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L'EDITORIALE
di Eugenio Leopardi, Presidente Utifar
VIVERE IL CAMBIAMENTO VALORIZZANDO LA PROFESSIONE Sono appena rientrato dalla settimana organizzata da Utifar, nella splendida cornice del Forte Village a Chia. Si è trattato di una bellissima settimana, resa particolarmente interessante da un corso di formazione Ecm che ci ha permesso di conoscere e approfondire tutte le opportunità che esistono nel mondo delle società di capitale e che la legge 124/2017 ha reso disponibile anche alle farmacie. Il professor Valerio Vallefuoco, avvocato esperto in diritto societario e giornalista del Sole 24 ore e l’avvocato Paolo Leopardi, hanno analizzato tutte le varie forme di aggregazione possibili e tutti i modi di organizzare un passaggio generazionale, senza gravare troppo sull’azienda e tenendo conto dei “filtri” ancora dettati dalle norme del diritto farmaceutico. Devo dire che quello che più mi ha colpito, oltre alle tematiche trattate, sono stati i volti di tutti noi di fronte ad argomenti che riguardano le nostre aziende e che, in moltissimi casi, non conoscevamo affatto. Questo ha fatto nascere in me il desiderio di approfondire ulteriormente questi argomenti, attraverso webinar dedicati, approfondendoli in questa pubblicazione, ma soprattutto tramite un servizio di consulenza che vorrei proporre al consiglio di Utifar, per aiutare i colleghi, che si sentono impotenti di fronte ad un cambiamento così importante, come quello che sta vivendo la farmacia in questo momento. Mi auguro che il Consiglio Direttivo di Utifar concordi con la mia idea e che Utifar riesca ad aiutare ancora una volta tutti i colleghi che hanno bisogno di una mano disinteressata e soprattutto amica, quale Utifar si è sempre dimostrata. La soluzione, secondo me, non è vendere l’azienda, come in tanti casi succede, ma è utilizzare appieno questa svolta professionale che c’è stata per valorizzare ancora di più la propria attività. Perché la Professione, con la P maiuscola, deve rimanere al centro della nostra attività. Nella nostra professione si è aggiunto, alla sempre valida attività galenica, la somministrazione di vaccini, la possibilità di eseguire prelievi per analisi e test per il Covid -19. Quel front office che fino ad oggi ha dispensato consigli professionali, inizia, finalmente, ad offrire servizi sanitari veri, rafforzando quella vicinanza della farmacia nei confronti del cittadino. Su questo dobbiamo lavorare, in piena collaborazione con tutti. Per questo motivo sono rimasto male vedendo un’apprezzata rivista di categoria riportare un mini redazionale su collanine in oro da vendere in farmacia. Lavoriamo tutti insieme per non esaltare comportamenti eccessivamente commerciali e rafforziamo il concetto di professionalità, insito nella parola farmacista. Mi auguro di darvi a breve ulteriori notizie e nel frattempo vi auguro di utilizzare al meglio questa pausa estiva e di tornare anche voi pieni di voglia di fare. Nuovo COLLEGAMENTO
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SOMMARIO n. 4 2022
4 10 Direttore responsabile Eugenio Leopardi Responsabile editoriale Alessandro Fornaro Comitato di redazione Alfredo Balenzano - Floriano Bellavia - Emilia Bernocchi Alessandro Maria Caccia - Marco Cavarocchi Giancarlo Esperti - Eugenio Leopardi - Giuseppe Monti Luigi Pizzini - Giulio Cesare Porretta - Roberto Tobia
SIMPOSIO PGEU A ROMA
a cura della Redazione Nuovo Collegamento
IL VALORE CLINICO
DELLE RETAIL PHARMACIES, TRA EVOLUZIONE E RIVOLUZIONE di Riccardo Bertin
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PAXLOVID® E REVISIONE DELLA LETTERATURA SCIENTIFICA di Alberto Lepore
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Progetto grafico e impaginazione Emanuela Esquilli
LE PAROLE DELLA SALUTE IN FARMACIA di Alessandro Fornaro
Proprietà editoriale Utifar Associazione senza fini di lucro PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO
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ASSE INTESTINO-CERVELLO
Pubblicità Emanuela Esquilli tel. 338 2847513 email: manuela.esquilli@gmail.com - utifar@utifar.it
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PILLOLE DI GALENICA
Direzione e Redazione PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO tel. 02 70608367 - 70607263 fax 02 70600297 La collaborazione alla rivista è aperta a tutti i farmacisti. Manoscritti, dattiloscritti, fotografie o altro materiale iconografico, anche se non pubblicato, non si restituiscono
di Antonella Patrone
di Rosalba Lombardo
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LE RECIDIVE NEL TUMORE AL SENO di Alessandro Fornaro
www.utifar.it - utifar@utifar.it Immagini Adobestock Stampa D'auria Printing S.p.A. Zona industriale Destra Tronto 64016 S. Egidio della Vibrata - TE Nuovo Collegamento Rivista ufficiale di UTIFAR Anno XXIII n.4 - 2022 Registrazione del tribunale di Milano n. 12 del 11/01/2000 ROC n. 6782 (registro operatori Comunicazione)
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di Alessandro Fornaro
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PREVENZIONE DELL'OSTEOARTRITE
IN VETERINARIA di Silvia Bisio
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Tiratura del presente numero 20.000 copie - Certificate e autorizzate
UTIFAR
PAGARE A RATE GLI ACQUISTI ONLINE Intervista a Mario Cozzolino
COME TRATTARE LA BLEFARITE IN FARMACIA di Paolo Levantino
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VOCI DA DIETRO IL BANCO
di Giulio Francesco Valeriano dal 1957
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CONSULENZE UTIFAR
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PROFESSIONE
SIMPOSIO PGEU A ROMA
LA NUOVA LEGISLAZIONE FARMACEUTICA IN EUROPA
Lo scorso 15 giugno si è tenuto a Roma il simposio annuale del PGEU (Pharmaceutical Group of the European Union), l’associazione presieduta da Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma e vicepresidente UTIFAR. Nell’arco della giornata, farmacisti e rappresentanti delle Istituzioni, dell’industria e delle associazioni dei pazienti si sono confrontati su temi di grande attualità, suddivisi in tre panel di discussione. a cura della Redazione di Nuovo Collegamento
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’equo accesso ai farmaci sul territorio, particolarmente rilevante nell’ambito della nuova regolamentazione europea sui medicinali, è stato oggetto del primo panel. La pandemia da Covid-19 ha evidenziato la necessità di garantire, attraverso i futuri provvedimenti normativi, un equo accesso a farmaci sicuri, efficaci e di qualità. Questo aspetto è legato anche alla mitigazione delle carenze, un problema anch’esso acuito dalla pandemia. 4
Nuovo COLLEGAMENTO
Secondo l’ultima indagine del PGEU sull’incidenza delle carenze di farmaci nell’attività quotidiana delle farmacie europee, i farmacisti impiegano in media 5/6 ore a settimana per gestire le problematiche ad esse correlate e garantire che i pazienti possano continuare i trattamenti terapeutici già in atto. Il problema può essere affrontato anche riducendo la dipendenza del nostro continente dall’importazione dei principi attivi dai grandi player del settore farmaceutico come Cina e India.
PROFESSIONE
Il presidente e amministratore delegato di Sanofi, Marcello Cattani, ha evidenziato come l’Europa potrebbe aumentare la propria competitività incrementando la produzione e sostenendo l’innovazione tecnologica legata all’industria farmaceutica. È strategico anche passare da un approccio reattivo ad un atteggiamento preventivo, rafforzando ulteriormente il coordinamento tra gli Stati membri, come sottolineato da Antonio Gaudioso, capo della segreteria tecnica del Ministro della Salute. Anca Toma, executive director dell’European Patients Forum, ha sostenuto la necessità di potenziare gli strumenti a disposizione dei farmacisti e di far partecipare anche i pazienti al monitoraggio delle carenze. La garanzia di informazioni autorevoli, efficaci ed oggettive sui farmaci è stata oggetto del secondo panel. Partendo dalla constatazione che, in questi anni, i pazienti hanno assunto un ruolo sempre più attivo, si è evidenziato come i cittadini manifestino un interesse crescente sulle questioni legate alla propria salute e in particolar modo sui farmaci. La Commissione europea riconosce espressamente il diritto del paziente ad acquisire tali informazioni, ed è quindi necessario che esse siano accurate, supportate da evidenze scientifiche, aggiornate ed obiettive.
Koen Straetmans, presidente dell’associazione dei farmacisti del Belgio (APB), ha osservato come la farmacia stia evolvendo in un presidio sanitario strategicamente integrato nei SSN, con una rinnovata consapevolezza del ruolo del farmacista da parte delle Istituzioni. Il panel è stato occasione per ribadire la posizione del PGEU sull’utilizzo del Foglio Illustrativo Elettronico (electronic Product information – ePI) quale strumento complementare al foglio illustrativo cartaceo. Mantenere il foglietto illustrativo cartaceo all’interno delle confezioni è importante per garantire a tutti i cittadini un facile accesso alle informazioni sul farmaco, a prescindere dalle loro competenze informatiche. Come strumento integrativo e attraverso l’uso di infografiche, l’ePI può aiutare i cittadini con particolari necessità, come gli ipovedenti o coloro dotati di un basso tasso di alfabetizzazione, ad accedere in autonomia a informazioni chiare, leggibili ed oggettive. L’ePI potrà, in futuro, essere inserito all’interno del Fascicolo Sanitario Elettronico e delle ricette mediche dematerializzate. I farmacisti territoriali europei vogliono contribuire all’implementazione dell’ePI nella pratica quotidiana, pur consapevoli della necessità di soddisfare alcune condizioni fondamentali perché venga utilizzato in modo ottimale.
Nuovo COLLEGAMENTO
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PROFESSIONE
"METTERE A FATTOR COMUNE LE ESPERIENZE EUROPEE È UN PASSO AVANTI IMPORTANTISSIMO PER DELINEARE UN’AZIONE CONDIVISA E UN APPROCCIO ARMONICO AI NUOVI BISOGNI DI SALUTE DEI CITTADINI EUROPEI" (Roberto Tobia) In primo luogo è necessario assicurarsi che l’ePI mostri unicamente informazioni oggettive preventivamente approvate dagli enti regolatori, che non sia utilizzato per scopi promozionali e che applicazioni di terze parti non conservino i dati personali degli utenti che accedono alle informazioni sui farmaci. Inoltre, i cittadini dovranno essere indirizzati solo verso fonti di informazione indipendenti come l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) o le autorità nazionali competenti come l’AIFA. L’implementazione delle Real World Evidence nella nuova regolamentazione europea e l’introduzione di questa novità a livello normativo potranno incidere positivamente nel monitoraggio del profilo di efficacia e sicurezza dei farmaci in Europa, nonché sulla ricerca e sviluppo di nuovi medicinali. I relatori del terzo panel hanno convenuto che le farmacie, grazie alla loro capillare presenza sul territorio, rivestiranno un ruolo importante in questa attività, ma
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solo dopo la definizione di protocolli operativi e normativi specifici. La revisione della legislazione farmaceutica europea, attualmente in corso, rappresenta una grande opportunità: “Mettere a fattor comune le esperienze europee è un passo avanti importantissimo per delineare un’azione condivisa e un approccio armonico ai nuovi bisogni di salute dei cittadini europei – ha commentato il presidente del PGEU Roberto Tobia - a tal fine è indispensabile la collaborazione di tutti gli stakeholder, inclusi i pazienti, i professionisti della salute, l’industria, i legislatori, le Istituzioni anche accademiche, e gli organismi di valutazione delle nuove tecnologie. Questo simposio è stato un importante momento di confronto, dal quale è emersa, in modo ancora più evidente, la volontà di rafforzare la collaborazione su temi di cruciale importanza per la salute pubblica.”
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IL VALORE CLINICO
DELLE RETAIL PHARMACIES, TRA EVOLUZIONE E RIVOLUZIONE
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di Riccardo Bertin, farmacista titolare, dottore di ricerca in Farmacologia, specialista in Farmacia Ospedaliera e membro del CS di SIFaCT (Società Il 13 Maggio in contemporanea con Italiana di Farmacia Clinica e Terapia)
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ella nostra professione siamo ormai abituati a scontrarci con due diverse fi11 - 13 maggio 2022 sionomie che caratterizzano la farmacia agli occhi della clientela: da un lato il marketing e le esigenze aziendali ci “etichettano” come attività commerciale legata alle leggi di mercato, dall’altro l’evoluzione verso i servizi al ofarma.com cittadino ci qualifica sempre più come presidio sanitario a tutti gli effetti. Una dicotomia che oscilla tra visione commerciale e vocazione clinica, due aspetti all’apparenza dissonanti che, tuttavia, possono coesistere come facce contrapposte di una stessa medaglia. Numerosi studi pubblicati in letteratura affrontano questo paradigma ricorrendo al termine diffuso di “integrazione”: integrazione del farmacista nel contesto emergente delle cure
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primarie, o sviluppo di nuovi modelli assistenziali attraverso l’integrazione delle farmacie1. Condizione preminente per poter rispondere con efficienza a questo nuovo modello è l’acquisizione e la condivisione di competenze cliniche a servizio del cliente/paziente. D’altronde lo stesso Codice Deontologico individua fra i ruoli del farmacista anche la promozione del progresso scientifico, il cui obiettivo primario è quello di migliorare le conoscenze al fine di tutelare la salute dei pazienti (art. 5) e la pharmaceutical care intesa come presa in carico del paziente nel territorio (art. 13); è inoltre incentivata l’attuazione di ogni utile iniziativa professionale volta ad assicurare la migliore aderenza e appropriatezza terapeutiche, collaborando con il medico e con le strutture del SSN2.
PROFESSIONE FARMACISTA
I RIFERIMENTI NORMATIVI Il riferimento normativo più importante a supporto del ruolo clinico del farmacista di comunità è quello che comunemente viene ricondotto alla farmacia dei servizi: la Legge n.69/2009 (art. 11) per la prima volta individuava e legittimava “nuovi servizi a forte valenza socio-sanitaria, erogati dalle farmacie pubbliche e private non più limitati al solo regime privato, ma anche a carico del SSN”: tra questi, i servizi di primo livello (programmi di educazione/prevenzione sanitaria) e di secondo livello (prestazioni analitiche di prima istanza, o su prescrizione di MMG/PLS in accordo con i PDTA esistenti). Le ultime due leggi di bilancio (L. n. 205/2017 e n. 160/2019) hanno permesso di dare concretezza alle progettualità della “farmacia dei servizi”, prevedendo l’avvio di sperimentazioni su servizi cognitivi, servizi di front-office e analisi di prima istanza con oneri a carico del SSN secondo specifici cronoprogrammi di formazione, attuazione e monitoraggio. La Regione Veneto, a seguito del recepimento delle linee di indirizzo per la sperimentazione dei nuovi servizi nelle farmacie di comunità, ha avviato a partire dal 2018 le prime progettualità sul territorio con il reclutamento e il follow-up del paziente fragile con patologie croniche (diabete, ipertensione, asma/BPCO), successivamente estese all’attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, ai servizi di telemedicina (ECG, holter cardiaco/pressorio, spirometria) e alla raccolta dei campioni per lo screening colonrettale (vedi Tabella in basso). Alla luce di queste nuove acquisizioni, si potrebbe dire che il farmacista stia vivendo una fase Ambito di riferimento
SERVIZI COGNITIVI
di drastico cambio di immagine adeguato alla sfida dei tempi, in cui i presupposti assistenziali rilanciano verso nuove competenze a servizio del cittadino e la presa in carico del paziente cronico avviene in stretta collaborazione con le strutture ospedaliere (sempre più dedicate alla gestione del paziente acuto). I POSSIBILI AMBITI DI APPLICAZIONE Ma quali sono gli ambiti nei quali la farmacia di comunità può rivestire un ruolo clinico? Sulla base della mia attuale esperienza professionale ho individuato tre potenziali aree di interesse, per le quali proverò a fornire alcuni suggerimenti e alcune idee di possibile implementazione all’interno delle retail pharmacies: 1. informazione scientifica/educazione sanitaria; 2. galenica clinica; 3. servizi in farmacia. 1.Informazione scientifica e educazione sanitaria È un aspetto che ci qualifica come professionisti del farmaco (e non come semplici fornitori/ erogatori di un bene o di un servizio). Anche se i tempi tecnici del counseling al banco sono spesso serrati e non concedono troppo spazio all’approfondimento e al confronto, l’etica professionale prevede di fornire sempre indicazioni chiare ed esaurienti al paziente/cliente, soprattutto in merito a schemi posologici, controindicazioni ed effetti avversi, potenziali interazioni. Dedicare una formazione adeguata in tal senso può facilmente tradursi in un ritorno di immagi-
Servizi in sperimentazione Riconciliazione della terapia farmacologica Monitoraggio dell'aderenza e screening diabetologico
Patologie/Attività in sperimentazione per lo specifico servizio Ricognizione terapia farmacologica Ipertensione Diabete BPCO
SERVIZI DI FRONT-OFFICE
Servizio FSE
Attivazione FSE Arricchimento FSE Consultazione FSE
ANALISI DI PRIMA ISTANZA
Servizi di telemedicina Supporto allo screening del FSO per la prevenzione del tumore del colon retto
Coinvolgimento del paziente e consegna dei kit e del materiale informativo Ritiro kit
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ne per la farmacia, trasmettendo un messaggio di responsabilità e di alta competenza professionale. Le strategie che possono essere adottate per educare al corretto uso dei farmaci sono numerose: un esempio che è stato proposto in questi anni ai farmacisti della Regione Veneto riguarda l’adesione al progetto VigiRete, una rete regionale di farmacie operanti nel campo della farmacovigilanza in diretta comunicazione con il Centro Regionale di Verona (CRFV), che dal 2015 è divenuto progetto multiregionale approvato dall’AIFA e rivolto alle farmacie territoriali. Le farmacie aderenti a VigiRete possono usufruire di una piattaforma on-line attraverso cui poter scaricare e stampare 61 schede relative a 51 principi attivi in Dispensazione per Conto (DPC). Si tratta di schede pensate per rendere più comprensibili al paziente le informazioni essenziali di cui ha bisogno per usare al meglio i farmaci della DPC, che il farmacista può consegnare al paziente contestualmente alla prima erogazione del farmaco3 (vedi esempio). Un’altra strategia che può veicolare dei contenuti importanti e, al contempo, contribuire a rafforzare la credibilità e la professionalità della propria farmacia è l’attivazione di un canale YouTube® dedicato: uno strumento social che, diversamente dagli altri media a valenza più commerciale può prestarsi alla diffusione di contenuti di rilevanza socio-sanitaria (ad esempio sul corretto uso dei farmaci, su aspetti riferiti a prevenzione e corretti stili di vita…e così via) mediante video o tutorial dal linguaggio semplice e immediato, con cui poter creare un’interazione con gli utenti di età (prevalentemente) più giovane. Vanno ovviamente privilegiati i topic ritenuti più rilevanti, sia in base al contesto sociale in cui è 12
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inserita la farmacia, sia in base al periodo storico: si possono condividere video per lanciare delle campagne di screening, o per spiegare come diluire una sospensione antibiotica in polvere, o come misurare correttamente la pressione arteriosa a casa…ed è sufficiente avvalersi di uno smartphone. La cosa realmente importante è metterci la faccia, senza particolari tecniche di montaggio, ma descrivendo con chiarezza i contenuti che si vogliono trasmettere. Altra opportunità (più lungimirante) è rappresentata dalla realizzazione di audit targettizzati in base alle necessità della farmacia, mediante la somministrazione di questionari rivolti alla propria clientela. Si tratta di uno strumento che, partendo da uno specifico bisogno formativo disatteso, permette di calibrare la propria offerta in base all’opinione del cittadino, elaborando i risultati della survey entro un intervallo di tempo definito (vedi Figura).
Un’idea potrebbe essere quella di riformulare la proposta dei servizi che la farmacia mette a disposizione degli utenti in funzione al loro gradimento, alle loro aspettative e ai bisogni percepiti4, o conoscere l’effettivo grado di conoscenza della popolazione sull’antibiotico-terapia e l’antimicrobico-resistenza, al fine di promuovere un counseling mirato per sanare le eventuali lacune e favorire l’adozione di comportamenti corretti5. 2.Galenica clinica Un altro settore che può accrescere la fiducia degli utenti e permettere alla farmacia di differenziarsi rispetto alla concorrenza è quello della galenica, intesa come attività di compounding interna alla farmacia (e che nulla ha a vedere con
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le tante linee personalizzate di galenici industriali allestite da terzi). Uno dei problemi più annosi della galenica risiede spesso nella scarsa visibilità del laboratorio rispetto alla convenzionale attività di vendita al banco: in pochi (medici compresi) sanno dell’esistenza di un laboratorio pienamente operativo, ne conoscono i processi produttivi e le potenzialità. Per questa ragione può essere opportuno dedicare degli spazi sui social (meglio se attraverso dei semplici video esplicativi) per illustrare le caratteristiche del laboratorio e le possibilità formulative – sia in termini di preparazioni officinali, sia di magistrali su prescrizione medica. Alternativamente, si può ricorrere a modalità più convenzionali mediante la stampa di un opuscolo (non molto diverso dalla “carta dei servizi” che spesso viene resa disponibile nelle strutture sanitarie private) che può essere distribuito alla clientela e presentato di persona allo studio medico. La varietà delle preparazioni galeniche che ciascuna farmacia sceglie di allestire dipende molto dal contesto in cui opera: un aspetto non secondario (che spesso rappresenta un problema di “bilancio”) è riferito alla difficile gestione delle materieinprime in funzione Il 13 Maggio contemporanea con della loro data limite di utilizzazione, e dunque al rischio di doverle smaltire per sopraggiunta scadenza. Anche in questo caso, è buona norma sapersi “differenziare” per offrire delle proposte nelle 11 - 13 previa maggio 2022 quali specializzarsi adeguato aggiornamento: dedicarsi per esempio all’allestimento di cannabis terapeutica in ragione di specifici accordi con le strutture sanitarie di riferimento, o allestire capsule di citisina 1.5mg per la disasofarma.com suefazione dal tabagismo secondo programmi individuati dalle Aziende Sanitarie competenti per territorio6; contribuire alla gestione delle terapie personalizzate per malattie rare sul territorio, o specializzarsi sull’allestimento di preparazioni pediatriche – dai microclismi di diazepam per carente disponibilità del medicinale industriale sul territorio nazionale, alle sottoripartizioni in dose o all’individuazione di forme farmaceutiche di migliore compliance per la somministrazione.
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3. Servizi in farmacia And last but not least, il maremagnum dei servizi che possono essere eseguiti nelle farmacie – sia da personale interno, sia da tecnici o consulenti esterni specificamente dedicati. Per l’ambito dei servizi la parola chiave è fidelizzare: non limitarsi a proporre o “somministrare” un servizio in base alle singole richieste o all’interno di eventi o giornate dedicate, ma curare la relazione col cliente entrando pienamente nel merito del servizio e fornendo ogni informazione utile alla salute. Così, se il servizio in questione è l’autoanalisi della colesterolemia su prelievo capillare, è buona prassi spiegare al paziente l’opportunità di corredare il valore totale con quello di HDL, LDL e trigliceridi per meglio comprendere e caratterizzare la natura di un’eventuale dislipidemia, fornendo alcuni consigli correttivi su dieta e stile di vita e invitandolo a rivolgersi al proprio medico curante in caso di valori al di fuori della norma. Ma non basta…occorre anche motivare il paziente al cambiamento, spiegando con termini semplici quali rischi comporta l’ipercolesterolemia e quali strategie terapeutiche esistono, concordando una successiva rivalutazione in farmacia. I servizi, se eseguiti con scrupolosità, possono divenire strumenti di appropriatezza terapeutica in stretta collaborazione con il medico: così l’autoanalisi delle urine eseguita in farmacia può confermare o smentire un’eventuale cistite, escludendo (se in presenza di valori rassicuranti per esterasi leucocitaria, nitriti, proteine e sangue) la pretesa spesso convinta ed insistente di un antibiotico anticipato a tutti costi, a favore di un semplice integratore ad hoc su consiglio del farmacista. Situazione simile anche nel caso del tampone orofaringeo per la ricerca dello streptococco beta-emolitico, che attraverso una lettura immediata consente di discriminare tra un’infezione batterica e una semplice virosi o infiammazione aspecifica. Anche la determinazione quantitativa della proteina C-reattiva (PCR) nel sangue risulta di grande utilità per la diagnosi e il monitoraggio di infezioni e infiammazioni non infettive: se il risultato della PCR indica un’infezione virale o batterica autolimitante, è possibile evitare un’assunzione di antibiotici non necessaria.
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In molti casi i servizi che la farmacia eroga alla propria clientela si avvalgono di strumentazione o di consulenza talvolta anche molto costose: un servizio a “costo zero” che rientra pienamente nelle competenze del farmacista, che consente di fidelizzare l’utente e fornisce un’immagine altamente qualificata e professionale della farmacia è la Medication Review (MedRev), termine che si riferisce al counseling mirato verso la corretta posologia delle terapie prescritte, la valutazione delle possibili interazioni farmaco/ farmaco e farmaco/integratore, gli eventuali rischi derivanti dall’assunzione di farmaci durante la gravidanza/allattamento e la segnalazione di sospette reazioni avverse al farmaco. La consulenza può essere fornita tramite colloquio con il farmacista in un ambiente dedicato, a partire dalla consultazione di banche dati facilmente accessibili (ad es. InterCheck Web, messa gratuitamente a disposizione dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano7,8) e informazioni basate sulle evidenze scientifiche (vedi Figura).
Diversi studi presenti in letteratura hanno confermato (e quantificato) l’importanza della MedRev nel setting delle farmacie territoriali; una revisione sistematica e una metanalisi condotte nel periodo 1997-2019 su 40 studi clinici randomizzati controllati ha evidenziato una riduzione significativa di ipertensione arteriosa, colestero-
lo totale ed emoglobina glicata in seguito all’attuazione di programmi di revisione farmacologica in farmacia su pazienti cronici territoriali9. CONCLUSIONI L’evoluzione del sistema farmacia dal modello farmaco-centrico a quello paziente-centrico ha permesso di qualificare il farmacista territoriale con nuove competenze sotto il profilo clinico, ampliando l’ambito della pharmacy practice alla pharmaceutical care. Gli interventi di educazione sanitaria (counseling, MedRev, farmacovigilanza …), così come la galenica clinica e i servizi sanitari possono influenzare positivamente il grado di soddisfazione e consapevolezza degli utenti e rappresentano un’opportunità per la farmacia nell’ottimizzare il percorso di cura dei pazienti. L’attitudine a questo approccio clinico può contribuire a rendere più solida e credibile la professionalità del farmacista - con un ritorno in termini di gratificazione umana ed economica, e consente di collaborare con il medico al conseguimento di un obiettivo comune: il successo terapeutico dei pazienti e il miglioramento della loro qualità di vita. Bibliografia 1. Newman TV, Hernandez I, Keyser D, San-Juan Rodriguez A, Swart ECS, Shrank WH, Parekh N. Optimizing the role of community pharmacists in managing the health of populations: barriers, facilitators, and policy recommendations. J. Manag Care Spec Pharm 2019; 25(9): 995-1000. 2. Federazione Ordini Farmacisti Italiani. Il Codice Deontologico del farmacista. 3. Schmid F, Stano MG, Magro L, Leone R, Font M, Mezzalira L. Informazione sui farmaci ai cittadini – uno strumento per ottimizzare l’informazione ai pazienti sui medicinali in DPC. Infofarma 2020; 4: 17-23. 4. Bertin R, Lamon M, Chiappa P, Scacciati F. La presa in carico del paziente territoriale nella nuova farmacia dei servizi. VI Congresso Nazionale SIFaCT 2018 (disponibile su: https://www.researchgate.net/publication/328319453_LA_PRESA_IN_CARICO_DEL_PAZIENTE_TERRITORIALE_NELLA_NUOVA_FARMACIA_DEI_SERVIZI) 5. Bertin R, Zorzi L, Lamon M, Scacciati F, Mengato D. Appropriatezza d’uso degli antibiotici ed antibiotico-resistenza: nuove strategie comunicative per sensibilizzare ed educare il paziente. VII Congresso Nazionale SIFaCT 2019 (disponibile su: https://www.researchgate.net/publication/336881781_APPROPRIATEZZA_D'USO_DEGLI_ANTIBIOTICI_E_ANTIBIOTICO-RESISTENZA_NUOVE_STRATEGIE_COMUNICATIVE_PER_ SENSIBILIZZARE_ED_EDUCARE_IL_PAZIENTE) 6. Dip. Dipendenze Ser.D. Programma Regionale di coordinamento e sviluppo del trattamento del tabagismo nel Veneto. 7. Marengoni A, Pasina L, Concoreggi C, Martini G, Brognoli F, Nobili A, Onder G, Bettoni D. Understanding adverse drug reactions in older adults through drug-drug interactions. Eur J Intern Med 2014; 25(9):843-846. 8. https://intercheckweb.marionegri.it/ 9. Al-babtain B, Cheema E, Hadi MA. Impact of community-pharmacistled medication review programmes on patient outcomes: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Res Soc Adm Pharm 2022; 18(4):2559-2568.
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RICERCA SCIENTIFICA Ordine dei Farmacisti della Provincia di Foggia
PAXLOVID®
REVISIONE DELLA LETTERATURA SCIENTIFICA, PER LA GESTIONE DELL’ATTIVO NEL CONTROLLO PRESCRITTIVO
Con la determina n.160 del 15 aprile 2022, l’AIFA ha modificato il regime di dispensazione del Paxlovid®, introducendolo nel canale DPC.
di Alberto Lepore, Consigliere dell'ordine di Foggia
S
ebbene il controllo farmacologico dell’attivo, secondo quanto previsto dal nostro ordinamento sia compito del medico, è utile, considerando il processo evolutivo della nostra professione, analizzare nel dettaglio le caratteristiche di questa specialità medicinale, per facilitare il controllo prescrittivo all’atto della dispensazione.
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Lo sviluppo dei nuovi vaccini e il progredire della vaccinazione di massa hanno ridotto la mortalità nei pazienti infetti da SARs-COV-2, eppure, gli studi dimostrano che l’insorgere di nuove varianti esponga nuovamente la popolazione al rischio di infezione e che i pazienti fragili e immunocompromessi mostrino una ridotta copertura anticorpale.
RICERCA SCIENTIFICA
L’autorizzazione e l’immissione in commercio degli antivirali è, di fatto, una nuova arma a disposizione nel controllo della pandemia. Il Molnupinavir®, la Fluvoxamina® e il Paxlovid® sono attualmente i tre farmaci in uso nei pazienti affetti da Covid-19. Studi di metanalisi, condotti su trial clinici con randomizzazione in doppio cieco, hanno evidenziato che il trattamento con questi attivi sia significativo nel controllo della pandemia. I dati dimostrano, infatti, che il rapporto di probabilità morte vs ospedalizzazione, fra pazienti farmacologicamente trattati e quelli in terapia con placebo, sia pari a 0.33 con una riduzione del tasso di mortalità del 67%. Il rapporto di probabilità del rischio di morte è pari allo 0.41, con una diminuzione del 56% dei pazienti deceduti e il rapporto di probabilità di ospedalizzazione è pari allo 0.20, con una riduzione dell’80% dei ricoveri. Paxlovid®, attivo di analisi di questo testo, è un antivirale per uso orale, commercializzato da Pfizer. È la combinazione di due attivi il Nirmatrelvir (nome di sviluppo PF-07321332) e il Ritonavir. L’attivo anti-covid è il nirmatrelvir, un inibitore peptidomimetico della proteasi principale Mpro di SARS-COV-2, nota anche come proteasi 3C-simile (3CLpro) o proteasi nsp5. L’inibizione, indotta dalla creazione di un legame covalente della Mpro, rende la proteina incapace di elaborare i precursori poliproteici necessari per la replicazione virale. Gli studi in vitro sulle cellule dNHBE, linea cellulare primaria dell’epitelio alveolare polmonare umano e gli studi di fase 2 e 3, su pazienti randomizzati in doppo cieco, hanno mostrato l’efficacia clinica dell’attivo. Sono in corso studi sulla resistenza virale allo xenobiotico. Test in vitro, condotti su cellule murine infettate da virus dell’epatite, hanno dato risultati parziali mostranti una diminuzione da 4.4 a 5 volte dell’efficacia farmacologica, in presenza di 5 mutazioni della Mpro virale. Il ritonavir, co-somministrato con PF-07321332, non ha alcuna funzione contro SARs-Cov-2 perché progettato come antivirale per il trattamento delle infezioni da HIV. L’utilizzo di questo xenobiotico, a basse dosi, ha un effetto booster: l’azione inibente su CYP3A4 permette di aumentare la concentrazione plasmatica di nirmatrelvir.
La farmacocinetica di PF-07321332 è stata studiata su pazienti sani, a dosi ripetute con il ritonavir, per valutare il tempo di raggiungimento dello stato stazionario. La dose pro die, necessaria per ottenere l’obiettivo terapeutico, è di 300mg/100mg nirmatrelvir/ritonavir. A seguito della somministrazione della dose giornaliera, la media geometrica di Cmax e di AUCinf di nirmatrelvir allo stato stazionario è pari a 2.21 μg/mL e 23.01 μg*h/ml, con un tempo mediano, per raggiungere la Cmax pari a 3 ore e una media aritmetica di emivita pari a 6.1 ore. Per il ritonavir, invece, la media geometrica calcolata di Cmax e di AUCinf è pari a 0.36 μg/mL e 3.60 μg*h/mL; il tempo mediano per raggiungere la Cmax è di 3.98 ore e la media aritmetica di emivita plasmatica è di 6.1 ore. L’assorbimento per via orale è in parte condizionato dalla presenza di cibo. L’assunzione di un pasto ad alto contenuto di grassi aumenta la Cmax di nirmatrelvir del 15%, con un aumento della AUC dell’1.6%. Il legame con le proteine plasmatiche del nirmatrelvir è del 69%, mentre quello del ritonavir è del 98-99%. La via di escrezione dei due xenobiotici è differente: renale per il nirmatrelvir ed epatica per il ritonavir. Il dosaggio raccomandato giornaliero, in pazienti in assenza di complicanze renali e/o epatiche, è di 300 mg di nirmatrelvir (due compresse da 150 mg) con 100 mg di ritonavir (una compressa), da assumere ogni 12 ore per 5 giorni. Paxlovid® va somministrato, secondo le linee guida, tempestivamente entro i primi 5 giorni dalla insorgenza dei sintomi e, anche in caso di ospedalizzazione, è necessario completare il ciclo terapeutico. In caso di mancata assunzione, il medicamento può essere riassunto entro 8 ore dall’orario previsto. Superato tale lasso temporale, il paziente deve attendere il tempo di assunzione della dose successiva. Tenendo conto del metabolismo e dell’escrezione dei due attivi, la dose di Paxlovid® va rimodulata in particolari pazienti. In caso di compromissione lieve della funzionalità renale (eGFR da ≥60 a < 90 mL/min) non è necessario alcun aggiustamento della dose. In soggetti con compromissione renale moderata (eGFR da ≥30 a < 60 mL/min) la dose pro die va ridotta a 150/100 mg ogni 12 ore per 5 giorni.
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RICERCA SCIENTIFICA
Per brevità di trattazione, le interazioni farmacologiche, tutte di natura farmacocinetica, possono essere riassunte in tre classi: In pazienti con compromissione renale severa (eGFR < 30 mL/min), al contrario, il medicamento non va somministrato. Con compromissione lieve della via epatica, la dose non va modificata. In caso di alterata funzione d’organo, invece, l’attivo non è indicato. Nei pazienti affetti da HIV o da HCV e sottoposti a regimi terapeutici con ritonavir o cobicistat, la cosomministrazione di Paxlovid® non richiede una sospensione delle terapie già in essere. Per i pazienti al di sotto dei 18 anni, non ci sono studi che definiscano profili di efficacia e sicurezza e poiché non ci sono dati scientifici confortanti, Paxlovid® non è raccomandato nemmeno durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che usano un metodo contracettivo, a meno che, le condizioni cliniche rendano necessario l’utilizzo del medicamento. Allo stesso modo, in assenza di prove scientifiche, l’allattamento al seno va interrotto durante il trattamento e, in misura precauzionale, 7 giorni dopo il completamento del ciclo farmacologico. Le reazioni avverse più comuni sono disgeusia (5.6%), diarrea (3.1%), cefalea (1.4%) e vomito (1.1%). Dal punto di vista tecnologico, Paxlovid® si presenta come due compresse rivestite con ipromellosa (E464) di colore differente: rosa (nirmatrelvir) e bianca (ritonavir). La presenza del ritonavir come booster del nirmatrevir, cioè come inibitore della isoforma del CYP3A4, crea una serie di sfide al medico e al farmacista in presenza di altri xenobiotici, rendendo complessa la rivisitazione della terapia e il controllo prescrittivo, dalla rimodulazione dei dosaggi, alla valutazione delle interferenze farmacologiche.
1) Interazione con gli xenobiotici induttori del CYP3A4 responsabili della significativa riduzione delle concentrazioni ematiche di nirmatrelvir/ ritonavir, con conseguente perdita della efficacia terapeutica (tabella 1); 2) Inibizione del Paxlovid® del citocromo P450 isoforma 3A4 responsabile dell’innalzamento delle concentrazioni ematiche di attivi substrato del CYP, con conseguente incremento del rischio di insorgenza di reazioni avverse, gravi o potenzialmente letali (tabella 2 a pagina 19); 3) Interazioni accertate o potenzialmente significative del Paxlovid® in co-somministrazione ad altri xenobiotici con rischio di grave tossicità. La terapia con Nirmatrelvir/Ritonavir, in quest’ultimo caso, è consigliabile solo se il farmaco interferente può essere modulato nel dosaggio farmacologico o strettamente monitorato, previa raccomandata consultazione con i medici specialisti (tabella 3 a pag. 19); È opportuno fare delle precisazioni. L’approvazione di questa nuova specialità medicinale è recente, pertanto quanto fin qui descritto, già differente da quanto illustrato nella scheda tecnica del medicamento, è suscettibile di possibili rivalutazioni apportate dalla evidece based medicine e dagli studi di real life costantemente condotti. È consigliabile consultare frequentemente il “Liverpool COVID-19 drug interaction checker”, fonte telematica open source, per fugare ogni possibile dubbio.
Tabella 1
Classe del medicamento
Attivi (in lingua inglese) controindicati con Paxlovid®
Antitumorali
Apalutamide, enzalutamide
Antiepilettici
Carbamazepine, eslicarbazepine, oxcarbazepine, phenobarbital, phenytoin, primidone
Antibiotici
Rifampin, rifapentine
Fitoterapici
St. John’s Wort (Hypericum perforatum)
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RICERCA SCIENTIFICA
Tabella 2
Tabella 3
Classe del medicamento
L'interruzione di questi medicamenti non è fattibile a causa della lunga emivita o dell'indicazione del trattamento e specificità dell'effetto farmacologico. L'uso di un agente terapeutico alternativo per il COVID-19 è consigliato.
Attivi (in lingua inglese) che dovrebbero essere evitate con Paxlovid® a causa del rischio di aumento della tossicità
Analgesici
Hydrocodone, oxycodone, meperidine, propoxyphene, tramad
Antianginosi
Ranolazine
Antitumorali
Antiaritmici
Amiodarone, dronedarone, flecainide, propafenone, quinidine
Antitumorali
Neratinib, venetoclax
Abemaciclib, ceritinib, dasatinib, encorafenib, fostamatinib, ibrutinib, nilotinib, vincristine, vinblastine
Antipsicotici
Lurasidone, pimozide, clozapine
Anticoagulanti e antiaggreganti
Apixaban, edoxaban, warfarin, clopidogrel
Antagonisti dei recettori endoteliali
Bosentan
antiepilettici
Clonazepam
Analgesici (narcotici)
Fentanyl
Antibiotici
Rifabutin
Inibitori del trattamento dell’ipertensione polmonare
Sildenafil, tadalafil, vardenafil
Antiparassitari
Quinine
Ansiolitici/sedativi/ipnotici
Alprazolam, bromazepam, buspirone, clorazepate, diazepam, estazolam, flurazepam, nitrazepam, zolpidem, zopiclone
Antipsicotici
Aripiprazole (oral), modafinil, quetiapine, paliperidone, risperidone, ziprasidone
Farmaci per il trattamento dell’ipertrofia prostatica
Silodosin, tamsulosin
Classe del medicamento
Attivi (in lingua inglese) controindicati con Paxlovid® a causa dell'aumento del rischio di tossicità
Avviare la terapia con Paxlovid® solo se il farmaco interagente può essere sospeso o sostituito in sicurezza. Necessaria la consultazione fra medico e farmacista Antagonisti recettoriali α1 adrenergici
Alfuzosin
Anticoagulanti o antiaggreganti
Rivaroxaban, ticagrelor
Antigottosi
Colchicine
Agonisti del recettore β adrenergico a lunga durata di azione Salmeterol Derivati dell’ergot
Dihydroergotamine, ergonovine, ergotamine, methylergonovine
Calcio antagonisti
Amlodipine, diltiazem, felodipine, nicardipine, nifedipine, verapamil
Glicosidici cardioattivi
Digoxin
Derivati dell’ergot
Dihydroergotamine, ergonovine, ergotamine, methylergonovine
Antagonisti del recettore endoteliale
Macitentan
Procinetici
Cisapride
Antagonisti del recettore GnRH
Elagolix
Statine
Lomitapide, lovastatin, simvastatin
Farmaci anti HCV
Glecaprevir/pibrentasvir
Inibitori della PDE5 per il trattamento della disfunzione erettile
Vardenafil
Statine
Atorvastatin, rosuvastatin
Sedativi ipnotici
Triazolam, midazolam (oral)
Immunosoppressori
Cyclosporine, everolimus, tacrolimus, rapamycin
Inibitori della PDE5 per il trattamento della disfunzione erettile
Sildenafil, tadalafil
L’assunzione di attivi induttori dell’attività del CYP3A4 deve essere valutata con attenzione; l’azione induttiva sul citocromo ha una durata di 4 settimane, nella fase di anamnesi, quindi, è doveroso valutare non solo la terapia cronica, ma l’assunzione di attivi fino a due settimane prima
dall’avvio della terapia con Paxlovid©. L’azione inibente sul citocromo, indotta dal ritonavir, è di breve durata; in caso di reintroduzione di terapie momentaneamente sospese o di nuovi attivi è preferibile attendere due, tre giorni dalla sospensione del trattamento antivirale.
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RICERCA SCIENTIFICA Tabella 4
Classe del medicamento
ridurre la finestra terapeutica o al contrario
Attivi (in lingua inglese) che non subiscono favorire l’induzione dell’attività enzimatica del citocromo con perdita dell’efficacia della interferenze farmacologiche
terapia antivirale. Questa prima valutazione deve essere corroAntidepressivi Amitriptyline, bupropion, citalopram, clomipramine, borata da una serie di ulteriori considerazioni. escitalopram, fluoxetine, fluvoxamine, imipramine, L’utilizzo della terapia con l’antivirale è racmaprotiline, nortriptyline, paroxetine, sertraline, trimicomandabile in quei pazienti che hanno un pramine, venlafaxine rischio moderato o alto di esacerbazione del Covid-19; nei soggetti con lieve alterazione Antiemetici Dronabinol della funzionalità renale o lieve alterazione Antiinfettivi e antifungini Atovaquone, clarithromycin, itraconazole, ketoconazole, della funzionalità epatica e che posso rischiavoriconazole re un peggioramento del loro quadro clinico Antiretrovirali All antiretrovirals, including raltegravir, maraviroc and a seguito dell’infezione virale; negli individui agents boosted with ritonavir or cobicistat sottoposti a terapia con ritonavir o con cobicistat. L’utilizzo della terapia con Paxlovid® β-bloccanti Metoprolol, timolol non è consigliabile in pazienti fragili già deBroncodilatatori Theophylline fedati dal virus e che richiedono l’immediata ospedalizzazione; nei pazienti con elevata corticosteroidi Oral and inhaled, including budesonide and dexamecompromissione della funzionalità epatica e thasone renale e nei soggetti affetti da HIV che non Contracettivi ormonali Ethinyl estradiol assumono una terapia antiretrovirale, onde Stimolanti Methamphetamine evitare l’aumento della resistenza farmacologica. Il riconoscimento della farmacia, come punto essenziale per la distribuzione tempestiva Per i chemioterapici come gli inibitori delle di tale attivo, apre nuovi scenari nella gestione del tirosin chinasi, delle chinasi ciclina dipendenti, farmaco, soprattutto nel possibile ritorno degli della adp-ribosio polimenrasi, etc., nonostante xenobiotici innovativi. Tale passo deve però essere la terapia con Paxlovid© riduca la finestra teraaccompagnato, però, da una formazione costante peutica, è preferibile non interrompere la terapia del farmacista e dall’applicazione di protocolli e in atto, non modificare i dosaggi e monitorare linee guida necessari per garantire la standardizzacostantemente il paziente. Sebbene le interazioni zione dei processi, sinonimo di qualità nell’erogaindotte dalla specialità medicinale siano molteplizione e monitoraggio degli attivi farmacologici. ci, per altri attivi l’effetto di inibizione del CYP non crea particolari effetti collaterali, così come riportato in Tabella 4. Considerato quanto fin qui esposto, Bibliografia GU n.92 del 20-4-2022 per facilitare il controllo prescrittivo, analizzare le Protocollo d’intesa tra il ministero della salute, aifa, federfarma, assofarm, farmacieunite, federpossibili interazioni farmacologiche e al contempo farma servizi e a.d.f. per la distribuzione e dispensazione del farmaco antivirale orale paxlovid valutare il rapporto rischio beneficio per i pazienti, https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1616529/PAXLOVID_PT_20.04.2022.pdf https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=foot i punti da analizzare all’atto della dispensazione er_004849_049853_FI.pdf&retry=0&sys=m0b1l3 “Evidence-Based Recommendations on the Use of Nirmatrelvir/Ritonavir (Paxlovid) for Adults della ricetta sono: in Ontario” Adam S. Komorowski et Al. Ontario COVID-19 Science Advisory Table; February 23, 1. Conoscere la storia farmacologica del paziente, 2022 n° 1 “Efficacy and safety of three new oral antiviral treatment (molnupiravir, fluvoxamine and Paxlovid) valutando non solo i medicinali erogati in confor COVID-19:a meta-analysis” venzione con il SSN, ma anche la concomitante Wen Wen et Al. Ann; Dicembre 2022 54(1): 516-523. doi: 10.1080/07853890.2022.2034936. “Pandora’s box: Paxlovid, prescribing, pharmacists and pandemic” Jason A. Roberts et Al. assunzione di OTC e integratori. Journal of Pharmacy Practice and Research; (2022)52,1–4doi: 10.1002/jppr.179 2. valutare la terapia con l’antivirale durante e dopo “Hammond J, Leister-Tebbe H, Gardner A, et al. Oral nirmatrelvir for high-risk, nonhospitalized adults with COVID-19”. N Engl J Med; February 16, 2022. https://doi.org/10.1056/ il trattamento nei pazienti che assumono attivi NEJMoa2118542 Vangeel L, Chiu W, De Jonghe S, et al. Remdesivir, molnupiravir and nirmatrelvir remain active substrato della isoforma del CYP3A4, in cui il against SARS-CoV-2 Omicron and rischio è moderato e concordare con il medico other variants of concern. Antiviral Res. 2022;198. https://doi.org/10.1016/j.antiviral.2022.105252 possibili modifiche o sospensioni delle terapie in Health Canada. Product monograph including patient medication information PaxlovidTM.; corso, considerando che l’inibizione enzimatica 2022. https://covidvaccine. canada.ca/info/pdf/paxlovid-pm-en.pdf dura tre giorni. Pfizer. An interventional efficacy and safety, phase 2/3, double-blind, 2 arm study to investigate 3. Non selezionare il Paxlovid®, in presenza di tera- orally administered PF compared with placebo in nonhospitalized symptomatic adult participants pie con attivi substrato della isoforma del CYP3A4, 07321332/ritonavir with COVID-19 who are at low risk of progressing to severe illness. clinicaltrials.gov; 2021. in cui l’aumento dell’emivita plasmatica possa https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT05011513 Antiepilettici
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Divalproex, lamotrigine
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Con il patrocinio di
SALUTE E CULTURA
LE PAROLE DELLA SALUTE IN FARMACIA
Intervista al prof. Paolo D'Achille, prof. ordinario di Linguistica italiana presso l’Università Roma Tre e responsabile del Servizio di Consulenza linguistica dell’Accademia della Crusca e a Kevin De Vecchis, borsista e poi assegnista presso le stesse istituzioni.
di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista
I
n questi due anni di pandemia, la farmacia ha cambiato pelle, costruendosi una nuova immagine e una diversa percezione da parte del proprio pubblico. Ad ogni cambiamento, si abbina anche un nuovo lessico, un vocabolario diverso e sempre più consapevole. Per accompagnare i farmacisti e il pubblico a familiarizzare con questo nuovo linguaggio, il Calendario della Salute ha stretto una collaborazione con l'Accade-
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mia della Crusca per dare forma ad un'edizione 2023 incentrata sul corretto utilizzo delle "parole della salute". Abbiamo chiesto al prof. Paolo D'Achille, prof. ordinario di Linguistica italiana presso l’Università Roma Tre e responsabile del Servizio di Consulenza linguistica dell’Accademia della Crusca, e a Kevin De Vecchis, borsista e poi assegnista presso le stesse istituzioni, che – per conto dell’Accademia – hanno lavorato insieme alla nuova edizione del Calendario.
SALUTE E CULTURA
Professor D'Achille, l'Accademia della Crusca, fondata nel 1583, raccoglie studiosi ed esperti di linguistica e filologia della lingua italiana e rappresenta la più prestigiosa istituzione italiana che si occupa della lingua. Oggi, che ruolo hanno le parole per condividere i concetti attorno ai quali ruota la percezione della nostra salute? L’Accademia della Crusca si occupa sia dell’italiano di ieri sia della lingua di oggi e ha sempre messo il lessico al centro dei suoi studi. Ha predisposto, tra il Seicento e il Novecento, cinque edizioni del suo Vocabolario, mantenendo sempre il legame con la tradizione trecentesca, ma rinnovando continuamente il lemmario e aprendosi anche alla lingua della scienza. In questi anni difficili della pandemia, l’Accademia è stata molto attenta alle parole che si sono diffuse insieme al coronavirus. Proprio quando si parla di salute e di malattie, infatti, è importante che si usino parole chiare e comprensibili a tutti, in modo che le indicazioni fornite dalle istituzioni vengano recepite dai cittadini, le prescrizioni mediche siano seguite diligentemente e le cure risultino così efficaci. Spesso, invece, il linguaggio sociosanitario non solo usa – come da tradizione – termini di matrice greco-latina spesso opachi a chi non ha fatto gli studi classici, ma ricorre anche a parole inglesi, a sigle, a neologismi di cui molte persone, specie quelle anziane, che sono le più fragili, non capiscono il significato. Al Servizio di Consulenza della Crusca arrivano spesso domande su questi temi, richieste di spiegazioni di termini medici o di parole inglesi usate dalle amministrazioni pubbliche. L'attenzione da parte dei cittadini ai temi legati alla salute e alla prevenzione è in costante crescita. A suo avviso operatori sanitari e pubblico si comprendono? In particolare, cosa può fare la farmacia per essere dialetticamente sempre più vicina ai cittadini? Bisogna dire che oggi, rispetto a un passato anche recente, la comunicazione tra operatori sanitari e pubblico è migliorata: da un lato
Il prof. Paolo D'Achille e il Dott. Kevin De Vecchis
i medici e l’intero personale sanitario hanno compreso l’importanza del dialogo con i pazienti, che devono essere adeguatamente informati sul proprio stato di salute e sulle pratiche che devono fare per essere curati; d’altro lato, anche i pazienti hanno la possibilità, grazie a una serie di iniziative messe in atto da associazioni di cittadini, gruppi locali ed enti del Terzo Settore, di familiarizzare di più con il lessico medico, di conoscere meglio le strutture a cui rivolgersi e le modalità migliori per curarsi. La farmacia, a sua volta, ha acquisito un ruolo centrale in questo processo: ormai non si va più in questa o in quella farmacia semplicemente per comprare i farmaci che il medico di base ha prescritto, ma ci si rivolge a un/una farmacista di fiducia, che è in grado di offrire indicazioni e suggerimenti, spiegando le caratteristiche e le modalità d’uso dei vari medicinali o fornendo consigli e suggerimenti relativi ai problemi di salute più vari. Dottor De Vecchis, come valuta la scelta del Calendario della Salute di dedicare l'edizione del prossimo anno a questo tema e quali considerazioni può fare attorno al lavoro che avete svolto nella redazione dei contenuti? Positivamente, senza dubbio. L’idea di una collaborazione tra il Calendario e l’Accademia della Crusca è nata nel corso di una giornata di studio tenuta a Firenze nel novembre scorso, durante la quale sono stati presentati sia il glossario in rete “Le parole della salute”, Nuovo COLLEGAMENTO
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SALUTE E CULTURA
Il dr. Marco Nocentini Mungai, Presidente Federfarma Firenze e Toscana
predisposto grazie a un accordo tra l’Accademia, la Regione Toscana e Federsanità ANCI Toscana, sia il Calendario della salute 2022. Il dottor Caccia ha poi avanzato la proposta di un nuovo calendario contenente le parole inserite nel Glossario e la Crusca l’ha accolta. Naturalmente, date le differenti caratteristiche del testo (un calendario è qualcosa di ben diverso da un sito in rete), abbiamo selezionato un certo numero di voci presenti nel sito (il glossario attualmente ospita più di 500 voci), raggruppandole all’interno di 12 temi, uno per mese (dalle sigle agli anglismi, dai termini burocratici ai nomi delle terapie). Abbiamo attentamente rivisto le definizioni, adeguandole, ove il caso, alla nuova collocazione. Si è trattato di un lavoro impegnativo, ma molto stimolante, anche alla luce dell’utilità sociale di cui si fa carico. La collaborazione tra l'Accademia della Crusca e il mondo della farmacia ha dato vita anche ad altre iniziative. Ce le può raccontare e, in particolare, può ricordare a noi farmacisti i messaggi che voi ritenete più importanti? Certo. Le iniziative principali sostanzialmente sono quelle a cui ho già fatto riferimento: il
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glossario «Le Parole della Salute», che non solo comprende oltre 500 voci, ma ospita anche una sezione intitolata «La parola del mese», che illustra la storia e l’uso di alcune voci d’ambito sociosanitario particolarmente significative, e consente inoltre la possibilità agli utenti di suggerire nuove parole o proposte di modifica; la giornata di studio che si è tenuta lo scorso anno presso l’Accademia della Crusca, che ha visto la presenza del Presidente Federfarma Firenze e Toscana dr. Marco Nocentini Mungai il quale ha illustrato il ruolo delle Farmacie, a cui seguirà un’altra giornata quando il progetto arriverà alla conclusione (marzo 2023) e anche in questa nuova occasione il mondo della farmacia verrà coinvolto nell’evento. Il complesso delle attività che la Crusca sta svolgendo, in collaborazione con vari enti o gruppi, punta a migliorare la comunicazione tra le istituzioni e i cittadini. Credo che i farmacisti possano svolgere con consapevolezza un ruolo importante di sostegno e di guida per accompagnare i cittadini nella complessa realtà linguistica del mondo sociosanitario, per aiutarli a familiarizzare con le “parole della salute”. SO
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2023 LA FARMACIA PRESENTA: LE PAROLE DELLA SALUTE
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ALIMENTAZIONE E SALUTE
ASSE
INTESTINO-CERVELLO
di Antonella Patrone, farmacista specializzata in alimentazione
S
icuramente ciascuno di voi, ben sa che esiste un asse intestino-cervello, sia per esperienza personale, sia per aver dovuto suggerire rimedi di emergenza a clienti incappati in tali problematiche. In realtà il problema è ancora più ampio visto che ad oggi tutti i disturbi funzionali dell’apparato digerente, come IBS o dispepsia funzionale, vengono annoverati come problematiche legate all’asse intestino-cervello. Di asse intestino-cervello se ne parla già dal 1949 ( AlmyTP et al, Gastroenterology 1949) ma il concetto importante e di grande interesse scientifico attuale sta nel valutare e comprendere il ruolo del microbiota intestinale in tutto ciò. Quindi andiamo a conoscere più da vicino i protagonisti dell’asse intestino-cervello.
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In tale asse entreranno in gioco il Sistema Nervoso Centrale, il Sistema Nervoso Autonomo, il Sistema Nervoso Enterico, il nervo vago, i sistemi neuroendocrino e neuroimmune, compreso l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e ovviamente il microbiota intestinale: la comunicazione che si viene a creare tra il SNC e il SNE è bidirezionale, avviene grazie a collegamenti neurali, endocrini, immunitari e umorali influenzati dal microbiota intestinale. Il nervo vago appartiene al Sistema Nervoso Parasimpatico, si origina nel midollo allungato e va ad innervare cuore, polmoni e tratto gastroenterico. Le sue fibre efferenti sono il 20% del totale, mentre le afferenti rappresentano il restante 80%.
ALIMENTAZIONE E SALUTE
Il nervo vago capta informazioni viscerali che vengono comunicate a livello centrale dove verranno elaborate per produrre risposte motorie, ormonali e comportamentali, chiaramente a livello centrale saranno coinvolte anche le aree del circuito del piacere, della ricompensa e della dipendenza. In caso di stress assistiamo ad una attivazione del Sistema Ortosimpartico e una inibizione del Parasimpatico con riduzione del tono vagale con conseguente riduzione della motilità gastrointestinale (rallentamento dello svuotamento gastrico e della motilità intestinale). Quali sono le molecole di segnale che entrano in gioco nel far comunicare il SNC e il SNE? Avremo neurotrasmettitori a basso peso molecolare quali acetilcolina, aminoacidi (GABA, glicina, glutammato), monoamine (dopamina, noradrenalina, istamina, serotonina), ATP, VIP; avremo anche neuropeptidi: endorfine, sostanza P, ormoni neuroipofisari, secretina, insulina, somatostatina, gastrina, grelina, leptina, colecistochinina. Il microbiota intestinale è in grado di interferire in questa complessa rete comunicativa producendo lui stesso sostanze neurormonali (come riportato nella tabella a pagina 26) e la secrezione batterica va ad influenzare a sua volta la conduzione vagale determinando effetti ansiogeni o ansiolitici. Ecco quindi che la composizione del microbiota o meglio la sua biodiversità e stabilità influenzano la risposta allo stress e paiono anche correlate a patologie quali la depressione, il morbo di Parkinson, patologie del neurosviluppo, disturbi psichiatrici. Il microbiota intestinale oltre ad interferire con le molecole di segnale già citate comunica con il cervello anche grazie alla produzione di acidi grassi a catena corta SCFA (acetato, propionato, butirrato) e anche producendo citochine infiammatorie o antinfiammatorie capaci di agire a livello cerebrale. Gli SCFA sono coinvolti nella neuroplasticità, nella neurogenesi, nel consolidamento della memoria a lungo termine e nel mantenimento dell’integrità della barriera ematoencefalica.
A tale proposito nei pazienti affetti da patologie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer è stata dimostrata la presenza di disbiosi intestinale, alterata permeabilità della mucosa intestinale e della barriera ematoencefalica, in particolare risultano ridotti quei batteri produttori di SCFA e la ridotta produzione di propionato e butirrato è proprio responsabile della compromissione della permeabilità intestinale e della barriera ematoencefalica. Molto interessanti sono gli studi che mettono in relazione il ruolo dell’asse intestino-cervello nei Disturbi dello Spettro Autistico (DSA). Nei DSA risultano danneggiate alcune aree cerebrali che ricevono informazioni dall’intestino: • insula: è l’area preposta all’empatia, alla morale, alla logica; ha il controllo del sistema nervoso autonomo e in essa risiedono le esperienze di contenuto fobico; tale area fa anche da collegamento tra le sensazioni viscerali provenienti dal tratto gastrointestinale e l’amigdala e l’ipotalamo; • sistema limbico e l’amigdala: che controllano gli aspetti somatici delle emozioni, il controllo della paura, del panico e dell’ansia; • corteccia prefrontale: sede delle funzioni esecutive complesse, esplorazione e comprensione del mondo, elaborazione e risposta del comportamento sociale adeguato, attenzione volontaria, astrazione e pianificazione di azioni; • ippocampo: fondamentale per la costruzione della memoria; • corteccia cingolata anteriore: esercita il controllo della motivazione e stimoli interferenti. Oltre a tale danno cerebrale nei DSA si registrano alterazioni della permeabilità intestinale e del microbiota intestinale con conseguente variazione in termini quali e quantitativi dei neurotrasmettitori da loro prodotti che sono gli stessi prodotti dalle cellule del SNE e del SNC. Quindi anche nelle problematiche del neurosviluppo, oltre a tutti gli altri approcci previsti, appare molto rilevante ridurre l’infiammazione intestinale con conseguente miglioramento dei sintomi comportamentali. Ho voluto spendere due parole in più su questa tematica perché è una problematica in crescita, si registra un Nuovo COLLEGAMENTO
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ALIMENTAZIONE E SALUTE GLI PSICOBIOTICI CONTRIBUISCONO ALL’INTEGRITÀ DELLA BARRIERA INTESTINALE, DELLA BARRIERA EMATOENCEFALICA E, AUMENTANDO LE CITOCHINE ANTINFIAMMATORIE, MODULANO L’INFIAMMAZIONE SISTEMICA
incremento 10 volte superiore negli ultimi 40 anni e dimostra al meglio la connessione esistente tra intestino, cervello e microbiota intestinale. Riassumendo, mantenere in eubiosi il nostro microbiota risulta di notevole importanza. Eubiosi significa un microbiota ben differenziato e stabile, significa ridurre il fenomeno della permeabilità intestinale e dell’infiammazione sistemica ad essa correlata. I fattori che determinano uno stato eubiotico sono molti, soprattutto epigenetici: la vita fetale, la tipologia di parto grazie al quale veniamo al mondo, il tipo di allattamento, l’esposizione al mondo che ci circonda, lo stile alimentare e lo stile di vita, l’uso di farmaci, l’età del soggetto. Il consiglio del farmacista risulta quindi davvero prezioso e di supporto; ho già parlato in passato delle potenzialità di considerare il farmacista una figura olistica che possa aiutare la persona nella sua totalità e possa quindi, dopo opportuni percorsi formativi, fornire consigli relativi allo stile di vita e allo stile alimentare volti proprio al mantenimento dell’equilibrio intestinale. Come farmacista olistica, dedita allo studio della Naturopatia di Segnale e dell’alimentazione di Segnale vorrei rimarcare l’importanza dello stile e della qualità alimentare, della diversificazione degli alimenti, dell’attenzione alla problematica delle Food sensitivities: assumere sempre gli stessi alimenti, tanto più contenenti zuccheri raffinati, selezionerà le famiglie batteriche del nostro microbiota, riducendone la biodiversità e innescando quei meccanismi di “piacere” che porteranno alla continua richiesta di quegli stessi alimenti che contribuiranno sempre più ad impoverire il microbiota causando infiammazione sistemica ed ingrassamento. In tal senso l’asse intestino-cervello la fa da padrone: i batteri intestinali utilizzano le proteine delle quali ci alimentiamo per produrre peptidi che, a livello cerebrale, interagiscono con i centri del piacere stimolando un desiderio specifico di consumo di quel determinato alimento. Esempi a tal proposito sono le caseomorfine prodotte a partire dalla caseina del latte o le glutinomorfine prodotte dal glutine del frumento. 28
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Tornando all’integrazione nutraceutica, dal momento che l’asse intestino-cervello è bidirezionale, potrà rivelarsi utile modulare lo stress grazie all’uso di rimedi naturali o addirittura l’utilizzo di “psicobiotici”. Il termine “psicobiotici”, proposto dal Professor Timothy G. Dinan ed i suoi collaboratori, abbraccia quei sottotipi probiotici che possono essere in grado di modulare l’asse intestino-cervello e avere un effetto benefico sull’umore, l’ansia e la performance cognitiva. Gli psicobiotici contribuiscono all’integrità della barriera intestinale, della barriera ematoencefalica e, aumentando le citochine antinfiammatorie, modulano l’infiammazione sistemica. Gli psicobiotici influenzano la composizione del microbiota intestinale aumentandone la biodiversità e riportare una condizione di eubiosi può significare riportare in equilibrio il metaboloma ovvero l’insieme dei metaboliti prodotti dai batteri intestinali: SCFA, triptofano possono migliorare, in modo indiretto, la funzione del SNC influenzando l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e regolando i livelli di corticosteroidi e/o i livelli di ormone adrenocorticotropo e influenzando la produzione di neuromediatori del SNC. Da non dimenticare sarà anche la possibilità di modulare la permeabilità intestinale, strettamente connessa alla disbiosi intestinale e responsabile dell’innesco di fenomeni infiammatori con ricadute sistemiche. A tal proposito ricordo l’utilità di integrazione con glutamina, lattoferrina, zinco, colostro, alfalattoalbumina, polifenoli etc.. Di notevole interesse è anche l’utilizzo di fibre prebiotiche e, viste le premesse, l’utilizzo dei “postbiotici” come l’acido butirrico. Vorrei concludere sottolineando che la strada da percorrere in tale ambito è ancora lunga, è in continua evoluzione ma è davvero promettente: è davvero fondamentale per gli scienziati continuare a decodificare i percorsi biologici che collegano l’intestino al cervello e come affermato da John F, Cryan su Nature 2020 “Siamo ottimisti sul fatto che avere un intestino sano significhi aver un cervello sano”.
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RESTA COLLEGATO CON NOI! Il nuovo Blog di Utifar e la newsletter periodica affiancano la nostra rivista per essere uno strumento di aggiornamento costante sul mondo della Farmacia. Notizie di attualità, evidenze scientifiche, novità sui farmaci, galenica e molto altro saranno il fulcro per supportare il farmacista nella sua professione!
PILLOLE DI GALENICA
SUPPOSTE PEDIATRICHE A BASE DI OMEPRAZOLO:
UNA PROMETTENTE ALTERNATIVA PER IL TRATTAMENTO DEL REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO IN NEONATI E BAMBINI
Rubrica a cura di Rosalba Lombardo,
Product Specialist R&D Formulation – Compounding presso ACEF Galenica
I
l reflusso gastroesofageo, conosciuto anche con l’acronimo GERD (GastroEsophageal Reflux Disease), è un disturbo spesso diffuso tra neonati e bambini, generalmente nati prematuri o a termine o con fattori di rischio noti, come anomalie congenite o gravi disabilità neurologiche. La patologia si manifesta con la risalita del contenuto gastrico lungo l’esofago ed è correlata a complicanze respiratorie e inappetenza determinate principalmente dall’infiammazione causata dai succhi gastrici. La maggiore incidenza del GERD nella popolazione pediatrica è di norma associata all’immaturità transitoria e alla ridotta funzionalità del tratto digestivo di neonati e bambini. L’omeprazolo è un inibitore della pompa protonica (PPI) utilizzato nella terapia di soppressione della secrezione acida nei bambini poiché in grado di inibire in modo selettivo e non competitivo l’enzima H +/K + ATPasi con conseguente effetto protettivo sulla mucosa gastrica. In commercio esistono purtroppo solo forme farmaceutiche solide di omeprazolo, come capsule e compresse rivestite, con dosaggi per adulti che lattanti e bambini non sono in grado di assumere. Per bypassare queste difficoltà, l'omeprazolo viene spesso somministrato come formulazione estemporanea liquida, sospendendo il principio attivo in un veicolo acquoso tamponato con bicarbonato di sodio. La quantità di bicarbonato di sodio necessaria per alcalinizzare in modo sicuro l'acido gastrico non è tuttavia nota per la popolazione pediatrica, di conseguenza la biodisponibilità orale di queste somministrazioni risulta imprevedibile. Grazie alla reperibilità dell’omeprazolo come materia prima pura di grado farmaceutico si è reso possibile non solo l’allestimento di formulazioni liquide e solide orali con un dosaggio adeguato e personalizzabile per i pazienti in età pediatrica, ma anche lo sviluppo di una forma farmaceutica rettale in grado di massimizzare l'efficacia della terapia in lattanti e bambini. La somministrazione rettale può potenzialmente superare i limiti associati all'omeprazolo orale, dimostrandosi una via di somministrazione sicura, comoda e ben tollerata.
FORMULAZIONE SUPPOSTE OMEPRAZOLO OMEPRAZOLO POLVERE 2-4 mg ARGININA-L USP 100 mg WITEPSOL H 15 (ECCIPIENTE PER SUPPOSTE) qb per 1 supposta ALLESTIMENTO Portare a fusione WITEPSOL H 15 a bagnomaria ad una temperatura di 50–60 °C, continuando ad agitare lentamente. In un mortaio in porcellana triturare ARGININA-L e OMEPRAZOLO separatamente. Mescolare le materie prime secondo il metodo delle diluizioni progressive, rendendo la miscela omogenea. Setacciare successivamente. Lasciare raffreddare WITEPSOL H 15 a 40–45 °C. Levigare la miscela di polveri con la base fusa secondo il metodo delle diluizioni progressive. Mescolare, lasciar raffreddare a 35°C e versare negli stampi. Lasciare raffreddare e rimuovere eventuali eccessi. PACKAGING STAMPI IN STRISCE PER 10 SUPPOSTE DA g 1 ACEF NASTRO ADESIVO PER SUPPOSTE DATA LIMITE DI UTILIZZO 30 giorni. BIBLIOGRAFIA Development and Stability Study of an Omeprazole Suppository for Infants, Petra Bestebreurtje, Nel Roeleveld, Catherijne A. J. Knibbe, Adriaan A. van Sorge, Frans B. Plötz, corresponding author and Saskia N. de Wildt
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VETERINARIA RICERCA E SALUTE
LE RECIDIVE NEL TUMORE AL SENO Avanzamento della ricerca e studio sul rischio residuo di recidiva nelle pazienti con tumore della mammella HER2+
di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista
I
l carcinoma mammario rappresenta la neoplasia femminile a più elevata incidenza (circa 50.000 nuovi casi all’anno nel nostro Paese), il tasso di curabilità è molto elevato grazie alla possibilità di applicare farmaci molto attivi in fase precoce, ma una parte delle pazienti va incontro alla metastatizzazione e necessita di terapie utili al controllo della malattia in fase avanzata. Negli ultimi anni abbiamo assistito allo sviluppo di diversi nuovi trattamenti antitumorali per il carcinoma mammario HER2+; nonostante oggi questi farmaci, se somministrati in fase metastatica prolunghino moltissimo la sopravvivenza (cronicizzando la malattia, con oltre il 50% di pazienti vive per più di 5 anni), essi non sono in grado di eradicare la malattia, se somministrati invece in fase non-metastatica gli stessi farmaci - combinati con chirurgia e radioterapia - possono guarire definitivamente la paziente, evitando lo sviluppo di recidive ed il lungo percorso di cura ad esse conseguente. 32
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Per fare il punto sull’avanzamento della ricerca e sui nuovi standard terapeutici, Over Group ha organizzato l’evento di presentazione dello “Studio sul rischio residuo di recidiva nelle pazienti con tumore della mammella HER2+", promosso dalla FONDAZIONE PERIPLO e realizzato grazie al supporto non condizionante di Pierre-Fabre. La maggior parte delle pazienti con tumore mammario HER2+ non metastatico guarisce definitivamente; tuttavia, dall’indagine dei risultati delle sperimentazioni cliniche, effettuate dalla consensus conference della Fondazione Periplo, si evince come circa il 10% sviluppa una recidiva entro i primi 6 anni dalla diagnosi (con comparsa spesso di metastasi a distanza) nonostante l’uso delle più appropriate terapie. Paolo Pronzato, Direttore UO Oncologia Medica 2, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino Genova, Coordinatore Rete Oncologica Liguria, ha spiegato come è stato condotto lo studio, ri-
VETERINARIA RICERCA E SALUTE
cordando che "abbiamo esplorato quale potesse essere il bisogno insoddisfatto di queste pazienti e cercato poi un consenso su un’area non ancora coperta dai risultati della ricerca. Poiché la popolazione delle pazienti è molto eterogenea, si è dovuto trovare - attraverso una revisione sistematica della amplissima letteratura - quali fattori mettessero la paziente a rischio di avere una recidiva nonostante i trattamenti ad oggi disponibili superiore al 10% entro i primi 6 anni dalla diagnosi: rischio considerato inaccettabile comportando la metastatizzazione a distanza (ed in alcuni casi al sistema nervoso)”. Lo studio ha identificato tre gruppi di pazienti che ricadono in questa casistica: • le pazienti con carcinoma mammario HER2+ con linfonodi positivi che ricevono terapia postoperatoria con Pertuzumab in aggiunta a trastuzumab, sebbene con un rischio modulato a seconda del numero di linfonodi coinvolti; • le pazienti con carcinoma mammario HER2+, che trattate con chemioterapia e trattamento
anti-HER2 pre-operatori, presentino residuo di malattia alla chirurgia; anche se trattati con T-DM1 dopo intervento chirurgico; • le pazienti con carcinoma mammario HER2 che abbiano raggiunto una risposta patologica completa dopo trattamento con chemioterapia e terapia anti HER2 in fase pre-operatoria, ma che avessero un tumore iniziale di 5cm o superiore o linfonodi positivi prima di iniziare qualsiasi terapia. Per queste pazienti bisogna puntare ad un potenziamento della terapia. "Certamente - chiarisce Pronzato - bisogna continuare nella ricerca clinica con l’offerta del reclutamento in trial clinici scientificamente ed eticamente impeccabili, ma non bisogna dimenticare l’uso di farmaci non ancora rimborsati in Italia ma già ora disponibili attraverso fornitura in uso nominale o in altre indicazioni sul mercato italiano, perché sono anche questo un modo per prevenire la diffusione della malattia”. La diagnosi precoce e lo screening sono fondamentali per aumentare le probabilità di guari-
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RICERCA E SALUTE
gione e diminuire l'aggressività delle terapie per le pazienti con carcinoma mammario. Alcuni tipi di carcinoma mammario, tra cui i tumori HER2 +, hanno però caratteristiche di crescita e di aggressività tali per cui un ruolo prevalente lo giocano le terapie mediche mirate. Fortunatamente negli ultimi anni lo sviluppo di farmaci antiHER2 è stato talmente rapido ed efficace che oggi la diagnosi di tumore mammario HER2+ si accompagna ad una prognosi molto favorevole e la maggioranza delle pazienti guarisce grazie alle terapie mediche. Paradossalmente però, proprio l'efficacia e la varietà delle terapie disponibili, pone gli oncologi di fronte a scelte più complesse quali ad esempio quando privilegiare una terapia medica iniziale (terapia neoadiuvante) seguita da chirurgia, rispetto alla chirurgia seguita da terapia medica oppure quale terapia antiHER2 utilizzare senza correre il rischio di sovra o sotto trattare qualche paziente. Difficoltà analoghe le affrontano l'industria farmaceutica e le autorità regolatorie che hanno sempre più difficoltà ad individuare quali pazienti hanno ancora un bisogno clinico insoddisfatto e quindi necessitano di terapie ulteriori. È in questa ottica che la Fondazione Periplo ha istituito un gruppo di lavoro composto da clinici e ricercatori con l'obiettivo di "stimare quali pazienti con tumore mammario HER2+ presentano un rischio di recidiva residuo, dopo avere
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ricevuto i trattamenti standard, sufficientemente elevato da giustificare l’utilizzo di nuove terapie", ha dichiarato Pierfranco Conte, Presidente Fondazione Periplo, Coordinatore Rete Oncologica Veneta, Direttore Scientifico ospedale San Camillo IRCCS. “Le donne oggi si informano e grazie ai mezzi di comunicazione, social compresi, vengono rapidamente a conoscenza delle novità terapeutiche", ha sottolineato Rosanna D'Antona, Presidente di Europa Donna Italia. Tuttavia, spesso, quando si confrontano con l’oncologo, scoprono l’esistenza di freni che ne rendono impossibile l’applicabilità nella pratica clinica. "La nostra associazione - ha contunato D'Antona - si sta fortemente impegnando affinché questo non accada più”. Per questo, è necessario, innanzitutto, dotare gli anatomopatologi che operano nelle Breast Unit di tutti gli strumenti necessari affinché possano definire l’identikit del tumore, nell’ottica della medicina personalizzata e nell’ambito del panel multidisciplinare del Centro dedicato. "È fondamentale, inoltre, che le donne abbiano tempestivamente accesso ai farmaci innovativi che hanno avuto un buon riscontro negli studi clinici e che gli iter approvativi a volte troppo lunghi nella nostra AIFA vengano accelerati, cosa che è fattibile, come abbiamo colto tutti nel corso soprattutto della prima ondata di Covid-19”, ha terminato Rosanna D'Antona.
INTERVISTA
Pagare a rate gli acquisti online di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista
IL NUOVO METODO DI PAGAMENTO CONSENTE AI CLIENTI DELLE FARMACIE DIGITALI DI PAGARE A RATE, SENZA INTERESSI I PROPRI ACQUISTI. NE ABBIAMO PARLATO CON MARIO COZZOLINO, CEO DI FARMASAVE, FARMACISTA CHE HA ADOTTATO QUESTO SISTEMA DI PAGAMENTO PER IL PROPRIO BUSINESS.
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opo la laurea a Napoli e un Master in Economia Farmaceutica alla Luiss, ha iniziato a lavorare nelle farmacie di famiglia territoriali allargando il business alla distribuzione all’ingrosso di farmaci in Italia e all’estero. Dopo due anni di esperienza in Europa ha fondato una società di distribuzione farmaceutica a Madrid. Nel 2017 ha espanso gli orizzonti in Cina dove, con un socio cinese, ha aperto il primo FlagShip Store Tmall di Alibaba a nome di una farmacia italiana, denominato “Farmacie Cozzolino”, tutt’oggi ancora attivo e del quale è Co-founder e Ceo. Dall’esperienza Orientale, ha intuito le potenzialità legate all’ecommerce e, nel 2014, ha aperto la farmacia online Farmasave.it, realtà che oggi conta circa 80 dipendenti ed è l’unica nelle prime cinque in italia a non essere quotata in borsa, multinazionale o holding, mantenendo quindi un carattere familiare. Lei è nato nel 1987, ma la sua storia professionale è già ricca di esperienze e di successi. In questa intervista, tuttavia, vorremmo focalizzarci su un aspetto che lei ben conosce, ovvero il metodo di pagamento denominato Buy Now Pay Later (BNPL) che permette ai clienti di fare acquisti online e pagare a rate, sempre a interessi zero e senza costi nascosti. "Con questo metodo di pagamento il cliente è in grado di dilazionare la spesa sanitaria, inevitabile
nella società attuale. Grazie a questo sistema di pagamento, inoltre, il consumatore è più incentivato a incrementare il proprio carrello in un singolo acquisto. Per questo servizio abbiamo deciso di affidarci a Clearpay, società che ha da poco celebrato il suo primo anno in Italia. Clearpay ha inoltre recentemente introdotto la nuova app, che permette agli utenti di avere accesso da mobile a tutti i brand che hanno integrato questo metodo come sistema di pagamento". Si tratta di un sistema già collaudato in molti paesi. Ma in Italia il pubblico è pronto ad un sistema di pagamento BNPL? "Da una ricerca condotta proprio da Clearpay emergono alcuni dati molti interessanti. Per esempio, dalla ricerca emerge che, negli ultimi 3 mesi, il 38,1% degli intervistati ha acquistato online farmaci e prodotti per la salute. I farmaci sono tra le 3 categorie di prodotti più acquistati tra gennaio e marzo di quest’anno, in ugual misura tra uomini e donne, con una prevalenza nella fascia più matura della popolazione. Sempre dalla ricerca, si evidenzia come, nel settore farmaceutico, i consumatori tendono a scegliere i pagamenti digitali, e in particolare il servizio di BNPL, perché i farmaci hanno notoriamente costi molto elevati e questo potrebbe essere un ottimo modo per dilazionare i costi e diluirli nel tempo, soprattutto per chi ha malattie croniche che richiedono cure continuative. La possibilità di suddividere i pagamenti in più rate potrebbe anche indurre i consumatori ad acquistare prodotti diversi dai farmaci che si trovano in farmacia e che normalmente non comprerebbero, come creme o prodotti di bellezza. Per le farmacie, questo significherebbe sicuramente un maggiore afflusso di acquisti distribuiti su tipologie di prodotti più varie. Nuovo COLLEGAMENTO
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VETERINARIA
LA PREVENZIONE DELL'OSTEOARTRITE IN VETERINARIA
di Silvia Bisio, erborista
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egli ultimi anni, si stanno affacciando sul mercato sempre più integratori rivolti agli animali da comapgnia, spesso consigliati dagli stessi veterinari. Esistono infatti numerose aziende specializzate in questo settore che offrono soluzioni e rimedi diversi rispetto ai tradizionali farmaci per il trattamento di alcune condizioni. Tale tendenza è determiata, soprattutto, da una maggiore attenzione da parte dei proprietari 36
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nei confronti dei propri animali, i quali stanno diventando a tutti gli effetti parte integrante della famiglia. Un integratore, ovviamente, non può essere impiegato per la cura di una patologia o condizione, ma per prevenirne o ridurne i sintomi. In questo articolo parleremo, in particolare, degli estratti vegetali che possono essere impiegati per contrastare i sintomi indotti da una condizione purtroppo piuttosto frequente nei cani, ossia l’osteoartrite.
VETERINARIA
L’osteoartrite viene descritta come una complessa malattia cronica delle articolazioni dovuta al deterioramento delle cartilagini. È una condizione molto diffusa nei cani, si stima infatti che interessi circa il 20% degli esemplari adulti, colpendo in particolare alcune razze, come il pastore tedesco e il labrador retriever. Il meccanismo alla base dell’osteoartrite non è del tutto chiaro, si presume tuttavia che siano coinvolti fenomeni meccanici e di stress ossidativo che indurranno a livello articolare uno stato di infiammazione costante. Tale infiammazione causerà soprattutto dolore e zoppia che indurranno nel cane una maggiore difficoltà nei movimenti. Tra le principali cause di insorgenza troviamo l’età, l’obesità, traumi fisici o la presenza di anomalie congenite e disordini metabolici, come per esempio il diabete. Attualmente non esiste una cura per tale condizione, ma solo terapie per ridurne i sintomi. LE TERAPIE DISPONIBILI A seconda della gravità e della causa scatenante, si può intervenire con trattamenti farmacologici o non farmacologici. La terapia farmacologica prevede l’utilizzo di FANS, ossia farmaci antinfiammatori non steroidei, e in casi più gravi di corticosteroidi. Con tali terapie però insorgono spesso effetti collaterali di una certa importanza, soprattutto a scapito dell’apparato digerente. Per quanto riguarda i trattamenti non farmacologici, si può ricorrere a vari approcci, tra i quali: • Perdita di peso: si va a diminuire il sovraccarico e l’accumulo di tessuto adiposo, in grado di liberare sostanze tipiche, dette adipochine. Queste molecole agiscono a livello articolare promuovendo la degradazione della cartilagine, in quanto inducono il rilascio di sostanze infiammatorie. • Modulazione dell’attività fisica: nelle fasi di infiammazione intensa, l’attività fisica deve infatti essere ridotta al minimo, sia per abbassare il livello di stress articolare, sia per non innescare o accentuare un eventuale processo di stress ossidativo. Nonostante ciò, un’attività fisica moderata e personalizzata può limitare i sintomi. In questo caso, infatti, sarà possibile mantenere la mobilità articolare e migliorare l’attività muscolare.
• Impiego di integratori alimentari, anche in associazione ai rimedi farmacologici nel caso in cui non sia possibile aumentarne la dose. Tre le principali sostanze non-farmacologiche impiegate in caso di osteoartrite troviamo: - Glucosamina e la condroitina solfato, spesso impiegate insieme grazie al loro effetto sinergico a livello articolare, in quanto inducono: • una maggior sintesi di cartilagine • una riduzione dell’infiammazione. - Acido ialuronico: fondamentale per la sintesi del liquido sinoviale. Infatti, grazie alla carica negativa del suo gruppo carbossilico, tale molecola è molto idrofila e in grado di formare con l’acqua un composto viscoso, fondamentale per la sintesi dello stesso liquido sinoviale. - Collagene di tipo II: è la proteina principale formante le cartilagini. - Acidi grassi Omega 3: hanno dimostrato avere un ruolo antinfiammatorio a livello articolare. Possono inoltre essere utilizzati alcuni componenti vegetali utili, in questi casi, per limitare il dolore e l’infiammazione. I più frequenti sono gli estratti di: • Boswellia serrata • Camellia sinensis • Clorofilla. La Boswellia serrata, è una pianta arborea appartenente alla famiglia delle Burseraceae, originaria dell’India. Il genere Boswellia comprende oltre 20 specie, accumunate dalla presenza abbondante di resina. Produce una resina molto aromatica, chiamata “salai guggul”, ricavata tramite incisione della corteccia. Tale resina se bruciata, libera un aroma gradevole. Per questo motivo è stata impiegata fin dall’antichità nelle cerimonie e nei riti religiosi. Ha trovato un impiego anche nella medicina Adyurvetica, come ingrediente di base per la preparazione di formulazioni utilizzate per trattare le infiammazioni, in particolare le artriti. A tale resina, sono associate anche altre proprietà, come riduzione dei livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue. La componente farmacologicamente attiva è data quindi dalla resina, le cui componenti principali sono: Nuovo COLLEGAMENTO
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VETERINARIA
• Olio essenziale, circa il 16%, contenente soprattutto alfa-tuiene e p-cimene. • Terpenidi, comprendenti anche 4 acidi triterpenici, il più abbondante dei quali è l’acido beta-boswellico. La Camellia sinensis, comunemente nota come pianta del tè, è una specie appartenente alla famiglia delle Teaceae. E' una pianta originaria della Cina e del sud-est asiatico, ma viene coltivata anche in altre regioni tropicali e subtropicali. Ha un portamento cespuglioso o di piccolo albero, tenuto ad altezza inferiore ai due metri per rendere più semplice la raccolta delle foglie. Le foglie misurano dai 4 ai 15 cm di lunghezza e dai 2 ai 5 cm di larghezza. Le migliori per la preparazione del tè sono quelle più giovani, riconoscibili dal colore più chiaro e dalla presenza di tomento sulla pagina inferiore. Foglie di età differenti producono metaboliti differenti e di conseguenza daranno tè dalle caratteristiche diverse. Dai semi della C. sinensis si ricava un olio dolciastro utilizzato in cucina come condimento. Il tè contiene circa 4000 componenti bioattivi, di cui circa un terzo sono polifenoli. Contiene inoltre aminoacidi, proteine, carboidrati ed alcaloidi, come caffeina, teofillina e teobromina. Il tè viene utilizzato soprattutto per la sua componente polifenolica, di cui le epigallocatechine gallato (EGCG) rappresentano la parte principale. I polifenoli sono metaboliti secondari presenti in numerosissimi vegetali. A tali molecole sono riconducibili funzioni antinfiammatorie e antiossidanti, grazie alla loro capacità di scavenger radicalica e di attivazione dei geni codificanti per gli enzimi antiossidanti, come la SOD e la catalasi. Le EGCG in particolare hanno dimostrato avere proprietà antinfiammatorie, in grado di inibire le interleuchine, responsabili dei processi di infiammazione cartilaginea. La clorofilla è un pigmento molto comune nel mondo vegetale, il cui ruolo è rendere possibile il processo di fotosintesi. Con pigmento si intendono tutte quelle molecole in grado di dare uno specifico colore alla specie vegetale in cui sono presenti. 38
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I pigmenti possono essere classificati nel seguente modo: • Carotenoidi, • Flavonoidi (tra cui gli antociani), • Composti fenolici, • Composti eterociclici azotati, • Clorofilla. Tutti questi composti risultano essere piuttosto instabili nei prodotti alimentari e tendono a degradarsi facilmente se le condizioni esterne non sono ottimali. Non essendo gli animali in grado di sintetizzare da sé tali molecole, devono essere necessariamente assunti tramite la dieta. La molecola della clorofilla è formata da un complesso, denominato anello porfirinico, esterificato a una lunga catena alcolica, il fitolo. La clorofilla, oltre all’impiego nell’industria alimentare come colorante, trova vasto utilizzo anche nel settore salutistico, in quanto ed essa vengono attribuite diverse proprietà terapeutiche, tra le quali: • Antinfiammatorie, • Antiossidanti, • Antianemici, grazie alla sua struttura simile all’emoglobina. Uno studio ha dimostrato come in particolare la sua componente fitolica sia in grado di ridurre i segni di infiammazione dovuti dall’OA. Si è osservato, infatti, come il fitolo assunto per via orale abbia abbassato il livello di alcune citochine proinfiammatorie, proprio a livello del liquido sinoviale. Tutte queste sostanze ed estratti vegetali, possono essere utilizzate per trattare i sintomi dell’osteoartrite anche negli esseri umani, essendo comunque le articolazioni dei cani molto simili dal punto di vista strutturale e funzionale alle nostre. È importante però precisare che gli integratori per noi esseri umani seguono una normativa differente rispetto a quelli destinati ai cani, definiti mangimi complementari. Per questi motivi, a parità di sostanze impiegate per la formulazione, i prodotti finali non possono essere interscambiabili. Il settore degli integratori per cani e più in generale per animali da compagnia, è ultimamente in forte crescita, grazie a una maggiore attenzione al benessere dei nostri amici a quattro zampe, che stanno sempre più diventando parte integrante delle nostre famiglie.
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“La Farmacia dei Servizi nell’era post Covid: sostenibilità e comunicazione” Prof. Alberto Martina e Prof.ssa Simona Marchetti Per informazioni rivolgersi alla segreteria Utifar tel. 02 70608367 - e-mail: utifar@utifar.it Iscrizioni sul sito www.utifar.it
SALUTE DEGLI OCCHI
COME TRATTARE LA BLEFARITE IN FARMACIA
di Paolo Levantino Farmacista clinico e giornalista scientifico. Presidente Agifar Palermo e Consigliere nazionale Fenagifar
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a blefarite è una condizione oftalmica comune, caratterizzata da un'infiammazione palpebrale, che porta a prurito e/o bruciore ai margini palpebrali e/o irritazione congiuntivale con lacrimazione, fotosensibilità o sensazione di corpo estraneo, e formazione sulle ciglia di crosticine simili a forfora. Può essere scomoda e sgradevole, ma di solito non causa danni permanenti alla vista e non è contagiosa. Il disturbo può interessare un singolo occhio o entrambi e tende a peggiorare al mattino.
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CLASSIFICAZIONE DELLA BLEFARITE Secondo l'American Optometric Association e le linee guida della Tear Film and Ocular Surface Society (TFOS), tale condizione può essere classificata in 3 tipi: • Le blefariti anteriori sono dei processi infiammatori che coinvolgono la parte anteriore della palpebra, per intenderci la zona che circonda l’area delle ciglia. A seconda delle cause, distinguiamo le blefariti stafilococciche, causate da batteri, dalle seborroiche, che sono dovute ad un’alterazione della secrezione del sebo.
La blefarite è una condizione oftalmica comune, caratterizzata da un'infiammazione palpe che porta a prurito e/o bruciore ai margini palpebrali e/o irritazione congiuntivale con lacrimazione, fotosensibilità o sensazione di corpo estraneo, e formazione sulle ciglia di cr SALUTE DEGLI OCCHI simili a forfora.
Può essere scomoda e sgradevole, ma di solito non causa danni permanenti alla vista e no • Le blefariti posteriori interessano la parte più • Limitare o interrompere l'usoodel trucco eper contagiosa. Il disturbo può interessare un singolo occhio entrambi tende a peggiorare posteriore della palpebra e sono conseguenti gli occhi per facilitare la pratica di una buona mattino. ad un’alterazione delle ghiandole di Meibomio igiene. (le ghiandole preposte alla produzione della • Utilizzare unguenti lubrificanti artificiali o soluClassificazione della blefarite. componente lipidica delle lacrime, unal'American compo- Optometric zioni lacrimali lipidiche. In particolare, Secondo Association e le linee guida dellauno TearstuFilm and Ocular Su nente necessaria per evitare laSociety loro evaporaziodio osservazionale, prospettico, multicentrico, di (TFOS), tale condizione può essere classificata in 3 tipi: ne). 6-8 settimane, condotto su 72 soggetti, mostra o Le blefariti anteriori sono dei processi infiammatori che coinvolgono la parte ante • Le blefariti misti sono le forme più comuni e che l’applicazione topica di perfluoroesilottano, della palpebra, per intenderci la zona che circonda l’area delle ciglia. A seconda d sono il risultato della combinazione dei due tipi una molecola simil lipidica, migliora significause, distinguiamo le blefariti stafilococciche, causate da batteri, dalle seborroic precedentemente descritti. cativamente i segni clinici, la stabilità del film sono dovute ad un’alterazione della secrezione del sebo. lacrimale e riduce il grado di severità di blefariti o Le blefariti posteriori interessano la parte più posteriore della palpebra e sono co anteriori e posteriori.² PREVENZIONE E TRATTAMENTO¹ ad un’alterazione delle ghiandole di Meibomio (le ghiandole preposte alla produz • Interrompere temporaneamente l'uso delle Il trattamento dipende dalla gravità e dal tipo di della componente lipidica delle lacrime, una componente necessaria per evitare la blefarite e alcuni casi richiedono regimi comlenti a contatto durante il trattamento. evaporazione). plessi. Noi farmacisti possiamo educare i pazien• Mantenere un regime di igiene delle palpebre o Le blefariti sonolaleblefarite forme più comuni e sono il risultato della ti sulle misure preventive raccomandate, ricor- misti per cronica per evitare il ripetersi dicombinazione d tipi precedentemente descritti. dando che una corretta igiene palpebrale è alla sintomi irritanti. base del trattamento ed è efficace nella maggior Importante incoraggiare e ricordare ai pazien(1) parte dei casi. ti di consultare gli oculisti per confermare la Prevenzione e trattamento. Tra gli accorgimenti da consigliare vi sono: dipende dalla diagnosi e per ricorrentie ealcuni gravicasi perrichiedono regimi c Il trattamento gravità e dalepisodi tipo di blefarite • Eseguire l'igiene delle palpebre da 2 a 4 volte ottenere un ulteriore trattamento per evitare la Noi farmacisti possiamo educare i pazienti sulle misure preventive raccomandate, ricord al giorno, anche quando si è fuori/in viaggio cronicizzazione e le complicanze. una corretta igiene palpebrale è alla base del trattamento ed è efficace nella maggior pa e durante le esacerbazioni sintomatiche della casi. blefarite. Utili le salviettine oculari che devono Tra gli accorgimenti da consigliare Bibliografiavi sono: esser prive di profumi, conservanti e con principi o Eseguire l'igiene 1delle daJoseph 2 a 4 volte al giorno, anche quando si è fuori/i Gerdpalpebre Geerling, Tauber, Christophe attivi anche a base naturale che tolgono l'infiame durante le esacerbazioni sintomatiche della blefarite. Utili le salviettine oculari c Baudouin, Eiki Goto, Yukihiro Matsumoto, Termazione. rence O'Brien,conservanti Maurizio Rolando, Kazuo Tsubota, devono esser prive di profumi, e con principi attivi anche a base natur • Applicare un impacco caldo e umido sull'ocKelly K. Nichols; The International Workshop on tolgono l'infiammazione. chio per 5-10 minuti per dilatare le ghiandole Meibomian Gland Dysfunction: Report of the di Meibomio e ammorbidire i detriti e gli oli Subcommittee on Management and Treatment of palpebrali. Per un trattamento ottimale, seconMeibomian Gland Dysfunction. Invest. Ophthalmol. do le ultime evidenze scientifiche, è necessario Vis. Sci. 2011;52(4):2050-2064. doi: https://doi. che l’impacco abbia una temperatura ≥ 40°C, org/10.1167/iovs.10-6997g. che non superi i 45°C per evitare danni termici, 2. Steven P, Augustin AJ, Geerling G, Kaercher T, e che sia caldo-umido perché una superficie Kretz F, Kunert K, Menzel-Severing J, Schrage N, bagnata migliora la trasmissione del calore Schrems W, Krösser S, Beckert M, Messmer EM. attraverso la palpebra, dando maggiori risultati Semifluorinated Alkane Eye Drops for Treatment of rispetto ai trattamenti a secco. Dry Eye Disease Due to Meibomian Gland Disease. J Ocul Pharmacol Ther. 2017 Nov;33(9):678-685. • Massaggiar i margini palpebrali per estrarre gli doi: 10.1089/jop.2017.0042. Epub 2017 Sep 18. oli dalle ghiandole di Meibomio, dall'alto verso PMID: 28922088; PMCID: PMC5655475. il basso per la palpebra superiore e dal basso verso l'alto per la palpebra inferiore. Nuovo COLLEGAMENTO
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LA PAROLA AI FARMACISTI
VOCI
DA DIETRO IL BANCO
di Giulio Francesco Valeriano, farmacista, operatore di nutrizione olistica e aromaterapia, naturopata, amministratore di Pharmaddicted
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l nostro viaggio continua all’interno delle molte sfaccettature delle quali è composta la professione del farmacista. In un momento storico nel quale la nostra figura professionale sta attraversando un inevitabile cambiamento. In molti tendono a vedere la farmacia di fronte ad un bivio da imboccare, una sorta di scelta senza ritorno tra la farmacia dei servizi e la cosiddetta farmacia commerciale. Molti tra i nostri colleghi hanno specializzazioni e professionalità che portano all’interno della farmacia, oppure collaborano in modo attivo con altri professionisti sanitari per offrire al pubblico risposte più ampie e complete. In questa rubrica vogliamo dare voce ad alcuni di loro, proponendo via via esperienze ed idee personali differenti.
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INTERVISTA A STEFANIA LA BADESSA, Farmacista esperta di medicina naturale, scrittrice, blogger, divulgatrice scientifica Dottoressa La Badessa ci descrive brevemente il suo percorso professionale? Il mio percorso di farmacista parte dall’Università degli Studi di Messina, che ho voluto frequentare seguendo le orme dei miei genitori, per poi concretizzarsi nell’attività di famiglia, una piccola farmacia calabrese, sita in Pannaconi, un paesino della provincia di Vibo Valentia. Una realtà, quella della farmacia rurale, diversa dalle altre. Il farmacista si ritrova a rivestire il ruolo di operatore sanitario full-time, dal momento che la farmacia rappresenta - a tutti gli effetti - un punto di riferimento fondamentale per il benessere dei cittadini.
LA PAROLA AI FARMACISTI
Nella realtà del paese, infatti, la farmacia, nelle sue funzioni e nel suo ruolo sociale, sembra essersi cristallizzata nel tempo. Non è solo un’attività commerciale dove acquistare i farmaci necessari, ma anche un luogo dove trovare ascolto, supporto, aiuto. Ci si può ritrovare al banco a consigliare uno sciroppo per la tosse, per poi prestare assistenza ad un bambino in lacrime che si è escoriato il ginocchio. Il messaggio che mio padre ha voluto trasmettere a noi figlie (anche mia sorella è farmacista) è quello di una farmacia che aiuta, sempre. Un servizio a disposizione del prossimo, non solo un’attività commerciale. Un aiuto che passa talvolta anche solo dall’ascolto o dal confronto con gli altri. Perché credo che il tempo sia un bene prezioso, ma è condividendolo che lo rendiamo davvero speciale. Per esigenze familiari, da qualche anno mi sono trasferita a Parma ed ho lasciato la normale routine da farmacista per proiettarmi soprattutto nella dimensione della comunicazione e della divulgazione scientifica. Dopo aver ricoperto il ruolo di farmacista al banco e di autrice per riviste del settore, oggi è autrice di diversi libri e si occupa di divulgazione e formazione servendosi delle nuove tecnologie e della carta stampata. E’ l'esempio lampante del farmacista comunicatore anche se non sta dietro al bancone. Quanto ritiene importante il saper comunicare da parte del farmacista? La comunicazione è uno strumento importantissimo per il farmacista. Soprattutto alla luce dell’esperienza degli ultimi anni. Abbiamo dimostrato, da professionisti, che la farmacia è un “porto sicuro” - un primo presidio sanitario sul territorio - dove trovare non solo il trattamento farmacologico più adatto alle specifiche esigenze, ma anche un consiglio competente e le informazioni necessarie per garantire a se stessi e ai propri cari salute e benessere. Un rapporto a 360°, quello tra il farmacista ed il paziente, che va dal consiglio sanitario al monitoraggio dell’aderenza terapeutica, alla gestione del paziente cronico. Le distanze sociali imposte dall’emergenza sanitaria e la solitudine sono state due costanti difficili da sopportare negli ultimi anni. La farmacia, nel delirio più totalei ha rappresentato un punto fermo. Una certezza.
Ancora una volta quindi il farmacista si ritrova ad affrontare - camaleonticamente - grazie alle proprie competenze e a risorse sorprendenti, una società che cambia, le nuove esigenze di un consumatore sempre più informato e consapevole delle proprie problematiche, in un contesto sociale ed economico ogni giorno più problematico e competitivo. Grazie alla comunicazione il farmacista rappresenta un’interfaccia fondamentale tra il cittadino ed il sistema sanitario nazionale. Solo attivando lo strumento della comunicazione, consapevole ed efficace, il paziente può sentirsi protagonista e trovare le risposte giuste alle sue esigenze. Uno strumento importante, quindi, che il farmacista moderno non può trascurare, sia per applicare le giuste “strategie” di vendita, ma anche per fare la differenza nella quotidianità di chi si presenta davanti al bancone. La seguo da anni leggendo i suoi articoli e i suoi libri. Abbiamo collaborato e lo facciamo ancora ad alcuni progetti tra cui Fitogirl&friends. Ci racconta chi è Fitogirl e qual è il suo messaggio? Fitogirl è il mio alter-ego in versione super: una super-eroina che nasce qualche anno fa dalla fantasia di mio figlio Francesco, che all’epoca aveva 8 anni e percepiva - a quel tempo - la mia passione per la natura ed i suoi rimedi come un vero e proprio superpotere. Mi riteneva capace di “curare tutti” con le mie piantine. Si è presentato da me un giorno con un disegno di una supereroina in calzamaglia verde e mantello bianco (i colori richiamano all’immaginario quelli della natura, ma anche della farmacia) dicendomi :”mamma, questa sei tu, sei Fitogirl”. Il messaggio mi ha colpito con tale forza che ho voluto dare vita a quell’idea, concretizzandola in un progetto divulgativo per la scuola primaria, ricorrendo a questo personaggio per attirare l’attenzioNuovo COLLEGAMENTO
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SCUOLA di ne dei bambini su tematiche importanti quali la natura e l’ambiente. La stessa natura rappresenta infatti la fonte dei superpoteri di Fitogirl, che è la paladina dell’ambiente. Il suo messaggio è : “bisogna prendersi cura della natura come lei si prende cura di noi”. E i bambini lo colgono con un’immediatezza sorprendente. Credo talmente tanto in questo progetto divulgativo che ho voluto racchiudere l’esperienza fatta con i bambini ed i messaggi di Fitogirl in un libro illustrato dal titolo “La natura spiegata ai bambini” edito da Tecniche Nuove Milano, casa editrice con la quale avevo già pubblicato altri due volumi, Le erbe della salute sul balcone (2017) e Medicina naturale per la donna (2015). Ma Fitogirl è anche comunicazione per gli adulti, sia per professionisti sanitari che per i non addetti ai lavori. Mi piace pensare che la conoscenza delle piante medicinali possa portare a fare scelte più consapevoli per il nostro benessere. Comprendendo che non sempre è necessario ricorrere al farmaco: esistono tante opzioni terapeutiche a nostra disposizione. Basta scoprirle. La voglia di comunicare mi ha portato negli ultimi anni ad occuparmi anche di comunicazione televisiva - con la mia partecipazione, in qualità di esperto di fitoterapia, a programmi televisivi sulle reti nazionali quali Rai1 (Buono a Sapersi, La Prova del Cuoco, Tutto Chiaro) - e di formazione professionale nell’ambito sanitario. Oltre al progetto online, rivolto al grande pubblico, dal nome Fitogirl&friends - cui è dedicata una sezione specifica sul sito www.fitogirl.it - che offre un ampio ventaglio di approfondimenti sul benessere e la salute naturale, per Tecniche Nuove Accademia ho creato, grazie alla preziosa collaborazione di figure professionali di spicco del panorama fitoterapico e nutraceutico, un percorso di aggiornamento professionale rivolto a farmacisti, medici ed operatori sanitari. Un corso articolato, che partendo dalle problematiche più attuali - dal supporto al sistema immunitario all’intervento nutraceutico per sindrome metabolica o l’intestino irritabile - permette all’utente di esplorare gli strumenti messi a disposizione dalla fitoterapia e nutraceutica più moderna, completandoli con indicazioni relative a regime alimentare e stile di vita. Perché, come si diceva prima, in una società in continua evoluzione, il farmacista deve adattarsi, in modo camaleontico, alle mille sfaccettature della sua professionalità.
Galenica Utifar
Crescere nella Professione LE DATE DEI CORSI 2022 28-29 MAGGIO CAPSULE, SOLUZIONI e SOSPENSIONI AD USO ORALE: dalla teoria in aula alla pratica in laboratorio. Le NBP (Norme di Buona Preparazione) e gli aspetti legislativi per poter gestire al meglio il laboratorio galenico 25-26 GIUGNO FORME FARMACEUTICHE AD USO DERMATOLOGICO (CREME, GEL, UNGUENTI e PASTE): la teoria e tutte le soluzioni a livello pratico per un loro corretto allestimento. LE LOZIONI A BASE DI MINOXIDIL e IL MONDO DELLA TRICOLOGIA: le nozioni teoriche e l'allestimento in laboratorio 1-2 OTTOBRE LE FORMULAZIONI FITOTERAPICHE DA REALIZZARE NEL LABORATORIO GALENICO 22-23 OTTOBRE GALENICA VETERINARIA: gli aspetti legislativi, la REV, la teoria e la realizzazione di capsule appetibili, paste aromatizzate, gelatine aromatizzate, soluzioni, sospensioni, transdermico. 26-27 NOVEMBRE CANNABIS AD USO MEDICO: gli aspetti legislativi, la fito-botanica e le varie tipologie di preparazioni magistrali (cartine, capsule apribili, gli oleoliti ecc.)
ISCRIZIONI SUL SITO WWW.UTIFAR.IT CIASCUN CORSO PREVEDE UN MINIMO DI 15 E UN MASSIMO DI 25 PARTECIPANTI Costi per ogni singolo corso € 370 per i soci Utifar € 470 per i non soci I CORSI POSSONO ESSERE FREQUENTATI ANCHE SINGOLARMENTE
Sede dei corsi: Roma Il sabato presso Best Western Globus Hotel Viale Ippocrate 119 la domenica presso il Laboratorio Lentini Viale I. Montanelli 133
EVENTI ECM 22.4 CREDITI
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DR & Domande e Risposte
CONSULENZE UTIFAR Riservate ai soci e gratuite
Se sei socio di Utifar e hai bisogno di una risposta ad un quesito di carattere legale, fiscale, del lavoro, di una consulenza professionale o indicazioni su come allestire un preparato magistrale, invia il quesito per fax o via e-mail a: SEGRETERIA UTIFAR PIAZZA DUCA D'AOSTA, 14 MILANO TEL. 02 70608367 FAX 02 70600297 E-MAIL: utifar@utifar.it
I CONSULENTI UTIFAR FISCALI: Studio Brunello e Partner, Dr. Marino Mascheroni LEGALI E LEGISLATIVE: Avv. Claudio Duchi, Avv. Paolo Leopardi GALENICHE: Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Pietro Siciliano MEDICINE NON CONVENZIONALI: Prof. Rocco Carbone, Dr.ssa Valentina Petitto ASSICURATIVE: Mutua Tre Esse ENPAF: Dr. Paolo Giuliani BANCARIE E FINANZIARIE: Dr. Giampiero Bernardelle PROGETTAZIONE SPAZI RETAIL E ADEGUAMENTO NORMATIVE: Arch. Luca Melchionna
VITALIZIO E DONAZIONE Nel passaggio da una società composta da un unico titolare farmacista a una Srl è previsto nella costituzione della srl uno stipendio mensile per il vecchio titolare in pensione? Si può inserire una clausola nel contratto? Si tratta di una donazione dal vecchio titolare ai figli, in cui però non ci sarà il titolare. Se si tratta di atto di donazione non può prevedersi il corrispettivo. Potrete stabilire un corrispettivo a titolo di vitalizio ma non avremo più il negozio della donazione. Di certo non può prevedersi uno stipendio se non viene assunto l'interessato. Se invece si trattasse di una cessione d'azienda dal vecchio titolare ad una srl tutto sarebbe regolamentato con il corrispettivo pattuito. Se si trattasse di un conferimento dell'azienda del vecchio titolare in una srl, lo statuto di quest'ultima potrebbe prevedere emolumenti per l'Amministratore mentre saranno suddivisi gli utili tra i soci al momento debito. Avv. Paolo Leopardi
CONSULENZE UTIFAR
NUOVA SOCIETÀ E REGISTRO STUPEFACENTI Dovrò a breve trasformare la farmacia da ditta individuale a SAS, restando sempre io come responsabile a tutti gli effetti. Come mi devo comportare col registro stupefacenti? E' sufficiente una chiusura come quella di fine anno e il successivo utilizzo di un nuovo registro intestato alla SAS oppure serve dell'altro? La "trasformazione" non potrà che avvenire con il conferimento dell'azienda nella costituenda società. Quindi, si tratterà di un vero e proprio trasferimento dell'azienda da un soggetto giuridico ad un'altro. Di talchè, sarà necessario cambiare il registro. In tal caso il registro di entrata e uscita utilizzato dal farmacista alienante deve essere consegnato alla ASL. Avv. Paolo Leopardi TAMPONI E PARAFARMACIA Si posso effettuare tamponi nelle parafarmacie? Sino ai giorni nostri le norme di legge e la giurisprudenza si e espressa vietando l'erogazione dei test antigenici in parafarmacia. Tuttavia, in sede penale, la sentenza n. 22434/2022 della Cassazione ha affermato che dalla violazione della norma che riserva i test antigenici alle sole farmacie possono derivare conseguenze in termini di responsabilità, ma non penale. Di conseguenza sarà possibile che nel prossimo futuro la questione si decida anche in sede civile/amministrativa ma, ad oggi, l'erogazione di questo servizio è ancora riservato alle farmacie e, comportandosi diversamente si potrebbe ancora incorrere in qualche procedimento quantomeno disciplinare. Avv. Paolo Leopardi
TAMPONI PER AUTOCONSUMO Vorrei sapere perché i tamponi - i test che si acquistano per fare i Tamponi in farmacia, non a domicilio - non vanno registrati come spese (assimilati a guanti, camici, disinfettanti ecc.) ma registrati come MERCE destinata alla rivendita. Se ho ben compreso l’istante chiede il comportamento relativo all’uso di tamponi in farmacia da parte del personale della stessa. Ora in codesta previsione si esce dal campo del così detto “autoconsumo”. L’autoconsumo si realizza in due casi, che si distinguono con riferimento all’utilizzo e all’esigenze dell’imprenditore o in relazione agli scopi perseguiti. Una peculiare ipotesi di autoconsumo si realizza anche nel caso di assegnazioni di beni fatte a favore dei soci di una società, a qualsiasi titolo. L’autoconsumo allora si distingue in due macrocategorie: 1) autoconsumo esterno, concerne l’ipotesi in cui l’imprenditore utilizza beni aziendali per scopi diversi da quelli per i quali l’impresa è stata costituita; 2) autoconsumo interno, cioè quando il consumo di beni è volto a soddisfare esigenze della stessa impresa, ad esempio nel caso in cui il titolare acquisisce un farmaco per una propria patologia. Il caso prospettato riguarda invece i collaboratori che utilizzano il tampone come strumento di autodiagnosi che vista la “novità del caso” non possono se non a fronte di ampia interpretazione essere considerati alla stregua di strumenti di “lavoro” come disinfettanti, guanti e quant’altro. Quindi allo stato dell’arte non potrebbero e il condizionale è d’obbligo essere “spesati”. Suggerirei la soluzione di emettere lo scontrino con l’annotazione di “corrispettivo non incassato” al fine dello scarico del magazzino. Dr. Marino Mascheroni Nuovo COLLEGAMENTO
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Domande e Risposte
CREMA DI KELLINA E' possibile allestire una crema di kellina 5 % (con ricetta magistrale) nonostante ne esista una in commercio (kellivit) con la stessa percentuale? Il ricorso alla preparazione galenica magistrale può essere dettata da diverse necessità, quali ad esempio l’intolleranza a specifici eccipienti. La risposta quindi, qualora il medico ne ravveda l’opportunità, è positiva. Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Pietro Siciliano ACIDO ORTOFOSFORICO PER USO ODONTOIATRICO Un medico ci chiede l'allestimento di gel a base di acido ortofosforico al 37% (uso odontoiatrico). E' possibile allestirlo? Esistono studi di letteratura? L'acido ortofosforico rappresenta un prodotto tradizionale e storico nella odontoiatria. E' più conosciuto come "MORDENZANTE" . Esistono in commercio diversi prodotti siffatti ad uso odontoiatrico. Una formula da suggerire è: Acido fosforico 85% 15,2 grammi gomma xantana 0,7 grammi colorante blu alimentare 20 gtt acqua depurata q.b. a 35 grammi. Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Pietro Siciliano BENZILE BENZOATO Ho una richiesta di una preparazione magistrale di benzoato di benzile al 20% Il medico non scrive la base da usare si limita con la richiesta al 20%. Come mi posso regolare? Che base devo usare? 48
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Si può tranquillamente usare una crema base tipo Cetomacrogol crema base incorporando il benzile benzoato nella crema base, altrimenti per un unguento si può utilizzare la sola vaselina o un unguento base assorbente l'acqua (es. UNGUENTO agli Alcooli di Lanolina: alcooli di lanolina 3 grammi, alcool cetostearilico 0,25, vaselina bianca 46,5 grammi, acqua 50 grammi) che ha la caratteristica di poter essere lavato facilmente. In alternativa, ancora, si può utilizzare la formula presente nel Formulario del Belgio (FTM 2020) BENZILE BENZOATO EMULSIONE CUTANEA FTM 2020: Benzile benzoato 20 grammi, paraffina liquida 20 grammi, cera emulsionante al cetomacrogol 2,5 grammi, acqua depurata q.b. a 100 grammi. Cera emulsionante B.P. al cetomacrogol: alcool cetostearilico grammi 80 e cetomacrogol 1000 grammi 20. Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Pietro Siciliano FORMULAZIONI DI LUGOL Vi chiedo informazioni e un consulto in merito alle formulazioni di LUGOL, nello specifico in merito a: - tipologia di ricetta - modalità di preparazione – formalismi. Tipologia di ricetta: Ricetta Medica Non Ripetibile. Modalità di preparazione: triturare finemente in mortaio lo Iodio, aggiungere continuando a triturare il Potassio Ioduro. Aggiungere la decima parte di acqua e sciogliere completamente la miscela di polveri. Aggiungere la rimanente acqua e filtrare su carta. Formalismi: Dose in tutte lettere in quanto presente IODIO (VELENO). Validità 30 gg. Acquirente maggiore di 16 anni. Annotazione in calce alla ricetta delle generalità dell'acquirente. Conservazione della ricetta per 6 mesi. Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Pietro Siciliano
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