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BRILLANO LE STELLE
from PINK BASKET N.06
by Pink Basket
ALTRI MONDI di Marco Taminelli
LA LOMBARDIA È LA REGIONE CON PIÙ TESSERATE E CON IL MAGGIOR NUMERO DI SQUADRE FEMMINILI. LA SERIE B È UN CAMPIONATO DIVERTENTE E COMBATTUTO A BEN 16 SQUADRE, IN CUI STANNO BRILLANDO LE STARS DI MILANO
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La Serie B lombarda sta vivendo una delle stagioni più appassionanti. Girone a 16 squadre, rivitalizzato dalla reintroduzione di playoff e playout dopo che la formula della scorsa stagione li aveva aboliti (con Varese ad ammazzare anzitempo il campionato con la sua superiorità schiacciante), e in precedenza s’erano sperimentate idee altrettanto poco gradite agli addetti ai lavori. Quest’anno, confermato il salto di categoria diretto per la miglior lombarda, è bastato ripristinare la post-season, in cima e in coda, per ottenere emozioni e imprevedibilità sia nella lotta per il vertice sia in quella per non retrocedere.
LA BAGARRE PER LA SALVEZZA Escludendo il fanalino di coda San Gabriele, “farm team” del Sanga di A2 con obiettivo di crescita per le giovani al di là dei risultati, la lotta per la salvezza diretta (i playout coinvolgeranno dalla quintultima alla penultima) presenta un livellamento estremo: a fine febbraio ci sono ben 9 compagini racchiuse in soli 6 punti. Tra queste, Giussano dell’ex-Geas De Cristofaro e dell’ex-Costamasnaga Pozzi; la sorprendente neopromossa Canegrate; le due bresciane, cioè Brixia, di cui abbiamo parlato su “Pink Basket” di ottobre per la coppia madre & figlia Marcolini-Zanardi, e la sempre combattiva Pontevico; le giovani Biassono e Trescore/Bergamo; Usmate del “guru” Mannis; Bresso della 40enne torre lituana Kuzmaite; Villasanta dove coach Penna, padre dell’azzurra Elisa, è stato recentemente beffato in volata dall’altra figlia Jessica, che gioca a Trescore.
LA CORSA AI PLAYOFF Salendo verso l’alto, troviamo tre pretendenti al 4° posto, l’ultimo utile per l’accesso ai playoff. In un fazzoletto di 2 punti (sempre in base alla classifica di fine febbraio) sono racchiuse Mariano Comense, dove giocano i talenti di Costamasnaga, tra cui gli ori europei U16 Balossi, Colognesi, Spinelli; Vittuone di coach Riccardi (c.t. pluridecorato con le Nazionali giovanili), che con il suo vivaio e le ex-A1 e A2 Giulia Rossi e Contestabile ha dato vita a un’ascesa verticale da dicembre in avanti; e il BFM Milano, grande protagonista nel girone lombardo nelle ultime 3 stagioni (finalista-playoff 2017). Le “Poiane”, dopo una partenza bruciante da 7 vittorie su 7, hanno pagato dazio agli infortuni, ma dopo il cambio in panchina (dentro il veterano Dodo Colombo, un’istituzione del basket varesino) hanno ripreso quota, forti della caratura del trio Rossini-Occhipinti-Contu, ed ora è rientrata Alice Ranzini. Per tre partite ha ritrovato il campo anche la nostra “boss” Gottardi. I primi 3 posti-playoff sembrano già assegnati, ma si lotta per il primato, che vale il vantaggio del campo per tutta la post-season. Ha perso contatto, nelle ultime settimane, il S. Giorgio Mantova della capocannoniera del torneo, Giulia Monica, e delle veterane Antonelli e Romagnoli. Si profila dunque un lungo “braccio di ferro” tra le due al comando: Fanfulla Lodi (con la mano caldissima di Savini e Robustelli, la versatilità dell’ex-Geas Bonomi, le alchimie tattiche di coach Bacchini) e Milano Basket Stars.
RISING STARS E proprio al team milanese, campione d’inverno dopo aver battuto Lodi nella supersfida prenatalizia, dedichiamo un approfondimento. Il sodalizio bianco-rosso-blu, che ha base nella periferia Sud della metropoli (così come le concittadine e rivali del Bfm, mentre il Sanga di A2 opera nella zona Nord-est), ha una storia di origine recente, ma già protagonista di pagine importanti, sia a livello senior che giovanile, come racconta il presidente Alberto Di Feo: “Milano Basket Stars nasce, ormai dieci anni fa, dall’impegno, dalla buona volontà e dal coraggio di un gruppo di genitori che possiamo definire, all’epoca, davvero inesperti. Nonostante questo siamo cresciuti rapidamente, strutturandoci come una società ben organizzata e con obiettivi precisi, diventando una realtà femminile affermata e ben conosciuta sul territorio milanese. Dopo le prime timide partecipazioni sono arrivate anche ben cinque volte le finali nazionali giovanili, oltre ad aver prodotto 14 giocatrici per le selezioni lombarde e due azzurrine per le Nazionali giovanili”.
A2 NEL MIRINO Scalata rapida con legittime ambizioni per una società con obiettivi chiari e concreti, anche a livello di prima squadra: “Vogliamo crescere – continua Di Feo: – siamo una società giovane ma abbiamo l’ambizione di collocarci alla pari con realtà storiche e con tradizioni già consolidate. La prima squadra ha anch’essa una storia recente di grande ascesa. Dopo due stagioni in serie C abbiamo conseguito, attraverso un ripescaggio, l’approdo in serie B. Categoria dove ci siamo già tolti delle belle soddisfazioni: finalissima (con Udine) per la promozione in A2 nel 2016, semifinali-playoff l’anno successivo e 5° posto lo scorso anno in un’annata per noi complessa (molti gli infortuni) e di grandi cambiamenti. Quest’anno siamo partiti molto bene, abbiamo preso la testa della classifica e vogliamo giocarci sino in fondo le nostre chance per restare in vetta. Cosa non facile perché le avversarie tendono a esaltarsi quando giocano contro la prima della classe e questo rende ogni sfida incerta ed appassionante. La squadra credo sia equilibrata, strutturata per arrivare sino in fondo con un roster fatto di giocatrici di talento e di giovani promettenti. Cercheremo di difendere il nostro primato, nonostante qualche difficoltà tra piccoli infortuni e problemi logistici legati alle palestre, ma consci delle nostre possibilità. Poi ci saranno, probabilmente, i playoff e lì si rimette in gioco tutto. Andare in A2? Un vero sogno – conclude Di Feo – che vogliamo perseguire con forza e determinazione e che sarebbe per noi un grande onore. E sarebbe, credo, una grande soddisfazione anche per la città di Milano che merita un’altra squadra nella seconda categoria nazionale”.
SQUADRA BILANCIATA Squadra equilibrata con tante potenziali protagoniste, sia dal perimetro che in area colorata. Quintetto solido con la regia affidata alla giovanissima Sofia Comaschi e a Clara Capucci, ex Castel S. Pietro in A2, giunta dal Sanga a stagione iniziata. In guardia le accelerazioni di Valentina Ruisi (top scorer delle milanesi) sono un incubo per le avversarie, completate dai guizzi dell’altra ex geassina Pusca; Martina Baiardo (atletica e con fiammate di puro talento offensivo) e l’affidabilità della macedone Sofija Lazareska, altra aggiunta preziosa nel cambio di marcia da fine novembre in avanti, sono la staffetta ideale nella posizione “3”. Il sostanzioso lavoro in area di Camilla Cagner si abbina alla classe e alla determinazione della capitana Patrizia De Gianni, 10 stagioni di A2 in varie piazze, soprattutto Udine. Al resto pensano un gruppo di giovani pronte a dare sempre il loro contributo come Mohamed, Di Feo, Cassin, Conte, Gabanelli, Vacchelli, senza dimenticare la sfortunata Dionigi che ha chiuso la stagione per infortunio.
REGINE DELLA DIFESA Le biancorosse fanno della difesa (la migliore della categoria) l’arma vincente. Per un progetto tecnico che guarda al lungo periodo, senza dimenticare gli obiettivi stagionali, come racconta coach Stefano Fassina: “Sono arrivato a MBS per potermi confrontare con una realtà dinamica ed emergente, che fa un gran lavoro con la base. Società seria e motivante con il presidente Di Feo e il suo vice Tonella determinanti in questa mia volontà di fare parte del loro progetto con concreto entusiasmo. Nella scorsa stagione gli infortuni iniziali e un nuovo percorso tecnico hanno rallentato, ma non arrestato, la nostra crescita. Quest’anno la squadra è stata costruita per arrivare ai playoff e, si spera, anche oltre, per puntare alla promozione in A2. Il gruppo non ha una stella dichiarata, ma molte frecce al proprio arco, con ampie rotazioni in cui anche il contributo delle giovani U20 è determinante: frutto dell’eccellente lavoro del mio vice Dario Aramini che le guida ai vertici del campionato di categoria. Ci sentiamo – chiosa Fassina – parte attiva e integrante di un grande sogno che vogliamo realizzare”.
TRA CAMPO E SOCIALE E affidiamo la chiusura alla capitana De Gianni, per parlare del versante tecnico ma anche della onlus “Mini Basket Stars” che opera con i giovani del quartiere, in cui Patrizia è parte attiva: “Sono alla mia quarta stagione in maglia MBS: ho sempre apprezzato molto questa società per la serietà e, nel contempo, il sentirsi in famiglia che si percepisce fin da subito. Non abbiamo ancora centrato la promozione, ma quest’anno è il nostro obiettivo principale e lavoriamo sodo per questo. Dopo due sconfitte contro squadre di medio-bassa classifica, abbiamo capito che se vinciamo o perdiamo nella maggior parte dei casi dipende dal nostro approccio fisico e mentale. Abbiamo aggiunto pedine importanti al roster a stagione iniziata e sono felice di come si sono inserite. Dobbiamo migliorare la costanza nell’atteggiamento difensivo ed essere più organizzate in attacco, non rinunciando ai contropiedi. Io sto segnando meno che in passato, ma ciò non mi toglie serenità e determinazione nel fare altre cose positive ed essere comunque un riferimento. Partecipare al progetto Mini Basket Stars è una bellissima occasione per me, per confrontarmi con una realtà diversa da quella cui ero abituata. I bambini che alleno hanno alle spalle situazioni difficili e non sempre felici: mi piace impegnarmi per poterli fare divertire e insegnare qualcosa, come loro insegnano a me. Ho sempre sostenuto che il basket e lo sport siano una scuola di vita, e mi piace pensare di contribuire a un piccolo miglioramento della vita di questi bimbi”.