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GIOCATE A BASKIN!
from PINK BASKET N.14
by Pink Basket
ALTRI MONDI di Marco Taminelli
INTEGRAZIONE, SCOPERTA, DIVERTIMENTO. PAROLE CHIAVE CHE POSSONOPERÒ SOLO DESCRIVERE PARZIALMENTE LA BELLEZZA DEL BASKIN. DISCIPLINA AFFASCINANTE CHE PERMETTE AZIONE ED INTERAZIONE SPORTIVA, IN UNA NUOVA DIMENSIONE DEL BASKET, TRA NORMODOTATI E DISABILI
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Ci guidano in questo viaggio nel mondo del Baskin Alessandra Calastri e Giulia Cigoli, giocatrici ed ora ambasciatrici di questo sport. Entrambe infatti sono grandi appassionate di basket con carriere ed esperienze diverse. Per Alessandra tanta A2 (Sanga Milano, Geas e Carugate in particolare) con anche una stagione nella massima serie per il centro milanese. Una stagione in A3 (a Bergamo), ma soprattutto serie B, per Giulia, Fiorenzuola, Pontevico e Cremona (dove ha avuto anche un ruolo di assistente nella Cremonese Basket per la squadra under 18), con la grande soddisfazione della convocazione per l’All Star Game lombardo.
LA SCOPERTA DI UNA NUOVA DISCIPLINA
Poi la scoperta del baskin come racconta Calastri: “Ho iniziato a giocare a baskin intorno al 2013 e sono venuta a conoscenza di questo sport grazie a Franz Pinotti che, in quell’anno, era il mio allenatore di basket nel Sanga Milano. Determinante anche la presenza di Roberto Anzivino, in quella stagione coach della squadra di baskin dello stesso Sanga. Mi è piaciuta subito questa disciplina perché è uno sport inclusivo dove tutti gli atleti, con o senza disabilità, possono esprimersi al meglio delle loro capacità e sono tutti fondamentali per un buon gioco di squadra dentro ma soprattutto fuori dal campo, dove si impara a conoscersi, comunicare, condividere e creare legami forti”. Percorso diverso ma stessi concetti ribaditi con forza da Cigoli: “Il baskin non lo conoscevo anche se ne avevo sentito parlare perché Cremona è città e cuore del baskin. Alcuni amici, giocatori di basket, mi hanno invitata a provare questa esperienza. Inizialmente ero titubante ma ho rapidamente acquisito confidenza. Determinante è stato osservare l’entusiasmo dei ragazzi disabili che mi ha convinta a continuare. Ho incontrato un sano agonismo, una bellissima atmosfera che ti fa vivere l’allenamento in serenità”.
EMOZIONI E TECNICA
Sport con regole all’apparenza complesse ma che diventano da subito piacevoli e coinvolgenti, come spiega Calastri: “Le regole del gioco sono numerose, prevedono in generale degli adattamenti del campo da basket (2 aree piccole in più laterali con doppio canestro per ognuna, uso di palloni da minibasket n.5 ed, in alcuni casi, di palloni di altre dimensioni/peso per il tiro dei giocatori nelle aree piccole ndr). Si gioca in 6 per squadra, i ruoli vanno dall’1 al 5 e per ogni ruolo ci sono delle regole e delle competenze motorie specifiche dove ogni giocatore avrà un avversario diretto dello stesso livello. In alcuni momenti di gioco, alcuni atleti possono diventare tutor ed assistere i propri compagni con disabilità nel tiro o nel compiere determinati movimenti”. Parte tecnica che non può essere disgiunta da quella squisitamente emotiva, che genera una straordinaria empatia e coinvolgimento tra tutti i protagonisti, come racconta Cigoli: “Tutto l’ambiente dentro e fuori il baskin è stimolante e bello da vivere. Atleti, dirigenti, organizzatori, genitori e pubblico contribuiscono con generosità ed entusiasmo a condividere impegno e soddisfazione con tutti i ragazzi disabili. Un fattore determinante, bello, stimolante e che ti dà gioia ogni volta che vai in palestra, durante una competizione oppure anche solo prima o dopo una partita. Spiegare a volte questo tipo di emozioni a chi non ha vissuto l’esperienza baskin può sembrare forse riduttiva o comunque limitativa. Bisogna invitare le persone a vivere l’esperienza baskin. Per condividerne la partecipazione, prendendo parte proprio allo “spettacolo” del baskin anche da semplici spettatori. Perché credo che di questo si tratti, di un vero e proprio spettacolo di amicizia e solidarietà. Un connubio, a mio parere, straordinario e dove nulla può essere più coinvolgente”.
COMUNICAZIONE E SPIRITO DI SQUADRA
Comunicazione, emozioni ma anche tecnica e tensioni da partite vere vissute in un’atmosfera particolare nell’analisi accurata di Calastri: “Da 3 anni sono allenatrice/giocatrice e durante gli allenamenti cerco di proporre degli esercizi che possano includere tutti nel gioco, preparando gli atleti a quelle che possono essere le varie situazioni in una partita. Sicuramente attingo spesso dalla mia esperienza cestistica, sia per la proposta di alcuni esercizi in allenamento, ma anche nella lettura di alcune situazioni di gioco in partita. Faccio tesoro anche della mia professione lavorativa, fisioterapista, per comunicare nel modo più corretto sia dal punto di vista verbale che motorio, in base alle capacità del singolo giocatore. Certamente i risultati positivi sono dovuti anche alla collaborazione e agli interventi degli altri allenatori in squadra con me. È la quintessenza di uno sport di squadra, dove tutti contribuiscono alla buona riuscita del gioco attraverso un vero lavoro collettivo. A tutto questo va aggiunta la soddisfazione che ogni allenamento è un’emozione indescrivibile. Grazie al legame che si crea tra tutti, ed alla forza che mi viene trasmessa dai miei compagni con disabilità che mi dimostrano, continuamente, quanto la volontà e la determinazione facciano superare ogni tipo di ostacolo”.
L’ESPERIENZA E LE GIOIE DELLE FINALI NAZIONALI
Non manca quindi anche la sana competizione e la voglia di contribuire ad un successo sportivo. Entrambe campionesse d’Italia baskin (due volte con il Sanga per Calastri e, nell’ultima stagione, con la Fadigati Cremona per Cigoli), le due giocatrici ci raccontano anche l’adrenalina delle finali nazionali. Così Cigoli: “Tantissime le emozioni provate in questa esperienza con il baskin. Mi piace provare a ricordarle tutte perché ogni volta è una bellissima, nuova, sensazione. Difficile fare una selezione tra i momenti più belli ed intensi ma ricordo con grande piacere sicuramente la finale provinciale che abbiamo vinto nel 2015, che ci ha dato la possibilità di partecipare alle finali nazionali di Rho. Poi sicuramente le finali provinciali, entrambe vinte, nel 2018 e 2019. Il coronamento di tutto questo, ovviamente, la partecipazione alle finali nazionali di Cremona di quest’anno che ci hanno portato allo splendido successo di diventare campioni d’Italia”. “È straordinario vivere l’emozione vincente – conferma Calastri – durante le finali nazionali di baskin. Sicuramente i due trofei che abbiamo vinto sono stati l’apice delle sensazioni più forti di questo percorso. Belle vittorie che sono frutto di impegno ma anche di tanto divertimento. Meravigliosi risultati sportivi ottenuti anche attraverso la determinante e preziosissima collaborazione, ad esempio, degli altri allenatori in squadra con me. A cui va aggiunto il lavoro svolto in modo appassionato da un giovane dirigente come Davide Motta. Senza dimenticare il sostegno, l’entusiasmo, la presenza dei genitori degli atleti”.
IL MESSAGGIO BASKIN ED IL SOGNO
Baskin che genera entusiasmo e coinvolgimento in chi lo pratica, ma anche in chi lo segue da semplice appassionato. Famiglie, società sportive, giocatrici e giocatori che possono fare da testimonial ad uno sport in crescita e che mandano un messaggio tanto semplice quanto di rara intensità. Il “sogno” per Cigoli e Calastri è proprio quello di farlo diventare ancora più grande e conosciuto attraverso l’invito a partecipare al baskin stesso, ed ovviamente di farlo conoscere ed apprezzare sempre di più. “Il mio sogno per il prossimo futuro– racconta emozionata Cigoli - è che il baskin si diffonda, diventi sempre più conosciuto e popolare.
Per provare ad inviare questo splendido messaggio chiamato baskin servirebbe, a mio parere, un maggiore coinvolgimento delle scuole. Far conoscere ai giovani studenti, ma anche ai loro genitori, agli insegnanti ed ai dirigenti scolastici, quale mondo ricco di emozioni nasconda una disciplina come il baskin. Determinante sarebbe anche la possibilità di attivare di più tutte le società sportive, ma anche le istituzioni, attraverso iniziative mirate che facciano da promozione, volano e sponsor emotivo al nostro sport.
E quando parlo di società sportive mi riferisco anche a quelle extra basket, un lavoro su ogni territorio che ci possa consentire di parlare di baskin e divulgarne il messaggio in modo sempre più capillare”. “Perché il baskin – chiosa Calastri – ti consente di praticare una disciplina davvero inclusiva. Uno sport che aiuta a far crescere tutti, è una scuola di vita che ti insegna a capire che nessuno ha dei limiti, ma che è fondamentale l’aiuto di tutti per raggiungere un successo comune”.