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COLLEGAMENTO Rivista ufficiale di Utifar - Unione Tecnica Italiana Farmacisti - Società Scientifica
N.8
novembre-dicembre
Poste Italiane S.p.A. - contiene I.P. - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Pescara per la restituzione al mittente previo pagamento della relativa tassa
2019
FARMACI BIOSIMILARI
ASPETTI CRITICI E POTENZIALITÀ
SINERGIA ISTITUZIONALE PER L'EVOLUZIONE DELLA PROFESSIONE
IL FARMACISTA DALL'UNIVERSITÀ ALLA PROFESSIONE
INSONNIA ANSIA E DEPRESSIONE
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L'EDITORIALE
di Eugenio Leopardi, Presidente Utifar
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FARMACIA DEI SERVIZI: UNA RISORSA PER IL CITTADINO
o scorso 17 ottobre, la Conferenza Stato Regioni ha approvato le linee di indirizzo per la sperimentazione della Farmacia dei servizi. Il documento approvato è frutto del lavoro svolto dal Tavolo ministeriale che, nel corso del 2019, ha lavorato con tempi davvero celeri e, sopratutto, con una visione ben chiara della farmacia del futuro, nella quale i servizi rappresenteranno il vero punto di incontro tra i farmacisti territoriali e il Ssn. Come prima cosa, nell’esprimere piena soddisfazione per l’accordo siglato, vorrei ringraziare a nome di Utifar tutte le parti che con noi hanno preso parte al Tavolo (Agenas, Assofarm, Cittadinanzattiva, Federfarma, Fimmg, Fnomceo, Fnopi, Fofi e Sifo). In particolare, voglio segnalare l’importanza del lavoro congiunto svolto da Fofi e Federfarma, che hanno avuto il grande merito di aver condiviso un provvedimento destinato non solo a favorire la crescita della farmacia, ma, prima ancora, rivolto al cittadino che potrà finalmente beneficiare di una maggiore interazione tra le differenti professioni sanitarie. Da questo punto di vista, è importante ricordare che gli ambiti di questa sperimentazione sono molteplici. Di solito, si tende a rappresentare i servizi in farmacia unicamente con i servizi di prima istanza. Tuttavia, l’autoanalisi è solo uno tra i tasselli di questa sperimentazione che riguarda anche i cosiddetti servizi cognitivi, ovvero il monitoraggio e il supporto all’aderenza alla terapia, e i servizi inerenti l’accesso del farmacista al Fascicolo sanitario elettronico. I servizi, insomma, si aprono ad una presa in carico del paziente a tuttotondo, finalizzata sia al monitoraggio della cura, sia alla prevenzione. Ora, che la sperimentazione partirà in via ufficiale in tutte le nove regioni inizialmente previste e, con molta probabilità, potrà allargarsi ulteriormente, è il momento di iniziare a comprenderne la reale portata. A mio avviso, è sbagliato vedere in questo accordo la soluzione della crisi economica della farmacia. La vera valenza della farmacia dei servizi, infatti, non risiede nell’ampliare le possibilità di guadagno dei colleghi, bensì nel porre, finalmente, la farmacia al centro del rapporto tra il Ssn e il cittadino. Si tratta, a mio avviso, della più grande opportunità per consolidare quell’immagine che il cittadino ha della farmacia, per trasformare questo rapporto di fiducia da ufficioso ad ufficiale, da improvvisato a normato, da personale a istituzionale. Credo che questo scatto di immagine relegherà ai margini coloro che hanno puntato in una deriva commerciale della farmacia. Mi riferisco non solo ai cosiddetti capitali, ma anche ai tanti colleghi hanno intrapreso, spesso per cercare di fare fronte alle difficoltà economiche, una strada commerciale che non può rappresentare un futuro dignitoso per la farmacia. La farmacia dei servizi è l’unico modo per salvaguardare la nostra unica risorsa: il cittadino.
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SOMMARIO
6 n. 8 novembre-dicembre 2019
I FARMACI BIOSIMILARI:
UN OVERVIEW FRA BENEFICI, ASPETTI CRITICI E POTENZIALITÀ di Giorgio Lorenzo Colombo
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SINERGIA ISTITUZIONALE PER L'EVOLUZIONE DELLA PROFESSIONE di Mattia Bianchi
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IL FARMACISTA DALL’UNIVERSITÀ ALLA PROFESSIONE di Paolo Levantino
Direttore responsabile Eugenio Leopardi Responsabile editoriale Alessandro Fornaro Comitato di redazione Alfredo Balenzano - Floriano Bellavia - Emilia Bernocchi Alessandro Maria Caccia - Pasquale D'Avella - Giancarlo Esperti Eugenio Leopardi - Giuseppe Monti - Luigi Pizzini Giulio Cesare Porretta - Roberto Tobia
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a cura di Alessandro Fornaro
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Progetto grafico e impaginazione Emanuela Esquilli Proprietà editoriale Utifar Associazione senza fini di lucro PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO Pubblicità Emanuela Esquilli tel. 338 2847513 email: manuela.esquilli@gmail.com - utifar@utifar.it Direzione e Redazione PIAZZA DUCA D'AOSTA 14 - 20124 MILANO tel. 02 70608367 - 70607263 fax 02 70600297
Immagini Adobestock Stampa D'auria Printing S.p.A. Zona industriale Destra Tronto 64016 S. Egidio della Vibrata - TE Nuovo Collegamento Rivista ufficiale di UTIFAR Anno XIX n. 8 novembre-dicembre 2019 Registrazione del tribunale di Milano n. 12 del 11/01/2000 ROC n. 6782 (registro operatori Comunicazione) Tiratura del presente numero 20133 copie - Certificate e autorizzate
INSONNIA, ANSIA E DEPRESSIONE di Valter Masci
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OTITE ESTERNA CANINA: NUOVI APPROCCI TERAPEUTICI NELLA GALENICA VETERINARIA di Rosalba Lombardo
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La collaborazione alla rivista è aperta a tutti i farmacisti. Manoscritti, dattiloscritti, fotografie o altro materiale iconografico, anche se non pubblicato, non si restituiscono www.utifar.it - utifar@utifar.it
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TERAPIE BIOLOGICHE
I FARMACI BIOSIMILARI: UN OVERVIEW FRA BENEFICI, ASPETTI CRITICI E POTENZIALITÀ
di Giorgio Lorenzo Colombo, Coordinatore scientifico, Master MAMAF in Marketing & Management del Settore Farmaceutico Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università degli Studi di Pavia
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e terapie biologiche sono oggi in grado di fornire risposte alla domanda crescente di salute e di migliorare la gestione ed evoluzione di patologie gravi e debilitanti, quali tumori e malattie autoimmuni, in passato prive di cura. D’altro canto, la disponibilità di queste terapie presuppone anni di ricerca e cospicui investimenti che si snodano nelle varie fasi, da quelle iniziali di ricerca preclinica e clinica, al complesso processo di produzione, sino ad arrivare all’introduzione in commercio e alla dispensazione. Gli ingenti investimenti per lo sviluppo di questi prodotti si traducono negli elevati costi di acquisto degli stessi che, di riflesso, generano problematiche rilevanti in termini di sostenibilità economica
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delle terapie e aprono il dibattito in merito al problema dell’accessibilità alle cure e del necessario miglioramento dell’allocazione delle risorse disponibili. In questo contesto l’introduzione in commercio dei farmaci biosimilari ha costituito un elemento di notevole rilievo, trattandosi di medicinali che, come suggerisce il nome stesso, sono simili per caratteristiche ai farmaci biologici originatori precedentemente brevettati e autorizzati, impiegabili allo scadere della copertura brevettuale di questi ultimi. In tal senso i farmaci biosimilari offrono un’alternativa di trattamento economicamente vantaggiosa rispetto al prodotto originatore con un profilo di sicurezza, qualità ed efficacia essenzialmente simile.
TERAPIE BIOLOGICHE
Una lettura superficiale potrebbe portare ad associare direttamente i farmaci biosimilari a quelli equivalenti, da cui in realtà si distinguono per la maggiore complessità e l’impossibilità di essere definiti equivalenti terapeutici dei farmaci di riferimento; differenze intrinseche alla diversa natura chimica e al grado di riproducibilità dei prodotti. Una lettura attenta, invece, che colga tutte le peculiarità del farmaco biologico, e del suo biosimilare di conseguenza, consente di vedere in questo un prodotto essenzialmente simile a quello di riferimento in termini di qualità, sicurezza ed efficacia. Diversamente dai farmaci tradizionali, caratterizzati da una struttura relativamente semplice e da una produzione chimica attraverso processo standardizzati e facilmente riproducibili, i medicinali biologici prevedono una sintesi mediante sistemi viventi con processi complessi che introducono elementi di differenziazione e si caratterizzano per la complessità della struttura. Per questi motivi un biosimilare e il suo prodotto di riferimento, pur essendo di fatto la stessa sostanza biologica, possono presentare differenze minori dovute a un certo grado di variabilità naturale, alla loro struttura complessa e alle tecniche di produzione.1 La produzione del farmaco equivalente si basa sul concetto di bioequivalenza, secondo cui il farmaco originatore e il suo equivalente rilasciano il principio attivo nell’organismo alla stessa velocità e concentrazione in condizioni simili; lo sviluppo del farmaco biosimilare si basa invece sulla dimostrazione della biosimilarità, mediante “l’esercizio di comparabilità”, cioè studi con cui è dimostrato come la variabilità naturale e le differenze rispetto al medicinale di riferimento non influiscono sulla sua sicurezza ed efficacia. L’obiettivo di questi studi non è quindi dimostrare l’identità molecolare tra biosimilare e originatore, ma che biosimilare e originatore
si comportano in maniera “essenzialmente simile” in termini di attività biologica, farmacologica e terapeutica. Dimostrata la similarità fra i prodotti biologici da parte del titolare all’autorizzazione in commercio, il medicinale biosimilare viene approvato dall’Agenzia Europea per i medicinali, tramite una procedura centralizzata di registrazione e autorizzazione all’immissione in commercio, a tutela della garanzia e della salute del paziente. Il prezzo del prodotto è invece definito dalle autorità regolatorie a livello nazionale. In Italia è l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) a valutare la rimborsabilità del farmaco biosimilare, il suo regime di dispensazione e a designarne il prezzo mediante una procedura negoziale condotta con il produttore, a un valore di prezzo inferiore almeno del 20% rispetto al prezzo del prodotto biologico di riferimento, in modo analogo a quanto avviene per i farmaci equivalenti (Delibera CIPE 1° febbraio 2001).2 I farmaci biosimilari hanno quindi in comune con quelli equivalenti il fatto di rappresentare, rispetto ai loro originatori, un’opzione terapeutica aggiuntiva, in grado di consentire il trattamento di un numero maggiore di pazienti garantendo più salute a parità di risorse. L’impiego dei farmaci a brevetto scaduto, (biosimilari ed equivalenti), in luogo dei corrispettivi farmaci di riferimento costituisce in definitiva un meccanismo di controllo della spesa farmaceutica in grado di aumentare l’efficienza del sistema economico agendo sulla concorrenzialità e stimolando la “price competition” dei produttori. Questa strategia consente di adottare farmaci meno costosi a parità di efficacia e di liberare, come conseguenza, risolse da investire in altre forme di tecnologia, magari più innovative e costose. L’innesco del meccanismo concorrenziale sul prezzo è uno strumento sicuramente importante che consente di risparmiare risorse senza pianificare azioni coercitive
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TERAPIE BIOLOGICHE
sugli operatori sanitari.3 Se l’impiego dei sembra confermato dai dati di Assogenerici generici ha caratterizzato il passato, ora il per il primo semestre 2019, secondo cui le focus si sposta sui biosimilari, con la debita tredici molecole in commercio sul mercato necessità di considerare le differenze fra i nazionale (enoxaparina, epoetine, etanercept, medicinali di sintesi filgrastim, follitropina alfa, A DIFFERENZA DI QUANTO AVVIENE infliximab, insulina glargine, chimica e i biotecnologici. PER I FARMACI EQUIVALENTI, NON A differenza di quanto rituximab, somatropina, È CONSENTITA LA SOSTITUIBILITÀ avviene per i farmaci insulina lispo, trastuzumab e AUTOMATICA TRA FARMACO equivalenti, infatti, non è adalimumab e pegfilgrastim BIOLOGICO DI RIFERIMENTO E consentita la sostituibilità biosimilari) hanno assorbito UN SUO BIOSIMILARE NÉ TRA automatica tra farmaco il 28% dei consumi BIOSIMILARI, PERTANTO LA biologico di riferimento nazionali a volumi (17% SOSTITUZIONE DA PARTE DEL e un suo biosimilare né il dato consolidato 2018) FARMACISTA DOVREBBE AVVENIRE tra biosimilari, pertanto contro il 72% detenuto dai SOLO DOPO CONSULTAZIONE CON la sostituzione da parte corrispondenti originator. IL MEDICO PRESCRITTORE del farmacista dovrebbe Secondo la stessa fonte, avvenire solo dopo su base annua, tra il primo consultazione con il semestre 2018 e il primo medico prescrittore. La scelta di trattamento semestre 2019 il consumo dei biosimilari rimane infatti una decisione clinica affidata al risulta in crescita dell’88,2%, al netto dei nuovi medico e concordata con il paziente che, a principi attivi biosimilari lanciati a partire sua volta, non può modificare la prescrizione dal giugno 2018. Il quadro dei consumi a ricevuta. 2 livello regionale riportato, anche in questo caso, risulta ampiamente diversificato e MERCATO BIOSIMILARI comunque generalmente in crescita: a IN CRESCITA IN ITALIA registrare il maggior consumo di biosimilari Il mercato dei biosimilari è in crescita, per per tutte le molecole in commercio sono la quanto concerne l’Italia gli ultimi dati OsMed, Valle d’Aosta e il Piemonte con una incidenza pubblicati a luglio 2019 e relati all’anno 2018, dei biosimilari del 60,90% sul mercato hanno confermato l’incremento nell’impiego complessivo di riferimento. Seguono Toscana di tutti i farmaci biosimilari disponibili in (44,25% di incidenza di biosimilari sul mercato commercio già da diversi anni, come epoetine complessivo di riferimento), Marche (41,97%), (+24,4%) e fattori della crescita (+12,7%), Emilia Romagna (41,76%). All’estremo opposto, rispetto al 2017, che hanno contribuito il minor grado di penetrazione dei biosimilari si rispettivamente alla riduzione della spesa del registra in Umbria (8,14%), Calabria (10,78%) e -8,6%, del -12,7% nell’ultimo anno.4 Puglia (11,74%). Il rapporto sottolinea anche il trend positivo relativo all’impiego dei biosimilari di più BIOSIMILARI: BENEFICI E ASPETTI CRITICI recente commercializzazione, quali quelli Il tema dei farmaci biosimilari sta acquisendo dell’infliximab, dell’etanercept, dell’insulina sempre più importanza ed interesse a livello glargine e di rituximab. Il 2018 ha visto inoltre politico-sanitario, costituendo di fatto uno l’introduzione in commercio dei farmaci strumento di “innovazione economica” in grado biosimilari di adalimumab, dell’eparina a basso di garantire, da un lato, terapie biologiche peso molecolare, di trastuzumab e dell’insulina di alto valore ad un prezzo ridotto rispetto ai lispro. Nonostante l’incremento diffuso di farmaci di riferimento precedentemente in impiego del farmaco biosimilare, il rapporto commercio e dall’altro la possibilità di facilitare sottolinea il persistere di un’ampia variabilità l’accesso alle terapie per una fascia crescente regionale nell’impiego.4 Il trend in crescita di pazienti. 8
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significative, quali perdita o modificazione L’ingresso nel mercato dei farmaci biosimilari dell’efficacia terapeutica o sviluppo di può contribuire a migliorare l'accesso ai reazioni autoimmuni, motivo per cui vige farmaci secondo due modalità: in primo luogo una rigida regolamentazione alla base dello i biosimilari possono rendere farmaci biologici sviluppo dei prodotti biologici. Fra gli aspetti poco accessibili, per via dell’alto costo, più critici caratteristici dei prodotti biosimilari si sostenibili e fruibili, innescando meccanismi di collocano invece il tema dell’estrapolazione competitività dei mercati e, come conseguenza, delle indicazioni favorendo la riduzione terapeutiche, della dei prezzi; in secondo PER IL FARMACO BIOSIMILARE È NECESSARIO intercambiabilità luogo, i risparmi CONDURRE UNO STUDIO DI FASE III SU UNA e sostituibilità. Per generati dall’utilizzo PATOLOGIA COMPRESA FRA QUELLE PER LE dei biosimilari QUALI L’ORIGINATORE PRESENTA INDICAZIONE quanto concerne possono contribuire TERAPEUTICA, DOPODICHÉ I DATI DI EFFICACIA l’estrapolazione delle indicazioni al finanziamento E SICUREZZA RACCOLTI POSSONO ESSERE terapeutiche, questa della spesa per ESTESI AD ALTRE INDICAZIONI PER LE QUALI corrisponde a una l’accesso rimborsato IL PRODOTTO DI RIFERIMENTO È STATO tematica legata ai nuovi farmaci, APPROVATO DA EMA al fatto che vari anche biotecnologici, farmaci biologici, sulla base dello specifico rendendo sempre più accessibile l'innovazione meccanismo di azione, sono indicati per il terapeutica.2 A fronte di questi benefici indubbi trattamento di più patologie, data l’efficacia dei farmaci biosimilari, si trovano aspetti critici dimostrata in specifici studi clinici di fase III. che ne ostacolano la diffusione, alcuni intrinseci Nello specifico, per il farmaco biosimilare è alla loro natura biologica, e quindi comuni necessario condurre uno studio di fase III su ai prodotti biologici originatori, altri specifici una patologia compresa fra quelle per le quali dei farmaci biosimilari. Fra i primi si trovano la l’originatore presenta indicazione terapeutica, necessità di verifica della così detta consistency dopodiché i dati di efficacia e sicurezza raccolti e del rischio di immugenicità. I prodotti possono essere estesi ad altre indicazioni biologici sono soggetti, infatti, ad un’elevata per le quali il prodotto di riferimento è stato sensibilità ai cambiamenti del processo approvato da EMA. Questa procedura velocizza di produzione, pertanto il monitoraggio il processo di sviluppo e commercializzazione, costante del processo e la verifica dei con notevoli risparmi in termini di tempo e possibili cambiamenti sono di fondamentale denaro, rendendo più facilmente disponibile importanza. Questa procedura nota come il farmaco, ma sollevando anche, in alcuni verifica della consistency corrisponde quindi a casi, dubbi in merito alla correttezza sul una verifica della “coerenza” della biomolecola piano clinico dell’estensione dell’indicazione nel tempo con il prodotto inizialmente che, tuttavia, trova giustificazione nella approvato da EMA. Per quanto concerne il dimostrazione della biosimilarità con gli studi rischio di immunogenicità anche in questo caso di comparabilità. Switching e sostituibilità costituisce un aspetto intrinseco al prodotto costituiscono altre tematiche critiche quando si biologico trattandosi di molecole complesse, parla di biosimilari. Con switching intendiamo di elevate dimensioni molecolari e quasi il passaggio dalla terapia con un farmaco a un sempre di natura proteica: tutte caratteristiche altro (da originatore a biosimilare e viceversa) che possono consentire a una biomolecola per il trattamento di una determinata patologia. di attivare il sistema immunitario. La presenza Questa sostituzione può essere non automatica di questi aspetti rende necessario il costante o automatica. controllo in fase produttiva e il monitoraggio Nel caso della sostituzione non automatica, in terapia, dal momento che anche piccole la decisione spetta al medico e può essere variazioni possono comportare conseguenze
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TERAPIE BIOLOGICHE
adottata sulla base di decisioni cliniche (medical switching) o non cliniche (non-medical switching).3 La sostituzione automatica, quando applicata, è invece operata direttamente dal servizio farmaceutico senza il parere del medico presupponendo una condizione di intercambiabilità. In merito alla sostituibilità automatica dei biosimilari, la legislazione europea ha affidato alle Autorità nazionali competenti dei differenti Stati Membri autonomia decisionale e legislativa in materia. Tuttavia, l’EMA ha precisato che le proprie raccomandazioni sull’immissione in commercio dei medicinali non riguardano l’opportunità o meno di utilizzare un medicinale biosimilare o il suo originatore in maniera intercambiabile e che la decisione circa la scelta prescrittiva del medicinale specifico da impiegare, di riferimento piuttosto che biosimilare, debba essere affidata a personale sanitario qualificato.2 Per quanto concerne l’Italia, AIFA, nel secondo Position Paper sui biosimilari, al fine di chiarire i dubbi relativi a questi prodotti, fermo restando di valutare caso per caso l’applicabilità di quanto sostenuto, ha ribadito come, sebbene i farmaci biosimilari non possano essere considerati alla stregua dei farmaci equivalenti, per le evidenti differenze intrinseche ai prodotti e ai processi produttivi, il rapporto rischiobeneficio dei biosimilari, come dimostrato dal processo regolatorio di autorizzazione è il medesimo di quello degli originatori di riferimento. Per cui l’AIFA considera i biosimilari come prodotti intercambiabili con i corrispondenti originatori di riferimento, concetto valido sia per i pazienti naïve che per i pazienti già in cura. In ogni caso, la scelta di trattamento rimane una decisione clinica affidata al medico prescrittore, a cui è anche affidato il compito di contribuire a un utilizzo appropriato delle risorse ai fini della sostenibilità del sistema sanitario e alla corretta informazione del paziente sull'uso dei biosimilari. 12
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IL RUOLO DEL MEDICO, PAZIENTE E FARMACISTA Il medico in quanto soggetto prescrittore è il responsabile della scelta definitiva della terapia, che deve decidere sulla base delle evidenze scientifiche disponibili e della propria esperienza clinica. A questo ruolo si aggiungono quello di controllo dell’appropriatezza nella scelta della terapia ai fini della sostenibilità del Sistema Sanitario e la corretta informazione del paziente. Il medico curante ha il compito di informare in modo approfondito il paziente, chiarendo quali siano le opzioni terapeutiche disponibili, la loro sicurezza, i benefici e i rischi. I farmaci biosimilari, alla luce dell’efficacia e sicurezza dimostrata e della riduzione del costo di acquisto costituiscono una scelta valutabile per il medico in primis per i pazienti naïve alla terapia, ma anche per quelli già in cura con trattamento biologico originatore (che ne abbia stabilizzato la patologia o che non sia risultato efficace). In entrambi i casi è opportuno che il paziente riceva tutte le informazioni necessarie per comprendere il razionale della scelta terapeutica, che se non correttamente comunicato, può comportare una perdita di aderenza. Nel definire il ruolo di medico, paziente e farmacista nel contesto dell’impiego dei biosimilari, come accaduto in precedenza per i farmaci equivalenti, è fondamentale la diffusione di una corretta informazione che consenta di superare le resistenze culturali da parte di medici e pazienti. L’informazione e formazione continua sono necessarie anche per la figura del farmacista, il cui ruolo si colloca in modo diversificato sul fronte ospedaliero e sul territorio, a livello ospedaliero agisce come intermediario fra le esigenze cliniche dei prescrittori e quelle di gestione aziendale; sul territorio, sebbene al momento solo una piccola quota di farmaci biosimilari sia distribuita mediante il canale farmacia, può svolgere un ruolo di comunicazione e supporto al paziente o contribuire alla eventuale segnalazione di reazioni avverse.
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di Mattia Bianchi Utifar laurea in farmacia master in marketing management farmaceutico
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Lo scorso ottobre presso il MiCo di Milano si è tenuta la sesta edizione di FarmacistaPiù, il congresso nazionale dei farmacisti italiani, caratterizzato da una intensa interazione tra le istituzioni di settore e la classe politica
er la prima volta, un ministro della salute ha partecipato ai lavori di FarmacistaPiù. Quella di Roberto Speranza è stata un'adesione molto attesa, data la neo nomina, che dimostra un profondo rispetto verso la categoria. Per il capo del dicastero, la salute deve essere salvaguardata in modo universale ponendo al centro la persona e ciò rappresenta un valore imprescindibile per il suo mandato, come più volte sottolineato esaltando l’art. 32 della nostra Costituzione. Un senso del dovere consolidato dalla disponibilità a confrontarsi periodicamente con i rappresentanti dei farmacisti. Conscio della situazione delicata che sta attraversando il nostro sistema sanitario, il ministro ha ribadito l’importanza di investire sulla qualità di vita delle persone, con l’intento di battersi affinché vengano stanziati ulteriori fondi per la sanità e chiusura dei tagli lineari. 18
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Parlando di tutela della salute, la parola farmacia deve essere contemplata: e così è stato. Speranza riconosce la centralità delle farmacie nel Ssn, contraddistinte da professionalità, competenza e rapporto di fiducia che quotidianamente il farmacista coltiva con il paziente. Una professione che, come ribadito, ha bisogno di un nuovo modello di remunerazione. Grande consenso anche per le parole di Attilio Fontana, governatore della Lombardia, che sostiene il fondamentale ruolo sociale svolto dalle farmacie grazie alla loro capillarità territoriale. Qualità che risultano essenziali per il passaggio a una sanità digitalizzata e per la presa in carico del paziente cronico. L’obiettivo è quello di coinvolgere appieno il farmacista per la consolidazione ed eccellente attuazione di questi processi. In merito a quest’ultimo argomento, unitamente all’aderenza alla
SPECIALE FARMACISTAPIÙ
I relatori, da sinistra verso destra: Roberto Speranza, Attilio Fontana, Luca Coletto, Andrea Mandelli, Luigi D'Ambrosio Lettieri, Elena Carnevali, Marco Cossolo, Robero Tobia, Marcello Gemmato, Eugenio Leopardi.
terapia, Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente della Fondazione Cannavò e vicepresidente Fofi, ha evidenziato la loro importanza con l'intento di creare un modello virtuoso in grado di integrare la sfera sociale e sanitaria, attribuendo così al farmacista un ruolo sempre più di rilievo. Le farmacie, nonostante siano ramificate sul territorio, per una questione meramente economica non riescono a vivere l’innovazione farmaceutica. Una situazione che preoccupa Andrea Mandelli, deputato di Forza Italia e presidente Fofi, che sottolinea come sia ormai diventata anacronistica la distribuzione diretta, pertanto, auspica la necessità di un cambio di marcia per la valorizzazione della professione. Riallacciandosi ai concetti espressi dal ministro, ha manifestato la disponibilità della federazione a essere in prima linea per centrare e consolidare i principi sanciti dall’art. 32. La distribuzione diretta è un cavallo di battaglia altresì per Marcello Gemmato, fiducioso per la sua riorganizzazione. Inoltre, per il parlamentare di Fratelli d’Italia nonché segretario della XII Commissione Affari Sociali, è opportuno promuove una rivisitazione del regionalismo sanitario per contrastare le disomogeneità tra le differenti zone della Penisola. Una nuova governance farmaceutica è fortemente voluta da Elena Carnevali, deputata del Partito Democratico e anche lei membro della XII Commissione, perché, ad oggi, sussiste il rischio di perdita dell'universalità del nostro Sistema. Sull’importanza dei servizi cognitivi, strettamente correlati ai farmaci innovativi, si è focalizzato l’intervento di Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma. Per il dirigente è utile attuare un nuovo modello di farmacia mediante una stretta relazione tra sindacato e titolari.
Il primo avrà il compito di sollecitare e monitorare i passaggi istituzionali, garantendo la realizzazione degli step attuativi, mentre i secondi dovranno aderire a progetti nazionali al fine di adottare un cambio di prospettiva. Questa sinergia consentirà di passare da una farmacia di dispensazione a una farmacia di relazione, che porrà le basi per un futuro professionale sostenibile, con la possibilità di attuare servizi cognitivi, dispensare direttamente il farmaco e portare a una nuova convenzione e remunerazione. Temi di assoluto rilievo condivisi da Roberto Tobia, segretario nazionale del sindacato, che afferma la necessità di cambiamento sotto questi punti di vista per la tutela dei 19.000 presidi sanitari. Un nuovo modello di farmacia che passa attraverso la valorizzazione dei collaboratori. Luca Coletto, già sottosegretario alla Salute nella fase di governo giallo-verde, sostiene che per proteggere il Ssn è necessario intervenire sul territorio attraverso una efficace interazione tra farmacista e medico. L'evoluzione della professione comporta un mutamento dell’approccio con il cittadino e questo avviene anche tramite la formazione. Si tratta di un tema cardine per Eugenio Leopardi, presidente Utifar, secondo cui occorre un nuovo approccio di aggiornamento professionale, sempre più veloce e con elevati standard qualitativi. A riguardo, l’Utifar sarà in prima linea per far sì che ciò accada. In conclusione, possiamo dire che questa edizione di FarmacistaPiù è stata caratterizzata da una sinergia di pensiero tra i principali attori del settore, i quali si sono dimostrati determinati a compiere importanti e costruttivi passi per il farmacista e per la farmacia italiana. Nuovo COLLEGAMENTO
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SPECIALE FARMACISTAPIÙ
IL FARMACISTA DALL’UNIVERSITÀ ALLA PROFESSIONE
di Paolo Levantino farmacista clinico e consulente nutrizionale, Presidente Agifar Palermo, webmaster di viverebene.blog
FENAGIFAR HA PARTECIPATO ALLA VI EDIZIONE DI FARMACISTAPIÙ PRESENTANDO L’INCONTRO DAL TITOLO “IL FARMACISTA DALL’UNIVERSITÀ ALLA PROFESSIONE”. IL CONVEGNO HA TRATTATO IL TEMA DELL’OCCUPAZIONE E IN MODO PARTICOLARE GLI STRUMENTI MESSI IN CAMPO DALLA FEDERAZIONE E DALLE ALTRE ISTITUZIONI DI CATEGORIA PER FACILITARE L’INSERIMENTO DEI GIOVANI NEL MONDO DEL LAVORO E PER SVILUPPARE LA LORO CRESCITA PROFESSIONALE
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a farmacia oggigiorno non è più solamente il luogo della dispensazione dei farmaci, ma rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il benessere del cittadino, attraverso l’offerta di servizi, consigli, informazioni e prestazioni diagnostiche. Da qui l’importanza della formazione continua e dell’aggiornamento da parte del farmacista, come ha affermato il presidente Fenagifar, Davide Petrosillo, secondo il qua-
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le “il farmacista deve essere formato con un bagaglio di conoscenze pratiche atte ad integrare le nozioni acquisite durante il corso di laurea”. La professionalità è l’abilità, l’arte, di svolgere una professione nel migliore dei modi e nel nostro caso, ciò non può prescindere dalle competenze e dalla conoscenza. Da qui nasce il progetto della Farma Academy, dedicato ai neolaureati, che permette di aver gli strumenti e le conoscenze necessarie per ridurre
SPECIALE FARMACISTAPIÙ
il tempo di latenza necessario per raggiungere la piena efficienza al banco. Il presidente della Farma Academy e segretario Fofi, Maurizio Pace, ha affermato che “nel 2020 partirà un percorso di formazione, prima a Roma e poi a Palermo, che tratterà gli aspetti economici-gestionali della farmacia, la corretta gestione del paziente al banco, la dermocosmetica, la nutraceutica e il visual marketing” in modo da dare una formazione completa a 360° al farmacista. Ma le iniziative non si fermano qua, infatti, il 24 Maggio nasceva il board di Fenagifar for future (F4F), un contenitore di idee che ha l’obiettivo di contribuire a disegnare il futuro della professione dei giovani farmacisti. Il primo progetto creato è “Indossa la Terapia” realizzato in collaborazione con Edra, che prevede l’organizzazione di 860 giornate in farmacia dedicate al tema dell’aderenza alla terapia. Come ha spiegato Rossella Galetta, Presidente Agifar Bari “21 giovani farmacisti sono stati selezionati, tra gli iscritti, da Fenagifar in tutta Italia e sono stati coinvolti in un percorso di formazione in health coaching, finalizzato a rendere efficace il dialogo con i pazienti. Ogni coach incontra i pazienti e affronta con loro il tema dell’aderenza terapeutica fornendo consigli e supporto. La novità è che i coach ricevono anche un compenso e questo fornisce un taglio ancor più professionalizzante a questa attività del farmacista, oltre a quella della dispensazione al banco”. Il farmacista è un professionista della salute sia all’interno della farmacia che fuori. Da qui l’idea di Agifar Latina di formare un farmacista specializzato in aderenza terapeutica che possa operare sia in farmacia che a domicilio. Come ha spiegato Ginevra Giannantonio, presidente Agifar Latina, “il farmacista “a domicilio” potrà aiutare il paziente a far un inventario dei farmaci in possesso, in base a scadenza ed equivalenza, segnare in un diario i dubbi sulla posologia e sull’attività terapeutica e qualora non fosse chiara la terapia invitare il paziente a ricontattare il medico.”
Si è sottolineato poi l’importanza del farmacista nel realizzare anche screening in farmacia, come ha dimostrato il progetto realizzato da Agifar Lecco con l’ordine dei farmacisti, Federfarma, l’Ats Monza-Brianza, l’istituto di ricerca Mario Negri e l’università degli studi di Milano. Il presidente di Agifar Lecco, Paolo Gerosa, ha riportato che “su 200 pazienti sottoposti allo screening sono state rilevate 6 fibrillazioni atriali di cui il soggetto non era a conoscenza e per cui sono stati fatti tutti gli accertamenti del caso. Lo studio ha così dimostrato la fattibilità di una campagna di screening cardiaca per la fibrillazione atriale nelle farmacie, realizzata da farmacisti formati che lavorano in team con tutte le professioni sanitarie”. Da tutto ciò si evince che noi giovani farmacisti desideriamo tutelare e rafforzare la professione del farmacista, tramite la formazione, l’aggiornamento, lo sviluppo dei servizi di aderenza e presa in carico del paziente. Per questo, mi piace ricordare che iscriversi ad Agifar significa entrare a far parte di un gruppo di colleghi, professionisti e amici, dove tutti possono dar voce alle proprie idee, confrontarsi con le esperienze altrui e partecipare all’obiettivo comune di sviluppare e sostenere insieme la nostra professione. E il convegno organizzato a FarmacistaPiù, sia per i contenuti trattati, sia per come è stato sviluppato, ne è la prova tangibile. L’alta partecipazione di pubblico ha offerto la cornice migliore a questo incontro, che si è aperto con i saluti del presidente della Fofi, Andrea Mandelli che, introducendo i lavori, ha ricordato come i suoi sforzi puntino a “consegnarci una professione che ci renda ogni giorno orgogliosi”. Messaggio colto appieno del presidente di Agifar Milano, Luigi Congi, che, sempre in apertura dei lavori, ha ricordato come “Nell’ospitare il trionfo dell’entusiasmo di numerosi colleghi provenienti dall’intero territorio nazionale, non possiamo che essere onorati e orgogliosi di far parte di una rete di giovani farmacisti così attenti ed impegnati per il proprio futuro e per il futuro dei colleghi”. Nuovo COLLEGAMENTO
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MASTER
A LORETO UN MASTER PER MALATTIE RARE E FARMACI ORFANI
di Alessandro Fornaro, giornalista e farmacista
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artirà nel mese di aprile il Master di II livello in Malattie rare e farmaci orfani attivato dall’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con il Dipartimento Sanitario della Delegazione Pontificia di Loreto. Il Master, che prevede il conseguimento di 60 CFU, sarà sviluppato in 8 moduli e vedrà un’articolata collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, la Rete Nazionale delle Malattie Rare e i Centri di ricerca e le Associazioni di pazienti. L’obiettivo finale del percorso didattico è trasmettere ai partecipanti competenze specifiche che possano servire da base per migliorare la corretta diagnosi delle malattie rare, conoscere la rete e il registro nazionale delle malattie rare, oltre a conoscere la disponibilità dei farmaci orfani e gli incentivi disponibili per il loro sviluppo. Il corso verrà svolto sia attraverso lezioni frontali (120 ore) nelle giornate di venerdì, sabato e domenica, sia attraverso lezioni a distanza su piattaforma dedicata. Le lezioni si svolgeranno nella splendida cornice dei i locali del Dipartimento sanitario Santa Casa, situato all’interno del palazzo Apostolico di Loreto ed istituito con decreto del 19 luglio 2018 dall'Arcivescovo Delegato Pontifico Monsignor
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Fabio Dal Cin. Direttore del dipartimento sanitario Santa Casa è il professor Fiorenzo Mignini. Professore, qual è l’obiettivo con il quale è stato creato il Dipartimento Sanitario della Santa Casa? Il Dipartimento Sanitario della Delegazione Pontificia di Loreto - fortemente voluto da S.E. Mons. Fabio Dal Cin - è stato istituito per andare incontro a due esigenze fondamentali: quella di offrire ai pellegrini e ai visitatori un poliambulatorio specialistico con annesso un ambulatorio medico qualificato di primo soccorso e quella di dare sostegno formativo e informativo, anche a livello accademico, ai medici, ai farmacisti, agli infermieri e agli operatori sanitari tutti, ma anche ai malati e alle loro famiglie, sull’impegnativo fronte delle malattie rare e dei farmaci orfani. Su questo tema, quindi, abbiamo pensato bene di avviare un’intesa con l’Università di Milano Bicocca, che ha risposto rapidamente e con entusiasmo, per l’attivazione di un Master di II livello avente come titolo “Malattie Rare e Farmaci Orfani” e stabilendone la sede didattica presso il Dipartimento Sanitario della Delegazione Pontificia lauretana.
MASTER
Qual è il valore aggiunto di questa sede per lo svolgimento del Master? Il primo valore aggiunto credo si identifichi nel fatto che il Santuario della Santa Casa di Loreto è meta continua di pellegrinaggi, in special modo malati, con un flusso annuale che oscilla intorno ai tre milioni di persone. Tra questi, desidero evidenziare i pellegrinaggi dedicati esclusivamente ai malati che si svolgono ogni anno da marzo a ottobre. Inoltre, colgo l’occasione per informare che dal prossimo 8 dicembre fino al 10 dicembre 2020 si celebrerà il Giubileo lauretano «Maria Regina et Janua Coeli», concesso da Papa Francesco in occasione dei cento anni dalla proclamazione della Madonna di Loreto patrona degli Aeronauti. In secondo luogo, la sede lauretana occupa una posizione geografica centrale nella Penisola facilitando logisticamente la frequenza del master da tutta Italia. Inoltre, non è da sottovalutare la magnifica ambientazione artistica e storica offerta da questa sede iniziando dalla Santa Casa nazaretana, giunta a Loreto il 10 dicembre 1294, protetta dal prezioso rivestimento marmoreo cinquecentesco su disegno di Donato Bramante con opere del Sansovino, Ranieri Nerucci e Antonio da Sangallo il Giovane, custodita nel singolare Santuario-Fortezza. Ricordo poi rapidamente la Sala del Pomarancio, o del Tesoro del Santuario di Loreto, che costituisce un raro esempio di pittura e di scultura a stucchi; le Cantine del Bramante che occupano il sottosuolo del Palazzo Apostolico; il particolarissimo campanile del Vanvitelli e molti altri capolavori. Infine, la Delegazione Pontificia mette a disposizione dei partecipanti al corso diverse strutture alberghiere ad un onere certamente vantaggioso e con accoglienza cordiale e disponibile. A chi è rivolto questo percorso di studi e quali competenze offre? Il Master di II livello è rivolto agli Operatori Sanitari con laurea magistrale (o titolo equipollente); in particolare, è rivolto ai Medici di Medicina Generale, ai Pediatri di Libera Scelta e ai Farmacisti. Il master si propone di realizzare un percorso formativo finalizzato a fornire ai partecipanti strumenti utili a sospettare la patologia rara attraverso il riconoscimento dei segni e sintomi clinici caratteristici, con la creazione di una rete multidisciplinare sul
territorio nazionale, in collaborazione con il Centro Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità. Il master, diretto dal Prof. Antonio Torsello dell’Università di Milano Bicocca, si avvale delle competenze didattiche e scientifiche di docenti provenienti da tutte le Università italiane e Centri di Ricerca nazionali e internazionali nei settori scientifici di base ed applicativi delle discipline inerenti gli obiettivi del master. Coniugare le evidenze scientifiche agli aspetti etici è un aspetto centrale della vostra attività. Ci illustri lo spirito con il quale è stato istituito il Master. L’istituzione di questo master è maturata progressivamente negli ultimi cinque anni contestualmente ai convegni che abbiamo organizzato sulle malattie rare e i farmaci orfani. In questi incontri, che hanno registrato una straordinaria partecipazione di professionisti, abbiamo dato voce - credo per la prima volta in convegni di questo tipo - alle Associazioni dei malati ed abbiamo avuto modo di ascoltarne attentamente i bisogni e le criticità. Ma abbiamo anche avuto modo di intercettare l’esigenza pressante e improrogabile dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, dei farmacisti e degli infermieri di poter conseguire una formazione di base adeguata sulle malattie rare e i farmaci orfani. D’altra parte, il panorama formativo post-lauream per medici e farmacisti è fondamentalmente privo di corsi dedicati alle malattie rare e ai farmaci orfani, intesi questi ultimi nel senso più ampio (orfani per principio attivo, per forma farmaceutica, per eccipienti, ecc.). La diagnosi di una malattia rara è ancora oggi un argomento complesso e il ristretto numero di pazienti rende spesso difficile per i medici acquisire l'esperienza clinica necessaria per riconoscerne i sintomi. I pazienti, così, possono dover attendere dai 5 ai 7 anni prima di ottenere una diagnosi appropriata, sostenendo anche fino a 8 visite mediche diverse. Il 40% circa di questi malati riceve almeno una diagnosi scorretta con un conseguente impatto gravoso, in termini economici, sull'intero sistema sanitario, se vogliamo vederla anche solo da questo punto di vista; non considerando poi quanto di inutile, e a volte nocivo, affronta la persona in termini terapeutici.
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SCUOLA di
MASTER
Galenica Utifar
EVENTI ECM
Scuola di Galenica Utifar: Crescere nella professione
AGGIORNAMENTI SULLE PREPARAZIONI GALENICHE EFFETTUATI NEL 2019 23-24 febbraio NBP, CAPSULE, SOLUZIONI E SOSPENSIONI AD USO ORALE 23-24 marzo LE FORME FARMACEUTICHE AD USO ESTERNO: CREME, GELI, UNGUENTI, PASTE, LOZIONI, MINOXIDIL E IL MONDO DELLA TRICOLOGIA 18-19 maggio CANNABIS TERAPEUTICA: LEGISLAZIONE, FITOBOTANICA E PREPARAZIONI GALENICHE 15-16 giugno FITOTERAPIA E OPPORTUNITÀ D’APPLICAZIONE NEL LABORATORIO DELLA FARMACIA 28-29 settembre FARMACI ORFANI, PREPARAZIONI PEDIATRICHE, GALENICA IN GERIATRIA E MONDO DELLA DIABETOLOGIA 19-20 ottobre GALENICA VETERINARIA: LEGISLAZIONE, TEORIA E REALIZZAZIONE DELLE FORME FARMACEUTICHE 16-17 novembre LE 20 E PIÙ FORMULE CHE FARANNO DECOLLARE IL TUO LABORATORIO GALENICO
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In tale contesto, tenendo conto dell’entità dei flussi di pellegrini malati e della loro provenienza diversificata, abbiamo pensato di avviare, nel 2020 nell’ambito del Master, uno studio epidemiologico in collaborazione scientifica con l’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, al fine di ben individuare i malati rari pellegrini presso la Santa Casa, registrarne e catalogarne adeguatamente la malattia diagnosticata e il piano terapeutico correlato. I risultati dello studio potranno essere utili alle reti regionali e alla rete nazionale delle malattie rare nonché rappresentare il cardine per un adeguamento dei servizi specifici erogati dal Dipartimento Sanitario alla Persona con malattia rara sia per quanto riguarda la componente medica che per quella prettamente farmaceutica di tipo galenico. Può spiegare meglio cosa vuol dire “adeguamento dei servizi specifici erogati dal Dipartimento Sanitario”? Presso il Dipartimento Sanitario di Loreto è già in progetto lo sviluppo di un Centro Servizi Malattie Rare e Farmaci Orfani per agire come supporto e ascolto rivolto a tutte le persone portatrici di malattia rara, alle loro famiglie, ai medici. Ma il centro offrirà, attraverso la rete dei Farmacisti UTIFAR aderenti, anche la messa a punto di preparazioni galeniche “ad hoc” (dosaggi particolari o farmaci non prodotti) al fine di ovviare al grave problema che i pazienti colpiti da malattia rara si trovano spesso ad affrontare e cioè la difficoltà d’accesso ai farmaci. Nell’ambito dell’accordo con Utifar, il malato raro che necessita di una preparazione galenica specifica verrà da noi inviato alla farmacia collaborante del luogo di residenza. Sotto questo aspetto, Il master prevede per il farmacista uno stage esclusivamente incentrato sulle formulazioni e preparazioni galeniche necessarie a sostegno della clinica applicata ai malati rari. I CANDIDATI DEVONO PRESENTARE LA DOMANDA DI AMMISSIONE TELEMATICA SUL SITO WWW.UNIMIB.IT SELEZIONANDO ENTRO IL TERMINE DEL 3 FEBBRAIO 2020. LA SELEZIONE DEI CANDIDATI VERRÀ EFFETTUATA IL 17 FEBBRAIO 2020 MEDIANTE LA VALUTAZIONE DEI TITOLI E CURRICULUM VITAE
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di Valter Masci Intervento tratto dal libro “Fitoterapia e Omeopatia, moderne terapie mediche” Edizioni Edra. Milano. 2018
L’NHIS, CIOÈ IL NATIONAL CENTER FOR HEALTH STATISTICS, CENTERS FOR DISEASE CONTROL AND PREVENTION, CHE RACCOGLIE INFORMAZIONI SOCIODEMOGRAFICHE SULLA SALUTE DEI CITTADINI DEGLI USA, HA EVIDENZIATO CHE NEL 2002 IL 10-34% DELLA POPOLAZIONE HA PRESENTATO PROBLEMI DI INSONNIA O DI DISTURBI DEL SONNO, DI CUI 1.6 MILIONI HANNO FATTO 26
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RICORSO ALLE CAM (COMPLEMENTARY AND ALTERNATIVE MEDICINE) (PEARSON NJ 2006). IN UNO STUDIO REALIZZATO NEL 2007-2208, IN NORVEGIA, SU 1685 PERSONE AFFETTE DA SINDROME ANSIOSO-DEPRESSIVA IL 17,8% HA FATTO RICORSO ALLE CAM, CON RISULTATI BENEFICI SPECIALMENTE IN CASO DI SINDROME ANSIOSO-DEPRESSIVA DI GRADO MODERATO (HANSEN AH, 2016)
OMEOPATIA
ANSIA FITOTERAPIA Piante che posseggono azione ansiolitica agendo tutte e tre sui recettori GABAA.
INSONNIA FITOTERAPIA Verbena officinalis Contiene due iridoidi glucosidici: verbenalina, che nelle parti aeree essiccate in fiore deve essere presente nella quantità minima dello 1,5% (Farmacopea Europea) e astatoside, che è molto rappresentato (Müller A, 2004). Altro principio attivo individuato è l’apigenina (Chen GM 2006). Verbenalina e astatoside possiedono azione ipnoinducente (Makino Y, 2009). Sono definiti “sleep promoters” in quanto, 3-5 ore dopo la loro l’assunzione, favoriscono l’addormentamento (ma non la durata del sonno). La dimostrazione del loro effetto è l’aumento del tempo totale della fase noRem (no-rapid eye movement sleep) con corrispondente aumento delle onde delta che sonno caratteristiche della fase no-Rem (Makino Y, 2009). Collabora l’apigenina che è in grado di far aumentare la durata del sonno, agendo attraverso l’attivazione dei canali del cloro (Kim JW, 2012). Il Ministero della Salute, 2012, precisa che “herba c. floribus” di Verbena officinalis possiede le seguenti funzioni fisiologiche: “Rilassamento e benessere mentale. Contrasto dei disturbi del ciclo mestruale. Contrasto dei disturbi della menopausa. Funzione digestiva. Funzione epatica”. A mio parere un'altra indicazione è l’insonnia. La Commissione E, 1998, riferisce che non ci sono rischi dovuti all'uso di Verbena.
Scutellaria baicalensis Famiglia delle Lamiaceae (anche detta delle Labiate). È una delle 50 erbe fondamentali della Medicina Tradizionale Cinese. Si utilizzano le radici che contengono i flavoni scutellarina (Kovács Gy, 2004), baicalina (Liao JF, 1998) e wogonin (Hui KM, 2000). Molto interessante è anche la presenza di un altro flavone: oroxylin A (Nagai T, 1995). Baicalina, wogonin e scutellarina hanno tutti azione ansiolitica poiché agiscono da agonisti dei recettori benzodiazepinici GABAA (Hui KM, 2000; Kovács GY, 2004). È stato anche dimostrato che la baicalina oltrepassa facilmente la barriera ematoencefalica (Huang H, 2008). Secondo altri autori è oroxylin A (K36) il più potente attivatore dei GABAA, fino al punto che la sua azione viene definita “incredibilmente potente”(Huen MS, 2003). In Italia il Ministero della Salute, 2012, precisa che radix di Scutellaria baicalensis è indicata per “Naturali difese dell’organismo. Funzione digestiva. Funzione epatica. Funzionalità articolare”. A mio parere un'altra indicazione è l’ansia. Attenzione all’associazione con benzodiazepine e con alcool. Inoltre può far abbassare la pressione arteriosa perché la baicalina ha dimostrato di avere attività ipotensiva (Chen Z, 2013). Humulus lupulus È il Luppolo. La droga è costituita dalle inflorescenze femminili intere, dette coni o stroboli, essiccate. Sono presenti dei flavonoidi tra cui 8-prenilnarigenina (8-PN) e xantumolo. Il luppolo possiede azione ansiolitica dimostrata iniettando estratti di Luppolo ad animali da esperimento, sui quali esercita azione sedativa (ESCOP, 2003; OMS, 2007). Inoltre l’estratto prolunga il tempo di addormentamento dimostrando azione ipnoinducente. Il luppolo deve la sua azione allo xantumolo che agisce sui recettori GABAA (Meissner O, 2006). Nuovo COLLEGAMENTO
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OMEOPATIA
Il luppolo è particolarmente indicato in donne in menopausa perché contiene il flavonoide 8-prenilnarigenina (8-PN), che è uno dei fitoestrogeni più potenti isolati finora il quale si lega, in vitro, ai recettori ERalfa e ERbeta (Bowe J, 2006). Il Ministero della Sanità, 2012, precisa che Humulus lupulus è per “Rilassamento (sonno; in caso di stress). Funzione digestiva”. A mio parere un'altra indicazione è l’ansia. Evitare in gravidanza ed allattamento. Evitare l’assunzione assieme a farmaci ansiolitici/ ipnoinducenti, farmaci ormonali o in caso di tumori ormonodipendenti. Origanum majorana La Maggiorana, della famiglia delle Labiate. Suo sinonimo è Majorana ortensis. La Farmacopea omeopatica tedesca ha individuato nella TM di Origanum majorana il mentolo. Altri principi attivi importanti sono il linalolo e il timolo (Yang YC 2009, Chung YK 2001). E’ stato dimostrato in animali da esperimento il potere ansiolitico degli estratti di Origanum majorana (Rezaie A 2011). Tale azione è spiegabile con l’attività del mentolo (Hall AC 2004) e del timolo (García DA 2008) che sono entrambi capaci di potenziare i recettori inibitori GABA (García DA 2008). Quindi entrambi hanno azione ansiolitica poiché il GABA è il maggiore trasmettitore inibitorio nel Sistema Nervoso Centrale. Anche il linalolo ha azione ansiolitica, come è stato dimostrato facendolo inalare a soggetti artificialmente stressati (Höferl M 2006). Il Ministro della Sanità 2014 indica Majorana ortensis (folium, summitas c. floribus, aetheroleum) per “Funzione digestiva. Eliminazione dei gas intestinali. Fluidità delle secrezioni bronchiali”. A mio parere un'altra indicazione è l’ansia. Non sono stati testimoniati effetti collaterali, che sperimentalmente, nel gatto, non si sono riscontrati neanche per dosaggi elevati (EMA 2015). 28
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OMEOPATIA Indigofera tinctoria Chiamata anche Indigo tinctoria. Dalle sue foglie si ricava il colore indaco. Proviene dall’India (da cui il nome indicum, cioè proveniente dall’India) è coltivata anche nel nord della Cina dove è chiamata Tein-ching. Parte utilizzata: foglie. Il principio attivo più importante di Indigo naturalis è l’indirubina (Lin YK, 2009). Ricordiamo che le indirubine costituiscono una famiglia di composti bi-indolici i quali possiedono a zione ansiolitica perché sono in grado di inibire potentemente le protein-chinasi chiamate GSK-3 beta, allo stesso modo del litio (Hongisto V, 2003) (che sappiamo avere azione deprimente). Inoltre è stato testimoniato che le indirubine, inibendo le GSK-3 beta, promuovono la sintesi della dopamina (CasteloBranco G, 2004) e ciò è interessante perché una carenza di dopamina si associa ad ansia, infatti farmaci come il buspirone, che bloccano i recettori per la dopamina, possiedono azione ansiolitica (Pich EM, 1986). Il Ministero della Salute, 2012, precisa che Indigofera tinctoria “folium” è indicato per “Metabolismo dei lipidi. Funzione epatica. Antiossidante”. A mio parere un’altra indicazione importante è l’ansia. In Omeopatia Indigo tinctoria può essere impiegata con la stessa indicazione del correspettivo ponderale. Utilizzare basse diluizioni.
DEPRESSIONE FITOTERAPIA Curcuma Il principio attivo di Curcuma domestica, detta anche Curcuma longa, è la curcumina (Hermann PT, 1991). In un lavoro, realizzato su 60 pazienti affetti da depressione maggiore (MDD), è stato visto che la curcumina è in
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grado di potenziare l’azione della fluoxetina (Sanmukhani Jayesh, 2014). In un altro lavoro, realizzato in doppio cieco randomizzato contro placebo in 56 pazienti affetti da MDD, è stata somministrata curcumina da sola, due volte al giorno, con il miglioramento che è apparso dopo 4-8 settimane (Lopresti AL, 2014). In una metanalisi che ha preso in considerazione 2081 articoli pubblicati tra il 1960 e il 2016 è risultato che la curcumina migliora i sintomi da depressione senza provocare effetti collaterali (XiangNg Qin, 2017). Anche se i risultati debbono essere ulteriormente verificati si può affermare che la curcumina è un trattamento promettente (da solo o associato) per i disturbi depressivi (Ghisleni Gabriele, 2019). In Italia la radice di Curcuma domestica, detta anche Curcuma longa, è indicata per “Funzione digestiva. Funzione epatica. Funzionalità del sistema digerente. Antiossidante. Funzionalità articolare. Contrasto dei disturbi del ciclo mestruale”. A mio parere un’altra indicazione importante è la depressione psichica. La Commissione E, 1998, afferma che non sono riportati effetti tossici. OMEOPATIA Gelsemium Gelsemium sempervirens, una Loganacea, è il Gelsomino, di cui si utilizza la radice. Principi attivi sono gli alcaloidi indolici gelsemine e sempervirine (Farmacopea Omeopatica francese e tedesca). La pianta Gelsemium sempervirens possiede attività ansiolitica, come è stato ampiamente testimoniato in animali da esperimento, per merito di gelsemine, la quale agisce sui recettori GABA (Chirumbolo S 2015) oppure sui recettori glicinergici (Lara CO 2016) al pari della pianta Strychnos Ignatii (anch’essa una Loganacea). Più precisamente è stato visto che la somministrazione di
gelsemine determina miglioramento dell’ansia favorendo la conversione del progesterone in (3)H]3alpha,5alpha-THP, un neurosteroide che è implicato nei meccanismi dell’ansia interferendo sui recettori GABA. Altro meccanismo d’azione: la conversione del progesterone in 3α,5αTHP viene bloccata dalla stricnina, il che vuol dire che sono implicati i recettori glicinergici (Venard C 2011). Questa ipotesi è quella attualmente più accettata (Venard C 2011, Lara CO 2016). È evidente che l’intossicazione con estratti della piante Gelsemium provoca depressione psichica (per eccesso di attività ansiolitica). Quindi in Omeopatia il rimedio omeopatico Gelsemium si somministra per sfruttare il principio di inversione dell’effetto. Quindi utilizzare alte diluizioni. Da precisare che rimedio omeopatico Gelsemium è indicato quando alla depressione si associa astenia fisica profonda. Questo sintomo si spiega con l’azione del principio attivo sempervirine che è un grosso anticolinergico funzionando da “postsynaptic blocker” (Cassaret-Doull’s 1993). INTEGRATORI Aminoacidi L-lisina e L-arginina In una metanalisi condotta su 24 lavori scientifici realizzati per studiare l’uso delle CAM sui disturbi di ansia è risultato che i benefici maggiori sono stati ottenuti con l’utilizzazione, come integratori, degli aminoacidi L-lisina e L-arginina (Lakhan SE, 2010). L’azione positiva sull’ansia con l’uso di questi due AA è stata verificata in animali da laboratorio (Smriga M, 2003) ed è stata confermata in uno studio realizzato in doppio cieco, contro placebo e randomizato, su 108 nativi del Giappone a cui sono stati somministrati L-lisina (2.64 gr/die) e L-arginina (2.64 gr/die) (Smriga M, 2007). Omega-3 Uno studio realizzato su larga scala ha
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dimostrato gli ottimi risultati ottenuti sull’ansia tramite l’uso di omega-3 PUFA (Ross Brian M, 2009). Stesso risultato positivo è stato ottenuto in uno studio in doppio-cieco, randomizzato e controllato, realizzato in pazienti affetti da depressione, cui sono stati somministrati per otto settimane 1,050 mg/die di acido eicosapentaenoico (EPA) e 150 mg/die di acido docosaesanoico (DHA). È risultato che il miglioramento più consistente si è verificato in persone che presentavano sindrome ansiosodepressiva reattiva, mentre l’integrazione è meno efficace nella depressione primaria (Lespérance F, 2010). IGIENE DI VITA Evitare il "surfing the web" la sera e la notte, perché, come visto su un gruppo di 160 studenti, peggiorano tutti gli indici del sonno (Mesquita Gema, 2007). Evitare la play-station, come dimostrato su sette persone sottoposte all’esperimento, nelle quali l’uso serale della play-station ha provocato sfavorevoli variazioni del sonno, anche della fase REM. (Higuchi I 2005). Fare esercizi di Yoga. Perché, come visto su 20 persone affette da insonnia cronica, dopo due settimane di esercizi, si ottiene miglioramento dell’efficienza e della qualità del sonno (sleep efficiency), del tempo totale del sonno (total sleep time) e del numero di risvegli (total wake time) (Khalsa Sat Bir S 2004). ALIMENTAZIONE Ris ed erborìn Il riso e prezzemolo (ris ed erborìn) è un primo piatto tipico della cucina lombarda, dove il risotto viene cotto con una grossa quantità di prezzemolo. Qui presentiamo una (mia) variante più buona ed utile colorando il riso con la curcuma, mantecando il riso con un bicchiere di vino bianco, spolverando con pepe nero e aggiungendo (come visto in altre ricette) una patata schiacciata durante la cottura del riso. Perché questa ricetta ? I carboidrati aiutano il sonno. In uno studio
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realizzato su sette persone, variamente e frequentemente alimentate, è stato visto che un alimentazione a base di carboidrati favorisce il sonno rispetto ad una dieta ricca di grassi (Lowden A 20.04). La curcuma esercita azione antidepressiva ed ansiolitica. Abbiamo già visto che la curcuma possiede azione antidepressiva, ma è stato dimostrato che esercita anche azione ansiolitica, anche se non in maniera diretta ma riducendo i NOS (Gilhotra Neeraj, 2010). Il prezzemolo contiene apigenina che possiede azione ansiolitica. In uno studio realizzato su undici persone nelle quali, dopo assunzione di prezzemolo, sono stati riscontrati alti livelli nel sangue e nelle urine di apigenina (Meyer H, 2006). Il vino bianco contiene apigenin-7-glucoside. In uno studio è stato visto che modeste quantità di vino stimolano il sonno, mentre al contrario, grosse quantità lo disturbano (Roehrs T, 2001). La cosa interessante è che il vino bianco italiano contiene apigenin-7-glucoside, lo stesso principio attivo della Camomilla (Guzelmeric Etil 2015). Il pepe possiede azione ansiolitica. Possiede azione ansiolitica, non in maniera diretta ma attenuando lo stress ossidativo a livello dell’amigdala (Hritcu Lucian, 2015). Le patate hanno azione ansiolitica. Agendo sull’attività GABA-ergica (Muceniece R, 2008). Bibliografia Bevilacqua Lucio, et al. Identification of Compounds in Wine by HPLC—Tandem Mass Spectrometry. Annali di Chimica09 September 2004 Chen GM, Zhang JY, Zhang XP, Liu HM. [Studies on chemical constituents of flavonoid from Verbena officinals].Zhong Yao Cai.2006;29(7):677-9. Ghisleni Gabriele, et al. Curcumin for Neurological and Psychiatric Disorders. Neurochemical and Pharmacological Properties. 2019, Chapter 25 Pages 459-477 Gilhotra Neeraj, et al. GABAergic and nitriergic modulation by curcumin for its antianxiety-like activity in mice. Brain Research. 2010 September 17; Volume 1352: 167-175. Guzelmeric Etil, et al. Development and validation of an HPTLC method for apigenin 7-O-glucoside in chamomile flowers and its application for fingerprint discrimination of chamomile-like materials. Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis. Volume 107, 25 March 2015, Pages 108-118 Hansen Anne Helen, et al. The use of CAM providers and psychiatric outpatient services in people with
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anxiety/depression: a cross-sectional survey. BMC Complementary and Alternative Medicinevolume 16, Article number: 461 (2016). Hermann PT, et al. Pharmacology of Curcuma longa. Planta Med 1991; 57(1): 1-7. HIGUCHI SHIGEKAZU, et al. Effects of playing a computer game using a bright display on presleep physiological variables, sleep latency, slow wave sleep and REM sleep. Journal Sleep Research. Volume14, Issue3September 2005Pages 267-273 Hritcu Lucian, et al. Anxiolytic and antidepressant profile of the methanolic extract of Piper nigrum fruits in beta-amyloid (1–42) rat model of Alzheimer’s disease. Behavioral and Brain Functions. volume 11, Article number: 13 (2015) Khalsa Sat Bir S. Treatment of Chronic Insomnia with Yoga: A Preliminary Study with Sleep–Wake Diaries. Applied Psychophysiology and Biofeedback. December 2004, Volume 29, Issue 4, pp 269–278|. Lakhan Shaheen E, et al. Nutritional and herbal supplements for anxiety and anxiety-related disorders: systematic review. Nutrition Journal. volume 9, Article number: 42 (2010) Lespérance F, et al. The efficacy of omega-3 supplementation for major depression: a randomized controlled trial. The Journal of Clinical Psychiatry. 15 Jun 2010; 72(8):1054-1062. Lopresti Adrian L, et al. Curcumin for the treatment of major depression: A randomised, double-blind, placebo controlled study. Journal of Affective Disorders.Volume 167, 1 October 2014, Pages 368-375 Lowden Arne, et al Performance and sleepiness during a 24 h wake in constant conditions are affected by diet. Biological Psychology. 2004 February;65(3): 251-263. Mesquita Gema, Nightly use of computer by adolescents: its effect on quality of sleep. Arq. NeuroPsiquiatr. vol.65 no.2b São Paulo June 2007. Meyer H, et al. Bioavailability of Apigenin from Apiin-Rich Parsley in Humans. Ann Nutr Metab 2006;50:167–172. Muceniece Ruta, et al. Potato (Solanum tuberosum) Juice Exerts an Anticonvulsant Effect in Mice through Binding to GABA Receptors. Planta Med 2008; 74(5): 491-496 Pearson Nancy J, et al. Insomnia, Trouble Sleeping, and Complementary and Alternative Medicine. Analysis of the 2002 National Health Interview Survey Data. Arch Intern Med. 2006;166:1775-1782. Roehrs Timothy, et al. Sleep, sleepiness, sleep disorders and alcohol use and abuse. Sleep Medicine Reviews. 2001 August; 5(4): 287-297. Ross Brian M. Omega-3 polyunsaturated fatty acids and anxiety disorders. Prostaglandins, Leukotrienes and Essential Fatty Acids. 2009 November–December. 81(5-6): 309-312. Sanmukhani Jayesh, et al. Efficacy and Safety of Curcumin in Major Depressive Disorder: A Randomized Controlled Trial. Phytotherapy Research. Volume28, Issue4 April 2014 Pages 579-585 Smriga Miro, et al. Oral treatment with L-lysine and L-arginine reduces anxiety and basal cortisol levels in healthy humans. Biomedical Research. 2007(28)2. Smriga Miro, et al. Prolonged Treatment with l-Lysine and l-Arginine Reduces Stress-induced Anxiety in an Elevated Plus Maze. Nutritional Neuroscience . 2003 Sep 05;6(2): 125-128 XiangNg Qin, et al. Clinical Use of Curcumin in Depression: A Meta-Analysis. Journal of the American Medical Directors Association. Volume 18, Issue 6, 1 June 2017, Pages 503-50.
“WAIT AND SEE” (LE PRIME 48 ORE CURATE CON L’OMEOPATIA E LA FITOTERAPIA)
I medicinali omeopatici e rimedi fitoterapici sono in grado di curare una patologia oppure è necessario, sempre e comunque, ricorrere ai farmaci della Medicina ufficiale? La risposta è che dipende dal tipo di patologia e dalla sua gravità. Nel caso di patologie acute importanti come un’otite media, una tonsillite purulenta o una broncopolmonite bisogna intervenire subito con antibiotici, cortisonici, antinfiammatori, etc. Qui, evidentemente, la gravità della patologia impone un intervento rapido ed immediato dei farmaci della Medicina Ufficiale. Diverso è il caso di patologie più modeste come ad esempio una banale faringite dove ci si può avvalere dei medicinali omeopatici e rimedi fitoterapici. Altro caso dove si può ricorrere ai medicinali omeopatici e rimedi fitoterapici è quello di una tonsillite virale o della sindrome influenzale, dove gli antibiotici non funzionano. In questi due casi (faringite di piccola-media intensità e tonsillite virale) è possibile intervenire con l’Omeopatia nelle prime “48 ore” della patologia. Aspettare “48 ore” prima di intervenire con i farmaci è una tendenza della Medicina ufficiale che si sta diffondendo (Calcinai E, 2010, che viene definita “wait-and-see”, la quale si applica nell’attesa che il quadro clinico si manifesti completamente e prima che le analisi di laboratorio diano le loro risposte (per esempio, se si tratta di una tonsillite virale o batterica). Ma bisogna aspettarsi un miglioramento della sintomatologia entro 48 ore altrimenti è necessario rivolgersi ai farmaci della Medicina ufficiale. Attualmente il “waitand-see” è proposto dalla Medicina Ufficiale anche per evitare l’uso inappropriato degli antibiotici, con la finalità di evitare le resistenze antibiotiche che stanno diventando un grosso problema (Livermore DM, 2003). Tale approccio è stato proposto per le bronchiti (Høye S, 2010; AWARE, 2016) e per le otiti (Marchetti F, 2005; Spiro DM 2006). Un discorso a parte va fatto per le malattie croniche, dove per patologie modeste (come ad esempio una colite spastica) può essere sufficiente la terapia omeopatica e/o fitoterapica, la quale invece, in caso di patologie più gravi (come ad esempio in una artrite), può essere associata ai farmaci della Medicina ufficiale con la finalità di cooperare alla guarigione.
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MASTER II LIVELLO
QUESTA RUBRICA PREVEDE LA PUBBLICAZIONE DELLE TESI REALIZZATE COME ESAME FINALE DEL MASTER DI II LIVELLO IN PREPARAZIONI GALENICHE MAGISTRALI PER USO UMANO E VETERINARIO, RELATIVE ALL'ANNO ACCADEMICO 2017/18 LE TESI SONO ANCHE RIPORTATE NEL SITO DI UTIFAR NELLA SEZIONE DI UTIFAR SCIENZE
OTITE
ESTERNA CANINA: NUOVI APPROCCI TERAPEUTICI NELLA GALENICA VETERINARIA
di Rosalba Lombardo, Farmacista Preparatore, Roma,
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ome è noto l’otite esterna canina rappresenta molto spesso un problema di difficile risoluzione sia per il veterinario che per il proprietario dell’animale. Le formulazioni presenti in commercio possono richiedere numerose somministrazioni a dosaggi a volte poco compatibili con l’animale da trattare. Da queste osservazioni è nata l’idea di realizzare un nuovo approccio terapeutico utilizzando preparazioni magistrali personalizzate. L’arte della galenica consente al veterinario di prescrivere e al farmacista preparatore di allestire un farmaco con dosaggio personalizzato e da la possibilità di associare più principi attivi (antibiotici, cortisonici, anestetici, antiparassitari e antimicotici) in una sola forma farmaceutica. Infine è da sottolineare che la preparazione magistrale personalizzata permette anche di ridurre al minimo le somministrazioni del farmaco otologico che spesso provoca all’animale fastidio o dolore fino all’insuccesso terapeutico o al peggioramento della patologia stessa. 32
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OTITE ESTERNA CANINA: Incidenza, Agenti Causali, Fattori Predisponenti e Sintomi L’otite canina è caratterizzata da un processo infiammatorio, che rende l’orecchio un ambiente favorevole alla moltiplicazione di microorganismi patogeni, tra cui alcuni tipi di batteri e funghi. La conformazione anatomica dell’orecchio esterno, composto dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo, che nel cane ha una forma a “L” favorisce l’accumulo di cerume o pus formato durante l’infiammazione. L’otite è una patologia abbastanza frequente e diffusa, il 5-20% della popolazione canina ne è colpita. Le razze più soggette a questa patologia sono i beagle, cocker spaniel e i segugi, in quanto hanno la particolarità di possedere le orecchie lunghe e pendenti oppure i barboncini o altre razze che presentano molto pelo all’interno dell’orecchio. Inoltre, l’incidenza maggiore si riscontra nei cani con età compresa tra i 5 e i 7 anni. L’otite nel cane non dipende solo dalla presenza di microorganismi, infatti l’insorgenza della
VETERINARIA
patologia infiammatoria potrebbe essere il risultato finale di vari fattori e condizioni. I fattori considerati cause primarie di otite esterna nel cane sono quelli, che potrebbero avviare un processo flogistico nel canale uditivo sano, senza che siano presenti altri agenti. Tra questi si considerano l’ipersensibilità, acari parassiti, patologie autoimmunitarie e corpi estranei. Viceversa le cause secondarie possono innescare direttamente il processo infiammatorio in orecchie già anormali e debilitate. I principali microrganismi coinvolti nelle patologie infiammatorie dell’orecchio esterno sono batteri, miceti e parassiti, i quali sono considerati come microrganismi opportunisti che partecipano attivamente durante la fase flogistica, qualora si presentino determinate circostanze ideali per la loro crescita. La flora del canale auricolare è normalmente composta da batteri, che saranno anche presenti nella fase infiammatoria, tra cui lo Staphylococcus spp. e lo Streptococcus spp.. Altri microrganismi, come per esempio Pseudomonas spp., Escherichia coli, Coliformi, Proteus spp., Corynebacterium spp., Enterococcus spp. e Bacillus spp. sono isolati raramente in soggetti con orecchie clinicamente sane ma sono ritenuti determinanti nell’insorgenza della malattia. L’orecchio del cane è soggetto anche candidosi e la malasseziosi, rispettivamente sostenute da Candida albicans e Malassezia pachydermatis, che causano un’otite eritematosa e ceruminosa. La malasseziosi si riscontra nel 62% dei casi di otiti, spesso in associazione con Staphylococcus spp. I fattori predisponenti sono tutte le condizioni che aumentano la probabilità dell’insorgenza di un otite, senza causarla. Sono presenti nel soggetto prima della manifestazione clinica, se associati ad una causa primaria o ad altri fattori predisponenti, contribuiscono al suo sviluppo, favorendo le ricadute. Per esempio: i cani con orecchie pendenti sono risultati più sensibili rispetto ai cani con padiglione auricolare eretto, in quanto questa conformazione anatomica chiude il condotto uditivo, ostacola la circolazione dell’aria, facilita in questo modo la veicolazione di sostanze estranee, favorisce l’accumulo di sporcizia, umidità e polvere e causa una ventilazione ridotta, che può favorire la distruzione della barriera protettiva dell’epidermide, aumentando l’umidità all’interno del condotto uditivo, e ciò facilita l’insorgenza di infezioni. Inoltre, le razze che presentano un maggior numero di ghiandole apocrine (ceruminose) risultano essere più predisposti alla patologia rispetto alle altre razze (labrador, sprinter spaniel, cocker spaniel). I cani che vivono all’aperto o quelli da caccia hanno maggiore possibilità che un corpo estraneo, come
un frammento di un ramoscello, un vegetale o semplicemente della sporcizia, gli penetri nel canale auricolare. Infine i cani che nuotano o sono lavati frequentemente possono sviluppare otiti esterne a causa della stimolazione dell’attività delle ghiandole ceruminose con conseguente aumento della produzione di secreto. Infatti, l’umidità trattenuta nel canale può ridurre la funzione protettiva dell’epidermide. I sintomi che si possono manifestare nell’animale sono molto dolorosi e un ritardo nella visita veterinaria e nel trattamento farmacologico potrebbero portare alla perforazioni del timpano e ad altre complicazioni gravi. Oltre a un malessere generale, nel cane si manifestano dei sintomi piuttosto evidenti. Il prurito intenso, che determina eccessivi e continui episodi di grattamento e lo scuotimento della testa causa otoematomi e perdita del pelo della pinna. La presenza di pus e un eccesso di cerume emanano un odore sgradevole e molto fastidioso, portando così alla formazione di croste e/o liquido colloso nel condotto uditivo e sul padiglione auricolare. Infine si possono manifestare anche problemi di equilibrio. DIAGNOSI E TERAPIA La diagnosi dell’otite nel cane è precoce soprattutto se viene fatta in breve tempo. Il veterinario procede osservando l'interno del condotto uditivo con un otoscopio per individuare le cause e preleva un campione di essudato auricolare per determinare la terapia farmacologica più adatta. i principi attivi sono scelti e prescritti dal veterinario in seguito all’esame citologico. La giusta terapia dell’otite esterna, viene scelta anche tenendo conto delle cause primarie, secondarie e fattori predisponenti, in questo modo si cerca di prevenire recidive e insuccessi terapeutici. La terapia medica comprende la pulizia del canale auricolare, la terapia topica e quella sistemica. La pulizia del canale auricolare può essere effettuata, somministrando farmaci otologici, che comprendono antisettici, detergenti e agenti ceruminoltici. In commercio esistono agenti ceruminolitici ad azione potente (dioctil sodio solfosuccinato o DSS) e ad azione blanda (carbammato diperossido). Inoltre vengono impiegati il glicole propilenico e lo squalene in caso sia presente un essudato purulento. La terapia topica e quindi la somministrazione endoauricolare, comprende farmaci contenenti più principi attivi come glucocorticoidi, antibiotici, antiparassitari (ivermectina) e antifungini. La somministrazione sistemica dei farmaci, viene scelta solo in caso di flogosi parassitaria generalizzata, in caso di insuccesso farmacologico Nuovo COLLEGAMENTO
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della somministrazione topica o in caso di infezione concomitante a otite media. Se dall’esame citologico predominano i cocchi gli antibiotici indicati sono cefalessina, amoxicillina-acido clavulanico e la clindamicina. Se invece l’agente eziologico che causa l’otite è lo Pseudomonas spp, gli antibiotici consigliabili sono i fluorochinoloni (enrofloxacina, marbofloxacina, ciprofloxacina). I glucocorticoidi invece (prednisolone, desametasone, triamcinolone) sono indicati nell’infiammazione acuta edematoso con iperplasia del tessuto. Gli antiparassitari per via sistemica (ivermectina, selamectina e moxidectina) vengono impiegati se all’esame microscopico viene riscontrata la presenza di parassiti come Otodectes cynotis o Demodex. OTIC PLUGS: DEFINIZIONE, VANTAGGI, FORMULE E TIPOLOGIE I “tappi auricolari” o “otic plugs” sono una forma farmaceutica innovativa per curare l’otite esterna canina. Si tratta di preparazioni galeniche di consistenza solida/semisolida per applicazione topica, somministrabili con estrema facilità nel condotto uditivo dal veterinario. Sono preparazioni estemporanee con ridotta stabilità nel tempo e quindi non prodotte e commercializzate dall’industria farmaceutica. L’unguento (lipofilo/idrofilo) o il gel idrofilo contenuto in siringhe monodose preriempite esercita un’azione locale e di conseguenza eventuali effetti collaterali sono ridotti. Inoltre, libera lentamente i principi attivi nel tempo, prolungando in questo modo la durata degli effetti farmacologici rispetto ad una forma farmaceutica convenzionale, come nel caso di gocce auricolari. Gli “otic plugs” hanno diversi metodi di realizzazione in base al tipo di veicolo scelto e prevedono l’incorporazione di sostanze farmacologicamente attive, di natura lipofila o idrofila che vengono sciolte o sospese in una base. Grazie a questo tipo di formulazioni, il preparato aderisce perfettamente al canale uditivo e non richiede successivo lavaggio auricolare poiché contiene eccipienti che vengono assorbiti nel canale dell’orecchio. Si tratta di forme farmaceutiche a rilascio modificato, che non richiedono un applicazione giornaliera, e ciò determina una buona compliance sia da parte dell’animale che del proprietario. Sono indubbiamente dei prodotti innovativi, che vengono incontro alle esigenze del cane e del veterinario , il quale esegue con estrema facilità e comodità sia le somministrazioni che i successivi followup, ripetuti di solito ogni 5-10 giorni dalla prima dose nel suo ambulatorio. 34
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In questo modo il medico ha la possibilità di osservare sia l’andamento della terapia che la patogenesi. Quindi gli “otic plugs” fanno parte delle terapie ambulatoriali e contribuiscono a migliorare l’aderenza terapeutica. Infine, non è da trascurare il basso costo e la facilità di allestimento di queste formulazioni come anche la possibilità di produrre piccoli lotti. Il confezionamento primario dell’unguento o del gel topico consiste in una siringa sterile luer-lock apirogena, graduata dalla capacità di 1 mL o 5 mL. Il confezionamento secondario consiste in un astuccio di cartoncino, all’interno del quale viene riposta la siringa. Si distinguono varie categorie di preparazioni auricolari semisolide: • unguenti (idrofobi/idrofili) • gel (idrofilo) FORMULAZIONE 1: UNGUENTO IDROFILO ANIDRO Gli unguenti idrofili sono preparazioni che hanno basi miscibili con l’acqua. Le basi usualmente sono miscele di macrogol (polietilenglicoli) liquidi e solidi. Poiché queste basi sono unguenti bianchi non presentano una consistenza untuosa, non mostrano proprietà occlusive, poiché non contengono eccipienti lipofili. La loro viscosità è regolata dal rapporto dei due polimeri: maggiore è la quantità di PEG 400 liquido rispetto a quello in polvere, più fluido sarà il veicolo finale. Spesso i principi attivi sono insolubili nel veicolo, pertanto vengono micronizzati e sospesi fino a ottenere un prodotto finale omogeneo. Non è necessario aggiungere un conservante, un antiossidante o un correttore di pH e la stabilità dei principi attivi non viene pregiudicata, perché la base è priva di acqua. Hanno caratteristiche traspiranti, dunque permettono gli scambi gassosi con l'ambiente esterno e impediscono la crescita dei batteri anaerobi. Infine, si tratta di prodotti igroscopici, caratteristica importante, che evita la proliferazione di batteri patogeni, in quanto queste basi assorbendo gli essudati mantengono asciutto il canale uditivo dell’animale. Questo veicolo non può essere impiegato con farmaci facilmente ossidabili, come iodio, acido tannico e barbiturici. La preparazione si conserva a temperatura ambiente, al riparo della luce e la data limite per l’utilizzazione è di 180 giorni.
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Componenti Quantità Totale Enrofloxacina 0,05 g Chetoconazolo 0,1 g Triamcinolone acetonide 0,001g Silice micronizzata anidra 0,12 g Dimetilsulfossido 0,42 mL PEG 400 6,62 g PEG 4000 2,84 g Allestimento: Pesare le varie componenti. Porre gli eccipienti in un becher e scaldare a 65° C. Porre nel mortaio prima il principio attivo in quantità minore e procedere con l’aggiunta delle altre componenti secondo il metodo della diluizione progressive. Miscelare fino all’omogeneità. Prelevare una precisa quantità del solvente dimetilsolfossido (DMSO) e aggiungerlo nel mortaio per sciogliere la polvere precedentemente miscelata. Alla pasta formata aggiungere una piccola quantità del veicolo fuso precedentemente e si miscela fino all’omogeneità. Prelevare dal mortaio con una spatola il contenuto e inserirlo all’interno di una siringa luerlock. Procedere con la tecnica di miscelazione luer-to-luer, eseguita a caldo. Gli eccipienti ovvero la miscela di PEG sono in proporzione 30/70. FORMULAZIONE 2: UNGUENTO IDROFOBO Gli unguenti idrofobi (lipofili) possono assorbire solo piccole quantità di acqua. Questa proprietà viene sfruttata per assorbire l’essudato dal focolaio infiammatorio del condotto uditivo e impedire in questo modo la proliferazione batterica. Il veicolo utilizzato è la lanolina. Le siringhe preriempite, conservate a temperatura ambiente, con gli unguenti medicati non sono pronte all’uso. Il veterinario deve scaldarle e può utilizzare vari metodi o il bagnomaria (temperatura a 60 °C) o tramite l’utilizzo di un fon. Si osserva la fusione del contenuto delle siringhe e la formazione di un unguento semisolido. Quest’ultimo viene somministrato delicatamente nel canale auricolare dell’animale, dove la temperatura è di circa 36° C e ciò consente la solidificazione del preparato che forma un “tappo” solido nell’orecchio. Questo tappo inizialmente solido con il passare del tempo fonde, rilasciando i principi attivi progressivamente.
Componenti Quantità Totale Sulfadiazina argentica 0,1 g Econazolo nitrato 0,1 g Triamcinolone acetonide 0,01 g Silice micronizzata anidra 0,12 g Lanolina anidra 9,67 g Allestimento: Calcolare la quantità esatta di ogni materia prime e procedere con le pesate. Riscaldare alla temperatura di 50°C la lanolina. Porre le polveri pesate all’interno di un mortaio e miscelare secondo il metodo della diluizione geometrica. Aggiungere a piccole dosi una parte della lanolina fusa e poi trasferire il contenuto all’interno di una siringa graduata, che poggia su una bilancia analitica. Aggiungere la restante parte di lanolina in modo da raggiungere i grammi necessari. Miscelare secondo il metodo luer-to-luer e procedere con la ripartizione. FORMULAZIONE 3: GEL IDROFILO Come riporta la FU XII: “I gel sono costituiti da liquidi gelificati per mezzo di opportuni gelificanti.” In particolare vengono definiti come sistemi dispersi solido/liquido in cui la fase liquida è immobilizzata in una struttura reticolare tridimensionale costituita dalla fase solida dispersa. I gel idrofili (idrogel) sono preparazioni le cui basi solitamente contengono acqua, glicerolo o glicole propilenico, gelificati con adatte sostanze come poloxameri, amidi, derivati della cellulosa, polimeri carbossivinilici e silicati di magnesioalluminio (da FU XII). Gli idrogel possono essere anche definiti mucillagini concentrate, ad esempio il poloxamer disperso in acqua ,a freddo, gelifica. Il gel idrofilo al poloxamer è un gel termoreversibile, a basse temperature si trova nello stato liquido e aiuta i principi attivi a raggiungere le fessure dell’orecchio più piccole nel canale uditivo, sia nella parte orizzontale che verticale. Quando il gel è esposto al calore, quindi a contatto con la temperatura corporea, si trasforma immediatamente in un gel trasparente, incolore con eccellenti caratteristiche reologiche. In questo modo i principi attivi restano all'interno dell'orecchio per un lungo periodo di tempo (di solito circa una settimana). Inoltre ha la caratteristica di essere bioadesivo, aderisce bene nel canale uditivo. Nuovo COLLEGAMENTO
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VETERINARIA
La preparazione deve essere conservata in frigorifero (2°C e 8°C) e la data limite di utilizzazione corrisponde a due mesi. Componenti Quantità Totale Clotrimazolo 0,1 g Etanolo 96% 0,85 g Poloxamer 407 2,64 g Potassio sorbato 0,08 g Acqua per preparazioni iniettabile 6,23 g Allestimento: Procedere con le pesate. Sciogliere il principio attivo nella minima quantità di etanolo 96%. Bollire acqua depurata di fresco e sciogliere il conservante. Raffreddare la fase acquosa a 5°C , dissolvere il poloxamer e porre il contenitore in frigorifero per almeno 24 h fino a completa dissoluzione del gelificante. Portare a temperatura ambiente fino ad osservare la formazione del gel. Trasferire in due diverse siringa la soluzione di clotrimazolo e etanoMondotella_NuovoCollegamento.pdf 1 30/07/2019 16:22:17 lo e la fase acquosa.
Mescolare mediante la tecnica luer-to-luer e procedere con la ripartizione. TEST IN VIVO E CONCLUSIONI
In collaborazione con un medico veterinario, ho avuto la possibilità di fare testare in vivo gli Otic Plugs, valutando e confermando sia l’efficacia che l’assenza di complicazioni e recidive. Il paziente è Ettore, cane corso 14 mesi, affetto da otite esterna eritematosa e ceruminosa causata da Malassezia pachydermatis. In passato il paziente ha riscontrato spesso questa patologia e purtroppo la difficile applicazione della specialità medicinale non ha avuto successo. Dopo aver ricevuto la ricetta veterinaria non ripetibile, ho allestito la
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VETERINARIA Bibliografia - International Journal of Pharmaceutical Compounding , 225, Vol. 3, No 3, May/ June 1999 - International Journal of Pharmaceutical Compounding , Vol. 1, No 4, July/ August 1997 - International Journal of Pharmaceutical Compounding , 277, Vol. 2, No 4, July/ August 1998 - International Journal of Pharmaceutical Compounding , Vol. 1, No 4, July/ August 1997 - International Journal of Pharmaceutical Compounding , Vol. 5, No 2, March/ April 2001 - Handbook of pharmaceutical excipients Sixth Edition (Raymond C Rowe, Paul J Sheskey, Marian E Quinn) - Ear, Nose and Throat Diseases of the Dog and Cat (Richard G. Harvey, Gert ter Haar ) - Il Galenista e il Laboratorio (Massimo Frongia, Luca Casettari) - Il manuale del farmacista (Nicoletta Loliscio) - Manuale delle preparazioni galeniche IV Edizione (Franco Bettiol) - The Art, Science and Technology of Pharmaceutical Compounding (Loyd V.Allen Jr.) - Lezioni del Master di II Livello in Preparazioni Galeniche Magistrali per Uso Umano e Veterinario a.a. 2017/2018 - Ministro della Sanità, Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana XII edizione, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma, 2008 - Società Cooperativa Farmaceutica, Medicamenta VII ed - Corso Galenica pratica Jaeger: Incontro con collega farmacista americano,
formulazione 3, contenente l’antimicotico clotrimazolo sciolto in gel a base di poloxamer. Le siringhe preriempite, conservate in frigorifero, dopo essere state prelevate vengono lasciate dal veterinario per un breve periodo di tempo (ca. 5 min.) a temperatura ambiente. La somministrazione viene fatta solo quando la temperatura delle siringhe è ottimale, per evitare una sensazione sgradevole all’animale. Anche in questo caso, i principi attivi esercitano la loro azione gradualmente. Dopo una settimana dalla prima applicazione del galenico, l’animale era completamento guarito, confermato dal follow-up eseguito dal veterinario. Il canale uditivo era esente da essudato, da eventuali secrezioni infette e non mostrava più segni di infiammazione, gonfiore e arrossamento (come riportato in foto). Ettore non mostrava più sintomi, come malessere generale, dolore e prurito. Un lavaggio auricolare, che di solito viene effettuato dopo una terapia farmacologica a base di gocce otologiche di origine industriale, non era necessario poichè il preparato è stato completamente assorbito dal condotto uditivo. Le possibilità di utilizzo e di associazione di principi attivi o di eventuali oli essenziali sono infinite. Attraverso questo lavoro e in collaborazione con un veterinario, si sta eseguendo sia l’ampliamento delle sostanze farmacologicamente attive, che la progettazione di nuove formulazioni per le basi, utilizzando materie prime diverse.
18-20 Maggio 2018 - Farmaci Antibatterici (Giovanni Greco) - British Pharmacopoeia (Veterinary) 2019 - Codex delle preparazioni galeniche tradizionali di derivazione magistrali (Istituto poligrafico e zecca dello stato - Trissel’s Stability of compounded formulations 4th Edition (Lawrence A. Trissel)
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OLI ESSENZIALI
AROMATERAPIA SCIENTIFICA
OVVERO CONOSCERE ED UTILIZZARE GLI OLI ESSENZIALI PER IL NOSTRO BENESSERE
O
di Andrea Morello, Farmacista, Diplomato in Ayurveda e Naturopatia, Master in Alimentazione e Biotecnologie Alimentari
ggigiorno tutti conoscono gli oli essenziali, molti prodotti per la casa o integratori alimentari ne contengono, nella quasi totalità dei casi però non si specifica di che olio essenziale si tratta, da dove proviene, quanto ce n’è. A volte persino negli studi di settore non si riferisce il chemotipo utilizzato. Di rosmarino olio essenziale, ad esempio, c’è quello a chemotipo cineolo e quello a chemotipo verbenone , del timo c’è quel lo a thujanolo e quello a timolo. Cosa è il chemotipo? E’ ciò che indica l’olio essenziale da un punto di vista botanico e biochimico. In media un olio essenziale contiene oltre un centinaio di molecole, cui si attribuiscono le dimostrate attività antibatteriche, antivirali, antiprotozoarie, antimicotiche. Se quindi ci si vuole occupare seriamente di oli essenziali, è strettamente necessario sceglierne uno il cui produttore fornisca tutte le informazioni che lo riguardano, ovvero la scheda tecnica. I criteri di qualità degli oli essenziali chemotipizzati sono pertanto: • la certificazione botanica • l’origine geografica • il metodo di coltivazione della pianta • l’organo della pianta distillato • il metodo di e strazione • il chemiotipo, identificato tramite analisi cromato Perchè ci si dovrebbe occupare seriamente degli oli essenziali? Perchè in un mondo, quello odierno, in cui i batteri, i virus, i protozoi ed i funghi si adattano molto più in fretta di noi esseri umani alle mutate condizioni ambientali, gli oli essenziali rappresentano un
ottimo strumento terapeutico per affrontare molti disturbi o condizioni patologiche, come anche uno stato d’ansia o un mal di testa che rischia di rovinarci la giornata. Gli oli essenziali sono per definizione della Farmacopea “generalmente di composizione complessa, ottenuti per distillazione dei principi aromatici da materie prime vegetali botanicamente, sia fresche che appassite, secche, intere, rotte o macinate,attraverso distillazione in corrente di vapore, distillazione a secco o idoneo procedimento meccanico senza riscaldamento”. Menzione a parte meritano le bucce degli agrumi, i cui oli essenziali sono estratti per applicazione di pressione. Composizione complessa significa che ogni olio essenziale contiene delle molecole, in maggioranza delle molecole, in maggioranza terpenoidi, in diverse combinazioni di lunghezza e struttura. La pianta modifica questa struttura di base per arrivare ad una grande varietà di molecole e classi chimiche diverse, come gli alcoli, le aldeidi, i chetoni. Come conservare gli oli essenziali? Il flacone, di vetro scuro, deve essere ben chiuso per evitarne l’evaporazione. L’aromaterapia, cioè l’uso terapeutico degli oli essenziali, deve necessariamente essere riservato a chi ha approfondite conoscenze di chimica, biochimica, fisiologia, patologia e botanica, poiché queste sostanze sono fortemente concentrate, altamente lipofile (ovvero sono molto affini per la pelle e le mucose) ed inoltre sono di piccole dimensioni, tanto che se assunti per via orale possono, tramite il circolo, superare la barriera ematoencefalica. Non bisogna mai, tranne rare eccezioni, utilizzare gli oli essenziali puri ma sempre veicolati in un olio vegetale spremuto a freddo o del miele. Non in acqua poiché galleggiano. Nuovo COLLEGAMENTO
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FITOTERAPIA
PAPPA REALE, NON SOLO PER BAMBINI
di Marta Franchini, Divisione scientifica Phyto Garda
I
l 20 Maggio si è celebrato il secondo “World Bee day”, la Giornata mondiale delle Api. L'evento, nato nel 2018, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sull'importanza di questi insetti, fondamentali per l'equilibrio dell'intero ecosistema e sempre più a rischio di estinzione. La loro sopravvivenza è messa quotidiana42
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mente in pericolo dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento e dall'uso dei pesticidi. La data scelta per questa iniziativa, inoltre, non è casuale: coincide con la data di nascita del padre dell’Apicoltura moderna, Anton Janša, che nel XVIII secolo fu pioniere delle moderne tecniche di allevamento delle Api dapprima nella sua Slovenia e poi presso la corte Asburgica.
FITOTERAPIA
Che mondo sarebbe senza Api? Il film d’animazione del 2007 “Bee Movie” ha ipotizzato questo possibile scenario, nel difficile compito di sensibilizzare sull’argomento anche i più piccoli (ovviamente il film finisce con un lieto fine ed il ripristino dell’attività delle Api). Circa il 75% delle coltivazioni alimentari dipende dall'impollinazione ad opera di questi preziosi insetti, per non parlare dei prodotti derivanti dall’Apicoltura ed utilizzati a scopo terapeutico ed uso alimentare: Miele, Propoli, Polline e Pappa reale. Questi derivati dell’Alveare sono veri e propri concentrati di nutrienti con differenti composizioni ed azioni biologiche, e negli ultimi anni hanno visto una crescente applicazione nella medicina tradizionale e moderna. Dotati di attività simil-farmacologiche, vengono utilizzati per produrre “alimenti funzionali”, cioè cibi in grado di promuovere il benessere psico-fisico, anche in presenza di malattie croniche. Alcuni di questi prodotti, insieme alla cera e al veleno d’Api (noto come Apitossina), trovano impiego anche in campo dermatologico e cosmetico. Mentre Miele e Propoli godono di grande popolarità e sono utilizzati per i loro effetti benefici a tutte le età, la Pappa reale è un vero e proprio “superfood” dotato di elevati valori nutritivi e, per questo, viene consigliata prevalentemente ai bambini in rapida crescita, inappetenti o in convalescenza e agli anziani debilitati. Si sottovalutano così i tanti effetti benefici che potrebbe avere a ogni età e in molte altre condizioni. Vediamo quindi di sfatare questo falso mito: la Pappa reale non è solo per bambini!
PAPPA REALE: UN CONCENTRATO DI NUTRIENTI E COMPOSTI BIOATTIVI La Pappa reale è una sostanza bianca e viscosa, secreta dalle ghiandole ipofaringee e mandibolari delle Api operaie. Viene consumata come alimento dall’Ape Regina durante tutta la sua vita ed è il nutrimento delle larve durante la schiusa, nei primi 2-3 giorni di maturazione della covata. Questo super-alimento è il principale motivo della longevità dell’Ape Regina (circa 5 anni) rispetto alle Api operaie (mediamente 45 giorni), della sua dimensione (è la più grande) e della sua fertilità (può deporre fino a 2000 uova al giorno). Non dimentichiamo poi che l’Ape Regina controlla da sola l’intera colonia: un ruolo senza dubbio impegnativo e che necessita di grande energia! La Pappa reale è costituita prevalentemente da acqua (50-60%), a seguire proteine (18%), carboidrati (15%), lipidi (3-6%), sali minerali (1,5%) e vitamine. Sono stati rilevati con analisi spettrometrica più di 185 sostanze organiche, molte delle quali sono composti bioattivi. Fra questi, ricordiamo le proteine Royalactina e Royalisina, comprese nella grande famiglia delle “Major Royal Jelly Proteins” (RRJPs), con attività immunomodulatorie, antibatteriche e antinfiammatorie. Un altro componente fondamentale della Pappa Reale è l’Acido 10-idrossi-2-decenoico (10-HDA), un acido grasso insaturo che si trova esclusivamente in questo alimento. Proprio a questo composto sono attribuite le principali attività della Pappa reale: azione antibatterica e immunomodulatoria, antinfiammatoria, anti-diabetica, anti-ulcera, anti-depressiva in esperimenti preclinici, anti-ipertensiva, anti-iperlipidemica, estrogenica e anti-reumatica. Alcune ricerche di G.F. Townsend nel 1960, ripetute e confermate negli anni successivi, riferiscono che la Pappa reale gode di proprietà antibatteriche solo se il contenuto di 10-HDA è pari o superiore all’1,5%. Nuovo COLLEGAMENTO
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FITOTERAPIA
FRESCA O LIOFILIZZATA? La freschezza della Pappa reale e la corretta conservazione sono determinanti per la qualità e l’efficacia del prodotto. La Pappa reale può essere commercializzata in forma fresca (con i dovuti accorgimenti e alcune limitazioni) o può essere stabilizzata subito dopo la raccolta mediante un processo di liofilizzazione. La Pappa reale fresca contiene circa un 65% di acqua mentre le sostanze funzionali sono circa un terzo del totale. Subito dopo la raccolta, la Pappa reale deve essere conservata in contenitori scuri, al riparo dalla luce, e ad una temperatura non superiore ai 5°C per non essere deteriorata (diventerebbe più scura e irrancidirebbe) e privata di gran parte della propria componente enzimatica. Se conservata correttamente, mantiene tutte le proprietà e caratteristiche nutrizionali fino a 6 mesi a temperature di 3-5 °C. La liofilizzazione (o crioessicamento) è un processo di disidratazione fatto sulla Pappa reale fresca subito dopo la raccolta. Questo processo permette di mantenere inalterate le proprietà originali della Pappa reale, di concentrarla in componenti attivi (a parità di grammi una pappa reale liofilizzata sarà tre volte più concentrata rispetto ad una pappa reale fresca) e di favorire allo stesso tempo una buona conservazione, anche a temperatura ambiente. TANTI BENEFICI PER LA SALUTE La Pappa reale ha un grande potenziale nel trattamento di diverse patologie e ha un profilo di sicurezza elevato, anche se va comunque utilizzata con prudenza in soggetti allergici. Le proprietà tonico-energizzanti sono universalmente riconosciute: risveglia l'appetito, aumenta il tono generale dell’organismo e ha un’azione benefica sulla crescita e sull’astenia. La pappa reale è fondamentale nell’alveare per la crescita delle piccole Api. In pediatria, viene utilizzata per colmare deficienze nutrizionali e alcuni studi hanno dimostrato che migliora le condizioni generali, il peso, l’appetito e l’anemia in bambini nati pretermine (benchè l’utilizzo nei più piccoli debba essere attentamente valutato dal medico). Interessanti sono proprio le proprietà antianemiche, confermate sperimentalmente sia negli anziani sia in giovani madri subito dopo il parto. Studi preclinici hanno confermato che la Pappa reale 44
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aumenta l’eritropoiesi e i processi metabolici, incrementa l’ossigenazione ai tessuti e aumenta l’attività andando ad agire sul metabolismo degli zuccheri. Aumenta la performance e la resistenza, effetto benefico riscontrato anche negli sportivi: in una serie di studi svolti su alcuni atleti russi, gli sportivi che avevano ricevuto un’integrazione con Pappa reale dimostravano una resistenza ed una performance agonistica statisticamente migliore rispetto ai controlli a 10 e 21 giorni dall’inizio del trattamento, ed il risultato era confermato anche 5 giorni dopo la fine del trattamento. I risultati sono stati confermati per diversi tipi di sport, dal nuoto al calcio. Per gli anziani, i vantaggi dell’assunzione di Pappa reale sono molti: efficace non solo per la debilitazione o le lunghe convalescenze, questo prodotto si è dimostrato efficace nel trattamento dell’aterosclerosi, dell’astenia legata all’avanzare dell’età e nella prevenzione di malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Uno studio del 2012 di Zamani et al. ha dimostrato che la Pappa reale è in grado di esercitare effetti neuroprotettivi nella malattia di Alzheimer (AD). Complessivamente, le viene riconosciuta una marcata azione antiage: ha dimostrato di migliorare la performance cognitiva in animali e nell’uomo (il trattamento, stando alla letteratura, deve essere di almeno 6 mesi) e prolungare la durata della vita in animali anziani. Un articolo di Honda et al. pubblicato nel 2011 ha riportato che la Pappa reale contiene effettivamente alcuni composti che promuoverebbero la longevità. Grandi risultati sono stati ottenuti anche nella menopausa: la Pappa reale riequilibra la concentrazione ormonale nel sangue, diminuendo l’ormone follicolo-stimolante (FSH) e aumentano la quota estrogenica. Questo super-food sembra in grado di aumentare la quantità e la qualità degli ovociti e di prevenire l’esaurimento del pool di follicoli, ritardando così il climaterio. In uno studio su 36 donne in post-menopausa, la somministrazione di 150 mg di Pappa reale al giorno per tre mesi ha inoltre migliorato significativamente la dislipidemia associata alla menopausa. La regolazione ormonale e la stimolazione dell’ovulazione spiegano anche l’utilizzo della Pappa reale nelle giovani donne, per il trattamento dell’infertilità e per la sindrome premestruale.
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Uno studio dell’Università di Teheran condotto fra il 2011 e il 2012 ha coinvolto 110 studentesse con sindrome premestruale (PMS). Ad un gruppo è stata somministrata una dose giornaliera di Pappa reale (1000 mg/die) mentre l’altro gruppo ha ricevuto una dose di placebo. Il trattamento, cominciato il primo giorno di ciclo e continuato giornalmente per due cicli mestruali consecutivi, ha dimostrato che la somministrazione di Pappa reale per due mesi è efficace nel ridurre la sintomatologia della PMS, rispetto al controllo. La Pappa reale ha molte altre azioni benefiche. Diversi studi hanno confermato un’attività antibatterica su differenti microrganismi: agisce sia su batteri Gram-Positivi che Gram-Negativi, ma l’effetto è più marcato contro i primi. Una review del 2016 a cura di Fratini et al. analizza proprio queste proprietà antibatteriche, attribuendole al 10-HDA e ad altre differenti proteine e proponendo la Pappa reale come un possibile rimedio contro batteri sempre più spesso resistenti alla terapia antibiotica tradizionale, come lo Pseudomonas aeruginosa. La Pappa reale ha dimostrato di avere anche effetti antivirali, antimicotici, immunomodulatori, antiossidanti ed antinfiammatori. La letteratura è ricca di tanti altri possibili utilizzi: sono riportati risultati positivi nell’iperplasia prostatica benigna, nell’infertilità maschile, nelle dislipidemie, nelle malattie respiratorie, nella prevenzione cardiovascolare, nell’ulcera peptica e in disturbi intestinali. E’ stato dimostrato anche un effetto antidiabetico: nel 2009 Muenstedt et al. hanno dimostrato che la somministrazione di Pappa reale abbassava la curva da carico glicemica (OGTT) in volontari sani. Questa azione sembra dovuta soprattutto al 10-HDA e agli altri acidi grassi contenuti nella Pappa reale. E’ stato proposto anche un utilizzo topico della Pappa reale per la guarigione di ferite: le proprietà antimicrobiche ed il contenuto di proteine e acidi grassi ne faciliterebbe l’applicazione sulla cute ed attiverebbe i cheratinociti coinvolti nel processo di cicatrizzazione. La Pappa reale rappresenta un possibile rimedio nelle ulcere del piede diabetico ed è utile anche per contrastare il foto-invecchiamento. I potenziali benefici della Pappa reale sono 46
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quindi molti, dovuti alla sua ricca composizione di sostanze bioattive. Nel consiglio al banco, dunque, ricordiamoci della Pappa reale non solo per i bambini inappetenti o per gli anziani debilitati ma anche per molte altre situazioni, ad esempio nello sport, in menopausa, nei casi di astenia a tutte le età, nell’anemia, per la prevenzione cardiovascolare, in presenza di diabete e dislipidemie. Un consiglio naturale che può dare grandi benefici ad ogni età! Bibliografia Khazaei M, Ansarian A, Ghanbari E. New Findings on Biological Actions and Clinical Applications of Royal Jelly: A Review. J Diet Suppl. 2018 Sep 3;15(5):757-775. Chiu HF, Chen BK, Lu YY, Han YC, Shen YC, Venkatakrishnan K, Golovinskaia O, Wang CK. Hypocholesterolemic efficacy of royal jelly in healthy mild hypercholesterolemic adults. Pharm Biol. 2017 Dec;55(1):497-502. Pasupuleti VR, Sammugam L, Ramesh N, Gan SH. Honey, Propolis, and Royal Jelly: A Comprehensive Review of Their Biological Actions and Health Benefits. Oxid Med Cell Longev. 2017; 2017:1259510. Fratini F, Cilia G, Mancini S, Felicioli A. Royal Jelly: An ancient remedy with remarkable antibacterial properties. Microbiol Res. 2016 Nov; 192:130-141. Pajovic B, Radojevic N, Dimitrovski A, Tomovic S, Vukovic M. The therapeutic potential of royal jelly in benign prostatic hyperplasia. Comparison with contemporary literature. Aging Male. 2016 Sep;19(3):192-196. Epub 2016 Apr 5. Lambrinoudaki I, Augoulea A, Rizos D, Politi M, Tsoltos N, Moros M, Chinou I, Graikou K, Kouskouni E, Kambani S, Panoulis K, Moutsatsou P. Greek-origin royal jelly improves the lipid profile of postmenopausal women. Gynecol Endocrinol. 2016 Oct;32(10):835-839. Epub 2016 May 26. Siavash M, Shokri S, Haghighi S, Shahtalebi MA, Farajzadehgan Z. The efficacy of topical royal jelly on healing of diabetic foot ulcers: a double-blind placebo-controlled clinical trial. Int Wound J. 2015 Apr;12(2):137-42. Taavoni S, Barkhordari F, Goushegir A, Haghani H. Effect of Royal Jelly on premenstrual syndrome among Iranian medical sciences students: a randomized, triple-blind, placebo-controlled study. Complement Ther Med. 2014 Aug;22(4):601-6. Zamani Z, Reisi P, Alaei H, Pilehvarian AA. Effect of Royal Jelly on spatial learning and memory in rat model of streptozotocin-induced sporadic Alzheimer's disease. Adv Biomed Res. 2012; 1:26. Honda Y, Fujita Y, Maruyama H, Araki Y, Ichihara K, Sato A, Kojima T, Tanaka M, Nozawa Y, Ito M, Honda S. Lifespan-extending effects of royal jelly and its related substances on the nematode Caenorhabditis elegans. PLoS One. 2011;6(8): e23527. Bogdanov S. Royal Jelly, Bee Brood: Composition, Health, Medicine: A Review. Lipids. 2011;3(8):8–19. Update 2017 on www.bee-hexagon.net Münstedt K, Bargello M, Hauenschild A. Royal jelly reduces the serum glucose levels in healthy subjects. J Med Food. 2009 Oct;12(5):1170-2. Joksimović, A. et al. Royal jelly as a supplement for young football players. Sport Science, 2 (2009) 1: 62-67 Kamakura M, Mitani N, Fukuda T, Fukushima M. Antifatigue effect of fresh royal jelly in mice. J Nutr Sci Vitaminol (Tokyo). 2001 Dec;47(6):394-401. Kaftanoglu O., Tanyeli A. The Use of Royal Jelly During Treatment of Childhood Malignancies. 1997, Bee Products; p.179-183.
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a cura di Claudio Ferrari, Gomez & Mortisia
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ono molteplici i fattori che concorrono al successo di una attività, per questo, per cercare di comprendere il “fenomeno GAMAL”, quello cioè di un’azienda che in brevissimo tempo si è affermata come leader nel settore della progettazione e ristrutturazione di farmacie in Sicilia, abbiamo raccolto il parere diretto di alcuni fra i suoi clienti. La Sicilia è un’isola che per quanto estesa è tutto sommato piccola – così esordisce Massimo Alioto direttore generale di GAMAL – bene o male tutti si conoscono in questo ambiente, ecco perché il passaparola può aiutare un’azienda a crescere rapidamente ma può anche distruggerne la reputazione in un attimo. Abbiamo chiesto al signor Alioto quale sia il segreto del successo della sua azienda. Se fosse un segreto condensabile in una formula magica me ne guarderei bene dal rivelarlo - così ribatte con un sorriso - in realtà non è un segreto ma un metodo di lavoro. 48
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Tutti i nostri progetti nascono su misura delle esigenze specifiche di ogni cliente. Partiamo sempre da un foglio bianco e cerchiamo di inserire in ogni progetto tutte quelle risposte a bisogni a volte evidenti, altre più nascosti, che ogni ambiente, ogni attività, porta con sé. Cerchiamo sempre di essere consulenti propositivi per il bene di ogni cliente. E’ un metodo di lavoro, signor Alioto, che ha convinto numerosi farmacisti a quanto pare... Siamo molto soddisfatti dell’andamento in crescita costante, una crescita che non è rappresentabile solo dai freddi numeri delle farmacie realizzate ma anche, se mi permette, dalla “qualità” delle sfide raccolte. Le farmacie che GAMAL ha realizzato non sono solo numerose ma anche molto importanti. Sono spesso attività di esponenti di spicco di questo settore che hanno potuto sceglierci valutando le nostre proposte in parallelo con quelle delle storiche aziende del settore.
CONOSCIAMO LE AZIENDE
Abbiamo allora chiesto ad alcuni fra i più recenti clienti di GAMAL di esprimere un parere sulla propria esperienza. Il dottor Roberto Tobia è uno fra i più noti farmacisti d’Italia, titolare della “Farmacia Bonsignore”. Per un farmacista la ristrutturazione oggi deve soddisfare solo esigenze di estetica o ci sono altri fattori importanti? Oltre alla gradevolezza, una moderna farmacia deve essere funzionale ed offrire quei servizi sempre più necessari ad esaltare il ruolo di consulente del farmacista. Quali sono gli aspetti che deve soddisfare un buon progetto di ristrutturazione? Funzionalità e distribuzione degli spazi ma soprattutto la possibilità di abbattere quel muro divisorio che un tempo era il banco di vendita e far tornare il farmacista a contatto con i suoi pazienti per esprimere al meglio la propria professionalità e le proprie capacità di consulenza. Cosa l’ha convinta a scegliere GAMAL per ristrutturare la sua farmacia? Mi ha convinto la competenza dei progettisti, la serietà dell’Azienda ed il design del progetto dal quale risulta evidente una realizzazione completamente su misura che valorizza al meglio lo spazio disponibile.
Farmacia Bonsignore
Cosa dicono i pazienti della sua nuova farmacia? Apprezzano il livello dei servizi, il lay out elegante e la funzionalità degli spazi espositivi che incontra le nuove esigenze del marketing in farmacia. C’è una correlazione fra fatturato di una farmacia e la progettazione del suo arredo e del suo percorso interno? Certamente si, uno spazio ben progettato aiuta ad incrementare il fatturato, soprattutto quando facilita il rapporto diretto fra farmacista e paziente, un rapporto dove la professionalità di ogni farmacista può esprimere le risposte più soddisfacenti ad ogni esigenza. Il dottore Sciamè, titolare della farmacia 360 di Via Villabianca a Palermo ci ha così risposto: Mi sono convinto a scegliere GAMAL valutando la sua storia e la qualità dei lavori precedentemente realizzati. La qualità che ho apprezzato maggiormente è stata la capacità dimostrata nell’affrontare e risolvere tempestivamente tutti gli imprevisti che una ristrutturazione complessa come quella che ho affrontato, inevitabilmente comporta. Con il contributo molto importante dell’architetto Di Prima e del suo studio SQUAR-e Architettura che ha curato il progetto, oggi sono molto contento del risultato che ho ottenuto. I clienti sono entusiasti del nuovo ambiente e molti operatori del settore non esitano ad annoverare la mia fra le più belle farmacie d’Italia.
Farmacia 360
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CONOSCIAMO LE AZIENDE
Farmacia San Giuseppe
Analoga soddisfazione ma caso molto differente, quello della dottoressa Filippa Casano che con le colleghe dottoresse Paola Scibetta e Antonella Pace hanno aperto a Bagheria una sede di nuova assegnazione, la Farmacia san Giuseppe. Gamal – dice la dottoressa Casano – ci ha convinte presentandoci un progetto realmente su misura che ha saputo valorizzare al meglio tutti gli spazi del nostro locale. Una colonna piuttosto invasiva è stata trasformata in un punto di grande attrazione e di impatto visivo notevolissimo. Una qualità che abbiamo molto apprezzato è stata la rapidità nell’esecuzione dei lavori. La consegna dell’immobile è avvenuta molto in anticipo rispetto ai tempi programmati. Essendo una nuova apertura non possiamo fare un confronto fra il prima ed il dopo in termini di gradimento della clientela, quello che è certo è che tutti i clienti che entrano si complimentano con noi per l’ambiente e le soluzioni di arredo. In definitiva una scelta che rifaremmo anche alla luce della qualità finale dei materiali e delle finiture che ci hanno permesso di apprezzare un rapporto qualità/prezzo del tutto soddisfacente. Infine abbiamo raccolto l’esperienza del dott. Zasa titolare dell’omonima farmacia di Viale Strasburgo a Palermo. Gamal ci ha colpiti subito. L’eleganza, la luce, la semplicità e la pulizia delle linee, la ricercatezza dei materiali, hanno fatto la differenza nella scelta con i più prestigiosi competitor. Il forte impatto visivo, la purezza del “total white” di fondo che permette l’esaltazione dei prodot-
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ti esposti, il bagliore dei led opportunamente nascosti alla vista diretta, lo studio dei dettagli, ci hanno convinto che il progetto Gamal fosse quello giusto. Massimo Alioto, Arch Studio Bonanno & Ass.ti, e l’Arch Dario Tulone sono stati molto attenti e disponibili durante tutta la realizzazione delle opere, consentendo modifiche da noi richieste ma non previste, secondo un condiviso lavoro di squadra. I nostri clienti ci riferiscono il loro entusiasmo di entrare e fermarsi in un ambiente totalmente rinnovato e luminoso, avvolti in un’atmosfera rilassante e allo stesso tempo stimolante, che stuzzica la curiosità alla ricerca del benessere.
Farmacia Zasa
GAMAL sembra aver trovato la formula per soddisfare esigenze differenti, il modo per rendere unica ogni farmacia. Grazie al nostro staff composto da architetti, ingegneri ed esperti di marketing, offriamo un servizio completo. Dalla farmacia chiavi in mano, comprensiva non solo della progettazione e dell’arredo ma anche di tutte le opere murarie e degli impianti includendo anche la cura di tutte le pratiche burocratiche, sino ad interventi più ridotti come la riqualificazione di alcune zone di esposizione. La nostra filosofia è sempre la stessa, cercare di offrire un progetto che sia bello esteticamente, funzionale e che sappia far esprimere il massimo potenziale di vendita da ogni ambiente. Lo chiamiamo “Sistema Farmacia”, un sistema che sta convincendo un numero sempre maggiore di imprenditori ad investire con noi nella propria attività.
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CONOSCIAMO LE AZIENDE
PHYTO GARDA
LA CONCRETEZZA NATA DAI SOGNI Intervista ad Alessandro Moglia, Amministratore Unico di Phyto Garda srl Unip a cura della Redazione di Nuovo Collegamento
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hyto Garda. Questo nome è fortemente evocativo del lago di Garda, territorio splendido immerso nel verde. Ci racconti la mission della sua azienda e da dove è nata l’idea di associare il nome al territorio. Sono nato a Bardolino e in questo territorio risiede da sempre la mia famiglia; le mie radici e la mia vita sono legate al Lago di Garda. I miei natali hanno sicuramente influito sulla passione per la tradizione fitoterapica, che si è consolidata con gli studi in Farmacia a Padova ed il Master in Fitoterapia a Siena. La mia storia è indissolubilmente legata a questi territori. Ho fondato l’azienda nel 2003 e quest’anno festeggiamo il 16° anniversario. Tradizione e innovazione sono indubbiamente le colonne portanti dell’attività che Phyto Garda Medical Line sviluppa quotidianamente: uniamo alla tradizione delle erbe officinali il rigore scientifico e la tecnologia più attuale per realizzare medical devices, integratori alimentari e
cosmetici dermofunzionali efficaci e sicuri. In totale proponiamo più di 100 referenze che rispondono ai principali bisogni del target di riferimento del canale farmacia, dal benessere intestinale a quello cardiocircolatorio piuttosto che alle problematiche legate all’umore e alla mancanza di sonno. Abbiamo scelto come canale esclusivo di vendita farmacie e parafarmacie per fedeltà intellettuale con la categoria dei farmacisti, di cui io per primo faccio parte e a cui tengo a rimanere fedele. Nel 2016, a fronte della costante crescita aziendale, abbiamo inaugurato la nuova Sede di Rivoli Veronese, visibile dall’autostrada del Brennero. Proprio Rivoli Veronese vanta un’antica tradizione erboristica: fu il paese natale di Francesco Calzolari, farmacista e botanico vissuto dal 1522 al 1609. Calzolari fu un’illustre rappresentante della farmacopea rinascimentale e contribuì al riconoscimento e reperimento di molte erbe medicinali soprattutto del Monte Baldo.
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CONOSCIAMO LE AZIENDE
A livello di comunicazione, quali sono i suoi progetti per il prossimo futuro? I sogni, con perseveranza e spirito di sacrificio, mi hanno portato fino a qui e continuo a puntare in alto. I progetti per il futuro, oltre ai continui investimenti sulla ricerca, riguardano la comunicazione televisiva. Abbiamo cominciato dal brand Sanagol, una linea completa a base di Erisimo, una pianta della tradizione erboristica considerata molto efficace nel curare tosse e raucedine. Proprio per questi motivi è diventata popolare tra cantanti, attori e in generale tra chi sforza molto la voce ed è soggetto a mal di gola e tosse ricorrenti. L’azione terapeutica del suo estratto è attribuita ai composti solfocianici della pianta. Nell’anno del suo 50° anniversario di carriera di Katia Ricciarelli, da diversi anni la testimonial del brand, abbiamo intrapreso la comunicazione televisiva puntando sulle pastiglie Sanagol Gola Voce per rafforzare l’immagine del marchio nei confronti del grande pubblico. Nello spot il soprano Katia Ricciarelli recita e viene simpaticamente rappresentata in versione cartoon. Siamo certi che questo investimento rappresenterà un valido supporto anche per i nostri clienti farmacisti che verranno agevolati nel sell out dei nostri prodotti. Sanagol sarà protagonista di tutta la prossima stagione invernale. Il marchio Sanagol è tra i vostri prodotti best seller? Per quanto riguarda il nostro core business, cioè il mercato degli integratori alimentari, sicuramente le pastiglie Sanagol GOLA VOCE sono tra le più vendute , ma accanto a queste in forte crescita c’è la linea Lumaxin, dedicata al trattamento della tosse. Proprio per questo abbiamo deciso di investire in uno spot pubblicitario, sostenuti anche dall’andamento generale del mercato che registra un trend in crescita sia per i prodotti per la tosse (+9,6%), che dei prodotti per la gola (+8%).
Per quanto riguarda invece le vendite dei cosmetici, che hanno un’incidenza a volume del 16,7% sul nostro fatturato, un prodotto che si è consolidato molto bene negli anni è Reumatonil, un’alternativa ai classici antinfiammatori topici per contratture e dolori muscolari: si tratta di un gel a base di artiglio del diavolo e salicilato di metile che dona rapido sollievo alle tensioni localizzate. Tra le novità segnaliamo invece Lederme crema lenitiva forte, l’ultimo prodotto nato dai nostri Laboratori di R&D. Formulata al 98,6% con ingredienti di origine naturale, associa prebiotici a supporto della microflora cutanea e due oli lenitivi e nutrienti come l’olio di Canapa, ricco di acidi grassi Omega-3 e l’olio d’oliva Garda DOP, una materia prima ottenuta direttamente dal nostro territorio gardesano. Come vi sembra stia andando, in generale, il mercato dei cosmetici naturali? Il cosmetico naturale rappresenta indubbiamente una fetta importante del mercato: la produzione di questa tipologia di prodotti registra una crescita di circa cinque punti percentuali raggiungendo i 1.100 milioni di euro. La tendenza del naturale oggi non interessa soltanto il cosmetico, ma anche i prodotti salutistici di altra natura come gli integratori alimentari, che hanno superato in termini di volume i prodotti di bellezza oltre che i beni di largo consumo. I consumatori oggi, anche alla luce di uno stile di vita più stressante, sono fortemente impegnati nella gestione dei loro bisogni di salute e orientati alla prevenzione cercando soluzioni complementari per il mantenimento del benessere In & Out. In linea con questo orientamento salutistico è cresciuta l’attenzione verso i prodotti naturali a 360°. Phyto Garda rappresenta un punto di riferimento per il consumatore attento e orientato al benessere. Nel 2003, quando è nata l’azienda, potevamo soltanto immaginare che queste sarebbero state le attuali tendenze di mercato. Nuovo COLLEGAMENTO
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DALLE AZIENDE
VALORE PER IL CONSUMATORE, VALORE PER LA FARMACIA
Marco Faraone, Direttore Commerciale Farmacia P&G Italia, ci racconta le strategie dell’azienda per continuare a lavorare in proficua sinergia con questo canale
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erché la Farmacia è sempre più rilevante per P&G Italia? La Farmacia è senza dubbio una priorità nei piani di sviluppo del business di Procter & Gamble sia a livello globale che in Italia, dove siamo storicamente presenti con marchi iconici come Vicks, Kukident, Oral B, AZ, Clear Blue ed altri. Questo canale è caratterizzato da un tipo di consumatore molto attento non solo alla salute in senso stretto, ma al benessere in senso più ampio, molto interessato alle innovazioni, molto esigente in termini di qualità e soprattutto che fa affidamento sulla professionalità del Farmacista, in grado di fornire il consiglio più adatto alle sue specifiche esigenze. La nostra strategia è proprio quella di lavorare in partnership con i Farmacisti Italiani, portando loro la nostra capacità di innovazione attraverso prodotti sempre affidabili e di alta qualità, la forza di una comunicazione efficace, di un supporto di marketing sempre di grande impatto, sia a livello pubblicitario che di materiali espositivi all’interno della Farmacia, un continuo supporto nel campo della formazione tecnico-scientifica e dello sviluppo delle categorie in cui operiamo. Quali sono le proposte che offrite al Farmacista in questo momento? Anche per ovvie ragioni di stagionalità, il nostro focus è ora sulla linea Vicks ed in particolare sulla novità che abbiamo appena lanciato sul mercato Italiano, un farmaco multi sintomatico per il raffreddore e l’influenza, che stiamo sostenendo sia sul punto vendita che attraverso un importante piano di comunicazione su diversi canali, dalla TV, al digital al cinema. Perché proprio un multi sintomatico? Come sempre in P&G partiamo da quanto possiamo imparare dal consumatore e dai trend del mercato. Da un lato sappiamo per esempio che, nei primi giorni di influenza, si soffre in media di 4 o più sintomi: un 56
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unico prodotto che sia di aiuto nel trattare più sintomi allo stesso tempo è quindi una soluzione interessante. Dall’altro lato, anche i trend di mercato ci confermano questo crescente interesse: i prodotti con un solo principio attivo decrescono del 2% mentre i prodotti con più di un principio attivo crescono del 3%. Ma in caso di raffreddore e influenza i sintomi, e quindi i bisogni dei consumatori, sono gli stessi sia di giorno che di notte? Una ricerca ha confermato come i sintomi di raffreddore e influenza siano percepiti in maniera diversa durante il giorno o durante la notte: per ben il 74% dei consumatori c’è infatti fra i due una sostanziale differenza. Per gli italiani non riuscire a dormire bene la notte è la preoccupazione n.1 in caso di influenza - anche se il consumatore non ha sempre la percezione di poter intervenire sul problema - seguita a ruota dalla capacità di condurre le proprie attività diurne, sia quelle lavorative che quelle del tempo libero. Di giorno infatti ci sentiamo “intontiti” e assonnati mentre di notte i sintomi come gli starnuti, il naso che cola o il naso chiuso, non ci fanno riposare bene, aggravando il nostro malessere. Peraltro, alcuni ricercatori hanno dimostrato che la privazione di sonno influisce sul sistema immunitario e riduce la capacità di combattere le infezioni come il raffreddore. Riposare bene la notte è quindi un bisogno davvero fondamentale e per questo pensiamo che la “categoria notte” possa avere un forte potenziale di sviluppo. I multi sintomatici sono quindi una opportunità per la Farmacia? Senza dubbio. Del resto i farmacisti ci confermano che sempre più consumatori richiedono farmaci multi sintomatici. Per rispondere al meglio alle loro necessità abbiamo quindi allargato con Vicks la nostra offerta in questa categoria e ci stiamo impegnando a promuoverla. Questo crea valore per il consumatore e per il canale stesso portando anche ad una crescita della categoria.
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DALLE AZIENDE
GENERATION
LE BIOTECNOLOGIE A SCUOLA
a cura della Redazione di Nuovo Collegamento
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rosegue Generation biotech, il percorso didattico di biotecnologie rivolto alle scuole secondarie e promosso da Dompé, azienda biofarmaceutica fondata nel 1940 a Milano. La finalità del progetto è introdurre i ragazzi al mondo delle biotecnologie, informandoli, stimolandone la curiosità e, soprattutto, suscitando il loro interesse per l’approfondimento di materie e argomenti che potrebbero rappresentare in futuro una vera e propria professione. 58
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Per l’anno scolastico 2019-2020 i materiali didattici sono stati rinnovati nei contenuti con un più ampio utilizzo di approfondimenti multimediali fruibili on line alla pagina www.rockscience.it/generation e sui social media sulla pagina Facebook, dove gli insegnanti e gli studenti troveranno anche commenti e materiale informativo sui temi scientifici di maggiore attualità. “L’attuale generazione in fase di formazione - sottolinea Nathalie Dompé, CEO di Dompé Holdings e ideatrice del progetto Generation
DALLE AZIENDE
- che mi piace caratterizzare con la lettera D, come DNA e Digitale, i due principali motori della rivoluzione scientifica e tecnologica in corso, vivrà sulla propria pelle lo sviluppo fattivo delle nuove tecnologie per la vita. La Generazione D dovrà tradurre tutto questo in scelte economiche, politiche e sociali. In questo non potrà che attingere alle risorse culturali apprese nel percorso formativo.” I temi trattati riguardano approfondimenti sul DNA, sulle biotecnologie in campo alimentare, medico e industriale, sugli aspetti di carattere etico. Fra le novità più interessanti, il materiale include una sezione dedicata agli esperimenti da svolgere in classe o a casa sotto la supervisione di un adulto, per toccare con mano le biotecnologie, esperendo in prima persona alcuni concetti fondamentali attraverso l’uso di oggetti di cucina e materiali facilmente reperibili. Estrazione del DNA dalla frutta, reazioni enzimatiche con la gelatina, esperimenti con il latte senza lattosio e l’elettroforesi (una tecnica di base della biologia molecolare) riprodotta in casa sono le prime quattro attività presentate da Generation. Tutte le attività sono corredate da una guida per i docenti e le istruzioni “passo passo” per l’esecuzione dell’esperimento. Ogni esperimento è corredato da una scheda in cui sono inseriti i passaggi da fare: gli ingredienti e gli strumenti da utilizzare durante l’esperimento, la preparazione e le avvertenze per un utilizzo in sicurezza dei vari ingredienti, l’esperimento in sé suddiviso per passaggi, con tutte le verifiche da effettuare per condurre con successo l’esperimento. Per esempio, per l’estrazione del DNA è richiesta una banana tagliata in piccole fette, sapone per i piatti, sale e dell’alcol etilico per la fase di disgregazione delle cellu-
le da cui verrà estratto il DNA. Normalmente il DNA è invisibile ad occhio nudo ma nell’esperimento miliardi di molecole di DNA si aggregano fino a formare una “massa” gelatinosa visibile anche a occhio nudo. Gli esperimenti saranno disponibili anche su YouTube dove Sergio Pistoi, biologo molecolare e giornalista scientifico, curatore dei contenuti di Generation per l’anno scolastico in corso, riprodurrà in video e amplierà le esperienze proposte, con l’aggiunta di “pillole” divulgative. “I ragazzi che oggi vanno a scuola sono la Generazione D, come DNA e Digitale – spiega Sergio Pistoi, che è anche titolare della piattaforma RockScience - Sono nati quando la mappatura del Genoma Umano era già completa e sono al tempo stesso i testimoni e i protagonisti della rivoluzione della biologia. L’istruzione si trova in affanno a inseguire una tecnologia così rapida, e i nostri materiali didattici nascono proprio per aiutare a discutere e condividere i grandi temi legati al DNA, e i progressi più significativi.”
DOVE SEGUIRE IL PERCORSO Il percorso didattico Generation dedicato all’approfondimento delle biotecnologie per le scuole secondarie di primo e secondo livello ha al centro la pagina facebook GenerationLab (facebook.com/ generationbiotec), oltre che il portale rockscience.it I materiali multimediali saranno fruibile attraverso LIM e l’applicazione Kahoot! L’accesso alla documentazione didattica da parte dei docenti, degli studenti e delle scuole è libero.
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SV er voi p ec lti S
NOVITÀ DALLE AZIENDE Prodotti e iniziative di aziende selezionate
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DA ABOCA Sedivitax Pronoght Advanced Sedivitax ProNight Advanced è un prodotto 100% naturale nato dalle avanzate piattaforme scientifiche della Ricerca Aboca che hanno permesso di sviluppare l’innovativo complesso molecolare Syncrocell ricco in flavonoidi e withanolidi, composti naturalmente presenti in Passiflora, Luppolo e Withania. La sua esclusiva formulazione aiuta a promuovere l’addormentamento, grazie alla presenza degli estratti di Passiflora e Withania; è utile in caso di difficoltà ad addormentarsi per il suo effetto favorente il sonno ristoratore, grazie all’estratto di Luppolo. Inoltre, grazie al complesso molecolare Syncrocell, il prodotto ha un meccanismo d’azione unico in quanto predispone l’intero organismo ad uno stato metabolico notturno. Sedivitax ProNight Advanced è un integratore alimentare naturale e biodegradabile al 100%, non contiene sostanze di sintesi, emi-sintesi o geneticamente modificate.
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RECENSIONI
LA GALENICA VETERINARIA, UNA NICCHIA NELL’AMBITO DELLE PREPARAZIONI GALENICHE
a cura di Alessandra Cellupica, farmacista Manager Area Galenica Gruppo Comifar
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rima dell’uscita di questo volume, non era facile reperire tutte le informazioni necessarie in materia di galenica veterinaria, settore che spesso era frutto di interpretazioni diverse. Era quindi forte la necessità di avere un manuale che potesse accompagnare ed aiutare il farmacista preparatore a districarsi nel mondo delle preparazioni galeniche veterinarie e soprattutto che trattasse in maniera completa ed esaustiva tutti gli aspetti ad essa correlati: l’inquadramento normativo italiano unitamente ai cambiamenti introdotti nei nuovi Regolamenti Europei, l’analisi della nuova Ricetta Elettronica Veterinaria e le sue modalità di compilazione, la gestione dei medicinali e le formulazioni galeniche dalle più classiche alle più moderne ed innovative, coinvolgendo parallelamente le diverse specie animali, le più svariate. Il presente Manuale delle preparazioni veterinarie, che ho l’onore di recensire, raccoglie in un unico testo tutte queste informazioni e molto di più. E’ frutto di un’approfondita ricerca e di un’esperienza professionale consolidata negli anni degli Autori, che reputo delle eccellenze in ambito galenico. Numerosi gli esempi formulativi proposti, arricchiti da “discussioni ragionate”, che invitano il farmacista a non perdere di vista
e ricercare quella funzione esclusiva ed irrinunciabile dell’attività di preparatore attraverso uno spirito critico e razionale che lo spinge nella direzione, a mio avviso, più professionalizzante, quella del Formulatore Galenico. La presenza di un veterinario fra gli autori completa l’opera attraverso lo sguardo e l’analisi delle diverse problematiche anche dal punto di vista medico. Un testo completo, un Manuale operativo e pratico, un indispensabile strumento di consultazione e di studio che non può mancare nella “biblioteca” del farmacista preparatore, del medico veterinario e di tutte le figure professionali coinvolte in questo affascinante settore. Vorrei concludere ricordando il contributo di colui che ha sempre trasmesso e condiviso le sue ampie conoscenze galeniche senza voler essere nominato nel libro, il Dr. Mario Marcucci. Grazie a tutti gli Autori, che conosco da molti anni e che continuano ad accendere in me quella passione e curiosità che mi spinge ogni giorno ad approfondire la conoscenza in ambito galenico. Mi auguro che la lettura di questo meraviglioso libro susciti in voi le mie stesse emozioni. Nuovo COLLEGAMENTO
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DR & Domande e Risposte
CONSULENZE UTIFAR Riservate ai soci e gratuite
Se sei socio di Utifar e hai bisogno di una risposta ad un quesito di carattere legale, fiscale, del lavoro, di una consulenza professionale o indicazioni su come allestire un preparato magistrale, invia il quesito per fax o via e-mail a: SEGRETERIA UTIFAR PIAZZA DUCA D'AOSTA, 14 MILANO TEL. 02 70608367 FAX 02 70600297 E-MAIL: utifar@utifar.it
I CONSULENTI UTIFAR FISCALI: Studio Brunello e Partner LEGALI E LEGISLATIVE: Avv.ti Claudio Duchi, Paolo Leopardi GALENICHE: Dott.ri Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano MEDICINE NON CONVENZIONALI: Prof. Rocco Carbone, Valentina Petitto ASSICURATIVE: Mutua Tre Esse ENPAF: Dr. Paolo Giuliani BANCARIE E FINANZIARIE: Dr. Giampiero Bernardelle DEL LAVORO: Dr. Damiano Zamboni PROGETTAZIONE SPAZI RETAIL E ADEGUAMENTO NORMATIVE: Arch. Luca Melchionna
L’INQUADRAMENTO DELL’ESTETISTA In una cabina estetica interna alla farmacia lavora un’estetista dipendente in possesso delle necessarie qualifiche. Vorrei un parere sul migliore inquadramento possibile esistente tra i contratti possibili in farmacia. La qualifica di addetta alla vendita è adeguata? Preciso che in sede di avvio dell’attività, è stata fatta opportuna comunicazione alla camera del commercio fornendo i dati della stessa quale responsabile del servizio. L’attività di estetista in farmacia è ormai stata “sdoganata” anche dalla Giurisprudenza amministrativa. Chi effettua i trattamenti estetici, tuttavia, deve comunque essere in possesso di un valido titolo professionale, ma in pratica bisognerà far riferimento, in particolare, sia al regolamento comunale che alle direttive della Asl competente per quel che riguarda specificamente i requisiti igienico-sanitari dei locali adibiti all’attività, che d’altra parte - come noto - dovranno essere funzionalmente e materialmente, per così dire, autonomi rispetto a quelli in cui si esercita la farmacia. L’accordo estetista-farmacia può benissimo assumere la veste di un rapporto liberoprofessionale e del resto la l. 1/1990 specifica che quest’attività è esercitata in forma di impresa, individuale o societaria, e richiede l’iscrizione all’albo delle imprese artigiane; anzi, se guardiamo attentamente, è proprio questa probabilmente la soluzione migliore per la farmacia e comunque da prediligere - per intuibili ragioni - rispetto a quella di un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa (che comunque é ormai impedita dagli ultimi jobs act). Tuttavia, se la volontà è quella di impostare un rapporto di lavoro subordinato andrà individuata la corretta collocazione lavorativa con il proprio consulente del lavoro onde evitare pretese del lavoratore in particolar modo se quest’ultimo assume le vesti di responsabile ed avrà ulteriori dipendenti da “gestire”. Avv. Paolo Leopardi VENDITA ONLINE Mi è stato proposto di richiedere un autorizzazione in base alla legge 219 semplificata (di cui sconoscevo l’esistenza) allo scopo di fornire i prodotti previsti su piattaforma telematica. Peraltro, coloro che mi hanno fatto la proposta si occuperebbero anche del disbrigo della parte burocratica. Vorrei sapere se si tratta di una opzione praticabile per una farmacia territoriale o se vi sono controindicazioni. Il D. Lgs. 17/2014 di modifica del D. Lgs. 219/2016, ha dato vita alla possibilità di vendere prodotti on line. Ovviamente, sarà necessario che si ottengano le dovute autorizzazioni e vengano compiuti correttamente i vari adempimenti essendo le sanzioni particolarmente gravi per i titolari di farmacia. Avv. Paolo Leopardi
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NON SI TRATTA DI INGROSSO Qualora sia richiesta alla Farmacia territoriale da parte di un ospedale, clinica o poliambulatorio medico la fornitura di 20 confezioni di uno stesso farmaco dotato di AIC si può configurare l’attività di grossista e quindi è necessario avere la relativa autorizzazione? Se la richiesta è fondata su regolari prescrizioni mediche non viene a crearsi la vendita all’ingrosso. Avv. Paolo Leopardi QUALE TENSIOATTIVO? Vorrei indicazioni per allestire una preparazione di benzile benzoato al 25% in acqua. Preciso che in ricetta medica non é indicato alcun tensioattivo. La REV "non è utilizzabile per la prescrizione di Il benzile benzoato è insolubile in acqua. Risulta miscibile in alcool, etere, cloroformio e con olii. Pertanto per utilizzare come veicolo acqua si dovrebbe ricorrere ad un tensioattivo. Il tensioattivo da usare potrebbe essere Polisorbato 80,5%: come da benzile benzoato linimento 10-20% presente nel formulario svizzero. Dott.ri Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano TOCOFEROLO LIQUIDO Vorrei un'informazione sulla preparazione contenente micro algae klamath e tocoferolo acetato in capsule. Utilizzando eccipiente tipo 2, non occorre aggiungere altro ai due principi attivi? Il preparato richiede ricetta. Il tocoferolo da utilizzare per poter allestire le capsule è costituito da una polvere titolata al 50% e non dal tocoferolo liquido. Non conoscendo la formula dell'eccipiente in suo possesso è necessario verificare che all'interno della formula dell'eccipiente stesso non ci siano componenti incompatibili con gli attivi in questione. Dott.ri Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano SE IL PREPARATO TENDE AD IMBRUNIRE Dovrei preparare una crema a base di idrochinone, betametasone e acido retinoico. Potrei avere indicazioni sul modus operandi? Come veicolo utilizzare crema base di beeler o analoga crema con antiossidanti. Nel caso si utilizzi crema base di beeler aggiungere come antiossidanti l'1% di acido ascorbico e lo 0,2% di sodio metabisolfito. Sciogliere idrochinone, betametasone e acido retinoico nella minima quantità di alcool etilico e i due antiossidanti nella minima quantità
di acqua. Incorporare le due soluzioni nella crema base scelta. Non adoperare utensili e contenitori metallici, operare al riparo dalla luce e a temperatura ambiente senza utilizzo del calore. Conservare il preparato a temperatura compresa tra 2 e 8 °C. Utilizzare, se possibile, contenitori finali tipo vasetti unguator o topitec per evitare il più possibile il contatto del preparato con l’aria. Di solito, è conveniente conferire un periodo di validità di 30 giorni in quanto il preparato tende facilmente all’imbrunimento per degradazione dell’idrochinone. Dott.ri Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano LA LISTA DEGLI OBBLIGATORI In riferimento alle modifiche approntate lo scorso anno alle liste degli obbligatori in farmacia, vi chiedo se l’obbligo di detenere Ipecacuana è del tutto e definitivamente decaduto. Inoltre, riguardo al vecchio obbligo di detenere "insulina umana ad azione rapida" è possibile ora detenere una qualunque insulina per p.i.? Dove posso trovare una lista organica e aggiornata degli obbligatori? La nuova Tabella 2 delle “Sostanze medicinali di cui le farmacie devono essere provviste obbligatoriamente” è riportata nel Decreto del 17 Maggio 2018 del Ministero della Salute e nell’aggiornamento sempre dello stesso dicastero con il decreto del 24 Luglio 2018 (ove è stato eliminato dalla tabella la voce Iodio). L'Ipecacuana non è più inserita in detta tabella. Per l'insulina umana la voce riportata attualmente è insulina umana p.i. (una del gruppo). Questi sono i link: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/ id/2018/06/06/18A03703/sg https://www.gazzettaufficiale.it/eli/ id/2018/08/14/18A05383/sg Dott.ri Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano PESARE PICCOLE QUANTITÀ Devo allestire la seguente ricetta: dibutil estere acido squarico 0.02% 30cc. Vorrei informazioni sul modus operandi e come fare a pesare quantità così piccole di acido squarico dibutil estere. L'allestimento richiede una bilancia alla quarta cifra decimale del grammo. La normale bilancia con sensibilità 1mg consente buona riproducibilità del peso da 20 mg in poi. Pertanto o si usa la bilancia più sensibile oppure si fanno 100 cc di soluzione e Nuovo COLLEGAMENTO
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se ne dispensano 30, trattenendo i rimanenti come semilavorato di laboratorio. La manipolazione del dietilbutilestere dell'acido squarico prevede l’utilizzo di una cappa idonea. Inoltre, si deve consultare la scheda di sicurezza per sapere esattamente i dispositivi di protezione individuale da indossare. Il solvente da utilizzare di solito è l'acetone. Dott.ri Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano L’ERRORE NASCOSTO Vorrei dei chiarimenti sulla preparazione della diosmina capsule. Ho utilizzato le linee guida del Manuale Bettiol, ma nonostante le pesate dei componenti fossero corrette, quando ho inserito la polvere ottenuta nelle capsule, alcuni grammi non sono riuscita ad inserirli. Non riesco a capire dove potrebbe essere stato il mio errore. La monografia dell FTM della Diosmina in capsule prevede l'utilizzo a volume mediante l'eccipiente diluente A o B. Pertanto, va pesata la Diosmina e la silice necessarie per le capsule da allestire e portare a volume mediante il sopracitato diluente A o B in funzione del tipo di capsule necessario (di norma va utilizzato il formato 00). Forse non è stato controllato attentamente il volume della miscela di polveri anche dopo la miscelazione. Dott.ri Adalberto Fabbriconi, Piero Lussignoli, Mario Marcucci, Pietro Siciliano RETTIFICA ALLA CONSULENZA DAL TITOLO “LO IODIO BISLUBIMATO È ANCORA UNA SOSTANZA OBBLIGATORIA IN FARMACIA?” PUBBLICATA NEL NUMERO 7/2019 DI NUOVO COLLEGAMENTO In seguito al Decreto del 24 luglio 2018, pubblicato in G.U. N.188 del 14 agosto 2018 ed entrato in vigore il 29 agosto 2018, lo iodio è stato eliminato dalle materie prime da tenere obbligatoriamente in farmacia (Tabella “). ERRATA CORRIGE: RIPORTIAMO LA CONSULENZA COMPLETA E CORRETTA PUBBLICATA IN MODO INCOMPLETO SU NUOVO COLLEGAMENTO NR 6/2019: CONSEGNA TRAMITE CORRIERE Ci serviamo saltuariamente di un noto corriere per recapitare ordinazioni di integratori a qualche cliente lontano che ci contatta via telefono o via mail. Come ci dobbiamo comportare con la normativa privacy? Il corriere è titolare dei dati (nome, cognome, indirizzo, mail e telefono del destinatario). Chi è il re64
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sponsabile di questi dati? La farmacia invia informativa ai clienti, con raccolta consenso destinatario, ma con il corriere come ci si deve comportare? La farmacia non ha e-commerce ma offre sporadicamente il servizio a clienti che non possono recarsi di persona e solo per integratori, otc ed omeopatici. Non spediamo farmaci etici con ricettazione. Per inquadrare correttamente le figure soggettive in ambito privacy (alla luce di quanto stabilito dal Regolamento UE 679/2016, di seguito “GDPR”) emergenti nel caso di specie, è opportuno brevemente soffermarsi sul rapporto giuridico sottostante. Alla luce delle informazioni rese, nel caso di specie dovrebbe configurarsi un contratto di spedizione (seppur occasionale), di cui agli artt. 1737 es ss., tra la farmacia e lo spedizioniere GLS, con l’ulteriore conseguenza che quest’ultimo assumerà l’obbligo di concludere, in nome proprio e per conto del richiedente, un contratto di trasporto e di compiere le operazioni ad esso accessorie. Ciò implica che la parte che si obbliga a compiere gli atti per conto dell’altra, in virtù della sussistenza di questo rapporto gestorio, agisce per un affare non proprio ma altrui. Inoltre, detto contratto di spedizione appare funzionalmente collegato a quello di vendita che vede come parti contraenti la farmacia ed il proprio cliente. Si tratta, quindi, di un negozio stipulato tra due soggetti mediante il quale viene attribuito un vantaggio a un soggetto terzo che non ha preso parte alla conclusione del contratto e a beneficio del quale vengono destinati gli effetti propri della stipulazione contrattuale inter alios acta. In virtù di tali presupposti il trattamento dei dati personali effettuato da GLS non è conseguente al perseguimento di finalità proprie dello spedizioniere, bensì detto trattamento trova origine nel contratto di spedizione stipulato tra la farmacia e il corriere per il trasporto di merci e, in più, persegue la finalità di dare esecuzione al contratto di vendita che vede come contraenti la medesima farmacia ed il proprio cliente. In buona sostanza il vettore agisce per conto della farmacia prescindendo dall’evidenza che, pur avendo un certo margine di discrezionalità sul modo di servire gli interessi di quest’ultima, sceglie soltanto i mezzi tecnici e organizzativi più adeguati. In conclusione è logico ritenere che, a mente di tali argomentazioni, il fornitore e spedizioniere utilizzato sia da nominarsi quale Responsabile esterno del trattamento (ex art. 28 del GDPR) da parte della farmacia, in persona del proprio legale rappresentante pro tempore, che, al contrario, tratta i medesimi dati (quelli dei propri clienti e necessari ai fini del perfezionamento della spedizione) in qualità di Titolare del trattamento (ex art. 4. n. 7, del GDPR). Avv. Paolo Leopardi
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