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COSTI E PREZZI
È noto che il 70-80% dell’olio d’oliva presente sul mercato italiano proviene dalla Spagna e, quindi, per ragionare di costi e prezzi dobbiamo partire dal costo dell’olio extravergine spagnolo. Si deve poi tener conto che anche in Spagna si produce dell’ottimo olio evo, ma, per fare un esempio, in Andalusia dove ci sono oltre 1,5 milioni di ettari coltivati ad olivo, capita di badare più alla quantità che alla qualità, con le conseguenze che possiamo capire. Va inoltre ricordato che la Spagna ha il monopolio del commercio dell’olio d’oliva, per cui i prezzi vengono fatti alla Borsa di Madrid e in Italia il 70-80% delle bottiglie presenti nei supermercati di olio extravergine comunitario contiene materia prima proveniente dalla Spagna e si parte, quindi, dai prezzi praticati in Spagna. E veniamo ai costi. All’ingrosso un litro di extravergine spagnolo costa – come riporta in un lungo accurato servizio “Il fatto alimentare” del 25 maggio scorso – “5,305,40 €, a questa cifra occorre aggiungere il trasporto, i costi di produzione e confezionamento, la distribuzione e i margini del supermercato. Considerando i vari passaggi, arrivare sullo scaffale in promozione a meno di 6 € è un’impresa complicata (chiaramente impossibile). Per riuscirci si aumenta la percentuale di olio vergine che costa meno. C’è quindi il rischio che l’olio etichettato come extravergine sia in regola con le caratteristiche chimico-fisiche previste dalla legge, ma abbia un difetto nel sapore e quindi nella prova di assaggio condotta da parte di un panel di professionisti venga declassato a vergine. Questa situazione si registra da anni nei vari test condotti dalle riviste di settore”.
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