. Non si abbandona dendo una comunicazione reale”. la comunicazione, ma cambiano i canali attraverNulla mi trova più d’accordo di questa afferso i quali veicolarla. mazione. Anche la A risultare vincenfarmacia deve parlare NON SERVE A NULLA PARLARE te per la propria direttamente con il pubDEI PROPRI PRODOTTI SE attività social, in blico e farlo, di volta in effetti, è il rapporto volta, nei canali che più PRIMA NON SI È INSTAURATO diretto. Anche gli ritiene utili, anche via UN RAPPORTO DI FIDUCIA E influencer - le figure sms, se serve e risulta che su Instagram si CONOSCENZA DIRETTA CHE PASSA opportuno. Lontani dalfanno pagare dalle le mode del momento, PER L’IMMEDESIMAZIONE E PER aziende per veima attenti a tutte le poscolare determinati LA CONDIVISIONE DI INTERESSI E sibilità che i nuovi canali messaggi al proprio offrono. Senza cadere PUNTI DI VISTA COMUNI pubblico - basano la nei tranelli di Facebook comunicazione sul rapporto diretto. o Instagram, insomma. Questo aspetto sembra paradossale: guardando In quest’ottica è bene porre attenzione ad un alil loro profilo si vede che hanno decine di mitro aspetto che riguarda non tanto la privacy, ma gliaia di follower e seguono solo poche decine la credibilità delle notizie che girano sui social. di profili. Ma sono arrivati al successo perché A mio avviso, la farmacia dovrebbe limitare le hanno saputo trovare e camminare abilmente condivisioni di articoli ed iniziare a scrivere in sopra a quella sottile linea di equilibrio che prima persona. Per farlo, deve sapersi documendivide il parlare si sé stessi dal fare identificare il tare da fonti certe e autorevoli, che in ambito proprio pubblico nei propri post e nelle foto che scientifico oggi sono rappresentate solo da quotidianamente condividono. riviste scientifiche di un certo tipo (non tutte e La farmacia deve sapere fare altrettanto: metternon sempre). ci la faccia - come dico spesso - ovvero parlare Il farmacista, prima di dare una notizia, deve avein prima persona, mostrarsi con i video, racconre verificato la sua attendibilità, confrontato più tarsi in maniera diretta e confidenziale, trovando studi, valutato la loro rilevanza, compreso l’utilità la chiave per fare immedesimare il pubblico in di quella notizia per il proprio pubblico. Costa quello che si racconta e in quello di cui parla. fatica, e serve una buona dimestichezza con la Non serve a nulla parlare dei propri prodotti se letteratura scientifica che non tutti i farmacisti prima non si è instaurato un rapporto di fiducia hanno. Ma è la via per uscire dal mare delle noe conoscenza diretta che passa per l’immedesitizie false, per non divenire inconsapevoli veicoli mazione e per la condivisione di interessi e pundi fake news, per fidelizzare il proprio pubblico ti di vista comuni. Parlando di Influencer, in un e non fare temere a chi ci segue sui social che articolo su “Ilfattoquotidiano.it” scritto per comstiamo attentando allo loro privacy o alla loro mentare la notizia della Lush che abbandona i buonafede. Mi sembra il minimo, non lo pensate social, Bruno Ballardini, esperto in comunicazioanche voi? ne strategica aggiunge: “Era ora che qualcuno pippofornaro 6

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PROFESSIONE FARMACIA

FEDERFARMA

FESTEGGIA I SUOI PRIMI

50 ANNI

di Mattia Bianchi, farmacista, master in marketing management farmaceutico

S

ono passati cinquant’anni da quando, in seguito al fallimento di uno sciopero contro i ritardi nei pagamenti degli enti mutualistici, le allora quattro principali associazioni di titolari di farmacia decisero di unire le forze. 10

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Uniprofar, Feprofar, Astifar e Anfrui diedero vita a quello che oggi è il maggiore sindacato di categoria: Federfarma, che rappresenta oltre 17.200 farmacie delle 19.300 complessive.


PROFESSIONE FARMACIA

Mezzo secolo è un traguardo importante e per festeggiarlo nel migliore dei modi è stata scelta la cornice di Cosmofarma, la principale fiera di settore. Una celebrazione che si è aperta con il commovente ricordo, seguito da un incessante applauso, per Osvaldo Moltedo, Segretario recentemente scomparso. Quella di Federfarma è una storia, caratterizzata da successi e sconfitte, che ha avuto modo di essere ripercorsa nelle sue tappe più salienti grazie alle testimonianze dei pregressi presidenti Maurizio Picconi, Alberto Ambreck, Giorgio Siri, Annarosa Racca e, per il Sunifar, Giancarlo Visini con Cesare Quey. Evoluzione delle modalità di finanziamento della spesa farmaceutica, distribuzione diretta e successivamente distribuzione per conto, passando per la regionalizzazione fino ad arrivare alle liberalizzazioni, sono solo alcune delle tematiche che hanno visto lottare la federazione nel corso di questi anni per la tutela della Categoria. Con un video messaggio il Ministro Giulia Grillo ha ribadito il grande operato che la farmacia ed iI farmacista svolgono quotidianamente per lo stato di salute dei cittadini. Parole che trovano riscontro anche nel sociologo Francesco Alberoni che, intervistato dal giornalista Francesco Giorgino, ha descritto il servizio della farmacia come un qualcosa di essenziale per la vita sociale del Paese. Per il presidente Marco Cossolo se Federfarma rappresenta il primo sindacato è perché nel corso dei decenni ha saputo gestire il cambiamento e proprio per questo motivo non deve temere le sfide che si presentano oggigiorno. Il domani appartiene a coloro che credono realmente in ciò che fanno e consapevolmente ha ribadito che, insieme alle principali associazioni di categoria e player del settore, bisognerà tracciare il sentiero da seguire.

Un cambiamento che sarà possibile gestire solamente capendo appieno la nuova mission, con il compito di avere una vision in grado di anticipare le condizioni più favorevoli. Cossolo, con molta determinazione, ha spronato la farmacia su quattro punti fondamentali: centralità del paziente, specializzazione, velocità e capacità di relazione, unitamente ad omnicanalità. Sinergia di pensiero con Sandro Castaldo, professore del Dipartimento di Marketing dell’Università Bocconi, il quale ha sostenuto che la digitalizzazione avrà un ruolo chiave per la realizzazione dei quattro punti. Castaldo ha poi messo in risalto come gli italiani si dimostrino molto sensibili in tema di salute, infatti, per ben il 74% rappresenta la principale spesa, risultando essere di circa 300 euro all’anno per il 50% della popolazione. Si tratta di numeri importanti che impongono una riflessione sulla velocità e capacità di relazione precedentemente citate da Cossolo. Di primo acchito questi termini possono sembrare in contraddizione tra loro, ma velocità significa efficienza nel servizio, che equivale a migliore gestione del tempo, che a sua volta sfocia in un grande valore relazionale. Per Castaldo, nonostante la Gdo entrerà prepotentemente nel mercato, la farmacia continuerà ad essere un ottimo business in futuro. Sul tema della specializzazione si è espresso Eugenio Leopardi, coordinatore del Centro Studi Federfarma e presidente Utifar, sostenendo che l’attività commerciale della farmacia non deve basarsi sullo sconto ma, appunto, sulla specializzazione dei settori presenti al suo interno, vivendo inoltre la professione con un forte spirito di squadra in cui i collaboratori vanno valorizzati e formati costantemente. Leopardi, nel corso del suo intervento, ha fatto notare che, seppure le istituzioni riconoscano l’importanza della farmacia e del farmacista, molto spesso vengono presi provvedimenti nei loro confronti. Nuovo COLLEGAMENTO

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PROFESSIONE FARMACIA

Recentemente, ad esempio, nonostante la spesa farmaceutica territoriale sia sotto controllo, si sta valutando di procedere con la dispensazione di farmaci sfusi in base alla specifica terapia da seguire, mentre invece si tralascia di prendere iniziative sul controllo della spesa farmaceutica ospedaliera che sfonda abbondantemente i finanziamenti previsti. La farmacia potrà e dovrà svolgere un grande lavoro come attore principale nel monitoraggio di aderenza alla terapia proprio per la sua capillarità, professionalità e per il rapporto di fiducia che si instaura con il paziente, determinando consistenti risparmi per il Servizio sanitario nazionale. Successivamente è intervenuta Mariapia Garavaglia, Ministro della Sanità nel governo Ciampi, ponendo l’accento sulla necessità di istituire concretamente un Fascicolo sanitario elettronico che sia accessibile in qualsiasi parte d’Italia da tutte le strutture coinvolte nel Ssn, così come la presenza di un unico prontuario nazionale. Con questo pensiero si è aperto così il capitolo del regionalismo differenziato per Beatrice Lorenzin che, sostenendo quanto espresso dalla precedente collega di dicastero, ha evidenziato come le politiche sanitarie debbano essere condotte dal Ministero della Salute e non dalla Ragioneria e che una governance del farmaco è possibile solamente con una chiara politica sanitaria. Due Ministri che nel corso del loro mandato hanno vissuto importanti cambiamenti del panorama sanitario. A prescindere dal pensiero che ciascuno di noi possa avere sul tema del regionalismo, per una proficua politica di settore è indispensabile che i differenti attori sanitari si interfaccino tra loro collaborando intensamente e costantemente. Una governance che passa anche attraverso le farmacie rurali che per Federfarma sono una preziosa risorsa, come è ben visibile dalla stretta collaborazione con il Sunifar presieduto da Silvia Pagliacci. Brillantemente si stanno adoperando affinché questi presidi sanitari riescano ad avere piena accessibilità a tutte quelle tecnologie che per una farmacia di un medio-grande centro urbano appaiono scontate, soprattutto in un’epoca in cui la digitalizzazione sarà al centro del cambiamento. 12

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Ovviamente, per raggiungere questo obiettivo, è opportuno che vengano impiegate risorse ed energie. Nel corso della celebrazione non poteva mancare il consueto tema dei capitali che, fin dalla sua approvazione, è visto come una incognita da gran parte delle istituzioni di categoria, per le quali risulta difficile immaginare l’evoluzione. Molto determinato sulla questione è apparso il medico e deputato pentastellato Giorgio Trizzino, secondo il quale la farmacia deve essere controllata dai farmacisti. Nonostante in passato sia stato ostacolato il suo famoso emendamento, tale per cui almeno il 51% delle quote di una società di capitali avrebbero dovuto essere in mano ad un farmacista iscritto all’albo professionale, Trizzino si è manifestato nuovamente disponibile ad adoperarsi per far sì che venga fatta ulteriore chiarezza su questa situazione. Concorde anche il collega parlamentare, nonché presidente Fofi, Andrea Mandelli che ha riconosciuto l’importanza di lavorare serenamente per dare un assetto organizzato alla questione che, tuttavia, non deve essere temuta. Oltre al capitale in farmacia, Mandelli ha posto l’accento sull’importanza di trovare concretamente una sistemazione per i colleghi disoccupati, unitamente alla necessità di fare chiarezza sulla questione parafarmacie. Nel parterre politico si è contraddistinto anche il deputato farmacista Marcello Gemmato grazie alla ferrea battaglia che sta svolgendo per la risoluzione della distribuzione diretta che, oltre ad arrecare danno alle farmacie, rappresenta una forte situazione di disagio nella reperibilità dei farmaci. Un pensiero che è stato ampiamente condiviso durante il dibattito. Prontamente, alle tematiche suesposte, è arrivata anche la disponibilità dei parlamentari Bagnasco (FI), Chiazzese (M5S), Collina (Pd) e Piastra (Lega) affinché le oltre 19.000 “sentinelle” sul territorio possano essere tutelate e valorizzate. È stato quindi un festeggiamento ricco di proposte e spunti di riflessione che hanno ribadito la farmacia come baluardo indispensabile per la sostenibilità del sistema sanitario, forte della sua innata ed insostituibile utilità sociale.


Lo specialista della vista, in Farmacia.

utilissimi.net


CANNABIS

Intervista a Franco Pangrazio, farmacista

CBD IN FARMACIA

di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista

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Nuovo COLLEGAMENTO


CANNABIS

Sicuramente non avrete potuto fare a meno di notare la nascita di un nuovo negozio sotto casa vostra che ha per insegna una foglia di canapa. Sicuramente vi sarete anche chiesti che cosa vendono e un'idea forse ce l'avete già.

N

uovi negozi, che nascono come funghi. In vetrina, si notano immagini di Bob Marley e gadget raffiguranti foglie di canapa. Viene da pensare che vendano droga leggera, roba che sballa! Ma non è proprio così: sostanzialmente questi nuovi negozi vendono Cbd, ovvero Cannabidiolo. Ma partiamo dall'inizio. La canapa è una pianta dalle molteplici proprietà ed usi. Vi sono tre varianti botaniche: Indica, Sativa e Ruderalis. Focalizziamo la nostra attenzione sulla Sativa. Questa pianta è una risorsa rinnovabile di primaria importanza per un futuro sostenibile. Con essa si produce carta: un solo ettaro di canapa, che cresce in soli quattro mesi, fornisce lo stesso quantitativo di quattro ettari di boschi che impiegano 20 anni per crescere. Ma dalla Sativa si ottengono anche tessuti, materiali per la bio-edilizia, materiali plastici biodegradabili e bio-combustibili. Oltre a queste applicazioni la canapa è ricca di acidi grassi essenziali come omega 3 e omega 6 con un ottimo rapporto 3:1, vitamina A ed E, vitamine del gruppo B, antiossidanti, un alto contenuto proteico e di amminoacidi essenziali, fibre vegetali e sali minerali come fosforo, ferro, zinco e calcio. L'Italia è stata per secoli un’importantissima produttrice di canapa destinata al tessile. Poi qualcosa è cambiato. Abbiamo chiesto a Franco Pangrazio, farmacista che da tempo consiglia il Cbd, di aiutarci a capire di più e a fare il punto sulla situazione attuale.

Dottor Pangrazio, quali le vicissitudini storiche di questa pianta? “La Marijuana Tax Act del 1937 diede un colpo di grazia alla coltivazione della canapa, mettendola al bando negli USA. Nel 1975 in Italia fu inasprito il divieto di coltivazione della canapa indiana (cannabis Indica). Attualmente in Italia si può coltivare la varietà Sativa (Cannabis legale o light), che è la tipologia di canapa che ha un basso contenuto di Thc. Secondo la legge italiana 242 approvata il 16 dicembre 2016, la sua produzione e commercializzazione viene ritenuta legale purché il contenuto di Thc (il cannabinoide psicoattivo) non superi il valore 0,2%. Esistono 69 varietà coltivabili iscritte nel registro europeo”. Una prima distinzione importante, dunque è tra Thc, sostanza psicoattiva, e Cbd, sostanza non psicoattiva? “La pianta di canapa contiene 500 composti, tra cui circa 130 fitocannabinoidi. Tutte queste molecole costituiscono il fitocomplesso della pianta, composto da terpeni flavonoidi e fitocannabinoidi. I cannabiniodi sono un gruppo eterogeneo di sostanze capaci di modulare un complesso sistema biologico chiamato sistema endocannabinoide. Esistono perciò gli Endocannabinoidi che sono sostanze prodotte dal nostro corpo e i Fitocannabinoidi prodotti dalla Canapa. Tutti gli esseri viventi, ad eccezione degli insetti, possiedono un sistema endocannabinoide che regola funzioni di importanza basilare per la fisiologia umana diventando parte essenziale della vita. Nuovo COLLEGAMENTO

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CANNABIS

I recettori di questo sistema hanno una distribuzione ubiquitaria nel nostro organismo dal Snc alle ossa e proprio per questo risultano coinvolti in processi fisiologici come il controllo motorio, la memoria, l'apprendimento, la percezione del dolore ed altri ancora. Il sistema endocannabinoide svolge diverse funzioni, secondo il tessuto su cui agisce, ma l'obbiettivo è sempre quello di mantenere l'omeostasi (mantenimento di un ambiente interno stabile a fronte di variazioni nell'ambiente esterno). Diversi studi hanno dimostrato che fattori ambientali, come dieta, tossine o esercizio fisico, e fattori genetici possono portare a un deficit di produzione di endocannabinoidi che può, a sua volta, portare ad una incapacità di adattarsi allo stress fisico e mentale. I due più importanti fitocannabiniodi sono il Thc ed il Cbd e quest'ultimo è sempre il più abbondante nella pianta”. Come agisce il Cbd? Quali le sue proprietà? “Il Cannabidiolo, fitocannabinoide non psicoattivo, è in grado di modulare l'azione degli altri fitocannabinoidi compreso il Thc. Per esempio il Thc ha un'azione analgesica piuttosto blanda senza la presenza del Cbd. Numerosi studi, soprattutto americani, dimostrano come siano numerose le azioni farmacologiche svolte da questa molecola: azione neuroprotettiva, miorilassante, antinfiammatoria, antidolorifica, ansiolitica, anticonvulsivante, antiossidante ed antipsicotica. Ciò fa sì che il Cbd potrebbe essere un importante farmaco adiuvante per diverse patologie neurologiche, per disturbi del comportamento e dell'umore, per trattamenti del dolore cronico per patologie autoimmuni o infiammatorie. L'assunzione di Cbd è consigliabile anche a persone sane, dato che ha effetti positivi sull'umore e sulla qualità del sonno. Ecco svelata la verità sui tremila nuovi negozi! Le persone iniziano a conoscere le proprietà di questa sostanza e si recono nei punti vendita dove la trovano!

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Nel 2018 in America è stato approvato da FDA il primo farmaco a base di Cannabidiolo (Epidolex) per il trattamento di alcune forme di epilessia infantile. Sempre studi americani attestano l'elevato profilo di sicurezza di questa molecola. In commercio ci sono tantissimi prodotti a base di Cbd: capsule, tisane, caramelle gommose, gomme da masticare e una vasta gamma di oli. La maggior parte di questi prodotti è priva di analisi e test di laboratorio. Sulle confezioni sono riportate pochissime informazioni riguardanti la concentrazione, il veicolo in cui è disciolta la molecola ed i processi di sintesi. Una recente ricerca americana riporta che, da controlli eseguiti su molti preparati a base di Cbd, solo il 20% risulta coerente con le informazioni riportate in etichetta. Ma allora, non dovrebbe essere la farmacia il canale per la vendita di questi prodotti? La vendita degli oli al Cbd in farmacia si sta sviluppando anche grazie ad aziende che hanno sempre considerato il medico ed il farmacista i corretti interlocutori per trattare un principio attivo così ricco di proprietà per la salute. Vengono promossi incontri con i professionisti per conoscere in maniera approfondita i cannabinoidi ed in particolare il Cbd. Oltre ai benefici terapeutici che risultano evidenti sia nella letteratura scientifica che nei clinical trials va sottolineato anche l'interessante aspetto economico di questo nuovo settore. In effetti, dottor Pangrazio, ci sono molte ragioni per le quali i farmacisti dovrebbero imparare a conoscere questa molecola e a valutare l’ipotesi di trattare i prodotti migliori in commercio che la contengono. Cosa che lei, del resto mette in pratica da tempo, offrendo al pubblico la possibilità di trovare un professionista e non personaggi spesso improbabili con il quale confrontarsi. Per intanto, grazie di averci dato la possibilità di iniziare a parlarne.


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LETTERATURA SCIENTIFICA

VITAMINA D:

CONFERME E CAMBI DI PROSPETTIVE

di Valeria Maria Angrisani, dottoressa in farmacia

LA SUPPLEMENTAZIONE DI VITAMINA D È IN QUESTO PERIODO UNO DEI TEMI PIÙ DIBATTUTI DALLA COMUNITÀ SCIENTIFICA, CHE SI CONFRONTA CON ATTUALI RISULTATI DIFFERENTI DAI PREVISTI. FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE ATTUALE, ALLA LUCE DELLE ULTIME EVIDENZE SCIENTIFICHE

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LETTERATURA SCIENTIFICA

L

a vitamina D (vit. D) è il precursore di un ormone steroideo coinvolto in molte e complesse biotrasformazioni. I promettenti risultati di studi preliminari hanno portato negli anni passati la comunità scientifica internazionale ad ipotizzare che questo ormone potesse avere anche un ruolo protettivo sull’insorgenza e prognosi di alcuni tumori, nella prevenzione dell’osteoporosi, cardiopatia ischemica nonché nelle malattie neurodegenerative e declino cognitivo. La somministrazione di questa vitamina è stata peraltro incoraggiata dalla carenza oggettivamente riscontrata nei pazienti affetti da queste patologie appena citate, aumentando così la sua prescrizione a dismisura. Attualmente la supplementazione di vit. D è uno dei temi più dibattuti dalla comunità scientifica, che si confronta con attuali risultati differenti dai previsti. Concorrono a creare questa divergenza due fattori importanti: la attuale mancanza di un consenso internazionale unanime su quali concentrazioni plasmatiche siano realmente ottimali e il disegno degli studi condotti, che nella stragrande maggioranza sono di tipo osservazionale. Pertanto popolazioni campione tra loro differenti sono state analizzate per lo più con una metodologia di per sé non sufficientemente attendibile per definire interventi terapeutici su larga scala. La decisione di intraprendere la terapia integrativa non viene dunque basata su evidenze e parametri univoci, con il risultato che milioni di persone nel mondo potrebbero già avere di per sé una concentrazione di Vit. D sufficiente ad evitare l’assunzione aggiuntiva; ciò riguarderebbe fino al 70-80% della popolazione occidentale che oggi la assume. Se così fosse, si otterrebbe un forte risparmio anche per la Sanità italiana, considerando che negli ultimi anni, la spesa è cresciuta dai 24 milioni di euro del 2006 a oltre 233,9 milioni nel 2017. Proprio nel 2017, il colecalciferolo, era al 4°posto tra i principi attivi a maggiore spesa, mentre era al 63° posto nel 2012 (2).

RUOLO DELLA VITAMINA D Col nome di vit. D indichiamo vari secosteroidi derivati da un precursore comune, il 7-deidrocolesterolo, che regolano il metabolismo minerale osseo e del calcio. Esistono due forme di vit. D: • Vitamina D3 o colecalciferolo: per la maggior parte è biosintetizzata a carico della pelle per azione degli UVB a partire dal 7-deidro-colesterolo; la restante parte si assume con l’ alimentazione. • Vitamina D2 o calciferolo: può esser assunta dall’uomo solo con i vegetali sottoposti all’azione degli UVB a partire dall’ergosterolo. La biosintesi organica di vit. D è quasi sempre sufficiente a soddisfarne il fabbisogno. Infatti l’apporto di vit. D, in condizioni di normale esposizione alla luce solare, è dovuto per la maggior parte (80-90%) dalla sintesi cutanea di colecalciferolo, mentre la quantità di vit. D (sia colecalciferolo che calciferolo) contenuta negli alimenti (pesce, uova, burro, vegetali, funghi) è pari al 10-20%. Nell’organismo la vit. D3 è biologicamente inattiva e la sua attivazione avviene per idrossilazione epatica (generando la 25-OH-D3 o calcidiolo) seguita dalla idrossilazione renale, generando la forma attiva di vit. D chiamata 1,25-OH-D3 o calcitriolo, ad opera dell’enzima 1-alfa-idrossilasi. L’attività di questo enzima è incrementata dal paratormone e dall’ ipofosforemia, mentre viene diminuita dall’ipercalcemia, dall’iperfosforemia e dalla presenza di elevate concentrazioni di calcitriolo. Il calcitriolo agisce su: • Rene : regola l’attività della 1-alfa-idrossilasi; • Paratiroidi: modula la produzione e la secrezione del paratormone. • Intestino: promuove l’assorbimento del calcio e fosforo e magnesio, fornendo i substrati i per la mineralizzazione del tessuto osseo. • Osso: agisce assieme al paratormone modulandone il metabolismo. Nuovo COLLEGAMENTO

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FABBISOGNO E STATUS VITAMINICO La vit. D3 è la forma che comunemente si somministra, mentre il calcitriolo - comunque sempre associato alla vit. D3 - è indicato solo nell’insufficienza renale medio-grave, nel malassorbimento severo, nell’ipoparatiroidismo. Il calcitriolo ha infatti una breve emivita, non si accumula nel’ organismo e richiede il monitoraggio di calcemia e calciuria, perché può causare ipercalcemia. Il dosaggio della 25-OH-D3 riveste un ruolo essenziale nel monitoraggio dei pazienti con disturbi del metabolismo del calcio associati a rachitismo, ipocalcemia, gravidanza, insufficienza renale e ipoparatiroidismo, ma non come esame di screening in individui non a rischio. Inoltre, se la concentrazione plasmatica della 25-OH-D3 circolante è considerato il parametro per definire lo stato vitaminico, la concentrazione plasmatica 1,25-OH-vitamina D (calcitriolo), non è un parametro altrettanto affidabile viste

le caratteristiche farmacocinetiche di quest’ultima. Nella tab. 1 sono riportati gli intervalli di riferimento secondo le varie società scientifiche, e nella tab. 2 il fabbisogno giornaliero: come si può osservare tali valori stabiliti non coincidono e ciò concorre al bias negli studi condotti sulla popolazione (1). LA REVISIONE DEGLI STUDI CLINICI La metanalisi condotta da Goodwill et al. (3), ha incluso 26 studi osservazionali e 3 studi interventistici presenti in letteratura, confermando una correlazione tra vit. D e performance cognitive. Nella metanalisi si evidenzia, inoltre, una forte correlazione dei livelli della vit .D con la velocità di calcolo mentale, l’abilità visuo-spaziale, così come la memoria. La vit. D, infatti, mostrerebbe un effetto neuroprotettivo, attraverso l’omeostasi del calcio, oltre che il mantenimento dell’integrità della conduzione degli stimoli neuronali ed

Tabella 1

INTERPRETAZIONE dei livelli sierici di vitamina D da parte di società scientifiche e istituti internazionali ASG1

SACN

NOS

Carenza

Carenza

Carenza

Carenza

Carenza

Rischio di inadeguatezza2

Carenza

Sufficienza3

Rischio di inadeguatezza2

Insufficienza

Insufficienza

Sufficienza

A rischio di carenza

Sufficienza3

Sufficienza

30-50

Concentrazione desiderabile

Concentrazione desiderabile

Sufficienza

Concentrazione minima accettabile

Sufficienza3

Sufficienza

125-250

50-100

Possibile insorgenza di eventi avversi

Concentrazione desiderabile

Possibile eccesso di eventi avversi

Possibile insorgenza

250-375

100-150

Possibile insorgenza di eventi avversi

Possibile eccesso di eventi avversi

Possibile insorgenza

>375

>150

Intossicazione

n mol/L

< 10

SIOMMMS

ES

Grave carenza

Carenza

25-50

10-20

Carenza

50-75

20-30

75-125

< 25

ng/mL

NAM/NIH

Tossicità

AGS (American Geriatrics Society, USA; ES (Endocrine Society) USA; NAM (National Accademy of Medicine - precedentemente nominata "Institute of Medicine" IOM) USA; NIH (National Institute of Health) USA; NOS (NAtional Osteoporosis Society, UK; NP (Non Prevista); PHE (Pubblic Healt England, UK; SACN (Scientific Advisory Commettee of Nutrition), UK; SIOMMMS (Società Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo, delle Malattie dello Scheletro; UI (Unità Internazionali).

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LETTERATURA SCIENTIFICA

DALLA LETTERATURA SCIENTIFICA

il suo effetto sull’integrità vascolare, riducendo così i fattori scatenanti la demenza e il declino cognitivo. Inoltre una review di Iacopetta et al. (4) condotta su un totale di 231 articoli a screening provenienti dai database PubMed, EMBASE e PsycINFO, ha identificato 73 pubblicazioni appropriate, i cui risultati indicano che vi sono prove sufficienti per ipotizzare un potenziale ruolo neuroprotettivo per la vit. D, fermo restando che la maggior parte dei dati correnti a favore della vit. D sono basati su studi preclinici e osservazioni. Attualmente non ci sono solide evidenze che consentano di esprimere forti raccomandazioni in materia di benefici terapeutici di vit. D nelle malattie neurodegenerative. Lo studio VITAL, (doppio cieco, fattoriale 2 x 2, controllato) è il più recente e grande studio sulla vit. D condotto su oltre 25.800 uomini e donne degli Stati Uniti dal 2011 al 2017.

Il trial ha indagato se, integrando quotidianamente la vit. D3 gli e omega -3, si riducesse il rischio di sviluppare neoplasie, malattia cardiaca ed ictus in soggetti in precedenza non colpiti da tali patologie; a seguito di randomizzazione si assumeva vit. D3 (colecalciferolo 2000 UI/ die) associati a omega-3 (EPA e DHA 1 gr/die) oppure di vit. D e placebo, oppure di placebo e omega -3 o di placebo. Gli endpoint primari erano i MACE (un composito di infarto, ictus, mortalità cardiovascolare) e i tumori. Né i MACE, né la comparsa di tumori è risultata ridotta dalla somministrazione di omega-3 e di vit. D (5). Attualmente più di 200 studi sono in corso sui possibili benefici della vit. D nella prevenzione di molte patologie: finché i risultati non saranno disponibili, rimane valida la raccomandazione di integrare la vit. D unicamente negli stati carenziali. Le conclusioni di una nuova meta-analisi di 81 studi randomizzati controllati pubblicati sulla

Tabella 2

Dose giornaliera raccomandata (DGR) e dosi consigliate per la supplementazione di vitamina D, in base ai livelli sierici rilevati, secondo le società scientifiche e istituti internazionali n mol/L

ng/mL

dose terapeutica1 dose di mantenimento2

< 25

SIOMMMS

dose terapeutica1 dose di mantenimento2

ES

NAM/NIH DGR3

ASG DGR3

< 10

SACN PHE DGR4

NOS

600.0006 UI -2.000 UI

400.000 UI1500-2000 UI7,8

600 UI9

4.000 UI10

-

300.000 UI -800-2000 UI

25-50

10-20

400.0006 UI -1.000 UI

400.000 UI1500-2000 UI7,8

600 UI9

4.000 UI10

400 UI11

NP - 400 UI12

50-75

20-30

100.000 UI -800 UI

NP-1500-2000 UI7,13,14

600 UI9

4.000 UI10

400 UI11

NP - 400 UI12

75-125

30-50

NP/800 UI15

NP-1500-2000 UI13,14

600 UI9

4.000 UI10

400 UI11

NP - 400 UI12

125-250

50-100

-

NP-1500-2000 UI13,14

-

-

-

-

>250

>100

-

-

-

-

-

-

dose terapeutica1 dose di mantenimento2

AGS (American Geriatrics Society, USA; ES (Endocrine Society) USA; NAM (National Accademy of Medicine - precedentemente nominata "Institute of Medicine" IOM) USA; NIH (National Institute of Health) USA; NOS (NAtional Osteoporosis Society, UK; NP (Non Prevista); PHE (Pubblic Healt England, UK; SACN (Scientific Advisory Commettee of Nutrition), UK; SIOMMMS (Società Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo, delle Malattie dello Scheletro; UI (Unità Internazionali).

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rivista The Lancet Diabetes & Endocrinology (6) dimostrano che la supplementazione di vit. D non previene fratture o cadute, nè migliora la densità minerale ossea negli adulti sani, quindi non è utile nella prevenzione dell’osteoporosi, almeno in monoterapia; inoltre lo studio non ha rilevato differenze nell’efficacia delle dosi più elevate rispetto a quelle inferiori di vit. D (5). A conclusioni analoghe giunge anche un’altra metanalisi di 33 studi clinici randomizzati (per un totale 51145 partecipanti) pubblicata su JAMA (7), in cui l'uso di supplementi che includevano calcio, vitamina D o entrambi non era associato a una differenza significativa nel rischio, in pazienti sani, di fratture dell'anca rispetto al placebo o nessun trattamento. Il ruolo della vit. D come fattore protettivo in ambito oncologico è stato indagato da due recenti metanalisi. La più recente (8) riguarda studi randomizzati che hanno impiegato dosi maggiori di 1100 U.I./die di vit. D; a tal proposito sono stati inclusi 10 studi (6547 casi, 3-10 anni di follow-up) dove la vit. D ha dimostrato di ridurre significativamente la mortalità totale del cancro, ma non l'incidenza totale del cancro, come osservato elaborando i dati di altri 5 studi (1591 morti, 3-10 anni di follow-up). Una precedente metanalisi ha vagliato 46155 casi di cancro e 6998 decessi specifici di età compresa tra 37 e 73 anni, con riscontrati livelli di vit. D insufficienti: le concentrazioni plasmatiche 25 (OH) D3 non erano associate ad un aumento del rischio di cancro né alla mortalità per cancro su carcinomi prostatici, polmonari, colorettali e mammari. Complessivamente dunque le ultime metanalisi non dimostrano concretamente il beneficio della vit. D sul cancro (9). CONCLUSIONI Il ricorso alla vit. D a scopo preventivo è avvenuto in vari contesti senza che, ad oggi, sia stato dimostrato che tali integrazione sia realmente in grado di contrastare le patologie che si intendeva prevenire. 22

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D’altro canto occorre tener presente che non è corretto considerare i risultati delle metanalisi come indicazioni da trasferire direttamente nella pratica clinica, in quanto i risultati sono ovviamente influenzati sia dalla qualità degli studi considerati che dai criteri seguiti per la loro selezione. L’indirizzo attuale della comunità scientifica internazionale sembra orientarsi verso la supplementazione con vit. D solo nei soggetti marcatamente carenti e non nella popolazione generale sana, come fosse una “panacea”; inoltre, secondo molti studiosi, la diminuzione di vit. D nel plasma deve essere considerata un marker di malattia e non una causa. Per arrivare dunque a formulare raccomandazioni forti sono perciò necessari sia i risultati delle sperimentazioni in corso, sia ulteriori studi, che attraverso una metodologia uniformata e attendibile possano finalmente fare la dovuta chiarezza su un argomento così tutt’ora ampiamente dibattuto. BIBLIOGRAFIA 1) Bolletttino epidem. naz. 06.06.18 Somministrazione di vitamina D per la prevenzione dell’osteoporosi: una scelta basata sull’evidenza? G. L. D’Alò, M. Ciabattini1, R. Da Cas, G. TraversaDip. di Biomedicina e Prevenzione, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; C. Naz. Ric. Valutazione Preclinica e Clinica dei Farmaci, I. Sup.di Sanità, Roma 2) Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali. L’uso dei farmaci in Italia. Rapporto Nazionale 2017. Roma: Agenzia Italiana del Farmaco; 2018 3) Goodwill AM:; Szoeke C., A systematic review and meta-analysis of the effect of low vitamin D on cognition. JAGS. 2017. 2:1-8. 4) Are the protective benefits of vitamin D in neurodegenerative disease dependent on route of administration? A systematic review Krystal Iacopetta Mark R. Hutchinson nutritional neuroscience 09.07.2018 5) Marine n−3 Fatty Acids and Prevention of Cardiovascular Disease and Cancer-January, 2019;VITAL Research Group-N Engl J Med 2019; 380:23-32 6) Effects of vitamin D supplementation on musculoskeletal health: a systematic review, meta-analysis, and trial sequential analysis, THE LANCET DIABETES ENDOCRINOLOGY M. J Bolland, PhD e coll October 04,

2018 7) JAMA. 2017 Dec 26;318(24):2466-2482. Association Between Calcium or Vitamin D 7Supplementation and Fracture Incidence in Community-Dwelling Older Adults: A Systematic Review and Meta-analysis. Zhao JG, LIU L. 8) VITAMIN D SUPPLEMENTS AND TOTAL CANCER INCIDENCE AND MORTALITY: A META-ANALYSIS OF RANDOMIZED CONTROLLED TRIALS.Keum N, Lee DH, Greenwood DC, Manson JE, Giovannucci E. Ann Oncol. 2019 Feb 22 9) Vitamin D and overall cancer risk and cancer mortality: a Mendelian randomization study. HUM MOL GENET. -ONG JS ET AL-.2018 Dec 15;27(24):4315-4322.


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2020 Il nostro calendario è appeso da 34 anni nelle case di tante famiglie italiane. Siamo stati i primi ad avere... in calendario un viaggio lungo 12.410 giorni all’insegna della prevenzione e dell’educazione sanitaria, per sensibilizzare gli utenti delle farmacie alla conoscenza e al rispetto di tutte le regole fondamentali per condurre uno stile di vita sano ed equilibrato. Il nostro vademecum è anche il più diffuso a

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DEPRESSIONE

EFFETTI COLLATERALI

E INTERAZIONI CLINICAMENTE RILEVANTI DEI PRINCIPALI ANTIDEPRESSIVI

di Valeria Maria Angrisani, dottoressa in farmacia

L

a depressione maggiore (MD) è la patologia che per l’elevata prevalenza, il decorso cronico e disabilità, rappresenta un problema rilevante in termini socioeconomici e di salute pubblica. Nel 2030 previsioni dell’ OMS sostengono che la MD diventerà la prima causa di inabilità al mondo, superando le malattie cardiovascolari. Il farmacista è una figura di riferimento importante nella terapia con antidepressivi (AD) perché conosce tutta la storia clinica del paziente, 26

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nonchè ha un ruolo chiave nella segnalazione delle reazioni avverse grazie alla sua capillare presenza territoriale. Nella precedente pubblicazione abbiamo descritto le caratteristiche della MD e le principali classi farmacologiche impiegate; obbiettivo di questo articolo sarà evidenziare, al di là dei benefici innegabili della terapia con AD, le criticità che essa comporta in termini di effetti collaterali ed interazioni con altri farmaci che potrebbero esser prescritti al paziente per altre problematiche.


DEPRESSIONE

Dall’ultimo Rapporto “L’uso dei Farmaci in Italia” dell’AIFA1, emerge che in Italia solo il 39,9% dei pazienti segue correttamente la terapia prescritta, verosimilmente anche a causa degli effetti collaterali spesso potenziati dalle interazioni: in altre parole, nemmeno un paziente su due ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI riesce a trarre tutti i benefici possibili dagli AD, I principali rappresentanti della classe sono: aspetto che fa riflettere visto il loro consumo in Imipramina, Amitriptilina, Clomipramina, Doxecostante ascesa. Gli isoenzimi del citocromo pina, Trimipramina, Nortriptilina e Dosulepina P450 ossidano gli AD trasformandoli in compo(non in commercio in Italia). sti idrofili che possono essere escreti attraverso I triciclici (TCA) dimostrano uno spettro d'azione le urine; sono localizzati nel reticolo endoplaampio, con inibizione non selettiva della ricapsmatico, espressi principalmente nel fegato, ma tazione sia noradrenergica (NRI) che serotoanche a livello della mucosa gastrointestinale, ninergica (SRI), associata a importanti blocchi del sistema nervoso centrale e del rene. I citoEFFETTI COLLATERALI E INTERAZIONI recettoriali, di tipo antistaminico (H1), alfa1litico cromi CYP1A2, CYP2C9/19, CYP2D6, e CYP3A4 CLINICAMENTE RILEVANTI DEI PRINCIPALI (alfa-1) ed anticolinergico muscarinico (M1), sono particolarmente importanti nel metaboli2 nonché azione sui canali rapidi del sodio. ANTIDEPRESSIVI. smo di molti AD e di altri farmaci ; ci si aspetta Tuttavia questi AD hanno frequenti effetti collaun’interazione farmacocinetica clinicamente terali dose dipendenti, dovuti all'azione azione Mariaun Angrisani Dottoressa in Farmacia rilevante Valeria quando farmaco con basso indice antagonista su recettori muscarinici, terapeutico è somministrato con un potente La depressione maggiore (MD) è la patologia che per l’elevata prevalenza, il istaminergici H1 e H2, adrenergici α1, 5HT2, e inibitore o induttore del principale isoenzima decorso cronico e disabilità, rappresenta un problema rilevante in termini canali rapidi del sodio (eff chinidino simile), visti che lo metabolizza. Bisogna anche considerare socioeconomici e di salute pubblica. Nel 2030 previsioni dell’ OMS tali effetti anticolinergici, i pazienti con ipertrofia che che moltila farmaci hannolaperò diverse sostengono MD diventerà prima causa vie di meinabilità al mondo, prostatica, deterioramento cognitivo, o glaucosuperando le malattie cardiovascolari. taboliche: l’inibizione di un enzima - che gioca ma devono evitare l’uso di TCA perché i farmaci un ruolo marginale in tutta l’eliminazione Il farmacista è una figura di riferimento importantedel nella terapia con con effetti collaterali anticolinergici possono farmaco - può avereclinica effettidellimitati antidepressivi (AD)somministrato perché conosce tutta la storia paziente, nonchè peggiorare i sintomi di queste condizioni. Il loro ha un ruolo nella segnalazione delle ADR alla sua capillare sullachiave sua disponibilità ottenendo solograzie un minimo presenzaincremento territoriale. delle concentrazioni plasmatiche; effetti collaterali più frequenti sono: sonnolenza, aritmie, secchezza delle fauci, stipsi, ritenzione mentre un’altra isoforma potrà provvedere Nella precedente pubblicazione abbiamo descritto le caratteristiche della MD urinaria, offuscamento della vista ed aumento all’eliminazione attraverso una via metabolica e le principali classi farmacologiche impiegate; obbiettivo di questo articolo sarà evidenziare, al di là dei benefici innegabili della terapia con AD, le criticità del peso corporeo. A dosi tossiche posso comsecondaria, tuttavia adeguata. Per cui gli effetti che essacollaterali comporta inclinicamente termini di effettirilevanti collateralispesso ed interazioni con altri farmaci portare a carico del cuore. Tachicardia, aritmia si origiche potrebbero esser prescritti al paziente per altre problematiche. sinusale (per blocco muscarinico), blocco AV e nano dalla combinazione di cospicue interazioni Figura 1.farmacocinetiche Principali farmaci antidepressivi attualmente impiegati aritmie ventricolari da rientro (effetto chinidino e farmacodinamiche, spesso simile); mentre a carico del SNC si osserva la protratte nel tempo. sindrome anticolinergica centrale (SAC) caratterizzata da eccitamento psicomotorio, allucinazioni (soprattutto visive ma anche tattili, uditive), alterazioni motorie, delirio, disartria, insufficienza cerebrale fino a coma con insufficienza respiratoria, convulsioni. I TCA danno interazioni farmacologiche rilevanti perché hanno un basso indice terapeutico, si legano molto alle proteine plasmatiche e sono inibitori del CYP450. Potenziano l’ effetto di tutti gli altri AD, aspetto che viene sfruttato con finalità terapeutica. Visto il loro profilo di tossicità occorre cautela nell’ associarli anche con farmaci ed integratori riportati in tab. 1. Figura FIG. 1 1. Principali farmaci antidepressivi attualmente impiegati

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DEPRESSIONE Tabella 1

INTERAZIONI FRA TCA ED ALCUNI FARMACI Tramadolo

Aumento rischio di convulsioni

Topiramato

Aumento del rischio di ipertermia

Clorfeniramina/destrometorfano

Aumento degli efftti anticolinergici

Codeina

Aumento del rischio di sindrome serotoninergica

Fentanil

Aumento del rischio di sindrome serotoninergica

IMAO

Rischio di sindrome neurolettica maligna

Moxifloxacina

Aumento rischio allungamento QT

Chinidina

Aumento rischio allungamento QT

Astemizolo, Terfenadina

rischio allungamento QT

Fluconazolo orale

Aumento del rischio di sincope e torsione di punta

Sotalolo, Amiodarone

Aumento rischioallungamento QT

Ipericina, triptofano (integratori a base di)

Aumento del rischio di sindrome serotoninergica

Ipericina, triptofano (integratori a base di)

Aumento del rischio di sindrome serotoninergica

Cisapride

Aumento rischioallungamento QT

INIBITORI DELLA RICAPTAZIONE DELLA SEROTONINA (SSRI) Le molecole attualmente in uso sono: Citalopram, Escitalopram, Paroxetina, Fluoxetina, Fluvoxamina, Sertralina3. I principali effetti collaterali degli SSRI sono ben più gestibili di quelli dei TCA. Si riscontra mal di testa moderato e transitorio; nausea passeggera che tende a risolversi spontaneamente; insonnia (sotto forma di difficoltà ad addormentarsi o di risvegli frequenti durante la notte) e nervosismo. Tali effetti si possono verificare durante le prime settimane di terapia e spesso scompaiono con l’andare del tempo o con la riduzione del dosaggio; tendono invece a perdurare l’agitazione (sensazione di nervosismo) e la riduzione del desiderio sessuale, la disfunzione erettile, il ritardo dell’eiaculazione (usato terapeuticamente nel disturbo dell’ eiaculazione precoce) ed anorgasmia. Nei pazienti affetti da sindromi extrapiramidali (Parkinson, ecc.) gli SSRI possono peggiorare a dosi terapeutiche il quadro motorio, aumentando il tremore4. Analizziamo ora le principali interazioni di classe. Gli SSRI dimostrano un'azione selettiva esclusivamente su tale reuptake, senza azioni di blocco recettoriale postsinaptico; sono controindicati 28

Nuovo COLLEGAMENTO

in co-somminisrazione con gli IMAO, rendendosi necessari 14 giorni di wash out per evitare il rischio di sindrome serotoninergica. Gli SSRI possono inibire il metabolismo ossidativo dei farmaci metabolizzati dagli isoenzimi microsomiali epatici (P-450), aumentandone i livelli plasmatici e quindi gli effetti farmacologici. Esistono, fra gli SSRI significative differenze nel grado di inibizione dei vari citocromi, che non sempre raggiungono ai dosaggi terapeutici una rilevanza clinica: tuttavia è bene tener presente che questi farmaci non sono esenti da interazioni. A carico del tracciato ECG, per esempio, si osserva per citalopram ed escitalopram l’allungamento del tratto QT, causato dal blocco della corrente rapida di ripolarizzazione tardiva IKr. La maggiore selettività degli SSRI sembra garantire un profilo cardiovascolare più sicuro dei TCA, tuttavia per queste due molecole si registra un allungamento del QT dose dipendente, con predisposizione nel sesso femminile, concomitante ipopotassiemia o preesistente prolungamento dell’intervallo QT o altre patologie cardiache5. Altro aspetto interessante per gli SSRI è il potenziamento della gastrolesività dei FANS; i


DEPRESSIONE

pazienti maggiormente a rischio risultano quelli affetti da patologie peptiche, epatopatie e quelli che assumono anticoagulanti, antiaggreganti o FANS6. Una metanalisi pubblicata nel 20157 ha documentato che l’uso di SSRI è correlato ad un incremento del rischio di sanguinamenti del tratto gastrointestinale superiore al 55%. Il rischio è ulteriormente aumentato in caso di uso contemporaneo di FANS o antiaggreganti ed aumenta addirittura di 9 volte in caso di associazione tra queste tre classi di farmaci. In uno studio8 gli SSRI che sembrano mostrare un profilo di alto rischio di sanguinamento sono rappresentati da fluoxetina, paroxetina o sertralina, mentre fluvoxamina e citalopram hanno dimostrato di possedere un rischio intermedio8,9. Nel 2018 l’ EMA ha documentato la possibilità di interazione farmacologica tra apixaban o edoxaban e SSRI e/o SNRI con conseguente aumento del rischio di sanguinamento (10). Ampiamente dibattuta in letteratura è l’ interazione fra tamoxifene (agente antitumorale modulatore selettivo del recettore degli estrogeni, utilizzato nel K mammario) e gli SSRI. Uno studio di coorte pubblicato sul British Medical Journal nel 2016, ha analizzato circa 16000 casi di donne con diagnosi di K mammario, con l’ obbiettivo di verificare se il concomitante uso di SSRI potesse essere associato ad un incremento della mortalità: si è dimostrato che l’uso di tamoxifene e SSRI potenti inibitori del CYP2D6 (paroxetina, fluoxetina) rispetto ad altri SSRI non è risultato associato ad un aumentato rischio di morte (11).

INIBITORI DELLA RICAPTAZIONE 5-HT e NA (SNRI) I principali rappresentanti della classe sono: Velnafaxina e Duloxetina. Se si riscontra una sostanziale equivalenza di efficacia antidepressiva con gli SSRI, hanno effetti collaterali in parte simili a quelli degli SSRI, ed in parte tipicamente “noradrenergici” come tachicardia, variazione della pressione arteriosa, ritenzione urinaria, ma anche nausea, secchezza della bocca, costipazione. Il profilo di tollerabilità degli SNRI è sostanzialmente sovrapponibile a quello degli SSRI. A causa dell’effetto noradrenergico, gli SNRI, in particolare la venlafaxina, possono determinare un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. La venlafaxina e la duloxetina presentano, in generale, un basso potenziale di interazioni farmacocinetiche. Tuttavia, mentre la venlafaxina non inibisce in modo significativo l’attività dei diversi isoenzimi del citocromo P450, la duloxetina è invece un moderato inibitore del CYP2D6 . Cautela dunque nell’ associazione, per i due principi attivi, con i più comuni farmaci riportati in tab. 2.

SRRI: INTERAZIONI FARMACOCINETICHE Grado di inibizione degli SRRI sugli isoenzimi del CYP-450 1A2

2C9

2C19

2D6

3A4

CITALOPRAM

n.s

n.s

n.s

basso

n.s

FLUOXETINA

basso

moderato

moderato

alto

moderato

alto

moderato

alto

basso

moderato

PAROXETINA

basso

basso

basso

alto

basso

SERTRALINA

basso

basso

basso

basso

basso

FLUVOXAMINA

n.s. = inibizione non significativa in vivo Tabella 2 Nuovo COLLEGAMENTO

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DEPRESSIONE INTERAZIONI FRA SNRI ED ALCUNI FARMACI Venlafaxina

Amiodarone

Aumento rischio allungamento QT

Venlafaxina/Duloxetina

Triptani

Aumento rischio sindrome serotoninergica

Venlafaxina/Duloxetina

Fentanil

Aumento rischio sindrome serotoninergica

Venlafaxina

Ketoconazolo orale

Aumento rischio allungamento QT

Venlafaxina

Moxifloxacina

Aumento rischio allungamento QT

Venlafaxina/Duloxetina

tramadolo

Aumento rischio sindrome serotoninergica

Venlafaxina/Duloxetina

Iperico

Aumento rischio sindrome serotoninergica

Venlafaxina/Duloxetina

Ciprofloxacina

Aumento rischio allungamento QT

Duloxetina

Tamoxifene

Potenziale riduzione efficacia del tamoxifene

Venlafaxina

Triptofano

Aumento rischio sindrome serotoninergica

Venlafaxina/Duloxetina

IMAO

Aumento rischio sindrome serotoninergica Tabella 3

AGENTI MULTIMODALI Vortioxetina è un nuovo farmaco antidepressivo caratterizzato da un innovativo meccanismo d’azione multimodale, diverso da quello degli altri AD, che combina un effetto di inibizione del SERT e un’azione diretta su diversi recettori 5-HT. La vortioxetina, oltre a potenziare l’attività serotoninergica, modula altri sistemi neurotrasmettitoriali coinvolti nella regolazione del tono dell’umore e in altre funzioni che possono essere alterate nel corso della depressione maggiore, tra cui la funzione cognitiva(12). La molecola risulta efficace nel trattamento della DM e ben tollerata; gli unici effetti collaterali, peraltro transitori nella maggior parte dei casi, sono la nausea, ed il prurito. Sovrapponibili a placebo gli effetti negativi sulla sfera sessuale, aspetto che li fa preferire agli SSRI quando i pazienti lamentano disturbi sessuali da essi causati. A seguito di dosi multiple di vortioxetina, non sono stati osservati effetti inibitori sugli enzimi del citocromo P450 CYP2C19, CYP3A4/5, CYP2B6, CYP2C9, CYP1A2. In base alla risposta individuale del paziente, si può considerare una dose più bassa di vortioxetina se si aggiunge un potente inibitore del CYP2D6. Pur in assenza di dati concreti, va usata cautela quando vortioxetina è associata ad anticoagulanti orali o medicinali antipiastrinici a causa dell’aumentato rischio potenziale di sanguinamenti attribuibili in linea teorica alle interazioni farmacodinamiche. La sempre maggiore diffusione degli AD, nonché l’ introduzione di farmaci con innovativi meccanismi d’ azione, pongono il farmacista 30

Nuovo COLLEGAMENTO

nella necessità di un monitoraggio sempre più attento delle tossicità riscontrate, al fine di scongiurare quanto più possibile l’insuccesso della terapia stessa e l’insorgenza di considerevoli costi sanitari secondari a condizioni cliniche che possono richiedere anche trattamenti in emergenza sanitaria. BIBLIOGRAFIA 1) http://www.fimmg.org/index.php?action=pages&m=view&p=19 26&lang=it 2) https://www.drugs.com/ 3) http://www.jpsychopathol.it/article/farmaci-ad-attivita-proserotoninergica/ 4) http://media.accademiaxl.it/pubblicazioni/neuroscienzeXL/bovetinquadr.htm 5) Psychopharmacology (Berl). 2017 Aug 3. doi: 10.1007/s00213017-4685-7. [Epub ahead of print]A comparative study of QT prolongation with serotonin reuptake inhibitors.Ojero-Senard A, Benevent J, Bondon-Guitton E, Durrieu G, Chebane L, Araujo M, Montastruc F, Montastruc JYuan Y, et al. Selective serotonin reuptake inhibitors and risk of upper GI bleeding: confusion or confounding? Am J Med 2006; 119: 719-27. 6) Mort JR, et al. Interaction between selective serotonin reuptake inhibitors and nonsteroidal antiinflammatory drugs: review of the literature. Pharmacotherapy 2006; 26: 1307-13. 7) Loke YK, et al. Meta-Analysis: gastrointestinal bleeding due to interaction between selective serotonin uptake inhibitors and non-steroidal anti-inflammatory drugs. Aliment Pharmacol Ther 2008; 27: 31-40. 8) Jiang H, et al. Use of selective serotonin reuptake inhibitors and risk of upper gastrointestinal bleeding: a systematic review and meta-analysis. Clin Gastroenterol Hepatol 2015; 13: 42–50. 9) Dalton SO, et al. Use of selective serotonin reuptake inhibitors and risk of upper gastrointestinal tract bleeding: a population-based cohort study. Arch Intern Med 2003; 163: 59 10) 11 June 20181, MA/PRAC/348752/2018, Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC). Nuovo testo delle informazioni su pixaban endoxaban– Estratti dalle raccomandazioni del PRAC in merito ai segnali 11) BMJ. 2016 Sep 30;354:i5014. doi: 10.1136/bmj.i5014. Risk of mortality with concomitant use of tamoxifen and selective serotonin reuptake inhibitors: multi-database cohort study. Donneyong MM, Bykov K, Bosco-Levy P, Don g YH, Levin R, Gagne 12) A. De Bartolomeis, A. Fagiolini, G. MainaRiv Psichiatr 2016; 51(6): 215-230


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LETTERATURA SCIENTIFICA

CIBO&DEPRESSIONE: UNA RELAZIONE ANCORA SOTTO INDAGINE

di Erika Lupi, farmacista

E

sistono significative associazioni tra depressione, malattie fisiche e altre malattie mentali, l'uso di droghe ricreative e comportamenti suicidari. Pertanto, la depressione è un grave problema di salute pubblica e multidisciplinare. Lo studio di questa malattia è necessario per sviluppare strategie che ne riducano i sintomi e prevengano i suoi effetti devastanti. Diversi studi hanno indagato la relazione tra dieta e depressione. In particolare, alcuni studi hanno suggerito che una dieta sana possa ridurne il rischio di insorgenza e altri hanno trovato un’associazione tra stress ossidativo e depressione. Non è sicuro se lo stress ossidativo sia una conseguenza di una dieta malsana, della depressione stessa o di entrambi. Pertanto, studi recenti hanno proposto che la depressione possa essere trattata mediante somministrazione di antiossidanti. In particolare, è stato evidenziato che l'N-acetil-cisteina riduceva significativamente la depressione. Va notato che una dieta sana fornisce normalmente una quantità sufficiente di antiossidanti che possono ridurre lo stress ossidativo. 32

Nuovo COLLEGAMENTO

Una dieta sana fornisce inoltre una buona fonte di triptofano e inositolo, importanti per la sintesi dei neurotrasmettitori, che operano come messaggeri secondari in numerose vie di trasduzione del segnale nel sistema nervoso. I legumi sono importanti fonti di triptofano, magnesio e esafosfato di inositolo, noto anche come fitato (che è parzialmente trasformato in inositolo nell'intestino). D'altra parte, alcuni componenti della dieta, come gli zuccheri raffinati, possono indurre stress ossidativo e sembrano aumentare il rischio di comportamenti depressivi. Esistono anche prove del fatto che l'alta aderenza alla dieta mediterranea (che ha elevate quantità di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e noci) sia associata a un minor rischio di sintomi depressivi, in particolare negli uomini. Grazie a studi su gruppi di volontari sottoposti a diverso regime alimentare, sono state registrate differenze significative tra individui che differiscono nel consumo di legumi, frutta, verdura piuttosto che dolci e zuccheri raffinati. Nello specifico, sono state registrate percentuali elevate di individui depressi che non consumavano


LETTERATURA SCIENTIFICA

legumi e soltanto 3 o più porzioni di frutta e verdura a settimana. Mentre una percentuale alta di individui depressi consumava dolci e zuccheri raffinati. L’ipotesi che è stata formulata quindi consiste nel fatto che uno scarso consumo di legumi, un basso consumo di frutta e verdura (<3 porzioni / settimane) e l'elevato consumo di dolci e zuccheri raffinati (≥3 porzioni settimanali) caratterizzano un’alta percentuale di individui affetti da depressione. I legumi sono ricchi di triptofano, inositolo, magnesio e altri nutrienti importanti, come fibra, acido folico e acidi grassi omega-3. Studi precedenti hanno stabilito un effetto benefico del consumo di triptofano, inositolo e magnesio sul benessere mentale degli individui. Ad esempio, uno studio trasversale ha dimostrato che un'assunzione più elevata di triptofano è associata ad una minore prevalenza di depressione nelle giovani donne. Precedenti studi hanno anche riportato un minor consumo di frutta e verdura negli individui depressi, e questo è coerente con la presenza di maggiore stress ossidativo. Anche la perossidazione lipidica sembra giocare

un ruolo nelle alterazioni dietetiche correlate ai disturbi comportamentali. È importante notare che l'alto stress ossidativo può indurre altre patologie e un alto livello di specie reattive dell'ossigeno (perossidi, superossido, radicale idrossile, ossigeno singoletto, alfa-ossigeno, noto come stress ossidativo) è correlato a risposte autoimmuni. Quindi, ci sono prove abbondanti che il consumo di determinati alimenti è associato alla depressione e ad uno stato patologico che può condurre alla depressione. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per determinare il possibile effetto protettivo di diversi alimenti sullo sviluppo della depressione. Quello che è emerso finora, e che può fornire già un’importante indicazione su quale dieta preferire, è che individui non affetti da depressione consumano più legumi, frutta e verdura e meno dolci e pasticcini rispetto a quelli con sintomi depressivi. BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA “Possible relation between consumption of different food groups and depression” G. Grases, M. A. Colom, P. Sanchis and F. Grases

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NOTIZIARIO DA COSMOFARMA

BOIRON

PREMIATA A COSMOFARMA 2019

Lo stand dell’azienda incarna pienamente il tema della manifestazione

T

ra gli oltre 400 espositori presenti, Cosmofarma Exhibition ha premiato Boiron con il riconoscimento "Best Stand 2019 menzione speciale" per aver puntato non sui propri prodotti, ma sul rapporto umano con il farmacista e il paziente. Alla 23esima edizione di Cosmofarma l’azienda leader nella produzione di medicinali omeopatici ha scelto di presentarsi con uno stand dove il farmacista fosse il protagonista assoluto, sposando il tema centrale della manifestazione, quello delle relazioni umane. “La trasformazione della farmacia da canale distributivo a farmacia di relazione è stato uno degli argomenti più discussi a Cosmofarma 2019, in linea con la visione che ci contraddistingue da sempre: quella di mettere il paziente al centro”, spiega Silvia Nencioni, presidente e AD di Boiron Italia. “Il premio ricevuto ci rende orgogliosi, perché valorizza l’impegno che mettiamo quotidianamente nell’offrire ai farmacisti supporto e competenza in omeopatia, affinché possano creare con i pazienti un rapporto di fiducia”. Come l’omeopatia possa valorizzare il ruolo del professionista della salute, attraverso un consiglio che mette il paziente il centro e crea fidelizzazione, è stato il file rouge che ha unito le testimonianze dei farmacisti esperti in omeopatia protagonisti del “banco della farmacia di relazione” all’interno dello stand Boiron. Accanto a loro, il personale Boiron ha raccontato, invece, come l’impegno e le soluzioni per i farmacisti partano sempre da un punto: il paziente al centro della farmacia, attraverso medicinali affidabili, sicuri ed efficaci, sviluppati per migliorarne la qualità della vita. www.linkedin.com/company/boiron-italia www.instagram.com/boironitalia

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NOTIZIARIO DA COSMOFARMA

PREMIO IL FARMACISTA DELL’ANNO

Myriam Mazza, farmacista e cosmetologa esperta di cosmetica applicata ha vinto il premio Cosmofarma dedicato al farmacista dell’anno per il suo impegno sul fronte della cosmesi oncologica. Abbiamo chiesto a Myriam di raccontarci la sua esperienza.

T

utto nasce sei anni fa, quando io, farmacista, rispettosa ed orgogliosa del mio rapporto con il cittadino, mi accorgo di essere un importante, anzi, il fondamentale punto d’ascolto e di riferimento per le mie prime clienti/pazienti, purtroppo, ammalate di cancro. Non hanno remore ad “aprirsi” con me, a confidarsi, svelandomi i segreti più intimi della loro anima e del loro corpo, ormai completamente mutati, degradati dal fisiologico avanzare del male. Ed allora mi sono resa conto che dovevo ricominciare a studiare, per crescere io e per arrecare ad esse il beneficio della mia stessa crescita, prima come donna, poi, come farmacista. Il volontariato è tutt’altra cosa, ed è venuto dopo. “Ricomincio da Me” è un Laboratorio di Cosmetica ed Estetica sociale e oncologica, rivolto alle donne che purtroppo si trovano ad affrontare o hanno affrontato la terapia oncologica. Diamo consigli, le ascoltiamo e le supportiamo in una fase che sono solita chiamare “parentesi ”. Consigli su come contenere, nello sforzo di minimizzare, quanto più possibile, i “ naturali “ danni collaterali delle terapie oncologiche. “ Ricomincio da Me ”, “ R ed M “, come Raffaele e Maria, i miei nonni. Ricominciare da se stesse, da una nuova percezione di sé, più consapevole e più cosciente. Noi donne, la forza, l’ abbiamo “insita dentro“, a prescindere o meno dalla malattia. Ricomincio da Me, quindi, noi tutte, Ricominciamo da noi stesse.

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INTERVISTA

DIVENTARE COMPETITIVI SI PUÒ! Intervista a Bassano Gualteri, direttore sviluppo commerciale di Pierre Fabre Italia a cura della redazione di Nuovo Collegamento

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alla sua recente relazione tenuta a un convegno a Cosmofarma lei ha affrontato con visione propositiva il tema della differenziazione della farmacia verso gli altri canali distributivi. Quali sono stati i passaggi significativi della sua comunicazione? Ascolto opinioni dove il contesto della farmacia italiana viene giudicato complesso. Leggo con frequenza che c’è diffidenza nel canale farmacia e le prospettive sono per lo più incerte. Ho pensato quindi di portare a Cosmofarma un messaggio propositivo con indicazioni pragmatiche che possano dare valore aggiunto ai punti vendita fisici, quelli che ormai in molti chiamano off line. Naturalmente con realismo ho affermato che la professione del 36

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titolare di farmacia è certamente difficile, anzi direi ancora più difficile che nel recente passato. Esattamente perché la definisce tale? Tutti gli attori della filiera pretendono che il titolare di farmacia sia anche un multi-specialista possibilmente esperto in economia, finanza, informatica e naturalmente un ottimo buyernegoziatore, motivatore di risorse umane con spiccate doti di relazione con il consumatore oltre ad avere un orientamento al mondo digital. Potremmo definirlo un direttore generale estremamente evoluto senza dimenticare un’adeguata conoscenza delle decine di migliaia di prodotti che il farmacista ha in assortimento nella sua farmacia. Decisamente impegnativo come ruolo. Non le pare?


INTERVISTA

E probabilmente il titolare dovrebbe anche avere una chiara visione del mercato? Durante il convegno ho infatti raccomandato di orientare stile e strategia di approccio al business guardando al mercato potenziale senza porsi limiti di crescita o perimetri di azione. Restare ancorati al proprio bacino di utenza e rinunciare a esportare il proprio know how e la propria specializzazione a livello provinciale o regionale, non paga e limita lo sviluppo commerciale. Pensare in grande aiuta a comunicare a coloro che non conoscono ancora quella specifica farmacia. Arrivare ai “non clienti” e stimolare la visita sul proprio punto vendita evidenziandone i vantaggi è una spinta propulsiva verso la crescita e la notorietà della propria farmacia. Quindi approccio no limits? Con realismo ovviamente! Le faccio un esempio. Se un titolare di farmacia si domandasse ogni mattina: quali sono i 4 perché del mio successo di oggi? Vediamoli. Qual’è il nostro obiettivo di team in questa giornata? Cosa faccio oggi per incrementare gli ingressi nel mio punto vendita? Come posso comunicare meglio la mia offerta al mercato e al consumatore? Quale linguaggio utilizzerà il mio team per esplorare e soddisfare i bisogni latenti dei clienti-pazienti? Questo è un approccio di ricerca dell’eccellenza e del miglior risultato possibile, senza se e senza ma. Sembra evidente la sua intenzione di spronare verso un’azione di massima attenzione al consumatore. Il fronte della multicanalità è un dibattito ormai aperto da anni e i numeri che emergono dalle molte analisi lasciano pochissimi dubbi. Ho citato a Cosmofarma una ricerca del 2018 dell’Istituto Piepoli che sull’acquisto di prodotti per la cura e l’igiene dei Capelli mette in chiara evidenza come i dati vengano spalmati su sette differenti canali e alla farmacia resti un 12%. L’analisi mi ha stimolato a raccontare la grande differenza tra i canali GDO e online rispetto alla farmacia. I primi vendono prodotti e la farmacia trattamenti personalizzati. GDO e online hanno i loro punti di forza nel prezzo, nell’assortimento e magari nella “comodità” e fruibilità logistica, ma attenzione: la farmacia ha qualità espositiva,

interazione con il prodotto, relazione con uno specialista che attraverso ascolto e capacità di consiglio definisce un valore aggiunto inestimabile. GDO e online (che per ragioni di tempo aggrego nella mia relazione) risultano prive di “sentimenti” mentre la farmacia può lavorare con risultati brillanti se risulta accogliente, calorosa, rassicurante e sorridente in un ambiente emozionante. Su queste differenze, curate e ottimizzate, si vince il confronto di canale. Lei ha poi usato uno slogan che ha molto colpito i numerosi farmacisti in platea. Ce lo ricorda? Credo che lei si riferisca a “Quello che un click non può dare”. Intendo dare una traiettoria chiara al mio messaggio: concentriamoci sui punti di forza dell’off-line e facciamolo bene, oltre che con continuità. Se l’indagine Store 360 condotta dal gruppo Pierre Fabre in Europa ha sancito che il consumatore nella farmacia italiana dichiara di entrare in farmacia per avere un consiglio (61%), dobbiamo considerare questo aspetto fortemente distintivo verso altri canali come GDO e online che un consiglio scientifico, galenico e altamente professionale non lo possono dare. Si pensi poi al bisogno dichiarato in questa analisi di vedere e toccare il prodotto (42%) e di sentirne il profumo (34%). Qui parliamo di interattività, di polisensorialità, della potenza dei sensi e della forza emozionale dell’off line. Insomma, massima attenzione ai bisogni dichiarati dal consumatore? A proposito di questo, un altro elemento fondamentale per chi entra in farmacia è proprio spiegare il proprio bisogno (37%). La consulenza erogabile dal farmacista sui bisogni palesi e latenti dichiarati dal cliente-paziente genera una gratificazione distintiva soprattutto per la personalizzazione che caratterizza il gesto. Il valore inestimabile dei servizi, di cui il consiglio del farmacista fa parte, rappresenta l’elemento distintivo del canale farmacia. Lo vediamo in ogni indagine: i servizi in farmacia sono desiderati dal cittadino e la gamma richiesta sembra non avere limiti. Non solo i tradizionali controlli e analisi, non solo infermiere, ricerche badanti e visite specialistiche, ma anche prenotazioni esami, stampa ricette, consulenze e tanto altro. Nuovo COLLEGAMENTO

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SCUOLA di

Galenica Utifar Nuovi corsi per il 2019

EVENTI ECM

Scuola di Galenica Utifar: Crescere nella professione

La scuola ha l’obiettivo di diffondere la cultura galenica in modo critico e di fornire al farmacista le conoscenze più innovative in materia di preparazioni. Le lezioni si svolgeranno sia in aula, sia in un laboratorio attrezzato con macchinari e utensili di ultima generazione. I partecipanti saranno seguiti dalla guida esperta dei docenti Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci e Pietro Siciliano che proporranno diverse formulazioni supportate da una ricca documentazione e da estratti di testi e riviste internazionali.

CIASCUN CORSO PREVEDE UN MINIMO DI 15 E UN MASSIMO DI 25 PARTECIPANTI 22,4 CREDITI ECM. COSTO PER EVENTO: SOCI UTIFAR € 270,00 - NON SOCI € 370,00 I CORSI POSSONO ESSERE FREQUENTATI ANCHE SINGOLARMENTE

AGGIORNAMENTI SULLE PREPARAZIONI GALENICHE: 23-24 febbraio NBP, CAPSULE, SOLUZIONI E SOSPENSIONI AD USO ORALE 23-24 marzo LE FORME FARMACEUTICHE AD USO ESTERNO: CREME, GELI, UNGUENTI, PASTE, LOZIONI, MINOXIDIL E IL MONDO DELLA TRICOLOGIA 18-19 maggio CANNABIS TERAPEUTICA: LEGISLAZIONE, FITOBOTANICA E PREPARAZIONI GALENICHE 15-16 giugno FITOTERAPIA E OPPORTUNITÀ D’APPLICAZIONE NEL LABORATORIO DELLA FARMACIA 28-29 settembre FARMACI ORFANI, PREPARAZIONI PEDIATRICHE, GALENICA IN GERIATRIA E MONDO DELLA DIABETOLOGIA 19-20 ottobre GALENICA VETERINARIA: LEGISLAZIONE, TEORIA E REALIZZAZIONE DELLE FORME FARMACEUTICHE 16-17 novembre LE 20 E PIÙ FORMULE CHE FARANNO DECOLLARE IL TUO LABORATORIO GALENICO

Sede dei corsi: il sabato presso Università Sapienza, Piazzale A. Moro 5 - Roma la domenica presso Lentini Lab, Viale I. Montanelli 133 - Roma SEGUITE GLI AGGIORNAMENTI SUL SITO WWW.UTIFAR.IT

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Informazioni: 02 70608367 - utifar@utifar.it - Iscrizioni online sul sito www.utifar.it


INTERVISTA

Servizi qualificati correlati agli acquisti di prodotti commerciali ad alta marginalità. La fedeltà del cliente-paziente è diventata più che mai una cosa seria.

I servizi in farmacia contribuiscono a migliorare la fedeltà del cliente? Oltre a essere una leva per la fidelizzazione, diventa anche uno strumento per aumentare il traffico sul punto vendita, soprattutto se l’elenco dei servizi viene comunicato al mercato potenziale e quindi all’esterno della farmacia. Interessanti le iniziative di alcune farmacie che hanno trovato una formula di successo premiando i clienti alto spendenti con servizi agevolati o gratuiti.

Quali sono state le sue raccomandazioni finali nella sua relazione a Cosmofarma? I punti vendita vincenti sono orientati a colpire il centro delle emozioni del consumatore. Puntate direttamente all’amigdala e lo dico senza ironia. Ho sottolineato i 4 key points della farmacia attuale e futura: emozionale per abbassare le difese agli acquisti, funzionale e quindi compatibile con il comportamento di acquisto del consumatore, comunicativa per facilitare la comprensione della sua offerta e infine interattiva per agevolare gli acquisti di impulso. Insomma, le difficoltà ci sono ma le soluzioni anche. Diventare competitivi si può, essere competitivi si deve!

i l futuro dei p ag am enti i n c o ntanti . I T A L I A

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DERMOCOSMETICA

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’industria cosmetica mondiale è in continua crescita e sembra proprio non avere crisi. Negli ultimi anni un grande interesse è stato riservato ai “cosmeceutici”, prodotti cosmetici con ingredienti biologicamente attivi in grado di esercitare effetti “terapeutici” sulla pelle. La Cosmeceutica rappresenta una branca “ibrida” del mondo cosmetico sebbene i prodotti siano legislativamente equiparati ai cosmetici veri e propri e, pur contenendo spesso sostanze presenti in alcuni medicinali, non comportano effetti secondari tipici dell’assunzione di un farmaco. Negli ultimi anni, l’attenzione dei consumatori verso prodotti naturali e la richiesta sempre più pressante da parte del mercato stanno spingendo l’industria cosmetica verso la ricerca di nuovi composti bioattivi da fonti naturali anziché ingredienti di sintesi. Il settore cosmetico, quindi, sta investendo grandi sforzi nello sviluppare materie prime innovative, biologicamente attive e soprattutto naturali. Il mondo marino ci offre un’ampia gamma di componenti di origine naturale ed è stato dimostrato in letteratura che composti naturali isolati da fonti marine possono avere addirittura una maggior attività biologica rispetto a materie prime isolate da fonti terrestri (Munro MH et al, 1999; Molinski TF et al, 2009). Gli oceani rappresentano circa il 70% della superficie terrestre ed ospitano una grandissima biodiversità, con più di 250'000 specie già descritte e molte altre specie ancora da identificare. Tutti questi componenti sembrano in grado di produrre un’ampia gamma di sostanze attive e più di 25'000 nuovi composti biologicamente attivi sono già stati identificati. Le alghe sono organismi vegetali marini ricchi di queste sostanze. Questi organismi fotosintetici hanno una tassonomia molto complessa e vengono classificati principalmente in base ai loro pigmenti

(Phaeophyceae -alghe brune; Chlorophyceae – alghe verdi; Rhodophyceae - alghe rosse; Cyanophyceae – alghe blu) o alla loro dimensione (macroalghe e microalghe). Le macroalghe sono piante marine multicellulari che vivono in zone costiere e hanno strutture più semplici delle piante terrestri; al contrario, le microalghe sono specie piccole, unicellulari o multicellulari. Mentre le macroalghe sono già ampiamente utilizzate nell’industria cosmetica per le loro note proprietà anti-age, antiossidanti, idratanti, antimicrobiche e fotoprotettive, le microalghe si stanno scoprendo solo recentemente e rappresentano quindi un grande potenziale per l’industria cosmetica e non solo. Il termine “Fitoplancton” identifica proprio delle microalghe e definisce organismi protisti generalmente unicellulari o a catene di cellule. Le microalghe rappresentano il primo anello delle catene trofiche perché a questo gruppo di organismi si deve la produzione di sostanze organiche che alimentano le altre specie marine. Senza il Fitoplancton non potrebbe esserci sopravvivenza nei mari e sulla terra. In effetti, le microalghe furono i primi organismi viventi a crescere sulla terra 2,5 milioni di anni fa ed arricchirono di ossigeno l’atmosfera terrestre, permettendo la vita. Il Fitoplancton raggruppa infatti organismi vegetali fotosintetici che sfruttano l’energia solare per la formazione di ossigeno. Recentemente il Fitoplancton sta godendo di grande popolarità anche in ambito alimentare come “novel food” ricercato, dal sapore unico e dagli altissimi valori nutrizionali. Come alimento si utilizza la microalga Tetraselmis chuii, ingrediente non proprio alla portata di tutti visto che il prezzo si aggira intorno ai 3mila euro/kg. In ambito cosmetico, le proprietà del Fitoplancton finora scoperte si stanno rivelando estremamente interessanti anche contro gli inestetismi della cellulite. Nuovo COLLEGAMENTO

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DERMOCOSMETICA

TESSUTO ADIPOSO E CELLULITE: UN’ETERNA LOTTA FEMMINILE di collagene che si intersecano obbliquamente. Sappiamo che il grasso è un componente fondaProprio questa disposizione è responsabile del mentale del nostro organismo per la funzione tipico effetto “buccia d’arancia” in caso di accutermogenica, come riserva energetica e per il mulo di grassi. Le fluttuazioni ormonali tipiche metabolismo cellulare. Purtroppo, sembra avere della vita di una donna sono il fattore scatenante uno strano dono, cioè quello di concentrarsi per la formazione di pannicoli gonfi ed infiamnei punti meno indicati come pancia, fianchi e mati. Come combattere quindi la cellulite? Una glutei. La cellulite è una condizione alterata a dieta equilibrata e un esercizio fisico costante componente infiammatoria che riguarda il tessusono alla base della lotta contro la cellulite. A to adiposo. Questo tessuto è costituito dagli adiquesti interventi dovrebbero essere associati pociti raggruppati in agglomerati avvolti da una trattamenti cosmetici efficaci, che contengano fitta rete di capillari. Nei mammiferi sono stati attivi in grado di bruciare i grassi, facilitare la identificati tre tipi di adipociti: bianchi (sono i riduzione centimetrica, più numerosi e rappreLE FLUTTUAZIONI ORMONALI favorire il buon funzionasentano la quasi totalità del grasso con funTIPICHE DELLA VITA DI UNA DONNA mento del microcircolo, drenare i liquidi, ridurre zione di riserva enerSONO IL FATTORE SCATENANTE l'infiammazione e agire getica), bruni (sono PER LA FORMAZIONE DI PANNICOLI sulla pelle rendendola più adipociti coinvolti nei tonica, soda ed elastica. processi termogenici e GONFI ED INFIAMMATI Tutte proprietà che sembra sono deputati a bruciaproprio possedere il Fitoplancton marino. re i grassi) e beige (sono adipociti preziosi per il consumo energetico perché caratterizzati da UN AIUTO DAL MARE attività metabolica più intensa). La cellulite si forStudi scientifici hanno iniziato a dimostrare le ma quando le pareti capillari si dilatano lasciangrandi potenzialità del Fitoplancton in ambito do passare una quantità troppo abbondante di cosmetico e tutte queste scoperte hanno spinliquidi che il sistema linfatico non riesce a smalto alla ricerca di nuove tecniche innovative di tire. Questo siero in eccesso impregna il tessuto coltivazione delle microalghe, in ambienti che circostante come una spugna ed impedisce la imitassero il più possibile le condizioni dell’amtermogenesi (cioè la trasformazione dei grassi biente marino. Uno dei metodi di coltivazione in energia). Si formano così i cuscinetti gonfi ed più all’avanguardia ed ecologici è rappresentato infiammati tipici della cellulite. Sebbene il numedai fotobioreattori a basso impatto ambientaro di adipociti non cambi molto da individuo a le. Gli utilizzi attuali del Fitoplancton in ambito individuo dello stesso sesso (cambia soprattutto cosmetico sono diversi: le sue proprietà anla dimensione delle singole cellule), la differenza tiossidanti, ad esempio, vengono impiegate in sostanziale la si osserva fra uomo e donna: 28 prodotti doposole ed anti-age, grazie alla spicmiliardi di adipociti per gli uomini contro 35 micata azione antinfiammatoria e di rinforzo delle liardi per le donne. Perché madre Natura è stata giunzioni intercellulari. Dal Fitoplancton deriva così generosa proprio con il sesso femminile? La anche l’estratto di Tisocrysis lutea, una microalga quota rosa di adipociti si posiziona soprattutto unicellulare con una concentrazione standardiznegli strati sottocutanei di fianchi, seni e glutei zata di xantofille, ricca in acidi grassi polinsaturi (caratteri tipici femminili) e sembra essere core fonte di elementi bioattivi. Un recente studio relata a fattori evolutivi legati alla riproduzione di un’azienda spagnola ha dimostrato l’efficaciadella specie. La diversa distribuzione del grasso di questo estratto sugli inestetismi della cellulite, corporeo si riflette anche in una diversa “trama” sia in vitro che in vivo: sono stati valu tati i geni del tessuto adiposo, caratterizzato da filamenti

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DERMOCOSMETICA

chiave e le proteine coinvolti nella termogenesi, la biogenesi di nuovi mitocondri e la quantificazione della β-ossidazione (una via metabolica di degradazione degli acidi grassi). L’estratto di Tisocrysis lutea ha dimostrato in vitro di attivare gli adipociti (in particolare i beige “brucia grassi”) e la termogenesi, aumentando l’espressione di geni e proteine coinvolti nei processi termogenici, il numero di mitocondri attivi nelle cellule e la β-ossidazione; questo effetto si è rivelato più marcato su colture di adipociti maturi rispetto ai pre-adipociti. In vivo, il Fitoplancton ha dimostrato di ridurre il grasso sottocutaneo e la circonferenza centimetrica e di migliorare visibilmente l’aspetto della pelle riducendo l’effetto “buccia d’arancia”. La nuova frontiera nella lotta contro gli inestetismi della cellulite passa quindi attraverso il Fitoplancton marino. La corsa alla formulazione di prodotti anticellulite con questo ingrediente innovativo, bioattivo e naturale è cominciata! Referenze Abo BO, Odey EA, Bakayoko M, Kalakodio L. Microalgae to biofuels production: a review on cultivation, application and renewable energy. Rev Environ Health. 2019 Jan 8. Kim JH, Lee JE, Kim KH, Kang NJ. Beneficial Effects of Marine Algae-Derived Carbohydrates for Skin Health. Mar Drugs. 2018 Nov 21;16(11). pii: E459. Jean-Baptiste Guillerme, Céline Couteau and Laurence Coiffard. Applications for Marine Resources in Cosmetics. Cosmetics 2017, 4(3), 35; https://doi.org/10.3390/ cosmetics4030035 Odjadjare EC, Mutanda T, Olaniran AO. Potential biotechnological application of microalgae: a critical review. Crit Rev Biotechnol. 2017 Feb;37(1):37-52. Epub 2015 Nov 23. Wang HD, Chen CC, Huynh P, Chang JS. Exploring the potential of using algae in cosmetics. Bioresour Technol. 2015 May; 184:355-362. Ilaria Borgna. Il potere degli adipociti beige. Kosmetica, 2015, Dic 8 www.kosmeticanews.it; Ilaria Borgna. Il mare: un prezioso alleato. Kosmetica, 2013 Feb 26. www.kosmeticanews.it Mora C, Tittensor DP, Adl S, Simpson AG, Worm B. How many species are there on Earth and in the ocean? PLoS Biol. 2011 Aug;9(8): e1001127.

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FITOTERAPIA

GINKGO BILOBA IL GINKGO BILOBA È UNA PIANTA ORIGINARIA DELL’ESTREMO ORIENTE, APPARTENENTE ALLA FAMIGLIA BOTANICA DELLE GINKGOACEAE. È CHIAMATO “BILOBA” PERCHÉ LE SUE FOGLIE SONO BILOBATE OSSIA SUDDIVISE IN DUE LOBI, PROPRIO COME IL CERVELLO

di Paolo Levantino farmacista clinico e consulente nutrizionale, Presidente Agifar Palermo, webmaster di viverebene.info

COMPOSIZIONE Le foglie sono ricche di molecole attive come: • flavonoidi (quercetina, kaempferolo), • catechine, • flavoni (apigenina, luteolina), • ginkgolidi, • e vitamina C. PROPRIETÀ • Antiossidante. L’estratto di foglie da un lato è in grado di eliminare le specie reattive dell’ossigeno, dall’altro migliora le attività degli enzimi antiossidanti come il superossido dismutasi, il glutatione perossidasi, e la catalasi. Grazie a tale azione è in grado di proteggere dalla degenerazione maculare e da ma44

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lattie croniche, come le malattie neurodegenerative, malattie cardiovascolari e il cancro. • Migliora il flusso sanguigno, attraverso l’attività anti-piastrinica dei ginkgolidi, e aumenta la resistenza dei capillari e dei piccoli vasi, tramite i flavonoidi. Ha così effetti cardioprotettivi, evitando la formazione di trombi, e contrasta la fragilità capillare a livello di cute e mucose, risultando utile nel trattamento dell’insufficienza venosa, e delle emorroidi. Inoltre, diversi studi mostrano effetti benefici dell’estratto di ginkgo nel trattamento delle vertigini e dell’acufene o ronzio alle orecchie, una condizione osservata nel 10% della popolazione, causata da un insufficiente afflusso di sangue all’orecchio interno.


FITOTERAPIA

• Migliora le capacità cognitive, aumentando il flusso sanguigno a livello cerebrale e riducendo lo stress, tramite una modulazione del recettore periferico delle benzodiazepine. Aumenta la concentrazione, la memoria a breve termine e riduce l’ansia. • Svolge un’azione antiallergica, riducendo la liberazione di istamina e contrasta il restringimento dei bronchi. AVVERTENZE L’estratto di ginkgo interferisce con l’azione di diversi farmaci, aumenta per esempio l’effetto di anticoagulanti, antidepressivi, diltiazem, e riduce l’azione di antiepilettici, betabloccanti e nifedipina. Non deve essere consumato in gravidanza e in allattamento.

Bibliografia. • S. Mahadevan Y. Park Multifaceted Therapeutic Benefits of Ginkgo biloba L.: Chemistry, Efficacy, Safety, and Uses. Journal of Food Sciences. Volume73, Issue1 January/February 2008, Pages R14-R19 • Tian J, Liu Y, Chen K. Ginkgo biloba Extract in Vascular Protection: Molecular Mechanisms and Clinical Applications. Curr Vasc Pharmacol. 2017;15(6):532-548. • Singh SK, Barreto GE, Aliev G, Echeverria V. Ginkgo biloba as an Alternative Medicine in the Treatment of Anxiety in Dementia and other Psychiatric Disorders. Curr Drug Metab. 2017;18(2):112-119. • Mahmoudian-Sani MR, HashemzadehChaleshtori M, Asadi-Samani M, Yang Q. Ginkgo biloba in the treatment of tinnitus: An updated literature review. Int Tinnitus J. 2017 Jun 1;21(1):58-62

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DERMOCOSMESI

È un integratore alimentare di vitamine e minerali utile per apportare una quota integrativa di tali nutrienti all’alimentazione quotidiana. Tutti noi abbiamo la necessità di questi micronutrienti nelle giuste proporzioni per il buon funzionamento dell'organismo.

integra vitamine e minerali mantiene un buon funzionamento dell’organismo


STILI DI VITA

CONSIGLI PER

CONTRASTARE LA STANCHEZZA

di Paolo Levantino farmacista clinico e consulente nutrizionale, Presidente Agifar Palermo, webmaster di viverebene.info

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pesso con il cambio di stagione e l’arrivo della primavera, fanno capolinea stanchezza e apatia. Ogni anno tale disturbo colpisce oltre il 64% di italiani, con una frequenza 6 volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Per combattere la spossatezza, bisogna unire sport e movimento all’aria aperta ad un adeguata alimentazione e idratazione. Fare movimento è un rimedio fondamentale per aiutare il nostro corpo a uscire dal letargo invernale, sfruttando le prime belle giornate per fare una corsa o un po' di camminata veloce. Basta mezz'ora di allenamento cardio al giorno per aumentare il livello di energia e migliorare l'umore. L’assunzione poi della giusta quantità di carboidrati, proteine e l’apporto di grassi “buoni” sono accorgimenti necessari per rigenerare l’organismo. Fra gli alimenti da privilegiare vi sono: • i legumi e i cerali integrali, ricchi di vitamina B1 (tiamina), fondamentale per la produzione di energia e per la salute delle cellule nervose; • cibi ricchi di vitamina C (kiwi, fragole, peperoni e pomodori), che migliorano le difese e riducono la concentrazione di cortisolo, l’ormone dello stress; • cibi ricchi di ferro. Se non ce n’è abbastanza, i tessuti ricevono una minore quantità di ossigeno e come risultato ci si sente più stanchi e deboli.

• Frutta secca che favorisce la funzione cognitiva e migliora la memoria. Bisogna, inoltre, idratarsi adeguatamente, bevendo 1,5-2 litri di acqua al giorno, anche se non si sente lo stimolo della sete ed evitare di buttarsi su cibi ipercalorici, come patatine, snack, insaccati che appesantiscono la digestione e aumentano la sensazione di stanchezza. Un altro consiglio utile è quello di assumere delle routine fisse: andando a letto e svegliandosi sempre alla stessa ora, in modo da regolare bene i cicli del sonno e sentirsi meno stanchi. Al fine di migliorare ancor più il benessere psico-fisico, si può ricorrere ad alcuni rimedi fitoterapici o integratori. Tra i più efficaci, ricordiamo: • Guarana ed Eleuterococco, piante adattogene che aumentano la resistenza dell’organismo e la sua capacità di adattarsi a situazione di stress. • Ginseng che tonifica l’organismo, diminuisce la sensazione di fatica, grazie ai ginsenosidi. • Rodiola che agisce abbassando i livelli di cortisolo e aumentando quelli di alcuni neurotrasmettitori, come serotonina e dopamina, utili per il benessere e il buonumore. • Integratori alimentari di magnesio, potassio e vitamine del gruppo B, che aiutano ad aumentare le energie a disposizione e a utilizzare più efficientemente quelle presenti negli alimenti. Nuovo COLLEGAMENTO

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GENOMICA NUTRIZIONALE

NUTRIGENETICA E NUTRIGENOMICA:

PRESTO LA NUTRIZIONE SARÀ PERSONALIZZATA SECONDO IL GENOMA

di Erika Lupi, farmacista

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ia la nutrigenetica che la nutrigenomica sono discipline che fanno parte di quella che è conosciuta come Genomica Nutrizionale, che, nel senso più ampio, fornisce il quadro per l'integrazione di diverse scienze “omiche” con le scienze alimentari e nutrizionali. Si definiscono scienze omiche quelle discipline che utilizzano tecnologie di analisi che consentono la produzione di informazioni e dati in numero molto elevato e nello stesso intervallo di tempo, utili per la descrizione e l’interpretazione del sistema biologico studiato. A titolo di esempio la genomica, termine che è stato introdotto alla fine degli anni Ottanta del 20° sec., rappresenta la disciplina che utilizza tecnologie per

studiare il genoma, cioè il sistema di geni. Dopo decenni di studi nutrigenetici e nutrigenomici, c'è una grande quantità di conoscenze nella cosiddetta nutrizione di precisione. Questa nuova disciplina cerca di tenere conto delle caratteristiche particolari dell'individuo al fine di fornire la migliore dieta per prevenire o curare una malattia. Ci sono molti alimenti, nutrienti e modelli dietetici che sono stati studiati in nutrigenetica e nutrigenomica, incluso il modello della Dieta Mediterranea. Ci sono vari studi che dimostrano che la dieta mediterranea può interagire con il genoma, riducendo così il rischio di malattia negli individui più geneticamente suscettibili.

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GENOMICA NUTRIZIONALE

LO STUDIO DELL'INTERAZIONE TRA GENE E AMBIENTE RAPPRESENTA UN CAMPO STIMOLANTE MA ANCHE PROMETTENTE CON UN ALTO POTENZIALE DI PREVENZIONE SANITARIA

ALCUNI PUNTI FONDAMENTALI • La nutrizione è un importante fattore ambientale in grado di interagire con il genoma • Le varianti polimorfiche influenzano la predisposizione individuale all'intolleranza alimentare e ai requisiti nutrizionali • La nutrizione influisce sull'espressione genica, anche attraverso meccanismi epigenetici • Il cibo contiene donatori di metile, molecole bioattive e xenobiotici che possono influenzare l'epigenoma • Ulteriori studi su nutrigenetica e nutrigenomica porterebbero a un'alimentazione personalizzata

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Comprendere la relazione tra genotipo e fenotipo è un obiettivo centrale non solo per la genetica, ma anche per la medicina e le scienze biologiche. Nonostante gli eccezionali progressi tecnologici, la sola genetica non è in grado di spiegare completamente i fenotipi, in particolare per le malattie complesse. Data l'esistenza di una "mancata ereditarietà", è stata data crescente attenzione ai meccanismi di ereditarietà non mendeliani e al ruolo dell'ambiente. Lo studio dell'interazione tra gene e ambiente rappresenta un campo stimolante ma anche promettente con un alto potenziale di prevenzione sanitaria, e l'epigenetica è stata suggerita come uno dei migliori candidati per mediare gli effetti ambientali sul genoma. Tra i fattori ambientali in grado di interagire sia con il genoma che con l'epigenoma, la nutrizione è uno dei più importanti. Non solo il nostro genoma influenza la reattività al cibo e ai nutrienti, ma viceversa, la nutrizione può anche modificare l'espressione genica attraverso meccanismi epigenetici. In questo quadro complesso, la nutrigenetica e la nutrigenomica rappresentano discipline interessanti finalizzate a definire nuove prospettive di nutrizione personalizzata. La nutrigenomica e la nutrigenetica modulano la salute, promuovendo o influenzando la salubrità attraverso lo stile di vita, svolgendo così un ruolo fondamentale nel modulare l'effetto delle predisposizioni genetiche. Bibliografia: “Nutrigenética, nutrigenómica y dieta mediterránea: una nueva visión para la gastronomía “Nutrigenetics, nutrigenomics and Mediterranean diet: a new vision for gastronomy” Dolores Corella Rocío BarragánJosé M.Ordovás y Óscar Coltell “Primers on nutrigenetics and nutri(epi)genomics: Origins and development of precision nutrition”, LauraBordoni RositaGabbianelli


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INTERVISTA

LEVOTIROXINA A USO TOPICO: sicurezza di applicazione ed effetti positivi a livello cutaneo. La parola all’esperto.

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ra i principi attivi efficaci nella cura della cellulite c’è la levotiroxina. Approfondiamo i suoi meccanismi di azione, l’efficacia comprovata e la sicurezza di questo prezioso ingrediente con il professore Maurizio Bevilacqua, consulente di Endocrinologia e diabetologia presso la Casa di Cura Igea ed ex primario del reparto di Endocrinologia e Diabetologia dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano. Professore, innanzitutto, ci può chiarire che cos’è la levotiroxina? E’ un ormone tiroideo fisiologicamente prodotto dal nostro organismo; il principio attivo di origine sintetica viene utilizzato principalmente per la terapia delle patologie a carico della tiroide, la ghiandola che regola i processi metabolici dell’organismo. Questo principio attivo è utilizzato anche a livello topico per il trattamento della cellulite: come agisce e quali benefici apporta? Ci sono studi controllati in doppio cieco sull’efficacia della levotiroxina e pubblicazioni su riviste scientifiche che ne dimostrano l’utilità contro la cellulite, in particolare nella riduzione della circonferenza delle cosce e nel miglioramento della levigatezza cutanea. Il suo meccanismo di azione a livello cutaneo è ancora oggetto di ricerca: i più recenti studi indicano che stimola anche i fattori di modificazione della trama collagenica del sottocute tramite la risposta neurormonale delle cellule della pelle. La levotiroxina applicata per via cutanea può essere assorbita e livello sistemico e interferire con il funzionamento della tiroide? La somministrazione orale di levotiroxina (50, 75, 100 microgrammi) aiuta a ristabilire la corretta funzionalità della tiroide, mentre il suo utilizzo epicutaneo, sottoforma di crema, risulta particolarmente efficace nel trattare la cellulite e non incide in nessuna maniera sulle funzionalità della tiroide. Questo perché, applicata sulla pelle, la levotiroxina non penetra a livello sistemico nell’organismo. Ci sono studi che lo dimostrano: abbiamo indagato la biodisponibilità analizzando i livelli plasmatici di T4, T3, TSH, reverse T3 e di iodio nelle urine dopo un giorno dall’applicazione della crema su glutei e cosce e poi, di nuovo, dopo un mese di trattamento nel contesto di uno studio controllato in doppio cieco. Non abbiamo riscontrato nessuna modificazione di questi parametri: siamo quindi, assolutamente certi che, dal lato di farmacocinetica, non si verifichi nessun passaggio di levotiroxina nell’organismo.

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Anche dal punto di vista farmacodinamico l’applicazione per via epicutanea non ha influito sui livelli di colesterolo, TSH e T4, come invece succede se assunta per bocca. Applicata in crema, la levotiroxina esaurisce perciò la sua azione a livello cutaneo. Quindi i trattamenti farmaceutici epicutanei a base di levotiroxina sono del tutto innocui per chi soffre di problemi alla tiroide? Esistono altri studi indipendenti che lo dimostrano? Il più recente è uno studio condotto nel 2010, ma è molto che si indaga sia sull’efficacia della levotiroxina applicata epicutaneamente, sia sulla sua sicurezza. Pensi che in alcuni casi di pazienti con impossibilità a deglutire, si esaminò la possibilità di utilizzare la levotiroxina per assorbimento cutaneo, così da ovviare al problema della deglutizione. Ma non è possibile, proprio perché, applicata sulla cute, la levotiroxina non viene in nessun modo assorbita a livello sistemico dall’organismo. Eppure circola anche tra professionisti della salute la falsa credenza che preparati farmaceutici a base di levotiroxina siano controindicati e addirittura dannosi per chi soffre di problemi alla tiroide. Perché questa disinformazione secondo lei? Non riesco a spiegarmelo, dal momento che, come dicevo, sono anni che abbiamo informazioni certe sulla sicurezza della levotiroxina nelle creme anticellulite. Forse le notizie terroristiche o le fake news fanno più scalpore e vengono maggiormente diffuse rispetto a quelle buone e corrette. Lo ribadisco: non esistono studi che evidenzino rischi o pericoli nell’uso di preparati farmaceutici a base di levotiroxina applicati per via cutanea in soggetti in cura per la tiroide, mentre esistono studi di sicurezza internazionali di esperti endocrinologi e dermatologi, certi e pubblicati su autorevoli riviste scientifiche, sulla sua innocuità a livello sistemico e sulla comprovata efficacia nel trattamento della cellulite. Anche sul web circolano queste voci che spaventano molte donne. Come sfatarle e recuperare spazio per una corretta informazione scientifica? Con pubblicazioni, meeting, interventi di esperti autorevoli anche sul web. Il farmacista, che gode di molta fiducia da parte dei suoi pazienti e che è presente capillarmente sul territorio, riveste un ruolo fondamentale nel diffondere informazioni corrette sulla sicurezza del mancato assorbimento sistemico della levotiroxina applicata a livello cutaneo.


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Intee: l’integratore amico della Vista Oggi, la Vista è sicuramente tra i 5 sensi quello più sollecitato dalla “frenesia della vita moderna”… L’uso sempre più massiccio di svariati apparati digitali che accompagnano la nostra vita quotidiana ha aumentato a dismisura l’esposizione dei nostri occhi alle fonti di luce artificiale, creando inevitabilmente situazioni di stress visivo e stanchezza. Con l’estate i nostri occhi subiranno maggiormente la luce diretta del sole e in molti di noi le allergie da pollini e da graminacee che provocheranno rossori e irritazioni. Per tutte queste ragioni UTILISSIMI introduce un nuovo progetto dedicato alla cura, la protezione e la salvaguardia dell’apparato oculare. Il primo di questi prodotti ad essere presentato in farmacia è Intee, un integratore alimentare a base di Mirtillo Nero, dove la vitamina A e lo zinco contribuiscono in particolare al mantenimento delle capacità visive normali, con edulcorante. La sua formulazione, che contiene anche la Colina e altre vitamine, è studiata per favorire inoltre il corretto mantenimento delle funzionalità dell’occhio, ridurre lo stress visivo e preservare l’utilizzatore dalle malattie oculari. Intee è fornito in bustine e si assume una sola volta al giorno, sciolto in mezzo bicchiere d’acqua. Ha un’ottima palatabilità e il ciclo di somministrazione prevede una durata che va dalle 6 alle 12 settimane. 54

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La cattiva digestione o dispepsia funzionale è un disturbo dell’apparato digerente che incide sulla qualità di vita e sullo stato generale di salute. La mal digestione del lattosio è un disturbo gastrointestinale dato dalla ridotta presenza nell’intestino tenue di enzimi digestivi deputati alla digestione del lattosio. Lactoflorene® Digest è l’integratore alimentare utile in caso di pesantezza dopo i pasti e cattiva digestione, anche del lattosio. Lactoflorene® Digest è a base di fermenti lattici vivi ad azione probiotica arricchito con l’enzima Lattasi e con gli estratti vegetali di Zenzero e Carciofo. I fermenti lattici vivi favoriscono l’equilibrio della flora batterica intestinale a volte compromessa da disturbi della digestione, la Lattasi migliora la digestione del lattosio nei soggetti che mal lo digeriscono, gli estratti di Zenzero e Carciofo favoriscono la funzione digestiva, aiutando lo stomaco a “svuotarsi” più rapidamente.

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NOVITÀ DALLE AZIENDE

PREPARATI

per il benessere

DAL NOSTRO LABORATORIO GALENICO

Un’iniziativa di

DA ACEF: L’unione fa galenica! A Cosmofarma 2019, Acef ha deciso di giocare di squadra con i farmacisti per allenare la salute. Nei tre giorni in cui Bologna ha ospitato l’evento leader a livello europeo del mondo pharma, healthcare e beauty, l’azienda è scesa in campo con l’iniziativa "Preparati per il benessere" interamente dedicata al mondo della fitoterapia e delle preparazioni galeniche. Ecco la ricetta del progetto. Iniziamo con la selezione degli ingredienti: prima di tutto il laboratorio galenico a cui associamo, almeno un farmacista, materie prime rigorosamente vegetali e di qualità e infine, ma non per importanza, una buona dose di formazione e imprenditorialità. Passiamo alla preparazione: • iniziare (o continuare) ad utilizzare il laboratorio come una risorsa importante per la vita della propria farmacia; • mescolare, con uno o più farmacisti pronti a mettersi in gioco; • amalgamare il tutto con materie prime di qualità a marchio Acef.; • aggiungere un formulario fitogalenico e materiale promozionale q.b. Con il progetto Preparati per il benessere, Acef intende affiancare le farmacie a 360 ° mettendo a disposizione un vero e proprio kit per guidarle alla realizzazione di integratori a base di erbe e promuoverli verso gli utilizzatori finali. L’attenzione alla salute e alla prevenzione continua, alla base dell’iniziativa, sono trend costantemente in crescita a cui sempre più italiani rispondono con l’utilizzo di integratori. Investire in questo comparto significa, quindi, scommettere su prodotti richiesti dal mercato, a cui il laboratorio galenico è in grado di dare un enorme valore aggiunto in termini di personalizzazione per il singolo cliente.



m st nti na nel ver simp eha i g aprimi n t e t e te fa stati o d Il no i taSiamo s a s r n a n t i primi ad avere... in calendario un illustrazioni, ha Siamo stati i ad avere... in calendario un illustrazioni, scandito tempod r os pre lletscandito pe mi ività. ililtempo all’i i n d t , i r m l a n e n i p i e r e s r i s ca aglieche ti co accostate aviaggio nita all’insegna lungo giorni presi lungo 12.410 all’insegna della pre- ono dglie che si sono accostateaatemati temat tviaggio 0 gio12.410 nosc della lasono agiorni 1 l s o s 4 e . c i o l e d 2 a 1 a NOVITÀ DALLE AZIENDE s n l m o l t o a o c a i n i i S s complesse az eeducazione fiche cdell’ ung l’edeeudell’ venzione sensilvenzione ducazione sanitaria, per sensi- psicoche complessecon consemplicità. semplicità.fCo Co ame per acie sanitaria, a d o i m n r g a o l a n g f r f i e a b i i d e i e l l l l v i l e o u e g g i orinola q conoscene dutentidelle nel bilizzare delle farmacie alla conoscennel 2020 2020 con con ilil nuovo nuovo Calendario sCalendario ti utenti n a ionbilizzare ngli le refarmacie ed ealla egli o o t o s e c u t n u Otdei i t venz za i l f a l u o f g i s t i c t i e d efa i e al rispetto di tutte le regole fondamentali il nostro impegno a fianco a za e al rispetto di tutte le regole fondamentali il nostro impegno a fianco dei fa r d t d u i ù a : pi iv to , Me e Clinich l a t d i l e e e R bilizz per e o p l i h s o attenti t stile z tutelare r ncvita IL CALENDARIO sano sono condurre uno stile vita sanoed edequilibraequilibrasono dasempre sempre l ricondurre e gda adidi aper no suno ssim dattenti cien aadtutelare e Ma è o l u a S l s i e M e m r . a u za e to.nIldnostro r tt nto collettività. edella mec vademecum èèanche aiao, n Propsicofisico to. ancheililpiù piùdiffuso diffuso psicofisico collettività. cnica o Ilunostro f. do artimdella evademecum e c d h t DELLA SALUTE i r a l c v e p ec cura del ciato Dip ersità Po r stro o O n l I ia so to. Univ Test fo e re As

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in Italia nel 1986, anno dopo anno, il CalendariodellaSalute® ha affrontato Con Conil ilpatrocinio patrociniodidi di argomenti monotematici cinio riguardanti la salute patro il n Co supporto scientifico di spee si è avvalso del cialisti ed Istituti di elevato prestigio, riscuotendo sempre notevole successo. Anche per il 2020 il Calendario presenterà un argomento interessante, coinvolgente e di grande attualità: “Orecchio, naso e gola: utili consigli in farmacia” I testi saranno curati dal Prof. dott. Massimo Re, Medico Otorinolaringoiatra, Professore Associato Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari - Università Politecnica delle Marche-Ancona. Il tema affrontato dal Calendario 2020 concerne i consigli ai cittadini/utenti della farmacia italiana, per meglio indirizzarli nell’uso di quella grande categoria di prodotti indicati nei disturbi di orecchio, naso e gola. I testi sono stati affidati ad un medico per garantirne l’appropriatezza, tenendo presente che gran parte di questi prodotti viene prescritta dal medico di base o dallo specialista quale coadiuvante della terapia medica nella risoluzione di molte patologie.

dalla professionale penna di Monica Maaten che collabora con il Calendario della Salute da oltre 20 anni. I cittadini italiani conoscono, ormai bene e da molto tempo questo prodotto editoriale che grazie alle farmacie e ai farmacisti entra ogni anno in milioni di case, dove è diventato una sorta di complemento d'arredo e un irrinunciabile strumento di servizio. E anche per per il 2020 potranno contare su un calendario che, giorno dopo giorno, ricorderà loro che la salute è un bene prezioso. Da fine anno il pubblico potrà quindi trovare gratuitamente il CalendariodellaSalute® presso una delle tantissime farmacie che aderiscono a questa campagna di educazione e informazione sanitaria. L’iniziativa è stata presa, come tutti gli anni, con il patrocinio di Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), Federfarma (Federazione Nazionale Titolari di Farmacia), Assofarm (Associazione delle Farmacie Comunali), Utifar (Unione Tecnica Italiana Farmacisti), Fenagifar (Federazione Nazionale Giovani Farmacisti) e Federfarma Servizi.

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DR & Domande e Risposte

CONSULENZE UTIFAR Riservate ai soci e gratuite

Se sei socio di Utifar e hai bisogno di una risposta ad un quesito di carattere legale, fiscale, del lavoro, di una consulenza professionale o indicazioni su come allestire un preparato magistrale, invia il quesito per fax o via e-mail a: SEGRETERIA UTIFAR PIAZZA DUCA D'AOSTA, 14 MILANO TEL. 02 70608367 FAX 02 70600297 E-MAIL: utifar@utifar.it

I CONSULENTI UTIFAR FISCALI: Studio Brunello e Partner LEGALI E LEGISLATIVE: Dr. Claudio Duchi, Paolo Leopardi GALENICHE: Prof. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano MEDICINE NON CONVENZIONALI: Prof. Rocco Carbone, Valentina Petitto ASSICURATIVE: Mutua Tre Esse ENPAF: Dr. Paolo Giuliani BANCARIE E FINANZIARIE: Dr. Giampiero Bernardelle DEL LAVORO: Dr. Damiano Zamboni PROGETTAZIONE SPAZI RETAIL E ADEGUAMENTO NORMATIVE: Arch. Luca Melchionna

CLAUSOLA DI GRADIMENTO Sono uno dei soci titolari di una farmacia di nuova istituzione nata dal concorso straordinario. Abbiamo optato per una Snc e sullo statuto si è stabilito che in caso di intenzione di vendita della quota, gli altri soci rimanenti hanno diritto di prelazione con clausola di gradimento. Poiché io avrei deciso di vendere la mia quota a causa di incompatibilità con gli altri soci, vorrei sapere se, qualora trovassi un terzo acquirente (che non sia quindi uno degli altri attuali soci) la clausola di gradimento potrebbe compromettere una eventuale vendita della quota a detto terzo acquirente. La clausola di gradimento prevede proprio la possibilità dei soci di rifiutare l'ingresso ad un terzo non gradito. Per sicurezza andrebbe letto lo Statuto, ma ritengo sia proprio così. Avv. Paolo Leopardi LAVORO ALTERNATIVO PER IL SOCIO Nel caso di Srl proprietaria di una sede farmaceutica vinta a concorso, 1 dei 2 soci può avere la figura di socio di capitale e quindi svolgere un altro lavoro e non attività lavorativa all'interno della farmacia? Se si, questo può essere fatto anche nel primo triennio in cui c'è l'obbligo a mantenere l'associazione che ha vinto la sede? Il ruolo di socio in una società di farmacia (che sia di capitali o di persone è identico) è incompatibile ai sensi della lett c) art 8, L. 362/1991 e ss.mm. con qualsiasi rapporto pubblico e/o privato. Di talchè prima del triennio di "convivenza" obbligatoria non si potrà fare nulla. Dopo in molti hanno individuato escamotages per superare il problema delle incompatibilità. Avrete quindi tempo e modo di verificare detta possibilità. Avv. Paolo Leopardi


CONSULENZE UTIFAR

LA COMUNALE SI ALLARGA Con la nuova Pianta Organica, il Comune vuole restringere la nostra zona, già ridotta, a suo tempo, per permettere lo spostamento di una farmacia Comunale, che attualmente si trova a settecento metri da noi, nella stessa via. La Comunale con quel trasferimento si è allontanata dai quartieri per i quali era stata istituita. Ora, un quartiere di questi ha chiesto l'istituzione di una nuova sede. Per fare ciò sono stati variati i confini anche della nostra zona, arrivando a ridurla drasticamente. Ciò che preoccupa è che di fatto è reso impossibile ogni ulteriore spostamento e vi è il rischio concreto che la Comunale II possa ulteriormente avvicinarsi alla nostra sede. Si chiede quali passi siano percorribili per opporsi a questa decisione.

In linea generale, posso affermare che ormai la giurisprudenza consolidata di TAR e Consiglio di Stato ha riconosciuto la piena legittimità dei provvedimenti comunali di revisioni di piante organiche delle farmacie salvo casi di oggettiva irragionevolezza. Nel caso di specie, seppur non conoscendo zone e documenti di riferimento, pare che il Comune abbia motivato congruamente le sue scelte e vedo molto complicato riuscire ad ostacolare le volontà comunali. L'unico percorso è quello di intervenire nel procedimento di revisione di pianta organica (mi sembra che ciò sia stato già fatto) e infine impugnare al TAR la determina comunale di revisione con le avvertenze già evidenziate. Avv. Paolo Leopardi

CONSULENZE "IN DIRETTA" A COSMOFARMA Il nostro consulente Luca Melchionna (progettazione spazi retail e adeguamento normative) si è reso disponibile nel corso delle giornate di Cosmofarma, presso lo stand Utifar, per dare supporto ai soci che ne hanno fatto preventivamente richiesta. Questo servizio gratuito è stato offerto per la prima volta durante la settimana formativa a Cortina d'Ampezzo in marzo e, visto l'apprezzamento, è stato riproposto in fiera. Ecco alcune tra le testimonianze che abbiamo ricevuto. "Buonasera, ho avuto modo di usufruire della consulenza dell'architetto Melchionna, in occasione di Cosmofarma 2019 e, per quanto si sia trattato di un breve colloquio, devo dire di avere ottenuto un favorevole e piacevole riscontro in termini di disponibilità, conoscenza e capacità professionali. Ho colloquiato con un professionista serio e preparato e la sua consulenza mi ha dato nuovi input per il lavoro nella mia Farmacia. Grazie!" Dott.ssa Antonella Fascini, Talsano (TA) "Buongiorno, scrivo per comunicare che domenica 14 Aprile 2019 presso il vostro stand a Cosmofarma, ho incontrato l'architetto Luca Melchionna con il quale ho avuto un colloquio molto utile. Ero presente al colloquio insieme a mio padre, titolare della farmacia e una nostra collaboratrice. Siamo molto soddisfatti del colloquio e della disponibilità dell'architetto che ci ha fornito degli ottimi spunti per progettare un piano di rinnovamento della farmacia. In particolare ci ha illustrato alcuni degli errori più comuni che si commettono in fase di progettazione e ha saputo individuare a colpo d'occhio i principali difetti che presentano i nostri locali indicandoci gli interventi più urgenti da fare per correggere tali difetti. In conclusione, abbiamo molto apprezzato l'iniziativa di mettere a disposizione un architetto e, in particolare, l'architetto Melchionna. Ringrazio cordialmente". Dr. Valerio Cori, Ortezzano (FM)

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CONSULENZE UTIFAR

DOPPIA ATTIVITÀ Sono una farmacista collaboratrice in una farmacia privata assunta con regolare contratto a tempo indeterminato. Ho frequentato una scuola di naturopatia ed ora vorrei iniziare a svolgere anche questa attività presso l’erboristeria di un'amica che si trova in un altro comune rispetto alla farmacia in cui lavoro. Lo posso fare lavorando da farmacista? Devo avere una partita iva? Come ci comportiamo per quanto riguarda la fattura della mia consulenza al cliente? La doppia attività è sicuramente possibile ma bisognerà fare attenzione. Per i dipendenti privati, infatti, l’unica limitazione prevista dalla legge all’apertura di una propria Partita IVA è quella di non contravvenire al cosiddetto Patto di Fedeltà all’Azienda. Questo patto consiste nel rispetto delle regole stabilite nel contratto stesso di lavoro e che fanno riferimento a due comportamenti ben precisi: - il divieto di svolgere attività in concorrenza, in proprio o per conto di terzi, con il proprio datore di lavoro. Tale obbligo sussiste ovviamente fino a che il lavoratore è dipendente dell’azienda e una volta che questo si dimette o viene licenziato (a meno che non venga stipulato un apposito contratto di non concorrenza) non vige più alcun divieto in questo senso; - l’obbligo di riservatezza sulle informazioni e sulle pratiche svolte durante lo svolgimento del proprio lavoro. Questo obbligo, a differenza del divieto di concorrenza, permane anche dopo che il lavoratore ha chiuso il proprio rapporto con l’ormai ex-datore di lavoro. Inoltre per i dipendenti privati non vige alcun obbligo di comunicazione al datore di lavoro in merito all’apertura di una propria Partita IVA o dello svolgimento di una data attività di lavoro occasionale. Nonostante non viga alcun divieto, personalmente consiglio di comunicare sempre per iscritto al datore di lavoro l’intenzione a intraprendere una data attività economica o ad aprire una tua Partita IVA, specificando il più possibile l’attività che andrà a svolgere. Questo consiglio è motivato dalla volontà di evitare un’eventuale causa per danni o un licenziamento. I dipendenti infedeli al patto di fedeltà infatti vanno incontro: - al licenziamento per giusta causa; - al rimborso per l’eventuale danno subito dal datore di lavoro. Per quanto concerne la necessità di avere una partita IVA dipenderà dall’occasionalità o meno dell’attività e solo conoscendo l’entità di tale attività si potrà consigliare se aprire una partita IVA e se fatturare, quindi, direttamente all’utente o all’erboristeria. Avv. Paolo Leopardi 62

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IL FORMATO DEL MINOXIDIL Oggi è arrivata, da parte di una cliente, una richiesta di minoxidil al 5%. La signora lo aveva già preso in un’altra farmacia, senza ricetta e ci ha portato il flacone da 200ml. La mia domanda è questa: posso allestire senza ricetta minoxidil al 5% e soprattutto con quel formato, ovvero in un flacone da 200ml? E' consentito l'allestimento di Minoxidil al 5% come preparato galenico officinale senza obbligo di ricetta medica. Per la quantità allestibile il Ministero nella risposta (peraltro non condivisa da diversi esperti e cattedratici in legislazione farmaceutica) ad un quesito posto da un collega ha specificato che non si può allestire una quantità superiore a quella regolarmente in commercio come Sop od Otc. In commercio ci sono prodotti da 180 ml (una unica confezione contenente 3 flaconi da 60 ml) ed è registrata ma non in commercio una confezione da 240 ml (4 flaconi da 60 ml). Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano CONSERVANTI NEL GEL Dovrei allestire un gel contenente lidocaina 20%, tetracaina 5% e prilocaina 5% in gel base Degas. Occorre aggiungere altre sostanze per la conservazione? Il gel base Degas è già stabilizzato con 2 conservanti. Le sostanze vanno sciolte in adatto solvente prima di essere inserite. Inoltre sono sotto forma di base o cloridrato? Nel primo caso essendo lipofile non si scioglierebbero nel gel di carbopol. Inoltre il gel va applicato su cute o su mucose? Queste domande sono importanti perché in funzione del sito di applicazione vanno preferite le sostanze come basi o come cloridrati ed inoltre anche il veicolo è determinante per la risposta terapeutica. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano


DR &

RECENSIONI

Domande e Risposte

LA SCELTA DELLA CREMA BASE Avrei la necessità di preparare una crema con acido glicolico 15% e idrochinone 5%. Vorrei sapere quale crema base sia meglio utilizzare ed eventuali conservanti da aggiungere. Per quanto riguarda la crema base si può utilizzare la CREMA BASE DI BEELER, mentre sarebbe opportuno inserire 0,1% di sodio meta bisolfito, Acido ascorbico 0,5% ed EDTA 0,01%. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano CREMA PER LE MANI SECCHE Un cliente mi chiede se posso allestire per le sue mani molto secche e con ragadi una crema con urea al 20%. Gliela avrebbe consigliata un dermatologo ma senza fargli ricetta medica. Ho visto che la BP 2009 riporta la monografia "urea crema" ma senza specificare la %. In base a questa monografia io posso allestire al cliente una crema con urea 20% senza ricetta? Premetto che non ho un laboratorio cosmetico in farmacia.Ho trovato una formulazione che contiene anche un 2% di allantoina, ma richiede l’uso di un turboemulsore che in farmacia non ho. Chiedo se in base alla vostra esperienza esiste una formulazione con urea al 20% che posso allestire correttamente senza ricetta medica e senza l’utilizzo del turboemulsore. La monografia presente in Bp Urea Cream non prevede percentuali di principio attivo che deve essere veicolato in una idonea base. E' in pratica una formula "aperta" per cui al 20% si può allestire. Si può allestire senza ricetta. Una buona formula può essere: UREA Cristalli 20 grammi Vaselina Bianca 15 grammi Olio di vaselina 6 grammi Alcool cetostearilico 7,2 grammi Cetomacrogol 1000 1,8 grammi Potassio sorbato 0,08 grammi Acido citrico anidro 0,145 grammi Sodio citrato 1,25 grammi Acqua depurata q.b. 100 grammi Esecuzione: A Fondere 2,3,4 e5 B Sciogliere nell'acqua depurata prevista 1, 6,7,8 C Scaldare B alla stessa temperatura di A D Versare C in A e agitare fino a completo raffreddamento. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano

Il Galenista e il Laboratorio di Massimo Frongia e Luca Casettari

Questo testo, edito da Edra, si propone come un manuale sulla preparazione galenica generale e specialistica. Un utile strumento per il farmacista, suddiviso in quattro sezioni principali: una dedicata alla normativa, una alle formulazioni classiche, una alle formulazioni speciali e una dedicata agli aspetti innovativi della galenica come ad esempio lo sviluppo di nuovi programmi e nuovi devices o il controllo di qualità. Gli autori Frongia e Cassettari affrontano in maniera sistematica tutti gli aspetti relativi all'organizzazione di un laboratorio galenico, alla tecnica di preparazione e alla legislazione galenica, ma anche alle strategie formulative e delle relative tecniche strumentali. Il taglio estremamente pratico del testo lo rende adatto sia per lo studio della materia a livello universitario ma anche per un aggiornamento da parte dei professionisti del settore.

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