5 MAGGIO 2019 X SITO

Page 1

PORTO &interporto a G Editori srl

GRIMALDI GROUP

Short Sea Services ROTABILI - CARICHI SPECIALI - PASSEGGERI - CONTAINER Venezia

Ancona Livorno Civitavecchia

il

Bar

Barcellona Sagunto Valencia

Porto Torres Olbia Cagliari

Salerno Bari Brindisi

Palermo Catania Tangeri

Tunisi

Igoumenitsa

Patrasso

Malta

Milano Torino

GENOVA

La Dorsale Tirrenica

VENEZIA

Verona

RAVENNA

La Dorsale Adriatica

Bologna

LIVORNO BARI Napoli Potenza

Scegliendo la nave come soluzione logistica

SALERNO

risparmi fino al 50 % rispetto ai costi del trasporto stradale.

BRINDISI

PALERMO

Catanzaro

CATANIA

INFO & PRENOTAZIONI: +39 081.496.777 • cargo@grimaldi.napoli.it • http://cargo.grimaldi-lines.com

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1 S/NA/07/2018/C Napoli - ANNO II - N. 5 MAGGIO 2019 - Costo singola copia € 10,00

Genova Savona

Ravenna

sistema

integrato

della

logistica


1515 Dry Dry Docks Docks up up toto VLCC VLCC size size size VLCCsize toVLCC upto Docksup DryDocks 15Dry 15 88 Shipyards Shipyards inin the the heart heart ofof Mediterranean Mediterranean and and beyond beyond 15 Dryrds Docks upheart to VLCC size rranean beyond andbeyond rraneanand Medite ofMedite the inthe Shipya heart of rds in 88Shipya Over Over 33 Km Km ofof repair repair berths berths 8 Shipyards in the heart of Mediterranean and beyond berths repair ofrepair Kmof Over berths 33Km Over Over Over 500 500 vessels vessels repaired repaired per per annum annum Over 3 vessels Km of repair berths annum perannum repaire 500 Over ddper vessels repaire 500 Over Operating Operating 24/7 24/7 – 365 – 365 days days Overing 500 vessels repaired per annum days 365days 24/7 Operat ––365 ing 24/7 Operat Over Over 33 Kms Kms ofof repairing repairing Berth Berth Operating 24/7 – 365 days Berth repairin ofrepairin Kmsof Over ggBerth 33Kms Over Over 3 Kms of repairingand Berth Shipyards Shipyardsininthe theheart heartofofthe the Mediterranean Mediterranean and beyond... beyond... d... beyon and ean d... terran Medi beyon the and of ean heart terran the in the heart of the Medi ards in Shipyards Shipy Shipyards in the heart of the Mediterranean and beyond...

ISPS 30000ISPS ISO30000 14001,ISO ISO14001, 9001,ISO 9001, ISO ns:ISO ns: Certificatio Certificatio Certifications: Certifications: ISO ISO 9001, 9001, ISO ISO 14001, 14001, ISO ISO 30000 30000 ISPS ISPS



Pag. 10

4 - News dall’Italia 6 - News dal Mondo 8 - News dall’Europa 10 - La supply chain lascia il posto alla supply network 12 - Rodolfo De Dominicis: il futuro è la gestione dei big data 13 - L’industria nautica risorsa fondamentale per l’Adriatico

Pag. 12 16 - Produzione di energia rinnovabile dal moto ondoso 18 - Cantieristica la cultura della sicurezza sul lavoro

20 - Scalo eccezionale a Gioia Tauro 22 - Connettere l’Italia con le penisole iberica e balcanica 23 - Elaborare policies più incisive nella promozione del settore

ed europea 30 - Le alleanze tra shipping lines e supply chain logistica 32 - Nuove tecnologie per il futuro del cluster

Pag. 13

24 - Iniziative di ampia portata per connettere l’Italia 25 - Strategia di presenza capillare sul territorio 26 - Le proposte Confetra ai tavoli ministeriali 28 - La logistica tema centrale della politica italiana

Pag. 20

33 Porto 2000: stipulato contratto per cessione maggioranza 34 - Vado gateway: APM Terminals annuncia la prossima apertura 36 - A Civitavecchia la prima nave da crociera alimentata a gnl 38 - La figura professionale

Pag. 16


IN ESCLUSIVA Interventi:

Interviste:

Pag. 24

Pag. 18

Stefano Sorrentini Presidente Assoagenti Campania Mario Mattioli Presidente Confitarma Andrea Morandi Presidente Associazione Agenti Marittimi Luca Sisto Direttore Generale Confitarma Abruzzo e Marche 50 - Volotea ripristina Ivano Russo Direttore Generale Confetra Francesco Pagni Direttore Operativo ISC la rottaPresidente Napoli-Alghero per i collegamenti Cina - Forges AmericaDavanzati raccomandatario marittimo Roberto del Alberti Presidente Fedespedi Augusto Assospena 51 Campania, assunzioni Spedizionieri Gian Enzo Presidente Federagenti del Sud 40 Duci - Il debutto di Celebrity Flora Alessandro Laghezza Presidente Associazione Spezzini per i Pietro Spirito Mar Tirreno Centrale in crescita nell’ultimo anno • Più facile la circolazione con trePresidente importanti AdSP partnership Giancarlo Cangiano Direttore Marketing e Comunicazione Ermanno41Giamberini Presidente ACCSEA - L’incidenza dello shipping Interporto Sud Europa Michele Acciaro Professore Kune University - Direttore nel settore automotive Marina Marzani Presidente ANAMA CSGL Giovanni Costantini Cargo Managter SEA Aeroporti di Milano 44 News obor Vittorio Bucci Segretario Nazionale Atena Fabrizio Iacobacci Head of Pharm Business Development • In Croazia ottava edizione del Magliulo & Associati Virgilio Pacifico Sindaco di Mondragone Bruno Castaldo Studio Legale Castaldo,

vertice “16+1” • Pechino risponde alle critiche sulla “trappola del debito” • Per Tria AIIB può generare opportunità per l’economia italiana • L’economia della BRI seconda solo a quella dell’Ue • Nuova Zelanda tappa intermedia Anno II - N° 1- gennaio 2019 Direttore responsabile Maurizio De Cesare Direttore editoriale Antonio De Cesare Redazione: redazione@portoeinterporto.it Amministrazione e abbonamenti amministrazione@portoeinterporto.it Costo abbonamento Italia € 110, estero € 220 Progetto e realizzazione grafica Paola Martino Stampa Il magazine Porto&interporto è proprietà di GAM editori srl redazione@portoeinterporto.it Autorizzazione Tribunale di Napoli n. 38 del 19 ottobre 2017 Periodico associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana

E’ vietata la riproduzione totale e/o parziale di testi, fotografie e di qualsiasi altro contenuto o allegato. Tutti i diritti sono riservati.

Pag. 22 cittadini coinvolti nella BRI • La Croce Rossa aderisce alla Nuova Via della Seta 46 - Alis, documento sul Ccnl e sulle relazioni sindacali 48 - Astre Plus inaugura un nuovo hub in Campania

Pag. 32

54 - Lavoro, necessaria la riduzione della pressione fiscale 55 - Propeller Club Port of Genoa città di mare e dello shipping 56 - Il Propeller italiano visita il ”Northern Range” 58 - Crociere a Salerno, momento di cerniera per il rilancio 59 - Parte da Napoli la Rolex Capri Sailing Week 2019 60 - Torre Annunziata verso un nuovo Waterfront 62 - Festival-sistema: “Ravello Palcoscenico d’Italia” 64 - Libri • Capitalismo immateriale • Blockchain. Guida all’ecosistema


News dall ’Italia - News dall ’Italia - News dall ’Italia - News dall ’Italia - News da Ici sulle aree portuali, dura reazione di Assiterminal

Pollice verso di Assiterminal sulla decisione della Corte di Cassazione che da il via libera all’applicazione dell’Ici alle aree scoperte in concessione alla PSA Voltri-Prà, la società che gestisce il container terminal nell’estremo ponente del porto di Genova. La sentenza secondo l’associazione “ha un valore e una gravità che vanno ben oltre il caso specifico, pure rilevante per la sua consistenza economica” dimostrando nella sostanza “l’assenza di una politica per la portualità in grado di dare regole certe, omogenee su tutto il territorio nazionale, a chi decide di investire in quel settore, i terminalisti portuali in primis”. “Due anni fa – sottolinea Assiterminal – è stata varata una riforma della governance della portualità che avrebbe dovuto dare un approccio omogeneo alle politiche per lo sviluppo infrastrutturale e portuale. Quella riforma è inattuata nei suoi obiettivi e strumenti. La riduzione delle Autorità Portuali con la creazione delle Autorità di Sistema Portuale non ha avuto alcun effetto sulla armonizzazione delle norme di cui sopra. Anzi, siamo al paradosso che in molti casi nella stessa AdSP convivono regole contraddittorie nei due ambiti portuali aggregati. Il tavolo nazionale di coordinamento dei presidenti di AdSP, che avrebbe dovuto avere una funzione fondamentale nell’indirizzo degli investimenti infrastrutturali, non risulta stia operando”.

Cresce la partecipazione all’Ancona Blue Agreement

Snav, in coincidenza del riavvio dei collegamenti con la Croazia, ha sottoscritto l’accordo volontario “Ancona Blue Agreement” per il miglioramento della qualità dell’aria nello scalo adriatico. L’intesa relativo all’utilizzo dei carburanti navali è stata promossa dall’AdSP e dalla Capitaneria di Porto di Ancona e firmata lo scorso novembre dai rappresentanti degli armatori e delle compagnie di navigazione Adria Ferries, Jadrolinija, Superfast Ferries e Blue Star Ferries, in collaborazione con le agenzie marittime, le cui navi fanno scalo ad Ancona. L’agreement è valido fino al dicembre 2019, con possibilità di rinnovo, e impegna i firmatari a far funzionare i motori principali e ausiliari delle navi con combustibile per uso marittimo con un tenore di zolfo non superiore allo 0,1%, rispetto all’1,5% previsto dall’attuale legge. “Ancona Blue Agreement” prevede anche buone pratiche nella gestione delle macchine delle navi e nell’ottimizzazione dell’arrivo e delle partenze.

BlueMed, il cavo sottomarino che collegherà Palermo e Genova

Si chiama BlueMed il primo cavo sottomarino che collegherà Palermo con Genova fino a Milano e rafforzerà il ruolo dell’Italia come principale gateway digitale tra Africa, Medio Oriente, Asia ed Europa. Frutto di un investimento a lungo termine di Sparkle, primo operatore di servizi wholesale internazionali in Italia e tra i primi dieci nel mondo, il nuovo cavo, la cui operatività è prevista per il 2020, attraverserà il Mar Tirreno collegando il Sicily Hub di Sparkle a Palermo - data center neutrale e connesso con diciotto cavi internazionali - con la nuova stazione di atterraggio neutrale di Genova, direttamente collegata a Milano. BlueMed includerà anche diverse ramificazioni nel Mar Tirreno ed è progettata per supportare ulteriori estensioni a sud della Sicilia. Con una capacità fino a 240 Tbps e lungo circa 1.000 km, BlueMed fornirà connettività avanzata tra Medio Oriente, Africa, Asia e gli hub continentali europei con una latenza ridotta del 50% rispetto ai cavi terrestri che collegano la Sicilia con Milano. Inoltre, la nuova stazione di atterraggio di Genova si propone di diventare via preferenziale per i futuri cavi sottomarini alla ricerca di un accesso diversificato sulla costa europea occidentale.

Polo del freddo nell’Interporto di Gorizia pronto in autunno

In via di completamento il polo del freddo nell’Interporto di Gorizia. Dopo il primo lotto di cinque celle frigorifere BT (-30 gradi) attive già da un anno il GoFoodLog (Gorizia Food Logistics) è in dirittura d’arrivo con la prossima chiusura della seconda fase dei lavori che prevede sei celle multi-temperatura (già operative) e lo sviluppo del software gestionale per la logistica di magazzino. L’impianto, finanziato con circa quattro milioni di euro della Regione Friuli Venezia Giulia, sarà ultimato entro il prossimo autunno e si estende su un’area Catania, nessuna offerta per il Polo Logistico complessiva di 5.000 metri dell’Interporto quadri e un volume di 28.700 È andata deserta la gara per l’affidamento in concessione della gestione metri cubi. tecnica ed operativa del Polo Logistico dell’Interporto di Catania. Nessuno dei sette operatori economici invitati ha presentato offerta. Il valore stimato della concessione, della durata di 15 anni, era di circa 14,1 milioni di euro e il concessionario, per la gestione dei 166mila metri quadri del Polo Logistico, avrebbe dovuto corrispondere alla Società degli Interporti Siciliani un canone annuo non inferiore a 450mila euro.


all ’Italia - News dall ’Italia - News dall ’Italia - News dall ’Italia - News dall ’Italia Liguria prima regione italiana nella “blue economy”

Si chiama “Liguria dal mare alla vita” la visione di sviluppo messa a punto dal think – thank European House Ambrosetti su commissione della Regione Liguria e basato su economia del mare e logistica, turismo e qualità della vita, innovazione, ricerca e alta tecnologia. Sul primo ambito, in particolare, il documento evidenzia una serie di primati tra cui l’incidenza sul Pil della blue economy (9,2%), il numero di imprese cantieristiche ogni 1.000 imprese manifatturiere e per esportazione di prodotti della cantieristica (9,4 miliardi di euro), il traffico marittimo (51,9% dei Teu movimentati a livello nazionale). “L’economia del mare – ha spiegato il CEO di Ambrosetti, Valerio De Molli – è anche un importante volano di crescita e può generare impatti significativi sul territorio, grazie ad un moltiplicatore del 2,8. Ciò significa che per ogni euro speso in beni, servizi, investimenti o esportazioni del cluaster marittimo, vengono generati 2,8 euro a beneficio di tutto il sistema economico”. Tra le proposte formulate da Ambrosetti per valorizzare ulteriormente l’impatto positivo delle attività marittime, una maggiore autonomia alle autorità locali nella gestione dei porti, sull’esempio di quanto avviene nelle altre realtà dello shipping come Singapore, Rotterdam e Amburgo, che sono anche le prime 3 città marittime secondo la classifica recentemente stilata da Menon Economics.

Partnership Spediporto – EWS Group nel settore fumigazione

Spediporto ed EWS Group, multinazionale olandese specializzata nel settore controllo degli animali infestanti e della fumigazione, hanno costituito la società Port Quarantine Service Srl per rendere più efficiente un segmento della filiera ritenuto strategico dall’associazione. “La recente vicenda della cimice asiatica, con cui è stato messo in ginocchio il traffico containers italiano verso l’Australia e Nuova Zelanda, ci ha convinto che era il momento di intervenire nel settore dei controlli ai contenitori garantendo il massimo della qualità, della tecnologia e della professionalità,” sottolinea una nota. “Dopo la nostra importante esperienza nel settore dei servizi con Consorzio VGM e Spediservices Srl (che sarà di fatto il partner societario di EWS) vogliamo che i nostri associati possano offrire ai propri clienti i migliori servizi e la più alta professionalità per evitare di incappare, come è successo quest’anno, in costi esorbitanti e servizi deficitari”. Si partirà nei prossimi mesi con le attività inerenti fumigazione e trattamento termico dei contenitori, fino a introdurre altri servizi.

Confassociazioni, più project managment per sbloccare le infrastrutture

“Negli ultimi trenta anni in Italia sono state prodotte troppe norme, mentre non ci si è concentrati su un aspetto fondamentale: quello delle competenze”. Partendo da queste premesse il presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Infrastrutture di Confassociazioni, Stefano Cianciotta, ha proposto in sede di audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato l’inserimento nella qualifica dei Commissari ad acta la funzione e le competenze del project manager come una delle soluzioni per migliorare la qualità delle procedure amministrative e fare ripartire i cantieri. “Va trovato un giusto equilibrio tra le buone pratiche di management e la burocrazia, il cui apporto allo snellimento delle procedure non deve più essere di tipo conservativo. Il settore degli appalti pubblici deve investire sull’innovazione dell’organizzazione con il BIM, il Project Management e la blockchain, per dare trasparenza e sicurezza al sistema delle procedure”.

Aree logistiche integrate, finanziabili 11 interventi in Campania e Sicilia

Il Tavolo Centrale di Coordinamento delle Aree Logistiche Integrate, che si è riunito per la terza volta al MIT ha valutato, come maturi e licenziabili, 11 interventi prioritari nell’Area logistica Campana e in quella del Quadrante Sud Orientale della Sicilia, su 27 analizzati. Per quanto riguarda la Campania, 5 interventi scelti sono finanziabili nell’ambito del PON Infrastrutture e Reti 2014-2020 e 1 nell’ambito del FSC 2014-2020. Tra gli interventi finanziabili dal PON-IR possono essere ricordati quelli che riguardano il Porto di Napoli (per un totale complessivo di circa 70 milioni di euro) e il Porto di Messina (per un totale complessivo di circa 60 milioni di euro). Per quanto riguarda l’Area logistica Quadrante Sud Orientale della Sicilia sono stati ritenuti maturi e potenzialmente finanziabili complessivamente 5 interventi di cui 4 nell’ambito del PON Infrastrutture e Reti 2014-2020 e 1 nell’ambito del PAC 2007-2013. In particolare, tra gli interventi finanziabili dal PON-IR possiamo ricordare quelli afferenti ai Porti di Augusta e Messina, per un totale complessivo di circa 40 milioni di euro.

Smart road, primo si del MIT alla sperimentazione

La Direzione generale Motorizzazione del MIT ha rilasciato l’autorizzazione alla sperimentazione su strada pubblica del primo veicolo a guida autonoma in Italia. “Con questo atto formale si dà ufficialmente avvio alle sperimentazioni di veicoli automatici su strada pubblica in Italia,” spiega il ministero. “La sperimentazione riguarderà l’ambito urbano e l’ultimo miglio tipo D, E, F di precisi tratti stradali nelle città di Torino e Parma, nel rispetto di tutte le prescrizioni dettate dal gestore delle strade stesse e in presenza di un supervisore”.


News dal Mondo - News dal Mondo - News dal Mondo - News dal Mondo - Ne Nuovo magazzino DHL a Tanger Med

Il Gruppo DHL Global Forwarding ha finalizzato un contratto per l’insediamento del suo nuovo Hub Logistica Africa-Europa nell’area del porto di Tanger Med. Con una superfice di 6mila metri quadri si tratta del più grande magazzino di DHL situato in prossimità dei mercati internazionali tra i due continenti. La struttura, operativa da maggio, prevede semplificazioni nelle procedure di sdoganamento, nella gestione della catena di approvvigionamento, oltre i servizi di trasporto aereo, marittimo e terrestre. Tanger Med è stato scelto per l’ampia capacità in termini di connettività multimodale sia con Casablanca sia verso il Sud, confermando la sua posizione baricentrica per la redistribuzione dei flussi di merci verso Africa, Europa e America.

Nasce l’associazione digitale dei giganti del container

Le società armatoriali A.P. Møller-Mærsk, Hapag-Lloyd, Mediterranean Shipping Company (MSC) e Ocean Network Express (ONE) hanno istituito la Digital Container Shipping Association (DCSA), associazione senza fini di lucro con sede ad Amsterdam, in Olanda, che ha lo scopo di esaminare, sviluppare, adottare e aggiornare standard di information technology per la creazione, trasmissione e immagazzinamento di informazioni e documenti che vengono scambiati tra i partecipanti alla supply chain del trasporto marittimo containerizzato internazionale. Aperta all’adesione di altre compagnie di navigazione l’associazione avrà come Amministratore delegato e direttore statutario Thomas Bagge del gruppo danese A.P. Møller-Mærsk. “Il settore del trasporto marittimo containerizzato si è unito con l’obiettivo comune di portare il comparto nell’era digitale,” ha affermato André Simha, chief information officer del gruppo MSC e presidente del consiglio di sorveglianza della DCSA. Partner nel progetto di creazione della Durazzo, l’Ap chiede l’approfondimento dei fondali nuova compagine, l’altro gigante Pressione dell’Ap di Durazzo sul governo albanese per l’autorizzazione del settore, la francese CMA CGA ad avviare i lavori di escavo dei fondali e dell’ingresso del porto per non ha ancora aderito formalmente permettere l’attracco di navi di maggiore dimensione. Secondo a DSCA. l’ente, tale intervento favorirebbe l’aumento dei traffici del porto dove si svolge già il 78 per cento del commercio marittimo del paese. La richiesta è stata avanzata da tempo anche dalle imprese che operano nel settore del cemento e dei minerali, secondo le quali l’attuale situazione ostacolerebbe il loro accesso ai grandi mercati quali gli Stati Uniti o l’Africa occidentale.

Intercargo, nessun incidente a portarinfuse nel 2018

La variazione dell’assetto del carico e la sua liquefazione sono le principali cause di preoccupazione per gli armatori del segmento carichi secchi con ben nove incidenti registrati nel decennio 2009-18 e la perdita complessiva di 101 marittimi (sei rinfusiere che trasportavano minerale di nichel dall’Indonesia, due che trasportavano laterite dal’India ed una bauxite dalla Malaysia). È quanto riportato dall’ultimo studio sugli incidenti accorsi a unità portarinfuse pubblicato da Intercargo. In tutto il decennio si sono verificati 48 incidenti a unità di oltre 10.000 tonnellate di portata lorda che hanno comportato la perdita totale delle navi e che, complessivamente, hanno causato la morte di 188 persone. Di questi in 23 casi gli Stati di bandiera non hanno presentato i relativi rapporti d’indagine all’IMO. La causa segnalata come la più comune per la perdita di navi è l’incaglio delle unità, che ha riguardato 19 dei 48 incidenti complessivi (sei le relazioni non presentate all’IMO). Per la perdita di sei navi, che ha provocato 61 vittime, non è stata individuata la causa (cinque rapporti non presentati) mentre la perdita di altre sei navi è stata attribuita all’allagamento delle stive (nessun rapporto è stato sottoposto). La notizia positiva è il bilancio 2018 in cui non è stata segnalata la perdita di alcuna unità.

ONE chiude il primo anno con 6,6 milioni di Teu

Quasi 6,6 milioni di Teu sono stati trasportati da Ocean Network Express (ONE) nel primo anno d’attività operativa chiuso lo scorso aprile. Sulle rotte transpacifiche tra l’Asia e il Nord America le unità della compagnia nata dalla fusione dei gruppi armatoriali nipponici Kawasaki Kisen Kaisha (“K” Line), Mitsui O.S.K. Lines (MOL) e Nippon Yusen Kaisha (NYK) hanno trasportato un totale di 3,8 milioni di Teu, di cui quasi 2,7 milioni dall’Asia al Nord America ed oltre 1,1 milioni nella direzione opposta. I servizi della ONE che collegano l’Asia con l’Europa hanno trasportato complessivamente 2,8 milioni di Teu, di cui meno di 1,7 milioni dall’Asia all’Europa e 1,1 milioni dai porti europei a quelli asiatici. La flotta di ONE è costituita da 217 navi per una capacità di carico pari a 1,5 milioni di Teu, la sesta maggiore capacità di stiva al mondo. Le portacontainer della compagnia giapponese di capacità superiore a 10mila Teu sono 38, di cui sei da 20.190, 12 da 14.000, dieci da 13.900 e dieci da 10.000.

6 - maggio 2019


ews dal Mondo - News dal Mondo - News dal Mondo - News dal Mondo - News FONASBA festeggia cinquanta anni dalla sua fondazione

Nata il 23 aprile del 1969 all’Institute of Chartered Shipbrokers, presso il Baltic Exchange, da delegati di Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Norvegia, Olanda, Svezia e Germania Occidentale, FONASBA, Federation of National Associations of Ship Brokers and Agents, unica organizzazione internazionale a rappresentare le agenzie marittime e i broker marittimi, ha festeggiato i suoi primi 50 anni in vista della celebrazione ufficiale della sua istituzione, che si terrà ad ottobre a Miami in occasione dell’Assemblea annuale. Dagli undici associati europei iniziali FONASBA conta oggi sull’adesione di 62 nazioni per un totale di oltre 5.000 aziende associate. La Federazione partecipa attivamente ai lavori dell’International Maritime Organisation (IMO), della World Customs Organisation nonché dell’UNCTAD e dell’UNCITRAL. Inoltre il comitato europeo della Federazione, l’ECASBA, è riconosciuto dalla Commissione europea come organismo di rappresentanza dei professionisti che lavorano come agenti o broker marittimi. Dal 2007 FONASBA ha introdotto un suo Quality Standard (33 nazioni associate e quasi 500 aziende) per assicurare elevati livelli di condotta professionale.

DP World punta ad espandersi in Sud America

Il prossimo anno DP World potrebbe annunciare l’ingresso in 5/7 porti del Sud America. È quanto confermato dallo stesso direttore operativo del gruppo, Mahmood Al Bastaki, secondo cui la compagine con sede a Dubai punta a rafforzare una presenza già consolidata in Perù, Repubblica Dominicana, Argentina, Brasile e Cile, dove lo scorso a gennaio ha acquisito una partecipazione del 71,3% dell’operatore portuale Pulogsa. Secondo Al Bastaki, l’America Latina rappresenta una regione particolarmente attraente per DP World grazie alla sua relativa stabilità rispetto ad altre parti del mondo. Nel 2018, DP World ha investito 3 miliardi di dollari per diversificare il proprio portafoglio commerciale globale. Tra i suoi progetti, l’acquisizione di una partecipazione del 100% in una società di logistica peruviana, Cosmos Agency Maritima SAC, per 315 milioni di dollari. L’operazione ha permesso l’ingresso con una partecipazione del 50% in Terminales Portuarios Euroandinos SA nel porto peruviano di Paita, il secondo terminal per container più grande del paese.

Fiume, attesa per l’assegnazione della concessione di Zagreb Deep Sea In via di conclusione la fase di invio delle proposte di concessione per il terminal portuale di Fiume “Zagreb Deep Sea”. Per la gestione dell’infrastruttura che supporta l’attracco di grandi navi, grazie al fondale marino profondo 20 metri, la concessione prevede una durata di 50 anni e include la conclusione del già avviato processo di modernizzazione e ampliamento del porto. Si stima che alla fine della prima fase di investimento, prevista per il 2030, il porto avrà una capacità di traffico container per un totale di 800.000 Teu annui.

Valencia, TIL presenta offerta per un nuovo mega terminal

Terminal Investment Limited (TIL), controllata di MSC, è stata l’unica società a presentare un’offerta nell’ambito della gara indetta dall’Ap di Valencia per la costruzione e gestione di un nuovo container terminal nello scalo. La nuova struttura sorgerà su un’area di 1,37 milioni di metri quadri, avrà una linea di banchina di 1.970 metri con a disposizione uno specchio acqueo di 128mila metri quadri con profondità del fondale di -19,2 metri. Il bando prevede che il contratto di concessione abbia una durata di 35 anni estendibile fino ad un massimo di 50 anni. Con una capacità di traffico annuo di 5 milioni di Teu il terminal, la cui realizzazione sarà divisa in due fasi distinte, prevede un investimento di 1,2 miliardi di euro, di cui due terzi a carico dell’operatore privato e, secondo il presidente dell’ente portuale, Aurelio Martínez Estévez, genererà circa 7.000 posti di lavoro. TIL è già presente nel porto di Valencia dove gestisce il container terminal MSC Terminal Valencia che ha una capacità di 1,6 milioni di Teu.

L’Iran scommette sul trasporto intermodale di container

Un’esercitazione di trasporto multimodale in Iran per testare i collegamenti ferroviari con lo scalo di Shahid Rajaee, nella provincia meridionale di Hormozgan, il più grande porto container del paese. Scopo della due giorni di sperimentazione, con il coinvolgimento di 130 vagoni che hanno movimentato 200 container, l’aumento della quota di trasporto merci su ferro dall’attuale 10% e la valutazione di vantaggi e criticità della scelta multimodale. Oltre la metà degli scambi commerciali della Repubblica Islamica passa proprio attraverso Shahid Rajaee che, affacciato sullo Stretto di Hormuz, copre l’85% di tutto il traffico container iraniano e rappresenta una fetta del 6% del traffico complessivo della regione. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’amministrazione statale dei porti lo scorso anno sono transitate attraverso i 21 scali principali del paese 129,6 milioni di tonnellate di merci, con un calo del 17,07%. Complici le sanzioni imposte dall’amministrazione Trump le operazioni di carico e scarico dei container sono diminuite del 42,32%, attestandosi a 1,77 milioni di Teu. Secondo i vertici del’agenzia portuale dell’Iran gli 11 principali porti commerciali iraniani hanno fino all’80% di capacità non sfruttata, dato che solo il 20% della loro capacità viene utilizzato. La sperimentazione viene incontro anche alla scelta strategica di Teheran di puntare allo sviluppo della rete ferroviaria del paese. Secondo la Transportation Infrastructure Construction and Development Company dell’Iran, negli ultimi 15 anni sono stati costruiti in media 160 chilometri di ferrovie all’anno.


News dall ’Europa - News dall ’Europa - News dall ’Europa - News dall ’Europa - News Gestione dei rifiuti navali, il Consiglio EU promuove la nuova direttiva

Via libera del Consiglio europeo alla direttiva sugli impianti portuali di raccolta e gestione dei rifiuti delle navi, già approvata da Strasburgo in prima lettura lo scorso marzo. Parte del Piano d’azione Ue per l’economia circolare la norma si propone di ridurre del 30% la quantità di rifiuti marini entro il 2020. Obiettivo della nuova direttiva è rendere più efficiente la disponibilità di impianti portuali di raccolta adeguati e incrementare il conferimento dei rifiuti presso tali strutture mitigando la crescente minaccia ambientale proveniente dagli scarichi dei rifiuti. Tutte le navi che fanno scalo o che operano in un porto di uno Stato membro, indipendentemente dalla loro bandiera, saranno oggetto della disciplina che amplia la definizione di “rifiuto” anche a quelli raccolti nelle reti durante le operazioni di pesca. “Per ciascun porto deve essere stabilito ed attuato un piano adeguato di raccolta e di gestione dei rifiuti, e si fa obbligo agli Stati membri di mettere a disposizione impianti portuali di raccolta adeguati a rispondere alle esigenze delle navi che utilizzano abitualmente il porto”. Previsti incentivi per le misure di attuazione tramite un regime di segnalazione digitale della notifica dei rifiuti e delle informazioni inerenti al loro spreco, nonché sistemi di recupero dei costi mediante la riscossione di tariffe a carico delle navi.

Approvato il regolamento per la single window europea…

Con 508 voti favorevoli, 24 contrari e 19 astensioni il Parlamento europeo ha adottato il Regolamento che istituisce la Maritime Single Window europea e abroga la direttiva n. 65 del 2010 sulle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo o in partenza da porti degli Stati membri. La nuova disciplina, secondo il commissario europeo ai Trasporti, Violeta Bulc, intervenuta nell’aula di Strasburgo, ridurrà gli oneri amministrativi, con un risparmio sino a 725 milioni di euro nel 2030, e dimezzerà i tempi per adempiere agli obblighi di dichiarazione. Tra le previsioni del regolamento un elenco armonizzato ed esauriente delle informazioni che dovranno essere fornite, l’interoperabilità tra i sistemi e l’obbligo da parte degli Stati di fornire una formazione adeguata e necessaria a tutto il personale coinvolto nella gestione …e per i limiti di emissione di CO2 dei veicoli pesanti dell’interfaccia unica marittima Via libera di Strasburgo (474 voti favorevoli, 47 contrari e 11 astensioni), nazionale. nell’ambito dell’iniziativa “Europe on the Move”, al nuovo Regolamento che riduce i livelli di emissione di CO2 per i veicoli pesanti di nuova fabbricazione. La proposta di direttiva introduce una definizione di “veicoli puliti” e fissa obiettivi minimi per gli appalti pubblici indetti per il loro acquisto. Prevista una riduzione delle emissioni pari al 30% entro il 2030, con un obiettivo intermedio fissato al 15% entro il 2025, e l’obbligo dei produttori di raggiungere una quota di mercato di almeno il 2% delle vendite di nuovi mezzi a emissioni zero.

Antitrust, si all’acquisto di PSA del terminal container di Danzica

Semaforo verde dalla Commissione europea all’acquisizione da parte di PSA International di Singapore, PFR (fondo statale polacco) e IFM Investor dell’intero capitale della lussemburghese Gdansk Port Holdings, holding che possiede la DCT Gdańsk, società che gestisce il container terminal del porto di Danzica. DCT ha movimentato nel 2018 un traffico dei container pari a 1.932.454 teu, con un incremento del +21,2% sull’anno precedente. Il container terminal Connettività Ten-t – BRI, prove d’intesa polacco, che costituirà il primo investimento Favorire i collegamenti tra la rete transeuropea dei trasporti (Ten-t) del gruppo PSA in Europa orientale, è l’unico e i progetti previsti dalla BRI garantendo maggiore apertura, approdo portuale nel Baltico che può accogliere trasparenza e parità di condizioni nel settore infrastrutturale. Prove Ultra Large Container Vessel di capacità sino a di reciprocità alla quarta riunione della EU-China Connectivity 23.000 Teu. Platform, tenutasi a margine del 21° vertice Ue – Cina svoltosi a Bruxelles lo scorso aprile. Al centro dei colloqui anche il potenziale GNL, forum di alto livello Ue-USA per collegare ulteriormente il vecchio Infrastrutture per lo sviluppo a monte, la liquefazione e la rigassificazione, continente e l’Asia in modo sostenibile e rete di distribuzioni, nuovi modelli commerciali e strumenti finanziari. GNL sulla base dei principi di mercato. Su questo al centro del Forum di alto livello sull’energia svoltosi a Bruxelles tra punto raggiunto un accordo per uno studio rappresentanti istituzionali e imprese di Ue e USA. L’incontro conferma congiunto sui corridoi di trasporto ferroviario il rafforzamento della cooperazione nel settore energetico tra le due più convenienti. sponde dell’Atlantico. Un’intesa strategica confermata dai dati: dal primo carico nell’aprile 2016 le esportazioni di GNL degli Stati Uniti verso l’Europa hanno registrato una crescita del 272%, in particolare dopo la riunione del presidente Trump e del presidente Juncker del luglio 2018 sul tema. Risale allo scorso marzo il più alto volume di scambi che si è assestato a oltre 1,4 miliardi di metri cubi.


ANCONA, ANCONA,MAY MAY30-31, 30-31,2019 2019

WWW.ADRIATICSEAFORUM.COM WWW.ADRIATICSEAFORUM.COM

ANCONA, ANCONA,2019 2019 MAY MAY30-31 30-31

Adriatic AdriaticSea SeaForum Forumorganisation organisationcontacts contacts contact@adriaticseaforum.com contact@adriaticseaforum.com risposte.turismo risposte.turismo +39 +39041 0413093260 3093260 @AdriatiSeaForum @AdriatiSeaForum Adriatic AdriaticSea SeaForum Forum

maggio 2019 - 9


La supply chain lascia il posto alla supply network

L

a disruption delle innovazioni tecnologiche riguarderà anche la logistica. Il cambio dei paradigmi produttivi e di consumo di beni servizi determinati dalla digitalizzazione renderanno, anzi, il settore tra quelli con il maggior tasso di evoluzione sul medio periodo, sia a livello operativo sia strategico. Le sperimentazioni sulla connettività infrastrutture/operatori hanno già Marco Bucci prodotto soluzioni pratiche che stanno modificando a fondo i modelli di business. Dalla gestione dei magazzini al coordinamento delle flotte all’ottimizzazione delle operazioni sull’ultimo miglio il tradizionale concetto di supply chain lascerà ben presto il posto a quello del supply network. Con ricadute enormi in termini di efficienza

10 - maggio 2019

dei processi, determinazione dei prezzi e competitività dei servizi. Oltre il perseguimento di un obiettivo strategico per la configurazione fisica, prevalentemente urbana, del nostro sistema portuale: movimentare più volumi a parità di spazi. Al bivio di una svolta epocale l’Italia sconta la mancanza di una politica organica, in grado di portare a sistema le iniziative fin Massimiliano Sartori qui condotte in modo isolate. UIRNET, il soggetto attuatore da parte del MIT per la realizzazione e la gestione della Piattaforma Logistica Nazionale Digitale, ha fatto il punto sullo stato dell’arte a Genova. Dall’incontro “Infrastrutture digitali e logistica delle merci. Priorità strategiche per Genova e per l’Italia” è emersa


l’importanza della posta in palio e la necessità per il sistema paese di accelerare il passo. Marco Bucci (Sindaco, città di Genova). Logistica e supply chain come chiave di sviluppo della città. Insieme all’integrazione tra infrastrutture e digitalizzazione. “L’assegnazione della gara per la diga foranea è un passo verso la gestione delle navi da 22mila Teu. Serviranno aree retroportuali, anche a grande distanza dalle banchine”. E le nuove tecnologie possono giocare un ruolo di facilitazione. “Dalla fabbrica all’utente finale si stabilisce un sistema unico di tracciabilità che va dai pagamenti alla gestione dei servizi. In questo contesto l’ambizione di Genova è diventare una piattaforma globale sul modello di Amburgo. Non basta più la geografia favorevole: siamo un centro logistico importante ma bisogna lavorare sempre più sulla tecnologia”. Massimiliano Sartori (Studi e Ricerche UIRNET). L’impatto delle innovazioni tecnologiche si riflette sui modelli di business. Lo schema tradizionale delle economie di scala, con il fenomeno del gigantismo navale, si troverà presto a convivere con la cosiddetta platform economy. “Nuovi operatori che puntano alla massima personalizzazione e intermediazione che si basa su una trasparenza completa sui tempi, i prezzi e sul processo che diventa veloce, facile e senza carta”. Si andrà verso una “uberizzazione” della logistica? Troppo presto per azzardare ipotesi. Di certo c’è che “una maggiore efficienza della filiera distributiva produce più effetti positivi dell’eliminazione di alcuni dazi”. Bisognerà lavorare, dunque, sulla mitigazione dei rischi legati alla crescita dimensionale dei traffici su una singola rotta. “Il salto di qualità avverrà quando tutto il sistema sarà connesso, integrato, automatizzato. Disporre di una infrastruttura digitale e automatizzata non è sufficiente se il sistema esterno rimane indietro”. Nicola Bassi (Responsabile sviluppo nuovi servizi UIRNET). La costruzione della Piattaforma Logistica Nazionale segue tre indirizzi strategici: acquisizione delle best practices (comunità, processi, misure e certificazioni), estensione dell’esistente (coinvolgimento dell’autotrasporto ed estensione del porto alla supply network), pensare per sistema (aree buffer per garantire continuità degli scambi, parcheggi di prossimità, trasporto green in ambito urbano). “Una combinazione di elementi che per Genova, ad esempio, potrebbe contribuire all’allargamento della sua catchment area”. L’obiettivo è recuperare almeno i 500mila container della pianura padana che sbarcano in Nord Europa e, in una visione generale, rendere più profonda la penetrazione del nostro sistema logistico attraverso le maggiori opzioni operative fornite dalle applicazioni tecnologiche. Christian Colaneri (Direttore Direzione Commerciale, RFI). La priorità è il riequilibrio intermodale ferro-gomma così come prospettato anche dai piani europei. Su questa strada RFI sta sviluppando l’integrazione dei sistemi informativi per la gestione della circolazione con le diverse Autorità di sistema portuale. “Poter disporre di informazioni in tempo reale sullo stato

della circolazione sulla rete o all’interno dell’area portuale consente di modificare al meglio la gestione di qualsiasi anomalia rispetto al traffico programmato”. Genova, Trieste e La Spezia sono già in una fase avanzata nello sviluppo del dialogo tra i rispettivi Port Community System con la Piattaforma Integrata di Circolazione della Rete. Tra i punti messi a segno la collaborazione nell’ambito del progetto E-Bridge approvato nel recente CEF 2018. Mattia Fantinati (Sottosegretario di Stato alla Pubblica Amministrazione). La mancata digitalizzazione dell’amministrazione si riverbera sotto forma di costo occulto per cittadini e imprese. “Logistica e infrastrutture sono il punto di partenza. Smart city e Iot diventano gli strumenti per gestire la ridefinizione dei processi della filiera”. A patto che gli interventi non si risolvano nella produzione di ulteriore “attrito burocratico”. “Alla P.A. italiana, caratterizzata da una formazione prevalentemente giuridica, mancano le competenze digitali. Bisognerà affrontare innanzitutto questo tema per assicurare la riuscita del primo obiettivo da perseguire: la piena interoperabilità tra gli svariati sistemi adottati dall’amministrazione statale”. Fabrizio Perrone (Amministratore Delegato, Logistica Digitale). Completa smaterializzazione dei controlli per ottimizzare i flussi in uscita dai porti. “Genova può rappresentare un laboratorio in questa direzione ma è una partita che deve giocare tutto il paese recuperando le esperienze effettuate e omogeneizzandole a livello di soluzioni da proporre”. Tre punti su cui incentrare gli sforzi futuri: “convergenza fra infrastrutture materiali e immateriali, integrazione tra industria e logistica, sviluppo di nuove competenze”. “Gli attuali cicli formativi sono troppo lenti. Un esempio da seguire potrebbe essere il porto di Rotterdam, con il suo incubatore di nuove esperienze tecnologiche”. Infine gli incentivi per l’industria 4.0: “il meccanismo andrebbe esteso a tutta l’area logistica”. Guido Ottolenghi (Presidente, Comitato tecnico-scientifico di Confindustria per la logistica). Il nemico numero uno dei costi logistici si chiama frammentazione. Anche nella trattazione dei dati. “Occorrono standard di comunicazione: c’è discrepanza tra il tasso di competitività digitale delle aziende e le lente risposte del settore pubblico”. Questione che andrebbe allargata anche all’ambito europeo dove mancano sistemi aperti e condivisi. La mancanza di un “unico linguaggio” produce distorsioni: “diventa sempre più difficile imporre ad un autista straniero le normative introdotte dal governo italiano”. Giovanni Grande

maggio 2019 - 11


Rodolfo De Dominicis: il futuro è la gestione dei big data D alla supply chain al supply network. L’innovazione tecnologica modificherà a fondo la logistica spingendola in un’area in cui il fisico e il digitale convergono. Infrastrutture e operatori hanno già imboccato la strada dello scambio di dati e informazioni prefigurando il nuovo paradigma operativo del settore. “Il futuro è la gestione dei big data: conterà la capacità di creare una mega community la cui interazione determinerà minimi costi per il sistema e massimo profitto per il singolo soggetto economico”. Ma per Rodolfo De Dominicis, Presidente e Ad di Uirnet, è arrivato il momento di premere sull’acceleratore. Di abbracciare senza tentennamenti la svolta digitale. “Allo stato attuale vale il vecchio adagio: ora o mai più. Il rischio è quello di giocare un ruolo marginale nella grande competizione mondiale”. A che punto è il settore logistico nell’implementazione delle nuove tecnologie? Lo stato dell’arte riflette un po’ il livello generale del comparto anche sul versante fisico: non avanzato. Ci sono stati non pochi investimenti da parte dei privati ma è mancato il necessario intervento di sistema. Anche alla luce delle due grandi partite che si giocano quando si parla di digitalizzazione: efficienza, come risultato finale, e sicurezza, come precondizione operativa. Su quest’ultimo punto non si può prescindere: alle nuove applicazioni va accompagnata un’attenta analisi nella gestione dei rischi. Non a caso si parla sempre più di sicurezza digitale… In un ecosistema dove la componentistica è in prevalenza di origine cinese e i sistemi gestionali sono americani, l’Europa, con il poco su cui può contare in questi settori, sembra fare la figura del vaso di coccio. Eppure il rischio del “controllo” va guardato nella giusta prospettiva: abbiamo tutti i mezzi per poter

12 - maggio 2019

gestire senza eccessivi preoccupazioni grandi sistemi dati. Piuttosto dovremmo indirizzarci verso il modello di sviluppo “dual use”, alla base del sistema produttivo e di ricerca statunitense, dove le innovazioni in campo militare trovano poi applicazione pratica in

quello civile. Dalle nostre parti, con la netta separazione delle due sfere, gli investimenti seguono un modello superato e meno efficiente. Su quali segmenti della filiera bisogna intervenire in maniera prioritaria? Nel nuovo paradigma lo sviluppo tecnologico dei nodi diventa strategico. Porti, interporti, centri merci ferrovie e piastre dei privati. Oltre al collegamento con i vettori. Da anni siamo impegnati nella realizzazione di un sistema di connessione tra mezzi stra-

dali, ferroviari, marittimi e, in prospettiva anche aerei, con i punti nodali del network logistico della penisola. E insisto: bisogna muoversi in fretta. Basti pensare a quanto evidenziato da una ricerca effettuata dal Gruppo Ambrosetti secondo cui con il “full digital” potremmo recuperare 5/6 miliardi all’anno sul Pil. Una perdita che non possiamo più permetterci. Ci sono modelli esteri cui l’Italia potrebbe ispirarsi? Uno è quello olandese, con il sistema Portbase collegato ad una piattaforma logistica nazionale neutrale, che è poi il modello che stiamo sviluppando. L’altro grande punto di riferimento è Singapore. Proprio con la Port Autority dello stato asiatico siamo in dirittura d’arrivo per la firma di un protocollo d’intesa che ci permetterà di mettere in comune le esperienze sviluppate fino ad ora. Gli obiettivi futuri di Uirnet? Abbiamo realizzato le indicazioni che ci venivano dal mercato pubblico. La legge di finanza che ci istituiva, risalente al 2006, puntava alla realizzazione di una PNL ad “alta automazione”. L’appuntamento intermodale, che consente al camionista di prenotare l’ingresso in porto, l’Anagrafica Nazionale Autisti, per il coordinamento delle informazioni sugli operatori, e la gestione degli eventi di sicurezza, con il reindirizzamento dei flussi nel caso di problemi dei nodi, sono risultati concreti. Vanno nella giusta direzione. Ma in più di dieci anni dall’approvazione della legge il mondo ha subito una vera e propria rivoluzione. E se non acceleriamo il passo, con un intervento davvero sistematico, resteremo tagliati fuori. Giovanni Grande


L’industria nautica risorsa fondamentale per l’Adriatico

A

ppuntamento ad Ancona per la quarta edizione di Adriatic Sea Forum – cruise, ferry, sail & yacht, evento internazionale itinerante dedicato al turismo via mare in Adriatico ideato e organizzato da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio della macro-industria turistica, quest’anno in partnership con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. Dopo il successo delle precedenti edizioni tenutesi a Trieste (2013), Dubrovnik (Croazia, 2015), e Budva (Montenegro, 2017), con una media di oltre 40 relatori internazionali e 200 partecipanti, Adriatic Sea Forum fa tappa quest’anno nel capoluogo marchigiano per un’intensa due giorni di studio, confronto, approfondimento e networking nella cornice della Mole Vanvitelliana. Gli obiettivi del forum

Nato con l’obiettivo di discutere sul futuro sviluppo del turismo via mare in Adriatico, facilitare lo sviluppo di nuovi progetti comuni e creare occasioni di incontro e networking per tutti gli operatori dei comparti crociere traghetti e nautica (vela e motore), il forum è diventato negli anni un appuntamento di riferimento per l’intera filiera del turismo via mare nell’area. “Per i Paesi che affacciano sul Mar Adriatico – dichiara Francesco di Cesare, Presidente di Risposte Turismo – esso costituisce una risorsa di inestimabile valore e di grande potenzialità anche dal punto di vista del turismo via mare, comparto a cui Adriatic Sea Forum è dedicato. Il rappresenta per tutti i soggetti che operano nella crocieristica, nella nautica e nel mondo dei traghetti, dai grandi gruppi internazionali ai singoli professionisti, un momento

di incontro dove promuovere la condivisione di idee e conoscenza, facilitare lo sviluppo di nuovi progetti comuni e strategie e creare occasioni di business networking. L’avvio, negli anni, di iniziative e progetti congiunti nati dalla contestuale presenza al forum di imprenditori, manager ed amministratori impegnati in questi comparti è tra i risultati più significativi raggiunti dalla manifestazione. “Il maritime tourism forum – prosegue di Cesare – è un macrocomparto dell’industria turistica che troppo spesso viene ignorato e non messo a fuoco, preferendo porre l’attenzione sulle componenti che vi sono all’interno: crociere, traghetti e nautica. Tuttavia talvolta solo una visione complessiva di queste specifiche produzioni, e conseguenti fruizioni turistiche, può portare a riflessioni strategiche su spazi di mercato, investimenti, economie di scala, che possono garantire a singoli operatori e, ancor più, ad una intera area (da vedere tanto quanto destinazione che distretto produttivo) uno scatto in avanti e migliori risultati. Tutto questo è alla base di Adriatic Sea Forum - cruise ferry sail&yacht, che ogni due anni dà una possibilità in più a chi volesse coglierla di incontrare imprenditori, manager, decisori pubblici con presenza e interessi nell’area adriatica, ascoltare punti

maggio 2019 - 13


di vista differenti, comprendere quanto chi si occupa di crociere, ad esempio, abbia a che fare con istanze e visioni non così lontane da chi è nella traghettistica o nella nautica. Un forum, come gli altri di Risposte Turismo, che muove dalla convinzione che lo scambio di informazioni aggiornate, la discussione e condivisione di possibili iniziative comuni, possano favorire l’azione quotidiana di ogni operatore economico”. “Nautica, crociere e traghetti sono temi su cui il porto internazionale di Ancona, posizionato al centro dell’Adriatico e della Macroregione Adriatico Ionica, è fortemente impegnato in una strategia di sviluppo – afferma Rodolfo Giampieri, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale – una visione che è orientata alla crescita della cantieristica di lusso e all’incremento del turismo nautico, grazie alla presenza del porto turistico di Marina Dorica. È importante potenziare le opportunità che derivano dal fatto che lo scalo è nodo delle autostrade del mare, secondo porto per traffico internazionale di passeggeri su nave traghetto. Una strategia che punta con forza sulla cre-

14 - maggio 2019

scita dell’arrivo delle crociere, con l’ambizioso progetto di un nuovo terminal, porta di accesso per l’Italia centrale a questo promettente mercato turistico. L’appuntamento di Adriatic Sea Forum ad Ancona sarà una grande occasione per riflettere in maniera integrata su queste tematiche da cui potranno nascere nuovi stimoli per lo sviluppo dell’imprenditoria portuale a vantaggio di tutto il territorio”. Sono oltre 200 i partecipanti attesi: dalle compagnie armatoriali agli agenti marittimi e ai terminal portuali e aeroportuali, dai tour operator agli agenti di viaggio, fino alle marine e ai porticcioli, alle società di charter nautico, ai cantieri, alle amministrazioni pubbliche e ai consorzi locali di promozione turistica. Adriatic Sea Tourism Report 2019 Dopo i saluti istituzionali, in apertura di forum si terrà la presentazione in anteprima della nuova edizione di Adriatic Sea Tourism Report, il report di ricerca curato da Risposte Turismo che dal 2013 analizza i flussi, le dimensioni, la natura e le direzioni dei movimenti turistici via mare (crociere, traghetti e nautica – vela e motore) nei sette paesi che si affacciano sull’ Adriatico.

Confermata la struttura dell’evento con sessioni di discussione plenarie e approfondimenti tematici su specifici comparti di interesse che si alterneranno a presentazioni e interviste e face to face, completati quest’anno da tre tavoli tecnici per ragionare attorno alle priorità da assegnare per facilitare la crescita di ciascuno dei tre comparti seguiti dal forum. Le tematiche affrontate Tra gli argomenti che verranno affrontati nelle tavole rotonde, la condivisione di scelte e azioni che potrebbero consentire di accelerare la crescita dell’area adriatica attraverso il maritime tourism, le priorità di intervento ed investimento che le autorità portuali dell’area stanno individuando con riferimento alle diverse espressioni del traffico passeggeri, la possibilità di perseguire contestualmente crescita economica e tutela dell’ambiente, le importanti ricadute per i territori generate dal turismo dei giga yacht, la competitività dei traghetti in un mutato quadro dell’offerta di mobilità e trasporto e le novità che potrebbero caratterizzare la crocieristica in Adriatico nel prossimo futuro. L’evento, che si svolgerà in tre lingue


(italiano, inglese e croato), permetterà inoltre a tutti i partecipanti - attraverso interventi dedicati da parte di altri prestigiosi relatori - di aggiornarsi sui programmi europei dedicati all’area e sulla strategia EUSAIR a cinque anni dal suo lancio, di comprendere meglio le caratteristiche, le richieste e le aspettative della clientela interessata all’offerta turistica adriatica e di conoscere realtà esterne all’area adriatica che hanno saputo eccellere nel maritime tourism. Numerose le personalità di rilievo che, con i loro interventi, animeranno i diversi momenti del forum. Tra di essi, solo per citarne alcuni: Thomas Boardley - Segretario Generale Clia Europe, Airam Díaz Pastor - Presidente di Med Cruise, Rodolfo Giampieri - Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Ivana Jelinich - Presidente FIAVET, Evisi Kopliku - Coordinatrice del pilastro Sustainable Tourism della strategia EUSAIR, Andreas Ntais - Presidente Porto di Igoumenitsa, Ugo Patroni Griffi - Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Kristijan Pavic - CEO ACI Club, Roberto Perocchio - Presidente Assomarinas, Alessandra Priante -

Head of International Relations Office Ministero delle Politiche Agricole, alimentari, forestali e del turismo, Daniele Rossi - Presidente Assoporti, Antoni Tiò - Presidente Barcelona Clúster Nautic. Adriatic Sea Forum 2019 ospiterà nuovamente Alumni@ASF, iniziativa che consentirà a una selezione di 50 studenti o neo laureati presso università e master dei Paesi che si affacciano sulle due sponde dell’Adriatico di partecipare all’evento seguendone i lavori ed entrando in contatto con gli operatori presenti (per candidature: http:// www.adriaticseaforum.com/it/alumniasf-2019-applications/). Sono supporting organizations: Adriatic Ionian Euroregion, Adriatic & Ionian Initiative, Assomarinas, Assoporti, EBI - European Boating Industry, FIAVET Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo, Forum of the Adriatic and Ionian Chambers of Commerce, INSULEUR, The International Propeller Club - Ancona, UFTAA United Federation of Travel Agents Associations, UHPA Association of Croatian Travel Agencies, UCINA Confindustria Nautica e YoungShip. Risposte Turismo

Risposte Turismo è una società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica, attiva da oltre 15 anni sul territorio italiano ed europeo e specializzata nel fornire soluzioni progettuali ed operative ad organizzazioni ed imprese appartenenti al settore turistico. La società, presieduta da Francesco di Cesare, è impegnata nell’attività di consulenza, nella formazione e nella gestione diretta di eventi e iniziative ad hoc. Tra i settori principalmente studiati rientrano il maritime tourism, lo shopping tourism, il film induced tourism, le produzioni culturali, le ricadute territoriali dei grandi eventi e il destination management. Oltre ad Adriatic Sea Forum - cruise, ferry, sail & yacht, dal 2011 organizza Italian Cruise Day, l’evento divenuto il punto di riferimento per il comparto crocieristico italiano giunto nel 2019 alla nona edizione (Cagliari, 18 ottobre) e dal 2016 Shopping Tourism. Il forum italiano, il primo appuntamento dedicato al fenomeno dello shopping tourism in Italia. RedMar

maggio 2019 - 15


Produzione di energia rinnovabile dal moto ondoso L’

Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, l’Amministratore Delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, l’Amministratore Delegato di Terna, Luigi Ferraris e l’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi hanno firmato nella sede Eni all’EUR di Roma, un accordo non vincolante per lo sviluppo e la realizzazione su scala industriale di impianti di produzione di energia dalle onde del mare. L’accordo ha lo scopo di unire le competenze di ciascuna società al fine di trasformare il progetto pilota Inertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC), l’innovativo sistema di produzione di energia dal moto ondoso installato da Eni nell’offshore di Ravenna e attualmente in produzione, in un progetto realizzabile su scala industriale e quindi di immediata applicazione e utilizzo. Secondo i termini dell’accordo, Eni

16 - maggio 2019

metterà a disposizione del gruppo di lavoro congiunto i risultati dell’impianto pilota ISWEC, sviluppato in sinergia con il Politecnico di Torino e lo spin-off Wave for Energy e fornirà il proprio know-how tecnologico, industriale e commerciale, oltre a rendere disponibili le opportunità logistiche e tecnologiche dei propri impianti offshore. L’AD Claudio Descalzi ha commentato: “Questo accordo rappresenta un importante passo in avanti verso la realizzazione su scala industriale di un nuovo sistema di produzione di energia rinnovabile dal moto ondoso. Questa intesa si inserisce nel nostro piano strategico di decarbonizzazione e nasce dal forte focus di Eni nella ricerca, sviluppo e applicazione di nuove tecnologie, finalizzate non solo a rendere più efficienti processi operativi convenzionali ma che ci spingono anche a creare nuovi segmenti di business nell’ambito

energetico. La collaborazione con tre eccellenze italiane, quali CDP, Terna e Fincantieri, consentirà di mettere a fattor comune le grandi competenze esistenti e di accelerare il processo di sviluppo e industrializzazione di questa tecnologia, con l’obiettivo di esplorare insieme possibili progetti su larga scala anche all’estero”. CDP promuoverà il progetto con le pubbliche amministrazioni e le istituzioni coinvolte e, inoltre, metterà a disposizione le proprie competenze economico-finanziarie, anche al fine di valutare le più adeguate forme di supporto finanziario dell’iniziativa. L’AD Fabrizio Palermo ha così commentato: “Il Piano Industriale di CDP è fortemente orientato allo sviluppo sostenibile, in linea con i grandi trend globali e gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030 dell’ONU. Il progetto, quindi, è coerente con la nostra strategia e,


insieme a partner come Eni, Fincantieri e Terna, potremo contribuire in modo concreto allo sviluppo di una tecnologia italiana innovativa e alla diffusione delle fonti di generazione rinnovabile, a beneficio del Paese e della collettività”. Fincantieri offrirà le proprie competenze industriali e tecniche tipiche delle realizzazioni navali per l’ottimizzazione delle fasi di progettazione esecutiva, costruzione e installazione delle unità di produzione. L’AD Giuseppe Bono ha dichiarato: “Siamo onorati di partecipare a un progetto di questa portata con partner come Eni, Terna e CDP. Fincantieri è costantemente impegnata nel miglioramento dei sistemi navali che garantiscono il massimo rispetto dell’ambiente e questo accordo, che porterà all’industrializzazione di una soluzione per generare energia pulita dalla stessa forza del mare, ci appassiona e ci rende fiduciosi per la capacità tutta italiana di guardare al futuro”. Terna contribuirà a sviluppare gli studi relativi alle migliori modalità di connessione e integrazione del sistema di produzione di energia con la rete elettrica, ivi inclusa l’integrazione con i

sistemi ibridi composti da generazione convenzionale, impianti di produzione fotovoltaici e sistemi di stoccaggio. “Con questo accordo quadro – spiega l’Amministratore Delegato di Terna S.p.A. Luigi Ferraris - Terna investe nell’innovazione sostenibile al servizio della transizione energetica, nella forte convinzione che le competenze di-

sione della tecnologia su ulteriori siti in Italia, in particolare in prossimità delle isole minori, con la realizzazione di impianti di taglia industriale per fornitura di energia elettrica completamente rinnovabile. Le caratteristiche innovative del sistema ISWEC possono consentire di superare i vincoli che hanno fin qui limitato un diffuso sfruttamento delle tecnologie di conversione dell’energia del moto ondoso. Gli impianti di generazione di energia da moto ondoso potranno fornire un contributo rilevante non solo ai processi di decarbonizzazione in ambito offshore ma anche e più in generale a supporto della sostenibilità dei sistemi di produzione di energia elettrica e della diversificazione delle fonti rinnovabili. Questa intesa potrà essere oggetto di successivi accordi vincolanti che le parti definiranno nel rispetto della normativa applicabile ivi inclusa quella in materia di operazioni tra parti correlate.

ADV Paola Martino

Eni, CDP, Fincantieri e Terna insieme per lo sviluppo di impianti di produzione di energia da moto ondoso su scala industriale stintive del gruppo possano contribuire all’abilitazione di nuove fonti rinnovabili in grado di rendere il sistema elettrico sempre più efficiente e sostenibile”. In una prima fase, l’accordo prevede l’ingegnerizzazione della costruzione, installazione e manutenzione dell’ISWEC. Questa fase porterà alla progettazione e alla realizzazione entro il 2020 di una prima installazione industriale collegata a un sito di produzione offshore Eni. Parallelamente, si valuterà l’esten-

Stefania Vergani

maggio 2019 - 17

Registro Navale Panamense - Per informazioni: Consolato di Panama - Via Duomo 319 - 80133 Napoli (NA) - tel: 081 6028540


I

l Presidente dell’INAIL - Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro - Massimo De Felice e l’Amministratore Delegato di Fincantieri Giuseppe Bono hanno firmato un protocollo di intesa volto allo sviluppo della cultura della sicurezza sul lavoro e alla realizzazione di attività e progetti per la riduzione sistematica degli infortuni e delle malattie professionali. Il protocollo, che fa seguito a una collaborazione pluriennale, definisce gli ambiti e le modalità di attuazione delle attività finalizzate alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. In particolare: l’analisi dei processi produttivi, con

riferimento ai rischi connessi alle lavorazioni proprie del settore della cantieristica navale e in particolare a quelli

l’analisi dell’evoluzione del fenomeno infortunistico nei settori rappresentati, integrata dal raffronto dei dati rilevati in contesto europeo; l’analisi del modello di mappatura dei “near miss” (ovvero eventi che hanno in sé la potenzialità di produrre un infortunio) in essere e la sua eventuale evoluzione; l’individuazione e la realizzazione di nuove iniziative formative e informative volte alla promozione della cultura della prevenzione, nonché di innovativi strumenti di comunicazione mirati a rafforzare la consapevolezza del lavoratore in merito ai rischi del processo produttivo e alle appropriate misure di sicurezza.

Fincantieri firma un accordo con INAIL che si inserisce nel quadro del calo drastico degli episodi infortunistici del Gruppo

18 - maggio 2019

derivanti da interferenze tra le attività delle risorse interne e quelle delle risorse esterne; il monitoraggio del sistema di gestione della salute e sicurezza in essere per i lavori in appalto nella cantieristica navale e la sua eventuale evoluzione;


Cantieristica la cultura della sicurezza sul lavoro Elemento centrale e fondante dell’intero programma di interventi, che andranno ad essere definiti, è costituito da una maggiore consapevolezza del contesto logistico e operativo, per la riduzione dei rischi da interferenza che caratterizzano la collaborazione tra dipendenti diretti e maestranze in appalto. A margine della firma, l’Amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono ha dichiarato: “Questo accordo è frutto di una precisa scelta e rappresenta, per tutto il comparto cantieristico, un’ulteriore occasione di confronto e la ricerca di un importante contributo per l’individuazione e l’adozione di nuove misure di prevenzione e protezione nell’ambito del nostro articolato sistema di gestione della salute e sicurezza dei lavoratori”. Bono ha concluso: “La nostra azienda vuole rappresentare un modello di eccellenza in tema di sostenibilità, adottando un approccio al business in grado di rispondere alle sfide della globalizzazione con un modello produttivo sempre più attento agli impatti che i processi industriali producono sui singoli, sulla collettività e sull’ambiente”. Per Fincantieri la sicurezza sul lavoro, la salute dei lavoratori, la cura e il miglioramento degli ambienti lavorativi

SLC

costituiscono da sempre principi informatori delle politiche dell’azienda, in una visione che considera la sicurezza fattore strategico e di sviluppo dell’impresa. In linea con il proprio modello produttivo, nella consapevolezza del rilevante contributo che può derivarne sul terreno del miglioramento dei sistemi di prevenzione, a beneficio di tutti i lavoratori che operano all’interno dei siti produttivi, il Gruppo è costantemente impegnato per individuare nuovi e sempre più efficaci strumenti di formazione, divulgazione e comunicazione dei temi legati alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’impegno profuso infatti ha determinato tangibili e significativi risultati in materia di riduzione del fenomeno infortunistico. Ponendo a confronto i principali indici che ne definiscono l’andamento, si rileva una riduzione del 73% nella frequenza degli eventi dal 2010 al 2018 e una riduzione del 48% nella gravità nel medesimo periodo. Anche il confronto dei dati più recenti è conferma di un costante miglioramento: nei primi tre mesi dell’anno si è infatti avuta una riduzione del 18,72% dell’indice di frequenza e del 10,64% dell’indice di gravità rispetto all’analogo periodo del 2018. Carolina Sinnopoli

Legal and tax advice from the International experience of a team

STUDI LEGALI CONSOCIATI

of business lawyers and tax advisors

Avvocati Porzio, Bove e Associati

GENOVA Piazza Giuseppe Verdi, 6/9 Tel. + 39 010.5957299 Fax + 39 101.5749726

MILANO Piazza Castello, 1 Tel. +39 02.867012 Fax + 02.874752

RAVENNA Via IX Febbraio, 2 Tel. +39 0544.218323 maggio 2019 Fax +39 0544.214431

19

ADV AM editori srl

NAPOLI Piazza Giovanni Bovio, 22 Tel. +39 081.4288242 Fax +39 0544.214431


Scalo eccezionale a Gioia Tauro

T

ra le navi portacontainer più grandi al mondo, il 30 aprile scorso, la Msc Miriam ha fatto scalo al porto di Gioia Tauro. Costruita nel 2016 dai cantieri Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering, in Corea del Sud, misura 400 metri di lunghezza, 59 di larghezza e vanta una portata pari a 19.224 teus. Grande soddisfazione è stata manifestata dal commissario straordinario Andrea Agostinelli, a capo dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, che ha dichiarato: “Ricevere un nave di tale portata per il porto di Goia Tauro non è stato un problema perché rientra tra le sue peculiarità. Del resto, nel nostro scalo è possibile ricevere e lavorare, con-

temporaneamente, tre portacontainer di ultima generazione, grazie alle sue dotazioni infrastrutturali ed organizzative di alto standard”. Con una banchina lineare tra le più lunghe del Mediterraneo, circa 3,5 chilometri, equipaggiata con gru post-panamax che raggiungono la 23esima fila di container, ha una profondità di canale di 18 metri ed un piazzale da 1,6 milioni di metri quadrati . “Il porto di Gioia Tauro - ha aggiunto Agostinelli - dimostra, ancora una volta, di essere all’altezza delle richieste crescenti di mercato, grazie anche alla collaborazione istituzionale dell’Autorità marittima e all’alta professionalità della maestranze e dei servizi tecni-

co-nautici in porto”. Partita dal Far East, dopo aver lasciato Port Said e passando dal canale di Suez, la Msc Miriam è ripartita per proseguire il suo viaggio nel Mediterraneo e poi fare rientro nel mercato asiatico. Il porto di Gioia Tauro, grazie anche alla sua posizione baricentrica nel bacino del Mediterraneo, è stato inserito nelle toccate di riferimento delle tratte internazionali dell’alleanza armatoriale 2M, costituita dalle due compagnie del trasporto marittimo containerizzato Maersk Line e Mediterranean Shipping Company. Francesco S. Salieri

Eliaavvocato Martino e-mail: elia_martino@virgilio.it

VIA L. DA VINCI, 45 - 80055 PORTICI (NA) - TEL. 081476257 - FAX 0812560533

ADV AM editori srl

Assistenza giudiziale e stragiudiziale. Contenzioso in materia di anatocismo bancario, polizze dormienti, recupero crediti, risarcimento danni anche da2019 responsabilità professionale. 20 - maggio


AM editori srl

• Servizio dedicato e altamente personalizzato • Organizzazione dell’intera supply chain • Gestione completa dello Store Installation • Personale coordinato sul posto info@omlog.com

maggio 2019 - 21


Connettere l’Italia con le penisole iberica e balcanica A

Da sinistra Ugo Patroni Griffi e Francesco Maria di Majo

22 - maggio 2019

seguito del protocollo di cooperazione, sottoscritto lo scorso 30 agosto 2018, le due Autorità di Sistema Portuale, quella dell’Adriatico Meridionale e quella che raggruppa i Porti del Lazio, stanno lavorando per rendere funzionale e competitivo il corridoio che unisce i porti di Bari, Manfredonia e Termoli, ai porti di Civitavecchia e Gaeta, e ciò al fine di connettere trasversalmente l’Italia con la penisola iberica e quella greco-balcanica, attraverso flussi logistici inbound (precedenti il processo produttivo, riguardanti le attività di approvvigionamento e stoccaggio dei materiali) e outbound (a produzione avvenuta riguardanti attività di stoccaggio e distribuzione dei prodotti finiti). Si sta registrando un trend in forte crescita della domanda di merci che passa sui collegamenti stradali di tale corridoio trasversale, dovuta anche alla crescita dell’e-commerce che, oltre ad aumentare la domanda di trasporto merci e di infrastrutture logistiche (depositi, hub, ecc.), pone maggiore pressione trasportistica sui piccoli e grandi centri urbani. “Tale crescita - hanno voluto puntualizzare entrambi i Presidenti delle due AdSP, il prof. Patroni Griffi e l’avv. di Majo - dovrà, quindi, avvenire ponendo in atto misure volte a rendere sostenibile nel medio termine il trasporto su gomma, ad esempio favorendo l’uso del GNL nell’autotrasporto, attraverso la realizzazione di punti di approvvigionamento per l’alimentazione a GNL, ancora molto scarsi nel centro-sud d’ Italia. In questo contesto di dinamica evoluzione, la ZES interregionale Adriatica e la ZLS laziale sono chiamate a svolgere un ruolo chiave ed essenziale per attrarre nuovi investitori interessati alle catene logistiche non solo del versante tirrenico e di quello adriatico, ma anche della Spagna, della Croazia, dei Balcani, della Grecia fino alla Turchia”. La cooperazione tra le due Autorità sarà dunque anche finalizzata a rendere sinergiche le azioni dell’istituenda ZES della Puglia Adriatica e del Molise con la futura ZLS dei tre porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Ieri a Gaeta, nel corso del Med Blue Economy Festival, i Presidenti delle due AdSP hanno illustrato gli aspetti essenziali di questa importante cooperazione istituzionale volta a fare sistema tra due Autorità delle due sponde dell’Italia Centrale e Meridionale. “Ma è stata anche la storia - come ricordato ieri da Patroni Griffi - ad individuare “idealmente” un corridoio, un fil rouge, che unisce Bari e Gaeta. Due città accomunate dalla figura illustre della Regina Maria Sofia di Borbone, sorella della notissima principessa Sissi, ricordata come l’ultima regina progressista regnante del Regno delle Due Sicilie. Proprio a Bari il 1 febbraio 1859, Francesco II accolse la Regina (il loro matrimonio era stato già celebrato per procura), giunta da Trieste via mare, per poi ripartire dopo circa una mese per Napoli sempre via mare. I due sovrani si rifugiarono successivamente a Gaeta, dove, il 13 febbraio 1861, con la capitolazione della città, dopo un lungo assedio dei piemontesi, si concluse il regno delle Due Sicilia. La regina Maria Sofia ha rappresentato un’icona di modernità, una donna coraggiosa, una regina soldato nell’assedio di Gaeta, ultimo singulto di un Regno ormai morente che chiuse un’epoca e una dinastia: quella dei Borbone”.


Elaborare policies più incisive nella promozione del settore L

Quali? a fase di rallentamento del ciclo dell’ecoIl primo è contenuto dall’Art.9 del Trattato nomia mondiale rende necessaria, ora laddove si afferma che “sviluppo economico più che mai, riconsiderare e rivalutare il e progresso sociale devono andare di pari ruolo propulsivo della logistica. Ne è convinto il passo”. È arrivato il momento di fare i conti presidente di Confetra, Nereo Marcucci, seconcon la globalizzazione. Si è ritenuto che l’audo cui quella che lui definisce “l’industria delle mento dei traffici avrebbe ridotto la povertà industrie” contribuirà nei prossimi anni a disedi molti, cosa realmente avvenuta, e che le gnare pezzi della mappa geopolitica e geoecodinamiche di un mercato con meno vincoli nomica del pianeta. “Non come semplice derivaavrebbero confermato il benessere di molti ta degli scambi nell’economia globale ma come altri se non di tutti, risultato del tutto mancato. attore pro-attivo che dovrà stimolare i decisori a Non sto qui a criticare gli effetti positivi deltutti i livelli”. Nasce anche da queste premesse la caduta dei muri fisici e politico-economici. il “cambio di pelle” imposto alla ConfederazioNereo Marcucci Piuttosto va puntata maggiore attenzione ne, chiamata a una profonda riorganizzazione sulla sostenibilità sociale di certe scelte, anche per quanto territoriale per poter contribuire meglio alla elaborazione di concerne la riarticolazione delle filiere logistiche. policies più incisive nella promozione e sviluppo del settore. È il caso della posizione assunta contro la proroga del “Le rappresentanze di Confetra Puglia, Campania ed Emilia Block Exemption Regulation? Romagna sono già al lavoro. Programmando e traducendo Esattamente. Condividiamo la posizione dell’OECD e di in iniziative concrete i contenuti delle analisi realizzate fin qui tutte le rappresentanze europee delle imprese impegnate sulle conseguenze che avrebbe sui comparti produttivi regionella supply chain globale: senza regole adeguate rischiamo nali esistenti o da attrarre il miglioramento delle infrastrutture di reiterare un’ulteriore fase di concentrazione della ricchezza logistiche e la loro integrazione funzionale”. e sbilanciamento di potere contrattuale che potrebbe dare un Una rivoluzione organizzativa sul territorio parados- colpo definitivo alle sovranità nazionali. salmente imposta dalle trasformazioni strutturali della Quale ruolo giocherà Confetra in questa partita? globalizzazione… Siamo già nel pieno di un lavoro quotidiano a livello euÈ in atto una riconfigurazione degli equilibri consolidati che ropeo, nazionale e, con la costituzione delle organizzazioni non si tradurrà solo nella modifica delle reti produttive e distri- regionali, territoriale. Ciò che mi preme sottolineare è che la butive. BRI, guerra dei dazi, nuove tecnologie, reshoring sono quarta rivoluzione industriale, anche per quanto concerne il fenomeni che non permettono previsioni nè sul breve nè sul suo aspetto logistico, non può essere banalizzata affermanmedio-lungo termine. Di certo cresce il coinvolgimento, an- do che la scomparsa di realtà produttive e posti di lavoro che dell’Italia, in un numero maggiore di relazioni e secondo saranno rimpiazzati da nuove, indefinite, opportunità creaalcuni studiosi lo spostamento dei baricentri è indispensabile te dalla tecnologia. Né che oligopoli e monopoli siano una per evitare al mondo occidentale una stagnazione secolare. conseguenza natuale delle logiche del mercato. Il mercato è Di certo sarà importante esercitare capacità di regolazione e pluralismo in un contesto regolato. E’ inaccettabile che con le di contrattazione, sia a livello europeo, sia nazionale senza tasse dei cittadini si creino infrastrutture materiali ed immateriali destinate ad impoverirli. derogare da alcuni principi cardine.

maggio 2019 - 23


Iniziative di ampia portata per connettere l’Italia U

n nuovo modello di rappresentanza restema interportuale del territorio; la Calabria ticolare articolato attraverso rappresenha finanziato il progetto per la realizzazione tanze regionali e coordinamenti macrodel nuovo bacino di carenaggio a Gioia Tauro regionali. Confetra ha imboccato la strada della mentre l’Emilia Romagna è impegnata nell’inpresenza capillare sul territorio. Per vocazione tervento Hub nel Porto di Ravenna. Tutti dosma anche per la necessità di conforntarsi in modo sier su cui stiamo dando il nostro contributo diretto con un assetto amministrativo in cui, con il anche attraverso le organizzazioni territoriali. regime del Titolo V, le Regioni hanno consolidato Un contributo che vede protagonista significativi poteri di indirizzo e programmazione anche il Centro Studi della Confederaziosu temi come le infrastrutture e le politiche dei ne… trasporti. “E’ una dimensione dove le cose avLa logistica sta travolgendo gli angusti vengono concretamente e quotidianamente, in recinti degli “addetti ai lavori”. L’imporsi del cui le imprese della supply chain logistica vivono, paradigma della connettività preconizzato da operano, crescono o arretrano,” spiega il DirettoIvano Russo Parag Khanna è testimoniato dai temi dibatre Generale della Confederazione, Ivano Russo. “Trascurare tuti a livello pubblico: BRI, integrazioni verticali e orizzontali, questo livello in termini di rappresentanza e assistenza alle Brexit, guerra dei dazi, GIG economy, piattaforme digitali e nostra associate significherebbe operare in modo monco e Big Data, sostenibilità ambientale. Per una realtà come la un po’ astratto”. nostra avere un luogo autorevole di analisi e riflessione critiQuali vantaggi può portare alla promozione degli inte- ca diventa vitale. Anche per queste ragioni, attorno al nostro ressi del settore questo approccio? Centro Studi, abbiamo costruito un network di eccellenze A livello di amministrazione “centrale” stiamo discutendo coinvolgendo cinque Atenei, SRM, il Freight Leader Council e delle strategie macro di Connettere l’Italia, del Codice Doga- tanti altri preziosi enti di ricerca. Attualmente stiamo lavorannale Unionale, di politiche di sostegno allo shift modale o di do ad un Progetto sperimentale CEF finanziato dalla Ue sul semplificazioni normative e regolamentari utili per il trasporto trasporto ferroviario merci. E siamo coinvolti in tante iniziative merci e la logistica. Ma all’interno di questa cornice si svoldell’ITF dell’OCSE. Insomma, serve una produzione di idee gono altri processi decisionali determinanti. Le Regioni deche sia di livello adeguato rispetto alle sfide che abbiamo di tengono la governance dei Fondi Strutturali Europei. Anche fronte. le AdSP agiscono localmente: idem gli Interporti, all’interno Il ruolo del Service Point Confetra? delle Aree Logistiche Integrate istituite con il Ciclo di ProRealizzato in partnership con EY ha l’obiettivo di seminare grammazione 2020 - 2027. Nel Nordovest e nel Nordest sono all’interno della nostra base associativa la cultura dell’innovain vigore due Accordi Istituzionali tra Governo e le rispettive zione attraverso iniziative informative e di accompagnamento Regioni per pianificare le infrastrutture a livello di quadrante logistico macroregionale. Senza contare l’incidenza dei vari operativo. Sulla digitalizzazione si gioca il futuro dell’industria logistica. Il nostro tessuto produttivo, composto per oltre Piani Operativi Regionali e dei Piani Regionali dei Trasporti. Come si traduce in termini concreti questo assetto di il 90% da PMI con meno di 15 dipendenti, non ha tuttavia la massa critica per affrontare individualmente questa sfida legislazione concorrente? Volendo fare qualche esempio: la Regione Toscana è coin- epocale. Se il traguardo è davvero la disintermediazione dei volta nel progetto di Darsena Europa a Livorno; la Campania processi tradizionali attraverso l’uso di un ecosistema digitale sta finanziando i dragaggi nel Porto di Napoli e il Progetto unico per uomini e macchine bisognerà allora puntare su proPorta Ovest a Salerno; Liguria, Piemonte e Lombardia stan- getti condivisi di upgrade tecnologico e ricerca di nuovi ambiti no implementano il ferrobonus sulle tratte locali di competen- di businesses, trasformandosi sempre più in consulenti gloza; il Friuli Venezia Giulia è protagonista in Adriaferr e nel si- bali / fornitori intermodali della grande committenza.

24 - maggio 2019


Strategia di presenza capillare sul territorio

C

resce il network di rappresentanza territoriale voluto da Confetra per assicurare sostegno agli associati nei tanti dossier a legislazione concorrente. La competenza condivisa tra Stato e Regioni, e anche in sede comunitaria il ruolo del Comitato delle Regioni e della DG Regioni hanno acquisito un peso crescente e l’obiettivo della Confederazione, come sottolineato dal suo Direttore Generale, Ivano Russo, è la partecipazione “a questo confronto non solo quando esso avviene a livello nazionale, ma anche quando i tavoli di confronto con gli stakeholders sono istituiti e alimentati a livello regionale e locale”. Dopo le costituzioni di Confetra Campania, Confetra Puglia e del coordinamento Confetra Mezzogiorno è stato il

turno di Toscana, Emilia Romagna e Sicilia. Toscana Costituita dalle associazioni territoriali Assotosca e Spedimar, unitamente ai delegati di Assologistica, Assiterminal, Anasped, Assocad e Ifa, in rappresentanza di spedizionieri, autotrasportatori, corrieri, imprese di logistica, magazzini generali, terminalisti, doganalisti, fumigatori e centri di assistenza doganale, Confetra Toscana sarà guidata nei prossimi due anni da Alberto Bartolozzi. I dossier relativi all’area territoriale di competenze riguardano logistica, infrastrutture, trasporto e movimentazione merci: avvio realizzazione Darsena Europa; rilancio dell’area di crisi di Piombino; progetto per lo “scavalco” ferroviario Calambrone; destinazione dei fondi strutturali europei del POR Toscana per il 2014-2020; misure di incentivo e agevolazioni per le imprese logistiche; funzione strategica degli interporti e dei terminal inland di Prato e Collesalvetti; rafforzamento della funzione cargo degli aeroporti di Firenze e Pisa. Emilia Romagna Il neo presidente Danilo Bennetti si confronterà con il ri-

lancio infrastrutturale di una delle aree più dinamiche della penisola. Il porto di Ravenna, i progetti di RFI per le connessioni ferroviarie di questi con la rete nazionale, l’interporto di Bologna, il sistema aeroportuale regionale, le grandi opere pubbliche come Hub Ravenna, i magazzini e le aree logistiche di Piacenza. Sono i nodi di una piattaforma multimodale al centro del Piano Regionale per le Infrastrutture e i Trasporti con cui la Regione Piano regionale dei trasporti stabilisce indirizzi e direttive per la realizzazione delle politiche sulla mobilità. Hanno aderito le Associazioni territoriali Arsi, Assotrasporti, Asamar Emilia Romagna, Ader Emilia Romagna, Trasportounito Piacenza oltre ai delegati di Assologistica, Assoferr, Assocad e Ifa. Sicilia Il rilancio logistico dell’isola più grande del Mediterraneo passerà da numerosi temi il cui obiettivo centrale è inserire la logistica isolana nell’ecosistema della supply chain globale. Scali come Catania, Augusta, Messina e Palermo movimentano già volumi significativi di passeggeri, crocieristi, rotabili e rinfuse liquide ma vanno integrati. Tra le priorità indicate dal neopresidente Mauro Nicosia il rilancio degli interporti siciliani, “a partire dal Polo Intermodale di Catania”, lo sviluppo del cargo aereo – sempre a Catania – e quello ferroviario sulla tratta Messina - Palermo. “Il grande tema, poi, del completamento del Corridoio Europeo Scan Med con il collegamento Napoli – Palermo rappresenta una sfida da vincere puntando su soluzioni trasportistiche innovative e multimodali,” spiega Nicosia. “Confetra chiederà al Governo anche di battersi in sede UE per l’estensione del Programma Autostrade del Mare_MOS ai Paesi della Sponda Sud del Bacino Mediterraneo. Area dove transita il 20% del traffico marittimo globale, con volumi complessivi cresciuti del 125% negli ultimi 15 anni”. La territoriale è stata costituita dai rappresenti di Fedespedi, Assologistica, Assiterminal, Anasped, Aiti, Ifa e Trasportounito.

maggio 2019 - 25


Le proposte Confetra ai tavoli ministeriali N

atura giuridica degli enti portuali, riforma del codice degli appalti, Brexit. Ma anche la proposta di una “Bassanini delle merci” e il Position Paper sulla BRI, oltre alle principali tematiche inerenti lo sviluppo della logistica industriale nel Paese. L’interlocuzione tra Confetra e istituzioni non è mancata in questo primo scorcio di 2019 ed ha portato la Confederazione a presentare presso i principali tavoli ministeriali e in seno alle Commissioni in sede di audizione analisi e proposte sulle principali tematiche da affrontare a livello amministrativo e strategico. MIT – Ministro Toninelli L’incontro con il ministro Danilo Toninelli ha visto il pieno accordo di Confetra circa l’orientamento del dicastero sulla natura giuridica delle AdSP. “Va salvaguardato il ruolo e la funzione di pubbliche amministrazioni regolatrici centrali dello Stato,” ha affermato il presidente Nereo Marcucci. Presentati anche gli effetti negativi dell’ultimo rapporto OCSE sul fenomeno delle integrazioni verticali tra Shipping Line oltre l’analisi delle conseguenze su una Brexit no-deal. Spazio anche per la proposta di semplificazione su tutta la materia dei controlli sulla merce partorita in ambito CNEL. “Le attività dei terminal portuali, del cargo merci ferroviario e di quello aereo, l’autotrasporto, l’attività logistica dei magazzini e dei corrieri, gli interporti, i servizi postali, le imprese di spedizioni internazionali e tutte le altre attività economiche funzioni immateriali legate al nostro settore: di qui passa il 10% del PIL nazionale. Confetra rappresenta istituzionalmente, con oltre 60 mila imprese e mezzo milione di addetti, l’intera filiera logistica in tutti i suoi segmenti, e non farà mancare il proprio contributo di idee e proposte rispetto al lavoro del Parlamento e dell’Esecutivo”. CNEL – Audizione per la semplificazione normativa Attuazione dello Sportello Unico, istituito per legge nel 2007, e un provvediemnto quadro in materia di semplificazioni. Per Confetra c’è bisogno di “un testo unitario in materia di controlli e procedimenti amministrativi che incidono sulla merce e sulle attività di trasporto collegate”. Esistono 133 procedimenti standard in capo a 13 diverse Pubbliche Amministrazioni, poi ci sono le normative specifiche che riguardano il cargo ferroviario, quello aereo, l’autotrasporto e i trasporti eccezionali. E’ fondamentale semplificare, esternalizzare, coinvolgere maggiormente laboratori, soggetti e competenze private attraverso meccanismi convenzionali, estendere gli ambiti di autocertificazione, cassare operazioni di verifica ridondanti e superate grazie alla tecnologia” MIT – Viceministro Rixi Rilancio del coordinamento nazionale in capo al Ministero dell’intero settore della portualità, ridando incisività ed effica-

26 - maggio 2019

Da sinistra Nereo Marcucci e Danilo Toninelli

Da sinistra Nereo Marcucci e Edoardo Rixi cia alla Conferenza Nazionale delle AdSP. Al centro del colloquio con Edoardo Rixi “il proseguimento della strategia di razionalizzazione centrale degli investimenti e delle azioni di semplificazione normativa e regolamentare che rappresentano, ad oggi, forse l’elemento di maggior gap competitivo per


Un momento dell’incontro con il Vicepremier Luigi Di Maio la portualità nazionale”. Il presidente Marcucci ha espresso il sostegno a Governo e Assoporti in ambito di negoziato con la UE per la non assoggettabilità degli scali al regime fiscale privatistico. Focus sulle misure contenute sul DL Genova a sostegno del traffico ferrovairio dello scalo, e le connessioni tra questi ed i principali inland terminal del nord ovest, e richiesta dell’estensione temporale del “pacchetto” di misure a supporto dello shift modale – ferrobonus, sconto pedaggio, marebonus. Audizione Commissione Camera IX Trasporti su codice della strada L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di una proposta di legge delega per la riforma del Codice della Strada riprende le posizioni espresse dalla Confederazione. Con 16 proposte di riforma giacenti in parlamento e una struttura normativa estremamente stratificata che si riflette, ad esempio, in un regime sanzionatorio “esremamente vasto e cavilloso” si è trattato di una scelta obbligata. A partire dal 1992 il codice è stato modificato innumerevoli volte senza giungere mai ad una risistemazione organica. Per Confetra sarà necessario tenere conto delle trasformazioni che hanno riguardato la mobilità. In particolare, “nel momento in cui si mette mano al Codice occorrerebbe anche avere l’occhio al futuro occupandosi di guida autonoma col platoonig, smart road, smart city”. La visione complessiva chiesta da Confetra riguarda anche le modifiche alla disciplina dei trasporti eccezionali e dei tempi di guida e di riposo. DPCM Investitalia e Strategia Italia La scelta di avocare a Palazzo Chigi le principali funzioni di coordinamento, monitoraggio e stimolo su l’intero dossier degli investimenti pubblici attraverso l’adozione dei due DPCM

Investitalia e Strategia Italia, coglie il plauso della Confederazione. In una nota diretta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte si evidenzia come molti degli interventi “riguardano le infrastrututre materiali e immateriali che sono – per i settori che noi rappresentiamo – tra i principali fattori di competitività e potenziale sviluppo”. Confetra si rende fin da subito diponibile a una interlocuzione “per rappresentare su tali temi le attese e il punto di vista dell’industria logistica italiana”. Tavolo MISE – Audizione Commissione Senato Trasporti e Lavori Pubblici Confetra ha segnalato il rischio di conseguenze negative circa alcune misure in procinto di essere adottate dal Governo nei decreti per la competitività e la crescita. Tra queste alcune ipotesi di intervento sul Codice degli Appalti, in grado di danneggiare le imprese dei servizi postali privati che operano in questo mercato, e il DDL sul riordino del Cargo Aereo. “Non si tiene in giusta considerazione che il Piano Nazionale Aeroporti del MIT ha già un Addendum, il ‘Piano per lo Sviluppo del Cargo Aereo’, che andrebbe semplicemente implementato, così come richiesto da tutti gli operatori di mercato da oltre un anno”. Ribadita la centralità delle semplificazioni per la riduzione del gap competitivo a livello internazionale attraverso adozione di Sportello Unico Doganale e dei Controlli e “limitazione dei poteri di regolazione di ART alle sole infrastrutture gestite in regime di monopolio naturale”. Ugualmente sul credito di imposta per investimenti al Sud e nelle ZES che tuttora vede escluso il settore della logistica. Chiesta maggiore chiarezza sulla realizzazione dei Corridoi Ten T, “a partire dalla Torino Lione e dalla Napoli Bari”. “Questo clima di confusa incertezza – che include anche la gestione del delicato dossier BRI – non aiuta le nostre imprese a pianificare investimenti e politiche industriali di sviluppo”.

maggio 2019 - 27


La logistica tema centrale della politica italiana ed europea “I

temi legati alla logistica stanno diventando sempre più centrali nell’Agenda politica ed istituzionale, italiana ed europea. La connettività e l’accessibilità sono oramai divenuti i veri asset della competitività di Stati e Continenti”. È la premessa da cui parte il manifesto pubblicato da Confetra in attesa delle prossime elezioni europee. Un vademecum, organizzato per punti, che indica le maggiori sfide del settore in un contesto (dalla BRI alla Brexit, dall’impatto delle nuove tecnologie alla dotazione di infrastrutture materiali o immateriali) in cui “vanno delineandosi i nuovi rapporti di forza tra i player dello scacchiere globale”. BER: tutelare l’industria logistica nazionale significa anche evitare che le concentrazioni oligopolistiche tra Shipping Line finiscano per occupare l’intero spettro delle attività di trasporto e movimentazione merci da origine a destino. Una nuova proroga del regime di esenzione Block Exemption Consortia Regulation post 2020, dalla DG COMP a favore delle grandi compagnie armatoriali del trasporto contenitori, è sostenibile solo in un rinnovato quadro regolatorio che salvaguardi il pluralismo e la concorrenza nel mercato della logistica inland. Supportiamo l’armamento nazionale e la bandiera, supportiamo ogni agevolazione volta a razionalizzare l’offerta di stiva delle Compagnie, supportiamo eventuali agevolazioni per gli investimenti pro green switch che esse dovranno a breve sostenere o che stanno già sostenendo, ma è indispensabile tutelare la terzietà sostanziale dell’industria della supply chain logistica rispetto ai grandi vettori del trasporto marittimo. BRI: serve più Europa per un dialogo con la Cina più equilibrato. È contraddittorio arenare i negoziati in ambito EU – China Connectivity Platform, e poi procedere parallelamente con intese bilaterali tra Singoli Stati Membri e Pechino. Se le richieste avanzate dalla CE (reciprocità nell’apertura dei mercati e nelle politiche doganali, trasparenza negli affidamenti, sostenibilità ambientale e sociale degli investimenti) sono condivisi, devono valere per tutti i Paesi europei e sempre. La quasi totalità di essi ha invece già sottoscritto in diverse modalità accordi bilaterali, a vario titolo rientranti nel mega progetto BRI. Talvolta di carattere sub-regionale (Gruppo 16 + 1). Il dividi et impera non fa il gioco degli interessi economici, industriali e logistici europei. Golden Power: in relazione a tutti gli investimenti extra comunitari in UE, occorre un Regolamento più stringente, nel merito, e uguale per tutti gli Stati Membri, nel metodo. Infrastrutture e imprese strategiche o sensibili per l’interesse nazionale, così come per quello Comunitario, devono essere sottratte all’arbitrio puramente lucrativo delle (non) regole di mercato. Una vera politica europea di governance in questi decisivi ambiti per lo sviluppo e la crescita, appare molto più utile ed efficace di qualsivoglia scelta regressiva protezionista ispirata a dazi e barriere al libero mercato. Codice Doganale Unionale: attuazione piena ma omogenea tra gli Stati Membri. Il livello di intensità e le modalità dei controlli, documentali o fisici, deve essere armonizzato trai diversi Stati Membri e meglio presidiato dalla DG TAXUD. In quest’ottica occorre tendere alla creazione di un’amministrazione doganale unica europea competente nell’intero

28 - maggio 2019

territorio Unionale. BREXIT: Qualsiasi sarà la scelta che le Istituzioni Britanniche e Comunitarie vorranno assumere, sarà decisivo evitare eccessive ripercussioni negative sui traffici e sulle relazioni commerciali tra Londra e l’Unione. Il Regno Unito – per storia, tradizione, economia, persino lingua – non potrà mai essere considerato per l’Italia e per l’Europa al pari di un qualsiasi Stato Terzo. TEN T Network e CEF: dopo aver sostenuto una prima stagione di interventi volti a favorire le connessioni interne tra gli Stati Membri, sopratutto per le aree in ritardo di sviluppo, e dopo aver varato ed ormai quasi completato il processo di collegamento intraeuropeo attraverso la politica dei Corridoi, è ora venuto il momento di porsi strutturalmente il tema delle connessioni tra l’UE e i mercati globali. A cominciare dai fronti Orientale (Eurasia e Cina) e Mediterraneo (Paesi della Sponda Sud e Africa). L’aggiornamento delle Reti Ten T previsto nel 2023, dovrà essere l’occasione per ridiscutere di Rete Globale, Rete Centrale, nodi core e comphrensive, finalizzazione dei fondi CEF, valorizzazione di esperienze innovative ed immateriali fondate sulle evoluzioni tecnologiche (Fast Corridor). Con la DG MOVE va aperto un confronto organico sul ruolo strategico dell’Italia quale principale “confine europeo” del versante mediterraneo. Sostenibilità Ambientale e Trasporto: Sosteniamo con forza tutte le scelte comunitarie volte a favorire un trasporto merci e passeggeri più sostenibile dal punto di vista ambientale. Abbattere le emissioni di Co2 e delle altre sostanze maggiormente inquinanti non può che rappresenta-


re l’orizzonte verso cui tendere. L’Italia è uno dei Paesi più deboli, dal punto di vista dello shift modale gomma / ferro e gomma / mare. Buoni risultati abbiamo conseguito negli ultimi due anni grazie agli incentivi Ferrobonus e Marebonus: essi vanno rinegoziati con la CE affinché siano resi permanenti e destinabili prevalentemente alla merce che sceglie il treno o la nave al posto del “tutto strada”. Regole uguali per tutti. Il Pacchetto Mobilità e Autotrasporto, la Direttiva sulla Sicurezza Ferroviaria: nella legislatura che volge al termine abbiamo assistito a un impegnativo e tortuoso cammino di riforma dei temi legati all’autotrasporto che due anni fa la Commissione europea aveva promosso per la modernizzazione, la competitività e l’interconnessione della mobilità, conseguenza di una evidente spaccatura tra due blocchi di Paesi con interessi divergenti. In una delle ultimissime sessioni plenarie del Parlamento è stato votato un compromesso che porta con sé luci e ombre. Gli aspetti negativi possono essere rimessi in discussione dal momento che i prossimi negoziati del trilogo tra le Istituzioni (quindi con una rappresentanza parlamentare e un nuovo governo espressione della futura Commissione) dovranno esprimersi sui temi in oggetto. Mentre da un lato si prende atto del compromesso raggiunto sulla nuova regolamentazione del cabotaggio che ha la finalità di evitare la concorrenza sleale nell’accesso al mercato internazionale e il relativo contributo che uno strumento quale il tachigrafo intelligente apporta, dall’altro non appare favorevole ai fini di una richiesta di efficienza e flessibilità l’applicazione delle regole del distacco dei lavoratori anche al trasporto internazionale. Lo sviluppo dei temi della sicurezza ferroviaria e dell’interoperabilità del sistema a livello europeo, accolti favorevolmente con l’adozione del IV pacchetto ferroviario che consentirà di

uniformare i regimi normativi e tecnici e di unire i reticoli europei, possono essere da esempio per le future riforme del settore dal punto di vista del cammino condiviso intrapreso. La logistica ferroviaria può svolgere un ruolo chiave per la competitività e per la crescita economica e industriale del Paese: oltre alle regolamentazioni tecniche, nuovi strumenti di incentivazione nonché politiche industriali e innovative efficaci possono aprire nuove prospettive di sviluppo. Governare l’Innovazione: il futuro della Logistica sarà sempre più condizionato dall’evoluzione tecnologica, digitale, telematica che governerà i flussi informativi relativi alle merci ed ai transiti. Su blockchain, big data, internet of things, Cybersecurity si gioca il futuro della connettività globale. L’Europa, al pari della Cina e degli Usa, deve maturare una propria policy al riguardo, deve pensarsi come player globale determinato a far valere i propri asset strategici sulle nuove Reti immateriali, deve tornare ad investire sulle tecnologie delle informazioni e sulle piattaforme. Servizi postali: apprezzabile lo sforzo da parte della Commissione europea di aggiornare la Direttiva sui servizi postali (Direttiva n. 97/67/CE) alla luce dell’evolversi di questo settore. In questo ambito è indispensabile pervenire ad una definizione chiara e inequivocabile di “servizio postale” e di “pacco postale”, aspetti sui quali l’attuale Direttiva è oggi lacunosa. Trasporto aereo: occorre accelerare l’attuazione del progetto del Cielo Unico Europeo (Single European Sky) avviato ormai 20 anni fa dalla Commissione europea al fine di migliorare l’efficienza della gestione del traffico aereo e dei servizi di navigazione aerea. In particolare, determinanti sono il sostegno della crescita del traffico aereo in Europa e nel mondo – in particolare quello delle merci – mantenendo allo stesso tempo elevati standard di sicurezza aerea e riducendo l’impatto ambientale.

maggio 2019 - 29


Le alleanze tra shipping lines e supply chain logistica

S

eminario sulla Brexit Lo stop and go circa le modalità di uscita del Regno Unito dall’Ue (un lungo processo che ha portato al rinvio dell’uscita al 31 ottobre 2019, ndr) al centro di un seminario organizzato in collaborazione con lo Studio Armella&Associati. “Molte imprese non sanno se, con la Brexit, si troveranno di fronte a nuove normative, tariffe o controlli doganali. Non hanno chiaro se avranno la possibilità di trasferire personale tra l’Unione europea e il Regno Unito, né se saranno costrette a pagare nuove tasse,” ha sottolineato l’avvocato Sara Armella. In caso di “hard Brexit” ci saranno ad ogni modo conseguenze pesanti: “Tutte le merci da e verso l’Inghilterra sarebbero soggette a procedure doganali e a dazi. Questo significa nuove tasse per le imprese e per i consumatori e tempi più lunghi per le forniture, oltre a restrizioni per le persone e per gli spostamenti o i permessi di soggiorno”. Seminario sul Block Exemption Regulation for liner Shipping Gigantismo navale, concentrazione del mercato, differenziazione limitata dell’offerta, integrazione verticale, monopoli e/o monopsoni sono i fenomeni analizzati insieme a Olaf Merk, estensore di uno studio ITF OCSE 2018 sugli impatti delle alleanze tra Shipping Lines e supply chain logistica, e Lamia Kerdjoudj Belkaid, segretaria generale di Feport, l’Associazione Europea dei terminalisti portuali. Per il vice presidente di Confetra, Marco Condorti è arrivato il momento “per far decollare – anche in Italia – il confronto su come tenere in

30 - maggio 2019

equilibrio le esigenze di razionalizzazione del trasporto marittimo con quelle di tutela – soprattutto nelle attività logistiche inland – della competizione e del libero mercato tra imprese diverse e protagoniste dei tanti segmenti specialistici della supply chain logistica”. “Nella consultazione svolta dalla DG Competition, Confetra si è espressa per il no alla proroga delle esenzioni dalla normativa Antitrust europea per le Shipping Line, in scadenza tra un anno, se non accompagnata da una serie di ‘condizioni’ che evitino poi il riprodursi di oligopoli e cartelli anche nelle attività logistiche che vanno dalla nave alla consegna al destinatario finale della merce,” ha sottolineato il presidente Nereo Marcucci. “Sulla rotta Far East – West, il 95% dei volumi viene trasportato da vettori aderenti a tre “Alleanze” armatoriali. Ed è chiaro che se tale dinamica dovesse poi riprodursi ‘a terra’, sarebbe la fine del pluralismo industriale nel mercato della contract logistic”. Via libera europeo a I RAIL Via libera e co-finanziamento europeo da parte della DG MOVE nella call Connecting Europe Facilities del progetto europeo I RAIL (Italia, Spagna e Portogallo). Obiettivo di I RAIL è l’attuazione e lo sviluppo si procedure a livello europeo tra gli operatori ferroviari al fine di contribuire a un sistema di scambio di informazioni interoperabile ed efficiente in termini di costi per l’Europa, che soddisfi i requisiti delle direttive sull’interoperabilità e sulla sicurezza. Il progetto rappresenta per la compagine italiana formata, oltre che da alcune aziende del cargo ferroviario merci, da Agenzia delle Dogane, Confetra, Circle, e AdSP del Mar Ligure Orientale,


una eccellente opportunità di innovazione e digitalizzazione dei processi ferroviari, logistici e doganali in coerenza con un quadro europeo che vede l’integrazione e l’interoperabilità dei sistemi come paradigma fondamentale per lo sviluppo di un trasporto efficiente ed efficace. I RAIL prevede nel periodo 1 gennaio 2019 – 31 dicembre 2022 un valore complessivo di 11.957.067 Euro. Protocollo Confetra – Arpal per ricerca figure professionali nella logistica Confetra ha sottoscritto un Protocollo di Intesa con ANPAL, l’Agenzia per le Politiche Attive per il Lavoro del Ministero del Welfare. “Occorre incardinare un sistema di cooperazione permanente sui temi della formazione professionale in entrata, del recruiting e della stessa narrazione del lavoro logistico” ha dichiarato il direttore generale della Confederazione, Ivano Russo, aprendo i lavori del Tavolo tecnico con i rappresentanti dell’Agenzia. “La mancanza di conducenti sta diventando una vera e propria emergenza nazionale per l’autotrasporto. Idem la carenza di macchinisti per le imprese ferroviarie private. In alcuni ambiti scarseggia perfino il personale impiegatizio, ed è molto complicato far arrivare oggi a un giovane informazioni corrette su che tipo di lavoro sia, ad esempio, quello dello spedizioniere internazionale. Nonostante il nostro settore cresca, le nostre imprese non riescono a saturare gli organici in decine e decine di posizioni e di profili. Oggi avviamo un percorso concreto e organico di collaborazione con ANPAL e con gli Istituti di Formazione connessi alla rete del Ministero del Lavoro, coinvolgendo tutte le nostre Organizzazioni nazionali e territoriali. Noi mapperemo i numeri e gli skills di cui le nostre imprese hanno bisogno, l’Agenzia ci darà una mano nel costruire il percorso di ricerca e formazione. Chiediamo al Ministro Di Maio di attenzionare questa sperimentazione operativa, che vuole anche essere una risposta etica e di sostenibilità sociale in tema di politiche industriali e di sviluppo della logistica italiana”. Conevgno “Puglia, la piattaforma logistica diventa si-

stema” Una visione comune per far ripartire il ciclo di crescita economica rinnovando la “cassetta degli attrezzi” con un impegno che coinvolga tutti gli attori, privati e pubblici. È il messaggio che arriva dall’iniziativa “Puglia, la piattaforma logistica”, organizzata al Terminal Crociere del Porto di Bari dalla territoriale di Confetra, con a capo Felice Panaro e Vito Leo Totorizzo, in qualità di vice-presidente. “La Puglia, ha molte infrastrutture, molti porti, alcuni buoni per dimensione e specializzazione, anche quelli minori,” ha spiegato il presidente Nereo Marcucci. “Metterli a sistema significa darsi un programma che sia competitivo, per qualità e merito perché il mercato lo chiede, ma che cooperi con le istituzioni per costruire un’offerta di dimensione internazionale. La Puglia potrebbe essere lo snodo di una delle 75 piattaforme che inevitabilmente nasceranno nel mondo in conseguenza della Belt and Road Initiative, per esempio”. Potenzialità che però vanno liberate attraverso lo snellimento burocratico. È la convinzione espressa da Davide De Gennaro, presidente dell’Interporto Regionale della Puglia secondo cui “mettere a sistema i tre porti pugliesi significa elaborare una proposta semplice che possa essere presentata ai grandi operatori a cui interessano primariamente la quantificazione di costi e tempi. Dobbiamo dimostrare che la Puglia può essere un interlocutore efficace”. E mentre si pensa che il colosso cinese possa dirigere il suo sguardo al Pireo, “il porto di Taranto”, spiega a margine Alessandro Panaro, Responsabile SRM Dipartimento Economia Marittima, “potrebbe essere il naturale approdo del Mediterraneo dopo Suez. Quello di Bari invece dovrebbe continuare ad alimentare la propria vocazione turistica non tralasciando tuttavia il traffico marittimo RO-RO, ovvero quello progettato ad hoc per i veicoli gommati. L’Europa guarda e sostiene con favore le politiche rivolte ad alleggerire il traffico su gomma migliorando l’impatto ambientale e riducendo le possibilità di gravi incidenti”.

maggio 2019 - 31


Nuove tecnologie per il futuro del cluster A

pprofondire gli aspetti legati all’emergere delle nuove tecnologie e alle modificazioni economico-sociali ad esse legate. È nell’ambito di questa tematica, individuata come strategica per il futuro del cluster, che Confetra ha organizzato due iniziative, in collaborazione con Ernst & Young, dedicati all’Intelligenza Artificiale e all’Industry 4.0. Innovation – Artificial Intelligence e Robotics Definita in modo generico come la scienza che studia come rendere le cose “intelligenti” l’obiettivo principale dell’AI è quello di svolgere task umani e migliorare autonomamente con il passare del tempo. Resa possibile dalla concomitanza di una serie di elementi (dall’incremento delle capacità di calcolo, alla disponibilità sempre maggiore di dati e di algoritmi sempre più sofisticati, passando per un incremento esponenziale delle interazioni tra l’uomo e il mondo virtuale) rappresenta uno degli ambiti di ricerca e investimento più innovativi e potenzialmente rivoluzionari dal punto di vista delle applicazioni operative. “Le aziende italiane – secondo i dati raccolti da EY – stanno attivamente esplorando le opportunità offerte dall’AI, tuttavia emerge un ritardo in termini di grado di maturità: solo il 15% delle imprese nostrane ha dichiarato di esser andata oltre lo sviluppo di progetti pilota, rispetto alla media europea del 32%. Tra i principali usi dell’AI la creazione di modelli predittivi e l’automatizzazione. Il 70% del campione si attende benefici in termini di ottimizzazione delle operations, per esempio semplificando processi integrati e applicando modelli predittivi. Il 50% si aspetta l’AI possa supportare i dipendenti, aiutandoli a prendere decisioni ragionate o a esplorare nuove possibilità. Il 50% si aspetta un beneficio in termini di custode engagement, per esempio personalizzando con-

32 - maggio 2019

tenuti o migliorando il customer care”. Tra i punti critici individuati dall’indagine la percezione della perdita di controllo sui processi, l’impatto sul personale (change management), il sovraccarico di informazioni. “Emergono 8 aree chiave di competenze necessarie per avere successo, alcune centrate su aspetti umani, altre su aspetti tecnologici: leadership, cultura aperta, sviluppo secondo modelli agile, intelligenza emotiva, capacità di creare alleanze esterne e abilità legate all’analisi, alla gestione dei dati, alle tecnologie emergenti. L’Italia deve fare un passo avanti su alcuni di questi fronti ove è leggermente indietro rispetto alla media europea: capacità relative allo sviluppo agile, alla creazione di alleanze esterne, alla cultura aperta, alle tecnologie emergenti”. Soluzioni innovative per l’Industry 4.0 Con oltre 2 miliardi di dispositivi IoT installati e 850mila robot industriali integrati l’ultimo triennio ha registrato un elevato tasso di penetrazione del nuovo modello produttivo basato sulla digitalizzazione. Nato in Germania come strategia di rilancio industriale il paradigma 4.0 è diventato un brand globale che fissa gli standard di un nuovo sviluppo del comparto manifatturiero basato sull’enorme disponibilità di dati provenienti dai processi interni ed esterni all’azienda e sulla capacità di trasformare questi ultimi in informazioni utili, significative, storicizzate e disponibili al momento opportuno per creare valore. L’obiettivo è l’efficienza dei processi, l’aumento dei margini di ricavo attraverso molteplici linee strategiche: sincronizzazione della catena del valore; tracciabilità dei flussi produttivi, delle certificazioni e delle informazioni; gestione della complessità; previsione dei problemi attraverso la realizzazione di modelli predittivi; creazione di nuovi modelli di business. “Le tecnologie 4.0 permettono inoltre di generare vantaggio competitivo anche attraverso l’introduzione di nuovi prodotti “intelligenti” in grado di avvicinarsi al cliente e creare con lui un’interazione avanzata e generare informazioni che vengono integrate nella catena del valore delle aziende”.


Porto 2000: stipulato contratto per cessione maggioranza È

stato firmato nei giorni scorsi il contratto per la cessione del pacchetto di maggioranza della Porto di Livorno 2000, la società che gestisce il traffico crociere e traghetti nello scalo labronico, che era controllata dall’Autorità Portuale (con il 72,8%) e partecipata dalla locale Camera di Commercio (con il 18,2%). L’accordo, rogato dal notaio Stefano Puccini, è stato sottoscritto dal commissario dell’Autorità di Sistema, Pietro Verna, dal presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, Riccardo Breda e da Matteo

Savelli, in qualità di procuratore speciale di Livorno Terminals Srl, la newco costituita da Sinergest, LTM, Moby, e Marinvest, ovvero le quattro società del raggruppamento temporaneo di impresa che ad aprile del 2017 è risultato il migliore offerente nell’ambito della gara indetta dall’allora Autorità Portuale di Livorno (diventata poi AdSP del Mar Tirerno Settentrionale). La cordata sale ora sulla tolda di comando della Porto 2000, di cui detiene il 66% delle quote, mentre il restante 34% rimane in mano all’AdSP e all’Ente Camerale.

Il RTI ha offerto 10,74 milioni di euro per l’acquisto delle quote di maggioranza e si è impegnata a investire 91 milioni di euro per la realizzazione di nuove infrastrutture. Nei prossimi giorni si prevede che gli uffici competenti dell’AdSP e la Livorno Terminals Srl avvieranno il confronto per declinare le modalità di attuazione del Piano di Investimenti presentato in sede di procedura di gara, tenendo conto che il Raggruppamento ha formulato la propria offerta presupponendo una durata concessoria di 30 anni. Stefania Vergani

maggio 2019 - 33


Vado gateway: APM Terminals annuncia la prossima apertura “V

ado gateway”, il terminal container di APM Terminals di Vado Ligure, aprirà il 12 dicembre 2019. La data di completamento della nuova infrastruttura, un’opera di grande importanza nel sistema portuale nazionale e destinata a cambiare lo scenario della logistica del Nord Italia, è stata annunciata nei giorni scorsi dal managing director di APM Terminals Vado Ligure, Paolo Cornetto, durante una conferenza stampa tenuta in cantiere alla quale hanno partecipato anche tutte le autorità locali. Il terminal è in avanzata fase di costruzione: la sua realizzazione è attualmente completata all’82% ma l’arrivo di molte delle diverse gru che saranno impiegate, avvenuto in varie fasi nei mesi scorsi, aiuta a identificare già distintamente la sua fisionomia. Da semplice “cantiere”, l’area di Vado si è progressivamente trasformata ed è vicina a diventare quello che poi sarà effettivamente, cioè un terminal container moderno, funzionale e con una forte componente di automazione.

34 - maggio 2019

L’opera andrà ad arricchire l’offerta di servizi di trasporto per le aziende, non solo italiane, e a potenziare la competitività del sistema portuale ligure. Il terminal a regime potrà contare su una banchina lunga 700 metri, mentre i suoi fondali, profondi oltre 16 metri, e le banchine, di ben 4,5 metri sopra il livello del mare, consentiranno fra l’altro a Vado di accogliere ed operare le grandi navi di ultima generazione (ULCS – Ultra large container ships). L’entrata in funzione del terminal dal punto di vista operativo sarà progressiva: nella fase immediatamente successiva all’avvio verrà utilizzata infatti solo una parte della lunga banchina. L’intenzione di APM Terminals è rendere “Vado gateway” una porta di ingresso, e di uscita, per le merci dei mercati di Nord Italia, Svizzera, Germania e della parte nord-orientale della Francia. Il terminal, la cui capacità massima sarà di circa 900 mila TEUs all’anno, si inquadra inoltre come uno degli hub di riferimento della cosiddetta “Via della Seta”.

Molto ricca la dotazione di apparecchiature tecnologicamente avanzate che saranno impiegate a Vado, con gru “di banchina” (ship-to-shore), “di piazzale” ARMG (Automated rail mounted gantry) e “a cavaliere” (straddle carrier): le gru di piazzale saranno movimentate in remoto, da operatori che lavoreranno all’interno di una sala di controllo del terminal. “È una grande soddisfazione poter annunciare la data ufficiale di apertura del terminal, dopo tanto tempo dalla sua progettazione: abbiamo lavorato e stiamo tuttora lavorando duramente per chiudere il cantiere e dedicarci poi allo sviluppo dei traffici. Credo che tutto il territorio attenda il completamento della piattaforma e vogliamo che possa trarne al più presto i benefici che deriveranno dalla sua entrata in funzione” ha spiegato Paolo Cornetto. “Questo intervento è un primo importante passo avanti per il rilancio della provincia di Savona, che negli ultimi anni si è trovata ad affrontare una situazione di crisi endemica dal punto di


vista industriale e occupazionale. Vado Gateway, la piattaforma Apm, a pieno regime, nel 2020, movimenterà complessivamente oltre un milione e 100 mila teu, con un tasso di intermodalità su ferro del 40%. È necessario che le opere a mare procedano di pari passo con lo sviluppo delle opere a terra: stiamo lavorando con Rfi per la ristrutturazione della linea ferroviaria da San Giuseppe di Cairo e sulla ridefinizione delle gallerie tra Genova e Savona per l’implementazione della capacità ferroviaria per garantire agli scali dell’Adsp Mar Ligure occidentale una penetrazione sui mercati ben oltre gli attuali 200 km, con treni da 750 metri. Sul fronte della viabilità, stiamo lavorando con Autofiori per la progettazione definitiva del casello autostradale e la nuova strada di scorrimento veloce. La sfida è quella di restare nei tempi che erano stati prefissati e, se possibile, anticiparli.” Queste le parole del vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Edoardo Rixi. Secondo il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti: “La costruzione del nuovo terminal container di Vado Ligure che si sta completando rappresenta un’importante sfida per la portualità italiana. Oggi finalmente siamo in grado di traguardare la fine delle opere, prevista a dicembre, per una piattafor-

ma che sarà in grado di portare nuovi traffici e nuovo lavoro in un’area, quella savonese che sta affrontando numerose sfide produttive. Il nuovo terminal di APM rappresenta già l’apertura del nostro sistema portuale, genovese e savonese, al progetto della Via della Seta, in un’ottica di sinergia tra Genova e Savona con un’unica Autorità di Sistema che governa i due porti. Grazie all’investimento di APM Terminals verrà portata a termine, finalmente, un’opera che il territorio attendeva da anni in grado di generare nuovo lavoro e nuovi traffici intermodali che utilizzeranno il mare e la ferrovia. E anche se non è ancora a regime già oggi vi è un impatto positivo sul territorio, in quanto la piattaforma fa lavorare centinaia di persone e il piano di assunzioni che ci è stato illustrato prevede ulteriori importanti innesti di lavoratori con alte competenze, necessarie per gestire un terminal tecnologicamente molto avanzato che porterà notevoli benefici per tutti”. Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini dal canto suo aggiunge: “L’Autorità di Sistema assicurerà a questa realtà terminalistica così avanzata un sistema di connessione con la rete di trasporto altrettanto performante. È in corso di ultimazione

il nuovo sistema di varchi stradali di accesso al porto mentre, per agevolare il flusso di traffico generato dall’entrata in funzione del terminal contenitori, abbiamo disposto un investimento di 11,1 milioni di euro per la progettazione e l’esecuzione dei lavori di adeguamento della superstrada che collega il terminal al casello autostradale di Savona, evitando l’abitato di Vado, in attesa si completi la fase procedurale per la realizzazione di un casello dedicato da parte di Autostrada dei Fiori. È già stato realizzato un varco per il controllo automatico dei convogli in ingresso e uscita dal porto, mentre AdSP e RFI hanno attivato un tavolo di lavoro per rivedere la convenzione che regola le operazioni ferroviarie tra Parco Doria e il porto di Vado Ligure ed implementare i progetti di miglioramento della tratta (potenziamento impianti ed automazione segnalamento). Infine, va ricordato che il Decreto Genova include Vado Ligure fra le aree della prevista Zona Logistica Semplificata del porto e retro-porto di Genova, che consentirà alle imprese di usufruire delle agevolazioni e semplificazioni per lo sviluppo delle attività sul territorio”. Alla conferenza stampa è intervenuta anche Monica Giuliano, sindaco di Vado Ligure. Paola Martino

maggio 2019 - 35


A Civitavecchia la prima nave da crociera alimentata a gnl L’

AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale continua la sua politica verde orientata ad una maggiore efficienza ambientale ed energetica del porto di Civita-

vecchia. L’innovativo programma di incentivazione volto alla sostenibilità ambientale istituito con decreto del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale Francesco Maria di Majo ed interamente finanziato dall’AdSP, è stato accolto con grande interesse sia dagli esperti in materia nell’ambito del programma comunitario “Docks the future” sia dagli armatori. “Il porto di Civitavecchia ha voluto ‘premiare’ gli armatori che scelgono le tecnologie più avanzate in tema di riduzione delle emissioni in atmosfera delle navi con incentivi che riducono i costi relativi al conferimento dei rifiuti prodotti dalle navi. Tra le tecnologie eco-sostenibili ‘premiate’ c’è anche il GNL - spiega il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale Francesco Maria di Majo – e, quindi, gli incentivi verranno applicati alla nuova nave crociera della Carnival, l’ Aida Nova, alimentata con il GNL che è arrivata oggi nel porto di Civitavecchia e che scalerà settimanalmente il nostro porto”. “Questa tecnologia, ovvero questo combustibile pulito, rappresenta un’opportunità per fare del Mare Nostrum e delle nostre coste luoghi sempre più puliti e attrattivi. Civitavecchia è uno dei primi porti in Italia ad aver adottato una misura simile, anticipando i contenuti della revisione della direttiva europea PRF (Port Reception Facilities) sul “green charging” associato al ciclo dei rifiuti prodotti a bordo nave, con i conseguenti vantaggi ambientali per la città di abbattimento delle polveri pari al 99% ed una riduzione del 25% di CO2”, continua il presidente dell’AdSP. “L’applicazione dei predetti incentivi ha probabilmente rappresentato - sottolinea il numero uno di Molo Vespucci - uno dei motivi per cui una delle maggiori compagnie crocieristiche, quale è la Carnival, ha scelto il porto di Civitavecchia per lo scalo della sua prima nave da crociera alimentata da GNL”. Nel caso specifico, sarà applicato uno sconto alle navi alimentate a GNL, sulla quota fissa a loro carico per lo svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti di bordo, al fine di incentivare il conferimento dei rifiuti presso il porto di Civitavecchia, anche plastici, in conformità alla citata direttiva europea. La scelta di incentivare il conferimento dei rifiuti, principalmente plastici, e la riduzione delle emissioni in atmosfera, viene incontro alle sollecitazioni della comunità portuale che mira a promuovere i traffici quanto più sostenibili. In tal senso, l’AdSP proseguirà nel suo percorso di sostenibilità ecologica che attesta come la sua valorizzazione porti vantaggi non solo per la città, in termini ambientali, ma anche per l’armatore - che ha un risparmio in termini di costi – e per la stessa AdSP che, oltre ad una ulteriore crescita in termini sia di navi che di crocieristi, favorirà l’utilizzo del GNL anche al lato terrestre. L’Aida Nova, consegnata il 12 dicembre scorso e realizzata dai cantieri Meyer di Turku in Finlandia, rappresenta, quindi, per Civitavecchia il proseguimento dell’era green delle crociere. È la prima nave ad entrare in servizio dotata di propulsione duale, cioè in grado di essere alimentata in navigazione sia dai carburanti tradizionali che dal gas naturale liquefatto. Eugenia De Cesare

36 - maggio 2019


SHIPPING MEDITERRANEAN SEALOG SPA

• Shipping agency • Stevedores • Clearance • Warehousing • Industrial transport

Portàti in Porto In mare e a terra puntuali per vocazione

sms log SLC SERVIRE IL MEDITERRANEO STUDI LEGALI CONSOCIATI SHIPPING MEDITERRANEAN SEALOG SPA

Legal and tax advice from the International experience of a team of business lawyers and tax advisors

Avvocati Porzio, Bove e Associati

37

ADV AM editori srl

GENOVA MILANO RAVENNA Head Office-Administration +39 079 +39 0791562 3368 | info@smslog.it Piazza Giuseppe Verdi, 6/9 562 3079 | Piazza Castello, Via IX Febbraio, 2 maggio 2019 Tel. + 39 010.5957299 Tel. +39 02.867012 Tel. +39 083 0544.218323 Terminal Porto Torres, Italy Molo Asi | +39 079 516 074 | +39 079 517 Fax + 39 101.5749726 Fax + 02.874752 Fax +39 0544.214431

NAPOLI Piazza Giovanni Bovio, 22 Tel. +39 081.4288242 Fax +39 0544.214431


La figura professionale del raccomandatario marittimo N

egli anni ’80 gli armatori, preoccupati dell’obbligo alla buonuscita ai propri agenti che producevano merci (convassing), hanno prima obbligato gli stessi ad accettare un contratto su base annuale, salvo poi passare tale attività ad una propria organizzazione o ad agenzia di sua proprietà. La raccomandazione restava agli Agenti Marittimi “tutelata” dalla legge 135 che nasce per tutelare marittimi ingaggiati dai “manning agent” (attività in breve distrutta quando si è ammessa l’Isola di Man in Europa insieme alla Gran Bretagna) salvo poi estendersi alla tutela delle spese portuali in cambio di una ben miserevole pensione. Naturalmente ci si aspettava che l’Autorità Portuale in cambio della garanzia del suo ausiliario Agente

marittimo ne tutelasse l’autonomia e la tariffa! No, ci pensa la Comunità Europea ad abolire completamente il principio di tariffa obbligatoria. A questo punto l’Agente Marittimo diventa un costo per l’armatore italiano (che cerca di organizzarsi autonomamente) ed un “capro espiatorio” per l’armamento straniero. Per non parlare delle assurdità che si sono potute vedere nel settore “manning”: gli Agenti pressati e vincolati da fideiussioni, garanzie e burocrazia varia, ed armatori che sostenevano di imbarcare i marittimi italiani all’estero, cosa proibita a parole dalla legge 135, ma mai applicata, se non per timore di cause da parte dei marittimi. Quando poi c’è di mezzo un “Agente generale”, il povero subagente è costretto ad operare senza garantirsi

con il pagamento spese da parte dell’armatore prima di dare le spedizioni alla nave. L’Agente generale invia messaggio al povero subagente che così si esprime: “L’armatore ha già inviato l’importo sul territorio italiano sotto mio controllo” ma sottintende: “Pertanto fai partire la nave o cesseranno per sempre i nostri rapporti”. La Capitaneria naturalmente gradisce - tanto ne risponde il povero subagente! La categoria si potrà riprendere solo se l’Autorità Portuale afferma che l’Agente che opera in porto deve essere autonomo (non di proprietà dell’armatore) e non stabilisce un minimo tariffario obbligatorio. Altrimenti l’Autorità portuale dovrà garantirsi da se i debiti lasciati da armatori stranieri. Giuseppe Genovese

ADV AM editori srl

Avvocato Carmela Ragone Settore Trasporti Marittimi e Terrestri Diritto Commerciale e di Impresa Componente OdV - DL 231/2001 Responsabile Privacy Reg. E. 679/16 84123 Salerno - Corso Vittorio Emanuele 126 - Tel.: 089 9781599 – 84091 Battipaglia (Sa) - Via G. Palatucci 17/b - Tel.: 0828 672845

Cell. 3337685658 – E-mail: carmelaragone@tiscali.it


maggio 2019 - 39


Il debutto di Celebrity Flora con tre importanti partnership A

poco più di due mesi dal debutto ufficiale di Celebrity Flora, Celebrity Cruises ha presentato tre esclusive partnership per la nuova, rivoluzionaria nave progettata per navigare nelle isole Galapagos, al momento in costruzione presso i cantieri olandesi De Hoop di Rotterdam: un’ambientalista di fama mondiale come Madrina di battesimo, una designer visionaria per gli ambienti di bordo e una prestigiosa università specializzata in scienze marine e atmosferiche per la programmazione. “Siamo entusiasti di presentare tre partnership uniche nel loro genere, che rafforzano la nostra passione per la protezione di questo magnifico arcipelago” ha dichiarato Lisa Lutoff-Perlo, Presidente e CEO di Celebrity Cruises. Ciascun partner sta contribuendo a suo modo a dare forma a un futuro migliore per il nostro pianeta, attraverso la ricerca su materiali sostenibili o la protezione ambientale, e non potremmo essere più orgogliosi di far parte di questo cambiamento. Inoltre, aggiungono valore all’incredibile lavoro che abbiamo svolto con altri partner del progetto, come la talentuosa Francesca Bucci di BG Studio International, società di design di New York City che ha progettato ogni aspetto di questa straordinaria nave, e Ellen Prager, scienziata marina di fama mondiale ed esperta di Galapagos, che ha messo a punto per Celebrity Flora una programmazione basata su basi scientifiche”. La scelta della madrina per Celebrity

Flora, la nave più eco-friendly delle Galapagos, non poteva che essere dettata dalla passione di Celebrity Cruises per l’ambiente: la scelta è caduta su Yolanda Kakabadse, leader ambientalista di primo piano e sostenitrice dello

tari e infondere la passione su questi temi in ogni ospite a bordo. Situate all’intersezione di cinque correnti oceaniche, le isole Galapagos, famose in tutto il mondo per la loro biodiversità, sono tutt’oggi oggetto di studio. Comprendere come le correnti e le condizioni meteorologiche hanno influenzato lo sviluppo di un ambiente naturale unico rappresenta una parte fondamentale per la conservazione dell’arcipelago negli anni a venire. Con Celebrity Flora, Celebrity Cruises ha avuto l’opportunità di unire esplorazione e ricerca facendo della nave la prima a navigare nelle Galapagos equipaggiata con una attrezzatura oceanografica all’avanguardia, Oceanscope. Il programma si basa su una relazione più che ventennale con la Rosenstiel School of Marine and Atmospheric Science dell’Università di Miami, che beneficerà dell’itinerario costante della nave da crociera per offrire agli scienziati un modo conveniente ed efficace per raccogliere dati e misurare le dinamiche della circolazione oceanica. Il sistema traccerà e mapperà la regione misurando le temperature della superficie del mare e raccogliendo dati fondamentali per prevedere El Niño e La Niña, fenomeni oceanici che influiscono sul meteo e il clima terrestre. Tutti i dati raccolti da Celebrity Flora saranno open source - accessibili a livello mondiale per la ricerca - una novità assoluta per gli scienziati di tutto il mondo e per chiunque sia appassionato di questo fenomeno.

La nave, progettata per le isole Galapagos, conferma l’impegno della Compagnia verso l’ambiente

40 - maggio 2019

sviluppo sostenibile e conservazione della biodiversità, già ministro dell’ambiente della Repubblica dell’Ecuador ed ex presidente sia dell’International Union for Conservation of Nature sia di WWF International. Il suo obiettivo è ridurre l’impatto economico, sociale e ambientale degli sprechi alimentari e per questo è anche membro di Champions 12.3. “Le isole Galapagos sono un tesoro ecologico e sono entusiasta di poter mostrare la loro biodiversità unica attraverso Flora - ha detto Kakabadse - Sono orgogliosa di collaborare con un’azienda impegnata a favore della sostenibilità nelle Galapagos e a combattere lo spreco di cibo, fondamentale per proteggere questo ecosistema”. Da oltre 20 anni impegnata sul fronte ambientale e ispirata dall’impegno della madrina di Celebrity Flora, Celebrity Edge collaborerà con Kakabadse per ridurre ulteriormente gli sprechi alimen-


L’incidenza dello shipping nel settore automotive R

aggiunto la sua fase di “maturazione” il settore auto motive è alle prese con una serie di trasformazioni strutturali – passaggio alle motorizzazioni ibride o elettriche, rimodulazioni di gamma nei mercati sviluppati, avvicinamento dei centri produttivi ai mercati emergenti – che determineranno modificazioni anche sulla sua (notevole) componente logistica. Nuove rotte, le opportunità rappresentate dalla BRI (in termini di dislocazione ulteriore delle supply chain e connettività dei mercati), il gigantismo incombente delle unità ro-ro, con le conseguenze a cascata sui picchi di lavoro e sulla specializzazione dei servizi dei terminal, sono solo alcune delle elementi in gioco delineati da SRM nel Report “Le tendenze e le prospettive del settore automobilistico in Europa e in Italia”, studio che analizza l’andamento generale del comparto, il segmento del trasporto marittimo di veicoli nuovi e il rinnovato ruolo dei terminal nell’andamento della filiera. L’analisi del settore “L’attuale fase di espansione che sta vivendo l’industria mondiale dell’auto-

motive proseguirà nel futuro. Si prevede infatti un tasso medio annuo di crescita della produzione globale negli anni 2018-22 fra il 2,9% ed il 3,4%”. Con un valore per il Pil italiano attorno al 10% (“ogni euro di valore in sede di assemblaggio del prodotto finito attiva circa 10 euro di produzione di componentistica”) il cuore mondiale del cluster batte in Asia (53,5 milioni di veicoli fabbricati, 55% dell’intera produzione mondiale, +73,4% nell’ultimo decennio) con un ruolo crescente dell’Europa dell’Est (Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria, Polonia e Romania) che insieme, con una produzione di circa 4 milioni di veicoli, raggiunge un valore superiore a quello di interi continenti (America del Sud) ed analoga a big player consolidati come la Corea del Sud. “Il dato saliente è che le economie emergenti, non solo i BRIC in senso stretto, rappresentano ormai più del 55% della domanda mondiale”. Con la tendenza in Europa a concentrare il mercato verso i segmenti più costosi, conseguenza anche della crescita di fenomeni come il noleggio di lunga durata.

L’evoluzione della supply chain Trasformazione tecnologica, evoluzione della domanda, riorganizzazione logistica determineranno profonde trasformazioni nella distribuzione per macro aree geografiche della distribuzione e della domanda: “la produzione tende a seguire la domanda, sia per ridurre i costi di trasporto, sia per aggirare possibili barriere protezionistiche, sia per adattarsi meglio ai consumatori”. In questo contesto di crescita su ritmi minori per le economie avanzate potrebbe giocare un ruolo “la capacità di anticipare le evoluzioni tecnologiche”. “Il mercato delle auto elettriche ed ibride, che sembra essere il più promettente, potrebbe riportare ad incrementi produttivi in paesi come Germania e Francia, mentre l’Italia ad oggi appare in ritardo”. Impatto sulla logistica Le “rotte” più interessanti si concentrano in Asia: Cina, India, Indonesia, Thailandia o Vietnam, lungo la BRI. Ma non vanno sottovalutate, specie per la portualità italiana e tirrenica, in particolare, le dinamiche di crescita della logistica e del commercio in Brasile, Messico e Marocco, importante polo logistico


42 - maggio 2019


della filiera. “La portualità tirrenica può costituire una cinghia di trasmissione fra la produzione del nord America e dell’Europa occidentale con mercati di consumo finale dell’Europa dell’est”. Senza contare la parallela espansione della domanda che arriva da ex Jugoslavia e Albania. “Lo sviluppo dell’auto elettrica ed ibrida in paesi come Francia, Germania, Scandinavia e USA può avvantaggiare ulteriormente i poli portuali e logistici dell’asse tirrenico sul segmento specifico di tale tipologia di veicolo”. Trasporto marittimo Nel 2017 la modalità marittima per la filiera è cresciuta del 3,7%, a un tasso maggiore rispetto al livello di vendite globali che si è attestato al 3,1%. Con una quota complessiva del 24,3% hanno viaggiato su nave 23,5 milioni di veicoli su un totale di 96,8 milioni. Estrapolando dal dato la quota delle vendite “domestiche” se si considerano solo i veicoli esportati (31,2 milioni) emerge che la quota del trasporto via mare è del 75% con un’incidenza sul costo finale del prodotto pari all’1-3%. “Le previsioni al 2022 confermano una crescita media complessiva del commercio marittimo di veicoli pari al 2,5% annuo, guidata da una ripresa dei volumi dall’Asia verso l’Europa (+2,7%), ma soprattutto dalla crescita del commercio intra-Asia (+4,2%)”. Tra le conseguenze di questo feno-

meno una maggiore frammentazione delle rotte, con il drenaggio dei volumi da quelle più trafficate verso nuove direttrici caratterizzate da distanze inferiori. “La Asia-Europe-Asia era la rotta mondiale più trafficata per il trasporto veicoli a lungo raggio. Oggi è al secondo posto dietro la Transpacifica. La sua quota globale si è dimezzata nel periodo 2007-17 dal 20% al 10% mentre in direzione contraria (Europa verso Asia) i volumi hanno registrato una crescita media annua del 6,15”. Per quanto concerne i traffici nel Mediterraneo si è registrato per il secondo anno consecutivo una diminuzione del 3%. “Tuttavia, dal 2013 il Marocco ha in parte compensato il divario, aumentando la produzione per rifornire il mercato dell’Ue e conquistando una quota del 33% del commercio nel bacino”. I terminal “Il terminal automobilistico marittimo ha una funzione importante nella gestione e nel coordinamento dei flussi di veicoli finiti, in quanto fornisce il collegamento tra trasporto marittimo e l’inland e, nella maggior parte dei casi, assume una funzione che può definirsi ‘cuscinetto’. Il terminal ha anche un valore logistico perché può fornire servizi a valore aggiunto”. In un contesto di crescita dei costi operativi connessi alla nave (1,1% fino al 2022), di rimodulazione delle rotte e incremento della quota transhipment, i terminal maritti-

mi automotive vivono una stagione di crescenti pressioni, soprattutto riguardo alla questione degli spazi. “Molti scali vengono utilizzati sempre più di frequente anche come piazzali per lo stoccaggio”. Da qui la tendenza agli investimenti in parcheggi multipiano, nonostante gli alti costi. “A Zeebrugge, Bremerhaven, Barcellona e Singapore sono già disponibili parcheggi multipiano. Altri sono in fase di sviluppo o pianificati come quelli a Valencia, Salerno o Southampton”. Ma i fattori di criticità sono alimentati anche dall’aumento delle numero di mercati serviti e dalla diversificazione dei prodotti (con conseguente crescita del numero di toccate navi). “Ai porti viene chiesto di fornire servizi più sofisticati e fondamentalmente serviti da centri di distribuzione o stoccaggio, sia per evitare la doppia gestione in un terminal terrestre secondario sia garantire una maggiore flessibilità nel riposizionare i volumi invenduti verso altri mercati”. Rispondere a queste sollecitazioni permetterà di cogliere i frutti di un mercato dalle discrete potenzialità. “I porti specializzati devono prepararsi tenendo conto che le previsioni al 2022 confermano una domanda complessiva in crescita (+2,5%). Questo vale soprattutto per le rotte più brevi, come le Intra-Regional e, in particolare, Intra-Med, per la quale si stima un +3,3%). Giovanni Grande

maggio 2019 - 43


In Croazia ottava edizione del vertice “16+1” Si è tenuto a Dubrovnik l’ottavo vertice tra i capi di stato e di governo della Cina e dei paesi dell’Europa centro-orientale del meccanismo di “cooperazione 16+1”. Dalla sua nascita, sette anni fa, il progetto di collaborazione, non sempre visto di buon occhio dall’Ue, ha esteso progressivamente i settori di collaborazione bilaterale rafforzando i rapporti economico-commerciali e l’interconnessione tra una parte del vecchio continente e Pechino. Nell’occasione la China Machinery Engineering Corporation (CMEC) ha sottoscritto un contratto con la Logistic Center Varna (LCV), società integralmente controllata dalla T.B. Consult, per la costruzione di nuove infrastrutture nel porto di Varna, sul Mar Nero. Il valore del contratto, che si inquadra nell’ambito della Belt and Road Initiative, è di circa 120 milioni di euro. Secondo le previsioni, le nuove opere portuali saranno realizzate nell’arco di 36 mesi. LCV ha in progetto nello stesso scalo la costruzione del Port Logistics Center, un’area di 267mila metri quadri che verrà dotata di 2-4 banchine per i traffici di merci containerizzate, merci convenzionali e cereali. A fare da sfondo al vertice anche la richiesta formale della Grecia di entrare nel meccanismo “16+1” e lo sviluppo futuro della discussa linea ferroviaria Atene-Budapest. Il progetto, che dovrebbe collegare le capitali di Serbia e Macedonia estendendosi fino al Pireo, è stato ostacolato dalle preoccupazioni di Bruxelles per una possibile violazione delle norme europee sulla competizione, non solo da parte della Cina ma anche dell’Ungheria.

Pechino risponde alle critiche sulla “trappola del debito” Uno studio condotto da Rhodium ridimensiona parzialmente i rischi legati alla cosiddetta “trappola del debito” legata alle iniziative della BRI. Secondo il rapporto, che prende in esame 38 operazioni di rinegoziazione del debito con 24 nazioni diverse, Pechino avrebbe rivisto le condizioni di prestiti concessi a paesi in via di sviluppo per una cifra complessiva di circa 50 miliardi nell’ultimo decennio. Nello specifico, in 14 casi il debito è stato cancellato, in 11 posticipato mentre nei casi rimanenti sono state accordate modifiche ai termini contrattuali. Secondo il report, la ridefinizione delle passività sarebbe stata spesso strumentalizzata con fini politici per fortificare le relazioni bilaterali. Tra le eccezioni, l’acquisizione dello strategico porto di Hambantota in Sri Lanka in seguito alle inadempienze finanziarie del paese affacciato sull’Oceano Indiano. Ad ogni modo, Pechino sta cercando di reagire alle critiche occidentali nei confronti della vocazione “egemonica” della BRI. Non a caso Xi Jinping, in apertura al secondo forum sulla Nuova Via della Seta, ha indicato i nuovi principi che guideranno l’iniziativa nei prossimi anni: trasparenza, sostenibilità, tolleranza zero nei confronti della corruzione, una maggiore protezione della proprietà intellettuale e apertura del mercato cinese ai capitali stranieri. In quest’ottica Pechino ha annunciato un nuovo indirizzo quadro da utilizzare come guida nella valutazione dei rischi di indebitamento lungo la Belt and Road ispirato al IMF/World Bank Debt Sustainability Framework for Low Income Countries.

Per Tria AIIB può generare opportunità per l’economia italiana “Crediamo fortemente nelle opportunità che la Banca Asiatica per gli Investimenti in Infrastrutture può generare per le imprese e gli intermediari finanziari italiani”. Lo ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, nel suo intervento all’incontro tra imprese ed istituzioni italiane con la Banca Asiatica per gli Investimenti in Infrastrutture (AIIB). “Il Mef – ha spiegato il ministro – non è solo un importante azionista di una iniziativa alla quale ha aderito, con entusiasmo, sin dalla sua fondazione, assieme ai principali partner europei, ma è anche un convinto sostenitore del ruolo che questa banca svolge a supporto dello sviluppo nell’area asiatica”. Per questi motivi, ha proseguito il ministro, “riteniamo che AIIB possa rappresentare un partner multilaterale affidabile, che va ad affiancare l’Asian Development Bank – l’altra grande banca multilaterale che opera nella regione asiatica – con caratteristiche strategiche innovative e complementari”. La Banca Asiatica per gli Investimenti in Infrastrutture (AIIB) è una banca multilaterale di sviluppo con sede a Pechino, fondata con il progetto di fronteggiare il gap di finanziamenti in infrastrutture nel continente asiatico. La mission è lo sviluppo sociale ed economico in Asia, con una particolare attenzione verso le infrastrutture sostenibili, i collegamenti transfrontalieri e il coinvolgimento di capitali privati. La Cina è il primo azionista con una quota del 30,9%, seguita da India (8,7%) e Russia (6,8%); fra i Paesi europei la Germania detiene il 4,7% del capitale, seguita da Francia (3,5%), Regno Unito (3,2%) e Italia (2,7%).

44 - maggio 2019


L’economia della BRI seconda solo a quella dell’Ue La somma delle economie che rientrano nella BRI ha già superato la zona di libero scambio dell’America settentrionale (NAFTA), attestandosi come secondo pilastro del Pil mondiale, subito dopo l’Ue. È la conclusione del “Rapporto sugli indici d’investimento commerciale delle BRI” realizzato da enti di ricerca cinesi e stranieri (tra questi China Center for International Economic Exchanges, Refinitiv e il centro di ricerche della China Development Bank) che mette nel mirino 41 paesi partecipanti all’iniziativa analizzando lo sviluppo del commercio e degli investimenti sotto gli spetti della dimensione, della facilitazione, dei rischi e delle potenzialità. “Dal 2013 al 2018, il volume totale degli scambi di merce tra la Cina e i Paesi lungo la BRI ha superato i 6 trilioni di dollari e il tasso di crescita medio annuo è stato superiore a quello del commercio all’estero della Cina dello stesso periodo dell’anno precedente,” sottolinea il report. “La quota di scambio di merce tra la Cina e i Paesi lungo la nuova via della seta è aumentata dal 25% del 2013 al 27,4% del 2018”. Pechino è diventata il principale partner commerciale di 25 paesi aderenti l’iniziativa con investimenti diretti che superano i 90 miliardi di dollari. scala commerciale e potenzialità di sviluppo pongono la Cina al primo posto in classifica per l’indice commerciale generale seguita da Singapore, India, Emirati Arabi Uniti e Malesia. “Il commercio interno tra i Paesi della BRI equivale al 65% del commercio tra i Paesi membri dell’UE, di molto maggiore al volume commerciale interno della zona di libero scambio nordamericana. La proporzione delle regioni e dei Paesi lungo la BRI nei flussi di capitali transfrontalieri globali è del 31,6%, superando la percentuale del 23% della zona di libero scambio nordamericana e il 21,2% dell’Unione europea.

Nuova Zelanda tappa intermedia per i collegamenti Cina – America del Sud La Nuova Zelanda rompe il fronte anticinese con USA, Regno Unito, Canada e Australia e apre ad una cooperazione con Pechino come ponte per lo sviluppo della BRI in America latina. È quanto annunciato dal ministro del Commercio e delle esportazione del Paese, David Parker, a seguito dei colloqui tenuti ad Auckland nel corso del China Business Summit 2019. L’idea, ancora in fase embrionale, è quella di realizzare una linea aerea e una marittima per collegare direttamente Cina e America del Sud con tappa intermedia Nuova Zelanda. Primo paese ad economia avanzata a siglare un trattato di libero scambio con Pechino nel 2008 e ad aderire alla Banca asiatica per gli investimenti nelle infrastrutture, lo stato insulare è diventato il secondo partner commerciale per l’ex celeste impero. Ciononostante il governo di Wellington ha deciso di vietare all’azienda per le telecomunicazioni cinese Huawei di partecipare allo sviluppo della rete di telefonia mobile ad alta velocità 5G in Nuova Zelanda.

Più facile la circolazione per i cittadini coinvolti nella BRI Sarà più semplice ottenere i visti per entrare in Cina per le persone coinvolte nell’attuazione della BRI. È l’obiettivo con cui l’amministrazione cinese per l’immigrazione ha annunciato una serie di accordi bilaterali riguardanti i veicoli e i cittadini dei paesi coinvolti in progetti, conferenze, attività e nella cooperazione nell’ambito dell’iniziativa. Per facilitare l’accesso a queste persone, sia cinesi che straniere, e alle vetture sono stati creati alcuni canali dedicati in 12 posti di frontiera aeroportuali, compresi gli scali di Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen, e in 6 valichi di confine terrestri, compresi quelli di Manzhouli e Horgos. Introdotto anche una serie di procedure speciali per la richiesta di documentazioni urgenti, di gruppo o al di fuori dei consueti orari d’ufficio.

La Croce Rossa aderisce alla Nuova Via della Seta Il Comitato internazionale della Croce Rossa parteciperà all’iniziativa Belt and Road (BRI) per offrire la propria assistenza in ambito umanitario. Lo ha annunciato Jacques Pellet, inviato personale del presidente della Croce Rossa in Cina, in occasione della seconda edizione del forum Belt and Road per la Cooperazione. Obiettivo dell’organizzazione è quello di stringere ulteriormente i rapporti di collaborazione con Pechino e i paesi che aderiranno all’iniziativa. “La Croce Rossa ha lavorato in molti dei Paesi attraversati dalla BRI”, ha commentato Pellet. “Fin da quando abbiamo saputo di quest’iniziativa, abbiamo ritenuto fosse importante rivolgerle la nostra attenzione”. Secondo l’inviato, l’organizzazione condividerà i propri punti di vista e l’esperienza nel campo dell’assistenza umanitaria con i Paesi della Belt and Road ancora interessati da conflitti.

maggio maggio2019 2019-- 45


Alis, documento sul Ccnl e sulle relazioni sindacali R

appresentatività, associazionismo, libero mercato, semplificazione e sburocratizzazione, certezza del diritto e chiarezza del quadro normativo, ottimizzazione delle forme contrattuali ed armonizzazione della disciplina con gli altri Paesi europei, formazione professionale e nuove specializzazioni. Sono solo alcune delle tematiche emerse dal costruttivo confronto promosso dai soci ALIS con il Sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche Sociali Claudio Durigon, che è intervenuto a Roma in qualità di ospite istituzionale per le conclusioni dei lavori del Consiglio Direttivo dell’Associazione, affrontando in maniera tecnica ed approfondita le questioni legate ai profili occupazionali del settore trasporti e logistica. “Dobbiamo affrontare con serietà il tema della rappresentanza - ha dichiarato il Sottosegretario Durigon - approcciando serenamente e concretamente ad un cambiamento culturale in atto nel nostro Paese, senza aver paura di confrontarci con le realtà del mercato del lavoro e gli attuali mutamenti nel mondo dell’associazionismo. Dietro ogni azione c’è un uomo, ed il progetto di ALIS ne è diretta testimonianza. Se oggi questa Associazione raccoglie in Italia una parte importante e considerevole delle aziende di trasporto e della logistica, dobbiamo prenderne atto”. L’intervento del Sottosegretario Durigon è un’ulteriore dimostrazione dell’interesse del Governo nei confronti del ruolo del cluster ALIS nello sviluppo di un settore trainante per l’economia del Paese. L’incontro si è svolto alla presenza dei numerosi associati attivamente coinvolti nei lavori della Commissione tecnica sul Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che l’Associazione ha istituito al proprio interno in maniera permanente allo scopo di coniugare gli obiettivi di politica industriale ed i bisogni organizzativi delle imprese aderenti, che sempre più chiedono l’individuazione di strumenti giuslavoristici certi, snelli e di immediata applicazione, in grado di rispondere ai mutati scenari di mercato e di supportare l’imprenditoria nello sviluppo tanto del commercio quanto del mantenimento e dell’accrescimento di un’occupazione sana, solida ed alta-

46 - maggio 2019

mente specializzata. Durante i lavori del Consiglio è emersa, tra le altre, l’esigenza di dover regolamentare ed incentivare nuove figure professionali del settore trasportistico e di tutelarne alcune già esistenti, come quelle degli autisti professionali, che possono rappresentare nuove opportunità occupazionali per le future generazioni. “L’autorevolezza, l’importanza e la dimensione dei nostri associati, soprattutto in termini di volumi occupazionali, con oltre 1390 aziende e più di 152.000 dipendenti diretti ed indiretti, rende la nostra Associazione estremamente sensibile ai temi del lavoro, poiché crediamo che il principale valore delle nostre imprese e del loro successo sia rappresentato dalle donne e dagli uomini che ogni giorno vi lavorano con impegno e dedizione. Al fine di contribuire a creare le migliori condizioni per uno sviluppo occupazionale solido nonché di veicolare le istanze degli associati intorno ai principali istituti utilizzati dalle imprese per la gestione dei rapporti di lavoro - ha affermato il Presidente di ALIS Guido Grimaldi - ci

siamo affidati alla competenza tecnico-professionale dello Studio legale LabLaw, nelle persone dell’Avv. Francesco Rotondi e dell’Avv. Alessandro Paone, avviando un percorso associativo di confronto serio e responsabile con tutti gli interlocutori sindacali del settore ed auspicando che da esso sia possibile raggiungere obiettivi condivisi nell’interesse di tutte le parti”. “La sintesi del lavoro svolto fino ad oggi dalla Commissione sul CCNL è stata raccolta in un documento - prosegue il Presidente Grimaldi - che abbiamo consegnato al Sottosegretario Durigon e che si prefigge di rappresentare un supporto alle politiche governative sulle tematiche dell’occupazione delle centinaia di migliaia di persone impiegate nel comparto. E’ su queste direttrici - ha concluso il Presidente Grimaldi - che ALIS continuerà a fornire il proprio contributo nella convinzione che, attraverso una maggiore sinergia con la parte pubblica, sia opportuno individuare le risposte più efficaci ai bisogni occupazionali delle imprese e dei lavoratori, perseguendo il comune obiettivo dello sviluppo Paese”.


maggio 2019 - 47


Astre Plus inaugura un nuovo hub in Campania A

STRE Plus, il servizio di trasporto dedicato ai piccoli lotti di ASTRE Italia - parte del network europeo di PMI del trasporto e della logistica - inaugura un nuovo stadio di sviluppo e capillarità sul territorio nazionale, annunciando l’apertura di un nuovo hub presso l’Interporto di Maddaloni. Il polo campano, che servirà 8 regioni del Centro-Sud Italia (ovvero: Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia, Calabria) per un totale di 39 province, è operativo dallo scorso 12 aprile. Dopo il lancio del servizio alla fine del 2018 presso l’Interporto di Bentivoglio-Bologna e lo spostamento qui anche della sede legale di ASTRE Italia, l’ambizioso e innovativo progetto ASTRE Plus si arricchisce e si espande. Strumento unico del suo genere sul territorio nazionale, dedicato alle spedizioni di lotti da 4 bancali in su, ASTRE Plus si configura come un servizio per gli associati, che applica il funzionamento del pallet network ai lotti. L’apertura del secondo hub nasce dalla volontà di aumentare la competitività nell’interscambio merci tra gli affiliati del Sud Italia, accorciando le trazioni tra l’hub e le sedi degli affiliati. L’apertura della sede di Maddaloni è stata resa possibile grazie all’apporto concreto di uno dei membri di ASTRE Plus e ASTRE Italia, Serapide Trans, che con i suoi 5.000 mq di magazzino riesce ad offrire un servizio di crossdocking per tutto il network. L’ulteriore progetto di espansione del servizio prevede la realizzazione di un collegamento intermodale tra l’hub di Maddaloni e quello di Bentivoglio, che aumenti i benefici in termini di competitività e rispetto per l’ambiente. Lavorando con i lotti il network sposa il concetto di consegne dirette: ASTRE Plus consente a tutti i mezzi coinvolti di non effettuare viaggi a vuoto. Lo stesso mezzo che ritira la merce dall’hub centrale si occupa di consegnare direttamente a destinazione, eliminando le attività di movimentazione nel magazzino dell’affiliato. In questi mesi, ASTRE Plus è arrivata al numero di 24 aziende affiliate, per un totale di 88 province italiane coperte dal servizio. Sono state, inoltre, aumentate le dimensioni massime del trasporto (4,8 metri lineari per

spedizione e peso massimo per metro lineare di 2.250 kg nel rapporto peso volume). Sono, infine, già cominciati i servizi di ritiro diretto e di tracciamento delle spedizioni presso le sedi degli associati stessi a cura di ASTRE Plus. ASTRE - Nato nel 1992, ASTRE è

un network di PMI solide e indipendenti, divenuto oggi il primo raggruppamento europeo di trasporti e logistica. Con più di 400 punti di distribuzione situati in più di 10 paesi dell’Unione Europea, tra cui Germania, Belgio, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Lituania e Regno Unito, ASTRE prosegue costantemente nella sua vocazione di sviluppo internazionale. Nel 2010 nasce ufficialmente ASTRE Italia, che diventa ottava regione ASTRE. Attualmente, il network europeo conta 161 membri, esprimendo un giro d’affari globale di 2,7 miliardi di euro e dando lavoro a più di 20.000 addetti. Sandro Minardo

Situato presso l’Interporto di Maddaloni, servirà 8 regioni del Centro-Sud Italia e 39 province. Il progetto: un collegamento intermodale con l’hub di Bologna

48 - maggio 2019


Part of Part of

11° 11° edizione edizione

main conference main conference

Save Save the the Date Date

Genova, 26-28 Giugno 2019 Genova, 26-28 Giugno 2019

organizzato da: organizzato da:

Forum sull’innovazione e cooperazione per lo sviluppo del cluster Forum sull’innovazione e cooperazione per lo sviluppo del cluster marittimo Euro-Mediterraneo marittimo Euro-Mediterraneo Palazzo San GiorGio - aCQUario di Genova - eataly Palazzo San GiorGio - aCQUario di Genova - eataly

#PSt19 #pstconference #mainconference #PSt19 #pstconference #mainconference Per informazioni: Per informazioni:

info@pstconference.it - www.pstconference.it info@pstconference.it - www.pstconference.it maggio 2019 - 49


Volotea ripristina la rotta Napoli-Alghero

S

i ritorna a volare tra Napoli e Alghero grazie a Volotea, la compagnia aerea low cost che collega città di medie e piccole dimensioni in Europa. Il collegamento, disponibile una volta a settimana (ogni sabato) per un totale di 6.700 posti in vendita, si affianca ai 22 collegamenti della low-cost disponibili da e per Napoli, 10 dei quali operati in esclusiva. Anno dopo anno, Volotea ha incrementato le sue attività a Napoli, dove nel 2018 ha trasportato 684.000 passeggeri (+52% vs 2017), registrando un load factor dell’87%. Durante il 2019, Volotea opererà da e per Napoli circa 7.000 voli, pari a 930.000 posti in vendita, con un incremento di 145.000 posti in Campania rispetto al 2018. Una nuova rotta esclu-

siva verso la Spagna è stata recentemente aggiunta e il volo inaugurale alla volta di Bilbao è decollato ad aprile. Volotea opera presso lo scalo di Napoli una media di 20 voli al giorno, che saliranno a 25 durante il periodo estivo. Nel primo trimestre 2019, Volotea ha trasportato a Napoli 125.000 passeggeri, pari ad un incremento del 27% anno su anno. Ma non è tutto: la compagnia ha cominciato a volare a Napoli dal 2013, e il prossimo mese, celebrerà l’importante traguardo dei 2 milioni di passeggeri trasportati a livello locale. “Siamo felici di ripristinare i nostri voli da Napoli alla volta di Alghero anche per l’estate 2019 – ha commentato Valeria Rebasti, Commercial Country Manager Italy & Southeastern Europe Grazie ai nostri collegamenti, chi anco-

ra non avesse deciso dove trascorrere le proprie vacanze estive, potrà partire alla scoperta di Alghero e delle bellezze della Sardegna, una delle isole più belle e affascinanti del Mar Mediterraneo”. Da Napoli è possibile decollare a bordo della flotta Volotea verso 22 destinazioni, 9 in Italia – Alghero, Cagliari, Catania, Genova, Olbia, Palermo, Torino, Trieste e Verona - e 13 all’estero – Cefalonia, Creta, Mykonos, Preveza-Lefkada, Rodi, Santorini, Skiathos e Zante in Grecia, Bordeaux, Marsiglia, Nantes e Tolosa in Francia e Bilbao (novità 2019) in Spagna. Nel primo trimestre 2019, Volotea ha registrato a Napoli un tasso di puntualità del 90,6%. Eugenia De Cesare

Studio Legale Castaldo, Magliulo & Associati

Diritto marittimo

Diritto commerciale

ADV AM editori srl

Finanziamenti navali 50 - maggio 2019

Diritto societario

Contenzioso

Studio Legale Castaldo, Magliulo & Associati Via A. Depretis 51 - 80133 - Napoli - studio@castaldomagliuloassociati.it


Campania, assunzioni in crescita nell’ultimo anno T

ra i principali dati della ricerca, emerge che, esattamente il 50% dei recruiter italiani sottolinea un aumento di assunzioni in Italia durante l’ultimo anno, il 40% considera il nostro mercato del lavoro stabile, e solo il 10% dei rispondenti ha sottolineato una decrescita del mercato del lavoro in Italia. Più nello specifico, per coloro che hanno notato un aumento delle assunzioni dall’inizio del 2018, il 37% ha visto un aumento dell’110%, il 25% un aumento dell’11-20% (con una crescita media complessiva dei posti di lavoro pari al 22%). In Campania: tra le regioni d’Italia, si distingue la Campania, dove il 54% dei recruiter sostiene che le assunzioni siano aumentate nel corso del 2018. Nettamente più basse le percentuali del Nord Italia, in particolare Lombardia e Piemonte, rispettivamente il 46% e il 42%, dimostrano che al nord i responsabili HR non hanno visto lo stesso aumento. Per i responsabili HR italiani, i principali motivi per i quali si è assistito ad un aumento dei tassi di assunzione sono stati legati ad una crescita generale del business in Italia (57%), la disponibilità sul mercato di candidati con il giusto livello di competenze (48%) e le

te preparati (40%), rallentamento della crescita del business (37%), assenza di strumenti e processi di selezione adeguati (30%) e processi di selezione troppo lunghi e complessi (30%). Nonostante ciò in linea generale, il 58% dei professionisti italiani del set-

necessità specifiche dei singoli settori industriali (39%), e una effettiva maggiore disponibilità di posti di lavoro non ancora ricoperti negli anni precedenti (35%). D’altro canto, dall’inizio del 2018, il 52% degli HR intervistati hanno percepito una quantità maggiore di aspiranti lavoratori rispetto ai posti di lavoro effettivamente disponibili. Per il residuo 10% dei recruiter che, invece, hanno notato una diminuzione dei tassi di assunzione dall’inizio del 2018, i principali motivi erano: mancanza di talenti disponibili sul mercato e adeguatamen-

se della manifattura e c’è una forte richiesta di apprendisti e profili junior. In Campania il risultato si ribalta a favore del settore tecnologico. Per quanto riguarda i settori industriali, la ricerca di LinkedIn ribadisce la tradizione artigianale e manifatturiera dell’Italia, infatti, è proprio il manifatturiero a far registrare il più alto tasso di assunzioni (con il 49% delle risposte) secondo l’opinione dei recruiter italiani; seguito dal settore tecnologico legato alla produzione di software con il 45%, poi sempre il Tech ma relativo ai servizi (44%) e il food &

beverage con il 37% delle preferenze. In Campania: Anche in questo caso, Nord e Sud si trovano in disaccordo. Solo il 29% dei recruiter campani sostiene che sia il settore manufatturiero a registrare il tasso più alto di assunzioni, contro il 50% dei recruiter lombardi. Nel settore tecnologico relativo ai servizi, invece, la situazione si ribalta: il 71% dei rispondenti della Campania sostiene che sia proprio questo il settore dove il tasso di assunzioni è maggiore, mentre la controparte lombarda è solo il 44%. I settori nei quali i professionisti del lavoro hanno trovato maggiore difficoltà a trovare i giusti candidati, durante il 2018, sono stati il finance & banking (32%), l’IT legato alla produzione di hardware (30%), l’istruzione (29%), media e comunicazione (29%) e la sanità (29%). Nonostante in Campania i responsabili HR pensino che il settore Tech sia il più promettente in termini di assunzioni, il 41% sottolinea che si tratta dello stesso settore nel quale si riscontrano più difficoltà nel trovare i candidati giusti. In Lombardia i recruiter sono più

LinkedIn rivela i dati regionali relativi alla Campania del Recruiter Sentiment Italia 2019, una ricerca, a cura della società Coleman Parkes tore HR si sentono molto o estremamente fiduciosi nella propria capacità di reclutare i candidati più idonei per i propri clienti o la propria azienda. Tra Nord Italia e Sud Italia, la differenza è del 10%, con una maggiore fiducia registrata nelle regioni settentrionali rispetto alla Campania. Infatti, solo il 30% dei professionisti delle HR campani si sentono fiduciosi nella propria capacità di reclutare candidati idonei, mentre i professionisti lombardi sono il 40%. La regione con la percentuale più alta è la Toscana, al 42%. Settori industriali e livelli professionali L’Italia è ancora il pae-

fiduciosi: solo il 25% di loro conferma il parere generale italiano. Per quanto concerne i livelli professionali, nell’ultimo anno in Italia la maggior parte di disponibilità sul mercato sono relative alle posizioni di stage e apprendistato (47%), seguiti dai profili entry level (46%), junior manager (43%) e middle management (39%). Le digital skill sono sempre più fondamentali nel mercato del lavoro contemporaneo, e in questo campo gli

maggio 2019 - 51


aspiranti lavoratori italiani risultano ancora impreparati, soprattutto le donne. Ma, nonostante una crescita del mercato e dei posti di lavoro disponibili, i lavoratori italiani denunciano ancora diverse carenze in termini di soft skill e digital skill, competenze sempre più fondamentali per trovare lavoro e crescere professionalmente in un mondo sempre più fluido e dinamico, connesso e legato all’evoluzione delle tecnologie e delle intelligenze artificiali. Le regioni italiane dove si registra maggiore richiesta di candidati con adeguate competenze digitali sono la Lombardia (51%), il Lazio (30%) e l’Emilia Romagna (25%), mentre per la Campania solo il 16%. La ricerca Recruiter Sentiment di LinkedIn conferma ancora di più queste considerazioni. Infatti, secondo i responsabili HR italiani tra le competenze professionali fondamentali oggi

web design (28%), la capacità di collaborazione (27%) e il senso di leadership (26%). A mettere d’accordo Nord e Sud, in questo caso, sono proprio le competenze mancanti: con alte percentuali, rispettivamente 36% per la Campania e 34% per la Lombardia, Nord e Sud sostengono che le competenze tecnologiche siano le più carenti. Le stesse considerazioni si possono fare per le capacità di problem solving, rispettivamente al 28% per la Campania e al 32% per la Lombardia, e creatività, rispettivamente 38% e 36%. L’importanza di questo mix di hard e soft skill è confermata anche da una recente ricerca di LinkedIn dedicata alle competenze maggiormente richieste dalle aziende per il 2019 nella quale, nello specifico, emerge che la creatività, la collaborazione e il time management sono tra le 5 soft skill

parate”). Ancora di più oggi, questa è una difficoltà da mitigare quanto prima, considerando anche la persistente disparità di genere presente nel nostro paese, come evidenziato anche dal recente Global Gender Gap Report del World Economic Forum (che posiziona l’Italia al 70esimo posto su 149 Paesi), con solo il 28% delle donne impiegate in Italia negli ambiti lavorativi legati alle intelligenze artificiali (AI), settore di business indicato come tra quelli a più alto potenziale di crescita da qui ai prossimi anni. In ultima analisi, ai responsabili HR italiani è stato chiesto di indicare quali siano le principali barriere quando si tratta di costruire team di lavoro o assumere singoli talenti dotati di competenze digitali. A tal proposito gli intervistati hanno indicato come maggiore difficoltà il trovare il corretto equilibrio tra l’esperienza richiesta dalle aziende

per entrare e crescere nel mercato del lavoro vi sono: le competenze in ambito tecnologico e di coding (15%), con i recruiter campani in prima linea con la percentuale più alta rispetto ai rispondenti delle altre regioni d’Italia (26%), la capacità di gestire in maniera adeguata le funzioni del pacchetto Microsoft Office (14%), le competenze nell’ambito dei social media (12%), il web design (11%) e l’analisi dei dati (data analytics) al 10%. E i settori industriali nei quali queste competenze risultano ancora più importanti sono il finance (93%), l’amministrazione (90%), il settore travel (85%) e la sanità (83%). Pensando all’odierna forza lavoro disponibile in Italia, i recruiter italiani affermano che le competenze che mancano maggiormente ai professionisti italiani sono proprio le competenze in ambito tecnologico e di coding (36%), le capacità di problem solving (31%), la creatività (30%), l’abilità di gestire i tempi di lavoro in maniera corretta (28%), le competenze nell’ambito del

maggiormente richieste oggi in ambito business. A carattere generale, il 40% dei recruiter italiani pensa che non vi siano abbastanza candidati con le giuste competenze digitali rispetto ai posti di lavoro disponibili. Questo elemento, considerando anche le prospettive dettate dalla Commissione Europea nell’ambito delle competenze digitali fin dal 2016, conferma ancora di più che in Italia, ancora oggi, ci sia ancora molto da fare per raggiungere il traguardo di una corretta formazione in ambito digitale fin dagli anni della formazione primaria e secondaria, per preparare al meglio le nuove generazioni a cogliere le migliori opportunità di lavoro del prossimo futuro. E nello specifico, per quanto riguarda le digital skill, il 45% dei responsabili HR italiani dichiara che vi siano più candidati uomini dotati di competenze digitali rispetto alle donne (contro appena il 25% che al contrario pensa che vi siano più donne “digitalmente pre-

e lo stipendio desiderato dai candidati (49%); dato seguito dallo squilibrio esistente tra la velocità alla quale si muove oggi l’innovazione tecnologica rispetto al reale livello di preparazione dei candidati (43%); seguito in terza battuta dall’impossibilità di trovare candidati con le giuste competenze giuste (41%); e, in ultima istanza, la difficoltà a formare gli attuali candidati per le nuove competenze richieste dal mercato del lavoro (38%). Le soluzioni di LinkedIn utili per gli utenti della piattaforma, i recruiter e le aziende In un mercato del lavoro dove è sempre più complesso riuscire a far combaciare la ricerca del lavoratore “perfetto” rispetto alle aspettative, in termini di carriera e tipologia di impiego, da parte dei candidati, diventa sempre più necessario per i responsabili delle Risorse Umane, in azienda come nelle agenzie specializzate nella somministrazione di lavoro, avere a disposizione contenuti, dati e piattaforme, utili a

52 - maggio 2019


migliorare e velocizzare i processi di selezione. Per rispondere a questa esigenza, di recente LinkedIn ha lanciato LinkedIn Talent Insights, uno strumento che comprende al suo interno oltre 610 milioni di professionisti, 30 milioni di aziende e 20 milioni di offerte di lavoro, creato con lo scopo di aiutare gli HR manager e le aziende a pianificare le attuali e future esigenze per l’attività di selezione del personale, trovare reali talenti digitali anche nei luoghi più inattesi, e creare team di lavoro diversificati grazie agli strumenti incorporati nella piattaforma dedicati proprio alla diversity. Per i membri del network alla ricerca di un nuovo lavoro, LinkedIn offre anche strumenti utili ad incrementare le proprie conoscenze relative alle hard e soft skill (come ad esempio il Cloud Computing, il Machine Learning, la Collaboration, etc.). Eugenia De Cesare

Cos’è la ricerca Recruiter Sentiment di LinkedIn?

La ricerca Recruiter Sentiment è un sondaggio svolto dalla società third-party Coleman Parkes, ed analizza nel dettaglio le esigenze espresse dai decision maker dei dipartimenti HR delle aziende e delle agenzie di lavoro ogni trimestre. Lo studio mette in luce gli elementi maggiormente ricercati nel mercato dalla cosiddetta “industria del talento”, con un focus sui trend legati alle assunzioni, quanto i professionisti di questo settore si sentono confident nelle proprie attività, i settori industriali maggiormente richiesti e tutte le tematiche in generale legate ai processi di assunzione. La ricerca permette di ricavare diversi spunti da ciò che sta avvenendo nel mercato del lavoro. Metodologia - La ricerca Recruiter Sentiment è stata svolta su un campione di oltre 300 responsabili delle Risorse Umane in aziende e agenzie di lavoro provenienti da sei regioni d’Italia (Lombardia, Lazio, Piemonte, Sicilia, Campania e Toscana) e attivi in otto settori industriali (automotive, banking & finance, accoglienza, software & IT, manifattura, sanità ed educazione). La ricerca mette in risalto i recenti trend relativi ai livelli di assunzione in Italia e la sicurezza percepita dai responsabili nel trovare i candidati giusti per i posti di lavoro disponibili sul mercato italiano.

De Nigris

Partners

Studio Legale Salerno

STUDIO LEGALE DE NIGRIS & PARTNERS fornisce alle imprese che operano a livello italiano ed europeo, in ambito portuale ma non solo, un’assistenza legale adeguata alle esigenze di un mercato sempre più globale. Lo studio opera su tutto il territorio nazionale italiano, direttamente e con l’ausilio di avvocati collegati, nei settori del diritto civile, del diritto della navigazione, del diritto societario e commerciale, del lavoro d’impresa e della responsabilità in genere. Avv. Orazio De Nigris - Patrocinante in cassazione Corso Vittorio Emanuele, P.tta Barracano, 6 - 84123 - Salerno maggio 2019 - 53 Tel. +39 089234376 - info@studiolegaledenigris.it - www.studiolegaledenigris


Lavoro, necessaria la riduzione della pressione fiscale “P

urtroppo dobbiamo constatare attuazione, analizzando, in maniera dettagliata, che anche il Governo Conte ha quali saranno gli effetti del ‘reddito di cittadinanperpetuato l’errore, l’illusione ed za’ e di ‘Quota 100’, il nuovo ruolo dei ‘Centri per il convincimento che attraverso una disposil’Impiego’ e la ‘crisi della Pubblica Amministrazione normativa, quale la ‘Legge di Bilancio zione’ che sembrerebbe perdere occupazione 2019’, è possibile prevedere benefici contrida rimpiazzare con laboriosi concorsi pubblici”, butivi a favore delle imprese favorendo l’ocha concluso il leader dei consulenti del lavoro cupazione. A parte la considerazione che fino partenopei. a qualche giorno fa, si è vissuti nell’ombra più Al primo dibattito, introdotto dal giornalista cupa circa l’attuazione di tali benefici, e che Carmine Primavera, parteciperanno Sonia Paldurante il percorso hanno perso la validità di meri (assessore regionale al Lavoro),Cesare ben quattro mesi, poiché sarà possibile apDamiano (già ministro del Lavoro), Giovanni plicare il provvedimento solo dal 1° maggio Sgambati (segretario regionale della Uil), Mi2019”. Lo ha detto Edmondo Duraccio, presichele Raccuglia (Anpal Servizi) e Francesco Edmondo Duraccio dente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Duraccio (segretario nazionale dei consulenti Napoli nel corso di un’affollata conferenza stampa, con Luigi del lavoro). La seconda tavola rotonda deI workshop con cui Carbonelli, numero uno dell’Associazione Nazionale Consu- i Consulenti del Lavoro dei Napoli esamineranno le problelenti del Lavoro (Unione Provinciale di Napoli), presentando matiche relative al mondo del lavoro, imprese e professioni, la VI Edizione del Forum “Lavoro, Occupazione, Imprese & riguarderà la “certezza del diritto”, le “variegate fonti della reLibere Professioni”, che si terrà il prossimo 9 maggio presso tribuzione”, “il pluralismo sindacale, la maggiore rappresenil Centro Congressi della Stazione Marittima di Napoli. tatività comparata” e “il salario orario minimo uguale per tutti” “Occorre invertire la rotta attraverso altri provvedimenti che a cui interverranno Giuseppe Cantisano (Itl Napoli), Paola siano forieri di crescita dell’economia come ad esempio gli in- Marino (Giudice del Lavoro), Doriana Buonavita (segretario vestimenti pubblici, che di certo creerebbero occupazione, la regionale Cisl), Nicola Ricci (segretario regionale Cgil), Salriduzione della pressione fiscale e contributiva per famiglie ed vatore Vigorini (C.I.F.A. Italia) e Francesco Capaccio (segreimprese con l’obiettivo di favorire nuovi consumi, investimenti tario dei consulenti del lavoro di Napoli). ed esportazioni con un costo del lavoro ridotto”, ha aggiunto “Sono tematiche complesse e di rilievo se si pensa che Duraccio. in ipotesi vi sono varie definizioni e fonti della retribuzione a “Non va sottaciuta l’importanza, non solo psicologica, di seconda che riguardino la proporzionalità e la sufficienza, la uno Stato che sia credibile e che paghi i debiti contratti con base imponibile per il versamento dei contributi, il salario da i propri fornitori. Poi, ci sarà un focus sulle politiche regionali erogare per non incorrere nel reato di caporalato e riduzione del lavoro che rappresentano un’importanza strategica per il in schiavitù, quello idoneo per la fruizione di benefici nomativi territorio”. e contributivi e l’introducendo salario minimo orario - ha affer“Saranno questi i principali temi della prima tavola rotonda mato Carbonelli - e che non vi sono criteri legali per stabilire dell’incontro che saranno approfonditi da politici ed esperti il grado di rappresentatività delle parti del CCNL lasciando il del settore per individuare quale potrà essere la ‘ricetta’ ido- tutto al pensiero della giurisprudenza”. nea per il rilancio dell’occupazione, con tutte le modalità di Eugenia De Cesare

54 - maggio 2019


Propeller Club Port of Genoa città di mare e dello shipping P

er il Propeller Club – Port of Genoa, l’anno sociale 20182019 ha visto svilupparsi ed alternarsi incontri di natura più squisitamente tecnica con incontri di ampia impostazione che hanno permesso di dibattere temi di importanza strategica, soprattutto per la città di Genova e la Regione Liguria in un momento in cui tragici eventi hanno imposto risposte immediate ed azioni coese. Si può, ad esempio, ricordare il primo evento dell’anno sociale in corso, organizzato a settembre grazie alla collaborazione con Wartsila Italia Spa sul complesso tema delle infrastrutture per LNG, nonché l’evento tenutosi nell’ottobre 2018 nella prestigiosa sede messaci a disposizione dalla Banca d’Italia di Genova, che, grazie alla collaborazione con Navimeteo, ci ha permesso di approfondire con grandi esperti inusitate interrelazioni tra il governo dei mari ed il governo della finanza nello shipping. Va poi ricordato, tra gli eventi di più ampio respiro, il nostro “Propeller Shipping Debate” del novembre scorso che ha avuto come protagonista il Vice Ministro, Edoardo Rixi, il quale si è sottoposto volentieri al fuoco delle domande dei numerosissimi partecipanti, approfondendo la sua “vision” volta a tutelare e promuovere il sistema delle infrastrutture. Protagonisti della serata natalizia del dicembre 2018 sono poi stati i Giovani del Propeller genovese che hanno proposto al Sindaco di Genova un loro studio – consegnato poi nella forma di una “lettera aperta” – sintetizzante il loro pensiero e la loro “vision” di Genova quale “Capitale dello Shipping”

nei prossimi anni, con particolare riferimento ai passi ritenuti opportuni per riaffermare e sottolineare questo primato. Guardando al nuovo anno con determinazione e rinnovata fiducia, il Propeller di Genova ha poi voluto seguire un percorso capace d’essere in qualche modo d’ausilio al fine di superare i tragici momenti che Genova ha purtroppo vissuto recentemente. Così si annoverano la interessante serata del febbraio scorso organizzata grazie a Ignazio Messina sul tema degli adeguamenti delle strategie portuali, adeguamenti necessitati dall’utilizzo di navi aventi caratteristiche “speciali” e quella successiva, del marzo scorso, che ha visto un complesso panel di relatori discutere sul tema dell’alta tecnologia applicata ai sistemi logistici ed alle infrastrutture, ponendo l’attenzione sulle possibili soluzioni tecnologiche per favorire lo scioglimento dei persistenti nodi infrastrutturali. Il Giovani del Propeller sono poi tornati alla carica ad aprile con un evento pomeridiano sulle numerose implicazioni derivanti dalla costruzione dei grandi yachts che ha attirato un folto uditorio nella bellissima Sala messaci a disposizione dalla Banca Passadore. Molte saranno le prossime iniziative che il Propeller genovese intende porre in essere per contribuire al dialogo tra gli operatori del settore marittimo – portuale – trasportistico - logistico ed anche al rilancio di Genova, sia organizzando in proprio eventi mirati a rispondere ai più significativi interessi del cluster marittimo, sia compartecipando eventi con altre realtà, associative o

aziendali, collegate a vario titolo con il mondo dei trasporti, della logistica e della portualità, tra i quali in particolar modo va annoverato sia il “Summit Blue Economy “del 13/15 maggio sia la “Genoa Shipping Week” prevista per la fine di giugno. Ma la meta più rilevante da traguardare nel 2019 sarà certamente la XVI Convention nazionale dell’International Propeller Clubs che si terrà a Genova nei giorni 11 e 12 ottobre prossimo in occasione dei festeggiamenti colombiani e che vedrà partecipare rappresentanti provenienti da tutti i 24 Clubs presenti sul territorio nazionale. Durante tale Convention verrà organizzato un Convegno (nella giornata di Venerdì 11 ottobre) sul tema “Rotte Antiche/Rotte Nuove: Le prossime Frontiere dello Shipping” in cui si dibatteranno questioni di emergente rilevanza, legate alle nuove strade che il cluster marittimo sarà inevitabilmente chiamato a percorrere nel prossimo futuro. Seguirà nella serata dello stesso giorno un “Gran Gala Genovese” in una bella “location” del centro storico, mentre sabato 12 ottobre vedrà nella mattinata un evento destinato ad offrire una particolare visione di Genova, città di mare e dello shipping. Il Propeller Club – Port of Genoa dunque sarà ben lieto di incontrarvi numerosi in questa occasione e mostrarvi alcune immagini di una Genova antica e nuova, forse non molto conosciute e certamente un po’ fuori dai comuni percorsi! Giorgia Boi Presidente Propeller Club Port of Genoa

maggio 2019 - 55


Il Propeller italiano visita il ”Northern Range”

L

a portualità diffusa del Mediterraneo e l’assetto logistico di scala del Northern Range. La quinta missione internazionale dell’International Propeller Club si è giocata sul confronto tra i due modelli portuali che caratterizzano l’Europa. La delegazione italiana composta da circa 40 persone – tra gli altri il Direttore Generale per la vigilanza delle Autorità portuali del MIT, Mauro Coletta, i presidenti delle AdSP del Mar di Sardegna (Massimo Deiana), Mar Tirreno Centrale (Pietro Spirito) e il Commissario dell’Ap di Gioia Tauro e Calabria (Andrea Agostinelli) – ha visitato i porti di Anversa e Rotterdam seguendo la formula consolidata di queste iniziative: discussione accademica, confronto tra best practices, esperienza diretta. Capitanato dal presidente del Propeller, Umberto Masucci, il gruppo ha animato nella prima giornata della missione un convegno, coordinato per la parte scientifica da SRM, sul tema “Northern Range vs. Mediterranean Maritime Cluster, a vision about port & shipping trends and strategies” presso il Dipartimento dei Trasporti e dell’Economia Regionale dell’Università di Anversa. È seguita poi la tappa alla

56 - maggio 2019

sede dell’Autorità portuale realizzata da Zaha Hadid – nel corso del quale sono state illustrati traffici e modalità operative e gestionali dello scalo fiammingo – e un tour alle infrastrutture del porto situato alla foce del fiume Schelda, dove la delegazione ha potuto anche visitare l’Euroterminal del gruppo Grimaldi, eccellenza portuale italiana in Nord Europa. Trasferimento nella giornata successiva a Rotterdam dove si è svolta una visita al primo scalo europeo per traffici a bordo di un battello messo a disposizione dell’ente portuale olandese. Occasione per conoscere da vicino, lungo gli oltre 50 chilometri che separano il porto “storico” dalla nuovissima area Maasvlakte, infrastrutture all’avanguardia sia dal punto di vista strutturale e sia tecnologico. Umberto Masucci (presidente, International Propeller Club). Il confronto tra i due modelli di portualità del Mediterraneo e del Northern Range deriva innanzitutto da fattori geografici non riproducibili nei due contesti. “Da una parte gli scali italiani, a ridosso di bellissime città storiche, dall’altra i grandi spazi sottratti al mare, basti pensare che il solo Euroterminal di Grimaldi compete per estensione con

lo stesso porto di Napoli, che favoriscono strategie improntate all’economia di scala”. Prerequisito fisico allo sviluppo logistico che viene implementato perseguendo il massimo dell’efficienza sotto l’aspetto burocratico (velocità dei controlli doganali) e dell’applicazione tecnologica. E che non condanna a priori il Mediterraneo. “L’importanza di un’iniziativa come la nostra sta proprio nel poter presentare i punti di forza del sistema nazionale. Nel corso del convegno condotto ad Anversa, ad esempio, abbiamo illustrato la leadership italiana nel settore ro-ro e gli sforzi organizzativi condotti in seguito alla riforma portuale”. Un’analisi tra affinità/ divergenze da spendere con profitto anche sui tavoli comunitari. “A livello di governance portuale gli assetti sono diversi e il contesto normativo europeo non può non tenerne conto. È proprio per questo che gli interessi del modello mediterraneo andranno difesi a Strasburgo da un personale politico adeguatamente preparato”. Riccardo Fuochi (presidente, Propeller Club di Milano). Conoscere e farsi conoscere. Lo scambio d’informazioni come leva per migliorare costantemente la qualità del nostro


sistema logistico. “Ciò che colpisce dalla visita ai due principali porti del Northern range è la continua evoluzione: la capacità di rinnovarsi guardando ai mutamenti dei traffici attraverso una programmazione precisa e in tempi certi che garantisce la fluidità della movimentazione, sfruttando tutte le modalità di trasporto per i collegamenti

con l’interno”. Obiettivo cui la portualità italiana dovrebbe tendere “favorendo i collegamenti diretti e le integrazioni tra banchine, spazi portuali e attività logistiche, magari sfruttando strumenti di semplificazione come le zone speciali”. Anche per cogliere al meglio le opportunità rappresentate dalla BRI. “Il Nord Europa si sta attrezzando con una se-

De Nigris

rie di collegamenti ferroviari diretti con la Cina. Da parte nostra va sfruttata meglio l’occasione di poter penetrare nei mercati centro asiatici con accordi ad hoc: la modalità scelta da Pechino degli accordi bilaterali non pregiudica la scelta di poter stringere legami con i singoli paesi lungo la Belt and Road”. Paola Martino

Partners

Studio Legale Salerno

STUDIO LEGALE DE NIGRIS & PARTNERS fornisce alle imprese che operano a livello italiano ed europeo, in ambito portuale ma non solo, un’assistenza legale adeguata alle esigenze di un mercato sempre più globale. Lo studio opera su tutto il territorio nazionale italiano, direttamente e con l’ausilio di avvocati collegati, nei settori del diritto civile, del diritto della navigazione, del diritto societario e commerciale, del lavoro d’impresa e della responsabilità in genere. Avv. Orazio De Nigris - Patrocinante in cassazione Corso Vittorio Emanuele, P.tta Barracano, 6 - 84123 - Salerno maggio 2019 - 57 Tel. +39 089234376 - info@studiolegaledenigris.it - www.studiolegaledenigris


Crociere a Salerno, momento di cerniera per il rilancio S

i è volta nel porto di Salerno, a bordo della Mein Schiffen 2, la Plaque and Key Cerimony in occasione del primo scalo della nuova unità di TUI Cruises nello scalo campano. La nave, realizzata da Fincantieri per la compagnia di stanza ad Amburgo, è lunga 316 metri, larga 40, per una stazza di 111mila tonnellate. Con 3.100 passeggeri a bordo (la capacità massima è di 3.500) e un equipaggio di circa 1.200 unità, Mein Schiffen “è una nave fuori dagli schemi, caratterizzata da grande sobrietà nell’allestimenti”, ha spiegato Paris Abate, Cruise Manager del Gruppo Amoruso. Alla cerimonia ha partecipato anche il sindaco di Salerno,

Vincenzo Napoli. La serie delle “Mein Schiffen” (l’intera flotta della compagnia tedesca è numerata, da 1 a 6) farà scalo a Salerno per tutta la durata della stagione crocieristica contribuendo al cambio di trend che caratterizzerà il 2019 salernitano. Quest’anno nel capoluogo campano sono programmati 70 approdi per una presenza prevista attorno ai 95mila passeggeri (+30% rispetto all’anno precedente). Risultati incoraggianti per quello che il presidente dell’AdSP, in sede di apertura della stagione, ha definito un “momento di cerniera” per il rilancio definitivo delle crociere in città. L’avvio programmato in autunno dei lavori di approfondimento dei fondali

renderà infatti pienamente operativa la Stazione Marittima di Zaha Hadid, opera di pregio architettonico a pochi passi dal centro urbano, e la possibilità di poter ospitare le nuove mega unità da 5mila passeggeri. Nel frattempo, grazie ai lavori di manutenzione al molo Manfredi, è stato possibile riaccogliere le navi di Costa Crociere, assenti da Salerno dal 2015 e protagoniste di un boom che portò a circa 185mila le presenze turistiche. Sullo sfondo gli sforzi per la promozione del territorio, la necessità di adeguamento infrastrutturale e la capacità di generare, con Napoli, un’offerta integrata in grado di fidelizzare ulteriormente il mercato. Francesco S. Salieri

Studio Legale Maffia & Mignone

ADV AM editori srl

Diritto civile - Diritto del turismo Diritto della navigazione e dei trasporti Contrattualistica internazionale

58 - maggio 2019

Via Po, 5 - 84098 - Pontecagnano Faiano (Sa) Telefax 089/382016 - Cell. 349/5619980 - 3288140304 PEC : alfonsomignone@mypec.eu - robertomaffia@pintopec.it


Parte da Napoli la Rolex Capri Sailing Week 2019 P

er la Rolex Capri Sailing Week, in programma dal 10 al 18 maggio, arrivano nel Golfo di Napoli oltre 120 imbarcazioni che parteciperanno all’evento internazionale. Il numero elevato dei partecipanti testimonia così il grande lavoro svolto dai tre Club organizzatori: Yacht Club Italiano, Circolo del Remo e della Vela Italia, Yacht Club Capri in collaborazione con l’International Maxi Yacht Association, che gestisce la classe di yacht più prestigiosi e performanti. Ad aprire la settimana velica sarà la 65^ edizione della Regata dei Tre Golfi, che parte da Napoli alla mezzanotte di venerdì 10 maggio, dopo il tradizionale pranzo in onore dei partecipanti sulle terrazze del Circolo del Remo e della Vela Italia. La prestigiosa gara d’altura è valida per il Campionato Italiano Offshore 2019 ed inserita nel circuito IMA Mediterranean Maxi Offshore Challenge 2018-2019 (5 regate d’Altura più importanti del Mediterraneo dalla Middle Sea Race di ottobre 2018 alla Palermo Montecarlo ad agosto 2019).

Alla Regata dei Tre Golfi, che prevede un percorso di 150 miglia attraverso

maxi 72 piedi che quest’anno avrà al timone Francesco de Angelis, ma che parteciperà alle regate a Capri. Al via, comunque, il gotha della vela con ben 12 Maxi in regata tra Swan e Mylius, che poi diventeranno ben 27 a Capri, e le imbarcazioni all’avanguardia che primeggiano nelle più importanti regate internazionali del Mediterraneo. Regate di Capri La settimana velica prosegue a Capri dal 14 al 18 maggio con le regate dei Maxi e le regate del Campionato Nazionale del Tirreno, riservate alle imbarcazioni ORC, le prove dell’IRC Capri Trophy per le imbarcazioni in possesso dell’International Rating Certificate. Tra i tanti titoli e premi in palio questa edizione vede il battesimo del Club Swan Award, che premia lo yacht del cantiere Nautor che avrà ottenuto il miglior piazzamento tra tutti gli Swan iscritti, mentre lo Yacht Club Italiano assegnerà un Trofeo allo yacht club con più presenze sul podio. Riccardo Russo

La 65^ Regata dei Tre Golfi apre venerdì 10 maggio la settimana velica che prosegue a Capri fino a sabato 18 maggio i golfi di Napoli, Gaeta e Salerno e che si conclude a Capri, partecipa una flotta che annovera le classi: Maxi (+18,29 mt), ORC e IRC, gli Yacht d’Epoca su un percorso ridotto a 100 miglia (si gira l’isola di Ventotene anziché Ponza), i Gran Crociera e le barche con 2 sole persone di equipaggio che gareggiano per la Tre Golfi x 2. Anche quest’anno la regata può essere seguita su cellulare grazie a un’applicazione “TracTrac”, (per iOS e Android) che rileva in tempo reale la posizione e il percorso delle imbarcazioni in gara. Assente sulla linea di partenza il detentore del titolo 2018, Caol Ila R, il


Torre Annunziata verso un nuovo Waterfront F

tera macroarea vesuviana avorire lo sviluppo e costiera, assumeva l’ime la rigenerazione pegno di realizzare una urbana di Torre An“selezione di iniziative prinunziata attraverso intervate attivabili sul territorio venti concepiti nell’ambito Comunale e l’attrazione su di una più ampia strategia di esse di investitori naziodi valorizzazione dell’intenali ed esteri, in pieno acra Buffer Zone di Pompei, cordo con l’Unità Grande a cominciare dal rinnovaProgetto e in conformità mento del Waterfront e delle con la ratio e le previsioaree retroportuali del coni del Piano Strategico”. mune vesuviano, ripensate Con il secondo l’Acen si in modo da tenere insieme impegnava a realizzare funzioni miste di tipo industudi e approfondimenti striale/cantieristico, ludiche meta-progettuali circa la e turistico-ricettive. potenzialità di rigenerazioÈ questo uno dei princine urbana del territorio di pali obiettivi del Protocollo Torre Annunziata per prodi Intesa firmato lunedì 29 muovere “la riqualificazioaprile scorso presso il Mune e lo sviluppo della zona nicipio di Torre Annunziata, Da sinistra Vito Grassi, Marilù Faraone Mennella, Federica portuale e di quella del dal sindaco del comune veBrancaccio e Vincenzo Ascione waterfront che dal Porto si suviano Vincenzo Ascione, sviluppa verso sud”. il presidente dell’Associala Buffer Zone (Pompei, Torre AnnunNel solco degli accordi siglati con zione Naplest et Pompei Marilù Faraziata, Castellammare di Stabia, Portici, l’Associazione Naplest et Pompei e one Mennella, il presidente dell’Unione Ercolano, Torre del Greco, Trecase, Acen si integra ora anche l’impegno Industriali Napoli Vito Grassi e il presiBoscotrecase, Boscoreale). dell’Unione Industriali di Napoli, che dente dell’Associazione Costruttori di Partnership pubblico- privata al “intende essere parte attiva nella proNapoli (Acen) Federica Brancaccio. servizio del territorio mozione e realizzazione di iniziative La firma del protocollo si inserisce Il protocollo firmato fa seguito, in imprenditoriali dei suoi associate e di nel “Piano strategico di sviluppo delparticolare, a due precedenti protocolli altri investitori italiani o esteri che conla Buffer Zone” approvato il 20 marfirmati dal Comune di Torre Annunziasentano lo sviluppo e la rigenerazione zo del 2018 dal Comitato di Gestione ta rispettivamente con l’Associazione urbana del territorio di Torre Annunziata dell’Unità del Grande Progetto Pompei, Naplest et Pompei il 17 febbraio 2017 e e Pompei”. strumento con cui il Governo ha intecon l’Acen il 13 novembre 2018. Con il Un nuovo Waterfront per Torre Anso coordinare progettualità e interventi primo, l’Associazione che riunisce una nunziata pubblici e privati ritenuti indispensabili cordata di investitori privati impegnati Questo Protocollo offre un significaper il rilancio economico-sociale e la rigià dal 2010 nell’attivazione di progetti tivo contributo di analisi, competenze e qualificazione ambientale e urbanistica di rigenerazione territoriale dapprima potenzialità progettuali anche in vista del sito Unesco e dei nove comuni delnell’area orientale di Napoli e poi nell’in-

60 - maggio 2019


della stesura del preliminare del Piano di questo accordo, con Urbanistico Comunale (Puc) di Torre l’ausilio di professionisti Annunziata. Su indirizzo del Comune di fama internazionale il primo campo di applicazione della come Josep Acebillo, un collaborazione con Naplest et Pompei, progetto di valorizzazioUnione Industriali Napoli e Acen sarà ne che ha rappresentato l’area del Waterfront e relative aree rel’asse portante del Piano trostanti, che dal Porto si sviluppa verstrategico predisposto so sud. L’attività di supporto dovrà perai sensi della legge 112 seguire l’indirizzo di un’area portuale del 2013, approvato dal a funzioni miste (industriali e turistico-ricettiFirmato il protocollo di intesa ve) e un Waterfront che possa coniugare le attra il Comune di Torre Annunziata tività cantieristiche con l’Associazione Naplest et Pompei, l’Unione quelle turistico-ricettive Industriali Napoli e l’Acen così come previsto dalla 112 del 2013 , seper l’elaborazione di un nuovo concept condo gli indirizzi della di area focalizzato sul Waterfront e stessa e quelli delineati Napoli (Acen) – è un ulteriore senel “Piano strategico” e le aree retroportuali del comune vesuviano gno della possibile, fruttuosa intenel “Progetto strategico razione tra Istituzioni e Associazioper l’area vesuviana”. ni imprenditoriali, unite da un comune “Nell’ambito del lavoro che l’AmmiComitato di Gestione lo scorso anno. disegno, sotto la guida e la programnistrazione Comunale sta portando Siamo in prima linea da anni per famazione della politica”. avanti per riportare a Torre Annunziavorire investimenti per gli interventi di La legge 11 del 2013 ta sviluppo e occupazione – afferma il rigenerazione che questo magnifico Modello unico in Italia, la legge sindaco di Torre Annunziata Vincenzo territorio, a cominciare da Torre Annunspeciale 112 del 2013 stabilisce una Ascione – la firma di questo Protocollo ziata, merita”. concentrazione di competenze (Unità d’Intesa risulta strategica per accen“Con la firma del protocollo – afferma Grande Pompei) e di capacità decisiodere i riflettori sulle grosse potenzialità Vito Grassi, presidente di Unione Indunali (Comitato di gestione tra presidenche ha il nostro territorio e per seguire striali Napoli – ribadiamo il nostro impeza del consiglio, ministeri competenti, le linee di indirizzo della legge 112 del gno per la rigenerazione urbana delle Regione, Città metropolitana e nove 2013 relativa al ‘Grande Progetto Pomaree contigue al grande giacimento arcomuni) per l’attuazione di una profonpei’. La speranza è che la sinergia tra cheologico di Pompei e dell’intera area da riqualificazione ambientale e urbanile parti che hanno sottoscritto il Protovesuviana. Dobbiamo saper coniugare stica dei comuni interessati dal piano di collo possa rappresentare solo il primo sviluppo produttivo e dell’economia del gestione del sito Unesco «Aree archema decisivo passo per la trasformaziomare con la valorizzazione del turismo ologiche di Pompei, Ercolano e Torre ne dell’intero territorio”. e del patrimonio artistico e storico culAnnunziata», nonché di potenziare l’at“Si passa alla fase operativa di un turale, in una visione di crescita intetrattività turistica dell’intera area (Buffer percorso che vede la virtuosa collabograta del territorio”. Zone). razione tra attori pubblici e privati nel “Il protocollo si inserisce nel più amIl piano prevede inoltre azioni e insegno della riqualificazione dell’intera pio processo di sviluppo e rigenerazioterventi di promozione e la creazione di Buffer Zone di Pompei. Finalmente ne urbana di una vasta area, vitale per forme, di partenariato pubblico-privato, – afferma Maria Luisa Faraone Menlo sviluppo sociale ed economico della per la tutela e la valorizzazione del panella, presidente dell’Associazione nostra Città Metropolitana, con l’obiettrimonio culturale. Il piano inoltre preveNaplest et Pompei – c’è una visione tivo ultimo di valorizzare l’enorme pode il coinvolgimento degli operatori del complessiva, cui come Associazione tenziale culturale e turistico del nostro settore turistico e culturale ai fini della abbiamo collaborato dapprima stiputerritorio. Il protocollo sottoscritto oggi valutazione delle iniziative necessarie lando un protocollo con l’Unità Gran- continua Federica Brancaccio, presial rilancio dell’area della Buffer Zone. de Progetto e poi offrendo nel solco dente dell’Associazione Costruttori di

maggio 2019 - 61


Festival-sistema: “Ravello Palcoscenico d’Italia” L

a direzione artistica affidata al Teatro di San Carlo apre ad una crescente cooperazione fra le istituzioni culturali di Napoli e della Campania Il Ravello Festival 2019, alla sua 67esima edizione, propone un programma musicale articolato in cinque sezioni per un periodo che abbraccia più mesi e più stagioni, dalla primavera all’autunno. “Orchestra Italia”, omaggio a compositori e orchestre del Bel Paese, è la proposta sinfonica concentrata nei mesi di luglio e agosto che avrà come suggestivo scenario il palco a strapiombo sul mare del Belvedere di Villa Rufolo, spettacolo nello spettacolo. Per la prima volta il programma, curato in collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli, partner istituzionale della Fondazione Ravello, offre la possibilità di apprezzare in un’unica stagione il suono e la personalità di prestigiose compagini orchestrali italiane. Già l’apertura (30 giugno), affidata al maestro Juraj Valčuha che dirigerà l’Orchestra del Teatro di San Carlo, omaggia come da tradizione il nume tutelare del Festival, Richard Wagner, affiancandolo a Giuseppe Martucci, uno dei più insigni musicisti del nostro Paese. E anche nei successivi appuntamenti il repertorio internazionale si unisce alla riscoperta di partiture poco

eseguite di compositori italiani e meritevoli di renaissance, in un itinerario che va dal Barocco al Novecento (Vivaldi, Cimarosa, Ghedini, Smareglia, Respighi, Casella, Sgambati, Rossini, Puccini, Salviucci e Rota, di cui quest’anno ricorre il trentennale della scomparsa). “Le note di Sigilgaita” è la sezione organistica, prevede un ciclo di concerti che si svolgeranno nel Duomo di Ravello dove è conservato il busto marmoreo della nobildonna sposa di Nicola Rufolo, una copia del quale, con animazione digitale, accompagna i visitatori nella Torre museo di Villa Rufolo. Protagonisti Bernard Foccroulle (24 luglio), Olivier Latry (29 agosto), Andrea Macinanti (12 settembre), Michel Bouvard (20 settembre) e Luca Scandali (11 ottobre). Gli appuntamenti di musica da camera arricchiscono il cartellone con una

terza sezione, “Nel Giardino di Wagner”, che accoglierà il pubblico nella Sala dei Cavalieri, tra i fiori dei colori mediterranei che incantarono il genio di Lipsia (sono tutti concerti di mezzanotte con una maratona del pianista Pierre Laurent Aimard tra Scala e Ravello. Ad esibirsi il Quartetto Guadagnini, l’Odhecaton Ensemble, il duo Cimmino, Ferro, il Gruppo Ocarinistico Budriese, Simone Rubino, il Quintetto di Fiati e il Quartetto d’archi del Teatro di San Carlo di Napoli con al pianoforte Giuseppe Albanese). Grande novità, già partita il 17 aprile scorso, è l’occasione offerta ai giovani allievi dei Conservatori campani e di altre città ospiti di esibirsi a Ravello, luogo privilegiato, che diventa così incontro tra alta formazione accademica e attività professionale. “La meglio gioventù”, questo il titolo della sezione curata da Antonio Marzullo, Segretario artistico del teatro Verdi di Salerno, altro partner della Fondazione, che ospiterà (ad eccezione dei mesi di luglio e agosto) solisti, cori e orchestre dei conservatori per un repertorio classico, con incursioni jazz, che porteranno il Festival fuori dalle mura di Villa Rufolo disseminando il talento emergente nelle piazze, negli slarghi, nei giardini, nell’auditorium e nelle tante splendide storiche chiese di Ravello. In cartellone incursioni giovanili anche nei mesi estivi con i concerti de La choeur et orchestre de la Sorbonne universitè diretti da Sébastien Taillard (11 luglio); dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Jean Efflam Bavouzet (14 luglio) e dell’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Jérémie Rhorer (18 agosto). All’Orchestra del teatro di San Carlo, guidata da Juraj Valčuha che torna a Ravello dopo la prima di tre anni fa, oltre al concerto inaugurale è affidato il concerto del 18 luglio mentre la chiusura sarà nelle note dell’Orchestra Filarmonica della Scala, diretta da


Lorenzo Viotti (31 agosto). Nel mezzo: l’Orchestra del Teatro Carlo Felice, diretta da Wayne Marshall (21 luglio), l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo diretta da Gabriele Ferro (28 luglio), l’Orchestra del Teatro comunale di Bologna diretta da Pietari Inkinen (4 agosto), l’Orchestra filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno sul palco per il Concerto all’Alba dell’11 agosto diretta da Lorenzo Passerini e da Ryan McAdmas il 20 agosto, l’Orchestra sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano diretta da Claus Peter Flor (23 agosto) e l’Orchestra Filarmonica “Gioachino Rossini” diretta da Donato Renzetti (25 agosto). Tra tante formazioni sinfoniche appuntamento anche con l’Accademia barocca di Santa Cecilia diretta da Federico Maria Sardelli (7 luglio).

A rafforzare il cartellone di quest’anno anche la sezione “Potenza del diletto” che prevede tre concerti con formazioni corali amatoriali con la collaborazione dell’Arcc, l’Associazione regionale cori campani, che torna a Ravello dopo l’esperienza della scorsa edizione. Fuori programma due appuntamenti extra con la collaborazione della Città della Scienza di Napoli che propone due incontri di grande attualità interattivi con il pubblico. Il primo incontro (16 luglio), omaggio all’allunaggio di cui quest’anno ricorre il cinquantenario, sarà una serata di osservazione del cielo con una maratona notturna di musica, poesia e telescopi. La seconda serata (23 luglio), invece, guarda al tema dell’intelligenza artificiale e alla

robotica, tra scienza e fantascienza. Il Ravello Festival si presenta quest’anno con una nuova identità visiva, curata da Pino Grimaldi. Il progetto è impostato su un doppio protagonismo, il logotipo “Ravello” e la sintesi monogrammatica della “R” inscritta nel pittogramma dell’infinito, (tratto dall’ambone del 1130 presente nella Cattedrale). Il brand completo accorpa tre soggetti: la Fondazione, la Villa Rufolo, il Festival. Il senso che si è voluto dare al progetto (documentato in un ampio brand book) è la valorizzazione del tema Ravello. Eugenia De Cesare ph: Pino Izzo

La Campania in questi anni ha fatto registrare un importante incremento dei flussi turistici. Un’onda lunga che ha diverse motivazioni ma che va accompagnata e incrementata. La Regione sta consolidando questi risultati dal punto di vista infrastrutturale ed organizzativo. Ci sono luoghi che per nostra fortuna partono con un vantaggio enorme e un potenziale straordinario. Ravello è uno di questi. Il governo regionale è in campo con misure di sostegno in tutto il territorio perché la capacità competitiva delle eccellenze turistiche, paesaggistiche e culturali resti alta. E potendo contare su beni culturali e paesaggistici unici al mondo siamo convinti che quello che finora è mancato, l’organizzazione, è il principale obiettivo da perseguire. Per questo motivo continuiamo a sostenere con convinzione il Ravello Festival che quest’anno si avvale di due preziose collaborazioni, quella del Teatro di San Carlo di Napoli e quella del Teatro Verdi di Salerno. Significa mettere a sistema competenze, programmazione, expertise. Lavoriamo per promuovere e far crescere la Campania. Il mio augurio è che tutti condividano, ognuno per il suo ruolo, pari impegno per che la nostra regione si ritagli lo spazio che merita al centro della scena culturale europea. Buon festival e un benvenuto in Campania ai molti ospiti stranieri che attendiamo. Vincenzo De Luca Presidente della Regione Campania

maggio 2019 - 63


BLOCKCHAIN

Capitalismo immateriale

Stefano Quintarelli, Bollati Boringhieri “Nel secolo XVII una libbra di pepe poteva essere comprata a Giacarta per una sterlina e rivenduta a Londra per 100. La differenza, tolti i costi di trasporto, andava tutta a chi aveva il controllo del mare”. Dal 1600 ad oggi il ruolo di gatekeeper esercitato allora dalla Compagnia delle Indie, su chi cioè concretamente esercita il potere di controllo sulla circolazione di beni, merci e servizi, è mutato radicalmente, adattandosi a diversi contesti e situazioni. Ma è in questi anni che sta registrando quello che con espressione fin troppo inflazionata si definisce cambio di paradigma. L’innovazione tecnologica sta conducendo l’economia verso un punto di non ritorno. Lo spostamento d’asse dalla produzione materiale – nella quale si realizzavano beni tangibili – a quella immateriale – nella quale si instaurano intermediazioni – rischia di travolgere la precaria impalcatura di regole e condotte che hanno indirizzato fin qui, bene o male, le nostre esistenze. “Nell’economia immateriale produrre, riprodurre, archiviare e spedire informazioni non costa nulla”. Dato non scontato la cui conseguenza diretta, “la disintermediazione di operatori competitivi tradizionali e la loro reintermediazione algoritmica da parte di operatori dominanti, ciascuno in una nicchia di mercato, in un contesto di intrinseca asimmetria regolamentare”, produce pochi attori con fatturati che spesso superano quelli di una nazione. E una situazione inedita. Si compete per il mercato e non nel mercato. Una volta conquistata una leadership globale la contendibilità diventa pressoché impossibile, soprattutto perché in settori a crescita esponenziale, le norme antitrust non costituiscono più un incentivo sufficiente ad inibire i comportamenti distrosivi. È una sfida colossale. L’ultimo appello per la politica per ripensare dalle fondamenta gli strumenti - fiscalità, welfare, diritti del lavoro, controlli di garanzia - della convivenza comune.

GUIDA ALL’ECOSISTEMA Nicola Attico, Guerini Next

Nel settembre 2017 il governo ucraino ha approvato la prima transazione immobiliare per un valore di 60 mila euro su piattaforma blockchain registrando senza l’intermediazione di terze parti amministrative il relativo contratto sul catasto nazionale. Nello stesso periodo venivano lanciate rispettivamente in Australia e Germania i progetti Power Ledger e LO3 per la creazione, gestione e ottimizzazione di rete locali per lo scambio di energia prodotta con tecnologie rinnovabili da singoli cittadini. L’anno successivo Maersk e IBM annunciavano l’avvio della collaborazione Trade Lens: più di 90 organizzazioni partecipanti (porti, vettori, autorità doganali) a una piattaforma condivisa per il tracciamento dei beni e dei flussi finanziari, integrando quelli che oggi sono compartimenti stagni all’interno delle aziende. Smaltita la sbornia delle cripto valute con l’imporsi dell’eco mediatica legata all’andamento finanziario dei Bitcoin, la tecnologia la cui portata rivoluzionaria è paragonata all’introduzione di internet sta rivelando sorprendenti capacità trasformative in molteplici ambiti. Un ecosistema mutevole e frammentato che viene analizzato e raccontato in tutte le sue sfaccettature e nei possibili impatti sulla vita di ognuno. Nata alla fine degli anni ottanta negli ambienti anarchici del cyberpunk la blockchain – libro mastro immodificabile e distribuito pubblicamente di tutte le transazioni avvenute – intravvede nell’uso della critpografia l’argine al dilagare del controllo centralizzato dei dati insito nell’architettura della rivoluzione digitale. Sviluppata, non a caso, attorno all’uso di valute alternativa – l’obiettivo utopistico: disintermediare il ruolo dello stato nel settore finanziario – la “catena di blocchi” vive oggi la sua dimensione 2.0 allargando a dismisura, con le sue applicazioni (dapp) e smart contract, gli ambiti di sperimentazione e applicazione. Dalla finanza alla distribuzione di beni e servizi, dai nuovi media al mercato dell’arte, dalle identità digitali alla governance politica, fino al web 3.0. Recensioni: giovanni.grande@portoeinterporto.it


1515 Dry Dry Docks Docks up up toto VLCC VLCC size size size VLCCsize toVLCC upto Docksup DryDocks 15Dry 15 88 Shipyards Shipyards inin the the heart heart ofof Mediterranean Mediterranean and and beyond beyond 15 Dryrds Docks upheart to VLCC size rranean beyond andbeyond rraneanand Medite ofMedite the inthe Shipya heart of rds in 88Shipya Over Over 33 Km Km ofof repair repair berths berths 8 Shipyards in the heart of Mediterranean and beyond berths repair ofrepair Kmof Over berths 33Km Over Over Over 500 500 vessels vessels repaired repaired per per annum annum Over 3 vessels Km of repair berths annum perannum repaire 500 Over ddper vessels repaire 500 Over Operating Operating 24/7 24/7 – 365 – 365 days days Overing 500 vessels repaired per annum days 365days 24/7 Operat ––365 ing 24/7 Operat Over Over 33 Kms Kms ofof repairing repairing Berth Berth Operating 24/7 – 365 days Berth repairin ofrepairin Kmsof Over ggBerth 33Kms Over Over 3 Kms of repairingand Berth Shipyards Shipyardsininthe theheart heartofofthe the Mediterranean Mediterranean and beyond... beyond... d... beyon and ean d... terran Medi beyon the and of ean heart terran the in the heart of the Medi ards in Shipyards Shipy Shipyards in the heart of the Mediterranean and beyond...

ISPS 30000ISPS ISO30000 14001,ISO ISO14001, 9001,ISO 9001, ISO ns:ISO ns: Certificatio Certificatio Certifications: Certifications: ISO ISO 9001, 9001, ISO ISO 14001, 14001, ISO ISO 30000 30000 ISPS ISPS


PORTO &interporto a G Editori srl

GRIMALDI GROUP

Short Sea Services ROTABILI - CARICHI SPECIALI - PASSEGGERI - CONTAINER Venezia

Ancona Livorno Civitavecchia

il

Bar

Barcellona Sagunto Valencia

Porto Torres Olbia Cagliari

Salerno Bari Brindisi

Palermo Catania Tangeri

Tunisi

Igoumenitsa

Patrasso

Malta

Milano Torino

GENOVA

La Dorsale Tirrenica

VENEZIA

Verona

RAVENNA

La Dorsale Adriatica

Bologna

LIVORNO BARI Napoli Potenza

Scegliendo la nave come soluzione logistica

SALERNO

risparmi fino al 50 % rispetto ai costi del trasporto stradale.

BRINDISI

PALERMO

Catanzaro

CATANIA

INFO & PRENOTAZIONI: +39 081.496.777 • cargo@grimaldi.napoli.it • http://cargo.grimaldi-lines.com

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1 S/NA/07/2018/C Napoli - ANNO II - N. 5 MAGGIO 2019 - Costo singola copia € 10,00

Genova Savona

Ravenna

sistema

integrato

della

logistica


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.