Numero 4 - 2016

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Rivista Gratuita di Astronomia, Ufologia e CQ CQ Anno 2016

Direttore FRANCESCA ABATE

Polvere di Stelle

Foto del Mese Intervista all'astrofisico Prof. Fabrizio Albani

Il BLC di Daniele Giaccari

di Francesca Abate Polvere di Stelle Blog incontra l'astrofisico Prof. Fabrizio Albani, membro “d'eccellenza” dell'Accademia Internazionale Costantiniana delle Scienze Mediche, Giuridiche e Sociali e direttore scientifico del C.N.A.I., persona disponibilissima che ci guiderà al centro del suo mondo, le scienze astronomiche durante un'intervista che reputiamo necessaria per una maggiore comprensione dei preziosi del cielo e degli avvenimenti che coinvolgono l'intero universo visibile. (...)

Sole, Macchie Nere di Fabio Mortari

Nebulosa Manubrio di Fabio Mortari

segue a pag. 2

segue a pag. 14

Il culto dei Dischi Volanti di Tiziano Farinacci e Alessandro Novelli

Alta Atmosfera, le Fotometeore

segue a pag. 10

POLVERE DI STELLE Uno sguardo al Cielo Blog di Astronomia, Ufologia e CQ CQ

di Giovanni Lorusso

Corsi di Astronomia e Osservazioni con il Telescopio

http://polveredistelleunosguardoalcielo.blogspot.it/

Astronomia pratica

Rubrica Ufologica

PARTE 3

San Angelo del 1985

Il mio primo telescopio Avvistamento a Monte segue a pag. 7

Il BCL, dall'inglese "Broadcast Listner", è colui che si diletta nell'ascolto delle stazioni di radiodiffusione, cioè le classiche stazioni broadcasting (tipo Radio China International, Voice of Turkey, Radio Exterior de Espana, ecc...), non necessariamente per motivi didattici o sperimentali, come accade per gli SWL. Il BCL quindi, non necessita di radio particolari o costose, ma gli bastano dei semplici ricevitori, anche vecchi modelli, infatti non ha bisogno di ricevere in SSB, modulazione che viene usata dai radioamatori e da tutti i vari servizi che trasmettono in HF (onde corte). (…)

segue a pag. 12

A chi di noi non è capitato di osservare un arcobaleno! Un arco di luci colorate che appare nel cielo dopo un violento temporale; a volte doppio creato dallo spettro della luce solare quando attraversa le gocce d'acqua;alla stessa maniera come avviene in un prisma di cristallo...(...) segue a pag. 5

La Foto del Mese

La Stella Sole

di Daniele Impellizzeri

segue a pag. 14

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Polvere di Stelle

Intervista all'astrofisico Prof. Fabrizio Albani (...) segue da pag. 1 Professore la ringrazio innazitutto per la cortesia e la disponibiltà dimostrata nel voler concederci parte del suo prezioso tempo. Appassionati del cielo si nasce o si può anche divenire con il tempo? F.A. Nel mio caso credo che la passione per il cielo sia nata con me, ricordo che sin da piccolissimo ero solito soffermarmi ad osservare le stelle quasi rapito dallo spettacolo del cielo notturno. Indubbiamente, però, gli stimoli familiari e la scuola sono componenti molto forti nel favorire le passioni dei bambini come ad esempio nel caso dell’astronomia o della musica. In quale momento particolare della sua vita ha compreso il cielo a tal punto da far sì che sarebbe poi divenuto il centro del suo mondo? F.A. Come le ripeto le mie due grandi passioni sono sempre state le stelle e la musica. In un certo senso, essendo secondo me strettamente connesse, era inevitabile che una delle due, se non tutte e due come nel mio caso, avrebbero segnato la mia vita. In effetti oltre alla fisica ho studiato chitarra e pianoforte. Molti sono gli argomenti trattati dalle scienze astronomiche e dalla fisica odierna. Quale tra questi cattura maggiormente la sua attenzione? F.A. Ultimamente un campo molto interessante è quello dello studio degli esopianeti, ossia quei pianeti che non orbitano intorno al nostro Sole. Da quando 1995 l’astronomo svizzero Michael Mayor scoprì il primo esopianeta, Bellerofonte, abbiamo fatto passi da gigante. Oggi sappiamo con certezza che nell’Universo ci sono centinaia di miliardi di galassie, ogni galassia contiene centinaia di miliardi di stelle ed anche se una piccola percentuale ha un sistema planetario avremmo nell’Universo miliardi e miliardi di pianeti. Grazie alla missione Kepler dal 2009, tramite l’utilizzo di un telescopio spaziale, più esattamente un fotometro ultrasensibile in orbita intorno al Sole e puntato su una porzione della Via Lattea che comprende le costellazioni del Cigno, della Bilancia e del Dragone, abbiamo iniziato una vera e propria caccia sistematica a questi pianeti. Al momento abbiamo 2086 pianeti confermati in 1330 sistemi stellari e ben 3538 pianeti da confermare e stiamo analizzando solo una piccolissima, infinitesimale area dello spazio. Quando nel 2018 sarà lanciato il JWST, James Webb Space Telescope, avremo un potentissimo strumento che lavorerà nell’infrarosso e che potrà scandagliare lo spazio alla ricerca di pianeti simili alla nostra Terra. Recentissima la scoperta delle onde gravitazionali, una conferma che viene cento anni dopo l'intuizione del genio Einstein. Quali motivazioni hanno portato a un rilevamento così a posteriori? F.A. Questo ultimo successo della fisica, che più che una scoperta è la conferma di quanto quel genio assoluto di Albert Einstein aveva anticipato nel 1915 nella sua “Relatività Generale”, è un ulteriore esempio di come la scienza a volte ha bisogno di tempo per le sue certezze. Einstein ai primi del Novecento, rivoluzionò il metodo scientifico con un approccio che stupì i contemporanei: egli formulò la teoria della relatività partendo non da esperimenti o da osservazioni empiriche, ma basandosi su ragionamenti matematici e analisi razionali compiuti a tavolino. La motivazione per cui si è giunti solo ora alla conferma dell’esistenza delle onde gravitazionali è essenzialmente di ordine tecnico: la presenza di interferenze di vario tipo che ne pregiudicavano l’osservazione e la mancanza di apparati di misurazione dotati di un altissimo grado di sensibilità. (...) segue a pag.3

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Intervista all'astrofisico Prof. Fabrizio Albani (...) segue da pag. 2 F.A. Le onde gravitazionali sono delle increspature che tutti i corpi con massa o energia contribuiscono a creare ma, poiché se paragonata alle altre forze dell’Universo, quella di gravità non è molto intensa, anche un’onda molto grande causa effetti infinitesimali molto difficili da rilevare. Solo corpi estremamente massivi sono in grado di produrre onde gravitazionali significative inoltre, poiché facciamo parte dello stesso spazio, non siamo in grado di rilevare direttamente un’increspatura in quanto coinvolti direttamente nella contrazione o dilatazione dello spazio che l’onda produce. Grazie a strumentazioni estremamente sofisticate come LIGO, Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory, negli Stati Uniti e Virgo in Italia, in concomitanza di un evento particolarmente energetico come l’impatto e la fusione di due buchi neri, siamo stati in grado di rilevare distorsioni o 'increspature' nel tessuto dello spazio-tempo causate da questi processi tra i più violenti ed energetici presenti nell'Universo, ma ce ne sono altri come ad esempio il crollo dei nuclei stellari, la coalescenza di stelle di neutroni o nane bianche ecc. Ciò che ci preme comprendere è anche la natura di eventuali scenari che si potrebbero aprire a seguito di questa importante scoperta. F.A. Gli scenari che si aprono grazie a questa scoperta sono molteplici ed entusiasmanti, forse nemmeno noi ancora siamo in grado di affermare l’entità di quello che è successo. Sicuramente avremo nuovi e più incisivi strumenti per studiare l’Universo, avremo nuove “orecchie” per ascoltare il Cosmo. In secondo luogo, ma non per questo meno rilevanti, saranno le ricadute tecnologiche. Per condurre nuovi e più complessi esperimenti dovremo produrre strumenti ancora più raffinati e sensibili, una nuova sfida per “inventare e produrre” nuove tecnologie. Mi sento di fare un “piccolo” passo indietro sino ai “nostri giorni”, un tempo assai più recente in termini astronomici rispetto ad altre formazioni celesti quali galassie lontane, ammassi e nebulose, visibili oggi grazie a strumentazioni sempre più all'avanguardia, realtà che appartengono al passato come spiega la teoria della relatività. Avvicinandoci dunque al “presente” le chiedo professore una conferma circa la presenza di acqua allo stato liquido nel nostro Sistema Solare. Sarebbe interessante anche conoscere il nome di un pianeta o satellite naturale che potrebbe essere interessato da questo fenomeno. F.A. Idrogeno e ossigeno sono elementi molto comuni nell’universo e per questo motivo anche l’acqua è una sostanza presente in abbondanza. Gli astronomi hanno rilevato la presenza di acqua perfino in nubi interstellari. Gli studi più approfonditi riguardano però le fonti d’acqua esistenti nel sistema solare. Per molto tempo, ci siamo concentrati su quella che è chiamata la zona abitabile del Sole, quella in cui un pianeta può ospitare acqua allo stato liquido. Negli ultimi anni, la ricerca si è estesa. L’esistenza di oceani sotterranei su Europa, una delle lune di Giove, ed Encelado, una delle lune di Saturno, ci ha fatto capire che forme di vita potrebbero esistere anche in luoghi in teoria troppo lontani dalla loro stella. Da questo punto di vista, l’ultima scoperta interessante è quella di indizi che fanno pensare che anche Ganimede abbia un oceano sotterraneo. L’eventuale conferma del ritrovamento di acqua allo stato liquido su qualche esopianeta alimenterebbe le speranze di trovare un pianeta gemello della Terra e aprirebbe anch’esso scenari molto interessanti. (...) segue a pag.3

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Intervista all'astrofisico Prof. Fabrizio Albani (...) segue da pag. 3 Stiamo vivendo nel secolo delle missioni spaziali. Quali principali operazioni spaziali sono previste per i prossimi decenni? F.A. La madre di tutte le missioni è certamente l’esplorazione del pianeta Marte che, ahimè, non credo avverrà prima del 2030. Però, proprio in vista di questo obiettivo, i prossimi anni ci terranno impegnati in una serie di missioni “preparatorie” con lo scopo di monitorare il pianeta ed acquisire dati in quantità per poter poi decidere quando, dove e come mettere piede su Marte. Prossimamente sarà la volta della missione europea ExoMars che cercherà tracce di vita passata e presente su Marte; altra missione europea ESA sarà Bepi Colombo per un viaggio verso il più piccolo e sconosciuto pianeta terrestre del nostro Sistema Solare, Mercurio dove arriverà nel 2024; c’è da verificare a che punto siamo con il nuovo Shuttle e un possibile ritorno sulla Luna. Come lei sa i costi di queste missioni sono elevatissimi e spesso i budgets per lo spazio sono i primi ad essere decurtati in presenza di una crisi economica, tuttavia sono fiducioso. Un tema caldo che provoca costantemente dibattiti accesi tra ufologi e scienziati è quello della vita nell'universo e, nonostante l'affermazione su cui tutti si trovano concordi sia quella che lo spazio ospita certamente un incredibile numero di pianeti abitabili, i pareri contrastano su eventuali visite nel nostro pianeta da parte di entità extraterrestri. Ragionando con mente razionale e seguendo le attuali leggi della fisica un viaggio interstellare rasenta la fantascienza poiché non è dato all'uomo di poter viaggiare a velocità tali da raggiungere altri sistemi solari in tempi fattibili per la vita umana. Eppure ricordo di tesi portate avanti da alcune personalità di spicco dell'ufologia nazionale che, sposando teorie possibiliste, trovano nei viaggi spazio temporali una spiegazione della presenza di alieni nel Pianeta Terra. Cosa pensa a riguardo Professore?

F.A. Indubbiamente la possibilità di poter viaggiare nel tempo è un’ipotesi che affascina moltissime persone. Tralasciando i vari paradossi che ne deriverebbero bisogna però essere molto netti su questo tema. Allo stato delle cose questo non è possibile, alla domanda se una civiltà aliena sia in possesso di tale tecnologia le rispondo molto sinceramente che non ne ho la benché minima idea, certo se esistesse una razza antica centinaia di migliaia di anni che non solo sia riuscita a non autodistruggersi ma anche a prosperare nel campo scientifico ci potrebbe essere una speranza. Dobbiamo però rimanere con i piedi ben radicati nel terreno, tecnologicamente oggi non siamo neanche in grado di affrontare un viaggio di 200 milioni di km per andare su Marte. Sono tanti e tali le difficoltà che è necessario lavorare con ancor più energia per risolvere tutte le incognite che una simile missione contiene. Se poi lei mi domanda se siamo soli nell’Universo la mia risposta secca è NO, assolutamente NO!!! Quali sogni nel cassetto spera di poter ancora realizzare? Esistono progetti in pending o in procinto di essere attuati?

F.A. Il mio sogno nel cassetto ? mmm ne ho tanti, forse il più intrigante sarebbe quello di contattare una razza aliena, un po’ come accade nel film Contact, da un punto di vista scientifico c’è la mia passione e voglia di lavorare sempre nella ricerca, d’altronde ogni giorno può essere quello buono per cui un’intuizione, una lampadina che si accende può fisicamente “trascinarti” in qualche incredibile avventura scientifica. Per Newton fu una mela…..ah ah ah Francesca Abate

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Alta Atmosfera, le Fotometeore (...) segue da pag. 1 dove la luce viene scomposta nei sette colori dell'iride; ovvero in sette lunghezze d'onda nella riga del visibile dello spettro elettromagnetico. Ebbene il termine scientifico dell'arcobaleno è Fotometeora (Atmospheric Optic). Furono gli antichi Greci a dare il nome di Fotometeora a tutti i fenomeni luminosi che apparivano nell'Atmosfera Terrestre; da cui derivò anche il termine Meteorologia. Va aggiunto che questo appellativo non è limitato soltanto all'arcobaleno, ma anche ad altre manifestazioni luminose e fenomeni illusori, quali i Miraggi. E, poiché la mia area di ricerca nell'ambito di I.A.R.A. Group è proprio l'Alta Atmosfera; ovvero tutti i fenomeni rilevabili negli strati atmosferici, ivi compreso il processo di ionizzazione che avviene nella Ionosfera ad opera dell'attività solare, cercherò di elencare una serie di fenomeni luminosi, i quali, spesso vengono interpretati come oggetti alieni. Quindi, partirò proprio dal fenomeno dei miraggi. Va subito detto che esistono ben due tipi di miraggi: un miraggio superiore ed un miraggio inferiore; per cui passiamoli in rassegna entrambi. Il miraggio classificato superiore avviene in presenza di una elevata inversione di temperatura all'altezza dell'osservatore, generando l'illusione di vedere oggetti al di sopra della linea dell'orizzonte. Classica è la sensazione di vedere nel deserto un'oasi che non ce! Mentre nel miraggio inferiore accade che, a causa degli strati bassi di aria calda sull'orizzonte, le immagini appaiono capovolte; in modo particolare in località marine. Altro miraggio particolare è quello chiamato “Fata Morgana” (Fig.2). Una leggenda che nasce dalla mitologia dei marinai celtici, i quali vedevano illusorie apparizioni di terre lontane, villaggi, castelli; ma che si rafforza frequentemente nel Canale di Sicilia, all'altezza dello stretto di Messina; generato dalla presenza simultanea del miraggio superiore ed inferiore. Una sommatoria di masse di aria calda in quota e al suolo. Una Fotometeora straordinariamente bella, ma difficile da osservare, che riguarda il Sole è il “Raggio Verde” (Fig.3). Il fenomeno si evince all'alba, quando il Sole sorge dal mare, proiettando una luce verde e generando un miraggio inferiore dal nome “Sole a Omega”, perché assume la forma di un vaso etrusco. E quando il cielo è particolarmente nuvoloso, sempre il Sole, si esibisce con una meravigliosa Fotometeora: il “Parelio” (Fig.4) identificato dagli Inglesi come Sundogs (Cani del Sole). Tale fenomeno avviene quando nell'Atmosfera Terrestre vi sono cristalli di ghiaccio esagonali che creano la diffrazione dei raggi solari, mediamente alla distanza di 22° dal Sole. Di pari avviene di notte con la Luna in fase di Plenilunio, specialmente nelle serate dicembrine, con temperature molto rigide, quando la “Corona Lunare” (Fig.5) appare in tutto il suo splendore, creando una enorme circonferenza intorno al disco lunare. E, così come accade con il Sole, anche la Luna è capace di mostrare la sua fenomenologia attraverso i “Paraseleni”, fenomeni simili ai Pareli solari; ma anche il rarissimo fenomeno “dell'Arcobaleno Lunare”, visibile alla fine di un temporale e con la Luna bassa sull'orizzonte. E tra i fenomeni rari va aggiunto quello delle “Nubi Nottilucenti” che lo si osserva molto di rado apparire sulla Terra. Questa Fotometeora (Fig.6) riguarda le nubi presenti nella Mesosfera, dove è presente l'Ozono, a circa 80 Km di altitudine, sono di colore argenteo a causa della luce solare riflessa dalle polveri di origine meteorica o vulcanica. (...) segue a pag. 6

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Alta Atmosfera, le Fotometeore (...) segue da pag. 5 Pertanto l'osservatore che, in piena notte rivolge lo sguardo verso il cielo, avrà l'impressione di vedere anticipata l'alba, anche se il Sole si trova molto al di sotto dell'orizzonte. Lasciamo da parte le Fotometeore e passiamo a qualcosa che riguarda di più i radioamatori; trattiamo il meccanismo che produce la ionizzazione degli strati alti dell'Atmosfera Terrestre. Diciamo subito che l'autore di questo fenomeno fisico è il Sole, il quale, attraverso il Vento Solare, bombarda l'Atmosfera Terrestre con Raggi UV, Raggi X e Raggi Gamma, generando una azione ionizzante definita Ionosfera. Ciò permette la riflessione dei segnali radio delle Onde Lunghe, Onde Medie e Onde Corte. La Ionosfera è una zona dell'Alta Atmosfera che si estende da 60 Km ad oltre 1000 Km di quota; è caratterizzata dalla presenza di una notevole densità di elettroni e di ioni liberi che la rendono riflettente alle radio onde, e consente collegamenti a lunga distanza, superando gli ostacoli naturali e la stessa curvatura terrestre. Vediamo adesso come avviene la propagazione dei segnali radio. Ordunque, la zona atmosferica ionizzata è in grado di riflettere i segnali perché le cariche elettriche presenti possono essere messe in movimento da un campo elettrico esterno; ovvero da una corrente elettrica irradiata dalla Terra. Quindi quando il campo dell'onda incidente arriva allo strato ionizzato mette in oscillazione gli ioni e gli elettroni presenti, i quali si muovono secondo la frequenza dell'onda radio incidente. Ed ecco che ciò da luogo ad un incurvamento del raggio dell'onda, il quale viene riflesso verso terra raggiungendo distanze notevoli per effetto di rifrazione. Indubbiamente la trattazione di questa materia richiede molti approfondimenti, in quanto il fenomeno della propagazione delle onde radio è ancora oggetto di studio. Tuttavia è davvero importante per il radioamatore che si dedica a questa particolare attività, cercare di recepire gli elementi di base, magari soffermandosi a valutare fenomeni particolari, quali ad esempio le aperture sporadiche “Es” su alcune bande di frequenza che non consentono determinati collegamenti radio; le aperture invernali su talune gamme normalmente chiuse nei periodi invernali, dovute alle anomalie ionosferiche “S.I.D.” (Sudden Ionospheric Disturbance); le anomalie transequatoriale dovute dalla pressione della radiazione solare che provoca uno schiacciamento dell'atmosfera e, di conseguenza, anche della Ionosfera, dove i segnali in H.F. sono fortissimi, ma soggetto ad una intensa evanescenza (QSB); e non per ultimi, i Radio Blackout causati dalle tempeste solari, le quali con un eccesso di particelle solari “S.E.P.” (Solar Energetic Particicle) trasportati dal vento solare, provocano la chiusura totale dello spettro delle H.F. a volte anche per lunghi periodi. Siamo così giunti alla fine dell'articolo ed è tempo di tirare le somme. Tanto i fenomeni luminosi, le Fotometeor; quanto i fenomeni elettromagnetici, le onde radio, seguono lo stesso percorso, ovvero: la riflessione, la diffrazione, la diffusione o scatter; quest'ultima dovuta all'ablazione delle meteoriti nella Mesosfera, ad opera dell'Ozono, offrendo ai radioamatori la possibilità di sfruttare le VHF, ma anche i 20 metri ed i 15 metri di effettuare collegamenti a lunga distanza, sopratutto quando la propagazione dello strato F2 e completamente chiusa. E grazie ad un fenomeno chiamato “Lente Gravitazionale” gli astronomi riescono ad osservare oggetti celesti lontanissimi, non visibili direttamente dalla Terra. Infatti, utilizzando la diffrazione della luce deflessa da un corpo celeste posto tra la sorgente di luce di un oggetto non visibile dalla Terra ed un osservatore, è possibile ottenere l'immagine dell'oggetto celeste impossibile da osservare direttamente con un telescopio. Molti oggetti celesti vengono così osservati utilizzando la “propagazione” dell'immagine un altro corpo celeste. Il fenomeno della “Luna Rossa” durante le Eclissi totale di Luna, è una prova evidente di come il nostro pianeta riflette i raggi solari inviandoli sulla superficie lunare, “tingendola” di rosso A conclusione possiamo dire che la luce, le onde elettromagnetiche, e tutte le bande dello spettro elettromagnetico hanno in comune la velocità di propagazione dei segnali radio e luminosi (circa 300.000 Km/s); nonché gli stessi comportamenti: la riflessione, la diffrazione, la propagazione. Differisce soltanto lo strumento con cui osservare. Cieli Sereni Giovanni Lorusso

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Il mio primo telescopio PARTE 3 Nell’articolo precedente ho fatto un focus sulla montatura, considerando in maniera un pò più dettagliata quella equatoriale con qualche considerazione sui pesi supportati. E’ giunto quindi il momento di fare alcune considerazioni su eventuali motorizzazioni del telescopio. Devo dire che nel mio essere Astrofilo Neofita ho impiegato parecchio tempo prima di carpire alcuni aspetti. Il principio di base che interessa una scelta in tale campo è molto semplice e in un certo senso banale. La terra gira, anche se non ce ne accorgiamo. Il risultato percepito è che sembra che sia il cielo a muoversi sopra la nostra testa. Il movimento celeste, osservato “ad occhio nudo” è praticamente impercettibile, con brevi visualizzazioni a occhio nudo pare che tutto sia statico e non lo consideriamo un “problema” (motivo per il quale spesso viene minimizzato quando si decide di acquistare un telescopio). Questo aspetto invece salta fuori quando si osserva attraverso un telescopio, perché ovviamente lo strumento ingrandisce una piccolissima porzione di cielo e quindi il movimento terrestre risulta essere molto molto pronunciato; puntando un oggetto con un telescopio non motorizzato, questo uscirà dal nostro campo visivo molto rapidamente. Giusto un esempio, sganciando i motorini dalla mia montatura e osservando tramite un oculare da 20mm sul mio telescopio che ha 150mm di apertura ed una focale di 750mm, un oggetto come Saturno esce dal campo visivo in appena 20/30 secondi..poi devo agire sulle manopole, centrare nuovamente l’oggetto che rimarrà nel campo altri 20/30 secondi..e via di seguito. Vengono quindi in aiuto le varie motorizzazioni presenti sul mercato che, con un movimento sincrono a quello della rotazione terrestre, annullano questo movimento di rotazione spostando gli assi del telescopio e fissando quindi l’oggetto nell’oculare per diverso tempo. Ok, cosa devo sapere? In linea generale, i telescopi di fascia economica bassa forniscono tre casistiche.. manuale, motorizzato e GoTo. Nota: tutte e tre sono adatte per scopi fotografici ma garantisco che nel primo caso per ottenere foto accettabili a lunga posa serve un’esperienza enorme. A patto di non avere una spiccata predisposizione all’utilizzo del telescopio (tutto può essere) credo che difficilmente un Astrofilo Neofita degno di tale nome possa effettuare con successo i primi scatti senza avere motorizzazioni…Detto questo, vediamo cosa ci offre il “mercato”: 1) Inseguimento Manuale:

Vi sono delle manopole poste nella montatura. Agendo su queste manopole, si fa girare una vite senza fine posta sull’asse e questa sposta il telescopio. Quindi, in caso di inseguimento manuale, bisogna puntare l’oggetto, poi si osserva nell’oculare e quando questo si trova in prossimità dell’uscita dal campo visivo lo si va a centrare nuovamente con brevi movimenti sugli assi. (...)

segue a pag. 8

Iniziative didattiche, dirette alle scuole di ogni ordine e grado, riguardanti tematiche legate all’osservazione e al monitoraggio del cielo. mail: info@cnai-italia.org

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Il mio primo telescopio PARTE 3 (...) segue da pag. 7 2) Inseguimento Motorizzato In questo caso abbiamo uno o due motorini che gestiscono automaticamente il movimento del telescopio, essendo essi sincronizzati di default con il movimento della terra. Ovviamente per utilizzarli bisognerà effettuare un buon allineamento della montatura con la stella polare, ma questo problema è facilmente risolvibile quando si tratta di osservare (un pò meno quando si vuole fotografare perché serve più precisione). Anche qua vi sono due sotto-alternative: si può optare per montature con un motorino solo (Motorino di Ascensione Retta) se si vuole solo osservare, se si vuole fotografare a lunga posa è indispensabile anche il motorino di Declinazione. Ovviamente il vantaggio è che una volta centrato l’oggetto, non dovrete più agire per inseguire e vi potrete tranquillamente godere la visuale. Pensate la comodità se siete in più persone che volete osservare..si osserva a turno, si commenta ciò che si vede e poi si osserva nuovamente e l’oggetto rimane sempre centrato.

3) GoTo: (Traduzione: “Andare a”)

Il goto è un sistema di motorizzazione ancora piu performante. Mentre nei casi 1) e 2) appena spiegati la ricerca dell’oggetto avviene in modalità manuale, il goto permette di accedere ad un palmare su cui sono inserite le coordinate di migliaia di oggetti. Semplicemente selezionando l’oggetto che si vuole osservare, il telescopio si muove in automatico e “se lo va a pescare”. Ovviamente l’inseguimento poi avviene in automatico. Inoltre il GoTo normalmente può collegarsi al Pc attraverso porte seriali/usb e permette quindi di pilotarlo attraverso molti software planetari (ma non fatevi affascinare troppo…).

Ok, cosa scelgo? Vedo ora di fare un paio di considerazioni, che a me sono state molto utili nel momento della scelta. Se scegliete il sistema manuale, sappiate che può essere molto divertente e aiutare a crearsi una buona esperienza. Ovviamente ci sono dei limiti intrinsechi dovuti al fatto che da bravi neofiti quali siamo, andiamo ad aggiungere una problematica in più nelle serate d’osservazione e cioè il fatto di non godersi sempre appieno lo spettacolo della visualizzazione a causa delle continue correzioni. (osservi - correggi osservi - correggi - togli lo sguardo - correggi - osservi - etc). A parte questo, non ci sono controindicazioni, ma solo una comodità in meno. Da tenere presente è che quando si osserva, l’occhio non reagisce immediatamente all’oggetto osservato, nel senso che “di primo acchito” spesso non riusciamo a scorgere tutti i dettagli di un oggetto. L’osservazione invece migliora quando si osserva un oggetto, poi si toglie l’occhio dall’oculare, lo si lascia riposare un pò e si riosserva nuovamente l’oggetto. (...) segue a pag. 9

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Il mio primo telescopio PARTE 3

Il GoTo è utile, certo, magari più avanti..quando si vorranno fare fotografie e può diventare un oggetto di una comodità assoluta, soprattutto con focali segue da pag. 8 lunghe (1000mm o più) e con telescopi accessoriati per l’astrofotografia. Ma lasciamolo perdere se stiamo iniziando perché potrebbe limitare il nostro (…) Dopo diversi minuti di “stop&go”, si cominciano rapporto con il cielo e in alcuni casi può essere ad osservare più dettagli. Quindi va da se che addirittura fonte d’abbandono. Conquistatevi il osservare un oggetto che si muove continuamente cielo. nell’oculare peggiora a mio avviso la visualizzazione in profondità. Ultima cosa: se cercate in internet potrebbero capitarvi post dove si intuisce una relazione diretta Diverso è il discorso invece coi motorini, si possono tra GOTO e AUTOGUIDA. Bene, ci son cascato fare sessioni osservative di alcuni minuti senza anch’io…si è portati a pensare che siano “la stessa dover agire in alcun modo. E’ ovviamente la cosa”, ma non è cosi. L’autoguida e il GOTO sono situazione piu riposante per l’occhio e per noi. E due cose completamente diverse, con scopi diversi secondo me la presenza dei motorini A/R e DEC su e indipendenti. Non è vero che senza GOTO non si telescopi economici salvo alcune eccezioni può avere un’Autoguida, e non è vero che senza rappresenta il miglior rapporto qualità prezzo. Autoguida non si ha il GOTO. Poi vedremo, ma Per quel che riguarda il GOTO invece ci sono occhio a non “incartocciarvi”. considerazioni ulteriori da fare: una di queste è che Nel prossimo articolo diamo uno sguardo alle il GOTO ha un costo. Può capitare di trovare GOTO ottiche, ma non mi dilungherò a causa di una montati su telescopi proposti ad un prezzo vicino a inesperienza intrinseca..d’altronde sono telescopi senza GOTO. Quindi il dubbio sulla qualità orgogliosamente un Astrofilo Neofita. generale del tutto a me sorge. Inoltre, il sistema GOTO va a risolvere un problema che invece è opportuno affrontare proprio in quanto Fabio Mortari neofiti: la ricerca degli oggetti. La ricerca degli oggetti del cielo è quanto di più frustrante esista quando non si ha un minimo di esperienza, ma rappresenta la soddisfazione maggiormente concepibile quando invece si azzeccano più oggetti in una serata. Per cercare oggetti sena GOTO siete obbligati a conoscere una costellazione ed a muovervi tra le stelle…e perché perderci questa immensa fonte di esperienza? Non ne vale la pena, è un passaggio da considerare obbligato…altrimenti è come comprare una chitarra elettronica con le musiche già registrate dentro: non si impara a suonare, c’è poco da fare. Senza GOTO siete obbligati a muovere i primi passi nelle dinamiche del cielo, a utilizzare le carte stellari o i software dedicati, potreste organizzarvi una serata in maniera conscia e secondo me meno “lasciata al caso”. ASTROFILO NEOFITA Quindi il mio punto di vista da neofita è: evitiamo DEDICATO AI NEOFITI, SCRITTO DA UN NEOFITA l’ammenicolo tecnologico e optiamo per i motorini di AR e DEC..e possibilmente già compresi nell’acquisto altrimenti aggiungerli successivamente ha costi non indifferenti (intorno ai 130 euro circa). http://astrofiloneofita.altervista.org/

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Il culto dei Dischi Volanti segue da pag. 1 (…) Recente è la notizia della mite condanna a 11 anni, di Konstantin Rudnev, quarantacinquenne di Novosibirsk, Siberia. L’individuo, autoproclamatosi “Dio alieno della stella Sirio”, fondò la Ashram Shambala, setta religiosa con migliaia di seguaci, al cui interno pare si praticassero occultismo, orgie (basate su stupri) e traffico di droga. Niente di nuovo sotto il cielo… purtroppo il mondo prolifera, dalla notte dei tempi, di sette e “santoni” self made che perseguono l’obiettivo dello sfruttamento sessuale ed economico degli adepti, persone che generalmente per loro debolezza cronica o temporanea (insita più o meno in ognuno di noi) cadono nella malvagia rete di abili plagiatori e distruggono la propria vita. Prendendo spunto da questo evento estremo, che fa tornare alla mente l’ancora più drammatico caso ”Heavens Gate” del 1997, circostanza in cui 39 persone si suicidarono al fine di essere salvate dall’astronave aliena “individuata” nella coda della cometa Hale-Bopp, vorremmo porre l’attenzione sul “Contattismo”, problema che affligge “l’ufologia moderna” dalla sua nascita, ovvero dal 1947 con gli avvistamenti di Kenneth Arnold. Da subito il fenomeno dell’avvistamento di oggetti volanti non identificati sembra aver preso una duplice strada: – Ricerca di spiegazioni e dunque studio dei fenomeni riguardanti luci ed oggetti avvistati in cielo da numerose persone, con modalità interdisciplinari, con interesse anche da parte di autorità militari. – Contattismo, individui che sostengono di essere in contatto con esseri extraterrestri più o meno benevoli, autoproclamandosi ambasciatori dei loro messaggi non fornendo prove, se non false. Il padre del “contattismo moderno”, e dunque del “culto dei dischi volanti”, è senz’altro George Adamski, che oltre ad aver ispirato numerosi altri contattisti con rilevanza internazionale (Fry, Van Tassel ecc.) ha il “merito” di aver condizionato l’iconoclastia del “disco volante”, immortalando tabacchiere, plafoniere e lampadari ecc. in scatti fotografici. Il “Contattismo” nasce in sostanza come un restiling, in chiave “extraterrestre”, di precedenti concetti teosofici, New age ecc, tendenti (dopo vari scismi) alla creazione di “culti” di stampo: – Cristiano: ne sono un esempio i vari Eugenio Siragusa, Giorgio Bongiovanni e Giorgio Dibitonto (questi ultimi accomunati dalle astronavi di luce e dalla imminente seconda venuta di Cristo). – Orientale: ad esempio Aetherius Society, di George King. – Ateo: ad esempio la religione di Raeliana di Claude Vorilhon. In sintesi, potremmo identificare “I contattisti” in individui che cercano di attrarre contemporaneamente: – – – –

Credenti cristiani (o di altre confessioni) già avvezzi a fede cieca; Simpatizzanti di consolidate discipline teosofiche e occultiste, New age e Next age; Coloro i quali hanno bisogno di qualcosa di alternativo in cui “annullarsi”; Persone che purtroppo soffrono di patologie psicologiche (anche gravi).

Un “Mercato” variegato e vasto dunque…(...)

segue a pag. 11

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Il culto dei Dischi Volanti segue da pag. 10 Lo studioso francese Jean-Bruno Renard (Les Extra-terrestres, 1988 – Gli extraterrestri, 1991), individuò elementi tipici che accomunano la maggior parte dei contattisti: – la trascendenza e la perfezione degli extraterrestri, esseri benevoli che vengono “dall’alto” e che sono infinitamente più perfetti degli uomini; una “nuova rivelazione”, trasmessa al fondatore che è incaricato di diffonderla nel mondo, e che talora svela il “vero” significato delle antiche scritture religiose, in particolare della Bibbia, mostrando per esempio che le grandi civiltà sono venute dallo spazio (un tema reso popolare dall’autore svizzero Erich Von Däniken ) o che gli uomini sono stati creati non da Dio, ma da extraterrestri. – Un catastrofismo che annuncia avvenimenti apocalittici (una guerra nucleare o un disastro causato dall’inquinamento), da cui tutti (o almeno alcuni) saranno salvati grazie all’intervento dei “fratelli dello spazio”; – Un messianismo fondato sulla credenza dell’imminente manifestazione pubblica degli extraterrestri sul nostro pianeta, che deve essere preparata da una minoranza illuminata; – Un millenarismo (corollario del catastrofismo e del messianismo) secondo cui la venuta degli extraterrestri inaugurerà una nuova età dell’oro: l’Età dell’Acquario, il New Age; – Il fascino della tecnologia e della scienza, che porta i culti ufologici a definirsi solo in via eccezionale “Chiese” o “Religioni”, presentando piuttosto le loro teorie in linguaggio scientifico; – Quelli che Renard chiama gli “antecedenti mistici” di molti contattisti: un legame con l’ambiente dei movimenti occultisti e teosofici, che continua a condizionare le loro teorie. Lungi da noi fare di ogni erba un fascio ed affermare che la diffusione del “culto dei dischi volanti” (definizione non nostra ma quantomai azzeccata) porti necessariamente a gravi abusi, illegalità e stragi, anzi “spesso sono perseguiti e dichiarati fini pacifici”… tuttavia ribadiamo che l’ufologia non si occupa e non è una religione, e nulla vorrebbe e dovrebbe avere a che fare con fondazioni e movimenti volàno di più o meno forti giri di denaro, o più semplicemente veicolo di protagonismo e “realizzazione” personale, come alcuni contattisti sembrano volere. Prese le dovute distanze da culti e religioni a base ufologica, rimane tuttavia un problema sociale. Considerare l’attività di questi movimenti come qualcosa di folkloristico e ridicolo, ma non come un “problema”, a nostro avviso, lascia spazio al proliferare insidioso (talvolta silenzioso) di queste realtà che incidono nella vita di migliaia di individui. Guardando la Tv, consultando Youtube, leggendo libri e riviste in modo più o meno volontario, ognuno di noi (indipendentemente dalla propria suggestionabilità) può imbattersi in agghiaccianti personaggi che, sulla base di “soffiate galattiche” o strampalate teorie pseudo-scientifiche, si improvvisano portatori di messaggi sconvolgenti quanto contraddittori come: alieni ora buoni ora cattivi, distruzioni e catastrofi imminenti, misteri e complotti, tsunami, invasioni aliene, la degenerazione del fenomeno “abduction” in culto e movimento, l’invito a disfarsi di ogni bene e “scappare sui monti in vista del 21 dicembre 2012”… …dunque affermazioni scientificamente basate sul nulla, ma dagli effetti psicologici imprevedibili. ____________________________________ Fonti: blitzquotidiano.it, cesnur.org, ceifan.org (riproduzioni fotografiche degradate ed utilizzate a fini educativi- Art.10 Convenzione di Berna)

Tiziano Farinacci e Alessandro Novelli (Italian Research)

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Avvistamento a Monte San Angelo del 1985 In ambito ufologico sono molti i casi raccontati ma al contempo non dimostrabili e per questo, se pur interessanti e meritevoli di approfondimento, vengono classificati NON CASI. Quello che viene proposto oggi nella presente rubrica ufologica di Polvere di Stelle tratta di un particolare avvistamento vissuto da una cara amica molto tempo fa nei cieli marchigiani. In quel del territorio limitrofo al Parco della Gola della Rossa di Frasassi. La testimone, pur non ricordando con esattezza la data dell'evento, confermò che il fatto era accaduto quasi trent'anni fa. Questo particolare già di per sé renderebbe il racconto poco credibile se nel corso del tempo io non mi fossi adoperata nel cercare sul web altri particolari utili alla testimonianza stessa. Quel che accadde proverò a descriverlo in questo modo: " La testimone, insieme al marito e al figlio dopo una cena a casa di amici nella frazione di Piano di Rocchetta (An), si apprestava a tornare presso la sua abitazione ubicata nella Frazione Rocchetta di Genga (An). Durante il breve tragitto (2km) il marito della signora era al volante, la signora sul lato guida e il figlio nel sedile posteriore della loro autovettura. A circa metà del percorso lungo la strada provinciale la testimone guardò in direzione Nord Ovest in direzione Arcevia. Fu sorpresa nel notare che poco sopra la vetta del Monte San Angelo a una distanza di 5 km in linea d'aria stazionava un oggetto luminoso, ben visibile data anche la favorevole condizione meteorologica, che sembrava roteare su sé stesso in senso orario. La signora invitava il figlio e il marito a volgere lo sguardo verso quello strano oggetto. Non pensando minimamente a categorizzarlo come Ufo la signora al contempo si meravigliava perché non sapeva dell'esistenza di una "discoteca" in quel preciso punto; qualche istante dopo voltandosi di nuovo verso Nord quel fenomeno luminoso era spento o sparito nel nulla. La mattina seguente, terminata la vacanza a Rocchetta di Genga, i testimoni partirono per il Piemonte dove erano domiciliati. Spinta da curiosità, la signora, acquistò alcune testate giornalistiche con la speranza di trovare un articolo che raccontasse di quello strano fenomeno. Trovò ne "La Stampa " una conferma. Un articoletto riportava la notizia dell'evento accaduto il giorno precedente nello stesso luogo dell'avvistamento. La testimonianza termina qui: la signora non custodì la pagina di giornale e tutto finì nel dimenticatoio". Da persona curiosa e appassionata di Ufologia, una volta acquisite queste poche informazioni, mi adoperai nella ricerca sul virtuale. Il primo sito che visitai fu l' Archivio storico on Line in cui erano presenti tutte le testate degli ultimi cento anni. È lì che trovai l'articolo che riporterò in seguito. Inoltre grazie al motore di ricerca Google visitai un sito web in lingua inglese in cui venivano citati tutti i casi di presunti avvistamenti ufo del 1985 (http://thecid.com/ufo/chrono/chrono/1985.htm). Grazie a queste ulteriori ricerche il quadro andava pian piano definendosi. Avevo quindi a disposizione: -

Una data La località Più testimonianze Descrizione più dettagliata, ma non verificabile, dell'oggetto. segue a pag. 13

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Avvistamento a Monte San Angelo del 1985 segue da pag. 12 (…) Ma dove sono le foto? E i video? Gli unici testimoni che hanno avuto la fortuna di vedere l'oggetto più da vicino erano principalmente anziani abitanti di un paesino sperduto nell'entroterra marchigiano. Le fantasiose descrizioni fatte da costoro erano pressoché simil metafore correlate al proprio vissuto: " macchina volante.....etc etc ". Spinta dal desiderio di approfondire la vicenda, il 9 Agosto 2013 mi sono recata nel Monte San Angelo per fare scatti del luogo e per provare a rintracciare i testimoni che aveva contattato le forze dell'ordine, la sera del 18 Marzo 1985, dopo aver avvistato l'oggetto da una posizione diversa da quella della mia amica. Percorrendo la strada provinciale sono giunta dopo poco tempo a destinazione. Salita con la mia auto fino alla cima ho incontrato lungo la strada l' Hotel/Ristorante "La Baita" e quindi la cima del Monte San Angelo, 1,5 km dopo, diversa da come me l'aspettavo: un bellissimo monastero dell'anno Mille, sapientemente restaurato e diventato monumento ai caduti della Polizia di Stato, prendeva il posto della vegetazione tipica de luoghi. Sopra di me il cielo e attorno a me un panorama meraviglioso.

Messa nuovamente alla guida ho ripreso la strada maestra decidendo di fare uno stop al Ristorante "La Baita" per chiedere informazioni ai proprietari. Lì, senza volerlo, ho avuto modo di parlare con la nipote di uno dei testimoni. La signorina peraltro molto cortese non ha avuto difficoltà nel ricordare ciò che il nonno era solito raccontare: uno strano oggetto luminoso avvistato a poca distanza dal suo Ristorante in una sera di tanti anni fa. Purtroppo anche lei non ricordava la data esatta dell'evento e il testimone chiave era deceduto vent'anni prima. Ciò che ha ricordato la ragazza però era che a causa di questo avvistamento suo nonno fu tacciato come folle dai suoi compaesani. Non saprei dire quindi se era stato proprio l'anziano proprietario de "La Baita" ad avvertire le autorità che poi hanno avvertito i giornali. Ma nell'articolo viene menzionato più di un testimone. Come rintracciare gli altri? Molti sono i paesi che ruotano attorno alla cima del Monte San Angelo, sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio. Di certo sappiamo che una sera intorno alle ore 22:00 del 18 marzo 1985 persone in località diverse e a differenti distanze hanno visto un oggetto stazionare sulla cima del Monte San Angelo ma che solo uno dei due testimoni vide quella "macchina volante" partire a gran velocità direzione cielo. Ciò che rimane ovvio è che, data la scarsità di indizi e la totale assenza di documenti fotografici dell'oggetto, questa vicenda può definirsi un NON CASO, un racconto, un'esperienza non verificabile.

Francesca Abate

POLVERE DI STELLE BLOG DI ASTRONOMIA, UFOLOGIA

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Il BLC segue da pag.1 (…) Ecco la foto di qualche radio (anche vecchia), usata dai BCL: Logicamente, nessuno vieta di utilizzare ricevitori migliori, come quelli usati dagli SWL. E dopo aver visto chi sono i CB, i radioamatori, gli SWL e i BCL, una piccola riflessione:in questo affascinante mondo, tutto dipende da quanto uno è disposto e può spendere, ma anche da quali sono le sue "ambizioni". E' vero che ci si può divertire con poco, ma è anche vero che le apparecchiature più costose, sono generalmente migliori, sia dal punto di vista tecnologico che del rendimento, dunque offrono maggiori "soddisfazioni". Alla prossima! Daniele Giaccari

FABBRICANTI DI IDEE Progettazione Grafica

Stella Sole di Daniele Impellizzeri Telescope: Coronado PST 40 Lens barlow 2x Camera: Canon EOS 550D Filters: Baader IR, clip EOS IDAS LPS V4

Via della Quaglia Cisterna di latina, Lazio, Italy 06/96871084

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