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COSA SUCCEDERÀ?

FOCUS di Marco Taminelli

LO SCENARIO LEGATO AL COVID 19 HA GENERATO INCOGNITE SULLA SITUAZIONE ATTUALE MA ANCHE SUL PROSSIMO FUTURO. ASPETTI CHE ANALIZZIAMO CON UNA CAMPIONESSA COME LAURA MACCHI, CON IL PRESIDENTE FEDERALE GIANNI PETRUCCI E CON LORENZO GALLOTTI, PROCURATORE DELL’AGENZIA TWO POINTS

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Il primo tema è legato ovviamente proprio alla chiusura repentina ed anticipata dei campionati di basket. Quali le immediate ripercussioni? “Vedo molta confusione – spiega Macchi – dettata ovviamente anche dall’incertezza di un periodo come questo. Con la mia squadra (Venezia) ci siamo subito trovate di fronte alle prime conseguenze di questa emergenza, basti pensare ai famosi episodi di squadre che hanno rinunciato a giocare una gara contro noi italiane nelle coppe. Reyer che posso solo ringraziare per avere sempre cercato di darci supporto, attenendosi con grande scrupolo alle norme di sicurezza, prima di venire travolti da qualcosa che non potevi nemmeno immaginare accadesse. Credo che in questo momento sia difficile pensare a come si possa ripartire, ora si deve pensare alla sicurezza delle persone e, nel nostro caso, di atleti, staff e personale tutto che ruota attorno alle squadre. Guardiamo anche al calcio, che preme in ogni modo per ricominciare. E se poi dovesse capitare un nuovo contagio già magari dopo una o due partite?

Una sola positività vorrebbe dire dover chiudere tutto, ed in fretta. Capisco gli interessi economici di un mondo molto distante dalla pallacanestro femminile, ma ne vale veramente la pena? Spero che gli sportivi riflettano su questo tipo di scelte”. Punto di vista ribadito in modo altrettanto netto anche dal Presidente Petrucci, che spiega anche alcuni aspetti ulteriori legati proprio alla scelta obbligata di fermare le competizioni. “Ci siamo fermati perché era giusto farlo. Anche prima delle altre discipline. Forse solo al rinvio dei Giochi Olimpici, che per primi abbiamo previsto che non si potessero disputare, partendo dai Tornei Preolimpici a cui avremmo dovuto partecipare, c’è stata la piena comprensione di quello che stava accadendo. Ricordo ancora la drammaticità della notte fra il 7 e l’8 marzo. Alcune squadre, anche in Serie A femminile, non sarebbero potute rientrare nella propria sede se avessero giocato la partita di campionato dell’ 8 pomeriggio per i nuovi provvedimenti, all’epoca, sullo stop alla mobilità per contra- stare la diffusione del Coronavirus. Per non parlare dei rischi di contagio. Non abbiamo avuto dubbi: la salute prima di tutto. Abbiamo autorizzato, anche grazie alla collaborazione delle Leghe, il rientro a casa nella notte. Lo stop ha portato con sé una serie di problemi economici inevitabili: meno partite, meno incassi, meno soldi. E rapporti con gli sponsor e con le tv da verificare. Giocatori, società e sponsor hanno capito da subito, e di questo ne sono grato, che litigare non avrebbe portato a nulla e hanno trovato soluzioni anche se ognuno ha dovuto rinunciare a qualcosa.

La FIP, da parte sua, ha deciso di fare interventi concreti a favore delle società. Sottolineo che anche la Federazione, per quanto riguarda le sponsorizzazioni, subirà un forte ridimensionamento per la mancata partecipazione ai Tornei Preolimpici”. Ancora più tecnica l’analisi di Gallotti che entra nei dettagli: “ Questa scelta obbligata crea ovviamente dei problemi al sistema: la perdita di sponsor e di risorse per le società, salari delle giocatrici a cui viene chiesta una riduzione su stipendi e magari durata dei contratti. Trovare degli accordi è davvero non semplice in tanti casi, anche se tutti siamo consapevoli dell’eccezionalità del momento, e che dovremo tutti guadagnare di meno”.

In questo senso decisivo diventa il rapporto tra tutte le componenti del basket per guardare al prossimo futuro. Dialogo quindi tra le parti ed in primo piano proposte e scelte per rendere meno difficile l’auspicata ripartenza.

“Il dialogo – spiega il Presidente Petrucci - è stato il tratto caratteristico di tutto questo lungo periodo di crisi. Abbiamo chiesto a tutte le Leghe di presentare proposte alla FIP per il campionato 2020-21 che verificheremo nell’interesse dello sviluppo del movimento. Inoltre non appena ci saranno le condizioni vogliamo incontrare de visu presidenti e proprietari. Insieme ai tecnici del Settore Squadre Nazionali affronteremo temi importanti quali la struttura delle competizioni, dalle giovanili alla Serie A, e le attività dalla stagione 2021-22. Per il settore maschile e per quello femminile. Per quel che riguarda progetti concreti e contributi la Federazione ha deciso di destinare 4 milioni del proprio budget di previsione 2020 alle società.

In pratica per il campionato 2020-21 le società femminili non pagheranno le tasse di riaffiliazione, di iscrizione ai Campionati e di sponsorizzazione, così come saranno gratuiti i tesseramenti giovanili dal Minibasket all’Under 20”. Ambiti fiscali e contributivi sottolineati anche dalla stessa Macchi: “Le grosse difficoltà di oggi ci portano a soluzioni emergenziali che penso in qualche modo saranno prese nel prossimo futuro. Sgravi fiscali per le società e soprattutto per gli sponsor, che saranno già alle prese con le varie crisi di settore: investire nello sport deve essere considerato un eccellente investimento, altrimenti un settore già in difficoltà come il nostro universo del basket femminile ne soffrirebbe ancora di più”. Temi sollevati anche da Gallotti che focalizza ulteriori aspetti: “Difficile pensare ad un tavolo che veda coinvolti anche noi agenti come parti in causa. Spesso veniamo visti da società e Federazioni come elemento che “toglie” risorse dall’interno del sistema. Tornando al tema principale sicuramente defiscalizzare le sponsorizzazioni è operazione vitale, pensiamo anche al prossimo futuro dove forse avremo ancora partite a porte chiuse. Per uno sponsor legato al basket femminile, settore già in difficoltà per via dei pochi contratti, il non poter avere nemmeno la possibilità del legame con la visibilità attiva delle gare nei palazzetti renderà ancora meno appetibile investire nel femminile”.

GIANNI PETRUCCI. CAPITA LA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE, IL PRESIDENTE FEDERALE HA FATTO IN MODO CHE IL BASKET SI FERMASSE SUBITO, ANCHE PRIMA DELLE ALTRE DISCIPLINE.

Nel post emergenza, sperando che questo autunno la situazione sia decisamente migliore, quali le opportunità o le speranze su come gestire e ripartire per tutto il movimento del basket femminile?

“In ogni crisi – sottolinea ancora Gallotti- si possono trovare anche dei lati positivi. Giocare a porte chiuse significa che la FIP potrebbe provare a spingere per realizzare una TV streaming funzionante. Per ora siamo indietro anni luce, i numeri sono ancora bassi. Non è ancora nella cultura italiana questa modalità, il basket cerca e deve avere visibilità e lo streaming è una strada importante. Esistono poi – conclude Gallotti- difficoltà economiche ricorrenti già da diverse stagioni da parte di alcune società. Una crisi di questa portata può causare anche la chiusura di queste realtà, lasciando invece attive quelle che hanno cercato di mantenersi sempre in corretta linea di galleggiamento. Mancano forse idee e con coraggio, anche innovazioni, provare magari a copiare da altri sport e campionati. L’ambiente del basket femminile a volte sembra un po’ rigido e chiuso, limitato al piccolo cabotaggio. Questa enorme crisi spero possa portare ad una ventata di aria nuova e con altre idee all’avanguardia. Penso anche ad un possibile ridimensionamento del campionato di A2 femminile, magari con un solo girone, oppure due da 8 squadre divise tra Nord e Sud, per poi avere una fase finale comune. A2 femminile che, mi spiace dirlo, forse con troppe squadre ha diluito il talento, e quindi anche la qualità del torneo. Ripartire sarà la vera sfida, più saremo fermi più sarà complesso provarci, mi auguro che le squadre non abbiano problemi a volare in Italia ed Europa, avremo bisogno di un minimo di normalità. O perlomeno di provarci, sempre in assoluta sicurezza, aspettare una cura che (speriamo a breve) ci possa dare una mano a combattere questo virus e per rendere la nostra vita quotidiana meno bloccata”. “Risposte secche e definitive – analizza Macchi - è difficile darle con la lente di oggi. Si può però provare ad esempio a creare dei piccoli “tesoretti” per le società in difficoltà e che rischiano seriamente di non poter ripartire, penso ad un fondo, ad una sorta di immediato contributo che consenta alle squadre di poter fare fronte alle spese per riorganizzare la stagione.

Non sarà facile per nessuno riprogrammare, ci saranno decisioni difficili e magari anche dolorose con il rischio che il gap tra le poche squadre, penso alla A1 ad esempio, che hanno una struttura solida e quelle che possono avere delle maggiori difficoltà si apra ulteriormente. Sarà difficile anche per noi atlete riprendere: allenarsi dopo oltre 7 mesi di stop, con il rischio di doversi poi fermare di nuovo che sarebbe devastante per ogni giocatrice. Per quel che mi riguarda ovviamente ancora di più, doveva essere la mia ultima stagione quella con Venezia, adesso questa chiusura anticipata ha cambiato e molto le carte in tavola, per le decisioni definitive penso sia ancora prematuro”. Stiamo ancora attraversando – chiosa il Presidente Petrucci - un periodo decisamente tragico. Io di natura sono ottimista, ma con i tanti decessi che ci sono ancora ogni giorno, nel momento in cui parliamo, non è facile fare previsioni. Sarà dura e ci vorrà tempo. Poi sarà nostro compito portare avanti programmi e progetti che nasceranno dal confronto con le componenti della nostra pallacanestro, con maggiore perseveranza di prima, anche nel nome di chi non è più con noi.”

GIORGIA SOTTANA ATLETA DELLA TWO POINTS DI GALLOTTI. QUEST’ANNO IN FORZA AL FLAMMES CAROLO (FRANCIA), HA APPENA ANNUNCIATO IL SUO CLAMOROSO RITORNO A SCHIO.

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