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LA FORMAZIONE UTIFAR NEL 2023
Siamo al giro di boa del nuovo anno e vogliamo fare un bilancio delle cose fatte e di quelle che vogliamo fare.
Ricordiamo l'inizio del 2022 con il Covid ancora presente in maniera importante e con effetti ancora devastanti. In quel periodo, i farmacisti erano sempre al loro posto a fare il loro dovere e Utifar continuava ad organizzare sessioni pratiche del corso "Il farmacista vaccinatore", per completare la formazione di nuovi farmacisti che si avvicinavano a questo nuovo lato della professione.
Finalmente, siamo riusciti ad organizzare tutti e tre i nostri eventi formativi residenziali in presenza.
Quello di settembre ha affrontato il tema dei servizi: quale valore dare loro e come comunicare le proprie attività ai cittadini: perché non bisogna considerare il servizio un prodotto, ma un atto professionale. Di conseguenza, esso non deve essere oggetto di attività promozionali in termini di prezzo.
Negli eventi di febbraio e di giugno abbiamo invece affrontato il tema delle società e del passaggio generazionale. È stato un argomento molto seguito, che proseguiremo anche nel corso della settimana "Utifar Neve" il prossimo febbraio e che sarà uno dei pilastri del nostro progetto "La gestione del cambiamento", di cui parliamo anche all'interno di questo numero.
Inoltre, abbiamo aperto i convegni istituzionali di Cosmofarma 2022 con un incontro sulla farmacia dei servizi, analizzata da numerosi punti di vista; ed abbiamo ripreso le sessioni della nostra Scuola di Galenica.
Il coinvolgimento di Utifar nel Master di II Livello sulle malattie rare dell'Università di Milano Bicocca in collaborazione col Dipartimento Sanitario della Santa Casa di Loreto, aperto per la prima volta in Italia a medici e farmacisti, testimonia quanto siano apprezzate le competenze dei nostri docenti e rafforza la nostra convinzione che la Farmacia dei Servizi procederà in stretta collaborazione con la figura del medico.
Nel 2023, potenzieremo sicuramente la nostra Scuola di Galenica residenziale, inserendo nuovi temi per i colleghi più esperti e proponendo dei corsi di approccio alla galenica per coloro che si avvicinano a questa specializzazione. Le preparazioni galeniche sono state sempre un argomento importante nell'offerta formativa di Utifar e continueranno ad esserlo.
Inoltre, il Consiglio Direttivo sta lavorando ad una formazione, rivolta al farmacista di farmacia, che tenga presente nuove esigenze dei cittadini e di cui presto vi daremo notizie.
Ci auguriamo di poter ripetere i nostri tre eventi residenziali in tutta sicurezza. Quello invernale riguarderà sempre, a grande richiesta, il tema delle società e del passaggio generazionale, ma proverà a fare il punto sulla gestione dei costi, sottoposti ai nuovi shock economici.
Gli altri due eventi, che si terranno a giugno e a settembre, riguarderanno la nuova formazione su cui Utifar sta lavorando e, per il momento, consentitemi di non dire di più.
Vi saluto cordialmente e vi auguro Buone Feste e un sereno 2023.
L'EDITORIALE
3 Nuovo COLLEGAMENTO
di Eugenio Leopardi, Presidente Utifar
Un complesso molecolare naturale che favorisce l’assorbimento della vitamina C. Un’azione fisiologica su molteplici biofunzioni.
Il giusto dosaggio giornaliero di vitamina C senza inutili eccessi.
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Direttore responsabile
Eugenio Leopardi
Responsabile editoriale Alessandro Fornaro
Comitato di redazione
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Progetto grafico e impaginazione
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Proprietà editoriale Utifar Associazione scientifica senza fini di lucro PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO
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La collaborazione alla rivista è aperta a tutti i farmacisti. Manoscritti, dattiloscritti, fotografie o altro materiale iconografico, anche se non pubblicato, non si restituiscono www.utifar.it - utifar@utifar.it
Immagini Adobestock, R. Siano
Stampa D'auria Printing S.p.A. Zona industriale Destra Tronto 64016 S. Egidio della Vibrata - TE
Nuovo Collegamento
Rivista ufficiale di UTIFAR
Anno XXIII n.6 - 2022
Registrazione del tribunale di Milano n. 12 del 11/01/2000
ROC n. 6782 (registro operatori Comunicazione)
Tiratura del presente numero 20.000 copie - Certificate e autorizzate
UTIFAR NELLA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO Intervista a Eugenio Leopardi L-ARGININA + VITAMINA C LIPOSOMIALE per i sintomi del Long Covid
SPECIALE LONG COVID
Intervista a Bruno Trimarco
di Alessandro Fornaro
COENZIMA Q10 E ACIDO ALFA LIPOICO NEL LONG COVID
AKKERMANSIA MUCINIPHILA Un postbiotico utile per le alterazioni metaboliche Intervista a Maurizio Salamone
di Alessandro Fornaro
ASSE INTESTINO-PELLE-CERVELLO
di Paolo Levantino di Antonella Patrone
GLI ACIDI GRASSI OMEGA3 NEL TRATTAMENTO DELL’OCCHIO SECCO
di Paolo Levantino
Una farmacia per il tuo cuore: screening dei peptidi natriuretici per la prevenzione primaria dello scompenso cardiaco
di Alessandro Fornaro di Paolo Levantino
PILLOLE DI GALENICA
a cura di Rosalba Lombardo
Mangimi complementari per animali
a cura della divisione scientifica Teknofarma
5 Nuovo COLLEGAMENTO
n. 6 2022 SOMMARIO 6 12 19 22 26 32 34 37 38 42
dal 1957
CONSULENZE UTIFAR
UTIFAR
UTIFAR NELLA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO
L'anno che sta per concludersi ha visto la farmacia confrontarsi con la situazione emergenziale e rispondere nel migliore dei modi alle esigenze dei cittadini e delle istituzioni.
Nei primi mesi del 2022 la farmacia ha gestito l'emergenza dei tamponi.
Contemporaneamente, sono stati introdotti nuovi servizi, come la vaccinazione in farmacia che ha richiesto ai colleghi un importante sforzo formativo oltre che organizzativo.
Utifar è stata artefice di questo nuovo ruolo della farmacia, proponendo già dall'agosto del 2020 una formazione altamente professionalizzante per la vaccinazione e accompagnando i colleghi con diversi altri progetti formativi mirati alle nuove esigenze della professione. Per comprendere come questa transizione continuerà nel prossimo anno e per fare il punto sulle future iniziative dell'associazione, abbiamo intervistato Eugenio Leopardi, presidente dell'Unione tecnica italiana farmacisti.
6 Nuovo COLLEGAMENTO
PROFESSIONE FARMACISTA
di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista
Intervista a Eugenio Leopardi, presidente di Utifar
Oggi, la categoria dei farmacisti è pienamente consapevole del cambiamento in corso. Cosa propone Utifar per favorire la transizione verso una professione "nuova"?
In effetti, nei numerosi convegni che si sono realizzati negli ultimi mesi - finalmente anche in presenza - si è spesso parlato di una farmacia che sta cambiando e di una professione che sta evolvendo ormai in maniera netta verso la farmacia dei servizi per andare incontro alle mutate esigenze del pubblico.
Se ci pensiamo bene, tuttavia, questa non è una novità: la nostra è una professione che da almeno 800 anni risponde alle nuove esigenze dei cittadini, alle diverse richieste della società e agli eventi catastrofici che si sono susseguiti in questi secoli.
Quindi, secondo lei, è fuorviante la visione diffusa che vede i farmacisti come una categoria che si oppone al cambiamento? Ricordo che, negli anni passati, qualcuno ci definiva addirittura "una casta" preoccupata di difendere lo status quo delle cose... Il grande fraintendimento attorno a questa visione è che, almeno per noi di Utifar, ma posso dire per tutte le rappresentanze di categoria, non si è mai trattato di difendere un privilegio, bensì di dare la giusta forma ad un cambiamento necessario.
Per esempio, quando ci siamo opposti ad una farmacia che scadesse negli aspetti commerciali, non lo abbiamo fatto per allontanare la concorrenza, ma per difendere la dignità della nostra professione e mettere al centro la preparazione e non le strategie commerciali. Esempi come questo potrei farne molti altri. È chiaro che, in passato, i "nemici della farmacia" hanno voluto far passare il messaggio che le nostre critiche fossero finalizzate ad impedire ogni cambiamento.
LO SCOPO DELL'UNIONE TECNICA ITALIANA FARMACISTI È DA SEMPRE QUELLO DI SUPPORTATE I COLLEGHI, ANCHE I PIÙ GIOVANI, RISPETTO AI RITARDI DELL’UNIVERSITÀ, LA QUALE NON RIESCE AD AGGIORNARE IL PROPRIO PIANO DI STUDI IN TEMPI VELOCI E NON SI È ANCORA ADEGUATA AL TERZO MILLENNIO
Al contrario, siamo da sempre convinti della necessità di una trasformazione della professione legata ai bisogni dei tempi che cambiano.
E come vede il cambiamento l'Unione tecnica dei farmacisti italiani?
Certamente, con l'evolvere dei tempi, cambiano le competenze necessaire per svolgere al meglio la nostra professione.
Utifar ha sempre precorso i tempi e cercato di anticipare ogni trasformazione della professione attraverso quella preparazione tecnica indispensabile al cambiamento stesso. Attraverso la preparazione possiamo gestire le trasformazioni attraverso nuove competenze e non subirle come una punizione arrivata dall'alto. Le faccio un altro esempio. Ormai più di 10 anni fa abbiamo organizzato le giornate Farmadays alla Fiera di Verona: tre edizioni molto frequentate dai colleghi. Avevamo visto come, nei fatti, la farmacia stava iniziando a compensare la perdita di fatturato legato al farmaco con una più accorta vendita dell'extrafarmaco. Da subito, abbiamo lanciato il concetto della specializzazione e, proprio a Farmadays, abbiamo proposto una gestione dei singoli settori che compongono l'offerta commerciale della farmacia attraverso una preparazione tecnica e professionale nei singoli settori. Oggi, la specializzazione è un dato di fatto, e l'idea che dovesse partire dalla formazione per trasformarsi in consiglio è stata senza dubbio vincente. Specializzarsi non vuol dire avere in farmacia tutti i prodotti di quel settore o proporre i migliori sconti, bensì offrire alla clientela un consiglio competente e professionale per l'utilizzo corretto dei prodotti stessi. Lo avevamo compreso 10 anni fa e la nostra visione si è dimostrata vincente. Lo dimostra la crescita di una nutraceutica basata sull'evidenza clinica, lo sviluppo di integratori sempre più improntati alla prevenzione e alla cura, il tutto supportato da un consiglio del farmacista sempre più mirato e competente. In questo numero di Nuovo Collegamento, per esempio, proponiamo uno speciale sulla gestione del Long Covid. Fateci caso e vedrete che il consiglio del farmacista ha un peso fondamentale anche in settori delicati come questo.
7 Nuovo COLLEGAMENTO
PROFESSIONE FARMACISTA
La formazione come strumento per gestire il cambiamento, quindi?
Formazione e aggiornamento! Perché le competenze richieste evolvono e spesso non basta la sola formazione universitaria per essere al passo con i tempi. Lo scopo dell'Unione tecnica italiana farmacisti è da sempre quello di supportate i colleghi, anche i più giovani, rispetto ai ritardi dell’Università, la quale non riesce ad aggiornare il proprio piano di studi in tempi veloci e non si è ancora adeguata al terzo millennio. Tutto questo non deve spaventarci. Utifar usò la parola “resilienza”, oggi inflazionata, più di quindici anni fa, perché eravamo e siamo consapevoli che quel termine ha sempre fatto parte del bagaglio culturale della nostra professione.
A proposito di resilienza, il momento attuale richiede spesso un adeguamento, oltre che delle competenze, anche della struttura delle farmacie. Come affrontare questi aspetti organizzativi e gestionali?
Di certo, per seguire l'evoluzione della farmacia, specie nel campo dei servizi, servono nuove risorse economiche o la capacità di gestire meglio quelle di cui oggi si dispone.
Va anche detto che, negli ultimi anni, la farmacia ha subito una serie di trasformazioni importanti, prima tra tutte l'ingresso delle società di capitali nell'assetto proprietario dell'azienda.
A questi cambiamenti, si è aggiunta l'emergenza pandemica, che ha visto i farmacisti in prima linea, sempre presenti e disponibili nel supportare le esigenze della cittadinanza. La pronta risposta che le farmacie hanno saputo offrire nell'emergenza pandemica è stata apprezzata dal pubblico e valorizzata dalle istituzioni, tanto che alla professione sono ora richieste mansioni e competenze aggiuntive rispetto al passato. Il momento attuale richiede quindi un adeguamento, oltre che delle competenze professionali individuali, anche della struttura delle farmacie e, di conseguenza, servono nuove risorse economiche o la capacità di gestire meglio quelle di cui oggi si dispone. Girando per l'Italia, ho trovato molti colleghi confusi e preoccupati dal dover affrontare queste nuove sfide, tanto da pensare all'eventualità di vendere l'attività. Talvolta, si arriva alla scelta di vendere non tanto perché si abbiano problemi economici o perché non si abbiano eredi che si vogliono dedicare alla farmacia, ma perché si è stanchi di questi cambiamenti e si fatica ad affrontare gli sforzi che vengono richiesti.
In effetti, dispiace vedere che realtà che per anni hanno rappresentato un punto di riferimento per una piccola comunità, abbandonino il campo proprio in un momento di rilancio della professione.
Sono allo studio di Utifar nuove strategie per supportare le farmacie che faticano a gestire il cambiamento?
Già dalle prossime settimane, Utifar si metterà a disposizione dei colleghi con un nuovo progetto chiamato "La gestione del cambiamento".
Il progetto si rivolge a quei farmacisti che sono sconfortati, spaventati e preoccupati. Prima di tutto, per ascoltarli; e poi per dare loro qualche consiglio su problemi strutturali, di adeguamento delle competenze, di analisi dei conti e di bilancio. Stiamo, per esempio, attraversando un momento nel quale il passaggio generazionale può usufruire di tante opportunità, che forse non conosciamo appieno e che vanno ben oltre il semplice vitalizio. Vendere non è l'unica soluzione per chi non si sente in grado di affrontare, da solo, il peso dei cambiamenti in atto.
Comprendiamo benissimo che si tratta di un momento di cambiamento radicale per la professione e di una grande sfida per la categoria. Ma è altrettanto vero che chi ha creduto nella farmacia fino ad oggi non può cancellare tutti gli sforzi fatti con un semplice atto notarile, anche perché quella croce che abbiamo nel cuore non si cancella.
Come si svilupperà, nello specifico, questo nuovo progetto di Utifar?
Come nella tradizione dell'associazione, partiremo dal confronto e dalla formazione. Stiamo organizzando momenti di approfondimento sul territorio e via web, in particolare attorno alle tematiche inerenti la gestione della farmacia. Tuttavia, il confronto, in questi casi, deve anche essere individuale, perché ogni situazione è differente e merita di essere approfondita nelle sue peculiarità. Per questo, nell'ambito di questo nuovo progetto, mi interfaccerò personalmente con coloro che vorranno approfittare di questa nostra opportunità: basterà chiamare in Utifar (0270608367) o scrivere una mail (utifar@utifar.it), chiedendo di essere richiamati.
Mi auguro che questa iniziativa possa essere utile a tanti farmacisti per continuare con entusiasmo a portare avanti la nostra professione. Una professione che, nei secoli e con semplicità, abbiamo sempre messo a disposizione dei cittadini e del nostro Paese.
PROFESSIONE FARMACISTA 8 Nuovo COLLEGAMENTO 2023
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SETTIMANE UTIFAR
0 2 3
EVENTO ECM (15 crediti formativi)
Farmacia
contesto finanziario"
"La
oggi tra le nuove opportunità economiche dei servizi e le nuove difficoltà del
Cecco Avv.
Relatori: Prof. Giustino Di
Paolo Leopardi
SOCI UTIFAR 2023 ISCRIZIONI
Amiamo la nostra Professione...
Entra anche tu a far parte di Utifar!
Iscriversi a Utifar significa essere parte di un'associazione scientifica impegnata a diffondere la cultura del cambiamento e la crescita della Professione. Insieme possiamo fare molto, le nostre idee e la nostra determinazione faranno la differenza!
• Assistenza Legale GRATUITA in caso di procedimenti penali COLPOSI contestati nell'ambito dell’esercizio professionale*
• Consulenze gratuite e personalizzate in ambito professionale, fiscale e legislativo
• Partecipazione gratuita o agevolata ai nostri convegni
• Formazione a distanza gratuita per coprire interamente i 50 crediti ECM per il 2023
• Agevolazioni per la partecipazione alla Scuola di Galenica Utifar e ad altri percorsi formativi sul territorio
• Adesione gratuita ad Upfarm (Unione professionale farmacisti per i farmaci orfani) e supporto per la predisposizione di farmaci orfani e off-label
• Spedizione a domicilio di Nuovo Collegamento per i farmacisti collaboratori
*il richiedente deve necessariamente essere socio da almeno un anno e deve aver rinnovato l'iscrizione da almeno 30 giorni dalla scadenza annuale del 28 febbraio.
Siamo Farmacisti!
Servizi riservati ai soci:
Quote associative 2023 • Titolari di farmacia € 250 • Non titolari di farmacia € 80 • Titolare di esercizio commerciale per la vendita di prodotti farmaceutici che non richiedono prescrizione medica con
del farmacista € 250 • Neolaureati (entro 6 mesi dalla laurea) € 20 (iscrizioni
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Iscriviti sul sito www.utifar.it oppure inquadra il Qr code Utifar - Piazza Duca d'Aosta 14 - 20124 Milano - Tel. 02 70608367 - utifar@utifar.it Perchè iscriversi a Utifar?
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L-ARGININA + VITAMINA C
LIPOSOMIALE per i sintomi del Long Covid
La American Heart Association (AHA) è l'organizzazione che pubblica le Linee guida scientifiche utilizzate in tutto il mondo per la rianimazione cardiopolmonare (RCP) e il trattamento delle emergenze cardiovascolari (ECC). Annualmente, l'associazione organizza un congresso, chiamato "Scientific session", molto seguito dai cardiologi di tutto il mondo: una sorta di appuntamento da non perdere per restare aggiornati rispetto alle ultime evidenze scientifiche e alla migliori pratiche cliniche.
L'edizione 2022 si è svolta a Chicago, dal 5 al 7 ottobre scorsi, ed ha visto una sessione esclusivamente dedicata al COVID19 dal titolo “Breaking the surface: Insights into the relationship of COVID illness and cardiovascular disease”.
Guardando oltre la superficie delle cose, in sostanza, questa sessione è stata concepita per valutare nuove proposte scientifiche nella gestione delle problematiche cardiovascolari legate al Covid.
È in questo prestigioso ambito che è stato presentato, sottoforma di Poster, l'abstract dello studio “L-Arginine and Vitamin C Improve Symptoms of Long-COVID: the LINCOLN survey", recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Circulation, testata d’elezione per la cardiologia, con un impact factor di 39,918.
Lo studio condotto su 1390 pazienti, ha dimostrato l’efficacia dell'utilizzo sinergico di queste due sostanze nel migliorare i sintomi del long Covid. Dopo un trattamento di 30 giorni con L-arginina + vitamina C liposomiale, è stato infatti osservato un miglioramento significativo della sintomatologia dell’astenia e del senso di affanno, così come nella percezione soggettiva della tolleranza allo sforzo. Per approfondire i meccanismi alla base di queste evidenze e per comprendere come tale approccio può essere consigliato ai soggetti che lamentano stanchezza e senso di affanno abbiamo intervistato Bruno Trimarco, professore emerito di cardiologia presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II.
RICERCA SCIENTIFICA
12 Nuovo COLLEGAMENTO
S P E C I A L E L O N G C O V I D
di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista
Intervista a Bruno Trimarco, professore emerito di cardiologia presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II
Professore, come prima domanda vorrei fare il punto sugli effetti del long Covid a livello cardiologico e, in particolare, sul senso di affanno che molti pazienti riportano. Quali sono le basi fisiopatologiche di questa sintomatologia? È opportuno distinguere due diverse condizioni che si associano alla sensazione di fiato corto. La prima è rappresentata da persistenza di esiti dell’infezione da COVID-19 a livello polmonare e/o cardiaco che compromettono la funzione respiratoria e/o cardiaca e quindi determinano una riduzione della tolleranza allo sforzo che si manifesta dopo gradi di attività tanto più bassi quanto maggiore è la compromissione della funzione cardiaca e polmonare.
Esistono però, e costituiscono la maggioranza dei pazienti con Long Covid, soggetti con normale funzione cardiopolmonare i quali egualmente lamentano una ridotta tolleranza all’esercizio fisico tanto che anche le attività quotidiane determinano la comparsa della sensazione di “affanno”.
Le basi fisiopatologiche di questa seconda condizione non sono completamente chiarite. Era stata proposta una disfunzione del sistema neurovegetativo ma non è stata mai dimostrata. Al contrario sono più consistenti le evidenze a favore di uno squilibrio nell’ingresso di sodio nelle cellule muscolari. L’alta concentrazione di sodio ha un effetto sfavorevole sul calcio mitocondriale e sul metabolismo mediante gli scambiatori sodio-calcio. Il conseguente sovraccarico di calcio nei mitocondri potrebbe costituire la base fisiopatologica per la dispnea e l’astenia, i sintomi più comuni nei pazienti con Long-Covid
Entrando nello specifico dell'azione di L-arginina e vitamina C liposomiale, ci spiega come queste due sostanze agiscono singolarmente rispetto a queste sintomatologie e cosa rende così importante la loro azione sinergica quando utilizzate insieme?
Per l’arginina è ipotizzabile un doppio meccanismo d’azione. Il primo prescinde dall’effetto antiinfiammatorio e riguarda invece la capacità di questo aminoacido di migliorare la funzione mitocondriale come da noi dimostrato nei giocatori di pallanuoto che quando ricevevano un apporto giornaliero di questo aminoacido dimostravano una maggiore capacità di tolleranza allo sforzo.
Il secondo meccanismo potrebbe essere legato alla capacità di questa sostanza di correggere la disfunzione endoteliale indotta dall’infezione potenziando la produzione di citochine anti infiammatorie e riducendo quella delle citochine pro infiammatorie.
È bene ricordare che la disfunzione endoteliale non è dovuta soltanto alla ridotta produzione di ossido nitrico, su cui agisce favorevolmente la somministrazione di arginina, ma anche all’aumentata produzione di radicali liberi dell’ossigeno. In questo contesto diviene importante l’azione antiossidante della vitamina C che richiede però delle concentrazioni plasmatiche particolarmente elevate quali si raggiungono con la somministrazione endovenosa. L’utilizzo dei liposomi per il trasporto della Vitamina C nelle cellule consente di ottenere con la somministrazione orale concentrazioni plasmatiche simili a quelle della somministrazione per via endovenosa.
A quali soggetti, a suo avviso, può essere consigliato questo approccio?
I risultati più che lusinghieri ottenuti con l’aggiunta dell’arginina alla terapia standard in pazienti ricoverati in terapia sub-intensiva per infezione da Covid-19 hanno rappresentato la base su cui molti medici hanno deciso di somministrare questo aminoacido anche ai pazienti con Long Covid indipendentemente dalla gravità con cui si era manifestata la fase acuta. Per questo motivo io credo che non ci siano motivi per circoscrivere l’utilizzo di questa terapia ad una classe di pazienti anche tenendo conto della scarsità, per non dire della mancanza, di terapie alternative. D’altra parte se analizziamo i risultati della LINCOLN survey ottenuti su oltre 850 pazienti con Long Covid vediamo che il beneficio del trattamento con Bioarginina-C viene riferito da tutti i pazienti che hanno ricevuto il trattamento indipendentemente da caratteristiche specifiche.
13 Nuovo COLLEGAMENTO RICERCA SCIENTIFICA
Foto Riccardo Siano
Il professor Bruno Trimarco
L’INFORMAZIONE DI UTIFAR PER I FARMACISTI
VITAMINA C LIPOSOMIALE per i sintomi del Long Covid
RESTA COLLEGATO CON NOI!
L'astenia viene spesso riportata anche nel periodo successivo alla vaccinazione. Sia la vaccinazione Covid, sia storicamente, quella antinfluenzale. Come vede l'utilizzo di questo approccio come aiuto in forma preventiva rispetto all'insorgenza di possibili manifestazioni di stanchezza post-vaccino?
Non conosco studi randomizzati condotti in doppio cieco verso placebo che abbiano valutato l’efficacia della somministrazione di arginina nel trattamento dell’astenia post vaccinazione anti Covid o antiinfluenzale che possano aiutare a rispondere a questa domanda. Si potrebbe obiettare che nonostante non esistano studi randomizzati che abbiano valutato l’efficacia del paracadute nel proteggere coloro che si lanciano dagli aerei questo attrezzo viene ordinariamente usato, per cui la mancanza di studi non serve ad escludere l’uso dell’arginina nel trattamento più che nella prevenzione di questa forma di astenia che è comunque verosimilmente legata alla risposta immunitaria indotta dalla somministrazione del vaccino.
Come vede, più in generale, il ruolo del farmacista nel spiegare al pubblico le nuove evidenze scientifiche che sempre più spesso emergono nell'ambito della nutraceutica?
Personalmente sono convinto che il farmacista svolga un ruolo fondamentale nella sanità pubblica in quanto rappresenta l’interlocutore sanitario più facile da raggiungere per il cittadino. D’altra parte la formazione culturale di questi operatori sanitari consente loro di valutare criticamente non solo i componenti dei prodotti nutraceutici ma anche la letteratura disponibile a supporto del loro utilizzo. Quest’ultimo punto ha un’importanza fondamentale per diversificare i suggerimenti del farmacista da quelli della pubblicità offerta dai mezzi di comunicazione. E’ evidente infatti che il cittadino si rivolge al farmacista con fiducia per essere aiutato a scegliere tra le innumerevoli proposte da cui viene bersagliato quotidianamente. Proprio la conoscenza delle evidenze scientifiche consente al farmacista di assumersi la responsabilità di suggerire o sconsigliare l’utilizzo di un prodotto nutraceutico.
RICERCA SCIENTIFICA
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1. Vicks Sinex Aloe - Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto 2. Vicks Sinex Aloe - Foglietto Illustrativo 3. Martindale,2017; The complete drug reference. Oxymetazoline Hydrochloride. Editor: Thpmson Reuters (Online database) 4. Reinecke S. et al. Investigation of the effect of oxymetazoline on the duration of rhinitis. Results of a placebo-controlled, double-blind study in patients with acute rhinitis MMW – Fortschr Med. 2005 Oct 6; 147 Suppl 3: 113-118 LIBERA IL NASO CHIUSO RAPIDAM ENT E 3,4 FINO A 12 ORE 1,3 FLACON E PREDOSATO 1 Quantità esi gua di Ossim etazolina 1 25mcg per nebulizzazione 1 1 o 2 nebulizzazioni per narice 2 volte al giorno 1 FACILE DA USARE 1,2 PROPRIETÀ BALSAMICHE 1 ECCIPIENTI 1 EUCALIPTOLO 1 CON ALOE VERA 1 MENTOLO 1 Prezzo al pubblico*: 11,48€ Classe di rimborsabilità: Classe C Classificazione ai fini della fornitura: OTC-Medicinale di Automedicazione *Ai sensi della legge 296/2006 il prezzo è stabilito da ciascun titolare di punto vendita. Depositato AIFA in data: 11/10/2022 Materiale promozionale destinato ai farmacisti VIETATA LA DISTRIBUZIONE O L’ESPOSIZIONE AL PUBBLICO MAT-IT-VICKS-22-000162 12 FINO a ORE PRINCIPIO ATTIVO 1 OSSIMETAZOLINA 1 1 2 3 3 MOTIVI PER RACCOMANDARE VICKS SINEX ALOE
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Personalizzabile App dedicata Assistenza pratiche LOCKER Alone Integrato con MedyBox refrigerato fuori orario H24 profondità 68 e 48 cm Sistema prenota & ritira 48 cassetti clienti dedicata IL SOGNO NEL CASSETTO 24 ORE A SERVIZIO DEI TUOI CLIENTI dedicata alla farmacia con in più l’ anticorrosione sonoro autoricaricabili antifrode inceppamento si collega direttamente con il robot Machine for your Pharmacy ExpertiseandInnovationatyourservice Sistema antigelo Colore personalizzato Dispositivi POS Elevatore Apertura carico prodotti posteriore Etichette elettroniche Moduli aggiuntivi Fino a 5 moduli Oltre 500 prodotti semplici e veloci o personalizzati Vendite sempre sotto controllo consente di avere sempre a disposizione informazioni importanti per migliorare la strategia di le attività della macchina. Gestione remota del distributore Creazione di rte commerciali Analisi delle statistiche sul venduto Teleassistenza Il futuro è già qui canali riservati è possibile e ettuare consegne anche fuori orario, informando il cliente via sms della disponibilità del prodotto prenotato. MedyBox è OTC Ready : pronto per ricevere gli aggiornamenti necessari per la distribuzione automatica di farmaci da banco nel rispetto delle disposizioni di legge. LOCKER L’unico con 6 anni di garanzia Oltre 100 prodotti a vetrina L’unico con profondità 48 cm Vendite sempre sotto controllo Personalizzabile nella grafica App dedicata Servizio tutto compreso Disponibile in vari modelli Assistenza dedicata Assistenza pratiche burocratiche Perché CONTATTACI: 02 66 800 554 info@medybox.it www.medybox.it LOCKER Perché Stand Alone Integrato con MedyBox Anche refrigerato Ritiro fuori orario H24 Con profondità 68 e 48 cm Sistema prenota & ritira Da 5 a 48 cassetti App clienti dedicata 50 CREDITO D’IMPOSTA INDUSTRIA 4.0 45 CREDITO D’IMPOSTA MEZZOGIORNO IL SOGNO NEL CASSETTO IL DISTRIBUTORE AUTOMATICO PER LA FARMACIA La vending machine dedicata alla farmacia con in più l’ esperienza consulenza degli specialisti del settore. 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Gestione remota del distributore Creazione di rte commerciali Analisi delle statistiche sul venduto Teleassistenza Il futuro è già qui canali riservati è possibile eettuare consegne anche fuori orario, informando il cliente via sms della disponibilità del prodotto prenotato. MedyBox è OTC Ready pronto per ricevere gli aggiornamenti necessari per la distribuzione automatica di farmaci da banco nel rispetto delle disposizioni di legge. PROFONDITÀ RIDOTTA MAGGIORE CAPIENZA TUTTI I MODELLI SONO DISPONIBILI CON ALTEZZA SPECIALE 169 CM Asg srl - 02 66 800 554 - info@medybox.it - www.medybox.it MEZZOGIORNO LOCKER LOCKER Integrato con MedyBox Stand Alone Anche refrigerato Ritiro Fuori Orario H24 Con Profondità 68 e 48 cm Sistema Prenota & Ritira Da 5 a 48 cassetti LOCKER ? IL SOGNO NEL CASSETTO La vending machine dedicata alla farmacia con in più l’ esperienza consulenza degli specialisti del settore. 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et al. J Clin Pharmacol, 2000; 40:1237-1244; 2. Harvey JA et al. JBMR 1988; 3(3):253-258; 3. Recker RR. NEJM. 1985; 313 (2):70-73; 4. Sakhaee K et al. Am J Ther. 1999; 6(6):313-321.
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Leggere attentamente le avvertenze
COENZIMA Q10 E ACIDO ALFA LIPOICO NEL LONG COVID
Nei primi due anni della pandemia, in Europa ben 17 milioni di individui hanno sperimentato una condizione di post-Covid, con una durata dei sintomi di almeno 3 mesi, secondo i dati riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
di Paolo Levantino Farmacista clinico e giornalista scientifico. Presidente Agifar Palermo e Consigliere nazionale Fenagifar
GLI EFFETTI A LUNGO TERMINE DEL COVID
Mentre la maggior parte delle persone che sviluppano il Covid-19 guarisce completamente, si stima che il 20% sviluppi una varietà di effetti a medio e lungo termine come affaticamento, dispnea e disfunzione cognitiva (come confusione, mancanza di concentrazione) che impattano negativamente sulle attività quotidiane e sulla qualità di vita dei soggetti. I meccanismi delle manifestazioni croniche di COVID-19 non sono stati ancora svelati e sono in corso di verifica diverse ipotesi. Queste includono un’infiammazione cronica, processi autoimmuni, alterazioni delle vie immuno-metaboliche, disbiosi, danno endoteliale e disfunzione mitocondriale.
MANCANO ANCORA TRATTAMENTI SPECIFICI
Al momento, mancano trattamenti specifici per il long covid e la gestione del paziente si basa principalmente su trattamenti sintomatici e raccomandazioni per condurre uno stile di vita attivo e sano.
Molti integratori alimentari e sostanze bioattive naturali sono stati testati per cercare di contrastare il long covid, e tra questi, secondo i risultati di uno studio tutto italiano, condotto dall'Asl di Brindisi e da una start up farmaceutica “Officina Speziale”, è emerso il potenziale di un integratore a base di Coenzima Q10 ed acido alfa lipoico.
EVIDENZE SCIENTIFICHE
19 Nuovo COLLEGAMENTO S P E C I A L E L O N G C O V I D
DISFUNZIONE MITOCONDRIALE E STRESS OSSIDATIVO COINVOLTI NEL LONG COVID
I ricercatori sono partiti dal presupposto che la disfunzione mitocondriale è coinvolta nella persistenza e nella gravità dei sintomi associati all’infezione da Sars-CoV-2, come riportato da diversi studi.
La disfunzione e invecchiamento dei mitocondri contribuisce alla produzione dei radicali liberi dell’ossigeno che aumentano il danno ossidativo, l’iperattivazione dell’infiammazione e l’apoptosi.
Il miglioramento del turnover mitocondriale potrebbe così contribuire alla diminuzione dell’infiammazione e al ripristino dell’attività del sistema immunitario.
In linea con questi dati e ipotizzando che la patogenesi del long covid sia almeno in parte legata alla disfunzione mitocondriale e allo stress ossidativo, i ricercatori hanno testato un nuovo integratore a base di Coenzima Q10 ed acido alfa lipoico.
Lo studio italiano mostra le potenzialità di un integratore a base di CoQ10 e acido alfa lipoico.
Lo studio osservazionale prospettico ha coinvolto 174 pazienti con precedente infezione da Sars-CoV-2 con persistenza di sintomi sistemici come affaticamento, confusione mentale, disturbi del sonno, artralgia, dispnea e mal di testa. L’età media dei partecipanti era di 51 anni e il 51% era composto da pazienti maschi.
I partecipanti sono stati suddivisi in gruppi: il primo ha ricevuto un integratore di coenzima
q10+ acido alfa lipoico, ogni giorno per due mesi, mentre il secondo non ha ricevuto alcun trattamento.
L’end-point primario analizzava l’efficacia dell’associazione nel ridurre l’affaticamento, valutata attraverso la scala di gravità della fatica (FSS).
Gli end-point secondari valutavano le modifiche della fatica, del dolore, del sonno, della gravità dei sintomi assimilabili alla fibromialgia attraverso questionari validati.
I risultati mostrano una riduzione significativa di tutti i sintomi e in particolare dell’affaticamento nel 62% dei soggetti in trattamento, migliorando la qualità di vita dei soggetti.
Ulteriori studi in doppio cieco controllati con placebo e di durata maggiore saranno necessari per confermare e avvalorare tali risultati.
Fonti:
• https://www.who.int/europe/news/item/1309-2022-at-least-17-million-people-in-the-whoeuropean-region-experienced-long-covid-inthe-first-two-years-of-the-pandemic--millionsmay-have-to-live-with-it-for-years-to-come
• Merad M., Blish C.A., Sallusto F., et al. The immunology and immunopathology of COVID-19. Science. 2022;375(6585):1122–1127.
• Barletta MA, Marino G, Spagnolo B, Bianchi FP, Falappone PCF, Spagnolo L, Gatti P. Coenzyme Q10 + alpha lipoic acid for chronic COVID syndrome. Clin Exp Med. 2022 Aug 22:1–12.
EVIDENZE SCIENTIFICHE 20 Nuovo COLLEGAMENTO
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AKKERMANSIA MUCINIPHILA
Un postbiotico utile per le alterazioni metaboliche
Akkermansia muciniphila è un batterio Gram negativo, strettamente anaerobio, che vive nel nostro intestino. Ci accompagna nel corso della nostra vita fin dai primi giorni, quando colonizza il nostro intestino e dove beneficia, alla maniera dei bifidobatteri, degli oligosaccaridi del latte materno (HMO) prodotti dalla madre per fini prebiotici e per limitare la proliferazione di batteri patogeni. Akkermansia cresce poi in abbondanza fino a costituire il 3-5% del nostro microbiota batterico.
Una percentuale rilevante, che talvolta si riduce drasticamente fino a scomparire del tutto in una percentuale di soggetti. I ricercatori hanno potuto verificare una minore presenza di Akkermansia in numerose condizioni patologiche del tratto gastrointestinale e in dismetabolismi di tipo glucidico e lipidico. Abbiamo voluto approfondire la questione con Maurizio Salamone, Senior Scientific and Sales Support Manager Italy di Metagenics, azienda che si prepara a commercializzare in Italia il primo prodotto a base di Akkermansia.
INTERVISTA 22 Nuovo COLLEGAMENTO
Intervista a Maurizio Salamone Senior Scientific and Sales Support Manager Italy di Metagenics
di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista
Dottor Salamone, anzitutto, ci racconti la storia di questo batterio.
La scoperta di questo straordinario organismo è recente: nel 2004 in un laboratorio diretto dal prof. Willem de Vos a Wageningen in Olanda. Da allora, c’è stato un fiorire di ricerche, in collaborazione con il prof. Patrice Cani dell’Università Cattolica di Louvain (Belgio), che ha portato a conoscere ogni elemento del suo corredo genetico. Akkermansia è stato infatti il primo batterio non coltivabile il cui genoma è stato interamente sequenziato. Oggi, dopo quasi 10 anni di ricerche, sappiamo molto rispetto a questo batterio appartenente al Phylum dei Verrucomicrobia.
Sono noti i meccanismi biochimici e molecolari attraverso cui il batterio esplica la sua attività probiotica nell’intestino dell’uomo?
Sono state identificate alcune molecole strutturali del batterio che fungono da segnali di comunicazione con i nostri enterociti. Tra queste molecole di segnale gioca un ruolo fondamentale Amuc_1100, una proteina costitutiva dei pili di Akkermansia. Studi nel modello animale hanno dimostrato che la proteina è in grado di influenzare la capacità dell’ospite di assorbire energia dagli alimenti stimolando le cellule L della mucosa intestinale a produrre incretine come GLP1 e GLP2. La stessa proteina e anche altre molecole di segnale, tra cui la proteina P9 e una fosfatidiletanolammina di membrana a doppia ramificazione PE (A:15-0-i15:0), agiscono sul nostro apparato gastrointestinale e sul metabolismo attraverso meccanismi diretti e indiretti. Akkermansia agisce direttamente sulla funzione di barriera gastrointestinale riducendo il passaggio al fegato e al sistema circolatorio di frazioni di parete batterica dei Gram negativi denominate LPS, con elevata attività proinfiammatoria.
C’è quindi un’azione indiretta sull’infiammazione a livello intestinale?
Certamente. Ma non solo sull'infiammazione. L'azione si esplica anche sulla modulazione del GALT, il sistema immunitario associato all’apparato gastrointestinale. Proprio per questo, da subito, i ricercatori hanno intravisto grandi potenzialità nell’utilizzo del batterio e/o delle sue molecole di segnale in ambito salutistico e terapeutico.
Ce le riassuma...
L’azione di sostegno alla funzione di barriera apre potenzialità d’uso sui disturbi funzionali gastrointestinali e persino nelle malattie infiammatorie gastrointestinali.
D'altro canto, l’azione di modulazione metabolica apre potenzialità d’uso nei soggetti con sindrome metabolica, aumentata resistenza insulinica e nelle fasi iniziali del diabete di tipo II, situazioni in cui un intervento dietetico e sugli stili di vita è fondamentale ma non sempre riesce a raggiungere gli obiettivi stabiliti.
Viste queste evidenze, come mai ci sono voluti quasi 10 anni di ricerche prima di commercializzare un prodotto a base di Akkermansia? Si è cercato da subito di verificare se si potesse ottenere un integratore alimentare probiotico a base di Akkermansia ma l’impresa era resa ardua da due grossi limiti tecnologici. Il primo è che Akkermansia muciniphila si nutre prevalentemente di muco animale e quindi non è facile coltivarlo in grandi quantità. Il secondo motivo è che il batterio muore rapidamente a contatto con l’ossigeno e quindi un prodotto in capsule o bustine non potrebbe garantire la vitalità del batterio. Il primo ostacolo è stato superato grazie all’ingegno italiano.
Dalla collaborazione con l’azienda Sacco System di Milano è stato possibile sviluppare un mezzo di coltura specifico, che permette oggi di produrre Akkermansia a livello industriale e fornire quantitativi sufficienti anche per la ricerca clinica su ampia scala. Il secondo ostacolo è stato superato grazie ad un pizzico di fortuna. I ricercatori si sono accorti che negli studi di efficacia il controllo con batterio pastorizzato funzionava addirittura meglio del vivo. La pastorizzazione è un processo che uccide i batteri ma non procede completamente fino alla denaturazione delle proteine. Dal processo venivano quindi risparmiate quelle molecole di segnale che sono state individuate e studiate: Amuc_1100, P9, PE.
23 Nuovo COLLEGAMENTO INTERVISTA
Dal punto di vista clinico, esistono evidenze circa la efficacia di Akkermansia?
Nel 2019 sono stati pubblicati su Nature Medicine i risultati di uno studio su 40 volontari che hanno assunto Akkermansia muciniphila viva, pastorizzata o placebo.
Nello studio, durato 3 mesi si è osservato un miglioramento statisticamente significativo di numerosi parametri metabolici, come il peso, l’insulinemia, i livelli di colesterolo e parametri infiammatori come le LPS plasmatiche, senza effetti indesiderati di particolare rilevanza.
Nello studio Akkermansia pastorizzato era più efficace della forma vitale probabilmente perché la pastorizzazione rende più accessibili le molecole di segnale associate al batterio. È ancora presto per potere valutare il pieno potenziale salutistico di Akkermansia muciniphila e andranno avviati studi in doppio cieco controllati con placebo, tuttavia nel frattempo il primo ingrediente per integratori a base di Akkermansia, il postbiotico di seconda generazione Akkermansia muciniphila pastorizzato, ha superato i necessari studi sulla sicurezza e tollerabilità e ha ottenuto, da parte di EFSA (Ente europeo di Sicurezza Alimentare), lo status di “Novel Food” e l’autorizzazione all’utilizzo nel consumo umano fino ad un massimo di 34 miliardi di cellule/dose nell’adulto.
Il potenziale di questo postbiotico è davvero molto interessante anche per il consiglio in farmacia. Penso, per esempio, a tutte quelle alterazioni metaboliche che spesso chiamiamo "pre-diabete" e che non sono ancora di pertinenza dello specialista...
Condivido: la sindrome metabolica e il pre-diabete sono un’area di intervento fondamentale in cui lo specialista non è ancora coinvolto e la medicina di famiglia non sempre riesce a raggiungere e comunicare con i soggetti interessati. Molto spesso queste forme dismetaboliche pre-patologiche sono silenti e il soggetto tende a sottovalutare il suo rischio effettivo per la salute.
Oggi più che mai la sindrome metabolica e il diabete sono problematiche di salute che riguardano fasce sempre più ampie della popolazione. Per questo motivo l’aspetto della prevenzione attiva attraverso l’informazione, il monitoraggio e gli interventi sugli stili di vita diventano ambiti operativi dove il farmacista può intervenire in modo efficace facendo la differenza. Si è scoperto che attraverso assi specifici il microbiota è in grado di influenzare l’umore, il senso di sazietà e appetito e il metabolismo influenzando l’innesco e la progressione di patologie cronico degenerative come la NAFLD.
In effetti, l’intestino e il microbiota che lo popola sono campi di ricerca in continua espansione e, secondo molti, rappresentano la medicina del futuro. Come può, il farmacista, valorizzare il proprio consiglio in questo ambito?
Il farmacista ha da sempre contribuito all’informazione e al monitoraggio del controllo metabolico e glicemico in particolare fornendo ai pazienti tutto il necessario per rendersi consapevoli, valutare il peso, la glicemia e altri parametri sentinella e infine per intervenire attraverso integratori e farmaci specifici.
Da sempre il farmacista ha collaborato con i medici di medicina generale e gli specialisti endocrinologie e diabetologi per la corretta educazione e informazione del paziente sull’importanza del controllo glicemico e ponderale.
Le nuove evidenze prodotte dalla ricerca sul microbiota hanno individuato potenti molecole di segnale in grado di supportare una corretta glicemia e il controllo ponderale.
La scoperta di Akkermansia e delle sue potenzialità in ambito salutistico e clinico rappresenta quindi un’ulteriore opportunità per il farmacista perché le molecole di segnale di questo batterio in forma pastorizzata possono aiutare il controllo metabolico e contemporaneamente supportare le funzioni di barriera intestinale con un perfetto profilo di sicurezza e tollerabilità.
24 Nuovo COLLEGAMENTO INTERVISTA
LE NUOVE EVIDENZE PRODOTTE DALLA RICERCA SUL MICROBIOTA HANNO INDIVIDUATO POTENTI MOLECOLE DI SEGNALE IN GRADO DI SUPPORTARE UNA CORRETTA GLICEMIA E IL CONTROLLO PONDERALE
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pesso, un evento stressogeno, come un parto difficile, accompagnato anche da una leggera variazione del tono dell’umore, da una terapia antibiotica o da altre condizioni personali può produrre una risposta infiammatoria, probabilmente correlata ad un quadro disbiotico intestinale, che si esterna poi in manifestazioni a livello della cute.
In effetti, già nel 1930 Spokes e Pillsbury, due dermatologi, ipotizzarono che gli stati emozionali potessero alterare la normale microflora intestinale, alterare la permeabilità intestinale e produrre infiammazione sistemica, suggerendo come rimedi colture di Lactobacillus acidophilus.
Nel 1978 uno psichiatra e dermatologo di Harvard, Robert D. Griesemer pubblicò una lista completa degli effetti emozionali su varie condizioni della pelle indicando anche il tempo che intercorreva tra l’evento stressogeno e la manifestazione cutanea. Questi aspetti sono oggi ampiamente ribaditi e studiati dalla Psiconeuroimmunoendocrinologia.
In effetti intestino e microbiota intestinale potrebbero costituire il legame tra cervello e pelle nelle malattie intestinali.
La cute, dopo l’intestino, è l’organo con il maggior numero di ospiti commensali: batteri, funghi virus e acari. Da alcuni anni conosciamo dettagliatamente il microbiota cutaneo che si arricchisce a partire dal parto con i batteri provenienti dalla vagina e dal perineo materni, in caso di parto naturale, o dalla cute della mamma e del personale ospedaliero, in caso di parto cesareo.
ANALIZZIAMO DA VICINO LA FLORA CUTANEA
Se partiamo dai batteri, sono stati individuati 19 phyla diversi distribuiti in questo modo: il 51% Actinobacteria, il 24% Firmicutes, il 16.5% Proteobacteria e il 6.8% Bacteroides. C’è poi da aggiungere che in siti diversi della cute si ritrovano microrganismi diversi in relazione all’umidità, l’abbondanza di sebo, il pH nei vari distretti cutanei.
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SALUTE E BENESSERE
In particolare si individuano tre zone o meglio nicchie cutanee con un microbiota specifico:
• Le zone secche (avambraccia, mani, gambe e piedi) dove predominano gli Stafilococchi coagulasi negativi, ma dove esiste anche una importante quantità di batteri transienti visto che si tratta di zone in continuo contatto con l’esterno.
• Le zone umide (sotto le mammelle, nelle pieghe, tra le dita dei piedi e nell’inguine) dove prosperano Corinebatteri e Stafilococchi che influenzano l’odore della cute e la capacità di attrarre gli insetti andando a degradare le molecole presenti nel sudore.
• Le zone sebacee (testa, nuca, tronco) ospitano Propionibatteri , ma anche il fungo Malassezia e l’acaro Demodex.
Per quanto riguarda i funghi ritroviamo principalmente Malassezie, soprattutto nelle zone sebacee, e altri funghi (Asperegillus, Candida, Saccharomyces, ecc...).
Ricordiamo poi anche la presenza di artropodi (Demodex), archea e virus. Da notare che i Demodex possono essere a loro volta parassitati dal Bacillus oleoronius che potrebbe essere la vera causa della rosacea negli individui predisposti. Invece sulla popolazione virale si sa ancora poco, sono stati individuati ben 80 specie diverse di Human Papilloma Virus non oncogeni presenti nel 68,9% dei soggetti sani.
La maggior parte dei virus è costituita da batteriofagi che infettano i batteri del microbiota cutaneo. Alcuni studi si stanno concentrando su diversi fagi del Propionibacterium acnes e degli Staphylococchi che potrebbero conferire caratteristiche patogenetiche peculiari in relazione a forme particolarmente severe di acne, resistenti alle terapie antibiotiche.
Mantenere in equilibrio il microbiota cutaneo è importante per evitare sovracrescita di popolazioni normalmente commensali come lo Stafilococco
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epidermidis, per difenderci dall’aggressione dei patogeni visto che sono capaci di produrre batteriocine e sostanze che impediscono l’adesione dei patogeni. Quindi contribuiscono all’efficienza del sistema immunitario innato e adattativo e in particolare gli Stafilococchi producono l’acido lipoteicoico che inibisce l’infiammazione della cute, bloccando il rilascio di citochine infiammatorie dai cheratinociti e bloccando il Toll-like receptor 2.
I DISEQUILIBRI NELLE PRINCIPALI PROBLEMATICHE CUTANEE
Quando il microbiota cutaneo non è in equilibrio si parla di disbiosi cutanea, collegata ad un’alterazione di permeabilità della barriera, alla quale consegue infiammazione cutanea e reazione immunitaria. A sua volta la disbiosi cutanea è collegata alla disbiosi intestinale, fattori genetici, infezioni, eccessiva detersione. D’altra parte pare che l’equilibrio del microbiota cutaneo, strettamente correlato con l’equilibrio del microbiota intestinale, giochi un ruolo rilevante in molte patologie cutanee.
Nella dermatite atopica, per quanto si tratti di una patologia infiammatoria con eziologia multifattoriale, sono stati individuati difetti nella barriera cutanea con alterazioni della filaggrina, proteina filamentosa che si aggancia alla cheratina delle cellule cutanee. La disbiosi intestinale in tal caso sarà associata all’alterata risposta immunitaria innata e adattativa con reazione allergica quindi giocherà un ruolo importante l’istamina. Uno studio dimostra come il consumo di ceppi di Lactobacillus ramnosus da parte delle madri in gravidanza e continuato nei neonati sino al sesto mese di vita ha ridotto del 50% il rischio di eczemi nei bambini a 2 e a 4 anni.
Nella psoriasi si sono fatte alcune ipotesi. Una vede una possibile relazione con infezioni soprattutto da Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, ma anche funghi, come la Malassezia e la Candida o virus.
Ma rilevanti sono anche le osservazioni sulle variazioni nel microbiota intestinale dei soggetti affetti da psoriasi che intanto non risulta ben differenziato, alterato nella presenza di Akkermansia e Ruminococcus come nelle malattie infiammatorie croniche intestinali e alterato nel rapporto
Firmicutes/Bacteroidetes che correla con le malattie cardiovascolari e metaboliche, comorbidità importanti alla psoriasi. In particolare Akkermansia e Ruminococco sono batteri capaci di degradare il muco intestinale producendo acidi grassi a catena corta fondamentali per la funzione di barriera intestinale e coinvolti nei meccanismi di tolleranza immunitaria. Nel soggetto psoriasico è stata inoltre registrata una carenza di Actinobacteria che comprende i bifidobatteri ai quali quindi viene attribuito un ruolo protettivo, antinfiammatorio intestinale e sopprimente l’autoimmunità. Un’altra ipotesi studia la possibile correlazione tra celiachia e psoriasi, patologie che hanno in comune un’alterata permeabilità intestinale, una carenza di vitamina D. D’altra parte è evidente come nella psoriasi giochino un importante ruolo fattori epigenetici correlati a difetti di metilazione del DNA. A tal proposito ritornando all’utilità di integrazione probiotica in caso di psoriasi, in uno studio clinico randomizzato in doppio cieco la somministrazione di L. acidophilus, B. infantis, B. lactis ha portato alla riduzione della PCR plasmatica e dei livelli di TNFalfa. Più nel dettaglio pare che la immuno modulazione indotta dai Lattobacilli possa essere dovuta alla capacità di sopprimere l’asse IL23/Th17, intimamente legato alla patogenesi della psoriasi. Nei soggetti con acne si riscontra la presenza di Propionibacterium acne, nei follicoli piliferi sani, in quelli infiammati S. epidermidis e Corynebacterium sp. Acuni ceppi di Propionibacterium producono acidi grassi ad azione proinfiammatoria. In uno studio russo il 54% dei pazienti acneici mostrava alterazione della flora microbica intestinale, inoltre nei pazienti acneici è molto frequente la SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth). Secondo un articolo del 2014 del Journal of American Academy of Dermatology, uno dei possibili benefici sistemici sarebbe la riduzione di infiammazione nell’acne, la riduzione della produzione di sebo con una conseguente riduzione di colonizzazione da parte del P. acnes. In particolare pare che lo Staphylococcus epidermidis produca acidi grassi a catena corta con attività antibatterica nei confronti del P. acnes. In effetti il razionale di integrazione probiotica nell’acne muove dalla possibilità di ottenere riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo sia a livello locale che sistemico, inibizione della
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® 1. VICKS VAPORUB-RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO 2. SANTHI N, RAMSEY D, PHILLIPSON G, HULL D, REVELL VL, DIJK D-J. (2017) EFFICACY OF A TOPICAL AROMATIC RUB (VICKS VAPORUB®) ON EFFECTS ON SELF-REPORTED AND ACTIGRAPHICALLY ASSESSED ASPECTS OF SLEEP IN COMMON COLD PATIENTS. OJRD 7: 83-101 3. VICKS VAPORUB- FOGLIETTO ILLUSTRATIVO ** Sono esempi di derivati terpenici oltre a quelli contenuti nel prodotto anche i seguenti: cineolo, niaouli, timo selvatico, terpineolo, terpina, citrale e olii essenziali di aghi di pino3 MAT-IT-VICKS-22-000108 SOLLIEVO CONTRO I SINTOMI DEL RAFFREDDORE1 CHE PEGGIORANO DI NOTTE2. CONSIGLIARE VICKS VAPORUB VALUTA DI AI PAZIENTI CON IL RAFFREDDORE1. Gli unici prodotti medicinali che NON possono essere usati con VICKS VAPORUB sono quelli contenenti derivati terpenici1 **. ® Mal di gola1 Naso chiuso1 Tosse1 PREZZO AL PUBBLICO*: 15,90€* (100GR) – 11,18€* (50GR) CLASSE DI RIMBORSABILITÀ: CLASSE C CLASSIFICAZIONE AI FINI DELLA FORNITURA: OTC-MEDICINALE DI AUTOMEDICAZIONE *Prezzo raccomandato-Il Prezzo finale è a totale discrezione del rivenditore Depositato AIFA in data: 14/09/2022 Materiale promozionale destinato ai farmacisti VIETATA LA DISTRIBUZIONE O L’ESPOSIZIONE AL PUBBLICO “I SINTOMI DEL RAFFREDDORE PEGGIORANO DI NOTTE?”
crescita del P. acnes, conservazione della barriera intestinale, riduzione della produzione di sebo, influenza sull’assorbimento di nutrienti e omega3, resilienza allo stress tramite regolazione dell’asse intestino-cervello.
Nella Rosacea, come già accennato, alcuni autori ipotizzano che il Bacterius oleronius infetti il Demodex e produca poi una risposta immunitaria eccessiva, tra l’altro il sistema immunitario dei soggetti predisposti alla rosacea pare produca sostanze particolari con basso potere antibatterico che agevolerebbero la crescita del bacterius.
Anche in questo caso si ipotizza un ruolo del microbiota intestinale visto che in alcuni soggetti con gastrite da Helicobacter pylori, dopo la cura migliora o guarisce anche la rosacea. Pare che, anche nel caso della rosacea, sia comune l’abbinamento con la SIBO e che la risoluzione della SIBO porti una regressione completa della rosacea. Il trattamento con E. coli di Nissle porta ad una modifica del microbiota in senso protettivo con arricchimento di lattobacilli e bifidobatteri.
Nella dermatite seborroica si pensava che il principale responsabile fosse la Malassezia, lieviti che cibandosi del sebo producono acido oleico responsabile dell’irritazione e dello sfaldamento della pelle, ma in realtà si ipotizza con maggior conferme un quadro di disbiosi cutanea che riguarda nel dettaglio il rapporto tra Propionibacterium e stafilococchi; è interessante notare che tale rapporto invertito sarebbe correlato all’acne.
I CONSIGLI ALIMENTARI
Fino a qui, abbiamo voluto accendere l’attenzione sulle potenzialità che l’integrazione probiotica può offrire nelle patologie cutanee.
Certo è che nella nostra visione di farmacisti non può mancare un consiglio alimentare.
Un aspetto fondamentale intanto è che un’alimentazione ricca di zuccheri e farine raffinate e povera di fibre associata o meno ad un disagio psicologico causa alterazione della motilità intestinale e alterazione del microbiota intestinale, con alterazione della permeabilità intestinale, infiammazione e stress ossidativo.
Tale cascata, in individui predisposti, può anche esacerbare un disagio psicologico. Ricordiamo poi come anche l’adeguato movimento fisico sia fondamentale in questo senso. Questi concetti, in quanto Operatrice GIFT in formazione in Naturopatia di Segnale, li sento particolarmente rilevanti.
Inoltre, a seconda della patologia cutanea, sono state fatte alcune osservazioni particolari, nell’approccio della Medicina di Segnale, per esempio nel caso della psoriasi si darà notevole importanza alla rotazione alimentare di glutine, latticini, lieviti, Nichel, Solanacee. Sicuramente quello che non va perso assolutamente di vista è anche che la patologia cutanea sottintende un problema interno: è la punta dell’iceberg, ma la parte alla quale dobbiamo porre attenzione è la parte sommersa, è la radice frutto del film della vita del quale la problematica cutanea rappresenta soltanto un fotogramma. Penso che la testimonianza del mio vissuto rappresenti bene questo concetto. Pensiamo anche come il corpo possa comunicare attraverso la pelle cose che non riesce a dire diversamente, ritorniamo alla mia esperienza, il prurito può denotare la voglia di “strapparsi di dosso la pelle” cioè un profondo desiderio di cambiamento, di evasione da elementi oppressivi rispetto alla propria libertà; ecco io in questo senso sono in cammino.
L'esperienza personale dell'autrice
Nel 2011 ho partorito una meravigliosa bimba di nome Noemi. Il parto, ahimè, non è stato dei migliori. Anche il post partum fu un periodo per me impegnativo in quanto molto indebolita dal parto stesso. Nonostante ciò la mia vita andò avanti con gli eventi di tutti noi: rientro al lavoro, organizzazione familiare, un trasloco e via dicendo. Sta di fatto che il segno di questo stress subito diede segnale nel mio corpo e in modo particolare sulla cute per cui dovetti fare i conti con una terribile disidrosi mani e piedi, ma soprattutto alle mani. Oltre al fastidio, al prurito, alle escoriazioni, anche la preoccupazione di mostrarmi al banco con le mani mal ridotte. In questo frangente oltre al supporto del dermatologo mi vennero in aiuto gli amici batteri, nonché il lavoro di riequilibrio attraverso la pratica dello yoga.
SALUTE E BENESSERE 30 Nuovo COLLEGAMENTO
GLI ACIDI GRASSI OMEGA3
NEL TRATTAMENTO DELL’OCCHIO SECCO: MODA O VALIDO APPROCCIO TERAPEUTICO?
di Paolo Levantino Farmacista clinico e giornalista scientifico. Presidente Agifar Palermo e Consigliere nazionale Fenagifar
L’occhio secco (DED) evaporativo è uno dei disturbi più comuni della superficie oculare, causato da un’eccessiva evaporazione lacrimale, dovuta ad uno strato lipidico anormale o ad una disfunzione delle ghiandole di Meibomio.
Per il trattamento della DED evaporativa, accanto ad una corretta igiene palpebrale, si ricorre agli impacchi caldi che mirano a migliorare l’ostruzione ghiandolare e alle lacrime artificiali per integrare lo strato lipidico del film lacrimale. Negli ultimi anni, partendo dal presupposto che gli acidi grassi omega3 sono degli importanti costituenti
del film lacrimale, sono stati condotti diversi studi clinici per valutare l’efficacia dell’integrazione orale quotidiana nel trattamento del DED. Ad oggi però gli studi hanno rivelato risultati contrastanti fornendo prove incoerenti del beneficio del supplemento orale con omega3. Non è ancora chiaro, infatti, se e in quale quantità gli omega3 assunti per via orale riescano a raggiungere la superficie oculare. Per superare tali limiti, è stato sviluppato il concetto dell’instillazione topica di acidi grassi omega3 possibile solo attraverso un collirio lipofilo. Ciò che è certo è che gli omega-3 sono fisiologicamente presenti nelle lacrime insieme agli omega6.
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RICERCA SCIENTIFICA
RICERCA SCIENTIFICA
Gli acidi grassi omega3 nel trattamento dell’occhio secco: moda o valido approccio terapeutico?
rispettando la tipica distribuzione demografica per una popolazione con DED. Dopo aver ottenuto il consenso informato, i pazienti che soddisfacevano i requisiti di inclusione e di idoneità sono stati trattati con il collirio 4 volte al giorno. Le valutazioni cliniche sono state condotte al basale e a d 8 settimane di follow-up. I risultati mostrano che la grande maggioranza dei segni clinici testati e dei sintomi soggettivi riportati dai pazienti è migliorata in modo statisticamente significativo rispetto al basale.
L’occhio secco (DED) evaporativo è uno dei disturbi più comuni della superficie oculare, causato da un’eccessiva evaporazione lacrimale, dovuta ad uno strato lipidico anormale o ad una disfunzione delle ghiandole di Meibomio.
In particolare, si osserva dopo il trattamento:
• Una diminuzione del punteggio del test della valutazione corneale con fluoresceina (tCSF) da 5 a 1,6, ed un miglioramento dei punteggi del test di evaporazione lacrimale (TBUT) da 5,76 a 9,94;
Per il trattamento della DED evaporativa, accanto ad una corretta igiene palpebrale, si ricorre agli impacchi caldi che mirano a migliorare l’ostruzione ghiandolare e alle lacrime artificiali per integrare . Negli ultimi anni, partendo dal presupposto che gli acidi grassi omega3 sono degli importanti costituenti del film lacrimale, sono stati condotti diversi studi clini azione orale quotidiana nel trattamento del DED. Ad oggi però gli studi hanno rivelato risultati contrastanti fornendo prove incoerenti del beneficio del supplemento è ancora chiaro, infatti, se e in quale quantità gli omega3 assunt raggiungere la superficie oculare. è stato sviluppato il concetto dell’instillazione topica di acidi grassi omega3 un collirio
Il corretto rapporto omega-6:omega-3 dovrebbe essere di 5:1, ma alimentazione e stile di vita mo derni lo sbilanciano a 15:1 a favore degli omega-6. Questo disequilibrio porta ad infiammazione della superficie oculare. Assumere gli omega-3, per via topica e ben veicolati, significa contrastare l’insor genza di questa infiammazione¹. È stato condotto così uno studio osservazionale prospettico per valutarne l’efficacia, la sicurez za e la tollerabilità. I pazienti inclusi nello studio avevano in media 55 anni e il 70% erano donne, rispettando la tipica distribuzione demografica per una popolazione con DED. Dopo aver ottenuto il consenso informato, i pazienti che soddisfacevano i requisiti di inclusione e di idoneità sono stati trattati con il collirio 4 volte al giorno. Le valutazioni cliniche sono state condotte al basale e ad 8 settimane di follow-up. I risultati mostrano che la grande maggioranza dei segni clinici testati e dei sintomi soggettivi riportati dai pazienti è migliorata in modo statisticamente significativo rispetto al basale.
Ciò che è certo è che gli omega 3 sono fisiologicamente presenti nelle lacrime insieme agli omega6. Il corretto rapporto omega-6:omega-3 dovrebbe essere di 5:1, ma alimentazione e stile di vita moderni lo sbilanciano a 15:1 a favore degli omega-6. Questo disequilibrio porta ad infiammazione della superficie oculare. Assumere gli omega-3, per via topica e ben veicolati, significa contrastare l’insorgenza di questa infiammazione. 1
to un deterioramento, sottolineando la sicurezza del collirio. L’analisi ha così mostrato che l’utilizzo topico di un collirio lipofilo contente omega3 è efficace nel trattamento dei segni clinici e dei sintomi soggettivi dell’occhio secco evaporativo, andando ad integrare le terapie esistenti per questa malattia degli occhi.
• Un miglioramento significativo dei sintomi riferiti dal paziente, OSDI (Ocular Surface Disease Index) e la scala Vas (Visual particolare, riporta la soddisfazione del paziente dopo
E’ stato condotto così uno studio osservazionale prospettico per valutarne l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità. I pazienti inclusi nello studio avevano in media 55 anni e il 70% erano donne, rispettando la tipica distribuzione demografica per una popolazione con DED. Dopo aver ottenuto il consenso informato, i pazienti che soddisfacevano i requisiti di inclusione e di idoneità sono stati trattati con il collirio 4 volte al giorno. Le valutazioni cliniche sono state condotte al basale e a d 8 settimane di follow-up. I risultati mostrano che la grande maggioranza dei segni clinici testati e dei sintomi soggettivi riportati dai pazienti è migliorata in modo statisticamente significativo rispetto al basale.
In particolare, si osserva dopo il trattamento: • Una diminuzione del punteggio del test della valutazione corneale con fluoresceina (tCSF) da 5 a 1,6, ed un miglioramento dei punteggi del test di evaporazione lacrimale (TBUT) da 5,76 a 9,94;
In particolare, si osserva dopo il trattamento:
• Una diminuzione del punteggio del test della valutazione corneale con fluoresceina (tCSF) da 5 a 1,6, ed un miglioramento dei punteggi del test di (TBUT) da 5,76 a 9,94;
• Un miglioramento significativo dei sintomi riferiti dal paziente, attraverso il questionario OSDI (Ocular Surface Disease Index) e la scala Vas (Visual Analogical Scale). Questo dato, in particolare, riporta la soddisfazione del paziente dopo il trattamento.
Durante lo studio, inoltre, non stati segnalati eventi avversi e nessun indicato un deterioramento, sottolineando la sicurezza del collirio. l’utilizzo topico di un collirio lipofilo contente omega3 è efficace dei sintomi soggettivi dell’occhio secco evaporativo, andando questa malattia degli occhi.
Fonte: -6 Fatty Acids
• Un miglioramento significativo dei sintomi riferiti dal paziente, attraverso il questionario OSDI (Ocular Surface Disease Index) e la scala Vas (Visual Analogical Scale). Questo dato, in particolare, riporta la soddisfazione del paziente dopo il trattamento.
Fonte:
Mehr S, Lange A, Kaercher T. A Water Drop Formulation for the Treatment of Evaporative Dry Multicenter Noninterventional Study. J Ocul Pharmacol 10.1089/jop.2021.0102. Epub 2022 May 4. PMID: 35507946.
Durante lo studio, inoltre, non stati segnalati eventi avversi e nessun parametro di sicurezza ha indicato un deterioramento, sottolineando la sicurezza del collirio. L’analisi ha così mostrato che l’utilizzo topico di un collirio lipofilo contente omega3 è efficace nel trattamento dei segni clinici e dei sintomi soggettivi dell’occhio secco evaporativo, andando ad integrare le terapie esistenti per questa malattia degli occhi.
Durante lo studio, inoltre, non stati segnalati eventi avversi e nessun parametro di sicurezza ha indica-
Fonte:
1. Rashid et Al, Topical Omega-3 and Omega-6 Fatty Acids fot Treatment of Dry eye, Arch Ophthalmol, 2008
2. Jacobi C, Angstmann-Mehr S, Lange A, Kaercher T. A WaterFree Omega-3 Fatty Acid Eye Drop Formulation for the Treatment of Evaporative Dry Eye Disease: A Prospective, Multicenter Noninterventional Study. J Ocul Pharmacol Ther. 2022 Jun;38(5):348-353. doi: 10.1089/jop.2021.0102. Epub 2022 May 4. PMID: 35507946.
1. Rashid et Al, Topical Omega-3 and Omega-6 Fatty Acids fot Treatment of Dry eye, Arch Ophthalmol, 2008
2. Jacobi C, Angstmann-Mehr S, Lange A, Kaercher T. A Water-Free Omega-3 Fatty Acid Eye Drop Formulation for the Treatment of Evaporative Dry Eye Disease: A Prospective, Multicenter Noninterventional Study. J Ocul Pharmacol Ther. 2022 Jun;38(5):348-353. doi:
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I pazienti inclusi nello studio avevano in media 55 anni e il 7
Epub 2022 May 4. PMID:
10.1089/jop.2021.0102.
35507946.
Una farmacia per il
tuo
cuore:
screening dei peptidi natriuretici per la prevenzione primaria dello scompenso cardiaco
di Paolo Levantino Farmacista clinico e giornalista scientifico. Presidente Agifar Palermo e Consigliere nazionale Fenagifar
SCOMPENSO CARDIACO IN AUMENTO IN ITALIA
Lo scompenso cardiaco è una delle principali cause di ospedalizzazione e colpisce in Italia circa 600.000 persone, con una stima che raddoppia ogni decade di età (dopo i 65 anni arriva al 65% circa). Nonostante i miglioramenti nella terapia, la mortalità rimane inaccettabilmente alta, con un tasso di mortalità del 50% entro 5 anni. Sono necessarie strategie di diagnosi precoce per identificare i pazienti a rischio di sviluppare SC, per ritardare il decorso della malattia e migliorare la sopravvivenza e ridurre le ospedalizzazioni.
SCREENING DEI PEPTIDI NATRIURETICI UTILI
NELLA PREVENZIONE PRIMARIA DELLO SCOMPENSO
Dati emergenti indicano che lo screening basato sui biomarcatori peptidici natriuretici (PN) come il peptide natriuretico di tipo B o il suo frammento inattivo di tipo N-terminale pro-BNP, e l’intervento precoce per i pazienti a rischio di insufficienza cardiaca potrebbero prevenire lo sviluppo del ventricolo sinistro disfunzionale o di SC di nuova insorgenza.
Le recenti linee guida della Società Europea di Cardiologia hanno introdotto proprio la determinazione del BNP o dell’NT-proBNP nell’iter diagnostico dello scompenso, indicandone l’esecuzione “se disponibile” insieme agli altri esami ematochimici ed all’ECG.
ll dosaggio del BNP (o del NT-proBNP) risulta utile per evidenziare i pazienti nei primi stadi della malattia, soprattutto in pazienti anziani, che presentano spesso una sintomatologia sfumata. Potrebbe esser anche utile per valutare l’efficacia della terapia, come dimostrano alcuni studi. Una terapia efficace produce una riduzione dei livelli circolanti dei PN (proporzionale alla riduzione dei sintomi ed al miglioramento della funzionalità ottenuta), mentre un aggravamento dello scompenso cardiaco induce un rapido innalzamento dei PN nel sangue.
Fondamentale per un corretto screening e gestione dei pazienti risulta la collaborazione dei diversi professionisti sanitari, come raccomandato anche dalle linee guida dell’American College of Cardiology/American Heart Association/Heart Failure Society of America.
PROFESSIONE E SALUTE 34 Nuovo COLLEGAMENTO
“UNA FARMACIA PER IL TUO CUORE”
IN SICILIA E NEL LAZIO
Da questi presupposti, ad Ottobre è nato un nuovo progetto dal titolo “Una farmacia per il tuo cuore”, realizzato da Novartis ed erogato da hnp, che vede coinvolti farmacisti, medici di medicina generale e cardiologi, con l’obiettivo di favorire lo screening dello scompenso cardiaco in farmacia, attraverso un test rapido e semplice del NT proBNP, filtrando e guidando il paziente, ottimizzando così il percorso terapeutico, migliorando l’accesso alla medicina specialistica e prevenendo le ospedalizzazioni.
Ne parliamo con il dott. Antonino Giannalia (foto a lato), giovane farmacista di Palermo.
Che tipo di formazione avete ricevuto?
La formazione principale si è svolta attraverso un incontro virtuale con la Dottoressa Marina Floresta, cardiologa responsabile dell’ambulatorio dello scompenso cardiaco presso il centro di riferimento regionale dell'ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo, che ha illustrato l’eziopatogenesi dello scompenso cardiaco, le nuove linee guida ESC 2021, l’importanza dell’utilizzo dell’esame del marker NT-proBNP come diagnosi preliminare dello scompenso cardiaco e follow-up del paziente, l’identificazione del “paziente tipo” con scompenso e il processo di referral territoriale. Inoltre, sono stati svolti incontri periodici in farmacia con l’Embrace Advisor di Novartis durante il quale sono stati ripresi gli argomenti trattati dallo specialista, oltre a ricever chiarimenti sull’aspetto più pratico del progetto stesso.
Com’è avvenuto il reclutamento dei pazienti?
Il reclutamento dei pazienti è avvenuto sia da parte dei medici di medicina generale, che operano nei pressi della farmacia, sia da parte di noi farmacisti. I parametri valutati, attraverso la somministrazione del test IC-BERG, test specifico per l’identificazione dello scompenso cardiaco, sono l’età, il trattamento farmacologico, segni e sintomi. Gli appuntamenti sono stati gestiti attraverso un calendario digitale condiviso con il MMG.
Come è stata svolta l’attività?
L’attività di screening gratuito dello scompenso cardiaco in farmacia ha avuto una durata di due settimane. Durante questo periodo, i pazienti, reclutati dai MMG e da noi farmacisti, hanno potuto controllare, attraverso un test Point Of Care, la concentrazione del marker per lo scompenso cardiaco, NT-proBNP. Al termine del test, consegnavamo al paziente l’esito e un opuscolo informativo sul NT-proBNP e sullo scompenso cardiaco. Successivamente, inviavamo l’esito del test via email al MMG che valuterà se approfondire con ulteriori esami o visite specialistiche la condizione clinica del paziente.
Qual è stato il feedback dei pazienti?
In molti sono rimasti sorpresi del fatto che in farmacia si potesse eseguire un esame tanto specifico per una patologia cronica come lo scompenso cardiaco. Il servizio è stato molto apprezzato, sia per la rapidità dell’esecuzione sia per il coordinamento delle diverse figure professionali.
Nel prossimo numero, scopriremo i risultati ottenuti nelle due regioni coinvolte.
35 Nuovo COLLEGAMENTO
PROFESSIONE E SALUTE 2023
DETERGENTE DELICATO SPECIALE UTILIZZABILE ANCHE IN CASO DI IRRITAZIONI ASPECIFICHE
Per te, con te, ogni giorno...
L’Intimo Softcare è un detergente intimo speciale, senza profumazione, assolutamente innovativo e primogenito di una nuova famiglia di detergenti «filmogeni» basati sui derivati del glucosio (caprylyl/capryl glucoside, hydroxyethylcellulose), in grado di svolgere una delicata azione detergente e protettiva su cute e mucose.
Vi è un solo tensioattivo, il caprylyl/capryl glucoside, assolutamente non aggressivo e impiegato alla minima dose, caratterizzato da un equilibrato potere detergente anche in acque dure; la camomilla (chamomilla recutita
water) svolge un’azione decongestionante e deodorante, l’elastina marina (hydrolyzed elastin) è protettiva ed eutrofica. La cellulosa (hydroxyethylcellulose) è un derivato del glucosio che, dopo evaporazione dell’acqua, si deposita sulla pelle e sulle mucose, proteggendole con un sottile strato filmogeno.
Pertanto è indicato per la detersione della mucosa ano-genitale sia in soggetti che non tollerano i comuni detergenti intimi, sia per l’igiene intima di neonati, lattanti e bambini.
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CANNABIDIOLO FORMULATO IN OVULI VAGINALI:
L'atrofia vulvo-vaginale è una condizione caratterizzata da un assottigliamento dell’epitelio vaginale con conseguente ridotta lubrificazione, perdita di elasticità e infiammazione. I sintomi che si possono manifestare comprendono bruciore durante la minzione, prurito intimo, dolore durante i rapporti sessuali, sanguinamento postcoitale e infezioni vaginali ricorrenti. La principale causa che determina l’atrofia vulvo-vaginale è la diminuzione dei livelli di estrogeni ematici, condizione che si manifesta con maggiore frequenza nelle donne in menopausa. Circa il 40-60% delle donne in post menopausa soffre infatti di sintomi urogenitali derivati dall'atrofia vaginale.
FORMULAZIONE OVULI CANNABIDIOLO
Il Cannabidiolo viene solubilizzato in una base lipofila idrodisperdibile, allestita aggiungendo alla base lipofila per ovuli Witepsol H15, un tensioattivo non ionico di tipo O/A. Dopo la somministrazione dell’ovulo, inizia la sua fusione che porta ad una miscelazione con la secrezione idrofila vaginale. Il tensioattivo contenuto crea in questo modo un’emulsione sulla mucosa vaginale. La formulazione rappresenta una forma di transizione verso le preparazioni semisolide, ma ha il vantaggio di essere una forma farmaceutica monodose.
CANNABIDIOLO (CBD) DAC GTDP ACEF 50-100 mg POLIETILENGLICOLE 400 MONOSTEARATO SC. 60 mg CERA D'API GIALLA IN GOCCE 90 mg WITEPSOL H 15 qb a 1 ovulo
MODUS OPERANDI
Portare a fusione WITEPSOL H 15, POLIETILENGLICOLE 400 MONOSTEARATO SC e CERA D'API GIALLA a bagnomaria, continuando ad agitare lentamente. Triturare/micronizzare CANNABIDIOLO e setacciare successivamente. Levigare con la minima quantità di base lipofila fusa, aggiungere la restante quantità secondo il metodo delle diluizioni progressive e miscelare fino ad ottenere composto omogeneo. Mescolare, lasciar raffreddare (fino ad una viscosità ottimale) e versare negli stampi. Lasciare raffreddare e rimuovere eventuali eccessi.
PACKAGING
STAMPI IN STRISCE PER 10 OVULI DA g 3 ACEF NASTRO PER OVULI.
37 Nuovo COLLEGAMENTO PILLOLE DI GALENICA
la forma farmaceutica innovativa che si trasforma in emulsione estemporanea intravaginale
Rubrica a cura di Rosalba Lombardo, Product Specialist R&D Formulation – Compounding presso ACEF Galenica
Mangimi complementari per animali: cosa sono e perchè sono importanti
a cura della Divisione scientifica di Teknofarma
Che cosa sono i mangimi complementari?
I mangimi complementari per animali, chiamati anche più comunemente “integratori”, sono per definizione mangimi composti con contenuto elevato di talune sostanze, ma che, per la loro composizione, sono sufficienti per una razione giornaliera soltanto se utilizzati in associazione con altri mangimi (Reg. 767/2009, Art. 3.2 (j)). Un mangime complementare, come dice il nome stesso, serve come “complemento” ad una razione alimentare di base per correggere squilibri e/o carenze e adeguarla ai fabbisogni nutritivi dell’animale.
I mangimi complementari non sono tutti uguali, possono avere composizione quali-quantitativa differente e per questo motivo possono essere destinati a specie diverse (cani, gatti, conigli, ecc.) e a specifiche categorie di animali (es. mangimi complementari per cuccioli,
per cani sportivi, per animali anziani, ecc.).
Nella composizione possono includere svariati ingredienti, come ad esempio vitamine, aminoacidi, acidi grassi essenziali, oligoelementi, antiossidanti, prebiotici e probiotici, sostanze con effetto immunomodulante, estratti vegetali.
Inoltre, possono contenere degli aromatizzanti per renderli appetibili e graditi agli animali e, dunque, facilitarne l’assunzione.
In alcuni mangimi complementari gli aromatizzanti sono rappresentati da proteine di origine animale idrolizzate, pertanto possono essere assunti anche dai soggetti (perlopiù cani) che soffrono di allergie o intolleranze alimentari, senza che vi sia il rischio che compaiano prurito, grattamento da parte dell’animale e disturbi gastroenterici.
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I mangimi complementari si possono trovare in commercio in diverse formulazioni, tra cui:
• compresse
• soluzioni e sospensioni orali
• granulati
• polveri
• paste appetibili
• snack e bocconcini.
In quali situazioni possono essere di beneficio per l’animale?
I mangimi complementari possono essere utili in: - situazioni parafisiologiche, in cui i fabbisogni nutritivi degli animali sono aumentati - situazioni fisiologiche, per il favorire il benessere generale dell’organismo o di un apparato in particolare (es. cutaneo, osteoarticolare, gastroenterico)
- situazioni patologiche, in cui possono essere presenti squilibri nutrizionali e/o carenze dovute al processo patologico in atto.
I fabbisogni nutritivi non sono gli stessi per tutti gli animali, ma sono diversi da soggetto a soggetto e, inoltre, variano con l’età, lo stato di salute, il metabolismo e l’attività fisica. Dunque, è facile comprendere come cuccioli e animali giovani in accrescimento, femmine in gravidanza e lattazione, animali sportivi e da lavoro, animali anziani e animali malati abbiano un fabbisogno nutrizionale, di tutti o solo di alcuni nutrienti, diverso e solitamente più elevato di quello di un soggetto adulto sano. Qui di seguito sono presentati alcuni esempi di situazioni parafisiologiche in cui l’integrazione con un mangime complementare può essere di beneficio. I cuccioli e gli animali in accrescimento, così come le femmine in gravidanza e lattazione, hanno un maggior fabbisogno di vitamine, acidi grassi essenziali e soprattutto sali minerali (ad esempio il calcio).
I cani sportivi e da lavoro, a causa dell’intenso sforzo fisico a cui sono sottoposti, tendono ad andare incontro ad uno stress ossidativo sistemico, pertanto hanno necessità di una maggiore quota di elementi antiossidanti per contrastare i danni dovuti ai radicali liberi. Inoltre, il fabbisogno aminoacidico è più elevato a causa del maggiore sviluppo delle masse muscolari. Con l’avanzare dell’età, gli animali possono andare incontro a squilibri nutrizionali, per questo motivo gli animali anziani possono essere carenti di alcuni elementi essenziali per l’organismo come ad esempio vitamine e antiossidanti.
In tutti questi soggetti l’abbinamento di una dieta corretta ed equilibrata e di un mangime complementare adatto consente di ottimizzare la razione giornaliera e soddisfare le specifiche esigenze nutrizionali.
I mangimi complementari sono utili anche e soprattutto in caso di situazioni patologiche, in cui possono essere presenti carenze e squilibri nutrizionali, immunodepressione e altre alterazioni organiche conseguenti alla malattia. Tuttavia, è opportuno specificare che i mangimi complementari non rappresentano la soluzione alla patologia bensì, se associati in maniera corretta alla terapia standard, possono essere d’ausilio per una risoluzione più rapida del processo patologico o, se non altro, possono contribuire ad evitare un peggioramento del quadro clinico.
I mangimi complementari, tuttavia, non sono utili soltanto quando i fabbisogni nutrizionali sono aumentati o in corso di condizioni patologiche, ma anche in situazioni fisiologiche: qualsiasi animale sano e correttamente alimentato può trovare giovamento dall’assunzione di questi prodotti. A tal proposito in commercio è disponibile una vasta gamma di “integratori”: da quelli studiati per il benessere generale dell’organismo, a quelli che favoriscono la salute di uno o più apparati. L’utilizzo dei mangimi complementari è essenziale ed indispensabile nel caso di animali alimentati con dieta casalinga. Infatti, i cibi preparati in casa non riescono a garantire l'assunzione di tutti i nutrienti di cui cani e gatti hanno bisogno. Pertanto è necessario integrare la dieta casalinga con un idoneo mangime complementare onde evitare possibili carenze nutrizionali.
Quale mangime complementare scegliere?
I mangimi complementari non sono sottoposti ad obbligo di prescrizione medico veterinaria e dunque, per il loro acquisto non è necessaria la Ricetta Elettronica Veterinaria (REV). Infatti, sono liberamente acquistabili dal cliente nelle farmacie, parafarmacie e nei negozi specializzati. Tuttavia, prima dell’acquisto, è sempre meglio chiedere consiglio al proprio Medico Veterinario di fiducia.
Questo perché, poiché esistono sul mercato tantissimi mangimi complementari per cani e gatti, il Veterinario, sulla base della propria esperienza e del profilo clinico del paziente, può consigliare il prodotto migliore per ogni circostanza.
I MANGIMI COMPLEMENTARI DI TEKNOFARMA Teknofarma produce e commercializza:
• ALS: mangime complementare per cani contenente calcio, fosforo e oligoelementi indicato per integrare e bilanciare il fabbisogno minerale dei soggetti alimentati con dieta casalinga.
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VETERINARIA
• GLAZAR DERM: mangime complementare dietetico con particolare fine nutrizionale per cani e gatti, contenente vitamine, zinco, aminoacidi solforati e tutti gli acidi grassi essenziali e polinsaturi (acido linoleico, acido alfa-linolenico, acido gamma-linolenico, acido eicosapentaenoico, acido docosaesaenoico e acido octadecatetraenoico) in forma biologicamente attiva e di pronto utilizzo; è indicato per il supporto della funzione dermica in caso di dermatosi ed eccessiva perdita di pelo e favorisce una più rapida risoluzione dei problemi dermatologici di cane e gatto.
• HERP: mangime complementare specifico per il gatto, contenente lattoferrina e lisina, indicato come supporto in caso di infezione virale, in particolare da Feline Herpes Virus (FHV-1) e Feline Calici Virus (FCV).
• IKEN UP PLUS: mangime complementare per cani e gatti, contenente aminoacidi, carnitina, vitamine del gruppo B, oligoelementi e antiossidanti, studiato per ripristinare la normale capacità di recupero dell’organismo in condizioni stressanti, siano esse di origine fisiologica o patologica; in particolare risulta indicato in condizioni di forte stress ossidativo da iperproduzione di radicali liberi e quando si evidenzia un’imponente perdita di massa magra.
• LINSEN: mangime complementare per cani e gatti contenente acidi grassi omega 3 e omega 6, zinco, biotina e le vitamine A, B6, C ed E; è principalmente indicato come supporto nutrizionale in corso di disturbi infiammatori cronici (ad es. osteoartrosi, dermatite atopica ecc.) per il suo alto tenore in acidi grassi omega 3.
• LIPOVET: mangime complementare, contenente vitamina A, vitamina D, vitamina E e lecitine, studiato per far fronte ad una maggiore richiesta di vitamine in determinati periodi della vita di cani e gatti; è indicato negli adulti per contrastare i disturbi da carenza della fecondità sia nel maschio sia nella femmina e in tutti gli stati (accoppiamento, gravidanza, allattamento, ecc.) in cui è richiesta un’azione eccito-anabolica; l’assunzione è di beneficio immediatamente dopo la nascita nei neonati che presentano segni di sofferenza neonatale e, in generale, nei cuccioli quando è richiesto un supporto all’accrescimento.
• STIEN PET LINE: mangime complementare per cani e gatti, con metionina e ammonio cloruro, acidificante delle urine per la dissoluzione di calcoli a base di struvite e la riduzione delle recidive.
• STIMULFOS PET LINE: mangime complementare per cani e gatti, con betaglucani, vitamine del gruppo B e acido fosfatidico, studiato per supportare le difese immunitarie, contrastare il catabolismo e la perdita di massa muscolare, mantenere il corretto funzionamento e la piena efficienza di tutti i processi cellulari.
• UPSI CROK: mangime complementare minerale per cani e gatti, contenente calcio, fosforo, vitamina A, vitamina C e vitamina D, indicato in situazioni di carenza vitaminica e minerale che possono comparire durante l’accrescimento, in gravidanza, in lattazione, in seguito a fratture e nell’osteoporosi.
TEKNOFARMA E LA CERTIFICAZIONE GMP+
L’Azienda da sempre studia e produce i propri mangimi complementari secondo gli stessi criteri di qualità e sicurezza che applica al settore del farmaco. Infatti, Teknofarma ha recentemente ottenuto la prestigiona certificazione GMP+ FSA (GMP+ B8 Production of and Trade in Pet Foods), standard riconosciuto a livello internazionale e specifico per il Pet Food.
Essere certificati GMP+ FSA significa: - garantire la qualità e la sicurezza dei mangimi, attraverso un sistema di qualità organizzato che prevede la qualifica dei fornitori, l’analisi di tutte le materie prime in ingresso e di tutti i prodotti finiti prima della commercializzazione, la produzione in reparti e impianti adeguati, che nel caso specifico di Teknofarma sono moderni e di livello farmaceutico - rispettare i principi HACCP - assicurare la piena tracciabilità lungo tutta la catena produttiva e distributiva e il monitoraggio dei prodotti, consentendo di rintracciare l’origine di ogni singolo ingrediente in ogni pezzo venduto - gestire l’allarme rapido con controllo capillare della distribuzione dei prodotti sul territorio.
Attualmente Teknofarma è l'unica azienda del settore Pet Food in Italia certificata GMP+ B8 ed è tra le poche al mondo.
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Se sei socio di Utifar e hai bisogno di una risposta ad un quesito di carattere legale, fiscale, del lavoro, di una consulenza professionale o indicazioni su come allestire un preparato magistrale, invia il quesito per fax o via e-mail a:
SEGRETERIA UTIFAR PIAZZA DUCA D'AOSTA, 14 20124 MILANO TEL. 02 70608367 FAX 02 70600297
E-MAIL: utifar@utifar.it
I CONSULENTI UTIFAR
FISCALI:
Studio Brunello e Partner, Dr. Marino Mascheroni
LEGALI E LEGISLATIVE: Avv. Claudio Duchi, Avv. Paolo Leopardi
GALENICHE:
Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Pietro Siciliano
MEDICINE NON CONVENZIONALI: Prof. Rocco Carbone, Dr.ssa Valentina Petitto
ASSICURATIVE: Mutua Tre Esse
ENPAF: Dr. Paolo Giuliani
BANCARIE E FINANZIARIE: Dr. Giampiero Bernardelle PROGETTAZIONE SPAZI RETAIL E ADEGUAMENTO NORMATIVE: Arch. Luca Melchionna
SE LO SCONTRINO NON PARLA
Succede spesso che i clienti dimentichino di chiederci di inserire il codice fiscale sul documento di vendita ai fini dello scarico fiscale.
Noi, in genere, lo ricordiamo, ma può capitare che, presi dal lavoro, ci possa sfuggire. In alcuni casi, i clienti dicono che è nostro dovere chiederlo.
Vorrei sapere su che cosa, legalmente, si basa questo presunto “obbligo” di richiedere l’inserimento del codice fiscale ai clienti.
Vorrei conoscere nello specifico le eventuali norme di riferimento, in modo da poterle esibire al fine di troncare immediatamente ogni discussione.
Gli articoli 10, comma 1, lett. b), e 15, comma 1, lett. c), del TUIR, come modificati dall’art. 1, comma 28, lettera a) e lettera b) della legge 27 dicembre 2006, n. 296, dispongono che ai fini, rispettivamente, della deduzione e della detrazione del 19% per spese sanitarie “la spesa sanitaria relativa all'acquisto di medicinali deve essere certificata da fattura o da scontrino fiscale contenente la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e l'indicazione del codice fiscale del destinatario”.
La circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 18 del 21/04/2009, alla risposta n. 4 prevede che "Le spese sanitarie relative all’acquisto di medicinali, effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2008, sono detraibili (o deducibili) se la spesa risulta certificata da fattura o da scontrino fiscale, cosiddetto “scontrino parlante”, in cui risultino il codice fiscale del destinatario".
La farmacia è obbligata al rilascio dello scontrino fiscale c.d. “parlante” solo dietro espressa richiesta del cliente, e questo perché tale documento – identificativo del soggetto sostenitore della spesa – è alternativo alla fattura, la cui emissione però, per le cessioni di beni effettuate dai commercianti al minuto in locali aperti al pubblico (tra i quali ovviamente anche le farmacie), “non è obbligatoria, se non è richiesta dal cliente non oltre il momento di effettuazione dell’operazione” (art. 22, comma 1, DPR 633/72).
Ora non sussistendo normativa o giurisprudenza evidente su tale esonero di obbligo di richiesta da parte del farmacista, se si vuole per intuibili motivi venire incontro al cliente – è opportuno però che il farmacista consolidi l’abitudine di ricordare al paziente l’importanza dello scontrino parlante in occasione di ogni acquisto di prodotti detraibili/deducibili, infatti in caso di richiesta “insistente” alla correzione di uno scontrino già emesso senza l’indicazione del codice fiscale la procedura di correzione è fastidiosa anche se più agevole rispetto al passato (non sussistendo più il giornale di fondo cartaceo) e conseguentemente: a) annullare lo scontrino emesso senza l’indicazione del codice fiscale (non “parlante”); b) emettere in sua vece uno scontrino completo di questa indicazione (“parlante”).
Dr. Marino Mascheroni
CONSULENZE
DR &
UTIFAR
Domande e Risposte
Riservate ai soci e gratuite
LA RIVALUTAZIONE DELLE QUOTE
E' possibile determinare una rivalutazione delle quote beneficiando di una deducibilità in 18 anni in un passaggio da Snc a Sas o è necessaria la creazione di una nuova società a partire da ditta individuale?
La rivalutazione delle quote è una cosa, l’affrancamento dell’avviamento al quale ella sembra riferirsi è un’altra. Il riferimento è l’art. 176 TUIR.
Dunque, il conferimento d’azienda in società è un’operazione fiscalmente “neutra” nel senso che non dà luogo al realizzo di minus/plusvalenze deducibili/imponibili.
La società conferitaria, tuttavia, può – e sottolineiamo “può” perché è semplicemente una facoltà – “affrancare” l’avviamento, relativo naturalmente all’azienda conferita e iscritto nel bilancio della società conferitaria per effetto dell’operazione, corrispondendo un’imposta sostitutiva delle imposte personali e dell’Irap pari:
• al 12% per valori dell’avviamento compresi da 0 fino a 5 milioni, quel che pertanto vale per la stragrande maggioranza delle farmacie;
• al 14% per valori compresi tra i 5 milioni e i 10 milioni;
• al 16% per valori superiori a 10 milioni.
Per effetto dell’affrancamento, le quote di ammortamento dell’avviamento diventano un costo deducibile ai fini della determinazione del reddito imponibile della società in misura – dispone l’art. 108 del TUIR – non superiore ad 1/18 (in pratica per un massimo del 5,56%) del costo storico per ciascun periodo d’imposta.
L’imposta sostitutiva deve essere corrisposta e la relativa opzione deve essere esercitata in sede di dichiarazione dei redditi relativa all’esercizio nel corso del quale è stata posta in essere l’operazione (il conferimento d’azienda) o, al più tardi, nella dichiarazione riguardante il periodo di imposta successivo; la deducibilità fiscale delle quote di ammortamento decorre dallo stesso anno. Ora venendo al suo caso la trasformazione da snc a sas o viceversa non rientra tra le operazioni de quo, essendo appunto un’operazione di mera trasformazione della tipologia societaria non contemplata nel richiamato articolo.
Dr. Marino Mascheroni
INTERESSI CONVENZIONALI
Vorrei sapere qual è il metodo di calcolo degli interessi per il dilazionato pagamento da parte dei distributori. Capisco che è una trattativa tra le parti, tuttavia ultimamente qualcuno lo ha portato al 6% annuo. Esiste un limite? Oppure i distributori potrebbero chiedere anche il 12% annuo, con la scusa che aumentano i tassi? C’è un Ente che vigila?
Premetto che per interessi di dilazione si intendono gli interessi concordati fra creditore e debitore in caso di pagamento dilazionato e questo è il suo caso.
Per interessi di mora si intendono invece gli interessi applicati al debitore in caso di pagamento ritardato; essi sono calcolati automaticamente in base al tasso legale di interesse determinato dallo Stato. Gli interessi di cui chiede il dottore sono detti convenzionali e sono degli interessi
concordati tra il debitore e il creditore in forma scritta in occasione della concessione della dilazione di pagamento. A differenza degli interessi legali, che sono gli interessi che un creditore ha diritto di richiedere, a prescindere da un accordo scritto tra le parti, quelli convenzionali devono essere stabiliti da un accordo scritto. Le due parti possono accordarsi liberamente, a patto che il tasso degli interessi non superi il valore del tasso usurario, così come stabilito dalla Banca d'Italia. Ora senza addentrarci nei meandri complessi dei meccanismi che comportano l’aumento dei saggi di interesse per l’inscindibile vincolo con il tasso inflattivo, ( e il tasso applicato appare corretto numericamente) è fondamentale che il cortese dottore controlli sul contratto di fornitura la sussistenza della clausola di adeguamento del tasso di interesse convenzionale. L’accordo tra le parti riguarda solo la misura degli interessi e non la loro “debenza”, la misura del tasso deve risultare per iscritto, in difetto, gli interessi restano dovuti al saggio legale (art. 1282 c. 2 e 3 c.c.).
Dr. Marino Mascheroni
DA IMPRESA FAMILIARE A SOCIETÀ
Vi chiedo una consulenza a riguardo il passaggio da impresa familiare della farmacia a società (che al momento non so ancora individuare).
Il passaggio da impresa familiare a società è atto che si realizza attraverso una operazione straordinaria detta “conferimento aziendale”.
Sinteticamente, suo padre apporterà in una società da costituirsi (snc, sas o srl) la titolarità della farmacia e l’azienda connessa, lei e sua sorella i crediti ex art. 230 bis. C.C derivanti dalla partecipazione in impresa familiare.
L’operazione ai sensi dell’art. 175 e ss TUIR è esente da imposte (conferimento neutrale) salvo affrancamento opzionale dell’avviamento e comporta un cambio di titolarità della farmacia dalla attuale forma della ditta individuale a quella societaria, indi deve essere autorizzata dalla competente autorità amministrativa (atto obbligato). Quindi fintanto che non interverrà la delibera autorizzativa la farmacia continuerà ad esercitare in forma di ditta individuale. (normalmente il tempo per l’ottenimento della autorizzazione varia da regione a regione di solito un mese o poco più.
L’atto richiede intervento del notaio ed è consigliabile anche l’allegazione di un elaborato peritale per le determinazioni dei valori conferiti.
Per la scelta della tipologia di società è indispensabile un confronto diretto con professionista del settore. Detta operazione appare consigliabile soprattutto per i partecipanti all’impresa familiare in considerazione del possibile svilimento, col decorrere del tempo. del valore del credito. Essendo materia complessa, che coinvolge aspetti giuridici, fiscali e di legislazione farmaceutica, mi limito a questi pochi spunti con tutta la disponibilità di approfondimenti.
Dr. Marino Mascheroni
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TAMPONI AL RIBASSO
Si vorrebbe sapere se il compenso professionale per i tamponi, che penso che sia un corrispettivo di un servizio, può avere un prezzo minimo e se lo scendere sotto tale prezzo può essere considerato illecito deontologico.
Con la fine dello stato di emergenza decade l’obbligo per le farmacie di applicare un prezzo calmierato su mascherine chirurgiche, FFP2 e tamponi. I prezzi calmierati per i tamponi rapidi sono stati stabiliti il 5 agosto 2021 con un protocollo d’intesa predisposto dal Commissario straordinario con il ministro della Salute e i presidenti di Federfarma, Assofarm e FarmacieUnite. Le disposizioni contenute nel documento avevano inizialmente una validità prevista fino al 30 settembre 2021 e furono estese ai successivi tre mesi. In merito al prezzo da applicare per il servizio di test rapido per Covid-19, il protocollo d’intesa specificava che le farmacie aderenti erano tenute erogare il servizio al costo di 8 Euro per i cittadini tra i 12 e i 18 anni, e di 15 Euro per i cittadini dai 18 anni in su. Trattasi di prezzo massimo e non era previsto alcun limite al ribasso. Il codice deontologico non presenta alcuna norma neppure per applicazione analogica che possa fare supporre un illecito con l’applicazione di onorari inferiori a quelli allora imposti.
Dr. Marino Mascheroni
L'IVA SUI SERVIZI
Richiedo chiarimenti sull'Iva da applicare ai servizi di autoanalisi (colesterolo totale, trigliceridi, glicemia). Noi applichiamo a tutti Iva al 22%. Invece, per gli ECG non applichiamo alcuna Iva se prescritto, dal medico mentre applichiamo il 22% se senza ricetta. È corretta questa interpretazione?
Sì, il comportamento è corretto. Bisogna, infatti, distinguere tra “prestazioni analitiche di prima istanza rientranti nell’ambito dell’autocontrollo” e “prestazioni di supporto all’utilizzo di dispositivi strumentali per i servizi di secondo livello”. Nel primo caso, si fa riferimento ai test “autodiagnostici”, cioè a quelli gestiti/gestibili direttamente a domicilio dai pazienti in funzione di autocontrollo o che possono, in caso di condizioni di fragilità o di non completa autosufficienza, essere utilizzati mediante il supporto di un operatore sanitario, in questa ipotesi non c’è l’esenzione ed è applicabile l’iva ordinaria del 22% [come d’altra parte l’aliquota del 22% si applica anche per i servizi di prenotazione, riscossione e ritiro dei referti forniti dalla farmacia, secondo quanto disposto dall’art. 3 del DPR 633/1972. Nel secondo caso, parliamo invece di tutte le prestazioni che prevedono l’erogazione, anche da remoto, di servizi professionali nell’ambito sanitario, come l’holter cardiaco o pressorio, l’ECG, ecc.: l’esenzione qui è applicabile purché tuttavia siano servizi prescritti da medici o pediatri e vengano erogati “anche” da personale specializzato.
Avv. Paolo Leopardi
IL CODICE FISCALE NON MENTE
Quando su una Ricetta elettronica è previsto il pagamento del ticket, alcune persone ci chiedono di inserire un codice fiscale diverso da quello dell’ intestatario della ricetta. Vorrei sapere se questa pratica è regolare. Le leggi fiscali di natura generale prevedono che il beneficiario della detrazione sia il soggetto che paga il bene la cui spesa è detraibile. Nel caso di specie il ticket è legato al soggetto al quale è intestata la prescrizione medica. Pertanto non può che essere irregolare la procedura descritta nel quesito anche se spesso utilizzata attesa la difficoltà dell'accertamento dell'irregolarità stessa. Avv. Paolo Leopardi
PARAFARMACIA BIOINTEGRATA
Lavoro in parafarmacia e il titolare vorrebbe aderire al progetto farmacia biointegrata. A tal proposito, le chiedo se questo progetto sia compatibile con la nostra professione?
I corsi di formazione in medicina biointegrata sono rivolti a professionisti sanitari tra i quali rientra il farmacista. Pertanto, ad avviso dello scrivente, la parafarmacia potrà erogare i servizi possibili derivanti da detta branca. Non potrà, tuttavia, per consolidata giurisprudenza, fregiarsi della definizione farmacia biointegrata. Avv. Paolo Leopardi
RIPRENDERE LA PROFESSIONE
Può un farmacista che non esercita la professione per sette anni, acquistare una farmacia, come ditta individuale e dirigerla quale direttore?
L'idoneità alla titolarità si può ottenere in seguito al superamento (non obbligatoriamente la vincita) di un concorso per l'assegnazione di sedi farmaceutiche, oppure dopo un periodo di pratica professionale della durata di due anni svolto in una farmacia aperta al pubblico e certificato dall'Ufficio farmaceutico. Qualora il farmacista abbia ceduto da oltre due anni una farmacia si applicherà il seguente articolo quindi non potrà acquisire la farmacia. Il settimo comma dell'articolo 12 della legge 2 aprile 1968, n. 475, come modificato dall'articolo 6 della legge 22 dicembre 1984, n. 892, e' sostituito dal seguente: "Al farmacista che abbia trasferito la propria farmacia è consentito, per una volta soltanto nella vita, ed entro due anni dal trasferimento, di acquistare un'altra farmacia senza dovere superare il concorso per l'assegnazione di cui al quarto comma. Al farmacista che abbia trasferito la titolarità della propria farmacia senza acquistarne un'altra entro due anni dal trasferimento, e' consentito, per una sola volta nella vita, l'acquisto di una farmacia qualora abbia svolto attività professionale certificata dall'autorità sanitaria competente per territorio, per almeno 6 mesi durante l'anno precedente l'acquisto, ovvero abbia conseguito l'idoneità in un concorso a sedi farmaceutiche effettuato nei due anni anteriori". Avv. Paolo Leopardi
CONSULENZE UTIFAR DR &
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Domande e Risposte
Il nostro calendario è appeso da 36 anni nelle case di tante famiglie italiane. Siamo stati i primi ad avere... in calendario un viaggio lungo 13.140 giorni all’insegna della prevenzione e dell’educazione sanitaria, per sensibilizzare gli utenti delle farmacie alla conoscenza e al rispetto di tutte le regole fondamentali per condurre uno stile di vita sano ed equilibrato. Il nostro vademecum è anche il più diffuso a
livello nazionale e, grazie agli approfondimenti mensili dei migliori esperti del settore e a vivaci illustrazioni, ha scandito il tempo di tante famiglie che si sono accostate a tematiche scientifiche complesse con semplicità. Continua anche nel 2023 con il nuovo Calendario della Salute il nostro impegno a fianco dei farmacisti, che sono da sempre attenti a tutelare il benessere psicofisico della collettività.
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Domande e Risposte
SOSTANZE A RISCHIO
Vorrei avere alcune delucidazioni relativamente alla detenzione di sostanze con rischio cancerogeno. Secondo l'ingegnere della sicurezza sul lavoro che sta redigendo il nuovo DVR la detenzione di suddette sostanze (ad esempio: spironolattone, estrone, testosterone ed estrone) ricade nel D.L. 81/2008 secondo il quale sarebbe necessario fare una autodenuncia alla ASL e redigere un registro degli esposti a tali sostanze. E' possibile avere una conferma? Se non ricadiamo in questo decreto, come penso, è possibile avere i riferimenti normativi a cui siamo soggetti?
La risposta non è banale. Occorre, preliminarmente sapere chi è lo RSPP dell'azienda: se il titolare o l'ingegnere. Nel primo caso dovrà essere lui a valutare i rischi. Per quanto riguarda le preparazioni galeniche e quindi i rischi paventati va verificato se le stesse sono effettuate dal datore di lavoro o dai lavoratori.
Nel primo caso non esiste rischio dei lavoratori salvo in caso di cattivo stoccaggio e conservazione; nel secondo caso andrà verificato l'utilizzo delle sostanze con riferimento al numero delle preparazioni ed al tempo di esposizione al rischio. Per il resto l'unica legge di riferimento è il DLgs 81/08 che, per le farmacie, atteso lo scarso rischio delle attività dei lavoratori spesso potrebbe non applicarsi. Avv. Paolo Leopardi
LA RICETTA STRANIERA
È possibile erogare a pagamento un farmaco, in questo caso il Gonal, che richiede ricetta limitativa, a fronte di una ricetta spagnola, prescritta da una clinica privata? Oppure posso erogare il farmaco solo se prescritto da un medico italiano?
VALIDITÀ RICETTE STRANIERE - LA SITUAZIONE NORMATIVA
La Direttiva 2011/24 relativa ai diritti dei pazienti all`assistenza sanitaria transfrontaliera (recepita in Italia con D.Lgs. n.38/2014) prevede un reciproco riconoscimento delle ricette all`interno dell`UE, grazie all`adozione di un modello di ricetta europea (anche in modalità elettronica) da utilizzare per i pazienti che si recano all`estero. Tuttavia non è stato previsto un unico modello in tutta Europa ma è compito degli Stati membri adottare un proprio modello di ricetta per i pazienti che devono recarsi temporaneamente all’estero. Tuttavia, il nostro Paese, non ha mai approvato tale modello di ricetta pur se il Ministero della Salute lo avrebbe dovuto adottare tramite Decreto entro il 4 Giugno 2014. A parte l’inadempienza del nostro Governo, secondo l’esperienza maturata in questi 5 anni, il sistema non si è rilevato particolarmente efficace. Ciò in considerazione del fatto che, come detto, ad ogni Stato membro venne richiesto di adottare un modello di ricetta valida al di fuori dei propri confini nazionali senza però prevedere alcuna forma di coordinamento tra Stati e di divulgazione di tali modelli alle farmacie. In tal modo si è impedito di fatto alle farmacie di poter riconoscere i vari modelli nazionali e di fugare ogni dubbio sulla eventuale non autenticità delle ricette presentate da pazienti europei.
LEGITTIMITA` DELLA SPEDIZIONE DI RICETTE PROVENIENTI DA PAESI STRANIERI - LIMITI
In Italia la spedizione è legittima per le ricette che provengono dagli altri 26 Paesi dell`Unione Europea e dai Paesi della cosiddetta Area Economica Europea - EEA (Norvegia, Islanda e Liechtenstein). La Svizzera, che ormai non fa più parte della c.d. EEA ma regola da tempo i suoi rapporti con l`UE attraverso specifici accordi bilaterali, non ha più uno specifico accordo con l'UE che garantisce la validità di una ricetta svizzera sul territorio italiano. Come riportato dal portale "Your Europe", la Svizzera non è più obbligata ad accettare ricette provenienti dai paesi UE. Tuttavia, la legittimità di una ricetta compilata da un medico dell`UE non significa che qualsiasi tipo di ricetta sia spedibile: il farmacista non è obbligato a spedire il farmaco se nutre ragionevoli dubbi sull`autenticità della prescrizione o se, la ricetta contiene prescrizioni di medicinali stupefacenti soggetti a prescrizione medica speciale, di cui all’art. 90 del D.lgs. n.219/2006. Secondo le norme europee vi sarebbe anche la possibilità di rifiutare l’erogazione di un farmaco per ragioni etiche. Tuttavia, l’utilizzo di una locuzione normativa piuttosto nebulosa ha di fatto rimandato la concreta applicazione di tale principio a ulteriori disposizioni normative che il legislatore italiano aveva identificato in linee guida che il Ministero della Salute avrebbe dovuto approvare. Tali linee guida non sono mai venute alla luce.
ELEMENTI PER CONSIDERARE VALIDA UNA RICETTA DI UN PAESE UE
In considerazione del fatto che è risultato impossibile fornire alle farmacie italiane uno specimen di tutti i modelli di ricetta approvati dagli altri Paesi UE, ciò al fine di spazzare via ogni dubbio sulla legittimità delle ricette non italiane presentate in farmacia, si consiglia alle farmacie di controllare se la ricetta presentata dal paziente europeo abbia tutti i seguenti elementi considerati obbligatori dal Legislatore europeo: a) cognome e nome del paziente; b) sua data di nascita; c) identificazione del prescrittore [cognome e nome, qualifica professionale, dati di contatto diretto (indirizzo mail, telefono, fax), indirizzo professionale (compresa l’indicazione dello Stato membro ove esercita la professione), firma (scritta o digitale secondo la forma della ricetta)]; d) identificazione del farmaco [DCI o nome commerciale, formulazione farmaceutica (compresse, soluzione, etc.), quantità, dosaggio e posologia]. Avv. Paolo Leopardi
GEL ALLA CANFORA?
In base alla formulazione officinale della crema di canfora e metile salicilato della F.U.I Xll, volevo sapere se al posto della crema base anfiifila e'possibile utilizzare la crema gel base di carbomer e al posto dell'essenza di lavanda per l'uso revulsivo il mentolo con la giusta quantità. Nella formulazione non viene specificato. Secondo quanto riportato in F.U. XII alla monografia delle
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preparazioni farmaceutiche specifiche canfora e metile salicilato crema l'eccipiente da usare deve essere una crema e quindi un gel base non si può usare.
Tra l'altro, il polietilenglicole stearato (presente nella crema base anfifila) risulta incompatibile con i salicilati. Si potrebbe utilizzare l'emulsione olio in acqua non ionica 2 della Farmacopea Spagnola.
Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Pietro Siciliano
CAPSULE VETERINARIE IN ECCESSO
Vorrei delucidazioni in merito allo sconfezionanento di una specialità medicinali per uso umano e la ricostituzione in CPS per uso veterinario con ricetta, Volevo sapere se il numero di capsule rimanenti possono essere riutilizzate per una preparazione successiva? Oppure il cliente deve sempre acquistare la confezione per l' allestimento?
In base a quanto previsto dal Decreto 13 Dicembre 2017 G.U. n.24 del 30/01/2018 nell'Allegato B nota n. 3 ( Qualora sia necessario o espressamente richiesto dal medico ricorrere allo sconfezionamento di un medicinale industriale dotato di AIC, questo si considera come un componente della relativa forma farmaceutica allestita. Sulla ricetta o sul foglio di lavorazione si indica nome, lotto e data di scadenza del medicinale utilizzato che, esaurito o meno, si consegna all'utente unitamente al foglietto illustrativo.) il medicinale industriale utilizzato va riconsegnato al paziente. Da questo momento il farmacista non è più responsabile della corretta conservazione dello stesso e perciò il farmaco non si può riutilizzare per una successiva preparazione.
Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Pietro Siciliano
ACIDO TAUROURSODESOSSICOLICO
Un medico ci chiede l'allestimento di uno sciroppo contenente acido tauroursodesossicolico. Non trovo dati di letteratura circa l'allestimento e la stabilità, voi sapreste aiutarmi?
Purtroppo , avendo verificato in letteratura disponibile, non siamo riusciti a trovare lavori inerenti sospensione di acido tauroursodesossicolico e relativa stabilità. Pertanto, una strada percorribile per allestire un preparato liquido a base di tale principio attivo potrebbe essere quella di allestire capsule (apribili) con il dosaggio richiesto di principio attivo da aprire in un secondo momento e da disperdere in un liquido idoneo (es. latte, succo, ecc.). In tal modo la stabilità da considerare, ingerendo immediatamente il liquido così preparato, rimarrebbe quella della forma farmaceutica solida (le capsule) con molti meno problemi.
Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Pietro Siciliano
CAPSULE DI VITAMINA E
Vorrei sapere se per allestire capsule con sola vitamina E è necessaria ricetta. È possibile allestire la preparazione esclusivamente in capsule. La monografia del Formulario Belga (FTM) prevede i seguenti paletti: - alfa tocoferolo acetato capsule (FTM 2016): DL alfa tocoferolo acetato polvere al 50% (500 U.I./ grammo) mg 100-800
- Conservazione tra 15 e 25 °C
- Data limite di utilizzazione: FTM; max 6 mesi secondo NBP FU I. XII
- Regime di dispensazione: senza obbligo di prescrizione. Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Pietro Siciliano
SOSTANZE OBBLIGATORIE IN FARMACIA
In merito alle sostanze obbligatorie da tenere in farmacia, il potassio ioduro rimane tra gli obbligatori oppure no?
Con il Decreto Ministeriale del 17 Maggio 2018 recante "Aggiornamento e revisione di alcuni testi della XII edizione della Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana" e con il Decreto del 24 Luglio 2019 ( con la rettifica della Tabella 2 della F.U. XII) è stata redata la nuova Tabella 2 delle "Sostanze medicinali" di cui le farmacie debbono essere provviste obbligatoriamente (Art.123, lett.a del T.U. delle Leggi Sanitarie (TULS) approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265; art. 34 del Regolamento per il Servizio Farmaceutico approvato con R.D. 30 settembre 1938, n. 1706).
Le farmacie sono obbligate ad essere provviste dei medicinali indicati nella presente tabella nei quantitativi ritenuti sufficienti al regolare espletamento del loro servizio e nelle forme -salvo diverse specificazioni nell'elenco - e nei dosaggi rispondenti alle abituali esigenze terapeutiche, nonché nei confezionamenti più idonei alla loro conservazione ed al loro pratico impiego. Per le basi e gli acidi liberi, l'obbligo è soddisfatto anche con la detenzione di un loro sale.
Inquadrando il seguente Qrcode potete trovare la tabella con l'elenco completo delle sostanze nella quale viene riportato:
· in carattere "retto" quanto deve essere tenuto in farmacia come sostanza o dispositivo medico;
· in carattere "corsivo" quanto deve essere tenuto in farmacia come sostanza e/o come prodotto medicinale.
Dalla lettura di tale elenco si evince che il Potassio Ioduro è da considerarsi ancora una sostanza obbligatoria.
Dr.i. Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Pietro Siciliano
48 Nuovo COLLEGAMENTO CONSULENZE UTIFAR DR & Domande e Risposte
1Due to perfluorohexyloctane and being water-free