Un Borghese in cucina
IL CLASSICO E IL CONTEMPORANEO
PASSIONE IN MARE
MOTORI RUGGENTI
SCENARI CONTEMPORANEI
I VOLTI DEL BUSINESS
CANNES LIONS 2018
Il lato “pop” di Rossini
Rainbow state of mind
La Giraglia Rolex Cup alla sua 66° edizione Il futuro letto da Marco Montemagno
Il Salone dell’Auto a Parco Valentino La creatività torna a ruggire
EDITORIALE
IL LINGUAGGIO DELLA PUBBLICITÀ: IDEATO DA POCHI PER TUTTI “Content is the king”, il contenuto è re. Si tratta forse di uno dei dogmi che più si ripetono oggi nel mondo della pubblicità e della comunicazione in generale. Anche se questo mantra ha conosciuto una grande fama solo di recente, in realtà “nasce” più di 20 anni fa: a pronunciarlo uno degli imprenditori più visionari del nostro tempo, quel Bill Gates che ha dato vita a una realtà miliardaria e che ha cambiato l’esistenza di molti. Visionario, appunto, perché la sua affermazione ha acquisito un pieno valore agli occhi di tutti molti anni dopo. Sta di fatto che oggi il contenuto è ciò su cui fanno perno tutte le strategie di comunicazione più efficaci. E il contenuto è stato anche l’elemento che ha spinto gli organizzatori della 65esima edizione dei Cannes Lions a ripensare l’intera manifestazione. «Abbiamo avuto lunghe discussioni per realizzare un festival aggiornato che riportasse i contenuti creativi nel cuore dell’evento» ha detto Philip Thomas, Ceo di Ascential Events. Perché il Festival della Creatività di Cannes, in programma dal 18 al 22 giugno, resta ancora l’occasione fondamentale per fare il punto della situazione su ciò che l’industria dell’advertising ha saputo produrre nell’anno precedente, e soprattutto su come ha saputo farlo. Non è roba per pochi, come erroneamente si potrebbe pensare, né si sta parlando di un settore di nicchia. Ristretto sarà forse il gruppo di coloro che mettono in moto l’industry pubblicitaria, ma chi fruisce della sua attività siamo noi tutti, e noi tutti subiamo (coscientemente o meno) le conseguenze delle sue scelte. Capirne il linguaggio, dunque, resta una necessità di primaria importanza. Franco Del Panta
MENSILE DI APPROFONDIMENTO DI ATTUALITÀ, ECONOMIA, CULTURA E LIFESTYLE
NUMERO 125 ANNO 2018
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SCENARI CONTEMPORANEI
MARKE TING
SULLO SCAFFA LE
RAINBOW STATE OF MIND
32 IL MONDO CHE (NON) CAMBIA
NOSTALGIE OTTOMANE
IL DIGITAL MARKETING NON È UN GIOCO
EURO 5,00
PRIMI CALDI, NUOVE LETTURE
54 LE FORME, L’ARTE
SICILIA: IL (GRAND) TOUR È SU TELA
36 I V O LT I D E L B U S I N E S S
IL FUTURO LETTO DA MARCO MONTEMAGNO
78 58 IL CLASSICO E IL CONTEMPORANEO
IL LATO “POP” DI ROSSINI
66 LE FORME, L’ARTE
DUE MONDI PER UN FESTIVAL
70 40 SPECIALE CANNES LIONS 2018
LA CREATIVITÀ TORNA A RUGGIRE
50 IDENTITÀ DIGITALI
NERD CAN BE COOL
LIVE
QUANDO ROMA SUONA IL ROCK
T R A D I Z I O N E E I N N OV A Z I O N E
LA TRADIZIONE IN FORMATO FINGER
82 VITE DA CHEF
A TU PER TU CON ALESSANDRO BORGHESE
88 IN SALA
IL SENSO DI SORRENTINO PER LO SPETTACOLO
92 SERIE TV
DIETLAND: QUANDO LO HUMOR NERO SI FA BELLO
Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
112 SOGNANDO LA RUSSIA
IL MONDIALE CHE NON C’È
116 PASSIONE IN MARE
LA GIRAGLIA ROLEX CUP GIUNGE AL 66º GIRO DI BOA
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Progress è una pubblicazione curata da La6 Group s.r.l. Largo della Primavera, 40 00171 Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010
Progress n°125/giugno 2018 Uffici Commerciali Roma, Via Giovanni Devoti, 28 - 00167 Roma Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis
TRIP TIPS
Direttore Editoriale Franco Del Panta direzione@edizionisei.com
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Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com
AL RITMO DI CUBA
SÌ, VIAGGIARE
UN’OSPITALITÀ CHE SORPRENDE OGNI VOLTA
106 M OT O R I R U G G E N T I
OVUNQUE AUTO. A TORINO IL SALONE DIFFUSO
120 LA MOBILITÀ DEL DOMANI
ALLA GUIDA CON ASG
124 VIVERE IL BUSINESS
TIM DIGITAL STORE. INNOVAZIONE AL FIANCO DELLE PMI
110 L ’ AU T O D E L M E S E
NX HYBRID, LEXUS ANTICIPA IL FUTURO
Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@la6group.com A. Creta, E. Pasca, M. Morelli, E. Rodi, S. Riva, L. Mancini, Y. Leone, S. Valentini, M. Baffigi, F. Bruni, R. Bernardo, M. Pituano, M. Bertollini, R. Cavrioli, B. Vecchiarelli, J. Daporto, E. Zucca, D. Battaglia , M.Tiberi, G.Migliore, E. Rauco, G.Collina Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione Art Direction Francesco Sciarrone www.francescosciarrone.it Stampa, Allestimento e Distribuzione La6 Group s.r.l. Informazioni e Abbonamenti info@la6group.com www.progressonline.it N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.
72 anni all’insegna della tradizione 2 Giugno, Festa della Repubblica – Roma Le celebrazioni ufficiali iniziano alla mattina con l’alzabandiera solenne all’Altare della Patria e l’omaggio al Milite Ignoto, con la deposizione di una corona d’alloro da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Come da tradizione, immancabile lo spettacolo delle Frecce Tricolori, che aprono e chiudono la parata sfrecciando nel cielo romano davanti a migliaia di spettatori con il naso all’insù per ammirare i volteggi della pattuglia acrobatica nazionale. I caccia effettuano solitamente un primo unico passaggio sull’Altare della Patria a Piazza Venezia intorno alle 9.15, quando il Capo dello Stato deposita una corona al Milite Ignoto. Il secondo passaggio, accompagnato dalle note dell’inno nazionale, è al termine della cerimonia su Via dei Fori Imperiali.
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UNA ROMANTICA PASSEGGIATA… SENZA CLACSON
mondo. Dalle automobili, alla lingerie, al cibo, ai top brand dell’abbigliamento, tutti vogliono aprire una loro vetrina sull’Avenue e comparire al meglio. Una vera e propria carrellata di lusso, sfarzo Weekend a Parigi? Non perdete la e chiccherie di ogni genere che tentano prima domenica del mese. e viziano gli sguardi dei passeggiatori. Presenti anche cinema, ristoranti tipici, Fino a settembre l’Avenue des Champs caffè rinomati e romantici panorami sul Elysees sarà completamente bloccata al lunghissimo viale che si estende per traffico automobilistico, per consentire quasi 2 chilometri, accogliendo nel ai pedoni di godere appieno de “la plus by Marika Tiberi percorso anche numerosi spazi verdi. belle avenue du monde”, come amano Per di più la vista da lontano dell’Arco definirla gli stessi parigini. Insieme all’ingresso gratuito di Trionfo regala un’ottima prospettiva sulla maestosità in molti musei, l’iniziativa è tra quelle che più hanno della città più romantica del mondo. Ogni 14 luglio, per entusiasmato abitanti e turisti, che per tutta l’estate si celebrare la festa nazionale della Francia, la grande patroveranno in un’atmosfera di sicuro più gradevole. rata militare percorre gli Champs Elysees alla presenza Nonostante gli avvenimenti drammatici che negli scorsi del Presidente della Repubblica francese. Sempre in anni avevano bloccato il progetto, quest’anno non luglio, dal 1975, il grande viale accoglie anche l’ultima sembrano esserci dietrofront da parte del comune di tappa del Tour De France. La pedonalizzazione avverParigi, che non mostra paura e, anzi, invoglia i visitatorà la prima domenica del mese tra le 11 e le 18 fino a ri a passeggiare per il bellissimo viale. Una lussuosa settembre e tra le 10 e le 17 per il resto dell’anno. via dello shopping, ambita dai più grandi brand del
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BUON “SECONDO” COMPLEANNO ELISABETTA
della Royal Air Force e dai 41 colpi di cannone a salve sparati al Green Park dalla King’s Troop Royal Horse Artillery alle 12. L’evento è uno dei più seguiti del Regno e porterà decine di Cavalli, stendardi e carrozze, migliaia di sudditi, provenienti da tutto a Londra è tempo della Queen’s Birthday Parade, l’annuale il Commonwealth, per le strade della parata in onore del compleanno capitale tinta dei colori della Union ufficiale di sua Maestà la Regina Jack. «Lilibeth», in uno dei suoi soliti Elisabetta II. tailleur pastello, guiderà lungo il Mall by Beatrice Vecchiarelli le truppe e chiuderà la cerimonia dalla Il 9 giugno la più longeva regnante balconata di Buckingham Palace col della storia britannica - classe 1926 resto della famiglia reale. - si accinge a spegnere la sua 92° candelina, parteQuest’anno saranno presenti anche i neosposi Harry e cipando alla storica manifestazione del Trooping The Meghan, oltre al terzogenito di William e Kate. Chissà Colour. La solenne cerimonia, letteralmente “Sfilata se sarà invece presente il principe Filippo, consorte della bandiera”, si crede sia stata istituita nella seconda reale che ha scelto di ritirarsi dagli impegni pubblici metà del ‘600 e solo dal 1748, quando l’allora re Giorgio lo scorso autunno, grande assente anche ai festeggiaII, nato a novembre, decise di spostare il suo complementi di aprile alla Royal Albert Hall. anno in un mese dalle temperature più miti, le due feste Sarà una festa per tutta la nazione, un momento di furono abbinate. spettacolo ma soprattutto di unione, nel quale celebraDa quando è regina, Elizabeth Alexandra Mary (il cui re la sovrana dei record, simbolo dal 1953, anno della vero compleanno cade in realtà il 21 aprile) non ha sua incoronazione, di un Regno che è davvero “unimai perso neanche un’edizione e, tra gli altri onori, è to” nonostante i numerosi terremoti che dunque l’unica cittadina britannica a poter vantare un hanno scosso la corona. Ebbene, tanti doppio genetliaco. Il protocollo prevede il saluto auguri Elisabetta e, come dicono reale agli ufficiali alle ore 10, la tradizionale parata gli inglesi, lunga vita alla regina! militare a cavallo alle 11, seguita dalle esibizioni
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GUNS N’ROSES: ANCORA UN TOUR PER RISCRIVERE LA STORIA
NESSUN EROE IN CITTÀ “We don’t need another hero”, questo lo slogan che inaugura la decima edizione della Biennale di Berlino, titolo che trae ispirazione dall’omonima canzone di Tina Turner del 1985.
Il tour “Not in This Lifetime” arriverà all’Olympiastadion il 3 giugno.
Lo stesso Slash, non certamente solito L’arte nel corso della storia è stata più a rilasciare interviste, si dice entusiasta volte protagonista nella città tedesca e by Marika Tiberi dell’esplosivo tour che per ora è arrisenza dubbio la Germania si pone tra vato a più di 150 spettacoli. Siamo di le nazioni più interessate a valorizzare fronte a un successo strabiliante nei botteghini: i concerti ogni suo aspetto. La Biennale, dal 1998, si afferma come hanno incassato ad ora più di 480 milioni di dollari e la un palcoscenico privilegiato in fatto di arte contemporacifra è sicuramente destinata a crescere. nea e non solo. Quest’anno ci si soffermerà sul ruolo del Il tour è stato premiato ai Billboard Touring Awards, dialogo e su come il mondo stia affrontando questo periol’evento sponsorizzato dalla nota rivista Billboard, che do storico particolare, fatto di incertezze e negatività che omaggia gli artisti protagonisti in live eccezionali. Nonospesso portano a compiere gesti irrazionali. Il progetto stante gli anni (il frontman Axl Rose ha spento a febbraio parte da un’analisi della situazione europea e propone un 56 candeline) non c’è dubbio che la carica dei Guns n’ piano per affrontare la follia collettiva generata da questa Roses non si sia ancora esaurita. La band ha dato prova di situazione. Il mondo sarà in grado di curarsi, di lenire il poter sostenere un intero live fatto di sorprese ed emozioproprio dolore, attraverso l’arte? Anche Dostoevskij ci ni nonostante una carriera pluridecennale (la formazione diceva che la bellezza salverà il mondo, la Germania e del gruppo risale al 1985). I Guns n’Roses hanno lasciato i fondatori della Biennale l’hanno capito e fanno appeluna traccia importante nella storia del rock e, con quelo anche a un bel po’ di storia per sto nuovo tour, continuano a stupire e a far emozionare i dimostrarlo. La Biennale di Berlino milioni di fan sparsi per il mondo. Fan delle avrà inizio il 9 giugno e terminerà il più diverse generazioni, delle più dispara9 settembre. te età, accomunati però dalla passione www.berlinbiennale.de per un gruppo che con brani come “Welcome to the Jungle” ha scritto pagine indimenticabili nel grande libro della storia del rock. I pochi biglietti rimasti si aggirano tra gli 80 euro e i 150 euro. www.germanticketoffice.com
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TUTTI PAZZI PER IL NEW ITALIAN CINEMA
NY CAKE SHOW, DOVE DESIGN E DOLCEZZA SI FONDONO
That’s Amore, è il caso di dirlo. Dopo il cibo e la moda, anche il cinema italiano fa innamorare gli americani.
Non si tratta di semplici torte ma di vere e proprie opere d’arte: il 10 e 11 giugno si riaccendono le luci sul New York Cake Show.
Dal 31 maggio al 6 giugno 2018, La competizione più dolce della presso il Lincoln Center di New York, Grande Mela, ideata da Lisa Mansour, si terrà l’”Open Roads: New Italian cake designer di fama internazionale Cinema”, un festival totalmente dediby Beatrice Vecchiarelli e fondatrice della NY Cake & Baking, cato alla settima arte del Bel paese. spegne quest’anno la sua sesta candelina. Il contest Per un’intera settimana l’Upper East Side di Manhattan sarà suddiviso in tre livelli di esperienza: professionisti, si tinge di bianco rosso e verde con proiezioni e preconcorrenti di livello intermedio e principianti, mentre miazioni di film italiani contemporanei, alla presenza di alcune delle categorie di concorso saranno torte da autori e registi. In programma anche una fitta serie di matrimonio, cupcakes decorati, fiori di zucchero, biscotincontri coi principali distributori nordamericani di film ti guarniti, scarpe in esposizione e molte altre ancora. europei. Tutte le pellicole saranno proiettate in lingua Verranno analizzati dai giudici la tecnica e l’estetica, il originale e sottotitolate in inglese, proprio per non snagusto e il design; insomma, sarà una sfida all’ultimo detturare l’italianità dei nostri prodotti audiovisivi. taglio dove niente può essere lasciato al caso. Il biglietto La rassegna, giunta alla sua 18esima edizione, vede la d’ingresso dà la possibilità di assistere alle lezioni di collaborazione dell’Istituto Luce Cinecittà, della Film Soartisti del cake design provenienti da tutto il mondo, ciety of Lincoln Center e dell’Istituto Italiano di Cultura prendere parte a workshop di decorazione, in cui di New York. Obiettivo è proporre al pubblico americarealizzare cupcakes e no, da sempre estimatore biscotti personalizzati, dei nostri film, una selezioe niente meno che ne variegata di commedie degustare le incredie documentari, nuovi talenti bili golosità in mostra. e stimati veterani, in un In programma anche dibattito stimolante e cosvariati appuntamenti struttivo tra i due Paesi. Per ad ingresso libero. i biglietti e per scoprire tutti 10-11 giugno. i dettagli del programma New York, Pier 36 basta andare sul sito: thenycakeshow.com www.filmlin.org.
Justin Timberlake || 14 12 ||
TORRE, L’ARTE DEL GUSTO IN FONDAZIONE PRADA
Rebherger, Andreas Slominski, Francesco Vezzoli e John Wesley. A guidare questo percorso tra arte e gusto è lo chef Fabio Cucchelli, classe 1965, già re dei fornelli a La Siriola dell’HoL’edificio che segna il completatel Ciasa Salares, che proprio con mento della sede di Milano della lui ha raggiunto per la prima volta Fondazione Prada si arricchisce di un ristorante con vista mozzala stella Michelin. Un menù italiafiato sulla città nissimo con ampio spazio dedicato alle specialità regionali. Cura del Da antica distilleria a cuore pulsante dettaglio e attenzione al pubblico by Margherita Pituano dell’arte contemporanea europea e internazionale non mancano. È per mondiale: la trasfigurazione architetquesto che - in collaborazione con tonica della Fondazione presieduta da Miuccia Prada Care’s il progetto di Norbert Niederkofler e Massimo e Patrizio Bertelli è ormai completa. Si chiama “Torre” Ferretti che riunisce gli chef etici di tutto il mondo - la ed è ospitato al sesto piano dell’omonima costruzione cucina della Torre ospiterà per 4 o 5 volte all’anno il ristorante che accoglie arredi originali del “Four giovani chef under 30 in arrivo da vari Paesi. Ognuno Seasons Restaurant” di New York progettato da Philip di loro, secondo un calendario che sarà reso noto
Johnson nel 1958, elementi dell’installazione di Carsten Höller The Double Club (2008-2009), tre sculture di Lucio Fontana - due ceramiche policrome Cappa per caminetto (1949) e Pilastro (1947) e un mosaico a pasta di vetro e cemento Testa di medusa (1948-54) - e una selezione di quadri di William N. Copley, Jeff Koons, Goshka Macuga e John Wesley. Qui si respira ispirazione e si mangia circondati da piatti d’artista realizzati da John Baldessari, Thomas Demand, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Elmgreen & Dragset, Joep Van Lieshout, Goshka Macuga, Mariko Mori, Tobias
con anticipo, affiancherà Cucchelli in cucina per una paio di settimane, proponendo un menù o un piatto del proprio Paese. Il ristorante si sviluppa su tutto il sesto piano, per ben 215 metri quadrati, con vetrata e terrazza affacciate sul centro di Milano. Ristorante “Torre” largo Isarco, 2 / via Giovanni Lorenzini, 14 - Milano Orari: ar 18-2/ ristorante 19-24 Tel: 0223323910 www.fondazioneprada.org | 16 |
IL TOP INFLUENCER ITALIANO CHE HA CONQUISTATO IL MONDO Un nome, Mariano Di Vaio, e poi una serie di numeri, 29 anni, più di sei milioni di seguaci su Instagram, tre milioni e mezzo su Facebook, che già da soli raccontano una storia, quella di un grande successo, raggiunto in giovane età ma con impegno e passione costanti.
by Margherita Pituano
un’importante movimento e tendenza che oggi padroneggia il mercato mondiale della moda e non solo. L’unico consiglio che mi sento di dare è quello che poi vale per tutti, ovvero, quello di crescere mantenendo vivi i principi ed i valori che dovrebbero accompagnarci nella vita di tutti i giorni. I più grandi successi nascono da grandi idee e dall’unione di persone capaci ed oneste.
Quali sono i consigli di stile per l’uomo che vuole lasciare il segno da parte di un trend setter apprezzato come te? Indossare capi con cui ci si sente a proprio agio è senz’altro uno step fondamentale: la self-confidence è l’unica via per lasciare il segno. Per questo, è importante sentirsi a proprio agio con quello che si indossa. Come? Se vuoi iniziare a sentirti a proprio agio con un doppiopetto, ad esempio, puoi iniziare ad indossarlo nella tua comfort zone, a casa o con gli amici, per poi indossarlo in maniera naturale in tutte le occasioni, senza sentirti un pesce fuor d’acqua. La sicurezza in sé è il passo fondamentale per lasciare il segno.
Di Vaio è considerato oggi un’icona di stile ed eleganza italiana e uno dei numeri uno al mondo nel settore nonchè una figura di spicco nel mondo della comunicazione e della moda. Com’è iniziata la tua fortunatissima avventura e come si è evoluta la tua carriera fino a oggi? Come tutte le più grandi avventure, è iniziata come un gioco: abitavo a New York e lavoravo come modello per pagarmi gli studi alla NYFA in cui studiavo recitazione. Esistevano blog su qualsiasi cosa: ti dicevano in quali ristoranti andare, le camere migliori per alloggiare, i migliori negozi di musica… ciò che mancava era qualcuno che desse consigli di moda street style. Allora ho fondato MDVStyle, il mio blog. Col tempo ho alzato l’asticella: se interpretavo i trend della stagione, perché non potevo crearne io stesso? Da questo concept è nato Nohow, uno dei primi e-commerce italiani con la peculiarità di essere anche un’influencer platform da più di 1,5 milioni di followers. Sei l’uomo da più di 10 milioni di follower: quali sono i “segreti” di un influencer di successo? Questa è una domanda frequente a cui non so rispondere; purtroppo non ho grandi segreti. Tutto è nato, diversi anni fa, in maniera molto naturale. C’è solo una grande riconoscenza verso chi mi segue; sono per me una seconda famiglia. Può darsi che quello che siamo oggi io ed altri colleghi che stimo come Chiara – Ferragni, n.d.r. – sia dovuto anche al fatto che siamo stati i primi se non gli anticipatori di | 18 |
dedicata al grande pittore olandese Vincent Van Gogh, ospitata nel piano nobile di Ca’ Faccanon -San Marco 5016, Calle delle Acque, un elegante C’è un modo per conoscere e vivepalazzo gotico, ricco di storia anche re Venezia e la sua Laguna lontano vicina a noi, in quanto per molto tempo dalle folle, riscoprendo lentezza e sede del Gazzettino, lo storico quotiautenticità di luoghi e persone. Lo diano di Venezia. “Van Gogh Multimechiamano arte. dia Experience” è una full immersion nella vita e nelle opere dell’artista, per Per l’ottavo anno consecutivo torna in presentare 19 aree tematiche, che riasscena “Art Night Venezia”, una notte by Sveva Riva sumono il percorso umano e artistico bianca dedicata alla cultura nata da del grande maestro. In mostra, grazie un’idea dell’Università Ca’ Foscari e ad attrezzature tecnologiche , il visitatore “vedrà” la realtà sviluppata in collaborazione e con il supporto del Comucome la vide Van Gogh grazie agli Oculus Samsung Gear. ne di Venezia. Dal tramonto allo scoccare della mezzanotPer la prima volta al mondo viene proposta ai visitatori te del 23 giugno prossimo la città spalancherà le porte di una mostra che consente di entrare all’interno delle opere enti, istituzioni culturali, musei, fondazioni, gallerie e libredi Van Gogh percependone tridimensionalmente ogni rie. L’apertura dei cancelli -nella sede centrale dell’ateneo, dettaglio figurativo e cromatico. ovvero lo spettacolare palazzo cinquecentesco che si Si può già prevedere un altro grande successo -anche affaccia sulla celebre volta del Canal- è prevista di presenze- in laguna. Di certo vale la pena esserci. per il pomeriggio di sabato 23 giugno e verrà www.artnight.it inaugurata dal rettore Michele Bugliesi. www.vangoghmultimediaexperience.it L’occasione si fa ancor più ghiotta se si aggiunge anche l’apertura di una mostra multimediale
LA CULTURA ILLUMINA VENEZIA
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LA NUOVA ERA DEL SELFIE Dedem è l’azienda che produce e gestisce tutte le macchine per fototessera in Italia. Nell’epoca degli smartphone e dei selfie questa ditta ha voluto valorizzare al meglio la “passione” fotografica che ognuno di noi, a suo modo, possiede.
dini quotidiane, un modo per tornare a rendere fisico l’immateriale delle centinaia di foto che scattiamo con gli smartphone.
Come funziona nello specifico? È semplicissimo, basta avere la connessione internet e trovare la cabina per fototessera più vicina. Si sceglie la foto che si vuole stampare (se ne possono stampare fino a tre) dalla libreria fotografica del proprio disposiby Alessandro Creta È da qui che nasce la nuova app di tivo mobile o dei social. Si seleziona il Dedem, ImpressMe, che consente di formato di stampa, si paga (cash in cabina o con carta stampare le foto digitali archiviate sui nostri devices di credito) e la foto è in stampa! da qualsiasi cabina per fototessera. A spiegarci meglio questa funzionalità il presidente del gruppo Dedem, Riccardo Rizzi. Cosa c’è dietro l’ideazione di questa applicazione? Oggi si fanno centinaia di fotografie in più rispetto alle canoniche 30 dei vecchi rullini. La maggior parte se non tutte, però, rimane sul cellulare o sul tablet. Per questo noi di Dedem, l’azienda che dal 1962 fotografa le facce degli italiani producendo e gestendo le cabine per fototessera di tutta Italia, abbiamo pensato che fosse un’esigenza e un piacere avere la possibilità di sviluppare in formato cartaceo le foto che abbiamo sui nostri dispositivi mobili, in modo semplicissimo. Da qui è nato ImpressMe: un software del tutto innovativo che in qualche modo strizza l’occhio al passato e in un mondo sempre più digitale offre un tributo alla carta, una app che avrà un impatto forte sulle nostre abitu-
Per il futuro Dedem ha in serbo altre “sorprese” in campo fotografico? C’è una molla - la più semplice e complessa nello stesso tempo - che ci ha permesso di essere ancora competitivi sul mercato a 55 anni dalla nascita della nostra azienda, in quel lontano 1962 in cui installammo nella Galleria Alberto Sordi di Roma la prima macchina automatica. È quella di chiedersi tutti i giorni “che cosa vogliono i clienti da noi e, soprattutto, che cosa vorrei io se fossi un mio cliente”. La domanda è difficile, ma credo che sia il modo migliore per fornire servizi e prodotti sempre efficienti e in linea con gli sviluppi tecnologici, che Dedem segue con grande attenzione. Da qui derivano le nostre costanti innovazioni. Per ora vi presentiamo questa, non svelerò quello che di nuovo già stiamo pensando... ma restate connessi! www.dedem.it
Quest’anno saliranno sul palco artisti italiani come Caparezza (27 giugno): il rapper pugliese prosegue il tour di promozione del suo ultimo album Il Lucca Summer Festival è uno “Prisoner 709”. Il primo luglio sarà il dei maggiori appuntamenti muturno di Sfera Ebbasta, il fenomeno sicali dell’estate. Tanti gli ospiti musicale del momento considerato italiani e internazionali, da Cauno dei migliori rapper contemparezza a Gianni Morandi, fino a poranei sia in Italia che all’estero. Ringo Starr, Roger Waters e Lenny Kravitz. Dal 23 giugno al 25 luglio La tappa lucchese farà parte della tournée del cantante che, durante lo by Giorgio Migliore Musica e concerti all’aperto nuova“Sfera Ebbasta-RockStar Summer mente grandi protagonisti con l’inizio tour” proporrà dal vivo tutti i brani della bella stagione. A giugno le piazze di tutta tratti dal nuovo album d’inediti “RockStar”. Francesco Italia tornano a riempirsi in occasione dei molti Renga, Max Pezzali e Nek proseguono la loro tournée eventi organizzati e, tra i maggiori di questi, c’è salendo sul palco di Lucca il 14 luglio. Il 22 del mese senza dubbio quello di Lucca. La 21esima edizione sarà invece il turno di Gianni Morandi. del Summer Festival della città toscana è uno degli Un grande ospite internazionale come appuntamenti più attesi dell’estate musicale italiaRingo Starr si esibirà in Piazza Napona: tanti gli ospiti presenti, molte le star internazioleone il prossimo 8 luglio. L’ex Beatle nali che, tra giugno e luglio, canteranno davanti a intratterrà gli spettatori sia con brani migliaia di fan sotto le stelle di Lucca. realizzati in singolo che con canzoni tratte dagli album degli storici Fab Four. Sempre in tema di star mondiali merita una citazione Roger Waters, la leggendaria anima dei Pink Floyd che nell’ultimo periodo si sta dimostrando particolarmente attivo nei vari palazzetti sportivi d’Europa. L’estate italiana di Roger Waters conoscerà solamente 3 date all’aperto, e tra queste c’è quella di Lucca del prossimo 11 luglio. Grande attesa anche per l’arrivo di Lenny Kravitz, che infiammerà il pubblico giunto in Piazza Napoleone il 18 luglio. Date: dal 23 giugno al 25 luglio Sito ufficiale: www.summer-festival.com Biglietti: www.ticketone.it
NOTE DI NOTTE: LUCCA A TUTTA MUSICA
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ROYAL ASCOT RACE: COME DA NESSUN’ALTRA PARTE
bandite le tute e i jeans.L’ippodromo è suddiviso in tre settori e in ognuno vige il rispetto del codice con le sue specifiche caratteristiche. Ciò vale specialmente nel Royal Enclosure, il cosiddetto 5 giorni, 18 gare in programma, 300 Recinto Reale, al quale è difficilissimo anni di storia e circa 6,5 milioni di poter accedere. Qui non c’è spazio per sterline in palio. Questi i numeri la stravaganza: alle donne è richiesto di dell’evento mondano più atteso vestire abiti da cerimonia pomeridiani dell’estate britannica. (con precise regole di lunghezza e stile), per gli uomini il cappello a cilindro; i La Royal Ascot Race è un appuntamento by Beatrice Vecchiarelli lord della famiglia reale sfoderano il equestre tra i più orgogliosamente fedeli tight. Il settore più economico è invece alla tradizione della Gran Bretagna e il Silver Ring, nel quale si è liberi di indossare ciò che si quest’anno si terrà dal 19 al 23 giugno. Dal 1711, durante vuole, sebbene sia comunque gradito un certo gusto. il regno della regina Anna che mise in palio 100 ghinee, A metà tra i due si colloca il Grandstand Admission. i migliori cavalli al mondo gareggiano nell’ippodromo di La novità in fatto di regole d’abbigliamento, introdotta nel Ascot adiacente al Windsor Great Park - poco fuori Londra 2018, è l’obbligo del calzino. Se non si vuole correre il - nella contea di Berkshire. L’inizio delle gare è fissato per rischio di vedersi sbarrato l’ingresso, è possibile scaricale 14:30, ogni giorno, subito dopo il corteo reale. Di certo re dal sito ufficiale dell’evento una guida aggiornata sui il premio in denaro è un ghiotto incentivo a partecipare, colori, gli accessori e tutti gli outfit permessi o proibiti. eppure ciò che da secoli porta avanti questa prestigiosa competizione è la gloria. www.ascot.co.uk Peraltro la manifestazione non è famosa solo per gli eleganDal 19 al 23 giugno ti puledri, bensì per la rigida etichetta e per il dress code Biglietti a partire da 37 £ al quale si devono attenere sia gli uomini che le donne. Le ladies possono sbizzarrirsi sfoggiando singolari cappellini, che non devono mai superare i 10 cm di diametro, e vestiti in taglio classico di qualsiasi colore. Guai però a lasciare scoperte le spalle, o la pancia, e divieto assoluto anche per i pantaloncini, le trasparenze e i capi casual in genere. Per gli uomini, Debrett’s, autorità indiscussa in fatto di galateo britannico, impone di indossare un completo sartoriale grigio o nero, dotato di panciotto, e scarpe nere. In questo caso sono
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BERLINER PHILHARMONIKER SIR SIMON RATTLE THE ASIA TOUR Sir Simon Rattle’s last Asia tour as chief conductor of the Berliner Philharmoniker was a triumph, and is documented here in selected audio and video recordings. The colourful programme includes symphonies by Brahms and Rachmaninov, Stravinsky’s Petrushka and Don Juan by Richard Strauss. Performing piano concertos by Bartók and Ravel are Seong-Jin Cho and Yuja Wang, two outstanding pianists of the younger generation. Impressive photos and extensive accompanying texts complete this high-quality edition. THE ASIA TOUR Bartók · Brahms · Chin Rachmaninov · Strauss · Stravinsky Berliner Philharmoniker Sir Simon Rattle conductor Seong-Jin Cho piano Yuja Wang piano 5 CD/SACD + Blu-ray
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| SCENARI CONTEMPORANEI
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RAINBOW STATE OF MIND Un’onda alta sopra le onde. L’Onda Pride torna per travolgere. Perché in tema di diritti non si abbassi mai la guardia
In più di due anni di unioni civili sono state oltre 14mila le persone ad averne beneficiato. Numeri che confermano come di quella legge ci fosse assoluto bisogno, numeri che rendono ancor più tristemente evidente come il nostro Paese abbia lasciato indietro per anni tantissime famiglie, prive di qualsiasi forma di tutela e costrette all’invisibilità. Una riflessione necessaria, soprattutto oggi che ci muoviamo con passo incerto verso la leadership di due forze politiche che hanno combattuto e contrastato l’approvazione di quella legge. La Lega, da un lato, che in campagna elettorale ha fatto più volte leva sull’abolizione della legge oltre ad aver espresso il suo voto contrario in sede di approvazione e aver invitato apertamente i propri sindaci alla disobbedienza, e il M5S, dall’altra, che proprio sull’allora ddl Cirinnà aveva collaudato il meccanismo dell’astensione, poi rimesso in funzione durante il dibattito parlamentare sullo ius soli. Eppure quel 20 maggio 2016 quella che poteva sembrare una banale scelta di civiltà agli occhi di un’Europa lanciata verso sfide ben più al passo coi tempi, ci aveva per un attimo dato la sensazione di trovarci in un Paese migliore, un Paese in grado di proteggere e tutelare ogni suo cittadino. Il rischio di tornare indietro e rinnegare una legge, finalmente, degna di questo secolo c’è e basta guardarsi intorno per capirlo. Prendiamo l’Onda Pride, sotto cui si riuniscono tutti i Gay Pride d’Italia, il tema caldo di ogni inizio estate.
Da un lato, tesi da complotto che propongono un decalogo di azioni da intraprendere per prepararsi a “rivelare alla popolazione lo scopo ultimo del movimento omosessualista”. Dall’altro, un triste elenco di defezioni e variopinte motivazioni che perfettamente si accorderebbero agli atti del processo alle streghe di Salem. Già a maggio è stata Bergamo ad aprire le danze dei pride italiani. Già con una polemica. A sollevarla la “preghiera di riparazione” organizzata dal Partito della famiglia per lunedì 21 maggio. L’iniziativa era nata come forma di protesta contro il Gay Pride in programma in città due giorni prima e fortunatamente annullata all’ultimo. «Il Pdf – si è letto in una nota - poiché non si può restare silenziosi di fronte alla violazione dei valori costituivi dell’essere umano, ha ritenuto opportuno proporre l’iniziativa dell’ora di riparazione per il Gay Pride di Bergamo». Per non parlare del lungo elenco di patrocini negati: dopo il Comune, anche la Regione Liguria ha negato il patrocinio al Gay Pride di Genova, in programma il 16 giugno, con una curiosa motivazione ufficiale arrivata direttamente dalla giunta: la manifestazione non rientrerebbe nelle linee delle politiche per la famiglia dell’amministrazione Toti. Quella che il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Giovanni Lunardon, ha definito “una motivazione delirante. Non puoi dire che una parte della società è fuori dalle tue linee di indirizzo, sarebbe | 28 |
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come dire che agli occhi di questa amministrazione ci sono cittadini di serie a e cittadini di serie z. È La prima volta che, in un atto ufficiale, un’amministrazione offende così spudoratamente il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge”. Bufera anche sul sindaco di Novara, Alessandro Canelli, che ha negato il patrocinio gratuito del Comune al primo Gay Pride cittadino del 26 maggio. Un rifiuto in controtendenza rispetto a quanto fatto da Regione e Provincia che, secondo il Pd, rappresenta “una decisione anacronistica e discriminatoria. Bollare questa manifestazione come ha fatto il sindaco Canelli, come ‘folklore controproducente’ è quanto di più svilente e moralista ci si possa aspettare nel 2018”. Anche il nuovo governatore della regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana (sì proprio lui, quello della “razza bianca”) ha confermato la sua intenzione di non dare il patrocinio della regione ai Gay Pride previsti in diverse città lombarde a giugno. Fontana, a capo della regione che ha visto il maggior numero di coppie unite civilmente in questi due anni, ha detto: «Io credo che sia una manifestazione divisiva e quando le manifestazioni sono divisive non sono mai da sostenere. Io sono eterosessuale, ma non è che faccio una manifestazione per accreditare la mia eterosessualità». Salvo poi sostenere le manifestazioni per il Family Day, poichè «tutti riconoscono il valore della famiglia. È nella Costituzione, è uno dei fondamenti della nostra civiltà». Uno stratagemma, quello della costituzionalità, che a più riprese e a sostegno delle più svariate tesi ritorna nel dibattito nazionale. «La Costituzione non parla di matrimonio eterosessuale, ma di matrimonio e basta, rimanendo aperta alle evoluzioni storiche dell’istituto. Naturale non è sinonimo di eterosessuale. La famiglia è invece una comunità di affetti preesistente al diritto e allo Stato, e che il diritto e lo stato hanno l’obbligo di riconoscere e proteggere» tuona il costituzionalista Angelo Schillaci. Una famiglia che è «presidio di libertà e dignità, un luogo in cui si diventa se stessi senza essere oppressi: vale per la donna nella famiglia patriarcale, vale per il trattamento giuridico del figlio, vale per ogni famiglia in cui si esprime la dignità e l’autodeterminazione affettiva del singolo, che costruisce il proprio futuro». Martina Morelli | 30 |
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IL CALENDARIO ARCOBALENO Giugno 9 giugno 2018: Roma Pride 2018. 9 giugno 2018: Trento Dolomiti Pride 2018. 9 giugno 2018: Pavia Pride 2018. 16 giugno 2018: Caserta Pride 2018. 16 giugno 2018: Torino Pride 2018. 16 giugno 2018: Varese Pride 2018. 16 giugno 2018: Siracusa Pride 2018. 16 giugno 2018: Mantova Pride 2018. 16 giugno 2018: Liguria Genova Pride 2018. 16 giugno 2018: Siena Pride, Toscana Pride 2018. 23 giugno 2018: Catania Pride 2018. 23 giugno 2018: Barletta Pride, Puglia Pride 2018. 30 giugno 2018: Milano Pride 2018. 30 giugno 2018: Pompei Pride 2018. 30 giugno 2018: Palermo Pride 2018. 30 giugno 2018: Perugia Pride 2018. 30 giugno 2018: Padova Pride 2018. Luglio 7 luglio 2018: Alba Pride 2018. 7 luglio 2018. Cagliari Sardegna Pride 2018. 7 luglio 2018: Bologna Pride 2018. 14 luglio 2018: Mediterranean Pride Napoli 2018. 14 luglio 2018: Ostia Lazio Pride 2018. 28 luglio 2018: Rimini Summer Pride 2018. Agosto 11 agosto 2018: Salento Pride 2018. 3-19 agosto 2018: Torre del Lago Pride 2018.
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NOSTALGIE OTTOMANE Sul Bosforo si attende con ansia l’appuntamento del 24 giugno, quando in Turchia andranno in scena le elezioni presidenziali e parlamentari. Un esito non così scontato se si dovesse andare al ballottaggio
Un anno e mezzo d’anticipo rispetto alle regolari elezioni, ma Erdoğan non ha di certo perso tempo. Si è portato avanti, da un lato con lo stato d’assedio che dovrebbe restare in vigore fino alle elezioni, dall’altro imbavagliando i mezzi d’informazione con lo spauracchio della repressione e dell’arresto. In carcere, del resto, ci sono già finite 78mila persone, tra cui anche alcuni parlamentari, e lunga è la lista degli epurati: 110mila funzionari e, a breve, anche tremila militari. È la “missione storica” di Erdoğan, portare avanti un nuovo nazionalismo che possa riparare al tradimento dell’identità musulmana turca e correggere la storia nell’interesse nazionale, neutralizzando qualsiasi forza che possa essere d’ostacolo. Eliminare il concetto stesso di opposizione, non solo in tempi di campagna elettorale, ma sempre, nel rispetto di un’ideologia ufficiale. Eppure il più grande pericolo per il Presidente oggi viene proprio dalla sua destra. Si chiama Meral Akşener, leader del kemalista İyi parti (Buon partito), ex ministra dell’interno. «La Turchia è sfinita, la nazione è sfinita, lo Stato è esausto. Non c’è altra via che il cambiamento» - ha più volte tuonato dal palco durante la campagna elettorale. Lei “religiosa ma senza velo”, nazionalista e certamente più europeista di Erdoğan, potrebbe rappresentare molte delle istanze in corso nel Paese e accogliere le preoccupazioni dello stesso schieramento conservatore nei confronti di un Presidente ormai imprevedibile, che
già nel referendum dello scorso anno aveva vinto con grandi difficoltà, senza l’appoggio delle grandi città. Secondo molti, è proprio per questo che ha premuto sull’acceleratore anticipando il voto, non per completare quel “processo politico” iniziato nell’aprile 2017. Ha accelerato incendiando i toni, com’era facilmente ipotizzabile. Lo ha fatto in un recente discorso a Sarajevo, il primo all’estero per parlare dell’imminente appuntamento con le urne e per fare sfoggio dell’appoggio dei governi degli stati dei Balcani occidentali, un appoggio riscosso grazie a 10 anni di costante influenza sulle cospicue comunità musulmane di queste aree. L’obiettivo è proprio questo, solleticare l’immaginario dei sei milioni di turchi che vivono nel Vecchio continente ricordando i fasti del passato ottomano, ma anche l’atteggiamento dell’Unione Europea nei confronti di quei Paesi che ancora portano i segni dei conflitti jugoslavi. Parole come scintille da cui far nascere una cittadinanza turca d’Europa, una forza integrata nel tessuto sociale e politico occidentale che tramandi la propria fede e la propria lingua, che partecipi attivamente alle scelte di ogni Paese. Una forza che ricordi all’Unione Europea i tempi in cui la Turchia era il “centro del mondo”. Una forza che dovrebbe, invece, portare a una riflessione profonda sul futuro di un’Europa ancora così lontana dall’anche solo considerare le sfide di uno scenario in continuo cambiamento. Martina Morelli | 33 |
FULVIO CONTI È IL NUOVO PRESIDENTE DI TIM
MASSIMILIANO ARCHIAPATTI È IL NUOVO PRESIDENTE DI ANIASA
Fulvio Conti è il nuovo presidente di Tim e Amos Genish è confermato amministratore delegato del Gruppo. Questo è quanto ha deciso il Consiglio di amministrazione alla sua prima riunione durata circa due ore. by Sveva Riva
Il Cda ha conferito al Responsabile di Security, Stefano Grassi, la delega temporanea, in qualità di Delegato alla Sicurezza, per la gestione di tutti gli asset e le attività di Tim strategici rispetto alla sicurezza e alla difesa nazionale o, riferisce una nota diffusa al termine del Cda, in relazione ai quali siano comunque richiesti il nulla osta sicurezza e la cittadinanza italiana. La nomina del Delegato alla Sicurezza è temporanea, nelle more dell’interlocuzione con il Comitato di Coordinamento presso la presidenza del Consiglio dei Ministri in vista della definizione di un assetto ‘finale’ della materia. “Sono molto orgoglioso della fiducia che mi hanno voluto dimostrare tutti i Consiglieri di Amministrazione di Tim affidandomi il ruolo di Presidente del Gruppo” ha detto Conti al termine del Cda che gli ha conferito l’incarico. “Abbiamo confermato la nostra piena fiducia in Amos Genish e alla sua squadra di manager, che sosterremo nell’implementazione del Piano Industriale 2018-2020
Fulvio Conti | 34 |
Massimiliano Archiapatti, Direttore Generale e AD di Hertz Italiana, è il nuovo Presidente di ANIASA, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici, che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità (noleggio veicoli a lungo termine, rent-a-car, car sharing, fleet management e servizi di infomobilità e assistenza nell’automotive).
Archiapatti, da gennaio Presidente Reggente dell’Associazione in seguito alle dimissioni rassegnate dal suo predecessore Andrea Cardinali, è stato nominato all’unanimità dall’Assemblea Generale con un incarico triennale (2018-2020). Il nuovo Presidente sarà supportato nella sua attività dalla squadra di vice Presidenti e Consiglieri che compongono il Consiglio Generale in carica. Classe 1969, romano, due figlie, laureato in Economia e Commercio presso l’Università La Sapienza di Roma, Massimiliano Archiapatti, oltre all’esperienza manageriale in Johnson & Johnson, ha arricchito il suo percorso professionale nella multinazionale americana del noleggio Hertz Italia, con diversi incarichi, tra cui Fleet Operations Manager, Regional Manager Operations, Sales Director, sempre con iniziative innovative focalizzate sulla qualità dei servizi e sulla soddisfazione dei Clienti, raggiungendo risultati che lo hanno portato dal 2012 alla guida dell’azienda come Direttore Generale e Amministratore Delegato. Archiapatti è docente del Master post – lauream in “Legal Advisor & Human Resources Management” presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma.
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IL FUTURO LETTO DA MARCO MONTEMAGNO Dai social media ai professional media, Marco “Monty” Montemagno, imprenditore digitale e comunicatore, è una della voci più autorevoli del digital marketing Marco Montemagno, detto “Monty”, professione imprenditore digitale e comunicatore, fondatore di Slashers e 4Books, italiano di successo residente a Brighton, è oggi una delle voci più autorevoli e seguite nel settore dell’innovazione e del digital marketing e ha costruito negli anni una community online che raccoglie circa un milione di persone. La comunicazione a 360 gradi è il suo pane quotidiano, dagli eventi organizzati e moderati ai progetti di business: ogni giorno sulla sua pagina Facebook pubblica video che affrontano gli argomenti più disparati, partendo dalle sfide che lo sviluppo della tecnologia e della società ci chiamano ad affrontare. Se da una parte Montemagno non esclude il ritorno sulla scena del ping pong professionistico, dall’altra non vuole essere etichettato come “il santone del digitale”.
Quindi guai a considerarlo un guru o un motivatore: a Marco Montemagno interessa sperimentare, osservando e interpretando la realtà, per poter leggere e realizzare un futuro più solidale, in cui i professionisti siano in grado di mettere in comune le proprie esperienze in maniera virtuosa. 4Books.it è l’ultimo progetto che hai tirato fuori dal cilindro: di cosa di tratta? 4Books.it ha un obiettivo molto semplice, ossia quello di far risparmiare tempo ai manager che non ne hanno molto a disposizione o che magari non si sentono a proprio agio nell’affrontare testi in lingua inglese, ma vogliono rimanere aggiornati sugli ultimi trend di business enunciati nelle diverse pubblicazioni. La nostra offerta è estremamente fruibile: noi proponiamo degli
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abstract settimanali, di 6 pagine o in formato audio, di tutte le nuove uscite editoriali del settore business, selezionate accuratamente da me e dal mio team. In più, una volta al mese, inseriamo anche un grande classico, come “La mucca viola” di Seth Godin, per citarne uno. Insomma, quello che cerchiamo di fare è offrire agli uomini di business uno strumento in più per essere aggiornati costantemente e portare avanti al meglio la propria attività. Quali sono le opportunità di lavoro più interessanti che possono scaturire dall’evoluzione del mercato digitale? Si parla sempre delle grandi startup o delle grandi aziende di tecnologia che fanno numeri pazzeschi e spesso ci si dimentica che si possono lanciare delle iniziative online più piccole ma comunque in grado di realizzare le persone, dando loro l’occasione di svolgere un lavoro piacevole e di portare a casa anche un reddito molto interessante. La prima opportunità è proprio sotto i nostri occhi e consiste nell’usare il digitale per svolgere delle attività che ci piacciono e magari ci consentono pure di monetizzare, a latere di un lavoro principale e più tradizionale. In secondo luogo, occorre riconoscere i trend della tecnologia di oggi e capire se si possiedono le caratteristiche adatte per salire su quello specifico treno. Ad esempio, se oggi sei esperto di Intelligenza Artificiale, puoi ambire a candidarti per una posizione che comporta compensi molto elevati date le competenze estremamente specifiche richieste. Secondo me ci sono tutta una serie di possibilità che dipendono dalla propensione a individuare i trend che vanno per la maggiore, posizionandosi al posto giusto nel momento
giusto. Inoltre, è importante provare a immaginare le evoluzioni derivanti da una nuova tecnologia. In questo momento, siamo di fronte ad un’esplosione di innovazione legata ai comandi vocali, è fondamentale quindi capire cosa può accadere a partire da questo sviluppo. Basti pensare all’invenzione del freno per gli ascensori, senza la quale non sarebbe stato possibile costruire i grattacieli. Il pensiero laterale è la spinta verso il progresso. Una semplice trasformazione ha generato milioni di posti di lavoro. La robotica sarà sempre più diffusa e capillare, è inevitabile l’avvento di professionalità inedite che accompagneranno una nuova era fatta di nuovi bisogni e necessità. Quali sono i trend dell’innovazione da non perdere assolutamente di vista? Innanzitutto, intelligenza artificiale e tutti gli algoritmi che ci consigliano quotidianamente nelle cose da fare. Questo è un grosso trend, sia come sviluppo sia come iniziative imprenditoriali. Poi c’è il tema dalla robotica e della co-botica, ossia del lavoro insieme ai robot: una grossa spinta verrà dallo sviluppo dei comandi vocali. Da tenere d’occhio, senza dubbio, è tutto il mondo Blockchain, al di là delle criticità del momento: buttarsi dentro questo tipo di tecnologia, anche come sviluppatore, sarà davvero interessante. Dovremo riflettere sulla gestione dei pagamenti: sono stato recentemente in Cina e lì la situazione è molto diversa dalla nostra, perché non ci sono carte di credito ma si paga con QR code da cellulare associato. Un occhio alla Cina lo darei sempre, loro sono un passo più avanti.
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La comunicazione del futuro è sempre più visuale: non si corre il rischio di restare troppo in superficie, senza impegnarsi più nell’approfondimento dei messaggi? “Avengers: Infinity War” ha guadagnato oltre 600 milioni di dollari solo nel weekend di lancio, il più grosso incasso della storia. È un racconto per immagini e rappresenta una delle sue espressioni più riuscite, anche rispetto al fumetto. Non vedo però il racconto visuale come un nemico da contrapporre alla forma scritta. La comunicazione per immagini non è necessariamente più superficiale di quella che passa per la scrittura. I video possono essere efficaci come strumenti educativi, formativi e informativi. Il formato video funziona di più senza dubbio sui social, ma questo non significa la scomparsa o l’inefficacia degli altri formati. Ovviamente la validità di trasmissione e penetrazione del messaggio dipende dalla qualità del video: occorre confezionare un prodotto accurato se si vuole lasciare il segno. Il problema grosso è che oggi le persone non leggono, è un dato di fatto. C’è un grado di disattenzione generale preoccupante. Chi commenta sui social spesso non solo non legge la notizia a cui dovrebbe riferirsi, ma non guarda nemmeno il video proposto. Si finisce per commentare a caso. Un tizio una volta mi ha insultato accusandomi di aver pubblicato a suo dire l’ennesimo contenuto motivazionale: stava commentando un video in cui raccontavo la storia della metropolitana. Elisabetta Pasca
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LA CREATIVITÀ TORNA A RUGGIRE Rivoluzionati e modificati, ma sempre insostituibili per il comparto pubblicitario: i Cannes Lions saranno anche quest’anno un importante momento di celebrazione e di riflessione sulla creatività a livello mondiale. Tre professionisti del settore ci raccontano il significato, oggi, di un evento dove la creatività la fa da padrona.
VICKY GITTO Il mondo dell’advertising di nuovo sotto i rifletPresidente Art Directors Club Italiano tori sul palcoscenico più importante della pubblicità: dal 18 al 22 giugno via infatti ai Cannes Cosa dobbiamo aspettarci dall’edizione di Lions, il Festival Internazionale della Creatività quest’anno dell’International Festival of Creache ha luogo ogni anno nella città francese. Si tivity di Cannes? tratta di un evento irrinunciabile per i professionisti Lo scenario che abbiamo davanti è caratterizzato del settore di tutto il mondo: a ogni edizione sono dall’esigenza di rimettere la creatività al centro: tutta circa 90 i Paesi coinvolti nei numerosi appuntamenti l’ondata di nuove opportunità offerte dal digitale, dai della kermesse, che vede il suo momento più atteso big data, dalle ricerche, dall’intelligenza artificiale nella consegna dei Lions Awards, i premi alle mifa sì che l’elemento differenziante sia costituito dal gliori agenzie internazionali per le loro campagne valore del pensiero creativo, messo al primo posto di comunicazione. L’Italia ha da sempre rivestito un per far girare al meglio quanto a ruolo di primaria importanza, disposizione. Anche per il contesia per quanto riguarda i titoli Sono circa 90 i Paesi coinvolti sto di Cannes Lions, il tema del portati a casa sia per i nomi da lei nei numerosi appuntamenti momento è la nuova attenzione presentati all’interno della giuria verso la creatività, intesa non della kermesse, che vede il suo del Festival. Quest’anno non è da come negazione dell’innovazione meno: sono infatti prestigiosi i momento più atteso nella consegna e della tecnologia, ma anzi come professionisti che comporranno dei Lions Awards, i premi alle migliori boost rispetto alle infinite opsette giurie di questa 65esima agenzie internazionali per le loro portunità che il mercato ci offre. edizione. Tra loro, per la catecampagne di comunicazione Da pubblicitario, posso dire che goria Film, c’è Stefania Siani, dopo tanti anni ho finalmente Direttore Creativo Esecutivo sentito clienti grandi e piccoli, locali e internazionaDVL DDBO. Per capire quale direzione sta prendendo li, dichiarare apertamente che quando si investe su l’evento e, con esso, la creatività di oggi, l’abbiamo progetti di qualità il business ne ha beneficio, dati intervistata insieme a due altre grandi personalità del alla mano. Il valore della creatività genera valore per settore: Vicky Gitto, Presidente Art Directors Club il business. Questo è uno dei temi principali per noi Italiano, e Gianfranco Mazzone, Managing Director di ADCI e per l’appuntamento di Cannes. Burson Marsteller e giudice Cannes nel 2017. | 41 |
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migliorare rispetto ai traguardi passati. Ci stiamo impegnando senza tregua per una crescita costante sia in termini di quantità e di qualità al Festival di Cannes, dopo un lungo periodo che ci ha visto fuori dai giochi. Quest’anno c’è stata sì una commistione di uscite e cambiamenti negli assetti dei grandi gruppi, ma mi auguro che non ci siano contraccolpi forti, siamo molto fiduciosi.
Vicky Gitto, oltre ad essere uno dei direttori creativi italiani più influenti al mondo, è anche membro del Global Creative Board di Young & Rubicam, Presidente dell’Art Directors Club Italiano, membro dell’Emea Creative Board di Facebook.
E dunque come descriverebbe al momento la situazione del mondo creativo italiano? Per quanto riguarda il mercato italiano, questo è stato un anno di grande cambiamento, abbiamo assistito all’uscita di molti direttori creativi dalle grandi multinazionali, il Ceo Global di WPP ha rassegnato le dimissioni nelle GIANFRANCO MAZZONE scorse settimane, il gruppo Publicis aveva dichiarato lo Managing Director, Burson Marsteller, scorso anno di non iscrivere lavori Giudice Cannes 2017 a Cannes per un anno. Credo sia Come ricorda la sua espe“Tutta l’ondata di nuove opportunità stato uno dei periodi di magrienza di giurato all’Internaofferte dal digitale, dai big data, giore transizione degli ultimi 10 tional Festival of Creativity dalle ricerche, dall’intelligenza anni, sono in corso un’infinità di di Cannes nel 2017? modificazioni negli equilibri del artificiale fa sì che l’elemento L’esperienza di Cannes è increpassato. L’anno scorso l’Italia a dibile per tutta una serie di modifferenziante sia costituito Cannes ha fatto una performance tivi: innanzitutto si percepisce dal valore del pensiero creativo, straordinaria, in crescita rispetdavvero l’essenza internazionale messo al primo posto per far girare to ai precedenti quattro anni, del nostro lavoro, avendo la al meglio quanto a disposizione.” ritornando tra i primi 15 paesi al possibilità di interfacciarsi in mondo per punteggi dati dai risul- Vicky Gitto - Presidente dell’Art Directors Club Italiano giuria con membri provenienti tati e dalle iscrizioni. Quest’anno da tutto il mondo. Ci si confronla grande novità dal punto di vista tecnico è che abbiamo ta con professionisti che fanno il tuo stesso lavoro, 7 giurati al Festival, quindi stiamo recuperando il terrema con un approccio diverso, derivante dalla diversa no che avevamo perso. Io mi auguro che i cambiamenti cultura di appartenenza e dalle differenti esperienze. occorsi non influenzino negativamente i risultati. Ci sono L’arricchimento è enorme, ci si rende conto davvero tante agenzie al lavoro, so che sono state fatte moltissime di come il termine comunicazione includa tantissime iscrizioni, ovviamente auspico di confermare se non di sfaccettature. L’obiettivo della comunicazione alla Gianfranco Mazzone
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fine però è sempre lo stesso, ossia quello di supportare il cambiamento delle aziende, delle visioni, delle culture e della reputazione di un prodotto. Oggi le leve della comunicazione a nostra disposizione sono molteplici, quindi si possono raggiungere velocemente tutti i target, vedendo subito i risultati del lavoro. Cannes si conferma un momento di grande fermento, sia per l’internazionalità che per le competenze. Social, influencer, media, creatività, pianificazione, strategia: abbiamo tante professionalità messe insieme in un contesto stimolante di continuo arricchimento. Quest’anno sarà un momento di profondo ripensamento dell’identità dell’industria creativa? Il percorso di cambiamento è continuo e costante, con un apporto significativo da parte di tutti i player del settore. In passato, il boccino spettava alle agenzie di pubblicità, all’interno delle quali la creatività faceva la differenza. Oggi, a Cannes, i player in campo sono molteplici e tra loro troviamo i grandi protagonisti dell’innovazione e della tecnologia come Google e Facebook,
“L’esperienza di Cannes è incredibile: si percepisce davvero l’essenza internazionale del nostro lavoro, avendo la possibilità di interfacciarsi in giuria con membri provenienti da tutto il mondo.” Gianfranco Mazzone - Managing Director, Burson Marsteller, Giudice Cannes 2017
insieme ai creativi, agli strateghi: questo nucleo di skill messe in comunione forma il know-how che genera veramente il cambiamento. È un circolo virtuoso che si auto-alimenta ed è estremamente sinergico per tutte le parti in gioco. Bisogna dire che nel nostro paese c’è ancora poca attenzione, anche da parte dei grandi media, sul ruolo strategico della comunicazione nella società, nelle imprese, nella pubblica amministrazione. In altri paesi, invece, la consapevolezza di questa importanza nella società e nell’economia è ben presente. Allo stesso modo, gli attori del cambiamento tecnologico hanno bisogno dei comunicatori per dare valore al cambiamento stesso ed essere rilevanti. Anche le grandi società di consulenza e di business ormai hanno attivato delle unità di comunicazione per aiutare l’evoluzione del business. Comunicazione e business sono sempre più integrati, questo binomio sarà sempre più preponderante. | 44 |
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Quali trend è possibile individuare per il Festival della Creatività 2018? In primo luogo, una creatività concreta, non fine a se stessa, proiettata a generare valore. Questo aspetto è reso possibile dall’integrazione fra i vari ruoli in un’azienda di comunicazione. In secondo luogo, la tecnologia, che abilita la comunicazione ad essere efficace. Infine, non dimentichiamoci della convergenza fra tutte le leve della comunicazione: oggi le giurie non sono composte esclusivamente da esperti specializzati in un solo settore, l’integrazione è ormai la regola. STEFANIA SIANI Direttore Creativo Esecutivo, DVL DDBO e Giudice Cannes 2018 categoria Film Stefania Siani
Come sta procedendo il suo impegno in qualità di giurata del Cannes Lions 2018 nella categoria Film? Sono giurata nella short list jury della categoria Film, in questo momento sono nel pieno del processo di votazione. È tutto abbastanza frenetico: Cannes inizia proprio a partire dalla short list jury. Si tratta di una fase lunghissima, perché analizziamo davvero una mole immensa di lavoro internazionale, supportati da una piattaforma online veramente all’avanguardia, che ci consente di essere sempre in contatto tra noi giurati e con il nostro presidente. In questo momento abbiamo il panorama completo della creatività internazionale: tre sono le tendenze che sto riscontrando in questa fase di votazioni. Una è il ritorno all’umanesimo, ossia mettere l’uomo al centro, partendo da insight personali, per raccontare l’umanità in maniera realista. Ciò che si vuole trasmettere è l’autenticità di “people like me”, attraverso un filone di film dal grande impatto emozionale. Poi, ho riscontrato, soprattutto in settori molto tecnici come quello del finance, un ritorno alla lateralità e all’ironia. Questa tensione a voler sdrammatizzare alcuni settori in precedenza dominati dalla cultura del trust è davvero interessante. Infine, sto osservando anche una certa tendenza a dilatare il racconto, molto spesso si supera il minutaggio dei 30’’, aprendo delle prospettive davvero importanti allo storytelling di advertising. Noto l’approfondimento dei personaggi, la ricerca nella sceneggiatura, con una forte sperimentazione nella scrittura, per trasformarla non in un esercizio fulminante ma in un contenuto più | 45 |
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articolato dal punto di vista strategico. Viene meno sempre di più il concetto di vignetta, anzi, possiamo dire che la vignetta è morta. Si tende maggiormente a una grande semplicità del racconto, i giudici cercano idee semplici e universali, in cui si dilati il tempo del racconto della singola situazione.
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reale dell’industry: mi sento veramente onorata per questa occasione unica. Creatività italiana: come sta reagendo il settore ai recenti cambiamenti? In Italia ci sono stati degli enormi cambiamenti nel comparto creativo, è stato uno tsunami. Non si è trattato di un normale turn over del management, è cambiato proprio l’assetto delle multinazionali. A proposito, il gruppo DLV BBDO, da parte sua, sta privilegiando la cultura delle sigle: siamo parte dello stesso gruppo, con in comune la cultura Omnicom, integrata con la cultura delle singole sigle. Per noi questo approccio rappresenta una ricchezza. Da parte mia, quello che mi auguro è che si torni a lavorare all’autorialità delle direzioni creative. Elisabetta Pasca Lucia Mancini
In che direzione sta andando l’advertising? L’advertising va sempre più verso l’entertainment e verso una convergenza globale del linguaggio: si fa veramente fatica a distinguere i paesi di provenienza dei progetti, dunque è come se le agenzie stessero diventando un grande villaggio globale. Personalmente non vedo l’ora di andare al Festival, dal 18 al 22 giugno, per vedere l’esito di tutto il lavoro. Sto avendo l’opportunità di essere parte di un osservatorio privilegiato per avere il polso
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ROGGI
Andrea Roggi THE CIRCLE OF LIFE
Via del Marzocco, 5 Pietrasanta (LU) Albero della Vita Andrea Roggi bronzo 2016 altezza cm 110 foto Ela Bialkowska
Via Casali, 6 Cortona (AR) www.andrearoggi.it www.thecircleoflifeartgallery.com
L’INNOVAZIONE È DI CASA A BOLOGNA SMAU fa tappa in Emilia per proseguire il percorso di educazione e crescita digitale delle aziende italiane. Obiettivo finale: favorire il fare impresa del nostro Paese.
Da oltre 50 anni Smau aiuta le imprese e i professionisti italiani a innovare e innovarsi. Sarà quella di Bologna, dopo by Sveva Riva Padova, la seconda data nazionale del 2018 destinata a imprenditori, manager, aziende e pubbliche amministrazioni per aggiornarsi su temi quali rinnovamento, tecnologie e ICT. L’appuntamento è per il 7 e 8 giugno: una due giorni densa di convegni quella della tappa bolognese di Smau, in cui startup e imprese italiane incontreranno i rappresentanti di aziende, incubatori e investitori del nostro Paese. Formazione e ICT, Fintech & Insurtech, Fashion & Design, Life Science e Open Innovation saranno i temi al centro del dibattito dei panel organizzati al padiglione 33 di Bologna Fiere. L’obiettivo dell’evento emiliano è quello di creare un ponte tra l’ecosistema delle piccole e medie aziende italiane e i grandi leader e imprenditori che possono condividere le loro conoscenze e know how. Smau vuole contribuire a colmare il gap digitale che purtroppo molto spesso caratterizza le imprese, per avvicinarle nuovamente al mondo della ricerca e dello sviluppo di prodotto e di processo per portare sul mercato la vera innovazione. “Innovarsi per essere più competitivi sul mercato oggi è possibile sfruttando appieno le potenzialità del digitale, dei nuovi protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione e di chi ha già sperimentato il cambiamento” sostiene Pierantonio Macola, Presidente Smau. “Un’opportunità non solo per le grandi imprese, ma anche per le medie e piccole realtà di qualsiasi settore produttivo, anche quelli più tradizionali, come l’agrifood e il manifatturiero.” Per sostenere questo percorso, Smau mette a disposizione delle imprese un network di partner strategici, le migliori startup del territorio e il supporto di realtà estere che, tramite i fondi europei, possono incentivare la specializzazione e lo sviluppo di piccole/ medie imprese. Un dialogo poi con realtà internazionali non può far altro che favorire un processo di aggiornamento e riqualificazione delle nostre aziende. www.smau.it 7-8 giugno Padiglione 33, Bologna Fiere | 48 |
smau: dove trovi l’innovazione per la tua Azienda Smau è oggi la piattaforma indipendente e dinamica scelta ogni anno da oltre 50.000 imprenditori, manager di aziende e di pubbliche amministrazioni per crescere e aggiornarsi su temi quali innovazione, tecnologia e digital. Grazie ai tanti progetti ed eventi, primo fra tutti il Roadshow, Smau è anche il partner che raccoglie gli operatori dell’ecosistema digitale e ICT, il meglio delle startup italiane, importanti Università e Business School, le Associazioni dell’Industria e del Commercio e tutte quelle realtà che stanno lavorando con passione ed energia per rilanciare l’economia italiana e l’innovazione made in Italy.
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ORIENTAMENTO ALL’INNOVAZIONE
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LE TAPPE 2018
VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
Conosci da vicino le imprese e le PA che hanno innovato e impara dai loro casi di successo.
Aggiornati con i qualificati formatori e i numerosi workshop disponibili in ogni tappa.
PADOVA, 22-23 marzo londra, 2-3-4 maggio internazionale BOLOGNA, 7-8 giugno berlino, 13-14-15 giugno internazionale MILANO, 23-24-25 ottobre internazionale NAPOLI, 13-14 dicembre
Smau Academy, formazione gratuita e aggiornamento professionale per la tua azienda. Smau Academy è la piattaforma gratuita per la formazione e l’aggiornamento professionale della tua impresa con oltre 1.000 workshop all’anno, un canale iTunes e un sito web, www.smauacademy.it, dove trovare i workshop di maggior successo del Roadshow Smau.
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NERD CAN BE COOL Si fa presto oggi a dire “nerd”, termine che è entrato di prepotenza nel linguaggio di tutti i giorni, più difficile è stabilire cosa sia
Cos’è un nerd? È status symbol, è moda, e, quasi agli antipodi di quello che era una volta, “essere nerd” è oggi un sinonimo di appartenenza sociale. Incredibile, visto che, alle origini, “nerd” identificava una persona con una forte passione per la tecnologia, ma con una predisposizione all’isolamento sociale. Oggi le cose sono molto diverse, ed essere nerd, in primis, non richiede una forte conoscenza della tecnologia o del coding. Il termine nasce nel 1950, grazie alla fantasia del Dr. Seuss, scrittore a dir poco seminale per lo sviluppo infantile dell’America degli anni ‘50 (e a seguire). Seuss ha la grande abilità di creare mondi popolati da creature fantastiche, e “nerd”, altro non fu che il nome inventato per uno dei tanti animali immaginari della sua opera “If I Ran the Zoo”. La parola è inventata, ma il suo significato ancora no. Come sempre in questi casi, risalire perfettamente all’etimologia del termine, o anche solo al momento preciso in cui la parola fu utilizzata nella sua accezione più nota, è un lavoro impossibile. Ad oggi la teoria più plausibile è che “nerd” vada fatto risalire all’acronimo della Northern Electric Research and Development, (N.E.R.D. per l’appunto), compagnia i cui impiegati erano soliti indossare un portapenne da tasca su cui, per l’appunto, c’era l’acronimo in bella vista. Da lì allo stereotipo fu probabilmente un attimo. Occhiali in montatura spessa, camicia con taschino (magari a quadri), penne e matite nello stesso in gran quantità, pantalone a vita alta con vistosa cinta per tenerlo su. Il nerd nasce innanzitutto come stereotipizzazione estetica, a cui in seconda istanza Theodor Seuss Geisel è stato uno scrittore e fumettista statunitense, meglio conosciuto con lo pseudonimo Dr. Seuss. Ha pubblicato oltre 60 libri per bambini, spesso caratterizzati da una straordinaria fantasia di personaggi. Dobbiamo alla sua fantasia la nascita del termine “nerd”.
verrà incollato un modello comportamentale, di matrice per lo più scolastica. Il nerd va bene a scuola, è bullizzato, si chiude in se stesso e nei fumetti. Anche qui capire il processo di schematizzazione comportamentale è a dir poco arduo, specie data la scarsa volontà dell’epoca di analizzare un fenomeno che, per inciso, non veniva considerato come modello culturale. Toccherà aspettare la metà degli anni ‘80 affinché quello che è un processo di isolamento sociale inverta il suo moto verso la popolarità. La pietra miliare è il cult movie del 1984 “La rivincita dei Nerds” (Revenge of the Nerds) di Jeff Kanew, che seguendo un certo canone di comicità, finirà per far luce su quella figura che, prima di allora, era semplicemente nota come “lo sfigato”. Da qui in poi è fondamentale l’exploit cinematografico del nerd che ebbe, per altro, il pregio di umanizzarne i tratti, cercando di abbattere lo stereotipo imposto dalla comicità. È il caso di Anthony Michael Hall in “The Breakfast Club”, o per mezzo dei personaggi di Cameron e Ferris in “Una pazza giornata di vacanza”. Ruoli umanizzati, che danno alla figura degli “sfigati” una dimensione più definita e concreta. Ancora poca roba a ben pensarci, ma quanto basta a far parlare del modello sociale del nerd, senza però avviarne l’integrazione che, a conti fatti, non arriverà mai. Da lì in poi un oblio, sino agli anni 2000 che, specie grazie ai forum ed all’avvento dei social, hanno ripescato il termine incollandolo su di un nuovo modello comportamentale. Integrati, felici, capaci di portare le passioni al di fuori delle mura domestiche. I nerd di oggi sono più che altro dei “post nerd”. Ragazzi e ragazze innamoratisi di un termine che non gli è appartenuto, e che, essendo in controtendenza con le sue stesse origini, forse non gli apparterrà mai. www.staynerd.com Raffaele Giasi | 51 |
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IL DIGITAL MARKETING NON È UN GIOCO È facile, per chi non è particolarmente avvezzo a seguire l’innovazione, associare tutto ciò che comincia con “web” o “digital” alla tecnologia. Eppure in fatto di digital marketing, la chiave di lettura principale è proprio nel marketing
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Non è raro sentire opinioni negative sul digital marketing da parte di alcuni imprenditori. Ad esempio, diverse volte ho sentito commenti come “Bellissima questa cosa del marketing digitale, ma io non mi fido più”. Nel 60% dei casi la sfiducia deriva da un utilizzo casuale di consistenti investimenti che non portano risultati, ma nel restante 40% si tratta di un atteggiamento caratterizzato dal “non prendere sul serio” la materia, affidando la gestione a personale improvvisato. È facile, per chi non è particolarmente avvezzo a seguire l’innovazione, associare tutto ciò che comincia con “web” o “digital” alla tecnologia: per quanto riguarda il digital marketing però la parolina principale è proprio “marketing”. La persona incaricata alla gestione di tutto ciò che riguarda il Digital Marketing non è quindi il “cugino smanettone” ma un esperto di marketing. Quali sono i tuoi potenziali clienti? Che problemi hanno? Quali puoi risolvergli? Perché dovrebbero comprare da te e non da un tuo competitor? Hai una mission aziendale? È raro ricevere risposta alle domande sopra. È più facile sentirsi dire da un imprenditore “Ho bisogno di un social media manager” o “Vorrei definire meglio il mio posizionamento”. Troppo spesso viene prima la tecnologia della strategia, e questo è il punto fondamentale che porta in luce il tema della fiducia e del perché quell’imprenditore ha affermato di non credere nel digital. PERCHÉ SCEGLIERE UN CONSULENTE WEB (O DIGITAL) MARKETING Perché fare business grazie al web, aumentare il volume d’affari trovando nuovi clienti attraverso il canale digitale, non è un gioco tecnologico. È necessario fare tante cose: conoscere i potenziali clienti (buyer persona), avere un posizionamento, avere una mission in linea con i bisogni dei potenziali clienti, conoscere i competitor e saperli riconoscere e.. tanto altro. Chiarite le basi “strategiche” appena citate, la definizione e applicazione di una strategia digitale sarà un processo in discesa. Il consulente di digital marketing è la persona che può aiutarti a porti delle domande importanti, a dare una risposta e ad essere pronto per articolare una strategia che, attraverso gli strumenti del canale digitale, ti dia una concreta mano ad incrementare il business. Il consulente è l’anello che unisce la consulenza puramente direzionale/ strategica e il potente regno della strumentazione digitale.
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COME SCEGLIERE UN CONSULENTE WEB (O DIGITAL) MARKETING Il consulente web marketing non è una persona alla quale chiedere “Mi puoi realizzare il sito web?”, per quello esistono le “Web Agency”. Il consulente web marketing è una persona alla quale puoi chiedere “Come faccio a far diventare produttivo il mio sito web?” in estrema sintesi e banalizzazione. Il consulente di marketing digitale è un consulente che deve cominciare il lavoro “a computer spento” e parlare di strategia, non di tecnologia. L’obbiettivo è trovare la scintilla in grado di accendere la luce che illumini il progetto imprenditoriale, con le sue potenzialità, le sue caratteristiche, le ombre e le parti più luccicanti. Alcuni indizi utili per effettuare la scelta migliore: 1. Il consulente deve proporti in prima istanza un’analisi della situazione attuale. È impensabile proporre interventi se non si conduce un’analisi della strategia attualmente utilizzata e della presenza web già implementata. 2. Tendenzialmente il consulente di web marketing non vende “Campagne pubblicitarie un tanto al chilo”. 3. Il consulente di marketing digitale non ti propone ricette magiche né numeri garantiti perché sa bene che ogni progetto imprenditoriale fa storia a sé. 4. Il consulente deve potersi proporre sia come unico contatto con te, operando o delegando le operazioni tecniche al suo staff di riferimento, sia come coordinatore del lavoro che i tuoi referenti tecnici portano avanti. 5. Il buon consulente di Web Marketing ci tiene a farti capire che i risultati non arrivano in una settimana, ma in alcuni casi è necessario protrarre il lavoro per diversi mesi prima di poter apprezzare i primi esiti. L’AUTORE: EMILIO ZUCCA Elabora strategie di marketing digitale per aziende e professionisti che vogliono aumentare il proprio volume di affari attraverso un uso ragionato del web. Consulente da 20 anni, dopo una lunga esperienza in ambito multinazionale ha deciso di mettere a disposizione le sue competenze ed esperienze ad aziende e professionisti italiani che vogliono crescere. Il suo motto è “Prima la strategia, poi la tecnologia”. www.emiliozucca.com
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SICILIA: IL (GRAND) TOUR È SU TELA L’arte, i tratti, le pennellate di Fabrice Moireau sono protagonisti a Palazzo Cipolla di Roma. In esposizione oltre 400 acquerelli del pittore francese, tra i maggiori esponenti mondiali di questo tipo di pittura, che ritrae in molte sue opere i territori e i paesaggi della Sicilia in un unico itinerario artistico
“Sicilia, il Grand Tour” è il titolo della mostra che, fino al 22 luglio, incanterà la Capitale. Ecco rappresentati luoghi che rivivono sulla tela grazie alla mescolanza di acqua e colore, ritratti che testimoniano anche la Sicilia più intima e nascosta, ma non per questo meno affascinante e degna di considerazione. Da Palermo a Taormina, da Scopello a Monreale in un’alternanza di immagini e parole, con i quadri raccontati dai testi del giurista e uomo di cultura Lorenzo Matassa. Un titolo, quello della mostra, che richiama il viaggio che fece scoprire l’isola a Wolfgang Goethe nel 1787. Da quel momento il “Grand Tour”, narrato dallo scrittore nelle sue lettere, entrava a far parte del patrimonio collettivo e diventava una necessità di accrescimento culturale per l’intero panorama intellettuale dell’epoca. Dopo secoli quel modello e quel viaggio tornano a raccontarsi con i colori del più grande acquerellista del mondo. Il tour di Goethe, a distanza di oltre 200 anni, ispira e guida le pennellate di Moireau nella rappresentazione di luoghi artistici, storici e naturali anche della Sicilia meno nota. Perché proprio la Sicilia? È direttamente l’artista a spiegare la sua scelta: In questa pagina: Palermo, Chiostro San Giovanni degli Eremiti. Nella seguente: Agrigento, Valle dei Templi; Milazzo, Santuario di Tindari, Sciacca, vista dal Porto
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“La mostra Sicilia, il Grand Tour è per me un meraviglioso viaggio nella memoria - afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, alla guida della Fondazione Cultura e Arte - un’immersione nei luoghi, negli scorci, nei paesaggi più belli e suggestivi della mia terra natia, condotta sull’onda della soave pennellata di Fabrice Moireau, indiscusso maestro di una tecnica tanto pregevole quanto oggi scarsamente praticata qual è l’acquerello. Un percorso espositivo che è una vera poesia, un inno all’isola che indusse Federico II di Svevia ad affermare che era al tal punto felice di vivere in Sicilia da non invidiare a Dio il Paradiso.”
“Da trent’anni vado in giro per il mondo e disegno quello che vedo. La Sicilia è unica. È un piccolo continente, con mare, montagna, arte, storia. Cosa mi è rimasto più impresso? Difficile dirlo, ma certamente il Tempio di Segesta mi ha emozionato. Come una farfalla rimasta poggiata lì da secoli.” La mostra sbarca a Roma dopo il grande successo ottenuto proprio in terra sicula: a Palermo Moireau ha raccolto i favori della critica e, sull’onda di questa buona riuscita, l’organizzazione di Fondazione Cultura e Arte spera di bissare la fortuna dell’evento anche nella Capitale. SICILIA, IL GRAND TOUR Roma, 8 maggio – 22 luglio 2018 Palazzo Cipolla Via del Corso, 320 | 55 |
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“Sicilia, il Grand Tour” è anche un libro di successo edito dalla Fondazione Tommaso Dragotto, arricchito dal racconto dello scrittore Lorenzo Matassa. Già nel titolo c’è il richiamo alle suggestioni di quel fenomeno che, tra il Settecento e la prima metà dell’Ottocento, portò in Sicilia viaggiatori stranieri e uomini di cultura accompagnati da artisti del paesaggio. Sicilia, il grand tour. Ediz. Illustrata. Mondadori. Prezzo 52,20€
In questa pagina, in senso orario: Ragusa Ibla, Palermo, Villa Igiea, Particolare del mosaico della “stanza di Ruggero”, Palazzo Reale di Palermo, Teatro greco di Taormina
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IL LATO “POP” DI ROSSINI Le sue musiche sono state scelte da Kubrick per la colonna sonora di “Arancia Meccanica”. Anche Hans Zimmer ne ha inserito un’opera nel film con Johnny Depp “The Lone Ranger”. Coca Cola e Ikea hanno voluto le sue celebri note per arrangiare i loro spot. A 150 anni dalla sua morte, Rossini non è mai stato così vivo
abbiamo raggiunto il sindaco pesarese Matteo Ricci e, tra “Pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si una visita al Teatro Rossini e un giro alla casa natale del affidano all’ispirazione”. Una delle più celebri frasi compositore, abbiamo scoperto cosa rappresenta l’artista, tratte da Arancia Meccanica che si lega a doppio non solo per la città ma per l’Italia intera. filo a Gioachino Rossini. Il compositore italiano deve essere stato un vero genio, o “cervelluto” come direbbe Un anno da protagonista per Pesaro. Cosa rappreAlexander DeLarge, per tramutare la propria ispirazione senta Rossini per la città? in opere che a distanza di oltre due secolo continuano Rossini è un elemento identitario e storico per la città, ma a rivelarsi quanto mai attuali. Musiche che godono di anche un’importante sfida per il futuro. È il testimonial stretta e viva modernità. della bellezza italiana nel mondo e dona alla città una Con i suoi “Gugliemo Tell”, “La Gazza Ladra”, “Il Barbiegrande opportunità in quanto a visibilità. Per noi l’ “opere di Siviglia” e altre opere continua a vivere nei nostri razione Rossini” è strategica, soprattutto nell’ottica del giorni, quasi fosse un artista contemporaneo. Impossirilancio della città e di ristruttubile toglierci dalla testa queste razione dell’immagine della stescelebri note che, praticamente Una storia che inizia nel 1792 a Pesaro, sa. Pesaro ha vissuto per decenni da quando siamo piccoli, usate culla del famoso compositore, e che esclusivamente di manifattura, ora in film, spot e serie tv ci per tutto il 2018 sarà il centro del mondo questa rimarrà la spina dorsale hanno accompagnato nel corso della nostra economia ma negli degli anni. Nel 2018 Rossini musicale nelle celebrazioni ultimi anni, dopo la crisi, molto viene celebrato in mezzo mondo di un artista quanto mai attuale è cambiato. Il turismo culturale in occasione dei 150 anni della per noi è importantissimo, per sua morte. Una storia che inizia nel 1792 a Pesaro, culla del famoso compositore, e che questo i progetti legati a Rossini e alla “Città della Musica” sono fondamentali. per tutto il 2018 (e parte del 2019) sarà il centro del mondo musicale nelle celebrazioni di un artista quanto Ogni estate si celebra Rossini con la stagione mai attuale, globale e condiviso. L’Anno Rossiniano è teatrale, questo però è un anno speciale. Il protagonista a Pesaro con eventi, concerti e manifesta150esimo anniversario è particolarmenzioni per festeggiare un “figlio” che nella sua carriera te denso di eventi e iniziative… ha conquistato i palchi di tutta Europa. Per l’occasione | 58 |
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La sfida è proprio questa: il Rossini Opera Festival da anni è uno dei festival più importanti al mondo e già di per sé ha creato un incredibile indotto di visibilità e ritorno economico. Il ROF però dura non più di 20 giorni. La nostra sfida ora è far vivere la città di eventi e musica per tutto l’anno e questo 150esimo propone iniziative che rendono Pesaro più attrattiva, ma sono anche un tentativo per vedere quali manifestazioni potranno essere replicate per prolungare questo appeal anche oltre il Festival. Quello che vogliamo è far diventare Rossini “pop”, anche perché la sua musica è conosciuta anche da coloro che non sono amanti della classica. I suoi brani sono usati in film, telefilm, pubblicità. “Arancia Meccanica”, per esempio, ha una colonna sonora che poggia su Rossini, l’ultimo spot Coca Cola contiene “La Gazza Ladra”. Le musiche di Rossini quindi le hanno in testa qualche miliardo di persone, ma non sanno che siano di Rossini e che Rossini sia di Pesaro. Noi vogliamo far capire questo.
Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro dal 25 maggio 2014
derando che il nostro main media partner è la Rai. Gli eventi sono iniziati e chiuderanno festeggiando il “non compleanno” di Rossini, perché lui nacque il 29 febbraio.
“Rossini è il testimonial della bellezza italiana nel mondo e dona alla città una grande opportunità in quanto a visibilità.” Matteo Ricci - Sindaco di Pesaro
Il programma sarà ricchissimo e raccoglierà centinaia di iniziative in giro per il mondo, perché il compositore è celebrato ovunque. Pesaro si sta giocando molto in quanto a visibilità internazionale. Sentite la pressione e gli occhi del mondo addosso? Sentiamo soprattutto una grande responsabilità anche perché il Ministero della Cultura ha recentemente inserito questi anniversari in una strategia di promozione del Paese. Per cui, celebrando nascite o morti, il 2018 è
I festeggiamenti sono iniziati già da un paio di mesi, vi ha soddisfatto fino a questo momento l’organizzazione e la risposta del pubblico? Siamo molto soddisfatti della partenza. Gli appuntamenti sono andati benissimo, sold out ovunque, con una copertura mediatica molto importante consi| 61 |
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Se dovesse usare 3 parole per descrivere Rossini, quali sceglierebbe? Sicuramente genio, poi pesarese e gourmet. Genio non ha bisogno di spiegazioni, è stato uno degli artisti più innovativi della sua epoca, fu una vera pop star in tutta Europa. Pesarese perché nonostante abbia lasciato la città da ragazzino ha voluto cedere tutto il suo patrimonio a Pesaro, quasi pensando che la città l’avrebbe valorizzato per sempre. Gourmet perché era sicuramente uno al quale piaceva mangiare e una delle letture con le quali raccontiamo Rossini è il cibo: alcuni ristoranti pesaresi hanno definito i loro menù rossiniani e in questo ambito molti prodotti gastronomici delle Marche avranno grande visibilità anche a livello internazionale.
l’anno di Rossini, il 2019 lo sarà di Da Vinci, il 2020 di Raffaello e il 2021 di Dante. Sono anni in cui ogni “festeggiato” diventa il testimonial dell’Italia, per questo tutto il sistema Paese (scuole, musei, conservatori, ambasciate, istituti di cultura…) si orienta verso questa consapevolezza. Tutta la programmazione consentirà non solo di avere gli occhi del mondo addosso, ma di rendere Rossini testimonial della bellezza e della cultura del nostro Paese. È una sfida che ci onora molto perché non riguarda solo Pesaro, ma tutta l’Italia. L’anno rossiniano è un evento che assume ancor maggiore considerazione, perché Pesaro è stata nominata pochi mesi fa anche città della musica Unesco… È un’abbinata fortunata anche se, in verità, l’abbiamo cercata con molti sforzi. Mettere insieme queste cose può rappresentare veramente un volano: fino all’anno scorso era Pesaro a dirsi città della musica, ora è riconosciuto ufficialmente. Per noi è veramente un anno magico e l’essere “Città della Musica” ci permette di legare con molti altri centri, nazionali e internazionali, che hanno nella musica e nella cultura uno dei loro punti di forza.
E per convincere i turisti a partecipare agli eventi? Intanto a Pesaro c’è la casa natale di Rossini, tra un anno apriremo l’unico museo rossiniano nel mondo grazie ai finanziamenti che abbiamo ricevuto. Qui vivi l’atmosfera rossiniana come da nessuna altra parte, i turisti potranno godersi il centro storico, arricchito degli allestimenti del ROF, ascoltando in filodiffusione la musica rossiniana. Il vero clima rossiniano quindi si può respirare solamente qui.
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Dall’alto: Matteo Ricci; Musei civici di Pesaro, “Incoronazione della Vergine“ di Giovanni Bellini; Un dettaglio di Casa Rossini con un richiamo al “Barbiere di Siviglia”
Anche molti giovani stanno partecipando alle iniziative, allora la lirica non è solamente per gente “matura”... Stiamo riuscendo a coinvolgere la città come mai prima d’ora, puntando anche sull’orgoglio di essere la città di Rossini. Cerchiamo di raccontare l’artista anche attraverso contaminazioni musicali: Patty Smith farà Rossini, Elio lo ha reinterpretato, stiamo lavorando anche con Jovanotti. Si tratta di molti artisti contemporanei che aiuteranno a avvicinare Rossini e l’Opera al pubblico più giovane. Cerchiamo di allargare la contaminazione tra l’opera e gli altri generi musicali il più possibile. Grazie ai fondi stanziati dal Governo presto aprirete anche un museo dedicato al compositore. Sarà una raccolta di cimeli e opere di Rossini, ma sarà un museo moderno molto multimediale e molto musicale. Ci sarà una sala ambisonica per una perfetta espressione del suono, un museo con tante nuove tecnologie e anche con una parte dedicata alla storia rossiniana della quale si occuperà la Rai. Il mio obiettivo è aprirlo con la fine dell’anno rossiniano.
“Il Rossini Opera Festival da anni è uno dei festival più importanti al mondo e già di per sé ha creato un incredibile indotto di visibilità e ritorno economico” Matteo Ricci - Sindaco di Pesaro
Gli eventi legati ai 150 anni della morte di Rossini contribuiranno anche a rilanciare l’immagine delle Marche in Italia e all’estero. Un aiuto alla ripresa, dopo il terremoto del 2016… Le Marche hanno 3 grandi testimonial: Rossini, Raffaello e Leopardi. Dobbiamo riuscire a creare un grande indotto valorizzando sia l’appuntamento rossiniano che quello di Raffaello. Non a caso alcune iniziative le faremo nei territori terremotati per portare la gente e Rossini nelle zone più colpite. Dobbiamo viverla in questa maniera, non si concluderà tutto in 12 mesi ma quest’anno sarà un trampolino di lancio per costruire il futuro. Se riusciamo nel nostro intento godremo dei benefici economici e di visibilità per i prossimi decenni. www.wepesaro.it Alessandro Creta Foto: Simona Lomurno | 64 |
FATATRAC
Immagine tratta da La mela di Magritte, testi e illustrazioni di Klaas Verplancke, FATATRAC/MoMA, 2017.
edizioni del borgo
MostRa - laboRatoRio
Palazzo delle Esposizioni, Roma - via Milano 13 10 febbraio – 10 giugno 2018 ingresso libero www.palazzoesposizioni.it Ingresso del Conservatorio Rossini
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DUE MONDI PER UN FESTIVAL Appuntamento a Spoleto per il “Festival dei due Mondi”, il principale evento culturale della cittadina umbra. Sul colle Sant’Elia torna la storica rassegna, tra incontri, dibattiti, proiezioni e concerti
Il maestro Gian Carlo Menotti riuscì anche a realizIl Festival dei Due Mondi continua ad essere zarne una versione americana nel 1977, nello speciuno degli appuntamenti culturali più imporfico in Carolina del Sud, a Charleston, con il nome tanti e innovativi a livello mondiale. “Due di “Spoleto Festival USA”. Un’anima internazionale mondi” che affondano le loro radici nella storia ribadita anche da un corrispettivo australiano fondadi fine anni ’50, in piena guerra fredda. to nel 1986 con il nome di “Melbourne International In un clima di aspra contrapposizione tra Stati Uniti Arts Festival”. e Unione Sovietica, Gian Carlo Menotti, fondatore I due eventi stranieri, benché condividano lo stesso del festival, riesce a portare in Italia, a Spoleto, arfondatore, per anni sono stati indipendenti e ben tisti dell’una e dell’altra nazione, trasformando una lontani dal costituire una mera replica del festipiccola città in un polo culturale comunemente conval che si tiene in terra umbra. Così i rapporti con diviso e riconosciuto, in cui poter superare, grazie l’iniziativa “madre” sono stati per anni praticamente all’arte, ogni divisione e divergenza politica. Proprio inesistenti, per divergenze la collocazione geografica e con la gestione delle manila morfologia del territorio Il Festival si svolge dal 29 giugno al 15 luglio, festazioni negli States e in avevano convinto Menotti a e si conclude con il tradizionale Concerto Australia. Ci è voluto l’ex scegliere Spoleto come sede in Piazza del Duomo, nel quale, anno dopo sindaco Massimo Brunini, che annualmente avrebbe in carica fino a una decina ospitato una delle maggiori anno, si esibiscono le orchestre filarmoniche di anni fa, per riallacciare manifestazioni culturali del più prestigiose del mondo. i legami con Charleston e centro Italia. In particolare, Melbourne, che sono grala dimensione di un centro dualmente tornate ad essere legate a Spoleto proprio storico raccolto e a misura d’uomo, la presenza dei nel nome del festival. Gian Carlo Menotti è rimasto, due teatri all’italiana, la scoperta di un teatro romacomunque, in cabina di regia fino al 2007, anno della no e, soprattutto, l’incantevole piazza Duomo, furosua morte, dopo di che il testimone passò a Giorgio no decisive per la scelta del compositore e librettista Ferrara, l’attuale direttore artistico. in quel lontano 1958. | 66 |
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tante polo intellettuale, anche grazie al festival. Spoleto ne è di fatto ben cosciente e ormai da 61 anni organizza uno tra gli eventi artistici più importanti e ben pensati del centro Italia. Il Festival dei due Mondi inaugura la stagione estiva in un’atmosfera carica di arte e spettacolo, accogliendo dall’ultima domenica di giugno alla terza domenica successiva migliaia di appassionati o semplici curiosi. Musica, arte figurativa, letteratura, storia, danza e tanto altro si inseriscono in un programma dalla durata di quasi 20 giorni (dal 29 giugno al 15 luglio). Da un lato la presenza fisica di ben due teatri all’italiana, dall’altro la caratteristica Piazza Duomo che, grazie alla sua conformazione, si offre come teatro a cielo aperto, perfetto per accogliere eventi
Spoleto è soprattutto una città ricca di storia, di un patrimonio artistico e culturale non certo indifferente. Un centro ben presto insediato dall’uomo, che ospitò l’imperatore Ottaviano e che conobbe lo splendore della dominazione longobarda e del regno dei Franchi. Non è un caso che dal 2011 la Basilica di San Salvatore sia inserita nella prestigiosa lista del Patrimonio Mondiale UNESCO come parte del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde sul territorio italiano, dal nord al sud della penisola, dove si estendevano i domini di quella che è stata definita la prima “nazione” italiana. Questo quadro storico così ampio non poteva che dare fermento a una cultura esemplare all’interno delle mura di una città che, oltre ad essere centro amministrativo conteso e apprezzato durante i secoli, si colloca oggi più che mai nella storia italiana come impor-
Giorgio Ferrara dirige il Festival dei due Mondi di Spoleto dal 2007 e resterà in carica fino al 2020. Con lui il Festival ha trovato una nuova vita, basti considerare i biglietti venduti: dai cinquemila biglietti delle precedenti edizioni agli ottantamila nell’edizione del 2017.
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15 euro (parterre). Al termine del festival, come da tradizione, si esibiscono a Piazza Duomo le orchestre filarmoniche più prestigiose del mondo per l’appuntamento che, di edizione in edizione, richiama e raccoglie migliaia di appassionati. Festival dei Due Mondi protagonista anche su pellicola: un cortometraggio sull’evento ha vinto la menzione speciale ai Nastri d’Argento-Documentari 2018 con il titolo “Il mondo in scena. Spoleto 60 anni di Festival”. Il film documentario di Benoît Jacquot e Gérald Caillat, da un’idea di Giorgio Ferrara, si propone come “un omaggio ad un luogo che esprime cultura internazionale navigando con leggerezza tra passato e presente”. Non possiamo che definire queste parole una sintesi perfetta del Festival.
direttamente sotto le stelle, fanno di Spoleto la location naturale del festival, lontana com’è da una straniante modernità. I personaggi chiamati a partecipare con le loro performance fanno parte del settore della prosa, della lirica, della danza, dell’arte marionettistica, dell’arte oratoria, della musica, del cinema, della pittura e, dagli anni 80, del settore medico-scientifico con “Spoletoscienza”, che propone congressi tenuti e partecipati anche da scienziati e numerosi ricercatori internazionali. Rimanendo nel settore musicale va detto che il Festival dei Due Mondi non tralascia la tradizione nostrana. Ogni anno sono protagonisti cantautori e artisti italiani e quest’anno salirà sul palco, allestito nella splendida cornice di Piazza Duomo, “il Principe” Francesco De Gregori che delizierà la piazza spoletina con la tappa del suo attuale tour. La data evento sarà quella del 7 luglio alle ore 21.45, i prezzi variano da 70 euro (settore gold) a
www.festivaldispoleto.com Marika Tiberi
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QUANDO ROMA SUONA IL ROCK Da 10 anni, il Festival “Rock in Roma”, fondato da Maximiliano Bucci e Sergio Giuliani, anima l’estate musicale della Capitale
Insieme a Sergio Giuliani avete fondato un appunta10 anni a tutto rock: questa è l’essenza di Rock mento imperdibile per tutti gli amanti della musica in Roma, il festival musicale capitolino riuscito come “Rock in Roma”: come avete trovato la formuad attestarsi nel tempo come una delle rassela giusta per proporre un programma in grado di gne internazionali più attese della stagione coniugare talenti emergenti e mostri sacri? estiva, trasformando Roma in un incredibile Io e Sergio Giuliani siamo partiti dalle basi costruendo polo attrattivo per le rockstar internazionali e line up con i mostri sacri del panorama rock - e non nazionali. I fondatori Maximiliano Bucci e Sergio solo - mondiale. Dopo tanti anni ci siamo dovuti atteGiuliani hanno avuto il merito, tutt’altro che scontanere a quelli che sono i cambiamenti relativi ai gusti to, di inventare una formula innovativa e vincente, musicali, basta vedere anche la line up di quest’anno, proponendo ogni anno delle line up espressione del anche perché dopo 10 anni di programmazione i grandi giusto mix tra mostri sacri e tendenze emergenti della mostri del rock sono saliti quasi tutti sui nostri palchi. Ci musica, in una selezione tra gli artisti più promettenti stiamo attenendo anche a quelli della scena globale. che sono i cambiamenti nel merDall’inizio di quest’avventura, il I fondatori di “Rock in Roma” cato musicale globale. pubblico, nazionale e straniero, Maximiliano Bucci e Sergio Giuliani ha sempre premiato l’iniziativa, hanno avuto il merito di inventare che ha generato ricadute posi“Rock in Roma” è oggi una tive non solo dal punto di vista delle rassegne musicali più una formula innovativa e vincente, culturale, ma anche per quanto importanti della stagione proponendo ogni anno delle line up riguarda i flussi economici e estiva: quest’anno spegne 10 espressione del giusto mix tra mostri turistici della città, rinverdendo candeline, quali sono i ricordi sacri e tendenze emergenti il prestigio e i fasti di una Roma più belli di questi primi 10 protagonista, con spettacoli dal anni? vivo in location affascinanti come il Circo Massimo L’ingresso dei Rolling Stones sul palco al Circo Massimo e il Teatro Romano di Ostia Antica. Insieme a Maed il momento in cui Bruce Springsteen è salito sul palco ximiliano Bucci, animatore instancabile del festival all’Ippodromo delle Capannelle. Momenti imperdibili insieme a Sergio Giuliani, abbiamo provato a tracciae situazioni assolutamente impareggiabili dal punto di re un bilancio di questi primi 10 anni di emozioni in vista professionale al di là dell’amore verso la musica musica. rock e la musica in generale. | 71 |
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Dall’alto in basso: The Killers, Roger Waters, gli Hollywood Vampires. Nella pagina accanto: i Megadeth, Cigarettes after sex, Jeff Beck
Grazie a “Rock in Roma”, la Città Eterna si conferma tra le più rock al mondo: l’apporto dell’evento diventa un asset irrinunciabile per la Capitale, dal punto di vista economico e culturale? Siamo una piccola società, una piccola srl; non abbiamo finanziamenti né statali né regionali né europei. Più il Festival diventa grande, più abbiamo un peso economico difficile da poter gestire, tenendo presente che il 90% dei festival mondiali sono gestiti da multinazionali. Confermiamo che Roma è una delle Capitali nel mondo della musica in quanto non c’è solo la realtà “Rock in Roma” ma anche realtà come l’Auditorium Parco della Musica con i concerti che si svolgono in Cavea in estivo ed hanno il loro mercato. Si tratta di due Festival che portano Roma alla ribalta del mondo in ambito musicale. Rock in Roma ha bisogno anche di spazi - oltre all’Ippodromo delle Capannelle - come il Circo Massimo e Ostia Antica per fare in modo che tutti i mostri del panorama rock mondiale possano suonare in questa città. Cosa renderà l’edizione di quest’anno davvero indimenticabile e unica? Roger Waters che canterà ‘Comfortably Numb’ al Circo Massimo. Qual è stato per lei il concerto simbolo della manifestazione nel corso di questi 10 anni di successi? Sceglierne uno è veramente difficile. The Rolling Stones perché è stato il primo concerto della storia a pagamento al Circo Massimo e Bruce Springsteen perché è stato l’evento più rock che è mai stato fatto all’interno del contenitore madre del Rock in Roma. Numerosissime stelle si sono già avvicendate alla ribalta di “Rock in Roma”: chi fra i più grandi vorreste vedere salire per la prima volta sul vostro palco? In realtà sono passati su nostri palchi quasi tutti gli esponenti della scena rock mondiale. Forse due o tre band mancano all’appello ma per il prossimo futuro ci lavoreremo. Elisabetta Pasca | 72 |
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LINE UP – ROCK IN ROMA 2018 20 GIUGNO 2018: THE KILLERS Ippodromo delle Capannelle 24 GIUGNO 2018: JEFF BECK Rock in Roma @ Teatro Romano di Ostia Antica 26 GIUGNO 2018: PARKWAY DRIVE + Thy Art Is Murder + Emmure Ippodromo delle Capannelle 28 GIUGNO 2018: MEGADETH + Killswitch Engage Ippodromo delle Capannelle 3 LUGLIO 2018: MACKLEMORE Ippodromo delle Capannelle 5 LUGLIO 2018: DE ANDRÉ CANTA DE ANDRÉ Ippodromo delle Capannelle 7 LUGLIO 2018: COEZ Ippodromo delle Capannelle 8 LUGLIO 2018: HOLLYWOOD VAMPIRES Auditorium Parco della Musica 10 LUGLIO 2018: CIGARETTES AFTER SEX Rock in Roma @ Teatro Romano di Ostia Antica 10 LUGLIO 2018: POST MALONE Ippodromo delle Capannelle 12 LUGLIO 2018: CARL BRAVE x FRANCO126 Ippodromo delle Capannelle 13 LUGLIO 2018: LO STATO SOCIALE Ippodromo delle Capannelle 14 LUGLIO 2018: ROGER WATERS Circo Massimo 16 LUGLIO 2018: CAPAREZZA Ippodromo delle Capannelle 19 LUGLIO 2018: MYLES KENNEDY + Dorian Sorriaux Rock in Roma @ Teatro Romano di Ostia Antica 19 LUGLIO 2018: THE CHEMICAL BROTHERS Ippodromo delle Capannelle 21 LUGLIO 2018: SFERA EBBASTA Ippodromo delle Capannelle 25 LUGLIO: MANNARINO Ippodromo delle Capannelle 26 LUGLIO: FABRI FIBRA Ippodromo delle Capannelle | 73 |
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PRIMI CALDI, NUOVE LETTURE Siamo arrivati finalmente. Destinazione estate raggiunta, sempre con un buon libro in mano
C’è chi va a lavoro con 30 gradi all’ombra e chi intona un’intramontabile “Notte prima degli esami”, eppure giugno ha quel gusto sempre un po’ particolare, dolce, spensierato, che sa di sale e di sabbia tra le dita, di feste ma, soprattutto, sa di letture sotto l’ombrellone o sotto la refrigerante ombra di un grande albero. Vi consigliamo nuovissime uscite, ancora bollenti… Guida alle società segrete Di Michele Leone. Odoya, 2018. 480 pagine. “Guardando trasmissioni televisive o facendo un giro sul web è facile imbattersi in teorie del complotto e in società segrete, più o meno immaginarie, che governano il mondo. Questo libro, cercando di fare ordine tra simili teorie e sfatare luoghi comuni e inesattezze, ha la volontà di raccontare le vicende di quelle che sono state, e in alcuni casi sono, le società segrete che si sono avvicendate nella storia dell’uomo. Immaginiamo che, per pochi istanti, ci venga aperta una porta che dà su una Wunderkammer e che il nostro sguardo provi ad abbracciare tutte le meraviglie e le curiosità che questa custodisce. Riusciremmo forse ad avere una momentanea visione d’insieme e a soffermarci solo su alcuni
oggetti o particolari che ci attirano maggiormente e da questi ricavare una prima fugace impressione. Questo volume non ha pretese di esaustività ma “racconta” lo sguardo su questa Camera delle Meraviglie. I nostri occhi si poseranno per familiarità su oggetti noti, per curiosità su oggetti ignoti, ma non avranno il tempo di soffermarsi su tutti gli elementi, perché alcuni resteranno avvolti nel mistero. Un percorso appassionante attraverso più di cinquanta società segrete, dalla Scuola Pitagorica ai Rosacroce, dai Filosofi Incogniti ai Magi, dal Collegium Pansophicum al Ku Klux Klan, dalla Fratellanza di Miriam ai Chlysty. Una guida per scoprire che il mondo delle società segrete non è solo fatto di tenebre e intrighi: al contrario, il più delle volte, è un mondo che dall’oscurità dell’ignoranza volge alla luce della conoscenza.” Michele Leone è specializzato nell’ambito delle “scienze tradizionali” con una peculiare predilezione verso la Tradizione Ermetica e la Massoneria, che qui riprende e integra insieme ad altre società segrete esistite ed esistenti. Uno degli obiettivi di questo libro è chiarire che la segretezza non implica necessariamente un totale offuscamento dei materiali, a volte infatti si tratta di vere e proprie comunità di cui possiamo servirci per un’indagine sociale e antropologica o semplicemente per appagare la nostra curiosità. | 75 |
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Sangue cattivo Di Lisa Gardner. Mondadori, 26 giugno 2018. 360 pagine.
La casa dei nomi Di Colm Tóibin. Einaudi, 5 giugno 2018. 220 pagine.
“Otto anni fa, Telly Ray Nash ha ucciso suo padre, un ubriacone violento, con una mazza da baseball. Così facendo ha salvato sé stesso e la sorellina Sharlah. Da quel momento però i due fratelli sono cresciuti separati, senza incontrarsi mai. Oggi Sharlah ha tredici anni e finalmente si sta lasciando tutto questo alle spalle. Dopo essere passata da una famiglia affidataria all’altra, ora sta per essere adottata da Rainie e suo marito Pierce Quincy, ex agente dell’FBI in pensione. E c’è una cosa che Sharlah adora dei suoi nuovi genitori: sono entrambi esperti in “mostri”. Un giorno però arriva una notizia. Un doppio omicidio alla stazione di benzina locale, e un uomo armato che scappa sparando per coprirsi le spalle e si rifugia nei fitti boschi dell’Oregon. Rainie e suo marito si precipitano per dare una mano con le indagini, ma si trovano di fronte a un’evidenza inquietante: è molto probabile che l’assassino sia Telly, e la sua catena di sangue potrebbe essere appena iniziata. È una lotta contro il tempo. Bisogna trovare Telly, mentre un interrogativo tormenta i Quincy: perché dopo otto anni il ragazzo ha ricominciato a uccidere? Cosa significa questo per Sharlah? Tanto tempo prima, Telly le aveva salvato la vita. Ma ora lei stessa è costretta a fare i conti con un dubbio terribile: suo fratello è un eroe o un omicida? E quanto costerà alla sua nuova famiglia conoscere questa ultima, sconvolgente verità? Sharlah è sicura di una sola cosa: che il più grande pericolo è sempre accanto a te, vicinissimo, alle tue spalle.” Un movimentato thriller con un personaggio femminile forte questo nuovo romanzo di Lisa Gardner. L’autrice statunitense ha alle spalle una miriade di pubblicazioni, di stampo prettamente fantascientifico e molti dei suoi romanzi -anche con lo pseudonimo di Alicia Scott - sono arrivati sul grande e piccolo schermo.
“Questa è la storia di una madre che perde la figlia più amata a causa della sete di potere del marito. La storia di una donna disposta a tutto pur di portare a termine la sua vendetta. Ma è anche la storia di un giovane uomo che vede il padre svanire nel nulla e deve trovare da solo la strada per diventare adulto. E di una ragazza che di fronte all’orribile crimine commesso dalla madre deve decidere come reagire rispetto alla colpa di una donna ferita, e si scopre crudele. La casa dei nomi racconta le vicende di Clitemnestra, Egisto, Elettra e Oreste come le ha immaginate Eschilo ma con una prospettiva completamente nuova. Tóibin trasforma la tragedia in romanzo, resta fedele alla struttura drammatica del classico ma si avvicina agli eroi per mostrarcene il volto più quotidiano e umano. Clitemnestra non è più un’empia assassina ma una madre distrutta, capace di allontanare per sempre chi ancora le vuole bene pur di punire il marito. Oreste è un ragazzo con mille dubbi e paure, chiamato a compiere il gesto più difficile, uccidere la propria madre, pagandone le conseguenze. Ed Elettra è una giovane donna che crescendo capisce di portare in sé una ferocia e una rabbia mai immaginate.” Sempre interessanti le riletture dei classici, tipico lavoro degli autori post-moderni che si impegnano in elaborati complessi, andando a toccare testi “sacri” e testi che tutti conosciamo bene, donandogli però una rilettura da un punto di vista differente dall’originale. Questo genere parodico, inteso come imitazione di un genere, estremizzazione di un’arte, rilettura appunto, ha radici ben solide nella letteratura che è in grado di far portare ai personaggi, per lo più classici, il peso della contemporaneità. Colm Tóibin è uno scrittore e critico letterario irlandese pluripremiato, nonchè esponente della comunità LGBT, di cui ha parlato anche nelle sue opere.
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LA TRADIZIONE IN FORMATO FINGER Dal suo nuovo laboratorio di cucina a Roma, Andrea Golino ci racconta il suo sconfinato amore per il cibo e ci svela ciò che lo ha reso noto nel mondo dell’alta cucina
Personal chef, insegnante, TV host per Gambero Rosso Channel, autore di due libri (Colazione a Letto e Golfinger), Andrea Golino ha introdotto nella capitale un concetto di cucina differente, che parte dallo studio della tradizione regionale italiana per arrivare alla Finger Cuisine: le porzioni sono mignon ma le portate numerose e create con ingredienti di prima scelta.
Come nasce l’idea del “Personal Chef” e cosa caratterizza le tue portate in queste occasioni? Io amo mangiare. Di notte i miei sogni sono popolati di burrate, ingrediente che mi pervade… e non uno a caso, ma quello tra i più grassi in circolazione. Mi piace provare cose nuove e ogni volta che entro in un ristorante vorrei poter assaggiare tutto. Ecco come nasce l’idea del Personal Chef, poter gustare quante più portate possibili con le porzioni che, necessariamente, Andrea, come inizia la tua devono ridursi. Il mio servizio “L’ispirazione può arrivare ovunque carriera nel mondo della completo permette al padrone e in qualsiasi momento, lo stimolo più cucina? di casa di godersi la festa e la Tutto nasce da una precedente compagnia degli invitati senza ovvio si ha mangiando, quando imesperienza nel mondo dello dover avere nessun pensiero provvisamente un sapore, o anche spettacolo, campo nel quasulla cucina o sull’incubo di solo un profumo, ti colpisce”. le non sempre è il talento a dover poi pulire tutto. L’unicità Andrea Golino - Chef e presentatore televisivo vincere e in cui mi sentivo in delle portate in queste occauna vasca di squali con cui non sioni è relativa alla tradizione avrei avuto la determinazione di lottare. Ho deciso così regionale italiana a cui mi ispiro ripensando i piatti, più di tuffarmi in un settore che amo e che considerasse che in “mini”, in “monoporzioni”; sistema che soddisfa sia maggiormente il merito: se vai in un ristorante e manfisicamente sia mentalmente. Il gusto di una monoporziogi bene ci ritorni, se mangi male no. ne deve essere esplosivo, deve deflagrare in bocca. Negli anni hai sviluppato e introdotto il concetto di Finger Cuisine definendola come “una cucina in cui ogni portata va pensata prima di essere eseguita”. Come studi e sviluppi le tue nuove creazioni?
Andrea Golino si mette per la prima volta ai fornelli a otto anni. Padre napoletano e mamma bolognese, cresce in mezzo ad accese discussioni sul ragù – solo teoriche, perché nessuno dei suoi genitori in realtà cucinava – per poi innamorarsi perdutamente della cucina romana.
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L’ispirazione può arrivare ovunque e in qualsiasi momento, lo stimolo più ovvio si ha mangiando, quando improvvisamente un sapore, o anche solo un profumo, ti colpisce. Così pensi a come poterlo restituire in una dimensione ridotta ma mantenendone l’integro nel risultato finale. Un esempio? La bruschetta. Ho giocato con questo tradizionale antipasto italiano attraverso le consistenze e le temperature. Creo un gelato all’aglio a cui aggiungo l’origano, il pomodoro concassé e un filo d’olio extravergine meglio se coratina, quindi con un’alta percentuale di polifenoli. Infine, unisco un crumble di pane tostato. Bene, questa creazione ti restituisce in bocca esattamente il sapore della bruschetta con un gioco di temperature e consistenze diverse. Un’esplosione in un solo boccone, per questo dico che il secondo cucchiaio non lo puoi
“L’unicità delle portate è relativa alla tradizione regionale italiana a cui mi ispiro ripensando i piatti, più che in “mini”, in monoporzioni” . Andrea Golino - Chef e presentatore televisivo
più mangiare e vuoi passare ad altro, divertirti con altro. Ad esempio, con un minipanino all’amatriciana o una minirosetta alla carbonara, che realizzo facendo una fonduta di pecorino, un tuorlo panato e fritto a cui unisco il guanciale croccante il tutto inserito in questa rosetta da 30 grammi. Spesso l’innovazione è molto più vicina e calzante alla tradizione di quanto si possa immaginare. Ad esempio l’amatriciana è nata dall’uso dei pastori che andavano al pascolo e portavano con sé un pezzo di pecorino, un pezzo di guanciale e del pane. Quando conosci la storia della cucina i piatti vengono meglio, c’è poco da fare. Per quanto riguarda la tua storia, da quale tradizione culinaria prendi maggiori spunti? Io l’imprinting l’ho avuto con i piatti della Romagna. Nella mia famiglia nessuno cucinava, mia nonna però mi portò un giorno in una trattoria a Morciano di Romagna “da Marisa” dove assaggiai le tagliatelle al ragù, fu amore a prima lingua. Il resto lo fece la piadina con lo stracchino. Que| 80 |
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sti sono stati gli alimenti che hanno formato il mio palato di bambino, la tradizione romagnola più di quella emiliana. Però mio padre è napoletano e io romano. Napoli è venuta più tardi con la maturità, quando ho iniziato ad avvicinarmi ai lievitati e in particolare alla pasticceria e Roma è venuta ancora dopo. Avevo in casa due tradizioni molto forti e, ad esempio, la rosetta non è mai entrata in casa. Io l’ho scoperta negli alimentari quando il lavoratore nella pausa pranzo chiedeva il “panino con la mortazza” ed è li che ho trovato il “pane dei pani”. Mi hanno poi segnato alcuni ingredienti che sono più o meno conosciuti nelle varie regioni: quando ho assaggiato il Morlacco del Grappa ho pensato di non aver mai mangiato formaggi fino a quel momento. Quali ritieni siano state le tappe più importanti nella tua esperienza da chef fino a questo momento? In ordine sparso l’ultimo maestro è Angelo Iezzi, presidente dell’API (Associazione Pizzerie Italiane - ndr). Il migliore come docente, e un eccezionale professionista, è colui che ha saputo trasformare la pizza in teglia in prodotto di alta qualità. Per il resto, ho imparato da tutti gli chef che ho avuto il piacere di incontrare e anche dagli stessi allievi perché dietro un’intuizione di un allievo può esserci un’ispirazione importante; è il bello dell’insegnamento, c’è sempre uno scambio. Un ruolo importante l’hanno avuto anche i produttori, di verdure ad esempio: vedere come nasce la materia prima è una magia, così come vedere i casari immergere le mani nell’acqua a 40 gradi. Vedere come si fa la mozzarella o la produzione dello squacquerone è una cosa incredibile. Se avessi la possibilità di farci assaggiare un piatto, quale prepareresti? Mi vengono in mente molti piatti, di “figli” ne ho tanti. Direi, però, il baccalà mantecato, un incrocio tra due culture, quella veneta e quella ligure, fuori dalla mia tradizione famigliare. La prima volta che l’ho mangiato mi ha dato l’idea di un “pesce non pesce”, questo modo di cuocere il baccalà e montarlo con l’olio mi ha entusiasmato e ho provato a farlo e rifarlo finché non ho trovato esattamente quello che mi piaceva nella cottura del baccalà, che può essere fatta in acqua o con il latte. In quel momento io inserisco un ingrediente davvero particolare. Quando lo proverete vi potrò svelare di cosa si tratta. Stefano Valentini | 81 |
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A TU PER TU CON ALESSANDRO BORGHESE Nella stagione d’oro della cucina, che impazza in tv e sui social network, un personaggio spicca come il fortunato apripista di questa felice tendenza, nonché il principe più amato dal popolo degli aficionados: lo chef Alessandro Borghese.
Assolutamente no! Il food ha catturato l’attenzione Protagonista in televisione con i suoi format dei network televisivi e di internet, la cucina è l’aniche sanno presentare al meglio l’universo del ma del nostro Paese, le materie prime sono uniche buon cibo, declinandolo in una serie infinita di ed eccezionali, era ora! Oggi abbiamo la fortuna di sfaccettature, Alessandro Borghese incarna con avere mezzi di comunicazione immediati e diffusiironia e savoir faire l’essenza di una passione che vi e chiunque, attraverso la televisione, internet e rappresenta uno tra gli elementi più preziosi di la stampa, può seguire i procedimenti e i consigli eccellenza italiana. La cucina raccontata da Bordello Chef preferito. Mi piace essere connesso con ghese è una bella fiaba rock, dal carattere popolare e il mondo, scoprire le nuove coinvolgente, perché si apre al tendenze dell’universo cupubblico offrendo la possibilità “Quando ho iniziato a raccontare linario, prendere spunti per di una condivisione di sapori e la cucina italiana attraverso migliorare i miei piatti. In valori che assomiglia a una vera le persone, non immaginavo Italia abbiamo creato un line propria festa da vivere giorno di diventarne l’esempio. ” guaggio universale sul cibo: per giorno. Alessandro Borghese - Chef e presentatore televisivo pasta, cappuccino, spaghetti, parmigiano, espresso, pizza. Il cibo è da sempre sinonimo Puoi trovarti in un qualsiasi posto all’estero, parlare di convivialità, occasione di incontro e di scamuna lingua non tua, ma la parola “pasta” resta per bio collettivo, oggi è anche grande protagonista tutti il sinonimo per eccellenza del Bel Paese. È in tv e sul web. Non si rischia di andare incontro fondamentale divulgare l’agroalimentare italiano a a una specie di “indigestione”? casa nostra e nel commercio mondiale, finalmente “Cucinare vuol dire passione e responsabilità: un atto era ora che oltre all’arte, alla storia, al turismo, alla d’amore ricco di desiderio, impegno, professionalità che moda e pure al calcio, ci fosse molta attenzione alla ho fortemente voluto far diventare il mio lavoro” nostra cultura gastronomica. sostiene lo Chef Alessandro Borghese | 83 |
Ristorante Ab il lusso della semplicità
“Alessandro Borghese 4 ristoranti”, “Alessandro Borghese Kitchen Sound” e “Cuochi d’Italia” sono i format che lei ha portato alla ribalta: cosa li ha resi dei programmi così amati e quali altri progetti vorrebbe realizzare in futuro sul piccolo schermo? La mia carriera di chef è iniziata con una lunga gavetta più di venti anni fa. La televisione e la popolarità sono arrivati nel 2004 e da più di dieci anni sono in onda con i miei programmi di cucina. Sono molto contento di essere stato un anticipatore di questa nuova tendenza, avevo un’idea del successo della cucina in televisione, fin da
quando era singolare diventare testimonial di un prodotto gastronomico. La cucina, e tutto ciò che ruota intorno ad essa, genera sviluppo e professioni nuove e originali, qualche anno fa non esistevano tutte queste considerazioni sul cibo e sui tanti volti che ne parlano. Quando ho iniziato a raccontare la cucina italiana attraverso le persone, non immaginavo di diventarne l’esempio. Guardare alcuni programmi e rivedere le caratteristiche dei miei primi format con l’evoluzione di oggi è un enorme successo. Sono in continua evoluzione e con il mio team lavoriamo su nuovi progetti. Sono anche arrivate alcune proposte per girare dei film, mia madre (Barbara Bouchet, ndr) era già attiva con un corso accelerato sulla recitazione, ma, lusingato,
ho declinato l’invito. Scrivo. Anche su un magazine dedicato al viaggio. Riordino scene, musica, volti, sorrisi, attimi, poi mi metto davanti alla tastiera e butto giù tutto. Mi dispiace solo non essere ancora riuscito ad uscire dal quinto capitolo del mio romanzo erotico, fermo in una cartella sul desktop. Ma sono concentrato su altro in questo momento. Per il suo ristorante milanese, “AB Il lusso della semplicità”, ha scelto un ossimoro: come è possibile conciliare due dimensioni apparentemente antitetiche? Mantenere la semplicità in cucina vuol dire tante cose, potrebbe significare ridurre un piatto alla sua forma base o focalizzarsi su un ingrediente per sperimentarne l’essenza. Oppure
creare un’atmosfera da Rock Band, dove le diverse parti della cucina si muovono come gli strumenti del concerto. In qualunque caso, “semplice” in una cucina raramente significa “facile”. Quando si entra in cucina c’è studio, progettualità, fantasia, soprattutto se lo stai facendo per qualcuno. Quando si matura professionalmente si procede per sottrazioni più che per addizione. Negli anni ho sperimentato le mode e alla fine ho compreso che i prodotti migliori sono quelli schietti e sinceri che ti andrebbe di mangiare tutta la settimana. Questa è oggi la mia cucina. Quali sono i 4 ingredienti che proprio non possono mancare nella cucina di Alessandro Borghese?
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Prediligo la stagionalità e la freschezza degli ingredienti. Ogni volta lo scenario cambia di mese in mese. Sicuramente non mancano mai: acciughe, parmigiano, aglio, cipolla, sale, pepe e olio Extra Vergine d’Oliva.
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E se dovesse descrivere la sua personalità attraverso un piatto, cosa ci proporrebbe? Sono un imprenditore che vuole esporsi ai rischi che ogni lavoro comporta. La mia società è nata dopo l’incontro con mia moglie. All’epoca Wilma (Oliverio, ndr) lavorava per una multinazionale, insieme abbiamo deciso di dare progettualità alle mie idee. Mio padre sosteneva che bisogna focalizzare l’obiettivo da raggiungere e migliorare continuamente, studiando e impegnandosi a fondo. Mi rivedo sempre nella prossima ricetta che andrò a creare. Sembra uno slogan, ma non lo è.
per la cucina, il desiderio di continuare a conoscere le materie prime, la curiosità nel vedere realizzato il piatto che avevi pensato, da uno schizzo fatto con i pastelli su un foglio a scuola, fino a riconoscere le forme, i colori, e finalmente il gusto che avevi immaginato. Mio padre era produttore cinematografico e mia madre è un’attrice. E io volevo diventare cuoco. Essere figlio di persone note aumenta la curiosità sulle tue scelte lavorative, rispetto ad altri sei molto più esposto a un morboso e bizzarro interesse nel voler conoscere quello che fai, ma se ti manca il talento e la responsabilità verso il lavoro, non progredisci. Non basta misurarsi con se stessi, serve faticare e sgobbare per conquistare un risultato vincente e ottenere la credibilità necessaria per chi investe con fiducia su di te. Picasso ha detto: “Per mio tormento e forse per mia gioia, io dispongo le cose secondo le mie passioni…”.
Quando ha scelto di dedicarsi alla cucina ha trovato sul suo cammino qualcuno che l’ha ispirata in maniera significativa? Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole intraprendere oggi questa avventura? Una passione nata a cinque anni: ogni domenica mattina mi svegliavo col profumo del ragù dentro casa. Mi alzavo molto presto e andavo in cucina per osservare le mani di mio padre muoversi in assoluta sicurezza tra fornelli, piatti e coltelli. Il suo sorriso concesso nel descrivermi una ricetta, i suoi consigli come un regalo speciale hanno sviluppato gradualmente la scelta di far diventare una passione una professione. Sono nato a San Francisco e sono cresciuto tra Roma e la California, viaggiare è stato fondamentale per la mia crescita umana e professionale. Quando mi sono imbarcato sulle navi da crociera dopo il diploma, i miei genitori non erano molto d’accordo, ma ho seguito il mio amore
L’ispirazione arriva anche uscendo dalla propria cucina e andando per strada, nei mercati, in giro. Sono gli ingredienti che ti parlano, ti provocano, ti comunicano la loro essenza, ti stimolano attraverso i colori, forme, sapore: il rombo vuole essere scottato, la gallinella vuole essere fatta in umido, il gambero di Mazzara appena pescato chiede solo un filo di extra vergine per essere gustato crudo. Chi fa il mio mestiere ha una grande responsabilità in Italia e all’estero. Con il gruppo “Obicà Mozzarella Bar”, con cui collaboro, abbiamo portato la mia cucina Oltreoceano, da Roma passando per New York fino a Los Angeles, comunicando la filosofia del #FoodToShare. Cucinare vuol dire passione e responsabilità: un atto d’amore ricco di desiderio, impegno, professionalità che ho fortemente voluto far diventare il mio lavoro. Elisabetta Pasca | 86 |
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IL SENSO DI SORRENTINO PER LO SPETTACOLO In due parti, Loro racconta Berlusconi e la sua apparente decadenza attraverso una riflessione estetica che diventa politica
Nel cinema di Paolo Sorrentino le parole, le frasi sono un correlato fondamentale nella comprensione delle immagini spesso abbacinanti. Partendo dalle frasi di lancio di Loro, la sua ultima fatica divisa (purtroppo, perché il film è un unico crescendo) in due parti: “Tutto vero, tutto falso” e “Tutto non è abbastanza”. Perfette descrizioni di Berlusconi, il cuore del suo film, doppiamente perfette perché inscritte in una strategia di marketing e per il cavaliere il marketing era tutto, l’unica cosa che contava, l’unico lavoro che abbia davvero saputo fare. Vendere e vendersi. Sorrentino non vuole raccontare la biografia del Cavaliere ma indagarne l’essenza attraverso il rapporto con Loro, appunto (per i quali è LUI, maiuscolo, senza nome, quasi come una divinità) e assieme al co-sceneggiatore Umberto Contarello sceglie il periodo tra il 2006, dopo la sconfitta con l’Ulivo di Prodi, e il 2009, dopo il ritorno al governo e con l’emergenza terremoto di L’Aquila.
Nel rapporto tra LUI e Loro, tra Berlusconi (un Servillo che è un fuoco d’artificio: memorabile il suo dialogo con Ennio Doris, interpretato dallo stesso attore napoletano) e il proprio elettorato, ma anche tra Sorrentino e i propri spettatori risiede il lavoro del film: raccontare la mitologia berlusconiana colta nel suo declino, nella sua decadenza e metterla in scena attraverso la propria stessa estetica, attraverso l’utilizzo del kitsch ovvero del volgare che si crede sublime, della bassezza etica che si erge a paladino del Paese. Sorrentino rielabora visivamente le connotazioni estetiche del mondo del bunga bunga e le usa - attraverso un utilizzo schietto e spesso irresistibile di humour e ironia - contro loro stesse per inchiodarle A quasi 48 anni, con Loro 1 e Loro 2, Paolo Sorrentino ha scritto per immagini la biografia della nazione. Poveri diavoli e unti del signore, servi e padroncini, galassie, satelliti e pianeti, uniti dal perpetuo girare attorno a un sole chiamato Silvio
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e inchiodare così gli italiani, spettatori di uno show, di una continua televendita, “di una lunga, ininterrotta messinscena” con la quale Berlusconi ha ottenuto e conservato il potere, lo ha riconquistato quando sembrava perderlo, cambiando pelle e maschera. Ma in 200 minuti di film, mirabilmente costruiti per ricchezza di personaggi, di invenzioni visive e narrative, di densità di situazioni e complessità di toni e risvolti, con molte scene memorabili, Loro è anche un caleidoscopio che mette in mostra le qualità del cinema di Sorrentino che si condensano soprattutto in una: utilizzare le immagini non come specchio narcisistico, come sostengono i detrattori, ma come veicolo per il pensiero, partire dalla sontuosità tecnica ed estetica innanzitutto per ipnotizzare lo spettatore, per catturarlo in un flusso calibrato e sempre più vorticoso, e poi per comunicare con lo spettatore. Loro in questo senso è un punto di non ritorno del suo
cinema: perché qui il contenuto narrativo e politico è noto, il cosa si voglia dire all’interno del film è stato sviscerato da lustri, ma Sorrentino riesce a dire qualcosa in più, e a dirlo in molti casi meglio proprio grazie all’uso dell’immagine e del montaggio, di colori, luci e suoni, grazie all’uso del cinema. Anzi fa qualcosa di ancora più ardito. Le sue immagini sono pura superficie scintillante che racconta di mondi brillanti e superficiali: Loro prende gli abissi del mondo di Berlusconi e vi fa specchiare dentro i suoi protagonisti, arrivando a una profondità inaspettata, alla ricerca di un’umanità paradossale e improbabile, in cui l’amore e la disperazione contano come e più che in ogni individuo (bellissima la scena della giostra con Fabio Concato, come doloroso è il distacco con Veronica Lario), ma sono spazzati via dal bisogno di potere, dalla compravendita come mezzo di battaglia politica. Non fa politica con le
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parole Sorrentino (e quando vi accenna trova i momenti meno forti del film), ma utilizza il cinema, l’immagine giustamente rendendo la politica uno spettacolo visivo e facendo del senso di Berlusconi per lo spettacolo, per la pantomima, la canzone, la commedia dell’arte il suo passepartout politico. E utilizza anche gli attori, il veicolo più semplice per arrivare al pubblico: detto di Servillo, il parterre raccolto è impressionante per quantità e qualità, da Fabrizio Bentivoglio a Kasia Smutniak, da una magnifica Elena Sofia Ricci all’esordiente Alice Pagani, fino a semplici e spesso memorabili cameo, come in un all star game del cinema italiano. Dietro le apparenze di un film che non racconta “niente di nuovo”, Loro mostra la fragilità di un mogul, dei suoi compari (tra cui spicca il bravissimo Riccardo Scamarcio, alias Gianpaolo Tarantini) e di Loro, ovvero noi, quegli italiani che aspiravano a lui, che ne hanno costruito l’importanza anche combattendolo, mai capendolo. Come invece, forse senza volerlo, ha fatto Sorrentino.
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L’AUTORE: EMANUELE RAUCO Critico e giornalista cinematografico multimediale, attivo dal 2006 sul web per poi passare alla carta stampata, alla radio, alla tv e al video su YouTube. Scrive per La rivista del Cinematografo, Il mucchio selvaggio, Il sussidiario e collabora con varie testate. Selezionatore dal 2016 per la Mostra del Cinema di Venezia e curatore dei festival di Catania e Formia, ha una passione per l’uso critico dei social network e la convinzione che possano generare contenuti e non solo rumore.
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DIETLAND: QUANDO LO HUMOR NERO SI FA BELLO Dal 5 giugno parte la nuova dark comedy tutta al femminile di Amazon Prime con Joy Nash e Julianna Margulies sappiatelo. Tratta dall’omonimo best-seller di Sarai Walker, Specchio, specchio delle mie brame, qual è la serie più acclamato dalla critica nel 2015, Dietland, creata e prodotta bella del reame? Se ci riferiamo al mese di giugno, non dalla produttrice esecutiva nominata a un Emmy Award servono suppellettili fatate per rispondere al fatidico Marti Noxon (Mad Men, UnREAL), ha per protagonista quesito: si tratta senza dubbio di Dietland, online dal 5 una donna in sovrappeso che vuole riprendere in mano le giugno 2018 su Amazon Prime Italia, disponibile per i clienredini della sua vita. La rubiconda Plum Kettle, infatti, vuole ti del Belpaese a solo un giorno di distanza dalla messa in sottoporsi a un intervento allo stomaco per perdere peso e onda negli USA. Fanatici di serie tv, attenzione, spalancate nel frattempo deve vedersela con tutto il rosario completo occhi e orecchie, non potete assolutamente perdervi il nuodei problemi che affliggono le donvo gioiellino che AMC – sì, esatto, ne di oggi: dal maschilismo della l’emittente via cavo di The Walking A due anni dal finale di The Good Wife, società alla misoginia imperante, Dead – ha confezionato per voi. serie televisiva del network CBS, passando per l’assillo costante di Ci sono tutti gli ingredienti per un standard di bellezza fisica femracconto esplosivo e appassionanl’attrice Julianna Margulies minile irrealistici. In particolare, te: Dietland può essere definita un torna in televisione con Dietland proprio con questi ultimi la povera cocktail ben shakerato che attinge serie tv del network AMC. Plum deve costantemente fare i a commedia e revenge fantasy conti, lavorando come ghost-wriper raccontare, in toni satirici e ter per una delle riviste di moda più eminenti di New York. mai patetici, un “viaggio sincero verso l’auto-accettazione”, Beffarda ironia della vita? Non è solo questo. Dietland non senza tralasciare “una moltitudine di problemi che le donne intende essere indulgente né con i suoi personaggi, né con devono affrontare oggi, tra cui il patriarcato, la misoginia, il suo pubblico. La storia di Plum è raccontata con ironia la cultura dello stupro e gli irrealistici standard di bellezbeffarda e tagliente, che spazza via le tracce di un certo za”. Insomma, i cicloni provocati dai movimenti #MeToo e vittimismo piagnucolone e buono a nulla. Accanto a una Time’s Up sono passati sicuramente da queste parti, ma per superba Joy Nash nei panni di Plum (The Mindy Project, fortuna ci troviamo di fronte a una verve e a una maturità Twin Peaks), troviamo una Julianna Margulies altrettanto autoriale che cancellano ogni traccia di retorica nell’affronin forma, reduce dal successo consolidato di “The Good tare temi scottanti come la percezione del corpo femminile Wife” e resa già indimenticabile da ER. Con una chioma o la violenza di genere. Non è una serie per cuori deboli, rossa infuocata nuova di zecca, la Margulies, vincitrice di un Golden Globe e di un Emmy Award, interpreta questa volta Julianna Margulies sarà protagonista di Dietland un drama con il ruolo della patinatissima Kitty Montgomery, l’ambiziovenature da dark comedy, creato da Marti Noxon (UnReal) con Skydance Tv e AMC. Basato sul romanzo di Sarai Walker, Dietland sa editrice newyorkese di Plum, che vede la sua ovattata è incentrato sul mondo della bellezza e il suo significato.
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quotidianità andare in frantumi quando un’organizzazione terroristica di matrice femminista decide di prendersela con le persone a lei più care. Anche una donna di potere e sicura di sé come Kitty dovrà affrontare un cambiamento cruciale e imparare a giocare secondo nuove regole, per riuscire a sopravvivere nella giungla del fashion e dell’industria cosmetica devota al culto del Santo Graal del fisico perfetto. “Dietland è una serie affascinante e non potrebbe essere più attuale e rilevante per i nostri tempi” dichiara Jay Marine, VP Prime Video Europe. “Siamo entusiasti di poter offrire in esclusiva ai nostri clienti una serie così brillante che si va a unire agli altri show disponibili su Prime Video che vedono protagoniste delle donne forti come The Marvelous Mrs. Maisel e Fleabag”. Trainata dalla tagline “Join the Revolution”, la dark comedy della Noxon, una coproduzione tra AMC Studios e Skydance Television, è composta da 10 episodi, in cui troveremo le due protagoniste, Plum e Kitty, in bilico tra due diverse realtà femministe, una sospettata di essere la longa manus dietro la scomparsa misteriosa e la brutale uccisione di alcuni uomini accusati di molestie, l’altra dedita alla predicazione della buona novella dell’empowerment femminile. Un gioco di contrasti a tinte fosche ci restituisce una serie tv che non ha paura di sporcarsi le mani per affrontare temi attualissimi con quel pizzico di amaro cinismo che ci vuole per poterli affrontare con il giusto distacco e disincanto. Nel cast di Dietland anche Robin Weigert (Big Little Lies) nel ruolo di Verena Baptist, Adam Rothenberg (Ripper Street) nei panni del detective dell’ NYPD Dominic, Tamara Tunie (Law & Order: Special Victims Unit) nel ruolo di Julia, Erin Darke (The Marvelous Mrs Maisel) nel ruolo di Leeta, Rowena King (Shut Eye) nel ruolo di presentatrice del telegiornale Cheryl Crane-Murphy, Will Seefried (The Deuce) nei panni di Ben, il novellino Ricardo Davila nei panni dell’assistente di Kitty Eladio e Tramell Tillman nel ruolo del migliore amico di Plum Steven. Da giugno, su Amazon Prime, una nuova storia per una nuova addiction, dove lo humor nero si fa bello. Elisabetta Pasca | 94 |
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AL RITMO DI CUBA Città antiche e spiagge bianchissime, una vivace vita notturna e l’irresistibile sensualità dei Caraibi. Tutto vista mare
Un volo verso L’Avana e poi i suoi palazzi dalle forme sinuose, i suoi colori e i suoi profumi speziati. L’aroma dei famosi sigari aleggia nell’aria, spiagge dalle sfumature zuccherine si fondono e si confondono con il mare trasparente, la musica accompagna le movenze accattivanti delle danze caraibiche, macchine di un altro secolo fanno bella mostra di sé per le vie del centro. La forza di questa città è al tempo stesso antica e moderna. Da un lato, La Habana Vieja, dichiarata patrimonio Unesco nel 1982, centro coloniale stretto intorno al canale e alla baia del porto. Il tempo si è fermato nelle stradine che la percorrono, dove si affacciano verande di legno intagliato e si aprono giardini nascosti e piazze assolate. Dall’altro, il Vedado, il quartiere degli uffici, dei negozi, dei ristoranti e dei locali alla moda, della movida della Rampa, quel tratto di strada che dal Malecon risale la collina. Più che un viaggio, un’esperienza indimenticabile alla scoperta del Nuovo Mondo, di un nuovo mondo, proprio dal mare. Per tutta l’estate e fino al prossimo novembre, MSC Armonia, una delle 15 navi della flotta MSC Crociere, alternerà consecutivamente due itinerari per una crociera di 7 notti. Solcherà i mari dei Caraibi, toccando alcune delle destinazioni più affascinanti, dalla capitale cubana alla selvaggia Giamaica, per poi visitare l’incantevole paradiso tropicale di Cozumel in Messico e le spettacolari spiagge di sabbia bianca e fondali corallini delle Isole Cayman.
Partenza: dal 2 giugno da L’Avana (Cuba), ogni sabato fino al 3 novembre Itinerario: Montego Bay (Giamaica), George Town (Isole Cayman), Cozumel (Messico), L’Avana (Cuba). Durata: 7 notti Prezzo: a partire da € 1394 (tasse e servizi portuali inclusi, volo incluso | 96 |
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Un secondo itinerario sbarca in Honduras, sull’Isola di Roatan, la più remota ed esclusiva delle Bay Island. E poi Belize City, alla scoperta di uniche testimonianze coloniali, attentamente restaurate e aperte ai visitatori: l’ex prigione della città, costruita in epoca vittoriana, ora Museo del Belize, e l’ancora più antico Palazzo del Governo, divenuto un museo e centro culturale. Una città che emana un’energia sorprendente, quella dei suoi oltre 76.000 abitanti che rappresentano tutti i gruppi etnici del Paese e la loro armoniosa convivenza genera quella rilassata e inconfondibile atmosfera caraibica. Partenza: Partenza dal 10 dicembre 2018 da Miami (Stati Uniti), ogni lunedì fino al 28 ottobre 2019 Itinerario: Miami (Stati Uniti), Montego Bay (Giamaica), George Town (Isole Cayman), Cozumel (Messico), L’Avana (Cuba). Durata: 7 notti Prezzo: a partire da € 1489 (tasse e servizi portuali inclusi, volo incluso) Un’opportunità unica per tutta l’estate, che riunisce relax, benessere ed escursioni nei luoghi più affascinanti e inediti nel mare dei Caraibi, con una vasta gamma di attività e intrattenimenti per famiglia e bambini di ogni età. A partire dal 10 dicembre 2018, poi, MSC Armonia salperà anche da Miami verso Cuba, seguendo itinerari settimanali che offrono in esclusiva la possibilità di un overnight nell’affascinante capitale. Partenza: dal 9 giugno da L’Avana (Cuba), ogni sabato fino al 10 novembre Itinerario: Belize City (Belize), Isla de Roatan (Honduras), Costa Maya (Messico), Cozumel (Messico), L’Avana (Cuba). Durata: 7 notti Prezzo: a partire da € 1414 (tasse e servizi portuali inclusi, volo incluso) | 99 |
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Chi è alla ricerca di un viaggio più classico potrà scegliere MSC Opera che partirà da Cuba da novembre, navigando nel mar dei Caraibi. Ancora un’opportunità per visitare questo museo a cielo aperto chiamato L’Avana, per un salto alla Bodeguita del Medio, il locale dove erano soliti sorseggiare un mojito personalità del calibro di Ernest Hemingway, Salvador Allende e Pablo Neruda. Oppure per perdersi tra i coloratissimi edifici coloniali dove si staglia, Un’opportunità unica per tutta nel suo candore, El l’estate, che riunisce relax, Capitolio (il Campidoglio), uno dei simboli benessere ed escursioni di Cuba, o a Plaza de nei luoghi più affascinanti la Revolución tra il e inediti nel mare dei Caraibi Memorial dell’eroe nazionale José Martí e il Ministero degli Interni con la celebre immagine del Che di Korda, realizzata da Enrique Ávila. Per finire a Varadero, la spiaggia più bella del mondo.
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Primo itinerario Partenza: dal 20 novembre da L’Havana (Cuba), ogni martedì fino al 26 febbraio 2019 Itinerario: L’Havana (Cuba), Belize City (Belize), Isla de Roatan (Honduras), Costa Maya (Messico), Cozumel (Messico), L’Avana (Cuba). Durata: 7 notti Prezzo: a partire da € 330 (tasse e servizi portuali inclusi, volo escluso) Secondo itinerario Partenza: dal 27 novembre da L’Havana (Cuba), ogni giovedì fino al 5 marzo 2019 Itinerario: L’Havana (Cuba), Montego Bay (Giamaica), George Town (Isole Cayman), Cozumel (Messico), L’Avana (Cuba). Durata: 7 notti Prezzo: a partire da € 1334 (tasse e servizi portuali inclusi, volo incluso)
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UN’OSPITALITÀ CHE SORPRENDE OGNI VOLTA Il gruppo Rocco Forte Hotels è una delle realtà alberghiere più famose in Italia, ma non solo. Merito dell’accoglienza personalizzata che le tre strutture italiane riservano ai loro clienti, ma anche della qualità insita in ogni più piccolo dettaglio di questi hotel. Ne abbiamo parlato con Anna Gricini, Regional Director of Sales & Marketing Italy
Nella cornice dell’incantevole Hotel de Russie di Roma abbiamo incontrato Anna Gricini, Regional Director of Sales & Marketing Italy di Rocco Forte Hotels. Parlando con lei ci siamo addentrati nella bellezza e nel fascino delle strutture italiane del gruppo partendo proprio dall’Hotel de Russie di Roma, passando per l’Hotel Savoy di Firenze, appena ristrutturato, e arrivando all’unico resort di questa importante realtà alberghiera, il Verdura Resort in Sicilia. Tutte e tre queste realtà, così diverse tra loro, hanno però in comune un importante elemento: la cura estrema per il cliente, posto al centro di attenzioni personalizzate che lo sorprendono ogni volta e che anticipano ogni sua esigenza. Una delle peculiarità della Rocco Forte Hotels, l’importante gruppo leader nell’hotellerie di lusso, ma di certo non è l’unica sua caratteristica a soddisfare numerosi ospiti che arrivano da tutto il mondo, come ci ha spiegato proprio Anna Gricini.
In passato avevamo già concepito un approccio sinergico tra l’Hotel de Russie di Roma e l’Hotel Savoy di Firenze, ma da maggio 2017 abbiamo voluto includere in questa logica anche il Verdura Resort. Questo ci ha permesso di ideare delle esperienze e delle iniziative in continuità tra le diverse strutture, come degli itinerari che includono due o tutti e tre questi hotel valorizzando contemporaneamente i territori dove risiedono. Non solo le città d’arte di Roma e Firenze, quindi, ma anche Sciacca in Sicilia, regione che sta destando sempre più interesse anche da parte del mercato internazionale. Questa nuova organizzazione sul territorio italiano come ha cambiato l’attenzione che avete nell’accogliere il cliente, elemento che è forse uno dei vostri maggiori punti di forza? Il nostro è ancora un gruppo di alberghi medio-piccolo, e ciò ci avvantaggia molto nel riservare a chi soggiorna da noi un’attenzione personalizzata. Inoltre la tecnologia a nostro supporto ci aiuta a condividere le preferenze dei nostri clienti, per cui sappiamo già, ad esempio, quali sono i gusti e le abitudini di un ospite che magari sta lasciando Roma e si sta recando in Sicilia.
Da maggio del 2017 le proprietà italiane del gruppo Rocco Forte Hotels sono state centralizzate in relazione alle funzioni di Sales & Marketing. Qual sono i vantaggi di questa centralizzazione e com’è stata strutturata? | 103 |
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Accanto: Anna Gricini, Regional Director of Sales & Marketing Italy di Rocco Forte Hotels
Questo ci aiuta nel sorprendere sempre più i clienti: anticipare le loro esigenze e fargli capire quanta attenzione noi poniamo in ogni dettaglio della loro accoglienza li rende davvero soddisfatti, dà loro quello che cercano. A proposito del Verdura Resort, che tipologia di eventi si presta a ospitare una struttura del genere e perché un privato, un ente o un’azienda dovrebbero sceglierla come location per i loro appuntamenti? Gli spazi del Verdura si prestano davvero a ogni tipologia di evento: da quello più intimo e privato all’occasione molto più grande, grazie agli ampi spazi. Abbiamo in passato ospitato lanci di prodotto, presentazioni di modelli di auto, eventi incentive, convention e così via. Stiamo sviluppando molto anche il segmento wedding, anche perché il resort offre una grande intimità: con il mare di fronte ed essendo ubicato abbastanza lontano dai centri abitati circostanti, è perfetto per chi vuole
“Sorprendere sempre più i clienti, anticipare le loro esigenze, fargli capire quanta attenzione noi poniamo in ogni dettaglio della loro accoglienza. Questo li rende davvero soddisfatti” . Anna Gricini, Regional Director of Sales & Marketing Italy
festeggiare e mantenere una privacy totale. Negli anni abbiamo maturato poi un’esperienza tale che ci ha permesso di ottenere un’ottima reputazione: i clienti conoscono benissimo la nostra capacità nel gestire al meglio ogni tipo di evento, e spesso tornano da noi o addirittura ne parlano agli amici che a loro volta scelgono questa realtà. A tutto ciò si aggiunge inoltre la filosofia culinaria del nostro chef, il noto Fulvio Pierangelini, che supervisiona i nostri ristoranti e che crea dei piatti capaci di donare maggior valore a una tale location. Sono tutti elementi che rendono il Verdura Resort davvero una struttura ineguagliabile. Lucia Mancini | 104 |
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OVUNQUE AUTO. A TORINO IL SALONE DIFFUSO Dal 6 al 10 giugno torna l’appuntamento automobilistico torinese a Parco Valentino che quest’anno invaderà la città con iniziative e mostre indirizzate alla promozione della cultura delle quattro ruote
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Si scaldano i motori in occasione della 4° edizione del Salone dell’Auto di Torino Parco Valentino, una manifestazione che con più di 50 brand, tra case automobilistiche e carrozzieri espositori, ha saputo affascinare nella sola scorsa edizione oltre 700.000 visitatori provenienti da tutta Italia. Numeri da super evento, basti pensare che l’89% del mercato automobilistico italiano era presente alla 3° edizione, una percentuale che ha trovato visibilità anche sui media, grazie alla partnership con le due radio nazionali Radio 24 e Radio Montecarlo, e alla “flotta giornalistica” presente: 961 i professionisti tra giornalisti, fotografi e blogger accreditati. Il successo del Salone si basa su un particolare format che prevede l’ingresso gratuito tramite un biglietto elettronico che consentirà, anche quest’anno, di assistere alla Mostra di Prototipi, agli eventi speciali nel Cortile del Castello del Valentino e di accedere ad altre location comunicate dall’organizzazione. Il target di riferimento della manifestazione si è ampliato e ha trovato nei giovani, nelle famiglie e nelle coppie un maggiore apprezzamento anche grazie ai molti elementi che arricchiscono l’appeal del Salone. Tra questi spiccano le esposizioni delle auto all’aperto con orario prolungato fino alle 24 o la grande novità del 2018: il coinvolgimento di tutta la città di Torino, per dare vita a un Salone diffuso capace di trasformare le piazze e le vie in punti di ritrovo di supercar, prototipi, one-off e auto storiche da collezione.
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Una festa motoristica capace di coinvolgere per 5 giorni (dal 6 al 10 giugno) la città. Le strade del centro di Torino saranno così impreziosite dalla presenza di Ferrari, Lamborghini, McLaren, Lotus, Maserati, Pagani, Mercedes-Benz AMG, BMW M series, Audi RS, Aston Martin, Bentley, Rolls Royce, Jaguar e altri modelli iconici. Il Salone riserverà anche uno spazio a parte per celebrare gli anniversari di quest’anno: Land Rover giunge a 70 anni dalla fondazione e con lo stesso numero di candeline si festeggia anche un simbolo unico d’Oltralpe, la Citroën 2 CV, mentre il mitico Maggiolino Volkswagen giunge a 80 anni. Infine, piazza Castello si vestirà dei colori del marchio Porsche per accogliere i collezionisti che festeggeranno i 70 anni dalla realizzazione della prima vera auto della casa di Stoccarda: la 356 Speedster. Tra i big che hanno confermato la loro partecipazione all’evento troviamo tutto il gruppo FCA (Fiat, Lancia, Abarth, Jeep, Alfa Romeo, Fiat Professional, Mopar, Heritage) e il gruppo Volkswagen al completo (Audi, SEAT, Škoda, Volkswagen), oltre alle tedesche Mercedes-Benz e Smart e alle giapponesi Mazda e Suzuki. Grande protagonista sarà Italdesign che, in occasione del 50° anniversario, ha programmato un’esposizione all’interno del Castello del Valentino con modelli e prototipi che hanno fatto la storia dell’automotive mondiale.
Il successo del Salone si basa su un format che prevede l’ingresso gratuito con un biglietto elettronico che consentirà di assistere alla Mostra di Prototipi e agli eventi speciali nel Cortile del Castello del Valentino Parco Valentino 2018 prenderà il via nella mattinata del 6 giugno con numerosi eventi che caratterizzano il calendario del Salone dell’Auto di Torino. Tra questi l’assegnazione del premio Car Design Award - organizzato da Auto&Design - che premia concept car, production cars e il brand design language, ma anche mostre di prototipi e parate di auto storiche che hanno scritto la storia dell’auto; esempio clou nella giornata di apertura è la Supercar Night Parade, la sfilata notturna di auto sportive inaugurata da presidenti e dirigenti delle case Sopra, la Citroën 2 CV in versione 4x4. Accanto, un modello del 1954 di 356 Speedster.
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automobilistiche. Alla “parata” parteciperanno anche Horacio Pagani, Paolo Pininfarina, Giorgetto e Fabrizio Giugiaro, Andrea Pontremoli di Dallara e Giancarlo Minardi. Gli eventi in programma sull’agenda si concentreranno anche su alcune particolari tecnologie o modelli, come nel caso della USA Cars Meeting a Parco Dora dove le muscle americane partiranno per una sfilata che le porterà nella parte nord della città, passando per piazza Montale fino a giungere nella zona dei Murazzi, sulla riva del Po. Mentre Car&Vintage, il meeting europeo di auto storiche, prenderà voce in piazza Carlo Alberto dove si potranno ammirare alcuni pezzi molto rari di Ferrari, Maserati, Lamborghini e Porsche. Per quanto riguarda le italiane il 9 giugno la 457 Stupinigi Experience by Ruzza Torino racconterà la storia dell’iconica utilitaria: la Fiat 500, con Ruzza Torino che ne ha radunato una rappresentanza per ogni epoca. Inoltre, tra il 9 e il 10 giugno, in piazza Vittorio Veneto ci saranno oltre 80 Lancia Delta Integrali, il mito che ancora oggi continua a far sognare gli appassionati di rally. Spazio anche al futuro, rappresentato dalle numerose vetture Tesla che verranno a Torino per partecipare al Tesla Revolution, la prestigiosa conferenza italiana che si svolgerà sabato 9 giugno al Mauto: qui gli esperti e appassionati di auto elettriche discuteranno dello stato dell’arte della mobilità elettrica. Nel giorno di chiusura, domenica 10 giugno, si raggiungerà l’apice della manifestazione con l’atteso Gran Premio Parco Valentino; i partecipanti guideranno lungo 40 km attraverso piazza Castello, via Roma, e poi sui tornanti di Superga, fino a giungere alla Reggia di Venaria, dove una giuria di esperti premierà i modelli ritenuti più rappresentativi per fascia di classe. Il Gran Premio sarà raccontato in diretta dagli speaker della radio ufficiale, Radio Monte Carlo. Vecchio e nuovo, tradizionale e moderno si incontrano così nel Salone torinese, che pur mostrando il passato maestoso delle auto storiche vuole offrire uno sguardo al futuro, strizzando anche l’occhio all’ambiente: l’evento Focus elettrico – esposizione di vetture elettriche e ibride plug-in si occuperà di offrire una panoramica sulle nuove motorizzazioni, garantendo la possibilità di provare le vetture elettriche e plug-in dei vari marchi presenti. Ci saranno inoltre degli interessanti convegni tecnici internazionali, dal titolo CO2 reduction for transportation systems conference, che si svolgeranno al Politecnico di Torino al fine di promuovere il dialogo tra le industrie e i centri di ricerca dei diversi Paesi. www.parcovalentino.com Stefano Valentini | 109 |
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NX HYBRID, LEXUS ANTICIPA IL FUTURO NX Hybrid è nato nel 2014 e da allora ha conquistato un’importante fetta di mercato. Una vettura che oggi è rinnovata nelle forme e nelle prestazioni dopo il suo ultimo restyling e che si conferma un vero e proprio punto di riferimento per qualità, affidabilità e raffinatezza
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| L’AUTO DEL MESE
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invece una novità per gli allestimenti F SPORT. Le vetture ibride stanno riscuotendo un sucPer quanto riguarda gli esterni Lexus ha optato cesso crescente, grazie soprattutto al notevole per la continuità con la versione precedente: sono risparmio sulle emissioni di smog, a un infestati affinati alcuni dettagli per arricchire l’impatto riore impatto sull’ambiente, senza dimenticavisivo, tra cui una griglia a clessidra completamenre che le ibride totali, come quelle Full Hybrid te ridisegnata, il paraurti anteriore e gruppi ottici o Plug-in, possono percorrere anche lunghi percon indicatori di direzione (a LED) sequenziali. La corsi, circa 50 km, soltanto sfruttando l’energia del maneggevolezza è garantita dal Panoramic View motore elettrico. Specchio di una sempre maggiore Monitor a 360°, optional che consente di visualizattenzione verso scelte ecologiche e consapevoli, zare la vettura come se la si guardasse dall’alto, che passano anche dall’automobile. permettendo a chi siede al volante di controllare Lo sa bene Lexus, che continua a registrare un tutta l’area circostante in fase di manovra. Grazie aumento di vendite in Europa e che promette di al Drive Mode Select, poi, si può scegliere la momantenere questo trend col nuovo modello ora dalità di guida più adatta alle disponibile in tutti gli showroproprie esigenze. om del marchio. Dotato di Dotato di una tecnologia Lexus NX Hybrid è disponibiuna tecnologia Self-Charging Self-Charging Hybrid, NX Hybrid le con trazione anteriore o con Hybrid, NX Hybrid è un SUV trazione integrale. La motorizè un SUV in grado di assicurare in grado di assicurare le mizazione Full Hybrid coniuga gliori prestazioni abbinate a un le migliori prestazioni abbinate un motore termico 2.5l a ciclo elevatissimo comfort di guida. a un elevatissimo comfort di guida Atkinson ed un motore elettri4 anni fa la prima versione co (che diventano due in caso di NX Hybrid aveva permesdi trazione integrale). La potenza totale del sistema so a molti clienti di avvicinarsi al mondo Lexus, è pari a 197 cavalli/145 kW. imparando a conoscere brand e prodotti che in Implementato anche il comparto tecnologico di pochi anni hanno fatto registrare un’impennata di NX Hybrid: la modifica maggiore l’ha conosciuta vendite e consensi. Il marchio con il nuovo NX non il display multimediale a servizio del guidatore. solo conferma questo trend, ma rilancia mirando al Già equipaggiato con il sistema Lexus Premium massimo livello di prestazioni, sicurezza e design e Navigation, lo schermo è passato da una grandezza puntando su questo modello rinnovato, reinventato di 7 pollici ad una di 10,3. e migliorato sia dal punto di vista estetico che delle In Italia Lexus Nx Hybrid è già ordinabile e presenperformance. La vettura esce così rivisitata negli te in concessionaria con Lexus Safety System+ di interni, disponibili in più varianti di colori: il nuoserie su tutti gli allestimenti. vo Ochre va ad aggiungersi ai già disponibili White www.lexus.it Ochre, Nero e Dark Rose. Il colore Flare Red sarà
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IL MONDIALE CHE NON C’È Dopo 60 anni la Nazionale azzurra non farà parte del Campionato Mondiale di calcio. In Russia 32 squadre partecipanti, le solite favorite e qualche outsider. Si parte il 14 giugno, finalissima il 15 luglio a Mosca davanti agli 80.000 del Lužniki. Sarà il primo Mondiale col Var.
dovettero assistere ad una competizione orfana Abbiamo ancora tutti in testa le lacrime di Buffon, dell’11 italiano. È passata una vita dall’ultima non gli occhi lucidi del capitano azzurro che commenta il partecipazione al più importante torneo calcistico, pari con la Svezia a San Siro, quel maledetto 0-0 che speriamo ne passi un’altra prima di veder ripetersi mette fine alle speranze mondiali della truppa italiaun altro simile fallimento. na. Era il 13 novembre del 2017, e fino a qualche ora È indubbio comunque che questo torneo lo seprima rifiutavamo l’idea di un campionato del Mondo guiremo attentamente, senza l’Italia. Alla vigilia l’ex impossibile mancare un Presidente della FIGC, Carlo Sono tanti i motivi per assistere appuntamento così mediaTavecchio, aveva usato il termial torneo, molti i campioni a caccia tico, impossibile per noi ne “apocalisse” parlando di una di conferme, altri meno conosciuti italiani rinunciare benché da nostra ipotetica eliminazione. “esterni” a una competizione L’apocalisse c’è stata, ancora che useranno questo Mondiale come tanto importante. “Il calcio ne sentiamo gli strascichi (sia vetrina per guadagnarsi è la cosa più importante a livello sportivo che federale), la “chiamata” della vita delle cose meno importanti” tanto che questo Mondiale noi diceva anni fa Arrigo Sacchi italiani ce lo vedremo mestae noi, seppur con un sentimento a metà tra malinmente dal divano. Piena coscienza, se non sono bastati conia e invidia, ci siederemo davanti la tv, simpatizquesti mesi, la prenderemo forse nei minuti precedenti zando magari per qualche altra nazionale. il kick-off, durante la cerimonia di inaugurazione nella La 21esima edizione della Fifa World Cup si svolquale sventoleranno tutte le bandiere dei paesi partecigerà nei maggiori stadi russi tra giugno e luglio. panti. Tutte, tranne il nostro tricolore, quel tricolore Sono i padroni di casa a dare il via alle danze nella che nel corso della storia si è arricchito di ben 4 stelle gara inaugurale contro l’Arabia Saudita il 14 giugno iridate. allo Stadio Lužniki di Mosca, stessa sede che ospiCome approcciare a questo torneo? Dovremmo chieterà l’atto finale il 15 luglio. 63 partite decreteranno derlo ai nostri nonni, o ai nostri padri, che nel 1958 | 112 |
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le due nazionali più forti del Mondo: tutti a caccia della Germania, campione 4 anni fa in Brasile contro l’Argentina. I tedeschi partono tra le selezioni favorite per la vittoria finale, ma saranno insediati dalle solite Brasile, Spagna, Inghilterra e Francia. Occhio alle outsider Belgio, che porta in Russia i migliori giocatori della sua storia, e Portogallo, selezione sulla carta normalissima eccezion fatta per Cristiano Ronaldo, reduce da una seconda parte di stagione a dir poco esaltante. Attenzione particolare per l’Argentina di Messi, squadra che ha rischiato seriamente di non qualificarsi al torneo ma che, trascinata dal suo 10, ha centrato l’obiettivo proprio nell’ultima gara del girone. Il talento generale dell’albiceleste, nomi alla mano, è difficilmente replicabile nelle altre formazioni. La resa sul campo, fino a questo momento, è stata però il vero problema del ct Sampaoli. Nonostante l’assenza dell’Italia dunque sono tanti i motivi per assistere al torneo, molti i campioni a caccia di conferme, molti i giocatori meno conosciuti che useranno questo Mondiale come vetrina internazionale per guadagnarsi la “chiamata” della vita. Sarà un evento storico quello in partenza in Russia: per la prima volta, infatti, gli arbitri avranno a disposizione il Var, l’assistente tecnologico che nella stagione appena conclusa abbiamo imparato a conoscere (non senza polemiche) nel nostro campionato. Mediaset trasmetterà tutte le 64 partite della Coppa del Mondo in esclusiva e gratuitamente, sui canali in chiaro del digitale terrestre, senza abbonamento. Precisamente sono tre i canali dedicati ai Mondiali:
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Canale 5, che trasmetterà 21 partite, Italia 1, 35 partite, e Canale 20, 8 partite. Le 48 partite della fase iniziale a gironi saranno distribuite tra Canale 5, Italia 1 e Canale 20. Tutte le altre gare, dagli ottavi di finale alla finale per il primo posto saranno coperte da Canale 5. I GIRONI DELLA FASE ELIMINATORIA: GRUPPO A: Russia (prima fascia), Arabia Saudita, Egitto e Uruguay GRUPPO B: Portogallo (prima fascia), Spagna, Marocco e Iran GRUPPO C: Francia (prima fascia), Australia, Perù e Danimarca GRUPPO D: Argentina (prima fascia), Islanda, Croazia e Nigeria GRUPPO E: Brasile (prima fascia), Svizzera, Costa Rica e Serbia GRUPPO F: Germania (prima fascia), Messico, Svezia e Corea del Sud GRUPPO G: Belgio (prima fascia), Panama, Tunisia, e Inghilterra GRUPPO H: Polonia (prima fascia), Senegal, Colombia e Giappone Novgorod, Kazan, Samara e Soci ospiteranno le partite dei quarti di finale, le squadre che avanzeranno al turno successivo cercheranno di conquistarsi l’atto conclusivo tra San Pietroburgo e Mosca. A San Pietroburgo verrà assegnata la medaglia di bronzo nella finale per il terzo posto il giorno prima della finalissima del 15 luglio a Mosca. Alessandro Creta 114
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LA GIRAGLIA ROLEX CUP GIUNGE AL 66º GIRO DI BOA L’affascinante regata che nell’ultimo mezzo secolo ha saputo catturare l’attenzione di tutto il mondo è un progetto italo-francese nato ben 66 anni fa
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La storia di questa competizione risale a una fredda sera di dicembre del 1952, quando Beppe Croce, Presidente dello Yacht Club Italiano, René Levainville, Presidente dello Yacht Club de France, e Franco Gavagnin, Fondatore della Compagnia della Vela, si sedettero a un tavolo di un bistrot parigino. Qui nacque un progetto sportivo in grado di riallacciare i rapporti fra l’Italia e la Francia dopo la seconda guerra mondiale. Si tenne dunque nel 1953 la prima Giraglia Cup, che contava ventidue imbarcazioni schierate sulla linea di partenza. Una manifestazione cresciuta costantemente nel corso degli anni, così come l’interesse registrato da parte di appassionati e sponsor che contribuì all’arrivo di Rolex nel 1997. L’evento cambiò dunque nome, divenendo l’attuale Giraglia Rolex Cup e riuscendo, negli ultimi vent’anni, ad acquisire rilevanza a livello mondiale, superando anche le più rosee aspettative degli organizzatori. La Rolex Giraglia riflette la sua importanza nella validità di diversi campionati come il Campionato Italiano Offsho-
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re, il Championnat Méditerranée IRC UNCL oltre al riconoscimento nella stagione velica dei Maxi e nel contesto della Mediterranean Maxi Offshore Challenge. D’altronde i numeri parlano chiaro, basti pensare che nella scorsa edizione hanno partecipato ben 209 imbarcazioni con oltre 2 mila velisti impegnati nella gara. Da non sottovalutare, poi, gli eventi che si sviluppano a terra, la Giraglia ritrova ogni anno un perfetto mix tra sport, agonismo, passione, fair play e glamour grazie agli straordinari momenti d’intrattenimento organizzati dagli sponsor. Un must dunque che attira centinaia d’imbarcazioni diverse da tutto il mondo con armatori amatoriali e professionisti uniti dalla spinta della vela. La Rolex Giraglia Cup spiega le vele tornando con una organizzazione curata, come sempre, dallo storico Yacht Club Italiano in collaborazione con la Societé Nautique de Saint Tropez. Consultando il programma troviamo la consueta e sempre suggestiva partenza in notturna: i velisti percorreranno, grazie alla collaborazione con lo Yacht Club Sanremo, la tradizionale regata Sanremo – St.Tropez che sancisce il primo dei tre eventi.
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Giunti in acque francesi inizierà il secondo evento che consiste in tre giorni di regate costiere. Qui i velisti si affronteranno in percorsi a bastone o a triangolo nella baia di Saint Tropez e in percorsi costieri non superiori alle 35 miglia. Il 12 giugno verranno premiati i vincitori della Regata Sanremo – St. Tropez e delle regate tenutesi nella tre giorni, mentre il 13 giugno inizia la sfida conclusiva che consiste nell’evento principale: la St. Tropez – Giraglia – Genova. Il percorso della gara conta poco più di 240 miglia nautiche e si sviluppa partendo, come suggerito dal nome, da St. Tropez fino all’arrivo nello storico porto di Genova, il tutto dopo aver superato il leggendario scoglio della Giraglia situato al largo della punta nord della Corsica. Il vincitore del prestigioso premio verrà festeggiato il 16 giugno nella città “Superba”. Oltre ai prestigiosi tradizionali premi dei tre eventi verranno, poi, conferiti numerosi “premi speciali”: il Trofeo Rolex
e Trofeo Réné Levainville verranno assegnati alla prima barca classificata in Tempo Reale; la Coppa del Record andrà al primo classificato in tempo reale che abbia battuto il Record; il Trofeo Beppe Croce premierà la prima barca che doppierà lo scoglio della Giraglia; il Trofeo Sergio Guazzotti verrà conferito alla prima classificata Overall, nella Classe più numerosa tra IRC e ORC/ORC Club appartenente a Socio Armatore dello Yacht Club Italiano. Poi verrà donato un premio speciale dallo Yacht Club de France e dallo Yacht Club Italiano per la barca della Marina Militare meglio classificata e infine un premio speciale alla barca che avrà ottenuto il miglior punteggio in tutte le regate (Sanremo – St. Tropez + Regate Costiere + Rolex Giraglia). La passione si riaccende quest’anno per la 66esima volta: dall’8 al 16 giugno. www.rolexgiraglia.com Stefano Valentini
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ARRIVANO ANCHE I GIGANTI DEL MARE Con qualche giorno di anticipo rispetto alla Giraglia torna anche la Loro Piana Superyacht Regata, uno degli eventi nautici più importanti del Mediterraneo che coinvolge i giganti a vela. La Loro Piana Superyacht Regatta organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda in collaborazione con Boat International Media - segna il via al calendario mediterraneo delle gare superyacht a vela, richiamando per questo sempre più numerose note imbarcazioni nelle cristalline acque sarde. L’edizione di quest’anno si svolgerà ancora una volta a Porto Cervo, che dal 5 al 9 giugno accoglierà una flotta di eleganti e imponenti superyacht con dimensioni superiori ai 27,43 metri (90 piedi) pronti a sfilare attraverso le isole dell’arcipelago de La Maddalena. Nei quattro giorni di gare in mare sono previsti anche molti eventi esclusivi a terra: la regata ha saputo unire sport e glamour già dalla sua recente nascita, avvenuta nel 2008. Un evento indubbiamente in crescita - visto la sua giovane età - che già nella scorsa stagione ha visto la partecipazione di ben 17 superyacht con una competizione che si è conclusa con il successo di Saudade, un Wally di 45 metri che si è aggiudicato la vittoria per il terzo anno di fila e che quest’anno sogna il poker.
www.yccs.it
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ALLA GUIDA CON ASG Automotive Service Group decide d’investire sulla qualità, forte della partnership strategica con ALD Automotive, gruppo leader nel settore del noleggio a lungo termine e del fleet management
Le imprese ritengono il NLT uno Scegliere il Noleggio a Lungo termine significa postrumento di grande importanza tersi concentrare sul proprio lavoro, mentre esperti per fidelizzare il dipendente e sotqualificati si prendono cura dell’auto. trarlo alle sirene della concorrenza, La formula può variare da uno a tre anni, e meno un aspetto quanto mai importante oggi che frequentemente si può estendere fino a 48-60 mesi. E’ sulle risorse umane vengono investite ingenti previsto il pagamento di un canone mensile come copersforzi finanziari e notevoli aspettative. tura delle spese dalla tassa di proprietà, bollo, manutenIl fleet management consiste nel beneficiare dei zione ordinaria e straordinaria alla gestione dei sinistri, servizi di noleggio, lasciando assicurazione, cambio pneumatici e alle aziende la proprietà dell’augestione delle multe. L’azienda che to, una formula vincente utilizzata prende a noleggio il veicolo deve Le ricerche di mercato concordano: da aziende di ogni dimensione che badare al solo carburante e seguire il noleggio a lungo termine resta le istruzioni per una corretta main cima ai desideri di quadri e dirigenti hanno veicoli in proprietà o in noleggio e che scelgono di demandare nutenzione dell’auto, con controlli delle imprese del nostro Paese in outsourcing solo una parte dei periodici nelle autofficine convenservizi. Automotive Service Group zionate. Il canone varia a seconda svolge attività di mediazione e del tipo di veicolo noleggiato, della consulenza nel settore del Noleggio di autoveicoli a lungo durata del contratto, del chilometraggio previsto, e in base termine in partnership con ALD Automotive, gruppo al tipo di servizi supplementari che vengono scelti: auto leader mondiale nel settore del noleggio a lungo termine sostitutiva, strumenti di gestione della car policy, rapporti e della gestione delle flotte aziendali, grazie alla consoliinformativi sull’utilizzazione dell’autoveicolo e la carta data esperienza e qualità dei servizi maturata in oltre 50 di credito per l’acquisto del carburante. Le ricerche di anni di attività. L’attività di Automotive Service Group è mercato concordano: il noleggio a lungo termine resta rivolta principalmente a professionisti e PMI che intendoin cima ai desideri di quadri e dirigenti delle imprese del no avvalersi dei vantaggi derivati dai servizi di Noleggio a nostro Paese, un bene tangibile, una soluzione pensaLungo Termine che la società è in grado di offrire, grazie ta per potersi concentrare sul proprio lavoro, mentre alla partnership di ALD Automotive. esperti qualificati si prendono cura dell’auto. | 120 |
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I VANTAGGI DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE
• Economici: il potere d’acquisto di un grande operatore consente di accedere a costi estremamente competitivi per i veicoli, l’assicurazione, la manutenzione ed il finanziamento.
• Finanziari: nessuna anticipazione e immobilizzo di capitali per l’acquisto del veicolo, il pagamento della tassa di proprietà e i servizi legati alla gestione del veicolo;
Automotive Service Group partner of ALD Sede Operativa: Viale dell’Esperanto, 71 Zona Eur Roma Tel. 06.87752179
• Gestionali: la possibilità di prevedere un pacchetto di servizi “all inclusive” ed un canone fisso mensile, eliminano il rischio di dover sostenere spese non programmate, facilitando la pianificazione dei costi legati alla gestione del veicolo;
email: commerciale@automotivesg.com Showroom SICCA: Via Leone XIII snc angolo Viale Gregorio VII, Roma Web: www.automotivesg.com
• Amministrativi: tutte le attività, sia in ufficio che su strada, sono terziarizzate; | 122 |
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SI INAUGURA LA PARTNERSHIP TRA FIERA ROMA E IL CONSERVATORIO DI SANTA CECILIA. UN SODALIZIO NEL NOME DEL BELLO, DELL’ARTE, DELLA MUSICA E DELLA CULTURA.
INSIEME PER ROMA.
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VIVERE IL BUSINESS
LE PMI ALLA SFIDA DELL’INNOVAZIONE Per favorire i processi di trasformazione digitale TIM Digital Store mette a disposizione di professionisti e aziende un portafoglio completo di servizi ICT in grado di rispondere alle diverse esigenze di business. Con soluzioni specifiche per adeguarsi anche alle novità introdotte dal General Data Protection Regulation
L’era digitale è ormai una realtà, anche per le azienno aggregatori come TIM Digital Store (digitalstore. de. Il punto cruciale è riuscire ad essere sempre più tim.it), il marketplace di soluzioni digitali dedicato reattivi e rapidi, anche in fatto di business, prena imprese, professionisti, commercianti e artigiadendo decisioni mirate supportate da una corretta ni, una piattaforma attraverso cui acquistare applianalisi dei dati. Lo scenario globale fa ben sperare, cazioni e infrastrutture cloud direttamente online. con sempre più imprese, seppur con diversi gradi di Strumenti che consentono anche di aumentare la vimaturità, proiettate verso ambiziose iniziative di trasibilità sul mercato, oltre che potenziare la sicurezza sformazione digitale. Quattro PMI su cinque rilevae la protezione dei dati con diversi servizi di storage no, di fatto, benefici tangibili in seguito all’avvio di e antivirus accessibili in modo rapido da qualsiasi processi di digitalizzazione (Fonte: IDC InfoBrief). Tra device fisso o mobile. La piattaforma, oggi rinnoi principali, oltre all’aumento vata con una user experience delle vendite, c’è la diminuzioulteriormente semplificata e ne dei costi, accesso più facile un’offerta di servizi sempre più Un modo per semplificare alle informazioni, incremento ricca, propone anche contenuti la strategia d’azione è quello della propria efficienza prodi approfondimento sulle più duttiva e miglioramento della attuali tematiche di business di affidarsi a TIM Digital Store, customer experience. Per innoper meglio supportare le impreil cloud marketplace vare il modo di fare impresa e se nella scelta delle soluzioni. delineare un’efficace strategia Nodo fondamentale anche la con soluzioni ICT evolute arrivano molti servizi erogati via gestione delle informazioni per le piccole e medie imprese cloud, dalle piattaforme collapersonali relative ai clienti e borative alle soluzioni di CRM, ai dipendenti, soprattutto alla dalle applicazioni di eCommerluce delle novità introdotte dal ce ai sistemi di gestione aziendale: nuove soluzioni GDPR (General Data Protection Regulation) dal 25 tecnologiche che hanno permesso e permettono alle maggio 2018. La protezione dei dati assume, infatti, imprese di ottenere un miglioramento notevole nella ulteriore rilievo tra i processi aziendali e anche TIM propria redditività. Digital Store supporta le imprese nell’adeguarsi alla A riunire sotto lo stesso tetto tutti questi strumenti e normativa, con una gamma di soluzioni in grado di semplificare l’utilizzo di queste tecnologie ci pensarispondere a ogni esigenza.
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VIVERE IL BUSINESS
GDPR Facil (powered by Zeta Bi)
Alla luce delle novità introdotte dal GDPR, la protezione dei dati assume ulteriore rilievo tra i processi aziendali. Anche TIM Digital Store supporta le imprese nell’adeguarsi alla normativa
È la soluzione pensata per le imprese che trattano dati personali a bassissimo impatto come, per esempio, ristoranti, bar, commercianti al dettaglio e artigiani. Il servizio supporta il titolare del trattamento nell’adempimento dei propri (limitati) obblighi di legge offrendo formazione sui principi e sulle regole fondamentali del GDPR e l’analisi della situazione dell’attività con suggerimenti sugli interventi da effettuare; inoltre rende disponibili i moduli e i modelli base documentali e certifica lo svolgimento delle attività in caso di controlli.
GDPR Navigator (powered by SISECO)
Permette alle imprese di effettuare un’autovalutazione guidata per valutare i rischi e le modalità di adeguamento alla nuova normativa europea della privacy ed assolvere agli adempimenti obbligatori quali: il registro delle modalità di trattamento per titolari e responsabili, la generazione del documento DPIA (Data Protection Impact Assessment) e la generazione dei moduli di informativa e richiesta consenso. Permette inoltre di realizzare un documento di stima alla compliance GDPR con raffronti statistici rispetto ad altre aziende del settore.
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GE DPR (powered by Gesel)
È uno strumento di survey management, di facile utilizzo, che consente alle aziende di condurre un’efficace DPIA (Data Protection Impact Assessment) in conformità alla nuova normativa. Guida le aziende nell’analisi dei trattamenti effettuati e nell’individuazione dei rischi connessi. In particolare, funge da strumento di controllo e di monitoraggio e permette alle aziende di adempiere all’obbligo di documentazione dei trattamenti dei dati effettuati, attraverso il relativo censimento. Infine verifica l’adeguamento ai nuovi principi introdotti dal GDPR, compresi il diritto all’oblio e il diritto alla portabilità dei dati.
Quattro PMI su cinque rilevano benefici tangibili in seguito all’avvio di processi di digitalizzazione DPO Privacy Suite (powered by Enterprise)
Consente di creare, aggiornare e conservare a norma, con valore probatorio, i registri delle attività di trattamento per l’azienda o per i clienti. Il registro serve anzitutto a documentare dinanzi all’autorità di controllo la conformità dell’organizzazione alle norme del regolamento. A breve sarà inoltre disponibile:
GDPR Assessment Swascan (powered by Swascan)
È lo strumento online che permette alle aziende di verificare e misurare il proprio livello di compliance al GDPR. La soluzione fornisce le indicazioni sulle azioni correttive da compiere a livello di organizzazione, policy, personale, tecnologia e sistemi di controllo e determina il livello di compliance fornendo un indicatore di privacy. Inoltre il servizio consente di identificare, analizzare e risolvere le criticità legate a eventuali problematiche e vulnerabilità di sicurezza informatica e misurare il grado di compliance alla GDPR degli asset aziendali a livello di siti web, applicazioni web, mobile app e network.
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WILD NOTION
by “NIGHT FLOWERS”
by Riccardo Cavrioli
(Dirty Bingo - 2018)
DOVE
by “BELLY”
(Belly Touring - 2018)
Li abbiamo visti crescere, i Night Flowers, li abbiamo visti affinare, via via, un songwriting che partiva da una base molto vicina ai Pains Of Being Pure At Heart per arrivare, ora, a una maturità impressionante. “Wild Notion”, il loro esordio, è una summa di perle, di gentilezze romantiche e malinconiche che lasciano quel gusto agrodolce in bocca, mentre le lacrime si mescolano con i sorrisi. Abbiamo sempre lodato la voce di Sophia Pettit, certo, ma come non esaltare il lavoro magistrale orchestrato da Chris Hardy e Greg Ullyart, che si superano nel creare sublimazioni chitarristiche iper melodiche: da restare senza fiato, perché troppa purezza è insostenibile. “Sandcastles” apre le danze in modo sublime, la chiave d’accesso per il paradiso e poi ecco “Night Alive” con l’attacco trionfale e coinvolgente e le melodie che scorrono fluenti e magistrali. Questo è il marchio dei Night Flowers, che brilla a distanza di chilometri. Vi sono momenti più sognanti e carezzevoli, così come lezioni avvincenti di guitar-pop da mandare a memoria (“Hey Love”) e poi c’è la doppietta “Unwound” / “Fireworks” che ci riporta a carezze quasi di casa Sarah Records. Che avrebbero fatto un disco bellissimo non c’erano dubbi, che riuscissero a realizzare una tale delizia no, non era così scontato.
Certe “reunion” sorprendono, è vero. Ammetto che non pensavo a un ritorno dei Belly, credendo che la dolce Tanya Donelly avesse ormai definitivamente chiuso il cassetto dei ricordi. Mi sbagliavo. Il terzo lavoro della band di Boston, in smagliante formazione originale, fa il suo onestissimo lavoro, facendoci riassaporare piacevoli profumi anni ’90, anche se, sinceramente, i bagliori incantevoli di “Star” e “King” rimangono una spanna sopra, è giusto dirlo. Ci mancava però il piglio vulnerabile e umorale di Tanya, quei frangenti acustici ricchi di suggestioni folk e i riff alt-rock che trovano subito il giro vincente e c’è da dire che, in fatto di melodie immediate, il disco si fa sicuramente apprezzare, anche se, come dicevo, manca la profondità e anche l’oscurità di alcuni storici momenti dei lavori precedenti. Ne risulta così un album scorrevole, poco impegnativo e adattissimo a fare la sua bella figura live, con qualche ritornello molto ben strutturato. Tanya si fa più diretta, melodica e più “semplice” se vogliamo, non cerca di rifare “Feed the Tree” o “Gepetto” ma piazza buoni numeri, che faranno felici chi già la seguiva da solista e chi l’ha apprezzata nei ’90 proprio con questa formazione. Tra il ritorno di Breeders e Belly, beh, possiamo dire che propendiamo per i secondi.
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Il Terzo Pilastro su scala internazionale per un nuovo sviluppo sociale, economico e culturale.
La Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è la naturale evoluzione della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, in quanto si fa portatrice e sintesi, su più ampia scala e senza alcun vincolo territoriale, delle due strategiche direzioni di intervento originarie: il Terzo Settore (o Terzo Pilastro, il non profit) e le tematiche urgenti ispirate dall’osservazione di ciò che accade al di fuori del mondo Occidentale, con uno sguardo che va oltre l’area mediterranea per approdare nei Paesi emergenti in Medio ed Estremo Oriente, futuri protagonisti della nostra Storia. Essa, infatti, opera nei campi sanitario, della ricerca scientifica, sociale e del Welfare, educativo e formativo, culturale ed artistico e svolge la funzione di ponte tra le diverse culture fra Oriente ed Occidente, fra Nord e Sud del mondo. www.fondazioneterzopilastrointernazionale.it