6 minute read
COPPA ITALIA, CI SIAMO
from PINK BASKET N.06
by Pink Basket
INSIDE A1 di Giuseppe Errico
TUTTO È PRONTO PER LA FINAL EIGHT DI COPPA ITALIA, A SAN MARTINO DI LUPARI DALL’ 1 AL 3 MARZO. SCHIO, VENEZIA E RAGUSA LE FAVORITE, MA IN UNA GARA SECCA LE INSIDIE SONO SEMPRE DIETRO L’ANGOLO. ECCO IL NOSTRO APPROFONDIMENTO.
Advertisement
Abbiamo ancora negli occhi lo spettacolo delle Final Eight di Coppa Italia maschile della scorsa settimana: partite fantastiche, emozioni forti e risultati mai scontati. Adesso è giunto il momento delle Final Eight di Coppa Italia femminile: Schio (detentrice del titolo), Venezia, Ragusa, Broni, San Martino di Lupari, Lucca, Vigarano e Geas le squadre che si contenderanno la coccarda tricolore in terra veneta per la trentaquattresima edizione della Coppa Italia.
PILLOLE DI STORIA Una storia travagliata quella della Coppa Italia: istituita nella stagione 1968/1969 era aperta a tutte le squadre che ne facevano richiesta; in quella finale giocata a Bologna tra la Standa Milano e la Recoaro Vicenza s’imposero le lombarde con il punteggio di 48-37. Fu Milano quindi ad aprire l’albo d’oro della manifestazione con le lombarde che giocarono quattro finali consecutive, tre vinte ed una persa contro la Pepsi Treviso (45-47) nella seconda edizione. Nella seconda metà degli anni settanta il trofeo cade nell’oblio più totale tornando tra il 1979-1983 sotto forma di torneo post-campionato organizzato dalla Lega Basket Femminile per tappare il buco nell’attività ufficiale di molte squadre che si chiudeva all’inizio della primavera. Nel 1984 viene riesumata la Coppa Italia per chiudere subito i battenti, altro tentativo nel 1988 senza una reale ufficialità. Nel 1993 la svolta con la Lega Basket che ne acquisisce l’organizzazione e la rende definitiva. Nel corso degli anni è cambiata spesso anche la formula, si è passati, dalla formula: dei tre/quattro gironi che decretavano le squadre che avrebbero preso parte alle Final Four, alle Final Eight di questa stagione che tornano in auge dopo Venezia (2003) e Napoli (2004), intervallo di due stagioni (Parma 2005 e Schio 2006) con sei squadre partecipanti, prima della formula classica delle Final Four delle ultime stagioni. Dominio incontrastato di Schio nell’albo d’oro della manifestazione con undici titoli, il primo nel 1996 ed il dominio quasi incontrastato dal 2005 ad oggi: solo Ribera (2006, edizione ricordata anche per l’esperimento del canestro ribassato a 2,90 m), Faenza (2007 e 2009), Venezia (2008), Taranto (2012) e Ragusa (2016) hanno contrastato questo potere. Sono diciassette le finali giocate dalle scledensi dal 1993 ad oggi, un vero record che sarà difficile da battere.
Se diamo un’occhiata anche al titolo di Mvp della manifestazione che fu istituito per la prima volta nell’edizione del 2007 di Taranto poche sono le italiane che l’hanno vinto: la prima in assoluto Simona Ballardini proprio a Taranto guidando al successo Faenza con diciassette punti a referto nella finale contro la Phard Napoli. Altra italiana a vincere il premio di Mvp fu Laura “Chicca” Macchi nel 2010 a Venezia: i suoi 24 punti furono decisivi per la vittoria di Schio contro le padrone di casa della Reyer. Bissa il titolo ed è l’unica ad averlo fatto fino ad oggi tra italiane e straniere Giorgia Sottana: il primo a Schio nel 2012 quando il talento di Villorba trascina Taranto alla seconda coccarda tricolore, il secondo a Perugia (2015) questa volta in maglia Schio in finale contro Ragusa: diciannove a referto per lei. La prima straniera a fregiarsi del premio fu una straordinaria Aleksandra Vujovic in maglia Reyer Venezia nella finale contro Taranto giocata a Schio nella stagione 2007-2008: sedici punti in ventisette minuti di gioco con un 4/5 da tre. L’ultima straniera invece la scorsa edizione: una Jolene Anderson fantasmagorica in finale contro Lucca 33 punti in 33 minuti di gioco con 5/7 da due e 7/10 da tre e 37 di valutazione, la miglior prestazione di sempre in una finale della manifestazione.
LOTTA A TRE Fare pronostici su una competizione non è una cosa che mi piace ma il lavoro sporco qualcuno deve pur farlo. Per esperienza, roster, ed abitudine a giocare queste manifestazioni Schio, Venezia e Ragusa partono un gradino o forse più sulle altre, anche se in una gara secca le insidie sono sempre dietro l’angolo, di certo la corazzata Reyer potrebbe attendere rilassata il titanico e probabile scontro in semifinale tra Schio e Ragusa, salvo harakiri veneziani che in questi ultime stagioni hanno abbondantemente fatto capolino in terra lagunare. Dietro occhio a Broni e San Martino che si candidano ad essere delle outsider che non hanno nulla da perdere con Broni che ha scritto già un gran pezzo di storia del suo quarto di secolo di vita, e con San Martino che in casa diventa bestia feroce contro tutti. Poche speranze, anche se non muoiono mai, per Vigarano e Lucca con le baby emiliane che già possono festeggiare per la qualificazione e con Lucca che ancora deve decidere cosa fare da grande. Le toscane non vivono un momento di stagione facile anche se il roster e la panchina meriterebbero altri risultati. Come festeggia la presenza il Geas Sesto San Giovanni che prende il posto lasciato vacante dalla Dike Napoli.
DA TENERE D'OCCHIO Le stelle non mancano neanche in questa trentacinquesima edizione della Coppa Italia. Tra le candidate al titolo di MVP ci sarà sicuramente Allie Quigley: la guardia statunitense è arrivata a Schio a fine novembre e viaggia nelle sette partite giocate in campionato con 19,4 punti di media con un 47% da due ed un 49% da tre. Nelle pretendenti senza dubbio Dearica Hamby (Ragusa) che attenta anche all’mvp del campionato con cinque doppie doppie ed una media di 19,9 punti con un ottimo 64% da due: l’ala pivot siciliana sarà un fattore determinante per le sorti di Ragusa. Jolene Anderson per la Reyer potrebbe essere decisiva perché lei è una giocatrice che si esalta in queste partite, ma occhio ad Anete Steinberga e al nuovo arrivo di un certo calibro come Lara Sanders. Julie Wojta e Nikolina Milic su tutte a Broni mentre per Lucca occhi puntati sull’accoppiata Graves-Vaughn. La baby d’oro di Vigarano Natali, Gilli e Nativi avranno un altro palcoscenico a disposizione per dimostrare ancora una volta il loro valore. Per le padrone di casa di San Martino focus su Adrienne Webb e Tyaunna Marshall ma è il collettivo la vera forza delle ragazze di coach Abignente.
PAROLA ALLE CAPITANE Giulia Gatti, la capitana di Lucca, analizza il momento della sua squadra: “Non è un periodo semplice ma siamo comunque una squadra unita e proveremo a fare del nostro meglio non avendo nulla da perdere e senza pressioni: vogliamo cercare di fare un’ottima prima partita”. “Schio, Venezia e Ragusa – per il play delle toscane – sono le squadre più complete e create per vincere. San Martino è sempre una squadra molto pericolosa da incontrare in partite secche. Se devo dire chi vince dico Schio perché sta giocando molto bene e Allie Quigley sarà la mvp”. “Una formula che riunisce tante squadre e quindi più pubblico e più visibilità anche se devo dire che non ritengo corretta – sostiene Gatti – la modalità degli accoppiamenti. Sarebbe più corretto fare come nei play off tenendo conto dei posizionamenti in classifica”. “Ragusa arriva a questo appuntamento – dice la capitana siciliana Chiara Consolini – motivata e volenterosa di mostrare la crescita fatta fino ad oggi. La formula così strutturata non mi piace: preferivo le vecchie final four. E non trovo il senso di questi accoppiamenti rispetto a quelli classici dei play off”. Carica invece la capitana di Broni Enrica Pavia: “siamo cariche per tutto quello che ci siamo guadagnati; non arriviamo nel nostro momento migliore ma sappiamo che per vincere bisogna essere più forti di tutto. Punto sul titolo a Venezia e come Mvp voto Steinberga”. Carica e non poteva essere altrimenti capitan Monica Tonello: “Noi lupe arriviamo cariche perché giochiamo in casa. Siamo consapevoli di non essere le favorite ma sappiamo che la formula con l’eliminazione diretta può dare soprese. Le protagoniste saranno le solite note mentre come soprese dico Vigarano e Broni, di San Martino non parlo per scaramanzia”. Per la vittoria finale Tonello punta su Schio con Quigley Mvp. “La Coppa Italia è il primo traguardo che una squadra cerca e spera di vincere – sono la parole della capitana Reyer Debora Carangelo – ci teniamo a questa manifestazione e cercheremo di dare il massimo”. Sara Bocchetti, capitana di Vigarano, ci dice: “Arriviamo con una gran voglia di fare bene e soprattutto con tanto entusiasmo. Le protagoniste saranno le squadre abituate a vincere anche se le partite dentro o fuori sono imprevedibili. Dove guardarle: se non avete la possibilità di andare a San Martino di Lupari tutte le sette partite saranno trasmesse con un servizio di alta qualità su LBF TV (www.lbftv.it), con tre telecamere e telecronaca a due voci, ed eccezionalmente in chiaro: sarà sufficiente registrarsi al sito per vedere tutto senza costi.